Padova Nord
LA PIAZZA
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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n.13
È DISTRIBUITA DA
Vigonza Il Pd ha scelto Zanon per le amministrative pag.
Ambiente Lavori anti alluvione nel parco pubblico
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Sanità Un dipartimento provinciale di Pronto Soccorso
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EDITORIALE
Amministrative, prove “tecniche” di politica
LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010
VIGODARZERE DIVISA SUL PASSAGGIO ULSS
Il passaggio di Vigodarzere all’Uls 16 di Padova si trasforma in un caso politico che mina l’alleanza di centrosinistra e apre delle crepe sullo schieramento che governa il Comune. Poco più di un mese fa l’iniziativa del Partito Democratico che aveva promosso una petizione con la raccolta di firme. pag. 6
TUTTI A SCUOLA CON IL CAR-POOLING
Il Comune di Vigonza ha avviato lo scorso anno scolastico l’esperimento del car pooling, la condivisione di automobili private tra un gruppo di persone per ridurre i costi del trasporto, nella frazione di San Vito. A fronte di alcune difficoltà iniziali il servizio si è dimostrato nel tempo una soluzione percorribile. pag. 9
di Ornella Jovane
E
Unione dei Comuni, dove i conti tornano
La condivisione di servizi fra Cadoneghe e Vigodarzere si rivela una scelta positiva
V
ia libera al bilancio di previsione per il 2012 dell’Unione dei Comuni del Medio Brenta. Soddisfatto il presidente di turno dell’Unione e sindaco di Cadoneghe, Mirco Gastaldon, “Essere giunti a inizio anno all’approvazione di un così importante documento di programmazione – spiega il presidente Gastaldon - è indubbiamente un grande risultato per un ente come il nostro. L’Unione dei Comuni del Medio Brenta ha dimostrato di aver realizzato economie di scala e livelli di ef-
ficienza nei servizi resi che non sarebbero stati possibili per i singoli Comuni”. Questi alcuni dei dati più rilevanti che ci fanno capire prima di tutto quale sia, aldilà e oltre i numeri, la politica di investimento e di sostegno voluta nei confronti di alcuni servizi primari. A fornire le cifre, l’assessore dell’Unione, Stefano Rizzo. “Tre milioni 673 mila euro sono previsti per spese correnti, in gran parte riferite ai servizi scolastici, asilo nido e polizia locale – spiega l’assessore Rizzo –. Ben
455 mila euro riguardano investimenti realizzati nel settore delle infrastrutture e delle strumentazioni necessari all’Unione dei Comuni del Medio Brenta e per i due territori comunali”. L’assessore Rizzo entra nel dettaglio di alcune cifre. “Avendo riguardo per le voci di finanziamento più importanti – spiega l’assessore Rizzo – va sottolineato come, poco più della metà delle entrate dell’Unione, siano costituite da trasferimenti a carico dei bilanci comupagg. 4-5 nali”.
’ metà gennaio quando dal blog di Chioggiazzurra, il pdellino Beniamino Boscolo, giovane stimato politico di Chioggia, rivolge a Lucio Tiozzo, consigliere regionale di lungo corso, anch’egli stimato politico di Chioggia, esponente del Partito democratico, alcune domande su questioni chioggiotte portate in Regione per sensibilizzare l’assessore preposto. Il consigliere Tiozzo nel rispondere cita spesso il collega del Pdl, Carlo Alberto Tesserin - anch’egli stimato ed esperto politico di Chioggia, autorevole presenza in Regione - sottolineando come in Consiglio regionale i chioggiotti si siano mossi insieme e in sintonia - indipendentemente dalla collocazione politica - per portare avanti le istanze della città. Peraltro tutt’altro che semplici: l’ospedale, il turismo e la spiaggia, la pesca... E sottolinea che insieme hanno ottenuto dei risultati. A questo punto l’acuto Beniamino Boscolo azzarda una domanda. La introduce, la giustifica, tergiversa e poi alla fine si decide: ma che il “modello” Monti abbia fatto scuola anche a livello locale e in Regione stia prendendo forma quell’assetto politico di una maggioranza multicolore fondata sulla tregua in nome del bene comune?La domanda risulta tutt’altro che improbabile. continua a pag. 3
o.jovane@lapiazzaweb.it
L’Intervento
La pesca ha ancora un futuro? di Enzo Fornaro*
L
a crisi dei consumi e il rincaro del gasolio hanno determinato, per la pesca di cattura in mare, una situazione insostenibile in quanto le singole imprese non sono i grado di fronteggiare i costi mediante il ricavo dalla vendita del pesce nei mercati. *Presidente Federcoopesca-Confcooperative Veneto
continua a pag.
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EDITORIALE
segue da pag.
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Amministrative, prove “tecniche” di politica Giornata della Memoria
IMMAGINI E MUSICA PER NON DIMENTICARE
Venerdì 27 gennaio si è celebrata la Giornata della Memoria, istituita nel 2000 in commemorazione delle vittime del nazionalsocialismo e dell’Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati. A Cadoneghe l’associazione Amici della Biblioteca ha allestito uno spettacolo di immagini, musica e parole a cura di Michele Stefani, Giacomo Marsotto e Mattia Reschiglian. Il pubblico è stato accompagnato in un viaggio attraverso gli anni della guerra e dell’Olocausto, la propaganda antisemita, i campi di Auschwitz, Terezin, Mauthausen, le contestazioni degli anni Sessanta per crimini contro l’umanità. Con gli occhi, la bocca, le mani dei protagonisti di questi eventi, e attraverso le loro voci: per non dimenticare, per perdonare, per crescere. Cna di Padova Nord
ORIENTAMENTO SCUOLA - LAVORO
Successo e grande partecipazione dei ragazzi all’iniziativa organizzata dalla Cna di Padova Nord, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo “don Milani” di Cadoneghe e con l’Amministrazione comunale, dedicata all’orientamento degli alunni della scuola secondaria di Cadoneghe. Oltre 200 alunni e sette aziende della zona sono stati coinvolti in un progetto comune di conoscenza della realtà produttiva e di contatto diretto con il mondo dell’impresa e del lavoro. L’incontro si è tenuto alla Unox, azienda leader nella produzione di forni ad uso professionale.
Da lungimirante politico quale egli è, Tiozzo sostiene di aver colto interessanti segnali che invitano a riflettere. “Non c’è nulla di concreto - risponde - ma si respira un’aria nuova anche in Regione. Non escluderei in futuro scenari inediti. E’ evidente che Pd e Pdl politicamente sono su posizioni tanto diverse e lontane, ma ci sono dei momenti in cui la politica deve saper fare un passo indietro per altre più urgenti priorità”. Tiozzo e Tesserin lavorano da anni in tandem e, si potrebbe dire, non fanno testo. Tuttavia che a tutti i livelli i partiti siano stati costretti alla sobrietà e concretezza appare chiaro. E necessario. Il prossimo 6 maggio ci sono le elezioni amministrative che saranno un test anche politico per capire, innanzitutto, come elettori stremati e fortemente provati dalla crisi economica e finanziaria torneranno a rapportarsi con partiti e candidati. Il Veneto si rivela un osservatorio interessante. Per via della Lega, forza d’opposizione al governo nazionale, che ha già annunciato per la prossima scadenza elettorale la corsa in solitaria. Sarà da capire il grado effettivo di gradimento della base per la scelta di non sostenere il governo Monti - certi sondaggi sembrerebbero dare indicazioni diverse da quelle ufficialmente divulgate - e quanto sia stata metabolizzata la lunga - e non proprio gradita soprattutto nell’ultimo anno - alleanza con Berlusconi. Ci sono poi le alleanze. Il Pdl, “scaricato” dalla Lega, corteggia l’Udc, del resto in Veneto sempre disponibile interlocutore, per sondare nuove unioni. Ma il Pd, che proprio nelle recenti elezioni a Chioggia era riuscito ad affermarsi sostenendo un candidato sindaco dell’Udc e dimostrando vincente la svolta moderata verso il centro, non vuole rimanere spettatore. Insomma in questo clima di fair play prevale il confronto e il dialogo, più sobrio ed elegante dello scontro frontale. Certo è che il prossimo 6 maggio la politica ritorna protagonista sulla scena. Sarà sufficiente e credibile per partiti e candidati proporsi in nuove combinazioni per rassicurare gli elettori che tutto è cambiato dopo Monti? Ornella Jovane
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Padova Nord VIGONZA, NOVITÀ
CADONEGHE
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La Cassa Peota paga la mensa alle famiglie in difficoltà pag.
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Giro di vite per chi non è attento alla differenziata pag.
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AMBIENTE
Provincia
Regione
IL VENETO
POLITICA
Nuova aula studio in biblioteca comunale pag.
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DIREZIONE - AMMINISTRAZIONE E
CONCESSIONARIA
DI
PUBBLICITÀ LOCALE
Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054 numero verde 800 465040 promomedia@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana È distribuito in esclusiva da
Questa edizione raggiunge le zone di Cadoneghe, Vigodarzere, Vigonza per un numero complessivo di 12.500 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752
L’Amministrazione comunale di Cadoneghe ha attivato la formazione di una graduatoria per il reinserimento di anziani-pensionati in attività socialmente utili per il biennio 2012-2014. Per partecipare a queste attività gli interessati devono essere in pensione e non prestare attività lavorativa retribuita, avere un’età compresa tra i 55 e i 75 anni, essere fisicamente idonei allo svolgimento dell’attività ed essere residenti a Cadoneghe. Per ogni attività socialmente utile verrà corrisposto al pensionato un riconoscimento economico di 10 euro all’ora, al lordo delle ritenute fiscali di legge. Gli anziani-pensionati interessati all’inserimento nella graduatoria per il conferimento degli incarichi hanno tempo fino a venerdì 10 febbraio per consegnare la domanda insieme all’attestato Isee. Per info rivolgersi al Comune di Cadoneghe. Vivere sostenibile
INFORMAZIONI SUL RISPARMIO ENERGETICO
Recentemente si è costituita Network CasaClima Padova-Rovigo, un’associazioOnorevoli L’invasione ne senza scopo di lucro che raggruppa produttivi, in testa dei grandi centri professionisti, aziende, artigiani ed Enti Bitonci e Saia commerciali sensibili al risparmio energetico e del pag. 16 costruire sostenibile, diffondendo la In pole position oltre a Veneto City, il progetto ECONOMIA conoscenza del “Progetto Casa Clima” Ikea di Casale sul Sile, le espansioni secondo le indicazioni dei centri commerciali di Boaradell’Agenzia Pisani Salviamo CasaClima di Bolzano. Tra gli obbiettivi e di Monselice e i nuovi centro commerciali il distretto l’informazione ed di Limena edell’associazione Due Carrare. Preoccupazione fra politici alla e amministratori locali del fotovoltaicodi Alessandro Abbadir sensibilizzazione del privato, degli operatori dell’edilizia e delle pubbliche consumi? Crollati con la crisi. I dati delle vendite natalizie miliardi di euro, con una contrazione del 18% rispetto al di Veneto City (dove ne sono promessi 7000) non sarà quale concorda il consigliere regionale del Pd Lucio Tiozzo. in tutta Italia17 e nel Veneto sono state pressoché un disa- 2010. In tavola sono pagg. stati portati soprattutto prodotti22-23 made facile dire di no. Ad esempio una cittadella che funziona Contro le condotte disinvolte delle grandi catene compag. aisi principi dell’uso stro e anche i negozi che vendono beni alimentari oramai in Italy, legati a ricette del passato. Gli investimenti più da tempo e attira clienti da amministrazioni Croazia Slovenia e Austria merciali sono schierati anche il presidente del consiglio sono alle corde. Alla Regione però questo dato, nonostante onerosi in mobili, oggetti d’arredamento ed elettrodome- è “Veneto Designer Outlet”. La cittadella della moda, di regionale Clodovaldo Ruffato e critiche sono arrivate anin atto dal 2008, non interessa. L’ente capita- stici sono crollati del 24%, abbigliamento e calzature sono Noventa di Piave richiama visitatori provenienti anche da che dalla consigliere regionale del Pd Simonetta Rubinato. PERSONAGGIO lanatorecessione REGIONE effi ciente dell’energia e l’utilizzo delle dal governatore Luca Zaia, insiste nel concedere quasi precipitati del 18%, mentre la profumeria ha registrato -7%. oltre confine. Confesercenti Veneto comunque denuncia Contrari a logiche di concentrazione in grandi aree anche sempre l’insediamento di grandi centri commerciali :Veneto A tenere solo editoria e libri. Male il turismo, con un -8%. poi l’uso di “escamotage”, per ottenere lo stesso le auto- i sindacati, Cgil intal testa.proposito, Sconcertati anche diversi comuni energie rinnovabili. A in City o l’Ikea di Casale sul Sile o il parco commerciale sulla Nonostante questi numeri la Regione non si scompone. Ve- rizzazioni per aree commerciali non ancora perfezionate. come quello di Venezia e Padova che da tempo si battono – Mare a Meolo, ne sono l’esempio più lampante. diamo ad esempio il progetto Ikea di Casale sul Sile (Tv) Problemi si sono avuti anche per le espansioni dei centri per il mantenimento di negozi di prossimità nei quartieri. Franceschetti Treviso Bilancio, sinergia con il Lions Club di Conselve il Centri che si trovano a ridosso di snodi viario infrastrutture che potrebbe autorizzare. commerciali di Boara Pisani e di Monselice. Proteste per “Quartieri difficili come il nostro, cioè quello di Marghera Qui il negozio Ikea occuperà uno spazio di 35 mila le possibili autorizzazioni dei centri commerciali di Limena (nel comune di Venezia) – spiega il vicepresidente della di competenza regionale. Le associazioni di categoria e il prossimo giugno verrà organizzato scopre di Marghera Bruno Polesel - dallanel vicinanza mondo della politica sono in subbuglio. Sipoche perdono tanti metri quadri,conferme, parcheggi esclusi. L’azienda svedese prevede e Due Carrare si sono già registrate. A prendere una po- Municipalità posti nei piccoli e medi centri per recuperarne molti meno. l’apertura tra il 2015 e il 2016. Per sgravare i negozi Ikea sizione critica contro queste nuove possibili autorizzazioni di grandi aree commerciali, non hanno nulla da guadagnaI piccoli negozi mantengono viva dal una retetitolo sociale fatta intanto i dati sui consumi natalizi. Pertanti l’Osservatorio di Padova e Villesse, il colosso dei mobili ha deciso di inve- di insediamenti commerciali èConselvano la senatrice del Pd Francaunre.appuntamento l’acqua calda Ecco tagli nazionale Federconsumatori la spesa complessiva è stata di stire 200 milioni di euro a Casale sul Sile, punto vendita Donaggio. Per la Donaggio “Ci si deve impegnare per di- di rapporti fra persone e di aiuto reciproco. Il grande centro 4 miliardi di euro, 400 milioni al di sotto delle stime, che a pochi metri dal casello autostradale . Lapag. palla è in mano fendere il piccolo commercio e nello stesso tempo riuscire commerciale, è spersonalizzante. Ora mettono prezzi ripag. 20 25 “Vivere sostenibile tra generazioni”. indicavano un volume pari a 4,4 miliardi di euro, per una in questo momento alla Regione, chiamata a imprimere a dare ai consumatori una vasta scelta. Con grandi centri bassati per colpire il piccolo commercio. Poi quando i piccoli
in PRIMO PIANO L’invasione dei grandi centri commerciali
I
A
È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. PROMOMEDIACOMMUNICATIONS Srl Edito da GIVE EMOTIONS Srl
AZIANI E PENSIONATI AL LAVORO
COMMERCIO
media di 166 euro a famiglia. Per la Coldiretti, il cenone della vigilia e il pranzo del 25 dicembre sono costati 2,3
è un marchio registrato di proprietà della
Cadoneghe, terza età
Venezia Padova Rovigo Treviso
perture libere, la Regione si oppone ma il Tar del Lazio gli dà torto. L’effetto della sentenza riguarda il ricorso presentato contro il Comune veronese di Isola Rizza contro la Regione Veneto. Così dopo il sì alla Bennet a Verona, hanno cantato vittoria i Pam di Padova, Vicenza, Venezia, Treviso e Vicenza e sulla loro scia, grazie al decreto di Monti ‘Salva Italia’, ora hanno presentato ricorso anche i gruppi Auchan, Coin, Oviesse, Gallerie Commerciali spa e Upim, con la forte probabilità di vincere . Ma cosa è successo? Il Tar del Lazio, in pratica, ha vanificato una circolare inviata il 18 gennaio scorso a tutti i Comuni per invitarli a rispettare la norma regionale. Cioè quella delle 16 domeniche di apertura, più le 4 di dicembre, norma
il primo timbro sul progetto. In ballo ci sono circa 1.300 posti di lavoro e visto il momento di crisi come nel caso
di distribuzione avulsi dal territorio si rischia la morte della vita sociale nelle città e nei paesi“. Una posizione con la
APERTURE COMMECIALI LIBERE LA REGIONE DÀ BATTAGLIA prevista dall’accordo sottoscritto anche dalla grande distribuzione prima del decreto Monti. Ma l’assessore, regionale contraria alle aperture deregolamentare ribadisce che sulla questione prima del governo viene la Regione. “Una cosa deve essere chiara a tutti. In materia di aperture domenicali per il commercio- spiega l’assessore regionale al Commercio Isi Coppola - qui nel Veneto vale la legge regionale fino a prova contraria. Siamo tenuti tuttavia a prendere atto delle ordinanze d’urgenza adottate in questi giorni dal Tar Veneto, con l’iter di “inaudita altera parte” che è la facoltà di non ascoltare la controparte, cioè la Re-
gione, anche se questo comporterà una situazione caotica fino al 22 febbraio, data in cui i ricorsi saranno discussi nel merito e in quella sede faremo presenti le nostre ragioni. Il Veneto, inoltre, impugnerà la legge Monti davanti alla Corte Costituzionale perché la competenza in materia di commercio è esclusiva e prioritaria delle Regioni”. Ma non solo. “C’è da dire– aggiunge l’assessore Coppola – che la stessa Federdistribuzione ha un giudizio positivo rispetto a quanto la Regione ha previsto nella sua normativa sui turni di apertura infrasettimanali, provvedimento atteso da molto tempo. E’ evidente che Federdistribuzione, sulle
negozi saranno spariti definitivamente i prezzi li decideranno quasi da monopolisti”.
aperture domenicali, si trova a rappresentare esigenze diverse nei confronti delle attività commerciali, perché ci sono i grandi gruppi, anche e soprattutto non italiani, che possono comunque permettersi di tenere aperto, mentre altre realtà distributive importanti sul nostro territorio, non hanno nessuna intenzione di avvalersi delle aperture domenicali per tutto l’anno e rivendicano il valore anche sociale della legge regionale. Inoltre sottolineo come questo primo periodo di applicazione delle 20 domeniche, sarebbe stato sperimentale e oggetto di attento monitoraggio, proprio per avere poi la possibilità di modificare a seconda delle esigenze dei consumatori e del mercato il numero più giusto di aperture”. A.A.
