della Riviera ovest
www.lapiazzaweb.it
Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 50
Dolo In municipio approvato il Piano delle acque pag.
Stra Le calzature della Riviera in Russia
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Vigonovo Il comune punta sulla bio-edilizia
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EDITORIALE
UN ENCOMIO SOLENNE A DUE VENTENNI
La crisi sta nei nomi dei veneti di Mauro Gambin
Anche le belle storie esistono. Emergono dal territorio di Pianiga e vedono protagonisti due giovani del paese. Si tratta di due ventenni: Samuele Duse e Michael Fiore che qualche settimana fa sono stati insigniti dal sindaco Massimo Calzavara, di un encomio speciale per una azione meritoria. pag. 10
FOSSO’, NOVITÀ DAI SERVIZI SOCIALI
C
Diminuiscono i cantieri, calano gli infortuni Sono state fatte 646 ispezioni, di cui 472 nel settore edile. 173 le sanzioni comminate
I
Servizi sociali, immigrazione e grandi eventi: sono tre dei capitoli sui quali l’amministrazione comunale di Fossò ha lavorato a partire dal suo insediamento e su cui sta continuando a investire attraverso progetti di consolidamento e miglioramento dell’offerta ai cittadini. pag. 12
nfortuni sul lavoro, in Riviera del Brenta e nel Miranese, calano grazie alla crisi. Questi i dati che emergono dal rapporto dello Spsal dell’ Ulss 13 per l’anno 2011 che sono forniti dal responsabile del comprensorio dei 17 comuni Flavio Valentini. E i numeri non sono opinioni e stanno tutti ad indicare un calo dei sinistri. C’è da fare però anche una riflessione di fondo. Ad incidere sulla riduzione degli incidenti è stato anche il maggior investimento in sicurezza delle imprese, che in questo modo hanno ridotto
i costi sociali derivanti dagli infortuni. Nel corso del 2011 si sono verificati 16 incidenti gravi e 2 mortali. Dove si sono verificati gli incidenti mortali? Gli incidenti mortali sono accaduti a Mira, luglio 2011 alla Nuova Pansac, e a Noale qualche mese dopo. Entrambi gli incidenti che hanno provocato delle vittime, sono riconducibili purtroppo a cadute dall’alto. I morti per incidenti sul lavoro nel comprensorio nel 2010 erano stati complessivamente 4. Se sono diminuiti gli incidenti mortali, lo sono stati anche gli
incidenti gravi. Nel 2010 gli incidenti gravi (quelli cioè con più di 40 giorni di prognosi o lesioni gravi) erano stati 40. Una fra le cause della diminuzione degli infortuni è, accanto alla diminuzione dei cantieri che raggiunge il -30% rispetto al dato dell’anno precedente per quelli di grandi dimensioni, anche un aumentato impegno delle imprese ad adeguarsi alle normative per evitare sinistri invalidanti e morti bianche. I controlli da parte degli ispettori inoltre sono aumentati. pag. 6
L’Intervento
Difesa idraulica, serve prevenzione
di Anna Maria Martuccelli*
“L
a salvaguardia idrogeologica del territorio è un problema, che ha dimensione mondiale ma questa azione, purtroppo, non è ai primi posti delle politiche italiane”. *Direttore Generale dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni
continua a pag.
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resce di settimana in settimana la lista dei nomi degli imprenditori, ma sarebbe giusto aggiungere anche quelli dei lavoratori dipendenti, che si sono tolti la vita dall’inizio della crisi per la mancanza di lavoro o per il senso di frustrazione derivante dal non aver trovato mezzi e risorse per continuare a far progredire l’azienda. La Cgia di Mestre parla di più di 50 persone, tra i quali molti sono i veneti. Si tratta di un fenomeno senza precedenti che nasce dalla disperazione e che tuttavia è lontano dall’essere compreso e capito se anche il neo patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, ha dichiarato che non sempre la chiesa ha inteso il dramma di chi è senza lavoro. Ma in Veneto prima del “dramma di chi è senza lavoro” andrebbe compreso che cos’è il lavoro. In una regione i cui abitanti si chiamano Marangon, Scarparo, Muraro, Ortolan, Contadin, Fornaro o Lanaro è evidente che il mestiere è una forma di identità. Il lavoro in veneto non è solo la fonte del reddito che permette un’esistenza più o meno decorosa alla quale non si riesce a rinunciare, come in molti hanno sostenuto, è un valore sociale fortemente correlato alla reputazione, all’onore e dunque al valore. continua a pag.
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EDITORIALE
segue da pag.
La crisi sta nei nomi dei veneti
“Era un gran lavoratore”, infatti è la definizione che per prima esce dal cassetto dei ricordi quando ricorre la commemorazione di un caro estinto, perché in forma speculare dice già tutto, aver dedicato molto tempo al lavoro, infatti, significa averne dedicato poco alle stupidaggini, essere rimasto lontano per fisica stanchezza da tentazioni e vizi e di essersi occupati del proprio lasciando stare la “roba” degli altri. Insomma ligio e probo, significa gran lavoratore. Altrove i crumiri sono stati disprezzati ma per i veneti aver lavorato tanto e in silenzio ha significato formarsi un’identità collettiva nel periodo delle grandi migrazioni verso l’Argentina o lo stato di Rio Grande do Sul. Veneto nel mondo significa, gran lavoratore. Nei film della commedia all’Italiana del dopoguerra i veneti sul set hanno quasi sempre interpretato il ruolo di servi o di contadini. Umili ma indispensabili. Il valore positivo riconosciuto al gran lavoratore è rimasto valido anche dopo l’arcadia felix del Veneto rurale, durante gli anni del boom economico, delle partite Iva, del “magna e desmentega” il “lavoratore” non ha subito attacchi morali nemmeno davanti all’evidenza del puro materialismo, dell’accumulo di ricchezza da esibire se non da ostentare. Il lavoro in Veneto è stato usato anche come salvacondotto per svincolare l’obbligo del rispetto dell’ambiente o più semplicemente delle regole. Chi viene nel nome del lavoro, può molto in una terra come la nostra, esiste un’idolatria dell’impiego che è stata efficace anche nel tempo in cui non esisteva la disoccupazione e oggi che di lavoro non ce n’è tanto nei giovani rimane invalsa la volontà di identificarsi nella propria professione tanto da esibirla in forma di status e per questo, in modo paradossale, non appartieni al sistema produttivo, evitano i lavori più umili anche se più remunerativi. Il lavoro in Veneto invece è ancora una forma di identità e per questo la crisi non è solo economica ma sociale e valorale insieme. Mauro Gambin - direttore@lapiazzaweb.it
Dopo nonno Gino Longo che ha compiuto 100 anni qualche settimana fa a Gambarare di Mira, vede arrivare alla soglia del secolo e superarla un altro anziano di Mira. E’ Domenico Spolaor, ha sempre vissuto in paese. Vive nella sua casa di via Mazzini al civico 12 insieme alla moglie Luigia Agostini che di anni ne ha 90. A festeggiare il secolo con nonno Domenico, c’erano settimana fa il genero e il nipote.
Ci vorranno mesi alle abitazioni degli otto sfollati residenti negli appartamenti al civico 10 di via IV Novembre a Vigonovo per tornare alla normalità. La situazione, nella palazzina dilaniata dalle esplosioni del 2 aprile provocate da Igor Milic, è ancora molto tesa. La struttura per essere riparata ha bisogno di tanto tempo e le famiglie chiedono aiuto al Comune.
AL VIA L’OTTAVA EDIZIONE in collaborazione con:
Ricordo sempre vivissimo per il caporal maggiore del 7 20 MAGGIO reggimento lagunari Serenissima caduto a Nassirya il 17 Maggio del 2004 durante una missione di pace. Le amministrazioni comunali di Camponogara e Vigonza, i lagunari dell’ A.L.T.A., in collaborazione con il CSC auto storiche di Vigonza, organizzano un tour di auto storiche inserito nel contesto delle commemorazioni a Matteo Vanzan e tutti i caduti in Iraq. Il ritrovo sarà a Vigonza alle ore 8.30 del 20 Maggio, le auto storiche percorreranno Camin e via Vigonovese ed arriveranno in piazza Matteo Vanzan a Camponogara dove si uniranno ai lagunari e alle autorità presenti per la celebrazione della santa messa. Di seguito ci sarà l’alzabandiera e la deposizione di una corona d’alloro al monumento dei caduti e al cippomonumento del C.M. Medaglia d’oro Lag. Matteo Vanzan. Il corteo successivamente si dirigerà, attraversando Dolo, al castello “Da Peraga“ di Vigonza. Organizzazione coordinata dal presidente dei lagunari dell’ A.L.T.A., Bruno Cabbia. Comune di Fossò
Regione Veneto
Comune di Dolo
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CO
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AMMINISTRATIVE
Approvato il piano delle acque
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CULTURA
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L’Ecomuseo di Mira rischia di chiudere
SPORT
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L’Atletica Riviera fa il pieno di successi pag.
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SANITÀ
Undici Comuni al voto, 56 candidati sindaci pag. 16
AVIS
Donazioni: raggiunta l’autosufficienza ma che fatica pag. 17
REDDITI
Piano socio sanitario, ospedali in bilico pag. 24-25
SVILUPPO
Veneto Strade non è ancora fuori dal tunnel
ARTE
Dopo Venezia, sono nel MIranese i più ricchi della provincia pag. 22
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Gusmaroli, leggerezza ed invito al sorriso pag. 30
2012
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Stra
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8° MEMORIAL “MATTEO VANZAN”
Vigonovo
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Fossò
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Comune di Mirano
347 2212745 / 335 8174545
Dolo
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Noventa Padovana
Camin
Comune di Fiesso d’Artico
Comune di Stra
ore 8.00 Ritrovo e iscrizioni in P.zza Zanella a Vigonza, per informazioni contattare i numeri:
Fiesso d’Artico
CASTELLO DEI DA PERAGA
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Comune di Vigonovo
G
Collezionisti Auto e Moto Storiche Vigonza
ARRIVO
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A TORI VECI M
°Raduno
Comune di Vigonza
Comune di Camponogara
PARTENZA Vigonza
Storiche
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ore 9.30 Partenza da P.zza Zanella di Vigonza con giro panoramico verso la cittadina di Camponogara dove si effettuerà una vivace sosta break per aperitivo con l’Associazione A.L.T.A.
ore 11.00 Arrivo a Camponogara, alzabandiera, benedizione e rinfresco
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Camponogara
ore 12.30 Partenza da Camponogara con direzione verso la “Bella Riviera del Brenta” con arrivo per il pranzo al “Castello dei Da Peraga” a Vigonza.
Tipografia Pizzinato srl - Vigonza (PD)
Regione
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Provincia di Padova
Provincia di Venezia
ET EN
Gioca il Superenalotto e la macchina gli regala 10 mila euro. E’ successo alla tabaccheria ricevitoria “All’angolo” in via Gramsci a Prozzolo di Camponogara al civico 118. Un uomo del paese sui 60 anni ha chiesto di giocare due schedine del Superenalotto da 2 euro. Dopo aver giocato la prima, alla seconda schedina la macchina ha suonato e ha regalato10 mila euro di vincita al fortunato giocatore.
Memorial Vanzan
IV
A Camponogara
E’ pronto il progetto preliminare del nuovo casello autostradale di Roncoduro. Ad annunciarlo è stato il sindaco di Dolo, Maddalena Gottardo dopo aver ricevuto la conferma da parte di Silvano Vernizzi, commissario straordinario per il Passante. Il casello dovrebbe essere pronto in poco più di tre anni con un costo di 11,7 milioni.
DISAGI PER GLI SFOLLATI
A Dolo
SUPERENALOTTO, VINTI 10 MILA EURO
RONCODURO, CASELLO IN TRE ANNI
Vigonovo
MOSTRA DI MATTIELLO, UN SUCCESSO
Grande successo di visitatori a Dolo per la “Trilogia del corpo”, una mostra del fotografo padovano Michele Mattiello, organizzata dal Circolo Fotografico “L’Obiettivo” di Dolo. Si tratta di una serie di immagini frutto di un lavoro di sperimentazione tecnica durato anni e di un’esplorazione quasi filosofica, con il mezzo fotografico come strumento di indagine, sull’essere umano.
A Dolo
IU
A Mira
I 100 ANNI DI NONNO DOMENICO
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È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS Srl Edito da GIVE EMOTIONS Srl
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Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054 numero verde 800 465040 promomedia@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
Questa edizione raggiunge le zone di Dolo, Fiesso, Stra, Vigonovo, Fossò, Pianiga per un numero complessivo di 12.179 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752
Venezia Padova Rovigo Treviso
REDAZIONE: Direttore responsabile
MAURO GAMBIN direttore@lapiazzaweb.it ORNELLA JOVANE o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 26 aprile CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONAL LORETO, VIA BRECCIA (AN)
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56 4 Argomento del mese EDILIZIA Legambiente veneto denuncia il lavoro di ruspe e di betoniere legali, che secondo gli ultimi dati Ispra in Italia sono talmente voraci da divorare ogni giorno qualcosa come 100 ettari di territorio vergine, poco meno di 100 campi da calcio per un impiego di oltre 3 miliardi di metri cubi di calcestruzzo MATTONE SELVAGGIO
Colate di cemento. L’impres
di Germana Urbani
I
l mattone selvaggio non risparmia nessun lembo d’Italia. Facendo la conta dei reati accertati nel ciclo del cemento negli ultimi 5 anni, infatti, anche le regioni del nord registrano perfomance allarmanti: 7.139 infrazioni, 9.421 persone denunciate, 1.198 sequestri, 9 arresti. Il Veneto, grazie all’operazione attenta delle forze di polizia, non evidenzia episodi allarmanti in questo settore.
L’ITALIA DEL CALCESTRUZZO
L
’illegalità che permea il mondo delle costruzioni si cala in un paese che è tra i massimi produttori al mondo di calcestruzzo e con una delle più alte percentuali di consumo del suolo, che ha raggiunto il 7,3% della superficie totale: solo Olanda (13,2%), Belgio (9,8%) e Lussemburgo (7,4%) hanno saputo fare di peggio, secondo i dati dell’Istat.
L
a “corruzione” dell’ambiente passa attraverso la corruzione dell’animo umano, una piaga che in Italia conosciamo bene e che i cittadini pagano caramente ogni giorno attraverso le loro tasse. Ma se a questa si aggiunge il lavoro occulto della criminalità organizzata, il gioco sporco si fa anche pericoloso sia per le imprese venete che per gli stessi veneti. Era il maggio del 1990 quando il giudice Paolo Borsellino, in un incontro pubblico in Veneto, disse: “Per quanto riguarda il rischio mafia, voi, oggi, in questa regione, dovete preoccuparvi soprattutto della corruzione, perché la corruzione è l’anticamera della mafia”. “Il motivo – aveva spiegato – è facile da capire: se un esponente delle organizzazioni mafiose va in cerca di punti di riferimento per riciclare o investire nell’economia legale capitali di origine illecita non può che rivolgersi a politici corrotti, cioè a persone che hanno rivelato una certa inclinazione”. E in moltissimi casi la corruzione pervade il ciclo del cemento, come ha dimostrato l’inchiesta che ha
LEGALITÀ
La mafia e l’edilizia veneta
S
ul fronte della legalità qualcosa si sta muovendo anche tra le istituzioni, tanto che il 9 gennaio di quest’anno è stato sottoscritto il protocollo della legalità nelle grandi opere pubbliche da parte del ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, dell’Anci e dell’Upi. In particolare il protocollo definisce una misura molto importante quando estende l’attenzione e la richiesta dei dati ai subappaltatori e subcontraenti l’appalto. Sono molti coloro che valutano troppo alto, però, il tetto di 5 milioni di euro indicato come importo complessivo dei lavori sopra il quale è previsto che chi subappalta debba comunicarlo in Prefettura. Tale cifra molto elevata esclude tutto ciò che avviene per appalti più modesti che però sono quelli territorialmente più impattanti. Inoltre, il Protocollo non è perpetuo ma andrà a scadere tra due anni mentre molti lavori per cui è stato pensato durano tutti molto di più. Va, inoltre, chiarito chi debba controllare che le imprese effettivamente comunichino tempestivamente alla stazione appaltante ogni eventuale variazione dei dati originariamente trasmessi.
coinvolto la provincia di Venezia, che fecero dire al procuratore aggiunto di Venezia Carlo Mastelloni “è la prima volta dai tempi di Tangentopoli che si torna a colpire un sistema radicato, perdurante e organizzato”. Vittorio Rossi presidente vicario della Corte d’appello di Venezia in occasione della recente inaugurazione dell’anno giudiziario ha sottolineato che nella nostra regione “la corruzione è aumentata in maniera notevolissima, c’è uno scadimento del senso della giustizia non si vede il disvalore di questi comportamenti, sono quasi tollerati e accettati”. A conferma di queste affermazioni bastano solo pochi numeri: in Veneto i reati contro la pubblica amministrazione sono aumentati da 3572 a 4403, con un quasi raddoppiamento dei casi di peculato (più 77,1 per cento) e incrementi notevoli di corruzione (più 32,6%) e concussione (più 17,5%). In questo panorama il ciclo illegale del cemento è una delle piaghe più preoccupanti che registra numeri sorprendenti non solo al sud ma in tutto il nord Italia. Negli ultimi cinque anni in Emilia Romagna, Veneto,
Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Lombardia, Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta, le forze dell’ordine hanno accertato ben 7.139 reati, quasi 4 al giorno. Per un tipo di illegalità che coinvolge una selva di soggetti, dai “semplici” cittadini ai funzionari pubblici, dagli imprenditori ai colletti bianchi, passando, spesso, per i clan mafiosi: Il Veneto se la “cava” con 903 infrazioni, ma è da notare che in rapporto alle dimensioni territoriali la nostra regione guadagna un buon terzo posto nella “classifica nera” alla pari con l’Emilia Romagna. La corruzione riguarda il ciclo del cemento in tutte le fasi: appalto, escavazione, gestione delle infrastrutture. L’argomento è di grande attualità se pensiamo che solo il 5 aprile si è tenuta la prima udienza per 51 imprenditori accusati di aver fatto “cartello”, tra il 2006 e il 2007, per pilotare le gare pubbliche per appalti stradali. L’inchiesta delle fiamme gialle, denominata “ap-
Argomento del mese 57 5 Denuncia in Veneto
esa che mangia il territorio paltopoli”, riguardava la gestione drogata di decine di gare pubbli- che ha riguardato l’ordinanza di custodia cautelare (ai domiciliari) che soprattutto nel settore viario e dei lavori stradali mediante la nei confronti dell’Amministratore delegato dell’Autostrada VeneziaPadova, ad opera della Guardia di finanza. L’inchiesta ruota attorno formazione dei “cartelli” per concordare i ribassi. Un altro processo che prende il via in questi giorni il processo a un presunto sistema illegale di aggiudicazione dei lavori pubblici, attraverso un vasto apparato corruttivo. contro Angelo Canalia, funzionario della provincia di Vicenza. L’operazione – precisano gli inquirenti – costituisce la proA seguito delle dichiarazioni dell’imprenditore Pietro Colpo il nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Vicenza, secuzione dell’indagine svolta nei mesi scorsi a carico dei vertici del settore edilizia della Provincia di Venezia, coordinato dal maggiore Paolo Borelli, avestrettamente legati a un gruppo di imprenditori va arrestato in flagranza di reato il dirigente La corruzione locali, che riuscivano perciò a farsi assegnare dell’ufficio cave e miniere, Angelo Canalia, con riguarda tutte la quasi totalità dei lavori pubblici del Settore l’ipotesi d’accusa di concussione aggravata e le fasi: appalto, escavazione, Edilizia, da svolgere nella provincia, senza nepcontinuata. pure dover ricorrere a pubbliche gare d’appalto. Lo si accusa di aver preso tangenti per ri- gestione Il sistema di assegnazione si basava, spielasciare le autorizzazioni. Altre sei persone, tre imprenditori, l’ex sindaco di Tezze e due funzionari della Regione, gano gli inquirenti, sul “cottimo fiduciario”, cioè la vecchia trattativa erano stati iscritti nel registro degli indagati. Un atto dovuto per privata, in cui, per asserite ragioni d’urgenza, per l’importo dei lavopoter chiudere il cerchio su una situazione che metteva in luce la ri da svolgere o per altre motivazioni di comodo, veniva omessa la gara pubblica, facendo ricadere la scelta sistematicamente sull’impossibile esistenza di un “sistema corruzione”. Quanto alla gestione delle infrastrutture, una delle notizie che è prenditore di riferimento. rimbalzata sulle cronache giornalistiche di tutta Italia è stata quella
Le strade dell’illecito
Ombre su Valdastico e Passante L
e grandi infrastrutture che stanno cambiando il Veneto sono tutte interessate da episodi o modalità d’appalto su cui i cittadini dovrebbero riflettere a fondo. I lotti 9 e 14 dell’autostrada Valdastico sud sono stati interessati dal fenomeno dell’uso del cemento depotenziato. A dimostrarlo sono state le indagini sull’utilizzo di rifiuti come sottofondo stradale sequestrati dalla direzione distrettuale antimafia della procura di Caltanissetta nel novembre del 2008. Sequestro, con facoltà d’uso dell’autostrada, che è avvenuto dopo che i periti della Procura, analizzando la documentazione, hanno riscontrato significativi scostamenti tra i dosaggi contrattuali di cemento e quelli effettivamente impiegati. Sul Passante di Mestre, invece, la Corte dei conti ha effettuato, nel 2011, una disanima della gestione dell’opera che mette in luce alcuni aspetti significativi. Sotto il profilo dei costi il progetto ha subìto tre varianti “che hanno comportato un notevole innalzamento dei costi”. Il preventivo del 2004 dichiarò un costo di 864.261.368,00 euro mentre il costo finale è risultato di 1.388.232.323,79 con un aumento finale del 60,62 per cento. Inoltre, il Passante è stato la prima grande opera conclusa con procedura d’”emergenza”, anche se in assenza di cataclismi. Su questo la Corte dei conti ricorda una segnalazione dell’Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici che nel 2009 sottolineava: “Si rappresenta il timore che il sistematico ricorso a provvedimenti di natura emergenziale, celando l’assenza di adeguate strategie di intervento per la soluzione radicale del problema, si risolva in una sistematica ed allarmante disapplicazione delle norme del codice degli appalti”. Con la medesima procedura si sta conducendo la Pedemontana veneta.
