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della Riviera Ovest
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Periodico d’informazione locale. Anno XX n.8 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD
Politica I candidati in Parlamento del Veneziano
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Pianiga Il comune si connette con gli Smartphone
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Comm. resp.: Antonio Magnan
VALORE ALLE PERSONE
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07/02/13 20.07
Fossò “I lavori dell’idrovia non partono”
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EDITORIALE
L’aspirazione di diventare un paese normale
LO NAZ/19/2010/CT
01 04 2010
Stra, tira aria di crisi in giunta comunale
Nei mesi scorsi si è parlato di tensioni all’interno dell’attuale giunta, a riprova di questo erano scoppiate polemiche fra componenti dell’esecutivo che davano voce a questi battibecchi. Per il sindaco Mario Colllini i problemi non esistono e gli episodi che si sono verificati erano solo schermaglie tra due assessori. pag. 10
Il laguna venezia cambia allenatore
di Mauro Gambin*
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“L’ospedale di Dolo non si tocca” Un polo internistico a Dolo e uno chirurgico a Mirano. I sindaci della Riviera non ci stanno
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Iniziata con uno raduno collegiale, svoltosi a Torbole in provincia di Trento, la stagione agonistica della Fausto Coppi Gazzera Videa, unica formazione ciclistica della provincia di Venezia a gareggiare nella categoria Elite – Under 23. pag. 20
lss 13, si cambia. Si va verso un polo internistico per l’ospedale di Dolo e uno chirurgico per quello di Mirano. Le linee guida dell’azione contenuta nelle schede ospedaliere, è stata illustrata alla Conferenza dei sindaci dell’Ulss dal nuovo direttore Gino Gumirato, nelle scorse settimane. I sindaci della Riviera del Brenta però non ci stanno e danno l’altolà: no a un depotenziamento dell’ospedale di Dolo. “Quello che è chiaro - ha detto durante l’assemblea dei sindaci Gumirato- è che ci sarà
la separazione fra un polo chirurgico e uno internistico. Se sarà Dolo o Mirano ad ospitare il chirurgico o l’internistico si deciderà in un una fase successiva. Non mancheranno però in tutti e due gli ospedali di riferimento servizi come esami e diagnostica e sanità territoriale”. Anche se Gumitato non si è sbilanciato, dalle intenzioni della Regione, appare chiaro come si punti su Mirano per realizzare un polo chirurgico e su Dolo come ospedale internistico, con servizi di riabilitazione, e questo fin da marzo quando
le schede ospedaliere ancora in regione saranno rese note (dopo le elezioni). Lo stesso direttore giustifica le scelte. “Non ci devono essere particolari patemi d’animo – ha spiegato Gumirato –. Si è calcolato che mediamente una persona in 75 anni di età ha bisogno di un intervento chirurgico una sola volta. Non è cioè la distanza di 5 – 10 chilometri in più che fa la differenza . Tanto che i ricoveri anche dopo gli interventi chirurgici si risolvono con una degenza media pag. 8 di 4-5 giorni”.
’Italia della crisi, cioè quella repentinamente scopertasi tra i paesi con più difficoltà in Europa per occupazione ed economia, pareva aver maturato la consapevolezza che per uscirne sarebbe servita un’inversione ad U rispetto agli ultimi 20 anni. Pareva che finalmente l’Italia avesse seriamente preso in considerazione l’ipotesi di diventare un paese normale, un paese in cui la classe dirigente è seria ed onesta, competente e capace, un paese in cui si pagano le tasse e non il pizzo. Anche per il mondo dell’impresa il cambio di rotta sembrava l’unica via percorribile. “L’Italia in ritardo con le infrastrutture e un po’ ingessata dalla burocrazia può – si diceva – comunque farcela. L’Italia può contare sulla sua innata creatività, figlia dell’antichità classica e del Rinascimento. La cultura - si insisteva - la cultura è il bene primario inestinguibile che nessuno può copiarci”. Basta con i complessi d’inferiorità, con la nostalgia della lira, il desiderio della new-autarchia e del protezionismo con le cortine di ferro ai confini nazionali. Nessun paese, si diceva, è come l’Italia. L’Italia è “Made in Italy” e nel mondo conta. Insomma la svolta era li, con il dito già umettato sul bordo della pagina della storia patria. continua a pag. 3 *direttore@lapiazzaweb.it
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L’Intervento
In condizioni disastrose e senza mezzi
CAMERA
di Franco Maccari*
VALORE ALLE PERSONE
SENATO Comm. resp.: Antonio Magnan
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n cittadino inglese, a Londra, nelle scorse settimane ha brandito due coltelli contro dei turisti che assistevano al cambio della guardia fuori da Buckingham Palace, e poi ha rivolto i coltelli contro se stesso minacciando il suicidio. *Segretario Generale del Coisp (Sindacato Indipendente di Polizia)
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Insieme per la cittĂ metropolitana di Venezia
Committente responsabile Giampietro Marchese
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Committente responsabile Giampietro Marchese
DIAMO FORZA ALLE NOSTRE POTENZIALITÀ. Il nostro è un territorio ricco di potenzialità. I prossimi anni saranno quelli decisivi per far fruttare la grande miniera di risorse che abbiamo a disposizione, dando così all’intera area veneziana maggior forza, strumenti di governo e di finanza più efficaci,come una nuova Legge Speciale, ed un ruolo di importanza strategica nel processo di rilancio del nostro Paese. È questo lo spirito con il quale i parlamentari veneziani del Pd svolgeranno il loro lavoro nella prossima legislatura. Nell’azione di governo dei democratici guidati da Pier Luigi Bersani, i 44 Comuni del veneziano godranno di certo, e come non mai, di attenzione e centralità. Finalmente.
VOGLIAMO UN NUOVO GOVERNO DEL TERRITORIO. Il segno più evidente dell’importanza che ha la nostra realtà è arrivato con l’istituzione delle Città Metropolitane. Siamo infatti tra le 10 aree di punta nazionali a cui è stato riconosciuto questo particolare assetto di governo locale. Nei primi mesi di attività i rappresentanti veneziani del Pd chiederanno la rapida entrata in funzione della Città Metropolitana di Venezia, cui attribuire funzioni e poteri, dalla pianificazione urbanistica alla gestione dei servizi pubblici e della mobilità, alle infrastrutture, il tutto guardando al coinvolgimento dell’area padovana e valorizzando le identità territoriali del Veneto Orientale, della Riviera del Brenta, del Miranese e dell’area sud. Contemporaneamente vogliamo che il percorso di cambiamento nel modo di amministrare il territorio preveda la revisione del Patto di Stabilità per i nostri Comuni, liberando risorse a beneficio in primo luogo di scuole, tutela del suolo, servizi di trasporto pubblico locale, manutenzione di impianti sportivi e piste ciclabili.
LAVORO, INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ CONTRO LA CRISI. Nel solo 2012 le crisi aziendali in provincia di Venezia sono state 212 ed hanno coinvolto oltre 6.000 lavoratori. Per invertire questa tendenza proporremo l’approvazione di provvedimenti di facilitazione per chi vuole investire sull’area strategica di Porto Marghera e delle altre importanti realtà industriali territoriali, va messa la
parola fine alla stagione delle dismissioni e degli abbandoni, privilegiando progetti di innovazione industriale e di compatibilità ambientale. Alla parola crescita vogliamo sempre legare la parola sostenibilità. Occorre tutelare i livelli occupazionali dando sostegni concreti anche alle piccole e medie imprese artigianali, commerciali, agricole e della cooperazione e agevolazioni per l’ingresso nel mondo del lavoro di donne e giovani.
TRASPORTI. DALLA PARTE DEGLI UTENTI E DELL’ECONOMIA. L’obiettivo cui puntare è di rafforzare le reti infrastrutturali per il trasporto di persone e merci, a beneficio dell’utenza e della nostra economia. Questo favorendo gli interventi di interconnessione tra porto, ferrovia ed aeroporto. Tra le priorità la realizzazione, condivisa e discussa con i territori, della Tav. Necessari sono quindi il completamento della metropolitana regionale di superficie e la realizzazione della terza corsia dell’autostrada A4. Sul fronte del trasporto pubblico bisogna accorpare le aziende locali, potenziare le sinergie per dare servizi migliori, introdurre il biglietto unico integrato. Per una mobilità moderna ed efficiente che insieme alle infrastrutture necessarie garantisca ogni giorno il diritto alla mobilità per studenti e lavoratori.
SANITÀ E SOCIALE PER NON LASCIARE NESSUNO DA SOLO. Le politiche di welfare devono essere considerate politiche effettive di investimento. Ci impegneremo perché siano fissati i livelli essenziali di assistenza sociale. È necessario aggiornare la legge 381 sulla cooperazione sociale (sono ca. 5000 i lavoratori in questo settore nella nostra provincia). Prioritario sarà il rifinanziamento dei fondi per le politiche sociali e per la non autosufficienza, dando ruolo e peso ai Comuni. E’ necessario porre termine al definanziamento del Fondo Sanitario nazionale. Contro la logica dei tagli lineari vanno valorizzate le Aziende Socio-Sanitarie sottofinanziate (come le ULSS 10, 13 e 14) e tutelate le specificità, come nel caso veneziano. Va riattivato il finanziamento per gli investimenti nelle infrastrutture ospedaliere per realizzare l’ammodernamento degli ospedali della provincia, la realizzazione delle strutture territoriali.
COSTRUIAMO INSIEME UN
Per una politica sobria, onesta, autorevole. www.partitodemocraticovenezia.it - segreteria@partitodemocraticovenezia.it
PAESE PER DONNE. Un impegno particolare sarà quello contro la violenza alle donne. Primo obiettivo in questo senso sarà l’approvazione della Convenzione di Istanbul, che prevede misure di prevenzione, di tutela giudiziaria, di sostegno alle donne vittime di violenza. Vanno create misure specifiche per il contrasto alla violenza sulle donne attraverso il sostegno dei centri antiviolenza, la formazione degli operatori, la creazione di campagne di prevenzione e sensibilizzazione. Inoltre vanno rafforzate anche sul nostro territorio le reti dei consultori familiari, per dare piena attuazione alle Legge 194. Vanno avviate iniziative con le imprese locali per incentivare l’occupazione femminile.
I SAPERI E LA CULTURA. Va riportata al centro e riempita di risorse concrete l’autonomia delle Scuole. È necessario garantire maggiore relazione tra il sistema dell’istruzionee il mondo economico locale, soprattutto con le Piccole e Medie Imprese e con la filiera turistica provinciale. Occorre favorire il coordinamento dei poli universitari metropolitani per creare un’offerta universitaria di eccellenza in grado di dialogare con le imprese regionali e nazionali. Serve uno sforzo per la diffusione dei servizi per la prima infanzia, che costituiscono una leva straordinaria per sviluppare l’occupazione femminile. Sono 19.600 gli occupati della nostra provincianelle filiere produttive culturali. Dare certezza di risorse alle realtà come le Fondazioni lirico-sinfoniche, quelle musicali e teatrali del territorio provinciale. Occorre una nuova Legge che incentivi la defiscalizzazione delle imprese che investono nelle filiere culturali locali. Serve un progetto unitario di promozione del territorio veneziano, che tenga insieme il capitale storico dei territori, la filiera agroalimentare, il patrimonio ambientale della Laguna di Venezia. Turismo e cultura sono due “industrie” straordinarie per lo sviluppo economico della nostra provincia, da integrare con politiche incisive. È necessario promuovere le spiagge della nostra provincia e tutelare e valorizzare lo straordinario patrimonio storico, artistico e monumentale del centro storico di Venezia.
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XXXIV EDIZIONE
SABATO 9 MARZO “FESTA DEI RAGAZZI”
Sotto lo Squero Monumentale dalle ore 14:00 alle 18:00
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EDITORIALE
segue da pag.
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L’aspirazione di diventare un paese normale
Turismo sostenibile
Dall’austria a venezia: ciclovia dell’amicizia Lo scorso 30 gennaio la Provincia di Venezia ha rinnovato il contratto di partenariato e la proposta del progetto “Ciclovia dell’amicizia - Da Monaco di Baviera a Venezia per lo sviluppo del cicloturismo e la valorizzazione dei territori transfrontalieri” nell’ambito del programma europeo Interreg IV Italia/Austria. Il progetto prevede la promozione di un percorso ciclabile che dall’Austria conduce a Venezia. Insieme alla Provincia di Venezia, partecipano come partner la Provincia di Belluno (capofila), la Comunità Comprensoriale Valle Isarco di Bressanone, la Provincia di Treviso e, soci sostenitori, il Consorzio turistico Achensee, il Consorzio turistico Munchen Oberbyern e il Gect Euroregione Tirolo-Alto Adige-Trentino. Il progetto intende promuovere la realizzazione di una ciclovia che connetta i percorsi ciclabili di Alto Adige e Veneto in sinergia con l’analogo progetto presentato da Austria e Germania.
Il tempo di trovare una classe dirigente in grado di traghettarci oltre vent’anni d’inedia e il salto dalla seconda alla terza repubblica sembrava bell’e fatto. L’Italia aveva dato prova di poter accettare anche la stagione dell’austerity, pur di diventare normale. Pensioni, lavoro, Imu. Un dolore dietro l’altro ma avanti, pur di essere finalmente come gli altri. Basta con le promesse, i proclami, i contratti con gli italiani. No, no basta, non ci saremmo più cascati. Anzi fosse la politica a darsi una regolata: troppi scandali, troppi ladri, in troppi sia alla Camera che al Senato. Con le elezioni politiche tutto sarebbe cambiato. Questa sarebbe dovuta essere la campagna elettorale all’insegna del nuovo corso dell’Italia, la nuova stagione della politica. La crisi, lo imponeva. Si sarebbe dovuto parlare del domani, delle nuove pieghe da dare all’economia, delle speranze per i giovani: il lavoro, la scuola, i servizi. Il momento storico lo richiedeva. Invece, la politica non ce l’ha fatta a resistere e forse nemmeno gli italiani. Dopo appena un mese dall’apertura della sfida per il governo del Paese la tentazione di promettere quattro milioni di posti di lavoro è stata troppo forte, come pure il desiderio di togliere l’Imu dopo che già l’abolizione dell’Ici i era stata una vera e propria catastrofe per comuni, rimasti senza risorse per gli scuolabus, polizia locale, asili e scuole elementari. Difficile anche non lasciarsi andare al bisogno fisiologico dei condoni. E il reddito di cittadinanza? Che dire del reddito di cittadinanza. Meravigliosa l’ipotesi che per tutti coloro che hanno perso il posto di lavoro a fine mese ci sia un assegno da mille euro ad aspettarli, se non fosse che siamo in Italia e sai quanti oggi lavorano per uno stipendio con un importo che vale molto meno? E sai quanti davanti ad un prospettiva del genere prenderebbero in seria considerazione l’ipotesi di diventare disoccupati a tempo indeterminato? E poi va a dimostrare che non ne hanno diritto. Dovremmo essere in un paese normale per poterlo fare. Cioè servirebbe una burocrazia che funziona, dei funzionari che si fanno rispettare, enti e uffici gestiti in modo ineccepibile ma siamo l’Italia, il Made in Italy, e sono cinquant’anni che parliamo di cultura, di patrimonio artistico di turismo come settori strategici per il rilancio dell’occupazione e dell’economia. Peccato non sentirne mai parlare durante le campagne elettorali, forse perchè riesce più facile convincerci che è possibile ridurre le tasse. di Mauro Gambin
Sicurezza e ruolo delle Polizie locali e provinciali. Lo scorso 25 gennaio si è tenuta una tavola rotonda sul tema, un’iniziativa promossa dalla Polizia provinciale, con la collaborazione del comando di polizia locale di Venezia. Si è parlato di sicurezza dei cittadini e dei territori, di potenziamento e valorizzazione delle polizie locali. Una giornata formativa utile agli addetti ai lavori ma anche per gli amministratori interessati ad approfondire i temi della sicurezza e della qualità della vita urbana.
Sottopassi e rotatorie saranno numerati
Il Servizio Manutenzione e Sviluppo del sistema viabilistico della Provincia ha programmato per il 2013 la numerazione di tutte le rotatorie e dei sottopassi con l’installazione di segnali verticali. Questo per il fatto che gli addetti ai servizi di pronto intervento (Protezione civile, Suem, Vigili del fuoco) e del servizio di reperibilità, hanno manifestato difficoltà nell’individuare con le intersezioni in cui sono avvenuti incidenti, o a segnalare eventuali situazioni di pericolo agli enti gestori delle strade; ciò a causa anche del rilevante numero di rotatorie e di sottopassi gestiti da diversi enti. Saranno così identificate le rotatorie e i sottopassi di competenza.
Riviera
Sicurezza e territorio
convegno di Polizia locale e provinciale
Viabilità provinciale
Vigonovo
occupazione
“Per la sicurezza ci sono pochi fondi” pag.
Fiesso
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Tornano i cormorani e gli aironi in laguna
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I servizi sociali ai tempi della crisi pag.
ambiente
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personaggio
La casa di riposo sarà inaugurata a giugno
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Il lavoro si conferma un nodo critico da sciogliere pagg. 22-23
Economia
Maggiore potere d’acquisto per far ripartire i consumi
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Mimmo Arena, una vita ad alta quota
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Regione Occupazione
Aree ricche ko, debole ripresa
Le multe ora si consultano sul web
Stra
Provincia
Noale
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Sanità
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Gli ospedali hanno troppi debiti con i fornitori pag. 27
La data è fissata. Sarà sabato 8 giugno 2013 il giorno della nuova casa di riposo di Noale, mentre fra un paio di mesi inizierà il trasloco degli anziani all’interno della struttura. Queste le tappe dei prossimi mesi per la struttura di via De Pol, dopo che la scorsa settimana gli uffici comunali hanno contattato il segretario del vescovo di Treviso, monsignor Gianfranco Agostino Gardin, per la conferma della sua presenza al taglio del nastro.
È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della GIVE EMOTIONS Srl
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Questa edizione raggiunge le zone di Dolo, Fiesso, Stra, Vigonovo, Fossò, Pianiga per un numero complessivo di 12.179 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752
Venezia Padova Rovigo Treviso
REDAZIONE: Direttore responsabile
Mauro Gambin direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 28 dicembre 2012 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)
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4 Argomento del mese ELEZIONI POLITICHE Appuntamento con il voto i prossimi 24 e 25 febbraio. In Veneto sono 4 milioni gli elettori. Lente d’ingrandimento puntata sulla nostra regione, il risultato che uscirà dalle urne potrebbe concorrere in maniera determinante a garantire la governabilità in Senato. Lavoro e tasse i temi più “battuti” in campagna elettorale
Il Veneto verso le elezio
di Giovanni Giovetti
Le nuove facce della politica non rimuovono dubbi e scoramento
Attese risposte per far ripartire la locomotiva del Nord Est dopo la recessione
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a anni laboratorio politico sotto osservazione nazionale, il Veneto in questa tornata elettorale del 24-25 febbraio si trova sotto la lente di ingrandimento, insieme a Lombardia, Campania e Sicilia, a causa del peso determinante del risultato che uscirà dalle urne venete ai fini della stabilità di governo. Il Veneto infatti è una di quelle regioni che “pesano”, con il sistema elettorale del Porcellum, nell’assegnazione dei seggi in Senato. Non quanto la Lombardia, definita l’Ohio di casa nostra per l’apporto decisivo che può portare con il suo premio di maggioranza alla coalizione vincente, ma comunque il suo contributo non è per nulla trascurabile. Un interesse, del resto, manifestato nel corso della campagna elettorale da partiti e coalizioni che hanno monitorato con attenzione l’andamento e l’evoluzione giornaliera di sondaggi e previsioni sulle intenzioni di voto dei potenziali 4 milioni di elettori di casa nostra. La sfida tra Bersani (centrosinistra), Berlusconi (centrodestra) e Monti passa anche per il Veneto dunque, frequentatissimo fin dalle prime settimane di campagna elettorale dai big nazionali, affiancati da quelli locali in corsa. In tutto
vademecum
Come si vota
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lezioni politiche, si vota domenica 24 febbraio, dalle 8 alle 22, e lunedì 25 dalle 7 alle 15. Possono votare per l’elezione della Camera dei Deputati gli elettori che hanno compiuto 18 anni, mentre per il Senato della Repubblica gli aventi diritto al voto che hanno compiuto 25 anni entro il primo giorno della votazione (il 24 febbraio). Sia per l’elezione della Camera dei deputati che per quella del Senato della Repubblica l’elettore esprime la propria preferenza tracciando un solo segno sul simbolo della lista prescelta. Anche nel caso di liste collegate in coalizione, il segno va sempre posto sul contrassegno della lista che si vuole votare e non sull’intera coalizione. Non è possibile esprimere un “voto di preferenza”: la lista di candidati è, infatti, “bloccata”, i nomi sono presentati seguendo un ordine prestabilito al momento del deposito della lista stessa, che non è presente sulla scheda elettorale. I parlamentari risulteranno eletti in base al medesimo ordine, a seconda dei seggi ottenuti dal rispettivo partito. Per la Camera il premio di maggioranza del 55 per cento viene assegnato su base nazionale. Diversamente la legge elettorale attuale prevede per il Senato un premio di maggioranza sempre del 55 per cento dei seggi ma calcolato regione per regione. Poichè il numero dei seggi è proporzionale a quello degli abitanti, di conseguenza il premio di maggioranza acquista maggior peso nelle regioni più grandi. In Lombardia dunque si assegnano 49 seggi, in Veneto 24, in Campania 29 in Sicilia 25.
in Veneto i candidati sono 1600 distribuiti in 75 liste (altre 10 erano da valutare), si contendono 24 seggi al Senato e 51 alla Camera. Il lavoro e le tasse: sono tutti economici i temi clou che hanno ispirato anche da noi gli interventi dei politici in tour, chiamati a Nordest a convincere una platea di elettori piuttosto critica e distaccata. In particolare il mondo produttivo della piccola e media impresa, che nel Veneto rappresenta il tessuto portante, provata dalla recessione ha manifestato segni di insofferenza e di sfiducia verso i partiti e la politica accusata di scarso pragmatismo, mancanza di visione strategica e di moralità. Si aspettavano di capire come far ripartire l’economia e con essa la locomotiva del Nordest, dopo la crisi ancora più sofferente a causa del frazionamento in tanti piccoli distretti produttivi di fronte alla irrisolta sfida della globalizzazione. Le facce nuove messe in campo, in ambito della promessa di rinnovamento fatta un po’ da tutti i partiti alla vigilia della campagna elettorale, non sembrano sufficienti a rimuovere i dubbi e lo scoramento. Anche perché poi non sono molte.