REDAZIONE:
Direttore responsabile
MAURO GAMBIN direttore@lapiazzaweb.it ORNELLA JOVANE o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 30 gennaio CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONAL LORETO, VIA BRECCIA (AN)
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4 Argomento del mese APPROVATO A GENNAIO I tre milioni e 673 mila euro di spesa corrente sono impegnati per i servizi scolastici, l’asilo nido e la polizia locale. Quasi mezzo milione di euro viene investito nel settore infrastrutture a servizio dei due Comuni. Fra le entrate il 26% proviene dalle tariffe per i servizi resi, poco più della metà dai bilanci comunali
Bilancio ok per l’Un
di Nicoletta Masetto
Mirco Gastaldon: “Dimostriamo di aver realizzato economie di scala ed efficienza”
Vezzaro: “In questo modo i singoli Comuni spendono di meno”
V
ia libera al bilancio di previsione per il 2012 dell’Unione dei Comuni del Medio Brenta. Soddisfatto il presidente di turno dell’Unione e sindaco di Cadoneghe, Mirco Gastaldon, “Essere giunti a inizio anno all’approvazione di un così importante documento di programmazione – spiega il presidente Gastaldon - è indubbiamente un grande risultato per un ente come il nostro. L’Unione dei Comuni del Medio Brenta ha dimostrato di aver realizzato economie di scala e livelli di efficienza nei servizi resi che non sarebbero stati possibili per i singoli Comuni”. Questi alcuni dei dati più rilevanti che ci fanno capire prima di tutto quale sia, aldilà e oltre i numeri, la politica di investimento e di sostegno voluta nei confronti di alcuni servizi primari. A fornire le cifre, l’assessore dell’Unione, Stefano Rizzo. “Tre milioni 673 mila euro sono previsti per spese correnti, in gran parte riferite ai servizi scolastici, asilo nido e polizia locale – spiega l’assessore Rizzo –. Ben 455 mila euro riguardano investimenti realizzati nel settore delle infrastrutture e delle strumentazioni ne-
cessari all’Unione dei Comuni del Medio Brenta e per i due territori comunali”. L’assessore Rizzo entra nel dettaglio di alcune cifre specificando i diversi pesi e incidenza nelle varie voci di bilancio. “Avendo riguardo per le voci di finanziamento più importanti – spiega l’assessore Rizzo – va sottolineato come, poco più della metà delle entrate dell’Unione, siano costituite da trasferimenti a carico dei bilanci comunali; il 26 per cento da tariffe per i servizi resi, il 10 per cento da trasferimenti di altri enti, prevalentemente si tratta di quelli disposti dalla Regione nei confronti dell’ente locale; infine l’8 per cento è quello derivante da sanzioni per violazioni del codice della strada o di norme sanitarie e sul commercio.” Francesco Vezzaro, attuale vicepresidente dell’Unione dei Comuni e primo cittadino di Vigodarzere ci tiene a sottolineare come “la condivisione di strumenti e mezzi, altrimenti sottoutilizzati, come – per fare un esempio chiaro a tutti - quelli in uso alla Polizia locale o ai servizi informatici, ha consentito di contenere le spese di investi-
mento e di gestione a carico delle amministrazioni comunali che aderiscono all’Unione dei Comuni. E tutto questo grazie anche ai contributi regionali che premiano il nostro operato. Per numero di funzioni gestite, che ora sono nove,ci poniamo ai vertici tra le Unioni del Veneto ed è in programma l’ampliamento del pacchetto dei servizi resi a favore dei Comuni costituenti l’Unione e di altri Comuni. Per quanto riguarda le funzioni gestite in comune dalle amministrazioni aderenti all’Unione, tra le più significative vanno annoverate: lo Sportello unico per le attività produttive, il servizio delle mense e del trasporto scolastico, la polizia locale, i servizi informatici e il controllo di gestione. “Particolarmente significative – conclude il vicepresidente dell’Unione, Vezzaro - le tre convenzioni siglate con il Comune di Noventa Padovana gli ultimi giorni dell’anno che si appena concluso. I tre accordi siglano di fatto e testimoniano la volontà di apertura ai territori vicini e le possibilità di crescita che da sempre l’Unione persegue con determinazione”.
LA SCHEDA INTEGRAZIONE FRA I COMUNI
CADONEGHE: nuovo pronto
Da sei anni l’Unione offre servizi
gresso indipendente, cucina,
L
’Unione dei Comuni del Medio Brenta nasce il 10 aprile 2006 con la sottoscrizione dell’atto costitutivo da parte dei sindaci dei due Comuni aderenti all’Unione. La popolazione complessiva dell’Unione di circa 30 mila (poco più di 16 mila a Cadoneghe e intorno ai 13 mila circa a Vigodarzere). L’Unione dei Comuni è un ente locale con autonomia statutaria nell’ambito dei principi fissati dalla Costituzione, dalle norme comunitarie, statali e regionali. Anche nel caso di quella del Medio Brenta, lo statuto determina le norme fondamentali dell’organizzazione e dell’attività dell’Unione che svolge una pluralità di funzioni e servizi dei Comuni aderenti. Il compito di questa Unione è quello di promuovere l’integrazione dell’azione amministrativa tra i Comuni e garantire un coordinamento delle politiche di programma e sviluppo del territorio, migliorando la qualità dei servizi erogati ai cittadini, e sviluppando nello stesso tempo economie di scala. Tra le funzioni delegate dai Comuni aderenti di Cadoneghe e Vigodarzere quelle relative a: polizia locale e amministrativa, videosorveglianza territoriale, sportello unico delle attività produttive, commercio ed esercizi pubblici; servizi di mensa e trasporto scolastico; gestione dei sistemi informatici e telematici; gestione economica del personale; controllo di gestione. N.M.
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F
Argomento del mese 5 Cadoneghe - Vigodarzere, un esempio
nione Medio Brenta Manovra finanziaria Strada obbligata per gli enti locali alle prese con i tagli
Competiviti ed efficienti, per non scomparire di Nicoletta Masetto
C
on l’ultima manovra finanziaria il passaggio obbligato per molti degli enti locali, a cominciare dai Comuni, è quello di mettere insieme le forze e percorrere la strada dell’unione per affrontare insieme ai tagli sempre più drastici imposti agli enti locali e riuscire a rispondere, in qualche modo ai trasferimenti sempre più ridotti all’osso. Ma, ma prima ancora, si tratta di una sorta di passaggio obbligato per non rischiare di essere accorpati o addirittura cancellati. E allora l’imperativo diventa uno solo: essere uniti per non scomparire, ma anche per essere più competitivi. I recenti conti relativi al bilancio di previsione 2012 per l’Unione dei Comuni del Medio brenta vanno proprio in questo senso e dimostrano come questo, di fatto, sia la sfida futura per riuscire a sopravvivere. Nell’ambito servizi svolti a livello “unitario” da parte dei Comuni di Vigodarzere e Cadoneghe è assai importante, proprio per la carenza di risorse chiamata a fare i conti con una crisi che tocca prima di tutto i cittadini, le famiglie e le imprese, l’area dedicata ai servizi sociali. Un occhio di riguardo è quello dedicato dall’Unione al trasporto scolastico, alla mensa scolastica, all’asilo nido, ai centri ricreativi estivi e a tutto quanto è inerente al diritto allo studio. Il servizio di trasporto scolastico di Cadoneghe e Vigodarzere, ad esempio, si rivolge ai bambini frequentanti l’istituto comprensivo di Vigodarzere e ai frequentanti la scuola dell’infanzia Bettin, ai bambini frequentanti le scuole dell’infanzia statali di Cadoneghe e la scuola dell’infanzia paritaria Pio X; ai frequentanti la primaria G.Galilei che risiedono a Bagnoli; ai ragazzi frequentanti la scuola Don Milani di Cadoneghe.
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Sinergie fra Comuni
In anticipo sui tempi E
quità e contenimento dei costi, anche da parte delle amministrazioni pubbliche. I Comuni di Cadoneghe e Vigodarzere hanno già anticipato quella strada improntata al rigore e all’oculatezza indicata dal governo Monti anche per gli enti locali. L’Unione dei Comuni del medio Brenta ne è un segno tangibile che precorre, di fatto, proprio strategie e modalità indicate, a chiare lettere, dall’attuale governo. Come previsto dallo Statuto, previa regolazione dei rapporti giuridici ed economici, possono essere trasferite all’Unione funzioni e servizi da parte di un singolo Comune indipendentemente dagli altri enti aderenti. In questo ambito, ad esempio, l’Unione si occupa quindi di parte del piano di riassetto idrogeologico per Vigodarzere: organizzazione dei grandi eventi culturali per Cadoneghe. A partire dal primo gennaio 2010 sono state trasferite dal Comune di Cadoneghe anche ufficio stampa e gestione complessiva dei servizi scolastici, incluso l’asilo nido. Tra i servizi forniti e gli uffici operativi ci sono quelli di polizia locale, il S.U.A.P., ossia lo sportello unico attività produttive, i servizi scolastici e l’amministrazione oltre alla gestione dei sistemi informativi. Ma ecco qualche esempio. Il servizio amministrazione comprende un ufficio Segreteria, un ufficio Ragioneria, un servizio sistemi informativi (CED) e si occupa, sempre a livello unico per i due Comuni, L’Unione ha già anche del controllo di gestione e della messo in atto alcune delle gestione economica del personale. Tra gli esempi di servizi in comune iniziative previste tra le due realtà può risultare più imme- dal Governo diato quello inerente la videosorveglianza. Operativa da marzo 2008, la rete di videosorveglianza dell’Unione consiste in un sistema di telecamere che comprende 24 occhi elettronici (di cui tre per il solo rilevamento targhe). La flessibilità del sistema ne consente un uso multifunzionale: dall’individuazione di comportamenti scorretti e irregolarità alla segnalazione di oggetti incustoditi, dall’identificazione di veicoli sospetti o rubati alla ricostruzione delle dinamiche di sinistri stradali. Sono diverse le occasioni in cui la presenza delle telecamere è stata utile, non solo alla Polizia Locale ma anche alle altre forze dell’ordine, permettendo di individuare responsabilità di fronte ad azioni illecite. Altrettanto immediato proprio per i suoi risvolti pratici nei confronti di servizi forniti ai cittadini è il caso del Suap, unico soggetto pubblico di riferimento territoriale per tutti i procedimenti che riguardino l’esercizio di attività produttive e di prestazione di servizi e quelli relativi alle azioni di localizzazione, realizzazione, trasformazione, ristrutturazione o riconversione, ampliamento o trasferimento, nonché cessazione o riattivazione delle suddette attività. Il SUAP assicura al richiedente una risposta telematica unica e tempestiva al posto degli altri uffici comunali e di tutte le amministrazioni pubbliche comunque coinvolte nel procedimento, comprese quelle preposte alla tutela ambientale, paesaggistico-territoriale, del patrimonio storico-artistico o alla tutela della salute e della pubblica incolumità. N.M.
6 Approfondimento Sanità La V comissione sta regionale prendendo in esame la riorganizzazione degli ospedali
“Efficentamento”, in realtà tagli
Nel Piano socio-sanitario il riordino delle specializzazioni, gli Hub saranno 5 e gli spoke 25
di Mauro Gambin
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rançois de La Rochefoucauld verso la metà del XVII secolo diceva: “Bisogna regolarsi con la fortuna come con la salute: goderne quando è buona, pazientare quando è cattiva e non ricorrere a estremi rimedi neanche in caso di estremo bisogno”. Alla fortuna, diceva, bisogna approcciarsi come nei confronti della salute … chissà
Non si sa ancora se le misure toccheranno anche le strutture private cosa avrebbe detto se avesse conosciuto la Sanità veneta, forse anche lui avrebbe autorizzato una cura da cavallo. Infatti, agli estremi rimedi è arrivata la Giunta Zaia nel presentare alla V commissione consigliare la bozza del Piano socio-sanitario riferito al biennio 2012-14. Per andare avanti e coprire, con le scarse risorse che arrivano dallo stato, il miliardo di euro che il siste-
ma sanitario regionale ha accumulato negli ultimi anni, serve una rivoluzione o meglio una riforma profonda che qualcuno, per mitigarne la portata e la necessaria drasticità, ha definito efficientamento o genericamente riorganizzazione ma nella sostanza l’operazione si traduce in tagli, profondissimi tagli che si auspica mondino anche gli sprechi che hanno ridotto in fin di vita la Sanità pubblica. Sui vari indirizzi da perseguire ancora manca chiarezza, tra Giunta e Comissione non sono mancate le contraddizioni, ma l’argomento è tosto anche perché sono arrivati al pettine problemi trascurati da 15 anni. Per il momento nessuno si è sbilanciato ma a quanto pare la riforma dovrebbe muoversi verso un totale riordino delle strutture, prevedendo concentrazioni e declassamenti. Nei grandi ospedali dovrebbero concentrarsi i reparti altamente specializzati, sul territorio, invece, rimarranno le strutture per le urgenze. “Hub” saranno gli ospedali super attrezzati, uno per milione di abitanti, e “Spoke” gli ospedali del territorio, uno
ogni 200 mila abitanti. Se le cose stessero in questo modo, in Veneto gli Hub sarebbero 5 e gli spoke 25 ma oggi le strutture pubbliche sono 56, dunque che accadrà? Verranno chiusi metà degli ospedali? E inoltre due delle 7 provincie venete resteranno senza Hub? Se lo è chiesto anche il consigliere dell’Idv e medico padovano Antonio Pipitone. “Cosa si nasconde dietro questo disegno? La volontà della Lega di tagliare gli ospedali e ridurre il numero delle Ulss? Questa ipotesi interessa solo le strutture pubbliche o anche quelle private convenzionate? Infatti se alle strutture pubbliche venissero aggiunte anche le private accreditate e i centri di sperimentazione, il numero salirebbe a 86”. Una risposta in tal senso non è ancora
arrivata ma dalle parole del presidente della V Commissione, Leonardo Padrin, è possibile evincere che la stella polare che verrà seguita per perfezionare il Piano sarà quella degli accorpamenti delle specializzazioni salvaguardando i luoghi di massima affidabilità dove prestare gli interventi che possono salvare le vite dei pazienti, potenziando quindi le reti di emergenza. “Il piano sociosanitario regionale – ha concluso Padrin - è fatto per migliorare il servizio ai cittadini e mi sembra che il più importante tra questi sia quello legato alle emergenze che deve rimanere sul territorio. Per gli interventi di una certa difficoltà, invece, tutti sono disposti a spostarsi e fare qualche chilometro, purché siano strutture di qualità”.
NEWS Maggiore chiarezza
PD E VERSO NORD: “IL DOCUMENTO È DA RISCRIVERE”
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l piano sociosanitario è un documento da riscrivere”. Lo sostiene il vicepresidente della V comissione, Claudio Sinigaglia, che insieme agli altri consiglieri del Pd ha fatto le pulci alla bozza presentata dalla Giunta. Il gruppo dei democratici ha chiesto che siano indicati con chiarezza i destini degli ospedali, quali sono le dotazioni minime dei nosocomi di rete, quali sono i livelli essenziali di assistenza sanitaria Un altro punto fermo riguarda le nomina dei direttori generali che secondo il Pd dovrebbero essere scelti dal Presidente della Regione all’interno di un albo certificato e sulla base di una rosa di cinque nomi indicata dalla conferenza dei sindaci. Per Verso Nord invece ad occuparsi della selezione dei direttori generali dovrebbe essere un’agenzia scelta attraverso un bando, in modo che le strade di politica e sanità non debbano più incrociarsi. Ma non meno importante per Andrea Causin è la questione dei Fondo Sanitario Regionale. “Vogliamo – ha spiegato - che la quota capitale sia definita esclusivamente in base alla distribuzione per età e sesso della popolazione e all’incidenza delle principali patologie croniche”.
A VIGODARZERE UN CASO POLITICO
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l passaggio di Vigodarzere all’Uls 16 di Padova si trasforma in un caso politico che mina l’alleanza di centrosinistra e apre delle crepe sullo schieramento che governa il Comune. Poco più di un mese fa l’iniziativa del Partito Democratico che aveva promosso una petizione per chiedere che Vigodarzere e Vigonza lascino l’Uls 15 dell’Alta Padovana e si spostino nell’orbita dell’azienda sanitaria padovana. Le oltre quattromila firme raccolte sono state consegnate al presidente della commissione regionale Sanità Leonardo Padrin in vista della stesura del nuovo piano sanitario che prevede il ridimensionamento dell’ospedale di Camposampiero. L’iniziativa, però, non è piaciuta all’altra anima della maggioranza di centrosinista, “La Brentana”, gruppo che conta ben sei consiglieri nel parlamentino di Vigodarzere. Oltre che dissociarsi dal Pd la Brentana ha chiesto ed ottenuto la convocazione di un consiglio comunale per affrontare l’argomento nella sede istituzionale e chiarire le singole posizioni. “Fin dall’inizio abbiamo dichiarato di essere contrari all’iniziativa del Pd e alla raccolta delle firme. - hanno dichiarato i consglieri e gli assessori della Bretana Fabrizio Callegaro, Giuseppe Lobascio, Massimo Penello, Vittorio Rossi, Valerio Scotton e Demetrio Zattarin – Non siamo disposti a seguire il Pd su questa strada, che per noi è priva di qualsiasi motivazione credibile, eccetto quelle riconducibili a logiche di partito. Non vogliamo svendere il nostro standard socio sanitario per avere
come contropartita qualche poltrona nella futura Grande Padova”. Oltre al danno, proseguono i consiglieri, ci sarebbe anche la beffa perché per la Brentana il cambio di Uls porterebbe solamente disagi e minori servizi territoriali ai cittadini di Vigodarzere. A rischio, continuano, saranno “il distretto sanitario, l’assistente sociale e i servizi domiciliari per gli anziani e i portatori di handicap. Non solo: il nuovo piano sanitario regionale prevede importanti cambiamenti e un potenziamento dell’assistenza primaria, quella erogata appunto dai distretti, con maggiore assistenza domiciliare e ambulatori aperti
La maggioranza si spacca sulla eventualità del passaggio dell’Uls 16 di Padova dalle 8 alle 20”. Sulla stessa linea di pensiero anche Maurizio Nazari del Partito dei Comunisti Italiani, nonché chirurgo ortopedico all’ospedale di Camposampiero, collega di Giuseppe Lobascio, medico di base dell’Uls 15. “Il bilancio 2009 dell’Usl Alta Padovana presentava un netto utile di 4 milioni di euro. Trasferire pertanto 33 mila cittadini di Vigodarzere e Vigonza sotto l’Usl padovana significherebbe togliere all’Usl 15 circa 53 milioni di euro, per trasferirli all’Usl 16, che è in deficit di circa 30 milioni. Una scelta che non migliora nessun servizio”.
8 Vigonza L’Intervento
Verso il voto
La pesca ha ancora un futuro?
Le primarie del Pd Si è imposto su Stivanello con 51 voti di scarto, ora al lavoro
Zanon candidato sindaco di Manuel Glauco Matetich
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e n’era andato dal circolo del Partito democratico di Vigonza poco prima dell’inizio dello spoglio dei voti delle primarie ed era molto titubante riguardo la sua preferenza di candidatura da parte degli elettori, ma è ritornato il giorno dopo, da vincitore. Giuseppe Zanon, 66 anni a maggio, è il nuovo candidato sindaco del centrosinistra per il comune di Vigonza. Sarà lui che sfiderà nelle comunali della prossima primavera, che si terranno nel mese di maggio 2012, il sindaco attuale ed uscente, l’ingegner Nunzio Tacchetto, candidato della lista civica di Vigonza Viva. Sarà lui che tenterà di strappare la guida del comune di Vigonza al centrodestra, che l’ha governato negli ultimi cinque anni, con la vittoria dello scorso mandato comunale nel lontano maggio 2007. Giuseppe Zanon ha vinto le primarie del centrosinistra e con lui ha vinto tutto il partito. “Ora speriamo che nessuno si permetta più di dire che il Pd non esiste in questo comune, esiste eccome, e questo risultato è la riprova!” E stato lo sfogo del direttivo del partito democratico di Vigonza mentre abbracciava il vittorioso Zanon, ancora emozionato ed incredulo della vittoria conquistata. “Mi sono dovuto ricredere – afferma Zanon – ed ora sono pronto a portare avanti, grazie al sostegno del mio staff, le mie, anzi le nostre, idee per una Vigonza migliore, e competitiva per il futuro che verrà.” Zanon ha vinto, ma non è stato semplice superare Antonino Stivanello, ex sindaco di Vigonza e ben conosciuto tra i cittadini. Solo 51 i voti di scarto tra i due, 362 a 311. Si è difeso bene anche il giovane Fabio Pagini Rizzato, il terzo candidato alle primarie del Pd, che ha intascato 275 consensi, circa il 26.2%, su un
NEWS
Iniziati gli incontri per mettere a punto il programma elettorale: “Il Pd esiste e i risultati si vedono” Zanon sarà il candidato sindaco per Vigonza, lo hanno deciso gli elettori che hanno partecipato alle primarie del Pd
totale di 1050 voti. Forse, uno dei motivi che non ha portato la vittoria al candidato Rizzato, risiede nella sua età, 27 anni, che viene vista da molti come segno d’inesperienza più che come spinta al ricambio della politica da parte dei giovani e delle nuove generazioni. Lidia Kobal, quarta candidata in lizza alle primarie, non è riuscita invece a convincere molto gli elettori del Pd, e questo lo si è dedotto dal deludente risultato ottenuto: porta a casa solo 95 voti. Ora tutta la direzione del Pd vigontino nutre molte speranze nella figura dell’homo novus di Giuseppe Zanon, in quanto sua prima esperienza nel campo della politica attiva, ma nonostante ciò, il candidato sindaco è riuscito a creare intorno a sé un movimen-
to politico e culturale assai agguerrito, che non si era mai visto nella cittadina di Vigonza. E anche tanto entusiasmo, merce ancora più rara di questi tempi in politica. Il programma politico elettorale è in fase di elaborazione, e ad oggi si presenta con un’evidente carenza di contenuti. Proprio in questi giorni infatti Zanon ha iniziato una campagna di raccolta di proposte e di idee, tramite il suo sito internet personale, “che possano far emergere le vere esigenze e i desideri dei cittadini di Vigonza”, attraverso il modello di una ventilata democrazia partecipativa, applicando a questa un processo di tipo “top-down”, ovvero di coinvolgimento della società civile nell’amministrazione pubblica, nel caso specifico quella comunale.
di Enzo Fornaro* segue da pag.
