di Padova Ovest
Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 28 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
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Università Il Rettore denuncia: “Tagliato il diritto allo studio”
Villafranca Ok al preliminare per la ciclabile della Sp 12
Rubano Al via il quarto anno del Farmer Market
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EDITORIALE
Rubano. alla MaRy PoPPins allaRMe Pidocchi
La crisi dietro la protesta di Alessandro Abbadir*
E’ allarme pidocchi nella scuola d’infanzia Mary Poppins, situata in via Rolandino n. 4, uno dei quartieri più residenziali della frazione di Sarmeola di Rubano. Insegnanti e genitori stanno cercando di correre ai ripari per arginare il fenomeno pag. 6
TeaTRo e sPeTTacoli. Rassegna “liMenaMenTe” Una rassegna teatrale che spazia dalle grandi opere classiche alle rappresentazioni più contemporanea. Questa la proposta della rassegna “Limenamente” che si tiene al teatro Falcone Borsellino di Limena. Prossimo appuntamento il 21 marzo pag. 10
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D
Crescono i furti, i cittadini stanchi dal clima da Far West Il momento è di difficoltà, i Comuni si interrogano sul da farsi
I
l 2012 è passato da circa 3 mesi e ha lasciato una triste statistica che nessun giornalista vorrebbe mai riportare. Molti dei nostri lettori penseranno immediatamente alla crisi economica e ai suoi lunghi strascichi che hanno fatto “schizzare” alle stelle come non mai il livello di disoccupazione nel mondo del lavoro, alla crescita esponenziale e senza freni dell’ormai famoso Spread, ai tanti scandali politici che de-nobilitano ogni giorno il sano e nobile valore della politica, invece no. L’anno che ci siamo lasciati alle
spalle è stato segnato da un forte aumento della microcriminalità locale, che si attesta a un +15% rispetto il 2011. La crisi economica pare il motivo principale, tant’è vero che sono proprio i reati di tipo predatorio (furti e rapine in abitazioni private) a manifestare gli incrementi maggiori, specie negli ultimi mesi. Non passa giorno senza che qualcuno non ci avvisi di un furto accaduto da qualche parte. In campagna, di notte, in città, addirittura di giorno, con le chiavi, sembra,
eludendo allarmi e inferriate, protezioni e accorgimenti. Il fenomeno è in crescita, è evidente, lo dicono i racconti e le testimonianze dirette dei cittadini che hanno subito in prima persona dei furti nelle proprie abitazioni. Sembra non ci sia posto nei comuni di Padova Ovest, o persona, che non sia stato in qualche maniera sfiorato. Una delle zone più colpite ultimamente si è rivelata la zona di Rubano. pagg.
4-5
alle urne del 24 e 25 febbraio scorso emerge una situazione davvero inestricabile, o perlomeno difficilmente risolvibile. Un caos politico che rischia di portare spediti a nuove consultazioni. Proprio quello che non ci voleva in una situazione economica del genere, caratterizzata da una recessione a cui dal 2008 non si vede fine. Il ciclone o tsunami (come lo definisce il suo capo Beppe Grillo) del Movimento 5 Stelle, si è abbattuto sui partiti, anche in Veneto, con una potenza per molti versi davvero inaspettata. Nella nostra regione però, quello che sorprende più che il boom dei grillini (che è stato un evento generalizzato su tutto il territorio italiano), è il crollo verticale di partiti che hanno caratterizzato la vita politica delle nostre terre da 20 anni a questa parte: il Pdl prima Forza Italia e la Lega Nord. Due partiti che fino a due anni fa avevano totalizzato oltre il 60% dei consensi con l’elezione di Luca Zaia a governatore del Veneto. La Lega crolla dal 35% a poco più del 10% di questa ultima tornata elettorale. Il Pdl dal 2008 perde 10 punti e si assesta sotto il 20%. continua a pag. 3 *alessandro.abbadir@gmail.com
L’Intervento Benedetto Papa…
di Don Angelo Busetto*
C
ome tanti e forse come tutti, sono rimasto senza parole! Lo sbigottimento e anche lo smarrimento di fronte al pronunciamento del Papa che dichiara di ritirarsi è stato totale e per molte ore non mi ha permesso alcun commento che non fosse la ripetizione di qualche luogo comune. *Parroco Chioggia
continua a pag.
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EDITORIALE
segue da pag.
La crisi dietro la protesta
Coinvolti 5 poli scolastici
PeR i gioVani lezione PRaTica di legaliTà
Due giornate speciali che hanno permesso agli studenti di approfondire gli argomenti legati alla violenza, alla responsabilità e all’etica del quotidiano. Sono stati cinque i poli scolastici della provincia coinvolti (Este, Monselice, Cittadella e due di Padova) e un migliaio di studenti delle superiori protagonisti. Le giornate rientrano nel progetto “Officina della Legalità”, realizzato dall’assessore provinciale al Rapporto con gli Enti, dall’Università di Padova, dal Centro Servizio per il Volontariato di Padova e dalle forze dell’ordine. Gli incontri erano rivolti soprattutto al confronto sulle norme che consentono di vivere in una comunità democratica.
Dietro lo smottamento del centrodestra il problema di fondo: la crisi economica devastante, le fabbriche del Nord Est che chiudono ad una ad una, operai ed imprenditori disperati, e sullo sfondo la marea montante della rabbia per un sistema politico sprecone che viene percepito come solo produttore di tasse e inefficienze. Non è un caso che Grillo con la sua offerta politica antisistema abbia pescato a piene mani fra le categorie che sono state più bastonate dalla crisi: da un lato gli operai e dall’altro imprenditori e lavoratori autonomi. Un tempo votavano proprio Pdl e Lega. Il richiamo dei “Vaffa day” si è fatto via via più forte, nel momento in cui tutti i partiti invece di dare l’impressione di capire il momento che stavano passando famiglie, giovani e pensionati, hanno continuato in un logoro teatrino, percepito ormai come dannoso e fuori tema. Sul territorio la grande delusione, l’ennesima grande occasione mancata (peraltro annunciata), è stato il risultato del Pd e dei suoi alleati. Ancora una volta il partito di Bersani ha dimostrato in Veneto di essere poco radicato, a parte Padova, Rovigo e soprattutto Venezia (dove tra l’altro i grillini hanno fatto il pieno dei voti). Ancora una volta il centrosinistra interpreta con difficoltà le dinamiche di una regione che fino a pochi anni fa era la locomotiva d’Italia e ora è ferma. Bloccata anche dal suo stesso modello di sviluppo fatto di piccole e piccolissime imprese, che si sono rivelate e più vulnerabili con la crisi. Ora per uscire da questa impasse, ci vuole lo sforzo di tutti partiti e soprattutto dei cittadini. Un voto ravvicinato rischia di complicare ancora di più la situazione. Votare chi fa promesse facili insomma può dare una momentanea sensazione liberatoria, ma alla fine i problemi rimangono e adesso vanno affrontati realisticamente, se non si vuole andare a fondo tutti insieme. di Alessandro Abbadir
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Un freno al calo produttivo
l’indusTRia RallenTa la caduTa
Nel quarto trimestre 2012 l’indice della produzione industriale padovana registra una flessione del -5,8% rispetto allo stesso periodo del 2011 (dopo il -7% nel terzo trimestre), che nella media del 2012 porta il calo della produzione al -4,7%. La contrazione riguarda tutti i comparti del manifatturiero, secondo i dati Confindustria. L’annuncio del ministro
laVoRo in caRceRe PadoVa fa scuola
Nel giro di poche settimane Paola Severino, mininistro della Giustizia, dimostrando di non sentirsi per nulla a fine mandato, ha recuperato 16 milioni di euro, vincolandoli solo al lavoro carcerario. Lo ha annunciato al centro congressi di Padova “Papa Luciani”, nella città in cui aveva fatto la formale promessa, ha portato con sé il testo del decreto della presidenza del consiglio dei ministri in cui i 16 milioni forse meglio investiti dall’attuale governo sono stati reindirizzati all’obiettivo giusto, a favore del recupero dei detenuti.
SU TUTTI GLI ARTICOLI
presentando questo tagliando alla cassa SARMEOLA DI RUBANO Via Po, 25 - Tel. 049 633681 - Cell. 340 1027771 Hellen Sarmeola di Rubano
Padova Ovest ViabiliTà Dopo 4 anni nessun allargamento per la Sp 34 pag. 9
liMena
La tessera della mensa si ricarica in cartolibreria pag.
VillafRanca
Per i fedeli un itinerario di preparazione alla Pasqua pag.
GIVE EMOTIONS Srl
DIREZIONE - AMMINISTRAZIONE e
ConCessionaria
di
Provincia culTuRa
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Questa edizione raggiunge le zone di Limena, Rubano, Villafranca per un numero complessivo di 12.500 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752
Regione occuPazione
L’alaba del Novecento nell’arte di Valeri pag.
aMbienTe
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Raccolta rifiuti quanto ci costa la differenziata e quanto paghiamo pag. 17
Mondo scuola
È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della
1
Reportage degli studenti sullo stato degli edifici pag.
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Ecco il Veneto giovane delle “Start Up” pagg.
I cambio borse ecologiche
saccheTTi di PlasTica da RoTTaMaRe Per dare una mano ai commercianti che hanno ancora in magazzino molte shopper di plastica, ormai inservibili, i commercianti padovani potranno “rottamare” le vecchie shopper non compostabili portandole all’isola ecologica Aps in Corso Australia dove in cambio riceveranno un buono utile per acquistare shopper “etiche” di Novamont. “Stiamo lavorando perché Padova diventi sempre più una città smart e questo è dato da una molteplicità di azioni. Una di queste che punta sulla sostenibilità” ha sottolineato il vicesindaco di Padova Ivo Rossi. Domande entro il 15 aprile
sTudenTi sPoRTiVi PReMio “dan”
L’Università di Padova, per promuovere l’attività sportiva tra i suoi studenti, indice la prima edizione del Premio “Giovanni Dan”, riservato a studenti iscritti ai suoi corsi di laurea che si siano distinti sia nello studio che nelle attività sportive. Il Premio “Giovanni Dan” 2012 è del valore di 2.500 euro. Domanda di partecipazione entro il 15 aprile. Il bando è sul sito dellUniversità. Rivolta a chi ha più di 55 anni
“doTe laVoRo” PeR i disoccuPaTi
24-25
Voci da Palazzo Comuni in fuga verso le provincie autonome pag. 30
aRTe
L’influenza di Wagner nelle arti tra ‘800 e ‘900 pag.
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Una “dote-lavoro” destinata ai lavoratori disoccupati di età superiore ai 55 anni e privi di ammortizzatori sociali per incentivare le aziende all’assunzione. È quanto prevede il protocollo d’intesa firmato tra la Provincia di Padova e il Comitato di gestione del Fondo Straordinario di Solidarietà, iniziativa promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, insieme alla Diocesi, all’Amministrazione provinciale, alla Camera di Commercio e alla Fondazione Antonveneta. Il protocollo ha l’obiettivo di incentivare l’inserimento lavorativo di persone disoccupate con maggiori difficoltà di ricollocamento.
Venezia Padova Rovigo Treviso
PubbliCità loCale
Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054 numero verde 800 465040 direttore@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
REDAZIONE:
Direttore responsabile
Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 27 febbraio 2013 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)
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4 Argomento del mese sicurezza Il modus operandi che utilizzano i ladri è ormai un copione scritto e ben conosciuto dalla polizia locale. I malintenzionati si arrampicano lungo le pareti del condominio, sfruttando le condotte del gas e le tubature esterne. Sono ladri atletici una sorta di spider man criminale
Crescono i furti, i cittadini st
di Manuel Glauco Matetich
Non passa giorno senza che qualcuno non avvisi di un furto accaduto
L’ultimo caso è quello accaduto nella frazione di Villaguattera di Rubano
I
l 2012 è passato da circa 3 mesi e ha lasciato una triste statistica che nessun giornalista vorrebbe mai riportare. Molti dei nostri lettori penseranno immediatamente alla crisi economica e ai suoi lunghi strascichi che hanno fatto “schizzare” alle stelle come non mai il livello di disoccupazione nel mondo del lavoro, alla crescita esponenziale e senza freni dell’ormai famoso Spread, ai tanti scandali politici che de-nobilitano ogni giorno il sano e nobile valore della politica, invece no. L’anno che ci siamo lasciati alle spalle è stato segnato da un forte aumento della microcriminalità locale, che si attesta a un +15% rispetto il 2011. La crisi economica pare il motivo principale, tant’è vero che sono proprio i reati di tipo predatorio (furti e rapine in abitazioni private) a manifestare gli incrementi maggiori, specie negli ultimi mesi. Non passa giorno senza che qualcuno non ci avvisi di un furto accaduto da qualche parte. In campagna, di notte, in città, addirittura di giorno, con le chiavi, sembra, eludendo allarmi e inferriate, protezioni e accorgimenti. Il fenomeno è in crescita, è evidente, lo dicono i racconti e le
testimonianze dirette dei cittadini che hanno subito in prima persona dei furti nelle proprie abitazioni. Sembra non ci sia posto nei comuni di Padova Ovest, o persona, che non sia stato in qualche maniera sfiorato. Una delle zone più colpite ultimamente si è rivelata la zona di Rubano, dove si sono registrati dei casi di furti in appartamenti, in case singole, e anche addirittura in box adibiti a garage, da parte di malviventi in cerca di racimolare qualsiasi cosa possa avere un cospicuo valore, ovviamente economico. L’ultimo caso, denunciato prontamente ai carabinieri, è quello accaduto nella frazione di Villaguattera di Rubano, precisamente in via Perlasca, in via Ragazzi del 99 e in via Fratelli Bandiera. Qui i ladri sono riusciti a “visitare” la bellezza di ben quattro appartamenti in pochissime ore, portando via dalle abitazioni colpite principalmente bracciali d’oro, catenine, qualche altro oggetto di poco valore e un modesto gruzzoletto di contanti. I cittadini di questi quartieri si dichiarano ormai esausti di questa tremenda situazione, definita “da far west” da
i ciTTadini
“Non ci sentiamo più sicuri”
“D
opo esser stato rapinato a casa, non mi sento più sicuro, e la notte dormo sempre con un occhio aperto”. Sono queste alcune delle frasi scioccanti che riusciamo a farci raccontare, quasi malvolentieri, da uno dei tanti abitanti di uno dei quartieri più residenziali del comune di Villafranca Padovana. A. P., dopo mesi dall’ultimo furto subito nella propria abitazione, continua a lottare costantemente ogni giorno nel tentativo di voltare pagina a quell’infausta vicenda, ma è una dura lotta. “Non ci sentiamo più sicuri nei nostri letti, e questa è una sensazione – continua la vittima – che non augurerei neanche al mio peggior nemico. Chi subisce una rapina, peggio ancora se a mano armata e nel cuore della notte mentre le vittime stanno dormendo, è come ricevere un’umiliante e indecorosa violenza. Ti senti solo ed inerme in quei momenti, non sai come reagire, e hai tanta paura per l’incolumità fisica dei tuoi familiari”. Parole toccanti queste rilasciate da un cittadino ormai stanco di dover quotidianamente vivere con l’ossessione e la paura di attendere un furto nel luogo in cui ogni persona dovrebbe sentirsi sicura: la propria casa. M.G.M:
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molti, che li costringe a chiudersi dentro casa quando calano le tenebre e a convivere con la paura che prima o poi possano essere loro le prossime vittime designate dai banditi. Anche in altre zone del comune di Villafranca Padovana sono stati registrati da parte delle forze dell’ordine dei colpi messi a segno da persone prevalentemente provenienti dall’est Europa. Il modus operandi che utilizzano i ladri è ormai un copione scritto e ben conosciuto dalla polizia locale. Infatti, i malintenzionati si arrampicano lungo le pareti del condominio, sfruttando le condotte del gas e le tubature esterne. Di balcone in balcone arrivano fino all’appartamento da svaligiare. Sono ladri atletici e molto agili nello scalare i palazzi a mani nude, una sorta di spider man criminale. Le ore preferite sono quelle del mattino, tra le 3:00 e le 5:00, quando il sonno è più profondo, il buio avvolge ancora la città ed in giro per le strade non c’è nessuno. Al momento del furto i proprietari dell’appartamento sono in casa e dormono nella fase del sonno più profonda. Ed è così che in quattro e quattr’otto un’abitazione viene ripulita completamente.
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Argomento del mese 5 Il parere dei sindaci
tanchi dal clima da Far West Furti agevolati da leggerezze e disattenzioni delle vittime
Dodici consigli dei carabinieri di Manuel Glauco Matetich
L
a maggior parte dei furti in abitazione sono purtroppo agevolati da leggerezze e gravi disattenzioni delle vittime, che spesso sono soliti non chiudere il portone a chiave, o lasciare porte e finestre aperte, non attivare l’impianto di allarme o di videosorveglianza e lasciare la chiave della cassaforte inserita nella stessa. Ecco quindi alcuni pratici accorgimenti che le forze dell’ordine indicano ai cittadini per evitare di subire furti e rapine. 1) Rendere sicure porte e finestre, ideale è una porta blindata con serratura antifurto e spioncino. Inoltre, chiudere la porta di casa a chiave. 2) Installare in casa un sistema di antifurto elettronico collegato al 113 o al 112, o vetri antisfondamento o ricorrere alle grate. 3) Non tenere in casa grosse somme di denaro, gioielli o oggetti di valore. Ricordarsi che luce e rumore tengono lontani i malintenzionati. 4) Se sei solo in casa tieni la porta protetta con il cosiddetto “gancio”. 5) Se devi riprodurre una chiave incarica una persona di fiducia evitando di riportare sulla targhetta nome e indirizzo. 6) Se perdi la chiave di casa o subisci un borseggio cambia la serratura. 7) Assicurati, uscendo e rientrando, che la porta di casa e il portone del palazzo siano ben chiusi. 8) Non far sapere, se non necessario, se in casa ci sono oggetti di valore o casseforti. 9) Non divulgare, senza reale necessità, la tua eventuale assenza dall’abitazione. 10) Sensibilizza i vicini di casa affinché sia reciproca l’attenzione a rumori sospetti sul pianerottolo e nel palazzo. 11) Se, tornando a casa, trovi la porta aperta, danneggiata o chiusa dall’interno, non entrare, potresti provocare la reazione istintiva del malvivente che si vede scoperto. In questo caso chiama subito il 113 e attendi l’arrivo della pattuglia. 12) Nascondere in un posto sicuro la chiave della cassaforte. SACRO CUORE: libero a breve, la palazzina si presenta molto bene, ingresso, soggiorno, 2 camere, 2 bagni, armadio a muro, 2 poggioli, taverna con cucina in muratura e caminetto, garage comunicante, tende parasole, aria condizionata. Da vedere. ACE: E RIF. 471 EURO 185.000
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Gottardo e Salvò
“Denunciare i reati, sempre!” A
mministrazioni che lavorano in stretta collaborazione con le forze dell’ordine per poter garantire una maggiore sicurezza ai cittadini. Necessario, infatti, è il continuo monitoraggio degli eventi che devono essere denunciati per poter permettere ai carabinieri di avere chiaro il movimento dei fenomeni di microcriminalità nei territori di competenza. “Per quanto riguarda Rubano, il rapporto con le Forze dell’ordine è costante come pure, per quanto possibile, il monitoraggio degli eventi – ha detto il sindaco Ottorino Gottardo -, siamo infatti a conoscenza dei tre casi che sono avvenuti recentemente in un periodo che paradossalmente vede in calo i furti in appartamento rispetto alla media dello scorso anno. Il lavoro quotidiano sia dei Carabinieri sia della Polizia locale è continuo e proficuo, e ringrazio tutte le forze dell’ordine per l’impegno con cui operano nonostante le difficoltà, tant’è che la presenza dei nomadi in zona Sarmeola è stata seguita quotidianamente finché non hanno cambiato zona. Anche attualmente, con discrezione, sono in corso attività mirate a garantire maggiore sicurezza a famiglie e territorio”. In merito poi alla richiesta avanza in consiglio comunale a Rubano dall’opposizione, ossia di poter impegnare una parte dell’Imu per incrementare la sicurezza, il sindaco ha risposto: “Questo tributo non ha per nulla migliorato il bilancio Il sindaco del Comune e ai cittadini è stato chiesto di Villafranca: un maggior esborso per sanare il grave “Sto pensando deficit statale. Il bilancio 2013 non è di portare qui un certo migliore visti gli ulteriori tagli di ambito dei vigili circa 300.000 euro a cui dovremo far fronte e alla nuova tassa rifiuti (Tares) che graverà sui cittadini mettendo in ulteriore difficoltà i comuni. Vorremmo evitare, a proposito di sicurezza, di dover spegnere la pubblica illuminazione per far quadrare i conti come hanno già fatto alcuni comuni della provincia”. Anche per il sindaco di Villafranca Padovana e’ essenziale che vengano denunciati tutti gli episodi di microcriminalità. “Devo dire che da un confronto con le forze dell’ordine risulta che quest’anno il nostro territorio ha avuto una diminuzione dei furti in casa – ha spiegato Luciano Salvò -, è fondamentale per il lavoro dei carabinieri che anche i tentati furti vengano denunciati. Questo serve anche in un’ottica di potenziamento dei controlli nelle aree che subiscono le scorribande dei ladri”. Ad agire in zona sono molto spesso delle bande di malviventi che provengono da fuori provincia per commettere i propri assalti. E ad essere scelte come zone idonee sono spesso i territori vicini a facili vie di fuga come i caselli autostradali, come Limena, Rubano e Mestrino, oppure a strade di collegamento che ne facilitino la fuga. Ma il sindaco di Villafranca sta lavorando anche per portare nel territorio un ambito della polizia locale. “Il comando dei vigili dell’Unione dei Comuni di Padova Nord Ovest ha la sua sede a Piazzola sul Brenta – ha detto Salvò –, ma sto pensando alla possibilità di avere qui a Villafranca un ambito con almeno quattro vigili”. Ba.Tu.
