Padova nord gen2014 n13

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di Padova Nord

Periodico d’informazione locale. Anno XXI n.13 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Mobilità Pedaggi autostradali e biglietti dei treni più cari pag.

Vigonza, il caso Metropolitana di superficie, ancora polemiche

4e5

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www.lapiazzaweb.it

Cadoneghe Scuole più sicure con la strada chiusa per un’ora

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pag.

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EDITORIALE

sos stalking apre sportello a vigonza

Amarezza metropolitana di Nicola Stievano

Stop alle violenze sulle donne e allo stalking! E’ con questa spinta motivazionale che è stato attivato, a partire dal mese di gennaio 2014, presso i locali del settore servizi sociali, lo sportello “SOS stalking”. Il servizio è promosso dalla commissione per le pari opportunità e dal Comune di Vigonza. pag. 8

la crisi si fa sentire meno immigrazioni

A Cadoneghe i I dati sull’impiego sono invece complessivamente sempre più preoccupanti: la crisi ha segnato un serio arretramento dell’occupazione negli ultimi dieci anni e non si evidenziano forti segnali di cambiamento, così come le attività al commercio e terziarie non mostrano una inversione di tendenza. pag. 9 10%

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Muson, troppe le piene argini sempre a rischio A Vigodarzere monta la preoccupazione “Indispensabile partire subito con i lavori”

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os argini. Il Genio civile dovrà intervenire al più presto per sistemare le sponde degli argini del Muson dei Sassi e del fiume Brenta. A lanciare l’allarme è il vicesindaco e assessore all’ambiente del Comune di Vigodarzere, Moreno Boschello. L’assessore ha perlustrato, insieme ai volontari della Protezione civile, gli argini dei due corsi d’acqua lungo tutto il tracciato ricadente nel territorio comunale. Lo stato delle sponde, a detta di Boschello ma anche dei tecnici, è preoccupante. Dopo

le continue piogge delle scorse settimane, lo strato sabbioso delle sponde, raggiunto dall’alto livello dell’acqua, si è impregnato a tal punto da sgretolarsi. Il primo dato che balza all’occhio è stato l’allungamento della fessurazione lungo l’argine del Muson, sul lato di Vigodarzere: lo scorso anno la «crepa» era di circa trenta metri, oggi è quasi raddoppiata visto che ne misura almeno cinquanta. Le continue infiltrazioni d’acqua stanno progressivamente spezzando l’argine a metà.

Di recente la Regione è riuscita a recuperare quasi un milione di euro da fondi europei. Ciò consentirà di intervenire con un profondo rinsaldamento sul Muson sia a Vigodarzere che a Loreggia. Sarà, però, necessario procedere a espropri e si dovrò, inoltre, ottenere il parere della Sovrintendenza ai beni ambientali. Un iter burocratico che allunga purtroppo i tempi, secondo l’assessore e gli amministratori “per cui c’è solo da sperare che non vi siano ostacoli di pag. 11 alcuni tipo” .

L’Intervento

Sì alla sicurezza alimentare, no alla demagogia di Giovanni Taliana*

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L

a lotta alla contraffazione alimentare e la sicurezza del consumatore sono troppo importanti per essere oggetto di demagogia e di polveroni mediatici. Siamo da sempre in prima linea nella difesa della qualità delle nostre produzioni e della sicurezza alimentare. *Presidente della Sezione alimentari di Confindustria Padova

continua a pag.

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l 2014 dovrebbe essere l’anno della città metropolitana Padova - Venezia -Treviso, durante il quale il progetto prenderà forma e finalmente decollerà dopo un lungo dibattito politico. Ma l’anno nuovo non si apre certo sotto i migliori auspici visto che l’intento di dare vita ad un grande sistema di relazioni fra i tre centri e i territori interessati rischia di essere ridimensionato, se non addirittura affossato, dalle carenze della rete dei trasporti. In una città metropolitana che si rispetti i collegamenti ferroviari e stradali dovrebbero essere potenziati al massimo, resi più efficienti e messi a disposizione dei lavoratori e di tutti coloro che si muovono quotidianamente all’interno dell’area. Solo così è possibile accorciare le distanze, rendere più facili gli spostamenti di uomini e merci. Invece questo 2014 si apre con i problemi di sempre soprattutto sul fronte del trasporti ferroviari. Nonostante i notevoli investimenti, specialmente sulla linea Padova - Venezia, il sistema ferroviario metropolitano, del quale si sente parlare ormai da un ventennio buono, è ancora al palo e i collegamenti, dopo l’entrata in vigore del nuovo orario “cadenzato”, mostrano tutta la loro fragilità proprio in ambito locale. continua a pag.

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EDITORIALE

segue da pag.

Amarezza metropolitana

Polizia Municipale di Padova

troppi ubriachi ancora al volante

Il 2013 si è chiuso con un bilancio preoccupante per quanto riguarda la guida in stato di ebbrezza. Sono infatti 224 le persone che l’anno scorso al controllo di polizia stradale presentavano un tasso alcolemico nel sangue superiore ai limiti di legge: una ventina di casi in più rispetto al 2012. Sono invece 28 le persone risultate positive al controllo stradale per uso di sostanze stupefacenti contro le 16 del 2012. I dati sono della polizia municipale di padova, a conferma di una situazione critica. Numeri importanti perchè tale comportamento oltre a subire le gravi conseguenze previste dal codice della strada mette a rischio la sicurezza.

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Ormai le proteste dei pendolari sono all’ordine del giorno e le notizie dei disagi si moltiplicano, al punto che la Regione ha intenzione di cancellare l’accordo per il trasporto locale con Trenitalia e individuare altre soluzioni. Proprio mentre andiamo in stampa arriva la notizia che il Governatore del Veneto Zaia ha revocato il contratto con Trenitalia invocando la possibilità di fare una gara per assegnare il servizio. “Mettiamo in discussione il fatto che ci possa essere solo ed esclusivamente un gestore per i treni regionali. - ha detto - Facciamo una gara, è una facoltà che ci viene data dalla legge”. Non è accettabile che migliaia di lavoratori ogni giorno siano in balia di ritardi, cancellazioni, disservizi e molte altre incognite che causano problemi a non finire. Non è accettabile che chi sceglie o è costretto a ricorrere ai mezzi pubblici si trovi a dover affrontare temi di percorrenza insostenibili, almeno il doppio rispetto a chi ricorre all’automobile. Ma anche per gli automobilisti muoversi all’interno della città metropolitana comincia a costare caro, molto caro. Ad inizio anno gli aumenti dei pedaggi su sistema autostradale tra Padova, Venezia, Treviso e Rovigo sono un’amara realtà con la quale sono chiamati a fare i conti anche gli autotrasportatori. A quanto pare è il prezzo da pagare per la costruzione del Passante, il quale però, con queste cifre rischia di essere sempre meno frequentato, soprattutto dai pendolari. Anche loro devono far quadrare i conti con costi sempre più alti e stipendi al palo. Mentre la politica sta cercando di correre ai ripari prevedendo sconti e agevolazioni per i residenti, soluzioni che probabilmente dovevano essere messe a punto prima dell’introduzione degli aumenti, c’è chi prevede un sensibile aumento del traffico sulla viabilità locale. E qui siamo ancora in pieno scaricabarile fra entri e Regione. Davvero un pessimo debutto per l’anno della Pa-Tre-Ve. di Nicola Stievano

nuova gestione al caffe’ pedrocchi

Il Comune di Padova ha affidato ufficialmente a F&deGroup la gestione dello storico caffè Pedrocchi. L’accordo siglato tra l’Amministrazione cittadina e la società specializzata nella gestione di servizi food & beverage prevede un contratto in concessione di 15 anni e la realizzazione di un intervento di ristrutturazione e restyling per riportare lo storico luogo di incontro dei padovani alla sua antica bellezza. Lo storico punto di ritrovo e riferimento per tanti padovani rimarrà chiuso fino a tutto febbrario per permettere i lavori.

All’indirizzo www.binp.regione.veneto. it è attivo BinP-Biblioteche in Polo, il Portale web delle biblioteche che aderiscono al Polo Sbn della Regione del Veneto. Sbn (Servizio Bibliotecario Nazionale) è la più grande rete di biblioteche in Italia. Ora, grazie al nuovo portale, è a disposizione di tutti un modo veloce e semplice per trovare documenti, fare ricerche, conoscere servizi ed eventi delle biblioteche. Il Polo del Veneto, di cui è titolare e gestore la Regione, è il secondo Polo bibliotecario nazionale per dimensioni. Un primato per la cultura di casa nostra.

gare d’appalto, aiuto ai piccoli comuni

intervento a cuore aperto, 50 anni fa

Due mesi di lavori di restyling

biblioteche venete il “super portale”

Centrale unica di committenza

Lo eseguì Cevese nel 1964

Sono trascorsi 50 anni da quando, il 24 gennaio 1964, veniva eseguito a Padova, dal professor Giuseppe Cevese, il primo intervento chirurgico a cuore aperto in circolazione extracorporea di una cardiopatia congenita. Da quella data sono stati eseguiti nel centro padovano più di 40.000 interventi a cuore aperto in adulti e bambini.

E’ il secondo polo nazionale

Padova Nord web per tutti

SANITà PADOVANA

Web per tutti 5 giorni la settimana in Villa Bettanini pag. 6

cadoneghe

Il Ministro Zanonato visita la Parpas azienda d’eccellenza pag. 10

vigodarzere

Nasce la nuova commissione promozione e benessere pag.

Provincia A Brusegana il nuovo polo per l’assistenza pag.

ambiente

Urbanistica

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Raccolta rifiiuti dossier 5 Stelle su ciò che non va nel servizio pag. 15

mondo scuola

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Liceali vincono il mega concorso europeo pag.

Regione

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Le iniziative a Padova

Piano Casa: L’ultima parola ai sindaci pag. 24-25

Economia

Il Veneto si affida all’export per uscire dalla crisi pag.

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Salgado a Venezia presenta la nuova mostra “Genesi” pag.

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Cultura

“Grazie alla centrale unica di committenza riusciamo a sostenere soprattutto i piccoli comuni – ha dichiarato la presidente della Provincia di Padova Barbara Degani – mi riferisco a quelli al di sotto dei 5.000 abitanti che magari non hanno a disposizione professionalità adeguate per indire le gare d’appalto”. La novità è stata introdotta nell’ambito delle misure “salva Italia”.

grande guerra apre il centenario

Il Sindacato Guide Turistiche di Confcommercio Ascom Padova, ha elaborato una serie d’iniziative per la promozione di Padova quale città di rilievo nell’ambito delle celebrazioni legate al Centenario della Grande Guerra, partendo dai moti risorgimentali che coinvolsero la popolazione studentesca contro gli Austriaci nel 1848 e facendo nel tempo di Padova assoluta protagonista dei fatti storici che arrivano alla firma dell’Armistizio a Villa Giusti del Giardino il 3 novembre 1918. Previsti una serie di percorsi culturali-artistico-didattici, oltre a due convegni con autorevoli ed esperti relatori.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

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Padova, via Lisbona 10 Tel. 049 8704884 Fax 049 6988054 direttore@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Questa edizione raggiunge le zone di Cadoneghe, Vigodarzere, Vigonza per un numero complessivo di 12.500 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

Venezia Padova Rovigo Treviso

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

REDAZIONE:

Direttore responsabile

Mauro Gambin direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 29 gennaio 2014 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)

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4 Argomento del mese CARO PEDAGGI Il ministro Lupi annuncia le agevolazioni fino al 20% per chi percorre l’autostrada tutti i giorni, con effetto retroattivo dal primo febbraio. Non mancano però le perplessità su un meccanismo che rischia di escludere comunque migliaia di automobilisti e di bloccare la realizzazione della città metropolitana Padova - Venezia Treviso proprio in uno dei suoi aspetti più importanti, il sistema dei trasporti

Sconti ai pendolari, per

di Nicola Stievano

Zaia e Chisso plaudono al provvedimento: “Ora la proroga delle concessioni autostradali”

Critico Bottacin “Questo non farà che scaricare i costi sugli automobilisti, meglio fare le gare”

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opo un mese di polemiche di fuoco sul caro pedaggio ecco la “soluzione Lupi”: uno sconto progressivo per i pendolari che usano l’autostrada quasi tutti i giorni fino ad un massimo del 20 per cento. L’annuncio arriva direttamente da ministro dei trasporti con l’intento di mettere fine alle polemiche, specie in Veneto, regione in cui le tariffe autostradali hanno conosciuto i rincari più elevati, e andare incontro ai lavoratori pendolari. Sarà così? Staremo a vedere perché qualche ora dopo la pubblicazione delle modalità per ottenere gli sconti (almeno 20 viaggi mensili sulla stessa tratta, sconto progressivo dall’1 al 20 per cento fino ad un massimo di 46 viaggi, su una percorrenza non superiore ai 50 chilometri) gli automobilisti già iniziavano a sbizzarrirsi sui diversi “scenari”, constatando che alla fine la soluzione è il solito compromesso all’italiana, congegnato da una parte per accontentare i clienti e dall’altra per non scontentare le concessionarie autostradali, assai restie ad allentare i cordoni della borsa. PENDOLARI AGEVOLATI? Se sulla carta nel nostro Veneto sarebbero qualche decina di migliaia gli automobilisti in possesso dei requisiti per ottenere gli sconti dall’altra, osservano in parecchi, i veri benefici li vedrà solamente chi prenderà l’autostrada tutti i giorni per almeno cinque volte la settimana, sullo stesso percorso, andata e ritorno.

focus come funzionano le agevolazioni

Per avere gli sconti indispensabile il Telepass

L

e agevolazioni sono applicate a Tutti i possessori di Telepass (con contratti family, business e ricaricabili, abbinati a persone fisiche ed a veicoli di classe A) che abbiano effettuato la registrazione e che utilizzino l’autostrada come pendolari tra due stazioni predefinite, con percorso massimo di 50 chilometri. La percentuale di sconto è proporzionale al numero dei viaggi e non alla loro lunghezza. Sino a 20 transiti mensili non viene applicato nessuno sconto. A partire dal 21° transito lo sconto (per tutti e 21 i viaggi effettuati) sarà dell’1% e crescerà linearmente (2% del pedaggio complessivo per 22 transiti effettuati, 3% per 23 viaggi…) fino al 20% del pedaggio complessivo che scatta dopo il 40° transito. Chi fa 41 viaggi, cioè, avrà su tutti e 41 e sino al 46° viaggio (i giorni lavorativi in un mese sono al massimo 23) lo sconto del 20%. Per i transiti successivi al 46° viaggio si paga la tariffa intera. Lo sconto è applicato per un massimo di due viaggi al giorno, compresi i festivi. Per registrarsi basta andare, a partire indicativamente dal 25 febbraio 2014 (gli sconti sono comunque validi dal 1° febbraio) sul sito Telepass (www.telepass. it) o sul sito/ufficio della Concessionaria interessata, definendo il percorso che si utilizza abitualmente, indicando il casello di entrata e quello di uscita. Per il sistema aperto, in cui il cliente non effettua la transazione che permette di stabilire da dove si proviene e/o dove si è diretti, il cliente indicherà il casello o la barriera di attraversamento. Lo sconto verrà calcolato al termine del mese in cui vengono effettuati i transiti.

Poca cosa dunque rispetto a quanto si paga in più sulle nostre autostrade dall’inizio dell’anno. Piuttosto che niente, osservano invece altri, si tratta almeno di un primo passo che porterà un beneficio a chi effettivamente percorre l’autostrada tutti i giorni per recarsi al lavoro. Considerando che tra andata e ritorno sulla Padova - Venezia o sul Passante, per citare due delle autostrade più frequentate dai nostri pendolari, con le tariffe attuali si arrivano a spendere anche 6-7 euro al giorno, lo sconto massimo che si potrà ottenere in un mese, per chi usa l’autostrada tutti i giorni, può arrivare anche a 30 euro. Basterà a convincere migliaia di automobilisti ad accantonare l’idea di percorrere la viabilità locale, con il rischio di congestionare il già difficile traffico locale? Il ministro Maurizio Lupi ha cercato di portare a casa la soluzione più vantaggiosa possibile, facendola applicare retroattivamente dal primo febbraio. “Abbiamo voluto dare un segnale chiaro ai pendolari, - spiega - una categoria che oggi soffre la crisi economica e sulla quale l’impatto degli aumenti dei pedaggi si faceva sentire in modo significativo”. IL NODO DELLE CONCESSIONI. Dietro alla questione degli sconti si gioca una battaglia ancor più delicata e controversa, quella della proroga delle concessioni autostradali. Tant’è che qualche ora dopo l’annuncio del ministro sia il

Presidente veneto Zaia che l’assessore Chisso si sono affrettati a sottolineare la necessità di prolungare le concessioni, visto che gli sconti, almeno per i primi mesi, ricadranno sulle concessionarie. “Vediamo raggiunto un obiettivo che abbiamo fortemente voluto e perseguito. - afferma Chisso - Un traguardo che è anche nostro. Ora il prossimo passo è il prolungamento della concessione”. In questo periodo il Ministero si è impegnato a trovare delle “compensazioni” a tutela dei bilanci delle concessionarie e a studiare la percorribilità di un allungamento delle concessioni. Un aspetto questo che l’Unione Europea non vede proprio positivamente, anche se i concessionari faranno di tutto per ottenerlo. Il confronto politico è aperto, anche perché in Veneto verranno costruite altre arterie stradali a pedaggio. Operazioni che si ripercuoteranno sulla definizione delle tariffe di pedaggio, con le immancabili proteste dei cittadini. Diego Bottacin, consigliere regionale del gruppo misto, si scaglia contro l’allungamento delle concessioni. “Questo non farà che scaricare i costi dei mini sconti applicati oggi sugli utenti di domani, che pagheranno un prezzo ben superiore. L’unica via d’uscita è invece introdurre criteri di concorrenza nel sistema. Il Ministero deve riscattare tutte le concessioni e organizzare delle gare a evidenza pubblica a cui possano partecipare i potenziali gestori”.


