SETTEMBRE 2021
Periodico d’informazione locale - Anno XXVIII n.162
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Santa Maria di Sala, il Centro Tom punta al rilancio Le prospettive alla vigilia della scadenza dell’affitto temporaneo sono positive. A novembre si deciderà servizio a pag 18 se assegnare nuovamente l’affitto di un ramo d’azienda o mettere il bene all’asta
TERRITORIO
Unione dei Comuni, critiche da Spinea MIRANO
Povertà, pioggia di contributi alle famiglie MIRANO
Luciano, il nonno che pulisce i parchi SPINEA
Scuole, cambio al vertici all’istituto Hack SPINEA
Piscina operativa per novembre SANTA MARIA DI SALA
“Impegno per strade sicure e scuole”
Test d’autunno per sindaci e partiti Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
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d un primo sguardo potrebbe sembrare un appuntamento elettorale di secondo piano, di carattere squisitamente locale. Invece le ormai imminenti elezioni amministrative di inizio ottobre, per quanto circoscritte, almeno in Veneto, saranno pur sempre un piccolo test in itinere per la politica di casa nostra e quella nazionale, in vista delle consultazioni che ci attendono nel prossimo biennio, fino a chiudere il cerchio con le elezioni politiche. segue a pag 5
ALL’INTERNO DEL GIORNALE LO SPECIALE DI 4 PAGINE
Padova Urbs picta
IMMAGINI, COMMENTI E INFORMAZIONI UTILI
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Facciamo il punto
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Unione dei Comuni, critiche da Spinea
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ifficoltà per l’unità dell’Unione dei comuni del Miranese, con Spinea che diventa ago della bilancia per le sue sorti e Claudio Tessari, ex sindaco della città e membro dell’Unione, che rassegna le sue dimissioni dal ruolo di consigliere. Lo scontento da parte di Spinea nella gestione dell’Unione dei comuni sotto molti punti di vista – sicurezza in primis – era evidente praticamente da sempre, ma ora il problema viene portato in primo piano da un personaggio non secondario nella politica non solo locale. Claudio Tessari, attuale presidente del Consiglio Comunale di Spinea ma anche ex sindaco della città. Con una lettera al presidente, il sindaco di Salzano, Luciano Betteto, Tessari ha spiegato le sue ragioni, ma anche messo in evidenza tutti dubbi. “A distanza di mesi dalle mie richieste - spiega nella lettera il consigliere dimissionario- non si è proceduto a un aggiornamento del sito dell’Unione che riporta dati vecchi, superati e sicuramente non in linea con la normativa”. Il punto di contrasto è l’assunzione di due dipendenti comunali in servizio anche all’Unione dei Comuni, compito sul quale per Tessari, “non ci sono state informazioni sull’andamento dell’Unione, sulle prospettive, sulla durata e sul limite dell’incarico di due posizioni organizzative, oltre a una più generale poca informazione, sulle iniziative dell’Unione in favore dei Comuni aderenti, soprattutto per quanto concerne la presenza della polizia locale sul territorio. Ero entrato in consiglio con la voglia di fare, nell’unico interesse delle nostre comunità e non ci sono riuscito”. La scelta di Tessari porta ora scompiglio nell’Unione. Nel dubbio è ora anche Marcello Gavagnin, il secondo consigliere di Spinea nell’Unione dei Comuni, membro del gruppo della Lega, che ha informato delle difficoltà il commissario Andrea Tommaello e l’onorevole Sergio Vallotto. Di parere opposto all’uscita, il Pd, che con il suo consigliere spinetense Emanuele Ditadi, pur confermando come l’Unione dopo una buona partenza, si sia in parte arenata, evidenza come “uscire adesso significherebbe perdere il finanziamento per il nuovo comando e la ristrutturazione della ex Disney”.
Il consigliere Claudio Tessari si è dimesso
5 Test d’autunno per sindaci e partiti Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
In questo clima di perenne campagna elettorale la prossima chiamata alle urne riguarda nella nostra regione appena una decina di Comuni sopra i 15 mila abitanti e altri 74 municipi minori, ma l’attenzione e le manovre dei partiti lasciano intendere che, nel loro piccolo, queste elezioni amministrative saranno pur sempre un test di cui tenere conto. I protagonisti sono i sindaci, a partire da quelli uscenti in corsa per il secondo mandato e da chi aspira a diventarlo. Accanto a loro le liste civiche che il più delle volte, specie nelle realtà più piccole, hanno preso il posto delle classiche coalizioni composte dai partiti nazionali. Nelle schede gli elettori vedranno pochi simboli di partito e molti nomi, perche per le amministrative in particolare sono importanti i volti e le parole. Ma ciò non significa che i partiti siano estranei o indifferenti alla competizione elettorale. Anzi, in queste settimane l’attenzione della politica regionale e dei parlamentari si sta concentrando proprio sulla campagna elettorale, a partire dai centri maggiori, come Chioggia, Albignasego, Este, Cittadella, Montebelluna. Anche nelle realtà più piccole si avverte comunque una maggiore attenzione da parte dei “big” e dei rappresentanti dei maggiori partiti perché le possibili alleanze ma anche i cambi di rotta possono rappresentare un banco di prova in vista delle elezioni amministrative del 2022 che, Covid permettendo, potrebbero essere celebrate nella tarda primavera e coinvolgeranno importanti città, a partire da Padova. In Veneto la Lega cerca conferme e testa l’alleanza con Forza Italia mentre Fratelli d’Italia si aspetta un buon risultato. Il Partito Democratico insegue la rivincita e dialoga con il resto del centrosinistra mentre il Movimento 5 Stelle naviga ancora in acque agitate. Perciò il responso delle urne avrà la sua valenza anche sullo scenario nazionale e di conseguenza si rifletterà pure sulle scelte e le strategie dei partiti in casa nostra.
Massimo Tonizzo
del Miranese Sud
è un marchio proprietà di
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È un periodico formato da 21 edizioni locali mensilmente recapitato a 408.187 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge le zone di Mirano, Spinea e Santa Maria di Sala per un numero complessivo di 15.595 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199
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Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Ornella Jovane >redazione@givemotions.it<
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione il 15 settembre 2021
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Sociale. L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Pavanello fa la propria parte
Povertà, pioggia di contributi economici a sostegno delle famiglie
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l “Rapporto povertà assoluta 2020”, elaborato dall’Istat, evidenzia che nel 2020, sono in condizione di povertà assoluta più di due milioni di famiglie e oltre 5,6 milioni di individui, il livello più elevato dal 2005, ed è stato proprio il Nord Italia a registrare la crescita più ampia. Insomma, la pandemia ha generato una vera e propria emergenza sociale. Per questo motivo, il Comune di Mirano ha recentemente scelto di erogare dei contributi di sostegno alle famiglie che, a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19, si trovano in difficoltà, attraverso due interventi separati e non cumulabili. Il primo riguarda il pagamento dei canoni di locazione, con esclusione dei canoni agevolati. Il secondo, invece, è relativo al pagamento delle utenze domestiche.
Ad agosto il Comune di Mirano ha previsto un contributo per la frequenza dei centri estivi L’importo dei contributi erogabili viene quantificato in base alla fascia di Isee di appartenenza del richiedente: per i canoni di locazione da 200 euro a 400 euro mensili, per un periodo di tre mesi; per le utenze domestiche da 250 a 400 una tantum. Possono presentare la richiesta di contributo, entro il 30 novembre, i cittadini residenti a Mirano, che dispongono di una attestazione Isee valida uguale o inferiore a 13.391,82 euro e la cui richiesta sia riconducibile agli effetti economici derivanti dall’emergenza epidemiologica. Il bando prevede la formulazio-
ne mensile di una graduatoria e la successiva liquidazione fino ad esaurimento dei fondi disponibili. Per finanziare questo intervento, l’amministrazione comunale utilizzerà il fondo statale denominato “Sostegni Bis”, che ammonta a 115.020,60 euro. L’avviso e il modulo di autodichiarazione per presentare la domanda sono scaricabili sul sito del Comune oppure reperibili presso lo Sportello Sociale del Comune di Mirano. La domanda andrà trasmessa via email all’indirizzo: comune.mirano.ve@pecveneto.it, via fax al n. 041/5798373 oppure consegnata a mano presso lo Sportello Sociale o il Multi Sportello, previo appuntamento telefonico. Non si tratta, però, dell’unico intervento stanziato dal Comune per le famiglie in difficoltà in questi mesi. Ad agosto, per esempio, l’amministrazione ha previsto un contributo per la frequenza dei centri estivi. Il bando, che si è chiuso il 10 settembre, era riservato alle famiglie con minore, residenti nel Comune e un Isee inferiore o uguale a 20mila euro. Ancora, nel periodo aprile-giugno 2020 e dicembre 2020-marzo 2021, l’amministrazione ha erogato buoni spesa a 522 nuclei familiari, grazie a “particolari fondi statali destinati all’acquisto di generi alimentari o all’erogazione di buoni spesa per l’acquisto di generi alimentari (scelta, quest’ultima, sostenuta dal Comune di Mirano)” fa sapere il Comune. Nello specifico,”è stato destinatario di 144.997,78 euro (Ordinanza della Protezione Civile 658 del 30.3.2020) e di altri 144.997,78 euro (Dl 154 del 23 novembre del 2020)”. Anna Serena
La riqualificazione del quartiere Aldo Moro passa dal parco Rabin Da qualche mese My Regeneration, un contenitore di attività ed eventi che unisce i progetti di rigenerazione urbana attualmente in corso nel quartiere Aldo Moro di Mirano, ha dato vita a una vera e propria rivoluzione di e per tutti. A supportare “In Arte: Pace” c’è una vastissima rete di associazioni appartenenti al quartiere e a tutto il Miranese. Si tratta di un’azione pilota del progetto “Tuttamialacittà” di Cavv-Csv di Venezia, ideata e realizzata da Cesvitem Onlus (associazione capofila), Centro per la Pace e la Legalità “Sonja Slavik”, Asd True Hardcore Cycle, Associazione Gps e comunità parrocchiali San Leopoldo e San Silvestro - Mirano, in collaborazione con Università Iuav di Venezia. Tramite la creazione di percorsi giocabili e installazioni in legno e la programmazione di attività ed eventi, il progetto
vuole valorizzare il quartiere Aldo Moro, mettendo in evidenza la presenza del parco Rabin. “L’iniziativa riprende “Milano Urla”, il progetto iniziato nel 2019, anch’esso supportato dal Csv di Venezia parte della linea di progettazione ‘Tutta mia la città’. Inoltre, il progetto segue la linea della solidarietà e della sostenibilità, valori in cui crediamo molto” racconta Nicola Pavan, coordinatore di “In Arte: Pace”. “Credo che questi progetti di rigenerazione siano importanti- conclude- per la comunità, perché coinvolgono tantissime persone, tra volontari e associazioni. Sono infatti moltissimi i gruppi che collaborano assieme per poter dare un proprio contributo e realizzare qualcosa di nuovo e innovativo, che possa essere fruibile da tante altre persone. Vi aspettiamo, perché stiamo programmando tantissimi altri eventi”. (a.s.)
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Viabilità. Sul problema del traffico interviene la consigliera Giovanna Boldrin
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l Comune negli ultimi quattro anni ha realizzato numerosi interventi finalizzati al miglioramento della percorribilità delle strade del territorio e alla loro messa in sicurezza, ma l’opposizione chiosa: “C’è troppo traffico. Mirano inizia ad avere dei seri problemi per quanto riguarda la viabilità e la sicurezza stradale”. A sottolinearlo è Maria Giovanna Boldrin, consigliera comunale di centrodestra, che spiega che il nodo principale riguarda “via Vittoria, che poi si collega con Cavin di Sala ed è la strada di attraversamento per chi arriva da Mestre e Spinea”. Per risolvere il problema del traffico, negli ultimi anni l’amministrazione ha optato per la creazione di varie rotonde, ma per la consigliera forzista non si tratterebbe di una soluzione sempre efficace. “Sono stata favorevole alla rotatoria realizzata nei pressi dei campi sportivi, ma altre rotonde le trovo anche di troppo” si appresta a precisare Boldrin. “Il centrodestra ha sempre proposto la costruzione di nuove strade, per creare degli anelli intorno a Mirano e, quindi, deviare il traffico di attraversamento fuori dal centro - prosegue.
“Quando si parla di costruzione di nuove strade, però, non è tutto positivo, perché si vanno comunque a ridurre zone verdi e campi”. “Sono in difesa di tutti gli spazi di verde pubblico – chiarisce – però, quando ci sono situazioni analoghe a quelle che a Mirano si stanno verificando da anni, è anche necessario avere il coraggio di fare determinati interventi”. “Il limite dei 30 km/h o la creazione di rotatorie non implicano una maggiore sicurezza stradale né la risoluzione del problema del traffico a Mirano. Bisogna studiare qualcosa per via Dante, via Cavin di Sala e via Vittoria” ribadisce. Boldrin auspica, ad esempio,
una collaborazione con la Città Metropolitana di Venezia, come è avvenuto per via Desman. “Il problema del traffico sussiste anche per le frazioni. Penso, per esempio, a via Ballò, dove le macchine sfrecciano veloci e creano pericolo. I segnali stradali sono un deterrente, ma bisogna cercare di fare di più. Questa amministrazione - conclude- doveva avere il coraggio di affrontare le questioni sotto altri punti di vista, con maggiori interventi. Bisogna prendere in mano tutta la situazione ed elaborare un vero progetto di viabilità, al posto di fare interventi sporadici qui e lì”. Anna Serena
A Zianigo limiti non rispettati
Gli abitanti delle frazioni continuano a segnalare il problema delle automobili che sfrecciano a tutta velocità, ignorando i limiti imposti e generando pericoli per perdoni e biciclette. “In via Varotara corrono come matti, è sempre stato così, ma non c’è un limite di velocità in centro abitato a Zianigo?” scrive una cittadina. “In centro a Zianigo - aggiunge un’altra - dovrebbero esserci sistemi di rallentamento e dissuasori. Le auto corrono veramente troppo forte per essere in centro abitato”. “Le risposte che ho avuto io sono che la strada è di competenza della Città Metropolitana e che la velocità sta al buon senso del guidatore, che deve rispettare il Codice della strada. Avevo chiesto dei passaggi pedonali ben evidenziati o degli indicatori di velocità alimentati da pannelli solari, ma nulla” fa sapere un’altra abitante di Zianigo. C’è anche chi segnala il persistere del problema in via Desman, ma grazie all’accordo tra Città Metropolitana di Venezia e Comune di Mirano si dovrebbe presto assistere alla messa in sicurezza di questa strada. (a.s.)
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La storia. Un volontario cura le aree verdi del territorio e lotta contro il degrado
Luciano, il nonno che pulisce i parchi
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uciano Padella ha 75 anni, vive a Mirano, è pensionato, ma, oltre a fare il nonno a tempo pieno, si impegna anche per la collettività. Ogni giorno, infatti, con sacco e pala in spalla e Snoopy, il suo amato cagnolino, al guinzaglio, Luciano visita i parchi di Mirano e raccoglie i rifiuti abbandonati. Sigarette elettroniche, bottiglie, cartacce, pacchetti di sigarette vuoti, plastica e molto altro: questi i ritrovamenti del signor Luciano. Il suo contributo per la salvaguardia dell’ambiente non si è preso qualche giorno di ferie, nemmeno a Ferragosto, quando un’ondata di caldo straordinaria ha investito la provincia di Venezia. “In mezzo allo sporco che avete lasciato ieri pomeriggio dietro agli alberi del Parco Rabin ho trovato questo oggetto (forse una sigaretta elettronica). Se vi serve contattatemi. Potete divertirvi finché volete, ma finita la festa c’è il bidone delle immondizie per gettare i rifiuti. Spero che seguiate il mio consiglio” ha scritto in un post sul proprio profilo Facebook lo scorso 15 agosto. Secondo Luciano, sono spesso i giovani ad abbandonare rifiuti di vario genere nei parchi, soprattutto nelle ore serali. In molti a Mirano lo conoscono già e c’è chi, all’interno del gruppo Facebook “Sei di Mirano se…”, lo ringrazia pubblicamente: “Anche oggi Luciano ha fatto il suo ‘raccolto’ al parco Rabin! Grazie per quello che fai sempre”. “Un grazie speciale a Luciano, che aiuta a tener puliti i parchi di Mirano” dice un’altra.
Il 75 enne cerca di tenere in ordine in primis le aree riservate ai cani e le aree gioco per i bambini
Poi, sotto i post, una pioggia di commenti di altri miranesi, che lo ringraziano per il suo impegno e lo definiscono come un esempio da seguire. Ormai sono più di due anni che il 75 enne cerca di tenere in ordine i parchi di Mirano, in primis le aree riservate ai cani e le aree gioco per bambini. A volte, si sostituisce anche a Veritas e cambia i sacchi dei cestini pieni di rifiuti, cercando di ovviare alle mancanze di servizi, che ha già
provveduto a segnalare all’amministrazione comunale. “Non è possibile che i sacchetti dei cestini vengano cambiati saltuariamente dove c’è il parco giochi dei bambini in Via Moro. Il parco è molto frequentato e ci dovrebbe essere un ricambio giornaliero” afferma. “L’età ormai avanza- conclude- e cerco di fare piccole cose utili per la comunità, visto che i preposti fanno fatica a dare un’occhiata”. Anna Serena
Erba alta nei cimiteri, scattano le segnalazioni Proseguono le operazioni di pulizia presso le aree e i campi ghiaiati dei cimiteri comunali di Mirano, per eliminare erbe e piante infestanti, ma continuano anche le proteste dei cittadini. Erbacce, piante infestanti e mancanza di decoro. Tra gli abitanti di Mirano e Scaltenigo c’è chi addossa la colpa al Comune e agli addetti ai lavori e pensa che, come spesso accade, ci siano “troppe parole, troppe promesse, ma pochi fatti”. La situazione, secondo quanto riportato dagli stessi, andrebbe avanti da anni. Per altri, il problema sarebbe causato dai famigliari, che non tolgono le erbacce dalle tombe dei propri defunti, lasciandole in una situazione di degrado. “Non c’è più rispetto per i morti. Figu-
riamoci lo sforzo di fare visita ai defunti e fare pulizia” esordisce un cittadino di Mirano. Dal canto suo, il Comune fa sapere che “attualmente la rimozione delle erbe trattate, svolta dal personale di Veritas, è in corso presso il cimitero di Campocroce; proseguirà poi a Ballò, Vetrego, Mirano, Zianigo e Scaltenigo”. Nello
specifico, l’intervento di diserbo biologico effettuato a Campocroce è il terzo effettuato dall’inizio di questa estate. “I trattamenti vengono effettuati nelle primissime ore della mattina utilizzando un prodotto fitosanitario con bassissimi tempi di rientro che permette l’apertura dei cimiteri con il normale orario- aggiunge il Comune in una nota. Pare, dunque, che bisognerà avere ancora un po’ di pazienza per vedere i risultati degli interventi in tutti i cimiteri del Comune di Mirano, ricordando che, “per il mantenimento del decoro delle aree cimiteriali nel loro complesso, è rilevante comunque anche la collaborazione nella cura delle tombe private- evidenzia l’amministrazione comunale. (a.s.)
