LA RIVISTA DELLA BADANTE N. 04 2014/03

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numero 4 • marzo 2014

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Il pendolarismo delle badanti romene in Sardegna Quale numero di telefono chiamare in caso di emergenza Manuali di formazione per assistenti famigliari

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badanti, famiglie e anziani 1

Tempo di 730: benefici fiscali per i datori di lavoro domestico La Rivista della Badante Marzo 2014


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La Rivista della Badante Marzo 2014


4 Numero 1 4 marzo 20

Punti di vista

L'editoriale

N

uovo anno e nuovo numero de "La Rivista della Badante". Ci siamo lasciate l'anno scorso (2013) con la crisi e ci ritroviamo anche quest'anno, in questi primi mesi del 2014, in questa insopportabile situazione di crisi. Crisi economica che ineluttabilmente si riflette sul lavoro. Se già prima era difficile trovare lavoro adesso diventa un'impresa difficilissima. Tuttavia è vero che, nonostante tutto, trovare lavoro come assistente famigliare (come "badante") è ancora possibile. Questo l'hanno capito anche le donne italiane che hanno perso il lavoro o che hanno il marito in cassa integrazione frequentano diversi corsi per assistenti famigliari. è un paradosso però in un periodo come questo, uno dei pochi lavori che offre una certa richiesta di lavoro, è proprio quello che fino a qualche tempo fa veniva considerato un lavoro poco apprezzato. Infatti aumenta la richiesta di badanti e aumenta anche la richiesta di professionalità e di professionalizzazione. Ed è anche per questo che in questo numero abbiamo voluto mettere l'accento sulla formazione e sull'aggiornamento. Corsi, manuali e seminari. Per tenersi informate e soprattutto per essere sempre più competitive nel mondo del lavoro.

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Speciale 58° Congresso Nazionale SIGG

8 famiglie su 10 tagliano sulla badante: a rischio assistenza 800mila anziani

a

llarme degli esperti riuniti a Torino per il 58° Congresso Nazionale della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG): 800mila anziani a rischio assistenza. Per colpa della crisi, nell’ultimo anno l'80% degli over 75 ha dovuto rinunciare in tutto o in parte alla badante. Il “welfare fai da te” è tuttavia fonda-

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mentale perché sugli oltre 2,7 milioni di anziani non autosufficienti, appena 500mila sono seguiti dai servizi pubblici domiciliari e solo 250mila sono accolti in strutture residenziali territoriali. Ma se il sostegno pubblico fosse adeguato uno su due lo preferirebbe all'assistente familiare. Lo rivela la prima indagine italiana su badanti e anziani, promossa dalla SIGG

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su 1500 ultrasettantacinquenni, per valutare l’impatto socio-sanitario della crisi sulla cura agli anziani. Tre anziani su quattro mangiano meno e peggio pur di avere ancora un aiuto in casa, ma nel 45 % dei casi la pensione non basta e sono i figli a dover pagare la badante impegnando in tutto o in parte i propri risparmi. Così nell'ultimo anno circa 250mila anziani ci hanno rinuncia-


Prima indagine italiana sulle badanti e anziani presentata durante il Congresso Nazionale della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG), a Torino

to, oltre 500mila hanno ridotto gli orari di assistenza. Senza le assistenti familiari e in mancanza di un aiuto adeguato dal Servizio Sanitario, peggiorano la qualità di vita e la salute di 800mila over 75, aumentano i ricoveri e l'assistenza grava sempre di più sui familiari. In Italia le badanti sono più di 800mila e per loro le famiglie spendono circa 10 miliardi di euro all'anno; sono

presenze fondamentali per gli anziani non autosufficienti, anche se uno su tre teme possano commettere errori nelle terapie, che sono spesso complesse e prevedono anche più di 10 farmaci al giorno. Paure fondate, visto che appena il 14% delle badanti ha avuto la possibilità di formarsi per l'assistenza sanitaria e il 77% è di nazionalità straniera: per

questo la SIGG si propone di istituire brevi corsi per badanti che in 15 ore consentano loro di eseguire in modo corretto semplici atti medici come un'iniezione, la misura della pressione o della glicemia, la somministrazione corretta dei farmaci. Fare la spesa al discount e rinunciare all'unica bistecca della settimana per potersi permettere la badante. Gli over

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75 che con la loro magra pensione non arrivano alla fine del mese sono costretti perfino a questo, pur di avere qualcuno che li assista a casa: nel deserto dell'assistenza pubblica, sempre più risicata a causa della crisi economica, per pagare la badante il 75% riduce qualità e quantità dei cibi e il 45% deve chiedere aiuto ai figli. Spesso nemmeno tutti questi sacrifici sono sufficienti: nel corso dell'ultimo anno il 55% degli over 75 ha dovuto ridimensionare l'aiuto dell'assistente familiare, il 25% vi ha dovuto rinunciare del tutto.

«In Italia gli anziani non autosufficienti sono più di 2,7 milioni - spiega Giuseppe Paolisso, presidente SIGG - e di questi meno di mezzo milione sono seguiti dai servizi pubblici di assistenza domiciliare con una spesa di circa 5 miliardi l'anno» Una famiglia su tre ha perciò “tagliato” la badante e così 800mila anziani non autosufficienti sono a rischio assistenza: lo rivelano i dati della prima indagine italiana sulle badanti e anziani, presentati durante il Congresso Nazionale della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG), a Torino dal 27 al 30 novembre, che mette anche in luce come le badanti siano una presenza apprezzata e indispensabile ma un anziano su tre teme che possano commettere errori nelle terapie. Una paura fondata, perché solo il 14% di loro ha avuto percorsi adeguati di formazione sanitaria e il 77% è di nazionalità straniera: il rischio di sbagli a causa di una scarsa preparazione o per una mancata comprensione delle indicazioni mediche è perciò concreto. Lo studio, condotto da Datanalysis

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intervistando 1500 over 75 su tutto il territorio nazionale, mostra che le assistenti familiari presenti in Italia sono ormai una necessità per gli anziani con problemi fisici, che hanno bisogno di assistenza per le loro patologie e per la vita quotidiana. L'indagine mostra che il 66% degli anziani che hanno assunto una badante soffre di due o più malattie croniche: in due casi su tre non vivono neppure da soli, ma i bisogni e le difficoltà nella vita di tutti i giorni costringono a ricorrere a un aiuto costante, nella maggior parte dei casi durante l'arco delle 24 ore. “In Italia gli anziani non autosufficienti sono più di 2,7 milioni - spiega Giuseppe Paolisso, presidente SIGG - e di questi meno di mezzo milione sono seguiti dai servizi pubblici di assistenza domiciliare con una spesa di circa 5 miliardi l’anno. In pratica, il SSN sostiene a casa appena un anziano su cinque fra i non autosufficienti, il 5% rispetto al totale della popolazione over 65. Siamo perciò fanalino di coda fra i Paesi europei: in Germania l'assistenza pubblica raggiunge il 7% degli anziani, in Francia il 9% e in Danimarca addirittura il 21%. I servizi domiciliari, a cui ricorrerebbe volentieri un anziano su due, sono dunque un miraggio per molti e in questo scenario, che evidenzia l’inadeguatezza del nostro sistema dei servizi, ad affiorare è il fenomeno del “welfare fai da te”. Così sono circa 1 milione gli anziani di cui si fanno carico direttamente i familiari e altrettanti quelli che vengono assisti da una badante con un esborso per le famiglie di circa 10 miliardi l’anno. Il 55% degli anziani dà fondo alla propria pensione per permettersi un aiuto in casa, ma nel 45% dei casi questa non basta addirittura più e bisogna intaccare i risparmi dei figli. Ma nonostante i sacrifici, oggi una famiglia su tre è costretta a una “spending review” rinunciando o riducendo l'orario dell'assistente familiare. Significa che per ben 800mila anziani l'assistenza è a rischio: peggiorano salute e qualità di vita e cresce il rischio di ricoveri mentre tutto il peso dell'impegno assistenziale ricade sui familiari”. Le badanti sono perciò un “pilastro” fondamentale nell'assistenza agli anziani

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Per colpa della crisi, nell’ultimo anno l'80% degli over 75 ha dovuto rinunciare in tutto o in parte alla badante

nel nostro Paese, che non può contare su un sostegno pubblico adeguato. L'indagine lo conferma, mostrando che nella maggior parte dei casi le badanti stanno per anni nelle case degli anziani: oltre il 58% degli intervistati ce l'ha o l’ha avuta da almeno due anni, circa la metà da più di quattro anni. In virtù di questi lunghi rapporti di vicinanza e convivenza, la badante diventa spesso un punto di riferimento prezioso per l'anziano “Il 66% è arrivato alla decisione di assumerla dietro la spinta dei figli e dei nipoti, ma poi la maggioranza si fida dell'assistente familiare - osserva Paolisso - tuttavia un anziano su tre ha paura che la badante sbagli le cure: appena quattro su dieci suppliscono a piccole necessità mediche come la misura della pressione o della glicemia, la medicazione di una ferita o un'iniezione intramuscolo e pochissime sono quelle con una formazione specifica per l'assistenza sanitaria. Questo, unito al fatto che molte sono straniere e quindi hanno inevitabilmente maggiori difficoltà nella comprensione delle indicazioni mediche, espone a errori nelle cure, soprattutto in caso di pazienti complessi. Per questo la SIGG si è posta fra i suoi obiettivi la qualificazione delle badanti attraverso i geriatri presenti sul territorio: basterebbe promuovere piccoli corsi di appena 15 ore, tre pomeriggi in una settimana, per dare loro tutte le informazioni base necessarie a gestire senza pericoli la salute degli anziani di cui si occupano. Le assistenti familiari infatti si trovano a far fronte a situazioni complicate per chiunque: i dati più recenti dell'Osservatorio ARNO-Cineca confermano che oltre 1.700.000 anziani assumono ogni giorno fino a 11 farmaci, tanto che la spesa farmaceutica in questa fascia di popolazione quadruplica rispetto agli adulti. Significa che la maggioranza dei pazienti affidati alle cure delle assistenti familiari è sottoposta a politerapie complesse da seguire, che implicano l'assunzione di molti farmaci in modi e momenti diversi della giornata: una formazione adeguata è perciò essenziale perché le badanti, prezioso sostegno per i nostri anziani, siano in grado di affrontare i loro compiti consapevolmente”

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Speciale 58° Congresso Nazionale SIGG

Dieta “scacciacrisi” anziani in salute con 2 euro al giorno V

erdure e frutta di stagione, carne bianca, uova, pesce azzurro e legumi a volontà: sono i cibi che costano poco e aiutano gli anziani a rimanere in salute, capisaldi della dieta suggerita dal libro “Diete per anziani in tempi di crisi”, realizzato dalla SIGG in collaborazione con esperti della medicina dello sport e nutrizionisti e disponibile gratuitamente per i soci sul sito della società www.sigg.it. In base alle esigenze nutrizionali, diverse a seconda della fascia d'età, il volume suggerisce alternative sane ed economiche per colazione, pranzo e cena e menu-tipo per i vari giorni della settimana, indicando sempre il costo dei vari pasti. È possibile mangiare bene spendendo da un minimo di 1,62 euro a un massimo di 5,20 euro al giorno: anche i pensionati con la “minima” possono perciò garantirsi una dieta equilibrata spendendo da meno di 50 euro al mese fino a poco più di 150 euro. Oggi ben due anziani su tre ammettono di non mangiare a sufficienza per mancanza di risorse economiche

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e sono circa un milione gli over 65 a rischio malnutrizione per colpa di una dieta povera e sbilanciata, che aumenta del 25 per cento la probabilità di un ricovero in ospedale e accresce la mortalità. Latte e fette biscottate al mattino, pasta al pomodoro e petto di pollo oppure una bella frittata di patate per pranzo, alici o lenticchie a cena: i menu per una vecchiaia in salute, che portano in

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tavola i nutrienti più importanti senza dissanguare il portafoglio, sono ora riuniti nel libro “Diete per anziani in tempi di crisi”, presentato in occasione del Congresso Nazionale della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria, a Torino dal 27 al 30 novembre, perché, oltre a dare indicazioni differenziate per fascia d'età, il volume indica il prezzo medio per ogni pasto, così che diventa subito evidente come non sia necessario spendere molto per


nutrirsi come si deve, perfino con una pensione minima: per una buona prima colazione basta spendere dai 30 ai 50 centesimi, una cena che sazia si può portare in tavola senza dover pagare più di due euro. “Abbiamo messo a punto tre schemi alimentari considerando le esigenze di anziani di tre diverse fasce d'età: quelli fra 75 e 74 anni, per i quali servono 1500-1600 calorie al giorno; gli indivi-

disponibile gratuitamente per i soci SIGG sul sito della società www.sigg.it

dui fra 75 e 80 anni, per cui si calcolano 1300-1400 calorie quotidiane; gli ultraottantenni, a cui bastano 1000-1100 calorie - spiega Giuseppe Paolisso, presidente SIGG e autore del libro Per gli uomini l'apporto calorico deve essere leggermente superiore rispetto alle donne, ma basta sostituire i legumi alla carne 3-4 volte alla settimana per riuscirci garantendosi comunque una

buona quota di proteine. I menu proposti si basano sulla dieta mediterranea e vedono perciò protagonisti gli alimenti di origine vegetale, cereali e derivati, olio d'oliva: aggiungendo una giusta quantità di prodotti animali come carni, latte e derivati, uova e pesce la dieta diventa equilibrata, adatta a qualsiasi età e soprattutto capace di mantenere l'anziano in salute.

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La dieta mediterranea infatti riesce a preservare il DNA dagli errori correlati all'invecchiamento ed è quindi un "elisir di longevità", visto che ad esempio sappiamo che protegge non solo dalle malattie cardiovascolari ma anche da tumori, diabete e altre patologie.Tutto ciò senza incidere troppo sulla spesa familiare: il volume mostra chiaramente che un'alimentazione sana è possibile anche in anziani che non abbiano a disposizione risorse finanziarie elevate”. Gli schemi alimentari suggeriscono, per ciascuna categoria di età e introito calorico, le possibili scelte per colazione, pranzo e cena affiancate dal prezzo minimo e massimo per portare in tavola le pietanze descritte. Così, ad esempio, si scopre che per una colazione a base di latte e fette biscottate o yogurt e pane bianco si spendono dai 30 ai 50 centesimi al massimo; per un pranzo con pasta al pomodoro e uovo oppure

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a base di minestrone e fettina di manzo si oscilla fra i 60 centesimi e i 2,60 euro; per portare in tavola la cena si va da un minimo di 70 centesimi, se si mangiano verdure, uovo e una banana, a un massimo di 2,15 euro se si sceglie un trancio di tonno da accompagnare con vegetali di stagione e una mela. “Portando in tavola prodotti stagionali e locali a cui aggiungere legumi, carni bianche come pollo e tacchino, uova e pesce azzurro come alici o sgombri si mangia in maniera gustosa, sana e senza spendere troppo - osserva Paolisso - Gli schemi alimentari che abbiamo creato indicano che a un ultraottantenne possono bastare 50 euro al mese per mangiare in modo adeguato, ai “giovani anziani” con meno di 75 anni servono non più di 150 euro: una guida come questa, semplice e pratica, dove trovare le possibili sostituzioni ai menu proposti e il prezzo per ogni pasto, può essere molto utile per far

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sì che gli anziani si nutrano in maniera sana nonostante le difficoltà economiche. Questo è molto importante sia perché questi regimi alimentari riducono il pericolo di malattie cardiovascolari e allungano la vita, sia perché essendo equilibrati scongiurano il rischio malnutrizione, purtroppo concreto per circa un milione di over 65 che hanno carenze nutrizionali serie per colpa di un'alimentazione insufficiente o inadeguata. In media agli anziani mancano circa 300 calorie al giorno, in gran parte derivanti da proteine nobili come pesce o carne troppo cari per essere acquistati dai pensionati: sostituirle con quelle di più economici legumi, carni bianche, uova potrebbe tuttavia portare a un buon compromesso fra portafoglio e salute. La malnutrizione deve essere evitata a ogni costo, perché aumenta del 25% il rischio di ricoveri e accresce la mortalità” conclude Paolisso


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nato/a a

Milano

CodUtente: 7-12C

provincia

MI

il

Torino

residente in via

Il sottoscritto

Chiara Anna Rodigo

Il sottoscritto

Datore di lavoro: Chiara Anna Rodigo Via Santa Clara, 15 10141 Torino (TO) Cod.Fisc.: CHRNNA25R89U123Y

15/05/1963 TO

provincia

Via Santa Clara, 15

codice fiscale

frazione

Data Assunzione

CHRNNA25R89U123Y

Paga Base

Georgeta LIdtu

Cod.

TFR del mese

Euro:

:13,5 =

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Acconti: -

Progressivo TFR =

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Febbraio

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1.065,22

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Marzo

Euro:

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Giugno

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82,36

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Luglio

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1.081,15

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480,82

Aprile

Agosto

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1.081,15

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80,09

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1.019,27

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636,41

Ottobre

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1.081,15

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Novembre Euro:

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952,03

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+ rivalutazione maturata nell'anno

Euro:

Trattamento di fine rapporto maturato al 31.12

Euro:

Torino

,

01/02/2015

Liv.Inquadramento

Ind.Funz.

Str.Forfett. Ind.Assorb. Acc.Fut.A.

Euro:

1 2 10 40 800

Rateo 13a:

Descrizione

Tempo

Ore ordinarie Ore non lavorate Festività Indennità sostitutiva vitto/alloggio ***Cas.sa Colf Datore di lavoro

data: firma:

Valore

Totale: 4,00761

Rateo TFR: Competenze

Trattenute

4,00761 4,00761 5,31 5,4

MI

il

15/05/1963 TO

provincia frazione

CHRNNA25R89U123Y

2013

di avere corrisposto per prestazioni di lavoro domestico nell'anno per il periodo dal 01/02/2013 al / la lavoratore / trice codice fiscale

al 31/12/2013

pari a numero giorni di detrazioni:

Georgeta LIdtu

334

GRCLDT54D47Z825S

i seguenti compensi:

937,78 10,00 10,00 1,00 270,00

provincia

Torino

ATTESTA

Ratei Tredices.: 7,00

Si

Scatti Anz.