FIRMATO UN PROTOCOLLO PER LA LEGALITÀ
E
ra il lontano 1992 quando il boss di Cosa Nostra Giuseppe Madonia fu arrestato a Longare, nel vicentino, mentre era impegnato nell’attività di un’impresa edile attiva nella costruzione di strade, fognature e opere idrauliche. Un avvenimento che dimostra come l’insediamento mafioso nel settore dell’edilizia veneta sia un fenomeno di lunga durata. Più di dieci anni fa, infatti, un’analisi del Comando regionale veneto della Guardia di Finanza, denunciava come “la particolare struttura industriale, caratterizzata da una molteplicità di piccole e medie imprese a ristretta base societaria ed in perenne evoluzione tecnologica, rende il sistema permeabile alla penetrazione di tipo economico delle varie forme di criminalità”. Venendo a tempi più recenti, il rapporto della Direzione investigativa antimafia del primo semestre 2010 sottolinea che “nel Veneto permangono i segnali di interesse delle tradizionali organizzazioni di matrice mafiosa e tra queste la ‘ndrangheta, verso i settori dell’economia locale”. E gli analisti spiegano che la Dia è stata indotta a svolgere controlli maggiormente pervasivi su “soggetti segnalati per tali attività dall’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia”. Sulla presenza in Veneto di società costituite, in toto o in parte, da esponenti della criminalità organizzata va rilevata la puntualizzazione del magistrato Olga Papasso che nell’ultimo rapporto della Direzione nazionale antimafia, nel capitolo dedicato alle infiltrazioni in Abruzzo relative alla ricostruzione del dopo terremoto, il magistrato dice chiaramente che non è dal sud che arriva il pericolo: “la maggior parte delle imprese infiltrate da interessi mafiosi hanno spesso sede altrove, come si è detto prevalentemente a Roma, in Abruzzo, in Veneto e in Emilia Romagna, almeno per quanto riguarda l’esperienza fin qui maturata”.
6 Appronfondimento Ulss 13 I dati del servizio Spsal di Riviera del Brenta e Miranese del 2011
Crisi, meno morti ed infortuni sul lavoro Quest’anno sono state fatte 646 ispezioni, di cui 472 ad aziende del settore edile e in 219 cantieri. 173 le sanzioni comminate di Alessandro Abbadir
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nfortuni sul lavoro, in Riviera del Brenta e nel Miranese, calano grazie alla crisi. Questi i dati che emergono dal rapporto dello Spsal dell’ Ulss 13 per l’anno 2011 che sono forniti dal responsabile del comprensorio dei 17 comuni Flavio Valentini. E i numeri non sono opinioni e stanno tutti ad indicare un calo dei sinistri. C’è da fare però anche una riflessione di fondo. Ad incidere sulla riduzione degli incidenti è stato anche il maggior investimento in sicurezza delle imprese, che in questo modo hanno ridotto i costi sociali derivanti dagli infortuni. Nel corso del 2011 si sono verificati 16 incidenti gravi e 2 mortali. Dove si sono verificati gli incidenti mortali? Gli incidenti mortali sono accaduti a Mira, luglio 2011 alla Nuova Pansac, e a Noale qualche mese dopo. Entrambi gli incidenti che hanno provocato delle vittime, sono riconducibili purtroppo a cadute dall’alto. I morti per incidenti sul lavoro nel comprensorio nel 2010 erano stati complessivamente 4. Se sono diminuiti gli incidenti mortali, lo sono stati anche gli
incidenti gravi. Nel 2010 gli incidenti gravi (quelli cioè con più di 40 giorni di prognosi o lesioni gravi) erano stati 40. Una fra le cause della diminuzione degli infortuni è, accanto alla diminuzione dei cantieri che raggiunge il -30% rispetto al dato dell’anno precedente per quelli di grandi dimensioni,
Sono stati fatti anche controlli medici sugli ex-esposti all’amianto e al Cvm anche un aumentato impegno delle imprese ad adeguarsi alle normative per evitare sinistri invalidanti e morti bianche. I controlli da parte degli ispettori inoltre sono aumentati. In percentuale però le sanzioni comminate, sono diminuite. Ciò significa che le aziende si attengono di più alle regole. Di fatto, nel 2010, quasi un cantiere su due di quelli controllati non era in regola con le normative vigenti. Nel 2011 il rapporto è sceso di uno
su quattro. Quest’anno sono state fatte 646 ispezioni di cui 472 ad aziende del settore edile e in 219 cantieri. Valentini dello Spsal va nel dettaglio delle sanzioni comminate. “Abbiamo sanzionato – spiega il responsabile dello Spsal – le aziende in 173 casi, 115 nel settore edile. L’anno precedente i controlli erano stati 391, le ditte edili coinvolte 214, i cantieri 11 e le sanzioni comminate 114. Va detto poi che anche in termini pecuniari la stangata è più leggera. Sono state date sanzioni nell’area dei 17 Comuni per 200.993 euro. L’anno precedente per 371.667”. Lo Spsal ha fatto, però, anche altre azioni di accertamento. Azioni che hanno voluto monitorare lo stato della salute degli ex dipendenti provenienti da anni di fabbrica con prodotti a rischio. “Abbiamo fatto controlli a 208 cittadini della Riviera e del Miranese ex esposti all’amianto e ad altri 186 ex esposti Cvm nell’area di Porto Marghera -dice Valentini. Abbiamo riscontrato nei primi (cioè nei casi di esposti all’amianto) 15 casi di placche polmonari, un
tumore ai polmoni e uno al fegato, il 10 % delle persone controllate. Nel caso degli esposti al Cvm le patologie gravi invece erano due”. Sul versante dell’eliminazione dell’amianto si continuano ad autorizzare piani di rimozione e bonifica. Nel 2010 quelli autorizzati erano stati 270 circa, ora siamo a 230. Questa diminuzione via via che si andrà avanti con gli anni è fisiologica, perché tetti, tettoie o parti di ambienti in amianto sono già stati rimossi negli ultimi 10-15anni. I controlli però su queste produzioni da bonificare continueranno anche per
i prossimi anni. Sono state controllati anche gli stati di salubrità degli ambienti collegati ai distributori di benzina, e anche nei negozi di parrucchiera ed estetista. In quest’ultimo caso soprattutto per monitorare il rispetto delle normative negli ambienti di lavoro in caso di stato di gravidanza delle dipendenti. Lo Spsal poi ha collaborato con carabinieri e ispettori del Dipartimento prevenzione del lavoro, per individuare laboratori calzaturieri in nero gestiti prevalentemente da cinesi, e farli chiudere.
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araffe filtranti bocciate dal Ministero della Salute: l’acqua in uscita può anche perdere la potabilità. La storia sulle caraffe filtranti si conclude con la vittoria di chi aveva sollevato dubbi sulla loro efficacia. E anche in Riviera del Brenta e nel Miranese c’è chi come la Federconsumatori sul territorio da anni si batte contro quella che considera una cattiva usanza, accanto al fatto di bere acqua minerale in bottiglia a tutti i costi. “Dopo vari esami e analisi sull’acqua che subisce il trattamento di queste caraffe – spiega Alfeo Babato di Federconsumatori di Riviera e Miranese – il Ministero della Salute, ha redatto una relazione tecnica molto pesante, che accompagna il nuovo decreto sui filtri domestici per l’acqua: le caraffe vengono vendute senza controllo e sulla base di vecchie disposizioni “inadeguate per la salvaguardia della salute”. Inoltre, secondo gli esperti del Ministero, questi apparecchi non eliminano le sostanze pericolose contenute nell’acqua del rubinetto, ma hanno l’unico scopo di modificare le proprietà organolettiche (sapore, odore, colore). Ed hanno bisogno di continua manutenzione, la cui mancanza “potrebbe addirittura far sì che nel tempo l’acqua in uscita perda le caratteristiche di potabilità”. In Riviera e Miranese l’acqua che sgorga dai rubinetti di fatto è la stessa delle bottiglie della San Benedetto di Scorzè e nonostante ciò, anche nel comprensorio ci sono migliaia di persone che non utilizzano acqua del rubinetto. Quasi 2000 persone secondo una stima di Federconsumatori nei 17 comuni utilizzano
queste caraffe. “Le caraffe – dice Babato – modificano l’acqua indistintamente, senza tener conto della sua composizione specifica. Si sa che, a seconda della zona, l’acqua contiene più o meno calcio, magnesio o altri sali. I filtri rimuovono indistintamente parte di queste sostanze. Il Ministro della Salute Renato Balduzzi concede 6 mesi alle aziende per adeguarsi ai nuovi requisiti di sicurezza dei materiali, previsti nel nuovo decreto sui filtri domestici per acqua che, oltre alle caraffe filtranti riguarda gli impianti fissi per i lavelli di case e ristoranti. Questi prodotti dovranno rispettare l’obbligo della corretta informazione al cliente, accompagnandosi a dettagliate istruzioni per l’uso, per permettere ai cittadini un acquisto consapevole. Il suggerimento migliore è bere l’acqua del rubinetto è da molti punti di vista la scelta migliore costa meno di un euro all’anno, non obbliga a portare pesi a casa e i controlli rigorosi garantiscono quasi sempre una buona qualità”. Non si dimentichi poi il rispetto per l’ambiente: niente plastica e zero inquinaA.A. mento da trasporto merci.
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8 Dolo Territorio
NEWS
In consiglio comunale L’assessore Ovizach ha spiegato gli interventi
Approvato il Piano delle acque
Comune
AMMINISTRAZIONE: RINNOVATE LE CONSULTE
Lo studio è articolato in cinque parti, con l’approfondimento di singoli temi di Giacomo Piran
N
el corso di uno degli ultimi consigli comunali, è stato adottato il Piano delle Acque del comune di Dolo, alla presenza dei Direttori dei Consorzi di Bonifica “Acque Risorgive” e “Bacchiglione”, che hanno presentato il lavoro svolto. Il Piano è stato pubblicato e si sono aperti i termini per consentire la partecipazione e la possibilità, da parte di tutti gli interessati, di far pervenire eventuali osservazioni. Lo studio è articolato in cinque parti, all’interno delle quali sono stati approfonditi i singoli temi su cui il Piano dovrà dettare norme e inbiente e la Protezione Civile – dicazioni: quadro di riferimento, E’ stato dato spiega l’assessore Alessandro verifica delle conoscenze dispo- il via libera anche Ovizach – si è giunti a indivinibili, verifica della rete scolante al regolamento duare gli interventi necessari sia comunale, ipotesi di progetto della polizia a medio-lungo termine sulla rete e soprattutto ipotesi di gestio- idraulica consortile, che a breve termine ne, contenenti indicazioni sui metodi e sui mezzi necessari per la manutenzione. sulla manutenzione della rete urbana. Nonostante la Inoltre, nella stessa seduta, il Consiglio Comunale ha scarsità delle risorse finanziarie che ormai attanaglia approvato il regolamento di polizia idraulica per la tutti i Comuni, si cercherà di impegnare quanti più corretta gestione e manutenzione dei fossati. “Dopo fondi possibili per iniziare quelle attività di manuun anno di intenso lavoro che ha coinvolto, oltre ai tenzione e di miglioramento della rete scolante. Il Consorzi, gli Uffici Tecnici Comunali, il Settore Am- Piano delle Acque dovrà essere utilizzato, aggiornato
NEWS
Immagini di allagamenti
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ono state rinnovate le Consulte Sport e Tempo Libero, Pubblica Istruzione e Cultura, Attività assistenziale e Famiglia del comune di Dolo per il triennio 2012 2014. Si tratta di organismi consultivi e propositivi dell’Amministrazione Comunale ed esercitano le attività previste dal vigente statuto e regolamento e svolgono diversi compiti. Questi sono i nuovi componenti. Consulta Sport e Tempo libero: Barbara Basso (presidente), Micaela Barbuni (vicepresidente), Alberto Lazzari (segreterio), Silvano Baldan Alberto Carraro, Gianni Casarin, Sergio Fincato, Giovanni Riato, Nevio Rostellato, Mario Spillere. Consulta Pubblica Istruzione e Cultura: Alberto Coletto (presidente), Silvano Zabeo (vicepresidente), Linda Nordio (segretario), Nicola Baldan, Gian Franco Battista, Antonella Ferroni, Massimo Manesso, Emanuela Masato, Carlo Mazzetto, Gabriele Migliorini, Stefano Trovò, Marina Zuin. Consulta Attività Assistenziali e Famiglia: Roberta Nalon (presidente), Pio Mason (vicepresidente), Gianni Coin (segretario), Franco Gerardin, Loredana Grigolo, Olindo Moretti, Giuseppe Polo, Giovanni Preciso, Ivan Zabeo. Insomma un rinnovamento importante G.P. all’interno dell’ente locale.
e integrato considerato che il territorio e l’ambiente, così come gli stessi eventi meteorici, cambiano con una velocità sempre maggiore”. Nel consiglio è stato spiegato che negli ultimi due anni, i Consorzi di Bonifica “Bacchiglione” e “Acque Risorgive”, assieme a Veritas e al comune di Dolo hanno realizzato lavori per oltre 11 milioni di euro per la sistemazione di varie problematiche idrauliche che avranno esiti positivi anche per il territorio di Dolo. Come Dolo, in Riviera del Brenta tanti altri comuni hanno investito nella sicurezza idraulica, dopo che hanno subito numerosi allagamenti.
Archeologia
L’ANTIQUARIUM DI SAMBRUSON
Iniziativa de “Il Portico”
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’Antiquarium di Sambruson espone i reperti rinvenuti nel 1950 dal professor Lino Vanuzzo, a seguito di scavi non stratigrafici, durante i lavori di estrazione dell’argilla nella campagna di Velluti di Sambruson. L’Antiquarium è ospitato presso i locali della scuola media Gandhi ed espone alcuni reperti di presunta epoca preistorica, ceramiche e marmi rinascimentali e, soprattutto, pezzi appartenenti all’epoca romana. Dal 2004 l’amministrazione comunale di Dolo finanzia dei laboratori per le scuole del comune e per quelle di comuni vicini (Oriago, Campagna Lupia, Camponogara, ecc…); in collaborazione con l’associazione culturale “Sambruson la nostra storia”, con il circolo sociale culturale ricreativo “Trovemose” e con il contributo della Provincia di Venezia. Incaricata della conduzione dei laboratori è la dottoressa Monica Zampieri. Questi laboratori didattici si rivolgono agli studenti delle scuole primarie e secondarie di I grado del territorio e riguardano: la Preistoria, la Protostoria e Storia Antica e il Periodo Classico. Ogni laboratorio ha la durata di tre ore ed è strutturato in due momenti: un momento teorico e uno pratico-manuale con l’utilizzo di materiali diversi. Come per le altre edizioni, il laboratorio scolastico di quest’anno ha registrato il tutto esaurito, al momento, l’assessore alla Cultura-Grandi Eventi di Dolo Antonio Pra, si sta prodigando per recuperare finanziamenti per la prosecuzione delle attività anche nel prossimo anno scolastico, in vista della richiesta da parte delle scuole. R.P.
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’Associazione dolese “Il Portico” con il contributo della Fondazione “Riviera Miranese”, attiverà un’iniziativa molto interessante per enti, associazioni e singoli cittadini che vogliono approfondire la conoscenza della progettazione sociale. Il Portico, infatti, in collaborazione con Apis (Associazione Italiana Progettisti Sociali) organizza un corso per imparare a muoversi bene in questo settore. La serata inaugurale è mercoledì 2 maggio 2012 ore 18. Intanto sempre de “Il Portico” sono on-line le ultime interviste realizzate per il progetto “A pari merito, disabilità e successo: un binomio possibile”, e la lettera conclusiva del progetto inviata ai 17 Sindaci dei Comuni afferenti al territorio dell’Ulss 13 Dolo-Mirano. Il materiale si trova al sito http://aparimerito.wordpress.com/. S.H.
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Stra-Fiesso 9 Economia Importante partecipazione dell’Acrib ad un appuntamento internazionale
Le calzature della Riviera in Russia Il Politecnico fa partire corsi per stilista e gestione del prodotto di Giacomo Piran
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i è svolta a Mosca in Russia, nelle scorse settimane, l’edizione di primavera della mostra della calzatura “Obuv’ Mir Kozhi”. In occasione di questo importante appuntamento sul mercato russo per il settore della calzatura, il Consorzio Maestri Calzaturieri del Brenta ha coordinato la partecipazione delle aziende venete, grazie anche ad un sostegno della Regione Veneto, Direzione per la Promozione Economica e l’Internazionalizzazione. Questo intervento, a favore dell’azione promozionale collettiva resa alle aziende brentano-venete, ha confermato l’attenzione che l’amministrazione regionale presta alle Pmi (piccole e medie imprese) che presenziano sui mercati internazionali. La partecipazione coordinata dai “Maestri Calzaturieri del Brenta” ha favorito i contatti con i compratori e con i giornalisti della Russia, dei Paesi Baltici e dell’Europa dell’Est, che erano presenti e hanno visitato la manifestazione. “Da questo bacino, sempre sensibile alle proposte “Made in Italy”, sono attesi positivi segnali di rilancio per l’economia regionale – ha dichiarato Siro Badon, presidente del Consorzio – la nostra partecipazione coordinata e la nostra rappresentanza del
Produzioni di calzature
“life style” squisitamente italiano e veneto su questo mercato costituiranno certamente un maggior valore aggiunto nei nostri contatti con i buyers dell’area”. Nel frattempo non si ferma nemmeno la formazione e la specializzazione proposta e condivisa dal Politecnico Calzaturiero visto che è cominciato nelle scorse settimane un corso che ha l’obiettivo di formare professionalità specifiche per il settore calzaturiero, nelle quali convergano competenze di direzione stilistica del progetto, e capacità tecniche di gestione dello sviluppo del prodotto. La didattica del corso è basata sul
“learning on the job”: una parte preponderante del programma prevede lo svolgimento di lezioni di laboratori dove gli studenti saranno chiamati a misurarsi su project work dove interverranno, come docenti, importanti designer. I workshop hanno una durata complessiva di 10 giorni e si svolgono nella sede del Consorzio Poli.design a Milano. Al termine dei workshop, sarà scelto il progetto migliore realizzato da ciascuno studente che avrà la possibilità di “prototipare fisicamente” il prodotto nelle aziende scelte.
NEWS A Fiesso
“SÌÌ VIAGGIARE”, APPUNTAMENTI CON IL MONDO
S
ìì viaggiare: a Fiesso si può fare anche senza muoversi dai confini comunali. Ogni venerdì, fino all’11 maggio, nell’aula consiliare del comune della Riviera cinque esperienze in giro per il mondo saranno rivissute e condivise da diversi viaggiatori, che proporranno alla cittadinanza filmati e fotografie, amatoriali ma di ottima qualità. L’iniziativa, promossa dalla Pro Loco in collaborazione con l’amministrazione comunale, è giunta a Fiesso alla terza edizione e dopo il buon esito registrato negli anni precedenti, conta attualmente un incontro in più. Ad affiancare la Pro Loco nell’organizzazione dell’evento l’appassionato viaggiatore Antonio Baldoin, che compare sia tra gli ideatori della rassegna che tra i relatori di alcuni incontri: “Ho iniziato a 19 anni a girare il mondo e lo faccio ormai da quasi trent’anni, non solo per il gusto di vedere nuovi luoghi ma anche per quello di incontrare e conoscere uomini e donne, creando amicizie vive ancor oggi nonostante la distanza”. Luoghi, legami, amicizie, popoli e culture saranno il soggetto delle serate dedicate a Madagascar, Alaska, Scozia, Eritrea, Africa Australe, raccontati dai diversi protagonisti dell’esperienza del viaggio. “Il viaggio più bello? Il prossimo! – conclude Baldoin – Quello che oggi si sogna, si identifica, si pianifica: una preparazione approfondita e appassionata di un percorso è emozionante quasi come il resto del viaggio”. Per sognatori e viaggiatori, l’appuntamento è ogni venerdì alle 21 in aula consiliare, e l’ingresso è libero. S.T.
I NOSTRI PRIMI 25 ANNI Una vera festa in grande stile per i 25 anni della CMEV, la società cooperativa montaggi elettrostrumentali veneta con sedi operative a Campolongo Maggiore e Marghera, e con sede legale a Mira. Grandi elogi e premi da parte del presidente Tiziano Venturini a tutti i soci che, con spirito di appartenenza, hanno manifestato il proprio orgoglio per essere parte integrante della cooperativa. Tantissimi complimenti sono arrivati anche dalle autorità presenti: in primis il sindaco di Campagna Lupia Fabio Livieri e l’assessore provinciale Paolino D’Anna, il sindaco di Campolongo Maggiore Alessandro Campalto, l’assessore provinciale Claudio Tessari, l’onorevole Cesare Campa, il senatore Marco Stradiotto che nella precedente legislatura è stato proprio delegato per la cooperazione. Sono intervenuti anche il dottor Amedeo Piva, presidente della commissione regionale dell’ABI e il dottor Angelo Grasso, pre-
sidente di Confcooperative Venezia. Il presidente Tiziano Venturini ha inoltre letto i saluti inviati ai presenti da parte del presidente regionale Luca Zaia e l’assessore Elena Donazzan. La cerimonia della consegna dei premi è stata accompagnata dagli applausi del numeroso pubblico che ha reso omaggio all’operato dei soci Antonio Venturini, Denis Zampieri, Leda Lazzarini, Ivan Barina, Massimo Mingardo, Luca Gasparini, Andrea Barina,Massimo Baldin, Amadio Zampieri e il vice presidente Marino Capuzzo; premio speciale per i dipendenti veterani Luca Tomaello e Andrea De Marchi e per tutti i collaboratori. CMEV Società Cooperativa, fondata nel 1987, ha sviluppato il proprio core business in vari settori e in tutti gli ambiti con particolare interesse per quello industriale. Attualmente essi sono: progettazione; automazione e realizzazione di skid, energizzazione, manutenzioni elettriche e di automazione, analisi ambientale e di processo, revisione e taratura di strumentazione industriale. È sicuramente l’azienda leader nel settore, in costante ed
attento sviluppo, abile nell’ esprimere le proprie sinergie per offrire una risposta sempre più completa alle esigenze del mercato con soluzioni globali. L’intrattenimento organizzato dalla CMEV e condotto da Marco Lanza, ha visto anche la partecipazione di aziende amiche e concorrenti con testimonianze di alti dirigenti delle stesse. I soci e lo staff dirigenziale tutto hanno colto con grande impegno le sollecitazioni fatte dai sindaci presenti
e dall’assessore al lavoro D’Anna ribadendo che non solo in questa occasione, ma anche nel tempo a divenire la CMEV si farà promotrice, secondo le proprie possibilità, di una salvaguardia e uno sviluppo territoriale in grado di creare nuovo lavoro e nuovo benessere in tutta l’area circostante. Buon venticinquesimo CMEV!
