Tra il dire e il fare Nicola Stievano >direttore@givemotions.it atapultati nella prima campagna elettorale in versione estiva per le elezioni politiche nazionali gli elettori si trovano già alle prese con una lunga sequela di dichiarazioni, di prese di posizione più o meno definitive e di solenni promesse. Riuscirà il popolo sovrano, anche in queste settimane, ad appassionarsi alle sorti del Paese e dei suoi aspiranti governanti? segue a pag 5 L’ORDINANZA Vietato lasciare i perbidonistrada5 AMBIENTE Al via la bonifica dell’ex discarica di via Orsenigo12 RUN FOR CHILDREN Tutti di corsa per il GiocareprogettoinCorsia19 VITTORIO ZANINI All’ex salaintitolataassessoreunadelBailo10 PREVENZIONE Come difendersi da West Nile e zecche14 CULTURA A settembre la mostra su22 Servizio a pag. 6 “QUESTORE:NUOVOLASICUREZZAÈUNSISTEMAPARTECIPATO”
Manuela De Bernardin Stadoan approda
a Treviso (prima donna) dopo un’esperienza di tre anni a Udine ALLUNGANOITERRAGLIOL’ANNUNCIO:EST,TEMPISI Già stanziato il finanziamento regionale, mancano i 20 milioni di euro da Roma 2022AGOSTO di Trevison.164XXIXAnno-localed’informazionePeriodico ascoltali on-line su laPiazzaweb.it e sulle migliori Emittenti Radio del VenetodelleNotiziario11:30 delleNotiziario18:30delleNotiziario8:30 delleNotiziario17:30 Scarica la nuova App di neanche un La Piazza 24 e non perder ti minuto dei tuoi notiziari preferiti. Al centro del giornale scopri l’inserto con le nuove offerte
10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 redazione@givemotions.it < > www.lapiazzaweb.it < Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it < Redazione >redazione@givemotions.it < CENTRO STAMPA QUOTIDIANI S.p.A. Via dell'Industria, 52 - 25030 Erbusco (BS) Tel: Periodico+39.030.7725594fondatonel 1994 da Giuseppe Bergantin
Non a caso da tutte le forze politiche è arrivato l’impegno solenne a concentrarsi sui problemi veri della gente, sulla difficoltà delle famiglie alle prese con una raffica di aumenti e un potere d’acquisto che si sta via via assottigliando, sulle tante emergenze sociali che ci affliggono, sulla preoccupazione delle imprese per l’immediato futuro, sulla necessità di dover tener fede agli impegni europei se non vogliamo, ad esempio, veder sfumare i 200 miliardi di euro del Pnrr. Accanto a queste dichiarazioni di intenti si fanno strada poi i “grandi classici” di ogni elezione, sempre di sicura presa: le tasse, le pensioni, i vari bonus, le misure straordinarie per questa o quella categoria. Soluzioni più o meno suggestive, cifre che fanno sognare, ma anche sorridere, del resto sotto elezioni nulla sembra impossibile. Da una parte e dall’altra giunge il richiamo incrociato a non lasciarsi abbindolare o lusingare, il monito a diffidare dell’avversario che la spara grossa. Va da sé che tra il dire e il fare ce ne corre, ma intanto le promesse solo il sale di ogni competizione elettorale e certe affermazioni sono di sicura presa. C’è poi un altro aspetto da non dimenticare: proprio la pandemia ci ha insegnato che provvedimenti all’apparenza “impossibili” si sono poi concretizzati. Certo, servono volontà di ferro e risorse pronte all’uso. Ma questo si vedrà dopo il 25 settembre. punto Fotografa il QR
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Vietato dimenticare il bidone fuori di casa
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È
Un’ordinanza del sindaco obbliga a ritirare i contenitori della differenziata entro 24 ore D imenticarsi il bidone della differenziata fuori di casa adesso costa. Precisiamolo: costa caro. Lo ha deciso il sindaco Mario Conte, firmando un’ordinanza che prevede l’obbligo di ritirare i contenitori entro 24 ore dallo svuotamento. Se, dopo il primo controllo da parte del nucleo antidegrado della polizia locale, il bidone è ancora lì, scatta la multa. Quanto? Pagando entro un mese sono 50 euro, altrimenti la sanzione amministrativa può arrivare fino a 500 euro. Non si scappa, considerato che i contenitori hanno un codice a barre che riporta direttamente al titolare del contratto con Contarina. Di più: i contenitori rischiano di essere rimossi dal gestore, con spese a carico del proprietario. Decoro, è la parola d’ordine all’origine della decisione, motivata dalla volontà di prevenire situazioni di incuria e degrado dopo che ci si è accorti che in alcune zone della città bidoni e bidoncini vengono lasciati anche per molti giorni di seguito su strade, marciapiedi e aree pubbliche. Con tutti i cattivi odori (ma anche risvolti igienico-sanitari) che ne derivano, specie con le temperature elevate. Un’ordinanza allo stesso tempo applaudita e contestata, com’era prevedibile. C’è chi sbuffa, perché è già di per sé un grande impegno fare la differenziata spinta e tenere a mente il colore del giorno. Porta fuori e porta dentro il bidone. Sarà la settimana del giallo o quella del grigio? E se devo partire per le ferie giusto il giorno del marrone? “Metti l’umido in frigorifero”, suggerisce qualcuno tra il serio e il faceto nei commenti al post del sindaco. Intanto, con buona pace di tutti, i marciapiedi si stanno svuotando e la legge del portafoglio ancora una volta dimostra di avere il suo perché. Sara Salin è un marchio proprietà di Srl di Treviso
Gli esperti sono concordi dell’affermare che una campagna elettorale si gioca negli ultimi giorni, quando la sempre più numerosa fetta di indecisi o di indifferenti inizia a fare le proprie scelte. E’ allora che tornano alla mente le parole rimbalzate le settimane precedenti, in particolare le immancabili promesse che accompagnano ogni candidatura. Guai se non ci fossero, anzi, se c’è un elemento di cui questa breve e calda campagna elettorale ha bisogno è proprio la concretezza delle proposte, la chiarezza della linea che chi si candida alla guida dell’Italia vuole tenere. Ecco allora che “responsabilità”, “sobrietà”, “concretezza”, “realismo” sono vocaboli ricorrenti in questi giorni.
Tra il dire e il fare Nicola stievano >direttore@givemotions.it<
Questa edizione raggiunge i quartieri di Treviso per un numero complessivo di 32.000 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199 un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto. Chiuso in redazione il 4 agosto 2022 Concessionaria Lisbona,
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Facciamo il
P er la prima volta nella sua storia, la Questura di Treviso viene guidata da una donna. È Manuela De Bernardin Stadoan, che si è insediata all’inizio di agosto sostituendo Vito Montaruli. “Vengo da Udine e in quanto veneta sono contenta di essere tornata nella mia amata regione, in una provincia, quella di Treviso, ricca di molte sfaccettature”. De Bernardin Stadoan inizia così il suo servizio nella Marca, con il suo essere orgogliosamente veneta. Chi è il nuovo questore Di origine bellunese, 60 anni, a Udine era stata nominata questore nel 2019. Prima aveva guidato la polizia ferroviaria di Venezia, dopo aver lavorato in Friuli come vicario del questore di Pordenone. Esperienze lavorative passate l’hanno vista nella veste di dirigente del Commissariato di Cortina d’Ampezzo, suo paese di origine, della squadra mobile e della divisione di polizia amministrativa e sociale a Belluno e della divisione anticrimine a Venezia. La nomina a Treviso
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L’insediamento. Bellunese e orgogliosamente veneta, arriva a Treviso dopo un’esperienza di tre anni a Udine
De Bernardin Stadoan, prima donna questore “La sicurezza pubblica è un sistema partecipato”
L’organico della Questura Sulla questione organico De Bernardin Stadoan sposa ancora una volta la saggezza del proverbiale motto per cui l’unione fa la forza. “Ritengo – sostiene il questore – che dobbiamo lavorare con ciò che abbiamo. Chiaro che più personale c’è e meglio è, ma l’importante è usare al meglio le risorse che si hanno. Credo che un approccio integrato, in rete con le varie istituzioni, sia un fattore moltiplicatore delle energie dei singoli”.
Sicurezza
lavorativa, perché mi sembra guardare la casa del vicino”. – aggiunge – della necessità diprimari. Tuttavia la modernità Marika Andreoli
“La prendo come una sfida che il lavoro qui sarà leggermente diverso”, afferma la prima donna della Questura cittadina. Una differenza con Udine è però già chiara a Manuela De Bernardin Stadoan e riguarda l’ordine pubblico: “Udine ha il problema dell’immigrazione, è una provincia di ingresso, mentre Treviso è una provincia di arrivo”. La violenza giovanile Sulle cosiddette baby gang il nuovo questore sottolinea fin da subito l’imprescindibilità di un approccio a 360 gradi. “La violenza giovanile – afferma – è un fenomeno da affrontare con un approccio globale, che deve coinvolgere anche altre istituzioni e non solo la polizia. Non c’è sono un fattore di repressione, ma anche – sostiene De Bernardin Stadoan – di formazione e prevenzione”.
Sicurezza pubblica “Treviso è una realtà in cui la qualità della vita è ancora buona, ma non dobbiamo abbassare la guardia. Tutto – avverte il questore – può accadere dappertutto e ribadisco che la prima difesa parte da noi stessi, cominciando con il ha indotto dei rischi ulteriori e su questo – afferma – dobbiamo lavorare per un sistema di prevenzione e repressione dei rischi.Laprima difesa dipende da noi e poi le istituzioni devono fare del loro meglio per salvaguardare la collettività sia come prevenzione che come repressione. Se tutti facciamo la nostra parte – rimarca ancora una volta Manuela De Bernardin Stadoan – sicuramente otteniamo un livello di sicurezza maggiore”. Il motto Esserci sempre. Questo il motto che il nuovo questore mette al centro della propria missione. “Siamo consapevoli
“La violenza giovanile è un fenomeno da affrontare con un approccio globale, che deve coinvolgere anche altre istituzioni e non solo la polizia: repressione, ma anche formazione e prevenzione”
La convinzione di Manuela De Bernardin Stadoan si basa sul fatto che un cittadino consapevole si possa difendere meglio, almeno in un primo livello, dagli attacchi alla sua sicurezza. E che la sicurezza pubblica, di conseguenza, sia un sistema partecipato in cui tutti devono fare la loro parte: “Tutti devono essere partecipi del sistema sicurezza. A Treviso non c’è un tessuto sociale degradato, ma occorre che ognuno faccia la sua parte. Ogni cittadino deve essere attento e consapevole dei rischi che si pongono”. Il nuovo questore insiste molto su questi aspetti. “Oggi viviamo in un mondo sicuro per quanto riguarda i bisogni fare sforzi anche organizzativi per mantenere un sistema di interventi che garantisca la sicurezza”.