Milano

Via Santa Clara, 15

codice fiscale

Mensilità: Agosto 2013

Convivenza

Retribuzione lorda (comprensiva di tredicesima):

-40,08 40,08 5,31

(*)Cassa

25,53

Contributi INPS:

Euro:

11387,28

Euro:

639,65

Netto corrisposto (imponibile fiscale):

Euro:

10747,63

di cui assoggettabili ad irpef ridotto 10%

Euro:

0,00

TFR corrisposto (anche tramite anticipi):

Euro:

10000,00

Colf

Euro:

(D.L. n. 93/2008 - defiscalizzazione premi produttività)

560,91

952,03

(*) Cassa Colf ed Ebilcoba, non essendo esclusivamente casse sanitarie (coprono anche finalità di assistenza contrattuale, etc.) non contribuiscono alla diminuzione dell'imponibile fiscale.

Il / La lavoratore/trice dovra'' procedere in termini autonomi agli adempimenti fiscali relativi alle competenze economiche certificate con la presente dichiarazione in quanto il sottoscritto, per la propria qualità di soggetto privato, datore di lavoro domestico, non è sostituto d''imposta.

Torino

Importo Lordo

Contr.caric.coll. Cas.sa Colf H. Lavorate H. Contrib

943,09 TFR Anno Preced.

Il datore di lavoro

67,50

2,70

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230,00

Ai sensi dell'art. 32 del CCNL lavoratori domestici si rilascia sottoscritto il presente cedolino paga:

Firma del datore di lavoro www.WEBCOLF.com - 2008-2013

Arrot.Prec. Arrot. Attuale

270,00

Retribuz. a TFR

0,05

0,16

Netto da Pagare

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www.WEBCOLF.com - 2010-2013

Per ricevuta:

10/10/2013

Pross. Scatto:

via

238,29

Settembre Euro:

Dicembre

% Part-time

Rateo Ferie:

Trattamento di fine rapporto maturato al 01.01

Scatto Prec.:

nato/a a

residente in

4,00761

sono stati i seguenti:

Gennaio

Scatti:

CS

GRCLDT54D47Z825S

Retribuzione maturata a

Data Cessazione

0

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2013

il conseguente TFR e la rivalutazione calcolata secondo l'ammontare all'anno precedente

codice fiscale

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01/02/2013

ATTESTA che la retribuzione utile alla maturazione del trattamento di fine rapporto nell'anno

per il / la lavoratore / trice

Chiara Anna Rodigo

7.572,26 Ferie Anno Corr. Ferie Godute Ore: 136,50 Ore:

873,00 Ferie Totali Ore: 136,50

,

10/10/2013

Il datore di lavoro

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L'intervista

BADA NT

Scenari futuri in un'intervista con Gianpiero Dalla Zuanna, Professore ordinario di Demografia presso il Dipartimento e di Scienze Statistiche dell’Università degli Studi di Padova “Con l'ingresso intervista di Riccardo Bastianello “Per i prossidella Romania mi decenni la nell'Unione Europea lo scenario si sperequazione che c'è tra il reddito in è modificato radicalmente. Ma non Italia e in tutti i paesi poveri fa si che possiamo fermarci qui, allora lancio una sarà difficile pensare ad una diminuzioproposta: estendere la libertà di movine dell'offerta di badanti dalla Moldova, mento anche alla Moldova. Solo così Russia, Ucraina o America Latina. Bisosi può pensare ad un incrocio virtuoso gna solo pensare a delle misure affinché di domanda e offerta”. Non si tratta di queste persone possano vivere una vita libertà di movimento di merci, ma per umana, trovare il modo per farle vivere certi versi potrebbero essere immaginanon solo all'ombra dell'anziano”. te come “materie prime”. Una risorsa preziosa su cui, consapevolmente o meno, poggia una fetta sempre maggiore del welfare italiano. E soprattutto, senza la quale l'intera società italiana rischierebbe di avere contraccolpi notevoli, sia dal punto di vista economico che della qualità della vita delle fasce più deboli. Lo sa bene il professore Gianpiero Dalla Zuanna, docente di Demografia presso il Dipartimento e di Scienze Statistiche dell’Università degli Studi di Padova. Lo sa bene perché per anni ha studiato i fenomeni migratori e i cambiamenti a cui la società italiana è andata incontro. Parlando delle badanti non ha grossi dubbi. “Bisogna essere anche un po' creativi, inventare strumenti di aiuto per queste donne. Spesso non si tratta delle ultime arrivate, hanno un titolo di studio, alcune sono infermiere. Bisogna qualificarle perché possano vendere questa qualifica e ottenere contratti migliori”. Prevede quindi che il flusso Est Europa-Italia continuerà ancora a lungo?

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Iniziando magari proprio dalle norme che regolano l'ingresso in Italia?

“Certo, io sarei per esempio per dare un permesso turistico della durata di tre mesi di ricerca di lavoro. E se la persona trova lavoro scatta il permesso di soggiorno automaticamente”. Il secondo scoglio per una badante è poi la ricerca di lavoro...

“Per questo bisogna potenziare alcuni degli strumenti che ci sono. In passato c'erano le “mettidonne”, bottegaie o beghine o comari che facevano nel loro piccolo incontrare la domanda e l'offerta. Oggi possono essere utili i patronati, le associazione etniche, le associazioni religiose. Il naturale associazionismo va sfruttato in questo senso”. Anche perché altrimenti il rischio è ritrovarsi, come Stato, un conto decisamente alto da pagare...

“Tutti gli studi dimostrano che a parità di condizioni di salute in casa di riposo l'anziano vive meno a lungo e meno felice. Ma la domiciliarietà che permette la badante sarebbe

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impossibile da raggiungere con il welfare in senso stretto perché i costi sarebbero impossibile da sostenere. E poi dove si trovano gli italiani disposti a trascorrere giorno e notte in casa d'altri? Dobbiamo vedere la badante non come una “tappa buchi” ma come la protagonista di una “via all'italiana” all'invecchiamento, che lo rende sostenibile e aumenta la qualità della vita”. C'è anche il rovescio della medaglia però, spesso cioè l''inserimento delle badante in famiglia non è proprio così semplice...


TI

Gianpiero Della Zuanna

“Sì, c'è innanzitutto il problema del linguaggio, ma forse prima ancora c'è il problema dell'incrocio di culture diverse, diverse anche come “cultura della cura”. Non è detto che ciò che noi intendiamo come cura dell'anziano sia la stessa cosa che intende che ci arriva a casa. I problemi di convivenza possono così insorgere per questioni caratteriali ma anche per una mancanza di formazione. Probabilmente sarebbe necessaria una formazione tecnica, anche culturale per garantire una maggiore fitness ovvero capacità di adattamento della badante”. Insomma, la necessità è come

sempre “governare” un fenomeno invece di subirlo...

“Esattamente. è difficile fare un ragionamento sul futuro ma ad oggi bisogna rimboccarsi le maniche trovare un meccanismo per far incontrare la domanda e l'offerta. Spesso le badanti passano da un anziano all'altro, troppo spesso con contratti irregolari che si trasformano in episodi di sfruttamento senza ferie o ritorni in patria. Siamo riusciti a risolvere in modo virtuoso e con grande umanità il problema dell'invecchiamento degli anziani, ora bisogna pensare anche a chi ci rende possibile tutto ciò”

è Professore ordinario di Demografia presso il Dipartimento di Scienze Statistiche dell’Università degli Studi di Padova. Dal 1985 al 1988 ha lavorato come funzionario presso l’IRSEV, istituto di ricerca del Veneto. Ha insegnato alle Università di Messina, Verona, Trieste e Sapienza di Roma, per poi arrivare a Padova. È stato consulente del Ministero per le Politiche per la Famiglia: in tale veste ha svolto missioni a Bruxelles e in Giappone e ha partecipato all’organizzazione della Conferenza Nazionale della Famiglia del 2007. Dal 2008 e al 2011 è stato preside della facoltà di Scienze Statistiche dell’Università di Padova. Dal 2008 al 2010 è stato componente del Comitato di indirizzo e coordinamento dell’informazione statistica ed in tale veste ha fatto parte del comitato scientifico delle Conferenze Statistiche Nazionali del 2008 e del 2010. Dal giugno 2008 è associate editor della rivista European Journal of Population.

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Focus

Pendolarismo d romene nel n

e viene sempre meno: ar gli mi fa e” ar elf “w il na eg Anche in Sard lte nel le donne sempre più coinvo e a hi cc ve in a rd sa e ion laz la popo rantire quella funzione ga ù pi o on ss po n no o or lav mercato del era condivisa in famiglia tra o at ss pa in e ch ti” an ad “b di sorelle, cognate e figlie

E

ancora il calo delle nascite e la mobilità Sassari, presenta il saggio “Vivere in transito. testo di geografica, soprattutto dall'interno dell'iLa mobilità pendolare nel lavoro di cura delle Cristina Puppis migranti romene nel nord Sardegna”. Si tratta di sola verso la costa, le città o la penisola, hanno determinato il venir meno poco a poco una ricerca sulla vita e il lavoro delle badanti nel della rete di solidarietà tipica della tradizionale nord della Sardegna, condotta sul campo nel paefamiglia allargata per lasciare spazio al fenomeno delle badanti se di Berchidda. Il paese le aveva suscitato interesse in quanto per lo più straniere. aveva osservato un fenomeno peculiare che accomunava le donne romene lavoratrici: il pendolarismo. Il Convegno “Percorsi di mobilità e storie di migranti”, tenutosi nel gennaio del 2012 presso la Facoltà di Lettere e Siamo soliti pensare al lavoratore pendolare come Filosofia dell'Università di Cagliari, è nato dalla collaboraa una persona che quotidianamente, per raggiunzione tra i ricercatori delle due Università dell’Isola, che gere la propria sede di lavoro, affronta un viaggio insieme avevano elaborato nel 2008 il "Progetto Forme di andata e ritorno più o meno lungo in auto, treno della mobilità umana in Sardegna: insediamento, risignio metropolitana. I nuovi tempi c'impongono una ficazione dello spazio urbano e immagini dell’alterità" nuova declinazione del concetto di pendolarismo, sotto la direzione scientifica dei Professori Giulio Angioni una nuova estensione condizionata da dinamiche e Gabriella Mondardini, rispettivamente delle Università economiche, sociali e culturali. di Cagliari e di Sassari. In seguito al loro collocamento a La Dottoressa Meloni ha condotto la sua ricerca attraverso riposo, nel 2011 sono stati sostituiti dai Professori Maria il metodo etnografico, ossia per mezzo d'interviste, focus Gabriella Da Re e Franco Lai appartenenti anch’essi alle group, storie di vita, osservazione diretta. Dagli incontri due Università. Nel convegno sono stati presentati i risulsettimanali presso alcune famiglie con alcune badanti intervitati del lavoro di ricerca teorica ed etnografica condotta state è emerso quali siano le ragioni alla base di questa scelta dai due gruppi di ricerca e vi hanno partecipato studiosi migratoria a tempo e la tipologia di relazioni che s'instaura specializzati nello studio delle migrazioni transnazionali. tra queste donne lavoratrici. «Il gruppo più numeroso delle badanti che lavorano a Berchidda proviene da Berzovia, un Un altro contributo originale è stato offerto in quella sede dai rappresentanti delle associazioni e delle istituzioni che nell’Ipiccolo Comune della Romania, nella regione del Banat e sola cercano di gestire gli arrivi, le permanenze, il rispetto dei da due Comuni limitrofi ma, anche alcune altre migranti diritti umani e l’accesso al mondo del lavoro dei migranti. I che provengono da regioni diverse dello stesso Paese, come risultati del loro lavoro sono oggetto di attenzione da parte dei l’Oltenia o la Moldova hanno delle relazioni parentali, amicali ricercatori. Il loro auspicio per le buone pratiche di accoglieno di comparaggio con quelle di Berzovia. -ci spiega la Dottoza all’insegna delle pari opportunità ha segnato un momento ressa Meloni- La prima donna di Berzovia, Lula, è arrivata a importante del Convegno. Passaggi che hanno ricordato e Berchidda cinque anni fa chiamata da una sua amica che attrahanno ancor più convinto che la pubblicazione di un volume verso un giro di conoscenze aveva saputo della disponibilità di alto valore scientifico è anche un atto politico. Il volume che di un posto di lavoro per l’assistenza di un’anziana malata. Lei ne è seguito riporta lo stesso titolo del convegno "Percorsi di ha chiamato a sostituirla nello stesso impiego una sua amica mobilità e storie di migranti" F. Bachis, A. Pusceddu, a cura di, con cui ha condiviso dodici anni di vita in fabbrica come Roma, CISU, 2013, ed è il frutto di un lungo lavoro di ricerca saldatrice. Sulla loro scia sono arrivate nello stesso paese altre teorica ed etnografica. Nel volume, la Dottoressa Rosa Maria dieci donne di Berzovia, i cui legami parentali, di affinità, di Meloni, facente parte del gruppo di lavoro dell'Università di amicizia e di vicinato, costituiscono una trama interessante. Si

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BERCHIDDA

delle badanti nord Sardegna

BERZOVIA

è così formata, a Berchidda, una filiera di migranti, le cui relazioni hanno dato vita a una piccola comunità che non esclude però le romene di diversa provenienza». Interessante il concetto di filiera di migranti, che si è potuto consolidare nel tempo grazie alla rete di amicizie tra le donne romene, ma anche e soprattutto grazie alla fiducia e alle buone relazioni instaurate con i propri datori di lavoro. Il riconoscimento di stima da parte degli anziani verso le proprie badanti ha permesso di legittimare questo lavoro in tandem tra due donne che si alternano presso il medesimo assistito, per un periodo che solitamente oscilla tra i 3 e i 6 mesi. «è un circolo virtuoso che deriva anche dalle buone relazioni che questo gruppo di romene ha saputo costruire nel contesto della comunità in cui lavora». Questo tipo di mobilità, possibile anche grazie alla relativa vicinanza dell'Italia alla Romania è una soluzione promossa dalle stesse badanti, che così facendo possono garantirsi un lavoro e allo stesso tempo riescono anche a tempi alterni a rientrare a casa, per seguire i propri affetti familiari. Una delle difficoltà maggiori che le donne straniere devono affrontare quotidianamente nell'intraprendere una professione come quella di badante in Italia è proprio quella di dover lasciare la propria famiglia per lunghissimi periodi. Il pendolarismo, di fatto, rende più tollerabile il distacco e la distanza dai cari. La fiducia è il sentimento che predomina e tesse le fila del discorso, a dimostrazione che la collaborazione femminile si rivela una vera forza. Fiducia e solidarietà tra le donne, amiche, colleghe che decidono di collaborare insieme presso una stessa famiglia italiana e riconoscimento di attendibilità e serietà da parte degli assistiti. «È opinione comune tra le badanti romene che il posto di lavoro appartenga a colei che lo ha trovato per prima». Sulla base di questo principio ogni questione, esigenza, bisogno, emergenza o imprevisto viene affrontato dalle donne parlandone, per trovare una soluzione dettata dal buon senso e che sappia andare incontro ad entrambe.

il voler restare nella propria terra. Non è trascurabile infine il carattere a tempo del lavoro di badante, lavoro che perdura finché l'assistito è vivo. Anche questo stato d'insicurezza temporale spesso influisce sulla decisione della donna di partire da sola e lasciare la famiglia temporaneamente. «Quante famiglie ha sfasciato questa Italia», è una frase che ricorre spesso in Romania, come hanno riferito le intervistate alla Dottoressa Meloni. Il pendolarismo quindi funge da salvagente per le famiglie, permette di non sgretolare le relazioni di coppia, mantiene i legami vivi e la possibilità per le donne di seguire da vicino e personalmente, anche se ad intervalli nel corso dell'anno, i propri figli. «Il rientro periodico a casa attenua la nostalgia dei propri affetti e della propria casa, rendendone più sopportabile la lontananza». «Un altro importante aspetto a cui risponde questa forma di migrazione è quello di allentare lo stato di tensione causato sia dalle preoccupazioni per i propri familiari lontani, sia da un lavoro che implica un forte coinvolgimento emotivo dovuto al peso dei compiti della cura di un anziano, di un malato e/o di un disabile; attraverso quindi un quotidiano contatto con la vecchiaia, la malattia e l’incombenza della morte».

«La divisione di un posto di lavoro basato sull’alternanza tra due badanti consente pertanto -spiega la Dottoressa Meloni- a queste donne, di gestire meglio i legami con la propria famiglia rimasta in Romania, che può anche comprendere figli di minore età o adolescenti, e di coniugare anche gli impegni di vita e di lavoro domestico nel proprio paese». Le ragioni per le quali la famiglia delle badanti decide di rimanere in patria sono svariate: difficoltà per gli uomini di trovare un lavoro, oppure l'averne già uno in patria o una pensione, e poi naturalmente

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Gli esperti rispond alle do

Dal prossimo numero una rubrica dedicata all’incontinenza, con consigli pratici rivolti ad anziani, familiari e badanti per affrontare le problematiche legate a questo disturbo e per aiutarli a superare disagi e pregiudizi

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dono mande dei lettori S

ono cinque milioni gli italiani che soffrono di incontinenza urinaria. Di questi la maggior parte sono anziani o persone con disabilità che non sempre sanno affrontare il problema in modo tempestivo, ma tendono a evitarlo, a nasconderlo o a viverlo con imbarazzo. Anche chi deve assistere un paziente affetto da incontinenza, urinaria o fecale, può trovarsi in difficoltà, non sapendo come far fronte alla problematica, a chi rivolgersi o quali presidi sia meglio utilizzare (pannoloni o cateteri). A volte la mancanza di informazione e la rassegnazione possono provocare più danni della patologia stessa, e nel momento in cui si presentano i primi sintomi, il paziente o i suoi familiari dovrebbero rivolgersi subito al proprio medico di famiglia - primo punto di riferimento a livello territoriale - o chiedere l’aiuto di uno specialista. Anche per questo nel 2000 è nata la Fondazione italiana continenza, ente senza fini di lucro che vuole sensibilizzare sulle tematiche dell’incontinenza e combattere i pregiudizi che la circondano, contribuire ad alleviare il serio impatto psicologico della patologia sugli stessi pazienti e sui loro familiari. Ne fanno parte medici, infermieri e fisioterapisti, e anche associazioni scientifiche e aziende del settore (produttori di farmaci, dispositivi e ausili), e si rivolge a tutti i soggetti coinvolti nella prevenzione, diagnosi e cura dell’incontinenza

urinaria e fecale: Ministero della Sanità e altre istituzioni governative, i pazienti e loro associazioni, la comunità medica (Medici di Medicina Generale, specialisti, infermieri, farmacisti, farmaeconomisti).Grazie al supporto di centri e di personale specializzato, la Fondazione da anni lavora per far crescere l’educazione sanitaria dei cittadini in materia di incontinenza, contribuisce alla preparazione degli operatori sanitari e sostiene il principio della qualità dei servizi nelle strutture sanitarie, promuove la ricerca organizzata, l’istituzione di figure professionali specifiche e la sperimentazione scientifica, svolge un ruolo attivo in qualità di interlocutore del Ministero della Sanità e della altre istituzioni per tutti i temi relativi a Incontinenza Urinaria, Vescica Iperattiva e Incontinenza Fecale, Gestione della Ritenzione Urinaria. Tutte le informazioni su come affrontare i disturbi dell’incontinenza si possono trovare sul sito www.contenuti-web.com, dove è possibile consultare i libretti informativi, news aggiornate, proposte di Fondazione italiana continenza e indicazioni sulla riabilitazione. Sui prossimi numeri de “La Rivista della Badante” troverete uno spazio dedicato ai problemi dell’incontinenza e potrete inviare le vostre domande agli esperti di Fondazione italiana continenza: inviandole all’indirizzo press@contenuti-web.com e avrete risposta nei prossimi numeri. Vi risponderanno gli specialisti di Fondazione nei diversi ambiti che riguardano l’incontinenza.