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Sociale. L’Istituto di pubblica assistenza e beneficenza di Mirano ha istituito un concorso di idee
Ipab Mariutto, nascono le aree del benessere L
’Istituto di pubblica assistenza e beneficenza di Mirano ha istituito un concorso di idee per promuovere, valorizzare e riqualificare il parco della struttura, con l’obiettivo di migliorare la fruibilità da parte degli ospiti, dei loro famigliari, del personale e anche del pubblico. “I giardini del benessere”, questo il nome del concorso, diventa dunque l’occasione per progettare aree verdi e creare spazi d’incontro e socializzazione a cielo aperto; luoghi quanto mai necessari, anche e soprattutto in tempi di pandemia, dove il ritorno alla natura, all’aria aperta e al verde è vitale per ognuno. La selezione è rivolta sia a professionisti (architetti, progettisti, paesaggisti, agronomi, paesaggisti, artisti ambientali, singoli o associati) e studenti universitari o studenti frequentanti corsi specialistici delle facoltà del settore (singoli o gruppi di lavoro o nella prospettiva di ricerca o tesi), con la redazione di una proposta articolata e completa di tavole progettuali, sia ai cittadini (singoli o gruppi di lavoro o associazioni) e
L’istituto ha anche indetto un concorso per realizzare dei murales interni ed esterni studenti di scuole o universitari di ogni ordine e grado (singoli o gruppi di lavoro o progetti scolastici), con la redazione di una proposta motivata, anche finalizzata alla fruibilità delle aree verdi da parte dei famigliari degli ospiti delle residenze e dalla comunità locale, corredata o meno da disegni esplicativi della stessa. Ogni partecipante, in forma individuale o in gruppo, potrà presentare una sola proposta per ognuno dei lotti e servizi indicati nel bando, nonché per uno, più o tutti i lotti e servizi. Si tratta, fra le varie cose, della sistemazione delle aree verdi esistenti e del Giardino “Alzheimer” e della realizzazione di un Giardino “d’Inverno”, un passaggio coperto, aiuole sempreverdi e aree per l’ortoterapia. L’iscrizione al concorso deve avvenire tramite compilazione del modulo disponibile online, accompagnato dalla fotocopia di un documento di identità in corso di validità. Il tutto dovrà essere inviato, entro le ore 24 del giorno giovedì 30 settembre, all’indirizzo Pec info@pec.casaluigimariutto.
it. In alternativa, il materiale potrà essere consegnato a mano, entro le ore 12 di giovedì 30 settembre 2021. Nel frattempo, l’Ipab ha lanciato anche un altro concorso di idee che ha come obiettivo la creazione di un murales intergenerazionale sulle pareti interne ed esterne della struttura. Insomma, i buoni propositi non mancano di certo al centro servizi che, grazie a iniziative di questo tipo, migliora la vivibilità degli spazi. Anna Serena
Corsi gratuiti per adulti di italiano Il Centro Provinciale Istruzione Adulti (Cpia) di Venezia ha aperto le iscrizioni online ai corsi di Italiano per stranieri, per adulti e giovani che abbiano compiuto almeno 16 anni. Quest’anno i corsi organizzati dal centro provinciale di Venezia, che partiranno tra settembre e ottobre, si terranno, come di consueto, anche nella sede di Mirano, in via Cavin di Sala n. 7, presso il patronato Pio X - Ex Enaip. A Mirano, verranno avviati percorsi di alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana finalizzati al raggiungimento dei livelli di competenza nella lingua italiana A1 – A2, secondo il Quadro Comune di Riferimento per la conoscenza delle lingue (Qcer), pensati soprattutto per i cittadini stranieri che desiderano ottenere il permesso di soggiorno. Quando si raggiunge il livello A2, infatti si può chiedere il permesso di lungo periodo. I corsi si possono svolgere sia di mattina che di pomeriggio e sera. E visto che l’integrazione passa per la conoscenza della lingua, i corsi sono di italiano L2 e sono completamente gratuiti. Lo studente che si iscrive può pagare un contributo volontario di 30 euro, che sarà usato per acquistare materiali didattici e fotocopie. Inoltre, per coloro che sono interessati ad ottenere una certificazione linguistica di italiano come lingua straniera, anche senza iscriversi ai corsi, la sede di Mirano è autorizzata per il rilascio delle certificazioni di competenza nella lingua italiana di livello A2, B1, B2 “Cittadinanza”. Trattandosi di certificazioni, tuttavia, i corsi di preparazione e gli esami sono a pagamento. (a.s.)
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Istruzione. Dopo un anno se ne va la dirigente Simonetta Boscolo
Scuole, cambio di guardia alla direzione dell’istituto comprensivo Hack D
opo un solo anno (peraltro il suo primo di servizio) arrivano già i saluti a Spinea della dirigente scolastica Simonetta Boscolo dell’istituto comprensivo Margherita Hack. II ringraziamenti ufficiali sono stati portati dal sindaco Martina Vesnaver in municipio, consegnando alla dirigente alcuni libri storici su Spinea dentro a una borsa di tela col logo della città. “Ho una lettera di commiato pronta- spiega commossa la dirigente- che non riesco a pubblicare. Questo non è solo un lavoro, diventano persone, relazioni, storie e la tua storia si intreccia con la storia degli altri. E’ stato un viaggio impegnativo, mancava solo l’invasione delle cavallette, ma un viaggio fatto di tanto e di tante persone. Un viaggio meraviglioso. Perché ha portato tante sfide personali. Era il mio primo incarico.
Ho trovato sia all’interno della scuola, docenti, ata, i ragazzi, i genitori, l’amministrazione, ho trovato tante persone splendide, che mi hanno accompagnato, supportato e sopportato. E’ stata una crescita insieme in un momento tanto difficile. Se crei comunità, puoi fare tanto, perché insieme si fa tanto. Non mi sono mai sentita da sola, le responsabilità erano mie, ma se ti guardi a fianco e condividi gli aspetti positivi e negativi, spieghi i motivi, la gente non ti
“E’ stata una crescita insieme in un momento tanto difficile” abbandona. Il protocollo non avrebbe retto se tutte le famiglie non avessero retto. Siamo stati in contatto telefonico, a volte senza incontrarsi mai fisica-
mente, ma si sono creati legami forti, dettati anche dalla pandemia, nemico comune, invisibile, collante per creare i legami. E’ necessario portare la normativa
a livello umano, cercare di mantenere la nostra dimensione di umanità”. Le fa eco il sindaco: “Mi reputo fortunata: ci siamo trovate entrambe in questo mo-
Torna il premio “Ho una laurea nella manica” Torna rinnovato e con nuove date di scadenza l’appuntamento annuale con il premio “Ho una laurea nella manica dell’assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Spinea. Per l’edizione 2021, in ritardo sui tempi inizialmente previsiti causa Covid, il Comune fa sapere che le domande già pervenute in considerazione del primo avviso già scaduto restano valide a tutti gli effetti e non devono essere ripresentate. I destinatari, dunque, sono i giovani che abbiano ottenuto una laurea specialistica-magistrale con il punteggio di 110 su 110 o con lode; nel
periodo dal primo gennaio 2020 al 31 dicembre 2020 e che risultino residenti a Spinea alla data del conseguimento del titolo, non abbiano compiuto i 30 anni e non abbiano partecipato ed ottenuto il premio alle precedenti edizioni di “Ho una laurea nella manica”. La domanda, compilata con il modello di richiesta del comune, va presentata entro il 15 ottobre 2021 allo Sportello Urp, o all’indirizzo pec: protocollo.comune.spinea.ve@pecveneto.it. Per chi è in possesso dei requisiti, è previsto un premio in denaro ancora in via di decisione, ma che sarà
poi diviso a seconda del numero dei richiedenti. Tutti i partecipanti ammessi al premio saranno poi invitati ad uno speciale evento pubblico, durante il quale, oltre alla consegna del riconoscimento, verrà data la dovuta visibilità al fine di far conoscere, per ognuno, i successi formativi, l’impegno, la competenza e l’ottimo risultato conseguito. Negli anni passati sono stati numerosi i giovani cittadini che si sono distinti, e molti di loro ora stanno proseguendo il loro percorso di studio e di lavoro in campi prestigiosi anche a livello internazionale. (m.to)
mento di crisi in difficoltà, quello che sembrava un peso è diventato un’opportunità. E’ stato un amore a prima vista, ci siamo trovate sempre in sintonia, cosa che serviva anche per fare tutti i lavori che abbiamo fatto. La dirigente Boscolo è una grande ascoltatrice e grande persona capace di dire le cose giuste nel momento giusto, con grande competenza, ti indirizza, non ti lascia allo sbando. Persona piena di entusiasmo che sapeva contagiare gli altri. Le auguro il meglio, si avvicina a casa, sebbene in una realtà complessa. E comunque i rapporti rimangono, non si perdono. Molti genitori hanno manifestato la loro stima e il dispiacere di perdere la dirigente, anche il corpo insegnanti. La relazione si è costruita e rimarremo in contatto. Grazie di cuore per tutto”. Massimo Tonizzo
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Lavori pubblici. In dirittura d’arrivo un’opera attesa
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rocedono i lavori per la piscina di Spinea, con la consegna prevista per la metà di settembre, dopodichè ci vorranno una quarantina di giorni per l’operatività. Dopo gli ultimi sopralluoghi, effettuati dal vicesindaco Edmondo Piazzi assieme agli incaricati delle ditte appaltatrici, si è verificato che all’esterno del complesso la ditta sta terminando la rete distributiva del gas e l’asfaltatura alla quale seguiranno i lavori delle le piste ciclopedonali, mentre il parcheggio delle auto è già finito. Il materiale di cui saranno composte le piste ciclopedonali sarà il “biostrasse”, un materiale drenante in conglomerato ecologico. Per gli interni, con i primi di settembre si inizia il montaggio della controsoffittatura degli ingressi. La vasca della piscina grande è già finita e verrà steso il pavimento di fondo come ultimissimo lavoro. Myrtha Pools deve ancora realizzare il pavimento delle vasche, nonché i camminamenti a bordo vasca che saranno in membrana
touch che permette di camminare anche scalzi in sicurezza e comfort. Completano il piano vasca tre docce esterne, già ultimate. Al piano terra a fianco delle piscine, sono pronti quattro spogliatoi, l’infermeria e una piccola “sala macchine” dove ci sarà anche il controllo per il “Virtual trainer”, luce sul fondo che dà la velocità al nuotatore, controllata elettronicamente dagli allenatori. Già terminata anche la palestra con
tutta la pavimentazione, che verrà utilizzata in cogestione fra il centro di riabilitazione e la piscina. Il trasferimento della fisioterapia avverrà tecnicamente a ottobre, mentre la consegna prevista della piscina al gestore sarà a settembre. Poi il gestore completerà alcune opere nel piano vasche e negli impianti speciali della piscina. Ci vorranno poi circa 40 giorni per gli allestimenti e l’addestramento del personale. “I lavori continuano a procedere- spiega Massimo Franco amministratore di Tempo libero Srl. Quando verrà la commissione a valutare la candidatura di Spinea a Città Europea dello sport 2023, e farà il sopralluogo tecnico troverà una piscina completamente finita. Ci saranno solo alcuni rivestimenti della facciata da completare. Considerando che i lavori sono iniziati il 18 gennaio scorso in piena pandemia, possiamo considerarci pienamente soddisfatti”. Massimo Tonizzo
Parco Nuove Gemme, situazione sotto controllo Il laghetto del parco Nuove Gemme? Gli interventi non sono ancora finiti ma la zona è costantemente monitorata e tenuta sotto controllo. Il Comune di Spinea risponde alle critiche mosse dall’opposizione sugli interventi all’area dei laghetti del parco Nuove Gemme, specificando gli interventi già effettuati (con le relative difficoltà riscontrate) e quelli che in un futuro prossimo saranno realizzati a loro cura. “Sono già state individuate da parte del settore manutentivo- spiega-delle speciali gabbie trappola progettate per la cattura delle tartarughe, che attraverso una paratia semovente permettono di non creare nessun stress all’animale. Gli esemplari catturati saranno poi destinati al Centro friulano che ha già dato disponibilità in precedenza. Il posizionamento delle sette panchine mancanti, verrà gestito in tempi brevi dagli operai del Settore Manutentivo senza chiudere necessariamente il parco. Per la “trasformazione” della capanna in area cani in deposito degli attrezzi, è in fase di valutazione la fattibilità allo scopo di non sprecare risorse economiche. L’eventuale intervento sarà realizzato con i giusti accorgimenti al fine di evitare interazioni tra l’utilizzo dello stesso e l’area cani”. Spiegazioni, poi, anche su quanto già effettuato. “La ditta esecutrice - sottolinea il Comune - ha utilizzato tutti gli opportuni accorgimenti ed i mezzi adeguati per garantire l’intervento di pulizia dei laghetti senza recare alcun danno alle forme di vita, utilizzando la stessa acqua di falda che alimenta il laghetto. L’intervento è stato pianificato tramite riunioni di coordinamento tra le diverse parti coinvolte e prima della pianificazione dell’intervento gli uffici competenti hanno interloquito con il Wwf”. (m.to)
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Animali. Alle scuole del paese se ne va un affettuoso amico a 4 zampe
Addio al gatto Franz, il micio dei bambini Era stato trovato abbandonato in montagna e poi aveva perso una zampa
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na epigrafe nella “sua” scuola” ha dato l’ultimo addio, tra la commozione dei bambini che lo cercavano sotto al ponte vicino alle aule da alcuni giorni a Franz, il gatto più famoso di Spinea e con una storia lunghissima e avventurosa dietro alle sole tre zampe che gli restavano. Franz da anni aveva scelto di vivere non con la sua padrona Michela in via Alassio, forse dimora più confortevole ma meno adatta al suo spirito avventuriero, si trovava all’interno della scuola Margherita Hack, nel cortile e spesso anche nelle aule durante le lezioni. Il gatto Franz, scomparso lo scorso 26 agosto, era stato trovato ancora cucciolo abbandonato in montagna, e una volta arrivato a Spinea “il gatto del ponte”, come lo chiamarono da subito i bambini, si è trovato a dover vivere con solo tre zampe per colpa di un brutto attacco subito non si sa bene da chi nei primi mesi del soggiorno in città. “Lo operarono che era quasi squartato- spiega la signora Michela- il veterinario non riuscì a salvargli la zampa che venne amputata, e mi disse che comunque avrebbe potuto vivere tranquillamente
ancora qualche anno. E’ arrivato a sedici”. In questi anni di vita, tante escursioni in montagna, ma anche avventure cittadine. Come le varie volte nelle quali le forze dell’ordine cittadine lo hanno trovato in giro e, conoscendolo, riportato al suo ponte ed alla sua scuola, quasi facendogli da scorta. Alla scomparsa di Franz, dunque, ecco il giusto omaggio con la scritta appesa a scuola. “Oggi sono salito in paradiso- saluta in prima persona lo stesso gatto sotto la sua foto- grazie a tutti i bambini della scuola che ogni giorno mi hanno dimostrato affetto e a tutti coloro che si sono occupati di me”. E il riferimento al paradiso non deve essere giudicato poco sensibile per i credenti, ma ha invece un significato ancora più profondo. “Per chi crede - spiega una insegnante- esiste il cosiddetto ponte dell’arcobaleno, dove i cani e i gatti scomparsi prima dei propri padroni li attendono per poi andare in cielo assieme a loro. Questo è quello che spieghiamo ai bambini per affievolire la tristezza della scomparsa dei propri amici a quattro zampe”. Massimo Tonizzo
Rinnovata in cimitero la Sala del Commiato Spinea rinnova le strutture del suo cimitero, a partire dalla sala del commiato, sempre più usata ed apprezzata dai residenti e non solo. La sindaca di Spinea, Martina Vesnaver e il vicesindaco, Edmondo Piazzi, hanno visitato a fine agosto il cimitero del paese , accompagnati dal direttore generale di Veritas, Andrea Razzini. Con loro, gli assessori Franca Zamengo e Guerrino Marini e il consigliere Giovanni Da Lio. In particolare, la sindaca si è soffermata sulla sala del commiato, appena ristrutturata. Il locale è stato completamente ritinteggiato, sono state sostituite le tende e tutti gli arredi, dalle panche ai mobili. Come richiesto dalle famiglie, sono stati inoltre installati un videoproiettore e uno schermo, in modo da consentire la proiezione di video e immagini durante le cerimonie di commiato. “Davvero bello questo rinnovamento
– ha dichiarato la sindaca Vesnaver - offre una sensazione ancora maggiore di prima di dignità e decoro, unita all’essenzialità degli arredi. Sono sicura che, in un momento sempre difficile, i cittadini saranno confortati da questo ambiente accogliente”. Il cimitero di Spinea ospita anche un crematorio, dotato di due linee. Nel primo semestre dell’anno in corso sono state effettuare 1.879 cremazioni. La domanda di cremazioni è in continua crescita in Italia e anche nella nostra regione, così come risulta in crescita nei cimiteri la domanda di cinerari. Questa della cremazione è una soluzione che attualmente sembra essere ottimale e preferita dai cittadini per conservare la memoria dei defunti e che si sta sviluppando, anche per le conseguenze dell’epidemia di Covid, in tutte le principali città italiane. (m.to)
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Santa Maria di Sala
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Lavori pubblici. Intervista al sindaco Nicola Fragomeni
“Continua l’impegno per strade sicure e scuole” L
avori pubblici soprattutto, ma anche scuola e messa in sicurezza stradale. Nicola Fragomeni stila un bilancio degli ultimi mesi del suo mandato come sindaco. Il Comune ha recentemente concluso lavori di asfaltatura per un totale di 130mila euro. “Questi lavori – ricorda Fragomeni – hanno riguardato il raggiungimento di un più elevato grado di sicurezza per la circolazione stradale in punti e località di riscontrata pericolosità, e ottimizzato le condizioni di circolazione sia veicolare che pedonale”. In particolare, l’intervento più importante ha riguardato la frazione di Caselle. Nella frazione è stato sistemato il tratto stradale di via Cognaro tra via Grandi e via Rivale e sono state demolite le aiuole e i passi carrai presenti nella seconda laterale di via Gardan, per aumentare la pendenza e facilitare lo scolo dell’acqua piovana. Nello stesso tratto, l’amministrazione comunale ha anche provveduto a ridurre il dislivello con il marciapiede e installato nuova segnaletica. A Stigliano, invece, i lavori hanno riguardato il tratto di via Rivale compreso tra via Desman e via Fracasso, un intervento particolarmente atteso, che ha compreso asfaltatura, rialzo dei chiusini e sostituzione di quelli deteriorati. Per quanto riguarda il centro cittadino, i lavori si sono concentrati sul tratto di marciapiede posto a sud di viale delle Rimembranze, proprio di fronte al monumento ai Caduti. Oltre ai fondi per la messa in sicurezza stradale, il Comune ha dedicato 700mila euro alla manutenzione delle scuole. Alla primaria “Farsetti” e alla secondaria “Cordenons”, dopo un’estate di intenso lavoro, sono state completate la manutenzione straordinaria e l’impermeabilizzazione del tetto, per un totale di 140mila euro. Alla “Farsetti”, si sono anche sostituiti tutti gli infissi, per 90mila euro. La secondaria è stata, inoltre, interessata dall’adeguamento per la certificazione antincendio (55mila euro) e la sua aula informatica è stata raddoppiata. Adeguamento alla normativa antincendio anche per la “Fermi” di Caltana e sostituzione dei serramenti esterni anche alla “Gardan” di Caselle e alle primarie di Veternigo e Sant’Angelo. In più,
alla “Papa Sarto” sono state sostituite le porte interne.“Questi interventi – conclude il sindaco, con delega ai Lavori pubblici – testimoniano l’attenzione dell’amministrazione, che continua l’impegno per rendere più sicure e accoglienti le scuole, nonostante un periodo difficile dovuto alla pandemia e alle sempre più limitate risorse a disposizione degli enti locali”. Anna Serena
Anagrafe e stato civile, appuntamenti online Carta d’identità elettronica, autentiche di firma, passaggi di proprietà, legalizzazione di foto, rilascio certificati, dichiarazioni di nascita e rilascio di copie integrali di atti di stato civile: per accedere a questi servizi sarà necessario prenotare online. Il percorso di digitalizzazione, già avviato il mese scorso con il posizionamento di un totem digitale all’entrata del Municipio per accogliere i cittadini, passa anche per una gestione più snella degli appuntamenti per accedere agli uffici comunali, che permette di ridurre i tempi di attesa e il rischio di code. Così, l’amministrazione comunale di Santa Maria di Sala ha reso noto che gli appuntamenti per anagrafe e stato civile dovranno essere fissati necessariamente tramite procedura online. Per la prenotazione, sarà sufficiente accedere al seguente sito web del Comune previa registrazione o utilizzando Spid. Dal portale sarà poi possibile selezionare l’ufficio per il quale si desidera l’appuntamento, indicare l’argomento dell’appuntamento, visualizzare la
durata massima ed eventuali istruzioni per l’esecuzione dell’appuntamento stesso, scegliere il giorno e l’orario desiderati tra quelli disponibili e la modalità di esecuzione dell’appuntamento, che è solo di persona. “Si ricorda che è necessario fissare un appuntamento per ciascun richiedente. Inoltre, il sistema non permette di fissare appuntamenti nella giornata stessa dell’invio della richiesta” precisa il Comune. Bisognerà, quindi, prenotare l’appuntamento almeno nella giornata precedente rispetto alla data prescelta. (a.s.)
