Riviera ovest nov2013 n148

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della Riviera Ovest

Periodico d’informazione locale. Anno XX n.148 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Stra Banche in aiuto del settore calzaturiero

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Dolo In arrivo Ecomuseo e distretto sanitario

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Speciale Aspettando la Santa Notte, 5 fiabe sul Natale

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22-27 EDITORIALE

rischio idraulico, interventi a fosso’

I tanti nomi e modi di pagare l’Imu di Mauro Gambin

Fossò è un comune da sempre attivo per i problemi legati ai rischi idraulici. Le piogge dello scorso maggio e la conseguente semi piena del Brenta-Cunetta, hanno determinato un altro deterioramento degli argini sia a Fossò sia negli altri comuni interessati. pag. 12

Teatro Villa dei Leoni, parte la stagione

Al Teatro Villa dei Leoni di Mira è iniziata la nuova stagione teatrale, in forte ritardo, con tre nuove rassegne: prosa, teatro per le scuole e teatro per le famiglie. La stagione è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Mira, in collaborazione La Piccionaia - I Carrara Teatro Stabile d’Innovazione. pag. 19 10%

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Razzie continue nelle abitazioni, è allarme I ladri colpiscono le case sia di notte che di giorno. I sindaci chiedono un incontro con il Prefetto

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n Riviera del Brenta negli ultimi due mes, il tasso dei furti è incrementato in modo impressionante. Soprattutto quelli in abitazione. I paesi più colpiti dall’ondata predatoria sono stati Mira, Campagna Lupia, Pianiga, Vigonovo, Stra e Fossò. Le dinamiche dei furti sono sostanzialmente due: i banditi entrano in casa di giorno o di sera, aspettando che le persone lascino l’abitazione. Spesso gli abitanti notano delle auto transitare insistentemente per ore nei quartieri che poi sono razziati. Di notte invece i banditi

entrano in casa con le persone che dormono all’interno degli edifici forzando finestre e porte con arnesi da scasso. Sono centinaia anche i garage, quelli che sono stati scassinati e depredati in questi ultimi mesi. Per far fronte a questo allarme furti, è stato chiesto un incontro con il Prefetto come è stato fatto recentemente nel miranese. Ad avanzare la richiesta è il presidente dei sindaci della Riviera del Brenta, Giampietro Menin, mentre sono nati a Mira i “Gruppi di vicinato vigile”. “La situazione qui è fuori controllo – dice

Menin. Ogni giorno abbiamo notizie di furti in appartamento, nei negozi, nelle auto. La gente mi ferma per strada e mi chiede di fare qualcosa per fermare questa ondata di razzie che da qualche settimana si sta abbattendo sul comprensorio”. Menin ha incontrato il comandante della caserma dei carabinieri locale, che l’ha rassicurato che il numero di denunce non è aumentato in modo clamoroso.

L’Intervento

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di Gianna Marisa Miola*

*vice direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto

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La buona alleanza tra la scuola e il mondo produttivo n un Paese il cui tasso di disoccupazione giovanile è arrivato a sfiorare il 40% (dati Istat, agosto 2013), si fa ancora più urgente la necessità di strumenti efficaci per orientare i giovani nelle scelte formative e professionali, a garanzia di un loro più facile inserimento nel mondo del lavoro.

al primo di gennaio verrà reinserito il pagamento dell’imposta sugli immobili anche per le prime case. Resta da definire come si chiamerà, forse Iuc o Tuc, mentre è accertato che insieme a questa si dovranno pagare anche le tasse sui rifiuti e sui servizi indivisibili, rispettivamente siglate Tari e Tasi. Comunque si pagherà. E’ certo. L’Imu, insomma, è stata tolta solo per quest’anno e forse non è nemmeno così. La Cgia di Mestre, infatti sostiene, che la copertura economica necessaria al governo per l’eliminazione della prima rata dell’imposta non sia stata reperita. All’erario mancherebbero i 925 milioni di euro di maggiori entrate Iva versate dalle imprese a seguito dell’impegno della Pubblica amministrazione di pagare 7,2 miliardi di euro di debiti scaduti e altri 600 milioni di euro dalla sanatoria rivolta ai concessionari dei giochi. Il governo aveva considerato fondamentali queste risorse per ripianare il mancato gettito dall’Imu. Pare non ci saranno. Dunque cosa succede? Esiste una clausola, al decreto che ha cancellato la prima rata dell’Imu sull’abitazione principale, che lascia libera una strada al Governo per reperire le risorse.

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EDITORIALE

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I tanti nomi e modi di pagare l’Imu

Nomine in Provincia

Elisa Vigolo è il nuovo assessore al bilancio E’ una giovane donna di 32 anni e viene da Camponogara il nuovo assessore provinciale al Bilancio, nominata, al posto di Pierangelo del Zotto, dissidente ed espulso dalla Lega e per questo privato dell’incarico in Provincia, lo scorso 12 novembre dalla presidente Francesca Zaccariotto. Si tratta di Elisa Vigolo (in foto), eletta consigliere di minoranza per la Lega Nord nel Comune rivierasco, che avrà le deleghe al bilancio e al patrimonio. Un incarico impegnativo per la libera professionista, laureata in scienze dell’alimentazione e tecnologie alimentari, ma anche un riconoscimento di grande soddisfazione, come ha avuto modo di affermare il neo eletto assessore che ha promesso di impegnarsi, attraverso un dialogo con tutti, “per portare i massimi benefici al territorio veneziano”. Elisa Vigolo ha quindi sottolineato la sua attenzione verso... “i più piccoli”. “Intendo raccogliere le istanze soprattutto dei Comuni più piccoli - ha detto - che nell’ente Provincia hanno finora trovato un interlocutore utile, competente e in grado di ascoltarli”.

In Provincia con Confcommercio

la giornata nazionale della legalità

La Provincia di Venezia, sede per discutere di legalità nel corso delle iniziative organizzate in occasione della Giornata Nazionale, lo scorso 11 novembre, da Confcommercio-Imprese per l’Italia. Si è trattato di una giornata di mobilitazione nazionale per discutere e sensibilizzare, soprattutto le giovani generazioni, ai temi della legalità: comportamento corretto e rispetto delle regole, commercio abusivo e acquisti di merce contraffatta, concorrenza sleale e sicurezza.

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Clausola di salvaguardia, si chiama la postilla. Chi salvaguardia? Le fasce deboli della società? Le imprese colpite dalla crisi? Nient’affatto, la clausola di salvaguardia, si fa per dire, salvaguardia il ministero dell’Economia che per coprire la parte di gettito mancante, potrà dar luogo a un provvedimento di legge che preveda l’aumento degli acconti Ires e Irap in capo alle imprese e delle accise sul gas, l’energia elettrica e le bevande alcoliche. Dunque la prima rata dell’Imu del 2013 la pagheremo con molta probabilità nel 2014 e attraverso un prelievo che non presenterà alcuna progressività a tutela delle fasce più deboli. Corrente e gas, infatti, li pagheremo tutti: poveri e ricchi. Il calcolo dell’Imu, se non altro, era sulla base delle rendite catastali che per quanto falsate da un catasto tutto da aggiornare, non erano del tutto cieche. Purtroppo non è finita: i Caf lamentano che l’approvazione del decreto legge con il quale è stato cancellato, solo parzialmente, il versamento di dicembre sulle abitazioni principali è arrivata troppo a ridosso delle scadenze. Di conseguenza le amministrazioni comunali non avranno il tempo per risolvere la confusione generata dalla norma che consente ai comuni di far pagare la quota di imposta, relativa all’eventuale aumento stabilito nel 2012 e nel 2013, rispetto all’aliquota ordinaria del 4 per mille. Dunque, esiste un’esponenziale pericolo che nel computo non mancheranno errori nella determinazione degli importi da pagare entro il 16 gennaio, con l’elevatissimo rischio di dare il via a un enorme contenzioso tra contribuenti e amministrazioni locali. A questo punto la domanda più ovvia che può passare per la mente è una sola: a cos’è servito togliere quest’anno l’Imu che, tra l’altro, era un’imposta nemmeno tanto disprezzata dagli italiani? di Mauro Gambin - direttore@lapiazzaweb.it

Allarme di Federcaccia

I cinghiali sono un pericolo

Allarme cinghiali: possono provocare vittime. Federcaccia provinciale insiste con la Provincia di Venezia affinché emetta le autorizzazioni ai cacciatori in possesso di abilitazione, che consentano l’abbattimento degli ungulati dei quali fanno parte i cinghiali, sempre più diffusi allo stato brado nel Veneto orientale e nell’ara sud della provincia. “Il problema è il pericolo per chi viaggia in auto- dice Luciano Babbo presidente di Federcaccia Venezia. Vanno autorizzati gli abbattimenti Abbiamo una quarantina di persone in possesso della speciale abilitazione”.

Regione

Miranese Dolo L’Unione dei comuni valorizza il territorio

Fiesso Tutte le iniziative natalizie della Pro Loco

Sicurezza stradale

La provincia investe oltre un milione di euro

Lavoro

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L’occupazione tra scuola e professionalità

Grandi opere Via libera alla Romea commerciale e alla Nogara mare

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Pianiga

mostre d’arte

Lampioni spenti sulle strade per risparmiare pag.

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A Treviso le magie del Gange. L’India da vedere

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Ok dalla provincia per l’ adesione da parte al bando della Regione del piano nazionale della sicurezza stradale e di un progetto integrato ad hoc. Il progetto prevede misure e azioni per il miglioramento della sicurezza su tutta la rete stradale provinciale, soprattutto nei punti critici.Il costo complessivo degli interventi ammontano per il prossimo biennio ad euro 1 milione 294 mila euro. Il finanziamento della Provincia di Venezia pari ad euro 884 mila e 420 euro. Un’altra parte di circa 400 mila euro sarà messa dalla Regione

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà di

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Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 Fax 049 6988054 direttore@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Questa edizione raggiunge le zone di Dolo, Fiesso, Stra, Vigonovo, Fossò, Pianiga per un numero complessivo di 12.179 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

Venezia Padova Rovigo Treviso

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

REDAZIONE:

Direttore responsabile

Mauro Gambin direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 28 novembre 2013 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)

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4 Argomento del mese COMMERCIO, PARERI A CONFRONTO Interviste tra i negozianti di alcuni centri del Veneto, il periodo natalizio è l’occasione più ghiotta per incrementare il fatturato e cercare di uscire dalle secche della crisi dei consumi. Ottimismo a fasi alterne, a risentirne maggiormente sono i negozi di abbigliamento. Va meglio per settori specialistici come l’ottica. Si lavora meno con l’oro mentre cresce l’argenteria, “I clienti stanno riacquistando fiducia, pian piano”.

“E’ cambiato il m

di Roberto Marangoni e Nicoletta Masetto

Nel Padovano prevale una moderata fiducia, in particolare fra i negozi storici

In Polesine c’è meno ottimismo, i negozianti di Adria hanno contestato anche la politica dei saldi

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empo di Natale, cosa si aspettano i commercianti dal mese più “caldo” dell’anno quanto a vendite? Lo abbiamo chiesto ai diretti interessati. A nord di Padova prevale, a sorpresa, l’ottimismo: “Sono settimane inaspettate con segno positivo su tutto il fronte e incremento delle vendite. I consumatori sono tornati a comprare. Una fiducia timida all’inizio ma che, in queste ultime settimane, non è mai venuta meno. Se, allora, il buongiorno si vede dal mattino …c’è da ben sperare per questo mese di dicembre segnato dalle festività natalizie, mese di acquisti per eccellenza”. Parola di Enore Micaglio, commerciante doc, con negozio di ottica in pieno centro a Cadoneghe, in piazza Insurrezione all’ombra del municipio. Il signor Enore appartiene a una famiglia dalla lunga e pluridecennale tradizione proprio nell’ambito dell’occhialeria e dell’ottica. Negozi col marchio “Micaglio” si trovano in tutta la provincia, da Cadoneghe a Vigonza, da Ponte di Brenta ad Albignasego, e anche fuori nel veneziano. “Siamo ormai alla terza generazione – spiega –. I negozi ora sono gestiti dai nostri figli”. In piazza Insurrezione, oltre al signor Enore, troviamo la moglie e altri dipendenti. “La gente sta riacquistando piano piano fiducia. I nostri clienti esigono un prodotto di alta qualità, sono

più attenti al proprio benessere, a cominciare dalla vista. Con gli occhi si lavora, si studia: una vista curata e in buono stato è indispensabile per fare qualsiasi cosa. La moda? E’ importante certo, ma in seconda battuta rispetto alla salute. Un buon occhiale è di sicuro un ottimo investimento oltre a un regalo utile. Per dicembre sono ottimista: novembre ci ha dato un primo, confortante assaggio. Il compito di ogni commerciante, allora, è quello continuare a offrire il meglio e non deludere così è una clientela tornata ad avere fiducia”. La musica cambia tra i commercianti adriesi, il Natale che arriva sembra calcare l’atmosfera della crisi che investe ogni settore. Per attirare la clientela ci si affida per lo più alle iniziarive di Adria Shopping che tra le idee porterà la “blak free day” con sconti particolari in determinati orari. Su come la pensano gli addetti siamo passati in tour iniziando dall’oreficeria-gioelleria Mantovani di via Badini, nel settore dal 1970. L’azienda si qualifica altresì per la creazione artigianale dei gioielli, secondo le esigenze del cliente. “I tempi sono cambiati ed è cambiato il modo di spendere - spiegano i fratelli Giancarlo e Renzo - il calo è conseguente alla situazione generale, abbiamo quindi dovuto diversificare, allargando la gamma, si lavora molto meno con l’oro, mentre è in crescita

l’argenteria con l’utilizzo di pietre e nuovi materiali e per Natale abbiamo lanciato l’oggettistica in promozione attraverso la “The new faschion”. “Gli incassi sono dimezzati rispetto al 2008 - ci dice Mattea Soncini di Paciughino, abbigliamento per bambini, presente in città da oltre quarat’ann i- ritengo nettamente sbagliati i saldi in questo periodo, ma anche le date dei saldi in generale, colpa, sottolinea, non certo di chi amministra che si deve invece adeguare alle decisioni delle associazioni di categoria”. Per Natale a Paciughino non ci sono iniziative particolari, se non legate ad Adria Shopping “il nostro motto - prosegue Mattea - è la serietà e professionalità di sempre” e per finire un monito ai colleghi “Occorrerebbe più unione tra i commercianti, basti pensare che non riusciamo ad essere tutti aperti almeno la prima domenica di ogni mese come si era prospettato”. “Il cambiamento totale sulle vendite lo stiamo vedendo proprio quest’anno - afferma Alda Schettino di Glamour abbigliamento, da giovanissima nel settore commerciale- non gira gente e non ci sono soldi in giro”. Anche per lei “I saldi fatti in questo modo rovinano il mercato. Per Natale – conclude Alda - non abbiamo promozioni particolari ma gli sconti gli facciamo comunque perchè la gente li chiede”.

tra i negozi del veneziano

Meno fiori e meno cappuccini al bar

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el veneziano intervengono il titolare di una fioreria e un barista di Oriago e Mira. “I fiori fino a 5 anni fa – spiega Marcello Vinante titolare della fioreria. Al Molino di Oriago - erano comprati dalle persone come abbellimento, per momenti quasi quotidiani. Cioè per la casa, la tavola, e occasioni anche di galanteria. Con l’arrivo della crisi economica la gente ha ridotto gli acquisti all’essenziale, cioè alle grandi ricorrenze o festività come compleanni, giorno di commemorazione dei defunti, matrimoni occasioni speciali, Pasqua e Natale. E’ chiaro che in questo modo anche i nostri introiti si sono ridotti nonostante il prezzo dei fiori sia ribassato. L’acquisto di piante e fiori è nella mentalità del consumatore, fra le prime cose sacrificabili, quando invece abbelliscono e rendono piacevole con la loro presenza la vita di tutti i giorni“. Per Eros Lorenzin titolare a Mira Taglio del Bar da Eros: “Le presenze di avventori al mio bar sono diminuite e molti avventori abituali, si limitano a consumazioni essenziali; un caffè, un gingerino. Già cappuccini e le brioche la gente non li prende più con la frequenza di un tempo. Se prima facevano colazione in bar 4 volte alla settimana, ora si fermano una due volte al massimo. Da qualche mese a questa parte però comincio ad intravedere segnali di ottimismo più frequenti”. A.A.

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Argomento del mese 5 10 Argomento del mese Nel veneziano

Associazioni di categoria

modo di spendere” La storia Luisa Callegarin racconta il suo Baby-Bazar

Il negozio dell’usato che punta al consumo ecosostenible di Ornella Jovane

U spalla pag 5 per vene-

sato, lotta agli sprechi e consumi ecosostenibili diventano le parole chiave di una nuova strategia di vendita, che evidentemente vuole essere una risposta alla contrazione dei consumi ma che si rivela, alla lunga, qualcosa di più profondo e significativo. In una parola una nuova filosofia di essere commerciante e di porsi ai propri potenziali acquirenti. Il contesto è quello degli articoli - attrezzature, abbigliamento, puericultura e giocattoli - per bambini e per mamme in dolce attesa: un terreno particolarmente “fertile” per sperimentare questo nuovo sistema di stare sul mercato. “Abbiamo aperto il nostro Baby Bazar - racconta la titolare Luisa Callegarin - un anno e mezzo fa, fra scetticismo e curiosità. Si tratta di un marchio in franchising di negozi dell’usato. Il nostro a Scorzè, con 350mq, è il più grande del Veneto”. Non si può parlare propriamente di negozio, nel senso tradizionale del termine, né si possono definire clienti coloro che vi fanno acquisti. In realtà si tratta di un grande spazio d’incontro. “C’era bisogno, soprattutto in questi tempi di difficoltà economica, di attirare dentro il Bazar le persone, di fare in modo che si affezionassero a questo ambiente, che lo sentissero familiare”. E così la titolare con il suo staff ha cominciato a proporre una serie di iniziative: incontri con esperti sulla gestione del neonato nelle prime fasi di vita, su come affrontare la gravidanza, corsi pratici come ad esempio il cambio del pannolino. I bambini hanno uno spazio attrezzato dove giocare, assistere a spettacoli o letture animate. “Abbiamo cominciato a conoscere le mamme che venivano a fare acquisti qui da noi, - prosegue Luisa Callegarin - abbiamo creato un bel gruppo anche su Facebook e siamo molto presenti e attivi anche nel territorio, in tutte le iniziative locali”. All’interno il negozio trabocca di merce usata, accuratamente selezionata, fornita dagli stessi clienti ma anche da negozi che hanno chiuso, moltissimi in questo ultimo anno, o aziende in difficoltà. Si tratta di una forma di lotta allo spreco, ma anche di educazione ad un consumo “ecosostenible”. “Nel nostro spazio - sottolinea la titolare - proponiamo anche i pannolini lavabili e riutilizzabili che noi consigliamo caldamente, al posto degli “usa e getta”. Vogliamo proporre di cambiare una mentalità e uno stile di vita che “consuma, spreca e butta via”.

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Natale 2013

I commercianti offrono alberi e luminarie ai centri T

ante le iniziative in tutto il veneziano da parte delle associazioni di categoria per ravvivare i centri cittadini in occasione del Natale. In prima fila ci sono quelle dei commercianti che in Riviera del Brenta, Miranese, Mestre, Chioggia e Cavarzere offrono, insieme a comuni e Pro Loco: luminarie, alberi di natale ed eventi per tutti i gusti. Partiamo dalla Riviera del Brenta, dove ci sarà un albero di Natale offerto dai commercianti per rendere “i centri della Riviera del Brenta più luminosi di fronte alla crisi”. L’iniziativa è promossa dall’ Ascom del comprensorio. L’Ascom è chiara e fa capire che si tratta anche di un segnale di speranza che i commercianti vogliono dare di fronte alla crisi. “Anche in questo momento difficile - dice Francesca Materazzo per l’associazione di categoria - i commercianti scendono in piazza non per protestare in modo negativo, ma dando un segnale forte della loro presenza professionalità a servizio della comunità nei comuni di Mira dolo Fiesso, Fossò, Strà Campagna Lupia Vigonovo”. In cosa consisterà l’iniziativa? “Si accenderà un albero natalizio - spiega l’Ascom - con i bigliettini dei commercianti e addobbi creati da loro. Le luci saranno a led basso consumo per rispettare il patto dei sindaci In continuità all’accensione dell’albero ci sarà un pomeriggio di shopping prenatalizio con sconti particolari”. Nell’occasione tutti i commercianti ristoratori associazioni del territorio della Riviera, ma anche cittadini rappresentanti delle amministrazioni comunali, e parroci “sono invitati ad unirsi per accendere l’albero in un momento solenne di condivisione in gesto tradizionale e semplice che rappresenta i valori dei nostri commercianti”. E’ stato stilato un calendario delle iniziative per l’accensione dell’albero: a Fiesso sarà il primo dicembre alle 15, a Stra il 4 dicembre alle 20. Il 6 a Campagna Lupia alle 19,30. A Dolo sarà il 7 dicembre alle 15.30. A Mira il 7 dicembre ore 19.30. A Pianiga il 10 dicembre alle 19.30. Il 14 dicembre a Fossò alle 19,30. A Mirano e nel resto del miranese si è mossa Confcommercio che non si è fermata di fronte alla crisi, e vuole porre fine ai natali tristi e bui. Alla faccia della crisi insomma, a Mirano torneranno i mercatini, nel weekend dell’Immacolata, le bancarelle di “shopping italiano” il 15 dicembre e, novità assoluta, tra dicembre e gennaio farà capolino in piazzetta Vittorio Emanuele II, anche una pista di pattinaggio, realizzata con ghiaccio sintetico e quindi a basso consumo. Per le luminarie, dopo il buio degli ultimi anni, Confcommercio ci riprova con le lampadine. Insomma basta austerità, non se ne può più e sulla stessa linea di Mirano con luminarie, mercatini ed eventi si sono mossi anche a Spinea, Noale, Martellago e Scorzè. Intanto anche nel comune di Venezia e a Mestre non mancheranno le luminarie ovviamente nel centro storico (Piazza San Marco, Rialto) con mercatini veneziani prettamente natalizi. A Mestre in piazza Ferretto un grande abete natalizio è arrivato donato dalla Val di Ledo e ci saranno nei fine settimane iniziative di animazione proposte dai commercianti del centro (via Mestrina, via Caneve, via San Girolamo, i locali della piazza) e dalle categorie. Il comune da parte sua, assicura le luminarie a stella in piazza Ferretto, come lo scorso anno. Infine, l’amministrazione, illuminerà poi una decina di chiese e piazzette del territorio, in particolare quelle della municipalità. A chi farà domanda per mettere le luminarie, verrà anche fornita la corrente gratuitamente, se lo richiederà. Centinaia di commercianti però per rendere più bella la propria zona, si sono autotassati e hanno comprato di tasca propria altre luminarie. Non sono mancate iniziative a Chioggia con appuntamenti natalizie concentrate su tre domeniche di dicembre. Un modo per incentivare anche la fruizione dei negozi abbelliti a festa e con sconti convenienti per l’occasione. A Cavarzere infine con i commercianti si è attivata molto la Pro Loco, che ha organizzato eventi culturali, mercatini fra cui la presenza a fine dicembre dell’orchestra A.A. della Fenice di Venezia.


6 Stra Calzaturiero Accordo fra Acrib ed istituti di credito

Alta competitività con le banche

NEWS Sociale

Corsi per anziani in difficoltà

Il distretto del Brenta è il secondo polo calzaturiero italiano con il 13,9% degli addetti nazionali di Giacomo Piran

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crib, Ice, Cassa di Risparmio del Veneto e Cassa di Risparmio di Venezia unite per accrescere la competitività internazionale delle imprese calzaturiere della Riviera. Questo è l’obiettivo del progetto di collaborazione sancito nelle scorse settimane. “I partner dell’iniziativa - si legge nella nota di presentazione - hanno attivato sinergie per consentire alle imprese di crescere all’estero e individuare nuove modalità di dialogo tra associazione, banca e impresa con il coinvolgimento reciproco al fine di sostenere i processi di rilancio dell’impresa”. In particolare si punterà su l’in-coming di operatori per promuovere le calzature nel loro contesto economico e territoriale. Saranno quindi coinvolti anche turismo, eno-gastronomia e cultura. “Una recente analisi del Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo - prosegue Acrib - ha evidenziato che il distretto del Brenta è il secondo polo calzaturiero italiano con il 13,9% degli addetti nazionali. Negli ultimi anni il distretto del Brenta è riuscito a vincere la sfida dei mercati esteri, grazie all’alta qualità dei materiali e delle lavorazioni e all’attenzione al design. Il Brenta, infatti, è l’unico distretto calzaturiero ad essere già oltre i livelli pre-crisi del 2009. Le esportazioni della provincia di Venezia, infatti, nel 2012 hanno toccato il nuovo massimo storico a quota 388 milioni di euro, il 6,4% in più rispetto ai livelli del 2007”. L’export del calzaturiero del Brenta ha continuato a crescere anche nel primo semestre del 2013, registrando un aumento del 3,9% grazie ai risultati ottenuti in Francia (+12,2%) e Stati Uniti (+18,1%). Un buon contributo alla crescita è venuto

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La sede dell’Acrib anche dalla Russia (+30,1%) divenuta il quarto mercato di sbocco del distretto. “Il progetto al quale stiamo lavorando rappresenta un’operazione ad alto potenziale ed a basso rischio - ha spiegato Siro Badon, presidente Acrib. In Riviera si possono trovare tutti gli ingredienti per il successo. Sette secoli di storia e di tradizione ci permettono di produrre le migliori calzature del mondo. Abbiamo una scuola che funziona dal 1923 e un sistema di aziende all’avanguardia. Per questo contare su una collaborazione con istituzioni quali Ice, Cassa di Risparmio di Venezia e Cassa di Risparmio del Veneto, ci fa guardare con rinnovato entusiasmo al futuro”.

ono da poco ripartite le iniziative della Rsa di Stra a favore degli anziani e delle famiglie che assistono a domicilio anziani non autosufficienti. Si tratta dei “mini corsi di formazione” per avere informazioni e consigli pratici su come assistere un anziano che comincia ad avere difficoltà a camminare, o che è allettato o che ha difficoltà nella alimentarsi o che è affetto da demenza con disturbi del comportamento. C’è poi il gruppo di sostegno psicologico per i familiari degli anziani non autosufficienti assistiti a domicilio, guidato dalla psicologa che è iniziato il 30 ottobre. E’ una occasione di incontro, ascolto, confronto con altre persone che vivono la stessa situazione, ed è uno spazio per ritrovare sollievo dall’impegno assistenziale che spesso genera stress in chi lo vive. Gli incontri sono 9, a cadenza mensile. E’ iniziata anche l’attività motoria per la terza età, ciclo di 10 incontri a cadenza settimanale, guidati dalla fisioterapista. I due incontri per conoscere la vecchiaia, le sue problematiche, i servizi per gli anziani, sono stati realizzati a ottobre in collaborazione con il Comune di Stra e saranno riproposti all’inizio del nuovo anno. Chi è interessato alla Rsa di Stra può partecipare anche alle “domeniche in festa”, appuntamenti di intrattenimento che si svolgono nel Centro Servizi la domenica pomeriggio. Le porte sono aperte e i professionisti della struttura sono pronti ad accogliere le richieste: Rsa di Stra, via Zanella 5, Stra – tel 049-9802283. S.H.