6 Rubano Pediculosi Insegnanti e genitori stanno cercando di correre ai ripari per arginare il fenomeno
Alla Mary Poppins allarme pidocchi Si tratta si un problema diffuso nelle comunità infantili, soprattutto nelle scuole, dove colpisce dal 5 al 22% dei bambini. Il contagio non è indice di cattiva igiene di Manuel Glauco Matetich
E
’ allarme pidocchi nella scuola d’infanzia Mary Poppins, situata in via Rolandino n. 4, uno dei quartieri più residenziali della frazione di Sarmeola di Rubano. Insegnanti e genitori stanno cercando di correre ai ripari per arginare il fenomeno che altrimenti rischia di prendere la mano e in questo modo ingigantirsi sempre più. Negli ultimi giorni, infatti, dopo qualche segnalazione Ora, invece, le cose sono cambiate ed è alconfermata anche la scorsa settimana, la cosa ha preso consistenza creando molta preoccupazione. quanto difficile riuscire a controllare il fenomeno. Il Il fenomeno è ad oggi limitato solo ad una culmine si è registrato nei primi giorni di febbraio classe, ed è per questo che l’intervento del distret- quando i casi di bimbi “colpiti” dagli insopportabili parassiti sono aumentati di gran lunga. to sanitario locale tarda ad arrivare. Anche le maestre che Come ci raccontano lavorano nella struttura non alcuni genitori allarmati, la Una disinfestazione sono rimaste a lungo imsituazione sembra fosse completa di tutto muni dalla tragica vicenda. iniziata già all’inizio del l’edificio costa Oltre ad essere state attacnuovo anno scolastico all’incirca cate loro stesse dai pidoc2012/2013, ma non 1.500 euro chi, oggi, che la situazione aveva destato più di tanta preoccupazione né nel personale didattico né nelle non è affatto migliorata, indossano una cuffia profamiglie degli allievi colpiti. tettiva mentre svolgono la propria attività di inse-
Nella foto lo stabile che ospita la scuola d’infanzia Mary Poppins
gnamento. La speranza di una soluzione di questo fastidioso problema è riposta nell’aiuto da parte delle autorità competenti, oppure le famiglie degli studenti coinvolti dovranno mettere una mano non soltanto sulla propria coscienza, ma sul portafoglio, per pagare a di tasca propria un’azienda di terzi specializzata in disinfestazioni. Quest’ultimo rimedio comunque porterebbe ad un consistente dispendio economico, parliamo infatti di cifre con 3 zeri. Una disinfestazione completa di tutto l’edificio costa all’incirca 1.500 euro, e in un periodo economico non florido come questo che stiamo vivendo, sarebbe un vero sacrificio, per giunta ingiusto, alle famiglie protagoniste.
neWs Mensa scolastica
Pubblica la “caRTa dei seRVizi”
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’ stata pubblicata la “Carta dei servizi” per la ristorazione scolastica che illustra le caratteristiche, gli obiettivi, gli standard e le modalità di organizzazione del servizio sulla base dei parametri stabiliti dall’amministrazione comunale di Rubano. Contiene inoltre utili informazioni sulle buone regole nutrizionali e sulla dieta tipica mediterranea, per valorizzarne gli aspetti positivi e sensibilizzare bambini e genitori sui temi importanti dell’educazione alimentare. Il comune di Rubano ha deciso lo svolgimento del servizio mirando prima di tutto alla qualità sia del cibo che dei processi che lo coinvolgono, prestando particolare attenzione alla scelta delle materie prime (dando priorità al biologico, ai prodotti di origine locale, alle tipicità gastronomiche del nostro paese, alla filiera corta), alla diminuzione dell’inquinamento prodotto dal processo (cercando di ridurre il più possibile le distanze in modo da abbreviare i trasporti, facendo attenzione anche alla scelta dei prodotti meno inquinanti per le pulizie), coinvolgendo le scuole in progetti di educazione alimentare. L’obiettivo finale è semplice e chiaro: ottenere per i ragazzi un servizio che garantisce qualità del cibo e un progetto educativo, che passa anche attraverso la mensa, per essere cittadini consapevoli. “Siamo molto attenti alla qualità dei cibi che giungono sulle mense scolastiche. – afferma uno degli addetti al servizio mensa delle scuole di Rubano - Gli ingredienti utilizzati sono biologici e di filiera corta. I piatti dei bambini sono studiati da una nutrizionista, affinché siano bilanciati da un punto di vista nutrizionale”. M.G.M.
AL TERMINE IL CICLO DI SERATE DEL pROGETTO “INTERCULTURA”
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’ quasi al termine il ciclo di serate del progetto “Intercultura”, curato personalmente da Michele Angrisani. L’ultimo appuntamento è infatti venerdì 15 marzo 2013, alle ore 20,45, presso l’Auditorium dell’Assunta di Rubano, situato in via Palù n. 2, con la proiezione rassegna del film interculturali, “God Save the Green” realizzato dai cinematografi Alessandro Rossi e Michele Mellara. Il film-documentario racconta come la maggior parte delle persone che popolano il nostro mondo, per la prima volta nella storia, viva nelle periferie delle città e non più nelle campagne. Una trasformazione antropologica che si sta compiendo a livello globale: l’uomo da pastore e agricoltore che era si è trasformato in cittadino. Il Progetto intercultura è stato organizzato dalla Biblioteca di Rubano nell’ambito di RetEventi, attività in collaborazione con i Comuni di Mestrino e Veggiano e con il contributo economico della Provincia di Padova. L’attenzione a tematiche delicate e sociali ha visto la presenza di molte persone incuriosite dagli eventi, in particolari molti ragazzi e ragazze adolescenti, che hanno reso vivo e dinamico questo cineforum all’insegna dell’ambito umanitario-culturale. Un ringraziamento molto sentito è stato rivolto in primis all’Associazione Fratelli dell’ uomo che ha presentato nel corso delle serate il Progetto “Mangiando si impara!”. Obiettivo del progetto è aumentare nella cittadinanza la consapevolezza del
Obiettivo è aumentare la consapevolezza del legame tra scelta/ consumo critico legame tra scelta/consumo critico degli alimenti e protezione dell’ambiente in cui viviamo, preservando la biodiversità ambientale, umana e culturale per incidere sugli stili di vita quotidiani non solo dei singoli, ma anche di enti pubblici o delle scuole dei territori coinvolti. L’associazione ha proposto inoltre anche la testimonianza di alcuni partners del sud del mondo dell’associazione Fratelli dell’uomo che stanno da anni lavorando per il recupero della biodiversità locale rurale e umana attraverso l’autoproduzione di orti comunitari e scolastici e la creazione di fattorie ecologiche M.G.M. integrate a ciclo chiuso.
8 Rubano Commercio e agricoltura Il comune ha firmato la convenzione con le associazioni di categoria
Ok al quarto anno del farmer market R
neWs
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Benedetto Papa…
di Don Angelo Busetto* segue da pag.
di Barbara Turetta
Per una ventina di aziende agricole sarà possibile continuare a vendere i propri prodotti freschi e di stagione al mercato del mercoledì
innovata la convenzione tra Organizzazioni Agricole e Comune di Rubano per il mercato del mercoledì pomeriggio. “Sapori in piazza”, il mercato di prodotti agricoli freschi e di stagione, è un’esperienza di successo che ogni mercoledì pomeriggio richiama in piazza della Repubblica centinaia di persone alla ricerca di tipicità rigorosamente “a km zero”, acquistate direttamente dai produttori, ovviamente ad un prezzo conveniente per contrastare il caro vita e l’impennata dei costi per la spesa alimentare. Per questo il Comune di Rubano ha rinnovato la convenzione con le organizzazioni di categoria agricole Coldiretti Padova, Cia e Confragricoltura confermando l’iniziativa per il quarto anno consecutivo. Alla firma della convenzione il sindaco Ottorino Gottardo e l’assessore alle attività produttive Giovanna Gazzetta, insieme ai rappresentanti delle organizzazioni agricole e dell’Agrimercato delle Terre del Santo, che si occupa della gestione del mercato. “Durante l’anno appena concluso – afferma Walter Luchetta, direttore di Coldiretti Padova - sono state quasi una ventina le aziende agricole presenti ogni settimana con i propri prodotti come sempre, a “metterci la faccia” a garanzia dell’ofreschi e di stagione, fra i quali: carne bovina, suina e rigine, della qualità e della bontà dei prodotti del territoavicola, frutta e verdura, formaggi rio, freschi e di stagione”. Il di malga, vino, olio extravergine Il 3 aprile si terrà mercato “Sapori in Piazza” dei Colli Euganei, formaggi di il “Bati Marso”rurale, ospiterà nel corso dell’anno capra da agricoltura biologica, fun- la tradizionale festa anche altre iniziative proghi, pane e farine, piante e fiori e che segna l’inizio mosse dall’amministrazione della bella stagione altro ancora. comunale. Il 3 aprile è in proNel corso dell’anno i consugramma infatti la versione matori, di ogni fascia d’età, hanno dimostrato interesse rurale del “Bati Marso”, la tradizionale festa che segna e gradimento per l’iniziativa, esprimendo soddisfazione l’inizio della bella stagione dopo l’inverno. “Agri – Bati sulla qualità dei prodotti sia direttamente ai produttori Marso” coinvolgerà grandi e piccoli, il tutto all’insegna che alla responsabile del mercato. Molto apprezzata del rapporto con il territorio e le sue tipicità, proposte anche l’originale iniziativa del calendario realizzato per dagli agricoltori. Le Organizzazioni professionali agricole la clientela con le foto di tutti i produttori, disponibili, padovane rivolgono un sentito ringraziamento all’Ammi-
L’Intervento
nistrazione comunale di Rubano, che ha saputo cogliere, concretizzare e mantenere questa iniziativa nella sua totalità. Una collaborazione proficua sostenuta con convinzione e con reciproca soddisfazione. Gli imprenditori agricoli padovani sono impegnati nella promozione di una filiera agroalimentare tutta agricola e tutta italiana e sicuramente il farmer’s market di Rubano si inserisce in questo contesto, aprendo una nuova era del ciclo produzione-consumazione. I prodotti più acquistati nei mercati degli agricoltori sono, nell’ordine, la verdura, la frutta, i formaggi, i salumi, il vino, il latte, il pane, le conserve di frutta, la frutta secca, i biscotti ed i legumi, ma non manca l’interesse per i prodotti non alimentari come ad esempio gli agricosmetici: da quelli al latte d’asina a quelli allo spumante.
Poi si è andato affermando in modo sempre più evidente il senso di una perdita, come chi è stato abituato fin da fanciullo ad avere sotto gli occhi la figura paterna del Papa. La solennità ieratica di Pio XII, l’amabilità audace di Giovanni XXIII, l’intelligenza e la decisione di Paolo VI, la semplicità di Giovanni Paolo I, l’irruenza multiforme di Giovanni Paolo II, e infine la squisitezza umana di questo Papa, Benedetto XVI. Con ciascun Papa, in tempi diversi della vita, è avvenuta una sorta di immedesimazione, non solo nei riguardi dei contenuti e delle modalità della funzione papale, ma anche per un apprezzamento dello stile personale di ciascuno. Un Papa, un nome: ciascun Papa con il suo nome, il suo volto, la sua anima. Con Benedetto è fiorito un rapporto certamente speciale. Ben prima che fosse Papa l’avevo frequentato come limpido teologo, capace di entrare nelle questioni della modernità con uno sguardo alla storia svolto in un’esposizione piana e scorrevole; un teologo che si poteva leggere con immediata scioltezza, senza dover ansimare dietro concetti involuti o frasari complicati. Ne ricavavo soddisfazione per l’intelletto e feconda apertura per l’esperienza, nella scoperta di questioni attuali o nella nuova ripresa di tematiche tradizionali. Egli affrontava tutto nell’orizzonte di una fede incarnata nel tempo, nel contesto di una ragione aperta e viva. Quando questo teologo è diventato Papa, il suo insegnamento è stato proclamato nella barca di Pietro e dalla riva della Chiesa incrociando folle attente in tutto in mondo, soprattutto attraverso gli Angelus festivi, le omelie, le udienze del mercoledì, i dialoghi diretti con bambini o sacerdoti. Papa Benedetto si è proposto con la sua figura tenue e lieta, decisa ma non arrogante, e persino con il suo accento così caratteristico. Un uomo timido, meravigliato di trovarsi nella piazza del mondo, e nello stesso tempo così desideroso di ‘cercare Dio’, a imitazione dei monaci nel silenzio. Un uomo di Chiesa, che ama Gesù e riconosce in Lui, per sé e per tutti, l’attrattiva e lo specchio della felicità. Quante volte notavo che diceva con profondità e chiarezza le cose che mi sarebbe piaciuto dire e quelle che mai avrei immaginato di pensare e di dire. Ero tentato di trascrivere interi brani delle sue omelie, fissando perle di concetti e di linguaggi. Ora ho quasi l’impressione che un grande tesoro venga sepolto, senza più questa possibilità di proseguirne l’annuncio e il prezioso dialogo con il mondo. O forse si tratta di una paternità divenuta una semente che, a suo tempo e come vorrà il Signore, può ancora germogliare per tutti.
Rassegna Terraferma
un MoMenTo di Riflessione sulle TeMaTiche legaTe all’inconTRo TRa PeRsone di oRigini diVeRse
i è chiusa il 15 marzo la rassegna di film e documentari “Terraferma” che anche quest’anno il Comune di Rubano ha proposto nell’ambito del progetto “Intercultura”, come momento di riflessione e dibattito sulle tematiche legate all’incontro tra persone di origini diverse, e all’immigrazione. “Il progetto fa parte di un percorso di integrazione che è diventato un appuntamento annuale per favorire la conoscenza di culture e tradizioni diverse - ricorda il sindaco Ottorino Gottardo - la socializzazione tra etnie diverse e l’integrazione culturale attraverso percorsi di dialogo e conoscenza
sociale sono temi sempre più attuali e rilevanti su cui l’Amministrazione comunale è da sempre impegnata”. Come evidenziato nel Bilancio Sociale di metà mandato il progetto ha avuto negli anni scorsi una buona collaborazione da parte delle associazioni che si occupano di cittadini stranieri, anche grazie al contributo del Piano di integrazione sociale e scolastica coordinato dal settore sociale, ed ha attirato un pubblico numeroso: oltre 400 persone hanno partecipato alle edizioni 2009 e 2010, 320 le presenze per l’edizione 2011 e 460 per il 2012. Quest’anno la rassegna è stata inserita
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nel programma di “RetEventi Cultura Veneto 2012”, in rete con i Comuni di Mestrino e Veggiano, ed è stata sostenuta anche dalla Provincia di Padova. Di particolare prestigio la collaborazione della Cineteca di Bologna per la proiezione a pochi giorni dalla prima nazionale del documentario “God save the green”, di Alessandro Rossi e Michele Mellara, e la partecipazione alla serata del 15 marzo dell’Associazione Fratelli dell’Uomo, con testimonianze dirette dei loro partners dal sud del mondo e la presentazione del progetto “Mangiando s’impara!”. Ba.Tu.
*Parroco Chioggia
Limena/Cadoneghe 9 Viabilità Scontro frontale fra il sindaco di Cadoneghe e la Provincia di Padova
Provinciale 34, Gastaldon attacca Dopo quattro anni di discussioni l’allargamento della strada non è ancora stato inserito fra le opere di Nicoletta Masetto
La protesta del sindaco di Cadoneghe per la Provinciale n. 34
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’ polemica aperta sul fronte della viabilità. Riprende forza e rabbia la protesta di cittadini e amministratori pubblici per il mancato avvio dei lavori di allargamento della Sp 34. Un fronte che vede come capofila il primo cittadino di Cadoneghe, Mirco Gastaldon che, di sicuro, non le manda a dire alla Provincia. “Conosco già la risposta che darà – afferma senza mezzi termini Gastaldon – mi attendo la solita musica, ossia la Provincia risponderà: “il patto di stabilità non ci permette di aprire le casse”. In verità, la presidente Degani sa benissimo che la Provincia non pagherebbe un euro
Focus
“Noi abbiamo fatto la nostra parte costruendo la bretella, ora non si può aspettare” quest’anno, visto che le spese iniziali, ossia le prime rate del lavoro, le pagherebbe il Comune di Cadoneghe con soldi peraltro già stanziati. La Provincia, insomma, pagherebbe solo a fine lavori”. Il sindaco Gastaldon, presente al raduno di protesta organizzato in via Cortese per contestare l’immobilismo della Provincia in
merito all’allargamento della Sp 34, non ha peli sulla lingua “Sono quattro anni ormai che andiamo discutendo del progetto con la Provincia – prosegue il sindaco –. l’opera è già stata in parte realizzata, Va tenuto, poi, in debito conto che quando è stato necessario l’amministrazione comunale ne ha finanziato almeno il 50 per cento, anche se si tratta di proprietà di altri. Il 12 ottobre 2011 la Provincia aveva confermato la sua disponibilità al cofinanziare il progetto: da allora il Comune, a proprie spese, ha affidato la progettazione preliminare e definitiva
gRuPPo RigiocaTToliaMo,iMPegno concReTo a faVoRe dei Meno foRTunaTi
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ono tantissimi i giocattoli che vengono raccolti dai ragazzi del gruppo Rigiocattoliamo. Un’associazione locale molto presente nel territorio del comune di Limena, e soprattutto attenta alle diverse dinamiche sociali, che si distingue per la sua intensa promozione di un’infinità di attività rivolte al sociale. Ogni associato infatti porta le
a Etra, consegnando il tutto alla Provincia. Il risultato? Un nulla di fatto. È un ritardo inammissibile, considerando che ogni giorno sono in gioco l’incolumità e la sicurezza delle persone”. I lavori avrebbero dovuto essere avviati da tempo come spiega Gastaldon. “La Provincia dichiara di avere i fondi e di aver inserito l’opera tra le 7 priorità contenute nel Piano provinciale della viabilità. Ma adduce la presenza ostativa del patto di stabilità. Un problema che non ha rilevanza, visto che, trattandosi di cofinanziamento, i primi “sal” (stati di avanzamento lavori, suddivisi sempre nelle percentuali del 30
sue idee, l’inventiva, l’iniziativa, il tempo, e la parola d’ordine è infatti amicizia e solidarietà, valori che sono diventati “vintage”, motivo per il quale l’associazione si chiama per l’appunto “Saint City Ink Tattoo and Vintage Club” e si occupa, di raccogliere qualunque genere di giocattolo e consegnarlo ai bambini delle famiglie che purtroppo non possono permettersi il lusso di comprare costosi balocchi. “La maggior parte dei giochi raccolti sembrano nuovi, - afferma uno dei giovani dell’associazione - tanto che di solito non c’è bisogno di mandare i
per cento, 30 per cento, 30 per cento e 10 per cento) possono essere pagati dal Comune di Cadoneghe. Questo, allora, vuol dire che i soldi della Provincia non serviranno prima del 2014 o addirittura del 2015, vista la durata dei lavori e i tempi necessari al collaudo. Il Comune ha fatto la sua parte deviando il traffico pesante con la nuova bretella, ma ora non possiamo partire con i lavori per realizzare fognatura e sottoservizi (già finanziati, con Etra in attesa di poter avviare i lavori) se la Provincia non dà il suo assenso”.
giocattoli ad aggiustare. A qualcuno manca qualche pezzo ma siamo in grado di intervenire noi”. Le ultime donazioni risalgono al periodo natalizio quando grazie ad una fruttuosa raccolta sono stati accontentati i desideri di bambini appartenenti a famiglie che l’associazione già conosceva, mentre il resto è stato recapitato direttamente all’armadio francescano. Si tratta di un deposito dell’usato aperto ai poveri e a tutti quelli che sono in difficoltà. L’associazione si trova in via Gradenigo 10 a Padova, in zona del Portello. M.G.M.
10 Limena Stalking E’ tornata la quiete tra i residenti dello stabile di via delle Industrie
Condomino molesto “sfrattato” dal giudice Musica a palla nel suo appartamento, continui rumori e soprattutto con lui era impossibile dialogare di Barbara Turetta
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veva invertito il giorno con la notte. Musica a palla nel suo appartamento, continui rumori e soprattutto con lui era impossibile dialogare. E così contro il condomino “molesto” il Tribunale di Padova ha emesso un provvedimento restrittivo allontanandolo dall’appartamento di via dell’Industria. Di sicuro un vicino di casa così non solo non vorremo mai incontrarlo, ma non lo augureremo neppure al nostro peggior nemico. Ma chi purtroppo negli ultimi sei mesi si è ritrovato invece a condividere il pianerottolo con lui, ad avere il proprio appartamento accanto al suo, o peggio ancora al piano di sotto, ha avuto ripercussioni sia sulla propria vita quotidiana sia sulle proprie condizioni psicofisiche. Malesseri e ansie che sono state accertate con tanto di referti medici. Ma ora i residenti dello stabile di via delle Industrie a Limena possono finalmente riposare di notte come è giusto che sia, non devono più anticipare l’ora delle cena o della messa a letto e dai residenti dello stabile, con i quali non deve più dei propri figli ben sapendo che avere alcun contatto. Una misura nel cuore della notte sarebbero L’uomo dovrà cautelare che ha confermato che stati svegliati dai rumori. A tenerli stare ad una il comportamento dell’uomo, svegli da mezzanotte in poi ero lo distanza di almeno noto alle forze dell’ordine per stile di vita che conduceva B.Z., 500 metri una serie di precedenti, aveva 40 anni. Con la sua azione per- dal condominio gettato i vicini di casa in uno stato secutoria e di molestie notturne di ansia e di paura che li aveva il quarantenne ha stalkerizzato l’intero condominio costretti a cambiare le proprie abitudini di vita. E così tanto che il giudice per le indagini preliminari Mariella il condomino molesto è stato “sfrattato” dal giudice. Fino ha disposto nei confronti del quarantenne, do- Non solo il quarantenne aveva invertito la notte con miciliato a Limena ma residente a Vigodarzere, una il giorno, in piena notte accendeva la musica, spostamisura cautelare. L’uomo deve stare ad una distanza di va mobili, rompeva bottiglie e il tutto con schiamazzi almeno 500 metri dal condominio di via delle Industrie e urla, ma quando incrociava i vicini di casa non era
in bReVe Teatro e spettacoli
Rassegna “liMenaMenTe”
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na rassegna teatrale che spazia dalle grandi opere classiche alle rappresentazioni più contemporanea. Questa la proposta della rassegna “Limenamente” che si tiene al teatro Falcone Borsellino di Limena. Gli spettacoli sono alle 21. Venerdì 8 marzo è andata in scena la famosa commedia Rumors di Neil Simon messa in scena dalla compagnia La Gioiosa di Solesino. Venerdì 15 marzo L’albergo dei miracoli” della compagnia I Geni-Attori di San Giorgio delle Pertiche. Per “I giovedi di Teatro Off”, invece, il 21 marzo viene proposto “Verona-Milan 5-3” di Diego Alverà, con Andrea Manincor. Il 5 aprile va in scena la commedia “Stanze comunicanti” di Alan Ayckbourn proposta dalla compagnia Teatro Insieme di Padova. L’11 aprile Tony Fuochi in prima nazionale porta al Teatro Falcone-Borsellino “Senza sangue” di Alessandro Baricco. Il 19 aprile va in scena “I balconi sul canalazzo” di Alfredo Testoni con la compagnia Benvenuto Cellini di Padova. Il 24 aprile è previsto “Armenie: memorie di una civiltà”, spettacolo commemorativo inspirato al genocidio Armeno con ingresso gratuito. Il mese di maggio propone due spettacoli. Il 3 maggio “Ostrega che sbrego” di Arnaldo Fraccaroli della compagnia TeatroTergola di Vigonza e il 10 maggio “Vincenzo Peruggia, la storia dell’uomo che rubò la Gioconda”di Giovanni Epis, con Simone Toffanin e Tony Fuochi come voce fuori campo. Il biglietto d’ingresso agli spettacoli è di 6 euro, i bambini e i ragazzi sotto ai 14 anni no pagano. E’ possibile anche acquistare un abbonamento a 30 euro per 6 spettacoli. Ba.Tu.
Più volte i vicini di casa erano stati minacciati, alcuni sono stati costretti a cambiere le proprie abitudini di vita
di certo cortese. L’uomo era solito rivolgersi agli altri inquilini del condominio con minacce di morte e insulti. Tutto è iniziato nel settembre dell’anno scorso quando il quarantenne ha preso possesso di uno degli appartamenti. E da quel giorno le molestie nei confronti dei condomini sono state constanti e continuative. Angherie che i residenti hanno denunciato, ma neppure l’intervento dei carabinieri ha messo fine al comportamento dell’uomo. Molestie che hanno costretto i vicini a modificare il proprio percorso per far ritorno a casa al fine di non incrociare il quarantenne, a non far uscire di casa da soli i figli minorenni e ad anticipare l’orario in cui andare a letto. Ma ora il riposo dei condomini e la tranquillità all’interno dello stabile sono garantiti.
Mensa scolastica
in bReVe Nido Andersen
nuoVe PRoPosTe PeR i Più Piccoli
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iverse le novità che micronido comunale Andersen ha attivato. Iniziative che non si rivolgono solo alle famiglie dei bambini che già frequentano il nido, ma anche a chi è intenzionato ad inserire il proprio bimbo nella struttura comunale e a chi ha bambini che invece il nido non lo frequentano. Infatti le attività si suddividono in due aree: quella dedicata al nido e quella dedicata ai nuovi servizi per famiglie e i bambini. Per quanto riguarda l’area dedicata al nido le novità stanno nell’orario. Infatti oltre alle tradizionali fasce, part-time-mattina dalle 7.30 alle 13 con colazione e pranzo e tempo pieno 7.30-16, Atelier dei si è aggiunpiccoli artisti, to il prolundove i bambini gamento di possono mezz’ora socializzare del tempo pieno ossia fino alle 16.30. Oltre a questo si è possibile anche il part-time pomeridiano dalle 13 alle 18.30. Per le famiglie e i bambini si è attivato il nuovo servizio dell’atelier dei piccoli artisti. Qui i bambini dai 12 ai 36 mesi potranno socializzare e creare. Lo spazio permette ai piccoli di giocare impegnandosi in laboratori creativi, avere accesso alla biblioteca del nido per percorsi di lettura e narrazione, imparando le piccole regole dello stare in comunità. Atelier che è aperto anche ai bambini che già frequentano l’Andersen. Ma c’è anche uno spazio tutto dedicato alle famiglie con corsi di massaggio infantile e Ba.Tu. cineforum di educazione alla genitorialità.
Sicurezza
la TesseRa si RicaRica anche in caRTolibReRia
un PeRcoRso “anTi” aggRessione
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al mese di marzo le famiglia che hanno i bambini che usufruiscono del servizio mensa a scuola possono ricaricare la propria tessera per i buoni pasti anche alla cartolibreria “Segnalibro” di via Del Santo. “Si tratta di una novità importante per i genitori – spiega l’assessore all’Istruzione Stefano Tonazzo -, in questo modo le famiglie potranno avere a disposizione orari più lunghi in cui ricaricare la card magnetica”. Finora le famiglie avevano come unica possibilità quella di recarsi nella banca che garantisce il servizio di tesoreria comunale. Ma ovviamente con orari limitati a quelli di apertura dell’istituto di credito. La banca infatti non è aperta fino a sera e neppure il sabato. La convenzione fra il Comune di Limena e la cartolibreria, che è anche edicola, permette alle famiglia di poter usufruire del servizio di ricarica anche la domenica mattina. Sarà possibile quindi ricaricare la tessera magnetica per l’imporro che si desidera. La tessera magnetica va portata a scuola ogni mattina dai bambini che basta solo la tengano dentro lo zaino. All’ingresso della scuola c’è un lettore ottico che legge la tessera senza che venga estratta. “In questo modo il lettore, collegato a un sistema informatico, registra chi è presente, - precisa Tonazzo - scala il costo del pranzo e consente alla ditta che fornisce i pasti di avere il numero esatto degli alunni e quali bambini che necessitano di diete speciali siano presenti quel giorno a scuola”. Ba.Tu.
na prova pratica sul campo, ossia per strada, per mettere in pratica le nozioni apprese durante il corso di difesa personale. E’ questa la novità che l’assessore alla Sicurezza di Limena Jody Barichello ha introdotto quest’anno nell’iniziativa dedicata alla sicurezza delle donne voluta l’anno scorso dall’amministrazione comunale. In un capannone della zona industriale, utilizzato dai soci dell’associazione di softair “Lone Wolf”, è stato predisposto un percorso con tanto di “aggressori”. A mettersi alla prova sul campo 25 donne del corso avanzato di difesa personale. L’istruttore, il body guard Palmiro Simioni, durante le lezioni del corso di autodifesa ha insegnato alle donne a riconoscere e ad evitare le situazioni di pericolo, a tenere alto il livello di guardia, e ad essere pronte a difendersi. Poi anche l’esperienza fuori dalla palestra, direttamente in strada. “Il corso di autodifesa è certamente una risposta concreta ad un’esigenza che hanno manifestato le donne – ha detto Barichello - e sono contento che la nostra iniziativa che ha ottenuto un grande riscontro sia stata anche d’esempio per altre amministrazioni come Teolo dove ho partecipato al primo incontro”. Intanto a Limena si stanno per concludere i due corsi avviati a novembre, quello base con 60 iscritte e quello avanzato con 50 donne, a cui verrà dato un attestato. Corsi gratuiti che hanno avuto anche uno scopo benefico raccogliendo un contributo che è stato destinato al Centro Veneto Progetti Donna presieduto da Patrizia Zantedeschi. Ba.Tu.
12 Villafranca Opportunità Con il patrocinio dell’Amministrazione sono iniziate le iscrizioni
Al via una primavera di corsi
Comunità parrocchiale
PeR i fedeli PRonTo un iTineRaRio di PRePaRazione alla Pasqua
Si spazia dalla ginnastica dolce all’italiano per stranieri, dal laboratorio di Informatica al corso di cucina base di Manuel Glauco Matetich
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na primavera 2013 ricca di corsi e di iniziative nel comune di Villafranca Padovana. Con il patrocinio dell’amministrazione comunale sono iniziate le iscrizioni per tutti i corsi ancora disponibili e non ancora cominciati. Le iscrizioni sono aperte per le seguenti attività: Corso intermedio di lingua e di letteratura inglese, in via Madonna a Villafranca Padovana presso la Casa delle Associazioni, 15 incontri di 2 ore, ogni lunedì dalle 20.30 alle 22.30. Inizio lezioni lunedì 11 marzo 2013, quota d’iscrizione 65 euro più 15 euro per il libro di testo. Corso di Italiano per stranieri, presso la saletta comunitaria, 10 incontri ogni martedì dalle 19.45 alle 20.45, inizio del corso il 02 aprile 2013. Laboratorio di Informatica multimediale, alla scuola media di Taggì di Sotto, 8 incontri di 2 ore ciascuno, il lunedì dalle 19.30 alle 21.30, inizio lezioni il 15 aprile 2013, costo iscrizione 65 euro. Corso di cucina base, che si terrà nel patronato di Villafranca Padovana, 5 incontri di 3 ore, ogni giovedì dalle 19.30 alle 22.30, inizio corso il 04 aprile 2013, costo di iscrizione 70 euro. Lezioni di Primo Soccorso, presso la sala polivalente comunale, 5 incontri di 2 ore, il mercoledì dalle 20.30 alle
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22.30, inizio lezioni il 13 marzo 2013, quota di partecipazione 40 euro. Corso di ginnastica dolce a pavimento pelvico, a Taggì di Sotto, 6 incontri ogni mercoledì alle ore 19, inizio corso il 10 aprile, costo di iscrizione 40 euro. Serate di incontri sulla tematica del diabete e altre malattie cardiovascolari in collaborazione con l’Asl, 4 incontri con date ancora in via di definizione. Incontri con l’autore, ovvero serate di presentazione di libri, di approfondimenti letterari e di tradizione storica culturale locale e popolare. Anche le date di questi incontri sono ancora
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da definire. Le iscrizioni ai diversi corsi possono essere effettuate direttamente presso la Biblioteca comunale nei giorni di martedì dalle 15 alle 17 oppure il giovedì dalle 9 alle 12. In alternativa ci si può iscrivere all’ufficio Segreteria negli stessi giorni validi per la Biblioteca. Per ulteriori informazioni di qualsiasi natura è possibile contattare l’ufficio Segreteria al numero telefonico 049/9098929 oppure al seguente indirizzo di posta elettronica segreteria@comune. villafranca.pd.it.
oche settimane ci separano dalla Pasqua e in questo periodo di Quaresima la Comunità parrocchiale di Villafranca Padovana sta vivendo un lungo e faticoso cammino fatto a tappe per capire il vero e profondo significato della ricorrenza cristiana. Per i fedeli è pronto un itinerario denso e impegnativo che si propone di promuovere “l’incontro con Gesù” nella vita di tutti i giorni, con l’intento di ri-generare e alimentare la fede di ciascuno, in quest’anno pastorale che proprio al tema della fede è dedicato. Si è iniziato domenica 24 febbraio con un pomeriggio penitenziale presso il conosciuto Santuario della Madonna delle Grazie in cui, ai piedi della Croce, la Comunità ha riflettuto sulla fede da diverse prospettive, alimentandosi al Vangelo e con l’aiuto dei giovani dell’ ACR. Anche gli ormai tradizionali “Quaresimali” dei venerdì sera che, per la loro intensità e valenza formativa sono appuntamenti molto attesi, avranno per tema conduttore quello della fede vissuta in vari ambiti e vedranno la presenza di ospiti di rilievo che, partendo dalle loro particolari esperienze, offriranno spunti di riflessione e stimoli a ragionare e ad interrogarsi sui propri percorsi di fede. E come disse San Paolo, “Se Cristo non fosse risorto, vana sarebbe la nostra Fede”. M.G.M.
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Alcune referenze:
Officine Wartsila Spa (TS), Officine Bernardinello Engineering Spa (PD), Palazzetto dello sport Schio (VI), Piscine comunali Schio (VI) Palazzetto dello sport di Torri di Quartesolo (VI), Cantine Maschio Spa (TV), Cantine Ruggeri Valdobbiadene (TV), Officine Volvo (SE), Concessionario Mercedes (SE)
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14 Villafranca Infrastrutture Prosegue l’iter per l’intervento di messa in sicurezza viaria
Via libera al preliminare della ciclabile lungo Sp 12 L’intervento sarà in due stralci, nel primo verrà messa in sicurezza la strada dall’incrocio con via Madonna fino al ponte su via Porra a Taggì di Spora. Il secondo stralcio completerà il percorso di Barbara Turetta
A
vanza l’iter per la realizzazione dell’importante tratto di pista ciclabile lungo la provinciale 12 a Villafranca Padovana. Del primo stralcio dell’intervento, che complessivamente ha un costo di 1 milione e 750 male euro, è stato approvato il progetto preliminare e convocata la prima conferenza dei servizi fra gli enti interessati dall’intervento. Intervento che prevede di mettere in sicurezza la strada dall’incrocio con via Madonna fino al ponte su via Porra a Taggì di Spora. Il secondo stralcio completerà, invece,
Il caso
Etra realizzerà la condotta fognaria che raccoglierà le acquee nere di Villafranca il percorso ciclabile dal depuratore fino a via Cappellaro. L’iter per la redazione delle fasi progettuali è già a buon punto e ora si dovrà procedere con la fase espropriativa della fascia di terreno necessario per la realizzazione dell’opera alla quale partecipa in maniera importante Etra, circa 1 milione di euro.
enel Taglia i fili, inTeRViene il coMune
N
on è stato semplice, ma alla fine l’elettricità è tornata nell’abitazione di via Roma dopo che l’Enel aveva “tagliato i fili” per il mancato pagamento di una bolletta. Un caso quello che ha affrontato il Comune di Villafranca Padovana che aveva assunto la connotazione dell’emergenza. Nell’abitazione, infatti, vivono anche quattro minori, e la situazione è stata seguita da vicino dal sindaco di Villafranca Luciano
Etra infatti realizzerà la condotta fognaria principale che permetterà di raccogliere le acquee nere di Campodoro e Villafranca e portarle al depuratore. Un intervento che permetterà contestualmente di costruire anche il tratto di pista ciclabile, circa due chilometri di percorso sul lato destro della strada in direzione di Padova che metterà in sicurezza la circolazione di ciclisti e pedoni fino alla frazione di Taggì di Sopra. Recente l’approvazione del progetto preliminare e la convocazione della prima conferenza di servizio
a cui ha partecipato Etra, il Consorzio di Bonifica Brenta, il Comune di Villafranca, la Provincia ed Edison. La prossima conferenza di servizio si terrà il 21 marzo, e ora il Comune procederà con le trattative per gli espropri che dovrebbero risolversi in modo bonario. L’abitato di Villafranca e delle frazioni di Taggì di Sopra e di Sotto, si estende lungo la Provinciale 12 che da Ponterotto sale verso Piazzola sul Brenta. Un lungo rettilineo che con la realizzazione di quest’opera permetterà a pedoni e ciclisti di muoversi in sicurezza.
Salvò. Una vicenda che però si è lasciata dietro una lettera scritta da Salvò al Prefetto di Padova, per segnalare l’atteggiamento rigido dell’azienda che fin da subito aveva ottenuto delle garanzie da parte del Comune. Il sindaco, appena saputo che l’energia era stata staccata, ha scritto subito all’Enel chiedendo di riallacciare la corrente elettrica, proprio per la presenza dei minori, facendosi da garante pe il pagamento. La bolletta non pagata era di dicembre, mentre le successive risultano saldate. Oltre alla lettera il Comune ha cercato di parlare con un responsabile dell’azienda
Ora il Comune procederà con le trattative per gli espropri che dovrebbero risolversi in modo bonario
ma la risposta è stata: “La corrente verrà riallacciata solo a bolletta pagata”. “Abbiamo sopperito alla necessità immediata del pagamento della bolletta facendo leva sulla solidarietà della comunità, avviando poi tutte le dovute procedure da parte degli uffici comunali – ha detto il sindaco – ma ci è voluto ancora un po’ di tempo prima che la corrente venisse riallacciata. Una rigidità assoluta da parte di Enel, che forse poteva anche dimostrare un po’ di flessibilità in un momento non facile per tutti”. Una vicenda di cui è stato informato anche il Prefetto di Padova. Ba.Tu.
CONVENZIONE CON CARITAS E GRUppO TERZA ETà pER AIUTARE ChI è IN DIffICOLTà
S
egnali di crescita della domanda occupazionale per i settori agroalimentare, tessile, lavoro domestico, terziario professionale, negativi invece quelli per edilizia, metalmeccanica, commercio, ristorazione e turismo. Sono i dati raccolti dall’Osservatorio sul mercato del lavoro della Provincia di Padova, riferiti all’andamento occupazionale dei primi nove mesi del 2012, a fornire il quadro della situazione nei territori della provincia. Dati che sono stati alla base del convegno “Il lavoro oltre la crisi” organizzato dal Comune di Villafranca Padovana, in collaborazione con l’associazione PerCorsi”. Per quanto riguarda le fasce di età l’andamento dell’occupazione continua ad essere segnato da una sofferenza per i lavoratori under 30, forte il calo delle assunzioni (-28,4%), mentre un meno 14,2 % delle assunzioni è stato registrato per le fasce d’età dei 30-40enni. Meno investita dalla tendenza decrescente la meno consistente fascia di età degli over 50. Dati sulla disoccupazione che rispecchiano la situazione che da alcuni anni si sta vivendo anche a Villafranca Padovana. Difficoltà lavorative che hanno avuto come conseguenza l’incremento del numero delle famiglie che hanno problemi economici. Una problematica che l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Luciano Salvò, sta affrontando su più fronti. Di questi ultimi giorni è la nuova convenzione sottoscritta fra il Comune, la Caritas di Villafranca, il
L’occupazione continua ad essere segnata da una sofferenza per i lavoratori under 30 gruppo Terza Età, le quattro parrocchie e la pro loco, per collaborare negli interventi che hanno come obiettivo quello affrontare situazione di disagio sociale a favore di famiglie che stanno affrontando uno stato di bisogno. Si concretizzano così le proposte che erano emerse durante i lavori del tavolo di confronto che Salvò aveva attivato con le realtà associative che operano nel territorio e che possono essere la “sentinella” dei bisogni delle famiglie. La convenzione da vita ad progetto che assicura aiuti di generi di prima necessità, oltre che economici, alle persone in difficoltà in stretta collaborazione con i servizi sociali. Ba.Tu.
Appronfondimento 15 Effetti della crisi
Sempre più auto senza assicurazione sulle strade di Alessandro Abbadir
L
a crisi provoca un fenomeno inaspettato e pericoloso: sulle strade della nostra regione circolano sempre più auto prive di copertura assicurativa e con la revisione scaduta. Il fatto è certificato dai controlli fatti dalle forze dell’ordine sul territorio e anche in altre parti del territorio italiano. Di fatto in circolazione ci sono auto che sono delle vere e proprie mine vaganti sia dal punto di vista della sicurezza (vengono fatte circolare nonostante non abbiano passato la revisione), sia da punto di vista giuridico (senza assicurazione: se si fanno incidenti o si paga in proprio i danni o si rischia di provocare danni a terzi non risarcibili). In Veneto la percentuale dei veicoli trovati senza la classica Rc auto non è altissima rispetto ad altre zone d’Italia, ma comunque in costante aumento rispetto a 5 anni fa, quando le auto senza assicurazione si stimava fossero solo qualche decina di migliaio, insomma un dato che da decenni era fisiologico. Ora l’impennata, la gente non ha soldi e rischia viaggiando senza assicurazione. I veicoli che circolano in Italia senza assicurazione obbligatoria Rc auto sono au-
A Verona nel 2012 sono stati 34 i multati per mancata copertura assicurativa con incidente mentati rispetto ai tre milioni stimati dall’Aci nel 2011. Lo confermano i primi dati della Polizia stradale, che ha avviato controlli mirati su tutto il territorio nazionale. Sono stati fatti posti di blocco con 160-170 pattuglie schierate contemporaneamente in alcune regioni. Nelle prime due operazioni della Polizia stradale, svolte il 20 dicembre 2012 e il 31 gennaio scorso, la percentuale dei mezzi risultati scoperti si aggira su una percentuale a livello nazionale del 6-7%. Applicando questa percentuale all’intero parco circolante italiano (49,2 milioni di veicoli), si ottengono cifre sui 3,4 e 3,5 milioni. Ci sono dati come quelli della Sicilia con il 14 % e la Calabria con il 13% davvero preoccupanti. Ma ci sono anche regioni del sud virtuose, come la Puglia con il 2,7% delle auto senza assicurazione. In Veneto circolano circa 3 milioni di veicoli circolanti (dati ufficiali del 2010) dei quali, dalle stime della Polizia e dell’Aci, il 3,8 % viaggerebbe senza assicurazione, cioè quasi 115 mila veicoli. Le province in cui vi è il più alto rapporto tra auto circolanti (e quindi potenzialmente anche più ad alto rischio che circolino senza assicurazione)
In Veneto circolano circa 3 milioni di veicoli dei quali, il 3,8% viaggerebbe senza assicurazione, cioè quasi 115 mila automezzi
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In Italia è previsto un Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada gestito dalla Consap ed abitanti sono Treviso e Vicenza (62 auto ogni 100 abitanti), seguite da Verona e Rovigo (61), Belluno e Padova (60) ed infine da Venezia (52). Ci sono dati che emergono dai controlli specifici nelle singole provincie che fanno riflettere. A Verona ad esempio nel corso del 2012, i vigili hanno scoperto 481 veicoli sprovvisti di assicurazione, un vero e proprio record negli ultimi cinque anni. Nell’anno precedente le violazioni accertate erano state 428 e nel 2010 solo 385. Nel 2012 sempre a Verona quindi sono stati 34 i conducenti multati per la mancata copertura assicurativa a seguito di sinistro stradale. Multe decisamente “salate”, perché il codice della strada prevede sanzioni fino a 3.366 euro con il sequestro del veicolo. I dati dimostrano che la guida senza assicurazione insomma si è radicata anche in una città veneta tra le più forti a livello economico. Ma i disagi non mancano nemmeno a quegli automobilisti in regola che, loro malgrado, si trovano coinvolti in incidenti con altri veicoli sprovvisti di copertura assicurativa. Cosa fare in questi casi? A rispondere è Carlo Pognici avvocato della Federconsumatori di Venezia.“In Italia - spiega Pognici - è previsto un Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada gestito dalla Consap (Concessionaria per i Servizi Assicurativi Pubblici) predisposto per risarcire tutti coloro che hanno subito un incidente con un veicolo non assicurato. Il Fondo di Garanzia prevede risarcimenti nel caso in cui avvenga un sinistro con veicoli in circolazione contro la volontà del proprietario o con mezzi spediti nel territorio italiano da un altro Paese dell’Unione europea. È prevista una copertura assicurativa anche nel caso in cui avvenga un incidente con un veicolo estero con targa non corrispondente”. In ognuno di questi casi il danneggiato deve inoltrare richiesta di risarcimento con raccomandata alla Consap e all’impresa designata. Info www.consap.it, insieme ad un modulo per la domanda. In quarant’anni di attività il Fondo di Garanzia ha versato risarcimenti per oltre sei miliardi di euro relativi a 1,3 milioni d’indennizzi.
12 16
VIAGGIO IN
PROVINCIA
Il nuovo anno accademico Alla cerimonia inaugurale dura presa di posizione
PADOVA
Università: “Vergognosi tagli al diritto allo studio”
Un momento dell’apertura dell’anno accademico all’Università di Padova
Il rettore Zaccaria denuncia l’impoverimento progressivo degli atenei e torna sull’ospedale di Emanuele Masiero
N
on è più tempo di fastose cerimonie e ricche parate, nemmeno all’Università di Padova, costretta a fare i conti con i tagli alla ricerca e le ristrettezze di bilancio. Così anche l’inaugurazione dell’Anno Accademico numero 791 è stata più sobria e breve del solito, con il merito di portare in primo piano i problemi legati al diritto allo studio e alla ricerca. Applausi e consensi dal folto pubblico presente al Bo per il discorso del Rettore Giuseppe Zaccaria, che ha centrato il suo discorso è stato proprio sui tagli al budget universitario. “I vergognosi tagli al diritto allo studio - ha detto - e il fatto che il costo totale per laureato sia in Italia inferiore del 31% rispetto a quello europeo, comportano il rischio concreto che l’Italia cancelli in pochi anni le conquiste dei padri fondatori della Repubblica in tema di diritto allo studio, portando ad una istituzione universitaria per pochi e non per tutti i capaci e meritevoli. Nel corso di quest’anno - ha aggiunto il Rettore - molti atenei italiani non avranno i soldi per pagare gli stipendi ai loro dipendenti e per loro si sta già ponendo in modo drammatico il problema della sopravvivenza. Ma anche noi, che grazie al bilancio perfettamente in ordine degli ultimi anni e alla cospicua capacità di autofinanziarci, non solo continueremo a vivere, ma non opereremo alcun taglio alla ricerca, alla didattica, all’internazionalizzazione e ai servizi agli stu-
denti, poco avremo di che rallegrarci. Infatti, ci è precluso Luca Zaia, ma il suo vice Marino Zorzato. “Alla riunione di crescere, impedendoci di correre più speditamente, come del comitato tecnico sul nuovo ospedale Regione, Comune, vorremmo e sapremmo fare, se solo ci fosse riconosciuta la Provincia, azienda ospedaliera e università hanno la possibilità di dare il via definitivo all’iter che dovrebbe portare alla quota premiale che ci siamo meritati. La nostra Regione mostra capacità di resistere alla cri- fase progettuale delle strutture del nuovo ospedale policlisi, ma senza un potenziamento delle reti formative e di nico. Siamo fiduciosi che dal Governo arrivino gli impegni di spesa utili a passare rapidamente ricerca, senza una strategia che ponga alla fase propriamente progettuale e al centro dei progetti le università nella “La costruzione successivamente al cantiere di questa loro sinergia e convergenza collabora- del nuovo grande opera fondamentale non solo tiva non vi potrà essere una politica di Policlinico è indispensabile per Padova ma per tutto il Veneto in sviluppo del territorio”. maniera da arrivare ad una casa della Non poteva mancare l’accenno per l’eccellenza” medicina che mantenga di assoluta ecall’ospedale e al progetto del nuovo nosocomio oggetto di un lungo confronto con la Regione. cellenza europea a nostra sanità regionale”. Al termine della cerimonia, come da tradizione, hanno “C’è una priorità , del tutto fondamentale, affinchè Padova mantenga la tradizione di eccellenza dei propri studi: quel- fatto simpatica irruzione nell’aula magna i goliardi che, con la della costruzione del nuovo ospedale-policlinico. È una uno studente di origini africane al seguito travestito da Papa struttura di cui l’Ateneo, la scuola di medicina, la città e la nero, hanno donato al rettore Zaccaria la tradizionale gallina regione hanno sempre più vitale bisogno per continuare a padovana, bianca, ribattezzata “papale” per l’occasione. La essere competitivi in quell’integrazione delle funzioni for- goliardia ha portatao una ventata di buonumore che però mative, scientifiche ed assistenziali che è il ’proprium’ della non è bastata a stemperare la tensione per lo stato di samedicina universitaria. Attendiamo dal presidente Zaia una lute dell’università padovana che, pur confermandosi tra gli parola definitiva, che ci garantisca la realizzabilità di que- atenei d’eccellenza a livello europeo, deve fare i conti con sto progetto così fondamentale per Padova”. A rispondere il progressivo impoverimento di risorse per gli studenti, per i in aula magna non era presente il presidente del Veneto docenti e per chi fa ricerca.
fONDAZIONE CASSA DI RISpARMIO fINOTTI RESTERà IN SELLA fINO A 89 ANNI
L
a Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, istituzione che ogni anno finanzia progetti e iniziative culturali e sociali sul territorio per decine di milioni di euro, sceglie la continuità e affida nuovamente il timone al presidente Antonio Finotti. Ad 84 anni d’età è stato riconfermato infatti alla guida della Fondazione per altri cinque anni, probabilmente un record nel panorama delle fondazioni bancarie e non solo. Il Consiglio Generale della Fondazione Cariparo ha confermato con voto palese e all’unanimità Antonio Finotti alla presidenza dell’Ente per il prossimo quinquennio. Il nuovo mandato decorrerà dal 14 aprile, giorno successivo alla scadenza dell’attuale mandato, e si concluderà, come previsto dallo Statuto, il 13 aprile 2018.
Finotti, classe 1928, ricopre dal 2003 la carica di presidente della Fondazione di cui è stato, dal 1997, segretario generale. Attualmente è componente del consiglio e del Comitato di presidenza dell’Acri (Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa). Nel 2007 l’Università di Ferrara gli ha conferito la laurea honoris causa in giurisprudenza. Già direttore generale della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, della Cassa di Risparmio di Verona e di Unicredito, ha fatto parte di diversi consigli di amministrazione di società bancarie (Mediovenezie, Banco di Napoli, Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone). È stato inoltre sindaco effettivo della Cassa depositi e prestiti. Adesso ha davanti a se altri cinque anni a capo di una delle più importanti fondazioni bancarie italiane. E.M.
La voce degli studenti
“Poche PRosPeTTiVe PeR i RiceRcaToRi”
A
nche la rappresentante degli studenti universitari Chiara De Notaris non ha nascosto, nel suo intervento all’apertura dell’anno accademico, la preoccupazione per il futuro della ricerca. “Purtroppo i tagli e la riforma universitaria stanno producendo i loro effetti anche per quanti fanno della ricerca la loro professione. - ha detto - Ci riferiamo a dottorandi e assegnisti che assieme costituiscono ormai ben più del 50% del personale che ogni giorno contribuisce a mantenere questo Ateneo ai suoi elevati livelli nella ricerca. Solo il 7% degli attuali assegnisti, però, potrà ambire a un posto stabile nella nostra Università, percentuale in linea con quelle nazionali. Questo a causa dei tagli degli scorsi anni e del blocco del turnover a cui gli atenei sono ancora sottoposti. Ci sembra evidente l’enorme sproporzione di queste cifre. E.M.
Spazi Spazi Aperti aperti 13 17 I dati dell’Arpav La spesa per abitante è più “leggera” nei piccoli comuni, ache se non mancano alcune eccezioni
Differenziata, ma quanto ci costi... Nei Comuni più grandi il prezzo medio pro capite supera i 100 euro mentre nei paesini si scende sotto i 60 euro
Ad incidere sui prezzi anche la presenza o meno di aree industriali
di Emanuele Masiero
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iccolo è bello? A volte si e a volte no, dipende dalla faccia della medaglia. Possiamo riassumere così la situazione costo per abitante della tariffa rifiuti in provincia di Padova. Un dato che premia quasi sempre i Comuni più piccoli dove la gestione è più semplice, ma dove spesso mancano anche servizi aggiuntivi. In ogni caso il primato di Comune “più economico” è conteso tra Barbona e Villa Estense che vantano la minor spesa per abitante nella raccolta e nella gestione dei servizi legati ai rifiuti solidi urbani. Con 57,24 euro (il dato è dell’Arpav riferito al 2011) Villa svetta nella speciale classifica provinciale. Barbona perde il podio per un soffio con i suoi 57,88 euro: 62 centesimi di differenza motivati tuttavia da un curioso servizio aggiuntivo. Ogni utente di Barbona si vede consegnare a casa, prima dell’inverno, un sacco di sale da 25 chili, per disgelo neve. Al terzo posto per economicità spiccano Grantorto (60,85), Santa Giustina in Colle (64,01) e Trebaseleghe (64,18). Rimanendo nella Bassa, si difendono bene Ospedaletto Euganeo (64,55), Terrassa Padovana e Vescovana (65,34), Cartura (66,73), Sant’Urbano (67,69), Saletto (68,95), Anguillara Veneta (70,41),
Pozzonovo (70,97). I costi sono decisamente più alti nelle città con più abitanti (Conselve 96,97, Montagnana 112,59, Monselice 120,17), anche se spiccano i bassi costi di Este, che spende “solo” 84,03 euro. “E’ un risultato frutto di un sistema di raccolta differenziata collaudato - ha commentato il sindaco Giancarlo Piva - che conferma la diminuzione di costi all’aumentare del riciclaggio. E poi la presenza di Sesa ci sgrava dalla spesa dei servizi accessori, che la società offre alla città in cambio del disagio per la sua permanenza, peraltro ridotto al minimo in questi anni”. Già, perché tra i fattori che fanno aumentare la spesa ci sono anche i servizi legati alla gestione dei rifiuti: a Barbona, per esempio, la raccolta del secco non riciclabile avviene una volta ogni due settimane, mentre in altri Comuni (come ad esempio Monselice) la stessa raccolta viene fatta quattro volte ogni due settimane. Sempre a Barbona mancano servizi aggiuntivi su chiamata come raccolta oli, toner esausti e indumenti usati, così come manca un ecocentro, la cui attività si ripercuote sulle spese di gestione. Anche l’assegnazione dell’impianto di smaltimento della frazione secca crea una forte disparità: conferire
pROSSIMA STANGATA CON LA TARES
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assando da “costo per abitante” a “tariffa per abitante” i conti cambiano alla grande. E il confronto extra provinciale diventa doveroso, mettendo in luce un risultato sorprendente: la bassa padovana è un territorio virtuoso. Nonostante le differenze territoriali e morfologiche, la gestione nella Bassa rappresenta un’eccellenza nazionale, garanzia di risparmio per i cittadini e rispetto per l’ambiente. I dati non mentono: la tariffa del Bacino Padova Tre per abitante è di 58,69 euro, minore rispetto ai 67,97 euro di Etra (alta padovana), ai 66,52 di Acegas-Aps (Padova e cintura), ai 72,33 di Veritas (provincia di Venezia), ai 69,55 di Ecogest (provincia di Rovigo) e ai 78,01 del Consorzio Priula (provincia di Treviso). Per i responsabili dei Bacini Padova 3 e Padova 4 il dato è ancora più eclatante se considerate le differenze morfologiche del territorio preso in esame: “pensare che ci sia un risparmio rispetto alla provincia di Rovigo, ma anche rispetto alla città di Padova, è un dato che porta ad una sola conclusione: nonostante le differenze territoriali e morfologiche (da vaste aree rurali a zone ad alta concentrazione industriale), la gestione nella bassa padovana rappresenta un’eccellenza nazionale, garanzia di risparmio per i cittadini e rispetto per l’ambiente”. Per il futuro però bisognerà fare i conti con la nuova arrivata Tares che ha definitivamente mandato in pensione Tia e Tarsu. Secondo la logica dell’ex Governo Monti, il nuovo tributo dovrebbe garantire maggiore equità e far pagare in base all’effettiva pro-
Raccolta dei rifiuti duzione di rifiuti. Nella realtà invece, non si sono ancora visti questi effetti e la riscossione della Tares è stata rinviata a luglio 2013. Nell’importo della bolletta sarà infatti inclusa una maggiorazione (che andrà dai 30 ai 40 centesimi di euro per mq) che servirà a coprire i servizi “indivisibili” ovvero illuminazione pubblica, verde pubblico e simili. Resta comunque certo che non sarà ancora possibile ottenere la pesatura dei rifiuti che produciamo. Ad oggi infatti non esistono sistemi di pesatura omologati e trasportabili, senza contare che sarebbero comunque operazioni impossibili da fare a bordo strada dai mezzi che quotidianamente effettuano il servizio porta a porta. L’unica ipotesi credibile resta la creazione di piccoli ecocentri di quartiere, ma questa soluzione creerebbe almeno due problemi. In primis non si effettuerebbe più la raccolta porta a porta e le abitudini dei cittadini dovrebbe mutare radicalmente. In secondo luogo, in centri di grandi dimensioni, i problemi logistici sarebbero più che evidenti. E.M.
La raccolta differenziata rappresenta una voce di spesa tutt’altro che trascurabile per le famiglie padovane alle prese con continui aumenti delle tariffe. nella discarica di Sant’Urbano ha un costo di 101 euro a tonnellata, mentre portare il secco nella discarica di Este comporta un costo di 139. Altro dato sensibile è la presenza o meno di zona industriale. Prendendo due comuni di pari abitanti, ovvero Limena e Loreggia, nel primo il costo per abitante è quasi il doppio del secondo: la zona industriale di un Comune come Limena incide forte. Degna di nota, nella stima del costo, è poi la presenza di flussi turistici: i 162,27 euro spesi per abitante da Abano Terme sono dovuti in parte anche allo smaltimento delle immondizie lasciate dai turisti e dallo spaz-
zamento più frequente delle strade. In ogni caso bisogna tenere presente che il dato fornito è il costo per abitante e non la spesa che ogni abitante deve sostenere. Quindi prendere quel valore e moltiplicarlo per il numero di componenti di una famiglia è un’operazione assolutamente senza senso. E’ importante inoltre considerare la macro suddivisione tra utenze domestiche e non domestiche che rappresenta la garanzia di una tariffa più equa possibile: è chiaramente più elevato il costo di gestione dei rifiuti legati alle attività produttive. Pertanto sarebbe idealmente molto meglio avere il maggior numero di utenze domestiche nel proprio Comune.
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Mondo Scuola 15
La denuncia Il Coordinamento Studentesco di Padova ha realizzato un dettagliato e drammatico dossier fotografico
“La scuola crepa”, gli studenti in piazza di Emanuele Masiero
C
he la maggioranza degli edifici scolastici si presenti alquanto malridotta non è una novità. A Padova e provincia, tranne alcune eccezioni ed esclusi i nuovi stabili, gran parte delle scuole mostra il segno degli anni e avrebbe bisogno di interventi di restauro anche per mettere in sicurezza le migliaia di studenti che ogni giorno le frequentano. Stavolta a lanciare l’allarme sono proprio gli studenti padovani, che il primo marzo hanno esposto le immagini del reportage fotografico “La Scuola crepa” in piazza Antenore, di fronte alla sede della Provincia. Una carrellata impietosa sebbene sia limitata ad alcuni istituti cittadini, ma che rende l’idea dello stato di salute degli edifici scolastici padovani. Il Coordinamento Studentesco di Padova ha consegnato le immagini alla Provincia e all’Ufficio Scolastico, chiedendo di non perdere altro tempo e di intervenire almeno nei casi più gravi. Infiltrazioni e crepe, tetti in amianto sulle palestre e le pensiline per le bici, soffitti scrostati, servizi igienici da sistemare, scale antincendio poco sicure: la lista potrebbe continuare, spiegano gli stessi studenti. “Ogni giorno continuiamo ad andare a scuola in luoghi fatiscenti, totalmente
insicuri, pericolanti e non conformi alle leggi! Non si può risparmiare sulla sicurezza dei ragazzi che ogni giorno attraversano un luogo pubblico che dovrebbe essere adeguato ad accogliere centinaia di persone. Per questo, dopo aver raccolto le foto delle malridotte scuole padovane, abbiamo deciso di richiamare l’attenzione su questo problema tramite una mostra fotografica davanti la provincia, proprio l’organo preposto ad occuparsi della “struttura scuola”. Non abbiamo più intenzione di guardare le crepe che si allargano nei muri, le porte che si staccano dai cardini o i tetti in amianto che aspettano ancora di essere rimossi. Vogliamo che ci venga garantita la sicurezza nelle scuole che dobbiamo vivere tutti i giorni. Non si può rischiare la vita a scuola: il nostro è un urlo rabbioso che vogliamo far arrivare fino ai vertici delle strutture amministrative, affinché sia tutelata la vita stessa degli studenti, e non tanto i profitti che ne derivano. Ci riprenderemo tutto: le scuole che crollano sono la rappresentazione più chiara di quello che è lo smantellamento totale del nostro futuro”. Il reportage fotografico si concentra su alcuni istituti padovani: il liceo Marchesi-Fusinato (centrale, sedi Arcella, Bronzetti e via
Non solo muri scrostati e soffitti invasi dalla muffa ma anche pericolose fessure sulle pareti e amianto sui tetti
Due momenti della manifestazione degli studenti a Padova
Divisione Folgore) e gli istituti San Benedetto da Norcia, Valle, Ruzza, Belzoni e Severi. Spiccano, immortalate dall’obiettivo, le tante magagne strutturali: crepe di oltre un metro, tubi corrosi, muri e soffitti scrostati. Preoccupa, poi, la sinistra presenza di amianto all’agrario San Benedetto da Norcia. Al MarchesiFusinato sono in amianto alcune tettoie per biciclette, mentre nella sede dell’Arcella manca la scala antincendio. Al Valle una curiosità: l’ufficio tecnico è stato ricollocato addirittura
in bagno, dove ogni giorno è costretta a lavorare una persona in mancanza di spazi adeguati. Insomma, ce n’è per tutti i gusti, e non va certo meglio in provincia dove, pur non mancando diversi nuovi istituti, ci sono edifici che richiederebbero interventi di ristrutturazione e messa in sicurezza. Gli studenti affermano che questo è solo il primo passo e si dicono pronti a tornare nuovamente in piazza se non vedranno segnali concreti da parte delle istituzioni. www.renault.it
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20 16 Personaggio Psicoterapeuta Dopo un intenso percorso universitario opera nel padovano
“Disagio psicologico da non sottovalutare”
Eleonora Florio si è laureata in neuropsicologia a Trieste e specializzata a Padova e Verona, è stata ricercatrice a Trento
Eleonora Florio: “Il mio cuore batte per la ricerca mi dedico ai giovani, serve capacità di ascolto” di Emanuele Masiero
A
32 anni vanta già un curriculum invidiabile: laurea all’università di Trieste in neuropsicologia, scuola di specializzazione a Padova in psicoterapia cognitivo comportamentale, medicina delle dipendenze a Verona e ricercatrice all’università di Trento. E’ Eleonora Florio, psicoterapeuta di Este che del curare i giovani della bassa padovana ne ha fatto il suo “piatto forte”. La ricetta del suo successo? Sguardo penetrante e un’infinita capacità di ascoltare. Non c’è che dire, hai un bel curriculum. Ma paroloni a parte, come descriveresti il tuo lavoro? “Il mio cuore batte per la ricerca, ma dal 2011 ho dovuto abbandonare quella strada a causa delle riforme che hanno tagliato i fondi...”. Quindi? “Ho trovato altre strade per continuare
ad esercitare questa professione, mantenendo nel contempo una vocazione di sperimentazione e ricerca, calata nel territorio della bassa padovana”. E’ stato un percorso difficile? “A tratti si. La figura della psicoterapeuta è vista come una persona che “cura i matti”...”. Ah... lo pensavo anch’io. Non è così? “Assolutamente no. Io aiuto a risolvere i problemi della gente”. Ad esempio? “Beh, il disturbo d’ansia è il più comune, ma in generale intervengo quando c’è un disagio psicologico”. Ah beh allora... “Non è una questione su cui essere superficiali. La mente è molto potente e il disagio psicologico deve essere preso in considerazione tanto quanto quello fisico.
“viziati”? Una volta non c’erano questi problemi. “E’ sbagliato pensarla così. Una volta i problemi c’erano eccome, ma non si curavano e magari chi soffriva di qualche disturbo a 50 anni non usciva più di casa”. Ok voglio crederti. Ma come si fa a capire quando serve l’aiuto dello specialista? “Ci sono vari segnali, ma in generale quando hai un disagio che ti limita nella vita quotidiana. Insomma quando non riesci più a fare quello che vorresti”. E come ci si deve comportare? “In prima battuta è bene essere fiduciosi perchè i problemi si possono risolvere. Le persone sono un po’ scoraggiate. Non sempre c’è l’informazione necessaria”. E lo specialista come entra in gioco? “Io chiedo alle persone come posso aiutarle. Interpreto le loro parole per capire
In entrambi i casi bisogna rivolgersi ad uno specialista”. Quindi come vado dal dermatologo dovrei anche andare dal psicologo? “Certo. Se trascurati i disturbi della mente rischiano di cronicizzarsi, mentre se presi per tempo c’è un’altissima probabilità di risolverli e maggiore efficacia della terapia”. Ma non è una tematica da telefilm americano? Insomma, nella bassa soffriamo di crisi d’ansia? “Tanto quanto Padova o altri capoluoghi. Le difficoltà della vita non fanno sconti in base alle differenze morfologiche del territorio”. Qual è l’identikit del paziente tipo? “Seguo tantissimi giovani. Dai 18 ai 40 anni. Ma questo perchè i più giovani non hanno pregiudizi e capiscono che si va dallo psicoterapeuta per risolvere i problemi”. Uhm... e se invece i giovani fossero
6 aprile / 17 novembre 2013
VIAGGIO NELLA TERRA DEI VENETI ANTICHI Padova /
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quali sono i problemi e poi definisco insieme il percorso migliore”. E quali sono i disagi più comuni? “Paura di parlare in pubblico, uscire di casa, affrontare delle persone o fare brutta figura...”. Come ci si organizza poi? “Di solito due o tre incontri servono per capire il problema e poi si definiscono gli obiettivi della terapia”. Provo a fare il tuo lavoro... dimmi due passioni e due aspetti del tuo carattere... “Passioni, tango argentino e politica. Del carattere... a volte timida, ma determinata”. Chiudiamo svelando un tuo segreto... hai mai sofferto d’ansia? “Certamente. Per un periodo della mia vita ho avuto attacchi di panico. Non c’è nulla da vergognarsi”.
Cultura provinciale 21 17 L’esposizione Dal 20 aprile al 15 luglio la mostra antologica ai Musei Civici di Padova
L’alba del ‘900 nell’arte di Valeri Fratello del poeta Diego, Ugo è stato definito il Toulouse Lautrec italiano, cantore della modernità di Laura Organte
P
adova dedica una mostra antologica unica nel suo genere al Toulouse Lautrec italiano, Ugo Valeri. All’indomani del centenario della morte che ne troncò la vita a trentasette anni, quando cadde da un balcone di palazzo Pesaro a Venezia, la Banca di Credito Cooperativo di Piove di Sacco (sua città natale) e il Comune di Padova, propongono al grande pubblico la sua opera, in mostra dal 20 aprile al 15 luglio 2013 ai Musei Civici, sotto la curatela di Virginia Baradel e Federica Luser e con la direzione di Davide Banzato. Un’occasione unica per conoscere questo “straordinario interprete del gusto della modernità che inebriò la nascita del XX secolo”, come lo definisce l’assessore alla cultura, Andrea Colasio. Caparbio e ribelle, il fratello del poeta Diego Valeri visse al di fuori degli schemi preordinati del mondo artistico, seguendo la propria indole insofferente che lo costrinse a una vita raminga alla ricerca di quei gruppi di artisti, definiti all’epoca “scapigliati”, con
eVenTi e MosTRe
cui condivideva lo stesso stile di vita. Padova, Venezia, Bologna, un breve soggiorno a Napoli, poi Milano e quindi nuovamente Venezia, sono le tappe fondamentali della sua vita artistica. Divenne il poeta della strada che dipinse senza veli, attingendo a un campionario di uomini e donne assolutamente variegato: le sartine, i dandies, i ricchi borghesi, i frequentatori di teatri, le ballerine, tutti immersi nel proprio mondo fatto di feste popolari, rappresentazioni teatrali, case di tolleranza. Disegnatore abilissimo si lasciò trasportare dal proprio estro, affidando alla linea il ruolo di protagonista, una linea che costruisce i corpi, li fa volteggiare e avvitare ai limiti della caricatura. Un gusto grafico che lo portò a essere uno dei maggiori illustratori italiani, sue opere apparvero nel primo decennio del 1900, su riviste quali “La Lettura”, “Illustrazione Italiana”, “Varietas”, “Secolo XX”, “Italia Ride” e libri di Marinetti, Neera, Cavicchioli, Notari. Negli spazi espositivi dei Musei civici le sue opere – oltre un centinaio, tra cui degli inea cura di Laura Organte
MARCO PAOLINI “ITIS GALILEO” In scena al Teatro Geox il 12 aprile Marco Paolini con lo spettacolo “Itis Galileo”. L’obbiettivo dell’attore veneto in questo spettacolo teatrale è quello di coinvolgere nel ragionare, non solo nel raccontare, arrivare a una situazione in cui il pubblico non sia seduto tranquillo, sapendo di dover fare lo spettatore e basta. Va in scena a teatro un dialogo, anche se non proprio sopra i massimi sistemi, ma almeno su di un “minimo comune e multiplo”.
IL SASSOFONO NORVEGESE DI GARBAREK Il famoso sassofonista norvegese Jan Garbarek sarà a Padova il 13 aprile, in esclusiva per il Nord Italia, nella suggestiva sede del Salone più grande e famoso d’Europa, per un concerto internazionale con il quartetto vocale “The Hilliard Ensemble”, evento dalla rara spiritualità e dal forte potere emozionale. “Officium novum” – questo il titolo del progetto – “unisce il sacro e il sassfofono”, come ha sottolineato il New York Times, offrendo atmosfere uniche.
ELIO E PROSSEDA AL VERDI IL 22 MAGGIO Dopo il successo a Sanremo, con la “Canzone mononota” Elio apre a Padova il tour del suo recital con il pianista Roberto Prosseda. Lo spettacolo “Bianchi, Rossini e Verdi”, in scena al teatro Verdi mercoledì 22 maggio, è un divertente, originale e raffinato viaggio nella musica italiana da Verdi a Rossini, ai brani degli anni Trenta e Quaranta di Gabriele Bianchi e alle canzoni moderne del compositore contemporaneo Luca Lombardi, che vedranno Elio interprete del “Rigoletto” e del “Barbiere di Siviglia”.
Un dettaglio di uno dei quadri di Ugo Valeri, “In salotto” diti - saranno messe a confronto con quelle degli altri protagonisti della pittura italiana a cavallo tra Ottocento e primo decennio del Novecento, stagione di cui Valeri fu effervescente protagonista. Provenienti da istituzioni museali e collezioni private, le opere in mostra evidenziano come elemento principe il suo segno rapido e corsivo che suscita con formidabile destrezza i moti delle figure: la linea diventa una serpentina che costruisce
i corpi, li fa volteggiare e contorcere fino al limite della caricatura, con un ritmo sfrenato che si diluisce d’un tratto, per effetto dell’acquarello, in un’atmosfera rarefatta. Differente il risultato invece negli splendidi dipinti a olio che hanno un respiro più simbolista, più largo e pacato, anche se non cancellano la veemenza tipica del suo stile come in Autunno e Primavera, La Sagra e La Popolana.
VeneTKens Le antiche radici della terra veneta
L
e antiche radici del territorio veneto saranno oggetto della mostra Venetkens, aperta al pubblico dal 6 aprile al 17 novembre 2013 a Palazzo della Ragione. “Nel percorso espositivo – afferma Leandro Comacchio, assessore provinciale alla Cultura e identità veneta – saranno esposti complessivamente quasi duemila oggetti, provenienti da indagini archeologiche recenti e da scavi del passato, custoditi nei Musei di diverse regioni o nei depositi della Soprintendenza archeologica del Veneto”. L’esposizione è finalizzata a presentare la cultura dei Veneti antichi su base scientifica, ma con grande attenzione all’aspetto emozionale che deve accompagnare il visitatore lungo il percorso; di qui le suggestioni sonore e vocali, le postazioni multimediali interattive e le ricostruzioni fisiche e virtuali delle principali evidenze archeologiche. L.O.
Università Al via le lezioni, anche on line, della “Schola del Bo”
La cultura non va in pensione ex docenti del Bo in cattedra I l Bo apre le porte alla cittadinanza e invita appassionati, curiosi e amanti della cultura ad assistere ad uno straordinario ciclo di lezioni tenuto da una squadra di docenti che, conclusa l’attività didattica istituzionale ha deciso di mettere a disposizione della città le proprie competenze. “E’ un’occasione che fa crescere la città – afferma il rettore Giuseppe Zaccaria nel presentare la “Schola del Bo” – e che consente a ciascuno di approfondire, di cogliere il senso di ciò che siamo contro l’involuzione culturale imperante”. La “Schola del Bo” intende proporre a tutta la cittadinanza un ciclo di lezioni interdisciplinari – dal cinema alla fisica, dal diritto alla medicina, dall’arte all’astronomia – con un’ampia gamma di argomenti, per disegnare un percorso di cultura originale che consenta a molti di coltivare e approfondire interessi e passioni da cui trarre nuovi stimoli di ricerca e di riflessione, non filtrati dai media, ma vissuti in prima persona. Per raggiungere questo scopo, il progetto, coordinato da Saveria Chemotti, Umberto Curi, Walter Pisent e Giorgio Tinazzi, si avvale dell’alto profilo professionale offerto da un gruppo di docenti dell’Università di Padova che, pur avendo concluso la loro attività didattica
Il Teatro Ruzante di Padova ospita le lezioni il sabato mattina istituzionale, si rendono volontariamente disponibili a divulgare e condividere il loro prezioso bagaglio di ricerca e la loro lunga esperienza di studiosi. L’amministrazione comunale ha aderito con entusiasmo a questa importante iniziativa del nostro Ateneo, a conferma dell’intensa collaborazione tra le due istituzioni collaborando alla realizzazione dell’evento. Tutte le lezioni saranno registrate dal servizio del Centro multimediale di Ateneo e collocate nel sito http://www.unipd-cmela.it/no-
vita/lascholadelbo/ a disposizione degli interessati, dove si potrà consultare anche il programma dell’evento. Il ciclo di lezioni si svolgerà ogni sabato mattina tra il 2 marzo l’8 giugno 2013, dalle ore 10 alle 12, presso il Teatro Ruzante in Riviera Tito Livio a Padova. La partecipazione è gratuita e aperta a tutti, senza alcuna limitazione per età o di titolo di studio. All’inizio di ogni lezione sarà possibile iscriversi al Corso per poter ricevere informazioni utili alla partecipazione. L.O.
Relax e svaghi primaverili a Kranjska Gora Kranjska Gora che giace nella parte sud-occidentale della Slovenia, al confine fra Italia e Austria, è rinomata come il miglior centro sportivo, di ricreazione, intrattenimento e congressuale di tutte le Alpi Giulie. D´inverno si copre di un candido mantello che si riflette in una cornice romantica, d´estate invece la parola d´ordine è la frescura. Durante tutto l´anno la località ospita ospiti desiderosi di relax e di rigenerarsi per essere sempre pronti per nuove avventurose sfide. I nostri ospiti sono escursionisti, atleti professionisti, giovani famiglie, manager che creano progetti futuri e tutti coloro che si lasciano coccolare presso i nostri centri wellness. Alcuni desiderano fare shopping nei centri commerciali dei paesi limitrofi (Italia, Austria) altri invece decidono di sfidare la dea bendata ai tavoli da gioco o alle slot machine dei centri del gioco ed intrattenimento. A Kranjska Gora ogni staggione si veste di un proprio colore con cui attrae gli ospiti, vicini e lontani che siano. Foto: archivio LTO Kranjska Gora
Grazie al clima mite e fresco, Kranjska Gora d’estate diventa una piacevole valle verde dove agli ospiti vengono offerte innumerevoli possibilità di svago con ottimi punti di partenza per le diverse attività sportive, sport estremi o anche soltanto per un tranquillo break in compagnia. È un ottimo punto di partenza per escursioni in un ambiente naturale di rara bellezza e per trascorrere del tempo in mezzo alla natura ancora incontaminata. Lasciati viziare e concedici il piacere di coccolarti e farti sentire bene... Nei centri benessere degli Hotel Hit Holidays Kranjska Gora provvederemo al totale relax del vostro corpo. Il centro acquatico Larix comprende piscine, il mondo delle saune e il centro Vita, dove potrete concedervi trattamenti di bellezza e massaggi. Il centro relax dell’Hotel Kompas si addice a coloro che desiderano rilassarsi e farsi coccolare in un’atmosfera un po’ più intima. Nel Sauna - centro Viridis dell’albergo Alpina, avvolto dall’atmosfera romantica dei boschi alpini, potrete lasciarvi viziare nei diversi tipi di bagno e rilassarvi completamente nelle saune. Il mondo dei piaceri acquatici Špik con le sue piscine si estende su una superficie di 250 m2 e vi mette a disposizione una piscina per rilassarvi, piscina con controcorrente e piscina per bambini. Il mondo delle saune è il paradiso del relax. Comprende la sauna finlandese, la sauna alle erbe e il bagno turco, grotta ghiacciata e piscina rinfrescante in cui si svolgono quotidianamente diversi programmi. Nel Centro benessere Alpino Špik si nasconde l’inimitabile offerta del nostro centro benessere. L’ambiente alpino e il mondo di colori, aromi e suoni nelle cinque stanze a tema vi aiuteranno a dimenticare le preoccupazioni della vita quotidiana e a dedicarvi a voi stessi. Il Centro estetico Špik vi offre una gamma di massaggi e servizi estetici, pedicure, manicure e depilazione. Tutti i servizi hanno un forte legame con l’ambiente alpino.
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LO S PORT in PRIMO PIANO RIMO PIANO
isultati la squadra di Este e esTe quellabiKe deial Boars di Baone ciclisMo feMMinile
tore a tutta birra
e. Le due il Redenaggiano a agione. Il l campioprovincia17 vittorie n periodo tro gare), o Limena mpionato. ollato alla sere scalPiovese. messo in e Thermal anza. è fiducia: no di una meglio ora dei playoff gli allenano sempre
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Basket Brillano per risultati la squadra di Este e quella dei Boars di Baone
Redentore a tutta birra
di Nicola Cesaro
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Gli atleti del team Este Bike con Lorenzo Rubini andata in scena al ristorante Leon d’Oro di Este la presentazione ufficiale della squadra femminile allestita dal team Este Bike. Elisa Cappellari, Luisa De Lorenzo Poz, Elisa Barina, Loredana Gandolfi e Marina Donò capitanate dalla pluricampionessa Monica Squarcina sono sfilate, in una serata frizzante, tra i numerosi appassionati presenti tra cui Stefano Agujari Stoppa, vice sindaco estense, Fabrizio Brugin assessore allo sport e Giuseppe Andreose delegato Acsi. Presentata anche la Settimane ricche di ottimi per laaffi pallacanestro estense squadra maschile che avrà in Luca risultati Selmin il capitano ancato dai confermati: Gianni i playoff Prima Divisione li hanno invece garantiti parte diSandri, tutti. Ora aspettiamo Amorosi,daMichele Massimiliano Pigato, AndreadiLosi, Riccardo Bonato, Orlando terzo posto nellaarrivati fase a il Ferraretto, rientro degliGiancarlo infortunati e soprattutto mi già aiguadagnati: Parolo ed Enrico Grigoletto, quali si sonoil aggiunti i nuovi gironi (alle spallealdelgran Campo San Martino attendo dai veterani una pronta reazione e Manfrin. Fabio Capuzzo, Maurizio Borsato e Gianni Presente completo tutto il e pari punti conilChioggia) permesso maggiore Ce la aRenzo direttivo concentrazione giallorosso con inin partita. testa il presidente Zordan, suo vice ha Lorenzo Rubinialla squadra Eglis Venturin ambire possiamo giocare allaMerlin, pari con tutti e molte e i consilieri: Ilario Francesco Menesello, Gianniguidata Manfrin,daLuciano Buoso, diGiorgio protagonista al del saltoteam di categoria. Nella partite nonGianni le hanno vintee gli avversari, le da Nel Roman, Amorosi Giovanni Scavazza. programma la partecipaseconda i “cinghiali” di Baone dovranabbiamo zione a perse tutte lenoi”. gare più importanti del calendario dellafase mountain bike, con un occhio di no vedersela con Arcella, Camposampiero, Le altrealla buone notizie del basket senioriguardo Coppa Colli Euganei-Wilier Triestina. W.l. res nostrano arrivano dai Boars Baone, che Qui Basket e Virtus Duomo.
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CONSELVANO. Al via la stagione numero 57
caRTuRa nalin schieRa i suoi MiglioRi aTleTi PeR un 2013 Ricco di successi
F
esta alla Cartura Nalin per la presentazione ufficiale di atleti e programmi per la nuova stagione. Cerimoniale rigidamente nel solco della tradizione iniziata nel 1956 e che si rinnova per la 57ma stagione consecutiva: messa dell’atleta, ufficiata da Don Valerio che con la benedizione della maglia dai colori sociali biancorossi ha portato gli auguri al team: “auguro una stagione ricca di traguardi”, quindi la foto ufficiale di fronte alla Banca Credito Cooperativo di Cartura, che con l’amministazione comunale, la Despar collegata a Giorgio Nalin, la Tiesse abbigliamento di Giancarlo Sanavio e la calcestruzzi Donà sono gli sponsor che sostengono la società, di seguito conviviale presso il ristorante Distellerie clan-destine nella zona industriale di Cagnola. “Veniamo da un 2012 ricco di vittorie e piazzamenti – ha detto il presidente Enzo Rango durante il convivio- e vogliamo confermare la nostra struttura nazionale e regionale, che fa del nostro team un vivaio appezzato e invidiato”. Di qualità il parterre ospiti presentati da Flavio Milani, ex vicepresidente vicario Fci nazionale e socio fondatore del club: Raffaele Carlesso, neo presidente comitato regionale del Veneto, Gianfranco Bardelle presidente regionale Coni, Stefano Carletto presidente Fci padovana e Franco Gandini, gloria locale campione olimpico su pista a Melborne 1956. In rappresentanza della comunità presente il primo cittadino Massimo Zanardo e il suo vice Romano
asket in salute nell’Estense. Le due prime squadre del territorio, il Redentore Este e i Boars Baone, viaggiano a vele gonfie verso gli obiettivi di stagione. Il Redentore, squadra che milita nel campionato di Promozione (il massimo provinciale), vanta un ruolino di marcia di 17 vittorie e 5 sole sconfitte. Nonostante un periodo barcollante (tre sconfitte in quattro gare), il quintetto allenato da coach Silvio Limena non è mai sceso dal podio del campionato. Per settimane è rimasto incollato alla capolista Roncaglia, salvo poi essere scalzato dagli esperti avversari della Piovese. Il terzo posto non pare essere messo in discussione, visto che l’inseguitrice Thermal Olympia si trova a sei punti di distanza. Dalla dirigenza atestina c’è fiducia: “Un calo di rendimento all’interno di una stagione ce lo si deve aspettare, meglio ora che più avanti. Il raggiungimento dei playoff non è comunque in discussione. Agli allenamenti la presenza e l’impegno sono sempre
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Settimane ricche di ottimi risultati per la pallacanestro estense garantiti da parte di tutti. Ora aspettiamo il rientro degli infortunati e soprattutto mi attendo dai veterani una pronta reazione e maggiore concentrazione in partita. Ce la possiamo giocare alla pari con tutti e molte partite non le hanno vinte gli avversari, le abbiamo perse noi”. Le altre buone notizie del basket seniores nostrano arrivano dai Boars Baone, che
CONSELVANO. Al via la stagione numero 57
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Terrassan. Le livree biancorosse saranno ai nastri di partenza in tutta la trafila prevista dal settore giovanile: Giovanissimi, esordienti e allievi, in questo contesto molto atteso l’esordio tra gli esordienti di Giovanni Sergiano, 10 vittorie su strada e una nel ciclocross la scorsa stagione, mentre tra i secondo anno ci si aspetta la conferma del velocista Ivan Berto, 2 successi nel 2012. Tra gli allievi, partiti Eros Sturaro e Stefano Grassi, accasatisi al Vc Mirano il gruppo è stato completato con Emanuele Barison, ex campione provinciale esordienti, Matteo Masola e Alessandro Riato velocista prelevato dall’EsteBosaro. Attiva anche in campo organizzativo la società organizzerà per il 7 aprile il Gp Banca Credito Cooperativo di Cartura, riservato agli esordienti, per i giovanissimi è confermata l’effettuazione del Gp Eurotermoidraulica in calendario il 5 maggio nello splendido circuito delle ex distillerie di Cagnola, per la categoria allievi la società collaborerà con i cicloamatori del Conselvano all’organizzazione del Gp Città di Conselve in programma nel mese di aprile. Walter Lotto
i playoff di Prima Divisione li hanno invece già guadagnati: il terzo posto nella fase a gironi (alle spalle del Campo San Martino e a pari punti con Chioggia) ha permesso alla squadra guidata da Eglis Venturin di ambire da protagonista al salto di categoria. Nella seconda fase i “cinghiali” di Baone dovranno vedersela con Arcella, Camposampiero, Qui Basket e Virtus Duomo.
esta alla Cartura Nalin per la presentazione ufficiale di atleti e programmi per la nuova stagione. Cerimoniale rigidamente nel solco della tradizione iniziata nel 1956 e che si rinnova per la 57ma stagione consecutiva: messa dell’atleta, ufficiata da Don Valerio che con la benedizione della maglia dai colori sociali biancorossi ha portato gli auguri al team: “auguro una stagio- Terrassan. Le livree biancorosse saranno ai ne ricca di traguardi”, quindi la foto ufficiale nastri di partenza in tutta la trafila prevista di fronte alla Banca Credito Cooperativo di dal settore giovanile: Giovanissimi, esorCartura, che con l’amministazione comuna- dienti e allievi, in questo contesto molto le, la Despar collegata a Giorgio Nalin, la atteso l’esordio tra gli esordienti di Giovanni Tiesse abbigliamento di Giancarlo Sanavio Sergiano, 10 vittorie su strada e una nel e la calcestruzzi Donà sono gli sponsor che ciclocross la scorsa stagione, mentre tra i sostengono la società, di seguito conviviale secondo anno ci si aspetta la conferma del presso il ristorante Distellerie clan-destine velocista Ivan Berto, 2 successi nel 2012. nella zona industriale di Cagnola. “Veniamo Tra gli allievi, partiti Eros Sturaro e Stefano da un 2012 ricco di vittorie e piazzamenti Grassi, accasatisi al Vc Mirano il gruppo è – ha detto il presidente Enzo Rango du- stato completato con Emanuele Barison, rante il convivio- e vogliamo confermare la ex campione provinciale esordienti, Matteo nostra struttura nazionale e regionale, che Masola e Alessandro Riato velocista prelefa del nostro team un vivaio appezzato e vato dall’EsteBosaro. Attiva anche in campo Garantisci il suo diritto all’assistenza, difendi la qualità del suoorganizzerà futuro.per il invidiato”. Di qualità il parterre ospiti preorganizzativo la società sentati da Flavio Milani, ex vicepresidente 7 aprile il Gp Banca Credito Cooperativo di vicario Fci nazionale e socio fondatore del Cartura, riservato agli esordienti, per i giovaclub: Raffaele Carlesso, neo presidente nissimi è confermata l’effettuazione del Gp comitato regionale del Veneto, Gianfranco Eurotermoidraulica in calendario il 5 maggio Bardelle presidente regionale Coni, Stefano nello splendido circuito delle ex distillerie di www.parentproject.it Carletto presidente Fci padovana e Franco Cagnola, per la categoria allievi la società Gandini, gloria locale campione olimpico su collaborerà con i cicloamatori del ConselvaPer sostenerci: pista a Melborne 1956. In rappresentanza no all’organizzazione del Gp Città di Conselccp 94255007 38 V 08327 000000005775 della comunità presente- ilIBAN: primo IT cittadino ve in03219 programma nel mese di aprile. Walter Lotto Massimo Zanardo e il suo vice Romano
800 943 333
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IL VENETO
in PRIMO PIANO
Partire con una buona idea
Ecco il Veneto giovane delle “start up”
La tecnologia e il web protagonisti delle iniziative imprenditoriali under 35 di Nicola Stievano
L
a passione per lo sport e la musica abbinata all’informatica, l’amore per il proprio territorio veicolato sul web, l’ingegno dell’inventore abbinato alle nuove tecnologie. Non si può certo dire che ai giovani veneti le idee manchino, soprattutto quando si tratta di svilupparle sfruttando le potenzialità di internet e i progressi quotidiani dell’informatica. Ora otto di queste buone idee hanno trovato anche l’occasione di spiccare il volo grazie a “Rebound” iniziativa rivolta agli aspiranti imprenditori veneti under 35 messa a punto da Confindustria Padova e Camera di Commercio per favorire l’incontro con la finanza privata. Sono state ben 76 idee d’impresa nei servizi digitali, mobile e tlc, marketing, web e social network, presentate da oltre 170 giovani, che hanno scelto anche di giocare in squadra. Gli 8 finalisti hanno seguito un percorso di formazione e consulenza affiancati da esperti di sviluppo d’impresa per trasformare le idee in business plan completi di analisi dei costi, mercati e concorrenza. C’è il software che sintetizza la voce riproducendo le emozioni, la web-utility per costruire il viaggio ideale, la piattaforma social sui sentieri escursionistici, l’ambiente web per condividere appunti e lezioni tra studenti, le riprese foto-video aeree dal pallone a elio. E poi un portale wiki-based per le squadre minori di basket, prodotti a km 0 a por-
tata di touch, un web music store per vendere offline la musica di band underground. Le idee migliori hanno potuto svilupparsi sulla piattaforma web di Ban Veneto, il network coordinato dal Parco Scientifico Galileo. “Rebound conferma che il Veneto pulsa di energie creative nei settori innovativi - sottolinea Gianni Potti, vice presidente di Confindustria Padova -. Si tratta di coltivarle e indirizzarle perché possano diventare nuove imprese, linfa per la crescita. Il vero tema è però farle decollare e resistere nel tempo. Affiancare le start up con esperienza e metodo per emergere in un mercato iper selettivo, è
Dalle riprese con il pallone ad elio ai prodotti a “km 0” scelti con il tocco delle dita quello che noi imprenditori dobbiamo fare per coglierne le opportunità. Il vero premio è stato l’affiancamento a questi giovani di professionisti di sviluppo d’impresa. L’altro tema cruciale è l’accesso al credito per le buone idee d’impresa”. Fra le più interessanti spicca Crevel,ora in faste di test con il sostegno di H Farm, ideata da Claudio Floreani, 34 anni, appassionato di informatica, dopo aver organizzato un viaggio tra amici da Monaco a Berlino. Ne è nata una utility web-based che permette di esprimere preferenze di viaggio
e tradurle in progetti da condividere con gli amici. Tutte le informazioni vengono interpretate, localizzate e organizzate su una mappa, collaborando con i compagni di viaggio, operatori e agenzie turistiche. Dalla passione per le escursioni di Thomas Bertani e Giovanni Masarà, 22 anni, studenti di ingegneria e filosofia del collegio Don Mazza di Padova, è nata una piattaforma web per consultare dati geografici sui sentieri e condividere itinerari. Pensata per appassionati, enti locali e chiunque si occupi di promozione turistica, ne esiste già un prototipo con dati forniti da Trentino Alto-Adige e Friuli Venezia-Giulia. Moku promette invece di rivoluzionare il “mondo” degli appunti. Gli studenti potranno organizzare in un ambiente web gli appunti di lezioni e le registrazioni, condividendoli con amici e colleghi e rendendone possibile l’aggiornamento in ogni luogo e momento. L’idea è di Simone Pozzobon, 27 anni, trevigiano e di tre amici ingegneri e designer ed è già entrata nella scuderia di H-Farm. Da un’intuizione maturata al liceo, il team dei vicentini Matteo Scapin, Tommaso Grotto, Maria Cristina Malavolta, Luca Guglielmi - età media 28 anni - ha sviluppato un’applicazione web di supporto alle band indipendenti per distribuirne la musica in formato digitale durante i concerti. Alberto e Riccardo Tentori, 33 e 28 anni, di Camposampiero, un ingegnere e un
Otto i giovani vincitori del progetto Rebound pronti a mettersi in gioco laureato in economia, hanno creato Playbasket.it, portale web dedicato alle categorie agonistiche minori del basket in Italia con 35.000 visitatori unici al mese. I veronesi Nicola Galetto, Marco Grumo-
lato, Alessandro Vaccaro, 27 anni, hanno messo a punto un’applicazione mobile dedicata a tutte le piccole e medie imprese che vogliano vendere cibi a km 0 direttamente ai clienti finali scavalcando la distribuzione. Infine Stefano Pagur, 24 anni, ha ideato un sistema per riprese foto-video sopraelevate con pallone ad elio. Il prototipo è già realizzato con costi competitivi e la possibilità di fare riprese particolari in movimento.
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Il Veneto in primo piano 25 9 Duemila agricoltori in Rete, ecco la “community della zappa”
Duemila agricoltori in Rete, ecco la “community della zappa” di Nicola Stievano
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La Regione mette a punto una piattaforma on line che permette lo scambio di idee
avide e Daniela, giovani pastori dell’Alpago, usano il pc e internet per avere informazioni tecniche, Stefano viticoltore della Valpolicella, vende in internet le sue bottiglie di Amarone d’alta quota, ma anche Sara allevatrice di Cortina si sta attrezzando per presentare ai consumatori i prodotti della sua azienda, mentre il neo pescatore Gabriele del Cavallino lo utilizza per programmare le consegne porta a porta dei frutti di mare freschi, senza dimenticare Alinor che dal Bangladesh a Chioggia coltiva ortaggi per destinarli alle famiglie della sua terra d’origine trasferite a Londra e a Parigi.
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Alcuni esempi che si moltiplicano ogni giorno e che grazie alla nuova piattaforma informatica potranno essere visibili e compresi non solo da tutti gli avventori dei social network ma anche dagli addetti ai lavori: protagonisti e spettatori di un nuovo modo di praticare l’attività agricola. È per loro e per altri duemila giovani agricoltori veneti che la Regione ha messo a punto la “community della zappa”, sul portale www.piave.veneto.it., una piattaforma on line per raccontarsi, scambiarsi esperienze, per conoscere le strategie politiche, per incidere sul sistema economico. Il “tesoretto”
dell’agricoltura che ha fatto del Veneto la regione leader nella geografia agroalimentare nazionale, per numeri e qualità, si integra sempre di più nel web all’insegna della bellezza della campagna come scelta professionale e di vita. “Grazie alla piattaforma informatica – spiega Sandra Chiarato di Coldiretti Veneto, che segue da vicino proprio i giovani agricoltori – le esperienze imprenditoriali potranno essere visibili e compresi non solo da tutti gli avventori dei social network ma anche dagli addetti ai lavori: protagonisti e spettatori di un nuovo modo di praticare
l’attività agricola. Che cosa accomuna questi ragazzi ? La scommessa di un futuro nei campi che deve fare i conti con opportunità di investimenti, con misure comunitarie ambientali, l’accesso al credito, le nozioni di finanza, ma anche solo per scambi di esperienze che possono diventare una partecipazione attiva alle decisioni politiche o addirittura solo per fissare un appuntamento al mercatino a kmzero o semplicemente un aperitivo “tra colleghi” che sanno divertirsi con impegno responsabile”.
La sezione Metalmeccanici di Confindustria padova mette a punto un vademecum che presenta a 50 dirigenti scolastici con l’alTeRnanza scuola-laVoRo le aziende diVenTano “iMPRese foRMaTiVe”
n Italia più di uno su tre dei giovani attivi è disoccupato. Uno su 4 non studia e non lavora per un totale di oltre 2 milioni di giovani Neet (not in education, employment, training). Negli altri Paesi europei gli studenti che alternano studio e lavoro sono una media del 20-30%, in Italia solo 3 su 100. Invertire questa tendenza e permettere ai giovani di acquisire competenze subito spendibili nel mondo del lavoro è l’obiettivo del progetto ASL Alternanza Scuola lavoro realizzato dalla Sezione Metalmeccanici di Confindustria Padova in collaborazione con la Camera di Commercio di Padova. L’iniziativa, nata nell’ambito del protocollo d’intesa tra Regione Veneto, Ufficio Scolastico Regionale e Confindustria Veneto, punta a diffon-
dere una metodologia didattica in cui l’azienda diventa, anche formalmente, “impresa formativa” in grado di stipulare convenzioni con le scuole, proporre percorsi formativi e orientamento, formare risorse interne come tutor per gli studenti. Da qui anche la realizzazione di un vademecum per le imprese su come stringere questo “patto” didattico con gli istituti. Il progetto è stato presentato a 50 dirigenti scolastici e imprenditori nel corso dell’incontro “Alternanza scuola-lavoro: il ruolo attivo delle imprese” organizzato dalla Sezione Metalmeccanici di Confindustria Padova fine gennaio.
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26 10 Il Veneto in primo piano Turismo religioso
I quattro percorsi veneti presentati alla Bit di Milano
Il Veneto propone quattro itinerari nell’Anno della Fede
le Radici cRisTiane si ResPiRano in ogni angolo del VeneTo
L’assessore veneto al Turismo Marino Finozzi con Monsignor Andreatta. In basso gli itinerari
La via del Santo, quella dei Papi, le “Grandi Rogazioni” e gli itinerari di Valpolicella sono i 4 percorsi regionali di Giovanni Giovetti
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n turismo religioso e devozionale, fatto di itinerari di fede che coniugano spiritualità, tradizione ma anche cultura e arte. Nell’ Anno della Fede il Veneto si colloca tra i protagonisti degli itinerari regionali, con ben quattro differenti proposte. Il primo comprende la Via del Santo e i Santuari Antoniani, da Camposampiero a Padova, lungo il percorso terreno di sant’Antonio. Si tratta di un pellegrinaggio votivo che tocca i principali santuari antoniani in provincia di Padova, ma che si inserisce in un più lungo percorso sui passi della vita itinerante di frate Antonio da Lisbona: dall’eremo di Montepaolo, dimora iniziale di frate Antonio in Italia, alle strade dell’Italia settentrionale e del sud della Francia, sino ai giorni di Padova e Camposampiero dal 1221 al 1231. La seconda proposta è stata battezzata
la “Via dei papi”: ripercorre gli antichi itinerari di pellegrinaggio lungo la Via Francigena Orientale, da Feltre a Lorenzago di Cadore e Canale d’Agordo, passando per Belluno. I luoghi interessati hanno dato i natali a tre Papi (Papa Luciani, Giovanni Paolo I; Papa Cappellari, Gregorio XVI; Papa Sarto, Pio X) ed hanno ospitato papa Giovanni Paolo II e Benedetto XVI nei diversi soggiorni estivi . Sono costellati di numerosi santuari, con-
venti, abbazie e chiese. Le “Grandi Rogazioni” dell’Altopiano di Asiago rappresentato il terzo itinerario. Si tratta di un antico cammino di fede che da più di tre secoli si ripete il giorno prima dell’Ascensione e che si snoda lungo un circuito di 33 chilometri, percorso a partire dall’alba dai residenti ma anche da fedeli provenienti da paesi lontani. Nell’Anno della Fede sono stati inseriti gli itinerari religiosi di Valpolicella, strade che collegano gli insediamenti di più antica origine, fino a porre tra loro i luoghi di fede testimoni della prima evangelizzazione del territorio. In luoghi suggestivi sorgono bellissimi santuari come la la Chiesa di Santa Maria di Valleverde, la Chiesa Vecchia di Cavalo, la Chiesa di Santa Maria del Degnano, la Chiesetta di San Pietro a Torbe, la Pieve di San Giorgio VIII, l’Oratorio di San Zeno in Poja, la Pieve di San Floriano.
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quattro percorsi veneti, protagonisti degli “Itinerari regionali nell’Anno della Fede” sono stati presentati alla Borsa internazionale del Turismo a Milano lo scorso febbraio. Gli itinerari sono stati oggetto di un’intesa sottoscritta tra l’Opera Romana Pellegrinaggi e la Regione Veneto finalizzata a valorizzare l’Anno della fede e a diffondere la conoscenza dei tantissimi luoghi della fede disseminati nel territorio ragionale. “Attraverso questi progetti – ha dichiarato infatti monsignor Liberio Andreatta, vicepresidente dell’Orp – l’Opera Romana Pellegrinaggi favorisce uno strumento di conoscenza e di approfondimento partendo dalla premessa fondamentale che il cristianesimo ha innervato profondamente la storia la cultura e l’arte di questo paese. In particolare, gli itinerari proposti per la Regione Veneto sono foca-
lizzati sulla storia di spiritualità mariana di cui questa regione è intrisa e ovviamente sulle tracce di grandi santi quali Sant’Antonio da Padova”. “Gli itinerari della fede non sono solo un’occasione per conoscere i luoghi percorsi dai viandanti che si recavano a Roma – gli ha fatto eco l’assessore regionale al Turismo Marino Finozzi – ma anche motivo di consolidamento dei rapporti e di amicizia tra le genti. Le radici cristiane del territorio si respirano in ogni angolo del Veneto, dalle grandi chiese di Venezia alle croci in cima alle vette più alte delle Dolomiti. La tradizione dell’accoglienza ai pellegrini si rinnova ancora di più grazie a questi quattro percorsi, quattro “Itinerari nell’Anno della Fede”, indetti in occasione del cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II”.
foto: roberto beani
I “LUOGhI DEL CUORE” VENETI DA SALVARE
sul futuro, non si gioca. 200 milioni di bambini oggi nel mondo soffrono la fame. Anche in Italia stiamo vivendo un periodo di difficoltà, ma per un bambino che non mangia neanche una volta al giorno, la vita non è difficile, è impossibile. Per questo è importante che tutti facciano qualcosa, basta veramente poco. Con soli 5 euro puoi contribuire subito a sconfiggere povertà e fame e a difendere i diritti dei bambini e dei più deboli.
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l Castello Carrarese a Padova, il Giardino Jacquard a Schio, Villa Serego a Veronella, la Chiesa di San Giovanni a Bassano del Grappa, l’Oratorio Santa Maria delle Grazie a Fontaniva nel Padovano sono i cinque siti veneti segnalati alla sesta edizione de “I luoghi del cuore”, il censimento del Fondo Ambiente Italiano promosso in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Giunta alla sesta edizione l’iniziativa, che quest’anno ha registrato la partecipazione di un milione di italani, ha lo scopo di segnale luoghi in pericolo, da tutelare o semplicemente da non dimenticare, sollecitando una testimonianza diretta per aiutare le località indicate e raccomandate a sopravvivere o, in alcuni casi, a tornare a vivere. Avviato l’ultimo censimento lo scorso maggio, nel Veneto ha raccolto 15.611 segnalazioni, posizionandosi al 15° posto della graduatoria nazionale il Castello Carrarese (in foto) a Padova. Nato come semplice muro in pietra e terrapieno, diventò un vero e proprio castello all’epoca di Carlo Magno. Conobbe il suo periodo di maggior splendore nel XIV secolo con la dinastia dei Carraresi, decaduta la quale iniziò la fase di degrado: divenne dapprima caserma, quindi deposito dei Veneziani e, infine, carcere su iniziativa dei Francesi nel 1807. Oggi il Castello è chiuso ad eccezione della Torre della Specola, un osservatorio affidato all’Università di Padova. L’edificio è comunque al centro di numerosi progetti di valorizzazione e restauro che hanno come obiettivo di renderlo fruibile.
Al 18° posto con 11.144 voti il Giardino Jacquard a Schio nel Vicentino. Nacque per volontà dell’industriale Alessandro Rossi che, nel 1860, fece trasformare l’area di fronte al lanificio Francesco Rossi in uno splendido giardino tardo-romanico aperto agli operai dell’opificio. Oggi il Giardino è chiuso al pubblico e apre soltanto in occasione di eventi. Il desiderio della cittadinanza è che venga reso fruibile in modo costante. Villa Serego, detta “Corte Grande” a Veronella ha ottenuto, posizionandos al 19° posto, 10.920 segnalazioni. Progettata da Andrea Palladio nel 1565 è un importante esempio di villa veneta. Dal 1996 è iscritta nelle Liste del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, insieme alle altre ville palladiane del Veneto. La Corte Grande versa oggi in condizioni di abbandono: è chiusa da circa 10 anni, pericolante, e in stato di degrado. La Chiesa di San Giovanni Battista a Bassano del Grappa si colloca al 43° posto della classifica nazionale con 5.784 segnalazioni e al 131° posto con 928 preferenze si colloca l’ultimo luogo del cuore segnalato in Veneto, l’Oratorio di Santa Maria delle Grazie a Fontaniva. G.G.
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Veneto in primo piano 11 28 Il Veneto in primo Ilpiano La scelta dei quattro governatori Fronte comune fra Veneto, Lombardia, Piemonte e Friuli Venezia Giulia
Maroni “inaugura” la macroregione del Nord “Legittima difesa contro Roma che ci porta via tre quarti delle tasse. Lo Stato è debole ma il Nord ha un governo forte”
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di Nicola Stievano
fRa VeneTo, fRiuli e caRinzia nasce a KlagenfuRT euRoRegio senza confini
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opo il terremoto elettorale la Lega guarda al nuovo sogno, la “macroregione” del Nord, un patto che va da un estremo all’altro del settentrione, accomunato dalla bandiera del Carroccio che, nonostante tempeste e “tsumani” alle urne, sventola sui palazzi delle Regioni Piemonte, Lombardia e Veneto. Il Friuli, governato dal pidiellino Tondo, ha accettato di buon grado l’invito, anche in qualità di “ponte” verso l’Austria e la Slovenia, coinvolte in un altro progetto di collaborazione di cui si parla molto in questi giorni, la “macroregione la sconfitta? Un po’ di fumo per celare le dimensioalpina” insieme alla Baviera. La conferma che la ni del tracollo della Lega? Si verdrà, intanto però macroregione non è stata una delle tante trovate i quattro governatori tirano dritto, come avevano elettorali è arrivata da Roberto Maroni, subito dopo annunciato a Sirmione, due settimane prima del la vittoria delle regionali. Da neo presidente della voto, lanciano il patto fra le quattro regioni. MaroLombardia Maroni ha dichiarato ni, ancor prima di diventare che l’alleanza a quattro è cosa Pur ridotta al 4% governatore, aveva definito fatta. “Mentre a Roma si fanno su base nazionale la “macroregione” una sorta i conti con un governo debole - la Lega tiene saldo di ‘’sindacato territoriale. Se sono state le prime parole del il timone nei palazzi qualcuno ha un problema la neo governatore leghista - il delle Regioni del nord macroregione si muove per Nord ha un governo forte. Si risolverlo e penso sia utile apre una fase nuova, con un progetto strategico”. soprattutto per le autonomie locali, e i sindaci per L’accordo elettorale con il Pdl, digerito a fatica, le questioni che li toccano direttamente, come ad dalla base leghista, serviva a questo, ad arrivare esempio il patto di stabilità. Pretendiamo che i a conquistare la Lombardia e, con essa, fare delle nostri soldi, che derivano da una buona gestione regioni settentrionali un fronte comune, del quale della cosa pubblica, li possiamo spendere come i governatori saranno i protagonisti. Davanti alle vogliamo. Questo non è un accordo tra i vertici, tra macerie lasciate dallo “tsunami 5 Stelle” e dal i presidenti delle Regioni, ma riguarda tutti. Parte crollo del “popolo della Padania”, ridotto al 4 per una sfida che si allarga a tutte le componenti delle cento su base nazionale, la Lega aveva già messo a Regioni’’. Ancora più esplicito il presidente del Vepunto il “piano B”, spostando l’asse del confronto neto Luca Zaia, anche se adesso dovrà fare i conti politico sulla questione settentrionale declinata in anche con i malumori della Lega in casa propria chiave europea. Una astuta mossa per mascherare dopo la batosta elettorale, ‘’Basta Sud, basta
Roma. Nella mia Regione ho difficoltà a spiegare ai veneti che abbiamo il rating della Baviera ma siamo trascinati nell’oblio da chi non ha voglia di lavorare. Napolitano dice che il federalismo non è più una scelta ma una necessità, i risultati sono sotto gli occhi di tutti: il Nord lavora, gli altri sprecano. Io non so più cosa dire ai 160mila disoccupati veneti. Come faccio a spiegare che ogni anno ben il 75 per cento delle nostre tasse, qualcosa come 18 miliardi, prende la via di Roma e non torna più indietro? Questo è un patto d’attacco, di legittima difesa contro la cialtronaggine nazionale. Perché una siringa nei nostri ospedali costa 6 centesimi e al Sud 25? Queste discrepanze assurde vanno colmate. Con l’applicazione dei costi standard avremmo un risparmio nazionale di oltre 28 miliardi. Il progetto lo abbiamo lasciato sul tavolo del governo Monti, dopo i nostri decreti sul federalismo”. Dunque avanti tutta, anche se al vertice della Lega Nord veneta tira già aria di resa dei conti. Ma Zaia, problemi interni a parte, non intende fermarsi e per il prossimi mesi continuerà a muoversi tra il fronte del nord e il patto “alpino” già sottoscritto in Carinzia.
n burocratese si chiama “Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale” (Gect) ma per i giornali e le tv è stata ribattezzata “Euregio Senza Confini”. Luogo di nascita: Klagenfurt, “capitale del Land austriaco della Carinzia che insieme a Veneto e Friuli Venezia Giulia ha formalizzato la nascita del gruppo, nominando come suo primo presidente il governatore veneto Luca Zaia. Impossibile non cogliere il parallelismo con la macroregione del nord Italia, anche se in questo caso si tratta di uno strumento previsto dalla legislazione europea. “Sono orgoglioso di ricoprire questo incarico prestigioso per i prossimi tre anni – ha dichiarato – e ringrazio per la fiducia accordatami dai colleghi delle altre due regioni che compongono oggi Euroregio, una realtà destinata ad allargarsi, ampliando così anche il suo potenziale e la sua forza in ambito comunitario. Con questa scelta celebriamo definitivamente la chiusura di un capitolo durato 34 anni, quello di Alpe Adria, un organismo che già da tempo ha esaurito il suo compito, e avviamo questa nuova esperienza che si caratterizza per la concretezza delle azioni che possiamo avviare insieme. E’ il caso del Corridoio Baltico Adriatico, il progetto principe ad oggi di questa alleanza, che consentirà di collegare il nostro mare e i nostri porti a quelli del nord Europa”. Nel dettaglio il “Gect”, è uno strumento dell’Unione Europea creato nel 2006 per definire un quadro legislativo unico per le Euroregioni. Grazie al riconoscimento della personalità giuridica, permette a territori regionali e locali di diversi Paesi dell’UE di avviare forme di collaborazione superando gli ostacoli derivanti da differenti strutture giuridiche, contabili e di gestione. I membri di un gruppo, ad esempio, potranno concorrere a bandi di finanziamento europeo congiuntamente, favorire l’integrazione dei sistemi di trasporto, cooperare in ambito turistico e per fornire servizi pubblici e locali. Per la prima volta vi partecipa una regione a statuto ordinario come il Veneto. Il prossimo passo potrebbe essere l’allargamento del gruppo alla Slovenia e all’Istria croata.
Aria di “secessione”. Il Consiglio veneto si mobilita e chiede più poteri alla Regione
Pioggia di Milioni sui coMuni di confine PRonTi a faRe le Valigie
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on ci sono solo i progetti “macro” ed “euro” che guardano ben oltre i confini regionali. Il Veneto in casa propria deve fare i conti anche con le spinte secessioniste dei Comuni di confine che, in più occasioni, hanno manifestato la volontà di passare dall’altra parte, vale a dire in Trentino - Alto Adige o in Friuli, regioni a statuto speciale considerate più generose e attente verso i propri cittadini e imprese. Così, tra la chiusura delle urne e lo spoglio elettorale, il Consiglio Regionale del Veneto si è riunito per prendere posizione e dare una risposta politica ma anche istituzionale. Ecco allora la risoluzione, presentata dalla Lega e votata a maggioranza (contrario il Pd) che impegna la Giunta regionale ad “attivarsi presso il Governo e il Parlamento affinché
si dia alla Regione Veneto l’autonomia fiscale, amministrativa e legislativa necessarie ad attuare adeguate e più efficaci politiche perequative a favore dei territori di confine, al fine di ridurre le attuali differenze con Trentini Alto Adige e Friuli Venezia Giulia e arrestare così l’emorragia delle comunità venete”. Tradotto, più poteri al Veneto, con una ulteriore proposta - provocazione. Il Consiglio chiede infatti a Roma di dare il via libera alla “secessione” dei Comuni di confine, dall’Altopiano di Asiago all’Ampezzo, che hanno sancito con un referendum la volontà di passare in Trentino. Intanto arriva anche la risposta istituzionale, su iniziativa della giunta veneta. L’assessore Roberto Ciambetti ha messo a punto il protocollo d’intesa per attuazione del “Fon-
do per la valorizzazione e la promozione delle aree territoriali svantaggiate confinanti con le Regioni a statuto speciale”. Si tratta di recuperare quasi 39 milioni e mezzo di euro di risorse statali e investirli per migliorare le condizioni di vita dei residenti in questi territori di confine, vincolando l’utilizzo del fondo al finanziamento di progetti volti allo sviluppo economico e sociale. I Comuni veneti che hanno presentato istanza di finanziamento sono 63. L’assessore al bilancio Roberto Ciambetti: “Sono intervenuto per consentire ai Comuni di incamerare queste somme nei propri bilanci e spenderle utilmente a favore delle comunità amministrate senza che vi siano problemi connessi con i limiti determinati dal patto di stabilità”.
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Comuni in fuga verso le province autonome “H
Dario Bond, popolo delle Libertà
“segnale PoliTico foRTe e inequiVocabile a RoMa”
Il referendum dei comuni bellunesi è fallito ma la Regione incalza il Governo per l’autonomia fiscale, amministrativa e legislativa
o votato a favore delle mozioni referendarie, perché, in un momento Dario Bond storico come questo, era importante dare un messaggio forte e inequivocabile a Roma. Non c’è storia: il nuovo Parlamento dovrà tenere in considerazione questo nostro grido d’allarme. E’ il momento giusto per parlare di autonomia e attuazione concreta del federalismo. In questi ultimi mesi le autonomie locali sono state attaccate su più fronti, adesso dobbiamo riscattarci. Sono convinto che una presa di posizione chiara e netta metta il Parlamento con le spalle al muro. Adesso sarà più difficile per Roma non mettere mano alle disparità di trattamento tra Regioni a statuto speciale e Regioni ordinarie. La Regione del Veneto si è assunta la propria responsabilità con questo atto coraggioso, il Parlamento dovrà fare altrettanto”.
di fortunato Marinata
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“le RisoRse di bolzano aTTRaggono le nosTRe aziende olTRe confine”
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iancarlo Galan, nel 2005 non l’aveva presa bene la decisione di Lamon di staccarsi dal Veneto. L’allora governatore del Veneto era arrivato a scontrarsi con la sua stessa Giunta. A minacciare le dimissioni, per giunta. Con veemenza si era scagliato contro il parere favorevole espresso della Commissione bicamerale per le questioni regionali al disegno di legge costituzionale sul distacco del piccolo comune bellunese dalla Regione del Veneto. “Se il Parlamento dovesse approvare il provvedimento legislativo con il quale si consentirà l’effettivo distacco di Lamon dal Veneto, la Regione – spiegava Galan - impugnerà la legge di fronte alla Corte Costituzionale e questo perché, in buona sostanza, noi riterremmo il provvedimento basato sulla più plateale violazione delle regole costituzionali che disciplinano la distribuzione delle risorse nell’ambito della Repubblica”. Come andò lo sappiamo tutti, lo scorso settembre (dopo sette anni dal referendum) la Camera ha rinviato in commissione la proposta di legge costituzionale per il passaggio del comune dalla provincia di Belluno a quella di Trento. Il Governo della crisi sollevò dubbi sulla copertura economica dell’operazione e al piccolo comune diventato famoso, oltre che per i fagioli, per essere stato il primo fra i comuni bellunesi a percorrere la strada del referendum, non è rimasto altro che vedere andare in fumo ogni aspirazione separatista. La strada però era aperta e con il governo regionale sensibile al secessionismo deve essere parsa addirittura quasi in discesa. Del resto il tema delle risorse per i comuni di montagna della provincia bellunese è un tema di sopravvivenza che da sui nervi appena guardano oltre il confine regionale. Le stesse pietre e le stesse difficoltà, infatti, ottengono ben altra considerazione nelle vezzeggiate province autonome di Trento e di Bolzano dove la maggiore disponibilità di risorse e contributi, garantiti costituzionalmente, consente alla popolazione di montagna l’erogazione di quei servizi pubblici oggi indispensabili per mantenere vive le loro comunità. Su questo punto ogni volta si apre il dibattitto se sia ancora necessario mantenere immutate le prerogative speciali di cui godono Valle d’Aosta, Sardegna, Sicilia, Trentino-Alto Adige e Friuli ma in mancanza di risposte convincenti (non c’è stato altro oltre al parziale recupero delle Regioni a statuto ordinario consentito dalla modifica del Titolo V della Costituzione che ormai risale al 2001) rimangono comunque in molti a volerne beneficiare. Lamon non è stato l’unico. Lo scorso mese Rocca Pietore, Canale D’Agordo, Cesiomaggiore, Falcade, Feltre, Gosaldo e Arsiè hanno aperto i seggi per consentire una consultazione referendaria tra i propri cittadini, sull’opportunità di cambiare provincia e passare al trentino. Ma non c’è stato un plebiscito. Tutt’altro: in nessuno dei comuni al voto è stato raggiunto il quorum. Un peccato per il governatore Luca Zaia che invece aveva sperato in una partecipazione molto forte e sufficientemente agguerrita da richiamare sull’argomento l’attenzione del Governo, ammesso che ce ne sarà uno. L’occasione, tuttavia, è stato presa come una palla al balzo dal Consiglio Regionale che ha portato al voto, poi approvata, una risoluzione con la quale è stato chiesto l’impegno della Giunta regionale ad “attivarsi presso il Governo
e il Parlamento affinché la Regione Veneto ottenga quelle prerogative necessarie ad attuare adeguate e più efficaci politiche perequative a favore dei territori di confine, al fine di ridurre le attuali differenze con Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia e arrestare così l’emorragia delle comunità venete”. Nella stessa occasione, inoltre, la Giunta è stata invitata ad attivarsi presso il Parlamento nazionale affinché sia possibile procedere, come stabilito dall’articolo 132 della Costituzione, all’esame e all’approvazione di una legge che definisca il passaggio dei Comuni di Lamon, Sovramonte, Asiago, Conco, Enego, Foza, Gallio, Lusiana, Roana, Rotzo, Cortina d’Ampezzo, Colle Santa Lucia, Livinallongo del Col di Lana e Pedemonte dal Veneto al Trentino Alto Adige, accogliendo così la richiesta inequivocabile delle popolazioni locali. Avvincente è stato il dibattito tra gli scranni di Palazzo Ferro Fini. Il capogruppo leghista Federico Caner ha osservato che le motivazioni che hanno spinto al referendum i Comuni, in prevalenza bellunesi, sono di ordine culturale - identitario ma anche economico. Secondo Sergio Reolon del Partito Democratico al centro dell’attenzione sarebbe dovuta essere posta l’intera questione alpina perché i referendum sono stati una scelta di sopravvivenza di una montagna veneta altrimenti destinata ad una morte annunciata. A suo giudizio il vero obiettivo è realizzare il rafforzamento dell’autonomia delle province montane così come stabilito dall’art. 15 del nuovo Statuto veneto. Per Pietrangelo Pettenò della Federazione della Sinistra e firmatario di uno dei documenti in discussione la politica delLA Regione Veneto, dal 2005 non ha saputo dare risposte convincenti. “Non serve - ha detto - inseguire il mito della Provincia di Belluno, ma decentrare agli enti locali di tutta le zone montane competenze e risorse affinché possano garantire servizi essenziali in sanità e nell’istruzione”. Secondo il vicepresidente leghista del Consiglio Matteo Toscani non si può dire di no alla volontà liberamente espressa dai cittadini dei Comuni che hanno organizzato i referendum, recuperare il tempo perduto e dare attuazione allo Statuto. Antonino Pipitone di Italia dei Valori ha invitato ad analizzare il fenomeno dei referendum osservando inoltre che non è normale per una Regione accettare l’amputazione del proprio territorio. Le disparità con le Regioni limitrofe sono indubbie - ha concluso - l’assemblea veneta deve, quindi, legiferare per dare le giuste risposte alla montagna a partire dal bilancio di previsione 2013. Stefano Fracasso del Pd ha ribadito che l’obiettivo deve essere l’autonomia differenziata per la montagna previsti dalla Costituzione e dallo Statuto veneto per garantire i servizi ai cittadini di queste aree. Mariangelo Foggiato di Unione Nordest invece si è detto convinto che qualsiasi documento non servirà a nulla. “Passando la palla al Parlamento nazionale - ha concluso - il Parlamento veneto abdica al proprio diritto-dovere di legiferare in queste materie”.
focus quasi 40 Milioni di euRo PeR i coMuni confinanTi
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a Giunta veneta ha recentemente approvato lo schema di protocollo d’intesa che disciplina i rapporti tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Regione del Veneto in riferimento agli adempimenti previsti per l’attuazione del “Fondo per la valorizzazione e la promozione delle aree territoriali svantaggiate confinanti con le Regioni a statuto speciale”. “Si tratta di un fondo istituito nel 2007 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri che ammonta a 39 milioni e 408 mila euro. I Comuni veneti che hanno presentato istanza di finanziamento sono 63 e già da alcuni mesi hanno la disponibilità le risorse loro assegnate per la realizzazione dei relativi progetti: 16 milioni e 221 mila euro sono andati alla macroarea confinante con il Trentino Alto Adige (34 Comuni, di cui 14 della provincia di Belluno, 12 della provincia di Vicenza, 8 della provincia di Verona) e 23 milioni 187 mila euro alla macroarea confinante con il Friuli Venezia Giulia (29 Comuni, di cui 14 della provincia di Belluno, 8 della provincia di Treviso, 7 della provincia di Venezia).
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Federico ’aver votato in Consiglio la nostra risoluzione, dopo che proprio la Lega Caner è riuscita a far convocare una seduta straordinaria sul tema dei Comuni secessionisti, è un passo fondamentale per l’autodeterminazione di quei cittadini di montagna che hanno scelto con referendum il passaggio al vicino Statuto Speciale. La risoluzione impegna chiaramente il Governo e il Parlamento ad approvare definitivamente l’iter di secessione: in questo modo diamo una risposta forte a quelle popolazioni che da troppi anni la attendono. Mentre le giuste rivendicazioni dei nostri Comuni secessionisti sono impaludate nelle Commissioni parlamentari, Luis Dürnwalder usa le risorse della propria Autonomia per attrarre le nostre aziende venete oltre confine. Questo dimostra anche che lo Statuto speciale non serve più, come 60 anni fa, per colmare un gap di una minoranza rispetto al resto del Paese, ma per attivare politiche economiche fortemente competitive verso aree limitrofe a specificità ridotta. E’ necessario perciò rivedere queste discrasie. Se il modo scelto dalle popolazioni di confine è il passaggio alla Provincia o Regione vicina, non bastando più neanche l’elemosina del Fondo Brancher, la Lega Nord appoggia la loro scelta ed oggi conferiamo alla Giunta un mandato forte per portare a Roma le istanze di queste genti di montagna. La subalternità rispetto alle Autonomie speciali e le ingiustizie quotidiane che gli abitanti della nostra montagna vivono sulla propria pelle, devono trovare una risposta e una soluzione anche da parte del Veneto. Ben si comprende quindi la loro voglia di passare dall’altra parte, una scelta che per le 16 comunità referendarie significherebbe più risorse, più agevolazioni, meno imposte locali. C’è sicuramente una ragione culturale ma anche una economica che non è meno importante. Come Lega, pur non contenti che i confini territoriali si sfaldino, siamo convinti che questa causa referendaria porterà a Roma il dibattito sulla necessità di autonomia di tutto il Veneto, regione che versa 17 miliardi di residuo fiscale l’anno ma che è ultima in Italia per trasferimenti statali pro-capite”.
Matteo Toscani, Lega Nord
“il VeneTo ha faTTo la sua PaRTe, il PaRlaMenTo non ha Più alibi”
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a Lega Nord ha fatto bene a chiedere la convocazione straordiMatteo naria del Consiglio Regionale. Se non lo avesse fatto, i ComuToscani ni referendari sarebbero ancora in attesa, e chissà per quanto tempo ancora, di una risposta. Il Consiglio non può che scusarsi per gli anni trascorsi senza affrontare lo scottante argomento. Tuttavia, la risoluzione della Lega Nord approvata, seppur tardivamente, è un capitolo importante nel rapporto tra Regione e territorio. Il Veneto ha fatto la sua parte, ha adempiuto al suo dovere: ora Governo e Parlamento non avranno ulteriori alibi per tenere bloccate le aspettative di migliaia di cittadini espresse con regolari e partecipati referendum consultivi. I temi della parità di condizioni delle Regioni, con il ‘livellamento’ verso l’alto della carenza di risorse della nostra Regione e l’applicazione dell’art. 15 dello Statuto per la provincia di Belluno e la montagna veneta, sono oltremodo attuali e sentiti. pietrangelo pettenò, federazione della Sinistra
“occoRRe decenTRaRe alle zone MonTane coMPeTenze e RisoRse”
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Mariangelo foggiato, Unione Nordest
la Regione ha abdicaTo al PaRlaMenTo
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ualsiasi documento non servirà a nulla. Passando la palla al Parlamento nazionale il Parlamento veneto abdica al proprio diritto-dovere di legiferare in queste materie”.
Mariangelo Foggiato
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32 14 Cultura veneta Grandi mostre A Palazzo Fortuny fino all’8 aprile
L’influenza di Wagner ante e post mortem nelle arti tra ‘800 e ‘900 In Italia, terra della musica lirica e di Giuseppe Verdi, è esistita un’influenza tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 del wagnerismo nelle arti visive di Alain Chivilò
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a mostra “Fortuny e Wagner. Il wagnerismo nelle arti visive in Italia” a Venezia presso Palazzo Fortuny fino all’8 aprile onora il bicentenario della nascita di Richard Wagner (Lipsia 1813 – Venezia 1883) partendo da una constatazione di base: in Italia, terra della musica lirica e di Giuseppe Verdi, è esistita un’influenza tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 del wagnerismo nelle arti visive. Il luogo scelto per dimostrare tale tesi è la dimora di Mariano Fortuny che in questi anni ha unito, in numerose mostre, contemporaneità con ambiti del Simbolismo e del Liberty. Anche in questa esposizione si possono scorgere lavori di Antoni Tàpies, Bill Viola, Anselm Kiefer e Joan Brossa ma in tale sede non sono il soggetto principale. Infatti le oltre 150 opere, composte da dipinti, sculture, disegni, incisioni, cartoline, illustrazioni, riviste e libri evidenziano la vasta diffusione in Europa, tra Simbolismo e Art Nouveau, di tematiche quali per esempio Parsifal, Sigfrido, Tristano, le valchirie e le così chiamate fanciulle-fiore. Un fascino che partì dal movimento del Romanticismo e soprattutto dalle sinfonie di Wagner. Una continua evocazione a vari livelli visivi, che tramite un’iconografia istituzionale e una compenetrazione di diversi significati ha trovato un’assimilazione in fasi artistiche, quali il movimento culturale simbolista e del Jugendstil. In questo periodo pervade dunque
una sensualità musicale che coglie le remote radici dell’essere. Ecco che Mariano Fortuny (Granada 1871 – Venezia 1949), a livello postumo come anni del suo agire, trova in tutte queste influenze una base di partenza, per elaborare nel suo cammino artistico un ciclo di lavori prettamente wagneriani. Come un predestinato, quando Wagner morì a Venezia il 13 febbraio 1883, Mariano all’età di dodici anni era con Giovanni Boldini a Parigi che poneva le basi a quei semi di passione per il teatro e per le scenografie che si svilupperanno successivamente in abbinamento ad altre arti. Fu l’incisore e scultore spagnolo Rogelio de Egusquiza a trasmettere al giovane l’adorazione per la musica di Wagner, prendendo corpo nell’ultimo decennio dell’ottocento con i viaggi a Monaco di Baviera e Bayreuth. I primi lavori di Mariano abbandonano dunque l’accademismo iniziale per entrare in area
Alcune opere presenti alla mostra
In mostra i lavori di Antoni Tàpies, Bill Viola, Anselm Kiefer e Joan Brossa simbolista associando luoghi e personaggi del compositore tedesco. Ulteriori disamine lo conducono a elaborare la “Cupola”, ossia una nuova concezione dell’illuminazione scenica che innova i fondali dipinti che campeggiavano nei teatri dell’epoca. Così affermava: “Tutto quello che vidi e sentii, mi accese maggiormente nel desiderio di realizzare nuovi
mezzi, forme e nuovi aspetti per accrescere gli effetti generali del teatro. Ricordo ancora qualche particolare della scena dell’Oro del Reno che scontentava la mia fantasia giovanile. L’effetto del fiume in lontananza mancava di efficacia per un gioco di luce non bella”. Dunque Palazzo Fortuny, visitabile nella sua completa interezza data dalle stanze aperte,
crea percorsi di dialogo tra le opere di Mariano e altri artisti quali per esempio Eugenio Prati, Adolfo Wildt, Gaetano Previati e Lionello Balestrieri. Un’esposizione complessa ma godibile, che permette d’iniziare una disamina di quel percorso dell’Ottocento che ha trovato nei primi decenni del secolo successivo elementi d’influenza e di rimandi.
Gianni Berengo Gardin, Maurizio Galimberti Scatti d’autore a Venezia
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a città lagunare, in sedi prestigiose, propone due mostre che tracciano la storia della fotografia italiana e internazionale. Se pur separati dal canale della Giudecca e dal Canal Grande, sono messi in dialogo a distanza due artisti di generazioni diverse: Gianni Berengo Gardin (Santa Margherita Ligure 1930) e Maurizio Galimberti (Como 1956). Ognuno di questi intende in modo diverso il modo di fotografare, ma entrambi testimoniano il passare del tempo bloccando istanti di contemporaneità. La mostra “Gianni Berengo Gardin. Storie di un fotografo”, presso la Casa dei Tre Oci fino al 12 maggio, rappresenta un’approfondita antologica con 130 fotografie che toccano diverse tematiche del Maestro ligure. “Le immagini sono ciò che conta” così afferma Berengo Gardin che nel bianco e nero ha trovato il suo personale credo artistico. Di conseguenza la pellicola è il mezzo ideale in contrapposizione a tutto quello che oggi è digitale. In questa sede il colore non è contemplato perché “distrae il fotografo e chi guarda”, tanto da far risaltare più l’abbigliamento o l’ornamento che la fisionomia dei soggetti impressi. C’è però un rimando alla televisione, ai grandi insegnamenti dei fotografi del passato e a quelle storiche produzioni cinematografiche, che con i due colori base hanno segnato l’immaginario collettivo di più di una generazione. Le sue collaborazioni sono vastissime da Il Mondo, il Touring Club Italiano, l’Istituto Geografico De Agostini di Novara fino ad aziende quali Ibm, Olivetti e Fiat. Le tematiche affrontate invece sono innumerevoli dall’India dei villaggi, agli zingari di Firenze e Palermo, ai baci e abbracci, alla Gran Bretagna, a New
York, a Dentro le case, fino a Venezia e la sua Biennale d’Arte solo per citarne alcuni. Siamo di fronte a delle storie in cui Berengo Gardin ha saputo carpire dei segreti, che sono sempre tenuti celati, portandoli così all’occhio di tutti. Un’abilità unica che lo fa diventare il Maestro del bianco e nero. A dimostrazione di ciò, una piazza San Marco, vista dai Mori con l’acqua alta, permette al sole di specchiare riflessi unici, dando alla composizione una visione ulteriore. Frammenti atemporali di vissuto quotidiano e di luoghi che riecheggeranno per sempre, rispetto a una società che consuma e brucia tutto rendendo banali e sorpassate situazioni che invece fanno ancora parte di noi. La fotografia arriva dopo la televisione, ma consente di approfondire maggiormente superando la superficialità che l’antico tubo catodico crea. A Palazzo Franchetti invece, presso l’Istittuto Veneto di Scienze, Lettere e Arti fino al 12 maggio si fa un balzo
generazionale con la mostra “Maurizio Galimberti. Paesaggio Italia”. In scena più di 150 click che uniscono diversi scenari ambientali del nostro paese. Un ampio passaggio antologico che evidenzia la maturità e gli alti livelli compositivi. Il credo principale di Galimberti è dato dal metodo Polaroid che consente la visualizzazione immediata dello scatto, tanto da farne uno dei principali esponenti, perché come lui stesso afferma “vivi il tuo progetto in diretta, avendo azzerato i tempi d’attesa e questo è molto bello. Sei più concentrato, vivi in diretta e sei maggiormente all’interno del progetto che svolgi. Inoltre sei più diretto con lo sguardo e con l’azione di cattura dell’immagine”. Le foto esposte si possono inquadrare in quattro tecniche realizzative diverse. I “Mosaici”, tecnica che l’ha fatto conoscere, consistono in una sequenza di singole Polaroid che affiancate costituiscono una griglia composta di singoli particolari di un luogo o
persona. La visione complessiva permette di ottenere un quadro unico del soggetto impresso, fornendo nel contempo una sorta di cineticità complessiva. Come afferma “non sono banali perché l’architettura è affascinante se scattata con rispetto di te stesso e del paesaggio che fotografi. Una realtà dilatata che ti sorprende sempre in modo intimo”. Il “Ready-made”, di duchampiana origine, parte da oggetti quali cartoline, mappe, lettere, fogli pubblicitari dove scatta su porzioni selezionate dell’oggetto, riquadrandolo successivamente con l’isolamento di particolari che così vengono assemblati. Le “Singole” rendono visibile una dimensione intima dell’artista, mentre le “Manipolazioni” gli permettono di sfocare e di cambiare i soggetti stessi con vari effetti. Ecco che nel lungo percorso i paesaggi dell’Italia sono resi attuali a un occhio contemporaneo voglioso di nuove visioni. Al.Ch.
16 Cultura veneta
Cultura veneta 33
Iniziativa della Regione I martedì al Cinema dal costo del biglietto volutamente contenuto
Due euro per il cinema d’autore di Vesna Maria Brocca
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orti del successo delle precedenti edizioni ritornano, dal 5 al 26 marzo, gli appuntamenti con “La Regione del Veneto per il Cinema di Qualità – La Regione ti porta al cinema con due euro - I martedì al Cinema”. L’iniziativa coinvolge tutti i martedì (5, 12, 19, 26) di marzo delle provincie venete che ospiteranno nelle 14 sale d’essai aderenti dislocate sul territorio Veneto, proiezioni di pellicole molto spesso alternative ai circuiti commerciali, con produzioni indipendenti, distribuite con difficoltà ma di grande qualità artistica. Per promuovere il cinema d’autore, il costo del biglietto, volutamente contenuto, è di due euro. Le sale cinematografiche che aderiscono al progetto sono: Cinema Italia a Belluno; Multisala PortoAstra e Lux a Padova; Multisala Cinergia a Rovigo e Multisala Politeama a Badia Polesine; Multisala Corso a Treviso, Multisala Italia a Montebelluna e Cinema Cristallo a Oderzo; Cinema Dante a Mestre, Cinema Teatro Mirano a Mirano e Multisala Verdi a Cavarzere; Cinema Alcione a Verona; Cinema Araceli a Vicenza e Multisala Metropolis a Bassano del Grappa. Non è possibile conoscere con anticipo i film che saranno in programmazione; a tal riguardo, però, si può accedere al link www.spettacoloveneto.it/cinema, cliccare sul banner de “I martedì al Cinema” e accedere, in questo modo, alle pagine che riportano la programmazione delle sale. L’aggiornamento viene fatto entro il giovedì che precede il martedì di proiezione. La promozione è aperta a tutti. Rimanendo
Coinvolte tutte le province venete con una programmazione distribuita su 14 sale per tutto il mese di marzo a TReViso oMaggio a caRMelo zoTTi
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2013
7 GIORNI
1 OBIETTIVO
x Dal 17 al 20 aprile si terrà il Vittorio Veneto Film Festival. 1.000 ragazzi in giuria ancora in tema di cinema, ricordiamo che ormai è alle porte la quarta edizione del Vittorio Veneto Film Festival (Teens and Kids International Film Festival), che si terrà dal 17 al 20 aprile. Organizzato dall’associazione no profit “400colpi”, si rivolge ad una fascia d’età compresa fra gli 8 e i 21 anni e agli studenti universitari. Il festival si presenta organizzato in sezioni diverse e autonome. 1.000 ragazzi della giuria, provenienti dall’Italia e dall’estero, condivideranno quattro giornate immersi nel mondo del cinema, visionando 15 lungometraggi nazionali ed internazionali. Novità di quest’anno è la giuria degli “+Alti”, composta cioè da giurati tra i 28 e i 100 anni e che avrà il compito di premiare il miglior film tra quelli loro proposti. Info: www. vittoriofilmfestival.com
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a città di Treviso, dal 21 aprile al 30 giugno, dedica al Maestro Carmelo Zotti (Trieste 1933- Treviso 2007) una mostra antologica, nell’anno in cui avrebbe compiuto ottant’anni. Si tratta della ricomposizione di un universo intimo di figure, gesti, colloqui. Una cinquantina di opere su tela e carta, di ingente mole e di complessa, variegata narratività che troveranno momentanea casa al Museo civico di Santa Caterina. Si tratta di un percorso che unisce gli echi espressionistici nei ritratti dei primi anni Cinquanta alla narrazione fitta di geometrie dense di figurativismo e colore, per giungere negli anni Settanta alla maturazione dei simboli-marchio della sua poetica, forti di campiture di acceso cromatismo. Del successivo ventennio, fino agli esordi del Duemila, verrà esposta una selezione di tele tra le più intime e enigmatiche della sua opera, incentrate sul dialogo/gesto tra figure, ossessione e meraviglia di tutta la vita. Nella Galleria del Liceo Artistico di Treviso, affacciato sulla piazzetta del Museo, dal 3 al 25 maggio 2013, inoltre, verrà esposta una sezione di opere su carta: una trentina di lavori di piccolo formato insieme alla grande carta “Figure e putto” del 1986 (151x273 cm.).
I nostri esperti 35 DA CHE PARTE GIRA L’ECONOMIA
A cura di Lorenzo Sartiè
In pieno oceano durante la tempesta Tempo fa scrissi un pezzo intitolato “parce sepulta”, ovvero riposate in pace. Trattava della triste catena di suicidi di imprenditori. Questa catena ad oggi non solo si è arrestata, ma purtroppo è addirittura aumentata. Colpito dalla crisi e chiuso in un angolo l’imprenditore tipico veneto, ma non solo lui, quasi sempre per non vedere vanificati sacrifici di una vita, per orgoglio e dignità le ha provate tutte. Ha bussato a tutte le porte, a cominciare da quelle dei debitori (comprese le amministrazioni pubbliche), delle banche e dei fornitori. Non ottenendo risposta da nessuno di questi anche se qualcuno fa il furbo, ha venduto o impegnato tutto per far fronte alle spese. Un estremo tentativo per salvare gli operai e le loro famiglie, verso i quali si sente responsabile e verso i fornitori che sono messi come o peggio di lui. Più di qualcuno ha venduto l’auto ed i gioielli di famiglia. Alla fine senza più nulla, ma ancora pieno di dignità ha deciso di farla finita. Se è pur vero che anche gli imprenditori hanno le loro colpe per non aver saputo leggere nelle trasformazioni di mercato e che hanno dimostrato i loro limiti imprenditoriali messi in luce dalla crisi, è altrettanto vero che ora servono azioni concrete a sostegno. Gli sportelli di ascolto con il sostegno psicologico aperti presso le associazioni o le amministrazioni pubbliche, sono sicuramente utili ed importanti. Ma non bastano. In questo periodo servirebbero azioni concrete da parte politica.
Tuttavia però la situazione attuale è quella che è. Grande confusione ed incertezza, ad essere ottimisti. Servono azioni concrete per rimettere in moto un’economia che ormai arranca. Per mettere in atto queste azioni servono decisioni competenti e soprattutto rapide. Non qualche mese come si prospetta, al massimo qualche giorno. Spesso mi chiedo a chi dovranno essere imputate queste morti. Alla crisi? Troppo facile. Alla concorrenza straniera? Troppo banale. Alle banche? Sicuramente anche, ma non da sole. La responsabilità più grossa è proprio della parte politica che nulla o quasi ha fatto. In un paese come il nostro, dove le aziende micro piccole sono la stragrande percentuale, era doveroso agire prime e con decisione. Come? Molto semplicemente assicurandosi che le banche continuassero a concedere i crediti commerciali, visto che lo stato le ha aiutate non poco, a volte con risultati “discutibili”. Imponendo dei cicli di pagamenti più brevi e delle procedure velocissime in caso di insolvenza, con la possibilità di sospendere la tassazione fino all’escussione del debito. Poi magari cominciando a pagare i miliardi di debiti verso i fornitori dello stato, consentendo anche di compensare iva e imposte. Costituire con urgenza un fondo di garanzia sovrano per fornire le garanzie necessarie all’internazionalizzazione, non per la delocalizzazione come invece è stato fatto, favorendo le imprese e recuperare così
credibilità sul mercato estero. Invece sembra una barzelletta. Avanzo soldi dallo stato e quindi non posso pagare le tasse. Lo stato allora mi pignora la casa e mi mette in mezzo alla strada. Prima però vuole l’IMU, che versa ad una banca, la quale invece di darmi credito mi chiude i conti e mi fa fallire, trascinando in questo vortice altre imprese. Viaggio spesso per lavoro all’estero, e quando mi chiedono come va in Italia restano a bocca aperta. Magari non se ne parla, in altri paesi europei le cose vanno peggio di qua, eppure rimangono basiti su quanto poco si sia fatto e si stia facendo nel nostro paese. Siamo ormai ad un livello di tassazione non più sostenibile, paghiamo un’infinità di tasse e gabelle che all’estero non sanno neppure cosa significhino, paghiamo anche per avere servizi che normalmente sono gratuiti perché compresi nella normale tassazione. Paghiamo tutto e tutto di più rispetto agli altri paesi. Eppure indomiti e caparbi restiamo qui a combattere tutti giorni. Sempre più deboli , sempre più stanchi, sempre più sfiduciati e sempre più soli. Ormai si lavora sette giorni su sette, 14 o 16 ore al giorno, con il triste sapore dell’amarezza, senza gioia e senza quel sentimento di orgoglio tipico del nostro essere imprenditori. E’ dura anche a casa. E’ difficile in momenti come questi perfino esibire un sorriso, scaricare la tensione e trovare nel conforto familiare quella serenità necessaria per
avere una vita sufficientemente normale. Tornati a casa, nervosi, preoccupati, cupi e taciturni, con nell’anima un turbinio di pensieri negativi, con l’afflizione della sconfitta morale e professionale del fallimento, risulta difficile guardare negli occhi i propri figli e procedere a testa alta. Non c’è molto da essere ottimisti ora. Adesso si devono solo unire le forze tra imprenditori e resistere perché questa condizione non migliorerà prima di due o tre anni. Siamo in alto mare su tutto e quindi tutto lascia presupporre che anche stavolta gli imprenditori se la dovranno cavare da soli…come sempre.
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A gioco risolto, nelle caselle grigie troverete il nome del personaggio (noto regista, attore e politico) in foto.
Inserite all’interno dello schema le parole elencate in modo da completare il cruciverba. ALT - ASI - BEA - CUI - FRA MAO - NOR - OBI - OLE - ONU RIC - SAN - STO - BEEF - EONE NOTI - ORAN - ORSO - TILT OMINE - SUCCO - MANCIU MIRIAM - UREMIA - INCISURA OPERISTA - SPONTANEO TACITURNO - TERMOPOLIO PREUMANISTA
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On The Street (sulla strada) • Come si chiama il più disonesto gommista giapponese? Tebuko Narota. • Come si chiama il più abile sciatore giapponese? Horoto Jataky. • Come si chiama il più grande barista giapponese? Nogosuky Makinoto. • Come si chiama il secondo più forte tuffatore giapponese? Tokai Ofun. • Come si chiama il più forte nuotatore nippoamericano? Chan Bell. • Come si chiama il più sfruttato operaio giapponese? Misudo Lapaga. • Come si chiama il più astuto poliziotto anglo-italiano? Sir Pico. • Come si chiama il più abile muratore scozzese? Matt O’Nell. • Come si chiama il più forte pugile irlandese? Joe Mc Kebbott. • Come si chiama il più grande freddoloso greco? Fafres Kett.
• Come si chiama il più astuto campione di poker indiano? Sakibara. • Come si chiama il più forte vogatore italiano? Remo La Barca. • Come si chiama il peggiore avvocato italiano? Massimo Della Pena. • Come si chiama il più sadico bagnino romano? Adamo Rigonfio. • Come si chiama il più grande idraulico italiano? Oscar Dabbagno. • Come si chiama il più turbolento studente italiano? Oscar Manato. • Come si chiama il più abile scultore italiano? Oscar Pello. • Come si chiama il più bravo calzolaio italiano? Oscar Pone. • Come si chiama l’uomo più conosciuto d’Italia? Rino Mato. • Come si chiama il più accanito fumatore italiano? Nico Tina. • Come si chiama la più ricca ereditiera italiana? Emilia Ardaria.
Impariamo l’inglese
AUTO RACING (Auto da corsa) BICYCLE (Bicicletta) BOOTS (Stivali) BRAKES (Freni) CAR (Automobile) CHAIN (Catena) CIRCUIT (Circuito) FUEL (Carburante) HELMET (Casco) HIGHWAY (Autostrada) INJECTOR (Iniettore) LAMPS (Lampioni) LIGHTS (Fari) MOTORCYCLE (Moto) ROAD (Strada) SPEED (Velocità) TRAVEL (Viaggio) WIND (Vento)
CHIAVE (6) - Storica casa automobilistica inglese.......................................................... Aforismi Divertenti
Soluzioni: 1) Arco di Costantino; 2) Fontana di Trevi; 3) Basilica di San Pietro; 4) Colosseo.
Nomi Divertenti
• La filosofia è cercare un gatto nero in una stanza buia. • Tutti hanno una memoria fotografica. E’ che parecchi non hanno il rullino. • L’ingegnere non vive, funziona.
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A tavola 37 MESSAGGIO PUBBLICITARIO
Salotto e ristorante Piazza garibaldi, 6 Adria www.terrazzainpiazza.it
RADICCHIO AMARO E DOLCI PISELLINI E PER CREARE DEI FAGOTTINI MORBIDI E CON UN CREMOSO E FILANTE RIPIENO. UNA PRESENTAZIONE MOLTO SCENOGRAFICA PER UN PIATTO ESTREMAMENTE LEGGERO E SEMPLICE. UN’IDEA CHE SI PRESTA SIA COME CONTORNO SIA COME ORIGINALE ANTIPASTO.
ESECUZIONE METTERE CON UN GIORNO DI ANTICIPO LA CARNE DI ASINELLO A BAGNO CON LE VERDURE, IL LAURO, IL PEPE IN GRANI E IL GINEPRO CON 3/4 DEL VINO. TENERE IN FRESCO PER 12 ORE. IL GIORNO DOPO, IN UNA CASSERUOLA METTERE 150 GR. DI BURRO E LE VERDURE DELLA MARINATA, FARE ROSOLARE E AGGIUNGERE LA CARNE. CONTINUARE A CUOCERE PER QUALCHE MINUTO E VERSARE IL VINO DELLA MARINATURA, FARE EVAPORARE E AGGIUNGERE 1 LITRO DI ACQUA, FARE CUOCERE A FUOCO MOLTO LENTO PER 5 ORE AGGIUNGENDO ACQUA SE NECESSARIO. METTERE IL RESTANTE VINO IN UNA CASSERUOLA ALTA DI RAME E FARE RIDURRE DI 2/3, AGGIUNGERE BRODO E ADDENSARE CON UN CUCCHIAIO DI ROUX. CUOCERE LE LASAGNE E DISPORLE SU UNA TOVAGLIA, PREPARARE DEI CANNELLONCINI CON LO STRACOTTO DOPO AVERLO MESCOLATO CON BUONA ENERGIA PER RIDURLO A UNA CREMA, MONTARE 150 GR. DI BURRO FUSO CON POCO BRODO E SE NECESSARIO LEGARE CON POCHISSIMO ROUX. SCALDARE I CANNELLONCINI A VAPORE NAPPARLI CON IL BURRO MONTATO, DECORARE CON LA SALSA AL VINO E SPOLVERIZZARE CON TIMO TRITATO. MESSAGGIO PUBBLICITARIO
COCKTAILS I CONSIGLI DI PAOLO
INGREDIENTI :
1/10 PANNA MONTATA, 3/10 CAFFÈ, 2/10 RUM, 2/10 MALIBÚ , 2/10 MANDARINETTO SI PREPARA NELLO SHAKER E SI VERSA NELLA COPPETTA DA COCKTAIL
INGREDIENTI PER 10 PACCHETTINI: 3 CESPI RADICCHIO LUNGO (900G CIRCA) 140G PISELLINI NOVELLI 1 SPICCHIO AGLIO GLASSA GASTRONOMICA ALL’ACETO BALSAMICO 25G FORMAGGIO FILANTE PANE RAFFERMO MENTA SECCA ROSMARINO PANE GRATTUGGIATO SEMI DI SESAMO OLIO EVO
SALE ROSA DELL’HIMALAYA SALE
TENTAZIONI NOTTURNE
INGREDIENTI:
PAOLO MARANI
PACHETTINI DI RADICCHIO E FILANTI PISELLINI
... con buRRo al TiMo e salsa al sassella
INGREDIENTI 1/2 KG POLPA DI ASINELLO, 1/2 KG DI SEDANO, CAROTE E CIPOLLE, 1 POMODORO, 300 GR. BURRO, 150 GR. DI BRODO, 12 LASAGNE DI PASTA ALL’UOVO, 1 MAZZETTO DI TIMO, LAURO, PEPE IN GRANI, GINEPRO, 60 GR. ROUX BRUNO, 1 LITRO DI VINO SASSELLA
by Paolo Marani
CUCINA
LA RICETTA CANNELONCINI DI STRACOTTO DI ASINELLO
PROCEDIMENTO: MONDARE E TAGLIARE A METÀ I CESPI DI RADICCHIO, CUOCERLI NEL PIATTO CRISP DEL MICROONDE, COPERTO CON CARTA DA FORNO, PER CIRCA 12 MINUTI. PELARE E SOFFRIGGERE L’AGLIO IN UN PENTOLINO CON L’OLIO, UNIRE I PISELLINI E PORTARE A COTTURA CON ACQUA INSAPORENDO CON IL SALE. RICAVARE DEI PACCHETTINI SEPARANDO LE SINGOLE FOGLIE DI RADICCHIO (CIRCA 5 A PACCHETTO) ED AROMATIZZARLE CON IL SALE ROSA. FRULLARE I PISELLINI CON IL RADICCHIO RIMASTO, AGGIUNGERE LE ERBE AROMATICHE, IL PANE RAFFERMO E LA GLASSA. CON QUESTO COMPOSTO FARCIRE LE FOGLIE DI RADICCHIO, METTERE SU OGNUNO UN PEZZETTINO DI FORMAGGIO E CHIUDERE A PACCHETTINO. DISPORRE I FAGOTTINI SUL PIATTO CRISP CON CARTA DA FORNO E SPOLVERARE CON PANE GRATTUGIATO E SEMI DI SESAMO. CUOCERE IN MICROONDE PER CIRCA 15 MINUTI.
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FASCINO L’EROS VIENE U N PO’ AFFOSSATO DALLA POSIZIONE DEI PIANETI MA L’INTESA AFFETTIVA NON NE RISENTE. GODEVI GLI ABBRACCI · S ALUTE SFOLTITE GLI IMPEGNI E NON SOTTOVALUTATE PICCOLI MALESSERI. RISPARMIATE ENERGIE: IL CAMBIO DI STAGIONE VI AFFATICA
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Villa Momi’s permette anche cene e pranzi di lavoro, con la massima tranquillità e distensione per i propri colloqui d’affari. Alla sera i locali sono destinati anche a chi desidera un po’ di intimità, con un’armonia che solo il lume di candela riesce a creare. Due sale separate in due piani. Giardino estivo. Oltre 300 posti a sedere. Locale rustico in chiave moderna unico nel suo genere, immerso nel verde.
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