La pulce luglio 2017

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La pulce ukulele in italia

piccolo notiziario

sul mondo dell'ukulele visto con gli occhi di due appassionate blogger

novitĂ , gruppi, scuole e risorse on line

I protagonisti Ukulele Lovers, I B52 Acoustic Project, Donne e ukulele, Ukulele nei film Gli strumenti Accordi maggiori e minori, Arrangiamento, ViVa la musica i nostri blog Gli articoli che trovate in questa piccola pubblicazione sono tratti dai nostri post

Ukulele: che passione!

Mioukulele


Testi e immagini, per cui ringrazio, presi da: Blog di Viviana Monti

Mioukulele

mioukulele.blogspot.it Mio blog

Ukulele: che passione! ukuclodette.blogspot.it

A mia volta le notizie ed immagini del blog...

... me le hanno date i protagonisti degli articoli

Per le notizie e le immagini di archivio, ho attinto da...

... Ukulele hall of fame museum ukulele.org

L’autrice della rivista: Claudia Camanzi


Indice Accordi maggiori

Perchè si fanno così?

pag. 4

Recensione CD

In this life Ukulele Lovers

pag. 6

Programma radio Intorno all’Ukulele

Ukulele nei film

pag. 11

Donne e ukulele nella storia

Aloha’ oe

pag. 14

L’intervista

Ukulele Lovers

pag. 16

La parola agli artisti

B52 Acoustic Project - parte 1 -

pag. 22

Evento Oltremusica

Spring Party

pag. 25

Arrangiamento Accordi minori

Arrangiare i brani classici per ukulele di Andrea Fortuna Perchè si fanno così?

pag. 30 pag. 34

ViVa la musica

Ukulele, musica e bambini

pag. 36

Eventi ukulelistici

Prossimi mesi

pag. 41

La leggenda sul nome del nostro piccolo cordofono narra che derivi da Uku-pulce e Lele-saltellante, in lingua hawaiana. La pulce salta di nota in nota, di corda in corda, ma soprattutto da persona a persona, grazie alla generosità del piccolo strumento, arrivato fino ai giorni nostri. Noi vogliamo saltare come una pulce, di argomento in argomento, di genere in genere, di storia in storia per scoprire insieme il mondo dell’Ukulele. (Progetto nato da un’idea di Claudia Camanzi, realizzazione grafica di Claudia Camanzi, progetto editoriale di Viviana Monti)

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chi siamo Sono Viviana Monti, cantante jazz, swing e gospel. Mi piace fare musica più di ogni altra cosa, con i miei vari gruppi ma

Sono Claudia Camanzi, di

anche con i miei due bimbi e

“Ukulele: che passione!”.

con i miei allievi di canto. Ho

Sono una classe ‘76, disa-

scoperto l’ukulele quasi per

bile motoria e vivo in un

caso e adesso non posso più

piccolo paese di provincia in

farne a meno. Adoro la sua

Emilia. Collaboro a questo

generosità e versatilità. Sono

progetto per lo stesso moti-

diventata blogger proprio per

vo per cui ho aperto il mio

dare voce a questo amore a

blog: la passione sempre

quattro corde. Grazie Claudia

crescente per questo piccolo

per avermi invitato in

ma fantastico strumento.

questa bella avventura!

Grazie a Viviana che mi ha aiutato a concretizzare un’idea che mi frullava per la testa già da qualche anno.

Ukulele: che passione!

i nostri blog

Gli articoli che trovate in questa piccola pubblicazione sono tratti dai nostri post

Mioukulele


Accordi maggiori: Perché si fanno così?

Una volta imparati i primi accordi, le nostre dita vanno in automatico alla ricerca delle posizioni corrette e ci sentiamo sicuri. Possiamo leggere i chord diagram e addirittura seguire gli accordi per chitarra o pianoforte direttamente, se abbiamo buona memoria.

A questo punto dobbiamo fare un passo avanti! Partendo dalla posizione delle note sulla tastiera possiamo capire la combinazione che si crea in un accordo. Le quattro corde sono come quattro tastiere di pianoforte, anche se non è visibile la differenza fra tasti bianchi e tasti neri ed inoltre partono tutte da punti diversi della scala Sol/do/mi/la naturalmente. Le nostre dita producono su ognuna di queste corde una nota, anche quando è vuota.

Cominciamo con gli accordi maggiori. Ecco uno schema degli accordi maggiori (senza considerare b o #) raffrontati con quelli sulla tastiera del pianoforte per farvi capire che le note presenti sono uguali in tutti gli strumenti, quello che cambia è la posizione in cui riesco a combinarle.

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Recensione CD: In this life - Ukulele Lovers Il cd di cui mi accingo a fare la recensione è del gruppo, di cui parlo nella loro intervista sempre in questo blog, il cui nome è Ukulele Lovers. Ed il cd è il loro primo e si intitola “In this life”. Non me ne voglia il gruppo ma intanto inizio raccontandovi cosa trovate nel cd se lo acquistate. Hanno avuto l’idea originale di mettere le loro foto da bambini e i nomi corrispondenti dietro il cd, in modo da creare il gioco di indovinare quale bambino è chi. In più hanno stampato il testo con gli accordi, e lo schema su come si formano tali accordi, della prima canzone presente nel cd. Altra cosa che ritengo molto originale ed interessante per gli appassionati che vogliono provare a suonare qualcosa di semplice, gli accordi sono semplici anche per neofiti dell’ukulele, e bello. In più faccio notare, cosa non così scontata per un primo cd, che è ricco di brani. Infatti ne contiene ben 13. Detto questo inizio ora la vera recensione del cd. Il primo brano si intitola “Ukulele lovers family”. Scritto da Annika Borsetto, una componente di questo gruppo, con questo brano il cd parte subito a 1000! Ascoltarlo infonde la voglia di suonare l’ukulele, rende benissimo l’idea di come ci si sente suonando l’ukulele… un mix di felicità e libertà da ogni convenzione, come dire: “basta suonare un ukulele per essere felici e mostrarsi al mondo senza maschere”. Insomma, è un brano che sprizza gioia e libertà da ogni nota. Per fortuna hanno avuto la grande idea di mettere il testo con gli accordi nella custodia stessa del cd, così che chiunque ne sente la voglia e ha un ukulele può iniziare a suonare questo bellissimo brano. Il secondo si intitola “If I ain’t got you” ed è una cover di un brano di Alicia Keys. Che dire, la versione ukulelistica non ha niente da invidiare all’originale. Mantiene “l’anima nera” del brano con quel tocco in più che solo l’ukulele sa dare. Un brano che emoziona dall’inizio alla fine. “Guacamole ukulele song” è un brano di Lauren Fairweather. Ma come si fa?! Come si può star fermi e non ballare seguendo il ritmo di questa canzone? Ti spinge a muoverti, ti infonde un’energia incredibile. Se dovessi descrivere questa canzone con una sola parola l’unica che mi viene in mente è… WOW! Ho sentito anche l’originale e devo dire che mi piace di più questa, secondo me avendo a disposizione