10 Pianiga L’iniziativa Il sindaco ha premiato Samuele Duse e Michael Fiore
Ripuliscono l’argine dai rifiuti: encomio solenne di Alessandro Abbadir
L’assessore Petrin: “Le giovani generazioni hanno cura dell’ambiente” cerimonia è stata celebrata in municipio”. “L’idea della raccolta dei rifiuti è partita da Samuele Duse – informa l’assessore alla Cultura Federico Calzavara che ha curato l’organizzazione dell’evento – poi ha coinvolto anche il suo amico Michael Fiore. Si sono ritrovati per alcuni giorni alle ore 14 partendo dalla riva sinistra del fossato che costeggia via Montello ma, tempo permettendo, vorrebbero proseguire anche sulla riva destra a maggio. Penso, come giustamente hanno segnalato alcuni cittadini, che in un momento come questo, che vede la crescita esponenziale della sensibilità verso l’ambiente, l’iniziativa di questi ragazzi meriti di essere resa nota, sostenuta ed incoraggiata perché diventi di esempio e di stimolo per tutta la cittadinanza che si considera e desidera essere attiva”. Si tratta di un segnale per il Comune che le giovani generazioni sono altro, da come vengono
I ragazzi hanno raccolto 29 sacchi di immondizia varia in via Montello
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nche le belle storie esistono. Sono quelle che emergono dal territorio del Comune di Pianiga e che vedono protagonisti due giovani del paese. Si tratta di due ventenni: Samuele Duse e Michael Fiore che qualche settimana fa sono stati insigniti dal sindaco Massimo Calzavara, di un encomio solenne per aver fatto una azione davvero meritoria dal punto di vista civico. Michael e Samuele da soli hanno pulito un intero argine che costeggia via Montello, una strada in pieno graticolato romano usata per fare corse in bicicletta e a piedi ma sempre più sporcata da incivili. “I due giovani sono rimasti scossi – spiega il comune – perché si sono resi conto della profonda inciviltà, del grado e della maleducazione della gente percorrendo spesso via Montello mentre si va a correre per tenersi in forma”. Hanno deciso, semplicemente, di mettersi a raccogliere i rifiuti per fare un po’ di pulizia. “Si pensi – afferma l’assessore all’ambiente Alessandro Petrin – che solo sulla riva finora bonificata i ragazzi hanno raccolto 29 sacchi di rifiuti di tipologia più varia: dalla semplice bottiglia di vetro al frigorifero al copertone di macchina”. Il comune vista l’azione meritoria, non è rimasto a guardare. “Per questa iniziativa – spiega il sindaco Massimo Calzavara – Samuele e Michael sono stati insigniti di un encomio solenne dal Consiglio comunale ed è stata loro consegnata una targa in ricordo del gesto di civiltà e di rispetto dell’ambiente. La
descritte. “Sorprende di sicuro – affermano all’unisono gli assessori Federico Calzavara e Alessandro Petrin – che l’esempio venga da persone giovani, che appartengono ad una fascia d’età che spesso viene definita e liquidata come disinteressata e completamente refrattaria”. Infine il sindaco. “Grazie a questi ragazzi – conclude Massimo Calzavara – abbiamo visto uno spiraglio di luce, nella certezza che i cittadini di Pianiga possano riconoscere ed apprezzare il loro impegno che denota di sicuro una sensibilità ed una attenzione nei confronti dell’ambiente, anche quello più vicino, quello di tutti i giorni come le strade, i fossati, le aiuole”.
NEWS Biblioteca
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bambini in Biblioteca ad ascoltare fiabe ad alta voce. E’ l’iniziativa che continuerà per tutto maggio e che è partita a fine aprile a Pianiga. La lettura aumenta la capacità di costruirsi delle immagini, favorisce lo sviluppo della creatività e dell’ immaginazione. Pianiga è stato il primo comune del veneziano ad appoggiare l’iniziativa del “Cerchio magico”, finanziata dalla Banca di credito cooperativo Alta Padovana. Da queste premesse nasce l’idea di leggere le favole in Biblioteca il sabato mattina, per quattro sabati successivi. L’iniziativa è rivolta a bambini in età pre-scolare e scolare e si concluderà sabato 12 maggio. Si terrà sempre dalle 10 alle 11. I bambini hanno modo di trascorrere un’ora in compagnia, in un ambiente confortevole creato apposta per loro. Si dà lettura a favole che terranno conto delle diverse età animandole con l’entusiasmo e la passione di sempre. Al termine, i piccoli ascoltatori riceveranno in dono un palloncino colorato. A.A.
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NEWS
Aziende edili, si punta al risparmio energetico
Aggregazione
Il comune ha organizzato incontri con gli imprenditori per spiegare la logica degli interventi
I
di Antonio Tosi
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nche nel 2012 Vigonovo è in prima linea per il risparmio energetico. Già lo scorso anno era stato il primo Comune della provincia di Venezia ad aver aderito al “Patto dei sindaci”, progetto che si rifà al programma europeo “Covenant of Mayors”, al fine di coinvolgere direttamente le singole città di tutta Europa in piani e strategie rivolte a politiche di sostenibilità energetica e ambientale. E quest’anno si replica: il nome del progetto è sempre “20-20-20, tre volte venti” e segna gli obiettivi da perseguire nei prossimi anni per poi arrivare a regime nel 2020: il 20 per cento di risparmio energetico, il 20 per cento di riduzione delle emissioni di anidride carbonica, aumentare fino al 20 per cento la percentuale di fonti rinnovabili nel consumo energetico finale e fino al 10 per cento quella dei biocarburanti nei trasporti. Per il 2012, ad essere coinvolte saranno le aziende del territorio di Vigonovo che operano nel settore edile e le famiglie, attraverso un progetto che si pone due obiettivi precisi: ridurre i costi degli interventi e incen-
tivare l’impiego di soluzioni che permettano un minore impatto ambientale. Spiegano l’assessore ai Lavori Pubblici Filippo Fogarin e il sindaco Damiano Zecchinato: “Con l’aumento dei prezzi per il riscaldamento e la crescita delle emissioni che danneggiano l’atmosfera, abbiamo pensato di replicare l’iniziativa dello scorso anno, rivolgendoci da un lato alle ditte che eseguono lavori edili nell’ottica del risparmio energetico (coibentazioni, infissi, cappotti, ma anche idraulici ed elettricisti), dall’altro alle famiglie del nostro territorio, stimolandole a creare gruppi d’acquisto che permettano di abbassare i costi di realizzazione degli impianti”. E con prezzi più bassi, verrebbero dunque incentivati gli interventi che permettono di dotare le abitazioni degli accorgimenti necessari a far risparmiare energia, rilanciando al contempo un settore, quale quello dell’edilizia, che più di altri sta risentendo della crisi economica. Per spiegare nel dettaglio l’iniziativa, l’amministrazione di Vigonovo ha invitato le ditte a un incontro. L’importanza del progetto era
Un cantiere edile stata illustrata già lo scorso anno dalla presidente della provincia di Venezia Francesca Zaccariotto: “un programma di grande importanza – aveva spiegato –, per il quale la Provincia si pone come coordinatore e intermediario al fine di interessare tutti i quarantaquattro Comuni che compongono il territorio della nostra provincia. Quella tracciata dovrà essere considerata come la strada maestra
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per ottenere una migliore e più concreta gestione delle risorse ambientali ed economiche partendo proprio da strategie locali”. Già qualche migliaio di città in Europa, grandi e meno grandi, ha aderito a questo progetto, mentre in Italia sono ancora poche le realtà coinvolte, a testimoniare come nel nostro paese manchi ancora una radicata cultura ambientalista.
ISCRIZIONI AI CENTRI ESTIVI
l Comune di Vigonovo patrocina anche per il 2012 il progetto di “Soggiorni Estivi” per ragazze e ragazzi, organizzati dall’associazione Camps Sports di Piove di Sacco e a cui prenderanno parte tanti Comuni della provincia di Venezia e di Padova. L’iniziativa, alla quale l’amministrazione, vista la grande partecipazione delle due precedenti edizioni, aderisce per il terzo anno consecutivo, propone soggiorni in località di mare e di montagna, rivolti a differenti fasce di età, con attività seguite da personale altamente qualificato, selezionato fra insegnanti di educazione fisica, tecnici specializzati nelle varie discipline sportive, educatori ed esperti accompagnatori Cai. I dettagli sulle località e sui programmi dell’iniziativa, sui turni di partenza e i costi di partecipazione e ulteriori informazioni sono consultabili al sito www. vacanzeragazzi.org. Per prendere parte ai “Soggiorni Estivi” è necessario iscriversi scaricando la modulistica al sitowww.comune.vigonovo.ve.it/argomenti.asp?tema=cultura#modulistica. Le domande vanno poi consegnate all’Ufficio Cultura e Pubblica Istruzione del Comune di Vigonovo. A.T.
FOSSO’ NOVITA’ DAI SERVIZI SOCIALI
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ervizi sociali, immigrazione e grandi eventi: sono tre dei capitoli sui quali l’amministrazione comunale di Fossò ha lavorato a partire dal suo insediamento e su cui sta continuando a investire attraverso progetti di consolidamento e miglioramento dell’offerta ai cittadini. “Come per altri ambiti su cui siamo molto attivi, anche in questi tre, le attività già in essere sono state portate avanti con puntualità, mentre siamo riusciti a potenziare economicamente altri servizi, garantendone la continuità” fa sapere il Comune. Tra le varie iniziative, è stato ampliato il progetto Virus, che segue e anima i giovani, dagli 11 ai 15 anni residenti nel territorio comunale. Sempre in tema di nuove generazioni, Fossò ha poi aderito alla convenzione stipulata tra i Comuni della Riviera del Brenta per il coordinamento delle politiche giovanili, supportando con interventi mirati opportunità e servizi nell’ottica di un costante investimento a favore della comunità. L’amministrazione ha anche aderito al progetto Operatori di Strada curato dal Seps (Servizio Prevenzione Educazione alla Salute) della Ulss 13: il servizio si occupa di coordinare specifici interventi di prevenzione per far fronte al disagio giovanile, programmando attività di sostegno e miglioramento della qualità della vita dei ragazzi seguiti. Anche in tema di terza età a Fossò non mancano le iniziative: i servizi sociali hanno infatti avviato una serie di attività per monitorare la situazione di tutti i cittadini con età superiore agli ottantacinque anni che vivono da soli e, soprattutto,
che necessitano di sostegno. Un pool di assistenti sociali si reca, infatti, personalmente presso le loro abitazioni per rilevare eventuali situazioni di disagio e predisporre gli interventi più appropriati ad ogni caso. Capitolo stranieri e immigrazione: lo scorso anno, in seguito all’emergenza umanitaria conseguente al conflitto in territorio libico, il comune di Fossò, su richiesta della Prefettura, si era attivato per trovare una adeguata struttura di accoglienza che è stata individuata in “Casacolori” a Dolo. Convenzione che è stata stipulata senza costi a carico del Comune. Dal 14 novembre 2011, invece, all’interno del plesso che ospita le scuole medie, sono stati avviati alcuni corsi di italiano per stranieri. Una ventina gli iscritti, per un progetto gestito da quattro insegnanti volontari. Alcuni dei partecipanti, nonostante fossero privi anche del minimo livello di scolarizzazione, hanno da subito dimostrato volontà di apprendimento e attaccamento nei confronti delle insegnanti, che svolgono a titolo gratuito un lavoro che permetterà ai cittadini stranieri di integrarsi nella comunità A.T. in modo più semplice.
Sguardo a Mira 13 Territorio Economia In difficoltà tre importanti aziende miresi
Crisi, sempre più cassaintegrazione di Alessandro Abbadir
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I siti della Pansac International interessati al rilancio sono quelli di Mira, Marghera e Portogruaro
a crisi occupazionale a Mira diventa davvero drammatica, a causa delle difficoltà estreme in cui si trovano aziende che fino a qualche anno fa rappresentavano il fiore all’occhiello dello sviluppo industriale del comprensorio. I principali problemi sono per le aziende leader del settore chimico e cioè Pansac International e Reckitt Benckiser (ex Mira Lanza). Una situazione minore, ma sempre drammatica, è anche quella, che sta vivendo la Navalmeccanica di Gambarare. Qui 35 persone sono finite in cassaintegrazione straordinaria. Ma facciamo ordine. Partiamo dalla Pansac International. In questo momento ha quasi tutto il personale dipendente dei cinque siti (oltre 400 persone) a casa, si sta tentando di trovare un compratore. Si terrà una riunione al Ministero dello Sviluppo Economico per capire il livello di offerte (non tante), fin qui pervenute al commissario straordinario Marco Cappelletto. I siti della Pansac International interessati al rilancio industriale nel Veneziano sono quelli di Mira, Marghera e Portogruaro, completamente chiuso da oltre un anno. A Mira delle 43 linee di un tempo ne sono rimaste attive meno di una decina. Sono impiegati solo una ventina di operai in tutto lo stabilimento. Cappelletto punta sui brevetti “mira-air recentemente ha anche subito la manomissione e il e poli-air” che sono pellicole resinose per pannolini. furto di parte dell’impianto elettrico. Altra fabbrica: Prodotti che avevano lanciato la Pansac sul mercato ancora problemi. Alla Reckitt–Benckiser, la storica mondiale dei prodotti per l’igieazienda di detersivo mirese (la ne. Gli interessati a comprare In difficoltà ex Mira Lanza). Durante diversi l’azienda sono davvero pochi. anche la Reckitt incontri interlocutori nelle scorse Ecco il quadro sito per sito Benckiser settimane la proprietà è rimasta all’interno del gruppo: l’inte- e a Gambarare la ferma sul numero degli esuberi, resse per acquistare l’impianto Navalmeccanica 81 dipendenti. Ha confermato di Zingonia (fuori Veneto) o di ancora una volta la volontà di Marghera sembrano esserci, mentre quello di Mira, chiudere la produzione delle polveri. “La procedura che per dimensione è il più grande, potrebbe esse- di mobilità però - dicono i sindacati - non è ancora re venduto solo in parte. Pari quasi a zero invece, stata avviata e contiamo ci sia margine di trattativa è l’interessamento per l’impianto di Portogruaro che su quelli che riteniamo esuberi non necessari. Ci sarà
NEWS
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Manifestazioni di protesta dei sindacati
un altro incontro il prossimo 8 maggio e speriamo dia risposte più concrete”. Resta davvero pesante infine la situazione alla Navalmeccanica di Gambarare di Mira. Qui tutti i dipendenti sono stati messi in cassa integrazione dal primo marzo. Navalmeccanica srl è una azienda che lavora nel settore dei cantieri navali da circa 30 anni e fino ad ora non aveva mai conosciuto problemi. Ha alle sue dipendenze 35 fra impiegati ed operai. E’ un cantiere navale altamente qualificato, è in grado di realizzare piccole e medie imbarcazioni in acciaio e lega di alluminio 5083 tra i quali Alustar e Sealium. Alcuni operai hanno lamentato di non aver ricevuto lo stipendio da novembre 2011.
L’Intervento
Difesa idraulica serve prevenzione di Anna Maria Martuccelli* segue da pag.
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Dal periodo post-bellico si è vieppiù trascurato il fondamentale rapporto tra sviluppo e compatibilità idrauliche ed i Governi hanno continuato a porre poca attenzione a quella che oggi è un’evidente priorità per qualsiasi prospettiva di rilancio dell’economia del Paese. Non mancano certo le conoscenze e i dati sullo stato del territorio (dalle Autorità di Bacino ai Consorzi di bonifica) e, accanto alla giusta riforma della Protezione Civile, serve un Piano Straordinario di Manutenzione del Territorio, cui deve accompagnarsi l’azione quotidiana di adeguamento del reticolo idraulico; in questo, occorre una forte sinergia con gli enti territoriali, in particolare fra Consorzi di bonifica e Comuni. L’Anbi lo evidenzia da tempo e, da ormai tre anni, produce un Piano Nazionale per la Riduzione del Rischio Idrogeologico, tuttora disatteso in un Paese, dove si segnalano 500.000 frane ed oltre un milione di edifici a rischio idrogeologico, tra cui centinaia di ospedali e scuole. In questo quadro – conclude - le donne hanno un compito importante non solo nella diffusione della conoscenza, ma ormai anche nella governance dell’equilibrio ambientale del Paese per evitare che, con un’efficace immagine, a novembre l’Italia sia sempre sott’acqua.” *Presidente Federcoopesca-Confcooperative Veneto
Amianto
“MILLE ESPOSTI IN RIVIERA”
n problema sociale dai costi in termini di vite umane devastante. I dati sono quelli forniti dall’Ona, l’osservatorio nazionale sull’amianto In Riviera del Brenta che parlano di circa 1000 persone rimaste esposte all’intossicazione. A dirlo è Nico Biasiotto responsabile veneto di Ona (Osservatorio nazionale amianto), che ha organizzato nelle scorse settimane una conferenza dal titolo chiaro: “Problema amianto”, a Villa dei Leoni a Mira. Una conferenza a cui hanno partecipato anche il senatore Pd ed ex magistrato Felice Casson e la deputata Pd Daniela
Sbrollini insieme all’avvocato Ezio Bonanni, che sta seguendo in tutta Italia i processi contro i danni provocati da questa sostanza.” Le fabbriche che più hanno avuto il problema dell’esposizione all’amianto - ha spiegato Biasiotto - sono state l’ex Mira Lanza che aveva delle fornaci rivestite di amianto, parzialmente alla Nuova Pansac e alla Marchi Marano, dove recentemente una sentenza ha riconosciuto i lavoratori addetti alla manutenzione degli impianti come soggetti esposti all’amianto e quindi con età pensionabile anticipata. Lavoratori con la necessità di fare continui
Arredo su Misura
controlli ai polmoni per l’insorgere di malattie come l’asbestosi, l’anticamera del mortale mesotelioma pleurico, un tumore che difficilmente lascia scampo. Le persone esposte all’amianto in Riviera, da nostre stime, sono circa mille”. L’Ona in Riviera del Brenta in questi ultimi due anni, ha raddoppiato gli iscritti da 100 di prima del 2010, sono 220, e sempre più ex lavoratori esposti all’amianto e i loro familiari, si rivolgono all’ associazione proprio per avere dei controlli ad hoc, per un consulto legale su come muoversi per ottenere i riconoscimenti previdenziali. A.A.
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14 Cultura A Mira Porte in villa Principe Pio Ultimi appuntamenti culturali a maggio
L’Ecomuseo rischia la chiusura Nicola Baldan: “Abbiamo avuto 12 mila visitatori, si rinnovi la convenzione” di Roberta Pasqualetto
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el mese di maggio gli appuntamenti all’Ecomuseo di Mira sono davvero tanti, anche se forse saranno gli ultimi, dal momento che non sembrano esserci più stanziamenti economici che permettano di continuare l’attività. In effetti, nel mese di maggio sarà possibile frequentare due incontri nati dal gemellaggio Riviera del Brenta e il Cadore e a ingresso libero, con dei relatori specializzati, per conoscere e approfondire la storia e le tradizioni dei due territori accomunati dall’acqua. Venerdì 4: Riviera del Brenta in Cadore (Lozzo di Cadore); venerdì 18 maggio Cadore in Riviera del Brenta (Ecomuseo); domenica 20 la gita in Cadore (gita per i rivieraschi) e domenica 27 la gita in Riviera del Brenta (gita per i cadorini). Per quanto riguarda la rassegna AmMira la montagna&natura, venerdì 25 maggio, alle ore 20,45: “le Pale di San Martino”, colori e suggestione di un gruppo montuoso affascinante a cura di Tommaso Fiorin; l’appuntamento è a ingresso libero. Per la rassegna AmMira l’autore, martedì
29 maggio alle ore 20,45: escursioni nel gruppo del Latemàr di G. Borziello. Domenica 6 maggio si terranno dei laboratori gratuiti per ragazzi titolati: “Energie in gioco”; l’ingresso deve essere preventivamente prenotato allo 041 4266284. Sabato 5 maggio evento calligrafico titolato: “East-west. Confronti calligrafici e artistici”; iniziativa organizzata dal liceo artistico statale Michelangelo Guggenheim di Venezia-Mestre. Nella giornata di sabato, a partire dalle ore 16, mostra di una prima selezione di lavori calligrafici prodotti durante i laboratori sia dai docenti sia dagli allievi; esercizi di meditazione dei monaci shaolin, laboratorio di calligrafia orientale e occidentale per grandi e piccini; intervento musicale per chitarra, commenti e proiezioni. Da sabato 5 maggio a domenica 27 si terrà la mostra del vincitore del concorso artistico Bepi Spolaor. Questo è il ricco calendario che forse terminerà la carriera biennale dell’Ecomuseo di Mira, che con le sue iniziative per bambini e adulti, da settembre 2010, ha portato più di 12
La villa Principie Pio a Mira Porte mila persone in villa Principe Pio. Il rischio chiusura è determinato dalla convenzione tra provincia di Venezia e comune di Mira per il “prestito” remunerato di Villa Principe Pio a Mira Porte, che scade il 27 maggio 2012 e non ha ancora evidenziato una soluzione economica per impedire la chiusura. “Chiediamo alle amministrazioni pubbliche di competenza che ciò non avvenga e che la struttura, che dal settembre 2010 ha avuto la visita di più di 12 mila persone, ri-
manga aperta e finanziata per continuare le attività. Siamo molto attivi nel territorio per creare continuamente eventi culturali – dice Nicola Baldan responsabile dell’Ecomuseo di Mira – eppure dopo appena due anni dall’apertura al pubblico siamo a rischio chiusura. Abbiamo creato una petizione online: “manteniamo aperto l’Ecomuseo” di cui io sono il promotore e primo firmatario”. La petizione si trova online: www. petizionepubblica.it
NEWS Convegno in villa Foscarini
AGRITURISMO È BOOM
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i è parlato di agriturismo a tutto campo durante il convegno organizzato da Coldiretti che si è tenuto in villa Foscarini Rossi a Strà. Vi hanno partecipato i delegati delle 600 aziende iscritte all’associazione Terranostra, Roberto Weber direttore del centro studi Swg di Trieste, la dottoressa Sabrina Meneghello ricercatore Ciset (centro internazionale studi del turismo) Tulio Marcelli Presidente Nazionale di Terranostra e Marino Finozzi assessore regionale al turismo. I dati sono stati molto chiari. Gli agriturismi hanno registrato nel decennio 20002010 un incremento degli arrivi (160 per cento) e delle presenze pari al 111 per cento. La combinazione tra bellezza del paesaggio, l’offerta di prodotti tipici, i menù tradizionali, le attività sportive e quelle di utilità sociale sono vincenti e piacciono. Per l’area di Venezia, il convegno è stato anche l’occasione per presentare la nuova guida cartacea degli agriturismi, vendite dirette e mercati S.H. agricoli veneziani.
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LO NEWS
SPORT in PRIMO PIANO CICLISMO, PRIMAVERA RICCA DI EVENTI
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i prospetta una primavera e un’estate ricca di appuntamenti ciclistici per la Riviera del Brenta. Sono, infatti, numerose le gare del pedale, che coloreranno le strade del territorio. Si parte il 28 aprile a Camponogara con la 15’ edizione della “Medaglia d’Oro Carlo Valentini” corsa riservata agli EliteUnder 23. La manifestazione, organizzata dalla Coppi Gazzera assieme alla famiglia Valentini titolare della Asso Marmitte, si disputerà sul percorso dello scorso anno che permetterà alla carovana di ammirare le splendide ville del Brenta percorrendo per 4 volte la Brentana da Strà a Dolo prima di immettersi sul “classico” circuito locale di Camponogara di 8,1 km da ripetere 6 volte per un totale di 132,2 km. Si passa poi all’1 maggio quando a Mira andrà in scena il tradizionale “Circuito della Chiuse” arrivato alla sua 39’ edizione. La corsa, organizzata dalla Daina Mira di Gianni Frattina, è riservata agli Allievi e si svolgerà su un circuito di 8,2 km e dovrà essere ripetuto otto volte per un totale di 65,6 km. Si passa poi a Campagna Lupia il 10 giugno con la 14’ edizione del trofeo alla memoria di “Alfredo Lando” kermesse riservata gli Elite – Under 23 organizzata dalla Coppi Gazzera assieme a Vincenzo Lando che si svilupperà lungo un circuito cittadino per un totale di 136 km. Si arriva poi al 6 Luglio con la “22’ Notturna di Fossò” corsa tipo pista promossa dal Club Ciclismo Senza Frontiere il cui ricavato va alla clinica oncoematologica pediatrica Città della Speranza di Padova. La corsa, che vedrà presenti i migliori talenti del pedale italiano è riservata alle categorie Giovanissimi G5, G6, Esordienti, Allievi, Juniores, Under 23 ed Elite. Infine il 2 settembre a Tombelle di Vigonovo è in programma la 15’ edizione del trofeo “Calzaturificio Gritti” riservato alla categoria Juniores. G.P.
