La Piazza di Rovigo mag2022

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MAGGIO 2022

Periodico d’informazione locale - Anno XXIX n.98

di Rovigo Medico delle mie brame Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

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SICUREZZA

Furto di marmitte nel parcheggio dell’ospedale IMPIANTI

Il Gabrielli si rifà il look per i 130 anni del Rovigo calcio POLITICA

“Aumento Tari: dal Comune più aiuti ai cittadini” EMERGENZA UCRAINA

Un tir da San Bortolo per portare aiuti ai civili

I numeri, dicevamo. Partiamo dai medici di famiglia. Attualmente le sedi vacanti in Veneto sono circa Notiziario Notiziario Notiziario ascoltali su la nel giroon-line di tre anni, standoiazza alle proiezioni dei delle 11:30 delle 17:30 delle 18:30 570. Ma e sulle migliori Emittenti Radio del altri Veneto pensionamenti, mancheranno all’appello 800 medici. Lo sappiamo bene noi che seguiamo e raccontiamo le vicende dei territorio, che ci occupiamo delle province. Sono sempre più numerosi i piccoli Comuni che ormai si trovano a fare i conti con la mancanza di quello che un tempo si chiamava medico di famiglia e che era un’istituzione irrinunciabile. Oggi invece sono sempre più numerosi gli assistiti che devono spostarsi, anche di parecchi chilometri e con non pochi disagi, per raggiungere l’ambulatorio del medico di base. E’ un problema soprattutto per Presentato il calendario degli appuntamenti. Si punta molto sul turismo e ottimi gli anziani soli, per le persone fragili, per chi non può feedback arrivano sul fronte delle mostre e dello sport servizi all’interno contare su una rete di protezione familiare. Stiamo parlando di migliaia di persone per le quali l’accesso alla medicina territoriale, la prima linea fra il sistema sanitario e il paziente, sarà sempre più difficile e problematico. Ora si sta correndo ai ripari con la scuola di Sanità pubblica della Regione, che entro il 2025 preparerà 713 medici di base. Ma intano c’è da gestire un presente sempre più incerto e ricco di disagi, al quale si farà fronte con l’innalzamento del numero degli assistititi assegnati ai medici in formazione. I dettagli sono oggetto di un impegnativo confronto in seconda commissione regionale, anche con i rappresentanti sindacali. Anche per far fronte alla carenza di medici negli ospedali, dove mancano più di 1.100 professionisti, la strategia è quella di ingrossare le fila degli specializzandi, soprattutto nei pronto soccorso, direttamente in prima linea. Già con la pandemia abbiamo assistito all’incremento del ricorso agli specializzandi per far fronte all’emergenza. D’altra parte, però, questi giovani medici non possono essere mandati allo sbaraglio, dovranno essere adeguatamente seguiti e messi nelle condizioni di poter lavorare con tutte le necessarie tutele, sia per i pazienti che per sé stessi. Una soluzione va trovata, ma bisogna fare attenzione alle scorciatoie.

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LA CITTÀ RIPARTE DAGLI EVENTI ESTIVI

LUOGHI DEL CUORE

Alla scoperta di Santa Maria dei Sabbioni SEKAL NUOVO BASKET

Dopo tre anni di successi ora si passa in serie C Silver

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li ambulatori e le corsie si svuotano: mancano medici di base, negli ospedali le carenze di organico sono sempre più evidenti. I numeri che girano Ieri,Ie oggi, domani. domani. ri,sono o Ieri, oggi, i doma preoccupantigg e restituiscono le dimensioni di , Più di 1000 P i ù d i 1000 fenomeno che parte da lontano che ora, nelbl VenePiù dibloccati. 1000 prun Ieri, oggi, domani. prezzi ezzi occat to delle eccellenze sanitarie, si concretizza con ampi sempr Più di 1000 prezzi bloccati. Siamo sempre Siamo prezzi bloccati. vuoti, sia sul fronte della medicina territoriale che di c o n v e nienti. convenienti. Siamo Siamo sempre sempre quella ospedaliera. Il tutto ovviamente a scapito dei convenienti. pazienti, soprattutto dei più fragili. convenienti. segue a pag 5

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Facciamo il punto

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Continua il sostegno alle famiglie Prorogato il bonus idrico e fondi per il caro bollette

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I numeri, dicevamo. Partiamo dai medici di famiglia. Attualmente le sedi vacanti in Veneto sono circa 570. Ma nel giro di tre anni, stando alle proiezioni dei pensionamenti, mancheranno all’appello altri 800 medici. Lo sappiamo bene noi che seguiamo e raccontiamo le vicende dei territorio, che ci occupiamo delle province. Sono sempre più numerosi i piccoli Comuni che ormai si trovano a fare i conti con la mancanza di quello che un tempo si chiamava medico di famiglia e che era un’istituzione irrinunciabile. Oggi invece sono sempre più numerosi gli assistiti che devono spostarsi, anche di parecchi chilometri e con non pochi disagi, per raggiungere l’ambulatorio del medico di base. E’ un problema soprattutto per gli anziani soli, per le persone fragili, per chi non può contare su una rete di protezione familiare. Stiamo parlando di migliaia di persone per le quali l’accesso alla medicina territoriale, la prima linea fra il sistema sanitario e il paziente, sarà sempre più difficile e problematico. Ora si sta correndo ai ripari con la scuola di Sanità pubblica della Regione, che entro il 2025 preparerà 713 medici di base. Ma intano c’è da gestire un presente sempre più incerto e ricco di disagi, al quale si farà fronte con l’innalzamento del numero degli assistititi assegnati ai medici in formazione. I dettagli sono oggetto di un impegnativo confronto in seconda commissione regionale, anche con i rappresentanti sindacali. Anche per far fronte alla carenza di medici negli ospedali, dove mancano più di 1.100 professionisti, la strategia è quella di ingrossare le fila degli specializzandi, soprattutto nei pronto soccorso, direttamente in prima linea. Già con la pandemia abbiamo assistito all’incremento del ricorso agli specializzandi per far fronte all’emergenza. D’altra parte, però, questi giovani medici non possono essere mandati allo sbaraglio, dovranno essere adeguatamente seguiti e messi nelle condizioni di poter lavorare con tutte le necessarie tutele, sia per i pazienti che per sé stessi. Una soluzione va trovata, ma bisogna fare attenzione alle scorciatoie.

roseguono le iniziative a sostegno delle famiglie. A partire dalla proroga della scadenza del Bonus idrico integrativo, portata al 30 giugno. Lo ha comunicato l’assessore al Welfare Mirella Zambello, spiegando che interessa le persone con Isee basso a 6.800 e chi ha una invalidità certificata dalla legge 104 con Isee a 20 mila euro. “Un’altra iniziativa importante – ha affermato Zambello -, riguarda la scelta significativa per affrontare il problema “caro-bollette”. La giunta sta infatti, Raggiungi i tuoi potenziali clienti con noi: lavorando per mettere a disposizione dall’avanzo di da oggi con i nostri notiziari audio bilancio, una cifra di circa 600 mila euro, da destinare in streaming sul web e in FM sulle migliori Fotografa a contributi per le famiglie, elevando il reddito Isee a Emittenti Radio il QR code e ascolta 18 mila euro. Attraverso i Servizi sociali, verrà fatto un Notiziario delle 8:30 del Veneto l’ultimo apposito bando, sarà poi necessario una delibera di Notiziario In streaming su: Consiglio comunale in deroga ai livelli attuali fissati Notiziario delle 11:30 6.800 euro di reddito Isee, per poter accedere ai contributi economici. Sarà un contributo tangibile per le Notiziario delle 17:30 famiglie che si trovano in difficoltà”. Zambello ha poi spiegato, che per i fondi Covid Medico delle mie brame rimasti a disposizione dei Comuni, sono state mo- Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<Notiziario delle 18:30 dificate le possibilità di utilizzo, vista la fine dell’ein FM su: mergenza, ma l’amministrazione potrà utilizzare 300 li ambulatori e le corsie si svuotano: mancano mila euro per la povertà educativa, dando così, con- medici di base, negli ospedali le carenze di orgatinuità al progetto CE.Dr.o e ad altre iniziative molto nico sono sempre più evidenti. I numeri che girano efficaci e utili che si realizzeranno con le associazioni sono preoccupanti restituiscono dimensioni di Carta,eWeb, Audio: le dentro il territorio nel cuore della gente del territorio, le cooperative che lavorano con le scuoun fenomeno che parte da lontano che ora, nel Venele e con la rete degli istituti scolastici e dei dirigenti. to delle eccellenze sanitarie, si concretizza con ampi vuoti, sia sul fronte della medicina territoriale che di quella ospedaliera. Il tutto ovviamente a scapito dei Redazione: Direzione, Amministrazione e È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente CENTRO STAMPA QUOTIDIANI S.p.A. pazienti, soprattutto dei più fragili. di Rovigo recapitato a 506.187 famiglie del Veneto. Concessionaria di Pubblicità Locale: Direttore responsabile Via dell'Industria, 52 - 25030 Erbusco (BS) segue a pag 5 Questa edizione raggiunge la città di Rovigo per un numero comNicola Stievano via Lisbona, 10 · 35127 Padova

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è un marchio proprietà di

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plessivo di 10.119 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >direttore@givemotions.it< Tel: +39.030.7725594 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199 Redazione >redazione@givemotions.it< Periodico fondato nel 1994 da Chiuso in redazione il 12 maggio 2022 >redazione@givemotions.it< Giuseppe Bergantin >www.lapiazzaweb.it<


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Eventi

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Iniziative. Il Comune si fa coordinatore e punto di riferimento di un’ampia programmazione

Cultura e spettacoli ripartono: tante proposte per l’estate E

stato presentato il calendario degli eventi che abbraccia tutti i mesi estivi, prolungandosi fino all’autunno. Festival, musica, letteratura, teatro, cinema, sport, arte, per circa 25 tra rassegne e manifestazioni, da qui a fine anno. Il Comune, attraverso l’assessorato alla Cultura, eventi e manifestazioni, si è fatto coordinatore e punto di riferimento di una programmazione culturale che pone Rovigo come una realtà attiva e attrattiva per i rodigini e non solo. Forte di una sinergica e fruttuosa collaborazione tra enti e associazioni, il “Calendario degli Eventi” presenta davvero una miriade di opportunità per tutti i gusti e per tutte

Forte di una collaborazione tra enti e associazioni, il “Calendario degli Eventi” presenta una miriade di opportunità per tutti i gusti le età. Si parte con il Maggio Rodigino, che porta in dote cinque iniziative: Venezze Musica Festival, Festival Biblico, Festival dei Giardini aperti, Sguardi sul Polesine e Tra Scuole e Teatro. A giugno gli eventi salgono a quota sei: Rovigoracconta, Voci dal Basso, Opera Prima, Rovigo in Love, Artè Rovigo e Donne da Palcoscenico. La cultura non si ferma nemmeno a luglio e ad agosto, quando sono previsti i Venerdì in Auditorium, Bandiera Gialla Festival, l’iniziativa “Il carcere in piazza”,

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Deltablues e Teatro delle Regioni. Le presentazioni delle varie manifestazioni sono già partite, con il maggio rodigino, ed è stato illustrato anche il Festival biblico, e via via, verranno presentati tutti gli eventi. Al momento vi sono iniziative formalmente completate e altre in fase di definizione, pertanto il calendario è sempre in evoluzione. Tutte le iniziative patrocinate dal Comune di Rovigo sono consultabili nel sito del Comune, nell’apposita agenda in home page e vengono anche presentate attraverso la rubrica video del Comune, COMUNichiamo, in onda tutti i venerdì sul canale Prima Free 170 del digitale terrestre e sulle pagine social del Comune di Rovigo, inoltre il calendario verrà inserito nel Bic, il periodico dell’amministrazione comunale, in distribuzione dal 10 di maggio circa. Un modo per essere sempre più vicini ai cittadini rendendoli partecipi di tutto ciò che avviene in città. “Una vetrina di visibilità - ha detto Roberto Tovo, vicesindaco e assessore a Cultura, eventi e manifestazioni -, di quanto c’è di bello a Rovigo”. Tovo ha rivolto un ringraziamento a tutte le associazioni culturali e agli enti che hanno fattivamente operato per la realizzazione delle varie manifestazioni e a tutti i sostenitori economici, fondazioni bancarie, sponsor privati e a chi ha contribuito per far sì che questo grande progetto potesse diventare realtà. Giacomo Capovilla

Roberto Tovo

Ecco tutte le date degli appuntamenti culturali rodigini Entra nel vivo il ricco calendario degli eventi del Comune di Rovigo. Dopo un inizio all’insegna della musica e della fede, maggio prosegue il 20, 21 e 22 con “Città delle Rose”, il festival dei giardini aperti, in concomitanza con “Sguardi sul Polesine”. Dallo scorso 16 maggio, invece, e per tutto il mese di maggio fino al 29, Rovigo si riempie di musica, con “Tra scuole & teatro Musica”. Giugno inizia invece fra le pagine di un libro, con “Rovigo racconta”, il festival dei libri e della musica, che si terrà dal 3 al 5 giugno. Due giorni saranno poi dedicati a “Voci dal basso”, il 10 e l’11 giugno, mentre dal 13 al 19 giugno prenderà il via “Opera Prima”, il festival teatrale dedicato alle nuove creatività giovanili. Il 25 giugno Rovigo accoglierà poi la “Rovigo in Love”, manifestazione podistica non competitiva giunta alla sua quinta edizione. Il giorno seguen-

te, 26 giugno, sarà invece tempo di arte e cultura con “ArtèRovigo” e a partire dal 29 giugno fino al 5 luglio la città si fa tutta al femminile con “Donne da palcoscenico”. Non finisce qui. Dall’1 al 22 luglio appuntamento fisso ogni venerdì con “Venerdì in Auditorium”, mentre i primi tre giorni del mese saranno dedicati al festival “Bandiera Gialla” e a “Il Carcere in Piazza”. Dall’8 al 10 luglio Rovigo si rilasserà poi con il sound di Deltablues e dal 18 luglio all’1 agosto partirà il “Teatro delle Regioni”. Tantissimi altri gli eventi per l’estate che aspetteranno i cittadini e i visitatori della città di Rovigo anche per il mese di settembre e nemmeno il mese di ottobre sarà libero da impegni. Per scoprirli tutti e per restare aggiornati sulle iniziative messe in campo dal Comune di Rovigo, però, è possibile consultare il sito www.comune. rovigo.it.

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Turismo

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Scenari positivi. Boom di prenotazioni in tutti i maggiori ristoranti e agriturismi del rodigino

Rovigo da sold out: da tutta Europa per vedere le opere di Kandinskij M

ai come in questo momento, il flusso di turisti, proveniente da ogni parte d’Italia e d’Europa, sta prenotando nelle varie strutture ricettive di Rovigo e provincia. Un turismo da fuori regione e anche straniero, che ha fatto fare il boom di prenotazioni, praticamente in tutti i maggiori ristoranti e agriturismi del Polesine, in occasione delle festività pasquali e del primo maggio. Questo soprattutto grazie alla mostra su Vasilij Kandinskij, ospitata da palazzo Roverella, aperta il 26 febbraio e visitabile fino al 26 giugno. Donatella Girotto e il marito Giuseppe Marangoni, fondatori della cooperativa Turismo & Cultura di Rovigo, raccontano come stanno arrivando persone da tutta Italia, grazie alla mostra dedicata al fondatore dell’astrattismo. Quella di Rovigo si conferma dunque come una delle più importanti mostre d’arte del 2022. Per questo motivo, la stessa Donatella Girotto, assieme alla figlia Laura, e in collaborazione con Gabriella e Giovan Battista, componenti del gruppo La Macina dei Folli, ha pensato di ideare un menù tutto dedicato al pittore russo, naturalizzato francese.

Una serie di piatti preparati pensando ai principali quadri esposti al Roverella hanno trovato spazio nelle proposte presentate per i turisti. Luciana Vallese, storica ristoratrice di Badia Polesine, racconta che “Tanti stranieri si sono fermati da me, anche per diverso tempo. Si tratta di danesi, norvegesi, tedeschi, olandesi. È stata una grande e gradita sorpresa, che non mi aspettavo. Più stranieri prenotati rispetto agli italiani. Abbiamo sette stanze. Molti ospiti li avevamo già avuti gli anni scorsi e avevano voglia di ritornare. Vengono da noi per visitare le città nei dintorni, tipo Venezia e Verona, quelli nuovi. Quelli che sono già venuti sono ritornati per vedere quello che c’è in Polesine e a Padova. Gli prenotiamo anche il giro in barca. Tanti hanno già i biglietti per l’Arena di Verona”. Pienoni si sono registrati anche a Guarda Veneta e Adria, così come nella suggestiva cornice della sacca del Canarin di Porto Tolle, dove le titolari del ristorante, Sandra e Sabrina,hanno evidenziato il buon afflusso di turisti. “Si sono visti tanti camper in giro”. È Rovigo ovviamente a farla da padrone. Andrea Conforto precisa che

si sta registrando molto movimento, grazie al turismo legato alla mostra su Kandinskij. David Nicoli, che fa parte dell’associazione Agriturist Argav, sottolinea di avere ospitato turisti austriaci, tedeschi, francesi. “Questi turisti sono giunti per visitare il Polesine, ma anche le zone limitrofe. Sto notando come sia aumentato il turismo culturale, legato alle mostre di palazzo Roverella, che sta lavorando molto

bene, confermandosi come un’eccellenza del nostro territorio. Si tratta di un nuovo percorso culturale, che va sicuramente approfondito, visto il richiamo notevole che sta avendo. Tutti i turisti, alla mia domanda se la mostra su Kandinskij gli è piaciuta, mi hanno risposto che l’esposizione è bellissima”. Marco Scarazzatti

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Obiettivo accoglienza

Gaibledon. La proposta di Confcommercio per conoscere le strutture pronte a ricevere

Un tavolo operativo per ospitare al meglio il tennis Wta M

anca oramai poco all’inizio del torneo di singolare e doppio di tennis Wta da 115mila dollari, in programma al circolo di Gaibledon. Per questo, Confcommercio Rovigo, in collaborazione con Confindustria Venezia-Rovigo (organizzatrice del torneo internazionale femminile su erba naturale), ha ideato un tavolo operativo, per conoscere le strutture ricettive polesane, interessate a dare ospitalità a tenniste, staff e pubblico. In particolar modo l’incontro ha visto la presenza degli associati facenti parte di Federalberghi: dagli hotel, alle locande e bed and breakfast. Il Veneto Open International, in programma a Gaiba da lunedì 13 a domenica 19 giugno, sarà uno degli eventi sportivi più importanti della nostra regione. “L’idea è quella di fornire, per i prossimi tre anni, agli organizzatori di Gaibledon, ovvero Confindustria Venezia-Rovigo, e alla segreteria che si occuperà dell’accoglienza - ha affermato il vice presidente di Confcommercio, Giovanni Vianello - un pacchetto di offerte chiare, di qualità, semplici, ad un costo

“L’idea è quella di fornire, per i prossimi tre anni, agli organizzatori di Gaibledon, ovvero Confindustria Venezia-Rovigo, e alla segreteria che si occuperà dell’accoglienza un pacchetto di offerte chiare, di qualità, semplici, ad un costo vantaggioso”

vantaggioso che, possibilmente, faccia evitare il rischio di perdere fuori provincia l’occasione offerta dal torneo di Gaiba per il nostro territorio”. Sulla base delle passate edizioni, si stima che Gaibledon possa produrre un potenziale valore di spesa in loco, di circa 800.000 euro. “Dobbiamo lavorare insieme per centrare l’obiettivo: Gailedon + Polesine, con un’offerta che parte dal dormire, ma che si può anche estendere a cibo e visitazione. È un’occasione che non possiamo lasciarci scappare - ha ribadito Vianello insieme al collega Mario Tenani -. Motivi per promuovere il nostro territorio ce ne sono, presentiamoci uniti per offrire un pacchetto di possibilità di alloggio. Non si chiedono contributi economici, ma solo

di fare squadra, per dividere i benefici che arriveranno dalle presenze collegate al torneo di Gaibledon”. L’invito ad aderire all’iniziativa di Confcommercio è esteso a tutte le strutture della provincia di Rovigo, anche alle non associate. La messa a disposizione di un numero di camere per il periodo del torneo Gaibledon può essere comunicata attraverso la compilazione del form online, che si trova sul sito istituzionale di Confcommercio. Anche il presidente della Regione, Luca Zaia, ha postato sui propri canali social, la pubblicità del torneo Wta, che sarà uno dei pochissimi su erba naturale a svolgersi nel mondo, l’unico in Italia, poco prima dell’inizio del mitico Wimbledon. Marco Scarazzatti

Rizzato (Lega): “L’amministrazione punti di più sul turismo” “Rovigo ha un enorme potenziale turistico, l’amministrazione comunale però continua ad essere miope su un settore così strategico per il futuro, soprattutto economico, della nostra città”. Queste sono le dichiarazioni del consigliere comunale Lorenzo Rizzato, da sempre impegnato per una maggiore valorizzazione di Rovigo ed uno sviluppo delle sue potenzialità turistiche. Rizzato continua dichiarando: “Da sempre sostengo che le mostre di Palazzo Roverella e Roncale siano un enorme opportunità per Rovigo, dato che attirano decine di migliaia di visitatori da tutta Italia e non solo: basti pensare che le ultime mostre dedicate a Doisneau e l’alluvione, in pochi mesi,

hanno portato nel capoluogo polesano 50mila visitatori. Le attuali mostre su Kandinskij e Miani promettono di portarne ancora di più dato l’enorme afflusso di turisti (già stimati in più di 38mila al momento) nelle ultime settimane: di questo non posso che esserne contento, però la soddisfazione per questi numeri si scontra con la evidente incapacità dell’amministrazione comunale di aumentare ancor di più la qualità dei servizi offerti ai

visitatori e rendere, di conseguenza, ancor più accogliente Rovigo”. Rizzato entra poi nello specifico: “Trovo assurdo che durante le festività pasquali, nonostante la presenza in città di tanti visitatori, l’amministrazione comunale non abbia aperto le porte di Torre Donà: uno dei monumenti più iconici di Rovigo e tra i più desiderati tra i turisti, oltre che dai rodigini stessi. Per permettere la visitazione di Torre Donà sono stati spesi più di centomila euro, un ottimo investimento che però l’attuale amministrazione sfrutta solo parzialmente: la Torre infatti risulta aperta al pubblico in pochissime occasioni e di sicuro, in questo modo, non si sfruttano tutte le potenzialità che essa offre”.

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Decoro e degrado in città

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Santa Maria della Misericordia. I ladri in pieno giorno smontano le auto di medici e infermieri

Furto di marmitte nel parcheggio dell’ospedale: “Servono più controlli” M

ancava solo il furto di marmitte, all’appello delle azioni eseguite da ladri sempre più scatenati. Questa volta le vittime sono stati i dipendenti dell’ospedale di Rovigo. Preso infatti di mira il parcheggio, dove chi lavora al nosocomio Santa Maria della Misericordia, si è in pratica trovato a piedi. Sono state rubate numerose marmitte catalitiche dalle auto in sosta nell’area privata, riservata al personale ospedaliero. “Non è possibile che nel 2022 non ci sia ancora un impianto di videosorveglianza che controlli il perimetro del parcheggio afferma Giancarlo Andriotto, infemiere in pensione, venuto a conoscenza dei fatti direttamente da alcuni suoi colleghi -. Già chi va a lavorare si trova ad avere a che fare con stipendi non di certo elevati, se poi si ha pure la sorpresa di uscire e trovarsi l’auto smontata, allora direi che proprio non ci siamo. Tra l’altro la tecnica usata da questa banda è sempre la stessa: utilizzano un furgoncino, che viene affiancato alle auto, per nascondere quello che poi andranno a fare. Queste ultime vengono poi alzate e in un attimo l’operazione del furto dei catalizzatori è fatta. Chiedo a nome dei miei ex colleghi che l’Aulss 5 Polesana si prenda carico dell’installazione di alcune telecamere, in modo che facciano da deterrente a questo tipo di furti, che tra l’altro sono semprepiù frequenti, non solo in questa zona”. “Sono state una decina le auto prese di mira dai malviventi - prosegue Andriotto -. E la conferma l’ho avuta anche da alcuni meccanici che si sono visti arrivare i dipendenti dell’ospedale, con l’auto senza marmitta. Un’infermiera si è dovuta addirittura far accompagnare, in quanto la sua vettura aveva subito più danni delle altre e non riusciva ad essere messa in moto”. Un furto di pezzi di ricambio in piena regola e non è la prima volta che episodi simili vengono segnalati in questo parcheggio. Quello che stupisce, è che i ladri abbiano agito in pieno giorno, in una zona che essendo abbastanza

frequentata è caratterizzata da un intenso via vai di persone. Il parcheggio dell’ospedale non è l’unico in cui sono avvenuti furti di questo tipo. Nella sede della Serenissima Ristorazione, che fornisce i pasti proprio all’ospedale del capoluogo, situata nella frazione di Borsea, in precedenza c’era stato un raid analogo, con vittime diversi dipendenti, che una volta finita la pausa pranzo, avevano notato che le auto parcheggiate avevano subito il furto dei catalizzatori. Marco Scarazzatti

Al via il Progetto G124 di Renzo Piano

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IeFP DGR 695-696-697-698 -699-735 del 5/2021 - DGR 2029 del 12/2017 – DGR 1799 del 11/2018 - DGR 1768 del 11/2019

Il percorso per la realizzazione del progetto G124 di Renzo Piano, per la rinascita di piazzetta ex Cepol, è stato avviato. Un altro passo è stato fatto con l’incontro nella Casa delle Associazioni di via Alferi. Presenti le assessore Dina Merlo ed Erika Alberghini, il professor Edoardo Narne dell’Università di Padova, che coordina il progetto, con i borsisti Cecilia Spezzati Riccardo Giacometti e i rappresentanti delle associazioni chiamate a portare il loro contributo. Daniele Pavarin della Diocesi di Adria Rovigo, che in passato, aveva coordinato un progetto di rete delle associazioni per la piazza ex Cepol. Un lavoro che torna più che utile in questo momento e sul quale le associazioni ed i professionisti presenti hanno centrato un confronto ed un proficuo scambio di idee. Il progetto, portato avanti con la collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e del Comune di Rovigo prevede, infatti, come prima fase proprio l’ascolto del territorio. Si ricorda che Rovigo è una delle tre città scelte in Italia per il Progetto G124, progetto che coinvolge soprattutto i giovani, le loro idee e le loro energie. “E’ stato un momento di incontro, confronto e verifica – ha detto l’assessore Merlo -, di quelle che sono le attese ma anche le possibilità di gestione del progetto”.


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Sviluppo territoriale

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Sicurezza. Siglato un protocollo tra Comune e sindacati per tenere sotto controllo l’impiego delle risorse

Un tavolo per monitorare il Pnrr: “Misura a tutela del lavoro” F

are sinergia è la parola chiave. Comune e organizzazioni sindacali hanno siglato nel mese di aprile, a palazzo Nodari, un protocollo d’intesa per l’istituzione di un tavolo volto a monitorare l’impiego delle risorse attuative del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Una firma che arriva dopo l’accordo firmato le scorse settimane con la Guardia di Finanza. “Il Pnrr – ha detto il sindaco Edaordo Gaffeo -, rappresenta un’occasione assolutamente straordinaria per il paese, con una mole di risorse importantissime che deve essere gestita in maniera oculata e intelligente. Questo è il motivo per cui le amministrazioni, che sono

titolari di fondi provenienti dal Pnrr, avviano una serie di condivisioni con tutti gli stakeholder presenti sul territorio, arrivando anche alla stesura di protocolli, che portino a fare insieme un pezzo di percorso. Ed è questo il senso anche dell’accordo di oggi con le organizzazioni sindacali, Si può dire sia stata stabilita una cornice istituzionale all’interno della quale venga riconosciuto il fatto che l’intero progetto PNRR, calato sul territorio della città di Rovigo, è oggetto di una condivisione in termini di progettualità complessiva di valutazione”. Il tavolo prevede che l’amministrazione comunale riferisca periodicamente e si confronti su

tematiche riguardanti: attuazione dei progetti; modalità di impiego delle risorse; ricadute economiche e sociali, con particolare attenzione alle condizioni di

lavoro ed alla qualità, oltre che alla quantità, delle possibili ricadute occupazionali; conseguimento delle priorità trasversali: transizione digitale, transizione

ecologica, occupazione giovanile e femminile, inclusione sociale con particolare riferimento alle persone fragili, disabili e non autosufficienti.

Confindustria: nasce il board di supertecnici Un gruppo di supertecnici per supportare gli Industriali nelle iniziative e nelle politiche di sviluppo territoriale. È questo l’obiettivo del Gruppo di Lavoro Ordini Professionali Tecnici, costituito da Confindustria Venezia, Territoriale di Rovigo. “È sempre più difficile affrontare progetti innovativi, in quanto lo slancio imprenditoriale spesso viene frenato da una eccessiva burocrazia e dalle tempistiche della pubblica amministrazione – commenta Paolo Armenio, vicepresidente di Confindustria Venezia, con delega alla territoriale di Rovigo –. Spesso, inoltre, il pregiudizio determinato da una scarsa conoscenza delle tematiche fa prevalere i cori del ‘no’ al bisogno di cambiamento”. In questo contesto, il

gruppo di lavoro metterà a disposizione dell’imprenditoria, della politica e della società civile autorevoli pareri, squisitamente tecnico-scientifici, per supportare la realizzazione di idee e attività. In particolare, all’interno del board le diverse competenze si potranno confrontare sulle più importanti questioni di natura industriale. Sviluppo di progetti innovativi in ambito di economia circolare, semplificazione degli iter autorizzativi e promozione delle opportunità imprenditoriali offerte dal territorio saranno i principali temi oggetto di approfondimento. Coordinato da Roberto Gasparetto,amministratore delegato di AcegasApsAmga Spa, il gruppo tecnico è composto dal presidente dell’ordine dei dottori agrono-

mi e dottori forestali della provincia di Rovigo, Vanni Bellonzi, dal presidente dell’ordine degli architetti Alessandra Avezzù e dal presidente dell’ordine degli ingegneri, Paolo Gasparetto. La compagine è aperta all’ingresso di ulteriori professionisti, nell’ottica di allargare sempre più le competenze. “In uno scenario economico e geopolitico complesso, caratterizzato dall’aumento dei costi energetici, delle materie prime e dal conflitto in corso, emerge la necessità di adottare una visione sistemica ed integrata tra Istituzioni e portatori di interessi - conclude Armenio -. Per questo motivo il neo nato gruppo di lavoro rappresenta lo strumento più idoneo a supportare la nostra associazione, nell’analisi, nell’individuazione

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di scelte tecniche, tecnologiche e nella compliance normativa. L’intento è quello di attuare le migliori strategie per generare valore,attraverso i progetti e le azioni sostenute o promosse da Confindustria. Perché i tabù, che troppo spesso ci impediscono di competere, si combattono con la conoscenza e le giuste competenze”. (m.sca.)

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Iniziative

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Anniversari. Al via gli interventi più urgenti allo stadio comunale

Il Rovigo Calcio compie 130 anni e lo stadio Gabrielli si rifà il look I

l prossimo anno il Rovigo Calcio festeggerà i 130 anni dalla sua fondazione, essendo nato il 28 aprile 1893. Si tratta di una delle società calcistiche più vecchie d’Italia. Per questo motivo, per cercare di arrivare alla festa di questo importante traguardo, la dirigenza del club di viale Tre Martiri, dopo avere vinto il bando di assegnazione dello stadio “Francesco Gabrielli”, sta pensando a quelli che saranno i lavori più urgenti da fare, per rendere l’impianto sportivo di calcio più importante del Polesine, adeguato a celebrare la storica ricorrenza. “La vecchia tribuna dovrà essere messa in totale sicurezza, visto che cadono dalla parte dello spogliatoio degli arbitri, parte di finestre e mattoncini – spiega il direttore generale del Rovigo Calcio, Andrea Bimbatti - Una volta che prenderemo pieno possesso dello stadio, faremo tut-

ti gli accorgimenti necessari, per evitare che si verifichino pericoli. A parte il costo esoso di rimettere in uso la tribuna, essendo tra l’altro vincolata ai Beni ambientali, non è una delle nostre priorità, avendo individuato tanti altri lavori da fare. Il progetto del suo recupero e riutilizzo risale ancora alla giunta comunale guidata da Paolo Avezzù, che aveva messo da parte dei soldi per intervenire e destinarla a nuovi spazi.Poi come spesso avviene nei Comuni, la cifra è stata dirottata verso altri progetti”. La società di Monica Umberta Nale è in attesa di firmare il contratto con il Comune, in qualità di vincitrice del bando emesso a febbraio dall’Ufficio appalti. “Tutto è in itinere, in attesa di procedure burocratiche, dato che servono le firme di tutti i soci, oltre ai documenti – prosegue Bimbatti – Tra i lavori più ur-

genti di sicuro c’è quello legato ai serramenti delle porte sugli spogliatoi delle formazioni giovanili. Si tratta di un problema atavico, che non dipende certo dall’attuale Amministrazione comunale, dato che mancano altri spogliatoi, essendocene solo quattro. Per le gare ufficiali ne servirebbero altri due. Nell’ambito dei piccoli interventi anche la società ci metterà del suo. Nella parte del blocco D sarebbero da fare gli altri spogliatoi. Anche l’implementazione dell’impianto di illuminazione va tenuta in considerazione”. L’assessore allo sport, Erika Alberghini, ha precisato che il Comune si attiverà per predisporre alcuni lavori. “Con l’avanzo di bilancio stiamo pensando di destinare dei fondi, poi valuteremo quelle che sono le cose principali e necessarie da fare. Di sicuro ci sarebbero gli interventi agli spogliatoi e al

muro di cinta dello stadio”. Andrea Bimbatti evidenzia come la mura sia cadente, tra l’altro questo fatto è sotto gli occhi di tutti. “Sia nel lato strada di viale tre Martiri, mentre è praticamente assente sul lato di via Stacche. Sarebbe bello fosse realizzato un grande murales, con le varie discipline sportive, dipinte su ogni quadrato, da parte dei ragazzi della città. Non sarebbe male come idea, anzi sarebbe molto utile, visto

che lo stadio si trova proprio nell’ingresso della città, per chi viene da Adria. Abbiamo già programmato l’animazione estiva al Gabrielli, in collaborazione con Pettirosso e le altre associazioni con le quali collaboriamo, per offrire ai tanti ragazzi un’alternativa all’aria aperta, dopo due anni di chiusura forzata. Inoltre ci saranno i vari Open day, destinati ai ragazzini che vogliono iniziare a giocare a calcio”. Marco Scarazzatti


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Attualità

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Imposte. La proposta del consigliere Antonio Rossini per sgravare il peso della tassa sui rifiuti

“Aumento Tari: più aiuti ai cittadini” “Come opposizione è stato chiesto, considerato i 6 milioni di euro di avanzo in cassa del comune, di avere più coraggio e determinazione nell’erogare aiuti e agevolazioni ai cittadini”

A

nche nonostante la raccolta differenziata, sono tempi duri per il Comune di Rovigo, dove la tassa sui rifiuti continua ad aumentare. E a far indignare anche il consigliere comunale a Rovigo, Antonio Rossini. “Con la Tari paghiamo sempre di più, malgrado la raccolta differenziata in gran parte della città esista già da tempo – afferma infatti il consigliere comunale -. I benefici economici a favore dei cittadini non si vedono ancora. Il servizio della raccolta differenziata ha sicuramente portato dei disagi ai nostri concittadini, più volte hanno segnalato il mancato ritiro dei rifiuti, il saltare il prelievo di bidoni che già non vengono svuotati giornalmente. È arrivata inoltre una spiacevole sorpresa: l’aumento della Tari del 5,2 per cento annuo, che arriva al 27 per cento se consideriamo quanto pagato dai cittadini l’anno scorso, grazie al recupero di crediti per Tari avvenuto nel 2019 e 2020�. Una situazione che il consigliere di Rovigo non riesce a spiegarsi, ma per la quale ha pronta una soluzione. “Con un bilancio che ogni

“Una spiacevole sorpresa: l’aumento del 5,2% annuo, che arriva al 27% se consideriamo quanto pagato l’anno scorso dai cittadini” anno aumenta di 2 milioni – prosegue infatti – l’avanzo di soldi disponibili liberi da vincoli è passato da 2 milioni di euro nel 2019 a 6 milioni di euro nel 2021. I cittadini di Rovigo si aspettano consistenti sgravi e agevolazioni a partire dalla Tari passando all’Irpef, alla Tosap e arrivando al sociale con contributi e aiuti alle famiglie sempre

più veloci e consistenti. Nel mese di aprile in Commissione Bilancio era presente anche il sindaco del Comune di Rovigo, Edoardo Gaffeo. Come opposizione con critiche costruttive e argomentate è stato chiesto, considerato i 6 milioni di euro di avanzo in cassa del comune, di avere più coraggio e determinazione nell’erogare aiuti e agevolazioni ai cittadini, andando ad alzare sempre dì più le fasce Isee delle famiglie, che devono essere esenti dalle tasse e imposte, nonché quelle per dare sgravi e riduzioni”.

Successo per il Gruppo Canoe Polesine alla pagaiata ecologica Più di cento, i volontari che hanno preso parte alla manifestazione ecologica, organizzata dal Gruppo Canoe Polesine Rovigo. L’iniziativa è stata patrocinata da Fick, Interporto, Coni, Comune e Provincia. In tutto sono stati raccolti oltre 200 chilogrammi di rifiuti. “Le attività si sono svolte in collaborazione con Ecoambiente, che ha fornito i sacchi per la raccolta e ha provveduto alla loro rimozione al termine della giornata - afferma Federico Simonetta, presidente del Gcp - La raccolta è stata gestita in sinergia con Plastic Free e Run.It di Rovigo. Un sostegno concreto è pervenuto anche dal Mc Donald e dalla ditta It Solution”. L’8 maggio 2021 c’era stata la presenza di oltre 130 partecipanti e sfondata la soglia dei 200 chilogrammi di

spazzatura rimossa dall’ambiente. Nel 2022, così come un anno fa, sono stati riempiti ben quattro furgoni di sacchi e rifiuti ingombranti, lasciati sull’argine del canale o direttamente dal Canalbianco. La pagaita ecologica aveva il nome di “AMaTe: la canoa e l’ambiente”. Prevedeva la raccolta delle plastiche e dei rifiuti abbandonati lungo il Canalbianco, nella vasta zona dell’Interporto, oggetto da diversi anni di “attenzioni” particolari da parte di persone

incivili. “Il Gruppo Canoe Polesine Rovigo ha aderito alla campagna ecologista lanciata dalla Federazione Italiana Canoa e Kayak, in collaborazione con Wwf Italia, Marevivo e Fondazione Univerde. Una campagna iniziata il 22 marzo, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, continuata con la Giornata del Mare dell’11 aprile e la Giornata Mondiale della Terra del 22 aprile e che si concluderà, domenica 5 giugno, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente”. Simonetta coglie l’occasione per fare un sincero ringraziamento a tutti i volontari del suo sodalizio, che si sono adoperati durante tutta la giornata per gli allestimenti e l’organizzazione di una squisita e ricca grigliata apprezzata da tutti i partecipanti. (m.sca.)


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Quartieri e frazioni

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Solidarietà. Partito il settimo carico di generi di conforto ai civili umanitari destinato alle zone più colpite dalla guerra russa

Un tir da San Bortolo all’Ucraina per portare aiuti ai civili U

n settimo carico di aiuti umanitari è partito da Rovigo, con direzione Varsavia, per poi entrare in Ucraina nella regione di Volyn, a Novovolynsk, dove è presente la Caritas ucraina. Il Tir, guidato da Marco Verzolini e Massimo Govoni, coordinati da Carlo Dalla Libera, portava al suo interno: medicinali, primo soccorso, alimenti, prodotti per bambini e indumenti. “E’ stata una raccolta corale, che ha coinvolto singoli cittadini, associazioni, Protezioni civili, imprese commerciali, Amministrazioni comunali, plessi scolastici, parrocchie dell’intero Polesine - spiega il parroco della parrocchia di San Bartolomeo Apostolo, don Andrea Varliero - Tra i tanti soggetti che hanno collaborato, i Comuni di Occhiobello con annessa la frazione di Santa Maria Maddalena, Fiesso Umbertiano, Villamarzana, diverse ditte polesane, le Protezioni civili di Bagnolo di Po, Fratta Polesine, Adria, le farmacie comunali di Rovigo gestite da Asm, il Banco farmaceutico di Rovigo, l’Unione cattolica farmacisti, l’associazione Bandiera Gialla, l’Arma nazionale carabinieri in congedo, la Comunità di Sant’Egidio, i cavalieri del Santo Sepolcro Militia Christi, gli scout Agesci Polesella e Rovigo 1 e 2, Dante auto d’epoca Aps, le Caritas parrocchiali di Trecenta, Adria, Castelguglielmo, San Bellino, Grignano, San Bortolo, i plessi scolastici di Adria, Rovigo, Santa Maria Maddalena, Castelmassa liceo artistico “Bruno Munari”, Badia Polesine, il conservatorio “Francesco Venezze”, il Circolo sociale di Rovigo, ogni singolo cittadino che in silenzio ha fatto del bene per una popolazione costretta alla guerra”. La raccolta continua e si adegua alla situazione. “Sono necessari prodotti alimentari di prima necessità e prodotti di primo soccorso - prosegue don Andrea - Non viene più raccolto vestiario, né per bam-

bini né per adulti. Il centro raccolta resta la parrocchia di San Bartolomeo, tutti i giorni dalle 9 alle 18.30, negli appositi banchetti. La proposta degli aiuti umanitari è partita dalla stessa comunità ucraina residente a Rovigo, che ha legami, contatti, notizie, reti familiari e istituzionali in Ucraina. Ho accolto la loro richiesta per due motivi: il primo è proprio per le persone ucraine qui residenti, che chiedevano di rendersi operative davanti ad un senso di impotenza; il secondo

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Nuove giostre e attrezzi fitness per tre frazioni

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è per accogliere e orientare anche l’emotività di tutti noi davanti alla guerra. Abbiamo bisogno di mani, di oggetti, di incontri: non ci è bastato un conto corrente, non ci è bastato rimanere dietro una scrivania. Questa raccolta ha generato un qualcosa di fondamentale, che sono gli incontri, l’ascolto dei bisogni, le relazioni necessarie. Vorrei tentare una strada di dialogo, di relazioni necessarie alla pace, la strada della cultura”.

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“Entro l’estate Granzette, Roverdicrè e Boara Polesine potranno finalmente contare su nuove attrezzature fitness e giochi nelle aree verde locali, ce lo ha confermato il Comune”. Ad annunciarlo sono il capogruppo Michele Aretusini e il consigliere comunale e provinciale Lorenzo Rizzato, del Gruppo Lega, che hanno seguito con grande attenzione la questione. “Come Gruppo Lega – prosegue – lo ribadiamo da tempo: le frazioni sono un patrimonio che

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va difeso, combattendo in ogni maniera il rischio di spopolamento”. A Granzette ai giochi per bimbi, già presenti, saranno affiancate anche attrezzature e macchinari per il fitness e per l’allenamento degli adulti. Oltre a questo, verranno eseguiti nelle prossime settimane lavori anche a Roverdicré e a Boara Polesine. Nella prima frazione, in particolare, nell’area verde a fianco del campo da calcio saranno installate giostrine e altri giochi per bimbi, mentre nella seconda questi saranno collocati nel parco di via Peschiera.


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Luoghi e storie

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Chiese abbandonate. La storia di un antico luogo di culto non ancora restaurato

Santa Maria dei Sabbioni, un patrimonio da preservare U

n patrimonio decadente e silenzioso quello delle chiese abbandonate sul suolo cittadino di Rovigo, dove frammenti del passato vengono lasciati allo sbaraglio: privi di cure e manutenzione. Uno degli esempi più lampanti di ciò è costituito dalla pregiata chiesa di Santa Maria dei Sabbioni, presso il cimitero di viale Oroboni. L’edificio in questione fu abbandonato nel 2012, a seguito di preoccupanti problemi di stabilità. Soltanto nel dicembre del 2020 si è tornati a parlarne, grazie all’imponente progetto di restauro promosso da Cariparo, volto al recupero e alla valorizzazione di questo importante e antico luogo di culto, oltre che del noto parco Langer nella Commenda ovest. Ad oggi i lavori di restauro non sono ancora incominciati e la bella facciata neoclassica del complesso religioso, adornata anche con un prezioso altorilievo dello scultore Virgilio Milani, comincia a mostrare i segni del degrado e dei già ricordati problemi della struttura. Per capire meglio l’importanza giocata dal sito nella storia della città ci siamo affidati a Raffaele Peretto, archeologo ed ex direttore del museo civico dei grandi fiumi, oltre che esperto di storia locale rodigina. “Il sito della Madonna dei sabbioni è importantissimo a livello religioso e culturale”, queste le parole di Peretto, che prosegue dicendo: “la chiesa sorse nel duecento e già nel Medioevo doveva essere un centro di culto molto importante per la città, tanto è vero che ci sono le evidenze della presenza in zona di un ospitale, edificio con la funzione specifica di ospitare i pellegrini accorsi nell’area”. L’archeologo ci spiega inoltre il perché dello strano nome dato all’edificio: “come dimostrato da varie analisi geologiche la chiesa sorge su un terreno sabbioso; la zona in questione, infatti, si trova vicina al percorso di un antico fiume, ormai scomparso. Grazie a questa particolare natura del terreno l’area doveva essere sfruttata un tempo

per la coltivazione degli ortaggi, tant’è che la zona limitrofa all’edificio religioso è detta La capuzzara“. L’area ha subito

numerosi stravolgimenti nel corso della sua lunga storia: da quello quattrocentesco in seguito all’arrivo del vicino

monastero olivetano (oggi sede del Museo dei Grandi fiumi), fino a quello di fine Ottocento, che comprendeva la monumentalizzazione dell’area cimiteriale (di fondazione napoleonica) ed il rifacimento neoclassico della facciata della chiesa dei Sabbioni. Insomma, un luogo ricco di storia e fascino abbandonato al degrado e all’incuria, in attesa di poter sbocciare nuovamente per poter orgogliosamente mostrare a tutti i suoi oltre ottocento anni di vita.

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Davide Farinatti

Padre al Granzette, figlio a La Rocca: l’eterno derby in casa Zanforlin

Padre contro figlio. Una saga che nello sport è capitata spesso. Però fa sempre specie quando un figlio segna, e lo fa più di una volta, proprio alla squadra dove è cresciuto e dove il papà è direttore sportivo. Filippo Zanforlin, classe 1999, a giugno compirà 23 anni. Nato come difensore nel Granzette, per passare poi a La Rocca Monselice, Cittadella e Padova, Pozzonovo, Due Carrare, Rovigo e ancora La Rocca. Ha anche ottenuto il patentino Uefa e quindi può seguire come allenatore un gruppo di giovani calciatori Elite. Vive a Padova per motivi di studio: sta completando il master in Ingegneria bio meccanica. Nasce come terzino sinistro e lo scorso anno Davide Pizzo, allenatore del Rovigo Calcio, lo aveva inserito come terzino alto. Con Michele Selleri, allenatore de La Rocca, gioca esterno alto destro e sinistro, ha il numero 11. E’ un vero e proprio jolly, visto che può essere impiegato come difensore e attaccante. Luca Zanforlin è il direttore sportivo del Granzette e racconta come mai il figlio non gioca nella sua squadra. “Sarebbe stato difficile farlo venire ad allenarsi al Granzette e poi non voglio lavorare con parenti, in quanto si innescano meccanismi non belli, specie nello sport dilettantistico. Ovviamente il nostro allenatore Sandro Tessarin me lo rinfaccia sempre. Tra l’altro è stato anche lui ad insegnargli qualche suggerimento, per diventare allenatore”. Filippo Zanforlin ha segnato la bellezza di 4 reti al Granzette in due gare giocate contro la sua ex squadra. “Ha siglato la prima doppietta, il 5 settembre 2021, allo stadio Gabrielli, in occasione dell’esordio in coppa e poi ha fatto altre due reti, tra l’altro molto belle, nella gara di campionato disputatasi l’8 dicembre - prosegue il ds Luca Zanforlin - Tra l’altro, noi stavamo vincendo 1-0. Avevo detto che avremmo vinto noi e invece lui mi ha detto avrebbe vinto La Rocca, con un gol suo. Alla fine ha avuto ragione lui”. (m.s.)


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Fiume Po. Rimane allarmante la situazione di crisi idrica in tutto il territorio del Polesine

“La pioggia è utile, ma non scaccia la siccità che resta grave” “L

a pioggia a Rovigo è utile ma, dopo mesi di assenza, la siccità che resta a livelli preoccupanti”. È quanto sostiene l’Autorità Distrettuale Fiume Po, che continua a monitorare la situazione del fiume più lungo di tutto il territorio italiano. Lo stato idrologico del bacino del fiume Po, infatti, è migliorato nelle ultime settimane, ma solo lievemente. Anche le piogge, che sono cadute per alcune ore ininterrottamente nel corso di questo mese, con media intensità, sulla quasi totalità del comprensorio distrettuale, non sembrano destinate a scacciare definitivamente le preoccupazioni di istituzioni e portatori di interesse. A dare questa notizia è stato infatti il tavolo dell’Osservatorio Permanente sulle crisi idriche, convocato appositamente dall’Autorità Distrettuale del Fiume Po - MiTE. Le precipitazioni che si sono verificate, infatti, hanno contribuito soltanto ad un minimo innalzamento delle quote delle portate registrate. Il risultato è stato quindi che le singole stazioni di monitoraggio restano ancorate a livelli di siccità estrema o grave, mostrandone un carattere ancora ampiamente diffuso sul

Le precipitazioni tra fine aprile e inizio maggio hanno contribuito soltanto ad un minimo innalzamento delle quote delle portate registrate

territorio del nord del Paese e, in special modo, del Veneto, dove la Regione ha dichiarato lo stato di crisi idrica. “Il territorio veneto presenta ancora una condizione di deficit idrico generalizzato rispetto ai valori medi stagionali – ha sottolineato anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia –. Piogge praticamente assenti nell’ultimo semestre, depositi di neve sempre più ridotti e portate delle maggiori aste fluviali con trend negativo. E’ evidente la necessità di iniziare ad utilizzare l’acqua in maniera parsimoniosa, limitandone il consumo al minimo indispensabile. Per fronteggiare le sempre più frequenti crisi idriche, auspico che quanto prima si convochi un tavolo

tecnico di coordinamento tra l’Autorità Distrettuale, la Regione del Veneto e le Province Autonome di Trento e di Bolzano per definire una gestione sovraregionale della crisi in atto, per affrontare in ogni suo aspetto e in maniera organizzata, congiunta e coordinata le problematiche connesse ai rilasci di risorsa idrica”. L’ordinanza, firmata dal presidente del Veneto all’inizio del mese di maggio, dispone che tutti gli utilizzatori di acqua, ed in particolare gli operatori del settore agricoltura, tutti i soggetti che irrigano giardini e parchi e i titolari di concessioni a derivare, si prodighino in ogni iniziativa necessaria per un uso parsimonioso e sostenibile della risorsa idrica.

E’ primavera: nelle campagne rodigine arrivano daini, upupe e nidi di tortore sul semaforo Animali selvatici e non stanno occupando piano, piano gli spazi verdi, ma anche urbani, del rodigino. La campagna medio polesana ha visto il ritorno del daino. In prossimita’ della frazione di Grignano Polesine, l’esemplare tanto amato e “adottato” un pò da tutti quelli che hanno avuto la fortuna di incontrarlo, ha fatto il suo ritorno dopo circa nove mesi dall’ultima sua apparizione. Era infatti l’inizio di agosto 2021, quando qualcuno riuscì addirittura a riprenderlo con un video, mentre stava tranquillamente passeggiando lungo la strada provinciale che conduce a Costa di Rovigo, per poi postarlo sui canali

social. Questa volta il daino è stato visto, sempre vicino a questa zona, ma spostato nel verde dei campi, in mezzo all’erba. Così come avvenuto in agosto, la visione di questo animale, da sempre protetto e coccolato un po’ da tutti, ha generato tantissimi commenti da parte dei rodigini e non solo. Su un impianto semaforico è stato invece notato un

nido di tortore. Insomma, anche la natura ha sentito l’aria di primavera. In un giardino di una casa di campagna, ha addirittura fatto la sua comparsa l’upupa, uccello amante degli spazi aperti e dei climi miti. Solitamente lo si può trovare in gran parte di Europa, Asia e Africa, migrando verso siti più caldi solo nelle aree temperate, mentre in quelle tropicali e subtropicali risulta stanziale. Dunque per chi con l’arrivo del Covid ha riscoperto la passione per le lunghe passeggiate in campagna, c’è solo l’imbarazzo della scelta per quello che riguarda gli strani incontri con volpi, aironi, daini, upupe, fagiani. (m.sca.)


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Mondo del lavoro

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Confartigianato Polesine. Difficile reperire manodopera: i giovani non vogliono fare lavori manuali

Carenza di personale: “Necessario che i giovani guardino in prospettiva” L

a carenza di personale è un tema particolarmente sentito in questo periodo post-pandemia. Se la ripresa potrebbe sortire i suoi effetti, sembra però essere condizionata da molti fattori, tra cui la difficoltà di reperimento della materia prima, i cui prezzi hanno subito un incremento esponenziale, il caro energia e la mancanza di manodopera, che sta diventando la vera emergenza. Da un’indagine di Excelsior-Unioncamere nel trimestre aprile-giugno 2022 le imprese del Veneto potrebbero assumere 38.540 lavoratori, ma potranno contare solo sul reperimento della metà del fabbisogno. La dif-

“Il sistema economico deve gettare le basi per una mentalità imprenditoriale. Confartigianato Polesine è pronta ad accompagnare i giovani e non solo in qualsiasi progetto” ficoltà a trovare personale è pari al 45,7% della domanda, soprattutto per quanto riguarda operai specializzati, conduttori di impianti e macchine, operai nei settori della metalmeccanica, elettromeccanica, edilizia e autisti nell’autotrasporto. “In Polesine i settori che non trovano personale sono il tessile, l’edilizia dopo il boom del Superbonus, ma soprattutto il metalmeccanico dove c’è una grandissima richiesta di carpentieri, tor-

nitori e saldatori – avverte il presidente di Confartigianato Polesine Marco Campion -. Io sinceramente non darei la responsabilità ai giovani, imputati di non voler fare lavori manuali, capisco bene che nessuno a 18 anni sogni di fare l’operaio. Ma il mondo artigiano nasce proprio da uomini e donne che sono partiti da lavori che non necessitano un’altissima scolarizzazione, si sono formati e specializzati fino a creare una propria azienda. Si tratta di guardare in prospettiva, cercando di ammodernarsi e applicare nel lavoro quello che i giovani sanno fare meglio, ossia utilizzare la tecnologia e il mondo digitale. In questo senso famiglia, scuola, il sistema economico deve gettare le basi per una mentalità imprenditoriale”. Invece, secondo il Presidente Campion, “ormai il mondo artigiano è visto come quello che si lamenta, che non paga le tasse, che fa un lavoro poco ambito e senza ricambio generazionale – denuncia – ma non è affatto così. I dati forniti dalla Cgia di Mestre sull’evasione hanno infatti evidenziato che il Veneto è una delle regioni più virtuose in merito alla fedeltà al fisco, creare un’azienda artigiana oggi è abbastanza semplice e ci sono moltissime opportunità di mercato e di finanziamento. La Confartigianato Polesine è pronta ad accompagnare i giovani e non solo in qualsiasi progetto imprenditoriale”.

Marco Campion, presidente di Confartigianato Polesine

Confartigianato Polesine in questo senso sta aiutando le imprese che vogliano specializzare o certificare i propri operai o formarne di nuovi attraverso la possibilità, in collaborazione con Ebav, l’Ente Bilaterale Artigianato Veneto, di organizzare a costi ridottissimi corsi di formazione per i dipendenti. Gaia Ferrarese

Nasce il Nucleo di controllo dell’applicazione dei protocolli anti-Covid nei luoghi di lavoro È stato costituito lo scorso 22 aprile dal prefetto di Rovigo Clemente Di Nuzzo il Nucleo a composizione mista che ha il compito di effettuare servizi di controllo sull’applicazione dei Protocolli condivisi per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro, approvati dal Governo. Il Nucleo è formato da personale dell’Ispettorato territoriale del Lavoro, del Comando nucleo Carabinieri Ispettorato lavoro, del Comando provinciale Vigili del fuoco di Rovigo, nonché del Servizio di prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro dell’ULSS5, con la supervisione della Prefettura. In particolare, saranno pianificate attività ispettive che potranno essere svolte congiuntamente o in autonomia dalle singole componenti, al fine di garantire la sicurezza presso le aziende del territorio. L’attività congiunta di tutti i componenti del Nucleo si integrerà con quella già svolta in autonomia dai vari organi che compongono l’organismo in parola. Ciò consentirà di evi-

APRILE MAGGIO

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tare duplicazioni nei controlli e di assicurare una maggiore efficacia dell’azione amministrativa dei singoli attori istituzionali. “Non bisogna abbassare la guardia – ha dichiarato il Prefetto – e siamo tutti ancora richiamati alla massima responsabilità per consolidare i risultati ottenuti faticosamente negli ultimi due anni caratterizzati dalla pandemia. Il virus – ha aggiunto – anche se siamo usciti dalla fase emergenziale, non è scomparso e, di fronte ad un numero ancora significativo di contagi, occorre continuare a porre in essere comportamenti ispirati a condotte responsabili e rispettose della normativa.

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Cultura

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Arte NFT. Il progetto all’avanguardia ideato da un rodigino e primo di questo genere in tutta Italia

A Rovigo la prima mostra in Italia di arte in realtà aumentata S

i trova proprio nella città di Rovigo la prima mostra nazionale di arte in realtà aumentata, dove sono stati esposti ben 93 quadri digitali NFT (not fungible token, in italiano “gettone non riproducibile”). La rivoluzionaria esposizione rodigina riunisce le opere di quasi 50 artisti porvenienti dall’Italia e da tutta Europa; opere che prendono vita nella piazza attraverso il display del telefonino. Il progetto, decisamente all’avanguardia, è stato ideato da un rodigino ed è il primo di questo genere in tutta Italia. L’arte invisibile ha così preso vita proprio a Rovigo, attraverso questa grande mostra in realtà aumentata che rivoluziona completamente l’esperienza della classica visita al museo. L’innovativa iniziativa, prima di questo genere in territorio italiano, come già detto, è stata ideata da un rodigino, Luca Vason, che nel centro storico del capoluogo polesano ha “allestito” #arteinvisibile, un’esposizione virtuale di quadri digitali NFT. Il progetto presenta al pubbli-

L’arte invisibile prende vita proprio a Rovigo, attraverso questa grande mostra in realtà aumentata che rivoluziona completamente l’esperienza della classica visita al museo

Alcuni esempi delle opere NFT esposte a Rovigo

co 93 opere di 47 artisti provenienti da tutta Italia e dall’Europa, tra i quali anche due rodigini: lo stesso Luca Vason e Miranda Greggio. Ma cos’è un’opera NFT? Un NFT, di fatto, non è l’equivalente di un’opera riprodotta digitalmente, quanto un’opera d’arte in sé. I non-fungible token sono infatti dei certificati digitali digitali che vengono collegati a un bene, o meno che esso sia. La mostra, che stravolge i canoni espositivi tradizionali, è divisa in due sezioni: la prima, “NFT Kandinskij”, aperta fino al 26 giugno 2022,

si sviluppa in via Laurenti (di fronte a Palazzo Roverella), e rende omaggio all’astrattismo del celebre pittore russo i cui capolavori resteranno in città fino a fine giugno; la seconda, “NFT Space”, nasce come mostra permanente di 60 opere digitali a tema libero, che si potranno ammirare sul liston di piazza Vittorio Emanuele. La mostra #arteinvisibile è visitabile in loco, attraverso la app OVER da scaricare sul telefonino, oppure da remoto, sempre attraverso la app o visitando il sito www.arteinvisibile.it.

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Torna Musikè: un anno di grandi concerti nel Polesine Anche quest’anno Rovigo e il Polesine sono stati inseriti nella rassegna Musikè, giunta all’11. edizione. Fino al 27 novembre sono previsti spettacoli di musica, teatro, danza, grazie all’organizzazione della Fondazione Cariparo. In tutto 14 appuntamenti, tra cui due prime nazionali, con artisti italiani e stranieri, per una kermesse che oltre a Rovigo, sara’ presente a Badia Polesine, Lendinara e Fratta Polesine. L’inaugurazione è stata affidata alla cantante e attrice Tosca, sul palco del teatro sociale di Rovigo, con “Morabeza in teatro”, concerto che prende il titolo dal suo ultimo album, premiato nel 2020 con due targhe Tenco. Un suggestivo intreccio tra le arti performative, è lo spettacolo “Favole al telefono”, con Peppe Servillo voce recitante, Geoff Westley al pianoforte e la piccola Orchestra del-

le Favole, in cartellone venerdì 10 giugno, con inizio alle 21.30, nello straordinario scenario della scalinata monumentale di villa Badoer a Fratta. Un concerto-racconto dedicato ai 60 anni delle favole di Gianni Rodari, in cui il linguaggio della fantasia incontrerà la musica, appositamente composta ed eseguita per questo progetto da Geoff Westley. Il Balletto Teatro di Torino sarà protagonista del primo appuntamento con la danza, giovedì 13 ottobre alle 21, al teatro Balzan di Badia. La compagnia, che ha festeggiato recentemente i

40 anni di attività, porterà in scena due nuove produzioni. Musica e teatro ancora insieme domenica 13 novembre alle 17, al teatro Ballarin di Lendinara, con lo spettacolo “Cosa nostra spiegata ai bambini” di Stefano Massini. Ottavia Piccolo e i Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo saranno impegnati a dare forma a un teatro civile, infantile solo nel titolo, perché in realtà perfettamente adulto e sferzante. Mercoledì 23 novembre alle 21, al teatro sociale di Rovigo, la Carmen del coreografo andaluso José Agudo racconterà, in prima nazionale, una delle più celebri storie di amore e morte: una coreografia sospesa tra flamenco e danza contemporanea, dedicata all’indomita zingara creata dalla penna di Prosper Mérimée e consegnata alla fama dalla musica di Bizet. (m.sca.)

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Sport

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Sekal Nuovo Basket Rovigo. Il presidente Gionata Morello racconta l’impegno e il duro lavoro della squadra

Dopo tre anni di successi ora si passa in serie C Silver I

l Sekal Nuovo Basket Rovigo è stato promosso in serie C Silver, la seconda consecutiva in tre anni da quando presidente è Gionata Morello. Qual è il segreto? “Penso che il motivo principale sia il nostro modo di intendere lo sport, indistintamente dai più piccini ai più grandi: il nostro obiettivo non è mai la vittoria. Il nostro unico obiettivo è di dare il massimo delle nostre possibilità, permettendoci dunque di imparare anche dalla sconfitta. La vittoria non dipende mai esclusivamente da te stesso. Ci sono moltissimi fattori che influiscono

“Il nostro obiettivo non è mai la vittoria. Il nostro unico obiettivo è di dare il massimo. Se scendi in campo con l’obiettivo di dare il massimo, l’eventuale sconfitta ti aiuta a crescere” sul risultato finale, a partire dal valore degli avversari. Se scendi in campo con l’obiettivo di dare il massimo, individualmente e di squadra, l’eventuale sconfitta non ha effetti negativi, ma ti aiuta a crescere e, soprattutto, ti diverti comunque. Ecco, al Nuovo Basket Rovigo, noi vogliamo divertirci sempre, senza trasmettere ai nostri tesserati l’ansia da prestazione. In NBR, lo sport torna ad essere quello che era una volta: puro di-

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vertimento”. Cosa dice di coach Luca Gallani? “Gallani ha accettato, mesi fa, di sostituire il capo allenatore con la squadra che stava andando al massimo, in una categoria senior nuova per lui. Non era facile, ma Gallani ha un carattere molto forte e ha affrontato con determinazione questa impegnativa sfida che, nel corso della stagione, ha portato ad inevitabili grosse pressioni. Ce l’ha fatta e ha ripagato la fiducia della società con una meritatissima promozione. È un coach molto professionale e amato dai suoi giocatori. E poi, come dice sempre lui, è un coach fortunato”. Ringraziamenti particolari? “Alla squadra e allo staff per avermi fatto perdere diversi anni di vita. Sicuramente a tutti i dirigenti che sono il vero motore dell’NBR. Al nostro direttore sportivo, Alberto Ferrari, l’ingaggio più importante di questa stagione. Al nostro main sponsor Sekal Microchirurgia Rovigo, in particolare al nostro primo tifoso, dottor Massimo Camellin, e a tutti gli altri sostenitori economici senza i quali non esisteremmo nemmeno. Ma soprattutto chi mi sopporta e supporta anche a casa: Chiara Zago. Il merito di questi tre anni di successi va suddiviso fra tutti loro. Voglio ringraziare anche chi, per un motivo

In foto, il team del Sekal Nuovo Basket Rovigo

o per l’altro, non è più con NBR, ma ha contribuito a far diventare il club delle Pantere la più importante realtà di basket della provincia. Anche se ci siamo allontanati, più o meno bene, non dimentico chi in passato ha dato tanto all’NBR”. Cristiano Aggio

L’attività dell’Old Rugby riprende con una raccolta fondi Dopo il lungo stop obbligato dalla pandemia è ripresa l’attività sportiva della formazione Old Rugby “over 35” del Rovigo. Il primo impegno è stato all’estero nella città Cartagena, nel sud della Spagna e successivamente al torneo di Vicenza “FourcatsCup”, appuntamento tradizionale del rugby over 35, con la partecipazione di 16 formazioni italiane. Nel contempo il gruppo degli Old rossoblù è stato impegnato in una raccolta fondi tra i propri soci per i profughi ucraini con la consegna di un nuovo tablet ad una bambina fuggita con mamma e sorellina da Odessa, in modo da consentirle di poter fare la didattica a distanza. Quello della solidarietà è un campo di gioco su cui i Veci del Rovigo non perdono mai. Tornando ai risultati del torneo di Vicenza, tre le partite programmate per i Veci rossoblù, ma nessuna vittoria. Il bilancio finale è di una sconfitta per una meta a zero contro il Rugby Verona (ricordiamo che nel rugby over 35 non si calcia dopo la meta), seguita dalla sconfitta per due mete ad una contro il Sesto San Giovanni, con meta

dell’ala Mirco Buoso, e di un pareggio per 0-0 contro il Valsugana Padova nell’ultima partita. “Durante questi ultimi due anni, dice l’allenatore Angelo Visentin, ho davvero temuto che non ce l’avessimo fatta a ripartire. E invece, prima la trasferta in Spagna e poi il torneo di Vicenza. Vincere o perdere non conta, l’importante è fare gruppo e fare sport. Abbiamo alcuni nuovi ragazzi giovani e spero davvero ne arrivino altri”. (c.a.)

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#Regione

Se la schermaglia è finita presto, con qualche battuta nel giro di un paio di giorni, andare a scavare dietro quelle affermazioni potrebbe portare a interessanti riflessioni. Il riferimento è alle frasi di Enrico Letta pronunciate di recente quando è giunto nel Veneto a sostenere le candidature del centrosinistra alle elezioni amministrative: “L’èra Zaia volge al termine – ha spiegato Letta – Lui ha interpretato il suo ruolo come governatore-uomo solo al comando. Una scelta che gli sarà anche servita in questi anni, ma credo lascerà per il centrodestra in Veneto un punto interrogativo enorme per il futuro e un vuoto che noi abbiamo intenzione di colmare”. Queste le frasi riportate nell’intervista a “La Piazza”, che potete leggere nella pagina successiva. Legittimo, naturalmente, che un esponente politico veda

Il Punto

Dopo di lui… di Antonio Di Lorenzo

per sé e il suo schieramento un futuro roseo e altrettanto comprensibile che lavori per raggiungere questo obiettivo. A rispondere al segretario del Pd è stato il giorno dopo Roberto Ciambetti, che lo ha ironicamente rassicurato: “Caro Enrico, non ti preoccupare, ci siamo noi a governare il Veneto”. Come dire: non ci sarà nessun vuoto da colmare nel 2025, quando Zaia lascerà palazzo Balbi. E dal punto di vista dei numeri le sue ragioni le ha. Alle elezioni il governatore ha ottenuto il 77% di gradimento. È

stato lo stesso Massimo Cacciari a ricordare che perfino suoi amici di sinistra, non sospettabili di simpatie leghiste, lo avevano votato. Potenza dell’immagine di buongoverno che Zaia s’è costruito in questi anni e ormai sono 17 che è in Regione. Ma davvero senza Zaia il bottino elettorale del centrodestra si sgonfierà come un soufflè? Davvero dopo di lui sarà il diluvio? Certamente il governatore ha un appeal personale ben maggiore dei partiti che lo sostengono. Ma vale la

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pena di ricordare che la Lega dal 1992, quando vinse a sorpresa le elezioni, e poi assieme a Forza Italia dal 1994, ha fatto man bassa di consensi in quel “centro” che era cresciuto per decenni alla scuola dei dorotei della Democrazia Cristiana e che, tanto per restare in tema regionale, aveva espresso alla presidenza prima il veronese Angelo Tomelleri e quindi Carlo Bernini. Davvero questi voti di centrodestra sono pronti a spostarsi in massa verso un faro di centrosinistra al punto da garantire al Pd veneto una vittoria elettorale tale da ribaltare l’andamento di trent’anni di votazioni? Lo scopriremo solo vivendo. Certamente l’elettorato veneto è moderato e il Pd da qui al 2025 dovrà ispirare a questi ceti, da sempre distanti dalla sua filosofia, tanta fiducia per intercettarli. Ma tanta.

L’intervista. Federico Caner, assessore regionale al turismo, agricoltura, commercio estero e fondi UE

“Torniamo alla normalità, ora serve stabilità” Assessore Caner, per il turismo possiamo finalmente parlare di ritorno alla normalità? “Il turismo in Veneto in epoca pre Covid segnava 18 miliardi di fatturato annui con 72 milioni di presenze turistiche, dimostrandosi di fatto la prima industria regionale, e permettendoci di arrivare al primo posto tra le regioni italiane per attrazione turistica. È chiaro pertanto che il settore merita ogni attenzione possibile ed è all’ordine del giorno di ogni sforzo per la ripresa economica. Il grande lavoro di squadra tra istituzioni e operatori ha permesso di rispondere alla sfida della pandemia offrendo servizi in linea con le rinnovate esigenze di sicurezza: gli indicatori hanno confermato, infatti, che i flussi del 2021 sono più che raddoppiati, con un +51,6% di presenze nei primi dieci mesi dell’anno rispetto al 2020”. Dal suo osservatorio come valuta questi mesi di decisa ripresa? “L’Osservatorio del Turismo Regionale Federato del Veneto (https://osservatorioturismoveneto.it/) è nato per monitorare l’andamento e valutare i

dati relativi al movimento turistico delle destinazioni turistiche regionali. L’esperienza dell’Osservatorio è stata resa possibile grazie al maestoso lavoro di squadra tra diversi stakeholders del mondo delle istituzioni e delle imprese e ci permette di avere in tempo reale non solo dati previsionali sulle prenotazioni ma anche la loro ricaduta economica e il sentiment del turista. La vera sfida è dare valore ai dati per costruire un’offerta sempre più in linea con le richieste del momento”. Ha affermato che la sostenibilità è la chiave per lo sviluppo consapevole del turismo, cosa intende? “Il turista vuole godere di un’esperienza naturale, a misura d’uomo, più accessibile e sicura, ed è disposto a spendere per averla. La sostenibilità rappresenta dunque l’elemento chiave per uno sviluppo consapevole del turismo. La sfida è proporre al turista nuove esperienze di fruizione del territorio che da un lato soddisfino queste nuove esigenze e che allo stesso tempo siano capaci di valorizzare tutti quei luoghi meno noti del territorio regionale, al di fuori delle mete più ricercate”.

La stagione balneare apre con gli interrogativi sulla direttiva Bolkestein, cosa devono aspettarsi gli operatori del settore? “Alla scadenza mancano meno di due anni e il nemico, non solo per coloro che fanno impresa ma anche per i Comuni chiamati di fatto a bandire le gare, resta ancora l’incertezza. È necessario intervenire con una normativa unica in grado, da un lato di tutelare le imprese di un comparto fondamentale per l’economia turistica nazionale e regionale e dall’altro di spingere

a un continuo miglioramento del servizio offerto. Sono sempre più convinto che tutti i Comuni balneari devono essere messi nelle condizioni di riconoscere ai concessionari uscenti gli investimenti fatti e di introdurre una premialità alle imprese che intendano investire in interventi di tutela e sicurezza delle aree costiere. Il Governo, in aperto confronto con l’UE, dovrebbe fare in modo che questa transizione avvenga senza arrecare danno ai nostri gestori. In Veneto esistono già esempi virtuosi di consorzi e operatori locali che

attraverso progetti di investimenti infrastrutturali hanno ottenuto concessioni con durata anche ventennale”. Da assessore all’agricoltura, di cosa ha bisogno il settore primario oggi? “Dopo le turbolenze c’è bisogno soprattutto di stabilità, per consentire ai nostri imprenditori di fare bene il loro lavoro. Il settore primario è sì più resiliente di altri in caso di crisi generalizzata ma è anche quello che ha tempi di ritorno degli investimenti più lunghi. In questo quadro va dato il giusto peso a due questioni fondamentali: l’innovazione da un lato e l’adattamento/ contrasto agli effetti del cambiamento climatico dall’altro. Ritengo inoltre che serve urgentemente una legge che protegga le nostre eccellenze agroalimentari dalle falsificazioni”. Agricoltura e turismo, il binomio è vincente? “Certo che lo è! Dove si mangia e si beve bene ci si torna volentieri. Il Veneto offre solo l’imbarazzo della scelta in questo senso. Agricoltura e turismo significa anche slow tourism, un modello di fruizione del territorio a misura d’uomo”.


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Regione

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Centrosinistra. Il segretario del Pd Enrico Letta

Centrodestra. Raffaele Speranzon, Fratelli d’Italia

Segretario Letta, quali sono le previsioni per il voto alle amministrative in Veneto? “Sono molto fiducioso per Padova, Sergio Giordani è stato un grande Sindaco in questi cinque anni, ha dato stabilità, tranquillità e molti investimenti alla città. Non ho mai dovuto mettermi a sanare conflitti interni, questo è merito di Sergio Giordani. Un ottimo candidato con un fortissimo profilo civico, che noi vogliamo rilanciare e rendere ancora più evidente. Padova è nella parte felice della mia Moleskine. Ci sono le città per le quali tocca ogni volta cercare di mettere insieme le persone. Poi, c’è una pagina con tante città nelle quali, invece, si lavora bene. Ecco, Padova è una di queste.” Quali sono le prospettive e il ruolo del Partito Democratico in vista delle regionali 2025? “Il nostro giudizio sulle sue amministrazioni è noto per il lavoro che facciamo in consiglio regionale. I cittadini veneti hanno dato negli anni un giudizio diverso e più positivo del nostro. Ma il tempo di Zaia come governatore e come Presidente del Veneto è un tempo che sta per terminare. Zaia ha interpretato il ruolo di un governatore un uomo solo al comando, insostituibile. Una scelta che gli sarà anche servita in questi anni ma credo lascerà per il centrodestra in Veneto un punto interrogativo enorme per il futuro e un vuoto che noi abbiamo intenzione di colmare. Se non si è protagonisti in Veneto non si può ambire a governare il Paese”. Come affrontare la crisi economica innescata dal conflitto ucraino? “Ci aspettiamo dal governo interventi sulle bollette elettriche, sul costo dell’energia, sui carburanti e sulle bollette per le famiglie. La nostra proposta è un assegno energia che sia in grado di compensare sia le imprese sia le famiglie e crediamo sia necessario pagarlo con una tassa pesante sugli extrapro-

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“Il Veneto è centrale per il nostro Paese”

fitti che le aziende petrolifere ed energetiche hanno fatto in questo periodo. Accanto a questo insistiamo molto per un intervento a sostegno dei salari. i salari italiani sono tra i più bassi d’Europa, se il costo della vita cresce a dismisura, con quei salari non si regge il costo della vita. Questa è l’equazione su cui c’è bisogno di intervenire: o si abbassano i salari o si abbassa il costo della vita o si fanno entrambe le cose. Sono convinto che il governo saprà cogliere questo grido di dolore dal Paese e sia in grado di intervenire per far sì che non esploda la recessione. Non si può intervenire a incendio divampato, perché i costi sarebbero dieci volte superiori”. Gli eventi delle ultime settimane hanno reso più evidente come Giorgia Meloni si sia chiaramente candidata a premier. Qual è la vostra posizione? “Abbiamo una grande responsabilità. Non vorrei che il nostro Paese si mettesse in scia con i paesi dei premier che l’hanno sostenuta a Milano: quelli di Polonia e Repubblica Ceca. L’Italia è un paese che pensa ad altro. Deve andare in un’altra direzione che non è la direzione della destra Euroscettica, ma di un pese che lavora per un’Europa forte, integrata solidale, per la pace. Lavoriamo per essere all’altezza della sfida che Giorgia meloni ha lanciato a Milano e per batterla nelle urne”. In che modo? “Lo facciamo con un partito più unito possibile rilanciando il lavoro di democrazia partecipativa che attraverso l’Agorà democratica sta dando degli ottimi risultati. L’unità interna del nostro partito è uno dei risultati di cui sono più soddisfatto di questo anno di segreteria. Ma l’obiettivo più importante è quello di convincere i giovani che il nostro partito è il partito che si occuperà di loro. Il partito del futuro dei giovani che cerca di dare all’Italia un futuro europeista, solidale, democratico e progressista”. Sara Busato

“Noi impegnati a costruire l’alternativa di governo” entrodestra unito, per governare le città venete e affrontare le elezioni politiche del 2013. Raffaele Speranzon, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, delinea la strategia del partito. Cosa vi aspettate dal voto nelle città venete? “Anzitutto dobbiamo constatare che in questi anni Fratelli d’Italia ha registrato un trend di costante crescita, anche per questo abbiamo anche abbiamo alcun candidati sindaci più. Ci aspettano le sfide importanti nelle grandi città, a partire da Verona dove ci presentiamo con un nostro candidato, sostenendo la rielezione del sindaco uscente Federico Sboarina. Con la stessa determinazione e con la volontà di ottenere risultati importanti sosterremo Peghin a Padova e De Pellegrin a Belluno con le nostre liste. Nel veneziano attenzione anche a Jesolo dove corre il nostro candidato De Zotti. L’unità del centrodestra è sempre il nostro obiettivo di governo. Fratelli d’Italia non tradirà mai il patto con i propri elettori e si porrà sempre come alternativa al Pd e al Movimento 5 Stelle. Dobbiamo creare le condizioni affinché i nostri alleati naturali concorrano con noi a costruire un’alternativa vincente”. Quale il vostro ruolo nella maggioranza in Regione? “In consiglio e in giunta abbiamo cercato di portare la voce delle imprese e delle famiglie, non solo a spingere l’amministrazione regionale a fare quanto nelle sue possibilità ma anche a pretendere dal governo nazionale delle risposte su temi come il caro bollette, sul quale ancora non vediamo scelte rassicuranti rispetto nei confronti di imprese e famiglie. Non otterremo nulla di buono finché buttiamo 8,8 miliardi di euro l’anno nel reddito di cittadinanza. L’unico mondo per combattere la povertà è creare lavoro”. Come va con la Lega in Veneto? “Con la Lega c’è un rapporto leale, che si sta anche evolvendo nel tempo, il nostro obiettivo è di accrescere la no-

stra rappresentanza anche a livello parlamentare, oltre che nei consigli regionali. I parlamentari veneti devono fare interessi dei veneti, come hanno dimostrato in occasione delle elezioni per il presidente della Repubblica, votando per il trevigiano Carlo Nordio”. Come vi preparate alle elezioni politiche del 2023? “Fra un anno i cittadini dovranno avere la possibilità di scegliere un governo senza ministri e sottosegretari di Pd e 5 Stelle. C’è bisogno di un fronte unito che comprenda le forze di centrodestra, la nostra è una condivisione di valori alternativi. I governi che ci sono stati in questi anni non saranno rimpianti dal popolo italiano perché non avevano un indirizzo politico chiaro e non hanno prodotto grandi risultati e scelte utili per la comunità. Un governo tra forze affini che hanno molti punti in comune diventa più efficace per realizzare le richieste degli elettori. Chi vota per un partito di centrodestra non credo sia contento di vedere ministri del Pd. L’elettore di centrodestra che sceglie Fratelli d’Italia mette il voto in cassaforte”. Cosa aspettarci sul fronte Covid? “Noi diciamo basta alla sottrazione di diritti costituzionali, basta al Green pass. Abbiamo adottato le misure più restrittive in Europa ma questo non ha portato ad un risultato migliore di altri Paesi”. Infine, che dire della guerra in Ucraina? “Dobbiamo agire a livello europeo, rafforzare il peso dell’Europa all’interno della Nato, dove invece oggi conta ancora troppo poco. Un’Europa più forte sulla scena internazionale va anche a beneficio dell’Italia. Intanto i danni provocati dalle sanzioni alla nostra economia dovranno essere compensati finanziariamente. E’ giusto mettere le sanzioni ma è altrettanto giusto che non siano gli italiani a pagarne le conseguenze”. Nicola Stievano


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Regione

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L’anniversario. Il Presidente della Repubblica Mattarella: “La presenza sul territorio è un capitale prezioso”

Poste Italiane, 160 anni di storia per costruire il futuro T

aglia il traguardo dei 160 anni Poste Italiane, la cui storia va a braccetto con quella dell’Italia unita. Un compleanno speciale, celebrato insieme al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha sottolineato il percorso compiuto in più di un secolo e mezzo di storia accompagnando la crescita del Paese con spirito di servizio, slancio innovativo, vicinanza al territorio e inclusione di tutte le comunità. Una vocazione sociale confermata anche durante la pandemia, quando Poste Italiane ha garantito i servizi essenziali ai cittadini ed ha contribuito alla campagna di vaccinazione nazionale con la distribuzione di più di 30 milioni di dosi di vaccino e la realizzazione di una piattaforma informatica a disposizione delle Regioni per le prenotazioni. Quello della presenza capillare sul territorio italiano “è un capitale prezioso per il quale va ringraziato Poste Italiane: l’azienda ha

accompagnato la trasformazione economica e sociale del paese, queste trasformazioni le ha vissute e fatte proprie” ha detto Mattarella, in occasione dell’evento per i 160 anni, ringraziando con “riconoscenza pubblica tutte le donne e gli uomini di Poste Italiane che ogni giorno sono al servizio del Paese”. In Veneto Poste Italiane conta 1035 uffici postali, 577 sportelli Postamat; 154 centri di recapito; 9.200 dipendenti in maggioranza (58%) donne; oltre 1.1000 assunzioni a tempo indeterminato dal 2020 ad oggi; 3 milioni di vaccini consegnati in Veneto durante la pandemia. In 160 anni Poste Italiane si è evoluta anche così: se prima erano solo lettere e telegrammi oggi ci sono i pacchi dell’e-commerce, il wi-fi gratis in 500 uffici postali, e le 2,7 milioni di carte Postepay. Nel prossimo futuro della azienda c’è il progetto Polis che porterà i servizi digitali della pubblica ammini-

strazione nei Comuni più piccoli e coinvolgerà 4.800 uffici postali in Italia, 368 in Veneto. “È un progetto molto ambizioso, il Governo ha allocato 800 milioni di euro, è partito con l’approvazione del fondo complementare al Pnrr, sono già partiti i bandi e le gare di appalto,- ha detto l’Amministratore Delegato di Poste

In Veneto sono attivi oltre mille uffici postali con 9.200 dipendenti, 1.100 neo assunti negli ultimi due anni Italiane, Matteo Del Fante. - L’azienda ha trasformato i suoi asset logistici e la sua rete di prossimità per rispondere con successo ai cambiamenti globali, ha sviluppato i servizi digitali di pagamento e comunicazione, conservando il suo ruolo di tutore del risparmio degli italiani”. Grazie alla sua infrastruttura capillare e unica, e ben prima dell’avvento di internet e delle

comunicazioni digitali, Poste Italiane ha saputo mettere in rete l’Italia intera, grandi città, piccoli Comuni, borghi montani e isole. Ha favorito la coesione sociale aiutando gli italiani a parlare la stessa lingua e ha legato il Paese con un filo lungo e robusto che passava dai suoi uffici postali, i suoi portalettere, i suoi servizi logistici e di telecomunicazione. “Credo di poter affermare che nessuna azienda conosce e vive il Paese come noi – ha aggiunto la Presidente di Poste Italiane, Maria Bianca Farina – e posso confermare che continueremo ad essere vicini

agli italiani. Poste ha coniugato tradizione e innovazione, adeguando continuamente la sua missione ai tempi, ed ha saputo modernizzarsi per rispondere al meglio al suo compito”. “Ringrazio e rivolgo il mio augurio a tutte le 121.000 persone di Poste che ogni giorno mettono la loro professionalità e la loro esperienza al servizio degli italiani – ha concluso Giuseppe Lasco, Condirettore Generale di Poste Italiane – Stiamo parlando di donne e uomini che rappresentano un inestimabile patrimonio di umanità e competenza”.


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Il protocollo d’intesa. Sinergia fra Confindustria Venezia, Hydrogen Park e Stazione sperimentale

Il vetro di Murano punta sull’idrogeno verde Al via il progetto per la conversione dei forni L’impennata dei costi del gas metano e la delicata situazione geopolitica attuale hanno accelerato la transizione energetica delle aziende artistiche dell’isola

L

e vetrerie di Murano si stanno preparando alla transizione energetica e puntano ad alimentare le proprie fornaci con miscele variabili di idrogeno e gas metano. Solo una sperimentazione, per ora, ma la tutela del Pianeta, i costi del gas e il conflitto in Ucraina stanno accelerando l’urgenza di un cambiamento anche in quella che è una delle produzioni artistiche più conosciute e apprezzate al mondo. A fine aprile è stato dato il via al progetto, siglato con un protocollo d’intesa fra la sezione Vetro di Confindustria Venezia, Hydrogen Park di Porto Marghera e la Stazione sperimentale del vetro. “L’impennata dei costi dell’energia e l’incertezza dettata dai nuovi scenari geopolitici stanno portando le aziende del vetro a individuare e utilizzare combustibili da fonti rinnovabili come l’idrogeno verde. La firma del protocollo d’intesa rappresenta un importante passo in questo senso”, ha affermato Martina Semenzato, presidente della sezione Vetro degli industriali veneziani, che ha spiegato come lo studio in fase di avvio permetterà di valutare la fattibilità di una transizione tecnologica ed energetica all’interno delle fornaci mu-

ranesi, “per poter tornare a guardare il futuro con fiducia”. Una fiducia che nei mesi scorsi era stata minata dall’impennata del prezzo del gas metano: il Governo è intervenuto – grazie all’approvazione in Parlamento di un emendamento con il deputato veneziano dem Nicola Pellicani come primo firmatario – calmierando il prezzo, oltre che per le imprese fortemente energivore, anche alle piccole realtà come le vetrerie di Murano. L’obiettivo del progetto è la conversione dei forni fusori. La collaborazione prevede il testing e lo sviluppo su scala industriale di tecnologie che portino al passaggio dall’utilizzo di idrocarburi all’idrogeno verde. A tal fine saranno eseguiti dei test qualitativi sui prodotti in vetro artistico realizzati durante la sperimentazione. Alla Stazione sperimentale del vetro il compito di condurre lo studio del prototipo e di seguire l’intero percorso di trasferimento tecnologico sul piano industriale: dovrà essere costruito e messo in opera un forno di prova e successivamente verificare quantitativamente le performance di un forno a scala produttiva. L’individuazione di un’impresa disponibile alla prima fase del progetto

spetta a Confindustria Venezia. I test sul campo a scala produttiva saranno effettuati su una o più imprese. La gestione della materia prima, ovvero l’idrogeno verde, è affidata a Hydrogen Park, pronto a mettere a disposizione le proprie conoscenze e competenze nell’implementazione del vettore energetico nei processi e il supporto tecnologico dei propri partner nella gestione, nella consegna e nell’esercizio industriale dell’idrogeno verde, totalmente derivante cioè da fonti rinnovabili e a impatto ambientale zero. Per Andrea Bos, presidente di Hydrogen Park, con quest’intesa “si valorizza la

capacità produttiva e artistica di Venezia, applicando la strategia energetica europea e mettendo a frutto il know-how del Consorzio per l’idrogeno”. Un cammino verso la trasformazione del tessuto economico locale che “al tempo stesso preserva la specificità dei processi industriali e l’antica tradizione vetraia veneziana, favorendo la decarbonizzazione e la sostenibilità del settore”. Secondo il direttore generale della Stazione sperimentale del vetro, Stefano Manoli, “la produzione di vetro artistico muranese si trova oggi di fronte a una sfida di portata epocale: gli elevati costi dell’energia, l’attuale

congiuntura economica e geopolitica e, non ultimi, gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione e di neutralità climatica assunti a livello europeo stanno portando le fornaci dell’isola verso un bivio competitivo ed evolutivo cruciale”. Ecco che traghettare le vetrerie artistiche di Murano verso un futuro pienamente sostenibile “sarà possibile solo attraverso uno sforzo congiunto tra realtà produttive, istituzioni del territorio e centri di ricerca, volto a promuovere l’adozione di tecnologie green, come la combustione di idrogeno prodotto da fonti rinnovabili”. (s.s.)


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Piazza 2030

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La fondazione. Il nuovo ente partecipato sarà aperto a partenariati pubblico-privati senza scopo di lucro

Comune di Treviso, Unipd e Ca’ Foscari insieme per le buone pratiche ambientali U

na fondazione per sviluppare le buone pratiche ambientali della città. Nasce a Treviso e ha come partner fondatori il Comune e i due atenei che danni hanno le proprie sedi distaccate nel capoluogo della Marca, le Università di Padova e di Ca’ Foscari. Il consiglio comunale ha già espresso parere favorevole alle linee guida approvate dalla giunta guidata dal sindaco Mario Conte e ipoteticamente per l’estate – dopo che i due senati accademici avranno deliberato – sarà redatto lo statuto, sarà deciso il nome e si inizieranno ad aprire le porte ai soggetti economici e istituzionali che vorranno farne parte. L’obiettivo è la costituzione di un ente capace di favorire percorsi partecipati che, da qualunque angolazione si ragioni, abbiano al centro la sostenibilità. Ambiente, natura e paesaggio, ma non solo. Tutto deve convergere: urbanistica, edilizia, economia. E tutto deve avere una visione che parte dall’ambito locale, ma si sviluppa a livello nazionale e internazionale. L’idea è nata quando alla fine della scorsa estate Treviso ha partecipato a Lahti, in Finlandia, all’European Green Leaf 2022, premio per la sostenibilità ambientale promosso dalla Commissione Europea che valuta i risultati rag-

giunti dai comuni fra i 20mila e i 100mila abitanti basandosi su una serie di dodici indicatori ambientali e sulle progettualità che vengono messe in campo dalle amministrazioni locali. Le città più verdi d’Europa sono risultate l’olandese Winterswijk e la portoghese Valongo, ma Treviso è arrivata comunque sul podio delle cinque più virtuose ed era la prima volta per un’italiana. “Durante quell’esperienza, grazie al confronto con gli amministratori e i tecnici delle più importanti città europee, abbiamo compreso come anche in campo ambientale sia tanto importante quanto necessario fare squadra con il mondo accademico, che può portare ulteriori elementi di visione”, spiega Alessandro Manera, assessore trevigiano all’ambiente. “La nuova fondazione – continua l’amministratore – ci permetterà di essere ancora più efficaci nella condivisione delle buone pratiche che uniranno non solo l’ambiente ma anche la mobilità e le politiche comunitarie”. La città ha già deciso di partecipare all’edizione 2023 dell’iniziativa, che si terrà a Grenoble, e la fondazione sarà utile a riunire progettualità, opportunità di ricerca e buone pratiche per mettersi nuovamente in gioco. Soprattutto, però, sarà il pun-

Alessandro Manera (assessore all’ambiente): “Fare squadra con il mondo accademico può portare nuovi elementi di visione”. Le linee guida sono già state approvate dal consiglio comunale. Quando i senati dei due atenei avranno deliberatosi passerà alla redazione dello Statuto Alessandro Manera

to di partenza per un nuovo modo di pensare al presente e al futuro del territorio. La parola d’ordine della fondazione sarà “partecipazione”. Quindi apertura totale verso il partenariato pubblico-privato senza scopo di lucro e un patrimonio destinato al raggiungimento di un obiettivo predefinito e invariabile fissato nell’atto costitutivo. Una struttura aperta a tutti i soggetti che ne condividano gli scopi nella ricerca scientifica, nella raccolta di dati, informazioni e conoscenze nel campo ambientale, nella produzione di energie rinnovabili, nel monitoraggio e nella salvaguardia delle risorse naturali, nei processi di gestione e pianificazione del territorio e le misure da adottare in relazione alla presenza di agenti inquinanti, oltre che per l’informazione e la sensibilizzazione delle varie componenti sociali.

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La trevigiana Da Ros nuova vicepresidente di Confindustria con delega ad ambiente e sostenibilità Katia Da Ros è la nuova vicepresidente di Confindustria, con delega ad ambiente, sostenibilità e cultura. Trevigiana, ad dell’azienda Irinox di Corbanese di Tarzo, Da Ros è una dei tre nuovi vice del presidente dell’associazione degli industriali Carlo Bonomi per il biennio 2022-2024 e succede a un’altra trevigiana, l’ex presidente di Assindustria Venetocentro Maria Cristina Piovesana, che si è dimessa dalla carica. “Il Veneto è ben rappresentato nella nuova squadra dirigente ed è in buone mani. Da Ros – ha commentato il presidente della Regione Luca

Zaia – è una grande esponente dell’orgoglio veneto, che realizza 180 miliardi di Pil con le sue 600mila imprese primeggiando nell’export. Con questa nomina è stato riconosciuto il ruolo importante che gli spetta”. Il presidente degli industriali di Padova e Treviso, Leopoldo Destro, ha voluto ricordare che l’esperienza di Katia Da Ros è iniziata in Unindustria Treviso: “Il suo percorso associativo e la sua attiva presenza nell’educazione e la cultura rappresentano una risorsa significativa per tutto il nostro sistema d’impresa ed è garanzia di continuità”. Destro, a

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laPiazza, laPiazzaweb.it, laPiazza24. nome di tutti gli associati, ha voluto ringraziare Piovesana “per la forza e convinzione nel suo impegno in questo biennio in Confindustria, punto di arrivo in una storia di rappresentanza per le imprese e il territorio che rimarrà di esempio anche per il futuro”. (s.s.)

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on-line: MAGGIO 2022

Salute Il vademecum

Di tutti i tipi e di tutti i colori: un carico di salute e benessere

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Frutta e verdura, il decalogo per vivere meglio Vuoi mettere in evidenza il tuo Studio o la tua Attività Sanitaria? Fallo con laPiazza Salute Contattaci su commerciale@givemotions.it

i avvicina la bella stagione e si moltiplicano le varietà di frutta e verdura che consentono di realizzare piatti appetitosi e insieme sani per aumentare così il carico salute di una corretta alimentazione. Consumare ogni giorno almeno 5 porzioni di frutta e verdura migliora infatti sensibilmente la qualità della vita, contribuendo anche alla riduzione della mortalità di alcune malattie croniche come ictus, diabete, tumori e tantissime malattie cardiovascolari Il Ministero della Salute ha messo a punto un decalogo proposto proprio per il consumo di frutta e verdura, un vademecum che l’Ulss 2 Marca Trevigiana ha ripreso e riproposto nella sua pagina Facebook per sensibilizzare gli utenti. Il primo punto è forse tra i più noti, ma non sempre messo in atto. Si tratta del numero di porzioni di frutta e verdura da consumare al giorno, almeno 5 sono le indicazioni, compresa quella pronta al consumo, senza sale e/o zuccheri aggiunti.

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Salute una Rubrica autorevole di Educazione Sanitaria


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Salute

Consulenza scientifica

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Una corretta igienizzazione è indispensabile per evitare gravi infezioni, ce lo porta la pandemia negli ultimi due anni

Il consumo abituale previene e riduce la mortalità di malattie croniche

L’importanza delle…mani pulite

Di tutti i tipi e di tutti i colori: un carico di salute e benessere

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E’ consigliabile variare anche la scelta dei colori e orientarsi nella scelta verso la stagionalità dei prodotti. Il consiglio numero 2, invece, è quello di avere sempre una scorta, ben in vista in frigo e nel surgelatore, di frutta e verdura, in modo da poter tenere sempre a portata di mano ciò che serve. E’ da sfatare, e questo è il terzo punto, il luogo comune che vuole le verdure solo come contorno, in realtà finocchi, carote, sedano, pomodorini e tanti altri ortaggi possono essere consumati come snack, validissimi per mettere a posto la sensazione di fame in modo salutare. Il quarto punto ribadisce l’apporto in termini di energia che deriva dal consumo di frutta fresca che consente a chi lavora o studia di ripartire con la giusta carica. Le verdure come condimento per un bel primo è il quinto punto del decalogo. Si possono realizzare gustosi piatti e consumare così una delle due o tre pozioni giornaliere di verdure consigliate. Sì ai peccati di gola, anche se con moderazione, e soprattutto, perché no, con il ricorso alla frutta. Un bel dolce fatto in casa con aggiunta di alla preparazione di frutta sarà più gustoso e saziante. Punto numero 7: non si butta via niente! Il consiglio è di usare ogni parte dei prodotti vegetali. Con i gambi della verdura si possono cucinare saporite zuppe o anche il brodo. Dal frullatore o dall’estrattore si possono recuperare i residui della frutta o della verdura e aggiungerli alla bevanda preparata, consentiranno di assorbire non solo vitamine ma anche le fibre della verdura. Un piatto unico, proposto un paio di volte a settimana, è l’ottavo suggerimento utile per stare in forma mangiando sano. Una zuppa a base di cereali e legumi rappresenta un’ottima proposta. La verdura non va cotta troppo, croccante dà il meglio di sé, perché mantiene i suoi nutrienti e aumenta la sensazione di sazietà. Il buon esempio, infine, rappresenta sempre la carta vincente per educare i più piccoli alle buone pratiche in modo credibile e convincente.

Una corretta igienizzazione è indispensabile per evitare gravi infezioni, ce lo porta la pandemia negli ultimi due anni

L’importanza delle…mani pulite U

na corretta igienizzazione delle mani, oltre a garantire un’adeguata igiene personale, serve ad impedire la quotidiana trasmissione di germi. Un gesto semplice e veloce, basta un minuto, che ci permette di essere protetti e sicuri. Negli ultimi due anni la pandemia ce lo ha insegnato: si tratta di una pratica semplice ma fondamentale nella prevenzione delle infezioni na corretta dellepiù mani, trasmissibili. Unigienizzazione concetto ribadito volteoltre angarantire un’adeguata igiene personale, che anel corso della Giornata Mondiale dedicaserve ad impedire la quotidiana ta all’igiene delle mani, celebratatrasmissione lo scorso 5 di germi. Un gesto semplice e veloce, basta un maggio. minuto, che ci permette di mani, essereprima protetti e siE’ importante lavarsi le e dopo curi. mangiato, Negli ultimi due eanni la aver pandemia ha aver prima dopo avuto ce un lo coninsegnato: si tratta di prima una pratica semplice ma tatto con un malato, di toccare le zone fondamentale nella prevenzione delle infezioni più sensibili del proprio corpo (occhi, naso e trasmissibili. concetto volte anbocca) e dopoUn essere statiribadito in luoghipiù pubblici. che nel corso della Giornata Mondiale dedicaL’utilizzo delle soluzioni alcoliche, frizionando all’igiene mani, scorso30 5 iltapalmo con ildelle dorso dellacelebrata mano perloalmeno maggio. è utile se le mani non sono visibilmensecondi, importante lavarsiè leindispensabile mani, prima elavarle dopo te E’ sporche, altrimenti averacqua mangiato, prima e dopo aver avuto un concon e sapone. tatto con un le malato, primadunque di toccare le lazone Attraverso mani passa anche sapiù sensibili del ricordare proprio corpo lute, lo ha voluto ai più (occhi, piccoli ilnaso Servi-e bocca) e dopoe essere stati inInfezioni luoghi pubblici. zio Controllo Prevenzione dell’OspeL’utilizzo delle soluzioni(Ulss alcoliche, frizionando dale di Camposampiero 6 Euganea) che, il palmoalla consinergia il dorsoedella mano per almeno 30 grazie al supporto delle educasecondi, utile se le della manipediatria, non sono ha visibilmentrici e delèpersonale coinvolte – sporche, altrimenti è indispensabile to attraverso il progetto “L’igiene dellelavarle mani con acquada e sapone. comincia piccoli” - i giovani e i giovanissimi Attraverso le maniOperativa passa dunque anche la sapazienti dell’Unità di Pediatria e i lute, lo hafrequentanti voluto ricordare ai più piccoli ilL’obietServibambini il nido aziendale. zio Controllo Infezioni dell’Ospetivo è quello ediPrevenzione far capire fin dai primi anni di dale di Camposampiero (Ulss 6 Euganea) che, vita, attraverso l’approccio sensoriale, stimolo grazie alla sinergia e al supportoquanto delle educaimportante per l’apprendimento, sia imtrici e del ilpersonale della pediatria, coinvolportante lavarsi correttamente le ha mani. to Lo – attraverso il progetto “L’igiene delle mani scorso 5 maggio, all’asilo i bambini ducomincia da piccoli” i giovani e i giovanissimi rante il gioco si sono- “contaminati” le mani di

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L’iniziativa dell’Ospedale di Camposampiero

pazienti dell’Unità Operativa di Pediatria e i bambini frequentanti il nido aziendale. L’obiettivo è quello di far capire fin dai primi anni di vita, attraverso l’approccio sensoriale, stimolo importante per l’apprendimento, quanto sia importante il lavarsi correttamente le mani. Lo scorso 5 maggio, all’asilo i bambini duL’iniziativa dell’Ospedale di Camposampiero rante il gioco si sono “contaminati” le mani di colore e di terra e sono stati invitati a descrivere la sensazione di “sporco” e successivamente è stato chiesto loro di lavarle, vedere come “cambiavano” e descrivere la sensazione del “pulito”. Ai bambini della Pediatria, ricoverati, è stato chiesto di creare un disegno che richiami l’igiene delle mani. Tutti i bimbi coinvolti hanno ricevuto, da parte della Direzione Medica, un attestato di partecipazione e un simpatico “Manopoli”.