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Santa Maria di Sala
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Commercio. Il punto a due mesi dalla scadenza dell’affitto temporaneo
La lenta ripartenza del centro Tom, le prospettive sono positive S
ono passati quattro mesi da quando Igor Clementi, già titolare della società “Hello Sport srl”, ha vinto il bando per l’amministrazione del centro commerciale situato lungo via Caltana, a Santa Maria di Sala. Dopo il fallimento della Tom Village, infatti, a marzo 2021, la curatrice fallimentare, dottoressa Federica Candiotto, aveva lanciato un bando per dare nuova vita a quello che è stato a lungo un punto di riferimento per i salesi e i cittadini di tutto il Miranese, attraverso il ramo di affitto temporaneo degli spazi per sei mesi. Poi, a maggio, Clementi si è aggiudicato il bando e ha iniziato a prendere in mano le sorti del centro. Così, alcuni negozi hanno iniziato a riaprire e qualche nuova società ha deciso di scommettere sul centro, aprendo nuove attività. La determinazione e l’entusiasmo non mancano né a Clementi né ai dipendenti, che guardano al futuro con speranza. “Le cose vanno verso il meglio, le persone stanno tornando. Ci sono altri negozi in fase di apertura, quindi sembra che nei prossimi mesi andrà ancora meglio. Le persone che tornano spesso cercano i negozi di prima, ma alcuni non ci sono più e altri hanno semplicemente cambiato posto. Quindi, quando si danno loro le giuste indicazioni, sono contenti”, afferma con grinta una commessa. Anche gli orari si sono ampliati. Il centro è infatti aperto il lunedì dalle 15.30 alle 20, da martedì a sabato dalle 9.30 alle 20 e la domenica con orario 10 -20. La verità è che, però, i negozi al momento aperti sono ancora pochi: l’outlet Generazione Z, Fashion Temporary Store, la profumeria Beauty Star, Gioielleria Dal Maso, Tom home, il nuovissimo Non Solo Sport, il bar e pochi altri. Tuttavia, i cartelli all’interno del centro Tom segnalano nuove aperture per il mese di settembre. Alcuni degli affezionati di uno dei punti storici del commercio salese, un po’ malinconici, dicono: “Non è più il Tom di una volta. Il vecchio centro è morto e sepolto”. In effetti, il centro commerciale il sabato pomeriggio risulta pressoché vuoto. Solo qualche automobile parcheggiata fuori e un paio di clienti che transitano nella struttura, con la maggior parte dei negozi senza alcun cliente al proprio interno. Insomma, un’immagine che è ben distante dai tempi d’oro del Tommasini, che era tra i punti commerciali più forniti e all’avanguardia
del territorio. Il 10 novembre il bando scadrà e non ci sono ancora certezze sulla continuità. Ciò che è certo è che la dottoressa Candiotto dovrà scegliere se assegnare nuovamente l’affitto di ramo d’impresa tramite bando o, invece, mettere definitivamente all’asta il bene. La speranza, per i dipendenti e il territorio, è che con l’autunno il centro ricominci a popolarsi di nuovi e storici clienti, grazie all’attrattività delle nuove attività che si apprestano ad aprire e un po’ di sano passaparola positivo tra i cittadini. Anna Serena
Alla scoperta dell’Universo, incontri del Gruppo Astrofili Non sono ancora finiti gli appuntamenti gratuiti di divulgazione in materia di astronomia e astronautica. I soci dell’associazione con sede a Santa Maria di Sala continueranno a tenere compagnia ad appassionati e non anche per tutto il mese di settembre. “E…state tra le stelle”, la consueta proposta estiva del Gruppo Astrofili Salese, si avvia verso la sua conclusione, ma ha ancora in serbo tre appuntamenti alla scoperta dell’universo. Se infatti gli appuntamenti in presenza sono terminati con il mese di agosto, gli eventi in streaming proseguiranno tutti giovedì di settembre, con inizio alle ore 21. “Le lezioni sono adatte anche ai più giovani e a chi si sta avvicinando per la prima volta a questo mondo affascinante, inesauribile e sempre ricco di novità” fa sapere il gruppo. Il 16 settembre il geologo Tiziano Abbà, con il webinar “La danza della Terra. II parte: moti a lungo
periodo”, continuerà il viaggio alla scoperta dei movimenti del nostro pianeta. Questi moti incidono su diversi aspetti di natura astronomica e climatica, influenzando la vita complessiva della Terra. La settimana successiva, invece, Umberto Bragagnolo, appassionato di astronomia, parlerà della stella che è stata a lungo l’unico punto di riferimento per riconoscere il Nord e, di conseguenza, gli altri punti cardinali. Il titolo dell’incontro è “La stella Polare: una guida, ma non troppo”. Infine, il ciclo di incontri si chiude con “Oggetti esotici dell’Universo”, una curiosa lezione tenuta dall’astronoma e divulgatrice scientifica Beatrice Gaiani. (a.s.)
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Controllo della diffusione del Covid. La sperimentazione nel Veneziano
Lecca lecca per i bambini e chewin gum per i ragazzi: i kit salivari prima di entrare in classe U
n tampone salivare prima di fare colazione e prima di lavarsi i denti. Per un minuto, gli studenti grandi lo masticheranno come un chewing gum e gli alunni piccoli lo terranno in bocca come un lecca lecca, con l’ausilio di un bastoncino. Poi i 141 studenti veneziani infileranno il nuovo tampone nella provetta, lo caricheranno nello zaino e lo consegneranno a scuola. Saranno i primi utenti a utilizzarlo. Avrà la durata dell’intero anno scolastico e punta a coinvolgere circa 1.500 studenti il monitoraggio Covid nel liceo Ettore Majorana di Mirano e nell’istituto comprensivo Daniela Furlan di Spinea. L’Ulss 3 Serenissima ha già pronti i primi 141 kit di autosomministrazione, muniti di etichette identificative elaborate ad hoc per gli allievi. Lo scorso 14 settembre, il Servizio di igiene e sanità pubblica dell’azienda sanitaria ne ha consegnati 120 alla Furlan e i restanti al Majorana. Ha fornito una sessione di istruzioni e tutoraggio agli studenti, che hanno portato a casa il test per praticarlo il mattino a stomaco vuoto. Una volta eseguito, appena sono arrivati in classe, l’ambulatorio mobile dell’Ulss 3 è passato a scuola per il ritiro dei prelievi salivari degli studenti. Nel giro di mezz’ora erano già nel laboratorio di microbiologia dell’Angelo per essere analizzati. Con una media di 24 ore per garantire il risultato. È una prassi che gli studenti si abitueranno a compiere ogni due settimane. “Accompagneremo i ragazzi e i bambini per tutto l’anno scolastico con un progetto voluto dal Ministero della salute, al quale la Regione Veneto sta dando concretezza dice il direttore generale dell’Ulss 3 Edgardo Contato -. Nelle due scuole sentinella che andremo a monitorare, il progetto sarà implementato fino alla copertura di tutti gli studenti. In questo modo contribuiremo a monitorare l’andamento dell’epidemia anche all’interno della realtà scolastica”. “Bambini, ragazzi, genitori e insegnanti, saranno accompagnati nel corso di tutto questo percorso, che diventa importante anche per osservare l’evoluzione del contagio in un contesto sociale così importante come quello della scuola” ricorda il direttore dei servizi socio sanitari Massimo Zuin. “Più il tampone diventa autonomo, in autosomministrazione, più si semplifica il monitoraggio - spiega il direttore del Sisp Vittorio Selle -. Utilizziamo per la prima volta questa “spugnetta”, che è di due tipi: i ragazzi più grandi utilizzeranno la versione masticabile, i bambini, per motivi di sicurezza, quella da tenere in bocca con l’aiuto di un bastoncino. Si tratta in entrambi i casi di un test molecolare, non ci sarà quindi bisogno di altre conferme in caso di positività rilevata. Per quanto riguarda invece il monitoraggio, questo campione sull’andamento dell’epidemia diventa significativo
Un monitoraggio in due scuole sentinella, il liceo Majorana di Mirano e l’istituto Furlan di Spinea, che durerà tutto l’anno per osservare l’evoluzione del contagio nell’ambiente scolastico
solo se accorpato a tutte le altre scuole selezionate dalla Regione, facendo poi riferimento al progetto nazionale”. Il progetto ha lo scopo di attuare tutte le azioni di sanità pubblica per mantenere il più possibile la didattica in presenza e in sicurezza, ma l’adesione da parte di famiglie e studenti è volontaria e gratuita, e non è un requisito di accesso o esclusione dalle attività didattiche. Nelle realtà scolastiche del territorio, al momento, non cambia nulla rispetto alle regole di prevenzione e tracciamento della malattia: una volta riscontrata l’eventuale positività del minore o dell’adulto, verrà fatta la ricerca dei contatti con l’ausilio del referente scolastico.
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Regali inaspettati. Da Recanati a Caltana, l’iniziativa diventa virale in tutto il veneziano
Sassi colorati per le strade della città: un sorriso per scaldare il cuore U
n sasso decorato con un fiore rosa e sul retro la scritta “Un sasso per un sorriso Facebook” è stato trovato da una signora di Caltana di Santa Maria di Sala sulla recinzione di casa in un caldo pomeriggio di agosto. Incuriosita dal ritrovamento, la cittadina ha fotografato il sasso e postato la foto nel gruppo Facebook “sei Caltana se...” in cerca di spiegazioni, scatenando un vero e proprio tamtam digitale. Molte le reazioni e i commenti che hanno animato il post nei giorni successivi e, così, si è scoperto che, da qualche settimana, anche altre persone stanno trovando, a Caltana, nascosti nei prati, nelle piazze, nei giardini delle proprie case, su panchine e marciapiedi, sassi colorati e divertenti, con disegni e frasi gentili. Insomma, chi
li vede non può fare proprio a meno di sorridere Non si tratta, però, di un fenomeno isolato. L’iniziativa, che prende il nome di “Un sasso per un sorriso”, è infatti partita da Heidi Aelling, un’artista di origini svizzere che vive a Recanati. e, nel giro di poco più di un anno, si è diffusa in diverse città italiane e altri Paesi, per esempio in Australia, Francia, Germania, Spagna, Svizzera, Stati Uniti e Thailandia, arrivando a 143.671 membri attivi su Facebook. Un regalo inaspettato per regalare allegria e sorrisi al prossimo e fare sentire tutti un po’ meno soli in un periodo ancora complesso: è questo l’obiettivo della proposta “Un sasso per un sorriso”. La particolarità è che, essendo fatti a mano, tutti i sassi sono decorati in modo diverso tra loro. I
soggetti includono fiori, piante, paesaggi, animali, personaggi di cartoni animati, ritratti, simboli, frasi motivazionali e molto altro ancora. Anche le tecniche sono molto varie, dalla pittura acrilica fino al découpage. Chi, camminando per strada, nota per caso un sassolino colorato può de-
cidere se tenerlo per sé oppure lasciarlo dove lo ha trovato, per regalare altri sorrisi. Se decide di tenerlo, può scattargli una foto e condividerla nel gruppo Facebook “Un sasso per un sorriso”, provando a cercare lo sconosciuto autore del piccolo regalo.Per continuare a seminare
sorrisi in giro per la città, basta invece unirsi al gruppo e seguire alcune semplici regole: “Disegniamo o scriviamo frasi carine sui sassi, poi facciamo una foto per farli vedere al gruppo. Lasciamo i sassi fuori, in un luogo ben visibile, per esempio su una panchina o in mezzo ai fiori, per regalare un sorriso a chi li trova. Dietro ogni sasso scriviamo “Un sasso per un sorriso Gruppo Facebook”. Buon divertimento”. Intanto, a Caltana, si è riusciti a scovare l’autrice del primo sasso colorato e la fortunata persona che lo ha trovato si dice interessata a partecipare all’iniziativa. Chissà che, allora, altri adulti e bambini della frazione e di altre città continuino a sorridere e far sorridere, raccogliendo, decorando e liberando sassi. Anna Serena
Il “Nodo sciolto”: un nuovo centro di inclusione sociale nel cuore di Venezia Un nuovo luogo di socializzazione e inclusione si apre alla città: è stato inaugurato in Calle dei Nicoli un nuovo punto della rete dei servizi dell’Ulss 3 Serenissima. “Questo nuovo spazio, centro di inclusione sociale - ha sottolineato il Direttore Sanitario dell’Ulss 3 Serenissima, Giovanni Carretta - si propone anche come spazio aperto a tutta la cittadinanza, in relazione con le associazioni del territorio, che offre occasioni di socialità e arricchimento culturale. Nasce all’interno del progetto della Salute mentale della nostra Azienda sanitaria, ma si costituisce come sede di programmazione e impulso di attività rivolte a tutta la popolazione, finalizzate a contrastare il pregiudizio sulle malattie psichiatriche e a favorire il dialogo sui temi del disagio collegato a queste malat-
tie, per superarlo insieme”. Il nuovo centro di inclusione sociale, per il quale operatori e utenti hanno scelto come nome “Il Nodo Sciolto”, è stato promosso dal Dipartimento di Salute mentale dell’Ulss 3 Serenissima, in stretta collaborazione con l’associazione partner AITSaM di Venezia e con il supporto del Comune di Venezia: “Il suo principale obiettivo e principio ispiratore - sottolinea la dottoressa Maria Bianco, Primario della Psichiatria di Venezia e Chioggia - è sostenere il protagonismo dell’utenza in un luogo di incontro, aggregazione e scambio con la comunità locale, in un ambito separato ma in stretta continuità con le cure istituzionali. Dal 13 settembre il “Nodo Sciolto’ è aperto con iniziative a favore di tutta la comunità: operatori e volontari, insieme alle persone
che nel centro vivranno le loro esperienze di socializzazione, hanno già in programma una serie di iniziative, e tra le prime attività già disponibili alla frequenza sono il corso di alfabetizzazione informatica, il corso di italiano per stranieri, il corso di yoga, il cineforum e il percorso di guida al benessere. E molte altre attività saranno programmate e avviate nei prossimi mesi, grazie ad un impegno che vede coinvolti, al fianco degli operatori dell’Ulss 3, l’associazione AITSaM e la grande ricchezza del volontariato associativo”. In occasione dell’inaugurazione del “Nodo Sciolto”, nei locali del centro è stata presentata al pubblico una mostra di dipinti, intitolata “Ri-Blum, rifiorire durante la pandemia”: la mostra è stata realizzata grazie alla collaborazione degli utenti dei Centri di Sa-
lute Mentale di Venezia e del Lido, con le opere di arteterapia realiazzata durante la pandemia. Per ogni informazione sulle attività del centro, si può telefonare allo 041.5294811 e al 339.8302603, oppure si può scrivere a ve.csm@aulss3.veneto.it e aitsamvenezia@gmail.com.
Cultura
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Pubblicazioni. Il volume a cura di Luigi Boscolo Bielo
“Madonne d’acqua”, il viaggio tra storia, culto e tradizioni
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ercorsi d’acqua che segnano il territorio tra Chioggia e Pellestrina di tante presenze mariane - chiese, statue, capitelli… - che hanno accompagnato la storia e le tradizioni locali. “Madonne d’acqua”, un agile libro curato da Luigi Boscolo Bielo nato da un’idea di Piergiorgio Bighin e che si avvale delle foto di Diego Zanetti, non vuole offrirci notizie e informazioni delle numerose chiese dedicate alla Madre di Cristo, ma vuole soprattutto offrire le riflessioni di persone le cui vicende si incrociano con questa presenza mariana. Il “viaggio” comincia dalla porta di Santa Maria che ti permette l’ingresso nel centro storico di Chioggia subito accompagnato dalla Madonna del Refugium Peccatorum che si specchia nel canale Perotolo, mentre di fronte abbiamo la maestosa Cattedrale di Santa Maria Assunta. Basta superare il piccolo ponte della Cuccagna sul canal Vena e poi giungere all’altro canale di S. Domenico dove troviamo la chiesa dei padri Salesiani dedicata a Maria Ausiliatrice, tanto invocata in questo periodo segnato dalle drammatiche vicende della pandemia, la cui statua festosamente viene accompagnata in una singolare processione d’acqua lungo la laguna del Lusenzo mentre la gente dalla riva e in barca recita il rosario nell’ultima domenica di maggio. Qualche chilometro più a sud la
Il libro racconta di percorsi che segnano il territorio tra Chioggia e Pellestrina attraverso le riflessioni delle persone le cui vicende si incrociano con queste presenze mariane
Madonna della Navicella appariva poco più di 500 anni fa ad un ortolano dopo un furioso uragano che aveva devastato gli orti. Dalla prima chiesetta costruita sul luogo dell’apparizione si passò ad una ben più grande alla fine del Cinquecento, purtroppo demolita dopo le vicende napoleoniche, ma nuovamente ricostruita dopo la II guerra mondiale. Ma il culto per la “Madona de la Navezela” non è mai mancato grazie al trasferimento dell’immagine miracolosa e dello zocco su cui era seduta Maria col Cristo morto sulle braccia nella chiesa di S. Giacomo, immagine poi incoronata nel 1859 e raffigurata anche nelle numerose “tolele” (ex voto) che narrano dei molti salvataggi in mare e guarigioni grazie all’intervento mariano. A queste chiese si aggiungono i tanti capitelli mariani sparsi nelle calli compre-
sa la “Stella del Marinar” all’ostello Domus Clugiae in calle Luccarini, il bassorilievo dell’Annunciazione sul ponte di Vigo, poco più lontano la Madonna Stella Maris in prossimità della bocca di porto di collocata sopra una bricola che saluta i pescherecci mentre si allontano verso il mare e al loro ritorno, la statuetta della Madonnina del Forte S. Felice, nel lato opposto a Caroman la bianca statua della Vergine - la madonnina dei tuffi - e infine la Madonna dell’apparizione di Pellestrina con la grande festa del 4 agosto che fa convergere nel santuario tutta la gente dell’isola. La pubblicazione è il frutto di un progetto che ha coinvolto il Centro culturale Terzo Millennio, Opera Baldo Chioggia e l’associazione nazionale di promozione sociale “Santa Caterina da Siena”. Eugenio Ferrarese
Una mostra sulle pandemie e il contributo di Venezia nel contrastarle Le pandemie, la loro storia, la loro attualità in mostra. E il contributo che Venezia ha dato nei secoli a contrastarle con le sue soluzioni ingegnose. I lazzaretti, il cordone sanitario internazionale, la quarantena, le sedi di sanità, le patenti di sanità (l’antenato del green pass), i medici della peste distribuiti nel territorio: sono i temi affrontati in occasione dell’esposizione allestita all’ospedale Civile di Venezia, “Le pandemie, una lunga storia: dalla peste al Covid-19”. Venti step narrano questa evoluzione, ricordando peste, vaiolo, colera, sifilide, tubercolosi, con volumi storici, pubblicazioni, e la documentazione sulla prima vaccinazione contro il vaiolo fatta proprio al Civile di Venezia.