Argomento del mese 5 Infrastrutture

r molti ma non per tutti Il confronto politico Critici sulla gestione locale Peraro e Valdegamberi

“Gli aumenti delle tariffe si ripercuotono sulla viabilità” di Nicola Stievano

V

eneto con le autostrade più care d’Italia: questo lo scenario che andrà a delinearsi con la realizzazione dei nuovi tratti a pedaggio, dalla Nogara - mare in polesine, alla regionale 10 nella Bassa Padovana, dalla pedemontana Veneta alla nuova Romea Commerciale, e tutto con il meccanismo della finanza di progetto, come è stato per il Passante di Mestre. E’ in gioco non solo l’assetto della viabilità e dei trasporti all’interno di aree nevralgiche della città metropolitana Padova - Venezia - Treviso, che rischia di essere messa in discussione proprio dalla difficoltà e dagli alti costi di spostamento, ma anche una politica di intervento che avrà conseguenze concrete sulle tasche dei cittadini. Nella Bassa Padovana, ad esempio, già monta la protesta per l’esenzione del pedaggio lungo la nuova Regionale 10 ridotta a solo due anni, con la conseguenza che una volta scaduto questo termine i residenti del territorio saranno costretti a pagare anche per andare nel nuovo ospedale all’uscita della superstrada. Non va meglio in Polesine né nella Riviera del Brenta, alle prese con il caro pedaggi sul già costoso Passante. Il terreno di scontro è infuocato soprattutto intorno alle concessioni, che lasciano alle società carta bianca sulle politiche dei prezzi. Stefano Peraro, consigliere regionale Udc, parla di cortocircuito politico - tecnico. “Politico, perché il Presidente Zaia sulle tariffe critica i presidenti delle concessionarie da lui nominati o appartenenti al suo stesso partito. Tecnico, perché con gli aumenti si riducono i flussi di traffico lungo le autostrade, che si riversano o nella viabilità ordinaria o nel trasporto pubblico locale, settori che non se la passano bene nella nostra regione. Di certo non servono i 52 milioni di euro previsti dal bilancio 2014, dopo 3 anni di assenza di investimenti regionali, a cambiare le sorti della viabilità veneta”. Per Stefano Valdegamberi di Futuro Popolare “le tariffe potrebbero scendere del 15-20 per cento facendo luce e pulizia nella gestione delle società concessionarie. Basta evitare di gestire le autostrade come è stato fatto negli ultimi anni”.

Lucio Tiozzo, Bruno Pigozzo e Franco Bonfante

Gruppo del PD in Consiglio regionale

“Al pettine vent’anni di politiche sbagliate” S

empre caldo il fronte dei trasporti in Veneto, in un crescendo di disagi ai danni dell’utenza, tanto nei collegamenti ferroviari che lungo le strade. A dominare in questo periodo le questioni legate all’introduzione del nuovo orario cadenzato e al rincaro dei pedaggi autostradali. Due emergenze per le quali il gruppo del Pd in Consiglio regionale è sul piede di guerra, in un pressing costante sulla Giunta Zaia perché assuma decisioni concrete. “Sono giunti al pettine i nodi di un ventennio di politiche sbagliate su mobilità e infrastrutture: il Veneto si trova ad essere la prima regione in Italia per aumento delle tariffe autostradali e agli ultimi posti per efficienza del trasporto pubblico locale, su gomma e su ferro”, riassume così il quadro il consigliere democratico e vice presidente della Commissione Trasporti, Bruno Pigozzo. “Zaia dovrebbe chiedere scusa ai veneti – rincara la dose il capogruppo Lucio Tiozzo. Se siamo arrivati a questo punto, persino con un’indagine dell’Authority sui disservizi dei trasporti ferroviari, è colpa di chi doveva svolgere ben prima una vigilanza ed un controllo rigoroso su quanto avveniva. Aveva tutto il tempo per intervenire direttamente nel corso di questi anni, segnati da montagne di denunce di cittadini, dai richiami e dalle nostre sollecitazioni ad investire più risorse e trovare soluzioni ai disagi sempre più crescenti”. Dunque, che fare? Secondo Tiozzo: “Nel bilancio Tiozzo “Già con il bilancio 2014 è 2014 vengano necessario che la Regione inserisca stanziate risorse risorse massicce per l’integrazione per l’integrazione dei dei trasporti ferro-gomma, per il trasporti ferro-gomma” rinnovo del materiale rotabile e la manutenzione, senza agitare lo spauracchio della nuova gara e garantendo davvero il diritto alla mobilità di tutti i veneti. Tra l’altro – evidenzia da parte sua il democrat Franco Bonfante – nei giorni scorsi Trenitalia ha smascherato la Giunta regionale dimostrando come il Veneto sia inadempiente per alcuni pagamenti di importo rilevante e per altri servizi aggiuntivi già concessi e di cui la Regione non ha ancora assicurato la copertura. A testimonianza del fatto che le responsabilità politiche di questo governo di centrodestra per l’insufficienza dei servizi ferroviari sono pesanti”. E per quanto riguarda il salasso delle tariffe autostradali, i consiglieri regionali del PD non hanno dubbi nel dire che “i rincari sono figli di una politica di investimenti infrastrutturali che ha privilegiato la finanza di progetto. Ora, complice la crisi e la contrazione dei flussi di traffico, i veneti si ritrovano a pagare il conto di ingenti investimenti infrastrutturali come il Passante di Mestre, costato mille milioni, e rimasto oltretutto privo delle cosiddette ‘opere complementari’ per carenza di risorse. La cosa da fare con urgenza è non solo garantire all’utenza locale forme di agevolazione e sconti, ma rivedere nel complesso un piano regionale dei Trasporti che, a 10 anni dalla sua approvazione, sta mostrando tutti i suoi drammatici limiti”.


6 Vigonza Servizio internet Disponibile tutti i giorni al “Castello” dei da Peraga

Web per tutti in Villa

A dispozione dei disoccupati per cercare lavoro e anche dei cittadini stranieri per comunicare di Manuel Glauco Matetich

I

l comune di Vigonza diventa sempre più moderno, innovativo e al passo con la tecnologia. E’ infatti appena stato lanciato “Vigo.Web”, il nuovo centro di pubblico accesso comunale a Internet, disponibile presso la sala studio del Castello dei da Peraga, o meglio conosciuto come “Villa Bettanini”, in Via Arrigoni 1. I principali destinatari di questo nuovo portale sono gli studenti delle scuole medie, delle superiori e dell’università, ma anche casalinghe, operai, pensionati e in generale ogni cittadino o persona che graviti sul territorio comunale. Un servizio davvero a disposizione di tutti nel segno di una piena accessibilità alle informazioni e secondo lo spirito delle cosiddette “3A”: Accesso, Assistenza, Acculturazione. Le persone non in possesso della cittadinanza italiana potranno comodamente utilizzare i computer messi a disposizione nell’apposita sala comunale per comunicare con le loro famiglie nel paese di origine. I disoccupati, invece, avranno la possibilitàdi

La stazione ferroviaria di Vigonza e Pianiga consultare siti di job-orienteering, ovvero portali online dedicati ad offerte di lavoro, e di compilare in formato elettronico il loro curriculum vitae. Inoltre, ad ogni cittadino, con particolare riferimento alle categorie svantaggiate e più deboli, verrà offerta la possibilità di partecipare a corsi di informatica. Con la realizzazione di Vigo.Web, l’amministrazione comunale intende anche promuovere e favorire le attività rivolte a categorie svantaggiate e garantire le pari opportunità. Questa bella iniziativa è stata messa in campo principalmente dall’Univer-

sità Aperta Vigontina, la cui collaborazione a questo ambizioso progetto ha permesso l’avvio del centro. Gli orari di apertura sono i seguenti: lunedì dalle 16.00 alle 19.00; martedì dalle 16.00 alle 19.00; mercoledì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00; giovedì dalle 19.00 alle 22.00; venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00; sabato dalle 10.00 alle 13.00. Per ulteriori informazioni si può contattare il numero telefonico 0498090372, o inviare un’email a: biblio.vigonza@provincia.padova.it, o uniapertavigo@gmail.com.

SOCIALE Il Comune di Vigonza invita a partecipare al bando

bonus famiglia, istruzioni per l’uso

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a Regione Veneto ha approvato un programma di interventi economici per sostenere le famiglie numerose, e il comune di Vigonza ha invitato tutta la cittadinanza a prendere visione dell’iniziativa sociale che prevede degli aiuti straordinari in forma economica a sostegno delle famiglie con più di tre figli, volto ad offrire un supporto economico una tantum, denominato “Bonus Famiglia”. Nello specifico i beneficiari del “Bonus famiglia” sono le famiglie con parti trigemellari o con numero di figli pari o superiore a quattro. Le famiglie con parti trigemellari, saranno destinatarie di un Buono Famiglia di 900 euro, mentre le famiglie con numero di figli, pari o superiore a quattro, saranno destinatarie di un Buono pari a 125 euro a figlio. La presentazione delle domande deve essere fatta tramite procedura on-line nel sito https://salute.regione.veneto.it/web/sociale dal 11 febbraio ed entro l’11 aprile 2014. Le condizioni e i requisiti per inoltrare la domanda di ottenimento del Bonus famiglia, che può essere richiesto da uno dei due genitori, sono le seguenti: essere iscritti all’anagrafe tributaria ed aventi il domicilio fiscale in Italia; essere cittadino italiano o cittadino di uno Stato appartenente all’Unione Europea o rifugiato politico, oppure qualora cittadino extracomunitario, essere in possesso del permesso di soggiorno; essere residente nella Regione del Veneto; avere un Isee (riferito ai redditi dell’anno 2012, dichiarati nel 2013) fino a 25.000 euro, riferito ai redditi dell’anno 2012, dichiarati nel 2013 (risultante dall’ultima dichiarazione dei redditi valida ai fini fiscali). Per qualsiasi informazione o aiuto nella compilazione del documento online è possibile contattare il settore servizi sociali del comune di Vigonza al numero 049/ 8090321 oppure inviare un’email a: ass.servizisociali@comune.vigonza.pd.it. M.G.M.

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uggire la crisi, nonostante le condizioni sfavorevoli in cui versano aziende e imprenditoria, è possibile. A Limena c’è chi lo ha fatto. “La strategia numero uno? Correre come matti per prendere il lavoro dove c’è”. Sono le parole di Rino Bedeschi, amministratore delegato del gruppo Bedeschi di Limena, società di progettazione e costruzione di macchinari per la lavorazione e il trasporto di laterizi. Impresa dotata di perseveranza e di spirito di sopravvivenza visto che, con i suoi 160 addetti, è stata in grado di aumentare il fatturato nel 2013, anno nero per la maggior parte dell’industria italiana. Fatturato che nel 2012 si è attestato a 60 milioni di euro, per il 95% derivanti dall’export. L’antidoto contro la crisi, per l’azienda limenese, pare essere la diversificazione e il ricercare nuove opportunità: “Siamo presenti su mercati diversi con tipologie di prodotto diversificate”– spiega Bedeschi. Il mercato subisce cambiamenti continui e le aziende, se vogliono sopravvivere, devono saper cogliere i mutamenti. I Paesi sui quali vale la pena investire sono Russia, Sud Est asiatico e gli Stati Uniti. Bedeschi sottolinea l’importanza cruciale dell’export per le aziende del territorio del Nord Est, realtà che si sono sentite spesso abbandonate dalla politica. “Forse anche per questo le nostre eccellenze vincono all’estero, perché temprate dagli ostacoli in casa propria”. Il Nordest, un tempo fiore all’occhiello dell’economia italiana, ha ricevuto una forte

Da sinistra Rino Bedeschi, Giuseppe Bortolussi e Massimo Pavin

Le nostre eccellenze vincono all’estero, perché temprate dagli ostacoli in casa propria battuta d’arresto, ma pare intravedersi una speranza per l’industria di quest’area. A parlare sono i dati della Cgia di Mestre e il suo segretario, Giuseppe Bortolussi: “nel 2014 i principali indicatori economici nel Nordest saranno preceduti dal segno positivo e il Veneto tornerà a guidare la ‘ripresina’”. Che questa nuova partenza non veda proprio Padova come sua capofila? L’industria patavina sembra aver già agganciato la ripresa, chiudendo il 2013 con ricavi in crescita (dal 5 al 20%). Il tutto è confermato dal Presidente di Confindustria Padova, Massimo Pavin: “Molte aziende sono riuscite a metabolizzare l’occasione di trasformazione, hanno puntato su se stesse e sulla forza del made in Italy. Avanti allora, emulando le imprese che hanN.V.S. no saputo reagire”.



8 Vigonza L’Intervento

Trasporti

Le tasse fanno bene

Il caso Il Movimento 5 Stelle insiste sulla necessità di attivare quanto prima il servizio

Metropolitana, un miraggio di Manuel Glauco Matetich

L

a vicenda riguardante la creazione della tanto attesa metropolitana di superficie sembra non avere esito positivo, per lo meno nel breve periodo. La cosiddetta metropolitana di superficie ideata nel lontano febbraio 1988 con un protocollo d’intesa firmato da Regione del Veneto, Ente Ferrovie dello Stato e Ministero dei Trasporti-Direzione generale della Motorizzazione Civile e dei Trasporti in Concessione, per collegare le 3 province di Padova, Venezia e Treviso nata ed approvata nel 1999 dalla Giunta Regionale, con a capo l’onorevole Giancarlo Galan, è stata per l’ennesima volta rimandata. L’ultimo annuncio rassicurava gli utenti che il servizio sarebbe partito lo scorso 15 dicembre 2013, ma il 27 novembre scorso è stato comunicato che la data di partenza è slittata all’anno 2014, ma con data ancora da definire. Stanchi di questa situazione, lo scorso 19 ottobre il Movimento 5 Stelle di Vigonza, guidato da Giovanni Pasqualotto, ha ad una manifestazione con i gruppi M5S, SEL e PD che è consistita sostanzialmente in una conferenza stampa e successivamente ad un sopralluogo alla stazione di Busa di Vigonza, dove hanno potuto effettivamente constatare gli enormi problemi di sicurezza dati dalla incuria e dall’abbandono, oltre a trovare un avanzato stato di degrado con una folta vegetazione, muri imbrattati da graffiti e siringhe ovunque. “Ci troviamo quindi a Vigonza, come anche a Cadoneghe, a non poter usufruire del treno (metropolitana di superficie) per i collegamenti rapidi con il centro città – ci racconta Giovanni Pasqualotto -. A Vigonza la penalizzazione è ancora più evidente, in quanto ci sentiamo “trasportisticamente” tagliati fuori dalla città poiché l’autobus n.18 ha il capolinea prima del ponte di Busa, ovvero a Ponte di Brenta, e non entra in territorio vigontino. Da settembre 2013 possiamo dire di esserlo un po’ meno, grazie ad una

SOCIALE

S

Grazie ai treni si potrebbe cancellare il 18% degli spostamenti in auto e ridurre anche i passeggeri dei bus Un momento della manifestazione per chiedere l’apertura della metropolitana di superficie a nord di Padova, in particolare a Vigonza

linea di bus della compagnia di trasporti Actv ci collega a Padova in maniera integrata con APS trasporti, riferendomi comunque al punto di vista del costo del singolo biglietto e degli abbonamenti. Questa tratta, però, attraversa esclusivamente i territori di Busa e di Perarolo, soluzione che quindi non soddisfa completamente le necessità di studenti, lavoratori pendolari e viaggiatori occasionali: ancora troppe volte ricorriamo all’automobile per gli spostamenti, con conseguente aumento dell’inquinamento atmosferico, acustico, congestione del traffico e ritardi negli spostamenti”. E’ stato infatti stimato che il 18% degli attuali spostamenti automobilistici privati si trasferirà sui treni del SFMR (Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale), inoltre le previsioni di variazione della ripartizione modale (della percentuale di utenti che cambierà sistema di trasporto) prevede un aumento

su treno del 74,2%, una riduzione dei viaggiatori su auto del 7,7% e una riduzione di viaggiatori su bus del 32,3%. E’ davvero inspiegabile un ritardo di questo genere, viste le innumerevoli risorse ormai investite e le strutture già create, di cui 650 milioni spesi per la creazione delle diverse tratte: PadovaCastelfranco, Padova-Mestre, Mestre-Castelfranco, Mestre-Treviso e Mestre-Quarto D’Altino. “E’ indispensabile – continua Pasqualotto - che il progetto venga portato avanti e ultimato, assieme al parcheggio della stazione di Busa, in modo tale da abituare i cittadini ad una forma di spostamento e ad uno stile di vita meno inquinante e più “comunitario”, cioè meno legato al concetto di automobiledipendente”.

di Andrea Zampieri* segue da pag.

