La Piazza della riviera est - 2012mag n65

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della Riviera est

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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 65

Mira Quartieri fantasma, mille case sfitte

pag.

Falcone e Borsellino, vent’anni rimasti attualità

Campolongo Il premio Pavesi donato alla scuola di Brindisi

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pag.

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EDITORIALE

Il tempo dei terremoti

LO NAZ/19/2010/CT

01 04 2010

RIVIERA SUD, ALLARME NUTRIE E VOLPI

Volpi e nutrie, si riaffaccia nella zona sud della Riviera del Brenta, lo spettro di animali che sono l’incubo degli agricoltori. A lanciare l’allarme erano state le associazioni di categoria alle autorità provinciali e comunali dell’area. Sono state colpite alcune aziende agricole dei comuni di Campagna Lupia, ... pag. 12

GARE PODISTICHE A STRA E DOLO

di Mauro Gambin

P

Terremoto politico, a Mira vince Maniero

Sconfitto al ballottaggio il centrosinistra di Michele Carpinetti. Campagna Lupia, bis di Livieri

R

Nel mese di giugno si terranno due marce podistiche nella Riviera del Brenta: una a Dolo e l’altra a Strà. Domenica 3 giugno, a Dolo, si terrà la ventottesima Marcia dei Storti lungo la Riviera del Brenta con partenza da Piazza Cantiere alle ore 8.15 e per tre lunghezze. pag. 18

ivoluzione a Mira. Il comune passa dopo 60 anni di egemonia del centrosinistra, nelle mani di Alvise Maniero 26 anni studente di Scienze Politiche del “Movimento 5 stelle” di Beppe Grillo. Ha battuto al ballottaggio il sindaco uscente del centrosinistra Michele Carpinetti. I dati 52,5 a 47,5. Un terremoto politico senza precedenti. A Mira è stato spazzato via dal ballottaggio, un sistema di potere che era immobile secondo tanti cittadini da decenni. Ma cosa è successo? Partiamo dal primo turno, quando cioè, le cose nonostante

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2,5% dei consensi. Nessuno degli alleati di Carpinetti entrerà in consiglio. Al ballottaggio ci era arrivato Alvise Maniero con il 17,5 % e già questo al Movimento 5 Stelle sembrava un miracolo. Pdl e La Lega Nord? Un disastro, Paolino D’Anna assessore provinciale al lavoro non è arrivato al ballottaggio. Ha fatto solo l’11%. Vanna Baldan ex capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale ha corso con le liste “Insieme per Mira” e “Gente di Mira”, 7% circa dei consensi ma non entra in consiglio. pagg. 4-5

L’Intervento

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tutto sembravano più semplici per il centrosinistra. Il sindaco uscente e la sua coalizione di centrosinistra erano arrivati al 43% , meno del 44% del primo turno di 5 anni fa Il Pd a Mira però aveva mantenuto i suoi punti di forza soprattutto nelle frazioni di Oriago, Borbiago e Mira Taglio. Il dato del Pd supera il 28,3%. Gli alleati di coalizione non hanno brillato. Male l’Udc fermo al 2,1%. Mediocre l’Idv e deludente Sel. La lista Nuova Mira ferma intorno al 2,45% mentre sulla stessa percentuale anche la Federazione della sinistra che ha il

ochi istanti da quando il letto ha iniziato a ballare, la mano a strisciare sul muro per cercare l’interruttore della luce e nella testa a coagularsi la certezza che in camera da letto c’era il terremoto. Uno, due, tre, quattro...arriverà a venti, secondi, sembrava non passare mai. Nel suo rombo di cingoli e squassi, incupito dal sinistro tintinnio di vetrerie fragili e dal bussare di sportelli, è parso a tutti inverosimile: “uno scrollone così...ma neanche ai tempi del Friuli!”. Giù in strada, dopo la breve sosta in un qualsiasi riparo scambiato per tale, la prima certezza condivisa è stata quella che: “se qui da noi si è sentito così forte, nell’epicentro - che di solito a botta sicura è nell’Appenino o nel Carso - è venuto giù tutto”. Tutto! E del resto chi l’avrebbe detto alle quattro di mattina, in mutande e ciabatte, intirizzito dal freddo e dallo spavento, che invece l’epicentro era al centro di una piana alluvionale nella quale a memoria d’uomo il terremoto non s’era fatto vivo mai. A Finale Emilia, a San Felice sul Panaro, a Bondeno i rischi sono sempre arrivati dall’acqua, mai dal sisma. E invece: chiese alto medioevali, palazzi, torri, bastioni capaci di resistere alla furia dei secoli sono stati atterrati da pochi secondi concitati, insieme a capannoni costruiti meno di dieci anni fa. continua a pag. 3

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Oltre l’antipolitica di Marco Almagisti *

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a clamorosa sconfitta della Lega e del Pdl rischia di lasciare in secondo piano altre due indicazioni che emergono dal recente voto amministrativo: l’ulteriore incremento dell’astensionismo e il successo del Movimento Cinque Stelle. *Docente di Scienza politica presso l’Università di Padova

continua a pag.

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G.A.L. Antico Dogado AMBITO TERRITORIALE DI APPLICAZIONE

COMuNI DI ARZERgRANDE (PD), BOvOLENTA (PD), CAMPAgNA LuPIA (vE), CAMPOLONgO MAggIORE (vE), MIRA (vE), CANDIANA (PD), CAvARZERE (vE), ChIOggIA (vE), CODEvIgO (PD), CONA (vE), CORREZZOLA (PD), PONTELONgO (PD), TERRAssA PADOvANA (PD)

Al via i progetti di cooperazione Il GAL Antico Dogado ha presentato alla Regione del Veneto per la sua approvazione, una serie di progetti utili al rilancio dell’economia rurale. Si tratta di due progetti di cooperazione interterritoriale e un progetto di cooperazione transnazionale previsti nel proprio Programma di Sviluppo Locale. Va spiegato però che la Cooperazione prevista dall’Asse 4 Leader, consiste nella realizzazione di progetti su temi comuni a territori rurali diversi. Sono progetti che si sviluppano attraverso l’incontro e il confronto tra le rispettive culture e realtà. Oltre al raggiungimento degli obiettivi prefissati dai progetti, ne derivano benefici indiretti per i territori, indotti dalla nascita di competenze, reti e relazioni, che divengono patrimonio comune dei partner. I progetti di cooperazione possono essere interterritoriali (con partner nazionali) o transnazionali (con partner di altri stati dell’Unione Europea). Tutti puntano a rilanciare e valorizzare l’economia agricola, come volano della ripresa in questo momento di crisi economica. Vediamo però nel dettaglio i vari progetti: Turismo rurale tra i grandi fiumi. Promozione del turismo rurale nei

territori di pianura attraversati dai grandi fiumi - Tur Rivers

L’obiettivo del progetto è promuovere il turismo rurale nei territori di pianura ancora poco fruibili, compresi nel “triangolo” della Pianura Padana orientale, interessata dalla presenza dei due più grandi fiumi d’Italia, il Po e l’Adige, delimitato dalle grandi mete turistiche come le città d’arte (Venezia, Mantova, Padova, Verona, Ferrara e Ravenna), le zone del turismo balneare del mare Adriatico o del lago di Garda. Si tratta quindi di “captare” e indirizzare il turismo “classico”, attraverso lo sviluppo e la valorizzazione degli itinerari “interGAL o interprovinciali” di mobilità lenta: ciclabili, fluviali, ippovie, ecc. In particolare, si qualificheranno alcuni degli itinerari esistenti nel nostro territorio e ritenuti particolarmente strategici nel completamento della rete esistente. Questo anche in considerazione dell’intervento a regia avviato dal nostro GAL con le Province di Padova e Venezia attraverso la Misura 313 Azione 1 “Itinerari e certificazione”. I soggetti attuatori saranno i Comuni di Campolongo Maggiore, Pontelongo, Bovolenta e Chioggia. La tipologia del progetto è di tipo interterritoriale. Il GAL capofila è il Polesine-Adige. Fra i partner: GAL Polesine Delta Po, GAL Antico Dogado, GAL Patavino, GAL Bassa Padovana, GAL della CONFERENZA STAMPA PROGETTO TUR RIVERS Archivio GAL Polesine Adige da sinistra: Pier Luigi Parisotto (Presidente GAL Antico Dogado), Eugenio Zaggia (Presidente GAL Patavino), Daniele Toniolo (Presidente GAL Bassa Padovana), Lorenzo Marchesini (Presidente GAL Delta 2000), Alberto Faccioli (Presidente GAL Polesine Adige), Valentino Girlanda (Presidente GAL della Pianura Veronese)

Pianura Veronese, GAL Delta 2000. Il contributo pubblico richiesto dal GAL Antico Dogado è di 233.966,30 euro. Città storiche, mercati rionali e contadini tra piazze e barchesse Open market

L’obiettivo generale del progetto è di sostenere l’offerta turistica rurale dei territori partner, attraverso la calendarizzazione dei mercati rionali e contadini e degli eventi correlati. In tal modo i mercati rionali e contadini diventeranno eventi e l’insieme di essi costituirà l’itinerario attraverso il quale gli abitanti, ma soprattutto i visitatori/turisti, potranno scoprire i tesori dei territori interessati dal progetto. Tra gli interventi previsti, vi è la riqualificazione di una piazza nel Comune di Correzzola che ospiterà il mercato rionale. La tipologia è di tipo interterritoriale. Il capofila è il GAL Bassa Padovana. I GAL partner sono: il GAL Antico Dogado, GAL Patavino, GAL della Pianura Veronese, GAL Carso. Il contributo pubblico richiesto dal GAL Antico Dogado è di 200.000 euro.

Rural Emotion - R.EM L’obiettivo generale del progetto è promuovere una serie di itinerari/mete culturali, che diventeranno una volta messi in rete, “una storia di scoperta del territorio”. Il valore aggiunto del progetto sarà per ciascun territorio quello di collegarsi ad altri territori rurali attraverso strumenti innovativi di comunicazione, come i fumetti, contribuendo a creare un circuito utile a scoprire ed arricchire l’offerta turistica e culturale delle aree aderenti al progetto. Il territorio del GAL Antico Dogado è famoso anche per aver ospitato e dato i natali a personaggi della storia del teatro come Carlo Goldoni ed Eleonora Duse. Questi artisti, vissuti in epoche diverse ma entrambi di fama internazionale, accompagneranno il protagonista del fumetto alla scoperta del territorio del GAL tra ville, barchesse e siti archeologici. Si tratta di un progetto di tipo transnazionale. Il capofila è il GAL Patavino. I GAL partner sono: GAL Antico Dogado, GAL Bassa Padovana, GAL della Pianura Veronese, GAL Montagna Vicentina, GAL Terra Berica, GAL AktiivinenPohjois-Satakunta (Finlandia). Il contributo pubblico richiesto dal GAL Antico Dogado è di 170 mila euro.

Novità Fattorie plurifunzionali e agriturismi Sono stati emanati due nuovi bandi per la diversificazione di attività quali le fattorie plurifunzionali e gli agriturismi. Si tratta della Misura 311 “Diversificazione in attività non agricole” Azione 1 “Creazione e consolidamento di fattorie plurifunzionali”. Con questo strumento si punta alla creazione di fattorie plurifunzionali (sociali, didattiche, creative, ecofattorie) mediante la ristrutturazione, l’adeguamento di fabbricati esistenti, già in uso all’impresa agricola, l’acquisto di attrezzature e beni durevoli, la realizzazione di percorsi didattici e la sistemazione delle aree esterne. L’importo complessivo messo a bando è di euro 264.825,82. Il livello d’aiuto è del 40% della spesa ammissibile per gli investimenti fissi, del 35% per gli altri investimenti. C’è poi la Misura 311 “Diversificazione in attività non agricole” Azione 2 “Sviluppo dell’ospitalità agrituristica”. Gli imprenditori agricoli possono realizzare investimenti strutturali e dotazionali finalizzati a: ospitalità in stanze o alloggi o agricampeggi. E poi: adeguamento di locali per attività di presentazione, degustazione e offerta di prodotti, attività ricreative, escursionistiche e culturali da parte degli ospiti. Non da ultima l’implementazione dei sistemi di qualità certificata. L’importo complessivo messo a bando è di euro 158.342,11. Il livello d’aiuto è del 30% della spesa ammissibile per gli investimenti fissi, del 25% per gli altri investimenti. Per presentare domanda c’è tempo fino al 9 agosto 2012. Per informazioni, contattare il GAL. L’attività di sportello informativo viene fornita dal lunedì al venerdì dalle 8 alle ore 12 previo appuntamento telefonico.

G.A.L. Antico Dogado Via C. Colombo, 4 - 30010 Lova di Campagna Lupia (VE) | Tel. 041 461157 | Fax 041 5184086 mail: info@galdogado.it | PEC: galdogado@pec.it | www.galdogado.it

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Iniziativa finanziata dal Programma di Sviluppo Rurale per il Veneto 2007- 2013, Asse 4 – Leader Organismo responsabile dell’informazione: G.A.L. Antico Dogado Autorità di gestione: Regione del Veneto – Direzione Piani e Programmi del Settore Primario

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EDITORIALE

segue da pag.

Il tempo dei terremoti

A Dolo

NONNA GIOVANNA HA COMPIUTO 101 ANNI

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“Ci sono i morti – hanno spiegato i primi commentatori – in futuro anche nella pianura Padana serviranno nuovi parametri per costruire le case, le scuole, i palazzi, gli immobili affinché rimangano tali. Oggi esiste la consapevolezza di un nuovo rischio che arriva dal profondo della terra”. Di imprevedibilità e della necessità di una nuova consapevolezza si è parlato anche a proposito del secondo terremoto, quello politico. La vittoria del Movimento cinque stelle a Parma, a Mira, a Sarego, un tempo rocche forti del Centrodestra, del Centrosinistra, della Lega, ha avuto lo stesso effetto, con i partiti nel ruolo dei calcinacci. “Sintomo dello scollamento dei cittadini alla politica” – è stato, in questo caso, il commento – ed è vero lo scollamento c’è ma più che altro lo si è visto dall’elevato astensionismo. Poco più della metà, il 51%, degli aventi diritto è andata a votare al secondo turno, appena superiore la percentuale al primo, 65%, mentre in passato l’affluenza al voto per le “comunali” è sempre stata massiccia superando non di rado e a volte abbondantemente l’80%. Questo significa che nemmeno il volto noto del paesano è più rassicurante per l’elettore, altro che sfiducia nei partiti e nella politica. “Tanto, sono tutti uguali” è il commento di chi fa di tutta l’erba un fascio perché, come è stato giustamente diagnosticato, stressato dal “magna-magna” e diventato elettoralmente apatico. E dunque pare obiettivo il commento del presidente Napolitano, rilasciato già al primo turno: non è stato il movimento di Beppe Grillo a fare “boom” o il terremoto. Infatti, chi si è dichiarato più nuovo degli altri, meno imparentato ai partiti degli altri, meno attaccato alla poltrona degli altri in questo Paese, in passato, ha già ottenuto in passato entusiasmo e consenso. Il vero terremoto è l’altissimo astensionismo, il partito che ha vinto queste amministrative è quello di coloro che sono rimasti a casa, quelli che non partecipano mai alle riunioni del circolo e non si riuniscono sotto ad un palco, quelli che non hanno tessere, non hanno un leader, un guru, un bel niente di niente, nemmeno la voglia di protestare. Ormai impermeabili a qualsiasi proposta che possa essere scritta su un programma elettorale hanno perso quella fiducia che è fondamentale per la democrazia. Sono un terremoto silenzioso ma non per questo meno pericoloso. Mauro Gambin

Alla Residenza Riviera del Brenta di Dolo, sede di via XXI aprile, ha festeggiato i 101 anni della Giovanna Piran. A festeggiarla con tanti familiari e con gli ospiti della Residenza, c’era il coro di Oriago che è venuto a cantare per l’occasione, e a fare insieme il taglio della torta.

Funghi che passione. Successo a villa Widmann Foscari a Mira nelle scorse settimane, per la nona edizione del seminario- convegno organizzato dalla Provincia di Venezia, in collaborazione con i gruppi micologici. Erano presenti un centinaio di studiosi del mondo dei funghi da tutta Europa.

Rapina con ostaggio nelle scorse settimane a Fossò alla Banca di Credito Cooperativo del Veneziano di via Provinciale Nord 39 a Fossò. I banditi, tutti veneti e giovani, hanno arraffato circa 200 euro ma per compiere una rapina dal misero bottino, hanno puntato alla gola di una 45enne un coltello.

A Mira si firma per la Legge di iniziativa popolare “Quorum Zero Più Democrazia”, per migliorare gli strumenti di democrazia diretta. Il comitato promotore della Legge ha consegnato anche in Comune a Mira gli stampati per la raccolta delle firme da parte dei cittadini. I punti qualificanti della Legge di iniziativa popolare sono il quorum zero in tutti i referendum. Si potrà firmare fino al 28 di luglio all’Ufficio Urp tutti i giorni dalle ore 9 alle 13 e martedì e giovedì anche dalle 15 alle 17.

RECUPERO DEI VECCHI PERCORSI

A Mira

A Fossò

FIRME PER IL QUORUM ZERO

Camponogara

FUNGHI CHE PASSIONE

RAPINA CON OSTAGGIO

A Mira

Riviera MIRA

Provincia ECONOMIA

Residenti contro l’antenna nel cimitero pag.

APPROFONDIMENTO Imu e Irpef, come cambiano i tributi pag.

CULTURA

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Un concorso fotografico ricordando Deborah pag. 17

Regione VITA VENETA

Le imprese tornano a cercare lavoratori pag. 20

SPAZI APERTI

In estate riaprono al pubblico le oasi pag. 21

SOCIALE

L’importanza della donazione del sangue del cordone ombelicale pag.

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Il comune di Camponogara sta lavorando a un progetto per rendere fruibile nei prossimi mesi alcuni percorsi pedonali. Il primo percorso avrà una lunghezza di 6 chilometri di cui 2 e mezzo interamente verdi, con mille e cinquecento metri di marciapiede. Il secondo sarà lungo 4 chilometri; di questi, più di tre, saranno strade verdi. Il terzo invece si snoderà su un percorso di 4 mila metri costruiti per metà da strade verdi. Mira

CONCORSO MUSICALE

Aumenta la criminalità pagg.

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ECONOMIA Il “Patto del Veneto” promette la ripresa pag.

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A Palazzo Grassi il mondo di Fischer pag.

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CULTURA

Porte aperte per il “Coorsal Music Summer Contest”, il concorso dedicato alle band e a cantanti locali che mette in palio una produzione discografica. E’ possibile iscriversi, sino al 15 giugno, compilando il modulo che si trova sul sito www.coorsalmusicsummercontest. net.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS Srl Edito da GIVE EMOTIONS Srl

Questa edizione raggiunge le zone di Mira, Camponogara, Campolongo, Campagnia Lupia per un numero complessivo di 16.443 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

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REDAZIONE: Direttore responsabile

MAURO GAMBIN direttore@lapiazzaweb.it ORNELLA JOVANE o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 24 maggio CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONAL LORETO, VIA BRECCIA (AN)

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4 Argomento del mese POLITICA Il comune passa dopo 60 anni di egemonia del centrosinistra, nelle mani di Alvise Maniero 26 anni studente di Scienze Politiche del “Movimento 5 stelle” di Beppe Grillo. Ha battuto al ballottaggio il sindaco uscente Michele Carpinetti. I dati 52,5 a 47,5. Maniero vince a Mira Taglio, un po’ meno ad Oriago dove Carpinetti ha tenuto. Sfonda a Dogaletto e Malcontenta a Marano e Gambarare

Mira, vince il Movimento

di Alessandro Abbadir

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Male l’Udc fermo al 2,1%. Mediocre l’Idv e deludente Sinistra ecologia e libertà

ivoluzione a Mira. Il comune passa dopo 60 anni di egemonia del centrosinistra, nelle mani di Alvise Maniero 26 anni studente di Scienze Politiche del “Movimento 5 stelle” di Beppe Grillo. Ha battuto al ballottaggio il sindaco uscente del centrosinistra Michele Carpinetti. I dati 52,5 a 47,5. Un terremoto politico senza precedenti. A Mira è stato spazzato via dal ballottaggio, un sistema di potere che era immobile secondo tanti cittadini da decenni. Ma cosa è successo? Partiamo dal primo turno, quando cioè, le cose nonostante tutto sembravano più semplici per il centrosinistra. Il sindaco uscente e la sua coalizione di centrosinistra erano arrivati al 43% , meno del 44% del primo turno di 5 anni fa Il Pd a Mira però aveva mantenuto i suoi punti di forza soprattutto nelle frazioni di Oriago, Borbiago e Mira Taglio. Il dato del Pd supera il 28,3%. Gli alleati di coalizione non hanno brillato. Male l’Udc fermo al 2,1%. Mediocre l’Idv e deludente Sel. La lista Nuova Mira ferma intorno al 2,45% mentre sulla stessa percentuale anche la Federazione della sinistra che ha il 2,5% dei consensi. Nessuno degli alleati di Carpinetti entrerà in consiglio. Al

Per il Pdl Paolino D’Anna non va al ballottaggio. Lega fuori dal consiglio

ballottaggio ci era arrivato Alvise Maniero con il 17,5 % e già questo al Movimento 5 Stelle sembrava un miracolo. Pdl e La Lega Nord? Un disastro, Paolino D’Anna assessore provinciale al lavoro non è arrivato al ballottaggio. Ha fatto solo l’11%. Vanna Baldan ex capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale ha corso con le liste “Insieme per Mira” e “Gente di Mira”, 7% circa dei consensi ma non entra in consiglio. La Lega Nord con Mario Borella si è fermata sotto al 5%. Un buon risultato lo ha ottenuto la lista “Mira Fuori del Comune” legata ai Cat e ai movimenti di protesta con Mattia Donadel: 7,5% delle preferenze. La civica “Noi per Mira” che ha candidato a sindaco il consigliere uscente dei Socialisti Riformisti, Alessio Bonetto, totalizzando oltre il 6,5%, va in consiglio. Malissimo “Mira che Cambia” la civica con la candidata Marilena Fusco, non ha superato il 2%. Poi il secondo turno e il cataclisma. In sala consiglio il 21 maggio all’arrivo dei primi dati qualcuno nel centrosinistra e soprattutto nello staff del sindaco è atterrito. Sezione per sezione arriva la valanga Maniero. L’ufficio comunicazione del sindaco, che era aperto fino a qualche minuto prima,

verso le 16,30 chiude temporaneamente. E’ il segnale della disfatta. Maniero vince in maniera massiccia a Mira Taglio, un po’ meno ad Oriago dove Carpinetti tiene. Sfonda a Dogaletto e Malcontenta a Marano e Gambarare. Alle 17,45 il dato è ufficiale. Mira come Parma. I vecchi, militanti del Pd sono increduli. E ora cosa succederà? Intanto subito dopo la vittoria il neo sindaco e il gruppo dei 15 consiglieri grillini di maggioranza (alcuni hanno 19 anni) hanno festeggiato prima con un brindisi in piazza dove qualcuno si è mascherato da Anonymus, poi con una pizza in compagnia. Il sindaco Alvise Maniero intanto la squadra di governo, almeno 4 dei 6 assessori previsti, l’aveva già annunciata dal palco di un comizio insieme a Beppe Grillo, che era tornato a Mira due giorni prima della chiusura della campagna elettorale. Ci saranno Michele Gatti, poliziotto assessore al bilancio (figlio dell’ex assessore al bilancio socialista Renzo Gatti). E poi Orietta Vanin insegnante alla Pubblica Istruzione e scuola e servizi sociali. Nicola Crivellari architetto, al turismo e cultura. Infine Luciano Claut architetto 54 anni all’Urbanistica e alla Viabilità.

Partiti tradizionali in minoranza

C

onsiglio comunale rivoluzionato a Mira. Il Movimento 5 Stelle in pratica governa con un monocolore senza alleanze. Come imposto dal “megafono“ del Movimento Beppe Grillo. In consiglio entrano 15 consiglieri di maggioranza del Movimento 5 Stelle. Si tratta di: Riccardo Barberini, Michele Pieran, Mauro Berti, Allen Biasiotto, Andrea Pesce, Elisa Boscaro, Serena Giuliato, Gino Biasiolo, Elisa Marchiori, Mauro Novello, Simone Bastianello, Melania Canova, Giuseppe Siffano, Luisa Mazzariol e Davide Morello. Una squadra di ragazzi alla prima esperienza politica, ma con tanto entusiasmo. Alcuni sono al liceo. All’opposizione ci finiscono tutti i partiti tradizionali e le liste civiche: ci sono 6 consiglieri del Pd: il sindaco uscente Michele Carpinetti e poi i consiglieri Renato Martin, Vilma Minotto, Gabriele Bolzoni, Francesco Sacco, Fabio Zaccarin Per il Pdl ci sarà l’assessore provinciale al lavoro Paolino D’Anna, Alessio Bonetto per “Noi per Mira”, e Mattia Donadel per il Movimento Mira Fuori del Comune. Non entrano in consiglio il candidato sindaco della Lega Nord Mario Borella, e Vanna Baldan per le liste “Gente di Mira” e “Insieme per Mira”. A.A.

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Argomento del mese 5 Campagna Lupia

o 5 Stelle, Maniero sindaco Le dichiarazioni Il neo sindaco Alvise Maniero dopo la vittoria

“Lavoro e ambiente le priorità” di Alessandro Abbadir

A

lvise Maniero, subito dopo aver saputo della notizia della vittoria, commenta a caldo la vittoria. “Ho vinto a Mira - ha detto davanti ad una selva di telecamere e giornalisti - perché il sistema di partiti che fin qui ha governato questa città, non ha dato risposta alle semplici istanze dei cittadini. Vogliamo dare una risposta importante, alle esigenze di Mira in modo chiaro e puntuale sentendo le esigenze di tutti. Maniero però subito dopo i festeggiamenti parla subito del lavoro da fare. Ci sono subito delle priorità dice e non le nasconde. “Da subito - dichiara - c’è da fare i conti con le emergenze rappresentate dai problemi sociali come il lavoro e la disoccupazione, e l’aiuto alle persone disabili. Vogliamo adottare un metodo partecipativo in ogni scelta che faremo. Al comune di Mira c’è del personale molto qualificato che sentiremo e di cui ci avvarremo per poter lavorare e far funzionare la macchina comunale. Macchina comunale che però dovrà essere razionalizzata. Si dovranno razionalizzare soprattutto le figure dirigenziali”. Infatti il giorno dopo l’elezione, lo stesso Maniero si è recato in municipio ed ha incontrato tutti i dirigenti dell’ente locale. Avrà bisogno di loro se vorrà procedere nella sua azione amministrativa. Ma intanto fa una promessa. “Sono intenzionato - dice – a non usare per nulla tutti i 3000 euro di stipendio che fin qui sono stati dati ai sindaci. Si è fissato un tetto con il Movimento di 2000- 2500 euro. Il resto sarà devoluto al comune o chi ne avrà più bisogno. Abbiamo preso voti dai cittadini comuni che vogliono prima di tutto un cambiamento culturale nella gestione degli enti che non sia più quello spartitorio classico dei partiti”. Fra le altre priorità che ha fin da subito sottolineato, c’è l’emergenza ecologica con 11 discariche presenti sul territorio e la questione della sanità.

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Sconfitta la Boscolo

Livieri trionfa e fa il bis C

ampagna Lupia, Livieri si riconferma e straccia le possibilità di ritorno del centrosinistra per altri 5 anni. Il sindaco uscente si conferma in controtendenza. Il centrosinistra con la candidata Pisana Boscolo aveva pensato che Livieri potesse perdere per il pesante fardello che era costituito dai partiti che lo appoggiavano e cioè da Pdl e Lega, ma il sindaco ha giocato una carta, quella personale e dell’impegno sul territorio, e alla fine ha vinto. Si è imposto con il 53,62% dei voti contro il 46,38 della Boscolo. Ma vediamo gli schieramenti e i numeri nel dettaglio. La lista per il “Bene comune“ che appoggiava il sindaco uscente, ha portato a casa 1.952 voti, su 3782 votanti. Contro si trovava il tecnico Arpav Pisana Boscolo, 48 anni, con la sua lista “Impegno e Solidarietà” e cioè Pd, Sel Udc, Idv, Socialisti, Fds. Lista che è uscita dalla urne con una sonora sconfitta e non è riuscita a riconquistare quella che era considerata una roccaforte rossa. Un comune che per 60 anni prima dell’arrivo di Livieri era sempre stato nelle mani del centrosinistra. Dal punto di vista della distribuzione del voto per la Boscolo si è rivelata una debacle la frazione di Lova, da sempre feudo di Livieri e anche a sorpresa Lughetto, frazione da sempre rossa che stavolta ha voltato le spalle al centrosinistra. Il capoluogo si è rivelato complessivamente pro-Livieri. In consiglio comunale siederanno perciò 10 consiglieri della lista per il” Bene comune” e tre di Impegno e Solidarietà. In quest’ultimo caso Pisana Boscolo, Mario Minozzi e Francesca Bressanin Dopo la pesante sconfitta elettorale del candidato sindaco Pisana Boscolo, nel centrosinistra si è aperta la resa dei conti. Guido Moressa ex sindaco del paese (per oltre un decennio) con il Pci-Ds e chiede l’azzeramento del Pd locale. “Il centrosinistra e il Pd - afferma Moressa - ha sbagliato tutto. Si sono fatti vivi con la gente solo da gennaio di quest’anno per chiedere i voti. In paese erano scomparsi dal giorno della sconfitta del sindaco Ds Angelo Ragazzo e cioè dal 2007. Hanno creduto che si potesse vincere con la forza dei simboli dei partiti. E logicamente hanno perso”. Ammette Pisana Boscolo: “Abbiamo sbagliato nel non calcolare la popolarità di Livieri - dice - che era di tipo personale ed andava ben oltre il valore dei partiti che lo sostengono cioè Pdl e Lega Nord. Bisogna ripartire dal territorio, agire riappropriandosi di piazze e frazioni e contrastando le azioni del centrodestra subito. Bisogna riaprire il dialogo con comunità come Lughetto e soprattutto Lova, feudo di consenso per Livieri. Sono pronta a farmi da parte per lasciare spazio ai giovani”. Intanto il sindaco Livieri, da poco ha nominato nuova giunta. La giunta è composta da quattro assessori di cui uno esterno (pescato fra i non eletti della lista per il Bene Comune). Vicesindaco è Andrea Tramonte con la delega all’Urbanistica e all’Edilizia privata. Gli assessori nominati poi sono Lionello Marcato con la delega ai Lavori pubblici e Ambiente, Alberto Natin con la delega alle Politiche sociali e alla Persona. Assessore esterno Linda Martinello con delega al Bilancio. Il sindaco si è tenuto le deleghe a Personale, Pubblica istruzione, Attività produttive e Turismo. Vengono coinvolti anche i consiglieri nominati e che non rientrano direttamente in giunta, dando loro un incarico in delega per seguire determinati settori. Ecco gli incarichi ai consiglieri comunali: il consigliere Diego Longhin sarà delegato a Sport, Cultura e rappresentante nella Consulta dello sport; Federico Onoranti sarà delegato all’Ecologia e Protezione civile; Michele Rampado alla Sicurezza idraulica, Viabilità e Sicurezza dei cittadini; Chiara A.A. Moressa alle Politiche della famiglia e Politiche giovanili.


6 Mira Salute Un gruppo di cittadini blocca l’installazione di un impianto

“Non vogliamo l’antenna” Il comune: “Il cimitero è un posto individuato da un piano ad hoc”

di Alessandro Abbadir

A

zione dei residenti contro l’installazione di antenne per la telefonia mobile ad Oriago di Mira. Il fatto è successo nelle scorse settimane, e ora la collocazione dell’impianto è stata bloccata per almeno un mese. Il posto contestato è l’interno del cimitero di Oriago. Qui a metà maggio, una decina di residenti ha bloccato i cantieri, fermato i lavori e provocato l’intervento di carabinieri e vigili urbani. Davanti al cantiere hanno appeso uno striscione. “No all’antenna a 50 metri da casa”. I residenti hanno capito che qualcosa stava succedendo, quando hanno visto i tecnici predisporre lo spazio per una gettata di cemento. Hanno aspettato che gli operai vadano a mangiare, e prima del ritorno si sono piazzati davanti all’ingresso dei cantieri impedendo agli operai stessi l’accesso. Il direttore dei lavori ha chiamato i vigili e i carabinieri, che sono giunti sul posto per alleggerire la tensione, ma alla fine la gettata di cemento non si è potuta fare. I residenti si sono rifiutati di andarsene se i lavori non fossero stati sospesi. “Non sapevamo nulla

In breve E’ morto Aldo Golfetto E’ morto all’età di 88 anni Aldo Golfetto lo storico co– titolare con la moglie Nives del panificio “Drago Nives”. Panificio produttore dal dopoguerra in poi, di pane e grissini e pane biscottato per tutta l’area del Nord Italia. Golfetto aveva anche una grande passione per la musica. Fin dalla gioventù è stato un ottimo saxofonista che si esibiva in diversi locali e rinomati teatri italiani e veneti.

Vandali nei parchi, chiesti controlli Atti vandalici a Mira nei parchi pubblici. A denunciare il fenomeno sono stati i residenti delle frazioni di Mira e Oriago. Sconosciuti si sono accaniti contro le panchine nei parchi pubblici Natura Allegra di Mira Porte e Gazzetta di Oriago. Hanno danneggiato i cestini dei rifiuti e sono state buttate bottiglie di birra dappertutto. La protesta dei residenti - hanno detto - che stava per esser montata una potente antenna per la telefonia mobile nel cimitero di Oriago. Non vogliamo vivere con quell’impianto a 50 metri da casa. Nelle case della zona ci sono bambini piccoli, e non sappiamo che effetti possano avere sulla salute questo tipo di emissioni. Questa antenna non deve sorgere”. Sul posto al momento del blitz dei residenti c’era la Polizia Municipale e una prima risposta arriva dal comandante dei vigili urbani Maurizio Rizzi. Rizzi sulle

responsabilità è chiaro. “Quell’antenna – spiega - è stata autorizzata da un piano, che è stato predisposto nel 2004, e che prevede dei punti all’interno di are pubbliche ad hoc, dove collocarle, per evitare la proliferazione in terreni privati. Sono stati scelti dei punti considerati meno sensibili per la popolazione e il cimitero di Oriago è uno di questi”. Il sindaco uscente Carpinetti ha promesso di incontrare i residenti e di parlarci insieme, ora lo farà il nuovo sindaco Alvise Maniero.

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Droga, è allarme giovani In Riviera del Brenta è allarme droga per giovani e minorenni. Il grido d’allarme arriva dalla direttrice della cooperativa Olivotti Monica Lazzaretto che gestisce la comunità di recupero per tossicodipendenti a Mira Taglio in via Nazionale. “Nel corso dell’ultimo anno – spiega Monica Lazzaretto – abbiamo accolto in comunità una quarantina di giovani fra i 18 e i 25 anni provenienti dalla Riviera”.

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ono partiti all’Ecomuseo “Le terre del Brenta” in villa Principe Pio a Mira Porte una serie di appuntamenti dal titolo “Incontri d’acqua” per realizzare un gemellaggio tra il Cadore e Riviera del Brenta. Il gemellaggio è stato ideato dal Centro Studi Riviera del Brenta, e la Magnifica Comunità del Cadore e Unione Ladina del Cadore de Medo e ha ricevuto il patrocinio del Comune di Mira del comune di Lozzo di Cadore, del Cai Veneto, del Cai Comitato Scientifico Veneto Friulano e Giuliano. All’Ecomuseo “Le Terre del Brenta” di Mira Porte si è presentata Francesca Larese Filon, presidente dell’Union Ladina del Cadore de Medo e rappresentante dei Ladini del Cadore, Comelico e Agordino, che è venuta a parlare de: Il Cadore tra terra e acqua. A Palazzo Pellegrini a Lozzo di Cadore (Bl) con Elisabetta Vulcano, presidente del Centro Studi Riviera del Brenta e direttrice dell’Ecomuseo “Le Terre del Brenta” si è parlato di: Riviera del Brenta: ideale prolungamento del Canal Grande. L’obbiettivo è firmare per giugno un protocollo che sancisca il gemellaggio fra i due comuni. Sono collegate anche due uscite sui territorio per i cadorini che vogliano scoprire le bellezze della Riviera del Brenta, una gita in Riviera per domenica 27 maggio 2012. Una giornata all’insegna dell’acqua e delle bellezze locali, attraverso la visita di un paio di ville patrizie, la visita all’Ecomuseo “Le Terre del Brenta”, la passeggiata guidata nel centro storico di Dolo, il tutto condito con la pausa pranzo in un ristorante con un menù tipico. Per i rivieraschi che vogliano scoprire le bellezze del Cadore, una gita alla scoperta delle “bellezze minori” domenica 10 giugno 2012. Una giornata, anche qui, all’insegna dell’acqua e delle bellezze locali, attraverso la visita al Museo del Cidolo di Perarolo di Cadore, alla Roggia dei Mulini di Lozzo di Cadore, e al Museo della Latteria senza dimenticare la sosta per assaporare il pranzo in un ristorante con un menù tipico. A.A.


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8 Mira L’Intervento

Territorio

Oltre l’antipolitica

Urbanistica Il Movimento “Mira fuori del comune“ fa un censimento

Stop ai quartieri fantasma di Alessandro Abbadir

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Le case sfitte alla fine del 2011 sono 937. Il Pat di Mira prevede fino al 2020 altre 653 unità

ase fantasma a Mira ce ne sono parecchie e sono aumentate con la crisi, ma il Pat ne prevede ancora di nuove. Vediamo i numeri. Le case sfitte alla fine del 2011 sono 937. Il Pat di Mira calcola che da oggi al 2020 il numero delle famiglie miresi cresca di altre 653 unità, lasciando ancora 284 vuote. Queste case sfitte coprirebbero il fabbisogno del Comune per altri 4 anni. Questo poi senza considerare gli oltre 7 ettari di terreno impegnati da nuovi cantieri sparsi in tutto il territorio che dovrebbero portare alla realizzazione di 300 abitazioni. A lanciare l’appello sono stati gli esponenti della lista “Mira Fuori del comune“ in campagna elettorale toccando però un tema molto sentito dalla popolazione mirese che convive da anni con quartieri fantasma inutili e privi di servizi, e sempre in espansione. “Nonostante l’eccesso di offerta abitativa il Piano di Assetto Territoriale proposto dall’Amministrazione uscente – spiega l’esponente di “Mira Fuori del Comune” Mattia Donadel – il Pat prevede altri 395.000 mq di residenziale (circa 2100 nuovi alloggi), e 200.000 mq di aree destinate a commerciale produttivo. E questa sarebbe pianificazione?”. Donadel va nel dettaglio. “Con queste superfici indiane che a quelle naturali”. Donadel conclude: previste hanno superato la Superficie Agricola Utiliz- “Mira Fuori del Comune proporrà di azzerare queste zabile, pari a 50,5 ettari in Comune di Mira” sotto- volumetrie nel nuovo Pat, riconfermando il nostro linea l’esponente di Mira Fuori no deciso alla svendita del terdel Comune. “Bisogna fermare 200.000 mq ritorio in cambio di elemosine questa cementificazione ma- di aree sono da parte delle lobby edilizie. scherata – dice Donadel in una destinate a A chi vogliamo lasciare queste nota stampa – che consuma commerciale case? Ai fantasmi?”. E proprio tanto suolo quanto Veneto City, produttivo le case vuote e i fantasmi sono e che viene proposta senza un tema video di “Mira Fuori adeguamenti infra-strutturali basati, che considera del Comune” visibile sul canale youtube infomiil terreno agricolo ancora terreno di conquista per ra2030. Da parte sua l’amministrazione uscente ha la speculazione immobiliare e relega gli agricoltori tentato di difendersi. “Nel Pat – ha detto Michele in riserve, che assomigliano sempre di più a quelle Carpinetti, sindaco uscente – abbiamo mantenuto

Progetti

A

Un cantiere edile a Mira

inalterata la superficie dedicata all’agricoltura e cioè 3700 ettari. Quello che “Mira Fuori del comune” denuncia è il risultato del vecchio Prg. Un Prg che è stato fatto nei primi anni 90, e con delle successive varianti. Va incentivato il recupero dell’esistente al posto delle nuove edificazioni selvagge”. Insomma il sindaco uscente ha fatto capire che come amministrazione la sua, dal 2007 al 2012 ha sempre cercato di preservare le aree verdi e le aree agricole e bloccare le espansioni cementificatorie. La questione dello sviluppo sostenibile e delle energie rinnovabili è stata una costante per tutta la campagna elettorale a Mira, e tutti i partiti e movimenti e liste civiche si sono fatti portavoce di questo disagio.

di Marco Almagisti * segue da pag.

Avendo implicazioni ulteriori rispetto alla singola scadenza elettorale, queste indicazioni meritano di essere analizzate nel dettaglio. Una rispettabile corrente di pensiero ha sostenuto a lungo la tesi dell’astensione come appagamento, identificando nell’astensione un comportamento di cittadini “soddisfatti di come vanno le cose”. Nell’Italia del 2012 di appagamento se ne trova ben poco. Si vedono accumulati gli effetti di due diverse crisi: oltre alla crisi economica che funesta l’intero Occidente, nel nostro paese si aggiunge l’effetto della crisi politica. I dati dei sondaggi evidenziano una fiducia dei cittadini italiani verso il sistema dei partiti inferiore al 4% e alle ultime amministrative l’astensione è cresciuta di ben sette punti percentuali. In tale contesto, anziché alimentare un serio dibattito su come riformare il sistema partitico e riconquistare la fiducia dei cittadini, i partiti maggiori preferiscono imboccare quella scorciatoia cognitiva che consiste nel definire quale “antipolitica” qualsiasi forma di soggettività germogliata al di fuori dei loro confini. Questa è l’etichetta sovente attribuita al Movimento Cinque Stelle. Eppure, le prime ricerche dedicate a tale movimento mostrano una realtà vivace e sfaccettata: dietro a Beppe Grillo, figura che garantisce un collante nazionale e occasioni di visibilità mediatica, vi sono in molti contesti candidati scelti su base locale legati a profili specifici. Alcuni di essi provengono dalle mobilitazioni referendarie vittoriose della scorsa primavera che hanno rappresentato una svolta nella politica italiana ed accelerato il declino del berlusconismo. Sovente tali candidati sono sorretti da una fitta rete di relazioni con gli attori sociali e da un livello di fiducia difficile da conseguire per i politici dei partiti tradizionali. È il caso del primo sindaco ottenuto dal Movimento Cinque Stelle: Roberto Castiglion, ingegnere informatico trentunenne, che ha ottenuto il 35,2% nel comune di Sarego (in provincia di Vicenza), proprio laddove la Lega aveva deciso di collocare il c.d. “Parlamento padano”. Anziché rinchiudere tali esperienze nell’etichetta di “antipolitica” sarà interessante analizzare il comportamento degli esponenti del Movimento Cinque Stelle cui saranno attribuire responsabilità istituzionali, ossia comprendere quali scelte di politica pubblica compieranno, quali rapporti istituiranno con i cittadini e gli altri soggetti politici e, non va dimenticato, con il vulcanico mattatore genovese, finora indiscussa forza centripeta dell’intero Movimento. Soprattutto, sarà interessante studiare quale struttura saprà darsi il Movimento per consolidare tali risultati, dal momento che, al fine di dare continuità alla propria presenza politica, alcuni gradi di istituzionalizzazione si riveleranno indispensabili. *Docente di Scienza politica presso l’Università di Padova

Sul Naviglio

AL VIA LE PISTE CICLABILI

pprovata in provincia delibera relativa alla progettazione preliminare dell’intervento denominato “PSR per il Veneto 2007-2013, Asse 4, Leader Misura 313, Incentivazione delle attività turistiche” Azione 1. Si tratta di itinerari che riguardano la realizzazione di un “Percorso ciclabile collegato al Naviglio del Brenta”. Per il progetto saranno investiti 633 mila euro, dei quali 380 mila derivanti dal finanziamento del Fondo europeo agricolo e 253

mila euro da parte della Provincia. Sarà realizzato un percorso di collegamento con l’itinerario Rev (Rete escursionistica veneta) Naviglio del Brenta, mediante un percorso già esistente a Campagna Lupia, per ampliare la rete ciclabile con l’entroterra veneziano verso Chioggia. Il progetto prevede inoltre altri tre interventi: una passerella ciclopedonale a Porto Menai nel Comune di Mira; la sistemazione di un percorso ciclabile a Mira e Campagna Lupia, e l’installazione e

1

quindi il potenziamento della cartellonistica turistica. L’assessore Prataviera: “La Provincia sta realizzando l’impegno per il potenziamento delle piste ciclabili e dei percorsi ciclopedonali”. La presidente Zaccariotto: “Proseguiamo con il programma di ampliamento dell’offerta turistica, per proporre la conoscenza del territorio attraversato dai fiumi, in linea con le nuove proposte turistiche coniugate all’ambiente e alla sostenibilitá”. S.H. Una pista ciclabile


Mira 9 Occupazione Sviluppi dall’incontro al Ministero a Roma

Pansac, ecco il bando I sindacati: ”Servono piani finanziari seri per contrastare possibili speculazioni” di Alessandro Abbadir

Q

uestione lavoro a Mira, sulla vicenda della Nuova Pansac, sembra aprirsi uno spiraglio, almeno da quanto è emerso dall’ultima riunione al Ministero dello Sviluppo Economico che si è tenuta a Roma nelle scorse settimane. Entro giugno, infatti, partirà per la Pansac International il Bando Internazionale di Gara per la vendita della società. A comunicarlo alle parti sociali (istituzioni e sindacati) è stato direttamente il commissario straordinario l’avvocato Marco Cappelletto. Ma vediamo nel dettaglio le prospettive per questa storica attività

Focus

mirese. L’avvocato Cappelletto ha diviso in due l’analisi, esaminando da una parte i dati economici e occupazionali del gruppo, e dall’altra la procedura. Attualmente vi sono 7 linee in marcia a Mira, 8 a Ravenna, 4 a Marghera e 2 a Zingonia con circa 230 lavoratori impiegati su un totale di 716. Le linee funzionanti prima della crisi solo a Mira erano 43. Anche i sindacati dicono la loro e precisano le posizioni dopo l’incontro. ”Per quanto concerne la procedura – spiega il segretario provinciale della Femca Cisl Massimo Meneghetti in una nota – il Commis-

sario Cappelletto ha ribadito che si è in fase di nomina del comitato di sorveglianza che, dopo il suo insediamento, dovrà approvare il programma di amministrazione straordinario”. Non si possono però fare i nomi di chi potrebbe essere interessato all’acquisto della fabbrica. Capelletto ha spiegato che non è possibile divulgare chi siano i soggetti, che fino ad ora hanno manifestato interesse all’acquisto dell’azienda, anche per volontà di segretezza degli stessi. Si è però di fronte ad una fase decisiva. Nelle prossime settimane il commissario perizierà il patrimonio

CONSEGNATE LE COSTITUZIONI AI BAMBINI

S

ala Consiglio stracolma nelle scorse settimane per ospitare i ragazzi di quinta elementare del primo Circolo Didattico delle scuole Mira Porte, Mira Taglio e Marano e della Paritaria “San Pio X” di Mira. Ad essi il sindaco Michele Carpinetti uscente e il presidente del Consiglio Comunale uscente

Una delle proteste degli operai della Nuova Pansac della Pansac per far partire entro giugno il “Bando Internazionale di Gara”, come previsto dalle normative vigenti. “I tempi per l’avvio del Bando – ha ribadito la Femca Cisl – devono essere accelerati. Abbiamo anche confermato la necessità di privilegiare quelle offerte che salvaguarderanno la massima occupazione e che saranno accompagnate da piani industriali e finanziari seri e credibili, per contrastare così possibili tenta-

Fabio Zaccarin hanno consegnato una copia della Costituzione italiana. L’iniziativa è stata voluta congiuntamente dal Comune e dalla Direzione Didattica, inserita in un progetto che ormai si protrae da qualche anno. Sono state illustrate con parole efficaci, il significato e l’intatto valore della Costituzione scritta sessant’anni fa, “unica tra le Carte fondamentali europee – hanno detto – che guarda più al futuro che al presente e al passato”. “Nella Costituzione – hanno dichiarato gli ammini-

tivi di speculazione immobiliare o interessi non prettamente industriali”. Il commissario ha deciso di accogliere tutte queste richieste. Le offerte che saranno fatte, saranno accompagnate da delle cauzioni ad hoc. Il tavolo di consultazione al Ministero dello Sviluppo Economico sarà riconvocato a Roma per metà giugno, quando si farà il punto della situazione per il futuro della Pansac International.

stratori – sono riconosciuti i diritti fondamentali di ognuno di noi, tra cui anche quello allo studio, che non è solo un dovere ma un vero e proprio diritto, perché solo se istruiti e informati potremo giudicare e scegliere con competenza sulle questioni che riguardano il nostro futuro”. Al termine dell’incontro gli alunni della scuola “Leopardi” di Mira Porte hanno donato al Sindaco un volume con una loro attenta ricerca sulla Costituzione. A.A.


10 Campolongo Cultura della legalità Decisione delle associazioni organizzatrici

Premio Pavesi alla scuola dilaniata Proposto un gemellaggio con l’istituto colpito dalla bomba

di Alessandro Abbadir

I

l terzo premio della terza edizione del concorso letterario Cristina Pavesi è stato devoluto dalle associazioni organizzatrici, alla scuola “Morvillo Falcone” di Brindisi oggetto di un attentato a metà maggio in cui è morta la studentessa sedicenne Melissa Bassi. A spiegarlo è Oriana Boldrin della segreteria organizzativa del premio. “La segreteria organizzativa del premio intitolato a Cristina Pavesi a Campolongo Maggiore - spiega la Boldrin - dopo aver sentito le notizie dal telegiornale che arrivavano da Brindisi, ha deciso d’ufficio di donare il 3° premio consistente in un plico di libri sulla legalità offerto per l’occasione dalla casa editrice milanese Chiarelettere che co-sponsorizza il concorso, alla scuola, di Brindisi”. Le associazioni di Campolongo trovano delle analogie tra la morte di Cristina e quella della studentessa brindisina Melissa Bassi. “Cristina - spiegano - stava tornando dall’Università di Padova e la deflagrazione dell’attentato al treno portavalori a Barbariga di Vigonza l’ha uccisa, Melissa stava andando a scuola e la deflagrazione della

Furti in giardini e garage Furti nei garage e negli appartamenti a Mira, Pianiga e Campolongo Maggiore nelle scorse settimane. Biciclette e attrezzi da giardino sono stati portati via in via Rovine, la strada che collega la frazione di Bojon di Campolongo Maggiore a quella di Premaore di Camponogara. I carabinieri in Riviera proseguono i controlli sul territorio per prevenire il crimine.

Muore a 47 anni per leucemia

Il luogo dell’attentato bomba le ha tolto la vita”. Oriana Boldrin afferma con durezza che “quando la violenza colpisce la scuola significa che teme la cultura della legalità, e quindi non dobbiamo mai abbassare la guardia, qui a Campolongo da 10 anni proponiamo cultura della legalità, da oggi noi adulti dobbiamo iniziare a riflettere perchè i ragazzi non possono andare a scuola, luogo di cultura per eccellenza e morire. Chiediamo allo Stato giustizia con La G maiuscola, perché a qualsiasi genitore o insegnate, o persona di buon senso fa venire i brividi vedere i quaderni

ECONOMIA Cmev. Fotovoltaico e biomasse

25 ANNI DI STORIA E IL DOMANI SULL’INNOVAZIONE

L’azienda a Bojon di Campolongo Maggiore

“L

In breve

a nuova sfida: biomassa e fotovoltaico, la cooperazione punta sull’innovazione”. La Cmev di Campolongo Maggiore ha festeggiato oggi i suoi primi 25 anni e ha lanciato la sfida delle produzioni a biomassa e degli impianti fotovoltaici, a testimoniare che la cooperazione non lavora in ambiti marginali ma punta sull’innovazione. Del resto la storia della società cooperativa montaggi elettrostrumentali veneta ne è la conferma. L’azienda poi sottolinea come non voglia in alcun modo alimentare il circuito delle gare al massimo ribasso che hanno contraddistinto sempre più, il mondo produttivo e gli appalti pubblici. Ma vediamo nel dettaglio la storia della società. La Cmev ha cominciato nel 1987 ed è nata dalle ceneri del vecchio gruppo Cncv. La politica è sempre stata quella di uno sviluppo di nicchia

e i libri dei ragazzi tra le macchie di sangue sull’asfalto”. Sulla vicenda interviene poi anche l’Auser del paese. “Proporremo dopo di oggi - afferma Luciano Silvestri di Auser associazione copromotrice del concorso Pavesi - all’amministrazione comunale di Campolongo un gemellaggio con questa scuola, chiediamo a tutti gli adulti d’Italia di battere un colpo, non si può assolutamente accettare in un paese civile, che oggetto di attentato possano essere ragazzi indifesi, che si recano a studiare con profitto.”

La cooperativa lavora con grandi gruppi industriali come l’Enel, la Sapio e l’Arkema

verso l’alta professionalità che col tempo ha fatto della Cmev, una società partner dei più grandi Gruppi industriali che lavorano in Veneto come l’Enel, la Sapio e l’Arkema. La cooperativa, infatti, si occupa principalmente di progettazione, costruzione e produzione di impianti elettrici e elettronici, di strumentazione, impianti pneumatici, impianti di protezione incendio, di sistemi di analisi ambientale e gascromatografiche, oltre che essere service tecnologico per grandi sistemi di produzione industriale. La parte dell’attività riguardante l’assistenza alla produzione, è stata consolidata e ha portato la Cmev ad avere contratti con Eni, ma anche con l’Aps di Padova. “La nostra è una attività di nicchia, ma di alto valore – dice il presidente Tiziano Venturini, che è anche vicepresidente di Confcooperative Venezia –. Adesso stiamo cercando di espanderci nel mondo agricolo con la produzione a biomassa, tanto che è consolidato un rapporto con l’ex Eridania Coprobi, e negli impianti fotovoltaici per i quali siamo specializzati nella produzione, installazione e avvio. Il nostro obiettivo è quello di diventare partner dei produttori”. É questa la nuova frontiera della Cmev, superare il meccanismo delle continue gare all’appalto, e diventare partner di produzione: l’azienda si occupa del core business, e la cooperativa risolve tutti i problemi del mantenimento degli impianti. “Auspichiamo che finisca il vecchio gioco al massacro dei massimi ribassi, che mettono al repentaglio qualità, sicurezza e ambiente, facendo apparire le nostre cooperative come la nuova frontiera dello sfruttamento della manodopera – precisa Venturini. Noi puntiamo alla giusta remunerazione per il lavoro svolto, evitando aperture di gara a tutto il sistema Italia, che portano spesso alla concorrenza con aziende che offrono prezzi bassi ma non garantiscono qualità, sicurezza e ambiente”. Insomma, quasi a sottolineare in occasione delle nozze d’argento che un altro tipo di procedure economiche sono possibili. S.H.

Muore a 47 anni stroncato da una leucemia. È questa la tragica fine di Davide Zornetta (nella foto), residente da un anno a Bojon di Campolongo Maggiore ma originario di Ca’ Sabbioni nel comune di Venezia. Per tanti anni aveva abitato nella casa dei genitori in via Don Gedeone Zorzi. La notizia della sua morte ha sconvolto tutto il rione.

Brentan, fissato il processo Processo tra meno di un mese per Lino Brentan: a celebrarlo, con rito abbreviato come hanno voluto i suoi difensori (gli avvocati Giovanni Molin e Stefano Mirate), sarà il giudice veneziano Roberta Marchiori. Si svolgerà in una giornata, il 14 giugno: parleranno il pubblico ministero Stefano Ancillotto, che ha svolto le indagini e che ne chiederà la condanna, e i due difensori, che si batteranno per l’assoluzione.

RICORRENZA “LA MADONNA DELLA SFIDA” La chiesa San Luca Evangelista a Venezia e sotto il vice sindaco Andrea Zampieri

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d aprile alla Chiesa di San Luca Evangelista a Venezia – San Marco 4042, è stata celebrata la solenne funzione religiosa per la tradizionale ricorrenza della “Madonna della Sfida”. Nel corso della cerimonia patrocinata anche dal Comune di Campolongo Maggiore, sono stati ricordati coloro che sono caduti nell’adempimento dei propri doveri istituzionali di tutela dell’ordine pubblico, della legalità e della dignità umana e le vittime del terrorismo. La giornata non è un ricordo di qualcosa di passato, è una lezione di legalità e difesa della propria patria anche per chi negli anni tristemente noti come “anni di piombo” non era ancora nato. “Oggi, la funzione di una giornata della memoria sul terrorismo, promossa con unanime convergenza politica – ha detto il vicesindaco di Campolongo Andrea Zampieri – deve dunque essere il segnale della volontà comune di invitare i giovani, ad una riflessione attenta sulla storia più prossima ai nostri giorni, e per questo serve una coscienza civile che onori chi si è sacrificato per la tutela della legalità e dell’ordine pubblico”. Insomma, un segnale importante dato dal comune di Campolongo nella vicinanza alle forze dell’ordine, e chi ha perso la vita per la legalità. A.A.


Pagina a cura dell’amministrazione comunale

Firmati gli elaborati del pat di campolongo maggiore

Si sta procedendo a passo spedito nel lungo e complesso percorso che porterà all’approvazione del nuovo strumento urbanistico del Comune di Campolongo Maggiore, denominato Piano di Assetto del Territorio (PAT), che deve essere adottato da tutti i comuni in forza della Legge urbanistica Regionale n. 11/2004. Lunedì 23 aprile presso la Provincia di Venezia c’è stata la firma congiunta del Sindaco di Campolongo Maggiore Alessandro Campalto, e del Vice Presidente della Provincia Mario Dalla Tor sugli elaborati che precedono l’adozione del Pat (Piano di Assetto del Territorio) da parte del Consiglio comunale di Campolongo. E’, infatti, la Provincia, in base alla citata Legge Regionale, ad

avere la competenza istruttoria sui piani comunali, vale a dire il compito di verificarne la coerenza con gli strumenti di pianificazione regionale e provinciale. Con l’apposizione delle firme del Sindaco e del Vice Presidente, si chiude dunque la fase istruttoria sovra comunale e viene suggellato l’accordo tra i due enti, che in questo modo manifestano identica valutazione sullo strumento urbanistico del Comune di Campolongo Maggiore. I due enti hanno scelto la strada della concertazione e della co-pianificazione, prevista dalla stessa legge urbanistica regionale, accorciando così i tempi di esame degli elaborati del piano. I tempi celeri stanno a sottolineare il positivo rapporto di collaborazione istituzionale tra Provincia e Comune, che ha consentito un lavoro proficuo e un prodotto finale di qualità. Rimane l’adozione del piano in Consiglio comunale, alla quale seguirà il periodo riservato alle eventuali osservazioni e alle risposte a queste osservazioni. Questo porterà a concludere il cammino, con la approvazione definitiva del Pat, che è prevedibile possa avvenire entro la

fine del 2012. “E’ un passo importante prima dell’adozione del Pat in Consiglio comunale, ha commentato il sindaco Alessandro Campalto. Si è trattato di un buon lavoro portato avanti tra Provincia e Comune condividendo gli stessi obiettivi, in primis di fare un disegno del futuro del territorio orientato più sulla qualità che sulla quantità. I nuovi insediamenti, infatti, saranno realizzati seguendo una tipologia di alta qualità e rispetto ambientale. Nei centri si punterà soprattutto sulla riqualificazione dell’esistente. E, proprio in tema di ambiente, partendo dall’asse del fiume Brenta, che oggi divide in due il territorio, si pensa alla creazione di un grande parco naturale agricolo come importante punto di riferimento. Non dimentichiamo che lo slogan di questo Pat è “Paesaggi del Brenta”.” Una tappa importante di un lungo e impegnativo percorso, che evidenzia l’ottimo livello di collaborazione tra la Provincia ed il Comune, due Enti che hanno co-pianificato con l’obiettivo di migliorare la proposta contenuta nel Piano”, ha sottolineato l’assessore Giancarlo Fanton.

il bilancio di preVisione 2012 Dopo ben 4 incontri con la cittadinanza avvenuti in tutte le frazioni del comune, dove l’amministrazione ha condiviso con i cittadini delle decisioni non facili, il Consiglio Comunale di Campolongo Maggiore si accinge ad approvare il bilancio di previsione 2012. Dal 2001 al 2010 il comune ha visto un taglio progressivo dei trasferimenti statali di 280.000 Euro, fronteggiato attraverso un capillare lavoro di contenimento della spesa, e introiti straordinari da sanzioni codice della strada. Ma negli ultimi due anni i tagli sono stati ben più massicci. Tra le finanziarie del governo Berlusconi (DL 78/2010) e il DL 201/2011 “Salva-Italia” varato dal governo Monti, arriviamo ad una riduzione di oltre 650.000 Euro tra il 2011 e il 2012, oltre ad un ulteriore inasprimento del patto di stabilità che limita fortemente gli investimenti in nuove opere. In sintesi, l’entità dei nuovi tagli pesa nelle casse comunali oltre il doppio rispetto al decennio precedente. A fronte di questa grave penuria di risorse, in un momento di estrema crisi con ricadute profonde anche nel nostro territorio, lo stato “impone” al comune lo strumento

della leva fiscale. In pratica il governo con una mano toglie risorse e con l’altra consente l’applicazione dell’IMU e dell’IRPEF, canali che il comune sarà perciò costretto a utilizzare. Campolongo, come tantissimi altri comuni italiani, sarà dunque indotto a richieder ai propri cittadini una nuova imposta per sostenere il debito pubblico generale, senza che ciò comporti un centesimo in più per le nostre casse. Lo faremo per far vivere i servizi essenziali nella vita delle nostre comunità, dagli asili, alle scuole primarie, dalla mensa al trasporto, per sostenere i servizi sociali e per le famiglie già colpite da diffuse situazioni di difficoltà. L’obiettivo dell’amministrazione è però quello di operare secondo principi di proporzionalità ed equità, sia sul prelievo fiscale, sia nell’erogazione dei servizi. Sul primo saranno applicate delle esenzioni: i redditi più bassi avranno aliquote agevolate. Sui servizi a domanda individuale, sarà attuata una diversificazione delle tariffe: è corretto che in un periodo di difficoltà chi “ha di più” contribuisca maggiormente ai bisogni della collettività. Sebbene molti risparmi siano già stati attuati nei

IMU 2012. Le cose che bisogna sapere

IMU 2012: la prima scadenza per il versamento dell’acconto della nuova imposta è prevista per il 18 giugno 2012 (il 16 cade di sabato). La prima rata sarà calcolata applicando l’aliquota base del 4 per mille sulla prima casa e del 7,6 per mille sugli altri immobili e terreni, a prescindere da quanto stabilito dai Comuni e si dovrà utilizzare esclusivamente il modello F24 per effettuare il versamento. Per il 2012 l’IMU sull’abitazione principale e pertinenze (una sola per ognuna delle categorie catastali C2, C6, C7) si potrà pagare in due rate del 50%, oppure in tre rate pari al 33,33% dell’imposta complessiva. La detrazione sulla prima casa, pari a € 200, sarà unica per ogni nucleo familiare e verrà concessa soltanto in presenza dei requisiti di dimora abituale e residenza anagrafica del possessore e dei suoi familiari. Per ogni figlio residente e di età inferiore ai 26 anni compiuti è concessa una ulteriore detrazione di € 50, fino a un massimo di € 400. Per i coniugi separati, varrà il diritto di abitazione, cioè l’imposta graverà sul coniuge che abita nella casa coniugale assegnatagli dal giudice. L’ultima rata (scadente il 16 dicembre) rappresenterà il conguaglio di quanto complessivamente dovuto e sarà calcolata in base alle aliquote decise dai Comuni entro il 30 settembre 2012. Entro il 10 dicembre 2012, il Governo potrà imporre ulteriori ritocchi alle aliquote. Per informazioni è possibile chiamare l’Ufficio Tributi del Comune di Campolongo Maggiore, ai numeri 0495849128 oppure 0495849129.

bilanci di questi anni, l’amministrazione farà la sua parte nel contenimento della spesa. Prima di tutto procedendo ad un risparmio nei consumi energetici dell’ente, attraverso spegnimenti programmati e sostituendo i vecchi corpi illuminanti con lampade nuove a basso consumo. Contemporaneamente sarà avviato un percorso di rinnovo dei servizi locali. L’idea è ricercare alternative, come ad esempio il car sharing per il trasporto scolastico, con il coinvolgimento delle scuole e delle associazioni, ricercando la disponibilità di genitori e anziani. Un’altra prospettiva è l’associazione con altri comuni, nella gestione di alcune attività come, ad esempio, la polizia municipale. In sintesi, la sfida nei prossimi anni sarà di ripensare assieme i servizi locali, mantenendoli nella qualità, ma facendoli costare meno. Anche sul fronte degli investimenti i programmi dell’amministrazione sono ambiziosi e orientati prevalentemente alla sicurezza e manutenzione del patrimonio comunale. Innanzitutto portare a compimento la realizzazione della nuova scuola elementare nel capoluogo, un opera importante già discussa e progettata, ma che vedrà coinvolta questa amministrazione nella sua effettiva realizzazione. Contemporaneamente si sono programmati per il prossimo triennio investimenti per 860.000 Euro. In questo caso ci si è concentrati sulle priorità: opere per sicurezza idraulica del territorio proseguendo nell’attuazione del piano delle acque comunale, interventi sulla viabilità e interventi sulla pubblica illuminazione volti a introdurre dispositivi per contenimento dei consumi energetici. Rispetto al passato, dove le opere erano finanziate attraverso i mutui, l’amministrazione realizzerà questi interventi con entrate derivanti da oneri di urbanizzazione e da alienazioni (vendita di beni di proprietà comunale). Questa è una scelta obbligata, sia per rispettare il vincolo del patto di stabilità, che per rientrare nei nuovi limiti d’indebitamento previsti dalla legge, considerando che il nostro comune si colloca al di sopra di questi, avendo in passato contratto numerosi prestiti.

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12 Campagnia Lupia Ambiente Nell’area sud della Riviera è emergenza

Volpi e nutrie, flagelli per gli agricoltori di Alessandro Abbadir

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olpi e nutrie, si riaffacciano nella zona sud della Riviera del Brenta lo spettro di animali che sono l’incubo degli agricoltori. Nelle scorse settimane a lanciare l’allarme erano state le associazioni di categoria alle autorità provinciali e comunali dell’area. Sono state colpite alcune aziende agricole dei comuni di Campagna Lupia, Campolongo Maggiore, Vigonovo e Camponogara. Con il ritorno del bel tempo, gli animali che da qualche tempo si riproducono con facilità in queste zone, hanno razziato diversi pollai facendo strage di animali. “Il problema volpi – hanno spiegato Paolo Capuzzo Coldiretti e Silvano Borile responsabile Cia del comprensorio – nell’area sud della Riviera si sta facendo sempre più acuto. Le volpi, se lasciate in libertà, si riproducono velocemente e assaltano pollai e allevamenti di conigli e tacchini. Bisognerebbe limitarne il numero”. Anche il sindaco di Campagna Lupia Fabio Livieri è convinto che bisogna far intervenire le guardie provinciali preposte al contenimento del numero degli animali, o organizzare una loro caccia per limitarne la riproduzione per evitare danni alle colture e soprattutto a pollai. “Le volpi – dice Livieri – si stanno diffondendo sempre più nel nostro territorio. Recentemente hanno razziato diversi pollai, provocando danni per centinaia di euro a incursione. Ogni volta uccidono una decina di polli. Chiediamo perciò l’intervento della polizia provinciale. Persiste anche il problema delle nutrie che, però, a differenza delle volpi sono erbivori e producono

Il sindaco Fabio Livieri: ”Serve l’aiuto della polizia provinciale per limitarne il numero”

Il numero delle volpi si fa di anno in anno più consistente

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Stragi di polli si sono verificate anche a Cinto Maggiore nel Veneto orientale forti danni alle colture e alle arginature dei canali come il Novissimo”. Ma la questione volpi non riguarda solo il comune di Campagna Lupia. Nel Veneto orientale ad esempio a Cinto Maggiore le volpi hanno ucciso trenta polli, tutti oltre i tre chili di peso, uccisi e sbranati, una decina lasciati sul terreno, mentre la maggior parte sono stati portati via dalle bestie affamate che hanno lasciato numerose orme sul terreno, a significare che il branco era abbastanza numeroso. Neanche però le squadre di cacciatori e guardiacaccia, che si erano trovati proprio nel Veneto Orientale per, per stanare e uccidere le volpi che erano state avvistate, diversi mesi fa, erano riuscite a risolvere il problema. Per dare una seria caccia alla volpe servono decine di cani. Senza un’azione seria di caccia, le volpi sono rimaste in quella zona particolarmente ricca di rifugi offerti da case abbandonate o da

anfratti lungo la riva del fiume. Il problema è che nessun ente risarcisce i danni causati dalle volpi nei pollai di privati, a meno che non si tratti di un’azienda agricola come in questo caso, che sia però in possesso del permesso per l’allevamento di animali da cortile. Resta perciò da arrangiarsi come si può, contro questo antico flagello dei pollai in fase di espansione.

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este che passione a Campagna Lupia. Tre sono quelle che hanno caratterizzato il capoluogo e le due frazioni. Si è partiti con quella di Lova dove è stata organizzata la “Festa dello Sport”. Un evento promosso dalla parrocchia che ha visto la partecipazione di circa 5 mila persone. Fra i motivi di richiamo c’era il Museo dei Mestieri della Laguna alle ex scuole elementari. Un’altra festa che è andata a gonfie vele è stata la “Notte bianca” di Campagna Lupia. I negozi del centro del capoluogo sono rimasti aperti fino ad oltre mezzanotte, accogliendo tanti curiosi e cittadini. Non è andata bene invece “la Festa di Primavera” annullata a causa delle avverse condizioni meteo. Infine un gran successo l’ha ottenuto la festa della famiglia organizzata dall’associazione Pro Lughetto. Sono state fatte nell’occasione escursioni e giochi per bambini oltre che a stand gastronomici e a ballo liscio di sera. A.A.



14 Camponogara Educazione civica Lamentele per la scarsa attenzione dei proprietari di animali

“I cani sporcano dappertutto” Il comune: “Creeremo zone riservate agli amici a quattro zampe”

di Roberta Pasqualetto

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l migliore amico dell’uomo sta creando dei problemi igienici importanti al comune di Camponogara. I cittadini proprietari di cani, quando portano a passaggio i loro amici, non sempre si preoccupano di raccogliere i “ricordini” che lasciano sul territorio. La norma per i proprietari di cani è di pubblica conoscenza: oltre alla museruola, ci si deve munire di sacchetti e paletta per raccogliere gli escrementi dei cani. Ma non tutti i cittadini si dimostrano civili nel rispettare queste normative che hanno lo scopo di mantenere pulito il territorio pubblico e di comune utilizzo. L’assessore ai lavori pubblici di Camponogara –, Paolo Nardo –, si rivolge direttamente ai cittadini per risolvere civilmente il problema delle deiezioni dei cani. “Il problema, oltre che igienico, sta diventando sociale e divide due fazioni: tra chi porta fuori il cane e chi non sopporta le deiezioni canine e poco anche i proprietari dei cani; ormai le lamentele e le denuncie diventano sempre più frequenti”. Non tutti sono contro i cani e alcuni li difendono così: “io raccolgo sempre lo sporco”; “non è giusto trattarci tutti come dei maleducati”; “è difficile ragionare con chi non ama gli animali”; “per molti di noi il cane

Un cane nel parco

è un vero amico”; “viste le cicche per terra, perché non vietiamo a tutti di fumare?”. Ovviamente è difficile prendere le parti di una fazione o dell’altra, ma il problema è concreto, e gli escrementi sono troppi per far finta che non creano un disagio, inoltre non è giusto che i bambini debbano giocare dove ci sono escrementi considerando anche i rischi igienici che comporta il contatto diretto. “Come amministrazione abbiamo pensato di istituire zone riservate esclusivamente ai cani – dice l’assessore Nardo – purtroppo le finanze locali non permettono di fare molto ma, per iniziare, abbiamo individuato un’area a Camponogara, vicino al campo

da tennis, che sarà idoneamente recintata, grazie anche all’apporto di alcuni volontari, e destinata allo sgambettamento dei cani, che non potranno più accedere al parco Parolini. Una seconda area sarà individuata a Prozzolo e una a Calcroci”. Inoltre, la polizia municipale è stata sensibilizzata a far desistere chi viola le norme dei parchi pubblici introducendo cani, con o senza museruola, è indubbio che chi parte da casa per portare il cane nell’area riservata, non può avere certezza che durante il percorso non succeda niente, ma è giusto addebitare a chi porta il cane in quell’area di essere comunque attento a non sporcare strade e piazze.

NEWS Iniziative

GITA AD AURONZO E MISURINA

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omenica 24 giugno, l’assessorato alla cultura di Camponogara propone una gita ad Auronzo e al Lago di Misurina. Il ritrovo dei partecipanti è a Camponogara e il viaggio si terrà in autobus. Auronzo è un luogo di storia e di modernità con le sue antiche borgate e con gli scavi romani. La gita, proseguirà in tarda mattinata con la partenza per Misurina, frazione di Auronzo di Cadore, ad un’altitudine di 1754 metri, anche denominata “La Peral” delle Dolomiti, è situata proprio sotto le Tre Cime di Lavaredo, accessibili in partenza proprio da Misurina, sia via sentiero sia tramite una strada carrozzabile. Nel tardo pomeriggio partenza per il rientro previsto durante la serata. La quota individuale di partecipazione è di 55 euro e comprende il viaggio in autobus e il pranzo in ristorante. Per maggiori informazioni si può contattare l’ufficio cultura del comune martedì, giovedì e sabato dalle 9 alle 12.30 allo 041/5139923. Insomma l’ente locale intende promuovere anche nei prossimi mesi i tour di piacere e viaggi per i propri cittadini. Viaggi pensati per tutte le età e sicuramente non molto costosi visti i tempi di crisi che si corrono. Le gite fatte negli anni scorsi di questo tipo hanno dato ottimi risultati in termini di partecipazione R.P.

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Approfondimento 15 Tasse locali Viaggio nei comuni dell’area su Imu e Irpef

Aliquote, a Campolongo forti aumenti A Campana Lupia e a Mira si resta ai minimi. Leggera variazione per Camponogara di Alessandro Abbadir

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rpef e Imu, due tasse locali che non fanno prendere sonno ai cittadini per paura dell’arrivo di una vera e propria stangata sulle casse famigliari già dissestate in tanti casi dalla crisi. Ma come si paga questa famigerata Imu? Si dovrà provvedere entro il 18 giugno a versare la prima rata delle case principali e delle pertinenze, il 17 settembre la seconda, il 17 dicembre il resto. Il contribuente può scegliere se pagare in tre rate o in due. Per tutti gli altri immobili, entro il 18 giugno la prima rata, ovvero la metà del dovuto, per il 17 dicembre tutto il resto. Il pagamento dovrà essere effettuato, in acconto, solo con il modello F24 (come per le tasse), per il saldo si potrà usare il bollettino postale. Ma vediamo nell’area dei comuni della Riviera Est e cioè Mira, Camponogara, Campolongo e Campagna Lupia che cosa accadrà. Le tasse a Campolongo Maggiore non diminuiranno. Nonostante le proteste dei residenti a Bojon e di parte del suo stesso partito il sindaco Alessandro Campalto tira dritto e fissa l’Imu allo 0,55% per la

prima casa e allo 0,96% per la seconda. Si tratta di fatto di un aumento di 0,15 rispetto al minimo dello 0,4% per la prima casa fissato dal governo. Si registra anche un aumento dello 0,2% sulla seconda casa rispetto al minimo dello 7,6. Anche l’Irpef aumenterà di un punto in percentuale rispetto alla soglia minima. Contro il sindaco a Bojon erano stati fatti dei volantini dal Pd della sezione locale che chiedevano di ripensare l’aumento delle tasse. Ad andare all’attacco del sindaco era stato il segretario Antonio Paggiarin. Il sindaco ha spiegato che non si può fare altrimenti visti i tagli di trasferimenti che l’ente subirà quest’anno. Il Comune solo dall’aumento dell’Imu della prima casa pensa di raccogliere 300 mila euro. A Campagna Lupia invece le aliquote restano ai minimi: 4 per mille per la prima casa, 7,6 per la seconda. Irpef invariata. A Camponogara l’Irpef resta allo 0,7 per cento mentre l’Imu è stata leggermente aumentata per la prima casa. A Mira, sia il sindaco uscente Carpinetti, che il nuovo

FEDERCONSUMATORI “TASSE AL MINIMO”

sindaco Alvise Maniero, hanno promesso che l’Imu resterà ai minimi e cioè al 4 per mille e allo 7,6 per mille. Il bilancio deve essere prima approvato però “Penso che ragionamenti su tributi come l’Imu e l’Irpef - spiega anche se i cittadini devono pagare il meno possibile. Il neo sindaco non ritiene invece giusto che i comuni utilizzino per far

cassa gli oneri di urbanizzazione. E’ una soluzione che è solo temporanea e non risolve i problemi si bilancio dell’ente. Soluzioni invece che puntino ad incentivare uno sviluppo urbano sostenibile e legato alle rinnovabili e ad esempio all’uso del legno nella realizzazione degli edifici, sono invece da augurarsele.

NEWS Indagine

AUMENTANO GLI AFFITTI

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’Imu fa aumentare gli affitti. La prima conseguenza della nuova tassa sulla casa è che l’11% dei contratti di locazione in Italia avrà un aumento. L’indagine condotta da “Solo affitti” ha messo in evidenza come siano le grandi città a soffrire di più questo fenomeno. Gli incrementi sono stati più numerosi, fino alla punta massima del 90%, in alcune zone del centro di Milano, con canoni aumentati sino a 100 euro al mese. In media insomma, l’89% ha dichiarato che fra i contratti di affitto stipulati nel primo trimestre di quest’anno, non hanno registrato aumenti del canone da parte dei proprietari degli immobili. Ma non tutto, in tutta Italia, è la stessa situazione, il nord-ovest e il centro rispecchiano la media nazionale mentre nel nostro nord-est si arriva fino al 93% di non aumento del contratto di locazione nel 2012. Nel sud Italia, si aggirerebbe sul 25% l’aumento del canone registrato per effetto della nuova Imu. A.A.

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e nuove tasse preoccupano le associazioni in difesa dei cittadini. A lanciare un grido d’allarme nelle scorse settimane è stata la Federconsumatori della Riviera del Brenta e del Miranese. Il referente comprensoriale Alfeo Babato ha preso carta e penna e ha scritto ai 17 sindaci dell’area chiedendo che vista la crisi in atto, mantengano tutti insieme I’Imu al minimo previsto e cioè al 4 per mille per la prima casa e al 7,6 per mille per la seconda. Molte polemiche su questo versante ad esempio sono scoppiate nelle scorse settimane a Campolongo Maggiore, dove il comune ha deciso di portare l’Imu della prima casa al 5,5 per mille e quello per la seconda al 9,6. “L’Imu peserà fortemente - scrive nella nota Alfeo Babato ai sindaci - sulle tasche dei cittadini. L’effetto non si dispiegherà solo in termini diretti, per le abitazioni di proprietà o per le ricadute sugli affitti, con aumenti medi annui di circa 405 euro annui a famiglia. Le ripercussioni della rivalutazione (sia in termini di aliquota, sia in termini catastali)

dell’Imu per i locali commerciali e per gli uffici, e la reintroduzione di questa imposta sui casolari agricoli determineranno inevitabilmente un incremento di prezzi e tariffe”. L’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha calcolato che, solo per tali ricadute indirette, ogni famiglia dovrà “sborsare” oltre 185 euro annui, pari ad un incremento dello 0,6% del tasso di inflazione. In totale, quindi, gli effetti dell’Imu comporteranno un aggravio medio di 590 euro annui a famiglia, solo se si mantiene la tariffa minima. Vista la crisi in atto Federconsumatori lancia l’idea di una moratoria nel comprensorio. “I sindaci della Riviera del Brenta e del Miranese prendano l’impegno tutti insieme – spiega Babato – di allineare tutte le Imu al 4 e al 7,6 per mille in 17 comuni. Questo almeno darebbe un po’di più fiducia ai cittadini. Incalzeremo inoltre il Governo affinchè non avvii un’ulteriore manovra depressiva, come il nuovo incremento dell’Iva da settembre”. A.A.

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Cultura 17 Arti visive Premiazione il 7 giugno del concorso dedicato alla giovane scomparsa

Una fotografia, ricordando Deborah Si intitola “Il desiderio di scoprire, il gusto di catturare”, l’iniziativa promossa dall’istituto “Lazzari” di Dolo

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L’istituto Lazzari e immagini in ricordo di Deborah nell’auditorium dell’istituto “Lazzari”. La giuria sarà composta dai fotografi Antonio Concolato e Amedeo Fontana, dall’artista Cristina Gori, dal film maker Sirtio Luginbühl, dai critici d’arte Lucia Mayer e Myriam Zerbi e dall’assessore alla Pubblica Istruzione, Cultura e Sport del Comune di Fossò Matteo Forin. L’obiettivo è quello di rendere il concorso “Il desiderio di scoprire, il gusto di catturare” un appuntamen-

to fisso all’interno del carnet delle proposte culturali promosse dall’amministrazione comunale di Fossò. Un’iniziativa per mantenere vivo il ricordo di Deborah, una giovane ragazza scomparsa troppo presto. L’arte fotografica recentemente è stata anche rivalutata e messa in rilievo, con una serie di iniziative del Circolo Fotografico di Dolo. Nonostante l’avvento del computer e del digitale.

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A DANIELETTO IL PREMIO ANDRONICO

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di Antonio Tosi l ricordo di Deborah Bettini è e resterà vivo in tutta la comunità di Fossò, naturalmente tra i suoi cari e tra chi la conosceva, ma anche tra chi non l’ha mai incontrata ed è rimasto comunque scioccato dalla sua prematura scomparsa. Deborah era una giovane studentessa di Sandon di Fossò, che frequentava il quarto anno di indirizzo turistico all’Istituto Tecnico Commerciale Statale “Maria Lazzari di Dolo”. Un giorno dello scorso settembre è venuta a mancare all’improvviso, gettando nel più profondo dolore moltissime persone. Ora dai suoi compagni di scuola, che a Deborah erano molto legati, è partita l’idea, in collaborazione con l’amministrazione comunale, di indire un concorso fotografico in sua memoria: un omaggio per ricordare la più grande passione di Deborah, quella per la fotografia. “Il desiderio di scoprire, il gusto di catturare” è l’iniziativa che l’istituto “Lazzari” e il Comune hanno aperto a tutte le scuole superiori di Dolo: lo stesso l’Itc “Maria Lazzari”, il liceo “Galileo Galilei” e l’Ipssctar “Cesare Musatti”. Dopo la valutazione delle fotografie pervenute sul tema “Gioie invisibili – La felicità in una fotografia”, i vincitori verranno premiati il 7 giugno prossimo durante una cerimonia pubblica che si terrà

Poesia

rancesco Danieletto è uno scrittore di Dolo che ha già pubblicato diversi libri di poesie e di racconti, ma è stato grazie ad una raccolta di poesie che ha vinto il premio nazionale Albero Andronico. Il premio Albero Andronico è stato assegnato a Danieletto grazie alla silloge “La follia dell’uomo” e consegnato lo scorso 30 marzo presso la sala Promoteca del Campidoglio di Roma. Danieletto scrive dagli anni Novanta, quando aveva cominciato a trascrivere i suoi pensieri in alcuni quaderni. Nel 2000 ha raccolto le sue poesie nel libro ‘Strani Fiori’, di seguito ha pubblicato il libro di racconti ‘Luigia ed altre storie’. “Io a Roma non ci volevo andare perché con la carrozzina è complicato spostarsi - dice Francesco Danieletto - hanno insistito le mie figlie perché mi presentassi alla premiazione; e poi ero convinto che con tutti quei partecipanti (più di 800 persone) avrei preso solo un attestato di merito. In effetti, le categorie erano tante, nella mia, sono arrivato sesto ex aequo (pari merito) e sono stato premiato con una targa. L’anno scorso, avevo partecipato a un concorso con una rivista di Bari dove mi sono entrato nella cinquina vincente”. Danieletto ha già pronto un altro libro di racconti: ‘Le ragioni della follia’; una raccolta di cinque storie legate dal filo rosso della follia dell’uomo. Lo scrittore ha creato un blog dove inserisce continuamente poesie e scritti checcus.blogspot.com, e un blog di musiche dagli anni sesR.P. santa a oggi checcusmusik.blogspot.com.

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LO CICLISMO

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SPORT in PRIMO PIANO MEMORIAL CARLO VALENTINI E “CIRCUITO DELLE CHIUSE”

rande successo per le due corse ciclistiche che si sono svolte a cavallo tra fine aprile e i primi di maggio lungo la Riviera. Si tratta della 15’ edizione del “Memorial Carlo Valentini” corsa ciclistica riservata agli Elite – Under 23 che si è disputata a Camponogara e della 39’ edizione del “Circuito delle Chiuse” corsa ciclistica riservata agli Allievi che si è svolta a Mira. Al “Valentini”, kermesse organizzata dalla Coppi Gazzera assieme alla famiglia Valentini, con un lunghezza di 132,2 km, la vittoria è andata a Rino Gasparrini (Uc Trevigiani) che ha battuto Loris Paolo (Hopplà) e il compagno di squadra Andrea Dal Col. La manifestazione quest’anno era valida anche come Campionato Provinciale di categoria con i titoli che sono stati assegnati a Stefano Presello per gli Elite e a Marco Mazzetto per gli Under 23, entrambi ciclisti della Generali Videa Ballan Coppi Gazzera. Ordine d’arrivo. 1) Rino Gasparrini (Uc Trevigiani) che ha percorso 132,2 km in 2h 48’09’’ alla media oraria di 47,172. 2) Loris Paoli (Hopplà), 3) Andrea Dal Col (Uc Trevigiani), 4) Paolo Simion (Zalf Euromobil Desirée Fior), 5) Mirko Nosotti (Team Casati), 6) Alex Buttazzoni (Cycling Team Friuli), 7) Stefano Perego (Team Casati), 8) Marco Mazzetto (Generali Videa Ballan Coppi Gazzera). Al “Circuito della Chiuse” corsa di 64 km, organizzata dalla Daina Mira di Gianni Frattina, a vincere è stato Giacomo Lazzaro (Delta del Po – Colli Euganei) che allo sprint ha avuto la meglio su Nicolò Barbato (Gs Fiumicello) mentre il gruppo, regolato da Nicola Francescon (Sc Giulio Zanon), è arrivato con un ritardo di 9 secondi. Ordine d’arrivo. 1) Giacomo Lazzaro (Delta Del Po – Colli Euganei), 2) Nicolò Barbato (Gs Fiumicello), 3) Nicola Francescon (Sc Giulio Zanon) a 9’’, 4) Andrea Zorzetto (Uc Mirano) a 11’’, 5) Stefano Grassi (Gs Cartura Nalin), 6) Fabiano Tonon (Pedale Marenese), 7) Francesco Toffoli (Ss Sanfiorese). G.P.

Appuntamenti A Stra e a Dolo il 3 e 10 giugno

Marce podistiche ...che passione di Roberta Pasqualetto

N

el mese di giugno si terranno due marce podistiche nella Riviera del Brenta: una a Dolo e l’altra a Strà. domenica 3 giugno, a Dolo, si terrà la ventottesima Marcia dei Storti lungo la Riviera del Brenta con partenza da Piazza Cantiere alle ore 8.15 e per tre lunghezze: 7, 12 e 18 chilometri mentre domenica 10 giugno si terrà la diciottesima Marcia dei Sarmati a Strà con partenza alle ore 8 e per tre lunghezze: 6, 12 e 18 chilometri. La marcia di Dolo è una manifestazione podistica non competitiva a passo libero, aperta a tutti, omologata dal comitato provinciale Fiasp di Venezia. Il termine della manifestazione è previsto per le ore 12.30 o comunque all’arrivo dell’ultimo partecipante. “La marcia si tiene lungo la Riviera del Brenta verso Mira, attraverso la Seriola passando per Sanbruson. La corsa, in ventotto edizioni è rimasta tradizionale, abbiamo cambiato leggermente il tracciato perché passiamo per il Macello di Dolo sia all’andata sia al ritorno; entriamo

in villa Fattoretto e in villa Bon – dice il presidente Antonio Spinello – io organizzo la marcia da 4 anni e parteciperemo anche alla festa delle associazioni che si terrà il giorno prima. A causa della crisi siamo costretti a organizzarci in tutto e ci arrangiamo con gli sponsor, anche se quest’anno c’è stato un calo. Per l’edizione di quest’anno prevediamo 1500 partecipanti”. Domenica 10 giugno si terrà la diciottesima Marcia dei Sarmati con partenza e arrivo dal campo sportivo di Strà. La corsa è organizzata dall’Asd I Sarmati, dalla Fiasp e da Marcepadova. Il percorso più breve attraversa villa Pisani e villa Rossi, quello medio passa per San Pietro (villa Lazara Pisani detta la Barbariga) e quello più lungo va a Vigonovo e passa per villa Segredo. “Questa marcia è fatta in concomitanza con la Marcia della Famiglia, dove partecipano scolaresca per la chiusura dell’anno scolastico delle elementari e delle medie – dice il presidente Alberto Franceschi – l’anno scorso abbiamo

Una corsa podistica avuto 2400 partecipanti di cui 55 gruppi e il resto persone singole. In questa giornata ci sono anche altre corse a causa delle male oculatezza di Marcepadova; comunque ogni anno, mediamente, abbiamo avuto 200 iscritti in più”. Gli sponsor, con i tempi di crisi, vanno diminuendo al posto del denaro mettono a disposizione prodotti di ristoro e bibite da offrire ai partecipanti. Info: Associazione Sportiva Dilettantistica Podisti Dolesi allo 041411363.

Maratona del Santo

PIETRO E LUCA VERI VINCITORI

P

ietro Martire e Luca Gasparato, sono due atleti dolesi che hanno partecipato alla Maratona del Santo gareggiata ad aprile. Pietro ha partecipato con la sua bicicletta nella categoria Handbike (categoria dove ha partecipato anche Zanardi) e Luca ha corso a piedi. Insieme hanno gareggiato sostenendosi come una vera squadra; ripetendo la situazione creata nella competizione Venice Marathon. “Da molto tempo mi allenavo con la bici per migliorare la mia situazione fisica - dice Pietro Martire - poi mi sono appassionato perché si era creato un bel gruppo accanto a me che stimolava. Poi, fra una birretta e le chiacchiere fra amici, con Luca che è un campione, ci siamo detti: possiamo farcela. Io sono sempre stato uomo di squadra, sia a livello sportivo sia personale, affronto tutto in questo modo. Nello sport aver incontrato Luca e gli altri amici, che affrontavano con me gli allenamenti, mi ha permesso di vincere ogni nuova sfida”. I primi 8 chilometri di questa competizione padovana, Pietro, li ha fatti da solo ma abituato a fare squadra, andava piano per aspettare che arrivasse il compagno Luca, una volta insieme hanno ingranato la marcia. 42 chilometri molto intensi e con momenti di spinta, e questo si è visto sul tempo finale che è migliorato rispetto a quello di Venezia per circa 10 minuti. L’arrivo, anche se non è stato determinato dalla vittoria, è stato trionfale. Pietro è molto soddisfatto e quasi si commuove nel raccontare l’infinità di messaggi e post nei social network da parte delle persone che hanno creduto in loro e li hanno sostenuti e conclude dicendo: “C’erano tanti vip, e quasi 20 mila persone, e tra tutte, la gente ha scelto me e Luca, questa cosa mi fa venire i brividi, vuol dire che abbiamo trasmesso alla grande il nostro messaggio e siamo andati “oltre il muro!”. Nella categoria di Handbike Pietro è arrivato ultimo, ma ha sicuramente vinto una sfida ben più grande tagliando un traguardo umano, con Luca, e dimostrando che l’amicizia, nello sport e nella vita, vince sempre su tutto. R.P.



20 2

VIAGGIO IN

PROVINCIA

Occupazione I dati veneziani dell’indagine Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro

VENEZIA

Le imprese tornano a cercare lavoratori

Il 32,6% sono assunzioni non stagionali, il 67,4% stagionali, legate all’avvio della stagione turistica Le imprese prevedono fino a giugno di riservare ai giovani al di sotto dei 29 anni il 40,4% delle assunzioni non stagionali

Nel secondo trimestre 2012 si prevedono 7660 assunzioni, più del doppio del primo trimestre

di Giovanni Giovetti

S

ono 7.660 le assunzioni che le im- mentre le costruzioni raggiungeranno il 4% prese private appartenenti ai settori del totale. Nei tre mesi in questione, il turidell’industria e dei servizi in provincia smo e la ristorazione assorbiranno il 53% di Venezia prevedono di fare nel secondo tri- delle nuove assunzioni preventivate in promestre 2012, fino al prossimo giugno, con- vincia, i servizi alle persone il 13% e le altre tro le 3.110 dei primi tre mesi dell’anno. industrie (escluse quelle metalmeccaniche E’ quanto emerge dai risultati della quarta ed elettroniche) il 9%. edizione dell’Indagine Excelsior a cadenza trimestrale realizzata da Unioncamere in IL TIPO DI CONTRATTO accordo con il Ministero del Lavoro e che Alle assunzioni a tempo indeterminato, presenta il quadro dei fabbisogni di mano- che costituiscono solo l’11,4% del totale, si dopera a cadenza trimestrale anche a livello contrappongono, quelle a tempo determinaprovinciale. A livello provinciale, i dati sono to, la cui quota sul totale delle entrate assustati rielaborati dal Servizio Studi e Statisti- me in questo trimestre un’incidenza sempre ca della Camera di Commercio di Venezia. più rilevante. Quelle a termine assorbono, In un contesto economico provinciale infatti, l’85,8% delle assunzioni, un valore caratterizzato da anmolto elevato e magcora evidenti criticità Le imprese giore sia al Veneto sia sul fronte del mercato assumeranno solo all’Italia. Su tale forma del lavoro, risulta che l’8,2% di laureati, contrattuale incide la le imprese del Vene- cresce la richiesta richiesta di personale ziano, nel secondo di diplomati stagionale, che nel trimestre di quest’antrimestre considerato no, hanno programmato di effettuare, in rappresenta il 78,6% delle assunzioni a tutto, circa 7.660 assunzioni, il 32,6% non tempo determinato, mentre solo il 10,2% stagionali e il 67,4% a carattere stagionale, dei contratti è finalizzata a coprire picchi di collegate all’imminente avvio della stagio- attività e il 9,6% alla sostituzione temporane turistica estiva. Questa percentuale è nea di personale. superiore sia al dato regionale sia a quello ASSUNZIONI NON STAGIONALI nazionale, ma è giustificata dalla particolare Le nuove assunzioni di lavoratori dipenstruttura produttiva locale dove il turismo e attività collegate hanno un peso rilevante. denti non stagionali previste sono 2.490, il La maggioranza delle assunzioni program- 32,6% del totale delle entrate, in aumento mate (il 60% del totale) è concentrata nelle quasi del 12% rispetto al trimestre precedente: si concentrano in prevalenza nel imprese con meno di 50 dipendenti. terziario (78,3%), meno nell’industria in I SETTORI La percentuale più consistente di as- senso stretto (15,3%) e nelle costruzioni sunzioni - l’86% - continua a riguardare il (6,8%). Le imprese cercano, soprattutto, professettore dei servizi, circa l’11% l’industria,

sionalità qualificate nelle attività commerciali e nei servizi (950 assunzioni pari al 38,2% del totale), a cui fa seguito la richiesta per professioni non qualificate (14,9%) e di operai specializzati (12%). Una quota significativa di assunzioni è assorbita anche da professionalità tecniche (10,8%) e impiegati (10%). Si segnala l’azzeramento delle richieste di figure dirigenziali. Tra le professioni più richieste: in testa alla classifica troviamo i cuochi, camerieri e professioni simili (550 assunzioni pari al 22,1%); segue il personale generico (370 unità, pari al 14,9%), gli operai metalmeccanici ed elettromeccanici (230 assunzioni, pari al 9,2%) e i conduttori di mezzi di trasporto e di macchinari mobili (200 assunzioni, pari all’8%). La quota di assunzioni per le quali è richiesta un’esperienza specifica di lavoro pregressa risulta pari al 42,3%, ed è ovviamente maggiore per le professioni specialistiche e per gli operai specializzati. Le imprese veneziane intendono assumere solamente l’8,2% di laureati, valore inferiore di circa 5,5 punti percentuali rispetto alla media regionale e di 6,7 punti rispetto a quella nazionale e in diminuzione a confronto con il trimestre precedente; continua invece a crescere la quota richiesta di diplomati, che si attesta al 58%, ben superiore al valore veneto (45%) e italiano (46%). Si segnala una più limitata domanda di lavoratori con una qualifica professionale (15%), mentre cala al 19% la quota di assunzioni per cui non viene richiesta alcuna formazione specifica. Le assunzioni previste di personale immigrato incidono per l’11% sul totale delle assunzioni non stagionali programmate nel

Veneziano, con una notevole riduzione rispetto al trimestre precedente. Tra le assunzioni non stagionali, le imprese della provincia prevedono di incontrare difficoltà di reperimento del personale nel 27,5% dei casi. Analizzando i gruppi professionali, le difficoltà più marcate riguarderanno le professioni commerciali e dei servizi (49,1%) e, stranamente, le professioni non qualificate (20,4%). Seguono le professioni tecniche (18,1% dei casi) e gli impiegati (17,1%). Quanto all’età, le imprese veneziane “riserveranno” ai giovani al di sotto dei 29 anni il 40,4% delle assunzioni non stagionali . Per una quota del 47,7%, invece, l’età non è ritenuta determinate. ASSUNZIONI STAGIONALI Le imprese del Veneziano prevedono di assumere per il trimestre in oggetto circa 5.170 unità stagionali, il 67,4% del totale delle entrate. In generale, le assunzioni di lavoratori stagionali sono più facili da reperire rispetto a quelle non stagionali: solo per il 12,5% delle figure da assumere, infatti, le imprese segnalano difficoltà di reperimento (contro il 27,5% per quelle non stagionali). A livello settoriale, le assunzioni stagionali si concentrano soprattutto nel comparto del turismo e della ristorazione e nelle “altre industrie”, con percentuali sul totale delle assunzioni rispettivamente pari al 86,3% e al 64,3%. La richiesta di stagionali, poi, è finalizzata soprattutto a ricoprire la professione impiegatizia, commerciale e nel terziario (71% dei casi). Agli stagionali, comunque, sono destinate anche professioni di tipo non qualificato, nel 22% del totale dei casi.

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CASSA INTEGRAZIONE FINALMENTE IN CALO

Roberto Crosta

Crosta: “Il turismo può essere una chiave di rilancio per tutto il sistema economico provinciale”

“I

dati relativi al secono trimestre, oltre ad essere decisamente più incoraggianti rispetto al trimestre precedente, ferme restando le ben note criticità sul fronte del mercato del lavoro, confermano soprattutto la forte vocazione turistica della provincia di Venezia – commenta il segretario generale della Camera di Commercio, Roberto Crosta -, in cui non solo la città storica per eccellenza, Venezia, ma anche il litorale con le sue spiagge possono rappresentare una chiave di rilancio fondamentale per tutto il sistema economico provinciale in questo momento di profonda difficoltà”. G.G.

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Spazi aperti 21 3 Ambiente e turismo Tanti luoghi da visitare, iniziative in tutta la Provincia

Estate, alla scoperta delle oasi Valle Averto, aperta ogni giorno su prenotazione. Altre mete: Oasi Lycaena a Salzano, Cave di Noale, Gaggio e Marcon di Alessandro Abbadir

A

rriva l’estate e con la bella stagione riaprono in tutta la provincia le varie oasi naturalistiche presenti sul territorio. Prima fra tutte l’oasi di Valle Averto a Lughetto di Campagna Lupia che si trova nell’area della Laguna sud di Venezia. Qui si possono ammirare rare specie di uccelli, anatre di tutti i tipi, civette, bufali maremmani. Famiglie e scolaresche possono trascorrere una giornata immersi nella natura. “Le visite guidate partiranno fino a settembre - spiegano gli organizzatori del Wwf di Valle Averto - dal Centro Visite della Riserva ogni domenica e festivo alle ore 10 e alle 16. Con l’occasione, ricordiamo inoltre che le scolaresche ed i gruppi organizzati possono accedere alla Riserva tutti i giorni, concordando tempi e modalità della visita con la segreteria dell’oasi al momento della prenotazione”. Ulteriori informazioni e prenotazioni chiamando il 345.4524609 (lun-sab, 9-13) o scrivendo a oasivalleaverto@wwf.it. Ma ci sono anche altre oasi che riaprono. Ad esempio l’oasi Lycaena che si trova in via Villetta a Salzano.

Valle Averto a Lughetto di Campagna Lupia Per l’estate ci sarà la possibilità di visitarla ogni terza domenica del mese dalle 10 alle 18. Visite aperte fino ad ottobre. Parte del percorso attrezzato dell’oasi Lycaena, si sviluppa lungo l’argine del Marzenego, mentre all’interno c’è un’importante biodiversità legata alla fauna. Numerose, infatti, sono le specie animali presenti e osservabili direttamente dai visitatori. Nelle aree boschive sono sempre presenti il picchio, la poiana, la gazza, le cince, il fringuello. Le zone

ADOTTAMI Max. Il tempo passa ed è ancora ospite Apa. La sua dolcezza, la sua bontà non hanno toccato il cuore di nessuno. Max è uno dei pochissimi pelosi che interagisce bene con i suoi simili maschi. I volontari vi invitano a venire in rifugio per conoscerlo. Maschio, taglia media, colore marrone focato. Carattere adatto a qualsiasi contesto familiare. Ha solo 2 anni ed è già passato in molte situazioni diverse. Max è stato adottato l’anno scorso. Ma poi è tornato in rifugio. Max è veramente buono e cerca un po’ d’affetto.

Tre maschietti e due femminuccie. Futura taglia grande. Hanno 2-3 mesi e sono bellissimi. Non hanno il sangue blu, sono “comuni mortali”. Cercano famiglie disposte ad amarli anche dopo la fase del cucciolo. Loassociazione cerca volontari. Fare volontariato non è impossibile, basta avere un po’ di buona volontà. Il volontario coccola i cani, li porta a spasso, li pettina, li pulisce, li alimenta. Provate prima di rinunciare: noi e loro abbiamo bisogno di voi. Loretta, associazione protezione animali di Chioggia Onlus 3289620233

umide ospitano invece il germano reale, la folaga, la gallinella d’acqua, la garzetta, l’airone cinerino e il raro airone bianco maggiore. Tra i mammiferi: il riccio, la donnola, la lepre e la volpe. Per informazioni ci si può rivolgere al Comune di Salzano 041 5709720. Fra le altre aree visitabili su richiesta con visite guidate ci sono poi il bosco del Parauro di Mirano, le Cave di Noale, e le cave di Gaggio di Marcon. In tutti i casi i visitatori dovranno informarsi per le visite su richiesta ai comuni di riferimento. Alcune belle iniziative che riguardano queste aree naturalistiche a dire il vero si sono già svolte. Ad esempio “Oasi sotto le Stelle “ e la “Notte della Civetta” a Valle Averto, mostre fotografiche dedicate alle “zone umide“ organizzate dalla Provincia a Mirano. Per informazioni sulle visite e per conoscere le iniziative dei prossimi mesi, si può contattare Provincia di Venezia, Servizio Parchi Boschi e Riserve, tel. 041.2501201/08. Via email: retiecologiche@provincia.venezia.it oppure LIPU – sezione Venezia, tel. 339.2378105 www.oasigaggio. com.

NEWS Sant’Anna di Chioggia

LA RISERVA NATURALE INTEGRALE DI BOSCO NORDIO

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a riserva naturale integrale Bosco Nordio è situata sul sistema di dune più antico del litorale veneto compreso tra Chioggia e il fiume Po che probabilmente risale ad almeno 2 millenni fa. L’apparato dunale del bosco e del tratto di Rosolina mare sono la risultante dell’opera costruttiva dei fiumi Po e Adige durante questi ultimi 4000 anni. Bosco Nordio, che un tempo veniva chiamato Fosson o Cerreto, sembra avere origine preromana. Fu prima di proprietà della città di Chioggia, fu poi dato alla famiglia Nordio nel 1565. Nel 1959 fu venduto all’ex Azienda di Stato per le Foreste Demaniali e venne istituita la Riserva Naturale Integrale con D.M. 26/7/1971. Oggi è gestito da Veneto Agricoltura. Il Bosco Nordio è un residuo dell’ampia fascia boscata che caratterizzava, in passato, gran parte del litorale veneto. Caratterizzata dalla presenza dell’orno-lecceta, formazione rara che rappresenta un importante relitto delle foreste ampiamente diffuse in passato nel litorale alto adriatico. La particolare collocazione geografica di Bosco Nordio, unitamente alla molteplice diversità dei biotopi esistenti, determinano interessanti presenze faunistiche. Fino a qualche anno fa, l’aspetto più appariscente della fauna era senza dubbio la presenza di un rilevante numero di daini (Dama dama), introdotti nella riserva nel 1964. Diffusa era anche la presenza del tasso (Meles meles). Tra i mammiferi, da sempre presenti, la lepre, il riccio e la donnola. Per le visite su prenotazione ci si deve rivolgere a CEA di Chioggia, HYLA Società Cooperativa – Sottomarina. Tel. 3398389925 - E-mail: hyla_coop@libero.it. Sito ufficiale: http://www.parks. G.G. it/riserva.bosco.nordio


22 Noi e gli altri

Noi e gli altri 5

Chioggia Il convegno informativo dei Lions Club

Il sangue del cordone ombelicale: una risorsa per l’umanità Le azioni terapeutiche delle cellule staminali contenute sono molteplici nella cura di sempre più numerose patologie

di Miriam Vianello

N

ella magnifica cornice della Chiesa della Santissima Trinità a Chioggia si è svolta la conferenza a carattere divulgativoscientifico per illustrare un tema, come la donazione del sangue del cordone ombelicale, ancora poco conosciuto. L’incontro, organizzato dal Lions Club Chioggia-Sottomarina e reso possibile grazie alla collaborazione del Reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale di Padova, con i patrocini del Comune di Chioggia e dell’Ulss 14 di Chioggia, ha affrontato la questione del trapianto

NEWS

L

di cellule staminali ematopoietiche da sangue cordonale. Il trapianto infatti è una procedura alquanto complessa che salva la vita del malato spesso colpito da malattie come la leucemia. Ad introdurre l’incontro è stato il direttore generale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben. Il presidente del Lions Club Gianpaolo Parolini ha sottolineato che donare il sangue del cordone ombelicale significa acconsentire la raccolta di sangu ombelicale destinato altrimenti ad essere gettato. Questo sangue è ricco di preziose

cellule staminali in grado di riparare organi o tessuti danneggiati. Successivamente ci sono stati gli interventi della professoressa Chiara Messina e della dottoressa Roberta Destro, rispettivamente responsabile e collega del reparto di Oncoematologia pediatrica. Dalle relazioni è emerso che una donna in stato interessante può donare il sangue cordonale, al momento del parto, e offrire così concrete possibilità, a chi è affetto da malattie ematologiche, di guarigione. Grazie infatti

La procedura è semplice

TUTTE LE FUTURE MAMME POSSONO DONARE

e azioni terapeutiche delle cellule sono staminali molteplici nella possibilità di cura di pazienti affetti da leucemia, tumori, talassemia. Le prospettive future stanno coinvolgendo i campi di rigenerazione o ricostruzione di tessuto coinvolto in patologie quali il diabete, l’infarto, il danno per trauma del midollo spinale, il morbo di Parkinson, il mordo di Alzheimer, le degenerazioni o

atrofie muscolari. Qualsiasi futura mamma può chiedere di donare il sangue cordonale che viene facilmente raccolto dall’ostetrica durante il parto. La procedura non modifica in alcun modo l’assistenza della mamma e del neonato. La mamma che desidera donare il sangue cordonale dovrà sottoscrivere un consenso informato e sottoporsi

I relatori del Convegno al trapianto di cellule staminali, identiche a quelle contenute nel midollo osseo, capaci di rigenerare globuli rossi, bianchi e piastrine, vengono curate molte malattie ematologiche. La donazione è indolore, le coppie vengono informate di questa possibilità durante i corsi preparto e naturalmente vengono poi effettuati tutti i relativi esami, così da valutare fino all’ultimo lo stato di salute della donatrice.

ad esami del sangue (gratuiti) al parto e dopo sei mesi per escludere la presenza di malattie che possono essere trasmesse al paziente. Solo il 30% circa delle unità raccolte risultano valide per la conservazione e un possibile utilizzo. Le cellule staminali cordonali conservate si possono mantenere intatte e funzionali per circa 15 anni dal loro congelamento, mentre non si conosce ancora la vitalità a lungo termine. La possibilità di effettuare trapianti con sangue

Successivamente viene poi inviata la sacca con il sangue cordonale alla Banca del Sangue Cordonale, da dove poi si smostano le donazioni in base alle esigenze richieste. Sono ancora molte le persone da sensibilizzare per incentivare le future mamme ad una cultura del dono in grado di rigenerare la vita, grazie ad un semplice, ma grande e encomiabile gesto.

cordonale ha indotto la costituzione di vere e proprie “banche”, dove vengono conservate le unità di sangue cordonale raccolte.


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24 6 Personaggio Arti grafiche Un fumettista di Dolo al lavoro per la Marvel Comics

Checchetto, il disegnatore di Spider-Man

Al lato fumetti dell’autore, sotto Marco Checchetto

Dal 2007 realizza storie per Deadpool, Squadron Supreme, X-Men e The Amazing Spider-Man

di Alessandro Abbadir

I

l primo italiano a disegnare l’Uomo Ragno per la Marvel Comics America. E’ Marco Checchetto 36 anni nato a Dolo considerato da tutti fra i più importanti disegnatori italiani. Checchetto abita a Pianiga e nel suo lavoro è apprezzato a livello internazionale. A raccontarci la sua storia è direttamente lui stesso che ci spiega come un sogno di bambino sia diventato realtà. ”Spider-Man – spiega Checchetto – è il fumetto che mi ha fatto conoscere questo mondo. Non ho iniziato con Topolino o con il Corriere dei Piccoli come sarebbe naturale pensare. Quand’ero bambino, mi è stato regalato un volume di SuperGulp dove comparivano storie di Thor, Fantastici 4, Asterix, Tex, Tnt e Nick Carter, ma è stato l’Uomo Ragno a farmi sognare ad occhi aperti. Non so cosa mi abbia colpito in particolare, si è creata un’alchimia fin da quel momento.

Quando mi hanno proposto di disegnare The Amazing Spider-Man ho pianto. Il bambino che ripeteva fino alla nausea che un giorno avrebbe disegnato Spider-Man alla fine aveva ragione.” Ma come è iniziata la carriera di Checchetto? “Ho cominciato – dice – come tutti, con la gavetta: fanzine, piccoli progetti, e delusioni. Diciamo che il mio primo lavoro importante è stato come copertinista per la rivista di videogiochi Psm Playstation Magazine. Per quanto riguarda i fumetti veri e propri il mio esordio è avvenuto contemporaneamente sulle serie italiane L’Insonne e Jonathan Steele. L’anno successivo approdo al Giornalino dove disegno la serie Teenage Mutant Ninja Turtles con cui vinco il premio Coccobill come miglior nuovo autore”. Con il Giornalino comincia anche l’avventura con Spider-Man. “Insieme ai miei soci del Voc studio – dice Checchetto

– invento e realizzo delle storie create appositamente per il mercato italiano. La Marvel comics dopo aver visto una sola pagina del mio lavoro mi ha contattato per iniziare a disegnare i suoi personaggi direttamente per il mercato americano”. Dal 2007 realizza storie per Deadpool, Squadron Supreme, X-Men fino ad arrivare a The Amazing Spider-Man, diventando il primo italiano a disegnare la storica serie del personaggio creato da Stan Lee e Steve Ditko. “Ho firmato – continua – un contratto di esclusiva con la casa editrice. Negli anni successivi ho realizzato storie sia di Spider-Man che di Daredevil. Nel 2011 insieme a Greg Rucka Checchetto dà vita alla nuova serie di The Punisher considerata dalla critica una delle migliori serie del 2011. Cosa pensa succederà per il futuro? “Oltre a continuare il mio lavoro su The Punisher e sui personaggi della

Marvel – dice Checchetto – lavoro anche come character designer per la serie di giocattoli Dinofroz della Giochi Preziosi e su una mia serie a fumetti. Il mio lavoro non è una passeggiata, arrivo a lavorare anche per 18 ore al giorno, festività comprese. Sono molto pratico nonostante poi vada a realizzare storie di fantasia con personaggi incredibili. Sto legando sempre di più la mia carriera all’estero dove il fumetto è riconosciuto come forma d’arte e d’intrattenimento ed ha lo stesso peso degli altri media“. Su questo arriva anche una amara constatazione. ”In Francia – dice Checchetto – ad esempio i fumetti sono venduti in libreria e hanno la stessa importanza dell’ultimo romanzo usci-

to. In Italia si è ancora legati alla concezione che il fumetto sia una cosa per bambini o un passatempo di poco conto, il nostro media è trattato con un pressapochismo imbarazzante. E’ una cosa molto triste, visto che i disegnatori italiani sono apprezzati all’estero, come lo sono tutti i professionisti in genere che decidono di lavorare (loro malgrado) fuori dall’Italia”.

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Cultura provinciale 25 7 Letteratura Presentato il 50esimo Premio promosso da Confindustria Veneto

Campiello, sobria e colta l’edizione del mezzo secolo Sarà un’edizione dedicata alla valorizzazione delle radici veneziane e all’enfatizzazione del carattere culturale del Premio di Ornella Jovane

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l premio letterario Campiello si appresta a festeggiare i suoi primi 50 anni sfoggiando una verve e una vitalità davvero invidiabili. Il famoso premio letterario degli industriali veneti, che di anno in anno ha saputo presentarsi con formule sempre nuove e attuali, porrà al centro della 50esima edizione, un’ampia riflessione sulla cultura, quale straordinaria opportunità di rinascita, ricostruzione e rilancio in una fase di stagnazione e difficoltà diffusa, non solo sul piano economico ma più in generale sul piano sociale e morale. Così come i tempi impongono, sarà un’edizione all’insegna della sobrietà, lo preannuncia il presidente di Confindustria Veneto e della Fondazione Il Campiello Andrea Tomat alla conferenza stampa di presentazione, lo scorso 4 maggio a palazzo Balbi, alla quale hanno preso parte anche il nuovo presidente del Comitato di gestione del premio, Piero Luxardo, e il vicepresindete della Regione Veneto e assessore alla Cultura, Marino Zorzato. “Oggi parlare di cultura - ha sostenuto

Zorzato - vuol dire anche parlare di economia, e l’invito alla lettura, principio fondante della manifestazione, sono state programmate di sviluppo, del nostro stesso futuro”. “Il mutamento del panorama socio- numerose iniziative che si svolgono in proeconomico in un momento così delicato per il spettiva dell’appuntamento conclusivo di fine nostro Paese - ha ribadito Tomat - deve indur- estate. Da citare la presenza, per la prima volta, re tutti a riflettere, ma non bisogna rinunciare del Premio Campiello al Salone del Libro di ad investire in cultura”. “La cultura - ha sottolineato il rappre- Torino, lo scorso 13 maggio con un convegno sentante degli imprenditori veneti - è l’in- cui hanno preso parte alcuni degli scrittori vincitori delle passate grediente base da cui edizioni. Il 25 maggio ricostruire, sviluppare e A Dacia Maraini progredire: senza cultu- il Premio Fondazione poi l’assegnazione del Il Campiello, omaggio premio Campiello Opera non c’è futuro”. ra prima e la scelta dei L’edizione del mez- a una delle scrittrici zo secolo si proietta per- italiane più conosciute cinque romanzi finalisti selezionati dalla Giuria, ciò in avanti partendo però dalle radici venete del Premio, dalle or- che oltre a Cacciari, è composta da nomi pregini veneziane, che quest’anno saranno cele- stigiosi del mondo della cultura italiana. brate e valorizzate anche con la presenza di Tra giugno e luglio gli autori finalisti saillustri rappresentanti della città lagunare, fra i ranno impegnati in un ciclo di incontri che quali l’umanista e filosofo, Massimo Cacciari, si terranno a Venezia, Castelfranco, Milano, chiamato a presiedere la Giuria dei letterati. Vicenza, Roma e Assisi, oltre che a Punta Ala, Nell’intento di diffondere e sostenere la Asiago e Cortina. narrativa italiana, attraverso la promozione Ampio spazio è dedicato pure alle nuove

Archeologia Da giugno ad ottobre alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista

Antico Egitto, una mostra sul sito di Abydos

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a giugno a ottobre, alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista di Venezia, il fotografo Paolo Renier e l’Associazione Friends Of Abydos presentano una grande mostra sull’area archeologica di Abydos: i misteri del tempio di Osiride: reperti e segreti dell’antico Egitto. Un percorso espositivo che attraversa i millenni, e si trasforma in un viaggio alla scoperta di una delle civiltà più misteriose della storia: è dedicata al mondo dei faraoni: “Il Tempio di Osiride svelato - L’Antico Egitto nell’Osireion di Abydos”. La mostra espone le foto originali e 23 reperti provenienti dal museo egizio di Firenze (molti dei quali mai esposti prima d’ora), l’antica storia egizia dalle prime dinastie dei faraoni fino agli splendori dell’epoca di Ramses II. Per la prima volta inoltre sarà esposto al pubblico il Sarcofago della Dea Nut, che è stato anche completamente restaurato per l’occasione. Il percorso si dipana tra gigantografie e pannelli che ricostruiscono il fascino e gli ambienti dei templi di Abydos: un sito archeologico, tra i più importanti anche se meno noti, situato nell’Egitto meridionale, a circa 500 chilometri dal Cairo. La mostra ospiterà anche incontri, conferenze e seminari con studiosi ed egittologi di fama internazionale che si daranno appuntamento a Venezia da tutto il mondo per dare il loro contributo alla mostra. Il Progetto Abydos è un’iniziativa cultu-

La presentazione del Premio Campiello a palazzo Balbi generazioni. Dopo la selezione dei cinque finalisti, lo scorso 20 aprile, il concorso giunto alla 17esima edizione proseguirà nei mesi estivi con vari appuntamenti, in attesa dell’annuncio del vincitore che sarà scelto dalla Giuria dei letterati nel corso della cerimonia conclusiva. “Abbiamo cercato di enfatizzare soprattutto il carattere culturale del Premio” ha spiegato Piero Luxardo che ha annunciato con orgoglio la pubblicazione di un volume celebrativo “firmato per la parte letteraria da un illustre decano della Giuria dei leterati, il professor Lorenzo Mondo, e per la parte storico-iconografica e di cronaca dal giornalista Antonio Di Lorenzo”. “Accanto alla storia e

alle immagini - ha illustrato Luxardo - abbiamo voluto inserire un saggio letterario intriduttivo e un’antologia con i brani dei libri più importanti che hanno caratterizzato il Premio in questi primi cinquant’anni”. In attesa del verdetto finale nella serata del primo settembre condotta al Gran Teatro La Fenice di Venezia da Bruno Vespa, c’è già il nome di un vincitore ufficiale. E’ quello di Dacia Maraini che riceverà il Premio Fondazione Il Campiello. “Il nostro è un omaggio ad una scrittrice italiana tra le più conosciute - è il commento del presidente Tomat - Già vincitrice del Premio Campiello nel 1990, è diventata un riferimento della cultura italiana”.

STORIA E CULTURA Ottocento anni di storia e culCAMALDOLESI A VENEZIA

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Il fotografo Paolo Renier che, insieme all’Associazione Friends of Abydos, ha realizzato la mostra rale nata dalla volontà di Paolo Renier di far conoscere il sito archeologico di Abydos, “ in passato, questo sito, ha avuto una notevole importanza e ancora oggi è altamente considerato dal punto di vista prettamente artistico - spiega Ezz El-Din Kamel, ex vicedirettore dell’Accademia d’Egitto di Roma. I suoi muri sono ricchi di sapienti e incredibili disegni rappresentanti situazioni e riti della vita di un tempo. L’insieme di tutti questi elementi ha spinto studiosi e appassionati dell’Egitto a guardare ad Abydos con ammirazione”. Il lavoro di documentazione fotografica di Renier ha suscitato molteplici interessi, tra cui quella dell’ex Ministro della Cultura egiziano S.E. Farouk Honsy e dell’Accademia d’Egitto di Roma, che ha definito il fotografo: il più appassionato e determinato divulgatore che Abydos abbia mai conosciuto.

“Abydos era un luogo di notevole importanza religiosa e politica nella storia dell’Antico Egitto - spiega Paolo Renier con le sue montagne, le tombe delle prime dinastie, le grandi mura di Sun el Zebib, il tempio di Osiride, quello di Ramesse II e quello di Sethi I - che ospita al suo interno bassorilievi tra i più belli di tutto l’Egitto, fino all’incredibile e misterioso Osireion. Alla base di questa mostra e di tutto il progetto ci sono tre fondamentali principi: la conoscenza dell’antichità egizia, il suo rispetto e l’apprezzamento del suo valore storico immutato nel tempo”. La mostra è aperta tutti i giorni: il lunedì dalle 14:30 alle18:30 e, da martedì a domenica, dalle 10:30 alle 18:30; il costo del biglietto è 10 euro. Roberta Pasqualetto

a secolare presenza camaldolese a Venezia rivissuta attraverso una mostra. E’ stata inaugurata lo scorso 12 maggio e si protrarrà fino al prossimo 2 settembre la mostra ideata e allestita per celebrare gli ottocento anni dalla fondazione del cenobio camaldolese veneziano di San Michele in Isola, proprio nell’anno in cui ricorre il millenario della fondazione dell’Ordine dei Camaldolesi. Il Monastero veneziano fu un centro di fervida vita religiosa e d’intensa attività culturale che ha esercitato una forte influenza e svolto un ruolo di primo piano nell’ambito della cultura umanistica della città lagunare. E vuole celebrare proprio questo ruolo la mostra ospitata presso il Museo Correr, il Museo archeologico nazionale e le sale monumentali della Biblioteca nazionale marciana, come si evince fin dal titolo “San Michele in Isola. Isola della conoscenza. Ottocento anni di storia e cultura camaldolesi nella laguna di Venezia”. Un allestimento che nasce dalla stretta collaborazione tra Fondazione musei civici di Venezia, Biblioteca nazionale marciana e Soprintendenza speciale per il patrimonio artistico ed etnoantropologico e per il polo museale della città di Venezia e dei comuni della Gronda lagunare, con il contributo della Regione Veneto. A cura di Marcello Brusegan, Matteo Ceriana e Camillo Tonini e con la direzione

Mappamondo di Fra’ Mauro scientifica di Paolo Eleuteri, Gianfranco Fiaccadori e Maria Letizia Sebastiani, la mostra consente di ammirare materiale storico, artistico e documentario di grandissimo pregio e per lo più inedito, in parte conservato a Venezia e in parte presso l’Eremo di Camaldoli (Arezzo), dove fu raccolto per salvarlo dalle dispersioni ottocentesche. Tra le opere esposte di maggior pregio e interesse vi è lo straordinario Mappamondo di fra’ Mauro, “monumento” geografico prodotto a San Michele nella metà del sec. XV, e ora nella Biblioteca nazionale marciana, restituito per l’occasione al pubblico dopo un recente intervento di restauro. Il Comune di Venezia ha organizzato alcune iniziative a latere, tra le quali in collaborazione con l’Associazione Guide Turistiche di Venezia un servizio di visite guidate gratuite alla Chiesa, alla Cappella Emiliana e ai Chiostri dell’Isola di San Michele. La prossima, su prenotazione, è in programma il 9 giugno, con partenza alle 15.30. Info e prenotazioni correr.visitmuve.it; info@fmcvenezia.it; call center G.G. 848082000. G.G.


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IL VENETO

in PRIMO PIANO Crisi, la criminalità aumenta

Allarme sicurezza. Assalti a negozi e abitazioni, pericolo infiltrazioni mafiose di Alessandro Abbadir

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urti in abitazione, rapine nei supermercati, nelle banche, borseggi, truffe porta a porta. Ma anche allarme mafia. Con la crisi la criminalità spicciola aumenta insieme con le infiltrazioni di quella organizzata Partiamo dalla prima, che i cittadini vedono più da vicino. Si tratta di una criminalità spesso alimentata da quel sottobosco composto da immigrati arrivati alla ricerca di un lavoro che oggi non c’è più. Allora c’è chi si arrangia con lavori in nero ma anche chi si organizza per delinquere. Dalle prime stime delle questure e dei comandi Compagnia dei carabinieri in tutto il Veneto, sono in aumento rilevante (anche del 40 % in alcune aree) dagli inizi del 2012, ad esempio, i furti di gasolio e benzina, da mezzi in sosta. Un materiale considerato prezioso visto il prezzo dei carburanti alla pompa. Ora i ladri che un tempo colpivano villette di benestanti, fanno razzia in semplici garage, portando via attrezzi da giardino, biciclette, materiale da poche decine di euro. Razzie di sono registrate nel veneziano, ma anche nel padovano e nel rodigino, per non parlare delle provincie “più ricche” come Vicenza, Verona e Treviso dove gli assalti sono spessissimo anche ai capannoni delle aree industriali.

La crisi però sembra aver provocato anche un altro feLe reazioni a questo fatto in tutto il Veneto sono nomeno, che è quello della reazione anche armata dei state amplissime e spesso di condivisione della reazione proprietari derubati. del tabaccaio. Tabaccherie e negozi di abbigliamento sono i primi Resta il fatto che sempre più persone difendono obiettivi di una criminalità che con la crisi però diven- con denti quello che hanno costruito a prezzo di tanti ta sempre meno sopportabile. Un caso limite è stato sacrifici e che la crisi, sta già colpendo duramente. Se quello che ha riguardato un tabaccaio di Correzzola nel poi arrivano anche i ladri... padovano che a fine aprile ad un Ma accanto alla criminalità furto al suo negozio ha reagito “Aumenti del 40 ordinaria fatta di bande di predoni bloccando i ladri e uccidendone % per furti più o meno organizzate, ma spesdi carburante, uno a colpi di pistola. so improvvisate, le forze dell’ordine stanno registrando in Veneto un Autore dei fatti è stato Franco nei garage, Birolo 47 anni, che gestisce la sua nei supermercati” inquietante fenomeno: quello della pesante infiltrazione della crimitabaccheria con rivendita di giornali nel centro del paese. Quando ha sentito che è scat- nalità organizzata (mafia camorra e n’drangheta) nei tato l’allarme Birolo ha urlato alla moglie di chiamare gangli economici della regione. A fare il punto della situazione è stato il presidente il 112 e poi si è precipitato giù, nel suo negozio, per cercare di salvarlo dalla razzia. Sotto c’erano quattro della Commissione parlamentare antimafia Giuseppe giovani malviventi stranieri che non si aspettavano una Pisanu, dopo la due giorni di audizioni di prefetti e reazione così decisa. Il tabaccaio ha preso la sua pistola magistrati veneziani e padovani che si è tenuta nelle che detiene regolarmente, una Glock semiautomatica scorse settimane. Da quanto verificato dai responsabili delle forze calibro 9 e raggiunti i ladri in negozio ha sparato ad uno di loro uccidendolo, un altro lo ha catturato. dell’ordine e dalla Commissione Antimafia “La regione

è considerata dalle consorterie criminali come un luogo nel quale poter operare, soprattutto nel settore economico, senza dover rispettare vincoli gerarchici dovuti ad una presenza egemone sul territorio di un’organizzazione capace di imporre i propri voleri”. E gli esempi delle infiltrazioni mafiose ci sono già stati. Con l’operazione “Serpe”, sono finiti in manette 27 mafiosi, tutti legati ai clan dei casalesi: prestavano denaro a imprenditori in crisi e così hanno strozzato una sessantina di piccole imprese tra Padova e Treviso. Di queste solo due hanno avuto il coraggio di denunciare i fatti. Poi c’è stata l’operazione “Adria docks”: di fatto il tentativo di uno dei difensori palermitani dei Lo Piccolo di riciclare il denaro della famiglia investendolo in un complesso industriale ai Saloni di Sottomarina per otto milioni di euro. Oltre al legale palermitano sono rimasti coinvolti un noto imprenditore edile padovano, un maresciallo della Guardia di finanza in servizio a Chioggia e un giocatore della squadra di calcio di Piove di Sacco. Per non parlare dell’ultimo caso del calcio San Donà, in cui è stata coinvolta la camorra.

IL GOVERNATORE ZAIA “L’ITALIA SIA INACESSIBILE PER CHI VIENE A DELINQUERE”

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opo il gravissimo episodio di Correzzola, interviene il governatore del Veneto Luca Zaia. Per Zaia “l’episodio conferma l’esistenza di un’emergenza sicurezza nei nostri territori. La situazione non è certamente più drammatica di quella di altre Regioni d’Italia, ma è evidente che le forze dell’ordine hanno bisogno di essere messe nelle condizioni di far fronte con maggior efficacia all’espandersi della criminalità, che mina le nostre comunità, indifferentemente

nei grandi come nei piccoli centri urbani”. Per Zaia insomma è difficile non collegare questi tragici fatti con l’incancrenirsi della crisi economica che sta travolgendo giorno dopo giorno un numero sempre maggiore di cittadini e famiglie venete. “Lo dico, sia ben chiaro - chiarisce Zaia - non per giustificare le azioni esecrabili dei delinquenti, bensì per interpretare la crescente angoscia e frustrazione di chi difende il proprio lavoro, i propri risparmi, le proprie risorse che, mai come in questo periodo, risultano preziose per condurre una

vita dignitosa se non addirittura per sopravvivere. E’ evidente che questi stati d’animo, a cui si deve aggiungere l’esasperazione nel sentirsi costantemente minacciati, induca a una reazione come quella del commerciante di Correzzola, che a mio avviso è a tutti gli effetti legittima difesa”. Per Zaia insomma ora più che mai c’è la necessità di impedire l’accesso in Italia a quelle persone che arrivano qui senza alcuna prospettiva e solo per delinquere e che poi generano tensioni sociali. A.A.

Luca Zaia


Il Veneto in primo piano 27 7 Sicurezza sociale Centinaia gli spacciatori arrestati nei primi mesi del 2012

Il mercato della droga va a gonfie vele L

a crisi per il mercato della droga in Veneto non c’è. Anzi gli affari sembrano andare a gonfie vele per i mercanti di morte e gli spacciatori al dettaglio, che sempre più numerosi infestano città e paesi di provincia. E sempre più numerosi vengono arrestati. La diffusione del fenomeno crea ansia soprattutto nei genitori di ragazzi che sono i principali consumatori, e che a volte hanno come unica possibilità di risalita l’entrata in qualche comunità di recupero. Ma vediamo i dati per capire il fenomeno. Nei primi quattro mesi del 2012. Rispetto al 2011 in Veneto si assiste c’è un aumento del 20 % (il più alto fra le droghe) del commercio per la cannabis se confrontato con lo stesso periodo. Vedia-

CONVEGNO con il patrocinio della Provincia di Venezia

con il patrocinio del comune di San Donà di Piave

Sabato 19 Maggio 2012 ore 10.00

Centro Culturale Leonardo Da Vinci Piazza Indipendenza, San Donà di Piave

Cemento - Corruzione - Ecomafie

Veneto Orientale: concreti strumenti per cambiare rotta Che cosa significa l'infiltrazione delle mafie nell'economia? Quali strumenti abbiamo, oltre all'azione giudiziaria di magistratura e polizia, per governare in modo efficace e giusto l'economia dei nostri territori? Legambiente Veneto, in collaborazione con l'Osservatorio "Ambiente e Legalità" di Venezia, promuove un momento pubblico di riflessione su questi problemi con particolare riguardo alla questione dei circuiti finanziari e dello sviluppo urbanistico ed edilizio.

Programma: Introduce Giulia Baldissera, Presidente Legambiente Veneto Orientale Saluti e riflessioni di: Francesca Zaccariotto, Presidente Provincia di Venezia Gianfranco Bettin, Assessore all'Ambiente e alla città sostenibile del Comune di Venezia

mo ora nel dettaglio le province di Padova, e spaccio (285 nel 2011), di cui 189 in Venezia e Treviso di fatto le più coinvolte stato di arresto, 65 in stato di libertà e 13 dal fenomeno dai dati forniti dalle forze di irreperibilità. Passiamo a Venezia e prodi polizia. A Padova sono state sequestrati vincia. Nel capoluogo Veneto si è registrato oltre 70 kg. di stupefacenti (poco più di il boom dei sequestri 25 kg nello stesso pedi hashish. Di questa riodo del 2011), con il A Padova sostanza ne sono “picco” di oltre 12 kg nel 2012 stati sequestrati 100 di eroina (circa 7 kg sono stati già nel 2011) e oltre 38 sequestrati 70kg kg contro gli 11,7 kg dello stesso periodo kg di cocaina (4,2 kg di stupefacenti del 2011. E poi la nell’analogo periodo del 2011). Sono stati sequestrati anche 18 marjiuana: 233,8 kg contri 90 del 2011. Di kg di hashish. Molti di più dei 4,7 kg del eroina però se ne è trovata meno, solo pochi 2011. Tanti sono finiti in galera o avranno grammi mentre erano 2,6 kg nel 2011 e dei seri guai con la giustizia: 267 le persone poco più di un chilogrammo cocaina rispetto segnalate all’autorità giudiziaria per traffico ai 6,3 kg del 2011. Le persone segnalate

per spaccio sono 94 di cui 75 in stato di arresto e 19 “a piede libero”. Cinquantadue gli stranieri coinvolti nello spaccio, sei i minorenni. Dati meno consistenti infine per la provincia di Treviso, in controtendenza per dire la verità riaspetto a Padova e Venezia. Qui è stato sequestrato un etto di eroina mente erano 19,7 kg nell’analogo periodo del 2011, otto etti di cocaina, 7 kg di hashish (13 kg nel 2011). A Treviso aumenta il sequestro di marjuana con 2,1 kg In questa provincia sono 57 persone denunciate per spaccio, di cui 45 arrestate e 12 in stato di libertà. Venticinque gli stranieri coinvolti e due i minorenni.

A SAN DONÀ. ECOMAFIE È ALLARME REGIONALE

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comafie è allarme in Veneto orientale sul litorale turistico e per questo al Centro Culturale Leonardo Da Vinci di San Donà di Piave, si è svolto il convegno su “Cemento - Corruzione –Ecomafie: concreti strumenti per cambiare rotta” organizzato da Legambiente, con il patrocinio della Provincia di Venezia. Sono intervenuti, Giampietro Pizzo, economista, Lorenzo Segato direttore dell’associazione no profit Risscc, Ricerche e Studi su Sicurezza e Criminalità, Luigi Lazzaro, presidente Legambiente Veneto. Gianni Belloni, coordinatore Osservatorio Ambiente e Legalità –Venezia. ”La Provincia di Venezia - ha spiegato l’assessore provinciale Paolo Dalla Vecchia - è molto attenta al fenomeno delle infiltrazioni della crimi-

nalità organizzata nel settore delle politiche ambientali e quindi nel ciclo integrato dei rifiuti e nella cosiddetta partita del cemento anche nel Veneto orientale. Abbiamo avviato tavoli tecnici con la sottoscrizione di protocolli con Polizia, Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri, Corpo Forestale dello Stato, Capitaneria di Porto, Polizia ferroviaria e Guardia di Finanza, per consentire uno scambio di dati per il monitoraggio costante e puntuale del fenomeno. Stiamo lavorando per fare in modo che non ci siano più alibi per il mancato rispetto delle regole, dovuto alle obiezioni sulla farraginosità delle normative. Allo stesso tempo i controlli effettuati devono essere rigorosi”. A.A.

interventi di: Giampietro Pizzo, Economista esperto in microfinanza Serena Righini, Urbanista Luigi Lazzaro, Presidente Legambiente Veneto Modera: Gianni Belloni, coordinatore Osservatorio Ambiente e Legalità – Venezia

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28 8 Il Veneto in primo piano Assegnato ametà maggio il prestigioso riconoscimento Il Veneto conferma le sue punte di diamante

Sventolano sei bandiere blu nelle spiagge venete Premiate Bibione, Caorle, Eraclea, Jesolo, Cavallino Treporti e Lido di Venezia. Chioggia-Sottomarina rimane ancora a bocca asciutta di Ornella Jovane

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o avevano preannunciato i risultati delle analisi dell’Arpav consacrando il mare veneto - ma anche i laghi e tutte le acque di balneazione - fra le eccellenze dell’offerta turistica regionale anche per il 2012. Più del 91% infatti risultava di qualità superiore. Lo confermano da metà maggio le 6 bandiere blu che sventolano lungo il nostro litorale, un riconoscimento della Foudation for Environmental Education che premia oltre 100 chilometri di spiagge del Veneto, che del resto già lo scorso anno avevano ottenuto lo stesso brillante risultato. Le punte di diamante del litorale nostrano sono ancora Bibione, Caorle, Eraclea, Jesolo, Cavallino Treporti e Lido di Venezia. Riname a bocca asciutta ancora una volta Chioggia-Sottomarina che, pur nutrendo notevoli aspettative quest’anno, non è riuscita ad ottenere l’ambito riconoscimento. La città lagunare del resto continua a

pagare lo scotto della vicinanza della sua spiaggia alla foce dei fiumi. Bibione invece conferma in Veneto il proprio primato, quanto a numero di bandiere blu, con 21 vessilli conquistati dal 1987, anno dell’istituzione del riconoscimento internazionale che certifica la qualità delle acque di balneazione. A livello nazionale le bandiere assegnate a Roma dalla Fondazione per l’educazione ambientale sono ben 246, in crescita rispetto allo scorso anno con 13 spiagge in più. Si valuta la qualità delle acque, ma anche la depurazione delle acque reflue, le

attività di informazione ed educazione ambientale, la raccolta differenziata dei rifiuti in spiaggia, la cura e il decoro dell’arredo urbano. “L’incremento delle bandiere Blu - ha osservato il presidente Fee Italia Claudio Mazza - indica l’efficacia di un percorso virtuoso delle località rivierasche. Si tratta di piccoli passi che insieme costituiscono la prova di un grande impegno. La situazione economica internazionale euna domanda turistica sempre più attenta all’ambiente impongono senza più ritardi alle amministrazioni locali delle scelte concrete in fatto di sostenibilità e qualità”. Il primato nazionale spetta alla Liguria che ha ottenuto 18 bandiere blu, a seguire Marche e Toscana con 16. Cresce il numero di vessilli assegnati al sud (alla Campania 13, alla Puglia 10 e 6 alla Calabria. Fra le spiagge escluse fa scalpore quest’anno Rimini.

Interventi a tutela e difesa dei litorali

LA GIUNTA REGIONALE INCREMENTA L’IMPORTO: 2 MILIONI E 500MILA EURO

L’assessore Maurizio Conte

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el bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2012 era disponibile un milione di euro per gli interventi di tutela e difesa dei litorali e delle aree limitrofe alla fascia costiera regionale. Ma l’importo non avrebbe consentito l’avvio dei normali interventi di manutenzione dei litorali in erosione. E così la Giunta regionale ha incrementato l’importo. “La lunghezza del litorale veneto spiega l’assessore regionale all’Ambiente Maurizio Conte - è di circa 210 km, dei quali quasi 120 interessati da strutture turistiche di particolare importanza e valenza per l’economia regionale. Al fine di poter dar corso a una serie di interventi di manutenzione e ripascimento annuale dei litorali che maggiormente presentano problematiche di erosione, si è ritenuto quindi di integrare le risorse con una parte (un milione e 500mila euro) delle risorse disponibili nel bilancio regionale per interventi di riduzione del rischio idrogeologi-

co”.

Il riparto approvato dalla giunta veneta prevede l’assegnazione di 800mila euro all’Ufficio del Genio Civile di Venezia per interventi di manutenzione e ripristino della linea di costa nel tratto di litorale compreso tra la foce del fiume Tagliamento e la foce del fiume Piave. All’Ufficio del Genio Civile di Rovigo vanno 700mila euro per interventi nel tratto di litorale compreso tra la foce del fiume Adige e la foce del fiume Po di Goro. Un milione di euro è stato assegnato al Magistrato alle Acque di Venezia che, sulla base di un accordo di programma con la Regione del Veneto, utilizzerà 500mila euro per interventi di manutenzione e ripristino della linea di costa del litorale nei Comuni di Jesolo e Cavallino-Treporti e altrettanti per il litorale nel Comune di Chioggia. Il Magistrato alle Acque comparteciperà alla spesa per la realzzazione degli interventi anche con risorse proprie. O.J.

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TIOZZO ALLA REGIONE: “I LAVORI PER IL RIPASCIENTO DEGLI ARENILI DEVONO ANCORA COMINCIARE

U

n “pessimo biglietto di visita” per le spiagge di Sottomarina e Isola Verde alla vigilia dell’apertura della stagione balneare: i lavori di risistemazione degli arenili devono ancora cominciare. La denuncia arriva dal consigliere regionale Lucio Tiozzo (Pd) che, a metà maggio, critica il governo regionale per il mancato rispetto dei tempi previsti per i lavori di ripascimento finanziati per il 2012. “Nel bilancio regionale per l’anno in corso sono stati stanziati, su nostra richiesta - ricorda Tiozzo - 2 milioni di euro aggiuntivi alle risorse ordinarie per i ripascimenti degli arenili, di cui 500 mila euro per Isola Verde e Sottomarina. Un risultato fortemente atteso dalle amministrazioni locali e dalle categorie economiche”. Invece, osserva amareggiato Tiozzo, a maggio inoltrato le spiagge della costa sud veneziana mostrano ancora i segni evidenti di mareggiate ed erosioni. Difficile per gli stabilimenti predisporre chioschi, ombrelloni e i servizi vari di ac-

Il consigliere regionale Lucio Tiozzo coglienza ai turisti. “Il dovere del governo regionale non è solo di stanziare adeguati fondi - incalza - ma anche di vigilare sulla corretta tempistica sulle modalità di realizzazione dei lavori”. Il consigliere regionale del Pd chiede quindi che la Giunta Zaia “faccia pressing” in primo luogo sul Magistrato alle Acque, che in base ad un accordo di programma ha la responsabilità di effettuare i lavori, per non affossare l’ormai imminente stagione balneare, che in Veneto vale il 50 per cento dei flussi turistici.


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Veneto in primo piano 9 30 Il Veneto in primo Ilpiano Tagli al bilancio Nella nostra regione 63 milioni e mezzo di pernottamenti per il 62 per cento da parte di ospiti stranieri

Solo le briciole al turismo, “industria” da 15 miliardi Proteste da opposizione e maggioranza, intanto gli uffici di accoglienza locali rischiano di scomparire

I DATI

di Nicola Stievano

Nel territorio

IL VENETO PIACE IN EUROPA E ASIA

I

l turismo Veneto cresce ma le risorse si fanno sempre più esigue. Mentre si ingrossano le fila di viaggiatori, sia italiani che stranieri, che scelgono la nostra regione per le città d’arte o il mare, le terme o la montagna, la vacanza fuori porta o la settimana al lago, nonostante la crisi continui a picchiare duro, gli stanziamenti per il settore ormai sono ridotti al lumicino. Nella regione che conta oltre 62 milioni e mezzo di pernottamenti l’anno, di cui il 62 per cento da parte di ospiti stranieri, i fondi destinati al settore sono ormai ridotti al lumicino. Ormai gli stanziamenti della Regione sono ridotti all’osso: il bilancio destina le briciole e tutti protestano. Non solo le opposizioni ma anche gli stessi amministratori regionali che puntano il dito contro lo stato centrale sempre più avaro nei confronti di una regione come il Veneto, dove l’industria turistica continua ad essere un formidabile traino del terziario nazionale. Claudio Sinigaglia, consi- quanto riguarda il primo settore siamo passati dai gliere regionale del Partito Democratico, ha fatto 41,6 milioni, registrati con il rendiconto 2010, ai quattro conti e il quadro che ne ricava è desolante. 9,5 milioni che la Giunta ha proposto per il bilancio “Per quest’anno la Regione di previsione 2012. Un crollo preventiva una riduzione di Oltre due terzi verticale dunque, pari al -77%. risorse del 94% nell’arco delle risorse Non meno impressionante di due anni. Tutto scaricato in meno, a Venezia l’andamento della cultura: nel allegramente su Comuni e se la prendono 2010 al comparto sono stati Province. Ai primi si dice: ar- con il Governo assegnati 40,5 milioni, nel rangiatevi con gli introiti della 2012 la previsione è di 16,1, tassa di soggiorno. Alle seconde si “restituisce” il con una diminuzione del 60,2%”. Dal canto suo personale: peccato che l’ipotetica riassunzione dei l’assessore regionale al turismo Marino Finozzi redipendenti Iat equivale a rompere il patto di stabi- plica che, nonostante le ristrettezze e le imposizioni lità”. Critico anche Lucio Tiozzo, vicecapogruppo da Roma, la Regione cercherà di fare del suo medel Partito Democratico in Regione. “Negli ultimi glio. Lo ha ribadito commentando l’approvazione due anni, i bilanci regionali sono i migliori testimoni unanime da parte del Consiglio veneto del Piano del precipizio nel quale sono sprofondati i finan- esecutivo annuale 2012 di promozione turistica. ziamenti a favore del turismo e della cultura. Per “E’ paradossale che la Regione che ha la miglio-

N

re economia turistica d’Italia e il maggior numero di ospiti e di pernottamenti, abbia a disposizione risorse sempre più ridotte nonostante il settore generi un fatturato annuo che si aggira sui 15 miliardi di euro e benché questo comparto economico crei lavoro, non sia delocalizzabile ed è anzi elemento di valorizzazione complessiva del territorio. Questa è però la situazione in cui si trova una Regione a statuto ordinario come la nostra, nonostante i nostri cittadini siano tra i primi contribuenti del Paese e benché non sia mai stato prodotto alcun ‘buco’ nel bilancio regionale. Vorrà dire che opereremo con ancora maggiore concretezza e oculatezza possibile”. Il Piano Esecutivo Annuale prevede per il 2012 di proseguire le iniziative, rivolte alla promozione e all’informazione turistica, che coinvolgono tutte le principali filiere promozionali regionali, esaltandone la complementarietà d’intenti e di finalità.

ei primi due mesi del 2012 la crescita sia degli arrivi sia delle presenze è determinata principalmente dagli ospiti provenienti da Paesi esteri. Questi sono infatti aumentati dell’11,3 per cento quanto ad arrivi rispetto ai primi due mesi dell’anno passato e del 13,1 per cento per numero dei pernottamenti, mentre i turisti italiani hanno fatto diminuire gli arrivi del 3,5 per cento e le presenze del 3,3 per cento. In testa alle presenze straniere si collocano in questi due primi mesi i francesi, cresciuti del 25,2 per cento, seguiti da tedeschi, aumentati del 7,2 per cento, inglesi e statunitensi, mentre i russi guadagnano il quinto posto con un aumento dei pernottamenti del 37 per cento. Il segmento di offerta che ha registrato i risultati migliori è risultato, paradossalmente, quello balneare, con una crescita del 37,8 per cento degli arrivi e del 42 per cento delle presenze, seguito dalla città d’arte che proseguono nella loro crescita con + 5,3 per cento di arrivi e + 7,4 per cento di presenze. La montagna ha invece pagato piuttosto cara la mancanza di neve, con un – 5,4 per cento di presenze e un – 3,6 di arrivi. “Sono numeri certamente significativi, specie se si tiene conto dell’attuale momento di crisi – ha commentato l’assessore Finozzi – anche se ritengo non corretto fare pronostici certi per la stagione ormai iniziata. Gli esperti hanno in ogni caso ricavato buoni auspici, sia per il 2012 sia per l’anno prossimo. Io mi limito a dire che siamo in controtendenza rispetto al resto d’Italia e che il Veneto conferma il suo straordinario appeal, fattore che riguarda soprattutto i turisti stranieri”. I dati confermano tra l’altro l’attenzione per la qualità dei turisti che scelgono il Veneto, dove la frequentazione di alberghi a quattro stelle aumenta del 6,7 per cento in termini di arrivi e del 7,7 per cento in termini di pernottamenti.

Convegno Coldiretti-Swg L’agriturismo in crescita esponenziale

C

’è un settore che va in Veneto a dispetto della crisi, ed è quello dell’agriturismo. Questo è emerso convegno dal titolo chiarissimo “L’agriturismo con la A maiuscola”. Un evento organizzato da Coldiretti Veneto in villa Foscarini Rossi a Stra (Venezia) nelle scorse settimane a cui hanno partecipato 600 aziende di agriturismo da tutta la regione iscritte alla rete Terranostra su un totale di 1200. E’ così emerso che il 2011 è stato caratterizzato dal successo dell’eco vacanza in Veneto, risultato della vasta offerta di una campagna

curata e attrezzata, con percorsi alternativi, organizzati in pacchetti ma anche bellezze artistiche sconosciute ma preservate dagli agricoltori. Con l’11 per cento in più degli arrivi e oltre l’otto per cento delle presenze registrate negli alloggi, l’agriturismo dimostra percentuali raddoppiate rispetto alla media. Al tavolo dei relatori Roberto Weber direttore del centro studi Swg di Trieste ha incoraggiato gli operatori a codificare le numerose attività svolte spontaneamente in azienda affinchè il turista le interpreti come possibilità di svago, Sabrina Meneghello

ricercatore Ciset (centro internazionale studi del turismo) ha elencato gli sforzi del settore turistico che in Veneto traina l’economia con un contributo sul Pil che sfiora il 5%. Vediamo altri dati nel dettaglio. Secondo la ricerca di Swg-Coldiretti, la presenza di attrazioni naturalistiche e paesaggistiche incide per il 55% nella scelta di una meta turistica, a seguire la storia (49%), il relax e tranquillita’ (33%) e divertimento (22%).L’agriturismo piace ad un pubblico giovane anche se il “core business” rimane la famiglia. Non ci sono solo le tipicità da degu-

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stare ma anche attività sportive. Le novità proposte dagli imprenditori agricoli interessano la sfera sociale: lezioni di cucina per non vedenti, la cura e benessere del corpo, i centri estivi, ma anche quel quid che nella ristorazione di città non si trova. Da non sottovalutare che in una fattoria trovano ospitalità anche gli amici a quattro zampe: quasi un terzo degli operatori accoglie con simpatia l’amico “fido” a volte anche in appositi spazi per non creare disagi agli ospiti a tavola. A.A.

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32 Voci da palazzo

Voci da palazzo 11

Economia La risposta alla crisi nell’intesa tra Regione e associazioni di categoria

Il “Patto del Veneto” promette la ripresa Da qui alla prima metà del 2013 la Regione metterà a disposizione 1,2 miliardi di euro. Per l’opposizione: “E’ fumo negli occhi” di Fortunato Marinata

L

a crisi in Veneto ha toccato livelli drammatici. La situazione economica, infatti, non è delle più rassicuranti, la disoccupazione colpisce un giovane su quattro e la lista con i nomi di coloro che si sono tolta la vita, a causa della perdita del lavoro, continua ad allungarsi di settimana in settimana. Iniziano a mancare i soldi ma più di tutto si avverte la carenza di prospettive. Non ci sono “ricette” per uscire dalla crisi e il solo “resistere” potrebbe non essere sufficiente per vedere la fine di questo lungo periodo di “empasse”. Il “Patto del Veneto”: annunciato, sottoscritto da Regione forze economiche e sindacali (senza Cgil e Uil) ma fortemente contestato dalle opposizioni è stato presentato come lo strumento adatto a colmare buona parte di questo vuoto. Infatti si tratta di un documento programmatico sottoscritto dall’Anci, dall’Urpv, dagli industriali, dalle associazioni agricole, da quelle del commercio, dagli artigiani, e dai sindacati che impegna, da qui alla prima metà del 2013, circa 1,2 miliardi di euro per il rilancio e la crescita economica del Veneto. Secondo le opposizioni di Palazzo Ferro Fini, si tratterebbe di puro fumo negli occhi perché le somme stanziate sarebbero sempre quelle del bilancio di previsione ma secondo il governatore Luca Zaia il risultato importante è quello di essere riusciti a mettere attorno ad un progetto parti sociali ed economiche dell’intera regione. “E’ la grande occasione per dire che in Veneto, per la prima volta, tutti si stringono attorno a un Patto il che significa aver individuato i problemi, le risorse e le soluzioni – ha infatti spiegato il governatore, lamentando che non altrettanto sta facendo il Governo – il tavolo tra Regione Veneto e parti sociali ha avuto il coraggio di riorganizzare tutte le linee di investimento: migliorando la sinergia, limitando gli sprechi e facendo economia di scala. E’ un modo

Nella foto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia per individuare degli obiettivi e perseguirli congiuntamente. Se per tutti l’emergenza è nell’occupazione giovanile allora per tutti deve essere prioritario l’investimento rivolto al sostegno del lavoro per le nuove generazioni”. Zaia ha ricordato che questo atto è il terzo grande provvedimento dell’Amministrazione regionale per lo sviluppo del Veneto. “Dopo l’insediamento della Giunta – ha detto - abbiamo subito parlato della necessità dell’accesso al credito e abbiamo messo in piedi il fondo di 1,9 miliardi di euro che dopo gli opportuni aggiustamenti di spread, di procedure e anche dopo l’intesa con Confidi, oggi è operativo; sono già arrivate decine di richieste alla finanziaria regionale. C’è stata poi la proroga dei fondi di rotazione, nuovo carburante per l’occupazione, per le imprese, per la crescita. E ora c’è la firma del Patto”. Ma che cosa prevede nello specifico? Nel protocollo esiste una prima fase nella quele verranno stanziati finanziamenti a sostegno di progetti per la creazione di nuovi posti di lavoro. Si tratta di 400 milioni dei quali 160 milioni saranno destinati a favore delle imprese (un plafond ancora da quantificato sarà specifico per pmi e confidi), 40 milioni saranno destinati al lavoro, 140 per favorire l’occupazione giovanile e 60 milioni per

Pietrangelo Pettenò, Federazione della Sinistra

“SOLO PROPAGANDA, ESTROMESSO IL CONSIGLIO”

S

olo “vuota propaganda”. Pagine di “poesia” che non trovano traduzione in “misure concrete e in risorse finanziarie determinate”. Ma, soprattutto, un piano partorito senza coinvolgere il Consiglio regionale e le maggiori organizzazioni sindacali del Veneto. Così Pietrangelo Pettenò, consigliere della Sinistra veneta nell’assemblea legislativa regionale, definisce il piano di sviluppo per il Veneto firmato dal presidente Zaia con i rappresentanti di categoria e di una parte del sindacato. Pettenò intende impegnare la giunta Zaia - attraverso la mozione depositata in Consiglio - a Pietrangelo riaprire il confronto con le organizzazioni sindacali che non hanno sottoscritPettenò to il piano (Cgil e Uil) e a ridiscuterne contenuti e indirizzi con il Consiglio regionale. “Il Piano per lo Sviluppo presentato da Zaia - spiega Pettenò nella mozione - risulta essere un documento propagandistico, che all’inconsistenza delle misure indicate, alla esiguità e indeterminatezza delle risorse finanziarie destinate, somma una procedura nella sua definizione che determina la rottura con le organizzazioni sindacali che rappresentano la grande maggioranza dei lavoratori del Veneto”. Per Pettenò il piano è privo di un disegno strategico per il rilancio dell’occupazione e di proposte per sostenere la green economy, l’edilizia rivolta al recupero del territorio, il rilancio dell’area strategica di Porto Marghera, il reddito dei lavoratori precari, in cassa integrazione e in mobilità. Inoltre non contiene alcuna misura per favorire il rispetto della legalità, il contrasto dell’evasione fiscale, della contraffazione e dell’economia criminale e per scoraggiare fenomeni come la delocalizzazione. Né contiene indicazioni su tempi e contenuti per l’approvazione del piano energetico regionale. “Ritengo grave e inaccettabile - conclude Pettenò - che il Presidente della Giunta regionale abbia ritenuto di non dover esporre il piano in Consiglio regionale, rifiutandosi di aprire una doverosa discussione e un serio confronto politico nel merito delle scelte e degli indirizzi assunti”.

interventi sul territorio. Altre voci del documento riguardano il Turismo con un impegno di 10 milioni di euro, altri 16 andranno a ricerca e innovazione, al reinserimento dei lavoratori in cassa integrazione invece sono stati destinati 30 milioni di euro e al sostegno dell’imprenditoria giovanile e femminile sono preventivati 11 milioni di euro. Altre somme sono state destinate alle infrastrutture compreso il sistema ferroviario metropolitano, con capitoli di spesa che parlano di 50 milioni di euro nel primo caso e 14,5 milioni per la Sfmr. Tra i beneficiari manca l’area di Porto Maghera e proprio questa omissione è la causa che ha fatto rimanere lontana dal tavolo della firma la Cgil. “Se uno pensa di parlare di industrializzazione in una regione come il Veneto – ha speigato il segretario nazionale della Cgil Susanna Camusso – e salta Porto Marghera, sta parlando di farfalle. Non sta parlando di cosa fare concretamente”. Pronta la risposta del presidente Zaia rivolta proprio a chi non ha firmato il patto: “La porta è sempre aperta come la nostra disponibilità a fare questo percorso assieme; si fa per fasi: questa è stata la prima, la seconda è pronta per essere scritta”.

Laura Puppato, Partito Democratico

GRANDE RISULTATO O SQUILLO DI TROMBA?

Ipse dixit Clodovaldo Ruffato, Popolo della Libertà

“FINALMENTE RISPOSTE STRUTTURALI ANTI CRISI”

“C

on il patto per lo sviluppo del Veneto, finalmente si potrà passare dalla fase difensiva fin qui tenuta Clodovaldo per parare i colpi della Ruffato crisi, soprattutto con gli ammortizzatori sociali, ad una fase attiva mettendo in campo politiche concrete (si calcola 1,2 miliardi di euro fino al primo trimestre del 2013) e, soprattutto, non episodiche per cercare di dare risposte ai problemi strutturali arrivando all’origine delle difficoltà che colpiscono aziende, lavoratori, famiglie, insomma tuta la società veneta, con durezza finora mai vista dall’ultimo dopoguerra”. Lo ha affermato, il presidente del Consiglio regionale del Veneto Clodovaldo Ruffato il quale sottolineando soprattutto l’importanza del nuovo ruolo che il patto affida ad importanti enti regionali come “Veneto sviluppo” e Veneto promozione” e della radicale riforma, all’insegna di “più sinergie e meno sprechi”, nel campo della ricerca tecnologica finalizzata all’innovazione che verrà concentrata su pochi centri specializzati al posto degli attuali 88. “Veneto Sviluppo in particolare - aggiunge Ruffato - potrà affrontare uno dei nodi centrali della crisi, la stretta creditizia, selezionando i suoi interventi puntando in modo particolare sulla green economy e alle imprese in fase di avviamento (start up)”. “Non meno importante - afferma ancora il presidente dell’assemblea regionale - la riforma delle politiche del lavoro e del welfare stabilita dal patto trasferite dalle Province a “Veneto lavoro” creando, tra l’altro, le premesse alla regionalizzazione dell’ispettorato del lavoro”. “Quanto all’adesione finora parziale delle organizzazioni sindacali - conclude Ruffato - mi auguro che, quando le politiche previste dal patto cominceranno ad essere applicate, essa possa estendersi a tutte le componenti in modo da rappresentare nella sua interezza il mondo del lavoro veneto”. Azzalin e Tiozzo, Partito Democratico

UN PACCO VUOTO DI CONTENUTI

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rima di vendere come grande risultato questo patto per il Veneto, Zaia faccia luce su una serie di questioni ancora tutte da chiarire”. Ad affermarlo, è stata la capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Laura Puppato e la segretaria regionale democratica, Rosanna Filippin. “Fino a prova contraria, diciamo intanto, che quelle snocciolate sono cifre già messe a bilancio o che fanno riferimento a stanzia- Laura Puppato menti europei (Fers, Fas) e dunque non si vedono all’orizzonte novità di rilievo. Ci chiediamo poi dove sono e come sono stati investiti questi miliardi a favore del mondo del lavoro citati da Zaia. Ma soprattutto qualcuno dovrebbe informare il presidente che i bilanci si fanno a dicembre, nel caso del Veneto purtroppo a marzo inoltrato, ed è lì che si determinano le somme disponibili ed i vari capitoli. Tutto il resto appartiene alla categoria degli squilli di tromba. “Dal punto di vista della concertazione - concludono le due esponenti del Pd - questo patto esclude di fatto il Consiglio regionale e due dei tre maggiori sindacati, ovvero Cgil e Uil che non hanno messo la loro firma all’accordo. Può considerarsi un successo questa divergenza tra le organizzazioni sindacali? C’è il dubbio che si tratti dell’ennesima operazione di marketing politico ma senza nuovi soldi veri”.

U

n pacco povero di contenuti, lo definiscono così i consiglieri regionali del Pd Graziano Azzalin e Lucio Tiozzo, il Patto dello sviluppo presentato dal presidente Luca Zaia. I due esponenti democratici sostengono che in realtà i contenuti sono molto poveri. “Visto anche che dal punto di vista dei fondi a disposizione - precisano - non si aggiunge nulla di nuovo rispetto ai finanziamenti europei ed a quanto stanziato in Bilancio. Certo, le intenzioni sono buone e da condividere, un po’ meno l’uso strumentale e il dare più importanza al contenitore che al contenuto che, tanto per aggiungere un dettaglio, dribbla molte delle questioni concrete sul tappeto, come sottolineato anche dalla segretaria della Cgil Susanna Camusso”.


10 Intorno a noi

Intorno a noi 33

Fiori d’arancio In Veneto le nozze sono in calo, ma crescono le cerimonie low cost

Sposarsi in tempo di crisi purché, sia il giorno più bello di Nicola Stievano

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i si sposa di meno, le convivenze si fanno più lunghe e continuano a crescere i matrimoni civili. Nel giro di pochi anni il Veneto ha cambiato pelle e i “fiori d’arancio” diventano merce rara, soprattutto nel bel mezzo di una crisi di cui nessuno riesce ancora a cogliere la portata. In Veneto il numero di matrimoni scende, ormai siamo sotto quota 16 mila l’anno, mentre appena tre anni fa sfioravano i 19 mila. Nella nostra regione si contano 3,4 matrimoni ogni mille abitanti, al di sotto della media nazionale del 3,8 per mille e le motivazioni sono le stesse degli anni precedenti: allungamento delle convivenze, molte delle quali si consolidano come tali, incertezza sul lavoro, difficoltà economiche hanno il loro peso. Eppure, nonostante tutto, chi arriva al matrimonio è più convinto e determinato che mai, ed è anche disposto a mettere in preventivo un bel po’ di sacrifici e rinunce affinché il giorno più bello sia effettivamente ricordato come tale. In fondo oggi le cosiddette “convenzioni sociali”, osservano gli addetti ai lavori, sono meno stringenti del passato e ci si può sposare anche con un budget ridotto all’osso, tagliando su lista degli invitati, ristorante, partecipazioni, bomboniere, allestimenti e viaggio di nozze. Se i matrimoni “low cost” sono in crescita, soprattutto fra le coppie più giovani e anticonformiste, chi sceglie la formula “classica” è ancora più determinato e sempre più spesso si fa aiutare da esperti del settore, i “wedding planner”, una professione che è cresciuta in maniera inversamente proporzionale rispetto al numero dei matrimoni. “Si rivolgono a noi soprattutto

Coniugare budget ed eleganza è ancora possibile, anche chi perde il lavoro non rinuncia a salire all’altare

Sopra Antonia Macrì, wedding planner, e una sua creazione

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La wedding planner “Cerchiamo insieme la formula ideale, ottimizzando costi e calendario” giovani e professionisti che non hanno molto tempo a disposizione oppure chi ha intenzione di sposarsi a breve. - spiega Antonia Macrì, wedding planner padovana di “Chicchi d’arancio” - E non si tratta solamente di coppie che vogliono spendere cifre importanti, perché ci sono soluzioni per tutte le tasche e il nostro compito è proprio quello di trovare la formula migliore, in tutti i sensi, compreso quello economico. Negli ultimi tempi abbiamo notato un calo di richieste, a causa della crisi. Personalmente mi sono trovata con futuri sposi che hanno perso il lavoro prima delle nozze. A quel punto abbiamo rivisto il budget senza compromettere l’eleganza e l’unicità di un giorno così importante”. Ma quanto costa, in media, sposarsi in Veneto oggi? Difficile ottenere una risposta precisa, ma la fascia di prezzo più frequente va dai 18 ai 25 mila euro, a seconda delle richieste della

coppia. “Riusciamo ad organizzare eventi anche con budget ridotti, senza per questo incidere sulla qualità. - continua Antonia - Anzi è qui che si vede il nostro lavoro perché in breve tempo riusciamo a dare i consigli giusti e trovare le soluzioni ideali affinché tutto funzioni per il meglio. Chi poi vuole un matrimonio sfarzoso arriva a spendere anche 50 mila euro. Chi invece vuole risparmiare sceglie di ridurre il numero degli invitati, ad esempio, e risparmiare su altri costi”. Fa parte del lavoro anche tranquillizzare le coppie spaventate da costi e incombenze, perché il matrimonio sia il loro giorno più bello, al di là del budget.

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I

n Veneto i matrimoni civili quasi più numerosi di quelli religiosi. A Nordest ormai una persona su due sceglie di sposarsi in Comune. Un cambiamento forte, questo, che ha investito il Veneto negli ultimi anni (si è passati dal 37.9% dei matrimoni civili nel 2004 al 45,4% nel 2009) e che ha visto il superamento del 50% in Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia (55,4% in Trentino, 54,5% in Friuli), mentre in Italia il dato rimane fermo al 37,2%. Ancora più rilevante, poi, il riferimento al tasso di nuzialità (annuo). “Le tre regioni del Nordest anticipano l’andamento calante di tutta Italia posizionandosi tutte al di sotto del valore medio nazionale”, ha spiegato Daniele Marin, direttore scientifico della Fondazione Nordest. I dati sono stati presentati al convegno ecclesiale del Nordest di Aquileia: “Ci sono stati grandi cambiamenti di stili di vita in questi anni – spiega monsignor Antonio Mattiazzo, vescovo di Padova – quelli che vediamo intorno a noi sono cittadini smarriti, senza speranze per il futuro, a volte anche da giovanissimi. Vogliamo contribuire a ridare un’anima al Nordest, a sostenerne gli abitanti, che in questo momento difficile sembrano persi e senza appigli concreti”.


34 12 Cultura veneta Palazzo Grassi fino al 15 luglio Più di trenta opere dell’artista newyorkese

Il mondo interpretato da Urs Fischer

CÀ FOSCARI Le Venezie di Congdom

Scultura, pittura, installazione e il suo studio, riprodotto nei minimi particolari per far rivivere il suo processo creativo di Alain Chivilò

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N

ell’alternanza tra artisti contemporanei e collettive che partono dalla ricca Collezione Francois Pinault, è di scena a Palazzo Grassi a Venezia fino al 15 luglio Urs Fischer (Zurigo 1973) con la mostra “Madame Fisscher”. Già dalla data la fugacità. Si parte proprio dall’opera “Madi nascita si evince che è il primo artista dame Fisscher” che riproduce il suo studio vivente ad essere esposto in una personale nei minimi particolari facendo rivivere il a Palazzo Grassi, in una delle sue più impor- processo creativo del Maestro, per passare tanti esposizioni tra quelle fatte in Europa. a “untitled” del 2012 con un ritratto in L’atrio centrale e il primo piano c’introduco- cera di se stesso e dell’amico artista Rudolf no nel mondo dell’artista, che vive a New Stingel in cui i lumini consumano le stesse York, con più di trenta opere. Una sapiente evidenziando la trasformazione e i limiti del guida gratuita aiuta il visitatore a capire corpo e dell’opera d’arte, arrivando a “Necrophonia” del 2011 la logica e la chimica con la ricostruzione dei lavori di Fischer E’ il primo non sempre di facile artista vivente di un atelier dove e immediata compren- al quale il centro una modella vivente sione. Scultura, pittura espositivo dedica professionista, dell’Ace installazione sono le una personale cademia di Belle Arti, tecniche espressive, posa tra le opere in un mentre i materiali vanno dal bronzo e cera passaggio tra vivente e artificiale. Altri temi ad apparecchi meccanici e specchi. Una sono la banalità del quotidiano, il gioco creatività dell’artista logica e assurda, in un dell’oggetto con la sua ombra, l’idea del equilibrio di diversi elementi quali l’humour, movimento, la messa in ridicolo di vizi e la realtà, l’eternità, l’illusione, la violenza e dipendenze e il teatro dell’assurdo. Palazzo Bomben, Treviso IL PREMIO INTERNAZIONALE CARLO SCARPA

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Treviso, fino al primo luglio, nelle tre principali sale espositive di Palazzo Bomben, sede della Fondazione Benetton Studi e Ricerche, è di scena la XXIII edizione del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2012. Nelle finalità del Premio c’è il focus di contribuire a elevare e diffondere la cultura di “governo del paesaggio”, proponendosi come occasione e strumento per fare conoscere il lavoro intellettuale e manuale, al fine di governare le modificazioni dei luoghi per salvaguardare e valorizzare i patrimoni autentici di natura e memoria. Una giuria sceglie annualmente un luogo e per l’edizione del 2012 il premio è andato, con voto unanime, al Bosco di Sant’Antonio situato nelle montagne d’Abruzzo e precisamente nel comune di Pescocostanzo. L’area ha una dimensione di circa 500 ettari ed è situata nel Parco della Maiella. La composizione boschiva consta di alcune migliaia di grandi alberi, tra i quali cinquecento sono rappresentati da faggi secolari. Questo bosco è definito da Elena Croce come “un santuario della natura e della civiltà pastorale”. In quest’ambito, l’interessante percorso espositivo testimonia il luogo prescelto in tre sezioni: la prima illustra materiali fotografici e cartografici per inquadrare il luogo, la seconda tratta aspetti naturalistici del bosco e del patrimonio vegetale all’interno dei paesaggi abruzzesi, l’ultima invece è video con il film documentario del 1994 di Ermanno Olmi “Mille anni”, che inquadra il Bosco di Sant’Antonio tra natura e civiltà. Al.Ch.

IN BREVE

L’opera “Necrophonia” del 2011 con la ricostruzione di un atelier dove una modella vivente professionista, dell’Accademia di Belle Arti, posa tra le opere in un passaggio tra vivente e artificiale

enezia è così esageratamente raffinata. Le percezioni degli altri e di lei stessa non ti lasciano mai in pace. Persino la luce, proiettata dal campanile sulla piazza, acquista una qualità architettonica e il pesante campanile vi diventa leggero”. Così Venezia è pensata dal pittore William Congdon (Providence 1912 – Milano 1998) che tra il ’48 e ’60 vi soggiorna. Nel centenario della nascita, fino al 8 luglio nel piano nobile dell’università Cà Foscari Esposizioni, “William Congdon a Venezia. Uno sguardo americano” è la prima mostra del Maestro a Venezia con opere riguardanti la città Serenissima. Una quarantina di opere unite a lettere, schizzi, video e gigantografie di opere non disponibili per l’esibizione. Con New York la città lagunare ha un ruolo fondamentale per la sua ricerca e l’agire pittorico. Partendo dalla scuola dell’action painting americana e dalle opere di Dubuffet viste a Parigi durante la guerra, interpreta soggetti tradizionali quali Piazza San Marco, palazzo Dario, i tetti e Canal Grande incidendo nell’olio e nell’acrilico con un punteruolo. Con questa tecnica rende una Venezia fuggente, in movimento che appare magicamente da una sorta di foschia tendente a colori scuri e nel contempo spaziale all’interno di contrasti di luce. L’oro, che proviene dalla tradizione bizantina, è utilizzato da Congdom per dare vivacità e risalto all’edificio come un’illuminazione artificiale. Una mostra dunque da visitare per comprendere un punto di vista di Venezia non consueto, perché figlio di una pittura d’azione che si presentava al mondo.

Canaletto a Palazzo Grimani

“SCHIZZI D’AUTORE”

I

pittori vedutisti avevano la caratteristica di possedere schizzi, studi di luoghi che visitavano o vivevano per riprodurli in opere anche a distanza di anni. I riferimenti presi permettevano di lavorare in studio proponendo soggetti di un luogo anche trovandosi altrove. In quest’ambito a Venezia, presso Palazzo Grimani, fino al 1 luglio la mostra “Canaletto. Il Quaderno veneziano” permette di apprezzare il taccuino, raramente visibile al pubblico, di schizzi del pittore vedutista che come pochi ha saputo dare un taglio internazionale al Vedutismo. Un volume non di grandi dimensioni (mm 175 X 235), composto da sette fascicoli sciolti rilegati successivamente nell’Ottocento, che riporta commenti e schizzi dai materiali ai luoghi ritratti, dalle annotazioni sui colori, dalle correzioni e abrasioni, all’impiego della punta metallica, ai cambi d’inchiostro. Ulteriori fogli sono proposti come i sette dalla Galleria Nazionale d’Arte Antica di Trieste, i sette dalla collezione Corniani-Algarotti, lo “scarabotto” con il Canal Grande di fronte alla Salute e il Traghetto di San Moisè e i due fogli rispettiva-

mente dalla Fondazione Cini e dal Museo Correr. A completamento dipinti a olio provenienti da collezioni pubbliche e private segnano il passaggio dallo schizzo alla vera realizzazione. Supporti audiovisivi e digitali, uniti a un modello funzionante di camera ottica che fa vedere le vedute come le osservava Canaletto, permettono al visitatore di conoscere quest’aspetto fondamentale del Maestro poco approfondito nelle grandi esibizioni.

Palazzo Franchetti a Venezia

L’abilità incisoria di Picasso

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egli spazi dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti di Palazzo Franchetti a Venezia fino all’8 luglio, “Picasso e Vollard. Il genio e il mercante” è la mostra che per la prima volta in Italia disamina il rapporto tra il mercante d’arte Ambroise Vollard e Pablo Picasso. Un’intersezione tra il gallerista scopritore di artisti sconosciuti o “secondari”, d’intuito sopraffino e forti doti commerciali, con il pittore inventore del Cubismo che con la sua tecnica ha stregato future generazioni d’artisti, critici e amanti dell’arte. Ambroise Vollard (1866 – 1939) oltre a organizzare la prima monografia su Paul Cezanne nel 1895, offrì al giovane Picasso (1881 – 1973) la possibilità di esporre nel 1901 all’interno della sua galleria. Da qui fino alla morte di Vollard tra i due si

sviluppa una relazione d’amicizia, d’affari e di stima reciproca. Il critico Félicien Fagus scrive “ecco: ho appena visto da Vollard la mostra del giovane pittore (spagnolo si capisce) con un temperamento meraviglioso”. Tecniche incisorie quali l’acquaforte, la puntasecca e l’acquatinta sono rappresentate da oltre 150 opere, con la serie completa delle 100 incisioni della “Suite Vollard”, a cui Picasso lavorò dal 1927 al 1937, la “Minotauromachia” una delle sue principali opere grafiche, “l’Histoire Naturelle” con gli animali di Buffon e i “Saltimbanchi” con la celebre acquaforte “Le repas frugal al chefs d’oeuvre inconnue” di Balzac. Una tecnica incisoria ricca e di classe per un Picasso intramontabile nelle sue decadi “Le repas frugal al chefs artistiche d’oro. Al.Ch. d’oeuvre inconnue”


Cultura veneta 35 13 Editoria Presentati a villa Contarini 17 volumi sulla storia dell’arte

PalaBassano dal 31 luglio

“La pittura nel Veneto”

MOMIX CON LO SPETTACOLO “BOTANICA”

Daverio: “Alle fasi di decadenza politica sono coincise stagioni artistiche di qualità insuperabile” di Vesna Maria Brocca

N

ella splendida cornice di Villa Contarini a Piazzola sul Brenta (Padova) sono stati recentemente presentati i 17 volumi di cui è composta la collana dal titolo “La pittura nel Veneto”, realizzata in un percorso più che ventennale che ha visto impegnati la Regione del Veneto in collaborazione con la casa editrice Electa. “Nel creare questi volumi non abbiamo avuto in mente un tipo di pubblico rigidamente determinato - spiega in una nota l’Editore; abbiamo cercato che fossero storiograficamente solidi, pieni di cose, di dati, di opinioni, nella convinzione che simili caratteristiche per loro conto ne allargherebbero il pubblico, da quello degli addetti ai lavori che vi si attendono il punto aggiornato della ricerca e possibilmente gli ultimi progressi e novità degli studi, a quello dei dilettanti, nel senso filologico (e dunque migliore) del termine, che vogliono una lettura piacevole di dati affidabili”. Il comitato scientifico de “La pittura nel Veneto” è formato da Enrico Castelnuovo, Michel Laclotte, Michael Levey, David Rosand e Federico Zeri. Nell’ambito della giornata di studio in Villa Contarini il piano dell’opera è

Nelle due foto la copertina delle pubblicazioni e il vicepresidente della regione Marino Zorzato (a destra) in compagnia del critico Philippe Daverio

stato poi illustrato dal responsabile editoriale della collana, Carlo Pirovano, mentre il critico d’arte Philippe Daverio, nella sua brillante “lectio magistralis” sulle caratteristiche del tessuto sociale e della pittura veneta, ha evidenziato il paradosso di una realtà che più perde potere sul piano politico e commerciale (a partire da Cambrai nel 1508) e più assume qualità estetica. “Una decadenza formidabile – ha detto Daverio – con momenti artistici di qualità insuperabile”. L’arte diventa sostegno anche dell’attività economica, com’è avvenuto con le ville venete. Il

critico ha poi concluso esortando i veneti di oggi a riappropriarsi dell’antica energia e a difendere con forza questa eccezionale eredità culturale, imparando soprattutto a comunicarla anche per tornare ad essere competitivi. “Si continua a dire che la cultura sarà il motore dello sviluppo futuro – ha sottolineato invece il vicepresidente della giunta regionale e assessore alla cultura Marino Zorzato – ma servono atti concreti. Noi dobbiamo quindi riscoprire il nostro grandissimo patrimonio culturale, promuovendolo insieme al territorio, al paesaggio e al turismo”.

M

omix, la compagnia capeggiata dal geniale danzatore e coreografo statunitense Moses Pendleton, sarà al PalaBassano - dal 31 luglio alle 21 - per tre serate di magia, tra danza e illusione. Il cartellone di Operaestate torna ad ospitare una delle più prestigiose compagnie teatrali al mondo di ballerini-illusionisti ch sin dalla fondazione (1980) ha acquisito grande notorietà per la sua capacità di evocare un mondo di immagini surreali utilizzando il corpo, costumi, attrezzi, luci e giochi d’ombra. I Momix saranno a Bassano con lo spettacolo “Botanica”, già definito il loro cavallo di battaglia, che presenta un viaggio all’interno di una natura meravigliosa ed affascinante, fortemente minacciata dalle costanti e irragionevoli incursioni da parte dell’uomo, dove i corpi dei Momix evocano il movimento leggero che sta dietro la vita segreta degli alberi, il ronzio delle api, il tepore di una certa ora del giorno, i manti erbosi ricoperti di fiori e mossi dai canti degli uccelli, mentre rane gracidanti sembrano accogliere con il loro canto la sinfonia di un temporale d’agosto. Prevendite on line già attive al sito http://www.vivaticket.it Informazioni: ufficio V.M.B. Operaestate tel. 0424.519819

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36 24 Sì, viaggiare EMILIA ROMAGNA

Peppone e Don Camillo

forever

LA PICCOLA BRESCELLO VIVE ANCORA NEL MITO DEI DUE CELEBRI PERSONAGGI CREATI DAL GRANDE NINO GUARESCHI E PROTAGONISTI DI UN’INDIMENTICATA SERIE DI FILM GIRATI NELLA ZONA CON GINO CERVI E FERNANDEL DUE MUSEI, UN ITINERAIO TURISTICO (CON NAVIGAZIONE SUL PO) E UNA TRATTORIA TIPICA EVOCANO GLI ANNI IN CUI IL PAESE ERA STATO TRASFORMATO IN UN SET CINEMATOGRAFICO E UNA TRATTORIA TIPICA EVOCANO GLI ANNI IN CUI IL PAESE DEL REGGIANO ERA STATO LA CASA DEI FRATELLI CERVI PER NON DIMENTICARE L’ideale completamento di un week end a Brescello è la visita al Museo Cervi di Gattatico. E’ stato allestito nella casa dei sette fratelli Cervi, eroi della resistenza fucilati dai fascisti nel 1943 agli albori della lotta partigiana. L’Istituto “Alcide Cervi”, che prende il nome dal padre dei sette fratelli, una delle icone della Resistenza che nel corso della sua lunga vita ha testimoniato sempre il valore della libertà e della democrazia (valori per cui sono morti i suoi sette figli maschi), gestisce l’interessante e toccante museo, ricco di cimeli, testimonianze e documenti multimediali. L’istituto gestisce pure la Biblioteca Archivio “Emilio Sereni” e propone anche molte attività, fra cui laboratori didattici per le scuole e la visita guida al nuovo Parco agroambientale. Un itinerario guidato nell’ambiente naturale e culturale della media pianura padana. Il museo è aperto tutto l’anno, a parte i lunedì non festivi. E’ dotato di punto di ristoro. Info: museo@fratellicervi.it www.fratellicervi.it Tel. 0522 678356.

P

apa Benedetto XVI ha confessato di guardare spesso i film di Peppone e Don Camillo...Sono quelli che lo divertono di più. Il mito dei personaggi di Nino Guareschi è intramontabile, anzi sembra rinnovarsi nel tempo. Tanto che Brescello, il piccolo paesino della campagna reggiana affacciato sul Po, è diventato meta di un “pellegrinaggio” incessante di appassionati delle avventure del prete combattivo e dispettoso interpretato da Fernandel e del sindaco comunista, burbero ma buono, interpretato da Gino Cervi. A Brescello tutto parla ancora di loro. Sono sorti persino due musei (che vale proprio la pena di vedere: “Peppone e Don Camillo” e “Brescello e Guareschi, il territorio e il cinema”), ma persino la chiesa richiama visitatori, curiosi di vedere da vicino il famoso “crocefisso parlante”, che in realtà è di cartapesta, costruito a Cinecittà apposta per il primo film della serie e poi chiesto con insistenza, e ottenuto in dono, dai cittadini di Brescello. In piazza campeggiano le statue dei due amatissimi personaggi guareschiani, vicini alle loro “roccaforti”: il municipio e la chiesa. E dietro l’angolo c’è pure il vecchio carro armato americano utilizzato in uno dei film di Peppone e Don Camillo. Tutto, insomma, a Brescello parla dei due contendenti che seppero rappresentare l’acerrimo scontro della guerra fredda, in atto allora, con levità e ironia. Per far capire alla

QUI A LATO BRESCELLO VISTA DALL’ALTO. SOPRA: UNA RIEVOCAZIONE STORICA DEDICATA A PEPPONE E DON CAMILLO E ALCUNE IMMAGINI CHE RICORDANO IL LORO MITO CINEMATOGRAFICO NEL PAESINO DEL REGGIANO. SOTTO: IL PO, LA MOTONAVE PADUS, LA STAZIONE DI BRESCELLO, FERNANDEL E, INFINE CRISTIANO E MARISA DELLA “BOTTEGA DI DON CAMILLO”

gente che l’amicizia può andare oltre ogni diversità d’opinione. Messaggio importante e difficile da lanciare in quegli anni. Basti pensare che nessun regista italiano accettò la proposta di portare sul set il romanzo di Guareschi. Tema troppo delicato. Lo scontro epocale fra russi e americani e, in Italia, fra Dci e Pci, aveva toccato nel 1948 punte di ostilità tali da portare il paese sull’orlo di una guerra civile... Quindi meglio lasciare al francese Julien Duvillier il compito di portare Peppone e Don Camillo sul set cinematografico. “In quegli anni - raccontano il sindaco Giuseppe Vezzani (Giuseppe anche lui come Peppone...) e il suo vice Andrea Setti - Brescello fu catapultata in un’avventura straordinaria. L’arrivo della troupe e degli attori sconvolse l’atmosfera sonnolenta e tranquilla

del paese, fu quasi uno choc. Parte del personale, in mancanza di alberghi, venne ospitato dalle famiglie del posto. Gino Cervi viveva in albergo, ma la sera si confondeva fra la gente in osteria per giocare a carte. Fernandel no, lui era molto riservato. Allora era già una stella del varietà e mantenne le distanze. Raramente usciva dall’albergo...”. In paese c’è pure la famosa campana, anche quella di cartapesta. Tutti ricordano che il figlio di Peppone, mostrato con orgoglio dal balcone del municipio, in realtà era una neonata femmina, del paese e di nome Alda: nel corso della scena fece la popò in braccio a Gino Cervi. Di aneddoti in paese se ne raccontano moltissimi sui quindici anni di avventura cinematografica. E’ stato allestito persino un percorso di visita a più tappe per vedere tutti i luoghi im-

mortalati nei film. Si chiama “Ciak: Brescello e navigazione sul Po” ed è proposto dalla Fondazione “Paese di Don Camillo e Peppone”. Prevede anche la suggestiva navigazione sul Po con la motonave Padus, nel tratto in cui il fiume è più largo, con spuntino di prodotti tipici reggiani a bordo. Parte da Boretto. Brescello e la vicina Boretto fecero da sfondo per una quindicina d’anni ai film di Peppone e Don Camillo, cinque in tutto, fatti da tre registi diversi. Il sesto (“Don Camillo e i giovani”), che aveva come soggetto il clima sessantottino della rivoluzione giovanile, rimase incompiuto per l’improvvisa morte di Fernandel. Dicono che la pellicola del girato sia stata pretesa dal Lloyd (l’assicurazione che risarcì la casa produttrice delle spese fino a quel momento sostenute) per essere

poi distrutta. Ma qualcuno, maliziosamente, insinua che in realtà gli spezzoni di film inedito siano ancora in cassaforte nella sede del Lloyd... Oggi avrebbero un valore ragguardevole. A Peppone e Don Camillo è dedicata anche la trattoria più importante di Brescello, “La Bottega del paese di Don Camillo”, dove Cristano Ferrari e la moglie Marisa Codelupi hanno raccolto ogni sorta di cimelio sui celebri film, trasformando il locale in un piccolo e delizioso museo. Delizioso come le cose buone che propongono, a partire dalle tagliatelle con il culatello e al guanciale brasato. Per concludere con la dolce e tipica “spongata” che ricorda vagamente il panforte di Siena. Info: www.visitbrescello.it o ufficioturismo@comune.brescello. re.it Tel. 0522 482564.


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Matteo Marzotto, la sfida di far rivivere Vionnet: “Il lusso al tempo della crisi” “Abbiamo cercato di raccogliere l’eredità storica del marchio reinterpretandola in funzione della donna di oggi, con un rapporto di prezzo, qualità e di conseguenza creatività molto elevato e dunque vantaggioso” di Laura Organte

C

orolle variopinte, api e farfalle; orli arrotondati come petali e colletti che diventato una stola avvolgente; fiori ricamati di jais, perline e canottiglia; micro-stelle di cristalli; inserzioni di nastri; georgette bianca, chiffon con stampe floreali e creponne blu; intarsi, nodi, drappeggi e asimmetrie. Ma non sono solo i dettagli e la grande raffinatezza della manifattura: è la storia che ogni vestito di Vionnet racchiude, facendo rivivere lo stile della leggendaria maison francese, a renderlo così unico. La scommessa di risvegliare questa “bella addormentata della moda francese”, lanciata da Matteo Marzotto, imprendi-

tore ed ex presidente di Valentino, un anno fa, sembra davvero già vinta a scorrere con lo sguardo la collezione primavera/ estate, che Padova si è aggiudicata, in esclusiva per il Veneto, con un corner dedicato al Duca D’Aosta. Madeleine Vionnet, protagonista insieme a Coco Chanel del rinnovamento che, a partire dagli anni Dieci, modernizzò l’abbigliamento femminile, fondò la sua maison nel 1912, per chiudere soltanto nel 1937, a causa del secondo conflitto mondiale. La sfida di raccontare, anzi, di far rivivere lo straordinario passato di questo marchio, significa, per Marzotto,

anche ripensare il concetto di lusso in tempo di crisi: “Ci sono state alcune fasi degli scorsi vent’anni – spiega – che hanno visto nuovi consumatori molto entusiasti e di conseguenza si tendeva a posizionare il lusso molto in alto. Oggi i tempi sono cambiati, il lusso non è soltanto una questione di prezzo, è una questione di qualità, di manufacturing. Credo che oggi alle signore, anche alle più facoltose, faccia piacere mettere le cose più volte, avere degli armadi con abiti che durano nel tempo, che possono lasciare alle proprie figlie. In tanti anni di esperienza a Valentino ho potuto vedere come per definizione gli abiti di alta moda si lasciano alle proprie figlie, come oggetti preziosi e senza tempo”. Qual è allora, la formula magica ha usato Marzotto per risvegliare Vionnet? Abbiamo cercato di raccogliere l’eredità storica del marchio reinterpretandola in funzione della donna di oggi, con un rapporto di prezzo, qualità e di conseguenza creatività molto elevato e dunque vantaggioso. E la crisi? Anche Madame Vionnet è partita in un momento di grande difficoltà, ha prosperato a cavallo di due guerre, con il crack

del ’29, eppure, nonostante la Grande depressione lei ha continuato a vendere! I corsi e ricorsi storici ci sono, noi speriamo di onorare la sua storia credendo in questo marchio anche in una congiuntura poco favorevole alle iniziative imprenditoriali come questa. L’incontro tra Vionnet e Marzotto è anche l’incontro tra la Francia e l’Italia. Quali sono i vantaggi di questa unione? Sicuramente sono molti, Francia e Italia sono i due più importanti paesi al mondo per la creatività nella moda. Ad ogni modo Vionnet è una casa internazionale, e vogliamo che cresca internazionalmente. Esperienza, entusiasmo, intuito. Con Marzotto alla guida, il futuro della maison francese si prospetta sicuramente vincente. Che consiglio darebbe ai giovani di oggi per guardare oltre gli scoraggianti scenari della crisi? I giovani di oggi non sono bamboccioni, come qualcuno ha detto, ma devono mantenere alta la motivazione, devono avere voglia di sporcarsi le mani, di lavorare sodo. Credo che oggi, per chi vuole riuscire nella vita ci siano più doveri che diritti.


Motori 39 >> Automobili

MERCEDES

NUOVO LIFTING PER LA CLASSE G

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ercedes-Benz arricchisce la Classe G con un nuovo lifting che conferma la posizione leader tra i fuoristrada. Le modifiche degli esterni prevedono luci di marcia diurne a LED e nuovi retrovisori. Le versioni AMG presentano una mascherina del radiatore a doppie lamelle e nuovi paraurti con grandi prese d’aria. Completano il look sportivo le pinze freno rosse e gli inediti cerchi in lega a 20 pollici. All’interno sono rinnovate la plancia portastrumenti e la console comandi, con design inedito. Tra i due strumenti circolari è inserito un display a colori. Un altro grande schermo a colori, alloggiato al centro, è quello del Comand Online con DVD-Changer e Controller di serie. Il sistema di infotainment offre il sistema di comando vocale Voicetronic e Bluetooth. Fra gli equipaggiamenti a richiesta regolazione della distanza Distronic Plus, Blind Spot Assist e sistema di ausilio al parcheggio Parktronic con telecamera posteriore. La gamma di motori è composta da G 350 BlueTEC e G 500, entrambe disponibili in versione lunga, e della G 500 in versione Cabrio a passo corto. La versione di base della station-wagon lunga è la G 350 BlueTEC con V6 diesel da 2987 cc di cilindrata, con 211 Cv di potenza. Un’alternativa al diesel è la

G 500 con un V8 a benzina da 5,5 litri, una potenza di 388 CV) e una coppia di 530 Nm. La G 350 e la G 500 adottano di serie il cambio automatico 7G-Tronic Plus. La gamma di motorizzazioni presenta le nuove G 63 AMG con V8 biturbo da 544 CV e 760 Nm con ECO start/stop di serie e la G 65 AMG con V12 biturbo da 612 CV e 1000 Nm di coppia che fa di questo fuoristrada di serie il più potente al mondo. La nuova Classe G sarà disponibile da giugno 2012, ai seguenti prezzi: G 350 BlueTEC - 88.005 Euro, G 500 - 102.888 Euro, G 500 Cabrio - 103.856 Euro, G 63 AMG 141.076 Euro, G 65 AMG - 269.880 Euro. I modelli G 63 AMG e G 65 AMG, al top della gamma offrono alte prestazioni ed elevata tecnologia. La nuova G 63 AMG colpisce per la tecnica di propulsione modernissima, il design di forte impatto visivo e i consumi contenuti. Merito, in gran parte, del V8 biturbo AMG da 5,5 litri e 400 kW (544 CV) di potenza e del cambio automatico 7G-Tronic speedshift Plus AMG. Ancor più esclusiva, la nuova G 65 AMG: può contare su un potente V12 biturbo AMG da 6,0 litri che eroga una potenza di 450 kW (612 CV) e raggiunge la coppia massima di 1000 Nm - un record nel segmento dei fuoristrada.

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in fase di sviluppo alla Audi la seconda generazione della A2, nuovo modello che la casa prevede di lanciare nel 2015. Il veicolo sarà costruito sulla nuova piattaforma globale MQB del gruppo Volkswagen, ma eredita dal suo predecessore la scelta progettuale di utilizzare il corpo vettura in alluminio. La futura compatta A2 sarà una rivale della prossima auto da città in fibra di carbonio della Bmw, ma l’Audi cercherà comunque di venderla ad un prezzo inferiore. Per le motorizzazioni L’Audi ha previsto l’utilizzo sia di unità ibride che elettriche, mentre per la trasmissione è prevista

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i nostri Esperti AFFARI DI FAMIGLIA

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS del Foro di Rovigo

Adozione del figlio minore da parte del coniuge del genitore biologico

Gent.li Lettrici e Lettori, è stata sottoposta alla mia attenzione la richiesta, avanzata da parte di alcuni di Voi, circa la possibilità, da parte del coniuge, di adottare il figlio/figlia dell’altro coniuge. Questa esigenza, trae la propria origine dal fatto che negli ultimi anni vi è stato un netto aumento di nuove famiglie, cosi dette allargate, in cui ai figli avuti dalla precedente relazione-unione familiare si sono aggiunti i figli nati dalla nuova coppia di coniugi. Quindi una nuova realtà familiare in cui interviene, così come logico che sia, la necessità di disciplinare giuridicamente il rapporto affettivo intercorrente tra il coniuge ed il figlio/a dell’altro coniuge. A questo proposito corre in aiuto l’istituto dell’adozione del figlio del coniuge (caso particolare di adozione) che viene disciplinato dall’art. 44 comma I lett. B) della legge 184/1983, successivamente modificata dalla l. 149/2001. Ma quali sono le condizioni necessarie per l’adozione?