N on tutti i nodi sono sciolti per il completamento del Terraglio est. Nodi che questa volta hanno il rumore della moneta sonante. Perché se è vero che la Regione del Veneto nel suo ultimo assestamento di bilancio ha approvato lo stanziamento di ulteriori 8 milioni di euro per l’opera, è altrettanto vero che nelle casse devono ancora arrivare i 20 milioni del fondo governativo per lo sviluppo e la coesione. Che, tradotto, significa da Roma. Dove fino alle elezioni del 25 settembre e alla formazione di un nuovo governo nulla si muoverà. La realizzazione del secondo lotto che da via delle Industrie a Casier (dove si ferma la prima parte dell’opera, inaugurata ormai nel novembre del 2017) fino all’altezza della rotonda con la Cittadella della Salute e con l’innesto alla tangenziale è cosa certa. Ma quei tre chilometri e trecento metri di strada rallentarne la costruzione. Non fossero bastati discussioni, contestazioni e comitati. Un completamento che il presidente veneto Luca Zaia ha avuto modo in più occasioni di definire strategico per la viabilità regionale perché va a sgravare una delle arterie fondamentali per le imprese e il tessuto produttivo del zione di 26 milioni di euro. La notizia che i soldi dello Stato non sono ancora arrivati l’ha data la vicepresidente della Regione Elisa De Berti che, contestualmente, ha spiegato che il ritardo costringerà al posticipo dei tempi della gara. Di quanto? Fino al 2023. L’iter ipotizzato ormai dove mesi fa - il cronoprogramma è nelle mani proprio di De Berti - prevedeva che Veneto Strade procedesse con l’aggiornamento del progetto così come approvato in sede di conferenza dei servizi. Successivamente la Regione avrebbe predisposto l’appalto integrato e i lavori sarebbero dovuti iniziare tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo, con ultimazione un anno e mezzo dopo. Ma la caduta del governo e tutto ciò che ne consegue ha scombinato i programmi.Iltracciato è tra le opere complementari del Passante di Mestre e l’intero intervento rientra nel riassetto programmato del fine del 2021 la conferenza dei servizi della Provincia di Treviso, dopo aver accettato tutte le modifiche al tracciato proposte da Veneto Strade e dopo il parere positivo arrivato dalla commissione regionale per la valutazione dell’impatto ambientale dell’opera, aveva approvato il progetto definitivo. Che, va ririsposta - aveva dichiarato al nostro giornale Silvano Vernizzi, direttore generale di Veneto Strade - ai problemi di traffico anche pesante che attualmente transita impropriamente sia lungo l’asse del Terraglio storico sia occupando un reticolo di strade non adeguate”. Il progetto utilizza solamente nel primo tratto la viabilità esistente al confine fra i comuni di Treviso e Casier, per poi proseguire su un nuovo sedime stradale, attraversando via Sant’Antonino con un sottopassaggio all’altezza di via Fuin, arrivando fino alla rotonda di via Pasteur, innesco alla tangenziale. Per preservare i quartieri di Sant’Antonino e della Chiesa Votiva, nella versione definitiva del Terraglio est - che è arrivata dopo decenni di battaglie politiche e cittadinenon sono previsti collegamenti con la viabilità ordinaria, ma la realizzazione di una nuova pista ciclabile parallela alla strada, isolata dall’arteria grazie a una
La Treviso di domani
Si allungano i tempi di realizzazione dell’opera
Il Terraglio est resta in attesa dei soldi da Roma
La Regione del Veneto ha già stanziato la sua parte Ma in cassa mancano 20 milioni di euro che dovevano arrivare dal fondo governativo per lo sviluppo e la coesione continuano a trovare intoppi a territorio, qual è il Terraglio. Alla quadrante sud di Treviso. “Unacordato, ha un costo di realizza- fitta vegetazione.
www.lapiazzaweb.it8 Nodi da sciogliere. Il cantiere del secondo stralcio si sarebbe dovuto aprire alla fine di quest’anno
Matteo Bellomo
La Treviso di domani
È quanto dichiarato da Mario Conte alla conferenza stampa di presentazione del Piano Urbano di Mobilità Sostenibile (PUMS).
Lo strumento è aperto alle istanze dei cittadini, fondamentale per accedere ai finanziamenti europei Obiettivo è la riduzione del traffico a favore di spostamenti a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici
L o scorso novembre il vicesindaco di Treviso, Andrea De Checchi, proprio da queste pagine aveva delineato, in anteprima, le linee guida del PUMS, il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, che, almeno nelle gnaredovrebbezionedell’amministra-intenzionicittadina,ridise-Treviso,le sue relazioni, il modo stesso di viverla e “rispettarla” in termini ambientali.Dopo la grande accelerazione di novembre, però, l’iter si era un po’ raffreddato. Il motivo? La decisione di realizzare un mega park in Piazza della Vittoria: una scelta, questa, estremamente controversa perché in controtendenza rispetto al principio, attuato in tutta Europa, di spostare le auto fuori dal centro storico ampliando le zoneL’altropedonali.elemento che fa discutere in queste ore, nelle quali comunque si apprezza certamente lo sforzo per l’ampliamento della Ciclopolitana, è lo stato manutentivo delle infrastrutture per la cosiddetta “utenza debole”, ovvero quella di ciclisti e pedoni. Sono sempre di più i trevigiani che nel leggere le linee guida del PUMS commentano, più o meno, con un “va bene, molto interessanLA SCHEDA: PUMS, PGTU e PTPU. I 3 piani adottati dal Comune di Treviso. Cosa sono?
“A Treviso gli spostamenti di lunghezza inferiore ai 2 km sono pari al 29%, quelli tra i 2 e i 3 km sono pari al 13%, quindi abbiamo circa il 40% degli spostamenti che potrebbero essere effettuati a piedi e in bici”.
oltre che riducendo i consumi energetici. Il PGTU è il Piano Generale del Traffico Urbano è il piano di gestione costituito da un insieme coordinato di interventi per il miglioramento delle condizioni della circolazione stradale, dei pedoni, dei mezzi pubblici e dei veicoli privati, da realizzare nel breve periodo (2 anni).
Il PTPU è il Piano del Trasporto Pubblico Urbano , il cui scopo è ottimizzare l’efficienza dei servizi di trasporto pubblico sia nell’erogazione che nella gestione e ha un orizzonte temporale medio-breve.
I l Piano Urbano di Mobilità Sostenibile (PUMS) è lo strumento di pianificazione strategica di medio-lungo periodo (10 anni) del sistema della mobilità con l’obiettivo di soddisfare i fabbisogni di mobilità della popolazione minimizzando l’uso individuale dell’automobile privata, aumentando i livelli di sicurezza della circolazione stradale, moderando la velocità, riducendo i fenomeni di congestione, incrementando la capacità di trasporto e la percentuale di cittadini che utilizzando sistemi collettivi e mobilità condivisa, abbattendo i livelli di inquinamento atmosferico e acustico,
www.lapiazzaweb.it 9Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario Sguardo al futuro. Adottato dalla giunta in documento che ha il compito di ridisegnare gli spostamenti in città Piano Urbano della Mobilità Sostenibile Sarà vera rivoluzione?
te ma intanto marciapiede e piste ciclabili lasciano molto a desiderare e, in molti tratti, non invogliano ad utilizzare la bici e lasciare a casa l’auto”. Comunque, tra accuse di mancanza di coraggio soprattutto per ciò che concerne la pedonalizzazione del centro storico e mugugni per la scarsa efficienza di ampi tratti di piste e marciapiede, la giunta comunale, presieduta dal sindaco Mario Conte, proprio alla fine di luglio ha adottato il PUMS.
Tra i punti focali del piano una pedonalizzazione “spinta”, park Vittoria, navette e ciclabili.L’adozione permetterà di accedere a finanziamenti europei e nazionali per la realizzazione di progetti nel campo della mobilità oltre a rappresentare un criterio premiale nella ripartizione delle risorse destinate ai nuovi interventi per il trasporto rapido di massa e la mobilità ciclabile assegnati dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. Gli interventi principali hanno riguardato l’intermodalità, la pedonalità, la ciclabilità, la sharing mobility e il trasporto pubblico (navetta, velocizzazione, servizi flessibili). In più, l’analisi ha riguardato l’accessibilità verso le scuole e la riorganizzazione delle ZTL. Le scuole in particolare infatti generano uno spostamento di circa 24mila persone ogni giorno (20mila studenti più l’indotto) in una città di circa 86mila abitanti.
A un anno dalla morte, la cerimonia al museo che l’ex assessore alla cultura volle rigenerare
Il
ricordo
Giovanni Manildo lo volle al suo fianco il giorno in cui il ministro Dario Franceschini tagliò il nastro del primo stralcio, perché tutti a Treviso hanno riconosciuto e continuano a riconoscere che Zanini, oltre a essere stato il medico che ha fatto nascere buona parte dei trevigiani compreso il sindaco Mario Conte, era “appassionato sostenitore del patrimonio culturale cittadino”. Una targa all’ingresso della sala ora lo ricorda.Sono arrivati in tanti a dare quello che il primo cittadino ha scelto di definire “un abbraccio virtuale a Vittorio”. C’erano la moglie Silvana, il fratello e le sorelle, gli amici della piazza e i colleghi del Ca’ Foncello. C’erano la Pastoria di Borgo Furo, il Gruppo Folcloristico Trevigiano, i Trevisani nel Mondo e il Coro Stella Alpina, che tanto amava. C’erano i trevigiani illustri, come l’ex magistrato Carlo Nordio, e la gente comune. La giunta di oggi e l’ex assessore alla cultura Luciano Franchin. Maggioranza e opposizione. E, fra i tanti, anche quelli che hanno condiviso con Zanini un pezzo di strada culturale della città, come l’ex dirigente comunale Maurizio Vanin e Federico Pupo, ex direttore organizzativo del Teatro Comunale. “Un uomo che per Treviso e la trevigianità ha dato tutto se stesso. Un archivio storico della città. E anche se qualche volta ci siamo trovati su posizioni diverse, avevamo lo stesso obiettivo comune, che è il bene della città”, ha detto il sindaco. Che nel corso della cerimonia - ricordando come gli interventi di Vittorio Zanini in consiglio comunale fossero sempre un momento di crescita - ha dichiarato: “Questa fascia la meritava più Vittorio che il sottoscritto”. Sara Salin
L’intitolazione.
