APRILE 2022
Periodico d’informazione locale - Anno XXIX n.81
di Venezia
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CIAO VENEZIA! Dopo Padova, Vicenza, Treviso, La Piazza arriva a Venezia per raccontare una città unica
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A TU PER TU CON IL SINDACO
“Venezia non si è mai fermata” ECONOMIA
Confindustria: “Il governo ci ascolti di più” PIAZZA SAN MARCO
Dopo cinque secoli riaprono le Procuratie LA NUOVA STAZIONE
Il sogno di unire Mestre e Marghera diventa realtà POLITICA
Pd: più alberi nella città metropolitana IN ARRIVO LO STADIO
A Tessera nascerà il Bosco dello sport
Foto di Lorenzo Porcile
Venezia, ci siamo Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
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ccoci a Venezia e Mestre: da questo mese “la Piazza” vi raggiungerà puntualmente, portando a casa vostra l’informazione della città, le voci dei protagonisti della vita sociale e politica del territorio, il dibattito sui temi del momento, qualche curiosità e alcuni spunti di riflessione e di discussione. Portare “l’informazione direttamente a casa tua” è quello facciamo, tutti i mesi, ormai da ventotto anni in buona parte del Veneto. segue a pag 5
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Facciamo il punto
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Presentata alla BIT la stagione degli eventi
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arà un anno straordinario per gli eventi a Venezia dopo un periodo difficile non solo per Venezia. Con le grandi mostre già avviate nelle scorse settimane, la stagione della ripartenza per la città lagunare è già iniziata. A partire dalla Mostra internazionale d’Arte della Biennale di Venezia che quest’anno anticipa di un mese la sua apertura. “Il settore MICE rappresenta per la nostra città un segmento di turismo in crescita - spiega l’assessore Simone Venturini che oltre al sociale ha la responsabilità del turismo -. Venezia ha caratteristiche uniche che la rendono luogo ideale per coniugare grandi congressi con il tempo libero, tra arte, cultura e natura. Penso a due location in particolare: il Lido di Venezia e l’Arsenale”. Un calendario, quello presentato alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano, molto fitto, di “grande respiro” li definisce Simone Venturini, che oltre all’arte prevede anche eventi legati all’artigianato di qualità come la seconda edizione di Homo Faber all’Isola di San Giorgio e la Venice Glass Week che si terrà a settembre diffusa in diversi luoghi della città. Il Salone Nautico che per la terza edizione si appresta a portare in laguna ill meglio della nautica internazionale, il Redentore, la Regata storica e la Mostra del cinema di Venezia che si appresta ad un’edizione straordinaria. “Venezia si presta ad eventi di qualità - conclude Venturini - e grazie alla lungimiranza dell’amministrazione comunale oggi siamo in grado di ospitare eventi di valore mondiale”.
di Venezia
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Venturini: “Pronti ad accogliere eventi internazionali”
È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge i quartieri di Venezia e Mestre per un numero complessivo di 80.000 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199 Chiuso in redazione il 14 aprile 2022
Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it<
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Con le nostre 23 edizioni locali tra Venezia, Padova, Treviso, Vicenza e Rovigo e oltre mezzo milione di copie distribuite gratuitamente siamo il mezzo di informazione più diffuso e capillare nel territorio veneto. Molti nostri lettori ci conoscono e ci seguono fin dal debutto, altri dagli anni successivi o in epoche più recenti. Ora, finalmente, “La Piazza” raggiunge anche la città di Venezia. Fin dagli esordi siamo presenti in provincia con alcune edizioni ormai storiche, ben radicate e partecipi della vita pubblica locale. Arrivare a Venezia e Mestre è un bel traguardo e anche un nuovo punto di partenza. Poter entrare nel cuore della realtà di questa città unica al mondo, favorire il dibattito sulle sfide di oggi e quelle di domani, è per noi un grande onore. Vogliamo raccontare il particolare connubio che porta in sé Venezia, tra l’essere la città più iconica al mondo e contemporaneamente il laboratorio di innovazione più vivace e fervido d’Italia. Naturalmente vogliamo condividere con voi, amici lettori, questo percorso che intraprendiamo, invitandovi a sfogliare e a leggere questo giornale che, mese dopo mese, imparerete a conoscere. Da parte nostra informeremo con equilibrio e sobrietà, come è nel nostro stile, privilegiando tutto ciò che parla del territorio in cui viviamo, cercando di dare voce anche a chi di solito non riesce a trovare uno spazio nel pur ricco e vario mondo dell’informazione. Lo faremo attraverso il giornale che vi arriva a casa ma anche, tutti i giorni, sulle piattaforme web e audio, per un’informazione veramente a tutto campo. Potete infatti seguirci quotidianamente sul nostro sito internet e sui social, oppure via radio grazie ai nostri quattro notiziari giornalieri, disponibili anche on line oppure sulla nostra nuova applicazione per smartphone. Carta, web, audio: un sistema integrato di comunicazione, gratuito e democratico, alla portata di tutti. Un ringraziamento va a tutti coloro che da vari fronti danno il proprio contributo affinché “la Piazza” arrivi puntualmente a casa vostra e sia disponibile sui diversi canali. Seguiteci e aiutateci a raccontare il vostro territorio, buona lettura.
Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Redazione >redazione@givemotions.it<
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Sguardo sulla città
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Il sindaco traccia la rotta e illustra a “La Piazza” alcuni dei prossimi interventi. Uno sguardo a 360 gradi,
“Venezia non si è mai fermata, tante “Il futuro della città passa da grandi progetti come quelli per la nuova stazione di Mestre, la nuova Questura a Marghera, nuove strutture sportive, la mobilità lenta, le produzioni alternative di chimica verde”
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ra due mesi saranno trascorsi sette anni dall’elezione di Luigi Brugnaro a sindaco di Venezia. L’occasione per fare il punto sull’impegno a 360° del primo cittadino del capoluogo dal sociale alle infrastrutture, passando per la cultura e lo sport, la salvaguardia e la tutela del territorio, il futuro di una città che si candida a diventare Capitale Mondiale della Sostenibilità. LO SPORT Un fronte, lo sport, nel quale l’impegno del sindaco di Venezia è totale e trasversale. “Il Bosco dello Sport e tutti gli altri progetti di 28 comuni della Città metropolitana sono una svolta per questo territorio che mai si era vista. Ci sono soldi pubblici che possiamo utilizzare per il bene comune: abbiamo pensato di farlo partendo dallo sport, anzi dalle strutture sportive. Poter contare su uno stadio moderno e all’avanguardia tecnologica con capienza per 16.000 persone e un palazzetto dello sport da 10.000 posti - ha affermato Brugnaro - garantirà attrattività all’organizzazione di eventi che oggi trovano difficile collocazione sul nostro territorio e si spostano in province e città vicine. Non parliamo solo di eventi sportivi ma anche di spettacolo, musica, cultura. A questo si deve aggiungere l’aspetto dell’impatto ambientale: questa nuova progettazione azzera completamente un precedente disegno che prevedeva l’immissione di 600mila metri cubi di parte commerciale, direzionale e turistico-
alberghiera. Abbiamo voluto tenere solo le strutture sportive e ampliato l’area verde fino a un totale di 115 ettari. Riuscire a cantierizzare bene le opere è un’opportunità per tutta l’area metropolitana, migliorerà le connessioni territoriali andando a fornire benefici sia al settore turistico che industriale.” INFRASTRUTTURE Anche le infrastrutture sono state individuate come un driver di sviluppo per il territorio. Così si spiega l’entusiasmo per la piastra della stazione di Mestre. “La nostra determinazione è stata tale – afferma Brugnaro - da convincere RFI che il sogno di unire Marghera a Mestre attraverso la realizzazione di una nuova stazione avesse tutte le carte in regola per diventare realtà. E quando le idee camminano sulle gambe di persone che, con passione, sanno guardare oltre gli ostacoli, allora i risultati arrivano e diventano fatti concreti per l’intera comunità. Ecco, quel progetto che è stato oggetto a suo tempo della mia tesi di laurea in architettura ha trovato concretezza. Per questo va ringraziata in primis RFI che, con i suoi direttori, dirigenti e tecnici, ha capito la bontà e la necessità di dare alla città una stazione più innovativa e moderna, capace di superare definitivamente quella terribile cesura creata dai binari che per decenni aveva diviso Mestre da Marghera. In passato si riteneva economicamente vantaggioso abbandonare le zone già urbanizzate e andare a utilizzare zone pulite. Questo
investimento di circa 75 milioni di euro, invece, non solo potenzierà sensibilmente uno degli svincoli ferroviari più importanti d’Italia, ma consentirà una generale riqualificazione dell’intera area sia in chiave di sostenibilità che di rigenerazione e investimento “green”. PNRR E SOSTENIBILITA’ Il futuro di Venezia è nel segno della sostenibilità. Brugnaro ha spesso ribadito che “la nostra città si pone come luogo emblematico di studio, ricerca e riflessione sul tema del cambiamento climatico, e non solo, che Venezia vive per prima. Il futuro della città passa da grandi progetti come quelli
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dal sociale alle infrastrutture, passando per la cultura e lo sport, la salvaguardia e la tutela del territorio
azioni nel segno della sostenibilità” “Con l’edizione 2021 del Salone Nautico abbiamo consolidato l’obiettivo che ci eravamo posti fin dall’inizio: riportare a casa l’Arte Navale e confermare Venezia regina dei mari. Con quello stesso spirito siamo pronti a tornare ad aprire le porte dell’Arsenale”
per la nuova stazione di Mestre, che recupera aree degradate, la nuova Questura a Marghera, nuove strutture sportive, la mobilità lenta, le produzioni alternative di chimica verde, che Eni realizzerà a Porto Marghera, la prenotabilità della città per contenere il turismo, la crescita del numero di studenti universitari che puntiamo a raddoppiare attirando molti giovani europei secondo il modello Boston”. BENI CULTURALI Un entusiasmo che si riverbera anche nella riconsegna alla città delle Procuratie dopo un lungo restauro. “Una città intera ha voluto che questo progetto andasse avanti, seguendolo passo dopo passo - spiega Brugnaro - La Fondazione The Human Safety Net è l’espressione dell’accoglienza che i veneti e i veneziani hanno sempre dimostrato nel mondo. Il ritorno di Generali in centro storico è un grande segnale di recupero economico della città antica. Spero di avervi vicino in tante altre iniziative”. IL SALONE NAUTICO Ma Venezia è città di mare come ricorda il sindaco: “Con l’edizione 2021 del Salone Nautico abbiamo consolidato l’obiettivo che ci eravamo posti fin
dall’inizio: riportare a casa l’Arte Navale e confermare Venezia regina dei mari. Con quello stesso spirito siamo pronti a tornare ad aprire le porte dell’Arsenale continuando ad offrire uno spettacolo ineguagliabile. Una terza edizione del Salone ricca e innovativa, piena di eccellenze e di passione. A Venezia tradizione e futuro sono di casa e questo lo potranno constatare anche tutti coloro che verranno a visitare l’edizione 2022 del Salone Nautico”.
“Ci sono soldi pubblici che possiamo utilizzare per il bene comune: abbiamo pensato di farlo partendo dallo sport, anzi dalle strutture sportive” VENEZIA-PADOVA-TREVISO Ma l’impegno di Luigi Brugnaro ha anche un respiro nazionale. Nelle vesti di fondatore Presidente di Coraggio Italia ha evidenziato spesso in pubblico come questo nuovo soggetto politico vuole abbracciare un’area filogovernativa – imprenditoriale che ama la concretezza. In ambito veneto si pensa ad una grande città metropolita-
na Venezia-Padova-Treviso, un progetto in cui il sindaco di Venezia crede fermamente. Il primo banco di prova saranno le elezioni amministrative di quest’anno in vista delle politiche del 2023. IL CONFLITTO IN UCRAINA Non può mancare uno sguardo sull’attualità. “La guerra in Ucraina – ha evidenziato il sindaco - è una vicenda drammatica, che sta provocando lutti e distruzioni di intere parti di città che andranno ricostruite. I primi rifugiati sono giunti in Italia con le auto e gli aerei, adesso comincerà l’arrivo delle persone che si spostano in treno. Venezia è un luogo di frontiera e la stazione di Mestre è un punto nevralgico di smistamento delle persone. Ecco perché il Comune e la Città metropolitana di Venezia hanno voluto costituire una cabina di regia per far fronte alla situazione. I sindaci, che ringrazio, conoscono le loro comunità ed è giusto che vengano informati di quanto sta accadendo sul loro territorio perché l’assistenza deve essere coordinata. Dobbiamo evitare che le zone di confine diventino luoghi della disperazione e dimostrare come con l’integrazione l’Europa possa riconoscere se stessa”.
Economia
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Confindustria Venezia Rovigo. Il presidente Vincenzo Marinese lancia l’allarme sui costi dell’energia
“Serve una nuova politica energetica e il governo ci ascolti di più” V
incenzo Marinese, presidente di Confidustria Venezia Rovigo, lancia l’allarme sui costi e sui problemi legati all’energia e chiede maggiore dialogo al Governo. Al suo secondo mandato, Marinese è protagonista di una nuova stagione e spera nella “cultura” d’impresa. “Ci troviamo ancora di fronte a una grave crisi che sta mettendo in difficoltà non solo le famiglie ma soprattutto le imprese - afferma -. Quelle di piccole dimensioni sono le più vulnerabili perché avranno più costi per produrre, ma avranno anche più difficoltà a restituire le rate dei prestiti straordinari che erano stati elargiti durante la pandemia. Servono interventi urgenti e strutturali da parte del Governo”. “Prima di tutto - spiega il presidente - è necessario abbattere il cuneo fiscale, se ne parla da tempo ma ormai i tempi sono strettissimi e bisogna agire, secondo defiscalizzare il prezzo dell’energia per abbassarlo, premesso che l’energia ci sia anco-
Vincenzo Marinese, presidente di Confindustria Venezia Rovigo
ra nei prossimi mesi. Già vedo che la discussione sul nucleare sta prendendo la solita strada del no a “prescindere” questo sarebbe l’ennesimo errore di un Paese che dipende totalmente da fornitori esteri. Non bisogna puntare solo sulle energie rinnovabili, ma accelerare anche su altre fonti di energia, come il bio metano e i termovalorizzatori. Dobbiamo comunque renderci più indipendenti estraendo gas nei nostri giacimenti. In Croazia lo stanno facendo a pochi chilometri da noi. E quindi? Cosa aspettiamo?” .
“Prima di tutto è necessario abbattere il cuneo fiscale. Se ne parla da tempo ma ora bisogna agire” L’ultimo aspetto riguarda la burocrazia: “Dobbiamo rendere le linee decisionali molto più snelle e dirette. Altrimenti non abbiamo speranze. Non siamo contro questo Governo ma ci devono ascoltare, forse qualche
suggerimento siamo in grado di darlo visto che viviamo tutti i giorni a contatto con le nostre aziende che sono il cuore del Paese - prosegue Marinese -. Io dico sempre che per ogni impresa che nasce c’è un pez-
zetto di Paese che si rinnova. Lo dobbiamo fare per le generazioni che verranno per i nostri figli. Le decisioni che prenderemo oggi saranno determinanti per loro. Dobbiamo essere consapevoli del nostro ruolo, della
nostra forza. Come associazione ci stiamo dando da fare per diffondere la cultura di impresa che poi diventa volano di una cultura generale che può portare a un nuovo modo di concepire la vita e le relazioni. Quello che sta accadendo a centinaia di chilometri da qui con un Paese aggredito dilaniato dalla violenza ci deve far riflettere e agire, senza essere egoisti ma consapevoli che serve una forte, fortissima azione diplomatica per fermare questa guerra assurda. In questo scenario la decisione di far nascere e crescere anche a Venezia il progetto di Give Emotions, che edita un’edizione locale de La Piazza anche nel nostro comune, la considero straordinaria e auguro al nostro nuovo associato di avere il successo che merita e che finora ha avuto in tutto il Veneto”.