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alimentazione

Riprendiamo quello che abbiamo detto nei numeri precedenti. Mens sana in corpore sano (mente sana in un corpo sano). La salute dei nostri assistiti (ma anche nostra) inizia da una sana alimentazione

Terza età:

qualche consiglio per una corretta alimentazione

L

a corretta alimentazione è fondamentale per mantenere una buona qualità di vita e per invecchiare bene. La salute si conquista e si conserva anche a tavola. In Italia gli anziani sono il 20% della popolazione (12 milioni) e si calcola che nel 2050 saranno il 30%. L’alimentazione occupa il primo posto tra i bisogni essenziali dell'uomo e gli alimenti forniscono all’organismo i principi nutritivi che garantiscono la vita. Il miglioramento delle condizioni economiche ha portato, nel mondo occidentale, anche a un notevole incremento della quantità di cibo assunta con conseguente aumento di malattie legate a una dieta non equilibrata (obesità, diabete, ipertensione. Oltre i 40 anni, la quantità di calorie e di proteine diminuisce gradualmente di circa il 5 % ogni 10 anni sino ai 60 anni d'età. Dai 60 ai 70 anni il calo è del 10 %, e un'altra riduzione del 10 % avviene dopo i 70 anni. Il problema, nell'anziano, non è tanto quello dell'apporto calorico, quanto quello di un regime alimentare equilibrato e completo nei principali nutrienti. La scelta degli alimenti pertanto non deve essere legata alle abitudini acquisite ma alla consapevolezza che ciò che si mangia, può influire negati-

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vamente sullo stato di salute e sull’efficienza fisica. L’anziano mangiando in maniera non corretta va incontro a due errori: di qualità (assenza, scarso o eccessivo consumo di alcuni alimenti a svantaggio di altri) e di quantità (alimentazione in eccesso o in difetto rispetto al fabbisogno energetico). Negli anziani sono anche frequenti carenze nutrizionali legate al basso reddito oppure alla scarsa possibilità o motivazione a cucinare; per questo alimenti come carne, verdura e frutta non sono presenti con regolarità sulla loro tavola. L’energia fornita dagli alimenti si misura in "Calorie", ed è diversa per i vari nutrienti. Le sostanze che compongono gli alimenti sono dette "principi nutritivi" e sono: Proteine, Grassi o lipidi, Zuccheri o glicidi, Alcool,Vitamine, Sali minerali, Acqua, Fibra alimentare. Proteine, grassi, zuccheri e alcool sviluppano calorie e pertanto costituiscono i "principi nutritivi energetici" (1 grammo di proteine sviluppa 4 Calorie, 1 grammo di grassi sviluppa 9 Calorie, 1 grammo di zuccheri sviluppa 4 Calorie, 1 grammo di alcool sviluppa 7 Calorie).Vitamine, sali minerali, acqua, fibra alimentare non sviluppano calorie ma sono fondamentali per lo svolgimento di tutte le funzioni biologiche dell’organismo.


L’alimentazione corretta deve tenere presenti alcune regole:

rappresenta il 15% circa delle calorie totali della dieta.

1) Fabbisogno energetico dell’anziano 2) Principi nutritivi 3) Frazionamento dei pasti 4) Regole d’igiene alimentare.

Cibi proteici consigliati: il pesce è un ottimo alimento per tutti, ma in particolare per gli anziani, giacché possiede un’azione anti colesterolo. Per la carne è preferibile quella di manzo, pollo, vitello. Il latte è un'ottima fonte di calcio: si consiglia quello parzialmente scremato. I formaggi sono una fonte proteica importante, da valorizzare a questa età anche per il loro contenuto in calcio e fosforo. Lo yogurt naturale o alla frutta può essere più digeribile del latte. Svolge nell'intestino un'importante azione di mantenimento della flora batterica intestinale. I legumi sono da considerare come un'ottima scelta ai prodotti animali (hanno azione-anti colesterolo). Da usare eventualmente passati per migliorarne la digeribilità. L'associazione con i cereali ne fa un piatto equilibrato. La frutta secca è da preferire quella oleosa poiché è una risorsa proteica e ottima fonte di acidi grassi essenziali. Viene tuttavia poco consumata dall'anziano per difficoltà masticatorie e per la scarsa digeribilità; ovviabile, in parte, con una triturazione (ad esempio in mezzo all'insalata).

1) Fabbisogno energetico dell'anziano

Ogni giorno, è necessaria una quantità di energia stabilita da fattori ben precisi: peso corporeo, statura, età, sesso, clima, attività fisica, metabolismo basale. Una corretta alimentazione deve innanzitutto soddisfare il fabbisogno energetico dell’individuo mantenendo l’equilibrio fra calorie introdotte e il consumo calorico dell’organismo. Il mancato equilibrio causa di conseguenza due condizioni: calorie in più rispetto alla necessità = aumento di peso calorie in meno rispetto alle necessità = dimagramento Il calo del metabolismo di base (circa l’8% dopo i 60 anni) e la ridotta attività fisica, comporta una riduzione indicativa del dispendio di energia. Il fabbisogno calorico giornaliero che nell'anziano (maschio o femmina) è in media di 700 calorie inferiore rispetto a quello del giovane, indicativamente: fino 74 anni, 1880-2250 (uomini) e 1600-1880 (donne) oltre i 75 anni, 1700-1950 (uomini) e 1500-1750 (donne) Nella dieta dell'anziano la composizione dei nutrienti non è diversa da quella per il giovane: proteine il 15% delle calorie totali - grassi il 25% delle calorie totali - carboidrati il 60% delle calorie totali 2) Principi nutritivi

Fabbisogno di Proteine: generalmente la quantità di proteine che un individuo della terza età dovrebbe assumere nell'arco di una giornata, indicativamente è calcolabile nel seguente modo: Kg di peso corporeo "ideale" = grammi di proteine

Fabbisogno di Carboidrati: sono la fonte principale di energia e, per essere utilizzati, l’organismo li trasforma in glucosio. Esistono numerose varietà di carboidrati con strutture chimiche più o meno complesse da cui deriva la loro classificazione. Si avranno quindi: - Zuccheri complessi o amidi (contenuti in pane e pasta) il cui assorbimento è piuttosto lento e conseguente trasformazione a glucosio. - Zuccheri semplici, contenuti nella frutta, latte, zucchero ecc. ad assorbimento rapido (glucosio, fruttosio, saccarosio, maltosio). Il fabbisogno di carboidrati, nell’anziano, è pari a circa il 60% delle calorie totali della dieta. Fabbisogno di Grassi: fornisce energia in misura maggiore rispetto a tutti gli altri principi nutritivi e sono classificati in: - Grassi di origine vegetale (olio di oliva e olio di semi). - Grassi di origine animale (burro, panna, lardo, strutto). Nella dieta dell’anziano è necessario fare molta attenzione alla qualità dei grassi introdotti, preferendo il consumo di

Esempio: un soggetto con peso giusto di 65 Kg dovrebbe assumere giornalmente 65 g di proteine. Le proteine hanno funzione “costruttiva” e quindi sono utilizzate per la formazione di cellule, tessuti e per la loro continua sostituzione. Sono costituite da elementi più semplici ossia gli aminoacidi; alcuni di essi sono detti essenziali perché l’organismo umano non è in grado di produrli e devono essere necessariamente introdotti con l’alimentazione. Gli alimenti a maggior contenuto proteico sono: carne, pesce, uova, latte e derivati, legumi e cereali. Le proteine di origine animale sono quelle a più alto valore biologico perché contengono tutti gli aminoacidi essenziali. Il fabbisogno proteico

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grassi di origine vegetale che svolgono effetto protettivo e di prevenzione nei confronti delle malattie cardiovascolari. Il fabbisogno di grassi rappresenta il 25% circa delle calorie totali della dieta. Fabbisogno diVitamine: svolgono funzione regolatrice su moltissimi processi biologici dell’organismo e una loro mancanza può dare luogo a vere e proprie malattie che, in passato, portavano anche alla morte. Il termine "vitamina" fu ideato per indicare una sostanza chimica che era indispensabile per la vita. Il loro fabbisogno è variabile, ma sempre comunque di piccolissime quantità. Poiché l’organismo umano non può sintetizzarle, devono necessariamente essere introdotte con gli alimenti. Una dieta variata, che comprenda alimenti freschi e poco manipolati garantiscono un adeguato apporto vitaminico. La cottura prolungata e la conservazione possono provocare perdite totali o parziali di questi principi nutritivi. Vitamina A: favorisce la crescita, protegge i tessuti dell’occhio, la pelle e le mucose. è contenuta negli oli di fegato di pesce, nell’uovo, nei latticini, nei vegetali verdi e gialli, nella frutta (melone e albicocche). Vitamina D: favorisce la fissazione del calcio nelle ossa e assicura una normale crescita dello scheletro e dei denti. è contenuta nel latte, nel burro, nel fegato, negli oli di pesce. Vitamina E: interviene principalmente rallentando i processi d’invecchiamento cellulare (azione antiossidante). è contenuta nel germe dei cereali e nel fegato. Vitamina K: possiede attività antiemorragica. è contenuta nel fegato e nei vegetali freschi. Vitamina C: svolge funzione antitossica e antiossidante, aumenta le difese contro le infezioni. è contenuta nelle verdure e negli agrumi. Vitamine del gruppo B: intervengono in molti processi

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biologici indispensabili per la vita: assicurano l’integrità del sistema nervoso, favoriscono l’utilizzazione del glucosio, la formazione dei globuli rossi, mantengono la normale struttura e funzione dell’apparato digerente, degli epiteli e delle mucose. Sono contenute nel lievito di birra, nelle carni, nel fegato, nelle uova e nei legumi. Fabbisogno di Minerali: i sali minerali, come le vitamine, svolgono funzione regolatrice sulle funzioni biologiche cellulari; sono introdotti con gli alimenti e una loro carenza può determinare malattie. I sali minerali più importanti sono: Calcio, Fosforo, Magnesio: partecipano alla formazione dello scheletro e dei denti. Il calcio si trova nel latte e nei suoi derivati; il fosforo è presente in moltissimi alimenti, in particolare nella frutta secca e nei formaggi; il magnesio è contenuto specialmente nelle verdure (bietole, spinaci, cavolfiori). Ferro: costituente dei globuli rossi e si trova nelle carni, nel fegato, nel tuorlo d’uovo, nei legumi, nella frutta secca. Sodio e Potassio: regolano il normale funzionamento dei muscoli e dei nervi; sono largamente diffusi in tutti gli alimenti. Altri sali minerali sono lo iodio (importante per la funzione della tiroide), il fluoro (importante per la struttura dei denti), il cloro (presente nel succo gastrico), lo zinco, il rame, il cromo, il selenio. Un’alimentazione equilibrata e variata garantisce in genere un sufficiente apporto di sali minerali. Fabbisogno di Acqua: l’acqua è uno degli elementi più importanti dell’organismo umano di cui costituisce almeno il 70 %; si può affermare che l’acqua è l’unica bevanda realmente indispensabile. è importante che esista un equilibrio tra l’acqua eliminata (attraverso reni, intestino, sudorazione) e quella ingerita. L’acqua è introdotta sia con le bevande sia con gli alimenti e il suo fabbisogno è di circa 1,5 - 2 litri al giorno; questi quantitativi possono però aumentare in caso di sudorazione abbondante dovuta a un clima molto caldo


oppure a un’intensa attività fisica. Gli anziani in genere tendono a bere poco perché, con l’età diminuisce il senso della sete e, pertanto, devono essere spronati a un maggior consumo di liquidi. Fabbisogno di Fibra alimentare: per "fibra alimentare" s’intende quella parte dei vegetali che non è digerita nell’intestino dell’uomo. Si ricorda la: - Fibra non idrosolubile come la cellulosa e la lignina che favorisce il transito intestinale con conseguente regolazione dell’intestino e si trova prevalentemente nei cereali integrali e nelle verdure. - Fibra idrosolubile come le emi cellulose, pectine, mucillagini che favoriscono il senso di sazietà, il transito intestinale e soprattutto rallenta l’assorbimento dei grassi e degli zuccheri. Si trova principalmente nei legumi, nella verdura e nella frutta. Per un consumo corretto di fibra si consiglia di introdurla in piccole dosi iniziali, di assumerla con regolarità e di bere molta acqua. 3) Frazionamento dei pasti

L’uomo non è portato a seguire spontaneamente un’alimentazione equilibrata e, soltanto negli ultimi decenni la scienza della nutrizione ha stabilito le regole su come fornire all’organismo tutti i principi nutritivi di cui ha bisogno. Poiché in natura non esiste un alimento contenente tutti i nutrienti, è necessario alternare gli alimenti nei diversi pasti. Lo schema alimentare giornaliero prevede 3/5 pasti: A) Prima colazione: la prima colazione dovrà essere sempre presente e fornire carboidrati e proteine (esempio: latte + pane, yogurt + biscotti). B) Spuntino di metà mattina: gli spuntini sono facoltativi e non devono essere mai troppo abbondanti (esempio: 1 bicchiere di latte, 1 porzione di frutta)

ma possono essere utili per arrivare all’ora di pranzo senza essere troppo affamato. C) Pranzo: costituisce il pasto principale e dovrà essere preparato in modo da renderlo facilmente digeribile. Si consiglia di fare un pasto completo, costituito da: primo piatto (pasta, riso), secondo piatto (carne, pesce, uova ecc.), verdura, frutta, pane) D) Spuntino di metà pomeriggio: 1/2 biscottini “genuini” utili per non avere troppa fame a cena E) Cena: la cena dovrà essere poco abbondante per non impegnare troppo la digestione nelle ore notturne e consumata almeno 2/3 ore prima di coricarsi. 4) Regole di igiene alimentare

1) Più varietà ossia variare più che si può l’alimentazione, assumendo tutte le classi di alimenti 2) Meno alimenti grassi, sale, zucchero, alcool: evitare ogni abuso 3) Più verdura, frutta cruda e cotta da mangiare tutti i giorni 4) Bere e sforzarsi di farlo almeno 1/1,5 litri di acqua al giorno 5) Frazionare l’alimentazione in 3/5 pasti 6) Rispettare gli orari dei pasti e più attenzione alle porzioni 7) Evitare di coricarsi subito dopo i pasti principali 8) Consumare almeno una volta al giorno un pasto caldo e cibi cotti 9) “Ginnastica dolce” (camminare) ossia una vita meno sedentaria 10) Apparecchiare la tavola in maniera gradevole, mangiare seduti e senza fretta, masticando bene i cibi (se possibile, mangiare in compagnia)

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il lavoro in casa

conservare i cibi in

FRIGORIFERO consigli utili

S

pesso pensiamo erroneamente che per conservare un alimento sia sufficiente riporlo in frigorifero. è invece assai utile tener presente che il freddo non è uniformemente distribuito all'interno dell'elettrodomestico e che ciascun cibo deve essere conservato nel giusto ripiano e negli appositi contenitori. Oltre agli accorgimenti sul dove e come conservare i cibi in frigorifero, non dimentichia-

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moci delle piccole ma utili precauzioni per il buon funzionamento del frigo. Quindi collochiamo l'elettrodomestico lontano da fonti di calore, ricordiamo di sbrinarlo periodicamente, assicuriamoci che la guarnizione della porta sia pulita e cerchiamo di evitare di aprire troppo spesso il frigo provocando una inutile dispersione di freddo. In ogni frigorifero il freddo tende a

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scendere in basso pertanto è necessario sapere dove disporre gli alimenti in base alla loro tipologia per evitare che si creino muffe o batteri alimentari. Quindi cominciamo ad elencare poche ma semplici indicazioni per imparare la corretta collocazione dei cibi in frigorifero. Cominciando dai ripiani piÚ alti del frigo e quindi meno freddi andremo a riporvi prodotti caseari freschi e


e se si tratta di carne bovina di grosso taglio consumatela entro 2-3 giorni mentre se si tratta di carne macinata preparatela entro le 24 ore. In caso si volesse congelare la carne consumarla entro e non oltre sei mesi. Per la conservazione del pesce, prima di riporlo in frigo pulitelo e inseritelo nei sacchetti per alimenti o collocatelo su dei piatti e ricopritelo. Altrimenti come per la carne c'è l'opzione di congelarlo. I cassetti in fondo al frigorifero sono preposti per la conservazione delle verdure crude e della frutta: dentro i cassetti la temperatura è ideale proprio per la loro conservazione. Anche in questo caso è necessario pulire bene la verdura dalle parti che devono essere scartate prima di riporla in frigo. Sarebbe perfetto tenere i sacchetti di carta per mettere le verdure pulite e garantirne una giusta conservazione. Per le uova impossibile sbagliare dove sistemarle. Riponetele nel portauova ricordando che si possono mantenere fino ad un mese. Le mensole sullo sportello sono lo spazio indicato per bibite di vario genere e per il burro.

