del Piovese
Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 131 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
Primo Piano Il costo del lavoro per le imprese venete e il cuneo fiscale pagg.
Economia La Saccisica che produce si mette in mostra
Piove di Sacco Il Comune in rete e su Facebook per dialogare coi cittadini
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EDITORIALE
LEGNARO, IL PIANO TRIENNALE DELLE OPERE PUBBLICHE
Davanti al “dio palanca” così fan tutti di Nicola Stievano
Oltre 10 milioni di euro in tre anni, di cui 3.895.000 nel 2014; 1.928.000 nel 2015 e 4.200.000 nel 2016. Sono i numeri contenuti nel piano delle opere pubbliche approvato nelle scorse settimane d alla Giunta Catelan. pag. 14
LAVORI DI RECUPERO PER L’EX SCUOLA: DIVENTERÀ UN MUSEO
Lo sgombro dell’archivio storico comunale, posto nel fatiscente edificio dell’ex scuola “Rosa Maltoni”, sta riportando alla luce un patrimonio dimenticato e in parte purtroppo compromesso. pag. 20 10%
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Sconto Imu per i pubblici esercizi senza slot machine e videopoker Contro il gioco d’azzardo il Consiglio comunale di Piove di Sacco propone un provvedimento che potrebbe rivelarsi un deterrente
U
n provvedimento per fermare il dilagare del gioco d’azzardo. Lo propone il consiglio comunale di Piove di Sacco che ha votato una mozione presentata da Andrea Recaldin leader della Lega locale, e che chiede uno sconto sulle rate Imu per tutti titolari di bar, tabacchi ed esercizi pubblici che rinunciano a slot machines, videopoker, altre diavolerie mangiasoldi. Una forma di premialità sulle tasse locali. Il documento prevede al contempo un aumento dell’imposta sugli immobili per le
sale da gioco, così da trovare la necessaria copertura finanziaria in grado di compensare il minore gettito. Il provvedimento colpisce, quindi, l’uso delle macchinette. Ciò vuol dire che tutte le attività esistenti, e a maggior ragione quelle che apriranno, risparmieranno con una riduzione delle imposte locali, se rinunceranno ai lucrosi incassi immediati derivanti da macchinette e videopoker. L’ok dell’aula a questa mozione, votata all’unanimità, non elimina ovviamente la piaga della dipendenza dal gioco d’az-
zardo (ludopatia), ma è un segnale forte che serve da deterrente per combattere il fenomeno. L’iniziativa è partita dal capogruppo del gruppo Lega e civica Forza Piove, Andrea Recaldin, è ha incontrato subito il favore di tutti gli altri consiglieri. “E’ una battaglia di civiltà prima che politica – dichiara Recaldin – quella che abbiamo chiesto, e ottenuto, è una presa di posizione forche e chiara”. pag. 8
avanti al dio palanca non ci sono fratelli, amici o parenti”: è una delle frasi pronunciate in una delle decine di intercettazioni della recente inchiesta sulla rete di corruzione legata agli appalti pubblici. Poche parole che sintetizzano, ancora una volta se ce ne fosse il bisogno, qual è il criterio adottato da funzionari pubblici infedeli e da imprenditori complici. Il denaro, ovviamente, che giustifica i favori piccoli e grandi, gli “aggiustamenti” di gare e procedure, il ritocco in corso d’opera, sempre a danno del pubblico e, di conseguenza, di ciascuno di noi. Il denaro, sia “cash”, basta anche qualche banconota da 50-100 euro di tanto in tanto, che sottoforma di “regali” come il viaggio esotico ma anche una mano di bianco in casa o qualche piccolo lavoretto “extra”. E’ la corruzione nostrana, di piccolo cabotaggio e piccola pezzatura, quella che alimenta una zona grigia di cui nessuno conosce i contorni con chiarezza. E’ il primo passo che poi giustifica tutti gli altri, fino ad arrivare ai grandi scandali. Il tutto in nome del “dio palanca”, ovviamente, ma anche di una distorta concezione di moralità e di senso civico. Perché dunque scandalizzarsi se “così fan tutti”? continua a pag.
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L’Intervento
Violenza sulle donne, il decreto legge sullo stalking di Silvia Giuriato*
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e recentissime modifiche legislative, inserite con decreto legge lo scorso agosto e convertito in legge il 15 ottobre 2013, hanno recepito le raccomandazioni europee della Convenzione del Consiglio d’Europa ed hanno risposto al crescente allarme sociale determinato dai delitti contro le donne. *Avvocato penalista ed esperta in diritto della famiglia
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L’Intervento
EDITORIALE
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Davanti al “dio palanca” così fan tutti
Sociale
DONAZIONE DELLO JUVENTUS CLUB ALLA MAGNOLIA Com’è consuetudine ormai da anni, lo Juventus Club A. Fortunato di Piove rivolge la sua attenzione alla cooperativa per disabili piovese Magnolia. E come nelle precedenti occasioni, nel corso dell’annuale cena sociale nel ristorante La Saccisica, il presidente Antonino Balestrieri ha rammentato che il club juventino ha sempre un occhio di riguardo verso le persone meno fortunate. Così una raccolta fondi tra i soci e i presenti ha permesso di donare alla cooperativa Magnolia un tosaerba e un decespugliatore. Alla consegna dei due attrezzi era presente anche il sindaco di Piove, Davide Gianella, che ha messo in risalto come queste iniziative facciano onore alla città, allo sport e ai tifosi del calcio.
Perché fare i moralisti e continuare a puntare i dito contro imprenditori e politici che hanno comunque fatto “girare” l’economia? Avranno anche rubato qualcosa - è la linea di pensiero che serpeggia nemmeno tanto sotterranea nel Nordest degli affari - ma se questo è il prezzo da pagare per permettere ad una azienda di lavorare perché vogliamo fare del terrorismo? Perché accanirci contro il funzionario che ha comunque dato il suo “contributo”, discutibile ma reale, a sostenere qualche impresa che deve impiegare i suoi lavoratori? E’ il sistema con il quale, continua chi è convinto di saperla lunga, dobbiamo fare i conti, voglia o non voglia. Altrimenti non si va da nessuna parte, altrimenti non si sta sul mercato. Affermazioni che suonano come un grande alibi collettivo e un’autoassoluzione equivoca, anche se molto di moda in questo difficile e confuso periodo. Ecco allora che bastano 50 euro per corrompere un funzionario, oppure un fine settimana a Milano Marittima “all inclusive” regalato ad un dipendente pubblico che dovrebbe essersi limitato a fare il suo dovere. E’ a causa del “dio palanca” e delle tante “piccole eccezioni” ad esso collegate se nel nostro Paese un’opera pubblica costa uno proposito e se ci vogliono anni per portarla a termine. Va da sé che ci si muove in una specie di giungla senza regole, in cui ha la meglio non il più bravo ma il più furbo, o il più “amico” del politico di turno. E’ questa scuola di pensiero che arriva a giustificare ogni forma di illegalità, non solamente i cosiddetti “peccati veniali”. Perché alla fine il “dio palanca” perdona tutto, basta assecondarlo. di Nicola Stievano
Natale Aziende 2013
Regala il diritto al cibo
Piovese POLVERARA
Provincia RAGAZZI E INTERNET
Energie alternative, un progetto europeo per il comune pag. 14
CODEVIGO
Il consigliere Sergio Bacco esce dalla maggioranza pag.
CULTURA LOCALE
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La stagione di prosa al Filarmonico di Piove di Sacco pag. 26
Un adolescente padovano su 4 in rete tutti i giorni pag.
AMBIENTE
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Padova maglia nera per l’ozono, allarme anche per le polveri sottili pag. 29
MONDO SCUOLA
Orientamento utile ponte verso il lavoro pag.
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Regione POLITICA L’onorevole che usa i social network. Nuovi linguaggi pag. 34
TERRITORIO
Novembre, torna la paura delle alluvioni pag.
ULTIMO APPUNTAMENTO Quasi conclusa la rassegna Lineamente, la stagione teatrale del comune di Limena che anche quest’anno ha portato sul palco ottimi attori e in platea un numeroso pubblico. L’ultimo appuntamento è in calendario il prossimo venerdì 22 novembre con lo spettacolo “Le donne curiose”, commedia di Carlo Goldoni interpretata dalla compagnia “Dell’imprevisto” di San Giorgio in Bosco. Lo spettacolo avrà inizio alle ore 21.00 l’ingresso costerà 5 euro.
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HA PRESO IL VIA IL 46° ANNO SOCIALE
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Lions Club di Piove di Sacco
Il Lions Club di Piove di Sacco ha iniziato il suo 46° anno sociale. La cerimonia di apertura è avvenuta nella splendida villa Valmarana di Noventa Padovana. A dare il via all’attività del club ci ha pensato il presidente Filippo Mario Fasulo che ha presentato anche il nuovo consiglio direttivo. Alla cerimonia erano presenti il vice governatore G. Buscato e il presidente di zona G. Sturaro. Inoltre hanno presenziato il sindaco di Noventa Padovana Luigi Bisato, il consigliere delegato piovese Giulio Rigato in rappresentanza dell’amministrazione comunale piovese, il presidente dell’Upa padovana G.Sturaro, il neo comandante della compagnia piovese dei Carabinieri Enrico Zampolli e il comandante della stazione Antonio Cuccuro. Nel corso dei lavori del meeting di apertura è stata consegnata una pergamena al socio fondatore del Lions piovese Umberto Maggi, per i suoi 45 anni di fattiva collaborazione durante i quali ha ricoperto per ben quattro volte la carica di presidente ed innumerevoli volte quella di cerimoniere.
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ARTE Verona e Vicenza, un posto al sole per il paesaggio pag. 36
Nuovo corso base di grafologia, a cura di Assograf, dall’8 novembre al 14 febbraio 2014 (12 lezioni), il venerdì dalle 21 alle 22,30, in Biblioteca. Il corso è rivolto ai principianti e costituisce un primo approccio con la grafologia; per gli interessati il percorso formativo proseguirà con 2 ulteriori cicli di lezioni che si realizzeranno a cadenza annuale. Le lezioni sono corredate da ampia documentazione didattica. Quota di adesione 90 euro, comprensivi dei materiali forniti da Assograf Info e adesioni: Segreteria Assograf al 3357687523 o frvrom@tin.it Nuova “arma” allo Iov
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L’Istituto Oncologico Veneto – Iov di Padova dispone di una nuova “arma” per combattere il tumore. Si tratta dell’acceleratore lineare, installato nell’edificio di radioterapia. L’acceleratore rappresenta una nuova tecnologia di radioterapia, la più recente evoluzione del trattamento delle neoplasie con grandi miglioramenti quanto a velocità, precisione, e comfort del malato.
È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà di
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Questa edizione raggiunge le zone di Piove di Sacco, Legnaro, Sant’Angelo di Piove, Arzergrande, Brugine, Codevigo, Pontelongo, Polverara per un numero complessivo di 16.614 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752
Venezia Padova Rovigo Treviso
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin
REDAZIONE:
Direttore responsabile
MAURO GAMBIN direttore@lapiazzaweb.it ORNELLA JOVANE o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 29 ottobre 2013 CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONAL LORETO, VIA BRECCIA (AN)
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4 Argomento del mese LAVORO Nel 2014, il taglio del cuneo fiscale varrà 1,5 miliardi sull’Irpef per le fasce medio-basse (1,7 miliardi nel 2015 e 1,8 nel 2016) e 40 milioni sull’Irap quota lavoro (110 milioni nel 2015 e 200 milioni nel 2016). Per ridurre i contributi sociali sulle imprese è stanziato un miliardo nel 2014 (1,1 nel 2015 e 1,2 nel 2015)
Cuneo fiscale e bonus giovani
di Alessandro Abbadir
La Cgia di Mestre: il taglio del cuneo porta in busta paga 14 euro netti al mese
Migliaia di richieste di assunzioni sono arrivate all’Inps per avere le agevolazioni del “bonus under30”
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l taglio del cuneo fiscale, farà ripartire l’economia italiana e anche quella veneta? Il governo pensa di si, le associazioni di categoria e i sindacati hanno più di qualche dubbio. Più efficace per incentivare le assunzioni sembra essere stato il bonus fiscale “under30”, fin nelle scorse settimane. In questo caso le richieste presentate in poco tempo dalle imprese venete sono state moltissime. Va ricordato che sono circa 170.000 i disoccupati in Veneto, per lo più dovuti alla massa di licenziamenti questi ultimi 5 anni. A pagare maggiormente questa situazione sono soprattutto le donne, che nel 60% dei casi si trovano disoccupate. Ma vediamo le cifre del taglio al cuneo fiscale. Nel 2014, il taglio varrà 1,5 miliardi sull’Irpef per le fasce medio-basse (1,7 miliardi nel 2015 e 1,8 nel 2016) e 40 milioni sull’Irap quota lavoro (110 milioni nel 2015 e 200 milioni nel 2016). Per ridurre i contributi sociali sulle imprese è stanziato un miliardo nel 2014 (1,1 nel 2015 e 1,2 nel 2015). La riduzione del cuneo fiscale sarà dunque in tre anni: di 5,6 miliardi per le imprese e 5 miliardi per alleggerire il peso del fisco sui lavoratori .Il primo anno il cuneo di fatto varrà in tutto 2,5 miliardi. Attualmente si stanno studiando due ipotesi e alla fine dei calcoli, in termini di guadagno si tratta, di una disponibilità immediata in busta paga di 112 euro nel primo caso e di 502 euro nel secondo. A partire dall’anno d’imposta
2013, per ottenere le compensazioni di crediti di imposte dirette superiori a 15mila euro (come avviene oggi per l’Iva), sarà necessario ottenere il visto di conformità di un professionista abilitato. Si incentiva poi la patrimonializzazione delle imprese che diventano più affidabili per le banche. Ed è previsto il rifinanziamento di 1,6 miliardi per il fondo di garanzia per le piccole imprese. Ma queste cifre vengono criticate dalla Cgia di Mestre con il suo segretario Giuseppe Bortolussi come troppo esigue per far ripartire i consumi e perciò l’economia reale. “Il taglio del cuneo fiscale – dice Bortolussi - potrebbe garantire ai lavoratori dipendenti una busta paga più “pesante” fino a 14 euro netti al mese. I vantaggi economici più “tangibili” sarebbero per i dipendenti con un reddito imponibile Irpef che oscilla tra i 15.000 ai 20.000 euro all’anno, uno stipendio mensile netto compreso tra i 950 e i 1.250 euro. Ritenere che con queste cifre mensili nette si possa dare un po’di serenità alle famiglie è una chimera. Stiamo parlando di cifre irrisorie che non permetterebbero ad una persona di concedersi neanche una birra e una pizza. Difficile far ripartire i consumi in questo modo”. Il taglio delle tasse sul lavoro dovrebbe poi favorire nuove assunzioni, visto che le imprese pagherebbero meno per i dipendenti, e anche su questi aspetti dell’operazione, i dubbi sono molti. Qualche risultato
però più consistente si pensa potrà vedersi nei prossimi anni quando il taglio sarà più netto. Più risultati sembra darli invece immediatamente il “bonus under 30” che prevede cospicue agevolazioni per le imprese che decidono di procedere con nuove assunzioni o con la trasformazione di rapporti di lavoro a tempo determinato in tempo. A livello nazionale i 4/5 delle richieste riguardano nuove assunzioni, mentre approssimativamente 1/5 si riferisce a trasformazioni dei rapporti in tempo indeterminato. L’incentivo, introdotto dall’articolo 1 del decreto legge 28 giugno 2013, è riconosciuto alle aziende che assumono giovani fra i 18 e i 29 anni privi di impiego da almeno sei mesi o senza un diploma di scuola media superiore o professionale, oppure che trasformino un rapporto di lavoro già esistente da tempo determinato in un rapporto a tempo indeterminato. Il beneficio, che è pari ad un terzo della retribuzione (fino a un massimo di 650 euro al mese) per una durata massima di 18 mesi (12 mesi per trasformazioni di contratti a termine in tempo indeterminato), può essere richiesto esclusivamente dalle aziende. Le domande devono essere presentate all’Inps per via telematica. In poche ore in Veneto sono state presentate migliaia di domande. Per il Veneto, il fondo a disposizione per le nuove assunzioni ammonta a 5,4 milioni per il 2013, 11 milioni per il 2014 e altrettanti per il 2015.
COINVOLTI 750 LAVORATORI TRA NOALE E SCORZÉ
Per Aprilia la corsa più lunga
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cque agitate nel polo del motociclismo dell’Aprilia nel veneziano. I 750 lavoratori hanno respinto il piano di ridimensionamento della produzione presentato dal patron di Aprilia Roberto Colaninno. I due stabilimenti di Scorzé e Noale producono 27 mila motoveicoli all’anno e l’occupazione tiene grazie al ricorso, in atto da 4 anni, ai contratti di solidarietà. Il piano Colaninno prevede invece che la produzione si assesti attorno agli 8-10 mila moto e motocicli: si fa presto a fare i conti dei lavoratori che sarebbero espulsi dall’azienda. Raccontando l’incontro di Pontedera Matteo Masier, della Fim Cisl veneziana, sottolinea come non sia possibile “curare Aprilia con la stessa medicina che si è usata per Guzzi perché, nei fatti, significa, far scomparire i due stabilimenti produttivi”. Per questo motivo il sindacato, che non nega l’oggettività della crisi, chiede una svolta nella strategia aziendale con un progetto industriale di investimenti che rilanci gli stabilimenti. Sindacati ed Rsu contestano all’azienda di non aver dato luogo nemmeno agli investimenti annunciati un anno fa, a partire dalla riorganizzazione ed il potenziamento del settore marketing e commerciale. La sensazione che si voglia andare ad una lenta e progressiva chiusura dei siti produttivi è confermata anche dagli altri interventi “è questo il futuro che si prepara per chi ha appena vinto il campionato mondiale Superbike costruttori?” si chiedono in molti. Per i lavoratori di Aprilia si apre quella che probabilmente sarà la corsa più lunga.
SOTTO L’ALTO PATRONATO DEL P
Garantisci il s
Argomento del mese 5 La ricerca di Confindustria Padova
ni per rilanciare l’occupazione La storia Un anno fa il via alla nuova formula che ha permesso di mantenere l’occupazione
Quando i dipendenti salvano l’azienda: Fonderie Zen fa scuola di Nicola Stievano
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spalla pag 5 per padova
n esempio destinato a fare scuola nella lunga recessione che ha investito il nostro Paese. E ancora una volta, anche tra le difficoltà della crisi, il Veneto a fare da capofila, a dare il “buon esempio”. Stiamo parlando delle aziende salvate dai dipendenti, dai lavoratori che non si arrendono al fallimento e scelgono di impegnarsi in prima persona per mantenere la produzione e l’occupazione. Un anno fa proprio nella nostra regione, in provincia di Padova, le Fonderie Zen hanno ripreso l’occupazione e salvato decine di posti di lavoro grazie ad una formula fino ad allora pressoché inedita, poi replicata nel resto della Penisola. E sempre dal Nordest sono partite altre iniziative di lavoratori che da ex disoccupati sono diventati “azionisti” o “imprenditori” e garantendo un futuro ad aziende in crisi. Un anno fa le ex Fonderie Zen di Albignasego hanno riavviato l’attività produttiva, con una nuova compagine sociale (la Zen Fonderie Srl) e 115 dipendenti, di cui quasi la metà extracomunitari. Il progetto industriale, che ha ottenuto anche l’appoggio economico di Veneto Sviluppo Spa, finanziaria della Regione, è stato presentato con un esempio unico in Italia. “Per la prima volta anche i lavoratori – ricorda l’assessore provinciale al lavoro Massimiliano Barison - sono entrati nel capitale sociale dell’azienda e hanno concorso a salvarla da un sicuro fallimento. Noi ci abbiamo creduto e abbiamo fortemente voluto appoggiare questo progetto che rappresenta anche un segnale e un esempio per tutte le aziende oggi in sofferenza. Non è stato facile mettere insieme una filiera che va dai lavoratori, ai manager, agli investitori, ma è una sfida vinta per l’impresa, i dipendenti, il mondo del pubblico e del privato”. E’ stato il primo esempio di cogestione in Italia, in cui lavoratori, dirigenti, ma anche istituzioni pubbliche e fondi privati hanno costituto un’alleanza forte per salvare un’attività con ancora margini di rilancio.
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Metà aziende in ripresa
Corrono le “lepri anti recessione” I
l panorama non è solo crisi, fallimenti e licenziamenti. A Nordest ci sono anche decine di aziende che sono tornate ai livelli di produzione e fatturato precedenti al fatidico 2008. Realtà orientata soprattutto oltre confine. Operano in settori maturi. Hanno dimensione medio/grande e fortissima apertura verso l’estero. Si distinguono per alto livello di organizzazione aziendale e propensione all’innovazione. Ma anche al “far da sé”. Sono le “medie dominanti”, le imprese che stanno uscendo prima e meglio di altri dalla crisi. Se nel 2011 il 52,9% del Made in Padova manifatturiero era tornato su ricavi superiori ai livelli pre-crisi, la percentuale sale al 69,1% tra le imprese di questo gruppo. La variazione media del fatturato nei bilanci 2008-2011, il quadriennio centrale della crisi, è positiva: +3,5% (rispetto allo 0,7% medio), anche se si evidenzia una variazione negativa della redditività totale. È quanto emerge dalla ricerca “Focus Industria. Le strategie del manifatturiero in tempo di crisi e le performance di successo” realizzata da Confindustria Padova e Fondazione Nord Est su un campione di 356 imprese manifatturiere, rappresentativo (per settori e dimensione) dell’intero comparto. A cinque anni dall’inizio della Grande Crisi la ricerca ha scandagliato per la prima volta la mutazione del manifatturiero, le strategie e le prassi aziendali più diffuse in tema di internazionalizzazione, organizzazione aziendale, innovazione e aggregazione. All’estremo opposto delle “lepri anti recessione” troviamo le “piccole local” aziende che più hanno sofferto e che con maggiore fatica sono impegnate nella risalita. Sono microimprese (1/3 sotto i dieci addetti), in gran parte sotto i 2 milioni di euro di fatturato, dipendenti dal mercato interno o esportatrici occasionali, più propense (in virtù dei limiti dimensionali) a strategie di networking. Solo il 35% evidenziava, nel bilancio 2011, ricavi superiori a quelli del 2008. La variazione media dei ricavi nel periodo considerato è la più negativa: -6,2%. A metà fra gli opposti stanno le “esploratrici solitarie”, imprese tra 10 e 49 addetti, con moderata apertura ai mercati e all’innovazione, buona struttura organizzativa, scarsa (o nulla) disponibilità alle reti, e le “medie peer-to-peer”, aziende con medio-alta propensione all’export, innovatrici e saldamente organizzate, disponibili allo scambio di opportunità in rete o filiera. Tra le prime la quota di imprese che nel bilancio 2011 ha ricavi superiori a quelli pre-crisi è maggioritaria (56%). La variazione media nel quadriennio è positiva: +1,3%. Nell’ultimo gruppo, infine, meno della metà (45,6%) è tornata nel 2011 sopra i livelli pre-crisi, la variazione media dei ricavi nel periodo è negativa: -1,6%. “La ricerca restituisce il profilo di un manifatturiero provato dalla crisi, ma capace di reagire e creare valore attraverso un bouquet di strategie - dichiara Massimo Pavin, presidente di Confindustria Padova - La manifattura è il nostro petrolio, pesa il 27% del Pil regionale, il doppio con l’indotto. Non possiamo permetterci di perdere altra capacità produttiva. Tocca prima di tutto agli imprenditori innescare lo sviluppo, ma serve uno sforzo ossessivo sia del Governo sia della Regione per rilanciare la manifattura. Basta con la balcanizzazione di risorse nei rivoli di associazioni, Camere di Commercio e aziende speciali di ogni provincia. Va concentrato ogni sforzo su scala regionale, in un unico fondo”.
6 Piove di Sacco Viabilità locale Interventi in via provinciale per Corte e all’incrocio di Arzerello
Un progetto per eliminare i “punti neri” della viabilità locale L’amministrazione comunale lo presenterà in Regione per accedere ai Fondi messi a disposizione dal Piano Nazionale della sicurezza stradale di Martina Maniero
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nterventi e azioni concrete per migliorare metterà il Comune), per risolvere quelli che la sicurezza stradale in via Provinciale per vengono definiti i “punti neri” della viabilità Corte e all’incrocio di Arzerello. Questo, locale, ossia tratti di strada ad alto tasso di in estrema sintesi, il contenuto del progetto mortalità e pericolosità. A questo riguardo è che l’amministrazione comunale presenterà già in fase di redazione il progetto prelimialla Regione per accedere ai fondi messi nare per la messa in sicurezza di via Provina disposizione dal Piano nazioneale della ciale per Corte e per l’incrocio di Arzerello”. “Sul primo tratto di strada – ha spiegaSicurezza stradale. Da tempo si discute sulla pericolosità della Sp53, nel tratto che to il primo cittadino - è necessario ripristinare, quanto prima, i poncongiunge la città alla frazione di Corte: l’alta E’ in fase di redazione ticelli (cioè i piagni) sul percorrenza, i limiti di il progetto preliminare, fiumicello per far sì che la strada, da sistemare velocità spesso non il sindaco conta rispettati, un’illumina- di iniziare i lavori entro e illuminare opportunamente, diventi un zione carente, sono il prossimo anno percorso ciclopedonale tutti fattori di alto rischio e sui quali ora si potrebbe intervenire. sicuro per via Provinciale per Corte”. “Sullo stesso tratto di strada – aggiunAd annunciarlo, nel corso della seduta consiliare di ottobre, il sindaco Davide Gianella. ge Gianella - i residenti hanno più volte “Il 6 di novembre - ha detto - presenteremo chiesto che vengano installati sistemi per un progetto per la messa in sicurezza del- il rilevamento elettronico della velocità, sole arterie pericolose. La Regione infatti ha prattutto nel tratto di competenza della Propromosso un bando di cofinanziamento vincia dove attualmente vige il limite di 90 fino a 300.000 euro (altri 100.000 euro li chilometri orari. Dal momento che sono già
Il sindaco Davide Gianella in corso contatti con gli uffici provinciali per verificare la possibilità di installare questi dispositivi, chiederemo anche di abbassare il limite di velocità a 70 chilometri orari”. Per quanto riguarda la frazione di Arzerello invece “si presenterà un progetto per la realizzazione di una rotatoria” ha fatto sapere il sindaco, aggiungendo che “è stato richiesto il via libera a Veneto Strade, essendo quel tratto di sua proprietà e com-
petenza”. Quanto a tempistiche il primo cittadino non si sbilancia. “Posso dire però – ha concluso Gianella - che contiamo, a bando aggiudicato, di iniziare le sistemazioni entro il prossimo anno”. Sempre lungo la Provinciale 53 in via Sampieri, nel tratto che collega la frazione di Corte a Bojon di Campolongo Maggiore, è in corso di valutazione la possibilità di installare uno o più
impianti semaforici per mettere in sicurezza un’arteria particolarmente pericolosa, specie in corrispondenza dell’incrocio tra via Sampieri e via Co Capone. Si tratta di un intervento che probabilmente l’amministrazione potrebbe portare a compimento utilizzando i fondi raccolti con i proventi delle multe degli autovelox attualmente in funzione lungo la Strada dei Vivai e la Regionale 516 ad Arzerello.
IL COMUNE IN RETE E SU FACEBOOK È ACCESSIBILE PER TUTTI
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l consiglio comunale di Piove di Sacco sbarca sul web. A partire dall’ultima riunione dell’11 ottobre scorso, le sedute di Palazzo Jappelli vengono trasmesse anche in streaming. Le assemblee consiliari, già da qualche anno, vengono mandate in onda in diretta tv sul canale 683 del digitale terrestre “Telecittà Taxi tv”, in base alla convenzione in essere tra il Comune e l’emittente Telecittà. Da oggi però c’è un’opportunità in più perché per seguire i lavori dell’aula in diretta sul pc di casa, basterà collegarsi al sito web dell’emittente: www.telecitta.tv/diretta-web-taxi-tv. E’ inoltre possibile seguire la diretta sul proprio telefono smartphone o tablet, utilizzando un browser compatibile con il programma Adobe Flash Player. L’archivio video delle sedute è disponibile al canale Youtube del Comune all’indirizzo www.youtube.com/user/comunepiovedisacco. Ma le novità non finiscono qui perché da qualche settimana il Comune è presente anche sul social network Facebook con un proprio profilo istituzionale.
A partire dalla seduta dell’11 ottobre le sedute del Consiglio comunale vengono trasmesse anche in streaming Quotidianamente vengono pubblicate le news relative all’attività dell’amministrazione comunale, segnalati eventi e manifestazioni, pubblicati bandi e comunicazioni per la cittadinanza. “Ritengo che quando si parla di trasparenza si debba fare una riflessione anche sulla comunicazione, soprattutto su quella istituzionale – ha commentato il sindaco Davide Gianella - essendo il consiglio comunale l’organo sovrano del Comune di Piove di Sacco, abbiamo ritenuto indispensabile la trasmissione in streaming, per dare modo al più grande numero di cittadini di conoscere ciò che avviene nel corso delle sedute”. “Sempre a tal fine – ha aggiunto il primo cittadino - abbiamo reso disponibili i video dei consigli comunali in un apposito canale youtube. Unitamente, si è aperta anche una pagine sul principale social network, al fine di potenziare la comunicazione dell’attività amministrativa, dei bandi attivi, delle opportunità offerte nei vari settori, promuovendo le iniziative patrocinate dal Comune”. Ma.Ma.
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Primo piano Contro il dilagare del gioco d’azzardo Un provvedimento del Comune rivolto a bar, tabacchi ed esercizi pubblici
Sconto sull’Imu per chi rinuncia a slot machine e videopoker
di Martina Maniero
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n provvedimento per fermare il dilagare del gioco d’azzardo. Lo propone il consiglio comunale di Piove di Sacco che ha votato una mozione presentata da Andrea Recaldin leader della Lega locale, e che chiede uno sconto sulle rate Imu per tutti titolari di bar, tabacchi ed esercizi pubblici che rinunciano a slot machines, videopoker, altre diavolerie mangiasoldi. Una forma di premialità sulle tasse locali. Il documento prevede al contempo un aumento dell’imposta sugli immobili per le sale da gioco, così da trovare la necessaria copertura finanziaria in grado di compensare il minore gettito. Il provvedimento colpisce, quindi, l’uso delle macchinette. Ciò vuol dire che tutte le attività esistenti, e a maggior ragione quelle che apriranno, risparmieranno con una riduzione delle imposte locali, se rinunceranno ai lucrosi incassi immediati derivanti da macchinette e videopoker. L’ok dell’aula a questa mozione, votata all’unanimità, non elimina ovviamente la piaga della dipendenza dal gioco d’azzardo (ludopatia), ma è un segnale forte che serve da deterrente per combattere il fenomeno. L’iniziativa è partita dal capogruppo del gruppo Lega e civica Forza Piove, Andrea Recaldin, è ha incontrato subito il favore di tutti gli altri consiglieri. “E’ una battaglia di civiltà prima che politica – dichiara Recaldin – quella che abbiamo chiesto, e ottenuto, è una presa di posizione forche e chiara contro una patologia che ha delle conseguenze sociali pesantissime”. Questa nuova proposta segue l’approvazione da parte del consiglio piovese nell’a-
FOCUS
N
Votata all’unanimità la mozione del capogruppo di Lega e civica Forza Piove, Andrea Recaldin. Non elimina la piaga della ludopatia ma è un segnale forte che serve da deterrente
Andrea Recaldin
prile del 2012, dall’allora giunta Marcolin, di una revisione del Regolamento comunale per le sale giochi, proposto ancora una volta da Recaldin, e contenente norme più restrittive per limitare l’apertura della sale gioco in città. Iniziative analoghe vengono adottate in misura crescente anche da altri Comuni italiani che prevedono, per esempio, uno sconto sulla Tares o sulla tassa per l’occupazione del suolo pubblico. Oltre 200 sindaci inoltre hanno già sottoscritto il “Manifesto dei sindaci per la legalità” in cui si chiede allo Stato la riduzione dell’offerta del gioco d’azzardo, il contenimento dell’accesso e un’adeguata attività informativa e di prevenzione oltre alla trasparenza dei flussi di denaro dei concessionari. Numeri allarmanti
quelli che girano attorno al gioco d’azzardo che è la terza impresa del Paese e aspira a diventare la seconda, con oltre 80 miliardi di fatturato annuo. Secondo i dati dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato (Aams), dei 30 milioni di giocatori stimati oggi in Italia, 15 milioni sono scommettitori abituali ed almeno 3 milioni di questi sono a rischio di patologia. Nel 2011 l’amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato ha raccolto quasi 80 miliardi di euro col gioco d’azzardo, il 5% del prodotto interno lordo: il 56,3% da slot machine e video-lotterie, il 12,7% dai gratta e vinci, l’8,5% dal lotto, il 4,9% dalle scommesse sportive, il 3% dal superenalotto, e il rimanente da bingo e scommesse ippiche.
Violenza sulle donne, il decreto legge sullo stalking di Silvia Giuriato*
segue da pag.
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Sono stati introdotti strumenti giuridici per prevenire le violenze: il legislatore ha previsto delle aggravanti nei delitti di maltrattamenti, violenza sessuale ed atti persecutori. Ma non solo. L’intento è stato quello di attuare un regime di prevenzione, e ciò sia aggravando le pene per coloro che commettono i reati ma soprattutto prevedendo una serie di strumenti giuridici che consentano di impedirne la consumazione. Chi commetterà violenza domestica (percosse, lesioni, ovvero i cosiddetti reati sentinella), potrà essere inizialmente ammonito dal Questore. Quest’ultimo potrà chiedere al Prefetto di disporre la sospensione della patente di guida del destinatario dell’ammonimento, da uno a tre mesi. E ciò in assenza di querela: sarà sufficiente che i fatti vengano segnalati (purché in modo non anonimo) alle forze dell’ordine. Il Questore, procederà ad informare il soggetto ammonito della presenza dei servizi disponibili sul territorio (consultori familiari, servizi di salute mentale e servizi per le dipendenze): lo scopo è di eliminare, direttamente nell’autore, la spinta alla violenza. Coloro che subiscono reati di maltrattamenti in famiglia saranno poi maggiormente informati dello status del procedimento penale che le vede vittime, e potranno godere del patrocinio a spese dello Stato in deroga ai limiti reddituali. Esse potranno formulare istanza affinché la loro audizione venga resa in regime protetto. Questa modalità, eviterebbe la testimonianza di fronte all’autore del reato. Potrebbe vincere le resistenze di molte vittime a sporgere la querela. La querela nei casi di stalking, potrà esser rimessa unicamente avanti al Giudice, mentre nel caso vi siano state minacce aggravate non potrà esser ritirata. Le ipotesi di maltrattamenti sono state introdotte fra i reati per i quali è previsto l’arresto in flagranza, e comunque potrà essere applicata la misura precautelare dell’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare ed il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Il responsabile potrà esser controllato mediante il braccialetto elettronico e potranno esse disposte intercettazioni telefoniche. La nuova legge ha introdotto il potenziamento dei centri antiviolenza e delle case rifugio, ove le vittime dei reati di violenza sessuale e di genere potranno trovare ausilio di operatori specificatamente formati. *Avvocato penalista ed esperta in diritto della famiglia
Contro la ludopatia. Il dibattito si estende a tutta la Saccisica
GLI AMMINISTRATORI SONO FAVOREVOLI AD INIZIATIVE PER SCORAGGIARE IL GIOCO D’AZZARDO
on solo a Piove di Sacco. La proposta di ridurre l’Imu per gli esercizi che rinunciano alle slot machine viene accolta favorevolmente anche da altri sindaci della Saccisica. Segno che si tratta di un tema trasversale e che non ha colore politico. Lo conferma anche il sindaco di Piove, Davide Gianella, che ricorda: “Ancora nel 2012, in prima commissione insieme al consigliere Lino Conte, abbiamo cercato di porre limiti al regolamento sulle sale giochi. Personalmente ritenevo dovesse essere fatto prima che il fenomeno esplodesse ma abbiamo votato questa mozione perché crediamo sia una doverosa goccia nel mare della battaglia contro il gioco di azzardo patologico”.
“Lo Stato – continua - non può promuovere al fine di incassare ciò che è dannoso per le persone, soprattutto quelle in difficoltà. Come ho già detto in altre occasioni, le battaglie combattute per beni primari, quali la salute, non hanno colori e dunque vanno promosse a priori, non certo per tornaconti elettorali o, peggio, per intestarsi una battaglia”. Il sindaco Ivano Oregio Catelan si dice personalmente favorevole ad una discussione sul tema anche al tavolo del consiglio di Legnaro. Esprime qualche riserva in ordine all’applicabilità di una modifica di questo genere alla normativa il sindaco di Brugine, Davide Zanetti che si dice comunque pronto “a coordinare a livello di Saccisica un centro di recupero per ludopa-
tici da finanziare con gli introiti che arriverebbero dalla forte tassazione su chi vuol tenere le macchinette”. Sulla stessa linea il sindaco di Polverara, Sabrina Rampin: “Personalmente sono contraria alle slot ma al contempo credo ci siano delle norme da rispettare e non so se prevedono queste modifiche. Ma se così fosse potremmo di certo prendere in considerazione questa proposta”. Ma.Ma.
10 Piove di Sacco Manifestazioni e territorio La cinquantesima edizione della Fiera delle associazioni, del commercio e delle attività
La Saccisica che produce si mette in mostra
Ben 43 imprese presenti alla manifestazione che diventa una importante vetrina per l’intero Piovese. Il sindaco Gianella: “In un periodo difficile la sinergia è vincente”
di Martina Maniero
“S
accisica in mostra” si conferma un successo per adesioni e numero di visitatori. La Fiera delle associazioni, del commercio e delle attività produttive, che quest’anno si è svolta dal 19 al 27 ottobre, ha festeggiato la sua cinquantesima edizione. La manifestazione si è presentata completamente rinnovata a partire dalla location, spostata in piazzale Bachelet, di fronte all’ex Foro Boario, in uno stand di 1.500 metri quadrati. Sono state ben 43 le imprese presenti contro le 16 partecipazioni del 2012. Da semplice fiera di settore, la manifestazione è diventata una vetrina per l’intero Piovese. Il tessuto produttivo della Saccisica presenta una grande varietà di piccole e medie realtà, composta da oltre 5.800 imprese di cui più di 2.200 artigiane e 4.500 dedite all’industria o al terziario. Il settore primario conta 1.330 imprese, il commercio è dispiegato in 1.700 punti di vendita che vanno
Gianella e altri sindaci del Piovese al taglio del nastro all’inaugurazione della 50esima edizione dai negozi di vicinato alle medie strutture fino ai centri commerciali; sono otre 1.300 i fornitori di servizi e si contano 1.250 imprese edili e più di 1.000 aziende industriali. Numeri che raccontano una grande vivacità imprenditoriale ma spesso in difficoltà nel farsi conoscere. E in questo senso ben si inserisce “Saccisica in mostra” che rappresenta un’occasione per tante piccole imprese per mostrarsi e per mostrare una visione più complessiva della realtà economica e sociale della territorio. Nel corso della manifestazione sul palco dello stand si sono alternati diversi gruppi musicali, scuole
di danza e squadre sportive. Si è discusso di sociale, il 23 ottobre scorso, con una serata dedicata alla Fabbrica del sociale (nuovo coordinamento che unisce le cooperative Magnolia, Caresà e Germoglio) aperta dalla tavola rotonda sul tema “Territori socialmente responsabili: quali opportunità per la Saccisica?”. Giornata dedicata alla scuola e all’imprenditoria quella di sabato 26 ottobre nell’ambito del forum intitolato “Saccisica e Futuro”. Ospiti Renzo Rosso, patron della Diesel e il ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato.
“Penso che quest’anno Saccisica in mostra abbia superato se stessa, come portata, dimensioni, espositori, offerta, festeggiando degnamente i 50 anni – il commento soddisfatto del sindaco Davide Gianella - in un periodo difficile, riteniamo che in sinergia con le categorie economiche e associazioni di categoria, si possano conseguire lo stesso risultati importanti e la manifestazione ne è l’esempio. Essendo un compleanno, un grande grazie a tutti quelli che la pensarono e l’hanno fatta vivere in questi 50 anni, traguardo importante e che proietta Piove di Sacco come piazza della Saccisica per eventi di grande portata”. La manifestazione ha coinvolto tutti i Comuni del Piovese e ha visto la collaborazione di Acegas, Ascom, Bacino turistico della Saccisica, Bcc, Camera di Commercio, Confederazione Italiana Agricoltori, Cna Padova, Coldiretti, Confagricoltura, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Confindusria, Piove Amica e la Proloco.
NEWS Confindustria Piovese
CHIARA ROSSETTO NUOVO PRESIDENTE DI DELEGAZIONE
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Chiara Rossetto con Severino Veggian
’imprenditrice Chiara Rossetto è diventata la nuova presidente della Delegazione Confindustria Piovese per il biennio 2013-15. L’elezione è avvenuta lo scorso 22 ottobre, nel corso dell’assemblea dei soci . Rossetto, 43 anni, è amministratore delegato di Molino Rossetto spa di Pontelongo. Succede a Severino Veggian, giunto alla scadenza naturale del mandato. Alla vice prsidenza sono stati eletti Giovanni Cilenti (Panther srl, Bovolenta) e Filippo Voltazza (Saen srl, Brugine). Rinnovare il modo di pensare delle imprese e agire per un nuovo manufatturiero è la priorità della neo presidente per la quale innovazione, presidio dei mercati, reti di imprese rappresentano le parole d’ordine. Rossetto ha ringraziato il suo predecessore Severino Veggian e l’altro candidato, Giovanni Prearo di Prearo Costruzioni srl di Codevigo, che ha corso con lei per la presidenza.
MESSAGGIO PUBBLICITARIO
12 Piove di Sacco Viabilità Lungo la Regionale 516 ad Arzerello e sulla Strada dei Vivai
Due milioni di euro dagli autovelox
far cassa. Per quello di Arzerello invece, dove vige il limite di 90 chilometri orari, ritengo invece che abbia aiutato a rallentare notevolmente le vetture in entrata nel centro della frazione”. “Non sarà mai seguita la logica della cassa – rimarca Gianella - anche se il consigliere Recaldin si è stracciato le vesti per l’importo dei proventi, fino a gennaio di quest’anno, quando era vicesindaco con delega alla Polizia locale. Un conto è gestire la cosa pubblica cercando di fare il bene della propria città, un conto invece è far polemica omettendo di dire le cose per intero”.
Da gennaio ad agosto 150mila multe, 3.500 punti decurtati, 164 i ricorsi (di cui solo 4 accolti e 36 respinti). L’importo medio delle multe è di circa 132 euro di Martina Maniero
D
ue milioni di euro. È il giro d’affari che si muove attorno agli autovelox fissi installati lungo la Regionale 516 ad Arzerello e sulla Strada dei Vivai. I numeri si riferiscono al periodo che da gennaio ad agosto. Duemilioni di euro gli incassi del Comune. Quasi 15 mila le multe, 3.500 i punti decurtati, 160 i ricorsi. L’autovelox sulla Regionale 516, dove vige il limite di 90 chilometri orari, in otto mesi di attività ha totalizzato 613 violazioni, in media meno di 3 al giorno (nel primo periodo di funzionamento, un anno fa, viaggiava con una media di 30 sanzioni al giorno, ovvero dieci volte tante). 13.623 le multe elevate ad altrettanti automobilisti nello stesso periodo dall’autovelox in funzione sulla Strada dei Vivai allo svincolo di Piove di Sacco. Qui si viaggia su una media di quasi 3 multe ogni ora, 56 nell’arco di una giornata.
Sono state ritirate 239 patenti, 3522 i punti decurtati: un’ecatombe per gli automobilisti In termini economici il primo dispositivo ha fruttato poco più di 55 mila euro, oltre un milione e 800 mila invece dall’altro. L’importo medio delle multe degli autovelox è di 132 euro. 1.402 verbali, pari a 398 mila euro, per la mancata comunicazione dei dati del conducente. Dall’inizio dell’anno sono stati presentati 164 ricorsi (4 accolti e 36 respinti). 239 le patenti di guida ritirate per eccesso di velocità, 209 per il superamento dei limiti di velocità oltre i 40 chilometri orari, 30 per oltre i 60 chilometri orari. 3522 i punti decurtati. Un’ecatombe per gli automobilisti. Una benedizione per le casse del Comune. “Non sono stato fra coloro che hanno scelto l’installazione degli autovelox, ed il limite di velocità sulla Strada dei Vivai è stato imposto dall’Anas, a seguito dei numerosi incidenti stradali – ha tenuto a precisare il sindaco Davide Gianella – quanto al funzionamento dell’apparecchiatura, che compete al Comune di Piove Sacco, è stata stabilita l’accensione a fasce orarie alternate, che è sicuramente garanzia di controllo, senza che ciò si trasformi nella logica del
La Strada dei Vivai
LUTTO E’ MANCATO IL DOTTOR GLAUCO DINELLI
E
Il dottor Glauco Dinelli
’ mancato al’età di 78 anni, il dottor Glauco Dinelli, originario di Pola ma ormai piovese di adozione. La sua storia intreccia molti e variegati interessi. Partiamo dalla sua accanita appartenenza alla “mularia” figlia delle sue origini polesane e, per questo, costretto nel 1946 a lasciare, con i suoi genitori, parenti e cose per entrare nel novero dei 350 mila esuli giuliano-dalmati a causa della “spartizione” dei territori da parte degli stati alla fine della seconda Guerra mondiale. Il triste viaggio, comunque, si è concluso a Piove di Sacco dove papà Egidio ha lavorato fino alla pensione al comune. I suoi undici anni vissuti a Pola, Dinelli li ha raccolti in un libro, giunto alla seconda edizione “Lontani anni verdi: ricordi di un muleto polesan”. Nella sua casa di via Marcato, piena zeppa di libri era sempre presente l’Arena di Pola, un periodico dedicato appunto alla vita e al ricordo di quanti erano stati costretti all’esodo. Una gran parte della sua esistenza Dinelli l’ha dedicata allo sport. Dapprima come atleta poi giudice di gara nell’atletica leggera. Ma la sua passione per il calcio aveva fatto di lui uno dei più accaniti tifosi della Piovese Calcio, seguendo la squadra sia al Vallini che in tutte le sue trasferte. Di natura semplice, Dinelli era particolarmente apprezzato per la sua generosità, riservatezza e signorilità. Alle sue esequie la bara era avvolta dalla bandiera di Pola e sopra il suo cappellino della Piovese. Molte le testimonianze dall’altare dei suoi parenti, toccante quello di Italia Giacca Zaccariotto, anche lei esule giuG.P. liano-Dalmata.
14 Legnaro-Polverara Amministrazione di Legnaro Approvato il Piano triennale delle opere pubbliche
Oltre 10 milioni di euro in tre anni, priorità alla nuova scuola elementare a Volparo I
NEWS
Avanzo di amministrazione dell’esercizio 2012
PREVISTI 365MILA EURO PER LA SISTEMAZIONE DELLA VIABILITÀ LOCALE
Per realizzare il plesso con mensa è stata preventivata una spesa di 2 milioni di euro; rimane in programma il centro sportivo
di Martina Maniero
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ltre 10 milioni di euro in tre anni, di cui 3.895.000 nel 2014; 1.928.000 nel 2015 e 4.200.000 nel 2016. Sono i numeri contenuti nel piano delle opere pubbliche approvato nelle scorse settimane dalla Giunta Catelan che dalla sua prima pubblicazione è già stato oggetto di due varianti. Priorità comunque alla realizzazione della nuova scuola elementare e mensa a Volparo, per la quale è stata preventivata una spesa di 2 milioni di euro. L’intervento può contare su un contributo regionale e sulle entrate che dovrebbero arrivare della cessione della farmacia comunale della frazione (il bando è in via di pubblicazione e si partirà da una base d’asta di 900.000 euro). L’amministrazione vuole portare a termine i lavori in tempi brevi, brevissimi, per rendere disponibili i locali anche senza poter usufruire della mensa, al posto della quale si continuerà ad utilizzare l’attuale struttura prefabbricata. Sempre per il prossimo anno è in programma
Il municipio di Legnaro la realizzazione Casa della associazioni (800.000 euro); il rinnovo degli impianti sportivi di viale dello Sport e di Casone (rispettivamente 500 e 140 mila euro); e la manutenzione di alcuni marciapiedi e tratti di strada comunali (300.000 euro). Nel 2015 l’intervento principale, e anche il più oneroso, è rappresentato dai lavori per il secondo stralcio dell’ampliamento del cimitero comunale (900.000 euro). Sul fronte viabilità sono previsti invece una serie di interventi per il miglioramento della sicurezza stradale nelle aree del centro (316.000
euro); il rinnovo degli spazi pubblici con l’abbattimento delle barriere architettoniche (212.000 euro) e il completamento del terzo stralcio del lavori per la pista ciclabile lungo la strada statale (350.000 euro). Importanti, in termini economici, anche gli investimenti in programma nel 2016 con il quarto stralcio del lavori sulla pista ciclabile lungo la Statale 516 (700.000 euro); la sistemazione del marciapiede in via XXV aprile, il parcheggio all’incrocio tra via Roma e via 2 Giugno, il completamento di via Giacomello e il risanamento ambientale della centralissima via Roma e la laterale via Cavour (la spesa complessiva è di un milione di euro). Torna anche in questa programmazione triennale il progetto di realizzazione di un grande centro sportivo con piscina, campi da tennis e da calcio (spesa 2 milioni e mezzo di euro). Un progetto di cui si discute da anni e su cui si sono confrontate diverse amministrazioni ma per il quale pare ancora lontana una progettazione.
l Comune di Legnaro investe i risparmi di spesa nella sistemazione viabilità locale. Previsti interventi per 365 mila euro, frutto dell’avanzo di amministrazione dell’esercizio 2012. La lista è lunga e comprende l’asfaltatura e la manutenzione di strade, piazze e piste ciclabili nel territorio comunale. Tra i principali interventi il sindaco Ivano Oregio Catelan ricorda la realizzazione di un’ulteriore parcheggio in quartiere Belvedere, in ampliamento all’attuale area di sosta; la manutenzione di piazza La Pira, più volte sollecitata dai cittadini, e la sistemazione del fondo della pista ciclopedonale lungo la Strada statale che collega il centro alla zona industriale. Un altro importante quanto atteso intervento, e che nelle intenzioni dovrebbe risolvere i periodici problemi di allagamento della zona, è quello in programma lungo la Sp35, in direzione Saonara, all’incrocio con via Montegrappa e in via Ronchi. E ancora in programma la manutenzione delle aree verdi del parco di via Cavour, al campo sportivo e la sistemazione di un’area parcheggio all’ingresso del paese. Il centrosinistra, per voce del segretario di Sinistra Ecologia e Libertà, Bruno Favero, propone un piano di intervento generale per la sicurezza stradale che ponga l’attenzione agli attraversamenti pedonali. Due i punti su cui il segretario propone di intervenire: in corrispondenza della rotatoria del centro, dove, sostiene, è in programma l’installazione di un semaforo a chiamata che non garantirebbe però la sicurezza dei bambini in entrata e uscita da scuola. Altro punto su cui insiste Favero è la necessità prevedere un passaggio pedonale in corrispondenza del nuovo supermercato Billa, che permetta di attraversare la Statale di raggiungere in sicurezza la pista ciclabile. Possibili soluzioni, fa sapere il sindaco, sono in corso di valutazione, e andranno poi concordate con Anas. Ma il centrosinistra chiede un impegno concreto e annuncia un’interrogazione sul tema al prossimo consiglio comunale. Ma.Ma.
“Alternergy”, il comune di Polverara primo nel bando del progetto europeo
ENERGIE RINNOVABILI, UN PROGETTO PILOTA PER LE CITTÀ CHE HANNO MENO DI 10MILA ABITANTI
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l Comune di Polverara si è aggiudicato il primo posto nella graduatoria del bando “Alternergy” progetto europeo, finanziato dal programma comunitario Ipa Cbc Adriatico che punta a Il sindaco favorire la diffusione delle energie rinnovabili in Rampin tutta l’area adriatica. L’iniziativa, guidata dal Servizio Mediterraneo della Regione Puglia, conta su un partenariato di venti organizzazioni, tra queste Veneto Agricoltura, provenienti da sette regioni italiane da otto Paesi dell’area adriatica. Polverara, sperando a pieni voti una selezione che ha visto la partecipazione di dieci Comuni delle province di Padova, Rovigo e Venezia, potrà ora beneficiare dei fondi e delle iniziative messe a disposizione dal programma e riservate alla realizzazione di un progetto pilota che vedrà l’implementazione delle nuovi fonti di energia rinnovabile nelle città che hanno meno di 10.000 abitanti. Il principale obiettivo del progetto è quello di contribuire al conseguimento delle strategie energetiche europee previste per il 2020, promuovendo, attraverso progetti pilota, lo sviluppo di una comunità sostenibile dal punto di vista energetico, grazie a un uso progressivamente più ampio delle fonti di energia rinnovabile e alla diffusione di interventi di efficienza e di risparmio energetico. Nel concreto Polverara non solo potrà accrescere le proprie conoscenze e competenze nell’ambito dell’efficienza energetica, ma diventerà a sua volta oggetto di studio, beneficiando di un piano energetico del territorio che sarà strategico per un eventuale sviluppo degli interventi previsti nel Piano di azione per l’energia sostenibile. Il tutto, peraltro, a costo zero per l’ente. Al termine della “procedura di negoziazione” il Comune siglerà un protocollo d’intesa con Veneto Agricoltura che darà il via alla fase progettuale vera e propria. “E’ la conferma dell’impegno del Comune di Polverara a percorrere la strada del risparmio energetico, in modo condiviso e integrato, come forma di rispetto per l’ambiente e di contenimento della spesa pubblica – ha commentato il sindaco Sabrina Rampin - il Comune da anni investe nelle energie rinnovabili con il fotovoltaico e il teleriscaldamento, agendo positivamente sulle emissioni di Co2. Come ulteriore conferma, termine della fase di negoziazione, andremo a siglare un protocollo d’intensa con Veneto Agricoltura che ci permetterà di avere dati completi e un confronto tra le forme di energia tradizionali e quelle rinnovabili, con i relativi effetti sulla qualità dell’aria che respiriamo”. Ma.Ma.
S. Angelo di Piove 17 L’inaugurazione Il nuovo mezzo in dotazione dei volontari
La Protezione civile presenta la nuova jeep Il coordinatore del gruppo Moreno Maniero: “E’ un mezzo che consentirà di migliorare l’operatività nel territorio”. Massimo Chinello: “Il gruppo può far parte della colonna mobile provinciale” di Martina Maniero
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naugurato nelle scorse settimane il nuovo mezzo in dotazione al gruppo dei volontari della Protezione civile di Sant’Angelo: un fuoristrada Mitsubischi L200. E’ una jeep nata per il lavoro e come tale offre una notevole capacità di carico: la portata massima infatti raggiunge quasi la tonnellata, ha la possibilità di inserire le 4 ruote motrici e le marce ridotte che consentono la trazione su fondi a scarsa aderenza. Per il coordinatore del gruppo e consigliere comunale Moreno Maniero “il momento rappresenta una tappa importante dell’attività dei volontari perché il mezzo è uno strumento che consentirà di migliorare l’operosità nel territorio”. “Con questo mezzo – ha evidenziato il consigliere delegato e capogruppo di maggioranza, Massimo Chinello - il gruppo si sente all’altezza della situazione nello svolgere i propri compiti e può far parte della colonna mobile provinciale per portare soccorso in caso di emergenza”.
I volontari che fanno parte del gruppo della Protezione civile a Sant’Angelo sono 20 Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti, in rappresentanza dei Comuni del distretto, i volontari di Brugine, Bovolenta, Legnaro, Piove di Sacco, Pontelongo, Ponte San Nicolò e Saonara; il Gruppo radio Piovese e Cristina Gazzin in rappresentanza della provincia di Padova. I volontari della Protezione civile di Sant’Angelo sono 20 in tutto e partecipano periodicamente a corsi di formazione e ad esercitazione, allo scopo di migliorare l’addestramento e la conoscenza dell’utilizzo delle attrezzature e dei mezzi necessari al soccorso delle persone. Le attività del gruppo non si limitano al soccorso in senso stretto ma si rivolgono alla prevenzione delle calamità naturali, alla difesa dell’ambiente, del territorio e della natura. Particolare attenzione viene prestata poi all’istruzione delle giovani generazioni perché imparino la cultura dell’autoprotezione e l’importanza della solidarietà.
La Protezione civile e il sindaco Boischio presentano il nuovo mezzo
NEWS Violenza sulle donne
IL COMUNE DI S. ANGELO DICE NO
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ontro la violenza sulle donne anche il Comune di Sant’Angelo fa la sua parte: nel corso dell’ultimo consiglio comunale è stata ufficialmente sottoscritta la Carta di intenti che contiene i dieci impegni che i Comuni dovranno assumere, quale presa di posizione forte e chiara contro ogni forma di violenza sulle donne. L’iniziativa, partita da Torino, ha subito trovato la condivisione di Anci (Associazione nazionale comuni italiani) perché quella della violenza sulle donne è un fenomeno che ha assunto proporzioni così allarmanti da richiedere di essere posta tra le priorità delle agende politiche dei Comuni. La campagna prevede iniziative rivolte soprattutto agli uomini, ma anche interventi da attuare in collaborazione con altri enti, associazioni, istituzioni e con la società civile, per creare una rete di collaborazione affinchè possano realizzarsi azioni concrete di contrasto a questo vergognoso fenomeno. “Bisognerà farsi carico di questo importante problema non solo aderendo al documento, che ha già una sua valenza, ma mettendo a disposizione gli strumenti che si hanno per prevenire e risolvere certe situazioni presenti nel Paese” il commento del sindaco Romano Boischio. Il primo cittadino, auspicando il tema venga posto anche all’attenzione delle forze dell’ordine, ha ricordato il contributo alle attività di prevenzione svolte dalle Sportello donna del Comune. “Ci si deve soffermare sulla realtà di questo importante problema che è presente quasi tutti i giorni, anche con situazioni di maltrattamenti fisici e psicologici che sono un segno significativo di un comportamento anomalo da parte del maschio – ha aggiunto il consigliere di minoranza Angela Furlanetto – auspico che con questa campagna ci sia la possibilità di risolvere situazioni che ci sono vicine e spesso presenti nella nostra realtà e delle quali dobbiamo maggiormente farci carico perché chi subisce trovi nelle istituzioMa.Ma. ni un valido aiuto”.
18 Pontelongo Celebrazioni A 90 anni ha ritirato personalmente la medaglia d’onore
Nuova convenzione fra Comune e scuola dell’infanzia “Galvan”
Dopo 70 anni un riconoscimento a Orazio S Lombello, sopravvissuto nel lager nazista
PIÙ CONTRIBUTI ALLA SCUOLA E SOSTEGNI ALLE FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ
Fu fra i 650mila soldati che dopo l’8 settembre 1943 si rifiutarono di combattere a fianco dei tedeschi sotto le bandiere della Repubblica di Salò di Alessandro Cesarato
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iciotto giorni di servizio militare e due anni di lager nazista. E’ la storia di Orazio Lombello che con i sui 90 anni è uno dei tre sopravvissuti arrivati a ritirare personalmente lo scorso 29 settembre la “medaglia d’onore ai cittadini italiani, militari, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra, e ai familiari dei deceduti”. Un riconoscimento arrivato con 70 anni di ritardo perché solo pochissimo tempo fa lo Stato si è ricordato per la prima volta di quegli oltre 650 mila soldati italiani che all’indomani dell’8 settembre 1943 si rifiutarono di combattere al fianco dei tedeschi sotto le bandiere della Repubblica di Salò e per questo finirono nei campi di lavoro forzato e nei lager disseminati in Germania e nei territori occupati. Più di 70 mila non fece mai ritorno a casa. La cerimonia di consegna del riconoscimento si è tenuta a Padova, nel Tempio dell’Internato Ignoto di Terranegra. Orazio Lombello, figlio di panettieri, partì
Orazio Lombello col sindaco Canova per la leva il 24 agosto 1943. Studiava da perito meccanico a Vicenza e l’essere stato rimandato agli esami di riparazione di ottobre gli precluse il diritto all’esonero al servizio militare. Dopo soli 18 giorni di servizio la sua caserma di Udine, la “Pio Spaccamela”, si consegnò ai tedeschi. L’allora giovanissimo pontelongano finì ammassato insieme a tanti altri in un vagone bestiame di un treno che lo portò per gli ultimi due anni di guerra a Bodenbach, sull’Elba, oggi territorio delle Repubblica Ceca. Un campo di lavo-
ro coatto, dodici ore di lavoro al giorno nel reparto di montaggio di una fabbrica di bombe al servizio dell’industria bellica tedesca. Lombello ritornò a casa esattamente dopo due anni, dopo un viaggio che si è trasformato in un’odissea durata quasi tre mesi. E’ mezzanotte del 24 agosto 1945 quando bussa alla porta della canonica: il paese di Pontelongo è stato bombardato e la sua casa non esiste più. Dopo la guerra Orazio Lombello porterà avanti la tradizione di famiglia, aprendo in paese un forno nel quale ha lavorato sino a qualche anno fa. La testimonianza della sua esperienza è raccolta in uno dei capitoli del recente libro “Moschetti di legno, fucili di latta” dello storico locale Emidio Pichelan. “Non sono un eroe - racconta Lombello nell’intervista riportata nel libro, - mi considero un uomo fortunato: sono tornato e considero ciò una grande fortuna oltre che un dono di Dio”.
iglata la nuova convezione triennale tra Comune e scuola dell’infanzia paritaria “Galvan”. Aumentano i contributi alla scuola e i sostegni alle famiglie in difficoltà. Nel segno della continuità prosegue quindi il rapporto tra l’ente comunale e la storica scuola parrocchiale che è l’unica nel comune per questa fascia d’età. Tra l’altro c’è da fare i conti con il numero di iscritti che, dati gli andamenti demografici, non è più quello di un tempo. L’amministrazione comunale ha deciso che sosterà la “Galvan” con il versamento di un contributo fisso annuo di 40 mila euro. L’erogazione di questa somma ha lo scopo fondamentalmente di contribuire alle spese di funzionamento. Una novità rispetto alla passata convenzione quando il contributo fisso era di 30 mila euro a cui andavano aggiunti 10 mila euro erogabili a discrezione dei servizi sociali. L’aspetto più caratterizzante del nuovo accordo riguarda però il sostegno alle famiglie per il pagamento di una parte delle rette. Un sostegno che permetterà in pratica di annullare l’aumento della stessa e che si concretizzerà nel contributo di un euro per ogni pasto. “Nella consapevolezza del ruolo ricoperto dalla scuola dell’infanzia paritaria nella nostra comunità e del difficile momento economico attraversato da tante famiglie - spiega il sindaco Fiorella Canova - abbiamo cercato di fare il possibile per migliorare la convenzione ed essere più vicini a chi è in difficoltà”. A.C.
20 Pontelongo Sulla strada provinciale 516, all’altezza dell’incrocio con via Alighieri e via Villa del Bosco
Una rotatoria per snellire il traffico L’amministrazione sta valutando l’ipotesi della realizzazione che verrebbe a costare 950mila euro, da “attingere” eventualmente dai finanziamenti messi a disposizione dal “Decreto del fare”
di Alessandro Cesarato
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na nuova rotatoria sulla Strada Provinciale 516 “Piovese” all’intersezione dell’incrocio semaforico con via Alighieri e via Villa del Bosco. E’ il sogno, neanche troppo proibito, dell’amministrazione che, sulla scorta degli effetti positivi prodotti dalla rotatoria di recente inaugurazione in via Stazione, pensa ora concretamente di bissare l’esperienza su un altro punto critico della viabilità del paese. A monte ci sono le considerazioni derivate dai rilievi sul traffico eseguiti a partire già dal giugno 2009. I flussi veicolari sullo snodo interessato, infatti, sono sostenuti e i tempi d’attesa del punto semaforico poco tollerati soprattutto in certe fasce orarie. Situazione che precipita durante la campagna saccarifera visto che proprio in via Alighieri c’è l’ingresso per i mezzi pesanti allo zuccherificio. La rotatoria rappresenterebbe quindi
La rotatoria rapresenterebbe una soluzione in un punto in cui i flussi veicolari sono sostenuti e i tempi d’attesa al semaforo poco tollerati
la soluzione per decongestionare il traffico e ridurre i tempi d’attesa al semaforo. Per realizzarla servirebbero, secondo un primo progetto preliminare, circa 950 mila euro. Cifra decisamente importante, soprattutto alla luce delle ristrettezze degli enti locali. Per questo l’amministrazione si è già messa alla ricerca di risorse cercando di cogliere le possibili opportunità alternative di finanziamento.
Una di queste è rappresentato dalla partecipazione al bando “Seimila campanili”, un’iniziativa lanciata dal Governo nel cosiddetto “Decreto del fare”, che mette a disposizione 100 milioni di euro del “Fondo sblocca cantieri” per l’anno 2014, destinandoli alla realizzazione di un piano di piccole opere nei comuni con meno di cinquemila abitanti.
NEWS Manutenzione della viabilità
CANTIERI APERTI IN ALCUNE STRADE DEL CENTRO, POSSIBILE QUALCHE DISAGIO
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antieri aperti in alcune strade del centro. Sono iniziati in queste settimane, infatti, alcuni lavori di manutenzione alla viabilità del paese che potrebbero recare qualche disagio temporaneo ai residenti e alla circolazione interna. L’intervento più consistente, anche da un punto vista finanziario, riguarderà vicolo del Voto, oggi particolarmente compromesso da buche, dislivelli e dissesti. Prima di essere riasfaltato si provvederà a riordinare le condotte di acqua, fognature, cavidotti vari e smaltimento delle acque piovane. Sarà inoltre necessaria l’igienizzazione di alcuni raccordi fognari provenienti dagli scarichi di una vicina attività alimentare che nel tempo hanno favorito il proliferare di alcuni insetti. Un altro intervento interesserà invece via Garibaldi che oltre all’asfaltatura vedrà la realizzazione delle caditoie per il deflusso dell’acqua piovana che stagna soprattutto nella parte finale della strada in prossimità dell’innesto con la Sr 516. In questo punto inoltre sarà realizzata la limitazione del passaggio tra i vecchi paracarri e la rampa d’immissione alla Regionale. Questo per rimediare al frequente transito di ciclomotori ad alta velocità che usano saltare la rampa come fosse un trampolino di lancio mettendo a rischio l’incolumità dei pedoni. L’amministrazione ha deciso così di restringere il passaggio ai soli pedoni e ciclisti. I ciclomotori, orfani della scorciatoia, dovranno da ora in poi rassegnarsi a dirottare su via Villa del Bosco. A.C.
PRESTO I LAVORI DI RECUPERO DELLA “MALTONI”: DIVENTERÀ IL MUSEO DI STORIA LOCALE Lo sgombro dell’ex scuola sta riportando alla luce un importante patrimonio storico
La ex scuola “Rosa Maltoni”
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entinaia di faldoni contenenti migliaia di documenti, alcuni dall’importante valore storico, sepolti dalla polvere e lasciati per troppo tempo in balia dell’umidità e dei topi. Lo sgombro dell’archivio storico comunale, posto nel fatiscente edificio dell’ex scuola “Rosa Maltoni”, sta riportando alla luce un patrimonio dimenticato e in parte purtroppo compromesso. Uno schiaffo alla memoria e alla cultura locale, risultato di un disinteresse generale durato troppi decenni. Se ne stanno accorgendo alcuni volontari, con sindaco e assessori compresi, che nelle ultime settimane stanno effettuando il trasferimento temporaneo del materiale nella barchessa comunale di largo Cavalieri di Vittorio Veneto. Operazione resasi necessaria perché a breve partiranno i lavori di recupero proprio della “Maltoni”, designata a diventare il museo permanente della storia locale dedicato in modo particolare alla Grande Guerra e alle storiche attività produttive dello zuc-
cherificio e del mulino, oltre a ospitare la nuova sede dell’archivio storico fotografico. Un progetto fortemente voluto dall’attuale amministrazione del sindaco Fiorella Canova che è riuscita ad ottenere un sostanzioso finanziamento di 100 mila euro dal Gal “Antico Dogado” che, insieme con altri 50 mila euro provenienti dalle casse comunali, permetteranno l’avanzamento di un primo stralcio di lavori, finalizzati a una manutenzione straordinaria dell’edificio e in particolare al restauro degli intonaci esterni, della copertura e del piano terreno. L’ex scuola dedicata alla mamma di Mussolini e posta a chiusura del cortile sul retro della sede municipale di Villa Foscarini Erizzo, fu fatta costruire nel 1935 dall’allora podestà Carlo Desiderio Mondo per incrementare l’offerta di edifici scolastici del paese visto che la vecchia scuola del 1911 era diventata insufficiente per accogliere tutti gli studenti in un momento storico in cui la popolazione era in rapida crescita. A.C.
22 Codevigo-Arzergrande Politica
Sergio Bacco esce dalla maggioranza Il consigliere, ora indipendente, spiega la decisione motivata da incomprensioni con il sindaco Belan e accordi mancati di Alessandro Cesarato
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ergio Bacco esce dalla maggioranza e si costituisce come consigliere indipendente. A dirla tutta l’idillio tra il consigliere capace di portare in dote ben 116 preferenze personali e il gruppo che ha sostenuto il sindaco Annunzio Belan era finito già all’indomani della vittoria elettorale delle amministrative di fine maggio. Tra i promotori della lista “Cambiare si può”, Sergio Bacco durante la campagna elettorale si era imposto come figura cardine della sua lista, tanto che quantomeno strano era apparso da subito non vederlo ricoprire alcun incarico ufficiale nella nuova giunta. Sergio Bacco ha spiegato la sua decisione proprio durante un recente consiglio comunale. “Negli accordi iniziali avrei dovuto fare il vicesindaco - ha detto - ma poi Belan ha rinnegato tutto”. “Inoltre - ha aggiunto non ho condiviso la scelta di non nominare neppure un assessore del capoluogo, evento che non si era mai verificato nella storia”. Incomprensioni e accordi mancati,
Sergio Bacco secondo Bacco, che con un lapidario “ora arrangiati!” ha infine liquidato Belan. Il primo cittadino, dopo avere riconosciuto il ruolo fondamentale di Bacco per la sua candidatura, ha però dato segnali distensivi, lasciando aperte le porte al consigliere “ribelle”. La vicenda non poteva lasciare indifferenti i gruppi di minoranza. “E’ stato cacciato dalla maggioranza dopo essere stato utilizzato per vincere le elezioni - dice Maurizio Ruzzon, - senza l’apporto determinante di Bacco, infatti, il gruppo di Belan difficilmente avrebbe vinto”.
NEWS Multe più pesanti per chi non rispetta il regolamento comunale
SALVAGUARDIA IDROGEOLOGICA: CITTADINI CHIAMATI A FARE LA LORO PARTE
Ruzzon analizza anche questi primi mesi di mandato. “Questo sindaco è stato eletto con il voto di un cittadino su sei - evidenzia, - poco per pensare di durare a lungo”. “A differenza di quanto promesso in campagna elettorale, Belan ha già aumentato le tasse, ha mantenuto pressoché inalterati i costi della politica rispetto alla passata amministrazione e invece delle spese inutili ha tagliato sui contributi alle associazioni e non ha investito sul sociale”. Anche Francesco Vessio, capogruppo de “La Svolta”, non va per il sottile. “Questa vicenda - spiega - è la cartina di tornasole della miopia politica del sindaco Belan che ora si trova con la maggioranza azzoppata e con in consiglio una voce animata da acredine personale. Il sindaco ha tutto il diritto di operare le scelte politiche che ritiene più utili, ma una vicenda di questo tipo andava affrontata e risolta in anticipo”.
Conche Oltre 400 partecipanti
Un successo per la prima Marcia in Valle Millecampi
NEWS Conche
UFFICIO POSTALE CHIUDE A SORPRESA, PERPLESSO ANCHE IL SINDACO
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errande abbassate all’ufficio postale di Conche. Brutta sorpresa per i cittadini della frazione che dal 10 ottobre non possono più usufruire dello sportello di via Vallona per pagare bollette e ritirare la pensione. Temporaneamente, secondo un comunicato stampa di Poste Italiane, diffuso a cose fatte, che imputa le cause a lavori infrastrutturali non ben identificati. Un mistero è soprattutto la durata di questa chiusura. Peccato comunque che nessuno fosse stato allertato. Non un avviso, non una comunicazione ufficiale. Il comunicato stampa spiega che l’ufficio sarà per il momento accorpato a quello di Codevigo, dove gli utenti di Conche potranno rivolgersi per qualsiasi servizio. Non fosse che tra la frazione e il capoluogo ci sono alcuni chilometri da percorrere in auto esclusivamente lungo la Statale Romea. Disagi in vista dunque, anche per i residenti della limitrofa Valli di Chioggia. Il sospetto di molti è che l’ufficio difficilmente riaprirà. Già da tempo l’ufficio rientra nell’ambito dei progetti di razionalizzazio-
ARZERGRANDE. DOPO IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ANCHE IL SINDACO RENDE OMAGGIO A RAIMONDO PADOVAN Il sindaco Sartori consegna alla moglie di Raimondo Padovan, Maria Contiero, il riconoscimento del Comune di Arzergrande
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ulte più pesanti per chi non rispetterà il regolamento comunale di polizia urbana e rurale. L’amministrazione ha, infatti, deciso di rideterminare gli importi delle sanzioni, non tanto per fare cassa, quanto per responsabilizzare i cittadini a fare la propria parte per la salvaguardia idrogeologica delle aree residenziali del capoluogo e delle frazioni. “Il violento nubifragio dello scorso 27 agosto - spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Olives Visentin - ha evidenziato per l’ennesima volta quanto fragili siano alcuni punti del nostro territorio comunale. Alcuni cittadini, in occasioni di intense precipitazioni, regolarmente si trovano a fare fronte all’allagamento delle proprie proprietà con i conseguenti danni che ne derivano”. L’amministrazione, da parte sua, ha già iniziato a incontrare tecnici e vertici di ApsAcegas e Consorzio di Bonifica con l’obiettivo di valutare progetti per risolvere i problemi di deflusso delle acque nelle aree residenziali. Inoltre è già partita la caccia a qualche finanziamento pubblico per potere iniziare anche concretamente a fare qualcosa. Anche ai cittadini è chiesto, però, di non stare a guardare. “Ci sono numerosi fossati privati che se fossero tenuti puliti come indicato nel regolamento comunale continua Visentin - aiuterebbero a fare defluire le acque più in fretta. Così, con l’introduzione di queste modifiche regolamentali, vorremo sensibilizzare i cittadini, affinché si rendano conto che se ognuno fa la sua piccola parte il beneficio non è del Comune ma dell’intera collettività”. A.C.
Alcuni momenti della gara uona la prima! E’ stata sicuramente un successo la prima edizione della “Marcia in Valle Millecampi”, manifestazione che si è tenuta a Conche nella seconda domenica di ottobre in concomitanza con la tradizionale festa dedicata alla produzione locale del radicchio. Oltre quattrocento persone, la maggior parte provenienti da fuori comune, hanno infatti partecipato alla marcia non competitiva su percorsi, per la maggior parte sterrati, da sei, dodici e venti chilometri che si è disnodata nella gronda e nelle valli lagunari, attraversando posti come la Spiaggetta Boschettona e il Casone delle Sacche. Un’occasione non solo per fare attività motoria quindi, ma anche per scoprire e ammirare una cornice paesaggistica unica. Ad avere l’idea di portare un evento del genere anche nel territorio di Codevigo è stata l’associazione Serenissime Terre che, grazie alla preziosa collaborazione dell’associazione Cavallini Marini di Chioggia, in pochi mesi è riuscita a organizzare la manifestazione e a fare in modo che tutto riuscisse nel modo migliore. Certo alcuni piccoli dettagli andranno migliorati nelle future edizioni che gli organizzatori sperano possano coinvolgere sempre più partecipanti. Si sta già lavorando tra l’altro per inserire questa marcia nei circuiti podistici ufficiali. L’obiettivo rimane comunque soprattutto quello di fare conoscere e attrarre sempre più visitatori in uno scenario ambientale, già patrimonio mondiale dell’Unesco, ancora sconosciuto ai più e fuori dalle tradizionali direttrici turistiche. A.C.
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ne dell’azienda. C’è da mettere in conto poi che è ospitato a titolo gratuito da oltre mezzo secolo in un edificio di proprietà della parrocchia che un paio di mesi fa aveva “sollecitato” Poste Italiane a riconsegnare l’immobile. Questione nata e subito sepolta nell’interesse della comunità locale. L’alternativa infatti di spostarsi in uno dei nuovi locali di proprietà del Comune e di pagare l’affitto non è mai piaciuta a Poste Spa data la mancanza di risorse da orientare in questo senso. Una vicenda che ha colto di sorpresa anche il sindaco Annunzio Belan per il quale la notizia è stata come un fulmine a ciel sereno. Soprattutto alla luce del fatto che solo poche settimane prima Belan aveva avuto un incontro con il direttore provinciale di Poste Italiane per ridiscutere il trasferimento dell’ufficio nei nuovi locali di proprietà comunale. “Dall’incontro non era emersa alcuna indicazione in questa direzione - afferma Belan, - ho convocato subito la giunta comunale per capire cosa possiamo fare per cercare di mantenere un minimo di servizio in loco”. A.C.
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logio in consiglio comunale per Raimondo Padovan, medaglia d’onore al valor militare e civile. Sulla scorta della cerimonia di consegna, avvenuta a Padova lo scorso 29 settembre, della medaglia d’onore ai militari e civili, ai deportati e internati nei lager nazisti, concessa dal Presidente della Repubblica per mano del Prefetto, anche l’amministrazione ha voluto dare un riconoscimento alla famiglia del soldato mancato oramai mezzo secolo fa. A riceverlo dalle mani del sindaco Sartori è stata la moglie, Maria Contiero, e i figli Loris e Antonella. Nato nel 1924, Raimondo Padovan fu chiamato alle armi nel maggio 1943, a 19 anni. Con il 152° Reggimento Fanteria dell’Esercito Italiano, partecipò dal giugno al settembre del 1943 alle operazioni di guerra svoltesi nei Balcani. Poi fu catturato e fatto prigioniero dalle truppe tedesche a Trieste e quindi deportato nel campo di concentramen-
to di Allestein, in terra polacca. Il rimpatrio dalla prigionia avvenne dopo oltre due anni. Nel 1966 gli fu conferita la Croce di guerra e ora, in occasione del 70° anniversario dell’Internamento, il Presidente della Repubblica ha concesso anche alla sua memoria la medaglia d’onore. Raimondo Padovan è deceduto nel marzo del 1963, all’età di soli 39 anni, a causa di una malattia che, con molta probabilità, era riconducibile alle sofferenze subite nel periodo dell’internamento. Lasciò la moglie, una figlia di tre anni e un figlio di soli tre mesi. La storia di Raimondo è frutto di una recente ricerca fatta dai familiari nei registri militari del Distretto Militare di Padova. Nulla infatti si sapeva della sua storia in quanto, al rientro dalla prigionia e durante il periodo in vita, Raimondo mai raccontò l’esperienza vissuta, se non qualche raro episodio. A.C.
24 Cultura locale La manifestazione La 22esima edizione organizzata da Pro loco in collaborazione con la Città di Piove di Sacco
In 10mila alla festa della “Suca baruca col mocolo impissà”
I mille modi di utilizzare questo ingrediente, re dell’autunno, in cucina, la gara d’intaglio che ha coinvolto anche i più piccoli e tanto colore per le strade di Piove Gianni Patella
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ltre diecimila persone hanno invaso il centro storico della città lo scorso 20 ottobre in occasione della 22esima edizione della “Suca baruca col mocolo impissà” organizzata dalla Pro Loco in collaborazione con la città di Piove di Sacco. Una manifestazione che da anni è seconda per popolarità e presenze solamente alla Fiera Franca di S.Martino. Un appuntamento con il tradizionale prodotto autunnale rappresentato dalla zucca che, a Piove e nel Veneto, ha sempre rappresentato un ingrediente autunnale-invernale con cui allietare la tavola e che si presta ad innumerevoli utilizzi, sia per confezionare primi piatti, che per uno spuntino. Durante la mattinata sono stati distribuiti oltre 2000 porzioni di risotti, cucinati da ben 16 ristoratori piovesi (Casa del Tramezzino, pizzeria Alla Locomotiva, Trattoria da Leone, bar pizzeria Notte e dì, ristorante al Tintero, trattoria Alla Botta, enoteca Tre Corone, trattoria Antica Albora, rosticceria Europa, ristorante pizzeria Da Amos, ristorante La Saccisica, ristorante Heros Milanese, 800 Bar, Musica Ale, trattoria Dalla Mora, ristorante La Paranza) che si sono
Alcuni momenti della giornata di festa dilettati nel ricavare ricette tradizionali e con aggiunta di altri elementi come gamberetti, giuggiole, salsiccia, pancetta ecc. Notevole l’impegno del punto di ristoro delle Brigate Alpine di Piove nel togliere la sete ai visitatori con “ombre” di vino e la fame con panini. Lo stand gastronomico è stato preso d’assalto per assicurarsi un piatto di spezzatino di bufala (proveniente dall’allevamento piovese di Giuseppe Scacco) e zucca, lonza di maiale e zucca e porzioni assortite di specialità dolci da forno, confezionate di Panificatori della Saccisica con a capo Roberto Canciani. Altra manifestazione che ha preso
corpo in questa giornata è la gara d’intaglio delle zucche. I 350 bambini iscritti hanno potuto sfogare la loro fantasia nel ricavare lavori finemente realizzati. Ma il centro storico piovese ha accolto altre iniziative come la mostra-mercato dei sapori d’autunno, la mostra delle attrezzature agricole d’epoca, la piazza degli artisti la rievocazione degli antichi mestieri espressa dal gruppo “Vita d’atri tempi”. Le piazze di Piove sembravano una tavolozza colorata formata dai banchi che esponevano zucche di tutti i tipi, confezioni effettuate con i vari tipi di questa cucurbitacea.
NEWS Musica
I GROG IN CONCERTO PER “LA MAGNOLIA”
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er il terzo anno consecutivo la band musicale piovese “I Grog” ha suonato in ottobre in favore della Cooperativa per disabili piovese “Magnolia”. Sul palco quest’anno anche l’altra costola dei Grog ovvero “I Waam”: anche loro fanno capo al componente-fondatore storico Walter Buggio. La serata musicale si è tenuta nella centralissima piazza Vittorio Emanuele. E’ stato un vero e proprio “special guest” che ha infiammato il numeroso pubblico intervenuto ad ascoltare brani rock di fine anni Sessanta e altri, estrapolati dal repertorio in stile classic rock dei Grog. Sul palco oltre a Walter Buggio alla chitarra e basso, i figli Alberto alla chitarra, Alessandro alla batteria, Maci alla voce e chitarra, Egidio Rostellato alla voce chitarra acustica, Matteo Celin alla batteria, Fabrizio Battarin al piano e tastiere, Gabriele Zenga al sax, Federico Lazzarin alle percussioni. Il concerto è stato possibile grazie alla collaborazione della Pro Loco Piovese. G.P.
26 Cultura locale Teatro Presentata la stagione al Filarmonico
Prosa, teatro amatoriale e spettacoli per famiglie: un ricco menu in calendario
NEWS Auto, moto e scooter d’epoca
OLTRE 200 AL QUARTO RADUNO DEL MOTO CLUB
Tra i protagonisti più famosi in cartellone Stefano Benni, Maria Paiato e Gian Antonio Stella Gianni Patella
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l Teatro Filarmonico Comunale di Piove di Sacco, propone anche quest’anno, tra novembre 2013 e marzo 2014, un cartellone ricco di appuntamenti di qualità, che spaziano dal teatro di prosa, con la presenza di autori importanti come Stefano Benni, Maria Paiato e Gian Antonio Stella, a quello amatoriale, fino agli incontri domenicali dedicati ai più piccini. La stagione è organizzata dall’assessorato alla Cultura e dall’Associazione Nuova Scena Saccisica, con la collaborazione di Arteven - Circuito Teatrale Regionale e della Regione del Veneto. Cuore della proposta culturale del Teatro Filarmonico Comunale è la stagione di prosa, che quest’anno vede, dal 27 novembre 2013 al 28 marzo 2014, otto appuntamenti. Il “Teatro ti ripara” è il titolo della rassegna, che ricorda il valore del teatro, e in senso lato della cultura. La stagione si apre il 27 novembre con il surreale ”Ci manca Totò”, nuovo progetto artistico a metà tra poesia e musica, di Stefano Benni e Fausto Mesolella. Gli appuntamenti della stagione proseguono poi venerdì 6 dicembre con “L’America dentro” di Carolina Balucani. Giovedì 16 gennaio 2014 la compagnia Pantakin da Venezia divertirà il pubblico con la commedia “Arlecchino/ Don Giovanni”. Giovedì 30 gennaio
è la volta della Compagnia Berardi Casolari che presenta “In fondo agli occhi”, spettacolo con la regia di César Brie. Venerdì 14 febbraio Teatro Stabile del Veneto e Teatri e Umanesimo Latino spa presentano la nuova produzione “Sior Tita paron” testo di Gino Rocca, con la regia di Lorenzo Marangoni. Venerdì 7 marzo Carrozzeria Orfeo fa invece nuovamente riflettere con “Idoli”, uno spettacolo che esplora i nuovi vizi capitali della nostra società. Uno degli appuntamenti più interessanti della stagione è “Anna Cappelli” uno studio, di Annibale Ruccello con la regia di Pierpaolo Sepe, in scena sabato 15 marzo 2014. Venerdì 28 marzo 2014, il gran finale è affidato al giornalista del Corriere della Sera Gian Antonio Stella che presenta con l’accompagnamento musicale di Gualtiero Bertelli e la sua band “Vandali I – L’assalto alle bellezze d’Italia”, serrata denuncia all’incuria con cui è trattato il più grande - e unico - patrimonio del nostro Paese: il paesaggio, con i suoi siti archeologici, i musei, i borghi medievali. Accanto alla stagione di prosa si tengono al Teatro Filarmonico anche quest’anno le domeniche a teatro per bambini e ragazzi: rassegna pomeridiana di 5 appuntamenti domenicali,
Le premiazioni
O Un passaggio della commedia Arlecchino dal 24 novembre 2013 al 9 febbraio 2014, dedicata a chi ha dai 3 anni in su. C’è anche la stagione di Teatro amatoriale che dal 23 novembre 2013 al 22 marzo 2014 accoglie sei interessanti compagnie venete, il sabato sera. I biglietti per i singoli spettacoli 10 e 9 euro, 15 e 13 euro per Ci manca Totò e Vandali, si potranno acquistare da domenica 17 novembre 2013 o la sera stessa dello spettacolo. Info tel. 0495840177 - 0499708356 - 0499709319, teatrofilarmonico.wordpress.com.
ltre 200 centauri hanno partecipato al 4° Raduno di auto, moto e scooter d’epoca a Piove di Sacco organizzato dal locale Moto Club. In mostra esemplari di ogni epoca perfettamente conservati e lucenti nelle loro cromature. L’appuntamento era in piazzale Serenissima dove i vari modelli sono stati iscritti e valutati dalla giuria presieduta dal presidente del Moto club piovese cav. Bruno Trabuio. Tra le auto d’epoca iscritte è stata premiata quella più “anziana”, il conducente preveniente da più lontano e il gruppo più numeroso. E così è avvenuto anche per le moto e gli scooter. Poi il lungo corteo “vintage” ha sfilato per le vie di Piove per poi approdare al ristorante per il pranzo tutti assieme. G.P.
Cultura locale 27 Toponomastica (seconda parte) Un po’ di storia... nelle strade
Il Risorgimento ridà il nome a molte vie di Piove
Via Roma, Via Garibaldi, via Mazzini: sono alcune delle strade “ribattezzate”. Pochi i toponimi che celebrano le donne
Via Cavour, un’altra delle strade “ribattezzate” in omaggio al Risorgimento
di Paolo Tieto
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a toponomastica di Piove (come del reLa scelta dei toponimi, pare di poter sto quella d’ogni altra città d’Italia) ha dire, a volte è stata indovinata, felice, ma subito radicale mutamento dopo i fatti altre volte essa è apparsa anche velleitaria, risorgimentali, all’indomani della presa. di priva di senso e per niente in sintonia con la Roma e delle sua proclamazione quale capi- fisionomia e con lo spirito di questa nostra tale d’Italia. Bisognava attribuire omaggio a terra. Inoltre, si sono formulate, sia pure persone e a località rese popolari da eventi raramente, qualifiche inesatte, se non adche, a prezzo tante volte di lacrime e di san- dirittura rasenti il farsesco. gue, avevano cambiato la geografia politica E’ il caso dello spazio che affianca il del Paese. Così dopo siffatti avvenimenti, palazzetto Zorzi, in via Cavour già, come parte della strada di San Nicolò prese a era di norma in passato, destinato alla chiamarsi via Roma, contrada Pozzo Bon e coltivazione di fiori, frutta e ortaggi ad uso via Pinato (la seconda familiare, e trasformain continuazione della Più tardi in ricordo to, in anni recenti, con prima) divennero via del primo conflitto la costruzione di tutta Garibaldi, parte della mondiale si sono una serie di abitazioni, contrada di San Mar- avute via XXIV Maggio, in “Corte”. Corte e tino prese il nome di via IV Novembre... non Cortile, vale a dire via Mazzini, la strada sul modello delle Corti comunemente detta strada larga venne della vicina Venezia e, senza andare tanto chiamata via Cavour e la stessa piazza del lontani, delle Corti benedettine del circonmercato assunse il nome di Piazza Vittorio dario (v. Correzzola, Legnaro, Maserà di Emanuele II. Padova ecc.) e della, stessa Corte Milone di Più tardi, in ricordo allora del primo con- Piove, là dove si trovavano appunto, fino ai flitto mondiale (essendo sorte anche nuove primi anni Quaranta del secolo passato, le strade) si sono avute: via XXIV maggio, via case dei canonici e dell’arciprete del duomo IV novembre, via Piave, (che fino ad allora di San Martino, disposte a cintura, quasi s’era chiamata via Bianchegin),via Vittorio cornice di luogo d’incontro (o di lavoro) Veneto, via Ragazzi del ‘99 e via via di all’aperto. seguito. Stupisce poi come le donne, nella to-
ponomastica piovese, compaiano solo pochissime volte. Delle oltre trecento denominazioni inserite nello stradario ufficiale del Comune, se si eccettuano i toponimi viale Madonna delle Grazie, piazza della (Madonna) incoronata, via Madre Teresa di Calcutta ed ancora le vie Suor Angiolina Previtali, Santa Teresa d’Avila, Fiore Brustolin Zaccarian, pare non ve ne siano altre. Eppure non sono mancate anche a Piove nel corso dei secoli le persone, pure tra le donne, distintesi nei campi della scienza e della cultura, dell’iniziativa imprenditoriale e delle attività lavorative ma, evidentemente, le qualità muliebri non sempre hanno trovato in passato la stima e l’apprezzamento che avrebbero invece meritato. Indubbiamente il fatto di cambiare denominazione o assegnarne una ex novo ad uno spazio pubblico è sempre, per innumerevoli ragioni, compito impegnativo e difficile, così che, ad assolverlo occorrerà siano non un’unica ma più persone, ciascuna con una propria competenza in merito alla specifica mansione, e non su pressioni o sentimentalismi personali.
(seconda parte)
Libri
a cura di Paolo Tieto
ROMANA DE CARLI SZABADOS
AMORE ED ESTASI
ED. FEDE & CULTURA, 2013 Omaggio al grande umanista Pietro Bembo, in occasione di una mostra allestita in suo onore a Padova, dove il letterato veneziano è vissuto per più anni, profondendo le sue straordinarie doti di scrittore e poeta, di storico e saggista di valia universale. Qualità che la De Carli evidenzia straordinariamente commentando, in modo tutto particolare, alcune lettere inviate al- preclaro personaggio alla nobile donna Lucrezia Borgia, donna dotata di eccezionale bellezza fisica quanto anche di acuta intelligenza e genialità. Il volume annovera, tra le proprie pagine, con il testo della studiosa di origine polesana, alcuni saggi di altri ricercatori storici tra cui Giuseppe Buratti, Carlo Montani, Francesco Lusciano, Franco Fornasari, Enrico Fraulini, Luigi Perini e Anita Menegozzo. Contributi tutti mirati e puntuali, atti ad evidenziare le tante sfumature di doti preziose di cui il Bembo, simbolo del Rinascimento italiano,è sempre stato in vita copiosamente dotato. NINA NASILLI
UOVO NUDO
BOOK EDITORE, 2013 Il volumetto è stato realizzato allo scopo di agevolare l’appassionato d’arte nella visita alla mostra dell’artista Nina Nasilli, allestita per conto del Comune di Padova nelle sale della galleria di Piazza Cavour della medesima città. Apre con un saggio critico di Barbara Codogno che mira, oltrepassando gli effetti di primo impatto del segno e del colore, a chiarire lo spirito profondo d’ogni differente opera. Lavori tutti attuati dopo lunga riflessione, considerando i valori che si occulta dietro le forme, che si celano al di là delle cromie e dei tratti segnici interpretati come veicoli per pervenire al nesso ovvero alla verità pura di quanto essi intendono far cogliere, vogliono decisamente rappresentare. Disegni in apparenza di facile comprensione, ma in realtà di ardua intelleggibilità, in quanto effettuati con invisibili profonde radici, che portano al limitare del mistero, all’enigmatico senso della. vita. L’opera creativa della Nasilli induce infatti a pensare ad un connubio di elementi poetici con altri di indole filosofica, coniugati insieme, parallelamente con grande abilità, ma più ancora con perspicacia ed intelligenza, con trasporto e amore per l’Arte.
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VIAGGIO IN
PROVINCIA
Rapporto della Fondazione Zancan Monitoraggio dettagliato sull’uso del web
PADOVA
Adolescenti e internet 25% in rete ogni giorno
Il 70% dei dodicenni padovani si connette almeno una volta alla settimana, e i genitori che fanno? di Martina Celegato
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ette dodicenni padovani su 10 usano internet almeno una volta alla settimana, uno su quattro naviga in rete ogni giorno. E’ questa la situazione che emerge dal primo rapporto sui giovani e il web fotografato dalla Fondazione Emanuela Zancan. I dati emergono dallo studio longitudinale Crescere curato proprio dalla Fondazione in collaborazione con la Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo, 80 Comuni della provincia di Padova, l’Ulss 16 e la Fondazione Città della Speranza. Il progetto, che gode del patrocinio dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza e il sostegno dell’Ufficio del Pubblico Tutore dei minori del Veneto, punta al tracciamento dei cambiamenti nei confronti delle nuove tecnologie nel mondo degli adolescenti che diverranno veri e propri protagonisti della ricerca attraverso una serie di interviste che verranno poste loro nel corso degli anni. Lo studio si propone di raggiungere un migliaio di ragazzi della provincia di Padova e le loro famiglie, accompagnandoli in un percorso di monitoraggio dagli 11 ai 18 anni. In questo modo si potrà ottenere uno sguardo a 360 gradi sul loro processo di crescita in una fase della vita particolarmente delicata. Il monitoraggio interessa diversi aspetti della vita dei ragazzi: la salute, l’apprendimento, le relazioni sociali, la vita in famiglia, il rapporto con le nuove tecnologie, le aspettative per il futuro… Dai primi dati, calcolati su un sottogruppo di 300 ragaz-
zi dodicenni che frequentano la scuola secondaria inferiore, per comprendere forse un po’ meglio i nostri ragazzi”. Ma perché è così importante conoscere meglio i gioemerge che quasi tutti hanno un collegamento a internet in casa. Si connettono anche attraverso il cellulare, il tablet o vani di oggi attraverso uno studio che coinvolga le famiglie la consolle dei videogames. Quando si trovano davanti al pc, stesse? Le motivazioni possono essere molteplici ma come perlopiù svolgono ricerche per la scuola, giocano, ascoltano spiega la mission dello studio Crescere l’ingresso nelle scuole musica, guardano film, cartoni animati e video musicali. Il medie apre una fase della vita dei ragazzi particolarmente delicata. È il momento delle scoperte, 16% ammette di usare social network e il fenomeno è in continuo aumento. La maggior parte delle amicizie, dell’ingresso nell’adolescenza, dei conflitti con i genitori, della Tra i preadolescenti padovani quasi il delle famiglie voglia di crescere in fretta. La ricerca 90% riferisce di avere amici che li uti- pone dei limiti di tempo e fa una cercherà di dare risposte ai genitori, agli lizzano. insegnanti, a quanti hanno a cuore la Ma qual è il ruolo che i genitori ri- selezione dei siti necessità di garantire opportunità per vestono nella vita tecnologica dei figli? Per monitorare le attività online dei loro figli i genitori metto- crescere ai nostri ragazzi. Lo studio Crescere rappresenta una vera e propria innono in atto diverse strategie. La maggior parte impone limiti di tempo o seleziona i siti cui i figli possono accedere (61%). vazione nel panorama italiano. Uno studio longitudinale, che Molti specificano che la navigazione in rete è permessa sol- continua nel tempo, non è facile da organizzare e sostenere, tanto in presenza di un adulto. Alcuni vietano espressamente ma ha un potenziale immenso, in termini di conoscenza, atl’uso dei social network. “Il rapporto con la tecnologia, in- tività di promozione della salute, di prevenzione dei rischi, ternet e i social network è un aspetto centrale nella vita dei di monitoraggio dello sviluppo in età evolutiva. “Lo studio ci ragazzi di oggi,” spiega il direttore della Fondazione Zancan, aiuterà a capire come si studia, si cresce, si affrontano i comTiziano Vecchiato . “È tramite un computer che sempre più piti di sviluppo, si vive in famiglia, si gestiscono i problemi di spesso si costruiscono amicizie e relazioni, si scopre il mondo, apprendimento e di salute, come ci si prepara al lavoro, come ci si svaga e si studia. Per questo sono particolarmente inte- si partecipa e si diventa grandi.” Un vero e proprio patrimonio ressanti i dati che lo studio Crescere ci mette a disposizione per la formazione e la quotidianità.
VISITA AL CARCERE DI PADOVA CANCELLIERI DAI DETENUTI CHE LAVORANO
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a recente visita del Ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri al carcere Due Palazzi di Padova si è rivelato un momento per alcuni aspetti davvero importante visto che si sono affrontate tematiche fondamentali per la gestione del sovraffollamento delle carceri e ala loro attività rieducativa. Il Ministro ha sottolineato come il governo si stia muovendo per la costruzione di nuovi edifici o per il riadattamento di altri come caserme dismesse e similari, che nel 2015 dovrebbero arrivare ad accogliere 10.000 persone in più, per poter dare una nuova dignità e spazio ai carcerati. Proprio al tema del riadattamento di caserme dismesse il Ministro si è soffermato sottolineando come a San Vito in Tagliamento sia già stato approvato un progetto di questa
tipologia. L’operazione comporta una imponente riduzione delle somme necessarie pari al 50% e tutti i progetti andranno in questa direzione: non nuove costruzioni ma eventuali ampliamenti dove possibile delle carceri esistenti e riutilizzo di altri edifici non utilizzati al momento. Il Ministro Cancellieri nell’arco della sua visita a Padova ha affrontato anche le due tematiche chiave del settore ossia il braccialetto elettronico e l’amnistia. Per il primo Cancellieri si è soffermata sul fatto che l’utilizzo del braccialetto è a discrezione del magistrato che deve decretare se è necessario o meno. Per quanto riguarda l’amnistia invece il Ministro si è limitata a dire come il Parlamento sia Sovrano auspicando che il messaggio del Presidente Napolitano a riguardo trovi il giusto riscontro che merita. M.C.
Dopo l’alluvione
DALLA CARITAS LAVORO PER 22 PERSONE
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a crisi economica che si aggrava sempre più e la tragedia relativa all’alluvione che ha colpito nel 2011 la provincia padovana ha portato molte famiglie a non riuscire a mantenersi anche perché proprio a causa dell’alluvione si sono persi beni e posti di lavoro. Una doppia tragedia che ha visto Caritas intervenire direttamente per arginare la situazione. Caritas si era occupata della raccolta e distribuzione di 408 mila euro ed ora continua la sua opera attraverso l’attuazione di 22 progetti di inserimento lavorativo per disoccupati residenti nelle aree dell’alluvione. Il progetto, che coinvolgerà 22 residenti a Casalserugo, Bovolenta, Ponte San Nicolò e Veggiano, i quattro comuni che hanno avuto i peggiori danni dall’alluvione, sarà finanziato da 176 mila euro (per la maggior parte M.C. erogati da Caritas).
Spazi Aperti 29 13 Inquinamento Non va meglio in altre città del Veneto per quanto riguarda la presenza di polveri sottili
Allarme Ozono, Padova è maglia nera Triste primato europeo con ben 104 giorni di sforamento dei limiti, neanche i Comuni vicini se la passano bene
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superamenti del citato limite di legge. Nei bambini possono portare ad una riduzione della funzione polmonare e negli adulti accelerano il naturale processo d’invecchiamento della funzione polmonare”. Danni che certamente non passano inosservati e sono tutt’altro che trascurabili. “L’eccessivo smog a Padova è un problema cronico, causato dal massiccio traffico veicolare. L’amministrazione comunale - continua Passi - non può continuare a procrastinare serie misure strutturali e permanenti di contrasto a traffico e smog. Bisogna iniziare a lavorare almeno sul controllo e moderazione del traffico in entrata in città (250 mila spostamenti al giorno). Questo si può fare con l’ecopass o con il sistema dei crediti degli accessi: un monte-accessi gratuiti alla città, superato il quale il “cityuser” deve scegliere se usare mezzi sostenibili (bicicletta, trasporto pubblico, carpooling, carsharing) o comprare nuovi accessi, che finanzieranno il potenziamento della rete dei trasporti alternativi. Si abbassi inoltre il limite di velocità a 30 km orari in tutta la città per garantire maggiore sicurezza ai pedoni, incentivando così spostamenti senza auto per i percorsi urbani”.
COMPOSTAGGIO: PD SUD PREMIATO
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l Consorzio Padova Sud si è aggiudicato una menzione speciale nell’ambito del compostaggio. “La Città per il Verde”, il premio per i Comuni e le Province verdi d’Italia organizzato dalla casa editrice Il Verde Editoriale di Milano, ha nominato i vincitori della sua quattordicesima edizione, valorizzando ancora una volta l’operato delle tante amministrazioni virtuose e attive che hanno deciso di divulgare il loro impegno. Quest’anno, assoluta novità dell’edizione 2013, è stato istituito il premio speciale “Il Comune più organico”, patrocinato da Assobioplastiche, Cic – Consorzio italiano compostatori e Conai – Consorzio per il Recupero degli imballaggi, dedicato alle amministrazioni comunali che si sono distinte per avere attuato sul loro territorio politiche informative e operative rivolte alla filiera riduzione-recuperoriciclo dei rifiuti biodegradabili e compostabili. La menzione speciale del premio è stata conferita al Consorzio Padova Sud nell’ambito della fiera Flormart di Padova. Alla premiazione erano presenti i rappresentanti di moltissimi Comuni d’Italia dove la gestione del verde è più virtuosa. Il premio al Consorzio Padova Sud che comprende 58 Comuni della bassa padovana è stato conferito “per l’elevato numero di Comuni partecipanti che, pur caratterizzati da superficie e numero di abitanti molto diversificati, grazie all’eccellente attività del Consorzio hanno raggiunto risultati di eccellenza ed uniformi su tutto il territorio, segno di una sistematica pratica di ottimizzazione nella gestione dei temi ambientali”. Soddisfatto il Direttore Stefa-
Tromboni ritira il premio no Tromboni. “I premi come questo sono sempre una grandissima soddisfazione – ha commentato Stefano Tromboni, Direttore del Consorzio Padova Sud – Rappresentano il coronamento e la giusta riconoscenza per tutte le azioni e gli sforzi profusi in questi 15 anni di lavoro intenso. La menzione speciale per “il Comune più organico” va ad aggiungersi all’ottimo esito della recente classifica relativa ai Comuni Ricicloni di Legambiente dove il nostro Consorzio si è piazzato ai primissimi posti su scala nazionale. La targa che ci è stata consegnata non è solo un bel ricordo da appendere al muro – ha continuato Tromboni – si tratta piuttosto di un segno forte che ci ricorda come per anni abbiamo lavorato nella giusta direzione: un risultato frutto anche dell’impegno quotidiano di centinaia di migliaia di cittadini che ogni giorno si danno da fare per gestire i rifiuti nel modo più corretto. Un impegno che è sintomo della volontà del nostro territorio di tutelarsi e di proteggere l’ambiente in cui tutti viviamo”. E.M.
Alla fiera “Casa su misura”
UN WORKSHOP REALI HOLDING ANALISI SUL MERCATO IMMOBILIARE
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di Emanuele Masiero ’erba del vicino è sempre più verde. In questo caso è più che mai vero: Padova è maglia nera in Europa sul fronte dell’ozono. Il capoluogo di provincia nel 2011 ha registrato 104 giorni di superamenti del limite Ue, seguita da Pavia, Reggio Emilia, Treviso e Parma, Verona e Varese. Un dato che per una volta non ha scosso solo le associazioni ambientaliste. Sapere di respirare l’aria peggiore d’Italia non ha certo fatto piacere ai cittadini padovani. Senza contare che neanche l’hinterland se la passa tanto bene visto che le concentrazioni industriali e commerciali insistono nei Comuni contermini. “I dati sull’inquinamento da ozono diffusi dall’Agenzia europea dell’ambiente – ha spiegato Lucio Passi, portavoce di Legambiente Padova - vedono Padova maglia nera in Europa, con 104 giorni di superamenti del limite di legge per la protezione per la salute nel 2011. Gli stessi dati erano stati puntualmente diffusi da Legambiente Padova l’anno stesso. Non è andata molto meglio nel 2012 - spiega l’associazione - in cui si sono verificati 90 giorni di superamento del limite dell’ozono. E’ ormai assodato che vanno tenuti in grande considerazione i danni sul lungo periodo provocati da ripetuti
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I danni dell’inquinamento da ozono sono molto più pericolosi per i soggetti cardiopatici, anziani e bambini che di fatto risultano i più esposti a questo tipo di degrado. Per quanto riguarda invece le polveri sottili (Pm10), non va molto meglio. Ma almeno Padova non è al primo posto e questa volta in “buona” compagnia. Altre città venete figurano tra le più inquinate: Vicenza, con 107 giorni di sforamento, ancora Padova con 93 e Venezia con 85. Volendo trovare una (magra) consolazione è sufficiente analizzare i dati nazionali. L’Italia detiene anche il record dei livelli di ozono troposferico, segnando valori oltre tre volte più elevati rispetto alla soglia. 23 città italiane sono nei primi 30 posti della classifica Ue degli sforamenti del limite per questo inquinante. Nord Italia e Sud della Francia risultano le aree più colpite dall’ozono troposferico, che si forma a seguito delle reazioni fra vari inquinanti provenienti da diverse fonti, come la combustione di carburanti fossili, il trasporto stradale, le raffinerie, vegetazione, discariche, reflui, bestiame e incendi. In presenza di caldo e luce solare si scatenano queste reazioni, quindi si tratta di un problema tipico dell’estate, specie nel Sud Europa.
n occasione dell’appena trascorsa fiera “Casa su misura”, Reali Holding ha tenuto un workshop presso il proprio stand con finalità di confronto e analisi sui nuovi scenari di mercato immobiliare e le strategie vincenti. Alla presenza di un importante affluenza di operatori di settore, è stato presentato il brand G.A.I.A. Real Estate Gruppo Agenti Immobiliari Autonomi, innovativo Franchising attraverso il quale Reali Holding rilancia un nuovo modello professionale e operativo per le agenzie e gli agenti immobiliari al fine di migliorare le dinamiche produttive per il ripristino di effettivi aumenti di compravendite. Grazie alle importanti Partership con fondi immobiliari esteri, il Gruppo agisce nell’acquisizione di portafogli immobiliari su scala nazionale da riconsegnare agli affiliati del Network per le successive dismissioni ponendo il focus su un rapporto prodotto/prezzo drasticamente competitivo e bilanciato rispetto ad un reale potere di acquisto del bacino richiesta. Si ringrazia per l’interessante intervento Gianni Bacco, noto professionista con esperienza trentennale nel settore immobiliare. Si ringrazia inoltre, Sig. Salviato Stefano e figlio dell’Azienda Salviato Allestimenti di Vigonza (www. salviatoallestimenti.com – info@salviatoallestimenti.com) per la realizzazione dell’elegante Stand.
30 Mondo scuola
Mondo scuola 15
Exposcuola a Padova Fiere Punto d’incontro fra studenti e istituti padovani
Dalla scuola al lavoro l’orientamento è utile Tecnici ed esperti hanno risposto alle domande dei giovani e delle loro famiglie sulla formazione
di Martina Celegato
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’ ormai giunta alla sedicesima edi- conoscere le varie materie e relativi indirizzi zione Exposcuola, la manifestazione formativi, le peculiarità di ogni singola struttotalmente dedicata al mondo dell’i- tura e gli eventuali sbocchi professionali post struzione in tutte le sue sfaccettature. Nei diploma. A completare l’offerta orientativa quattro giorni della manifestazione gli spazi sono stati proposti numerosi workshop per animare le attività e per di Padova Fiere sono mettere in pratica le diventati il punto di Non sono mancate incontro fra studenti le attività didattiche tematiche trattate che hanno reso partecipi ed aspiranti tali delle e di gioco gli alunni e contribuito scuole superiori, post per i più in maniera creativa ad diploma e professiona- piccoli una scelta così imporli sottolineando ormai l’importanza e l’autorevolezza che l’evento tante nel percorso formativo di una persona. Sempre per quanto riguarda l’orientaha guadagnato in tanti anni di attività. Cuore della manifestazione è stato mento formativo anche nell’edizione 2013 Padova Orienta, uno spazio interamente di Exposcuola ha trovato spazio il Corner dedicato agli allievi di scuola secondaria Orientamento dove alcuni tecnici ed esperti di primo grado che hanno potuto entrare del settore hanno risposto ai dubbi di stuin contatto con operatori e docenti di tutti denti e famiglie a riguardo della formazione gli istituti superiori operanti nel territorio e superiore e dove era presente materiale in-
Gli studenti padovani in Fiera per Exposcuola formativo da cui trarre preziose informazioni a riguardo. Il Corner Orientamento è stato curato dalla Provincia di Padova, settore Pubblica Istruzione e dall’Università di Padova, un’iniziativa che come nelle passate edizioni in cui era stato proposto ha riscosso partecipazione e interesse. Ma non di solo orientamento si è parlato durante Exposcuola che al contrario ha sottolineato nuovamente la sua importanza come luogo privilegiato di incontro e scambio sui temi di maggiore attualità inerenti al mondo dell’istruzione, senza tralasciare ma anzi analizzando il contesto scoiale in cui si va ad inserire ed operare. Tavoli di incontro hanno infatti affrontato varie tematiche come ad esempio scuola e innovazione, per fare il punto sulla riforma digitale e i suoi percorsi funzionali e migliorativi nel servizio scolastico veneto. Si è par-
lato e discusso anche di edilizia scolastica, un settore ancora in continua evoluzione ma che non manca di destare interesse e curiosità soprattutto da parte degli studenti. Ragazze e ragazzi delle Consulte, gli organismi istituzionali di rappresentanza studentesca, si sono interrogati sul concetto di speranza in epoca di crisi, e saranno chiamati a confrontarsi sull’educazione alle differenze di genere. Ampio spazio è stato inoltre dedicato alla promozione alla lettura, con la presenza di alcuni editori veneti e nazionali, con un caffè letterario dove incontrare scrittori e idee, e un’area per lo scambio gratuito di libri. Si è consolidata inoltre la sinergia di Exposcuola con altre due iniziative legate ai giovani e alle famiglie ossia Job Meeting Padova e La città del Gioco e una intera
giornata è stata dedicata all’orientamento al lavoro e alla formazione post-diploma e post-laurea, con incontri e seminari a cui hanno partecipato rappresentanti di aziende nazionali e internazionali. Da venerdì 8 a domenica 10 novembre bambine e bambini dai 3 agli 11 anni sono stati invece protagonisti a Sglup! La città del gioco, un ampio spazio fieristico a loro dedicato dove educatori qualificati hanno proposto percorsi e attività ludo-didattiche pensate per sperimentare, costruire e conoscere il mondo attraverso il gioco, la manualità e il divertimento. Partner di Exposcuola sono stati la Regione Veneto, l’Ufficio scolastico regionale del Veneto, la Provincia di Padova, il Comune di Padova, la Camera di Commercio di Padova, il Network delle Università italiane, l’Università di Padova.
Personaggio 31
16 Il personaggio
Giovani imprenditori in agricoltura Barbetta ha ridato nuova vita all’azienda dei nonni, a Due Carrare animali a portata di bambino
Andrea, Claudia e Margherita: idee verdi di Emanuele Masiero
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d appena vent’anni Andrea Barbetta di Sant’Elena ha scelto di diventare imprenditore agricolo unendo le due aziende agricole dei nonni. A 22 anni ha coronato gli studi con la laurea in scienze e tecniche agrarie, alternando lo studio al lavoro. Ora che di anni ne ha 23, è chiamato a rappresentare i giovani agricoltori di Coldiretti Veneto, oltre mille coetanei che condividono la stessa passione per la terra. E’ lui il nuovo presidente di Giovani Impresa, l’organo di rappresentanza dell’associazione che raggruppa tutti gli associati “under 30” Andrea Barbetta si era già messo in luce nel 2011 conquistando il titolo regionale del concorso “Oscar Green” nella categoria “In-Generation”, riservata alle giovani imprese che si sono distinte per la capacità di generare nuove idee. Andrea in questo periodo dell’anno è impegnato in campagna anche come perito per la stima dei danni alle colture da grandine e altre avversità atmosferiche per conto delle compagnie assicurative. Per perfezionare l’inglese ha trascorso un periodo di studi a Londra. Inoltre ha approfondito le proprie conoscenze informatiche nell’uso di software di progettazione e pianificazione territoriale. Ha
partecipato a diverse attività formative, fra le quali il percorso su “Ambiente ed energia a sostegno della filiera agricola italiana”. Innamorato della sua terra, Andrea scommette in prima persona nel futuro dell’agricoltura: “Voglio condividere con le delegazioni provinciali i punti programmatici – sono le sue prime parole da neo presidente - e mettere insieme proposte per il prossimo futuro. Fondamentale sarà la formazione dei giovani agricoltori”. Il profilo di Andrea rispecchia esattamente questa nuova generazione che ha scelto la campagna come mestiere e scommessa di vita. Sono gli alfieri dell’agricoltura 2.0, quella che affianca alla coltivazione le iniziative a servizio della società civile e delle istituzioni: come la fattoria didattica e sociale, gli accordi con le amministrazione pubbliche per il mantenimento del verde, la vendita diretta al consumatore, quella che fa dei contadini degli ambasciatori dei propri prodotti e degli entusiasti custodi dell’ambiente in cui vivono e lavorano. Imprenditori a tutto tondo che usano con disinvoltura i nuovi media, sono impegnati e attenti alle necessità del territorio in cui vivono. C’è chi prosegue l’attività di famiglia sperimentando nuove
strade e chi si innamora dei campi senza una storia rurale alle spalle. Sempre nel padovano brilla l’iniziativa di due giovani donne, Claudia Giuliani e Margherita Ragazzi, amanti degli animali e della natura, che da due anni conducono la fattoria didattica “Ragazzi a quattro zampe” di Due Carrare. Un’attività che si è fatta conoscere e apprezzare per l’intensa attività con i ragazzi, in particolare con i disabili e le loro famiglie, ma anche per l’accoglienza dei cani e di altri animali e per le lezioni all’aperto con centinaia di studenti, entusiasti di trascorrere una giornata a tutta natura. La fattoria “Ragazzi a quattro zampe” propone numerose attività e occasioni per stare a contatto con gli animali, ideate direttamente da Claudia e Margherita, operatrici per l’infanzia e specializzate in zooantropologia didattica. Organizzano visite per le scuole per far conoscere ai ragazzi gli animali, le loro abitudini, il loro modo di vivere. Numerosi i laboratori: dall’uovo al pulcino, il mio primo formaggio, l’orto prende vita. L’azienda offre anche un servizio di pensione per cani durante tutto il corso dell’anno. Supportate da uno staff di volontari, le
Claudia e Margherita con il diploma del premio Oscar Green Accanto a loro al centro Andrea Barbetta con altri giovani titolari ospitano in fattoria gruppi di ragazzi diversamente abili per attività di pet-therapy. “Ammirando la passeggiata delle oche libere nel Biancolino – raccontano Claudia e Margherita - o assistendo alla passeggiata di Mina la maialina con i suoi cuccioli, guardando pony asini e cavalli al pascolo, seguendo l’evoluzione dell’orto ed apprezzando il cambiamento delle stagioni, si ottengono risultati alle volte imprevedibili. Anche il sostegno ai vari centri estivi di tutta la provincia e’ stato un successo. Questa estate più di 800 ragazzini hanno apprez-
zato i laboratori con le verdure piuttosto che la creazione di spaventapasseri o l’attribuzione della patente asinina”. Particolare successo ha riscosso il percorso della terra, dal seme sino al frutto, per far conoscere e incoraggiare un’alimentazione sana e a Km 0. Cresce di giorno in giorno anche la comunità virtuale della fattora con oltre 1.300 amici della pagina facebook ragazziaquattrozampe.it che in poco più di un anno si sono affezionati alle iniziative delle due imprenditrici.
32 Cultura provinciale
Cultura provinciale 17 18
LO S PORT in PR Mercante dona opere ai Musei Padova Gli eredi dello scultore e medaglista hanno donato alla città una ricca e interessante collezione
LA MOSTRA
Fino al 24 novembre sono tutte esposte aCICLISMO Palazzo Zuckermann, FABIO MAZZUCCO CONQUISTA LA SESTA GEMMA STAGIONALE un grande lascito per la cultura
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Hocke
L’immagine dell’esposizione
di Laura Organte a collezione dei Musei Civici si arricchisce ancora. Gli eredi dello scultore e medaglista Luciano Mercante - i fratelli Giuseppe, Carlo e Mario Mercante, unitamente alla signora Gabriella Vitello Mercante – hanno fatto dono alla cittadinanza di un cospicuo numero di opere in grado di illustrare compiutamente la valida personalità dell’artista e creare un vincolo di conservazione e valorizzazione. Le nuove acquisizioni saranno esposte alla cittadinanza in una mostra allestita a Palazzo Zuckermann, fino al 24 novembre, in ideale continuità con la fortunata “Novecento in medaglia”, del 2006, organizzata in occasione del precedente lascito di medaglie e placchette di Mercante, che ne avevano fatto apprezzare l’opera incisoria. Le sculture, che arricchiranno il Museo d’Arte, rappresentano una valida documentazione di un processo creativo che dal gesso preparatorio porta alla fusione in bronzo; mentre le medaglie e le placchette, con i modelli preparatori in gesso, destinate
La novità. Yassir di Me
al Museo Bottacin, contribuiranno ad ampliare la ricca collezione medaglistica del Novecento. Originario di Cittadella, dopo essersi diplomato in Disegno Architettonico a Siena, Luciano Mercante si trasferì a Roma dove, tra il 1924 e il 1927, frequentò la Scuola d’Arte della Medaglia scoprendo la sua vocazione di medaglista perché, come ebbe a scrivere, nella piccola dimensione della circonferenza aveva “sentito di non avere vincoli alla possibilità di espressione”. Il suo lavoro, dunque, può essere racchiuso tra la scultura e la fusione-coniazione. Partendo da una formazione accademica ricca di reminiscenze classiche e non priva di echi del primo Novecento, acquisì uno stile personale, sensibile alle migliori espressioni dell’arte in Italia, in particolare degli anni trenta del XX secolo. Apprezzò i futuristi e i moduli propri del cubismo. La sua produzione fu scandita da un contenuto realismo scultoreo, da attenzione agli intenti celebrativi messi in voga dal regime di quegli
EVENTI E MOSTRE
a cura di Laura Organte
FOTOGRAFIA E JAZZ Dall’incontro tra un gruppo di fotografi italiani di jazz e Nicola Fasano, fotografo italo-danese residente a Copenhagen, è nata l’idea di riunire le proprie esperienze coinvolgendo due tra i maggiori fotografi di jazz: Gorm Valentin e Jan Persson. Ritroviamo in queste immagini i più grandi artisti di sempre, da Duke Ellington a Bill Evans, da Ben Webster a Johnny Hodges, da Chet Baker a Miles Davis, da Charles Mingus a John Coltrane, fino ai contemporanei Han Bennink, McCoy Tyner, Winton Marsalis, Archie Shepp, David S. Ware, Misha Mengelberg, Enrico Rava, Stefano Bollani, Paolo Fresu e tanti altri. In mostra alle Scuderie di Palazzo Moroni dal 13 novembre all’8 dicembre.
“QUI GATTA CI KOVA” La mostra “Qui gatta ci kova”, in esposizione fino al 24 novembre presso la galleria la Rinascente, presenta il mondo bizzarro (fiabesco) e ironico dipinto da Franco Anselmi in 40 anni di attività. Protagonisti delle sue tele sono gatti, gufi, cavalli e altri animali artisticamente rivisitati come simbolica metafora di umani comportamenti. In mostra un universo coloratissimo e bidimensionale, che saprà incantare il pubblico e trasmettere delle emozioni del tutto inedite, partendo proprio dal significato che ancora oggi si attribuisce alle metafore sugli animali.
MY FAIR LADY AL PALAGEOX In scena il 6 dicembre al Pala Geox, My Fair Lady, uno dei più amati classici della storia del Musical. La “fair lady” Eliza Doolittle è un po’ Cenerentola, un po’ Pretty Woman, Mary Poppins, un po’ Bella e un po’ Bestia, insomma è l’archetipo del riscatto, della rivincita, dell’affermazione, della trasformazione e così incarna il desiderio e il sogno di tutto l’universo femminile che simpaticamente partecipa sin dal primo momento alla sua avventura. Una favola moderna la cui attualità non cessa di affascinare e che richiamerà a Padova numerosi appassionati.
di Nicola Cesaro
Arte e follia attaverso il sogno uando lo sport arriva prima della p
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E’ una conquista civile, oltre che sp rte e follia. Un binomio che quella attraversa raccolta dalla Federazione i secoli arrivando fihockey, no alla che contemporaben prima di qualsiasi norma neità, che tocca allecontempo ha decisoildimistero applicare per i propri tess Fabio Mazzucco, sei vittorie in stagione della creazione artisticaprincipio e quellodello della“ius mente soli”. Nel consiglio fe inisce in gloria, per i colori patavini, la stagione ciclistica riservataumana alla categoria nelle sue più oscure svoltosi declinazioni. il mese scorso a Bologna, infatti, esordienti con una straordinaria impresa di Fabio Mazzucco (Santangiolese La mostra “Furere. Acli) Tra razione follia e onirico”, ha stabilitoinche, in occasione del t che si è imposto a Nembro (BG) nella 23ma Medaglia d’oro Riki esposizione Schiattareggia, alla Galleriamento Cavour sportivo, a Padova ogni atleta nato nel territo una delle gare più importanti del calendario esordienti. Gara osteggiata dal da 24 unanovembre pioggia al 6 gennaio, zionale sarà propone considerato italiano a tutti gli insistente che prevedeva 5. Giri di un circuito ondulato con l’arrivo posto su ununa lungo rampa percorso di di 40Non opere varràchepiùindaga la regola, dunque, che fa c 2 chilometri con pendenze al 20%. Il forte scalatore di Conselve ha acceso la tematica la contesa partendo al dairare laboratori italiani solamente di arte i figli di almeno u A sinistra l’autoritratto dicon Luciano Mercante e asi destra terzo giro, altri 4 concorrenti, e poi è involatoun a 3gesso chilometri dalla intesa conclusione, come supporto ha alla dinoterapia italiano. perLaarrivare questione interessa an anni e da un rinnovato resistito repertorio iconogra-degli avversari Pur non raggiungendo i massimi livelliMazzucco al ritorno giungendo a braccia alzate. Per sino alle 6. gemma opere di artistiappassionati del calibro didiLigabue, hoceky della Bassa Pad fico che, senza tralasciare la ritrattistica, di notorietà, per una sua ritrosia a Dalì, Ernst, stagionale che lo conferma come unoforse dei talenti emergenti più interessanti nell’intero Bacon, Nistch, Gli stranieri Brus, e altri dellaartisti Fih sono in tutto 343 accolse nuovi temi e motivi. lavorare su commissione, riscosse più internazionali, panorama nazionale della categoria. La Santangiolese, unica inrappresentante padovanaoltre alle93 giovani comunitari. promesse I giocatori interessati da Nella medaglia, coninspirito fortemente brinda occasioni critica e in- da dell’arte terra bergamasca, anchel’apprezzamento all’ottimo quartodelle posto ottenuto Davide Boscaro contemporanea. nuova La mostra e pionieristica sarà normativa sullo “iu vitiil adiesse esporre al piùCaco alto livello, ad primo esempio innovativo, raffigurò il lavoro nellaanno. sua vatra i primi Alla fine Andrea traccia un bilancioaffidella ancata stagione da conferenze sono suluna tema, cinquantina. tra le In questo mezzo c a numerose a Venezia, allaottenuto ria articolazione, gli sport, il dramma dellasoddisfazione ed esprime grande perBiennali i risultatid’Arte ottenuti: “abbiamo quali 15 quella vittorie del professor io di Carlo atletiFumian c’è anche su Yassir Nasrallah, ma Quadriennale in varie guerra. Negli anni cinquanta e sessanta di squadra oltre a 11 secondi posti edi2Roma terzi e altri 30 manifestapiazzamenti nei “Guerra: primi 10, folliauno stragia” no,delmediano 20 dicembre classe ’96 residente a Me riservate medaglia d’Arte a modo Parigi,agli atleti del Novecento rinnovòrisultato la ricerca stilistica unzioni eccezionale, grazie pubblicoalla a tutti e in particolar alle 18, cheehanno altre realizzate nome in collaborazione di Yassir è stato pronunciato diretta Berlino, Amsterdam, Washington, Walter e tematica realizzandosempre opere gareggiato di caratterecon ilLondra, dai vertici federali durante la presentazion massimo impegno”. con il dipartimento Lotto di salute mentale dell’Ulss Madrid. religioso e introspettivo. novità in fatto di L.O. tesseramenti: l’atleta 16 e dell’azienda ospedaliera.
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Ospedaletto Euganeo Concorso cortometraggi con grandi nomi
“Cortincontri” di qualità un successo meritato O
ltre cinquanta corti arrivati da tutta Italia, tredici finalisti per tre serate di premiazione alla presenza di decine di appassionati. E’ un successo inaspettato ma meritato quello di “Cortincontri”, il primo concorso nazionale di cortometraggi organizzato dall’associazione Non Siamo Santi e dal patronato Guido Negri di Ospedaletto Euganeo. La rassegna ha avuto il suo clou dal 17 al 19 ottobre, data in cui sono state proiettate le pellicole finaliste e in cui sono stati consegnati i vari premi. Alla serata finale hanno partecipato nomi di tutto rilievo del mondo dei corti italiani, a partire dal regista Marco Bolla, già candidato al David di Donatello nel 2012, a Giancarlo Pidutti, vicepresidente di Sanremo Cinema. Il premio per il miglior cortometraggio è andato a “Carlo e Clara” di Giulio Mastromauro, che pur non potendo presenziare alla premiazione ha inviato un simpatico videomessaggio per ringraziare giurati e platea. La migliore fotografia è andata a Filippo Silvestris con il cortometraggio “Oroverde”, già vincitore dell’importante “Ischia Film Festival” e tra le opere che più hanno toccato il cuore e lo spirito dei presenti e degli addetti ai lavori. Non a caso, “Oroverde” ha ottenuto anche la menzione speciale per l’eccellente rico-
L’associazione “Non siamo santi” ha organizzato il concorso struzione storica. La migliore sceneggiatura è stata quella de “La Visita”, corto di Matteo Contin e Marco Bolla che vedeva tra gli interpreti la nota attrice Erica Blanc, figura che pare essersi proposta per fare da madrina alla rassegna nella prossima edizione. La migliore attrice è stata ritenuta la giovanissima Rebecca Metcalf, ragazzina protagonista di “Oroverde” che ha vinto il premio per la migliore attrice. La migliore figura maschile è stata invece quella di Valerio Malorni in “Pre carità”, corto che si è meritato anche il premio del pubblico. Gli
altri due premi, la miglior regia e il premio speciale della giuria (presieduta da Luca Settimo), sono andati infine a Riccardo di Gerlando (“L’amore incompreso”) e a Luca Siron, regista di “Cristina”. Le serate di premiazione sono state condotte con grande professionalità dall’attrice Mickela Vettori e hanno visto la supervisione del presidente di giuria, il regista atestino Luca Settimo, e di Sebastiano Mion, presidente di Non Siamo Santi, oltre che dei volontari di Prislop e della parrocchia di Ospedaletto Euganeo. Nicola Cesaro
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LO S PORT in PRIMO PIANO PRIMO PIANO Merlara, nato da genitori marocchini, punta alla Nazionale CICLISMO FABIO MAZZUCCO CONQUISTA
La novità. Yassir di Merlara, nato da genitori marocchini, punta alla Nazionale
ey senza barriere Hockey senza barriere
della politica. che sportiva, zione italiana norma statapri tesserati il iglio federale nfatti, la fedene del tesserael territorio nautti gli effetti. he fa considemeno un cittassa anche gli sa Padovana. o 343, di cui ati da questa ullo “ius soli” ezzo centinaah, marocchia Merlara. Il direttamente ntazione della atleta è stato
LA SESTA GEMMA STAGIONALE
di Nicola Cesaro
Q Fabio Mazzucco, sei vittorie in stagione
F
inisce in gloria, per i colori patavini, la stagione ciclistica riservata alla categoria esordienti con una straordinaria impresa di Fabio Mazzucco (Santangiolese Acli) che si è imposto a Nembro (BG) nella 23ma Medaglia d’oro Riki Schiattareggia, una delle gare più importanti del calendario esordienti. Gara osteggiata da una pioggia insistente che prevedeva 5. Giri di un circuito ondulato con l’arrivo posto su una rampa di 2 chilometri con pendenze al 20%. Il forte scalatore di Conselve ha acceso la contesa al Il terzo giovane impegnato azione di gioco giro, conYassir altri 4 concorrenti, e poiinsi èuna involato a 3 chilometri dalla conclusione, ha Yassiralzate. è nato inPer Italia da genitori preso ad esempio tra degli i prospetti più importanti resistito al ritorno avversari giungendo ato”. braccia Mazzucco 6.marocchini. gemma Mediano di grande gioca nelle giovanili delstagionale panoramache italiano che godranno questa lo conferma comediuno dei talenti emergenti più talento, interessanti nell’intero della Sculdascia, che raccoglie giovani di nuova scelta normativa. Yassircategoria. è tesseratoLaconSantangiolese, panorama nazionale della unicasocietà rappresentante padovana e Casale di Scodosia. Il diciassettenne la inPolsportiva Sculdascia, brinda che ha cresciuto il gio- Merlara terra bergamasca, anche all’ottimo quarto posto ottenuto da Davide Boscaro (sarà maggiorenne aprile)della militastagione anche in vane “YassirAlla è stato ad esempio tra sportivo: i primi anno. fine preso il diesse Andrea Caco traccia un primo ad bilancio con il Rovigo. E’ nelottenuto giro della15 nazionale, perché è uno dei prospetti più promettenti ed esprime grande soddisfazione per i del risultatiA/2 ottenuti: “abbiamo vittorie e compimentonei della maggiore panorama nazionale spiega Ulisseposti Missaglia, di squadra oltre a - 11 secondi e 2 terzicertamente e altri 30 alpiazzamenti primi 10, unetà la maglia modo azzurra. intanto dirigente Polisportiva.un- grazie Per noi pubblico è un onore risultatodella eccezionale, a tuttivestirà e in particolar agliMaatleti cheYassir, hannoper per la Lotto Fih è già sapere chegareggiato un nostro atleta sarà tra i impegno”. primi a lo Stato cittadino marocchino, sempre con il massimo Walter godere di questo giusto ed equo riconoscimen- italiano. PALLAMANO. Nuovo prestigioso incarico al tecnico di Monselice
FABRIZIO GHEDIN NUOVO “TALENT SCOUT” PER LA FEDERAZIONE ITALIANA UNDER 18
uando lo sport arriva prima della politica. E’ una conquista civile, oltre che sportiva, quella raccolta dalla Federazione italiana hockey, che ben prima di qualsiasi norma statale ha deciso di applicare per i propri tesserati il principio dello “ius soli”. Nel consiglio federale svoltosi il mese scorso a Bologna, infatti, la federazione ha stabilito che, in occasione del tesseramento sportivo, ogni atleta nato nel territorio nazionale sarà considerato italiano a tutti gli effetti. Non varrà più la regola, dunque, che fa considerare italiani solamente i figli di almeno un cittadino italiano. La questione interessa anche gli appassionati di hoceky della Bassa Padovana. Gli stranieri della Fih sono in tutto 343, di cui 93 comunitari. I giocatori interessati da questa nuova e pionieristica normativa sullo “ius soli” sono una cinquantina. In questo mezzo centinaio di atleti c’è anche Yassir Nasrallah, marocchino, mediano classe ’96 residente a Merlara. Il nome di Yassir è stato pronunciato direttamente dai vertici federali durante la presentazione della novità in fatto di tesseramenti: l’atleta è stato
Il giovane Yassir impegnato in una azione di gioco preso ad esempio tra i prospetti più importanti del panorama italiano che godranno di questa nuova scelta normativa. Yassir è tesserato con la Polsportiva Sculdascia, che ha cresciuto il giovane sportivo: “Yassir è stato preso ad esempio perché è uno dei prospetti più promettenti del panorama nazionale - spiega Ulisse Missaglia, dirigente della Polisportiva. - Per noi è un onore sapere che un nostro atleta sarà tra i primi a godere di questo giusto ed equo riconoscimen-
PALLAMANO. Nuovo prestigioso incarico al tecnico di Monselice
FABRIZIO GHEDIN NUOVO “TALENT SCOUT” PER LA FEDERAZIONE ITALIANA UNDER 18
Fabrizio Ghedin, apprezzato tecnico di pallamano
F
abrizio Ghedin ottiene l’ennesimo successo personale. Il tecnico di pallamano di Monselice avrà infatti il compito di scovare e far crescere i giovani talenti della pallamano italiana. Per volere della Figh, la federazione italiana di handball, il quarantaduenne monselicense è il nuovo allenatore della nazionale Under 18. Ghedin, assieme ad Angelo Dicarolo e Fredi Radojkovic, comporràla nuova commissione tecnica che avrà il compito di elaborare un piano straordinario di interventi volti alla valorizzazione dei settori giovanili, con particolare impegno nella selezione e nella cura del talento. Il tecnico monselicense si è già messo al lavoro: dal 30 ottobre, a Chieti, è stato il responsabile del raduno della nazionale U18 maschile, con l’obiettivo di preparare la formazione azzurra alle qualificazioni per gli Europei 2014 che si terranno dal
10 al 12 gennaio. Si tratta dell’ennesimo successo di Ghedin, che lo scorso anno ha visto sfuggire solo all’ultimo il sogno tricolore, quando il suo Pressano ha ceduto con onore contro la corazzata Bolzano laureandosi comunque vicecampione d’Italia. E’ merito di Ghedin anche la prima e storica partecipazione del club trentino alla Challenge Cup, una sorta di Europa League dell’handball. Negli ultimi mesi il tecnico ha anche raccolto due secondi posti regionali con le formazioni maschile e femminile Allievi del liceo “Ferrari” di Este ai campionati sportivi studenteschi. Qualche settimana prima della fase regionale i due gruppi, sempre sotto la supervisione del monselicense, avevano ottenuto anche i titoli provinciali. L’attenzione del tecnico, oltre che per il settore nazionale, ricadrà anche nelle scuole di pallamano del territorio padovano. N.C.
to”. Yassir è nato in Italia da genitori marocchini. Mediano di grande talento, gioca nelle giovanili della Sculdascia, società che raccoglie giovani di Merlara e Casale di Scodosia. Il diciassettenne (sarà maggiorenne ad aprile) milita anche in A/2 con il Rovigo. E’ nel giro della nazionale, e certamente al compimento della maggiore età vestirà la maglia azzurra. Ma intanto Yassir, per lo Stato cittadino marocchino, per la Fih è già italiano.
Fabrizio Ghedin, apprezzato tecnico di pallamano
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abrizio Ghedin ottiene l’ennesimo successo personale. Il tecnico di pallamano di Monselice avrà infatti il compito di scovare e far crescere i giovani talenti della pallamano italiana. Per volere della Figh, la federazione italiana di handball, il quarantaduenne monselicense è il nuovo allenatore della nazionale Under 18. Ghedin, assieme ad Angelo Dicarolo e Fredi Radojkovic, comporràla nuova commissione tecnica che avrà il compito di elaborare un piano straordinario di interventi volti alla valorizzazione dei settori giovanili, con particolare impegno nella selezione e nella cura del talento. Il tecnico monselicense si è già messo al lavoro: dal 30 ottobre, a Chieti, è stato il responsabile del raduno della nazionale U18 maschile, con l’obiettivo di preparare la formazione azzurra alle qualificazioni per gli Europei 2014 che si terranno dal
10 al 12 gennaio. Si tratta dell’ennesimo successo di Ghedin, che lo scorso anno ha visto sfuggire solo all’ultimo il sogno tricolore, quando il suo Pressano ha ceduto con onore contro la corazzata Bolzano laureandosi comunque vicecampione d’Italia. E’ merito di Ghedin anche la prima e storica partecipazione del club trentino alla Challenge Cup, una sorta di Europa League dell’handball. Negli ultimi mesi il tecnico ha anche raccolto due secondi posti regionali con le formazioni maschile e femminile Allievi del liceo “Ferrari” di Este ai campionati sportivi studenteschi. Qualche settimana prima della fase regionale i due gruppi, sempre sotto la supervisione del monselicense, avevano ottenuto anche i titoli provinciali. L’attenzione del tecnico, oltre che per il settore nazionale, ricadrà anche nelle scuole di pallamano del territorio padovano. N.C.
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IL VENETO
in IlPRIMO PIANO Veneto in primo piano 1
La politica, internet e i social network
2.0, la politica nella rete Alla ricerca di nuovi linguaggi e nuovi canali per riallacciare i contatti con i cittadini, amministratori e politici twittano e dialogano con gli “amici” di Facebook
di Ornella Jovane
L
a politica approda sui social network e ne fa ampio uso organizzativi dal mondo reale a quello virtuale per dirimere per veicolare idee, notizie, spunti di riflessione. I politici si quel rapporto conflittuale e diffidente che i cittadini hanno servono della rete per dare il via a dibattiti, per risponde- manifestato, in modo crescente negli ultimi anni, con la polire a sollecitazioni o provocazioni. In molti sono convinti che tica e la classe dirigente del Paese? internet in generale e, nello specifico, i social network siano La politica 2.0: potenzialità, rischi e opportunità. Con in grado di migliorare i rapporti tra i cittadini e le istituzioni Vincenzo Romania, ricercatore presso l’Università di Padova politiche. Si ricorre copiosamente alle reti sociali online per e docente della Sociologia della Comunicazione e Sociologia divulgare materiale informativo, promuovere forme di mobili- dei Processi Culturali, abbiamo approfondito il tema. tazione politica e partecipazione, consultando o coinvolgendo Come si adatta la politica ai social network? direttamente i cittadini in merito a questioni di dominio pub“I social network sono uno strumento accessibile, coblico, infine si mettono a disposizione nella rete informazioni nosciuto, un fenomeno di massa e per questo adatto anche che un tempo erano accessibili ai soli per la comunicazione politica. In Italia addetti ai lavori. E così si moltiplicano Facebook è diffuso tra più della metà le informazioni. della popolazione. E’ evidente che Del resto, i guru della comunicarappresenta un grande potenziale zione sostengono da tempo che il preanche a livello di utilizzo politico. sente vive sulla galassia digitale e che I social network hanno il vantagormai per “esistere” è indispensabile gio di essere uno strumento econoapprodare in questa dimensione. Le mico e di favorire una comunicazione community virtuali sono un fenomediretta con i cittadini, che vengono no sociale di massa che consentono inoltre sollecitati ad interagire con il di tessere quotidianamente fittissime proprio interlocutore. Questo modello reti comunicative. Contatti che possodi comunicazione alimenta un’idea di no offrire anche alla politica vantaggi trasparenza del politico e di coinvolgienormi. La comunicazione politica nel Non tutti i politici mento dei cittadini, utile ad aumentacyberspace è economica, veloce, illimi- sanno gestire in re il consenso e la partecipazione. La tata, multimediale, interattiva: in una modo appropriato rete, come mezzo per poter offrire a questo dirompente tutti la possibilità di prendere la parola parola efficace. Negli Usa Obama, in occasione strumento e intervenire, rappresenta un modello della prima campagna elettorale da di democrazia diretta. Naturalmente candidato alla Casa Bianca, riuscì, utilizzando in modo abile con i rischi che la democrazia diretta può comportare. Per il mezzo, a dimostrare le grandi – e ancora poco esplorate questo è un modello di comunicazione che va moderato e or- potenzialità che i social network potevano avere anche in ganizzato, affinché non diventi uno strumento incontrollato, politica. Dimostrò come la rete fosse un mezzo ideale per espressione di eccessi e intolleranza”. mobilitare i propri sostenitori ed ampliarne il numero, per I social network possono essere dunque utili a ricuciraccogliere fondi e captare larghe fasce di elettori, aumen- re lo strappo e colmare la distanza tra cittadini e politici? tando con la maggiore visibilità anche l’incisività della propria “Sì, la rete offre la possibilità di fare politica in modo azione. innovativo. I social network sono frequentati per lo più da In Italia il Movimento 5 stelle è figlio della rete, con pubblici di giovani e acculturati: due bacini interessanti da cui la sua attività di mobilitazione e reclutamento è arrivato a attingere consenso e a cui sollecitare partecipazione. ottenere un ampio consenso elettorale fino ad approdare in In Italia il Movimento 5 stelle è un esempio significativo: Parlamento. con un modello diverso dal partito politico tradizionale, avvaMa quanto sono social i politici nazionali e locali nel no- lendosi, più che di uno staff di politici, di figure professionali stro Paese? Quanti si confrontano con i cittadini attraverso specializzate nella comunicazione on line ha dimostrato che Twitter o Facebook e, soprattutto, vengono utilizzati in modo si può fondare un partito e creare un seguito semplicemente appropriato questi strumenti, con una strategia consapevole passando per la rete e per i social network. e un esito sempre favorevole e costruttivo? I vantaggi dei movimenti che nascono e vivono nella Infine, è sufficiente trasferire modelli comunicativi e rete e grazie alla rete sono rilevanti anche sul piano pratico:
Vincenzo Romania, insegna all’Università di Padova
l’economicità di una struttura “leggera” che si muove su in- le”. ternet rispetto ai costi e alla complessità dell’organizzazione Non tutti i politici sono in grado di gestire i social dei vecchi partiti; la snellezza e la velocità della comunicazio- network in modo adeguato. Non sono mancati anche da ne politica e il coinvolgimento diretto dei nuovi “militanti”. noi gli “scivoloni” e le cadute di stile. Con la marginalizzazione della figura dei militanti nei partiti “E’ necessaria una regolamentazione attenta dei lintradizionali e la perdita di coinvolgimento degli elettori proprio guaggi dei politici, che devono essere consoni e adatti. L’uso il cyberspace può aprire nuovi canali di riavvicinamento dei dei social network da parte della politica e di politici porta ad cittadini alla politica”. una forte personalizzazione sulla scena della comunicazione. I social network sono uno strumento adeguato a co- Questo processo consente ampia visibilità ma, contestualmunicare contenuti, spesso complessi e impegnativi che mente, anche un grosso rischio: è sufficiente un contenuto magari meritano approfondimento e riflessione? sbagliato, un’uscita “stonata” per mettere a rischio la propria “Fra i vantaggi di questo tipo di reputazione. Del resto non è neanche comunicazione vi è l’accesso veloce, Il dialogo diretto con questo un fenomeno esclusivo dei diretto e condiviso al dibattito, quindi i cittadini alimenta social network, ma esiste anche per un’ampia partecipazione in tempo un’immagine altri tipi di media. Quante volte nella reale. E’ indubbio che un abile comu- di trasparenza stampa vengono smentite dichiarazionicatore abbia più appeal utilizzando del politico ni rilasciate inopinatamente? formule accattivanti, slogan che sapE’ vero che c’è da parte dei nostri piano colpire e catturare consensi. politici ancora una certa impreparazioMa ricordiamo che i social network ne ad utilizzare in modo giusto i social sono solo uno strumento, limitato se network ma è anche vero che c’è chi si vuole approfondire un dibattito e a invece ha sviluppato una notevole abirischio di superficialità ma la questiolità nel manovrare questo strumento ne dei contenuti ed il processo di bain modo “furbo”. nalizzazione di essi è un fenomeno in E così non tutte le uscite “infeliatto anche nei media più tradizionali ci”, sono tali: talvolta sono costruite come ad esempio la televisione. Non ad arte per catalizzare l’attenzione su si vogliono approfondire le questiodi sé, talvolta sono sufficienti poche ni, si semplifica e si ricorre a slogan parole provocatorie per ottenere in populisti per allargare il consenso. La breve tempo quella visibilità che può banalizzazione è un fenomeno che riguarda i contenuti della aprire le porte giuste per fare, tramite i social network, rapipolitica e non gli strumenti con cui vengono comunicati”. damente carriera”. I social network consentono ai politici di bypassare Infine, concludendo? il “filtro” della stampa: è una dinamica corretta di in“Concludendo i social network sono un interessante formazione? strumento di comunicazione che come tale va considerato. “Una volta esistevano i comunicati stampa, adesso le Sta a chi lo usa farlo in modo appropriato e costruttivo, come comunicazioni vengono fatte tramite la rete e i social net- per tutti i media e gli strumenti di comunicazione. E’ vero work che veicolano direttamente ai destinatari le notizie. La che anche in politica può essere uno strumento per veicolare pubblicabilità diretta delle notizie ha il vantaggio di superare idee, stimolare interessi e raggiungere un pubblico sconfinato la “censura” e di avere una più ampia sfera di divulgazione, e anagraficamente molto ampio, arrivando fino ai giovamentre negli ultimi anni si registra un sempre più ridotto uti- nissimi, ma da solo non basta a risolvere il problema della lizzo del consumo di stampa, soprattutto cartacea. Vi sono disaffezione alla politica, della banalizzazione dei contenuti, tuttavia anche dei limiti. In primo luogo ci si affida alle ca- della scarsa partecipazione. Sui social network si può lanciare pacità comunicative del singolo politico e del suo staff che un tema di dibattito, si possono confezionare offerte diversipuò utilizzare con “furbizia” il mezzo ma deve farlo in modo ficate, tali da soddisfare un pubblico più ampio, si possono giusto e corretto. Il rischio è appunto di creare allarmismo o costruire reti di contatti, ma se non segue poi un incontro false aspettative. Cambia il sistema di verificare le notizie pubblico, una mobilitazione e impegno reali nell’attività polipubblicate sui social network e anche il modo di interpretar- tica, tutto rimane nella rete, virtuale”.
da palazzo Il VenetoVoci in primo piano 15 35 Territorio Sono passati tre anni dal cataclisma che ha messo in ginocchio il Veneto
Novembre, torna la paura delle alluvioni I bacini di laminazione di Trissino e Caldogno sono gli interventi strategici per mettere in sicurezza i territori lungo l’asta del Gorzone e del Bacchiglione. Il ritardo dei lavori ha messo in fibrillazione la maggioranza di Palazzo Ferro Fini
L’opinione Federico Caner e Nicola Finco
“A CIACOE I XE BONI TUTI…”
di Fortunato Marinata
N
ovembre è il mese della grande paura per i veneti, l’alluvione del 2010 è ancora una ferita aperta per molte comunità della nostra regione. Aperta perché la stagione degli indennizzi non si è ancora conclusa del tutto ma soprattutto perché molti di quegli interventi, ritenuti fondamentali per evitare che i fiumi tornino a fare paura, sono ancora lontani dal ritenersi conclusi. Purtroppo per il territorio compreso tra i Colli Berici, Euganei e Adige sono solo due i fiumi deputati a portare al mare l’acqua che cade in eccesso: Bacchiglione e Gorzone, su di essi è imperniata buona parte degli impianti idrovori deputati dal sollevare l’acqua dalle zone depresse del Veneto centromeridionale. Due fiumi, va detto, le cui arginature sono quelle fatte alla fine dell’800 in ragione di un territorio completamente diverso da quello attuale. Un tempo fossi, scoli e canali permettevano lo sgrondo delle terre e trattenevano l’acqua in campagna senza far arrivare una massa d’acqua imponete alle idrovore, mandandole in sofferenza. Oggi, invece, l’eccessiva cementificazione ha creato le condizioni contrarie, ossia grandi quantitativi d’acqua arrivano agli impianti di sollevamento quasi in un solo colpo creando grandi difficoltà per il loro smaltimento. Deflusso, tuttavia, ancora più improbabile se il Gorzone o il Bacchiglione sono già in piena con il rischio che gli ottocenteschi argini cedano di schianto. La Regione ha cercato di risolvere a monte il L’alluvione di tre anni fa tra Montagnanese ed Estense problema, con la creazione di due bacini di laminazione nel Vicentino. Il primo è stato previsto a Trissino, per la lavori ancora qualche anno fa. I lavori, però, sono andati anni dall’alluvione di Ognissanti del 2010 – questa il tono sicurezza dei comuni lungo l’asta idraulica Agno-Guà Fratta avanti a rilento, e malgrado l’assessore regionale Maurizio dell’interrogazione presentata dall’esponente vicentino del Gorzone, quali Megliadino San Fidenzio, Saletto, Ospeda- Conte avesse più volte rassicurato che i cantieri rispettavano Pdl alla propria maggioranza - molti lavori di manutenzione letto Euganeo, Carceri e Vighizzolo i tempi, in realtà i lavori non sono anco- ordinaria e straordinaria per garantire la sicurezza idrogeod’Este, il secondo a Caldogno sul tor- Toniolo: ra finiti. Entro fine anno i bacini dovreb- logica sono stati fatti, lo riconosciamo, ma purtroppo alcune rente Timonchio in modo da mettere “Perché bero essere pronti ma intanto novembre opere molto importanti come la realizzazione degli invasi in sicurezza i comuni lungo l’asta del la sicurezza è già qui e la paura dei fiumi in piena di Caldogno e Trissino, sono ferme al palo nonostante siaBacchiglione, quali Vicenza, Veggia- aumenti ci ritorna. Anche il consigliere regionale no finanziate”. “Il nostro tessuto economico e sociale, già no, Ponte San Nicolò e Casalserugo. vogliono i fatti!” del Pdl e presidente della commissione provato dalla crisi - conclude Toniolo - non reggerebbe ad Di che si tratta? Della realizzazione Affari Istituzionali del Consiglio veneto, un’altra alluvione. Troppe le famiglie e le attività econodi due grandi aree da inondate per scolmare la piena dei Costantino Toniolo, ha incalzato la propria maggioranza miche che hanno subito gravi danni! Perché la sicurezza rispettivi fiumi. Il Commissario delegato dal Presidente del nell’accelerare la realizzazione dei due interventi, tirandosi aumenti ci vogliono i fatti!”. Consiglio, Prefetto di Verona Perla Stancari, finanziò i primi addosso gli strali di colleghi di coalizione. “Sono passati tre Costantino Toniolo (PdL)
“QUALI CIACCOLE? NEL VICENTINO NON SI VEDE UN CANTIERE”
“D
a amministratore pubblico mi sono sizione, ma strumento costruttivo per sollevare sempre battuto per la difesa del tertemi finalizzati al bene comune. Il tono della ritorio, sia da Sindaco e consigliere mia domanda sulla situazione degli invasi che di Caldogno, sia da assessore provinciale berisono previsti nel Vicentino era proprio quello co, sia ora che sono in Consiglio Regionale con di fare il punto seriamente sulla situazione un ruolo legislativo e di controllo rispetto all’eprecisa Toniolo - un’azione di stimolo verso la secutivo di Palazzo Balbi! L’attacco in risposta Giunta per far procedere le cose, come il padre ad una mia interrogazione che vuole essere fa con il figlio impegnato negli studi. Pertanto Costantino costruttiva, è semplicemente personalistico e la trasparenza richiesta non riguarda l’agire delToniolo strumentale! Dobbiamo dare risposte concrela Regione, e quindi della Giunta, che ha fatto te sul problema della sicurezza idraulica ed evitare questi molto, ma chiarire assieme la situazione che c’è in questo personalismi da parte dei consiglieri: la mia domanda era momento: i lavori a Trissino sono bloccati e a Caldogno si è tecnica e rivolta alla giunta. In questo caso Caner e Finco concluso l’iter, ma non si vede un cantiere. Facciamo l’elensbagliano ad interpretare lo strumento dell’interrogazione - co di quello che manca per arrivare all’obiettivo, perché lo spiega Toniolo - non è un’arma ad uso esclusivo dell’oppo- scopo è l’obiettivo finale, la sicurezza idraulica. Apprezzo
la tempistica efficiente dell’iter procedurale, ma i cantieri non li vedo ancora. Da amministratore locale e provinciale ho sempre lavorato con gli enti “superiori” al fine di realizzare l’invaso di Caldogno. - ricorda l’esponente del PdL - Il Comune, anche con la mia presenza di amministratore, ha pensato al bene generale, alla sicurezza idraulica non solo di Caldogno, Rettorgole e Cresole, ma anche della Città di Vicenza e di tutti i territori a Sud sull’Asta del Bacchiglione. Il Comune di Caldogno con il sottoscritto amministratore – puntualizza - ha accettato un’opera importante sul suo territorio (altro che sindrome di “non nel mio giardino”), ha lavorato in una difficile opera di concertazione finalizzata alla realizzazione di un’opera necessaria per la sicurezza idraulica di tutto il territorio veneto. Altro che chiacchiere!”.
Federico Caner e Nicola Finco
“I
n tre anni la Regione ha investito a Vicenza 26 milioni di euro concludendo 61 interventi per la sicurezza idraulica, disponendo l’iter d’appalto per 86 milioni delle due casse di espansione di Caldogno e Trissino e per altri 90 milioni il progetto dei tre invasi a Merola, viale Diaz a Vicenza e Montebello (oggi in fase di Via)”. Questa è stata la replica di Federico Canel e Nicola Finco, rispettivamente capogruppo leghista in Consiglio regionale e presidente della commissione Ambiente, alla richiesta di sollecito arrivata da Toniolo. “Mentre Galan – sono andati giù duri i due leghisti - aveva ignorato il problema, adesso Zaia lo sta risolvendo nel pieno rispetto degli iter statali. Che, ricordiamo, sono lunghi per due motivi: evitare ricorsi che bloccherebbero le opere e scongiurare infiltrazioni mafiose. Costantino Toniolo, ex sindaco di Caldogno che negli anni nulla ha fatto per prevenire le esondazioni, dovrebbe ben saperlo. Ma a volte la propaganda politica si fa sulle spalle della gente, nella maniera più squallida possibile. Se Toniolo, che parla di poca trasparenza negli appalti, ha rimostranze o denunce, vada di corsa in Procura, faccia un esposto e vedremo gli esiti: diffamare in questo modo chi lavora per risolvere emergenze accantonate da 80 anni è squallido e propagandistico. Impressionante poi – rimarcano i due esponenti leghisti - la puntualità con cui Toniolo interviene sui lavori per le casse di espansione nel Vicentino: sempre a ridosso di un allarme meteo. Sembra quasi un mettere le mani avanti, un ‘io l’avevo detto’: tollerabile da un esponente dell’opposizione, meno da uno della maggioranza, che nonostante sia presidente della commissione Affari Istituzionali pare non conoscere le leggi in materia. Invece di pontificare su chi sta seguendo l’iter per le grandi opere – proseguono Caner e Finco -, Toniolo dovrebbe smetterla di fare politica sulle disgrazie della gente e su chi sta lavorando per prevenirle. Invece di vaticinare sulla stampa, Toniolo potrebbe chiedere lumi a Galan su quanto non è stato fatto in 15 anni, o meglio muovere il suo Governo a Roma e concedere al governatore Zaia i poteri speciali necessari per accelerare le opere antialluvione. Ma si sa qual è il detto veneto: a ciacoe i xe boni tuti…”.
16 Cultura veneta 36 Mostre A Verona quattro secoli di storia dell’arte nella pittura di paesaggio
Un posto al sole per il paesaggio Marco Goldin propone una mostra dedicata ad un genere dell’arte. Anche quest’anno l’esposizione sarà divisa tra Gran Guardia e Basilica Palladiana
di Alain Chivilò
M
arco Goldin e la sua Linea d’Ombra ripropongono, dopo il grande successo, una doppia esposizione divisa tra Verona e Vicenza, invertendo le sedi rispetto al recente binomio che trattò la ricerca, nei secoli dell’arte, sulla figura e sul volto umano. Fino al 9 febbraio 2014 presso il Palazzo della Gran Guardia è di scena “Verso Monet. Storia del paesaggio dal Seicento al Novecento”. Il secondo capitolo delle esposizioni è dunque dedicato alla storia del paesaggio in Europa e in America dal ‘600 al ‘900. Uno studio della natura dal XVII secolo, per giungere ad alcuni dei maggiori pittori del secondo ‘900. Una presenza superiore alle novanta opere condurrà il visitatore all’interno di sei sezioni. Il Seicento. Il vero e il falso della natura: opere di Lorrein, Poussin, Hobbema, Van Ruisdael, Van Goyen e Seghers narrano l’evoluzione della pittura del paesaggio dalla resa immaginaria e artefatta fino allo studio della realtà e del vero della natura. Da questo secolo la natura, da sfondo di ambientazione, emerge come fulcro dell’indagine artistica in un rapporto continuo tra la rappresentazione del vero e del falso. Il Settecento. L’età della veduta: tre nomi su tutti con Canaletto, Bellotto e Guardi con opere poco note al pubblico italiano. Romanticismi e realismi: l’800, ossia il secolo della natura. Una trentina di quadri di Turner, Constable e Friedrich per arrivare al realismo di Corot, Coubert e della scuola di Barbizon. La disamina
tocca la Scandinavia, l’Est Europa fino all’America della Hudson River School. L’impressionismo e il paesaggio: venticinque opere d’impressionisti e post impressionisti quali Renoir, Sisley, Pissarro, Caillebotte, Van Gogh, Gauguin e Cézanne. Dai primi contatti con i pittori del periodo precedente fino alle esposizioni nello studio di Nadar giungendo alla negazione stessa della pittura en plein air. Monet e la nuova natura: con venticinque opere apre una vera e propria piccola monografia alla sua arte. Il focus è maggiormente posto sugli agli anni ottanta che segnano un cambiamento verso la modernità nella rappresentazione del paesaggio. Monet rovescia, utilizzando dapprima gli elementi proprio del realismo, il concetto stesso di paesaggio dipinto trasformandolo in una visione spirituale e interiore anticipando le ricerche artistiche successive. Il paesaggio del Novecento: dall’evoluzione del post-impressionismo fino alle avanguardie. Bonnard, Matisse e Picasso fino ad alcune esperienze astratte sia europee sia americane, da De Staël a De Kooning e Pollock. Invece per il contemporaneo sono rappresentate per l’America opere di Diebenkorn e Wyeth mentre per l’Europa Garcia e Richter. Artisti che descrivono in chiave attuale la natura. Dunque a livello complessivo si tratta di una mostra contenitore che permette di vedere l’Arte ad ampio spettro, secondo una curatela ormai collaudata e affidabile.
Padiglione degli Stati Uniti alla 55esima Biennale di Venezia presso i Giardini
Fino al 24 novembre in tre sedi veneziane
Il laboratorio di Sze
UNO STRESS DI VETRO
I
l motto della mostra è fatto da una somma algebrica tradotta in Arte ossia: Artisti internazionali + vetro = Glasstress. Fino al 24 novembre tre sedi, costituite da Palazzo Cavalli – Franchetti / Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti (Campo S. Stefano), Berengo Centre for Contemporary Art and Glass (Murano) e la Scuola Grande Confraternita di San Teodoro (San Marco), costituiscono l’esposizione dedicata al vetro d’arte “Glasstress. White Light/White Heat” giunta alla sua terza edizione. Tutto ruota sul coinvolgimento di artisti provenienti da tutto il mondo per la creazione d’innovative e straordinarie opere confrontando luce e calore con aspetti intrinsechi del vetro e della sua lavorazione. A livello storico è stata la grande passione per l’arte contemporanea e per il vetro che hanno portato Berengo a creare Glasstress. Tutto è iniziato dal 2009 riunendo complessivamente oltre 200 artisti. In questa edizione l’evento ha unito, nella propria fornace a lavorare con entusiasmo e con spirito di gruppo, 65 artisti di
fama internazionale. Molti di loro si sono confrontati per la prima volta con questo materiale duttile e luminoso facendo nascere opere di alto valore artistico e comunicativo. Il successo si riassume nelle parole di Adriano Berengo: “ho capito che Glasstress ha raggiunto un importante obiettivo quando ho visto tre artisti di nazionalità diverse, nella nostra fornace di Murano, parlare fra loro. Era la prima volta che s’incontravano e si scambiavano le loro impressioni sul vetro, sulle tecniche e sugli esperimenti che stavano conducendo. Il dialogo ha modificato in modo sostanziale i progetti di ciascuno. Ecco, questo è Glasstress: un luogo d’incontro per gli artisti di tutto il mondo che si confrontano con il vetro”. Artisti quali Mimmo Paladino, Francesco Gennari, Joana Vasconcelos, Zhan Wang, Jan Fabre, Loris Cecchini, Aldo Mondino, Thomas Schutte, Joseph Kosuth, Mona Hatoum, Tim Noble &Sue Webster, solo per citarne alcuni, illumineranno la visita con opere di luce. Al.Ch.
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l Padiglione degli Stati Uniti alla 55esima Biennale di Venezia presso i Giardini, fino al 24 novembre, presenta “Sarah Sze: triple point”. Come afferma la stessa artista “al centro della mostra è la nozione di bussola e come noi ci situiamo in un mondo perennemente disorientante. Ciascuna delle sale opera come un sito sperimentale, in cui gli oggetti tendono a diventare strumenti o montaggi per misurare o modellare la nostra posizione nello spazio e nel tempo. L’aspirazione a costruire modelli che catturino la complessità e l’impossibilità di quell’impresa, è il punto centrale dell’opera”. Un grande laboratorio che la Sze compone di “resti archeologici di esperimenti falliti”. Dal 1990 l’artista Sarah Sze, classe ‘69, ha sviluppato un’estetica scultorea che trasforma gli spazi attraverso mutamenti radicali di scala, colonizzando spazi trascurati o periferici, dialogando con il tessuto e la storia di un edificio. La percezione dello spettatore e l’esperienza architettonica sono spostate attraverso interventi specifici di grandi dimen-
sioni. A livello tecnico tutto parte dalla definizione che la termodinamica indica al termine “triple point” che designa una singolare combinazione di temperatura in cui tutte le tre fasi di una sostanza (gassosa, liquida e solida) coesistono in perfetto equilibrio. La triangolazione, cioè la misurazione della distanza da tre punti ordinali, è anche usata per determinare un punto specifico dello spazio. L’opera di Sze fa riferimento a entrambi questi concetti, la fragilità dell’equilibrio e il desiderio costante di ritrovare stabilità e posizione. Contrariamente ad altri allestimenti di altri artisti, in questa edizione l’ingresso del Padiglione è stato trasferito a una vecchia porta di uscita a sinistra della rotonda d’ingresso. All’interno lo spettatore incontra strutture improvvisate, alcune apparentemente ancora in costruzione, che richiamano modelli, macchine e strutture come in un planetario, un osservatorio, un laboratorio, un pendolo e dispositivi di misurazione o elementi per localizzare i corpi nello spazio. Al.Ch.
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Paolo e Vittorio Fontana, pionieri della produzione di bici di qualità
Olympia fiore all’occhiello del made in Italy, con 120 anni di storia
120 anni: le ruote delle bici Olympia, di Piove di Sacco (PD) hanno attraversato due secoli di strade e sono arrivate, più tecnologiche e ricercate che mai, nel XXI secolo.
120 Anni, un traguardo importantissimo, che poche aziende nel mondo della bici possono vantare. Imparare dal passato ma guardare al futuro: ecco come opera Olympia oggi. E a EXPOBICI Padova 2013 l’azienda vede riconosciuta la propria storia con un premio alla “carriera” ed uno alla sua bici “LEADER”, bici che ha vinto il premio “INNOVATION AWARD 2013”, consegnato a Padova in occasione del EXPOBICI. Azienda leader nel settore dell’ mtb e delle bici da corsa, fiore all’occhiello del Made in Italy ciclistico, Olympia, con sede a Piove di Sacco (PD) è un marchio profondamente radicato nel territorio veneto (è probabilmente il secondo produttore della regione, per quantità/qualità); tuttavia le sue origini ci portano in Lombardia e precisamente, a Milano. Fondata nella capitale meneghina da Carlo Borghi, nel 1893, Olympia è uno dei più vecchi marchi della storia del nostro ciclismo, secondo solo a Bianchi (1885). Attenta alle tendenze di mercato ed alle innovazioni (basti pensare che nella sua gamma di inizio attività figuravano anche apprezzati modelli di motocicli e di velocipedi) Olympia si dedica, nel tempo, unicamente al ciclismo. Con le maglie Olympia, dai caratteristici colori bianchi con fascia nera, corrono tanti grandi: da Enrico Mollo, che arriverà secondo al Giro d’Italia (1940) a Gaetano Belloni (il rivale di Girardengo) fino a Pietro Chiappini che con i colori Olympia vincerà una Milano-Torino (1941) e arriverà 3° alla Milano-Sanremo (1941) davanti a Fiorenzo Magni. Dinamico e attento alle mode, Borghi affida l’immagine di Olympia ad uno dei più grandi illustratori del tempo (papà di tanti cartelloni famosi, dal Campari allo champagne Cliquot al Fernet Branca): Luciano Achille Mauzan. Le maglie storiche Olympia, i poster di Luciano Achille Mauzan e tanti memorabilia storici, sono tuttora oggetto di un acceso mercato del collezionismo. Agli inizi degli anni 60’ del secolo scorso, Olympia passa nelle mani
Paolo e Vittorio Fontana BICI MOD. LEADER VINCITRICE DEL PREMIO INNOVATION AWARD 2013
Padova Fiera premia Cicli Olympia Quest’anno Olympia festeggia 120 anni di attività e in occasione di Expobici 2013, la fiera internazionale della bicicletta che si è tenuta a Padova lo scorso settembre, Olympia ha visto riconosciuto il contributo dato alla regione ed al ciclismo: dalle mani di Paolo Coin, AD di PadovaFiere S.p.A., l’azienda ha ricevuto un premio per i suoi 120 anni di attività. Parimenti, la sua bici Leader, gioiello da strada dotato di freni a disco e telaio in multifibre di carbonio alto modulo, ha ricevuto l’Innovation Award per la creatività, le soluzioni tecnologiche ed il design.
della famiglia Fontana che ne trasferisce la produzione in Veneto. Negli anni ’80 i giovani cugini Fontana, Paolo e Vittorio, rilevano l’eredità dei genitori e rilanciano il
marchio. Oggi, l’azienda è sempre di proprietà della famiglia Fontana e a Paolo e Vittorio si sono aggiunti i figli: Michela Fontana (figlia di Paolo) e Antonio Fontana (figlio di
Vittorio). La Olympia del 2000 opera nel modernissimo stabilimento di 4400 mq di Piove di Sacco (PD) ed il gruppo conta anche il prestigioso marchio
Scapin e, con azionariato diverso, il marchio Frera. Scapin, altro storico brand veneto, è sinonimo nel mondo di altissima tecnologia e artigiana capacità ed un suo modello di mtb, la “Rudolf”, è addirittura assurto all’olimpo del design, vincendo il premio italiano “Compasso d’Oro”. Anche Olympia, nel 2009, viene inserita nell’ADI DESIGN INDEX, annuario italiano del design che raccoglie le produzioni più blasonate. Il gruppo Olympia conta una forza lavoro interna di 25 dipendenti ed un indotto di oltre 200 persone: tutta la progettazione, il design e l’assemblaggio (manuale, per scelta e cura, senza catene di montaggio!) delle bici è interno all’azienda. La gamma copre tutti i segmenti di mercato, nella fascia alta, medio alta e media: mtb da competizione XC, mtb da escursione, mtb da discesa, bici da strada, bici ibride, city bike, pregevoli bici da turismo, una bici pieghevole (ZIP- per la barca o l’auto /caravan) ed una gamma particolarmente apprezzata di bici elettriche. Oggi, telai dalle forme sofisticate, leggerissimi, si affiancano a biciclette destinate ad un pubblico amatoriale, che tuttavia richiede qualità e finitura ineccepibili. Fiore all’occhiello del brand è anche la presenza sportiva, in particolare nel settore della mountain bike di alto livello, dove Olympia è sponsor di atleti di calibro internazionale, come il campione marathon Marzio Deho. Molte le iniziative in corso per festeggiare i 120 anni di attività: tra di esse anche un modello esclusivissimo, la 849, con un telaio che riporta in auge la Superleggera ed infrange la barriera degli 850g di peso. E tra le idee curiose segnaliamo la pagina facebook https://www.facebook.com/OlympiaBikes?fref=ts : gli utenti sono stati invitati a “postare” la loro bici Olympia, di qualsiasi epoca e modello. Così, si creerà un meraviglioso album virtuale che farà scoprire il glorioso marchio attraverso i suoi due secoli di storia.
18 Cultura veneta 38 Arte a Venezia Due eventi espositivi fino al 24 novembre
Vedova/Lichtenstein: coppia vincente Alle opere dell’americano, suddivise tra bozzetti, disegni, collage, maquette, sculture e modelli di bronzo prodotti tra il 1965 e il 1997, fa da contrappunto la serie Carnevali dell’artista veneziano di Alain Chivilò
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li spazi espositivi della Fondazione Emilio e Annabianca Vedova sulle Zattere, direzione Punta della Dogana, propongono in concomitanza della Biennale due eventi espositivi fino al 24 novembre: “Roy Lichtenstein Sculptor” curata da Germano Celant al Magazzino del Sale e “Emilio Vedova … Cosìdetti Carnevali …” curata da Celant e Fabrizio Gazzarri allo Spazio Vedova. La mostra dedicata a Lichtenstein, uno tra gli esponenti della Pop Art americana, ha focus sulla produzione scultorea dell’artista. Quarantacinque opere suddivise tra bozzetti, disegni, collage, maquette, sculture e modelli di
A metà degli anni ’60 le immagini interpretate dai mass-media diventano fonte di creazione bronzo prodotti tra il 1965 e il 1997. E’ proprio dalla metà degli anni sessanta che le immagini interpretate dai mass-media, in special modo dall’ambientazione del fumetto, diventano fonte di creazione. I bicchieri, le esplosioni, le tazze e le teste tridimensionali sono alcuni aspetti di tali lavori. Invece le opere di Emilio Vedova raccolgono nello stesso titolo, Carnevali, lavori realizzati tra il 1977 e il 1991 a testimonianza di un periodo originale per l’artista. Legno, plastica, metallo, maschere, graffiti, combustioni, stampe, corde, carte sono uniti secondo la sperimentazione del collage e dell’assemblaggio. Storicamente il coinvolgimento del Maestro e il Carnevale si data con la premiazione alla Biennale di San Paolo nel 1954, al di la di una tradizione veneziana in cui l’utilizzo di maschere era costume di vita. Situazioni irreali fatte di mistero, contraddizione, confusione che in Vedova diventano reali nell’esecuzione informale.
NEWS L’assessore Sernagiotto
“DAL GOVERNO ALMENO 18 MILIONI AL SOCIALE”
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l futuro è virtuale. Detto così sembrerebbe un’ovvietà, il domani è sempre ipotetico e addirittura se interpretato con pessimismo, virtuale, potrebbe anche significare inconsistente. Tuttavia è solo di museo virtuale che vogliamo parlare e virtuale, nella fattispecie, va inteso come tecnologico, nella massima espressione in cui può intendersi oggi: ossia come sinonimo di “web”. Attraverso internet, da pc, tablet e smartphone, sarà, infatti, possibile compiere un “virtual tour” e conoscere da vicino 400 opere storico-artistiche di rilevanza mondiale presenti a Venezia. Il progetto, che probabilmente farebbe rabbrividire Goethe, già dalla presentazione, avvenuta lo scorso 15 ottobre, promette la realizzazione del più grande museo virtuale in Italia. Utilizzando strumenti multimediali, riprese fotografiche ad altissima qualità finalizzate alla rappresentazione tridimensionale di quattrocento capolavori veneziani, i virtual tour avranno come oggetto il Tesoro della Basilica di San Marco, lo Statuario pubblico della Serenissima, la Tribuna di Ca’ Grimani a Santa Maria Formosa e lo spazio tra l’area marciana e Piazza San Marco con le sue sculture. La visita virtuale di quest’ultimo ambiente sarà arricchita dalla “decostruzione” del Leone alato posto sulla sommità della colonna: le tecnologie utilizzate nella rappresentazione tridimensionale consentiranno di distinguere i diversi restauri succedutisi nel tempo, ripercorrendo la storia e l’evoluzione iconografica del simbolo per antonomasia dell’antica Serenissima. L’intervento è realizzato nell’ambito di “Shared Culture - Progetto strategico per la conoscenza e la fruibilità del patrimonio condiviso”, di cui la Regione Veneto è partner, finanziato attraverso il Programma europeo per la cooperazione transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013.
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Gli 80 anni di Lino Barbiero, fondatore del Team 2001
“30 anni di grande sport” Con lui collaborano i figli Dimitri, Gianfranco, Denise e David nel creare a Padova un centro di eccellenza sportiva firmato 2001 Team La gestione 2001 si inserisce nell’am- stato stabilito, ai mondiali, un record biente degli impianti sportivi nel lon- italiano. tano 1974, quando l’imprenditore Un percorso sportivo che Lino e DimiLino Barbiero, padovano eccellente, tri Barbiero hanno sempre sostenuto, costruisce con un gruppo di amici e puntando fin dall’inizio sull’attività i figli Dimitri, Gianfranco, Denise e agonistica e lo sviluppo costante di David, quello che poi diventerà uno un ambiente adatto a crescere atleti dei punti di riferimento dello sport d’eccellenza ed al coinvolgimento di uno staff di residenti certificato dalle padovano: il Nuoto 2000. L’esperienza di gestione si amplia federazioni sempre preparato e agcon la creazione del Team 2001, che giornato. ad oggi gestisce il Centro Sportivo Aquaria ha proposto una grande vaComunale Aquaria di Via Botta (dal rietà dei corsi e di attività: nuoto, nuo1996), il C.S. Plebiscito Padova (dal to sincronizzato e pallanuoto, tennis, 1983), oltre a strutture a Rovereto, oltre al settore fitness&wellness con acquatfitness (acquazumba, acquaSan Bonifacio (VR), Trieste e Schio. L’esperienza ormai trentennale del tone, hydrogag e molte altre attività Team 2001, dove Lino è il “presiden- innovative per il benessere psicotissimo”, ha portato all’eccellenza fisico), cardio fitness, zumba, pilates, numerosi Piovesi. Tra gli atleti d’oro balli latini e da sala, danza e attività le gemelle Martina e Ilaria Savioli, speciali riservate a gestanti, piccoli classe ’90: esordiscono in serie A1 dai 3 mesi ai 5 anni, terza età (ginnanel 2004/2005, conquistano un po- stica dolce in acqua e fuori) e diversto in nazionale juniores e nel sette- samente abili. I ragazzi hanno anche rosa, vincendo medaglie agli europei, la possibilità di continuare a divertirsi in compagnia e socializzare durante World League, Universiadi. le vacanze estive Ci sono poi le e natalizie con i giovani Martina Lino Barbiero ha centri estivi e inGottardo e Cinzia portato all’eccellenza vernali. Rosso, vincitrici di numerosi atleti tra cui Il campo da scudetto nazionale U17 e U19 Martina e Ilaria Saviloli b e a c h - v o l l e y , l’ampio solarium e già giocatrici in ed il verde che circondano la strutserie A1. Attualmente squadra femminile è in tura rendono la permanenza presso serie B e la maschile in serie C, le cui Aquaria piacevole e rilassante. Tra formazioni sono formate da giocatori le ultime novità realizzate a cura e del territorio, ma molto sviluppata è spese della 2001 c’è l’unica pista del anche tutta l’attività agonistica gio- ghiaccio del piovese (di dimensioni vanile di Acquagol, under 13, under 42x20), fin dal 2006 situata nella 15 e under 17, l’attività pre-agonisti- piastra polivalente adiacente ai camca della 2001 Team Tennis Academy pi da tennis, e la piscina baby estiva. e l’agonismo nel nuoto. Soddisfazio- La 2001 con Aquaria si distingue per ni anche dai Master nuoto dove è la particolare attenzione che ha inol-
tre dimostrato nel cercare metodi di produzione dell’energia elettrica e del calore a basso impatto ecologico, come per esempio l’impianto di cogenerazione del 2005, che sfruttava il metano producendo simultaneamente energia elettrica e calore in un unico processo, con la conseguente riduzione di agenti inquinanti immessi nell’aria. Oltre all’ampliamento e miglioramento degli impianti, la nuova sfida tecnologica della 2001 Team è l’utilizzo esclusivo del fotovoltaico come metodo di produzione di energia alternativa, certi che sia la direzione giusta per adeguare le strutture allo standard internazionale di cura e rispetto dell’ambiente. Il titolare Lino Barbiero
del Piovese Periodico d’informazione locale. Anno XX n.131 - Ottobre 2013 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
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Intervista
Lino Dinetto, pittura che diventa bellezza pagg.
8-9-10
Luoghi da scoprire
I nuovi orari dei treni che rivoluzionano il trasporto pubblico Da dicembre convogli ogni dieci minuti sulle tratte principali e rafforzamento complessivo di tutta la rete così che nessun passeggero resti più di un’ora in attesa
alle pagg. 3-4
Il giardino d’autunno. Japelli e l’Ottocento pag.
12
Salute
Con il freddo arrivano i “mali di stagione” pag.
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Sì, viaggiare Umbria: nel magico mondo di Barbanera
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o scorso anno Poste Italiane gli dedicò un francobollo da 60 centesimi. Barbanera vi veniva raffigurato con i suoi “strumenti di lavoro”. Quelli dell’astronomo dell’epoca: un rudimentale telescopio, un compasso e un planisfero. Barbanera, personaggio misterioso, circondato da un alone di leggenda, visse in Umbria nel XVIII secolo. In una terra in cui la tradizione tipografica ha radici molto antiche. Oggi il suo nome è sinonimo stesso di lunario, perché dal 1743 il suo almanacco viene pubblicato con regolarità, ogni anno prima di Natale. continua a pag. 14-16-18
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I nuovi orari dei treni che rivoluzionano il trasporto pubblico Da dicembre convogli ogni dieci minuti sulle tratte principali e rafforzamento complessivo di tutta la rete così che nessun passeggero resti più di un’ora in attesa di Germana Urbani
S
ulla carta sembra la soluzione definitiva a tutti i peggior disagi che i pendolari dei treni veneti hanno dovuto sopportare in questi anni. Un sogno all’orizzonte, rincorso a lungo con il progetto sempre in itinere della metropolitana di superficie, che fino ad oggi non, si è mai realizzato. Ora le cose potrebbero cambiare davvero. Ma per la prova del nove i cittadini dovranno attendere il 15 dicembre, data in cui entrerà ufficialmente in vigore il nuovo orario cadenzato dei treni regionali. Ideato nell’arco di due anni da un ingegnere veronese, Domenico Menna, il nuovo servizio ferroviario locale cadenzato prevede dei treni a frequenza regolare: stesso posto stesso orario, e dunque, facilmente memorizzabili. Da Mestre, ad esempio, al minuto 03 partiranno i treni veloci per Rovigo, al minuto 19 per Verona Porta Nuova, al minuto 49 per Vicenza, al minuto 54 per Padova. Lo shuttle Mestre-Padova, invece, partirà dal binario giardino al minuto 35 e da Padova rientrerà a Mestre al minuto 53. Tutto questo avverrà dalle 7 alle 22, tutti i giorni. Una vera rivoluzione del sistema regionale della mobilità su rotaia che vedrà passare sulle tratte principali treni ogni dieci minuti. Se così sarà la rete ferroviaria complessivamente verrà rafforzata, tanto che, promettono dalla Regione, nessun passeggero trascorrerà più di un’ora senza un treno per la sua destinazione. “L’obiettivo è migliorare il servizio, spiega l’assessore regionale alle politiche
della mobilità del Veneto Renato Chisso - fornendo più treni e più capienti, con più possibilità di collegamento e di coincidenze, più fermate”. “So molto bene che cambiare abitudini e spostare orari inciderà su comportamenti per così dire consolidati – aggiunge Chisso – ma il lavoro che abbiamo fatto darà certamente più risposte positive di quanto non sia in grado di fare il servizio come è attualmente strutturato. Il nuovo sistema sarà unico nel suo genere in Italia, studiato sulla base dei flussi di mobilità delle persone, basato su regionali lenti, regionali veloci e coincidenze tra linee diverse che si intersecano tra di loro, servito da una trentina di convogli in più rispetto agli attuali”. La novità che rende contenti tutti, soprattutto i pendolari, riguarda l’incremento delle corse possibile anche grazie ad un parco convogli che comprenderà 20 nuovi complessi Stadler, 9 nuovi convogli Vivalto, 14 nuove carrozze doppio piano e il revamping di 316 vetture Trenitalia a Media Distanza.
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Attualità
>> Tutti di corsa per non perdere la coincidenza
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I nuovi orari dei treni che rivoluzionano il trasporto pubblico Da dicembre convogli ogni dieci minuti sulle tratte principali e rafforzamento complessivo di tutta la rete così che nessun passeggero resti più di un’ora in attesa di Germana Urbani
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ulla carta sembra la soluzione definitiva a tutti i peggior disagi che i pendolari dei treni veneti hanno dovuto sopportare in questi anni. Un sogno all’orizzonte, rincorso a lungo con il proget progetto sempre in itinere della metropolitana di superficie, che fino ad oggi non, si è mai realizzato. Ora le cose potrebbero cambiare davvero. Ma per la prova del nove i cittadini dovranno attendere il 15 dicembre, data in cui entrerà ufficialmente in vigore il nuovo orario cadenzato dei treni regionali. Ideato nell’arco di due anni da un ingegnere veronese, Domenico Menna, il nuovo servizio ferroviario locale cadenzato prevede dei treni a frequenza regolare: stesso posto stesso orario, e dunque, facilmente memorizzabili. Da Mestre, ad esempio, al minuto 03 partiranno i treni veloci per Rovigo, al minuto 19 per Verona Porta Nuova, al minuto 49 per Vicenza, al minuto 54 per Padova. Lo shuttle Mestre-Padova, invece, partirà dal binario giardino al minuto 35 e da Padova rientrerà a Mestre al minuto 53. Tutto questo avverrà dalle 7 alle 22, tutti i giorni. Una vera rivoluzione del sistema regionale della mobilità su rotaia che vedrà passare sulle tratte principali treni ogni
della mobilità del Veneto Renato Chisso - fornendo più treni e più capienti, con più possibilità di collegamento e di coincidenze, più fermate”. “So molto bene che cambiare abitudini e spostare orari inciderà su comportamenti per così dire consolidati – aggiunge Chisso – ma il lavoro che abbiamo fatto darà certamente più risposte positive di quanto non sia in grado di fare il servizio come è attualmente strutturato. Il nuovo sistema sarà unico nel suo genere in Italia, studiato sulla base dei flussi di mobilità delle persone, basato su regionali lenti, regionali veloci e coincidenze tra linee diverse che si intersecano tra di loro, servito da una trentina di convogli in più rispetto agli attuali”. La novità che rende contenti tutti, so-
Renato Chisso
segue dalla pagina precedente
La Regione ha già acquistato venti nuovi treni svizzeri e ne comprerà altri nove L’unico neo che si può ravvisare potrebbe essere colto nella necessità di fare diversi cambi per un unico viaggio. Ma, considerando che il modello è la metropolitana delle grandi città, i veneti nell’usare il treno dovranno ricordare come per spostarsi a Parigi da un posto all’altro occorra scendere anche più volte da un convoglio e prenderne un altro. Il nuovo orario prevede, infatti, che i diversi convogli siano tra loro “sincronizzati”.
In questo modo sarà possibile transitare da un regionale veloce (che ferma solo nelle stazioni principali) a un regionale lento (che ferma ovunque) e lungo direttrici dove oggi il servizio è non solo spezzettato ma non esistono coincidenze (Conegliano – Treviso – Vicenza, per esempio). Questo peraltro elimina le interferenze oggi esistenti fra tratte non elettrificate e tratte non elettrificate, che sono più razionalmente servite da convogli a trazione dedicata a fronte di interferenza quando il transito è misto. Con questi cambiamenti epocali è lecito dire che la mobilità veneta si adegua agli standard europei e non è facile per una Regione che ha un sistema di mobilità non a raggiera, ma diffuso da e verso città che si collocano appunto in un contesto policentrico e metropolitano, dove l’attuale servizio
fino ad oggi non è riuscito a dare le risposte che chiedevano i viaggiatori e soprattutto i pendolari. “Per tutti noi – ribadisce Renato Chisso – in primo luogo Regione ma anche Trenitalia, il cadenzamento è una scommessa, nella quale crediamo, che abbiamo deciso di accettare e che vogliamo vincere. Siamo di fronte ad una nuova filosofia della mobilità pubblica – continua l’assessore regionale – che non coinvolgerà solo il treno ma anche il trasporto su gomma, all’interno di un sistema integrato al cui centro ci sono non gli aggiustamenti di un sistema ereditato dal passato, ma le esigenze e le richieste degli utenti, dei pendolari, dei lavoratori, degli studenti e la necessità di dare le migliori risposte possibili in un quadro di compatibilità economica”.
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Attualità
>> Soppressi otto treni interregionali che collegano Venezia con Milano
Pendolari: “La Regione ci ripensi” Raccolte oltre 25mila firme per la causa di 36mila pendolari. Il Veneto non ha più i soldi per garantire il servizio svolto da quattro coppie di interregionali veloci
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di Germana Urbani
endolari sul piede di guerra e una raccolta firme che ha già superato quota 25.000 e serve per spingere la Regione Veneto a riconsiderare la decisione di sopprimere dal 15 dicembre, come deciso la scorsa estate, gli 8 “treni dei pendolari interregionali” Venezia-Milano utilizzati da 36 mila passeggeri ogni giorno. A quanto pare, per colpa dei tagli dallo Stato, il Veneto non ha più soldi per garantire il servizio svolto da quattro coppie di treni interregionali veloci Milano – Venezia. Né la Lombardia stanzierà i 4 milioni di euro necessari a salvare i convogli di Trenitalia che saranno, quindi, cancellati. Per l’asses-
sore regionale Chisso si tratta di un falso problema: i convogli saranno sostituiti da 13 coppie giornaliere di “Frecce” regionali Venezia – Verona che oggi non ci sono, che si affiancheranno ai treni cadenzati Milano – Verona di TreNord. Secondo l’assessore, dunque, i pendolari veneti vedranno più che triplicato il servizio veloce, oltre ad avere un servizio orario che fermerà in tutte le stazioni. Il cambiamento, paradossalmente, scontenta i pendolari ma costa molto di più alla Regione. Le 13 coppie di Frecce regionali, il cui costo a catalogo a carico del Veneto sarà di circa 16,7 milioni l’anno a fronte dei
10,7 milioni pagati oggi dalla Regione per le quattro coppie di interregionali, potranno tranquillamente collegarsi in coincidenza con i già esistenti treni orari regionali lombardi Milano – Verona (oggi sono 11 nel corso della giornata, oltre ai quattro interregionali in questione). “Secondo Trenitalia – ha ricordato l’assessore – la coincidenza è facilmente realizzabile nel capoluogo scaligero sul medesimo marciapiede per quanti sono interessati a proseguire il viaggio lungo questa direttrice, tenuto altresì conto che il Veneto ha previsto il prolungamento oltre Verona
di un paio di regionali non veloci”. Studenti il doppio del costo del nostro biglietto per e lavoratori pendolari però sembrano non una Freccia, o accontentarci di un ancora più voler sentir ragioni e sulle coincidenze avan- sovraffollato regionale, affidandoci alle care e amate coincidenze. zano forti dubbi. Purtroppo, chiunque abbia mai preso un “Aspettare un’ora in più il treno successivo – dicono dal Comitato -, forse, è treno sa, ed è proprio il caso di dirlo, che le coincidenze non scomodo ma accettaGli abbonamenti esistono. Troviamo bile per una persona inaccettabile che che decide di farsi un per Frecce veloci la regione Veneto weekend fuori città, costeranno abbia preso questa ma di certo non per molto di più decisione con un un pendolare, non atto di forza sul per un lavoratore che deve rendere conto di un’ora di ritardo al presupposto cinico che un lavoratore, oggi, proprio datore, non per uno studente che non ha alternative: o rinuncia al lavoro, o perde una lezione, un giorno sì e l’altro paga di più, perché uno stipendio, anche se pure”. E se non bastasse del cambiamen- decurtato del costo spropositato di un abto ne risentirà anche il portafogli. “Da di- bonamento mensile di una Freccia, in una cembre saremo costretti a sborsare quasi famiglia, è meglio di niente”.
Le priorità UNA BUONA POLITICA DEI TRASPORTI SU ROTAIA VA FINANZIATA BENE
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152 milioni di tagli sui servizi pubblici universali previsti tra le misure dell’ultima legge di Stabilità preoccupano non poco Mauro Moretti (nella foto) amministratore delegato di Trenitalia, intervenuto ad un convegno veneto proprio sul tema dei trasporti. “Se le cose restano così - ha commentato – non mi resta che stilare una relazione sui servizi che non si possono più fare”. Occorre, dunque, una programmazione oculata e un concorso maggiore dei cittadini nelle spese per il servizio.“Chiedere infrastrutture per fare tutto è semplice - ha affermato Moretti - ma un paese che magari ha seicento abitanti deve capire che non può avere una sua fermata del treno. E siamo alla follia pura se pensiamo ad un aggancio ferroviario per tutti gli aeroporti”. Secondo l’ad di Trenitalia, per mantenere in equilibrio il settore dei trasporti in Italia bisogna recuperare “quella normalissima cosa in base alla quale chi usa un servizio ne paga il prezzo. Quante aziende di trasporto stanno in piedi oggi in Italia? - ha chiesto retoricamente Moretti alla platea di imprenditori - Non vi sembra che ci sia un problema di rapporti tra servizi e infrastrutture? Voglio dire questo perché altrimenti non sta in piedi niente, altrimenti
non ci salviamo”. E per risolvere o almeno arginare il problema del sovraffollamento dei treni non vi è altra via che stanziare “più risorse - ha affermato - perché i treni sono pochi e, allo stato delle cose, non possiamo fare miracoli, ma solo cercare di garantire la massima efficienza E poi ci vuole una programmazione omogenea delle linee, perché qualche sfilacciatura indubbiamente c’è, anche se occorre tempo per una programmazione dei servizi a medio-lungo termine”.
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L’intervista
>> Nato ad Este nel 1927 è oggi un artista di fama internazionale
Dinetto dipinge la poesia con cui coglie “Non mi interessa far della letteratura a me interessa far della pittura che diventi bellezza, che è il sommo perchè è la poesia della vita” di Germana Urbani
A
ottantasei anni Lino Dinetto dipinge ancora ogni giorno perchè la sua, prima di tutto è una vocazione. Egli si è consacrato alla bellezza moltissimi anni fa, quando ancora giovanissimo, in un’Italia piegata dalla guerra lasciò Este, città natale, per recarsi a Venezia dove, dal colorismo veneziano ricevette una lezione basilare, trovando in esso una risposta alla sua spiritualità. Oggi le sue opere esprimono una personalità fuori del comune. In ciascuna tela il maestro segue un ordine non dato dallo spazio esteriore, ma piuttosto dal suo proprio spazio personale e, sebbene in alcuni quadri si possano identificare elementi di paesaggio, personaggi e oggetti, l’impeto delle trasfigurazioni, il suo patetismo plastico e il colore sono elementi essenziali della sua scrittura artistica. Maestro, lei è stato un cittadino del mondo nonostante sia nato ad Este. Ma c’è qualcosa di veneto nelle sue opere “La dominante della mia pittura, oltre che la struttura, è il colore. Ogni quadro è prima di tutto un tema di colore... Un tema coloristico. Direi che in molti dei miei quadri l’impronta veneta si può ritrovare nelle atmosfere soffuse, tipiche del paesaggio veneto, nei toni lagunari”. E mentre parla indica i suoi temi di colore e spiega “questo grigio, questo ocra...Sono tutti temi che sono stati scelti uno alla volta, ma non scelti nel senso di una programmazione razionale, direi che sono emersi come necessità dei miei
giorni, delle mie vivenze”. La tela è dunque uno spazio che accoglie non la realtà delle cose ma ciò che affiora dalla coscienza. “Per dipingere occorre prima d’ogni altra cosa vivere i propri sentimenti. Non si inventa mai nulla. Che cosa possiamo fare con la nostra testa? Ciò che conosciamo, non possiamo fare quello che non conosciamo. Allora anche i temi delle mie tele sono il frutto di ciò che ho vissuto o che vivo. In un quadro per esempio, emerge un ricordo. Qui a Este c’era un prestigiatore una volta. Durante la settimana faceva il meccanico ma di domenica si vestiva come un signore, si metteva una farfallina bianca sul vestito e andava a fare dei piccoli spettacoli domenicale nei paesi dei dintorni. Ad un certo punto dello spettacolo tirava fuori un gallo, lo guardava intensamente e il gallo rimaneva stecchito e lo buttava lì, sul tavolo. Io, che ero molto piccolo, mi chiedevo come faceva a farlo e lo interrogavo. Lui diceva che erano giochi di prestigio, cose dell’altro mondo... Questo ricordo di qualcosa che ho vissuto entra nell’opera ma con i contorni sfocati. Il vestito del mago, che non ricordo bene se era un po’ rosso o un po’ blu, l’ho dipinto con entrambi i colori, così, per non staccarmi troppo dal mio ricordo. Mentre il viso l’ho dipinto d’azzurro perchè è un sogno. E’ sognato. E così la gran parte degli altri temi che affronto. Sono cose che ho vissuto, che mi hanno toccato”. Dinetto dipinge la realtà che, filtrata dall’esperienza e depositata nel subconscio, affiora dalla coscienza attraverso i sogni
e la memoria, e si ricostruisce come una storia nuova dove prendono posto istinti, sensazioni, pensieri, sentimenti, cultura. E questo avviene anche quando dipinge su commissione opere a tema religioso. “Prendiamo la grande tela del Golgota o Crocifissione, si chiami come si vuole. Ciò che è dipinto è il frutto di una lunga riflessione, personale, intima. Allora io ho pensato: ma guarda te Dio è stato tradito e crocifisso. Che cosa ha fatto l’umanità?! Quanto contava anche allora il denaro... Giuda l’hanno pagato i preti di allora... E riflettendo su tutto ciò nel quadro ho evidenziato i soldi...i denari. In un angolo ho messo il tradimento...Pietro, il gallo... E poi la croce. Ma è la riflessione che ho fatto ad essere in primo piano. Ho messo qui dentro delle immagini che io ho vissuto per una vita dentro di me. Io sono cattolico, ho studiato catechismo... E anche qui, come in altre tele, tutto ciò che vedete son tutte cose vissute fuori e dentro di me”. Passeggiando tra le tele si susseguono nature morte, figure femminili, paesaggi e opere di non immediata lettura. Opere che narrano eventi ma ridotti a simbolo, a mito. “Non è possibile spiegare tutto della mia pittura. Come avviene per tutto ciò che si può definire arte. In una tela ci può essere cronaca, forse letteratura ma difficilmente si arriva a far poesia che è il traguardo più alto. L’arte è simile alla vita che, a mio veder, si sviluppa su tre i gradini: la prima è la cronaca, poi viene la continua alla pag. seguente
L’intervista
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e raccoglie la vita letteratura, quindi la poesia che è la sintesi di tutto. La poesia non ha confini, la poesia sei tu, è la tua anima e non solo. C’è anche la coscienza, importantissima, quasi una guida occulta. Per esempio. Cos’è che fa comprendere ad un pittore di aver finito il quadro? Non è facile da capire. Una volta mi trovavo con famoso scultore, Marino Marini. Prese un gessetto rosso e lo fece correre lungo una gamba di una sua scultura in piedi fermandolo appena sopra la caviglia. Io gli chiesi: maestro come mai questo segno? E lui rimase un po’ perplesso, poi guardandomi mi disse: “lo sai che non lo so nemmeno io perchè l’ho fatto. Però ci voleva!”. Questa è opera della coscienza artistica che dirige verso la poesia”. Dicendo queste parole Dinetto ride sornione come colui che conosce della vita anche i segreti più indefiniti dell’equilibrio della creazione. Lui che ha attraversato un secolo pittorico tra i più dirompenti di tutta la storia dell’arte. “Già da giovanissimo capii che noi pittori italiani dovevamo continuare quella grande storia che si era fermata. Quando io ero a Milano e frequentavo Carrà e gli altri, era tangibile il bisogno
di andare oltre l’ottocento e quello che avevano fatto gli impressionisti. Il cubismo era una novità, certo, però si dipingeva al modo degli impressionisti anche se le figure erano squadrate e rotte in modo da far vedere anche il retro. Il cubismo era accettabilissimo, perchè no, una scoperta , una nuova dimensione spaziale della forma. E in pittura si adopera tutto ciò che è buono. Io mi resi conto che bisognava continuare nelle novità ma occorreva farlo lungo la strada della nostra pittura italiana che in quel tempo era una pittura che mirava in parte ai valori plastici. Io però mi sentivo più dentro al pensiero filosofico, alla pittura metafisica delle cose. Per cui andavo avanti con le mie figure, col mio segno”.
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E il segno è molto importante per lei, forse fondamentale. “Il segno non è il disegno. E’ il segno che lascia il segno, il segno deve lavorare da solo e deve rifare la figurazione come intendo io, mettendo sempre al primo posto la costituzione dell’oggetto che non è la copia del dato naturale. Una volta fui davanti a Picasso e lui teneva un libro sotto braccio. Le sibille e i profeti.. di Michelangelo. Ad un certo punto un signore gli chieste se apprezzasse Michelangelo. Lui aprì il libro e cominciò a seguire i contorni della figura che c’era disegnata dicendo: “Mi piace perdermi in questa misteriosa montagna” ...Era una testa...Col dito Picasso faceva il percorso del segno...
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10 L’intervista >>
Dinetto dipinge la poesia con cui coglie e raccoglie la vita
14 >> Nato ad Este nel 1927 è oggi un artista di fama internazionale
Dinetto dipinge la poesia con cui coglie e raccoglie la vita “Non mi interessa far della letteratura a me interessa far della pittura che diventi bellezza, che è il sommo perchè è la poesia della vita” di Germana Urbani
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ottantasei anni Lino Dinetto dipinge ancora ogni giorno perchè la sua, prima di tutto è una vocazione. Egli si è consacrato alla bellezza moltissimi anni fa, quando ancora giovanissimo, in un’Italia piega ta dalla guerra lasciò Este, città natale, per recarsi a Venezia dove, dal colorismo veneziano ricevette una lezione basilare, trovando in esso una risposta alla sua spiritualità. Oggi le sue opere esprimono una personalità fuori del comune. In ciascuna tela il maestro segue un ordine non dato dallo spazio esteriore, ma piuttosto dal suo proprio spazio personale e, sebbene in alcuni quadri si possano identificare elementi di paesaggio, personaggi e oggetti, l’impeto delle trasfigurazioni, il suo patetismo plastico e il colore sono elementi essenziali della sua scrittura artistica. Maestro, lei è stato un cittadino del mondo nonostante sia nato ad Este. Ma c’è qualcosa di veneto nelle sue opere “La dominante della mia pittura, oltre che la struttura, è il colore. Ogni quadro è prima di tutto un tema di colore... Un tema coloristico. Direi che in molti dei miei quadri l’impronta veneta si può ritrovare nelle atmosfere soffuse, tipiche del paesaggio veneto, nei toni lagunari”. E mentre parla indica i suoi temi di colore e spiega “questo grigio, questo ocra...Sono tutti temi che sono stati scelti uno alla volta, ma non scelti nel senso di una programmazione razionale, direi che sono emersi come necessità dei miei
giorni, delle mie vivenze”. La tela è dunque uno spazio che accoglie non la realtà delle cose ma ciò che affiora dalla coscienza. “Per dipingere occorre prima d’ogni altra cosa vivere i propri sentimenti. Non si inventa mai nulla. Che cosa possiamo fare con la nostra testa? Ciò che conosciamo, non possiamo fare quello che non conosciamo. Allora anche i temi delle mie tele sono il frutto di ciò che ho vissuto o che vivo. In un quadro per esempio, emerge un ricordo. Qui a Este c’era un prestigiatore una volta. Durante la settimana faceva il meccanico ma di
e la memoria, e si ricostruisce come una storia nuova dove prendono posto istinti, sensazioni, pensieri, sentimenti, cultura. E questo avviene anche quando dipinge su commissione opere a tema religioso. “Prendiamo la grande tela del Golgota o Crocifissione, si chiami come si vuole. Ciò che è dipinto è il frutto di una lunga riflessione, per personale, intima. Allora io ho pensato: ma guarda te Dio è stato tradito e crocifisso. Che cosa ha fatto l’umanità?! Quanto contava anche allora il denaro... Giuda l’hanno pagato i preti di allora... E riflet riflettendo su tutto ciò nel quadro
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Anche lui sottolineava non l’importanza del disegno ma del segno, l’elemento che scopre le cose”. La scoperta pittorica sta, dunque, nell’andare oltre la realtà naturale. “Il dato naturale è la trasmissione identica di un’immagine, con qualche accento in più con qualche cosa in meno. Questo, per esempio, fa il naturalismo dell’ottocento e anche l’impressionismo, che non ha fatto altro che muovere il colore, copiato poi anche dall’astrattismo. Solo la pittura italiana si è staccata da tutto questo! La nostra è una pittura mondiale... sembra di no, eppure è così. Nessuno mai è riuscito, com’è riuscito per esempio Morandi, a fare dei capolavori con dei colori e delle stesure che nessuno ha mai potuto fare. Noi siamo arrivati al colore base, significa scarnificare bruciare fisicità del colore e portarlo al colore anima. Non è più passaggio del piacere dell’occhio solo. Deve andare dentro, nello spirito. Questo io sento in un quadro come
BIOGRAFIA DELL’ARTISTA
L “Pianoforte blu”, in cui appaiono dei piani assolutamente inventanti, che non c’entrano nulla col vero. Tutto viene creato con dei toni base che devono darmi il senso della musica. Musicalità, il senso del piacere del silenzio profondo e di una musica lontana che mi viene addosso piano piano. E’ così difficile per me arrivare a questi che io chiamo i toni base calibrati, fermati tra questo colore e quest’altro attraverso anche l’uso della materia in modo da distinguerli ancora di più”.
ino Dinetto nasce ad Este nel 1927 dove apprende le prime nozioni d’arte. Giovanissimo si reca a Venezia per dedicarsi agli studi di genere e poi a Milano dove frequenta gli studi di Sironi e Carrà. Esordisce come muralista realizzando alcuni affreschi in Liguria, Veneto e Toscana. Qui riceve la sua prima commissione importante: un’Ultima Cena per il refettorio dell’abbazia di Monte Oliveto Maggiore a Siena. Un’opera di 40 metri quadri, dimensioni immense per il giovane Dinetto. Nel 1950 inizia ad affrescare la cattedrale di S. Josè, a Montevideo in Uruguay dove rimarrà a lungo dirigendo anche le sezioni di pittura e disegno all’Istituto de Bellas Artes di Montevideo. In questi anni vince prestigiosi premi internazionali di pittura e gli viene organizzata una memorabile personale al Museo d’arte moderna di S. Paolo del Brasile. Nel 1960 Dinetto torna in Italia dove riprende la pittura murale e su vetro. Gli vengono commissione opere monumentali in tutto il Paese tra cui la cappella di Santa Chiara del Santo di Padova. Accanto a queste il maestro porta avanti una “enciclopedia” di opere che rappresentano l’umana avventura: la figura femminile,il paesaggio veneto e toscano, nature morte, pagine di ricordi e altro. Moltissime le mostre, le personali e i concorsi che l’hanno visto protagonista di successo. Fino all’ultima personale di Este realizzata dopo tanto aver desiderato tornare al suo paese natio.
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12 Luoghi da scoprire >> L’arte dell’architetto Giuseppe Jappelli a Saonara
L’autunno nei colori di villa Cittadella-Vigodarzere Un giardino segreto da vivere, scoprire e respirare. Una villa che ospita la storia di una grande famiglia ma anche le visioni di un artista eclettico
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di Germana Urbani
’ottocento Veneto fu un tempo in cui i grandi architetti disegnarono il territorio secondo l’arte del buon gusto e della misura. Le meraviglie che ancor oggi resistono dietro un alto muro di cinta o custodite tra le fronde di bellissimi giardini ci riportano la sapienza di altri mondi di cui, oggi, non possiamo che avere nostalgia. Uno di questi “giardini segreti” si trova nella bassa pianura padovana, ai confini meridionali di Saonara, in provincia di Padova. Si tratta di un giardino all’inglese progettato da Giuseppe Jappelli, il famoso paesaggista e arredatore che nel 1817 fu chiamato da Antonio Vigodarzere, influente e colto nobiluomo di Padova, per progettare e portare a termine un giardino che doveva essere in assoluta sintonia col paesaggio agreste, in modo che non si percepissero i confini della sua proprietà, dove sorge la villa padronale. Ancora oggi è un vero spettacolo vivere il parco ellittico di Villa Cittadella-Vigodarzere che in autunno si tinge di colori caldi a ricordarci che anche se immersa nella nebbia la natura continua ad essere esuberante. Molti di questi alberi vantano una lunga storia. Infatti, a inizio Ottocento Antonio Vigodarzere fece piantumare oltre 35.000 alberi sui 13 ettari che destinò a giardino. Certo pensava alla bellezza del luogo ma anche all’opportunità di lavoro che ciò comportava per gli abitanti del paese, in quegli anni afflitti da una pesante carestia. Jappelli organizza il giardino su una grande area quadrangolare, circondata da fossati, il cui settore nordovest, dietro la barchessa, è destinato a orto e frutteto. Partendo dalla Villa, pure disegnata da Jappelli, e seguendo il prato, si raggiunge un lungo tunnel in pietra e sasso. Attraversandolo si ha la sensazione , voluta, di liberazione, premiata con la visione ampia e liberatoria del laghetto. Passeggiare attorno al lago regala serenità ad uno sguardo che non può distrarsi, attratto solamente dai riflessi del sole sull’acqua. Il percorso è un saliscendi formato da una cortina di collinette create dallo scavo del lago stesso e che rendono impossibile vedere cosa c’è oltre. Nella penisola occidentale del laghetto si nota un piccolo moderno chalet circondato da rovine. Questo è il luogo che ospitava la collinetta artificiale dove erano celate le grotte, distrutte nella seconda guerra mondiale. A ovest del laghetto si trova la Cappella dei Templari, in stile neogotico, con sottesi significati massonici. All’interno è conservato il sepolcreto con finte tombe costruite con elementi in parte provenienti dall’antica chiesa padovana di Sant’Agostino, demolita nel 1817-1818. Dalla parete di fondo del sepolcre-
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to un andito introduce alla Camera del Giudizio, a pianta circolare conclusa da volta a cupola. Da questo vano partiva il percorso ipogeo che conduceva alla grande grotta, dove il visitatore era sorpreso dal gigantesco simulacro di 4 metri di Baffomete, divinità rigeneratrice con gli attributi di Cibele e Venere. Saonara appartiene oggi al conte Lodovico Valmarana, erede dei Cittadella Vigodarzere, che ha curato negli anni lavori di recupero del giardino.
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iuseppe Jappelli, architetto e ingegnere veneziano tra i massimi esponenti dello stile neoclassico nel Veneto, era specialista nell’invenzione di artificiosi paesaggi, e rimane noto ai più per aver progettato nel 1831 lo storico Caffè Pedrocchi a Padova. A tutti gli effetti egli è stato uno dei massimi propugnatori dell’architettura civile in Italia ed elesse Padova sua città d’adozione e spazio urbano ideale per lo studio di un progetto di sviluppo moderno. Sono gli anni della caduta della Serenissima e del successivo dominio napoleonico e austriaco che vedono, dopo secoli, un significativo momento di rinnovamento. Del suo piano di riordino lungimirante restano a Padova alcuni mirabili frammenti: oltre al Caffè Pedrocchi, il Macello Comunale che oggi ospita l’Istituto d’arte Pietro Selvatico, il Teatro Verdi, le case e i giardini Treves e Giacomini ora Romiati.
14 Sì, viaggiare UMBRIA
Nel magico mondo di Barbanera
A SPELLO NELLO SPLENDIDO COMPLESSO RURALE DI SAN GIUSEPPE (UN EX BACHIFICIO CON IL SUO PARCO) È STATA REALIZZATA LA CASA DI BARBANERA DOVE LA FAMIGLIA CAMPI OLTRE A REALIZZARE I CELEBRI ALMANACCHI E LUNARI, FAMOSI DAL ‘700 E OGGI DISTRIBUITI IN 2.500.000 COPIE HA CREATO UNA FONDAZIONE NEL CUI ARCHIVIO SONO ILLUSTRATI OLTRE 250 ANNI DI STORIA POPOLARE DA VISITARE ANCHE IL PREZIOSO ORTO-GIARDINO in CopeRtina l’eX BaCHiFiCio
oRa seDe Della ReDaZione Dell’eDitoRiale CaMpi. seguono: il CalenDaRio lunaRio 2014 e il FRanCoBollo CHe poste italiane DeDiCÒ a BaRBaneRa. QuinDi: sCoRCi Del paRCo e sale Dell’aRCHiVio stoRiCo Della FonDaZione. in alto: spello, l’oRto BotaniCo Di san giuseppe e un’eDiZione stoRiCa Dell’alManaCCo
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o scorso anno Poste Italiane gli dedicò un francobollo da 60 centesimi. Barbanera vi veniva raffigurato con i suoi “strumenti di lavoro”. Quelli dell’astronomo dell’epoca: un rudimentale telescopio, un compasso e un planisfero. Barbanera, personaggio misterioso, circondato da un alone di leggenda, visse in Umbria nel XVIII secolo. In una terra in cui la tradizione tipografica ha radici molto antiche. Oggi il suo nome è sinonimo stesso di lunario, perché dal 1743 il suo almanacco viene pubblicato con regolarità, ogni anno prima di Natale. Una delle prime edizioni di questo piccolo frammento di cultura popolare italiana, quella edita nel 1762 a Foligno in un unico foglio (“Discorso generale del famoso Barbanera per il 1762”, edito da Pompeo Campana), è conservata nel museo della Fondazione Barbanera, che ora ha sede a Spello nel bel complesso rurale di San Giuseppe chiamato “Casa di Barbanera”, immerso nella campagna umbra e circondato da un giardino all’italiana e da un ricco orto botanico. Nel museo allestito dalla famiglia Campi, titolare della casa editrice di Foligno (che ora ha sede nel complesso di Spello), sono ammirabili tanti pezzi unici che per-
mettono di ripercorrere la lunga storia del popolare almanacco e delle tradizioni ad esso collegate, molte delle quali ancora così vive nelle campagne italiane. Sì, perchè Barbanera è ancora molto ascoltato: le sue previsioni del tempo sono utili a chi deve scegliere, ad esempio, i giorni giusti per la semina dei campi, e vengono seguiti anche i suoi tanti consigli, legati all’agricoltura ma anche al “fai da te” domestico in materia di piante, ortaggi, frutta e altro. E
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16 Sì, viaggiare UMBRIA
Nel magico mondo di Barbanera
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o scorso anno Poste Italiane gli dedicò un francobollo da 60 centesimi. Bar banera vi veniva raffigurato con i suoi “strumenti di lavoro”. Quelli dell’astrono mo dell’epoca: un rudimentale telescopio, un compasso e un planisfero. Barbanera,
mettono di ripercorrere la lunga storia del popolare almanacco e delle tradizioni ad esso collegate, molte delle quali ancora così vive nelle campagne italiane. Sì, perchè Barbanera è ancora molto ascoltato: le sono utili a chi
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poi i consigli su salute e benessere, alimentazione, oroscopi... Il calendario, l’almanacco e le tante altre pubblicazioni di Barbanera, orgoglio della famiglia Campi, costituiscono tutt’oggi un piccolo grande patrimonio di conoscenza, o meglio un distillato di saggezza contadina. Sì, perchè è sempre valido il motto “Gli astri il sole e ogni sfera or misura Barbanera, per poter altrui predire tutto quel che ha da venire”. Giambattista Campitelli (1780-1824) fu il primo editore tipografo a proporre una versione del Barbanera in opuscolo o libretto di una sessantina di pagine (il formato che poi si affermerà fino ai giorni nostri): il primo di cui si ha notizia è del 1793 e identifica Barbanera come astronomo parigino. Giovambattista Bocci Campitelli riuscì, alla fine del XIX secolo, a far conquistare ai lunari di Barbanera una diffusione quasi nazionale (ne distribuiva circa 400.000 copie nell’Italia centromeridionale). La famiglia Campi è subentrata nella pubblicazione del
celebre almanacco dal 1929 per iniziativa di Feliciano Campi, concorrendo insieme ad altre tipografie alla stampa dell’opera che all’epoca era diretta dal senatore Benedetto Pasquini. Durante i principali flussi migratori che portarono gli italiani oltreoceano, vennero editate speciali versioni del Barbanera stampate in diverse città tra cui New York o Buenos Aires, che univano ai contenuti classici d’almanacco indicazioni pratiche per gli emigranti, come istruzioni per il viaggio o consigli sulle “rimesse” di denaro alle famiglie rimaste in Italia, informazioni che fanno del Barbanera d’oltremare uno strumento di mediazione interculturale. Fino alla metà degli anni Settanta, il lunario fu utilizzato soprattutto dai ceti rurali, che ne apprezzavano le previsioni del tempo e i consigli per l’agricoltura. L’indicazione delle festività, le ricorrenze dei santi, i consigli ed i proverbi ne fecero - appeso in cucina o nella stalla - un indispensabile strumento per le attività domestiche quotidiane. Venduto per fiere e mercati da cantastorie e venditori ambulanti, il Barbanera si acquistava ogni anno a partire da settembre. Dalla metà del XX secolo i diritti di pubblicazione del calendario, dell’alma-
nacco e del lunario di Barbanera sono di proprietà dell’Editoriale Campi. I principali canali di diffusione sono le edicole, le librerie, l’omaggio diretto da parte di aziende ai propri clienti quale strenna di fine anno, per un totale di oltre 2.500.000 copie. La raccolta di documenti legati alla figura di Barbanera, alla sua tradizione e al mondo degli almanacchi e dei calendari in genere, ha portato alla costituzione di un archivio storico all’interno della Fondazione Barbanera 1762 che contiene oltre 6.000 almanacchi italiani ed esteri pubblicati dal XVII secolo ad oggi, oltre a 15.000 documenti di vario genere (pensieri, recensioni, bossi tipografici, bozze di stampa, fotografie, aneddoti, curiosità) riguardanti Barbanera, la sua storia, la sua fortuna e il legame con la cultura popolare e almanacchistica italiana e non solo. Quest’anno, accanto al nuovo Almanacco 2014 in edicola da metà novembre e al Calendario-Lunario, Barbanera ha in serbo una novità: un calendario speciale di cui il cibo è il vero grande protagonista. “Barbanera dei cibi felici”, realizzato in collaborazione con l’Università dei Sapori di Perugia. Continua alla pagina seguente
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18 Sì, viaggiare segue dalla pagina precedente
Mese per mese e stagione per stagione, una vera festa del cibo, con consigli, ricette, proverbi, il dolce o la frittella del santo e le regole di una sana alimentazione. Un calendario lunario, dove la Luna sarà attenta alleata nell’orto e in cucina, un allegro vademecum per tutto l’anno, un caro amico cui affidarsi ogni giorno per godere di un cibo sano, buono, genuino, che non si spreca. Un cibo che sa anche raccontare la sua storia, ricordare tradizioni, simboli, usanze, per riscoprire le meraviglie che portiamo ogni giorno in tavola.
IL VOLUMETTO CARO A D’ANNUNZIO La Fondazione Barbanera 1762 nasce con l’obiettivo di raccogliere, conservare e valorizzare con attività di ricerca, espositive ed editoriali la grande tradizione almanacchistica europea, che ha in Barbanera il suo più autorevole erede e continuatore. A partire dallo studio dei documenti conservati presso l’Archivio Storico (oltre 50mila tra lunari, almanacchi e altre testimonianze di editoria popolare dal XVI secolo ad oggi: c’è pure la lettera con cui Gabriele D’Annunzio definì il Lunario che teneva sempre sul comodino “Il fiore dei tempi”), si occupa della diffusione dei valori di una tradizione attenta a interpretare i segni del tempo, che si ispira a uno stile di vita in armonia con i cicli stagionali e che guarda al rapporto tra cielo-terra-uomo e al saper fare come quotidiano esercizio al buon vivere. La Fondazione ha sede a Spello nello stesso complesso rurale, il San Giuseppe, che ospita la sede dell’Editoriale Campi, storica casa editrice del Barbanera. La visita guidata al complesso di Spello consente di ammirare anche la villa padronale (un ex bachificio) e i giardini. Il complesso si estende su sette ettari. Da lì si gode anche una splendida vista sul borgo di Spello, la cittadina dove Pinturicchio ha affrescato la Cappella Baglioni, opera che qualcuno ha definito “la cappella Sistina dell’Umbria”. Info: www.barbanera.it - info@barbanera.it
20 Consigli di bellezza >> La regola di base per ogni donna: mai uscire senza
Belle e giovani grazie al fondotinta La tecnologia ne inventa ogni giorno di nuovi, perchè questo prodotto è una seconda pelle che copre le macchie e i segni di stanchezza, idrata e uniforma di Germana Urbani
U
n make up curatissimo ha una base davvero perfetta per il volto che lo indossa. E i protagonisti sono senza dubbio i nuovi fondotinta iper tecnologici che, grazie alle loro caratteristiche promettono un effetto photoshop. Il colorito spento di certi incarnati viene ravvivato e scompaiono anche le imperfezioni più difficili senza incappare nell’odioso effetto mascherone. Certo occorre trovare la nuance identica al colorito del proprio incarnato e la texture che assicuri l’effetto seconda pelle. Una curiosità su tutte: nei beauty store Sephora un matching device ideato da Pantone analizza la pelle della consumatrice per consigliarle il fondotinta più appropriato: questo servizio gratuito si chiama Color Profile ed è in grado di trovare la nuance perfetta all’interno di un’ampia scala di toni. Certo le nuove formule di cui si compongono i fondotinta puntano su trasparenza, luminosità e sensorialità. L’elemento fondamentale sono gli oli evanescenti che sostituiscono gli oli pesanti che rimanevano dopo l’applicazione e “ungevano la pelle”. I nuovi oli evaporano lasciando la pelle setosa, ricca di pigmenti colorati, ma mai più unta. L’altro elemento che
guida la ricerca su questo prodotto è la luminosità. Un elemento non di poco conto perchè il tempo passa e il viso di una donna non è più quello di un tempo, la pelle molto spesso è spenta e poco “vitale”. Per rimediare alcuni marchi incorporano nelle loro proposte polveri a effetto soft-focus e pigmenti sferici: da Pupa con il fondotinta Active Light a Deborah Milano con il suo Radiance Creator, passando per Shiseido con Sheer and Perfect Foundation. Luminosità costante è promessa anche da Givenchy con le nove nuance di Teint Couture Fluido , mentre da Guerlain arriva il tecnologico Tenue De Perfection che esalta il naturale bagliore della pelle. Contrasta il colorito spento e opaco senza segnare le rughe Teint Visionnaire di Lancôme, un fluido leggero con tanto di correttore incorporato nel pack. Ma le nuove texture sono attive perfino contro le rughe perchè incorporano anche virtù idratanti e antiage che li rendono perfetti per le pelli mature. Il Fondotinta Correttore Invisibile di Eisenberg, nella nuova tonalità Naturale Porcellana, ha una formula tri-molecolare con tanto di filtro solare. Youth Liberator Serum Foundation di Yves Saint Laurent
agisce, invece, come un vero trattamento contrastando i sei principali segni dell’età. Ha virtù nutrienti anche il fondotinta Extra-Comfort Spf 15 di Clarins con olio di argan bio. Senza parabeni e dermatologicamente testato, Perfecting Supreme Foundation Cream di Transvital ripara i danni causati dall’invecchiamento con un finish matte e vellutato. Infine il Fondotinta+Primer Uniformante di Collistar affina la grana cutanea con un esclusivo complesso idratante. Chi ha la pelle grassa deve scegliere bene soprattutto nei momenti di stress. Meglio scegliere un fondotinta opacizzante. Quelli compatti, in questi casi, sono da preferire: ProFinish di Make Up Forever, per esempio, deve il suo potere alla polvere di Nylon che assorbe le untuosità in eccesso. Le più esperte possono optare per un fondotinta minerale come quello di Youngblood: Loose Mineral Foundation non contiene talco, oli o profumi e si stende con il pennello kabuki. E ancora Pure Finish Mineral Powder Foundation di Elizabeth Arden con un complesso minerale che stimola la produzione di collagene.
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Consigli di bellezza 21 >> La regola di base per ogni donna: mai uscire senza
Belle e giovani grazie al fondotinta
Una copertura naturale ma uniforme è la promessa del nuovo Tenue de Perfection Guerlain, per avere un viso di porcellana
Yves Saint Laurent propone il primo fondotinta antietà con Glycanactif: Forever youth liberator Foundation
Come scegliere il colore giusto
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pesso si va caso altre volte si provano i campioncini o le diverse tonalità sulla pelle del polso, internamente. Alcune lo provano sul dorso della mano o peggio sulla fronte, senza pensare che sono zone esposte al sole e dunque più abbronzate del resto. Occorre tenere a mente che il posto giusto per provare le diverse nuance è la zona di stacco tra il viso e il collo. E’ bene non avere fretta. Una volta steso il fondotinta ha bisogno di un po’ di tempo per rivelare il suo vero colore. Occorre infatti che gli oli interagiscano con la cute. Il consiglio del make up artist è di optare Luminosissimo il nuovo Active light di Pupa. Grazie ad un mix di pigmenti sferici regala come risultato una cascata di luce sul viso
sempre per un tono di colore identico a quello naturale. Questo perchè il ruolo del fondotinta è quello di rendere l’incarnato uniforme e luminoso, non più scuro. Se si sceglie qualcuno dei nuovi prodotti, non ci saranno problemi per la stesura. Sono molto duttili, pensati per essere a metà tra siero e trucco si stendono benissimo con i polpastrelli. Il calore delle dita libera i pigmenti e le particelle di siero regalando un effetto naturale.
“I prodotti sono scelti a cura di Germana Urbani”
Helena Rubinstein regala alle donne un vero concentrato antiage: Prodigy Compact Foundation. Per una pelle omogenea, levigata e protetta
Particolarmente indicato per le pelli chiare, Eisenberg Fondotinta Correttore è il frutto di una tecnologia brevettata
E’ quasi un lifting dal finish perfetto Lift Up Base di Sensai che “risolleva” i contorni illuminando il viso: una perfetta base make up
22 Benessere >> Partita la campagna antinfluenzale, pronti i vaccini per chi è a rischio
Influenza in arrivo: meglio correre ai ripari Lavarsi spesso le mani, stare a dovuta distanza da chi tossisce o starnutisce e non scambiare troppi baci e abbracci può aiutarvi a prevenire ma... di Germana Urbani
LE REGOLE DI IGIENE DA NON DIMENTICARE
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l Centro Europeo per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie raccomanda di seguire alcuni consigli abbastanza attentamente. 1.Lavarsi spesso le mani e, in assenza di acqua, usare dei gel alcolici. In particolare occorre farlo dopo essersi soffiati il naso o aver tossito o starnutito. Questo gesto semplice ed economico è utile a ridurre la diffusione di diversi altri agenti infettivi. 2. Ricordarsi di coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, trattare i fazzoletti e subito dopo lavarsi le mani 3. Evitare contatti ravvicinati in caso di malattie respiratorie febbrili in fase iniziale
LA NATURA AIUTA A PREVENIRE E CURARE CON NOCCIOLE E MIELE
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’influenza arriva più o meno ogni anno e persone al di sopra dei 65 anni di età e in persoattacca l’organismo con un’intensità più ne che soffrono di diabete, malattie immunitarie o meno grave. Anche se spesso viene o cardiovascolari e respiratorie. sottovalutata, essa costituisce un importante In questi casi, spesso si ricorre all’ospedaproblema di sanità pubblica a causa del numero lizzazione per il trattamento, soprattutto se si di casi che si verificano in ogni stagione e che tratta di persone anziane. Ma ciò comporta una può essere più o meno elevato a seconda della serie di ripercussioni sulla ricettività dei reparti trasmissibilità del virus influenzale circolante. ospedalieri con possibili disfunzioni operative. I virus dell’influenza tendono a presentare Non si riflette abbastanza su quanto ogni anno l’influenza deterogni anno variazioni e Soggetti più a rischio: mini costi elevati a caproprio per questo si rico della comunità, sia determina ogni anno bambini, anziani e coloro in termini di spesa sal’epidemia influenzale che soffrono di patologie nitaria (farmaceutica nel mondo che può incroniche e respiratorie e ospedaliera) che di teressare anche coloro costi sociali, per le asche hanno già subito una infezione o che sono stati vaccinati l’anno senze dal lavoro per cure proprie e dei familiari. Fare attenzione all’igiene personale e di chi precedente. È possibile che la malattia abbia un decorso asintomatico, ma nella maggior parte ci sta attorno è la prima regola da seguire per dei casi i sintomi più comuni possono includere combattere in anticipo il virus. La trasmissione, infatti, si può verificare febbre, tosse, mal di gola, dolori muscolari e delle articolazioni, cefalea e malessere generale. per via aerea attraverso le gocce di saliva di chi Nei casi non complicati, normalmente, i sintomi tossisce o starnutisce, ma anche attraverso il si risolvono spontaneamente entro una settima- contatto con mani contaminate dalle secrezioni respiratorie. na dalla comparsa ma non sempre a così. I più attuali studi scientifici confermano Infatti, in occasione del cosiddetto picco influenzale, non sono pochi i casi gravi e le che le misure di protezione personali (buona complicanze dell’influenza, più frequenti nelle igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie)
hanno un ruolo importante nel limitare la diffusione dell’influenza. Certo non basta a fugare ogni rischio di contagio. Per questo il Ministero della Salute ogni anno invita la popolazione a vaccinarsi, perchè il vaccino antinfluenzale rappresenta un efficace strumento di prevenzione dell’influenza stagionale, di cui possono beneficiare specialmente i soggetti più a rischio, come i bambini, gli anziani e coloro che soffrono di patologie croniche, specialmente a carico dell’apparato respiratorio. In molti ancora si interrogano sui rischi e sui benefici che può comportare il vaccino e spesso si ripetono allarmismi sull’uso di questa strategia preventiva dei sintomi influenzali. In ogni caso ogni anno il sistema sanitario nazionale avvia vere e proprie campagne di vaccinazione per proteggere chi si trova particolarmente a rischio. E chi preferisce le cure omeopatiche sappia che esiste anche un vaccino antinfluenzale omeopatico. Si tratta dell’oscillococcinum, che si assume da settembre a marzo con una dose a settimana, passando ad una dose ogni 8 ore, per 24 ore, in caso di primi sintomi dell’influenza, e ad una dose mattino e sera per quattro giorni quando i sintomi sono evidenti. E’ venduto in globuli, che si sciolgono sotto la lingua.
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olete combattere i malanni partendo dalla tavola? Ebbene scegliete le nocciole e consideratele un forziere di sostanze curative: rinforzano le difese, sono ricostituenti, combattono infiammazioni e le malattie delle vie respiratorie. Le nocciole racchiudono molti principi nutritivi: oleosi come tutti i semi, sono stati progettati dalla natura per consentire lo sviluppo di una nuova piantina. Di conseguenza sono ricchi di proteine, grassi insaturi, vitamine. La nocciola, ricca di oli dall’azione emolliente, è quel che ci vuole per prevenire o curare i disturbi di stagione come tosse e raucedine, ma anche in caso di influenza e raffreddore per accelerarne la guarigione. Serve in particolare quando l’aria condizionata usata in estate ha fiaccato il nostro apparato respiratorio con il rischio di incappare facilmente in bronchiti ricorrenti. Allora, alle prime avvisaglie, tre volte la settimana assumete nell’arco della giornata due manciate di nocciole tritate finemente e unite a due cucchiai di miele. Dal momento che sono leggermente ipertensive (fanno crescere la pressione arteriosa), è bene che coloro che soffrono di ipertensione non ne abusino, meglio dimezzare la quantità. Per quel che riguarda il miele, invece, niente di nuovo. Lo sanno nonne e mamme che è un prezioso alleato naturale per i mali del cattivo tempo umido. In questo periodo privilegiate le qualità più amare, come quello di nespolo o corbezzolo: sono un toccasana per il fegato, le vie urinarie, il sangue e le difese. Si tratta davvero una sostanza di cui non si dovrebbe fare a meno, anche per dire addio agli zuccheri raffinati o peggio ai dolcificanti. Il top di prevenzione, depurazione e rinforzo del sangue e del sistema immunitario si ottiene dolcificando con miele una tisana di fiori, foglie e radici, proprio di corbezzolo, al mattino dopo colazione e la sera prima di dormire (3 cucchiaini di fiori-foglie-radici per due tazze d’acqua). Questa tisana è un potente anti-arteriosclerosi, disinfiamma e disinfetta le vie urinarie e protegge il fegato, l’organo della forza e della vitalità, come ci ricorda la medicina cinese. Un altro miele scuro, è quello di nespolo, prodotto soprattutto sulla costa ionica. Associato a quello di timo, attiva nei tessuti capacità antibatteriche veramente speciali.
Giardinaggio 23 >> E’ il fiore dell’oro, il trionfo della vita sulla morte
Crisantemi: come fuochi d’artificio in giardino Sono fiori sono bellissimi e molto scenografici ed esistono in un’incredibile varietà di forme e colori. Quelli sfioriti ripiantateli per il prossimo anno
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e ogni anno in questa stagione vi ritrovate a constatare che i Crisantemi sono fiori bellissimi e vi ripromettete di piantarli, dovete farvi un appunto per la prossima primavera perchè è quello il periodo migliore per seminarli o interrarli, assicurandovi così una splendida fioritura nel prossimo autunno. Chi non li ama, è perchè li associa troppo con le festività dei santi e dei morti. In realtà, però, come fiori sono bellissimi e molto scenografici. Esistono in un’incredibile varietà di forme e colori, ma sfortunatamente non sopravvivono tutte all’inverno, indipendentemente dalle cure ricevute. I più simpatici sono i crisantemi pompom, una delle varietà più comuni dalla forma simile ad una pallina. Poi ci sono quelli molto simili al fiore d’anemone che presentano una o due file di petali intorno alla parte centrale. Altri assomigliano a grandi margherite ma i più particolari sono i crisantemi a ragno, non sono molto comuni, con petali lunghi e cascanti. Si tratta in generale di piante dalla facile coltivazione, che fioriscono all’inizio dell’autunno, quando le temperature sono già fresche. Perciò non dovrebbero mancare nel giardino di chi desidera piante fiorite anche in autunno. Grazie alla loro corolla fitta, creano un tappeto fiorito perfetto per decorare i giardini dove si potranno creare angoli suggestivi anche coltivando questi fiori in vaso. Solitamente queste piante si coltivano in luogo soleggiato, non temono il freddo, anche se può capitare che inverni molto rigidi possano danneggiare le foglie. Vedrete però che dal cespo di radici, in primavera, ricominceranno a svilupparsi nuove foglie. E’ consigliabile porre a
Sarà il prossimo
Foto: Jenny Matthews/ActionAid - Grafica: Marco Binelli
Einstein?
Aiutalo a diventare grande, con l’adozione a distanza. Milioni di bambini nel Sud del mondo crescono malnutriti e senza diritti. Ma chissà cosa potrebbero fare se potessero avere cibo, acqua potabile, cure mediche e un’istruzione. Adotta un bambino a distanza, aiuterai lui e la sua comunità a costruirsi un futuro migliore. Oggi cambiare il mondo dipende da te. Un giorno, dipenderà da lui!
IL FIORE D’ORO
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Questi fiori non dovrebbero mancare nel giardino di chi desidera piante fiorite anche in autunno
di Germana Urbani
l nome Crisantemo in greco vuol dire “fiore d’oro”. In Corea e in Cina questo è il fiore dei festeggiamenti mentre in Giappone è il fiore nazionale. La sua bellezza viene celebrata ogni anno dall’Imperatore che, in occasione della fioritura, apre al pubblico i giardini della Reggia, presentando le più recenti varietà a tutti gli invitati. Per noi occidentali di religione cristiana rappresenta il fiore del dolore probabilmente perchè la sua fioritura coincide con la festa di tutti i Santi e defunti.
Per ricevere le informazioni sul bambino e la comunità che potrai sostenere, spedisci in busta chiusa il coupon qui riportato a: ActionAid - Via Broggi 19/A - 20129 Milano, invialo via fax al numero 02/29537373 oppure chiamaci allo 02/742001.
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Ai sensi del d.lgs. 196/2003, La informiamo che: a) titolare del trattamento è ActionAid International Italia Onlus (di seguito, AA) - Milano, via Broggi 19/A; b) responsabile del trattamento è il dott. Marco De Ponte, domiciliato presso AA; c) i Suoi dati saranno trattati (anche elettronicamente) soltanto dai responsabili e dagli incaricati autorizzati, esclusivamente per l’invio del materiale da Lei richiesto e per il perseguimento delle attività di solidarietà e beneficenza svolte da AA; d) i Suoi dati saranno comunicati a terzi esclusivamente per consentire l’invio del materiale informativo; e) il conferimento dei dati è facoltativo, ma in mancanza non potremo evadere la Sua richiesta; f) ricorrendone gli estremi, può rivolgersi all’indicato responsabile per conoscere i Suoi dati, verificare le modalità del trattamento, ottenere che i dati siano integrati, modificati, cancellati, ovvero per opporsi al trattamento degli stessi e all’invio di materiale. Preso atto di quanto precede, acconsento al trattamento dei miei dati. ZLP12
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dimora i crisantemi in luogo riparato dal vento visto che alcune varietà producono fusti molto lunghi. Se dovete scegliere il terreno, ricordate che i crisantemi preferiscono terreni sciolti, molto ben drenati, soffici e ben aerati. E’ consigliabile, dunque, aggiungere al terriccio della sabbia, per aumentare il drenaggio dell’acqua, e del letame ben maturo. E pensando alla fioritura autunnale, in primavera ed in estate annaffiate saltuariamente, evitando di bagnare il terreno finché è umido. Mentre gli esemplari in vaso vanno bagnati con regolarità, evitando gli eccessi. Da marzo a ottobre, poi, ricordate di fornire del concime per piante da fiore, ogni 15-20 giorni. La vostra pianta, per regalarvi le fioriture abbondanti che trovate sulle piante delle fiorerie, dev’essere cimata. Tagliate dunque il fusto principale prima che compaia il bocciolo apicale e le ramificazioni primarie, cioè quelle che compaiono sul fusto principale all’ascella delle foglie, prima che sia apparso il bocciolo secondario. In questo modo la pianta produrrà ramificazioni di secondo ordine che daranno origine a boccioli coronati terziari e di conseguenza a fiori più piccoli ma molto più numerosi. Se volete coltivare, invece, fiori recisi ricordatevi a giugno di cimare il fusto principale, avendo cura di lasciare non più di 6 ramificazioni primarie. In questo modo otterrete dei fiori bellissimi.
TRATTAMENTI
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e vi trovate tra le mani una pianta sfiorita, non la buttate. Tagliate tutti i rami sfioriti di un terzo della loro lunghezza, a partire dalla punta, con una forbice affilata. Nella prima giornata di sole, rinvasiamo la pianta in un bel vaso capiente: basterà del terriccio universale con un paio di pugni di stallatico sfarinato e uno strato di argilla espansa o sassolini sul fondo del vaso. Annaffiate e lasciate senza paura il vaso all’esterno, in modo che prenda pioggia e neve. Con l’approssimarsi della bella stagione, spunteranno nuovi getti, forti e vigorosi.
24 Crucilibro
Occorre riscrivere la propria storia per comprenderne davvero il nucleo
La vita di ognuno sembra mossa da un destino esteriore. Ma è l’Io più profondo a compiere scelte determinanti: siano fughe o ritorni
Brunella Schisa
Enrico Carofiglio
Eugenio Scalfari
Joel Dicker
Emma, neolaureata in Lettere
Enrico Vallesi, scrittore
Eros, signore dei desideri
Marcus Goldman, giovane scrittore
Alter Ego
L’anziana prozia Carolina
Salvatore, un amico d’infanzia
Narciso, l’amore che ciascuno ha per se stesso
Harry Quebert, stimatissimo scrittore americano
Location
Napoli
Firenze
La vita che si gioca giocando
Aurora, New Hampshire - New York
Uomini bellissimi e donne volitive
Ricordi e riflessioni
Il Destino, Edipo e infine la Morte
Il cadavere di Nola Kellergan, una ragazzina di 15 anni
Eugenio Scalfari mette ora al centro della sua riflessione la partita della vita, e le regole complesse con cui si alternano al gioco gli istinti, i sentimenti, la coscienza ragionante, la nostra identità
Estate 1975. Nola Kellergan, 15 anni, scompare misteriosamente. Le ricerche della polizia non danno alcun esito. Ma nella primavera del 2008, il professore universitario Harry Quebert, uno degli scrittori più stimati d’America, viene accusato dell’omicidio
Conosce le vite degli uomini Salvatore, il compagno di scuola I momenti autobiografici, bellissimi e infedeli e delle donne turbolento che gli aveva insegnato le narrazioni, gli incontri, i volitive della famiglia Cortesi e come difendersi dalla violenza della ricordi, sono sempre sorretti inizia a capire se stessa; ed è strada. Ai ricordi di Enrico si alterna da un’inesauribile tensione sempre più chiaro che all’anello il racconto del suo ritorno nella intellettuale e filosofica ma capaci è legato un segreto bruciante... città natale e le riflessioni sulle di aprirsi, ora piú che mai, anche Forse solo lei può scoprire la verità gioie e delusioni del matrimonio e alle passioni e agli slanci, persino nascosta nel passato del suo mestiere di scrittore alla malinconia
Il cadavere della ragazza viene ritrovato nel giardino della villa dello scrittore. Convinto dell’innocenza di Harry, un suo amico scrittore, Marcus Goldman, abbandona tutto e decide di condurre la sua personale inchiesta
Un ritorno a casa in cerca di Rievocando sul filo dell’emozione risposte ai propri tormenti, per le vicende di una grande famiglia scoprire quello che tanti anni prima borghese napoletana, la Schisa dà si era lasciato alle spalle, ma anche vita a un racconto luminoso, un per capire cosa è diventata nel affresco di intensa umanità frattempo la sua vita
Il libro è un viaggio dentro e fuori di noi, alla scoperta del sé e dell’altro, guidati da un Io che è l’unico possibile testimone diretto dell’esperienza.
Un giallo che travolge il lettore e lo calamita dalla prima all’ultima pagina. Geniale, divertente, appassionante, capace di stregare prima la Francia, poi il mondo intero
Eugenio Scalfari L’amore, la sfida, il destino Einaudi, pp. 134 € 17.50
Joel Dicker La Verità sul caso Harry Quebert Bompiani, pp. 784 € 19.50
Eroe - Eroina
Co-Protagonisti
Intrigo
Finale
Cosa dire del libro
Leggere… Leggere
Mentre sorseggia il cappuccino Dopo la laurea Emma viene invitata come ogni mattina Enrico legge a casa della prozia che le regala un sul giornale che in un conflitto a anello di famiglia molto singolare. fuoco con i carabinieri, è rimasto Lei, invece di partire per le vacanze ucciso un rapinatore. Il nome della inizia a scavare nel passato di vittima fa riemergere in lui ricordi famiglia importanti
Brunella Schisa La scelta di Giulia Mondadori, pp. 312 € 16.50
Gianrico Carofiglio Il bordo vertiginoso delle cose Rizzoli, pp. 250 € 18.50
di Germana Urbani · www.mondadori.it>rizzoli.rcslibri.corriere.it< >www.einaudi.it< >bompiani.rcslibri.corriere.it<
26 Concerti e non solo Concerti e non solo 27
Mille e ancora mille...
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Pagina a cura di Graziano Edi Corazza
IN VENETO 12 luglio - Padova, Stadio Euganeo
LIGABUE “MONDOVISIONE TOUR - STADI 2014”
EVENTO ESTATE 2014: LIGABUE live allo Stadio Euganeo di Padova. Il primo grande appuntamento dell’estate 2014. Il 26 novembre 2013 esce il nuovo album di inediti “Mondovisione” Il 12 luglio 2014 arriva Ligabue! Lo so siamo in anticipo. Ma se si pensa che ormai i biglietti si acquistano sempre più via internet posso dire che la ricerca del biglietto è già iniziata. L’appuntamento con la rockstar italiana sarà allo Stadio Euganeo, a Padova, che dopo gli eventi dell’estate 2013 e la lunga programmazione invernale, si conferma “Città della musica” anche per il 2014. L’attesa cresce e infatti le date di Roma (30 e 31 maggio allo Stadio Olimpico) e Milano (6 e 7 giugno allo Stadio San Siro) sono già raddoppiate. Per la data di Padova i biglietti sono iniziati in prevendita dal 5 novembre. Il 26 novembre 2013, ad oltre 3 anni da “Arrivederci, Mostro!”, uscirà “MONDOVISIONE”, il nuovo atteso album di inediti di LIGABUE. «Mi procuro una frattura durante un concerto – afferma il LIGA – e 2 minuti dopo può vedere la caduta un mio amico di Los Angeles. È ufficiale: siamo tutti in mondovisione. Mondovisione però è anche la “visione di un mondo”». “MONDOVISIONE” (Zoo Aperto/Warner Music), prodotto da Luciano Luisi, è stato anticipato dal primo singolo “Il sale della terra”, al 1° posto della classifica dei brani più trasmessi in radio (dati Earone) ed ai vertici della classifica di iTunes. Sono già oltre 4 milioni le visualizzazioni su YouTube del video ufficiale del brano (video online al link http://youtu.be/IUWtAUKYmAQ ). «“Il sale della terra” – dichiara LIGABUE – parla di una crisi che non è solo economica, ma sociale e di comportamento. Ha a che fare con il bisogno di potere, con le conseguenze prodotte da chi vuole conquistare il potere a ogni costo e a ogni costo mantenerlo. È una crisi talmente drammatica che non sono riuscito a non raccontarla in una canzone: in genere non lo faccio».
EVENTI
“Il muro del suono”, “Ciò che rimane di noi”, “La terra trema, amore mio”, “Il volume delle tue bugie”, “La neve se ne frega”, “Siamo chi siamo”, “Il sale della terra”, “Nati per vivere (adesso e qui)”, “Per sempre”, “Tu sei lei”, “Con la scusa del r’n’r”, “Sono sempre i sogni a dare forma al mondo”: sono questi (non nell’ordine di quella che sarà la tracklist) i titoli dei brani che saranno contenuti nel nuovo album, “postati” da LIGABUE sui suoi social network ufficiali. Inoltre, è in libreria “La vita non è in rima (per quello che ne so)”, intervista a LIGABUE sulle parole ed i testi, curata da Giuseppe Antonelli. Il volume, edito da Laterza, contiene in anteprima i testi integrali dei brani del nuovo album. Roncade (tv) - New Age - Sabato 23 novembre 2013
BRING ME THE HORIZON I Bring Me The Horizon, arrivano in Italia per presentare il loro ultimo lavoro: “Sempiternal” San Biagio di Callalta (tv) - Supersonic Music Arena - Sabato 23 novembre 2013
BLUE IN CONCERTO
Continua il tour italiano dei Blue... Saranno nuovamente in Italia per tre imperdibili date... Conegliano (tv) - Zoppas arena Domenica 1 dicembre 2013
MAX PEZZALI - MAX 20 LIVE TOUR Max Pezzali da novembre stà portando il suo nuovo spettacolo dal vivo nei palasport delle principali città italiane. Il nuovo e attesissimo tour farà tappa giovedì 14 novembre al PalaGeorge di Montichiari (BS), sabato 16 al PalaFabris di Padova ed infine domenica 17 alla Zoppas Arena di
Conegliano (TV). Il nuovo album “Max 20” contiene 5 inediti – tra cui il primo singolo “L’universo tranne noi” – e 14 duetti con i più grandi artisti della scena musicale italiana, nei brani che hanno segnato la carriera di Max. Pubblicato lo scorso 4 giugno, l’album si trova da settimane ai vertici delle classifiche di vendita.
SGUARDO A NORDEST AVERE LA BARBA, NASCE UN CONCORSO NAZIONALE IDEATO DA VENETI
San Biagio di Callalta (tv) - Supersonic Music Arena - Sabato 14 dicembre 2013
GUE’ PEQUENO
Il secondo album da solista è stato dichiarato disco d’oro a sole tre settimane dall’uscita e l’estate ha visto Guè Pequeno impegnato in affollati dj set in tutta Italia. Ora è tempo di presentare live il suo “Bravo Ragazzo”, uscito a giugno 2013 per Universal. Guè Pequeno, forte del successo e dell’esperienza del precedente tour da solista, porterà sul palco uno show inaspettato e carico delle mille sfaccettature della sua personalità senza dimenticare il sound internazionale dell’album. Padova (Pd) - Gran teatro Geox Sabato 14 dicembre 2013
ROBERTO VECCHIONI
Porta per titolo “Io non appartengo più” il nuovo album di inediti di Roberto Vecchioni, in tutti i negozi di musica a partire dall’8 ottobre e anticipato in radio dal singolo “Sei nel mio cuore”. Il disco arriva a distanza di quasi tre anni dalla raccolta “Chiamami ancora amore” e a sei anni dall’ultimo album di inediti “Di rabbia e di stelle”. Queste le parole attraverso le quali il prof. Vecchioni racconta il suo nuovo progetto: “’Io non appartengo più’ potrebbe essere definito un soliloquio davanti alla fine ma che non ha niente a che vedere con il nichilismo, lo sconforto, la resa… Piuttosto è la presa d’atto che l’essere umano più di tanto non riesce a fare, non riesce a dare: talvolta stringe la mano degli altri perché nel buio non capisce niente o si rivolge al cielo, talvolta si convince che deve farcela da solo”.
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acconti, foto e opere d’arte sui barbuti: l’esperienza social diventa un libro. E gli organizzatori veneti partono con un tour in tutta Italia a caccia di interviste. Che fosse un’idea dirompente lo si era capito fin dall’inizio. “Avere la barba” nasce infatti come cristallizzazione di un fenomeno esistente, una moda, un trend, una mania, uno stato mentale: chiamatelo come volete, ma di fatto è un sentimento diffuso. “Quando inizi a farla crescere, c’è sempre un motivo”, dicono Claudio Traina, event manager bassanese con la passione dei tatuaggi, Alessandro Toso di Cittadella, appassionato di arte contemporanea, e Diego Santi di Castello di Godego, nel Trevigiano, fotografo per diletto. In pochi mesi sui social network e sul sito internet www.averelabarba.it i contatti sono stati migliaia. E solo scorrendo le interviste, le parole, i commenti del popolo del web si capisce il perché. “La barba è qualcosa di intimo, trasversale, antico: noi vogliamo solo permettere a tutti di raccontarla”, dicono ancora i tre veneti ideatori del progetto, che in questi giorni sono in giro per l’Italia a raccogliere interviste e pareri. “Intervistiamo chi ci contatta, vogliamo raccogliere più emozioni possibili”, spiegano. E proprio questi temi sono al centro del concorso letterario e artistico lanciato dai tre per raccogliere in un libro l’esperienza web di questi mesi. Il concorso è già iniziato e si concluderà il prossimo 31 gennaio 2014. È aperto ad opere letterarie (massimo 15.000 caratteri), artistiche o foto sul tema della barba. Il premio? È il fatto stesso di partecipare nel creare la filosofia condivisa dell’Avere la barba, e questo la dice lunga sullo stile del gruppo e sul perché i fans si sommano ad ogni ora. Tutte le opere saranno infatti diffuse tra la community dei barbuti. Le più meritevoli avranno la possibilità di entrare nel libro, che sarà pubblicato nell’estate 2014, e che rappresenterà l’opera omnia del progetto, raccogliendo testi, interviste e immagini del mondo barbuto. L’iscrizione al concorso è gratuita, i dettagli sono nel bando reperibile su www.averelabarba.it. Non resta che ricordare chi sono i tre barbuti al centro dell’attenzione nazionale, anche a seguito di recensioni sui blog di moda. Ad ideare il progetto, tre menti. Claudio Traina, 22enne residente a Bassano del Grappa, nel Vicentino, organizzatore di eventi e già noto nell’ambiente underground per la creazione di un marchio di vestiti, oltre che per la propria passione per i tatuaggi. Alessandro Toso, 26enne di Cittadella, nel Padovano, che cura il blog www.unoravanti.com, dal quale dal 2010 propone lavori di giovani artisti. Di professione, lavora in una web agency. Inoltre da un anno sviluppa autonomamente “The event finder”, un’applicazione web che permette di ricercare eventi. Il terzetto si chiude con Diego Santi, 27enne di Castello di Godego, nel Trevigiano, appassionato di fotografia che da poco ha lanciato il sito di annunci gratuiti www.greenclick.it con lo scopo di risollevare il settore del verde e favorire il vero mercato a chilometro zero. Di professione, aiuta a trovare lavoro agli altri. Per contatti e informazioni - Ufficio Stampa di Avere la Barba - info@comunicazionelive.it
POCHI SOLDI PER LA CULTURA AI COMUNI VENETI: DOVE TROVARLI?
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irando per i vari uffici della Cultura dei vari Comuni Veneti ci vengono comunicate spesso alcune osservazioni:”Ci sono pochi soldi per la cultura. Per le manifestazioni.” Viene da riflettere... Perchè la Cultura è il nostro passato ed il nostro presente da conservare e tramandare alle generazioni future. Ormai molte manifestazioni vengono effettuate solo grazie agli sponsor. Tutto bene. Ma non si possono organizzare nei piccoli centri grosse manifestazioni con nomi popolari che richiamino un pubblico numeroso. Costa troppo. E nelle grosse città si riesce a metterne in piedi molto poche. E sempre di meno. Eppure il grande violinista Accardo ha dichiarato: ”Con i soldi di una sola serata del Festival di San Remo si terrebbe in piedi per un anno l’ orchestra della Rai!” E’ una questione di scelte. Scelte che vengono fatte negli alti livelli delle Istituzioni Pubbliche. Se si spendono in una direzione non si possono investire in un altra. E se alcune spese vedono contrapposti ideali e visioni della politica, sul
fiume di denaro pubblico erogato in stipendi vari per le cariche ricoperte dai vari politici regionali e provinciali, per i loro ‘’portaborse’’, per i rimborsi, ecc. ecc. siamo “quasi” tutti d’ accordo: ci vuole una riduzione sostanziale. I soldi che non arrivano ai Comuni per organizzare eventi culturali e/o ricreativi e/o feste di piazza potrebbero benissimo essere “ricavati” dai tanti stipendi ai politici regionali e provinciali, con grande soddisfazione del popolo. Di tutti noi. L’abolizione delle province porterebbe trasferimenti economici maggiori ai comuni e così dicasi per una riduzione drastica degli emolumenti ai consiglieri ed assessori regionali. Che ci vuole? Un pò di volontà. Nient’ altro. In fondo: diminuire i soldi pubblici ai politici regionali e provinciali e girarli direttamente nelle casse comunali non sarebbe cosa grave. Occuparsi della “cosa pubblica” è comunque e sempre un onore. Soprattutto quando lo si fa per lai Cultura. Cultura che inizialmente è una
spesa ma poi nella sostanza genera lavoro per i diretti interessati ed indotto economico per gli esercizi commerciali della zona nella quale la manifestazione viene organizzata.
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i nostri Esperti AFFARI DI FAMIGLIA
A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS
Furto di identità in rete di privati e aziende
Cari Lettori e Lettrici, questo mese affronto un tema purtroppo sempre più attuale ovvero il furto di identità in rete e le sue conseguenze. Sino a qualche anno fa i modi attraverso i quali poteva essere rubata l’identità di una persona erano per lo più legati al furto del suo portafoglio e all’apertura dei sacchetti dell’immondizia nei quali, rovistando, venivano carpite informazioni importanti sull’identità del soggetto. Ora, con l’uso dilagante della rete e in particolare dei social network da parte pressoché di chiunque, il rischio del furto di identità o sostituzione di persona si è incrementato in maniera esponenziale anche nei confronti delle aziende. Ma andiamo con ordine. Cosa esattamente è il furto di identità? Il furto di identità consiste nell’ottenere informazioni personali riservate di un soggetto privato e/o giuridico al fine di sostituirsi ad esso (in tutto o in parte) attribuendo a sé o ad altri un falso nome, o un falso stato, ovvero una qualità a cui la legge attribuisce effetti giuridici, e
così procurarsi e/o procurare ad altri un indebito vantaggio (es. ottenendo credito con false credenziali, compiere azioni illegali) o di recare un danno (es. perdere la propria reputazione di buon pagatore e rendere difficile se non quasi impossibile ottenere nuovi finanziamenti o mutui). Come fare per tutelarsi? Quali accorgimenti adottare? Innanzitutto, quando si naviga in rete bisogna essere cauti e aver attenzione massima nel fornire i propri “identificatori personali” – ovvero i propri dati personali e le credenziali di accesso ai conti correnti- in quanto i ladri di identità sono in agguato e non attendono altro che una nostra disattenzione. Gli accorgimenti che i singoli soggetti possono adottare per proteggersi dai furti di identità sono molteplici e tra questi possono annoverarsi: la modifica con continuità delle password, la distruzione particellare dei propri documenti personali (es. estratti conto, bollette pagate, contratti assicurativi,…) prima di essere gettati nella spazzatura, fornire i propri
dati identificativi solo se effettivamente necessario, non conservare insieme carta di credito o bancomat con i relativi codici di accesso, controllare frequentemente il proprio conto corrente, mantenere sempre aggiornati i programmi e in esecuzione il software antivirus e il firewall. E se rubano l’identità cosa fare? Innanzitutto bloccare immediatamente le carte di credito e tutti i conti correnti, avvertire la propria banca, il proprio provider e tutti i soggetti con i quali si usava la carta di credito, sporgere una denuncia querela avanti l’autorità. Quale tutela dà il nostro ordinamento giuridico? Il comportamento illecito di chi ruba l’identità di un altro soggetto con le finalità e conseguenze sopra indicate integra il reato di cui all’art. 494 del codice penale che prevede la punizione sino a un anno di reclusione. A titolo esemplificativo segnalo anche che secondo la Cassazione integra il medesimo reato anche il comportamento di chi apre un account di posta elettronica intestandolo
LO SPAZIO DELL’ETICA
al nome di un altro soggetto. Al riguardo, infatti, non vi è dubbio che ciò determina l’induzione in errore di chi si trova ad interloquire che è convinto, giustamente, di farlo con persona diversa da quella che allo stesso viene fatta credere. Analoga considerazione giuridica va fatta per chi, una volta rubate le credenziali di accesso di un profilo facebook di un altro soggetto, lo utilizza indebitamente. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.
Analisi di alcuni dei motivi dell’accettazione della contraccezione ormonale Anselm Zurfluch, docente incaricato presso l’Università di Avignone analizza in “Empfängnisverhütung”(hänssler 2000) alcuni motivi che portarono ad una rapida accettazione della contraccezione ormonale negli anni settanta del secolo scorso. (Oggi 140 milioni di donne assumono la contraccezione ormonale.) 1. Un motivo storico: Varie civiltà praticarono da secoli una regolazione delle nascite senza ricorso alla chimica. Era una prassi collettiva. La pillola rappresentava quindi un altro mezzo allo stesso scopo. 2. Un motivo sociale: La pillola è stata inventata, tra l’altro, per arginare “l’esplosione demografica” nel Terzo Mondo. La Tv per anni, alla sera riportava gli effetti catastrofici del boom demografico suscitando nelle persone un senso di corresponsabilità per questa
calamità. Quindi la rinuncia ad aumentare il numero dei figli sembrava giustificata a causa del sovrappopolamento, della fame, dell’inquinamento … 3. Un motivo materiale: La crescita economica del dopoguerra era, dal punto di vista storico, un fenomeno unico; il miracolo di Marshall. Ma nonostante la ricchezza il mondo industrializzato divenne refrattario ai figli. Nelle repubbliche socialiste dell’ Unione Sovietica invece la contraccezione ormonale non si affermò, perché sapeva troppo dell’occidente. Si usava l’aborto come un mezzo contraccettivo. In Georgia, in Lituania … l’aborto veniva praticato come UNICO intervento “sanitario” gratuito, con effetti devastanti per le popolazioni. 4. Un motivo culturale: Ogni società, per poter funzionare, ha bisogno di
un’ideologia, di una cultura di massa. La società di benessere non è stata un’eccezione. I valori, quali inizialmente favorirono la società di consumo come lavoro intenso, senso del dovere, stabili relazioni familiari, sono stati interpretati in maniera diversa negli anni settanta. Emersero i valori come individualismo (non da confondere con il personalismo cristiano), tempo libero e ferie, una vita indipendente … Questi motivi, riportati un po’ per sommi capi, favorirono un’accettazione della pillola, la quale agisce sulla mucosa uterina in modo tale da impedire l’annidamento dell’ovulo fecondato (= del bambino). Siccome la pillola non è un farmaco sostenibile per venti o più anni in cui la donna è potenzialmente fertile e siccome non è consigliabile, per ragioni di salute, abortire ogni
di Magdalena Buszynska (magda.bus@gmail.com)
anno, si è aggiunta un’altra tecnica: la sterilizzazione. Nell’anno 2000 si sapeva della sterilizzazione di almeno 200 milioni di persone nel mondo. Mentre il sovrappopolamento non è assolutamente un pericolo incombente né Italia, né Lituania, né Cina … Tanti di quei pochi bambini che arrivano alla dodicesima settimana di gravidanza sono sottoposti ad una diagnostica prenatale invasiva. In Germania muoiono, ogni anno, in seguito alle complicanze legate a questa diagnostica, 700 bambini (senza contare quelli in cui si riscontrano le malattie e vengono abortiti). Giovanni Paolo II chiamò questo andamento ostile alla vita “la cultura della morte”, ricordando che l’unica Via per ridare la speranza all’umanità è Gesù e il Suo buon senso, di cui il Vangelo sovrabbonda.
elevato peso specifico (massetti) a quello o quelli più “soffici”. Per la costruzione degli edifici del tipo
di laterizio possono essere rettificati, quindi con una geometria precisa, nel qual caso si usa come legante la malta termica o
pressione di vapore a 200 °C, composti da sabbia quarzifera e calce viva, i blocchi in calcestruzzo cellulare composti da una
(Segue nel prossimo numero)
I nostri esperti 29
Per quesiti sugli argomenti trattati in questa rubrica il Lettore può inviare una mail a carturenzo@studiocarturan.it
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SALUTE
Viaggio nella terapia alternativa (2° puntata) Nella prima puntata, parlando di mal di schiena e di ernie, abbiamo visto che esistono cure alternative sia per curare il mal di schiena sia per curare ernie ed abbiamo incontrato un nuovo termine: Osteokinetica. Dopo aver visto in cosa consista l’Osteokinetica sono passato a vedere una delle cause di accentuazione del dolore: il “blocco muscolare”, ed ho spiegato cosa sia ripromettendomi, nella puntata successiva, di spiegare perché e come si formi. Questo è quello che vedremo in questa puntata.
assumendo posizioni scorrette da seduti, a cui si aggiungono stress, alimentazione sbagliata, cenapoltrona-televisione-letto, fumo, alcolici, ecc. mettiamo sotto pressione il nostro corpo il quale si difende rispondendo agli stress fisici ed emotivi con una serie di meccanismi fisiologici di difesa: un aumento di tono e una contrattura di difesa dei muscoli; modificazioni vasomotorie, iperattività simpatica, alterazioni ormonali, altre modificazioni umorali plasmatiche e dei liquidi extracellulari.
Perché si formano i blocchi muscolari? I blocchi muscolari possono essere causati da agenti esterni (un evento emotivo stressante, quale un trauma, un incidente automobilistico o un problema correlato all’attività lavorativa; sforzi fisici inusuali, il persistere in una postura protratta ma più spesso siamo noi stessi la causa con la pessima vita sedentaria che conduciamo.
Come avviene la contrattura di difesa? - Il punto più sensibile del tessuto limitrofo o una fascia del muscolo affaticata dallo stress invia il suo segnale di condizione di stress al sistema nervoso centrale; - il sistema nervoso centrale risponde facendo contrarre diversi muscoli associati al punto di dolore; - i muscoli contratti si stancano e la stanchezza provoca risposte simpatiche che inducono modificazioni vasomotorie nel contesto dell’area grilletto (o di blocco o trigger) e attorno ad essa; - il nostro corpo, sempre più sotto pressione, libera in circolo altissimi quantitativi di radicali liberi; - i radicali liberi aggrediscono le cellule bloccando la loro risposta (basti pensare che una loro azione continua provoca il precoce invecchiamento delle cellule e varie patologie gravi come il cancro, malattie dell’apparato cardiovascolare, diabete, sclerosi multipla, artrite reumatoide, enfisema polmonare, cataratta, morbo di Parkinson e Alzheimer, dermatiti, ecc.); danneggiano i globuli rossi causando la rottura
Come si formano i blocchi muscolari? Quando la causa è un agente esterno (traumi) le articolazioni, specialmente quelle intervertebrali, possono subire delle modificazioni funzionali che provocano una irritazione vertebrale che, a sua volta, ostacola le vie della nutrizione dei tessuti e della eliminazione dei rifiuti. I tessuti meno nutriti subiscono disturbi della vascolarizzazione e dell’innervazione che portano al blocco muscolare. Quando la causa siamo noi stessi conducendo una vita sedentaria (automobile, bicicletta elettrica, ascensore, taglia siepe a motore, motosega, ecc.),
delle cellule (emolisi); - l’organismo, per difendersi dai radicali liberi, produce radicali liberi superossidi che peggiorano la situazione aggravando lo stato infiammatorio; - l’infiammazione ostacola le vie della nutrizione dei tessuti e la eliminazione dei rifiuti e provoca disturbi della vascolarizzazione e dell’innervazione; - la scarsa irrorazione delle articolazioni provoca una malnutrizione delle vertebre e dei tessuti adiacenti; - la scarsa irrorazione provoca gonfiore dei legamenti, edema, basso apporto di antiossidanti ed i tessuti diventano più sensibili alle pressioni ed alla gravità manifestando dolore miofasciale, dolorose artralgie, discopatie, nevralgie; - l’articolazione sofferente secerne istamina; - l’istamina impedisce una buona circolazione arteriosa; - la cattiva circolazione provoca una ischemia locale; - l’ischemia provoca alterazioni nell’ambiente extracellulare delle cellule affette, con liberazione di mediatori algogeni (istamina, chinine, prostaglandine), modificazioni osmotiche e del pH, che insieme incrementano la sensibilità dei nocicettori di quella zona; - l’aumento del flusso di impulsi in partenza dai nocicettori accresce I’attività motoria e simpatica che, a sua volta, incrementa il dolore creando un circolo vizioso; - quando la contrazione incomincia ad affaticare i muscoli, in una situazione di stimolazione simpatica e di alterazioni biochimiche locali, anche i punti trigger
di tali muscoli cominciano ad attivarsi, sommandosi al circuito di feedback positivo ed allargando il dolore ai muscoli contigui. Alla fine lo stress dovuto al dolore e alla fatica, sommato all’aumento della tensione muscolare e del tono simpatico in tutto l’organismo, si traduce nell’attivazione di blocchi o zone grilletto in muscoli situati a distanza dall’iniziale area del dolore; - se alla vita sedentaria si aggiunge il sovrappeso, la massa grassa aggrava tutte le articolazioni, intrappola tutte le vitamine liposolubili, come la vitamina E o il betacarotene, neutralizzando così una buona parte delle sostanze antiossidanti a noi necessarie. In questa seconda puntata nella Medicina alternativa, esaminando le cause di accentuazione del dolore, abbiamo visto cosa siano i “blocchi muscolari”, perché e come si formino e come avvengano le contratture di difesa. Nella prossima puntata vedremo in cosa consista l’eliminazione dei blocchi muscolari.
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30 I nostri esperti L’ARCHITETTO
Le costruzioni massicce in muratura, il risparmio energetico ed il confort abitativo (parte terza) Risparmio energetico, efficienza acustica, materiali da costruzione. Un fabbricato efficiente dal punto di vista energetico può consumare un decimo rispetto un edificio “tradizionale”, giustificando l’investimento per la realizzazione di un involucro performante che si rivela sempre un buon investimento anche economico per i risparmi che si possono ottenere nei consumi di energia. Non si può sottovalutare, inoltre, il contributo per la tutela dell’ambiente, con la riduzione delle emissioni di anidride carbonica concausa dell’effetto serra che provoca il riscaldamento del pianeta terra. La costruzione massiccia (Foto 1), grazie alla sua massa, ha un buon comportamento acustico rispetto il rumore esterno; l’attenzione va posta sulle finestre, che sono il punto debole, scegliendole fra quelle con un buon indice di isolamento acustico e curandone attentamente la posa in opera. Per ovviare al rumore di calpestio il mercato offre svariati prodotti; va osservato il principio massa-molla-massa alternando nella stratigrafia dei pavimenti gli strati con elevato peso specifico (massetti) a quello o quelli più “soffici”. Per la costruzione degli edifici del tipo
Rubrica a cura di Renzo Carturan, architetto
che stiamo trattando si utilizza il laterizio pieno, semipieno, porizzato lavorati, generalmente, con malta di calce; i blocchi di laterizio possono essere rettificati, quindi con una geometria precisa, nel qual caso si usa come legante la malta termica o
miscela di sabbia quarzifera, cemento e calce con l’aggiunta di polvere di alluminio come agente espandente, i blocchi di granuli di argilla espansa a 1.200 °C, i blocchi-cassero in legno-cemento prodotti con la mineralizzazione di un impasto di legno di recupero e cemento; questi blocchi vengono posati a secco ed all’interno viene gettato il calcestruzzo armato; ne esistono diverse versioni, riconducibili alla tipologia di blocchi con inserti di materiale isolante polistirene o sughero. Le capacità isolanti dei blocchi nominati variano dai valori elevati dei blocchi in laterizio normale (isolano poco), a valori medi nel caso dei blocchi cassero il legno-cemento a valori bassi (isolano bene) nel caso dei porizzati e dei blocchi in calcestruzzo cellulare; alcune fornaci hanno messo a punto blocchi rettificati in laterizio da tamponamento con buone prestazioni termiche grazie alla prevalenza dei vuoti rispetto le parti piene; altre Foto 1: Costruzione massiccia in laterizio. ancora commercializzano blocchi rettificati colle apposite per ridurre il ponte termico riempiti con materiale isolante (perlite, lana delle fughe di malta. Meno diffusi sono di roccia ecc.) per migliorarne le prestazioni i blocchi in silicato di calcio, prodotti a termiche. pressione di vapore a 200 °C, composti da sabbia quarzifera e calce viva, i blocchi (Segue nel prossimo numero) in calcestruzzo cellulare composti da una
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Viaggio nella terapia alternativa (2° puntata) Nella prima puntata, parlando di mal di schiena e di ernie, abbiamo visto che esistono cure alternative sia per curare il mal di schiena sia per curare ernie ed abbiamo incontrato un nuovo termine: Osteokinetica. Dopo aver visto in cosa consista l’Osteokinetica sono passato a vedere una delle cause di accentuazione del dolore: il “blocco muscolare”, ed ho spiegato cosa sia ripromettendomi, nella puntata successiva, di spiegare perché e come si formi. Questo è quello che vedremo in questa puntata.
assumendo posizioni scorrette da seduti, a cui si aggiungono stress, alimentazione sbagliata, cenapoltrona-televisione-letto, fumo, alcolici, ecc. mettiamo sotto pressione il nostro corpo il quale si difende rispondendo agli stress fisici ed emotivi con una serie di meccanismi fisiologici di difesa: un aumento di tono e una contrattura di difesa dei muscoli; modificazioni vasomotorie, iperattività simpatica, alterazioni ormonali, altre modificazioni umorali plasmatiche e dei liquidi extracellulari.
Perché si formano i blocchi muscolari? I blocchi muscolari possono essere causati da agenti esterni (un evento emotivo stressante, quale un trauma, un incidente automobilistico o un problema correlato all’attività lavorativa; sforzi fisici inusuali, il persistere in una postura protratta ma più spesso siamo noi stessi la causa con la pessima vita sedentaria che conduciamo.
Come avviene la contrattura di difesa? - Il punto più sensibile del tessuto limitrofo o una fascia del muscolo affaticata dallo stress invia il suo segnale di condizione di stress al sistema nervoso centrale; - il sistema nervoso centrale risponde facendo contrarre diversi muscoli associati al punto di dolore; - i muscoli contratti si stancano e la stanchezza provoca risposte simpatiche che inducono modificazioni vasomotorie nel contesto dell’area grilletto (o di blocco o trigger) e attorno ad essa; - il nostro corpo, sempre più sotto pressione, libera in circolo altissimi quantitativi di radicali liberi; - i radicali liberi aggrediscono le cellule bloccando la loro risposta (basti pensare che una loro azione continua provoca il precoce invecchiamento delle cellule e varie patologie gravi come il cancro, malattie dell’apparato cardiovascolare, diabete, sclerosi multipla, artrite reumatoide, enfisema polmonare, cataratta, morbo di Parkinson e Alzheimer, dermatiti, ecc.); danneggiano i globuli rossi causando la rottura
Come si formano i blocchi muscolari? Quando la causa è un agente esterno (traumi) le articolazioni, specialmente quelle intervertebrali, possono subire delle modificazioni funzionali che provocano una irritazione vertebrale che, a sua volta, ostacola le vie della nutrizione dei tessuti e della eliminazione dei rifiuti. I tessuti meno nutriti subiscono disturbi della vascolarizzazione e dell’innervazione che portano al blocco muscolare. Quando la causa siamo noi stessi conducendo una vita sedentaria (automobile, bicicletta elettrica, ascensore, taglia siepe a motore, motosega, ecc.),
delle cellule (emolisi); - l’organismo, per difendersi dai radicali liberi, produce radicali liberi superossidi che peggiorano la situazione aggravando lo stato infiammatorio; - l’infiammazione ostacola le vie della nutrizione dei tessuti e la eliminazione dei rifiuti e provoca disturbi della vascolarizzazione e dell’innervazione; - la scarsa irrorazione delle articolazioni provoca una malnutrizione delle vertebre e dei tessuti adiacenti; - la scarsa irrorazione provoca gonfiore dei legamenti, edema, basso apporto di antiossidanti ed i tessuti diventano più sensibili alle pressioni ed alla gravità manifestando dolore miofasciale, dolorose artralgie, discopatie, nevralgie; - l’articolazione sofferente secerne istamina; - l’istamina impedisce una buona circolazione arteriosa; - la cattiva circolazione provoca una ischemia locale; - l’ischemia provoca alterazioni nell’ambiente extracellulare delle cellule affette, con liberazione di mediatori algogeni (istamina, chinine, prostaglandine), modificazioni osmotiche e del pH, che insieme incrementano la sensibilità dei nocicettori di quella zona; - l’aumento del flusso di impulsi in partenza dai nocicettori accresce I’attività motoria e simpatica che, a sua volta, incrementa il dolore creando un circolo vizioso; - quando la contrazione incomincia ad affaticare i muscoli, in una situazione di stimolazione simpatica e di alterazioni biochimiche locali, anche i punti trigger
di tali muscoli cominciano ad attivarsi, sommandosi al circuito di feedback positivo ed allargando il dolore ai muscoli contigui. Alla fine lo stress dovuto al dolore e alla fatica, sommato all’aumento della tensione muscolare e del tono simpatico in tutto l’organismo, si traduce nell’attivazione di blocchi o zone grilletto in muscoli situati a distanza dall’iniziale area del dolore; - se alla vita sedentaria si aggiunge il sovrappeso, la massa grassa aggrava tutte le articolazioni, intrappola tutte le vitamine liposolubili, come la vitamina E o il betacarotene, neutralizzando così una buona parte delle sostanze antiossidanti a noi necessarie. In questa seconda puntata nella Medicina alternativa, esaminando le cause di accentuazione del dolore, abbiamo visto cosa siano i “blocchi muscolari”, perché e come si formino e come avvengano le contratture di difesa. Nella prossima puntata vedremo in cosa consista l’eliminazione dei blocchi muscolari.
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I nostri esperti 31
Il problem solving PSICOLOGIA DEL LAVORO
Dott. Lara Tasso
La vita di tutti i giorni è costellata di problemi, e proprio per questo una competenza fondamentale è quella di essere in grado di gestirli, per riuscire a raggiungere i propri obiettivi. La capacità di risolvere i problemi (problem solving) è una competenza trasversale molto cercata dalle aziende, che cercano di rilevarla attraverso domande mirate nei colloqui di lavoro, e spesso costruendo situazioni che mettono in difficoltà il candidato, per vedere come le gestisce. Il problem solving è una competenza strategica, ritenuta da molti ancora più importante delle competenze tecniche e specifiche. Per un’azienda è più importante avere nel proprio staff persone che sanno risolvere e gestire la complessità, anziché collaboratori esperti da un punto
di vista tecnico e specialistico, ma che si bloccano davanti alla prima situazione che diverge dal percorso principale. Il problem solving si può affinare attraverso la pratica, e anche attraverso determinati studi. Facoltà come ingegneria o filosofia, per esempio, aiutano i propri studenti a sviluppare più di altre questa competenza. Il problem solving può essere descritto come la capacità di osservare la realtà da punti di vista diversi, mettendo insieme risorse logiche, critiche e creative. Il problema non è l’ostacolo, ma è una condizione che ci spinge a trovare nuove soluzioni per raggiungere gli obiettivi quando siamo in presenza di un impedimento. Per esempio, se lungo la strada trovo un grosso macigno che mi impedisce il passaggio,
la soluzione potrebbe essere quella di percorrere un piccolo tratto fuori dalla carreggiata, per poi riprendere il percorso. Il problema ci spinge, quindi, ad un cambiamento, e per questo non è sempre negativo, ma può anzi tradursi in opportunità perché ci permette di individuare nuove alternative. In molte situazioni la soluzione dei problemi deriva dalla conoscenza, in altre da insight creativi. In quest’ultimo caso la soluzione può sembrare improvvisa, anche se spesso è il risultato di una serie di ragionamenti precedenti. Ne sono un esempio tutte quelle situazioni in cui non riusciamo a trovare la soluzione, ma ad un certo punto si accende come una lampadina e si risolve il problema. Uno dei tanti ostacoli alla
soluzione dei problemi è, per esempio, il trinceramento, che consiste nell’utilizzare sempre la stessa strategia per risolvere problemi che sono, invece, diversi da quelli affrontati in precedenza. Un altro ostacolo è rappresentato dall’utilizzo di stereotipi, che ci portano
ad ipergeneralizzare, senza osservare con attenzione gli aspetti contingenti della realtà. Per concludere, evidenziamo che se c’è il problema c’è necessariamente anche una soluzione, sta a noi allenare la nostra mente per trovarla in poco tempo.
DOTT. LARA TASSO - Psicologo del Lavoro – Tel. 3381151335 – e-mail: lara.tasso@libero.it
IL DIRITTO PER IL CITTADINO
Dott. Avv. Notaio Matteo Ceolin
Che cos’è il certificato di agibilità e cosa fare quando manca
Il certificato di agibilità attesta la sussistenza delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità, risparmio energetico degli edifici e degli impianti negli stessi installati (così dice l’art. 24 T.U. D.P.R. 380/2001). Ricorderà il lettore che una volta si parlava anche di abitabilità; così infatti si esprimeva una vecchia legge del 1934, secondo cui l’occupazione di un edificio, senza la preventiva certificazione di abitabilità, costitutiva il presupposto di un illecito penale. Nel tempo, con l’emanazione di altre leggi, al termine abitabilità si era affiancato quello di agibilità, senza che fossero chiari i confini tra i due concetti. Fino a quando, con l’entrata in vigore del Testo Unico sull’Edilizia (T.U. 380/2001), il termine “abitabilità” è stato sostituito dal
termine “agibilità”. È importante, prima di tutto, precisare che avere in mano il certificato di agibilità non garantisce la regolarità urbanistica ed edilizia del fabbricato trasferito e non sana eventuali abusi commessi, tant’è vero che il Comune ben può avviare un procedimento per la repressione di abusi edilizi commessi anche con riguardo ad edifici già dichiarati agibili. Occorre, quindi, prestare attenzione a che il venditore abbia anche tutta la documentazione che provi la regolarità urbanistica del bene (licenza, concessione edilizia, permesso di costruire, eventuali condoni ecc.). Sotto il profilo formale, va rilevato che nella compravendita di edifici non grava sulle parti, in particolare sul venditore,
l’obbligo di allegare il certificato di agibilità; la sua mancanza, infatti, non determina l’invalidità dell’atto posto in essere, anche perché non esiste nessuna norma, sia per il contratto preliminare che per il definitivo di vendita, che prescriva l’allegazione dello stesso sotto pena di nullità. Si possono quindi vendere ed acquistare edifici anche in mancanza del certificato di agibilità e questo non configura alcun illecito. E così accade frequentemente, del resto, nel caso di acquisto di immobili c.d. “sulla carta” (da costruire o in corso di costruzione). Nella sostanza, però, le cose sono in parte diverse, perché è chiaro che con la sottoscrizione del contratto di vendita, l’acquirente intende non solo ottenere la proprietà
dell’immobile, ma anche servirsi di tale bene in futuro. Qualcosa, quindi, non funziona se chi compra un immobile per abitarlo poi non lo possa fare per mancanza del certificato in questione. Pur non mancando discussioni sul punto, la giurisprudenza riconosce che la vendita di un immobile destinato ad uso abitativo, ma sprovvisto dell’agibilità determini la carenza di una qualità essenziale del bene, per cui, in favore dell’acquirente, scatta il
diritto a risolvere il contratto e ad ottenere il risarcimento (es. Cass. 29 agosto 2011, n. 17747). In conclusione, il consiglio per evitare brutte sorprese, in casi “sospetti”, è quello di svolgere alcune verifiche direttamente con l’ufficio competente del Comune di riferimento, per verificare se vi sia qualche motivo ostativo al rilascio dello stesso, e rivolgersi ad un notaio di fiducia, segnalando immediatamente casi sospetti.
DOTT. AVV. NOTAIO MATTEO CEOLIN mceolin@notariato.it
32 Crucipiazza Azzurra Edizioni S.a.s. - C.P. 93/B - 35028 Piove di Sacco (PD)
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l’INTARSIO Sapete riconoscere questi posti?
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3 LETTERE CRI - IME - LED - OCC - PRO RIN - SIR - SUL - UMO 4 LETTERE NOME 5 LETTERE MEDIA - MUTUO 6 LETTERE AZIONI - CIVILE - COMUNE ERARIO - GRANDE - INIZIO LOCALE 7 LETTERE CLIENTI - CONSUMO FALLITA - PICCOLA 8 LETTERE CAPITALE - NO PROFIT 9 LETTERE GIURIDICO 10 LETTERE PRODUZIONE
Antonio Banderas I Colmi
• Qual è il colmo per un falegname? Essere licenziato in tronco. • Qual è il colmo per un computer? Non avere programmi per la sera. • Qual è il colmo per due scheletri? Essere amici per la pelle. • Qual è il colmo di una sarta? Perdere il filo del discorso. • Il colmo per un riccio? Non saper dire battute pungenti. • Qual è il colmo per un dipendente ENEL? Essere in bolletta. • Qual è il colmo per un robot? Essere svitato. • Qual è il colmo per una sveglia? Avere le ore contate. • Qual è il colmo per uno scultore? Lavorare sotto il sole che spacca le pietre. • Qual è il colmo per un paio di scarpe? Levarsi dai piedi. • Qual è il colmo per
una radice? Essere quadrata. • Qual è il colmo per due gatti? Non capirsi per un pelo. • Qual è il colmo per un geometra? Allenare una squadra. • Qual è il colmo per un gigante? Non essere all’altezza della situazione. • Qual è il colmo per una giostra? Essere presa in giro. • Qual è il colmo per una giraffa? Essere nei guai fino al collo. • Qual è il colmo per una foglia? Diventare protagonista di “Via col vento”. • Qual è il colmo per un fornaio? Trovare pane per i propri denti. • Qual è il colmo per una gallina con la febbre? Fare le uova sode. • Qual è il colmo per un riccio? Avere una spina nel fianco. • Qual è il colmo per un musicista? Non capire un piffero.
Il Puzzle
AMATO - ATTORE CALCIATORE CASA - DEBUTTO DOPPIATORE FIGLIA - FILM FRIDA - MADRID MALAGA - MAMBO MATADOR MODELLO MORO - SHREK STATI UNITI VAMPIRO
Chiave (8) - Ha recitato nel film.................................................................................... Aforismi sull’Amore • Se tu non mi ami, non importa. Sono in grado di amare per tutti e due. • L’amore è più temerario che l’odio.
Giochi e tanto divertimento! Questa pagina è offerta da:
Soluzioni: 1) Sede BMW; 2) Oktoberfest; 3) Hofbräuhaus; 4) Frauenkirche.
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34 Oroscopo ARIETE 21/03 AL 20/04
DAL
FASCINO Belli nel CoRpo e nello spiRito, attiReRete stuoli Di aMMiRatoRi, Con ottiMe oppoRtunitÀ Di sVagHi e nuoVe ConosCenZe · S ALUTE la gRinta Di Cui saRete pRoVVisti Vi aiuteRÀ a FaRe inCetta Di tRaguaRDi o peR sentiRVi al RipaRo Da pRoBleMi VaRi
TORO
DAL 21/04 AL 20/05
ASCINO Vi FaRete DesiDeRa R e Molto, attenti peRÒ a non tiRaRe tRoppo la CoRDa potReste peRDeRe QualCosa Di iMpoRtante · S ALUTE gRanDe ReCupeRo Di eneRgia e Voglia Di FaRe. sFRuttate le Belle gioRnate peR RiCaRiCaRVi a Contatto Con la natuRa
GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06
FASCINO RiseRVeRete l e VostRe MiglioRi Doti intellettuali eD espansiVe ai RappoRti ConsoliDati. DiFFiDate Del MoRDi e Fuggi · S ALUTE eVitate stRapaZZi e aliMentaZione DisoRDinata, e CuRate paRtiColaRMente il Riposo e il RilassaMento
CANCRO 22/06 22/07
nuoVo slanCio DinaMiZZaRe i MÉnage aBituDinaRi pRopositiVi nei ConFRonti Di eVentuali nuoVe aMiCiZie · SALUTE Buoni stiMoli peR RenDeRe ContinuatiVo l’iMpegno nel Fitness, e i Buoni pRopositi Con ottiMi RisContRi ASCINO
LEONE 23/07 AL 23/08
aVRete Voglia Di FaRe pRogetti e Di supeRaRe BaRRieRe o DistanZe. Fatelo, È Questo il giusto peR agiRe · S ALUTE saRete in FoRMa sCattante: Capelli BellissiMi, gaMBe toniCHe e leggeRe. oCCHio alla BRillanteZZa Mentale, entusiasMo! FASCINO
VERGINE 24/08 22/09
FASCINO l’eRos
paRtiRÀ in soRDina, Con aVanCes passionali alteRnate aD enigMatiCi DistaCCHi. si ReCupeRa in FRetta · S ALUTE DeDiCateVi a DisCipline legate al MoViMento e alla soCialitÀ: WalKing, ginnastiCa postuRale, spoRt Di gRuppo
Oroscopo PRESENTATEVI ALLE PORTE
DELL’INVERNO CON DETERMINAZIONE E COLORI SGARGIANTI
BILANCIA 2 3/09 AL 22/10
FASCINO saRete un po’ Meno algiDi e Molto sCiolti nell’esteRnaRe i sentiMenti. lanCiate il CuoRe oltRe l’ostaColo · S ALUTE saRete Molto sCattanti e CuRiosi CiÒ Vi Fa appaRiRe assai piÙ gioVani. CeRCate Di nutRiRe CoRpo, Mente e spiRito
SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11
FASCINO ReCupeReRete gRinta e seX-appeal. i sentiMenti pRenDeRanno stRaDe apeRte e lineaRi: BanDo alle DietRologie · SALUTE aBituDini piÙ salutaRi, QualCHe attiVitÀ all’aRia apeRta e tRattaMenti linFoDRenanti soRtiRanno eFFetti MiRaColosi
SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12
saRete spuMeggianti e Vitali, peRFettaMente in linea Con la VostRa natuRa estRoVeRsa. sensualitÀ e sentiMento al top S ALUTE insiDie all’oRiZZonte peR le DiFese iMMunitaRie: pRoteggete la sCHiena e l’appaRato DigestiVo. RiMeDi natuRali FASCINO
CAPRICORNO DAL 22/12 AL 20/01
FASCINO l’aMoRe
solo VostRo, Vissuto in ManieRa Molto piÙ inteRioRiZZata e RoMantiCa. aVVentuRe in aRRiVo · S ALUTE CoMpatteZZa MusColaRe e ottiMa FoRMa Mentale. ConCentRateVi su DisCipline e teRapie olistiCHe piÙ spiRituali
ACQUARIO DAL 21/01 AL 19/02
FASCINO RinnoVato entusiasMo nelle RelaZioni, all’insegna Delle noVitÀ, Della soCialitÀ Fatta Di slanCi e ConDiVisione · S ALUTE ReCupeReRete Con gRaDualitÀ tutte le eneRgie Ma eVitate il Fitness iMpRoVVisato e alCun tipo Di tRasCuRateZZa
PESCI DAL 20/02 AL 20/03
ASCINO l’aMoRe RiaCQuisteRÀ tutta la sua CaRiCa eneRgetiCa e ispiRante CHe peR il VostRo CaRatteRe sono linFa Vitale · S ALUTE potRete soFFRiRe Di una FoRMa non ottiMale o Di QualCHe tensione a CaRiCo Della sCHiena. agite teMpestiVaMente
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