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Architettura e sostenibilità
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Piazza San Marco. Sotto la regia dell’architetto Chiepperfield, rinasce una meraviglia chiusa da secoli
Dopo 500 anni riaprono le Procuratie S
ono bastati cinque anni, sotto la magistrale regia dell’architetto Chiepperfield, per restituire alla città e al mondo una meraviglia chiusa, ormai, da cinque secoli. Partire proprio da questo dato, prima ancora che dal racconto di cosa sono state e cosa saranno le Procuratie, serve a sottolineare la determinazione di tutto il “Sistema Venezia”: un segnale determinante per l’oggi e per la ripresa che la città lagunare, simbolo ammirato a livello internazionale, è chiamata guidare sopratutto in materia di rigenerazione urbana e sostenibilità ambientale. Le cento finestre affacciate su Piazza San Marco, dunque, hanno ricominciato ad illuminarsi rinverdendo i fasti della Serenissima Repubblica quando quelle sale, che corrono tra la Torre dell’Orologio e il Museo Correr, ospitavano il lavoro dei Procuratori. Le Assicurazioni Generali, che si insediarono nelle Procuratie Vecchie nel 1832, hanno scelto di “restituire” alla città uno dei complessi architettonici più famosi a livello mondiale: qui troverà, infatti, casa
tutto l’edificio carbon neutral, ospiteranno gli uffici di rappresentanza delle Assicurazioni Generali, privati, fondazioni e istituzioni culturali. “The Human Safety Net”, che già lavora con 60 ONG e imprese sociali in 23 Paesi del mondo per gli obiettivi di sostenibilità delle Nazioni Unite, troverà spazio al terzo piano.
Qui troverà casa la Fondazione “The Human Safety Net”, un incubatore di iniziative sociali
La visita sarà gratuita fino ad agosto per tutti i residenti a Venezia e area metropolitana
la Fondazione “The Human Safety Net”, un incubatore di iniziative sociali per il sostegno e la valorizzazione della potenzialità delle persone più fragili e più vulnerabili, in primo luogo bambini e rifugiati. L’archistar David Chiepperfield ha recuperato uno spazio di oltre 12mila metri quadrati organizzato su tre piani, con l’utilizzo di materiali pregiati su toni neutri che ne aumentano ulteriormente la luminosità. Il primo e il secondo piano delle Procuratie Vecchie, restaurati all’insegna delle sostenibilità tanto da rendere
Gioiello nel gioiello una magnifica installazione di Edoardo Tresoldi posizionata sulle scale. I residenti a Venezia e nel territorio della Città Metropolitana potranno, fino ad agosto, visitare gratuitamente le Procuratie Vecchie, tutti gli altri lo possono fare dal mercoledì al lunedì e il 50% del costo del biglietto sarà devoluto ad uno dei progetti, scelto direttamente dal visitatore, curate dalla Fondazione “The Human Safety Net”. Infoline: 0415037449, visit@ thehumansafetynet.org
Le Procuratie riaperte e in basso il taglio del nastro
Gaia Ferrarese
Infrastrutture
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Dopo 7 anni di riunioni, confronti, bozze, discussioni, arriva il progetto di RFI. Presto cambierà
Si realizza il sogno di unire Mestre Prenderà vita il “boulevard” che rivoluzionerà via Ulloa, dove è prevista anche la nuova Questura. In questo modo tutta la zona sarà trasformata e rivisitata in termini di aumento della sicurezza
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all’alto il “fiume” di binari che divide le due aree è impressionante. Perché non c’è un ponte che collega le due “sponde” e seppur una cosa sola e così vicine, Mestre e Marghera sembrano lontanissime. Un sottopasso che porta da una parte all’altra e poi niente più. Un mistero che nessuno sentisse finora il bisogno di collegare due “città” residenziali a forte densità abitativa. Un sogno invece per molti, tra cui il sindaco Luigi Brugnaro che sul progetto di collegare Mestre e Marghera ci fece pure una tesi di laurea. E infatti dopo 7 anni di riunioni, confronti, bozze, discussioni, arriva il progetto di RFI con la nuova stazione e una piastra di collegamento tra le due aree. “Oggi possiamo dire che a Mestre il futuro diventa presente. Ci abbiamo creduto e la nostra determinazione è stata tale da convincere RFI che il sogno di unire Mestre e Marghera attraverso la realizzazione di una nuova stazione avesse tutte le carte in regola per diventare realtà” spiega il sindaco di Venezia, che non nasconde la soddisfazione per la presentazione di un progetto che cambierà il volto di una delle porte di accesso alla città, uno snodo ferroviario trai i più importanti d’Italia. Un investimento del valore di 75 milioni di euro che consentirà una qualificazione generale di tutta l’area che gravita attorno alla stazione. I TEMPI E L’ACCORDO Il progetto per il potenziamento della Stazione Venezia Mestre rientra nell’Accordo di Programma tra RFI, Comune di Venezia e FS Sistemi Urbani, accordo
ratificato il 24 luglio del 2019 con voto favorevole dell’allora consiglio comunale. A testimonianza dell’impegno anche di questa nuova amministrazione a portare avanti tutti i programmi di rilancio della città. Ora si può partire con l’iter per arrivare all’approvazione definitiva che prevede un primo passaggio in Giunta e poi in consiglio comunale secondo i principi di trasparenza e di partecipazione previsti per opere di tale valenza.
Il programma è di avviare la gara per inizio lavori nel 2024 e di consegnare alla cittadinanza la nuova stazione entro il 2027 Dal canto suo RFI ha in programma di avviare la gara per inizio lavori nel 2024 e di consegnare alla cittadinanza la nuova stazione entro il 2027. Un vero
e proprio Hub di riconversione urbana per migliorare anche l’accesso al servizio ferroviario, la vivibilità e la fruibilità degli spazi interni ed esterni. Quando si costruisce un’opera di questo livello la certezza dei tempi di realizzazione è fondamentale per chi investe e anche per chi è coinvolto nei lavori. RFI indicando le date ha voluto dare un messaggio concreto che non va vanificato. IL PROGETTO Sono previsti tre livelli: il primo in quota attuale della stazione esistente, il secondo si alzerà di 9 metri al di sopra dei binari dove è previsto l’attraversamento pedonale e l’ultimo a circa 15 metri con una terrazza immaginata come spazio urbano e con delle isole verdi. Un luogo urbano con attività di svago e di ristorazione. Nuovo, moderno e sostenibile. L’idea è di mantenere l’attuale fabbricato, completamente ammodernato, e I rendering della nuova stazione
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il volto di una delle porte di accesso alla città, uno snodo ferroviario tra i più importanti d’Italia
e Marghera con la nuova stazione
demolire alcune parti per consentire la realizzazione dei nuovi interventi. La novità consistente è l’opera di scavalco sopra il fascio di binari costituita da una piastra di 31 metri di larghezza e 100 di lunghezza sempre a 9 metri da terra. Sarà il collegamento urbano che collegherà appunto Mestre e Marghera. DAL CENTRO DI MESTRE AL CENTRO DI MARGHERA Le due realtà saranno collega-
te e finalmente prenderà vita il “boulevard” che cambierà completamente via Ulloa dove è prevista anche la nuova Questura. In questo modo tutta la zona sarà trasformata e rivisitata in termini di aumento della sicurezza e di socializzazione. L’area ne ha sicuramente bisogno dopo decenni in cui era stata abbandonata a se stessa. Una richiesta che arriva anche dai cittadini che vivono nel quartiere e che chiedono maggiore attenzione.
Per questo si è pensato anche alle aree esterne che saranno rinnovate. Lungo viale Stazione sono previsti servizi destinati ai taxi, alle soste brevi. Si verrà a creare una nuova piazza urbana dove a est del fabbricato viaggiatori sono previste le fermate del trasporto pubblico. un terminal per gli autobus e delle nuove torri che renderanno ancora più bella e moderna tutta l’area. Giacomo Franchin
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Politica
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Il dibattito. Il capogruppo dem Emanuele Rosteghin chiede all’amministrazione di aprire un tavolo
“Più alberi nella città metropolitana” Mozione Pd per accedere al bando “A
bbiamo una grande opportunità grazie al Bando Riforestazione Urbana. Vediamo di non sprecarla” con queste parole il capogruppo Emanuele Rosteghin presenta la mozione che sarà presentata al prossimo consiglio che impegna la Città Metropolitana di Venezia a compiere un passo in avanti.” “Il piano di Forestazione Urbana ed Extraurbana – spiegano i consiglieri metropolitani - approvato dal Ministero della Transizione Ecologica il 30 novembre 2021, ha tracciato le linee guida per gli interventi di forestazione nelle grandi aree urbane da finanziarsi tramite il PNRR. Il bando destina alla Città Metropolitana di Venezia 3.443.611 nel 2022, altrettanti nel 2023 e 6.468.405 nel 2024 con lo scopo di aggiungere 310 ettari di nuovi boschi planiziali nei comuni di competenza della Città metropolitana. Proprio per questo noi chiediamo al sindaco di convocare le commissioni consiliari metropolitane competenti; di aprire un tavolo di confronto tra Città tetropolitana, Comuni, consorzi di Bonifica, sssociazioni di categoria degli agricoltori, associazioni che si occupano di boschi e gli altri portatori di interessi, per verificare la disponibilità di aree destinabili agli interventi
Il piano di Forestazione Urbana ed Extraurbana destina alla Città Metropolitana di Venezia 3.443.611 euro nel 2022, altrettanti nel 2023 e 6.468.405 euro nel 2024
di forestazione, con particolare attenzione ai siti demaniali dismessi; di assumere il personale necessario all’attuazione dei progetti e per gestire al meglio le annualità successive; di predisporre progetti di valore metropolitano e di supportare i comuni nella stesura dei loro piani”.
“Tutta la città insieme!”: “Attivare una consulta del turismo a Venezia come a Barcellona” “Una Consulta del turismo a Venezia, come a Barcellona, per lavorare a un riequilibrio”. Una nuova strada per il turismo, dopo la pandemia. Queste le proposte di “Tutta la Città Insieme!” di Giovanni Andrea Martini che nelle scorse settimane ha chiamato a raccolta categorie economiche, associazioni, università, professionisti, fotografie registi. Tutti d’accordo a cercare nuove combinazioni per far coesistere, in una città particolare come Venezia, chi la visita e chi la vive. Le proposte sono allora principalmente tre. “Innanzitutto riteniamo essenziale – spiega il consigliere Martini
- istituire anche a Venezia una consulta del turismo sul modello di Barcellona, in cui siano rappresentati categorie, portatori di interesse e cittadini. Per iniziare ad affrontare il problema della diversificazione economica poi, lanciamo, assieme a Confartigianato, presente con il segretario De Checchi, una proposta concreta: una campagna con cui invitiamo i proprietari degli immobili commerciali ad aderire a una nuova etica e accettare di ridurre, più o meno sensibilmente, il costo dell’affitto dei fondi, contribuendo alla rinascita del negozio o dell’attività locale. Lo fanno già in molti”.
“Servono più corse per le Isole”: i consiglieri comunali Sambo e Baglioni scrivono all’amministrazione I consiglieri comunali del Partito Democratico, Monica Sambo e Alessandro Baglioni, in questi giorni, hanno incalzato l’amministrazione comunale affinché potenzi il servizio di trasporto acqueo sopratutto in vista della bella stagione. “In questi primi weekend primaverili – spiegano Sambo e Baglioni - si sta assistendo a grandi disagi e disservizi nel trasporto pubblico di Venezia, in particolare per le isole di Burano e Murano. Le code chilometriche agli approdi delle Fondamente Nuove, di San Zaccaria, di Murano e di Burano fanno sì che gli utenti siano costretti ad attese di ore per poter accedere ai mezzi, e facciano viaggi in condizioni disastrose. Anche nel settore automobilistico ci sono molte problematiche di carenza di corse e sovraffollamenti, de-
nunciate ripetutamente, ultima delle quali la grave carenza di corse della linea 5 Aeroporto-Venezia, per la quale abbiamo depositato la settimana scorsa un’interrogazione. Tale situazione è intollerabile e l’Amministrazione Comunale deve immediatamente porvi rimedio, potenziando il servizio adattandolo alle reali necessità della Città”.
Emanuele Rosteghin
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Trasporti
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Dal PNRR oltre 83 milioni di euro. L’amministrazione comunale e AVM puntano sulla mobilità green
In arrivo fondi per finanziare 90 bus a idrogeno e altri 33 elettrici L
a giunta comunale di Venezia ha approvato, su proposta degli assessori alla Mobilità Renato Boraso e alle Società partecipate Michele Zuin, la manifestazione di interesse da inviare al ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili in attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – misura M2C2 4.4.1. – “Rinnovo flotte bus e treni verdi – sub-investimento BUS”. Nello specifico, con il Decreto n. 530 del 23 dicembre 2021 del ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili sono state definite le modalità di utilizzo di una parte delle risorse di cui alla misura M2C2 - 4.4.1 del PNRR pari complessivamente a 1.915 milioni di euro, per gli esercizi dal 2022 al 2026 destinandole all’acquisto di autobus ad emissioni zero con alimentazione elettrica o a idrogeno e alla realizzazione delle relative infrastrutture di supporto all’alimentazione, per il rinnovo del parco veicoli dei servizi di trasporto pubblico locale, nei comuni capoluogo di città metropolitana. A fronte di tale decreto sono stati stanziati per il Comune di Venezia 87.451.102 euro da destinare all’acquisto di 123 nuovi autobus destinati al servizio di trasporto pubblico locale urbano. Un investimento da portare a compimento entro il 30 giugno 2026 con un passaggio intermedio obbligatorio che vede l’acquisto e la messa in servizio di 33 di questi nuovi mezzi già entro la fine del 2024. “Venezia guarda al futuro e dimostra di cogliere le occasioni messe a disposizione dal PNRR per dare un ulteriore chiaro segnale di ammodernamento e di tutela dell’ambiente - commenta il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro -. La decisione della giunta è un segnale tangibile di quanto ci stiamo impegnando per la transizione ecologica nel nostro territorio”. “A fronte di quanto destinato a Venezia - spiega l’assessore Boraso - è stato quindi deciso di richiedere il finanziamento di 17 autobus elettrici e 16 autobus a idrogeno entro il 31 dicembre 2024, ed i restanti 90 entro il 30 giugno 2026. Oltre all’acquisto di detti nuovi mezzi, che spetterà a AVM S.p.A, identificato come soggetto attuatore per un costo complessivo di circa 77,75 milioni di euro, sarà necessario
realizzare le infrastrutture dedicate alla ricarica dei mezzi elettrici presso i depositi e un nuovo sistema di distribuzione dell’idrogeno per un investimento complessivo di circa 9,7 milioni di euro. Intanto, nel tempo che servirà per la realizzazione del nuovo impianto di distribuzione dell’idrogeno, i mezzi che saranno acquistati entro il 2024 potranno utilizzare il distributore dell’ENI a Mestre. L’amministrazione ha deciso di puntare sull’acquisto di gran parte dei nuovi mezzi a idrogeno ritenendo che tale soluzione sia, nel medio termine, quella più idonea a venire incontro alle modalità di effettuazione del sevizio urbano. In questo modo i mezzi avranno una autonomia di viaggio coerente con la lunghezza media di impiego giornaliero dei mezzi urbani in servizio nella terraferma veneziana”. “Questo progetto di investimento - aggiunge l’assessore Zuin - costituisce, dopo la positiva esperienza di dotare il Lido e Pellestrina di soli autobus
Zuin: “Una sfida che siamo sicuri di poter vincere per garantire un servizio sempre più all’altezza di quella che è a pieno titolo la più antica città del futuro” elettrici, un significativo passo avanti verso una mobilità urbana sostenibile e ad impatto zero che porterà non solo benefici all’ambiente ma anche alla vivibilità della città in tema di minori emissioni sonore dei mezzi. Si tratta di una enorme sfida organizzativa che l’amministrazione e il gruppo AVM dovranno riuscire a portare a termine entro gli stringenti termini previsti dal PNRR, ma come tutte le sfide che siamo stati chiamati ad affrontare, soprattutto in questo periodo di pandemia, siamo sicuri di poterla vincere per garantire a tutta la cittadinanza un servizio sempre più all’altezza di quella che è a pieno titolo la più antica città del futuro e candidata a capitale mondiale della sostenibilità. Questo è un ulteriore passo concreto, tra le prime sperimentazioni a livello europeo”. Gaia Ferarese
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Tecnologia e sostenibilità. CAV e H–FARM College realizzano la ciclabilità del futuro coinvolgendo 33 giovani
Smart Bike Route: presto a piedi e in bici lungo il Passante di Mestre C
AV – Concessioni Autostradali Venete – pensa al futuro e lo fa all’insegna della tecnologia e della sostenibilità. Proprio per questo l’amministratore delegato, Ugo Dibennardo ha scelto di rivolgersi alle giovani generazioni coinvolgendo 33 studenti, organizzati in 10 team, di H-Farm College per definire un sistema di interventi diffusi per dare forma alla Smart Bike Route. Grazie a questa sinergia sarà possibile, per tutti, muoversi a piedi o in bicicletta per tutto il percorso del Passante di Mestre attraverso zone di mitigazione ambientale che mettano in relazioni i percorsi di prossima realizzazione con quelli già esistenti. Degli itinerari verdi, dunque, che rendano fruibile il percorso lungo tutto l’asse autostradale. L’altro protagonista, come detto, oltre all’aspetto ambientale sarà quello dell’innovazione. A guidare il ciclista lungo tutti i percorsi della Smart Bike Route sarà una APP attraverso la
quale sarà possibile conoscere e pianificare il proprio “viaggio”, alla scoperta di territori, curiosità e punti di interesse. Tutti i percorsi saranno attrezzati con aree di sosta, punti ristoro, pannelli informativi multimediali e stazioni di ricarica per bici elettriche. Poi starà alla fantasia e alle intuizioni degli studenti dei 10 team che partecipano al contest aggiungere altri elementi
A guidare il ciclista sarà una APP attraverso la quale sarà possibile conoscere e pianificare il proprio “viaggio” qualificanti di innovazione. “L’aspetto altamente innovativo di questo progetto – spiega l’AD di CAV Ugo Dibennardo – si integra perfettamente con la piattaforma che Concessioni Autostradali Venete sta mettendo in campo e che prevede, da un lato il monitoraggio costante, attraverso le tecnologie più
avanzate, della rete autostradale in gestione e dall’altro l’implementazione dei sistemi C-ITS (Cooperative Intelligent Transport Systems), che permetteranno il “dialogo” veicolo-infrastruttura, infrastruttura-veicolo, veicolo-veicolo, attraverso l’utilizzo della tecnologica 5G lungo la tratta”.