1

Su questo aspetto siamo realmente tutti d’accordo: abbiamo un livello di tassazione del lavoro, e non solo, che è disumano, nel senso che non permette a tutti di vivere in maniera “umana”. Di fronte ad un politico che dice “Se mi votate non pagherete le tasse” sono io il primo a dire che appoggerei fortemente questa posizione in prima battuta ma, in un secondo momento, la domanda dovrebbe sorgere spontanea “ Ma a cosa servono le tasse?” Anche qui potremmo rimanere ore a parlare della corruzione dilagante che spende le nostre risorse in rimborsi assurdi come la tinta per capelli di quel consigliere regionale che è calvo... Il problema va affrontato con strumenti giusti, con regole chiare e rigide: se hai delle spese le devi giustificare, rendere pubbliche e in seguito percepire il rimborso…altrimenti niente. La fiducia nella politica non è scomparsa ma rischia di farlo se non tornerà ad essere meritata. Oltre a queste derive (che ribadisco so non essere trascurabili) c’è un concetto profondo legato alle tasse che mi è rimbalzato forte grazie ad una pubblicità delle scorse settimane dell’associazione Emergency in cui compare una scritta “ Le tasse fanno bene”: lo slogan invita i cittadini a destinare il 5x1000 (quota dell’imposta sul reddito a finalità di sostegno per enti non profit, ricerca scientifica, universitaria e sanitaria) a quell’associazione che si occupa di offrire cure gratuite alle vittime di guerra, ai bambini, ai poveri nel mondo e in Italia. Credo che questo esempio indichi chiaramente lo scopo delle tasse: contribuire tutti per garantire i servizi fondamentali per la persona. Questo aspetto solidaristico trasforma i singoli individui in una comunità dove tutti stanno in piedi se nessuno cade, dove tutti contribuiscono a creare una buona qualità di vita. Il messaggio deve essere ancora più forte “anche pagare le tasse è un’azione solidaristica verso gli altri” e, come diceva Luciano Tavazza, fondatore del Movimento Italiano del Volontariato, prima di essere un buon volontario bisogna essere un buon cittadino. *vicesindaco di Campolongo Maggiorea

A Vigonza attivato il centro di ascolto ogni primo e il terzo venerdì del mese

SPORTELLO “SOS STALKING” APERTO GRATUITAMENTE IN COMUNE

top alle violenze sulle donne e allo stalking! E’ con questa spinta motivazionale che è stato attivato, a partire dal mese di gennaio 2014, presso i locali del settore servizi sociali, lo sportello “SOS stalking”. Il servizio, promosso dalla commissione per le pari opportunità e dall’amministrazione comunale, mette a disposizione dei cittadini di Vigonza che si trovano in situazione di difficoltà, in particolar modo perchè vittime di stalking o stalkers, un

percorso di orientamento, informazione e consulenza psicologica. Ma di che cosa si tratta nello specifico? Lo stalking rappresenta una serie di atteggiamenti tenuti da un individuo che affligge un’altra persona, perseguitandola e generandole stati di ansia e paura, che possono arrivare a comprometterne il normale svolgimento della quotidianità. Oggi in Italia commettere un atto di stalking è considerato un reato, punito con il carcere dai 6

mesi ai 4 anni, secondo l’applicazione dell’articolo 612 bis del Codice Penale. Lo sportello, la cui attività è totalmente gratuita, è aperto il primo ed il terzo venerdì di ogni mese dalle ore 15.00 alle ore 17.00. Per maggiori informazioni ci si può rivolgere direttamente all’Ufficio Servizi Sociali, via Arrigoni n. 1: il lunedì, martedì e giovedì dalle 9.00 alle 12.00, il mercoledì dalle 15.30 alle 17.00. Telefono 049 8090321. M.G.M.

Lo stalking è un reato punito con il carcere


Cadoneghe 9 Andamento demografico Parità a Cadoneghe fra i matrimoni religiosi e civili, metà dei nati sono stranieri

La crisi frena le “immigrazioni”

Popolazione in crescita, ma di poco, anche a causa della minore disponibilità di posti di lavoro di Nicoletta Masetto

S

ono in aumento gli abitanti di Cado- sopra alla media dei dieci anni precedenti) neghe. Al 31 dicembre 2013 erano senza alcun morto straniero: entrambi i dati 16.153 con un incremento di 88 evidenziano la giovane età della popolaziounità rispetto alla stessa data del 2012. Un ne straniera. 47 sono state le acquisizioni di cittaaumento contenuto, del tutto in linea con la media annua registrata negli ultimi 10 dinanza straniera, 27 uomini e 20 donne. In merito all’aspetto migratorio, al anni. La scomposizione tra italiani e stranetto delle nascite, i nieri vede 14.092 itanuovi residenti straliani e 2.061 stranieri Su 16.153 (12,75% sul totale). abitanti gli stranieri nieri sono aumentati Gli stranieri sono 930 sono 2.061, oltre di 66 unità – 33 uomini e 33 donne (in comunitari europei e la metà formata 1.131 extracomunita- da extracomunitari contrazione rispetto ai 97 dello scorso ri. Per i comunitari la percentuale femminile è del 53% mentre anno e comunque in netta diminuzione per gli extracomunitari è la percentuale ma- rispetto all’ultimo decennio, quando ad esempio – nel 2003 e 2007 – si erano schile quella superiore con il 52%. In merito alle nascite (133, -28 ri- raggiunte rispettivamente le 227 e 253 spetto al 2012, pari alla media degli anni unità, segno che la situazione economica precedenti eccetto che per il 2011 dove i difficoltosa rende più difficile l’occupazione nati furono 161) 88 sono italiane e 45 e il conseguente stanziamento nelle nostre straniere, mentre per quanto riguarda i aree). I residenti italiani (non considerando decessi questi sono stati complessivamente migrazioni/emigrazioni e quindi solo saldo 127 (+4 rispetto al 2012, leggermente tra nati e morti) decrescono di 39 unità,

Nel 2013 la popolazione è cresciuta di 88 persone mentre il saldo tra immigrati (423) ed emigrati (362) italiani a Cadoneghe mostra un saldo positivo di 61 unità, a dimostrazione che la componente di emigrazione (per lo più giovane) di residenti italiani che emigra verso altri Comuni (soprattutto di seconda cintura) è compensata dall’immigrazione di un numero superiore di italiani (soprattutto dal Comune di Padova). Il che in definitiva dimostra come il Comune di Cadoneghe sia ancora oggetto di attrazione come primo comune di Cintura Urbana da parte dei resi-

denti del capoluogo. In merito ai matrimoni, quelli celebrati con rito religioso sono stati 16 (25 nel 2012) e 16 quelli con rito civile (15 nel 2012). Una curiosità: i matrimoni celebrati in altri Comuni che hanno coinvolto cittadini di Cadoneghe sono stati 19 con rito religioso e 13 con rito civile. Per quanto riguarda invece il numero degli aventi diritto al voto, questo ha superato di qualche decina le 12.045 unità, compresi gli italiani residenti all’estero.

COMMENTO La riflessione del Sindaco

L’OCCUPAZIONE AL PALO DA 10 ANNI

“I

dati relativi all’andamento demografico 2013 dimostrano come il nostro Comune prosegua sulla via del continuo cambiamento: ciò che emerge è che oggi oltre il 50 per cento della popolazione che abita a Cadoneghe è residente da meno di 25 anni. – afferma il sindaco Mirco Gastaldon – Una popolazione che persegue il proprio percorso di integrazione culturale e sociale con buoni risultati (completa frequenza scolastica, buona partecipazione alla vita sociale), anche se vanno registrate una serie di difficoltà che comunque questo processo comporta. I dati sull’impiego sono invece complessivamente sempre più preoccupanti: la crisi ha segnato un serio arretramento dell’occupazione negli ultimi dieci anni e non si evidenziano forti segnali di cambiamento, così come le attività al commercio e terziarie non mostrano in termini numerici una netta inversione di tendenza. Una situazione economica nazionale lungamente mal gestita evidenzia a livello locale la necessità di porre al centro del dibattito pubblico il tema del lavoro e dello sviluppo”. N.M.

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10 Cadoneghe Cambia la viabilità Allo studio un provvedimento simile anche davanti alla media

A scuola in sicurezza

Il tratto di via IV Novembre di fronte alla scuola primaria “Boschetti Alberti”, chiuso per un’ora di Nicoletta Masetto

D

opo via Rigotti, chiude al traffico anche via IV Novembre. In particolare la chiusura riguarda il mattino, durante gli orari di ingresso a scuola. Il provvedimento è partito al rientro degli alunni dalle vacanze natalizie. L’amministrazione sta pensando di eseguire un provvedimento analogo anche davanti alla scuola media. Il tratto di via IV Novembre che viene chiuso è quello dall’angolo con via Primo maggio all’incrocio con via Donizetti, oggi percorribile con senso unico. Questo tratto rimane chiuso al traffico automobilistico dalle 7.30 alle 8.30, in coincidenza con l’inizio delle lezioni alla scuola primaria “Boschetti Alberti”. In un primo momento la chiusura è segnalata con una transenna e con la presenza di un nonno vigile; in seguito sarà posizionata una sbarra automatica (per quest’ultimo caso il Comune sta valutando se consentire il passaggio ai residenti). Per esigenze particolari, ad esempio da parte di chi non può arrivare a scuola se non in auto

La scuola primaria “Boschetti Alberti”, ingresso ora più sicuro come portatori di handicap o bambini temporaneamente non in grado di camminare, il Comune rilascerà un permesso di accesso. “La decisione - precisa il sindaco di Cadoneghe, Mirco Gastaldon - è stata assunta in accordo con la direzione didattica e la Polizia locale. Ci siamo attivati in seguito ad alcune segnalazioni giunte in Comune da parti di alcuni genitori che portano i figli alla scuola “Boschetti Alberti”. La lamentela riguardava la strada piena di traffico e la conseguente situazione di

pericolo per la sicurezza degli alunni che si recano a scuola a piedi. La chiusura di via IV Novembre segue un analogo provvedimento adottato per via Rigotti, di fronte al complesso scolastico “Galilei”, e va nella direzione di invitare genitori e alunni a recarsi a scuola a piedi, per una scelta ecologica e di benessere delle persone. Entro la fine dell’anno scolastico intendiamo realizzare un analogo provvedimento anche per la scuola media Don Milani”. srl unico socio

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IL MINISTRO ZANONATO ALLA PARPAS

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stata una tra le prime di una serie di visite ad attività produttive di Cadoneghe quella compiuta dal ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, alla ditta Parpas di Cadoneghe. Il ministro era accompagnato dai titolari (figli degli storici fondatori) e dal sindaco Mirco Gastaldon. Dopo aver visitato ha visitato l’azienda ha incontrato gli operai brindando al nuovo anno. Il Gruppo Parpas spa di Cadoneghe nasce nel 1951. La prima produzione riguarda i macinini da caffè. Da allora ha continuato a produrre macchine utensili speciali, sempre più avanzate dal punto di vista tecnologico. “Si può dire che Parpas sia passata dai macinini alle astronavi - ha commentato il sindaco Gastaldon - perché oggi il gruppo produce elementi soprattutto per il settore aerospaziale (come le ali degli aerei), per la produzione di energia (le pale delle turbine eoliche) e per la meccanica di precisione”. Si tratta di “un esempio di successo manifatturiero da sostenere – ha detto il ministro Zanonato - in un periodo in cui l’imprenditoria italiana è messa a dura prova dalle difficoltà di accesso al credito, dall’elevato costo dell’energia, dalle tasse, dalla burocrazia e macchinosa e dalla mancanza di infrastrutture adeguate”. “Siamo molto onorati di avere avuto la visita del ministro - ha concluso il primo cittadino. - Questo incontro è solo l’inizio. Lo attendiamo, infatti, ancora nel nostro Comune per far visita ad altre attività economiche vivaci e intraprendenti che operano nel nostro territorio e di cui siamo orgogliosi. A Cadoneghe, infatti, hanno la loro sede alcune ditte che hanno sviluppato eccellenze di nicchia, puntando sull’export, con incoraggianti segnali di ripresa. Ancora sofferente, invece, è il mercato interno, come mi dicono spesso gli imprenditori”. N.M.

PRIMARIE, SCACCO SFIDA SCHIAVO

I

l centrosinistra di Cadoneghe si affida alle primarie per la scelta del candidato sindaco alle ormai prossime elezioni amministrative. Gli elettori sono chiamati domenica 23 febbraio ad esprimere la propria preferenza tra due aspiranti candidati, Enrico Scacco e Michele Schiavo. Il percorso verso le primarie si è aperto i mesi scorsi con la sottoscrizione di una “carta degli intenti” tra Partito Democratico, Sel Sinistra Ecologia e Libertà e Lista civica Per Cadoneghe, che hanno concordato di voler lavorare insieme al progetto Primarie in coalizione . Domenica 23 febbraio si vota dalle 8 alle 20 in tre seggi: a Mejaniga in sala consiliare (sezioni elettorali n. 3/4/5/6/7), a Cadoneghe nella sala delle associazioni, sopra gli spogliatoi del campo sportivo di via Rigotti (sezioni elettorali n. 1/2/14/15) e a Bragni, nella scuola “Falcone e Borsellino” (sezioni elettorali n. 8/9/10/11/12/13). Possono votare tutti i residenti di Cadoneghe, tutti i cittadini comunitari ed extracomunitari (con regolare permesso di soggiorno) e tutti i ragazzi dai 16 anni in su. Il contributo per l’autofinanziamento (finalizzato a sostenere le spese elettorali ) sarà di un euro. Agli studenti (con badge, libretto universitario o libretto scolastico di media superiore) o ai disoccupati con autocertificazione, non sarà richiesto nessun contributo. Chi vorrà votare dovrà presentarsi con documento d’identità e per chi la possiede la tessera elettorale. Vediamo di conoscere un po’ meglio i due candidati. Enrico Scacco ha 30 anni, ed è da sempre impegnato in politica, a Cadoneghe e in

Enrico Scacco e Michele Schiavo provincia, prima come militante dei Democratici di Sinistra, oggi come membro del Direttivo del Partito Democratico. Vive a Cadoneghe da quando è nato e lavora qui da anni, come amministratore condominiale. Laureato all’Università di Padova in Scienze della Comunicazione, ha approfondito i suoi studi a Roma, laurea magistrale in Comunicazione pubblica e istituzionale, e a Tampere, in Finlandia. Sito www.enricoscacco.it. Michele Schiavo ha 48 anni, è nato e vive a Cadoneghe. Sposato con Nicoletta Chillon, è padre di Alice (21 anni) e Anna (16 anni). Diplomato, lavora da 27 anni come impiegato alla Griggio, azienda storica e leader mondiale nelle macchine di lavorazione del legno, nata a Cadoneghe. Con la sua famiglia da oltre 20 anni è impegnato in un percorso di volontariato attivo verso le categorie più deboli e svantaggiate. E’ stato eletto nella Lista Civica “Cadoneghe Città Ambiente” nel 2009, anno a partire dal quale gli è stato affidato l’assessorato che riunisce le funzioni relative all’Ambiente. Sito N.M. www.schiavomichele.it.


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Vigodarzere 13 Dopo il maltempo La perlustrazione con l’assessore Boschello

Emergenza argini sul Muson dei Sassi di Nicoletta Masetto

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os argini. Il Genio civile dovrà intervenire al più presto per sistemare le sponde degli argini del Muson dei Sassi e del fiume Brenta. A lanciare l’allarme è il vicesindaco e assessore all’ambiente del Comune di Vigodarzere, Moreno Boschello. Una preoccupazione confermata pochi giorni dopo, con l’ondata di maltempo e il nuovo allarme. L’assessore ha perlustrato, insieme ai volontari della Protezione civile, gli argini dei due corsi d’acqua lungo tutto il tracciato ricadente nel territorio comunale. Lo stato delle sponde, a detta di Boschello ma anche dei tecnici, è preoccupante. Dopo le continue piogge delle scorse settimane, lo strato sabbioso delle sponde, raggiunto dall’alto livello dell’acqua, si è impregnato a tal punto da sgretolarsi. Il primo dato che balza all’occhio è stato l’allungamento della fessurazione lungo l’argine del Muson, sul lato di Vigodarzere: lo scorso anno la «crepa» era di circa trenta metri, oggi è quasi raddoppiata visto che ne misura almeno cinquanta. Le continue infiltrazioni d’acqua stanno progressivamente spezzando l’argine a metà. Di recente la Regione è riuscita a recuperare quasi un milione di euro da fondi europei. Ciò consentirà di intervenire con un profondo rinsaldamento sul Muson sia a Vigodarzere che a Loreggia. Sarà, però, necessario procedere a espropri e si dovrò, inoltre, ottenere il parere della Sovrintendenza ai beni ambientali. Un iter burocratico che allunga purtroppo i tempi, secondo l’assessore e gli amministratori «per cui c’è solo da sperare che non vi siano ostacoli di alcuni tipo e che entro la fine dell’anno si riesca ad allestire i cantieri». Un altro problema si è verificato lungo le sponde del Brenta. Nel tratto da Vigodarzere a Padova si sono verificate, infatti, delle frane. Il problema sarebbe creato, in particolare, dalle piante che crescono spontaneamente a pelo dell’acqua e che, con il loro peso, trascinano nel fiume anche il terreno friabile di cui è costituito l’argine. Si frantumano le sponde e, con il tempo e il continuo passaggio della corrente, le piante cadono in acqua e sono trascinate via. Trattandosi spesso di grossi rami frondosi o di alberi piuttosto grandi, terminano la loro corsa sui piloni del ponte, ostruendolo. Si tratta di una situazione ad altissimo rischio in caso di piene. Una strozzatura a imbuto lungo il fiume comporterebbe una fuoriuscita dell’acqua dagli argini, lateralmente. L’assessore Boschello ha chiesto alla Regione di ripulire le sponde dalle piante: «il costo per la manutenzione è alto, certo; ma di sicuro inferiore a quello che toccherebbe pagare per risanare in caso di danni». Dal canto suo l’’amministrazione comunale di Vigodarzere, all’interno del piano

La lunga crepa sulla sponda è passata da 30 a 50 metri. “ora lavori da fare al più presto”

Un tratto del Muson dei Sassi rovinato dalle piene ormai sempre più frequenti e più pericolose

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triennale ed annuale delle opere pubbliche suddivise tra il 2014, il 2015 e il 2016, da poco approvato, ha previsto interventi nel settore della viabilità, delle manutenzioni e riqualificazione delle strade comunali. Tra tutti il lavoro più impegnativo, anche dal punto di vista economico, riguarda proprio la messa in sicurezza idraulica del territorio a nord della frazione di Terraglione per un importo di 950 mila euro in cantiere per il 2016.

