SETTIMANALE DI INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI ADRIA-ROVIGO
Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abb. postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 NE/RO Anno CXIV - N. 11 - Una copia € 1,10 - Domenica 16 marzo 2014 - (Esce il giovedì)
EDITORIALE
Il bene della persona Bruno Cappato
Battaglie per le quote rosa, per il riconoscimento della presenza femminile nelle istituzioni, «distinguendo» dal maschile, battaglie dunque per affermare la differenza e la originalità dei due sessi che insieme - in parti eguali possono contribuire al bene comune e - nello stesso momento - ecco altre forti battaglie e scontri per «non distinguere» uomini e donne, chiedendo come fatto di giustizia che di fronte ad una creatura che va all’asilo si dica che viene presentato da genitore numero 1 e da genitore numero 2! E via discorrendo. Quale sarà dunque la causa giusta? Fino ad oggi non ci siamo in realtà molto preoccupati di questo e sicuramente può anche voler dire semplicemente che siamo arretrati, incivili ed inclini al dominio gli uni sugli altri. Sarà sicuramente così; l’umanità ha fatto tanta strada e, a partire dal tempo antico, la figura femminile è stata sempre in posizione subalterna. Detto questo bisogna però anche dire che in realtà moltissimi dimenticano che un grande traguardo è stato raggiunto quando si è arrivati alla scoperta della «persona», termine che assicura una sacralità indistinta tra uomo e donna ed anche tra uomo e donna di un colore o di una razza, o di un paese ed un altro. Molti hanno speso la loro vita per il valore della persona umana così come immani tragedie sono acca-
dute perché non si è riconosciuta a qualcuno questa dignità che invece è di tutti. Perché non recuperare allora a livello politico, sociale ed economico questo valore, il concetto di persona? Potrebbe essere anzi il terreno più adatto per incontrarsi e dialogare recuperando ruoli e missioni che devono essere sicuramente valorizzate nella equità di un giusto riconoscimento del bene di tutti e di ognuno. C’è ancora molta strada da fare nella società per arrivare a questo equilibrio che si dovrà - se così si vuole - regolare con leggi e decreti, ma che diventa vero e reale solo e in quanto è vissuto nel concreto della vita. Al di là di ideologie, di pregiudizi e di strumentalizzazioni. Se ci si crede veramente che la persona è un bene sacro ed intoccabile si lotterà anche per i diritti di tanti che sono oppressi da dittature, da mali endemici di povertà, di malattia e di fame. Nella storia di ognuno vi sono poi delle esperienze che hanno una loro verità spontanea e naturale. Quanti non hanno visto con assoluta tranquillità e senza scandalo nella scuola elementare da sempre un numero maggioritario di donne, di maestre che hanno fatto - mi si perdoni per carità il termine - da mamme? Ci sono battaglie che è giusto fare; ci sono ingiustizie che devono essere combattute. Come fare per essere tutti d’accordo?
Il Vescovo accoglie gli adulti che chiedono di far parte della comunità cristiana
L’esperienza catecumenale
Nuova figura di catechista che accompagna l’adulto al Battesimo L’accoglienza dei catecumeni si svolge in Quaresima, secondo un modo di agire da sempre avvenuto nella Chiesa: poiché la notte di Pasqua è la notte della vita nuova in Gesù Cristo, della vittoria della vita sulla morte, in quella santa notte si è sempre vissuto il Battesimo, il passaggio dalla notte al giorno, dalla morte alla vita, dalla solitudine alla famiglia di Dio, dal peccato alla resurrezione. Nel Cristo risorto vi è il nostro Battesimo.
Movimento Lavoratori di Azione Cattolica
Il lavoro e la missione Intervista ad Andrea Padoan
Le sfide del nostro tempo Intervista a Fiorenzo Scaranello
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L’esperienza missionaria in Brasile di Don Gabriele Fantinati
I giovani della Diocesi
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la Settimana
comunità
19 marzo - Giuseppe lo sposo di Maria Madre di Gesù
POPOLO DI DIO IN MISSIONE
La festa dei Papà
Quando inventarono” la festa del papà” e la collocarono al 19 marzo di ogni anno, ero fuori casa da un pezzo! Fu, nonostante l’interesse commerciale sotteso, una felice idea. Nella famiglia il “Papà” iniziava ad essere sempre meno presente, sia per il suo lavoro, sia per il tempo prolungato in cui i figli si trovavano ad essere impegnati nel tempo pieno a scuola e nell’impiego del “tempo libero” nei più svariati settori. Nel frattempo, la comunità civile aveva fatto del 19 marzo solennità di San Giuseppe sposo di Maria la Madre di Gesù, una giornata lavorativa. L’accentuazione sulla figura del Papà carpì l’interesse di molti e tuttavia andava
sempre più prendendo connotati separati dalla festa religiosa e sempre più privati. La solennità religiosa, negli anni della mia fanciullezza coinvolgeva l’intera comunità: vivevo in una borgata formata da due dozzine di case a schiera, umili, povere case che ci facevano sentire una sola famiglia. La strada era lo spazio per il gioco di noi ragazzini e il cortile, tra gli usci e la strada, quello per le signorinelle. Alcuni dei papà erano al fronte e quelli che erano a casa erano papà per tutti. Era anche curioso che le nostre mamme erano sempre nominate con il nome del marito: la Egle de Ghitano, la Maria de Mano, la Nene de Arturo, la Dina de Giovanni e
tutte mettevano in comune la loro esperienza ... educativa e artistica! In comune c’erano la fonte dell’acqua, il forno a legna per cuocere il pane, la sostituzione quando qualcuno era nel bisogno. Anche tra noi ragazzi i papà erano in ... comune, ci osservavano,ci richiamavano, ci incoraggiavano, erano insomma l’ultimo gradino di quanti ci educavano. Li avevamo in grande stima e ciascuno li rispettava: erano ciò che di più prezioso si possedeva con la mamma ed i fratelli. Non c’era ancora la “festa del papà”, ma noi li festeggiavamo proprio il 19 marzo festa di San Giuseppe sposo di Maria la Madre di Gesù. Sono certo che anche i figli di oggi li
Attività del Vescovo Domenica 16 marzo: Ore 9.30 San Cassiano: celebra la S. Messa per mons. Afro Borgato, nel trigesimo della sua morte. Ore 10.45 - Paolino: celebra la S. Messa e incontra i fedeli della parrocchia. Lunedì 17 marzo: Ore 10.00 - Rovigo, Vescovado: riceve in udienza. Ore 17.30 - Rovigo, Accademia dei Concordi: partecipa all’incontro ecumenico, promosso dal SAE, con la partecipazione del prof. don Carlo Molari. Martedì 18 marzo: Ore 9.00 - Rovigo, Scuola Diocesana “G. Sichirollo”: incontra i ragazzi nelle singole classi. Ore 15.00 - Rovigo, Curia: presiede la riunione dei Direttori degli Uffici Pastorali. Mercoledì 19 marzo: Ore 9.00 - Rovigo, Vescovado: riceve in udienza. Ore 17.00 - Villadose: visita la Fabbrica Cecolin e benedice un’immagine della B.V. Maria. Ore 18.30 - Rovigo, chiesa della Madonna Pellegrina: presiede la celebrazione della
S. Messa nella II Stazione Quaresimale della Città di Rovigo. Giovedì 20 marzo: Ore 16.00 - Rovigo, Seminario: tiene l’incontro teologico-pastorale con i seminaristi. Venerdì 21 marzo: Ore 9.00 - Rovigo, Vescovado: riceve in udienza. Ore 18.00 - Rovigo, Accademia dei Concordi: partecipa all’incontro organizzato dal Rotary Club e tiene una riflessione sull’Esortazione Apostolica “Evangelii Gaudium”. Sabato 22 marzo: Ore 9.00 - Rovigo, Vescovado: riceve in udienza. Domenica 23 marzo: Ore 9.30 - Rovigo, Seminario: celebra la S. Messa con i gruppi di “Rinnovamento nello Spirito”. Ore 11.00 - Villamarzana: celebra la S. Messa e amministra il sacramento della Cresima. Ore 15.30 - Rovigo, Teatro “Don Bosco”: partecipa al 37° Convegno diocesano dei catechisti.
La misericordia
festeggiano riconoscendoli, come noi, preziosi e indispensabili alla formazione globale della propria personalità. Tutti i figli hanno il diritto di avere accanto alla mamma, il papà ed i fratelli. Certo che può far piacere ricevere in regalo la classica cravatta nuova e l’accendino all’ultima moda, ma ritengo che “il 19 marzo festa del Papà”, possa sottolineare la fondamentale necessità che tutti i figli abbiano accanto e il babbo e la mamma. Il babbo, come la mamma, sono naturali modelli per far crescere umanamente i figli e farli divenire adulti. Per la formazione religiosa sono i primi annunciatori e missionari del Cristo e modello convincente. Vedere il babbo pregare, sentire il babbo raccontare la storia di Gesù e dei santi è ... affascinante Il 19 marzo faremo la “festa del Papà” per affermare la missione d il compito dei papà e apprezzare il loro ruolo essenziale nella formazione globale delle nuove generazioni. Essere orgogliosi di loro, credo sia il più gradito dono che ogni figlio può fare a ciascuno di loro. Gianni Azzi
II Domenica di Quaresima - A La seconda domenica di quaresima ci offre una sfida aprendo squarci di cielo, ma... con i piedi per terra. La vocazione di Abramo, di Pietro, Giacomo e Giovanni è una avventura luminosa che apre il cielo in visioni di paradiso e manda nel mondo la missione. Il successo è garantito, ma il cammino misura obbedienza e timori, sofferenza e forza per superare prove, tempi di realizzazione, responsabilità personale e comunione solidale. Abramo risponde con obbedienza pronta; Pietro, Giacomo e Giovanni passano dall’entusiasmo al timore; Paolo trasmette a Timoteo una sfida vissuta e vittoriosa per grazia data fin dall’eternità, ma rivelata in Cristo e da vivere giorno per giorno. La vita di Abramo è segnata drammaticamente dalle promesse di Dio e dal loro compimento. Il tema iniziale della vocazione si sviluppa gradualmente. Benché tali promesse siano incondizionate, in ciascuna delle varie chiamate viene rimessa in risalto la giustizia e l’irreprensibilità di Abramo; perciò può intercedere a favore di altri. La crescente ricchezza di Abramo è vista nel mondo antico come un segno di benedizione celeste; essa lo indurrà a separarsi da Lot. La promessa del figlio sconvolge una situazione già sofferente a motivo della sua sterilità e dell’età avanzata di Sara. “Abramo partì, come gli aveva ordinato il Signore”. Obbedienza di fede pura, provata dal rischio, confermata dall’esperienza nonostante tutto. Dio non ha mai abbandonato l’umanità che ha creato; l’universo,
menta e incute timore. “Gesù si avvicinò e, toccatili, disse: Alzatevi e non temete”. Nella sua sequela troveranno forza fino al martirio. Gesù riceve dal cielo per sé e per i suoi la conferma della sua missione. Il Padre rende testimonianza a suo Figlio. Gesù è circondato dai rappresentanti dell’antica Alleanza, Mosè ed Elia. Essi scompaiono alla fine di fronte al Messia che instaura l’Alleanza definitiva. Ecco anticipata per un istante la gloria del Risorto, ma è solo una sosta nel cammino alla passione e alla croce. Paolo in catene si rivolge al suo amico e collaboratore Timoteo, invitandolo a perseverare senza esitazioni nella sua testimonianza di fede. Timoteo, infatti, è stato consacrato con l’imposizione delle mani dell’apostolo e dei presbiteri della Chiesa per un ministero importante, un dono divino che deve essere sempre vivo e operoso nella vita del testimone di Cristo e dell’annunciatore del vangelo, i cui contenuti essenziali sono formulati in una specie di piccolo Credo paolino. In esso ricorrono i temi fondamentali: la vocazione divina, la grazia e non le opere umane, il mistero della salvezza rivelato e attuato da Cristo, la sua morte e risurrezione e la proclamazione del vangelo. All’orizzonte si delinea il “giorno” per eccellenza, la meta terminale della storia, nella quale apparirà il Signore a giudicare e salvare. La vocazione non ci chiede di essere credenti, ma credibili, testimoni credibili. d. Dante
La Vocazione
Genesi 12,1-4a; 2 Timoteo 1, 8b-10; Matteo 17,1-9 la natura parlano di lui agli uomini: tuttavia la coscienza umana, accecata dall’egoismo e dall’orgoglio, non lo raggiunge che a testoni. E’ questo il motivo per cui Dio entra nella nostra storia, sceglie Abramo, si forma un popolo, si manifesta a lui progressivamente e da lontano lo dispone ad accogliere un giorno la vera discendenza di Abramo, il Cristo Salvatore e la Chiesa. Abramo è il padre e il modello dei credenti perché ha seguito prontamente la voce di Dio: la sua fede è diventata l’orientamento e la ragione di tutta la sua vita, superando il più alto culmine della prova. Il Vangelo ci presenta la scena della trasfigurazione di Gesù per molti aspetti parallela a quella del battesimo nel Giordano, ed è in un certo senso un’anticipazione delle epifanie pasquali di Cristo ai suoi discepoli. A metà strada della sua missione pubblica, “su un alto monte”, che la tradizione successiva ha identificato con il Tabor che domina la pianura di Galilea, Gesù rivela in una teofania, cioè in una solenne apparizione, la sua realtà profonda e misteriosa, che è sigillata ufficialmente dalla voce celeste: “Questi è il Figlio mio, il prediletto”, proprio come era avvenuto nel battesimo. I profeti, uomini di Dio con parole umane e prospettive future, esaltano i discepoli di Gesù per una sosta soddisfatta e gratificante; la parola di Dio che si incarna nel presente della persona di Gesù da ascoltare e seguire sgo-
domenica 16 marzo 2014
Il Catechismo della Chiesa Cattolica (n. 1735)dice: “L’imputabilità e la responsabilità di un’azione possono essere sminuite o annullate dall’ignoranza, dall’inavvertenza, dalla violenza, dal timore, dalle abitudini, dagli affetti smodati e da altri fattori psichici oppure sociali”. Il Catechismo ha sempre sottolineato che il peccato si misura su gravità dell’azione, piena avvertenza e deliberato consenso. Commentando questo insegnamento Papa Francesco scrive nell’Esortazione Evangelii Gaudium (n. 44): “Pertanto, senza sminuire il valore dell’ideale evangelico, bisogna accompagnare con misericordia e pazienza le possibili tappe di crescita delle persone che si vanno costruendo giorno per giorno. Ai sacerdoti ricordo che il confessionale non deve essere una sala di tortura bensì il luogo della misericordia del Signore che ci stimola a fare il bene possibile. Un piccolo passo, in mezzo a tanti limiti umani, può essere più gradito a Dio della vita esteriormente corretta di chi trascorre i suoi giorni senza fronteggiare importanti difficoltà. A tutti deve giungere la consolazione e lo stimolo dell’amore salvifico di Dio, che opera misteriosamente in ogni persona, al di là dei suoi difetti e delle sue cadute”. Mi torna alla memoria un episodio vissuto nel mio servizio pastorale in Brasile dove, visitando le comunità sparse si celebra la Messa sotto un albero e l’omelia diventa dialogo con chi sta attorno. Il Vangelo della Messa era di Luca (13,22.30): “Signore sono pochi quelli che si salvano? Rispose: Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno”. Pongo la stessa domanda a un uomo che ho a fianco e mi risponde: “Siamo troppo cattivi; pochi si salvano”. Mi rivolgo con la stessa domanda all’altro lato dove sta una mamma col bambino in braccio e la risposta è : “Tutti si salvano. Un papà darebbe la vita per salvare suo figlio. Dio è padre di tutti... Salverà tutti”. Mi torna alla mente una battuta provocatoria (?) del cardinale Martini: “Io credo che ci sia l’inferno, ma vuoto...”. E Papa Francesco ci insegna una … scappatoia (EG n. 193-194): “Rileggiamo alcuni insegnamenti della Parola di Dio sulla misericordia, perché risuonino con forza nella vita della Chiesa. Il Vangelo proclama: «Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia» (Mt 5,7). L’Apostolo Giacomo insegna che la misericordia verso gli altri ci permette di uscire trionfanti nel giudizio divino: «Parlate e agite come persone che devono essere giudicate secondo una legge di libertà, perché il giudizio sarà senza misericordia contro chi non avrà usato misericordia. La misericordia ha sempre la meglio sul giudizio» (2,12-13). In questo testo, Giacomo si mostra erede della maggiore ricchezza della spiritualità ebraica del postesilio, che attribuiva alla misericordia uno speciale valore salvifico... La medesima sintesi appare contenuta nel Nuovo Testamento: «Soprattutto conservate tra voi una carità fervente, perché la carità copre una moltitudine di peccati» (1Pt 4,8). E’ un messaggio così chiaro, così diretto, così semplice ed eloquente, che nessuna ermeneutica ecclesiale ha il diritto di relativizzarlo. La riflessione della Chiesa su questi testi non dovrebbe oscurare o indebolire il loro significato esortativo, ma piuttosto aiutare a farli propri con coraggio e fervore. Perché complicare ciò che è così semplice? Gli apparati concettuali esistono per favorire il contatto con la realtà che si vuole spiegare e non per allontanarci da essa. Questo vale soprattutto per le esortazioni bibliche che invitano con tanta determinazione all’amore fraterno, al servizio umile e generoso, alla giustizia, alla misericordia verso il povero. Gesù ci ha indicato questo cammino di riconoscimento dell’altro con le sue parole e con i suoi gesti. Perché oscurare ciò che è così chiaro? Non preoccupiamoci solo di non cadere in errori dottrinali, ma anche di essere fedeli a questo cammino luminoso di vita e di sapienza”. Può seminare luce e sapienza l’orario dei viaggiatori verso il paradiso che si trova all’ingresso al S. Eremo di Camaldoli: “Partenza: a tutte le ore. Arrivo: quando Dio vuole. Prezzo dei posti: 1a Classe, Innocenza o martirio; 2a Classe, Penitenza e confidenza in Dio; 3a Classe, Pentimento e rassegnazione. Avvisi: 1) Non vi sono biglietti di andata e ritorno; 2) Non vi sono gite di piacere; 3) Si è pregati di non portare altro bagaglio che quello delle buone opere, se non si vuole perdere il treno o soffrire un ritardo alla penultima stazione. Quest’orario è per tutti gli uomini, per tutti i luoghi, per tutte le stagioni”. d. Dante Bellinati
Anche nelle unità pastorali
Le Stazioni quaresimali 2014
Anche l’Unità pastorale di Grignano, Borsea, S. Apollinare e Fienil del Turco sono iniziate le stazioni quaresimali 2014, sul tema “Uniti in Cristo per essere un Popolo di Dio in Missione”. Gli incontri hanno cadenza settimanale al mercoledì alle 21.00: p il 12 marzo a S. Apollinare su “Convocati dalla PAROLA”; il 19 marzo a Borsea sul tema: “Convocati attorno all’EUCARISTIA”; il 26 marzo a Fienil del Turco su “Convocati per la MISSIONE”; il 2 aprile a Grignano su “Convocati dalla MISERICORDIA del Signore”. Quest’ultimo incontro, sarà una celebrazione penitenziale per offrire a tutti la possibilità di accostarsi al sacramento della Riconciliazione. I Parroci ed i Consigli Pastorali intendono sottolineare l’impegno della carità invitando a condividere nella colletta “Un pane per amor di Dio” quanto l’amore per i fratelli suggerisce. AG
la Settimana 3
attualità
domenica 16 marzo 2014
«Popolo di Dio in missione»
Quale conversione per un annuncio del Vangelo credibile e significativo? Omelia per la 2ª Domenica di Quaresima, 16 marzo 2014
Nella terza domenica di ogni mese, i sacerdoti sono invitati a celebrare la S. Messa neLlo spirito della missione; sono invitati cioè a far riscoprire ai fedeli che la fede non va vissuta in maniera muta, privata e invisibile, ma va testimoniata e annunciata. A questo scopo il Vescovo Lucio invita i sacerdoti ad offrire ai fedeli, con l’omelia della terza domenica di marzo, una riflessione sullo stile dell’annuncio, cioè sul modo di svolgere la nostra missione di annunciatori dell’amore di Dio.
Il Vangelo di questa se‑ conda domenica del tem‑ po di Quaresima propone alla nostra meditazione un momento straordina‑ rio della vicenda di Gesù: l’evento della sua trasfigu‑ razione “su un alto monte”. La trasfigurazione di Gesù è la rivelazione della sua vera identità. Egli si manifesta come il Figlio fedele, che è in un rappor‑ to unico con Dio Padre. Lo attesta la “voce” dalla nube: “Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo” (v. 5). Nel momento in cui ogni altro sostegno gli viene meno, la paternità di Dio traspare con tut‑ ta la sua ricchezza, come
Liturgia nel Tempo di Quaresima Per le Domeniche di Quaresima, si suggerisce di strutturare in questo modo le celebrazioni eucaristi‑ che: ‑ il celebrante si porta in silenzio (esclusa la IV do‑ menica) all’ingresso della chiesa; ‑ alla porta, il celebrante invita a fare il segno di croce e saluta il popolo nel modo consueto; quindi pronuncia una monizione introduttiva; al canto del‑ le Litanie dei Santi ci si avvia all’altare; il celebrante venera l’altare con il bacio, sale alla sede e pronuncia l’Orazione Colletta; ‑ si suggerisce di valorizzare ogni domenica la Li‑ turgia della parola usando l’incenso al Vangelo; ‑ come prevede il Messale, è cosa buona rinnovare la professione di fede con il Simbolo apostolico; ‑ si consiglia di comporre intenzioni brevi alla pre‑ ghiera dei fedeli, aiutando il popolo di Dio a fare di‑ giuno anche di parole. ‑ si ricorda che, dopo l’omelia e dopo la comunio‑ ne è bene sostare alquanto in silenzio; in questo tem‑ po santo non guasta prolungare per alcuni minuti la pausa. ‑ è bene non dimenticare che lo spirito delle dispo‑ sizioni in materia di addobbo floreale, porta ad esclu‑ dere, in Quaresima, anche le piante ornamentali verdi dalle chiese: anche la nudità è bellezza; ‑ nella IV domenica di Quaresima, l’organo può ri‑ empire alcuni momenti di silenzio e l’altare può essere ornato di fiori. II DOMENICA DI QUARESIMA INTRODUZIONE ALLA CELEBRAZIONE Il sacerdote introduce la celebrazione: Fratelli e sorelle carissimi, lo splendore della Trasfigurazione illumina l’austerità della Quaresima e ne svela il significato profondo: ascoltare Gesù, Figlio eletto del Padre. Come i discepoli sul monte anche noi ci lasciamo inebriare dalla luce del Signore e invocando l’intercessione dei Santi chiediamo il dono di un cuore umile, disponibile all’azione dello Spirito. Quindi ci si avvia all’altare cantando le Litanie dei santi.
“Consacrare la loro vita” di Don Vittorio De Stefani Il tema della voca‑ zione ricorre insistente nell’evangelizzazione, nella catechesi e nella pre‑ ghiera. Paolo VI, di vene‑ rata memoria, ha istituito anche una Giornata Mon‑ diale per le vocazioni di speciale consacrazione. Il problema della scarsità di preti e religiosi e religiose,
infatti, almeno nelle vec‑ chie cristianità, diventava, già circa 40 anni fa, assai grave: oggi è umanamen‑ te drammatico. “Pregate il Padrone della messe perché mandi operai per la sua messe”. È comando del Signore quindi sacro dovere ed insieme urgen‑ te necessità. Ecco perché, in questo mese di marzo, siamo invitati a pregare anche per questo scopo santissimo. Il primo do‑ vere della preghiera non ci esime, comunque, dal dovere di fare quanto possiamo per superare le presenti difficoltà. L’in‑ tenzione di preghiera ci ricorda che deve crescere innanzitutto una mentali‑ tà vocazionale. Se è vero,
l’unico movente e l’unica forza della sua vita e della sua missione. È proprio la sua identità filiale, il suo lasciarsi guidare da Dio Padre, che brilla sul volto di Gesù. