La Piazza di Padova ovest - 2012mag n70

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di Padova Ovest

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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 70

Rubano Stop ai camion in via Roma, Belle Putte e Geremia pag.

Limena Calamità, un aiuto vine dal Comune

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Falcone e Borsellino, vent’anni rimasti attualità

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EDITORIALE

Il tempo dei terremoti

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BOSCO DI RUBANO CAMBIA VOLTO

Dopo il completamento della nuova rotatoria, che ha messo in sicurezza l’incrocio centrale che regolamenta l’intersezione fra via Roma e le laterali via Belle Putte e Cavallotto, è orami ultimata anche la lottizzazione privata di via Gioberti che permetterà a Bosco di avere una piazza pubblica. pag. 8

LIMENA. UNA POLITICA CONTRO GLI SFRATTI

Un’attenzione in più alle difficoltà delle famiglie e soprattutto a chi ha problemi con la casa. Un capitolo di bilancio è stato dedicato alle emergenze abitative delle famiglie di Limena. Un’iniziativa nuova che l’anno scorso ha permesso di sistemare quattro nuclei familiari che avevano uno sfratto esecutivo pag. 9

di Mauro Gambin

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Dal ‘62 la zona industriale di Limena cresce senza soste Su una superficie di 2 milioni di metri quadrati ci sono 403 aziende

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na zona produttiva stretta fra la tangenziale e il fiume Brenta, e che in metà secolo è cresciuta occupando 200 ettari pari a circa 2 milioni di metri quadrati di superficie. Le prime aziende si sono insediate in quest’area nel 1962 e alcune di queste, circa una decina, da Limena non si sono mai spostate. Un’area produttiva che quest’anno compie 50 anni, un compleanno che l’amministrazione comunale di Limena ha preso come spunto per organizzare un incontro con le realtà produttive. “Crescita economica a Limena, ieri, oggi e domani” è

stato il titolo del convegno che si è tenuto in villa Pacchierotti. Un evento che avuto lo scopo di creare un’ulteriore occasione di incontro con le aziende del territorio, dove amministrazione, imprenditori e associazioni di categoria si sono confrontate sulle problematiche e le difficoltà, cercando di capire quali azioni intraprendere per superare il momento. La zona industriale di Limena conta oggi 403 aziende e negli ultimi anni maggiore sviluppo ha avuto il settore terziario e artigianale. “Ricordiamo con fierezza e nostalgia di quando gli abitanti di Limena sono

passati da attività esclusivamente agricole alle prime realtà artigiane all’avanguardia per l’epoca – ha detto il sindaco Giuseppe Costa -, alla fine degli anni ‘50 Limena è stata testimone di un progressivo e costante aumento di insediamenti che hanno portato alla creazione, a sud del paese, di una estesa zona industriale. Tutto questo grazie alla posizione della nostra città e ai collegamenti viari che ne facilitano l’accesso: la statale Valsugana, la strada Provinciale attraverso il ponte sul Brenta, l’autostrada A4 con il casello di Padova Ovest”. pagg. 4-5

L’Intervento Oltre l’antipolitica di Marco Almagisti *

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a clamorosa sconfitta della Lega e del Pdl rischia di lasciare in secondo piano altre due indicazioni che emergono dal recente voto amministrativo: l’ulteriore incremento dell’astensionismo e il successo del Movimento Cinque Stelle. *Docente di Scienza politica presso l’Università di Padova

continua a pag.

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ochi istanti da quando il letto ha iniziato a ballare, la mano a strisciare sul muro per cercare l’interruttore della luce e nella testa a coagularsi la certezza che in camera da letto c’era il terremoto. Uno, due, tre, quattro...arriverà a venti, secondi, sembrava non passare mai. Nel suo rombo di cingoli e squassi, incupito dal sinistro tintinnio di vetrerie fragili e dal bussare di sportelli, è parso a tutti inverosimile: “uno scrollone così...ma neanche ai tempi del Friuli!”. Giù in strada, dopo la breve sosta in un qualsiasi riparo scambiato per tale, la prima certezza condivisa è stata quella che: “se qui da noi si è sentito così forte, nell’epicentro - che di solito a botta sicura è nell’Appenino o nel Carso - è venuto giù tutto”. Tutto! E del resto chi l’avrebbe detto alle quattro di mattina, in mutande e ciabatte, intirizzito dal freddo e dallo spavento, che invece l’epicentro era al centro di una piana alluvionale nella quale a memoria d’uomo il terremoto non s’era fatto vivo mai. A Finale Emilia, a San Felice sul Panaro, a Bondeno i rischi sono sempre arrivati dall’acqua, mai dal sisma. E invece: chiese alto medioevali, palazzi, torri, bastioni capaci di resistere alla furia dei secoli sono stati atterrati da pochi secondi concitati, insieme a capannoni costruiti meno di dieci anni fa. continua a pag. 3

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EDITORIALE

segue da pag.

Il tempo dei terremoti

Limena

ACQUE TORBIDE NEL BRENTA Sono bastati pochi minuti di black-out al depuratore di Limena per immettere nelle acque del Brenta una quantità di fanghi che ha fatto insospettire i residenti della zona. Nel mezzo del corso del fiume, infatti, si è materializzata una chiazza di color marrone che ha fatto temere per il peggio. A chiarire quanto era successo sono stati gli stessi operatori di Etra, la società che si occupa appunto della gestione del depuratore, confermando il blocco momentaneo dell’impianto è l’immissione nel brenta di una modica quantità di fanghi organici, inquetanti nell’aspetto non pericolosi per la qualità dell’acqua.

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“Ci sono i morti – hanno spiegato i primi commentatori – in futuro anche nella pianura Padana serviranno nuovi parametri per costruire le case, le scuole, i palazzi, gli immobili affinché rimangano tali. Oggi esiste la consapevolezza di un nuovo rischio che arriva dal profondo della terra”. Di imprevedibilità e della necessità di una nuova consapevolezza si è parlato anche a proposito del secondo terremoto, quello politico. La vittoria del Movimento cinque stelle a Parma, a Mira, a Sarego, un tempo rocche forti del Centrodestra, del Centrosinistra, della Lega, ha avuto lo stesso effetto, con i partiti nel ruolo dei calcinacci. “Sintomo dello scollamento dei cittadini alla politica” – è stato, in questo caso, il commento – ed è vero lo scollamento c’è ma più che altro lo si è visto dall’elevato astensionismo. Poco più della metà, il 51%, degli aventi diritto è andata a votare al secondo turno, appena superiore la percentuale al primo, 65%, mentre in passato l’affluenza al voto per le “comunali” è sempre stata massiccia superando non di rado e a volte abbondantemente l’80%. Questo significa che nemmeno il volto noto del paesano è più rassicurante per l’elettore, altro che sfiducia nei partiti e nella politica. “Tanto, sono tutti uguali” è il commento di chi fa di tutta l’erba un fascio perché, come è stato giustamente diagnosticato, stressato dal “magna-magna” e diventato elettoralmente apatico. E dunque pare obiettivo il commento del presidente Napolitano, rilasciato già al primo turno: non è stato il movimento di Beppe Grillo a fare “boom” o il terremoto. Infatti, chi si è dichiarato più nuovo degli altri, meno imparentato ai partiti degli altri, meno attaccato alla poltrona degli altri in questo Paese, in passato, ha già ottenuto in passato entusiasmo e consenso. Il vero terremoto è l’altissimo astensionismo, il partito che ha vinto queste amministrative è quello di coloro che sono rimasti a casa, quelli che non partecipano mai alle riunioni del circolo e non si riuniscono sotto ad un palco, quelli che non hanno tessere, non hanno un leader, un guru, un bel niente di niente, nemmeno la voglia di protestare. Ormai impermeabili a qualsiasi proposta che possa essere scritta su un programma elettorale hanno perso quella fiducia che è fondamentale per la democrazia. Sono un terremoto silenzioso ma non per questo meno pericoloso. Mauro Gambin SOTTO L’ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

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BRICIOLOLA HA COMPIUTO 23 ANNI 161 anni è questa l’età tradotta in “anni umani” di “Briciola”, se fosse vero che ad un anno degli amici a quattro zampe ne corrispondono sette dei nostri. Ma anche se l’equazione non fosse corretta, il cagnolino di Carmela Quartesan ha comunque raggiunto un’età veneranda, forse un primato nella grande famiglia dei canidi. Infatti era il lontano 1989 quando ancora cucciolo è stato adottato. Da allora è stato amato e accudito, tanto più adesso che l’età gli ha messo addosso qualche acciacco. La vista non è più quella di una volta ed è costretto ad una cura quotidiana per contrastare un tumore che non gli consente di respirare ma malgrado questo rimane un cagnolino simpatico e buono tanto che la sua migliore amica è Nina, una gattina abbandonata accolta anch’essa con amorevoli cure in casa Quartesan

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ECONOMIA Il “Patto del Veneto” promette la ripresa pag.

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A Palazzo Grassi il mondo di Fischer pag.

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CULTURA

Red Canzian, lezioni di ecologia pag.

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Territorio ad elevato rischio idrologico. L’allarme parte dal circolo di Legambiente di Padova al quale hanno fato eco i circoli di Selvazzano, di Limena, Saonara e altre 20 associazioni ambientaliste e di categoria della cintura padovana. A spaventare è ovviamente l’eccessiva cementificazione del territorio, cementificazione che si farà anche più pesante con la realizzazione del Gra e l’impermeabilizzazione un’altra consistente fetta di terreno che oggi è adibita a campagna. La richiesta che le associazioni ambientaliste e di categoria rivolgono alle amministrazioni è piuttosto precisa, si tratta di mettere a finaziamento una serie di opere pubbliche rivolte alla manutenzione degli alvei, al dragaggio dei fondali e al consolidamento delle sponde, tramite interventi d’ingegneria naturalistica. Salute

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“Non chiudete Neuropsichiatria infantile, sarebbe deleterio per le tante famiglie che hanno bambini o ragazzi colpiti da gravi patologie neurologiche”. Piera Cipresso, presidente di Aias indica la direzione dell’azienda sanitaria territoriale come colpevole, a suo avviso, della lenta ma inesorabile morte del servizio. “La Neuropsichiatria infantile – infatti precisa la presidente – è un centro messo in piedi dai genitori ben 40 anni fa e poi ceduto Usl 16. Un centro che oggi alla direzione di via Scrovegni non interessa più”. Secondo quanto riportato dalla stessa presidente, negli anni sarebbe venuto meno quel turnover dei dipendenti che avrebbe garantito la qualità del servizio. “Diversi medici che si occupavano del centro – ha precisato – non sono più stati sostituiti dopo il loro pensionamento e quindi il servizio si trova in sott’organico ma in questo modo si stanno togliendo le cure e la speranze di una riabilitazione ai nostri figli”.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS Srl Edito da GIVE EMOTIONS Srl

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Questa edizione raggiunge le zone di Limena, Rubano, Villafranca per un numero complessivo di 12.500 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

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REDAZIONE:

Direttore responsabile

MAURO GAMBIN direttore@lapiazzaweb.it ORNELLA JOVANE o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 24 maggio CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONAL LORETO, VIA BRECCIA (AN)

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4 Argomento del mese ECONOMIA La zona produttiva ha raggiunto il mezzo secolo di vita. Le prime aziende si sono insediate nel 1962, da allora è cresciuta occupando 200 ettari, pari a circa 2 milioni di metri quadrati di superficie. Oggi conta 403 aziende attive soprattutto nel terziario e nell’artigianato

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di Barbara Turetta

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Importanti snodi viari hanno favorito la crescita del territorio di Padova ovest

na zona produttiva stretta fra la tangenziale e il fiume Brenta, e che in metà secolo è cresciuta occupando 200 ettari pari a circa 2 milioni di metri quadrati di superficie. Le prime aziende si sono insediate in quest’area nel 1962 e alcune di queste, circa una decina, da Limena non si sono mai spostate. Un’area produttiva che quest’anno compie 50 anni, un compleanno che l’amministrazione comunale di Limena ha preso come spunto per organizzare un incontro con le realtà produttive. “Crescita economica a Limena, ieri, oggi e domani” è stato il titolo del convegno che si è tenuto in villa Pacchierotti. Un evento che avuto lo scopo di creare un’ulteriore occasione di incontro con le aziende del territorio, dove amministrazione, imprenditori e associazioni di categoria si sono confrontate sulle problematiche e le difficoltà, cercando di capire quali azioni intraprendere per superare il momento. La zona industriale di Limena conta oggi 403 aziende e negli ultimi anni maggiore sviluppo ha avuto il settore terziario e artigianale. “Ricordiamo con fierezza e nostalgia

Negli anni ’50 dalle attività agricole si è passati alle prime realtà artigiane

di quando gli abitanti di Limena sono passati da attività esclusivamente agricole alle prime realtà artigiane all’avanguardia per l’epoca – ha detto il sindaco Giuseppe Costa -, alla fine degli anni ‘50 Limena è stata testimone di un progressivo e costante aumento di insediamenti che hanno portato alla creazione, a sud del paese, di una estesa zona industriale. Tutto questo grazie alla posizione della nostra città e ai collegamenti viari che ne facilitano l’accesso: la statale Valsugana, la strada Provinciale attraverso il ponte sul Brenta, l’autostrada A4 con il casello di Padova Ovest. Ma soprattutto grazie ai progetti, all’impegno e alla dedizione di uomini e donne, imprenditori e lavoratori, che hanno investito talento, energie e creatività tali da rendere orgogliose le generazioni di Limenesi che si sono susseguite in questi ultimi decenni”. Al convegno ha partecipato anche il vicepresidente della Regione Veneto Marino Zorzato che ha sottolineato la bellezza dell’area del Tavello, precisando: “ Sono nato in queste zone ma non ero mai entrato in questa villa e

in questa zona meravigliosa del Tavello, e sono orgoglioso che la Regione si sia opposta al passaggio del Grap in un luogo così straordinario”. Fra i numerosi ospiti anche il presidente del consiglio regionale Clodovaldo Ruffato, che si è soffermato sulla situazione difficile che stanno oggi vivendo le imprese. “La zona industriale di Limena è cresciuta dalle mani di piccoli artigiani che in oltre 50 anni si sono trasformati in importanti realtà aziendali testimoniando quanto siano fondamentali lavoro e dedizione – ha detto l’assessore al Commercio Stefano Toubaì – la mutazione economico sociale che è tuttora in atto ha messo ancora una volta l’imprenditoria alla prova innescando un confronto con un mercato altamente competitivo, con concorrenti non sempre all’altezza e a volte sleali, con la mancanza del sostegno da parte degli istituti di credito. Scegliere di parlare di crescita economica oggi significa sottolineare che è necessario un confronto continuo con le istituzioni a tutti i livelli per evidenziare in modo netto l’importanza assoluta delle aziende e della capacità imprenditoriale degli uomini e delle donne che le dirigono”.

Tutti gli insigniti

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l convegno “Crescita economica-Limena protagonista ieri, oggi e domani”, è stata occasione per festeggiare i 50 anni dall’insediamento delle prime aziende limenesi, ma anche per consegnare un premio ad alcune delle ditte storiche insediatesi nella zona industriale di Limena e che hanno contribuito al suo sviluppo e alla sua crescita. Tredici le attività economiche premiate tra le 400 ditte che occupano i 200 ettari di zona industriale sorta nei pressi del casello di Padova Ovest, tra la provinciale Valsugana e il fiume Brenta. L’onorificenza è stata consegnata alla ditta Omba snc della famiglia Bassani, alla carpenteria Montolli, alla Ocm della famiglia Ravagnan, alla ditta Torresin del cavalier Bruno, alla Cima srl, alla Sifra, alla Zilmet spa, alla ditta Lessio del cavalier Severino, alla ditta Salima della famiglia Sabbadin, alla Techmo, alla Fia, alla Svar e all’impresa del cavalier Giuseppe Zanon, che è intervenuto durante il convegno, in rappresentanza della categoria degli artigiani, in quanto storico imprenditore di Limena che conosce la zona industriale dai suoi primi insediamenti risalenti a cinquant’anni fa. Cr.Sa.

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Argomento del mese 5 I dati del 2011

prenditoriale a Limena Premio “Fedeltà al lavoro ed emancipazione sociale

Polemiche su come sono stati assegnati i riconoscimenti di Cristina Salvato

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nche quest’anno l’amministrazione comunale di Limena ha insignito alcune persone e associazioni del premio “Fedeltà al lavoro ed emancipazione sociale sen. Vincenzo Stefano Breda”, intitolato al senatore e filantropo, nato a Limena il 30 aprile del 1825. Istituito nel 2005, il premio viene assegnato in occasione del primo maggio ai cittadini che si distinguono per l’impegno sociale e la dedizione al lavoro. Quest’anno l’onorificenza è stata assegnata a Michele Zoccarato, alla memoria, in quanto il 15 aprile 2011 è deceduto a soli 49 anni, schiacciato da una pressa nello stabilimento dell’Acqua Vera a San Giorgio in Bosco. Un Uno dei premi assegnato altro premio è stato consegnato a Gianfranco Cappellaro, che ha lavorato in Italia e all’estero per la memoria di Zoccarato per 46 anni, e a Giuseppe “Bepi” Rigoni, che ha sempre portato avanti l’azienda del padre a Limena ed è molto impegnato nel patronato parrocchiale. Un premio è andato anche al centro anziani di Limena, per tutte le attività a favore della terza età e per il servizio di trasporto in pulmino di persone con difficoltà motorie. L’edizione del premio di quest’anno, però, non è stata esente da polemiche, perchè l’amministrazione ha scelto di snellire il comitato che sceglie i nominativi cui assegnare l’onorificenza. “Finora si riunivano rappresentanti dell’amministrazione, associazioni, sindacati e categorie lavorative, insieme a pro loco, protezione civile e parrocchia – spiega il consigliere di minoranza Arturo Tonello –, ma quest’anno si è scelto di chiedere a tutti, tramite lettera, di esprimere un nominativo. La scelta finale poi è stata fatta dalla commissione. Il Comune ha spiegato che così vuol essere più democratico, ma a mio parere le nomine in questo modo sono diventate esclusivamente politiche e non più espressione della società limenese.

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Incidenti sul lavoro

In un anno 288 infortuni, sono troppi E

’ sempre stato un tema molto sentito e non solo perché a Limena c’è una delle zone industriali più grandi dopo quella della città di Padova ma perché gli infortuni sul lavoro rappresentano una piaga ancora lontana dall’essere sconfitta. A chiedere che non venga mai abbassata la guardia, e che si organizzino incontri e convegni su questo importante tema, è il conigliere dell’opposizione Arturo Tonello della lista “Il Ponte-Insieme per Limena”. Anche quest’anno in occasione della presentazione del bilancio l’opposizione ha chiesto dati sugli incidenti sul lavoro accaduti nella zona industriale. Una rendicontazione sugli infortuni del 2011 che ha messo in evidenza un lieve calo dovuto però anche alle minori ore lavorate dagli operai purtroppo a causa della crisi economica. Nel 2011 sono stati 288 gli infortuni sul lavoro che si sono verificati nella zona industriale di Limena. Di questi 17 hanno avuto una prognosi da 1 a tre giorni, 198 con prognosi fino a 29 giorni e 13, i più gravi, con prognosi superiore ai 30 giorni. Fra i feriti, 144 sono stati gli operai italiani e 74 quelli stranieri. Nei primi tre mesi del 2012 gli infortuni in zona industriale sono stati 42 e di questi 38 con prognosi fino a 29 giorni e quattro con prognosi sopra Fra i feriti, i 30 giorni. A rimanere feriti sono stati 144 sono stati 26 gli italiani e 16 gli stranieri. “Non gli operai italiani bisogna mai abbassare l’attenzione sul e 74 quelli problema degli infortuni sul lavoro – ha stranieri detto il consigliere Tonello - e la sensibilizzazione e l’attenzione va sempre tenuta alta”. Sempre in tema di lavoro anche un altro importante riconoscimento quest’anno è stato terreno di scontro. Ciò che l’opposizione ha contestato non è lo spirito del premio “per la Fedeltà al Lavoro Stefano Vincenzo Breda”, istituito dal Comune di Limena undici anni fa e che ogni anno viene assegnato in occasione del 1 maggio, ma il cambio della composizione della commissione deputata ad assegnare il premio. Fino all’anno scorso la commissione che votava i tre lavoratori a cui assegnare il premio era formata dalle associazioni di categoria, dai sindacati, e dalle associazioni rappresentative del territorio. I candidati al premio venivano proposti direttamente da queste rappresentanze. Da quest’anno, invece, il cambiamento. La commissione è formata dal sindaco Giuseppe Costa, dall’assessore alla Cultura Stefano Toubaì, dal capogruppo di maggioranza Bruno Trevellin e dal capogruppo di minoranza Nadia Celeghin. A loro il compito di votare a chi assegnare il premio decidendo fra le segnalazioni giunte dopo l’invio di 120 lettere a tutte le realtà del territorio. Per l’assessore Toubaì, che ha anche il referato al Commercio, “c’era la necessità di coinvolgere tutti i cittadini, evitando che all’interno della commissione si “lavorasse” per far emergere un nome rispetto ad un altro”. Ma per il consigliere di opposizione Arturo Tonello il cambio nella composizione della commissione deciso dall’amministrazione comunale ha “trasformato quella che era una votazione partecipativa, in una scelta esclusivamente politica”. Ba.Tu.


6 Rubano Viabilità Ordinanza del sindaco per l’accesso alle zone industriali

Stop ai camion in via Roma, Belle Putte e Geremia Da quando il Sindaco di Mestrino ha chiuso via Aquileia i mezzi pesanti hanno iniziato ad invadere Rubano di Cristina Salvato

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amion vietati nel centro di Bosco di Rubano: dal mese di maggio è in vigore l’ordinanza numero 12, che impedisce ai mezzi di massa a pieno carico pari a 3 tonnellate e mezzo di entrare e percorrere le vie Roma, Belle Putte e Geremia. Perché il Comune è arrivato a prendere questa decisione? Perchè da quando Mestrino ha chiuso il transito ai camion in via Aquileia (strada che conduce alle aziende della zona industriale di Ronchi di Villafranca), i mezzi pesanti hanno iniziato a prendere via Belle Putte, che arriva dritta dritta alla zona industriale di Villafranca. Mestrino e Villafranca si sono impegnate a cercare soluzioni alternative, per rendere meno restrittivo il divieto, accontentando sia i camionisti che i residenti disturbati dal passaggio dei camion. Ma in attesa della loro realizzazione, la piccola frazione di Bosco di Rubano patisce gravi disagi. “Non potendo attendere i tempi dei due Comuni confinanti – commenta il sindaco di Rubano, Ottorino Gottardo – ho

NEWS Servizi

dovuto far emettere questa ordinanza anche nel territorio di Bosco, perché i camion hanno iniziato a creare disagio. In tre giorni si è registrato, infatti, il passaggio di 60 mezzi pesanti, mentre prima non ne passava nessuno”. Imboccando via Roma e svoltando a sinistra in via Belle Putte, i camion passano davanti ad una scuola materna e ad una elementare e questo diventa un pericolo specialmente al momento dell’ingresso e dell’uscita degli alunni dalle due scuole. I mezzi pesanti, poi, attraversano un quartiere residenziale, creando fastidio a Bosco esattamente come a Mestrino e a Villafranca. “C’è poi il disagio dettato dall’inadeguatezza della strada – continua Gottardo –, perchè via Belle Putte è una stretta strada di campagna: in alcuni punti è larga meno di 5 metri, per cui è capitato che due camion, incrociandosi, si siano rotti gli specchietti. La via manca poi di una banchina che sostenga il peso dei mezzi pensanti ed impedisca che, col tempo, si creino dei cedimenti».

A VILLAGUATTERA POTREBBE VENIRE PRESTO APERTA LA QUINTA FARMACIA

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Il primo cittadino Gottardo

In tre giorni sono passati 60 mezzi pesanti, prima non ne passava nessuno Il divieto di transito ai camion è stato esteso anche a via Geremia, che permette l’accesso alle vie Treviso, Udine e Palù, già vietate ai camion.

otrebbe aprire anche una quinta farmacia nel Comune di Rubano. Dovesse arrivare, sarebbe aperta nella frazione di Villaguattera, nell’area compresa tra via Cavour e via Garibaldi, scarsamente abitata, ma comunque bisognosa di una farmacia più vicina rispetto alle quattro esistenti. Dopo tutto, gli oltre 15 mila abitanti censiti dalle ultime rilevazioni Istat consentirebbero, per effetto delle nuove disposizioni del Governo Monti, di avere una farmacia ogni 3.300 residenti. E questo consentirebbe di arrivare a quota cinque, La scelta è caduta pertanto su Villaguattera, frazione ancora priva di una rivendita di farmaci. Funzionano intanto le altre quattro farmacie, che sono già aperte a Rubano, a Bosco e ben due a Sarmeola, lungo via della Provvidenza. Una di queste è la nuova farmacia comunale, aperta lo scorso novembre, con una quota societaria del 30 per cento appartenente al Comune di Rubano. in virtù della convenzione stilata con i gestori della rivendita, il Comune, dopo un periodo minimo di 2 anni e massimo di 5, cederà le sue quote al privato. Il gestore si è impegnato a vendere il latte artificiale per bambini a prezzo di costo maggiorato al massimo del 10%, consegnare a domicilio i farmaci alle persone sole o non autosufficienti, controllare gratuitamente agli over 65 pressione, glicemia e colesterolo ed essere disponibile a realizzare un servizio di prenotazione dei servizi sanitari e ritiro dei referti clinici. Questa farmacia aveva aperto con due anni di ritardo, in quanto un paio di partecipanti al bando di assegnazione della gestione della farmacia, aveva presentato ricorso al Consiglio di Stato. Cr.Sa.

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esta di Primavera a quota ventisei: tante infatti sono le edizioni della festa che il Comune di Rubano organizza ogni anno, in occasione del primo maggio, al parco etnografico di via Valli. Musica, giochi, picnic, aquiloni e tanta, tantissima gente ha scelto di trascorrere la festa del lavoro in relax e divertimento con la famiglia e gli amici, intrattenuta dai diversi momenti e attività organizzati dalle associazioni del territorio. Anche quest’anno, infatti, sono state proposte attività all’aperto dedicate agli adulti, ma sopratutto ai più piccini: laboratori di aquiloni, pittura con gli Scout e riciclo, oltre che a giocare e danzare con la scuola di Rio Abierto. Nel pomeriggio, complice la giornata ventosa, tanti aquiloni colorati sono saliti in cielo, volando festosi. La novità di quest’anno è stata però l’arrampicata sugli alberi del parco, curata dall’Ati Parco4, durante la quale i bambini, caschetto in testa e imbragatura di sicurezza, hanno potuto arrampicarsi su un paio di piante nei pressi delle rive del laghetto. Per il pranzo c’è stato spazio per un pic-nic sull’erba oppure dentro l’osteria “Al cason” interna al parco. In sala conferenze è stata invece allestita la mostra di pittura degli artisti del centro sociale anziani di Rubano. Le associazioni del territorio hanno potuto allestire dei gazebo e presentare le proprie attività: tra loro c’era anche la nuova associazione Cherry red (contattabile al numero 342 7462185), che opera contro i maltrattamenti di cani e gatti.

26 le edizioni raggiunte. Grandi e piccoli hanno animato il parco etnografico Dato il grande afflusso di persone, l’amministrazione aveva invitato i cittadini a raggiungere la festa in bicicletta: consiglio accolto da molte famigliole, che sono arrivate su due ruote, attraverso la pista ciclabile. Alle sera, infine, al palazzetto dello sport di via Rovigo, a conclusione della giornata di festa, è andato in scena lo spettacolo “Meraviglie sui pattini”, con atleti di livello internazionale. Cr.Sa.


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8 Rubano L’Intervento

Opere pubbliche Ultimati una serie di lavori che hanno interessato la frazione

Bosco di Rubano cambia volto di Barbara Turetta

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Dopo il completamento della nuova rotatoria, ultimata anche la lottizzazione privata di via Gioberti. Presto una nuova piazza

i ultimano la piazza di Bosco di Rubano e la piazzetta di fronte alla chiesa di Sarmeola e gli spazi pubblici rinnovati cambiano il volto alle frazioni. Un altro pezzo del nuovo centro della frazione di Bosco di Rubano sta per giungere al termine. Dopo il completamento della nuova rotatoria, che ha messo in sicurezza l’incrocio centrale che regolamenta l’intersezione fra via Roma e le laterali via Belle Putte e Cavallotto, è orami ultimata anche la lottizzazione privata di via Gioberti che permetterà a Bosco di avere una piazza pubblica. Con la ripresa dei lavori di asfaltatura della via che collega il centro della frazione al cavalcavia ferroviario che conduce verso Villafranca Padovana e l’ultimazione della lottizzazione potrà presto essere fruibile la nuova piazza Costituzione. Il nuovo spazio pubblico che si apre di fronte all’edicola e ha un accesso su via Belle Putte, sarà il cuore pulsante della piccola frazione. Spazio davanti al quale non transiteranno i camion. “Riteniamo che nel giro di breve tempo piazza Costituzione possa essere utilizzabile dai cittadini – ha detto il sindaco Ottorino Gottardo - in parte i collaudi sono stati fatti, e quest’opera ci permette di vedere completato un altro importante pezzo della frazione di Bosco”. Oltre alla piazza, sono stati del parchetto giochi intitolato al Donatore, mentre le eseguiti anche alcuni interventi lungo via Cavallotto. due strade della lottizzazione saranno intitolate ai Sei i lampioni sostituiti nel giudici Giovanni Falcone e Paolo tratto di strada compreso fra Sei i lampioni Borsellino. la canonica e il campo sporti- sostituiti nel tratto Sono terminati in questi vo, oltre alla sistemazione del di strada compreso giorni anche i lavori di sistemafra la canonica marciapiede. zione di piazza San Fidenzio Ma per il centro della fra- e il campo sportivo di Sarmeola. Nell’ambito del zione di Bosco sono in arrivo percorso di manutenzione delle anche altri interventi per la sicurezza stradale. Got- aree urbane, dopo la sistemazione della piazzetta tardo annuncia infatti l’intenzione di realizzare un di fronte alla chiesa di Bosco effettuata lo scorso passaggio pedonale rialzato lungo via Belle Putte, autunno, è stata la volta della piazza di fronte alla proprio di fronte all’elementare Salvo D’Acquisto. chiesa parrocchiale della frazione di Sarmeola. Sono Nuovo centro completato anche dalla sistemazione stati sistemate le aree a porfido danneggiate e al-

NEWS

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La nuova rotatoria che ha messo in sicurezza l’incrocio centrale fra via Roma e le laterali via Belle Putte e Cavallotto

cune lastre di marmo che delimitano le varie zone della piazza. “La piazza è uno spazio molto frequentato e di particolare interesse – ha detto il primo cittadino – ed è stata pensata con aree prevalentemente pedonali per favorite l’aggregazione e aree distinte, destinate al parcheggio”. L’intervento di sistemazione è costato 17.900 euro. “Stiamo valutando – conclude il sindaco – anche la possibilità di limitare l’accesso alla piazza ai mezzi pesanti e questo al fine di ridurre l’usura della pavimentazione. In prossimità della piazza esistono infatti altri spazi che sono destinati a tale uso”.

Oltre l’antipolitica di Marco Almagisti * segue da pag.

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Avendo implicazioni ulteriori rispetto alla singola scadenza elettorale, queste indicazioni meritano di essere analizzate nel dettaglio. Una rispettabile corrente di pensiero ha sostenuto a lungo la tesi dell’astensione come appagamento, identificando nell’astensione un comportamento di cittadini “soddisfatti di come vanno le cose”. Nell’Italia del 2012 di appagamento se ne trova ben poco. Si vedono accumulati gli effetti di due diverse crisi: oltre alla crisi economica che funesta l’intero Occidente, nel nostro paese si aggiunge l’effetto della crisi politica. I dati dei sondaggi evidenziano una fiducia dei cittadini italiani verso il sistema dei partiti inferiore al 4% e alle ultime amministrative l’astensione è cresciuta di ben sette punti percentuali. In tale contesto, anziché alimentare un serio dibattito su come riformare il sistema partitico e riconquistare la fiducia dei cittadini, i partiti maggiori preferiscono imboccare quella scorciatoia cognitiva che consiste nel definire quale “antipolitica” qualsiasi forma di soggettività germogliata al di fuori dei loro confini. Questa è l’etichetta sovente attribuita al Movimento Cinque Stelle. Eppure, le prime ricerche dedicate a tale movimento mostrano una realtà vivace e sfaccettata: dietro a Beppe Grillo, figura che garantisce un collante nazionale e occasioni di visibilità mediatica, vi sono in molti contesti candidati scelti su base locale legati a profili specifici. Alcuni di essi provengono dalle mobilitazioni referendarie vittoriose della scorsa primavera che hanno rappresentato una svolta nella politica italiana ed accelerato il declino del berlusconismo. Sovente tali candidati sono sorretti da una fitta rete di relazioni con gli attori sociali e da un livello di fiducia difficile da conseguire per i politici dei partiti tradizionali. È il caso del primo sindaco ottenuto dal Movimento Cinque Stelle: Roberto Castiglion, ingegnere informatico trentunenne, che ha ottenuto il 35,2% nel comune di Sarego (in provincia di Vicenza), proprio laddove la Lega aveva deciso di collocare il c.d. “Parlamento padano”. Anziché rinchiudere tali esperienze nell’etichetta di “antipolitica” sarà interessante analizzare il comportamento degli esponenti del Movimento Cinque Stelle cui saranno attribuire responsabilità istituzionali, ossia comprendere quali scelte di politica pubblica compieranno, quali rapporti istituiranno con i cittadini e gli altri soggetti politici e, non va dimenticato, con il vulcanico mattatore genovese, finora indiscussa forza centripeta dell’intero Movimento. Soprattutto, sarà interessante studiare quale struttura saprà darsi il Movimento per consolidare tali risultati, dal momento che, al fine di dare continuità alla propria presenza politica, alcuni gradi di istituzionalizzazione si riveleranno indispensabili. *Docente di Scienza politica presso l’Università di Padova

Imprese

SUI MANCATI ACCERTAMENTI ICI, LA PROCURA DA RAGIONE AI CONSIGLIERI DELLA LEGA

a Lega Nord di Rubano canta vittoria con in mano la relazione del Tribunale redatta in seguito all’esposto alla Procura della Repubblica, formulato dal collega di partito Fabio Targa sulla nota vicenda dei mancati accertamenti Ici. “La relazione del consulente tecnico del Tribunale ci da ragione in tutto e per tutto sul danno erariale causato dagli uffici in merito all’Ici – esordisce il consigliere del Carroccio Gianluca Mingardo – una denuncia di cui avevamo portato a conoscenza i Revisori dei Conti, che si sono dimostrati poco

attivi, e tutti i consiglieri. Ora la relazione conferma che l’operato degli uffici comunali è connotato da “carenze sul piano organizzativo e di coordinamento tra i diversi uffici, probabilmente accompagnate anche da un’incompleta conoscenza del complessivo impianto normativo e regolamentare dell’Ici”. Nelle relazione del consulente tecnico, il dottor Carlo Pampaloni, viene anche messo in evidenza che probabilmente, “in assenza della puntigliosa attività di richiesta documen-

ti ed informazioni, prima, e di contestazione e stimolo, poi, che è stata svolta dai consiglieri Targa e Mingardo, la rilevata inefficienza nelle attività di controllo ed accertamento in materia di Ici svolte dal Comune di Rubano, da queste messe in luce e pubblicamente denunciate, sarebbero perdurate più a lungo di quanto non sia accaduto, con conseguenti ulteriori perdite di gettito per le casse comunali…”.

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Limena 9 Amministrazione Amministrazione e opposizione in disaccordo sulle alienazioni

Il Comune vende 2 terreni per integrare il bilancio Il primo lotto si trova in via Cesare Battisti, destinato a diventare parcheggio, il secondo è il pezzetto di verde nel quartiere delle Rane di Barbara Turetta

T

ra le soluzioni che l’Amministrazione comunale sta vagliando per affrontare le difficoltà economiche, c’è quella di alienare i terreni di proprietà comunale. L’obiettivo è quello di far entrare nelle casse comunali liquidità mettendo in vendita i propri beni. E con i soldi ricavati saranno realizzate opere pubbliche. Due i terreni che l’amministrazione ha alienato e messo in vendita. Il primo terreno è un lotto che si trova in via Cesare Battisti in zona industriale e nel Piano Regolatore Generale è destinato a diventare un grande parcheggio. Area di

Bilancio

Minoranza critica nei confronti dell’operazione, prezzo inadeguato al valore dell’area 7.422 metri quadrati che con una variante al Prg diventerebbe commerciale con la possibilità di edificare il 60% della superficie complessiva. Un’area divisa in due lotti che hanno un valore complessivo di 1 milione e 239mila euro. La seconda area alienata dall’amministrazione comunale è invece

il noto pezzetto di verde del campetto del quartiere delle Rane, che si trova al centro di un quartiere residenziale e vicino alle scuole. Si tratta di 5.817 metri quadri che la passata amministrazione di centro sinistra aveva destinato a servizi scolastici. Da sempre però l’amministrazione Costa ha come progetto la realizzazione di una cittadella scolastica nella fascia di verde di via Fratelli Cervi, e così ha deciso di mettere in vendita quel pezzetto di terra tanto caro alla passata amministrazione Vettorazzi che lì voleva veder sorgere la nuova scuola materna. Terreno

DIECI MILA EURO PER LE FAMIGLIE CHE HANNO PROBLEMI CON L’AFFITTO

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n’attenzione in più alle difficoltà delle famiglie e soprattutto a chi ha problemi con la casa. Un capitolo di bilancio è stato dedicato alle emergenze abitative delle famiglie di Limena. Un’iniziativa nuova, voluta dall’amministrazione comunale, che l’anno scorso ha permesso di sistemare

sul quale l’attuale amministrazione ha posto un vincolo di edificabilità con un massimo di 16 unità, e la cui vendita farebbe entrare nelle casse del Comune 1 milione 221 mila euro. Una scelta quella di mettere in vendita il terreno del quartiere delle Rane che ha sollevato le forti critiche dell’opposizione “Il Ponte-Insieme per Limena” che ha letto in questa operazione solo la conclusione di un percorso già annunciato ad inizio mandato amministrativo, ritenendo poi il prezzo non adeguato al valore dell’area. Se le vendite andranno in porto l’amministrazione Costa

quattro nuclei familiari che avevano uno sfratto esecutivo. Anche per il 2012 sono stati previsti 10 mila euro in questo nuovo capitolo, che nulla ha a che fare con i contributi che vengono stanziati per sostenere le famiglie in difficoltà economica. Qui il Comune di Limena intende invece intervenire a favore dei nuclei familiari in situazione di emergenza abitativa a causa di sfratto esecutivo, e nel caso in cui l’amministrazione non avesse la disponibilità di un alloggio comunale adeguato

Fra i progetti in cantiere l’ampliamento della scuola elementare Petrarca impegnerà i soldi per realizzare opere pubbliche. Fra i progetti in cantiere l’ampliamento della scuola elementare Petrarca per una spesa di 700mila euro, asfaltature per 500mila euro, 330mila euro per il consolidamento di due rotatorie e il completamento delle palestre per 800mila euro.

al nucleo familiare. Contributo che può essere richiesto dalle famiglie residenti a cui è stato notificato dal Tribunale un provvedimento di sfratto esecutivo. Le famiglie non devono: alloggiare in affitto in una casa di proprietà pubblica, avere un’Isee non superiore ai 18mila euro ed essere conosciuti dai servizi sociali del Comune. Il contributo da erogare potrà variare dai 2mila ai 3mila euro. Ba.Tu.