Consiglio Stop al gioco d’azzardo

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l consiglio comunale di Stra ha aderito al “Manifesto dei Sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo” promosso da Lega autonomie e Terre di Mezzo. La decisione, approvata all’unanimità è stata presa su proposta dell’assessore alle Politiche sociali, Stefano Valentini. “L’adesione al Manifesto - spiega Stefano Valentini - rappresenta un ulteriore passo del cammino che si vuole portare avanti in maniera sempre più decisa per sensibilizzare e fare prevenzione attiva su un fenomeno che diventa sempre più preoccupante anche nel nostro territorio”. L’assessore ai Servizi sociali approfondisce la tematica. “La cura della ludopatia rientra nei Lea (livelli essenziali di assistenza) - prosegue Valentini - quindi è diventata anche un problema sanitario per cui è fondamentale la creazione di reti fra i diversi soggetti quali comuni, azienda sanitaria locale, scuole, forze dell’ordine e associazioni, per promuovere interventi educativi”. Del problema si è anche discusso in una riuscita assemblea pubblica “Quando il gioco non è più gioco” che si è svolta il 7 novembre al cinema Italia a Dolo con la presenza di Fabio Livieri (presidente Conferenza dei Sindaci Sanità), Mauro Cibin (direttore dipartimento per le dipendenze dell’Ulss 13), Annalisa Da Ros (Sert di Mirano), Francesca Spolaor (rappresentante assessori politiche sociali) e rappresentanti delle associazioni Giocatori Anonimi e Gamanon di Mestre. Altro progetto promosso dall’assessorato ai Servizi sociali di Stra, in collaborazione con il Lions Club Stra Riviera del Brenta – Host, è stata la campagna di prevenzione contro il glaucoma, patologia che colpisce ogni anno sempre più persone. Il progetto ha visto lo svolgimento di una visita gratuita, cui hanno partecipato molte persone, dove è stata eseguita la misurazione delle pressione oculare. G.P.


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8 Dolo L’Intervento

Territorio Comprensorio I sindaci promuovono iniziative turistiche ed enogastronomiche

Unione dei comuni, progetti per il rilancio di Giacomo Piran

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uove attività e progetti per il rilancio del territorio sono stati attuati dai sindaci dell’Unione dei Comuni “Città della Riviera del Brenta”. I sindaci - Federica Boscaro di Fossò, Maddalena Gottardo di Dolo, Andrea Martellato di Fiesso D’Artico e Fabio Livieri di Campagna Lupia - sono stati ospitati dall’Acrib durante l’assemblea generale dei calzaturieri che si è svolta all’hotel Sheraton di Padova. “Questa iniziativa - hanno spiegato i sindaci - rappresenta l’ennesima attività per la promozione turistica dopo la presentazione della guida turistica “Le delizie della Brenta” alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano a febbraio e durante la Fiera dell’Alto Adriatico di Caorle il mese successivo”. Altro progetto, supportato dalla Camera di Commercio di Venezia, è stata la trasformazione della guida turistica in un prodotto tecnologico. Si tratta di una “app mobile” per tablet e smartphone tradotta in 6 lingue (italiano, inglese, francese, tedesco, russo e cinese). Il nuovo strumento è stato presentato in anteprima alla Fiera TTG di Rimini attorno alla metà di ottobre. L’esperienza è stata poi ripetuta durante la giornata conclusiva di Fiera Cavalli di Verona. Quest’ultima presentazione è stata affiancata dall’evento enogastronomico “A tavola con la Riviera del Brenta”, che ha visto la presentazione di piatti e specialità locali, abbinate alla produzione dei vini Doc della Riviera del Brenta. “Il connubio enogastronomia e turismo, in un contesto che ospita decine di migliaia di visitatori non solo nazionali - proseguono i sindaci dell’Unione dei Comuni - è sicuramente un’opportunità per esporre queste delizie della Brenta. Un territorio che testimonia le eccellenze naturali, ambientali, architettoniche, storiche e culturali, e che dovranno essere il perno di un rilancio turistico di questo magnifico territorio esteso tra Venezia e Padova, anche nell’area sud

Scuole

I quattro enti locali hanno partecipato all’ Hotel Bologna di Mestre al workshop Tlab e all’assemblea generale dell’Acrib

I sindaci a Rimini che nell’ambito della laguna presenta fascino ed attrattività turistica di primissimo livello”. L’Unione dei Comuni ha partecipato poi al Hotel Bologna di Mestre al workshop Tlab “Laboratorio delle opportunità turistiche delle regioni transfrontaliere di Slovenia e Italia”. Si è poi svolto un intervento nell’illustrazione di questo progetto strategico organizzato dalla Fondazione Università Cà Foscari di Venezia con il tema “Progettazione e promozione turistica: l’esperienza della Riviera del Brenta”. “Il corollario di tutta questa attività - precisano i sindaci - è stato l’ingresso quest’anno nel Comitato Expo

Venezia, organismo preposto allo sviluppo delle attività necessarie a garantire la presenza dell’area metropolitana di Venezia all’esposizione universale “Expo 2015” di Milano”. Obiettivi e finalità sono il coordinamento delle iniziative per lo sviluppo delle potenzialità del sistema locale veneziano. “Un lavoro intenso - concludono i primi cittadini - nel quale la realizzazione di tutte le iniziative a sistema, sono volte alla promozione turistica e della destinazione “Riviera del Brenta”, alla riconoscibilità e valorizzazione di un territorio, che deve diventare un “brand” facilmente riconoscibile”.

La buona alleanza tra la scuola e il mondo produttivo di Gianna Marisa Miola*

segue da pag.

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Una necessità invocata oggi dagli stessi studenti. I giovani si interrogano. Pongono domande di senso: Quale futuro? Quali scelte compiere? Come incamminarsi nel campo degli studi e nel campo del lavoro? Perché è così difficile capire e scegliere? Perché il lavoro sembra sempre più un miraggio? Domande ardue a cui la società adulta è chiamata a rispondere, nessuno escluso: operatori della scuola, educatori, docenti, dirigenti, genitori, ma anche, e soprattutto, imprenditori, professionisti, artigiani, politici e amministratori. Ma spesso sono i giovani stessi a dare alcune prime risposte ai loro coetanei, quei giovani che compiono esperienze formative e preprofessionali, che si misurano con gli stage, che saggiano le proprie forze con i tirocini estivi, che guardano all’alternanza scuola lavoro come ad una opportunità, via via più diffusa, di contatto autentico tra il sapere scolastico e le competenze, nutrite di conoscenze e abilità acquisite e messe alla prova durante le attività didattiche laboratoriali, competenze che si vanno definendo di concerto tra scuola e impresa, tra saperi disciplinari ed esercizio reale sui problemi. Nella nostra regione i numeri ben premiano le esperienze “ponte” tra scuola e lavoro. Durante la 23esima edizione di JOB&Orienta, il salone nazionale sull’orientamento, scuola, formazione e lavoro, in Fiera a Verona, abbiamo presentato alcuni dati di bilancio: nell’anno scolastico 2012/2013 sono stati 992 i percorsi di alternanza scuola-lavoro realizzati, per un totale di 19.172 studenti coinvolti e nel 2013 sono 123 i neodiplomati nei 6 Istituti Tecnici scientifici veneti, e già 80 di loro hanno trovato lavoro (65%). Il successo di queste esperienze è per la scuola veneta non solo motivo di orgoglio ma un incentivo per continuare sulla strada dell’innovazione e delle alleanze in particolar modo con il modo produttivo economico. *vice direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto

Riconoscimenti

Studenti degli istituti superiori premiati

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re importanti risultati sono stati ottenuti dagli studenti delle scuole superiori del distretto scolastico di Dolo. Due riconoscimenti sono andati agli studenti dell’istituto alberghiero Cesare Musatti e uno a quelli del liceo scientifico Galileo Galilei. Gli studenti dell’istituto Musatti, affiancati dalla docente Arianna Giacomin, hanno trionfato al Fond’Art - Eurochocolate di Perugia, concorso nazionale rivolto agli istituti alberghieri. Alla manifestazione gli alunni della 4’C del Musatti - Pietro Arban, Enrico De Simone, Alberto Michielotto, Luca Pandrin e Giuseppe Zanon -

hanno proposto un menù tutto veneziano a base di cioccolato: Baccalà mantecato con crostini di pane casereccio al cioccolato fondente, Bigoli con le sarde al profumo di cioccolato fondente, Filetto di trota Iridea del Sile con panure croccante di frutta secca e cioccolato fondente con macedonia di verdure, Mousse di pere william del veneziano con ganache al cioccolato fondente. Il secondo risultato è stato ottenuto da Enrico De Simone e Andrea Trincanato che, nella trasmissione “La Prova del Cuoco” su Rai Uno condotta da Antonella Clerici, hanno vinto la gara contro degli

studenti di un istituto alberghiero pugliese presentando “Fegato alla veneziana” e “Bigoli in casso pipa”. Infine la classe 3’ C del liceo scientifico Galileo Galilei di Dolo ha vinto, assieme all’istituto comprensivo di Cittadella e all’Its Barsanti di Castelfranco, il concorso regionale “Digital Media” promosso dall’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto e da Aica. Al concorso, riservato agli studenti delle scuole medie e superiori del Veneto, hanno partecipato 27 istituti. Lo scopo del concorso era promuovere lo sviluppo delle nuove tecnologie coinvolgendo gli studenti in maniera attiva.G.P.

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10 Dolo Società Da Mira si trasferirà il Centro Studi Riviera del Brenta

Dal 2014, in arrivo l’Ecomuseo Il sindaco Gottardo ha proposto il distretto sanitario nell’edificio del Tribunale dismesso di Alessandro Abbadir

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a Mira a Dolo. Associazioni, istituzioni sanitarie e società sportive del più popoloso centro della Riviera puntano a trovar spazio a Dolo. A dare il via agli annunci di una serie di trasferimenti è stato nelle scorse settimane il Centro Studi Riviera del Brenta. Un annuncio lo ha dato anche il sindaco di Dolo Maria Maddalena Gottardo. “Il Centro Studi Riviera del Brenta, associazione che gestisce fra l’altro l’Ecomuseo “Le terre del Brenta” – ha spiegato la Gottardo – ci ha informati di essere costretto a lasciare Mira per causa di forza maggiore, dove ha

Servizi

iniziato la sua attività dieci anni fa. E’ dunque in fase di approfondimento la possibilità di sviluppare una progettualità tra questa amministrazione comunale e il Centro, così da consentire, nel 2014, il trasferimento a Dolo di un soggetto davvero fondamentale per la valorizzazione del territorio”. Il sindaco di Dolo è contento del trasferimento. “L’operazione – spiega – sarebbe particolarmente importante nell’ottica di una progressiva incentivazione al settore turistico dell’intera Riviera del Brenta. La collaborazione con un partner da dieci anni fortemente attivo

nel campo della cultura e della didattica a livello provinciale, infatti, darebbe valore aggiunto anche al lavoro che l’Unione dei Comuni “Città della Riviera del Brenta” sta compiendo, con successo crescente, in questo senso”. Precise le conclusioni. “Le idee non mancano – dice – la volontà neppure, speriamo ora di riuscire a individuare in tempi brevi uno spazio idoneo nel nostro Comune per dare concretezza a un’ipotesi di sicuro interesse”. Intanto il sindaco di Dolo potrebbe portare a casa altri risultati. Ad esempio il trasferimento del distretto sanitario di Mira

E’ ripartito nelle scorse settimane il servizio Pedibus

E

’ ripartito nelle scorse settimane il servizio Pedibus nelle scuole elementari Giotto, De Amicis, Manin e San Giovanni Bosco del comune di Dolo. L’iniziativa è stata realizzata grazie alla collaborazione fra il Comitato Genitori delle Scuole Primarie, l’istituto comprensivo di Dolo, l’assessorato alla Pub-

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che ora si trova in Villa Lenzi. A chiarire il futuro del distretto sanitario è il presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 13 Fabio Livieri. “Il distretto sanitario di Mira in Villa Lenzi non può restare - dice Livieri - si trova in una posizione inadeguata, e non è servito da parcheggi in modo sufficiente (ora tra l’altro in una situazione ancor più complicata dai cantieri in corso sulla brentana). Da sempre l’Ulss 13 e la stessa assemblea dei sindaci stanno chiedendo al comune di Mira

blica Istruzione del comune di Dolo e il Comando della Polizia Locale dell’unione dei comuni “Città della Riviera del Brenta”. “Un ringraziamento fortissimo va al Comitato Genitori – ha spiegato Cecilia Canova, assessore alla Pubblica istruzione – per merito dell’impegno dei genitori resisi disponibili il servizio Pedibus è potuto partire già da ora, quando invece si pensava a un avvio in primavera”. L’assessore spiega le finalità del progetto.

©www.velalonga.com

di trovare una soluzione alla collocazione del distretto. Va spostato e la giunta precedente guidata dall’ex sindaco Michele Carpinetti, aveva presentato un progetto ad hoc. Un progetto che poi si è arenato. Il comune di Dolo ne ha presentato uno fattibile che siamo pronti a prendere in considerazione”. Insomma se Mira non si muove, altri comuni si fanno avanti. A rischio la permanenza a Mira anche di società sportive e associazioni solidaristiche.

“Il Pedibus coinvolge gli alunni in un’attività che, se da un lato contribuisce a ridurre la congestione del traffico in prossimità degli istituti scolastici, dall’altro ha una forte valenza educativa e di socializzazione. Obiettivi pienamente compatibili con la politica a sostegno dell’ambiente sostenuta dall’amministrazione con l’adesione al progetto “20.20.20 – Patto dei Sindaci” della Provincia di Venezia”. G.P.

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12 Fossò - Vigonovo Fossò Interviene il sindaco Federica Boscaro

Rischio idraulico, pericolo costante

Sandon

Un campione di go – kart

Con l’intervento in Via Fogarine è finalmente in via di completamento il Piano delle Acque dell’ente locale di Roberta Pasqualetto

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ossò è un comune da sempre attivo per i problemi legati ai rischi idraulici. Le piogge dello scorso maggio e la conseguente semi piena del BrentaCunetta hanno determinato un altro deterioramento degli argini sia a Fossò, sia negli altri comuni interessati. Questo e l’apertura di fontanazzi nei territori di Fossò e Campolongo hanno fatto crescere la preoccupazione fra la popolazione che ha realizzato il Comitato Intercomunale Brenta Sicuro. La prima iniziativa del Comitato è stata l’organizzazione di una manifestazione di protesta il 21 settembre scorso, sul ponte di Bojon, alla quale hanno partecipato più di mille persone e sindaci e amministratori interessati alla messa in sicurezza del fiume, da Stra a Chioggia. I lavori che il Genio Civile ha realizzato in ottobre, sull’argine destro dal ponte di Sandon a quello di Bojon, hanno determinato richieste di chiarimento sui lavori in corso e sui programmi futuri del sindaco Federica Boscaro agli Enti interessati. Gli esperti hanno detto che il pericolo cedimento argini c’è e la portata dell’alveolo dopo Stra è insufficiente. La Regione Veneto, deve prendere degli impegni precisi – dice il sindaco Federica Boscaro – sia in ordine ad un programma di manutenzione straordinaria degli argini sia riguardo alla modifica della Variante Paesaggistica del PTRC, che deve contenere la previsione dell’idrovia con una portata di almeno 350 mc al secondo”. Il Consorzio di Bonifica Bacchiglione e l’Ente Comunale, per la rete idraulica minore, hanno già fatto un notevole lavoro per prevenire gli allagamenti da precipitazioni intense. Con l’intervento in zona Via Fogarine è in via di completamento quanto previsto dal Piano delle Acque Comunale. I lavori sono stati assegnati alla ditta Vanuzzo Franco di Fossò e andranno a completare la messa in sicurezza idraulica del bacino sud-ovest del comune, con il sottopasso

S

Allagamenti in Riviera di Via Fogarine e il collegamento delle affossature di via Liguria con il fossato consortile “Ruzza-Pranovi”. Il costo previsto è di 150 mila euro, di cui 47 mila finanziati dalla Provincia di Venezia. Per prevenire il rischio idraulico il comune punta inoltre alla collaborazione intercomunale con gli enti superiori per realizzare progetti del tipo di quello previsto per ingrandire i Vasi di Bojon. Un’opera dal costo di 380 mila euro, finanziata per 240 mila dalla Provincia di Venezia e per 140 mila dai Comuni di Fossò, Stra, Fiesso D’Artico, Dolo, Camponogara, Campolongo Maggiore e Campagna Lupia.

Vigonovo Ambiente

Un progetto per ridurre l’inquinamento

Il municipio di Vigonovo e il sindaco Fogarin

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uovo progetto promosso dal comune di Vigonovo per la salvaguardia ambientale e la riduzione dell’inquinamento e delle emissioni. A presentare l’iniziativa è Filippo Fogarin, vicesindaco e assessore all’Ambiente del comune rivierasco, che illustra innanzitutto i progetti svoltisi in questi anni. “All’interno del progetto “Vigonovo 2020” che mira a diminuire del 20 per cento entro il 2020 le emissioni di anidride carbonica - esordisce Fogarin - l’amministrazione ha intrapreso varie iniziative volte a creare delle “strutture di supporto” per i cittadini, per informarli su argomenti quali: nuove tecnologie per consumo e sviluppo energetico, automobili ibride o elettriche, “consumi intelligenti”, possibili contributi o agevolazioni fiscali”. Filippo Fogarin entra

Il consumo di metano nelle scuole medie è diminuito del 23% in un anno

nello specifico dell’ultimo progetto che si è svolto il 30 novembre scorso. “L’iniziativa - prosegue il vicesindaco di Vigonovo - ha consentito ai cittadini di effettuare gratuitamente l’analisi energetica dell’abitazione per individuare gli interventi da realizzare. Inoltre abbiamo sensibilizzato la popolazione ad intraprendere progetti per ridurre i consumi della propria casa. La prossima mossa è creare dei gruppi d’acquisto per cappotto, infissi, caldaie, impianti solari e altri strumenti per ridurre i consumi”. L’assessore Fogarin spiega che partecipare all’iniziativa fosse semplice per i cittadini, che hanno dovuto presentare solamente alcuni dati tecnici della propria abitazione. “Gli interessati hanno portato le informazioni riguardanti anno di costruzione dell’abitazione, dimensioni edificio - superficie, consumo annuo di metano o di altro combustibile per riscaldamento, caratteristiche di eventuali interventi di efficientamento già realizzati: cappotto, isolamento solaio e serramenti. Durante l’incontro è stato inoltre approfondito il tema degli incentivi fiscali. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con le aziende locali che finora hanno aderito al progetto “Vigonovo 2020”, le quali illustreranno le tecnologie da loro prodotte”. Filippo Fogarin presenta infine i risultati ottenuti grazie ad un altro progetto svoltosi nelle scuole medie di Vigonovo. “Per ridurre i consumi all’interno delle strutture scolastiche sono stati eseguiti nel luglio 2012 dei lavori di rifacimento delle condutture dell’impianto di riscaldamento e di sostituzione e/o pulitura dei corpi scaldanti”. Questi hanno portato ad un risultato importante. “A seguito dell’intervento, il consumo di metano nelle scuole medie - annuncia Fogarin - è diminuito del 23 per cento dal 2012 al 2013. In cifre si è passati dai 39 mila metri cubi di metano consumati dal settembre 2011 al marzo 2012, ai 30 mila metri cubi consumati nel periodo settembre 2012 marzo 2013”. G.P.

andon di Fossò può vantare un giovane cittadino d’eccellenza: Cristian Trolese pilota di Go Kart, classificato primo nella finale nazionale della categoria Rotax Junior disputata sul Circuito di Siena il 6 ottobre scorso. Cristian ha 13 anni e ha iniziato a correre a 6 alla pista “Due Ruote Sicure” di Campodarsego sotto la costante supervisione di papà Flavio. A 7 anni ha già la licenza di pilota e partecipa a gare agonistiche; alla terza gara, a Cividale del Friuli, ottiene il terzo posto e sale sul podio. I passi di Cristian sono molto veloci e, nel 2011, passa alla scuderia “Dannic Rancing” di Camponogara e inizia la sua carriera nella categoria Mini Rotax. Nella prima gara della categoria, a Lignano Sabbiadoro, è subito successo: è primo posto. Poi a Nizza Monferrato vince il campionato italiano nella categoria Mini Rotax. Nel 2012 vince tutte e cinque le prove gareggiate nel campionato interregionale “Area Nord”, successi che lo portano a disputare il titolo italiano, aggiudicandosi il terzo posto. Quest’anno esordisce nella categoria Rotax Junior, nel campionato Area Nord sale sul podio di 7 gare su 8; trionfa in 4 gare, in due è secondo e in una terzo. Poi il successo sul circuito internazionale di Siena dove si era presentato leader con 11,5 punti di vantaggio e la partecipazione al campionato mondiale che si è tenuto a New Orleans dal 14 al 16 novembre. R.P.

artigiani Le scelte paesaggistiche

“L

a programmazione del territorio pone il tema della città e dell’area Metropolitana di Venezia che interessa oltre alla Riviera anche Padova e Treviso”. A sostenerlo è Franco Scantamburlo (in foto), segretario dell’associazione Artigiani e Piccola e Media Impresa “Città della Riviera del Brenta”, che interviene sulla questione della pianificazione del territorio rivierasco. L’associazione Artigiani hanno condiviso un documento con Acrib. “Noi crediamo che la Riviera - dice Scantamburlo - non possa ridursi a territorio di attraversamento, ma debba diventare la cerniera di congiunzione tra le due realtà e debba rafforzare la sua identità culturale e paesaggistica al fine di valorizzarne il patrimonio storico e ambientale. Nel documento abbiamo cercato di evidenziare l’importanza del tessuto produttivo artigiano rivierasco cui va sommato un esteso tessuto di imprese manifatturiere e le attività del turismo. L’imperativo è ricostruire un’identità socio economica e ciò è possibile partendo dalla ridefinizione del territorio”. Scantamburlo intende sottolineare alcune peculiarità. “La Riviera è un paesaggio da tutelare e riqualificare con un’azione concertata fra le amministrazioni locali per produrre un processo di rilancio economico e creare posti di lavoro nuovi. Vanno ripensati gli interventi di manutenzione viaria e idrogeologica e serve un grande intervento di recupero del patrimonio storico ed architettonico, valorizzare e incentivare il trasporto pubblico locale. Serve una proposta turistica centrata sulla qualità e la messa in rete del sistema di eccellenze

artigiane con i luoghi di interesse storico del territorio”. Scantamburlo va nello specifico. “Pensiamo alla realizzazione di una guida per i cittadini, che possa rappresentare un importante punto di riorientamento sui temi della bioedilizia e delle fonti rinnovabili, e ad un intervento di armonizzazione delle regole urbanistiche e dei regolamenti comunali in materia di edificabilità”. Infine sulle grandi opere. “Noi non siamo contrari alle opere in assoluto. Crediamo però, che la più grande opera che si potrebbe realizzare oggi sia di rilanciare un progetto di interventi diffusi sul territorio. Vogliamo inoltre essere di stimolo anche alle amministrazioni locali suggerendo la realizzazione di un’area dove inserire una mostra permanente delle produzioni territoriali artigiane dei eccellenza, un’area fieristica e convegnistica, e una scuola di formazione sui temi della bioedilizia e della tutela del territorio e dell’ambiente. Non deve mancare un centro di eccellenza per la formazione e la promozione turistica della territorio e la messa a punto una mappa storico artistica”. G.P.


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14 Fiesso d’Artico Iniziative Tanta partecipazione alle commemorazioni dei caduti

La cultura del ricordo ai bimbi Con le associazioni combattentistiche in piazza anche quelle sportive e solidali di tutto il comprensorio di Giacomo Pian

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rande partecipazione, con la presenza di centinaia di bambini delle scuole elementari e medie, in occasione della commemorazione del 95esimo anniversario della fine della Prima Mondiale e del ricordo dei caduti che si è svolta a novembre in piazza Marconi a Fiesso D’Artico. La manifestazione che è stata organizzata dal cavalier Antonio Badoer, da Sante L’Abbate e Franco Di Giusto con la collaborazione del comune di Fiesso D’Artico e di molte associazioni, ha visto il ritrovo in piazza dove poi si è svolto l’alzabandiera. E’ stata poi officiata una messa nella chiesa parrocchiale celebrata dal cappellano militare don Fausto. Terminato il rito religioso, nel sagrato della chiesa, si è poi formato un corteo che ha percorso le vie del centro del comune rivierasco. “Al corteo - spiegano gli organizzatori - hanno partecipato rappresentanti di numerose associazioni tra cui Associazione Due Cerchi, Associazione Combattenti e Reduci di Fiesso D’Artico, di Stra e di Ballò, Anpi di Fiesso, Associazione Lagunari di Camponogara e di Mirano, Associazione Marinai d’Italia, Associazione Alpini Riviera del Brenta MiraOriago, Associazione Alpini di Vigonza e di Saonara, Unitalsi di Marghera, Associazione Bersaglieri di Fiesso d’Artico, Associazione carabinieri in Congedo di Stra, di Vigonovo e Fossò, Car di Dolo, Associazione Cavalieri di San Marco, Associazione del Cavalieri della Repubblica della Riviera del Brenta, Associazione Corsi di Karate di Manuela Agostini, Club Ciclismo Senza Frontiere, Associazione Hata Hisi di Fiesso, Associazione Giuliani Dalmati Fossò, Associazione Gaia di Spinea, Gruppo Scout di Fiesso d’Artico, Associazione Noi Patronato Santissima Trinità di Fiesso, Proloco di Fiesso, Aido di Fiesso e

Il monumento dei caduti davanti al municipio

di Fossò, Avis di Stra e di Camponogara La Voce di Fiesso, Gruppo Remiero Rivierasco Mira-Oriago, Associazioni Cavalli e Cavalieri di Arino, Circolo Ippico Marco Polo di Fiesso”. Il programma ha visto la deposizione di numerose corone d’alloro alla cappella dei caduti nel cimitero di via Zuina, al Monumento della Resistenza nel parco Illido Garzara, al Monumento dei Caduti in piazza Marconi. Sei ciotole di fiori sono state poi deposte dalle volontarie dell’associazione Unitalsi di Marghera. Nell’occasione alle famiglie dei caduti è stato consegnato un attestato di stima e benemerenza da parte del sindaco Andrea Martellato.

NEWS Pro Loco

Tutti gli appuntamenti di Natale

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a Pro Loco di Fiesso d’Artico ha in serbo un ricco calendario di appuntamenti per le feste natalizie. Dopo il successo dell’edizione dell’anno scorso, che ha visto più di duemila persone affollare la piazza e la Riviera, i commercianti e i volontari hanno pensato di riproporre i babbi natale in piazza il giorno della vigilia: i festeggiamenti inizieranno con la chiusura serale dei negozi e con il tradizionale brindisi. Nell’edizione dell’anno scorso c’erano una trentina di babbi natale che giravano per la piazza rallegrandola e animandola, assieme agli spettacoli di musica e d’intrattenimento. “Da venerdì 27 e fino all’Epifania sarà possibile visitare la tradizionale mostra dei Presepi – dice la presidente Pro Loco Rafaella Barbato – collaboriamo con le scuole e con i privati che espongono le loro opere creative. L’invito è aperto a tutti gli interessati”. Lunedì 6 gennaio giornata conclusiva dei festeggiamenti con l’arrivo del Presepio Vivente sopra alcune barche e gondole che andranno a collocarsi all’interno di una capanna e poi, all’imbrunire, i fuochi d’artificio: l’ultimo accenderà il falò nella zattera dove “xe brusa a vecia”. “Questo spettacolo è molto suggestivo perché la zattera è collocata sull’acqua e i fuochi si specchiano in mille colori. Colgo l’occasione per ringraziare i commercianti che ci aiutano da 21 anni e ovviamente tutti i volontari – conclude la presidente Barbato – auguro a tutti buone feste e felice anno nuovo”. La mostra dei presepi si trova nella sala consigliare del Municipio ed è visibile negli orari di apertura di quest’ultimo. R.P. Messaggio pubblicitario

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Pianiga 15 Amministrazione Preso un provvedimento valido su tutte le strade comunali

Lampioni, spegnimento programmato per risparmiare di Alessandro Abbadir

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ianiga, in tempo di crisi scatta il risparmio energetico, insomma di notte si spengono i lampioni per spendere di meno in bolletta. A spiegarlo è direttamente il sindaco Massimo Calzavara, che però vuol prima andare nel dettaglio dei motivi che lo hanno spinto a questa decisione. “Con il decreto legge 95- 2012 – spiega il sindaco – lo stato ha avviato un programma straordinario di analisi e valutazione della spesa pubblica comunemente denominato, “Spending Review”. Un programma che è stato configurato come uno strumento volto a fornire una metodologia sistematica per migliorare sia il processo di decisione delle priorità e di allocazione delle risorse, sia la performance delle amministrazioni pubbliche in termini di economicità, qualità ed efficienza dei servizi offerti ai cittadini” . Il sindaco però continua. “Di fronte a quel provvedimento – dice – e anche di fronte ai continui tagli dei trasferimenti statali e le minori entrate comunali, dovute principalmente alla crisi economica che imperversa anche nel nostro territorio, siamo obbligati comune di Pianiga all’attuazione di tutte quelle misure atte alla razionalizzazione ed ottimazione della spesa pubblica, per non compromettere l’erogazione dei servizi alla collettività e, contestualmente, di conseguire al pareggio di bilancio”. Ecco perciò che arriva anche il taglio della pubblica illuminazione. “Visto che le risorse sono poche - dice Calzavara - abbiamo stabilito di provvedere alla regolamentazione del funzionamento, nelle ore notturne, degli impianti di illuminazione pubblica. Informiamo perciò la cittadinanza che dai prossimi giorni e cioè anche a ridosso delle festività natalizie e per tutto il 2014, in modo graduale e compatibilmente con le caratteristiche degli impianti, si procederà allo spegnimento dell’illuminazione pubblica in orario diversificato”. Gli spegnimenti dell’illuminazione sono stati individuati con precisione dai tecnici degli Uffici Lavori Pubblici del comune rivierasco nelle scorse settimane. “Gli spegnimenti automatici – spiegano gli uffici tecnici – sono consultabili nel sito Web www.comune.pianiga e rappresentati in una apposita planimetria”. Soluzioni diverse dallo spegnimento programmato per risparmiare sono state prese dal altri comuni della Riviera. A Camponogara ad esempio ci sono 2.225 punti luce di cui 1.400 (61,5%) alimentati a vapori di mercurio (inefficienti), il 30% alimentato da vapori di sodio (discreta efficienza) il rimanente 8% da altre sorgenti. Tutta la rete è regolata da 88 quadri elettrici, che hanno bisogno di una anticipatamente o in maniera alternata le luci, creando così dei coni d’ombra non consentiti dal codice della sicurezza stradale. Dopo una seria e attenta valutazione delle possibili soluzioni

Illuminazione alternata per far quadrare il bilancio dell’ente in tempo di crisi

Una visione di Pianiga dall’alto e il sindaco Massimo Calzavara al problema, particolarmente sentito dai cittadini, la giunta ha trovato una soluzione senza attingere alle proprie risorse. Cioè la gestione dell’illuminazione è stata affidata ad una ditta a cui è stato dato il corrispettivo del costo della bolletta. Quello che risparmia è il suo guadagno.

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uone notizie sul versante occupazione. Entro i primi mesi del 2014 tutti e 54 gli operai della Transuni di Cazzago di Pianiga saranno riassunti in fabbrica. Ora ne sono al lavoro 35. A far emergere questa prospettiva sono stati i continui incontri che si sono svolti in queste settimane fra la nuova proprietà sorta dalle ceneri della Unitrans (una società che nel 2012 aveva chiuso i battenti e produceva cassoni frigoriferi per camion) e il sindacato, cioè la Fiom - Cgil. “C’è ancora qualche aspetto da sistemare – spiega Giuseppe Minto, segretario della Fiom - Cgil della Riviera e del Miranese – e per questo l’assunzione di tutto il personale prevista per la fine dell’anno slitterà solo di qualche mese”. Recentemente sono arrivati molti ordinativi. Prospettiva impensabile un anno fa. La Transuni, ex Unitrans, ha riaperto i battenti dopo essere stata messa in liquidazione. Per dipendenti, imprenditori e sindacati farla ripartire è stato un miracolo. Qualche mese fa la fabbrica aveva dichiarato cessata attività negli uffici della Provincia. Fu siglato un accordo con i sindacati per il ritorno al lavoro graduale del personale, 54 fra operai e impiegati, in cassa integrazione straordinaria per cessata attività. A.A.


16 Approfondimento Allarme criminalità Non si placa l’ondata predatoria nel comprensorio dei 10 comuni

Furti in abitazione, razzie continue I ladri colpiscono le case sia di notte che di giorno. I sindaci chiedono un incontro con il Prefetto di Alessandro Abbadir

I

n Riviera del Brenta negli ultimi due mes, il tasso dei furti è incrementato in modo impressionante. Soprattutto quelli in abitazione. I paesi più colpiti dall’ondata predatoria sono stati Mira, Campagna Lupia, Pianiga, Vigonovo, Stra e Fossò. Le dinamiche dei furti sono sostanzialmente due: i banditi entrano in casa di giorno o di sera, aspettando che le persone lascino l’abitazione. Spesso gli abitanti notano delle auto transitare insistentemente per ore nei quartieri che poi sono razziati. Di notte invece i banditi entrano in casa con le persone che dormono all’interno degli edifici forzando finestre e porte con arnesi da scasso. Sono centinaia anche i garage, quelli che sono stati scassinati e depredati in questi ultimi mesi. Per far fronte a questo allarme furti, è stato chiesto un incontro con il Prefetto come è stato fatto recentemente nel miranese. Ad avanzare la richiesta è il presidente dei sindaci della Riviera del Brenta, Giampietro Menin, mentre sono nati a Mira i “Gruppi di vicinato vigile”. “La situazione qui è fuori controllo

– dice Menin. Ogni giorno abbiamo notizie di furti in appartamento, nei negozi, nelle auto. La gente mi ferma per strada e mi chiede di fare qualcosa per fermare questa ondata di razzie che da qualche settimana si sta abbattendo sul comprensorio”. Menin ha incontrato il comandante della caserma dei carabinieri locale, che l’ha rassicurato che il numero di denunce non è aumentato in modo clamoroso, il problema però è che molti sconsolati non denunciano le razzie. “C’è il fenomeno preoccupante – spiega Menin – degli appostamenti. I ladri agiscono per lo più in pieno giorno e aspettano che le persone si allontanino di casa per scassinare finestre e porte e rubare”. Colpi del genere si sono verificati ad esempio a Pianiga, Dolo, Mira e anche Campagna Lupia. A Stra, Vigonovo e Fossò sono stati colpiti garage e anche abitazioni in centro. A Gambarare di Mira nell’area di via Molin Rotto i residenti hanno cominciato ad organizzarsi per creare “gruppi di vicinato vigile”. Il fenomeno delle ondate di furti potrebbe avere

anche una giustificazione nelle condizioni economiche in cui si trova il tessuto sociale. “Il grave – spiega Menin – è che le condizioni economiche di tante persone sono davvero al lumicino. A compiere razzie non sono solo stranieri ma spesso anche italiani. Per questo alla prossima conferenza dei sindaci metterò all’ordine del giorno questo argomento e inviterò, insieme con gli altri sindaci, a partecipare anche il Prefetto”. Le razzie non hanno risparmiato nemmeno le camere d’albergo. I ladri sono entrati nella locanda Zabotto a Lugo di Campagna Lupia, mentre i clienti dormivano e hanno portato via due marsupi con dentro denaro e preziosi, senza che nessuno se ne accorgesse. Ma è solo la punta dell’iceberg di raid che non hanno risparmiato nulla nella zona della Riviera sud a fine novembre. “Siamo davvero spaventati – spiegano alcuni esercenti a Campagna Lupia – i colpi che i ladri stanno mettendo a segno sono a ripetizione, ogni sera o quasi, ne compiono uno, c’è il terrore di ritrovarseli in casa”. Se nell’area sud della

Sempre più furti nelle abitazioni Riviera è scattata la paura per l’ennesima volta a Mira la gente è terrorizzata dalla continua presenza di razziatori. Sono state colpite nel corso delle ultime settimane decine di abitazioni. Alcuni anziani a Mira Vecchia se li sono trovati in casa di notte che mangiavano dai frigoriferi. Le razzie più ampie sono avvenute a Borbiago ed Oriago e da giorni colpi in abitazione vengono regi-

strati anche a Marano. A Cazzago Pianiga nei parcheggi del nuovo quartiere a ridosso della chiesa, è stata presa di mira una ventina di veicoli in poche serate. La gente, ammettono dalle forze dell’ordine, a volte nemmeno denuncia più i furti. Ci si trova di fronte ad una ondata predatoria mai vista, e non si sa come fermarla.

Fiesso Segnali di criminalità organizzata

D

alla Riviera del Brenta non arrivano solo segnali preoccupanti di furti in abitazione, ma arrivano anche segnali inquietanti di forme di criminalità organizzata che sembravano ormai relegate nella storia di questi paesi. A fare una analisi di quello che sta succedendo dopo il ritrovamento nelle scorse settimane di una vera e propria santabarbara è il segretario nazionale del sindacato di Polizia Coisp, Franco Maccari ”Dopo tanti anni – dice Maccari – di segmentazione e frazionamento del fenomeno criminale mafioso in Riviera si assiste ora alla nascita di una organizzazione criminale più complessa gerarchizzata e che controlla il territorio, una nuova mafia con nuove leve e che si serve di insospettabili per agire e progettare colpi”. Maccari, è preoccupato per il ritrovamento di un vero arsenale a Fiesso nelle scorse settimane. Nei pochi metri quadri del garage di un impiegato incensurato del posto (che secondo gli investigatori lavorava in coppia con un noto pregiudicato), tra scatoloni e immondizie, sono spuntati: quattro kalashnikov, due Beretta 98 Fs e due Smith & Wesson (una calibro 38 e una 357 magnum), un sacco di chiodi a quattro punte (una garanzia in caso d’inseguimento per eliminare le auto delle forze dell’ordine), un fucile a pompa a canna mozza, un ariete artigianale, proiettili ed esplosivo. Senza contare gli attrezzi del mestiere: ventose, cavi d’acciaio, giubbotti antiproiettile un taglia muri con disco circolare. Maccari va nel dettaglio del fenomeno criminale mafioso. “Il fatto che sia coinvolto

Franco Maccari un incensurato – dice – dimostra che queste persone stavano progettando e pianificando le loro azioni criminali con molta precisione e dotati di armi e mezzi davvero efficaci. Tutte quelle armi ritrovate a Fiesso non servivano sicuramente solo a due persone, ma ad una banda di più elementi capace di portare colpi a ripetizione in zona”. Il sindaco del paese chiede il potenziamento dei presidi delle forze dell’ordine. “Questo ritrovamento a poca distanza dal centro del paese – spiega Andrea Martellato – ci sorprende. Nonostante i pattugliamenti del territorio siano costanti da parte di carabinieri e vigili, rialzano la cresta fenomeni di criminalità organizzata che pensavano relegati agli anni bui della banda Maniero. Il rischio è che molte persone colpite dalla crisi in Riviera, soprattutto giovani, prendano la criminalità come una scorciatoia per sbarcare il lunario. Vanno potenziati gli organici nelle caserme dei carabinieri di tutto il comprensorio. Vanno perciò portati in Riviera uffici investigativi specializzati”. A.A.


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Cultura 19 Mira Il comune ha presentato in ritardo il cartellone degli spettacoli

Borbiago

Teatro Villa dei Leoni, parte la stagione

Incontri per gli amanti del verde

Ci sono tre nuove rassegne: prosa, teatro per le scuole e teatro per le famiglie di Roberta Pasqualetto

A

l Teatro Villa dei Leoni di Mira è iniziata la nuova stagione teatrale, in forte ritardo, con tre nuove rassegne: prosa, teatro per le scuole e teatro per le famiglie. La Stagione è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Mira, in collaborazione La Piccionaia - I Carrara Teatro Stabile d’Innovazione, Circuito Teatrale Regionale Arteven, Regione del Veneto, l’Assessorato alla Cultura della Provincia di Venezia, Ministero dei Beni e Attività Culturali e con la partecipazione di Fondazione di Venezia. Sabato 15 dicembre si terrà il primo appuntamento del calendario di prosa, con Lorenzo Monguzzi in: Song n.14; spettacolo musicale con l’accompagnamento di Marco Paolini. Domenica 22 dicembre Giuseppe Battiston si cimenterà con un testo tratto da un romanzo di Paul Auster sul rapporto tra padri e figli: L’invenzione della solitudine. Il 24 gennaio 2014 andrà in scena una produzione del Teatro Css To Play Or To Die, tratto da Hamletmaschine di Heiner Muller: una nuova drammaturgia di Giuseppe Provinzano sul senso di fare cultura al giorno d’oggi. Il primo febbraio, torna a Mira, Babilonia Teatri con la sua versione di Pinocchio, nata dalla collaborazione con l’associazione “Gli amici di Luca” composta da persone uscite dal coma. L’8 febbraio Patricia Zanco ci riporterà nel cuore del Vajont attraverso il racconto di una tragedia attraverso gli occhi di due voci fuori dal coro, come Tina Merlin, giornalista, e Sandro Canestrini, ingegnere. Il 22 febbraio andrà in scena Week end; l’ultimo testo della trilogia che Annibale Ruccello. Questo lavoro come altri, racconta una storia di solitudine, di uno spaesamento, per la regia del giovane Benno Placido. Il primo marzo Filippo Negri, Paolo Briguglia, Fabrizia Sacchi, Dajana Roncione saranno sul palco con: Pretty, un motivo per essere crini; una commedia divertente dal retrogusto amaro sui rapporti di coppia. Il 14 marzo Tindaro Granata con il suo nuovo lavoro: Invidiatemi come io ho invidiato io, una storia di cronaca nera tratta da una storia vera. Il 29 marzo

L’

Marco Paolini e Lorenzo Monguzzi

No – (Dance First.think Later) e Trenofermo a Katzelmacher racconteranno una storia del sud attraverso lo sguardo di un immigrato: un collettivo esplosivo di 10 attori, segnalato al Premio Scenario 2013. Infine, l’11 aprile, il teatro ospiterà il Collettivo Internoenki con una rivisitazione di M.e.d.e.a. ambientata in una Basilicata di oggi alle prese con un disastro ambientale dovuto alle trivellazioni per il petrolio (Premio Scenario per Ustica 2013). “Investire in cultura e fare teatro in questo momento storico richiede coraggio, determinazione e passione: sia per le amministrazioni locali, sia per gli operatori culturali – dice il direttore generale de La Piccionaia - I Carrara Pierluigi Cecchin – un percorso diverso in ogni realtà territoriale, che esprime una sua specificità sia come storia, sia come soggetti che interagiscono per la costruzione di una comunità intorno a un luogo di cultura e condivisione come il teatro. Una sfida resa sempre più complessa che come compagnia teatrale e come incubatore di progetti culturali La Piccionaia intende raccogliere”. Per maggiori informazioni sulle altre rassegne o sugli spettacoli si può chiamare lo 0414266545 o visitare il sito www. teatrovilladeileoni.it

Associazione Noi Borbiago propone dei cicli di incontri per gli appassionati di piante presso il Centro Civico di Borbiago. Questi 10 incontri aiutano a conoscere, amare e coltivare le piante, e saranno seguiti da altri dieci dedicati all’orticoltura. “Dopo il successo del corso primaverile con gli incontri sulle erbe del territorio abbiamo pensato di fare altri corsi - dice il presidente dell’associazione e del centro civico Nerio Negri - quel corso ha avuto 150 frequenze che arrivavano anche da fuori provincia e questo ci ha fatto capire il grado di apprezzamento. Inoltre ai partecipanti piace che il professore sia disponibile per rispondere alle domande: dalle piante del terrazzo a quelle dell’orto”. Gli incontri sono tenuti dal docente Valter Celeghin professore della scuola superiore di Agraria di Mirano, il quale illustra le funzioni ecologiche ed economiche, le tecniche di difesa antiparassitaria, la messa a dimora, il trapianto e la classificazione delle piante e degli arbusti; fornendo le principali nozioni di botanica. La prossima primavera l’associazione proporrà un altro ciclo di 5 incontri riguardanti le tecniche di potatura e il periodo migliore per farlo; la forma e lo sviluppo delle piante e 5 esercitazioni pratiche. Gli incontri si tengono il venerdì, dalle 20.30 alle 22.30, e sono a R.P. ingresso gratuito.

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6 dicembre ore 19.30: Campagnalupia

7 dicembre - ore 15.30: Dolo 7 dicembre - ore 19.30: Mira

10 dicembre - ore 19.30: Pianiga 14 dicembre - ore 19.30: Fossò


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LO calcio a 5

SPORT in PRIMO PIANO

Ciclismo I corridori hanno conquistato due titoli italiani, quattro medaglie d’argento e un bronzo

A Mestre

asd neW futsal club

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sd New Futsal Club si occupa di calcio A5 e calcio A8, ed è un’ associazione sportiva dilettantistica affiliata all’ente di promozione sportiva Csain riconosciuta dal Coni. Il presidente Casadoro Diego organizza prevalentemente campionati di calcio per i ragazzi del A5 e del calcio A8 amatoriali, ma da quest’anno ha deciso di collaborare con un maestro invernale di tennis, e per la prima volta a Venezia, per realizzare un torneo in primavera. Il torneo di tennis si terrà in un campo di nuova generazione, campionato di beach football (calcio sulla sabbia). Tutte le manifestazioni vengono svolte al circolo Sporting Club di Mestre in via Terraglietto 22, dove la società ha un contratto di gestione dei campi. “La nostra associazione ha preso questa denominazione da 2 anni – dice il presidente Diego Casadoro - prima si chiamava Dimensione Sport. Iil campo è rimasto lo stesso da sei anni e anche i partecipanti sono rimasti gli stessi”. La società negli anni trascorsi si è creata un gruppo arbitri tesserati regolarmente Csain e organizza ogni anno con istruttori qualificati un nuovo corso arbitri completamente gratuito. La società conta più di 50 squadre e oltre mille soci annui regolarmente tesserati ed assicurati. Per maggiori informazioni si può visitare il sito dimensionesport.beepworld.it; l’associazione si trova R.P. in via Terraglietto al civico 23 a Mestre.

Giovani ciclisti, raffica di vittorie di Giacomo Piran

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a provincia di Venezia si conferma grande fucina di giovani ciclisti. La riprova è arrivata durante i campionati italiani di ciclismo su pista che si sono svolti a fine ottobre al velodromo Fassa Bortolo di Montichiari in provincia di Brescia. I corridori veneziani hanno conquistato due titoli italiani, quattro medaglie d’argento e un bronzo. La prima maglia tricolore è stata conquistata da Giovanni Longo (Selle Italia) che ha vinto nella specialità della “Velocità a squadre Open” assieme a Luca Ceci, Giacomo Del Rosario e Paolo Marti. Per la cronaca Giovanni Longo dal prossimo anno vestirà la casacca della Fausto Coppi Gazzera Videa, andando a rinforzare la squadra del presidente Renato Marin. L’altro titolo italiano è stato appannaggio di Paolo Simion, ex Zalf e dal prossimo anno al Gs Mastromarco, che ha vinto l’oro nella specialità “Inseguimento a squadre Open” assieme ad Elia Viviani, Michele Scartezzini, Marco Coledan e Alex Buttazzoni. I corridori, nella distanza dei 4

km equivalenti a 16 giri, hanno fatto segnare il tempo di 4’06’’098. Le quattro medaglie d’argento sono state ottenute rispettivamente da: Paolo Simion nella specialità della “Velocità a squadre Open” nella formazione composta anche da Elia Viviani e Marco Coledan; sempre da Paolo Simion nella specialità della “Americana Open” in coppia con Marco Coledan; da Francesco Lamon (Team Colpack), cresciuto nell’Uc

Mirano, nella specialità del “Inseguimento a squadre Open” e da Giovanni Mirisola (Vc Bianchin), cresciuto ciclisticamente nel Gc Maerne Olmo, nella specialità del “Inseguimento a squadre Juniores”. Il bronzo è stato conquistato da Paolo Simion nella specialità del “Inseguimento individuale open”. Buone prestazioni anche nella specialità “Corsa a punti Open” sulla distanza dei 40 km (160 giri del velodromo di Montichiari), dove hanno partecipato quattro corridori veneziani: Paolo Simion, Francesco Lamon e il duo della Fausto Coppi Gazzera, Maurizio Damiano e Matteo Malucelli. Tutti i protagonisti del ciclismo veneziano si troveranno poi il 15 dicembre al Teatro Belvedere di Mirano, dove si terrà la Festa del Ciclismo Provinciale organizzata dal comitato della provincia di Venezia della Federazione Ciclistica Italiana. Durante la giornata saranno premiate società, dirigenti, allenatori e atleti che si sono distinti nell’ultima stagione.