Credo che il modello di sviluppo che ha accompagnato il comparto negli ultimi venti anni sia da rivedere profondamente e da ripensare a partire dalla nuova Politica Comune della Pesca in corso di elaborazione a Bruxelles che deve definire regole generali ma consentire una concreta attuazione nelle situazioni specifiche dell’Area Mediterranea ma in particolare Adriatica. Temiamo però che anche questa fase di legislazione Comunitaria non ci sarà favorevole. Il governo delle regole della pesca sono di stretta competenza europea ed i margini nazionali assolutamente ridotti e subordinati alla regolamentazione Comunitaria. Le stesse Regioni agiscono all’interno di programmi strategici ed operativi che offrono pochi spazi a fantasie compositive dopo l’introduzione del Reg. Mediterraneo. Purtroppo gli incontri tra i pescatori e gli amministratori locali sono quasi sempre uno sfogatoio senza reali vie d’uscita e anche le possibili rimodulazioni di fondi di pertinenza delle Regioni espongono a percorsi incerti. Ma cosa potrebbe influire sul sistema per renderlo più duttile, meno dipendente dai costi energetici e dalla legislazione Comunitaria e da tutto il resto? Noi crediamo che una maggiore presa di responsabilità da parte di tutte le componenti del sistema pesca potrebbe orientare in modo più consapevole la strategia delle imprese per ritrovare quote di mercato, margini di guadagno all’interno della filiera del valore e remunerazione per i marittimi. Anche sotto questo aspetto però devono finire le ambiguità ed i doppi giochi: il prelievo delle catture deve essere compatibile con la capacità di riproduzione delle scorte naturali marine, messe a repentaglio da una pesca sempre più invasiva e meno attenta alla compatibilità di accesso alla risorsa. Dobbiamo modulare meglio la nostra capacità di cattura e di offerta sul mercato, tenendo conto della concorrenza in particolare sul mercato Adriatico di Croazia e Dalmazia. Serve uno scatto di reni, il potenziale biologico, la tradizione storica delle nostre marinerie dove spiccano Chioggia, Caorle, Pila di Scardovari, centri di eccellenza sul piano quantitativo e per Pila anche qualitativo, possono attraverso la condivisione di strategie di gruppo formulare proposte gestionali efficaci, mettendo da parte egoismi e rivalità fuori luogo. *Presidente Federcoopesca-Confcooperative Veneto
Progetto dell’assessorato alle politiche sociali
SPAZIO BAMBINO, UN LUOGO PER LABORATORI E GIOCHI
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ontinua il progetto Spazio - Bambino, indetto dall’assessorato alle politiche sociali del Comune di Vigonza, già presente nelle frazioni di Busa, Peraga, Perarolo e Vigonza, con attività pomeridiane per i bambini delle scuole primarie. Il termine per l’anno corrente di quest’ attività comunale è fissato per gli ultimi giorni del mese di maggio. Il progetto Spazio Bambino è nato dal desi-
derio di creare uno spazio extrascolastico in cui i bambini possano giocare in libertà, partecipare a laboratori, essere aiutati nello svolgimento dei compiti. Il progetto è realizzato grazie alla collaborazione delle parrocchie del territorio vigontino, delle istituzioni scolastiche, e soprattutto dei volontari, che con entusiasmo e dedizione rinnovano di anno in anno il proprio impegno con i bambini.
Mantenendo fermi il gioco libero e l’aiuto compiti, i volontari hanno in programma una serie di attività ricreative e diversi laboratori: pittura ad acquerelli, scrittura creativa, découpage, colori su stoffa. Sono previste anche delle uscite stagionali, per esempio in Villa Bettanini, e alla fattoria didattica Pinton, che permettano ai bambini di vedere spazi diversi e di scoprire insieme il proprio territorio di residenza. M.G.M. Al pomeriggio i bambini possono incontrarsi
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Vigonza 9 La novità L’anno scorso primo esperimento a San Vito, quindi a Pionca
Car pooling scolastico A Busa e Peraga interessate una cinquantina di famiglie, alternativa per accompagnare i figli di Manuel Glauco Matetich
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La scuola primaria di Busa
l Comune di Vigonza ha avviato lo scorso anno scolastico l’esperimento del car pooling, la condivisione di automobili private tra un gruppo di persone per ridurre i costi del trasporto, nella frazione di San Vito. A fronte di alcune difficoltà iniziali il servizio si è dimostrato nel tempo una soluzione percorribile nel corso di quest’anno a Pionca. Per verificare la qualità della proposta e prefigurare un’estensione del servizio ad altre frazioni, si è svolta un’indagine sugli spostamenti casa – scuola nelle frazioni di Busa e Peraga,
Servizi
realtà prive di servizio di trasporto scolastico tradizionale (scuolabus). L’indagine ha dato risultati incoraggianti e quindi l’amministrazione ha deciso di svolgere un’indagine più dettagliata rispetto al servizio di car pooling scolastico al fine di verificare la possibilità di organizzare degli equipaggi tra le diverse famiglie. Le informazioni raccolte con i diversi questionari hanno permesso di evidenziare come la mobilità casa – scuola possa essere razionalizzata e studiata in modo tale da portare giovamenti sia agli utenti
stessi che all’ambiente. Attraverso questa seconda analisi, si è ridestato interesse nei confronti di questa soluzione di trasporto e si sono identificate le richieste e le disponibilità dei potenziali utenti del servizio di car pooling scolastico. Complessivamente sono 50 le famiglie che hanno dichiarato interesse nei confronti del car pooling scolastico, 17 a Busa e 33 a Peraga. Dall’analisi emerge come le situazioni per le due scuole siano diverse: la scuola
NUOVA AULA STUDIO IN BIBLIOTECA COMUNALE
Anna Frank di Busa presenta delle richieste di passaggio localizzate a distanze considerevoli dal plesso scolastico che potranno essere soddisfatte contattando genitori che non hanno risposto al questionario, mentre sarà probabilmente possibile organizzare equipaggi con le disponibilità mostrate da genitori più prossimi alla scuola. La scuola Bonaventura di Peraga attira studenti da un’area molto vasta, ma a differenza di quanto osservato per la scuola Anna Frank ha una maggiore presenza
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fornire un nuovo spazio per tutti gli studenti, permettendo in questo modo, non solo di arricchire le opportunità e le possibilità di studio, ma anche della lettura, in un ambiente comodo, tranquillo e sicuro. “Abbiamo dato la possibilità ai cittadini – dichiara l’assessore Stefano Marangon - di usufruire delle varie aule riscaldate, riservate alla lettura e allo studio, di consultare e leggere i libri presenti, e di collegarsi ad internet tramite i pc presenti e il
on lo scopo di offrire alla cittadinanza di Vigonza un punto di ritrovo piacevole anche durante il periodo invernale, il comune ha deciso di aprire la biblioteca comunale anche nei giorni soliti di chiusura. Inoltre la biblioteca di Vigonza mette a disposizione la nuova sala studio. Tale servizio si propone di
di genitori interessati a partecipare al progetto e quindi risulta sicuramente più agevole realizzare degli equipaggi. In queste settimane si sta procedendo alla composizione degli equipaggi e al contatto con i genitori interessati per la verifica degli equipaggi stessi. L’avvio del Car Pooling per Peraga e Busa è iniziato dopo la pausa delle vacanze natalizie. C’è comunque spazio e modo per tutti coloro che non l’avessero fin qui fatto di contattare l’Ufficio Cultura e Pubblica Istruzione del Comune per aderire al servizio.
collegamento Wi-fi a disposizione di tutti i computer personali.” Saranno garantiti anche i normali servizi di prestito, consultazione e lettura in sede, iscrizione e di informazione bibliografica. Si potrà accedere al prestito di romanzi, saggi, manuali, fiabe, poesie, fumetti, cd, videocassette, dvd, audiolibri, alla lettura di giornali e riviste. La biblioteca comunale di Vigonza è inserita in una splendida cornice all’interno del grande parco del Castello dei Da Peraga, in via Arrigoni 1. M.G.M.
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10 Cadoneghe Il caso Iniziativa della Cassa Peota “Zanon” per le famiglie disagiate
Un aiuto per la mensa
Contributo da 300 euro per pagare i buoni pasto a chi si trova in situazione di difficoltà
di Nicoletta Masetto
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n piccolo grande gesto di solidarietà. A compierlo la Cassa Peota “Zanon” di Cadoneghe nei confronti di tante situazioni di difficoltà, disagio e vera e propria povertà che, a causa della profonda crisi economica, tocca in maniera più drammatica le famiglie. La storica Cassa Peota “Zanon” ha voluto, infatti, concedere un contributo di 300 euro per buoni pasto a favore delle famiglie disagiate che si trovano in difficoltà nel pagare la retta della mensa scolastica. Il contributo vale per l’intero anno 2011. Ovviamente è stato accolto con grande favore non solo dai beneficiari, ma prima ancora dall’amministrazione comunale che ha elogiato questo gesto. “Desidero ringraziare con calore i componenti della Cassa Peota di Cadoneghe e, nello specifico, il presidente Roberto Pinton e il cassiere Leonardo Agosti – afferma il sindaco Mirco Gastaldon rivolgendo un attestato di riconoscenza alla Cassa Peota “Zanon” da parte dell’intera amministra-
NEWS Fino al 28 febbraio
PATTINAGGIO SU GHIACCIO
Una mensa scolastica zione –. Apprezziamo anche questo contributo, che, aldilà dell’importo, dimostra la sensibilità delle componenti sociali del nostro territorio nei confronti delle famiglie in difficoltà. In un momento come quello che stiamo vivendo, ogni gesto di solidarietà verso le categorie di cittadini svantaggiati è importante e va accolto con gratitudine, perché dimostra che la collettività si fa carico di quelli che sono servizi essenziali per le famiglie e per la crescita anche sociale dei nostri giovani cittadini. E la mensa scolastica è certamente uno di questi servizi. Nel
frattempo, proseguono da parte della nostra amministrazione i controlli sui mancati pagamenti pregressi e, soprattutto, la reale esistenza di stati di difficoltà economica nei casi di insolvenza. Questo ha già portato a una consistente contrazione dell’esposizione e a un recupero dei mancati pagamenti. Non è un caso che proprio grazie a questa azione di verifica e di controllo l’amministrazione sia riuscita a ridurre l’iniziale scoperto, quasi dimezzandolo, passando dagli oltre 60 mila euro agli attuali 36 mila euro”.
Istituto Comprensivo e nuova organizzazione scolastica
IL COMITATO GENITORI BOCCIA SENZA APPELLO L’IPOTESI DI ACCORPAMENTO
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l Comitato genitori dice «no» all’accorpamento dell’istituto comprensivo e della direzione didattica in un unico organismo, che gestirebbe da solo tutte le scuole di Cadoneghe. “In questo modo si costituirebbe un unico istituto con quasi 1700 alunni, compresi tra i 3 ai 14 anni, quindi più di 130 docenti, 8 scuole La scuola dell’infanzia e un unico preside – sostengono i genitori, organizzati da circa tre anni in un Comitato –. L’amministrazione comunale ha incontrato più volte le parti interessate per discutere il problema, ma il sindaco ha mantenuto gli stessi propositi: realizzare l’accorpamento quanto prima, cioè a partire da settembre 2012”. A prevedere accorpamenti e nuove strutturazioni non è il primo cittadino, ma una legge, la n. 98 dello scorso anno. Una normativa che non ammette deroghe e dà precisa indicazioni sulla necessità di accorpare direzioni didattiche e istituti comprensivi per arrivare almeno a mille alunni. Il Comune di Cadoneghe ha già presentato al consiglio comunale la proposta di trasformare i due enti scolastici in un unico istituto, con una sede nuova della segreteria, sopra l’ufficio postale, a partire già da settembre. Le famiglie, però, nutrono dei dubbi e si chiedono quali siano le ragioni alla base di tanta fretta. In particolare, nel frattempo, il ministero dell’Istruzione ha concesso più flessibilità nell’applicazione della legge, consentendo di accorpare enti fino a 600 alunni. Come indica quest’ultima disposizione ministeriale, aggiungono i genitori del Comitato “Cadoneghe, in questo caso, potrebbe tenere direzione didattica e istituto comprensivo separati. A nostro avviso sarebbe comunque necessario spostare l’accorpamento di almeno un anno, per organizzare meglio progetti e tempi scuola, perché il tempo è poco»” I genitori, infine, ringraziano la Cassa Peota di Cadoneghe dalla quale è arrivato un contributo di trecento euro per i buoni pasto a favore delle famiglie disagiate in difficoltà nel pagare la retta della mensa scolastica. A inizio anno scolastico erano sessantamila gli euro non pagati dalle famiglie per i buoni pasto dei figli: grazie ai controlli, il Comune ha già recuperato ventiquattromila euro. N.M.
Ambiente Costruite le canalette di scolo nel parco
Risarcimenti post alluvione ad una decina di famiglie
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opo due anni di assenza è tornata a Cadoneghe con grande successo. Stiamo parlando della pista di pattinaggio in funzione presso lo Stadio M. L. King, in viale della Costituzione 3. Si tratta di una pista di pattinaggio sul ghiaccio, le cui dimensioni sono state aumentate. La pista misura quasi 400 metri quadrati. Aperta lo scorso 26 novembre rimarrà a disposizione dle pubblico fino al 28 febbraio prossimo. Grande successo ha avuto l’apertura durante il periodo natalizio con il festoso contorno di bancarelle natalizie con creazioni «hand made», luci, colori, cioccolata calda, dolci, panini. Gestito dalle associazioni 4emotion e ASD Sphera, in collaborazione con il Comune di Cadoneghe, l’impianto è rimasto in funzione tutti i giorni, compresi il 25 dicembre, l’1 e il 6 gennaio. Tutti gli aggiornamenti sugli orari e su eventi speciali in via di definizione sono disponibili sul sito http://www.pattinaggiosulghiaccio.net. Apertura tutti i giorni: feriali dalle 14.30 alle 20.00, festivi e prefestivi dalle 10.00 alle 22.00. Biglietto feriali fino ai 12 anni euro 3, adulti euro 4. Festivi e prefestivi fino ai 12 anni euro 4, adulti euro 5. Noleggio pattini euro 2. N.M.
POLEMICA
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ono in corso – e in parte già concluse – da parte di Etra le operazioni di risarcimento dei danni subiti da una decina di abitazioni private di Bragni, in prossimità del Parco della Repubblica, il 29 luglio 2010: i temporali che si sono susseguiti quel giorno avevano causato nei garage, negli scantinati, nei giardini e nelle parti più basse delle abitazioni danneggiamenti per un ammontare complessivo stimato dai cittadini in 80 mila euro. L’acqua infatti, a causa dell’improvvisa e violenta azione dei fortunali, non era stata assorbita dalla rete idrica, esondando così dai chiusini. La parola ora è ai periti, per la quantificazione delle somme che Etra assegnerà per ogni singolo risarcimento. Nel frattempo il Comune ha ultimato i lavori per la realizzazione di canalette di scolo per le acque meteoriche all’interno del Parco della Repubblica (vedi nelle fotoe). In
I lavori realizzati al Parco per scongiurare gli allagamenti
pratica è stato realizzato un bacino di invaso, che sarà collegato con la rete fognaria di via Bragni e consentirà il regolare deflusso delle acque anche in caso di precipitazioni fuori dalla norma per quantità e intensità. N.M.
POPOLAZIONE: STOP ALLA CRESCITA
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adoneghe conta 16.141 cittadini, di cui 7804 uomini e 8337 donne. Di questi, le persone con cittadinanza italiana sono 14.175 (6047 uomini e 7318 donne), e quasi duemila (per la precisione 1966) quelle con cittadinanza straniera (947 uomini e 1019 donne). Queste cifre sono sostanzialmente invariate rispetto ai 12 mesi precedenti: il totale della popolazione residente al 1 gennaio 2011 era di 16.131 unità, vale a dire dieci in meno rispetto a quello che poi sarà il totale al 31 dicembre. “I dati dimostrano che la popolazione di Cadoneghe cresce in modo molto equilibrato – dice il sindaco, Mirco Gastaldon –, fra l’altro nel 2011 a un ritmo leggermente inferiore al solito (la crescita media di Cadoneghe si attesta di solito su circa un centinaio di abitanti per anno). Si conferma comunque il fatto che il Comune di Cadoneghe è quello che demograficamente cresce percentualmente di meno rispetto a tutti i Comuni limitrofi (in termini assoluti, negli ultimi anni, la metà rispetto per esempio a quanto avvenuto a Vigonza e Campodarsego). Il che dimostra che l’obiettivo programmatico di contenere il numero degli abitanti insediabili entro la soglia delle 18.500 unità è sempre stato non solo concreto e realistico, ma anche salutare per il benessere della collettività e per la buona qualità dei servizi che Cadoneghe, nonostante i continui tagli dei trasferimenti statali, è oggi in grado di continuare ad assicurare
Residenti stabili a Cadoneghe ai suoi cittadini. È noto infatti che il benessere sociale e la sostenibilità ambientale si possono perseguire soltanto nelle realtà urbane che si sviluppano in modo equilibrato, senza subire crescite eccessivamente rapide”. Interessanti i dati sulla composizione delle famiglie, che in tutto (sempre al 31.12.2011) sono 6438. I nuclei familiari composti da un solo elemento sono 1628, quelli con 2 persone 1914, con 3 1429 e quelli con 4 1110. Poi si va a scendere con il crescere dei componenti, fino ad arrivare a una sola famiglia composta addirittura da 16 persone.Una curiosità. A Cadoneghe la longevità sembra di casa: gli ultracentenari sono 3 (due di loro nel 2012 compiranno rispettivamente 102 e 101 anni, il terzo di “limiterà” a completare il secolo), di cui 2 donne. Ma saranno in buona compagnia: la classe 1914 conta 4 persone, il 1915 ne annovera 9, il 1919 (i novantatreenni del N.M. 2012) ben 16.