Il Pdl, che insieme alla Lega secondo le previsioni dovrebbe riuscire a “mantenere” il suo primato in Veneto, schiera i suoi pezzi migliori e, per questo, volti già consolidati e noti. La Lega Nord, che con queste elezioni si conta dopo le recenti vicissitudini che l’hanno portata al nuovo corso, quello 2.0, presenta il maggior sforzo di discontinuità col recente passato, imposto non senza tensioni interne dal segretario Flavio Tosi. Il sindaco di Verona ha quindi lasciato a casa per lo più i veterani - avvicinabili alla precedente gestione bossiana del partito - per fare spazio ai “suoi”. Il Partito democratico insieme con Sel, che non demordono e che fino all’ultimo continuano a credere possibile anche in Veneto il sorpasso dopo un ventennio di dominio del centrodestra, si sono affidati alle primarie per la compilazione delle liste. Monti ha invece optato in Veneto per le eccellenze di spicco in ambito scientifico ed economico. Puntano, con fondate aspettative, ad intercettare anche in Veneto le preferenze dei delusi dai partiti tradizionali il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, Fare per fermare il declino di Oscar Giannino e Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia.
Argomento del mese 5 Tutte le promesse per alleggerire il fisco
oni fra previsioni e sfide L’analisi Dalla Cgia di Mestre previsioni poco confortanti per il 2013
“Quasi 12 mila euro di tasse a testa, dal 1980 più che raddoppiate” di Nicola Stievano
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ltro che meno tasse per tutti. Mentre le forze politiche fanno a gara giocando al ribasso sul fisco alla Cgia di Mestre gli analisti hanno messo in ordine i numeri e le previsioni sono poco confortanti. Secondo le elaborazioni del centro studi nel 2013 la pressione fiscale raggiungerà il record storico del 45,1% del Pil, ben 13,7 punti percentuali in più rispetto al 1980. In termini assoluti, ciascun italiano (bambini e ultracentenari compresi) verserà quest’anno un carico di imposte, tasse e contributi pari a 11.735 euro. Ben il 125% in piu’ di quanto pagato nel 1980 (5.215 euro pro capite).125%. Il 2013, dunque, si presenta con un “carico” di tasse di 585 euro in più per ciascuna famiglia. Al netto di quanto riusciranno a concretizzare i nuovi governati nei primi mesi di governo, i contribuenti dovranno intanto fare i conti con l’introduzione della Tares sui rifiuti, l’aumento dell’Iva previsto dal primo luglio, il ritocco all’insù dell’Imu sui capannoni (imposta particolarmente dolorosa nel Veneto delle duemila zone produttive su 581 comuni), gli incrementi dei contributi previdenziali degli autonomi e delle addizionali Irpef a livello locale che si tradurranno in 14,7 miliardi di tasse e contributi previdenziali in più rispetto al 2012. “Nonostante la Legge di stabilità abbia alzato le detrazioni Irpef per i figli a carico - spiega il segretario Cgia Giuseppe Bortolussi - la pressione fiscale nel 2013 si attesterà, secondo le previsioni del Servizio Studi della Camera e del Senato, al 45,1%”. Un piccolo spazio di manovra comunque ci sarebbe. “Con l’Imu l’Erario ha incassato circa 3-4 miliardi in più rispetto alle previsioni. - aggiunge Bortolussi - Si tratta di risorse sufficienti per scongiurare l’aumento di un punto dell’ aliquota Iva del 21% previsto a luglio. Inoltre, se si riuscirà ad agire in maniera ancor più incisiva sul taglio alla spesa pubblica improduttiva, sicuramente ci saranno ulteriori risorse per alleggerire il peso fiscale sulle famiglie”. Speriamo.
Dall’Imu alle aliquote sui redditi
“Le nostre tasse restino in Veneto” Candidati convinti M
eno tasse per i veneti, più risorse al Veneto. In campagna elettorale, si sa, le promesse fioccano generose e la riduzione della pressione fiscale è sempre un cavallo di battaglia al quale nessuno schieramento vuole rinunciare, pur con i dovuti distinguo. Ma mai come in questa tornata elettorale si è parlato tanto di tasse e tributi, soprattutto a Nordest, dove per tessuto economico e sociale il gettito è particolarmente elevato e il tema sta a cuore a chiunque. A maggior ragione dopo un anno durante il quale famiglie e imprese sono state spremute per bene, con la prospettiva di continuare su questa china anche nei prossimi mesi. A meno che i vincitori non tengano fede a ciò che hanno promesso con gran fragore in queste settimane. Il governatore del Veneto Luca Zaia dall’accordo Lega - Pdl, fatto digerire non senza qualche difficoltà alla base, si aspetta che “il 75 per cento dei soldi pagati dai veneti resti nella nostra regione”, perché, aggiunge, è stanco di vedere “anche quest’anno 18 miliardi di tasse dei veneti resteranno dirigersi verso Roma per non tornare mai più nei nostri territori”. Piatto forte del Pdl è la “proposta choc” della restituzione dell’Imu 2012, oltre all’azzeramento dell’aliquota per la prima casa. Per il veneziano Renato Brunetta, che prospetta anche due aliquote fisse dell’Iperf, la promessa di Berlusconi potrà essere mantenuta: “I 4 miliardi di restituzione dell’Imu diventano consumi immediatamente, - spiega l’ex ministro dell’economia - a cui si aggiungono altri 4 miliardi di euro per la cancellazione strutturale dell’Imu per la prima casa. Sono 8 miliardi di euro, mezzo punto di Pil, è molto probabile che diventino consumi”. In modo particolare in una regione come il Veneto dove le realtà commerciali e produttive sono preponderanti. Una tesi che il Partito Democratico liquida come pura fantasia, proponendo invece la detrazione di 500 euro per l’Imu sulla prima casa. E poiché in Veneto la stragrande maggioranza dei cittadini possiede la propria abitazione di residenza il risparmio sarebbe concreto, argomenta il senatore veneziano Marco Stradiotto. “E’ ora di smetterla di raccontare balle agli italiani. afferma riferendosi alla proposta del Pdl - Con la nostra misura l’80% dei proprietari di prima casa saranno esentati da questa tassa. Non si tratta di una generica abolizione, ma di una redistribuzione commisurata alla reale ricchezza. Dall’analisi dei numeri emerge come sia necessario introdurre alcune misure per rendere il sistema fiscale più equilibrato”. Sulle tasse il premier uscente Mario Monti ha scelto come platea proprio il Veneto. Da Padova infatti ha annunciato: “È possibile e necessario avere una graduale riduzione dell’Irpef e dell’Irap già dal 2013 e non è necessario avere aumenti dell’Iva”, aggiungendo di non aver mai avuto l’intenzione di applicare la patrimoniale. E proprio dalle piazze piene all’inverosimile di Padova, Mestre, Treviso e Rovigo Beppe Grillo ha confermato di voler cancellare l’Imu ed Equitalia e di recuperare risorse mettendo un tetto alle pensioni più alte. Quanto all’Agenzia delle Entrate il fondatore del Movimento 5 Stelle propone un patto: “Serve un fisco facile e giusto - ha tuonato dal palco - che mi dica con precisione quanto devo pagare senza farmi perdere intere Ni.St. giornate. E poi aboliamo l’Irap, la tassa - rapina sulle imprese”.
6 4 Approfondimento Politica I partiti si preparano con candidature locali alle elezioni del 24-25 febbraio
Parlamento, la carica dei veneziani In lista tanti nomi noti, ma anche tanti giovani e donne. L’offerta politica stavolta è diversificata, si va oltre il duopolio centrosinistra-centrodestra di Alessandro Abbadir
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amera e Senato, il veneziano si prepara alle elezioni politiche del 24-25 febbraio. Elezioni che stavolta paiono essere più aperte rispetto al duopolio che finora aveva imperversato dagli anni 90 in poi, cioè lo schema centrodestra contro centrosinistra. Ora i soggetti realmente competitivi in grado di eleggere rappresentanti in Parlamento paiono anche nel veneziano almeno 6: centrodestra (Pdl, Lega, Fratelli D’Italia, Grande Sud, Destra) centrosinistra (Pd, Sel Centro Democratico), area centrista con Monti (Scelta Civica,Udc Fli), Rivoluzione Civile con Ingroia (ambientalisti e ex Idv, sinistra radicale), il Movimento 5 Stelle, e Fare per Fermare il Declino con il giornalista Oscar Giannino. Ma andiamo a vedere da vicino i candidati del territorio per coglierne alcune peculiarità. Tre i partiti che hanno scelto i loro rappresentanti con una votazione interna. Votazione che il Pd e Sel hanno chiamato “primarie” e il Movimento
5 Stelle “Parlamentarie”- Metodi di selezione della classe politica ritenuti necessari per ovviare alla stortura del Porcellum (la legge elettorale), che consegna alle segreterie, il potere di decidere chi mettere in lista. Ma partiamo dal centrodestra con il partito di riferimento il Pdl, egemone da anni in Veneto. “Stiamo preparando una campagna elettorale molto importante – dice il coordinatore Provinciale Mario Dalla Tor (che è all’ottavo posto in lista alla Camera). Abbiamo presentato candidature molto legate al territorio e siamo sicuri che avremo un risultato oltre le aspettative”. Fra gli altri nomi noti del Pdl nelle liste, il capogruppo in Comune a Venezia Michele Zuin, il consigliere provinciale Beniamino Boscolo Capon, il presidente del consiglio Provinciale Marina Balleello, l’ex consigliere comunale a Mira Eugenio Pasqual. La Lega Nord altro grande pilastro di questa alleanza ha presentato in rampa di lancio l’assessore ai lavori pubblici
della provincia Emanuele Prataviera. Per la formazione politica Fratelli D’Italia“ il nuovo partito non stà ne’ con Monti, ne’ con Bersani - spiegano dalla segreteria - ma si colloca all’interno del centrodestra proponendo un modello nuovo, volendo essere l’alternativa al Pdl e la prospettiva del dopo Berlusconi”. Fra i candidati locali, il capolista alla Camera Raffaele Speranzon Nicola Boscolo Pecchie di Chioggia. Sempre del veneziano Matteo De Marchi e Armando Tiozzo Campanaro. Nel campo del centrosinistra soprattutto nel Pd, tanti i candidati del territorio conosciuti. “Le primarie del nostro partito hanno individuato tantissimi candidati locali- spiega il segretario provinciale Michele Mognato (secondo in lista nella circoscrizione Veneto 2). Stavolta l’aria sta cambiando, possiamo davvero vincere qui in Veneto”. Fra i veneziani in lista Felice Casson, senatore uscente, e numero due in lista al Senato. Poi Marco Stradiotto (ex sindaco di Martellago), i par-
lamentari uscenti Rodolfo Viola, Delia Murer. Jacopo Molina, Stefania Busatta e Francesca Zottis, Elisabetta Populin, il candidato dei giovani Pd di Venezia Marco Rizzetto. Anche per Sel tanti candidati locali. “Abbiamo puntato su giovani e donne – spiega il segretario provinciale Stefano Lorenzin – per dare il segnale di una società che vuole cambiare”. Nel Movimento 5 Stelle che è andato alle “parlamentarie” primarie sul web, Arianna Spessotto di San Donà e Marco Da Villa di Mestre sono i primi due della lista per la Camera Veneto 2 (Venezia, Treviso, Belluno). Per sostenerli a Marghera è arrivato direttamente la guida del Movimento Beppe Grillo. Sul versante centrista, cioè l’area in sostegno di Mario Monti è stata fatta una lista unica al Senato fra Fli Scelta Civica e Udc. Mentre alla Camera solo Fli e Scelta civica hanno messo propri candidati territoriali. Tanti gli imprenditori e i professionisti. Fra i nomi noti l’avvocato di Dolo Paolo Vannini.
4 su 10 candidati Fli sono donne. Agguerrita anche la formazione di “Rivoluzione Civile” di Antonio Ingroia. Fra i nomi noti in lista nel veneziano Franca Marcomin ostetrica e storica esponente femminista; Pierpaola Bortolami scultrice e ambientalista; Cosetta Sartori; Marcello Albanello, esperto sicurezza sul lavoro; Alfonso Delfino brigadiere della Guardia di Finanza e consigliere comunale a Spinea; Giampietro Francescon, ex presidente della Municipalità di Mestre, Stefano Leoni, ex presidente del Wwf. Nel novero delle liste che si presenteranno al voto non manca “Fare per fermare il Declino” capeggiata dal giornalista e polemista Oscar Giannino, guidata nel veneziano da Alessandro De Nicola, docente di diritto commerciale e cofondatore del movimento. Fra i nomi noti del partito in lista a Venezia, l’imprenditore Michele Boldrin e tra gli altri, l’avvocato Roberto Pea e il coordinatore della Riviera del Brenta del partito Luca Galante (originario di Pianiga).
TESSERE ELETTORALI: INDICAZIONI NEI COMUNI
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n queste settimane sono in distribuzione nel Comune di Venezia e nei comuni della provincia di Venezia, le tessere elettorali per le persone che sono immigrate, che hanno acquisito il diritto al voto (cittadinanza) e per i diciottenni che hanno diritto di voto. Gli incaricati. In caso di mancata notifica della tessera, l’elettore può ritirarla presso la Delegazione Anagrafica della propria zona di residenza: dal 19 al 23 febbraio con orario 8.45-19 E ancora il 24 febbraio dalle 8 alle 22 e il 25 febbraio dalle 7 alle 15. Sono invece recapitate per posta le etichette da applicare sulle tessere degli elettori già iscritti, che hanno variato la loro residenza all’interno del Comune di Venezia, o che hanno visto cambiare le sedi dei seggi. In caso di tessera smarrita o deteriorata, occorre rivolgersi all’Ufficio Elettorale (Viale Ancona n. 41, Mestre) per chiedere il duplicato del documento sottoscrivendo l’apposita dichiarazione di smarrimento. Stessa procedura anche i comuni di Mira, Dolo, Cavarzere, Chioggia, Mirano, Spinea Noale, Scorzè, San Donà Jesolo,
Portogruaro, tanto per citare i più popolosi della provincia. Si potrà avere una tessera nuova di zecca, facendo una semplice visita all’ufficio elettorale del Comune che ha informato i cittadini, anche con appositi manifesti, della procedura da seguire. Nella tessera consegnata agli elettori ancora nel 2001, infatti, c’era posto per 18 timbri che attestavano la partecipazione ad altrettante tornate elettorali. I primi votanti in diversi comuni della provincia a causa dei numerosi referendum o caduta anticipata delle giunte comunali hanno esaurito i 18 timbri alle ultime elezioni comunali Per avere la nuova tessera, comunque, basta recarsi all’ufficio elettorale del comune di competenza, preferibilmente portandosi dietro quella vecchia che potrà essere riconsegnata all’ufficio, o mostrata o anche solo dichiarata esaurita (a tutela della propria privacy). Negli ultimi due casi l’elettore firmerà una dichiarazione che resterà agli atti e, comunque, a tutti verrà rilasciata la tessera nuova, con la quale potranno recarsi al seggio per votare A.A.
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08/02/13
09:38
Messaggio elettorale
concreti e vicini al territorio 1) Fine della politica nazionale fatta solo dai soliti noti, centralisti di Roma, spazio anche a chi ha ben amministrato a livello locale 2) Portare a Roma le istanze che si raccolgono dall’ascolto e dal confronto diretto con i cittadini. Ho maturato questa convinzione tanti anni fa nella mia esperienza di Sindaco. Oggi è rafforzata nel mio ruolo di Vice-Presidente della Provincia di Venezia e di Assessore provinciale all’Urbanistica 3) Parlamento e politica nazionale funzionano meglio solo se nei palazzi romani ci vanno persone concrete, sempre in contatto con le esigenze del loro territorio C
I nostri impegni:
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1) Far ripartire il paese: meno sprechi pubblici, meno burocrazia inutile, meno lacci e laccioli alle nostre imprese 2) Difendere gli interessi nazionali: l’Europa è il nostro destino, ma non al prezzo di posizioni troppo riverenti 3) Calo della disoccupazione e ripresa economica sono due facce di una stessa medaglia. Si raggiungono solo liberando le energie del paese dalla montagna di tasse, adempimenti burocratici e costi inutili
Mario Dalla Tor un uomo concreto, vicino alla gente, è nella lista PDL per il Senato
24 - 25 FEBBRAIO 2013 ELEZIONE POLITICHE SENATO DELLA REPUBBLICA
Committente responsabile: rag. Giorgio Franz
Le mie convinzioni:
8 Dolo - Pianiga - Vigonovo Sanità Il nuovo direttore generale Gino Gumirato ha illustrato le linee della sanità regionale
“L’ospedale di Dolo non si tocca” di Alessandro Abbadir
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lss 13, si cambia. Si va verso un polo internistico per l’ospedale di Dolo e uno chirurgico per quello di Mirano. Le linee guida dell’azione contenuta nelle schede ospedaliere, è stata illustrata alla Conferenza dei sindaci dell’Ulss dal nuovo direttore Gino Gumirato, nelle scorse settimane. I sindaci della Riviera del Brenta però non ci stanno e danno l’altolà: no a un depotenziamento dell’ospedale di Dolo. “Quello che è chiaro - ha detto durante l’assemblea dei sindaci Gumirato- è che ci sarà la separazione fra un polo chirurgico e uno internistico. Se sarà Dolo o Mirano ad ospitare il chirurgico o l’internistico si deciderà in un una fase successiva. Non mancheranno però in tutti e due gli ospedali di riferimento servizi come esami e diagnostica e sanità territoriale”. Anche se Gumitato non si è sbilanciato, dalle intenzioni della Regione, appare chiaro come si punti su Mirano per realizzare un polo chirurgico e su Dolo come ospedale internistico, con servizi di riabilitazione, e questo fin da marzo quando le schede ospedaliere ancora in regione saranno rese note (dopo le elezioni). Lo stesso direttore giustifica le scelte. “Non ci devono essere particolari patemi d’animo – ha spiegato Gumirato –. Si è calcolato che mediamente una persona in 75 anni di età ha bisogno di un intervento chirurgico una sola volta. Non è cioè la distanza di 5 – 10 chilometri in più che fa la differenza . Tanto che i ricoveri anche dopo gli interventi chirurgici si risolvono con una degenza media di 4-5 giorni. Non saranno tagliati servizi, si tratta solo di una necessaria riorganizzazione che eviterà spreco di risorse. Saranno potenziati anche i distretti sanitari in tutto il territorio della Riviera del Brenta e del Miranese”. I sindaci del comprensorio non l’hanno presa bene. I comuni della Riviera del Brenta sono in rivolta. A tremare sono soprattutto quelli dell’area sud della Riviera (Campolongo, Camponogara e Campagna Lupia), che vedrebbero così i propri cittadini (quasi 60 mila), costretti a fare 30 chilometri per raggiungere Mirano, l’ospedale che
Pianiga
NEWS Vigonovo
“Poche risorse per l’emergenza furti”
Un polo internistico a Dolo e uno chirurgico a Mirano. I sindaci della Riviera non ci stanno
Controlli della polizia municipale
L L’ospedale di Dolo a quel punto sarebbe l’unico attrezzato per interventi chirurgici. Con questa prospettiva avanzata dalla Regione e adombrata dal direttore generale, per il sindaco di Campolongo Maggiore Alessandro Campalto - “per un intervento chirurgico a questo punto da Campolongo, conviene andare a Padova o Chioggia dal punto di vista delle distanze, visto che anche Piove di Sacco non è attrezzata per fare interventi di quel tipo. Chiediamo perciò alla Regione di tener conto delle necessità di questa parte della popolazione che vede la possibilità di andare a Mirano non proprio come un’attrattiva”. Sulla stessa linea anche il sindaco di Camponogara Giampietro Menin che chiede un’azione comune. Preoccupato ma cauto il sindaco di Campagna Lupia Fabio Livieri, che è anche il presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Asl 13. “La prospettiva di una specializzazione
internistica e una chirurgica – dice – non va demonizzata. Non può essere un grimaldello per smantellare l’ospedale di Dolo”. Il sindaco di Fossò Federica Boscaro che di professione è medico crede che sia opportuno non cambiare nulla. “Credo – dice - che la soluzione migliore sia mantenere due ospedali chirurgici per acuti, cioè mantenere sale chirurgiche sia a Mirano che a Dolo. Se vi fossero dei problemi di sicurezza delle strutture andrebbero fatti investimenti per metterle a norma“. Il comune di Mira con l’assessore Luciano Claut, si esprime per una difesa dell’ospedale di Dolo da quello che vede come un depotenziamento. “Non si deve – dice Claut - portare le sale operatorie a Mirano. E’ il primo passo per la creazione di un ospedale di serie B. La Riviera del Brenta deve fare una battaglia comune per salvare queste strutture“.
a sicurezza delle persone diventa sempre più difficile in Riviera del Brenta, una delle cause è da imputarsi all’aggravarsi dei problemi economici dettati dalla crisi e da tutte le conseguenze collaterali. Anche una piccola cittadina come Vigonovo, con i suoi dieci mila abitanti, non è esonerata dai furti, dalle rapine e dagli assalti alle banche che hanno creato preoccupazione fra la popolazione. Questo problema è stato dichiarato dal sindaco di Vigonovo, Damiano Zecchinato, e presidente della conferenza dei sindaci della Riviera, che punta al coordinamento delle forze di polizia locale anche per fare prevenzione e costituire un deterrente contro la criminalità dilagante. I furti sono stati fatti in appartamenti e nei negozi di generi alimentari o frutta e verdura cosa che, fino a qualche anno fa, era impensabile con questa frequenza. “Per fronteggiare questo problema - dice il sindaco - sono insufficienti i sistemi di videosorveglianza per la prevenzione, più indicati per scoraggiare fenomeni di spaccio e vandalismi ma non gli assalti ad abitazioni private o furti nei negozi. Le videocamere sono utili ai carabinieri nelle indagini, ma devono essere gestite dai comuni con la stretta collaborazione delle forze dell’ordine. La mancanza di risorse economiche determina l’impossibilità di investire in nuovi agenti effettivi in Riviera del Brenta, unico deterrente per questo tipo di criminalità; la crisi, ancora una volta, si rivela un cane che si morde la coda perché alimenta il problema legato alla mancanza di soldi ma non lo risolve per la stessa ragione”. R.P.
Da gennaio
Tecnologia: il comune va sugli smartphone
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ianiga è il primo comune del Veneto con una applicazione digitale dedicata all’informazione immediata.“Siamo il primo comune del Veneto che mette a disposizione dei cittadini il nuovo App immedia Smart City (ISC) – ha spiegato in una nota il comune. Si tratta di una piattaforma tecnologica, unica nel panorama delle applicazioni “social”, sviluppata dal centro di ri-
cerca e sviluppo di AccaTre srl di Marcon, che ha realizzato questa rivoluzionaria applicazione aderente alla filosofia “Smart Cities” proposta dall’Agenda Digitale Italiana”. Il ‘progetto strategico Agenda digitale italiana’, da attuarsi entro il 2020 è una delle novità principali del decreto ‘Semplifica Italia”. “Smart City Engine -continua il comune di Pianiga- è stata concepita come “Sinapsi
territoriale” per mantenere costantemente in contatto i cittadini, la Pa e le imprese”. “Con Isc (Immedia Smart City)- sostiene la giunta- abbiamo individuato lo strumento che realizza questi obiettivi. Metteremo a disposizione un modello relazionale per mantenere costantemente in contatto i cittadini, la P.A. e le imprese, tramite una comunicazione che verrà ricevuta da una op-
portuna “App” installata sugli smartphone o sui tablet” . Il servizio è disponibile dal 10 gennaio 2013 e sarà possibile avere info aggiornate su: trasporti; scuola (orari, mense, scuolabus, scioperi ecc.); cultura e tempo libero (biblioteche, musei, teatro, eventi e manifestazioni); protezione civile (allerta meteo, eventi, ecc.); manutenzione strade,
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Fiesso d’Artico - Fossò 9 Fossò La denuncia del sindaco Federica Boscaro
“I lavori dell’idrovia non partono” Il comune ha investito un milione di euro intervenendo sugli scoli consortili nell’area nord di Roberta Pasqualetto
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l territorio di Fossò, come altre zone della Riviera del Brenta e della provincia di Padova, è interessato da un elevato rischio di esondazione che deriva dal pericolo di allagamenti rappresentato dal fiume Brenta Cunetta. Fossò ha investito nella messa in sicurezza per quanto riguarda i problemi di allagamento attraverso il risezionamento della rete comunale e privata, lavori eseguiti nel 2011 e 2012, che hanno eliminato i rischi legati alla piovosità, anche quella più importante. Per questi lavori, il comune ha investito un milione di euro collaborando con
Vigili
La priorità va alla Camionabile e a un canale scolmatore con una portata di 250 m3 al secondo il Consorzio di Bonifica Bacchiglione Brenta, intervenendo sugli scoli consortili nell’area nord verso il Corneo (nuovo Scolo Fossò) e in un’altra fossatura del Consorzio sempre a nord. Lo scavo di nuovi scoli e gli interventi sui fossi già esistenti, hanno aumentato la capacità d’invaso e di deflusso. Parte del
problema è quindi risolto, ma la realizzazione dell’idrovia eviterebbe definitivamente la questione. In dicembre è stata fatta un’azione dimostrativa da parte del Cat (Comitati Ambiente e Territorio) e dai comitati alluvionati in provincia di Padova per sollecitare il completamento dell’idrovia che risolverebbe molti dei problemi di allagamento. La commissione dalla Regione, ha dichiarato il progetto dell’idrovia fattibile ma, le istituzioni, hanno dato la priorità alla costruzione della Camionabile e di un canale scolmatore con una portata di 250 metri cubi al secondo, in-
Le multe ora sono on line
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n nuovo servizio per i cittadini di Fiesso (e dell’ Unione dei Comuni della Riviera cioè Dolo-Fiesso-Fossò-Campagna). Nel portale dell’Unione (www.cittadellariviera.it) è presente una sezione che permette la consultazione dei dati relativi ai verbali emessi dalla polizia locale per le infrazioni al
L’idrovia a Vigonovo sufficienti e inutili per la sicurezza idraulica. “La situazione del Brenta Cunetta è da tenere monitorata, ma nel piano regionale di interventi, varato dopo le alluvioni del 2010, non è nemmeno citata - dice Federica Boscaro sindaco di Fossò - la costruzione dell’Idrovia Padova Mare rappresenta una valida risposta a queste problematiche poiché può funzionare sia come canale scolmatore, in caso di piena del Brenta Cunetta, che nel caso di precipitazioni eccezionali. L’idrovia
codice della strada e la visualizzazione delle immagini della violazione commessa. Come funziona? “ll servizio - spiegano le amministrazioni comunali - non è aperto a tutti ma per usufruirne bisognerà inserire il comune dell’Unione dove è stata fatta la contravvenzione e la data oltre alla targa del veicolo e al numero del verbale”. Ma arrivano anche dei dati: il sistema “Vistared” per le infrazioni al semaforo posto lungo la Brentana all’incrocio con via Barbariga a Fiesso dopo essere
oltre che una valida difesa per il rischio idraulico, potrebbe essere utilizzata anche per il trasporto, e con i lavori si potrebbero interrare i cavi del progettato elettrodotto Dolo - Camin”. Il sindaco conclude dicendo che è indispensabile un’inversione di tendenza per risanare e difendere il territorio, occupandosi della qualità della vita, dell’incolumità delle persone e della tutela dei beni e delle attività produttive presenti nel territorio.
stato attivato a metà dicembre in forma sperimentale per circa quindici giorni, attualmente conta una media giornaliera di attraversamenti con il “rosso” pari a 10 casi su un totale di circa 20 mila veicoli in transito. I risultati dimostrano come in un solo mese di attuazione del provvedimento sia calato nettamente il numero delle infrazioni. Insomma la presenza di un sistema che sanziona è un ottimo deterrente contro i furbi e gli irresponsabili R.P.
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10 Stra Politica Scoppiano le tensioni all’interno della maggioranza
Maretta nella giunta comunale di Roberta Pasqualetto
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ei mesi scorsi si è parlato di tensioni all’interno dell’attuale giunta, a riprova di questo erano scoppiate polemiche fra componenti dell’esecutivo che davano voce a questi battibecchi. Per il sindaco Mario Colllini i problemi non esistono e gli episodi che si sono verificati erano solo schermaglie tra due assessori ambiziosi e cioè Stefano Valentini assessore alle politiche sociali e Maricla Sartori vicesindaco. “Le dichiarazioni uscite con i nomi di due assessori e invece sarebbero dovuto uscire firmate dall’amministrazione comunale – dice Mario Collini sindaco di Strà – il clima interno è sereno e questi piccoli screzi non destano nessuna preoccupazione. Mi hanno anche proposto di ricandidarmi per le elezioni dell’anno prossimo e, se troverò il giusto gruppo, valuterò l’ipotesi”. Il sindaco ci tiene a raccontare quali sono gli obiettivi raggiunti dalla sua amministrazione, e dice che nell’opera pubblica sono stati investiti un milione e mezzo di euro; tra i lavori sono stati sistemati la piscina e la palestra. Per quanto riguarda la sicurezza, dice che si interverrà installando nuove telecamere nelle zone più a rischio. La vice sindaco Sartori conferma questa tesi e dichiara che non ci sono situazioni di nervosismo interno, e che tutti i documenti sono approvati all’unanimità. “Il disguido avuto con il collega è già risolto e ci siamo riappacificati – dice Maricla Sartori vicesindaco – in giunta va bene e ci impegniamo per arrivare alla fine del mandato, portando a termine gli obiettivi del programma elettorale; tra i primi quelli sul fronte dell’istruzione e del sociale”. Sartori sostiene che questa ha fatto molte cose per il territorio con l’inaugurazione della scuola materna a Strà, e con la realizzazione della pista ciclo pedonabile da Paluello a via Malgaro a San Pietro. Non è della stessa opinione l’opposizione. “Lo scambio di battute che si sono viste ha portato in superficie un contrasto reale – dice Caterina Cacciavillani lista civica Strada Comune – quello che ci ha colpito, è la durezza dei toni, e questo ha fatto pensare che ogni assessorato è slegato e non ha un filo conduttore con gli altri. Si dovrebbe dare più peso alle questioni che riguardano il paese, e non a quelle politiche”. Per quanto riguarda gli obiettivi raggiunti, dall’attuale amministrazione, l’opposizione ha qualche riserva, e vuole fare alcune precisazioni: “Per la piscina il comune ha contribuito economicamente solo con la polizza fideiussoria e la palestra è stata sistemata con le risorse della precedente amministrazione. Un dubbio emerge anche parlando della scuola materna, e degli effettivi problemi di spazio, non ancora risolti, e che diventerebbero insostenibili con le terze classi. Altro pomo della discordia è il sistema Vista Red collocato nella piazza
Sulla scuola materna ci sono problemi di spazio, non ancora risolti, insostenibili con le terze classi
Il municipio di Stra
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(telecamera che fotografa chi passa con il rosso). Ci sono polemiche non tanto perché giustamente puniscono i furbetti ma perché non si occupano di sicurezza ma fanno cassa per il comune. Inoltre, questo metodo, ha tolto i vigili dalla strada per collocarli in ufficio per controllare i video realizzati, quando alcune strade quali via Tergola e via Santa Marta sono veramente pericolose ma non sono monitorate”.
NEWS Servizi sociali VELA COLLECTION
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el comune di Strà, il servizio sociale, è molto richiesto soprattutto a fronte delle nuove problematiche legate alla crisi. La cittadinanza che si rivolge a questo ufficio è varia ma molti sono padri separati che, dovendo sostentare affitto e alimenti, si trovano in grosse difficoltà economiche. “Al momento i tagli sono stati fermati ma non eliminati – dice Stefano Valentini assessore alle politiche sociali e giovanili di Strà – e questo contribuisce alla sfiducia delle famiglie per le istituzioni. Le associazioni che collaborano con il nostro assessorato sono diverse: due Caritas, l’Agape, la Croce Rossa, l’associazione 2010, i Servi di Maria e la Pro Loco; il loro contributo è molto importante. Dobbiamo creare una rete sociale con le famiglie per aiutare chi ha più bisogno fin dalle piccole cose, questo sistema sarebbe un modo di riportare un po’ di fiducia”. Nel comune di Strà la Croce Rossa paga la bolletta del gas a chi ne ha più bisogno e l’Ater Erp (edilizia residenziale pubblica) ha messo a disposizione 18 alloggi.. Cinque cittadini lavoreranno per tre mesi a servizio del comune”. R.P.
12 Mira Viabilità Il comandante della polizia Locale Mauro Rizzi fa il punto della situazione
Sulla strada senza revisioni e assicurazioni di Alessandro Abbadir
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in stato di ebbrezza, 30 quelle per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Nettamente aumentate le notizie di reato passate da 92 a 131, come pure le persone deferite all’autorità giudiziaria: 149 (98 nel 2011). Lo stesso dicasi per le persone segnalate alla Prefettura per detenzione e uso di stupefacenti: 28 rispetto ai 10 del 2011. Le patenti ritirate sono state 161, le carte di circolazione 56. Accertate 133 mancate revisioni, e 86 mancate coperture assicurative. Significativo il numero di sanzioni nei confronti di automobilisti privi di qualsiasi documento: 157. Sono 95 i veicoli posti sotto sequestro amministrativo, 127 quelli sottoposti a fermo, 17 quelli oggetto di rimozione. I sinistri stradali rilevati sono stati 111. Gli accertamenti edilizi e ambientali 126 (con 8 notizie di reato in campo edilizio e 3 in quello ambientale). I verbali elevati per violazioni amministrative sono stati 57 (con sanzioni pari a 27.594 euro). “Va sottolineato – osserva l’assessore alla Polizia Locale Michele Gatti – come tutta questa attività sia stata realizzata con un numero molto ridotto di agenti rispetto a quelle che sarebbero le esigenze del territorio mirese: 12 in tutto, che si devono poi dividere in due turni lavorativi. E non va inoltre dimenticato che i vigili si occupano anche degli accertamenti anagrafici (1.818 nel 2012),
Costi della politica
Polemica sul gettone di presenza
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Il bilancio dei vigili del 2012 vede più multe ai camionisti, e ritiri di patente per alcol e droga anti automobilisti senza assicurazione, e con revisione scaduta per effetto della crisi. Raffica di multe ai camionisti per manomissione dei cronotachigrafi. Tante sanzioni per divieti di sosta. Questi alcuni dei numeri emersi dal bilancio dell’attività della Polizia Locale di Mira presentato in comune nelle scorse settimane. Sono stati presentati 2.398 verbali per violazione al Codice della Strada, per un totale di quasi 450mila euro di sanzioni. Complessivamente però gli automobilisti sono stati più attenti e rispettosi, perché le multe sono diminuite. Le sanzioni per violazione del Codice della Strada sono infatti 2.398, mentre nel 2011 erano state2.853. Le sanzioni erogate arrivano a 448.941 euro (erano state pari a 542.000 euro nel 2011). Dal bilancio, presentato dal comandante della Polizia Locale Mauro Rizzi, con il sindaco Alvise Maniero e l’assessore Michele Gatti, emerge l’alto numero di verbali emessi nei confronti degli autisti di mezzi pesanti (497), come pure per il classico divieto di sosta (733). In quest’ultimo caso i verbali sono aumentati rispetto al 2011 quando erano stati ‘solo’ 477: ma ben 502 sono riferiti ai parcheggi a pagamento e ai controlli degli ausiliari del traffico. Gli accertamenti urgenti sulle persone (pre-test alcool e stupefacenti) sono stati 35. 29 le sanzioni per guida
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garantiscono la sorveglianza e la sicurezza in occasione di iniziative pubbliche e manifestazioni e svolgono un importante lavoro di educazione alle norme del Codice della Strada nelle scuole miresi”. “I dati che emergono da questo bilancio dell’attività 2012 – commenta il sindaco Alvise Maniero – stanno anche a dimostrare che non c’è stato l’obiettivo di fare cassa a tutti i costi, massimizzando il numero delle sanzioni. Anzi. Siamo convinti, ed è anche lo spirito con cui chiediamo di operare alla Polizia Locale, che fondamentale sia educare, spingere il cittadino a essere più rispettoso delle norme della circolazione, attraverso un’azione di capillare presenza nel territorio che agisca da deterrente per i comportamenti scorretti”.
a maggioranza del Movimento 5 Stelle boccia la proposta del Pdl di rinunciare al gettone di presenza in consiglio comunale, e scoppia la polemica. “Ma come - si chiede il consigliere Paolino D’Anna del Pdl - proprio i moralizza- Il municipio di Mira tori della politica si tengono stretto il gettone di presenza di 37 euro a seduta? In poco tempo hanno già preso tutti i brutti difetti della politica”. La proposta del consigliere Paolino D’Anna è stata infatti respinta con 12 voti contrari, 3 astenuti (fra le fila della maggioranza) e 5 voti a favore (i presenti dei gruppi Pd, Pdl e “Noi per Mira“). A difendere la decisione del Movimento 5 Stelle di non “mollare” il compenso, è stato l’assessore Luciano Claut. “Il gettone di presenza - dice Claut - non è certamente un privilegio degno della “casta”. Si tratta di fatto, di un rimborso per l’impegno civico di tante persone che sono studenti o disoccupate e che vedono in quella fonte, un aiuto al sostentamento o a far quadrare un bilancio minimo”. Claut nell’argomentare la decisione, spiega anche che, tante persone fra quelle che siedono in maggioranza e anche in giunta, sono “gente normale che dalla politica non ha mai avuto alcun privilegio e fino ad ora quasi tutti neanche alcun contatto. Compiono un grande lavoro civico. Vanno ripagate o almeno rimborsate degli sforzi fatti”. A difendere la maggioranza ci pensa anche il Movimento “Mira Fuori dal comune” per la quale quelle di Pd e Pdl sono accuse davvero fuori da ogni logica visto gli scandali che questi partiti compiono ad ogni livello sia locale che nazionale. A.A.
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In condizioni disastrose e senza mezzi di Franco Maccari* segue da pag.
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L’uomo è stato circondato dalle guardie a cavallo inglesi che lo hanno distratto, mentre un poliziotto con una pistola elettrica lo ha colpito restando a distanza di sicurezza e lo ha immobilizzato. E così che vanno dunque le cose quando gli operatori della sicurezza hanno dotazioni adeguate… Tutto finisce rapidamente, in sicurezza, nessuno spargimento di sangue, niente denunce, niente pratiche da torturatori da seguire… Però! Ma se tutto fila liscio che gusto c’è? Molto meglio qui in Italia dove un poliziotto può rischiare sul serio la salute ad ogni minimo intervento che gli capita, dove può sempre far lavorare la fantasia per sopperire alle carenze di mezzi che non gli consentono di avere gli strumenti adeguati per lavorare, dove non manca mai il brivido della denuncia per abusi, e dove in cambio… si beccano quattro spiccioli, tra i peggiori trattamenti d’Europa .Devono pensarla certamente così i nostri governanti e amministratori che si ostinano a non fornire ai poliziotti pochi economici strumenti che non li obbligherebbero, puntualmente, a venire al contatto fisico ogni volta che bisogna intervenire per fermare qualcuno che crea problemi di qualsiasi tipo. E fare a meno di mettere a repentaglio noi operatori e tutti gli altri? E perché mai? Meglio lasciarci con i soliti, antidiluviani, mezzi. Manganelli e nude mani. Non fermano proiettili, bastoni e catene e coltelli e tanto altro, ma che importa? Non ci consentono di fermare rapidamente e col minor rischio possibile quelli che ci troviamo di fronte, ma che importa? Tanto il problema è e resta di Forze dell’Ordine e semplici cittadini, mica riguarda politici e ministri. E poi se non fossimo costretti al contatto fisico in modo da guadagnarci l’immancabile etichettatura di violenti che abusano che va forte… soprattutto quando alle porte ci sono le elezioni? *Segretario Generale del Coisp (Sindacato Indipendente di Polizia)
Sguardo alla Riviera 13 Viabilità Proteste a Campolongo per un’opera attesa, ma incompiuta
La circonvallazione di Bojon è ferma I lavori, avviati nel 2006 sono costati finora 8 milioni di euro, ne servono altri 600 mila per completarla di Alessandro Abbadir
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lavori per la circonvallazione di Bojon sono bloccati e il sindaco Alessandro Campalto protesta. Il primo cittadino di Campolongo chiede a Regione e Sistemi Territoriali che si riaprano i cantieri al più presto. “La storia della circonvallazione alla Sp 14 - centro di Boion - dice Campalto ha un lungo passato. I lavori, avviati ormai 2006 a seguito di un accordo di programma tra Regione Veneto, Provincia di Venezia, Sistemi Territoriali spa e comune di Campolongo Maggiore, sono costati fino ad oggi oltre 8 milioni di euro. L’opera servirà
Laguna sud
a scaricare il traffico pesante di passaggio al di fuori del centro abitato, by passando così il passaggio a livello di Bojon che incrocia la Sp 14 stessa. Il problema: sono finite le risorse. Da oltre un anno i lavori sono fermi, l’impresa ha completato le attività assegnatele e se n’è andata. Il comune si trova un’opera completa al 90% ma completamente inutilizzabile per la sua funzione di circonvallazione, in quanto mancano gli ultimi 500 metri, e nel caso fosse aperta il traffico convoglierebbe tutto su strade locali e all’interno di quartieri residenziali”.
La provincia di Venezia ente gestore della strada, ha manifestato la non volontà di entrare in possesso dell’opera. “Ci troviamo in una situazione paradossale - commenta il sindaco. Abbiamo un’opera necessaria al paese a disposizione, e non possiamo usarla. Durante lo scorso anno sono stati numerosi gli incontri avuti tra comune provincia regione e Sistemi Territoriali ma nulla si è mosso ad oggi. Siamo sollecitati dalle pressioni dei cittadini e da numerose interrogazioni presentate dai consiglieri comunali, chiediamo che si faccia presto. Tanto presto
Ambientalisti e cacciatori: ormai è allarme bracconieri
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rmai è allarme: i bracconieri sono scatenati nella laguna sud. Le associazioni ambientaliste e venatorie chiedono più controlli da parte della polizia provinciale. Le aree in cui si sono verificati danni e abbattimenti indiscriminati anche di specie protette, sono quelle delle barene di Mira e Campagna
Un’immagine dell’innesto sulla Sp 14 della circonvallazione però non si farà. Una prima risposta, infatti, arriva dal presidente di Sistemi Territoriali, Gian Michele Gambato fra i principali finanziatori dell’intervento. “Purtroppo nel corso d’opera - dice Gambato - i lavori sono lievitati e non c’erano più soldi per finire. Abbiamo però ottenuto recentemente uno stanziamento di 600 mila euro per conclu-
Lupia. In laguna sud stanno agendo bracconieri che arrivano con barchini da altre zone della barena, e si mettono a cacciare sparando su tutto ciò che si muove. C’è la sensazione che con la crisi, ce ne siano molti di più. Sparano e poi rivendono la cacciagione al mercato nero ai ristoranti e locali tipici della zona. Sono state trovate decine di carcasse non raccolte di alzavole e germani reali a Giare e in cassa di colmata A, e nelle canalette di Lugo e Lova. Danneggiate decine di postazioni di cacciatori
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dere l’ultimo tratto. Servirà una nuova gara d’appalto. I lavori partiranno nel 2014 e la strada sarà completata cono ogni probabilità nel 2015”. Per il sindaco Campalto e per i consiglieri regionali e provinciali di Rifondazione Comunista, è troppo. I consiglieri chiedono soprattutto all’assessore Renato Chisso i motivi di questo ritardo.
regolari. Un fenomeno certificato da recenti operazioni della polizia provinciale che ha compiuto azioni anti bracconaggio congiunte con la polizia provinciale di Padova. Per i cacciatori regolari, vanno controllate con più attenzione le valli Miana Serraglia a Mira e le valli da caccia arginali Figheri , Pirimpiè e Mille Campi. Ci sono segnalazioni di veri e propri massacri di volatili da parte dei bracconieri, facilitati dalla difficile accessibilità delle valli. A.A.
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14 Sguardo alla Riviera Amministrazione Il consiglio comunale ha varato un accordo con la Provincia
Il comune punta sull’energia pulita con il Paes Impianti fotovoltaici saranno collocati sulle scuole elementari di Prozzolo e Calcroci di Roberta Pasqualetto
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elle scorse settimane nella sala consiliare del municipio di Camponogara l’assessore provinciale all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia ha partecipato all’approvazione del Piano di Azione per l’energia sostenibile (Paes). Il Patto prevede che le amministrazioni locali si impegnino concretamente nella lotta al cambiamento climatico attraverso interventi che modernizzino la gestione amministrativa e influiscano direttamente sulla qualità della vita dei cittadini. L’amministrazione comunale ha dato attuazione ad alcune azioni volte al raggiungimento dell’obiettivo del 20-20-20. Prima tra tutte l’acquisto di energia elettrica “verde” per le strutture comunali e per la pubblica illuminazione proveniente da fonti rinnovabili. La scelta ha permesso questi risultati dal 2006 ad oggi: fornitura da fonti rinnovabili kWh 6.223.602; emissioni CO2 evitate 3.006 tonnellate; realizzazione di un impianto fotovoltaico sul tetto della scuola media di Camponogara, aderendo al progetto “1000 tetti fotovoltaici su 1000 scuole” con una produzione annua di kWh 23840, con una mancata immissione di Co2 pari a 11,5 tonnellate e 15,7 Kg/ anno di anidride solforosa. Inoltre si è provveduto alla sostituzione delle caldaie obsolete nelle scuole elementari di Calcroci e Prozzolo, ciò ha portato un risparmio annuo dei consumi di circa il 20%, oltre a risparmi manutentivi e di un controllo automatizzato delle temperature. C’è stata la realizzazione di un impianto fotovoltaico sul nuovo distretto sanitario per l’illuminazione pubblica. Il comune sta redigendo progetti per l’installazione di impianti fotovoltaici sulle
scuole elementari di Calcroci, Prozzolo e Camponogara, aderendo al bando del Ministero dell’ambiente “il Sole a Scuola”, e sta adottando provvedimenti per l’acquisto di nuovi mezzi comunali a metano o gpl. Soddisfatto il sindaco. “A Camponogara – ha detto – abbiamo colto una sfida che per noi è un’opportunità, perché l’adesione al Patto dei Sindaci, superando la sola azione ambientale non più in grado di esaurire l’obiettivo di sostenibilità, rappresenta una forma progettuale nuova, di integrazione tra ambiente e sviluppo, capace di diventare senso comune. Siamo consapevoli che nei prossimi anni le amministrazioni comunali si troveranno di fronte a minori risorse che ci porteranno a scelte difficili, ma nello stesso tempo dobbiamo essere propositivi, affinché non appena la situazione economica- finanziaria lo permetta, possiamo essere pronti a mettere in campo tutte quelle strategie possibili per un nuovo sviluppo più attento e rispettoso dell’ambiente”. Complimenti al comune sono arrivati dall’assessore Paolo Dalla Vecchia: “Mi complimento con il sindaco e con tutta l’amministrazione comunale di Camponogara – ha detto in consiglio comunale Dalla Vecchia – per aver aderito al progetto della Provincia. Ciò significa comprendere il valore di una pianificazione che riguarda le tematiche della tutela ambientale. Grazie all’adozione di nuove metodologie organizzative, si può adottare un approccio utile per l’applicazione delle politiche energetiche concrete. Il Comune ha saputo caratterizzare il piano con indirizzi molto chiari e precisi per poter raggiungere gli obiettivi fissati”.
La firma del Paes in Consiglio comunale
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Viabilità
“servono 30 dissuasori”
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cittadini di Camponogara chiedono al comune di installare dei dossi sulle strade per limitare la velocità delle automobili; in base alle richieste raccolte ne servirebbero una trentina. “Sono molti che mi chiedono di istallare dossi artificiali perché c’è chi corre troppo forte ed esiste un serio pericolo soprattutto per i bambini ma non solo - dice l’assessore ai Lavori Pubblici di Camponogara Paolo Nardo - il problema è sentito da molti ma non ci sono i mezzi finanziari per realizzare tutte le richieste di istallazione di questi “aggeggi” e dobbiamo tener conto che è fatto obbligo, a chi progetta una strada, realizzarla garantendo la massima sicurezza e quindi facendo attenzione alle curve troppo strette, alle pendenze, a bruschi restringimenti, alla corretta livellazione del sedime ecc.. Inoltre i dossi artificiali sono consentiti soltanto alla presenza di strade residenziali, parchi pubblici, residence e luoghi simili”. Sicuramente percorrere in macchina una strada con molti dossi non è piacevole e si deve tener conto anche della psicologia del guidatore che, dopo l’obbligo di rallentare a causa del dosso, tenta di recuperare il tempo che pensa di aver perduto, e quindi accelera appena superato il dissuasore con il R.P. risultato che la velocità non diminuisce.
QUESTA E’ LA TERRA DOVE CI SONO LE MIE RADICI ED IO LA AMO!
Manuela Levorato Carolina Manente Giovanna Volpato
In quasi tutti i comuni della Provincia di Venezia c’è la Pro Loco; una libera associazione apolitica, apartitica e aconfessionale senza alcun obiettivo di guadagno né del gruppo e neppure della persona singola ma con uno scopo “grande grande”: fare ciò che ogni cittadino, consapevole di vivere “qui ed ora” in un luogo dove ci sono le sue radici, dovrebbe fare e cioè dimostrare la grande riconoscenza che ha per quella “sua” terra che lo ospita e dimostrare quanto la ama; in che modo? Semplicemente gridando al mondo intero quanto è bella la sua città, il suo paese, il suo borgo il suo quartiere e la sua strada; quanto è ricca di storia, di arte, di cultura, di eccellenze agroalimentari e impegnandosi, con tutte le sue forze, perché il massimo
numero di persone vengano a verificare ed ammirare! In questo periodo di crisi complessiva, economica, politica, di valori, di idee e di passione, è necessario più che mai creare momenti di aggregazione che abbattano barriere di incomprensioni e “campanili” di partigianeria assurda e antiquata; è necessario “fare squadra” a tutti i livelli ognuno per il suo ruolo, per le sue competenze e capacità; dobbiamo creare una città vivibile, prima di tutto per noi stessi che ci abitiamo, luoghi ospitali e a “misura d’uomo” per noi e per ogni turista o “viandante” che vorrà venire a farci visita; dobbiamo mettere in azione sinergie per utilizzare nel miglior modo possibile le pochissime, residue, risorse economiche rimaste a disposizione degli enti pubblici per poter ottenere il massimo risultato e raggiungere il nostro obiettivo di creare momenti importanti di promozione turistica; memoria storica; riqualificazione e riscoperta dell’arte, delle bellezze monumentali, delle ricchezze ambientali, paesaggistiche ed enogastronomiche della MIA TERRA! Dobbiamo tutti insieme imparare ad offrire e “vendere” un territorio; dobbiamo valorizzare tutte le nostre tipicità territoriali e tradizionali dimostrando che sono uniche, e la nostra Provincia di Venezia è unica; occorre essere in grado di dimostrare che qui da noi si può trovare ciò che non si può incontrare ovunque, ma quello che offriamo noi solo noi ce l’abbiamo; è necessario creare ricchezza, mettere in moto attività economiche anche utilizzando proprio l’amore di ognuno di noi per il suo territorio, creare opportunità ed un circuito virtuoso per migliorare le condizioni, sia di vita che economiche, di tutta la comunità.
Gli uomini e le donne delle Pro Loco, pur nella normalità umana e quindi con inevitabili “pregi e difetti”, “limiti e virtù”, questo lo hanno capito e lo stanno vivendo e mettendolo in pratica ma è sempre più necessario che lo facciamo tutti e tutti assieme senza che nessuno si senta il primo e nessuno si veda costretto a sentirsi escluso: o vinciamo tutti assieme o non vince nessuno! Un saluto caloroso. Lucio GIANNI Assessore Provincia di Venezia Attività Produttive, Agricoltura, Pro Loco
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VIAGGIO IN
PROVINCIA VENEZIA
Occupazione nel veneziano I dati che arrivano da città e provincia
Aree ricche ko, debole la ripresa
Il 30% dei nuovi disoccupati è dal Veneto orientale 4380 persone l’anno scorso hanno perso il lavoro di Alessandro Abbadir
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isoccupazione e problema lavoro, la questione colpisce tutta la provincia di Venezia. Si va dalle aree storicamente in difficoltà come Chioggia o i il polo industriale di Marghera, alle zone che fino ad un tempo fa erano considerate isole felici come il Veneto Orientale. La provincia quest’anno perde complessivamente 14.600 posti di lavoro. “Sinceramente - allarga le braccia Paolino D’Anna l’assessore al lavoro della provincia di Venezia- a questa crisi non si vede fine da circa 5 anni. Speriamo che questo sia l’anno della risalita, ma segnali di una netta ripresa fino ad ora non ne sono davvero arrivati”. Nella zona della Riviera del Brenta e del Miranese ci sono però anche degli esempi positivi. Si pensi alla Pometon nell’area nord del miranese e anche alla Kelemata che punta ad ingrandirsi nella stessa zona. In Riviera del Brenta ci sono state brutte vicende come quella della Nuova Pansac messa all’asta con 1000 dipendenti fra Mira, Marghera e Portogruaro in attesa di capire da chi saranno comprati, tagli in arrivo alla storica azienda del detersivo l’ex Mira Lanza ora Reckitt Benckiser, ma ci sono stati anche esempi positivi. Primo fra tutti quello dell’ex Unitrans di Pianiga ora Transuni che è stata rilevata dopo che era stata
dichiarata la cessata attività. L’azienda che produce cassoni frigoriferi per camion, nel giro di due anni dovrebbe riavere in forze i 53 operai che di fatto erano stati licenziati. Non va male nemmeno la Prearo Lampadari di Campagna Lupia che dopo il rischio chiusura punta ora ad aggredire nuovi mercati per la produzione di lampadari di qualità anche a grossi committenti come gli Emirati Arabi e le case regnanti europee. Tiene meglio degli altri settori il calzaturiero in Riviera del Brenta da anni specializzato nel settore lusso, anche se esiste il brutto fenomeno dei laboratori clandestini cinesi ingaggiati dalle grandi marche. Un fenomeno che carabinieri e personale dell’ispettorato del lavoro puntano a debellare con l’aiuto dei dipendenti e degli stessi imprenditori. Ci sono casi poi come quello della Cosmo di Noale, in cui l’ampliamento dell’azienda si scontra con le necessità a vivere in un ambiente il meno inquinato possibile da parte dei residenti. Dal Veneto Orientale intanto con l’inizio del 2013 arrivano dati preoccupanti. Il 30% dei nuovi disoccupati è proprio di questa zona, cioè 4380 persone. Tutti a casa insomma tra le terre del Sandonatese, Portogruarese, Jesolano, terre che gli stessi residenti ritenevano ricche. La Cgil ha
dato dati ancora più preoccupanti nello specifico Ci sono stati nel 2012 nel Veneto Orientale, 1.616 licenziamenti, di cui 322 in mobilità collettiva e 1.294 individuale. E’ esploso poi il fenomeno dei contratti a chiamata, con assunzioni anche di un solo giorno, per non parlare dei voucher cresciuti del 47,8 per cento. I giovani precari sono circa 1.500, mentre altrettanti cercano fortuna all’estero o hanno perso le speranze e stanno in famiglia senza far nulla. E intanto magra consolazione, anche gli ex ricchi piangono. E’ il caso appunto ancora della Nuova Pansac (che ha il maggior sito a Malcontenta di Mira) al cui patron Fabrizio Lori saranno vendute le case di proprietà e di famiglia da parte del commissario straordinario Marco Capelletto. Questo per poter soddisfare almeno una parte dei 2.633 creditori rimasti in attesa di incassare quanto spetta loro per forniture, prestiti, lavoro non retribuito, contributi arretrati, tasse. Insomma un 2012 con molte difficoltà e ora si spera in un 2013 con qualche spiraglio di luce alla fine del tunnel di una crisi che in altri paesi nel mondo sembra essere già all’epilogo (Usa), o mai davvero iniziata (Germania).
Servizi
centri per l’impiego SubiSSati di domande
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resce del 74% il lavoro svolto dai Centri per l’Impiego della Provincia per seguire persone che hanno perso il lavoro e per gestire la loro posizione sul mercato del lavoro: da 1.383 nel 2011 ai 2.401 del 2012. Numeri più elevati a Portogruaro e San Donà Stabile rispetto al 2011 il numero dei nuovi ingressi nello stato di disoccupazione, che a fine novembre 2012 arrivano a 23.202 persone rispetto alle 25.525 del 2011. Questi gli indicatori più rappresentativi riguardanti i servizi dei Centri per l’Impiego della Provincia di Venezia che si occupano di accoglienza e gestione dello stato di disoccupazione, dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro, di tirocini di formazione e orientamento. Da gennaio a novembre 2012 i lavoratori preselezionati alle offerte di lavoro è aumentata: 18.028 rispetto ai 14.990 del 2011. Quelli inseriti nel programma di incrocio tra domanda e offerta di lavoro (candidature), sono stati 14.179 rispetto ai 13.193 del 2011. Sale del 44% la media dei Piani d’Azione Individuale: 7829 del 2012 rispetto ai 5.944 del 2011; 356 le controversie collettive seguite rispetto alle 313 del 2011. A.A.
EDILIZIA SARÀ CRISI NERA A CHIOGGIA E DINTORNI
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arà ancora crisi nel 2013 per le piccole e medie imprese del settore edile dell’area di Chioggia, Cavarzere e Cona. Lo rivela un’indagine dell’Aniem regionale (Associazione nazionale imprese edili Confapi). Si registrano infatti un calo degli ordinativi del 25 per cento, un decremento del fatturato del 30 per cento e l’aumento della perdita di posti di lavoro dell’11 per cento. Aumentano anche il ricorso alla Cassa integrazione del 12 per cento e la contrazione degli impegni bancari del 30 per cento. E’ un’area quella presa in esame dove la tipologia delle imprese varia dai 7 ai 10 addetti al massimo. L’assessore provinciale Lucio Gianni è chiaro: ”E’ un settore che sta soffrendo in modo particolare la crisi. Ho incontrato i rappresentanti delle categorie economiche e a breve organizzeremo un incontro anche con gli assessori alle attività produttive non per portare avanti un tavolo di parole ma
capire come intervenire. Dobbiamo puntare sui fatti e sulle proposte”. Il presidente della commissione provinciale lavoro Roberto Dal Cin: “E’ doveroso avere una chiara fotografia della situazione del territorio in questione. In quest’area il volano è rappresentato dal turismo, quindi sarà fondamentale puntare su un’edilizia legata al settore turistico”. Il direttore di Apindustria Pierluigi Roccato: “La situazione è critica dobbiamo far fronte ad una crisi che dura ormai dal 2008 e che ha distrutto ulteriormente un tessuto industriale già di per se’ martoriato in queste aree. Dobbiamo chiedere a chi governerà interventi pesanti per liberare risorse economiche da investire attraverso le imprese per rilanciare le aziende locali, agevolare fiscalmente le stesse per poter assumere ed incrementare l’occupazione che oggi ha raggiunto livelli paragonabili solo al dopoguerra”. A.A.
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Spazi aperti 17 3 Ambiente Presentato dal comune di Venezia l’Atlante Ornitologoco
Tornano i cormorani e gli aironi in laguna Al via il 21° censimento degli uccelli svernanti. Dalla Tor “Serve un coordinamento unico per gli interventi” di Alessandro Abbadir
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a laguna di Venezia è uno degli habitat naturali più belli d’Europa e grazie a dei controlli e protezioni degli ultimi anni, è tornata ad abitarla specie bellissime come le garzette, gli aironi e i cormorani. Un ripopolamento voluto da una precisa direttiva dell’Unione Europea. I dati di questo ritorno della natura sono contenuti nell’Atlante Ornitologico della Laguna stampato da Marsilio per conto del Comune di Venezia. Il prodotto è un manuale con 152 schede a colori che segnalano le caratteristiche e le presenze delle varie specie. Ma ecco i dati censiti in cinque anni, dal 2006 al 2011, da 155 ricercatori coordinati da Mauro Bon, dirigente del Museo di Storia Naturale, nelle varie aree della laguna. Dati raccolti proprio nell’Atlante, Sono state schedate 240, di cui la maggior parte (142) svernanti, le altre nidificanti in laguna. Si sono trovate la Pavoncella e lo Svasso, il Piro Piro piccolo e il Fraticello, la Folaga e il Tuffetto, l’Alzavola e il Mestolone. E poi Aironi (Bianco, Rosso e Cinerino), i cormorani sempre più numerosi. E non mancano in città merli e gabbiani, alcuni provenienti dall’Ungheria, identificati in Riva Sette Martiri , e poi le comuni “seeghete”, le magoghe e i mazorini. Ma
sono tornati anche i rapaci come il Gheppio, il Falco pellegrino e la poiana. Intanto nelle scorse settimane è stato organizzato il convegno “La laguna di Venezia zona umida di importanza internazionale ai sensi della convenzione di Ramsar. Stato dell’arte dei percorsi di tutela e valorizzazione a confronto, con i conflitti, verso un futuro di sviluppo sostenibile”, organizzato dalla Fondazione Sorella Natura. All’incontro sono intervenuti l’assessore all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia e il vicepresidente provinciale e assessore alla Caccia Mario Dalla Tor. L’intenzione degli organizzatori fra cui c’erano anche associazioni venatorie, della pesca e ambientaliste è stata quella di “promuovere una riflessione a tutto campo intorno agli scenari che la convenzione di Ramsar potrebbe svelare sul bacino lagunare. Bacino che contribuisce largamente a fare di Venezia uno dei luoghi più interessanti e conflittuali del nostro paese. La Convenzione di Ramsar ha superato l’ipotesi di parco lagunare”. Per l’assessore Paolo Dalla Vecchia “ la Laguna di Venezia è parte integrante della nostra provincia. Con i suoi 550 km quadrati di estensione, costituisce uno degli ecosistemi più delicati. La laguna esprime un valore culturale,
ambientale e sociale assolutamente unico. Difendendo la laguna e la sua naturalità difendiamo pertanto non solo il patrimonio che rappresenta, ma una delle ragioni della nostra qualità di vita, un sistema ecologico indispensabile. La piena funzionalità naturale degli specchi lagunari è un elemento da promuovere in ragione del bene collettivo, e delle possibilità che il nostro modello di sviluppo attuale possa essere indirizzato sempre più nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente”. L’assessore Mario Dalla Tor ritiene che “l’urgenza più importante per la nostra laguna è quella di riuscire a creare un coordinatore unico che metta insieme tutti: enti territoriali, associazioni ambientaliste e venatorie, proprietari delle Valli lagunari. Ad oggi
non c’è un punto unico di coordinamento, si continua a ragionare per settori. Il Parlamento dovrebbe creare le condizioni affinché tutte queste realtà lavorino insieme. Per quanto di competenza della Provincia, ci stiamo apprestando ad organizzare il 21° censimento degli uccelli acquatici svernanti, che ogni anno conferma la presenza sempre più numerosa di esemplari di avifauna. Lo scorso anno ne abbiamo registrati più di 400 mila. La laguna veneziana è la prima zona umida d’Italia, tra le prime cinque al mondo. Al suo interno ha una ventina di valli, ed è proprio dai proprietari di queste valli che può arrivare un aiuto concreto, magari attraverso una fondazione”.
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18 6 Personaggio “Mimmo” Arena Da oltre 20 anni presidente del Club Alpino Italiano di Chioggia
Quarant’anni fa intorno alla vetta si incontravano ampi ghiacciai che ora sono scomparsi
Una vita vissuta ad alta quota L’alpinista siciliano trapiantato a Chioggia ripercorre le tappe più significative delle sue ascensioni montane di Eugenio Ferrarese
“L
’8 settembre scorso con un gruppetto di amici ho scalato il Pelmo, la più bella vetta delle Dolomiti, almeno per quanto mi riguarda”, ci racconta con una punta di orgoglio Domenico Arena, per tutti “Mimmo”, siciliano trapiantato da moltissima anni a Chioggia e presidente da oltre un ventennio, salvo qualche breve parentesi, della locale sezione del Cai (Club Alpino Italiano). “Era la dodicesima volta che salivo su questa vetta che domina la Val Fiorentina, la Val Zoldana e quella del Boite. La prima scalata l’avevo fatta 46 anni fa. Sei ore per salire, sette per scendere. Partenza dal rifugio Venezia, poi per la via “normale” si raggiunge la vetta a 3168 metri. Quando la giornata è particolarmente limpida, lo sguardo riesce ad arrivare facilmente alla cima della vicina Marmolada, a quella dell’Antelao, ma anche al ben più lontano Bernina ai confini tra Lombardia e Svizzera”. Mimmo aveva affrontato questo percorso la prima volta nel luglio del 1966. “Non
avevo ancora trent’anni e mia moglie che mi aveva accompagnato non era certo un’esperta della montagna. Nel corso di quella stessa estate sono arrivato alla vetta altre due volte: con un gruppetto di scout guidati dal salesiano don Italo e in settembre con dei compagni di lavoro”. Negli anni successivi, insiemi alle svariate escursioni con i soci del Cai in tutte le più importanti vette delle Alpi e non solo del versante italiano, ma anche in Svizzera, Austria, Francia, Slovenia, più volte Domenico Arena è ritornato sul Pelmo: nel ’70 con gli amici del campeggia, nel ’74 con i cognati, nell’82 con il figlio allora quattordicenne, nell’86 per festeggiare il ventennale dalla prima salita insieme ad una trentina di persone “e talvolta anche con altri escursionisti che si aggregavano a noi”, aggiunge Mimmo; altra salita nel ’92 con il Cai di Chioggia, ancora nel ’97 con degli amici, nel 2001 per il 35° dalla prima scalata e nel 2006 per il 40° anniversario… “Quarant’anni fa intorno alla vetta si in-
contravano ampi tratti ghiacciati e innevati; negli ultimi anni, salvo quando vi era stata una stagione invernale particolarmente nevosa, questi piccoli ghiacciai sono quasi del tutto scomparsi e lo scioglimento della neve ha creato dei pericolosi “imbuti” così come sono comparse delle profonde fessurazioni… ma abbiamo anche visto crescere, non lontano dalla vetta del Pelmo, un abete che continua a resistere a tutte le intemperie. E’ diventato un punto di riferimento di scalata in scalata”. La passione per la montagna ha sempre accompagnato Domenico fin da giovane ed è poi proseguita nella lunga esperienza con il gruppo Cai di Chioggia: attenzione all’ambiente, ai luoghi visitati, alla cultura locale, ma anche alla sicurezza con cui ci si cimenta in percorsi particolarmente difficili. Una passione condivisa con 350 soci di ogni età e con un occhio di riguardo per le future generazioni. Infatti nella sede del Cai – ospitato nell’ex scuola elementare “Pascoli” a Brondolo – vengono proposti
Domenico “Mimmo” Arena lo scorso 8 settembre nel corso della sua dodicesima scalata del Pelmo anche dei corsi alpinistici per ragazzi dai 12 ai 17 anni. Ogni mese per tutti si organizzano escursioni con percorsi differenziati: itinerari “turistici” per tutte le gambe, salite più facili o più impegnative fino ad arrivare alle scalate per gli esperti ben più attrezzati. Nel programma annuale del Cai di Chioggia non mancano nemmeno gli itinerari sulla neve sia per sciare sia per andare con le ciaspe. “Nel mese di aprile dello scorso anno – ci spiega Domenico – eravamo in una quarantina sul Pasubio seguendo il corso del torrente Leogra che poi si innesta sul Bacchiglione. Qualche decennio fa qui c’erano molte attività legate allo sfruttamento dei corsi d’acqua: falegnamerie, segherie… La Borgata di Sant’Antonio in questi luoghi ora pressoché disabitati allestisce un presepio
con figure in movimento che riproducono le fattezze degli abitanti della zona”. A maggio i soci Cai chioggiotti si erano trasferiti in Slovenia per una visita storico-artistica a Lubiana, Bled e Bohinj. In giugno altra uscita per attraversare la “Via dell’amicizia” a Riva del Garda: una suggestiva scalinata addossata alla parete di uno spuntone di roccia con vista mozzafiato sul più grande lago italiano. Poi le scalate alle vette alpine nel corso dell’estate e infine la consueta “Ottobrata” che chiude il programma annuale. “La prima domenica di ottobre eravamo sui colli Euganei nella Villa dei Vescovi, di proprietà del Fai, a Torreglia. E’ stata per noi una bella esperienza “scoprire” questo importante patrimonio artistico e culturale”.
Cultura provinciale 19 7 Mostre Il programma 2013 della Fondazione Musei Civici di Venezia
Tra grandi mostre e nuovi percorsi museali, 32 eventi di Giovanni Giovetti
T
ra grandi mostre e nuovi percorsi museali, il palinsesto messo in campo per il 2013 dalla Fondazione Musei Civici di Venezia si compone di ben 32 eventi. Fra questi 19 tra grandi mostre e mostre temporanee, 9 esposizioni basate sulle raccolte civiche per il ciclo “Tesori ritrovati” e 4 inaugurazioni di nuovi percorsi e nuclei espositivi delle collezioni permanenti. Il programma è stato presentato alla stampa a fine gennaio dal sindaco di Venezia Giorgio Orsoni insieme con il direttore della Fondazione Gabriella Belli, che lo ha messo a punto con i curatori e responsabili delle sedi museali e il Consiglio di amministrazione presieduto da Walter Hartsarich. Nel proseguire la strada e le strategie intraprese lo scorso anno, anche per il 2013 la Fondazione punta sulla qualità delle proposte con prestiti di considerevole interesse provenienti da tutto il mondo. Il restyling dei percorsi museali (a Ca’ Pesaro e a Palazzo Mocenigo in primis) e una particolare attenzione alla didattica e alla formazione rappresentano un ulteriore elemento qualificante della programmazione. Da Manet ad Anthony Caro, da Tàpies ad Agatha Ruiz de la Prada, dalle trenta opere della collezione Sonnabend di New York che andranno ad arricchire il percorso permanente di Ca’ Pesaro alla The Panza Collection, dall’Immagine della città europea dal Rinascimento al Secolo dei Lumi agli splendidi vetri di Seguso o il Bestiario contemporaneo: l’elenco di autori, temi e opere è lungo e variegato. Comune è la volontà di dare un taglio inedito a ciascuna delle mostre, nell’intento di aprire una linea di studio nuova, in grado di offrire nuovi contributi alla conoscenza e alla riflessione. Spicca la straordinaria esposizione ideata con la collaborazione speciale del Musée d’Orsay di Parigi “Manet. Ritorno a Venezia”. Curata da Stéphane Guégan, con la direzione scientifica di Guy Cogeval e Gabriella Belli, la mostra si propone come un autentico evento. Settanta capolavori dell’artista provenienti da numerosi musei internazionali e una decina di importanti dipinti italiani saranno esposti dal 24 aprile al 18 agosto prossimo a palazzo Ducale. Tra i vari spunti offerti dalla mostra anche il confronto “storico” tra due capolavori dell’arte universale. Accanto alla sublime Olympia (1863) di Édouard Manet – opera che non ha mai lasciato prima d’ora la Francia – nella mostra di Palazzo Ducale ci sarà infatti anche la cosiddetta Venere di Urbino, capolavoro del Tiziano, fonte d’ispirazione per il grande artista francese, nella ricerca de “L’anima italiana della pittura di Manet, tema focale dell’esposizione. Info www.visitmuve.it
In alto Eduard Manet, Olympia, 1863. In basso Tiziano, la Venere di Urbino, 1538
Nella programmazione spicca “Manet. Ritorno a Venezia”, dal 24 aprile al 18 agosto prossimo
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neWS Il libro di Francesca De Luca
il roveScio del tao
La copertina del volume e l’autrice
E
’ sempre difficile capire quanta autobiografia contenga un libro o quanto la vita dei personaggi rincorra quella dell’autore. Nel caso di Francesca De Luca non c’è dubbio, il mondo che racconta nel suo libro “Il rovescio del Tao” è quello che incontra ogni giorno grazie al suo lavoro di giornalista e al suo impegno in diversi progetti legati all’immigrazione. Francesca infatti insegna lingua italiana agli stranieri ed è impegnata in percorsi di accoglienza, integrazione ed inserimento lavorativo. Intrecciando il proprio amore per la letteratura e la passione per l’inchiesta sociale, nelle sue opere narra degli “esclusi” dalla società. Le pagine di Francesca, infatti, presentate lo scorso 30 gennaio, a Chioggia, presso l’Auditorium San Nicolò , parlano di mondi, delle persone che abitano in quei mondi e della loro incapacità di comunicare. Alice e Leonardo, ad esempio, due ragazzi appartenenti con vite diverse, passati e forse destini diversi, due ragazzi che non si conoscono, eppur si odiano. Accomunati solo da una forza interiore apparente, che cela enormi delusioni, inenarrabili tristezze, sogni infranti. Il destino li obbliga a conoscersi e riserva loro piacevoli e terrificanti sorprese. È la storia di un confronto, di un incontro tra realtà apparentemente distanti ma infinitamente vicine. È la storia di due solitudini e di un fato che gioca con l’esistenza. È l’entrare in punta di piedi nelle vite di ragazzi e di politici, di suore e di operai, dare uno sguardo fugace per coglierne l’insieme ed avere la voglia di saperne di più.
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SPORT in PRIMO LO S PORT in PIANO
venezia calcio a 5
“abbiamo biSogno di aiuto”
“S
iamo ancora troppo soli per portare avanti una Serie A, e un vivaio di cento ragazzi”. Questo è l’accorato appello fatto dai dirigenti del Venezia Calcio a 5, che chiedono un aiuto a tutti per continuare il sogno della Serie A. “Nati nel 1997, quando l’allora Dese Calcio a 5 debuttò tra gli amatori” spiegano, “per il secondo anno consecutivo la nostra è una delle 14 società che partecipano al campionato nazionale di Serie A. Inoltre abbiamo un settore giovanile con un centinaio di bambini e ragazzi che, ogni giorno si allenano partecipando ai rispettivi campionati di categoria. All’inizio della stagione sportiva 2012/13 abbiamo come sempre eseguito i bilanci previsionali di spesa e, mai come quest’anno, abbiamo avuto la massima attenzione e cautela nel dosare le risorse disponibili. Rispetto alla stagione 2011/12 abbiamo cercato di ridurre gli sprechi fino ad arrivare ad un taglio del 40 per cento del budget rispetto al passato”. Nonostante questo, la società sta rischiando di non finire la stagione. ”Abbiamo bisogno di aiuto affinché il Venezia Calcio a 5 possa chiudere regolarmente la propria attività sportivo-sociale. Chi può ci aiuti a “salvare”
Al via la stagione del Coppi Gazzera Al I
quanto è stato faticosamente costruito fino ad oggi. Questo “grido” di aiuto ci auguriamo possa giungere anche ai nostri tifosi e ai semplici appassionati del futsal, perché ci stiano accanto sempre più numerosi, in occasione delle nostre gare casalinghe del sabato pomeriggio al Palacosmet di Dolo”. G.P.
niziata con uno raduno collegiale, svoltosi a Torbole in provincia di Trento, la stagione agonistica della Fausto Coppi Gazzera Videa, unica formazione ciclistica della provincia di Venezia a gareggiare nella categoria Elite – Under 23. La squadra lo scorso anno, quando era unita alla Generali Ballan, ha ottenuto 9 vittorie con Daniele Cavasin, Andrei Nechita e Diego Florio collocandosi tra i primi dieci team a livello nazionale. Inoltre ha ottenuto la vittoria nei Campionati Provinciali su Strada, numerosi podi e l’onore di avere un suo corridore, Andrei Nechita, che ha partecipato alle Olimpiadi di Londra con la nazionale rumena. Il team mestrino, diretto ancora una volta dall’esperto direttore sportivo Renato Bonso, farà il suo esordio alla Coppa San Geo in programma a Gavardo in provincia di Brescia. “Sarebbe bello partire con una vittoria alla Coppa San Geo come è accaduto lo scorso anno”, si auspica Renato Marin, presidente del team mestrino, “gli atleti si stanno preparando con impegno e il gruppo si è dimostrato già molto unito e ben amalga-
TRATTORIA
TAPPA FISSA
il laguna venezia cambia miSter
“S
iamo ancora troppo soli per portare avanti una Serie A, e un vivaio di cento ragazzi”. Questo è l’accorato appello fatto dai dirigenti del Venezia Calcio a 5, che chiedono un aiuto a tutti per continuare il sogno della Serie A. “Nati nel 1997, quando l’allora Dese Calcio a 5 debuttò tra gli amatori” spiegano, “per il secondo anno consecutivo la nostra è una delle 14 società che partecipano al campionato nazionale di Serie A. Inoltre abbiamo un settore giovanile con un centinaio di bambini e ragazzi che, ogni giorno si allenano partecipando ai Un’immagine di diuna gara All’inizio ciclistica su strada rispettivi campionati categoria. mato. giorni di ritiro2012/13 permetteranno alla provenienti dalla Zalf Euromobil Desiree Fior, e i dellaQuesti stagione sportiva abbiamo squadra mettere a puntoi bilanci tutti i meccanismi come di sempre eseguito previsionali giovani Giovanni Campagnolo e Alvise De Marchedipoi dovranno anche in gara”. In chi. E’ stata fissata la data della presentazione spesa e, maifunzionare come quest’anno, abbiamo attesa delleattenzione competizioni, la formaavutodell’inizio la massima e cautela nel ufficiale della Fausto Coppi Gazzera Videa, zione mestrina ha disponibili. ingaggiato Rispetto altri duealla ciclisti. dosare le risorse sta- che si terrà il 27 febbraio nell’auditorium della di Venezia costruito in via Torino Si gione tratta 2011/12 del giovaneabbiamo Flavio Feltrin, proveniente quantodièRisparmio stato faticosamente fino a cercato di ridurre Cassa i ciclisti Coppi dalgliformazione al suo primo ad oggi.Questi Questosono “grido” di della aiuto Fausto ci auguriasprechi finodeladMogliano arrivare 85, ad un taglio del Mestre. per laanche stagione 2013: Maurizio anno 40 tra peri cento “dilettanti”, del budget e delrispetto rientrante al passato”. Leonardo Gazzera mo possaVidea giungere ai nostri tifosi e ai Mattia De Marchi, Francesco Masiero Nonostante che, nonostante questo, la società gli impegni sta rischiando lavorativi, Damiano, semplici appassionati del futsal, perchéFlora, ci Gani, Larentis, Mathadiscelto non fidinireportare la stagione. avanti ”Abbiamo ancora la bisogno propria Diego stiano Florio, accantoDavide sempre piùAlessio numerosi, in occaMarco Mazzetto, Michele Gazzapassione di aiutoperaffilenché due ilruote. Venezia Questi Calcio dueacorridori 5 pos- teo sioneMalucelli, delle nostre gare casalinghe del sabato Stefano Tonin, GiovannidiCampagnolo, Alvise vanno sa chiudere ad aggiungersi regolarmente agli altrila nuovi propriacheattività sono ra, pomeriggio al Palacosmet Dolo”. G.P. Michele Gazzara eChiStefano Tonin,a “salvare” entrambi De Marchi, Flavio Feltrin, Leonardo Masiero. sportivo-sociale. può ci aiuti Calcio
il laguna venezia cambia miSter
La rosa della prima squadra
L
a società Laguna Venezia 2011 che milita nel Campionato di Promozione cambia allenatore, dopo un accordo per la risoluzione consensuale dall’incarico al tecnico Claudio Damiani. Al suo posto il tecnico veneziano Aldo Vianello, 47 anni di Marghera, già protagonista di due promozioni dalla Seconda alla Prima categoria sulla panchina di Marghera e Oriago. “Il presidente e la dirigenza dopo l’ultima sconfitta – spiega il direttore tecnico della società Denis Cecchi – hanno deciso di fare il punto della situazione con Damiani. Ed è stato lo stesso allenatore a farsi da parte consapevole che, giunti a questo punto del campionato, serviva una scossa per scuotere la squadra. Noi lo ringraziamo per il grande lavoro svolto al Laguna Venezia 2011 prima con la salvezza della passata stagione, e poi con l’avventura, purtroppo fin qui sfortunata, in questo campionato e gli auguriamo le migliori fortune come tecnico. Abbiamo scelto di affidarci ad Aldo Vianello, esordiente nella categoria, ma che ha tutte le carte in regola e l’entusiasmo per tentare di risollevare le sorti della stagione”. Due promozioni in 5 anni di panchina con Oriago e Marghera dalla Seconda alla Prima Categoria (entrambi agli spareggi) un subentro e
un esonero, classe ’66, origini di Marghera ma veneziano di Canareggio, d’adozione. Al suo fianco rimangono l’allenatore in seconda Michele Mori e l’allenatore dei portieri Davide D’Este. “E’ un incarico molto stimolante che ho accettato senza pensarci su due volte – sono le prime parole di Vianello da tecnico del Laguna Venezia 2011 – Non ho mai allenato in Promozione ma non penso sia un ostacolo. La classifica è quello che è, ma i play out sono alla nostra portata ed è questo l’obiettivo a cui dobbiamo puntare fin da subito. Io gioco con un 4-4-2 ma prima di tutto mi occuperò dell’aspetto mentale e psicologico della squadra. Damiani è un • Linea ottimo tecnicoISDN ed ha sicuramente lavorato bene, io proverò a portare solo un po’ di tran• TV satellitare quillità ai giocatori • Frigo Bartentando di metterli nella condizione di rendere al massimo per pun• Telefono tare all’obiettivo minimo dei play-out”. Nel • Aria Condizionata mercato cosiddetto di riparazione, c’è stato anche qualche cambiamento nella rosa del Laguna Venezia★★★ HOTEL 2011. Se ne sono andati Molin, Robelli e Collauto, e sono approdati Sempre aperto alla società del presidente Luca Castagna tre attaccanti Cecchi, Scaramal e Peron, il cenTRATTORIA Chiuso laValentini Domenica sera e Lunedì trocampista e il difensore esterno destro Gavagnin. A.A.
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a società Laguna Venezia 2011 che milita nel Campionato di Promozione cambia allenatore, dopo un accordo per la risoluzione consensuale dall’incarico al tecnico Claudio Damiani. Al suo posto il tecnico veneziano Aldo Vianello, 47 anni di Marghera, già protagonista di due promozioni dalla Seconda alla Prima categoria sulla panchina di Marghera e Oriago. “Il presidente e la dirigenza dopo l’ultima sconfitta – spiega il direttore tecnico della società Denis Cecchi – hanno deciso di fare il punto della situazione con Damiani. Ed è stato lo stesso allenatore a farsi da parte consapevole che, giunti a questo punto del campionato, serviva una scossa per scuotere la squadra. Noi lo ringraziamo per il grande lavoro svolto al Laguna Venezia 2011 prima con la salvezza della passata stagione, e poi con l’avventura, purtroppo fin qui sfortunata, in questo campionato e gli auguriamo le migliori fortune come tecnico. Abbiamo scelto di affidarci ad Aldo Vianello, esordiente nella categoria, ma che ha tutte le carte in regola e l’entusiasmo per tentare di risollevare le sorti della stagione”. Due promozioni in 5 anni di panchina con Oriago e Marghera dalla Seconda alla Prima Categoria (entrambi agli spareggi) un subentro e
un esonero, classe ’66, origini di Marghera ma veneziano di Canareggio, d’adozione. Al suo fianco rimangono l’allenatore in seconda Michele Mori e l’allenatore dei portieri Davide D’Este. “E’ un incarico molto stimolante che ho accettato senza pensarci su due volte – sono le prime parole di Vianello da tecnico del Laguna Venezia 2011 – Non ho mai allenato in Promozione ma non penso sia un ostacolo. La classifica è quello che è, ma i play out sono alla nostra portata ed è questo l’obiettivo a cui dobbiamo puntare fin da subito. Io gioco con un 4-4-2 ma prima di tutto mi occuperò dell’aspetto mentale e psicologico della squadra. Damiani è un ottimo tecnico ed ha sicuramente lavorato bene, io proverò a portare solo un po’ di tranquillità ai giocatori tentando di metterli nella condizione di rendere al massimo per puntare all’obiettivo minimo dei play-out”. Nel mercato cosiddetto di riparazione, c’è stato anche qualche cambiamento nella rosa del Laguna Venezia 2011. Se ne sono andati Molin, Robelli e Collauto, e sono approdati alla società del presidente Luca Castagna tre attaccanti Cecchi, Scaramal e Peron, il centrocampista Valentini e il difensore esterno destro Gavagnin. A.A.
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IL VENETO
in PRIMO PIANO
Economia Lavoro e produzione
Una fioca luce in fondo al tunnel
L’occupazione si conferma uno dei nodi più critici: non risparmia settori che avevano sempre “tirato” nè gli stranieri che ritornano nei Paesi d’origine di Ornella Jovane
L
a produzione fa registrare qualche segnale di ripresa, ma sempre in un contesto di contrazione, e la situazione del mercato del lavoro resta preoccupante. Le recenti indagini degli organismi veneti più accreditati certificano le pesanti ripercussioni della crisi anche in Veneto. Da VenetoCongiuntura, l’analisi congiunturale sul manifatturiero di Unioncamere Veneto su un campione di 2.826 imprese della regione con almeno 2 addetti, emerge che nel terzo trimestre 2012 la produzione industriale ha fatto segnare una nuova flessione, del -4,9%, sullo stesso periodo del 2011. La variazione congiunturale destagionalizzata, tuttavia, è stata del -1,1%, “ed un segnale di decelerazione della contrazione. In una situazione ancora difficile per il manifatturiero – spiega Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere Veneto – vanno colti i sintomi che potrebbero portare a un’inversione di tendenza, come le previsioni degli imprenditori, che lasciano intravvedere una fioca luce in fondo al tunnel”. L’andamento negativo della produzione continua a interessare per lo più le microimprese (2-9 addetti), con un -7%. A seguire le piccole (10-49) e medie imprese (52249), con una flessione del -5,1% e -4,1%, e le grandi imprese (oltre 250 addetti), con un -3,6%. Le diminuzioni più marcate sono state rilevate per i comparti del marmo, vetro e ceramica (-7%), legno e mobile
(-6,9%) e mezzi di trasporto (-6,6%). L’unico settore stabile è l’alimentare, bevande e tabacco (-0,4%). Il trend negativo è confermato dal -4,8% del fatturato su base annua e dal -4,6% degli ordinativi: anche qui ad andare peggio sono le micro imprese. L’occupazione è segnata da una flessione del -0,6% su base annua (-0,8% nel trimestre precedente), che interessa principalmente le medie imprese (-1%). Il calo maggiore è stato registrato nel comparto del legno e mobile (-3%) e carta e stampa
Imprenditori orientati per future assunzioni a privilegiare contratti a termine (-2,5%). Gli unici settori con dinamiche positive sono macchine ed apparecchi meccanici e metalli e prodotti in metallo (+0,7% e +0,5%). In miglioramento, ma sempre negative, le previsioni degli imprenditori per gli ultimi tre mesi 2012, con un saldo pari a -29,8 punti percentuali (-36,6 p.p. nel trimestre precedente) per la produzione. Migliora, di poco, la fiducia anche per l’indicatore del fatturato (-28,8 p.p. contro -35,1 p.p.) e degli ordini, specie dal mercato estero (-12,3 p.p. contro -19,2). Cresce invece la sfiducia in un recupero dell’occupazione
rivenditore autorizzato
(-15,6 p.p., -14,0 p.p. precedente). L’occupazione si conferma uno dei nodi più critici. Non risparmia settori che avevano sempre “tirato”, come l’industria del divertimento, si veda il caso di Gardaland che ha posto in mobilità 63 dipendenti, né gli stranieri, come evidenzia un’indagine della Fondazione Moressa su 600 imprese venete con meno di 20 addetti: i lavoratori stranieri delle piccole imprese venete provengono per lo più da Paesi europei non comunitari (41,3%), come Albania (16,6%) e Moldavia (8,4%), e comunitari (31,9%), specie dalla Romania (29,8%), ma significativa è anche la presenza degli africani (16,8%); per la maggior parte ricoprono mansioni non qualificate (56,4%). L’occupazione straniera nelle piccole imprese venete ha fatto registrare nel primo semestre 2012 un calo del -0,8% rispetto ai sei mesi precedenti. La riduzione riguarda in particolare l’edilizia (-2,9%), il comparto che fa più ricorso alla manodopera straniera: su 100 imprese edili, 52 annoverano lavoratori stranieri. Le previsioni per la seconda parte del 2012 segnalano l’intenzione delle piccole imprese di non investire molto in nuove assunzioni, invariate per gli autoctoni. Va però rimarcato che l’unico aumento è stato previsto proprio per le assunzioni degli stranieri, pari all’1%, specie nel settore della produzione (4,0%) e dell’edilizia (4,1%).
Va anche precisato che, se finora la gran parte degli stranieri (84,5%), come il totale degli occupati (85,3%), era inquadrato con contratti a tempo indeterminato, per le future assunzioni gli imprenditori dichiarano di voler privilegiare forme a termine per la manodopera straniera (78,9%) e quella complessiva (60%). Le 14.670 assunzioni previste nel periodo estivo in Veneto, di cui 2.757 di stranieri, hanno contribuito ad alleviare marginalmente le difficoltà degli ultimi anni, ma occorrerà aspettare ancora del tempo per tornare ai livelli occupazionali pre-crisi.
I 28mila stranieri ancora senza lavoro in Veneto rischiano di diventare clandestini se non trovano una nuova occupazione, con le relative conseguenze. Non a caso, a fronte di tutte queste problematiche, il segretario generale del Veneto della Cgil, Emilio Viafora, ha voluto dedicare larga parte dell’assemblea regionale, tenutasi il 18 dicembre a Vicenza, alla presentazione del Piano del Lavoro elaborato dalla Cgil nazionale, con proposte mirate a dare una risposta di sistema alla grave crisi del Paese e un futuro ai giovani.
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Il Veneto in primo piano 23 9 La proposta parte dalla Provincia di Padova Appello dell’assessore Barison
“Staffetta” fra generazioni per salvare l’occupazione di Nicola Stievano
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l lavoratore “anziano” e più esperto, passa gradualmente il testimone ad un giovane apprendista che si affaccia sul mondo del lavoro e che ha bisogno di essere adeguatamente formato. L’idea della “staffetta” fra generazioni è stata lanciata da Padova ma piace in tutta la Regione e ha trovato anche l’apprezzamento dell’allora ministro al Welfare Fornero. L’assessore provinciale al lavoro Massimiliano Barison si augura che l’iniziativa possa essere ripresa dal governo che uscirà dalle elezioni e partire in via sperimentale
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quanto prima proprio dal Veneto. In pratica, si tratta di un accordo di solidarietà tra generazioni con sgravi fiscali previsti da diverse finanziarie (l’ultima quella del 2007), ma mai attuate. “Questo meccanismo – spiega Barison - consentirebbe una “staffetta” tra lavoratori che diventerebbe uno strumento prezioso soprattutto per la realtà produttiva del Nord-Est, caratterizzata da imprese di piccola dimensione e forte know-how. I giovani, infatti, seppur in possesso di un’ottima preparazione teorica, hanno ancora forti difficoltà di inserimento stabile in azienda e
necessitano di una sorta di tutor che possa trasmettere le esperienze e le abilità acquisite nei processi lavorativi. Si tratta di una sorta di “apprendistato del terzo millennio” che da una parte garantirebbe nuove assunzioni, dall’altra consentirebbe di mantenere occupati i lavoratori prossimi alla pensione. E’ necessario, infatti, anticipare un problema che sta emergendo in seguito all’allungamento dell’età pensionabile a 67 anni e cioè motivare le aziende a mantenere l’occupazione nella fascia d’età tra i 55 e i 67 anni”. Da tempo il Consiglio provinciale, su
proposta del Presidente della Terza commissione Pietro Giovannoni, ha approvato un ordine del giorno che prevede un incentivo erogabile sia al lavoratore sopra i 55 anni di età, che all’azienda. Il contributo era ottenibile nel momento in cui il lavoratore “anziano” avesse trasformato in tempo parziale il proprio contratto di lavoro e, contemporaneamente, l’azienda avesse assunto (per la differenza tra l’orario parziale e il tempo pieno) un giovane disoccupato di età inferiore ai 25 anni o a 29 se laureato.
La coppia padovana ha messo a frutto una lunga esperienza la paSSione per i viaggi traSFormata in impreSa
iaggiare costa e ormai sta diventando un lusso per molti. Ma c’è chi è riuscito a trasformare questa passione in un solido lavoro, con soddisfazioni anche dal punto di vista economico. Si tratta di Francesco Canton e Nicoletta Dainese: la coppia di a Due Carrare, in provincia di Padova, ha creato una speciale agenzia di viaggi on line che organizza vacanze inedite, al di fuori dal soliti schemi, sfruttando anni di esperienze e contatti in giro per il mondo. Francesco, dopo aver prestato consulenza in uno dei più importanti tour operator online italiani, ha deciso di mettersi in proprio insieme alla moglie Nicoletta, con la quale condivide la passione per i viaggi. E’ nato così “Racconti di viaggio”, che sfrutta come meglio non si potrebbe il web. “Vogliamo offrire ad ognuno
la possibilità di fare il viaggio dei sogni. - spiega Canton - Per qualcuno il sogno può essere una settimana in un villaggio turistico, per altri può essere un trekking nella foresta amazzonica, per altri ancora una settimana di vacanza-lavoro in una masseria siciliana o un’avventura nelle praterie del far West”. Per far questo nell’operazione si è unito un gruppo di una quindicina di “consulenti” che mettono disposizione di tutti i frequentatori del sito www.raccontidiviaggio.it le loro proposte e le loro offerte. C’è chi è specializzato nell’Africa del Sud, chi nella Sicilia, chi ancora nella Grecia o nella Micronesia. “Il nostro valore aggiunto sta nella “creazione” di viaggi su misura e proprio per questo non entriamo in diretta concorrenza con i grandi nomi del turismo internazionale”.
10 Il Veneto in primo piano 24 Osservatorio Findonestic Banca
La crisi economica si riflette anche sui beni durevoli Tranne l’informatica si contraggono tutti i principali settori. Auto, motoveicoli, mobili ed elettromestici: i veneti preferiscono rinviare gli acquisti
di Ornella Jovane
L
a crisi non ha risparmiato l’acquisto dei beni durevoli, con flessioni sensibili per auto e moto, mobili, elettrodomestici ed elettronica di consumo: tiene solo l’informatica. E’ quanto emerge dalla 19esima edizione dell’Osservatorio di Findomestic Banca sul consumo di beni durevoli in Veneto, presentato il 22 gennaio a Padova. In un contesto di fragilità socio-economica, anche la spesa delle famiglie venete nel 2012 ha subito evidenti contraccolpi. I consumi sono stati fortemente penalizzati dalla dinamica del reddito disponibile e la contrazione della spesa è intervenuta nonostante la riduzione della propensione al risparmio. Nel 2012 la flessione del reddito disponibile pro capite nella regione è stata di poco più ampia della media nazionale (-2,5% contro -2,3%); l’indicatore si è attestato sui 19.426 euro pro capite, valore più
Nel 2013 ci si attende un’ulteriore contrazione della domanda anche se in moderato calo elevato della media nazionale per 1.772 euro per abitante, ma più basso di 850 euro per abitante rispetto a quella del Nord-Est. Questa stretta sul reddito disponibile si è riflessa in maniera consistente sulla spesa familiare destinata ai durevoli, la tipologia di beni più sacrificata e il cui acquisto è stato rinviato quando non strettamente necessario, aumentando così la vita media dei beni in dotazione delle famiglie: l’indicatore veneto si è attestato sui 2.307 euro, con un calo del 14,8% (-14,1% in Italia, -14,5% nel Nord-Est). Analizzando i principali settori, le auto
nuove, usate e i motoveicoli hanno evidenziato una contrazione, rispettivamente, del -20,4%, -13% e -19%, anche se più contenuta rispetto alla media nazionale (- 22,2% - 12% e -20,4%). Nel 2012 si sono immatricolate 106.264 auto nuove, 82.842 da parte delle famiglie, il resto da parte delle aziende, e si sono acquistate 165.515 auto usate per 1.233 mln di euro. Per i motoveicoli si riscontrano 18.550 pezzi venduti per 112 mln di euro e una spesa per famiglia di 53 euro. In comparti che esercitano un peso consistente sulla spesa complessiva, come i mobili, nel Veneto si sono invece registrate flessioni più ampie della media nazionale, -7,3% rispetto al -6.8%: la spesa complessiva è passata dai 1.516 mln di euro del 2011 ai 1.396 del 2012 e la spesa per nucleo è scesa da 735 a 666 euro.
Una performance peggiore di quella media nazionale ha riguardato anche gli acquisti di elettrodomestici, che hanno visto una flessione del 8,7% contro quella nazionale del 6,8% (gli acquisti si sono contratti da 366 a 334 mln di euro; la spesa media è scesa da 177euro a 160 euro), e soprattutto sull’elettronica di consumo, la cui flessione in Veneto, del -17,8%, è risultata ben più marcata rispetto alla media dell’Italia (-11,8%). I consumi sono passati da 274 a 225 mln di euro e la spesa per famiglia da 133 a 107 euro. Si salva solo il comparto della Informa-
tion Technology, che ha registrato in regione un incremento del +2,5%, contro un calo dello 0,6% nazionale. La spesa è passata da 189 a 194 mln di euro e quella media da 92 a 93 euro a famiglia. Ci si attende che nel 2013 le decisioni di spesa delle famiglie venete saranno ancora condizionate dagli effetti della manovra di bilancio e della fase recessiva sul reddito disponibile e che, anche se con un’attenuazione rispetto al 2012, la domanda di beni durevoli resterà in moderato calo, non riuscendo a imboccare un sentiero di recupero delle forti contrazioni degli ultimi anni.
IL DETTAGLIO PER PROVINCIA
N
el 2012 Venezia fa segnare le performance migliori, sia in termini di reddito (19.987 euro) che in termini di variazione rispetto al 2011 (- 1,7%). Seguono Padova, con 19.978 euro, Belluno con 19.691 euro e Verona con 19.629 euro. Tra i valori più modesti Vicenza (19.333 euro) e Treviso (18.704 euro). Resta in ultima posizione la provincia di Rovigo (17.345 euro), dove il reddito disponibile si configura al di sotto della madia nazionale. Relativamente al mercato automobilistico, Padova resta in testa alla classifica delle spese per auto nuove, con 279 mln euro; subito dietro, con 272 mln euro, c’è Verona, quindi Treviso (238 mln euro), Venezia (214 mln euro), Vicenza (211mln euro), Rovigo (70 mln euro) e Belluno (55 mln euro). Nella classifica delle auto usate è, invece, Verona a registrare il volume di vendite più alto, a quota 256 mln euro. Sempre Verona, poi, è la città che ha fatto segnare l’incremento più incisivo del comparto dei motocicli, per consumi complessivi di 26 mln euro. Nel settore dei mobili, Padova e Vicenza si collocano, rispettivamente, al primo e al secondo posto, con 265 e 254 mln euro. Belluno resta la provincia dove il volume degli acquisti è stato il minore (63 mln); quattro mln meno di quelli fatti segnare da Rovigo, penultima, mentre le restanti provincie si mantengono sostanzialmente in linea coi risultati delle prime in classifica. Andamento simile per il settore degli
elettrodomestici grandi e piccoli dove, ad eccezione di Rovigo (16 mln euro) e Belluno (15 mln euro), le altre provincie registrano consumi complessivi sostanzialmente omogenei: Padova 63 mln euro, Verona 62 mln euro, Vicenza e Treviso 60 mln euro e Venezia 59 mln euro. Classifica pressoché invariata per i consumi di elettronica di consumo: Padova al primo posto con 43 mln euro, seconde a pari merito Verona e Venezia con 41 mln euro, seguite da Treviso (40 mln euro) e Vicenza (39 mln euro). Restano nelle ultime due posizioni, a grande distanza, Rovigo (11 mln euro) e Belluno (10 mln euro). Il comparto informatica, unico settore in crescita, verifica l’andamento dei consumi dei settori precedenti, con Padova e Verona in testa, rispettivamente a 37 mln euroe 36 mln euro. Seguono Treviso e Venezia (35 mln euro) e Vicenza (34 mln euro). Chiudono Rovigo (9 mln euro) e O.J. Belluno (8 mln euro).
Il Veneto in primo piano 11 25 Commercio in difficoltà
Occorre far ripartire i consumi aumentando il potere d’acquisto della gente InLa breve nuova legge regionale Il nuovo piano del commercio regionale varato a fine 2012 blocca di fatto la deregulation voluta dal governo Monti ma ora si attende il regolamento di Germana Urbani
S
ono qualche migliaio le piccole e medie attività commerciali che entro il 2013 chiuderanno le serrande definitivamente. Un dato che viene messo in luciedalle principali associazioni di categoria in prima linea per salvaguardare i negozi di prossimità costretti ad un estenuante concorrenza con i grandi Centri commerciali che, con la nuova legge promossa da Monti, potrebbero tornare liberamente a nascere ovunque come funghi. Confesercenti e Ascom puntano fortemente il dito contro il decreto Salva Italia del Professore perchè la liberalizzazione spinta di orari di apertura che consente di non avere mai un giorno di chiusura, pesa enormemente sui negozi di prossimità che vedono aumentare le spese ma non gli introiti. Eppure sono costretti tante volte a tenere aperto perchè il grande Centro Commerciale che magari si trova a pochi chilometri – e può contare su risorse molto più ingenti – non abbassa mai le serrande. “Per ora in Veneto siamo riusciti a bloccare un altro aspetto di questa tremenda deregulation messa in campo dal governo dei tecnici - afferma Maurizio Francescon, direttore della Confesercenti di Padova -. Il Consiglio regionale ha varato il nuovo Piano del Commercio, l’ultimo risaliva a nove anni fa e prevedeva un numero preciso di superfici a disposizione della grande distribuzione e dal 2007 non era stato più possibile realizzare nuove aree commerciali. Questo nuovo Piano permette di arginare un rischio pesante dovuto, appunto, alla deregulation voluta dal governo Monti. La legge, infatti, lascerebbe mano libera ad ogni singolo sindaco di decidere su tutto, anche sulle superfici a disposizioni da destinare alla grande distribuzione”. Un bell’affare per i Comuni che, strozzati dal Patto di Stabilità, dando il via libera a nuovi centri commerciali incasserebbero milioni di euro attraverso gli oneri di urbanizzazione, Imu etc. Il rischio è che si assista ad un ulteriore consumo selvaggio di suolo e alla cannibalizzazione del piccolo commercio dei centri storici. Per non parlare del problema dei Comuni vicini che spesso vengono interessati dal traffico, dallo smog e dalla chiusura delle proprie attività commerciali senza averne in cambio nulla. Lo sa bene il comune di Padova che, avendo deciso di non autorizzare più centri per la grande distribuzione, ha rinunciato a entrate ingenti ma si è trovato comunque nel giro di pochi anni a gestire traffico, smog e concorrenza ai negozi del centro causati dalle Brentelle e dall’Ipercity,
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C Sulla libera domenica Confesercenti ha presentato una proposta di legge popolare entrambi alle porte delle città ma in territorio di Rubano e Albignasego. “Perché queste situazione non possano più ripetersi – Continua Francescon - bisogna che la Regione nel regolamento che la Giunta è chiamata a redarre al più presto preveda una figura o un ente sovracomunale che controlli le autorizzazioni commerciali” “Il nuovo piano regionale – continua Fernando Zilio, presidente di Ascom Padova – ha affermato concetti importanti su cui noi associazioni ci battiamo da anni. E mi riferisco alla valorizzazione dei centri storici e al recupero delle aree dismesse ma questo non basta. Occorre quanto prima che siano messi dei paletti certi attraverso il regolamento che attendiamo a breve e che stabilisca come e chi decide rispetto al via libera per l’insediamento di nuove grandi aree commerciali”. Le associazioni hanno le idee chiare su questo: occorre ci sia un ente o una figura sovracomunale che tenga in considerazione il parere vincolante dei sindaci contermini all’area dove si intende autorizzare il nuovo centro commerciale. “Faremo una battaglia su questo – afferma Zilio – i sindaci dei comuni contermini devono avere voce in capitolo visto che anche i loro commercianti risentiranno inevi-
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tabilmente della presenza pesante della grande distribuzione. E poi non pesiamo mai abbastanza le conseguenze del dilagare di queste strutture spesso legate finanziariamente a multinazionali che hanno tutto l’interesse a conquistare il monopolio commerciale su un territorio stabilendo modalità prezzi e prodotti. La libera concorrenza verrebbe certamente annullata. Come può una piccola o media impresa resistere a questo tipo di politiche?” Eppure quando queste grandi strutture vengono proposte in un Comune portano con sé la prospettiva di assunzione per molti giovani disoccupati e di questi tempi non è poco. “C’è questa finta credenza – spiega Zilio – che si assumi più personale per coprire tutto l’orario che interessa il centro commerciale. Ma andiamo a verificare con quali contratti queste persone vengono assunte. La grande distribuzione si avvale di contratti atipici che prevedono facilità di licenziamento. Quindi queste grandi strutture promettono lavoro e producono un triste precariato”. In attesa del regolamento che dovrà varare la giunta veneta restano le linee guida previste dal nuovo Piano del Commercio. Tra le novità va sottolineata la volontà di valorizzare i centri storici attraverso la semplificazione delle autorizzazioni per i negozi fino a 1.500 metri quadrati. L’obiettivo è favorire i negozi di prossimità affinché le città non si svuotino e le luci non si spengano. Mantenere vivi i centri storici significa garantire più sicurezza ai cittadini, perchè un negozio aperto è anche un presidio di zona e avere un “giardino” gradevole dove socializzare e passeggiare all’aria aperta.
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on l’approvazione della legge regionale n. 50 del 28 dicembre 2012 il Veneto si è dotato di un nuovo Paino per il Commercio. Ora si attende il varo, entro 4 mesi, del Regolamento di attuazione della legge, che dovrà contenere i criteri per l’individuazione da parte degli strumenti urbanistici delle aree idonee all’insediamento delle medie strutture con superficie di vendita superiore ai 1.500 mq. e delle grandi strutture di vendita, le modalità per la valutazione integrata degli impatti e l’individuazione delle misure compensative e di mitigazione atte a rendere sostenibili gli insediamenti commerciali, la definizione degli ambiti territoriali destinati ad ospitare gli in-sediamenti commerciali di rilevanza regionale (le grandi strutture di vendita con oltre 15.000 mq.) e gli altri indirizzi per lo sviluppo del sistema commerciale veneto. Di grande interesse la norma contenuta nell’art. 19, comma 4, che dispone che all’interno dei centri storici l’autorizzazione commerciale per le grandi strutture di vendita è rilasciata non più tramite la Conferenza di servizi, ma direttamente dallo Sportello Unico per le Attivi-tà Produttive secondo le modalità previste per le medie strutture di vendita, che prevedono tra l’altro una regolamentazione da parte del Comune. In questo modo si intende favorire la realizzazione in centro città di grandi strutture di vendita specializzate. Altra norma di immediato interesse è quella contenuta nell’art. 28, comma 4. Si tratta di una norma transitoria che prevede che le grandi strutture di vendita ed i parchi commerciali già autorizzati alla data di entrata in vigore della legge possano essere ampliati in misura non superiore al 20% della superficie autorizzata (e comunque nel limite massimo di 2.500 mq di superficie di vendita), nel rispetto dello strumento urbanistico vigente e della normativa in materia ambientale, edilizia e viabilistica prevista dalla precedente legge regionale sul commercio. Tale facoltà va esercitata entro 60 giorni a partire dal 1° gennaio 2013, con l’impegno ad iniziare i lavori entro e non oltre 60 giorni dal rilascio dell’autorizzazione.
Il Veneto in primo piano 13 27 Bilanci La relazione della Corte dei Conti inchioda la Sanità veneta
Gli ospedali hanno troppi debiti con i fornitori Ammonta a 2 miliardi e 896,7 milioni di euro l’importo che deve essere saldato alle aziende private. Per i pagamenti si attendono anche più di 500 giorni di Fortunato Marinata
C
resce il debito della Sanità veneta. Lo dicono i giudici della Corte dei Conti che hanno rilevato come a dicembre del 2011 il saldo delle somme dovute a enti e aziende sanitarie pubblici, fornitori, tesoriere, dipendenti, più i mutui passivi siano aumentati rispetto all’anno precedente del 3,8%. La cifra complessiva è da capogiro: 4 miliardi e 368,2 milioni di euro, 385, 5 milioni dei quali maturati nell’ultimo esercizio. L’esposizione maggiore, informano sempre i magistrati contabili, è nei confronti dei fornitori privati per una percentuale che oscilla attorno al 65% del debito complessivo: 2 miliardi e 896,7 milioni di euro, tanto per essere chiari, ai quali vanno aggiunti i 15,7 milioni di euro degli interessi che dovranno essere pagati agli stessi a causa dell’enorme dilazione dei pagamenti. In questo caso manca un vero e proprio report ma, secondo quanto sostenuto dalle aziende private che avanzano soldi dalle Ulss venete, i saldi arrivano con un ritardo che supera i 500 giorni, ossia un anno e mezzo, mentre la legge stabilisce che le fatture dovrebbero essere onorate
entro 30 giorni. Una situazione insostenibile al 54% del totale) sono in capo alle Aziende secondo la Cgil. “Il mancato pagamento dei sanitarie locali. Sui motivi che invece hanno fornitori – spiega la sigla sindacale in un portato al progressivo indebitamento della comunicato stampa diffuso proprio in questi Sanità veneta la Cgil non ha dubbi, a pesare giorni – è un problema gravissimo che si tra- sarebbe il ritardo con il quale sono state messe scina da troppo tempo, tanto più in una fase in campo le manovre contenitive. “I ritardi di grave crisi come l’attuale, determina a sua nell’attuazione del Piano Socio Sanitario la scelta della Giunta Zaia volta, ricadute pesanti, di tenere nel cassetto in termini occupazionali I peggiori bilanci oltreché di tenuta delle a Verona, Venezia fino a dopo le elezioni le schede di dotazione imprese, già in difficoltà e all’Azienda ospedaliera e territoper l’accesso al credito, Ospedaliera riale, che dovrebbero e lascia spazi pericolosi di Padova costituire lo strumento alle imprese poco pulite e trasparenti, quelle legate alla criminalità, le operativo per porre mano alla necessaria uniche che possono permettersi di aspettare riorganizzazione dei servizi, la mancanza asanni per i pagamenti, perché dispongono di soluta di volontà politica di ridurre il numero fonti illecite di finanziamento”. Che siano le delle aziende sanitarie ridefinendo gli ambiti Ulss a detenere la quota di debito più elevata territoriali di quelle attuali, il persistere di openei confronti delle imprese private, lo con- razioni ad alto rischio come la costruzione di fermano anche i dati elaborati della Cgia di nuovi ospedali facendo ricorso alla finanza di Mestre secondo i quali: dei 70 miliardi circa di progetto, disegnano un quadro sempre più debiti che la Pubblica amministrazione ha nei preoccupante per la tenuta complessiva del confronti delle aziende, ben 37,8 mld (pari sistema, per le ricadute negative in termini di
servizi e di costi aggiuntivi per i cittadini, per le operatrici e gli operatori che lavorano sempre più in condizioni complicate, per mancanza di risorse e di una seria programmazione”. Una serie programmazione che invece per la sigla sindacale dovrebbe incentrarsi attorno alla riorganizzazione degli ambiti territoriali delle Ulss, con una loro sostanziale riduzione numerica, e all’attivazione di una rete territoriale dei servizi di cure primarie, sul modello H24, per ridurre i ricoveri e gli accessi impropri ai Pronto soccorso. “Un obiettivo strategico importante – spiegano - peraltro contenuto nel nuovo Pssr, ma che rischia di restare sulla carta se qualcuno immagina di utilizzare la politica dei due tempi nell’attuazione del Piano e cioè prima si chiudono gli ospedali poi non si sa cosa succede”. Le stesse conclusioni sono contenute anche nella relazione della Corte dei Conti, là dove è indicato in rosso anche la voce che riguarda il patrimonio netto degli enti del Servizio sanitario regionale. Meno 60,2 milioni secondo quanto riportato. Le passività create dalla varie Ulss, viene specificato, vengono ripianate solo
in parte dalla Regione e il passivo viene riportato negli esercizi successivi appesantendo lo stato debitorio e legando di conseguenza l’equilibrio di bilancio a capitali di terzi. A presentare i bilanci peggiori sono le Ulss 12 di Venezia, con quasi 430 milioni di euro di debito, la 20 di Verona, con un saldo passivo di 446,7 milioni di euro e l’Azienda Ospedaliera di Padova, con altri 429,9 milioni di passivo. Insomma ancora una volta troppi debiti a causa di troppe spese che invece andrebbero contenute con l’attivazione immediata del nuovo Piano sociosanitario, intervenendo, dunque, nella riduzione della rete ospedaliera e nel potenziamento del sistema di assistenza territoriale oltre che nell’irrigidimento dei monitoraggi.
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28 Cultura veneta 14 Treviso, Fondazione Benetton Studi e Ricerche, spazi Bomben Fino al 3 marzo “IX Mediterranei”
Il sottile colore ad acqua di Cano Isole del “Mar nostrum” esplorate attraverso la disamina delle tradizioni culturali, della storia e dei luoghi fisici di Alain Chivilò
L
’acquarello è una tecnica non facile per il margine di errore compositivo e di stesura che deve essere pari a zero e per la capacità di rendere atmosfere, accostamenti e nuance di colori che solo questa riesce a rendere. Un Maestro, tra gli artisti di livello internazionale, che interpreta con maggiore efficacia la tecnica del colore ad acqua è Pedro Cano. Spagnolo di Blanca, classe 1944, espone cinquantaquattro tavole negli spazi della Fondazione Benetton Studi e Ricerche, spazi Bomben, di Treviso fino al 3 marzo. “IX Mediterranei” è il titolo della mostra personale che raffigura un viaggio attraverso le tre isole di Sicila, Patmos, Maiorca e le sei città di Venezia, Napoli, Spalato, Istanbul, Alessandria d’Egitto e Cartagena. Un bacino territoriale, unito idealmente dal mare, che viene esplorato da Cano attraverso la disamina delle tradizioni culturali, della storia e dei luoghi fisici. Ne deriva una rappresentazione introspettiva, originale e non banale. Ecco che le bricole della città lagunare per antonomasia si rarefanno in un clima umido, in cui si respira la salsedine lacustre. Escono da una sorta di nebbia
Alcune opere presenti alla mostra
magica o d’improvvisa illuminazione solare o oscurità notturna. Invece in Alessandria d’Egitto, la storia si fa protagonista con pagine di libri riecheggianti la biblioteca perduta e paesaggi che rimandano, in chiave attuale, a rappresentazioni d’ottocentesche memorie. A Cartagena i pesci in essicazione assumono un aspetto metafisico e le anfore scandiscono verticalmente il ritmo dell’opera. Particolari di Istanbul, come i minareti e la cupola di Santa Sofia, sono d’effetto e si stagliano in uno sfondo informale. Le ghirlande di frutta, come l’uva e i limoni, sono di caravaggiesche armonie ed evidenziano una solarità insita in Patmos. La Sicilia archeologica,
Arte in breve
POKER DI CITTÀ PER 6 MOSTRE
I
n questa sede si propone una rapida carrellata di eventi in corso o che hanno tracciato un interessante percorso espositivo. A Treviso presso la prestigiosa sede di Casa dei Carraresi, a contorno degli eventi collaterali alla mostra “Tibet”, fino al 7 marzo si susseguono due mostre collettive d’arte in ambito figurativo, “Confessioni artistiche” e non figurativo, “Avventure mentali”. Una disamina che mappa lo stato dell’arte di due metodologie espressive ormai in dialogo. A Padova invece, presso la Galleria Cavour “Bernard Aubertin” e al Centro Culturale S. Gaetano “Cesare Berlingeri”. Il primo svolge il suo concetto artistico partendo dall’azzeramento dei canoni espressivi tradizionali, captando da un lato il colore del fuoco e della nera cremazione in combustioni di oggetti diversi e dall’altro il colore rosso all’interno di monocromi come da incontro con Yves Klein. Nell’altra mostra, dedicata a Berlingeri, viene tracciato il percorso compositivo attraverso le piegature nate da un lampo creativo, che parte da un’interiorizzazione dell’infanzia, quando vedeva sua madre indossare al petto un piccolo involucro piegato per esorcizzare il malocchio e dal teatro, in qualità di scenografo, osservando dei macchinisti raccogliere un cielo stellato da una scena. Ci spostiamo ora a Bassano del Grappa con “Novecento italiano. Passione e collezionismo”. Qui si traccia attraverso artisti di chiara fama, con opere di pregio, il passaggio dell’Arte nazionale da moderna a contemporanea, ossia dal secolo scorso a oggi. Concludendo il viaggio, approdiamo a Venezia dove ha aperto Officina delle Zattere, un nuovo spazio utilizzato precedentemente dall’Istituto degli Artigianelli come officina e poi come laboratorio didattico e artigianale dall’Accademia di Belle Arti. Nelle varie sale a tema, hanno esposto Giorgio Merigo in “Sintetiche visioni, sound digital art”, Veronica Croce, Massimo Donà e Raffaella Toffolo in “Il suono delle cose”, Giorgio Faletti in “Da quando ad ora” e Emanuel Dimas De Melo Pimenta in “John Al.Ch. Cage 100 anni. Silenzio”.
in un lontano sapore di Magna Grecia, è tracciata da sculture giunte a noi danneggiate dal corso del tempo, dove una mano umanizzante tiene dei lembi di una veste. A Maiorca, delle grate di finestre riparano da atmosfere esterne di luce e indefinite vegetazioni. A Napoli c’è la smorfia, ma non quella tradizionale perché si tratta di un dolce ritratto di bimba, mentre una Spalato romanica ritorna a parlare veneziano con una biancheria penzolante dalle corde. Dunque un Mediterraneo che Pedro Cano indica come “lo scenario nel quale ho trascorso gran parte della mia vita e ho dedicato alle sue terre e alle sue città migliaia di opere su carta,
tele e soprattutto moltissimi quaderni che mi hanno accompagnato nei miei percorsi. Un viaggio sentimentale saltando attraverso l’immenso specchio azzurro, il cui nome, secondo lo scrittore croato Predrag Matvejevic, trae origine dal fatto di essere situato tra le terre. In queste sono nate le più grandi civiltà occidentali, dove la diversità culturale, linguistica ed etnografica le rende un luogo unico al mondo”. In conclusione, alcuni esempi di una sorta di frammenti di paesaggio che, con acqua e colore, rappresentano il vero percorso e significato della figurazione contemporanea: una visione che esula dal luogo stesso.
Intervista a Piero Slongo
“Il mio paesaggio interiore” Due anni fa la partecipazione al Padiglione Italia della Biennale 2011. Un esordiente di 80 anni
C
on un “era ora !!!” il pittore nativo di Mogliano Veneto, classe 1928, Piero Slongo, a quasi due anni dalla sua partecipazione al Padiglione Italia della Biennale 2011, rimarca con fierezza quella presenza che l’ha posto nelle cronache dell’Arte italiana. Come disse Vittorio Sgarbi, durante l’inaugurazione del Padiglione Veneto di Piazzola sul Brenta, “… da Mogliano e precisamente dallo studio di un ottantenne pittore pieno d’entusiasmo è oggi qui tra noi, come esordiente a questa manifestazione, Piero Slongo. Un’artista che voglio onorare portandolo a Venezia, perché sono curioso di scoprire una persona come Slongo piuttosto che imporre, nelle sale espositive, un nome di mio piacimento”. Dunque una vera e propria legittimazione, che Sgarbi convalida e porta all’attenzione dopo aver conosciuto le opere di Slongo in anni passati durante precedenti incontri. C’è da sottolineare, a onore del vero, che Piero ha sempre dipinto. Però, solo grandi eventi fanno “riscoprire” talenti nascosti. Non dovrebbe essere proprio così, ma il sistema dell’Arte in Italia funziona con la logica che l’apprezzamento e il riconoscimento debbano giungere dopo una lunga stagionatura, come in una tradizionale cantina. Piero Slongo, come autodidatta, si avvicina al mondo dell’Arte dipingendo con discrezione e con una forte capacità di apprendere i segreti dei grandi maestri storici. Lui parte da una cultura paesaggistica storica, che a Venezia aveva trovato terreno fertile nelle prime due generazioni di pittori figurativi appartenenti alla così chiamata Scuola di Burano. Tra questi, per esempio, Umberto Moggioli e Gino Rossi come primi e Eugenio
Da Venezia e Fioravante Seibezzi come secondi. Senza dubbio, alcune generazioni erano passate da questi maestri, ma la ferrea volontà di portare avanti questa tradizione lo fa divenire oggi l’ultimo testimone del paesaggio romantico, in contrapposizione a tutto quello non figurativo della nostra contemporaneità. Il ragazzo Piero, ma per favore non chiamatelo Maestro, ha un segreto che consiste nella “voglia di conoscere sempre cose nuove e d’interessarsi sempre di tutto, stando sempre presente informandosi”. Questo si traduce in una costante pittura fresca, che nasce da uno spirito sempre giovane. Un importante momento pittorico avvenne proprio da una visione diretta delle opere di Gino Rossi, durante una storica mostra di Treviso, in cui ebbe inizio un’autentica viva e rinnovata intensità espressiva. Il suo focus è dato dalla tematica del paesaggio, che permette a Slongo d’evidenziare una
grande capacità nel dipingere l’interiorità, attraverso la manifestazione di emozioni e liricità. Una tecnica tendente all’opaco, pastosa e di verve coloristica che trova in Chaim Soutine il secondo suo grande maestro di riferimento. Le stagioni venete sono così ritratte in modo vitale e luminoso, in un confine tra Impressionismo e Espressionismo. Spesso i ciliegi in fiore gli permettono d’inserire punti luce naturali che equilibrano la scena. Colori caldi, tipici di una terra amata e vissuta. Le sue tematiche si completano anche con soggetti quali fiori, nature morte e ritratti. Piero Slongo vuole esplorare “di tutto e di più” e in questo viaggio incarna una pittura veneta, in cui è riuscito a rendere la tematica del paesaggio vicina a noi, trasformando a livello percettivo una natura mai uguale. Ecco che il saper rendere la comprensione dell’ambiente che ci circonda, mai standardizzato, è la chiave del paesaggio attuale. Al.Ch.
Relax e svaghi primaverili a Kranjska Gora Kranjska Gora che giace nella parte sud-occidentale della Slovenia, al confine fra Italia e Austria, è rinomata come il miglior centro sportivo, di ricreazione, intrattenimento e congressuale di tutte le Alpi Giulie. D´inverno si copre di un candido mantello che si riflette in una cornice romantica, d´estate invece la parola d´ordine è la frescura. Durante tutto l´anno la località ospita ospiti desiderosi di relax e di rigenerarsi per essere sempre pronti per nuove avventurose sfide. I nostri ospiti sono escursionisti, atleti professionisti, giovani famiglie, manager che creano progetti futuri e tutti coloro che si lasciano coccolare presso i nostri centri wellness. Alcuni desiderano fare shopping nei centri commerciali dei paesi limitrofi (Italia, Austria) altri invece decidono di sfidare la dea bendata ai tavoli da gioco o alle slot machine dei centri del gioco ed intrattenimento.
Foto: archivio LTO Kranjska Gora
A Kranjska Gora ogni staggione si veste di un proprio colore con cui attrae gli ospiti, vicini e lontani che siano. Grazie al clima mite e fresco, Kranjska Gora d’estate diventa una piacevole valle verde dove agli ospiti vengono offerte innumerevoli possibilità di svago con ottimi punti di partenza per le diverse attività sportive, sport estremi o anche soltanto per un tranquillo break in compagnia.
Pasqua a Kranjska Gora Sci a Kranjska Gora Kranjska Gora d'inverno offre attività sportive, ricreazione, divertimento ed il piacere di stare in compagnia. È una meta molto gettonata dalle giovani famiglie e da tutti coloro che desiderano imparare a sciare. Alcune delle possibilità di svago o ricreazione sono presentate qui di seguito ma tante altre attendono di essere scoperte da voi: sci alpino e snowboard (30 km di piste perfettamente attrezzate che garantiscono neve artificiale e sci notturno), sci di fondo (su circa 40 km di piste ben mantenute, da quest´ anno anche di notte), discese in slitta nelle zone previste o sulle apposite piste attrezzate, di giorno e di notte al lume delle fiaccole, gite in motoslitta sulla pista circolare di Kranjska Gora oppure meravigliose escursioni panoramiche in compagnia di una guida, fuoripista e sci estremo in compagnia di una guida alpina, arrampicata sulle cascate ghiacciate per principianti ed arrampicatori esperti, pattinaggio su piste di pattinaggio naturali ed artificiali di fronte al hotel Kompas dove quest'attività è praticabile anche di sera, fiaccolata, giro con slitta trainata da renne per i bambini. Venga quindi a Kranjska Gorae scopra le sue magie primaverili!
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23.1.2013 12:07:00
30 Cultura veneta
Cultura veneta 15
Letteratura Il libro di Bevilacqua che ricorda Micheletto e il ciclismo di inizio ‘900
“Il Conte di Sacile”
Vinse il Giro e la prima tappa del Tour. Venne chiamato “il Conte” per l’abitudine di soffiarsi il naso -in corsacon un fazzoletto, anziché improvvisare alla meno peggio di Vesna Maria Brocca
N
ato e vissuto a Sacile lungo il fiume Livenza, la carica di presidente dell’Ospedale civile di Sacile a Portobuffolè, il ciclista Giovanni Micheletto portandolo a livelli d’eccellenza. Oggi il Palazzetto fu il più grande asso del pedale del primo dello Sport di Sacile e il Museo del ciclismo di PorNovecento. Cent’anni fa, nel 1912, vinse il Giro tobuffolè portano il suo nome e a 100 anni dalla d’Italia, assegnato in quell’edizione con la formula a vittoria del Giro d’Italia, Giacinto Bevilacqua lo ricorsquadre. Ricordiamo poi la vittoria nel 1910 del Giro da con la biografia “Giovanni Micheletto il Conte di di Lombardia, nel 1911 del Giro di Romagna e nel Sacile” (edizioni Sports15). Tra le chicche di questo 1913 la prima tappa del Tour de France. Sempre volume l’autore ci racconta che ha “antologizzato un testo di un giornalista della nello stesso anno, 1913, è Gazzetta dello Sport che negli stato il primo italiano a vin- Durante anni Cinquanta aveva seguito cere nella storia del ciclismo la seconda una corsa in Belgio. Il giornauna corsa in linea all’estero, guerra lista, di ritorno, aveva riferito la Paris-Menin. Colto e dai mondiale fece con grande meraviglia che in modi sempre garbati che gli parte del CLN un’osteria belga, sentendo i valsero il soprannome de “Il Conte”, viene ricordato per l’abitudine di soffiarsi il commensali parlare italiano, l’oste andò a prendenaso -in corsa- con un fazzoletto, anziché improvvi- re una foto di Micheletto scattata nel 1913 alla sare alla meno peggio. Corse da professionista dal Parigi-Menin, testimoniando così la fama duratura di 1908 al 1913, ebbe quindi una carriera ciclistica questo mito del pedale riscossa lungo le sue tappe”. breve, ma importantissima. Durante la seconda Giacinto Bevilacqua prosegue il suo racconto descriguerra mondiale fece parte del Comitato di Libera- vendoci un ciclismo da pionieri in cui i corridori non zione Nazionale di Sacile e poi per dodici anni ricoprì avevano alcun genere di assistenza in gara, anzi,
era assolutamente proibito cambiare bicicletta. Il ciclista si doveva arrangiare a fare tutto lungo tappe anche di 600 chilometri: portava a tracolla il tubolare di riserva e macinava chilometri con il cambio fisso. Anche l’alimentazione era diversa: uova sode e carne di pollo, portate sempre a tracolla. Tutto passa, tranne i grandi come Micheletto.
muSica e letteratura “liSzt Ferenc 200”, la biograFia del genio unghereSe
U
n nuova pubblicazione per gli amanti della musica classica e non. Stiamo parlando di “Liszt Ferenc 200” (Publimedia, 2012) scritto dalla musicologa trevigiana Vesna Maria Brocca, che contiene al suo interno anche la prima edizione assoluta del Vexilla Regis prodeunt per orchestra del 1864 del genio ungherese Franz Liszt. La biografia è preceduta dalla prefazione del compositore e medico Mirco De Stefani, noto anche per le sue numerose collaborazioni con il grande poeta Andrea Zanzotto ed è seguita dalla trascrizione e dalla revisione del brano orchestrale a cura del compositore e direttore d’orchestra trevigiano Francesco Pavan. “Durante gli anni di studio universitario in musicologia storica -spiega Vesna Maria Brocca- sono cominciate le mie ricerche sul celebre inno gregoriano di san Venanzio Fortunato sotto la guida del professor Giacomo Baroffio, ordinario di Storia della musica medievale a Cremona, che mi hanno portata fino a Liszt e a studiare di persona l’autografo al Goethe- und SchillerArchiv di Weimar”. Il volume vanta, inoltre, il patrocinio dell’Anno Culturale Italo-Ungherese 2013, dell’Ambasciata di Ungheria – Roma e del Consolato Generale Onorario di Ungheria – Venezia.
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The Music (la musica)
SOPRA E SOTTO
Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attrice in foto
Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. AGO - AIO - BEA - EVA - IFA OHE - POI - SMS - TAP - UHM GAME - SOAP - UVEA - CALIA IDIOMA - NOSTRO - ORRIDA OSSIAN - GRIDATO AGIOGRAFO - IMPAZZISCE MELODRAMMA NEFANDEZZA - PSICROFILO SALVAZIONE - ALFABETISMO OSSIFICAZIONE AZZURRAEDIZIONI
BASS CHOIR COMPOSER DRUMS EFFECTS
HAND HARP MELODY MUSIC NOTE
PIANO POPULAR SAXOPHONE SCIENCE SINGER
SONG SOUND THEORY TIME VOICE
CHIAVE (6) - Uno strumento musicale.................................................................
Su Pierino • Pierino si rivolge a un bambino più piccolo: “Hai dei buoni denti?” “Purtroppo no.” “Perfetto. Allora tienimi il croc-
cante mentre faccio questa partita a pallone.” • Pierino e Michela sono soli nel bosco in una limpida giornata invernale. “Michela, leva-
ti il cappotto.” “Si, va bene.” “Brava. Ora levati la gonnellina.” “Si, Pierino” “Ora la sottogonna.” “Va bene.” “E ora levati le mutandine perché mi serve l’elastico per aggiustare la fionda!”
Aforismi sull’amore • Tutte le passioni ci fanno commettere errori, ma l’amore ci induce a fare i più ridicoli. • Perduto è tutto il tempo che in amor non si spende. • Il Signore ascolta le preghiere di co-
loro che chiedono di dimenticare l’odio. Ma è sordo a chi vuole sfuggire all’amore. • C’è una sola cosa peggiore di un matrimonio senza amore: uno in cui c’è amore, ma da una parte sola.
Un giretto per Parigi
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A tavola 33
Denis Meneghini
R
ICORDO PERFETTAMENTE L’ANNO IN CUI ANDAI IN VACANZA IN
UMBRIA E,
NEL VIAGGIO DI RITORNO, DECISI CHE FORSE SAREBBE
STATA UNA BUONA COSA ALLUNGARE UN PO’ LA STRADA E PASSARE PER LA TOSCANA PER BERMI UN BICCHIERE DI VINO BUONO; INTENDIAMOCI, NON È CHE IN
UMBRIA NON CI SIA IL VINO BUONO, ANZI…RICORDO CHE MI FERMAI IN UN BORGO MOLTO BELLO, MI FERMAI PER IL PRANZO, E PER ASSAGGIARE IL VINO TIPICO DI QUESTA INCANTEVOLE ZONA: LA VERNACCIA. TRA I VINI TOSCANI È QUELLO CON LE ORIGINI PIÙ INCERTE. PROBABILMENTE PRENDE IL NOME DAL LATINO “VERNACULUM”, CHE SIGNIFICA DEL POSTO, NATIVO. QUESTO SPIEGHEREBBE PERCHÉ MOLTE UVE IN ITALIA SI CHIAMANO IN QUESTO MODO. CI SONO IN ITALIA TRE D.O.C. DI VERNACCIA; LA VERNACCIA DI ORISTANO, IN SARDEGNA, LA VERNACCIA DI SERRAPETRONA, NELLE MARCHE, E LA VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO. INTRODOTTO DALLA GRECIA NEL XIII SECOLO, DI QUESTO VINO SI HANNO TRACCE SIN DAL 1276, IN QUANTO CITATO IN UN DOCUMENTO DEL COMUNE DI SAN GIMIGNANO. VENNE POI DIVULGATO DA LORENZO IL MAGNIFICO CHE LO FECE PIANTARE NEI SUOI POSSEDIMENTI. VIENE NOMINATO PERSINO DA DANTE ALIGHIERI NELLA DIVINA COMMEDIA. AGGIRANDOSI NEL PURGATORIO TRA I GOLOSI, INCONTRA PAPA MARTINO IV, REO DI ESSERE STATO TROPPO SPESSO VINTO DALLA VERNACCIA. LA VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO VIENE PRODOTTA ESCLUSIVAMENTE DAI VIGNETI SITUATI NEI TERRENI COLLINARI DI SAN GIMIGNANO, DAL VITIGNO OMONIMO ED HA UN BELLISSIMO GIALLO PAGLIERINO CHE DIVENTA DORATO NELLE RISERVE. HA UN PROFUMO MOLTO INTENSO E SI ACCOMPAGNA MOLTO BENE A PIATTI A BASE DI PESCE, PRIMI PIATTI CON SALSE BIANCHE, FRITTURE, UOVA E CARNI BIANCHE ED È MOLTO BUONO ANCHE COME APERITIVO. INSOMMA È UN VINO A 360 GRADI, MOLTO VERSATILE E SE UN GIORNO VI CAPITASSE DI ESSERE IN GIRO DALLE PARTI DI SAN GIMIGNANO NON ESITATE E ANDATE A FARVI UN BICCHIERE DI VINO BUONO. DENISMENEGHINI@ALICE.IT ERO A SAN GIMIGNANO, LA CITTÀ DELLE TORRI, NELLA PROVINCIA DI SIENA.
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crespeLLe ai piseLLini, bUrrata e graneLLa di noccioLe una preparaZIone all’apparenZa dolce, per la presenZa dI noccIole e pIsellInI, ma In realtà presenta anche note pepate e speZIate. le crespelle preparate con Il semolIno hanno una consIstenZa pIù ruvIda dI quelle classIche, all’Interno una farcIa con pIsellInI delIcatI e fIlante Burrata che, proprIo graZIe al suo latte, mantIene la preparaZIone molto morBIda. la nota croccante è stata data dalle noccIole, dIsposte In superfIcIe a creare una crostIcIna dolce al punto gIusto ed InsaporIta con Il parmIgIano.