A Mestre

un’associazione di scacchi per tutti

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’Associazione di Scacchi Dilettanti Capablanca di Mestre organizza dei tornei aperti a tutti per divertirsi con questo gioco strategico che, in molti, hanno paragonato a uno stile di vita. Il più volte campione del mondo, Garry Kasparov, in uno dei suoi libri scriveva che puoi anche essere un vero talento e conoscere tutte le mosse del mondo ma se non hai un vero obbiettivo finale non vincerai mai. Il Campionato Sociale è una tipologia di torneo riservato ai soci e si svolge durante tutto l’arco della stagione. I tornei validi per il punteggio Elo, di rilevanza nazionale o internazionale, durano 3 o più giorni, e il tempo di riflessione è di circa 2 ore a testa per ogni partita; durante la stagione è organizzato un circuito di tornei lampo, il cui tempo di riflessione è di 5 minuti a testa; nei tornei a squadre ogni squadra è formata da 4 giocatori, e il risultato della squadra è dato dalla combinazione dei risultati di ogni singolo giocatore. Alcuni tornei sono gratuiti, altri prevedono il pagamento di una quota attorno ai 5/10 euro (salvo i tornei più impegnativi). Il circolo Asd di Mestre organizza corsi nelle scuole e nelle biblioteche dei territori nella zona di Mestre e dintorni, mettendo a disposizione persone competenti e con esperienza sia per adulti sia per bambini. Le lezioni si svolgono solitamente nell’arco di un paio di mesi e permettono di imparare le basi del gioco e le principali nozioni tecniche. I soci del circolo hanno a disposizione anche particolari corsi in base alle proprie capacità e alle proprie aspirazioni. Nello scorso torneo, del

dai più luce al tuo 29 settembre, Gran Prix di Mestre, la vittoria nel torneo Open è andata a Tommaso Dorigo con 4.5 punti su 5, davanti ad un gruppo a 3.5 composto da Giorgio Piva, Francesco Bortolussi, Mattia Pomponio, Marco Stefan e Alessandro Balzan. Nel torneo A riservato alle categorie giovanili, al primo posto c’era Davide Poloniato con 4.5 su 5, davanti a Dennis Posocco e Giovanni Sartor a 3.5 e Andrea Petrella e Giovanni Serraglio a 3. Il circolo partecipa attivamente da anni al Campionato nazionale Italiano a Squadre, e a vari tornei a squadre di diversa rilevanza, riservati anche agli Under16 o agli Under20 e femminili. Da anni organizza i campionati provinciali, e il torneo di Mestre del circuito del Grand Prix del Veneto, e collabora nell’organizzazione del torneo Internazionale di Mogliano. Nel corso degli anni molti soci sono approdati alle gare dei campionati regionali e italiani, con ottimi risultati. Il circolo si trova in via Andrea Costa 38/A a Mestre; l’iscrizione stagionale è di 35 euro; è possibile iscriversi anche a R.P. stagione iniziata.

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Sambruson di Dolo ore 20,30 Chiesa Arcipretale - concerto di Natale con il coro “Insieme” dal 15 al 22 dicembre Fossò Biblioteca comunale, mostra del Libro 22 dicembre Mira ore 15.30, Ecomuseo, Laboratorio didattico “Giotto per un giorno” Fossò la “Marcia dei Babbi Natale” partenza alle ore 10.30 - dalle ore 9 alle 17 “Aspettando il Natale” con mercatino ed attrazioni natalizie in piazza Dolo Piazza Cantiere e Squero, mercatino dell’Antiquariato Piazza Mercato, mercato domenicale straordinario Arino di Dolo ore 20,30 Chiesa Arcipretale, concerto di Natale con il Coro “Insieme” 24 dicembre Fossò, Fiesso d’Artico, Campagna Lupia dopo la S. Messa di Mezzanotte, tradizionale brindisi di Natale Fiesso d’Artico dalle ore 15 circa intrattenimento per i bambini con Babbo Natale ore 19.00/19.30, brindisi con i commercianti del paese Sambruson di Dolo ore 14.30 animazione per i bambini con Babbo Natale e le sue renne dal 24 dicembre al 7 gennaio Dolo Duomo, Arino Centro comunitario; Sambruson Chiesa Arcipretale: Presepi artistici Sambruson di Dolo Patronato, mostra mini-presepi 26 dicembre Campagna Lupia ore 17, Centro Civico - Sala Teatro, Lupia Jazz Orchestra esegue “Concerto di Natale” 27 dicembre Campagna Lupia ore 20, Centro Civico, degustazione di piatti tipici dal 27 dicembre al 6 gennaio Fiesso d’Artico Comune, mostra di presepi artistici 6 gennaio Lughetto di Campagna Lupia ore 15.00 apertura festeggiamenti, volo della Befana dal campanile e gran falò, estrazione della lotteria Fossò ore 14, Piazza San Bartolomeo, “brusemo ea vecia” Dolo ore 15, Squero, “brusemo ea vecia” Fiesso d’Artico ore 16, Arrivo in barca del presepe vivente e dei Re Magi, a seguire “brusemo ea vecia”


in Piazza 23 Inchiesta

Viaggio nel Natale del passato, del presente e del futuro di Roberta Pasqualetto

C

harles Dickens verso la metà dell’800 diede alla stampe il suo romanzo “Canto di Natale”. Un’opera rimasta attuale, tanto e vero che non si contano i film o i cartoni animati nei quali lo spilorcio Ebenezer Scrooge viene visitato nella notte dallo spirito del Natale del passato, del presente e del futuro. Pur essendo uno scritto leggero, di fantasticheria, in realtà il paesaggio che sta alle spalle del taccagno protagonista è quello reale dell’Inghilterra nella fase di superamento della rivoluzione industriale, dove la lotta per i diritti dei lavoratori stavano affiorando in tutta la loro carica di tensione. L’impegno nella lotta alla povertà e allo sfruttamento minorile, all’analfabetismo e, d’altro canto, all’assoluto bisogno di un’affermazione dei valori umani, sono temi che Dickens affronta ammantandoli con gli spiriti dei natali di epoche diverse. Abbiamo cercato di fare lo stesso percorso anche noi con un’inchiesta tra le generazioni per capire quanto siamo cambiati e quale sia il vero spirto del Natale.

Natale passato Dario Carraro ha 86 anni e vive a Crea, una frazione di Spinea; ricorda che da bambino si sentivano molto le feste “Quando ero piccolo si soffriva la fame, ma le feste erano molto sentite. Cominciavamo a festeggiare la vigilia, mangiando gli spaghetti in salsa. La mattina di Natale andavamo a messa digiuni, per fare la comunione, poi si pranzava con parenti e amici: mangiavamo cotechino e panettone, tutto preparato in casa”. E i bambini? “I bambini mettevano una letterina sotto il piatto dei genitori: scrivevano gli auguri e le promesse di essere più buoni. I genitori, di solito, avevano già preso qualcosa per i figli, poteva essere un semplice pezzo di mandorlato. In casa non mancavano le decorazioni: c’era il presepio fatto da me con il gesso, e un albero di natale preso dai campi che decoravamo con cose di famiglia”. Come sono cambiate le cose? “Economicamente in meglio ma abbiamo perso il valore delle tradizioni”. Che consiglio darebbe ai giovani? “In questi tempi di crisi gli consiglierei di imparare a fare più lavori possibili e di non perdesi d’animo! Devono cercare di essere sempre umili e modesti e accontentarsi di più di quello che viene”. Che cosa vorrebbe trovare sotto l’albero? “La cosa che desidero più al mondo è la salute per mio figlio”. Agnese Brugnera ha 86 anni e vive a Malcontenta Come trascorreva il Natale quando era ragazza? “Facevamo il presepe con il cartone perché non c’erano i soldi per comprarlo fatto. Il giorno di Natale andavamo a messa, per quell’occasione il parroco scopriva una vetrinetta dove all’interno c’era il presepe. A pranzo si mangiava un pochino meglio, rispetto al solito, ma senza niente di particolare perché c’era tanta miseria, mica come adesso che si spendono tanti soldi”. Si facevano i regali? “I regali si ricevevano a capodanno: mio papà, la sera prima, preparava sul comò della camera un mucchietto con bagigi e castagne e noi, fratelli e sorelle, la mattina del primo gennaio, entravamo in camera per fare gli auguri e prendere un mucchietto di frutta”. Le piace ancora festeggiare il Natale? “Il Natale di adesso mi piace di più perché è più allegro, una volta mi piaceva solo perché era un’occasione di vedere i parenti”. Ha un consiglio da dare ai giovani? “I giovani hanno troppo e vorrebbero avere sempre di più, non si accontentano; gli farei una predica per fargli capire quali sono le cose veramente importanti della vita”. Che cosa vorrebbe trovare sotto l’al-

bero? “La salute e un po’ di pace e tranquillità per me e la famiglia, e poi anche la pace nel mondo, in giro c’è troppo subbuglio”.

Natale presente Monica Arbore ha 38 anni e vive a Mestre; trascorrerà il Natale con i suoi “E’ un’usanza consolidata trascorrere il Natale in famiglia, è il mio modo personale per ringraziare che tutti stiamo bene, oltre che motivo per riflettere su quello che è successo durante l’anno. Mi rendo conto che la situazione della società è tesa e forzata: tante persone stanno male e vivono le feste in solitudine”. Sotto l’albero ci saranno molti regali?

“Per quanto mi riguarda farò i regali essenziali, se potessi ne farei di più; io sono fortunata perché di solito ne ricevo tanti, anche non materiali, molta gente mi vuole bene e me lo fa presente nel periodo delle feste”. Qual è il messaggio del Natale? “Il messaggio dovrebbe essere consapevolezza e riconoscenza per la propria fortuna, godendo di quello che si ha; penso che il valore è soggettivo: c’è chi lo vive come un disastro e chi felicemente come i bambini”. Che cosa vorresti trovare sotto l’albero? “Vorrei trovare l’amore e avere conferma di un rapporto che sta nascendo”. Vuoi dare un consiglio ai bambini? “Il mio consiglio è di natura pratica: scartate i regali piano e uno per volta, ne avete tanti, gustatevi il momento. Quando ero piccola io ne ricevevo un paio e solo dai genitori”. Cesare Cappello ha 51 anni e vive a Venezia Come trascorrerai il Natale? “Lo trascorrerò lavorando! Mi piacerebbe stare con la mia famiglia e i miei figli ma il sistema non me lo permette: devo mantenere degli impegni economici e sono costretto a rinunciare a cose importanti come lo stare assieme”. Sotto l’albero ci saranno molti regali? “Sotto l’albero c’è il regalo più importante: la salute; finche c’è salute c’è speranza e per me non sono importati gli oggetti, io faccio regali ai miei cari ma non per forza a Natale, non sono tradizionalista con le feste”. Qual è il messaggio del Natale? Il messaggio un tempo era quello religioso, adesso si è trasformato in un evento com-

merciale, penso che per il 99,9% sia la festa del consumismo. Natale dovrebbe essere un’elemosina a chi ne ha bisogno e un lavoro per chi non ce l’ha; inoltre non ha senso essere più buoni un giorno l’anno”. Un consiglio per i ragazzi? “Se dovessi parlare ai miei figli, cosciente del fatto che non sono legati alla religione, gli direi di guardare il mondo con occhi positivi e buoni 365 giorni l’anno, il messaggio di natale è valido ma non deve essere legato solo alla festa”.

Cerchi di essere più buona durante il Natale? “E’ si! Gesù ci insegna a essere più bravi”. Cosa ti porterà babbo natale? “Mi porterà una barbie principessa; l’anno scorso ho ricevuto tantissimi giochi”. A Natale però c’è anche chi non sta bene. “Ci sono tanti problemi e c’è anche qualcuno che muore, ci vuole un mondo pieno di amore; io chiedo che la nonna stia bene”.

Natale presente

Samuele è un bambino di 5 anni vive ad Arino, una frazione di Dolo Cosa ti porterà babbo natale? “Mi porterà una macchina telecomandata, un cacciatore di mostri e un camion dei pompieri; ho scritto io la letterina a babbo natale: ho copiato i nomi dei giochi”. Cosa si fa il giorno di Natale nella tua famiglia? “Faccio la recita con la scuola e andiamo tutti in chiesa per ricordare la nascita di Gesù. Il giorno di Natale, il mio papà, fa una faccia con la scatola del panettone, ci divertiamo tanto. Io aiuto la mamma a fare da mangiare, mi metto il grembiule e faccio quello che mi dice lei”. Che cosa diresti a babbo natale se lo vedessi? “Se vedo babbo natale gli chiedo tanti regali e se vedo Gesù gli chiedo che mamma e papà stiano bene”.

Gaia è una bambina di 5 anni che vive nel comune di Dolo Come si festeggi il Natale nella tua famiglia? “Noi abbiamo già fatto l’albero e anche il presepio, da tanto oramai. Il presepio è vicino alla televisione e per l’albero abbiamo dovuto fare posto. A Natale stiamo tutti insieme con la zia e i nonni e c’è anche un tavolo piccolo per i bambini, si mangia di più del solito”. Hai scritto la letterina a babbo natale? “L’ha scritta mio fratello per me perché lui è bravo a scrivere ed è più grande: è alle elementari. Babbo natale arriva dal Polo Nord con la slitta, è già venuto anche l’anno scorso”.


in Piazza

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Fiabe d’autore

di Annalisa Fracasso

La fiaba del piccolo Luca e dello zio Gigi

“L

assame star che go da far!” Il piccolo Luca si rannicchiò sulla sua poltroncina preferita schiacciando nervosamente i tasti della playstation. La voce della mamma gli diventava estremamente antipatica quando udiva queste parole. Non capiva perché anche la sera fosse sempre tanto impegnata: i piatti da mettere nella lavastoviglie, i panni da infilare nella lavatrice, le briciole da tirar via dal pavimento… Uffa! C’era sempre qualcosa tra lui e la mamma. Qualcosa che Luca non capiva ma che non gli piaceva. Allora andava a tirare il polsino della camicia di papà, ma questi, dopo avergli rifilato una bella grattatina nei capelli, poi però tornava immancabilmente a smanettare col telecomando della tv. C’era sempre qualcosa tra lui e il papà. Qualcosa che Luca non capiva ma che non gli piaceva. Una volta lo zio Gigi, che abitava in campagna, gli aveva regalato un bel micio, ma l’esserino peloso, colpevole di essersi rifatto le unghie sul divano, fu ben presto allontanato. A Luca si strinse il cuore quando gli ordinarono di preparare una scatolina da scarpe con uno straccetto dentro per poterlo far stare comodo durante il breve tragitto tra casa sua e quella dello zio, ma tant’é…. Quando la mamma aveva deciso c’era poco da fare. Lo zio, quando arrivò, fu di poche parole. Aprì l’ampio giubbotto che indossava e fece in modo di farci stare dentro scatola e micio, poi, prima di andarsene, fece l’occhiolino al piccolo Luca, da dietro a uno strano paio di occhialetti rotondi che il bimbo non ricordava di avergli mai visto indossare

prima. C’era sicuramente qualcosa tra lui e lo zio. Qualcosa che Luca non capiva ma che gli piaceva. Mancavano solo pochi giorni al Natale. Luca era stato in giro tutto il pomeriggio. Finito il doposcuola era passato con la mamma al centro commerciale. “Devi ricordarti di scrivere la letterina a Babbo Natale!” gli aveva detto la mamma mentre il piccolo indugiava, come tutti gli altri bambini, di fronte alla vetrina del negozio di giocattoli. Poi la mamma aveva incontrato un’amica e così Luca aveva avuto ancora più tempo per starsene lì a guardare e a immaginare cosa mai avrebbe potuto chiedere a questo benedetto Babbo Natale. In verità, ora che era alle elementari non ci credeva più da un pezzo, ma è ovvio che, come tutti i suoi amici ‘faceva finta’ che fosse tutto vero. Mentre aspettava che la mamma finisse le sue chiacchiere, vide uscire lo zio Gino dal negozio di giocattoli. L’uomo si accorse di loro e, visto che il piccolo Luca sembrava parecchio annoiato, mentre le due donne chiacchieravano decise di accompagnarlo al bar dove gli offrì una bella ciambella. Anche lo zio se ne mangiò un paio e si sporcò pure le mani e la faccia di olio e zucchero. Che goloso pasticcione! In effetti la sua pancia era aumentata di un bel po’ dall’ultima volta che l’aveva visto. Luca pensò che a volte le persone cambiano davvero in fretta. La sera si impegnò a scrivere la sua bella letterina per Babbo Natale, ma non si sentiva tanto ispirato. Gli venne da dire semplicemente questo: “ Caro Babbo Natale, quest’anno non so proprio cosa chiederti. So solo che sono stanco dei soliti giocattoli e che mi sento un po’ triste! Pensaci tu! Ciao! Luca”

Assieme alla firma c’era rimasto un po’ di unto sulla lettera. Mentre pensava e scriveva, Luca aveva finito un pezzetto della ciambella che gli era rimasto in tasca dal pomeriggio. Quella stessa sera, un po’ più tardi, lo zio Gigi passò a salutare. Disse che non sarebbe stato con loro per Natale; doveva assolutamente fare un viaggio al quale teneva moltissimo e per il quale aveva trovato un imperdibile ‘last minute’ . Finita la breve visita, Luca e la mamma lo accompagnarono alla porta. Mentre lo vide salire in macchina Luca avrebbe potuto giurare che le scarpe che

indossava, così nere e lucide, non gliele aveva mai viste indosso prima d’ora. A Natale, quando Luca si svegliò, trovò mamma e papà che lo fissavano, accanto al letto. Avevano entrambi un sorriso dolce e malinconico, uguale a quello di quella volta che era stato in ospedale. Ai piedi del letto, un grazioso gattino dormiva beatamente in un cestino di vimini, tra fogli di carta leggera e colorata, un po’ unta e sporca di zucchero….

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in Piazza

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Fiabe d’autore

di Cristian Tanduo

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La piccola Anna non vedeva la nonna da quasi un anno quando scoprì che si trovava in Casa di riposo. Un giorno Anna di nascosto dei genitori andò a trovarla. Fu per l’anziana uno dei più bei giorni della sua vita…

ra trascorso quasi un anno dall’ultima volta che Anna aveva visto la nonna. In principio, i suoi genitori le avevano spiegato che si era ritirata a vivere in una specie di centro per anziani, un luogo dove avrebbe passato tempi più sereni, in compagnia di persone della sua stessa età, a condividere ricordi ed esperienze andate, accudita e aiutata da specialisti e medici che le avrebbero reso la vita più semplice e sicura. Ma ad Anna, la cosa era sembrata da subito sospetta. La nonna non era malata, sapeva ragionare a modo e riusciva a badare a tutte le faccende di casa senza l’aiuto di chicchessia. Per questa ragione non conosceva il motivo per cui se n’era andata e, segretamente, aveva condotto alcune indagini personali finché era venuta a conoscenza che il luogo in cui abitava era a un paio di isolati di distanza, in un maestoso complesso di mattoni rossi, dove stava scritto sopra il grande ingresso ad arco: “casa di riposo”. In questo modo, una mattinata in cui entrambi i genitori si erano assentati per lavoro, aveva deciso di fare una scappata nel centro di ricovero, per andare a trovare la nonna e avere qualche delucidazione in merito al suo allontanamento. La bambina sgattaiolò fuori di casa mezzora dopo che i suoi genitori erano partiti. Si caricò sulle spalle lo zainetto e si avviò di gran carriera lungo il marciapiede che conduceva alla casa di riposo. Nel sacco aveva cacciato alcuni dolcetti e qualche giocattolo. Arrivò qualche minuto dopo. Sotto il suo sguardo svettava il grande complesso per anziani. Si presentò al ricevimento e spiegò che voleva dare un saluto alla nonna, prima di andare a scuola. L’addetta al servizio di portineria titubò per qualche istante, dopodiché fu persuasa dalle spiegazioni della bambina e la accompagnò nello stanzino dove alloggiava l’anziana. Anna trovò

la nonna seduta su una seggiola, silenziosa e con lo sguardo rivolto al giardino di fuori che uno strato di neve immacolata ricopriva come ali d’angelo. - Nonna - esclamò Anna dall’ingresso. L’anziana si voltò di scatto. Restò immobile per qualche attimo, quindi, prima che i suoi occhi si sciogliessero in pianto, tese le braccia verso la nipote. Anna si fece vicina e si

lasciò stringere con dolcezza. Si sentiva un po’ imbarazzata. Tuttavia, dopo qualche tempo di attesa, decise di rompere il silenzio. - Perché sei andata via? - domandò, spalancando i grandi occhi azzurri.La nonna lasciò trascorrere una pausa. - E’ una lunga storia, bambina mia. Se soltanto avessi potuto scegliere, sarei rimasta con te.

Anna non comprese il significato di quella frase. A ogni modo, con l’allegra sollecitudine dei bambini, afferrò lo zaino e ne rovesciò il contenuto per terra. Alla vista dei piccoli tesori radunati ai suoi piedi, l’anziana si sollevò in piedi e raggiunse la bimba, stringendo a sé il capo dorato. - Ti piacciono? - domandò Anna. - Sì. E’ il più bel regalo che abbia mai ricevuto. Anna guardò la nonna di sotto in su. - Non te ne andare - disse con un sibilo di voce. - Da questo posto? - rispose l’anziana con la voce rotta. - Sì. Promettimelo. La nonna fece un cenno con il capo, dopodiché sentì sfilarsi via il corpo della nipote. Anna uscì dall’edificio e ritornò a casa. Arrivò il Natale. Anna era tutta infervorata, scese le scale e spacchettò i regali. Sarebbe stata una bella festa, in compagnia della sua famiglia e degli zii che erano giunti da tanto lontano. Tuttavia, mancava l’ultimo ingrediente per rendere quella giornata la più speciale dell’anno. Scivolò fuori senza farsi vedere. Quando, alcuni minuti più tardi, il campanello suonò, il padre di Anna andò ad aprire la porta. Davanti al suo sguardo stupito si stagliavano le figure di sua figlia e della madre di lui. Non riuscì a dire nulla. Nonostante ciò, fu Anna a toglierlo dall’imbarazzo. - Vi siete dimenticati di invitare l’ospite più importante! - esclamò raggiante. Dopodiché, nonna e nipote entrarono nel grande vestibolo decorato a festa.

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di Donata Fornasiero

o Nel piccolo bosco di Colle Fiorit tutti fervono i preparativi per Natale, o, sono entusiasti e felici tranne Paolin . un piccolo sasso che si sente inutile riuniscono

splendide Pensa che i tuoi antenati erano delle - Certo che lo sei, utile e importante! ti hanno e com rda gua po; tem hanno levigato nel rocce che il vento, la pioggia e il sole o con molta vuoi di più? - spiega mamma Cign reso bello: bianco e rotondo; che cosa dolcezza. festa, mi non potermi muovere per venire alla - Beh! Per la verità, anche il fatto di fa soffrire tanto! - si lamenta Paolino. la tua trilema! Tu vuoi muoverti! Ora capisco - Ah! Furbacchione, ecco il vero prob eeee... a, lcos qua fare gna biso realizzare! Direi che stezza. Hai proprio un bel sogno da forse io ti posso aiutare. E, come? Mi farai un incantesimo? - Davvero? - dice il povero Paolino dere. Sei acca nella notte di Natale tutto può - Può darsi! - dice mamma Cigno c’è da non , seria Guarda che questa è una cosa disposto ad ascoltarmi con attenzione? scherzare. Allora sei pronto? lino - Certo, certo, prontissimo! - dice Pao le bracocchi: - pensa intensamente di avere gli dere chiu a a Mamma Cigno lo invit su e giù, così, vono le senti? Poi, le gambe vanno cia; ci sei? - Ora, pian pianino, si muo sa ad un bel occhi chiusi, mi raccomando! Ora pen proprio così, bene! Tieni sempre gli tua bocca dalla guardano il cielo, lo vedi? Ecco! Ora visino sorridente con gli occhietti che così! o Brav lino! ancora, respira! Respira Pao esce un respiro, poi un altro e un altro - Ehi, Paolino, tutto bene? Ti vedi? Agita le comincia a muoversi e prende vita. si chiu i occh gli Paolino, ancora con

e tutti gli anni, animali e piante si el piccolo bosco di Colle Fiorito, com sono ri piccoli e grandi, giovani e vecchi per organizzare il magico Natale. Albe etti dolc e ure , pane, focacce, polpette, verd impegnati nei preparativi. Acqua, vino lupo più anziano del bosco. sono il menù deciso da Re Arturo, il acchia ico Cervo - dice il fringuello alla corn - Non dimenticare le bacche per l’am o a valle don scen rde teve che gli orsetti di Mon - E tu, non scordarti del miele, lo sai apposta per quello! chi per te a stirare i propri grembiulini bian Le api operose e diligenti, sono inten fanno erini lle dai mille colori. Mentre, i grilli cant servire in tavola con l’aiuto delle farfa ci. Il ecni pirot li tte, le lucciole preparano gli spettaco in le prove per il concerto di mezzano che o rgon acco si ridendo e cantando ma non o, clima è festoso, tutti si danno da fare bosc del gini mar dai qualcuno che soffre. Infatti, mezzo a tutto questo trambusto c’è arriva un pianto sommesso. intorno. - dice mamma Cigno, guardandosi - Chi mai potrà essere così disperato? . scorge due lacrime che brillano al sole Ma ecco che verso la riva del laghetto sei triste lino, Pao ede succ ti Che lino! Pao o - Santo cielo, ma è proprio lui, il sass o, nuotando verso di lui. stamattina? – gli dice mamma Cign immobile, mi sento inutile, sempre qui fermo, ale, - Hii, hiii, sono tanto giù di mor senza poter aiutare qualcuno. e i tuoi : - Non dire scemenze Paolino, tu Mamma Cigno incoraggia il sassolino le case, fare per o usan vi ini uom gli li! Lo sai che fratelli sassolini siete utili e indispensabi o della terra? . Vuoi capire che voi siete il sostegn le dighe, le gallerie e tante altre cose lino. che io sia utile? - chiede Pao - Ma no, dici davvero? Pensi sul serio

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minare. , guarda il cielo e … comincia a cam braccia, muove le gambe, alza la testa lioso, le avig mer è ma , gioia proprio io? Che - Oh! Caspita, che bello! Ma sono perbacco che cia si alzano e sto ballando! Oh, mie gambe si muovono, le mie brac sogno stupendo! , sorride a come una farfalla, va verso il lago Paolino, danza sull’erba, volteggia lui sente, solo che tta. Poi trascinato da una musica mamma Cigno e le dedica una piroe mossa e com rda gua lo e mamma Cigno sorride, ride felice e va verso il bosco. Anch Natale magico. pensa che anche quest’anno sarà un

di Francesco Danie

letto Babbo Natale, abituato ormai ai dall’incontro inaspettato con un ba tempi moderni, rimane spiazzato mb commuove e lo stupisce per la sua ino, diverso da tutti gli altri, che lo sensibilità e i suoi valori. a slitta scendeva lentamente vers

L

o terra; l’uomo che la guidava, abit uato ai grattacieli altissimi ricoperti zioni, vecchie di secoli che si affa di vetro e luci colorate, trovava stra cciavano sulle sponde di quel cors ne quelle lussuose abitao d’acqua, tutto curve che attravers permetteva di osservare un mon ava la pianura. C’era una splendid do fatto di piccoli centri abitati, circo a luna, quella notte che gli ndato da campagne ghiacciate, dov divertita a scorazzare. Con uno spe e, sicuramente, Billy la renna che cchietto e una pila, controllò il viso trainava la slitta si sarebbe , la barba e i capelli bianchi come noleggio e non voleva rovinarla, cost il latte, infine spazzolò la divisa da ava una fortuna. Lesse con cura la Babbo Natale, l’aveva presa a lista dei regali per i bambini, questa facendo bene attenzione; l’anno volta voleva fare le cose per bene. scorso qualcuno gli aveva detto: Cominciò a calarsi nei camini “Buttati che è morbido” e per poc meglio non fidarsi. Più leggeva le o non si rompeva il collo; era succ richieste dei regali, più si stupiva; esso in un’altra zona e comunque era con vint linea con i tempi, qui invece si ritor o che tutti i bambini di questo mon nava al passato, tutte cose norm do, volessero giocattoli tecnologici: ali, delle quali non ricordava nem Playstation o altro in datamente scivolò, scendendo da meno il nome. Era quasi arrivato un camino; per fortuna non si era alla fine del suo giro quando sba fatto male e non aveva fatto rum lo osservavano attentamente anz ore. Si guardò attorno, la stanza i erano quattro; con la torcia elettrica era semi buia e notò due occhi che diede forma a un bambino che lo scodinzolare. “Tu sei Babbo Natale, guardava curioso e a un cagnolino non è vero? - Disse il piccolo con che non sapeva se ringhiare o una voce un po’ incredula – Mi hai contento di averti visto; per televisio portato le cose che ti ho chiesto? ne ormai ti hanno declassato, dico Dim mi di sì, ti prego, sono così no che Babbo Natale non esiste Rimase di stucco. e che i regali sotto l’albero vengon o mes si da papà e mamma”. “Beata ingenuità ma allora esistono ancora bambini degni di questo nom e; sono felice, finalmente un po’ Accarezzò il cagnolino che lo ann di luce: sono il Babbo Natale più usava, forse un osso era rimasto felice di questa terra”. sul fondo del sacco, così da acconten “Puzzle” ma lo vuoi di legno perc tare anche lui. “Vediamo un po’, hé odi la plastica, eccolo qui; poi tu mi hai chiesto un un paio di scarpe sportive ma eleg a proposito dorme? Meglio, altrimen anti nello stesso tempo: bene, ecco ti qui diventa un casino; dunque fatto. Tua sorella invece… lei desidera una bicicletta perché accontentati tutti e due, contento? così è indipendente e può andarse C’è pure l’osso per il cagnolino. Ade ne in giro dove vuole: voilà sso, però, mi devi spiegare il perc in queste occasioni a tutti i bambini hé di questi regali diversi da quelli del mondo; a proposito quanti ann che abitualmente consegno i hai tu e quanti ne ha tua sorella?” “Io ho nove anni già fatti e mia sore lla dodici, il cane ha nove mesi ed è un bastardino abbandonato, lo abb Per i regali: è vero la voglia di ave re qualcosa come tutti gli altri bam iamo portato a casa e poi non è più andato via. bini era tanta ma data la situazion bisogno delle scarpe così i miei gen e economica questi sono utili e ci itori si sono risparmiati i soldi; mia va bene lo stesso; io avevo sorella con la bicicletta va dove vuo ultimamente; girano pochi soldi, le così si risparmia la benzina. Sai papà è a casa dal lavoro e la mam com’è, non tira aria buona ma si arrangia in giro con dei picc desideri; solo una cosa prima che oli lavoretti domestici; comunque tu vada via, avresti per caso un libro grazie per avere esaudito i nostri di fiabe da regalarmi? Sai, ogni libera la mia fantasia, farla volare tanto, mi piacerebbe leggere qua nel cielo come fai tu con la tua slitta lcosa di fantastico, lasciare . Ecco sì, questo va benissimo, graz Dovevo capirlo subito che c’era qua ie ma perché scappi così in fretta? lcosa di strano in questo posto, que Ciaooooo.” l ragazzino mi ha spiazzato, qua andava a pensare che ci fossero si mi vergognavo di avergli chiesto ancora bambini così. Ma sarà solo spiegazioni ma chi un’eccezione o è tutto il paese che gli assomiglia? “Dai Billy corri che siamo in ritardo…”

Fiabe d’autore

27

di Lino Perini

Carlino abitava di fronte ad un orfanotrofio ma non si era mai reso conto della situazione di quei bambini. Era il primo giorno delle vacanze di Natale e Carlino, in punizione nella sua stanza, si fermò a guardarli con più attenzione. Si sentì un bambino fortunato.

I

l suo nasino era schiacciato sul vetro della finestra che dava sul cortile dell’orfanotrofio. Dei bambini stavano rincorrendosi. Sembravano felici anche se il freddo, si poteva notare da lontano, arrossava il loro viso ed ogni tanto dovevano portarsi le mani alla bocca per cercare di riscaldarle. Carlino era in castigo. Era il primo giorno delle vacanze di Natale e la mattina si era alzato tardi. La mamma gli aveva chiesto d’iniziare a fare i compiti e lui aveva risposto svogliatamente che era in vacanza e che aveva tanto tempo per fare le lezioni per casa. Già questo aveva infastidito la mamma che, quando poi aveva chiesto al figlio di aiutarla a preparare la tavola per il pranzo e sentitasi rispondere che non era compito suo, decise di rinchiuderlo nella sua cameretta a meditare. Carlino guardava dalla finestra e invidiava quei ragazzini che sembravano spensierati e potevano giocare tranquilli. Dopo un po’, però, apparve una suora che chiamò i ragazzini. Qualcuno fece finta di non sentire e continuò a correre fra i sassi e a nascondersi dietro le siepi. Qualcun’altro aveva un pallone e continuava a calciarlo contro un cancello. La suora ripetè altre due volte il suo invito a rientrare ed alla fine prese il primo che passò vicino a lei e lo tirò a sè. Il piccolo sembrò sorpreso e cominciò a piangere per il gesto. Gli altri un po’ s’impaurirono ma fecero ancora finta di nulla. Alla fine, però, altre suore uscirono in cortile e allora più d’uno pensò bene di non rischiare di dover rientrare in refettorio rimproverato dalle suore. Proprio allora la mamma chiamò Carlino per il pranzo. Lui si sedette a tavola silenzioso. La mamma si aspettava delle scuse che però non arrivarono. Il papà era al lavoro e a tavola erano solo loro due. Fu così che all’improvviso Carlino disse. - Come mai ci sono dei bambini nel convento di fronte alla nostra casa? La mamma, benché cercasse di mantenersi seriosa dopo l’arrabbiatura precedente, non poté evitare una piccola smorfia sul volto, simile ad un mezzo sorriso. - Intanto non è un convento. - Disse riprendendo il suo fare serioso. - In ogni caso quei bambini vivono con le suore perché sono senza i genitori. - Sono fortunati, allora, perché possono fare quello che vogliono. - Rispose d’istinto Carlino. La madre rimase delusa della frase ed attese un po’ per replicare. - Quindi tu saresti più felice se io e tuo padre non ci fossimo più? L’ultima frase risultò sgradita e portò Carlino ad interrogarsi sul come sarebbe stata la sua vita senza i genitori. Non rispose e pensò. La sera, dopo cena, il papà di Carlino volle sapere dalla moglie com’era andata la giornata e, saputo che il figlio aveva tenuto un comportamento poco educato e rispettoso, lo rimproverò. Carlino sembrò amareggiato ma non volle replicare alla parole severe del padre che gli ordinò, per punizione, di andare a letto senza guardare la televisione nonostante la moglie avesse precisato che era già stato in punizione e che per tutto il giorno non aveva giocato e visto la tivù. Benché dispiaciuto, Carlino andò a letto e cominciò a pensare. Non riusciva a dormire e continuava a pensare. Pensò così tanto che si addormentò stremato. Dormì molto agitato ed ogni tanto pronunciò anche delle parole. Quando si svegliò la mattina si sentiva stanco. Guardò la sveglia sul comodino e si accorse che erano le sette e che dalla stanza dei genitori si udivano i passi leggeri del padre che si alzava per prepararsi per la nuova giornata lavorativa. Si sorprese di essersi svegliato così presto ma non sentiva il bisogno di dormire ancora. Allora si diresse verso lo scrittoio dove solitamente studiava, prese una carta e con la penna cominciò a scrivere. Caro Babbo Natale, lo so che sono stato cattivo e non merito alcun regalo ma volevo chiedertene uno lo stesso. Io sono fortunato perché ho mamma e papà ma ci sono tanti bambini che sono senza i genitori. Questo Natale il regalo fallo a loro, lo meritano più di me. Carlino


10 28

IL VENETO

in PRIMO PIANO

Lo stage è la chiave di volta per l’occupazione che si crea in classe

Come scegliere la scuola giusta che apre le porte del lavoro?

Gli istituti professionali sono la porta d’accesso preferenziale per il lavoro. Altrimenti occorre puntare su altissima specializzazione di Germana Urbani

I

l lavoro, non c’è o ce né poco per pochi. zienda italiana in posizioni d’alto profilo. Dovendo scegliere la scuola superiore è Altri due pre-requisiti fondamentali sono il meglio orientarsi seguendo le materie che problem solving e gioco di squadra. Sempre ci piacciono di più o è meglio tener conto di più le aziende cercano persone curiose e delle professioni più richieste in regione? analitiche, capaci di risolvere autonomamenIl giusto mezzo è sempre la risposta te i problemi. E se un tempo si pensava che migliore, perchè trovarsi sui banchi a fare i il profilo migliore fosse quello degli ordinati conti con troppe ore di matematica se pro- e silenziosi oggi i più apprezzati sono colore prio la calcolatrice non è nelle nostre corde che sanno fare gruppo, arricchendolo con i non porterà altro che guai e forse vi troverete propri contributi originali. a scrivere l’ennesima pagina di abbandono Ma queste cose non si imparano necesscolastico. In Italia l’11,9% degli iscritti al sariamente stando chini sui libri. Anzi. Gli primo anno delle scuole superiori abbandona esperti di lavoro sottolineano l’importanza gli studi. di dedicarsi a sport di squadra, o anche ad Per questo è importantissimo orientare attività come gli scout o il volontariato, per bene i ragazzi e le famiglie nella scelta della imparare a relazionarsi con gli altri per un scuola che costruirà un pezzettino impor- comune obiettivo. tantissimo del loro Accanto a quefuturo. La disoccupazione sto, poi, la scuola Importantissimo, veneta si attesta deve fornire compeper tutti i genitori, è al 33%, precarizzazione tenze utili ad entrare tener conto del fatto giovanile senza subito nel mondo del che il mercato del precedenti lavoro o a proseguire lavoro non è esaurito, gli studi con succesma si è fatto molto competitivo. Perciò la so. Importantissime, poi, le esperienze di scuola superiore deve servire ai ragazzi per stage in azienda: nell’anno scolastico 2012acquisire bene i pre-requisiti e immaginare 13 il 45,6% delle scuole superiori italiane ha da subito come vorranno specializzarsi dopo utilizzato l’alternanza scuola-lavoro come il diploma. Conoscere l’inglese è sicuramente metodologia didattica per sviluppare le comil pre-requisito per eccellenza tanto che gli petenze previste dall’indirizzo di studi, un esperti dicono che tra cinque anni chi non incremento maggiore che arriva al +57,6% parla inglese come fosse la prima lingua lo segnano i licei. non avrà alcuna speranza di entrare in un’aLa storia che ha fatto più scalpore a

Elena Donazzan, assessore all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro della Regione Veneto Job&Orienta Verona, la fiera dell’orientamento, è quella di Andrea Massini, diplomato all’Istituto tecnico superiore di meccatronica di Vicenza, che dopo 10 mesi di tirocinio ha spuntato subito un contratto a tempo indeterminato nella stessa azienda. “Per cercare lavoro già a scuola - conferma Elena Donazzan, assessore all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro della Regione Veneto - la Regione ha messo a punto per gli Istituti tecnici superiori ad alta specializzazione tecnologica degli stage che garantiscono un tasso di occupazione molto elevato, tanto che il Veneto è la prima regione quanto a esperienza di alternanza scuola-lavoro. Accanto a questi ci sono le work experience, esperienze di lavoro di 12 mesi per disoccupati e inoccupati in cui la Regione paga una borsa di studio e l’azienda, al termine, può

decidere se confermare il lavoratore” Queste metodologie di insegnamento innovativo, basato sull’apprendimento esperienziale attivo, rivolte agli studenti che hanno compiuto i 15 anni, secondo i dati Indire (Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa), hanno portato in azienda lo scorso anno scolastico quasi 3mila studenti della sola provincia di Verona, per la maggior parte iscritti agli istituti professionali e tecnici, anche se stanno crescendo i licei. Le strutture ospitanti sono per la maggior parte imprese del settore manifatturiero, alberghiero e della ristorazione, ma anche studi professionali, pubblica amministrazione, associazioni di categoria, scuole e asili, così come onlus e associazioni di volontariato. Certo che i dati rispetto agli Its del Ve-

neto devono far riflettere bene visto che si sono qualificati in questi mesi i primi 123 diplomati Its e ben il 65 per cento di loro ha già trovato occupazione. Si tratta di un lavoro per lo più coerente con il percorso di studi fatto, e nella maggior parte dei casi presso le aziende in cui avevano fatto lo stage. E chi ha sviluppato maggiormente “l’intelligenza nelle mani” può fare la differenza nell’attuale mondo del lavoro: il 70% degli studenti Enaip, per esempio, pur nell’attuale contesto di crisi, a un anno dalla qualifica trova un’occupazione, che nel 65% nei casi è coerente con il titolo conseguito. Certo è che questo non si allinea proprio con quelli che paiono essere i sogni dei genitori italiani che nel 22% dei casi sogna il figlio dottore, seguito dal 20% che lo vorrebbe industriale.

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Il Veneto in primo piano 11 29 Ricercati addetti alle vendite che sanno specializzarsi sul prodotto

La professionalità generica non trova sbocchi

di Germana Urbani

“Q

uando un’azienda veneta cerca un’impiegata contabile – riferisce Carlo De Paoli, fondatore e presidente del gruppo “In Job” - in realtà non si accontenta di una collaboratrice che sappia gestire la contabilità, ma vuole un’amministrativa esperta nel ciclo passivo che sappia utilizzare il software Sap”. Intervenuto alla fiera Job&Orienta di Verona l’uomo che ha trovato un’occupazione a 50mila persone ha stilato una sua classifica dei lavori più richiesti in questo momento in regione. Il podio del profilo più richiesto spetta al tecnico commerciale in ambito metalmeccanico e chimico, segue il programmatore e l’ingegnere collaudatore o addetto al controllo qualità. Dopo la terza posizione si trovano l’impiegata contabile, il direttore tecnico in ambito metalmeccanico, il manutentore elettromeccanico, il controller, l’export manager, l’operaio specializzato, e - al decimo posto - il project manager. Dati

un po’ diversi da quelli del secondo trimestre 2013 forniti dal Sistema informativo Excelsior che fornisce una panoramica sui settori di attività che assumono di più in regione. A far la parte del leone, anche perché il dato è riferito all’inizio del periodo estivo, è il comparto del turismo e della ristorazione, con il 39% delle assunzioni complessive. Traina anche l’insieme dei servizi, che si assicura il 32% delle assunzioni nel suo complesso, ripartite tra servizi alle persone (14% delle assunzioni complessive), servizi operativi (6%) e servizi in genere (12%). Il commercio “conta” il 10% delle assunzioni complessive. In base alle previsioni relative le professioni più richieste in Veneto sono quelle per cuochi e camerieri, che contano 5.520 assunzioni nel solo periodo aprile-giugno 2013. Seguono i commessi e altro personale addetto alla vendita. Vengono dopo gli addetti all’accoglienza, all’informazione e all’assistenza dei clienti. Chiudono la classifica dei

neWs

primi cinque profili richiesti i conduttori di mezzi di trasporto e macchinari mogili e personale di segreteria e servizi generali. Nonostante la crisi, insomma, il lavoro si trova ancora, anche se il saldo rimane negativo rispetto agli scorsi anni. Verona, per esempio, tra le provincie venete, conquista la palma del territorio con il maggior numero di nuove entrate:14.270 nuovi posti di lavoro. Ma anche per il capoluogo scaligero, come per il resto della regione, il saldo occupazionale previsto per fine anno è pesantemente negativo: 4.210 posizioni bruciate per un dato percentuale del -1,9%. Il calo più limitato è quello registrato nella provincia di Vicenza, con 7.400 entrate a fronte di 10.120 uscite e un tasso del -1,2%. Particolarmente negativo il dato padovano, con 7.890 entrate contro 13.120 uscite e un tasso del -2,3%. Male anche Venezia, con 13.120 entrate e 17.280 uscite (-2,2%). “Gli elenchi servono a poco – spiega il presidente

di In Job – e soprattutto non dicono che le figure generiche non servono più, c’è bisogno di personale ultra specializzato. Sono ricercatissimi gli addetti alle vendite ma non è sufficiente avere semplici competenze di marketing. Oggi la vendita del prodotto viene fatta da tecnici che capiscono nel dettaglio ciò che stanno offrendo al cliente. Quindi anche qui, occorre preparazione specifica”.

il mercato del lavoro punta sulla la professionalità

A

che, soprattutto, siano disposte a partire e trasferirsi per un periodo. Nonostante le cronache ci raccontino di giovani che partono per l’estero senza problemi, queste figure rimangono mosche bianche eppure saranno sempre più richieste. Tra le altre professioni su cui puntare pare esserci anche quella dell’infermiere. Secondo la Fondazione Italia Orienta oggi ci sono 391mila paramedici ma entro il 2020 ne occorreranno quasi altrettanti, 266mila. “Entro il 2016 - continua la fondazione - saranno richiesti anche 100mila nuovi posti di lavoro nel campo della green economy: gli enti pubblici e le imprese ad oggi sono già obbligati a servirsi di un energy manager, chi supervisiona e promuove il risparmio energetico.

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causa della crisi, le aziende venete che devono assumere preferiscono puntare su persone che hanno già lavorato per tre o quattro anni in altre aziende. Questo accade perché c’è bisogno di persone competenti, che aiutino le imprese ad affrontare i rischi del mercato. Quindi, nonostante le nuove assunzioni costino meno, il mercato registra un calo generale del 9%. Eppure per alcuni lavori è difficilissimo trovare il personale adatto anche in questi anni in cui la disoccupazione sta toccando i suoi massimi storici. Ricercatissimi dalle imprese ad alto tasso di innovazione, per esempio, sono export manager che parlino russo o cinese. Quelle figure disposte a rappresentare le nostre migliori industrie nei mercati attualmente in espansione: Cina, Russia, Brasile, Sud Africa. Persone che conoscano la lingua e la cultura e

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12 Il Veneto in primo piano 30 L’idea giusta “A Natale regalo dolci meravigliosi fatti da me”

Dilagano i corsi di cucina e cakedesign Per capire quanto sia dilagante la cake-mania basta dare una scorsa sul web: tra blog, video tutorial e siti internet ce n’è per tutti i gusti

di Germana Urbani

I

n tutta la regione si registra una fioritura di angolo-cucina dove uno chef intrattiene volontecorsi di cucina amatoriali e semi-professionali rose e volonterosi che si cimentano soprattutto che è davvero difficile spiegare nel suo in- in dolci dal design particolare. Sì perchè nell’insieme. Molti sono organizzati da ristoranti o sieme del fenomeno, sono le torte e i dolcetti a agriturismi e sono “Hands-On” cioè corsi pratici farla da padrone, realizzati sempre più spesso dove si indossa un grembiule e si realizzano le con pasta di zucchero e decorazioni creative. Certamente, in questo dilagare di corsi ed ricette creando delle specialità da veri gourmet esperienze socializzanti, molto peso l’hanno in cucina spalla a spalla con lo chef. avuto le numerose Altri, invece, più trasmissioni televisive alla mano, sono orga- Arrivano dagli Usa che, anche grazie al nizzati da associazioni o e ci conquistano la digitale terrestre, hansemplici amatori che si apple pie, il cheese no invaso le nostre trovano insieme, in sedi cake, i bagles e di fortuna o anche in chocolate chips cookies case sorprendendoci con piatti semplici e Patronato, e riscoprono, realizzandoli seduta stante, ottimi piatti della gustosi, torte scenografiche e tematiche. Trasmissioni che certamente hanno avuto il merito cucina veneta. E con gli acquisti che calano anche i nego- di riportare in primo piano il gusto del cucinare zi di oggettistica per la casa si danno da fare. che, anche per le giovani venete nate dopo il Sono molti quelli che allestiscono all’interno un miracolo economico, aveva lasciato spazio ai

piatti pronti e surgelati. Anche la rete, però, fa la sua parte. Tanto che tra i professionisti più richiesti in campo giornalistico pare esserci quello del blogger di cucina! E difatti blog, video tutorial e siti internet di cucina non si contano, specie se si parla di dolci e dolcetti. Una prova tangibile del fenomeno è che sono aumentate le vendite di attrezzature e prodotti per la pasticceria e il cake design: stampi e cutter sono un grande aiuto nella decorazione così come gli stampi in silicone ad espulsione per pasta di zucchero e biscotti.

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I veneti non sfuggono, dunque, alla moda del momento che ha fatto registrare al Cake Design Festival di Milano, giunto quest’anno alla terza edizione, 13.000 presenze. Gli esperti di nuovi trend sostengono che il cakedesign “ha cambiato la prospettiva comune sui dolci ci ha insegnato a guardarli, prima di mangiarli. E la pasticceria professionale o casalinga non sarà più come prima”. E, se in qualche caso, sarà ancora uguale a prima, certamente la prospettiva e il valore che si attribuisce a queste delizie è cambiata, tanto che non sono pochi coloro

che a Natale regaleranno dolci ben confezionati fatti nel forno di casa propria. Sarà anche un po’ merito della crisi, ma il gusto per il fai da te sta tornando prepotentemente e, se si tratta di cucinare, colpisce indifferentemente uomini e donne. L’arte di stare dietro i fornelli e di trasformare farina, zucchero, uova e burro in splendidi dolci appassiona anche i più piccoli che, giocando con le pentole di mamma, si allenano ad usare i cinque sensi e imparano che le merendine non nascono dagli alberi. Ben venga il buon gusto!

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el cesto dei dolci da regalare non deve mancare GingerMan, il biscotto di pan di zenzero diventato sinonimo del Natale anche in Italia. Si dice sia nato alla corte di Elisabetta I, ma che furono poi i Fratelli Grimm, con Hansel e Gretel a diffonderlo in Germania. In segui-

to, cominciò a essere appeso agli alberi di Natale. Con la fine del 1800 il buffo omino, sbarcato oltreoceano, divenne una favola: The Gingerbread Man, che, anche senza lieto fine, lo rese celebre in tutto il mondo.

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Il Veneto in primo piano 13 33 Grandi opere Il Cipe ha approvato il preliminare del corridoio autostradale Orte - Mestre

Via libera alla Romea Commerciale tra le proteste Costerà 9,8 miliardi e sarà realizzata interamente in project financing. La prima pietra è prevista per il 2015

valdastico sud, pronta nel 2014

di Alessandro Abbadir

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a Romea Commerciale si farà. Il Cipe, il comitato interministeriale per la programmazione economica ha dato il via libera all’opera. Dovrebbe partire nel 2015. I comitati insorgono e promettono in Veneto una nuova Val di Susa. Con il via libera al progetto preliminare si punta ad un nuovo corridoio autostradale (396 chilometri) Nord-Sud in grado di collegare Mestre a Orte. Un’opera da 9,8 miliardi che sarà realizzata interamente in project financing. Il promotore è la Gefip Holding del gruppo Bonsignore, proposta riconosciuta di pubblico interesse nel 2003 e poi modificata. Il nuovo preliminare aggiornato, con relativo piano finanziario, dovrà andare in gara, con la possibilità per altri soggetti privati di aggiudicarsi la concessione (49 anni) migliorando le condizioni a base d’asta. Dopo l’approvazione da parte della Corte dei conti, ci sarà un bando internazionale pubblico entro aprile 2014 e in fine nel primo trimestre 2015 dovrà essere posta la prima pietra. Ma qual è per le istituzioni l’utilità dell’opera? La Nuova Romea, serve a colleghere Mestre a Ravenna fornendo una dorsale strategica al collegamento tra il Veneto e il Sud Italia e tra questo e l’Europa centrale e dell’Est. Il Cipe ha stabilito che l’opera

dovrà essere realizzata entro il 2021, anche se ha consentito che alcune tratte possano essere realizzate e messe a pedaggio anche prima, per cominciare a produrre flussi di cassa. Si lascerà per ultima la tratta più complessa, cioè l’attraversamento appenninico Perugia-Cesena. C’è però un punto di domanda. Ancora non è stato sciolto il nodo relativo alla partenza (o arrivo) della nuova autostrada la cui definizione è rinviata alla progettazione definitiva. Si tratta del tracciato da Lughetto, nel comune di Campagna Lupia, alla connessione con il sistema autostradale. Due le ipotesi: l’ingresso a Roncoduro, sul Passante, o l’inserimento in A4 con uno svincolo a Villabona, in connessione con la Tangenziale di Mestre. Su questo dovrà essere presa una decisione in accordo con le istanze del territorio. E già è cominciata da parte di alcuni sindaci (quello di Dolo Maddalena Gottardo) la sindrome “ …si ma non nel mio territorio”. Il comitato “Opzione Zero” alla notizia dell’approvazione del progetto ha annunciato che sarà lotta durissima, come in Val di Susa contro quello che definisce uno scempio ambientale. Nelle scorse settimane “Opzione Zero” ha organizzato una manifestazione di protesta sulla attuale Romea,

nel vicentino

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Un momento della protesta un flash mob con un centinaio di manifestanti che ha bloccato la circolazione. Per i comitati è un’opera inutile “non serve a un bel niente, visto che i dati del traffico commerciale dal 2008 con la crisi sono crollati del 30%”. “È incredibile - spiegano per il comitato Opzione Zero Mattia Donadel, Rebecca Ruvoletto e Lisa Causin come l’approvazione del progetto preliminare della Orte-Mestre arrivi proprio a pochi mesi dall’approvazione da parte della Commissione Europea del nuovo Corridoio Baltico-Adriatico, una connessione che dovrebbe mettere in relazione via ferrovia i porti dell’Alto Adriatico con il nord Europa, seguendo la linea Ravenna, Bologna, Padova, Venezia, Trieste. Un progetto per il quale sono previsti ingenti finanziamenti

europei e che seppellisce definitivamente ogni marginale utilità della Romea Commerciale. Una strada che devasterà il territorio di 4 regioni. E’ anche un’operazione pericolosa per i conti pubblici: oltre al miliardo e mezzo di sconto fiscale, anche gli altri 8,5 miliardi che la Gefip Holding, dovrebbe anticipare, finiranno per essere pagati dai cittadini. Ad oggi non esiste un piano economico-finanziario che attesti la sostenibilità dell’opera, e pure le stime sui flussi di traffico previste appaiono inattendibili e sovrastimati. Se i pedaggi non saranno in grado di garantire il rientro degli investimenti, sarà lo Stato a dover restituire i soldi alle banche tassando i cittadini e tagliando servizi essenziali”.

’ stato inaugurato solo da qualche mese il nuovo segmento di Valdastico Sud, dal casello di Montegaldella-Longare fino al nuovo snodo di Albettone-Barbarano Vicentino. I chilometri percorribili della Valdastico Sud arrivano dunque ora a 15, su un totale di 54 totali. L’apertura dell’intero tratto, cioè dei caselli di Santa Margherita d’Adige e Piacenza d’Adige: si potrà percorrere interamente la Valdastico Sud entro la fine del 2014. Due anni di ritardo rispetto alla tabella di marcia programmata. L’A31, punta ad avvicinarsi sempre più al territorio padovano. Il casello di Barbarano si trova infatti a 2,5 chilometri dal territorio padovano, ossia dai confini di Rovolon. L’accesso è al momento il più vicino ai colli Euganei, ed è raggiungibile attraverso una bretella che attinge da est ma anche dalla Riviera Berica. Chi proviene da Montagnana, Este, Lozzo Atestino ed Ospedaletto Euganeo può dunque raggiungere Vicenza entrando a Barbarano e risparmiandosi qualche minuto di stop ai semafori della Berica. A.A.

veneto meridionale Gruppo europeo

avanti tutta con la nogara-mare, 107 km dal polesine a verona

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’ solo una questione di tempi burocratici, ormai, la realizzazione dell’auto- strade già esistenti ed in programma: l’A22, come già detto, ma anche l’A31 strada regionale medio padana veneta Nogara–Mare Adriatico. La Regione Valdastico Sud, l’A13 Bologna-Padova e la Nuova Romea. La Nogara-Mare si Veneto, a fine novembre, ha definitivamente aggiudicato la concessione estenderà per 107 chilometri, dalla provincia di Verona, a Nogara, all’innesto relativa all’importante arteria che da Adria porta fino al Veronese. Un intervento, con la statale 12 dell’Abetone e del Brennero, e terminerà ad Adria, nel Polesiquesto, da 2 miliardi di euro. La concessione dell’autostrada regionale medio ne. La strada prevede due carreggiate a due corsie di marcia della larghezza di padana veneta è stata affidata al costituendo Raggruppamento temporaneo di 3,75 metri, oltre ad una corsia d’emergenza di 3 e ad un margine interno di imprese (peraltro promotore dell’opera) tra Autostrada 5, per un totale di 26 metri complessivi di larghezza. I Brescia Verona Vicenza Padova spa, Confederazione Au- I residenti non tratti sono quattro, con altrettante interconnessioni con tostrade spa, Società delle Autostrade Serenissima spa, pagheranno la rete autostradale esistente: A22 del Brennero, A31 Astaldi Concessioni srl, Astaldi spa, Impresa di costruzioni il pedaggio sulle brevi Valdastico Sud, A13 Padova-Bologna ed E55 Nuova RoIng. E. Mantovani spa, Itinera spa, Technital spa e Sina distanze, investimento mea. Sono previsti 13 svincoli: Isola della Scala, Nogara spa. Questa concessione prevede la progettazione defini- da 1,9 miliardi di euro est, Casaleone, Legnago, Villabartolomea, Castagnaro, tiva ed esecutiva, la costruzione e la gestione dell’opera. Badia Polesine, Canda/Trecenta, Castelguglielmo/San Ma anche la progettazione preliminare (con studio di impatto ambientale) de- Bellino, Fratta Polesine, Rovigo sud, Gavello, Adria. Oltre al collegamento che da finitiva ed esecutiva, la costruzione e la gestione del collegamento fra la nuova Nogara porta verso ovest fino all’A22 in territorio di Nogarole Rocca, l’impianto autostrada e la A22 del Brennero in provincia di Verona. Grazie a questa nuova oggetto di concessione ha disegnato altri 64 chilometri di viabilità complementainfrastruttura verrà migliorata notevolmente l’accessibilità alle principali auto- re, a partire dai collegamenti con l’ospedale di Legnago, quello di Trecenta e tra

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l’A31 e la banchina portuale di Canda, nel Rodigino. Il pedaggio è basato sull’esazione dinamica mediante l’impiego di tecnologia free flow, con esenzione della durata di 15 anni per i residenti che devono percorrere fino a 15 chilometri. L’investimento per realizzare l’opera è notevole: a fronte di un costo complessivo del progetto posto a base di gara di circa un miliardo e 901 milioni di euro, la proposta del promotore ammonta a poco più di un miliardo e 877 milioni. Ni.Ce.

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Lo sviluppo sostenibile parte dalla consapevolezza e dall’orgoglio di appartenere ad un territorio di grande valore ambientale, culturale e sociale

Presidente Gennari quali le novità di questo fine anno? Il Tribunale Amministrativo Regionale Veneto con sentenza 1324/2013, nel giro di 15 giorni dal 14 novembre 2013, ha rigettato il ricorso presentato dal Comune di Porto Tolle contro l’adozione, avvenuta nel dicembre 2012, del Piano Ambientale del Parco del Delta del Po. Con questo atto, che si spera conclusivo, ci si propone di girare pagina sulla precedente collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Porto Tolle. La visione condivisa degli obiettivi dell’intero territorio del Delta del Po deve prevalere sulle questioni localistiche puntuali che in materia ambientale e di sviluppo economico hanno poco significato. Il patrimonio naturale è di tutti e deve essere considerato come un bene pubblico. E’ ovvio che la conservazione del bene non può essere penalizzante per un territorio e, la giusta condivisione delle scelte, dovrà sempre di più passare attraverso la partecipazione delle comunità locali del Delta del Po. Nella riunione del Consiglio del Parco, svoltasi il giorno 29 novembre 2013, si è, con soddisfazione, ratificata la presenza in Consiglio e nel Comitato Esecutivo del Sindaco del Comune di Porto Tolle Claudio Bellan e del Vicesindaco Mirco Mancin che porteranno il loro contributo in termini di proposte per il territorio di Porto Tolle e per l’intero Delta del Po. Quindi una proposta di un nuovo percorso di discussione e risoluzione delle problematiche presenti con la condivisione di obiettivi comuni che spero porti grandi risultati. Tra gli obiettivi comuni la candidatura a Riserva di Biosfera MAB UNESCO del Delta del Po che contiene, nel Piano di Azione, la realizzazione di interventi concreti per lo sviluppo sostenibile dell’area del Delta del Po.

©PH Daniele Soncin

Quali sono gli interventi di prossima attuazione? Oltre agli interventi per la vivificazione delle lagune ed il monitoraggio delle acque di transizione, importante azione da attuare sarà la partecipazione dell’intero territorio del Delta del Po ad EXPO 2015 a Milano. Il tema della valorizzazione delle risorse

economiche locali sta impegnando l’Ente Parco del Delta del Po in diversi settori sia a carattere regionale che internazionale. La valorizzazione del riso e dei prodotti ittici locali come elemento su cui far convergere una serie di interessi economici diventa importante banco di prova per l’intero sistema istituzionale e non del Delta del Po. Partendo dal concetto di conservazione del valore naturale si dovranno proporre, ad una vetrina mondiale, le eccellenze del territorio anche in termini culturali, archeologici e di tradizioni locali. In altri termini un territorio di alto valore naturale accogliente ed orgoglioso delle proprie tradizioni. Su questi concetti la creazione di un consorzio che valorizzi, dalla Provincia di Verona, Vicenza ed il Delta del Po, il paesaggio e la produzione di riso creerà una importante sinergia fra potenzialità, presenti e in via di sviluppo, nel settore. Le produzioni ittiche, la “rivoluzione blu” che in questi giorni ha avuto importanti consensi nell’assemblea plenaria del Comitato delle Regioni europee relativamente alle produzioni ittiche del Veneto, sono filoni trainanti che la Regione Veneto e il Parco del Delta del Po intendono valorizzare al fine di dare concretezza al concetto di sviluppo sostenibile. Sempre nell’ambito di EXPO 2015 il collegamento con EXPO Venezia con il progetto per la navigabilità – accessibilità translagunare costiera da Venezia al Delta del Po è un altro importante tassello di quel mosaico di interventi che il Parco del Delta del Po e la Fondazione Ca’ Vendramin sta attuando. Altra importante vetrina mondiale sarà la presenza del Parco del Delta del Po, come territorio candidato a Riserva di Biosfera MAB – UNESCO, nel Castello di Vigevano a Vigevano, all’interno dell’esposizione mondiale dei territori classificati dall’UNESCO come Riserve di Biosfera MAB. Questa presenza sarà contrassegnata da una forte collaborazione fra il Parco del Monviso piemontese, il Parco del Ticino lombardo, il Parco del Delta del Po veneto ed UNESCO Venezia per una valorizzazione dell’asta fluviale del Po e dei territori riconosciuti da UNESCO.

Le attività, dell’Ente Parco, realizzate ed in corso di realizzazione quali settori principali hanno riguardato? L’Ente è motore di innumerevoli iniziative di carattere sociale, economico, culturale e di valorizzazione e promozione del territorio che coinvolgono associazioni culturali e le proloco dei comuni del Delta. Nella attuale programmazione Europea, 2007 – 2013, l’Ente Parco ha in corso di conclusione progetti che, in un ottica di visione strategica di sviluppo sostenibile, abbracciano diversi settori economici e di tutela. Nella conservazione e valorizzazione delle aree di interesse comunitario (Zone Protezione Speciale) il progetto Valli e lagune, all’interno del programma Europeo LIFE +, per un valore di 4,5 milioni di euro. Nel settore della valorizzazione della pesca importante progetto di promozione è, in collaborazione con Impresa pesca - Coldiretti Rovigo, il progetto “Pesca Amica”, per un importo nei due anni di circa 100 mila euro. Nella valorizzazione del territorio anche a fini turistici il progetto Slow Tourism nell’ambito del programma Europeo Interreg Italia Slovenia,

importo 103 mila euro. Sempre nella logica di rete di operatori economici e dei luoghi del Delta del Po da preservare, il progetto Climapark, nel programma Europeo Interreg Italia Slovenia per un importo di 340 mila euro. Il progetto Ecomuseo del Parco del Delta del Po finanziato dalla Regione Veneto nell’ambito del Programma POR per un valore di 1,8 milioni di euro permetterà di attivare un circuito di visitazione e valorizzazione dell’intero Delta del Po. Il progetto di Piste ciclabili del Parco del Delta del Po, anche questo nell’ambito del programma regionale POR, per un valore di 1,6 milioni di euro, andrà ad attivare una infrastrutturazione dell’offerta turistica e territoriale a beneficio degli operatori che nello sviluppo sostenibile credono e con l’Ente Parco condividono. Sempre nella logica dell’offerta di turismo sostenibile il progetto di bike sharing, anche se ridotto circa 260 mila euro, consentirà di avere un sistema di noleggio biciclette a favore degli operatori interessati ampliando l’offerta ai visitatori. La progettualità nel programma LEADER +, con il supporto del GAL Delta del Po, ha visto e vedrà la partecipazione dell’Ente Parco in iniziative per la creazione di itinerari culturali ed enograstronomici per la valorizzazione delle eccellenze produttive locali. Attività ed investimenti per 6 – 7 milioni di euro che il Parco porta come ricaduta nel territorio dimostrando come le aree protette se aperte al territorio possono diventare motore di sviluppo elevando la qualità della vita ed incentivando le attività economiche. Le reti di paternariato a livello Nazionale ed Europeo consentono al parco di essere costantemente coinvolto nelle innumerevoli iniziative progettuali che intercettano risorse economiche da portare nel territorio. Ecco allora che la rete Delta chiama Delta, Deltamed, Adriapan, sistema dei parchi del Veneto, Federparchi e speriamo aree Riserva di Biosfera sono un valore importante che il parco ha costruito e che nelle programmazioni europee rivestono grande importanza. La collaborazione con i delta del Danubio in Romania, dell’Ebro in spagna, la Camarque in Francia, con le aree protette in Slovenia, Croazia, Grecia, Serbia, Bosnia, Albania, Germania, Polonia, Austria nonché la partecipazione con la Regione Veneto, la Camera di Commercio di Rovigo, il Consorzio di Bonifica delta del Po e la Fondazione Ca’ Vendramin a importanti progetti internazionali non da ultimo la missione in Messico consente al Parco del Delta del Po di avere una visibilità e visione internazionale di notevole livello. Qual è il rapporto con la Regione Veneto in queste azioni di sviluppo? Importante è la sensibilità che l’Assessore ai Parchi Franco Manzato in collaborazione con l’Assessore all’Economia Isi Coppola dimostrano verso il Parco del Delta del Po ed il Delta del Po. Ricordo da ultimo il pieno appoggio nel sostenere la candidatura a Riserva di Biosfera – MAB UNESCO ma anche l’attenzione alle richieste di finanziamenti su progettualità che in questi anni abbiamo fatto per la valorizzazione e la tutela del territorio. Nella rete dei parchi regionali siamo un punto di riferimento che con il coordinamento regionale svilupperà importanti progetti di tutela e promozione dei territori

ad alta naturalità. La nuova proposta di legge regionale di razionalizzazione del sistema dei parchi non modifica le intenzioni regionali di vedere l’area del Delta del Po elemento basilare della politica di tutela del sistema regionale delle aree protette. Perché il primo Piano Paesaggistico Regionale di Ambito viene sperimentato proprio in questo territorio? E’ molto significativo che per il primo Piano Paesaggistico sia stato scelto proprio il territorio del Delta, che insieme alla laguna di Venezia forma l’ambito “Arco Costiero Adriatico”. Si tratta a livello regionale del primo vero “Piano Paesaggistico” redatto congiuntamente fra le autorità che hanno competenza per la tutela e la valorizzazione del paesaggio, e cioè lo Stato e la Regione. Non è un caso che sia stato scelto proprio questo territorio, perché vi è una presenza molto rilevante di beni paesaggistici: il Parco prima di tutto, che è paesaggisticamente vincolato ai sensi dell’art 142 del codice, ma anche ad esempio i 300 metri dalle coste, i 150 metri da fiumi, ecc., per non parlare dei vincoli ex art. 136, primo fra tutti il vincolo cosiddetto “galassino” del 1985 denominato proprio “Delta del Po” e numerosi altri vincoli più puntuali. Ma la discussione sulla presenza di tutti questi beni paesaggistici è resa più interessante dalle tante attività antropiche che qui si svolgono. Non è un territorio statico, “imbalsamato”, ma è un territorio vivo, dinamico, che si muove, ed è proprio per questo il contesto ideale per applicare la sfida della pianificazione paesaggistica ed ambientale. Si può ben dire infatti che la pianificazione paesaggistica è una “sfida”: la sfida di ricomporre i conflitti tra tutela e sviluppo, coniugare le necessità di tutela dei beni paesaggistici e le opportunità di trasformazioni territoriali sostenibili. Quale sintesi agli obiettivi di sviluppo? Voglio concludere riportando, con soddisfazione, quanto accolto nel documento nazionale “AREE PROTETTE E RETE NATURA 2000 STRUMENTI PER CONIUGARE LA CONSERVAZIONE E LO SVILUPPO ECONOMICO” in discussione il giorno 11 e 12 dicembre 2013 a Roma all’interno della Conferenza Nazionale sulle aree Protette e Biodiversità, a cui anche noi parteciperemo: “…..In sintesi, le aree protette costituiscono una componente essenziale di due obiettivi strategici del benessere dei cittadini: la conservazione dell’ambiente e lo sviluppo economico, entrambi irrinunciabili nel contesto di un futuro sostenibile. A volte, i due obiettivi sono stati posti in contrapposizione ed è diffusa, presso una parte dell’opinione pubblica, la credenza che i due obiettivi siano tra loro inconciliabili. E’ vero il contrario, ma la soluzione della compatibilità passa necessariamente attraverso una rimodulazione di alcune delle attuali politiche, sia di conservazione che di sviluppo economico”. Spero che questo richiamo alla rimodulazione delle attuali politiche si conservazione e sviluppo economico che porteremo all’attenzione nazionale che ha trovato condivisione a livello Regionale possa trovare terreno fertile in ambito locale.


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16 Cultura veneta 36 Mostra a Treviso Casa dei Carraresi fino al 13 maggio

Le magie del Gange per un India senza tempo Per noi occidentali la mostra offre la possibilità di entrare in mondo ricco di storia per cercare di capirne l’essenza di Alain Chivilò

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ndia, India, India paese lontano dai mille misteri. Ci arrivarono chiamato pantheon hindu con rappresentazioni divine quali Shiva, brevemente come visitatori Alessandro Magno e i Romani con Vishnu, Rama e Krishna. L’Hinduismo è una delle sette religioni il loro impero, ma la sua evoluzione è stata sempre legata alla professati nel paese assieme alle autoctone Jainismo, Sikhismo, storia del continente asiatico. A Treviso, Casa dei Carraresi fino Buddhismo e a quelle esterne come il Cristianesimo, l’Islam e la al 13 maggio 2014, la mostra “Magie dell’India. Dal Tempio regione dei Parsi. Nel percorso espositivo, sempre coinvolgente, si alla Corte, capolavori d’arte indiana” ripercorre il vissuto di una giunge al favoloso mondo dei Maharaja, secondo asse esplicativo civiltà. Dopo la sapiente disamina della Cina, attraverso le sue della mostra, nel quale i reperti esposti narrano i luoghi, la vita e il dinastie e il Tibet, il curatore Alessandro Màdaro e il comitato gusto estetico all’insegna del lusso e sfarzo. Le tende, i tramezzi scientifico deliziano il visitatore italiano e non solo con un altro di stoffa, le stuoie, i dipinti, i gioielli, i libri sacri, le armature e i pugnali per citare alcune tipologie. Altra affascinante viaggio. Il focus ideato verte tematica sapientemente testimoniata è su due principali analisi: l’arte nell’India La chiave l’arte erotica vista, non nella sua frivolezza, classica e l’India dei Maharaja. Nella prima di lettura sezione viene coperto un arco temporale che della mostra verte ma nel trattato del Kamasutra, redatto da Vatsyayana nel 200 d.C. al fine di creare parte dal 2000 a.C. giungendo al 1600. Un su due aspetti: il periodo molto lungo testimoniato da reperti Tempio e la Corte la perfetta armonia nell’arte amatoria tra spirito e fisico. A conclusione la via delle quali per esempio immagini di bronzo, oggetti rituali, altorilievi e sculture di pietra. La chiave di lettura, per Indie con Marco Polo e Nicolò Manucci rappresenta il ponte tra un’evoluzione culturale trattata così estesa, verte su due aspetti India e Italia. Come fu per la cultura degli altipiani del Tibet, anche complementari per la cultura del popolo del Gange: il Tempio e la quella della terra d’India non è così semplice da comprendere per Corte. Infatti i cerimoniali nei luoghi di culto sono simili a quelli noi occidentali privi di appropriati approfondimenti, però a Treviso del re nel suo palazzo in un confine tra impegno etico e piace- si apre una possibilità: entrare in mondo ricco di storia per cercare re, tra ricchezza e frugalità dove l’arte ha la funzione di unirli in di carpire l’essenza, situazione che non può essere esplicata in un svariate rappresentazioni. Per chi ha visitato la mostra dell’anno canonico viaggio turistico che prevede ogni giorno una meta da scorso sul Tibet troverà un filo rosso di unione, inerente al così fotografare lungo le distese dell’India.

Terza edizione de “La Biennale di Fotografia”

Scultura

SIMON BENETTON OSSERVA TREVISO

Un click tra Grappa e Alpini

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imon Benetton finalmente espone a Treviso. Questa è la principale constatazione che onora il Maestro, demiurgo del ferro, che sta calcando da decenni gli scenari dello scolpire la materia. La sua ricerca chiave partì dalla riproduzione modulare che assimila tuttora il concetto di standardizzazione moderno e di replicabilità infinita attuale. Da qui l’analisi degli elementi naturali, l’introduzione di punti luci con il vetro fino ad arrivare alle vorticosità che si aprono all’infinito. “Opere monumentali” è la mostra a cielo aperto che vede fino al 30 gennaio dodici sculture inserite in nove siti del capoluogo della Marca: “L’Occhio del Ciclope” a Varco Manzoni (viale Cairoli), “Pilastro universale” a Piazza Trentin, “Foglie” in Vicolo del Gallo (Buranelli - lato Municipio), “Piramide” in via Campana (Buranelli), “Fili d’erba” in Piazza del Battistero, “Incontro” in Piazza Ancillotto, “Il giardino dei cinque filosofi” Piazza dell’Umanesimo Latino, “Intensione ed estensione: perfettibilità”, Piazzetta Botter (Museo S. Cate-

Alcune opere grafiche e alcuni reperti che danno corpo alla mostra che rimarrà aperta fino al prossimo maggio

rina), “Foglie” e “Oasi” in via Giacomelli (Biblioteca Comunale di Città Giardino), “Foglie2” in Piazza Unità d’Italia (quartiere S. Liberale), “Oltre l’orizzonte” in Piazza Martiri Belfiore (quartiere S. Maria del Rovere). Come dichiarato dall’assessore alla Cultura di Treviso Luciano Franchin. “Abbiamo accolto con molto entusiasmo la proposta di patrocinare una mostra diffusa dedicata alle sculture monumentali di Simon Benetton, inaugurandola nell’autunno 2013 per rendere omaggio all’ottantesimo compleanno di questo grande scultore trevigiano. Questa mostra costituisce per noi un’importante occasione per ripensare la presenza di opere di alto valore artistico nell’intera città che diventa un luogo di arte a disposizione di tutti”. Infatti l’idea alla base è di unire la cittadinanza all’arte nei luoghi dei singoli quartieri con spunti per riflessioni ulteriori, che eliminano il così chiamato guarda e passa. Un compleanno dolce per l’ottantenne Maestro Simon Benetton che si ritrova profeta in patria. Al.Ch.

a terza edizione de “La Biennale di Fotografia”, a Bassano del Grappa, delizia l’appassionato e non solo con scatti d’autore ideati da noti fotografi e semplici appassionati. Un programma ricco di spunti, mostre e incontri che sta coinvolgendo l’intera cittadina in una lunga serie di eventi dedicati al vasto mondo della fotografia. Fino al prossimo gennaio, un programma ricco di mostre e incontri s’intervalla in un palinsesto dedicato al vasto universo dell’impressione. Il filo conduttore che unisce gli eventi prende il titolo di “Libere Interpretazioni”. Bassano fotografica nasce, in anno dispari affiancandosi alla più celebre biennale veneziana nel suo periodo conclusivo, nel 2009. Tra le esposizioni più significative, Mimmo Jodice instaura un legame con le opere del Canova al Museo Civico di Bassano. Un affascinante omaggio al più impor-

tante scultore italiano del Neoclassicismo, visto attraverso lo sguardo di uno dei più grandi interpreti con fotografie di grandi dimensioni. A questo, Daniele Pellegrini, il fotografo che con Cesare Gerolimetto ha effettuato il primo giro del mondo in camion, espone nella pinacoteca del Museo Civico “Antologia”: esperienze di viaggio filtrate dalla sua lunga militanza di fotogiornalista documentarista. Infine a Palazzo Sturm alle fotografie di Francesco Fontana dedicate alla danza, si da spazio alle scuole con la tematica “la città vista dai ragazzi”, ideata dall’Istituto Comprensivo Jacopo Vittorelli di Bassano e “libere interpretazioni” prodotta dal Liceo Artistico G. De Fabris di Nove. Un evento da vivere, fatto d’innumerevoli clicks a misura d’uomo attraverso contenuti interessanti. Al.Ch.


18 Cultura veneta

Cultura veneta 37 costantemente promessa di collaborazione e amicizia, suggellata dai doni ma anche dalla richiesta dettagliata dei persiani per la fornitura di alcuni manufatti veneziani, sia di pregio, sia destinati all’uso quotidiano. Il costo del biglietto d’ingresso è 16 euro, ridotto 8; per maggiori informazioni: info@fmcvenezia.it

Mostra a Venezia Fino al prossimo 12 gennaio, a Palazzo Ducale

L’arte delle diplomazia veneziana

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L’esposizione racconta, attraverso opere e documenti, le relazioni diplomatiche della Serenissima Repubblica con le grandi potenze del Mediterraneo

Editoria

un libro a 50 anni dalla morte di gigi candiani

di Roberta Pasqualetto

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ltimi giorni per poter visitare la mostra ”I doni di Shah Abbas il Grande alla Serenissima” aperta fino a domenica 12 gennaio a Palazzo Ducale. L’esposizione è curata da Elisa Gagliardi Mangilli, con il coordinamento di Camillo Tonini e patrocinata dall’Ambasciata d’Italia a Teheran, dalla Fondazione Bruschettini per l’Arte Islamica e Asiatica e dall’Università degli Studi di Udine. L’esposizione racconta, attraverso opere e documenti, le relazioni diplomatiche di Venezia con le grandi potenze, rapporti consolidati con l’invio di delegazioni e doni reciproci quali prassi strategica molto diffusa soprattutto con l’Oriente. La Serenissima doveva continuamente dimostrare la sua forza contro gli avversari e i rapporti diplomatici e di ambascerie avevano finalità commerciali attraverso le quali, Venezia, riusciva a evitare eventi bellici. Un esempio interessante è rappresentato dagli scambi intercorsi tra la Repubblica e una delle più importanti potenze dell’epoca, la Persia Safavide, al tempo di Shah Abbas il Grande (1587-1629) entrambi uniti dal comune intento di contrastare la minacciosa espansione ottomana. Durante il regno di questo scià sono almeno tre i periodi durante i quali i doni e le contropartite fanno intravedere un vero e proprio commercio avviato grazie al rapporto diplomatico. Ed è proprio su questo scambio che si costruisce la mostra, inedita ed evocativa, allestita nella Sala dello Scrutinio di Palazzo Ducale, che, prende spunto dalla grande tela di Gabriele Caliari, raffigurante Il doge Marino Grimani che riceve gli Ambasciatori persiani (1603), esposta nella Sala delle Quattro Porte. Il percorso espositivo si apre con alcune incisioni, provenienti dal Gabinetto dei Disegni e delle Stampe e dalla Biblioteca del Museo Correr, in cui sono illustrati i volti dei protagonisti dell’epoca, dettagliatamente ritratti da artisti europei. Osservando i dettagli di queste rappresentazioni si possono conoscere i costumi della corte Safavide, la moda nella foggia delle vesti, dei tessuti e dei gioielli. Una sezione è dedicata alla rappresentazione cartografica della Persia e presenta mappe e portolani utilizzati dai viaggiatori per orientarsi nel Mediterraneo orientale e nel Medio Oriente, la cui qualità rivela la straordinaria capacità tecnico-scientifica dei cartografi. Nelle sale sono esposti documenti curiosi: un atlante di piccole dimensioni del Theatrum orbis terrarum di Abramo Ortelio, il primo in formato tascabile e documenti risalenti al XVII secolo, tra i quali spiccano i firmani originali col sigillo dello Shah conservati presso l’Archivio di Stato di Venezia, e dai quali si evince la

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Mestre esiste un Centro Culturale e una piazza che da dicembre si arricchiranno di nuove strutture d’intrattenimento e acquisti. Tale area è dedicata a un’artista nativo nell’omonima città che dalla seconda guerra mondiale deliziò la cittadinanza con opere gentili, dolci e mai aggressive. Il pittore in questione è Gigi (Luigi) Candiani. Effettivamente non tutti conoscono l’agire di questo artista e di conseguenza nel cinquantenario della morte e i 110 anni dalla nascita si rende necessaria un’azione per destare la memoria. In quest’ambito nasce il libro, edito da Alcione Editore, “Gigi Candiani Tessere di vita” scritto dal giornalista e critico d’arte Alain Chivilò. In quest’opera l’autore traccia e unisce un excursus di critica assieme a frammenti di vissuto dell’agire umano e artistico del Maestro. La città di Mestre è il luogo di nascita e morte (5/7/1903 – 14/9/1963), dal quale Gigi Candiani partì per immortalare, pittoricamente parlando, su tavola le campagne del veneziano, le isole della laguna di Venezia, i Colli Euganei, Berici e Asolani, fino alle valli di Comacchio. Da qui l’opera dedica la prima sezione a una disamina critica contemporanea e passata nella quale l’autore evidenzia tre principali tematiche che riguardano l’Arte di Candiani: un costante studio della luce nell’irradiamento solare tra alba e tramonto, passando per una capacità fotografica immediata di bloccare e scegliere una porzione di paesaggio da dipingere, concludendo in una simbiosi nella bianca materia prima lavorativa del lavoro di fornaio. Nella seconda parte invece, si identificano tessere di vita attraverso le quali Chivilò scova e codifica particolari di vita artistica del pittore Gigi Candiani come per esempio i segreti per stendere l’imprimitura sulla tavola, le peripezie dei suoi viaggi nel recarsi a pennellare fino alla dialettica artistica del tempo. Un libro snello di occhio contemporaneo, che riporta alla luce la vita e l’agire del pittore di Mestre Gigi Candiani all’interno di una possibile sintesi: atmosfere rarefatte racchiuse in un’intima ricerca tra forme della natura e colori.


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UN PICCOLO ANGOLO DI CANADA NELLE ALPI DOVE UNA NATURA SENZA COMPROMESSI HA PORTATO ALL’ISTITUZIONE DI UN PARCO E DAL 2009 LA TUTELA DA PARTE DELL’UNESCO DAGLI SPETTACOLARI ORRIDI DELLA VALCELLINA ALLE EMOZIONI ADRENALINICHE DEL CANYONING PRATICABILE ALL’ACQUA PARK PRADIS CON LA GUIDA DI UN SIMPATICO DANESE SOTTO NATALE I DUE PITTORESCHI BORGHI DI POFFRABRO E ANDREIS PROPONGONO PRESEPI ARTIGIANALI E MERCATINI DI COSE SEMPLICI VISITA ALLA DIGA DEL VAJONT, PER NON DIMENTICARE

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ilderness senza compromessi, come piace agli americani. Un’area di natura selvaggia dove l’uomo non ha modificato nulla, ma proprio nulla, dell’ambiente originario. Questo angolo di Canada della nostra catena alpina si chiama Dolomiti Friulane. In lingua locale Dolomitis Furlanis, che suona anche meglio. Un’area che si trova a cavallo fra Veneto e Friuli Venezia Giulia, sospesa fra le province di Belluno, Pordenone e Udine, delimitata dai fiumi Piave, Tagliamento, Cellina e Meduna. Difficile spiegare in una parola cos’è quest’area naturale che oggi è tutelata dall’istituzione del Parco naturale regionale delle Dolomiti Friulane e, dal 2009, dal prestigioso riconoscimento di “Patrimonio dell’Umanità” concesso dall’Unesco. Le Dolomiti Friulane sono il regno di chi ama il silenzio, la natura incontaminata e al contempo rifugge le mode, le abitudini mondane di certe località sciistiche. In una parola il regno di chi ama la montagna vera. All’interno di quest’area troviamo una straordinaria varietà di attrazioni e di ambienti naturali. Dai canyon della Valcellina (ora la vecchia strada incassata in una parete rocciosa da brivido è diventata un percorso turistico usufruibile a piedi o a bordo di un trenino), ai sentieri che si spingono oltre la Val Cimolana. In alto, verso le pietre che sfidano il cielo. Per gli amanti del brivido (ma quello calcolato e sicuro) c’è persino la possibilità di fare del canyoning. A Clauzetto c’è l’Acqua Park Pradis, dove Amrit Laue, un simpatico danese con il pallino dell’avventura, conduce gli escursionisti in una fantastica discesa nel ventre della montagna, fra le acque impetuose del torrente Cosa e fra ripide pareti di roccia. Lasciandosi trasportare dalla corrente. Un’esperienza straordinaria, carica di adrenalina. Fra cascate e orridi. Amrit offre tutto il necessario per l’escursione e soprattutto dà sicurezza. Poi nel suo

iN copertiNa: uN’iMMagiNe oNirica colta sulle DoloMiti FriulaNe D’iNVerNo. a Destra iN alto: il borgo Di poFFabro a Natale, uNa cascata gHiacciata e ciaspolata sulla NeVe Fresca, al ceNtro: ciMolais. sotto, Da siNistra: uN altro scorcio Di poFFabro e pastori iN uNa piaZZetta Del borgo; il palagHiaccio Di claut e uNa gara Di curliNg; aMrit laue Nel suo ristoraNte Furletto e DuraNte uN’escursioNe Di caNYoNiNg all’acQua parK praDis

ristorante “Furletto”, gestito insieme alla moglie, ci si può rifoccilare con le bontà tipiche della cucina della montagna friulana. Ad esempio con delle ottime tagliatelle al cinghiale. In questa stagione le Dolomiti Friulane continuano a esercitare il fascino della montagna vera, proponendo attività che non sono certo quelle reclamizzate dai depliants più vistosi. Fondo, sci alpinismo, passeggiate con le racchette da neve (ciaspole) lungo percorsi di straordinaria bellezza paesaggistica che si snodano nell’intatto e silenzioso scenario delle Dolomiti Friulane, in Alta Valcellina, con partenza da Cimolais e da Claut il cui modernissimo Palaghiaccio è punto d’incontro per gli appassionati di pattinaggio e di curling, quello sport curioso che assomiglia alle bocce e si vede in tv soltanto alle Olimpiadi. A Claut ha sede l’unico Centro Federale Italiano per il Curling. E ancora, iceland sulle cascate ghiacciate, corse su slitte trainate da cani, escursioni in motoslitta, passeggiate con le ciaspole al chiar di luna con cena in rifugio. Insomma, esperienze alla Jack London. Nel periodo natalizio le Dolomiti Friulane permettono di ritrovare lo spirito più genuino e autentico della montagna, viverne le tradizioni, gustarne i sapori, ma anche di andare alla scoperta di piccoli paesi dalle caratteristiche architetture in pietra arenaria a vista e legno, quali ad esempio Poffabro e Andreis (sedi di due centri visita del Parco), che fanno da teatro a due manifestazioni ricche di fascino e semplicità. Poffabro, presepe tra i presepi. Sbucano inaspettati

A Erto, uno dei paesi che costituiscono il territorio del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, si trova la Diga del Vajont. Teatro, esattamente mezzo secolo fa, di una delle più spaventose catastrofi mai accadute in Italia. Costata la vita a 1.910 persone, fra cui 484 bambini, residenti a Longarone e nei paesi vicini. Tragedia causata dalla frana del monte Toc nel lago artificiale della diga costruito, nonostante i tanti ammonimenti, dalla Sade e poi ceduto all’Enel. Il diastro provocò morte e desolazione nella valle sottostante. Era il 9 ottobre 1963. A memoria della tragedia è stato allestito il Museo del Vajont visitabile al Centro Visite del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane di Erto e Casso. Dal 2007 è stato aperto al pubblico il coronamento della diga.L’organizzazione delle visite è affidata al Parco Naturale delle Dolomiti Friulane. Si possono percorrere i primi venti metri di coronamento e osservare l’impressionanate scenario della frana del Monte Toc e della valle sottostante di Longarone, città spazzata via in pochi secondi dalla forza d’urto dell’acqua. Un altro museo sulla tragedia è stato allestito in centro a Longarone. Per informazioni: Parco Naturale delle Dolomiti Friulane di Cimolais (Pn), tel. 0427 87333, fax 0427 877900. Percorso coronamento diga del Vajont: biglietteria all’ufficio informazioni Diga del Vajont, tariffa: 5 euro a persona, durata delle visite: 40 minuti circa.

dai ballatoi, sui davanzali delle finestre, dagli angoli più segreti dei cortili secenteschi o dove il tempo ha creato un minuscolo anfratto in un muricciolo: sono decine i presepi che, nel periodo natalizio,trasformano ogni anno in un fiabesco museo all’aperto Poffabro, uno dei Borghi più belli d’Italia incastonato nelle Dolomiti Friulane. Dal 14 dicembre al 12 gennaio artisti e semplici appassionati espongono all’aperto presepi tradizionali in porcellana, gesso e legno, che si affiancano a quelli realizzati in materiali e con tecniche innovative e fantasiose: il vetro, le stoffe destrutturate, le stoppie, i saponi intagliati, il rame battuto e la lana. E ancora, presepi in cioccolato e dolci, ambientati su sfondi di cotone, cruda pietra o accogliente paglia e quelli che riproducono la vita di questo incantevole borgo di montagna, con scenografie che raccontano in scala e con particolare cura le piazze e le vie del paese. Alcuni raggiungono dimensioni ragguardevoli, altri sono accolti in scenografie fantasiose, anche molto piccole: un minuscolo pentolino in rame, una radice d’albero, una pagnotta che culla al suo interno un piccolissimo Gesù. Il tutto si snoda in una suggestiva ambientazione, con decorazioni di frutta, fiori e legno, musiche natalizie e luci soffuse, capaci di incantare ogni anno migliaia di visitatori e trasformare lo stesso Poffabro in un presepe en plein air, particolarmente suggestivo da visitare all’imbrunire, quando si accende di mille luci di candele. Ad Andreis nevica la fantasia. Sono una sessantina di alberi di Natale decorati con originalissimi addobbi fatti a mano i protagonisti di “Ad Andreis nevica la fantasia”, che

dall’1 dicembre al 7 gennaio invade gioiosamente di colori, luci, profumi questo piccolo borgo nel cuore del Parco delle Dolomiti Friulane. Abeti scintillanti che segnano e illuminano un itinerario che fa scoprire ai visitatori viuzze, cortili, porticati e l’architettura spontanea e particolare di Andreis, preservata intatta nei secoli. Gli addobbi sono realizzati solo a mano da piccoli gruppi di gente del posto, fatti da donne, bambini, ragazzi e anziani, che lavorano insieme e si trasmettono a vicenda saperi e capacità, in un laboratorio creativo che li impegna tutto l’anno. Per prepararli si usa materiale di scarto e di riciclo, oppure legno, muschio, pigne e altro materiale naturale della zona, o ancora lana, carta, stoffa. Il resto dell’incanto lo crea Andreis, coronato dalle vette innevate della Dolomiti Friulane. L’1, 8 e 15 dicembre, la piazza del paese si anima con le bancarelle di Natale di un mercatino speciale, fatto di cose semplici create con il cuore, realmente artigianali, che - lontano dall’omologazione e dalla standardizzazione - riportano indietro nel tempo e fanno gustare il piacere del dono inconsueto ed unico: addobbi e corone natalizie, giochi per bimbi e decorazioni per l’albero, piccole golosità tradizionali e capi d’abbigliamento fatti a mano o tessuti a telaio. A fare da sottofondo, musiche e cori. Il resto dell’incanto lo crea Andreis, coronato dalle vette innevate della Dolomiti Friulane. www.comune.andreis.pn.it. Per informazioni sulle Dolomiti Friulane: tel. 0427 71775 - info@piancavallodolomitifriulane.it - www.dolomitifriulane.info


36 Concerti e non solo 40

mille e ancora mille...

1104

pagina a cura di graziano edi corazza

in veneto

eventi

la biondissima/bianchissima Jennifer batten eX chitarrista di michael Jackson l’11 dicembre al caruso di papozze (rovigo) ed i trevigiani sYzYgY prima al metal guitar god 2013 e poi il 6 gennaio al caruso di papozze con una torta di 1.111... candeline... Il Teatro Caruso di Papozze (Rovigo) nel cuore del Polesine si è reso famoso nel corso degli anni per differenziarsi dai tanti pubs che propongono solo covers bands. Mario, titolare del locale, ha portato tanti bei nomi del circuito rock italiano ed internazionale. Dai vari solisti dei Deep Purple, a Tolo Marton, alle Orme, ecc. Ma il Caruso non diventerà famoso solo per tutto ciò. Lo sta diventando soprattutto per avere ospitato bands e solisti d’eccezione in questo 2013. Ricordo qui Carl Palmer e Mike Terrana visti in marzo. E... mercoledì 27 novembre ULY JON ROTH chitarrista storico degli Scorpions con Graham Oliver chitarrista dei Saxon, Fulvio Feliciano - chitarra e voce, Pino Liberti - batteria. Ma evento dell’anno 2013 al Caruso sarà l’arrivo sul suo palco della biondissima/bianchissima JENNIFER BATTEN, la storica chitarrista di Michael Jackson e di Jeff Beck. Jennifer allieterà il popolo polesano e non solo quello mercoledì 11 dicembre 2013 alle ore 22. Non resta che andare a vedere questa stupenda chitarrista alle prese con una sei corde elettrica. Il 2014 poi, il 6 gennaio il Teatro Caruso lo apre presentando i Sygyzy, un gruppo interessante trevigiano alle prese con il loro secondo lavoro discografico. I Sygyzy parteciparono ad un Festival Rock del Veneto anni fa e lo vinsero. Venne loro prodotto il loro primo album. Un mese fa hanno partecipato al Metal Guitar God 2013 giungendo ai primi posti. In effetti... (estrapolato dai giornali on line) “”Tra 1000 musicisti di tutto il mondo anche il Veneto si fa’ notare,

con il duo trevigiano Syzygy che da oltre un mese ha spiccato indiscusso il suo volo nella parte alta della top ten, tra agguerritissimi chitarristi che hanno ambito al titolo di “Metal Guitar God 2013”. Con un video girato nella casa di Marostica (VI) dell’artista Marco Chiurato, i Syzygy hanno scelto la via della semplicità per comunicare l’assolo richiesto dal concorso, che andava realizzato sulla base della canzone “Erised” dei Periphery. “Volevamo evocare la ‘distant melody’ citata dal testo della canzone e rafforzare con il video la schiavitù descritta dalle parole del cantante” - ha dichiarato Carlo Alberto Menon, chitarrista dei Syzygy.” Fino al 21 novembre 2013 i partecipanti hanno votato online: i migliori 16 sono stati giudicati da chitarristi di rilievo quali Misha Mansoor dei Periphery, Christopher Broderick dei Megadeth e Corey Beaulieu dei Trivium. In palio c’era una chitarra Jackson a 7 corde, e l’intero pacchetto di software prodotto dalla casa Toontrack, ideatrice del concorso. Il video dei Syzygy è visibile (ed era votabile) qui: www.toontrack. com/metalguitargod2013.asp#!/entry/627977.”” Non ho mai perso di vista i Syzygy. Stanno ora facendo un secondo disco e lo presenteranno lunedì 6 gennaio 2014 al Caruso di Papozze (Ro) ore 20. Dal vivo i Syzygy suoneranno dopo la mia festa per i miei primi 1.111 concerti... Ci saranno loro... ed una grande torta di “1.111...” candeline!

sguardo a nordest il parco degli alberi parlanti a treviso una idtea per natale per piccoli e grandi

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l Parco degli Alberi Parlanti è uno straordinario spazio multimediale ed interattivo rivolto a bambini e ragazzi, alle scuole e alle famiglie, sito in una sede naturalistica, storica e architettonica di grande pregio e ampiezza a Treviso: Villa Margherita, viale Felissent. E’ il primo parco italiano dedicato alla comunicazione ed alla multimedialità per bambini ideato da Gruppo Alcuni. Imparare divertendosi: una realtà che diventa possibile con il Parco degli Alberi Parlanti! Il Parco degli Alberi Parlanti, uno spazio multimediale ed interattivo rivolto ai bambini, ai ragazzi e alle scuole, ideato da Francesco Manfio e Sergio Manfio, fondatori di Gruppo Alcuni. Agli studenti e alle famiglie – nei rinnovati e coloratissimi spazi della Cedraia di Villa Margherita verrà offerta la possibilità di scoprire i segreti delle immagini in movimento, vedere in funzione e costruire alcune “macchine di precinema”, scoprire i segreti di un set televisivo ed entrare in un cartoon grazie alla tecnologia del blue back, ricostruire le fantastiche invenzioni del giovane Leonardo da Vinci, risolvere infine un vero e proprio “giallo etologico” all’interno del parco… Nel nuovissimo allestimento Cuccioli, Maghe & Cavalieri i bambini sono trasportati all’interno di un magico castello medievale. Nella corte del palazzo possono trasformarsi in dame e cavalieri e aiutare i Cuccioli a sfidare la terribile Maga Cornacchia. Sarà fantastico recuperare la spada di Merlino e fermare il terribile lupo pietrificato, partecipare al torneo dei 12 cavalieri, ricostruire il castello perduto, entrare nel labirinto dei fiori giganti e vivere altre straordinarie avventure. All’interno del castello si trova anche un fantastico mercato medievale. Non mancano un bookshop per portare a casa un ricordo della giornata e una caffetteria con grandi vetrate che guardano il parco secolare in cui sorge la struttura. Un vero e proprio affascinante viaggio guidati dai personaggi delle serie animate coprodotte da Gruppo Alcuni e Rai Fiction, a cominciare dai Cuccioli, i sei simpatici animali protagonisti dell’omonimo cartoon, trasmesso in tutto il mondo. Tutti gli spazi del Parco sono accessibili ai disabili. GRUPPO ALCUNI è una delle realtà produttive più vitali e innovative nel mondo dell’animazione europea. Ha al proprio attivo l’ideazione, la scrittura e la direzione di numerose serie cartoon, tutte co-prodotte con INCLUDEPICTURE. PARCO DEGLI ALBERI PARLANTI Villa Margherita - Viale Felissent, 56 Treviso

un 2013 di concerti nel triveneto i piu’ belli ed i piu’ deludenti tra locali, pub, teatri e stadi