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10 Limena Opportunità Una polizza a prezzo calmierato grazie al contributo municipale

Calamità naturali, il comune in aiuto

Previsti rimborsi per danni subiti fino ad un massimo di 50 mila euro

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ioggia, neve, grandine faranno meno paura ai cittadini di Limena: il Comune ha, infatti, avviato le procedure per consentire ai suoi residenti di sottoscrivere delle polizze assicurative contro le calamità naturali a prezzi molto convenienti. E tutelare così la propria casa contro i danni causati dagli agenti atmosferici. Grazie all’accordo che il Comune ha stipulato con un broker assicurativo, che nel corso degli ultimi sei mesi ha contattato diverse agenzie che accettassero questa polizza sulla casa, si sceglierà a breve quella economicamente più vantaggiosa. “Il prezzo che ci viene garantito è di 155 euro all’anno – annuncia il sindaco di Limena, Giuseppe L’inondazione che nel 2010 mise in ginocchio il veneto Costa –, che calerà ulteriormente grazie al contributo che elargiremo come Comune. Stiamo valutando all’in- copertura ad un prezzo doppio – continua il sindaco denaro disponibile per soccorrere i cittadini in difficoltà. terno del bilancio quale somma abbiamo a disposizio- Costa –, per cui pensiamo di poter offrire ai nostri con- E’ successo, ad esempio, tre anni fa, quando il tetto ne e poi stabiliremo l’entità della sovvenzione”. cittadini una buona opportunità di tutelarsi contro gli del residence “Barchesse” venne strappato dalla forza La polizza prevede che vengano rimborsati i danni eventi atmosferici e le calamità naturali, come pioggia, del vento e finì accartocciato sul prato del municipio. subiti dall’edificio fino ad un masneve che sfondi tetti e tettoie, Fu il Comune a provvedere a coprire con dei grandi simo di 50 mila euro, mentre il Il tetto del residence grandine, trombe d’aria e allaga- teli di plastica il tetto e riparare le famiglie dell’ultimo suo contenuto (arredamento, “Barchesse” menti causati da forti acquazzoni piano dalla pioggia che altrimenti cadeva dentro casa. abbigliamento, elettrodomestici finì accartocciato e dal cattivo funzionamento della “Attivando questa formula assicurativa – conclude e quant’altro possa essere conte- sul prato rete di scolo. Dalle voci di rimbor- Costa – siamo tra i primi Comuni veneti a recepire nuto in casa o nei garage) è rim- del municipio so sono però esclusi esondazioni l’indicazione della Regione, che invita ad assicurarsi borsato fino a 20 mila euro. Fino dei fiumi e canali e i terremoti”. dal momento che le calamità naturali si fanno sempre ad una cifra di 15 mila euro saranno coperte le spese Ma i danneggiamenti causati dalla furia del ven- più frequenti e devastanti”. nel caso in cui le persone venissero alloggiate tem- to o dell’acqua nelle sue diverse forme, non gravaUna volta scelta la compagnia assicurativa, l’amporaneamente in albergo e sino a 10 mila qualora si no soltanto sui cittadini colpiti, ma anche sulle casse ministrazione comunale predisporrà un apposito sporrendesse necessario chiamare una ditta di facchinaggio comunali. Aiutare persone che abbiano avuto la casa tello all’interno del municipio, dove i cittadini potranno per sgomberare il materiale rovinato dalle intemperie. danneggiata spetta al Comune, che adesso, con i bi- ottenere tutte le informazioni e stipulare le polizze “Le polizze sul mercato offrono la medesima lanci ristretti e le limitazioni di spesa, ha sempre meno assicurative.

Sicurezza

TROPPI FURTI IN ZONA INDUSTRIALE

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l consigliere di minoranza de Il Ponte-Insieme per Limena, Arturo Tonello, è preoccupato per l’escalation di furti ai danni delle aziende di Limena, avvenuto tra la fine di aprile e i primi di magDa sinistra: Michele Corso, gio. Quattro furti sono stati messi Alessandro Crivellari, Alessana segno durante il ponte del primo dro Favero e Jody Barichello maggio, ma altri due erano avvenuti una decina di giorni prima. I ladri sembrano avere una predilezione per officine o negozi che vendano attrezzature meccaniche. “Mi chiedo se l’assessore alla Sicurezza, Jody Barichello, tutto questo lo sappia – dichiara il consigliere Arturo Tonello – oppure se sia assorbito solo dal problema dei picnic chiassosi che nei fine settimana avengono a Punta Speron. Mi domando pure se la videosorveglianza sia servita ad individuare i responsabili”. “I furti avvenuti nella zona industriale di Limena, rispetto ai paesi limitrofi, sono statisticamente meno della metà, secondo i dati che mi sono stati riportati dalle forze dell’ordine – replica l’assessore Jody Barichello –. I servizi serali della Polizia locale, uniti a quelli di Carabinieri e Polizia di stato, riescono a coprire quasi 5 notti su 7, effettuando controlli sia sulla zona industriale che sul centro cittadino. L’impianto di videosorveglianza di cui siamo dotati, poi, è stato ed è un sicuro deterrente per i malviventi, nonché un valido aiuto alle indagini per le forze dell’ordine. A differenza del consigliere Tonello, le ultime domeniche sono stato con i colleghi assessori a Punta Speron, proprio per monitorare la situazione di caos, richiamando in servizio la polizia locale per multare auto in divieto di sosta e falò accesi tra la vegetazione”. Cr.Sa.

Gioco d’azzardo

DUE FAMIGLIE ROVINATE DALLE SCOMMESSE

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ue famiglie sul lastrico per colpa del gioco: è capitato anche a Limena, ad un giovane ossessionato dai videopoker e da una casalinga con la mania dei “Gratta e vinci”. Sono dovuti intervenire i servizi sociali per consentire di pagare alcuni debiti oltre a spese e bollette a questi nuclei familiari, ridotti sul lastrico dal vizio del gioco di uno dei membri. E per evitare il ripetersi di simili situazioni, il Consiglio comunale di Limena, su proposta dell’Udc, ha approvato una mozione con cui chiedere al Governo e al Parlamento di mettere fuori legge i videopoker nei locali pubblici, limitandone la presenza solamente ai casinò. “Nella sola provincia di Padova si spendono 870 euro pro capite all’anno per il gioco – sottolineano – e risultano essere affette da dipendenza da gioco (ludopatia o gambling) oltre un milione di persone. Sembra che ad essere particolarmente esposti ai rischi di dipendenza dal gioco d’azzardo sono le categorie più deboli, come giovani, disoccupati, famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese ed anziani soli, che cercano nel gioco la soluzione ai problemi di solitudine, di noia e di denaro”. Ecco perché il Consiglio comunale di Limena si è impegnato a chiedere al Governo di mettere fuori legge i videopoker nei bar e nelle tabaccherie, luoghi facilmente accessibili da parte di tutti. Il Comune intende anche chiedere alla Regione, in accordo con le Usl, di promuovere una campagna di sensibilizzazione e prevenzione sui rischi della “febbre da gioco”. Cr.Sa.

Viabilità

ALLO STUDIO ALTERNATIVE AL GRA

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di Cristina Salvato

IN BREVE

IN BREVE

l Grande raccordo anulare ci vuole: lo chiedono alcuni imprenditori di Vigodarzere, che aspettano da tempo una strada ad alta percorrenza, che consenta ai furgoni e ai camion delle loro aziende di poter entrare e facilmente uscire dal territorio. Adesso che il tratto nord del Gra sembra essere svanito, perché il ministero dell’Ambiente lo ritiene troppo invasivo per il territorio incontaminato del Tavello, i camion devono continuare a fare un giro lunghissimo se vogliono raggiungere Vigodarzere, passando per Cadoneghe oppure per Cittadella. “Chiediamo finalmente che si realizzi una viabilità decente a nord di Padova” – scrive un gruppo di imprenditori riuniti nell’associazione Alleanza gente produttiva – perché siamo costretti a giri lunghi chilometri per arrivare nelle nostre imprese, oppure, in caso dei furgoni, passare per il Ponte della Libertà a Limena, dove però c’è un semaforo che nelle ore di punta crea code di diversi minuti. All’arrivo della notizia che il Gra non sarebbe più passato per l’area naturalistica del Tavello, scavalcando il fiume Brenta tra Limena e Vigodarzere, il sindaco di quest’ultimo Comune, Francesco Vezzaro, si era posto il problema di dove far defluire il traffico che strozza il suo paese. La proposta di un nuovo tracciato, più a nord, è stata avanzata da lui e da altri sindaci del Partito democratico dei territori confinanti: si potrebbero collegare la SP47 Valsugana alla SR308 del Santo, attraverso la SP70 dei Molini, strada che collega Curtarolo a Vigodarzere, arrivando poi a Campodarsego. Qui mancherebbe solo la realizzazione di un collegamento col cavalcavia di via Anconetta per proseCr.Sa. guire in via Olmo e arrivare alla SR308.

Viabilità

ROTATORIA TRA VIA RIMANO, CABRELLE E TONELLO

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na nuova rotatoria è stata realizzata, anche se ancora in via provvisoria, all’incrocio tra le vie Rimano, Cabrelle e Tonello, all’imbocco della lottizzazione Breda 2. “Sono stati i residenti del quartiere del Medico a chiederci di mettere in sicurezza quell’incrocio – spiega l’assessore ai lavori pubblici, Marco Selmin –, in quanto pericoloso perché attraversato a forte velocità. La rotatoria consentirà di rallentare e di immettersi tutti senza pericolo”. Se la sperimentazione darà esito soddisfacente, la rotatoria diventerà definitiva: dai primi riscontri sembra che i residenti gradiscano la nuova rotonda. Nuove luci arriveranno nella lottizzazione, rimasta incompiuta per via del crack finanziario che ha coinvolto il costruttore degli edifici e la Fondazione Breda: nove lampioni arriveranno presto ad illuminare le strade adesso buie. Altri interventi di sicurezza stradale saranno messi in atto anche in via Fratelli Cervi. “Essendo un rettilineo, nonostante i limiti di velocità, le auto sfrecciano veloci – continua Selmin –, per cui interverremo con dei cordoli in calcestruzzo, che creeranno un restringimento della carreggiata. In questo modo il transito sarà possibile solo a senso unico alternato. Le auto dovranno pertanto fermarsi, nel caso incrociassero un altro veicolo che proviene in senso opposto. Oltre a diminuire la velocità, servirà anche a rendere sicuro l’attraversamento dei pedoni”. La spesa necessaria a realizzare questo intervento si aggira intorno ai 2.500 euro. Cr.Sa.


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Neanche quest’anno è stata applicata l’Irpef malgrado i tagli al bilancio. Gli oneri di urbanizzazione 80% in meno

di Barbara Turetta

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’impianto installato nel polo scolastico della frazione di Taggì di Sotto ha prodotto 37 mila Kwatt di energia, riducendo la spesa in bolletta di 6 mila euro. Un impianto fotovoltaico che ha permesso al Comune di Villafranca Padovana di risparmiare quasi un terzo in bolletta. Un bilancio positivo che è andato oltre le previsioni iniziali effettuate da Etra che ha realizzato i due impianti. Intervento che è stato portato a termine sul tetto della palestra della scuola media “Alighieri” e l’altro sul tetto della scuola elementare “Negri”. L’impianto ha una potenza complessiva di 20 Kw nella scuola media e 15 Kw nella scuola primaria, ed è stato attivato ad aprile dello scorso anno e i primi dati di valutazione del

funzionamento dell’impianto sono stati forniti a gennaio. Dati che soddisfano l’amministrazione comunale che ipotizza, visto l’andamento del funzionamento, un possibile risparmio in bolletta di 8 mila euro l’anno. Se così fosse l’amministrazione comunale di Villafranca ridurrebbe di un terzo le spese della corrente elettrica del polo scolastico di Taggì di Sotto. “E’ un intervento che ci ha portato un importante beneficio – ha detto il sindaco Luciano Salvò -, non solo in termini di risparmio sulla bolletta, ma anche per la convenienza ambientale. Si utilizza energia pulita, energia prodotta da fonti rinnovabili e questo va nella direzione dell’abbattimento dell’’inquinamento”. Ma la realizzazione dell’impianto fotovoltaico ha permesso all’am-

ministrazione comunale di rifare completamente il tetto della palestra della scuola media che da anni necessitava di essere sistemato a causa delle infiltrazioni. “Sono allo studio con Entra anche altre possibili installazioni – ha concluso Salvò - ma ovviamente stiamo valutando la compatibilità con le nostre risorse vista i grossi tagli al bilancio. Solo di oneri di urbanizzazione abbiamo avuto una riduzione dell’80%, non abbiamo applicato l’addizionale Irpef e il nostro obiettivo è quello di non aumentare la pressione fiscale”. E proprio a Villafranca Padovana si applica la minor pressione fiscale. Nel sito del Ministero delle Finanze si legge infatti che in questo Comune, rispetto ai colleghi dell’area metropolitana, minori sono i

costi dei servizi addebitati ai cittadini, 221 euro a persona contro i 641 di Padova, 626 Abano, i 581 di Limena o i 473 euro di Rubano e minore pressione tributaria con 139 euro a persona contro i 391 di Padova, i 301 di Noventa o i 246 di Albignasego. E in termini di tasse l’amministrazione comunale neanche quest’anno ha applicato l’Irpef. Fra i colleghi del sindaco Salvò molti si sono invece ritrovati a confermare o ad aumentare l’Irpef per far quadrare i bilanci. Rubano ha proposto di passare dallo 0,62 allo 0,80 per cento, Noventa dallo 0,4 allo 0,8, mentre Albignasego ha deliberato l’aumento dallo 0,5 allo 0,8per cento, Limena l’ha confermata allo 0,4 e Mestrino ha proposto di alzarlo dallo 0,25% allo 0,60%.

LA REPLICA DI BEATRICE PIOVAN: “GLI ANNI VIRTUOSI ERANO QUELLI DELL’AMMINISTRAZIONE PRECEDENTE”

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’ex sindaco di Villafranca Padovana Beatrice Piovan non ci sta e ci tiene a fare chiarezza. “I dati Ministeriali citati dal sindaco Luciano Salvò, purtroppo per lui, non si riferiscono agli anni della sua amministrazione bensì al 2008, anno in cui era in carica l’amministrazione Piovan. Per verificarlo basta entrare nel sito del Ministero dell’Interno alla voce Finanza Locale e cercare gli indicatori finanziari”. Per Piovan il sindaco Salvò “Cerca di coprire le inefficienze di questa amministrazione che in tre anni ha inaugurato solo opere pubbliche progettate, finanziate ed av-

viate dalla precedente amministrazione. Sinora è stato incapace di progettare una sola delle opere tanto sbandierate come il polo scolastico, che Salvò vorrebbe finanziare a spese della Regione, e la pista ciclabile sulla Provinciale 12 da Via Cappellaro a Taggì che il nostro sindaco vorrebbe finanziare a spese di Etra”. Piovan rincara la dove precisando che i lavori della pista ciclabile, già finanziati dalla sua amministrazione, sono fermi e che il sottopasso di Ronchi è stato inaugurato senza la viabilità di complemento prevista nel progetto. “Nel 2012 l’entrata Imu del Comune di Villafranca sarà

di 2milioni e 70 mila euro, mentre l’entrata ex Ici era di 950mila euro – continua Piovan -, tenendo conto della quota che verrà versata direttamente allo Stato centrale, Villafranca per l’Imu sborserà oltre 3 milioni di euro. Salvò avrebbe potuto applicare le aliquote minime come la legge gli consentiva, le ha invece tenuto alte incassando soldi che poi non potrà spendere visto il patto di stabilità”. Il consigliere di minoranza riconosce i tagli dello Stato al Comune, ma con i dati del Ministero in mano evidenzia che Villafranca incasserà Ba.Tu. oltre 770mila euro a differenza di altri Comuni.

Beatrice Piovan

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Approfondimento 13 Vigonza Cadoneghe Vigodarzere I tre Comuni alle prese con la temuta tassa

NEWS

Imu, è tempo di pagare

Rubano e Limena

DIFFERENZE SUL PRELIEVO SOLO SUI TERRENI AGRICOLI

Il 18 giugno scadono i termini della prima rata A Cadoneghe sale l’aliquota sulle seconde case

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i avvicina il fatidico giorno per il pagamento della prima rata dell’Imu: la scadenza è il 18 giugno, perché il 16 viene di sabato, e tutti i proprietari di terreni, immobili e fabbricati sono tenuti a versare l’acconto sulla nuova imposta che sostituisce l’Ici e porterà dolori soprattutto per chi ha seconde case, terreni, capannoni, negozi. Per questa prima rata tutti pagheranno le aliquote base stabilite dal governo: 4 per mille per le prima case e 7,6 per mille per gli altri fabbricati e terreni. A settembre, per la prima casa, e a dicembre, per tutti, le rate a conguaglio con le aliquote definitive. Intanto alcuni Comuni hanno già deciso come intervenire. Cadoneghe, ad esempio, intende aumentare solo l’aliquota per le seconde case. “È importante sapere – spiega il sindaco Mirco Gastaldon – che parte de gettito derivante dall’Imu non andrà nelle casse dei Comuni, ma spetterà allo Stato. Abbiamo scelto di non aumentare l’aliquota-base dello 0,4% per le abitazioni principali”. “Per dare copertura ai mancati trasferimenti statali e continuare a garanti-

Case in costruzione re ai nostri concittadini i servizi essenziali pensiamo di aumentare solo dell’1,2 per mille l’aliquota per terreni edificabili, seconde case e fabbricati per attività produttive – precisa l’assessore al Bilancio Denis Giacomini – , che per il 2012 sarà quindi dello 0,88%. Per i terreni agricoli invece resta lo 0,76%». Sia Vigonza che Vigodarzere per il momento, hanno scelto di tenere le aliquote base. Quindi per un appartamento di medie dimensioni chi ha uno o più figli potrebbe

SINDACI IN RIVOLTA “TASSA PERVERSA”

anche non pagare nulla, perché oltre alla detrazione da 200 euro ha diritto ad altri 50 euro di “sconto” per ogni figlio sotto i 26 anni. Le agevolazioni dell’abitazione principale non valgono più, come invece capitava con l’Ici, per le abitazioni concesse in uso gratuito a familiari, ad esempio figli o genitori. Ebbene, queste abitazioni d’ora in poi pagheranno l’aliquota più alta, dello 0,76 per cento, e non potranno beneficiare di nessuna detrazione. Un particolare che per tante famiglie si trasformerù in una bella mazzata. “Graziati”, si fa per dire, gli anziani che si trovano in casa di riposo ma sono proprietari di un’abitazione, per loro continua a valere come prima casa. Per agevolare il calcolo della prima rata dell’Imu i Comuni offrono attraverso i propri siti internet un servizio on line che permette di determinare l’importo da pagare semplicemente inserendo la rendita catastale dell’abitazione, del fabbbricato o del terreno. E’ possibile stampare direttamente il modello F24 per il pagamento, evitando così code e perdite di tempo.

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l comune di Limena che quello di Rubano hanno già determinato le aliquote per il pagamento dell’Imu, allineandosi su quelle indicate dal governo ossia al 0,4% per la prima casa e 0,76 per la seconda, mentre per i terreni agricoli le percentuali si differenziano: il prelievo sarà dello 0,1% a Limena e dello 0,2% a Rubano. Per quanto riguarda le modalità e le tempistiche di pagamento va detto che per quest’anno il contribuente può scegliere se pagare l’Imposta municipale unica sulla prima casa e sulle pertinenze in due o tre rate. Se sceglie di pagarla in due rate: l’acconto da pagare è pari al 50% dell’intera imposta dovuta per il 2012 calcolata sull’aliquota base del 4 per mille. Deve essere versato entro il 18 giugno 2012; il saldo deve essere pari al saldo dell’imposta dovuta per l’intero anno calcolata sull’aliquota definitiva (i Comuni possono deliberare fino al 30/09/2012) e comprensivo dell’eventuale conguaglio sulla prima rata. Tale importo deve essere versato entro il 17 dicembre 2012. Se sceglie di pagarla in tre rate: l’importo del primo acconto deve essere pari al 33% dell’importo dovuto per il 2012 calcolato sull’aliquota base del 4 per mille. Deve essere versato entro il 18 giugno 2012. L’importo del secondo acconto deve essere pari al 33% dell’importo dovuto per il 2012 calcolato sull’aliquota base del 4 per mille. Deve essere versato entro il 17 settembre 2012. L’importo del terzo acconto deve essere pari al saldo dell’imposta dovuta per l’intero anno calcolata sull’aliquota definitiva e comprensivo dell’eventuale conguaglio con le prime due rate. Deve essere versato entro il 17 dicembre 2012. Mentre l’Imu sulla seconda casa e su tutti gli altri immobili deve essere pagata in due rate. Fo.Ma.