Calcio
PARTE IL “TROFEO CITTÀ DI GAMBARARE”
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el campo sportivo comunale di Mira, da giovedì 10 maggio a sabato 9 giugno, si terrà la tredicesima edizione del Torneo calcistico “Città di Gambarare Mira” riservato alla categoria Esordienti (ragazzi del 1999/2000). Sedici squadre provenienti da tutta la provincia si incontreranno nel classico torneo a piramide e diviso in quattro gironi. Questo torneo calcistico è il più importante della Riviera del Brenta perché oltre alla partecipazione di grandi squadre, partecipano anche personaggi di rilievo quali gli arbitri Uisp, un esempio è Davide Palasgo. “Personalmente riconosco ai tornei come questo la possibilità per la squadra di esordienti, di confrontarsi con un campo più grande rispetto a quello dove giocano solitamente - dice Antonio Naletto responsabile settore giovanile - per molti invece non è così e magari cercano una rivincita quando il campionato non è andato nel modo sperato. L’età dei giocatori è 12/13 anni, un’età importante e nello stesso tempo critica, perché dopo questo biennio gli esordienti passano nella categoria dei giovanissimi”. Nelle edizioni passate del torneo le squadre erano dodici e, negli ultimi anni, sono aumentate fino a sedici; gli esordienti del GambarareMira sono arrivati più volte in finale alla competizione ma, al momento, non hanno mai vinto. Le partite sono composte di due tempi, anziché 3, per 25 minuti all’uno. Le squadre che giocheranno sono: il GambarareMira, il San
Martino Pianiga, l’Oriago, il Real S. Marco Edo Mestre, il Moniego, il Marghera, il Favaro, il Fossò, Lupia Maggiore, Gazzera O.C., L’Arinese, il Real Martellago, il Graticolato, il Mellaredo, il Maerne. Le giornate di gioco sono il lunedì, il martedì, il giovedì e il venerdì; in ogni giornata si disputano due partite: una alle 18.15 e una alle 19.15. Il presidente della società sportiva, Savino Scantamburlo, è orgoglioso di ospitare un evento sportivo come questo e non riesce a trattenere l’orgoglio parlando dei suoi giocatori ricordando che, quest’anno, la squadra dei giovanissimi ha vinto il campionato. I giocatori, per festeggiare il presidente, avevano realizzato una maglia con scritto sul fronte “per te Savino” e sul retro “grazie mister” da indossare con la sperata vittoria. Il primo tempo però si metteva male perché la squadra perdeva zero a uno e già si temeva per il peggio, poi la calma e la concentrazione hanno dato i risultati sperati e la vittoria con un tre a due.
Al Palaplip di Mestre Diciasettesima festa dell’atletica veneziana
Successi per l’Atletica Riviera di Roberta Pasqualetto
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elle scorse settimane nella sala del Palaplip a Mestre si è tenuta la diciassettesima festa dell’atletica veneziana. La società sportiva Atletica Riviera del Brenta ha evidenziato, con le premiazioni, che le ragazze della Riviera si distinguono in questa disciplina sportiva. Alla serata di premiazione hanno partecipato numerose autorità amministrative e sportive assieme ad alcuni grandi campioni dell’atletica leggera. Tra i premiati la società sportiva Atletica Riviera del Brenta, i suoi atleti hanno ottenuto riconoscimenti in diverse categorie. Per il trofeo Fidal Venezia, la scuola premiata è stata l’Istituto Comprensivo Dante Alighieri di Salzano mentre le società premiate sono state: Atletica Beltrame Cesarolo-Bibione, Atletica Libertas Scorzè e Atletica Riviera del Brenta. La società della Riviera del Brenta ha visto premiare principalmente le atlete: nella categoria ragazzi, ha visto premiare Giulia Molena, tra i cadetti Eleonora Calzavara, Giada Bozzelli, tra gli allievi Ilaria
Collini, Riccardo Faggian e Giacomo Pegoraro. Tra gli atleti diversamente abili sono stati premiati: Alice Sorato, Stefania Borgato e Stefano Novello; tutti dell’Associazione Sorriso di Mira.“Lo scopo di questa manifestazione è di premiare il mondo dell’atletica leggera provinciale e dare merito, agli atleti della nostra provincia, al loro impegno e ai risultati da loro ottenuti – dice Michele Stellon presidente Atletica Riviera del Brenta – oltre che a ricordare alcuni tra i molti
tecnici, dirigenti e giudici che con passione e competenza dedicano tempo ed energie a questa disciplina sportiva. In questa occasione, il comitato provinciale veneziano esprime anche riconoscenza a quanti si sono particolarmente distinti nell’anno precedente nel valorizzare e promuovere l’atletica leggera nel nostro territorio”. Il presidente si è dichiarato soddisfatto dei risultati dei suoi atleti e riconosce nel loro impegno, e dedizione allo sport, il valore delle vittorie.
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VIAGGIO IN
PROVINCIA VENEZIA
Amministrative 2012 Si vota il 6 e 7 maggio prossimo in 11 Comuni del Veneziano
Sono in 56 a correre per la poltrona di sindaco, 78 le liste in competizione Affollata tornata elettorale, 8 gli aspiranti sindaci a Mira, 7 a Mirano e altrettanti a Jesolo. 145.503 gli elettori chiamati al voto di Ornella Jovane
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ono 11 nel Veneziano i Comuni che il prossimo 6 e 7 maggio andranno al rinnovo del sindaco e del consiglio comunale, in una tornata “affollata” di aspiranti primi cittadini, se ne contano ben 56, e di liste, in tutto 78, distribuiti fra Campagna Lupia, Caorle, Jesolo, Marcon, Mira, Mirano, Musile, Noventa, Pramaggiore, Salzano e Santa Maria di Sala. Il primato spetta alle cittadine più popolose e importanti del territorio fra quelle chiamate al voto: il record è di Mira, dove i candidati in corsa sono ben 8, ma anche quelle di Mirano e Jesolo si rivelano poltrone assai ambite, contese da 7 aspiranti sindaci nell’uno e nell’altro caso. E proprio in queste tre città i risultati si preannunciano incerti - anche per via della frammentazione delle forze in campo - e non risolutivi al primo turno, molto probabilmente uscirà dal secondo turno del ballottaggio (in programma il 20 e 21 maggio prossimo) il nome del vincitore. E tuttavia a Mira, Mirano e Jesolo si consumano le sfide più appassionanti. Nel Comune più popoloso della Riviera il sindaco uscente Michele Carpinetti (Pd) si trova di fronte il suo ex assessore Paolino D’Anna, oggi consigliere provinciale eletto nelle fila del Pdl. Nella città del Miranese la sfida - dopo l’esperienza del commissariamento - è piuttosto “rosa”, con 4 candidate
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rrivano le elezioni e nei comuni del Veneziano si mettono in lista o scendono in campo, a favore di una o quell’altra formazione, nomi più o meno noti. Il caso più eclatante è stato a Mira con la candidatura nella lista “Mira che cambia” della nota cantante lirica nazionale (di origine rodigina) Katia Ricciarelli. La Ricciarelli è capolista per la civica di Marilena Fusco. La cantante ha spiegato di essersi messa in lizza per la grande amicizia che la legava alla candidata sindaco e
donna su sette e, di queste, due donne fra le più accreditate al ballottaggio: Maria Rosa Pavanello (centrosinistra) e Marina Balleello (centrodestra), con carriere politiche di lungo corso ed entrambe profonde conoscitrici del territorio. Se vincesse una donna, Mirano avrebbe per la prima volta un sindaco “in gonnella”. Negli altri comuni, che sono tutti sotto i 15mila abitanti, si corre con il turno unico. A Musile, Noventa, Santa Maria di Sala, Campagna Lupia e Salzano il sindaco in carica ci riprova, a Caorle, Marcon e Pramaggiore, comunque vada, sarà eletto un nuovo sindaco. Gli elettori chiamati ad esprimere le loro preferenze sono in tutto 145.503 di cui 74.313 femmine e 71.190 maschi.
Istruzioni
COME E QUANDO SI VOTA NEGLI UNDICI COMUNI DEL VENEZIANO
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utti al voto. Gli elettori residenti a Campagna Lupia, Caorle, Jesolo, Marcon, Mira, Mirano, Musile, Noventa, Pramaggiore, Salzano e Santa Maria di Sala saranno chiamati alle urne domenica 6 e lunedì 7 maggio per scegliere il loro sindaco. Il 6 e 7 maggio gli elettori di 11 Comuni della provincia di Venezia insomma si recheranno alle urne, ma con due sistemi sostanzialmente diversi. Per quanto riguarda otto Comuni su 11, questi conosceranno subito il nome del primo cittadino visto che votano con il sistema del turno unico, quello previsto per i Comuni che hanno meno di 15 mila abitanti. Questi sono tutti quelli finora elencati eccetto Mira, Mirano e Jesolo. Nei Comuni sotto i 15mila abitanti, tutto può succedere: basta un voto in più rispetto all’avversario per diventare sindaco. In cinque casi Forcolin a Musile, Nardese a Noventa, Bertoldo a Santa Maria di Sala, Livieri a Campagna Lupia e Quaresimin a Salzano i sindaci uscenti che si ricandidano per il secondo mandato cercheranno di difendere la poltrona dall’attacco degli sfidanti. In questi Comuni (quelli con meno di 15 mila abitanti), dove il limite del secondo mandato ha imposto un rinnovo totale invece, sarà comunque eletto un nuovo sindaco fin dalla sera del 7 maggio. I residenti nei tre
CURIOSITÀ I VIP SCENDONO IN CAMPO per il fatto che è sempre stata “innamorata della Riviera del Brenta e del suo splendido paesaggio immerso nelle ville”. La Ricciarelli ha partecipato anche ai festeggiamenti per l’arrivo del nuovo patriarca di Venezia Francesco Moraglia. Ma fra le persone note in campo per le Comunali sempre a Mira non c’è solo lei in lista. Per la
lista civica “Noi per Mira“ corre infatti come candidato consigliere il noto psicologo e psicoterapeuta Diego Luparelli, dello staff del concorso Rai di Miss Italia. Per la vicinanza con questa lista ha dato un concerto anche il noto cantautore veneziano Gualtiero Bertelli. Nel miranese il nome più noto alle cronache nazionali è quello di Adriano Sabbadin.
Comuni principali (Mira, Mirano e Jesolo), a meno che non si profili una vittoria al primo turno di uno dei candidati in lizza, dovranno ripresentarsi al voto il 20 e 21 maggio per scegliere uno tra i due candidati al ballottaggio. A creare problemi ai seggi, potrebbero essere le tante liste che si sono presentate. Cioè soprattutto il proliferare di tante civiche fra loro simili, potrebbero generare contenziosi per attribuzioni di voti e preferenze. Ogni Comune del Veneziano ha comunque messo a disposizione dei propri cittadini servizi per poter espletare il voto anche per persone disabili e malate. Possono partecipare al voto comunale anche i cittadini comunitari residenti, a patto che abbiano dato la loro adesione con l’iscrizione in una lista ad hoc che ha formato il Comune per questi cittadini. A.A.
Nome noto, suo malgrado, per l’uccisione del padre Lino Sabbadin macellaio di Caltana di Santa Maria di Sala da parte dei gruppi armati Pac a cui aderiva il terrorista Cesare Battisti. Sabbadin è con la “lista Salese” a Santa Maria di Sala quella del sindaco uscente Paolo Bertoldo. Nel veneto orientale, tanti i politici “noti” in lista soprattutto nell’area del centrodestra, ma nessun “vip“. Alessandro Abbadir
Noi Spazi e gli aperti altri 17 3 Avis 59esima Assemblea provinciale
Donazioni: raggiunta l’autosufficienza, ma si cercano nuovi donatori
Un momento dell’assemblea
di Ornella Jovane
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n bilancio senza acuti ma, considerati i tempi e le grandi difficoltà, da valutare favorevolmente. L’obiettivo principale, l’autosufficienza trasfusionale, è stato centrato anche se non risponde pienamente alle aspettative della Regione, che poneva come condizione di aumentare le donazioni del 3 per cento. Ma bissando i numeri del 2010, con una rimonta del numero di sacche di sangue - ne mancavano 300 - , non rimane margine per le cessioni di sangue all’esterno. E questo è l’altro dato, il meno incoraggiante. I rappresentanti delle 43 sezioni Avis del Veneziano si sono riuniti a fine marzo a Martellago (nel Miranese) per la 59esima assemblea provinciale. Un’occasione per valutare e divulgare i dati del 2011 e riflettere sull’attività svolta e su quella che ci si appresta a svolgere nell’anno da poco iniziato. Nel 2011 le donazioni, tra sangue intero, plasma e piastrine, sono state 53mila 89, nel 2010 erano 53mila 148. Le sezioni nell’Asl 14 - Chioggia e Cavarzere - hanno avuto un buon incremen-
to di donazioni (6mila 498, 394 più del 2010); significativo anche il dato relativo alle sezioni nell’Asl 12 veneziana che, con un totale di 16mila 135, ha registrato un incremento di 115 donazioni rispetto allo scorso anno. In calo invece le donazioni nelle sezioni nell’Asl 10, del Veneto orientale, che ha ridotto il numero a 16mila 89, 326 in meno, e nell’Asl 13 Mirano - Dolo che si è fermata a quota 14mila367, 242 in meno. “L’anno appena trascorso - ha commentato il presidente provinciale Avis Maurizio Borsetto - sebbene sia stato costellato da diversi momenti critici, a volte anche demoralizzanti, si chiude positivamente almeno a mio modo di vedere”. “Contando anche i donatori non iscritti ad associazioni o Fidas, - ha aggiunto il direttore del Dipartimento trasfusionale di Venezia, Giorgio Marchiori - nel 2011 in provincia abbiamo avuto 46mila donazioni di sangue intero, 9mila di plasma, 2500 di piastrine, come nel 2010. L’autosufficienza è garantita, siamo in pareggio tra entrate e uscite, le sacche raccolte sono tutte trasfuse
in casa, ma non riusciamo più a cederne come una volta alle regioni non autosufficienti”. L’appello dunque è: donare. “Abbiamo continuo bisogno - ha sottolineato Borsetto - di nuovi donatori che vadano a reintegrare quanti per raggiunti limiti d’età o per motivi sanitari hanno dovuto loro malgrado smettere”. Un invito che fa seguito ai dati del trend nei primi due mesi del 2012: le donazioni sono state 8mila 229, 244 in meno rispetto al 2010. E’ necessario quindi “aumentare l’indice di donazione” ha osservato il presidente Avis lamentando in questo contesto le difficoltà legate ai ritardi dei rimborsi alle donazioni da parte della Regione, che hanno avuto ricadute soprattutto sull’attività di sensibilizzazione finalizzata all’ampliamento delle adesioni. “Rispetto al 2005 - ha fatto notare ancora Borsetto - i donatori sono 4mila in più, ma la loro media di donazioni annue è scesa a 1,78”. Nel 2011 i volontari Avis erano 29mila 775, di cui 28mila 799 donatori effettivi.
Avis Giovani punta alla sensibilizzazione attraverso la rete con il primo social contest
E TU CHE DONATORE SEI?
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’attività di sensibilizzazione è orientata in particolare al mondo giovanile attraverso un corposo e pluriennale progetto Avis-Gioco, che è stato illustrato nel corso dell’assemblea, e anche grazie alla vivace attività del Gruppo Giovani Avis che nel corso del 2011 ha dato vita a numerose inziative. Fra queste spicca il progetto del primo social contest Avis, partito lo scorso luglio e che si è concluso il 23 marzo scorso con una serata finale di premiazione. “E tu che donatore sei” è il titolo del progetto che si rivolgeva a giovani internauti invitandoli, attraverso anche l’invio di video, a riflettere sull’importanza e il valore sociale della donazione. L’iniziativa ha riscosso un bel successo come stanno a confermare i numeri:
350mila contatti in tutto, 10433 visualizzazioni totali per una media di 96 giornaliere e 86 utenti coinvolti in media al giorno. Il target raggiunto è soprattutto quello che rientra nella fascia d’età under 24 (il 63 per cento). Dieci sono stati i video promozionali che hanno fatto registrare 291.929 visualizzazioni totali. La sensazione, considerati i risultati, è di aver introdotto “un tema percepito come importante - è il commento a conclusione del progetto - in un ambiente sociale adatto con il giusto linguaggio, favorendo il dialogo e l’informazione tra coetanei”. I 1533 commenti ai video stanno a confermarlo. O.J.
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Territorio 20 6 Personaggio Servizi Siglato l’accordo fra Provincia e Comuni
Arriva il difensore civico provinciale
Noventa di Piave, Scorzè, San Donà di Piave e Portogruaro hanno già firmato la convenzione di Alessandro Abbadir
I
Comuni sono costretti a tagliare, per esigenze di bilancio e per disposizioni previste dalla Legge Finanziaria le figure dei difensori civici, per questo è sorta a livello provinciale grazie ad una convenzione fra Comuni e Provincia la figura del “difensore civico territoriale” . Il difensore civico provinciale è l’avvocato Franco Zornetto. L’accordo siglato nelle scorse settimane è stato sottoscritto per ora da un nucleo ristretto di enti locali, ma la Provincia (ente coordinatore) spera che possano aderirne altri. Per ora si tratta dei Comuni di Noventa di Piave, Scorzè, San Donà di Piave e Portogruaro. Alla firma c’erano il Presidente della Provincia Francesca Zaccariotto, il sindaco di Noventa di Piave Alessandro Nardese, il sindaco di Scorzè Giovanni Battista Mestriner, il vice-
sindaco di San Donà di Piave Alberto Gobbo. Le funzioni del “difensore civico territoriale” sono estese alle attività delle aziende speciali, istituzioni ed enti controllati dai Comuni e dei concessionari di servizi comunali. In questi casi l’azione del difensore civico è rivolta direttamente alla struttura di volta in volta interessata. Di ogni intervento o proposta è data costante informazione anche al sindaco del Comune stesso. La Provincia mette a disposizione del Comune che ha sottoscritto l’accordo la struttura provinciale del difensore civico e garantisce le attività di coordinamento e servizio di segreteria. Il Comune si impegna a mettere a disposizione del difensore civico le strutture necessarie per l’esercizio in loco delle funzioni: logistica e supporto segretariale. Le spese relative alla sede sono a carico del Comune, e pure quelle per arredi,
attrezzature, personale e quanto necessario per il buon funzionamento dell’ufficio. Le istanze possono essere indifferentemente inviate all’ufficio di Difesa civica comunale o provinciale. Nel caso in cui l’istanza pervenga alla Provincia, l’ufficio provinciale informerà celermente quello comunale per l’avvio congiunto dell’istruttoria, e viceversa. I servizi di protocollo, spedizione e archivio sono centralizzati in Provincia. Il difensore civico provinciale Franco Zorzetto è un avvocato libero professionista, interviene in caso di disfunzioni o abusi dell’amministrazione provinciale o convenzionata, promuove la soluzione conciliativa (mediazione) delle controversie, ha compiti di sollecitazione nei confronti dei responsabili dei procedimenti, tutela diritti ed interessi legittimi a garanzia di efficienza, correttezza,
La firma del Protocollo fra i sindaci dei Comuni aderenti e il presidente della Provincia Francesca Zaccariotto imparzialità e buon andamento dell’amministrazione pubblica, chiede notizie sullo stato delle pratiche, e se viene negato o differito l’accesso agli atti può richiedere per il cittadino il riesame dell’istanza. “Il ruolo che rappresento – dichiara l’avvocato Zornetto - è di garanzia, trasparenza, autonomia e tutela della legalità. Il cittadino che si rivolge al difensore civico chiede infatti una risposta chiara e concreta. Un aiuto ci arriva anche dalle tecnologie: molti casi li risol-
viamo rispondendo tramite posta elettronica. In questo modo si accorciano i tempi delle istruttorie e quindi della risoluzione delle pratiche, altre volte è importante essere sul posto e parlare al cittadino e al Sindaco”. L’avvocato Zorzetto riceve su appuntamento il martedì dalle ore 9.30 alle ore 11.30. Per prenotare gli incontri, telefonare al n. 041.2501613, dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 13; il martedì e mercoledì anche dalle ore 15 alle ore 18.
22 Economia
Economia 5
I dati prima della crisi economica I redditi dei veneziani nel 2009
Dopo Venezia sono nel Miranese i più ricchi di Alessandro Ragazzo
V
eneziani, miranesi e marconesi. Questi i “più ricchi” della provincia relativi all’anno d’imposta 2009 e che arrivano dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Oltre a Mirano, tra i primi dieci ci sono pure Spinea e Martellago, mentre Salzano è all’undicesimo posto. In generale, tra i primi sedici della speciale classifica che comprende i quarantaquattro comuni della provincia, ci sono sei dei sette territori del Miranese. Più staccata Santa Maria di Sala, al ventitreesimo posto. Ora si dovrà vedere cosa succederà nei prossimi anni, quando saranno rese note le dichiarazioni dei compensi negli anni peggiori della crisi economica. C’erano po- se riferito all’intera popolazione 14318 euro. Il 51,2 chi dubbi sul fatto che in Laguna si stesse meglio che per cento dichiarava un reddito dai 15 mila ai 33500 altrove ma all’occhio balza proprio il Miranese, che ha euro, mentre l’1,4 per cento, pari a 221 contribuenti, un biglietto da visita tutt’altro che disprezzabile, a di- ha guadagnato oltre 100 mila euro. Marcon, che occumostrazione che nel comprensorio il livello di ricchezza pa il gradino più basso del podio, ha un reddito medio di 23427, per residente 14068, è piuttosto alto. mentre gli over 100 mila euro Nel dettaglio, si scopre come A Cavarzere sono stati 81, ovvero lo 0,9 per il reddito medio nel Veneziano è e Chioggia cento dei contribuenti. Mirano non stato di 14318 euro, quello regio- i redditi è messa male neppure a livello di nale 12821 e italiano 11706. I fra i più bassi dichiaranti di reddito del comune della provincia fasce di reddito, che risultano piuttosto alte. Sono 334 gli abitanti di Venezia siano stati 163323 su 270801, oltre il 60 per cento della popolazione. Cia- che hanno guadagnato tra i 70 e i 100 mila euro, in scuno, in media, ha denunciato 25039 euro, con una 186 tra i 60 e i 70 mila e in 346 tra i 50 e i 60 mila. media per abitante di 15101. Mirano non è che sia di- Poi via via troviamo tutti gli altri. Al quarto posto c’è staccata così tanto e presenta numeri di tutto rispetto. Il Spinea (13933 euro pro capite), al sesto Martellago reddito pro capite di ogni contribuente è di 24402 euro, (13528 euro), all’undicesimo Salzano (13013 euro),
Il centro storico di Mirano, la città del Miranese fra le più “ricche”
al tredicesimo Noale (12799 euro), al sedicesimo Scorzè (12614), al ventitreesimo, appunto, Santa Maria di Sala (11858 euro). Se il discorso è allargato anche alla Riviera del Brenta, il comune meglio piazzato è Dolo, al settimo posto, con 23315 euro per dichiarante e un reddito medio pro-capite di 13338 euro. Segue a ruota Stra (ottavo posto), mentre Fiesso d’Artico chiude la classifica dei primi dieci della provincia. Il resto è staccato, con molti comuni oltre la ventesima posizione. Mira si trova al dodicesimo posto, poi Pianiga (14°), Camponogara (26°), Fossò (27°), Vigonovo (29°), Campolongo Maggiore (34°) e Campagna Lupia (35°). Guardando in casa d’altri, i comuni più poveri della provincia sono Cavarzere (media di 10199 euro per abitante), Chioggia (10123), Eraclea (10082), Pramaggiore (10076) e Annone Veneto (9487).