Innanzitutto che vi sia, al momento dell’instaurazione del procedimento, il rapporto di coniugio fra chi deve adottare e il genitore del minore, nonché un forte legame affettivo e uno stabile rapporto di convivenza tra il minore e il genitore presso cui è collocato e il coniuge di questi. L’art. 45 della L. 184/1983, prevede inoltre, anche a seguito della modifica di cui alla legge 149/2001, l’ascolto del minore che abbia compiuto i dodici anni o se di età inferiore purché in grado di comprendere, e il consenso da parte dell’adottando, manifestato direttamente ed esclusivamente al Giudice, che abbia compiuto i quattordici anni. E’ inoltre necessario il consenso da parte del genitore dell’adottando. Ma quali sono gli effetti dell’adozione? Questo tipo di adozione non ha effetti legittimanti, ciò essenzialmente vuol dire che il minore adottato non acquista lo status di figlio legittimo, ma solo di figlio adottivo, non acquista legami di parentela

con la famiglia dell’adottante e mantiene lo status di figlio legittimo o naturale rispetto ai genitori biologici nei confronti dei quali permangono reciprocamente diritti e doveri. L’adottante, però assume su di sé la titolarità e l’esercizio della potestà sul minore adottato nonché l’obbligo di mantenerlo, istruirlo ed educarlo. Quale cognome assume l’adottato? Il minore adottato avrà il diritto ad anteporre al proprio cognome di origine, che viene mantenuto quale tratto essenziale della sua personalità, quello del coniuge del genitore che l’ha adottato. Qual’è l’Autorità che deve essere adita? La competenza spetta al Tribunale per i Minorenni del distretto in cui si trova il minore. Il Tribunale, previa verifica della sussistenza delle circostanze di cui all’art. 44 L. 184/1983 ed ascolto dei genitori del minore dispone a che vengano effettuate, tramite i servizi sociali e gli organi di P.S., sul

coniuge adottante, sulla di lui famiglia e sul minore onde accertare in concreto sussista quel preminente interesse di quest’ultimo all’adozione richiesta. Verrà dunque eseguita un’indagine tesa verificare: 1) idoneità effettiva all’adozione intesa anche come capacità di istruire, educare e mantenere il minore; 2) l’ambiente familiare; 3) la situazione economica; 4) la salute; 5) le motivazioni concrete che hanno spinto a presentare la domanda di adozione. Il Tribunale deciderà poi in Camera di Consiglio, sentito il Pubblico Ministero, pronunciando sentenza di far luogo o non far luogo all’adozione. Contro detta sentenza può essere proposta impugnazione avanti la Corte di Appello. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

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“Casa passiva” e risparmio energetico

Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333

Ormai per qualsiasi intervento edilizio si richiede la rispondenza ai requisiti minimi di risparmio energetico previsti dalla D.P.R. 59 del 2009, (ex L. 10/91). Ciò si ottiene con l’installazione del cosiddetto “cappotto termico” e con l’installazione di serramenti ad alta tenuta termica. Sempre più italiani preferiscono investire i propri risparmi nella costruzione di una casa volta al risparmio energetico e che dia un risparmio economico dei consumi, invece di vedere i propri guadagni sparire in bollette salate. In base alla qualità degli interventi la casa potrà essere classificata con una lettera dalla “A” alla “G”, dove A rappresenta il livello migliore, ossia il fabbricato che necessita di meno energia, e “G” quello peggiore. In classe “A” i consumi sono inferiori a 35 kWh/mq annuo (3,5 litri di gasolio/mq annuo) mentre in classe “G” sono maggiori a 175 kWh/mq annuo (17,5 di gasolio /mq annuo). Una appartamento di 100 mq in classe “A” consuma 3.400 kWh all’anno mentre in classe “G” consuma 18.000 kWh all’anno. Ora per ottenere la spesa energetica annua basta moltiplicare il consumo per il costo di un kilowattora. Così per l’appartamento in classe “A” si ottiene kWh 3.400 x 0,20 euro/kWh = 680 euro di spesa, contro i 3.600 euro dell’appartamento in classe “G”! In Italia sta prendendo piede anche la così detta “Casa passiva”:

nata in Svezia e diffusa nei paesi nord-europei. “Passiva” perché si riscalda quasi senza consumi ma con la somma degli apporti passivi di calore. Molti ritengono che debba per forza essere costruita in legno, invece sono realizzate anche in mattone o in cemento armato! Ma come funziona? Durante la stagione invernale, sfrutta il calore passivo interno prodotto da elettrodomestici, irraggiamento solare, illuminazione interna e dagli stessi abitanti. Il calore è conservato all’interno grazie all’isolamento termico dell’involucro edilizio. Nel periodo estivo invece il confort è raggiunto grazie all’inerzia termica dell’involucro ed alla schermatura delle vetrate. Si può dire che una casa passiva è economicamente vantaggiosa dato che il risparmio di energia può arrivare al 90%. La restante parte dell’ energia necessaria a pareggiare il bilancio termico è fornita da sistemi non convenzionali, quali: pannelli solari, caldaia pellet con collettore d’acqua, pompa di calore per il riscaldamento dell’aria dell’impianto di ventilazione controllata a recupero energetico, ecc. Il fabbisogno energetico massimo per il riscaldamento ed il raffrescamento annuo così non supera i 15 kWh/mq annuo. La distribuzione del calore può avvenire invece attraverso un sistema di ventilazione controllata che recupera l’ 80% del calore dell’aria in uscita. Ossia L’aria

calda in uscita entra in uno scambiatore dove l’aria fredda in ingresso ricaverà dall’ 80% del calore, per rientrare all’interno della casa. L’impianto di ventilazione è indispensabile perché se si utilizzasse l’areazione attraverso le finestre il risparmio energetico insieme con la qualità dell’aria non sarebbe possibile. Quindi è indispensabile che tutte le parti della costruzione siano anche ermetiche a tutti i livelli. Il costo? Dipende dai sistemi di costruzione e dalla zona climatica in cui si trova la casa, può variare dal 10% al 30% in più, ma in pochi anni è ammortizzabile grazie ai risparmi energetici ottenuti. In proposito si segnala un interessante incontro di tenuto dal “LIONS CLUB DI CONSELVE” dal titolo “CASACLIMA - EDIFICI PER IL RISPARMIO ENERGETICO ED ENERGIE RINNOVABILI”, che si terrà venerdì 15 giugno alle ore 20,45 presso la “Sala Dante” di Conselve (PD). Aprirà l’incontro il sottoscritto Arch. Massimo Cavazzana ed interverranno l’Arch. Carlo Dario (Vice Presidente Network CasaClima Padova e Rovigo) e l’Arch. Renzo Carturan (Consulente CasaClima) e con la partecipazione del geom. Leonardo Ragazzo (Presidente Network CasaClima Padova e Rovigo). Una interessante occasione per saperne di più sul tema del risparmio energetico, ormai caro a tutti.

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: cavazzana@tin.it


I nostri esperti 41 L’OTTICO

L’OCULISTA

Occhio al polline DOTT. VALERIO CREPALDI Ospedale S.Antonio Padova v.crepaldi@libero.it

Con l’ avvicinarsi della primavera, per chi soffre di allergia, comincia la stagione del naso che gocciola e degli occhi gonfi. Si tratta di una risposta esagerata del sistema immunitario ad una sostanza innocua ma riconosciuta come dannosa detta “allergene”. Si parla genericamente di congiuntivite allergica ma, in realtà, si tratta di forme cliniche ben distinte, spesso non diagnosticate correttamente, essenzialmente a causa di due fattori: • il primo perché nella maggior parte dei casi le congiuntiviti allergiche si associano ad altra patologia importante (quale asma o rinite) più grave di pertinenza dell’allergologo; • il secondo si basa sulla considerazione che le allergie congiuntivali non costituiscono mai un problema invalidante ai fini della funzione visiva, per cui c’è spesso l’autoprescrizione di colliri a volte inutili o dannosi . E’ necessario quindi, porre una diagnosi precisa perché ogni forma clinica richiede un trattamento specifico. Cercherò di semplificare al massimo per riuscire ad aiutare i pazienti a districarsi su questa patologia che un po’ tutti sintetizziamo con l’espressione “occhio rosso”che tutto include. RINOCONGIUNTIVITE ALLERGICA: è la più diffusa, detta anche pollinosi. I primi pollini sono quelli degli alberi (nocciolo, olmo, pioppo, betulla, cipresso e altri), dell’erba invisibile all’occhio ma percepita dal naso allergico, delle graminacee, delle muffe o delle polveri di casa. Inizia a maggio e ha il suo apice a luglio. Questa forma ha andamento stagionale e c’è sempre sintomatologia nasale, il prurito oculare è lieve. In tali casi è utile la consulenza dell’allergologo che, attraverso esami mirati, potrà porre la giusta diagnosi. Va ricordato che nel 94% dei casi (non è poco) si associa in ordine di frequenza oltre alla rinite, asma, orticaria e dermatite. Non bisogna inoltre dimenticare l’importanza del fattore “familiarità”. La prognosi è buona ai fini della funzione visiva, i sintomi tendono a diminuire, sino a scomparire spontaneamente in età avanzata. COGIUNTIVITE PRIMAVERILE: rispetto alla precedente ha andamento cronico, con peggioramenti stagionali nel periodo primaverile. Sono generalmente colpiti i bambini ed è rara sopra i 30 anni. L’associazione con altre patologie già menzionate scende al 60%, può comparire senza antecedenti familiari. I sintomi sono più forti in primavera ed il principale è un prurito forte, intenso, continuo, a volte esasperante che costringe i pazienti a stropicciare continuamente gli occhi nel tentativo di ottenere giovamento peggiorando il quadro con comparsa di fotofobia e “fili di muco” che sono dovuti alla spremitura meccanica causata dallo strofinamento degli occhi. L’oculista fa diagnosi certa semplicemente con il rovesciamento della palpebra superiore che evidenzierà “papille” giganti, che nel nostro gergo definiamo a “ciottolato romano”, le quali, a contatto della cornea producono abrasioni a volte molto gravi e difficili da curare per la

scarsa collaborazione dei piccoli pazienti. Si può avere calo della vista e grave compromissione della cornea .In questa forma clinica, l’oculista deve sempre essere molto vigile per improntare immediata e potente terapia antinfiammatoria. CONGIUNTIVITE ATOPICA: con questo termine s’intende una congiuntivite allergica, spesso cronica, associata ad eczema cutaneo, con forte familiarità. Le manifestazioni cliniche ci sono già nel primo anno di vita, ma possono presentarsi anche successivamente. Si hanno principalmente aree di eczema al viso, dietro le orecchie, sulle mani. A livello oculare non vi è stagionalità ed i sintomi sono: bruciore, lacrimazione, prurito, ma la complicazione più grave è l’interessamento corneale che porta ad opacità cicatriziali permanenti con conseguente perdita della capacità visiva. Spesso si riscontra cheratocono ed elevata incidenza di cataratta. E’ la forma più difficile da trattare, la più grave per le citate complicazioni.

Valentino Micaglio

Astenopia

ODONTOIATRIA OGGI

CONGRESSO NAZIONALE DI ODONTOIATRIA A VENEZIA L’utilizzo continuo della ricerca scientifica, delle soluzioni tecniche eccellenti e lo sguardo attento all’innovazione sono state le linee guida dell’ultimo congresso nazionale sull’Implantologia, tenutosi al Laguna Palace Venezia il 4 e 5 maggio, che ha riunito alcuni tra i più accreditati relatori in Italia e all’estero. Il Dottor Barchitta ha esposto le sue teorie,competenze e strategie sul Carico Immediato Implantologico e sul Piano di Trattamento Multidisciplinare che spazia dall’ortodonzia, la protesi, la conservativa verso l’implantologia. Questo importantissimo e fondamentale approccio del medico alle cure odontoiatriche riesce a stabilire, senza limiti e barriere, le priorità per il paziente consigliandolo e informandolo sulle migliori analisi eseguite per lui.

Durante tutto il congresso i relatori hanno evidenziato come sia fondamentale che l’innovazione guidi il cammino di ogni odontoiatra per poter offrire al paziente tutto ciò che la tecnologia mette a disposizione per la diagnosi e la cura.

Dir.San. Dott. Claudio Barchitta professore a contratto Università degli studi di Padova Clinica Odontoiatrica - Via Alfieri, 2 Spinea (VE) tel. 041 5412099 - 041 999723 www.clinicabarchitta.it

Per astenopia in campo medico, si intende una condizione di debolezza anomala degli occhi, un disturbo visivo dovuto spesso all’eccessivo sforzo della vista.Tale disturbo è frequente nei ragazzi ed è statisticamente associato con miopia. I lavoratori più a rischio sono gli operatori addetti ai videoterminali che utilizzano tali apparecchiature per più di 20 ore a settimana, ma ancora più a rischio i soggetti che iniziano tale attività in età giovanile ,tra i sintomi e i segni clinici ritroviamo: cefalea, ( La cefalea di tipo tensivo è la più frequente (90%) tra le cefalee. È caratterizzata da dolore di qualità gravativo-costrittiva al capo, soventemente associato all’aumento del tono dei muscoli del capo e/o della nuca. L’attuale denominazione, cefalea di tipo tensivo (acronimo italiano CT o inglese TTH tension-type headache), sostituisce le precedenti cefalea essenziale, cefalea idiopatica, cefalea muscolo-tensiva, cefalea tensiva, cefalea da stress, cefalea psicogena, cefalea psicomiogena. Il termine tensivo deriva da osservazioni ormai superate che facevano risalire il dolore alla contrazione dei muscoli del capo o del collo. Attualmente si ritiene che la cefalea di tipo tensivo non abbia un’unica causa definita ). Offuscamento della vista, Nausea Perdita del senso di equilibrio Occhio secco L’ occhio secco è una patologia oculare che consiste in una riduzione quantitativa e/o in un’alterazione qualitativa del film lacrimale, che principalmente ha una funzione umettante della superficie oculare. Tale patologia può essere dannosa perché può provocare lesioni alle strutture esterne dell’occhio: il film lacrimale tende a ‘frammentarsi’, con conseguente esposizione alla disidratazione dell’epitelio corneale anteriore e della congiuntiva palpebrale, tale debolezza viene causata da un’anomalia muscolare a livello oculare o ciliare. Ai primi segni bisognerebbe staccare la visuale dai videoterminali o da qualunque attività che si stava compiendo al momento e riposarsi per qualche decina di minuti. Lenti di riposo possono dare sollievo.

Bibliografia Wikipedia OTTICA MICAGLIO NOALE >noale@micagliogroup.it<


42 Crucipiazza Azzurra Edizioni S.n.c. - C.P. 93/B - 35028 Piove di Sacco (PD)

>info@azzurraedizioni.com<

SOPRA E SOTTO

Impariamo l’inglese Fruits & Vegetables (frutta e verdura)

Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attore in foto

AUTISTA - DALLAS - DOUG ESAMI - MANSIONI OKLAHOMA - OSCAR SEVEN - SOAPOPERA SOGNO - SUCCESSO Chiave (4) - Il nome ...………............. Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.

APPLE APRICOT CARROT CELERY CHERRY

DATE - FIG GARLIC GRAPEFRUIT GRAPES LEEK

LEMON LETTUCE LIME MINT ORANGE

ALIDA - AN - ANCOR ARANCIERA - AROMATICA ATRII - ATTO - CA - ETANI GIARA - ISA - LAIDO - MAR ODA - ODOR - OLA - ORA SIA - SIR - STALAG - TEA TOSE - UP - USA

PEA PLUM POTATO TOMATO TURNIP

Chiave (10) - Un frutto.............................................................................................

Gli animali

• Un vecchio dice ad una papera: “Dove abiti?” E la papera: “Qua!” • Due topi vanno davanti ad un cinema: “Entriamo?” Dice uno. “No, ci sono solo quattro gatti.” • Che cosa fa un maiale che cade

dal quinto piano? Speck. • Una funga dice a un fungo: “Non fare il porcino!” • Un signore che deve andare a lavorare esce di fretta da casa e si avvia verso la macchina. Dopo qualche metro si rende conto di un uccellino che svolazzando

è finito contro il vetro davanti dell’auto. Allora scende, lo raccoglie e lo porta a casa. Lo mette in una gabbietta con pane, acqua e una copertina e poi va a lavorare. Dopo un’ora l’uccellino si sveglia. Vede le sbarre e le guarda sorpreso. Vede il pane e lo guarda sorpreso. Vede l’acqua e la guarda sorpreso. Vede la coperta e la guarda sorpreso. Poi dice: “Cavolo, devo averlo mandato proprio fuori strada per esser stato mandato in prigione.”

Aforismi divertenti

• Non sono vegetariano perché amo gli animali. Il fatto è che odio le piante. • Mia moglie ed io siamo stati felici per vent’anni. Poi ci siamo incontrati. • Cercare il pelo nell’uovo è come dire che i polli si fanno la barba. • Fai attenzione quando leggi libri di medicina. Potresti morire per un errore di stampa.

• Credevo di essere un amante eccezionale, finché non scoprii che lei aveva l’asma. • Io e il mio commercialista non andiamo d’accordo. C’è incontabilità di carattere. • Senza di te la mia vita è vuota. Come la bocca di mio nonno senza la dentiera. • Il tempo è un grande maestro. Sfortunatamente però uccide tutti i suoi alunni. • Un piacere senza rischi piace meno.

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A


A tavola 43 CUCINA

VINO

Denis Meneghini

RISOTTO CON I PISELLI AL PROFUMO DI MENTA E LIMONE

IL SAUVIGNON BLANC ORAMAI L’ESTATE

È FINITA E A GRANDI PASSI CI STIAMO

INOLTRANDO NELL’AUTUNNO: LA STAGIONE DEI FRUTTI, DEI PROFUMI INTENSI E A MIO AVVISO DEL

SOUVIGNON. MA DIETRO AI VINI NON SI SONO SOLO SAPORI E ODORI: SPESSO PARLANDO DI VINO È FACILE PARLARE DI STORIA, DI GEOGRAFIA DI CLIMI, PERCHÉ SERVE TUTTO QUESTO PER FARE UN BUON

“CENTESIMINO”, VINO TIPICO DI FAENZA E DINTORNI, CHIAMATO FINO ALLA METÀ NOVECENTO SAUVIGNON ROSSO, PER LE SUE PARTICOLARI CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE RICONDUCIBILI ALLA FORZA PROROMPENTE DEL SAUVIGNON BLANC, PUR NON AVENDO NIENTE A CHE VEDERE CON QUESTO VITIGNO. IL VITIGNO SAUVIGNON, INFATTI, È ORIGINARIO DELLA GIRONDA E TROVA LA SUA MASSIMA ESPRESSIONE NELLA COMPOSIZIONE DEL FAMOSISSIMO SAUTERNES, ASSIEME AL “SEMILLON” E AL “MUSCADET”, VINO TENDENZIALMENTE RICCO E DOLCE E QUINDI BEN SI PRESTA PER LA PRODUZIONE DI VINI PROFUMATI. VIENE COLTIVATO ANCHE NELLA REGIONE DELLA LOIRA, IN PARTICOLARE NELLE ZONE VINICOLE DEL “SANCERRE”E NEL “PUILLY”, NELLE QUALI SI PRODUCE UN VINO PIÙ SECCO E CON UN’ ACIDITÀ PIÙ FORTE. COME QUASI TUTTI I VITIGNI PROVENIENTI DALLA FRANCIA IL SAUVIGNON È STATO ADOTTATO DA MOLTISSIMI ALTRI PAESI, TRA I QUALI STATI UNITI, SUD AFRICA, CILE, MA È SICURAMENTE IN AUSTRALIA ED IN NUOVA ZELANDA CHE I VITICOLTORI HANNO SAPUTO COLTIVARE E VALORIZZARE AL MEGLIO QUESTO NOBILE VITIGNO, GRAZIE ANCHE ALLA PRESENZA DI UN CLIMA PIÙ CHE FAVOREVOLE. IN ITALIA LA COLTIVAZIONE DEL SAUVIGNON È PRESENTE IN MANIERA MOLTO VASTA IN VENETO, IN FRIULI VENEZIA GIULIA ED IN TRENTINO ALTO ADIGE DOVE, GRAZIE ALLA PRESENZA DI UN CLIMA RIGIDO IN INVERNO E CALDO E SECCO IN ESTATE, SI PRODUCONO VINI DAVVERO FORMIDABILI. IL SAUVIGNON BLANC, IN CUCINA, ACCOMPAGNA MOLTO BENE I PIATTI DELLA TRADIZIONE CONTADINA MA ANCHE PREPARAZIONI ELABORATE, E COME LA MAGGIOR PARTE DEI VINI LO SI PUÒ BERE FUORI DAI PASTI, MAGARI IN UNA DI QUESTE ULTIME GIORNATE DI SOLE. BICCHIERE COME IL

DA VENETE NON POTEVAMO CHE INIZIARE LA STAGIONE DEI PISELLI CON IL RISOTTO. BUONISSIMO IL CLASSICO RISI E BISI, MA NEL NOSTRO CASO ABBIAMO APPORTATO ALCUNE VARIANTI. UN PRIMO ESPERIMENTO CON I PISELLI SECCHI ANZICHÉ FRESCHI: RICHIEDONO UNA COTTURA UN PÒ PIÙ LUNGA ED IL SAPORE È RICERCATO, QUASI “STAGIONATO”. PROPRIO PER QUESTO MOTIVO, ABBIAMO PENSATO DI RENDERE LA PREPARAZIONE PIÙ FRESCA CON FOGLIE DI MENTA FRESCA E L’AROMA, IN QUESTO CASO DOLCE, DEL LIMONE. IL NOSTRO RISOTTO HA SPIGIONATO TANTISSIMO PROFUMO, IL SAPORE POI È RIMASTO SIMILE AL CLASSICO RISOTTO AI PISELLI, MA CON UN RETROGUSTO CHE HA FATTO LA DIFFERENZA.

DEL

INGREDIENTI PER 5 PERSONE: 380G RISO ROMA 130G PISELLI SECCHI 15G CIPOLLA ROSATA 3 BACCHE DI CARDAMOMO 26G FETTINE DI FORMAGGIO AL LATTE LIGHT 4ML AROMA AL LIMONE 4 FOGLIE MENTA 2 DADI VEGETALI OLIO EVO SALE

PROCEDIMENTO

CUOCERE I PISELLI IN ABBONDATE ACQUA SALATA, AGGIUNGENDO LE BACCHE DI CARDAMOMO PER PROFUMARE. TENERE SUL FUOCO FINCHÉ I PISELLI NON SI AMMORBIDISCONO (CIRCA UN’ORA), FACENDO ASCIUGARE L’ACQUA. TOGLIERE IL CARDAMOMO. AFFETTARE LA CIPOLLA E SOFFRIGGERLA IN POCO OLIO, UNIRE PRIMA I PISELLI, POI IL RISO FACENDOLO TOSTARE QUALCHE MINUTO. PORTARE A COTTURA CON ACQUA E DADI. A METÀ INSAPORIRE CON L’AROMA AL LIMONE E, POCO DOPO, UNIRE LE FOGLIE DI MENTA SMINUZZATE; SE NECESSARIO REGOLARE DI SALE. MANTECARE IL RISOTTO CON IL FORMAGGIO AL LATTE E SERVIRE.

DENISMENEGHINI@ALICE.IT

MANUELA E SILVIA BIZZO

SPIZZICHI E BOCCONI B

Music Company

Associazione di Promozione Sociale Ricreativa Culturale Cell. +39 333 6506899 - musicompany2012@gmail.com

Sostenuto e Patrocinato dal Comune di Cavarzere

Music Company

Festival Beer

LUGLIO 2012 VENERDÌ 13

APERTURA AL PUBBLICO ORE 18.00

VENICE’S RING ORE 19,00 LOVERDRIVE ORE 20,00 DEPTFORD SOUND TRIBUTE BAND DIRE STRAITS

ORE 22.00

THE GIFT ELISA TRIBUTE BAND

TUTTE LE SERE STAND GASTRONOMICO e alla domenica GIOCHI GONFIABILI INFO: andrea 333.6506899 Parte dell’incasso della manifestazione sarà devoluto in beneficenza all’Associazione “Augusto per la vita” DOMENICA 15: BIGLIETTO INGRESSO € 7,00  (BAMBINI INGRESSO GRATUITO)

C. SPORTIVO VIA SPALATO CAVARZERE (VE)

SABATO

14

APERTURA AL PUBBLICO ORE 18.00

SPETTACOLO DI DANZA ORIENTALE con LAURA ANDREOTTI

ORE 22.00

VELVET DRESS

U2 TRIBUTE BAND

15

DOMENICA

APERTURA AL PUBBLICO ORE 12.00

AUGUSTO DAY

GIORNATA IN MEMORIA DI AUGUSTO E DANTE PRESIEDERÀ LA MANIFESTAZIONE

ROSANNA FANTUZZI www.augustoperlavita.it

ORE 17.30

ORADARIA ORE 18.30

MERCANTI E SERVI ORE 19.30

SEGNALI CAOTICI ORE 21.00

OSPITE DELL’EVENTO

SALVATORE RANIERI

IL CANTANTE DELLA SOLIDARIETÀ

AIRONI NERI & STATUS SYMBOL


44 Oroscopo ARIETE 21/03 AL 20/04

DAL

FASCINO APPROFONDITE UN HOBBY O UN INTERESSE, LÌ POTRESTE INCONTRARE IL GRANDE AMORE. SERENITÀ E PIACEVOLEZZA GARANTITE · S ALUTE VI SENTIRETE SCATTANTI, IL CORPO REAGISCE CON ELASTICITÀ E LEGGEREZZA, PERCIÒ PREFERIRETE SPORT ALL’ARIA APERTA

TORO

DAL 21/04 AL 20/05

FASCINO

E’

OPPORTUNO FREQUENTARE AMBIENTI DOVE POSSANO CIRCOLARE NUOVE IDEE, CERCANDO DI MOSTRARVI MENO DIFFIDENTI · S ALUTE INSERITE NELLE ATTIVITÀ QUOTIDIANE IL TEMPO PER FARE LE SCALE A PIEDI O FARE DEGLI ESERCIZI DI STRETCHING, VI FARÀ BENE

GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06

FASCINO I FLIRT NON MANCANO GRAZIE ANCHE AL FATTO CHE SIETE VIVACISSIMI. AVETE SOLO L’IMBARAZZO DELLA SCELTA. GODETEVELA · S ALUTE SIETE IN GRANDE FORMA MA FATE ATTENZIONE ALL’ALIMENTAZIONE ED EVITATE DI SOVRACCARICARVI DI PESI IN PALESTRA O ALTRO

CANCRO

DAL 22/06 AL 22/07

FASCINO SFODERATE UN NOTEVOLE SENSO DELL’UMORISMO E UNA DECISA ATTITUDINE A UNA SCANZONATA LEGGEREZZA, SORPRENDERETE! · SALUTE IL BENESSERE VI ARRIVA DA TERAPIE CHE SFRUTTANO E UTILIZZINO L’ACQUA COME PRINCIPIO BASE, PERFETTE LE CURE TERMALI

LEONE DAL 23/07 AL 23/08

POTRESTE CONOSCERE PERSONE CON PERSONALITÀ CURIOSE E STRAVAGANTI. UN’AMICIZIA POTREBBE TRASFORMARSI IN AMORE · S ALUTE CHI COMBATTE CON QUALCHE CRONICITÀ AVRÀ CORPO E MENTE CHE RISPONDERANNO IN MANIERA PERFETTA A EVENTUALI TERAPIE FASCINO

VERGINE DAL 24/08 AL 22/09

FASCINO SIETE

PIÙ INSOFFERENTI CHE TOLLERANTI E CIÒ PROVOCA CONFLITTI IN AMORE. CERCATE LA SERENITÀ NEL VOLTO DI CHI AMATE· S ALUTE L’APPARATO DIGESTIVO POTREBBE ESSERE IL BERSAGLIO DI QUALCHE CONFLITTO INTERIORE: CURATE LO SPIRITO E CURERETE IL CORPO

Oroscopo GODETEVI L’ESTATE IN ESPLOSIONE E ANIMATE LA VOSTRA NATURA FESTAIOLA, LIBERATE IL CORPO IN UN MODO CREATIVO E PIACEVOLE: BALLATE!

BILANCIA DAL 2 3/09 AL 22/10

FASCINO IL MESE PROMETTE BENE PER GLI AFFARI DI CUORE, POTRETE GODERE DELLA POSSIBILITÀ DI FARE PROGETTI CON CHI AMATE · S ALUTE LASCIATE CHE LE GAMBE CORRANO: MUOVETEVI, A PASSEGGIO O DI CORSA LA SALUTE DEL VOSTRO CORPO AVRÀ I SUOI BENEFICI

SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11

FASCINO ANCHE SE LA PASSIONE È IL VOSTRO TERRENO PREFERENZIALE, CONQUISTERETE CHI AMATE CON SEDUZIONI DI TIPO MENTALE · SALUTE E’ IL PERIODO GIUSTO PER EVENTUALI SCREENING O ESAMI APPROFONDITI. ATTENZIONE AI PICCOLI SEGNALI TRASCURATI IN PRECEDENZA

SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12

FASCINO IN

VISTA MOMENTI DI INCERTEZZA, INTOPPI O MALINTESI. ATTENTI: IL PARTNER SENTE IL BISOGNO DI MAGGIORE LEGGEREZZA · S ALUTE DEDICATEVI UN PERIODO DI RIPOSO, QUALCHE COCCOLA RIGENERANTE IN UNA SPA, O UN RITIRO IN UN LUOGO DI ATMOSFERE CONTEMPLATIVE

CAPRICORNO DAL 22/12 AL 20/01

FASCINO SIATE PRESENTI E ABBIATE ATTENZIONE ALLA COSTRUZIONE DI UN RAPPORTO AMOROSO CHE SI BASI SU FONDAMENTA SOLIDE · S ALUTE LA FORMA FISICA SI ATTESTA SU UN BUON LIVELLO GENERALE, CONTINUATE AD IMPEGNARVI CON LO SPORT E TUTTO ANDRÀ BENE

ACQUARIO DAL 21/01 AL 19/02

IL CAMPO DELL’EROS E DELLA SEDUZIONE PIÙ DIVERTENTE, A TRATTI QUASI ADOLESCENZIALE, VI TRAVOLGERÀ. OCCHIO ALLE SCOTTATURE · SALUTE SFRUTTATE OGNI POSSIBILE MOMENTO DELLA GIORNATA PER FARE IL PIENO DI ENERGIE E DI OSSIGENO SENTENDO IL CORPO VIVO FASCINO

PESCI DAL 20/02 AL 20/03

FASCINO RAGIONE

E SENTIMENTO QUESTO MESE DOVRANNO VIAGGIARE ALL’UNISONO. FATEVI GUIDARE DALLE AFFINITÀ ELETTIVE · S ALUTE RITAGLIATEVI UNA PICCOLA OASI QUOTIDIANA DI PACE PER FUGGIRE LA SVOGLIATEZZA, O, AL CONTRARIO, L’IPERATTIVITÀ IMPRODUTTIVA


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