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più ukulele viene fuori un coinvolgimento maggiore di chi ascolta. Il cd di cui mi accingo a fare la recensione è del gruppo, di cui parlo nella loro intervista sempre in questo blog, il cui nome è Ukulele Lovers. Ed il cd è il loro primo e si intitola “In this life”. Non me ne voglia il gruppo ma intanto inizio raccontandovi cosa trovate nel cd se lo acquistate. Hanno avuto l’idea originale di mettere le loro foto da bambini e i nomi corrispondenti dietro il cd, in modo da creare il gioco di indovinare quale bambino è chi. In più hanno stampato il testo con gli accordi, e lo schema su come si formano tali accordi, della prima canzone presente nel cd. Altra cosa che ritengo molto originale ed interessante per gli appassionati che vogliono provare a suonare qualcosa di semplice, gli accordi sono semplici anche per neofiti dell’ukulele, e bello. In più faccio notare, cosa non così scontata per un primo cd, che è ricco di brani. Infatti ne contiene ben 13. Detto questo inizio ora la vera recensione del cd. Il primo brano si intitola “Ukulele lovers family”. Scritto da Annika Borsetto, una componente di questo gruppo, con questo brano il cd parte subito a 1000! Ascoltarlo infonde la voglia di suonare l’ukulele, rende benissimo l’idea di come ci si sente suonando l’ukulele… un mix di felicità e libertà da ogni convenzione, come dire: “basta suonare un ukulele per essere felici e mostrarsi al mondo senza maschere”. Insomma, è un brano che sprizza gioia e libertà da ogni nota. Per fortuna hanno avuto la grande idea di mettere il testo con gli accordi nella custodia stessa del cd, così che chiunque ne sente la voglia e ha un ukulele può iniziare a suonare questo bellissimo brano. Il secondo si intitola “If I ain’t got you” ed è una cover di un brano di Alicia Keys. Che dire, la versione ukulelistica non ha niente da invidiare all’originale. Mantiene “l’anima nera” del brano con quel tocco in più che solo l’ukulele sa dare. Un brano che emoziona dall’inizio alla fine. “Guacamole ukulele song” è un brano di Lauren Fairweather. Ma come si fa?! Come si può star fermi e non ballare seguendo il ritmo di questa canzone? Ti spinge a muoverti, ti infonde un’energia incredibile. Se dovessi descrivere questa canzone con una sola parola l’unica che mi viene in mente è… WOW! Ho sentito anche l’originale e devo dire che mi piace di più questa, secondo me avendo a disposizione più ukulele viene fuori un coinvolgimento maggiore di chi ascolta. “Five in the morning” di Milena Dolcetto, una componente di questo gruppo. Faccio fatica a dire il genere di questa canzone, per me è un connubio, un insieme di

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generi Country, vecchio Blues e quelle canzoni che si cantavano nelle piantagioni americane mentre si lavorava. Non so se sia voluto o no quest’insieme, ma rende la canzone unica e molto bella. E visto il titolo… la canzone ideale per iniziare la giornata svegliandosi con il ritmo giusto. “Eastern Lullaby” di Andrea Boschetti, componente di questo grande gruppo. E’ un brano che mi fa tornare all’epoca in cui c’erano i grandi Luna Park, l’epoca in cui ci si incantava guardando una ruota panoramica… Mi fa immedesimare in una bambina che vede per la prima volta il Luna Park e si stupisce di tutto, viene travolta dalla gioia nel vedere quelle luci, sentire quei suoni. E vuole provare tutte le giostre presenti, si fa trascinare in una girandola di emozioni che non aveva mai provato prima. In poche parole è un brano che mette di buonumore. “Don’t think twice, it’s all right” è una cover di un brano di Bob Dylan. Anche in questo caso niente da dire, ottima versione. Rimane l’anima malinconica dell’originale, ma cantata da una voce femminile e con il suono dell’ukulele… Ritrova l’originalità, come se fosse stato Bob Dylan ad aver fatto una cover di un brano degli Ukulele Lovers e non viceversa. “Overjoyed” anche questa una cover, ma di un brano di Stevie Wonder. Ascoltando questa canzone sono stata catapultata in un locale esclusivo degli anni 40 in cui si esibivano grandi voci “nere”. La canzone in sé mi fa pensare a qualcuno che si tiene tutto dentro fin a che non ha il coraggio di esprimerlo e alla fine questo gli provoca tanta gioia. Ma non si tratta solo di questo, la voce femminile che interpreta questo pezzo potrebbe essere tranquillamente di una ragazza nera che andava ad esibirsi in quei locali negli anni 40. Non so quale componente del gruppo canta questa canzone, ma chiunque sia non posso che complimentarmi con lei per la sua voce. È una voce molto rara da trovare in persone non di colore, veramente una bellissima voce. “Old Dan Tucker” è una cover di Daniel Decatur Emmett. Con questa canzone facciamo un tuffo nel vecchio West. E’ impossibile ascoltarla senza iniziare a ballare tanto è coinvolgente. Poi quel tocco di originalità viene dato dal Kazoo… Anche questo brano non è da meno rispetto a quelli sentiti finora. “Il respiro di te” è la cover di un brano di Cinzia Laura Di Mattia e Barbara Fortin. Con questa canzone basta chiudere gli occhi e si torna negli anni 70. Lo so che per molti sto per dire un’eresia, ma ascoltando la voce che la interpreta in questo cd…

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Mi fa pensare alla voce della grande Mina. “Let’s go!” di Annika Borsetto, una componente del gruppo. E’ semplicemente la canzone ideale per quei momenti in cui non si ha voglia di iniziare la giornata o di lavorare… Ascoltarla mette l’energia e l’allegria che manca nei giorni che sembrano nascere negativi.