NEWS Porto
CROCIERISTICA, VENEZIA LEADER
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l settore crocieristico a Venezia non risente di alcuna crisi, nemmeno di un contraccolpo, nonostante la tragedia della Costa Concordia. A fare queste previsioni nelle scorse settimane è stato Massimo Bernardo presidente dell’International Propeller club veneziano. Proprio il Porto di Venezia questa estate dovrebbe avere un aumento delle “toccate” delle grandi navi del 15- 20%. Sono dati che arrivano direttamente da oltreoceano e cioè dalla “Sea Trade Conference di Miami”. Più “toccate” tradotto significa più grandi navi da crociera che sbarcano passeggeri a Venezia, per la gioia di operatori turistici economici veneziani e veneti. Venezia è il primo “Home port” del Mediterraneo, cioè quello con numeri di attracco delle grandi navi da crociera più elevato. Ad ora, nonostante l’altolà alle grandi navi del ministro Clini che con un decreto pone limiti severi per le aree delicate dal punto di vista ambientale, i limiti per la laguna alle navi superiori a 40 mila tonnellate di stazza, invece sono stati congelati per l’attuale mancanza di alternative allo sbarco dei passeggeri in centro. Insomma sembra che ora ci si ponga davanti ad una scelta, legata a rischi che finora molti avevano fatto finta di non vedere, atteggiamento che continua, tanto più in un periodo di crisi come questo dove in pochi vogliono rinunciare ad una entrata di soldi certa come quella dei turisti delle navi da crociera. A.A.
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Cultura provinciale 23 7 Pittura Al museo Correr fino al prossimo 8 luglio
L’arte di Klimt torna a Venezia “Klimt nel segno di Hoffmann e della Secessione”, in mostra disegni, documenti e altro dell’opera di quanti diedero vita alla secessione viennese
NEWS Stage e scambi culturali enogastronomici in Canada per studenti veneziani di talento
di Roberta Psqualetto
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’opera di Klimt torna a Venezia per festeggiare del 1902, Hermine Gallia del 1904 e Il Girasole del 1907. Questa mostra offre, grazie ad un ciclo eccezionale il centocinquantesimo anniversario dalla nascita (1862-2012). La mostra è titolata “Klimt nel segno di dipinti, la possibilità di osservare rari e preziosi disegni, di Hoffmann e della Secessione” rimarrà aperta fino a do- mobili e raffinati gioielli, ma anche elaborate ricostruzioni e interessanti documenti storici, la genesi e l’evoluzione, menica 8 luglio ed è ospitata nelle sale del Museo Correr. Questa mostra, in precedenza a Vienna, è tra i pochis- in ambito architettonico e pittorico, dell’opera di Klimt e di simi appuntamenti al di fuori dell’Austria delle celebrazio- quanti con lui diedero vita alla Secessione viennese, personi “Klimt 2012”. A quasi un secolo dalla sua acclamata naggi come Minne, Jan Toorop, Fernand Khnopff, Koloman partecipazione alla Biennale di Venezia nel 1910, Gustav Moser, e soprattutto l’amico di tante avventure intellettuali Klimt torna in laguna come protagonista di una straordina- e progettuali, Josef Hoffmann. Quasi in concomitanza con “Klimt/Hoffmann”, inauria esposizione. L’esposizione è frutto di una co-produzione tra la Fondazione Musei Civici di Venezia e il Museo Bel- gurata il 31 marzo scorso e apereta fino all’11 luglio Ca’ Pesaro propone “Spirito klimtiano”: Vitvedere di Vienna, a cura di Alfreid Weidinger, uno dei massimi esperti L’opera dell’artista torio Zecchin e Galileo Chini e la grande austriaco decorazione a Venezia”. In mostra due dell’artista austriaco. Nelle sale del Correr sono riu- di nuovo a Venezia cicli famosi di Zecchin e Chini che tradussero le istanze della Secessione nel nite per la prima volta la Giuditta per il 150esimo campo delle arti applicate. I (1901) e l’opera Giuditta II dalla nascita Di Zecchin il ciclo delle “Mille e una (1909), acquistata alla Biennale del 1910 per la Galleria Nazionale Moderna di Ca’ Pesaro, notte” del 1914 che decorava la sala da pranzo dell’Hotel oltre ad alcuni capolavori del Belvedere di Vienna, l’istitu- Terminus, di cui Ca’ Pesaro conserva 6 delle 12 tele conozione proprietaria della più consistente collezione di olii su sciute. Nello stesso anno a Galileo Chini fu commissionata tela di Klimt, e altri provenienti da collezioni pubbliche e la decorazione del salone centrale del Palazzo dell’Esposiprivate tra cui Lady davanti al camino del 1898, Gli amanti zione della Biennale: 18 pannelli, ispirati con “pacata leti-
SAGRE E FESTE
TERRE DEI DOGI IN FESTA Il Centro storico di Portogruaro accoglierà nel fine settimana del 4-6 maggio prossimo Terre dei Dogi in Festa, la rassegna enogastronomica del Veneto orientale, finalizzata alla promozione dei prodotti tipici in particolare dell’area Doc Lison-Pramaggiore. La manifestazione quest’anno è all’ottava edizione e si è consolidata nel tempo quale momento importantissimo di promozione e valorizzazione del territorio. L’evento viene promosso con la collaborazione di Ascom-Confcommercio di Portogruaro e le associazioni vitivinicole la Strada vini doc Lison-Pramaggiore, il Consorzio tutela vini doc Lison-Pramaggiore, le organizzazioni dei produttori agricoli, l’Associazione Pro loco di Portogruaro e con i Comitati locali e Confartigianato.
FESTA DELLA FILATURA A SALZANO Si svolgerà il 26 e il 27 maggio prossimo la XXI edizione della Festa della filatura a Salzano, la manifestazione che ripropone la ricostruzione del processo produttivo del baco da seta, con dimostrazioni pratiche di lavorazione della materia prima con macchinari d’epoca autentici, intrattenimenti musicali e spettacoli teatrali. In un secolo, tra il 1850 e il 1950, si verificò uno dei passaggi più importanti e significativi della crescita sociale ed economica del territorio salzanese, grazie alla presenza di uno dei primi insediamenti produttivi della zona che trasformò profondamente la società rurale basata sull’agricoltura in una società operaia ed artigiana del primo periodo industriale. La Festa della filatura, che si avvale del patrocinio della Regione Veneto, della Provincia di Venezia, del Comune di Salzano e dell’Unpli provinciale, gode della ormai consolidata collaborazione per l’allestimento delle mostre sulla filatura della Sezione Bachicoltura dell’Istituto Sperimentale sull’Agricoltura dell’Università di Padova.
Un momento dell’incontro. Foto dal sito www.provincia.venezia.it
L
Una delle più famose opere della mostra zia”, come scrive lo stesso Chini, al tema della Primavera, in prestito dalla Gnam di Roma. La mostra è aperta tutti i giorni dalle ore 10 alle 19, il costo del biglietto è 16 euro (assieme ai Musei Civici) e ridotto 8 euro. Per maggiori informazioni si può prendere contatto con lo 0412405211.
Pubblicazioni Il più grande archivio in rete in Italia
La Grande guerra on line Contiene il Censimento dei caduti veneti
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no straordinario patrimonio di materiale vario e testimonianze a disposizione di tutti, in rete, per conservare la memoria ed eventualmente approfondire la conoscenza di uno degli eventi che ha segnato per sempre il Veneto dello scorso millennio. Si tratta dell’archivio storico on line della Grande guerra, uno strumento moderno e sofisticato, a disposizone soprattutto delle nuove generazioni, che per la ricchezza di storie, reperti e vicende umane ha già conquistato il primato nazionale. La realizzazione dell’archivio che raccoglie in gran parte materiale inedito grazie alla collaborazione tra studiosi e famiglie, nasce dall’esigenza di rendere omaggio ai 48.374 caduti veneti della prima guerra mondiale ma anche per riscoprire e approfondire, in prospettiva del centenario della fine del conflitto che si celebrerà nel 2018, gli eventi che per lo più toccarono da vicino le città di Vittorio Veneto, Nervesa della Battaglia e nel Veneziano San Donà di Piave. L’Archivio della Memoria sulla Grande Guerra è un’iniziativa realizzata dal Centro Studi Storico Militari sulla Grande Guerra “Piero Pieri” di Vittorio Veneto, con il contributo della Regione Veneto, attraverso i fondi per la valorizzazione dell’identità veneta. L’archivio, che sarà via via implementato fino a creare un minuzioso Censimen-
to dei Caduti della Grande Guerra, è già consultabile al sito www.archiviomemoriagrandeguerra.it e contiene già più di 300 fotografie inedite raccolte da archivi privati e da singole famiglie, che disponevano di lettere, cartoline, fotografie e ricordi di loro congiunti caduti nelle sanguinose battaglie che si combatterono sulle montagne e sulla pianura del Veneto nella prima guerra mondiale. Foto e documenti sono stati raccolti, scansionati, catalogati tra il 2010 e il 2011. Il Censimento dei Caduti è partito in Veneto dalla provincia di Treviso, progressivamente interesserà anche le altre provincie venete fino ad arrivare a completare il tutto entro il centenario del 2018. I caduti veneti della Grande guerra furono 9331 del Trevigiano, 8641 padovani, 8401 di Vicenza, 6830 di Venezia, 6986 veronesi, 4386 bellunesi e 3799 di Rovigo. G.G.
o scorso 18 aprile all’Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione, Commerciali e Turistici “E.Cornaro” di Jesolo si è tenuto il secondo incontro tra una delegazione veneta di emigrati in Canada e gli studenti dell’istituto scolastico. L’iniziativa era organizzata dall’associazione Veneziani nel Mondo, con il supporto del vicepresidente e assessore provinciale Veneziani nel Mondo Mario Dalla Tor e dell’assessore provinciale all’Istruzione Claudio Tessari, che hanno partecipato all’incontro, e con il Cfp provinciale di Chioggia e l’istituto professionale alberghiero di Jesolo. La delegazione era guidata dalla religiosa Suor Angèle, al secolo Angiola Rizzardo, veneta, emigrata in Canada, protagonista di programmi della tv canadese sull’enogastronomia veneta elaborata in stile canadese ed anche ambasciatrice ufficiale del ministero dell’Agricoltura canadese. Insieme a lei, la presidente dell’associazione Veneziani e Amici di Venezia e di Montreal, Concetta Voltolina, il presidente e vicepresidente nazionali dei cuochi e pasticceri del Quebec René Derrien e Denis Pasquin, la direttrice della Scuola di Cucina di Longueil Nancy Brisson e Giovanna Giordano da Montreal. “Plaudo all’iniziativa - ha commentato il vicepresidente della Provincia Mario Dalla Tor - e accolgo la vostra proposta di gettare le basi per un gemellaggio tra le scuole alberghiere che rappresentate e i nostri istituti professionali. Concordo con l’ipotesi di avviare per gli studenti di talento possibilità di scambi e stage, l’organizzazione di giornate formative, lezioni dimostrative e appuntamenti per approfondire la cucina veneta e le sue tipicità. E’ necessario creare opportunità e favorire scambi di cultura e conoscenza enogastronomica formando i nostri giovani, a sostegno di un settore economico primario come il turismo; la Provincia di Venezia è al primo posto nel Veneto e in Italia per presenze turistiche: 35 milioni nel 2011. Massima è la collaborazione per la stesura di un protocollo che definisca le azioni formative da avviare”. “Abbiamo coinvolto - ha osservato l’assessore Claudio Tessari - il centro di formazione provinciale professionale alberghiero di Chioggia e l’Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione, Commerciali e Turistici “E.Cornaro” di Jesolo che sono un’eccellenza del territorio”.
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IL VENETO
in PRIMO PIANO Sanità, nuovi tagli in vista Piano socio-sanitario Fissati criteri guida per l’adeguamento ai costi standard 2013
Le aree con una popolazione tra i 200 e i 300 mila abitanti avranno una Ulss di riferimento. I posti letto per acuti saranno 3 ogni mille abitanti di Alessandro Abbadir
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iano sociosanitario Veneto, è allarme per i tagli in vista. L’allarme è arrivato al punto che in molti fra gli amministratori e forze politiche temono per la chiusura di interi nosocomi. La Regione Veneto infatti, ha stilato nelle scorse settimane il nuovo piano per la riorganizzazione della sanità, che è arrivato all’esame della commissione competente contenendo già dei “criteri guida” ben precisi. Fra questi si è convenuto, per l’adeguamento dei costi standard per il 2013, che la dimensione ottimale di una azienda sanitaria in Veneto debba essere quella di struttura di servizio ad un’area di 200- 300 mila abitanti. Il numero dei posti letto fissati è di 3 per mille abitanti per quanto riguarda gli acuti. Il numero dei posti letto riguardanti le strutture di riabilitazione intensiva è di 0,5 posti letto per ogni mille abitanti (come al centro di riabilitazione “San Camillo” a Venezia per intenderci). Sarà invece di 1,2 posti letto ogni mille abitanti la percentuale riferita alle strutture intermedie, come quelle per malati terminali oncologici, per malati di
Alzheimer, ospedali di comunità in aree come quelle montane e lagunari con grande dispersione della popolazione. I nuovi criteri però, facendo un calcolo, portano ad una stima che prevede un taglio di circa 2000 posti letto a livello regionale. E questo rischia di comportare in alcuni casi tagli delle strutture ritenute non più funzionali lasciando scoperti interi territori e popolazioni che avranno a disposizione, solo l’ospedale del capoluogo di provincia. La “lista della paura” delle dismissioni in Veneto vede “nel mirino” i presìdi ospedalieri di Dolo, Piove di Sacco, Adria o Porto Viro, Noventa Vicentina, Valdagno, Bussolengo e “Borgo Roma” a Verona. A Dolo per cominciare il rischio in questa prospettiva è che vengano cancellati 365 di posti letto, a di Piove di Sacco 290, 230 ad Adria, 124 a Noventa Vicentina, 166 a Valdagno, 170 a Bussolengo e ben 682 all’ospedale veronese “Borgo Roma”. Contro queste fosche prospettive, si sono mobilitati sindaci, associazioni, comitati, sindacati e consiglieri regionali. In quinta commissione in particolar modo: il
presidente Leonardo Padrin (Pdl), e i consiglieri regionali Carlo Alberto Tesserin (Pdl) , Bruno Pigozzo (Pd), Carlo Sernaglia (Pd) e Federico Caner (Lega Nord). A fugare i timori più cupi ci ha pensato il consigliere regionale Bruno Pigozzo. “E’ indubbio – dice Pigozzo che ci possano essere preoccupazioni per i tagli in vista. Come consiglieri regionali cercheremo di salvaguardare in ogni modo il diritto alla salute. L’esame sul merito delle schede tecniche abbinate al Piano socio sanitario partirà in quinta commissione a metà maggio. Sulle schede ospedaliere la commissione avrà parere vincolante e siamo pronti a rimediare se sono state fatte delle forzature proponendo emendamenti anche in accordo con le forze di maggioranza”. Intanto forze politiche, e referenti territoriali in tutte le province, hanno avviato mobilitazioni, raccolte di firme e in qualche caso hanno ottenuto rassicurazioni, che gli ospedali nei territori di loro riferimento non verranno chiusi. Per capire che succederà concretamente però bisognerà aspettare qualche settimana.
Ulss 13 Dolo – Mirano
“NESSUNA CHIUSURA, SIAMO SOTTO FINANZIATI”
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a paura è grande, l’ipotesi di una possibile chiusura dell’ospedale di Dolo in Riviera del Brenta ha fatto subito intervenire associazioni ed istituzioni che si sono mobilitate in sua difesa. Nelle scorse settimane, è stato chiamato direttamente in causa dalla Conferenza dei sindaci dell’Ulss 13 il direttore generale Arturo Orsini. Orsini ha spiegato che da quanto risulta, non è prevista alcuna chiusura dell’ospedale di Dolo (che insieme con quello di Mirano compone l’azienda sanitaria). Anzi, ha ribadito Orsini ai sindaci: sarà ben difficile chiudere una struttura che con 2700 dipendenti e essendo sempre sotto finanziata, è risultata un esempio di eccellenza a livello regionale. “Se stessimo a valutare il nuovo criterio - sottolinea il presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 13 Fabio Livieri - questo è in Riviera e Miranese di 2,7 posti letto ogni mille abitanti, inferiore ai 3 previsti nelle nuove disposizioni. Sono stati stanziati 5 milioni per l’ammodernamento dell’ospedale di Dolo”. Soldi però che per altri sindaci non bastano proprio, visto che il “fabbisogno” richiesto e mai concesso, sarebbe di 40 milioni di euro. Resta poi aperta la questione dei territori “cerniera” e cioè quelli della Riviera Sud con i comuni di Campolongo Maggiore, Camponogara e Campagna Lupia. Questi sono nei guai più di altri perché oltre a Dolo si parla del rischio della chiusura di un altro ospedale per queste popolazioni di riferimento: quello di Piove di Sacco. “Se chiudono gli ospedali di Piove e Dolo - dice sconsolato il sindaco di Campolongo, Alessandro Campalto - non ci resta che Chioggia, Padova o Mestre, tutte località che con il traffico sono ad oltre un’ora di strada”. A.A.
SANITÀ PIOVESE IL CONSIGLIO COMUNALE VIGILA SUL FUTURO DELL’OSPEDALE
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ono passate alcune settimane da quella sofferta conferenza stampa con la quale il direttore generale dell’Asl 16 Adriano Cestrone e il presidente della quinta commissione sanità regionale Leonardo Padrin si sono affrettati a smentire le notizie che paventavano la chiusura dell’ospedale piovese. Nel frattempo a palazzo Ferro Fini, in seno alla Quinta commissione, si è provveduto ad approvare il piano sanitario regionale con le relative schede ospedaliere. Ma qualcuno non si fida. Tant’è che il pubblico consesso di palazzo Jappelli ha elaborato ed approvato un ordine del giorno in
difesa dell’ospedale Immacolata Concezione. Il documento, presentato dall’opposizione e precisamente dai consiglieri Lino Conte, Stefano Chinaglia e Davide Gianella, è stato approvato all’unanimità e, quindi, anche dalla maggioranza. Nello scritto gli autori si dicono ancora allarmati circa il futuro del nosocomio la cui chiusura “sarebbe di una gravità inaudita, in quanto stiamo parlando una struttura che serve da punto di riferimento sanitario a oltre 70 mila cittadini che faticherebbero molto trovare risposte dall’ospedale S.Antonio. Ricordiamo le promesse fatte da Padrin e Cestrone nel fugare le preoccupazioni sulle sorti del nostro ospe-
dale – si legge sempre nello scritto – e che nei piani della Regione non vi è volontà di chiuderlo, pur nell’ambito del piano di razionalizzazione delle spese sanitarie. Rimangono comunque le nostre preoccupazioni circa il ritardo nel rimuovere le situazioni di sofferenza in cui versano alcuni reparti per la mancanza della figura apicale di Pediatria, Ostetricia e Ginecologia, Rianimazione, Medicina e Geriatria”. Il documento termina annunciando che il consiglio comunale piovese si ritiene in stato di agitazione permanente e ben vigile circa le decisioni regionali. Gianni Patella
Il Veneto in primo piano 25 7 Sanità Padova sarà la prima città veneta a testare il Pronto Soccorso provinciale
Confermate le tre Uls e gli ospedali principali di Nicola Stievano
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ello scacchiere della sanità provinciale il nuovo piano regionale conferma le tre Uls e i principali ospedali, su tutti Padova che avrà un nuovo nosocomio sulla cui ubicazione ormai i giochi sembrano fatti. La struttura sorgerà a Padova Ovest e, insieme a Verona, sarà una struttura di riferimento nazionale, al vertice della rete ospedaliera. Quello di Padova sarà un “hub”, terminologia adottata dalla regione per definire gli ospedali di riferimento che avranno sede nei capoluoghi di provincia e potranno mantenere tutte le specialità. Ulteriore gradino è rappresentato dagli “spoke”, ospedali di rete che avranno un bacino di 200mila abitanti: Citta-
IN POLESINE
della – Camposampiero nell’Alta Padovana e ne anche per le schede relative alla dotazione il nuovo ospedale di Schiavonia fra Monselice ospedaliera: spetterà alla giunta adeguarle, ed Este nella Bassa. L’”offerta ospedaliera” si sentito il parere obbligatorio e vincolante della chiude con i “nodi di rete”: strutture per acuti quinta commissione. Nella nostra provincia non ci saranno variazioni significative per le tre Uls prevalentemente ad indirizzo riabilitativo. (la 16 cittadina e del Una riorganizzazioPiovese, la 15 del’Alta ne che significherà chiu- Alcuni reparti Padovana e la 17 della sura di reparti (è il caso dovranno chiudere, Bassa), tutte al di sopra ad esempio dei servizi di ora c’è attesa del limite dei 200 mila otorino che troveranno per le schede abitanti e quindi non tocposto solo negli ospedali delle strutture cate dalla riorganizzaziodi riferimento), o riconversione della struttura ospedaliera. Novità ne territoriale. Per quanto riguarda gli ospedali anche per i direttori generali poi dureranno tre a Padova il Sant’Antonio sarà una struttura “inanni e per non più di due mandati. Rivoluzio- tegrata” con Piove di Sacco mentre nell’Alta
Cittadella e Camposampiero dovranno razionalizzare i servizi. Non ci dovrebbero essere sorprese per gli ex ospedali di Montagnana e Conselve, entrambi ad indirizzo riabilitativo. Il centro di riabilitazione funzionale di Conselve, riferimento regionale, passerà sotto la gestione diretta dell’Uls 17 già nei prossimi mesi, come annunciato. Tutto bene dunque? Leonardo Padrin, presidente della Quinta Commissione regionale Sanità, parla di una vera e propria rivoluzione. Per il centrosinistra invece il vero terreno di confronto saranno le schede regionali sulle singole strutture, per le quali c’è molta attesa e qualche preoccupazione. Ma ormai indietro non si torna.