“È un’iniziativa – aggiunge la Presidente della Società Luisa Serato – che segna il passo sulla strada della tutela del territorio, attraverso il monitoraggio dei parametri ambientali e la realizzazione di interventi specifici: la creazione stessa di un percorso ciclopedonale all’interno del corridoio verde lungo
il Passante di Mestre risponde a principi di fruibilità delle opere di mitigazione e compensazione, destinate non solo ad essere infrastrutture green con funzione ambientale, ma anche a disposizione del territorio e dei cittadini che lo abitano e quotidianamente lo vivono”. Giacomo Franchin
Il centro commerciale “Porte di Mestre” sostiene Ateneo Veneto Con la consegna alla Presidente dell’Ateneo Veneto Antonella Magaraggia di una donazione di 1.110 euro, il Centro Commerciale “Porte di Mestre” conclude il progetto “Venezia Misteriosa”, lanciato nel luglio 2021 per celebrare i 1600 anni di Venezia e dedicato alla promozione del patrimonio culturale della città e a progetti di solidarietà sociale. La somma è il ricavato delle vendite del volume “Venezia Misteriosa”, un libro-gioco creato dallo scrittore Alberto Toso Fei (socio dell’Ateneo Veneto) e illustrato dal fotografo Maurizio Rossi, con l’obiettivo di coinvol-
gere i lettori in una caccia al tesoro alla scoperta di leggende e percorsi segreti, nel cuore della città più bella del mondo. L’iniziativa, articolata in momenti diversi – a vocazione culturale, ludica e commerciale – ha mobilitato i clienti di “Porte di Mestre” invitandoli a decifrare le chiavi di dieci enigmi contenuti nel libro per aggiudicarsi un emozionante volo in elicottero sopra la laguna. Il volume, oltre ad essere messo in palio a fronte di acquisti, è stato donato alle scuole del territorio, che lo utilizzeranno come guida per visite didattiche, e messo in vendita presso la libreria La Fel-
trinelli del Centro Commerciale per la raccolta appunto di fondi a favore dell’Ateneo Veneto, il più antico istituto culturale attivo oggi a Venezia. Nello specifico, l’assegno del valore di 1.110 euro sarà destinato al risanamento dei dossali di pietra della parete est dell’Aula Magna nell’edificio monumentale, ex Scuola dei Picai, in Campo San Fantin. La consegna è avvenuta ieri nella sede dell’Ateneo Veneto, alla presenza dell’autore dello scrittore Alberto Toso Fei e di Antonio Impedovo, direttore del Centro Commerciale “Porte di Mestre”.
Il momento della consegna della donazione
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Commercio
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Nuovo regolamento. Lo schema prevede un’intesa tra Comune, Regione e Sovrintendenza
Stop ai negozi di “paccottiglia” L’assessore Costalonga: “Vogliamo cambiare faccia alla città, tutelando i commercianti e artigiani veri, quelli che portano e mantengono i saperi, la storia e le tradizioni secolari di Venezia”
L
’intento è di migliorare il settore del ta una situazione che si trascina da troppo tempo e la situazione è abbastanza complicommercio per tutelare e valorizzare il patrimonio culturale di alcune aree del cata ma si lavora anche per lasciare un settocentro. Se e quando ci si riuscirà, bisognerà re, in futuro, rinnovato e all’altezza della stocontare anche sulla collaborazione dei com- ria di Venezia. “Il nuovo regolamento non mercianti e delle associazioni che rappre- ha precedenti in Italia - sottolinea l’avvocato Giuseppe Chiaia, direttore dell’Area legale sentano il comparto. La delibera con cui il Comune di Vene- del Comune - Possiamo dire che è il primo zia contrasterà la vendita di “paccottiglia” e caso nazionale di limite delle vendite rispetbloccherà negozi che aprono e chiudono in to al vincolo culturale di un immobile”. Nel continuazione è stata presentata lo scorso 7 provvedimento passato al vaglio della Giunaprile dall’assessore competente, Sebastia- ta si sottolinea: “Appare urgente una geneno Costalonga: “Vogliamo cambiare faccia rale lotta al degrado contro i fattori suscetalla città, tutelando i commercianti e artigia- tibili di recare lesione di interessi generali, ni veri, quelli che portano e mantengono i quali la salute pubblica, la civile convivenza, saperi, la storia e le tradizioni secolari di Ve- il decoro urbano, il paesaggio urbano stonezia”. Un obiettivo ambizioso che si scon- rico, la tutela dell’immagine e dell’identità tra con una situazione abbastanza compro- storico-architettonica della città”. Musica messa e con cui i residenti fanno i conti da per le orecchie di chi vuole il rispetto del molto tempo. “Ci sono attività che aprono e centro storico, reclamato più volte a parole ma mai concretamente chiudono in poco temattuato. Non c’è più tempo alimentando l’eva“Ci sono attività che aprono po da perdere e se davsione fiscale e facendo vero si vuole fare qualconcorrenza sleali nei e chiudono in poco tempo cosa per Venezia l’unica confronti di chi lavora alimentando l’evasione strada è quello di agire rispettando le regole”, fiscale e facendo con politiche di sostegno aggiunge Costalonga. concorrenza sleali nei alle attività commerciaIl provvedimento era li e di conseguenza alla uno dei punti del proconfronti di chi lavora residenzialità. Inutile regramma dell’amminirispettando le regole” clamare il declino del nustrazione di Luigi Brumero dei residenti se poi gnaro e c’è voluto del tempo per lavorare su un regolamento serio. non si agisce con progetti che favoriscano il ritorno delle persone. Una città per essere Lo schema prevede un’intesa tra Comune, Regione e Sovrintendenza già applicato, in viva ha bisogno di servizi, attività, scuole, alcune parti, negli anni scorsi con l’adozio- luoghi di svago veri, attrattivi. Non basta ne di misure quali il blocco di take away e solo lamentarsi e fare il conto dei residenti le regole sulla somministrazione assistita. I che decidono di andare via. Si legge nella punti forti del nuovo regolamento sono so- delibera: “anche in considerazione della nestanzialmente due: i flussi e gli immobili vin- cessità di presidiare lo sviluppo dei flussi tucolati dalla Sovrintendenza. I locali - si legge ristici e il conseguente rischio di far perdere nel comunicato dell’Amministrazione - che alla Città storica la sua autentica indennità si affacciano nelle zone di maggior flusso o e alle attività produttive e di distribuzione nei palazzi vincolati, potranno aprire solo se commerciale, la loro tradizionale capacità fanno parte di determinate categorie mer- di integrarsi con il contesto urbano e dei ceologiche. Servirà anche un’attività di con- rapporti socio-economici, anche in trini di trollo non indifferente e il ruolo della Polizia compatibilità con le caratteristiche di pregio locale sarà importante per monitorare che le culturale dei compendio che le ospitano”. Parole a cui segue un regolamento. Finalnorme vengano rispettate. I risultati non si vedranno subito, come detto Venezia scon- mente.
Cultura
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“Il latte dei sogni”. Si articolerà tra i Giardini e l’Arsenale includendo 213 artiste e artisti provenienti da 58 nazioni
Al via la 59° edizione de La Biennale d’Arte di Venezia S
arà aperta al pubblico da sabato 23 aprile a domenica 27 novembre 2022, ai Giardini e all’Arsenale, la 59. Esposizione Internazionale d’Arte dal titolo Il latte dei sogni, a cura di Cecilia Alemani, organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Roberto Cicutto. La pre-apertura avrà luogo nei giorni 20, 21 e 22 aprile, la cerimonia di premiazione e inaugurazione si svolgerà il 23 aprile 2022. La Biennale ha avviato nel 2021 un percorso di rivisitazione di tutte le proprie attività secondo principi consolidati e riconosciuti di sostenibilità ambientale. Per il 2022 l’obiettivo è quello di estendere il raggiungimento della certificazione della “neutralità carbonica”, ottenuto nel 2021 per la 78. Mostra del Cinema, a tutte le attività programmate dalla Biennale: la 59 Edizione dell’esposizione internazionale d’arte, i Festival di Musica, Danza e Teatro e la 79° edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. LA MOSTRA INTERNAZIONALE La mostra si articolerà tra i Giardini e l’Arsenale includendo 213 artiste e artisti provenienti da 58 nazioni. Sono 26 le artiste e gli artisti italiani, 180 le prime partecipazioni nella Mostra Internazionale, 1433 le opere e gli oggetti esposti, 80 le nuove produzioni. «La mostra Il latte dei sogni prende il titolo da un libro di favole di Leonora Carrington (19172011) – spiega Cecilia Alemani – in cui l’artista surrealista descrive un mondo magico nel quale la vita viene continuamente reinventata attraverso il prisma dell’immaginazione e nel quale è concesso cambiare, trasformarsi, diventare altri da sé. Il latte dei sogni sceglie le creature fantastiche di Carrington, insieme a molte altre figure della trasformazione, come compagne di un viaggio immaginario attraverso le metamorfosi dei corpi e delle definizioni dell’umano. La mostra nasce dalle numerose conversazioni intercorse con molte artiste e artisti in questi ultimi mesi. Da questi dialoghi sono emerse con insistenza molte domande che evocano non solo questo preciso momento storico in cui la sopravvivenza stessa dell’umanità è minacciata,ma riassumono anche molte altre questioni che hanno dominato le scienze, le arti e i miti del nostro tempo. Come sta cambiando
la definizione di umano? Quali sono le differenze che separano il vegetale, l’animale, l’umano e il non-umano? Quali sono le nostre responsabilità nei confronti dei nostri simili, delle altre forme di vita e del pianeta che abitiamo? E come sarebbe la vita senza di noi? Questi sono alcuni degli interrogativi che fanno da guida a questa edizione della Biennale Arte, la cui ricerca si concentra in particolare attorno a tre aree tematiche: la rappresentazione dei corpi e le
loro metamorfosi; la relazione tra gli individui e le tecnologie; i legami che si intrecciano tra i corpi e la Terra” . “Distribuite lungo il percorso espositivo al Padiglione Centrale e alle Corderie, cinque piccole mostre tematiche a carattere storico costituiscono una serie di costellazioni nelle quali opere d’arte , oggetti trovati, manufatti e documenti sono raccolti per affrontare alcuni dei temi fondamentali della mostra. Concepite come delle capsule del tempo,
queste micro-mostre forniscono strumenti di approfondimento e introspezione, intessendo rimandi e corrispondenze tra opere
storiche – con importanti prestiti museali e inclusioni inusuali – e le esperienze di artiste e artisti contemporanei esposti negli spazi limitrofi. Le capsule tematiche arricchiscono la Biennale con un approccio trans-storico e trasversale che traccia somiglianze ed eredità tra metodologie e pratiche artistiche simili, anche a distanza di generazioni, creando nuove stratificazioni di senso e cortocircuiti tra presente e passato: una storiografia che procede non per filiazioni e conflitti ma per rapporti simbiotici, simpatie e sorellanze”. “La Mostra di Cecilia immagina nuove armonie, convivenze finora impensabili e soluzioni sorprendenti - dichiara il Presidente Roberto Cicutto - proprio perché prendono le distanze dall’antropocentrismo. Un viaggio alla fine del quale non ci sono sconfitti, ma nuove alleanze generate dal dialogo fra esseri diversi (alcuni forse prodotti anche da macchine) con tutti gli elementi naturali che il nostro pianeta (e forse anche altri) ci presenta. I compagni di viaggio (le artiste e gli artisti) che si aggregano alla Curatrice provengono da mondi molto diversi tra loro. Cecilia ci dice che c’è una maggioranza di artiste donne e soggetti non binari, una scelta che condivido perché riflette la ricchezza della forza creativa dei nostri giorni.» “Molte opere sono nuove produzioni appositamente create per questa edizione. Un segno importante e la prova di una grande attenzione alle nuove generazioni di artiste e artisti. Non a caso la Curatrice ha accettato di studiare e realizzare il primo College Arte nella storia della Biennale, che si affianca a quelli di Cinema, Danza, Teatro e Musica. I risultati dei College degli ultimi anni, sotto la diretta responsabilità dei Direttori Artistici coadiuvati da tutor, sono stati molto positivi”. Info Pubblico : www.labiennale. org. Sabino Cirulli
Nuove aperture
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Nella prestigiosa location Cà Vendramin Calergi. L’inaugurazione è attesa a maggio
Alessandro Borghese arriva in laguna Il nome scelto è lo stesso del suo locale milanese, “Il lusso della semplicità” . Il menu vedrà i cavalli di battaglia dello chef, quali ad esempio cacio e pepe o l’agnello alla torba, affiancati dai classici della tradizione lagunare come le sarde in saor o il risotto di Gò, bigoli all’anatra e altre proposte
N
ovità di peso bollono in pentola in laguna. Venezia nell’ultimo periodo sta vivendo una renaissance sul fronte dell’offerta ricettiva e amplia il suo panorama enogastronomico con l’arrivo di un pezzo da novanta. I gourmet locali e internazionali potranno presto provare la cucina di Alessandro Borghese che ai primi di maggio inaugurerà il suo nuovo locale in uno spazio d’eccezione. Niente di meno che Cà Vendramin Calergi, uno dei più importanti palazzi della città che si affaccia direttamente sul Canal Grande, ultima residenza del celebre compositore Richard Wagner e attuale sede del Casinò municipale, la più antica casa da gioco al mondo. Formula vincente non si cambia. Il nome scelto dallo chef è lo stesso del suo locale milanese, “Il lusso della semplicità” che traduce attraverso i piatti del menu la sua filosofia di cucina. Ovvero un rovesciamento del mondo dell’alta cucina improntato spesso a un approccio rigido ed elitario, in luogo di una accessibilità ad un pubblico il più ampio possibile. Non per niente spesso Borghese, attraverso i suoi celebri format televisivi, predica un orientamento alla cucina che deve essere quotidiano e non vi-