ricorda Il freddo tende a scendere in basso pertanto è necessario sapere dove disporre gli alimenti in base alla loro tipologia per evitare che si creino muffe o batteri alimentari

stagionati, salse, vasellame e alimenti in scatola aperti e chiusi. Regola generale è che in cima al frigorifero riponiamo tutti quei prodotti che vanno conservati in frigo una volta aperti. I formaggi devono essere protetti con un foglio di carta da frigorifero. Importante ricordare che latte, yogurt e formaggi freschi, una volta aperti devono essere consumati entro 2-3

giorni. Il ripiano centrale è perfetto per la conservazione degli affettati, avvolti nella carta che vi ha dato il negoziante, e dei piatti già cotti ed avanzati. Sistemate gli avanzi in contenitori puliti e con coperchio. Sul ripiano più basso al di sopra del cassetto per le verdure, dove anche la temperatura è più bassa, collochiamo carni crude e il pesce sia cotto che crudo. La carne richiudetela in sacchetti per alimenti

Infine ultimi consigli e piccoli accorgimenti da tenere a mente e far diventare delle semplici consuetudini: • Per garantire che l'aria fredda circoli all'interno del frigo, disporre gli alimenti non attaccati ma lasciando tra l'uno e l'altro il giusto spazio. • Non spingere gli alimenti sino alle pareti interne del frigorifero: l'alimento si raffredderebbe esageratamente ed allo stesso tempo impedirebbe all’aria fredda di propagarsi uniformemente. • Ricordarsi sempre di conservare gli alimenti dentro contenitori o involucri appositi • Non inserire mai dentro al frigorifero cibi ancora caldi perchè comprometterebbe la giusta temperatura interna • Una volta scongelati gli alimenti non ricongelateli • Durante l'estate regolate il termostato del frigorifero su una temperatura più bassa • Ricordate che alimenti quali latte, riso e latticini sono in grado di assorbire gli odori: chiudete quindi bene la confezione che li contiene quando li sistemate in frigorifero

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Sicurezza in casa

Monossido di carbonio

P

“Potrebbe essere stata un’intossicazione da monossido di carbonio a rendere necessario il ricovero in ospedale per un anziano di 83 anni e la sua badante”. Di titoli come questo ne è ricca la cronaca dei quotidiani nel periodo invernale. Infatti durante la stagione invernale si ripropone all’attenzione di tutti il tema del buon funzionamento degli apparecchi di riscaldamento per uso domestico: se gli impianti non sono usati in modo corretto o se non mantenuti, possono essere causa di gravi rischi per la salute. In particolare, il pericolo maggiore è rappresentato dall’avvelenamento da monossido di carbonio, ancora troppo spesso protagonista delle cronache come assassino letale e invisibile. Il monossido di carbonio è un gas incolore, inodore, insapore e non irritante. Si produce quando si brucia legna, carbone, gas metano, benzina, gasolio e in assenza di ossigeno e può raggiungere concentrazioni tali da provocare anche la morte degli individui. L’assenza di caratteristiche specifiche lo rende quindi un pericoloso e silenzioso killer. Gli impianti più pericolosi sono gli scaldabagni a fiamma libera nei servizi igienici, le caldaie a gas poste in locali piccoli e con scarsa ventilazione, le canne fumarie o i canali da fumo con scarso tiraggio e gli impianti difettosi, mal funzionanti o non correttamente installati.

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Perché il monossido di carbonio è così letale?

L’emoglobina, contenuta nei globuli rossi, è una molecola che lega l’ossigeno. I globuli rossi, quindi, in condizioni normali, trasportano emoglobina ricca di ossigeno e permettono a quest’ultimo di arrivare a tutti i tessuti. Il monossido di carbonio presenta un’affinità per l’emoglobina 200-300 volte maggiore rispetto all’ossigeno. Quando c’è in circolazione il monossido di carbonio, questo si lega all’emoglobina (sostituendo l’ossigeno) ed ai tessuti non arriva più ossigeno. Le conseguenze più gravi sono a carico dei principali organi (cervello, cuore, ecc.). Per le sue caratteristiche l’ossido di carbonio rappresenta un inquinante molto insidioso, soprattutto nei luoghi chiusi dove si può accumulare in concentrazioni letali.Tali situazioni sono purtroppo frequenti e innumerevoli sono i casi di avvelenamento e gli incidenti anche mortali imputabili alle stufe o agli scaldabagni difettosi o non controllati. Essendo il monossido di carbonio incolore, insapore, inodore e non irritatante, può causare morti accidentali senza che le vittime si rendano conto di quel che sta loro succedendo. La morte sopravviene pertanto per asfissia.


o: l'assassino invisibile Quali sono i sintomi?

I primi sintomi vengono spesso ignorati in quanto l’esposizione a monossido di carbonio non dà inizialmente segni evidenti. Le persone presenti in un locale chiuso che si va saturando di monossido di carbonio, anche ammesso che sentano che qualcosa di insolito sta succedendo, non hanno sempre la chiarezza di dover reagire perché, purtroppo, i primi segni da intossicazione sono generici (mal testa, affanno, sensazione di vertigini, confusione mentale, disturbi alla vista, a volte nausea e vomito).Tutti disturbi che, nel loro complesso, possono essere associati e ricondotti a diverse e comuni cause, con un non trascurabile rischio di sottovalutazione. Se l’intossicazione è grave, senza un tempestivo intervento medico, si giunge in breve tempo alla morte. Quali sono i primi interventi?

Appena ci si rende conto della possibilità di un’intossicazione da monossido di carbonio, è necessario spalancare le finestre e ventilare a lungo la stanza, spostare la persona intossicata dal luogo in cui è stata esposta, non provocare scintille o fiamme vive (non accendere interruttori della luce) e contattare immediatamente il 118.

Per prevenire le fughe di monossido di carbonio

Il consiglio è far controllare periodicamente da operatori abilitati tutti gli apparecchi da combustione: stufe a carbone, a gas, a legna, caldaie, boiler, cucine; pulire e verificare il corretto tiraggio anche di camini aperti e canne fumarie (ad esempio la canna fumaria potrebbe essere stata ostruita da nidi d’uccelli); provvedere infine all’apertura di prese d’aria nei locali dove si utilizzano apparecchi a combustione, secondo quanto prescritto dalle normative vigenti. E soprattutto non accendere mai bracieri, scaldini o stufe a gas all’interno dell’abitazione. Sintomi dell'intossicazione da monossido di carbonio

Cosa fare in caso di intossicazione

• problemi di coordinamento

• prendere aria immediatamente e aprire porte e finestre

• problemi cardiovascolari • stanchezza • mal di testa • nausea • vertigini

• dirigersi al pronto soccorso più vicino e dire che si sospetta di avere una intossicazione da monossido di carbonio

La Rivista della Badante Marzo 2014

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informazione pubblicitaria

A "scuola di banca" con Agenzia Tu UniCredit Pillole di educazione bancaria per scelte consapevoli

I

l conto corrente rappresenta il punto di partenza per conoscere e prendere confidenza con il mondo delle banche. Sono circa 2 milioni i cittadini stranieri (dato ABI-CESPI 2011) che possiedono un conto corrente con una crescita di oltre 230.000 conti correnti in un anno a testimonianza di un processo di costante evoluzione ed integrazione dei cittadini stranieri e di maggiore partecipazione alla vita sociale ed economica. Il conto corrente ci accompagna nella vita quotidiana e rappresenta uno strumento che rende la vita più semplice grazie ai servizi ad esso collegati e che, tra l’altro, permette di rispettare la normativa italiana che vieta il trasferimento di denaro contante per cifre superiori a 1.000 Euro. Agenzia Tu UniCredit offre 2 conti correnti a pacchetto dedicati ai cittadini stranieri: Conto Tu e Conto Tu Famiglia, quest’ultimo dedicato a colf, badanti e baby sitter. Entrambi i conti permettono per esempio di inviare ogni anno 6 rimesse gratuite on-line verso le Banche convenzionate e consentono il rientro al Paese di origine in caso di morte di un familiare o viceversa rimborsa il viaggio di un familiare in caso di ricovero del nostro correntista.

Indipendentemente dai servizi compresi in un pacchetto di conto corrente è fondamentale comprendere cos’è e come funziona per garantire scelte economiche consapevoli. A questo servono le pillole di educazione bancarie che Agenzia Tu UniCredit dedica a tutti i lettori de "La Rivista della Badante".

memo Frequente è l’abitudine dei migranti di inviare denaro attraverso i cosiddetti “canali informali” che il più delle volte sono pulmini in partenza il sabato e la domenica dalle città italiane. Attenzione questa soluzione può sembrare conveniente e facile ma purtroppo non è sicura perché i soldi potrebbero venire rubati lungo la strada. Vieni in Agenzia Tu UniCredit c’è una soluzione sicura per ogni esigenza.

Agenzia Tu UniCredit invita tutti i cittadini stranieri a misurare il proprio livello di conoscenza della lingua italiana con il test gratuito di accertamento delle competenze linguistiche livello A2. visita www.agenziatu.it Per coloro che non dispongono di un computer o di una connessione internet è possibile effettuare il test nelle 12 filiali di Agenzia Tu UniCredit: dal lunedì al venerdì orari: 10.20 - 14.20 e 15.45 - 18.15

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La Rivista della Badante Marzo 2014


Che documenti servono per aprire un conto corrente Gli unici documenti richiesti per l’apertura di un conto sono: codice fiscale e documento di identità in corso di validità (carta di identità, patente, passaporto, ecc.). Inoltre, al momento dell’apertura del conto, la Banca sottoporrà al cliente un questionario necessario ad individuarne il “profilo” nell’ambito della normativa antiriciclaggio. Infine, possono essere richiesti ulteriori documenti per poter usufruire di particolari condizioni riservate a convenzioni stipulate con alcune categorie (ad esempio il certificato di iscrizione per gli studenti universitari).

È molto importante rispondere con attenzione alle domande del questionario per poter permettere alla Banca/Intermediario di “profilare” correttamente la clientela Quali sono i costi di un conto corrente? L’apertura di un conto corrente in genere è gratuita. I costi da sostenere sono connessi al tipo di conto scelto, ai servizi previsti, all’utilizzo che ne viene fatto ed alla tipologia di cliente. Il costo del conto è di solito composto da una parte fissa e da una parte variabile, oltre all’imposta di bollo dovuta per legge.

I costi fissi: i principali sono l’eventuale canone periodico del conto corrente, i canoni legati alle carte di credito e al bancomat e le spese per l’invio delle comunicazioni al cliente (alcune delle quali abbattibili richiedendone la ricezione on line). Il canone periodico - se presente - include spesso anche il costo di un certo numero (o di un numero illimitato) di operazioni, nonché alcuni importanti servizi quali, per esempio, la carta di debito, la domiciliazione delle utenze, l’home banking e il servizio di SMS. I costi variabili: dipendono dal numero e dal tipo di operazioni che si fanno (ad esempio, prelievi di denaro allo sportello automatico di altra Banca, i bonifici, il pagamento delle utenze, ecc.). All’interno del Foglio Informativo Analitico un “Indicatore Sintetico di Costo”(ISC), predisposto da Banca d’Italia per macrocategorie di clienti, rappresenta il costo indicativo per la gestione del conto corrente. Prima di aderire ad una offerta è importante chiedere alla Banca tutti i costi connessi (es. le spese per la registrazione sul conto di ogni operazione, commissioni per l’esecuzione dei singoli servizi; canoni delle carte di credito e bancomat, spese di liquidazione periodica, interessi e altri oneri in caso di utilizzo di somme di denaro non presenti nel conto corrente), e valutarli alla luce delle proprie esigenze. Quando si effettua un confronto in base

all’ISC è importante scegliere tra le macrocategorie disponibili quella più aderente alle proprie caratteristiche. Che cosa significa Internet banking? Con “Internet banking” (traducibile come “Banca su Internet”) si intende la possibilità di accedere ai servizi della propria Banca direttamente da un computer, smartphone o altro strumento con accesso alla rete internet, per avere informazioni o per effettuare operazioni di gestione del denaro (bonifici, ricariche telefoniche, pagamento di bollettini, estratti conto, gestione del risparmio, ecc.) a condizioni più vantaggiose per la clientela in funzione dei minori costi di gestione sostenuti dalla Banca.

Nell’utilizzo di tale strumento è necessario attenersi alle disposizioni di sicurezza fornite dalla propria Banca al fine di non incorrere in episodi di pirateria informatica. Entra. E conosci Agenzia Tu UniCredit Agenzia Tu UniCredit Modena, Via Piave,15

Il team di Agenzia Tu UniCredit di Via Piave,15 a Modena è composto da Kristina, Roberto (direttore) e Marco Roberto «Ho iniziato a conoscere da vicino i migranti e le assistenti familiari con l’apertura di Agenzia Tu a Modena nel gennaio 2009. Quotidianamente ci confrontiamo con un mondo che ho imparato a conoscere: persone semplici, timorose, che cercano il rispetto e la comprensione e per noi è un piacere accoglierli» Marco «Fare parte di un Gruppo come il nostro è quanto di meglio si possa sperare, un Gruppo che guarda al di là dei nostri confini, che cavalca il futuro mettendo al primo posto l’integrazione tra noi colleghi. Un Gruppo che ci da la possibilità di crescere insieme e di cui sono felice di fare parte e che consiglierei anche ad altri» Kristina «Noi aiutiamo i nostri clienti cercando di comprendere al meglio le necessità di cui hanno bisogno. Siamo noi che ci adattiamo a loro, rendendo più facile l’interazione con il mondo bancario, anche attraverso l’interlocuzione nella loro lingua di origine. è una grande soddisfazione poter dare un contributo nel processo di avvicinamento della clientela straniera, spesso diffidente nei confronti delle banche. Qui i clienti si sentono a casa, il gruppo UniCredit ti fa sentire parte di un qualcosa di importante. Mi ritengo fortunata ad essere entrata a far parte di Unicredit, una banca che fa la differenza»

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Rivista della Badante Marzo 2014 Per La ulteriori informazioni: www.agenziatu.it


Il racconto Sissy Guerrero Sanchez, peruviana di nascita ma ormai romana di fatto. Una lieve, quasi impercettibile inflessione denota il suo essere straniera ma l'accento che prevale è quello della capitale. Ci racconta di una lontana Sissy diciottenne, che seppur giovanissima, decise di venire in Italia assieme alla madre per studiare. La vita si sa, riserva spesso sorprese e scombina piani e progetti e anche per Sissy l'avventura italiana si rivelò subito una sfida importante e difficile...

Perù

Da assistente famigliare a imprenditrice S

ua madre all'ultimo momento decise di non partire, ma lei si fece coraggio ed intraprese il viaggio da sola. Il costo del viaggio sostenuto era stato un grande sacrificio ed un investimento fatto da parte della sua famiglia, quindi con una maturità ben lontana dalla sua età anagrafica capì che doveva mettere a frutto quell'opportunità. E così si ritrovò a Roma giovanissima, sola, lontana da casa e dai suoi cari, in un paese straniero di cui sapeva poco o niente a partire dalla lingua. «Ho cercato ovviamente subito lavoro e dopo qualche impiego come baby sitter e collaboratrice domestica ho svolto per un anno circa anche il lavoro di badante. Un'esperienza che ricordo ancora con emozione perchè mi sono sentita per un anno quasi una sorta di nipote dell'anziano ottantenne che accudivo». Come ci spiega Sissy l'anziano che assisteva era autosufficiente e viveva con un nipote trentenne. Lei si doveva occupare di tenere a posto la casa, di fare la spesa, svolgere le attività quotidiane casalinghe e sopratutto di tenere compagnia all'anziano signore, che ben presto si affezionò alla giovanissima assistente. «Si era creata una bellissima empatia. Ho imparato nel corso di quell'esperienza e nelle successive a venire, che le persone anziane soffrono la solitudine. Hanno bisogno di avere accanto una presenza, anche silenziosa; sapere che qualcuno è accanto a loro mentre magari stanno leggendo il giornale, li rassicura. Questo signore si preoccupava che mangiassi e mi

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La Rivista della Badante Marzo 2014

lasciava tempo libero considerando la mia giovane età. La mia presenza, la mia compagnia, il mio esserci per dialogare un po' era per lui fonte di serenità». Sissy non dimentica il suo proposito iniziale: istruirsi. Studia informatica, segue corsi di web designer, diventa a sua volta docente di corsi di informatica rivolti agli stranieri. Diventa anche mamma ed è quindi necessario trovare lavori che le permettano degli orari compatibili con le esigenze della famiglia. Non sentendosi ancora arrivata s'iscrive ad un corso d'imprenditoria e proprio da quella nuova esperienza formativa le nasce un'idea: aprire una cooperativa che offra servizi di assistenza famigliare. «Sette anni fa, assieme a un gruppo di ragazze madri straniere ci siamo buttate a capofitto in quest'attività. Abbiamo creduto da subito al progetto, abbiamo investito una piccola quota e con pazienza piano piano abbiamo fatto crescere il nostro lavoro. Oggi la nostra sede offre diversi servizi rivolti all'assistenza a famiglie, anziani, minori e disabili». Sissy parla con semplicità della sua attività, del suo successo professionale raggiunto con umiltà, dedizione al lavoro, determinazione a non fermarsi continuando a studiare e a provare diverse strade. «Gli anni di duro lavoro come assistente presso le famiglie sono stati il vero motore di lancio della


mia idea d’impresa. La mia conoscenza del lavoro acquisita attraverso l'esperienza diretta e l'attitudine a comprendere le necessità delle persone che richiedono interventi di assistenza fanno la differenza nel mio lavoro attuale. Il lavoro della mia cooperativa è percepito ed apprezzato sia da chi si rivolge a noi per offrire la propria professionalità come operatore, sia da parte delle famiglie che ci contattano per cercare una soluzione ad hoc per i loro casi familiari, e questo per noi è un risultato che ci inorgoglisce e ci conferma che stiamo operando nel giusto modo». Alla fine proprio le sue prime esperienze professionali giovanili di assistenza le hanno poi suggerito di sviluppare quest'attività in veste di “datrice di lavoro”, di fornitrice di servizi per famiglie. «In 18 anni, cioè da quando sono in Italia, è cambiata la famiglia e di conseguenza il tipo di richieste. Un tempo l'assistente familiare era considerata la straniera alla quale chiedere svariate mansioni, l'atteggiamento da parte delle famiglie era talvolta sprezzante, quasi facesse un favore a queste donne concederle un lavoro. Adesso questo scenario è cambiato. Le famiglie capiscono maggiormente anche le condizioni dell'assistente, riconoscono il valore del lavoro svolto, da entrambe le parti c'è una conoscenza dei diritti e doveri reciproci. Avendo cominciato come assistente in giovane età capisco rapidamente durante i colloqui cosa cercano le famiglie.