ADRIA SALVA, NON VERRÀ ACCORPATA ALL’ULSS 18 DI ROVIGO
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l Polesine è salvo sul piano sanitario, dopo la decisione della V commissione regionale di tutelare la provincia di Rovigo per peculiarità e specificità del territorio. L’assessore regionale Pdl Maria Luisa Coppola e il consigliere Mauro Mainardi difendono l’autonomia dei due ospedali di Adria e Rovigo contro l’accorpamento e ribadiscono: “Le Ulss rimarranno due. I continui blitz del Carroccio con Antonello Contiero e di Cristiano Corazzari, sostenitori dell’Ulss unica, sono miseramente falliti. Un territorio come il nostro non può prescindere da una rete ospedaliera vicina anche alle realtà più marginali. Il Polesine, in un’ottica di riforma della sanità, non poteva essere trattato al pari delle altre zone metropolitane della pianura”. Ora la parola passa al consiglio regionale che dovrà discutere e approvare il piano. E ancora, commentano: “la Lega ha tentato di mettere a segno un blitz per accorpare le due Ulss di Adria e Rovigo, ma noi a questo giochetto non ci stiamo e faremo di tutto per
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rivendicare l’autonomia e la piena indipendenza delle due realtà. La partita attorno al piano sociosanitario è aperta e noi la giocheremo fino in fondo”. Secondo i due esponenti del centrodestra “i risparmi minimi derivanti dalla fusione delle due aziende sanitarie non giustificano lo smantellamento di un sistema che funziona e che consente di presidiare il territorio con professionalità e competenza. L’Ulss di Adria, in particolare, ha i conti in ordine e nel tempo è riuscita a costruire un piccolo sistema di eccellenza, accorparla non solo è sbagliato politicamente ma anche economicamente”. Anche Corazzari conferma:” Adria dovrà essere ospedale di rete. Non vogliamo però difendere i posti degli amici degli amici. Qui nessuno ha fatto blitz in commissione sanità, peraltro a guida Pdl. Ci possono essere dei punti di vista diversi che si attenuano con il confronto ma non con gli attacchi. Mainardi peraltro è stato eletto nel listino di Zaia e non dovrebbe parlare male dei suoi alleati!”. Me.Ru.
Menù Aperitivo della c Schiette fr asa con salatini itte - Pole Baccalà fr ntina esco agli o prezzem olo Antipast Gambere o tti, polipi, insalata d latticini d i mare, i seppia, gambero ni Primi a v assoio Risotto a lla pesca Farfalle c tora on salmo ne e gam beri Grigliata di pesce a person Orata, Co a da pesca trice, Sca Vassoi di m p o frittura co n polenta Contorni misti di s tagione Sgroppin o sorbett o - Caffè corretto Vino e min erale com presi
Euro 30,0 a Person
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26 8 Il Veneto in primo piano Società “Anziani per Padova”, il progetto promosso dal Dipartimento interaziendale ad attività integrata dell’anziano dell’Ulss 16
Il tempo nuovo degli over 65 Per la maggior parte sono attivi, coltivano hobby, in molti lavorano e aiutano i figli. Negli ultimi 10 anni hanno assunto un ruolo centrale di Ornella Jovane
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a vecchiaia, un tempo nuovo nella società contemporanea. Nel corso dell’ultimo decennio gli anziani, anche in Italia, hanno assunto un ruolo sociale nuovo, diventando in molti casi fulcro e punto di riferimento per intere generazioni. Hanno una vita sociale attiva, sono autonomi, occupati in hobby e attività di volontariato e, in molti casi, sono di supporto ai figli in difficoltà sul piano lavorativo e occupazionale - non di rado come ammortizzatori sociali - e alle loro famiglie, sostegno per la cura e l’educazione dei nipoti. In Italia gli over 65enni che stanno in buona salute e continuano ad essere parte attiva della nostra società sono 11 milioni. E’ dunque evidente, considerato l’importante apporto che gli over 65 offrono alle comunità, la necessità e l’opportunità di riconoscere e restituire valore al ruolo sociale dell’anziano che, ancora oggi, nell’opinione comune continua ad essere visto troppo spesso solo come un paziente da assistere o un
“peso” economico da sostenere. Partendo da questo presupposto - la necessità di restituire valore sociale agli anziani - è maturato il progetto “Anziani per Padova”, che prende il via il 7 maggio e proseguirà fino al 13 del mese. Si tratta di un “contenitore” di inziative dedicate al tema dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni. Un evento promosso dal Dipartimento interaziendale ad attività integrata dell’anziano dell’Azienda ospedaliera di Padova, l’Ulss 16 e l’Università di Padova, insieme all’Assessorato alle Politiche sociali e per la famiglia del Comune di Padova, all’Ufficio scolastico provinciale e all’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute, in collaborazione con CSV-Centro servizi per il volontariato della provincia di Padova, di enti e istituti di cura, e con l’ampio coinvolgimento della rete di associazioni che operano sul territorio. Inserito a pieno titolo nell’ambito delle celebrazioni per l’Anno europeo dell’invecchia-
mento attivo e della solidarietà tra le generazioni, il progetto padovano si configura ad oggi, a livello nazionale, come il più articolato degli eventi dedicati, tanto da aver ricevuto il patrocinio del Segretariato Sociale Rai. E proprio l’invecchiamento attivo, il dialogo e la solidarietà tra le generazioni saranno i temi al centro del ricco calendario: appuntamenti medico-scientifici, a partire dal Congresso nazionale della Società di Chirurgia geriatrica, il 10 e 11 maggio, all’aula Morgagni del Policlinico universitario, e dal convegno sulla carta etica dei servizi alla persona anziana; corsi di perfezionamento per operatori sanitari, ad esempio sugli aspetti etici, giuridici e assistenziali per l’umanizzazione delle cure anche in fase terminale; dibattiti su questioni di stretta attualità, come quelli sul modello solidaristico intergenerazionale, la cura domiciliare, le novità legislative in materia di previdenza; seminari sul rapporto tra terza età e tecnologie informatiche, le truffe agli
Un contenitore di eventi incentrato sui temi dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni
Gli anziani hanno assunto una funzione fondamentale nell’organizzazione della società attuale
anziani... E ancora laboratori creativi, mostre, spettacoli di teatro e musica. Occasioni di riflessione sugli stili di vita che consentono di restare in salute più a lungo, ma anche di confronto tra generazioni, grazie al coinvolgimento di alcune scuole padovane, alcune delle quali saranno impegnate nel progetto a livello organizzativo. Fra gli ospiti che interverranno nei vari eventi in programma anche il famoso psicologo veronese Vittorino Andreoli che nella lectio dal titolo “La vecchiaia: tempio per un nuovo umanesimo”, affronterà il tema dell’invecchiamento come opportunità e conquista della
società contemporanea. La settimana sarà l’occasione per annunciare ufficialmente la nascita di una Fondazione promossa dal Dipartimento che avrà l’obiettivo di favorire la prevenzione in età adulta e di migliorare le condizioni di vita dei pazienti geriatrici. Per informazioni: ufficio attività creative terza età - Settore Servizi Sociali - Comune di Padova, via Giotto, 34 - 35137 Padova.Tel. 049 651255 fax 049 664814 Orario: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12, martedì dalle 15 alle 16:30. E-mail segreteriaterzaeta@comune. padova.it
PIÙ LONGEVI, PIÙ SPORTIVI E ANCORA LAVORATORI
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all’elaborazione dei dati Istat 2011 e Auser 2012 risulta che gli over65 in Italia sono 12.301.000 (il 20,3% della popolazione italiana), di cui 16.000 ultracentenari. L’età media della popolazione è passata da 41,7 anni nel 2001 a 43,5 nel 2011. Tra il 1980 e il 2008 la speranza di vita alla nascita è cresciuta di oltre 8 anni. Oggi si attesta a 78,8 anni per gli uomini e a 84,1 per le donne e continuerà a crescere nei prossimi 40 anni, arrivando a quasi 90 anni per le donne e 84 per gli uomini. La non autosufficienza. (dati Istat, 2011) Oltre 2.000.000 di anziani riportano una condizione di totale mancanza di autosufficienza per almeno una delle funzioni essenziali della vita quotidiana. Il 74% degli ospiti delle strutture residenziali presenti in Italia sono anziani con almeno 65 anni (75.868 sono autosufficienti e 225.182 non autosufficienti). Anziani e lavoro. (dati Istat, Auser, 2011) Il lavoro rappresenta il 10% circa del reddito degli anziani in Italia. 375.000 gli occupati. Dal 2004 al 2011 il numero di occupati tra i 55-64enni è aumentato dell’8% su tutto il territorio nazionale, passando dal 30,5% al 38% (dato Isfol, 2012). La regione con il tasso di occupazione più alto è il Trentino Alto Adige. Una vita attiva e impegnata. (dati Auser, 2012) Tra il 2001 e il 2010 la percentuale di anziani tra 65 e 74 anni che fa sport in modo continuativo è passata dal 4,4% al 9,8%.
In 10 anni il numero di anziani che pratica sport in modo continuativo è raddoppiato
Dal 2009 al 2010 è aumentato dell’1% il numero di coloro che si dichiarano in buona salute Nel 2010 gli uomini nella fascia d’età 65-74 che praticano attività fisica sono il 18% contro il 12,7% delle donne. Per gli over 75 si scende al 7,6% per gli uomini e al 4,1% per le donne. Gli over75 che svolgono attività fisica in modo continuativo sono passati da 1,4% a 3,5%, con un aumento del 2,1%. Anziani e salute. (dati Auser, 2012) Tra il 2009 e il 2010 si è registrato un aumento di oltre l’1% di coloro che si dichiarano in buona salute (per la fascia 6574 si passa da 36,9% a 38,8%, per quella over75 da 20,9% a 22,2%).
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28 Voci da palazzo
Voci da palazzo 11
Bilancio regionale Alla società sono stati assegnati 55 mila euro in 3 anni
Veneto strade non è ancora fuori dal tunnel P
BOTTA E RISPOSTA Laura Puppato e Renato Chisso
“NON VENDETE ILLUSIONI”
Vernizzi ha parlato di un ridimensionamento delle opere già progettate. Verrà data precedenza alla priorità ma manca un piano che ne stabilisca l’ordine
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opo l’allarme di default lanciato da Silvano Vernizzi, ormai qualche mese fa, i soccorsi sono arrivati per mettere al sicuro il futuro di Veneto Strade. L’amministratore delegato infatti aveva denunciato che se la Regione avesse confermato l’azzeramento degli stanziamenti per il 2012, come era apparso in un primo momento, per la società, partecipata al 30% dalla Regione, al 50% dalle sette provincie e al 20 dalle società autostradali, sarebbe stato il tracollo. Per gli addetti ai lavori la squilla è suonata più o meno come un “Niente nuovi cantieri, nessuna garanzia d’interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria”. L’outing di Vernizzi ha tuttavia messo in moto una serie di richieste da parte dei consiglieri regionali all’assessore al bilancio, Roberto Ciambetti, che in parte sono state accolte e soddisfatte. Tuttavia a Veneto strade non sono stati destinati i 100 milioni di euro chiesti da Dario Bond, nemmeno i 40 ritenuti una soglia sicura per il proseguo delle attività. Ne sono stati assegnati 55. In tre anni, però. 15 per il 2011, 20 per il 2012 e altri 20 per l’anno successivo. Pochi o tanti, questo è quello IL BILANCIO che Ciambetti ha deciso di scucire. Sforzata DI VENETO STRADE la soddisfazione espressa dell’assessore Renato Chisso, anche se in occasione della eneto Strade chiude con un bilancio in attivo di 32 mila presentazione del bilancio di Veneto Strade euro con un patrimonio netto di 6.699.722 euro, con uno ha cercato di ridimensionare l’entità del stato del patrimonio attivo di 663.932.777. Nel 2011 ha rischio corso in precedenza. “La società destinato il 62,93% delle risorse in opere viarie, il 25,74% al personale (in calo), l’11,32% al funzionamento della società. - ha attaccato Chisso - è stata bistrattata Giovanni Nel 2011 ha realizzato lavori per 29 milioni di euro. da opinioni rese in libertà”. Insomma per Vernizzi l’assessore si sarebbe trattato semplicemente di qualche parola sfuggita o detta in modo incauto. Più di qualcuno, invece, vero la Società può vantare crediti verso la il 2002 anno di inaugurazione di Veneto nel tentativo di chiusura dei rubinetti alla Regione per 117 milioni di euro che in Ve- Strade, comprese le opere complementari società avrebbe ravvisato un avvertimento neto Strade sono convinti di riscuotere entro al Passante di Mestre e all´A28, la società o comunque il tentativo da parte della Lega l’anno ma se così non fosse? Ed è ovvio che ha appaltato al 20 marzo 2012 interventi di ridimensionare l’azione del potente as- così non sarà visto che sul bilancio regionale per 875 milioni di euro: 200 progetti di cui sessore pidiellino. Non è detto, però, che pendono i vincoli imposti dal Patto di sta- 115 già ultimati o in fase di realizzazione. bilità. Il presidente Ver- Ma ci sono altri 800 milioni di progetti che i problemi siano finiti nizzi infatti è sembrato con i chiari di luna degli ultimi tempi rischiaper Veneto strade, per Ci sono altri mettere le mani avanti no alla grande. il Presidente esiste il 800 milioni Al vaglio dell’assessore Chisso c’è anquando ha parlato di un rischio che le risorse di progetti ridimensionamento del- che l’ipotesi di mettere in rete Veneto Strasiano poche per por- che rischiano le opere già progettate. de con l’altra società regionale Cav, Contare avanti le opere alla grande “Per il prossimo triennio cessioni autostradali venete, che controlla progettate. Lo stesso espetto è stato sottolineato anche dalla ca- – ha spiegato - ci sono di fatto sul tavolo il Passante di Mestre e un tratto dell’A4 con pogruppo del Pd, Laura Puppato, sostenen- 55 milioni, per questo stileremo una tabella lo scopo di mettere insieme risorse utili al do che con i 20 milioni di euro stanziati per delle priorità e su queste andremo ad inter- settore e dare fiato alle casse della società l’anno in corso e 120 di debito che pesano venire”. Senza mega piano triennale però con una ventina di milioni all’anno ma ad sulle casse della società, ora ridotti a 32, e quindi non si sa su quali basi verranno oggi si parla di se e ma appesi ai fili del sia fantascienza immaginare un’attività decise queste priorità. Da ricordare che per “forse domani”. che superi il limite dell’ordinario. A dire il i tre piani regionali approvati finora, dopo
NEWS
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er la capogruppo del partito democratico Laura Puppato è inconcepibile come i vertici di Veneto Strade abbiano il coraggio di continuare a vendere illusioni difendendo la funzionalità dell’ente e promettendo opere ed interventi a iosa. Se questi signori - precisa - ritengono che un utile 2012 di 32 mila euro e le risorse dell’ultima finanziaria regionale (10 milioni per il 2012) possano far fronte al consistente indebitamento che Veneto Strade ha con le banche e assieme assicurare la prosecuzione di vecchi e nuovi lavori, oltre alla manutenzione ordinaria della viabilità, forse non hanno ben capito la situazione in cui ci hanno portato. Davvero - si chiede la capogruppo del Pd - sono convinti che si possa con queste disponibilità andare molto oltre il pagamento degli stipendi dei dipendenti e la gestione di una struttura così imponente? Ritornino con i piedi per terra - aggiunge Puppato - facciano i responsabili e non i venditori di fumo, dicendoci chiaramente come l’ente pensa di realizzare gli interventi ordinari di propria competenza, cosa ne sarà delle opere pubbliche previste dal piano triennale e che destino avranno i cantieri programmati da 10 anni e ancora da aprire per un ammontare di 800 milioni. Ed a proposito di federalismo stradale, tanto caro all’assessore Chisso - conclude la Puppato - vorrei invitarlo ad andare a visitare i cantieri in corso e a spiegarci ad esempio perché sulla Pedemontana non risulta a tutt’oggi impiegato neppure un lavoratore veneto.
LA CAPOGRUPPO NON VENGA A “FARE FUMO”
“U
n vecchio e guerresco film d’epoca fascista raccontava di una battaglia navale tra la marina italiana e quella inglese. Sorpreso dal fuoco nemico, l’ammiraglio comandante faceva avanzare le cacciatorpediniere con un ordine preciso: ‘fare fumo’. Le coraggiose navi si lanciavano velocissimamente contro l’avversario e, virando sul fianco, emettevano una enorme quantità di fumo nerastro per impedire agli inglesi di vedere le navi da battaglia italiane. Gli inglesi però avevano il radar. Ecco, la capogruppo del Pd in Consiglio regionale mi sembra una cacciatorpediniera mandata a fare fumo, non avendo il radar”. L’assessore regionale alle politiche della mobilità prende da lontano le accuse della capogruppo Pd, che lamenta la scarsità di risorse della finanziaria regionale (“secondo lei 10 milioni di euro”) chiedendosi come possa Veneto Strade far fronte al consistente indebitamento con le banche e ai lavori. “Ricordo che quei presunti 10 milioni li ha votati anche lei, ma forse, causa fumo, non sa neppure cosa ha approvato, visto che si tratta di 15 milioni per il 2012, 20 per il 2013 e 20 per il 2014. L’esposizione bancaria è sempre un problema, ma se la capogruppo del PD avesse letto tutte le carte del bilancio di Veneto Strade Spa avrebbe scoperto che questa esposizione un anno fa era di 110 milioni di euro e oggi è calata a 36 milioni. Ci sono però crediti nei confronti della Regione per 117 milioni. In più la società ha anche degli utili, benché questi non rientrino tra gli scopi societari”. “Il vero problema non è l’esposizione della società, ma il fatto che la Regione non possa pagare ciò che le deve a causa del Patto di Stabilità, ma in ogni caso è un credito reale e non illusorio. Questa è la causa dell’indebitamento, rispetto a spese di gestione che sono diminuite e ad una confermata efficienza della struttura di fronte a problemi che sono e stanno diventando enormi a causa del drenaggio governativo di risorse locali. Questo ci porta a tenere i piedi ben per terra, su tutti i fronti infrastrutturali – dice ancora l’assessore – compreso quello della Pedemontana, che si paga da sé e rispetto alla quale abbiamo capito che la capogruppo del Pd lamenta una presenza di lavoratori siciliani, che in altra situazione sono stati ritenuti una sorta di portatori di interessi mafiosi. Mi fa piacere che la signora si sia anche lei convertita a privilegiare i veneti, ma il suo modo di proporre la cosa fuma di razzismo”.
“L’ASSESSORE LA SMETTA CON LE SUE TRAME DI FANTASIA”
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accio i complimenti all’assessore Chisso - scrive la capogruppo democratica - per l’approfondita cultura cinematografica d’epoca fascista. La cosa fondamentale è che Chisso non continui a proiettare le sue trame di fantasia. Resti piuttosto sul concreto, prima che quello su Veneto Strade diventi un film drammatico. L’unica cosa che continuiamo a chiedere - precisa la Puppato - è che venga detto con chiarezza cosa faranno operativamente gli oltre 200 dipendenti di Veneto Strade e come procederanno i cantieri ed i progetti. I fondi deliberati con l’ultimo bilancio sono stati stanziati anche grazie al lavoro emendativo del Pd, per cui so benissimo di cosa stiamo parlando. Proprio per questo ribadisco che le risorse attualmente a disposizione non riescono neppure a coprire gli appalti già fatti. La nostra - ribadisce - è una richiesta di chiarimenti tanto legittima quanto doverosa, alla quale la Giunta e i vertici di Veneto Strade devono altrettanto doverosamente rispondere. La cosa più sorprendente - conclude Puppato - è che Chisso e i suoi gridino al miracolo di fronte ad una situazione che in realtà sta pesantemente pregiudicando l’immediato futuro dell’ente. Non mi sembra una cosa normale: a meno che non abbiano la passione per i film dell’orrore...”.
12 Cultura veneta 30 Intervista Il sottile viaggio ironico di Riccardo Gusmaroli
Nei vortici di barchette di carta, l’invito al sorriso L’arte non è fatta per spiegare, ma per essere compresa. E’ un’interpretazione di ciò che vedi di Alain Chivilò
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egli ultimi sei anni il mondo dell’arte è invaso da vortici di barchette di carta di diversi colori. L’autore è Riccardo Gusmaroli, nativo di Verona dal 1963, che abbiamo incontrato nel corso dell’inaugurazione della mostra personale alla Galleria Orler di Mestre. Capsule farmaceutiche, uova di gallina lavorate con un trapano odontoiatrico, cartine geografiche, francobolli, barchette e aeroplanini di carta sono alcuni materiali usati da Gusmaroli che non sono scherzi artistici tendenti alla provocazione, tema attuale dell’arte contemporanea, ma sono una sottile ironia che non fa quel passo successivo all’irretire l’usufruitore positivamente o negativamente. Oggetti quindi molto semplici ma decontestualizzati dalla visione quotidiana, come le barchette inserite all’interno di un ipotetico viaggio. Com’è nata l’idea delle barchette e degli aeroplanini? “Non mi è nata l’idea, perché a dire il vero c’è l’abbiamo dentro di noi da sempre. L’ho sfruttata in un altro modo, ossia la semplicità utilizzata per l’arte diventa fondamentale per la comunicazione. Ho utilizzato questi mezzi molto semplici per comunicare con l’arte”. La tematica del viaggio e dei relativi vortici. Cosa significano per lei? “Il viaggio mi ha sempre appassionato. E’ un modo per sviare, cambiare e fare una strada diversa da quella di tutti i giorni. Non si può sempre fare nella realtà, ma c’è la possibilità di farlo nel privato grazie all’arte. La mente è predisposta al viaggio e l’arte è il mezzo che ci aiuta in questo”.
Nella foto piccola l’artista veronese Riccardo Gusmaroli e alcune delle sue opere con i vortici fatti di barchette di carta I colori dei vortici hanno una preferenza? “Non ho particolari preferenze e motivazioni. Per esempio nel bianco, un non colore, si vede soltanto l’ombra, mentre negli altri c’è una tonalità che può portare verso altre direzioni. Diciamo che è un effetto sentimentale che l’opera assume sulle persone”. Quale importanza ricopre la fotografia nel suo agire pittorico? “Ho sempre fatto il fotografo, quindi utilizzo la fotografia per coprire, ossia quando dipingo la voglio distruggere. Questo con una sorta di simpatia, nel senso che cerco di cambiare l’aspetto fornendo una nuova vita. Libertà di materiali e superfici da utilizzare, passando per esempio attraverso i francobolli e le campiture monocrome. Ogni materiale è uno spunto per compiere qualsiasi lavoro. L’infinità del materiale a disposizione mi permette di lavorare su vari fronti, in modo da far capire meglio alle persone quello che sto facendo”.