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l saldo dell’Imu si pagherà il 16 dicem- più duramente i Comuni che fin qui hanno bre ma nessuno è in grado di prevederne fatto i salti mortali per tenere bassa l’Ici o l’entità perché non passa giorno senza quelli che applicavano delle agevolazioni, che arrivino notizie contrastanti. Un dato è che ora dovrebbero essere finanziate una certo, comunque, difficilmente si pagherà di seconda volta. Una bella fetta dell’Imu va meno rispetto a quanto già stabilito. Anzi, direttamente nelle casse centrali tanto che, il timore è che tanti si troveranno con un come hanno suggerito i sindaci, chiamarla Imposta Municipale è conto più salato perché improprio. Infatti, per per i Comuni sarà dura I primi cittadini assicurare il perseguifar quadrare i bilanci dell’Anci hanno mento degli obiettivi con le risorse attuali e manifestato fissati dall’UE, il dele aliquote base. Per a Venezia: “Così denunciare il “mecca- non ce la facciamo” creto “Salva Italia” del Governo Monti nismo perverso” dell’Imu i primi cittadini aderenti all’Anci Veneto prevede che una quota di I.M.U. sia versata hanno manifestato a Venezia lo scorso 31 allo Stato. Questa quota è pari alla metà maggio. L’Imu, affermano i sindaci, è una dell’imposta calcolata ad aliquota ordinaria. tassa che non ha niente a che vedere con Restano ai Comuni invece gli introiti per la finanza locale, visto che serve solo per l’abitazione principale e le sue pertinenze, ridurre il deficit, mentre ai Comuni rischia i fabbricati rurali strumentali, le unità immodi arrivare molto meno rispetto a quanto biliari appartenenti alle cooperative edilizie, incassavano con la vecchia Ici. Oltre che gli alloggi regolarmente assegnati dagli Istipoco trasparente, insistono i sindaci, l’Imu tuti autonomi case popolari e gli immobili è pure una tassa ingiusta, perché colpirà posseduti dai Comuni nel loro territorio.

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14 Cultura locale Editoria Presentati a villa Contarini 17 volumi sulla storia dell’arte

NEWS

“La pittura nel Veneto”

A Palazzo Badoer fino al 30 giugno

IL BLU HA LA SUA BIENNALE

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Daverio: “Alle fasi di decadenza politica sono coincise stagioni artistiche di qualità insuperabile” di Vesna Maria Brocca

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ella splendida cornice di Villa Contarini a Piazzola sul Brenta (Padova) sono stati recentemente presentati i 17 volumi di cui è composta la collana dal titolo “La pittura nel Veneto”, realizzata in un percorso più che ventennale che ha visto impegnati la Regione del Veneto in collaborazione con la casa editrice Electa. “Nel creare questi volumi non abbiamo avuto in mente un tipo di pubblico rigidamente determinato - spiega in una nota l’Editore; abbiamo cercato che fossero storiograficamente solidi, pieni di cose, di dati, di opinioni, nella convinzione che simili caratteristiche per loro conto ne allargherebbero il pubblico, da quello degli addetti ai lavori che vi si attendono il punto aggiornato della ricerca e possibilmente gli ultimi progressi e novità degli studi, a quello dei dilettanti, nel senso filologico (e dunque migliore) del termine, che vogliono una lettura piacevole di dati affidabili”. Il comitato scientifico de “La pittura nel Veneto” è formato da Enrico Castelnuovo, Michel Laclotte, Michael Levey, David Rosand e Federico Zeri. Nell’ambito della giornata di studio in Villa

Nelle due foto la copertina delle pubblicazioni e il vicepresidente della regione Marino Zorzato (a destra) in compagnia del critico Philippe Daverio

Contarini il piano dell’opera è stato poi illustrato dal responsabile editoriale della collana, Carlo Pirovano, mentre il critico d’arte Philippe Daverio, nella sua brillante “lectio magistralis” sulle caratteristiche del tessuto sociale e della pittura veneta, ha evidenziato il paradosso di una realtà che più perde potere sul piano politico e commerciale (a partire da Cambrai nel 1508) e più assume qualità estetica. “Una decadenza formidabile – ha detto Daverio – con momenti artistici di qualità insuperabile”. L’arte diventa sostegno anche dell’attività economica, com’è avvenuto con le ville venete. Il

critico ha poi concluso esortando i veneti di oggi a riappropriarsi dell’antica energia e a difendere con forza questa eccezionale eredità culturale, imparando soprattutto a comunicarla anche per tornare ad essere competitivi. “Si continua a dire che la cultura sarà il motore dello sviluppo futuro – ha sottolineato invece il vicepresidente della giunta regionale e assessore alla cultura Marino Zorzato – ma servono atti concreti. Noi dobbiamo quindi riscoprire il nostro grandissimo patrimonio culturale, promuovendolo insieme al territorio, al paesaggio e al turismo”.

n un anno pari consono all’Architettura presso i Giardini di Venezia, la città di Padova cela a Palazzo Badoer in via S. Francesco 76 un’inattesa Biennale del Blu fino al 30 giugno. L’organizzatore è l’artista Bluer, al secolo Lorenzo Viscidi, nato a Venezia ma padovano d’adozione. Il Blu è tutto per il Maestro perché “è passione istintiva e gioiosa fin dall’infanzia. Il blu crescendo divenne immagine del mistero, perché puoi lambirne una porzione senza mai afferrarlo tutto. Da questo volevo fare più blu il mondo, aggiungere, inventare, donare blu. Nuove immagini di blu che fossero oltre il reale”. Ecco l’idea d’invitare in studio artisti e poeti per cantare e festeggiare il blu. In questa sede Bluer presenta le innovative sculture che fondono plexiglass con vetro di Murano e tele, con varie tonalità e profondità di blu, ottenute con inchiostri innervati da interventi con colori acrilici e pigmenti puri. Sono invitati anche due artisti. Gianni Maran, dalla città di Grado, noto per le sue tele con miriadi di pesci stilizzati nati dalla passione per il mare come simbolo di un dono infinito e di misteri che caratterizzano la nostra esistenza. Dagli abissi i pesci escono cercando il volo nel cielo, formando grafie e alfabeti narranti la storia dell’uomo nel cosmo. Francesco Borzani, di Udine, con figurazioni che accolgono presenze astratte dal reale per farle divenire emblema delle proprie emozioni e incantamenti. In cieli vastissimi le sue grandi lune sembrano cantare la propria magica forza immerse nel blu. Al.Ch.


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SPORT in PRIMO PIANO

Runner Roller Padova Splendida prova di Francesca Maria D’Origlio

Campionessa sui pattini

A Francoforte il team padovano è tornato nell’Olimpo del pattinaggio di Manuel Glauco Matetich

Una gara di pattinaggio artistico

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’ una vittoria che sa di rivincita quella conquistata dalla padovana Francesca Maria D’Origlio a Francoforte, in Germania: dopo la delusione europea targata Barcellona, avvenuta l’anno scorso, nella quale la giovane padovana non era riuscita ad andare oltre il quinto posto, Francesca Maria D’Origlio era più che intenzionata a non sfigurare un’altra volta nell’arduo campo europeo. E così è stato: grazie ad una prova sportiva praticamente ineccepibile, nella sezione gruppi spettacolo Francesca Maria D’Origlio è riuscita ad eseguire un programma davvero da manuale, nel quale i giudici non sono riusciti a trovare pecche o difetti che potessero limitarne il pregio e la bravura, assicurando così al proprio team la vittoria del Campionato Europeo di Pattinaggio e riportando la “Runner Roller

migliori squadre, facendo dimenticare anche il podio mancato dello scorso anno, quando in Spagna ci si era dovuti accontentare del quinto posto europeo. Un successo personale e di squadra, dunque, quello conseguito a Francoforte e che torna a far puntare i riflettori sulle eccellenze sportive spesso trascurate dai media ma presenti e vitali in Italia.

NEWS Progetto Giocosport

UNA SFIDA TRA 400 MINI-ATLETI

La grazia, l’eleganza, l’apparente facilità è frutto di tante ore di allenamento Padova” ai vertici continentali europei. La giovane e talentuosa pattinatrice è sempre molto impegnata a promuovere e sostenere questo sport che, come pochi altri, sa coniugare sforzo atletico ad eleganza e grazia. Come ci confessa Francesca Maria: “Apprendere le basi del pattinaggio non è difficile, invece praticarlo ad un livello più avanzato richiede impegno e lavoro. Ad esempio, la grazia, l’eleganza e l’apparente facilità che traspare dai pattinatori del settore “artistico” durante gare ed esibizioni è frutto di tante ore di allenamenti settimanali, di tante rinunce e sacrifici”. “E’ uno sport questo – continua la campionessa veneta, ancora emozionata dal trionfo del torneo - che io consiglio a tutti i giovani che cercano qualcosa di diverso dai soliti sport tradizionali o dalle comuni attività sportive. Spero che il pattinaggio venga sempre più considerato come tutti gli altri sport che sono molto più conosciuti e, purtroppo, più apprezzati”. La bella e leggiadra Francesca Maria ha accolto con un sorriso e non senza emozione la notizia della vittoria, che ha riportato la sua squadra nell’olimpo delle

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l campo sportivo di Villafranca Padovana ha accolto la festa finale del progetto Giocosport che ha coinvolto le scuole elementari di Villafranca, Padovana e quelle dell’Istituto comprensivo di Curtarolo e Campo San Martino con la presenza di circa 400 alunni delle classi terze, quarte e quinte. Un evento sportivo che ha visto la partecipazione del campione mondiale di pallavolo Davide Togo ed è stato organizzato dal Coni di Padova in collaborazione e con il patrocinio del Comune di Villafranca Padovana. Il Percorso educativo di “Giocosport” ha voluto fornire strumenti di aggiornamento agli insegnanti, relativamente alle tematiche ludico-motorie/sportive favorendo lo scambio tra docenti di classe ed esperti motorio/sportivi. L’idea-guida che ha animato la festa è stata quella di coinvolgere ed interessare tutti i bambini della classe, “nessuno escluso”, nel pieno rispetto dei loro naturali ritmi di maturazione, di crescita e di apprendimento, valorizzando le competenze individuali, privilegiando soprattutto il divertimento e la socializzazione. Ba.Tu.


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VIAGGIO IN

PROVINCIA PADOVA

Osservatorio del mercato del lavoro Difficoltà per edilizia, trasporti e servizi

L’occupazione arranca tra segnali contrastanti

In questi mesi è stato fatto un uso dilagante degli ammortizzatori sociali

L’anno scorso persi 803 posti di lavoro, però aumentano le assunzioni a tempo indeterminato di Manuel Glauco Matetich

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tando ai dati diffusi dall’Osservatorio sul mercato del riuscite a mantenere, anche nelle previsioni per i primi mesi conomia padovana, sono riusciti a non farsi influenzare più lavoro relativo alla provincia di Padova, emerge chia- del 2012, un certo livello di stabilità verso il loro patrimonio di tanto dalla crisi economica e sono la metallurgia-comporamente una situazione non proprio rosea del livello occupazionale. Nei primi due mesi di quest’anno, infatti, nentistica, l’elettronica, la logistica e i servizi di vigilanza e occupazionale nel territorio della provincia patavina. Quello si è registrato una continuità nella moderazione del ricor- di pulizia rivolti alle imprese. Alcune indicazioni hanno sotso agli ammortizzatori sociali, seppure tolineato come la domanda occupazionale ha potuto essere che si può senz’altro affermare è che con minore intensità, e ciò fa risaltare in parte sostenuta da parte di imprese inserite in dinamiche la crisi economica e finanziaria, inizia- L’assessore la possibilità di incidere maggiormente di esportazione in risposta alla ancora crescente domanda ta negli Stati Uniti nel lontano 2008, al lavoro Barison: nella situazione attuale di imperante estera. L’unico dato positivo dell’anno 2011 riguarda la è riuscita a colpire pesantemente “Alcuni settori crisi economica nel territorio della pro- sensibile crescita delle assunzioni a tempo indeterminato anche il nostro paese, soprattutto in sono riusciti a standard (+7,3%)”. vincia di Padova. quest’anno corrente, ovvero il 2012. restare in attivo” I dati di assunzione, invece, relativi al primo bimestre Volendo fare una breve analisi Le profonde ripercussioni economiche 2012 derivano dall’analisi delle assunche la stagnazione dei mercati mondiali ha causato, si sono della situazione del mondo del lavoro, zioni a termine poste in essere a ditradotte in disoccupazione, saturazione del commercio, e un relativa all’anno 2011, della provincia Le esportazioni cembre rispetto alla loro durata teorica. dilagante utilizzo degli ammortizzatori sociali, sia da parte del territorio padovano, il saldo occupa- all’estero fanno I settori più in difficoltà nel Padovano delle imprese ed aziende private che da parte dello Stato zionale del lavoro dipendente e parasu- la differenza sono comunque quello dell’edilizia italiano. Come appena detto, il 2011 è stato segnato da bordinato nelle aziende padovane nel e segnano una e dei trasporti che risentono molto una brusca frenata della produzione industriale che si è inse- 2011 è consistito in una perdita totale decisa ripresa l’aumento continuo del carburante. Le rita in un periodo di incertezza delle maggiori piazze affari di 803 posti di lavoro. Il dettaglio settoeuropee (Parigi, Londra, Francoforte, Milano) e di tensioni riale del saldo occupazionale indica un aggravamento delle piccole e medie imprese della provincia di Padova, che sono di liquidità e credito a cui sono state esposte le imprese perdite nell’industria (in particolare per tessile, meccanica, l’ossatura non solo del nostro sistema economico, ma anche chimica e costruzioni) e una contemporanea severa perdita quella del lavoro privato in Italia, hanno capito che, per popadovane. La generalità delle aziende padovane non riusciva a su- di slancio per il terziario (turismo, terziario avanzato, servizi ter rispondere in maniera efficace alle sfide dettate dalla crisi economica mondiale, la loro scelta deve puntare soprattutto perare i tre mesi di orizzonte ordini verso fine anno 2011, professionali, istruzione innanzitutto). “Alcuni settori invece, - afferma Massimiliano Barinson, sulla qualità, l’innovazione e l’internazionalizzazione del ed anche la domanda di esportazione estera risultava in netto calo. Tuttavia le imprese manifatturiere padovane sono assessore porvinciale al lavoro - che risultano centrali nell’e- made in Italy.

A Padova -26% di domande

CASSA INTEGRAZIONE FINALMENTE IN CALO

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n aspetto positivo che emerge dalla ricerca dell’Osservatorio sul mondo del lavoro nella provincia di Padova, arriva dalla richiesta, decisamente in calo, di ammortizzatori sociali da parte delle imprese padovane. Il primo bimestre del 2012, infatti, ha registrato un -26% di domande, un esito tra i migliori nella regione Veneto. La Cassa integrazione ordinaria nei primi due mesi del 2012 ha confermato la tendenza riduttiva, seppure a ritmo attenuato, pari al -13%. Se si prende a confronto il 2011, il dato risulta realmente inferiore, suffragando in questo modo un netto ridimensionamento del tasso effettivo utilizzato delle ore di cassa integrazione. E’ in atto una vera contrazione dell’uso degli ammortizzatori sociali, eccetto la cassa in deroga che viene utilizzata per le piccole aziende sotto i M.G.M. 15 dipendenti.

CRISI, ECCO IL PATTO BAZZARELLO (ANCI VENETO): 1,2 MILIARDI PER IL LAVORO

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ottoscritto a Venezia da 21 categorie il Patto per il Veneto che prevede la somma di un miliardo e duecento milioni di euro di stanziamenti per tentare di arginare la crisi veneta e favorire la ripresa economica. Questo patto è il frutto del lavoro di una forte squadra ha commentato Roberto Bazzarello (in foto), rappresentante di Anci Veneto (Associazione Nazionale Comuni Italiani) che ha partecipato come rappresentante dei Comuni alla realizzazione del Patto. “I Comuni sono gli enti più vicini ai cittadini perché ogni giorno i Sindaci si trovano ad essere i primi ai quali le persone in difficoltà si rivolgono per chiedere aiuto e le parole non bastano più, servono concretezze. - spiega Bazzarello - Il “tavolo anticrisi” e che vuole essere la task force che lavora per rilanciare l’economia veneta. Il lavoro è stato

• MERCERIA • INTIMO UOMO E DONNA • ABBIGLIAMENTO DONNA

L’Antica Merceria

• TAGLIE FORTI • COPPE DIFFERENZIATE • BORSE

complesso, dopo un anno di incontri bisognava essere concreti e mettere in campo le misure che avevamo studiato insieme per dare risposte ai giovani, alle famiglie e alle imprese colpite dalla crisi che si aspettano dalla politica una risposta veloce. Il documento finale non contiene solo i singoli interventi ma anche le risorse e le tempistiche di attuazione. Il patto sottoscritto permette di movimentare oltre 1,2 milioni di euro per dare risposte ai 150 mila disoccupati, a quel giovane su 4 che è senza lavoro, alle imprese. Tra le voci più importanti 10 milioni di euro sono destinati a rafforzare il primato turistico del Veneto verso indirizzi sostenibili, 16 sono riservati a un fondo per la ricerca e innovazione, 30 per il reinserimento dei lavoratori in cassa integrazione e 11 milioni a sostegno dell’imprenditoria “. M.G.M.

di Lanaro Ornella Ghiro

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Spazi aperti 17 9 Battaglia legale Accolto il ricorso presentato dai due Comuni contro il progetto dello stabilimento Italcementi

Revamping, Este e Baone la spuntano Nuovo stop al piano di riconversione Piva: “Un simile intervento non può riguardare solamente Monselice”

“Ora la nostra preoccupazione principale è il destino dei lavoratori” Un dettaglio del progetto di Revamping nello stabilimento Italcementi di Monselice, la battaglia legale registra una nuova puntata a favore dei sindaci di Este e Baone

di Emanuele Masiero

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on il ricorso dei Comuni di Este e Baone, il Revamping ha subito un altro stop. Un progetto ormai diventato una telenovela a puntate che continua a dividere il mondo sociale e politico. Abbiamo chiesto ai primi cittadini dei due Comuni che hanno vinto il ricorso di spiegarci il motivo della loro scelta. Giancarlo Piva, sindaco di Este: “Abbiamo subito espresso soddisfazione per la sentenza perchè in sostanza ci da ragione. Segno che in realtà non stavamo dicendo fesserie. Al tempo stesso però siamo molto preoccupati per la grave situazione occupazionale. La priorità ora è quella”. Perchè avete presentato il ricorso? “Primo perchè non sono stati valutati gli aspetti paesaggistici del territorio e non siamo stati minimamente coinvolti. Un impianto del genere non può essere una questione che riguarda solo Monselice perchè si trova entro i confini comunali”. Quindi cosa proponete? “Serve subito un piano quadro sui cementifici. Al di là del Revamping bisogna discutere del futuro del nostro territorio. Senza tralasciare il problema occupazionale”. E della sentenza cosa ci dice?

“Mi pare chiaro che punti il dito contro il Parco Colli. Senza contare che all’epoca, la Presidente della Provincia ha palesemente ignorato il parere negativo della commissione tecnica. Teniamo presente che sul Parco potrebbe esserci un’ipotesi di abuso d’ufficio. Non vogliamo fare giustizialismo, ma è pur sempre un aspetto da non sottovalutare....”. A questo punto cosa chiedete? “Essenzialmente due cose molto importanti..”.. Via con la prima... “Problema paesaggistico: l’impatto dei mezzi pesanti non riguarda solo Monselice. I camion transitano anche attraverso il Comune di Este. I cittadini non hanno forse il diritto di essere tutelati?” E la seconda? “Problema inquinamento: ci siamo sempre battuti per la tutela della salute. Si dice che grazie al Revamping, l’impianto inquinerà meno. Questo è vero, ma teniamo presente che da 9,7 tonnellate all’anno di polveri passeremo a 6,7 tonnellate. Non uscirà mica aria purificata! Avevamo chiesto che fossero imposti almeno i limiti degli inceneritori...”.

IL TAR VENETO CANCELLA LE DELIBERE

E adesso? “Ad oggi si dice che l’impianto è incompatibile con il territorio. Basti pensare che davanti ad una torre di 90 metri passerebbe l’anello ciclabile dei Colli. Vi sembra una cosa possibile? E’ una situazione che sfiora il ridicolo”. Quindi cosa prospettate? “Dobbiamo metterci subito attorno ad un tavolo, questa volta tutti insieme, e trovare percorsi alternativi concreti e credibili. Il problema occupazionale va risolto subito”. Passiamo la parola a Francesco Corso, primo cittadino di Baone. Cosa ne pensa della sentenza? “Siamo molto soddisfatti. Di fatto, il Tar ha riconosciuto le nostre ragioni punto per punto”. Quindi cosa cambia? “Ora abbiamo finalmente la possibilità di far valere le nostre ragioni e di difendere il territorio dove viviamo.