Il mio essere straniera mi aiuta anche moltissimo nei colloqui con le donne e gli uomini che si offrono come assistenti. Loro vedono in me una figura con la quale spesso confidarsi e questo mi da modo di capire se sono davvero gli operatori che sto cercando. La professione di assistente è un lavoro difficile ed impegnativo e per questo cerco persone che abbiano delle caratteristiche determinate: devono essere persone dolci, buone, istruite e con una forte predisposizione alle relazioni umane e verso il prossimo». La storia di Sissy dimostra che la forza di volontà, la preparazione, il credere in quello che si fa aiutano ad arrivare. Il lavoro svolto negli anni dalla cooperativa con serietà e grande professionalità ha valso a Sissy Guerrero la "Menzione speciale Agenzia Tu - Nuovi Cittadini" per la categoria “Imprenditoria giovanile/femminile”.

*

Breve biografia

Sissy Guerrero Sanchez è la titolare da sette anni de "Il Progresso Cooperativa Sociale". La cooperativa organizzata da un gruppo di soci - lavoratori è nata con l'intento di fornire un servizio nuovo per tutto quello che riguarda la cura della famiglia. La cooperativa si rivolge ai giovani, alle famiglie, agli anziani, ai disabili offrendo servizi e attività nel campo dell'assistenza di servizi socio-sanitari, infermieristici, socioeducativi. L'attività spazia anche nell'ambito della mediazione culturale e nella proposta di corsi e laboratori.

Il Progresso Cooperativa Sociale Sede Legale: Via Eugenio Tanzi 39 Roma 00135

Sede Operativa: Via Homs 41 Roma 00199 - II Municipio

Tel: 06-83396961 Fax: 06-62276981 Cell: 333-3117635 / 327-2972671
 E-mail: ilprogresso.coop@hotmail.it Sito web: www.ilprogresso-coop.it

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Agenzia TU è la rete di UniCredit nata nel 2006 dedicata ai cittadini stranieri residenti in Italia. * L’elenco delle Banche estere convenzionate è disponibile presso le Filiali contraddistinte Agenzia Tu UniCredit. ** Fino ad esaurimento scorte.

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guida 113, 115, 118: quale numero telefonico bisogna comporre per chiedere soccorso? Poche linee guIda per capire cosa è giusto fare e come farlo

e r a m a i h c o r e m u Sai quale n ? a z n e g r e m e i d o in cas

I

n caso di pericolo, vissuto in prima persona o da semplice spettatore, è bene conoscere quali numeri telefonici chiamare per inoltrare una richiesta di soccorso o una semplice segnalazione. Conoscere i numeri telefonici di emergenza non è solo utile ma in certi casi fondamentale per salvare la vita dei propri assistiti ma non solo. Mantenere la calma Un primo e intuitivo suggerimento è quello di mantenere sempre la calma: la richiesta di soccorso, infatti, deve essere breve, veloce e precisa. È bene, inoltre, tenere a mente che l’operatore che si trova dall’altra parte del telefono non è presente sulla scena e deve essere in grado di comprendere le generalità di chi ha digitato il numero, l’entità dell’accaduto e il luogo dell’avvenimento e quanto più dettagliata è la descrizione, tanto più il servizio di soccorso sarà celere

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e proficuo. Per tali motivi, dopo aver composto il numero utile, è errato dire “Vi prego, venite subito! La signora sta male, muovetevi!”. È, invece, corretto esprimersi in tal modo: “Sono (nome e cognome), mi trovo inVia Z al numero X dove la signora (nome e cognome) si sta sentendo male”. I numeri di emergenza sono gratuiti, pertanto raggiungibili anche da cellulari privi di credito (e in alcuni casi anche privi della scheda SIM), e sono in grado di ricevere e gestire le chiamate di emergenza e le richieste di soccorso 24 ore su 24. Per comporre i numeri di emergenza non è necessario anteporre alcun prefisso: la chiamata verrà automaticamente inoltrata alla centrale operativa competente. I numeri di emergenza sono composti da tre cifre in modo da poter essere ricordati facilmente e digitati velocemente.

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Telefonate di emergenza

118

Emergenza sanitaria è il numero unico per l’attivazione dei servizi di soccorso sanitario. Chiamando il 118 si viene messi in collegamento con la centrale operativa di competenza, che ha il compito di coordinare gli interventi dei mezzi di soccorso (anche di elisoccorso e del soccorso alpino) e di decidere la destinazione dei pazienti, in base a patologia e disponibilità degli ospedali del territorio (Pronto Soccorso o DEA). Come si effettua la chiamata di soccorso? Molte persone, prese dal panico, chiamano il 118 senza dare le giuste indicazioni, rallentando inesorabilmente i soccorsi. Se ci limitiamo ad urlare "veniteeeeeeeeeeeeeee, si è fatto male aiutoooooooooooo..." non potremo ricevere i soccorsi adeguati. Dove deve venire l’ambulanza? Che tipo di ambulanza occorre? Quanti sono i feriti? Cosa è successo? è importante sapere che in Italia il 118 è un’organizzazione molto efficiente, che svolge numerosi compiti: • la prima persona che risponde al telefono fa una scrematura del tipo di problema, per passarvi il medico o infermiere più adatto alla vostra situazione; • il medico o l’infermiere che rispondono alla vostra chiamata, vi fanno alcune domande utili e indispensabili per capire cosa è successo, e NON vi fanno perdere tempo. Le loro domande vi fanno guadagnare tempo, perchè indirizzeranno l’ambulanza giusta nel posto giusto; • l’operatore potrà tenervi al telefono mentre un’ambulanza è GIà partita, quindi non dovete preoccuparvi di chiudere la comunicazione. Anzi, si dice sempre che noi dobbiamo essere gli ultimi a mettere giù il telefono, per essere certi di aver dato tutte le indicazioni indispensabili; • il 118 sa in tempo reale quali sono i medici specialisti di turno negli ospedali e anche i posti letto disponibili: per questo è importante non precipitarsi in ospedale da soli, in caso di emergenza, perchè si rischia di sbagliare ospedale; • il 118 è in costante contatto con carabinieri, polizia, vigili del fuoco, unità cinofile e sommozzatori (…) quindi in alcuni casi manderà più tipi di soccorsi. Ma soprattutto coordina diversi tipi di ambulanze, che vengono inviate a seconda dell’urgenza della vostra situazione: le ambulanze di base, composte da soli volontari; le ambulanze con infermiere a bordo; le ambulanze con medico a bordo; le ambulanze di rianimazione pediatrica; l’elisoccorso.

115

Vigili del Fuoco È corretto chiamare i Vigili del Fuoco quando siamo in presenza di: a) “soccorso tecnico urgente” (ad es. incendi, fughe di gas); b) persone disperse o che abbiano bisogno di aiuto immediato oppure animali dispersi o in pericolo; c) allagamenti o altre calamità naturali;

A

Bisogna sempre avere ben presente dove ci si trova. Via, numero civico, cognome della famiglia. In caso annotarsi questi dati su un foglio a fianco del telefono.

B

d) incidenti stradali particolarmente gravi che necessitano di un intervento tecnico preciso Per un intervento efficace e tempestivo c´è bisogno, però, sempre della collaborazione dell’utente che deve: • descrivere con calma al centralinista la natura e l´entità del sinistro, telefonando anche nuovamente se la situazione ha subito mutamenti sostanziali; • comunicare l´indirizzo o la località con eventuali riferimenti per una sicura e veloce individuazione del sito e, se necessario, andare incontro alle squadre di soccorso per indicare la giusta direzione; • segnalare eventuali difficoltà di viabilità ed accesso al luogo del sinistro.

113

Polizia Il numero 113 è sempre attivo per ogni tipo di segnalazione: furti, rapine, aggressioni, risse, persone o mezzi sospetti, ecc. Il 113 può essere contattato per richiedere l’intervento istituzionale della Polizia anche a proposito delle sue varie specialità, tra cui la polizia stradale, responsabile ad esempio della viabilità autostradale. Il compito di questa forza armata è il mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica. L’intervento della polizia è necessario nei seguenti casi: a) furto; b) rapina; c) sparatoria; d) sequestri di persone; e) incidenti che non richiedono l’intervento tecnico dei Vigili del Fuoco; f) violazioni del codice della strada. Carabinieri In Italia il 112 collega ad una centrale operativa dei Carabinieri. Il numero 112, attraverso il quale i cittadini possono richiedere l’intervento dei Carabinieri per i loro compiti istituzionali o in situazioni di pericolo; la centrale operativa provvede in caso di necessità a trasferire la chiamata agli altri numeri di emergenza. Il cittadino può chiedere l’intervento del personale dell’Arma dei Carabinieri in situazioni di specifica competenza istituzionale: per il soccorso in caso di pericolo, per riferire notizie utili all’attività investigativa, ecc.

112

Il 112 è il numero dell’Arma dei Carabinieri che deve essere interpellata per: a) rilasciare informazioni che possano aiutare lo svolgimento dell’attività investigativa; b) richiedere il pronto intervento; c) segnalare violazioni per cui tale forza armata è competente

Una volta chiamato il numero di emergenza rimanere disponibile e lasciare la linea telefonica libera nel caso che gli operatori richiamino.

C

In ogni caso (e soprattutto in caso di emergenza sanitaria) è bene non essere nel dubbio di effettuare la chiamata se riteniamo necessario un intervento.

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Scheda dei numeri di telefono di soccorso

118

113

112

115

AMBULANZA

POLIZIA

CARABINIERI

VIGILI DEL FUOCO

MEDICO DI FAMIGLIA GUARDIA MEDICA OSPEDALE PARENTE 1 PARENTE 2 PRONTO INTERVENTO ACQUEDOTTO PRONTO INTERVENTO FOGNATURE

Da ritagliare e tenere come promemoria

PRONTO INTERVENTO ELETTRICITÁ PRONTO INTERVENTO GAS

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FISCO Badanti regole e oneri

Gestione del rapporto di lavoro per le badanti calcolo e pagamento delle imposte Nel rapporto di lavoro domestico il datore di lavoro non è sostituto di imposta e quindi non ha l'obbligo di trattenere l'IRPEF né le addizionali regionali e comunali. Solo se il datore di lavoro è sostituto di imposta per natura (comunità religiosa o assistenziale, ente o associazione) scatta l'obbligo di effettuazione della ritenuta a titolo d'acconto con le modalità e le regole proprie della generalità dei lavoratori dipendenti. Dunque, in generale è il lavoratore a dover provvedere al calcolo e al versamento dell'imposta: egli deve presentare la propria dichiarazione dei redditi Modello Unico nei termini di legge. L'obbligo di dichiarazione e di versamento dell'imposta, però, scatta solo se il lavoratore ha percepito nell'anno dei redditi che determinano un'imposta a debito una volta applicate le detrazioni. La liquidazione dell'imposta avviene sulla base delle aliquote IRPEF previste per la generalità dei lavoratori dipendenti. Nella tabella che vedete qui di seguito sono riportate le aliquote in vigore. Per il calcolo delle detrazioni, sia per carichi di famiglia che per produzione del reddito, il reddito complessivo del contribuente deve essere computato al netto del reddito dell'unità immobiliare adibita ad abitazione principale e

relative pertinenze. è prevista una speciale detrazione aggiuntiva per i genitori con almeno 4 figli a carico pari a 1.200 euro annui. La detrazione è suddivisa tra i genitori al 50% a meno che un coniuge non sia a carico dell'altro: in tal caso la detrazione compete per intero al coniuge fiscalmente non a carico. In caso di separazione legale o di cessazione degli effetti civili del matrimonio, la detrazione speciale è ripartita tra i genitori in proporzione agli affidamenti stabiliti dal giudice. Qualora la detrazione speciale superi l'imposta netta, il contribuente avrà diritto a un credito pari alla quota di detrazione non goduta. L'Agenzia delle Entrate ha precisato che la detrazione non deve essere rapportata al periodo dell'anno in cui si è verificata l'ipotesi di spettanza: pertanto, anche quando ad esempio il quarto figlio sia nato nel mese di dicembre, la detrazione spetta per intero. ALIQUOTE IRPEF Scaglioni di reddito

Aliquota

Fino a Euro 15.000

23%

Oltre Euro 15.000 fino a Euro 28.000

27%

Oltre Euro 28.000 fino a Euro 55.000

38%

Oltre Euro 55.000 fino a Euro 75.000

41%

Oltre a Euro 75.000

43%

DETRAZIONI PER LAVORO DIPENDENTE Reddito complessivo annuo (RC)

Detrazione annua in Euro (*)

Fino a Euro 8.000

1.840 (**)

Oltre Euro 8.000 fino a Euro 15.000

1.338 + [502 x (15.000 - RC) / 7.000]

Oltre Euro 15.000 fino a Euro 55.000

1.338 x [(55.000 - RC) / 40.000]

(*) La detrazione è aumentata dei seguenti importi: - Euro 10 per RC oltre Euro 23.000 e fino a Euro 24.000 - Euro 20 per RC oltre Euro 24.000 e fino a Euro 25.000 - Euro 30 per RC oltre Euro 25.000 e fino a Euro 26.000 - Euro 40 per RC oltre Euro 26.000 e fino a Euro 27.700 - Euro 25 per RC oltre Euro 27.700 e fino a Euro 28.000 (**) La detrazione effettivamente spettante non può essere inferiore a Euro 690 (Euro 1.380 per i rapporti a tempo determinato)

IL DATORE DI LAVORO è TENUTO A DICHIARARE LE SOMME EROGATE AL LAVORATORE E I CONTRIBUTI DELL'ANNO? Sì, è tenuto a consegnare al lavoratore una certificazione riepilogativa.

iQuaderni

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fisco

DETRAZIONI PER CONIUGE A CARICO Reddito complessivo annuo (RC)

Detrazione annua in Euro (**)

Fino a Euro 15.000

800 - [110 x (RC / 15.000)]

Oltre Euro 15.000 fino a Euro 40.000

690

Oltre Euro 40.000 fino a Euro 80.000

690 x [(80.000 - RC) / 40.000]

(*) La detrazione spetta per il coniuge che non possiede redditi superiori a Euro 2.840,51 al lordo degli oneri deducibili. (**) La detrazione è aumentata dei seguenti importi: - Euro 10 per RC oltre Euro 29.000 e fino a Euro 29.200 - Euro 20 per RC oltre Euro 29.200 e fino a Euro 34.700 - Euro 30 per RC oltre Euro 34.700 e fino a Euro 35.000 - Euro 20 per RC oltre Euro 35.000 e fino a Euro 35.100 - Euro 10 per RC oltre Euro 35.100 e fino a Euro 35.200

DETRAZIONI PER figli a carico (*) Detrazione annua teorica (**)

Figli

Maggiorazione per ogni figlio minore di 3 anni

Maggiorazione per ogni figlio portatore di handicap

Maggiorazione per nuclei con almeno 4 figli

1

Euro 950

Euro 270

Euro 400

2

Euro 1.900

Euro 270

Euro 400

3

Euro 2.850

Euro 270

Euro 400

4

Euro 3.800

Euro 270

Euro 400

Euro 800

Per ogni figlio ulteriore

Euro 950

Euro 270

Euro 400

Euro 200

(*) La detrazione spetta per ciascun figlio (compresi i figli naturali, adottati, affidati o affiliati) che non possiede redditi superiori a Euro 2.840,51 al lordo degli oneri deducibili. (**) La detrazione effettiva si ottiene moltiplicando il risultato delle formule qui sotto riportate per le corrispondenti detrazioni teoriche: - un solo figlio (95.000- RC) / 95.000 - più di un figlio (95.000 + 15.000 per ogni figlio successivo al primo) - RC / (95.000 + 15.000 per ogni figlio successivo al primo). Se il risultato ottenuto è pari a zero, minore di zero o uguale a 1, le detrazioni non competono. Negli altri casi si computano le prime quattro cifre decimali.

Benefici fiscali per il datore di lavoro Deduzione per contributi versati all'INPS Il datore di lavoro può dedurre dal proprio reddito complessivo i contributi a suo carico versati all'INPS a favore dei lavoratori addetti a i servizi domestici e all'assistenza personale o famigliare fino all'importo massimo annuo di 1.549,37 euro. Il beneficio si traduce in una riduzione dell'imposta dovuta in sede di dichiarazione dei redditi del datore di lavoro, tanto maggiore quanto più elevata è l'aliquota IRPEF marginale (al massimo il 43% di euro 1.549,37, oltre al vantaggio sulle addizionali regionale e comunale). Poichè si applica il criterio di cassa si devono considerare soltanto gli importi pagati nell'anno fiscale: di regola si sommano i contributi dell'ultimo trimestre dell'anno precedente e i primi tre dell'anno oggetto di dichiarazione.

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Detrazione delle spese per badanti In aggiunta alla deduzione sopra descritta è riconosciuta una specifica detrazione del 19% delle spese sostenute per badanti. L'agevolazione si applica alle spese, per un importo fino a 2.100,00 euro, sostenute per gli addetti all'assistenza personale nei casi di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana, se il reddito complessivo annuo di chi sostiene l'onere non supera 40.000,00 euro. La detrazione, che determina una riduzione massima di IRPEF dovuta 399,00 euro (19% di 2.100,00 euro), deve essere fatta valere in sede di dichiarazione dei redditi. Le spese sostenute devono essere documentate mediante i prospetti paga o altre quietanze in forma libera che attestino l'onere sostenuto.

Quando è che il lavoratore domestico ha l'obbligo della dichiarazIone dei redditi e il pagamento delle imposte? Deve presentare la dichiarazione dei redditi con il Modello UNICO e versare le imposte solo se ha percepito nell'anno redditi che determinano un'imposta a debito, una volta applicate le detrazioni. La Rivista della Badante Marzo 2014


FISCO

Dichiarazione delle somme erogate e dei contributi versati Il datore di lavoro deve rilasciare, a richiesta del lavoratore, una dichiarazione attestante l'ammontare delle somme erogate nell'anno. Può essere utilizzato il facsimile qui di seguito.

certificazione annuale delle retribuzioni corrisposte

dichiarazione sostitutiva del modello cud Il sottoscritto datore di lavoro domestico Cognome .......................................................................

Nome .......................................................................

nato a ................................................................................................................ residente a ........................................................................................ cap ...................................

il ............................................

in via ....................................................

provincia .............................................

Codice Fiscale ..............................................................................................

dichiara di avere corrisposto nell'anno ......................... alla lavoratrice dipendente con contratto di lavoro domestico Cognome .......................................................................

Nome .......................................................................

nato a ................................................................................................................ residente a ........................................................................................ cap ...................................

il ............................................

in via ....................................................

provincia .............................................

Codice Fiscale .............................................................................................. le seguenti somme: VOCE

IMPORTO LORDO

TRATTENUTE PREVIDENZIALI

NETTO CORRISPOSTO

Per la prestazione di lavoro domestico Per la 13a mensilità Per TFR Totali (arrotondamento netto)

Data ...................................................... Firma del datore di lavoro .................................................................................... Firma della lavoratrice dipendente ....................................................................................

LA lavoratRICE domesticA ha diritto agli assegni familiari? La lavoratrice domestica, a determinate condizioni di reddito, ha il diritto di richiederli all’inps. La domanda si esegue con il modulo apposito e va presentata direttamente all’inps.

iQuaderni

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La Rivista della Badante Marzo 2014 Marzo 2014 DELLa Rivista della Badante


FISCO

Obbligo assicurativo I lavoratori domestici, qualunque sia la durata delle prestazioni svolte, hanno diritto alle seguenti assicurazioni previdenziali: • invalidità, vecchiaia e superstiti, • tubercolosi, • disoccupazione involontaria, • assegno per il nucleo famigliare, • maternità, • infortuni sul lavoro e malattie professionali. Il diritto all'assegno per il nucleo famigliare, che il lavoratore

deve richiedere direttamente all'INPS, dipende dai livelli di reddito del nucleo famigliare e dal numero dei componenti. I livelli di reddito sono aggiornati annualmente e possono essere reperiti sul siti dell'Istituto. I lavoratori domestici hanno diritto all'assistenza sanitaria (medica, ospedaliera, specialistica, ecc.) a carico del Servizio sanitario Nazionale (estesa ai famigliari a carico). Non hanno invece diritto all'indennità di malattia a carico dell'INPS; è tuttavia previsto da CCNL un trattamento economico a carico del datore di lavoro.

TUTELA SANITARIA DEL LAVORATORE DOMESTICO

Assistenza specialistica

Assistenza medica

Assistenza ambulatoriale

Le prestazioni a carico del Servizio Sanitario Nazionale sono:

Assistenza farmaceutica

Assistenza ospedaliera

Calcolo dei contributi In base alla denuncia iniziale effettuata dal datore di lavoro, l'INPS provvede ad aprire una posizione assicurativa a favore del lavoratore domestico. Il contributo INPS orario dovuto all'INPS è: • commisurato a tre diverse fasce di retribuzione effettiva oraria, se l'orario di lavoro non supera le 24 ore settimanali • fisso, se l'orario di lavoro supera le 24 ore settimanali. Nel primo caso, il contributo orario dovuto all'INPS varia in base alla retribuzione effettiva oraria percepita dal lavoratore, determinata dalla somma dei seguenti elementi: - retribuzione oraria di fatto concordata tra le parti,

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quota oraria della tredicesima mensilità, valore convenzionale del vitto e alloggio calcolato su base oraria.

• •

I contributi INPS vanno versati per tutte le ore retribuite. La somma complessiva da corrispondere all'INPS si ottiene moltiplicando il contributo orario per il numero di ore retribuite entro l'ultimo sabato del trimestre solare. A carico del lavoratore è posta una quota minima di contributo che viene trattenuta dalla retribuzione, mentre il datore di lavoro è responsabile per l'intero versamento.

è consentita la domanda di emersione per un lavoratore impiegato come collaboratore domestico per 15 ore settimanali? No, è possibile l’assunzione da parte di un unico datore di lavoro per orari di lavoro settimanali non inferiori a 20 ore. La Rivista della Badante Marzo 2014


&

Rubrica a cura degli specialisti del Caf Cisl CHI STABILISCE IL CONTRATTO DELLE BADANTI?

Non esiste un contratto solo per le badanti ma un contratto per i lavoratori domestici. Alcune grosse associazioni hanno deciso di riunirsi e di concordare delle regole per rendere comune a tutti (a livello nazionale) delle norme minime per questo lavoro. Queste regole sono la base per ciò che è diritto e dovere per badanti e datori di lavoro. Questo contratto può poi essere solo migliorato nei confronti del lavoratore (della badante), cioè si possono solo migliorare le condizioni fissate nel contratto a favore solo del lavoratore. Le associazioni che hanno firmato il contratto sono rappresentanti una parte dei lavoratori e una parte dei datori di lavoro. Senza questo accordo non ci sarebbe nemmeno un contratto.

COME SI FA IL CONTRATTO?

è bene non fare solo un generico contratto ma applicare e attenersi al contratto collettivo nazionale e quindi leggerselo bene prima di assumere. Assumere non è un gioco occorre farlo cercando di pensare a tutte le clausole possibili come per esempio: quando si faranno le ferie, quale sarà il giorno di riposo, come ci si comporterà in caso di ricovero in ospedale, quali saranno i compiti della badante assunta (tenere in ordine casa, della persona, somministrazione farmaci). Accertamenti su identità, salute, permessi di soggiorno, documenti in ordine, ecc. della badante. L’assunzione è importane per il proprio famigliare e lo è per la persona dietro la quale c’è comunque una famiglia che probabilmente da questo lavoro dipenderà in molte cose: tenore di vita, studi, ma anche cose molto più semplici come il semplice avere una casa nella quale abitare, scaldarsi, mangiare. Ai documenti generali obbligatori è bene allegare altri fogli che specifichino bene tutto ciò che si possa chiedere in seguito. Vanno firmati sia dal datore di lavoro sia dalla badante. Ci sono tante badanti in giro senza lavoro. Chi fa un contratto non tema di mettere in chiaro tutto e subito. Nascondere qualcosa sperando di risparmiare sullo stipendio non serve ad altro che a creare malumore, disservizio, inefficienza e cattiverie dopo. Comunque, per non incappare in incidenti di percorso, si suggerisce di rivolgersi al proprio Caf di zona e farsi aiutare dagli esperti.

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&

Rubrica a cura degli specialisti del Caf Cisl

CHI PUÒ ASSUMERE LA BADANTE? Tutti purché maggiorenni. Tutti purché il lavoro sia finalizzato all’assistenza e al supporto di una persona che renda vero quel tipo di lavoro (esempio: non è giusto assumere una persona come badante e poi farla lavorare come operaia). Con tutti, si intende anche chi non è in grado di dimostrare di avere un reddito proprio sufficiente a pagarne lo stipendio. Tutti quelli che in famiglia sono tenuti a supportare il genitore, la moglie i figli. Tutti supportano tutti. Esiste il dovere della reciproca assistenza e della solidarietà in relazione ai bisogni sostanziali della vita. I figli sono obbligati a prestare gli aiuti necessari in favore del genitore e viceversa (art. 441 c.c.) in proporzione alle rispettive condizioni economiche. Quindi un figlio/a, nuora/genero, moglie, ecc. sono tenuti a supportare il genitore o il figlio o ecc., della famiglia, che ne abbia necessità, assumendo una badante, un servizio infermieristico necessario, ecc. C’è l’articolo 570 del codice penale che impone l’assistenza reciproca fra famigliari. Quindi, la badante non deve necessariamente essere assunta dall’assistito, anzi, è meglio sia assunta dal/dalla figlio/a per meglio gestire tutte le pratiche senza obbligo (per alcune) di delega a firmare. Chi assume, può poi scaricare parte delle spese nella propria denuncia dei redditi.

QUANTE ORE DEVE FARE LA BADANTE?

Le ore scritte sul contratto, perché prenderà paga per quelle ore e così anche i contributi e il TFR e la tredicesima e la disoccupazione. Se il contratto prevede “25 ore”, per esempio, lavorerà 5 ore al giorno per 5 giorni la settimana, se il contratto concordato con la famiglia sarà “convivente a 54 ore la settimana” le ore saranno 10 per 5 giorni, più 4 ore il giorno che la badante gode della mezza giornata libera. La badante è pagata a ore e non a persone. Il suo lavoro è fare, non strafare, ma nemmeno non fare nulla. In ordine d’importanza, dovrà aver cura della persona (medicine, pulizie dell’assistito, vestirlo con cura) poi provvederà alla sua giusta alimentazione (ovviamente con quanto messo a disposizione dalla famiglia) e infine dovrà occuparsi della pulizia del luogo dove l’assistito vive.

PUÒ UNA COLF DIVENTARE BADANTE?

Assumere una colf (collaboratrice famigliare) cioè una persona che lavora (collabora) con la famiglia nei lavori domestici (pulizia, stiro, cucina) non è esattamente come avere una badante. La badante (assistente famigliare) è una persona che assiste, da supporto alla famiglia, nell’assistenza di un anziano o di una persona in difficoltà della famiglia stessa. Cambia il contratto, cambiano i tempi e l’impegno, ma cambiano anche le competenze. Tutto è possibile sempre che le parti (datore di lavoro e lavoratrice lo concordino e si accordino in maniera scritta).

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Approfondimento fiscale

testo a cura del Caf Cisl

I

l Fisco concede ai contribuenti la possibilità di ridurre • Deducibilità dei contributi previdenziali a carico del datore il proprio reddito complessivo, sul quale si calcolano di lavoro per i lavoratori domestici e gli addetti all’assistenza le imposte sui redditi (per esempio Irpef), attraverso personale. delle deduzioni fiscali. Si tratta di oneri deducibili che consentono di diminuire il proprio reddito, Detrazioni DetrazioniFiscali Fiscali oggetto di imposizione fiscale, con l’ammonPer quanto riguarda la detraibilità delle spese Come ogni tare dell’onere sostenuto per alcune tipologie sostenute per addetti all’assistenza personale di spese. Ma al contribuente sono concesse anno ci stiamo cominciamo col dire che tali spese corrisponanche delle detrazioni fiscali, le quali non rido ai compensi corrisposti agli addetti incariavvicinando ducono il reddito complessivo bensì l’imposta cati di assistere soggetti non autosufficienti e al periodo in calcolata a seguito della riduzione del reddito che la detrazione spettante è pari al 19% della complessivo con gli oneri deducibili. spesa sostenuta. cui dobbiamo

prepararci alla

Tra i destinatari di entrambi i benefici rientraIn secondo luogo, requisito necessario per no anche i datori di lavoro che hanno alle pro- compilazione della usufruire della detrazione è che la persona dichiarazione dei assistita si trovi in uno stato di NON autosufprie dipendenze lavoratori domestici. Questi datori di lavoro hanno quindi la possibilità di ficienza nel compimento degli atti della vita redditi usufruire di agevolazioni fiscali diversificate quotidiana; per tale si intende la persona che secondo le mansioni svolte dal lavoratore. non sia in grado di deambulare, mangiare, curare il proprio • Detraibilità delle spese sostenute per addetti all’assistenza igiene personale... è tuttavia richiesto che tale stato di non personale autosufficienza sia certificato da attestazione medica che lo

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colleghi quindi ad una determinata patologia clinica. Va precisato che sono detraibili anche le spese sostenute per assistenza prestata ad un soggetto ricoverato presso una casa di cura o di riposo, a patto che nella fattura o ricevuta i corrispettivi relativi all’assistenza personale siano separati dalle altre voci. Ma affinchè il datore di lavoro possa detrarre tali spese è necessario che il suo reddito complessivo non superi 40.000 Euro. Inoltre la spesa massima da portare in detrazione non può superare 2.100 Euro. Di conseguenza l’importo massimo della detrazione sarà di 399 Euro (il 19% di 2.100 Euro). Questo limite è riferito al singolo contribuente, a prescindere dal numero di persone assistite; si pensi alla situazione in cui il figlio assume due badanti, una per singolo genitore: in tal caso potrà portare in detrazione una quota di spesa di massimo 2.100 Euro in totale. Come accennato inoltre, le spese possono essere sostenute anche per un familiare; non è necessario che lo stesso sia a carico e sia convivente. Oneri deducibili Oneri deducibili Relativamente invece alla deducibilità dei contributi previdenziali versati all’Inps va innanzitutto precisato che essa è ammessa non solo per le prestazioni fornite da badanti, ma anche da qualsiasi addetto ai servizi domestici, come una colf, una baby sitter, un autista. La deduzione in questo caso spetta a chi ha sostenuto effettivamente la spesa: è quindi ammessa la deduzione anche nei casi in cui i contributi si riferiscano a prestazioni rese a

favore di familiari anche non fiscalmente a carico. Inoltre i contributi sono deducibili a prescindere dalla situazione fisica del datore di lavoro o del suo familiare.Tali contributi, che ricordiamo essere versati interamente dal datore di lavoro, anche per la quota a carico del lavoratore, possono essere dedotti solo per la quota a carico del datore stesso e per un importo massimo di 1.549,37 Euro. Per il calcolo della quota deducibile deve essere utilizzata la tabella di contribuzione pubblicata ogni anno dall’Inps la quale prevede che se il rapporto di lavoro non supera le 24 ore settimanali i contributi sono commisurati a tre fasce di contribuzione oraria; se invece il rapporto di lavoro supera le 24 ore settimanali, il contributo è fisso per le ore retribuite. Unitamente al versamento trimestrale dei contributi Inps, è possibile rilevare la presenza del contestuale versamento alla CAS.SA.COLF.Vista la natura essenzialmente integrativa o sostitutiva delle prestazioni sociali obbligatorie a favore dei dipendenti collaboratori familiari, non possono essere considerati importi deducibili dal reddito complessivo Irpef e, pertanto, sono anch'essi totalmente da escludere. In conclusione, è importante ricordare di conservare le ricevute del bollettino Mav di versamento dei contributi, in particolare la parte superiore, in quanto contenente tutte le informazioni utili ai fini della detrazione, per poi esibirle al Caf Cisl di vostro riferimento al momento della compilazione della dichiarazione dei redditi, agevolando in tal modo l’attività di assistenza dell’operatore del Caf.

RIVOLGITI A NOI PER TUTTI GLI ASPETTI AMMINISTRATIVI E FISCALI Lo sportello Colf e Badanti del Caf Cisl nasce per fornire alle famiglie tutta l'assistenza necessaria per la gestione del rapporto di lavoro di colf, assistenti familiari, baby sitter, governanti. I servizi offerti dal Caf Cisl, dai costi molto vantaggiosi, riguardano ogni aspetto della regolarizzazione e dell'amministrazione del rapporto del lavoro, garantendo al datore di lavoro, nel rispetto della norma, correttezza, precisione e professionalità, e al lavoratore domestico tutti i diritti e le tutele riconosciuti dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro Domestico.

Risolviamo, insieme

Con il Caf Cisl puoi: • stipulare il contratto a norma del CCNL del lavoro domestico elaborare i prospetti paga mensili, calcolare la tredicesima ed elaborare il modello CUD • calcolare i contributi previdenziali e compilare i modelli MAV per il versamento all'INPS • tenere il conteggio di ferie, malattia, maternità, infortunio calcolare TFR e liquidazione • ricevere assistenza per compilare i documenti necessari a beneficiare delle agevolazioni fiscali previste per il datore di lavoro • regolarizzare il rapporto di lavoro per i cittadini extracomunitari

Per informazioni contatta la sede più vicina a te attraverso il numero verde gratuito www.cafcisl.it La Rivista della Badante Marzo 2014

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Le guide Integrarsi a Roma

Noi dell’Europa dell’Est Albania, Bosnia ed Herzegovina, Croazia, Federazione Russa, Moldavia, Ucraina a Roma di Tetyana Kuzyk Consigliera Aggiunta Europa non Comunitaria, Roma Capitale

M

igliorare il dialogo tra le culture dei cittadini provenienti da Albania, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Federazione Russa, Moldavia ed Ucraina, col fine di promuovere la loro integrazione nel territorio romano. è questo l'obiettivo della guida dal titolo "Noi dell'Europa dell'Est", realizzata da Roma Capitale, grazie ad un’iniziativa di Tetyana Kuzyk, Consigliera Aggiunta per il continente Europa non comunitaria, in collaborazione con le comunità di cittadini dell’Europa dell'Est che vivono a Roma. La pubblicazione racconta le differenti realtà europee non comunitarie, analizzando gli aspetti principali delle dinamiche migratorie che appartengo ai paesi dell’Europa dell’Est. «La pubblicazione - spiega la Dottoressa Kuzyk - racconta trasversalmente le diverse realtà europee non comunitarie, le loro dinamiche migratorie, avvenute per cause e in tempi diversi, di cui si evidenziano gli aspetti più costruttivi». Fornisce inoltre informazioni e indirizzi utili su istituzioni culturali, luoghi di culto, ambasciate e scuole di lingua che fanno riferimento alle diverse comunità straniere, e un elenco dei servizi per gli stranieri offerti da Roma Capitale. Questa guida è la prima espressamente dedicata ai cittadini provenienti dai questi sei paesi ed è il risultato finale di un lavoro, svolto con passione da queste comunità negli ultimi cinque anni, che ha portato alla creazione della “RETE dell’Europa dell’Est a Roma”. «L'integrazione non deve più essere pensata come un discorso bidirezionale tra la

comunità autoctona e una determinata comunità di stranieri, ma deve essere un dialogo costruttivo anche fra stranieri che vivono a Roma - sostiene Tetyana Kuzyk - In una società globalizzata dobbiamo tenere il passo con i tempi. Il nostro lavoro come Gruppo di Consiglieri Aggiunti è iniziato grazie alla volontà del Sindaco Veltroni, è proseguito con l'Amministrazione Alemanno e ora stiamo collaborando proficuamente con il Sindaco Marino e siamo sicuri che continueremo a farlo. Il nostro sogno è incrementare questa guida, perché l'integrazione inizia dalla conoscenza. Attraverso un lavoro comune possiamo rendere più facile il processo di integrazione di tutte le nostre comunità». La guida oltre a essere e uno strumento di dialogo permette di rendere visibili e protagonisti elementi delle comunità e risorse che altrimenti rimarrebbero nell'invisibilità del pregiudizio. Inoltre si presenta come una road map della città, con indirizzi e indicazioni utili su istituzioni culturali, associazioni di volontariato, chiese, ambasciate, scuole di lingua che fanno riferimento alle diverse comunità straniere e fornisce anche l’elenco dei servizi di Roma Capitale per tutti gli stranieri (Municipi, registro Mediatori Interculturali, Centri Territoriali Permanenti, rete delle scuole migranti, Biblioteche di Roma, Centri per l'impiego).

La guida è scaricabile gratuitamente sul portale istituzionale di Roma Capitale all'indirizzo web www.comune.roma.it/PCR/resources/cms/documents/Guida_dellest.pdf.

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rsi in integralia Ita Roma, febbraio 2014: incontriamo Tatiana Nogailic, mediatrice culturale e presidente di “AssoMoldave” (l’Associazione delle donne moldave in Italia) e direttrice del Progetto “Moldavi in Italia. Guida per orientamento e integrazione sociale dei Moldavi in Italia”

Moldavi in Italia Guida per orientamento e integrazione sociale dei Moldavi in Italia La presenza moldava in Italia è sempre in crescita, è la terza collettività dell’Est Europa dopo quella della Romania e dell’Ucraina. Dopo la Sanatoria del 2002, i residenti moldavi in Italia al primo gennaio del 2003 erano 6.974, al primo gennaio 2007 erano 55.803 mila, al primo gennaio 2013 - 150.000. In tutta la penisola nel 2013 sono state registrate soltanto 3.400 imprese costituite dai cittadini moldavi, mentre pochi altri svolgono ruoli di mediatori culturali, assistenti sociali, infermieri o commesse part-time nel mondo della ristorazione. La gran parte di moldavi svolgono ruoli di assistenza agli anziani, sono baby-sitter, lavorano nelle pulizie e nelle costruzioni. Infatti il 70% dei moldavi svolge lavori di cura, con contratti in nero, ventiquattro ore su ventiquattro, e certe volte in assenza del permesso di soggiorno. In tale situazione hanno paura di essere rintracciati dalla polizia, spontaneamente richiedono alle famiglie di lavorare pure nei giorni liberi, così da non dover uscire di casa e rischiare di subire qualche controllo.

P

erchè è nata la guida? E soprattutto a chi è rivolta e dov'è distribuita?

"Moldavi in Italia. Guida per l’orientamento e l’integrazione sociale dei Moldavi in Italia”. Per vivere bene in una Società c’è bisogno di sapere dove ti trovi e come ti devi comportare, quali sono i tuoi diritti e i tuoi doveri. Una Guida è come una Carta, serve a orientarsi nel territorio e a guadagnare tempo, e in Italia il tempo, come ogni altra cosa, ha un costo, infatti si dice che “il tempo è denaro”.

Ma non essere in regola può far ammalare l'anima perché non significa solo non avere acceso ai servizi sociali, ma anche di non poter affittare una casa, non poter andare nel paese d’origine per anni, non poter vedere i loro figli, mariti e genitori e soprattutto di sentirsi soli e abbandonati. Non si esce per mesi dalla casa in cui si lavora perché non ci sono centri d’incontro, le associazione moldave non hanno un locale dove ospitare queste persone, se sono fortunati ad avere la Chiesa ortodossa vanno lì, ma quando piove, nevica e tira il vento, si raccolgono nei parchi o intorno a qualche discount, dove vanno a fare la spesa e spedire domenica pacchi verso i propri cari, rimasti in Moldova. In una parola, si perde il contatto con la realtà. In Italia sono pochi i luoghi di aggregazione dedicati appositamente per queste donne e mancano i centri culturali dove i moldavi possono incontrarsi e scambiare informazioni e notizie, essere informati delle novità sulle leggi italiane che li riguardano, ma allo stesso tempo le badanti non hanno neanche tanto tempo a disposizione, perché sono libere solo

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Integrarsi in Italia giovedì pomeriggio e di domenica. Se si organizza qualcosa che riguarda questa categoria di persone, loro non hanno accesso all’informazione e non possono neanche uscire dalle case dove prestano i loro servizio. Le donne moldave sono disinformate a causa della segregazione socio-lavorativa la quale produce sofferenza, non si sentono rispettate per quello che sono né qui, né in Patria, nella loro cultura e nella loro intimità. I rischi tipici di questo lavoro-sfruttamento e non rispetto del contratto, precarietà, isolamento, ecc. vengono superati con abilità, intelligenza e competenze tecniche/ infermieristiche.Vivere ai margini della società che ti ospita e non poterne assimilare la cultura avrà un impatto negativo quando i moldavi faranno ritorno in patria, tenendo anche conto che quelli partiti preparati con lauree e diplomi, sono stati obbligati a svolgere ruoli umili e manuali senza apporto dell’ingegno, disperdendo così le conoscenze professionali originariamente sottratte alla Moldova. Si prevede che tale situazione in futuro comporterà danni alla Moldova, quando avrà luogo l’emigrazione di ritorno. Il progetto della nostra associazione nasce per rispondere a delle esigenze sociali fortemente sentite nella comunità moldava in Italia. Manca l’informazione primaria soprattutto a quegli emigranti che nelle famiglie svolgono il lavoro di assistente 24 ore su 24 ore, le cosiddette “badanti”. Queste persone si trovano isolate dalla loro comunità, dal mondo e dalla circostante realtà italiana. Non conoscono i loro diritti e soffrono perché si sentono abbandonate dallo Stato di provenienza e discriminate dalla società italiana. Si sentiva quindi la mancanza di uno strumento di guida all’informazione, con proposte educative e spirituali in grado di offrire consigli ed orientamenti su temi indispensabili: permesso e carta di soggiorno, cittadinanza, lavoro, studio, sistema di previdenza sociale, reintegrazione famigliare, salute, casa, servizi utili in Italia. Una collezione di informazioni aggiornate e necessarie non solo per chi intende inserirsi stabilmente nella società italiana ma anche per coloro che solo temporaneamente lavorano in Italia. Anche in Italia tante donne moldave vengono maltrattate con le parole, ma a volte si arriva pure a violenze fisiche da parte dei loro mariti o compagni, datori di lavoro. In Italia questa forma di abuso e di violenza è combattuta e le donne attraverso questa guida vengono informate sui centri che aiutano le vittime delle violenze domestiche e che forniscono assistenza psicologica. Abbiamo cercato di facilitare la vita dei nostri connazionali attraverso l’informazione e orientamento. Internet fa da padrone in questo secolo e adesso in

Italia quasi tutto si fa per via telematica. Nella Guida abbiamo dedicato spazio per informare i moldavi dell'esistenza di siti governativi, sociali, culturali ed assistenziali. La Guida è utile per orientare il lettore sulle vie della intricata e spesso incomprensibile burocrazia italiana, e comunque attraverso la ricchissima collezione di riferimenti di cui è dotata (indirizzi, telefoni, mail, siti, fax, cellulari, web), ogni lettore viene messo nella condizione di poter risolvere direttamente la propria pratica burocratica.Tra le comunità importanti solo quella moldava ancora non possedeva una pubblicazione di orientamento per i propri connazionali: finalmente, con la partecipazione finanziaria dell’OIM (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni) di Chisinau e il patrocinio dell’Ambasciata Moldava di Roma, nel 2011 abbiamo potuto realizzarla e diffonderla in 30 città con la collaborazione delle numerose associazioni della diaspora sparse in tutta Italia.

La prima e la seconda edizione della Guida sono scaricabili gratuitamente agli indirizi web http://issuu.com/tatiananogailic/docs/guida_moldavi http://www.iom.md/attachments/110_mold_in_italy.pdf http://www.italia.mfa.md/img/docs/originale-guida-dei-moldavi-in-italia.pdf http://issuu.com/tatiananogailic/docs/ghid_2_pentru_migrantii_moldoveni_italia La terza edizione uscirà a marzo 2014, aggiornata e ampliata

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L’iniziativa ha ottenuto il successo sperato e le richieste inevase provenienti dalla Ambasciata Moldova di Roma e dalle associazioni di varie parti d’Italia sono state segnalate all’OIM per un eventuale contributo alla ristampa della Guida. E nel 2012 l’OIM di Chisinau, impegnata unitamente al Ministero del Lavoro Italiano nel progetto “Addressing the Negative Effects of Migration on Children and Families Left Behind”, ha visionato la “Guida” e valutandola più che idonea per sostenere l’inserimento sociale dei moldavi in Italia, ha richiesto ad AssoMoldave il permesso di utilizzare i diritti della Guida per stamparne una seconda edizione da distribuire nell’ambito del sotto progetto “Nessuno è solo al mondo” le cui manifestazioni hanno coinvolto 12 città d’Italia, dove è concentrata la Comunità Moldava.

Ulteriori approfondimenti si possono ottenere consultando: http:/tunuestisingur.blogspot.it Ci parli dell'associazione AssoMoldave: quando è nata e quali sono le finalità?

AssoMoldave ha 10 anni di attività! L’associazione AssoMoldave è un'associazione di Promozione Sociale. Nasce, per iniziativa di alcune donne moldave di Roma, il 14/08/2004 con atto depositato all’Ufficio del Registro di Roma. Le finalità sono morali per la tutela dei diritti civili ed universali delle donne moldave, per conservare le tradizioni e i valori culturali e mantenere i collegamenti con la Patria. Obiettivi e finalità vengono perseguiti attraverso: azioni di assistenza diretta con tutti i soggetti richiedenti anche con riunioni specifiche per argomento; intensa è l'attività di orientamento

e di informazione con comunicati cartacei, blog e strumenti multimediali realizzati sulla rete web quali blog, skype, sms, newsletter ed e-mail. Il curriculm vitae dell’associazione può essere visto all'indirizzo: http://asomoldave.blogspot.it Le campagne di sensibilizzazione?

La Repubblica di Moldova è uno dei paesi maggiormente colpiti dal fenomeno dell’emigrazione, sia di breve che di lungo periodo. Di conseguenza, sono numerose le famiglie nelle quali uno o entrambi i genitori, non riuscendo a trovare un impiego, hanno lasciato i propri figli per andare a lavorare all’estero e centinaia di minori moldavi si ritrovano a crescere senza le cure parentali. Secondo uno studio condotto da Unicef, si stima che 150.000 minori hanno all’estero uno o entrambi i genitori.Tali minori sono a forte rischio di esclusione sociale in quanto, nonostante le rimesse che ricevono dai genitori allevino la loro condizione economica e facilitino l’accesso ai servizi sociali, l’assenza delle figure parentali ne influenza il benessere psicologico, nonché la salute e il rendimento scolastico. I sentimenti che i minori manifestano più frequentemente a seguito della partenza dei genitori sono: senso di colpa, tristezza, isolamento, paura dell’abbandono e, in alcuni casi, comportamenti aggressivi. Gli assistenti sociali hanno inoltre rilevato che l’assenza dei genitori può addirittura ostacolare il rendimento scolastico dei minori che si ritrovano senza la guida e il supporto allo studio che solitamente i genitori garantiscono. La crescente attenzione da parte dell’UE per le implicazioni sociali del

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Integrarsi in Italia fenomeno migratorio è dimostrata dalla recente risoluzione del Parlamento Europeo sui minori rimasti nei paesi di origine a seguito dell’emigrazione dei genitori, approvata il 9 marzo 2009. Con tale risoluzione, l’UE richiede agli Stati membri e alla Commissione di: i) prevedere azioni che migliorino la situazione dei minori e che ne assicurino un normale sviluppo in termini di istruzione e vita sociale; ii) creare meccanismi di cooperazione che prevengano gli effetti negativi dell’isolamento e della distanza familiare; iii) aiutare i migranti e i loro figli. Con il progetto “Affrontare gli effetti collaterali delle migrazioni sui minori e sulle famiglie rimaste in patria” il Ministero Italiano del Lavoro e delle Politiche Sociali si ripropone di arginare l’impatto sociale negativo dei flussi migratori in Moldova, attraverso il supporto delle istituzioni locali. Fulcro del progetto è la definizione e l'implementazione di azioni e strumenti di supporto rivolti ai minori i cui genitori sono emigrati in Italia e che si trovano attualmente sotto la custodia di parenti o tutori. Fra le attività principali c'è stata pure la “Campagna di sensibilizzazione sugli effetti negativi della migrazione sui legami familiari”. La campagna di sensibilizzazione si è rivolta ai cittadini moldavi delle 4 regioni italiane con la maggior concentrazione di migranti Moldavi. L’iniziativa ha previsto la proiezione del video “Abandoned People” e ha coinvolto 25 rappresentati delle Associazioni rappresentative della diaspora moldava, in 12 città italiane. Fra queste pure la nostra associazione, che oltre alla proiezione del video, ha divulgato del materiale informativo sugli impatti della migrazione: DVD, guide sulla prevenzione della salute, informazioni sul nuovo e innovativo programma per l’impiego delle rimesse "PARE 1+1", riviste, Guide dei Moldavi in Italia, libri che sono stati messi a nostra disposizione da parte del Centro Studi e Ricerche IDOS, Dottor Franco Pittau. La campagna "Nessuno è solo al mondo" ha dato ai cittadini moldavi la possibilità di ricevere informazioni specifiche, supporto e consigli utili su vari argomenti: come comunicare a distanza con i figli rimasti in patria, quali sono i rischi derivanti dal migrare illegalmente all'estero, quali sono i servizi sociali disponibili per i bambini che sono rimasti in Moldova e che vivono senza i genitori. Inoltre è stato offerto un servizio di assistenza legale su diversi temi (assistenza nella ricerca di lavoro, informazioni su questioni burocratiche relative alla preparazione di documentazione, sulle pratiche di ricongiungimento familiare, ecc.) e, ove necessario, è stata garantita anche assistenza psicologica gratuita per casi di depressione emotiva, sensi di colpa, violenza domestica. L’iniziativa ha fornito anche informazioni sui servizi di rientro e reintegrazione attualmente disponibili in Moldova, sui trasferimenti delle rimesse in patria, sulla legislazione riguardante i contributi pensionistici. Gli eventi hanno avuto anche un momento di dibattito e di confronto su questioni di particolare interesse per i migranti moldavi.

Ulteriori approfondimenti si possono ottenere consultando: http://tunuestisingur.blogspot.it

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E per concludere quali sono le campagne di sensibilizzazione in corso? La salute prima del lavoro...

AssoMoldave, organizzerà una serie di incontri di sensibilizzazione di cittadini migranti, per migliorare le conoscenze su come mantenersi in salute. All’incontro parteciperanno operatori sanitari e mediatori che sono presenti nei reparti dell’Ospedale San Camillo Forlanini a Roma. Con gli operatori e i mediatori sarà possibile parlare di come accedere ai servizi, di come prevenire le malattie, delle abitudini quotidiane che permettono di mantenersi in salute in tutte le età, nonché i servizi disponibili e relative modalità per ottenere le cure sanitarie. Particolare attenzione sarà rivolta ai seguenti temi: la salute materna e infantile, i consultori a Roma, STP, la sicurezza sul posto di lavoro, Il Pap test, lo screening, la prevenzione dei tumori. Sarà inoltre possibile fare domande e approfondire altri temi che ci riguardano da vicino, quali: le allergie, la depressione, la mammografia, il prolasso dell’utero, il mal di schiena, la violenza sulle donne. Sarà anche un’occasione nella quale incontrarsi, condividere un piccolo buffet, ottenere materiale informativo multilingue sui temi trattati e ricevere da AssoMoldave la Guida dei Moldavi in Italia, la Guida per l’integrazione e diversi opuscoli informativi per le donne migranti. La partecipazione è gratuita, ma sono previsti 40 posti per ciascuno incontro. è dunque necessario rispondere prenotandosi all'indirizzo di posta elettronica assomoldave@gmail.com (tel: 329/4754598 - skype: nogailic), per ricevere la proposta personale con data e luogo dell'incontro che dovranno essere confermati. Questa è una delle attività previste dal progetto FEI. Inoltre la Comunità Europea, insieme al Ministero dell'Interno Italiano organizza un programma per aiutare gli immigrati a conoscere e comprendere i vantaggi del sistema sanitario italiano tramite l'Ospedale San Camillo. Lo scopo è che anche le persone straniere possano aumentare e migliorare la capacità di usare i servizi sanitari e ricevere le cure migliori previste dalla legge italiana, con particolare riferimento alla malattie derivanti dalle attività lavorative e comunque dovute alla condizione di migrante. L'iniziativa fa parte del progetto Comunitario “Ospedale Culturalmente Competente, associazioni, mediatori culturali: sinergie per l’accesso ai servizi e per l’integrazione dei migranti”, promosso dal Ministero dell’Interno e gestito dall'Ospedale Folrlanini al quale AssoMoldave in qualità di partner partecipa unitamente ad altre due associazioni in rappresentanza degli immigrati nord africani e dei paesi di religione mussulmana.

Per informazioni http://assomoldavesalute.blogspot.it http://www.youtube.com/assomoldave http://picasaweb.google.it/assomoldave

"AssoMoldave" Tatiana Nogailic Tel: 0039 3294754598 Skype: nogailic ooVoo:AssoMoldave e-mail: assomoldave@gmail.com


e ion az m for

manuali

... per assistenti famigliari

struzione, formazione e aggiornamento (costante) sono alla base di qualsiasi professione. A maggior ragione in quella dell'assistente famigliare la conoscenza di come svolgere il proprio lavoro diviene basilare. Per seguire un anziano fragile vengono richieste capacità tecniche e competenze che per certi versi sono uniche. Infatti se la badante è quella persona addetta alla gestione dell'anziano e della casa, sempre più frequentemente le vengono richieste delle conoscenze infermieristiche di base. E così se è bene conoscere le principali norme igienico sanitarie relative alla cura degli ambienti in cui si lavora (pulizia e riassetto della casa, lavaggio della biancheria, riordino dei materiali utilizzati in cucina), le basi della nutrizione per la preparazione di pasti equilibrati, è anche bene capire come svolgere alcune mansioni in ambito medico che ci vengono richieste tipo la mobiliz-

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zazione della persona, la rilevazione della pressione arteriosa e le procedure di pronto soccorso. è sempre utile avere delle nozioni anche di base per sapere come affrontare determinate circostanze. Per il nostro assistito e anche per noi perché "sapendo fare" una determinata azione e non improvvisandola possiamo anche noi vivere meglio la nostra professione. Infatti il lavoro svolto in casa, può comportare dei rischi per la lavoratrice. A volte, per distrazione, fretta, eccessiva sicurezza di sé o per mancanza di alcune informazioni necessarie, si compiono azioni che possono provocare infortuni o malattie, con conseguenze anche molto gravi. Basti pensare a tutte le numerose colleghe che lamentano mal di schiena che non passano mai o peggio ancora i casi di ernia di diverso tipo delle quali soffrono le badanti perché sbagliano (o non sanno) come sollevare il proprio assistito dal letto con la giusta postura

e facendo le giuste operazioni. Per tutelare i nostri assisti e per tutelare noi stesse da inutili rischi che potrebbero portare a conseguenze drammatiche. Come per tutte le professioni, la salute e la sicurezza di chi assiste una persona dipendono anche da piccole e giuste attenzioni e da una corretta informazione. Ma non solo. Formarsi e aggiornarsi permette anche migliori prospettive nella ricerca del lavoro. I manuali rappresentano le basi della conoscenza e della formazione di ogni professionista. Anche per le assistenti famigliari ce ne sono tanti e di diversi livelli di apprendimento. Così, come succede per tanti lavori, sono proprio questi libri che ci permettono di svolgere al meglio la professione. La lettura di questi libri è altresì un valido metodo per migliorarsi e per migliorare anche la qualità del proprio lavoro. Nelle pagine successive presentiamo quattro manuali la cui lettura è decisamente interessante.