sto come irraggiungibile. Certo poi alla base vi è una combinazione virtuosa di tecnica e scelta di materie prime eccellenti per sedurre il palato dei commensali, ma il lusso è definito dal contesto, lavorazione del piatto e non da ultimo dal modo differente di vivere e pensare anche quei piatti che apparentemente sembrano essere “poveri” e popolari. Il menu studiato per il locale veneziano vedrà i cavalli di battaglia dello chef, quali ad esempio cacio e pepe o l’agnello alla torba, affiancati dai classici della tradizione lagunare come le sarde in saor o il risotto di Gò, bigoli all’anatra ma non solo. La cucina locale verrà declinata attraverso i vari momenti della giornata. Si prevede infatti una apertura dalle 10 con una colazione che strizza l’occhio al brunch, per proseguire con il pranzo, l’aperitivo e la cena. Non mancheranno, e qui la curiosità cresce, una carrellata dei cicchetti che a queste latitudini sono un must, dove l’estro tutto veneziano si combinerà con le suggestioni romane ma anche partenopee. A livello logistico, Borghese ha predisposto una sala da trenta sedute per il menu gourmet e una da cinquanta coperti per il bistrot, mentre a livello cromati-
Sopra, lo chef Alessandro Borghese; sotto: un’immagine e un’immagine della location Cà Vendramin Calergi
co gli interni, soggetti ai molti vincoli di un palazzo storico, sono stati ispirati dai colori del Canaletto. Plus impagabile lo spazio esterno prospiciente il Canal Grande dove poter gustare un aperitivo e bere un drink con una vista davvero unica. Si è quindi concretizzato il sogno di Borghese di sbarcare in laguna. Infatti come spiegato un po’ di tempo fa in una intervista rilasciata al Corriere della Sera, tutto parte dall’acqua alta straordinaria del 2019 quando fu chiamato dal sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, a cucinare per una raccolta fondi di Confindustria. L’occasione per scoprire che l’amministrazione comunale aveva lanciato un avviso esplorativo per affittare parte del palazzo del Casinò a un’attività di ristorazione. Detto fatto, lo chef ha prontamente inviato una manifestazione di interesse e il progetto è stato selezionato. Non resta ora che attendere l’inaugurazione. Sabino Cirulli
Tutto parte dall’acqua alta straordinaria del 2019 quando Borghese fu chiamato dal sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, a cucinare per una raccolta fondi di Confindustria. Fu l’occasione per scoprire che il Comune aveva lanciato un avviso esplorativo per affittare parte del palazzo del Casinò ad un’attività di ristorazione
I luoghi dello sport
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Opportunità dal PNRR. Si concretizza un’idea che circola in città da 50 anni
A Tessera nascerà il Bosco dello sport, lo stadio con un’anima green S
tadio. Una parola che nel vocabolario dei veneziani (ma anche dei mestrini) fa sempre sobbalzare dalla sedia. “La storia del Sior Intento” potrebbe dire qualcuno. E, in un certo senso, è proprio così. Perché a parlare di nuovo stadio, da costruire al posto del Pierluigi Penzo, il secondo impianto più vecchio d’Italia inaugurato nel 1913 nell’isola di Sant’Elena, si è iniziato negli anni Cinquanta. Conti alla mano son, dunque, passati circa settant’anni. Prova ne è un articolo pubblicato dalla Gazzetta dello Sport il 15 giugno del 1984. L’allora giocatore del Valdagno (poi passato all’Inter) Livio Fongaro raccontava di una partita giocata con il Venezia al Penzo nel 1950 e di aver chiesto come mai il terreno di gioco era trascurato. “Non lo curano bene perché tanto è l’ultimo campionato che giochiamo qua” gli rispose un giocatore del Venezia. Fu la prima volta che a Venezia si iniziò a pensare a lasciare l’isola di Sant’Elena, lo stadio dove giocarono e vinsero la Coppa Italia Valentino Mazzola ed Ezio Loik. L’area inizialmente destinata al nuovo impianto era Santa Marta, ancora nella città storica, non in terraferma. Ma l’idea durò lo spazio di una campagna elettorale. Negli Sessanta, con il ritorno del Venezia in Serie A venne lanciata l’ipotesi Forte Marghera, ma anche qui, irrealizzabile. Poi ecco San Giuliano: non c’era ancora ovviamente il parco come oggi, ma l’area vasta con la Laguna e Venezia alle spalle sembrava ideale. Erano gli anni 80 (1892 quando l’Italia vinse il Mundial) e stavolta l’idea di un nuovo impianto fu di Guido Robazza, allora presidente del Calcio Mestre. Ma tutto, anche stavolta, naufragò. Nel 1986 arrivò in Laguna Maurizio Zamparini. Dopo un anno attuò la fusione proprio con quel Mestre di Guido Robazza. L’Ita-
lia avrebbe ospitato i Mondiali di calcio del 1990 e Venezia, politicamente, venne proposta come sede. Ma bisogna va fare lo stadio. Non a Venezia, non a Mestre ma a Tessera. Tutti sanno come finì la storia. Il Venezia, diventato nel frattempo VeneziaMestre, alternò i suoi campionati tra lo stadio Baracca di Mestre e dopo la promozione in B nel 1991 tornò al Penzo. Maurizio Zamparini nel 1998 raggiunge il suo sogno e torna in Serie A. L’anno dopo incarica l’amico e amministratore delegato Enzo Cainero di progettare il nuovo stadio che avrebbe costruito a sue spese: un impianto altamente tecnologico, da 30mila posti, con una copertura mobile, sul modello di quelli del Nord Europa. I soldi li avrebbe messi lui. Ma, anche stavolta, finì tutto in progetti e parole e tanti ostacoli politici. Siamo quasi al capolinea, negli anni 2000. Dopo fallimenti societari e risultati sportivi, ci prova la proprietà americana che ha rilevato la società lagunare. Il presidente Joe Tacopina vuole fare lo stadio, sempre a Tessera. Si incarica di trovare anche gli investitori. Poi, però, se ne va. Arriva la Serie A un anno fa e il Venezia Fc gioca ancora in un Penzo rinnovato ma pur sempre il secondo stadio più vecchio d’Italia, con tutti i suoi limiti logistici e strutturali. Oggi il Pnrr ha offerto una nuova occasione. E il aindaco di Venezia e della città metropolitana Luigi Brugnaro, ha pensato di coglierla. L’idea dell’amministrazione comunale e metropolitana lanciata poche settimane fa è quella di costruire un “Bosco dello Sport”. Sempre a Tessera, sempre in quell’area che anche urbanisticamente da anni è stata ormai destinata ad ospitare lo stadio nuovo e non solo. Il Bosco dello Sport pensato dal sindaco Brugnaro prevede la rea-
lizzazione di stadio (16mila posti ampliabili), arena (10mila posti), completamento della nuova viabilità Tessera-aeroporto, opere di urbanizzazione interna, a verde e di paesaggio, area educational. Un luogo multifunzionale, at-
Ci sarà una fermata del treno (la nuova linea che arriverà all’aeroporto), sarà raggiungibile anche in biciletta e ovviamente in auto tivo 7 giorni su 7 e in grado di garantire la sostenibilità economico-finanziaria. Per il progetto saranno stanziati 93.581.321,26 euro di finanziamento Pnrr e 189.918.678,74 euro di cofinanziamento del Comune di Venezia. Dal Piano degli interventi sono state tolte tutte le componenti commerciali e direzionali, eliminando importanti volumi edificatori, mentre sono state incrementate le funzioni culturali, educative, mediche e formative. Particolare attenzione viene riservata all’aspetto ambientale con una superficie verde di qua-
si 79 ettari: una grande struttura ecologica e sostenibile in cui gli impianti sportivi sorgeranno in mezzo ad aree boscate. Il progetto punta ad essere completato entro il 2026, puntando al traguardo delle Olimpiadi invernali Milano Cortina. La scelta di realizzare un polo sportivo è stata dettata non solo dalla volontà di rivitalizzare le città di Venezia in tutte le sue componenti, ma per la natura inclusiva tipica delle attività sportive, intese non solo come strumento di benessere psico fisico e prevenzione, ma come veicolo di inclusione, partecipazione, educazione che possa permettere lo sviluppo di capacità e abilità essenziali per la crescita equilibrata di ciascun individuo, con particolare riferimento all’attrattività per i giovani. Il Bosco dello Sport, ribaltando i principi che fino ad oggi sostenevano l’investimento privato, e cioè quello di un insediamento di edilizia sportiva ma con attività commerciali e ricettive attorno, avrà dunque una sua anima green, sostenibile, dove il verde aumenterà e sarà il contorno alle
strutture sportive. Dove ci sarà una fermata del treno (la nuova linea che arriverà all’aeroporto), sarà raggiungibile anche in biciletta e ovviamente in auto grazie al collegamento con la Bretella autostradale che unisce A27 con A4 e tangenziale di Mestre. Un progetto che a da capofila ad altri 28 progetti legati dei comuni della Città metropolitana che hanno come obiettivo quello dalla promozione di servizi sportivi e socio culturali allo sviluppo di attività di aggregazione e della rinascita di zona di periferie alla rigenerazione di parchi e giardini scolastici. Un investimento di 333 milioni di euro con 34 interventi in 28 comuni del territorio metropolitano che prevedono un contributo di 139.637.277 euro dal Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e un cofinanziamento di 194.155.408,47 euro da parte dei Comuni coinvolti per un totale di 333.792.685,57 euro. E chissà che da quell’idea di Santa Marta al Bosco dello Sport il percorso, finalmente, non si possa giungere ad una fine, concreta, reale, visibile. Gaia Ferrarese
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Sport
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Calcio. La squadra allenata da Paolo Zanetti punta a restare nel campionato di serie A
Il Venezia continua a sperare e lottare per la salvezza V
incere e sperare. Un mantra da ripetere allo sfinimento per i giocatori del Venezia Football Club. La matematica lascia ancora spazio per credere nella salvezza ed è giusto che la squadra allenata da Paolo Zanetti provi fino alla fine a conquistarla la permanenza in Serie A. Un campionato complicato quello degli arancionerovedi. Iniziato con entusiasmo e confortato da risultati inattesi e, in parte (Roma, Fiorentina, Juve) clamorosi. Partite che avevan fatto gridare al miracolo dopo il giorno di andata ma che, poi, la legge del calcio, ha prontamente sovvertito nel girone di ritorno che ha fatto tornare alla cruda realtà il Venezia, Zanetti e la società. La squadra lagunare nel girone di ritorno ha sbagliato sempre marcia e gestione. Errori clamorosi, partite perse per gol subiti nei primi e negli ultimi minuti del match. Harakiri come quello con il Verona in casa dove dal 3-0 si è andati al 3-4 finale. Mancanza di esperienza, giocatori fuori forma ma anche forse, qualche limite tecnico come hanno dimostrato le sconfitte con Spezia e Udinese. Il Venezia per poter crederci ancora e arrivare alla partita del 22 maggio contro il Cagliari in casa almeno a pari punti o
La formazione lagunare nel girone di ritorno ha sbagliato sempre marcia e gestione. Errori clamorosi, partite perse per gol subiti nei primi e negli ultimi minuti del match
con un punto in più. Potrebbe essere uno spareggio salvezza in cui ci si gioca tutto in 90 minuti. Il vantaggio potrebbe essere di giocare in casa, con la spinta dei 10mila del Penzo. Nel frattempo la squadra di Zanetti deve limitare i danni contro Atalanta, Roma e Juventus e far punti contro Genoa e Bologna ma soprattutto vincere il recupero contro la Salernitana che, a conti fatti, sembra avere già mezzo piede in Serie B. La salvezza rappresenterebbe un risultato eccezionale, un piccolo miracolo in salsa veneziana, uno scudetto senza tricolore ma con lo stesso valore. La Serie A è
un treno che passa e su cui bisogna salire per restarci. E una città come Venezia merita questi palcoscenici. E deve lottare per non perderli anche alla luce di quello che potrebbe essere il futuro. Con i progetti per il nuovo stadio e soprattutto il rilancio di un modello che farebbe bene a tutto il movimento anche a livello di calcio giovanile. Assieme alla squadra ci si aspetta una crescita anche della società. Va bene l’american style ma Venezia resta un prodotto made in Italy, anzi Made in Veneto. E la città ha bisogno del calcio, come il calcio di Venezia.
Reyer pronta a giocarsi il tutto per tutto nei playoff Quando si sente odore di playoff la Reyer difficilmente non risponde “presente”. Lo sta facendo anche quest’anno dopo una stagione complicata, con più bassi che alti, costellata da infortuni, covid. La squadra di coach De Raffaele resta sempre un pessimo cliente per chiunque nel massimo campionato di basket italiano. Gli orogranata sono come il vino buono, invecchiano ma conservano grande qualità: quella di Bramos, di Watt, di Tonut, Stone, De Nicolao e Cerella. Una spina dorsale a cui quest’anno si è aggiunta la classe di un Brooks che sta tornando ai livelli in cui giocava a Milano e con un Theodore in cabina di regia che ha finalmente dato un’anima alla Reyer dopo la parentesi impalpabile di Phillip. àVenezia, dunque, c’è e potrà dire la sua anche quest’anno sulle sorti del campionato. Soprattutto se anche Daye, sentendo odore di partite
decisive e sfide impossibili, si risveglierà dalla sua stagione piatta e se il completo recupero di un giocatore come Michele Vitali si aggiungerà come valida alternativa assieme a Echodas, sostituto di Watt. Venezia è diventata una società modello, da anni lavora molto sul settore giovanile e sul territorio ma non perde mai quella
sana voglia di vincere e stupire che hanno caratterizzato gli ultimi anni, soprattutto precovid. Bologna, sponda Virtus, e Milano sono sicuramente una spanna superiore, come roster e come potenza tecnica (e soprattutto economica), ma il famoso cuore orogranata più volte finito sul parquet del palasport Taliercio, assieme all’esperienza e alla capacità di sentirsi e fare gruppo della Reyer, possono ancora una volta fare la differenza. Poi, si sa, i play off sono un campionato nel campionato. Dove conta la forma del momento ma anche e soprattutto l’esperienza nella gestione dei momenti decisivi. E in questo l’Umana Reyer ha sempre saputo dimostrare di saperlo fare. Grazie ai suoi “vecchietti” ma anche alla potenza e alla fantasia e, perché, al suo pubblico, ritrovato al 100% e sempre adeguatamente rumoroso nel caino del Taliercio quando serve.