“Happy” cover di un brano di Pharrell Williams. Come dice anche il titolo… è felicità ascoltare questa canzone. Poi se si aggiunge che non si può fare a meno di scatenarsi nel ballo… Una cover che rende onore a questa famosa canzone. Anche in questo caso l’ukulele non delude, si può suonare qualsiasi genere con questo piccolo grande strumento. “Bei mir bist du shein” cover di un brano di Jacob Jacobs e Shofom Secunda. La canzone parte in sordina, con un tono di tristezza e poi… improvvisamente esplode. In un insieme di suoni, ritmi e colori che basta chiudere gli occhi per vederli. E si balla.

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“Mercedes Benz” cover di un brano di Janis Joplin. E con questo brano il cd si chiude con il botto! Fa venire voglia di ballare, ci si sente invasi da un’energia che non puoi fare a meno di esprimere. Mette di buon umore. Che dire di questo cd? Quando l’hai ascoltato come minimo ti infonde energia e felicità, questo nel caso peggiore. A me personalmente quando ho finito di ascoltarlo mi viene voglia di ricominciare dall’inizio ed ascoltarlo ancora. Inutile dire che è un cd imperdibile per chi ama l’ukulele, ma lo è anche solo per chi ama la buona musica capace di trasmetterti emozioni. Lo consiglio a tutti! Complimenti agli Ukulele Lovers!

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UKULELE NEI FILM Non mancano nella storia del cinema pellicole in cui compare l’ukulele: penso a Marlyn Monroe in A qualcuno piace caldo, a Stanlio e Ollio in “I figli del deserto” ma anche ai film degli anni 30 in cui sono rimasti immortalati i virtuosismi di Roy Smeck. La nascita dell’ukulele e l’invenzione della pellicola cinematografica sono quasi contemporanee, rispettivamente risalgono al 1879 e al 1885, e la prima proiezione di una pellicola grazie all’invenzione dei fratelli Lumière è del 1895. Già da questa coincidenza pare ci sia tracciato in qualche modo un percorso in comune fra il nostro strumento e la settima arte: basti pensare che negli anni 20 e 30 entrambi erano molto di moda, almeno negli Stati Uniti. Ai nostri giorni la presenza dell’ukulele nei film contribuisce non poco a far conoscere la sua musica ad un pubblico sempre più ampio. Sulla base di queste semplici premesse vorrei passare in rassegna canzoni e film di mia conoscenza per vedere in rapida carrellata in quali modi l’ukulele è presente nel cinema. Gli appunti che vi presento sono la traccia su cui ho costruito la scaletta di una puntata di INTORNO ALL’UKULELE, trasmissione radiofonica in onda il mercoledì sera alle 22.00 su Deejayfox radio station (www.deejayfoxradio.com ) ascoltabile anche in podcast su www.intornoallukulele.it . 1.L’ukulele di Gaetano Cappa usato negli arrangiamenti strumentali per il film muto “Le strane avventure di Pim-Popò” Lo strano viaggio di Pim-Popò è un film avventuroso per ragazzi del periodo del cinema muto, diretto da Dante Cappelli e Giovanni Casaleggio nel 1922. Recentemente Gaetano Cappa ne ha scritto e arrangiato una partitura musicale per ukulele, xilofono, ottavino, toy piano e glockenspiel. Il risultato è molto interessante e originale e si integra perfettamente con le immagini datate di questo film, basta scegliere a caso alcune tracce di questa colonna sonora per averne immediatamente una dimostrazione pratica convincente. A chiudere in modo appropriato scorre sui titoli di coda la canzone Arriva Pim-Popò scritta da Cappa con Pacifico e cantata da Petra Magoni.

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2. L’ukulele con cui Ollio si accompagna cantando Honolulu baby ne “I figli del deserto” del 1933 Stanlio e Ollio si fanno prescrivere da un falso medico un viaggio di salute alle Hawaii mentre invece, ad insaputa delle mogli, se ne vanno a Chicago al congresso dell’associazione Figli del deserto. Ma nel frattempo mentre loro si divertono a Chicago anche sulle note di Honolulu baby, la nave sulla quale avrebbero dovuto viaggiare naufraga e le mogli preoccupate per la loro sorte si recano al porto per avere informazioni più precise. Stanlio e Ollio tornano a casa cantando il ritornello di “Honolulu baby” con ukulele e ghirlande di fiori al collo, ma la bugia sarà presto scoperta. 3. L’ukulele della cantante e ukulelista Zucchero /Marylin Monroe in “A qualcuno piace caldo” del 1959 Siamo a Chicago nel 1929 e Zucchero, simpatica suonatrice di ukulele alcolizzata e dagli amori sfortunati, fa subito amicizia con il sassofonista Joe e il contrabbassista Jerry interpretati da Jack Lemon e Tony Curtis, due musicisti squattrinati che vivono suonando in varie orchestre. Essendo stati involontariamente testimoni scomodi di un crimine, si nascondono travestendosi da donne nelle fila dell’orchestra femminile in cui lavora Zucchero. L ‘ukulele in braccio a Marylin Monroe non viene realmente suonato e il brano che canta e balla nella corsia del treno, attorniata dalle altre musiciste dell’orchestra, è “Running wild”. 4. L’ukulele di Lyle Ritz in “Tonight you belong to me” nel film “The jerk” Il brano viene cantato da Steve Martin e Bernadette Peters ne “Lo straccione”, un film del 1979 diretto da Carl Reiner. Navin è il figlio adottivo di due genitori di colore che da povero diventa ricchissimo, facendo la fortuna dei suoi genitori, salvo ritornare poi uno straccione. Questa registrazione segna il ritorno del grande Lyle Ritz all’ukulele, dopo molti anzi troppi anni di assenza dal mondo dell’ukulele. Ricordiamo che a Lyle Ritz “Intorno all’ukulele” ha dedicato una puntata ascoltabile in podcast (11 maggio 2017). 5. L’ukulele di Jack Shimabukuro nel film Hula girl Joban, 1965: la miniera che per generazioni ha dato da vivere alla gente del posto deve chiudere. Per risolvere il problema della disoccupazione, si decide di aprire un centro turistico hawaiano e servono ballerine di hula. Verrà chiamata da Tokyo una ballerina professionista per insegnare alle ragazze del villaggio, ma i contrasti

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con la vita di provincia non tardano ad arrivare. Shimabukuro ha curato la colonna sonora di questo film giapponese del regista coreano Sang il Lee. Il brano che prende il titolo dal film è molto bello ed ha una melodia che si sviluppa sulle posizioni alte della tastiera. 6. Lava, la canzone d’amore dei vulcani Uku e Lele nel cortometraggio della Pixar Lava è un cortometraggio d’animazione musicale del 2014, distribuito dalla Pixar e diretto da James Ford Murphy che è anche autore della omonima canzone. Si tratta di una storia d’amore ambientata milioni di anni fa fra due vulcani Uku e Lele, i cui nomi uniti formano la parola “ukulele”. Milioni di anni fa viveva in mezzo al mar Un vulcano che era solo più che mai Da lassù osservava le altre cose immaginava qualcuno che amasse anche lui. Così dal suo cratere ogni giorno risuonava un canto di speranza per l’eternità. Uku, in cerca del vero amore, passa il tempo cantando una canzone d’amore al “vulcano dei suoi sogni”, Lele che da secoli dal fondo del mare lo ascolta cantare, convinta che la canzone sia dedicata a lei . La cosa che io sogno di più È che qui con me ci sia anche tu Io so che nel mondo per me c’è un amore Che magma con tutto il suo cuore. Nella versione inglese la parola “lava” sostituisce “love” mentre in quella italiana è stata usata la parola “magma” che in qualche modo, anche se meno musicale, sta per “m’ama”.

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Articolo scritto da: Davide Donelli di INTORNO ALL’UKULELE


DONNE E UKULELE NELLA STORIA:

Aloha’ oe

La città di Honolulu, capitale del regno Il Regno delle Hawaii, fondato nel 1795, si avvia a diventare una metropoli occidentale, in puro American-style, all’inizio del 1820, quando i primi missionari protestanti americani vi mettono piede. A differenza degli esploratori del secolo precedente, che descrivevano questi luoghi come un paradiso di edenica innocenza, abitato da un popolo gioioso, i missionari giudicarono i nativi come ignoranti, pigri, dediti ai loro rituali pagani, dunque dissoluti e immorali. Nel momento in cui le Hawaii assumono un ruolo centrale del commercio mondiale, la cultura musicale europea e americana influenzano la musica e le tradizioni hawaiane, e viceversa.

Il re David Kalakaua e la regina Liliuokalani, visti qui come una principessa in un ritratto del 1887 a Londra, hanno giocato un ruolo fondamentale nella formazione e nella diffusione di un nuovo tipo di musica che ha mescolato il mele hawaiano con forme musicali occidentali. Cortesia degli Archivi di Stato delle Hawaii.

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Qui giocano un ruolo centrale gli esponenti della famiglia Reale di Honolulu, come il Re Kalakaua, ed in particolare sua sorella la Regina Lili’uokalani, nata Lydia Kamaka’ eha (1838-1917). La Regina si forma alla Royal School dove studia canto, pianoforte, chitarra, ed ha una reputazione di eccellente musicista e compositrice. A lei si deve il celebre e nostalgico “Aloha Oe”, che, tra le molteplici sue composizioni, è diventato l’Inno nazionale hawaiano. La Regina ed il fratello contribuiscono alla diffusione dell’ukulele sostenendo il “revival” della tradizione hawaiana, per resistere al predominio della cultura occidentale. L’evoluzione del machete, antenato portoghese dell’ukulele, contribuisce a veicolare la cultura e le tradizioni dei nativi. Si diffondono canti a tema politico come il “Hula Kui”, poesie con doppi sensi, messaggi in codice, allusioni e metafore. La composizione di Luli’uokalani “Kaulana Napua Ohawaii”, del 1893, (Famous Are The Flowers), ad esempio, celebra il rifiuto dei membri della Royal Hawaian Band di sottoscrivere il giuramento di fedeltà al governo americano. La Regina sarà arrestata nel 1895, pubblicherà diversi mele sui giornali, con messaggi controrivoluzionari in codice, per comunicare con i suoi pari, ma sarà poi deposta e costretta ad abdicare. Nel 1898, le Hawaii saranno annesse agli Stati Uniti d’America. (fonti: “The Ukulele. A History”. By Jim Tranquada and John King)

Articolo scritto da: Francesca Biagi http://www.francesfollies.com/

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L’INTERVISTA: Ukulele Lovers

Oggi vi propongo un’intervista ad un gruppo italiano nuovo composto da 13 elementi... Gli Ukulele Lovers. Spero che questa piccola intervista contribuisca a farli conoscere ancora di più, perché lo meritano. Sono veramente molto molto bravi. Essendo così tanti, ognuno di loro ha risposto ad una domanda. Eccovi l’intervista. 1. Come descrivereste il vostro background musicale? (Annika) Il nostro background musicale? Domanda interessante... diciamo pure che la nostra musica è il prodotto di tante, tantissime esperienze diverse di vita che ognuno di noi 13 ha fatto nella propria vita. Ogni fase di vita, momento importante, situazione del quotidiano ci fa scrivere suonare e cantare ciò che viviamo. Direi quindi che... il nostro è una macedonia, insalatona nonché un pasticcio di generi musicali che abbiamo ascoltato e amato e che a modo nostro interpretiamo, oggi. Domani... è un altro giorno e il mood cambierà nuovamente. Ci piace il movimento... non amiamo le cose statiche ma la continua evoluzione nelle nostre menti. 2. Qual è il vostro approccio globale alla musica in generale? (Ilaria) Come mi approccio alla musica? L’ascolto, la faccio, non posso farne a meno! Da quando ho scoperto la musica non l’ho mai lasciata, anche se certe volte può essere faticosa o poco meritocratica. Ho sempre sentito una grande e istintuale motivazione nei confronti del mondo musicale. È dentro di me. È lo stesso sentimento che si prova quando siamo innamorati o mangiamo una cosa buonissima... Sono vibrazioni positive! Per godere di tutto questo non serve essere intonati o super musicisti, basta ascoltare o strimpellare, cantare sotto la doccia, in macchina, suonare un tamburello, un kazoo, un ovetto, bicchieri, pentole… Sentire e produrre musica!!! 3. Da quanti anni suonate l’ukulele? (Barbara) Da almeno 5 anni, quando iniziò il primo laboratorio in estate nella splendida cornice dei Giardini delle Torri in centro a Rovigo... ricordo solo che si

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rideva tanto! Questo strumentino tra le mani in poco tempo tirava fuori suoni ed accordi che diventavano immediatamente “familiari” ed ognuno si faceva venire in mente un brano, una canzone, un motivetto che alla fine conoscevamo tutti...e giù a suonare e cantare insieme! Da lì, il passaggio a volerlo far diventare un’abitudine in una formazione guidata e con uno studio un po’ più approfondito, è stato praticamente NATURALE! È così che sono nati gli UKULELE LOVERS! 4. Come avete conosciuto l’ukulele? Chi o cosa vi ha spinto ad iniziare a suonarlo? (Andrea) All’interno del nostro cd, dove abbiamo inserito le nostre facce da bambini con gli strumenti in mano (spesso con l’intervento di photoshop), c’è la mia foto “reale” di quando avevo 18 mesi con un ukulele in mano (in realtà, all’epoca io credevo fosse una stratocaster). Mia mamma dice che si mi pensa da bambino, si ricorda che avevo sempre una piccola chitarra tra le mani... e ancora non si è staccata. Negli anni ho capito che strimpellare corde è un’ottima terapia alternativa… Poi, sette anni fa, il giorno del mio compleanno ho incontrato Veronica Sbergia & The Red Wine Seredaders... è stato davvero un gran bel regalo. Così Max mi ha accompagnato a scegliere un paio di strumenti e, quando una sera al termine di un concerto, chiacchierando fuori dal teatro ho scoperto che qualcuno di noi aveva già altri ukulele, abbiamo subito pensato che sarebbe stato divertente provare a suonarli insieme; da lì è iniziato tutto. 5. Quando avete acquistato il vostro primo ukulele, come avete iniziato a capire come si suona? Dove vi siete orientati per imparare a suonarlo? Internet, libri, dvd… o altro? (Milena) Il primo ukulele me lo ha regalato Andrea! Un uku soprano color miele dal timbro dolce dolce. All’inizio niente internet, no libri, no tutor, no dvd (che ora a volte utilizzo e consiglio) ma lezioni live sempre con Andrea. Lo studio base dell’ukulele è di una semplicità disarmante e questo certamente facilita l’apprendimento perché ti senti appagato da risultati veloci. Un buon maestro, un divertito gruppo di amici, il giro di Do che padroneggia per mesi...e il Song book è già in repertorio! Ora suono un ukulele Concerto e lo apprezzo molto. 6. Che genere di musica preferite suonare con l’ukuele? Qual è la vostra taglia preferita di ukulele (sopranino, soprano, concert, tenore, baritono, banjolele…)? (Mattia) Non ho una preferenza di genere musicale più o meno adeguato all’ukulele. Certamente dal punto di vista stilistico, nell’utilizzo dello strumento, buone

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chiavi interpretative possono essere il crossover e la contaminazione musicale. Ferma restante l’idea popolare di “strumento tascabile”, certamente radicata nell’immaginario collettivo, consiglio invece con netta preferenza la misura Concerto per il generico vantaggio qualitativo di onde armoniche, e dunque di profondità di suono, rispetto alle più comuni misure Soprano presenti sul mercato, spesso purtroppo di scadente performance acustica.

7. Voi che avete sicuramente provato diversi modelli di ukulele, potreste descrivermi la differenza secondo voi? (Paolo) Ogni strumento è a sé. Dipende da come sei tu e da come è lui. Poi se vogliamo andare sui dettagli ovviamente cambi legni (essenze) o cambi diapason (lunghezza delle corde) ed è come cambiare gli ingredienti di una ricetta conosciuta ma personalizzata. Io credo sia questione di carattere, alla fine scegli il timbro dello strumento che più ti si addice, è una cosa molto personale, di sicuro è meglio provarne tanti… Alla fine quello che conta, e i musicisti lo sanno, è la zampa! 8. Quale taglia di ukulele consigliate a chi deve iniziare? (Marinella) Anche se adoro il sopranino, consiglierei il soprano. Ha le giuste dimensioni per capire dove mettere le dita senza rischiare di impazzire!

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9. Oltre alla taglia dell’ukulele, quale marca raccomandereste a chi è alle prime armi e quale a coloro che vogliono uno strumento valido per suonare seriamente, facendo serate dal vivo? (Vittore) Per quanto riguarda la questione delle Marche non mi sento di dare consigli, già con 30/40€ si possono trovare Ukulele che suonano abbastanza bene per iniziare. Le marche sono tantissime: Kala, Ibanez, Eko, Ohana, aNueNue, Mahi Mahi, Eleuke, Mahalo, ecc. L’unico consiglio che mi sento di dare è lo stesso che è stato dato a me quando ho comprato il mio: “osserva e magari prova diversi modelli e poi compra quello che senti più tuo” (con un occhio al cartellino del prezzo). 10. Quali sono i parametri (tipo di legno, corde, tastiera, ponte, ecc…) che l’ukulele deve avere per essere considerato buono? A quali caratteristiche guardate voi maggiormente? (Antonella) La cosa più importante secondo me è che lo strumento sia comodo, cioè che le corde non siano troppo alte sulla tastiera, questo ti farà suonare più volentieri e spesso il tuo ukulele. Come diceva Paolo ad ogni legno il suo timbro, ma prima di tutto l’intonazione che deriva dalle corde e dalla tastiera, anche in questo caso un buon liutaio saprà regolare il tutto. Esistono ukulele molto belli da vedere ma difficili da suonare o stonati, quindi aprite prima bene le orecchie e chiudete gli occhi. 11. Abbiamo assistito, in questi ultimi anni, ad una diffusione crescente dell’ukulele in Italia e nel mondo: secondo voi, a che cosa si deve questo boom? (Daniele) La recente diffusione la si deve a grandi musicisti come Brian May (queen), Rino Gaetano, Eddie vedder (Pearl Jam), Syd Barret (Pink Floyd) e ai mitici ukulele lovers... Scherzi a parte, oltre alla diffusione di massa per emulazione, direi che grazie al lavoro di alcuni appassionati stanchi del flauto dolce nelle scuole si porta avanti in Italia la cultura dell’ukulele tra i ragazzi. 12. Che consiglio vi sentite di dare a chi vuole incominciare a suonare l’ukulele, o comunque è alle prime armi? (Marco) Studiare, studiare, studiare.

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13. Siamo arrivati alla fine dell’intervista, vi ringrazio per la pazienza, la gentilezza e la disponibilità . Vuoi chiudere dicendo qualcosa agli appassionati che leggeranno questa intervista? (Alessandro) Keep calm and play Ukulele!!!

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LA PAROLA AGLI ARTISTI: B52 Acoustic Project - parte 1 È iniziato tutto un po’ per caso e spesso le cose che non ti aspetti sono proprio quelle che in punta di piedi finiscono per entrarti dentro di più. Le più belle. Così nascono i B52, Federico e Letizia. Come quando ti trovi con un amico per bere una birra al giovedì sera. Solo che al posto della birra noi avevamo una chitarra (la mia) e una splendida voce (la sua). È iniziato tutto un po’ per caso, dicevamo, per strimpellare qualche canzone e divertirci.

Ho sempre ammirato immensamente gente come Bob Dylan: una chitarra acustica, quattro accordi. Pura magia. Penso che l’emozione più grande stia proprio nella semplicità. E quindi una chitarra, un’armonica e una voce che sa emozionare. Non serve altro. Poi come spesso accade una cosa tira l’altra e abbiamo provato a “fare sul serio” ed esibirci in qualche locale, perché l’unica cosa più bella di imbracciare una chitarra, suonare e cantare è avere la possibilità di farlo per qualcuno che ti ascolta e magari canta con te. Abbiamo definito il nostro repertorio, scelto brani che rispettassero l’unico requisito di piacerci. Questo è tutto ciò che vogliamo: suonare qualcosa che ci

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piace, renderlo nostro e proporlo a chi ha voglia di ascoltarci. Ci trovate su Facebook e Youtube, siamo i B52 Acoustic Project. Ah già, il nome! Il B52 è un piccolo cocktail, lo conoscete? Il liquore al caffè, la crema Bayleys e il Grand Marnier non si mischiano e gli conferiscono la caratteristica figura a strati. L’abbiamo scelto perché ci assomiglia parecchio.

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Apparentemente il nostro repertorio è così: tanti pezzi di diversi, generi che poco c’entrano l’uno con l’altro. Ma come il B52 se si accende la fiamma e lo si serve il risultato è ottimo. La nostra fiamma? La passione per la musica, la semplicità e la voglia, prima di tutto, di divertirci. Voce, chitarra, armonica. E ultimamente anche un piccolo nuovo amico a quattro corde che è entrato nel nostro progetto, ma questa è un’altra storia...

Articolo scritto da: Federico Lucrezi

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SPRING PARTY Lo scorso 26 marzo presso l’Associazione Culturale Oltremusica di Bulgarograsso Como si è svolta la prima edizione di UKULELE SPRING PARTY, un evento che quest’anno ha visto la partecipazione di alcuni dei nomi più conosciuti del mondo dell’ukulele. Ospite d’onore Paul Moore:

stimatissimo musicista di fama internazionale e fondatore del progetto di pace Ukuleles for peace che in Israele coinvolge bambini arabo mussulmani ed ebrei in un’unica orchestra di ukulele dimostrando che la pace e la coesistenza è possibile; chiunque suoni l’ukulele non può non conoscere Paul e il suo meraviglioso progetto unico al mondo! L’evento ha visto poi la partecipazione di Lorenzo Vignando in arte Ukulollo, in Italia tra i pionieri del fenomeno musicale ukulele. Ogni volta che Lorenzo si esibi-

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sce è l’occasione per conoscere oltre ai suoi brani inediti anche altri musicisti, infattici ha abituato ad ascoltare la sua musica attraverso esibizioni in duetto con artisti italiani e stranieri. Così è stato anche durante Ukulele Spring Party dove si è esibito in coppia dapprima con Paul Moore e a seguire con Felicity una giovane musicista emergente che oltre a suonare il piano e il flauto ha conquistato i presenti per la sua dolcissima voce.

Ospiti graditissimi e molto attesi il gruppo Naftalinas che non hanno deluso le aspettative. Sembra siano arrivati dal mare e sbarcati non si sa come sul lago di Como… Il loro fortissimo carisma ha trasmesso quello che secondo chi li conosce è il vero senso della musica con ukulele: autoironia, semplicità, gioia di stare insieme e voglia di non prendersi troppo seriamente. Per l’occasione sono arrivate persone da tutto il nord Italia e dopo un efficace workshop di Ukulollo si è dato il via a libere esibizioni dei partecipanti.

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Le Due nel Cappello, duo composto da Sara Magon e Clara Zucchetti, in qualitĂ di padrone di casa con la loro esibizione hanno dato il via ai concerti serali che si sono conclusi con la tradizionale jam session improvvisata con tutti i presenti.

Oltremusica ha la propria sede all’interno di un agriturismo e quindi il luogo ideale per festeggiare l’arrivo della primavera, quindi chi ha partecipato ha espresso il desiderio che Ukulele Spring Party diventi un appuntamento fisso e che si arricchisca della presenza di altri ospiti.

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Questa prima edizione nasce dall’idea di festeggiare insieme agli amici ukulelisti un anno ricco di impegni che ha visto Elisabetta Zulian, Sara Magon e Clara Zucchetti promuovere la musica con ukulele con grande determinazione sia nelle scuole che in ambito sociale, ad esempio con il progetto di Scampia. Un anno in cui è stato promosso con diverse iniziative il metodo “Iniziamo presto con l’ukulele” da loro scritto dopo anni di esperienza e pensato per insegnare ukulele ai bambini.

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È risaputo che Oltremusica creda fortemente nelle potenzialità dell’ukulele ma è con eventi come questo che esprime la convinzione e la consapevolezza che l’energia investita nei propri progetti si nutra anche dello scambio con le persone della comu-

nity dell’ukulele che ha il potere di riuscire a mantenere viva la voglia di vivere la musica sempre con gioia e ironia! Articolo scritto da: Beth Zulian di Oltremusica

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Arrangiare i brani classici per ukulele di Andrea Fortuna Spesso i musicisti si avvicinano all’ukulele dopo aver studiato un altro strumento più ‘convenzionale’. Viene naturale a quel punto cercare di suonare brani che si già conoscono, una sorta di ‘comfort music’ che aiuta a prendere confidenza con il nuovo strumento. Mi sono avvicinato all’ukulele dopo anni di studio convenzionale e disciplinato della chitarra classica. E’ stato un modo per uscire dagli schemi, per misurarmi con qualcosa di nuovo. Appena ho incontrato il piccolo cordofono hawaiano è stato subito feeling ed è stato naturale cercare di adattare il metodo acquisito negli anni di conservatorio a questo nuovo strumento. Prima di tutto, definiamo alcuni concetti importanti da non dimenticare quando si affronta un brano per chitarra sull’ ukulele: Minore estensione (3/4 ottave la chitarra, poco meno di 2 ottave per un ukulele soprano con tastiera standard da 12 tasti). Accordatura rientrante. Le composizioni in C meglio si adattano all’accordatura più utilizzate (GCEA): eventualmente non escludere la possibilità di trasporto in una tonalità differente da quella originale, se questo permette una migliore diteggiatura e quindi un’esecuzione più fluida e godibile. Maggiore attacco rispetto alla chitarra ma smorzamento veloce (poco sustain). Nella maggior parte dei casi i brani originali sono scritti pensando alle peculiarità specifiche dello strumento, compresa l’accordatura e l’utilizzo di corde a vuoto: un passaggio banale sulla chitarra corre il rischio di diventare in incubo sul nostro piccolo soprano. Spesso si rende quindi necessario qualche salto di ottava in una delle voci per rendere più naturale l’esecuzione. Prendiamo ora in considerazione la trascrizione di un semplice studio di Matteo Carcassi che tutti gli studenti di chitarra classica alle prime armi si sono trovati a studiare.