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manuali

... per assistenti famigliari

letti e recensiti dalla redazione

scheda libro

LA BADANTE NELLA CURA DELLA PERSONA NON AUTOSUFFICIENTE. Manuale di formazione socio-assistenziale e linguistica della «badante» e del familiare A cura di Paola Baratella e Marilena Tecchio Edizioni Erickson Prezzo 18,00 Euro Pagine 272

Il volume si rivolge a due interlocutori distinti, quali la badante e i familiari dell'assistito. Si propone come strumen-

to di facile consultazione strutturato in maniera tale da garantire una graduale formazione dell'assistente. Nei vari capitoli che si alternano affrontando argomenti di carattere sociale, culturale, psicologico, tecnico e operativo quello linguistico si sviluppa mano a mano aumentando progressivamente le difficoltà. Una sorta di vademecum della lingua italiana indispensabile per la badante che si trova a dover gestire la quotidianità in una nuova lingua. Ogni capitolo si conclude con dei semplici

questionari per verificare autonomamente l'apprendimento delle nozioni e per aver modo anche di riflettere sui diversi argomenti appresi. Per i familiari il libro è uno strumento assai utile per capire cosa sia lecito chiedere ad una badante e cosa sia di competenza dei familiari. Si tratta di un'opera completa che affronta il tema dell'assistenza a tutto tondo mettendo i soggetti protagonisti davanti ad un ampio panorama di riflessioni e favorendo un percorso d'integrazione reciproca.

scheda libro PICCOLO MANUALE DI ASSISTENZA DOMICILIARE. Guida per familiari e operatori di Mario Degan Carocci Faber editore Prezzo 13,30 Euro Pagine 180

Come esplicita il titolo si tratta di una guida di dimensioni contenute ma pur sempre utile nella sua chiarezza

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e semplicità nell'indicare una sorta di prontuario sull'assistenza domiciliare. Un libro prezioso per l'assistente che spesso vive uno stress psicologico pesante da sostenere e che invece tra queste pagine trova suggerimenti e tecniche utili per poter gestire e superare la fatica fisica e ancor più psicologica, trova preziosi consigli sul come impostare il prendersi cura di un proprio caro considerando le esigenze di tutti i membri della famiglia. Un piccolo libricino che dedica la prima parte interamente all'assistente, figura che si fa carico di un impegno fisico

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e psicologico estenuante, ma che troppo spesso se non accompagnato nel percorso nel giusto modo sviluppa frustrazioni, sensi di colpa, veri e propri stati depressivi. La seconda parte si rivolge alla gestione dell'assistito e con un linguaggio più distaccato e tecnico, con l'aiuto di disegni e piccoli schemi, insegna movimenti, tecniche e operazioni di base per svolgere tutte le attività quotidiane di cura di un malato o anziano non completamente autosufficiente.


scheda libro L'OPERATORE SOCIO-SANITARIO (OSS) CON FORMAZIONE COMPLEMENTARE IN ASSISTENZA SANITARIA. Manuale teorico-pratico su tutti gli argomenti della formazione di base con glossari e spiegazioni anche in spagnolo, romeno, polacco, russo e ucraino di Ekaterina Burkova Alpha Test s.r.l. Prezzo 39,00 Euro Pagine 471

Questo libro rappresenta il primo manuale dedicato a italiani e stranieri che desiderano prepararsi per svolgere la

professione di Operatore socio-sanitario e, per questo, chiarisce tutti gli argomenti richiesti: dalle conoscenze di anatomia di base alle leggi di interesse in ambito sanitario e assistenziale, dalle principali patologie alla rilevazione dei parametri vitali, dalle pratiche di primo soccorso alle situazioni di emergenza, dalle nozioni di farmacologia e di alimentazione alla spiegazione di tutte le tecniche di assistenza sanitaria. Per

ogni argomento la spiegazione teorica essenziale e le procedure pratiche sono illustrate in modo chiaro e schematico. Il volume contiene anche glossari di anatomia, fisiologia, patologie, categorie farmacologiche, esami medici e terapie, proposti nelle principali lingue di lavoro degli Operatori socio-sanitari: italiano, spagnolo, rumeno, polacco, russo e ucraino.

scheda libro I QUADERNI DI ENEA di Vito Noto e AAVV C.S.C.D. Centro Studi Cure Domiciliari C.S.C.D. ONLUS Prezzo 140,00 Euro Pagine 1.000

La collana denominata "I quaderni di Enea" è la più completa opera editoriale sull'assistenza famigliare. Editi dal Centro Studi Cure Domiciliari e redatti dal Dottor Vito Noto, "I quaderni di Enea" sono nati dalla precedente espe-

rienza de "Il libro di Enea - Manuale di ausili e cure del paziente geriatrico a domicilio". Si tratta di una serie di volumi monotematici dove gli argomenti relativi alla gestione del paziente non autosufficiente a domicilio vengono

trattati in maniera approfondita e rigorosa dal punto di vista scientifico mantenendo un linguaggio facilmente comprensibile. Questa scelta risponde compiutamente alle esigenze sia degli addetti ai lavori e delle Istituzioni (terapisti, infermieri, medici di famiglia, ASL, ospedali, RSA, comuni, associazioni etc.) sia degli utilizzatori finali, pazienti e loro familiari. La collana, nella sua completezza, è costituita da 15 monografie contraddistinte da colori diversi, con una foliazione di circa 36-64 pagine. La veste grafica della collana è corredata sia di iconografie fotografiche sia di disegni a tratto e la copertina di ogni volume è contraddistinta dal disegno di Emanuele Luzzati che raffigura Enea con il vecchio padre Anchise sulle spalle.

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Il paese delle badanti Francesco Vietti racconta di un viaggio che ha inizio da una metropoli italiana del Nord e ha come destinazione un villaggio della Moldavia

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i tratta di una ricerca etnografica raccontata con i timbri narrativi e personali tipici di un diario di viaggio. Attraverso una narrazione che cattura il lettore, l'autore esplora la vita quotidiana, scandita anche di lunghi e periodici spostamenti delle badanti emigrate dall'Est, oggi protagoniste del mondo assistenziale italiano. Un libro che pur essendo un saggio conquista e induce a proseguire nella lettura come fosse un romanzo; la scrittura fluida e semplice, il racconto che coinvolge e ti fa sentire partecipe del viaggio e di quel che Vietti racconta permette un'immersione totale nel tema trattato.

compaesani non possono nemmeno lontanamente sperare. Le case delle famiglie con una mamma emigrata in Italia o comunque all'estero per lavorare sono riconoscibili da lontano, perchè sono case ristrutturate, moderne con fattezze diverse dalle altre. Ristrutturazioni che avvengono non solo a livello edilizio, ma come spiega bene Vietti sono ristrutturazioni profonde anche a livello intimo, personale e relazionale. Il loro prestare servizio

La figura della badante è entrata a far parte della nostra quotidianità italiana, ed è ormai quasi scontata la sua presenza quando si parla di assistenza familiare. Lo è meno la conoscenza di quali siano le conseguenze e le ripercussioni di questa migrazione femminile nei loro paesi di provenienza. Chi lascia la propria casa per cercare lavoro in Italia garantisce alla propria famiglia in patria un tenore di vita nuovo, garantisce dei privilegi prima insperati. Le donne lavoratrici dall'Italia con i loro guadagni mantengono i loro figli, i loro mariti, permettendo loro dei piccoli lussi, che altri

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nelle nostre case ha forti ripercussioni sulle relazioni con mariti, figli, parenti, amici e persino vicini di casa, tutti coinvolti in nuove dinamiche di relazione e collaborazione. Un libro che ci fa viaggiare tra le righe, immergendoci in storie e culture diverse ma in sentimenti pur sempre universali. Se in Italia il concetto di famiglia tradizionale è andato via via modificandosi, allo stesso modo anche la famiglia e la società dell'Europa dell'Est ha subito di riflesso innumerevoli travolgimenti a seguito di queste massicce emigrazioni. Il libro scritto a più mani si propone come un'opera compiuta. Lucia Portis e Laura Ferrero, presentano una selezione di biografie, dando voce alle storie quotidiane del mondo dell'assistenza e della cura. Infine Aldo Pavan, con i suoi scatti d' autore, immortala i protagonisti di questo viaggio tra sfondi a noi familiari come le città e i villaggi rurali che sembrano riportarci nel passato. E come scrive Vietti per indurci a riflettere... «E se il “Paese delle badanti” fosse l'Italia, che cosa succederebbe se tutte queste donne decidessero in un giorno di sole di portare in un'enorme piazza i loro nonni italiani, li lasciassero lì, e scioperassero per una settimana?».


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Pescara: "Assistere a domicilio: nuove soluzioni" Con il patrocin io della Provincia e del Comune di Pescara

Corso di formazione per familiari, assistenti familiari, assistenti domiciliari:

“Assistere a domicilio: Nuove soluzioni”

Martedì 11 Febbraio 2014 Dalle ore 14.00 alle ore 16.00 presso

Palazzo della Provincia di Pescara Sala Figlia di Iorio Piazza Italia, 30 65121 Pescara (PE) La partecipazione è gratuita. Per informazioni ed iscrizioni:

TELESERENITA’

Tel. 085 4414591 In collaborazione con:

Si è svolto i primi giorni di febbraio il corso di formazione per familiari, badanti/assistenti familiari, assistenti domiciliari (oss) "Assistere a domicilio: nuove soluzioni" presso il Palazzo della Provincia a Pescara. Più di 100 sono state le operatrici dell'assistenza famigliare e domiciliare del capoluogo abruzzese che hanno partecipato al corso organizzato da Teleserenità Pescara Cooperativa Calì, in collaborazione con Sca Hygiene Products, azienda specializzata in

ausili assorbenti e prodotti per l’igiene dell’anziano con marchio Tena. Durante il corso di formazione, completamente gratuito e svolto dal Dottor Massimo Bossi, infermiere specializzato nella gestione dell’anziano a domicilio, sono state illustrate le principali problematiche dell’assistenza domiciliare alla persona anziana e sono state presentate alcune nuove soluzioni pratiche atte a migliorare la qualità della vita dell’assistito ma anche di chi presta assistenza.

ROMA: "Alzheimer. Cosa è. Come si manifesta. Come si accompagna" "Alzheimer. Cosa è. Come si manifesta. Come si accompagna" è stato l'intervento formativo gratuito che si è tenuto il 6 febbraio nella sala del Teatro della Parrocchia S. Maria Regina Mundi in via Augusto Lupi organizzato da Agenzia Tu UniCredit in collaborazione con Associazione Camminare Insieme Onlus di Roma e grazie ad AIMA (Associazione Italiana Malati Alzheimer) e in particolare a Manlio Matera, docente del corso e Presidente di

AIMA Firenze. L'incontro era rivolto ad assistenti familiari stranieri che lavorano regolarmente in Italia e ha visto la partecipazione di più 110 iscritti. Il tema formazione è fondamentale sia per la tranquillità delle famiglie ma ancor di più delle badanti stesse, che affrontano talvolta questo lavoro senza una competenza professionale specifica per un compito così delicato e importante.

BOLZANO: un corso professionale per assistenti famigliari Lunedì 17 febbraio a Federsolidarietà Alto Adige-Südtirol sono stati consegnati i diplomi di partecipazione a 62 nuove assistenti famigliari che hanno frequentato il Corso professionale organizzato da Federsolidarietà Alto Adige-Südtirol e Consorzio sociale Consis nell’ambito del progetto finanziato dal Fondo Sociale Europeo-Familycare 2011. Il corso è durato oltre 100 ore suddivise tra lezioni in aula e stage. Nel corso delle lezioni hanno studiato,

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oltre a italiano e tedesco, anche economia domestica, alimentazione, primo soccorso, tecniche assistenziali, tecniche di movimentazione e posture, mappatura dei servizi territoriali, responsabilità civile, penale e contrattualistica, competenze sociali, informatica di base, strumenti di bil dal primo soccorso all’alimentazione, dalle tecniche assistenziali alla responsabilità civile. Ora sono ora pronte per offrire i loro servizi alle famiglie altoatesine.


Indice

30 Sai quale numero chiamare in caso di emergenza? 04 Speciale 58° Congresso Nazionale SIGG 8 famiglie su 10 tagliano sulla badante: a rischio assistenza 800mila anziani

08 "Dieta scacciacrisi", anziani in salute con 2 euro al giorno 12 L'intervista: badanti, scenari futuri 14 Focus: Pendolarismo delle badanti romene nel nord Sardegna 18 Terza età: qualche consiglio per una corretta alimentazione 22 conservare i cibi in frigorifero, consigli utili 24 sicurezza in casa: Monossido di carbonio: l'assassino invisibile 26 a scuola di banca con Agenzia Tu UniCredit Pillole di educazione bancaria per scelte consapevoli

28 il racconto: da assistente famigliare a imprenditrice 30 Sai quale numero chiamare in caso di emergenza? 33 Gestione del rapporto di lavoro per le badanti 37 Domande e risposte fiscali 40 tempo di 730: benefici fiscali per i datori di lavoro domestico 42 Le guide: Noi dell'Europa dell'Est 43 Moldavi in Italia, guida per orientamento e integrazione dei Moldavi in Italia 47 manuali per assistenti famigliari 52 Corsi e aggiornamento 54 l'oroscopo della badante

COPIA O M NON IN VEAGGIO E NDITA

badante www.larivistadellabadante.it

Direttore Editoriale Pier Francesco Rupolo Direttore Responsabile Dario Tortora Hanno collaborato a questo numero: Riccardo Bastianello, Martino Gasparini, Cristina Puppis, Lyudmyla Vlasyuk Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Padova il 11.03.2013 n° 2317 Stampa Eurostampa s.n.c. Via Penghe, 36/A 35030 Caselle di Selvazzano PD La Rivista della Badante è pubblicata da di Pier Francesco Rupolo Via Timavo, 19 35030 Selvazzano Dentro PD

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della badante Ariete

Leone

Sagittario

Toro

Ci sono state battaglie sia in famiglia che con le amiche, avrete voglia di litigare e di avere l'ultima parola, sappiate però che altri avranno lo stesso desiderio, la tua bellezza in questo periodo facilita le conquiste amorose. Canta che ti passa: fallo spesso, cantare porta buonumore e allegria! Il lavoro consolida le tue aspettative.

Vergine

La pigrizia invernale è ormai quasi passata, con l' arrivo della primavera vi sentirete in forma e pronte a tutto, mi raccomando però, non esagerate, risparmiatevi per il lavoro che vi riempirà di gioia il cuore!

Capricorno

Gemelli

Bilancia

Con gli ultimi eventi accaduti nuoto o ginnastica potrebbero aiutare a calmare i nervi, pazienza e buona volontà è il segreto per superare questo periodo ma abbiate fede le cose per voi stanno migliorando velocemente, ottimi i rapporti lavorativi.

Acquario

Se la routine inizia a metterti di malumore... svagati. Tutti sono felici di stare con te ma devi essere più solare, finalmente, per tua fortuna sono in arrivo soddisfazioni monetarie per poterti far stare più tranquilla e farti divertire in allegria con le amiche. Il lavoro va bene ma non trascurarlo.

Cancro

Scorpione

Pesci

Con coraggio, voi del segno dell'ariete in questo periodo di grande autostima dovrete mettere in pratica nuovi progetti lavorativi e personali, gratificazioni in vista! Avrete una voglia matta di vivere e saprete trascinare con voi tutte le persone che incontrerete e che rimarranno conquistate dalla vostra energia.

Per voi dei gemelli consiglio prudenza, a volte troppo precipitosamente prendete decisioni che meriterebbero delle valutazioni più attente, serenità e calma per voi. Chi assistete vi stima ed è felice della vostra presenza.

Serenità e fascino alzano il buonumore ma vi rende poco attente a quello che vi succede attorno, una persona vicina è particolarmente interessata a voi ma pensateci bene. Concrete possibilità di un lavoro stimolante e impegnativo giusto per voi!

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Positività e un pizzico di coraggio saranno le parole d'ordine per il futuro, infatti vi aspetta un periodo di duro lavoro ma ricco di soddisfazioni sotto ogni punto di vista, continuate con il vostro impegno e sarete ricompensate.

Per voi dello scorpione grandi novità nel campo lavorativo, verrà consolidata una situazione precaria, finalmente serenità anche per voi, potete rilassarvi ma non sedervi, ottima la fortuna che senza avvisarvi busserà alla vostra porta.

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Non siate demoralizzate per il periodo appena passato, finalmente il sole torna a splendere e voi con lui! Novità positive in vista. Non mollate, sarete ripagate al più presto dei vostri sforzi.

Segno caratterizzato dalla determinazione, per voi del capricorno complimenti e continuate così, non vi fermerà nessuno. Bene con l'amore e ottimo con il lavoro, questo è proprio il vostro momento, vivetelo fino in fondo senza trascurare nulla e nessuno.

Voi dei pesci preparatevi a emozionanti passeggiate con una persona molto vicina. Impegno e responsabilità sono alle porte, bene con gli impegni lavorativi dovete avere più costanza e sarete più appagate.


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