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#Regione
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L’intervista. Andrea Martella, neo segretario regionale
Nuovo corso del Pd: “Partito protagonista della società veneta” Avviato il percorso di confronto con tutti i circoli territoriali, la scuola di formazione politica e il coordinamento permanente degli amministratori
“I
l Partito Democratico è una grande comunità di donne e di uomini, ricca di competenze, talenti e sensibilità: il mio compito sarà quello di farlo ripartire rendendolo protagonista della società veneta.” Con queste parole Andrea Martella, già Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’editoria, affronta l’importante sfida alla guida del Partito Democratico Veneto. Su quali fronti concentrerà il suo nuovo impegno? “Abbiamo l’opportunità e il dovere – spiega Martella – di attrezzare il nostro Partito perché sappia interloquire, in profondità, con il Veneto, che sia radicato, capace di affrontare al meglio le fragilità presenti nel nostro territorio e di rappresentare appieno le istanze della componente più dinamica della nostra società. Il lavoro, una nuova idea di sviluppo, la sostenibilità ambientale, la valorizzazione delle nuove generazione e della componente femminile, la salute e il sociale, la scuola e la cultura, la modernizzazione e digitalizzazione del Veneto: questi alcuni degli elementi centrali del nostro impegno che
dobbiamo essere in grado di rendere, a pieno titolo, punti chiave dell’agenda del Veneto, oggi e per il futuro”. Il PD dopo la debacle delle ultime regionali ha certamente bisogno anche di una riorganizzazione se vuole essere un protagonista della vita politica veneta. Da dove ripartire? “Siamo chiamati ad investire in autorevolezza, competenza e merito; dobbiamo essere in grado di affrontare le questioni in profondità, di avanzare proposte che sappiano guardare avanti e lanciare una sfida di concretezza e modernità. Per farlo io ripartirò dai circoli territoriali del Partito che vanno messi al centro della nostra elaborazione politica e del nostro agire quotidiano: li dobbiamo rinforzare, anche dal punto di vista economico e organizzativo, sfruttando appieno le tante competenze che ci sono”. Quali le prime mosse da mettere in campo? “Io sono fermamente convinto che ogni impresa debba partire da una profonda e articolata organizzazione: credo questo sia un concetto che guardi al futuro e non al passato. Proprio per
questo una delle prime cose che farò sarà indire la prima assemblea regionale di tutti i circoli del Veneto grazie alla quale avviare appieno il nostro percorso. Accanto a questa immagino due strumenti, a mio giudizio, decisi: una scuola di formazione politica e il coordinamento permanente degli amministratori attraverso il quale mettere in rete le tante buone pratiche, affrontare insieme i nodi del nostro territorio e produrre politiche d’insieme oggi indispensabili per consentire alla nostra regione di correre. Del resto, senza voler polemizzare, il Presidente Zaia ha preso moltissimi voti, ma con la sua condotta incentrata su immobilismo amministrativo e paternalismo politico, sta facendo perdere molte posizioni al Veneto”. Cosa serve perciò al Veneto in questa particolare fase? “Noi crediamo che alla nostra Regione sia indispensabile un nuovo piano di sviluppo, centrato sulla transizione ecologica e digitale, accompagnando le nostre imprese, il nostro manifatturiero, a cogliere pienamente una ripresa che oggi è presente, ma che va conquistata giorno dopo
giorno. Dobbiamo farlo mettendo al centro il lavoro di qualità, stabile, in sicurezza e che non escluda, come troppo spesso succede, donne e giovani. E accanto al lavoro ci deve essere il diritto alla salute”. Sulla sanità regionale che posizione avete? “La pandemia ci ha fatto toccare con mano, in modo drammatico, tutti gli attuali limiti del nostro sistema: lo sforzo encomiabile dei nostri medici e di tutto il personale sanitario non può essere vanificato dall’assenza di
programmazione, dalla mancata integrazione con il sociale, dagli investimenti che tardano, dalla scarsa attenzione all’assistenza domiciliare e dalle assunzioni di nuovo personale che non arrivano. Il nostro obiettivo è quello di metterci in cammino, di riannodare i fili che legano la nostra comunità e di connetterli, appieno, con quelli della società veneta per costruire, anche attraverso percorsi elettorali inediti che vadano oltre i tradizionali schemi, un’alternativa alle politiche populiste delle destre”.
De Poli chiama a raccolta i giovani: “Apriamo la politica alle nuove generazioni” “Un politico guarda alle prossime elezioni, uno statista guarda alle prossime generazioni. Le parole di Alcide De Gasperi, di cui quest’anno ricorrono i 141 anni dalla nascita, rappresentano la lezione più importante per tutti noi. Questo è il compito alto, direi più nobile, della politica”: con queste parole il senatore padovano Antonio De Poli, questore a Palazzo Madama, ha esordito aprendo la Spring School, scuola di formazione politica che si è svolta sull’altopiano di Asiago, a Gallio. “La politica è la bellezza di credere in un ideale, in un progetto per il bene della propria comunità. La vera sfida oggi - ha rimarcato De Poli - é far crescere un pensiero che ci faccia innamorare della politica, guardando al futuro e alla crescita della nostra bellissima
Nazione. La politica che non fa crescere le nuove generazioni, si chiude in se stessa e non ha prospettiva. Ecco perché è importante aprirsi alla novità e all’entusiasmo dei giovani. Se faremo questo, porremo le basi per una società migliore”, ha evidenziato De Poli. All’evento - dal titolo ‘Giovani e politica: si fa presto a dire ‘boomer’” hanno preso parte oltre 60 giovani partecipanti e 15 relatori che, in un weekend, hanno dato vita ad un percorso formativo con sessioni tematiche e lezioni frontali. Dal funzionamento dell’Ente comunale e delle principali istituzioni nazionali, a partire dal Parlamento, alla comunicazione social e al public speaking con gli interventi di Roberto Inciocchi (Sky Tg24); Alex Orlowski (Social media intelligence) e Mas-
similiano Panarari (specialista comunicazione). Il weekend di formazione - con la regia organizzativa dei giovani Udc, Eric Pasqualon e Beatrice Biasia - si è concluso con la tavola rotonda e gli ospiti politici tra cui, oltre a De Poli, Anna Maria Bernini (Forza Italia), il presidente Pierferdinando Casini e Mario Conte (Anci Veneto). “Credo che al di là dei colori politici dobbiamo credere nella forza dei nostri giovani”, ha sottolineato ancora De Poli che ha ricordato, quindi, l’importanza della preparazione e della competenza per amministrare bene: “La formazione è essenziale. Dobbiamo ascoltare e soprattutto coinvolgere i giovani. La politica deve rinnovarsi e aprirsi alle nuove generazioni che, più di altre classi sociali, sono stanche di false promesse
e slogan. Le battaglie per le quali si spendono le generazioni dei Millennials, spesso, non trovano riscontro nei partiti e per questo i giovani preferiscono scendere in piazza anziché conformarsi a un vecchio modo di fare politica.
Ne è un esempio il successo di Fridays for Future, il movimento green che tutti abbiamo imparato a conoscere. Ecco perché oggi la politica è chiamata a rinnovarsi sì nel linguaggio ma soprattutto nei contenuti”.
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Coraggio Italia. Brugnaro, presidente del partito, traccia la rotta in vista delle elezioni politiche del 2023
“Il nostro obiettivo è ricostruire la casa dei moderati” I
l sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, presidente di Coraggio Italia, traccia la rotta in vista delle elezioni politiche che si terranno a inizio 2023. L’obiettivo dichiarato è quello di ricostruire la “casa dei moderati”, spazio politico essenziale per recuperare l’astensionismo e quell’enorme componente di elettorato liquido che nel 2018, per esempio, scelse di provare a giocarsi la carta del Movimento 5Stelle (votato da oltre il 32% degli italiani che si sono recati alle urne) e che oggi, a detta di Coraggio Italia, sono pentiti e nuovamente senza collocazione. Per farlo il partito di Brugnaro si sta organizzando e strutturando. Nelle scorse settimane è, dunque, nata la federazione fra Coraggio Italia e Italia al Centro, uno spazio politico pronto ad attrarre altre realtà che nella loro autonomia vorranno collaborare alla costruzione di un’area rappre-
sentativa delle sensibilità liberali, riformiste e popolari. Le due sigle partitiche avranno quindi nuovamente ognuna la propria autonomia e organi rappresentativi distinti. La federazione sarà rappresentata in Parlamento attraverso le due sigle e proseguirà nel supporto sempre più attivo al governo Draghi. “Sarà sul territorio che sarà concentrato l’impegno – spiegano -, affinché non si perdano le radici dei due soggetti, nati per dare voce a un elettorato che non si riconosce più nei partiti tradizionali, obbligati troppo spesso a rinunciare ai propri valori per inseguire logiche di appiattimento tipiche di coalizioni troppo larghe”. Contemporaneamente Coraggio Italia ha riunito il proprio Comitato di presidenza. Nel corso della riunione sono stati affrontati diversi punti all’ordine del giorno.
Tra questi i nuovi assetti organizzativi del partito e la nuova composizione della direzione nazionale. La direzione, così come ridefinita, si riunirà a breve con “l’obiettivo di discutere in merito alla gestione delle urgenze del nostro Paese e che il partito si troverà ad affrontare sia a livello parlamentare che governativo. Inoltre si confronterà sulle prossime sfide elettorali sia a carattere nazionale che locale”. “Da oggi Coraggio Italia riprende in mano il proprio futuro – è il commento del presidente del partito Luigi Brugnaro-. È una grande occasione per radicarsi nei territori e per rilanciare la nostra azione politica”. Per quanto riguarda le prossime amministrative Coraggio Italia appoggerà con proprie liste i candidati del centrodestra che più rispondono alle caratteristiche del partito. Dopo l’ottima prestazione in Calabria (primo esperimento di
respiro nazionale) l’intenzione è di ripetere quell’esperienza. A Verona e Padova Coraggio Italia appoggerà i due candidati del centrodestra Federico Sboarina, sindaco uscente e pronto per ripetere l’esperienza per altri cinque anni, e Francesco Peghin, 57 anni imprenditore che ha deciso di candidarsi contro l’attuale sindaco Sergio Giordani, anche lui imprenditore con un mandato alle spalle. Proprio in questi giorni si è tenu-
ta una direzione a Venezia per capire nei comuni più piccoli come partecipare alla competizione. Sembra ormai sicura una lista e un candidato sindaco nel comune di Mira nel veneziano. Ma sicuramente nei prossimi giorni se ne saprà di più una volta sciolti i nodi di molte candidature al momento solo sulla carta ma non ufficializzate. Si voterà il 12 giugno con eventuale ballottaggio il 26 giugno, con l’estate ormai iniziata.
Dal Veneto all’Europa. Il presidente del Consiglio regionale all’Europarlamento
Ciambetti e Bruxelles rilancia il ruolo della famiglia e della solidarietà L ’impatto del Covid e quello della tragedia ucraina ma anche lo sguardo al futuro, alla città del domani e ai servizi per la famiglia e i più deboli, al centro dell’intervento con cui presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, ha inaugurato al Parlamento Europeo a Bruxelles il terzo incontro di esperti e firmatari della Carta di Venezia che si inserisce all’interno del Progetto “Città inclusive per Famiglie sostenibili” sviluppato con il dipartimento delle Nazioni Unite. “La tragedia umanitaria vissuta dalla popolazione ucraina mette in luce più che mai il ruolo chiave delle politiche a supporto delle famiglie – ha detto Ciambetti - La fuga dalla guerra ha portato alla divisione dei nuclei familiari
contribuendo ad aggravare la vulnerabilità dei più deboli, anziani e donne. La solidarietà concreta per l’accoglienza delle famiglie è fondamentale. E’ un onore avere al mio fianco in questo tavolo il collega Marshall Piotr Franciszek Całbecki, presidente della regione Kujawsko-Pomorskie in Polonia impegnato in prima linea su questo fronte drammatico, e lanciare con lui un appello congiunto all’Europa per affrontare insieme queste sfide”. Entrando nel tema della città inclusive per famiglie sostenibili Ciambetti ha sottolineato che occorre “cogliere le opportunità di cambiamento ripensando al modo in cui vediamo e viviamo il mondo. La pandemia, come il recente conflitto europeo, hanno sconvolto il vecchio mon-
do facendo esplodere le contraddizioni che lo caratterizzavano. I maggiori impatti negativi di questo ritardo ricadono sulle persone più vulnerabili e deboli. Questo richiede un coinvolgimento attivo degli attori locali pubblici e privati per affrontare e guidare i cinque trend evidenziati dalle Nazioni Unite nel Rapporto per il 75° anniversario dell’ONU ‘Modellare le tendenze del nostro tempo’. Queste tendenze, cambiamento climatico, urbanizzazione, l’emergere di nuove tecnologie, cambiamento demografico e alle diseguaglianze, identificano una serie di politiche e interventi sulle quali propongo di lavorare assieme per contribuire a rimodellare le nostre città e territori. Dobbiamo re-inventare ha aggiunto Ciambetti - un nuovo
modello di cooperazione pubblico e privato: oggi dobbiamo cogliere l’opportunità che viene data dal combinare assieme le esigenze sociali e culturali di tutela della famiglia con la tutela dell’ambiente e la lotta ai cambiamenti climatici e le occasioni della nuova economia avanzata. La città ecosostenibile è una straordinaria occasione di
rinnovamento. concludendo la chiave sarà organizzare e costruire il nuovo non ricostruire il vecchio usando le macerie di un mondo che non esiste più. La nuova città deve vedere le famiglie consapevoli e protagoniste della difesa della qualità del vivere che passa soprattutto ora attraverso la difesa della pace e della solidarietà”
Regione
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Verso il voto. Appuntamento con le amministrative per oltre un milione di veneti, ballottaggio il 26 giugno
Election day il 12 giugno, 86 Comuni alle urne S
i torna alla normalità anche per le elezioni. Dopo due anni di pandemia che hanno condizionato anche la data del voto, per il 2022 l’appuntamento con le urne ritrova la sua collocazione “naturale” alle soglie dell’estate. Quest’anno si voterà per le comunali e per i cinque referendum nell’election day fissato per 12 giugno, con l’eventuale ballottaggio per il secondo turno nei Comuni sopra i 15 mila abitanti il 26 giugno. In Veneto i numeri sono importanti: sono oltre un milione gli elettori chiamati a scegliere il proprio sindaco mentre tutti i cittadini sono chiamati al esprimersi sui referendum. Le elezioni amministrative si tengono in 86 comuni Veneti, 13 dei quali sopra i 15 mila abitanti, con la possibilità pertanto che sia necessario il doppio turno, fra questi tre sono i capoluoghi di provincia: Verona, Padova e Belluno. Sarà in queste tre città, pertanto che il voto assumerà anche una valenza che andrà oltre l’aspetto locale e rappresenterà un interessante test in
vista delle elezioni politiche del 2023. A Verona i riflettori sono puntati sul centrodestra: il sindaco uscente Federico Sboarina, Fratelli d’Italia, si ricandida con l’appoggio della Lega ma non di Forza Italia che invece si schiera con l’ex sindaco ed ex esponente del Carroccio Flavio Tosi. Ma la partita è ancora
Importanti test nei capoluoghi Verona, Padova e Belluno oltre che in altre dieci città sopra i 15 mila abitanti aperta perché se a livello locale gli “azzurri” sono orientati su Tosi la situazione potrebbe addirittura capovolgersi se sul fronte nazionale il tavolo del centrodestra troverà un’intesa che andrà a coinvolgere anche la città scaligera. Più chiaro il quadro nel centrosinistra che sostiene l’ex calciatore Damiano Tommasi. Anche a Padova invece il centrosinistra cerca
il più ampio consenso intorno alla ricandidatura del sindaco uscente Sergio Giordani che scommette sulla riconferma insieme alla sua squadra. Compatto il centrodestra al fianco di Francesco Peghin, imprenditore e già presidente di Confindustria Padova e ovviamente non mancano altre candidature che cercheranno di mettersi in evidenza fra i due big. Il centrodestra è unito anche a Belluno, dove sostiene il campione sportivo Oscar De Pellegrin mentre nel centrosinistra il confronto è ancora aperto e il Pd ha scelto di appoggiare Giuseppe Vignato. In provincia di Venezia le altre città chiave al voto sono Mira, Mirano, Jesolo, Marcon e Santa Maria di Sala. Nel padovano Abano Terme e Vigonza sono i Comuni sopra il 15 mila abitanti. In Polesine, appena sotto i 15 mila abitanti, troviamo Porto Viro. Nel vicentino il Comune maggiore è Thiene, seguito da Romano d’Ezzelino. Per la presentazione delle liste il tempo inizia a stringere, si chiude entro il 14 maggio.