Alla Scuola Grande di San Marco in occasione dell’avvio della mostra “Pandemie: la lezione di Venezia nella Storia”Giorgio Palù, presidente di Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, ha sottolineato l’importanza della ricerca e dell’approfondimento in luoghi deputati allo studio della storia della medicina quali appunto la Scuola Grande di San Marco. Il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima Edgardo Contato ha invece voluto sottolineare la centralità dell’esperienza storica veneziana non solo nella gestione medica delle pandemie: “Consapevoli della necessità di certificare i propri commerci, i veneziani sono stati pionieri non solo nella cura e nell’assistenza dei malati, ma anche della gestione
delle epidemie quanto a contrasto al contagio, e ancora della costruzione di quelle garanzie commerciali indispensabili per rassicurare i mercati nei periodi di difficoltà e in particolare alla fine di un’epidemia”. “Una lezione importante, quella veneziana, e di grande attualità”: lo ha ricordato presentando la mostra e i suoi obiettivi anche Walter Pasini, responsabile scientifico dell’evento insieme ad Isabella Angela Pasini. La mostra resta aperta fino a tutto il mese di settembre.
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Pubblicazioni. Il volume a cura di Luigi Boscolo Bielo
“Madonne d’acqua”, il viaggio tra storia, culto e tradizioni
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ercorsi d’acqua che segnano il territorio tra Chioggia e Pellestrina di tante presenze mariane - chiese, statue, capitelli… - che hanno accompagnato la storia e le tradizioni locali. “Madonne d’acqua”, un agile libro curato da Luigi Boscolo Bielo nato da un’idea di Piergiorgio Bighin e che si avvale delle foto di Diego Zanetti, non vuole offrirci notizie e informazioni delle numerose chiese dedicate alla Madre di Cristo, ma vuole soprattutto offrire le riflessioni di persone le cui vicende si incrociano con questa presenza mariana. Il “viaggio” comincia dalla porta di Santa Maria che ti permette l’ingresso nel centro storico di Chioggia subito accompagnato dalla Madonna del Refugium Peccatorum che si specchia nel canale Perotolo, mentre di fronte abbiamo la maestosa Cattedrale di Santa Maria Assunta. Basta superare il piccolo ponte della Cuccagna sul canal Vena e poi giungere all’altro canale di S. Domenico dove troviamo la chiesa dei padri Salesiani dedicata a Maria Ausiliatrice, tanto invocata in questo periodo segnato dalle drammatiche vicende della pandemia, la cui statua festosamente viene accompagnata in una singolare processione d’acqua lungo la laguna del Lusenzo mentre la gente dalla riva e in barca recita il rosario nell’ultima domenica di maggio. Qualche chilometro più a sud la
Il libro racconta di percorsi che segnano il territorio tra Chioggia e Pellestrina attraverso le riflessioni delle persone le cui vicende si incrociano con queste presenze mariane
Madonna della Navicella appariva poco più di 500 anni fa ad un ortolano dopo un furioso uragano che aveva devastato gli orti. Dalla prima chiesetta costruita sul luogo dell’apparizione si passò ad una ben più grande alla fine del Cinquecento, purtroppo demolita dopo le vicende napoleoniche, ma nuovamente ricostruita dopo la II guerra mondiale. Ma il culto per la “Madona de la Navezela” non è mai mancato grazie al trasferimento dell’immagine miracolosa e dello zocco su cui era seduta Maria col Cristo morto sulle braccia nella chiesa di S. Giacomo, immagine poi incoronata nel 1859 e raffigurata anche nelle numerose “tolele” (ex voto) che narrano dei molti salvataggi in mare e guarigioni grazie all’intervento mariano. A queste chiese si aggiungono i tanti capitelli mariani sparsi nelle calli compre-
sa la “Stella del Marinar” all’ostello Domus Clugiae in calle Luccarini, il bassorilievo dell’Annunciazione sul ponte di Vigo, poco più lontano la Madonna Stella Maris in prossimità della bocca di porto di collocata sopra una bricola che saluta i pescherecci mentre si allontano verso il mare e al loro ritorno, la statuetta della Madonnina del Forte S. Felice, nel lato opposto a Caroman la bianca statua della Vergine - la madonnina dei tuffi - e infine la Madonna dell’apparizione di Pellestrina con la grande festa del 4 agosto che fa convergere nel santuario tutta la gente dell’isola. La pubblicazione è il frutto di un progetto che ha coinvolto il Centro culturale Terzo Millennio, Opera Baldo Chioggia e l’associazione nazionale di promozione sociale “Santa Caterina da Siena”. Eugenio Ferrarese
Una mostra sulle pandemie e il contributo di Venezia nel contrastarle Le pandemie, la loro storia, la loro attualità in mostra. E il contributo che Venezia ha dato nei secoli a contrastarle con le sue soluzioni ingegnose. I lazzaretti, il cordone sanitario internazionale, la quarantena, le sedi di sanità, le patenti di sanità (l’antenato del green pass), i medici della peste distribuiti nel territorio: sono i temi affrontati in occasione dell’esposizione allestita all’ospedale Civile di Venezia, “Le pandemie, una lunga storia: dalla peste al Covid-19”. Venti step narrano questa evoluzione, ricordando peste, vaiolo, colera, sifilide, tubercolosi, con volumi storici, pubblicazioni, e la documentazione sulla prima vaccinazione contro il vaiolo fatta proprio al Civile di Venezia.
Alla Scuola Grande di San Marco in occasione dell’avvio della mostra “Pandemie: la lezione di Venezia nella Storia”Giorgio Palù, presidente di Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, ha sottolineato l’importanza della ricerca e dell’approfondimento in luoghi deputati allo studio della storia della medicina quali appunto la Scuola Grande di San Marco. Il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima Edgardo Contato ha invece voluto sottolineare la centralità dell’esperienza storica veneziana non solo nella gestione medica delle pandemie: “Consapevoli della necessità di certificare i propri commerci, i veneziani sono stati pionieri non solo nella cura e nell’assistenza dei malati, ma anche della gestione
delle epidemie quanto a contrasto al contagio, e ancora della costruzione di quelle garanzie commerciali indispensabili per rassicurare i mercati nei periodi di difficoltà e in particolare alla fine di un’epidemia”. “Una lezione importante, quella veneziana, e di grande attualità”: lo ha ricordato presentando la mostra e i suoi obiettivi anche Walter Pasini, responsabile scientifico dell’evento insieme ad Isabella Angela Pasini. La mostra resta aperta fino a tutto il mese di settembre.
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Calcio. Campionato di Promozione girone D
Il Dolo punta al vertice con una squadra di qualità A
dicembre saranno 112 gli anni di vita della gloriosa formazione del calcio Dolo nata nel 1909. Una stagione in massima serie, tante in categorie di prestigio ma da qualche anno la dimensione del club è quella di ben figurare a livello regionale e quest’anno parte con una squadra che può davvero recitare il ruolo di protagonista. Accanto alla società, anche un’amministrazione che nel recente passato si è attivata per sostenere la compagine con lavori strutturali allo stadio e, ultimo intervento, il rifacimento del manto erboso del Walter Martire che costringerà la squadra a disputare la Coppa Italia a Camponogara. Il presidente Moreno Volpe e tutto lo staff societario hanno deciso di affidare il lavoro di creare una rosa ambiziosa, al neo direttore sportivo Massimo Cernigliaro. “Il nostro obiettivo -dice Cernigliaro- sarà quello di essere protagonisti e l’arrivo di Roberto Morandi è la classica ciliegina sulla torta. Siamo attrezzati per lottare
per i primi posti. Siamo riusciti a mettere a disposizione dello staff tecnico una rosa completa, dispiace solo che il centrocampista Mazziotti all’ultimo abbia scelto altre strade”. A guidare il Dolo 2021/22 sarà ancora Pasquale Bettin.“Sono- affermasoddisfatto della rosa, è un mix di esperienza e gioventù”. Dolo che punterà a vincere il campionato? “Non intendiamo tralascia-
re- spiega- alcun obiettivo, a cominciare dalla Coppa. Mi aspetto molto da questa squadra, ho una rosa competitiva e credo si possa fare molto bene in tutte le competizioni”. La squadra ha ben nove giovani in organico, segno che il settore giovanile guidato dal responsabile Renato Iacovone ha lavorato bene anche per la presenza di Gianni Buson e di Mattia Boldrin. Il Dolo è stati in-
serito nel girone D di Promozione e dovrà affrontare avversarie veneziane (Favaro, Union Graticolato Gelsi e Miranese) e team vicentini, padovani e trevigiani. Questa la rosa. Portieri: Jacopo Barison, Leonardo Dell’Olivo. Difensori: Biagio Beneduce, Gabriele Bettio, Elia Fontolan, Alberto Mantovani, Mattia Pranovi, Nicola Rando e Nicolò Tessari. Centrocampisti: Davide Cipo-
sportive della Riviera del Brenta, lavorano insieme per progettare e programmare al meglio la nuova stagione dopo un estate che le ha viste ospitare i “Derby Summercamp 2021”, in collaborazione con Antenore Energia. A spiegare le finalità del progetto è il responsabile del settore giovanile del calcio Dolo, Renato Iacovone. “In questo anno e mezzo , nonostante il periodo di non vita e quanto sta caratterizzando la
nostra quotidianità -dice- siamo riusciti a far decollare questo progetto che a suo tempo, per Dolo e Sambruson, mi era stato caldeggiato anche dal sindaco Alberto Polo. A distanza di tempo, con orgoglio non essendo dolese, mi sento felice di aver contributo per essere riuscito a concretizzare e mettere a disposizione della cittadinanza un progetto di partecipazione comune che coinvolge, soprattutto, i giovani.” (l.p.)
“Derby”, una fucina di giovani calciatori In Riviera del Brenta è partito un progetto molto importante a livello calcistico giovanile. Lo scopo era quello di unire le forze per migliorare la qualità e garantire maggiore possibilità ai ragazzi di esprimersi e di essere a contatto con una realtà ampia e gratificante. Con questo obiettivo circa un anno e mezzo fa si sono uniti i settori giovanili calcistici di Dolo e Ambrosiana Sambruson e da qualche mese a loro
si è aggiunto anche quello del Fiesso d’Artico. Il progetto, denominato “Derby”, coinvolge tutti i ragazzi dei tre settori giovanili, si va dai più grandi della squadra under 18 ai piccoli amici. La società Dolo conta circa 200 atleti, quello dell’Ambrosiana sono circa 120 e quelli del Fiesso d’Artico all’incirca sempre 120. Circa 440 ragazzi che si divertono, sudano e s’impegnano sotto il comune simbolo di “Derby”. Le tre realtà
lato, Keroubel Donadel, Davide Donò, Alberto Farnese, Matteo Pasquali, Enrico Pavanello, Alessio Sottovia. Attaccanti: Andrea Baro Benetti, Nicola Calzavara, Nicolas Mauricio Lopez, Roberto Morandi, Alberto Rigato, Lorenzo Rossi. L’allenatore Bettin sarà coadiuvato da Daniele Gasparini e Nicolò Rocchi. Lino Perini
Padova
Urbs picta
NUMERI DA RECORD PER IL PATRIMONIO UNESCO I CICLI AFFRESCATI ATTRAGGONO IL TURISMO
C
i sono grande entusiasmo e altrettanto fermento attorno all’eccezionale valore artistico e storico dei capolavori della “Padova Urbs picta”, sui quali il 24 luglio scorso l’UNESCO ha posto il proprio sigillo, riconoscendoli alla fine di un percorso lunghissimo e corale, durato venticinque anni, Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Entusiasmo confermato dai numeri dei visitatori, mai così elevati in nessuno degli otto luoghi che compongono il “sito seriale”. Nei mesi di giugno, luglio e agosto la Cappella degli Scrovegni (dove nel periodo di Ferragosto c’era il tutto esaurito) ha registrato circa 27.000 ingressi, una media di novemila al mese. Quattromila visite al mese per il Palazzo della Ragione. Un successo, se si considera che gli ingressi sono sottoposti alle rigide regole dell’emergenza sanitaria. Moltissimi gli stranieri, tanti dei quali soggiornano in città. “Ma il nostro grande obiettivo è di rafforzare l’offerta e di arrivare a 35mila ingressi all’anno per ogni luogo”, dichiara l’assessore alle Cultura del Comune di Padova Andrea Colasio. Piani di implementazione che, subito dopo l’iscrizione, sono diventati il nuovo obiettivo del Comitato di Candidatura, tramutato in Comitato di Pilotaggio del sito. Alla fine di agosto la giunta del Comune di Padova ha approvato un articolato progetto del valore di un milione di euro per il Museo degli Eremitani, che sarà presentato al Ministero dei Beni Culturali per concorrere all’assegnazione dei Fondi Cultura stanziati per la tutela, la conservazione, il restauro, la valorizzazione e la digitalizzazione del patrimonio culturale. L’obiettivo è valorizzare il complesso artistico, raggiungendo un’offerta culturale e complessiva, con strumenti sempre aggiornati ed efficaci di monitoraggio, finalizzati alla conservazione preventiva. Ma anche con nuovi strumenti di comunicazione e valorizzazione tecnologicamente avanzati. Proprio a questo scopo è in preparazione il bando di gara per l’assegnazione della campagna
di comunicazione e promozione turistica di “Padova Urbs picta”, i cui costi saranno coperti con una tranche del finanziamento da due milioni di euro concesso dal Ministero dei Beni Culturali al Comune di Padova. Il Comitato di Pilotaggio, inoltre, ha aperto dei tavoli di lavoro con l’Orto Botanico – sito UNESCO dal 1997 – per avviare, così come richiesto dal Ministero e dal Centro del Patrimonio Mondiale, una stretta collaborazione per la costruzione di azioni sinergiche di promozione e comunicazione a livello locale e non solo. Altro obiettivo è la creazione di un dialogo con la cittadinanza sul tema della cultura e dell’arte padovana che possa essere declinato nelle diverse forme di benessere della comunità. Una delle prime attività – legate ai tavoli delle Idee, costituiti durante l’iter di candidatura e fulcro del dialogo fra Comitato, associazioni del territorio e cittadini – è “Padova Urbs picta – ROADMAP nei Quartieri”: un ciclo di incontri dedicati al racconto del sito UNESCO nelle varie sale civiche della città. Essere Patrimonio Mondiale significa anche saper creare nuove connessioni con enti e luoghi omologhi, che comunque abbiano una simile vocazione culturale e turistica. Ecco allora che il Comune di Padova è pronto alla firma di un protocollo di intesa fra la Regione del Veneto, l’Ufficio scolastico regionale per il Veneto e gli enti che rappresentano i siti e gli elementi UNESCO, allo scopo di favorire la diffusione della conoscenza e la valorizzazione del Patrimonio presente nel territorio in tutte le scuole. Anche l’attività di conservazione prosegue, con i lavori di restauro in corso alla Cappella di Santa Caterina – conosciuta anche come Cappella delle Benedizioni – nella Basilica del Santo. I lavori, voluti dalla Pontificia Basilica Antoniana, sono diretti dalla professoressa Giovanna Valenzano, prorettore al patrimonio artistico, musei e biblioteche dell’Università degli Studi di Padova e sono resi possibili da un co-finanziamento di CariPaRo e Comune di Padova.
Padova Urbs picta
UN RISULTATO STORICO FRUTTO DI UN’ALLEANZA VIRTUOSA FRA ENTI PUBBLICI, PRIVATI E RELIGIOSI A SOSTEGNO DI UN PROGETTO PER LA CITTÁ IL VESCOVO "CAPOLAVORI DI VITA E DI FEDE"
F U I L C O M I TAT O PER LA C A N D I D AT U R A A DECIDERE CHE GLI OTTO SITI DOVESSERO ESSERE C O N S I D E R AT I UN UNICUM INSCINDIBILE
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ulla nasce per caso. L’inserimento della “Padova Urbs picta” nella World Heritage List ha avuto nel Comitato per la Candidatura UNESCO un sostegno fondamentale e prezioso. Costituito formalmente nel 2016, il Comitato ha alle spalle una collaborazione fra i partner già avviata da alcuni anni. Capofila, il Comune di Padova. Membri, gli enti proprietari degli edifici e dei complessi monumentali che conservano i cicli affrescati: l’Accademia Galileiana di Scienze Lettere e Arti, la Basilica e il Convento di Sant’Antonio, la Delegazione Pontificia e Veneranda Arca del Santo, la Diocesi di Padova. A cui vanno aggiunte la Regione del Veneto e la consulenza scientifica del Ministero della Cultura attraverso l’Ufficio UNESCO, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia, le province di Belluno Padova e Treviso, oltre naturalmente all’Università degli Studi di Padova. Il 19 aprile 2018 nel corso di una cerimonia a Palazzo della Ragione gli enti pubblici, privati e religiosi protagonisti di questa
alleanza virtuosa sottoscrissero un protocollo di intesa per la definizione del piano di gestione degli otto luoghi. Proprio perché sono considerati un unicum inscindibile per la stretta relazione che c’è fra le opere realizzate, la decisione fu che i siti dovessero essere gestiti unitariamente e in modo coordinato e sinergico fra i vari attori. Dopo anni di collaborazione con il Comune di Padova – che è proprietario della Cappella degli Scrovegni, di Palazzo della Ragione e dell’Oratorio di San Michele – e con il Ministero della Cultura per definire nel modo migliore il documento di candidatura, la soddisfazione del risultato storico raggiunto è stata immensa da parte di tutti.
IL SUPPORTO SCIENTIFICO DELL’UNIVERSITÁ Nella lunga fase di messa a punto della candidatura, il Comitato è stato affiancato per la parte scientifica dall’Università di Padova. “Gioisco come cittadino”, ha dichiarato il rettore Rosario Rizzuto quando ha appreso la notizia della proclamazione UNESCO, lo scorso 24 luglio. “Vedere inserita la Padova Urbs picta nella World Heritage List è una soddisfazione anche per l’ateneo e per tutto il mondo accademico che con entusiasmo ha dato il suo contributo al successo della proposta. L’idea, innovativa nel suo campo, di proporre un sito seriale per la candidatura si è rivelata vincente e – spiega il rettore – restituisce al meglio l’idea di una città, qual è Padova, nella quale arte e cultura sono diffuse capillarmente, capaci di innervare tutto il territorio”. Per Rizzuto “l’Urbs Picta si affianca, nei patrimoni UNESCO della città, all’Orto Botanico dell’Università di Padova, in un’efficace sinergia con l’obiettivo di valorizzare sempre più la nostra splendida città”. L’Orto Botanico di Padova, il più antico orto botanico del mondo, venne istituito nel 1545 per la coltivazione delle piante medicinali, che allora costituivano la grande maggioranza dei “semplici”, medicamenti che provenivano direttamente dalla natura. Nei secoli è stato al centro di una fitta rete di relazioni internazionali, esercitando una profonda influenza nell’ambiente della ricerca e svolgendo un ruolo preminente nello scambio di idee, di conoscenze, di piante e di materiale scientifico. Per questo nel 1997 è diventato Patrimonio Mondiale UNESCO come bene culturale, testimoniando uno scambio di influenze considerevoli nelle scienze botaniche e costituendo una testimonianza eccezionale di tradizione culturale.