12 Cadoneghe Misure anti crisi L’amministrazione ha messo a punto un protocollo per le imprese
Fornitori pagati entro 30 giorni Guadagnati 9 giorni sulla media, l’anno scorso liquidati più di tre milioni e mezzo di euro
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Entra in funzione il piano di gestione informatizzato per il controllo delle disponibilità a lungaggini involontarie, ma dovute, come capita spesso, alla farraginosità della macchina burocratica. Il Comune di Cadoneghe ha, infatti, preso carta e penna disponendo, con una propria delibera di giunta comunale, un atto di indirizzo. La sorta di “protocollo” è stata, quindi, inviata ai propri responsabili di settore al fine di migliorare i tempi di pagamento
del Comune verso le ditte fornitrici di servizi, materiali o esecutori di opere pubbliche. Nel 2011 il tempo medio dei pagamenti verso i privati da parte del Comune di Cadoneghe era di 39 giorni solari. Con questo atto si intende portare questa media al di sotto dei 30 giorni solari. L’aver tempestivamente approvato il bilancio di previsione 2012 (il primo Comune della Provincia di Padova dopo il Decreto “Salva Italia” del Governo Monti del 4 Dicembre, con l’introduzione dell’IMU) mette in condizione gli uffici di avere fin da ora la disponibilità economica per il raggiungimento di questo ambizioso obiettivo. Inoltre, entro il mese di gennaio è stato approvato il “Piano Esecutivo di Gestione informatizzato” che permette ad ogni dipendente un controllo continuo e dettagliato dei propri obiettivi e delle disponibilità economiche necessarie a raggiungerli. Altri dati, poi, risultano emblematici e interessanti per capire lo sforzo del Comune nell’accelerare tempi e migliorare i rapporti
Un cantiere: il Comune si impegna a pagare velocemente tra amministrazione pubblica e ditte esterne. Nel 2011 l’importo totale liquidato dagli uffici per forniture, realizzazione opere pubbliche, acquisto di beni è stato di 3 milioni 540 mila euro complessivi. “Quando i lavori compiuti verso la Pubblica Amministrazione siano stati completati e trovino la soddisfazione dei requisiti richiesti dal Comune – commenta il sindaco Mirco Gastaldon – il raggiungimento di tempi brevi nei pagamenti dei privati forni-
Per snellire la burocrazia
ATTI “NOTARILI” IN MUNICIPIO
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di Nicoletta Masetto ai trentanove di un tempo a soli trenta giorni. E’ questo il tempo che ci vorrà per ricevere un pagamento dal Comune di Cadoneghe. L’obiettivo è proprio la tempestività dei pagamenti nelle pubbliche amministrazioni. Un obiettivo che sta a cuore al Comune di Cadoneghe che ha cercato di trovare delle soluzioni ed ovviare, così,
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tori risulta in questo periodo storico non solo una necessità per il sostegno economico del territorio, ma anche un obbligo morale verso quanti hanno lavorato correttamente per la Pubblica Amministrazione. Troppo spesso la troppa burocrazia che governa gli enti locali si traduce, pur senza cattiva volontà degli interessati, in pagamenti effettuati con molto ritardo, che a loro volta possono causare situazioni di grave sofferenza presso operatori privati”.
empestività dei pagamenti nelle pubbliche amministrazioni. Il Comune di Cadoneghe ha cercato, in qualche modo, di virare e invertire la rotta- “Siamo tutti vittime della troppa burocrazia. Tra le macchine che ne causano di più proprio gli enti locali, anche se in maniera involontaria e senza cattiva volontà. “Spesso pagamenti versati con molto ritardo – spiega il sindaco di Cadoneghe, Mirco Gastaldon –possono creare situazioni di grave sofferenza in soggetti privati già chiamati a fare i conti, spesso, drammatici, con la crisi. Al fine di rendere ancor più celeri e meno costosi un certo numero di atti alcuni funzionari sono stati formati e attrezzati per redigere e sottoscrivere direttamente contratti che prima venivano stipulati all’esterno del Comune mediante figure notarili. Queste compravendite immobiliari e trascrizioni di diritti reali, se seguite direttamente, permetteranno di esser ancor più celeri e puntuali senza ulteriori passaggi con altri interlocutori. Anche questo – conclude il sindaco – consentirà di essere più veloci nelle risposte contrattuali verso le ditte N.M. private“. messaggio pubbliredazionale
ELEZIONI
5-6-7 MARZO RINNOVO RSU
In tutti gli enti del settore pubblico verranno scelti i rappresentanti sindacali
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ei giorni 5-6-7 marzo sono in calendario le elezioni per il rinnovo delle Rsu, le Rappresentanze Sindacali Unitarie, in tutti gli enti del settore pubblico. Le categorie della Funzione Pubblica, della Scuola, dell’Università e della Ricerca sono chiamate a scegliere i loro rappresentanti sindacali interni nei Comuni, negli ospedali, nelle Case di Riposo, in decine di Enti regionali, previdenziali e ministeriali, nelle Agenzie fiscali, in centinaia di scuole di ogni ordine e grado, all’Università e al Cnr. Un appuntamento elettorale dunque di grande importanza, una sfida all’ultimo voto tra organizzazioni sindacali, che solo nella provincia di Padova coinvolgerà circa 400 enti o strutture. La Cisl si presenta alla tornata elettorale con grosse aspettative del resto in passato, ha sempre ottenuto la maggioranza dei seggi e dei voti confermando la sua vocazione di sindacato leader nel territorio padovano. “Al centro della nostra azione sindacale – ci spiega il segretario generale della Cisl Padova, Adriano Pozzato - abbiamo sempre collocato lavoro, equità sociale e famiglia. Al centro del nostro impegno vogliamo continui ad esserci la qualità dei servizi al cittadino, la qualificazione e valorizzazione delle professionalità, la trasparenza e semplificazione nei processi di lavoro, la separazione dei ruoli tra chi si occupa della gestione e chi deve
dare l’indirizzo politico e non da ultima la partecipazione di lavoratori e lavoratrici alla mission dell’ente/azienda. Lavoriamo quotidianamente in quest’ottica portando avanti le nostre idee e i nostri valori di sindacato libero da qualsiasi condizionamento di natura politica. Siamo convinti che questo periodo di piena crisi rappresenti la stagione ideale per dare il via ad un processo di grandi cambiamenti. L’intero sistema della pubblica amministrazione va rivalutato e riorganizzato, puntando sull’efficienza, sulla semplificazione e sulla produttività. Siamo chiamati tutti assieme ad una civile e pacifica “rivoluzione” del sistema pubblico. Lo chiedono i nostri giovani, i nostri anziani, le nostre famiglie, i nostri lavoratori, tutti i cittadini. Le giovani generazioni in primis, perché sono loro il futuro, e sono loro anche il nostro futuro. Poi gli anziani, perché una società dimostra il suo grado di civiltà da come li considera e li tratta. Non dimentichiamo le famiglie, che attendono servizi qualificati e di sostegno alla loro difficile opera educativa. Particolare attenzione inoltre alle imprese e ai lavoratori: la pubblica amministrazione può rappresentare il vero traino verso l’uscita dalla crisi. Noi della Cisl vogliamo liberare il sistema pubblico dai lacci di una burocrazia opprimente che lo tengono ancorato a schemi e stereotipi logori e superati”.
Cadoneghe - Vigodarzere 13 Ambiente Non è escluso il passaggio al porta a porta per l’umido
Abbandono dei rifiuti giro di vite per i furbi di Nicoletta Masetto
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alle bottiglie di plastica al rifiuto secco. Giro di vite a Cadoneghe per i trasgressori della raccolta differenziata. Senza contare che, da un recente controllo, è risultato che oltre 500 abitanti non usano la tessera del press container. E così. Per combattere i trasgressori, l’amministarzione comunale ha deciso di fare sul serio: se la differenziazione dell’umido non migliorerà in qualità non è escluso che si passi al sistema di raccolta porta a porta. Con questa modalità sarà facile controllare i sacchetti e, in particolare, il loro contenuto e punire i trasgressori. La proposta è arrivata dall’assessore all’ambiente, Michele Schiavo. L’assessore sta valutando insieme ad Etra, di arrivare a questa nuova modalità considerato che , all’interno dei bidoncini dell’umido, si trova davvero di tutto e, con l’attuale sistema del conferimento centralizzato, non si riesce ad individuare i colpevoli. Rispetto al 2010, quando il 13 per cento dell’umido era inutilizzabile perché conteneva scarti diversi, adesso si è scesi all’8 per cento. Si tratta ancora di una percentuale troppo alta, spiegano da palazzo municipale, che vanifica la raccolta differenziata e la produzione di compost. Non è, pertanto, escluso che, a lungo andare Etra farà pagare questa cattivo comportamento aumentando la tariffa per tutto il lavoro di ripulitura della frazione umida che deve essere eseguito. I residenti di Cadoneghe, quindi, sono avvertiti: se entro giugno non diventeranno più disciplinati e dentro ai bidoncini verdi non impareranno a gettare solo scarti da cucina, si potrebbe passare al porta a porta per l’umido, senza costi aggiuntivi e con la possibilità di controllare chi trasgredisce. Ma come funziona la raccolta dei rifiuti a Cadoneghe? Nel territorio comunale è attivo un sistema a isole ecologiche dove cui i cittadini devono portare i rifiuti nei punti di raccolta. Per quanto riguarda l’umido esso viene conferito in bidoncini verdi che sono sparsi nel territorio. Con questo sistema, però, diventa difficile controllare cosa viene gettato dentro ai bidoni e se la differenzazione è corretta. In questo modo, come sottolineano gli amministratori, di fatto nell’umido ci finisce dentro un po’ di tutto: dai cartoni alle lattine, dal secco indifferenziato alle bottiglie. Inoltre, sono in arrivo controlli per gli oltre cinquecento che non hanno mai usato la tessera magnetica con cui si apre il press container dove gettare il secco. “Verificheremo caso per caso e, per i trasgressori, scatteranno le sanzioni. Inoltre stiamo controllando tutte le tessere che risultano ferme e rispetto alle iniziali prime 800 famiglie che sembrava non avessero mai usato il press container, siamo scesi a 560 – conclude l’assessore all’ambiente,
Ancora elevate quantità di rifiuto che contiene troppo materiale non consentito
Giro di vite sull’abbandono dei rifiuti e i troppi “errori” nella raccolta differenziata della frazione umida Via Frattina, 16 San Michele delle Badesse BORGORICCO (vicino concessionaria Carraro) Tel. 049 9370408 www.divanisofa.eu
Schiavo -. Dai controlli è risultato che alcune tessere erano rotte o che si trattava di cittadini che non risiedevano più o che qualcuno era stato ricoverato in ospedale per mesi e così via. In ogni caso ci sono centinaia di persone che il secco non lo hanno mai gettato via”.
VIGODARZERE Al Consorzio di Bonifica
AFFIDATA LA STESURA DEL PIANO ACQUE
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l Comune di Vigodarzere ha affidato al Consorzio di bonifica acque risorgive la stesura del Piano regolatore delle acque del territorio. Il costo dell’affidamento sarà di circa trentamila euro. Grazie al Piano delle acque, il Comune potrà pianificare la futura attività urbanistica, sapendo dove può costruire e dove la rete fognaria non reggerebbe. Con questo affidamento, si potrà avere, finalmente chiara la radiografia della situazione di sofferenza della rete idrica di Vigodarzere. Saranno, infatti, analizzati e catalogati tutti i corsi d’acqua. In questo modo si potrà dare avvio a un piano di interventi che i cittadini attendono da anni, specialmente quelli che ad ogni goccia di pioggia si trovano l’acqua dentro casa. Insomma, l’affidamento del Piano al Consorzio dovrebbe dare il quadro generale e prevedere la sistemazione globale della rete, senza interventi una tantum, che limitano i problemi solo in parte e temporaneamente: a Tavo attendono da quattro anni gli interventi idraulici, mentre in via Manzoni a Vigodarzere la pompa sul Muson installata da poco non sarà sufficiente a garantire che la strada non si trasformi più in una grande pozzanghera. Con questi trentamila pagati dal Comune per l’affidamento, il Consorzio potrà dare il via al lavoro. Esso avrà, quindi, tre mesi di tempo per realizzare la prima bozza del Piano delle acque. Una volta dato l’okay finale rimane un unico punto interrogativo: è quello legato ai fondi destinati agli interventi che, di questi tempi, non sarà N.M. certo facile reperire anche se necessari.
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LO CICLISMO
SPORT in PRIMO PIANO DUE CARRARE FESTEGGIA LA VITTORIA DI SERGIANO
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resco vincitore del tricolore, nella categoria “Primavera” tra gli amatori dell’Udace, Giovanni Sergiano è stato festeggiato e premiato nel suo comune di residenza a Due Carrare. Giovanissimo alfiere della Cartura Nalin, Sergiano messa da parte la bici da strada (7 vittorie nella passata stagione) ha Giovanni Sergiano durante inforcato quella da cross, il festeggiamento in suo onore dopo la per l’occasione ingagvittoria dell’Udace giato dal team della Blu Bike, e ha raggiunto a Selvazzano nei recenti assoluti di ciclocross, il massimo allora nazionale nella sua categoria. Accompagnato da mamma Stefania, papà Stefano e la piccola sorella Anna, il giovane atleta ha ricevuto dalle mani dell’assessore allo sport Mario Romanato e del primo cittadino Sergio Vason un ambito riconoscimento consistente in una preziosa raffigurazione del comune con dell’antico simbolo dei Carraresi, così motivato dalle due autorità: “quando un nostro concittadino veste il tricolore è per noi e per tutta la comunità motivo di vanto e grande orgoglio, con l’augurio che questo titolo sia il primo di una luminosa carriera”. “Di rimando i ringraziamenti del giovane, emozionato atleta e la dedica del tricolore: “alla mia famiglia e in particolare a papà Stefano, il mio primo allenatore”. W.L.
Basket Torneo interregionale San Silvestro, otto le squadre partecipanti
Vigonza quinta classificata
di Manuel Glauco Matetich
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l Natale in casa Basket Union Vigonza Under 15 non ha portato quest’anno, la vittoria nel nell’ottava edizione del torneo interregionale di San Silvestro che si è svolto a Vigonza. La squadra vigontina non è riuscita più di tanto a brillare in campo durante le partite di qualificazione del torneo, ottenendo alla fine il quinto posto in classifica. Otto le squadre iscritte alla coppa, e questa era la griglia completa del torneo. Girone Alfa: Pallacanestro Marostica, Concordia Basket Schio, Basket Insieme Graticolato, Raptors Mestrino. Girone Beta: Scuola Basket Ferrara, Montebelluna Basket, Basket Cittadella, BUV Basket Union Vigonza. Nel girone di qualificazione i giovani Buv si sono imposti agevolmente con il Cittadella (71-61 il risultato finale). Nella seconda partita invece c’è stato un calo di concentrazione causa di una brutta prestazione che si è concretizza con la sconfitta per 68-64 contro il Montebelluna.
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I ragazzi dell’Union Vigonza under 15 Nella seconda giornata del torneo i ragazzi di Vigonza si sono presentati in campo con tutt’altro atteggiamento, ma non sono riusciti a superare l’avversario, il Ferrara, perdendo per 86-67. Nella terza giornata, cioè nella semifinale del pomeriggio contro il Mestrino, il Vigonza è sceso in campo determinato e ha condotto il match sempre in vantaggio, merito di un lavoro difensivo asfissiante e da buone medie di tiro in attacco, il risultato finale è stato di un perentorio 68-55. Coesione di squadra, voglia di sacrificarsi in difesa e di giocare
insieme in attacco hanno contraddistinto il cammino intrapreso in questo torneo da parte del Vigonza, anche se ci sono stati degli intoppi lungo il percorso del torneo, che li ha visti arrivare solo ad una quinta posizione in classifica. “Il lavoro sul lato umano, e non solo tecnico, - commenta il mister della squadra - sui giocatori, sta cominciando a dare i suoi frutti e il futuro riserverà piacevoli sorprese. In questo torneo non ce l’abbiamo fatta a classificarci tra i primi tre, ma siamo convinti che l’anno prossimo riusciremo a strappare il titolo.”
LA NOVITA’. A Vigonza il corso di avviamento per bambini
LO SPORT COME SCUOLA DI VITA LEZIONI E TANTO DIVERTIMENTO PER IMPARARE
Un’immagine del corso di avviamento allo sport a Vigonza
“L
o sport come scuola di vita.” Potrebbe essere questo lo slogan che ha fatto da filo conduttore all’attività di avviamento allo sport, della Polisportiva Tergola di Codiverno di Vigonza, sita nella palestra di Codiverno, per i bambini e le bambine dai 4 ai 8 anni. Questo corso iniziato in data 8 gennaio 2012 e condotto da due istruttori preparati, Michele Sorgato ed Monica Manuto, che hanno dato sfogo a tutta la loro energia e la loro pazienza, facendosi apprezzare dalle famiglie e dai ragazzi stessi, sta registrando davvero un grande riscontro positivo. Chi ha assistito alle loro lezioni – e alcuni genitori lo hanno fatto – ha potuto verificare quanto siano state formative, puntando soprattutto sul rispetto delle regole e sulla socializzazione, aspetti fondamentali per quell’età. La pratica di uno sport già in tenera età contribuisce nello sviluppo di un corretto coordinamento psi-
comotorio, offre l’oppåortunità di essere anche uno sfogo energetico, uno svago ludico, ed infine aumenta il potenziamento di abilità come la destrezza, i riflessi, la capacità di reazione e la concentrazione. Il gioco ed il divertimento sono stati la base del programma svolto, rispecchiando così i principi oratoriali – ai quali si ispira questa associazione - e lasciando lo sfrenato agonismo a distanza di sicurezza. E’ stato veramente un bene per la comunità vigontina, di avere usufruito della possibilità di far partecipare questi bambini a corsi sportivi che preparano i ragazzi ad affrontare lo sport con lo spirito giusto, e cioè quello del gioco, del divertimento e del rispetto degli altri. Questa attività sportiva rende la Polisportiva Tergola fiera ed orgogliosa del fatto che il corso abbia avuto un così grande ed inaspettato successo, infatti ha partecipato un gran numero di bambini maschi e femmine. M.G.M.
Sport 15 Ciclismo Intervista al giovane campione della Cartura Nalin dopo una serie di successi
Franzolin “angelo del fango”
BAGNOLI. Iron Dojo Team di Bezzon
IL TITOLO A CAVALIERE ARGENTO PER MOSCHIN
Marcia trionfale nel ciclocross culminata nella convocazione per uno stage con la nazionale azzurra giovanile a Treviso di Walter Lotto
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ampione Triveneto, provinciale, regionale, vincitore del giro d’Italia cross (secondo successo rosa dopo il trionfo del 2010 nella categoria esordienti) con 6 vittorie di tappa su 8, cinque vittorie di tappa nel Trofeo Triveneto, terzo assoluto agli assoluti di Bolzano, questo l’impressionate palmares di Giulio Franzolin “l’angelo del fango” allievo della Cartura Nalin al termine della stagione di ciclocross. Risultati eclatanti a conferma delle straordinarie doti del talento di Villa Del Bosco (Correzzola) che gli sono valse la convocazione nella nazionale azzurra giovanile per uno stage di due giorni svoltosi nel trevigiano. Come è ormai consuetudine ( terzo anno consecutivo per il nostro giornale) siamo andati a casa dell’atleta per sentire le sue impressioni e i progetti futuri. Giulio, come giudichi la tua stagione? “Molto buona, anche se mi resta un po’ di rammarico per gli italiani sfumati per pura sfortuna”. Cosa ti è successo? “Si correva a Bolzano, in una giornata fredda su di un percorso ghiacciato, sono scivolato e cadendo ho preso una botta alla spalla che mi ha impedito di giocare fino in fondo le mie chance, sono comunque arrivato terzo”.
Giulio Franzolin con la sua bicicletta
Le tue vittorie non sono sfuggite all’attenzione dei tecnici azzurri che ti hanno convocato per uno stage con la nazionale giovanile, come è andata? “Molto bene, due giorni interessantissimi, uno dedicato ad un percorso formativo con degli psicologi che ci hanno spiegato dettagliatamente regole e comportamenti di un atleta, l’altro dedicato ad un allenamento collegiale, un esperienza importante che potrà tornare utile in futuro”. A proposito di futuro, si vocifera nell’ambiente che nella imminente stagione su strada potresti lasciare la Cartura Nalin? “Dopo tanti anni in biancorosso non mi dispiacerebbe provare un esperienza in un altro club, sto valutando alcune opportunità, nulla è ancora deciso”. A prescindere dalla squadra con cui correrai, con quali ambizioni parti per la stagione su strada? “Ambizioni importanti, sono determinato a centrare qualche vittoria, e coltivo la voglia di un buon piazzamento nella “regina” delle corse tra gli allievi: la coppa d’oro di Borgo Valsugana”. In bocca al lupo, campioncino con l’auspicio di rinnovare la tradizione e ritrovarci tra un anno per raccontare e celebrare un’altra stagione fantastica.