IL PUNTO SUI REFERENDUM Cinque quesiti sulla giustizia, è necessario raggiungere il quorum Sono cinque i referendum sui quali gli elettori sono chiamati ad esprimersi il prossimo 12 giugno. I quesiti riguardano temi legati alla giustizia e sono stati promossi dalla Lega e dai Radicali. Ne erano stati proposti otto, poi la Corte Costituzionale ha ritenuto ammissibili i cinque relativi alla giustizia, sui quali ora la parola passai agli italiani. Uno di questi chiede di abrogare la legge Severino nella parte in cui prevede la sanzione accessoria dell’incandidabilità e del divieto di ricoprire cariche elettive e di governo dopo una condanna definitiva. C’è poi la richiesta di abolire la raccolta delle firme per presentare la candidatura al Consiglio Superiore della Magistratura. Un terzo quesito punta a ridurre i reati per cui è consentito il ricorso alle misure cautelari in carcere, e un altro chiede invece la separazione delle carriere dei magistrati: l’idea è obbligarli a scegliere all’inizio della loro carriera se percorrere la funzione giudicante o requirente, per poi mantenere quel ruolo durante tutta la vita professionale. Il quinto referendum vuole introdurre la possibilità che negli organi che hanno il compito di valutare l’operato dei magistrati possano votare anche i membri non togati, vale a dire gli avvocati. Come per tutti i referendum abrogativi è necessario che si presenti alle urne almeno il 50% più uno degli italiani. Se i votanti saranno meno della soglia del 50% più uno, i referendum verranno dichiarati nulli e non verrà apportato alcun tipo di cambiamento alle relative leggi.
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Il geoportale. Un progetto di Assindustria Venetocentro, Province, Camere di Commercio e Bim Piave
L’economia circolare dei capannoni Riqualificazione e zero consumo di suolo C
he il cuore produttivo del Nordest sia tappezzato di capannoni non è certo una novità. Oltre 92mila in tutto il Veneto, disseminati in 5.679 aree produttive, per un equivalente di 41.300 ettari di terreno pari al 18,4 per cento della superficie di suolo consumata. E molti – undicimila, il 12 per cento del totale – sono capannoni dismessi e inutilizzati. Partendo da questa fotografia e dopo due anni di gestazione, Assindustria Venetocentro assieme alle Province e alle Camere di Commercio di Padova e Treviso oltre che grazie all’esperienza del consorzio Bim Piave ha lanciato un geoportale finalizzato alla ricognizione capillare, alla mappatura e alla ricerca online delle aree e degli edifici produttivi attivi o dismessi. Si chiama “Capannoni On/Off”, per il momento censisce solo il territorio padovano e trevigiano (fatto di 32mila capannoni industriali) e ha l’obiettivo di evitare nuovo consumo di suolo proprio attraverso la trasformazione e la rigenerazione dell’esistente. “Riqualificare e rigenerare è una scelta di sostenibilità”, spiega Paola Carron, vicepresidente di Assindustria Venetocentro. Una linea di pensiero e azioni sposata in pieno da Francesco Calzavara, assessore regionale al patrimonio e all’innovazione digitale, secondo il quale il percorso avviato a Padova e Treviso deve essere allargato a tutto il Veneto. “È uno strumento che, anche in ottica di economia circolare, in un territorio regionale in cui è già stato consumato tanto suolo, ci aiuterà a comprendere come utilizzare bene quello che c’è ed è disponibile. Con dati veri e la possibilità di lettura in tempo reale si pongono le condi-
zioni per avere la mappatura e una ricognizione di centinaia di migliaia di edifici a destinazione produttiva, favorendo anche l’incontro fra domanda e offerta, capace di dare vita a nuovi progetti di recupero edilizio nell’asse Padova-Treviso, motore dell’economia Made in Veneto”. Calzavara, sottolineando come i veneti fatichino a demolire anche un solo metro cubo, definisce l’operazione “Capannoni On/Off” come “economia circolare del costruito”, oltre che “un modello vincente per non consumare più suolo in una pianificazione su area vasta e non più per singolo comune”. Il portale, già operativo al sito www.capannonionoff.it, regala in modo facile un inedito Big Data fatto di una grande massa di dati e di informazioni che per la prima volta sono connessi fra loro, normalizzati e disponibili. Le banche dati di pubbliche amministrazioni, enti e multiutilities (Catasto, Agenzia delle Entrate, Comuni, Province, registro camerale delle imprese, gestori di rete telefonica, AcegasApsAmga, Ascopiave, Etra, Contarina) sono in dialogo fra loro e le informazioni vengono aggiornate costantemente. “Cervello tecnico” dell’operazione è il consorzio Bim Piave di Treviso e Belluno. “Già nel 2021 i nostri Comuni hanno creato una piattaforma per la condivisione e la gestione dei dati in modo integrato e questo adesso consente di averli disponibili in modo immediato, evoluto e aggiornato. Con il nuovo geoportale – spiega Cristina Da Soller, presidente del consorzio – potranno essere ulteriormente valorizzate le forme di collaborazione territoriale, l’integrazione di nuove classi di dati, la
Alcuni momenti della presentazione del progetto a Palazzo Giacomelli di Treviso, sede di rappresentanza di Assindustria Venetocentro
possibilità di programmare lo sviluppo del territorio con logiche di area vasta”. Il risultato è che chi è alla ricerca di un capannone nell’area di Padova e Treviso, nel portale oggi ha a disposizione la mappatura di circa duemila ettari di aree produttive (su 14.200) con 12.376 capannoni profilati (6.451 nella Marca e 5.925 nel padovano). Un motore che offre la ricognizione capillare, la mappatura e la ricerca online non solo dei capannoni attivi o dismessi e da riqualificare, ma consegna a chi effettua la ricerca tutte le informazioni utili: stato, annessi sottoservizi, infrastrutture materiali e digitali, piani urbanistici. Il portale è a disposizione sia della programmazione territoriale, sia di imprese, progettisti e operatori delle costruzioni per il recupero e il riuso degli edifici dismessi. Ma anche, come sottolinea il direttore generale di Assindustria Venetocentro, “uno strumento di marketing territoriale per attrarre i grossi investitori internazionali”. Sara Salin
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Inquinamento marino. Il padovano Stefano Germani si è unito all’operazione di “Ocean to Ocean”
I-Tronik in missione per salvare gli oceani L’azienda veneta a caccia di microplastiche Dopo aver sostenuto economicamente il progetto e fornito le provette per effettuare i campionamenti l’imprenditore ha raggiunto il comandante Davì per supportarlo fino a Panama nell’operazione
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’è un’azienda padovana che si è unita a “Ocean to Ocean RIB Adventure”, missione nata per studiare l’inquinamento degli oceani. È la I-Tronik di Vigonza, specializzata in soluzioni tecnologiche nel settore elettronico industriale. Oltre ad aver scelto di supportare economicamente il progetto e aver fornito le provette necessarie per analizzare la presenza di microplastiche e metalli pesanti nell’acqua, il mese scorso ha deciso di fare di più. Stefano Germani, socio della I-Tronik, ha raggiunto a Cartagena de Indias il comandante Sergio Davì, partito il 21 novembre scorso da Palermo per un viaggio quasi sempre in solitaria, a bordo di un gommone. Oltre diecimila miglia nautiche di navigazione attraverso Spagna, Capo Verde, Guyana Francese, Trinidad, Tobago, Venezuela, Caraibi, Colombia,
Panama, Messico e Stati Uniti d’America. L’imprenditore padovano ha supportato Davì nel raggiungimento di Panama City e nel prelevamento dei campioni d’acqua da analizzare. “L’inquinamento marino da plastica sta diventando sempre più grave. Ogni anno – afferma Stefano Germani – si stima che finiscano in mare dai 4,8 ai 12,7 milioni di tonnellate di rifiuti plastici e pare che nei mari siano già finiti complessivamente almeno 86 milioni di tonnellate di plastica, di cui una buona parte si è depositata sui fondali. Oltre a sostenere la spedizione come sponsor, abbiamo deciso si partecipare attivamente a una parte del viaggio per fornire un apporto sotto l’aspetto scientifico”. Germani ha effettuato cinque campionamenti tra Cartagena, prima la parte atlantica e poi la parte pacifica di Panama. Cam-
pioni d’acqua che verranno analizzati dall’Istituto zoo profilattico di Palermo, dal Cretam e dall’Aten Center dell’Università di Palermo per verificare quanto sono inquinate le acque dei nostri oceani. In programma c’è anche il prelevamento di campioni dalle acque del Parco nazionale di Coiba, area naturale protetta che sorge sull’omonima isola di fronte alle coste panamensi. “Negli oceani esistono ormai stabilmente, da almeno quarant’anni, le cosiddette isole di plastica, microplastiche soprattutto, che si adagiano sui fondali marini. Essere parte attiva della ricerca sul loro stato di salute – spiega il socio di I-Tronik – è sicuramente un’esortazione. Prima di tutto a noi stessi e poi anche ad altre aziende a praticare l’attività d’impresa nel rispetto del luogo in cui viviamo”. (s.s.)
Confcommercio lancia “Imprendigreen” Per sensibilizzare, formare e accompagnare le imprese nella transizione da un’economia lineare a un’economia circolare, ma anche per aiutarle a cogliere tutte le opportunità che i programmi e i fondi europei e nazionali metteranno in campo nei prossimi anni, Confcommercio Imprese per l’Italia lancia “Imprendigreen”. Un progetto e allo stesso tempo un riconoscimento: grazie alla
compilazione di un questionario – elaborato e certificato dalla Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa – le imprese acquisiscono il marchio confederale di sostenibilità, per il quale l’associazione ha già avviato l’iter di accreditamento presso il MiTE (Ministero della Transizione Ecologica), così che possa essere utilizzato dalle imprese certificate come elemento premiale nell’accesso ai
bandi pubblici che prevedono come elemento preferenziale comportamenti improntati alla sostenibilità. Il questionario è realizzato tenendo conto dei più importanti standard internazionali in tema di comportamenti e pratiche volontarie che si traducono in benefici significativi per l’ambiente e che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Onu con l’Agenda 2030.
Economia
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Il progetto. Promosso da Assindustria Venetocentro e Confindustria Venezia
“Capitale della Cultura d’impresa 2022” coinvolte Venezia, Treviso, Padova e Rovigo L’area compresa tra le quattro città genera 86 miliardi di Pil e contra 325 mila imprese. In cantiere 70 eventi per promuoverne e valorizzarne le capacità produttive
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ettanta eventi, che si snoderanno nel corso dell’anno per cercare di promuovere e valorizzare le capacità produttive di un’area che produce 86 miliardi di Pil aggregato annuo ed ha 325 mila imprese attive. Questi i numeri del progetto “Capitale della Cultura d’impresa 2022”, per valorizzare le identità territoriali e le economie locali dell’area vasta che comprende Venezia, Treviso, Padova e Rovigo, caratterizzata da una forte matrice industriale. Cinque gli ambiti industriali di riferimento dell’iniziativa voluta da Assindustria Venetocentro e Confindustria Venezia, che hanno presentato nei mesi scorsi la candidatura congiunta delle quattro città venete: cantieristica navale di Venezia, calzature e sistema moda della Riviera e Brenta, vino e agrifood di Treviso e colline del Prosecco, vallicoltura del Delta del Po e distretti industriali, l’insieme di piccole e medie imprese diffuse sul territorio. Il progetto unitario, vincitore del titolo assegnato da
Confindustria con il patrocinio del Ministero della Cultura, che dal 5 aprile fino alla fine dell’anno, animerà i territori con oltre 80 eventi già in calendario centrati sui valori e le traiettorie della storia industriale e culturale di queste terre. “Il riconoscimento di Capitale della Cultura d’Impresa a quest’area vasta nel cuore del Veneto è un motivo di grande orgoglio, che si carica di ulteriori significati, in questo momento tanto complesso – sottolinea Leopoldo Destro, Presidente di Assindustria Venetocentro -. La cultura d’impresa che ha reso forti e resilienti i nostri territori, è creatività, innovazione, competitività, bellezza. Ma è anche relazione, incontro di popoli e culture, inclusione e accoglienza, valori che abbiamo l’ambizione di elaborare nel corso dell’anno in un ‘Manifesto della cultura d’impresa’ in sintonia con i tempi, da lasciare a chi verrà dopo di noi”. L’iniziativa è stata inaugurata al Teatro Goldoni di Venezia con il convegno “TerritorImprenditivi”. A rappresen-
tare l’amministrazione comunale veneziana l’assessore allo Sviluppo economico Simone Venturini. “Un ringraziamento, da parte del sindaco Brugnaro e di tutta l’Amministrazione, per aver portato a casa questo importante risultato - ha detto Venturini - Guardiamo con grande attenzione a questa iniziativa, che ci permette di avviare anche una riflessione sul nostro territorio, da sempre immerso nella cultura d’impresa. La sfida che abbiamo davanti e che ci vedrà impegnati nei prossimi mesi - ha proseguito l’assessore - è quella di raccontare fuori dai circuiti classici l’importanza dell’impresa. Sarà un percorso avvincente, che dovrà concludersi con il rafforzamento della voce delle imprese nello scenario politico nazionale ed europeo, perché spesso negli ultimi anni questa voce non è stata ascoltata. Per far sì che ciò accada bisogna raccontare quanto l’impresa sia importante per il territorio. Non deve esserci dicotomia tra imprese e cittadini. L’ imprenditore, quando difende la
sua azienda, difende anche una città e una comunità. Non c’è sicurezza né benessere sociale senza l’impresa. Da questa sfida - ha concluso Venturini - anche il Nordest può uscirne vincitore e più forte, acquisendo una maggiore centralità nelle scelte nazionali ed europee”. Oltre a Venturini sono intervenuti il presidente della Camera di Commercio di Venezia, Massimo Zanon e quello del Gruppo Tecnico Cultura di Confindustria, Antonio Alunni, mentre il presidente nazionale dell’associazione degli industriali,
Carlo Bonomi, ha invece inviato un videomessaggio. “Quest’anno la Capitale della Cultura d’Impresa ha detto Alunni - ci porta in Veneto tra preziosi siti Unesco e filiere produttive d’eccellenza: un incontro straordinario di arte e manifattura che oggi rendono questa Regione, responsabile di quasiil10%del Pil, un motore trainante dell’economia nazionale. Il percorso della Capitale della Cultura d’Impresa è un viaggio nell’unicità dei nostri paesaggi, tra tesori culturali diffusi e specializzazioni produttive”.
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Obbiettivo sicurezza
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L’iniziativa. Al via la nuova attività informativa in collaborazione con le Questure
Despar e Polizia di Stato: campagna per prevenire le truffe con La Piazza Alle casse dei supermercati Despar e in allegato a 470mila copie del mensile La Piazza saranno distribuiti volantini per sensibilizzare i cittadini su come difendersi e tutelarsi
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rosegue l’impegno di Aspiag Service, concessionaria dei marchi Despar, Eurospar ed Interspar per il Triveneto, Emilia-Romagna e Lombardia insieme alle Questure Provinciali per diffondere in modo sempre più capillare in tutto il territorio del Veneto, campagne di sensibilizzazione e informazione su temi e problemi sempre più presenti nella nostra società. Il progetto ha preso avvio nel 2021 con la campagna informativa sulla violenza di genere “La violenza non è un atto d’amore – Non sei sola” e successivamente “Stop Bullismo”, per sensibilizzare i cittadini del Veneto e della provincia di Padova su due fenomeni – la violenza sulle donne e il bullismo – con l’obiettivo di creare consapevolezza, promuovere la prevenzione, far conoscere gli strumenti per denunciare queste forme di violenza fisica e psicologica che colpiscono in modo sempre più frequente donne e adolescenti. L’iniziativa ha l’obiettivo di eliminare gli stereotipi, promuovere la prevenzione e costruire un filo diretto con le forze dell’ordine. COME PREVENIRE LE TRUFFE Il nuovo anno si è aperto con il lancio della campagna informativa che riguarda le “Truffe. Impariamo a riconoscere il problema per agire in sicurezza!”. Fingersi un tecnico venuto per una riparazione oppure un operatore di un call center, fornitore di gas o simili, che contatta il cittadino per proporre di cambiare operatore; richiedere un pagamento per il ritiro di un pacco postale, sono solo alcune delle modalità con cui un truffatore può avvicinarsi alle persone per poi cadere vittima della stessa trappola. Un problema che riguarda in particolar modo le persone più fragili. Un fenomeno sempre più diffuso, specialmente anche dopo questo periodo di isolamen-
to delle persone e in linea con le precedenti campagne informative. ASPIAG, OBIETTIVO CREARE LEGAMI SEMPRE PIÙ FORTI CON LE COMUNITÀ Queste iniziative si inseriscono nell’ambito delle azioni di responsabilità sociale che Aspiag Service mette in campo nelle regioni in cui è presente, con l’obiettivo di creare legami sempre più forti con le comunità. “Siamo orgogliosi di essere ancora una volta al fianco della Polizia di Stato e delle Questure del Veneto – commenta Giovanni Taliana, Direttore Regionale Aspiag Service per il Veneto – per contribuire a dare voce a questa campagna di prevenzione alle truffe verso le persone più fragili, che spesso rimangono traumatizzati in maniera grave anche a livello psicologico.Questo progetto rappresenta un altro importante passo all’interno di un percorso che abbiamo scelto di intraprendere insieme alle istituzioni dei territori in cui siamo presenti, con l’obiettivo di portare avanti azioni e progetti di pubblica utilità a sostegno delle comunità. Crediamo che la Polizia di Stato oggi abbia anche la necessità di avere interlocutori che possono arrivare direttamente ai cittadini, in mododa far fruire alla maggior parte dei cittadini queste informazioni. Grazie alla nostra presenza capillare sul territorio, i nostri punti vendita saranno un ulteriore amplificatore di questo importante messaggio per contribuire a rendere le persone più attente e consapevoli”. INDICAZIONI PRATICHE E I NUMERI UTILI A CUI RIVOLGERSI Più di 75 mila opuscoli informativi sono stati messi a disposizione in tutti i 165 punti vendita Despar, Eurospar e Interspar del Veneto per le precedenti campagne. I volantini hanno il compito di fornire
Giovanni Taliana
alle persone indicazioni pratiche e ricordare i numeri utili a cui rivolgersi per denunciare episodi di violenza. Per questa nuova campagna da aprile, saranno distribuiti opuscoli anche direttamente nella casa di cittadini, grazie alla diffusione capillare del mensile la Piazza con 470.000 copie su tutto il circuito veneto.
Sarà un’operazione che a differenza delle altre, amplierà la sua proposta. Grazie, infatti, alla collaborazione con le Questure Provinciali di Padova, gli uomini in divisa saranno presenti nei punti vendita per dare maggiori dettagli e informazioni ai consumatori. Sara Busato
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APRILE 2022
on-line:
Salute Dal 1° aprile
Covid, è finito lo stato di emergenza
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Green pass, mascherine, vaccini: si cambia
a fine dello stato d’emergenza, lo scorso 31 marzo, comporta l’entrata in vigore, per tappe, delle nuove regole contro la diffusione del Coronavirus che guideranno il nostro comportamento nei prossimi mesi fino ad un graduale ritorno alla normalità, anche se naturalmente il buon senso e una certa dose di precauzione inducono a considerare il fatto che non si tratta di un “liberi tutti”. Una tabella di marcia, fino al prossimo 30 giugno, scandisce i vari passaggi. Dal 1° aprile per gli over 50 non è più obbligatorio il super green pass sul luogo di lavoro. E’ richiesto solo il certificato di base. L’obbligo del Green pass, di base o rafforzato, cade anche per hotel, strutture ricettive e servizi alla persona, e pure per viaggiare sui mezzi di trasporto pubblico locale. Se l’obbligo vaccinale resta in vigore fino a fine anno per il personale sanitario e delle Rsa, per le altre categorie lavorative è confermato invece fino al prossimo 15 giugno (compresi i docenti). Sono abolite le quarantene da contatto. Va in isolamento, infatti, solo chi risulta positivo, a prescindere dallo stato vaccinale. Prosegue alla pag. seguente
Salute
38 Aprile mese della prevenzione alcologica
I danni che provoca l’uso e l’abuso di alcol sui giovani
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Dal 1° aprile
Covid, è finito lo stato di emergenza
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prile è il mese della prevenzione alcologica. L’alcol è uno dei principali fattori di rischio di malattia, disabilità e mortalità prematura. Rappresenta la prima sostanza induttrice di dipendenza con alto impatto sociale e come sostanza tossica, cancerogena, calorica, e spesso associata ad altre dipendenze da sostanze e da comportamenti. A mettere in primo piano il tema è l’azienda Ulss 5 Polesana che ha voluto concentrare l’attenzione sui giovani e le conseguenze che l’abuso di alcol provoca su di loro, mettendo a fuoco, per nodi tematici, i punti fondamentali. Quali sono dunque gli effetti dell’alcool sui giovani? CHI HA MENO DI 18 ANNI NON DOVREBBE MAI ASSUMERE MAI BEVANDE ALCOLICHE. Nell’adolescenza, l’enzima che serve a metabolizzare l’alcol non si è ancora sviluppato nell’organismo e quantità anche molto piccole possono diventare subito tossiche. Ciò comporta che l’assunzione e l’abuso di alcol possono causare problemi di salute ai futuri adulti. DANNI CEREBRALI. Lo sviluppo cerebrale si completa intorno ai 25 anni e l’uso eccessivo di alcol può interferire con il processo di maturazione. Di conseguenza, i giovani che bevono rischiano di avere più difficoltà intellettuali, di orientamento e di memoria rispetto ai coetanei che non assumono alcol. DANNI AGLI ORGANI INTERNI. L’abuso di alcol può portare alla steatosi epatica, conosciuta anche come “fegato grasso”, che può causare in seguito altri segni di sofferenza epatica fino alla necrosi delle cellule. È inoltre responsabile di danni a molti altri organi, come cervello, cuore, stomaco e mammella. Eccesso di calorie. L’alcol ha un
I giovani che bevono rischiano di avere conseguenze sulla qualità della vita futura a livello cerebrale, ma anche agli organi interni e, per i maschi, alla salute sessuale e riproduttiva elevato contenuto calorico, di conseguenza un eccessivo consumo è associato a un aumento del grasso corporeo e in larga misura al deposito di grasso. SALUTE SESSUALE. L’alcol può essere particolarmente dannoso per la salute sessuale e riproduttiva degli adolescenti di sesso maschile, proprio perché in una fase delicata di sviluppo dell’apparato riproduttivo. RISCHIO DI DIPENDENZA. In fase adolescenziale è più facile che l’assunzione di alcol crei una dipendenza rispetto a quanto accade negli adulti. PERDITA DI CONTROLLO. L’alcol altera il comportamento
e spesso porta alla perdita di controllo, con l’assunzione di rischi che possono avere conseguenze molto gravi per se stessi e per gli altri. Per sensibilizzare i giovani a comportamenti consapevoli l’Ulss 5 Polesana insieme con la Conferenza dei Sindaci hanno promosso un progetto, “Strada facendo”, che vede gli operatori di strada impegnati direttamente sul territorio, nei luoghi di aggregazione e di consumo di bevande alcoliche per incontrare i giovani e informarli sull’uso e l’abuso di sostanze alcoliche. Attraverso i Dipartimento per le Dipendenze (SerD), l’azienda si rivolge alle scuole primarie e secondarie della provincia di Rovigo con progetti di prevenzione per gli studenti e le loro famiglie.
A scuola, quindi, si continua a fare ricorso alla didattica a distanza ma solo per chi è stato contagiato. Gli stadi tornano ad una capienza del 100 per cento e si accede con il Green pass base. E’ finito anche il ricorso al sistema delle regioni a colori. Il 30 aprile, invece, sarà il giorno in cui terminerà l’uso obbligatorio delle mascherine al chiuso. Il 1° maggio quello in cui non sarà più necessario esibire il Green pass. L’obbligo vaccinale per gli over 50 terminerà infine il 15 giugno prossimo. Le nuove regole a scuola. Con la cessazione dello stato di emergenza ci si muove in modo diverso anche nelle scuole, con una nuova revisione del protocollo adottato fino a fine marzo. I docenti non vaccinati potranno tornare a scuola, facendo un tampone, ma non possono stare a contatto con gli studenti. Resta l’obbligo di utilizzare le mascherine chirurgiche, ad eccezione dei bambini fino a sei anni d’età e dei soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso delle mascherine. Fino al 30 aprile le mascherine di tipo Ffp2 vanno comunque indossate sui mezzi di trasporto scolastici, ma non sono previste durante le attività sportive. Si raccomanda di mantenere il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, a meno che le condizioni logistiche non lo consentano. Tornano le uscite didattiche e i viaggi d’istruzione, comprese le partecipazioni alle manifestazioni sportive. Fino a tre casi positivi in classe per tutti gli studenti è prevista la frequenza con obbligo di mascherina chirurgica, se i casi sono almeno 4 tra gli alunni, le attività proseguono in presenza ma per docenti ed educatori e per gli stessi alunni che hanno un’età superiore ai sei anni è previsto l’uso di mascherine di tipo Ffp2 per dieci giorni dall’ultimo contatto con positivo. Nel caso si manifestassero sintomi è obbligatorio effettuare un test antigenico o molecolare. Basta contagi. Finisce lo stato di emergenza ma rimane la necessità di un comportamento responsabile e corretto al fine di ridurre il rischio dei contagi. “Basta contagi”: è un auspicio condiviso un po’ da tutti ma soprattutto una richiesta che viene dai più piccoli. Colpisce dunque il disegno, tra i tanti, che alcune settimane fa sono stati portati dal sindaco di Padova Sergio Giordani e dall’assessore all’Istruzione Cristina Piva al direttore generale dell’azienda Ulss 6 Euganea, Paolo Fortuna. Sono stati realizzati dagli studenti delle scuole di ogni ordine e grado della città. Rappresentazioni, con tecniche e linguaggi differenti, di cosa è stato il Covid per loro, come hanno vissuto la pandemia. Sono disegni realizzati per ringraziare il personale sanitario. Immagini che raccontano il virus, la paura, i vaccini, i tamponi e soprattutto la stanchezza generata da questa situazione. “Basta contagi”: è l’esclamazione che forte e chiara si legge in uno di questi disegni. E non si può deludere la richiesta così sensata di un bambino.
Salute
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Il turismo medicale in-out going I
l turismo medico, ancora poco conosciuto in alcuni paesi, sta crescendo in maniera esponenziale negli ultimi anni. In breve, il Turismo Medicale è il movimento dei pazienti da uno stato all’altro alla ricerca di cure mediche. I motivi di un viaggio di questo tipo sono la ricerca di cure migliori ad una tariffa più conveniente, oppure la ricerca di cure ad alto livello di specializzazione non presenti nel proprio stato di residenza. Ad esempio italiani che si spostano in Croazia per cure Dentali, o in Turchia per trapianto capelli ma anche di Svizzeri che cercano cure dentali e medicina estetica in Italia, o Svedesi che si muovono verso L’ Ungheria. I flussi sono molti, riguardano tutte le nazioni e tutti i continenti, cambiano e si modificano anche se non lo percepiamo. BOOKINGSMED.COM la rivoluzione digitale BookingsMed è un Marketplace di prenotazione di servizi sanitari a pagamento sia B2B che B2C. Collega principalmente agenti di viaggio e facilitatori internazionali con fornitori di servizi sanitari in Italia e all’estero. La piattaforma è ora in fase di popolamento ed è aperta a qualunque clinica, centro termale, ospedale o medico così come ad agenzie di viaggio, facilitatori e fornitori di servizi che desiderano stabilire
nuove partnership e flussi di pazienti da e verso l’Italia. A chi è rivolto? Seguendo i trend del mercato, le specialità più richieste comprendono malattie respiratorie, riabilitazione fisica, pacchetti termali, servizi odontoiatrici, estetica, fecondazione in vitro, trapianto di capelli e checkup, second opinion, medicina estetica, ma grazie all’avvento delle video consulenze il campo di applicazione è estensibile a 360°. È un’opportunità per stabilire connessioni dirette con nuovi clienti e con nuovi partner che stanno cercando centri e medici per le cure. Registrazione gratuita su www.bookingsmed.com/register.html World Fine Selections srl e Taste for you Service srl, sono le aziende che dal 2016 organizzano il meeting internazionale EMT European Medical Tourism. Al nostro primo incontro hanno partecipato 20 Buyer e 20 Sellers. Nell’edizione del 2021 hanno partecipato 100+ Buyer, 20+ Speaker e 100 Sellers. Vivendo da molti mesi a stretto contatto con gli operatori, abbiamo riconosciuto la necessità di creare un ambiente in cui l’informazione tra domanda e offerta fluisca in modo istantaneo, semplice e trasparente. Il nostro rapporto quotidiano con partner e corrispondenti esteri ci permette di mantenere un network
internazionale e una visione costantemente aggiornata sulle tendenze di mercato, tendenze attuali e novità nel mondo. Nell’agosto 2020 abbiamo costituito l’Associazione Italiana per il Turismo Medico e abbiamo deciso di stabilire una partnership per EMT 2021. Miriamo ad aprire l’evento a partner e associazioni internazionali per una crescita autorevole nel campo del Turismo Medico. EMT 2022, giunto alla sua 6a edizione, si svolgerà a giugno ad Abano Terme. Partecipano rappresentanti
di centri medici europei, centri di riabilitazione, società estere di servizi medici, centri Termali, Medical Hotel e Medical Spa, Assicurazioni del turismo medico, facilitatori, agenti di viaggio e medici. EMT 2022 comprende conferenze, tavole rotonde dove analizzare flussi e tendenze del mer-
cato; tavoli di lavoro e Incontri B2B; Vi auguriamo un’esperienza positiva nella partecipazione al nostro evento! Programma, costi e registrazioni su: www.wfsevents.com/emt-2022european-medical-tourism
EMT 2022 - ABANO TERME ITALY 07-08-09 of June, 2022 Web: http://www.emt2016.net www.wfsevents.com/emt-2022-european-medical-tourism
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Turismo
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Emirati Arabi Uniti
Emirati nel Futuro, fra arte e primati di Renato Malaman
A Dubai fra i grattacieli da record e la città vecchia spunta il Museo progettato da Shaun Killa: per National Geographic uno dei 14 edifici più belli del mondo. Ad Abu Dhabi il nuovo Louvre getta un ponte fra civiltà: architetture che parlano un linguaggio audace e guardano lontano
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ubai, why not? Mare, grattacieli e idee proiettate nel futuro a soltanto sei ore di aereo. “Dubai è più vicina e facile da raggiungere di quanto si possa immaginare. La sua proposta turistica è ormai alla portata di tutte le tasche, non è più la meta soltanto di chi vuol fare business”: lo garantisce Andrea Cani, giovane tour operator italiano (kkmgroup) attivo sulla destinazione da tempo e pronto a scommettere sugli Emirati Arabi Uniti come destinazione tagliata su misura anche per chi cerca una vacanza, breve o lunga, basata su mare, relax e attività culturali. L’Expo appena concluso, ispirato al tema “Connecting minds, creating the future”, ha sdoganato una volta per tutte Dubai e gli Emirati Arabi come meta turistica di alto profilo. I 15 milioni di visitatori dell’esposizione universale, quest’anno dedicata a temi di grande attualità come sostenibilità, mobilità e opportunità (da solo il Padiglione Italia, che era uno dei 192 paesi presenti, ha fatto registrare 1,2 milioni di visitatori), dimostrando come quest’area del mondo sia ormai inserita a pieno titolo nel network internazionale del turismo. Per recitare un ruolo tutt’altro che secondario. Lo confermano il profilo culturale e i contenuti innovativi di questo Expo, ma anche altre attrattive che si stanno imponendo all’attenzione del mondo. A partire da un’architettura dal design di avanguardia, sempre a caccia di record (vedi l’edificio più alto del mondo, il Burj el Khalifa di Dubai, alto 829 metri) e talvolta anche eccessiva nella sua densità urbana, come in certi quartieri finanziari di Dubai, ma che sta scrivendo pagine nuove nell’evoluzione tecnologica e di stile in questo settore. Il nuovissimo Museo del Futuro, progettato in forme ardite dall’architetto sudafricano Shaun Killa, si candida sfacciatamente a edificio più bello del mondo e a certificarlo è anche il National Geo-