“Siamo molto felici di questo importante riconoscimento che porta la città e una parte significativa del suo patrimonio artistico, culturale ma anche religioso a un’appartenenza mondiale dell’umanità, riconoscendone il valore universale. Essere patrimonio – dichiara monsignor Claudio Cipolla, vescovo di Padova – indica non solo la preziosità del bene ma anche il suo grande essere generativo di altri beni per l’oggi e per il futuro, qualcosa da tutelare, custodire e tramandare”. La Diocesi di Padova è proprietaria di due dei complessi monumentali del “sito seriale”: lo splendido Battistero del Duomo, capolavoro di Giusto de’ Menabuoi, e la Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo agli Eremitani, a due passi dalla Cappella degli Scrovegni. “Beni che danno lustro alla città, ma che rendono merito anche alla sua storia e alla sua cultura, così pregne di testimonianze di fede. Tutti i siti del circuito – afferma il vescovo – raccontano una Padova del Trecento in cui vita e fede, concretezza e spiritualità, ambito civile e religioso si intrecciano fortemente. Se pensiamo al Battistero, siamo di fronte all’intera storia della salvezza, un gioiello artistico che ancora oggi è aperto al culto per vivere in particolare il sacramento del battesimo, punto d’inizio della vita cristiana. Altro luogo di culto è la Chiesa degli Eremitani, che porta il segno e la memoria di ulteriori storie: la ferita dei bombardamenti e l’impegno del recupero. Chi visiterà questi ambienti potrà ammirare la bellezza artistica nel contesto di una vita religiosa tutt’ora presente e praticata. C’è l’augurio che queste realtà siano colte dal visitatore anche nel loro valore di testimonianza di fede”.
Padova Urbs picta
I LUOGHI DELLA PADOVA DEL TRECENTO DALLA BASILICA E DAL CONVENTO DEL SANTO AGLI SPLENDORI DELLA REGGIA CARRARESE LA PROCLAMAZIONE A PAT R I M O N I O U N E S C O È U N R I N N O VAT O IMPEGNO A CUSTODIRE E DIFFONDERE U N PAT R I M O N I O D ’A RT E UN I C O A L M O N D O
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no degli straordinari complessi monumentali del sito seriale dei cicli affrescati del Trecento patavino è rappresentato dalla Basilica e dal Convento di Sant’Antonio, con il limitrofo Oratorio di San Giorgio. Per padre Oliviero Svanera, da pochi giorni ex rettore della Basilica, essere in prima fila con i propri tre siti nella proclamazione UNESCO “diventa motivo non solo di un rinnovato impegno nel custodire e diffondere un patrimonio d’arte unico al mondo”. È di più. “Per noi Chiesa – spiega – diventa un’opportunità per rinnovare una proposta di incontro con la fede che ha originato queste opere”. Attraverso gli affreschi presenti nella Basilica, infatti, “va ricordato anche l’immenso patrimonio d’arte rappresentato dalle sculture della tomba del Santo, piuttosto che del Donatello del presbiterio. Vogliamo far emergere – afferma padre Svanera – oltre agli aspetti turistici o tecnici o culturali di sguardo sulla bellezza di queste opere, la possibilità di incontro con colui che in queste opere è significato, Cristo Salvatore. È la via del Vangelo, della evangelizzazione attraverso la via pulchritudinis di cui parla papa Francesco in ‘Evangelii gaudium’. La via della bellezza che, a partire dall’esperienza dell’incontro con l’arte che suscita stupore, può aprire la strada della ricerca di Dio e disporre il cuore e la mente all’incontro col Cristo, bellezza incarnata offerta da Dio agli uomini per la loro salvezza”. Altro luogo straordinario, la Reggia Carrarese
con la splendida Cappella affrescata da Guariento. Reggia che è di proprietà dell’Accademia Galileiana di Scienze Lettere e Arti e che, come spiega il suo presidente Antonio Daniele, ha condiviso attivamente il progetto di candidatura e sviluppato la collaborazione con gli altri soggetti coinvolti. “Ci auguriamo – afferma Daniele – che ci siano nuove simpatie e solidarietà, interesse dei pubblici poteri e mecenatismo attivo tali da metterci nella condizione di rafforzare l’opera di conservazione, tutela e valorizzazione del complesso monumentale della Reggia Carrarese. L’Accademia, grazie al contributo e alla competenza dei suoi soci, non mancherà di offrire il suo apporto costante in termini di approfondimenti scientifici e ampie occasioni divulgative, tali da far progredire la consapevolezza collettiva e specialistica rispetto a un bene architettonico e pittorico che merita senz’altro la definizione di patrimonio universale dell’umanità”.
APP E BIGLIETTO UNICO PER I VISITATORI “Padova Urbs picta” è l’applicazione ufficiale per smartphone per immergersi nella città del Trecento: interazione di immagini, testi, mappe, racconti e musica, uno strumento di arricchimento e guida, con la possibilità di visualizzare e ascoltare la narrazione dei contenuti di approfondimento sui vari siti. La app è stata creata per il Comune di Padova dalla startup Meeple dell’ateneo patavino con il contributo della Regione del Veneto e di DoIT Viaggi. Con la “Padova Urbs picta Card” i visitatori avranno a disposizione un biglietto unico per tutti i luoghi del sito. Per i turisti la card potrà avere validità 48 o 72 ore – al costo rispettivamente di 28 e 35 euro – e include nel prezzo l’utilizzo dei mezzi pubblici. Per i residenti della provincia di Padova è disponibile una card della durata di 6 mesi al costo di 25 euro (l’utilizzo dei mezzi pubblici non è compreso). Questo biglietto unico può essere acquistato sia in formato fisico che digitale e viene venduto alla biglietteria dei Musei Civici, attraverso il sito web della Cappella degli Scrovegni www.cappelladegliscrovegni.it, tramite il Contact Center +39 049 2010020 e ai punti IAT della città.
Padova Urbs picta
CURIOSITÁ DEL “SITO SERIALE” UNESCO IL SITO IN CIFRE 4 componenti – Scrovegni ed Eremitani; Cittadella antoniana; Palazzo della Ragione, Reggia, Battistero e le loro piazze; San Michele. 8 luoghi – Cappella degli Scrovegni; Chiesa dei santi Filippo e Giacomo agli Eremitani; Palazzo della Ragione; Battistero della Cattedrale; Cappella della Reggia Carrarese; Basilica e Convento del Santo; Oratorio di San Giorgio; Oratorio di San Michele. 19,96 – sono gli ettari di zona dei siti. 530 – sono gli ettari di zona di protezione dei siti. 3.694 – sono i metri quadrati di pareti affrescate. 6 artisti – Giotto, Guariento, Giusto de’ Menabuoi, Altichiero da Zevio, Jacopo Avanzi, Jacopo da Verona. 9 partner del progetto – Comune di Padova, Accademia Galileiana di Scienze Lettere e Arti, Basilica e Convento di Sant’Antonio – Delegazione Pontificia, Veneranda Arca del Santo, Diocesi di Padova, Università degli Studi di Padova, Soprintendenza, Ministero della Cultura, Regione del Veneto. 100 – le associazioni e i privati cittadini coinvolti nel percorso di partecipazione “Tavoli delle idee”. 95 – gli anni di storia dell’arte condensati in un unico percorso.
IL REALISMO E LA SCIENZA C’è un’immagine che stride con l’immaginario iconografico del Medioevo nella narrazione dell’Adorazione dei Magi nella Cappella degli Scrovegni. È la stella cometa che accompagna i tre saggi verso la capanna in cui è nato Gesù, rappresentata da Giotto come una palla infuocata che illumina il cielo notturno. Contravvenendo alla tradizione della stella a più punte, secondo gli storici Giotto avrebbe infatti rappresentato la stella cometa di Halley, che nel 1301 aveva solcato i cieli di Padova. L’artista avrebbe assistito a quel passaggio e deciso di rappresentare la cometa in maniera realistica, proprio così come l’aveva vista.
Giotto, "Adorazione dei Magi" Cappella degli Scrovegni
GIOTTO, LA RESA DELLE EMOZIONI
Giotto, "Le madri" Cappella degli Scrovegni
La ricerca dell’espressività dei personaggi rappresentati costituisce uno degli elementi della “rivoluzione giottesca”, proseguita dai suoi seguaci. Sono tante le figure della vita laica e della tradizione religiosa nella narrativa di Giotto che nel sito dei cicli affrescati della Padova del Trecento esprimono emozioni, sofferenze, gioie e paure attraverso espressioni dei volti, posizioni dei corpi, gestualità rappresentate. C’è un particolare venuto alla luce nella Cappella degli Scrovegni solo nel corso della campagna di restauri del 2000: nella scena che rappresenta la Strage degli Innocenti, caratterizzata da un’atmosfera di grande dolore, si vedono le lacrime delle madri disperate per l’uccisione dei loro piccoli.
LA PROSPETTIVA PRIMA DELLA PROSPETTIVA A rendere unici al mondo gli affreschi inseriti nella World Heritage List dell’UNESCO c’è l’uso della prospettiva prima della prospettiva. Nella storia dell’arte questa tecnica di rappresentazione dello spazio viene teorizzata da Leon Battista Alberti nel Quattrocento, ma si riscontra in tutta la pittura giottesca. La ricerca innovativa e all’avanguardia intuita da Giotto trova la sua massima espressione nei due affreschi ai lati dell’arco trionfale della Cappella degli Scrovegni: due finti spazi architettonici che costituiscono una novità assoluta, mai dipinta in precedenza. Sono i cosiddetti “coretti”, due stanze vuote e senza figure che consentono al maestro toscano di dimostrare la propria abilità nella resa dello spazio, con una prospettiva ancora empirica e intuitiva, che Giotto concepisce pienamente solo a Padova.
Giotto, "Coretto" Cappella degli Scrovegni
IL PRIMO BACIO DELLA STORIA DELL’ARTE Giotto, "Incontro di Gioacchino ed Anna alla Por ta Aurea" Cappella degli Scrovegni
Fra le scene della Vita di Maria e della Vita di Cristo dipinte da Giotto nella Cappella degli Scrovegni c’è un episodio che meraviglia e illanguidisce l’occhio attento: è la rappresentazione del bacio tra Anna e Gioacchino, genitori di Maria e nonni di Gesù. In un Vangelo apocrifo si racconta che Gioacchino fosse stato mandato in esilio perché incapace di generare figli. Lontano dalla sua amata sposa, vive un’esistenza di solitudine ma, grazie all’intervento divino, giunge un angelo a dargli la lieta novella: Anna aspetta un figlio e lui può essere riammesso alla vita della comunità. Giotto dipinge la scena del ricongiungimento dei sue sposi, che suggellano la ritrovata unione con un bacio di vero amore.
LA COMMITTENZA FEMMINILE Una delle caratteristiche peculiari del sito è che una buona parte delle committenze agli artisti erano fornite da cittadini e personaggi laici della comunità patavina. Spiccano i nomi di due personaggi femminili, potenti e noti all’epoca. Agli Eremitani si distingue la committenza femminile della nobildonna Traversina Cortellieri a Giusto de’ Menabuoi per la decorazione della cappella dedicata al figlio Tebaldo. Nel Battistero della Cattedrale è palese quella di Fina Buzzaccarini, che incaricò lo stesso de’ Menabuoi, che rese sentimenti ed espressività secondo una sensibilità femminile pur mantenendo sempre vivo l’intento celebrativo delle pitture. Nella “Storia della Salvezza” risalta il nuovo interesse rivolto alle donne: oltre a Fina, presente in diverse scene nel suo abito rosso, sono raffigurate le sue tre figlie e la sorella suor Anna accanto a personalità della corte dei Carraresi, come il Petrarca.
Giusto de' Menabuoi, "La rinascita di san Giovanni Battista" Battistero del Duomo
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Innovazione. Nasce Tech4Life, la rete che mette a sistema le maggiori realtà regionali
La tecnologia robotica a servizio della medicina P
assa attraverso il grande tema della salute una delle sfide oggi più alte per il mondo dell’innovazione e, pure, delle amministrazioni pubbliche. A esserne convinto Roberto Marcato, assessore regionale allo Sviluppo economico e all’Innovazione, anima e motore di Tech4Life, la rete innovativa del biomedicale, la ventunesima istituita in Veneto, interamente dedicata alla realizzazione di progetti nel campo della ricerca industriale di nuove tecnologie robotiche in ambito sanitario e per lo sviluppo di dispositivi medici che abbiano come obiettivo il miglioramento di salute e benessere delle persone. Un progetto fortemente voluto dalla Regione, in prima linea proprio Marcato, che ha chiamato a raccolta Università venete e imprese attraverso Confindustria. “Sono 58 i protagonisti della nuova rete che mette a sistema le maggiori realtà regionali attive nell’innovazione tecnologica legata al benessere e alla salute – spiega l’assessore –: 38 piccole e medie aziende e 10 grandi imprese dell’industria biotecnologica, 7 Dipartimenti universitari degli atenei di Verona, Padova, Venezia (Ca’ Foscari), una Digital Innovation Hub e un’ associazione di categoria, Confindustria. La Regione ci mette le risorse, la rete d’imprese svilupperà gli strumenti. Abbiamo messo in campo il meglio per affrontare una sfida che nessuno si
sarebbe mai aspettato e alla quale non potevamo certo sottrarci. In tre anni abbiamo investito 97 milioni di euro per reti innovative, la pandemia ci ha imposto un salto di qualità con l’avvio di un nuovo network. Tech4Life è la risposta tutto questo, vale a dire all’imperativo di dare riposte immediate e di assoluta eccellenza a un cambiamento che chiede di essere, piaccia o no, governato”. Di cosa si occuperà, nel concreto, la nuova rete nata su iniziativa di Confindustria Verona, Veneto Centro e regionale? “Promuoverà la realizzazione di progetti nel campo della ricerca industriale di nuove tecnologie
Sono 58 i protagonisti tra imprese e dipartimenti universitari. Marcato: “In tre anni abbiamo investito 97 milioni, la pandemia ci ha imposto un salto di qualità” robotiche in ambito sanitario e per lo sviluppo di dispositivi medici rivolti al miglioramento del benessere della persona – illustra Marcato –. Entrando nel dettaglio, particolare attenzione sarà rivolta agli ambienti di cura pubblici e privati con riferimento al monitoraggio da remoto di casi cronici e ai temi legati alla telemedicina, la valutazione rapida delle condizioni del paziente, l’accesso semplificato
alle prestazioni sanitarie oltre all’efficientamento delle piattaforme per l’identità digitale del paziente come chiave di accesso alla digitalizzazione delle interfacce di comunicazione degli istituti ospedalieri pubblici e privati con gli utenti. Svilupperà i temi dell’assistenza, per una vita indipendente e migliorata, sfruttando le potenzialità tecniche della medicina rigenerativa, predittiva e personalizzata”. La Regione sta lavorando già dalla precedente programmazione 20142020 per supportare il tessuto imprenditoriale nell’affrontare le sfide che l’Europa aveva fatto proprie in epoca pre Covid. Tra queste: rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologi-
L’intervento Giacomo Possamai chiede un cambio di rotta
“Consumo di suolo, mettiamo un freno al cemento” “Nonostante la Regione Veneto nel 2017 abbia approvato la legge n.14 per il “contenimento del consumo di suolo”, continuiamo ad essere tra le regioni peggiori d’Italia”. Così Giacomo Possamai, consigliere regionale del Partito Democratico, di fronte ai dati del recente rapporto Ispra. Con 217.744 ettari totali sottratti alla campagna, di cui 682 solo nel 2020, il Veneto si piazza subito dopo la Lombardia, un dato che sta facendo discutere. “Segno che quella legge davvero non funziona - aggiunge Possamai - e che non basta. E segno, soprattutto, che è necessario un cambio di mentalità prima e di rotta poi, che dimostri una volta per tutte che la Regione ha a cuore
il tema e non si volta dall’altra parte di fronte ad un problema enorme”. Il consigliere ricorda che la lotta alla cementificazione è fra le priorità e si inserisce nel più ampio contesto della tutela dell’ambiente e del contrasto ai cambiamenti climatici, le vere sfide del presente e futuro. Ricorda anche le proteste degli agricoltori, visto che nel conto del terreno consumato c’è anche tanto suolo agricolo, compreso quello occupato per impianti fotovoltaici a terra. E ancora: i sempre più frequenti fenomeni di grave maltempo che colpiscono il territorio trovano gioco facile nel provocare danni se la terra è oggetto di una cementificazione senza freni. Non da ultimo,
le opportunità legate alla rigenerazione degli edifici, dagli ingenti contributi statali rivolti agli enti locali ai bonus nel settore dell’edilizia destinati ai privati, offrono un’occasione straordinaria per restituire vita alle tantissime costruzioni vetuste. “Sorge spontaneo chiedersi come mai in Veneto si continui a divorare suolo ogni anno continua Possamai - quando vi sono sparsi sul territorio migliaia di capannoni abbandonati ed intere aree industriali dismesse che potrebbero essere tranquillamente riqualificati e resi nuovamente utilizzabili, anche per accogliere, quei pannelli fotovoltaici che si moltiplicano inspiegabilmente su suolo coltivato”.
