Mentre negli istituti superiori e, da diversi anni ormai, anche alle scuole medie (quelle che la burocrazia chiama scuole secondarie di primo grado, anche se il termine, per ovvi motivi, fatica ad attecchire nella vita comune) nella valutazione degli studenti i “vecchi” voti sono ormai una consuetudine, alle scuole primarie (che i più nostalgici continuano a chiamare elementari) invece il cambiamento è sempre dietro l’angolo. Così dopo tre anni all’insegna dei “giudizi descrittivi”, poco compresi e amati dalle famiglie, si torna ai tradizionali giudizi sintetici: ottimo, distinto, buono, discreto, sufficiente e non sufficiente. Ad ingranare la marcia indietro è il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. “E’ un passo importante verso un sistema educativo più chiaro e trasparente, volto alla crescita formativa degli studenti. – spiega il ministro – L’introduzione dei giudizi sintetici, molto più comprensibili dei precedenti livelli, permette di tracciare con maggiore chiarezza il percorso formativo degli alunni, migliorando la comunicazione con le famiglie e al tempo stesso l’efficacia della valutazione”. Quindi si torna all’antico, con buona pace di tutti gli sforzi sostenuti negli ultimi quattro anni da insegnanti per introdurre la nuova valutazione e dalle famiglie per comprenderla.
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di Padova TUTTO
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Entro la prossima estate verrà completato il progetto esecutivo, nel 2026 l’inizio dei lavori: “Si terrà conto dei vincoli storici, ambientali, culturali e paesaggistici” Il progetto
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Il dibattito
VENETO, LE SFIDE DEL 2025 CON L’INCOGNITA DEL VOTO
L’assessore Francesco Calzavara illustra la manovra di bilancio regionale “Più risorse a disposizione, si continua a crescere”
AUTONOMIA DELL’ENERGIA “STOP AL CENTRALISMO”
Le concessioni delle reti rendono 300 milioni, Roma vuole prorogare a Enel per altri vent’anni, Agsm Aim lancia l’allarme
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LUn modello di sanità pubblica: il mio grazie agli operatori
Luca Zaia
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a sanità veneta si conferma, anche nel 2024, un modello di eccellenza a livello nazionale. Questo risultato non sarebbe possibile senza il lavoro instancabile dei nostri operatori sanitari, che ogni giorno garantiscono cure di qualità a milioni di cittadini. A loro va il mio più sentito ringraziamento. I numeri parlano chiaro: nel 2024, abbiamo registrato 14,5 milioni di prenotazioni, con un incremento del 13% rispetto al 2022, e una crescita del 9% nei primi accessi. segue a pag. 5
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Facciamo
Interporto Padova cerca alleati internazionali
L’Interporto Padova Spa taglia un nuovo traguardo, stabilendo il record storico di 411.958 unità di carico movimentate nel 2024, con un aumento del 6,4% rispetto all’anno precedente. Un risultato che consolida il ruolo del terminal come leader nazionale e lo avvicina ai principali porti italiani. Intanto l’azienda ha avviato una ricerca di mercato per individuare possibili partner logistici con cui rafforzare la sua posizione a livello internazionale.
Il presidente di Interporto Padova, Luciano Greco, intervenuto insieme alla vicepresidente Chiara Manfreda, al direttore generale Roberto Tosetto e al vicedirettore generale Paolo Pandolfo, ha sottolineato come l’indagine di mercato, in chiusura il 31 gennaio, punta a verificare la possibilità di collaborazioni con operatori di rilievo. “Negli ultimi 10 anni, Interporto Padova ha investito oltre 50 milioni di euro nell’intermodalità, diventando un player rilevante non solo a livello nazionale ma anche europeo,” ha dichiarato Greco. “Oggi vogliamo esplorare la possibilità di alleanze internazionali per prepararci ai rapidi cambiamenti nel commercio globale e rafforzare la nostra capacità di adattamento alle nuove rotte commerciali.”
L’obiettivo, secondo il presidente, non è legato a necessità immediate, ma a una strategia di lungo periodo: “Siamo in una posizione di forza e vogliamo consolidarla. Se non troveremo i partner giusti, continueremo a crescere autonomamente, come abbiamo fatto negli ultimi anni.”
Il direttore generale Roberto Tosetto: “Superare i 411 mila TEU dimostra l’efficienza del nostro sistema e la capacità di connettere la produzione con il commercio mondiale. L’automazione, che sarà pienamente operativa nei prossimi mesi con l’introduzione delle gru elettriche a portale, ci permetterà di incrementare ulteriormente la sostenibilità e l’efficienza del nostro terminal”.
Stabilito il record storico di quasi 412 mila unità di carico
movimentate
Un modello di sanità pubblica: il mio grazie agli operatori
Luca Zaia Governatore Regione Veneto
Questo dimostra che il nostro sistema è in grado di rispondere a una domanda crescente senza compromettere la qualità. Anche i ricoveri ospedalieri sono aumentati: 643.411 nel 2024, segnando un +4% rispetto al 2022, e gli interventi chirurgici hanno raggiunto quota 503.479, con una crescita del 7% rispetto al 2022 e del 2% rispetto al 2023. Questi risultati sono il frutto di un’organizzazione capace di rispondere a una domanda sempre più complessa, garantendo efficienza e rapidità. Un altro dato che ci rende orgogliosi è il saldo positivo nella mobilità sanitaria, con 189 milioni di euro derivanti da pazienti provenienti da altre regioni italiane. Questo dimostra che il Veneto è una terra di eccellenza, scelta da chi cerca cure di alta qualità. Il mio ringraziamento va dunque a medici, infermieri, tecnici, amministrativi e a tutti coloro che lavorano con passione e professionalità nel nostro sistema sanitario. Siete il volto di un Veneto che crede nell’efficienza, nell’equità e nella solidarietà.
Pagelle alle primarie, ennesimo cambiamento
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Le pagelle del primo quadrimestre delle primarie, in arrivo fra pochi giorni, riporteranno ancora i giudizi descrittivi mentre quelle finali di giugno avranno i giudizi sintetici. Una formula “ibrida” per usare un altro termine che va di moda di questi tempi, per accompagnare alunni, docenti e genitori nell’ennesimo cambiamento nella valutazione. I giudizi descrittivi con i quattro livelli “avanzato”, “intermedio”, “base” e, per l’insufficienza, “in via di prima acquisizione” sono costati un lungo lavoro preparatorio ai docenti, impegnati nel declinare la nuova terminologia nella valutazione degli alunni, senza perdere di vista l’obiettivo finale, che è quello di far capire ai ragazzi e alle loro famiglie non solo “come sta andando” il percorso scolastico ma soprattutto quali sono i punti di forza da mettere in evidenza e quelli di debolezza sui quali lavorare per un apprendimento efficace. Anche i genitori hanno faticato non poco ad entrare in questa nuova ottica e a districarsi tra la terminologia. Ora l’ennesimo cambiamento, con i vecchi giudizi accompagnati dalla descrizione del livello di apprendimento raggiunto per ciascuna disciplina. Quanto sarà efficace lo scopriremo strada facendo, chissà.
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1994 da Giuseppe Bergantin Stampato e confezionato da: Tecnostampa srlPigini Group. Loreto - Trevi Certificata ISO 14001 - SA 8000 Chiuso in redazione il 14 gennaio 2025
È un
La riqualificazione. Un anno per l’inizio dei lavori del futuro Parco delle Mura di San Benedetto
Prandina, al via la trasformazione da ex caserma a grande parco urbano
L a riqualificazione dell’area dell’ex Caserma Prandina prende forma. Sono stati svelati i primi rendering che offrono un’idea preliminare di come potrebbe apparire l’area nella sua veste futura, destinata a diventare una porta verde nella zona ovest di Padova. Entro la prossima estate verrà completato il progetto esecutivo, mentre i lavori di riqualificazione dovrebbero iniziare entro un anno. Il team di professionisti incaricato della progettazione è stato presentato ufficialmente, insieme a una serie di immagini suggestive che delineano le potenzialità dell’intervento. «Siamo in una fase ancora embrionale della progettazione», ha spiegato l’architetto Orsini, uno dei curatori del progetto. «I rendering mostrati sono solo suggestioni. Il progetto verrà sviluppato tenendo conto dei vincoli storico-culturali, ambientali e paesaggistici del sito». Tra le proposte più innovative c’è la possibilità di realizzare un bacino per raccogliere l’acqua piovana durante i periodi di intense precipitazioni, contribuendo così alla gestione sostenibile delle risorse idriche. Il team avrà il compito di arrivare fino al progetto esecutivo dopo aver ottenuto l’incarico da 200 mila euro, che potrebbero diventare 280 se dovessero occuparsi in futuro anche della direzione dei lavori. Il progetto sarà sviluppato nel pieno rispetto dei vincoli storico-culturali, ambientali e paesaggistici che caratterizzano l’area. Questi elementi verranno interpreta-
ti come linee guida essenziali per tracciare le nuove direttrici alla base del futuro Parco delle Mura di San Benedetto.
Un’attenzione particolare sarà dedicata al dialogo, sia materiale che immateriale, con la storia che ha plasmato lo sviluppo del territorio padovano, garantendo un intervento che valorizzi il patrimonio storico e l’identità del luogo. Il progetto mira a restituire alla città un’area vasta e strategica, attualmente in stato di degrado e utilizzata parzialmente come parcheggio temporaneo.
L’intervento, che si inserisce in un piano più ampio di riqualificazione urbana, punta a valorizzare il centro storico di Padova e le sue mura rinascimentali, creando un grande parco pubblico che sarà fruibile da tutti i cittadini. L’obiettivo è di ridare vita a uno spazio abbandonato, rendendolo un luogo centrale per la socialità, il relax e l’in-
tegrazione con il patrimonio storico e culturale della città. Dal Comune, il vicesindaco Andrea Micalizzi ha garantito che il progetto sarà condiviso con la cittadinanza, sottolineando l’obiettivo di creare uno spazio pubblico di grande valore ambientale.
«L’area riqualificata avrà oltre l’80% della superficie permeabile», ha dichiarato Micalizzi. «Attualmente più della metà del terreno è coperto da edifici o asfalto, che saranno rimossi. Il nuovo parco costeggerà le mura cinquecentesche, trasformandosi in un importante spazio verde per la città». Il parco dovrà però conservare i tracciati storici, essere prevalentemente erbato, con un sistema di illuminazione coerente al paesaggio e sostenibile.
«Avremo un grande parco che costeggia le mura e diverrà un importante spazio pubblico della città. Diamo ai padovani
una grande area di oltre 50mila metri quadrati di cui non hanno mai potuto usufruire in passato, visto che prima era un monastero benedettino e poi per tantissimi anni è stata una caserma.
La progettazione avrà un carattere molto partecipativo». La trasformazione dell’ex Caserma
Prandina rappresenta non solo un intervento urbanistico, ma anche un passo significativo verso una città più sostenibile e vivibile, con un miglioramento dell’impronta ecologica e un’attenzione particolare al recupero della memoria storica del luogo.
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Sara Busato
Tre rendering restituiscono la suggestione di come potrebbe cambiare l’ex Prandina
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videre la propria visione del settore e il proprio know-how con clienti, partner e con chiunque desideri approfondire le dinamiche del sollevamento.