graphic che lo ha inserito fra i 14 edifici più ricchi di fascino estetico. Le sue forme audaci generano stupore a prima vista. Al suo interno c’è spazio per l’illustrazione e la rappresentazione di idee, innovazioni e servizi che cambieranno la nostra vita nei prossimi vent’anni. Architettura e urbanistica protagoniste ovunque negli Emirati. Dalle esagerazioni (volute) di Dubai, alle presenze più raffinate nel panorama urbano di Abu Dhabi. A Dubai colpiscono la grande isola artificiale a forma di palma che ospita una parte nuova della città (vi hanno abitato anche Diego Maradona e Fabio Cannavaro); come pure l’arcipelago di isole che ha la forma del mondo. E ancora: alberghi (lussuosissimi) già entrati nella leggenda, come la ‘Vela’ o l’Atlantis, ed edifici dal linguaggio originalissimo come The Frame, la cornice. Ad Abu Dhabi colpiscono invece la sobrietà, l’originalità e la bellezza del panorama urbano. Union Square è una ‘tavola apparecchiata’, pensata da uno studio di architettura danese. “Uno spazio rarefatto e metafisico - lo ha definito l’architetto Luciano Beddini - popolato di forme geometriche elementari che scrutano il cielo, su una rassicurante monocromia”. Forti e armonici i contrasti fra passato e futuro in piazza Al Hosn. Se fino a ieri i richiami al grande turismo internazionale avevano il linguaggio del grande luna park, di cui erano parte i giganteschi ‘mall’ (centri commerciali) dove si può persino sciare e i parchi a tema come il Ferrari World, oggi negli Emirati si punta molto sul messaggio culturale. Oltre al citato Museo del Futuro di Dubai, va ricordata la recente apertura (novembre 2017) del Louvre di Abu Dhabi, creato in collaborazione con il Louvre di Parigi. Un museo dall’allestimento luminoso e minimalista in una cornice mozzafiato, progettata come una medina
In alto: l’avveniristica struttura progettata da Shaun Killa, che ospita il Museo del Futuro di Dubai. Sotto: piazza Al Hosn e l’audace contesto urbano di Union Square ad Abu Dhabi. A sinistra la svettante torre del Burj el Khalifa, l’edificio più alto del mondo.Sotto: il luminoso Louvre di Abu Dhabi. A destra un falconiere e un commerciante del souk di Dubai
araba, sotto la grande cupola argentata, dall’architetto francese Jean Nouvel, vincitore del premio Priztker. Nelle sale le opere raccontano la storia della grande bellezza del mondo, dalle civiltà più antiche ai giorni nostri. Un nastro che si srotola leggero dalla civiltà egiziana, greca e romana a quelle orientali, per arrivare fino ai Fiamminghi e agli Impressionisti. Fino a Mondrian e Kandinskij. Altra solenne bellezza ad Abu Dhabi è la grande moschea, che riluce di tanti marmi italiani ed esibisce il tappeto e il lampadario più grandi del mondo. Peccato che di recente per entrarci sia necessario percorrere un
infinito mall sotterraneo che toglie un po’ di magia all’insieme. Tornando a Dubai, va ricordata la sua storia di città di pescatori che fece la sua fortuna un secolo fa con la scoperta delle perle naturali. Rese bene fino a quando arrivarono le perle artificiali del Giappone. Ma arrivò in contemporanea anche il petrolio (1956) che cambiò la sorte di questo paese, unione di sette emirati sancita poi nel 1971, alla vigilia del definitivo decollo economico. E pensare che nel 1968 le auto immatricolate erano poco più di cento… La città vecchia di Dubai è affacciata sul Creek, il fiume artificiale che in realtà è
un lungo fiordo, ricorda la tradizione araba. Nelle strette vie, nel souk, nella moschea, nel museo che illustra le origini e nelle torri del vento, antesignane naturali dell’aria condizionata. Dubai, dove attualmente risiedono oltre diecimila italiani, che ha molto da offrire anche come mare. Spiagge ampie, di sabbia fine, affacciate sul Golfo Persico e specchio per uno skyline urbano che non smette mai di stupire per il suo sguardo sul futuro. Info: www.expo2020dubai.ae www.atthetop.ae www.enjoydestinations.it
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Film e serie tv visti da vicino
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a cura di Paolo Di Lorenzo
Zingaretti: “Questo re riesce a sorprendere in qualsiasi momento” N
el 1791, il filosofo e giurista inglese Jeremy Bentham mise a punto il Panopticon. Si trattava di una progettazione carceraria ideale imperniata su una torre centrale all’interno della quale un unico sorvegliante poteva tenere d’occhio tutti i detenuti della sua struttura senza che questi potessero avere la certezza di essere guardati a vista. Il nome arrivava da Argo Panoptes, il gigante della mitologia greca dotato di centinaia di occhi che facevano di lui un ottimo guardiano. Questo modello fu poi lo spunto per “1984” di George Orwell. Al Panopticon si ispirò anche il filosofo francese Michel Foucault, che nel suo saggio “Sorvegliare e punire” si rifece al modello di Bentham per rappresentare l’evoluzione del modello del potere. Secondo Foucault, nella società contemporanea il controllo non è più esercitato dall’alto verso il basso bensì è pervasivo, e si articola attraverso fitte relazioni che si intrecciano a formare il tessuto societario. Il Panopticon de “Il Re” un “prison drama” targato Sky, è senz’altro Bruno Testori, demiurgico direttore del carcere San Michele di Trieste. È una figura che ricorda il colonnelo Kurtz di “Apocalpyse Now”, ma Tesori sembra avere perfezionato un modello di ordine e presidio affidandosi ad un codice morale che si piega ai chiaroscuri del suo animo. “È un uomo smarrito, e in quanto tale compie delle azioni orribili, ma non mi sento nella posizione di poterlo giudicare”, sottolinea il suo interprete, Luca Zingaretti. Bruno sa essere al contempo spietato e misericordioso, a seconda dei propri scopi. Conosce a menadito le vite dei detenuti del San Michele – o così crede – ed è al corrente di ogni affare più o meno lecito che avviene tra le mura del carcere. Quando un duplice omicidio – prima quello del comandante e suo migliore amico, poi quello di un ergastolano, principale alleato di Bruno tra i detenuti – rischia di mettere a rischio il suo dominio e di compromettere il “metodo Testori”, il direttore sarà pronto a tutto pur di difendere il proprio regno dalle minacce interne ed esterne che lo insidiano. “Spero che Bruno piaccia per la sua capacità di sorprendere – commenta – il suo interprete, che aggiunge: “Ogni qualvolta si pensa di aver intuito la sua prossima mossa, Bruno fa l’impensabile e ti lascia sbalordito”. Il tema della giustizia fai-da-te trova una certa risonanza nelle attuali vicende internazionali: “Non c’è antidoto a chi pensa di essere sempre dalla parte del giusto. Bisogna sempre uscire da noi stessi per assicurarci che la nostra morale sia adeguata ai tempi, altrimenti ci rinchiudiamo in un soliloquio” afferma Luca Zingaretti.
Richelmy di “Portofino”: “Noi attori italiani siamo all’altezza degli stranieri” C
’è molta Italia in “Hotel Portofino”, co-produzione inglese targata Bbc e Itv ambientata nella Portofino degli anni Venti. La serie è un “period drama” inglese in piena regola, formula resa celebre nella storia contemporanea televisiva dal fenomeno “Downton Abbey”. È a Julian Fellowes – che è tornato, sempre su Sky Serie, con la sua nuova creatura “The Gilded Age” – che si deve la rifioritura di un genere ormai considerato cliché, con recenti successi come Bridgerton, Sanditon, Poldark e Belgravia. Hotel Portofino appartenente al filone dell’ “Upstairs Downstairs”, sottogenere delle serie in costume che prende il nome da una sit-com britannica degli anni Settanta che raccontava le vite dei nobili del piano di sopra e della loro servitù relegata al piano inferiore. Hotel Portofino racconta la storia di Bella Ainsworth (Natascha McElhone), la figlia di un ricco industriale britannico che si trasferisce a Portofino per aprire un hotel in puro stile british. Bella ambisce all’indipendenza economica e cerca di lasciarsi alle spalle il trauma della Grande Guerra che ha devastato la sua famiglia. Oltre agli ospiti internazionali che popolano l’hotel, fra gli avventori ci sono anche alcuni italiani. Tra loro il conte Carlo Albani (Daniele Pecci, visto recentemente in “Cuori”) con il figlio Roberto (Lorenzo Richelmy, “Marco Polo”), mentre Rocco Fasano (SKAM Italia) veste i panni di Gianluca Bruzzone, un giovane attivista antifascista di Portofino. “Il mio personaggio, Roberto, è molto distante da me, rappresenta il tipico dandy inglese di quegli anni - ha raccontato Lorenzo Richelmy a Tvserial.it - È stato divertente interpretare una persona così lontana dalla società da non avere alcun tipo di pregiudizio nei confronti delle persone che incontra”. Rispetto all’esperienza di “Marco Polo”, la serie in onda per due stagioni su Netflix prima di essere cancellata, Richelmy sottolinea: “Sul set di Marco Polo avevo il terrore di non essere all’altezza degli attori americani e inglesi con cui recitavo. Poi mi sono reso conto che fa parte del nostro retaggio culturale, di provincialismo”. L’attore ha le idee molto chiare sulla rivoluzione in atto nel settore audiovisivo italiano: “Tendiamo a sentirci sempre più piccoli di quello che stiamo in realtà. La nuova generazione di attori under-35 sarà in grado di portare all’estero qualcosa che agli stranieri manca e che gli italiani non sapevo nemmeno di avere”.
A tavola
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Rubrica a cura di
Idee in cucina, tra gusto, sapori del territorio e creatività
Sara Busato
Piatti gustosi per festeggiare con golosità la Pasqua RISOTTO CON I BRUSCANDOLI
PATATE AL FORNO CON PANCETTA AFFUMICATA
FUGASSA VENETA
La ricetta primaverile fatta con le erbe selvatiche. I bruscandoli crescono spontaneamente nel periodo di aprile-maggio. Sono ottimi per diverse preparazioni ma sprigionano la loro dolcezza soprattutto nel risotto.
Un ottimo contorno da abbinare a secondi piatti a base di carne. Semplici e gustosissime, sono facili da preparare e sono perfette per tutta la famiglia. Morbidissime dentro con questo goloso e cremoso ripieno.
Un dolce tipico del periodo pasquale. Ideale da portare come merenda per le prime scampagnate all’aria aperta. È una preparazione molto complessa, perché comprende diversi impasti che richiedono ben tre lievitazioni.
Ingredienti: 200 g riso; 1 mazzetto bruscandoli; 1 cipolla; 0,7 l brodo vegetale; 20 g Parmigiano reggiano; 1/2 bicchiere vino bianco; olio q.b.
Ingredienti: 4 patate di piccola dimensione, 2 rametti di erba cipollina,50 g di Taleggio, Sale, Pepe nero, 4 fette di pancetta, 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
Ingredienti: 250 g di farina 00; 250 g di farina manitoba; 70 ml di latte tiepido; 4 uova; 20 g di lievito di birra fresco; 150 g di zucchero; 100 g di burro a temperatura ambiente; q.b. di sale; 1 buccia di arancia e di limone grattugiata
Preparazione: In una padella tostare a secco il riso per qualche minuto. Lavare e tagliare le punte dei bruscandoli. Tagliare molto finemente una piccola cipolla. Soffriggere il tutto in una padella con un po’ di olio qualche minuto. Mettere a bollire il brodo (oppure prepararlo con acqua e un dado vegetale). Aggiungere il riso al soffritto. Mescolare e sfumare con mezzo bicchiere di vino bianco. Appena l’alcol è evaporato iniziare ad aggiungere il brodo bollente un paio di mestoli alla volta. Tenere la fiamma bassa e mescolare frequentemente. Trascorso il tempo di cottura del riso aggiungere il parmigiano e mescolare energicamente per rendere cremoso il risotto.
Preparazione: Lavare le patate, senza sbucciarle e le fate cucinare in una pentola con acqua fredda per 20 minuti da quando inizia a bollire: Con un coltello levare una piccola fetta sopra, e con un cucchiaino scavare per praticare una fossetta nelle patate. Appoggiare sulla prima fetta di ogni patata una fettina di Taleggio (o altro formaggio a scelta) e mezza fettina di pancetta. Disponete su una teglia con carta da forno e infornare in forno preriscaldato a 200° per circa 10 minuti. Per rendere il contorno più dorato, passare all’ultimo anche sotto al grill. Una volta cotte portarle a tavola, decorando il piatto anche con l’erba cipollina
Il lievitino: sciogliere il lievito di birra nel latte tiepido, aggiungendo 20 gr di zucchero e 100 gr di un mix delle due farine. Mescolare per ottenere un impasto morbido: avvolgere con un panno leggermente umido e lasciare riposare per circa un’ora. Primo impasto: unire i 200 gr. di farina, le due uova e gli 80 gr. di zucchero. Aggiungere il lievitino e iniziare a lavorare il tutto finché l’impasto non sarà elastico. Successivamente unire i 50 gr. di burro morbido a piccoli, lavorare il tutto fino ad ottenere un impasto liscio e morbido. Lasciare riposare circa per tre ore. Secondo impasto: aggiungere i restanti ingredienti e unire al primo impasto, che nel frattempo sarà lievitato. A lievitazione avvenuta, disporre la pasta su una teglia rotonda, con i bordi alti, rivestita da carta da forno, cospargerla con le mandorle pelate e tagliate a metà nel senso della lunghezza, la granella di zucchero e un po’ di zucchero a velo. Infornare in forno statico a 180° per circa 30 minuti affinché la focaccia pasquale mantenga la sua morbidezza e leggerezza.
Oroscopo
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Ariete
Aprile
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Bilancia
Iniziate con tanto entusiasmo e una buona motivazione vi accompagna nella definizione di progetti in ambito familiare. Potreste rimanere sorpresi da come evolvono le cose
Vi capiterà di vivere esperienze inaspettate che capirete soltanto col tempo. Per ora fatevi trascinare dal buon umore. Sarete molto socievoli e apprezzati
Toro
Scorpione
Dovete sforzarvi di mantenere una certa lucidità per vincere quel nervosismo che vi indurrebbe ad agire d’impulso. Siate distaccati e riflessivi e sarete vincenti
Aprile, l’energia e la voglia di fare saranno la guida
Inizia un mese molto movimentato che vi porterà a vivere esperienze felici e inaspettate. Avrete buone soddisfazione sul lavoro. Sfruttare l’onda favorevole
Gemelli
Sagittario
Preziose conferme a lungo attese contribuiranno a rendere favorevoli le vostre scelte e vi aiuteranno a prendere decisioni importanti che riguardano la vostra vita professionale
E’ tempo di scrollare di dosso timori e nervosismo per ricominciare a guardare con fiducia ai vostri progetti. Non sarà semplice questa fase di transizione ma vale la pena provarci
Cancro
Capricorno
Siete un po’ agitati ma saprete affrontare le vostre prove e sarete soddisfatti del risultato. Il cambio di stagione vi chiede nuovi equilibri che saprete trovare
Sarà un periodo molto intenso che vi aiuterà nella vostra crescita. Imparerete a controllare le emozioni e a gestirvi con maggior disinvoltura e consapevolezza. Sarà divertente
Leone
Acquario
Siete vitali e avete tanta voglia di far esplodere la vostra energia. Sarà un mese movimentato e ricco di esperienze. Fermatevi ogni tanto, per riprendere fiato
Il mese inizia un po’ con il freno a mano ma via via prenderete velocità e vivrete emozioni straordinarie. Riuscirete a divertirvi molto e a realizzare anche qualche piccolo sogno
Vergine
Pesci
State rifiorendo con la bella stagione. Vi sentite attivi e vivaci. Alcune preoccupazioni possono frenare il vostro entusiasmo ma prevarrà l’energia e la fiducia
Nonostante gli imprevisti siano sempre dietro l’angolo, troverete il bandolo della matassa per trascorrere un mese pieno di energia e soddisfazioni