co e l’innovazione. Oggi il supporto continua attraverso una nuova programmazione 2021-2027 che punta a guidare il mondo produttivo verso un’ economia innovativa, intelligente e verde. “Nel triennio, per le 20 reti riconosciute dalla giunta regionale tra 2016 e 2020, abbiamo messo in campo 56 milioni di euro, quindi 8,5 milioni di euro dalle Università e 32,4 dalle imprese. Ciò significa che, in totale – conclude l’assessore Marcato –, il Veneto ha investito 97 milioni di euro in tre anni per sostenere ricerca e innovazione delle nostre aziende che, come sappiamo bene, sono in prevalenza piccole e medie imprese”. Nicoletta Masetto
Regione
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Turismo. Confortanti i primi dati su arrivi e presenze in Veneto, il punto al G20 delle spiagge a Jesolo
“Ad agosto tutto esaurito al mare, milioni di presenze sulle coste”
L’assessore Caner: “fondi raddoppiati con la nuova programmazione”. Calzavara fa il punto sulle concessioni demaniali e coinvolge le destinazioni turistiche
E
ra nazionale, in ambito turistico, dopo il blocco della pandemia, che ci consente di fare delle riflessioni importanti sul mondo del turismo – continua Caner -. Il Covid ha evidenziato alcune criticità nel modello di sviluppo delle destinazioni balneari e, di conseguenza, ha accelerato alcune riflessioni. Ragionamenti che saranno al centro del nuovo piano strategico del turismo regionale”. L’innovazione di prodotto, tema che continua ad essere centrale per superare determinati paradigmi di maturazione delle destinazioni, ma anche la valorizzazione dell’accoglienza e del capitale umano e una spinta dell’offerta sul digitale, diventano oggi le chiavi di lettura per ritornare a essere competitivi a livello internazionale. “Grazie alla comunicazione e alla promozione dobbiamo essere capaci di trasferire questi valori nell’offerta turistica regionale per rigenerare l’incoming nelle nostre destinazioni”, conclude l’assessore al turismo. Altro tema toccato dal G20 è quello, delicatissimo e controverso, della gestione delle spiagge, patrimonio demaniale, al centro
’ il turismo balneare a trascinare la ripresa del settore in buona parte del Veneto. La conferma arriva dalla quarta edizione del G20 delle spiagge, il summit delle destinazioni balneari italiane con almeno 1 milione di presenze turistiche annue, ospitato quest’anno a Jesolo. “Oggi, nella seconda estate ai tempi del Covid, gli arrivi e le presenze ci lasciano ben sperare. – afferma l’assessore al Turismo Federico Caner - Sulla costa veneta, in montagna ma anche al lago abbiamo raggiunto percentuali importanti (con tassi di occupazione che hanno sfiorato il 97% nel periodo di ferragosto) che segnano la ripresa del comparto. Oggi le presenze domestiche rappresentano una percentuale importante nella bilancia turistica Veneta, con un livello di soddisfazione percepita che supera l’88% rispetto ai dati del 2020. Il primo semestre 2021, periodo che non tiene dunque conto del boom dei mesi clou dell’estate e con un giugno ancora in parte interessato dalle limitazioni imposte dalla pandemia, si chiude con 2,8 milioni di arrivi
e più di 10,5 milioni di presenze. Flussi che garantiscono una boccata di ossigeno a tutti i comprensori turistici. Fino a giugno, nei 120 km di costa Veneta abbiamo raggiunto i 4 milioni di presenze e credo che, grazie anche a questo momento di confronto con le altre destinazioni balneari, oggi più che mai, sia necessario guardare con ottimismo a questa ripartenza, puntando anche sul tema della sicurezza. Dobbiamo essere bravi a reagire e, insieme, cercare di andare il più lontano possibile per gettare le basi del futuro delle nostre realtà turistiche”. L’assessore ha anche indicato le linee strategiche che il Veneto intende perseguire per definire il futuro della politica turistica regionale: “Blu economy, utilizzo dei fondi Next Generation EU e nuova programmazione comunitaria, con fondi raddoppiati rispetto al passato per un importo complessivo pari al miliardo di euro da utilizzare anche nel comparto turistico, per investimenti nel ricettivo e valorizzare il capitale umano”. “Questo summit rappresenta di fatto il primo evento di caratu-
“Otto infermieri che si turnano ogni 100 ospiti, la cui età media è di 85 anni, attrezzature sanitarie spesso inadeguate. Sono solo la punta dell’iceberg di una miriade di criticità riscontrate nelle 355 Rsa venete e che la pandemia non ha fatto altro che acuire”. Il Portavoce dell’Opposizione in Consiglio regionale, Arturo Lorenzoni, chiede “senza spirito polemico, ma in maniera costruttiva” la ripresa di un confronto in Regione sulla riforma delle Ipab, ferma addi-
Autonomia. La richiesta di Arturo Lorenzoni, portavoce dell’opposizione in Consiglio Regionale
Francesco Calzavara e Federico Caner
della discussa direttiva europea Bolkestein. Il demanio, nella prima regione italiana per numero di arrivi e presenze, rappresenta una leva strategica all’interno dell’offerta turistica Veneta. “Gli elementi di incertezza che stiamo vivendo da 17 anni, -sottolinea l’asessore regionale al Demanio Francesco Calzavara - e che interessano direttamente le concessioni balneari della costa Veneta, devono suggerire alle pubbliche amministrazioni e agli imprenditori dei percorsi per ripensare alla spiaggia non più solo come luogo di balneazione ma come prodotto turistico integrato nel territorio”. Nella speranza che la normativa italiana abbia forza rispetto alle richieste di chiarimento da parte della Comunità Europea, è comunque auspicabi-
“Riprendiamo il confronto sulla riforma delle Ipab” rittura dal 2000. “È prevista da una legge dello Stato di due decenni fa – commenta – il ritardo dell’amministrazione regionale al riguardo è incommensurabile”. Peraltro, aggiunge lo stesso Lorenzoni, non basta il mero accreditamento, “ma delle iniziative finalizzate a controlli costanti all’interno di queste
strutture, cui i famigliari degli assistiti ripongono massima fiducia”. Oggi, di fatto, le Rsa ospitano quasi esclusivamente anziani non autosufficienti e con patologie invalidanti; ragion per cui sono sensibilmente aumentate le attività e le prestazioni di carattere sanitario. “Tale evoluzione non è sempre
stata accompagnata da interventi concreti ed efficaci finalizzati a migliorare le procedure, le normative e i servizi”. Ecco perché è urgentissima la ripresa di un confronto: “L’attuale contesto ci impone di avere uno sguardo lungimirante. A questo riguardo le Ipab sono destinate a venire trasformate in Centri
le intraprendere percorsi virtuosi, che non siano solo a macchia di leopardo. Calzavara ritiene che “le sedici Organizzazioni di Gestione della Destinazione previste dalla nostra legge turistica, possano in futuro giocare un ruolo chiave nella definizione dell’evoluzione corretta della destinazione balneare come realtà turistica e molti progetti che stiamo portando avanti cvanno proprio in questa direzione-. Come il concetto allargato di destinazione, che si potrà estendere all’insieme delle località balneari venete, ma anche a quelle del Friuli Venezia Giulia e dell’Emilia Romagna. Un’idea di modello di sviluppo turistico sostenibile dell’Alto Adriatico (Obere Adria) che sta già evolvendo rispetto ai decenni precedenti”.
servizi organicamente inseriti nella filiera dei servizi sociosanitari e socio-assistenziali a livello territoriale. Fra le misure concrete, ad esempio, dovrebbe essere presente un medico h24”. Nell’ambito della riforma, infine, “potrebbero rientrare una serie di interventi relativi all’assistenza domiciliare, reale alternativa alle medesime strutture residenziali. Noi, come gruppi di opposizione, ci stiamo ad un dialogo senza pregiudizi”.
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Regione
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Politica. Parla Alberto Stefani, coordinatore regionale in Veneto
“La Lega continua a crescere sul territorio e a raccogliere consensi fra gli amministratori”
“I
n Veneto ben quattordici sindaci, una media di due al mese, e quaranta amministratori locali hanno deciso di iscriversi alla Lega nel 2021. Il nostro è un partito in salute, cresciamo giorno per giorno ovunque, dalle grandi città fino alle realtà periferiche che ci stanno regalando soddisfazioni inaspettate in termini di risultati”. È un bilancio positivo quello tracciato da Alberto Stefani, coordinatore regionale della Lega del Veneto (la nomina a Natale 2020, l’insediamento effettivo a gennaio di quest’anno). Parlamentare e sindaco di Borgoricco, Stefani è partito, giovanissimo militante, dalla base per arrivare ai vertici. “Non è un caso che dal territorio sia iniziato anche il mio lavoro di coordinatore regionale della Lega in Veneto – spiega –. La base è la nostra “anima” autentica, quella più vera. Il territorio è il nostro primo, prezioso e insostituibile interlocutore. Tutte le settimane incontro militanti, sindaci, amministratori e tanti cittadini che sempre più si riconoscono nel nostro partito, nei nostri ideali, nel nostro modo di operare. La prima uscita? In Polesine. L’ultima, solo qualche giorno fa, nel Bellunese”. Un “viaggio” nelle sezioni, poco meno di
quattrocento, che ha portato Stefani in tutte le province del Veneto. “Il contatto con le persone, le relazioni, il confronto, la conoscenza dei territori e delle problematiche che i nostri sindaci e amministratori si trovano ad affrontare sono la “cifra” del nostro partito, il tratto distintivo, quello per il quale le persone ci scelgono e ci danno fiducia – aggiunge il coordinatore –. L’altro marchio, riconosciuto sul campo, è la buona amministrazione. Quando siamo al governo, di realtà importanti come di piccole realtà, non ci batte nessuno. La Lega è il contenitore naturale della buona amministrazione”. Il coordinatore ha visitato più della metà delle quasi quattrocento sezioni della Lega in Veneto, le rimanenti nei prossimi mesi. “La politica non si fa nelle stanze dei bottoni, bensì fuori, in mezzo alla gente – prosegue –. Se vuoi capire come e cosa sta cambiando devi uscire, ascoltare e dare riposte. È quello che stiamo facendo, ad esempio, con i nostri gazebo presenti in maniera capillare sul territorio grazie ai nostri militanti e, in queste settimane, nelle sfide elettorali”. In Veneto sono oltre 140 i sindaci leghisti e numerose le amministrazioni in cui la Lega
è in maggioranza. La prossima sfida si giocherà ora nei circa 80 Comuni (una decina sopra i 15 mila abitanti) in cui si andrà al voto a ottobre. “Una presenza che, a partire dalle prossime amministrative, vorremmo incrementare – auspica Stefani –. Dalla nostra, un trend che ci fa guardare al futuro con entusiasmo e sempre maggiore energia e passione: in questi mesi, in Veneto, è in vertiginosa crescita il numero di giovani che hanno aderito alla Lega o che comunque partecipano alle nostre iniziative. E se il buongiorno si vede dal mattino …”. Nel 2022 in calendario alcune tra le sfide elettorali più importanti: Padova, Verona, Belluno. “Siamo al lavoro per mettere insieme squadre che siano il volto migliore della città che rappresentano. Nomi, storie, esperienze di spessore e di valore, dal volontariato alle professioni, nelle quali la gente possa riconoscersi e alle quali affidare la buona amministrazione non del domani o del dopodomani, ma dei prossimi cinquant’anni. Prima dei nomi vengono i progetti, sia chiaro. È questo il senso del nostro impegno per Padova, città che merita di sognare in grande. Una visione capace finalmente di andare
oltre l’ordinaria amministrazione, pure questa spesso mancata”. Una battuta finale sulle divisioni interne al partito. “La Lega è sempre stata una, lo è anche ora. Noi guardiamo avanti, non abbiamo tempo per le chiacchiere o per chi vorrebbe dividere”. Nicoletta Masetto
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SETTEMBRE 2021
Salute Vaccini anti Covid
Un vademecum dell’Istituto superiore di sanità contro le fake news
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“Bufale” e vaccini, le risposte che fanno chiarezza Vaccinazioni anti Covid, a Treviso un ambulatorio per rassicurare i genitori a pag 38 42
Covid 19, possibile la diagnosi dai campioni di saliva lasciata sui rifiuti a pag 39 43
ufale” e vaccini, le risposte che fanno chiarezza. I vaccini anti Covid causano il contagio, sono sperimentali, non si conoscono ancora gli effetti a breve e lungo termine, modificano il nostro Dna… Sono molte le fake news che circolano sul tema, per questo motivo il Gruppo Vaccini dell’Istituto superiore di Sanità ha pubblicato sul proprio sito web un vademecum con le risposte alle “bufale” più diffuse che si sentono in giro e si trovano in rete, allo scopo di fare un po’ di chiarezza. “Non si conoscono gli effetti a breve e lungo termine, i vaccini sono stati prodotti troppo velocemente e le uniche informazioni vengono dalle aziende”. Il sistema di farmacovigilanza per i vaccini contro il SarsCov-2 è lo stesso di tutti gli altri farmaci e vaccini già approvati in precedenza. Dopo i risultati degli studi autorizzativi effettuati su decine di migliaia di individui di diversa età, che sono stati condotti anche in questo caso, vengono raccolte le segnalazioni dalle agenzie regolatorie nazionali e internazionali di possibili eventi avversi temporalmente correlate con la vaccinazione. In caso vengano evidenziati eventi avversi non manifestatisi durante gli studi autorizzativi, se dopo un’indagine approfondita viene sospettata o dimostrata una relazione causale con la vaccinazione, vengono aggiunti all’elenco delle reazioni avverse e che sono elencate nelle schede informative dei vari vaccini (farmacovigilanza post marketing). Prosegue alla pag. seguente
La sfida contro lo stress in ambiente di lavoro a pag 40 44
Salute
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A Treviso un ambulatorio per rassicurare i genitori
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accinare i più giovani, quelli dai 12 ai 18 anni, quelli che rientrano a scuola, che tornano a praticare sport e che vogliono continuare ad incontrare gli amici. Sono molti i ragazzi che sono propensi a vaccinarsi ma che talvolta incontrano le resistenze dei genitori, timorosi sui possibili rischi della vaccinazione anti Covid. E spesso capita che siano gli stessi ragazzi a ricorrere all’aiuto dei sanitari per rassicurare genitori titubanti o addirittura contrari per timore degli effetti collaterali. Per fugare dunque i dubbi dei genitori sulla vaccinazione contro il Covid-19 nei bambini e nei ragazzi, l’Ulss 2 Marca Trevigiana ha deciso di attivare presso l’Unità Operativa di Pediatria dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso un nuovo Ambulatorio dedicato. “L’Ambulatorio – spiega il primario del reparto, Stefano Martelossi – avrà l’obiettivo di fornire informazioni e consulenze riguardo alle vaccinazioni anti-Covid nell’età 12-18 anni. E’ attivo a partire dallo scorso 24 agosto
e sarà operativo tutti i martedì dalle 16 alle 18”. A disposizione dei genitori, per rispondere ai quesiti, fugare possibili dubbi, valutare eventuali casi particolari, ci sarà il primario Martelossi: l’accesso all’Ambulatorio sarà subordinato alla prenotazione che potrà essere richiesta alla segreteria della Pediatria, telefono 0422-322263, dalle 8.30-15.00. “L’ambulatorio che è stato attivato al Ca’ Foncello dal primario Martelossi – sottolinea il direttore generale, Francesco Benazzi - sarà un utile strumento a disposizione delle famiglie che hanno qualche dubbio circa l’importanza della vaccinazione dei propri figli. Andrà ad affiancarsi all’importante lavoro che, sul tema, stanno già facendo i pediatri di libera scelta sul territorio. Colgo l’occasione per ricordare ai ragazzi e alle loro famiglie il ruolo della vaccinazione, sia in termini di prevenzione della malattia e del contagio, sia per permettere ai nostri ragazzi il ritorno a scuola in presenza senza correre rischi”.
L’Ulss 2 Marca Trevigiana ha attivato un servizio a disposizione per rispondere a quesiti, fugare dubbi, valutare casi particolari
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Vaccini anti Covid
Un vademecum dell’Iss contro le fake news “I vaccini anti Covid sono sperimentali” Con il termine vaccini (o in generale farmaci) sperimentali ci si riferisce a farmaci non ancora autorizzati all’immissione in commercio. Questo non è il caso dei vaccini per Covid-19, il cui uso clinico è stato regolarmente autorizzato dall’Ema. Nel caso dei vaccini anti Covid-19 il processo di sviluppo ha subito un’accelerazione senza precedenti a livello globale, tuttavia come riporta la stessa Ema sul proprio sito “un’autorizzazione condizionata garantisce che il vaccino approvato soddisfi i rigorosi criteri Ue di sicurezza, efficacia e qualità e che sia prodotto e controllato in stabilimenti approvati e certificati in linea con gli standard farmaceutici compatibili con una commercializzazione su larga scala”. “I vaccini provocano l’infezione” I vaccini attualmente in uso in Italia usano la tecnologia a mRNA(Pfizer-Biontech e Moderna) e quella a vettore virale (Astrazeneca e Janssen). In entrambi i casi si introducono nell’organismo le “istruzioni” per produrre frammenti della proteina che il virus usa per “agganciare” la cellula. Quindi non viene utilizzato il SArs-CoV-2 vivo e infettante. Una eventuale malattia Covid-19 successiva alla vaccinazione può essere quindi causata solo da una infezione naturale del virus contratta indipendentemente dal vaccino. “I vaccinati sono contagiosi” Questo è possibile perché, come per tutti i vaccini esistenti, l’efficacia anche se molto alta non è del 100%, e ci possono essere quindi i cosiddetti “fallimenti vaccinali”. Inoltre anche un soggetto che risponde al vaccino si può ritenere immunizzato solo dopo almeno una settimana dal completamento del ciclo. Un livello di copertura della popolazione alto minimizza il rischio di trasmissione tra individui suscettibili all’infezione. I dati provenienti dai paesi con una campagna vaccinale avanzata, Italia compresa, hanno dimostrato che il vaccino protegge dalle conseguenze peggiori della malattia, dal ricovero al decesso, oltre 9 persone ogni 10 vaccinate. La vaccinazione riduce anche la capacità di infettare dei vaccinati. “Vengono nascosti effetti collaterali e decessi post vaccino” I dati della farmaco-vigilanza sono pubblici. In Italia l’Agenzia Italiana per il farmaco (Aifa) pubblica periodicamente il resoconto
e le segnalazioni di sospetti eventi avversi (https://www.aifa.gov.it/farmacovigilanzavaccini-covid-19), e lo stesso fa l’autorità europea Ema. “Il vaccino causa infertilità e aborti” Al momento non c’è nessuna evidenza scientifica di un effetto negativo dei vaccini sulla fertilità maschile o femminile. Per quanto riguarda la somministrazione del vaccino in gravidanza, le prime osservazioni, soprattutto dei dati Usa dove sono migliaia le donne immunizzate durante la gestazione, non hanno rilevato un aumento di rischio di effetti avversi per madri e neonati. “Il vaccino modifica il nostro DNA” I vaccini anti Covid-19 non cambiano e non interagiscono in alcun modo con il Dna. Sia i vaccini a mRNA che a vettore virale forniscono istruzioni alle nostre cellule utili ad attivare una risposta immunitaria così da proteggere contro il Sars-Cov-2. “Il vaccino causa trombosi e miocarditi” Tutti i farmaci e i vaccini possono avere effetti collaterali. Le Agenzie regolatorie riportano queste due patologie, che peraltro sono anche tra quelle causate dall’infezione, come rari effetti avversi della vaccinazione. Proprio per la loro estrema rarità questi effetti lasciano comunque il rapporto beneficirischi a favore dei primi, come rilevato da tutte le agenzie regolatorie internazionali. “Dai 19/20 anni in giù per i soggetti sani è impossibile morire per Covid e pure manifestare sintomi gravi” Anche se nelle fasce più giovani il rischio di sviluppare un’infezione sintomatica è minore rispetto agli adulti, è comunque presente. Dall’inizio della pandemia al 17 luglio ad esempio ci sono stati 28 decessi nella fascia di età 0-20 anni. In ogni caso lo scopo della vaccinazione anche nelle fasce di età più giovani è anche quello di limitare a livello di popolazione la circolazione del virus e permettere quindi di uscire dalla pandemia, oltre che di proteggere i soggetti più fragili. “Più vacciniamo più escono nuove varianti” Le varianti emergono perché il virus, replicandosi, tende a sviluppare nuove mutazioni. I vaccini, riducendo la circolazione, limitano quindi la possibilità che il virus muti. Le varianti in circolazione in questo momento inoltre, compresa la “Delta”, sono state osservate per la prima volta lo scorso dicembre, quando ancora le campagne vaccinali erano iniziate in pochissimi paesi.
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Epidemiologia e sorveglianza sanitaria
Covid 19, possibile la diagnosi dai campioni di saliva lasciata sui rifiuti Il risultato di un recente studio condotto dalle Università di Perugia, Padova e Venezia insieme all’ISS su una popolazione di 650mila abitanti in un’area del Nord Italia durante il secondo picco della pandemia
Covid-19 e salute mentale. Sono aumentate le richieste di sostegno
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ltre alle diagnosi dirette (tamponi faringei, tamponi nasali, test sierologici), quelle ricavate dai campioni di saliva lasciati sui rifiuti. Secondo uno studio recentemente pubblicato nella prestigiosa rivista “Science of the Total Environment”, dal titolo “An innovative approach for the non-invasive surveillance of communities and early detection of SARS-CoV-2 via solid waste analysis”, condotto da ricercatori e tecnici delle Università di Perugia, Padova, Venezia e dell’Istituto Superiore di Sanità, è infatti possibile eseguire la sorveglianza sanitaria mediante campionamento indiretto di saliva lasciata sui rifiuti. La ricerca ha indagato la potenziale presenza di Rna di Sars-CoV-2 in 20 diversi siti in un’area del Nord Italia caratterizzata da una superficie di 570 kmq ed una popolazione di 650.000 abitanti durante il secondo picco di Covid-19 (in un periodo compresto tra il 9 gennaio e il 20 febbraio di quest’anno). In ciascun sito è stato campionato un numero da 50 a 100 unità di rifiuti che sono stati a contatto con la saliva umana (tazze da caffè in plastica, bicchieri di plastica, lattine per bevande e bottiglie di plastica) e trasportati in un laboratorio dove sono stati opportunatamente trattati per essere sottoposti ad analisi tramite tampone. Infine, tutti e venti i tamponi (uno per sito) sono stati analizzati presso i laboratori dell’Istituto Superiore di Sanità; in tre tamponi è stata rilevata la presenza di Rna di Sars-CoV-2. Con l’impatto che il Sars-CoV-2 ha avuto e che sta ancora avendo nella società, si stanno sempre più affermando nell’epidemiologia nuovi approcci multidisciplinari per il monitoraggio e contenimento della diffusione del virus. Fra questi risulta essere di particolare interesse la sorveglianza ambientale di matrici rappresentati dagli scarti urbani e definiti dal gruppo di ricerca “urban waste products”, quali i reflui urbani, i rifiuti solidi, gli aerosol, il particolato atmosferico Essa è caratterizzata da analisi e monitoraggi di tipo non intrusivo, a complemento della sorveglianza clinica, basata invece sulle diagnosi dirette. “I risultati della nostra ricerca – spiega il profes-
sor Alberto Pivato del Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale dell’Università di Padova, uno degli autori dello studio – aprono nuovi orizzonti per l’applicazione di un approccio per la sorveglianza sanitaria-ambientale basato sul rilevamento di Rna di Sars-CoV-2 su rifiuti che sono stati a contatto con la saliva umana. Il vantaggio principale è quello di poter potenzialmente restituire in tempi rapidi informazioni utili a determinare la presenza del Sars-CoV-2 e/o di altri virus simili non nel singolo soggetto, ma in piccole comunità (come ad esempio scuole, mense, fabbriche, etc.) senza l’ausilio di personale medico specializzato. Tale approccio consentirebbe di rilevare con continuità ed in maniera economica e tempestiva la presenza di virus, consentendo interventi di contenimento più rapidi ed efficaci”.