All’interno di “Skyline” trovano spazio articoli che affrontano temi di grande rilevanza: dalle ultime tendenze tecnologiche alle best practice operative, dalle norm tive sulla sicurezza ai progetti più innovativi realizzati grazie all’impiego
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Il
dibattito.
Intervengono
i consiglieri Matteo Cavatton di Fratelli d’Italia ed Eleonora Mosco della Lega
“Tasse, sociale e sicurezza, così non va” L’opposizione vota contro la manovra
D opo un lungo dibattito il consiglio comunale ha approvato il bilancio di previsione a maggioranza, l’opposizione infatti ha votato contro. La manovra, dal valore complessivo di quasi 314 milioni di euro, include investimenti significativi e grandi opere, come il progetto del tram, finanziati in parte grazie ai 500 milioni di euro provenienti dal PNRR. Nonostante la portata degli interventi, il bilancio è stato accolto con dure critiche dall’opposizione, in particolare dai consiglieri di Fratelli d’Italia. Al centro delle polemiche, l’aumento dei tributi comunali deciso dalla giunta Giordani.
Il capogruppo di Fratelli d’Italia non ha risparmiato accuse nei confronti del sindaco: “L’acquisto dello stabile Mpx da parte del Comune rappresenta un esborso improvvido. - commenta il Matteo Cavatton - Senza questa spesa, si sarebbero potuti evitare gli aumenti di addizionale Irpef e Imu, e si sarebbe potuta accoglie-
re la nostra richiesta di innalzare la soglia di esenzione Irpef per i redditi più bassi”. Cavatton ha poi puntato il dito contro quella che definisce una “manovra che pesa sulle tasche dei cittadini”:
“Sono previsti 5 milioni di euro derivanti dall’aumento di Imu, Tari, e Irpef, senza considerare il rincaro del biglietto del trasporto pubblico. Un bilancio che risplende solo per l’aumento delle tasse”.
Le critiche si estendono anche nella Lega sulla gestione delle risorse destinate al sociale. Se da un lato la Giunta sottolinea che i fondi per il settore restano invariati rispetto agli anni precedenti, dall’altro i consiglieri di minoranza denunciano un mancato adeguamento alle crescenti difficoltà delle famiglie padovane.
“I dati parlano chiaro – afferma il capogruppo Eleonora Mosco – il tasso di natalità è in calo, 1.400 persone sono in attesa di un alloggio, oltre 350 alloggi popolari restano vuoti perché necessita-
no di lavori, e a queste strutture sono stati destinati a malapena 100mila euro. Intanto, le richieste di aiuto arrivate in Comune hanno toccato quota 40mila. Dire che per il sociale si spende come al solito equivale a ignorare l’enormità dei problemi delle nostre famiglie”.
Secondo Mosco, il bilancio approvato non rispecchia la gravità della situazione attuale. “Tempi eccezionali richiedono misure eccezionali – continua –ma mantenere le stesse risorse del passato significa non avere la consapevolezza di quanto sia urgente agire per supportare chi è in difficoltà. Avevamo proposto diverse misure: servizi comunali dedicati alle neomamme, bonus bebè e quoziente familiare; ma nessuna è stata considerata”. La questione delle case popolari è uno dei nodi principali. Con centinaia di alloggi inutilizzabili e un budget limitato per la ristrutturazione, molte famiglie restano in attesa di una soluzione abita-
tiva. Una situazione che, secondo l’opposizione, rappresenta l’ennesima occasione mancata per rispondere concretamente ai bisogni della comunità.
“Nel bilancio avremmo voluto vedere più investimenti in sicurezza e presidi sul territorio, mentre non è altro che un bilancio ideologico – conclude la capogruppo della Lega Eleonora Mosco – La sicurezza non ammette esitazioni. Alla polizia locale solo in 6 mesi sono arriva-
te 8126 richieste di intervento e i padovani subiscono ogni giorno problemi di degrado e di ordine pubblico”. Le accuse risuonano pesanti in un contesto già segnato dalle critiche per gli aumenti delle imposte comunali. Il dibattito sul bilancio si è chiuso con l’approvazione, ma i problemi sollevati restano aperti e alimentano un clima di tensione politica destinato a protrarsi nei prossimi mesi.
Sara Busato
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I consiglieri di opposizione Matteo Cavatton ed Eleonora Mosco
Incremento dei reati, pronto intervento e intensificazione dei controlli
Nel corso del 2024 i Carabinieri del Comando Provinciale di Padova hanno registrato un significativo incremento nell’attività di contrasto alla criminalità, con un totale di 31.274 reati trattati, pari a un aumento del 10,5% rispetto ai 28.990 dell’anno precedente. Questo numero rappresenta il 91,4% dei reati denunciati nell’intera provincia, con un focus particolare sulle operazioni a Padova, dove sono stati trattati 8.812 casi, pari al 57,9% dei crimini denunciati nel capoluogo.
A testimonianza dell’impegno sul territorio, nel 2024 sono stati effettuati 38.440 servizi di perlustrazione, con una media giornaliera di 105 pattuglie attive, che hanno svolto 215.540 ore di controllo. Tra i numeri significativi, 122.546 persone sono state controllate, così come 74.899 veicoli. Inoltre, le API (Aliquote di Primo Intervento) sono intervenute in diverse operazioni di alta specializzazione, come quelle per la gestione di barricamenti, liberazione di ostaggi e misure cautelari custodiali, a cui si aggiungono i 10 interventi specialistici condotti insieme ai militari negoziatori.
Una delle principali aree di intervento è quella della vicinanza alla cittadinanza. Con il pronto intervento 112, sono state gestite ben 236.739 chiamate, mentre le caserme della provincia hanno accolto 149.161 persone, con una media di
Elisa
Venturini
Un supporto tangibile per garantire la sicurezza quotidiana e rispondere prontamente alle esigenze della comunità. Non solo prevenzione, ma anche un continuo rafforzamento della sicurezza in occasione di eventi pubblici. Durante l’anno, 2.128 militari sono stati impiegati in servizi di Ordine Pubblico, per il controllo di manifestazioni di diverse dimensioni, assicurando un livello di protezione adeguato per ogni tipo di evento.
Dal punto di vista repressivo, l’azione dei Carabinieri ha portato all’arresto di 590 persone e alla denuncia di altre 6.457, per un totale di 7.047 individui coinvolti in reati come rapina, furto, traffico di stupefacenti, lesioni e maltrattamenti in famiglia. L’attività si è estesa anche alla lotta contro le armi, con
il sequestro di 256 armi e 4.246 munizioni, contribuendo a ridurre il rischio di atti violenti sul territorio. Particolare attenzione è stata dedicata anche alle persone vulnerabili. Le truffe ai danni degli anziani hanno visto un preoccupante aumento del 86,6% rispetto al 2023, con 56 autori segnalati all’Autorità Giudiziaria. Sebbene gli arresti per questi reati siano rimasti invariati, le forze dell’ordine continuano a intensificare le operazioni di prevenzione, rafforzando l’attenzione alle categorie più deboli.
Un bilancio che evidenzia non solo un aumento dei reati, ma anche una risposta sempre più tempestiva e capillare da parte dei Carabinieri, confermando il loro impegno costante a tutela della sicurezza pubblica e della serenità dei cittadini di Padova e della sua provincia.
(FI): “Scelta da rivedere del Comune di Padova tagliare i fondi per i nonni vigili”
Nel 2024 i Carabinieri di Padova hanno trattato 31.274 reati, con un aumento del 10,5%. 38.440 perlustrazioni, 590 arresti, focus su truffe agli anziani e sicurezza pubblica.
“La decisione del Comune di Padova di tagliare 60.000 euro dal fondo destinato ai nonni vigili per il 2025 è una scelta che penalizza i cittadini e dimostra poca attenzione verso gli anziani e la sicurezza urbana,” dichiara Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale.
“Anche se, come afferma l’assessore Bonavina, nessuno dei nonni vigili attualmente in servizio perderà il posto e il taglio riguarderà solo il mancato rimpiazzo dei 1 5 che andranno in pensione per raggiunti limiti di età, resta il fatto che
il servizio sarà ridotto in una città che ha già dimostrato più volte di avere bisogno di maggiore controllo e presidio del territorio. Questo significa meno supporto ai nostri bambini e meno sicurezza davanti alle scuole e nei punti sensibili della città,” sottolinea Venturini.
“Oltre a ridurre il servizio per i cittadini, questo taglio potrebbe rappresentare una chiusura nei confronti di nuovi anziani che vorrebbero mettersi a disposizione della comunità.
Parliamo di una cifra, 60.000 euro che, sia pure nel contesto di diffi-
coltà degli enti locali, meriterebbe uno sforzo per essere reperita perché dimostrerebbe attenzione verso i cittadini e verso chi ha voglia di contribuire al bene collettivo, e darebbe un segnale di attenzione al tema della sicurezza percepita, quanto mai avvertito in questo periodo” prosegue Venturini.
“Spero che l’amministrazione comunale si ravveda perché investire nei nonni vigili significa puntare su una Padova più sicura e sull’invecchiamento attivo dei cittadini” conclude la capogruppo di Forza Italia.
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Sir 3, avanti tutta: parte il cantiere di via Sografi e riapre via Gozzi
U
na rivoluzione su rotaie: Padova pronta a un futuro più sostenibile. A partire dal 2026, la mobilità padovana subirà una trasformazione radicale. Otto nuove linee di tram, 55 mezzi all’avanguardia e una rete estesa di 83,5 chilometri garantiranno un servizio efficiente e capillare, fino a 450 corse giornaliere e una stima di 144.000 passeggeri al giorno. I dieci cantieri attualmente attivi, tra cui quelli strategici di via Venezia e Voltabarozzo. L’assessore alla mobilità Andrea Ragona rassicura i cittadini sul rispetto delle tempistiche: entro l’estate del 2026, le nuove linee del tram saranno operative, segnando una nuova era per il trasporto pubblico locale. Il 2024 è stato un anno cruciale per lo sviluppo delle infrastrutture, con il completamento di circa il 75% delle opere e la chiusura degli interventi sui sottoservizi. Il 2025, invece, segnerà l’avvio dei cantieri più significativi del progetto SMART, con particolare attenzione alla linea Sir 3 “Stazione - Voltabarozzo”. I lavori partiranno a gennaio da via Sografi, mentre in primavera interesseranno via Giustiniani, di fronte all’ospedale. L’obiettivo è completare le opere civili, inclusa la realizzazione di via Falloppio, entro l’estate. Parallelamente, nel quartiere di Voltabarozzo si ultimeranno le opere complementari del ponte omonimo. Sempre a gennaio, inizieranno ad arrivare i primi mezzi al deposito del capolinea di Voltabarozzo, ormai quasi pronto. Se il 2024 è stato l’anno della linea Sir 3, il 2025 sarà il momento della linea Sir 2. I cantieri per il capolinea e il deposito di Rubano, oltre a quello intermedio della Caserma Romagnoli, sono già in corso. A primavera si apriranno i lavori su via Chiesanuova e via Vicenza, mentre nel comune di Rubano sono già visibili i primi tratti della piattaforma tranviaria. A Padova, la piattaforma presso la stazione è in buona parte completata, e in via Venezia sono iniziati i lavori per la via di corsa. Da gennaio, il cantiere si sposterà progressivamente verso l’hotel Galileo e l’area della Fiera. Procedono anche i lavori per la passerella ciclopedonale sopra
Servizi Cgil vi aiuta a risolvere i vostri problemi
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Lega Padova Quartiere 4 (Santa Croce, Bassanello, Voltabarozzo) via Guizza, 101 | 35125 Padova spi.padova4@cgilpadova.it
(Arcella, San Carlo) via Callegari 14/A | 35133 Padova spi.sancarlo@cgilpadova.it
Lega Padova Quartiere 6 (Chiesanuova, Brusegana, Sacro Cuore) via Edison, 5 | 35136 Padova spi.padova6@cgilpadova.it
(Forcellini, Ponte di Brenta, Mortise) via Prosdocimi, 10 | 35128 Padova spi.padova3@cgilpadova.it
Lega Cadoneghe via G. Franco, 2 | 35010 Cadoneghe (PD) spi.cadoneghe@cgilpadova.it
via Friburgo e sotto il cavalcavia Darwin.