NOVITA’ Nasce la nuova commissione

Promozione benessere

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asce a Vigodarzere la commissione “Promozione benessere”. Si occuperà di tutti gli aspetti, le conoscenze, le problematiche, le domande e le risposte legate al mondo giovanile. La nuova commissione vedrà attorno allo stesso tavolo Comune, genitori, Usl 15, scuole, parrocchie, genitori, associazioni sportive e consigli di frazione. Tutti i protagonisti saranno impegnati per un progetto comune: lo studio dell’eventuale presenza di problematiche, specialmente il bullismo, organizzare iniziative e individuare luoghi e spazi di aggregazione per i ragazzi. La commissione è formata dai rappresentanti del Consiglio di istituto e del Comitato genitori, della scuola primaria e secondaria, dagli assessori alla scuola, Zanovello, e al sociale, Scotton, da Nicoletta Tognon dell’Usl 15, dai rappresentanti dei centri parrocchiali, dei consigli di frazione di Saletto e Terraglione e delle associazioni sportive territoriali. “La commissione non ha ancora un nome – spiega il presidente Lorenzo De Rossi –. Lo si conoscerà al termine del concorso indetto tra i ragazzi della scuola media Moroni. Una delle prime iniziative prevede la distribuzione ad alunni, ex studenti e alle loro famiglie, di un questionario anonimo. Le domande consentiranno di fotografare il fenomeno del bullismo. Tappa seguente incontri di formazione e informazione, dedicati ai genitori, ma anche ad altre figure che si occupano del N.M. mondo giovanile”.


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VIAGGIO IN

PROVINCIA PADOVA

Rapporto della Fondazione Zancan Monitoraggio dettagliato su l’uso del web

Nuovo polo ospedaliero ad ovest di Padova

Al via anche la riqualificazione della struttura a Brusegana un centro sanitario a livello europeo

di Martina Celegato

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vest, questa è la zona di Padova che diventerà punto nevralgico per la sanità cittadina e provinciale, dove si andranno a sviluppare nuove strutture e nuove tipologie di trattamento che faranno diventare la città un vero e proprio polo per la sanità nazionale ed europea. E’ questo il succo della presentazione del nuovo ruolo che andrà a rivestire la struttura di Brusegana, meglio nota come ex Ospedale Ai Colli, anticipata dal governatore della Regione Veneto Zaia lo scorso gennaio. Una vera e propria cittadella europea quindi che crescerà e aumenterà il suo valore grazie anche alla nuova struttura che sorgerà poco lontano ossia il nuovo ospedale di Padova, a pochi passi dallo stadio Euganeo, punto nevralgico del traffico cittadino e sicuramente facilmente raggiungibile da tutta la provincia. I due poli saranno collegati da Corso Australia, arteria cittadina imponente e fondamentale anche oggi. 2020 è l’anno fissato per il completamento delle opere che si preannunciano costose e impattanti sotto tutti i punti di vista considerata la portata della materia. Ma quale sarà il ruolo vero e proprio della struttura di Brusegana? Essenzialmente tutti i padovani che avranno bisogno di assistenza medica o cure specifiche dovranno passare da lì per sottoporsi a visite, screening di vario genere, diagnosi, sia in età adulta che neonatale, e assistenza personalizzata nonché riabilitazione. All’interno della “casa

ai Colli”, nome con il quale è stato battezzato il progetto appoggerà ad una vera e propria raccolta fondi da privati, dal Governatore veneto Luca Zaia, troverà spazio anche la imprese, associazioni e qualsiasi altro individuo vorrà contriCentrale Operativa Territoriale che andrà ad operare con ma- buire alla causa. Primo contributore è stata la Fondazione lati fragili, multiproblematici e con necessità evidentemente Cariparo che ha messo a disposizione 1,7 milioni di euro a cui seguirà la vendita dell’ex sede del distretto sanitario diverse dagli altri pazienti. Come si realizzerà il progetto, quali saranno le sue fasi? all’Arcella, meglio nota come casa rossa, dalla quale il governatore conta di ricavare un’ingente Senza dubbio l’opera è molto ambiziosomma da investire nella struttura. sa quindi non potrà entrare a regime in Corso Australia Subito disponibile a finanziare tempi brevi. Il progetto presentato da collegherà il il progetto si è detto il Presidente di Zaia infatti prevede un primo interven- nuovo ospedale Confidustria Padova Massimo Pavin al to che andrà a riqualificare il Padiglione alla cittadella quale ha replicato il Governatore Zaia 3 dal quale potranno partire le prime di via dei Colli “Il presidente Pavin dimostra non solo attività con successivi interventi legati fra loro atti a rendere agibile e qualificata la struttura. Un sensibilità ma anche di possedere la lungimiranza propria progetto unico nel suo genere che, come ha confermato degli imprenditori attenti e avveduti che hanno a cuore le Zaia mira a confermare la “Volontà di dire ai veneti che si sorti del territorio e del contesto sociale nel quale vivono e vuole crescere nella sanità ed essere punto di riferimento a lavorano. È il miglior viatico per la realizzazione di quest’olivello mondiale.” Una volontà che si ripercuote nella quoti- pera. Sono sicuro che troveremo le forme più adeguate per dianità, ha continuato Zaia, e che sarà un modello a livello coinvolgere i privati e per renderli a loro volta protagonisti, nazionale. attraverso la formula del fundraising, della trasformazione Innovativo sembra inoltre il metodo di finanziamento del complesso dell’ex ospedale psichiatrico padovano in una prescelto per un’opera del genere ossia il fundraising (in ‘Casa della Salute’: un’operazione che si prospetta tra le più parole povere la ricerca di sponsor disposti a mettere a di- interessanti e innovative tra quelle avviate nel campo della sposizione delle somme di denaro). Il nuovo polo ospeda- riqualificazione delle strutture sanitarie e che, ribadisco, mi liero non riceverà infatti nessun contributo pubblico ma si auguro possa divenire un esempio da replicare”.

I dettagli del progetto

servono 18,5 milioni caccia ai fonDi

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l progetto di ristrutturazione della Casa ai Colli senza dubbio rappresenta un’opera davvero ambiziosa soprattutto per quanto riguarda il finanziamento dell’intero intervento che, con la diminuzione dei trasferimenti da parte dello Stato, rischia di essere davvero difficoltoso nonostante la già operativa disponibilità di privati e aziende. La spesa complessiva secondo le previsioni si aggira sui 18,5 milioni di euro che dovrebbero portare alla ristrutturazione totale di tutto il complesso, ossia alla cittadella della salute di calibro europeo, 7 padiglioni in totale. Si partirebbe però con la ristrutturazione del padiglione tre i cui costi sono già coperti nella totalità dal contributo della Fondazione Cariparo, 1,7 milioni, e l’alienazione della Casa Rossa, 2,5 milioni. Il rimanente delle ristrutturazioni dovrebbe essere raccolto attraverso le attività di fundraising. Duchenne M.C. o

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CuRARE OLTRE CONFINE PROFESSIONALITÀ SANITARIA DA PADOvA AL BANGLADESH

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n atto di solidarietà ricco di professionalità e competenza. Così si potrebbe riassumere il progetto dell’associazione Filo di Juta, già riconosciuta dalla Provincia di Parma, che nasce da operatori ospedalieri della struttura di Padova. Il progetto nasce con la volontà di curare in Bangladesh persone, sia adulti che bambini, che versano in condizioni sanitarie precarie dovute non solo a mancanza di strutture idonee e alla povertà dilagante (ricordiamo che le prestazioni sanitarie in Bangladesh sono tutte a carico del malato) per la cura ma anche alla suddivisione in caste della società che non permette a tutta la cittadinanza di accedere ai servizi sanitari disponibili. Un progetto rivolto ai cosiddetti “intoccabili” nel distretto di Dacope, nella regione di Khulna, nel sud-ovest del Bangladesh, un ambiente inospitale privo dei minimi servizi

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igienici e sanitari dove il tasso di mortalità si aggira intorno al 38%. Un’attività resa possibile non solo grazie alla generosità dei volontari ma anche grazie alle missioni cattoliche presenti sul territorio. Un piccolo progetto con un fine molto ambizioso e di intenso valore nato per volontà di Alessandro Mossini, referente sul territorio dell’associazione a cui si aggiungeranno Adriano Visione, infermiere conselvano operativo a Padova, Marta Zanovello di Albignasego, infermiera al Pronto Soccorso di Padova e altro personale medico, che si recheranno in Bangladesh, fra settembre e novembre prossimi. Tutti possono partecipare contribuendo attraverso la quota associativa (10 euro) dell’associazione Filo di Juta che per il 2014 potrà essere devoluta all’iniziativa patavina specificando la causale “progetto sanitario” (Www.filodijuta.it). M.C.

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Spazi Spazi Aperti aperti 15 3 Politiche ambientali. Azione congiunta dei consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle attraverso una serie di interrogazioni

Gestione rifiuti: “Così non ci siamo” Indagine a tutto campo sulle modalità, i costi e i risultati del servizio in tutta la provincia, “i cittadini intanto pagano” di Emanuele Masiero

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a gestione rifiuti in provincia di Padova? Per i “gril- tra i Comuni ricicloni d’Italia sono rimasto sorpreso posilini” è da bocciare. Non solo per il “conto” salato tivamente - ha spiegato Filippo Gallocchio, consigliere presentato agli utenti in bolletta. A decretare l’in- comunale – Peccato che poi a fronte di una differensufficienza sarebbe soprattutto la percentuale di rifiuto ziata altissima, abbiamo una percentuale di riciclo molto riciclato che si attesterebbe ad un 20% di media su tutta bassa che in provincia si attesta intorno al 15-20%. la provincia. L’hanno ribadito più volte i consiglieri del Questo significa che il lavoro quotidiano dei cittadini non Movimento 5 Stelle accorsi a Padova, un po’ da tutta la viene valorizzato”. ALBIGNASEGO. “Nel nostro Comune abbiamo un provincia, per presentare il risultato di una loro indagine svolta in diversi Comuni. L’inchiesta, ancora in divenire, buon livello di differenziata, ma ci sono diverse problematiche con chi ha vinto l’appalto ha coinvolto per ora la gestione per la gestione dei rifiuti - ha afrifiuti in provincia di Padova, ana- “I rifiuti raccolti fermato Mariacristina Cavallarin, lizzando il lavoro di Etra, Hera-Aps, e differenziati non producono consigliere comunale – Anche Padova Tre e Cvs. l’amministrazione comunale non MESTRINO. “Appena insediati il valore atteso, è completamente soddisfatta della abbiamo provato a dare il nostro come mai?” gestione. Siamo quindi disponibili contributo per la stesura del regolamento di igiene ambientale - ha commentato Flavio a trovare insieme soluzioni alternative e a dare il nostro Pinton, consigliere comunale del M5S – Ma nonostan- contributo per migliorare la situazione”. CITTADELLA. “Per il momento abbiamo avuto solo te il nostro impegno, è stato approvato senza nessuna modifica. Siamo convinti che il business dei rifiuti deve risposte parziali - ha commentato Loris De Poli, consigliere comunale – sappiamo quanto differenziamo, andare a vantaggio di tutti i cittadini”. MASERA’ DI PADOVA. “Quando ho visto Maserà ma non quanto ricicliamo. Ci manca anche il valore

Un momento dell’incontro sulla gestione dei rifiuti nel padovano organizzato dai consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle dei contributi di filiera. Quello che è certo sono i costi in bolletta. Un vero peccato perchè i rifiuti dovrebbero diventare una risorsa in grado di fare reddito e non solo costi in bolletta”. VIGONZA. “Secondo i nostri conti (sulla base del Dpr 158) c’è un surplus di 40 mila euro su cui abbiamo avuto risposte fumose - ha dichiarato Giovanni Pasqualotto, consigliere comunale – Di certo ci sembra chiaro che i rifiuti raccolti e differenziati non producono il valore di ritorno atteso: negli altri stati d’Europa hanno un valore più alto. Perchè in Italia dev’essere diverso ovviamente a svantaggio delle nostre tasche?”. SAONARA. “Da noi la gestione fa capo a Hera-Aps, ma la situazione è la medesima - ha commentato Omero Baldon, consigliere comunale – Le amministrazioni

dovrebbero rinnovare i contratti di gestione con più attenzione, invece non vedono di la del proprio naso”. VEGGIANO. “Quando l’Etra ha finanziato una pista ciclabile nel nostro Comune ci è sorta spontanea una domanda - ha spiegato Giovanna Libero, consigliere comunale – Com’è possibile avere così tanta disponibilità?”. INTERROGAZIONI. Per i consiglieri grillini restano ancora tante domande e poche risposte: per questo hanno annunciato che continueranno a presentare interrogazioni nei rispettivi Comuni per ottenere tutti i dati necessari. Ma non finisce qui. Per le prossime settimane hanno già annunciato di avere altri dati scottanti. E questa volta in tema di acqua ed energia.

MILLE EuRO PER CAMBIARE LA CALDAIA

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ono stati stanziati dalla Provincia di Padova 150 mila euro per incentivare la sostituzione delle caldaie con nuovi generatori di calore a condensazione. Per ogni domanda sono previsti 1.000 euro complessivi. È possibile inoltrare la richiesta fino al 15 marzo. Il contributo è riservato ai cittadini proprietari di abitazioni sul territorio provinciale padovano che abbiano un impianto termico di riscaldamento. In caso di condomini, la domanda potrà essere inoltrata dagli amministratori condominiali o da un delegato qualora non sia stato nominato un amministratore condominiale. “Questi contributi – hanno spiegato la presidente della Provincia di Padova Barbara Degani e l’assessore provinciale all’Ambiente Mauro Fecchio – rientrano nell’ambito delle azioni contro l’inquinamento atmosferico che abbiamo avviato già da tempo. Una delle cause che incide di più sulla presenza di polveri sottili nell’aria, infatti, è proprio il fumo delle caldaie di vecchia generazione. Per questo abbiamo predisposto degli incentivi che aiutino i cittadini a sostituirle con nuovi generatori di calore caratterizzati da un minore consumo di energia e da una ridotta emissione di gas inquinanti”. Il contributo previsto verrà erogato per la sostituzione dei generatori di calore con generatori a condensazione alimentati a gas naturale o Gpl con una potenza termica (Pn) inferiore a 100 kw. Sono ammessi i costi documentati, Iva esclusa, relativi alla sostituzione del generatore termico, per l’acquisto del generatore, oltre alla posa e

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16 Mondo scuola

Mondo scuola 5

Gara internazionale Hanno partecipato oltre duecento squadre Europa e Usa

Robotica spaziale premiati i padovani

Gli studenti del liceo scientifico “Fermi” si sono imposti nella sfida ad alto tasso di tecnologia di Martina Celegato

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n grande successo a livello internazionale ha coinvolto nelle ultime settimane uno degli istituti storici della città che si è dimostrato all’avanguardia per quanto riguarda la formazione e sperimentazione. Sono stati infatti alunni del liceo scientifico Enrico Fermi, in collaborazione con studenti spagnoli e francesi, i vincitori della gara annuale di robotica spaziale indetta dalla NASA con il MIT di Boston e l’Agenzia Spaziale Europea intitolata “Zero Robotics”. Una gara agguerrita che ha visto schierate più di 200 squadre europee e statunitensi in percentuale quasi uguale che si sono battute a suon di nozioni di robotica applicata a minisatelliti robot, chiamati Spheres, i quali dovevano essere mossi e compiere determinate evoluzioni in base agli studi effettuati in precedenza dagli alunni. Una vera e propria sfida tecnologica

Gli studenti del “Fermi” esultano per il prestigioso premio che ha spinto i ragazzi a collaborare fra loro scoprendo nuove frontiere della tecnologia in un limite di tempo di tre minuti. Tecnicamente il lavoro dei ragazzi consisteva nella programmazione informatica del comportamento delle spheres sulla base di precedenti simulazioni e selezioni effettuate a terra che quindi implicano diverse valutazioni del caso in particolare per quanto concerne la valutazione del diverso ambiente e delle continue variazioni di quello spaziale. L’assenza di gravità è senza dubbio una delle variabili che più ha influito nella programmazione in quanto le spheres dovevano riconoscere in maniera autonoma le condizioni ambientali e rendersi così conto delle azioni da attuare. Tutte le competizioni, che hanno portato al trionfo dell’Europa per mano della squadra guidata dagli studenti del Fermi,

sono state svolte sotto la supervisione di al 2 marzo si terrà presso il Centro Culturale astronauti professionisti. Dopo le prime San Gaetano di via Altinate il FIRST – Festicompetizioni i vari team continentali si sono val dell’Innovazione, della Ricerca del socia“alleati” fra loro, per questo la squadra le e del Territorio, momento di incontro fra i vari protagonisti del patavina ha sostenuto la competizione con la Alla fine del mese settore che andranno a sviscerare diverse tesquadra francese e spa- il centro San matiche legate al mongnola, arrivando alla Gaetano ospita totale collaborazione il Festival dedicato do giovanile e all’approccio con il mondo fra studenti che si sono all’innnovazione del lavoro. Il Festival così confrontati su di un argomento così delicato e professionale. Un nel dettaglio coinvolgerà svariati settori ostrionfo che conferma la qualità della forma- sia: Impresa, start-up e artigianato, Cultura zione a Padova e la specificità con la quale associativa, impresa sociale e terzo settore, vengono coltivate le aspirazioni dei singoli Amministrazione del territorio, Università e allievi. Le competizioni si sono svolte presso ricerca, Educazione e apprendimento. Un la sede dell’agenzia spaziale di Amsterdam, ottimo calcio di inizio che si preannuncia prestigioso polo scientifico di settore. come importante momento formativo e Ma l’innovazione non passa solo dai pratico per la costruzione di un laboratorio progetti scolastici visto che dal 27 febbraio permanente proprio nella città di Padova.