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el TriVeneto sono arrivati nel corso del 2013 i più bei nomi del panorama internazionale ed italiano. E’ stata per me una bella annata di concerti e festivals quella che va a concludersi. Sommando gli uni agli altri ne ho visti circa settanta di originali. Il 7 febbraio al Cockney di Correzzola (Pd) ero presente all’ascolto della deliziosa chitarra Gibson verde di Leroy Emmanuel. L’ex chitarrista di James Brown e di Steve Wonder ha deliziato un centinaio di presenti dando vita ad uno show di r & b, soul, funky davvero elettrizzante e divertente. Si è intrattenuto anche spiegando le origini del rap e dell’ hip hop... ovvero raccontando come partendo da due accordi “funky in jam” verso la fine degli anni sessanta del secolo scorso poi sopra si cantasse “crooneggiando” quello che passava per la mente... Ma l’anno 2013 per me è iniziato concertisticamente alla grande con il live/show dei Sigur Ros a Jesolo il 18 febbraio. La band islandese ha incantato i settemila presenti al Pala Arrex con una musica “ipnotica/elettronica/elettrica” a tratti “minimalista”. Ai loro suoni magici si sono aggiunte le scenografie molto d’effetto fatte di immagini psichedeliche e fiabesche trattate con filtri colorati e proiettate sia dentro il “parallelepipedo/palco/tende”, sia sullo sfondo dello stesso; interrotte anche da proiezioni di paesaggi islandesi mozzafiato. Nelle fasi più melodiche i S. R. davano luce alla scena solo con candele. Ne ho contate una ottantina che si illuminavano poco a poco e ad intermittenza. Davvero bello il risultato. Il 1 marzo ero al Teatro Caruso di Papozze (Ro) per rivedere Carl Palmer all’opera. Per me oggi è con Billy Cobham il migliore batterista in circolazione. Vedere, con altri due session men che lo accompagnano con basso e chitarra, il suo battere pelli e piatti come pochissimi al mondo: è sempre grandioso. Ma averlo visto scomparire dopo il sound check alle ore 20,30 dietro il palco in una stanzina buia e fredda per ricomparire alle 23... mi ha fatto un tantino pena... ripensando ai suoi grandi fasti da rockstar quando militava negli E.L.P ed Asia. Ma il più bel show che ho visto quest’anno, per me ad oggi tra i primi tre in assoluto nella mia vita: Roger Waters “The Wall” allo stadio Euganeo il 26 luglio... una spettacolarità incredibile e davvero emozionante. Luci, proiezioni, un aereo che si schianta sul palco e... l’intero “The Wall” dei Pink Floyd da colonna sonora live. Stupefacente! Quasi due mesi prima lì avevo visto Bruce Springsteen. Il “boss” è

uguale a se stesso da ormai 30 anni sia con la E Street Band, sia quando si è fatto accompagnare da altri strumentisti. Una amica mi ha detto: “Sembra che suoni la stessa canzone da venti anni...” Le ho risposto: “Hanno detto la stessa cosa anche per i Rolling Stones”. Comunque il suo show allo stadio Euganeo il 31 maggio di due ore e 45 minuti è stato parecchio energico e lui ha suonato con la E Street Band per intero anche “Born To Run”. Un altro gran bel live/show al quale ero presente è andato in “suono/video/circo” alla Villa Manin di Codroipo (Udine); il 17 giugno... c’erano i Kiss! Loro, singolarmente si muovono anche su palchetti circolari girevoli che si alzano ed abbassano... col chitarrista che si aggancia ad un cavo e... vola sopra il pubblico...! Il 5 luglio ero ad Adria davanti al Teatro Comunale. Nel palco al’aperto di piazza Cavour, in quella calda serata ho apprezzato i Morblues, forse la migliore e travolgente blues funky band europea. A coronare la nottata di stelle di questo gruppo italiano/ internazionale la voce splendida di Justine Lee Brown che si è unita al live/show dopo i primi tre brani; la bellissima cantan- te nigeriana in un abito elegante rosso ha toccato note blues emozionanti. L’emozione più grossa me l’hanno però data Crosby Stills Nash a Piazzola (Padova) il 20 luglio che hanno ripercorso le magiche atmosfere musicali degli anni “60 e ‘70 del secolo scorso. Graham Nash è stato il vero mattatore della serata scherzando con la band e con il pubblico. David Crosby, in particolare, nononostante l’età che avanza, appare ai miei occhi ancora un sornione hippy dei “sempre verdi” anni ‘60 del secolo scorso. Mi ha deluso Bob Dylan il 8 novembre al Geox di Padova. Il grande cantautore statunitense ha suonato parte del suo vasto repertorio quasi al buio con poche luci che illuminavano il palco. Ha salutato una unica volta il pubblico padovano (ma c’era gente proveniente dalla Croazia, Slovenia, Austria, Germania) a metà spettacolo; e dei “favolosi” anni sessanta ha tirato “fuori dal cappello” solo due pezzi... Un po’ pochino... Quando lo vidi a Bologna venti anni fa ha cantato molti più suoi capolavori “sessantini”. Ma ormai Dylan bisogna accettarlo per quello che propone. In fondo i suoi ultimi tre dischi che oggi piazza parecchio nei concerti, molto più dei magnifici LP’s del 1965/1966/1968/1972, sono abbastanza

belli e lui si crogiola a rifarli “live” regalando solo nei bis qualcosa di “storico”. Nota curiosa: oggi Dylan suona l’armonica ed il pianoforte... e canta... la chitarra sembra averla appesa... in qualche museo... Particolarmente interessanti ed assolutamente acustici il 16 luglio Keith Jarrett Trio al Teatro Fenice di Venezia. Il geniale pianista Keith ha preteso il massimo silenzio in sala ed in galleria; ma ha poi estasiato le orecchie dei presenti, un pubblico attento, con tocchi raggianti ed eleganti del suo jazz sopraffino magistralmente aiutato dalla batteria di Jack Dejohnette (suonava con Miles Davis!) e dal contrabbasso metronometrico di Gary Peacock. Anche mister David Byrne con la polistrumentista St. Vincent attorniati da una “brass band” di fiatisti hanno elargito swing e funky fuori dai canoni dell’ ex leader dei Talking Heads. Il 10 settembre a Padova, al Geox, non mi sono piaciuti per niente. Divertenti, più che altro per curiosi ed amanti della “dance elettronica”, i Motel Connection. Ero a Treviso-Dogana il 7 settembre in mezzo ad altri/e quarantamila. Interessante il 14 novembre al Geox di Padova il rock progressivo di Steven Wilson, leader e fondatore dei Porcupine Tree. Una gran bella musica quella messa in campo dal rocker inglese che ha presentato il suo ultimo Lp da solista (il terzo)... Peccato, a metà live, l’intrattenimento fuori luogo di quindici minuti di Steven tergiversatore con i “suoi”: chitarrista, bassista, tastierista, sul come strumentare un suono “foresta”... quindi ritorno alla sua musica “progressive” fatta di incantevoli celestialità e ripartenze di duro rock. Più avanti Steven Wilson ha interrotto i suoi brani con una lezione dell’uso del mellotron (fuori luogo anche qui) nella storia del rock (la monumentale tastiera elettronica usata soprattutto da tantissime bands per riprodurre una innumerevole varietà di violini, di cori umani, di fiati... altri tempi!) ... Per poi riprendere alla grande fino ai bis! E gli italiani? Ormai tutti fanno il loro spettacolo carino che però si ripete quasi simile: anno dopo anno. Oggi l’unico che cambia coreografie ed ha scenografie spettacolari “digitalizzate/elettroniche 2.0” è Lorenzo... sì: Jovanotti! Segnalo alcuni siti per gli amanti dei live da consultare periodicamente anche per il 2014: www.azalea.it, www.eventiverona.it, www.padovajazzclub.it, www. tuttoeventiitalia.it, www.zedlive.com, www.ecoveneto.it. Buoni concerti a tutti! da EDI


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A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

L’affidamento temporaneo dei minori

Cari lettrici e lettori, in questo numero vorrei cogliere l’occasione offerta da una recente sentenza del Tribunale dei Minori di Bologna che ha disposto l’affidamento temporaneo di una minore ad una coppia omosessuale, per portare alla Vostra attenzione la sempre viva questione degli strumenti a tutela dei minori e, nella specie, dell’affido temporaneo. Premetto che non è mia intenzione scendere nel dettaglio della sentenza del Tribunale bolognese ma solo prendere uno spunto per fornire delle sintetiche linee guida circa l’istituto dell’affidamento dei minori. L’istituto dell’affidamento del minore è stato previsto dalla Legge 28.03.2001 n. 149 che, modificando la legge italiana in materia di adozione, Legge 4.05.1983, n. 184, ha introdotto il Titolo I bis. L’art. 2 della Legge n. 184 del 1983, rubricato proprio “dell’affidamento del minore” fissa le condizioni in forza delle quali un minore, temporaneamente privo di un idoneo ambiente familiare, può essere affidato ad una famiglia o ad altri soggetti. Presupposto dell’affidamento temporaneo del minore è la situazione di temporaneo disagio economico o psichico della famiglia d’origine tale da non poter assicurare allo stesso una crescita sana ed equilibrata. Dunque, con l’affido si vuole allontanare

temporaneamente il minore da un ambiente familiare che non è in grado di prendersi effettiva cura di lui, affidandolo ad altri soggetti, per poi consentirne il reinserimento nella famiglia d’origine non appena risolto il periodo di difficoltà. A questo proposito, tra i doveri del soggetto affidatario vi è oltre a quello di educare, mantenere ed istruire il minore, anche quello di agevolare i rapporti tra il soggetto affidato e la famiglia di origine al fine del suo successivo reinserimento. Ben definiti, quindi, i tratti distintivi dell’affidamento temporaneo rispetto all’adozione, da individuarsi certamente nella temporaneità dell’affido, nel mantenimento dei rapporti con la famiglia d’origine e nel reinserimento del minore nella stessa una volta concluso il periodo di affido. L’affido può essere consensuale o giudiziale. Nel primo caso è necessario il consenso dei genitori o di chi esercita la potestà genitoriale. In tale ipotesi l’affidamento verrà disposto dall’ente locale (Provincia o Comune) e reso esecutivo con decreto del giudice tutelare dopo aver accertato la sussistenza dei presupposti di legge ed aver sentito il minore. Ove, viceversa, difetti il consenso dei genitori si procederà al c.d. affidamento giudiziale disposto, cioè con provvedimento del Tribunale dei minori. In ogni caso il Giudice Tutelare o Tribunale dei Minori

dovrà indicare nel provvedimento di affidamento: le ragioni dell’affido, la durata prevista, il soggetto affidatario e le prescrizioni cui dovrà attenersi nonché il servizio locale che dovrà vigilare sulla corretta esecuzione dell’affido. L’art. 2 della Legge n. 184/1983 individua un i soggetti che possono ottenere in affidamento un minore e precisamente: un nucleo famigliare che possibilmente dovrà avere altri figli minori; nella persona sola; nella comunità di tipo famigliare, formata da due persone che assolvono alla funzione di genitori e da un ristretto numero diminori in affidamento. In questi casi si parla di affidamento famigliare. Ove ciò non sia possibile il minore verrà affidato ad un istituto di assistenzapubblico o privato, possibilmente nella regione di residenza del minore. Ed è proprio alla comunità di tipo famigliare che il Tribunale dei Minori di Bologna deve aver fatto riferimento nell’affidare la minore ad una coppia omosessuale. Vero è, infatti, che la legge sull’affido non richiede, diversamente dall’adozione, il matrimonio dei soggetti affidatari, al punto che anche il single può essere affidatario. Ciò che dovrà accertarsi è solo l’idoneità del soggetto affidatario ad assicurare al minore il mantenimento, l’educazione, l’istruzione e le relazioni affettive di cui ha bisogno. Pertanto, l’omosessualità della coppia non è e non può essere

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a priori un fattore ostativo all’affido, dovendosi al più dimostrare - ma la medesima considerazione vale anche per la coppia eterosessuale - che l’affido, a quelle determinata coppia, non soddisfa l’interesse del minore. Su una questione simile, ancorché relativa l’affido esclusivo di un figlio alla madre, si era peraltro già pronunciata a gennaio di quest’anno la Suprema Corte di Cassazione che, con la sentenza n. 601 dell’11.01.2013, confermava la sentenza della Corte d’Appello di Brescia circa l’affidamento esclusivo del figlio minore alla madre che conviveva e intratteneva una relazione con un’altra donna, respingendo così le perplessità manifestate dal padre il quale si era limitato ad asserire, che “il contesto familiare omosessuale è potenzialmente dannoso per la crescita di un bambino”.Cadono così anche gli ultimi pregiudizi circa l’impossibilità a che una coppia gay possa ottenere l’affidamento di un minore. L’affidamento, sarà escluso, come indicato dalla Cassazione solo se contrario all’interesse del minore indipendentemente dalle preferenze sessuali della coppia richiedente l’affido. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi. Messaggio pubblicitario

SALUTE

Viaggio nella terapia alternativa (3° puntata) Nella prima puntata abbiamo parlato di mal di schiena e di ernie, abbiamo visto che esistono cure alternative, abbiamo parlato di Osteokinetica, abbiamo visto in cosa consista e, esaminando le cause di accentuazione del dolore, abbiamo visto cosa siano i “blocchi muscolari”, perché e come si formino e come avvengano le contratture di difesa. Questo è quello che vedremo in questa puntata.

i tessuti periferici inviano al sistema nervoso generalmente di tipo reumatico; un’infezione centrale affinché metta in atto dei meccanismi virale o un’altra infezione sistemica (per esempio, protettivi allo scopo di minimizzare possibili la malattia di Lyme). lesioni o insulti esterni. Non ascoltare il primo segnale di dolore e non correre subito ai ripari è Qual è la terminologia popolarmente sbagliato perché, con il primo segnale di dolore, usata? il nostro corpo ci avvisa che siamo diventati una “Sono bloccato”; mal di schiena, di collo, alle sorta di “portatori” di blocco e la domanda non cervicali, alla spalla, alle scapole, al dorso, alle è “se” ricomparirà ma “quando” ricomparirà. Il lombari, al torace; sciatica; gomito del tennista; dolore può restare “addormentato” per anni, stiramento muscolare... perché le degenerazioni patologiche indotte da un alto tasso di radicali liberi sono sempre lente Qual è la terminologia medica e subdole, ed essere improvvisamente riattivato correntemente usata? da una qualsiasi modifica della soglia del dolore La definizione più usata è “dolore miofasciale”, i come, ad esempio, uno sforzo eccessivo o un punti di dolore sono detti “punti trigger” o “punti trauma, un affaticamento, un superuso o dei grilletto” o “blocchi” o “limitazioni funzionali”. microtraumi (dolori al polso da computer, gomito Altri termini, a seconda della terminologia usata del tennista, ecc.) o una particolare occasione, o dallo specialista, sono: mialgia, punti trigger, invia il tuo curriculum a: una causa fisiologica come il periodo mestruale, reumatismo muscolare, reumatismo non-articolare, uno stress fisico o mentale, la riduzione del fibrosite, miofibrosite, miofibrosite interstiziale, givemotion@gmail.com sonno, esposizione all’umidità o al freddo e, miogelosi, calli muscolari, indurimenti muscolari, occasionalmente, una patologia sistemica, miofascite, miosite, sindromi miofasciali, sindromi

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in cosa consiste lo sblocco muscolare? Lo “sblocco” consiste nell’individuare il blocco o i blocchi parziali di questa o quella sede articolare, di questo o quel segmento di movimento nella colonna vertebrale e procedere alla mobilizzazione e liberazione del rachide o articolazione, per il recupero funzionale del paziente, rompendo i tessuti cicatriziali che si sono formati tra le fibre del muscolo.

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perché intervenire subito? Il dolore è un “ segnale di avvertimento” che

fibropatiche, aree ipersensibili, miodisneuria, sindromi della parete toracica, ecc. In queste tre puntate abbiamo parlato di una terapia alternativa eseguita esclusivamente con le mani ma esiste anche una Fisioterapia alternativa, ed è quello che vedremo nelle prossime puntate.

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BENESSERE

IL DIRITTO PER IL CITTADINO

L’8 ottobre di quasi dieci anni fa (2005) entrò in vigore il d.lgs. 19 agosto 2005 n. 192 con il quale venne data attuazione alla direttiva comunitaria 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia, il tutto al fine di allineare la legislazione italiana alla normativa europea in materia di efficienza energetica e di contenimento dei consumi. In breve, con la normativa citata, si prescriveva l’obbligo di dotare i fabbricati di un apposito certificato da cui risultasse il rendimento energetico dell’edificio. Dal 2005 ad oggi si sono susseguite ben sei modifiche/integrazioni/ sostituzioni della normativa in oggetto, creando non pochi problemi pratici; se in prima battuta si vide la coesistenza dell’AQE (attestato di qualificazione energetica) con l’ACE (attestato di certificazione energetica) e poi del solo ACE, ora tutto è pare spazzato via dell’APE (attestato di prestazione energetica). Infatti la l. 90/2013, di conversione in legge del d.l. 63/2013 (in vigore dal 4 agosto 2013), ha introdotto, in sostituzione del “vecchio” ACE il nuovo APE, rendendone obbligatoria l’allegazione a compravendite e nuove locazioni; ciò sta a significare che l’APE deve essere esibito in originale al Notaio, che provvederà a farlo sottoscrivere ai contraenti e ad unirlo, quindi, al contratto di vendita. La mancata allegazione dell’APE è colpita con la sanzione della nullità; il contratto stipulato, cioè, è nullo e questo produce conseguenze molto gravi in capo a tutti i protagonisti della vicenda. Nullità significa, prima di tutto, sanzioni disciplinari gravissime per il Notaio rogante (che mai, quindi, procederà al rogito in mancanza di idoneo APE); significa, poi, che il trasferimento immobiliare non risulta avvenuto e che quindi l’acquirente perde i soldi e non risulta proprietario di nulla; significa, poi, certo, che l’acquirente potrà chiedere in restituzione il prezzo pagato ma significa anche che il rischio raddoppia se il venditore fallisce: in questo caso, infatti, l’immobile è del fallimento e l’acquirente ha diritto ad un rimborso in moneta fallimentare e dunque con inevitabile diminuzione; ancora, significa, che se la banca ha ottenuto in garanzia un bene da un proprio debitore che ha “acquistato” con una compravendita nulla, l’ipoteca concessa è del tutto inesistente. Anche la nuova normativa, peraltro, ha confermato alcune vecchie eccezioni, in forza delle quali l’allegazione dell’APE non risulta necessaria; così anche senza APE si potranno vendere, garage, box,

Domenico Maisto*

cantine, capannoni, fabbricati in costruzione, legnaie, stalle, depositi, fabbricati agricoli non residenziali ecc., cioè, in sostanza, tutte quelle costruzioni in relazione alle quali, per la loro natura o per lo stato in cui si trovano, non è necessario garantire un confort abitativo minimo. DOTT. AVV. NOTAIO MATTEO CEOLIN mceolin@notariato.it

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Dott. Avv. Notaio Matteo Ceolin

Senza APE non si vende

L’acqua che usiamo per bere e cucinare è davvero sicura?

L’organizzazione mondiale della sanità (OMS) stabilisce che l‘acqua per l’organismo umano deve essere assolutamente insapore, inodore e incolore. E’ vero, che i sali minerali sono utili alla sopravvivenza dell’uomo ma soltanto quelli organici,ovvero quei sali minerali contenuti nei cereali, nella frutta, nelle verdure, nei prodotti animali e loro derivati,i minerali disciolti in acqua sono inorganici e vengono utilizzati dal nostro organismo solo in misura minima. Medici e nutrizionisti consigliano di bere acqua a basso residuo fisso (ogni bottiglia in commercio lo deve indicare nell’etichetta) indicativamente sotto 30 mg/ litro. Bere almeno tre litri d’acqua, se non si e vegetariani è importantissimo, essa è infatti uno strumento fondamentale per la depurazione del corpo umano (composto appunto dal 70% da acqua). E noi che acqua utilizziamo per bere e cucinare?

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Ve lo siete mai chiesto? Se la funzione dell’acqua e quella di pulire e depurare il nostro organismo perchè utilizziamo ogni giorno acqua da rete idrica clorata e a seconda della zona, più o meno carica di sostanze inquinanti? (es. fluoro nitrati, metalli pesanti ecc.) Oppure acque imbottigliate cioè energeticamente morte a causa dei trattamenti subiti per la conservazione e i lungi tempi di stoccaggio? Il Veneto è per tradizione una regione ad alta densità agricola e nella realtà vicentina abbondano le attività di allevamento del Bestiame (nitrati). Inoltre l‘industrializzazione concentrata in alcune zone dell’ area Berica nel corso degli anni ha contribuito (anche inconsapevolmente) al peggiorare della qualità dell’acqua presente nelle falde fiumi e bacini. I controlli da parte dei Gestori delle acque pubbliche sono davvero cosi frequenti e precisi? Cosa vuol dire che l’acqua e potabile? Che rispetta i parametri di legge. E perché allora molte Regioni sono in deroga rispetto a questi parametri? Molti Sindaci in Italia hanno emesso ordinanze per sconsigliare l’utilizzo di acqua di rete pubblica o pozzi, perche ? Perché nel territorio si stanno diffondendo le Casette dell’Acqua? Forse solo per evitare lo spreco e l’oneroso smaltimento di scomode bottiglie di plastica che a loro volta contribuiscono ad inquinare il pianeta? Qualche settima fa presso la sala convegni di Lonigo strapiena di cittadini si è tenuto un infuocato incontro pubblico sull’acqua inquinata da sostanze Per-fluoro-alchiliche organizzato dal Comitato informazione Area Berica per conoscere cosa realmente esce dal nostro rubinetto. Una dettagliata relazione di esponenti medici ha spiegato come si formano e vengono inquinate le falde dalle industrie( soprattutto chimiche) e come gli agenti inquinanti mescolandosi all’acqua delle falde se non trattenuti da appositi filtri arrivano nelle case dei cittadini. Chi pagherà I danni alla nostra salute? Soprattutto, delle nuove generazioni e dei bambini sotto i 12 anni ancora in fase di sviluppo degli organi? Inoltre studi condotti in Italia hanno stabilito una probabile correlazione tra PFA (sostanze per-fluoro–alchiliche) e malattie cardiovascolari ictus celebrali, diabete, infertilità maschile e femminile, linfomi e leucemie e che secondo le stime del registro tumori del Veneto ci sarebbe un eccesso storico in certe zone della provincia di Vicenza. Credo sia il caso che ogni cittadino non sottovaluti ciò che sta succedendo e che presti più attenzione (tutelandosi per quel che può) al grave problema della qualità dell’acqua del nostro Belpaese. *Perito agrario domenicomaisto63@libero.it


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LA RICETTA FILETTO DI CERVO IN MANTO DI VERZE CON CAVOLETTI, CASTAGNE E MARTIN SEC AL VINO

INGREDIENTI 400 gr. Filetto Di cerVo, 150 gr. Di pollo, 150 gr. FuNgHi porciNi, 4 Foglie Di VerZa, pere MartiNe, 8 caVoletti Di bruXelles, 12 castagNe, 50 gr. paNcetta, 200 gr retiNa Di Maiale, 1/2 Di paNNa Fresca, 1 cipolla piccola, 1 spiccHio D’aglio, aroMi (tiMo, rosMariNo, preZZeMolo), olio, sale, pepe Q.b. ESECUZIONE rosolare il Filetto Di cerVo iN uNa paDella Di raMe per 5 MiN., lasciare raFFreDDare, passare Nel cutter il pollo coN la paNNa e aggiustare Di sale. pelare le pere e cuocerle Nel ViNo rosso. cuocere le castagNe seccHe (preceDeNteMeNte aMMollate iN acQua) per 1 ora e 1/2. sbiaNcHire le VerZe e raFFreDDare VeloceMeNte. cuocere i caVoletti iN acQua e spaDellare coN la paNcetta iN uNa paDella sVasata D’alluMiNio. tagliare a Fette sottili i FuNgHi porciNi, cuocere iN paDella coN la cipolla, il tiMo e l’aglio. spalMare sopra le VerZe la Farcia Di pollo, aggiuNgere i FuNgHi, aDagiare sopra il Filetto e ricHiuDere il tutto coN la retiNa Di Maiale. cuocere iN ForNo per 15 MiN. a 180°. spaDellare le castagNe, tagliare il Filetto a MeDaglioNi aggiuNgeNDoli sul piatto coN le VerDure.

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I CONSIGLI DI PAOLO

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ARROSTO DI MAIALE AI LAMPONI CON NOCI CROCCANTI E PROFUMO DI MAGGIORANA uN arrosto caratteriZZato Da uN NuoVo abbiNaMeNto Fruttato: NoN i “classici” Datteri e prugNe, beNsÌ Qualcosa Di piÙ soFisticato Quale appuNto laMpoNi e Noci. il sapore È Dolce, Ma NoN troppo: il gusto ZuccHeriNo Dei laMpoNi iNFatti È stato leggerMeNte atteNuato Dalla Quello piÙ rustico Delle Noci e proFuMato coN speZie eD erbe aroMaticHe.

uN piatto cHe si preseNta aNcHe croMaticaMeNte iNteressaNte e

cHe, percHÈ No, potrebbe essere uN suggeriMeNto per i MeNÙ NataliZi...

la cottura Dell’arrosto È stata speZZata iN Due Fasi: priMa iN MicrooNDe coN FuNZioNe crisp e poi, uNa Volta coNDito, iN ForNo. tuttaVia, proprio la particolaritÀ Del piatto crisp, cHe aVrebbe garaNtito uNa Maggiore MorbiDeZZa per la carNe, Forse sarebbe stato piÙ opportuNo eseguire l’iNtera cottura al MicrooNDe.

INGREDIENTI PER 9 SCHIACCIATINE:

720g arrosto Di suiNo (uNico peZZo), 125g laMpoNi FrescHi, 5 Noci, MaggioraNa, Noce Moscata, 1 cuccH.No seNape, olio eVo, ViNo rosso, sale rosa Dell’HiMalaYa, sale

PROCEDIMENTO

cuocere l’arrosto Nel piatto crisp Del MicrooNDe per circa 10 MiNuti, seNZa coNDiMeNti. QuaNDo sarÀ parZialMeNte cotto, aFFettarlo e passarlo NuoVaMeNte Nel MicrooNDe per altri 5 MiNuti. tagliare i laMpoNi a MetÀ e Mescolarli coN le Noci sMiNuZZate grossolaNaMeNte. trasFerire le FettiNe Di carNe iN uNa piroFila coN uN Filo D’olio, iNsaporire coN la MaggioraNa, la Noce Moscata e la seNape; iNFiNe salare. coprire l’arrosto coN la Frutta e bagNare coN il ViNo per eVitare cHe DiVeNti secco. terMiNare la cottura iN ForNo coN FuNZioNe VeNtilata a 200° per circa 30 MiNuti. MANUELA E SILVIA BIZZO


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FASCINO acuti e proNtissiMi Nelle strategie Di coNQuista le stelle Vi riserVaNo sorprese Molto iNteressaNti · S ALUTE agilitÀ Muscolare, teMpisMo, ForZa, iNarrestabile curiositÀ: iNgreDieNti Di uN MiX assolutaMeNte ViNceNte

SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12

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FASCINO il Dialogo aMoroso e per gli scaMbi aFFettiVi, cHe Forse NoN saraNNo all’alteZZa Della Vostra coNsueta preMura · SALUTE riteNZioNe iDrica e probleMi al sisteMa liNFatico: beVete Molta acQua e siate costaNti Nell’eserciZio Fisico

Mette

SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11

sarete poco DispoNibili, presi Da altri peNsieri e Da uN NerVosisMo serpeggiaNte. calMa e gesso! · SALUTE DiMeNticate prestaZioNi Di eccelleNZa o sport a riscHio DistorsioNi preFerite uN approccio bucolico

CANCRO DAL 22/06 AL 22/07

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FASCINO baNDite Molte FriVoleZZe, sarete spiNti a Mettere iN DiscussioNe QualcHe abituDiNe Di troppo. osate · S ALUTE sproteggete la scHieNa e NoN presciNDete Mai gli eserciZi Di stretcHiNg pre e post alleNaMeNto. beVete Molto

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