I Sotto il professor Alberto Pivato
servizi di Salute mentale dell’Ulss 3 Serenissima segnalano, tra il 2020 e il 2021, un significativo aumwento degli accessi di persone che subiscono le conseguenze dell’epidemia “C’è tutta un’area molto importante dal punto di vista qualitativo e quantitativo – ha spiegato il Direttore del Dipartimento di Psichiatria dell’azienda sanitaria veneziana, il dottor Moreno De Rossi – che ha a che fare con il disagio psicologico prodotto dall’epidemia. Abbiamo voluto fare un’indagine presso i nostri Centri di Salute mentale, otto distribuiti in tutto il territorio, che sono i punti a cui principalmente si rivolgono le persone bisognose d’aiuto. Ebbene, abbiamo notato un incremento significativo di accessi: soprattutto alla fine del 2020 e nei primi mesi di questo 2021 abbiamo avuto circa un 25% di aumento delle richieste di aiuto e di cura”. L’Ulss 3 Serenissima ha verificato la diretta correlazione tra questo impennarsi degli accessi e il Covid-19. “Buona parte delle persone che ci hanno chiesto aiuto – ha sottolineato il Primario De Rossi – si rivolgevano a noi per la prima volta, tanto che questi “primi accessi” sono aumentati addirittura del 30%; si è trattato di persone che prevalentemente presentavano problemi d’ansia, stati depressivi, reazioni di adattamento difficile alla situazione determinata dall’epidemia; tra questi soggetti, numerosi sono quelli colpiti direttamente dalla pandemia: persone contagiate, o ricoverate, o che hanno subìto dei lutti in famiglia. Numerose anche le persone che hanno avuto un effetto diretto della pandemia sulla loro vita personale, soprattutto dal punto di vista economico e lavorativo, e che quindi pagano a livello psicologico i danni notevoli provocati dal Covid-19 nella loro situazione complessiva di vita”.
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La salute negli ambienti di lavoro
La sfida del millennio contro lo stress Un disagio psicologico e di conseguenza fisico che è legato alla sensazione di inadeguatezza, di non corrispondere alle aspettative degli altri
“Elemento Anima”, per il proprio benessere psicofisico
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l benessere psicofisico in tutte le sue declinazioni, quello che porta ad ascoltare se stessi con passione per conoscersi meglio, rispettarsi e migliorarsi nel modo di porsi e affrontare la quotidianità. E’ questo l’obiettivo di Genny Giambrone e Augusta Basile, due amiche di lunga data prima che colleghe e socie che, già direttrici della scuola di danza di Dance4fun Ssd, hanno deciso ora di dare il via ad una nuova proposta, “Elemento Anima”, uno spazio dedicato alla pratica yoga, in tutte le sue sfaccettature, e alla meditazione. Genny, ballerina professionista ed insegnante oltre che istruttrice di yoga, e Augusta, ballerina professionista laureata in farmacia e in scienze motorie, hanno voluto mettere in comune le loro esperienze e sensibilità. Ne è nato un felice connubio in cui i percorsi di medicina e benessere della cultura occidentale si fondono con le discipline olistiche e spirituali dell’oriente. Dopo un periodo d’inevitabile disagio legato alla pandemia che tuttavia non ha impedito, grazie anche alla comunità in cui sono inserite, alle due donne di continuare a proporsi ai propri iscritti (ne contavano 500 prima della diffusione del Covid) in questi due anni con attività all’aperto della scuola di danza Dance4fun Ssd, Genny e Augusta sono ripartite con questa nuova avventura. Hanno aperto il loro studio “Elemento Anima”, in via Europa 4 ad Albignasego (Pd), dove dal 13 settembre i clienti troveranno un orario composto da diverse tipologie di yoga e meditazione (come Vinyasa, Yin, Yoga in gravidanza e per bambini, Animal Flow, Mindfulness) oltre che al fitness, personal training, pilates, kickboxing, ginnastica dolce e workout in modalità classe o privata, arti miste di combattimento. Ci sono anche i collaboratori olistici che operano sia privatamente che durante i workshops e incontri a proposito di Ayurveda, Reiki, Cristalloterapia, Mindfulness, Massaggi di vario genere, riequilibrio energetico, medicina cinese, i sette chakra e molto altro, come ad esempio i corsi di cura della pelle e di make up con prodotti naturali. Uno spazio creato da un team giovane che vuole rivolgersi a tutti con una particolare attenzione per i giovani e l’invito a prendersi cura, anche solo per un paio d’ore a settimana, dell’ “Elemento anima” per aprire un varco da cui far passare la propria luce personale grazie ad una gestione più consapevole delle emozioni, della mente, dello spirito e delle energie. Un percorso, completo, di conoscenza di sé che parte dal fitness per addentrarsi nei meandri della propria interiorità e che può essere particolarmente efficace non solo negli adulti ma anche, e questo è il messaggio, e soprattutto nei giovani e giovanissimi. Bastano poche ore per ottenere un miglioramento globale della qualità della propria vita nella gestione degli impegni e della quotidianità. Un team d’insegnanti giovani, entusiasti e motivati, oltre che molto qualificati, contribuisce al raggiungimento del buon risultato.
articolo da mettere in piu edizioni: padsud e padova citta (DA GUARDARE BENE)
e si potesse stilare una classifica delle pa- termina se la mansione opera in un contesto role più utilizzate in ambito lavorativo ne- lavorativo a rischio Basso, Medio o Alto segli ultimi venti anni, c’è da scommettere che condo una scala di valori predefinita. Giusto tra le prime posizioni figurerebbe certamen- per fare qualche esempio, tra i quesiti viene te il termine STRESS. Dare una definizione richiesto di specificare il livello di turn-over di questo termine, indagare le ragioni psico per la specifica mansione, piuttosto che l’efsociali che determinano questa spiacevole fettiva fruizione di un congruo periodo di fecondizione e comprenderne possibili rimedi rie; oppure ancora la chiara identificazione di è certamente una delle sfide del millennio. Il ruoli e responsabilità. Sono inoltre tema riguarda anche e soprattutto la Salute e valutati aspetti legati alle vere e L’Inail ha messo Sicurezza negli ambienti di lavoro. In partico- proprie condizioni di lavoro, come a punto una lare, si parla di stress lavoro correlato quando la presenza persistente di elevato esiste un soggetto in un contesto lavorativo rumore di fondo negli ambienti o metodologia (datore di lavoro, collaboratore, lavoratore lo svolgimento di attività in orario di valutazione ecc..) che non si sente in grado di corrispon- notturno. In aggiunta, considerata dere alle aspettative che su di lui vengono la estrema dinamicità e impreveche è in grado riposte. Questo senso di “impotenza” crea un dibilità delle condizioni sociali (e di identificare disagio principalmente psicologico (ansia, su- quindi aziendali) in cui viviamo al scettibilità, tristezza, irritabilità); che se pro- giorno d’oggi, il legislatore richiela “temperatura tratto nel tempo potrebbe determinare ma- de che questo stesso approccio di stress” presente lessere fisico (emicrania, stanchezza, disturbi venga ripetuto ogni due/tre anni; digestivi) o addirittura inabilità psicologica sostanzialmente aggiornando la in azienda permanente. Un problema dunque che deve valutazione e “rimisurando la temessere affrontato con attenzione e precisione peratura” all’azienda. dai Datori di lavoro delle aziende; che peraltro Lo stress da lavoro correlato è una patolosono obbligati a valutare in maniera formale gia subdola, ma contrastarla è possibile. Serquesto aspetto ai sensi dell’ art. 28 del D.Lgs ve certamente un buono sforzo organizzativo 81/2008 (Testo Unico sulla Sicurezza). Ma e la volontà di tutti i soggetti (datore di lavoInaugurato ad Albignasego uno spazio in cui si può trovare un orario come riuscire a quantificare importate e lavoratori) di investire compostoquesto da diverse tipologie diroyoga e meditazione oltre che alparte fitnessdel e proprio fattore di rischio? Come riuscire a determitempopilates per laesalute. Non è giusto che questa workout, arti miste di combattimento, molto altro nare se la “sensazione di inadeguatezza” è condizione possa rovinare il lavoro e la vita di causata veramente da criticità aziendali o da chi ne è esposto. una condizione di fragilità del soggetto dovuta a fattori personali (Es. problemi di salute, instabilità nella sfera affettiva e in generale psicosociale)? Per rispondere a questi quesiti e soprattutto fornire ai professionisti della sicurezza uno strumento di lavoro facile e standardizzato, l’INAIL ha messo a punto una metodologia di valutazione che è in grado di identificare in maniera diretta e imparziale la “temperatura di stress” presente in azienda. Si tratta di una check list organizzata in 3 macro-aree (Eventi Sentinella, Indicatori di Contenuto, Indicatori di Contesto) per un totale di poco più di 70 domande. Essa viene somministrata a soggetti rappresentanti di ciascuna mansione aziendale e deve essere compilata, per ovvi motivi, mantenendo l’anonimato. La risposta a ciascun quesito assegna dei punteggi standardizzati, la somma dei quali de-
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on-line: SETTEMBRE 2021
Garden
Le bulbose da piantare a settembre Il periodo tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno è ideale per piantare bulbi di numerose piante stagionali che si svilupperanno in concomitanza con l’arrivo della primavera
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arcisi, Giacinti, Gigli, Crocchi o Tulipani. Sono le Bulbose, piante dotate di un organo ipogeo, che rappresenta una riserva di energia dalla quale si svilupperanno la parte aerea e l’infiorescenza della pianta. Sono piante fiorite che durante questo arco di tempo svilupperanno le loro radici, fondamentale per nutrire la piantina che nascerà. La caratteristica principale delle bulbose è che, una volta seminate, cresceranno e fioriranno sempre nello stesso periodo. Sono facili da coltivare, non richiedono troppa fatica e sanno regalare grandi soddisfazioni. Per un davanzale, un giardino ricco di colori vivaci e di profumi rilassanti ecco alcuni consigli utili per scegliere i bulbi da piantare in questa stagione. Ma come scegliere i bulbi? Tutto dipende dalla stagione. Infatti, esistono i bulbi autunnali che si piantano tra settembre e ottobre e fioriscono in primavera, e quelli primaverili che, invece, vengono piantati tra l’inverno e l’inizio della stagione calda e fioriscono in tarda primavera o inizio estate. Per quanto riguarda la coltivazione, queste piante vanno interrate prima dell’arrivo delle gelate; inoltre, è consigliabile preparare il terreno aggiungendo del compost in modo da renderlo più fertile. Per la pianificazione delle piantagioni in giardino, si possono suddividere in due grandi gruppi. Il primo comprende le
specie che si piantano nel prato o sotto i cespugli come anemoni, crochi, muscari, scilla, bucaneve, erantis, puschkinia, agli, tulipani botanici, tazzette e giunchiglie, e dente di cane. Il secondo gruppo annovera le specie che perdono con il tempo il loro splendore: vanno piantate in aiuole lavorate e, dopo la fioritura, vanno tolte dal terreno. È il caso di tulipani ibridi, narcisi ibridi e giacinti. Entrambi i gruppi si possono piantare anche in contenitore per davanzali, balconi e terrazzi. Se utilizziamo vasi o cassette bisogna tenere a mente che ogni bulbo deve avere a disposizione intorno a sé un diametro pari a una volta e mezzo il diametro del bulbo stesso. Interriamo i bulbi con la punta o la gemma rivolta verso l’alto, a una profondità pari a quella del bulbo stesso, che deve quindi essere coperto da appena un velo di terra, ben pressato. Annaffiamo senza eccedere e, dopo dieci minuti, svuotiamo e togliamo il sottovaso. Poniamo il contenitore in un punto soleggiato anche in inverno, o a mezz’ombra. Basterà annaffiare leggermente ogni 1520 giorni se non piove. Nonostante vi siano diverse tipologie in base alla stagione, ecco le tre migliori e più diffuse. Il tulipano, caratterizzato da un fogliame verde intenso con i fiori a forma di coppa grandi e colorati, dal rosso al viola, fino al giallo e bianco. È un bulbo
autunnale e si presta sia alla coltivazione nel terreno sia in vaso. Necessita di luce, ma predilige anche zone d’ombra. Come il tulipano, anche il narciso fiorisce in primavera. Si distingue per i fiori chiamati trombette dal colore giallo o bianco e per il profumo leggero e delicato. Amano la luce e le zone semi ombreggiate ma riparate dal vento. L’iris è il bulbo da fiore più comune della stagione primaverile. Cresce bene sia in zone con clima mite che in zone più fredde. Per avere delle belle fioriture i bulbi vanno piantati a gruppo oppure in file a poca distanza l’uno dall’altro, 8-10 cm circa. Si tratta di un bocciolo elegante, perfetto per decorare il giardino o il balcone.
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Le agevolazioni. Prevista la detrazione Irpef del 36% per le spese sostenute
Bonus verde per giardino e terrazzo confermato per il 2021 Ristrutturare, abbellire giardini, balconi e terrazzi, ecco tutte le informazioni per usufruire della detrazione fiscale per chi cura il verde di casa
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ettembre è il mese migliore per ristrutturare, abbellire il giardino, i balconi o le terrazze. A volte però non vengono curati perché non sempre si ha a disposizione il budget necessario per la manutenzione. Ma grazie al Bonus Verde è possibile prendersi cura dell’esterno e dargli un nuovo look. Tra i bonus casa prorogati dalla Legge di Bilancio 2021, compare anche la detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute per la sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi e la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili. Danno diritto alla detrazione anche le spese di progettazione e manutenzione se connesse all’esecuzione di questi interventi. L’agevolazione fiscale che si applica nella dichiarazione dei redditi deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo e deve essere calcolata considerato un limite massimo di spesa pari a 5.000 Euro per ciascuna unità immobiliare avente uso abitativo. Quindi la detrazione massima che si potrà ottenere, è pari a 1.800 Euro, ovvero il 36% di 5.000 Euro. Per comprendere meglio quali siano gli interventi compresi dal Bonus verde 2021, è utile analizzare gli obiettivi fondamentali di questo incentivo: promuovere e incrementare la superficie verde delle città e dei comuni italiani e il riconoscimento che le spese per il
verde urbano sono un “investimento”, anche dal punto di vista economico. Infine, disincentivare i lavori svolti in economia – da proprietario o da personale non qualificato - che spesso causa danni al patrimonio verde italiano. Per questo motivo è facile come la detrazione abbraccia tutte le spese sostenute per la sistemazione a verde di aree scoperte di abitazioni già esistenti purché si tratti di un “radicale rinnovamento” o di una sistemazione a verde ex novo” e la realizzazione di recinzioni e impianti di irrigazione. Sono tutte categorie legate agli obiettivi fondamentali Rientrano quindi tra le spese ammesse in detrazione: gli impianti di irrigazione; la realizzazione di pozzi; la sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni. E ancora grandi potature; riqualificazione prati; realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili. Inoltre, sono ammesse le spese di progettazione purché relative a lavori successivamente effettuati. Sono invece escluse dalle detrazioni la manutenzione ordinaria di giardini già esistenti e con regolarità periodica; l’acquisto di attrezzature specifiche per la cura del giardino - pale, picconi, tagliaerba - e gli interventi lavorativi in economia da parte del proprietario. Ecco due esempi che possono aiutare a fare chiarezza: qualora acquistiate delle piante in un vivaio o garden cen-
ter, potrete agevolare la spesa solo nel caso in cui la loro messa a dimora sia ad opera di un giardiniere qualificato. Nel caso in cui decidiate di posizionarle personalmente o di affidarvi a lavoratori occasionali, la spesa non potrà essere detratta; allo stesso modo, in caso di semina del prato, l’acquisto della semenza e i lavori di manodopera potranno essere interessati dal bonus solo se effettuati da un professionista. I beneficiari della detrazione sono coloro che possiedono o detengono, sulla base di un titolo idoneo, l’immobile sul quale sono stati eseguiti gli interventi per i quali si sono sostenute le relative spese. Quindi possono usufruire del bonus il proprietario dell’immobile; il nudo proprietario; chi ha l’usufrutto; inquilino in affitto; la persona che ha l’immobile in comodato, un Ente pubblico o privato che corrisponde l’Ires e le case popolari. Il beneficio non è previsto per immobili aventi una destinazione diversa da quella abitativa, come negozi o uffici che restano pertanto esclusi. In caso di lavoro effettuati su immobili residenziali adibiti promiscuamente all’esercizio di una professione o un’attività commerciale,
la detrazione si riduce della metà. Lo stesso bonus può essere applicato per gli interventi realizzati su parti comuni di edifici condominiali. I condomini riceveranno il rimborso solo se avranno contribuito economicamente all’esecuzione dei lavori e in base ai limiti della loro quota millesimale, purché egli abbia contribuito economicamente all’esecuzione dei lavori. Per esempio, un giardino condominiale fruibile da tutti i condòmini, ha la necessità di inserire o di sostituire l’impianto d’irrigazione. Il progettista, dopo aver effettuato i rilievi, stabilisce un progetto d’impianto. Successivamente si rivolge a un Centro di Giardinaggio per l’acquisto di tutti i materiali necessari, regolarmente fatturati e, avendo il Centro di Giardinaggio anche il Servizio di manutenzione e realizzazione giardini, lo incarica della messa in opera dell’impianto. I lavori iniziano a novembre con emissione di fattura regolarmente pagata nel 2021 da tutti i condòmini secondo quote millesimali mediante bonifico bancario. Anche il progettista di giardini invia fattura al condominio, e l’Amministratore provvede a ripartire
l’importo secondo la quota millesimale di ciascun condomino, che paga di nuovo con bonifico bancario. Entro il mese di marzo 2022 l’Amministratore farà avere a tutti i condòmini l’importo che ciascuno potrà portare in detrazione nella dichiarazione dei redditi 2022 sui redditi 2021. Infine settembre è il mese migliore per realizzare un nuovo prato, sia ex novo dopo una ristrutturazione dell’edificio, sia dopo aver eliminato il vecchio tappeto erboso ormai rovinato. Utilizzare il Bonus Verde è conveniente, la rimozione del vecchio manto e la semina del nuovo lo è ancora di più. Sono tutte operazioni che richiedono professionalità e specializzazione. L’Azienda o il Centro eseguiranno tutti i lavori, anche in tempi rapidi e l’intervento regolarmente fatturato e saldato nel 2021 con pagamento tracciabile, verrà portato in detrazione nella dichiarazione dei redditi 2022, detraendo il 36% dell’importo. Il privato dovrà invece conservare la fattura dell’Azienda o Centro Giardinaggio e la ricevuta del pagamento tracciato e consegnarle al Caf o al commercialista.