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Si tratta di un Andantino in Do maggiore, la tonalità quindi ben si presta all’arrangiamentosull’ukulele, permettendoci una totale fedeltà alla partitura originale:

La diteggiatura per chitarra è quella di Ruggero Chiesa (il brano è tratto dal suo famoso metodo “Guitar Gradus”). Realizzo la diteggiatura sull’ukulele tenendo sempre a mente questi semplici punti: 1. Dare priorità alla fluidità dell’esecuzione. Cercare di sviluppare la frase musicale in maniera orizzontale sulla tastiera, cercando di ‘suddividerla’ su tutte le corde utili per evitare salti di posizione che possono rendere meno fluido il fraseggio. 2. Utilizzare il più possibile le corde a vuoto.

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Ovviamente se non contravviene alla prima regola. In chitarra classica le diteggiature che utilizzano molte corde vuote non sempre sono ben viste: una nota ha una sua durata ben definita, e la corda suonata a vuoto potrebbe avere la necessità di essere silenziata, aggiungendo un’ulteriore difficoltà all’esecuzione. Sull’ukulele il problema è molto meno evidente, visto il sustain molto ridotto. 3. Non aver paura di ‘osare’ con diteggiature molto estese. I 12 tasti dell’ukulele soprano sono concentrati in uno spazio molto ristretto, anche non avendo una grande flessibilità della mano sinistra si riescono a coprire parecchi tasti in maniera agevole. In questo caso, stravolgiamo la diteggiatura della mano destra: mentre nella chitarra l’ostinato in Sol che sostiene armonicamente la melodia viene eseguito dall’indice (con ovvie implicazioni di dinamica), sull’ukulele sfruttiamo l’amato/odiato Sol rientrante e suoniamo la voce con il pollice. In fase di esecuzione sarà quindi necessario prestare attenzione alle dinamiche tenendo ‘a freno’ il pollice che, per sua naturale inclinazione, rischierebbe di far prevalere la linea di accompagnamento rispetto alla melodia. Questa la mia interpretazione:

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Una volta definite le dinamiche, l’esecuzione risulta molto semplice, tranne le battute 8 e 9 in cui il comodo basso continuo in Sol che ci ha accompagnato per tutto il brano lascia momentaneamente il posto a un Re da suonare sulla seconda corda, con una estensione dal primo al quarto dito di 8 tasti:

Credetemi, è fattibile: non ho delle mani enormi e riesco ad eseguire il passaggio senza problemi... un po’ di ‘stretching’ non fa mai male!

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Accordi minori:

Perché si fanno così? Cosa cambia negli accordi minori rispetto a quelli maggiori? Per convenzione possiamo sintetizzare l’intervallo fra le note dell’accordo maggiore con la formula 1-3-5 all’interno della scala: ad esempio do-mi-sol è il tipico intervallo di un accordo maggiore. Fra le note che compongono la triade minore abbiamo invece un intervallo di 1-3b-5 quindi la nota intermedia dell’accordo si sposta di mezzo tono sotto.

Per capire meglio dobbiamo pensare come un pianista, prima di mettere le mani sulla tastiera dell’ukulele, cioè immaginare le note come una sequenza lineare di toni e semitoni uno di seguito all’altro.

Sulla tastiera del pianoforte partendo dalla nota che da il nome all’accordo (es Do) contiamo 4 semitoni e finiamo sul Mi, poi contiamo 3 semitoni e finiamo sul Sol. Questo è l’accordo Maggiore.

Sulla tastiera del pianoforte partendo dalla nota che da il nome all’accordo (es Do) contiamo 3 semitoni e finiamo sul MIb/Re#, poi contiamo 4 semitoni e finiamo sul Sol. Questo è l’accordo Minore.

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Questo meccanismo difficilmente è trasportabile sulla tastiera dell’ukulele però aiuta a capire meglio lo spostamento dello shape, dalla forma dell’accordo rispetto a quello maggiore.

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viva la musica ukulele musica e bambini Questa rubrica si chiama VIVA la musica per due semplici motivi: il primo perchè siamo contente ed elettrizzate che sia partita, il secondo motivo perchè è creata da VIviana Monti e VAlentina Vanini. L’obiettivo di questa rubrica sarà quello di fornire in ogni numero consigli e materiale per una didattica della musica, anche con l’ukulele. Troverete schede didattiche, materiali da utilizzare in classe, ma sopratttutto tante idee per parlare di musica con gli alunni, fin dalla scuola materna. Ecco cos’è VIVA la musica. Inoltre sul canale youtube di”La maestra di musica Valentina” potete trovare video tutorial semplici e pensati per i bambini e gli insegnanti. A completare l’esperienza il nostro fidato ukulele, uno strumento divertente e istruttivo che crea subito una forte sensazione di autonomia e di autostima in chi lo suona. Di cosa parleremo? Di ritmo, di capacità di ascolto, delle prime annotazioni musicali e di tutto quello che riguarda il mondo della musica con filastrocche divententi e giochi.