L a sala conferenze del museo Bailo dal 27 luglio scorso è diventata la “Sala Vittorio Zanini”. Non c’era luogo più consono da dedicare all’ex assessore alla cultura e consigliere del Comune di Treviso a un anno dalla sua morte. Perché fu sua l’idea di avviare il lungo percorso di rigenerazione del gioiello cittadino e che, giunta dopo giunta, è arrivato proprio quest’anno a essere il Grande Bailo. Vittorio Zanini se n’è andato prima di poter ammirare con i propri occhi la conclusione di quei lavori di recupero e ristrutturazione che aveva tanto sognato e che, quando era il referente della cultura della giunta guidata da Gian Paolo Gobbo, aveva spinto con passione e determinazione.
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Il tributo della città al medico e politico
Al Bailo ora c’è la “Sala Vittorio Zanini”
E il presidente di Israa Mauro Michielon ha annunciato che entro la fine dell’anno l’istituto predisporrà un varco per permettere ai trevigiani l’accesso all’area pedonale (una superficie di circa 1.200 metri quadrati) anche da BorLa trasformazione.
Mario Conte, dell’importante e da Borgo Mazzini, oggi inter- terminare il corso originario tà di Israa, ente proprietario go Mazzini.
L’area - 96mila metri quadrati, pari a tredici campi da calcio - è stata infatti inserita nel Piano delle bonifiche della Regione del Veneto perché rientra fra i siti inquinati per la presenza di discariche di rifiuti urbani. La fine dell’attività di discarica risale all’inizio degli anni Ottanta, con la successiva copertura, fra il 2005 e il 2012, con terreni fini limoso-argillosi. A partire dal 2010, l’avvio di una serie di analisi e monitoraggi della falda e del biogas, che hanno preceduto l’accordo fra l’amministrazione comunale di Treviso e il Consiglio di Bacino Priula per la messa in sicurezza e la gestione della zona, avvenuta nel 2019. I lavori di bonifica e trasformazione inizieranno entro il duzione dell’acqua nella falda tramite altri pozzo. La seconda linea, invece, sarà relativa alla gestione delle acque piovane, con la realizzazione di undici bacini di raccolta scoperti con una capacità massima complessiva di 10mila metri cubi, con l’obiettivo di essere nelle condizioni di poter gestire anche eventi meteorologici estremi. Una volta purificata in un apposito impianto di trattamento, l’acqua piovana sarà reimmessa sul terreno. Non è tutto. Perché al parco urbano si aggiungerà l’installazione di un impianto fotovoltaico che consentirà il risparmio di 500 tonnellate di CO2 l’anno. “Grazie alla realizzazione dell’impianto, verrà mese di novembre: sarà sistemata la copertura attraverso la regolazione della superficie dell’intera area per ridurre l’infiltrazione delle acque meteoriche, poi verrà data alla superficie una pendenza di circa tre metri per fare in modo che l’acqua possa defluire verso le estremità. Il terreno sarà seminato con erba e verranno piantati alberi e cespugli per una superficie di due ettari e mezzo. Sarà costruito anche un nuovo impianto di trattamento delle acque su due linee diverse. Una per la purificazione delle acque di falda, grazie a un sistema di pozzi, tubature e un impianto di trattamento che consentirà la depurazione in loco e la reintrocostituita una comunità energetica attraverso la quale sarà possibile fornire energia pulita a edifici pubblici. Un’operaspiega l’assessore trevigiano all’ambiente, Alessandro Manera - particolarmente importante, che ha pochi precedenti a livello nazionale per la complessità di progettazione e benefici per la collettività e la salute pubblica”. Un intervento che l’assessore regionale all’ambiente, Giampaolo Bottacin, ha definito “un esempio virtuoso, perché da un cadavere eccellente si è arrivati a un’opportunità dal punto di vista ambientale, che può diventare un modello” per ciascuno del 2.891 siti inquinati censiti in Veneto. Ambiente
L’area di quasi 100mila metri quadrati fra i quartieri di Santa Bona e San Paolo era stata dismessa dall’attività nel 1980 e poi coperta con terreni limoso-argillosi
Il canale delle Convertite torna alla luce e la Treviso medievale viene restituita ai cittadini
I lavori di bonifica e messa in sicurezza partiranno a novembre, finanziati dalla Regione con 4,3 milioni di euro L’ex discarica di via Orsenigo sarà restituita alla città Da buco nero a bosco urbano con parco fotovoltaico L’ex discarica di via Orsenigo sarà bonificata e messa in sicurezza operativa e permanente. Dopo che il consiglio comunale nell’ultima seduta prima della pausa estiva aveva approvato l’affidamento dei lavori, a inizio agosto l’amministrazione comunale ha presentato il progetto definito sul futuro dell’area, uno storico buco nero fra i quartieri di Santa Bona e San Paolo, che si è trascinato per oltre vent’anni e che ora, grazie anche a un finanziamento regionale di ben 4,3 milioni di euro, sarà restituito alla collettività. Venendo trasformato in un bosco urbano con un parco fotovoltaico da un Megawatt.
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R inaturalizzare il territorio e i corsi d’acqua anche in ambito cittadino. Questo il significato, secondo il sindaco intervento pilota che ha portato alla scopertura di un tratto del canale delle Convertite, a due passi da Porta San Tomaso rato per circa due chilometri e che riaffiora in via Emiliani. Un intervento (costo totale del progetto 397mila euro, di cui quasi 310mila dal Comune e il resto finanziato nell’ambito del programma Veneto Adapt) che rientra nell’ambito di un programma europeo per l’elaborazione di politiche comuni collegate al rischio alluvioni per le città del Veneto centrale, basato sulla progettazione di una rete di infrastrutture per aumentare il volume di invaso per il trattenimento delle acque meteoriche. Il progetto è partito dall’analisi delle mappe ottocentesche: si è arrivati così a dedel canale e la sua riapertura all’interno del cortile retrostante la chiesa di Santa Maria Maddalena. L’operazione è consistita nella demolizione delle superfetazioni, la razionalizzazione dei ponticelli di accesso al fabbricato, il restauro e la pulizia delle sponde del canale, la costruzione di nuove sponde in calcestruzzo armato e il successivo rivestimento in mattoni facciavista realizzati a mano, la realizzazione di una discesa al canale che ricordano le antiche “lavandere” con il piano in pietra d’Istria Orsera, nuovi ponticelli in legno massello e acciaio. “Grazie alla disponibilidell’area circostante, è stato sottoscritto un accordo che permetterà l’uso pubblico dell’area in orario diurno, in modo che ogni cittadino possa visitare quest’angolo finora nascosto della nostra città”, ha spiegato Conte, che ha definito l’operazione un’inversione di tendenza in perfetta sintonia con la propensione di Treviso “Città d’acque”.
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mente,perconbilitàgnificativamentedanormenazioneveneto.it.nicovaccinazioni@aulss2.puntou-Oltreallavacci-esistonoalcunecomportamentaliseguireperridurresi-lapossi-divenireacontattolezeccheoalmenoindividuarlerapida-primachepossano
www.lapiazzaweb.it14 Prevenzione. Contro la TBE è possibile vaccinarsi, la profilassi costa 25 euro a dose
V irus West Nile e malattie causate dalle zecche sono due dei pericoli anche dell’estate 2022. Per ridurre il rischio di focolai di West Nile, il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 2 Marca trevigiana ha rivolto ai cittadini alcune raccomandazioni: non abbandonare oggetti e contenitori di qualsiasi natura dove possa raccogliersi eventuale acqua piovana e svuotare ogni giorno qualsiasi contenitore. Vanno inoltre trattate in forma preventiva e periodica le caditoie e i tombini presenti nei giardini di case private e condomini, nei cortili e nelle aree esterne utilizzando un apposito prodotto larvicida in compressa. I trattamenti vanno annotati in un registro, che andrà mostrato su richiesta degli incaricati alla vigilanza sull’osservanza delle disposizioni. Particolari precauzioni devono essere seguite anche nelle scarpate, nei cigli stradali, nei corsi d’acqua, nelle aree incolte e dismesse, dai consorzi e dalle aziende agricole e zootecniche. Il consiglio è - soprattutto nelle abitazioni in cui vivono persone con fattori di rischio - di installare le zanzariere e di applicare repellenti cutanei ogni 3-4 ore (a base di Deet o Icaridina a concentrazione superiore al 10 per cento; nei bambini sotto i due anni si consiglia il Citrodiol).Perquanto riguarda la presenza delle zecche - il cui morso è indolore, ma può provocare la TBE (Ticket Born Encephalitis)è possibile vaccinarsi: la profilassi costa 25 euro a dose (le dosi sono tre, successivamente sono previsti dei richiami ogni 3/5 anni in base all’età della persona) e può essere prenotata chiamando il Dipartimento di Prevenzione o scrivendo una mail a
Il consiglio generale è di indossare abiti chiari, coprendo le estremità, utilizzando pantaloni lunghi e cappello. Evitare poi di strusciare l’erba lungo il margine dei sentieri e di addentrarsi nelle zone in cui l’erba è alta. Al termine delle escursioni viene consigliato di esaminare pelle e indumenti, in particolare fare attenzione al collo, alla testa, al retro delle ginocchia e ai fianchi. Infine è sempre meglio
Saluteutilizzare
È una malattia che il più delle volte rimane silenziosa per anni e che, se non viene curata, può provocare seri danni al fegato, come tumore e cirrosi. Ma i farmaci per affrontarla ci sono e sono efficaci. L’importante è scoprire per tempo quello che in termini scientifici è definito virus HCV. Per questo in tutte le aziende Ulss del Veneto è in fase di attuazione lo screening gratuito, destinato a tutti i cittadini nati fra il 1968 e il 1989: un test che attraverso un semplice esame del sangue ricerca la presenza degli anticorpi. Si può eseguire il test prenotandolo sul sito dell’Ulss 2 Marca trevigiana come qualsiasi altro prelievo oppure in un’occasione di accesso alle strutture sanitarie (visite, ricoveri, day-hospital) o ancora aspettando la lettera di invito allo screening che arriverà a casa. In caso di positività dell’esame del sangue, lo screening sarà seguito da esami di approfondimento e da visite specialistiche. Il personale sanitario contatterà il cittadino, che sarà accompagnato lungo tutto il percorso, dai primi esami all’eventuale diagnosi di epatite C fino al trattamento in un centro specializzato. Tutto a titolo gratuito.
Le eperraccomandazionievitarefocolaimalattie
trasmettere una malattia. appositi repellenti.
Punture di zanzare e morsi di zecche, i pericoli dell’estate
Epatite C, se c’è si all’UlssScreeningcuragratuito2
www.lapiazzaweb.it 19 L’iniziativa. Sette chilometri di corsa in città con i più piccoli nel cuore Il 9 settembre torna la Run for Children per supportare il progetto Giocare in Corsia
Organizzata da Gianluca Sacilotto, Fabio Simionato e Norma Pezzutto in collaborazione con la Lilt, la manifestazione è alla quinta edizione e prevede un’iscrizione di 10 euro con il nobile obiettivo di portare i volontari nei reparti di Pediatria degli ospedali di Treviso e Conegliano i partecipanti potranno acce- zione.net/it/events/run-for-chil-
O gni anno è un successo. Quest’anno, arrivata alla quinta edizione, la Run for Children punta a superare le duemila iscrizioni e per farlo, ancora una volta, chiede di volgere lo sguardo e il cuore all’obiettivo: portare momenti di gioia e spensieratezza ai piccoli pazienti dei reparti di Pediatria degli ospedali di Treviso e Conegliano grazie al sostegno dei volontari del progetto della Lilt “Giocare in Corsia”. Difficile tirarsi indietro. Difficile rinunciare a mettere la propria quota (10 euro, interamente devoluti al progetto), infilarsi pantaloncini e maglietta e correre o camminare per sette chilometri nel centro di Treviso. Quest’anno l’appuntamento è stato fissato per venerdì 9 settembre alle 19.30: all’ora dell’aperitivo che dà in via al fine settimana, i Bastioni San Marco proporranno di ritrovarsi tutti insieme per divertirsi in un modo diverso. Facendo sport per solidarietà.Organizzata dall’associazione sportiva dilettantistica R4C Running Team (al “comando” ci sono Gianluca Sacilotto, Fabio Simionato e Norma Pezzutto) in collaborazione con la Lilt, l’iniziativa benefica in questi anni è riuscita a raccogliere oltre 60mila euro. Tutti per il progetto “Giocare in Corsia”, attivo dal 1994. “La nostra missione - ha spiegato il responsabile del progetto, Luca Michielon, nella conferenza stampa di presentazione della Run for Children a Palazzo Rinaldi - è quella di fare valore al denaro che riceviamo, per offrire ai bambini attività costruttive”. Nell’anno di Treviso Città Europea dello Sport, niente di meglio che unire l’attività motoria alla generosità. “Sono tutti nostri figli”, ricorda il vicesindaco e assessore allo sport Andrea De Checchi, che fa sapere che dren-nr5/) che nei punti diffusi in tutta la provincia e che si potranno consultare sulle pagine social della manifestadere gratuitamente sia al Museo Bailo che a Santa Caterina. Le iscrizioni sono aperte sia online (https://www.endu. 2022
Cosa succede in città iTCBF
A fine settembre torna la rassegna dei fumetti La sorpresa più grande che la 19esima edizione della rassegna internazionale di fumetti e illustrazione di Treviso ha fatto agli appassionati di ogni generazione si chiama senza dubbio Lupo Alberto. Il personaggio creato da Silver, al centro di avventure rocambolesche ed esilaranti, sarà infatti uno dei protagonisti più attesi del Treviso Comic Book Festival, in programma dal 23 al 25 settembre e che vedrà le esposizioni proseguire fino al 9 ottobre. Tema del 2022: la next generation, celebrata fino dal manifesto celebrativo a firma di una delle più celebrate artiste ospiti della kermesse: la spagnola Cristina“TuttoDaura.un altro lupo”, il titolo della mostra dedicata a uno dei fumetti più amati di sempre. Verrà allestita agli Spazi Bomben di Fondazione Benetton e proporrà sedici pagine a colori di storie uniche scelte e disegnate da tanti autori e autrici che rivisitano l’universo creato da Silver, reinterpretandolo secondo la loro prospettiva. Da Lorenzo La Neve a Matilde Simoni, da Francesco Guarnaccia a Roberto D’Agnano, da Dottor Pira a Federico Gaddi, da Nova a Fran, Mattia Secci, Spugna, Valeria Appendino, Gianluca Maruotti e ovviamente Silver.
Da oggi i nostri Notiziari audio in delemittentisullesulstreamingwebeinFMmiglioriradioVeneto In streaming su in FM su:
www.lapiazzaweb.it22 La mostra. Dopo il rinvio di febbraio, sarà aperta dal 16 settembre al 15 gennaio 2023
anche la visita a sezioni, sale, gallerie e opere custodite dentro e fuori dal Bailo. Si può prenotare inviando una mail a prenotazioni@museicivicitreviso.it
Cultura
La più ampia monografica mai realizzata finora
L a seconda grande mostra dell’anno promossa dalla Città di Treviso e dai Musei Civici, oltre che dalla Regione del Veneto, è ai nastri di partenza. Dopo il rinvio di febbraio a causa dell’emergenza sanitaria, “Paris Bordon 1500-1571 - Pittore divino” sarà aperta al pubblico dal 16 settembre al Museo civico di Santa Caterina e potrà essere visitata fino al 15 gennaio 2023. Sarà un omaggio di respiro internazionale al più grande pittore che la città ha avuto e che lo storiografo veneziano Marco Boschini definì - con un termine usato solamente per Raffaello e Tiziano - il “Divin Pitor”. Curata da Arturo Galansino, direttore della Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze, e da Simone Facchinetti, professore associato all’Università del Salento, la mostra proporrà opere preziose, alcune delle quali mai esposte in Italia finora. Capolavori provenienti dalla National Gallery di Londra, dal Louvre di Parigi, dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, dall’Ashmolean Museum di Oxford, dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze e dai Musei Vaticani per raccontare la creatività e la qualità straordinaria dell’opera dell’allievo di Tiziano. Tra queste il monumentale “San Giorgio e il drago”, commissionato da Alvise Campagnari per la chiesa di San Francesco a Noale e oggi conservato ai Musei Vaticani: per la prima volta sarà possibile ammirare lo straordinario dipinto dopo un accurato restauro, realizzato appositamente in occasione della mostra. Tutte opere chefra sensuali ritratti femminili, rappresentazioni mitologiche, scene sacre delle grandi pale d’altare e piccoli dipinti destinati alla devozione privata - spingono il visitatore a riscoprire la varietà, l’originalità e la ricchezza della produzione di IlBordon.pittore trevigiano era un ricercato ritrattista. E il suo quadro più antico di questo genere è del 1523, quando Paris Bordon era ancora sotto l’influenza dell’eredità di Giorgione, e arriverà a Santa Caterina dalla Alte Pinakothek di Monaco. Nelle opere successive a questa il pubblico assisterà a un’evoluzione più moderna. Proprio grazie alla storia dei ritratti è possibile seguire il percorso storico, geografico e stilistico che l’artista compie, dal “naturale” (ispirati a Palma il Vecchio e a Tiziano) al sofisticato manierismo, nato in un clima internazionale. Bordon dipinge collezionisti, semplici committenti, ma sono molti i soggetti erotici, quadri da stanza destinati ad ambienti chiusi, riservati, per proprietari sofisticati. Nella maggior parte dei casi si tratta di donne, rappresentate nelle vesti di soggetti mitologici e una bellezza che spesso ha spiccati tratti saprincipalepubblicafidateneProduzioneandrogini.eorganizzazio-dell’esposizionesonoaf-aMarsilioArte,cheneilcatalogo.PartnerdellamostraèInte-Sanpaolo.
Prosegue fino al 25 settembre al Bailo l’esposizione “Canova, gloria trevigiana” C’è tempo fino al 25 settembre per visitare al museo Bailo “Canova, gloria trevigiana”. Con le sue 150 opere, undici sezioni in 1.200 metri quadrati di esposizione, la mostra organizzata dal Comune e curata dal direttore dei Musei Civici Fabrizio Malachin con il decano degli studi canoviani Giuseppe Pavanello e con Nico Stringa è aperta tutti i giorni feriali dalle 10 alle 18 (giorno di chiusura il lunedì), mentre nei fine settimana, dal venerdì alla domenica, l’orario di chiusura è alle 20. Il biglietto intero costa 9 euro, quello ridotto (riservato agli over 65, ai gruppi, alle convenzioni, agli studenti universitari e delle accademie) costa 6 euro, mentre l’ingresso è gratuito per gli under 18 e per allaresche.diaccompagnatorigligruppiescola-L’ingressomostraconsente
Definito dallo storiografo veneziano Marco Boschini il “Divin Pitor”, allievo di Tiziano, è senza dubbio il più grande fra i trevigiani. Molte delle opere scelte non sono mai state esposte in Italia Spot Ogni giorno 5 notiziari locali in onda in FM e in streaming, portano l’informazione locale a chi è in movimento. Breaking news locali ascoltate da oltre 200.000 ascoltatori al giorno: un canale unico ed esclusivo di informazione e promozione. Podcast Rubriche tematiche di 3 minuti su salute, lavoro, scuola, economia ed impresa, in onda in FM e in streaming, a cura di esperti di settore. Campagne spot dedicate e di use sulle più importanti emittenti radiofoniche regionali. Radio Pico e Volami nel Cuore Radio Pico e Volami nel Cuore Radio Pico e Radio Pico e Radio Pico e Prodotti laPiazza24 Oltre 200.000 ascolti al StreamingsugiornoFMe ilFotografa QR code e l’ultimoascolta Notiziario
Paris Bordon al Museo di Santa Caterina
Alla scoperta della Strada del Prosecco con la nuova edizione della guida
di Marca
dal sindaco di Valdobbiadene ha spiegato il sindaco.
Che si sia un enoturista affezionato e fidelizzato, un turista occasionale o un trevigiano che ha voglia di trascorrere qualche giorno sulle colline vicine a casa alla ricerca di bellezza, curiosità e cantine, la nuova guida della Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene è un “must have”. Una seconda edizione aggiornata, bilingue, dal formato compatto, contiene tutte le informazioni utili per chi vuole perdersi attraversando la strada del vino più antica d’Italia fra le diverse sfumature di verde di questo pezzo di Patrimonio UNESCO. Informazioni utili per tutti e sorprendenti proposte per gli amanti del vino: la nuova guida tascabile, edita dalla stessa associazione della Strada, si può trovare negli uffici turistici del territorio, compreso quello dell’aeroporto Antonio Canova di Treviso, nella vip lounge dell’aeroporto Marco Polo di Venezia e nelle strutture ricettive, nelle cantine e nei ristoranti della zona. Oltre scaricabile dal sito internet dell’associazione stessa. Nelle quasi 250 pagine di cui è composta, la guida offre indicazioni aggiornate sull’ospitalità, sulla ristorazione e sulle cantine, su eventi, tour naturalistici e visite culturali, ma accanto al racconto del territorio propone anche una mappa grazie alla quale mettersi in viaggio fra le Colline del Prosecco in itinerari costruiti fra storia e arte, enogastronomia e ambiente, piaceri rigeneranti e festeggiamenti tradizionali che si possono incontrare lun-
La corsa ciclistica che attraversa la Docg ha conquistato anche il Nord Europa C ’è già grande attesa per il ritorno della Prosecco Cycling, in programma il prossimo 2 ottobre. L’evento - che ha fatto pedalare 45mila appassionati da oltre 35 Paesi, caratterizzato da un percorso di 100 chilometri, attraversando i comuni della Docg - nei mesi scorsi ha fatto parlare di sé anche al di fuori dell’Italia. Dopo il successo alla corsa ciclistica più partecipata negli Usa, il TD Five Boro Bike Tour di New York, la Prosecco Cycling è stata accolta in Svezia dagli oltre 20mila partecipanti alla Vätternrundan, il più importante appuntamento in Nord Europa. La delegazione veneta era guidata Luciano Fregonese e dal general manager della manifestazione Massimo Stefani. “Una trasferta fondamentale per la definizione di accordi commerciali e per il consolidamento dei rapporti internazionali con l’organizzazione svedese”, ha detto Fregonese, che ha annunciato che dal 30 settembre al 2 ottobre il World Cycling Monuments Meeting riunirà proprio a Valdobbiadene gli organizzatori dei più partecipati appuntamenti ciclistici. “Grandi eventi e sostenibilità ambientale possono andare a braccetto: lo abbiamo visto in Svezia, dove esiste una cultura particolarmenteambientalistasviluppata”, go i novanta chilometri di un percorso nato nel 1966, ampliato nel 2003, fatto di vigneti tortuosi che si intersecano con antiche chiese e terrazze che si aprono su paesaggi mozzafiato. Un viaggio che si può scegliere di fare in auto, in moto, in bici o semplicemente percorrendo a piedi i ripidi sterrati che lo caratterizzano. In ogni caso è un viaggio imperdibile e unico, costellato di esperienze ed emozioni. (S.S.)
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Notizie
Uno strumento utile, dotato di mappa, sia per gli appassionati del vino che per coloro che vogliano tuffarsi alla scoperta delle Colline diventate Patrimonio UNESCO
#Regione
www.lapiazzaweb.it24 C’è un fantasma con cui si devono fare i conti alle prossime elezioni. Tutti lo vedono, ma nessuno riesce a esorcizzarlo. E lui se ne va in giro, sarcastico, agitando metaforiche catene, impaurendo senza benevolenza a differenza del fantasma di Canterville. Lo spettro si chiama astensione. È il vero nemico dei partiti, molto più di un avversario politico. Le cifre parlano chiaro: il numero di chi non va a votare è altissimo, anche nel Veneto. Sostanzialmente ha una percentuale doppia rispetto al miglior risultato accreditato ai partiti. Per chi svetta nei sondaggi al 25% bisogna ricordare che due anni fa, alle regionali, l’affluenza nel Veneto fu del 61%: l’astensione, quindi, fu del 39%. Alle amministrative dello scorso giugno l’affluenza è stata del 51%, vuol dire inferiore di altri dieci punti percentuali.Ivaloriscendono decisamente di anno in anno. Vedremo cosa succederà alle prossime elezioni, se cioè ci sarà una qualche ripresa, perché l’elezione è ritenuta decisiva al punto di spingere alle urne, oppure si confermerà l’incapacità da parte dei partiti di attrarre i cittadini ai seggi. A questo secondo risultato congiurano due considerazioni. Da un lato la genesi della crisi di governo Draghi, sintetizzabile con il titolo a tutta pagina de “La Stampa” che ha scritto una sola parola: “Vergogna!”. In secondo luogo c’è da registrare un giudizio poco lusinghiero e diffuso sulla classe politica, che quest’anno ha bucato sia l’elezione del Presidente della Repubblica – ci siamo già dimenticati il teatrino andato in scena per quindici giorni tra gennaio e febbraio, l’impasse e la necessità di richiamare san Sergio Mattarella a rimettere insieme i cocci delle istituzioni? – e adesso ha deciso il pensionamento anticipato di Draghi, che resta comunque l’italiano più stimato all’estero. Parlando di astensione, si evoca l’immagine degli indifferenti, mutuata dal celebre romanzo di Alberto Moravia, metafora di una sfiducia crescente nelle istituzioni e nella politica. Forse la situazione è anche più grave. Basta guardare la distribuzione sociale dell’elettorato: chi vive una situazione economica tranquilla vota per il 75-78 per cento, chi ha problemi economici vota solo nel 28% dei casi. In altre parole, s’è persa la convinzione che la (scelta) politica possa migliorare la tua vita. Questo è l’aspetto decisivo, perché dare una speranza ai cittadini significa operare un cambiamento culturale: c’è un leader capace di operare una mutazione genetica nella mente degli elettori?
Il Punto Gli indifferenti di Antonio Di Lorenzo È uno dei leader del tavolo nazionale del Centrodestra, oltre che senatore Questore a Palazzo Madama (grazie a lui Palazzo Madama ha risparmiato oltre 344 milioni di euro), ma ciò che contraddistingue più di tutto Antonio De Poli è il suo forte legame con il Veneto. Quando lo intervistiamo è sul treno diretto a Padova: “Rientro fra la mia gente, nella mia comunità che, per me, è un punto di riferimento. Non esiste politica senza la polis che è alla radice di tutto. Il territorio viene prima di tutto: in testa alla nostra agenda per il futuro del Paese: taglio delle tasse, autonomia del Veneto e politiche sociali. Con il Centrodestra al Governo, volteremo pagina”. S enatore, la prima sfida è quella di vincere l’astensionismo, quale il suo appello? Il vero nemico da combattere non è la sinistra, ridotta ad un’armata brancaleone, ma l’astensionismo. È indispensabile andare a votare per scegliere il futuro dell’Italia. Questo è il momento per dare al Paese un esecutivo forte e coeso. L’elettorato moderato giocherà un ruolo fondamentale. Mettiamo al centro i contenuti e i programmi. Come intendete affrontare emergenze concrete come l’aumento dei costi che ricadono sulle famiglie e sulle imprese? Il 25 settembre si confronteranno due visioni della Nazione: quella della sinistra che vuole la patrimoniale e quella del Centrodestra, la nostra, che invece vuole tagliare le tasse. La nostra proposta è il taglio dell’IVA sui beni di prima necessità come pane pasta latte frutta e verdura e di utilizzare le risorse del reddito di cittadinanza (9 miliardi all’anno) per tagliare il cuneo fiscale e lasciare così più soldi in busta paga ai lavoratori e per assicurare più risorse alle politiche sociali destinate agli anziani (le nostre mamme e i nostri papà) e alle persone non autosufficienti. Dal Pnrr stanno arrivando importanti risorse, come usarle al meglio? Bisogna “metterle a terra” nei territori e, per farlo, è indispensabile sciogliere il nodo dell’incremento del costo delle materie prime delle imprese per consentire ai cantieri di lavorare e rispettare scadenze e obiettivi del PNRR. Per quanto riguarda la partita dell’autonomia? È uno dei punti prioritari del programma. Basta con i muri e con le resistenze di Movimento Cinque stelle e Pd. Con il Centrodestra al Governo voltiamo pagina. Pronti a dare risposte ai 2,3 milioni di veneti che hanno votato il referendum e ad approvare la riforma per l’autonomia del Veneto.
I n questi anni quali risultati sono stati ottenuti per il territorio? Il primo risultato tangibile è la riduzione delle delle tasse: meno 8 miliardi nella scorsa Legge di Bilancio. Ora si deve proseguire in questa direzione, è la priorità. Nel corso dell’emergenza sanitaria abbiamo sostenuto la linea della ripartenza in sicurezza, spingendo affinché gli indennizzi alle imprese fossero legati ai fatturati persi. E, ancora, abbiamo ottenuto dal Governo 65 milioni di risorse per la Strada regionale 10 (tratto Carceri-Borgo Veneto); i fondi per il turismo e il comparto termale (500 milioni alle imprese turistiche dal PNRR e altri 98 milioni per la digitalizzazione delle agenzie di viaggio e tour operator); 8,7 milioni di risorse dal PNRR per la sanità nel Conselvano, i fondi per la Tav Brescia Padova e l’inserimento dello studio di fattibilità dell’Alta velocità Padova-Bologna e della linea Piove di Sacco e Chioggia (“treno del mare”) nei piani di Governo e Ferrovie. Qual è il vostro ruolo all’interno della coalizione di centrodestra? Siamo il vero Centro ancorato con forza ai valori cristiani e cattolici. Siamo custodi di principi che rappresentano un “bagaglio” che ci serve oggi per guardare avanti e costruire il futuro della nostra Nazione: tutela della vita, difesa della famiglia, sostegno alla piccola media impresa, senza mai dimenticare i soggetti più fragili come anziani e persone con disabilità.
L’intervista. Il senatore padovano, da sempre legato al territorio, fa un bilancio della legislatura De Poli: “Autonomia, taglio delle tasse e politiche sociali: ecco le nostre priorità” Il senatore Antonio De Poli
Anche in Veneto? Certo, perché il Veneto è stato tradito. Erano giunti molti appelli dal mondo economico, dai sindaci, dal volontariato, dallo sport perché il governo andasse avanti, tutti appelli traditi. Mi aspetto che nelle urne che in molti si ricordino di questo. Mi aspetto che ampi settori moderati, a disagio in una coalizione a trazione Meloni, si domandino come sia possibile arrivare all’autonomia con Meloni e Berlusconi. Il Veneto è stato deluso anche da quello che ha fatto Zaia.
In vista delle elezioni il centrodestra si è ricompattato e Fratelli d’Italia pare essere il partito destinato a trainare la coalizione. Ne abbiamo parlato con Luca De Carlo, senatore e coordinatore veneto del partito.
Su quali temi puntate la vostra campagna elettorale? Anzitutto la tutela del potere d’acquisto delle famiglie e dei lavoratori di fronte alle conseguenze della crisi. Dobbiamo combattere l’inflazione e rivalutare le pensioni, migliorare gli stipendi e i redditi dei lavoratori, rinnovare i contratti di lavoro, applicare il salario minimo in base alle direttive europee e introdurre anche la riduzione cuneo fiscale. Puntiamo ad aumentare il reddito dei lavoratori con un mese di stipendio in più, a tutelare le imprese, ma anche ad affitti più bassi per i giovani, ad un contributo di duemila euro per studenti e lavoratori sotto i 35 anni. Altro tema è quello della sanità, per tutti, non privatizzata, con più medici di famiglia e servizi sul territorio.
Il Veneto come reagirà all’offerta del centrodestra? Il problema più grande oggi è riuscire a portare la gente a votare, perché se la gente vota è maggioritariamente di centrodestra in Veneto. Il problema è che in questa grande confusione che si è generata in questi anni potrebbe spingere qualcuno a non andare a votare. E quindi la chiarezza nel dire da subito, quello che noi chiediamo da sempre, cioè che se si è eletti con il centrodestra in coalizione poi non si è disponibili ad altri governi, sia una delle cose che possa anche aiutare a convincere i nostri elettori a tornare al voto. Chiaramente non basta, bisogna avere anche un programma che rimetta al centro la produzione, l’economia, la tutela dei nostri valori ma anche dei nostri prodotti, il lavoro, non solo l’assistenza, e quindi quando abbiamo una squadra che è in grado di realizzarlo Credo sia questo quello che vogliono i nostri elettori.
Regione Centrosinistra. Andrea Martella, segretario regionale del Pd Veneto “Esito tutt’altro che scontato Pd forza centrale dell’alleanza”
Giorgia Meloni Premier è una prospettica che si può concretizzare? Fino a qualche tempo fa poteva essere un sogno ma oggi potrebbe essere una realtà che si concretizza perché i numeri ce lo dicono.
Come si convincono quindi le persone ad andare a votare? Dicendogli chiaramente che non ci sarà un altro governo al di fuori del centrodestra perché noi non siamo disponibili e rendendo pienamente credibile la politica, non con dei proclami o degli slogan ma facendo capire che il nostro programma sarà fatto di cose concrete e attuabili. Non libri dei sogni, la gente non ci Andrea Martella Segretario regionale del PD Veneto Luca De Carlo Coordinatore veneto Fratelli d’Italia una partita con una prospettiva di vittoria. Anche nei collegi uninominali cercheremo votare, magari nel Conte 1, il reddito di cittadinanza. Oggettivamente penso abbia pesato soqualità della vita. Nicola Stievano crede più e ha ragione.
Il centrodestra sembrerebbe unito in modo indissolubile, è così? Dopo mesi, anni di confusione, anche per il nostro elettorato che ha visto una parte di centrodestra al Governo e Fratelli d’Italia orgogliosamente all’opposizione, il nostro elettorato chiedeva un po’ di stabilità e chiarezza. Non tanto a noi, con i quali l’elettorato ha un rapporto ormai consolidato e riconosce la nostra coerenza, ma nei confronti dei nostri alleati con i quali certe scelte magari risultavano all’elettore di centrodestra abbastanza strane: vedere il centrodestra al Governo con PD e 5Stelle non ha lasciato indifferenti tutti i nostri elettori. Adesso che finalmente c’è questa possibilità data dalle urne, tutti reclamano maggior chiarezza e maggior comunione di intenti. Si è logorata in qualche modo l’amicizia politica in questo periodo di separazione tra maggioranza e opposizione? Noi abbiamo fornito ai nostri alleati la possibilità di ritornare nel centrodestra, perché Fratelli d’Italia ha costituito il baluardo attorno al quale si è ricostituita l’alleanza. È evidente. Non solo in termini di meriti visto che i sondaggi ci danno ben sopra la somma degli altri due alleati, ma anche proprio per il nostro atteggiamento che da sempre è stato di unione, quindi nessuna antipatia, nessuna afflizione anzi, la consapevolezza intima in tutti noi che certe scelte dei nostri alleati erano scelte temporanee e che quindi un giorno saremo ritornati tutti assieme per dare alla Nazione il Governo che più la rispecchia che maggioritariamente è di centrodestra. Non si capisce invece perché i Governi contemplassero tutte le formule tranne il centrodestra.
Per fare tutto questo servono risorse, come gestire quelle del Pnrr? Il Pnrr è un’occasione per ricostruire il nostro Paese, ma si tratta di risorse che hanno bisogno di avere un Governo responsabile per essere gestite bene. I cittadini non ci permetterebbero errori di utilizzo su risorse che devono tradursi in opere, servizi e prattutto in un elettorato come quello del Nord che crede ancora nell’impresa e non nell’assistenzialismo del reddito di cittadinanza.
“Uniti e pronti a vincere per dare un Governo stabile”
Il centrosinistra scommette nella presa di coscienza degli elettori in vista del voto del 25 settembre, a partire dall’ampia parte moderata della nostra regione: “L’esito delle elezioni politiche è tutt’altro che scontato, anche nel nostro Veneto, deluso e tradito da questa destra populista e sempre più estremista” afferma Andrea Martella, segretario regionale del Pd Veneto, in prima linea nella calda campagna elettorale estiva.
www.lapiazzaweb.it 25 Centrodestra. Luca De Carlo, coordinatore veneto Fratelli d’Italia
Vi aspettavate il voto di settembre? Il centrosinistra e in particolare il Partito Democratico ha fatto ogni sforzo per evitare lo scioglimento delle Camere ma questa è la conseguenza dell’atteggiamento irresponsabile di chi ha innescato la crisi e poi l’ha fatta esplodere. Non ci siamo fatti trovare impreparati, abbiamo messo subito in moto la nostra macchina organizzativa e ci facciamo trovare pronti e competitivi per il confronto alle urne. A quale risultato puntate? È possibile che il Pd superi Fratelli d’Italia? Noi stiamo lavorando per vincere, siamo pronti a giocare le nostre carte migliori. Sono convinto che ci sarà una polarizzazione del voto, i cittadini si troveranno a scegliere tra un’idea di centrosinistra responsabile, vicina ai bisogni della gente, e la destra della Meloni. Il Partito Democratico è la forza centrale di questa alleanza che dovrà fare da traino per l’intera coalizione. Come declinerete in Veneto gli accordi nazionali? Il centrosinistra si presenta con un programma e un messaggio chiaro, non una accozzaglia, ma una forza articolata e molto unitaria, e questo ci consente di aprire
Secondo lei l’aver partecipato al Conte 1, Conte 2, Draghi 1 ha penalizzato la Lega che era inizialmente più forte numericamente rispetto a voi? Certo gli elettori non hanno capito questa scelta. Se da un verso è stata una scelta di responsabilità, secondo loro, quella del Governo Draghi sicuramente non hanno capito come potevano di convergere su candidature unitarie che rendano più competitive le liste. Le elezioni poi si giocano gli ultimi dieci giorni, quando scatta l’impegno dei cittadini, la partecipazione, l’appello al voto utile al 40% di indecisi. Faremo di tutto per far capire che da una parte c’è un centrosinistra responsabile che pensa agli interessi dei cittadini e ha una chiara collocazione europea, dall’altra c’è chi ha dimostrato di non saper governare il paese.
Per le nuove aperture il gruppo ha adottato una strategia di recupero e riqualificazione di edifici storici e di aree urbane dismesse, con l’obiettivo di evitare consumo di suolo
Crescere green, insieme al territorio 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile (SDGs), 169 traguardi, 192 paesi membri dell’ONU che hanno sottoscritto il piano: sono questi alcuni numeri che descrivono la grande sfida lanciata dall’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile. Un traguardo ambizioso che richiede un cambio di paradigma a tutti i livelli, non solo nelle politiche economiche globali, ma anche di ogni singola comunità e di ogni singola azienda. Raccogliendo questa sfida, anche Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per Triveneto, Emilia-Romagna, e Lombardia, che gestisce 249 punti vendita diretti a insegna Despar, Eurospar e Interspar e rifornisce 316 punti vendita affiliati nei territori in cui è presente (161 in Veneto tra diretti e affiliati), ha implementato la propria strategia di crescita improntata alla sostenibilità puntando su sette SDGs che si intersecano con i valori aziendali. Un impegno scritto nel DNA della nostra azienda e rappresentato nell’abete, il logo che da sempre caratterizza il marchio Despar. Per questo, consapevoli del nostro ruolo all’interno della società, nel 2021 abbiamo dato vita al nostro Manifesto CSR nel quale abbiamo assunto la sostenibilità come punto di riferimento per le nostre scelte strategiche di business. Un impegno e una responsabilità che noi di Aspiag Service vogliamo trasformare ogni giorno in fatti concreti, lavorando per sviluppare nuove metodologie e procedure per ridurre l’impatto ambientale dei nostri punti vendita e delle sedi con tecnologie innovative, valorizzando le filiere corte e i produttori locali, mettendo al centro le persone, rendendo i nostri prodotti sempre più sostenibili e supportando le comunità in cui ci inseriamo. Lo facciamo nella consapevolezza che solo lavorando insieme ai nostri collaboratori, clienti, fornitori e a tutti gli stakeholder, potremo guardare lontano e raggiungere obiettivi ambiziosi improntati a una crescita verde, al fianco delle persone e del territorio. di Giovanni Taliana Direttore Regionale Aspiag Service per il Veneto
Proprio il punto vendita è per Aspiag Service il centro dell’innovazione sostenibile. Al suo interno è possibile trovare le soluzioni che permettono un’attenzione particolare verso la riduzione delle emissioni di CO2 e il controllo dei consumi energetici. Gli esempi più importanti sono gli impianti a luci LED, presenti ora in 159 punti vendita, la scelta di costruire i punti vendita nella massima classe energetica possibile (A3 o A4), l’utilizzo di sistemi “cool roof” che consentono un risparmio del fabbisogno energetico di un terzo, la presenza di impianti che permettono il recupero e il riuso di calore e acqua. E ancora, l’invio a riciclo di oltre il 76% di rifiuti e l’acquisto di energia verde certificata, che nel 2021 ha raggiunto l’87% del fabbisogno consentendo l’abbattimento dell’85% delle emissioni di CO2. Grazie al proprio impegno ambientale, Aspiag Service è stata la prima impresa della GDO a ottenere la certificazione ISO 14001 – oggi presente per 56 siti, tra sedi, magazzini e punti vendita – che sta progressivamente estendendo a tutta la rete aziendale e che si conferma sempre di più come cardine della politica di sostenibilità.
Regione
L’impegno di Aspiag Service per ridurre l’impatto ambientale si concretizza anche nella scelta di rendere i prodotti sempre più sostenibili attraverso, ad esempio, la riduzione dell’uso della plastica e investimenti in ricerca e sviluppo per realizzare packaging riciclabili, in particolare per i prodotti a marchio. Un esempio concreto di questa ricerca è rappresentato dalla linea Verde Vera EcoBio, la linea beauty di Despar che propone prodotti con ingredienti di origine naturale e che, anche dal punto di vista del packaging, si è rinnovata con l’utilizzo di flaconi e tubi in plastica riciclata post consumo ed etichette in plastica di origine vegetale, permettendo una riduzione media del 23% delle emissioni di anidride carbonica rispetto alla scelta di packaging tradizionale. Oltre a ciò, con l’obiettivo di ridurre ulteriormente l’impatto dei propri contenitori sulla produzione di CO2, Aspiag Service ha aderito con Verde Vera al “progetto Kariba” per la protezione delle foreste dello Zimbabwe attraverso l’acquisto di certificati per la rimozione della CO2 pari alla carbon footprint stimata per la produzione degli imballaggi di questa linea per tutto il 2021. Per la linea a marchio Verde Vera, Aspiag Service è stata tra i vincitori del bando CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi) per l’ecodesign 2021, un riconoscimento che spinge il marchio dell’abete verso un futuro sempre più verde.
Il caso Aspiag Service - Despar
Packaging green, la scelta giusta per un futuro sostenibile
E in questa svolta green anche la Grande Distribuzione Organizzata è diventata protagonista del processo di cambiamento per rispondere in modo sempre più attento alle esigenze e ai nuovi valori che gli stakeholder – collaboratori, clienti, partner, fornitori, istituzioni e comunità – ricercano e che rappresentano un vantaggio competitivo per le stesse aziende del settore. La GDO, infatti, gioca un ruolo fondamentale perché la sua linea d’azione si muove su due binari paralleli che riguardano da un lato il proprio business e, dall’altro, le scelte dei clienti, indirizzandoli verso prodotti sostenibili e contribuendo alla tutela delle risorse e del pianeta. E questo è anche l’impegno di Aspiag Service, che lavora ogni giorno per accrescere il proprio essere azienda responsabile verso l’ambiente, le persone e il territorio. Un impegno che Aspiag Service dimostra concretamente nella propria politica di sviluppo della rete vendita, prediligendo per le nuove aperture una strategia di recupero e riqualificazione di edifici storici e di aree urbane dismesse, con l’obiettivo di restituire alle comunità zone inaccessibili, evitare il consumo di suolo, valorizzare edifici ed elementi architettonici di pregio e innescare un circolo virtuoso attraverso la collaborazione con aziende del territorio, offrendo un concreto supporto alle imprese locali. Ne sono un esempio i punti vendita aperti nello storico Teatro Italia in Strada Nuova a Venezia, il Despar di Prato della Valle a Padova e il recente Eurospar aperto a Trieste nell’area ex-Maddalena.
www.lapiazzaweb.it26 Una rivoluzione verde che investe tutti i settori dell’industria italiana, tanto più che gli avvenimenti degli ultimi anni, dalla pandemia alla guerra in Ucraina, fino ai cambiamenti climatici e alle nuove sfide economiche, stanno rendendo sempre più urgente la necessità di raggiungere l’autosufficienza energetica e l’efficientamento delle risorse.
La GDO accelera sulla rivoluzione verde
La svolta green. Attenzione all’impatto urbanistico, alla riduzione delle emissioni e al risparmio energetico
Il Punto Vendita Despar di Prato della Valle IL PUNTO
parco naturale che si snoda dalla sorgente (a pochi chilometri dal centro città) giù fino dove il fiume incontra la Laguna di Venezia. La particolarità del Sile è che è il più lungo fiume di risorgiva in Europa, ovvero che non nasce da una sorgente in montagna ma che le sue acque sgorgano in pianura, dando origine al quelli che vengono chiamati “Fontanassi” polle d’acqua che sembrano in costante ebollizione.
La guida ci ha spiegato che questo corso d’acqua ha rivestito per secoli la funzione di via di comunicazione tra la Laguna e le città dell’interno trasformandolo in una grossa arteria che ha sempre trasportato merci, persone e storia. sono stati per lungo tempo i “burci”, grandi imbarcazioni in legno che trasportavano merci, dapprima trainate da buoi lungo le alzaie (strade costruite sugli argini) e poi da motori. Andrea ce ne parla dalla passerella che attraversa il “Cimitero dei Burci”, uno slargo nel fiume in cui, negli anni 70, queste barche ormai costose, lente e poco efficienti, sono semplicemente state abbandonate dando vita ad un moderno “cimitero degli elefanti” sul quale la natura sta prendendo il sopravvento.
Turismo
Durante la repubblica di Venezia i nobili spesso sceglievano le sponde del fiume, o i suoi dintorni, per edificare le proprie dimore di campagna, meravigliose ville venete, centro di grandi possedimenti agricoli che garantivano cibo e ricchezza. Andrea ci racconta di queste nobili famiglie sorseggiando un profumatissimo taglio bordolese nel fresco della cantina di Villa Giustinian, oggi conosciuta come “castello di Roncade”. Il fiume è ancora oggi molto frequentato: kayak, canoe, barche elettriche, sup sfilano silenziosi, mentre dalle houseboat e dai battelli si vedono i visi incantati dei turisti che si godono la meraviglia del paesaggio che li Proseguiamocirconda.lanostra pedalata attraversando paesini affacciati sul fiume, con le loro piazze ricche di storia e le osterie che ci fanno venire l’acquolina in bocca: Casier, Casale, Musestre, Quarto d’Altino e Portegrandi.Epoi,adun tratto, lo scenario cambia completamente e ci troviamo a pedalare accanto alla laguna di Venezia: una distesa d’acqua costellata di piccole isole coperte da una bassa vegetazione, abitate da numerosissime specie di uccelli. Lo sguardo si posa su una bianca distesa brulicante che prende forma man mano che ci avviciniamo: sono fenicotteri che immergono ritmicamente il becco nell’acqua per pescarne il nutrimento. Andrea ci spiega che, in questo periodo dell’anno, sono bianchi e non rosa a causa dell’alimentazione.Continuiamo a pedalare con i colori del tramonto che gettano riflessi infuocati tra la laguna ed il Sile. Con gli occhi pieni di questo spettacolo ci fermiamo in un piccolo agriturismo che ci delizia con le specialità locali: risotto con i go (piccoli pesciolini che vivono tra i sassi della laguna) frittura di pesce e un prosecco ghiacciato che rinfresca la mente e rallegra il Arriviamocuore.a Jesolo in tempo per vedere l’ultimo spicchio di sole che scompare nel mare. Ad attenderci lo shuttle del noleggio che ci riporterà a Treviso. Sulla via del ritorno, mentre i miei ragazzi scherzano con il conducente, provo la sensazione che mi sia stato confidato un segreto, di essere stata ammessa in un luogo protetto, riservato a pochi eletti. Penso a quanti, viaggiando da ogni parte del mondo, giungono fino a Venezia e si perdono questo tesoro nascosto a pochi passi.
I protagonisti di questa vita sul fiume a presto Treviso.to che l’area intorno al fiume è un
Arrivederci
Il fiume Sile: amore a prima vista
31100 Treviso +39 0422 1783822
www.lapiazzaweb.it 27 Treviso. Dai Diari di Viaggio di Johan Mc Well
Nel breve tragitto dall’aeroporto, varcate quelle che il tassista ci ha spiegato essere le mura medievali che circondano Treviso, siamo stati immediatamente avvolti da un’atmosfera di famigliare vitalità e calore. Le strade erano percorse da decine di biciclette guidate da distinti signori e da ragazzi o mamme con i loro piccoli; nei caffè del centro molte persone bevevano l’aperitivo mentre i bimbi giocavano nelle piazze e dalle vetrine dei negozi si vedevano persone intente a fare gli ultimi acquisti. Poi ho alzato lo sguardo e mi sono resa conto di quanta meraviglia mi circondasse: palazzi antichi, chiese, portici, piazze monumentali e tanti tantissimi canali che attraversano la città, ricordando la vicinanza a Venezia. La sera, di fronte ad una coppa di squisito tiramisù dopo una cena luculliana in una trattoria del centro, abbiamo convenuto che non avremmo potuto perdere l’occasione di esplorare Treviso ed i suoi dintorni: il proprietario del nostro B&B, dopo i consigli sul centro storico, ci ha suggerito di noleggiare una bici per percorrere il fiume Sile sulla ciclabile che da Treviso porta al mare. Pronti all’avventura, l’indomani abbiamo incontrato la nostra guida, presso il noleggio a pochi passi dal centro, lungo il fiume Sile; Andrea, la guida, ci ha “Sono arrivata a Treviso in maggio con mio marito e i miei due figli di 7 e 10 anni, con l’idea di far conoscere Venezia alla mia famiglia alloggiando a Treviso, base ideale per raggiungere la città lagunare con il treno.”