Come sindaci avevamo il dovere di tutelare i nostri cittadini. Pensare che il Revamping riguardi solo Monselice è una forzatura incredibile. Basti pensare che Italcementi si trova a soli 450 metri dal Comune di Baone”. Adesso cosa vi aspettate? “Dobbiamo tenere presente che anche da parte della Provincia c’è stato un atteggiamento di poco rispetto nei confronti del Tar. Ora bisogna partire dal fatto che il livello di inquinamento è comunque molto alto anche post Revamping. Senza contare che non ci sono ancora soluzioni alternative per la viabilità”. Come intendete agire? “Questo progetto condiziona lo sviluppo del territorio per i prossimi 30 anni e non è coerente con l’area in cui insiste. Chiediamo a tutte le parti in causa, di sedersi attorno ad un tavolo per ripensare immediatamente al futuro del territorio e dei lavoratori”.

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l Tar dà ragione ai Comuni di Este e Baone sui procedimenti di autorizzazione al revamping, l’intervento di “restauro” della cementeria di Italcementi. Este e Baone avevano fatto ricorso di fronte all’assenso dato al progetto da Parco e Provincia. Il tribunale amministrativo veneto ha annullato l’autorizzazione paesaggistica rilasciata dal Parco Colli il 13 dicembre 2010 e la delibera 316 della giunta della Provincia di Padova, approvata il 29 dicembre 2010 e che dava giudizio di compatibilità ambientale per il progetto. “Il collegio osserva che il progetto autorizzato si pone in contrasto con le norme di tutela del Piano Ambientale” si legge nel dispositivo del Tar (il numero 651), che ricorda come “il primo comma dell’articolo 19 del Piano stabilisce che le cementerie non possono essere ubicate all’interno del perimetro del Parco”.

Il tribunale sottolinea inoltre come interventi del genere non possano essere avviati solo “sulla base dell’avvenuta stipula delle convenzioni”. Viene poi evidenziato un paradosso: “Con l’autorizzazione paesaggistica si afferma che l’intervento autorizzato è incompatibile con la tutela del paesaggio, ma diventa compatibile se la durata del ciclo produttivo conseguente all’intervento viene limitata a 28 anni”. Contestualmente, il tribunale ha condannato il Parco Colli al pagamento delle spese processuali (per un totale di 4 mila euro) a favore dei ricorrenti e ha chiesto la trasmissione della sentenza alla Procura di Padova, “ai fini di della verifica se l’illegittimo rilascio dell’autorizzazione paesaggistica impugnata abbia comportato la commissione di reati, in specie di abuso d’ufficio”. Nicola Cesaro

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Dalle ore 20 del 22 giugno alle ore 21 del 23 giugno si terranno dunque ben due tentativi di record: 12 ore di corsa e 12 ore di nuoto. Per il primo record si correrà la staffetta dei 100 metri sulla pista di atletica già inaugurata lo scorso anno da Run for Children. Gli atleti dovranno passarsi

2010 quest’anno una formula inedita per un nuovo tentativo: l’obiettivo sarà quello di portare in acqua almeno 2.515 persone, il 50 per cento più uno del record sulle 24 ore. Due i record da battere per aiutare altrettante realtà che operano nel sociale. L’intero ricavato delle iscrizioni di 24forChildren

20 Mondo scuola

grande polo europeo dedicato alla ricerca sulle malattie infantili: ospiterà i laboratori e i ricercatori del Dipartimento di Pediatria dell’Università di Padova e darà spazio alle attività di ricerca scientifica di almeno 350 ricercatori. La Fondazione Città della Speranza si è impegnata a coprire tutte le

della missione Kidane Mehret, assieme ad un gruppo di medici italiani volontari, hanno concepito un progetto ambizioso: la costruzione di un centro ospedaliero che prevede circa 130 posti di degenza, diventando un punto di riferimento ancor più importante per la popolazione locale.

avverrà in occasione della conferenza stampa finale di 24forchildren, momento della consegna del ricavato della manifestazione alle associazioni beneficiarie. Un altro modo per dare il proprio contributo solidale. L.O.

Coinvolte le scuole padovane Oltre 500 ragazzi alla festa conclusiva

Un albero per la vita firmato Red Canzian Il bassista trevigiano ha incontrato i bambini con un invito a prendersi cura dell’ambiente di Manuel Glauco Matetich

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Il musicista dei Pooh incontra i ragazzi di prima elementare

ell’ambito della seconda edizione del nella realizzazione di questo ambizioso proprogetto “Un albero per la Vita”, la getto ambientale. Abbiamo voluto insegnare presidente della Provincia di Padova, agli alunni delle scuole primarie che si deve Barbara Degani, insieme al bassista trevigia- prestare più attenzione e più rispetto verso no dei Pooh, Red Canzian, ha consegnato le piante e gli alberi, perché questi sono una parte fondamentale gli alberelli ai bambini ed essenziale della delle prime elementari. Il programma si nostra vita. E grazie L’obiettivo principale di sviluppa nell’arco a quest’iniziativa bequesto importante pro- di tre anni getto ambientale è cer- scolastici e segue nefica siamo riusciti a lavorare assieme e a care di sensibilizzare il il ciclo dell’albero coinvolgere le scuole più possibile i bambini e le loro famiglie ad amare la natura e la primarie della provincia di Padova in un progetto valido ed istruttivo”. L’evento si è vegetazione che ci circonda. “Voglio ringraziare innanzitutto - affer- tenuto nella mattinata dello scorso 9 magma la presidente Barbara Degani – tutte gio al Gran teatro Geox. Nonostate alcuni le persone che hanno preso parte sia alla inconvenienti tecici, che comunque non hanconferenza che all’evento al teatro Geox, ed no compromesso la giornata, erano presenti inoltre anche l’enorme lavoro fatto dalla Pro- circa 14 scuole primarie provenienti da tutto vincia di Padova che ha creduto fortemente il territorio padovano, con più di 510 stu-

denti iscritti alla prima elementare, ai quali è stato dato in dono un piccolo alberello, che li ha fatti diventare, in questo modo, responsabili in prima persona della piantina, con il compito di farla crescere, prendersene cura e imparare a conoscere i segreti della natura passo dopo passo. Il programma si sviluppa nell’arco di tre anni scolastici in modo da permettere ai bimbi di studiare il ciclo di vita dell’albero e osservare come cambia nelle varie stagioni. Le piantine possono essere tenute in classe e portate a casa durante le festività. Alla fine del terzo anno gli alberi saranno piantati in uno spazio del Comune, nel giardino della scuola o in quello di casa. Nel frattempo, i promotori dell’iniziativa, incontreranno docenti e bimbi per monitorare l’andamento del progetto. Il musicista dei Pooh, Red Canzian, al termine dell’evento, ci ha rilasciato

un paio di dichiarazioni per spiegare al me- retti e Camera di Commercio di Padova. La sana alimentazione si impara in glio il profondo significato e il vero messaggio che si celano dietro a questo progetto classe, anche divertendosi e giocando. L’occasione per conoscere l’origine dei prodotti culturale e scolastico. “Abbiamo regalato a tutti i bambini un alimentari, la loro stagionalità, le caratteristiche e le qualità è albero – ci racconta venuta dal concorso il musicista dei Pooh In quattrocento per le scuole primarie - con la speranza che ospiti in Fiera e secondarie di primo crescendo possano con Coldiretti grado padovane “Scediventare dei buoni per imparare tutori della natura. Ci l’alimentazione sana gli, scatta e… mangia con gusto”. piacerebbe che anche Decine di classi delle scuole primarie e da grandi continuassero a preoccuparsi della natura e di tutti gli alberi del mondo, che secondarie di primo grado (elementari e mesono essenziali per noi in quanto ci aiutano die) padovane hanno raccontato la storia di una ricetta speciale e descritto i segreti per a vivere e a respirare.” Una settimana dopo altri 400 studenti prepararla. I lavori sono stati corredati con padovani hanno partecipato in Fiera a Pado- le foto dei “protagonisti stagionali”, vale a va alla giornata conclusiva del percorso di dire gli ingredienti e i luoghi di produzione educazione alimentare promosso da Coldi- e vendita.

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22 Noi e gli altri

Noi e gli altri 11

24forChildren Il 22 e 23 giugno in Prato della Valle solidarietà in pista

Staffetta dei record per salvare i bambini La terza edizione unisce le due discipline precedenti: nuoto e corsa, insieme per la ricerca di Laura Organte

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on l’arrivo dell’estate è tempo per i il testimone per 12 ore consecutive: dalle padovani di cominciare ad allenarsi ore 20 di venerdì 22 giugno alle ore 8 di in vista dell’ormai tradizionale appun- sabato 23 giugno 2012. Il record da battamento con lo sport e la solidarietà, che tere è quello delle 2.395 persone che il 23 quest’anno raddoppia: dopo “Swim for ottobre 2010, nello stadio Al-Yarmook di children” e “Run for Children” arriva infatti Gaza, hanno corso 100 metri a testa inin“24forChildren”, 12 ore di corsa e 12 ore terrottamente per 12 ore. Per il secondo di nuoto per entrare per record, in Prato della la terza e quarta volta Dopo il successo Valle verrà attrezzata nel Guinness World Re- delle precedenti una piscina lunga 18 cords. La nuova sfida a edizioni, ora metri, ad una corsia, favore della Fondazio- una nuova sfida nella quale i nuotatori ne Istituto di Ricerca per i padovani dovranno avvicendarsi Città della Speranza e dell’Associazione Santa Lucia per la coope- per 12 ore consecutive: dalle ore 9 alle razione e lo sviluppo tra i popoli si terrà il 22 ore 21 di sabato 23 giugno 2012. Dopo il record ottenuto da Swim for Children nel e 23 giugno in Prato della Valle a Padova. Dalle ore 20 del 22 giugno alle ore 2010 quest’anno una formula inedita per 21 del 23 giugno si terranno dunque ben un nuovo tentativo: l’obiettivo sarà quello due tentativi di record: 12 ore di corsa e di portare in acqua almeno 2.515 persone, 12 ore di nuoto. Per il primo record si cor- il 50 per cento più uno del record sulle 24 rerà la staffetta dei 100 metri sulla pista ore. Due i record da battere per aiutare aldi atletica già inaugurata lo scorso anno da trettante realtà che operano nel sociale. L’inRun for Children. Gli atleti dovranno passarsi tero ricavato delle iscrizioni di 24forChildren

verrà infatti destinato alla realizzazione di progetti dedicati all’infanzia: i progetti di ricerca della Fondazione Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza e un progetto sanitario della missione di Suor Laura Girotto ad Adua in Etiopia, attraverso l’Associazione Santa Lucia. Inaugurato il 6 maggio scorso, l’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza è destinato a diventare il più grande polo europeo dedicato alla ricerca sulle malattie infantili: ospiterà i laboratori e i ricercatori del Dipartimento di Pediatria dell’Università di Padova e darà spazio alle attività di ricerca scientifica di almeno 350 ricercatori. La Fondazione Città della Speranza si è impegnata a coprire tutte le

La presentazione dell’iniziativa di solidarietà del nuovo record del mondo per finanziare ricerca e cooperazione

spese di gestione dell’edificio e a sostenere con almeno un milione di euro l’anno i progetti di ricerca pediatrica che si svolgeranno all’interno, grazie anche alla partecipazione di partner pubblici e privai. Attraverso l’Associazione Santa Lucia, 24forChildren sostiene invece uno dei progetti sanitari pediatrici che verranno realizzati nella missione di Suor Laura Girotto ad Adwa in Etiopia. Le suore della missione Kidane Mehret, assieme ad un gruppo di medici italiani volontari, hanno concepito un progetto ambizioso: la costruzione di un centro ospedaliero che prevede circa 130 posti di degenza, diventando un punto di riferimento ancor più importante per la popolazione locale.

FOCUS Premiate dieci immagini

CONCORSO FOTOGRAFICO PER LA SOLIDARIETÀ

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ltra novità che accompagna l’edizione 2012 della staffetta per la solidarietà è il concorso fotografico di 24forchildren, organizzato in collaborazione con Rce. Fotografi, aspiranti fotografi e amatori possono rappresentare in libera interpretazione il tema Run&Swim e inviare il loro lavoro a concorso@rcefoto.com, riportando nome, cognome e numero di telefono, entro il 24 giugno. Tutte le foto saranno pubblicate su www.rcefoto.com e nel sito www.24forchildren.it/pageFoto. php. Da quest’ultimo chiunque potrà votarle utilizzando il pulsante “mi piace” di Facebook. Tra le 10 immagini più votate la Giuria sceglierà il vincitore. Ogni concorrente può partecipare con un massimo di 3 fotografie in formato JPG della dimensione massima di 2MB. La premiazione del concorso avverrà in occasione della conferenza stampa finale di 24forchildren, momento della consegna del ricavato della manifestazione alle associazioni beneficiarie. Un altro modo per dare il proprio contributo solidale. L.O.

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Cultura provinciale 23 13 Arte a Padova Dopo ottant’anni al Museo Civico è stato riportato nella sede originale

Torna a “casa” il tesoro di Minio

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n passo importante è stato compiuto trasportare il dossale dall’Oratorio di San nella direzione della restituzione alla Rocco alla sede museale”. Fondamentale il città dell’Oratorio di san Rocco in contributo della Fondazione Cassa di Rispartutto il suo splendore originale. Il Dossale mio di Padova e Rovigo, che ha prontamente d’altare con san Rocco tra le sante Barbara risposto all’appello offrendosi come ente fie Lucia fiancheggiato da due scene della vita nanziatore per la realizzazione del progetto. di quest’ultima, infatti, è ritornato nella sua Commissionato nel 1535 a Tiziano Aspetti sede originaria dopo esser stato ospite per detto Minio (Padova, 1511/1512 cirottant’anni al Museo Civico di piazza del ca–1552) e collocato nella sua sede originaria l’anno successivo, Santo e dopo un comil dossale costituisce plesso e accurato restau- Andrea Colasio: il primo lavoro autoro. “Durante il trasloco “Abbiamo reso nomo dello scultore definitivo dei materiali fruibile la sala padovano. L’imponenconservati presso l’ex del Consigllio sede museale di Piazza al piano superiore” te manufatto (circa quattro metri sia in aldel Santo, dopo aver trasferito i pezzi ceramici e lignei a Palazzo tezza che in larghezza), realizzato in stucco Zuckermann, ci si è trovati di fronte a un ca- forte di marmo e di calce e impreziosito da polavoro come quello di Tiziano Minio - ricor- dorature, si presenta in forma di polittico con da l’Assessore Andrea Colasio - Era pertanto quattro ordini di decorazione: nella parte prinnecessario occuparsi dell’opera più importan- cipale, entro nicchie, sono collocate le grandi te, portando a compimento il lavoro iniziato statue dei santi Rocco, Barbara e Lucia; sotto negli anni trenta da Andrea Moschetti, allora la trabeazione, ornata con volute fitomorfe Direttore del Museo Civico, che aveva fatto e mascheroni, vi sono tre riquadri con Dio

EVENTI E MOSTRE

a cura di Laura Organte

FOTOGRAFIA DOCUMENTARIA Dedicata agli appassionati di fotografia documentaria, Padova Photo-Graphia, si terrà presso il sottopasso della Stua da giugno a settembre. Coordinatori del progetto saranno Moreno Segafredo, fotografo professionista e Prosdocimo Terrassan, architetto e fotografo. Le tematiche affrontate nel corso degli incontri e dei dibattiti saranno quelle relative alle trasformazioni e permanenze urbanistiche, architettoniche e sociali nella nostra città. L’attività di ricerca verrà supportata da esposizioni di lavori di affermati fotografi contemporanei.

PERGAMENE DELLA CERTOSA In mostra nella sala di rappresentanza di palazzo Santo Stefano alcune pergamene originali dell’Archivio della Certosa di san Bernardo di Padova, in particolare le più antiche del Monastero delle monache benedettine di san Bernardo. L’esposizione, nata dalla collaborazione tra l’archivio di stato, la Provincia e il lions club, è visitabile fino al 30 giugno previa prenotazione al numero verde 800800820. Un’occasione unica per conoscere da vicino dei documenti preziosi che raccontano storiche vicende della città e custodiscono un passato ricco di arte e cultura.

“CUORI SULLA TERRA” Una mostra dedicata all’universo animale, con lo scopo di sensibilizzare al rispetto e alla conoscenza, sarà in esposizione fino al 17 luglio all’ex Macello di via Cornaro. Protagonisti di “Cuori sulla terra” il pensiero e le emozioni di artisti che hanno lavorato su questo tema, che saranno affiancati da performances, musica e incontri. L’educazione al rispetto degli animali, esseri che non hanno alcuna possibilità di far valere i propri anche più elementari diritti, implica l’educazione al rispetto per il più debole, per il diverso, per il malato, per il disabile, in una società che sta diventando sempre più egocentrica, sempre meno tollerante e solidale.

L’autoritratto di Tiziano

Attesa per i due inediti di Tiziano Lo splendido dossale d’altare di Tiziano Aspetti detto Minio Padre e l’Annunciazione, mentre la predella, anch’essa tripartita, mostra un rilievo (san Rocco e l’angelo) nel campo centrale. Gli affreschi laterali - Santa Lucia dinanzi al giudice e L’elemosina di santa Lucia - sono opera certa di Stefano Dall’Arzere (Padova, notizie dal 1540 al 1575), che li realizzò nel 1559. La restituzione di questa opera, così intimamente legata alla storia padovana, consente di recuperare appieno la percezione dell’intero complesso e dell’apparato decorativo. E’ questa l’occasione per ripristinare e rendere accessibile la sala superiore dell’Oratorio: “Rendere nuovamente fruibile

la sala del Capitolo da decenni preclusa al pubblico – sottolinea l’assessore Colasio - è operazione importante sia da un punto di vista storico-artistico che civico. Costituisce un valore aggiunto e un arricchimento non solo per visitatori e studiosi ma per l’intera città”. L’iniziativa è il seguito di una serie di operazioni di risanamento iniziate negli anni venti del Novecento, quando il Comune di Padova divenne proprietario del complesso. Rimangono ancora opere da compiere per il completo recupero formale e funzionale dell’edificio, ma questa era certo la tappa più difficile da superare nel percorso.

E

’ in preparazione un evento culturale di grande rilievo, che animerà l’estate padovana: in arrivo la mostra agli Eremitani che proporrà per la prima volta al grande pubblico due opere “inedite” di Tiziano. Le due opere, un autoritratto e il ritratto di Papa Farnese Paolo III, sono proprietà di un privato che ha scelto di prestarle ai Musei civici patavini dopo una serie di incontri con il prof. Lionello Puppi, responsabile scientifico dell’Archivio Tiziano, e dopo aver verificato l’efficienza del sistema di sicurezza e della corretta e moderna ergonomia degli impianti museali. Il collezionista ha deciso anche di farsi carico di tutte le spese lasciando al Museo l’onere della tutela delle due preziose opere nel periodo della mostra. L.O.