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uovi allori per l’Iron Dojo team di Bagnoli di Sopra, diretto dal maestro 8° Dan, Lorenzo Bezzon, e presieduto da Cesare Andreazza. Presente con due allievi ai recenti campionati mondiali di tutte le arti marziali, organizzati dalla federazione WTKA (World Traditional Karate Association) e disputati dal 27 al 30 ottobre nel complesso di Carrara Fiere a Massa Carrara, l’Iron Dojo, attivo da anni nel conselvano, ha portato a casa un oro e un argento. Alessandro Cavaliere, già campione del mondo nel 2007, ha conquistato il titolo mondiale nella disciplina total kombat MMA (Mixed Martial Arts) categoria 84 kg seniores, mentre Gianmarco Moschin è giunto secondo nel kick-boxing 69 kg seniores. Festa grande, dunque, in casa Iron Dojo Team per i risultati ottenuti dai propri allievi in un evento di carattere internazionale, cui hanno preso parte 4000 atleti, in rappresentanza di oltre 90 nazioni, e 300 arbitri. Grande gioia per le medaglie conquistate l’ha espressa anche Lorenzo Bezzon, nella doppia veste di maestro degli atleti Alessandro Cavaliere e Gianmarco Moschin e di direttore tecnico federale per il Francesco Sturaro settore del total kombat.
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VIAGGIO IN
PROVINCIA
La classifica L’associazione Openpolis calcola le presenze e l’attività personale
PADOVA
Onorevoli “produttivi” in testa Bitonci e Saia
Una votazione alla Camera dei Deputati, i padovani tra i più assidui
Chi sono i deputati padovani più presenti ai lavori in Aula, bene anche Giaretta e Miotto
di Gloria Cesarotto
L
per prima troviamo Maria Elisabetta Alberti Casellati (Pdl), ’associazione Openpolis ha assegnato, anche per il del 16,01% il tasso di assenza. Antonio De Poli (Udc) si classifica in 340° posizione per classificatasi in 271° posizione rispetto a un totale di 322 2011 appena chiuso, le pagelle a deputati e senatori. Una lunga lista di nomi nella quale, spulciando con un produttività e con il 25,73% di tasso di assenza. Massimo senatori per Indice di produttività personale al 40,6. È invepo’ di pazienza, è possibile scorgere anche come si piaz- Donadi (Idv) si classifica in 132° posizione per produttività ce del 10,49% il tasso di assenza: su 5336 votazioni, la personale. È invece del 16,80% il tas- senatrice non ha partecipato 560 volte. zano, nel contesto, i rappresentanti Segue Luciano Cagnin (Lega), in 242° posizione per so di assenza. Niccolò Ghedini (Pdl) si padovani seduti a palazzo Montecito- Non sempre classifica agli ultimi posti in posizione, produttività personale. È invece del 3,99% il tasso di assenrio e Madama, rispettivamente le sedi la produttività ovvero 618° per produttività. È poi di za: il più basso e quindi il più presenzialista tra i senatori romane della Camera dei deputati e e la presenza vanno di pari ben il 77,40% il tasso di assenza. Pa- padovani. del Senato. Paolo Giaretta (Pd) si classifica bene, in 50° posizione ola Goisis (Lega) si classifica in 203° Tra i primi, il leghista Massimo passo posizione per Indice di produttività per- per produttività, mentre il tasso di assenza è del 17%. Bitonci, anche sindaco di Cittadella, è Piero Longo (Pdl) si piazza 136° per Indice di prorisultato il più produttivo, mentre la collega di partito Paola sonale. È invece suo il primato di presenzialista con “solo” duttività e con il 6,92% per tasso di Goisis primeggia come più presenzialista. Tra i secondi, più il 3,33% di tasso di assenza. Lorena assenza. Sul podio per produttività il produttivo il senatore del gruppo misto Cn-Io sud Maurizio Milanato (Pdl) si classifica in 474° La rilevazione senatore Maurizio Saia (CN-Io Sud), Saia, mentre Luciano Cagnin del Carroccio ha conquistato il posizione per Indice di produttività non calcola classificatosi 46°. Del 6,05%, invece, personale. È invece basso, del 3,49% il lavoro politico podio di più presenzialista al Senato. il tasso di assenza. Nonostante quindi il doppio incarico di primo cittadino il tasso di assenza. Anna Margherita e istituzionale “Quando parliamo di Produttività di Cittadella, Bitonci non sembra proprio trascurare l’attività Miotto (Pd) si classifica in buona po- dei parlamentari non intendiamo dire chi lavora e chi no parlamentare, anzi. Come più produttivo tra i deputati si sizione, 71°, per produttività, con il piazza al 61° posto in classifica rispetto a un totale di 630 6,61% di tasso di assenza. Giustina Mistrello Destro (Misto- in Parlamento. - spiegano i responsabili di Opnepolis - Ci concolleghi, con un Indice personale del 306,4. Il suo tasso di Liberali per l’Italia-Pli) si classifica invece in 465° posizione centriamo solo ed esclusivamente su quella parte del lavoro assenza è basso, del 3,98%: su 9562 votazioni, il deputato per produttività. È invece dell’8,78% il tasso di assenza. parlamentare volto alla proposta, discussione, elaborazione Alessandro Naccarato (Pd) si classifica in 245° posizione ed approvazione di atti legislativi e non legislativi. Nell’Indinon ha partecipato 381 volte. ce di Produttività attualmente non calcoliamo il lavoro poliProseguendo poi in ordine alfabetico, Filippo Ascierto per produttività e il 9,41% di tasso di assenza. Passando poi ai senatori, ancora in ordine alfabetico, tico e istituzionale, che può essere anche molto oneroso”. (Pdl) si piazza 180° per Indice di produttività personale,
Come leggere i dati
“CAMERE APERTE” E PIU’ TRASPARENTI
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el suo rapporto “Camere aperte” (accessibile online all’indirizzo http://camereaperte2011.openpolis.it/) Openpolis ha stilato la classifica della produttività e dell’assenteismo dei parlamentari italiani. L’indice di produttività viene calcolato prendendo in considerazione i seguenti criteri: la tipologia di atto presentato, il consenso ricevuto dall’atto, il suo iter e la partecipazione del parlamentare ai lavori. Il tasso di assenza viene invece calcolato in base alle votazioni - rispetto al totale - alle quali i parlamentari non hanno partecipato. Va poi precisato che, dai due elenchi di deputati e senatori, sono stati eliminati i presidenti delle due Camere, i parlamentari che hanno incarichi di Governo (ministri, viceministri, sottosegretari) e coloro che hanno assunto l’incarico da G.C. meno di 12 mesi.
PRATICHE RAPIDE IN TRIBUNALE ARRIVANO I “RINFORZI” DALLA PROVINCIA
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aranno i lavoratori socialmente utili a far correre la macchina burocratica del Tribunale e velocizzare le pratiche. L’accoro per superare le problematiche derivanti dalla carenza di organico è stato sottoscritto dalla presidente della Provincia Barbara Degani e dal presidente del Tribunale Mario Fabiani. Il settore Lavoro e Formazione della Provincia individua e assegna al Tribunale 20 lavoratori che saranno impiegati per 20 ore settimanali. Il personale verrà selezionato tra i titolari di trattamenti previdenziali, gli iscritti nelle liste di mobilità e coloro che percepiscono indennità di mobilità e godono del trattamento straordinario di integrazione salariale con sospensione a zero ore. Il Tribunale dovrà comunicare, quindi, il numero delle persone da utilizzare e la qualifica richiesta, le attività da svolgere
e la località d’impiego. “Non dimentichiamo - afferma Degani - che almeno un terzo degli utenti che si rivolgono agli uffici giudiziari, lo fanno non per cause penali o civili, ma per pratiche legate alla vita quotidiana (certificati, domande di tutela e altro). L’obiettivo è quello di aiutare gli uffici a svolgere al meglio il loro ruolo, garantendo servizi migliori e più rapidi ai cittadini”. “Quest’accordo – ha detto il presidente del Tribunale Fabiani – si aggiunge a quello ancora in corso per il settore penale con il Gruppo di volontariato dell’Associazione Carabinieri in congedo. I dipendenti del Tribunale sono attualmente 134, ma il problema principale è quello legato all’invecchiamento che determina lunghe malattie e quindi carenza di personale. Questa collaborazione ci permetterà quindi di migliorare i servizi”. G.C.
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Spazi aperti 17 Una risorsa da valorizzare. Appello dell’assessore provinciale al lavoro Massilmiliano Barison
“Salviamo il distretto del fotovoltaico” Solo a Padova gli addetti sono 5 mila, l’incognita delle scelte governative sul fronte degli incentivi alle rinnovabili
Fra le proposte “a costo zero” un taglio alla burocrazia e aiuto alla ricerca
di Gloria Cesarotto
“S
olo nella provincia di Padova, il fotovoltaico dà impiego a 5 mila addetti tra lavoratori diretti e indiretti. Come punto prioritario chiediamo che si dica in maniera chiara che questo settore è strategico per l’Italia e si agisca di conseguenza”. Con queste parole, l’assessore provinciale al Lavoro, Massimiliano Barison, presenta il documento che riassume la situazione del comparto e indica alle istituzioni nazionali e territoriali le linee guida per salvaguardarlo. Firmatari, oltre al rappresentante della Provincia, le associazioni sindacali, di categoria e le aziende che hanno già partecipato al “Tavolo del fotovoltaico”, istituito dallo scorso ottobre, una sorta di “lobby” positiva sul territorio a sostegno del settore. “Il Governo affronterà una serie di questioni per varare il decreto legato allo sviluppo – spiega Barison - e noi riteniamo che questo documento vada inserito nelle linee che verranno indicate per la ripresa”. Così il settore sintetizza l’escalation di eventi che ha portato a peggiorare la situazione per il fotovoltaico: “La sofferenza del comparto si è aggravata per la mancanza di un Piano energetico nazionale e di un
Piano energetico regionale, per le difficoltà di accedere al credito causato dalla crisi in atto, per l’alto costo del denaro con conseguenze sulla competitività con le ditte asiatiche, per l’incertezza dei tempi di erogazione dei contributi da parte del Gestore dei servizi energetici (Gse) e per i ritardi nei tempi di allaccio da parte di Enel o Terna”. Un mix di fattori che sta mettendo a dura prova le aziende padovane che rappresentano il maggiore “distretto” di questo settore in Italia. Al punto che anche le sette più importanti realtà del padovano hanno manifestato la necessità di dover ricorrere alla cassa integrazione e ad altri ammortizzatori sociali per centinaia di posti di lavoro diretti, trascinando in questa dinamica tutta la rete di piccole aziende e artigiani dell’indotto. E il 2012, se non verranno avviati i provvedimenti auspicati, si preannuncia come un anno ancora più pesante per le aziende del settore, con conseguente perdita di molti posti di lavoro, di ricerca e sviluppo anche dell’indotto. Tra le azioni “a costo zero” che potrebbero portare beneficio al settore e altre che, in prospettiva,
PARADISO VERDE A VILLA BEATRICE
Padova è la “capitale” del fotovoltaico per numero di aziende e di addetti, sul futuro del settore però regna l’incertezza delle scelte in materia di incentivi
riuscirebbero ad agevolarne lo sviluppo, il documento approvato in Provincia propone al Governo di sostenere con fondi dedicati la ricerca e lo sviluppo, attivare fondi di garanzia a sostegno delle imprese tramite strumenti già a disposizione (ad esempio “Fondo rotativo per Kyoto”), fare in modo che il Gse eroghi i contributi e dia le risposte previste nei tempi di legge, fare in modo che si riducano i tempi da parte dell’Enel in tutte le procedure legate all’autorizzazione e all’allaccio degli impianti alla rete elettrica, fornire garanzie al sistema bancario perché continui o aumenti il finanziamento
per la costruzione degli impianti fotovoltaici. Agli enti locali, invece, si chiede di agevolare, nel rispetto dei regolamenti, l’autorizzazione da parte dei diversi enti all’installazione degli impianti su tetto e su terreno; di promuovere il coordinamento delle aziende del territorio per proporsi nei mercati esteri, con il supporto attivo ed efficiente degli istituti bancari, delle parti sociali, della Provincia e della Regione; di attivare presso l’Agenzia provinciale per l’energia, un tavolo tecnico per progetti di ricerca, formazione e informazione.
OGGI BAMBINA... DOMANI INFERMIERA Investire nei bambini di oggi è il miglior modo per costruire un domani di giustizia e benessere condiviso.
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’area verde attorno a villa Beatrice d’Este a Baone, in tutto 4,3 ettari di territorio, sarà rimessa a nuovo entro l’estate. Tree-climbing per potare in modo mirato, nuove piantine, una staccionata, una siepe, bacheche in legno e totem informativi. Numerosi dunque gli interventi, alcuni già in fase di realizzazione, che interesseranno i boschi e i prati attorno al complesso museale, suddivisi in tre progetti per un costo totale di 64mila euro. Due stralci sono finanziati dalla Regione, il terzo dalla Provincia che ha contribuito per 25mila euro. “L’obiettivo – ha spiegato l’assessore provinciale all’Agricoltura e alla Difesa del suolo Domenico Riolfatto - è non solo quello di eliminare le situazioni di dissesto esistenti, ma anche di prevenire le cause future di degrado attraverso operazioni innovative, che migliorino l’intero sistema di prati, boschi ed aree agricole che arricchiscono in modo armonico il complesso architettonico della villa”. Per iniziare, dunque, pulizia. Le macchie alberate saranno pulite dalle piante morte o cadute, possibili cause di incendi. L’accesso
ai boschi verrà facilitato grazie alla manutenzione e alla sistemazione delle piste e dei sentieri esistenti, mentre le piante più vecchie e monumentali saranno interessate da un programma di pulitura mirata, per valorizzarle, con la tecnica del tree-climbing. Tra il pianoro e il bosco verrà inoltre realizzata una nuova staccionata, mentre tra il prato e il vigneto sarà piantata una siepe di specie autoctone. Il patrimonio di specie vegetali già molto importante sarà incrementato con la messa a dimora di 400 nuove piantine, di specie sempre locali. Delle bacheche in legno e una decina di piccoli totem saranno installati nella zone di maggior pregio del parco per fornire informazioni sulle peculiarità dell’area ai visitatori. “Va tenuto conto - ha aggiunto l’assessore - che negli spazi verdi attorno a villa Beatrice, la Provincia ha avviato dal 2010 un progetto sperimentale per la gestione del verde con il metodo biologico. Non solo per eliminare l’impiego di prodotti di sintesi, ma anche per creare zone salubri e fruibili dalla cittadinanza, in particolare quella più debole”. G.C.
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18 L’intervista
da Enaip Veneto ed Enaip nazionale, anche da Enaip Friuli e Acli. Gode inoltre del patrocinio del comune di Padova e del comune di Trieste e della collaborazione dell’ambasciata d’Italia e dell’associazione italiana di Addis Abeba e di S.E. Project.
sostiture alla pagina di scuola, escluso il piovese
L’intervista Il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera e dell’Uls 16 di Padova sul futuro dei servizi
“Lavoriamo ad un Pronto Soccorso provinciale” Aumento dei ticket: “Siamo solo all’inizio, chi può è giusto che paghi, in passato eravamo troppo sproporzionati”
Adriano Cestrone ci sono e ci sono sempre state, si trattava solo di una casistica troppo bassa. Ora abbiamo creato un Dipartimento, che riunisce la Pediatria di Piove, quella di Padova e l’Ostetricia di Padova. Una struttura unica, senza soluzione di continuità e diretta da una delle migliore professioniste a livello nazionale, la Dottoressa Gervasi. Con questa nuova organizzazione, i parti verranno portati a Piove o a Padova, a seconda delle specificità. Questo garantirà sempre una casistica ed una qualità di altissimo livello. Oltre ad una grande omogeneità”. Nella sua visita aveva parlato di una imminente nomina di un Direttore medico ospedaliero per Piove... “Certo, il Direttore medico c’è ed è il Dottor Carretta, così come c’è un programma riorganizzativo che stiamo attuando e che comprende un bando per il primariato. E’ importante questo ma ancora più importante secondo me è sapere che l’intento è quello di fare interventi mirati laddove servono, sempre nell’ottica dell’interesse del cittadino. Pensiamo ad esempio che alcune attività di Cardiologia verranno trasferite da Padova a Piove, per offrire sempre il migliore servizio. E anche i medici scambie-
ranno le proprie consulenze indistintamente ed in modo omogeneo. Anche dal punto di vista diagnostico, tanto che verrà cambiata la Tac a Piove e da ottobre sarà disponibile quella nuova. A Piove c’è una fortissima identificazione con il proprio ospedale e per questo per me è importante intensificare gli incontri con i cittadini e le mie visite, per trasferire e confermare questi aspetti”. Si moltiplicano le richieste di passaggio all’Uls 16: dopo quella, esaudita di Piove di Sacco, anche altri comuni a Nord di Padova chiedono di essere inglobati a Padova. Fino a che punto l’Ulss 16 potrà crescere? E con quali conseguenze? “Parto dal presupposto che l’importante è che si guardi sempre all’interesse del paziente nell’uso corretto dell’ospedale e della zona in cui vive. In quest’ottica penso piuttosto convenga un protocollo di uniformità, che garantisca il paziente soprattutto nell’area del Pronto Soccorso. Ho insistito molto perchè a livello sperimentale venga creato un dipartimento provinciale di Pronto Soccorso, con l’ausilio del Suem. In questo modo, nel momento di maggiore necessità, tutti gli ospedali provinciali
saranno in rete ed interverranno nella maniera più opportuna e congrua, anche in base alle distanze. A questo punto, se il Pronto Soccorso è provinciale e quindi immediato ed efficace ancora più di adesso, fa poca differenza dove poi viene ricoverato il paziente, perchè, ricordiamoci, il Veneto in generale è un’eccellenza italiana nella sanità. E problemi di posti letto non ce ne sono e non ce ne saranno”. Proprio in questi giorni si discute dell’accorpamento delle Asl o addirittura della riduzione del numero delle stesse, in maniera sensibile. Cosa ne pensa e quali possono essere gli scenari? “Questi sono aspetti prettamente politici. Il compito della Regione è quello di garantire i cittadini. Certo, in Veneto ci sono troppi ospedali e, come nel caso dei parti, se vengono erogate molte prestazioni, allora è garantita un’ottima qualità sanitaria. La quantità fa la qualità nel nostro settore, un reparto e un ospedale hanno senso se hanno la quantità che garantisca la qualità. Anche in questo caso sono del parere che l’importante è portare i Pronto Soccorso al malato, stabilizzarlo e poi portarlo in un ospedale che possa garantire la guarigione.
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Il suo parere sull’aumento dei ticket sanitari? “Niente rispetto a quello che ci aspetta e che dovrebbe essere. Anche nella sanità eravamo sproporzionati prima, troppo a troppo poco. Certo poi che devono essere garantiti i servizi sanitari per quanti non possono permettersi il ticket, ma è anche giusto che chi può paghi il giusto per prestazioni che in Veneto e nella provincia di Padova sono ottimi. Bisogna razionalizzare e salvaguardare che non ha le possibilità. Lo stato dei rapporti fra azienda ospedaliera e università di Padova, in passato non sempre idilliaci... “Per definizione Università e Azienda hanno sistemi di gestione diversi. E a volte con lo scontro si ottiene il meglio per il paziente. Ciò non toglie che a siamo indispensabili l’uno per l’altra, soprattutto per la qualità della ricerca e della crescita sanitaria. Oggi stiamo assistendo ad un passaggio generazionale, il numero chiuso all’Università e la pensione di molti medici stanno portando ad una riorganizzazione, un’opportunità “naturale” per fare sempre meglio.