A Ponte di Brenta, uno dei nodi più complessi, i lavori sui sottoservizi termineranno a inizio anno, lasciando spazio alla costruzione della piattaforma tranviaria, prevista per l’estate. Le opere avanzano secondo il cronoprogramma del Pnrr, con l’obiettivo di completare il sistema SMART entro l’estate del 2026. Tra le sfide più complesse figurano la costruzione di piattaforme lineari, scambi e incroci. Importanti novità all’orizzonte per l’attuale linea Sir1 del tram. Prenderanno il via i lavori per l’ampliamento delle fermate, un intervento necessario per consentire il passaggio da convogli a tre a convogli a quattro carrozze. Questa modifica permetterà di aumentare la capacità di trasporto della linea, che attualmente accoglie circa 33mila passeggeri al giorno ed è spesso sovraffollata, specialmente durante gli orari di punta nei mesi scolastici.
Per adeguare la Sir1 agli standard delle nuove linee tranviarie, saranno introdotti gli stessi moderni convogli acquistati per le linee Sir2 e Sir3. Per questo motivo, a gennaio, il Comune presenterà una richiesta di finanziamento al Ministero dei Trasporti. I lavori di ampliamento rappresenteranno anche un’occasione per effettuare un completo revamping del sistema, ormai in servizio da 15 anni. L’obiettivo è garantire maggiore efficienza e comfort per i passeggeri, consolidando la linea Sir1 come una spina dorsale del trasporto pubblico padovano.
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Edilizia residenziale, si cambia gestione: coinvolti 1.658 appartamenti cittadini
L’assessore Benciolini: “Questa operazione garantisce un risparmio nella gestione che permette al Comune di poter disporre in maniera strutturale di nuove risorse economiche da destinare al continuo miglioramento del nostro patrimonio”
D a gennaio la gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica a Padova è nuovamente sotto la responsabilità diretta dell’amministrazione comunale. Il Comune ha affidato il compito ad Aps Holding, che si occuperà della manutenzione degli immobili comunali e dei relativi servizi. La decisione, annunciata nei mesi scorsi, coinvolge 1.658 appartamenti. Nei primi giorni dell’anno i residenti hanno ricevuto una comunicazione ufficiale contenente i nuovi numeri di contatto e le modalità operative per interfacciarsi con il nuovo gestore.
Fino a oggi, la gestione del patrimonio abitativo comunale di Padova era affidata ad ATER, che si occupava sia degli interventi di manutenzione sia degli aspetti amministrativi. La scelta di riportare in house la gestione è il risultato di un’attenta analisi dell’amministrazione, che ha rilevato criticità nell’organizzazione del sistema attuale. Questo ha portato a un ripensamento complessivo con l’obiettivo di migliorare la pianificazione e gli investimenti: organizzando gli interventi manutentivi in modo più efficace e programmato; unificare gestione tecnica e amministrativa evitando la separazione tra manutenzione e amministrazione degli alloggi ERP, consi-
derata economicamente inefficiente. Creare economie di scala: grazie a una gestione unitaria del patrimonio abitativo comunale, a differenza del sistema frammentato precedente; affrontare con maggiore efficacia l’emergenza abitativa, aggravata negli ultimi anni.
“In questi mesi abbiamo lavorato alla definizione di una vera e propria nuova filiera, nella quale i tecnici di APS, affiancati dai nostri uffici di edilizia residenziale pubblica e politiche abitative, hanno definito una modalità che garantisse di mettere armonicamente in fila tutti i passaggi necessari per gestire questo cambiamento, cercando di impattare il meno possibile sulle persone. - commenta l’assessora alle politiche abitative Francesca Benciolini - Questa operazione garantisce un risparmio nella gestione che permette al Comune di poter disporre in maniera strutturale di nuove risorse economiche da destinare al continuo miglioramento del nostro patrimonio e al potenziamento dell’edilizia residenziale pubblica in città. L’obiettivo per noi è anche quello di un servizio migliore che vogliamo ottenere anche armonizzando tutti gli uffici che si occupano di politiche abitative, migliorando così le comunicazioni, la gestione del patrimonio e l’abitare
in città.”
Con questa riorganizzazione, il Comune punta a ottimizzare le risorse, migliorare i servizi per i cittadini e rispondere in modo più strutturato alle crescenti esigenze abitative della città. Giuseppe Farina, presidente di APS Holding, sottolinea l’importanza del nuovo progetto di gestione del patrimonio abitativo comunale, affermando: “Questo lavoro rinforza e consolida il rapporto tra l’azienda e il Comune di Padova, in un’ottica di economicità, efficienza e efficacia, che sono i principi fondamentali dell’azione amministrativa”. Farina ha inoltre espresso il suo apprezzamento per il contributo dell’architetto Gaetano Panetta, risorsa fondamentale per l’azienda.
«L’architetto Panetta ha dimostrato ancora una volta il suo talento organizzativo, che ci ha permesso di arrivare pronti a questa nuova sfida», ha aggiunto il presidente di APS Holding. Da parte sua, l’architetto Gaetano Panetta ha commentato: «Questo lavoro è iniziato mesi fa ed è destinato a essere una grande sfida. Abbiamo bisogno di un periodo di rodaggio per ottimizzare tutto e offrire un servizio di qualità ai cittadini. Sebbene abbiamo studiato a fondo il progetto, sappiamo che dalla teoria alla pratica c’è sempre da imparare». Panetta ha anche evidenziato come uno degli obiettivi principali sia valorizzare il patrimonio edilizio comunale, che presenta un enorme potenziale.
Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta Abitare a Padova
«Il nostro impegno è fare del nostro meglio per migliorare la
gestione di questo patrimonio e vogliamo farlo anche attraverso il logo di questo progetto. Lo skyline della città che accompagna i grandi monumenti di Padova include anche l’edilizia popolare, che consideriamo una parte integrale e centrale della nostra città». Oggi il Comune riprende in capo tutta la gestione delle case e questo permetterà anche di programmare non soltanto l’aspetto delle ristrutturazioni e dei riatti, ma anche armonizzare i bisogni dei vari progetti dell’amministrazione sul tema dell’abitare. (s.b.)
L’assessora Francesca Benciolini e gli avvisi distribuiti per informare del cambio di gestione degli alloggi ERP
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L’intervista. Rappresenta l’area più densamente popolata di Padova con il 31% di popolazione straniera
Forner, presidente Consulta 2 Nord: “Integrazione e convivenza possibili”
Il territorio della Consulta 2 Nord che comprende Arcella, San Bellino, San Carlo, Pontevigodarzere, Isola di Torre, è il più densamente popolato del Comune di Padova (circa 40mila abitanti), con la maggiore presenza di popolazione straniera (circa il 31%). Gli alunni e alunne stranieri nelle scuole comprese nel territorio sono più della metà (circa il 54%), e con una forbice alta tra popolazione residente con famiglie con figli giovanissimi e giovani e residenti anziani, non di rado singoli.
“Il primo punto è da sfatare il mito che l’Arcella sia invivibile, ci dice il presidente della Consulta 2 Nord Carlo Forner, “certo, i problemi ci sono, ma c’è anche la volontà di affrontarli e per quanto possibile di risolverli”. I due progetti finanziati con 15mila euro ciascuno dal bilancio della Consulta sono dedicati a due temi, che contengono diverse iniziative: “Vivere bene a Padova Nord” e “Crocevia di persone e di culture nel segno della Pace”.
Tra le iniziative una via ciclopedonale sarà dedicata alla “pratica del saluto”, dove le persone che si incontrano si salutano come si usa nei sentieri di montagna.
“La Pace deriva dalla conoscenza degli altri popoli;”, osserva Forner,
“se si conoscono le usanze si possono comprendere le altre persone, i loro comportamenti. All’Arcella di fatto il 40 per cento della popolazione è straniera, ci sono varie comunità: la più numerosa è quella cinese, poi rumeni, dal Bangladesh. La comunità di albanesi sta collaborando con la Consulta per organizzare una festa dei popoli”.
Un’ attenzione particolare merita Isola di Torre, in apparenza una zona dimenticata. “Sembrerebbe comune di Cadoneghe invece non lo è. E’ un isolotto di là del ponte del Muson, lungo l’argine, un’ansa del fiume che era stata deviata. Anni fa fecero un referendum e gli abitanti, circa 500, decisero di stare sotto il comune di Padova. Quest’anno abbiamo riasfaltato tutte le vie, abbiamo sostituito tre panchine in un giardinetto e lì adesso abbiamo un progetto di rifare tutto il giardino”. Il presidente della Consulta 2 Nord Carlo Forner ha dovuto anche richiamare alcuni consiglieri, per l’alto numero di assenze. “Abbiamo avviato le procedure per la decadenza, ma ci vorrà del tempo. Penso che se non c’è volontà di partecipare sia meglio dimettersi e lasciare il posto a chi veramente crede nella partecipazione e vuole impegnarsi”.
Diego Buonocore
Mezzo milione di euro per l’acquisto dell’impianto sportivo di via Adria
Il quartiere 5 Sud Ovest, che comprende Mandria, Armistizio e Voltabrusegana ha una nuova struttura sportiva all’aperto per il gioco del calcio. La giunta comunale ha infatti approvato l’acquisto dell’area dei Salesiani in Via Adria con una spesa di 550mila euro. Si tratta di un impianto polivalente che comprende un edificio adibito a spogliatoi e magazzini, una gradinata in cemento, un campo da calcio regolamentare in erba, altri tre campi sempre in erba di dimensioni ridotte, destinati agli allenamenti e alle categorie giovanili, e un campo da calcetto in sintetico omologato per il calcio a 7. L’acquisto è stato fortemente voluto per rispondere alle esigenze del territorio, offrendo nuove strutture sportive alla comunità, in particolare ai giovani, per promuovere lo sport e la socializzazione.
“Con l’acquisto di questo impianto sportivo, la nostra città fa un altro passo importante per offrire spazi di qualità dove i giovani possono praticare sport e crescere in un ambiente sano”, ha dichiarato il vicesindaco Andrea Micalizzi. “Siamo felici di aver trovato una soluzione che risponde alle necessità del quartiere 5 Sud-Ovest e che contribuirà a valorizzare l’intero territorio.”
Diego Bonavina, assessore allo Sport, ha aggiunto: “Questo nuovo impianto rappresenta un investimento fondamentale per lo sport a Padova. Avere strutture adeguate per il calcio, a partire dai giovanissimi fino ai più grandi, è essenziale per la crescita dei ragazzi e per dare loro opportunità di inclusione e di sviluppo attraverso lo sport. Il nostro obiettivo è diffondere la cultura sportiva in tutta la città, rendendo ogni quartiere protagonista”. (d.b.)
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Carlo Forner, presidente della Consulta 2
Nel 2025 in arrivo migliaia di alberi “Più manutenzione nei parchi
Padova sarà una città sempre più verde, ricca di alberi e vegetazione, nei parchi pubblici e lungo i viali. L’obiettivo che si è dato il comune è di arrivare a 2milioni 900mila metri quadrati di verde entro il 2027, il 20 per cento in più rispetto all’attuale. “Ad oggi abbiamo già aumentato di 63 ettari la dotazione di verde pubblico, realizzando un aumento dell’11% rispetto al censimento dell’ultimo piano del verde”, ha dichiarato l’assessore Antonio Bressa, con delega a verde, parchi e agricoltura urbana. L’obiettivo è stato raggiunto grazie a procedure di acquisizione in sede urbanistica o di permuta di aree un tempo edificabili che entrano così in disponibilità della cittadinanza.
Ad oggi gli alberi nel territorio cittadino sono 73.544, e sono in continua crescita grazie alle costanti operazioni di nuova messa a dimora che aiutano a ridurre le isole di calore e ad assorbire meglio l’acqua piovana. Le specie arboree più numerose sono il Tiglio (oltre 3.000); il Platano (oltre 1.000 esemplari); l’ Albero di Giuda (oltre 600); la Robinia, il Bagolaro e l’Acero Campestre.
E i lavori per il tram, che hanno sacrificato numerose piante in diverse zone della città, prevedono la piantumazione di 13.000 nuove piante, tra alberi e arbusti, a fronte
di 765 abbattimenti: sono questi i numeri delle nuove messe a dimora previste in prossimità delle nuove linee tranviarie del Sir3, che unirà la stazione con Voltabarozzo, e del Sir2, che collegherà Rubano con Vigonza attraversando la città da est a ovest. In alcune tratte il tram è stato progettato per funzionare a batteria nello stesso modo in cui oggi circola in Prato della Valle. Questo permetterà di non interferire con le alberature, ad esempio in via Morgagni o sulla passeggiata Bianchini. In via Morgagni, inoltre, si sta procedendo a realizzare una piattaforma in calcestruzzo più sottile e leggermente rialzata, la cui posa meno invasiva permette di non intaccare le radici con gli scavi.
Parco - museo Treves pronto in primavera
“Non sottovalutiamo infine gli aspetti legati alla manutenzione e alla cura di questi spazi”, ha precisato l’assessore al Verde Antonio Bressa. “I grandi parchi pubblici saranno gestiti con la collaborazione di soggetti gestori di aree verdi, le aree verdi di connessione dei quartieri sono oggetto di continua manutenzione, la forestazione urbana ci vede in partnership anche con realtà private e prevede sempre attività di irrigazione e manutenzione, quindi l’utilizzo del suolo per operazioni agricole o di agroforestazione sono proprio pensate anche per permettere al territorio di essere curato attraverso attività che si sostengano in autonomia”.
Diego Buonocore
L’assessore Bressa: “Ad oggi abbiamo già aumentato di 63 ettari la dotazione di verde pubblico, realizzando un aumento dell’11% rispetto al censimento dell’ultimo piano del verde”
Entro la prossima primavera il Parco Treves diventerà un parcomuseo: per spiegare l’importanza del primo giardino pubblico di Padova verranno installate dei pannelli informativi che ne spiegheranno la storia. Il primo stralcio dei lavori è stato concluso: questa estate sono stati rifatti tutti i vialetti, la recinzione delimitante il corso d’acqua e verranno installati dei faretti per illuminare i viali.
La passerella ad arco è stata smontata e portata in carpenteria per la verniciatura e la zincatura successivamente il ponte è stato nuovamente montato correttamente. Tutti gli interventi sono stati concordati con la Soprintendenza alle Belle Arti. Il parco Tre-
ves de’ Bonfili è stato progettato in stile romantico all’inglese dall’architetto Giuseppe Jappelli, e realizzato fra il 1829 ed il 1835. L’ingresso è da via Bartolomeo d’Alviano, di fianco a Porta Pontecorvo. Il giardino all’inglese era In origine un orto botanico privato, uno dei primissimi in Italia. È inserito in un’ampia fascia di verde lungo il sistema fortificato cinquecentesco della città ed è il primo parco ad essere stato progettato per Padova. Il Parco è aperto d’inverno dalle 10 alle 16 e d’estate dalle 10 alle 18. I lavori sono tutt’ora in corso dal lato del tempietto; si lavora a parco aperto al pubblico. Parco Treves è già vigilato da un custode ed è prevista l’installazione di una tele-
camera di sorveglianza. Il prossimo passo sarà l’apertura di un accesso verso l’Ospedale da cui potranno accedere pazienti e visitatori. Il Comune ha incaricato una studiosa dell’Università di Firenze per finalizzare l’operazione di restauro del Parco anche con aspetti arborei in quanto gli alberi oggi nascondono le cupole del Santo che in teoria si dovrebbero invece vedere come da assetto originario. (d.b.)
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prospettive.
Università, il 2025 un anno cruciale per gli studenti tra incognite e tagli
L’impegno dell’Università di Padova contro la violenza di genere dovrà essere rafforzato, Bonomo (Udu): “Non basta il centro antiviolenza: serve una promozione culturale profonda per contrastare il patriarcato”. Gli studenti stranieri spesso esclusi dalle borse di studio
I l 2025 si preannuncia un anno cruciale per gli studenti dell’Università di Padova. Nonostante i recenti investimenti del PNRR, l’ateneo dovrà affrontare sfide rilevanti, legate soprattutto ai tagli al Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) decisi dal governo, che ammontano a oltre mezzo miliardo di euro a livello nazionale. Sebbene Padova non abbia ancora accusato le conseguenze di questa riduzione, è probabile che in futuro dovrà far fronte a risorse sempre più limitate.
Spazi per la didattica e nuove residenze
Tra le questioni più dirimenti emerge, come sempre, quella degli spazi. Sia residenziali che destinati alla didattica. Gli studenti continuano a denunciare situazioni critiche, con centinaia di loro costretti a seguire le lezioni seduti a terra. Tuttavia, un passo avanti sembra poter arrivare con l’inaugurazione dell’Hub di Ingegneria in via Venezia, che consentirà di liberare aule per i corsi numerosi e offrire una prima soluzione a un problema annoso.
Anche le residenze universitarie rimangono un tema centrale. “Abbiamo bisogno di soluzioni pubbliche, non di un ulteriore campus privato” sottolinea Matteo Greggio Miola, rappresentante studentesco in ESU con UDU Padova “La nuova apertura delle residenze e una gestione accessibile a tutti sono essenziali per garantire il diritto allo studio”.
Tasse universitarie e benessere psicologico
te, molto strettamente collegato a quello del benessere psicologico.
“I dati sui suicidi tra gli studenti registrati nell’ultimo anno sono allarmanti. L’università deve assumersi la responsabilità di offrire un supporto psicologico strutturato, a partire dall’introduzione dello psicologo di base,” continua Bonomo,
“Nel 2024 abbiamo raggiunto l’obiettivo della No Tax Area fino a 30mila punti ISEE, un traguardo importante. Tuttavia, le tasse universitarie restano elevate, abbassare ulteriormente i costi per gli studenti e le loro famiglie è una sfida che richiede coraggio e investimenti” aggiunge la Senatrice Accademica Paola Maria Bonomo, sempre di Udu Padova.
Il tema economico è ovviamen-
Sintoniz
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evidenziando anche il peso dei tagli governativi ai fondi per il supporto psicologico.
Violenza di genere e studenti internazionali
L’impegno dell’Università di Padova contro la violenza di genere dovrà essere rafforzato. “Non basta il centro antiviolenza: serve una promozione culturale profonda per contrastare il patriarcato, un fenomeno che si evidenzia ancor più plasticamente di fronte alle convenzioni, negli ospedali del padovano con le associazioni antiabortiste” sottolinea Bonomo. “Questo subdolo fenomeno va contrastato, si può fare. Servono corsi e formazioni specifiche rivolte a studenti e docenti”.
Un’attenzione particolare deve essere rivolta agli studenti internazionali, spesso esclusi dai benefici delle borse di studio. “Nelle graduatorie dell’anno accademico 2024/25, quasi tutte le borse sono state assegnate, ma gli studenti internazionali sono rimasti tra gli idonei non beneficiari” evidenzia Matteo Greggio Miola. Questo fenomeno sottolinea la necessità di migliorare i servizi e di rendere l’università un luogo realmente inclusivo.
“I progetti in cantiere sono tanti e l’impegno da parte nostra come rappresentanze studentesche non mancano e possono offrire speranze concrete”. conclude Greggio: “La gestione delle borse di studio e il miglioramento dei servizi devono essere una priorità assoluta per garantire pari opportunità a tutti gli studenti, italiani e internazionali.”
Enrico Caccin
Cinque milioni di turisti nel padovano, decolla “Padova Provincia gustosa”
N el territorio di Padova e provincia, incluse le Terme Euganee, le presenze turistiche superano i 5 milioni. Numeri positivi e incoraggianti ai quali si unisce il fatto che la reputazione online, l’offerta di locali e ristoranti è particolarmente positiva sia a Padova che alle Terme e Colli Euganei, con un valore che oscilla tra 86 e 87/100 di “sentiment”, vale a dire l’opinione degli utenti online circa un argomento.
La Provincia di Padova sta lavorando ad una rinnovata idea di turismo a portata di app e di smartphone, che promuove non soltanto gite fuori porta e visite a chiese e musei, ma giornate di lavoro nelle fattorie per imparare a fare il formaggio, vendemmiare, e bacchettare gli ulivi, il tutto venendo a contatto con mestieri e arti che non si sono perdute e che continuano ad essere praticate. E’ la traccia del progetto
denominato “Padova Provincia gustosa” dove viticoltori, casari, e agricoltori sono pronti a mostrare antichi riti ed usanze della nostra storia e della cultura padovana. Bisogna raccontare meglio i nostri territori per valorizzare al meglio le nostre eccellenze non solo culturali e turistiche ma anche enogastronomiche. La nostra provincia è ricca di borghi, città murate, piazze, luoghi naturalistici mozzafiato: natura, storia, tradizioni, enogastronomia si fondono insieme come in un meraviglioso mosaico.
Considerando che il turismo enogastronomico ha attratto circa 9,6 milioni di visitatori in Italia e che 7 italiani su 10 hanno partecipato ad almeno cinque esperienze enogastronomiche durante i loro viaggi più recenti, l’iniziativa “Padova Provincia Gustosa” si conferma di grande rilievo per il territorio, contribuendo isce un’occasione utile per desta- rogeneità di climi,
Il sogno di Modigliani rivive nelle sale di Palazzo Santo Stefano
In una lettera inviata da Amedeo Modigliani a Oscar Ghiglia nel 1901 da Venezia, l’artista scrisse: “Il tuo dovere è di non consumarti mai nel sacrificio. Il tuo dovere reale è di salvare il tuo sogno”. In occasione del 140° anniversario della nascita, la mostra allestita a Padova, a Palazzo Santo Stefano, sede della Prefettura e della Provincia, propone una lettura particolare dell’opera scultorea di Modigliani, il suo grande sogno. Va precisato che si tratta di una mostra “su Modigliani”, non “di Modigliani”, curata da Maria Sonzini e aperta fino al 16 febbraio, tutti i venerdì, sabato e domenica con ingresso e visite guidate gratuite.
“Una mostra che con grande rispetto e umiltà, - spiegano gli organizzatorivuole provare a dare una lettura della scultura di Modigliani alla luce dei fattori che la compenetrarono: a partire dalla cultura ebraica di Modigliani, passando per lo studio della scultura trecentesca (soprattutto di Tino di Camàino), poi il Rinascimento fiorentino (il non finito di Michelangelo), per arrivare a Parigi, alla fascinazione per l’arte egizia (il calendario di Dendera ad esempio, che Modigliani a differenza di altri sapeva decodificare), poi l’incontro con Brâncu i e la presa di distanza dalle avanguardie e contemporaneamente la fascinazione
per l’arte “negra” e orientale, per finire con l’incontro con Max Jacob e l’ approfondimento della gematria e della cabalà testimoniato in alcuni disegni.
Modigliani è stato un unicum nella storia dell’arte, una meteora vissuta troppo poco purtroppo, ma che ha lasciato un segno incancellabile. Questa mostra vuole provare a mettere in evidenza tutti gli elementi che si ritrovano nella scultura di questo artista straordinario, sfatando l’immagine “maledetta” che certo cinema e letteratura hanno voluto dare di questo genio e restituendo invece il senso della sua profonda ricerca”. (v.g.)
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paesaggi, arti
Vincenzo Gottardo
Virtus Basket per ora punta all’obiettivo
del sesto posto nel girone di ritorno
Sconfitta al debutto 2025 per i neroverdi, ma il coach De Nicolao confida nei giovani e punta a crescere passo dopo passo verso i play-off.
E’ iniziato con un passo falso il 2025 per i neroverdi della Virtus Basket, sconfitti in casa al Palaberta di Rubano, per 60 a 69. Nel decisivo ultimo periodo, gli attacchi della Virtus si infrangono sulla solidità difensiva e fisica dei friulani che riescono a imbrigliare i neroverdi, resistendo al loro tentativo di rientro nel finale.
Sintoniz zati sul
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Peccato, perchè con la vittoria nel derby contro il Petrarca (decimo successo stagionale per i nero verdi), Virtus Basket aveva chiuso il 2024 al quarto posto portandosi a +4 sul settimo posto. Abbiamo chiesto un bilancio al Coach Riccardo De Nicolao.
che ti segue dall’inizio del progetto no alla ne dei lavori TU devi solo decidere di rifare il bagno … AL RESTO CI PENSIAMO NOI!
Finora come è andata?
Veniamo da un inizio di stagione dove abbiamo cambiato la squadra, una vera rivoluzione, una squadra molto giovane. Abbiamo avuto un inizio di stagione deludente dal punto di vista dei risultati Sicuramente peccavamo un pò di esperienza di conoscerci insieme come squadra da un punto di vista anche tattico e quindi eravamo poco cinici nel chiudere la gara.
I ragazzi giovani entrati in squadra le hanno dato soddisfazione?
Direi proprio di si: abbiamo Marchet che è un classe 2006
che sta giocando ormai come un veterano e ha fatto partite anche con numeri importanti; Fasolo, playmaker è un ragazzo del 2008 e sta crescendo partita dopo partita anche Giovanni Camarà ha fatto molto bene. Questi ragazzi, vista la loro età e il loro talento, hanno dei margini di crescita importanti e potranno dare un contributo importante nel prosieguo del campionato”.
Quali sono gli obiettivi che vi siete dati?
Questa stagione e questo campionato impone di avere degli obiettivi “step by step”: il primo obiettivo è cercare di arrivare nelle prime sei alla fine del girone di ritorno in modo di passare alla seconda fase per aggiudicarsi un posto ai play off. Se così sarà l’obiettivo sarà entrare nelle otto che possono disputare i play off e se centreremo anche quello l’obiettivo sarà quello di
vincere. Però, ripeto, dobbiamo L’augurio ai ragazzi per il 2025 appena iniziato?
“L’augurio è che tutto questo lavoro possa portare a tutti loro una maturazione sportiva, una crescita sportiva di cui potranno poi cogliere i frutti e le soddisfazioni nello sport.
Infine, quale può essere l’augurio a chi ci legge?
Ai nostri lettori, che immagino siano molto legati allo sport, non per forza solo alla pallacanestro, l’augurio che rivolgiamo è di vivere con passione lo sport qualunque esso sia: gli appassionati che seguono le partite e tifano per la loro squadra sono la linfa per tutte le società. Per cui l’augurio che faccio è quello che loro riescano a vivere questa passione e ad attaccarsi sempre di più ai colori per cui tifano.
Diego Buonocore
Nasce “Nova Atlhletics Padova” guidata da Filippo Biondi
via Monte Grappa, 32/a · 35010 Limena (Pd)
tel e fax 049 738 75 24 · cell 389 343 43 76 info@ediliziaper. com · www.ediliziaper.com
Una nuova società sportiva nasce nell’atletica nell’ambito della Fidal: è “Nova Athletics Padova”, società che si propone di avviare all’atletica leggera i giovani, e non solo i giovani, dell’area nord di Padova. Ideatore dell’iniziativa e promotore di questo nuovo team padovano è Filippo Biondi, già ex atleta, che avrà la duplice mansione di tecnico e presidente del della Nova Athletics. Biondi, facendo leva su un nucleo di ex atleti dell’Usma Caselle e su tanti genitori appassionati, in settembre ha gettato le basi per questa nuova avventura a cui si è unito da poco Nicola Severini, anch’egli tecnico specializzato in mezzofondo e fondo prolungato. La Nova Athle-
tics fa base allo stadio Colbachini dell’Arcella per la propria attività, con le sedute di allenamento serali a cui prendono parte in questa fase iniziale una trentina di atleti. Da poco c’è stato il passaggio da altre società di un gruppo di master, con alcuni dei più bravi e conosciuti “over 35” della provincia, che daranno man forte alla ossatura principale della squadra, composta dalle categorie giovanili. Tra gli intervenuti alla presentazione, Manuela Levorato, vicepresidente della Fidal nazionale, il consigliere regionale uscente della Fidal, Rosa Marchi, e l’eterna Emma Maria Mazzenga, atleta novantunenne plurimedagliata che non ha lesinato consigli ai giovanissimi presenti.
La prima uscita verso la metà del mese con le gare al Palaindoor e la prima prova regionale di cross a Noventa Padovana, in cui le nuove casacche bianco nero arancio faranno il loro esordio. (d.b.)
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L’intervista. L’assessore regionale Francesco Calzavara fa il punto sulla manovra a Radio Veneto24
“Bilancio a misura del Veneto che cresce, nel 2025 daremo forma all’autonomia”
Per la prossima legislatura pochi dubbi:
“Auspichiamo un nuovo mandato per Zaia, la leadership deve restare alla Lega
L a Regione Veneto ha approvato la manovra di bilancio 2025-2027, con un totale di 18,9 miliardi di euro destinati a progetti e interventi su sanità, sociale, infrastrutture e sviluppo economico.
Assessore Francesco Calzavara, quali sono gli aspetti di rilievo della manovra?
Anzitutto siamo riusciti anche quest’anno ad approvare il bilancio nei tempi previsti per legge, oltretutto in un momento di difficoltà. A dicembre infatti il governo governo nazionale ha richiesto un ulteriore contributo alla finanza statale che ci ha costretti a fare un’ulteriore variazione di bilancio con l’inserimento di una modifica dell’adeguamento dell’Irap. Questa integrazione ci permette di garantire le spese che la Regione tradizionalmente finanzia. Da sole sanità e sociale impegnano l’82% delle risorse. Con questa manovra riusciamo a garantire le politiche che nel corso di questi ultimi cinque anni il presidente Zaia ha attuato attraverso i vari assessorati, come previsto dal programma di governo. E’ quindi un bilancio coerente con quanto è stato presentato cinque anni fa ai veneti, una manovra che continuerà a a garantire i servizi ai cittadini e delle risposte importanti. Garantiamo ad esempio per la prima volta la piena copertura nell’anno universitario 2025-2026
di tutte le borse di studio a tutti gli idonei beneficiari, un altro sforzo importante che ci costerà tredici milioni di euro. Riteniamo che le risorse emerse con l’adeguamento dell’Irap vadano usate per le coperture che ci chiedeva il governo da una parte e dall’altra siano restituite al territorio. Altra spesa da considerare è quella delle elezioni, circa 8 milioni di euro che abbiamo messo a bilancio, nel caso in cui la consultazione si svolga a settembre 2025.
A proposito di elezioni, chi vede come futuro presidente del Veneto? Magari qualche attuale assessore?
Io sono un assessore della giunta Zaia e sono iscritto alla Lega, quindi in primis mi chiedo se il limite dei mandati è ancora attuale, in un contesto che riguarda solo i governatori e i sindaci delle grandi città, e se risponda ancora al volere dei cittadini, i quali forse vorrebbero scegliere liberamente i propri amministratori. Qualora non ci fosse la possibilità di avere ancora Zaia come presidente credo che l’esperienza, la capacità amministrativa e la qualità degli amministratori della Lega siano un patrimonio che non può essere disperso in questa regione. Pertanto è comprensibile, anche da parte degli alleati, che la Lega rivendichi il mantenimento di una leadership a livello regionale, esprimendo il proprio presiden-
te all’interno possibilmente di un’alleanza di centrodestra.
Riguardo alle alleanze, Forza Italia non è ha partecipato al voto sul bilancio. C’è stato un chiarimento all’interno della maggioranza?
Non vedo la necessità di grandi chiarimenti. Dopo il voto il presidente Zaia ha ribadito che questa amministrazione rimane nell’alveo del centrodestra e si cerca di mantenere questa posizione unitaria, da Roma al Veneto. Gli attacchi giornalieri da parte del segretario regionale di Forza Italia sicuramente non aiutano a creare le condizioni per finire bene questa legislatura e per iniziare nel migliore dei modi la prossima. Come valuta questi cinque anni in giunta regionale, un periodo che va dall’emergenza Covid alle Olimpiadi invernali?
Sono stati cinque anni complicati perché nati in un momento estremamente instabile come era quello della pandemia. Nessuno di noi sapeva quando sarebbe finita e cosa sarebbe successo dopo. Devo dire che la Regione attraverso una politica di bassa tassazione che ha tenuto negli ultimi cinque anni ha favorito il rimbalzo dell’economia veneta che ha sovra performato gli indici nazionali e di altre regioni. E’ la testimonianza di come la nostra regione avuto sempre nel recente passato grande capacità di ripresa e di ripartenza dopo periodi di crisi prima di altri. E questo anche perché nel complesso la macchina amministrativa comunale
e regionale permette alle imprese di sviluppare al meglio le potenzialità sia a livello locale che internazionale con l’export. Sul fronte sanitario i problemi delle liste d’attesa sono un’eredità della pandemia ma ormai hanno dei tempi in costante diminuzione e le risposte arrivano. Tra le grandi sfide c’è senz’altro l’autonomia: cercheremo di capire da qua alla fine della legislatura qual è il percorso per iniziare un reale decentramento dei poteri dello Stato verso le regioni per ottimizzare le risorse a favore dei cittadini. Sullo sfondo le Olimpiadi invernali saranno uno straordinario momento di visibilità per la nostra regione e creare le condizioni affinché il turismo giochi un ruolo cruciale.
Ci sarà anche l’apertura completa della Pedemontana?
Certo, è un’opera incredibile, anche se molto osteggiata. La crescita costante del traffico settimana dopo settimana conferma la necessità di queste infrastrutture. Riguardo ai costi, dal decimo anno con gli utili sarà possibile
Dall’opposizione Vanessa Camani del Pd attacca: “E’ il tramonto di un’era politica”
E’ duro il commento dell’opposizione in Consiglio regionale alla manovra di bilancio e al mandato della giunta che si chiuderà quest’anno, salvo proroghe. “Le casse regionali sono a secco, - attacca Vanessa Camani, capogruppo del Partito Democratico - si ricorre alla tassazione per le aziende, e l’operazione della Pedemontana si è rivelata un fallimento. A questo si aggiunge l’incapacità di affrontare le grandi emergenze, come quelle sociosanitarie, e la totale assenza di investimenti che possano generare un nuovo svi-
luppo. Siamo di fronte ad una manovra di fine impero, stanca, ripetitiva, senza slanci e senza risorse in grado di segnare anche una minima svolta per il cambiamento del Veneto nei prossimi anni”. Camani continua indicando “l’insufficienza di risorse, investite in progetti di breve e brevissimo respiro. In una incapacità di avanzare proposte di vero cambiamento o anche solo di rispondere adeguatamente alle tante emergenze del Veneto. L’eccellenza, bandierina ormai dai colori sbiaditi, e l’autonomia, spacciata come panacea di
ripagare quella che oggi sembra essere una perdita. E’ invece un elemento che porterà ulteriori vantaggi e risorse per la nostra economia.
In conclusione, assessore, il 2025 sarà l’anno in cui vedremo realizzata l’autonomia?
Anzitutto auspico che il presidente Zaia possa essere rieletto perché penso che abbia il peso specifico politico per portare a casa il massimo sul fronte dell’autonomia. Nel 2025 puntiamo a concretizzare almeno una almeno una materia o una funzione come la Protezione Civile. Un risultato che dimostrerebbe qual è la vera volontà da parte del Veneto e di come il Veneto interpreta l’autonomia. Sicuramente non è una scelta spacca Italia ma un’assunzione di responsabilità per dare risposte efficaci ai cittadini sia sui tempi che sulle risorse impegnate. Dobbiamo avere la consapevolezza che questo è uno strumento che ci permetterà di portare efficienza ed efficacia ai nostri territori e ai bilanci degli enti pubblici. (n.s.)
tutti i mali, sono racconti che non bastano a camuffare una realtà poverissima in termini economici e strategici”. Sul tema del momento, il quarto mandato al presidente uscente Zaia, l’esponente Dem è ancora più drastica: “Oltre ogni impugnazione, pronunciamento e schermaglia di questo dibattito trito e ritrito sul terzo mandato, resta un dato: la fine del ciclo di Zaia è già realtà. E’ un canovaccio che si ripete uguale a se stesso da 15 anni, e che è ormai palesemente inadeguato. È ora di cambiare”.
Francesco Calzavara
L’intervista. Il senatore Antonio De Poli
“Autonomia: questione di responsabilità”
Il senatore padovano Antonio De Poli, questore a Palazzo Madama, è stato ospite della trasmissione Buongiorno Veneto di Radio Veneto24 , dove ha approfondito diversi temi.
Senatore, come valuta il fenomeno delle aggressioni nei confronti dei sanitari, in aumento nella nostra regione?
In Senato è stata approvata una legge specifica contro le aggressioni all’interno degli ospedali, con pene più severe per chi aggredisce medici e personale sanitario. È una situazione allucinante: chi ci salva la vita? È difficile comprendere come queste violenze possano verificarsi, ma purtroppo accadono. Per questo, abbiamo dovuto introdurre leggi che prevedano sanzioni severe per chi aggredisce il personale sanitario”.
Guardando all’anno appena passato, qual è il suo miglior risultato?
Il 2024 è stato un anno significativo. Abbiamo lavorato per creare una rete di rapporti tra il mondo delle politiche sociali e sanitarie e quello della piccola impresa. Questo ha portato a risultati positivi anche in relazione alla legislazione nazionale. Credo che si stia recuperando un modo di fare politica che mette al centro i cittadini e le persone, creando un collegamento concreto tra solidarietà e produttività.
Come vede il processo dell’autonomia regionale?
Il percorso verso l’autonomia proseguirà. Sono fiducioso che nel 2025 saranno risolte tutte le questioni pendenti, in modo che il Veneto possa finalmente godere di una maggiore autonomia. Tuttavia, è importante capire che l’autonomia porta con sé anche responsabilità: se una regione chiede di gestire determinate materie, deve essere in grado di farlo con serietà. In caso contrario, si ritorna sotto la gestione statale. Non è obbligatorio, ma dipende dalla volontà della regione di assumersi tali responsabilità.
Chi sarà il futuro presidente della re-
gione?
Il successore di Zaia dovrà avere caratteristiche specifiche, in particolare dovrà essere molto attento ai bisogni dei cittadini, dalle fasce più deboli, come i bambini e le persone non autosufficienti, fino agli anziani e alle persone con disabilità. Un presidente che ascolti i cittadini, le imprese, e che sappia dare risposte concrete alle problematiche del territorio.
In Senato come si sta lavorando per valorizzare le realtà locali del Veneto?
In Senato lavoriamo per dare risposte concrete a tutti i territori. Per quanto mi riguarda, c’è un’attenzione particolare per Padova, in particolare quando si tratta di affrontare problematiche specifiche o di sostenere progetti infrastrutturali. Il nostro obiettivo è portare risorse ai territori, collaborando con i ministeri per soddisfare le necessità locali. Un parlamentare deve lavorare per tutti i cittadini, senza guardare ai colori politici, perché i problemi delle infrastrutture, della sanità e delle esigenze locali riguardano tutti, indipendentemente dall’orientamento politico. Questo è il modo giusto di fare politica: affrontare i problemi reali, non le appartenenze ideologiche.
Madeleine Palpella
Economia.
Il sottosegretario Bitonci “Finanziaria vicina ad imprese e cittadini”
Quali ripercussioni avrà la recente manovra di bilancio approvata dal Governo e quali sono gli aspetti più rilevanti per i cittadini? La Finanziaria 2025 contiene numerosi provvedimenti di carattere fiscale ed economico per le imprese, i cittadini, le famiglie. Abbiamo affrontato alcuni aspetti della legge di bilancio approvata a fine anno con il sottosegretario del ministero delle Imprese e del Made in Italy, Massimo Bitonci, ai microfoni di Radio Veneto24.
Sottosegretario Bitonci, da dove partire per analizzare gli aspetti principali della Finanziaria 2025?
Abbiamo un taglio importante del cuneo fiscale e contributivo di circa quattordici miliardi che viene stabilizzato, assieme alle tre aliquote Irpef. Una novità assoluta è quella del che ha voluto la Lega che il taglio dell’Ires, cioè l’Ires premiale che va dal 24 per cento al 20 per cento per le imprese che investono gli utili in assunzioni, oppure anche nella transizione 5.0. Si punta quindi a premiare le aziende che reinvestono gli utili di impresa. Altra novità importante riguarda la flat tax sul regime forfettario. Si potrà accumulare il lavoro dipendente fino a 35 mila euro di reddito, in riposta alle partite Iva che hanno anche un lavoro da dipendente. Viene rinnovato anche il fondo di garanzia Pmi, che seguo personalmente con la mia delega specifica. VI sono anche delle importanti novità per quanto che riguarda il mondo delle garanzie dei confidi. Ricordo che si tratta di 160 miliardi di garanzie alle imprese, nel periodo Covid erano 250 miliardi . Non esiste il credito a livello delle imprese senza le garanzie statali che vengono rinnovate anche per il questo anno.
Sul fronte della sanità quali le novità invece?
Ci sono 1 miliardo e 300 milioni in più rispetto allo scorso anno, siamo quasi a 138 miliardi per la spesa sanitaria, con la novità importante della tassazione al cinque per cento degli straordinari per gli in-
fermieri. Quindi gli infermieri che faranno lo straordinario pagheranno solo il 5 per cento di tassazione
Come vede la cancellazione delle multe per chi non si è vaccinato ai tempi del Covid?
E’ semplicemente una scelta del governo, una decisione di carattere politico condivida da tutto il governo, quindi non aggiungerei altro in merito. Specifico solo che non sarà rimborsato che ha pagato le multe a suo tempo.
Altro aspetto cruciale è la proroga dello scudo erariale per le imprese, anche alla luce della congiuntura economica che stiamo vivendo, ci attendiamo delle ulteriori entrate?
Il concordato, al di là delle previsioni infauste da parte delle opposizioni, ha dato una risposta positiva, è un sistema deflattivo del contenzioso e mira a stabilizzare le entrate nei due anni successivi. È abbastanza chiaro che anche questa è una scelta di una nuova politica fiscale che vuole essere più vicina imprese e i cittadini, determinando a priori quali saranno le imposte da pagare nei due anni successivi. Nelle prossime settimane vedremo quale sarà la risposta delle imprese e dei cittadini sul concordato preventivo biennale.
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Regione
Il caso. Roma vuole prorogare a Enel per 20 anni, Agsm Aim lancia l’allarme e la politica veneta risponde
L’Autonomia dell’energia: “Stop al monopolio”
Le concessioni delle reti garantiscono oggi 300 milioni di euro l’anno. “Sono un asset strategico per lo sviluppo del territorio, per abilitare quella transizione energetica che ci viene richiesta e che riteniamo necessaria”
M entre impazza il dibattito sull’Autonomia differenziata c’è una proposta che sembra unire tutti, quella dedicata al mondo dell’energia. Il progetto è stato lanciato da Federico Testa il presidente di Agsm Aim, il soggetto che racchiude in sé le ex municipalizzate di Verona e Vicenza, una realtà estremamente solida capace di segnare un utile netto di 29 milioni di euro e un valore di produzione di oltre 2 miliardi nel 2023.
L’idea del Presidente Testa nasce da una prima constatazione: nel 2029 e nel 2030 scadranno, rispettivamente, le concessioni idroelettriche e quelle della rete di distribuzione dell’energia elettrica. Entrambe le concessioni, oggi, sono in mano a Enel. Il progetto a cui sta lavorando Agsm Aim è proprio quello di aggregare diversi soggetti veneti, per poter essere
della partita.
Tenere in Veneto queste concessioni significherebbe avere a disposizione diverse centinaia di milioni di euro e soprattutto mantenere sul territorio risorse importanti da reinvestire direttamente sia abbassando le tariffe a famiglie e aziende sia investendo sull’ammodernamento delle infrastrutture presenti. Soltanto le concessioni delle reti, infatti, garantiscono oggi a Enel 300 milioni di euro all’anno: lasciarli direttamente al Veneto non sarebbe male.
C’è però un grave problema: il Governo con una norma, della quale francamente si fatica a comprendere la ragione, ha introdotto una proroga ventennale all’attuale gestore, ovvero Enel. Proseguire con una gestione centralista delle concessioni idroelettriche e di quelle sulla rete di
distribuzione non produce per il territorio, le imprese e le famiglie alcune beneficio tangibile e, di fatto, contraddice quelle liberalizzazioni introdotte, ormai diverso tempo addietro, dall’allora Ministro Bersani e pensate per incrementare la concorrenza, migliorare i servizi, abbassare i prezzi e evitare quelli che, di fatto, rischiano di essere monopoli o posizioni dominanti.
Toccherà alla politica veneta - ma anche a quella lombarda, emiliana e friulana – fare fronte comune e convincere il Governo, in sede di Conferenza Stato – Regioni, a ritirare quella norma.
“Vogliamo che AGSM AIM sia attore protagonista e innovativo in questo scenario - ha spiegato Testa presentando il progetto ai soci – stiamo lavorando per presentare al CdA ai soci e agli stakeholder del territorio il piano industriale, ponendo la massima attenzione agli effetti che le nostre linee di azione avranno sulle comunità locali, perché riteniamo che AGSM AIM debba essere un punto di riferimento per la crescita sostenibile del territorio.
Rinnovo l’impegno a collaborare con istituzioni e comunità per garantire un futuro energetico sostenibile e lancio un appello alle istituzioni locali e nazionali affinché riconoscano l’importanza delle concessioni delle reti e degli impianti come parte integrante di un percorso verso l’autonomia in ambiti strategici per la crescita e il benessere delle comunità locali e come elemento fondamentale per il futuro del Veneto”.
E l’appello di Testa per avviare la sfida dell’autonomia energetica non sembra essere caduto nel vuoto: la Regione Veneto con il presidente Luca Zaia e l’assessore
allo Sviluppo Economico Roberto Marcato, i Comuni di Vicenza, Verona e Padova con i sindaci Giacomo Possamai, Damiano Tommasi e Sergio Giordani e l’ANCI Veneto con il presidente Mario Conte sono già al lavoro al fianco di Agsm Aim per giocare, fino in fondo, questa partita essenziale per la tutta la Regione. Dovranno essere proprio loro, forti del progetto industriale preparato da Testa, a lavorare, insieme ai loro colleghi lombardi, emiliani e friulani perché il Governo cambi radicalmente idea e consenta alle aziende dei territori di poter competere per ottenere le concessioni.
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Federico Testa
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Allerta Green: una sfida globale che tocca anche il Veneto
IIl Veneto affronta crisi climatica e inquinamento con azioni urgenti.
l cambiamento climatico e l’inquinamento non sono problemi lontani, confinati a ghiacciai artici che si sciolgono o foreste tropicali che scompaiono. Anche il Veneto è al centro di questa emergenza, con episodi sempre più frequenti di alluvioni, ondate di calore e perdite significative di biodiversità. Eventi climatici estremi come l’eccezionale acqua alta a Venezia nel 2019 o le devastazioni della tempesta Vaia nel 2018 sono solo alcuni segnali di un ecosistema in sofferenza. Le conseguenze non sono solo ambientali ma anche economiche e sociali: l’agricoltura soffre per la siccità e l’erosione dei terreni, mentre le città devono affrontare l’impatto dell’inquinamento atmosferico e delle isole di calore. In questo contesto, il Veneto rappresenta uno specchio di una crisi più ampia.
Gli effetti del cambiamento climatico sono già evidenti. In Veneto, la riduzione delle nevicate sulle Dolomiti e l’aumento delle temperature stanno alterando l’equilibrio naturale e le economie locali. I dati indicano che le temperature medie sono aumentate di circa 1,5°C rispetto al periodo preindustriale, con impatti importanti sulla fauna, sulla flora e sulla qualità della vita.
Il rischio idrogeologico è un altro fattore preoccupante: fiumi che straripano, piogge torrenziali e terreni che non riescono ad assorbire l’acqua sono ormai fenomeni frequenti. Questi eventi sono aggravati dalla cementificazione e dalla gestione non sostenibile del territorio.
Il Veneto, pur essendo una regione avanzata dal punto di vista industriale, paga un prezzo elevato in termini di inquinamento.
Le PM10 e gli ossidi di azoto, derivanti principalmente dal traffico e dagli impianti di riscaldamento, pongono città come Padova, Verona e Vicenza tra le più inquinate d’Italia.
La presenza di PFAS nelle falde acquifere, soprattutto nelle province di Vicenza, Verona e Padova, rappresenta una crisi ambientale e sanitaria. Inoltre, nonostante i progressi nella raccolta differenziata, il problema dei rifiuti e del consumo di suolo resta irrisolto.
Di fronte a una crisi ambientale così complessa, ognuno di noi può contribuire con piccole azioni quotidiane:
1) Ridurre il consumo di energia: spegnere le luci, scegliere elettrodomestici efficienti e utilizzare energie rinnovabili.
2) Muoversi in modo sostenibile: usare i mezzi pubblici, andare a piedi o in bicicletta, e privilegiare veicoli elettrici o car sharing.
3) Consumare in modo responsabile: prediligere prodotti locali, ridurre l’uso di plastica e combattere lo spreco alimentare.
4) Partecipare attivamente: piantare alberi, aderire a iniziative di volontariato ambientale e raccolta di rifiuti abbandonati o sostenere campagne di sensibilizzazione.
5) Educare e informarsi: promuovere la consapevolezza ambientale in famiglia, a scuola e sul posto di lavoro.
La crisi ambientale non può essere risolta con una singola azione o da un singolo attore: richiede uno sforzo collettivo che coinvolga cittadi-
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ni, istituzioni e aziende. Partendo dalle nostre abitudini quotidiane e pretendendo politiche più coraggiose, possiamo contribuire a costruire un futuro più sostenibile per il Veneto e per il pianeta.
Le
Consapevolezza dei consumi e spreco alimentare: un problema ambientale sottovalutato
Un esempio di azione quotidiana che può contribuire a migliorare la crisi ambientale è quella che possiamo definire come “consapevolezza dei consumi alimentari”, senza la quale si arriva allo spreco alimentare.
Lo spreco alimentare è uno dei problemi più silenziosi ma devastanti per l’ambiente. Secondo la FAO, circa un terzo del cibo prodotto nel mondo viene sprecato ogni anno, pari a circa 1,3 miliardi di tonnellate. Questo fenomeno non riguarda solo le risorse economiche, ma ha un impatto profondo su ambiente e clima, rappresentando l’8-10% delle emissioni globali di gas serra.
In Italia, lo spreco alimentare domestico si attesta a circa 67 chilogrammi per persona all’anno. Anche in Veneto, regione con una forte tradizione agricola e culinaria, la gestione inefficiente del cibo
contribuisce all’aggravarsi dell’emergenza ambientale. Perché lo spreco alimentare incide sull’ambiente?
Cosa si può fare per combattere lo spreco alimentare?
La lotta allo spreco alimentare inizia a livello individuale ma richiede anche interventi sistemici e politiche efficaci.
Si possono pianificare i pasti, facendo una lista della spesa basata su ciò che serve davvero e utilizzare prima gli alimenti già in casa. Possiamo e dobbiamo imparare a conservare correttamente il cibo. Imparare a gestire frigorifero e dispensa infatti aiutano ad evitare che i cibi scadano o si deteriorino. E perché non imparare a valorizzare gli avanzi? Creiamo ricette con ciò che rimane, evitando di buttare cibo ancora commestibile.
Esistono poi moltissime iniziative locali e regionali, come le banche del cibo e del recupero alimentare. E noi cittadini possiamo promuovere o supportare realtà che raccolgono gli alimenti invenduti da su-
La produzione di cibo richiede enormi quantità di acqua, energia e suolo. Sprecare alimenti significa anche sprecare queste risorse preziose. Per ogni chilogrammo di carne prodotto, vengono consumati circa 15.000 litri d’acqua. Le coltivazioni non utilizzate portano ad una perdita di fertilità del suolo e contribuiscono alla deforestazione.
Inoltre, quando il cibo viene buttato e finisce in discarica, si decompone producendo metano, un gas serra 25 volte più potente dell’anidride carbonica. Inoltre, l’intera catena produttiva (dalla coltivazione al trasporto) diventa inutile e aumenta l’impronta di carbonio.
News dal mondo Green
Tendenze dell’Economia Green nel 2025
permercati, ristoranti e mercati per distribuirli a chi ne ha bisogno. Esistono anche numerose App e piattaforme contro lo spreco, strumenti come Too Good To Go e Last Minute Market stanno prendendo piede anche in Veneto, facilitando la vendita di cibo prossimo alla scadenza a prezzi ridotti. Che male non fa! Ridurre lo spreco alimentare significa non solo risparmiare risorse e ridurre le emissioni di gas serra, ma anche affrontare problemi sociali come la fame e la povertà. Ogni gesto, anche il più piccolo, può fare la differenza in un sistema globale in cui il cibo è ancora mal distribuito e mal utilizzato. Se vogliamo combattere efficacemente l’emergenza ambientale, iniziare dal nostro frigorifero può essere un passo semplice ma cruciale.
Ridurre lo spreco alimentare è essenziale per combattere il cambiamento climatico, salvaguardare risorse preziose e promuovere una gestione sostenibile del cibo.
Nel 2025, l’economia green si preannuncia come un settore in forte espansione, con l’intelligenza artificiale (IA) che giocherà un ruolo cruciale. Le aziende e le istituzioni stanno iniziando a integrare l’IA per affrontare i rischi climatici e migliorare la sostenibilità, sebbene ci si debba confrontare con il suo elevato consumo energetico. La Commissione Europea ha annunciato piani per intensificare gli sforzi verso un’economia sostenibile, con iniziative come il Circular Economy Act e la Direttiva sul diritto alla riparazione, miranti a promuovere pratiche più sostenibili.
Innovazioni nel Settore Alimentare
Le tendenze alimentari del 2025 evidenziano un crescente interesse per prodotti sostenibili e biologici. Secondo esperti del settore, ci sarà una preferenza per ingredienti freschi e genuini, con un aumento della domanda di cibi vegetali come burger di lenticchie e superfood. La tracciabilità dei prodotti e l’uso dell’IA per migliorare la sostenibilità nella produzione alimentare saranno elementi chiave.
Turismo Sostenibile
Il settore del turismo sta evolvendo verso modelli più sostenibili. Una ricerca di Accor ha rivelato che oltre il 50% dei viaggiatori europei prevede di spendere di più per viaggi eco-compatibili nel 2025. Questo trend implica che gli operatori turistici dovranno affrontare le sfide legate alla sostenibilità, rispondendo a una domanda crescente di esperienze di viaggio rispettose dell’ambiente.
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Direttore Sanitario: Dott . Stefano Puggina c
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SALUTE
LVeneto: 203 milioni di euro per la sanità, al via gli interventi su quattro ospedali
a Regione Veneto ha approvato la prima fase del Programma di investimenti per l’edilizia sanitaria regionale 2025-2027, destinando oltre 203 milioni di euro per l’adeguamento normativo, funzionale, sismico e antincendio di quattro strutture ospedaliere. La delibera, proposta dall’Assessore alla Sanità Manuela Lanzarin, attinge a fondi nazionali e regionali per migliorare la qualità delle infrastrutture sanitarie, con il coinvolgimento degli ospedali di Oderzo (Treviso), Mestre (Venezia), Bassano del Grappa (Vicenza) e Legnago (Verona).
“Proseguiamo con importanti investimenti – sottolinea Lanzarin – per garantire strutture sanitarie sempre più moderne e sicure. Questo programma, finanziato con 193 milioni di fondi nazionali e 10 milioni di risorse regionali, sarà ora sottoposto al Ministero della Salute per avviare un nuovo Accordo di Programma. Parallelamente, le Aziende sanitarie possono avviare le progettazioni, mentre già pianifichiamo ulteriori 115 milioni per la seconda fase.”
I progetti approvati sono:
Ospedale di Oderzo (Treviso): situato in zona sismica 2, richiede interventi di adeguamento sismico e antincendio. L’investimento complessivo, pari a 42,3 milioni di euro, prevede una prima fase da 6,5 milioni già finanziata e una seconda fase da 20,3 milioni. Il progetto include la costruzione di un nuovo blocco a quattro piani, con ingresso, servizi logistici, radiologia e aree di degenza.
Ospedale di Mestre (Venezia): il programma per l’hub di Mestre prevede un ampliamento di 20.000 metri quadrati, denominato “Angelino”, con un investimento iniziale di 58 milioni di euro. Il nuovo edificio ospiterà aree per la maternità, psichiatria, endoscopia, dialisi e poliambulatori, potenziando i servizi offerti.
Ospedale di Bassano del Grappa (Vicenza): in zona sismica 2, l’ospedale sarà oggetto di un secondo stralcio funzionale da 25 milioni di euro per la riqualificazione delle aree chirurgiche. L’intervento comprende cinque sale operatorie generali, una sala operatoria ibrida, due robotiche e un polo endoscopico al piano inferiore, garantendo adeguamenti normativi e tecnologici.
Ospedale di Legnago (Verona): in zona sismica 3, è previsto il rifacimento completo del complesso ospedaliero, con una prima fase da 40 milioni già finanziata. Il progetto complessivo, stimato in 142 milioni di euro, include un nuovo ospedale e migliorie logistiche, con un secondo stralcio di 100 milioni confermato dal piano attuale.
Questi interventi testimoniano l’impegno della Regione Veneto per migliorare la sicurezza e la qualità delle strutture sanitarie. Il programma, in linea con le priorità del Servizio Sanitario Regionale, punta a rispondere alle esigenze di pazienti e operatori con ospedali moderni e funzionali.
Redazione Salute
Il commento di Edgardo Contato sull’ampliamento dell’Ospedale dell’Angelo con il progetto “Angelino”
“Traduciamo in realtà un’esigenza, un sogno inseguito per anni dalla città e dal territorio”, dichiara Edgardo Contato, Direttore Generale dell’Ulss 3 Serenissima, commentando l’ampliamento dell’Ospedale di Mestre grazie all’impegno della Regione Veneto. Il progetto prevede la realizzazione dell’”Angelino”, una nuova struttura che ospiterà specifiche unità operative e permetterà di riorganizzare l’Ospedale attuale. “Grazie a questo investimento – spiega Contato – si ottimizzerà l’efficienza dei servizi, liberando spazi nel corpo centrale per rispondere alle nuove esigenze e ai fabbisogni emergenti.”
L’Angelino sarà strettamente integrato al complesso esistente, con una distribuzione funzionale dei percorsi per garantire sicurezza e organizzazione ottimale. Questo intervento consentirà di migliorare l’offerta sanitaria, mantenendo continuità tra le due strutture.
La ricollocazione dei servizi nell’Angelino permetterà di destinare le aree liberate a nuove funzioni strategiche:
• Potenziamento del Pronto Soccorso, con più spazi per far fronte all’aumento degli accessi.
• Ampliamento della Terapia Intensiva, con percorsi più flessibili.
• Creazione di una sala operatoria ibrida per interventi cardio-vascolari.
• Attivazione di posti letto aggiuntivi per Oncologia, Endocrinologia e area chirurgica.
Al piano -1, il progetto prevede lo sviluppo delle aree operative di urgenza-emergenza, con una maggiore ottimizzazione di risorse e tecnologie, assicurando così standard elevati di cura e assistenza per il futuro.
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Malattie infettive. Toccato il picco nel 2024, fondamentale seguire la profilassi
Malaria: 44 casi negli ultimi 3 anni in provincia di Padova, massima attenzione
Crescono i contagi da malaria a Padova: l’Ulss 6 ribadisce l’importanza di profilassi e diagnosi rapida per chi torna da aree a rischio.
Negli ultimi tre anni, la provincia di Padova ha registrato 44 casi di malaria, con un numero crescente di contagi che ha toccato il picco di 16 casi nel 2024, 21 nel 2023 e 7 nel 2022. Tutti i casi sono stati riscontrati in persone che avevano recentemente fatto ritorno da zone del mondo dove la malaria è endemica. In particolare, 43 casi si riferiscono a persone provenienti dall’Africa equatoriale, mentre uno riguarda un soggetto di ritorno dall’India. Nonostante la gravità della malattia, la malaria è raramente fatale grazie alla disponibilità di trattamenti tempestivi ed efficaci.
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La malaria è una malattia infettiva causata da protozoi parassiti del genere Plasmodium, trasmessi all’uomo attraverso la puntura di zanzare infette appartenenti al genere Anopheles. Questi insetti sono attivi principalmente nelle ore crepuscolari e notturne, quando il rischio di contagio è maggiore nelle aree endemiche. La malattia è diffusa soprattutto in regioni tropicali e subtropicali, con l’Africa sub-sahariana che rappresenta la zona a più alto rischio, seguita da alcune aree dell’Asia e del Sud America.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) definisce la malaria come una malattia seria, ma prevenibile e curabile, soprattutto se viene diagnosticata in fase iniziale. La profilassi, ovvero l’assunzione di farmaci preventivi, è essenziale per ridurre il rischio di contagio in chi si reca in queste aree. La tempestività nella diagnosi e nel trattamento è fondamentale per evitare
complicazioni gravi e potenzialmente letali.
Il dottor Luca Sbrogiò, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6, sottolinea l’importanza di seguire scrupolosamente le indicazioni per la profilassi antimalarica, che deve essere iniziata prima della partenza e continuata anche dopo il rientro, se necessario, in base al tipo di farmaco prescritto.
“Non bisogna mai abbassare la guardia – afferma il dottor Sbrogiò – e in caso di sintomi sospetti, come febbre, sudorazione e mal di testa, è fondamentale rivolgersi immediatamente al medico per una diagnosi tempestiva. Il trattamento precoce con farmaci specifici può fare la differenza tra la vita e la morte”.
Il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6 ha registrato, inoltre, un caso mortale di malaria cerebrale durante il periodo natalizio. Il paziente, un uomo di ritorno dal Gabon, è stato diagnosticato presso il Pronto Soccorso dell’ospedale di Camposampiero, dove è stato ricoverato in condizioni critiche. Fortunatamente, sebbene raro, questo tipo di
malaria può essere trattato con successo se diagnosticato in tempo. Oltre a questo, sono stati segnalati anche altri casi di malattie tropicali, tra cui un caso di Dengue, contratto da un cittadino di ritorno dal Pakistan, e un caso di Chikungunya, acquisito da un uomo appena rientrato dall’Uganda. Entrambi i pazienti, al momento, sono in buone condizioni di salute.
In aggiunta a questi casi, si è verificato un episodio di morbillo su un adulto, anch’egli in buone condizioni. Questi eventi pongono l’accento su come la globalizzazione e gli spostamenti internazionali aumentino il rischio di malattie infettive provenienti da paesi a rischio epidemiologico. Di fronte a questa realtà, è essenziale che la popolazione sia consapevole dei rischi associati ai viaggi verso paesi con malattie endemiche e che si prenda in carico la propria salute attraverso le giuste misure di prevenzione.
Infine, oltre alla malaria, il Dipartimento di Prevenzione segnala l’importanza di vaccinazioni e altre precauzioni per evitare il contagio di malattie come Dengue, Chikungunya e il morbillo, tutte malattie che, sebbene curabili, rappresentano un rischio per la salute pubblica. Il messaggio principale rimane quello della prevenzione: le malattie infettive, se gestite correttamente, non devono spaventare, ma vanno affrontate con consapevolezza e responsabilità, specialmente in un periodo in cui i viaggi internazionali sono sempre più frequenti.
Redazione Sanità
L’azienda ospedale di Padova chiude il 2024 con numeri record.
L’Ospedale di Padova chiude l’anno con numeri in crescita e nuovi progetti per il futuro. Ricoveri, interventi chirurgici e prestazioni ambulatoriali hanno registrato un significativo aumento rispetto al 2023. I ricoveri hanno raggiunto quota 68mila, con un incremento di 1.200 unità rispetto all’anno precedente. Gli interventi chirurgici hanno toccato i 69mila, anch’essi in aumento di 1.200. Le prestazioni ambulatoriali superano i 6 milioni, con un incremento di ben 300.000 rispetto al 2023. Anche il Pronto Soccorso ha visto un incremento, superando i 160mila accessi, con 550 pazienti in più rispetto all’anno scorso. Tuttavia, si registra una leggera flessione nel Pronto Soccorso Pediatrico, che ha totalizzato 27.000 ingressi, segnando un calo del 4,95%. L’anno è stato caratterizzato da importanti interventi nel settore edilizio. Sono stati investiti 7,3 milioni di euro in progetti chiave come quelli per Medicina Nucleare e Neurochirurgia. Attualmente, sono in corso lavori per un valore di 9,8 milioni di euro, tra cui la costruzione della nuova Anatomia Patologica, per cui sono stati stanziati 7,8 milioni. Ulteriori progetti, per un totale di 3,3 milioni di euro, sono stati approvati e includono l’ammodernamento della radiofarmacia, il potenziamento di laboratori e l’adeguamento di strutture in Radiologia e Oncoematologia pediatrica. L’azienda ospedale ha pianificato 10,3 milioni di euro di investimenti in tecnologie avanzate per sale operatorie, Medicina Nucleare e Genetica. Grazie ai
fondi del PNRR, sono state inoltre acquistate apparecchiature di ultima generazione per un valore di 4,8 milioni di euro, tra cui un angiografo biplano, una risonanza magnetica, una TAC e dispositivi multifunzionali per Ortopedia ed Emodinamica. L’anno appena iniziato sarà cruciale per il completamento dei numerosi progetti in corso. «Un forte impegno è rivolto alla conclusione dei percorsi amministrativi – sottolinea il direttore generale Giuseppe Dal Ben – che riguardano le grandi tematiche della sanità padovana e regionale, come il nuovo ospedale a Padova Est, la nuova Pediatria, l’area Giustinianea, la risonanza magnetica a 7 Tesla e il progetto dell’Hospice pediatrico». Con questi numeri e obiettivi, l’Ospedale di Padova si conferma un punto di riferimento per la sanità regionale e nazionale, puntando su innovazione, efficienza e cura del paziente. Sara Busato
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ne che mette al centro la persona e l’ambiente. Il supporto allo sport rappresenta un modo concreto per rafforzare il legame con la comunità e per diffondere valori positivi. Con un occhio sempre rivolto al futuro, Kioene si impegna a rafforzare ulteriormente il proprio ruolo di leader nel settore della gastronomia vegetale, dimostrando come un approccio etico e innovativo possa fare la differenza, sia per i consumatori che per l’ambiente. La capacità di coniugare tradizione e modernità, radicamento locale e visione globale è ciò che rende Kioene un esempio virtuoso di azienda veneta pronta a raccogliere le sfide del domani.
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