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Garden
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Gli interventi. Un giro al vivaio di fiducia è necessario per poter recuperare l’attrezzatura
I lavori di settembre: in casa, in giardino, nell’orto e nel frutteto! L
a campanella non suona solo per i bimbi, che in questi giorni tornano tra i banchi di scuola, ma anche per tutti gli appassionati di giardinaggio, chiamati a riporre nel cassetto della memoria i ricordi delle vacanze e ad affrontare le necessarie attività di ripristino di balconi, giardini, orti e frutteti. Settembre è un mese strategico per pianificare tutte le attività botaniche casalinghe e per preparare i terreni per i mesi invernali. Dalla semina ai trapianti, dalla potatura alla concimazione, fino al controllo delle erbe infestanti e l’allestimento delle aiuole: sono davvero tante le attività con cui poter impiegare gli ancora dolci pomeriggi di questo mese. E se avete bisogno di qualche spunto, oltre alle innumerevole rubriche di approfondimento sul tema, segnaliamo anche la presenza di fiere e mostre di settore da poco riaperte al pubblico in presenza. La miglior fonte di ispirazione, però, resta madre natura: giardini e orti botanici offrono lo spettacolo incredibile delle ultime fioriture estive preannunciando il tripudio di colori offerto dal foliage autunnale Un giro al vivaio di fiducia è necessario per poter recuperare tutta l’attrezzatura necessaria per poter impostare il proprio giardino casalingo, si tratti qualche di metro di prato a disposizione dietro casa o di qualche vaso da balcone. Vanno, innanzitutto, reidratate le piante e il relativo terriccio. Il segreto delle nonne per ottenere un risultato ottimale è quello di coprire abbondantemente con acqua le piante: inserite i vasi in una grande bacinella coprendo le piante d’acqua fino al bordo del vaso e lasciatele immerse per circa mezz’ora. Scolate l’acqua in esubero. Per le piante messe a dimora in terra è importante ricordarsi di innaffiare al mattino presto o di sera dopo il tramonto, come di consuetudine. Anche per chi apprezza coltivare fiori, la stagione è perfetta per piantare nuovi bulbi e seminare le piante rustiche annuali come ad esempio il papavero, l’iberis o le calendule, ma anche tulipani e narcisi. Quanto alle viole, alle margheritine, alle bocche di leone o ai ciclamini, ricordatevi di seminarli in letto caldo. Come tutti i mesi di transizione, settembre
Per il prato è il momento di valutare un intervento di risemina o di diserbo selettivo. Qualsiasi azione eseguita in questi giorni farà sì che l’erba si rigeneri e si presenti ben sviluppata all’arrivo dell’inverno
è poi un periodo intenso e delicato anche per i lavori in giardino, a cominciare dalla semina dei tappeti erbosi. Qualora le condizioni del vostro prato si rivelassero particolarmente preoccupanti, potete anche valutare un intervento di risemina o di diserbo selettivo. Qualsiasi azione eseguita in questi giorni farà sì che l’erba si rigeneri e si presenti ben sviluppata all’arrivo dell’inverno. Lavorate il terreno delle vostre aiuole e pulitelo dalle foglie secche che cominceranno a cadere, soprattutto a partire dalla seconda metà del mese. Particolare attenzione anche alla cura dell’orto: non solo potete procedere alla raccolta degli ultimi ortaggi estivi e delle erbe aromatiche, ma avete la possibilità di preparare il terreno per la semina delle varietà che potranno essere raccolte ad autunno. Cavoli verza, lattughino, prezzemolo, radicchio, ravanelli, spinaci sono solo alcune delle varietà che non possono mancare. Per chi ha un frutteto, oltre alla raccolta (è tempo di mele, fichi, pere e melograni), c’è da pensare alle ordinarie attività di preparazione per le piantumazioni invernali, potatura, innesti e impianti. Settembre, infine, è il tempo privilegiato della vendemmia. Se siete tra i fortunati che possiedono qualche filare, questo è il mese in cui raccoglierete i frutti di un anno intero di cure, pazienza e lavoro.
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Garden
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La curiosità. Anche se le giornate si accorciano e le temperature scendono il giardino è ancora attivo
I fiori di fine estate: i settembrini Le Dalie sono perfette per donare una spruzzata di colore fino ai primi freddi invernali, soprattutto grazie alle loro corolle gioiose e da colori più variegati. Anche gli Astri sono di facile coltivazione e creano una splendida macchia di colore.
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ettembre è arrivato, ma l’estate ancora non è finita! I nostri splendidi fiori sanno ancora donarci tanta bellezza e rallegrarci in queste giornate che cominciano ad accorciarsi e si fanno più fresche. Per gli appassionati dei giardini fioriti, sono molti i fiori a margherita che possono essere piantati nel terreno di casa. Fiore simbolo di questo mese, gli Aster o settembrini, fioriscono fino all’inizio dell’autunno. Il termine significa “stella” e fa riferimento alla forma di questo fiore, che ricorda un astro del cielo. Le piante sono per lo più perenni, ma ne esistono anche alcune specie annuali che creano uno splendido cespuglio che raggiunge i 90 cm, a seconda della specie. Alla famiglia delle Asteracee appartengono ben 23mila specie nel mondo, ve ne proponiamo alcune va-
rietà che fioriscono splendidamente sino alla fine di settembre, e anche oltre. Gli Astri spiccano sui bancali dei Centri Giardinaggio in varietà alte da giardino e basse da balcone o terrazzo, in tutti i colori freddi. Sono fiori di facile coltivazione, in terreno o in vaso e creano una splendida macchia di colore. Amano le zone luminose e soleggiate e devono essere frequenti sia nella fase di sviluppo che in quella di fioritura. Tra i fiori più conosciuti non possiamo non ricordare le Dalie, perfette per donare una spruzzata di colore fino ai primi freddi invernali, soprattutto grazie alle loro corolle gioiose e da colori più variegati: bianco, rosa, giallo, arancio, rosso, porpora, viola. Si schiudono a getto continuo da giugno fino a ottobre inoltrato, perché non temono un
freddo. Per facilitare la produzione di nuovi boccioli, è opportuno tagliare regolarmente i capolini appassiti, subito sopra il germoglio sottostante. La Rudbeckia è una pianta perenne originaria del Nord America, diffusa anche alle nostre latitudini e nelle regioni boreali del Mondo. Le più diffuse in Europa sono la varietà Hirta e la Bilobata, caratterizzate da lunghi fusti e generose fioriture di differenti dimensioni e colori. Il fiore ricorda una
grande margherita dai toni caldi – giallo, arancio e rosso – con un disco centrale marrone scuro, del diametro di 10, portata da steli di circa 110 centimetri. Si pianta in giardino, in terreni ben drenati, in pieno sole o al massimo a mezz’ombra. L’Helenium, comunemente chiamato Elenio o girasole delle paludi, è una pianta erbacea da fiore, ideale per abbellire le aiuole del giardino, facile da coltivare anche in vaso e apprezza-
to anche come fiore reciso. È un fiore che resiste dalla pianura fino all’alta montagna, ma solo su un terreno ricco e umido perché gli steli necessitano di molta acqua. Le annaffiature devono essere continue e abbondanti. Anche se necessita di più attenzione, questo fiore regala un’abbondanza di corolle dai toni del rosso, giallo, arancio e mogano. E come tutte le margherite rappresentano una risorsa preziosa per le api.
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laPiazza
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Emilia Romagna
I bilancioni da pesca come orizzonte di Renato Malaman
Dalla Foce del Lamone alla riserva dell’Ortazzo: fra Ravenna e Cervia il Parco del Delta del Po si stempera in pinete e saline che profumano d’antico, offrendo rifugio anche al raro cavaliere d’Italia. Natura, cultura, terme e qualità della vita, più una schietta enogastronomia romagnola: c’è tutto
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’orizzonte dove ‘danzano’ i bilancioni da pesca, protesi sull’acqua come figure metafisiche. Simbolo di una civiltà, tratto distintivo di un paesaggio. Quello che meno ti aspetti a Ravenna. Le valli circondano la città, la proteggono, la cingono di verde come in un abbraccio. Il Parco del Delta del Po arriva fin qui, comprende anche le pinete di San Vitale e di Classe, al cui interno si celano riserve naturali che sono diventate rifugio privilegiato di specie rare dell’avifauna, come il cavaliere d’Italia. Pinete antiche, relitti verdi, dove si alternano ‘staggi’, ovvero i cordoni dunosi, e le ‘bassure’, avvallamenti acquitrinosi che fanno la gioia di garzette altre specie di valle. I romantici bilancioni su palafitte, che all’imbrunire si stagliano all’orizzonte conferendo al paesaggio una nota di struggente bellezza, impreziosiscono la foce del Lamone verso Marina Romea (dove sullo stretto tratto di arenile si affacciano tanti ristorantini) e le riserve naturali dell’Ortazzo e dell’Ortazzino. Ambienti naturali che è bello visitare in barca, lentamente, assaporando ogni dettaglio. Come la danza saettante dei cefali che spuntano dall’acqua o quella più sontuosa dei cavalieri d’Italia. Bella Ravenna, bella e discreta. Di una bellezza che ama farsi scoprire con gli occhi e con il cuore. Ravenna, nel 2021, ha scalato le vette nelle classifiche delle città italiane dove si vive meglio. Sotto tanti punti di vista. Anche quelli che piacciono di più ai giovani. E chi l’avrebbe detto? Ravenna, la capitale dell’Impero Romano d’Occidente, resa famosa dai suoi mosaici oggi tutelati dall’Unesco: imperdibili quelli della basilica di San Vitale e del mausoleo di Galla Placidia. La città di Teodorico, il barbaro colto, e poi di Dante, che qui visse il suo esilio, fino alla morte avvenuta esattamente sette secoli fa. Ecco, questa città che potrebbe vivere nel ricordo dei suoi fasti, oggi è ancora capitale, ma della provincia bella, discreta e colta, di un benessere non esibito, frutto di laboriosità e intraprendenza commerciale. Semmai impreziosita da una cultura con la ‘c’ maiuscola. Per monumenti e per iniziative. Oggi il suo porto, erede di quello di età augustea (di Classe, da Classis: flotta), è il principale dell’Adriatico per movimento di merci e ha un suo ruolo nell’intero Mediterraneo. Nei giorni in cui la città celebra i 700 anni dalla morte del sommo poeta Ravenna pullula di iniziative. Dante ha preso per mano la città ancora una volta. Alcuni suoi versi sono diventati festoni luminosi, come le scritte al neon (oggi al led) di certi bar degli anni ’60. Questi cordoni luminosi colo-
Un caratteristico bilancione nella riserva dell’Ortazzo e, sotto, uno scorcio di valle e un altro bilancione alla foce del Lamone a Marina Romea. Più sotto le saline e trattamenti alle Terme di Cervia; i versi ‘luminosi’ di Dante in centro storico a Ravenna, i mosaici della basilica di San Vitale e il mercato coperto di Ravenna. Nella colonna di sinistra: l’insegna dell’antica trattoria da Liberio; Gilles Donzellini de ‘La campaza’ con la mamma, più sotto l’oasi delle cicogne sempre alla ‘Campaza’
rati, che vanno a formare delle parole, sono stati tesi da un palazzo all’altro, creando una suggestiva porta d’ingresso alle vie del centro storico. Ravenna è legata al commercio del sale delle saline di Cervia, che oggi sono un parco naturale da poter visitare a piedi, in bici o in barca. Il sale ‘dolce’ integrale marino di quest’area ha proprietà tali da essere utilizzato anche nella cosmesi. Questo oro bianco accanto a quello ‘nero’ (il Fango Liman) è il punto di forza delle Terme di Cervia, luogo di design d’autore, di gusto razionalistaliberty. Il progettista Carlo Viganò le pensò come elemento del paesaggio della vicina pineta. La metodica tradizionale delle Terme di Cervia, unica in Italia, abbina i benefici del Fango Liman a quelli dell’elioterapia. Il fango di salina è paragonabile, per efficacia
terapeutica, a quello del Mar Morto. La sua applicazione ha un effetto benefico per artrosi, osteoporosi, reumatismi e per problemi estetici e dermatologici come la psoriasi. La Mindfulness abbinata all’idroterapia è una nuova modalità ideata all’interno del progetto “Respira, sei alle Terme”, per il recupero del benessere psicofisico post lockdown. Ravenna e Cervia, insieme, offrono anche un ventaglio ricco di locali che rendono onore all’enogastronomia più schietta
della Romagna. L’Osteria da Liberio in via del Confine a Cervia, per esempio. Liberio Delorenzi dal 1969 gestisce questo bartabacchino e sede dei patiti dei biliardo. Tagliatelle di casa al ragù, salumi artigianali altroi. Ma soprattutto che atmosfere da film neorealista. Autentiche, come i personaggi che frequentano il posto, dove si mangia ancora spendedno 15-18 euro. Lui invece si chiama Gilles, come Villeneuve, ed è al timone di uno dei ristoranti
più grandi d’Italia, ‘La Campaza’, a Fossa delle Ghiaie, a sud di Ravenna. Locale da 1200 posti, eppure raffinato e rappresentativo, vetrina ricca del proprio territorio. Indimenticabili i tortelli con la burrata su guazzetto di canocchie e salicornia e le tante declinazioni di Albana. Tutt’intorno c’è il Villaggio delle Cicogne, oasi con oltre cento grandi trampolieri. Alla foce del Lamone, a Marina Romea, c’è ‘La Piaggia’: tanto buon pesce dell’Adriatico, che sembra appena tolto dai vicini bilancioni. In centro a Ravenna c’è Ca’ de Ven, ristorante-enoteca con l’anima da osteria, fucina di cose buone e vetrina di buoni vini di Romagna. Infine il rito dell’aperitivo al Mercato Coperto di Ravenna, che un bel restauro ha restituito alla città, con tanti corner dedicati al gusto. Stile metropolitano, ma in piacevole salsa di provincia.
A tavola
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Proposte per una cucina biologica, integrale, vegetariana, in sintonia con la natura Orzo alla zucca
Polpette di canellini
Strudel di mele
Ingredienti: 250 g di orzo - 200 g di zucca - 1 grossa cipolla - 2 spicchi d’aglio - 1 costa di sedano - sale e olio q.b. - una manciata di prezzemolo tritato.
Ingredienti: 400 g Ingredienti: 400 g di canellini - 4 porri - 2 cipolle - 2 spicchi d’aglio - origano - olio - sale.
Ingredienti: 250 g di farina - 1 uovo - 1 pizzico di sale - 1 C di olio - 1 dl. di acqua calda - ½ c di lievito da dolci - 2 mele - 100 g di uvetta sultanina - 1 C di zucchero - 1 C di pane grattugiato - 100 g di mandorle o pinoli - 3 C di marmellata - 2 C di malto.
Carmen Bellin Educatore Alimentare dell’Associazione Culturale La Biolca di Padova: tiene corsi e conferenze su alimentazione e cucina, collabora al mensile Biolcalenda, ha pubblicato Metti una sera a cena libro di ricette e consigli utili per una cucina in armonia con i ritmi della natura.
Preparazione: cuocere l’orzo dopo averlo lavato e messo in ammollo per 2-3 ore con il doppio di volume d’acqua. Nel frattempo pulire la zucca, tagliarla a dadini così pure la cipolla, tritare l’aglio e tagliare a rondelle il sedano, fare rosolare quest’ultimo in una teglia antiaderente, oliata, toglierlo ancora ben solido e tenerlo da parte. Quando sia il cereale che la zucca saranno cotti, unire il tutto, amalgamare, unire il prezzemolo e una parte del sedano, il restante utilizzarlo in ogni singolo piatto come guarnizione.
Preparazione: mettere le fave a bagno per almeno 12 ore, sgocciolarle, pelarle e pestarle assieme alle cipolle, all’aglio e ai porri tagliati affettati. Amalgamare bene tutti gli ingredienti e unire l’origano; l’impasto dovrà risultare simile a una purea. Fare delle polpettine, passarle nella farina di mais, metterle in una teglia da forno con un filo d’olio e qualche goccia di tamari. Far cuocere in forno per 20 minuti, girarle e continuare la cottura finchè non saranno dorate.
Preparazione: setacciare la farina, aggiungere un pizzico di sale, l’uovo, l’acqua calda, il lievito e impastare il tutto. Lasciare riposare per 20 minuti, stendere su una tovaglia la pasta molto sottile. Spalmare la marmellata sulla sfoglia, distribuire le mele affettate sottilmente, spargere l’uvetta, lo zucchero, il pane grattugiato e le mandorle sfilettate o i pinoli. Arrotolare e porre in una teglia oliata, infornare a 200° per mezz’ora. Appena estratto dal forno spennellare lo strudel con un po’ di malto sciolto con un goccio d’acqua. Il restante si può usare come guarnizione sul piatto.
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Note
La quantità degli ingredienti si riferisce a un menù tipo per 4 persone. Abbreviazioni usate: C = cucchiaio · c = cucchiaino g = grammo · kg = chilogrammo L = litro · dl = decilitro olio (quando non è specificato altro) = olio extra vergine di oliva q.b. = quanto basta.
Oroscopo
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Ariete Si ricomincia con nuovi propositi e buone abitudini da riprendere dopo la pausa estiva, per ritrovare gradualmente il ritmo e l’efficienza nel tran tran quotidiano
Settembre
Toro Siete di fronte ad una scelta impegnativa che vi impone di prendere posizione, meglio la strada conosciuta o una nuova? Se volete voltare pagina dovete mettere in conto anche il rischio dell’incerto
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Bilancia La vostra pazienza sarà messa alla prova ma potete superare ogni difficoltà con un po’ di umorismo e tanta comprensione. Come sempre saprete ritrovare il vostro sano equilibrio
Scorpione
Si avvicina l’autunno tra buoni propositi e qualche incertezza. Dopo il riposo, è tempo di ripartire con convinzione ed entusiasmo
La vostra indecisione a volte vi condiziona e vi fa sembrare pigri. Cercate nuovi stimoli per tornare in azione e inseguire nuovi obiettivi
Gemelli
Sagittario
Siete in armonia con gli altri, il periodo è buono per riequilibrare vecchie situazioni rimaste in sospeso e iniziare nuove frequentazioni. In questo periodo siete particolarmente socievoli
Avete ripreso in salita la vostra vita quotidiana ma, dopo un iniziale disorientamento, riuscirete a ritrovare il filo conduttore del cammino
Cancro
Capricorno
Vi apprestate ad iniziare un periodo in cui vi sentite particolarmente sicuri e determinati. Il riposo estivo ha prodotto i suoi risultati. Ora si tratta di progetti
Vi muovete fra alti e bassi, tra grandi soddisfazioni e inaspettate preoccupazioni. Siate più fiduciosi, potreste vedere le cose in modo più equilibrato e armonioso
Leone
Acquario
Dopo un’estate di riflessione tornate ad essere sereni e comunicativi, l’entusiasmo vi porterà a scrutare nuovi orizzonti. Si riparte con energia e rinnovate motivazioni
E’ difficile coniugare il sogno con la realtà, soprattutto ora che, dopo un’estate di evasione, si torna alle cose della quotidianità
Vergine
Pesci
Le preoccupazioni legate a situazioni irrisolte condizioneranno il vostro umore e le vostre azioni. Guardate avanti con razionalità senza farvi condizionare dalle emozioni
Nutrite tante aspettative e qualche sogno nel cassetto ancora da realizzare che ad ogni nuovo inizio torna a recriminare un suo spazio. Se ci credete vi rimetterete in gioco
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