Zanzare e febbre West Nile, come proteggersi dal rischio di infezione
Con 8 ricoverati nel mese di luglio nel Padovano, di cui tre deceduti, e 4 asintomatici, e un caso di contagio nell’uomo registrato nel Veneziano, nel territorio dell’azienda Ulss 3 Serenissima, dove il paziente è stato ricoverato in terapia intensiva, il West Nile virus seppure atteso, vista la presenza del virus nell’insetto portatore nei nostri territori, ha destato nell’opinione pubblica più di qualche preoccupazione.Nella stagione estiva, le comuni zanzare che appartengono al genere Culex, tra cui la zanzara comune C. pipiens (non la zanzara tigre) possono trasmettere infatti il virus, presente da alcuni anni anche in Veneto. Ma di cosa si tratta? La febbre West Nile è una malattia provocata da un virus a Rna presente in molte parti del mondo. Isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome), il virus è diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici (passeriformi e corvidi) e le zanzare le cui punture sono la principale causa di trasmissione nell’uomo, ma anche agli animali, in genere equini ed uccelli.
2022AGOSTO on-line: /category/salute/ Salute
Cosa c’è da sapere e come comportarsi Prosegue alla pag. seguente
6) Sorvegliare e prendersi cura delle persone a maggior rischio.
I suggerimenti del Sisp dell’Ulss 8 Berica in un video per affrontare le temperature elevate di queste settimane
La maggior parte delle persone infette (80%) non mostra alcun sintomo. Quasi tutti i casi si presentano infatti in forma lieve e non provocano sintomi, al massimo una semplice febbre che dura qualche giorno. Ma nei casi più gravi il West Nile può provocare febbre alta, forti mal di testa, tremori, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. In un caso su 1.000 il virus può provocare encefalite. Le persone più a rischio sono bambini, anziani e soggetti con fragilità, ai quali si consiglia di utilizzare prodotti repellenti a base di Deet o Icaridina a una concentrazione superiore al 10%. Per i bambini sotto i due anni sono invece preferibili prodotti a base di Inparamatandiolo.casodipresenza di febbre, con temperatura superiore ai 38°C, dolori muscolari e alle articolazioni, cefalea, confusione ed eruzione cutanea, è bene rivolgersi prontamente al medico di base. Non esiste un vaccino per la febbre West Nile, quindi la miglior forma di prevenzione consiste soprattutto nel ridurre l’esposizione alle punture di zanzare, nello specifico attraverso quattro comportamenti, così come consigliato nelle schede informative diffuse dalla Regione Veneto. In primo luogo, il consiglio è quello di indossare indumenti di colore chiaro dal crepuscolo all’alba, pantaloni lunghi e maniche lunghe. Utilizzare quindi repellenti cutanei per uso topico, spray a base di pretra o altri insetticidi per uso domestico, oppure anche diffusori di insetticidi elettrici, areando bene i locali prima di soggiornarvi. Se gli ambienti non sono provvisti di aria condizionata, soggiornare e dormire solo in ambienti dotati di zanzariere alle porte e alle finestre e, per aumentare l’efficacia, è consigliato trattare le zanzariere con repellenti. Se possibile, infine, utilizzare il condizionatore ad una temperatura leggermente inferiore di notte, le zanzare infatti non amano le temperature fresche. É utile tenere sotto controllo i focolai larvali nelle caditoie, svuotare quotidianamente sottovasi e raccolte d’acqua. Il Dipartimento di Prevenzione opera in collaborazione con le Amministrazioni locali per l’azione di disinfestazione preventiva e per l’attivazione di tutte le buone pratiche che possono limitare la diffusione del vettore. Attraverso i Comuni si svolge anche un’azione capillare di allerta alla popolazione, perché collabori alle azioni di contrasto. Chi volesse avere ulteriori informazioni o ha dei dubbi su come proteggersi può contattare direttamente il Dipartimento di Prevenzione della propria azienda Ulss.
1) Evitare l’uscita e l’attività fisica nelle ore più calde. In particolare dalle 11 am alle 17 pm e soprattutto i bambini e gli anziani.
2) In questo periodo è opportuno a maggior ragione, evitare l’affollamento, perché la circolazione del virus del Covid è molto alta e contrarre la malattia potrebbe affaticare ulteriormente alcuni organismi già fragili. 3-4) Fare pasti leggeri e bere molti liquidi. Curare in modo particolare la dieta, leggera, e provvedere ad un’adeguata idratazione. “Soprattutto nei bambini e negli anziani - spiega la dottoressa Padovan - diminuisce il senso della sete, per cui è raccomandabile curare con attenzione l’idratazione, a maggior ragione, di queste categorie”.
8) Vestirsi con abiti adeguati e leggeri e freschi.
Dott.ssa Maria Teresa Padovan Direttore del Servizio igiene e sanità pubblica (Sisp)
7) Migliorare l’ambiente domestico e di lavoro. Soggiornare quanto più possibile in un ambiente adeguato, usando in maniera oculata il ventilatore e l’aria condizionata.
dal caldo in dieci mosse Cosa c’è da sapere e come comportarsi
Emergenza caldo, come proteggersi? L’azienda Ulss 8 Berica ha realizzato un breve video in cui la dottoressa Maria Teresa Padovan, direttore del Servizio igiene e sanità pubblica (Sisp) ribadisce in dieci punti i comportamenti più corretti per affrontare con maggiore serenità i disagi che possono derivare dalle elevate temperature di questi giorni. Sono indicazioni che ci sono note ma che è bene ribadire per tenerle sempre presenti.
Salute Proteggersi
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9) In auto curare che non vi sia stazionamento all’interno dell’abitacolo in cui si creano a volte condizioni molto difficili.
10) Infine proteggersi da punture di zanzare e di pappataci. Quando si svolge attività all’aperto è importante un’accurata protezione. “Stiamo assistendo in questo periodo dell’estate - afferma la dottoressa Padovanall’aumento delle infezioni portate da questi microorganismi, in particolare la West Nile, per cui è raccomandabile una particolare attenzione da queste punture”. Attenzione ai bambini e ai neonati. Oltre agli anziani, i bambini sono particolarmente suscettibili al caldo, specialmente i neonati perché - come spiega anche un apposito opuscolo del Ministero della Salute sul tema, “Estate in salute: come proteggere i vostri bambini”la loro temperatura aumenta velocemente e fanno più fatica a disperdere il calore. In estate dunque, è il suggerimento dell’infografica messa a punto dall’azienda Ulss 2 Marca Trevigiana, è importante tenere ben idratati i bambini offrendo loro spesso dell’acqua o allattandoli più frequentemente. I bambini vanno tenuti all’ombra durante le ore più calde e, se hanno meno di sei mesi di vita, non vanno mai esposti al sole diretto. Meglio applicare una crema ad alta protezione prima di farli uscire e riapplicarla ogni due ore o dopo il bagno, al mare o in piscina. Tenere monitorata la temperatura dei più piccoli, rinfrescandoli ogni tanto con acqua tiepida e aprendo il pannolino quando è possibile.
5) Evitare bevande alcoliche.
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Salute Vacanze e viaggi, anche all’estero. Il vademecum realizzato dall’Ulss 6 Euganea L’estate con i nostri amici a quattro zampe
N ei mesi più caldi, come avviene per i bambini e per gli anziani, anche i nostri amici a quattro zampe hanno bisogno di qualche attenzione in più, è dunque importante adottare alcuni semplici ma fondamentali comportamenti per salvaguardare la salute dei nostri cuccioli e per tenerli al riparo dalle insidie del caldo. L’azienda Ulss 6 Euganea ha realizzato una serie di brevi video per la gestione della salute dei vostri animali domestici durante queste settimane di caldo intenso. Innanzitutto non vanno mai portati a spasso durante le ore più calde della giornata. Questo non significa che si debba rinunciare ma è consigliabile uscire durante le prime ore del mattino o in quelle serali. Mai lasciare il vostro amico a quattro zampe senz’acqua; anzi è importante assicurarsi che abbia sempre a disposizione abbondante acqua fresca. menti che vanno assolutamente evitati: mai lasciare i vostri amici a quattro zampe legati in luoghi esposti a luce solare diretta poiché potrebbero incorrere in un colpo di sole o in un colpo di calore. Non lasciarli mai in auto da soli, neanche con i finestrini abbassati: l’abitacolo della macchina si scalda in fretta e può diventare un ambiente ostile, anche se si parcheggia all’ombra. Ultimo suggerimento da non trascurare è quello di non tenere gli animali in ambienti eccessivamente condizionati per evitare sbalzi di temperatura. Se poi decidete di portare con voi il vostro cucciolo, allora è utile tenere presente alcuni comportamenti per tutelarne la salute.Inprimo luogo, se viaggiate in auto, evitate di mettervi alla guida proprio nelle ore più calde e durante il viaggio cercare, se è possibile, di tenere parpiuttosto che utilizzare l’aria condizionata.Èbenericordarsi di portare sempre una ciotola da poter riempire con dell’acqua per farlo bere: mantenerlo ben idratato durante il periodo estivo è fondamentale. Un gioco o un oggetto al quale il vostro amico a quattro zampe è affezionato lo aiuterà a rendere il tempo trascorso in viaggio più veloce e piacevole. Da parte vostra, evitate di guidare in maniera brusca e programmate delle soste frequenti per farlo scendere dalla macchina e concedergli di sgranchirsi un po’. Se infine la meta delle vostre vacanze è all’estero, tenete presente anche l’eventualità di dotare il vostro cucciolo di passaporto.InItalia il passaporto per gli animali domestici viene rilasciato dall’azienda sanitaria di competenza territoriale, su richiesta del proprietario. Il riè tuttavia subordinato all’iscrizione all’anagrafe canina, una vera e propria banca dati che censisce l’animale identificandolo con il microchip. Il passaporto dell’animale è importante perché sostituisce tutte le altre certificazioni per gli spostamenti all’interno dei informazioni relative al padrone che tutti i dati anagrafici dell’animale, compreso l’elenco di tutte le vaccinazioni che ha effettuato.Ilcosto del passaporto è di circa 19 euro: non ha scadenza e la sua durata corrisponde alla
Ci sono quindi i comporta- zialmente aperto un finestrino lascio del passaporto per i cani, Paesi della UE. Contiene sia le vita del tuo animale.