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Salute

Le anemie, cause e sintomi In aumento i casi di epatite Azienda Ospedale Università di Padova. I dati da gennaio ad aprile sul fenomeno

acuta nei bambini

cardiopalmo con battiti cardiaci irregolari carne e nei latticini e si trova in alcuni CHE COS’È L’ANEMIA? o accelerati, dispnea cioè affaticamento derivati dei cereali e della soia fortificati. L’anemia è una condizione nella quale respiratorio che inizialmente può essere • La vitamina C, utile perché aiuta ad la quota di emoglobina e il numero di glodopo sforzo anche lieve come salire le assorbire il ferro, si trova negli agrumi, buli rossi spesso correlato, non è suffiscale, ma che con l’aggravarsi della anenel melone e nei frutti di bosco. ciente a trasportare abbastanza ossigeno • Il ferro può essere assunto con da soddisfare i bisogni dei diversi tessuti mia è presente anche a riposo, dolori al La professoressa Patrizia e le possibili la carne, i legumi, i cereali fortificati, i e organi del corpo. In realtà esistono dipetto Burra fino a veri eha proprispiegato disturbi ische- i sintomi vegetali a foglia verde scura e la frutta verse forme di questo disturbo, ciascuna mici cardiaci od insufficienza cardiaca cause dell’infezione che sta colpendo soprattutto il Regno Unito, essiccata causata da fattori diversi. Anche la sua specie in chi ha già una cardiopatia di in Italia lamolto, situazione sotto controllo gravità può variare passando dai èbase, vertigini, problemi cognitivi, mani QUALI SONO LE CAUSE casi di lieve entità a quelli molto gravi, e piedi freddi e mal di testa. La riduzione mese didella gennaio sonoanemia regi- mente, ma in altri è stato neces- pianto: dieci bambini inglesi sono stati DELL’ANEMIA? e laaldiagnosi causa sidella dell’emoglobina puòcasi essere un problema livellomolto internazionale, il trapianto di fegato. a fare il trapianto, linea Le cause dell’anemia possonoin essere puòstrate, risultarea anche complessa. alIn sario temporaneo o cronico. In generale è più costretti molteplici. Livelli bassi di globuli rossi genere si parla di anemia i livelli esposto al rischio di anemia chi soffre cuni casi di epatite acutaquando nei bambini, In Azienda Ospedale Università di con i trapianti internazionali che sono possono essere a problemi neldi nel sangue sono inferiori di carenze vitaminiche in particolare di stati in emoglobina special modo nella fascia sotto ai Padova sono stati affrontati due casi 17 su 169.associati Il trapianto di fegato 13 g/dl anni. nel caso dell’uomo o 12 g/dl nel di vitamina C o diunacido folico odidi due fer- nei la loro produzione, comemolto nel caso cinque Il Paese più colpito finora epatiteB12, acuta: bambino bambini è davvero rarodell’apercaso della donna, più frequentero, di edisturbi intestinali di mestruazioni nemia o della loro capace rapida diè il Regno Unito sempre dove sono stati regi- mesi un ragazzo di dieci anni. En- ché si aplastica, tratta di un organo di troppo curati abbondanti, di malattie croniche rigenerarsi mente i laboratori struzione come nelle .anemie emolitiche. strati 114 episodi esprimono (da gennaioi valori 2022 in al trambi e guariti dall’infezione. da solo” l’insufficienza epatica renale g/L, quindi2022) i limitisu di un normalità 130a come Possono essere dovute a perdite acute o 25 aprile totale sono di 169 “Dobbiamo ricordare cheoper quasie La professoressa Burra è in contatchi ha familiari che soffrono dello stesso per l’uomo e 120 per la donna. È possicroniche come nelle emorragie dell’aplivello globale. due anni i bambini sono rimasti chiusi to con il Queen Elizabeth Hospital di Inoltre,della durante la gravidanza bileL’epatite classificare gravità della anemia parato gastro-enterico, ulcere sanguiè la un’infiammazione del aproblema. casa a causa pandemia, meno Birmingham, dove ha lavorato e dove è più facile andare incontro a un’anemia in base ai livelli di emoglobina: lieve con nanti, perforazioni, ecc., genito-urinario, fegato causata spesso da un virus, esposti a nessun virus o possibile attualmente si stanno conducendo da carenza di ferro. valori inferiori a 130 ma superiori a 100 ematuria, metrorragie, ma anche perdite che coinvolge il sistema immunitario. infezione. Adesso che stanno ripren- degli studi sul fenomeno in corso. g/L, moderata compresa tra 100 e 80 g/L, lievi croniche protratte nel tempo, come Il primo segnale che evidenza la pre- dendo la loro vita normale, non è da “Le indagini inglesi hanno visto che il COME SI PREVIENE L’ANEMIA? severa compresa tra 80 e 65 g/L, a rischio un ciclo mestruale abbondante, o sansenza dell’infezione è l’aumento di escludere che siano diventati più su- 40% dei bambini aveva l’Adenovirus, Molti tipi di anemia non sono prevedi vita con valori inferiori a 65 g/L, natuguinamenti occulti da gastrite erosiva, circa 10-15 volte il valore delle transa- scettibili ai virus. Questa è solo una solo in 10% il Covid e in percentuali polipi, diverticoli. ralmente in questo caso è spesso necesnibili con lo stile di vita e con la dieta. In minasiintervenire nel sangue. Dal punto dicon vista che sipossibile stanno solo studiando. bassecause altri della virus. anemia Dunquepossono hanno alcuniipotesi casi è invece ridurre piùAltre sario immediatamente le delle della sintomatologia, l’epatite acuta si – ha spiegato la profesorressa Patridiviso le settimane dal primo gennaio essere legate a difetti genetici nella prola probabilità di sviluppare la malattia emotrasfusioni per innalzare i valori. manifesta generalmente con sintomi zia Burra,un’alimentazione direttrice dell’Unità apriledelle e si ècatene edottodella che emoglobina, è accaduto seguendo ricca diper vita-il ad duzione gastrointestinali, dolori addominali, e Trapianto Multivescerale dell’Azienda qualcosa prime tre settimane di QUALI SONO I SINTOMI come nellenelle talassemie. mine e di ferro. in DELL’ANEMIA? alcuni casi con colorito giallastro Ospedale-Università di Padova L’au- aprile”. L’anemia mediterranea o talassemia, • Di acido folico sono ricchi gli- agrudella cute, nausea febbre.inizialmente L’aumento mento dei casilea verdure livello internazionale “La nota conclusione degli inglesi, major - agL’anemia può eessere anche come beta-talassemia mi, le banane, a foglia verde più grande è avvenuto nelle prime tre per ora non sembra riguardare l’Italia. giunge dice che non si sa esattaasintomatica, ma l’aggravarsi del probleo anemia di Cooley, è una malattia del scuro, i legumi e i prodotti a base di cesettimane di comparsa aprile. Si di è visto che più Allarma invece, guardando all’estero, mente abbia molto causato l’infezione. sanguecosa ereditaria grave causata ma porta alla sintomi come reali fortificati. del 50% deipallore casi guarisce dei piccoli tra- Ci spesso da troviamo, un difetto come genetico che accade provoca in la stanchezza, cutaneospontaneae mucoso, il numero • La vitamina B12 ècostretti presentealnella

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Malattie tumorali sia tumori solidi distruzione dei globuli rossi. Nel nostro territorio è diffusa la be- primitivi che metastatici, che tumori ta-talassemia minor o microcitemia co- ematologici come mielodisplasie, leustituzionale, forma ereditata da genitori cemie, linfomi, mielomi. entrambi portatori sani del gene per la Altre malattie come la insufficienza beta-talassemia, i portatori sono asinto- renale cronica, per la ridotta produzione matici conducono una vita perfettamente renale della Eritropoietina, un ormone normale, solo il 25% dei figli nati da geni- che regola la maturazione dei globuli tori entrambi portatori possono sviluppa- rossi, malattie del fegato, nelle quali si re la forma grave cioè il Morbo do Cooley. associa la carenza di vitamine B12 e FolaMolte anemie possono essere secon- ti, a perdite croniche e malassorbimento. In conclusione, la diagnosi di anemia può darie ad altre malattie. Infettive croniche: infezioni urinarie essere anche molto complessa e necessicroniche, infezioni delle valvole cardia- tare di esami di primo livello come quelli che, febbri di origine sconosciuta, infe- del sangue, ma anche di accertamenti specialistici endoscopici zioni croniche micotiche. scienza, di fronte ad ipotesi: può es- diagnostici no questo effetto esplosivo”. e colonscopia, ecoMalattie infiammatorie croniche: sere che i bambini per due anni siano come Un gastroscopia invito all’attenzione, per quanArtrite reumatoide ed altre malattie reugrafia addome sino alla necessità di efstati isolati a casa per la pandemia, to riguarda i cittadini del nostro matiche, come la polimialgia e le con- fettuare la biopsia midollare per valutare non sono andati all’asilo, in alcuni casi Paese, arriva dal direttore generale nettiviti, malattie infiammatorie croniche la presenza di una malattia ematologia hanno tenuto sempre la mascherina, dell’Azienda Ospedale-Università di dell’intestino, come il Morbo di Chron, la tumorale del sangue. dunque potrebbero essere rimasti a Padova, Giuseppe Dal Ben: “L’invito Dr. Emilio Ramazzina rettocolite ulcerosa. tal punto isolati da non avere avuto è di stare attenti e non trascurare i infezioni e, adesso che si riespongopiccoli segnali, che potrebbero essere no, lo stesso Adenovirus può causare il campanello d’allarme dell’infenzioROVIGO questa malattia.MEDICA In ultima analisi la ne che si sta sviluppando. Noi, come Dott. Ramazzina prima ipotesiEmilio degli inglesi è che i bamOspedale, facciamo il nostro lavoro in Oncologia bini specialista siano diventati più suscettibili. La di cura e ricerca, cercando di monie Medicina Nucleare seconda ipotesi è che si tratti di patorare la situazione epidemologica Einaudi zientiVia cheLuigi sono stati prima 80/82 contagiati territoriale. Ricordiamo che nei primi - 45100 - (AREA TOSI) dal Covid e cheRovigo l’infezione(RO) epatica sia 81 casi il 50% dei pazienti inglesi è Tel: 0425.474769 un effetto secondario o che sia l’enguarito spontaneamente, il 47% era WhatsApp: nesima variante del327.0241874 Coronavirus. La ancora in ospedale, solo 10 sono staterzaE-mail: ipotesi è info@rovigomedica.it che siamo di fronte alla ti trapiantati, comunque un numero www.rovigomedica.it combinazione esplosiva dei due virus molto elevato rispetto alle statistiche insieme (Adenovirus e Covid) che hantradizionali”.


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Salute

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Abuso di alcol. I dati dell’Ulss 3 Serenissima fotografano una situazione allarmante

Saliti dal 25 al 37 per cento i consumi problematici di alcolici H

anno tra i 18 e i 24 anni, una scolarità avanzata e non presentano evidenti difficoltà sociali o economiche: sono i soggetti che, secondo il Servizio Dipendenze dell’Ulss 3 Serenissima, risultano più esposti alla sempre maggior diffusione di modalità di consumo di alcool esagerate o comunque problematiche. Il SerD, che ha fatto il punto in occasione del’”Alcohol Prevention Day” che si è svolto lo scorso 6 maggio all’Ospedale dell’Angelo a Mestre, evidenzia come il fenomeno sia preoccupante anche nelle nostre città. “I dati dell’indagine ‘Passi’ sugli stili di vita – ha sottolineato la dottoressa Laura Suardi, responsabile scientifico dell’evento - hanno evidenziato anche nel nostro territorio un significativo incremento del consumo problematico di alcool, specie tra i giovani: dal 25,1% nel 2019 al 36,91% nel 2020. E riguarda una percentuale maggiore di maschi, in età 18-24 anni, con una scolarità elevata, senza evidenza significativa di problematiche sociali o economiche”. “Il consumo dannoso e rischioso di alcol – ha spiegato - rappresenta un importante problema di sanità pubblica, responsabile in Europa di circa il 4% di tutte le morti e di circa il 5% degli anni di vita persi per disabilità. E in Italia circa 800.000 minorenni e 2.600.000 ultra sessantacinquenni sono da considerare a rischio per patologie e problematiche alcol-correlate. Ciononostante, il consumo di bevande alcoliche viene spesso percepito come una normale e sana consuetudine e i problemi legati al bere non sono debitamente percepiti e vengono decisamente sottovalutati”. Nel 2020, l’anno segnato dalla pandemia e dal lookdown, hanno evidenziato gli operatori del SerD, i notevoli cambiamenti nelle abitudini e nello stile di vita degli Italiani ha portato alla luce molteplici criticità. “Una di queste ha riguardato il consumo rischioso e dannoso di alcol. L’isolamento ha incrementato il consumo incontrollato di bevande alcoliche, il mercato ha rafforzato nuovi canali alternativi e meno controllati anche rispetto al divieto di vendita a minori. I dati Istat riferiti al 2020 confermano la tendenza

Tra i più a rischio i maschi giovani, con scolarità elevata e senza problematiche sociali evidenti. L’abuso di alcol, oltre che essere dannoso e rischioso, è ormai un’emergenza di sanità pubblica

negli ultimi anni dell’aumento dei consumi di bevande alcoliche fuori dai pasti. Si è registrato negli ultimi dieci anni un progressivo incremento della quota di donne consumatrici”. Tra i più a rischio, ci sono i giovani. “Il consumo di bevande alcoliche tra i giovani – ha sottolineato la dottoressa Annarosa Pettenò, psicologa del SerD e organizzatrice scientifica dell’evento -permane una criticità, e i comportamenti a rischio sul consumo di alcol nella popolazione giovanile sono particolarmente diffusi nella fascia di età compresa tra i 18 e i 24 anni: tra queste il binge drinking, ossia il consumo di cinque o più drink alcoolici in pochissime ore, rappresenta l’abitudine più diffusa e consolidata, in progressivo aumento. Nel 2019 infatti riguardava il 16% dei giovani tra i 18 ed i 24 anni di età, cioè il 20,6% dei maschi e l’11% delle femmine. Nel 2020 il fenomeno ha riguardato il 18,4% dei giovani tra i 18 e i 24 anni di età, nel dettaglio il 22,1% dei maschi e il 14,3% delle femmine. A fronte di tali evidenze epidemiologiche e in occasione del Mese della Prevenzione Alcologica, lo scorso aprile, la Rete Alcologica Territoriale ha realizzato diverse iniziative finalizzate a sensibilizzare sulla tematica le istituzioni/agenzie, pubbliche e private, deputate al benessere della popolazione, come pure i singoli cittadini. Sono stati offerti momenti di informazione/

formazione e di conoscenza dei programmi alcologici territoriali in essere sia nell’ambito della prevenzione come del prendersi cura delle persone e famiglie con una sofferenza legata al consumo di alcol. “L’Alcohol Prevention Day sottolinea il Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 3 Serenissima - non rappresenta l’evento conclusivo del Mese della Prevenzione Alcologica, ma intende sottolineare che è necessario continuare a prestare attenzione al fenomeno dell’alcol per promuovere scelte di salute responsabili e stili di vita sani. L’obiettivo è diffondere una fotografia del fenomeno del consumo di bevande alcoliche e dei problemi alcolcorrelati da diverse angolature, offerte dal Dipartimento Prevenzione, l’UOSD Laboratorio di Tossicologia Clinica e Forense, dal Dipartimento Dipendenze dell’Ulss 3 e dalla Polizia Stradale di Venezia. E’ stato ed è importante dare conto delle progettualità e degli interventi territoriali utili a garantire livelli elevati di tutela della salute e di sicurezza, individuali e collettive, e dare conto dell’integrazione e della sinergia tra soggetti pubblici: Azienda sanitaria, Scuola, Enti Locali, uniti al privato, come le autoscuole, al privato sociale e al mondo del volontariato, in una progettazione trasversale che possa efficacemente affrontare la complessità di una problematica così impattante sulla salute pubblica”.

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