INGREDIENTI PER 5 PERSONE: per le crespelle: 3 cucch semolIno, 3 e ½ cucch farIna 00, latte condensato, latte,
3 uova, 1 cucch margarIna, currY, sale. per la farcIa: 440g pIsellInI dI Baone, 350g 50g, noccIole, 2 cucch olIo evo, 1 cucch.no olIo aromatIZZato alle accIughe e peperoncIno, currY, sale. per la BescIamella: 350ml latte, 35g margarIna, 35g farIna 00, 1 cucch formaggIo parmIgIano grattugIato, 2 cucch.nI olIo aromatIZZato alle accIughe e peperoncIno, noce moscata, sale, pepe nero Burrata,
PROCEDIMENTO: preparare la pastella per le crespelle: sBattere le uova con Il sale; In una cIotola setaccIare la farIna con Il semolIno e, aIutandosI con Il latte, ottenere una pasta morBIda.
unIre le uova al
composto dI farIne, un po’ dI latte condensato ed InsaporIre Il tutto con Il currY. lascIare rIposare In frIgo per cIrca
20 mInutI. scIoglIere la margarIna sulla pIastra e fare le crespelle, versando Il composto a cucchIaIate e
stendendo Bene. In una padella con l’olIo evo, scaldare I pIsellInI; portare a cottura con acqua ed InsaporIre con sale, currY e l’olIo aromatIZZato alle accIughe e peperoncIno. trItare le noccIole ed unIrne un cucchIaIo
aI pIsellInI. per la BescIamella: scIoglIere la margarIna In un pentolIno, unIre la farIna quIndI versare Il latte, facendo attenZIone che non sI formIno grumI. InsaporIre con sale e noce moscata, lascIando sul fuoco fInchè non sI addensa, sempre contInuando a mescolare. frullare due cucchIaI dI pIsellInI ed amalgamarlI alla
BescIamella, assIeme all’olIo aromatIZZato alle accIughe e peperoncIno, mescolando Bene. farcIre le crespelle
con I pIsellInI e dIstrIBuIre la Burrata; chIudere ad InvoltIno e dIsporre sul pIatto crIsp, precedentemente Bagnato con Il latte della Burrata.
coprIre le crespelle con la BescIamella, spolverare dI pepe nero e con la rImanente Bagnare Il tutto con un po’ dI latte per far sI che rImangano morBIde. cuocere In forno a mIcroonde con funZIone crIsp per cIrca 7 mInutI, cospargere con Il formaggIo parmIgIano e cuocere per altrI 3 mInutI. SPIZZICHI E BOCCONI B MANUELA E SILVIA BIZZO granella dI noccIole.
34 Sì, viaggiare FRANCIA
Nantes l’audace è già nel futuro L’Unione Europea l’ha proclamata “capitale verde d’Europa 2013” per gli oltre mille ettari di spazi verdi ma la città affacciata sull’Atlantico e sul lungo estuario della Loira ama anche le fughe in avanti: l’isola del porto è stata trasformata in un laboratorio d’arte contemporanea e di architetture avveniristiche In onore di Leonardo e di Giulio Verne (che qui nacque nel 1828) sono state costruite delle gigantesche “macchine” fra cui l’elefante che cammina sulle banchine dismesse: è la nuova attrazione nantese CROSTACEI E MUSCADET
I
l gigantesco elefante avanza minaccioso, scuote la testa, poi all’improvviso si ferma. Barrisce, alza la proboscide e “sputa” acqua. Tanta acqua. Un getto che spesso colpisce i turisti incautamente fermatisi davanti ad esso quasi per sfidarlo. Il gigantesco elefante, alto 12 metri e pesante 50 tonnellate, è la nuova attrazione di Nantes. E’ la prima grande macchina realizzata nell’isola della città, al centro dell’estuario della Loira. Dove prima c’era il porto oggi c’è una proiezione del futuro. Quello in cui la città ha deciso di immergersi. Il progetto artistico “Le macchine dell’isola” ha dello sbalorditivo. Contrariamente ad un parco d’attrazione chiuso, esso si integra nel tessuto urbano, con strutture meccaniche monumentali in movimento. Sull’elefante ci possono salire 49 persone, in pancia e in groppa. La “passeggiata” dura mezzora ed è un’emozione vedere le zampe gli ingranaggi mettersi in movimento. Prodotto dalla fantasia di Francois Delarozire e Pierre Orefice, il progetto turistico “Macchine dell’isola” si nutre dei mondi inventati da Giulio Verne, dell’universo meccanico di Leonardo da Vinci e della storia industriale di Nantes. Questo “bestiario” fantastico vivente occupa il sito degli ex cantieri navali. Nel 2012 stata inaugurata il carosello gigante “mondi marini” (25 metri di altezza, 20 di diametro) popolato da creature che popolano il mare: è costituito da 35 elementi mobili. All’Atelier si possono ammirare altre macchine e capire come sono state costruite. Un luogo da non perdere. Come pure l’Hangar delle banane, un laboratorio in perenne movimento creativo. Nella stessa isola, vero e proprio crogiolo creativo della città, sorgono le costruzioni più avveniristiche di Nantes: dal nuovo palazzo di
In copertina l’elefante meccanico a spasso per l’isola. In alto a destra: il castello di Cisson e una veduta di quello di Nantes (Duchi di Bretagna); più sotto dettaglio dello stesso castello, vedute della città, il parco delle “Macchine” leonardesche e un’immagine serale dell’isola. Nel box: il ristorante Le Cigalle e la cantina del castello di Cassemichère
giustizia al polo d’affari Euronantes. Architetti di fama stanno costruendo nell’isola un nuovo cuore della città nell’ambito di un progetto urbano entusiasmante che tende a trasformare e riutilizzare quanto gi edificato. Intorno sorto il Parco dei cantieri, con percorsi lungo le sponde, pontili, giardini a tema. Persino le vecchie gru del porto sono diventate monumenti di architettura contemporanea. Sempre in tema di arte contemporanea a Nantes va ricordata la biennale Estuaire, con sempre nuove realizzazioni a cielo aperto, lungo il fiume fra la città e Saint Nazaire: la casa nell’acqua, il serpente tra i flutti, la barca inarcata. Installazioni surreali. Nantes quest’anno gode del titolo di “ca-
Crostacei e frutti di mare, come se piovesse. Incastonati in piatti a più piani, come le vecchie torte nuziali. A Nantes la gastronomia è di mare e a dominare la scena gastronomica è il plateau royale. Bello anche da vedere con quella ridondanza di ostriche, tartufi di mare, gamberoni, scampi e altre prelibatezze. Imperdibile la sosta al ristorante “La Cigale” (4 place Graslin), locale storico con sale in stile Art decò. Grandi frutti di mare. Curioso il ristorantino “Les Chants d’Avril” (2, rue Laennec), famoso per il suo menu misterioso che cambia ogni giorno. Tipica la sosta al ristorante “La Civelle” (21 quai Boissard - Trentemoult) con vista sull’isola di Nantes. A “Le Grain de Folie” (150 bd des Ocanides - Pornichet) in faccia al mare, vicino al centro balneare di Le Boule, altri prodotti ittici d’eccellenza. Nell’entroterra due tappe imperdibili: a Cisson, borgo medievale, cena romantica al “Restaurant de la Vallée (1 rue de la Vallèe) vicino al ponte, con vista maniero. Allo Chateau de Cassemichère a La Chapelle - Heulin, piccolo borgo di campagna, si va invece per ammirare lo splendido piccolo castello e per visitare le antiche cantine dove, documenti alla mano, ti dimostrano che vi è nato il Muscadet, il vino simbolo di questa zona. Il bianco ideale per apprezzare crostacei e frutti di mare dell’Atlantico.
pitale verde europea”, titolo meritato per gli oltre mille ettari destinati a verde pubblico e parchi ma anche per il livello di qualità della vita raggiunto. La città, famosa per l’editto di Enrico IV che nel 1598 pose fine alle guerre di religione, diventata esempio di tolleranza. Ne testimonianza anche il Memoriale sull’abolizione della schiavitù con cui la città, guardando in faccia la storia, riconciliata con il suo scomodo passato, dato che proprio da Nantes partivano le spedizioni negriere. Il Memoriale è allestito in Quai de la Fosse, luogo simbolo da dove salpavano le navi che trasportavano gli schiavi. Anche nel Castello dei Duchi di Bretagna, che domina la città vecchia con le sue possenti ed eleganti architetture rinasci-
mentali, c’è un percorso espositivo dedicato agli anni bui della tratta degli schiavi. Il castello costruito da Francesco II, ultimo duca della Bretagna indipendente, annuncia l’architettura dei castelli della Loira. Suggestivo il percorso lungo le mura, sorprendente il museo hi tech: propone anche una stupefacente visita virtuale nella Nantes del 1757. La bellezza e la vastità della città si possono cogliere salendo sulla Torre della Bretagna, dove si trova anche Le Nid, un artistico bar ispirato al nido della cicogna. Dall’alto è più facile capire che il quartiere Feydeau un tempo era un’isola e avere un’idea della ricchezza dei suoi palazzi. Si può vedere La Tour Lu nell’ex fabbrica di biscotti Lu, oggi sede
degli uffici del turismo. Il Passaggio Pomeraye, del XIX secolo, vale invece la pena di vederlo dal basso, passeggiandovi: è l’antesignano del centro commerciale, caratterizzato da una monumentale scalinata e da bei decori liberty. Nantes propone moltissimi percorsi culturali e turistici, puntando sull’ecosostenibilità. Mezzi pubblici e bicicletta. Le Voyage a Nantes (www.levoyageanantes.fr) è un percorso insolito, sfasato, poetico. Altre informazioni si possono ottenere mediante www.paysdelaloire.fr o www.ohlaloireatlantique.com Oltrechè su www.rendezvousenfrance.com Nantes è facilmente raggiungibile da Venezia con i voli low cost di Volotea.
Concerti e non solo 35 1040
Mille e ancora mille... Pagina a cura di Graziano Edi Corazza
in Veneto Papozze (Ro), arriva Carl Palmer
Il batterista, ex Emerson Lake & Palmer, fa tappa in Polesine il 1 marzo 2013
eventi
Sarà poi interessante vedere montata sul piccolo palco “papozziano” del Caruso la sua batteria che da sola prende parecchio posto... molto “parecchio”! Bene, allora?! 1 marzo 2013 al Teatro Caruso di Papozze: Carl Palmer and His Band in terra polesana dalle 22,30 in poi! 4 marzo 2013, Teatro Filarmonico di Verona
Gino paolo & danilo rea
Carl Palmer (nella foto) è oggi uno dei migliori batteristi viventi al mondo. Personalmente lo ritengo migliore di Billy Cobham (ex Mahavishnu Orchestra) e dei due “grandi andati in paradiso” John Bonham (ex Led Zeppelin) e Keith Moon (ex The Who). Gusti personali. Posso? Cito comunque anche i nostri gloriosi italiani Tullio De Piscopo e Franz Di Cioccio (PFM) che ho visto in concerto alcune volte e che sono strepitosi e che, se non “primi”..., sicuramente tra i “secondi” nel mondo. Non divaghiamo, però. Dunque... C’è stato un periodo d’oro del rock progressivo negli anni ‘settanta del secolo scorso nei quali Emerson Lake & Palmer vincevano quasi ogni anno le classifiche strumentali di apprezzamento del pubblico sulle riviste internazionali di musica rock (ho scritto del pubblico, non di critica o di vendita... sia chiaro!). Emerson si sta riprendendo da una malattia. Lake (vedi La Piazza due numeri fa) sono andato ad incontrarlo il 3 dicembre 2012 al Teatro Camploy a Verona e... Palmer... eccotelo che arriva in Italia e per la precisione nel Polesine il 1 marzo 2013. Carl Palmer and His Band faranno dunque tappa a Papozze (Ro) al Teatro Caruso il 1 marzo 2013. Cosa proporrà Carl “di suo” e degli E.L.P. ? Immagino che una parte di “Pictures At An Exhibition” sarà inserita nel suo live, così come dovrebbe eseguire un pezzo di “Tarkus”, straordinaria suite progressive del 1971 di oltre 20 minuti nei quali il “nostro” Carl da’ fondo alla sua tecnica eclettica sulle pelli e sui piatti; ma credo che non rimmarranno fuori dal live di Papozze nemmeno alcune composizioni che Carl Palmer incise in “solo” in quel doppio LP, chiamato “Works” del 1977. I tre ELP in effetti si spartirono le 4 facciate per incidervi ognuno “cose proprie” (alcune interessanti, altre no), per poi unirsi nella facciata conclusiva del doppio disco, con due pezzi finali strepitosi (“Fanfare for the Common Man” e “Pirates”) nei quali i Tre giganteggiano con due rock progressivi da “pelle d’oca”. Ecco mi piacerebbe che anche “Fanfare”, Palmer la proponesse dal vivo con questa sua nuova band, in questo suo tour italiano.
Franco Battiato (nella foto) sarà in concerto al Gran Teatro Geox il 7 marzo 2013 dopo essere stato l’11 febbraio 2013 al TEATRO FILARMONICO di Verona. Il successo del “maestro” è sorprendente e la data di marzo a Padova si avvia verso un “glorioso” pienone. E’ uscito nel 2012 “Apriti sesamo”, il nuovo album di inediti, preceduto da singolo “Passacaglia”: su musica di Franco Battiato e testo di Battiato/Sgalambro, libero adattamento della composizione classica “Passacaglia della vita” del sacerdote e compositore seicentesco Stefano Landi, uno dei progenitori dell’opera. Il concerto sarà un viaggio nelle molteplici personalità musicali di uno degli artisti più raffinati della canzone italiana; Battiato si muove con leggerezza tra pop ed arrangiamenti classici, tra elettronica moderna e lirica, tra citazioni colte ed ironia. Compositore forbito, cantautore/filosofo, Franco Battiato ha abbandonato l’anima più avanguardistica dei primissimi dischi “Fetus” e “’Pollution”, per fare due esempi, per abbracciare quella più popolare e redditizia della musica pop italiana. Negli ultimi 3 decenni Battiato ha pubblicato album vendutissimi come “L’era del cinchiale bianco”, “La voce del padrone” o “Cafè de la Paix”, conquistando un pubblico ampio e eterogeneo. Al Teatro Filarmonico di Verona
Negrita il 25 marzo 2013
“Due come noi” è il nuovo incontro in musica tra Gino Paoli (nella foto) e Danilo Rea. Il disco, è stato tenuto a battesimo un mese fa con un concerto sold out nella sala Santa Cecilia dell’auditorium parco della Musica. Un progetto che mette insieme le più belle canzoni della storia della musica italiana, reinterpretate con grande maestria da questi due straordinari musicisti. Dal vivo, sicuramente una grandissima emozione. Giovedì 7 Marzo 2013 ore 21,30 Gran Teatro Geox di Padova
FRANCO BATTIATO “Apriti sesamo tour 2013”
Per la prima volta, Negrita, (nella foto) una delle rock band italiane per eccellenza intraprende un tour teatrale che porta in scena i brani storici del gruppo rivisitati in una chiave diversa. Prosegue il successo di “Dannato Vivere” e dei Negrita, che dopo aver affrontato palasport sold-out ed un infuocato tour estivo 2012, si esibiranno nei teatri italiani. Uno di questi è il bellissimo Teatro Filarmonico di Verona. La band eseguirà il 25 marzo 2013 non soltanto i classici cavalli di battaglia e quelli dell’ultimo album, ma anche brani che da anni non vengono eseguiti dal vivo, il tutto riarrangiato e rivisitato in chiave teatrale. Ovvero in “acustico”. Un mese prima di Verona i Negrita hanno suonato a Padova.
BAND VENETE DEL PASSATO E DEL PRESENTE Organizzatori tra covers band e...
N
el Veneto sono parecchi i cantanti ed i gruppi che hanno avuto successo. Ora mi vengono in mente, mi si perdoni quelli che dimentico, Gigliola Cinquetti, Patty Pravo, Le Orme, Rettore, Pitura Freska, Massimo Priviero, Sonohra. Ci sono poi stati gruppi che hanno raggiunto una certa notorietà e poi chissà come o si sono sciolti o sono quasi finiti nel dimenticatoio. Ho conosciuto e visto bands venete poco note al grande pubblico, ma ottime: che avevano comunque un certo seguito. Mi riferisco a Frigidaire Tango, Ono Dimensional Man, estAsia, Lola Rent, Carlito (nella foto), Quarto Profilo, Jennifer Gentle, Eden (oggi TWMG). Ai loro concerti mi sono sempre divertito e parecchio. Gran bella musica ed a seguire quasi sempre serate/nottate
a chiacchierare di rock. Di qualcuno dei gruppi sopra citati sono stato anche ufficio stampa e manager. Mi piacciono molto i gruppi veneti che eseguono musica propria nel live. Non amo le covers band! Perché adoro gli originali alle copie! In effetti il numeretto in alto accanto alla mia foto sta’ ad indicare il numero dei concerti originali che ho visto. Se sommassi anche le performance viste dei gruppi che fanno covers il numero dei miei concerti visti raddoppierebbe! Giro ancora per i locali del Veneto, ma certi suoni, certe novità non riesco a sentirle più. Colpa mia probabilmente che non riesco a seguire tutti i gruppi emergenti. Ma ormai sembra che le orecchie dei ragazzi e del-
le ragazze si siano addomesticate alle canzoni delle covers bands. Un fenomeno che va avanti da anni, tanto che molti gruppi che preparano e registrano materiale loro: non riescono a suonarlo da nessuna parte. Credo che i nuovi gruppi emergenti con almeno un disco all’attivo meritino spazio all’interno dei vari pubs music veneti d’inverno e nelle feste della birra d’estate. In effetti gli organizzatori chiamano in continuazione covers bands per riempire i loro locali alla sera. Covers bands, sia chiaro, che hanno un cachet da gruppo quasi affermato! La mia proposta è questa: chi vuole suonare musica propria dimezzi il proprio compenso per un live. Il titolare ringrazierà e, forse, anche una parte delle covers bands tornerenno a produrre musica propria.
36 Oroscopo ARIETE 21/03 AL 20/04
DAL
FASCINO attentI aI possIBIlI conflIttI. per evItarlI evItate dI essere possessIvI e pretenZIosI, anche tra le lenZuola · S ALUTE vI state rIprendendo a rItmo costante. sarete pIù che maI dInamIcI e vItalI, approfIttatene per fare sport
TORO AL
DAL 21/04 20/05
FASCINO sIete travoltI da un rItrovato romantIcIsmo che spIaZZa pure voI stessI. la passIone, Invece, sI fa desIderare · SALUTE I rItmI frenetIcI a cuI vI sottoponete vI tolgono energIa. sfoltIte l’agenda e rInvIate glI ImpegnI mondanI
Oroscopo L’AMORE COMINCIA MOLTO PRIMA DI QUANDO CI ACCORGIAMO CHE CI STIAMO INNAMORANDO...
GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06
BILANCIA DAL 2 3/09 AL 22/10
FASCINO l’eros è alle stelle, glI ormonI scatenatI. l’Intesa, perÒ, a volte è complIcata. fate spallucce e godetevI Il resto · S ALUTE questo è Il momento dI entrare In palestra e scatenare l’energIa vulcanIca che preme dentro dI voI. BrucIate calorIe
SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11
FASCINO rIuscIrete fInalmente a rIcomporre un contrasto con la persona del cuore. puntate su dIalogo e ascolto · S ALUTE a tavola è tempo dI moderaZIone e anche nello sport sarà Bene non spIngere troppo. sIete un po’ deBolI, rIguardatevI
SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12
FASCINO I rapportI d’amore sono molto posItIvI, decolla una vera love storY. attentI perÒ al peso della routIne · S ALUTE aBBIate grande cura del vostro corpo che sIa In sIntonIa con la leggereZZa dello spIrIto. se esagerate a tavola: smaltIte!
FASCINO sIete
PIOVEGA DI PIOVE DI SACCO (PD) Via Caselle 141 Tel 049 5842135
CANCRO
tormentatI da una IngIustIfIcata gelosIa. allentate lo spIonaggIo InvestIgatIvo o rImarrete solI · S ALUTE sIete InstancaBIlI, scattantI e rapIdI. mente e corpo vI regalano soddIsfaZIonI IncredIBIlI. approfIttatene
CAPRICORNO DAL 22/12 AL 20/01
DAL 22/06 AL 22/07
FASCINO non rIuscIte proprIo a trovare l’Intesa desIderata e I duBBI sI moltIplIcano. evItate dI provocare Il partner · SALUTE nonostante le Buone energIe psIcofIsIche, allergIe e dermatItI stanno In agguato. preferIte rImedI naturalI
FASCINO l’amore allIeta cuore e sensI con una rIcetta fatta dI tenereZZa e sensualItà. sIate apertI e In ascolto dell’altro · S ALUTE l’attIvItà non vI attIra per nulla, a meno che non sI svolga sulla poltrona che preferIte. la pIgrIZIa la fa da padrona
LEONE DAL 23/07 AL 23/08
ACQUARIO DAL 21/01 AL 19/02
FASCINO Il
perIodo dI tensIone che state passando mette In fuga romantIcIsmo e passIone. date una sterZata · S ALUTE se fate molto sport lImItate glI ImpegnI. dosate meglIo le energIe o potreBBero rIsentIrne schIena e artI InferIorI
Menù
tti di mare risotto ai fru n verdura fritto misto co te patatine frit ante dolce e spum ori – caffè e liqu vino – acqua
VERGINE DAL 24/08 AL 22/09
FASCINO entusIasmo
ale a tutte le
e sentImento caratterIZZano Il mese e lo tIngono dI rosa. attentI a non InnervosIre Il partner · S ALUTE potreste soffrIre un po’ a causa dI un ImprovvIso IndeBolImento delle dIfese. rIguardatevI, raffreddorI In arrIvo
omaggio flore
V
donne
FASCINO ardete dal desIderIo dI trasgressIone che potreBBe portarvI sulla vIa dell’Infedeltà. chIedetevI se ne vale la pena · S ALUTE sedentarIetà al Bando: è tempo dI movImento per essere In forma sIn dalla tarda prImavera. pIscIna consIglIata
PESCI DAL 20/02 AL 20/03
FASCINO se sIete sIngle vI attendono dIetro l’angolo amIcIZIe pIccantI. non è quel che Il cuore desIdera ma... · S ALUTE sarete fIaccatI dalla stancheZZa. concedetevI momentI dI relax e dedIcate pIù cure e attenZIonI al vostro corpo
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