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PRIMA SCRITTURA MUSICALE (Valentina Vanini) Per tutti coloro che seguono la nostra rubrica “bentornati”, per chi invece è nuovo “ben arrivato”! Proseguiamo il nostro discorso su come affrontare il “ritmo” con i bambini. In questa lezione parliamo di “lettura musicale non convenzionale”, il che significa utilizzare un sistema differente di scrittura musicale che possa essere comprensibile anche ai bambini che ancora non sono alfabetizzati (quindi fino alla prima elementare). La lettura su pentagramma, con le misure scritte in semiminime, crome, minime, potrebbe essere molto difficoltoso quindi ritengo che sia molto più utile utilizzare un sistema che i bambini possano comprendere e leggere con i mezzi a loro disposizione: saper riconoscere i colori, saper riconoscere le forme geometriche semplici come cerchi, quadrati, triangoli. Con i bambini dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia e con il primo anno di scuola primaria è utile iniziare ad introdurre una propedeutica musicale incentrata sulle cellule ritmiche, sulla pausa e sul suono, sul suono lungo o corto e sul suonare insieme al gruppo seguendo lo stesso tempo. Iniziamo subito con lo spiegare l’attività. Cosa vi serve: due legnetti per ogni bambino, o un tamburo per ogni bambino (scegliete lo stesso tipo di strumento per tutti, vanno bene anche strumenti costruiti in classe con materiale di riciclo come tamburi con le scatole o con i bidoni di plastica, oppure usa mestoli di legno). Una lavagna su cui scrivere Un gessetto bianco Un gessetto rosso Disegnate una griglia alla lavagna con 8 quadretti tutti uguali Disegnate un pallino rosso non in tutti i quadretti, lasciate alcuni quadretti vuoti Ora iniziate a lavorare solo con il battito delle mani: quando c’è un pallino rosso battiamo le mani, quando è vuoto facciamo silenzio (per poter far considerare questa pulsazione “silenziosa”, cioè la pausa, fate aprire le mani in alto ai bambi

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ni dicendo “sh” in modo che sentano che c’è una cellula ritmica ma che è silenziosa).Una volta che avranno capito come leggere il loro primo “spartito” musicale potrete lavorare con gli strumenti musicali. Fate eseguire loro cellule ritmiche diverse, quindi modificate la griglia alla lavagna, in modo che si abituino a rimanere concentrati e non si annoieranno. Quando saranno più sicuri potrete dividere in due gruppi la classe: un gruppo suonerà il tamburo, un gruppo i legnetti. (per esempio) Disegnate due griglie di 8 quadretti una sopra l’altra, all’inizio di quella superiore disegnate una X che rappresenta la riga che leggeranno i bambini con i legnetti, la riga sotto avrà all’inizio un O che rappresenta i tamburi. Le due griglie non dovranno essere uguali, meglio partire con due pallini rossi per i legnetti con i tamburi in silenzio, poi invertire nelle due pulsazioni successive e così via. Dovranno quindi imparare a suonare “alternato” rispettando il turno scritto nel loro “spartito” speciale! Vi auguro buon lavoro! Nella versione acquistabile allego alcuni “spartiti” da poter usare in classe e far incollare sul quaderno, e alcune griglie vuote per farli divertire nel “comporre” sequenze ritmiche.

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IL DIAGRAM CHORD (Viviana Monti) Studiare i primi brani per ukulele e memorizzare gli accordi è molto semplice per i bambini. Ma man mano che si aggiungono canzoni è necessario trovare una modalità condivisa per annotare gli accordi e per leggerli velocemente a prima vista, proprio mentre si suona. Lo strumming, in realtà va pensato come una sequenza di diagrammi che attraversa tutta la canzone. Per questo per i miei allievi preparo tanti piccoli diagrammi su un foglio di carta da ritagliare e incollare sul quaderno, per ricordare gli accordi di una canzone. Una divertente attività che li aiuta a pensare agli accordi come immagini e riconoscerli.

I chord diagram sono una annotazione musicale e sono presenti in molte partiture e in molti siti che propongono canzoni e accordi per ukulele. Viene utilizzato da molti insegnanti e inserito direttamente sulle partiture in modo da facilitare la lettura dell’accordo corrispondente al verso della canzone o alla battuta musicale. Innanzitutto in alto abbiamo il nome dell’accordo in lettere: A – LA, B – SI, C – DO, D – RE, E – MI, F – FA, G – SOL

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In corrispondenza dei cerchi neri sulle corde o in prossimità di questi abbiamo il numero della diteggiatura: 1 – indice 2 – medio 3 – anulare 4 – mignolo Inoltre sul lato destro all’altezza del capotasto per alcuni accordi potrebbe essere presente in numero del tasto (ad esempio 4fr vuol dire 4 fret o tasto sul fretboard) per cui bisogna proporre la stessa figura partendo dal tasto indicato e dal primo tasto. In genere i diagrammi che non partono dal capotasto non hanno la barra superiore di spessore più alto ma uguale alle altre. Attività con i diagram chord: Preparare un foglio con tanti piccoli digrammi, disegnati dai bambini. Si tratta di una tabella con 3 colonne e quattro righe che ha una barra più spessa in alto. Poi fateli ritagliare dai bambini, lasciateli completamente bianchi: le indicazioni dell’accordo e della diteggiatura saranno fatte direttamente dai bambini sul brano scelto. Disegnando alla lavagna diagramma per diagramma potrete farli ricopiare ai bambini. Fate scrivere i testi della canzone che si stà studiando, lasciando spazi ampi fra una riga e l’altra, poi fate incollare i piccoli diagrammi come promemoria della sequenza. Sono molto efficaci inseriti direttamente sulle parole del cambio accordo o sui punti del cambio accordo come si incolla un francobollo. Basta tenerli a portata di mano in una scatola o in una busta e incollarli sui nostri testi preferiti e scrivere all’interno le note che compongono l’accordo, il nome dell’accordo e i tasti utilizzati. Queste testi arricchiti di diagrammi sono molto utili e facili da usare a tutti i livelli. Ora potete costruirli in classe su qualsiasi canzone, anche composta da voi. Nella versione acquistabile potete trovare il foglio già pronto con i piccoli diagram chord da fotocopiare e ritagliare e la canzone “Tanti auguri a te” da fare insieme e da compilare e colorare, un piccolo test da fare in classe con la soluzione.

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EVENTI UKULELISTICI Prossimi mesi

Qui di seguito vengono inseriti locandine o date di eventi, di cui avrò notizia, che si svolgeranno nell’arco di tempo che va da un’uscita e l’altra de La Pulce. Eventi che mi segnalano gli organizzatori, cioè voi lettori. Visto che ritengo ogni iniziativa, volta a far conoscere l’ukulele, degna di essere quanto meno menzionata, ricordata... Vi ricordo dell’esistenza di una trasmissione radiofonica dal titolo INTORNO ALL’UKULELE..... di cui ho avuto l’onore di essere ospite. La mail per i contatti è:

lukulele@deejayfoxradio.com

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La pulce ukulele in italia

piccolo notiziario sul mondo dell'ukulele visto con gli occhi di due appassionate blogger

Se vuoi collaborare con noi, chiederci approfondimenti o semplicemente saperne di piĂš scrivici a: lapulce.ukuleleinitalia@gmail.com NUMERO 7 - LUGLIO 2017


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