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Il personaggio 18 6 Personaggio La band padovana Pierfrancesco Rosada, conselvano, voce del gruppo, racconta l’avventura nel mondo della musica

Dallo scantinato ai festival, successo Ldm di Emanuele Masiero

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i chiama Pierfrancesco Rosada ed è la voce del gruppo più “cool” nella bassa padovana: gli LDM. Una band nata quasi per gioco, da un team di artisti che la musica ce l’hanno nel sangue. Tutto ha inizio nel 2012 in una sera di maggio, quando dopo un anno di riflessione e una serie di vicissitudini, da una costola dei Libidomeccanica, band che si esibisce nei locali del Veneto e della Emilia Romagna dal 2008, prendono vita le Luci di Maggio. In un piccolo e fumoso scantinato della provincia padovana si riaccendono gli amplificatori, si abbassano le luci, i led dei sintetizzatori lampeggiano, mentre parole e suoni elettrici escono saturando l’aria di una rinnovata e intensa armonia. Una band formata da Pierfrancesco Rosada (voce), Mattia Candian (basso), Nicola Guzzon (sintetizzatori) e Andrea Polato (batteria). E fu così che gli LDM (l’acronimo di Luci di Maggio) scoprirono un’alchimia che andrà a dettare le matrici di un album e brani di successo. Pierfrancesco è la spina dorsale degli Ldm, la voce di un gruppo in forte ascesa, l’elemento passionale che spinge una band di artisti emergenti. Parlando con lui si capisce subito che è altruista nell’animo. Non

vuole saperne di raccontare la sua storia al singolare: per la voce degli Ldm esiste solo il gruppo. E qualsiasi produzione nasce dall’impegno di tutti. Il gruppo nasce da qualcosa di già... costituito! “In effetti si. Ci conoscevamo già tutti da diverso tempo, ma per vari motivi ci eravamo fermati. Ma il giorno del mio compleanno ci siamo detti... ricominciamo?”. Vi definireste professionisti? “Io sono un architetto, Andrea suonava già prima, Mattia si occupa di montaggi audio e video, Nicola fa il grafico. Insomma, per noi è più una passione che un lavoro”. In pratica ti sei improvvisato... “Diciamo che ho un passato artistico e mi è sempre piaciuta la pittura. Cantare per me è qualcosa di straordinario che mi dà grandi soddisfazioni” In che modo avete mosso i primi passi? “Avevamo una sala prove a casa mia... ma ovviamente le prime volte ci trovavamo in una cantina. Un po’ come fanno tutti all’inizio”. E adesso come vi state muovendo? “Diciamo che stiamo raccogliendo

delle belle soddisfazioni. Certo che entrare nelle radio è sempre difficile se non sei un professionista. Per noi è prima di tutto una passione”. Qual è il momento più emozionante? “Come già detto cantare è una passione. Perciò la parte che preferisco di questa esperienza è quella emozionale. Il momento in cui spegni le luci, chiudi gli occhi e dai libero sfogo alla fantasia”. Ti senti a tuo agio sul palco? “Non amo le gare e le sfide... cantare deve evocare emozioni e sentimenti, senza per forza produrre un ritorno di qualche tipo”. Quali sono le novità che ci attendono? “Siamo usciti con altri video... ora stiamo programmando per l’estate per proporre anche qualche live... più un altro progetto ancora segreto!”. Come vi siete fatti conoscere? “Diciamo che internet ci ha dato una grossa mano. Abbiamo usato moltissimo il web con youtube dove abbiamo registrato un numero elevatissimo di visualizzazioni”. Insomma siete più che soddisfatti? “Soddisfatti certamente sì, ma non è una questione di quanto successo abbiamo.

La band degli Ldm, il primo a sinistra è Piefrancesco Rosada Per noi è importante prima di tutto fare quello che ci piace e creare dei brani che ci rappresentino. Poi è stupendo quando qualcuno capisce le emozioni che vuoi esprimere con una canzone. Ed è fantastico anche quando viene data un’interpretazione diversa ma altrettanto personale. Per esempio il brano “Va tutto bene” non sempre è stato compreso, ma c’è chi l’ha fatto suo e ha calato le sue esperienze personali”.

In questa esperienza artistica ancora in fase di crescita chi ti ha sostenuto maggiormente? “All’inizio erano tutti un po’ titubanti e scettici. Per esempio i miei genitori, mentre studiavo, non erano proprio convinti. Ma alla fine queste esperienze ti danno delle grandi emozioni e ti senti preparato per superare qualsiasi difficoltà: fondere la musica con le parole è una sensazione unica”.


Cultura provinciale 19 7 Esposizione a Padova Fino al 2 giugno al Museo Diocesano la rassegna ormai più che decennale

Il viaggio per “i colori del sacro”

20 marzo

Tema affascinante per gli illustratori che da ben venti Paesi hanno risposto all’appello

Faletti sarà al Geoxino

di Laura Organte

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etafora dell’esistenza umana, il viaggio ha ispirato per secoli artisti, scrittori, musicisti, che hanno tentato di comunicare quel profondo anelito a uscire da sé, raggiungere un oltre, inseguire un sogno, un desiderio, viaggiare verso l’altro, il diverso, che caratterizza l’uomo sin dalle sue origini. Con questo tema, tra i più affascinanti, si sono confrontati gli illustratori che, da oltre venti paesi di tutto il monto, hanno risposto all’appello della settima edizione de “I colori del Sacro”, l’ormai popolare mostra dedicata all’illustrazione che ha luogo con cadenza biennale al Museo Diocesano di Padova, in esposizione quest’anno fino al 2 giugno. Andrea Nante, direttore del Museo Diocesano e curatore della rassegna, annuncia un evento che per qualità di partecipanti sarà sicuramente la più alta nella storia più che decennale de “I colori del Sacro”. Il tema evidentemente è di quelli che stimolano alla creatività più libera: “Abbiamo sollecitato illustrazioni che esplicitino il tema

eventi e mostre

approfondendo sia quegli aspetti legati al desiderio di conoscenza e di scoperta che da sempre caratterizza gli spostamenti verso terre e popoli lontani, sia tutti i risvolti più di tipo psicologico, emotivo e spirituale che accompagnano le fasi del viaggio e che accomunano il sentire di chi parte, per qualsiasi meta, fosse anche un partire simbolico”. Le opere illustrano come, fin dall’inizio della storia, l’uomo si sia spostato, cercando terre fertili, nuovi orizzonti, abbia vagato, viaggiato, scoperto; anche le tre grandi religioni monoteiste hanno tutte radici nella storia di popolazioni nomadi e le divinità si sono spesso rivelate a popoli in cammino o a singoli pellegrini. L’edizione 2014 della rassegna vuole quindi raccontare il viaggio come esperienza di vita tout court, ripercorrendo la storia, i testi sacri e i racconti pagani e mitologici, i riti e le tradizioni, nel tentativo di rivelare la dimensione emotiva e spirituale di ogni partenza e di ogni ritorno. a cura di Laura Organte

LE STORIE CRIMINALI DI CARLOTTO Massimo Carlotto porta in scena con “Crimes stories” al Geox il 20 febbraio, il Testimone, un collaboratore di giustizia, ospite speciale e “in incognito” di questo spettacolo. Un racconto che si snoda tra realtà e finzione, tra cronaca nera, indagini e romanzo. Sbirri e gangster di carta immaginati dall’autore contrapposti a quelli in carne ed ossa freddamente descritti dal Testimone. Un racconto lungo quasi vent’anni in giro per il mondo a caccia di storie e personaggi e le testimonianze di un uomo che ha scelto il crimine e ne può raccontare le più segrete sfaccettature. Il tutto accompagnato dai sassofoni e dal duduk di Maurizio Camardi.

MENING, MAESTRO DEI CLOWN Il 20 febbraio torna a Padova, Jean Menigault in arte Mening, uno dei più noti professionisti dell’arte del clown, conosciuto in Europa per le sue performance ed i suoi spettacoli. Nato a Orleans, in Francia, nel 1965, e cresciuto artisticamente a Parigi alla scuola di Decroux, degli Adrien, degli Hottier. Oltre alle sue performance si dedica da diciassette anni alla ricerca degli strumenti pedagogici per la trasmissione della tradizione clownesca. In scena al San Gaetano con “Made in terra. One man show”, l’artista terrà uno stage dal 21 al 23 febbraio sull’improvvisazione teatrale e l’arte del clown.

VISITA A ORATORIO E SPECOLA Domenica 2 marzo l’associazione La Torlonga propone un’insolita a visita guidata, dal titolo “A Carnevale ogni storia vale”, all’Oratorio di San Michele e alla Specola, metterà in luce gli aspetti meno noti, gli aneddoti e le curiosità che riguardano la storia della torre e dell’antico castello ezzeliniano e carrarese. Al termine della visita guidata, nella Sala Jappelli, gli ospiti più piccoli potranno intrattenersi nell’ascolto di letture scelte per loro dalla libreria Pel di Carota. Solo su prenotazione biglietti: intero euro 10,00, ridotto bambini dai 3 ai 10 anni euro 5,00. Tel: 349 6855584.

Giorgio Faletti “Nudo e crudo”

S Sabrina Cesaro, “Giungeremo là dove siamo partiti”- 2013 “Ognuno di noi può riconoscersi nell’esperienza immaginata o provata dell’altro, in una dimensione di condivisione negli atteggiamenti, nelle emozioni, nella ricerca durante il viaggio della propria vita – ha commentato il vescovo di Padova, mons. Antonio Mattiazzo – mai come questa volta ha senso il carattere di itineranza della

mostra, poiché siamo essenzialmente pellegrini”. Pellegrini antichi e nuovi, conquistatori d’imperi, ricercatori di fortuna, fino ai marciatori delle metropoli e ai viaggiatori dello spazio, ansiosi di imprimere un’orma sul suolo di qualche deserto planetario, siamo tutti in viaggio, in cammino, verso orizzonti lontani o mete vicine.

crittore, sceneggiatore, comico, compositore, cantante e, non ultimo, attore. Il multiforme e sorprendente talento di Giorgio Faletti si cimenta nello spettacolo “Nudo e crudo”, che prende spunto dal suo libro autobiografico “Da quando a ora”, a Padova il 20 marzo alle 21.30 al Geoxino, il nuovo spazio allestito nel foyer del Gran teatro Geox. Un viaggio apparentemente dentro l’essenziale, in realtà dentro al tutto di Giorgio Faletti, uno spettacolo in cui la scenografia è assente, l’orchestra pure, i musicisti dentro la valigia, gli oggetti di scena abbandonati in camerino. In scena Faletti diventa attore e musicista di se stesso, con ironia e candore, umorismo e tenerezza si libera di ogni veste scenica e contrappunto musicale per muoversi e dare nuova vita al suo ultimo lavoro di autore. L.O.

Premio Galileo Chiamate a pronunciarsi 61 classi di quarta superiore in Italia

Divulgazione scientifica ecco la cinquina in finale C

resce l’attesa per il vincitore dell’ottava edizione del Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica, dopo l’annuncio ufficiale della cinquina finalista selezionata dalla Giuria scientifica venerdì 17 gennaio scorso. A presiedere la giuria è stata quest’anno Nicoletta Maraschio, docente di Storia della lingua italiana a Firenze e Presidente dell’Accademia della Crusca, che succede, nell’ordine, a Umberto Veronesi (2007), Carlo Rubbia (2008), Margherita Hack (2009), Paolo Rossi (2010), Mario Tozzi (2011), Piergiorgio Odifreddi (2012) e Paco Lanciano (2013). “Anche Galileo ha detto Nicoletta Maraschio nell’aprire i lavori – ha fatto parte dell’Accademia della Crusca e prima di lui molti altri artisti e scienziati che hanno voluto scrivere in volgare”. La notizia è servita alla Maraschio per introdurre il tema del rapporto tra lingua e scienza. “Anche in questo - ha continuato - Galileo è stato maestro e ha partecipato alla redazione del vocabolario della Crusca”. In diretta streaming, la riunione è stata seguita da 61 classi di IV superiore di tutt’Italia che dovranno, ora pronunciarsi sulla cinquina finalista. In gara c’è il volume di Marco Ciardi, “Terra. Storia di un’idea” (Laterza, 2013), in cui l’astronauta Eugene Cernan parla dell’impatto culturale delle

La presentazione del Premio Galileo missioni spaziali Apollo, “Alchimie nell’arte. La chimica e l’evoluzione della pittura” (Zanichelli, 2012), in cui Adriano Zecchina traccia la storia dei pigmenti che i pittori hanno avuto a disposizione nelle diverse epoche, dal Paleolitico all’arte contemporanea, mostrando come il progresso della tecnologia abbia influenzato la creatività degli artisti, “Il bonobo e l’ateo. In cerca di umanità fra i primati” (Raffaello Cortina, 2013), in cui l’etologo e primatologo di fama internazio-

nale sonda l’origine della morale, “L’ ordine del mondo. Le simmetrie in fisica da Aristotele a Higgs” (Bollati Boringhieri, 2013), di Vincenzo Barone, sull’Impatto della relatività ristretta di Einstein e “I robot ci guardano. Chirurghi a distanza, aerei senza pilota e automi solidali” (Zanichelli, 2013), di Nicola Nosengo, sui risvolti etici e legali della presenza, sempre più consistente, delle intelligenze artificiali. Laura Organte


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Anno XX n. 25 - Poste Italiane s.p.a. i favori piccoliprocedure, il ritocco - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito è stata finanziat regiona giustifica circa in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD da un contributo www.lapiazzaweb.it di gare e tadel pubprovenienti giustamenti” a, sempre a danno di noi. ato con ammor sarà addebit Tra le novità del corso d’oper uenza, di ciascuno rimanente in es. qualche conseg piano Tia/Tar tà di accesso e di blico e, di mento nel , basta anche tanto in o le modali ento dei rifiuti sia “cash” Il denaro, 0 euro di centro, spiccan conferim 50-10 10 da ” come pag. di “regali banconota sottoforma mano di tanto, che anche una esotico ma e piccolo lavoretto CAZIONE il viaggio E , RIQUALIFI casa o qualch nostrana, di picbianco in one ROSOLINA QUARTIERE NORG corruzi quella la E’ DEL pezzatura, “extra”. pag. 6 nessuno ggio e piccola ate dalla pag. 8 ed approv colo cabota una zona grigia di cui primo pag. 26-27 dalla Giunta Geremia Gennari, ta E’ il oste za. alimen predisp i con chiarez regionale. ato ad che fino ad consiliare commissione e del giorno approv ale conosce i contorn ca tutti gli altri, ne, la sala CARCERE, IL SERT MIGLIORA teatro V in nome l’ordin poi giustifi comun alla questio lio tutto che ndo mente Il li. merito consig passo ricorda in in EDITORIALE scanda lieLE CONDIZIONI SANITARIE anche è stata recenteedale di Porto olesane all’unanimità del presidio ospeda e ai grandi ente, ma portovirese o “L’osp o politiche bassop al agosto re che arrivar palanca”, ovviam di moralità e di delle forze e e trasversalmente dell’incontro pubblic a: pronto soccorso già entro la “dio il manteniment una volta precisa coro del l per ione inizio tro: Venezi uppo a concez lizzarsi ancora unanim Potranno avere di riqualificazione ta dalla schede Viro mutilato da promosso dal capogr a ro, ha voluto rà di un millime a, di una distort Perché dunque scanda si è alzato e o” non arretre Venezi no i lavori a che perdita decreta o ospedaliesenso civico. contro la fine dell’an re Norge di Rosolin sbarcare a presidi Thomas Giacon ti “Porto Viro pronto soccors tutti”? Salute sentan Porto Viro urlare o da regionali del del quartie ai residenti di potersi se “così fan . 3 se c’è da di Uniti per diversi rappre ospedaliere di cura Madonna della a pag di Alessandro tteva di rto del tteranno partecipato consiglieri regionali lo faremo. Abbadir* perme tinua cui hanno i ro della casa appellativo che perme spazi all’ape si gli con a e oltre , compre C’è stato un taglio considerevole assolut meglio no Azzalin della frazion godere al di Porto Viro, mio in posizione di che nel istituzionali ari e Grazia tutti accomu18 scorso 4-5 e 6 alle urne centro del 24pag di risorse, soprattutto di fornitura di e 25 .febbraio pubblica e pagg. Cristiano Corazz porre il nosoco Crivellari, aDiego declass emerge una situazione davvero ine- rispetto alla sanità (Agenzia Naziocerti farmaci, che se vogliono devono il revole dopo parità e di Agenas indicato come all’onoda un unico scopo stricabile, o perlomeno difficilmente procurarsi pagando, quindi alle persone ospedaliere nati i) ha rapporto annual le schede 40% 50% risolvibile. Un caos politico che rischia di per i servizi sanitar del Veneto nel trat- mento avvenuto con detenute oltre alla libertà viene tolta nale 30% 60% re centro 50%portare spediti a nuove consultazioni. Pro-il secondo miglior loro anche la salute. 20% dio. Per discute 30% 10% del miocar 50% prio quello che non ci voleva infarti Fondamentale l’intervento in una ori situagli le migli zona! tare Cogl zione economica deligenere,tua caratterizzata prestato dal Sert. offerte adella da una recessione pag. 10 cui dal 2008 non si vede fine. Il ciclone o tsunami (come lo definisce SULLA S.S. 434 SI VIAGGIA trico il suo capo Beppe Grillo) del Movimento 5 rio Odontoia A 70 CHILOMETRI L’ORA NO Giuriato* ulato io: OSTI Dott. STEFA di Silvia Amb Stelle, si è abbattuto sui partiti, DI FABBRICALoc. BORSEA anche re in sanitar agosto SPACCIO A! Diretto legge lo scorso - ROVIGO 0425 474954 Veneto, con una potenza per molti versi A DEN TIER a , inserite con decreto ERCIO, 12 - TEL. davvero inaspettata. modifiche legislative2013, hanno recepito iflex.it ADD IO ALL VIA DEL COMM LE LA FATTORIA ata senz e recentissime in giorn - www.dorm ERCIA a legge il 15 ottobre Convenzione Nella nostra regione però, quello che fissi di sutur denti e convertito in AREA COMMrovigo@dormiflex.it europee della sorprende più che il boom dei grillini (che ri, tagli e punti le raccomandazioni ed hanno risposto al crescente dormiflex. bistu è stato un evento generalizzato su tutto il d’Europa Passa da 110 a 70 km orari il le donne. del Consiglio ato dai delitti contro della famiglia territorio italiano), è il crollo verticale di parlimite della velocità nell’arteria stradale sociale determin il sabato in diritto allarme € oop he esperta 395 ed talc anc titi che hanno caratterizzato la vita politica strategica S.S. 434 meglio nota come Den . 10 alato grave aveva definito il Cen. agli amministratori”. Infatti per tentare di mento *Avvocato penalista Con Aperto 35 € 45 € per lo svolgimento di manifestazioni, delle nostre terre da 20 anni a questa a a pag Transpolesana. La decisione è stata parPAG. 8 Ser la presidente della Provincia, rientrate dallo stato debitorio lo scorso anno anche a 70 € € continu 575 agli specifi che e settoriali; il fi ne, inoltre, te: il Pdl prima Forza Italia e la Lega Nord. e dett presa dall’Anas. Polemico Corazzari qualche anno fa. I costi di gestione è stato fatto un piano di rientro che prevede- era info quello di far conoscere il Polesine e di Due partiti che fino a due anni fa aveche ha indicato nelle voragini aperte sul molto alti avevano di fatto portato ad uno iso.it va un accordo con RovigoExpò, una società renderlo soggetto ospitante di eventi rilevanti asorr vano totalizzato oltre il 60% dei consensi manto stradale il vero problema per gli stato debitorio importante, si parlava di oltre w.delt partecipata, in larga parte, dalla Regione Ve- al livello nazionale e internazionale. L’attività con l’elezione di Luca Zaiaww automobilisti che transitano. un milione di euro che lo stesso ente aveva neto e dalla a governatore Camera di commercio di Rovigo, svolta lo scorso anno, tuttavia, non sembrata del Veneto. La Lega crolla dal 35% a poco pag. 12 cercato di abbattere indicendo un bando di al quale fu affidato il compito di organizzare essere così significativa per il rilancio della più del 10% di questa ultima tornata eletvendita per alcuni dei propri immobili. Va eventi (fiere, convegni, presentazioni, ecc...) struttura dell’ex zuccherificio e in molti oggi torale. Il Pdl dal 2008 perde 10 punti e si detto, e lo conferma il neodeputato Diego prevalentemente, ma non esclusivamente, pensano che una nuova vita della struttura assesta sotto il 20%. www.lapiazzaweb.it Crivellari, che negli ultimi anni si è compiuto presso il Centro Servizi di Rovigo. Lo scopo potrebbe essere garantita da un totale camil sito del giornale un importante lavoro di risanamento dei con- prefisso era, ed è tuttora, quello di far sì che bio di rotta. continua a pag. 3 Entra in Rete con noi! ti. “Di questo – ha spiegato - va dato atto il Cen.Ser di Rovigo diventasse luogo di riferipagg. 4-5 *alessandro.abbadir@gmail.com