La provocazione nell’arte. Quale personale opinione e quali sviluppi? “La provocazione nell’arte è una cosa inutile perché in fondo siamo capaci tutti a fare. Con le mie opere stimolo chi è di fronte a esse. Non do titoli ai lavori e non pretendo che una persona capisca il mio lavoro, ma che almeno sorrida. Cerco di dare la possibilità agli altri di vedere qualcosa di diverso”. Qual è il suo concetto di Arte? “La mia arte non da messaggi ma stimola le persone a capire qualcosa di se stessi. Tramite il mio lavoro do la possibilità agli altri di vedere in se qualcosa. Spesso non traspare il mio pensiero, non do messaggi ed è la cosa che preferisco. L’arte non è fatta per spiegare, ma per essere compresa. E’ un’interpretazione di ciò che vedi. Non sono concettuale come lavoro perché procedo d’istinto. Nella realizzazione delle opere aspetto che arrivi una stimolazione per sviluppare qualcosa”.
Casa dei Carraresi, Treviso
MANCIÙ ULTIMO ATTO
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a mostra “Manciù. L’ultimo imperatore”, a Treviso presso la Casa dei Carraresi, continua il successo di visite e critica tanto da prorogare la chiusura al 20 maggio. Un’occasione in più per approfondire, a casa nostra, l’ultima epopea del Celeste impero che conclude un viaggio iniziato nel 2003, chiudendo con questa quarta tappa 2500 anni di storia della Cina. Un percorso sapientemente curato dal sinologo Adriano Màdaro che ha tracciato e proposto contenuti sempre vincenti e accattivanti. Dal 15 febbraio scorso la mostra ha rinnovato dei reperti con un avvicendamento disposto dalla tutela del governo cinese che impone un’esposizione non più lunga di 3 mesi. Cinque vessilli imperiali sostituiti con altrettanti in una versione di nuvole stilizzate a forma di spirale posti all’ingresso della mostra. Lo stesso per gli abiti imperiali come la veste estiva, le calzature di concubina e il set di borsette di seta da appendere alla cintura come da tradizione del popolo Manciù. Due nuovi dipinti del più grande pittore del ‘700 cinese il gesuita milanese Giuseppe Castiglione, tre ritratti imperiali e la seconda parte del rotolo di seta dipinto nel 1751 da Xu Yang che mostra lo svolgersi della vita quotidiana a Shaoxing. Semplicemente un successo avvalorato da una proiezione finale di più di 100 mila visitatori. La macchina organizzativa non si ferma qui, perché dal 26 ottobre prossimo ci sarà la prima mostra al mondo dedicata al Tibet. Il grande lavoro in precedenza svolto di divulgazione della cultura cinese, unito a ottimi rapporti con le massime autorità, del curatore Màdaro, unico membro non cinese del consiglio direttivo permanente dell’Accademia Cinese di Cultura Internazionale, porterà in occidente una mostra unica e irripetibile che musei prestigiosi europei e statunitensi non sono mai riusciti a ottenere. Al.Ch.
TRE MOSTRE DA NON PERDERE Gipsoteca Canova a Possagno
LA “DANZATRICE” RITROVA I SUI CEMBALI
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anova e la danza” è la mostra, presso il Museo e Gipsoteca di Antonio Canova a Possagno (Tv) fino al 30 settembre, che sviluppa la poetica del ballo, del volo e della suggestiva leggiadria della danza. Antonio Canova (Possagno 1757 – Venezia 1822) si misura nella scultura con il motivo della figura in volo, traducendo il dinamismo della danza leggero e sinuoso, nel marmo o nel dipinto. La mostra ruota intorno al modello originale in gesso della “Danzatrice con i cembali”, eseguito 200 anni fa nell’atelier romano dell’artista, restaurata grazie alla ditta Fassa Bortolo e al Bode Museum di Berlino che espone l’originale in marmo che fu eseguito per l’ambasciatore russo a Vienna Andrei Razumovskij. Durante la Grande Guerra, l’opera era stata danneggiata da una granata nei cannoneggiamenti che colpirono Possagno a ridosso dal Monte Grappa, troncando braccia e cembali. Oggi a distanza di quasi cento anni, grazie a un processo inverso a quello tradizionale, è stata fatta la scansione cad del marmo di Berlino ricostruendo così le parti mancanti in gesso tramite la tecnica del reverse engineering. A questo la pulizia finale ha completato definitivamente il restauro. Un’esposizione di oltre cinquanta opere di grafica, scultura, disegno, pittura e gessi quali la “Danzatrice con le mani nei fianchi, la “Danzatrice con dito al mento, “Ebe” e “Tersicore”, oltre a opere mai esposte come per esempio i campi neri incisi da Martino de Boni su modello delle tempere di casa Canova. Al.Ch.
Contaminazioni artistiche
“GERMINAZIONI E SINESTESIE”
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l secondo piano di Casa dei Carraresi di Treviso, durante l’esposizione Manciù, è possibile visitare gratuitamente la mostra “Germinazioni e sinestesie” con opere di cinque artisti: Emilio Casarotto (Arcugnano 1942), Stefano Curto (Segusino 1966), Giuseppe Denti (Cremona 1939), Renate Füerst (Braunschweig 1941), Luciano Tonello (Vicenza 1960), e Carla Villani (Thiene 1948). Il titolo della mostra parte da due considerazioni: la sinergia di pittura e scultura con cinema, musica, danza, fotografia nell’ambito delle sinestesie che l’artista può far proprie attivando nel fruitore dell’opera connessioni che germinano potenzialità per visioni consapevoli e sensorialmente aperte. Facendo una carrellata di queste interpretazioni artistiche diverse, si parte dalla scultura femminile di Casarotto dal richiamo arcaico e enigmatico, ai luccicanti lavori di Curto con Swarovsky, pietre, altri cristalli e presenze coralline, ai colori accesi e gli azzurri monocromatici di Denti, all’astrattismo della Füerst con un’esplosione di tinte ben equilibrato, a Tonello e le sue immagini che si susseguono a ritmo serrato con colti riferimenti, fino alla Villani che con cromie particolari come l’ocra, il verde e il rosso etrusco ridisegna favole e nuove geografie fantastiche. Dopo Eugenio Carmi e Giorgio Celiberti sempre nello stesso luogo, una mostra organizzata dall’Associazione artistica e socioculturale ARTEFICIOlinea da vedere per apprezzare opere d’interessanti autori di diverse generazioni. Al.Ch.
Palazzo Loredan, Venezia
FINO AL 10 GIUGNO, 400 BOMBONIERE D’ARTISTA
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a confettiera era il nome, fin dal Quattrocento, del contenitore artistico che veniva donato alle spose per i confetti. Invece dal Settecento in Francia viene coniato il nome di bomboniére. Nel 1896 in Italia la regina Margherita, per le nozze del figlio Vittorio Emanuele di Savoia e Elena del Montenegro, da inizio alla tradizione che lega la bomboniera al giorno delle nozze, come ricordo di un giorno di gioia, regalando una scatola d’argento a tutti gli invitati. Il vetro rappresenta un materiale con cui designer e artisti hanno ideato le bomboniere e in quest’ambito la mostra “Miniature di vetro. La bomboniera d’artista” a Venezia, presso l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti di Palazzo Loredan, presenta 400 bomboniere provenienti da collezioni private fino al 10 giugno. In scena l’evoluzione delle bomboniere dagli anni ’30 con ciotole di grosso spessore, a quelle bizzarre e provocatorie dei ’50, fino al cambiamento in oggetto decorativo di varia forma non contenente più i confetti in quanto posti ora in un sacchettino separato, sistema tutt’ora utilizzato. Non solo produzione veneziana con Barovier & Toso, Seguso, Venini, Carlo Scarpa ma una buona rappresentanza della produzione mondiale d’artista con i designer nordici degli anni Sessanta da Tapio Wirkkala a Bertil Vallien, lo Studio Glass americano con Dale Chihuly, l’Australia con Clare Belfrage e Jane Bruce infine Yoichi Ohira. E’ stata creata una sezione con artisti italiani che hanno ideato pezzi unici ironici e provocatori sul tema del matrimonio e della bomboniera. Al.Ch.
Cultura veneta 31 13 Arte Fino al 20 maggio alla Torre Massimiliana dell’Isola di Sant’Erasmo
“Graphic novel”, romanzi a fumetti italiani Musica elettronica
150 tavole originali tratte dai 15 romanzi a fumetti, presentati nella duplice edizione francese e italiana
UN CICLO DI SEMINARI SULLA MOSTRA “VISIONI DEL SUONO”
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di Vesna Maria Brocca
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all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, contemporanea che usa il linguaggio del fuarriva a Venezia la prima mostra ita- metto e lo declina in un’espressione autoriale liana di “graphic novel”, dedicata cioè esclusiva di cui l’Italia è capofila internazioai romanzi a fumetti italiani. Sede espositiva nale per qualità delle produzioni. Questa bidi questa biblioteca immaginaria chiama- blioteca immaginaria accoglie le opere, tra le ta “Graphicnovel.it, Le roman graphique più rappresentative a livello internazionale, di italien”, che accoglie 150 tavole originali 15 autori che sono: Vittorio Giardino, Lorentratte dai 15 romanzi a fumetti, presentati zo Mattotti, Igort, Leila Marzocchi, Gabriella Giandelli, Gipi, Davide nella duplice edizione Toffolo, Stefano Ricci, francese e italiana di Un vero e proprio Davide Reviati, Sara altrettanti autori italiani, viaggio attraverso Colaone, Giacomo è l’antica Torre Mas- le pieghe Nanni, Manuele Fior, similiana dell’Isola di della nostra civiltà Sant’Erasmo a Venezia. e della nostra storia Piero Macola, Francesco Cattani, Alessandro L’isola, considerata nei secoli come “l’orto di Venezia”, risplende nel- Tota. Non solo fumetti, dunque, ma un vero la sua vocazione floreale e agricola e ben si e proprio viaggio attraverso le pieghe della presta ad accompagnare il visitatore in lunghe nostra civiltà e della nostra storia, un’occasiopasseggiate nella natura immersa tra terra e ne per neofiti e appassionati del genere per acqua e invita quindi a proseguire il percorso scoprire nuovi scorci della contemporaneità fino alla sede dell’esposizione nella suggesti- italiana e vagare per le stanze di una vera va Torre, per scoprire questa forma narrativa e propria biblioteca virtuale. “Si tratta di una
biblioteca immaginaria - spiega la curatrice della mostra, Paola Bristot - dove ci si riferisce alle immagini, parti integranti la scrittura verbo-visiva del fumetto, che costituiscono i riferimenti ideali degli autori, e alla capacità visionaria che evocano”. Prodotta dall’Associazione Vivacomix e dall’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, Graphicnovel.it apre la stagione espositiva della Torre Massimiliana curata dall’Istituzione Parco della Laguna. Aperta al pubblico fino al 20 maggio nei seguenti orari: mercoledì-giovedì-venerdì dalle 15 alle 19, sabato-domenica dalle 11 alle 19. Per informazioni: tel. 041.2444142, www.parcolagunavenezia.it
ino al 23 maggio, con cadenza settimanale nella giornata di mercoledì, in Aula Emiciclo all’Orto Botanico si tiene un ciclo di seminari che approfondiscono alcuni temi della mostra “Visioni del suono. Musica elettronica all’Università di Padova” aperta fino al 18 luglio negli spazi del CAM (Centro di Ateneo per i Musei) e organizzata dall’Università di Padova in collaborazione col Conservatorio “Cesare Pollini”, col sostegno della Regione Veneto, della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e della Fondazione Antonveneta. La mostra ripercorre il sodalizio nell’ambito della musica elettronica, a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, tra Conservatorio e il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova. Nascono infatti in quegli anni i primi corsi di Musica Elettronica, grazie alle sperimentazioni di Teresa Rampazzi e alle intuizioni del musicista Wolfango Dalla Vecchia, Direttore del Conservatorio di Padova dal 1971 al 1974, che si concretizzarono nella nascita, nel
Teresa Rampazzi nel suo studio 1976, del Centro di Sonologia Computazionale (CSC) di Giovanni Battista Debiasi. I prossimi appuntamenti vedranno Federico Avanzini del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova approfondire, il 2 maggio, il legame tra Numero e suono, e Sergio Canazza sempre del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova spiegare, il 9 maggio, il rapporto tra Suono e società. Nuria Schoenberg Nono sarà la protagonista dell’appuntamento del 16 maggio dal titolo Luigi Nono e la musica elettronica. Il ciclo di incontri si concluderà mercoledì 23 maggio con il seminario tenuto da Nicola Bernardini, Conservatorio “Cesare Pollini” di Padova, e Giovanni De Poli, Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova, dal titolo Ricerca e produzione musicale oggi: SaMPL. L’entrata è libera fino a esaurimento posti.
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PUGLIA
Il Salento greco che balla la pizzica OSPITALITÀ SEMPLICE NELLE CASE A Vignacastrisi, piccolo borgo alle porte di Castro, 16 piccole strutture turistiche si sono costituite in associazione offrendo diverse proposte di ospitalità. Denominatore comune il calore dell’accoglienza salentina. Si va dalle dimore di charme, come il Palazzo Guglielmo di piazza Umberto I, alla casa vacanze, all’affittacamere, all’agriturismo al B&B ricavato nelle abitazioni, dove si è a contatto con la gente del posto. Il mare è a due passi. “Il rapporto qualità-prezzo, la genuinità dei nostri prodotti e il calore e la semplicità dell’accoglienza - dicono al B&B Il Melograno - hanno colpito quanti arrivano a Vignacastrisi per la prima volta”. Infine una dritta gastronomica: il ristorante Zio Tom di Santa Maria di Leuca (nella foto), pesce in riva al mare poco lontano dal faro del capo. Gestione familiare e tanta qualità nel piatto.
I
l conto alla rovescia è già iniziato. Il Salento attende con ansia la notte del 25 agosto. E’ la Notte della Taranta, la notte del raduno dei centomila nelle piazze e nelle vie di Melpignano. Il Festival della Notte della Taranta è giunto alla quindicesima edizione, in un crescendo di numeri che fa capire quanto questi eventi di musica, danza e tradizioni popolari arrivino dritti al cuore della gente, mantendendo intatto nel tempo il loro fascino magnetico. Il festival, in due dense settimane di eventi, coinvolge ben 14 comuni della zona. Siamo in un angolo di Puglia dove si parla ancora greco. Sì, greco. Un greco antico che si chiama Griko ma che i greci di oggi capiscono perfettamente. Questo angolo di Puglia è la Grecìa salentina. Sì scrive proprio così, con l’accento sulla i. Nove comuni soltanto, poco a sud di Lecce e vicino ad Otranto: Calimèra, Castrignano dei Greci, Corigliano d’Otranto, Martano, Martignano, Melpignano, Soleto, Sternatia e Zollino. Ma nel XVI secolo il Griko era parlato in gran parte del territorio salentino. In Italia solo nella zona di Bova, in provincia di Reggio Calabria, esiste un’altra comunità ellenofona. Le comunità grike del Salento sono animate dall’attività di tante associazioni culturali, impegnate a valorizzare il patrimonio ancestrale di questa lingua sopravvissuta nel tempo. Come sono sopravvissuti certi riti religiosi, certi canti popolari e certe danze, la più famosa delle quali
IMMAGINI DELLA PIZZICA CHE ANIMA LA NOTTE DELLA TARANTA A MELPIGNANO. SOTTO: TIPICITÀ LOCALI, CASTRIGNANO DEI GRECI, LA MASSERIA CHICCO RIZZO, L’EX TRIBUNALE A NARDÒ E UN FRANTOIO IPOGEO A PRESICCE
è la “pizzica tarantata”, usata per curare dal morso della tarantola (il temuto ragno). Pizzica che è il moto irrefrenabile che anima la lunga notte della Taranta. Ma nella Grecìa salentina, che qualche tempo fa ha ricevuto anche la visita ufficiale del presidente greco Kostis Stefanopoulos, sono sopravvissute anche antiche costumanze gastronomiche. Di natura popolare, naturalmente. Tradizioni che possono essere il filo conduttore di un turismo “slow”, culturalmente motivato. Non può mancare la mussakà a base di patate, pietanza che è parente stretto del piatto simbolo della penisola ellenica. All’insalata grika e alla salsiccia è dedicata persino una sagra, quella di Martignano, che si svolge ai primi di luglio, preambolo alla festa del patrono San Pantaleo di fine luglio e al lungo festival della Notte della Taranta. Un contributo forte al mantenimento di queste tradizioni gastronomiche (ma anche di quelle culturali) lo dà il Parco Turistico Culturale
Palmieri che ha sede nel Palazzo Palmieri di Martignano. Nell’insalata grika esplodono tutti profumi del Mediterraneo: pomodori, “minunceddhe” (cetrioli), peperoni, cipolla bianca, peperoncino piccante, rucola selvatica, olive nere alla “capasa”. E ancora: capperi, origano, cacioricotta. Tutto condito con il profumatissimo olio extravergine d’oliva locale, frutto di quegli ulivi monumentali che adornano il territorio. La salsiccia, la gustosa salsiccia artigianale locale, fa da contorno all’insalata, sovvertendo per una volta i ruoli. Ma l’insalata grika può essere abbinata anche agli ottimi latticini della zona e al pane casereccio, cotto su forni alimentati da legna “profumata”. Un panorama dei sapori locali lo si trova all’agriturismo Masseria Chicco Rizzo di Sternatia, una monumentale, elegante e raffinata masseria di pietra chiara che combina gusto ed eleganza. Per chi voglia approfondire la cultura grika l’associazione Kaliglossa di Calimera ha
un sito sempre aggiornato (www.kaliglossa. it). Ultimamente sta pubblicizzando il Premio Dafne, che è un concorso di poesia, canzone e teatro in lingua grika, e una scuola di lingua grika che inizierà a ottobre. Una vitalità culturale che è garanzia di sopravvivenza per questo straordinario relitto linguistico, miracolosamente conservatosi nei secoli nel Salento. Due escursioni consigliate per chi dalla Grecìa Salentina volessre approfondire la conoscenza del Salento più vero: Nardò e Presicce. Nardò è un trionfo del barocco. Il suo centro storico è una bomboniera ricamata nella pietra, ricca di palazzi e chiese. A lungo la cittadina rivaleggiò con Lecce sul piano artistico e culturale. La cattadrale, il cui primo nucleo risale al 1090, è il punto di partenza ideale per l’escursione nel centro storico, che raggiunge il suo clou di interesse a Piazza Salandra, straordinaria quinta di edifici barocchi. Poco lontano si erge la cosiddetta Osanna, singolare costruzione del 1603 a edicola.
Nelle vicinanze di Nardò sorge il parco naturale di Porto Selvaggio con la sua preziosa oasi naturalistica. Presicce è la città degli ipogei e dell’olio lampante. Da non perdere la città sotterranea, ovvero il sistema di frantoi ipogei, unico in Italia per ampiezza e fascino, disseminato fra piazza del Popolo e le strade del centro storico. In quei frantoi sotterranei si produceva l’olio utilizzato per alimentare l’illuminazione pubblica. Veniva venduto in anche all’estero. Le condizioni di vita in quei frantoi erano terribili. Gli operai salivano in superficie solo in occasione della grandi feste. Le perle di Presicce sono il Palazzo Ducale con il Museo Demoantropologico, il Museo della civiltà contadina e la Chiesa della Madonna degli Angeli che sorge in posizione appartata, vicino ad un B&B di charme, il “Giardino degli angeli”, dove si produce anche un ottimo olio extrarvergine di oliva. Poco lontano sorge la lunga spiaggia delle cosiddette “Maldive del Salento”, dalla sabbia bianchissima.
34 Motori >> Automobili
La nuova Classe A
Trolese
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il tetto dalla A alla Z
Mercedes
Una vasta gamma di motori benzina e diesel consente di soddisfare qualsiasi aspettativa in termini di potenza garantendo, al tempo stesso, la massima efficienza: per la prima volta, infatti, una MercedesBenz emetterà solo 99 g CO2 per chilometro. La gamma della nuova generazione di motori a benzina è da 1,6 e 2,0 litri di cilindrata spazia dai 90 kW (122 CV) della A 180, passando per i 115 kW (156
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Design e dinamismo sono le caratteristiche che identificano, fin dal primo sguardo, la nuova Classe A, 18 centimetri più bassa rispetto al modello precedente. Partendo da una reinterpretazione del classico design a due volumi, i designer Mercedes hanno creato un’immagine esterna di forte impatto emotivo, con un carattere estremamente dinamico.
Rifacimento tetti Impermeabilizzazioni
CV) della A 200, fino ad arrivare ai 155 kW (211 CV) della A 250. Le caratteristiche che accomunano questi modelli sono l’abbinamento dell’iniezione diretta con il turbocompressore a gas di scarico, un processo di combustione perfezionato, settori stratificati più ampi per l’esercizio a combustione magra attraverso iniettori a comando rapido per l’iniezione multipla del carburante e accensioni multiple secondo necessità. Con il CAMTRONIC debutta a livello mondiale un’innovazione nel motore da 1,6 litri: grazie alla regolazione della corsa delle valvole sul lato di aspirazione, la quantità di gas freschi nella fascia di carico parziale viene limitata, riducendo così i consumi. Anche i motori diesel convincono per l’efficienza e l’ecocompatibilità, grazie alle più moderne tecniche di iniezione e sovralimentazione. Il modello A 180 CDI parte con una potenza di 80 kW (109 CV) e offre una coppia massima di 250 Nm, mentre nella motorizzazione A 200 CDI la potenza massima corrisponde a 100 kW (136 CV) e la coppia massima raggiunge 300 Nm. Il modello A 220 CDI possiede una cilindrata di 2,2 litri, 125 kW (170 CV) e 350 Nm, consentendo nella Classe A prestazioni eccellenti.
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Seat Mii al debutto italiano Seat
La citycar Mii fa il proprio debutto nel mercato italiano: l’introduzione di questo nuovo modello permetterà alla SEAT di ritornare in un segmento di mercato dal quale mancava da oltre 6 anni. La giovane e versatile supercompatta Mii sarà disponibile da metà maggio: le prime consegne riguarderanno la versione 3 porte, mentre quelle della 5 porte inizieranno da giugno. La Mii è una piacevole combinazione di design, compattezza, eccezionale funzionalità e fruibilità dello spazio, oltre all’ottimo rapporto qualità prezzo che contraddistingue i modelli del marchio SEAT.
La Mii offre un innovativo propulsore tre cilindri benzina 1.0 con due varianti di potenza, 60 e 75 CV, che assicurano prestazioni notevoli non solo nel traffico cittadino: con una velocità massima di 160 e 171 km/h rispettivamente, e consumi che si attestano a soli 4,5 e 4,7 l/100 km, infatti la supercompatta spagnola è ideale anche per un uso extraurbano. Questo nuovo modello sarà disponibile in versioni: la Reference e la versione Style, più completa. Quest’ultima potrà essere ulteriormente personalizzata grazie ai pacchetti Chic e Sport. L’equipaggiamento di serie della citycar Mii offre, per la versione Reference, gli airbag frontali e laterali testa-torace per conducente e passeggero, la disattivazione dell’airbag frontale passeggero, l’ESC e l’Hill Hold Control per l’assistenza alla partenza in salita e il servosterzo, oltre alla radio CDMP3 con AUX-In e due altoparlanti. La Style include ulteriori equipaggiamenti di serie fra i quali 4 altoparlanti aggiuntivi, i cerchi in acciaio “NOA”, il climatizzatore semi-automatico, la chiusura centralizzata con telecomando e gli alzacristalli elettrici.