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driano Cestrone, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera e dell’Ulss 16 di Padova, ha un curriculum di sicura esperienza e professionalità e per questo è tra le figure più influenti e rispettate della Sanità veneta. L’abbiamo incontrato, curiosi di capire il suo punto di vista sull’Ospedale di Piove di Sacco, ma anche sulla sanità padovana e veneta in generale. Direttore, di recente ha fatto visita all’ospedale di Piove di Sacco, che impressione ne ha avuto? “E’ un ospedale bellissimo, funzionale e ben organizzato negli spazi. La scelta strategica della collaborazione e dell’accorpamento con l’Ulss 16 è di certo vincente, per l’Ospedale dell’Angelo, per il Sant’Antonio di Padova e per l’Azienda Ospedaliera di Padova. L’ottica con la quale è stata fatta questa scelta è quella rivolta al cittadino, che trova e troverà sempre più qualità e professionalità, perchè si tratta di collaborazione tra le 3 strutture e non di colonizzazione! Faccio un esempio concreto, Ostetricia. Piove non aveva all’attivo un numero sufficiente di parti che consentissero il meglio nei casi di emergenza. Ma le strutture e le professionalità
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20 Personaggio Ricercatore - inventore A trent’anni mette a punto un progetto rivoluzionario
Il giovane Franceschetti scopre “l’acqua calda”
La “serra” che permette di desalinizzare l’acqua ha attirato l’attenzione persino dell’Onu
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’acqua è il bene più prezioso per l’intera umanità. Lo sa bene Paolo Franceschetti, ricercatore in erba, laureato all’università di Padova, che ha già prodotto un sistema di recupero dell’acqua (chiamato Solwa) in grado di sconvolgere le sorti dei paesi del terzo mondo. Se chiedete a lui, si tratta di un semplicissimo progetto partorito guardando l’acqua della pasta che bolliva nella pentola di casa. Ma lasciando perdere la modestia, il giovane Paolo (trent’anni appena) è un vero inventore. Ciao Paolo, prima di tutto... cos’hai inventato? “Una cosa molto semplice. Si tratta di una piccola struttura simile ad una serra dove il calore dei raggi del sole scalda una soluzione salina e la fa evaporare. A questo punto il vapore viene raccolto e il sale eliminato”. Scusa ma... stai dicendo che l’acqua
salata diventa potabile? Decisamente rivoluzionario. Altri uti“Esatto. E tutto questo con due inno- lizzi? vazioni importanti rispetto agli altri sistemi “Il Solwa può produrre acqua potabile già in uso: non ha bisogno di manutenzione anche da acque inquinate da agenti chimici esterna e permette l’evaporazione della so- o biologici. Ma può essere utilizzato anche luzione a temperature più basse”. per l’essiccazione di fanghi o rifiuti di varia Davvero notenatura”. vole. Detta così però L’idea è stata Mi hai quasi consembra simile alla presentata a vinto a comprarne piccola serra che Dubai e in uno per me... hanno i nostri nonni Palestina, c’è “Vista la semplicità molto interesse di costruzione è alla nel loro orticello... portata di tutti. Non “Ovviamente il funzionamento è ben più complesso. Un sof- richiede esperti o manodopera qualificata: tware permette di calcolare le caratteristiche bastano dei comuni bancali di legno, dell’icostruttive in base alle condizioni climatiche solante per tetti (come il poliuretano espandel territorio. Inoltre l’energia elettrica per so) e del plexiglass. Pertanto anche il costo far funzionare tutto il sistema è prodotta da costruttivo diventa molto basso”. Davvero impressionante. Mi dicono un piccolo pannello solare. In questo modo tutto il progetto è dipendente solo dal sole e che viste le potenzialità di questa invenpermette di operare in qualsiasi condizione”. zione, è stata segnalata dall’Onu.
Paolo Franceschetti durante una conferenza “Esatto! All’interno di “Ideass” un progetto di sviluppo umano e lotta alla povertà. Di fatto il Solwa permette di ottenere una resa di 10 litri al metro quadro contro i 4 litri dei “concorrenti”. Immagino sarai conteso in tutto il mondo! “Beh... non esageriamo. Però il progetto sta andando piuttosto bene. Sono stato a Dubai per una conferenza e ora sono appena tornato dalla Palestina per provare dei prototipi”. Adesso dovresti svelarci un segreto... come si fa ad avere un’idea così innovativa? “Ehm... un giorno stavo guardando l’ac-
qua della pasta che bolliva nella pentola e mi son detto... “perchè non riprodurre questo processo?” poi è bastato metterci un pizzico di pazzia e il gioco è fatto”. C’è qualcuno che ti ha sostenuto particolarmente in questa tua pazzia? “Un bel gruppo di amici, ma vorrei ringraziare in particolare Enrico Gardich per la sua praticità, qualità che a me manca!”. Cosa ti aspetti dalla tua creazione? “Ovviamente spero veramente che si diffonda in tutti i paesi del mondo che hanno problemi con l’acqua potabile. Considerato che un miliardo e mezzo di persone non hanno acqua, il potenziale c’è tutto. Staremo a vedere!”.
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Cultura provinciale 21 Ram Padova Fino all’11 marzo al Centro Culturale di via Altinate la retrospettiva
L’arte di Villeglé a San Gaetano
ESPOSIZIONE
Dai celebri manifesti strappati ai disegni e alle creazioni realizzate nel corso degli anni a Parigi di Laura Organte
Autoritratto col basco rosso
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na mostra omaggio ad uno dei grandi è l’unico artista francese vivente ad essere interpreti della contemporaneità chiu- presentato nelle sale del MOMA, celebre de l’edizione 2011 di Ram, il conteni- museo newyorchese; inoltre, è presente antore di eventi culturali promosso dall’Asses- che alla Tate Gallery di Londra e al Ludwig sorato alla Cultura di Padova. Protagonista Museum di Colonia. Gli esordi di questo ardi questo ultimo grande appuntamento con tista che vive e lavora tutt’ora a Parigi sono l’arte è Jacques Villeglé, le cui opere sono in legati alla pratica del riutilizzo di materiale esposizione fino all’11 marzo negli spazi eterogeneo trovato nell’ambiente circostandel Centro Culturale Altinate San Gaetano. te nell’ottica di un’appropriazione del reale, che ha come esito la “E’ una retrospettiva fusione dell’immagiche permette di ripercor- L’uso di materiali ne del quotidiano in rere la carriera di Ville- eterogenei una pratica artistica. glé - spiega Dominique per leggere la Si delineano così Stella, curatore della realtà con uno i primi elementi di mostra che da anni sguardo nuovo una riflessione che segue l’attività del maestro – consentendoci di scoprire i décollages lo condurrà, a partire dal 1949, ad approd’affiches, dagli anni Sessanta agli ultimi priarsi solamente di manifesti strappati: manifesti strappati nel 2000 e i segni socio Villeglé, da allora, realizza un lavoro di politici che rappresentano il lavoro più recen- archeologia urbana, di classificazione delle immagini prelevate secondo tematiche te dell’artista tra tele, disegni e sculture”. Entrato ormai a pieno titolo nella sto- che gli permettono di elaborare una vera e ria dell’arte come esponente di quello che propria opera creativa, seguendo un criterio viene definito Nouveau Réalisme, Villeglè di selezione che egli stabilisce a seconda
EVENTI E MOSTRE
a cura di Laura Organte
BRIGNANO TORNA A MARZO Dopo il successo di “Sono Romano ma non è colpa mia” (che ha collezionato oltre 200.000 spettatori), Enrico Brignano ritorna a Padova con “Tutto suo padre”, uno show nel quale si interroga su sé stesso, sulla vita, sulle amicizie, sui rapporti umani. Tre repliche (il 16, 17 e 18 marzo), per uno spettacolo che mette l’accento sulla paura di apparire deboli in una società in cui giganteggiano i duri, gli eroi e i furbi, in cui il comico osserva con tenera comprensione lo sforzo che si fa per somigliare alle persone che si amano.
LE RASSEGNE AL CENTRO D’ARTE Da più di sessant’anni le rassegne del Centro d’Arte non smettono di offrire occasioni per ascolti intensi, stimolanti, avventurosi. Jazz e oltre, decisamente oltre: il cartellone 2012 sfiderà ancora una volta le etichette e le convenzioni, al fine di ritrovare il tempo per una riflessione sulla musica, per un ascolto meno fugace. Nomi di prestigio, talenti locali, gruppi americani ed europei, un approfondimento della scena norvegese. Sette appuntamenti in programma al Torresino, alle Maddalene e all’Mpx fino al 18 maggio, dedicati agli uditori più temerari.
DOMENICA IN MUSICA AL LIVIANO Tornano al Liviano gli appuntamenti domenicali degli Amici della Musica con i concerti “Domenica in Musica”. Giovani talenti in primo piano con i vincitori 2010 e 2011 di Nuove Carriere, il vincitore del premio Venezia 2011, Leonardo Pierdomenico e del premio Casella 2011, Francesco Carletti. Completano la rassegna: Zlata Chochieva, Alice Baccalini, Chiara Opalio e Alessandro Marino. I programmi spaziano da Bach a Franck, da Debussy a Chopin, Brahms e Beethoven, da Scriabin a Rachmaninov e Prokofiev, senza dimenticare interessanti proposte come le Parafrasi operistiche di Franz Liszt o le atmosfere caraibiche di Gottschalk.
I ritratti di Viganò allo Zuckermann
S Jacques Villeglé davanti ad uno dei suoi celebri manifesti strappati dell’idea che vuole sviluppare. Un’idea che egli definisce “narrazione”: un modo di raccontare la sua epoca. A partire dal 1969, invece, - dopo aver visto su una parete della metropolitana parigina, in occasione di una visita del presidente americano Richard Nixon in Francia, un grafismo particolare che traccia il nome di Nixon - realizza un alfabeto (definito “dei segni socio-politici”) con il quale crea: “una serie di tele pittoriche nelle quali i segni compongono una variazione
colorata di frasi lapidarie, di racconti criptati a volte difficili da decifrare, di slogan quasi anarchici” spiega Dominique Stella. Alla “lettera” in quanto ideogramma di base della nostra scrittura sarà infatti dedicata, per esplicita volontà dell’autore, la retrospettiva, in occasione della quale Villeglè realizzerà in esclusiva un’opera grafica dedicata alla città di Padova.
arà in esposizione fino al 4 marzo nella prestigiosa sede di Palazzo Zuckermann a Padova la mostra “Galeazzo Viganò - Ritratti 1956-2012”. L’esposizione, curata da Caterina Virdis Limentani, documenta una parte importante dell’opera dell’artista che ha per tema il ritratto di persone più o meno famose del mondo della cultura, dell’arte e della musica, da Eugenio Montale e Alberto Limentani a Elio Peruzzi, e tutti gli altri amici dell’artista con i quali egli ha condiviso la sua vita, i suoi pensieri, i suoi umori. Un percorso che si dipana attraverso tecniche diversamente espressive passando dallo schizzo più rapido, all’abbozzo più dettagliato e al disegno più elaborato e complesso fino all’opera compiuta affidata ad una esecuzione che mostra di privilegiare la tempera su tavola, specialmente a partire dagli ultimi decenni del secolo scorso. L.O.
Danza Attesi il 15 marzo al Gran Teatro Geox di Padova
Con Le Ballets Trockadero ballo declinato tutto al maschile D a trent’anni, tutù e scarpette da punta ai piedi, calcano i palcoscenici più importanti del mondo, interpretando in modo assolutamente unico e inedito il repertorio del balletto classico. E questo perché i ballerini del Les Ballets Trockadero de Monte Carlo sono tutti uomini, professionisti di notevole livello che hanno deciso di mettere in gioco la loro professionalità in una irresistibile parodia dei vezzi e delle manie di questo mondo. Una scelta vincente visto che il fenomeno dei “Trocks”, come vengono affettuosamente chiamati, ha subito attirato l’attenzione del mondo dello spettacolo partecipando a numerosi Festival in tutto il mondo, tra cui: Bodrun (Turchia) San Luis, Potosi (Messico), Madrid, Montreal, New York, Parigi, Spoleto, Torino e Vienna. A partire dalla sua fondazione nel 1974, la Compagnia si è esibita in oltre 30 paesi e in 500 città in tutto il mondo vincendo numerosi premi quali il Critic‘s Circe National Dance Awards (2007) e Theatrical Managers Awards (2006). Con questo invidiabile curriculum si presenteranno il 15 marzo prossimo al pubblico padovano, in un’evento unico e da non perdere, nell’ambito della programmazione del Gran teatro Geox. Muniti di strabiliante ironia nel costruire al “maschile” i grandi brani del re-
A Padova i ballerini del Trockadero de Monte Carlo pertorio classico riservati alle dive e ai corpi di ballo femminili, i Trocks si preparano a far divertire allo stesso modo appassionati e amanti della danza e profani, con il loro acuto senso del teatro e conoscenza filologica dei balletti proposti. Nel programma della serata figurano niente meno che l’atto secondo del Lago dei Cigni, Patterns in Space di Merce Cunningham e altri grandi “quadri” della danza classica. Lo spettacolo unisce la magia della danza, che la tecnica di questi ballerini conservano intatta, con l’ironia e la
leggerezza, che dissacra le manie di questo mondo. I biglietti sono in vendita, a partire da 23 euro (ridotto bambini 7 - 10 anni 6 euro), online al sito www.granteatrogeox. com e presso COIN Treviso e Padova, Box Office, Primi alla Prima (banca del Veneziano, bcc venete e casse Rurali Trentine), Unicredit, Cariveneto, HappyTicket e Charta. Per informazioni www.granteatrogeox. com - www.granteatrogeox.com. Infoline 049/8644888 – Info Gran Teatro Geox (dalle ore 18 il giorno dello spettacolo L.O. 0490994641).
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IL VENETO
in PRIMO PIANO L’invasione dei grandi centri commerciali In pole position oltre a Veneto City, il progetto Ikea di Casale sul Sile, le espansioni dei centri commerciali di Boara Pisani e di Monselice e i nuovi centro commerciali di Limena e Due Carrare. Preoccupazione fra politici e amministratori locali
di Alessandro Abbadir
I
consumi? Crollati con la crisi. I dati delle vendite natalizie in tutta Italia e nel Veneto sono state pressoché un disastro e anche i negozi che vendono beni alimentari oramai sono alle corde. Alla Regione però questo dato, nonostante la recessione in atto dal 2008, non interessa. L’ente capitanato dal governatore Luca Zaia, insiste nel concedere quasi sempre l’insediamento di grandi centri commerciali :Veneto City o l’Ikea di Casale sul Sile o il parco commerciale sulla Treviso – Mare a Meolo, ne sono l’esempio più lampante. Centri che si trovano a ridosso di snodi viario infrastrutture di competenza regionale. Le associazioni di categoria e il mondo della politica sono in subbuglio. Si perdono tanti posti nei piccoli e medi centri per recuperarne molti meno. Ecco intanto i dati sui consumi natalizi. Per l’Osservatorio nazionale Federconsumatori la spesa complessiva è stata di 4 miliardi di euro, 400 milioni al di sotto delle stime, che indicavano un volume pari a 4,4 miliardi di euro, per una media di 166 euro a famiglia. Per la Coldiretti, il cenone della vigilia e il pranzo del 25 dicembre sono costati 2,3
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perture libere, la Regione si oppone ma il Tar del Lazio gli dà torto. L’effetto della sentenza riguarda il ricorso presentato contro il Comune veronese di Isola Rizza contro la Regione Veneto. Così dopo il sì alla Bennet a Verona, hanno cantato vittoria i Pam di Padova, Vicenza, Venezia, Treviso e Vicenza e sulla loro scia, grazie al decreto di Monti ‘Salva Italia’, ora hanno presentato ricorso anche i gruppi Auchan, Coin, Oviesse, Gallerie Commerciali spa e Upim, con la forte probabilità di vincere . Ma cosa è successo? Il Tar del Lazio, in pratica, ha vanificato una circolare inviata il 18 gennaio scorso a tutti i Comuni per invitarli a rispettare la norma regionale. Cioè quella delle 16 domeniche di apertura, più le 4 di dicembre, norma
miliardi di euro, con una contrazione del 18% rispetto al 2010. In tavola sono stati portati soprattutto prodotti made in Italy, legati a ricette del passato. Gli investimenti più onerosi in mobili, oggetti d’arredamento ed elettrodomestici sono crollati del 24%, abbigliamento e calzature sono precipitati del 18%, mentre la profumeria ha registrato -7%. A tenere solo editoria e libri. Male il turismo, con un -8%. Nonostante questi numeri la Regione non si scompone. Vediamo ad esempio il progetto Ikea di Casale sul Sile (Tv) che potrebbe autorizzare. Qui il negozio Ikea occuperà uno spazio di 35 mila metri quadri, parcheggi esclusi. L’azienda svedese prevede l’apertura tra il 2015 e il 2016. Per sgravare i negozi Ikea di Padova e Villesse, il colosso dei mobili ha deciso di investire 200 milioni di euro a Casale sul Sile, punto vendita a pochi metri dal casello autostradale . La palla è in mano in questo momento alla Regione, chiamata a imprimere il primo timbro sul progetto. In ballo ci sono circa 1.300 posti di lavoro e visto il momento di crisi come nel caso
di Veneto City (dove ne sono promessi 7000) non sarà facile dire di no. Ad esempio una cittadella che funziona da tempo e attira clienti da Croazia Slovenia e Austria è “Veneto Designer Outlet”. La cittadella della moda, di Noventa di Piave richiama visitatori provenienti anche da oltre confine. Confesercenti Veneto comunque denuncia poi l’uso di “escamotage”, per ottenere lo stesso le autorizzazioni per aree commerciali non ancora perfezionate. Problemi si sono avuti anche per le espansioni dei centri commerciali di Boara Pisani e di Monselice. Proteste per le possibili autorizzazioni dei centri commerciali di Limena e Due Carrare si sono già registrate. A prendere una posizione critica contro queste nuove possibili autorizzazioni di insediamenti commerciali è la senatrice del Pd Franca Donaggio. Per la Donaggio “Ci si deve impegnare per difendere il piccolo commercio e nello stesso tempo riuscire a dare ai consumatori una vasta scelta. Con grandi centri di distribuzione avulsi dal territorio si rischia la morte della vita sociale nelle città e nei paesi“. Una posizione con la
APERTURE COMMECIALI LIBERE LA REGIONE DÀ BATTAGLIA prevista dall’accordo sottoscritto anche dalla grande distribuzione prima del decreto Monti. Ma l’assessore, regionale contraria alle aperture deregolamentare ribadisce che sulla questione prima del governo viene la Regione. “Una cosa deve essere chiara a tutti. In materia di aperture domenicali per il commercio- spiega l’assessore regionale al Commercio Isi Coppola - qui nel Veneto vale la legge regionale fino a prova contraria. Siamo tenuti tuttavia a prendere atto delle ordinanze d’urgenza adottate in questi giorni dal Tar Veneto, con l’iter di “inaudita altera parte” che è la facoltà di non ascoltare la controparte, cioè la Re-
gione, anche se questo comporterà una situazione caotica fino al 22 febbraio, data in cui i ricorsi saranno discussi nel merito e in quella sede faremo presenti le nostre ragioni. Il Veneto, inoltre, impugnerà la legge Monti davanti alla Corte Costituzionale perché la competenza in materia di commercio è esclusiva e prioritaria delle Regioni”. Ma non solo. “C’è da dire– aggiunge l’assessore Coppola – che la stessa Federdistribuzione ha un giudizio positivo rispetto a quanto la Regione ha previsto nella sua normativa sui turni di apertura infrasettimanali, provvedimento atteso da molto tempo. E’ evidente che Federdistribuzione, sulle
quale concorda il consigliere regionale del Pd Lucio Tiozzo. Contro le condotte disinvolte delle grandi catene commerciali si sono schierati anche il presidente del consiglio regionale Clodovaldo Ruffato e critiche sono arrivate anche dalla consigliere regionale del Pd Simonetta Rubinato. Contrari a logiche di concentrazione in grandi aree anche i sindacati, Cgil in testa. Sconcertati anche diversi comuni come quello di Venezia e Padova che da tempo si battono per il mantenimento di negozi di prossimità nei quartieri. “Quartieri difficili come il nostro, cioè quello di Marghera (nel comune di Venezia) – spiega il vicepresidente della Municipalità di Marghera Bruno Polesel - dalla vicinanza di grandi aree commerciali, non hanno nulla da guadagnare. I piccoli negozi mantengono viva una rete sociale fatta di rapporti fra persone e di aiuto reciproco. Il grande centro commerciale, è spersonalizzante. Ora mettono prezzi ribassati per colpire il piccolo commercio. Poi quando i piccoli negozi saranno spariti definitivamente i prezzi li decideranno quasi da monopolisti”. aperture domenicali, si trova a rappresentare esigenze diverse nei confronti delle attività commerciali, perché ci sono i grandi gruppi, anche e soprattutto non italiani, che possono comunque permettersi di tenere aperto, mentre altre realtà distributive importanti sul nostro territorio, non hanno nessuna intenzione di avvalersi delle aperture domenicali per tutto l’anno e rivendicano il valore anche sociale della legge regionale. Inoltre sottolineo come questo primo periodo di applicazione delle 20 domeniche, sarebbe stato sperimentale e oggetto di attento monitoraggio, proprio per avere poi la possibilità di modificare a seconda delle esigenze dei consumatori e del mercato il numero più giusto di aperture”. A.A.
Il Veneto in primo piano 23 Territorio Reazioni alla realizzazione di un mega centro direzionale
Comitati e Confesercenti contro Veneto City di Alessandro Abbadir
V
eneto City, il mega centro direzionale pensato per tutta la Regione Veneto se non per l’intero Nord Est, è da mesi nell’occhio del ciclone. Contro questo polo direzionale che la Regione con il presidente Luca Zaia ha autorizzato, si sono scatenate le proteste di associazioni di categoria come Confesercenti, sindacati e comitati Cat. Confesercenti si è schierata contro Veneto City, perché di fatto, per l’associazione dei commercianti, distruggerebbe il commercio cittadino di Mestre e Venezia e della zona della Riviera del Brenta. Questo, per creare un centro direzionale che potrebbe davvero portare pochi posti di lavoro, in rapporto a quanti ne farebbe perdere.
TAR
Per Cat in particolare, che ha assunto A gennaio sono scesi i cittadini per protesta, in 3 piazze del veneziano (Mirano, la democrazia partecipativa come tratto Dolo e Mira). L’iniziativa voluta dall’Idv è fondamentale del proprio modo di agire, stata salutata positivamente dai Cat (comi- la questione del metodo con il quale si tati ambiente e territorio), anche se alla costruiscono i percorsi di mobilitazione è altrettanto importante fiaccolata, non hanno quanto la sostanza deldato l’adesione. “I Sono state le questioni in gioco”. comitati salutano po- presentate Con i Cat contro sitivamente ogni ini- per protesta in Veneto City, si sono ziativa - ha spiegato il due comuni oltre schierate associazioni portavoce Mattia Do- 11 mila firme come Legambiente, nadel - che vada nella direzione di contrastare il “mostro Veneto quelle di categoria dei commercianti e i City” e le altre grandi opere, con le quali si comitati cittadini di Dolo (Ve). A volere l’opera sono stati oltre ai provuole perseguire la distruzione del territorio e della vita delle persone che lo abitano, gettisti anche i comuni di Dolo e Pianiga, anche quelle promosse dai partiti. anche per ricavarne dei soldi con alienazioni
e urbanizzazioni. Contro Veneto City i cittadini e associazioni e comitati hanno depositato oltre 11 mila firme e altrettante osservazioni. Osservazioni che dai due comuni interessati sono state quasi tutte respinte. Le grandi opere ne attirano altre secondo i comitati. “Con la nascita di Veneto City – conclude Donadel – arriveranno nella stessa zona, Romea Commerciale, camionabile e polo logistico collegato al porto veneziano off shore. Insomma l’area fra Padova e Venezia è stata pensata come un crocevia di traffico intenso che di fatto con la crisi non esiste più. Le conseguenze della cementificazione selvaggia le pagheranno i cittadini”.
PEDEMONTANA, STOP DA RICORSO
L
a Pedemontana Veneta si ferma ancora. A bloccarne l’iter è stato il Tar del Lazio che ha accolto un ricorso presentato dal comune di Villaverla, in provincia di Vicenza. Il Tar ha ribadito ancora una volta quanto deciso in seguito al ricorso di un cittadino di Loria (Treviso) e, particolare non secondario, dando ragione ad una amministrazione pubblica. Gli amministratori di Villaverla difendono le scelte compiute a suo tempo, impuntandosi contro la Pedemontana. Per loro il fatto che: “Una infrastruttura di questo genere sorga a 40 metri dal centro di Villaverla, di fatto compromettendola gravemente sotto il profilo pa-
esaggistico ed ambientale è una cosa da rigettare”. Una posizione condivisa dai numerosi comitati del vicentino e del trevigiano, che sono sorti contro la Pedemontana, ora riuniti nel “Comitato veneto Pedemontana alternativa”, da cui sono partiti ricorsi, ma anche denunce contro il megacantiere della Pedemontana di Romano d’Ezzellino (Vicenza), inaugurato nel novembre scorso dal presidente del Veneto Luca Zaia. Insomma, i comitati si difendono a colpi di ricorsi e controricorsi, rendendo la vita difficile a chi vuole b le grandi opere subito efficienti.
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24 Il Veneto in primo piano Tra individuo e società Intervista allo psicoterapeuta Lino Busato
Le insospettate “doti” della paura In tempi difficili e dal futuro incerto la paura diventa un sentimento diffuso e collettivo ma non va temuta: si tratta di un ancestrale meccanismo salvavita che mette in allerta di fronte alle difficoltà e consente di ripartire di Ornella Jovane
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ome l’ostrica per difendersi dall’insinuazione nella propria conchiglia di un organismo estraneo - un granello di sabbia - che la irrita e la disturba, secerne quella sostanza cristallina che poi produrrà una perla preziosa, così la paura si insinua negli esseri umani per stimolare coraggiose reazioni di sopravvivenza che spesso producono insperate e straordinarie imprese. La paura è un sentimento più che mai attuale in tempi di disagio e di diffuso smarrimento, quali sono quelli che stiamo vivendo. A livello individuale, nelle proprie storie personali, e pure in quello collettivo e sociale. Questa emozione assume connotazioni diverse a seconda delle età e delle esperienze negli individui, ma anche dei periodi storici nelle società. Ma che cos’è la paura, come la si affronta e come può essere superata? “L’equivoco nel quale si può cadere - a rispondere e spiegare i meccanismi della paura è lo psicologo e psicoterapeuta Lino Busato
- sta nell’attribuirvi un’accezione negativa. La paura in realtà è un ancestrale meccanismo che stimola a reagire per riuscire a superare la fase di crisi. Naturalmente in un contesto non patologico, laddove invece può degenerare in angoscia, fobia, ansia”. Perché si ha paura? “Incertezza, repentino cambiamento magari non programmato di situazioni o condizioni acquisite, - prosegue lo specialista - possono generare paura. Ciascuno di noi la conosce: si può avere paura della malattia, di essere giudicati, di sentirci inadeguati, del cambiamento. La difficoltà nasce dal dover convivere con un senso di incertezza che destabilizza. Eppure la paura è una sorta di salvavita perché attiva quel meccanismo di sopravvivenza che consente di andare oltre le difficoltà. La reazione è quasi istintiva, successiva è la presa di coscienza dell’avvenuto superamento dell’ostacolo e quindi della paura stessa”. Per meglio esemplificare il concetto lo psi-
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cologo fa riferimento ad un esperimento. “E’ stato osservato - racconta - il comportamento del bambino piccolo che posto sopra un piano ad un certo punto si trova ad affrontare un passaggio apparentemente “nel vuoto”. Il bimbo istintivamente si ferma. Ma al di là del “precipizio” c’è la mamma che lo chiama e lo incoraggia a raggiungerla. Accade che il piccolo vince la vertigine perché valuta che oltre c’è ciò che cerca e raggiunge il suo obiettivo, ottenendo anche un premio (le coccole della madre). Ecco, la paura è quel sentimento che ha suscitato nel bambino diffidenza nel punto di passaggio incerto, proteggendolo da eventuali cadute, ma ha stimolato in lui quella forza d’animo e quel coraggio che lo hanno spinto a superare l’ostacolo”. “La paura stimola dunque un meccanismo positivo - prosegue Busato - generatore di curiosità che sollecita a conoscere per cogliere le occasioni di cambiamento, per trovare le soluzioni a ciò che spaventa. E’ il disagio ge-
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Lino Busato nerato dalla paura - quel senso di frustrazione cioè la distanza tra ciò che si ha e ciò che si vuole - che attiva la leva per fare cose che non si sospettava si sarebbero mai fatte”. “Sul piano emotivo - conclude lo psicologo - siamo fatti di contenitori esistenziali, la cui capienza dipende da molteplici fattori, dal carattere, dalle caratteristiche biologiche, dalle
esperienze e dalle persone che ci sono state vicino. Più sono capienti questi contenitori esistenziali, più siamo in grado di accogliere emozioni, anche negative, e reagire di conseguenza. L’importante è essere in grado di reagire in modo costruttivo, in psicologia si dice resiliente”.
Resistere agli urti della vita senza “rompersi”
LA RESILIENZA, OVVERO LA RISPOSTA EFFICACE ALLE AVVERSITÀ
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raccontarla, ancora oggi ha dell’incredibile l’impresa dell’esploratore Ambrogio Fogar. Era il 1978 l’avventuroso viaggiatore si muoveva al largo delle isole Falkland nel Sud dell’Oceano Atlantico. La sua imbarcazione fu probabilmente colpita da alcune orche e affondò in poco tempo. Con lui c’era il suo amico e compagno di viaggio, il giornalista Mauro Mancini. Riuscirono a portare con loro sulla zattera di salvataggio solo un po’ di zucchero, un pezzo di pancetta e due cormorani uccisi a colpi di remi. Dopo 74 giorni furono tratti in salvo. Erano in gravissime condizioni: avevano perso 40 chili. Mauro Mancini morì poco dopo di polmonite. Fogar riuscì a sopravvivere. Un’impresa epica che lo psicologo evoca per esemplificare il concetto di resilienza. “E’ un termine mutuato dall’ingegneria - racconta Lino Busato - e definisce quella proprietà che hanno i materiali o un manufatto di resistere agli urti e, grazie alla propria flessibilità, di ritornare allo stato iniziale. In psicologia l’attenzione viene posta sulla forza d’animo che consente di reagire in modo costruente ad una situazione dolorosa. E’ una qualità individuale, ma può essere anche collettiva: pensiamo ad esempio ai ragazzi di Genova che di fronte alla recente tragedia dell’alluvione, lo scorso novembre, si sono mobilitati in massa per contribuire a portare soccorso alla gente in difficoltà”. Nel mondo vegetale, resiliente è - ad esempio - il bucaneve che nonostante condizioni ostili riesce a fiorire in tutta la sua bellezza, nel mondo animale la lucertola che è in grado di rigenerare la parte della coda che ha staccato volontariamente per difendersi. “In psicologia - spiega lo specialista resiliente è colui che ha la forza di andare
oltre l’evento drammatico. La natura consente all’uomo di poter contare su alcune fondamentali e spesso insospettabili risorse. Innanzitutto biologiche: pensiamo a Fogar e Mancini che riuscirono a sopravvivere per 40 giorni, praticamente a digiuno persi nelle acque dell’oceano. Vi sono poi le risorse riparative, in altri termini la capacità di cicatrizzare vecchie ferite, sul piano emotivo, con strutture che consentono di autoriparare il “danno”. Infine vi sono le risorse evolutive che permettono di fare il grande salto verso il cambiamento quando questo è necessario, si tratti di una relazione affettiva, di lavoro o di contesti poco idonei in generale”. “La persona resiliente - prosegue Busato - è naturalmente propensa ad assumere un ruolo attivo nella propria vita, è coinvolta, impegnata, positiva e speranzosa, nel senso che ha fiducia di poter modificare col proprio impegno situazioni avverse. Vive nel presente il tempo, evita cioè di rifugiarsi nel passato o proiettarsi nel futuro per sfuggire all’immediato, ed ha una spiccata capacità di giudicare con equilibrio e quindi controllare gli eventi”. Com’è possibile allora sviluppare questa forza d’animo? “Innanzitutto - conclude lo psicologo “allenandoci” ad osservare in modo consapevole la nostra vita, con un atteggiamento attivo e presente, facendo in modo che la nostra vita sia quello che vogliamo noi e non ciò che gli altri si aspettano, poi creando buoni rapporti sociali che ci spingono ad aprirci verso gli altri, anche nelle difficoltà, e ci consentono di accettare l’aiuto offertoci. Vale la pena crearsi nuove possibilità per imparare sempre qualcosa di nuovo. Infine riuscire a mantenere con equilibrio le situazioni nella giusta prospettiva”. O.J.
Voci da palazzo 25 Finanziaria Regionale Approvato dal Consiglio il previsionale 2012
Poche conferme, tanti i tagli in bilancio Due milioni di euro in meno rispetto allo scorso anno per Cultura, Istruzione e la Formazione. Tagliate anche le Politiche sociali, da 127,77 a 71,58 milioni di Fortunato Marinata
L
’approvazione del bilancio previsionale è stata anticipata da una serie di polemiche innescate dal ritardo con il quale la Giunta regionale ha presentato il documento al consiglio di Palazzo Ferro Fini. I tre mesi di dilazione accumulata, infatti, avevano messo in forse anche il pagamento degli stipendi ai dipendenti e dei vari enti collegati alla Regione ma il rischio è rientrato lo scorso 17 gennaio quando il bilancio di previsione 2012, e la relativa legge finanziaria, ha ottenuto il voto favorevole del consiglio regionale anche se, per essere precisi, è doveroso dire che l’assenso è arrivato esclusivamente dalla maggioranza guidata da Zaia, mentre l’opposizione ha espresso voto contrario ad eccezione dell’Idv e di Verso Nord che hanno optato per l’astensione. Un bilancio che tuttavia l’assessore di riferimento Roberto Ciambetti ha difeso nelle sue linee strutturali soprattutto alla luce del momento di empasse che gli enti locali stanno vivendo. “Nonostante la contrazione delle risorse statali e regionali il bilancio di previsione della Regione Veneto – ha commentato l’assessore – è riuscita a conservare pressoché inalterate le voci di spesa per la Sanità, il Sociale, l’Istruzione e la Formazione, le Politiche per il lavoro e la Tutela del territorio. Rispetto al 2011 le manovre governative Tremonti e Monti hanno ridotto il trend delle risorse regionali disponibili a 1303 milioni, 87 in meno rispetto al 2011”. Una riduzione che sempre secondo l’assessore dovrebbe essere mitigata da un’operazione straordinaria di vendita di immobili regionali, il cui ricavato è stato prudenzialmente stimato in 79 milioni di euro. A puntellare il bilancio concorreranno anche i 30 milioni di euro recuperati dall’assessore Giorgetti con un’operazione “pulizia” su mutui e voci riservate all’edilizia pubblica e i fondi dei programmi comunitari (Fesr, Fse, Fpe e programma rurale) che garantiranno oltre 220 milioni di euro all’ente. “Grazie a queste entrate – ha spiegato Ciambetti - la Regione Veneto ha la sicurezza di riuscire a tenere in equilibrio i propri conti anche per il prossimo anno”. Complessivamente, il bilancio della
Regione Veneto per il 2012 supererà i 14 miliardi di euro che andranno a impinguare i capitolati dei vari referati. Come sempre a prendersi la fetta più grossa delle torta sarà la Sanità, alla quale normalmente va destinato l’80% del bilancio, quest’anno favorita anche dai trasferimenti statali che non diminuiranno rispetto all’esercizio trascorso portando il finanziamento da 8362 milioni del 2011 agli 8610 nell’anno in corso. Sostanziali al bilancio anche gli stanziamenti a disposizione della tutela del Territorio, dell’Ambiente e quelle destinati alle Infrastrutture (1347,7 milioni, di cui 420 stanziati direttamente dalla Regione) e le spese tecniche di funzionamento della ‘macchina’ regionale (1075 milioni, di cui 476 fonte regionale). Altre destinazioni, invece, sono cadute sotto la mannaia dei tagli. In contrazione, le spese per la Cultura (13,6 milioni, due in meno rispetto al 2011), per l’Istruzione e la Formazione (89,8 milioni di euro, due in meno rispetto all’anno scorso), per la Sicurezza e l’ordine pubblico (250 mila euro, 100 mila in meno rispetto al 2011), per lo Sport e il tempo libero (1,59 milioni rispetto ai 2,8 dello scorso anno). All’interno di questi capitoli troveranno risposta le scuole materne paritarie (alle quali vengono assicurati 43 milioni di contributi), le borse di studio (13 milioni) e i buoni scuola (7 milioni). Ancora più consistenti i tagli alle politiche sociali, che potranno disporre di 71,58 milioni rispetto ai 127,77 dello scorso anno. “Il fondo di rotazione di 50 milioni di euro istituito nel 2011 per finanziare investimenti nelle strutture sociali e sociosanitarie è stato stoppato dalle disposizioni del decreto governativo 118 e quindi non verrà più rifinanziato - ha spiegato Ciambetti rispondendo ai rilievi preoccupati dei consiglieri di opposizione - escludendo le risorse destinate al fondo, i fondi per gli interventi sociali risultano invece in lieve aumento”. Come pure i capitoli riservati alle politiche per il lavoro che passano dai 12,5 milioni del 2011 ai 13 di quest’anno, quelli per l’agricoltura (da 74 a 82 mi-
Palazzo Ferro Fini sede del Consiglio regionale sul Canal Grande a Venezia lioni), per il commercio (da 490 mila euro a 2,3 milioni), per la promozione economica e fieristica (da 1,7 a 3,1 milioni), per lo sviluppo delle piccole e medie imprese (da 15,7 milioni a 18,47) e per le politiche energetiche (50,5 milioni nel 2012). Nell’area dello sviluppo economico, l’unico settore a registrare il segno meno risulta essere il turismo che vede contrarre le risorse regionali da 14,9 a 5,9 milioni di euro e potrà contare su una disponiblità complessiva di 9,5 milioni di euro solo grazie a finanziamenti di fonte statale e comunitaria. In significativo aumento, invece, le risorse per l’edilizia residenziale pubblica, dai 20 milioni del 2011 agli oltre 40 milioni di quest’anno, e i fondi per la tutela del territorio che - tra risorse regionali e risorse statali e comunitarie - assommeranno a 168,5 milioni di euro. In aumento anche i finanziamenti per la mobilità regionale e il trasporto locale su gomma e su rotaia che potranno così contare su 253 milioni per bus e tram e su 96 milioni per i servizi ferroviari regionali. Infine confermati i 334 milioni per la salvaguardia di Venezia e della laguna, porta a 54 milioni le disponibilità per la protezione civile (di cui, peraltro, solo un milione e 200 mila euro di provenienza diretta da parte della Regione) e comprime in poco più di 53 milioni e mezzo di euro le spese istituzionali per il funzionamento di Giunta e Consiglio, con un taglio del 11,5 per cento rispetto ai 61,5 dell’anno scorso.
Gustavo Franchetto, Italia dei Valori
Laura Puppato, Partito Democratico
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l bilancio della regione Veneto riduce ai minimi termini la spesa sociale nel 2012. Restano praticamente solo i soldi per la Sanità”. Claudio Sinigaglia, consigliere regionale del Pd e vicepresidente della commissione Sanità e Sociale, commenta con amarezza la manovra finanziaria per l’anno in corso. “Rispetto allo scorso Claudio anno mancano all’appello 56 milioni e Sinigaglia sparisce la parte collegata alla promozione della sussidiarietà, al terzo settore e a favore dei progetti per aiutare le persone sul territorio - dichiara Sinigaglia - rimangono invariati, senza alcun aumento, i fondi per le scuole dell’infanzia, gli asili nido, i minori e una parte di fondo indistinto”. Per Sinigaglia preoccupano, inoltre, i tagli alle risorse per l’inserimento dei disabili nei Ceod e l’aumento solo virtuale del Fondo per la non autosufficienza: “I 29 milioni di finanziamenti aggiuntivi rispetto ai 739 del 2011 - afferma Sinigaglia - rappresentano un’operazione puramente virtuale, perché i fondi in più derivano dal fondo sanitario nazionale, il cui riparto deve ancora essere fatto. Dunque al momento non sono soldi garantiti”.
Franco Bonfante, Partito Democratico
“NESSUN RISPARMIO NEGLI ENTI REGIONALI”
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Claudio Sinigaglia, Partito Democratico
“MANCANO LE RISORSE PER L’INSERIMENTO DEI DISABILI NEI CEOD”
L’opinione
“GRAVE TAGLIO, 30 MILIONI AL SOCIALE”
ispetto al 2011, se contiamo le risorse a libera destinazione, nel Sociale c’è un taglio di 56 milioni di euro. Se aggiungiamo anche altri importi vincolati, non va comunque tanto meglio. Da 127 milioni dell’anno scorso si passa a 98. Quasi Gustavo 30 milioni in meno, un terribile -23%. Franchetto In un momento di crisi come questo spiega l’esponente Idv - in cui le famiglie fanno fatica ad arrivare a fine mese, perché oberate da mille costi sempre crescenti, dalle bollette alla benzina, i servizi alla persona devono essere un’ancora di salvezza”. “Come Regione - afferma ancora Franchetto - dovremmo, a costo di togliere soldi da altri capitoli che possono attendere momenti economicamente migliori, garantire un deciso aumento di risorse per il Sociale e costruire un sistema di “welfare” a basso costo, per integrare, in qualche modo, i redditi delle famiglie più pesantemente colpite. Le famiglie venete le aiuti solo se aumenti i servizi sociali, costruendo un ammortizzatore ai contraccolpi del costo complessivo della vita”.
“LA REGIONE PAGA I DEBITO DOPO 500 GIORNI”
a Zaia solo proclami ma il suo fallimento è evidente – ha speigato invece Laura Puppato - Non si possono far attenLaura Puppato dere oltre 500 giorni aziende e cittadini - conclude Puppato - senza andare troppo lontani, ricordo che in Lombardia la Regione si è attrezzata per saldare questi debiti entro 60 giorni. Il Veneto invece, che su questo terreno è in linea con le peggiori Regioni del sud Italia, soffre di responsabilità politiche chiare, attribuibili al suo presidente, che pare ben distante dall’operare con coerenza e sforzi adeguati”. Il piccato commento del capogruppo del Pd è stato rivolto al ritardo con il quale è stato presentato il bilancio.
ritico il giudizio del vicepresidente del Consiglio regionale Franco Bonfante sulla manovra Franco Bonfante finanziaria.”Zaia – ha dichiarato Bonfante - aveva promesso semplificazioni e riduzioni di enti, società, agenzie regionali; ci troviamo, invece, una finanziaria che istituisce nuove agenzie, gruppi e fondazioni (come quella per il restauro) che non sembrano essenziali per il futuro dei veneti, a ricapitalizzare società regionali in perdita come Veneto Nanotech, senza avere il coraggio di dire la verità. Si continua a “foraggiare” a macchia di leopardo, senza un vero disegno di riordino e di riduzione degli sprechi come più volte richiesto: insomma, si predica bene ma si razzola male”. Le critiche di Bonfante investono anche gli articoli della finanziaria dedicati a Veneto Agricoltura, ente - fa notare l’esponente Pd - oggetto di una vera e propria riforma condotta in sede impropria, cioè con una legge finanziaria e non con un apposito disegno di legge, senza peraltro ottenere un significativo risparmio e senza valide motivazioni. Piero Ruzzante, Partito Democratico
“ALCUNE ENTRATE SONO FITTIZIE”
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’esponente democratico ha posto in evidenza altri aspetti di questo bilancio: “Una parte è fittizia, Piero Ruzzante cioè deriva solo dalla dismissione di palazzi e sedi. Se si vendono queste sedi per un valore complessivo di 79 milioni allora abbiamo entrate necessarie per affrontare le spese. Ma con i tempi che corrono e la crisi del mercato immobiliare queste sono voci di bilancio coperte solo in teoria”. Ruzzante non rinuncia a sottolineare i ritardi dei tempi di pagamento ai fornitori: “Una voragine che rende questa Regione come uno dei fattori di crisi delle imprese. E’ necessario ovviare immediatamente a questo enorme problema adottando misure simili a quelle di alcune amministrazioni comunali. Ad esempio Padova garantisce i pagamenti entro i 60 giorni: questo anche in virtù di un accordo con gli istituti di credito che provvedono, in caso di necessità, a saldare direttamente i creditori senza farli attendere oltre misura”.
26 Intorno a noi La missione Dopo aver tentato la scalata del vulcano più alto del mondo il gruppo sta coprendo 2500 km in tandem
Disabilità senza barriere con l’avventura di Simone
di Nicola Stievano
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imone Salvagnin, ventottenne di Schio, ipovedente e campione mondiale di arrampicata sportiva, sta attraverdando la Patagonia in bicicletta dopo aver tentato la scalata del vulcano più alto del mondo per celebrare la Carta Onu dei diritti dei disabili, una conquista che riguarda milioni di persone che vogliono una vita “senza barriere”, perché spesso le vere barriere sono quelle della mente e dei pregiudizi. Simone da metà gennaio sta vivendo una grande avventura fra Argentina e Cile, incontrando italiani e rappresentanti delle comunità locali, portando con sé una copia della Carta dell’Onu, di cui è portavoce ufficiale, per condividerla e farla sottoscrivere alle personalità politiche che sta incontrando lungo il percorso. Un’avventura indimenticabile che porta con sé un messaggio di integrazione e condivisione. Passando alla cronaca della spedizione il gruppo ha dovuto arrendersi ai piedi del vulcano più alto del mondo, l’Ojos del Salado, 6.981 metri, a causa delle condizioni meteo proibitive, una bufera di neve a oltre 150 chilometri all’ora. Ma la prima parte della spedizione può comunque vantare numerosi successi: in 12 giorni trascorsi tra i 4000 e i 6000 metri, il gruppo ha conquistato due vette: Los siete hermanos (4850 m) e San Francisco (6100 m). “Un’esperienza grandiosa - afferma Salvagnin - porto a casa la vittoria di essere andato per la prima volta oltre i quattromila, ringrazio il gruppo e in particolare la mia guida Enrico Rizzolo. A volte però è la montagna che decide se farti salire. Qui la natura comanda e non va sfidata”. Ma l’avventura non si ferma e prosegue alla volta della Patagonia: da inizio febbraio Simone e il compagno Enrico stanno percorrendo 2500 chilometri in tandem tra Cile e Argentina fino alla punta estrema della Terra del Fuoco, Ushuaia, la città più a sud del mondo. Ad accompagnarlo un’altra decina di ciclisti, per incontrare le comunità locali di origine veneta, iniziativa dal nome “Bici e Radici”. Una volta rientrato in Italia Simone sarà nuovamente a Venezia per la firma ufficiale della Carta Onu da parte della Regione Veneto. “Preferiamo aspettare la conclusione della spedizione e il ritorno di Simone. - spiega l’assessore Marino Finozzi - Con il suo esempio ci sta dimostrando che l’unica vera disabilità è quella montale che vuol dire essere convinti di non farcela o che non ci siano i supporti per farcela. E’ questa condizione che dobbiamo contrastare. Come Veneto siamo capofila in Europa per il turismo senza barriere, e lo ribadiremo a marzo al salone vicentino ‘Gitando All’, dove speriamo di avere con noi Simone”. L’avventura, intanto, continua, sulla spinta di un messaggio universarle di integrazione che non conosce barriere.
Il ragazzo vicentino campione mondiale di arrampicata, ipovedente, sta portando in Patagonia la Carta Onu dei diritti dei disabili
Simone Salvagnin fra i ghiacchi dell’Ojos de Salado, il vulcano più alto del mondo
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Cultura veneta 27 Incontro con l’artista Mario Solazzo pugliese innamorato di Cortina
Il cantore della neve Il soggetto che lo ha reso famoso nel mondo dell’Arte è la montagna di Alain Chivilò
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i Mario Solazzo avevo già sentito parlare, ma il destino non aveva ancora posto le basi di un incontro. Nella passata edizione di Arte Fiera Padova 2011, tra le innumerevoli opere esposte, fui colpito all’improvviso da dei grandi paesaggi innevati che si stagliavano dalle pareti. Forte fu il richiamo che andai a osservarli da vicino, trovando all’interno dello stand il Maestro. Un incontro casuale però sincero, cordiale e disponibile al dialogo tanto da iniziare un’amicizia con l’arte alla base di tutto. Mario Solazzo (Novoli 1944) dalla Puglia arriva all’età di 17 anni a Torino, dove ha “un inizio artistico bello per l’entusiasmo, ma allo stesso tempo faticoso perché non avevo disponibilità monetaria; feci così vari lavori per mantenere questa mia passione. Passo dopo passo la situazione è andata avanti dando coscienza dei miei mezzi”. In quest’ambito Solazzo matura artisticamente e si affascina del paesaggio montano, infondendogli “la volontà di cambiare la pittura in chiave espressionista
Qui sopra il maestro nel suo studio di Cividale del Friuli, due sue tele con i paesaggi innevati sempre per quanto riguarda il paesaggio partendo da pittori passati come Maggi, Segantini e Solero”. Nel 1978 il trasferimento in Friuli: “è stato un caso determinato da una delusione amorosa. Andai poi a trovare mio fratello che era maresciallo a Palmanova e così ebbi modo di conoscere il Friuli Venezia Giulia e la sua gente. Il tutto mi piacque molto e decisi così di trasferirmi definitivamente”. Nel prosieguo della sua vita le città di Cividale del Friuli e Cortina d’Ampezzo diventano fondamentali per la sua vita artistica. Il soggetto che ha reso famoso
Solazzo al mondo dell’Arte è rappresentato dalle montagne, soprattutto nella versione innevata dell’inverno. Personalmente lo definisco il cantore della neve, perché è riuscito a rappresentarla con vitalità. La neve per l’artista “è una sfida in quanto è difficile da realizzare perché non è bianca ma ha i colori della fisica. Ha molteplici colori. Come colorista sono riuscito a dare profondità alla neve facendo prendere a essa diverse tonalità. Anche la luce ha un ruolo fondamentale nell’equilibrio pittorico”. Le sue montagne sono rappresentate in chiave contemporanea “non dipinte a carto-
lina ma dando un’impronta espressionista”. Proprio dall’Espressionismo, movimento che si sviluppa agli inizi del Novecento, Solazzo interpreta la primitività e la passionalità all’interno del paesaggio. Pennellate vive, di una matericità non eccessiva ma grassa, rendono le montagne dei luoghi che non risentono dell’orogenesi di questi millenni, diventando così monumenti impetuosi la cui crescita è senza fine. In questi luoghi egli stesso vorrebbe abitare: “io vivrei su un cucuzzolo della montagna. Questo perché da una pace incredibile e una poesia. Mi chiamano anche il poeta della montagna. Io qui vivo bene”. Analizzando i paesaggi difficilmente troviamo la presenza dell’uomo per una rappresentazione della solitudine che l’artista vuole comunque testimoniare, in quanto caratterizza la nostra società contemporanea. Mario Solazzo non è solo “alpino”
d’inverno, lo è anche nella stagione calda oltre a dipinge splendide Venezie e mercati cittadini. Quest’ultimi rappresentano la seconda importante tematica del Maestro tanto da sembrare in contrapposizione alle montagne, ma non è proprio così, perché la solitudine metafisica delle montagne diventa più palpabile nei mercati e nelle persone che li compongono, con pennellate veloci e tocchi di colore a delineare figure in movimento. Ecco che a Cortina d’Ampezzo, nella sua galleria, accoglie i visitatori e gli appassionati d’arte che vengono subito rapiti dalla sua neve proprio idealmente di fronte alle Tofane. Mario Solazzo è dunque un’artista che ha reso contemporaneo il paesaggio partendo dalla tradizione ottocentesca, inserendo però uno stile personale e sincero, proseguendo il suo lungo cammino “gradino per gradino con dignità e grande passione”.
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e devastanti alluvioni nel vicentino e nel padovano dello scorso novembre, però, hanno cambiato le carte in tavola. L’idrovia Padova – Venezia è diventata di nuovo un’opera utile. Da degli studi idraulici fatti, infatti, appare chiara la sua funzione di valvola di sfogo delle acque del padovano e del vicentino, senza perdere poi la caratteristica di infrastruttura di comunicazione commerciale (su acqua con chiatte fra Padova e Venezia), che tra l’altro ha un impatto inquinante minore della cosidetta “camionabile”. Il problema però, come nel caso della Romea Commerciale, è che spesso le valutazioni su cosa realizzare, non seguono le priorità che emergono dal territorio. Queste opere progettate da tempo, sono viste per lo più come grandi affari, operazioni che una volta avviate sono difficili da cambiare e da adattare alle nuove priorità. Questo perché hanno già mosso ed impegnato gruppi imprenditoriali, fiumi di denaro potenziale o già stanziato che punta più su strade, su nuovo cemento, su ferrovie o idrovie. I cittadini però cominciano a svegliarsi e con loro anche tante forze politiche locali che “disubbidiscono” platealmente agli input che arrivano dai vertici dei partiti e si dimostrano più moderni degli imprenditori nel campo degli interventi sostenibili. Non si accettano più decisioni calate dall’alto che qualche ente locale finge di contrastare per poi accettare supinamente. Nascono comitati e fronti trasversali, che vogliono assemblee partecipazione, referendum. Sul futuro del territorio la gente vuole decidere non subire le scelte dei potentati d’affari. Xdci^cjV YV eV\# 1
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E’ in funzione da gennaio a Campolongo Maggiore (In Riviera del Brenta) un nuovo servizio chiamato ecomobile. Potranno essere conferiti rifiuti ingombranti come mobili ed elettrodomestici. Sarà possibile conferire i rifiuti ingombranti: Boion ogni 2° sabato del mese dalle 8 alle 12 in Via Pasolini (parcheggio ad ovest della piazza della chiesa). Campolongo Maggiore ogni 4° sabato del mese dalle ore 8 alle 12 in Via Majorana (parcheggio del campo sportivo). Sanità
TORNA A COLPIRE L’INFLUENZA SUINA L’influenza A (H1N1) torna a colpire anche in Veneto, all’inizio del mese di gennaio si registravano 9 ricoverati e un decesso. Si tratta per lo più di persone già debilitate da malattie o convalescenti. Il virus quest’anno si presenta con caratteristiche meno aggressive ma può avere delle complicazioni. Nel Veneziano si è registrato anche il caso di un uomo di San Donà. Nel Miranese il presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 13, Fabio Livieri, sollecita maggiori controlli nelle scuole del territorio considerato il picco atteso per fine mese.
cortesia
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Economia
LA PROVINCIA VENDE QUOTE AUTOSTRADE
PESCI DAL 20/02 AL 20/03
La Provincia di Venezia vende il 7 per cento delle quote possedute nell’autostrada Spa Venezia-Padova, pari a 171.173 azioni per un valore complessivo di 9.120.319,96 euro e lo 0,71 per cento delle azioni di Interporto di Venezia spa per un valore di 191.427,64 euro. I bandi di avviso sono pubblicati all’albo pretorio e sono disponibili sul sito www.provincia. venezia.it sezione bandi e concorsi. Il termine ultimo per la presentazione delle offerte è il 7 febbraio 2011
igiene
Territorio
AMBIENTE: MENO CO2, PIÙ QUALITÀ
Chioggia
Provincia
CONRIBUTO AFFITTI
Regione
POLITICA
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PRIMO PIANO
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SOLIDARIETÀ
SCUOLA
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INTORNO A NOI
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Sanità X]Z edgiV Va aVkdgd eV\# 30 Ulss 14 e osped VELA CULTURA ale, quale destin8^cV Z 8]^d\\^V/ >a W^aVcX^d o Y^ :cg^Xd OZccVgd ^cXdcigd Y^ YjZ per Chioggia? XjaijgZ eV\# 16
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10-14
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Il caso Intoppi per la riscossione dei bonus gas
MOSTRE A PADOVA
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eV\# 34
Si sono riuniti lo scorso 14 gennaio a Ca’ Corner per una riunione operativa il presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto e il collega della Spezia, Marino Fiasella, insieme con gli assessori all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia, al Trasporto Giacomo Gandolfo e alla Viabilità Emanuele Prataviera, con il direttore generale di Tecla (l’associazione che dal 2001 supporta la collaborazione fra le Province e l’Unione europea) Mario Battello. Due gli obiettivi. In primo luogo individuare un percorso comune tra le due Province per l’attuazione del Patto dei sindaci, il protocollo promosso dalla Direzione generale energia dell’Unione europea, per favorire la riduzione delle emissioni di Co2 siglato dalla Provincia di Venezia lo scorso 25 settembre. Sono inoltre state valutate le prospettive di finanziamento europeo su nuovi progetti imprenditoriali finalizzati all’utilizzazione di fonti energetiche alternative.
di Chioggia
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www.lapiazz
aweb.it
Il viaggio Da Chioggia alla Mongolia in moto
eV\# 14
eV\# 26
“TOLÉLE” IN MOSTRA DI CHIOGGIA A CATTOL ICA
EDITORIALE
Grandi opere, i veneti chiedono partecip azione
Gli ex voto fanno patrimonio di Fede parte di quel e di cultura che comunemente si chiama devozione pietà popolare. o La “pietà può essere ignorata, popolare non ne trattata con indifferenza o disprezzo” scriveva il papa Giovanni Paolo II.
di Alessand
G
ro Abbadir
randi opere, il Veneto e i veneti, interrogano e si chiedono più partecipazione alle scelte infrastrutturali determineranno che il futuro del loro territorio. Sul tavolo di interventi e progetti sono molti. ce ne Alcuni già conclusi come la Pedemontan o da completare, a e il Passante Mestre (con le di opere Parentopoli, dopo sistema Metropolitan complementari), il Roma anche Veo Ferroviario di nezia, anche se ficie (appena avviato), Superle possibili proporzioni di un eventuale altri da definire alcuni addirittura scandalo, non sembrano e solo abbozzati. certamente quelle alla Romea Commerciale Si pensi emerse nella capitale. A lanciare le accuse , alla camionabile Padova – all’amministrazione Venezia, al completamen comunale e alle dell’Idrovia Padova municipalizzate Venezia, all’elettrodotto veneziane era stato to Dolo-Camin, a campagna elettorale il sindacato Usb. al Polo logistico portuale di Mira, Veneto City, te e le consultazioni è ormai alle por- l’impegno l’alta Velocità nel e la compattezza tra i diversi partiti orientale. i gruppi politici Veneto del partito nella e passata esperienza eV\# 28 sono iniziate da 2007, rendendosi amministrativa. tempo. Il partito più corteggiato Sono opere che disponibile come All’interno del Pdl le candidato possibi- come insistono e hanno al momento si attende l’esito sembra l’Udc, quasi terminale ultimo, delle centrodestra. sindaco per una coalizione conteso tra centrodestra consultazioni per capire di le province attraversando e centrosinistra nella passata amministrazise i consiglieri che . Ma i tempi non di Padova Si tratta, a detta sono maturi per una della Commerciale e Rovigo (nel caso one erano rimasti www.lapiazzawe decisione e l’Udc ancora fino alla fine fedeli ), il territorio della po politico coeso, di Tiozzo, “di un grup- vincia al mandato, siano b.it ha imparato cittadino procon idee ben di Venezia. Ma ra parte del partito. l’arte anco- si appresta le ricadute sono Il gruppo smentisce puntare su un’alleanzadella mediazione. A ora ad iniziare a testa chiare, che tutti i veneti. su la creazione di Si pensi per scheletri alta e senza una lista civica negli armadi l’imminente sia il Pd, che prende con l’Udc sarebbero e attende pletamento dell’Idrovia ad esempio al com:cigV ^c GZiZ X separata alcune risposte campa- L’opera Padova – Venezia. veneziana di Orsoni, a modello l’esperienza dai vertici del Pdl. gna elettorale”. dc cd^ cominciata negli Certa è invece in coalizione con anni 60 è stata la discesa in campo titi di centro, sia realizzata solo i par- Romano il Pdl, che ha nella parte iniziale di Tiozzo con apprezzato a ridosso della laguna di rata, esattamente una lista civica sepaVenezia, ed è sempre come aveva fatto considerata un’opera stata nel mastodontica inutile costosissima da eV\\# 4-8 e finire. 8dci^cjV V eV \# 3 eV\# 21
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