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SPORT in PRIMO PIANO emma banzato Della pgs trionfa a campagnalupia

L’evento in piscina. A Sant’Urbano si sono date appuntamento 6 squadre

“Pallabefana” da record

di Nicola Cesaro

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Fabio Mazzucco, sei vittorie in stagione

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i è aperto come meglio non potrebbe il 2014 per le ginnaste della Pgs Carrarese delle allenatrici Giorgia Passarin e Ylenia Destro. Il primo alloro è arrivato presso il palazzetto dello sport veneziano di Campagna Lupia, dove si è svolta la 1° prova regionale individuale sport Europa, ed è stato firmato dall’eleganza di Emma Banzato che si è imposta nella categoria silver 1° fascia. Il successo è stato impreziosito dal 4° posto di Martina Fasolato e dal 5° di Isabella Ernesti Moro. Da Menzionare anche i piazzamenti di Gaia Parisotto e Letizia Crivellari, rispettivamente quinta e ottava nella categoria silver 2° Fascia. Prossimi appuntamenti per le promettenti atlete carraresi il 9 marzo per la seconda prova regionale e il 13 aprile appuntamento di squadra a Teolo. Walter Lotto CALCIO. Azzura Due Carrare guarda ai prossimi incontri

igor raDrezza Del calcio paDova sprona i ragazzi Di mister garbin

Radrezza tra il diesse Stefani, a sinistra, e il presidente Carraro

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ntusiasmo alle stelle, cori da stadio all’interno dello stand gastronomico del patronato Don Bosco, a San Giorgio di Due Carrare, dove l’Azzurra del presidente Massimo Carraro si è riunita con altre 200 persone per il tradizionale convivio che segna la fine dell’anno. La vittoria in trasferta nell’ultimo turno di campionato, che vale il secondo posto in classifica, ha reso effervescente l’ambiente che ora sta prendendo consapevolezza di poter centrare un risultato importante anche se mister Garbin funge da pompiere gettando acqua sul fuoco: “prima di tutto pensiamo al raggiungimento della quota salvezza, poi può davvero succedere di tutto, in ogni caso saranno decisive le prime 3-4 partite del girone di ritorno”.

Possibilista il diesse Andrea Stefani che parla anche di mercato: “ripetendo il girone di andata saremo ai play off, in questo caso dobbiamo farci trovare pronti, per quanto riguarda il mercato a meno di un occasione clamorosa non faremo nulla anche per non spostare gli equilibri che si sono creati e fruttano ottimi risultati”. L’asticella dell’entusiasmo si è ulteriormente alzata a metà serata con l’arrivo di Igor Radrezza, carrarese doc, in forza al calcio Padova, che ha portato in dono la sua fiammante maglia biancoscudata con il numero 29. Presente alla serata anche l’arbitro della sezione di Este Cristhofer Lionello, e l’assessore allo sport Mario Romanato che ha portato i saluti e gli auguri a nome di tutta la comunità. Walter Lotto

i chiama “Pallabefana” ed è stato l’evento di inizio anno della piscina comunale Acquambiente di Sant’Urbano. Voluta dall’associazione Water Polo Submarine lo scorso 5 gennaio, la festa ha previsto la formula avvincente di un susseguirsi continuo di 15 partite di pallanuoto e ha visto la partecipazione di ben 84 sportivi, organizzati in 6 squadre: Acquambiente, Sciopai, Bogoni, Pallanuoto Venezia – squadre a maggioranza maschile ma con obbligo di quote rosa e atleti inesperti - Bogone Urbane e Mestrina Nuoto – interamente femminili. Un piccolo stand gastronomico, una simpatica lotteria e l’elezione della miglior “befana” tra le atlete partecipanti hanno accompagnato gli incontri coinvolgendo atleti e pubblico in questa allegra giornata. All’interno della manifestazione sono state inserite tre partite in cui 8 bambini dell’Acquagoal Acquambiente di Sant’Urbano hanno avuto la possibilità di giocare insieme ad atleti e atlete delle squadre

La piscina di Sant’Urbano ospita competizioni importanti iscritte. Commentano gli organizzatori ed in particolare Cristina Caldin, presidente della Walter Polo Submarine: “A tale scopo gli sportivi partecipanti hanno messo disposizione la loro esperienza dando prova che - a prescindere dall’abilità, dal sesso e dall’età – anche una disciplina olimpica come la pallanuoto, spesso ingiustamente considerata uno sport minore, può davvero diventare alla portata di tutti. L’occasione di trasmettere la propria passione per la pallanuoto ai piccoli atleti, che coraggiosamente hanno aderito all’iniziativa, dimostra ancora una volta che

l’anima di uno sport nasce e si nutre dell’interazione e collaborazione tra le persone coinvolte”. Questa filosofia si sposa con lo spirito con il quale gli organizzatori hanno proposto “Pallabefana 2014”, evento che fa parte di un progetto ad ampio respiro che ha già visto la realizzazione di “Pallanotte senza Frontiere 2012” a Chioggia, “Pallanatale 2012” a Piove di Sacco, “Pallanotte senza Frontiere 2013” a Chioggia, manifestazioni di promozione sportiva che hanno riscosso un incredibile successo in termini di iscritti e di pubblico.


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IL VENETO

in PRIMO PIANO

Marino Zorzato: “Incongruenti certe posizioni dei primi cittadini”

Piano casa: l’ultima parola ai sindaci

Trovato l’accordo Governo-Regione: i Comuni potranno porre limiti al nuovo piano casa attraverso varianti dei piani urbanistici di Germana urbani

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on sarà più quel disastro che poteva essere. Lo pensano sicurametne i primi cittadini del veneto che, per la maggior parte, avevano dichiarato guerra all’ultimo piano casa cui la Regione Veneto aveva dato il via libera sul finire del 2013. Il terzo da che la crisi è iniziata ma il più pericoloso, a detta loro, perché privo di vincoli urbanistici certi. Una situazione talmente grave che il Consiglio dei Ministri aveva impugnato la legge in cinque punti davanti alla Corte Costituzionale. A fine gennaio, però, durante un vertice al dipartimento degli Affari regionali tra i capi degli uffici legislativi del Ministero dei beni culturali, del Ministero delle infrastrutture e del Ministero dell’Ambiente e il vicepresidente della Regione Veneto, Marino Zorzato, i tecnici veneti si sono impegnati a riscrivere alcuni contenuti della Legge Regionale 32/2013. In quell’occasione, infatti, Marino Zorzato, “padre” del piano casa ter, ha firmato un impegno di dieci righe in cui si afferma che dovrà essere rivista la possibilità di realizzare interventi di ampliamento a distanza non superiore a 200 metri dal lotto di pertinenza e dovranno essere chiariti altri aspetti relativi ai centri commerciali nei centri storici. Modifiche che riconoscerebbero ai Comuni la possibilità, attraverso le procedure della variante semplificata dei piani urbanistici, di apporre limiti al nuovo Piano

casa della Regione. L’impegno sottoscritto esplicita, inoltre, che gli interventi previsti dal Piano casa non troveranno applicazione per quegli edifici oggetto di specifiche norme di tutela urbanistica e territoriale anche in relazione a quegli strumenti che saranno approvati dai Comuni dopo l’entrata in vigore della suddetta legge. Rimane quindi fermo l’ordinario potere urbanistico dei Comuni interessati dalle disposizioni del nuovo Piano Casa. L’abrogazione, con la nuova legge regionale, delle norme del prece-dente Piano casa relative ad un generalizzato potere di blocco da parte dei Comuni viene quindi compensata dalla precisazione che rimangono fermi gli ordinari poteri urbanistici dei Comuni. Ad oggi ( mentre scriviamo) restano impugnate l’art. 7 e l’art. 10 comma 6 che estende gli interventi edilizi anche alle aree a rischio idrogeologico e l’art. 11 comma 1 e 2 che elimina l’obbligo, per gli interventi di ristrutturazione edilizia, di rispettare la sagoma esistente sulle quali si attenderà un pronunciamento della Corte costituzionale. A ben vedere la risposta che potrebbe arrivare a questo proposito non potrà non tener conto del fatto che il Decreto del Fare 69/2013 ha già stabilito che possono essere considerate ristrutturazioni le demolizioni e ricostruzioni con cambio di sagoma. Intanto, però, si va avanti e il vicepresidente Zorzato si dice pronto a riaprire il

Marino Zorzato dialogo con i Comuni per concordare insieme tutti i chiarimenti necessari da apportare alla legge. Una disponibilità che c’era già stata a parole ma che non si era poi verificata. Anche perchè Zorzato aveva più volte ben sottolineato quanto, a suo parere fossero incongruenti certe posizioni dei primi cittadini. “Si può stimare che il Piano Casa nel Veneto valga dai 6 agli 8 milioni di metri cubi – aveva detto durante una conferenza esplicativa sul Piano Casa ter – che corrispondono appena a un valore tra il 5 e il 7 per cento dei 100 milioni di metri cubi di nuova espansione edilizia prevista nel Veneto. Con quale coraggio, quindi io chiedo, alcuni sindaci puntano l’indice accusatore

sul Piano Casa, quando città come Venezia prevede nel suo Pat un’espansione di oltre 6 milioni di metri cubi per il residenziale e di 3 per il produttivo; quando Padova ha aggiunto ai 2,6 milioni che residuavano dal vecchio Piano Regolatore per la residenza, il direzionale e il commerciale, ulteriori 2 milioni di metri cubi con il Pat? Non possono certo questi amministratori a venirci a dare lezioni di tutela del territorio”. Zorzato non ha mai smesso di difendere lo spirito e gli obiettivi della norma supportando questa sua posizione con i dati relativi agli effetti prodotti dalle precedenti edizioni del Piano Casa nel Veneto, forniti dalle stesse associazioni di categoria che

operano nel settore edile: “Utilizzando questo strumento – ha detto Zorzato – 7 mila aziende del comparto hanno evitato la chiusura, 11 mila posti di lavoro sono stati salvati e altrettante famiglie hanno potuto contare su un’entrata preziosa in tempo di crisi, sono stati realizzati interventi per 2,8 miliardi con un aumento degli investimenti pari al 5,8% nel campo delle ristrutturazioni: il tutto grazie ai 60 mila casi di recupero edilizio che hanno migliorato anche esteticamente i nostri centri abitati”. E nel sottolineare questi aspetti ricordava anche che l’edilizia veneta muove un indotto composto da oltre 80 settori merceologici diversi.

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Il Veneto in primo piano 11 25 Bon e Cortellazzo chiedono ai parlamentari veneti Pdl di uscire dal Governo, i consiglieri di Forza Italia favorevoli alla modifica della legge

Il Pd esulta: avevamo ragione

di Germana urbani

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a disputa sul Piano casa, secondo Dario Bond e Piergiorgio Cortelazzo, rispettivamente capogruppo e vicecapogruppo del Pdl in Consiglio regionale, si ridurrebbe ad una lotta che vede da una parte progressisti con l’obiettivo di liberare investimenti per miliardi di euro e dall’altra veterocomunisti e pseudo-ambientalisti che frenano l’economia. I due consiglieri, infatti, all’indomani dell’impugnazione del Piano Casa ter da parte dell’Esecutivo Letta avevano ribadito l’opposizione senza se e senza ma a questo Governo che a sentir loro non faceva l’interesse del Veneto e dei veneti. “L’impugnazione di un provvedimento simbolo come il Piano Casa ter è la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso - hanno detto i consiglieri - e che ci costringe a chiedere a tutti i parlamentari veneti, che si riconoscono nei valori del centrodestra, di staccare la spina a questo Governo a chiara trazione Pd. Il mandante politico di questa operazione è il Partito democratico e la soluzione della “impugnazione

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parziale” è un compromesso al ribasso inaccettabile, perché rende ancora più incerto il quadro giuridico nel quale cittadini e operatori possono muoversi”. I consiglieri del Gruppo regionale di Forza Italia, Leonardo Padrin, Mauro Mainardi, Davide Bendinelli e Remo Sernagiotto dichiarano, invece di attendere “di vedere la nota di Palazzo Chigi – affermano – che parla di “punto di equilibrio trovato tra le esigenze regionali di sviluppo del territorio e le competenze comunali sulla tutela delle proprie zone” e poi ci esprimeremo, ricordando a Zorzato che il suo interlocutore non è il Governo, ma il Veneto, e che la legge deve rispondere alle necessità dei suoi cittadini. Ben venga il confronto e l’impegno firmato dal vice-presidente a Roma – concludono i quattro consiglieri di FI - ma a niente serve continuare a girare attorno al problema per sostenere la legge se ciò che occorre per andare incontro alle necessità dei cittadini è, di fatto, la sua modifica”.

A cantar vittoria sono sicuramente i regionali del Partito Democratico che a metà gennaio avevano presentato una proposta di legge per rimediare a quello che definiscono “l’errore madornale” del terzo Piano casa, cioè lo scontro istituzionale tra Regione e Comuni sulle competenze pianificatorie del territorio. “Dall’incontro di Roma con i tecnici dei ministeri - ha dichiarato il consigliere regionale e vice presidente della commissione Urbanistica, Bruno Pigozzo - Zorzato ha avuto la conferma che da parte nostra non c’è stata alcuna strumentalizzazione o boicottaggio sotterraneo del Piano Casa: solo la richiesta di modificare alcuni punti critici”. “Attorno a questo nodo – precisa - c’erano semplicemente due posizioni opposte: quella dell’assessore, che punta a far prevalere su tutto il diritto soggettivo di chi vuole fare interventi edilizi e quella del PD, che sostiene la tutela dell’interesse collettivo, evitando il conflitto tra le competenze programmatorie della

Regione e quelle dei Comuni, in una visione d’insieme del territorio. Il governo ha confermato che quella individuata da noi è la strada da seguire: ora dunque ci si confronti rapidamente per correggere e migliorare subito una legge che abbiamo sempre ritenuto uno strumento utile per l’economia veneta, purché usato nel modo giusto, come avvenuto dal 2009 ad oggi”.

“piuttosto riveDiamo la normativa urbanistica”

ll’indomani dell’approvazione anche la sezione veneta dell’Istituto Nazionale di Urbanistica aveva espresso la sua preoccupazione di fronte al piano casa regionale nel suo complesso, che veniva giudicato come un tentativo di superare la pianificazione del territorio dando soluzione al singolo caso. L’istituto dichiarava che “pur condividendo la scelta di intervenire sulla città costruita rigenerando il tessuto urbano esistente, desta poi forte perplessità la possibilità di applicazione anche nei centri storici”. Secondo l’INU il centro storico va tutelato in quanto insieme urbano e non in riferimento ai singoli edifici. “Si dimentica che in Veneto - si leggeva in una nota - come nelle altre Regioni si producono

piani e strumenti di pianificazione votati dai Consigli Comunali ed approvati poi da Regione e Province sulla base di una legge regionale. Il Presidente Zaia ha più volte dichiarato la sua contrarietà a nuovo consumo di suolo, ma poi vengono approvati questi provvedimenti che collocano gli interventi edilizi al di fuori della normale prassi di pianificazione urbanistica formata dalla Regione. Se la Regione - concludeva l’Istituto - ritiene che sia superato questo sistema di pianificazione, provveda ad avviare velocemente una revisione della legge urbanistica regionale: INU Veneto è pronta a collaborare alla revisione della normativa urbanistica, che è del 2004”.

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26 12 Il Veneto in primo piano Economia I dati e le conclusioni del Centro studi di Confindustria Padova

news

L’export, via maestra per il Made in Veneto che vuole uscire dalla crisi T

un servizio integrato delle Confindustrie di Padova, Treviso e vicenza

fareXport, per portare all’estero 3mila nuove imprese venete

Nel 2014 stimata una ripartenza economica, in Veneto più consistente grazie anche ai benefici effetti della ripresa delle esportazioni di Ornella Jovane

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iccola e media impresa, in attesa di una ripresa dei consumi nei mercati interni, l’internazionalizzazione rappresenta la strada maestra per poter sopravvivere e, magari, anche crescere. E’ questa la via tracciata per la ripresa del Made in Veneto. Un percorso che hanno intrapreso stabilmente già oltre 6mila imprese manufatturiere venete con almeno 10 addetti, su un totale di 11.248 (in base ai dati Istat sul Censimento dell’Idustria 2011). Emerge dallo scenario che nel 2013 ha caratterizzato l’andamento economico italiano e Veneto nello specifico, viene confermato nelle traiettorie tracciate per il 2014: la recessione - sostiene il Centro Studi di Confidustria Padova - è finita, ma non i suoi effetti. La ripartenza economica sarà lenta e difficile a causa della ridotta capacità

In Veneto sono già 6mila le imprese che hanno intrapreso la via dei mercati esteri produttiva, intaccata dalla prolungata caduta della domanda interna, dagli ostacoli del credit crunh, dalla minore competitività e di perdita di occupazione. Tuttavia i primi segnali di una inversione di tendenza sono già emersi nella seconda metà dello scorso anno e vengono confermati dalle previsioni per il 2014. Al calo del PIL dell’1,8 per cento nel 2013 seguirà, a livello nazionale, un incremento nel 2014 dello 0,7 per cento che sarà lievemente superiore per alcune regioni fra cui il Veneto, per il quale la stima è di +8 per cento, anche grazie ai benefici deri-

vanti dalla ripresa delle esportazioni (+4,1 per cento rispetto al +3,7 per cento in Italia). Nei primi 9 mesi del 2013 il Veneto, in controtendenza rispetto all’Italia, aveva già manifestato una moderata vivacità nella crescita dell’export (+2 per cento il dato regionale rispetto al - 0,3 per cento in Italia, secondo l’Istat). Un recupero che nel 2014 si stima ancora più sostenuto, tale da colocare la nostra regione al secondo posto , dopo Lombardia (+4,4 per cento) e insieme a Emilia Romagna, per variazione positiva dell’export.

ra le provincie di Padova, Treviso e Vicenza si concentra un’area con oltre 4.100 imprese esportatrici, che genera il 65,8 per cento dell’export regionale (33,6 miliardi di euro). Per sostenere ed incentivare l’internazionalizzazione delle piccole emedie imprese venete le Confindustrie di Padova, Vicenza e Treviso hanno messo a punto un servizio integrato, FarExport, con lo scopo di supportare il crescente numero di aziende che vuole esportare e soprattutto, allargare la platea di Pmi che intende reagire alla crisi affacciandosi ai mercati mondiali. L’obiettivo è di allargare la platea di impr4ese che, da sole o in rete, esportano di almeno altre 3mila unità, realtà che fino ad oggi hanno operato eslusivamente o in prevalenza sul mercato domestico. “Il progetto vuole offrire un aiuto costante anche alle aziende che non hanno una grande frequentazione dei mercati internazionali e che per svilupparla hanno necessità di individuare i migliori canali distributivi e commerciali - osserva Giuseppe Zigliotto, presidente di Confindustria Vicenza -. Tutto ciò senza dimenticare chi

Zigliotto, Pavin e Vardanega

già esporta e lo fa in modo strutturato”. “Allargare i confini dei mercati - dichiara Massimo Pavin, presidente di Confidustria Padova - soprattutto dove è più intensa la domanda di prodotti italiani, è uno dei driver per stimolare la ripresa”. “I mercati internazionali sono un ineluttabile obiettivo per le nostre aziende, per questo mettiamo insieme le rispettive conoscenze e competenze - commenta Alessandro Vardanega, Presidente diu Unindustria Treviso - per poter dare sostegno alle imprese, particolarmente a quelle che hanno minore o poca esperienza nell’affrontare i mercati esteri”.

CONFINDuSTRIA: IN ITALIA MANCA uNA POLITICA INDuSTRIALE, NECESSARIO CAMBIARE PASSO

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IL DIRITTO DI CAMBIARE

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entre “in tutte le principali economie esistono piani strategici”, in Italia “la politica industriale è tuttora assente”. E non si può più perdere tempo. Lo sottolinea il Centro Studi Confindustria spiegando in un’analisi che così, l’Italia è “meno competitiva” mentre, avvertono gli industriali, “gli altri principali Paesi avanzati sostengono la manifattura con domanda pubblica, incentivi alla ricerca, regolamentazione e formazione”. Usa, Francia, Germania e Uk tutelano la manifattura. “L’evidenza internazionale non lascia dubbi: in tutte le principali economie avanzate esistono piani strategici, di medio-lungo periodo, a supporto dell’industria, che passano anche attraverso l’individuazione selettiva di aree di intervento ritenute chiave per la crescita” rileva il CsC, che descrive le misure messe in campo dall’amministrazione Obama negli Stati Uniti, dalla Germania, dalla Francia, dalla Gran Bretagna. “In Italia, invece, la

La sede di Confindustria in via dell’Astronomia politica industriale è tuttora assente - ma, avverte Confindustria - per rimanere al passo degli altri, il Paese deve individuare le idee di cambiamento, nei bisogni della società e nelle tecnologie, e costruire intorno ad esse una strategia d’intervento che, con un approccio di sistema, massimizzi le potenzialità del suo tessuto produttivo”. Non bastano misure spot. Servono “interventi mirati a tamponare gli effetti distruttivi della recessione economica -, ma - l’obiettivo ultimo deve essere intercettare le nuove opportunità di sviluppo, offerte da una domanda in crescita nel mondo emergente e dalle rivoluzioni tecnologiche in atto, ed evitare che esse vadano perse, a beneficio di altre aree del mondo. Ovunque la politica industriale appare uno strumento normale di politica economica, ma non in Italia”. E “non c’è più tempo da perdere” sottolineano gli economisti di Viale dell’Astronomia.


Il Veneto in primo piano 13 27 Una piaga purtroppo e tristemente sempre più diffusa nella nostra società

La violenza in famiglia non è un reato d’altri tempi Si è portati a ritenere che questi crimini avvengano in realtà remote, certo disagiate, da persone abominevoli senza cultura, senza valori, senza gentilezza. Non è così, non sempre

di Fortunato Marinasta

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iolenza in famiglia. Se ne sente parlare spesso anche perché non passa giorno che le cronache riportino episodi di maltrattamenti tra le mura domestiche. Il commento più diffuso è sempre lo stesso: “Cose d’altri tempi”. Eppure, gli episodi sono attualissimi. Le vittime nella maggior parte dei casi sono le mogli, i figli e per quanto validissimi psicologi tentino di ravvisarne le cause nelle tensioni, nelle frustrazioni e nello stress del vivere moderno, il rimando o il paragone rimane rivolto a epoche passate. Quasi non si riuscisse ad accettarlo come un problema della contemporaneità. Si è portati a ritenere che questi reati avvengano in realtà remote, certo disagiate, da persone abominevoli senza cultura, senza valori, senza gentilezza. Non è così, non sempre. La precisazione è d’obbligo per sfatare il luogo comune sul quale sarebbe fin troppo semplice riparare, ritenendo che queste cose accadono in famiglie che vengono da altri luoghi (magari dal Sud), in famiglie che hanno altre culture (magare legate ad altri credi religiosi), in famiglie che hanno altri problemi (alcol, droghe, a-socialità). Ritenere questo equivale a credere che la violenza in famiglia sia “roba” d’altri tempi. Il tema è importante e infatti in questo giornale ne abbiamo già parlato, tuttavia zioni particolari per le quali un semplice rimbrotto in questo articolo abbiamo preso in considerazione gli non possa essere ritenuto sufficiente a persuaderlo aspetti legali chiedendo un parere all’avvocato Fulvia dal tenersene a debita distanza. Insomma una volta Fois. il “ceffone” era ritenuto educativo, due erano una Avvocato, quanti sono i casi di maltrattamento vera e propria lezione. Oggi è reato? che finiscono davanti un giudice? “Ha parlato di lezione. Va detto che il reato di mal“Il reati endo – familiari, ovvero che si consumano trattamenti in famiglia, ancorché si collochi generalmenall’interno delle mura domestiche tra soggetti general- te tra i reati a tutela delle relazioni familiari, per il suo mente legati da un vincolo coniugale o parentale riman- tenore letterale, tende ad avere una portata espansiva gono spesso nell’ombra, è difficile farli emergere. che travalica i limiti della famiglia ravvisandosi, ad esemStatistiche ormai risalenti a pio, anche nei rapporti tra docente qualche anno fa, ma ancora atten- Il numero di donne, ed allievo o tra datore di lavoro e dibili, riferiscono che il numero di tra i 16 e 70 anni, dipendente. donne, tra i 16 e 70 anni, oggetto oggetto di violenza Questo reato può essere comdi violenza supera abbondantemen- supera di molto messo non da chiunque ma solo da te i 6 milioni di unità e che il 90% i 6 milioni parte di soggetti che rivestono un di queste non denuncia il fatto alle determinato ruolo all’interno della autorità giudiziarie. I casi che finiscono in Tribunale rap- famiglia od unione di fatto, o una posizione di autorità o presentano quindi una minima parte rispetto a quanto peculiare affidamento nelle aggregazioni comunitarie asrimane sotto silenzio tra le mura domestiche”. similate alla famiglia (esempio organismi di istruzione, Certo i dati che riguardano i maltrattamenti ri- custodia…) con qualsiasi comportamento commissivo volti alle donne sono fin troppo e tristemente noti. od omissivo finalizzato a maltrattare la vittima ingeneMa nel caso dei figli, come si fa a capire che ci si rando nella stessa una sofferenza fisica, morale o psichitrova davanti a un reato di maltrattamenti in fami- ca con effetti di prostrazione e avvilimento. glia? Prendiamo il caso di un genitore che ha un fiA proposito dell’elemento soggettivo richiesto dal glio minorenne particolarmente “difficile”, ossia che reato in esame questo si ravvisa nella coscienza e voquesto giovane congiunto sia solito cacciarsi in situa- lontà del soggetto agente di sottoporre la propria vittima

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un minore di anni diciotto ovvero di persona in stato di gravidanza”. Vittima è anche chi assiste ai maltrattamenti? Poniamo come esempio il figlio che vede i genitori litigare in modo violento. “Affinché si possa ritenere sussistente l’aggravante della c.d. “violenza assistita”, intesa come l’insieme delle conseguenze comportamentali e psicologiche su minori che assistono ad episodi di violenza su figure di riferimento, è necessario che il minore assista ad una pluralità di atti di maltrattamento non essendo sufficiente l’aver assistito ad un singolo episodio. Dunque, fatti episodici ed occasionali, pur essendo penalmente rilevanti in relazione ad altre fattispecie di reato quali ad esempio il reato di minacce, ingiuria, lesioni non potendo essere collocati all’interno di un intento unitario non consentono di qualificare gli stessi nella fattispecie del reato di maltrattamenti in famiglia con la conseguenza che detto reato sarà da ritenersi non sussistente”. Nel caso lo sia, invece, che cosa succede? “La commissione di reati che pregiudicano l’incoluin modo continuativo e sistematico a sofferenze fisiche, mità fisica della persona offesa o dei suoi prossimi conmorali e psicologiche e che i singoli atti vessatori sono giunti è il presupposto affinché il giudice possa adottare per lo stesso espressione di una condotta già posta in la misura cautelare dell’allontanamento del soggetto vioessere cui si ricollegano”. lento dalla casa familiare o altre misure consimili (artt. Avvocato, mi dica la verità, le norme che il no- 282 bis e 282 ter c.p.p.). stro stato ha adottato per contrastare e sanzionare il Tale provvedimento può assumere contenuti diversi reato legato ai maltrattamenti verso familiari sono atteso che il giudice può anche ordinare al soggetto di buone leggi? Ossia costituiscono un valido deterrente non avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla a questi reati, purtroppo così diffusi? vittima, quali il luogo di lavoro o altri luoghi la cui fre“Il reato nell’agosto del 2013 è stato interessato quentazione sia necessaria per motivi di lavoro”. da una consistente modifica legiIl giudice può disporre che slativa a seguito della conversione I casi che finiscono a essere allontanato sia il figlio, in legge (L. 119/2013) del D.L. in Tribunale sono nel caso sia vittima di maltratta93/2013 per dare maggiore tutela una minima parte menti? rispetto a quanto alle vittime. “L’allontanamento del minore In quest’ottica è stato abrogato rimane nel silenzio è una misura estrema che il giudice il II comma dell’art. 572 del c.p. può adottare ove questa risponda – che prevedeva un’aggravante speciale - e contestual- al supremo interesse del minore. In tal senso la legge mente la previsione di un’aggravante comune con suo (artt. 330 e 331 Codice civile) è chiara nello stabilire inserimento all’art. 61 n. 11 quinquies del c.p. c.d. che l’allontanamento del minore dalla residenza famiaggravane della violenza assistita”. liare potrà essere disposto nei casi in cui la permanenza Avvocato, mi faccia capire meglio presso la stessa sia pregiudizievole per il minore. “Si tratta di un’aggravante con un maggior raggio Non vi è dubbio che i maltrattamenti posti in essere di azione rispetto alla precedente che si applica oltre che da uno dei genitori a danno dell’altro o, ancor più, del per il reato di maltrattamenti in famiglia anche nei de- figlio minore potrà verosimilmente rappresentare quel litti non colposi contro la vita e l’incolumità personale grave pregiudizio che legittima l’allontanamento di quando il reato è “commesso in presenza o in danno di quest’ultimo dalla casa dei genitori”.

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Protagonisti a Nordest Certificata Iso 2001 sorge in Zona Industriale piovese

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METAL PROJECT, azienda leader nella lavorazione della lamiera Il titolare Fabio Bizzo investe molto sull’innovazione. L’ufficio progettazione il fiore all’occhiello dell’azienda Un’azienda viva, partecipata da tutti, operai e tecnici, con un apporto da parte del titolare a 360°. Questa l’impressione che si ha nel visitare la METAL PROJECT di via Meucci, 29 a Piove di Sacco. Azienda specializzata nella lavorazione dei vari tipi di lamiere e profilati con macchine operatrici a controllo numerico quali piegatrici, punzonatrici e taglio laser. Nata nell’89 grazie all’intuizione del titolare Fabio Bizzo, METAL PROJECT s.r.l. si è viepiù sviluppata fino a giungere ad un fatturato di oltre 3 milioni di euro. Fabio Bizzo 52 anni, sposato con una figlia, è nel settore della lavorazione della lamiera da 25 anni. Dapprima assieme al fratello nella sede di Valli di Chioggia, poi nel 2006 è approdato in zona industriale piovese dove ha dato l’impulso innovativo e commerciale alla METAL PROJECT s.r.l. “Non è facile districarsi

nel mercato in questo momento – ci ha dichiarato Fabio Bizzo – ma posso contare sul prezioso apporto dei miei collaboratori. I componenti dell’ufficio tecnico, Sabrina collaboratrice “tutto fare”, Alberto, Andrea; della segreteria Erica ed Anna e di mia moglie Adriana Bassan che mi aiuta nell’amministrazione dell’azienda e per i vari contatti con gli enti”. Verso che tipologia di clienti si rivolge la METAL PROJECT s.r.l.? “Noi lavoriamo per i più svariati settori, dalla climatizzazione all’esigenza del singolo privato, realizzando prodotti sia di serie che di nicchia. Come terzisti ci rivolgiamo alle aziende che commerciano con l’estero”. La METAL PROJECT s.r.l. è conosciuta come azienda tecnologicamente avanzata, pertanto investe molto sulla ricerca e sull’innovazione.

Dai 1,5 del 2002 ora la METAL PROJECT fattura oltre 3 milioni di euro

“Credo che il nostro successo sia stato proprio questa propensione nel dotarsi di strumenti sia di esecuzione - vedi il laser e di altri macchinari di rifinitura - che di progettazione con il modellatore tridimensionale SOLID EDGE che offre la possibilità al cliente di “vedere” il pezzo prima della sua esecuzione. Ogni anno spendiamo oltre 300 mila euro per l’acquisto di nuove attrezzature per far fronte alle continue esigenze del mercato”. Quanti operai avete attualmente? “Dagli 8 che aveva nel 2006 ora la METAL PROJECT s.r.l. annovera 25 operai tutti veramente validi e appassionati del loro lavoro. Posso dire che in azienda si respira un clima di completa collaborazione” Quando, secondo lei, la METAL PROJECT s.r.l. ha fatto il vero salto di qualità? “Quando ho deciso di creare l’attuale ufficio di progettazione. Con Sabrina, Albero e Andrea siamo in grado di soddisfare il cliente dalla progettazione fino al prodotto finito assicurando la più alta qualità”. A sinistra il titolare Fabio Bizzo, sotto la moglie Adriana Bassan e a fianco Alberto, Sabrina e Andrea dell’ufficio Progettazione


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30 16 Cultura veneta Casa dei Tre Oci di Venezia Sebastião Salgado presenta il suo ultimo lavoro fotografico

Genesi: la Terra com’era in origine

Ha viaggiato per i deserti dell’Africa e dell’America, ha visto i ghiacciai dell’Antartide, le foreste pluviali dell’Indonesia, la Nuova Guinea, il Congo e l’Amazzonia fino alla taiga dell’Alaska e alle montagne della Siberia e del Cile di Alain Chivilò

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o scopo di questo progetto è di ricongiungerci con il mondo com’era prima che l’uomo lo modificasse fino quasi a sfigurarlo” così il fotografo brasiliano Sebastião Salgado presenta la sua ultima tematica artistica “Genesi” tradotta nell’attuale mostra. Fino all’undici maggio, è possibile ammirare 240 fotografie in bianco e nero scattate dal sessantenne Maestro sud americano presso la Casa dei Tre Oci di Venezia, isola della Giudecca. Un percorso fortemente voluto e sentito da Salgado che l’ha visto immortalare, in numerosi click, le terre del pianeta Terra dai deserti dell’Africa e dell’America, dai ghiacciai dell’Antartide, dalle foreste pluviali dell’Indonesia, Nuova Guinea, Congo e Amazzonia fino alla taiga dell’Alaska e alle montagne della Siberia e del Cile. Dunque un percorso espositivo che si sviluppa in cinque sezioni ripercorrendo i rispettivi continenti: il Pianeta Sud, i Santuari della Natura, l’Africa, il grande Nord, l’Amazzonia e il Pantanàl. Nel trovare gli scenari migliori Sebastião è entrato in simbiosi con gli elementi naturali e le popolazioni autoctone, trascorrendo molti mesi con esse al fine d’evidenziare la migliore armonia con la natura. E’ stato con i Boscimani del deserto del Kalahari in Sudafrica, gli Yanomami e i Cayapó dell’Amazzonia brasiliana, le tribù Himba del deserto namibico, i Pigmei delle foreste equatoriali del Congo settentrionale e le tribù delle più remote foreste della Nuova Guinea. Inoltre è migrato assieme a elefanti e zebre tra

il Kenya e la Tanzania. Solo in questo modo, partendo dalla nostra società contemporanea, è possibile carpire atmosfere uniche da impressionare sulla pellicola. Come spiega il Maestro “questo progetto è inteso come un percorso potenziale verso la riscoperta del ruolo dell’uomo in natura. L’ho chiamato Genesi perché, per quanto possibile, desidero tornare alle origini del pianeta: all’aria, all’acqua e al fuoco da cui è scaturita la vita, alle specie animali che hanno resistito all’addomesticamento, alle remote tribù dagli stili di vita cosiddetti primitivi e ancora incontaminati, agli esempi esistenti di forme primigenie d’insediamenti e organizzazione umane. Nonostante tutti i danni già causati all’ambiente, in queste zone si può ancora trovare un mondo di purezza, perfino d’innocenza. Con il mio lavoro intendo testimoniare com’era la natura senza uomini e donne, e come l’umanità e la natura per lungo tempo siano coesistite in quello che oggi definiamo equilibrio ambientale”. Un percorso iniziato nel 2003 e che ora si presenta alla società che fa parte del sistema distruttivo dei vari ecosistemi. Una denuncia tramite la pellicola su ciò che stiamo perdendo. A livello biografico Salgado (1944) arriva alla fotografia nel 1973 dopo aver lavorato come economista. Il suo impegno per la terra natia è apprezzatissimo tanto da aver ricreato e rigenerato, con il suo Istituto Terra, migliaia di chilometri di foresta amazzonica in estinzione.