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I nostri esperti 35 L’OTTICO
La visione notturna Valentino Micaglio
L
a visione notturna è una funzionalità presente in alcuni oggetti, come telecamere o speciali occhiali, per amplificare la visione di ambienti scuri e poco luminosi. Tali strumenti sono commerciabili e si possono comprare in negozi specializzati. Esistono due tipologie di visioni notturne: • quella monocromatica, in cui il colore predominante è il verde che appare più chiaro in prossimità di oggetti che riflettono maggiormente la radiazione infrarossa (ad esempio, le foglie), e più scuro in prossimità di quelli meno riflettenti • quella detta a “falsi colori”, tramite il quale gli oggetti sono colorati da una scala di colori che va dal giallo, per i corpi caldi, fino al nero, per i corpi freddi. La prima tecnica sfrutta l’infrarosso ottico, la seconda tecnica sfrutta l’infrarosso termico (a frequenza più bassa); l’infrarosso ottico, pur non essendo visibile, si comporta in modo simile alla luce visibile; l’infrarosso termico offre una risoluzione più bassa, ma permette di sfruttare le radiazioni emesse spontaneamente dai corpi caldi. Gli strumenti di visione notturna sfruttano la radiazione infrarossa emessa da persone e oggetti, e vengono utilizzati soprattutto dai pompieri, che riescono a guardare attraverso il fumo in quanto appare semitrasparente, e dai militari. Immagine ripresa con videocamera per la visione notturna I primi apparati di visione notturna compaiono alla fine della seconda guerra mondiale. Pesanti e ingombranti, sfruttavano una fonte luminosa ad infrarossi. Pur efficaci, questi strumenti fornivano un campo focale e visivo molto limitato e le dimensioni li rendevano scomodi e poco pratici. Questi intensificatori di luce notturna ad infrarossi vengono detti di “generazione 0”. La fase successiva giunge con lo sviluppo della tecnica basata sull’amplificazione delle fonti di luce disponibili di notte: per esempio, l’intensificazione della luce stellare e della luce riflessa dalla luna. Questa tecnica, unita ad illuminatori all’infrarosso più piccoli ed efficaci, ha prodotto intensificatori di luce notturna potenti e pratici il cui sviluppo prosegue tuttora, ricorrendo sempre più alla tecnologia elettronica. Oggi sono disponibili quattro generazioni di intensificatori di luce notturna: • 1ª Generazione: utilizza un fotocatodo S-20, inversione elettrostatica ed accelerazione ad elettroni. • 2ª Generazione: sfrutta un fotocatodo S-25 (rosso esteso) con piatto a microcanali per ottenere l’intensificazione luminosa. Questi strumenti forniscono un’amplificazione luminosa più elevata con minor distorsione ai bordi. • 3ª Generazione: (riservata ai militari) utilizza arseniuro di gallio per il fotocatodo ed un disco a microcanali, ricoperto
IMPLANTOLOGIA FACILE Con guida chirurgica e senza innesto osseo Spesso i pazienti riferiscono di temere che non vi sia la quantità di osso mandibolare e mascellare sufficienti a sostenere gli impianti dentali. Di primaria importanza è quindi un esame radiografico che determini lo stato, la qualità, la densità e il volume dell’osso. Fatto questo si applica un software che posiziona virtualmente gli impianti dove ve ne sia l’opportunità; in fase operatoria si dà una particolare inclinazione agli impianti per raggiungere il punto in cui l’osso possa sostenere l’impianto stesso e il carico immediato dei denti. La sinergia creata dalla posizione strategica degli impianti ci consente di non dover obbligatoriamente ricorrere agli innesti ossei. Ciò comporta un grande vantaggio per il paziente sia dal punto di vista clinico, con un post-operatorio più semplice. Meno doloroso e con meno sanguinamento, che economico. Oggi abbiamo un protocollo consolidato da anni di esperienza dove, attraverso la sedazione cosciente e tecniche operatorie meno invasive, si effettuano gli interventi e il post-operatorio con minor dolore, ansia,e paura.
di una pellicola con barriera di ioni in grado di prolungare la durata del tubo illuminatore. La 3ª Generazione rappresenta il massimo della tecnologia ad oggi esportabile dagli USA verso i Paesi NATO. • 4ª Generazione: (riservata ai militari) utilizza sempre l’arseniuro di gallio per fotocatodo abbinato al disco a microcanali, ma non è ricoperto dalla pellicola di protezione, a svantaggio della durata ma a vantaggio della qualità dell’immagine. Inoltre dispone di una funzione denominata Auto Gated che riduce la possibilità di abbagliamenti da parte di luce diretta/indiretta improvvisa. La 4ª Generazione attualmente è ad uso esclusivo delle Forze Armate Statunitensi. Esistono infine due generazioni europee di tubi prodotte dall’olandese DEP-Photonis: • SuperGen: si pone tra la 2ª Generazione Plus e la 3ª Generazione americana OMNI II. • XD-4: tubo di elevate qualità paragonabili ai tubi di 3ª in condizioni di luce notturna urbana, mentre risultano ancora inferiori alla 3ª Gen. USA in condizioni di buio estremo È da segnalare inoltre che lo sviluppo futuro della materia è rappresentato dalla Sensor Fusion. Ovvero l’integrazione in un unico apparato di un Tubo ad Intensificazione di Luce con un Sensore IR (infrarosso) : sarà poi l’operatore a stabilire l’impiego di uno rispetto all’altro. otenza, migliora le prestazioni. Ma se al buio spegnessimo il sistema di illuminazione infrarosso, la telecamera non vedrebbe assolutamente nulla. La tec Differenze tra NightShot e visione notturna Da qualche anno si è diffusa (in particolare sulle videocamere mono CCD) la tecnologia “Nightshot” sistema per la ripresa notturna. Attenzione: la tecnologia “Nightshot” non ha nulla a che vedere con la visione notturna. Il sistema “Nightshot” non fa che eliminare dal CCD la filtratura infrarossa “IR” rendendo così sensibile il CCD della telecamera alla luce infrarossa, se a questo aggiungiamo un’accensione automatica di uno o più LED infrarossi (gli stessi utilizzati ad esempio sui telecomandi video), otterremo un’immagine simile a quella della visione notturna Questa tecnologia è legata comunque ad un sistema di illuminazione LED che, a seconda della potenza, migliora le prestazioni. Ma se al buio spegnessimo il sistema di illuminazione infrarosso, la telecamera non vedrebbe assolutamente nulla. La tecnologia della visione notturna lavora su un altro principio, cioè quello di intensificare la luce notturna residua circostante ricreando un’immagine amplificata; in questo modo è possibile penetrare nello spettro della luce oltre i 740 nanometri soglia oltre la quale l’occhio umano non vede che buio.
Bibliografia:Wikipedia
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SOPRA E SOTTO
Impariamo l’inglese THE ANIMALS (gli animali)
Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attrice in foto
AMICA - BRAD - BRATT FIGLI - FRATELLO FULL FRONTAL I PROTAGONISTI PITT - PREMI - RUOLI - STUDI Chiave (5) - Il nome ...………............. Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.
AB - ADA - BARE - EL - ELVIO ERO - FE - FE - GERE ITER - IVI - ORARIA - PD PINNA - RE - RUGA - SAN SPIRA - TO - TRII - UOSA USATO - VIP - VISNU
ANT - BEAR BEE - CAT CHEETAH CRAB CROCODILE
DEER - DOG DUCK EAGLE FINCH - FLY FOX - FROG
GIRAFFE JELLYFISH LIZARD MALLARD OWL
PIG SHARK SHEEP WHALE WOLF
Chiave (4) - Un’animale...........................................................................................
Gli sposi
• “Ieri ho preso un cane per mia moglie” “Ah, sì? E dove fanno questi scambi?” • Fra fidanzati; “Caro, se tu mi amassi!” “Ma no, non aver paura che non ti amasso!”
• Un signore dice a sua moglie: “Sai cara, ho pensato che questa sera non potrai venire a teatro con quella tua vecchia pelliccia.” “Oh tesoro!” Esclama tutta felice la donna “E come hai risolto il problema?” “Ho comprato un solo biglietto!”
• “Mia moglie ha perso la carta di credito” “E non hai sporto denuncia?” “No, perché ho scoperto che il ladro spende di meno!” • Due pazzi al manicomio: “E se ci sposassimo? L’altro risponde: “Ma sei pazzo!?” • Luigi incontra Mirko: “Ehi Mirko, mia moglie ha letto “I tre porcellini” e ha avuto tre gemelli, poi ha letto “Hansel e Gretel” e sono nati altri due gemelli!” “Luigi, scappo a casa!” “Perché?” “Mia moglie sta leggendo “La carica dei 101!””
Aforismi sull’amore
• L’amore è qualcosa di così profondo che mai si potrà definire. Chi ama, mai potrà dire quanto ama, è infinito come l’universo. • Amare è breve, dimenticare è lungo. • C’è tutta una vita in un’ora d’amore. • Amore: tanti sanno pronunciare questa parola, ma pochi sanno cosa significa veramente. Il vero amore
non è terreno ma spirituale. • Amare è anche soffrire perché la vera essenza della libertà, è amare una persona senza possederla. L’amore platonico non ti delude mai. • L’amore è la gioia di vivere. E’ l’unica stella che brilla nel cielo. • La massima forma d’egoismo è l’amore. Non amiamo i nostri partner, ma soltanto la loro capacità di amare noi.
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Denis Meneghini
I
ABBINARE IL CIBO AL VINO
N OGNI ARTICOLO FINO AD ORA PUBBLICATO VI HO DETTO CHE UN VINO BEN SI ACCOMPAGNA AD UN DETERMINATO TIPO DI PIATTO, MA ORA HO LA SERIA INTENZIONE DI SPIEGARE CHE COSA VUOL DIRE L’ABBINAMENTO DEL VINO CON IL CIBO.
L’ABBINAMENTO CIBO-VINO È UNA VERA E PROPRIA OPERAZIONE MEDIANTE LA QUALE SI CERCA DI OTTENERE UN CONNUBIO
PERFETTO TRA IL VINO ED OGNI PIATTO, CON L’UNICO INTENTO DI PASSARE DAL DESIDERIO AL PIACERE PER MEZZO DI UNA PROPRIA CULTURA PERSONALE. CERTE VOLTE CI SARÀ SICURAMENTE CAPITATO, AL RISTORANTE O IN ENOTECA, DI ORDINARE DA MANGIARE E DI TROVARCI
SONO DIVERSE SCUOLE DI PENSIERO AL RIGUARDO; ALCUNI
SOSTENGONO CHE OGNUNO DI NOI DEVE LASCIARSI GUIDARE DAL PRO-
PRIO GUSTO PERSONALE, DALLE PROPRIE ESPERIENZE, SENZA SEGUIRE ALCUNA REGOLA.
SOLAMENTE
UN PRIMO PIATTO FRESCO, LEGGERO E COLORATO. IL PESCE È L’INGREDIENTE IDEALE PER CREARE RICETTE LEGGERE: GARANTISCE PIATTI ELEGANTI ED, ALLO STESSO TEMPO, POCO IMPEGNATIVI. IL TIPO UTILIZZATO PER QUESTA RICETTA È IL PIÙ COMUNE, PER QUESTO LO ABBIAMO VOLUTO ARRICCHIRE CON LE PRIMISSIME ZUCCHINE, UN PO’ DI MAIS A DARE COLORE ED UN INGREDIENTE DAL SAPORE PIÙ FRESCO, IL SEDANO. UNA PASTA ALL’UOVO È LA PIÙ INDICATA PERCHÉ PRENDE MEGLIO IL SUGO, INOLTRE, VOLENDO GIOCARE CON I COLORI….LA PAGLIA E FIENO È QUELLA CHE PIÙ SI ABBINA. UNA RICETTA DELICATA, MA ALLO STESSO TEMPO PROFUMATA GRAZIE ALL’AGGIUNTA DEL LIMONE, SIA IN SUCCO SIA NELL’OLIO, IDEALE PER LE PRIME GIORNATE DI PRIMAVERA DA PASSARE ALL’ARIA APERTA.
INGREDIENTI PER 5 PERSONE: 600G CHITARRINE ALL’UOVO PAGLIA E FIENO 900G MISTO PESCE (TOTANI, COZZE, POLIPETTI, SURIMI, CALAMARI, SEPPIOLINE, GAMBERETTI) 2 ZUCCHINE PICCOLE 2 CUCCH MAIS DOLCE PRECOTTO
A DIRE: E ORA CHE VINO CI METTO VICINO?
CI
CHITARRINE PAGLIA E FIENO AL RAGÙ DI MARE
IL NOSTRO PALATO ED I NOSTRI SENSI
SEDANO FRESCO
CI DIRANNO COME ASSAPORARE AL MEGLIO OGNI CIBO ED OGNI VINO,
¼ C IPOLLA BIANCA
OGNI SCELTA È ASSOLUTAMENTE SOGGETTIVA. IL NOSTRO GUSTO È IL
“GIUDICE SUPREMO”, SENZA AVERE BISOGNO DI ESPERTI. ALTRI DICONO CHE CI SONO DELLE REGOLE DA SEGUIRE AL FINE DI OTTENERE OTTIMI RISULTATI, NEL SENSO CHE LE CARNI ROSSE NON VANNO MAI ACCOSTATE A VINI LIQUOROSI BIANCHI, NESSUN GRANDE VINO ROSSO DEVE ESSERE SERVITO COL PESCE O CON CROSTACEI E MOLLUSCHI; I VINI BIANCHI VANNO SERVITI PRIMA DEI ROSSI; I VINI LEGGERI PRIMA DEI VINI PESANTI; I VINI FRESCHI PRIMA DI QUELLI A TEMPERATURA AMBIENTE; LA GRADAZIONE ALCOLICA DEVE ESSERE CRESCENTE; SERVIRE VINI FRESCHI D’ESTATE E VINI MENO FRESCHI D’INVERNO. INSOMMA CE N’È DAVVERO PER TUTTI I GUSTI MA AL FINE DI INCAPPARE IN ERRORI BANALI E GRATUITI È BENE RICORDARE ALCUNE COSE. E CIOÈ CHE UN PIATTO DI UNA DETERMINATA REGIONE BEN SI ACCOMPAGNA AD UN VINO DELLA REGIONE STESSA; VINI STRUTTURATI VENGONO PREFERITI D’INVERNO E VINI PIÙ FRESCHI D’ESTATE. INOLTRE SI PUÒ GIOCARE ABBINANDO IL VINO AL CIBO PER CONCORDANZA E PER CONTRAPPOSIZIONE. GIÀ, SIGNIFICA CHE AD UN CIBO GRASSO CI POSSO METTERE UN VINO ALCOLICO MA ANCHE UNA BOLLICINA: AD UN FORMAGGIO UN ROSSO IMPORTANTE MA ANCHE UN MOSCATO SPERO DI AVER RESO L’IDEA SU COSA SIGNIFICA ABBINARE IL VINO AD UN CIBO, ANCHE PERCHÉ SI RISCHIA MOLTE VOLTE DI VANIFICARE IL LAVORO DI CHI PREPARA IL CIBO METTENDO VICINO UN VINO CHE NON CI DARÀ MAI IL PIACERE CHE MERITA. DENISMENEGHINI@ALICE.IT
PEPERONCINO IN POLVERE OLIO EVO
OLIO AI LIMONI DI SORRENTO
VINO BIANCO SUCCO DI LIMONE DADO AROMATICO ALL’AGLIO E PREZZEMOLO, SALE
PROCEDIMENTO
PULIRE IL PESCE, MONDARE E TAGLIARE LE ZUCCHINE. IN UNA PADELLA CON UN FILO D’OLIO EVO FAR SOFFRIGGERE LA CIPOLLA AFFETTATA FINEMENTE, UNIRE IL PESCE E LE ZUCCHINE; INSAPORIRE CON IL DADO, UN PIZZICO DI SALE (SE NECESSARIO), IL SUCCO DI LIMONE E CUOCERE CON IL VINO BIANCO. A METÀ COTTURA AGGIUNGERE IL SEDANO TRITATO ED IL MAIS. CUOCERE LA PASTA IN ACQUA BOLLENTE SALATA, SCOLARLA E FARLA SALTARE IN PADELLA CON IL PESCE, AGGIUNGENDO UN FILO D’OLIO AL LIMONE. SERVIRE SPOLVERANDO CON UN PO’ DI PEPERONCINO. MANUELA E SILVIA BIZZO
SPIZZICHI E BOCCONI B
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CAMPONOGARA (VE) Via Meritore, 25/A Tel/Fax 041-4174485 Cel 320-1616175 davide@bottegadellapiemontese.it
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ORARI: da Martedì a Sabato 08:30 > 12:30 15:30 > 19:30
38 Oroscopo ARIETE 21/03 AL 20/04
DAL
FASCINO CON IL VOSTRO LUI FATE PIÙ LA GUERRA CHE L’AMORE. I MOTIVI SONO FUTILI E DI FRONTE AI VERI PROBLEMI SIETE UNA COPPIA DI FERRO · SALUTE IMPONETEVI DI FARE UNA LUNGA PASSEGGIATA OGNI GIORNO PER CARICARE LA TENSIONE E RITROVARE SERENITÀ E GIOIA DI VIVERE
TORO DAL 21/04 AL 20/05
FASCINO VOLA T E ALTO SULLE ALI DELL’AMBIZIONE. MA SE NON SAPETE CONCILIARE ENTUSIASMO E PRAGMATISMO FARETE LA FINE DI ICARO · S ALUTE LA BELLA STAGIONE IN ARRIVO POTREBBE ACUIRE CERTE VOSTRE INTOLLERANZE E PROCURARVI PROBLEMI ALLA CUTE. FATE DEGLI ESAMI
GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06
FASCINO UN MESE RICCO DI SVOLTE PER AFFARI E CARRIERA. IN AMORE POTETE RISCHIARE ANCHE L’IMPOSSIBILE, CUPIDO È CON VOI · S ALUTE SIETE IN FORMA MA L’ARRIVO DEL CALDO POTREBBE FARSI SENTIRE. BERE MOLTA ACQUA E SALI MINERALI, VI AIUTERÀ IN OGNI SITUAZIONE
Oroscopo UN MESE IN CUI GIOCARE A MESCOLARE LE FANTASIE MA MAI I COLORI A CONTRASTO: UN SOLO GIOIELLO MA IMPORTANTE È IL SEGRETO PER LA FELICITÀ
BILANCIA DAL 2 3/09 AL 22/10
FASCINO DITE STOP AGLI ERRORI CHE DANNEGGIANO LA VOSTRA COPPIA. SIETE ANCORA IN TEMPO PER RIMEDIARE E RICOSTRUIRE · S ALUTE LA SEDENTARIETÀ E LE RIPETUTE SOSTE AL RISTORANTE PENALIZZANO NON SOLO LA LINEA: ABBIATE MAGGIOR CURA DELL’ALIMENTAZIONE
SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11
FASCINO IL VOSTRO UMORE ALTALENANTE NON VI FACILITA IN AMORE. PROVATE AD USCIRE DI PIÙ CON GLI AMICI E A CONOSCERE GENTE NUOVA· S ALUTE LA FORMA È AL TOP, VA RINFORZATO L’EQUILIBRIO MENTALE CON ESERCIZI DI MEDITAZIONE E DI YOGA. NON SOTTOVALUTATE IL CONSIGLIO
SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12
DINAMICI E IPERATTIVI NON VI FERMATE UN ATTIMO E RISCHIATE DI PERDERE DI VISTA CIÒ CHE È PIÙ IMPORTANTE NELLA VOSTRA VITA · S ALUTE TROPPO SPESSO ARRIVATE A SERA ESAUSTI. FATEVI CONSIGLIARE DA ESPERTI DEI FIORI DI BEACH CHE POSSANO AIUTARVI FASCINO
CANCRO
CAPRICORNO DAL 22/12 AL 20/01
DAL 22/06 AL 22/07
FASCINO I CONTRASTI NON MANCANO E, A PEGGIORARE LA SITUAZIONE, CONTRIBUISCONO DEI FICCANASO. RISVEGLIATE L’EROS IN LETARGO! · SALUTE UN SANO REGIME DI DEPURAZIONE È QUEL CHE VI SERVE PER STARE MEGLIO. SIETE ARRIVATI A QUESTO PUNTO DELL’ANNO UN PO’ APPESSANTITI
LEONE DAL 23/07 AL 23/08
FASCINO I
PROGETTI AMBIZIOSI AFFONDANO NELLA BUROCRAZIA E TRASCINANO IL BUON UMORE E L’ENERGIA CHE SERVE ANCHE ALLA COPPIA· S ALUTE ABBIATE CURA DI VOI, ULTIMAMENTE NON SIETE ATTENTI AL VOSTRO BENESSERE E IL FISICO NE RISENTE. FATE UN PO’ DI SPORT
FASCINO ABILISSIMI NELLE TRATTATIVE CENTRATE TUTTI GLI OBIETTIVI MA, CONQUISTATO L’INCONQUISTABILE, URGE UN GESTO DISTENSIVO · S ALUTE QUALCHE MALORE ALL’ORIZZONTE. E’ CONSIGLIABILE FARE UN CONTROLLO DAL DENTISTA E ANCHE DALL’OSTEOPATA
ACQUARIO DAL 21/01 AL 19/02
FASCINO CUORE
E SENSI SI FONDONO MAGICAMENTE E VI REGALANO EMOZIONI MOZZAFIATO. IL DIALOGO CON L’AMATO NON È MAI STATO COSÌ PROFONDO · S ALUTE SE STATE PENSANDO DI ISCRIVERVI IN PALESTRA PREFERITE LA PISCINA E IN PARTICOLARE L’ACQUA-GYM, LE CAREZZE DELL’ACQUA VI FARANNO BENE
VERGINE DAL 24/08 AL 22/09
FASCINO SIETE
CARICHI DI ENERGIE CHE SAPETE GESTIRE AL MEGLIO RITAGLIANDOVI DOLCI SPAZI DI RELAX CON IL PATER CHE RINGRAZIA· S ALUTE SE VI APPASSIONA FATICARE SUI PEDALI, QUESTO È IL PERIODO GIUSTO PER RIMONTARE IN SELLA E RITROVARE LA FORMA PERDUTA
FASCINO VI
PESCI DAL 20/02 AL 20/03
SENTITE BELLI E SEDUCENTI COME NON ACCADEVA DA TEMPO. CALAMITATE GLI SGUARDI E SIETE OGGETTO DI AVANCE AUDACI · S ALUTE E’ TEMPO DI DIETE: SIATE COSTANTI E CONVINTI CHE RAGGIUNGERETE GLI OBIETTIVI CHE VI SIETE POSTI. IL TRAGUARDO SPERATO VI ATTENDE
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