La mostra Abano Terme festeggia il secolo di vita del “Trieste & Victoria”

I fasti della “Belle Epoque” dove la storia è in ogni stanza G iusto cento anni fa nasceva ad Abano Terme il Trieste & Victoria, oggi l’hotel storico del Gruppo Borile. Erano gli anni della “La Belle Epoque”, momento irrepetibile della storia europea. A celebrare questa ricorrenza nei cinque Hotel del Gruppo Borile (Grand Hotel Terme Trieste & Victoria, Abano Grand Hotel, Hotel Terme Due Torri, Hotel Terme Metropole, Hotel La Residence & Idrokinesis, sarà allestita una mostra ideata e curata da Massimo e Sonia Cirulli, con materiali del Cirulli Archive, collezione di affiches storici tra le più importanti in Europa, aperta al pubblico fino al 30 luglio. L’esposizione racconta, lungo il fil rouge del ritratto femminile, ma non solo, le mode e le pose, le pause dell’intimità e della ricreazione, i momenti pubblici con le escursioni al parco o alle riviere, alle erme, naturalmente, le promenade e i rendezvous, le sfilate di moda, le gite al lago o al mare, la vita notturna nei teatri e nei tabarin, i veglioni, i casinò, le passeggiate a cavallo, i riti mondani, le galanterie ma anche i vizi e gli eccessi di quest’epoca. Alla divulgazione e alla formazione di miti e modelli provvedevano proprio gli affichistes, in primis quel Leonetto Cappiello che come pochi altri seppe connotare la pubblicità di

Lo storico hotel “Trieste & Victoria” del gruppo Borile quegli “anni belli”. Quei colorati cartelloni, esposti nelle fastose sale di ricevimento dei 5 Hotels del Gruppo Borile, per molti rappresentavano l’irragiungibilità di un miraggio, per altri la frizzante certezza dell’oggi. Testimoni di un passato carico di ottimismo e vitalità, sembrano quasi a volerlo trasmettere a chi oggi gode dell’ospitalità, collaudata da un secolo di esperienza di questi magnifici alberghi. A chi, scegliendo un soggiorno al Trieste & Victoria entra fin dentro la grande Storia, scegliendo magari di soggiornare nella Ca-

mera 110, monumento alla storia d’Italia. In questa camera soggiornava il Generale Diaz e da qui gestiva le ultime fasi della prima Guerra Mondiale. Il testo del celebre Armistizio è stato scritto sulle scrivanie dei salottini riservati del Trieste & Victoria, come ricorda la lapide sulla facciata dell’Hotel. Qui D’Annunzio progettò il Volo su Vienna e tanto si sentiva di casa da voler che il Triste, il suo albergo termale preferito, assumesse anche il nome di “Victoria”, istanza che venne immediatamente accettata dalla L.O. proprietà.


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IL VENETO

in PRIMO PIANO Crisi, la criminalità aumenta

Allarme sicurezza. Assalti a negozi e abitazioni, pericolo infiltrazioni mafiose di Alessandro Abbadir

F

urti in abitazione, rapine nei supermercati, nelle banche, borseggi, truffe porta a porta. Ma anche allarme mafia. Con la crisi la criminalità spicciola aumenta insieme con le infiltrazioni di quella organizzata Partiamo dalla prima, che i cittadini vedono più da vicino. Si tratta di una criminalità spesso alimentata da quel sottobosco composto da immigrati arrivati alla ricerca di un lavoro che oggi non c’è più. Allora c’è chi si arrangia con lavori in nero ma anche chi si organizza per delinquere. Dalle prime stime delle questure e dei comandi Compagnia dei carabinieri in tutto il Veneto, sono in aumento rilevante (anche del 40 % in alcune aree) dagli inizi del 2012, ad esempio, i furti di gasolio e benzina, da mezzi in sosta. Un materiale considerato prezioso visto il prezzo dei carburanti alla pompa. Ora i ladri che un tempo colpivano villette di benestanti, fanno razzia in semplici garage, portando via attrezzi da giardino, biciclette, materiale da poche decine di euro. Razzie di sono registrate nel veneziano, ma anche nel padovano e nel rodigino, per non parlare delle provincie “più ricche” come Vicenza, Verona e Treviso dove gli assalti sono spessissimo anche ai capannoni delle aree industriali.

La crisi però sembra aver provocato anche un altro feLe reazioni a questo fatto in tutto il Veneto sono nomeno, che è quello della reazione anche armata dei state amplissime e spesso di condivisione della reazione proprietari derubati. del tabaccaio. Tabaccherie e negozi di abbigliamento sono i primi Resta il fatto che sempre più persone difendono obiettivi di una criminalità che con la crisi però diven- con denti quello che hanno costruito a prezzo di tanti ta sempre meno sopportabile. Un caso limite è stato sacrifici e che la crisi, sta già colpendo duramente. Se quello che ha riguardato un tabaccaio di Correzzola nel poi arrivano anche i ladri... padovano che a fine aprile ad un Ma accanto alla criminalità furto al suo negozio ha reagito “Aumenti del 40 ordinaria fatta di bande di predoni bloccando i ladri e uccidendone % per furti più o meno organizzate, ma spesdi carburante, uno a colpi di pistola. so improvvisate, le forze dell’ordine stanno registrando in Veneto un Autore dei fatti è stato Franco nei garage, Birolo 47 anni, che gestisce la sua nei supermercati” inquietante fenomeno: quello della pesante infiltrazione della crimitabaccheria con rivendita di giornali nel centro del paese. Quando ha sentito che è scat- nalità organizzata (mafia camorra e n’drangheta) nei tato l’allarme Birolo ha urlato alla moglie di chiamare gangli economici della regione. A fare il punto della situazione è stato il presidente il 112 e poi si è precipitato giù, nel suo negozio, per cercare di salvarlo dalla razzia. Sotto c’erano quattro della Commissione parlamentare antimafia Giuseppe giovani malviventi stranieri che non si aspettavano una Pisanu, dopo la due giorni di audizioni di prefetti e reazione così decisa. Il tabaccaio ha preso la sua pistola magistrati veneziani e padovani che si è tenuta nelle che detiene regolarmente, una Glock semiautomatica scorse settimane. Da quanto verificato dai responsabili delle forze calibro 9 e raggiunti i ladri in negozio ha sparato ad uno di loro uccidendolo, un altro lo ha catturato. dell’ordine e dalla Commissione Antimafia “La regione

è considerata dalle consorterie criminali come un luogo nel quale poter operare, soprattutto nel settore economico, senza dover rispettare vincoli gerarchici dovuti ad una presenza egemone sul territorio di un’organizzazione capace di imporre i propri voleri”. E gli esempi delle infiltrazioni mafiose ci sono già stati. Con l’operazione “Serpe”, sono finiti in manette 27 mafiosi, tutti legati ai clan dei casalesi: prestavano denaro a imprenditori in crisi e così hanno strozzato una sessantina di piccole imprese tra Padova e Treviso. Di queste solo due hanno avuto il coraggio di denunciare i fatti. Poi c’è stata l’operazione “Adria docks”: di fatto il tentativo di uno dei difensori palermitani dei Lo Piccolo di riciclare il denaro della famiglia investendolo in un complesso industriale ai Saloni di Sottomarina per otto milioni di euro. Oltre al legale palermitano sono rimasti coinvolti un noto imprenditore edile padovano, un maresciallo della Guardia di finanza in servizio a Chioggia e un giocatore della squadra di calcio di Piove di Sacco. Per non parlare dell’ultimo caso del calcio San Donà, in cui è stata coinvolta la camorra.

IL GOVERNATORE ZAIA “L’ITALIA SIA INACESSIBILE PER CHI VIENE A DELINQUERE”

D

opo il gravissimo episodio di Correzzola, interviene il governatore del Veneto Luca Zaia. Per Zaia “l’episodio conferma l’esistenza di un’emergenza sicurezza nei nostri territori. La situazione non è certamente più drammatica di quella di altre Regioni d’Italia, ma è evidente che le forze dell’ordine hanno bisogno di essere messe nelle condizioni di far fronte con maggior efficacia all’espandersi della criminalità, che mina le nostre comunità, indifferentemente

nei grandi come nei piccoli centri urbani”. Per Zaia insomma è difficile non collegare questi tragici fatti con l’incancrenirsi della crisi economica che sta travolgendo giorno dopo giorno un numero sempre maggiore di cittadini e famiglie venete. “Lo dico, sia ben chiaro - chiarisce Zaia - non per giustificare le azioni esecrabili dei delinquenti, bensì per interpretare la crescente angoscia e frustrazione di chi difende il proprio lavoro, i propri risparmi, le proprie risorse che, mai come in questo periodo, risultano preziose per condurre una

vita dignitosa se non addirittura per sopravvivere. E’ evidente che questi stati d’animo, a cui si deve aggiungere l’esasperazione nel sentirsi costantemente minacciati, induca a una reazione come quella del commerciante di Correzzola, che a mio avviso è a tutti gli effetti legittima difesa”. Per Zaia insomma ora più che mai c’è la necessità di impedire l’accesso in Italia a quelle persone che arrivano qui senza alcuna prospettiva e solo per delinquere e che poi generano tensioni sociali. A.A.

Luca Zaia


Il Veneto in primo piano 25 7 Sicurezza sociale Centinaia gli spacciatori arrestati nei primi mesi del 2012

Il mercato della droga va a gonfie vele L

a crisi per il mercato della droga in Veneto non c’è. Anzi gli affari sembrano andare a gonfie vele per i mercanti di morte e gli spacciatori al dettaglio, che sempre più numerosi infestano città e paesi di provincia. E sempre più numerosi vengono arrestati. La diffusione del fenomeno crea ansia soprattutto nei genitori di ragazzi che sono i principali consumatori, e che a volte hanno come unica possibilità di risalita l’entrata in qualche comunità di recupero. Ma vediamo i dati per capire il fenomeno. Nei primi quattro mesi del 2012. Rispetto al 2011 in Veneto si assiste c’è un aumento del 20 % (il più alto fra le droghe) del commercio per la cannabis se confrontato con lo stesso periodo. Vedia-

CONVEGNO con il patrocinio della Provincia di Venezia

con il patrocinio del comune di San Donà di Piave

Sabato 19 Maggio 2012 ore 10.00

Centro Culturale Leonardo Da Vinci Piazza Indipendenza, San Donà di Piave

Cemento - Corruzione - Ecomafie

Veneto Orientale: concreti strumenti per cambiare rotta Che cosa significa l'infiltrazione delle mafie nell'economia? Quali strumenti abbiamo, oltre all'azione giudiziaria di magistratura e polizia, per governare in modo efficace e giusto l'economia dei nostri territori? Legambiente Veneto, in collaborazione con l'Osservatorio "Ambiente e Legalità" di Venezia, promuove un momento pubblico di riflessione su questi problemi con particolare riguardo alla questione dei circuiti finanziari e dello sviluppo urbanistico ed edilizio.

Programma: Introduce Giulia Baldissera, Presidente Legambiente Veneto Orientale Saluti e riflessioni di: Francesca Zaccariotto, Presidente Provincia di Venezia Gianfranco Bettin, Assessore all'Ambiente e alla città sostenibile del Comune di Venezia

mo ora nel dettaglio le province di Padova, e spaccio (285 nel 2011), di cui 189 in Venezia e Treviso di fatto le più coinvolte stato di arresto, 65 in stato di libertà e 13 dal fenomeno dai dati forniti dalle forze di irreperibilità. Passiamo a Venezia e prodi polizia. A Padova sono state sequestrati vincia. Nel capoluogo Veneto si è registrato oltre 70 kg. di stupefacenti (poco più di il boom dei sequestri 25 kg nello stesso pedi hashish. Di questa riodo del 2011), con il A Padova sostanza ne sono “picco” di oltre 12 kg nel 2012 stati sequestrati 100 di eroina (circa 7 kg sono stati già nel 2011) e oltre 38 sequestrati 70kg kg contro gli 11,7 kg dello stesso periodo kg di cocaina (4,2 kg di stupefacenti del 2011. E poi la nell’analogo periodo del 2011). Sono stati sequestrati anche 18 marjiuana: 233,8 kg contri 90 del 2011. Di kg di hashish. Molti di più dei 4,7 kg del eroina però se ne è trovata meno, solo pochi 2011. Tanti sono finiti in galera o avranno grammi mentre erano 2,6 kg nel 2011 e dei seri guai con la giustizia: 267 le persone poco più di un chilogrammo cocaina rispetto segnalate all’autorità giudiziaria per traffico ai 6,3 kg del 2011. Le persone segnalate

per spaccio sono 94 di cui 75 in stato di arresto e 19 “a piede libero”. Cinquantadue gli stranieri coinvolti nello spaccio, sei i minorenni. Dati meno consistenti infine per la provincia di Treviso, in controtendenza per dire la verità riaspetto a Padova e Venezia. Qui è stato sequestrato un etto di eroina mente erano 19,7 kg nell’analogo periodo del 2011, otto etti di cocaina, 7 kg di hashish (13 kg nel 2011). A Treviso aumenta il sequestro di marjuana con 2,1 kg In questa provincia sono 57 persone denunciate per spaccio, di cui 45 arrestate e 12 in stato di libertà. Venticinque gli stranieri coinvolti e due i minorenni.

A SAN DONÀ. ECOMAFIE È ALLARME REGIONALE

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comafie è allarme in Veneto orientale sul litorale turistico e per questo al Centro Culturale Leonardo Da Vinci di San Donà di Piave, si è svolto il convegno su “Cemento - Corruzione –Ecomafie: concreti strumenti per cambiare rotta” organizzato da Legambiente, con il patrocinio della Provincia di Venezia. Sono intervenuti, Giampietro Pizzo, economista, Lorenzo Segato direttore dell’associazione no profit Risscc, Ricerche e Studi su Sicurezza e Criminalità, Luigi Lazzaro, presidente Legambiente Veneto. Gianni Belloni, coordinatore Osservatorio Ambiente e Legalità –Venezia. ”La Provincia di Venezia - ha spiegato l’assessore provinciale Paolo Dalla Vecchia - è molto attenta al fenomeno delle infiltrazioni della crimi-

nalità organizzata nel settore delle politiche ambientali e quindi nel ciclo integrato dei rifiuti e nella cosiddetta partita del cemento anche nel Veneto orientale. Abbiamo avviato tavoli tecnici con la sottoscrizione di protocolli con Polizia, Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri, Corpo Forestale dello Stato, Capitaneria di Porto, Polizia ferroviaria e Guardia di Finanza, per consentire uno scambio di dati per il monitoraggio costante e puntuale del fenomeno. Stiamo lavorando per fare in modo che non ci siano più alibi per il mancato rispetto delle regole, dovuto alle obiezioni sulla farraginosità delle normative. Allo stesso tempo i controlli effettuati devono essere rigorosi”. A.A.

interventi di: Giampietro Pizzo, Economista esperto in microfinanza Serena Righini, Urbanista Luigi Lazzaro, Presidente Legambiente Veneto Modera: Gianni Belloni, coordinatore Osservatorio Ambiente e Legalità – Venezia

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26 8 Il Veneto in primo piano Assegnato ametà maggio il prestigioso riconoscimento Il Veneto conferma le sue punte di diamante

Sventolano sei bandiere blu nelle spiagge venete Premiate Bibione, Caorle, Eraclea, Jesolo, Cavallino Treporti e Lido di Venezia. Chioggia-Sottomarina rimane ancora a bocca asciutta di Ornella Jovane

L

o avevano preannunciato i risultati delle analisi dell’Arpav consacrando il mare veneto - ma anche i laghi e tutte le acque di balneazione - fra le eccellenze dell’offerta turistica regionale anche per il 2012. Più del 91% infatti risultava di qualità superiore. Lo confermano da metà maggio le 6 bandiere blu che sventolano lungo il nostro litorale, un riconoscimento della Foudation for Environmental Education che premia oltre 100 chilometri di spiagge del Veneto, che del resto già lo scorso anno avevano ottenuto lo stesso brillante risultato. Le punte di diamante del litorale nostrano sono ancora Bibione, Caorle, Eraclea, Jesolo, Cavallino Treporti e Lido di Venezia. Riname a bocca asciutta ancora una volta Chioggia-Sottomarina che, pur nutrendo notevoli aspettative quest’anno, non è riuscita ad ottenere l’ambito riconoscimento. La città lagunare del resto continua a

pagare lo scotto della vicinanza della sua spiaggia alla foce dei fiumi. Bibione invece conferma in Veneto il proprio primato, quanto a numero di bandiere blu, con 21 vessilli conquistati dal 1987, anno dell’istituzione del riconoscimento internazionale che certifica la qualità delle acque di balneazione. A livello nazionale le bandiere assegnate a Roma dalla Fondazione per l’educazione ambientale sono ben 246, in crescita rispetto allo scorso anno con 13 spiagge in più. Si valuta la qualità delle acque, ma anche la depurazione delle acque reflue, le

attività di informazione ed educazione ambientale, la raccolta differenziata dei rifiuti in spiaggia, la cura e il decoro dell’arredo urbano. “L’incremento delle bandiere Blu - ha osservato il presidente Fee Italia Claudio Mazza - indica l’efficacia di un percorso virtuoso delle località rivierasche. Si tratta di piccoli passi che insieme costituiscono la prova di un grande impegno. La situazione economica internazionale euna domanda turistica sempre più attenta all’ambiente impongono senza più ritardi alle amministrazioni locali delle scelte concrete in fatto di sostenibilità e qualità”. Il primato nazionale spetta alla Liguria che ha ottenuto 18 bandiere blu, a seguire Marche e Toscana con 16. Cresce il numero di vessilli assegnati al sud (alla Campania 13, alla Puglia 10 e 6 alla Calabria. Fra le spiagge escluse fa scalpore quest’anno Rimini.

Interventi a tutela e difesa dei litorali

LA GIUNTA REGIONALE INCREMENTA L’IMPORTO: 2 MILIONI E 500MILA EURO

L’assessore Maurizio Conte

N

el bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2012 era disponibile un milione di euro per gli interventi di tutela e difesa dei litorali e delle aree limitrofe alla fascia costiera regionale. Ma l’importo non avrebbe consentito l’avvio dei normali interventi di manutenzione dei litorali in erosione. E così la Giunta regionale ha incrementato l’importo. “La lunghezza del litorale veneto spiega l’assessore regionale all’Ambiente Maurizio Conte - è di circa 210 km, dei quali quasi 120 interessati da strutture turistiche di particolare importanza e valenza per l’economia regionale. Al fine di poter dar corso a una serie di interventi di manutenzione e ripascimento annuale dei litorali che maggiormente presentano problematiche di erosione, si è ritenuto quindi di integrare le risorse con una parte (un milione e 500mila euro) delle risorse disponibili nel bilancio regionale per interventi di riduzione del rischio idrogeologi-

co”.

Il riparto approvato dalla giunta veneta prevede l’assegnazione di 800mila euro all’Ufficio del Genio Civile di Venezia per interventi di manutenzione e ripristino della linea di costa nel tratto di litorale compreso tra la foce del fiume Tagliamento e la foce del fiume Piave. All’Ufficio del Genio Civile di Rovigo vanno 700mila euro per interventi nel tratto di litorale compreso tra la foce del fiume Adige e la foce del fiume Po di Goro. Un milione di euro è stato assegnato al Magistrato alle Acque di Venezia che, sulla base di un accordo di programma con la Regione del Veneto, utilizzerà 500mila euro per interventi di manutenzione e ripristino della linea di costa del litorale nei Comuni di Jesolo e Cavallino-Treporti e altrettanti per il litorale nel Comune di Chioggia. Il Magistrato alle Acque comparteciperà alla spesa per la realzzazione degli interventi anche con risorse proprie. O.J.

Sottomarina e Isola Verde

TIOZZO ALLA REGIONE: “I LAVORI PER IL RIPASCIENTO DEGLI ARENILI DEVONO ANCORA COMINCIARE

U

n “pessimo biglietto di visita” per le spiagge di Sottomarina e Isola Verde alla vigilia dell’apertura della stagione balneare: i lavori di risistemazione degli arenili devono ancora cominciare. La denuncia arriva dal consigliere regionale Lucio Tiozzo (Pd) che, a metà maggio, critica il governo regionale per il mancato rispetto dei tempi previsti per i lavori di ripascimento finanziati per il 2012. “Nel bilancio regionale per l’anno in corso sono stati stanziati, su nostra richiesta - ricorda Tiozzo - 2 milioni di euro aggiuntivi alle risorse ordinarie per i ripascimenti degli arenili, di cui 500 mila euro per Isola Verde e Sottomarina. Un risultato fortemente atteso dalle amministrazioni locali e dalle categorie economiche”. Invece, osserva amareggiato Tiozzo, a maggio inoltrato le spiagge della costa sud veneziana mostrano ancora i segni evidenti di mareggiate ed erosioni. Difficile per gli stabilimenti predisporre chioschi, ombrelloni e i servizi vari di ac-

Il consigliere regionale Lucio Tiozzo coglienza ai turisti. “Il dovere del governo regionale non è solo di stanziare adeguati fondi - incalza - ma anche di vigilare sulla corretta tempistica sulle modalità di realizzazione dei lavori”. Il consigliere regionale del Pd chiede quindi che la Giunta Zaia “faccia pressing” in primo luogo sul Magistrato alle Acque, che in base ad un accordo di programma ha la responsabilità di effettuare i lavori, per non affossare l’ormai imminente stagione balneare, che in Veneto vale il 50 per cento dei flussi turistici.



Veneto in primo piano 9 28 Il Veneto in primo Ilpiano Tagli al bilancio Nella nostra regione 63 milioni e mezzo di pernottamenti per il 62 per cento da parte di ospiti stranieri

Solo le briciole al turismo, “industria” da 15 miliardi Proteste da opposizione e maggioranza, intanto gli uffici di accoglienza locali rischiano di scomparire

di Nicola Stievano

I DATI Nel territorio

IL VENETO PIACE IN EUROPA E ASIA

I

l turismo Veneto cresce ma le risorse si fanno sempre più esigue. Mentre si ingrossano le fila di viaggiatori, sia italiani che stranieri, che scelgono la nostra regione per le città d’arte o il mare, le terme o la montagna, la vacanza fuori porta o la settimana al lago, nonostante la crisi continui a picchiare duro, gli stanziamenti per il settore ormai sono ridotti al lumicino. Nella regione che conta oltre 62 milioni e mezzo di pernottamenti l’anno, di cui il 62 per cento da parte di ospiti stranieri, i fondi destinati al settore sono ormai ridotti al lumicino. Ormai gli stanziamenti della Regione sono ridotti all’osso: il bilancio destina le briciole e tutti protestano. Non solo le opposizioni ma anche gli stessi amministratori regionali che puntano il dito contro lo stato centrale sempre più avaro nei confronti di una regione come il Veneto, dove l’industria turistica continua ad essere un formidabile traino del terziario nazionale. Claudio Sinigaglia, consi- quanto riguarda il primo settore siamo passati dai gliere regionale del Partito Democratico, ha fatto 41,6 milioni, registrati con il rendiconto 2010, ai quattro conti e il quadro che ne ricava è desolante. 9,5 milioni che la Giunta ha proposto per il bilancio “Per quest’anno la Regione di previsione 2012. Un crollo preventiva una riduzione di Oltre due terzi verticale dunque, pari al -77%. risorse del 94% nell’arco delle risorse Non meno impressionante di due anni. Tutto scaricato in meno, a Venezia l’andamento della cultura: nel allegramente su Comuni e se la prendono 2010 al comparto sono stati Province. Ai primi si dice: ar- con il Governo assegnati 40,5 milioni, nel rangiatevi con gli introiti della 2012 la previsione è di 16,1, tassa di soggiorno. Alle seconde si “restituisce” il con una diminuzione del 60,2%”. Dal canto suo personale: peccato che l’ipotetica riassunzione dei l’assessore regionale al turismo Marino Finozzi redipendenti Iat equivale a rompere il patto di stabi- plica che, nonostante le ristrettezze e le imposizioni lità”. Critico anche Lucio Tiozzo, vicecapogruppo da Roma, la Regione cercherà di fare del suo medel Partito Democratico in Regione. “Negli ultimi glio. Lo ha ribadito commentando l’approvazione due anni, i bilanci regionali sono i migliori testimoni unanime da parte del Consiglio veneto del Piano del precipizio nel quale sono sprofondati i finan- esecutivo annuale 2012 di promozione turistica. ziamenti a favore del turismo e della cultura. Per “E’ paradossale che la Regione che ha la miglio-

N

re economia turistica d’Italia e il maggior numero di ospiti e di pernottamenti, abbia a disposizione risorse sempre più ridotte nonostante il settore generi un fatturato annuo che si aggira sui 15 miliardi di euro e benché questo comparto economico crei lavoro, non sia delocalizzabile ed è anzi elemento di valorizzazione complessiva del territorio. Questa è però la situazione in cui si trova una Regione a statuto ordinario come la nostra, nonostante i nostri cittadini siano tra i primi contribuenti del Paese e benché non sia mai stato prodotto alcun ‘buco’ nel bilancio regionale. Vorrà dire che opereremo con ancora maggiore concretezza e oculatezza possibile”. Il Piano Esecutivo Annuale prevede per il 2012 di proseguire le iniziative, rivolte alla promozione e all’informazione turistica, che coinvolgono tutte le principali filiere promozionali regionali, esaltandone la complementarietà d’intenti e di finalità.

ei primi due mesi del 2012 la crescita sia degli arrivi sia delle presenze è determinata principalmente dagli ospiti provenienti da Paesi esteri. Questi sono infatti aumentati dell’11,3 per cento quanto ad arrivi rispetto ai primi due mesi dell’anno passato e del 13,1 per cento per numero dei pernottamenti, mentre i turisti italiani hanno fatto diminuire gli arrivi del 3,5 per cento e le presenze del 3,3 per cento. In testa alle presenze straniere si collocano in questi due primi mesi i francesi, cresciuti del 25,2 per cento, seguiti da tedeschi, aumentati del 7,2 per cento, inglesi e statunitensi, mentre i russi guadagnano il quinto posto con un aumento dei pernottamenti del 37 per cento. Il segmento di offerta che ha registrato i risultati migliori è risultato, paradossalmente, quello balneare, con una crescita del 37,8 per cento degli arrivi e del 42 per cento delle presenze, seguito dalla città d’arte che proseguono nella loro crescita con + 5,3 per cento di arrivi e + 7,4 per cento di presenze. La montagna ha invece pagato piuttosto cara la mancanza di neve, con un – 5,4 per cento di presenze e un – 3,6 di arrivi. “Sono numeri certamente significativi, specie se si tiene conto dell’attuale momento di crisi – ha commentato l’assessore Finozzi – anche se ritengo non corretto fare pronostici certi per la stagione ormai iniziata. Gli esperti hanno in ogni caso ricavato buoni auspici, sia per il 2012 sia per l’anno prossimo. Io mi limito a dire che siamo in controtendenza rispetto al resto d’Italia e che il Veneto conferma il suo straordinario appeal, fattore che riguarda soprattutto i turisti stranieri”. I dati confermano tra l’altro l’attenzione per la qualità dei turisti che scelgono il Veneto, dove la frequentazione di alberghi a quattro stelle aumenta del 6,7 per cento in termini di arrivi e del 7,7 per cento in termini di pernottamenti.

Convegno Coldiretti-Swg L’agriturismo in crescita esponenziale

C

’è un settore che va in Veneto a dispetto della crisi, ed è quello dell’agriturismo. Questo è emerso convegno dal titolo chiarissimo “L’agriturismo con la A maiuscola”. Un evento organizzato da Coldiretti Veneto in villa Foscarini Rossi a Stra (Venezia) nelle scorse settimane a cui hanno partecipato 600 aziende di agriturismo da tutta la regione iscritte alla rete Terranostra su un totale di 1200. E’ così emerso che il 2011 è stato caratterizzato dal successo dell’eco vacanza in Veneto, risultato della vasta offerta di una campagna

curata e attrezzata, con percorsi alternativi, organizzati in pacchetti ma anche bellezze artistiche sconosciute ma preservate dagli agricoltori. Con l’11 per cento in più degli arrivi e oltre l’otto per cento delle presenze registrate negli alloggi, l’agriturismo dimostra percentuali raddoppiate rispetto alla media. Al tavolo dei relatori Roberto Weber direttore del centro studi Swg di Trieste ha incoraggiato gli operatori a codificare le numerose attività svolte spontaneamente in azienda affinchè il turista le interpreti come possibilità di svago, Sabrina Meneghello

ricercatore Ciset (centro internazionale studi del turismo) ha elencato gli sforzi del settore turistico che in Veneto traina l’economia con un contributo sul Pil che sfiora il 5%. Vediamo altri dati nel dettaglio. Secondo la ricerca di Swg-Coldiretti, la presenza di attrazioni naturalistiche e paesaggistiche incide per il 55% nella scelta di una meta turistica, a seguire la storia (49%), il relax e tranquillita’ (33%) e divertimento (22%).L’agriturismo piace ad un pubblico giovane anche se il “core business” rimane la famiglia. Non ci sono solo le tipicità da degu-

stare ma anche attività sportive. Le novità proposte dagli imprenditori agricoli interessano la sfera sociale: lezioni di cucina per non vedenti, la cura e benessere del corpo, i centri estivi, ma anche quel quid che nella ristorazione di città non si trova. Da non sottovalutare che in una fattoria trovano ospitalità anche gli amici a quattro zampe: quasi un terzo degli operatori accoglie con simpatia l’amico “fido” a volte anche in appositi spazi per non creare disagi agli ospiti a tavola. A.A.


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30 Voci da palazzo

Voci da palazzo 11

Economia La risposta alla crisi nell’intesa tra Regione e associazioni di categoria

Il “Patto del Veneto” promette la ripresa Da qui alla prima metà del 2013 la Regione metterà a disposizione 1,2 miliardi di euro. Per l’opposizione: “E’ fumo negli occhi” di Fortunato Marinata

L

a crisi in Veneto ha toccato livelli drammatici. La situazione economica, infatti, non è delle più rassicuranti, la disoccupazione colpisce un giovane su quattro e la lista con i nomi di coloro che si sono tolta la vita, a causa della perdita del lavoro, continua ad allungarsi di settimana in settimana. Iniziano a mancare i soldi ma più di tutto si avverte la carenza di prospettive. Non ci sono “ricette” per uscire dalla crisi e il solo “resistere” potrebbe non essere sufficiente per vedere la fine di questo lungo periodo di “empasse”. Il “Patto del Veneto”: annunciato, sottoscritto da Regione forze economiche e sindacali (senza Cgil e Uil) ma fortemente contestato dalle opposizioni è stato presentato come lo strumento adatto a colmare buona parte di questo vuoto. Infatti si tratta di un documento programmatico sottoscritto dall’Anci, dall’Urpv, dagli industriali, dalle associazioni agricole, da quelle del commercio, dagli artigiani, e dai sindacati che impegna, da qui alla prima metà del 2013, circa 1,2 miliardi di euro per il rilancio e la crescita economica del Veneto. Secondo le opposizioni di Palazzo Ferro Fini, si tratterebbe di puro fumo negli occhi perché le somme stanziate sarebbero sempre quelle del bilancio di previsione ma secondo il governatore Luca Zaia il risultato importante è quello di essere riusciti a mettere attorno ad un progetto parti sociali ed economiche dell’intera regione. “E’ la grande occasione per dire che in Veneto, per la prima volta, tutti si stringono attorno a un Patto il che significa aver individuato i problemi, le risorse e le soluzioni – ha infatti spiegato il governatore, lamentando che non altrettanto sta facendo il Governo – il tavolo tra Regione Veneto e parti sociali ha avuto il coraggio di riorganizzare tutte le linee di investimento: migliorando la sinergia, limitando gli sprechi e facendo economia di scala. E’ un modo

Nella foto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia per individuare degli obiettivi e perseguirli congiuntamente. Se per tutti l’emergenza è nell’occupazione giovanile allora per tutti deve essere prioritario l’investimento rivolto al sostegno del lavoro per le nuove generazioni”. Zaia ha ricordato che questo atto è il terzo grande provvedimento dell’Amministrazione regionale per lo sviluppo del Veneto. “Dopo l’insediamento della Giunta – ha detto - abbiamo subito parlato della necessità dell’accesso al credito e abbiamo messo in piedi il fondo di 1,9 miliardi di euro che dopo gli opportuni aggiustamenti di spread, di procedure e anche dopo l’intesa con Confidi, oggi è operativo; sono già arrivate decine di richieste alla finanziaria regionale. C’è stata poi la proroga dei fondi di rotazione, nuovo carburante per l’occupazione, per le imprese, per la crescita. E ora c’è la firma del Patto”. Ma che cosa prevede nello specifico? Nel protocollo esiste una prima fase nella quele verranno stanziati finanziamenti a sostegno di progetti per la creazione di nuovi posti di lavoro. Si tratta di 400 milioni dei quali 160 milioni saranno destinati a favore delle imprese (un plafond ancora da quantificato sarà specifico per pmi e confidi), 40 milioni saranno destinati al lavoro, 140 per favorire l’occupazione giovanile e 60 milioni per

Pietrangelo Pettenò, Federazione della Sinistra

“SOLO PROPAGANDA, ESTROMESSO IL CONSIGLIO”

S

olo “vuota propaganda”. Pagine di “poesia” che non trovano traduzione in “misure concrete e in risorse finanziarie determinate”. Ma, soprattutto, un piano partorito senza coinvolgere il Consiglio regionale e le maggiori organizzazioni sindacali del Veneto. Così Pietrangelo Pettenò, consigliere della Sinistra veneta nell’assemblea legislativa regionale, definisce il piano di sviluppo per il Veneto firmato dal presidente Zaia con i rappresentanti di categoria e di una parte del sindacato. Pettenò intende impegnare la giunta Zaia - attraverso la mozione depositata in Consiglio - a Pietrangelo riaprire il confronto con le organizzazioni sindacali che non hanno sottoscritPettenò to il piano (Cgil e Uil) e a ridiscuterne contenuti e indirizzi con il Consiglio regionale. “Il Piano per lo Sviluppo presentato da Zaia - spiega Pettenò nella mozione - risulta essere un documento propagandistico, che all’inconsistenza delle misure indicate, alla esiguità e indeterminatezza delle risorse finanziarie destinate, somma una procedura nella sua definizione che determina la rottura con le organizzazioni sindacali che rappresentano la grande maggioranza dei lavoratori del Veneto”. Per Pettenò il piano è privo di un disegno strategico per il rilancio dell’occupazione e di proposte per sostenere la green economy, l’edilizia rivolta al recupero del territorio, il rilancio dell’area strategica di Porto Marghera, il reddito dei lavoratori precari, in cassa integrazione e in mobilità. Inoltre non contiene alcuna misura per favorire il rispetto della legalità, il contrasto dell’evasione fiscale, della contraffazione e dell’economia criminale e per scoraggiare fenomeni come la delocalizzazione. Né contiene indicazioni su tempi e contenuti per l’approvazione del piano energetico regionale. “Ritengo grave e inaccettabile - conclude Pettenò - che il Presidente della Giunta regionale abbia ritenuto di non dover esporre il piano in Consiglio regionale, rifiutandosi di aprire una doverosa discussione e un serio confronto politico nel merito delle scelte e degli indirizzi assunti”.

interventi sul territorio. Altre voci del documento riguardano il Turismo con un impegno di 10 milioni di euro, altri 16 andranno a ricerca e innovazione, al reinserimento dei lavoratori in cassa integrazione invece sono stati destinati 30 milioni di euro e al sostegno dell’imprenditoria giovanile e femminile sono preventivati 11 milioni di euro. Altre somme sono state destinate alle infrastrutture compreso il sistema ferroviario metropolitano, con capitoli di spesa che parlano di 50 milioni di euro nel primo caso e 14,5 milioni per la Sfmr. Tra i beneficiari manca l’area di Porto Maghera e proprio questa omissione è la causa che ha fatto rimanere lontana dal tavolo della firma la Cgil. “Se uno pensa di parlare di industrializzazione in una regione come il Veneto – ha speigato il segretario nazionale della Cgil Susanna Camusso – e salta Porto Marghera, sta parlando di farfalle. Non sta parlando di cosa fare concretamente”. Pronta la risposta del presidente Zaia rivolta proprio a chi non ha firmato il patto: “La porta è sempre aperta come la nostra disponibilità a fare questo percorso assieme; si fa per fasi: questa è stata la prima, la seconda è pronta per essere scritta”.

Laura Puppato, Partito Democratico

GRANDE RISULTATO O SQUILLO DI TROMBA?

Ipse dixit Clodovaldo Ruffato, Popolo della Libertà

“FINALMENTE RISPOSTE STRUTTURALI ANTI CRISI”

“C

on il patto per lo sviluppo del Veneto, finalmente si potrà passare dalla fase difensiva fin qui tenuta Clodovaldo per parare i colpi della Ruffato crisi, soprattutto con gli ammortizzatori sociali, ad una fase attiva mettendo in campo politiche concrete (si calcola 1,2 miliardi di euro fino al primo trimestre del 2013) e, soprattutto, non episodiche per cercare di dare risposte ai problemi strutturali arrivando all’origine delle difficoltà che colpiscono aziende, lavoratori, famiglie, insomma tuta la società veneta, con durezza finora mai vista dall’ultimo dopoguerra”. Lo ha affermato, il presidente del Consiglio regionale del Veneto Clodovaldo Ruffato il quale sottolineando soprattutto l’importanza del nuovo ruolo che il patto affida ad importanti enti regionali come “Veneto sviluppo” e Veneto promozione” e della radicale riforma, all’insegna di “più sinergie e meno sprechi”, nel campo della ricerca tecnologica finalizzata all’innovazione che verrà concentrata su pochi centri specializzati al posto degli attuali 88. “Veneto Sviluppo in particolare - aggiunge Ruffato - potrà affrontare uno dei nodi centrali della crisi, la stretta creditizia, selezionando i suoi interventi puntando in modo particolare sulla green economy e alle imprese in fase di avviamento (start up)”. “Non meno importante - afferma ancora il presidente dell’assemblea regionale - la riforma delle politiche del lavoro e del welfare stabilita dal patto trasferite dalle Province a “Veneto lavoro” creando, tra l’altro, le premesse alla regionalizzazione dell’ispettorato del lavoro”. “Quanto all’adesione finora parziale delle organizzazioni sindacali - conclude Ruffato - mi auguro che, quando le politiche previste dal patto cominceranno ad essere applicate, essa possa estendersi a tutte le componenti in modo da rappresentare nella sua interezza il mondo del lavoro veneto”. Azzalin e Tiozzo, Partito Democratico

UN PACCO VUOTO DI CONTENUTI

“P

rima di vendere come grande risultato questo patto per il Veneto, Zaia faccia luce su una serie di questioni ancora tutte da chiarire”. Ad affermarlo, è stata la capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Laura Puppato e la segretaria regionale democratica, Rosanna Filippin. “Fino a prova contraria, diciamo intanto, che quelle snocciolate sono cifre già messe a bilancio o che fanno riferimento a stanzia- Laura Puppato menti europei (Fers, Fas) e dunque non si vedono all’orizzonte novità di rilievo. Ci chiediamo poi dove sono e come sono stati investiti questi miliardi a favore del mondo del lavoro citati da Zaia. Ma soprattutto qualcuno dovrebbe informare il presidente che i bilanci si fanno a dicembre, nel caso del Veneto purtroppo a marzo inoltrato, ed è lì che si determinano le somme disponibili ed i vari capitoli. Tutto il resto appartiene alla categoria degli squilli di tromba. “Dal punto di vista della concertazione - concludono le due esponenti del Pd - questo patto esclude di fatto il Consiglio regionale e due dei tre maggiori sindacati, ovvero Cgil e Uil che non hanno messo la loro firma all’accordo. Può considerarsi un successo questa divergenza tra le organizzazioni sindacali? C’è il dubbio che si tratti dell’ennesima operazione di marketing politico ma senza nuovi soldi veri”.

U

n pacco povero di contenuti, lo definiscono così i consiglieri regionali del Pd Graziano Azzalin e Lucio Tiozzo, il Patto dello sviluppo presentato dal presidente Luca Zaia. I due esponenti democratici sostengono che in realtà i contenuti sono molto poveri. “Visto anche che dal punto di vista dei fondi a disposizione - precisano - non si aggiunge nulla di nuovo rispetto ai finanziamenti europei ed a quanto stanziato in Bilancio. Certo, le intenzioni sono buone e da condividere, un po’ meno l’uso strumentale e il dare più importanza al contenitore che al contenuto che, tanto per aggiungere un dettaglio, dribbla molte delle questioni concrete sul tappeto, come sottolineato anche dalla segretaria della Cgil Susanna Camusso”.


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32 12 Cultura veneta Palazzo Grassi fino al 15 luglio Più di trenta opere dell’artista newyorkese

Il mondo interpretato da Urs Fischer

CÀ FOSCARI Le Venezie di Congdom

Scultura, pittura, installazione e il suo studio, riprodotto nei minimi particolari per far rivivere il suo processo creativo di Alain Chivilò

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N

ell’alternanza tra artisti contemporanei e collettive che partono dalla ricca Collezione Francois Pinault, è di scena a Palazzo Grassi a Venezia fino al 15 luglio Urs Fischer (Zurigo 1973) con la mostra “Madame Fisscher”. Già dalla data la fugacità. Si parte proprio dall’opera “Madi nascita si evince che è il primo artista dame Fisscher” che riproduce il suo studio vivente ad essere esposto in una personale nei minimi particolari facendo rivivere il a Palazzo Grassi, in una delle sue più impor- processo creativo del Maestro, per passare tanti esposizioni tra quelle fatte in Europa. a “untitled” del 2012 con un ritratto in L’atrio centrale e il primo piano c’introduco- cera di se stesso e dell’amico artista Rudolf no nel mondo dell’artista, che vive a New Stingel in cui i lumini consumano le stesse York, con più di trenta opere. Una sapiente evidenziando la trasformazione e i limiti del guida gratuita aiuta il visitatore a capire corpo e dell’opera d’arte, arrivando a “Necrophonia” del 2011 la logica e la chimica con la ricostruzione dei lavori di Fischer E’ il primo non sempre di facile artista vivente di un atelier dove e immediata compren- al quale il centro una modella vivente sione. Scultura, pittura espositivo dedica professionista, dell’Ace installazione sono le una personale cademia di Belle Arti, tecniche espressive, posa tra le opere in un mentre i materiali vanno dal bronzo e cera passaggio tra vivente e artificiale. Altri temi ad apparecchi meccanici e specchi. Una sono la banalità del quotidiano, il gioco creatività dell’artista logica e assurda, in un dell’oggetto con la sua ombra, l’idea del equilibrio di diversi elementi quali l’humour, movimento, la messa in ridicolo di vizi e la realtà, l’eternità, l’illusione, la violenza e dipendenze e il teatro dell’assurdo. Palazzo Bomben, Treviso IL PREMIO INTERNAZIONALE CARLO SCARPA

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Treviso, fino al primo luglio, nelle tre principali sale espositive di Palazzo Bomben, sede della Fondazione Benetton Studi e Ricerche, è di scena la XXIII edizione del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2012. Nelle finalità del Premio c’è il focus di contribuire a elevare e diffondere la cultura di “governo del paesaggio”, proponendosi come occasione e strumento per fare conoscere il lavoro intellettuale e manuale, al fine di governare le modificazioni dei luoghi per salvaguardare e valorizzare i patrimoni autentici di natura e memoria. Una giuria sceglie annualmente un luogo e per l’edizione del 2012 il premio è andato, con voto unanime, al Bosco di Sant’Antonio situato nelle montagne d’Abruzzo e precisamente nel comune di Pescocostanzo. L’area ha una dimensione di circa 500 ettari ed è situata nel Parco della Maiella. La composizione boschiva consta di alcune migliaia di grandi alberi, tra i quali cinquecento sono rappresentati da faggi secolari. Questo bosco è definito da Elena Croce come “un santuario della natura e della civiltà pastorale”. In quest’ambito, l’interessante percorso espositivo testimonia il luogo prescelto in tre sezioni: la prima illustra materiali fotografici e cartografici per inquadrare il luogo, la seconda tratta aspetti naturalistici del bosco e del patrimonio vegetale all’interno dei paesaggi abruzzesi, l’ultima invece è video con il film documentario del 1994 di Ermanno Olmi “Mille anni”, che inquadra il Bosco di Sant’Antonio tra natura e civiltà. Al.Ch.

IN BREVE

L’opera “Necrophonia” del 2011 con la ricostruzione di un atelier dove una modella vivente professionista, dell’Accademia di Belle Arti, posa tra le opere in un passaggio tra vivente e artificiale

enezia è così esageratamente raffinata. Le percezioni degli altri e di lei stessa non ti lasciano mai in pace. Persino la luce, proiettata dal campanile sulla piazza, acquista una qualità architettonica e il pesante campanile vi diventa leggero”. Così Venezia è pensata dal pittore William Congdon (Providence 1912 – Milano 1998) che tra il ’48 e ’60 vi soggiorna. Nel centenario della nascita, fino al 8 luglio nel piano nobile dell’università Cà Foscari Esposizioni, “William Congdon a Venezia. Uno sguardo americano” è la prima mostra del Maestro a Venezia con opere riguardanti la città Serenissima. Una quarantina di opere unite a lettere, schizzi, video e gigantografie di opere non disponibili per l’esibizione. Con New York la città lagunare ha un ruolo fondamentale per la sua ricerca e l’agire pittorico. Partendo dalla scuola dell’action painting americana e dalle opere di Dubuffet viste a Parigi durante la guerra, interpreta soggetti tradizionali quali Piazza San Marco, palazzo Dario, i tetti e Canal Grande incidendo nell’olio e nell’acrilico con un punteruolo. Con questa tecnica rende una Venezia fuggente, in movimento che appare magicamente da una sorta di foschia tendente a colori scuri e nel contempo spaziale all’interno di contrasti di luce. L’oro, che proviene dalla tradizione bizantina, è utilizzato da Congdom per dare vivacità e risalto all’edificio come un’illuminazione artificiale. Una mostra dunque da visitare per comprendere un punto di vista di Venezia non consueto, perché figlio di una pittura d’azione che si presentava al mondo.

Canaletto a Palazzo Grimani

“SCHIZZI D’AUTORE”

I

pittori vedutisti avevano la caratteristica di possedere schizzi, studi di luoghi che visitavano o vivevano per riprodurli in opere anche a distanza di anni. I riferimenti presi permettevano di lavorare in studio proponendo soggetti di un luogo anche trovandosi altrove. In quest’ambito a Venezia, presso Palazzo Grimani, fino al 1 luglio la mostra “Canaletto. Il Quaderno veneziano” permette di apprezzare il taccuino, raramente visibile al pubblico, di schizzi del pittore vedutista che come pochi ha saputo dare un taglio internazionale al Vedutismo. Un volume non di grandi dimensioni (mm 175 X 235), composto da sette fascicoli sciolti rilegati successivamente nell’Ottocento, che riporta commenti e schizzi dai materiali ai luoghi ritratti, dalle annotazioni sui colori, dalle correzioni e abrasioni, all’impiego della punta metallica, ai cambi d’inchiostro. Ulteriori fogli sono proposti come i sette dalla Galleria Nazionale d’Arte Antica di Trieste, i sette dalla collezione Corniani-Algarotti, lo “scarabotto” con il Canal Grande di fronte alla Salute e il Traghetto di San Moisè e i due fogli rispettiva-

mente dalla Fondazione Cini e dal Museo Correr. A completamento dipinti a olio provenienti da collezioni pubbliche e private segnano il passaggio dallo schizzo alla vera realizzazione. Supporti audiovisivi e digitali, uniti a un modello funzionante di camera ottica che fa vedere le vedute come le osservava Canaletto, permettono al visitatore di conoscere quest’aspetto fondamentale del Maestro poco approfondito nelle grandi esibizioni.

Palazzo Franchetti a Venezia

L’abilità incisoria di Picasso

N

egli spazi dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti di Palazzo Franchetti a Venezia fino all’8 luglio, “Picasso e Vollard. Il genio e il mercante” è la mostra che per la prima volta in Italia disamina il rapporto tra il mercante d’arte Ambroise Vollard e Pablo Picasso. Un’intersezione tra il gallerista scopritore di artisti sconosciuti o “secondari”, d’intuito sopraffino e forti doti commerciali, con il pittore inventore del Cubismo che con la sua tecnica ha stregato future generazioni d’artisti, critici e amanti dell’arte. Ambroise Vollard (1866 – 1939) oltre a organizzare la prima monografia su Paul Cezanne nel 1895, offrì al giovane Picasso (1881 – 1973) la possibilità di esporre nel 1901 all’interno della sua galleria. Da qui fino alla morte di Vollard tra i due si

sviluppa una relazione d’amicizia, d’affari e di stima reciproca. Il critico Félicien Fagus scrive “ecco: ho appena visto da Vollard la mostra del giovane pittore (spagnolo si capisce) con un temperamento meraviglioso”. Tecniche incisorie quali l’acquaforte, la puntasecca e l’acquatinta sono rappresentate da oltre 150 opere, con la serie completa delle 100 incisioni della “Suite Vollard”, a cui Picasso lavorò dal 1927 al 1937, la “Minotauromachia” una delle sue principali opere grafiche, “l’Histoire Naturelle” con gli animali di Buffon e i “Saltimbanchi” con la celebre acquaforte “Le repas frugal al chefs d’oeuvre inconnue” di Balzac. Una tecnica incisoria ricca e di classe per un Picasso intramontabile nelle sue decadi “Le repas frugal al chefs artistiche d’oro. Al.Ch. d’oeuvre inconnue”


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Associazione di Promozione Sociale Ricreativa Culturale Cell. +39 333 6506899 - musicompany2012@gmail.com

Sostenuto e Patrocinato dal Comune di Cavarzere

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Festival Beer

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APERTURA AL PUBBLICO ORE 18.00

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ORE 22.00

THE GIFT ELISA TRIBUTE BAND

TUTTE LE SERE STAND GASTRONOMICO e alla domenica GIOCHI GONFIABILI INFO: andrea 333.6506899 Parte dell’incasso della manifestazione sarà devoluto in beneficenza all’Associazione “Augusto per la vita” DOMENICA 15: BIGLIETTO INGRESSO € 7,00  (BAMBINI INGRESSO GRATUITO)

C. SPORTIVO VIA SPALATO CAVARZERE (VE)

SABATO

14

APERTURA AL PUBBLICO ORE 18.00

SPETTACOLO DI DANZA ORIENTALE con LAURA ANDREOTTI

ORE 22.00

VELVET DRESS

U2 TRIBUTE BAND

15

DOMENICA

APERTURA AL PUBBLICO ORE 12.00

AUGUSTO DAY

GIORNATA IN MEMORIA DI AUGUSTO E DANTE PRESIEDERÀ LA MANIFESTAZIONE

ROSANNA FANTUZZI www.augustoperlavita.it

ORE 17.30

ORADARIA ORE 18.30

MERCANTI E SERVI ORE 19.30

SEGNALI CAOTICI ORE 21.00

OSPITE DELL’EVENTO

SALVATORE RANIERI

IL CANTANTE DELLA SOLIDARIETÀ

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i nostri Esperti L’ARCHITETTO

“Casa passiva” e risparmio energetico

Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333

Ormai per qualsiasi intervento edilizio si richiede la rispondenza ai requisiti minimi di risparmio energetico previsti dalla D.P.R. 59 del 2009, (ex L. 10/91). Ciò si ottiene con l’installazione del cosiddetto “cappotto termico” e con l’installazione di serramenti ad alta tenuta termica. Sempre più italiani preferiscono investire i propri risparmi nella costruzione di una casa volta al risparmio energetico e che dia un risparmio economico dei consumi, invece di vedere i propri guadagni sparire in bollette salate. In base alla qualità degli interventi la casa potrà essere classificata con una lettera dalla “A” alla “G”, dove A rappresenta il livello migliore, ossia il fabbricato che necessita di meno energia, e “G” quello peggiore. In classe “A” i consumi sono inferiori a 35 kWh/mq annuo (3,5 litri di gasolio/mq annuo) mentre in classe “G” sono maggiori a 175 kWh/mq annuo (17,5 di gasolio /mq annuo). Una appartamento di 100 mq in classe “A” consuma 3.400 kWh all’anno mentre in classe “G” consuma 18.000 kWh all’anno. Ora per ottenere la spesa energetica annua basta moltiplicare il consumo per il costo di un kilowattora. Così per l’appartamento in classe “A” si ottiene kWh 3.400 x 0,20 euro/kWh = 680 euro di spesa, contro i 3.600 euro dell’appartamento in classe “G”! In Italia sta prendendo piede anche la così detta “Casa passiva”:

nata in Svezia e diffusa nei paesi nord-europei. “Passiva” perché si riscalda quasi senza consumi ma con la somma degli apporti passivi di calore. Molti ritengono che debba per forza essere costruita in legno, invece sono realizzate anche in mattone o in cemento armato! Ma come funziona? Durante la stagione invernale, sfrutta il calore passivo interno prodotto da elettrodomestici, irraggiamento solare, illuminazione interna e dagli stessi abitanti. Il calore è conservato all’interno grazie all’isolamento termico dell’involucro edilizio. Nel periodo estivo invece il confort è raggiunto grazie all’inerzia termica dell’involucro ed alla schermatura delle vetrate. Si può dire che una casa passiva è economicamente vantaggiosa dato che il risparmio di energia può arrivare al 90%. La restante parte dell’ energia necessaria a pareggiare il bilancio termico è fornita da sistemi non convenzionali, quali: pannelli solari, caldaia pellet con collettore d’acqua, pompa di calore per il riscaldamento dell’aria dell’impianto di ventilazione controllata a recupero energetico, ecc. Il fabbisogno energetico massimo per il riscaldamento ed il raffrescamento annuo così non supera i 15 kWh/mq annuo. La distribuzione del calore può avvenire invece attraverso un sistema di ventilazione controllata che recupera l’ 80% del calore dell’aria in uscita. Ossia L’aria

calda in uscita entra in uno scambiatore dove l’aria fredda in ingresso ricaverà dall’ 80% del calore, per rientrare all’interno della casa. L’impianto di ventilazione è indispensabile perché se si utilizzasse l’areazione attraverso le finestre il risparmio energetico insieme con la qualità dell’aria non sarebbe possibile. Quindi è indispensabile che tutte le parti della costruzione siano anche ermetiche a tutti i livelli. Il costo? Dipende dai sistemi di costruzione e dalla zona climatica in cui si trova la casa, può variare dal 10% al 30% in più, ma in pochi anni è ammortizzabile grazie ai risparmi energetici ottenuti. In proposito si segnala un interessante incontro di tenuto dal “LIONS CLUB DI CONSELVE” dal titolo “CASACLIMA - EDIFICI PER IL RISPARMIO ENERGETICO ED ENERGIE RINNOVABILI”, che si terrà venerdì 15 giugno alle ore 20,45 presso la “Sala Dante” di Conselve (PD). Aprirà l’incontro il sottoscritto Arch. Massimo Cavazzana ed interverranno l’Arch. Carlo Dario (Vice Presidente Network CasaClima Padova e Rovigo) e l’Arch. Renzo Carturan (Consulente CasaClima) e con la partecipazione del geom. Leonardo Ragazzo (Presidente Network CasaClima Padova e Rovigo). Una interessante occasione per saperne di più sul tema del risparmio energetico, ormai caro a tutti.

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: cavazzana@tin.it

DA CHE PARTE GIRA L’ECONOMIA

A cura di Lorenzo Sartiè

In Italia un turismo d'improvvisazione Pochi giorni or sono, da fonte più che autorevole, è stata resa nota la classifica mondiale delle strutture alberghiere. Quelle italiane? Una catastrofe. Non ci sono altre parole per descrivere la situazione in cui versa questo settore. Su una classifica di 118 paesi siamo al posto nr. 103. Siamo messi molto peggio di paesi che disprezziamo e che consideriamo del “terzo mondo”. Sicuramente la crisi che stiamo attraversando ha la sua parte di responsabilità, ma la realtà ci dice in modo brutale che non solo non siamo in grado di sfruttare l’immenso patrimonio artistico e culturale che abbiamo, ma anche che non siamo in grado di gestire in modo lontanamente imprenditoriale le strutture che dovrebbero accogliere l’enorme potenziale turistico. Spesso i nostri alberghi non sono solo modesti…sono più propriamente delle stamberghe. Un sistema ricettivo vecchio, non solo dal punto di vista immobiliare, ma anche nella mentalità dell’accoglienza. Struttura vecchia, imprenditoria ferma a 40 anni fa. Una buona metà della riviera romagnola è in vendita, tantissimi alberghi, ristoranti e bar sono chiusi… in attesa di un gestore che faccia investimenti al posto di una proprietà che non solo non ha adeguato le strutture, ma neppure la testa e che pretende pure di vivere di rendita. Ed in molte zone del nostro paese la situazione è la stessa.

Ovviamente ci sono le eccezioni, fatte di realtà piccole e grandi, ma il quadro generale è sconsolante…per non dire depressivo. Il mercato è cambiato, il modo di fare turismo è cambiato, le pretese dei clienti sono cambiate. Non basta più essere cordiali, simpatici all’italiana e cucinare bene. Il turista attuale (e sarà così per molto tempo) vuole due cose che non diamo: servizi e strutture accoglienti. Per servizi non intende la bicicletta, intende reti wi fi, nursery per i bambini, baby club e animazioni per i più piccoli che durino tutto il giorno, strutture kinder friendly, piscine degne di questo nome, Spa, centri wellness, orari flessibili, all inclusive di tutti i tipi, pulizia, organizzazione e qualità. Assieme ai parcheggi e la sicurezza, vuole trasporti locali efficienti, percorsi di tutti i tipi calibrati su tutte le misure, economici, per età e per interesse. Troppo spesso (quasi sempre) offriamo invece una viabilità pazzesca, pochissimi parcheggi, biglietti riduzione per i parchi divertimenti, qualche evento importante non dappertutto e non sempre, ed un sistema ricettivo in generale che lascia molto a desiderare. Le pro loco con i pochi stanziamenti a disposizione fanno quello che possono, le amministrazioni locali anche, ma i loro interventi oltre ad essere insufficienti talvolta sono inefficienti e gravemente inefficaci. Non adeguati alla richiesta turistica

attuale, che non si accontenta più dell’artista di strada, della sagra della salsiccia e delle feste del mare. Forse sarebbe il caso che anche loro si adeguassero ai tempi. E le associazioni di categoria in tutto questo annaspano. Il folklore va bene, ma non basta più. Non lo si vuole capire e siamo diventati anacronistici a perseguire quella strada. In realtà il motore del rilancio sarebbero proprio gli albergatori e tutte le strutture locali, collegate in ambiti interregionali. Come? Non è difficile, o meglio non lo sarebbe stato così tanto come ora fino ad una decina di anni fa. Reti, consorzi, reti di marketing collegate tra loro, tra strutture ricettive, artistiche e culturali. Costerebbe poco (se partecipassero in tanti) e darebbe risultati stratosferici. Poche poltrone, niente politica e compensi per obiettivi. Molta informatica gestionale, investimenti sulle strutture per adeguarle ai tempi e marketing. Utopia? No. Semplice organizzazione aziendale moderna. Ma, quando si viene a sapere che tante strutture sono ferme ancora al fax, che non hanno un Pos per pagare, che non accettano un pagamento con internet banking perché non sanno cos’è, che hanno acquistato le camere di terza mano, che hanno bagni da meno di due metri quadrati e poi scrivono “totalmente rinnovato” per aver tinteggiato la sala da pranzo, viene da piangere.

Niente cucina a vista, che costa pure meno della cucina tradizionale se correttamente usata con il servizio di sala, frigobar in camera… ma c’è il dondolo nel terrazzo… Non voglio sembrare inutilmente polemico e sterilmente distruttivo. Sono più che sicuro che l’imprenditore moderno ha capito benissimo, così come ha capito benissimo quello fermo a quarant’anni fa che non può più sottrarsi alle proprie manchevolezze. Non si può più vivere negli allori degli anni passati, che il nostro paese è il più bello del mondo (e lo è), che si mangia bene e ci sono tante cose da vedere. Oggi con un semplice clik sul computer il turista che poteva venire qui se ne va da un’altra parte spendendo meno ed avendo molto, ma molto di più, grazie all’arretratezza tecnologica, ad una tassazione troppo forte e nessun tipo di incentivo sugli investimenti degli imprenditori per migliorare l’offerta. Gli indicatori non sono affatto positivi per il settore. Vacanze sempre più corte e sempre più last minute. Clientela non fidelizzata e catturata grazie solo all’iniziativa del singolo. Della serie avanti in ordine sparso. E adesso? Molti imprenditori e tanti amministratori dovranno recitare il mea culpa…

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inviate all’indirizzo presidente@consorziovenetocostruttori.it


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Oroscopo GODETEVI L’ESTATE IN ESPLOSIONE E ANIMATE LA VOSTRA NATURA FESTAIOLA, LIBERATE IL CORPO IN UN MODO CREATIVO E PIACEVOLE: BALLATE!

BILANCIA DAL 2 3/09 AL 22/10

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SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11

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VISTA MOMENTI DI INCERTEZZA, INTOPPI O MALINTESI. ATTENTI: IL PARTNER SENTE IL BISOGNO DI MAGGIORE LEGGEREZZA · S ALUTE DEDICATEVI UN PERIODO DI RIPOSO, QUALCHE COCCOLA RIGENERANTE IN UNA SPA, O UN RITIRO IN UN LUOGO DI ATMOSFERE CONTEMPLATIVE

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