Vicenza Palazzo Leoni Montanari

Archeologia

BASSANO ASSEDIATA DAI DINOSAuRI

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a notizia ha avuto scalpore internazionale e neanche l’ideatore della serie Jurassic Park poteva prevederlo: da dicembre “Dinosauri in carne e ossa” si fanno notare a Palazzo Bonaguro e nelle strade di Bassano del Grappa. Ovviamente in questo piccolo gioco di parole non vi è nulla da temere, perché fino al 4 maggio è accessibile il mondo degli antichi abitanti della terra estinti a causa di due eventi simultanei, come da recenti teorie. All’impatto comprovato di un mega asteroide rinvenuto in un’area della penisola dello Yucatan tra terra e oceano in Messico circa 66.038.000 anni fa, si associano dei cambiamenti climatici già in atto che stavano già decimando la popolazione dei dinosauri. Due eventi catastrofici congiunti come questo meteorite così enorme che alla prima parte di esso, in contatto con il suolo, si contrapponeva un’intera area estesa ben al di sopra dell’atmosfera. A Bassano i dinosauri sono intesi come esseri immortali, dai quali non possiamo che essere affascinati. Una chiave di lettura emotiva e di cultura vero filo rosso per questa riproduzione a

Alcuni degli scatti in mostra

grandezza naturale. Si possono così osservare il tranquillo Glyptodonte, il possente Mammut, il temibile Tirannosauro, i minuscoli Jinfengopteryx e Scipionyx in contrapposizione agli enormi Diplodoco, Allosauro e Indricoterio. L’idea dell’allestimento e la ricostruzione è made in Italy all’interno di un curato lavoro di squadra, che s’innesta nella suggestiva sezione del Museo Civico Mondo Animale all’interno della mostra zoologica permanente, caratterizzata da una straordinaria collezione di mammiferi naturalizzati. L’esposizione è curata dai paleontologi Stefania Nosotti e Simone Maganuco mentre il comitato scientifico è composto da affermati studiosi del panorama nazionale e internazionale tra cui spicca John Horner, paleontologo del Museum of the Rockies in Montana, che ha ispirato il personaggio del cult Jurassic Park essendo stato anche consulente scientifico della trilogia. Un’occasione unica da non perdere, facendo sempre attenzione a non essere troppo invadenti perché il loro risveglio, scherzosamente parlando, non sarebbe troppo amichevole. Al.Ch.

Agenzia Magnum: fotografie di garanzia

N

el parlare di agenzie fotografiche nel mondo, il sinonimo più usato per rappresentarle ruota attorno alla Magnum Photos per l’importanza assunta a livello planetario. Fu fondata nel 1947 da George Rodger, Henri Cartier-Bresson, David Seymour e Robert Capa con lo scopo di proteggere la trasparenza d’informazione e il diritto d’autore in ambito fotografico. Il perno della filosofia dell’Agenzia verte nel considerare le immagini scattate di proprietà del fotografo Magnum e non delle riviste dove esse vengono pubblicate, permettendo all’autore di scegliere soggetti, temi e orientare la produzione verso uno stile più aderente a quello del fotografo e libero da vincoli. Per rendere omaggio a tale lavoro fotografico che ha segnato l’attualità di questi due secoli, il polo museale di Intesa Sanpaolo, a Vicenza, propone presso le Gallerie di Palazzo Leoni Montanari “Magnum Contact Sheet” fino all’11 maggio. La mostra, in collaborazione con Magnum e Forte di Bard sede della prima esposizione, è suddivisa in sette sezioni con circa 150

opere: una per ogni decennio dell’agenzia fotografica Magnum. Sessanta sono i provini a contatto (contact sheets) esposti accanto ai propri “scatti finali” per ripercorrere la realizzazione d’immagini ricche di patos. Un processo in cui il fotografo scatta più volte, sviluppa il proprio supporto, sceglie un’istantanea fra tante, elabora l’immagine con cui vuole comunicare al mondo e alla fine crea. Nascono immagini celebri come per esempio l’invasione di Praga di Josef Koudelka, i carri armati in piazza Tienanmen di Stuart Franklin, Che Guevara immortalato da René Burri, Martin Luther King da Leonard Freed e lo sbarco in Normandia testimoniato da Robert Capa. Ogni decade, partendo dal dopo guerra, porta il visitatore a rivivere ciò che è successo nel mondo e la sua attualità fino al 2010, perché l’Agenzia Magnum è tempo passato ma anche presente. In quest’ambito a conclusione della mostra tre fotoreporter Magnum della nuova generazione Jerôme Sessini, Paolo Pellegrin e Alex Majoli narrano la loro scelta per la foto. Una mostra dunque da non perdere. Al.Ch.



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18 Cultura veneta

Cultura veneta 33

Poesia e musica Un lavoro che ha dato una nuova voce alla poesia del grande Portoghese

Nel suono di un flauto le identità poetiche di Pessoa Mirco De Stefani ha composto una “Suite” in nove movimenti per flauto solo. Il lavoro discografico è stato inciso dalla celebre flautista coneglianese Anna Tirindelli di vesna Maria Brocca

A

lberto Caeiro, Álvaro de Campos, Ricardo Reis non sono semplicemente gli eteronimi quali era solito servirsi il poeta Fernando Pessoa (nato il 13 giugno 1888 e morto il 30 novembre 1935 a Lisbona) per firmare i suoi scritti, ma rappresentano le molteplici sfaccettature dell’anima dell’artista a cui non bastava un solo “cambio abito” per vivere il proprio tempo. Del resto, come scrive Tabucchi, “Nel cuore di tenebra che è l’umano sentire, misterioso, profondo, che appartiene ai precordi, Pessoa, come tutti i grandi poeti, fonda la sua poesia”. Mettere in musica il “sentire”, cioè l’essenza stessa del poeta che incarna alla perfezione la “saudade” della sua terra che trova sfogo nelle melodie del “fado”, è impresa assai ardua e richiede estrema padronanza del linguaggio musicale. Ci è riuscito magistralmente il compositore Mirco De Stefani, noto soprattutto per essere stato l’unico Maestro che abbia collaborato per oltre un trentennio con il poeta Andrea Zanzotto, mettendo in musica

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“De la musique”; poesia che riprende il primo verso dell’ “Art poétique” di Verlaine e trasformando in nuove opere molte delle sue poesie. La nuova sfida è vinta, come testimoniano i numerosi commenti critici del settore, grazie al CD “De la musique”, per l’etichetta Rivoalto (2013), che contiene una “Suite” in nove movimenti per flauto solo. Il lavoro discografico è stato inciso dalla celebre flautista coneglianese Anna Tirindelli, molto nota sia nel campo del concertismo internazionale, sia nel campo dell’insegnamento (dal 1999 è stata titolare di Cattedra di Flauto presso il Conservatorio di Vibo Valentia, con trasferimento definitivo nel 2011 allo “Steffani” di Castelfranco Veneto). In questo CD l’ascoltatore trova nove brani che compongono una “Suite” organica, che si sviluppa quale fiume in piena partendo da una sola nota per poi presentare l’intera scala cromatica nella “Giga” finale: “polifonia nell’unità a cui tende la poetica di Pessoa”. Tutti i nove movimenti della compo-

Nelle due foto Mirco de Stegani e Anna Tirindelli

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sizione interpretano in musica, secondo il sentire del compositore, la poesia titolata “De la musique”; poesia che a sua volta riprende il primo verso dell’ “Art poétique” di Verlaine. Come spiega il compositore pievigino De Stefani, “con queste composizioni per flauto solo, realizzate nel 2004, si è tentata un’incursione nell’universo - anzi, negli universi - di Fernando Pessoa servendosi del linguaggio musicale come fonte di luce: una minima traccia luminosa attraverso il labirinto creato dal poeta portoghese per nascondere a sé e agli altri la sua stessa vita, per confondere le sue plurime impossibili esistenze. La poesia che dà il titolo alla “Suite” per flauto solo - “De la musique” - descrive l’incontro possibile/impossibile tra due figure sognate: l’immagine del poeta e di una misteriosa presenza femminile, forse personificazione della musica, che emerge “a poco a poco, tra gli alberi antichi”. Tracce di presenze/assenze reperibili attraverso “lettere e segni irregolari che s’aprono alla meraviglia”. Così Àlvaro de Campos, uno degli eteronimi (sorta di alter ego dotati di una propria personalità e biografia) creati dalla fantasia del poeta per affidare la voce dei suoi versi, una delle moltiplicazioni/divisioni di un io che si vede attraverso gli specchi deformanti della coscienza”.



8 Sì, viaggiare

Sì, viaggiare 35

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GLI ANTICHI BAGNI DI SANTO STEFANO GIÀ NOTI AI TEMPI DEI ROMANI E LANCIATI COME LUOGO DI VACANZA, DI CURA E DI RIPOSO DAGLI AUSTRIACI A METÀ DEL 19° SECOLO SORGONO NELLA PARTE SETTENTRIONALE DELL’ISTRIA AI PIEDI DELLA SPETTACOLARE RUPE DI PIETRAPELOSA IMMERSI NELLA NATURA E NEL SILENZIO LE ACQUE CURANO REUMATISMI, ARTRITI INFEZIONI RESPIRATORIE E MALATTIE DELLA PELLE IL CENTRO WELLNESS E IL POLICLINICO PROPONGONO ATTIVITÀ E INTERVENTI A PREZZI DECISAMENTE COMPETITIVI ESCURSIONI / QUEI BORGHI STORICI CHE RICORDANO VENEZIA

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a leggenda vuole che le terme istriane di Bagni Santo Stefano (in croato Istarske Toplice) siano sorte laddove una fanciulla, ingiustamente accusata, si gettò nel vuoto dall’alto della rupe di Pietrapelosa (oggi Gorostas) per provare la propria innocenza. Un salto di 85 metri finito fatalmente nel punto stesso in cui, anni dopo, fu trovata la fonte dell’acqua “miracolosa”. Quella che contribuisce a guarire i reumatismi, le artriti, le malattie della pelle, quelle dell’apparato respiratorio e alcune infezioni ginecologiche. Lo testimonia anche uno scritto del 1650 del vescovo Tomassini (allora la località istriana era compresa nei territori della Serenissima): “Nei boschi di Montona sgorga un’acqua calda sulfurea il cui corso sfocia nel fiume Quieto. i contadini si lavano con quest’acqua e curano così i reumatismi e varie malattie della pelle”. Siamo in Istria, nella parte settentrionale della penisola, vicino a Levade, patria del tartufo bianco istriano e sotto il piccolo borgo di Stridone, dove alla presenza di Vittorio Sgarbi qualche anno fa un gruppo di artisti sottoscrisse il manifesto del Cromatismo Ermetico. I Bagni di Santo Stefano, oggi moderno stabilimento balneo-terapico con tanto di Centro Wellness e attrezzati ambulatori policlinici, si trovano poco lontano da Montona, Pinguente e Buie, cittadine storiche di grande suggestione perchè arroccate sulla sommità di colline. Anche il luogo dove sorgono le terme è pregevole dal punto di vista ambientale: la rupe di Pietrapelosa sembra abbracciare il complesso termale istriano. L’acqua dei Bagni di

NELLA FOTO DI COPERTINA LE TERME ISTRIANE (ISTARSKE TOPLICE) DOMINATE DALLA RUPE DI PIETRAPELOSA. A DESTRA IN ALTO LA CHIESETTA DI SANTO STEFANO SOPRA LA RUPE E ARRAMPICATA LIBERA SULLA PARETE DI PIETRAPELOSA; SOTTO: IL MODERNO POLIAMBULATORIO, GINNASTICA RIABILITATIVA, LA SAUNA, UNA CAMERA E UN BALCONE DELL’HOTEL SANTO STEFANO; ATTIVITÀ NELL’AMBULATORIO ODONTOIATRICO. NELLA SCHEDA: MONTONA E UN’ESCURSIONE IN BICICLETTA

Santo Stefano è minerale sulfurea, radioattiva e ipotermale. Viene impiegata anche per arricchire il fango utilizzato a scopi terapeutici. Le sue proprietà benefiche, già note ai tempi dei Romani (l’Istria era compresa nei territori della X Regio di età augustea e a quell’epoca risale anche la costruzione dell’Arena di Pola) furono certificate già nel 1858 dal balneologo e chimico austriaco Karl Ritter von Hauer. Negli ambienti scientifici quest’acqua era ritenuta fra le migliori dell’Impero Austroungarico. Oggi viene utilizzata con effetti positivi anche nella riabilitazione post traumatica e post operatoria. Il personale di Istarske Toplice è altamente qualificato. Negli ultimi anni il centro termale è stato ammodernato e dotato di nuovi servizi, tanto da fare dell’Istarske Toplice uno dei fiori all’occhiello del turismo croato. Anche perchè sorge in mezzo al verde, immerso nella natura intatta della valle del Quieto, dove il silenzio regna

na vacanza in Istria offre molte opportunità. Per chi non vuole spostarsi troppo dalle Terme di Santo Stefano c’è la possibilità di effettuare escursioni in bicicletta, fra cui percorrere l’itinerario ciclabile lungo il tragitto della leggendaria ferrovia Parenzana, costruita dagli austriaci ai primi del ‘900 e dismessa negli anni Trenta in epoca italiana. Per chi ama il trekking c’è la possibilità di salire sulla rupe di Pietrapelosa e visitare poi l’antica chiesetta di Santo Stefano, godendo del magnifico panorama sull’Istria. Da visitare anche i vicini borghi di Montona (in cui tronchi venivano utilizzati dall’Arsenale di Venezia per costruire solide navi), Grisignana (oggi diventato borgo degli artisti, con tanto di atelier e gallerie), Stridone, Portole, Levade, Hum (dove si trovano delle antiche iscrizioni glagolitiche). A distanze comunque accessibili si trovano anche le perle dell’Istria: Parenzo (con la sua basilica eufrasiana), Rovigno (il cui magnifico promontorio è dominato dalla cuspide di Santa Eufemia) e Pola, con la sua arena romana. Da vedere anche borghi pittoreschi come Valle, Sanvincenti e Orsera, il cui stile ricorda il lungo periodo di presenza veneziana in Istria.

sovrano. Insomma, una piacevole oasi per riposare fisico e spirito. Il complesso dispone di 270 camere, suddivise fra la struttura Santo Stefano (4 stelle) e Mirna (3 stelle). Gli ospiti hanno a disposizione il ristorante, due caffè bar, la sala banchetti, la cappella, il parrucchiere, la biblioteca, la linea internet wi fi, piscine coperta e scoperta con acqua termale, il reparto terapia per i fanghi, i massaggi, l’elettroterapia, le inalazioni, i bagni nelle vasche e la palestra. La ristorazione per ora è del tipo self service, ma il direttore Vedran Velenik ha annunciato la creazione di un ristorantino gourmet da dedicare alle tante tipicità istriane, in primis olio, vini e tartufi. Il centro dispone anche di servizi wellness (con sauna

finlandese, bagno turco, trattamenti cosmetici e fitness) e di ambulatori. Questi ultimi concentrati in un moderno Policlinico. Richiestissime le prestazioni dell’ambulatorio odontoiatrico, anche per la convenienza dei prezzi e la vasta gamma di tipologie di intervento proposte, che si estendono anche all’implantologia. Della serie: andare in vacanza e tornare con i denti nuovi. Singolare (ma efficace) la cura della psoriasi effettuata immergendo le parti del corpo lesionate in una vasca dove minuscoli pesciolini la “puliscono” dalle squamature della pelle. E’ possibile richiedere interventi di chirurgia estetica e plastica. Le Terme di Santo Stefano sono aperte tutto l’anno, perchè l’Istria... è bella tutto l’anno.


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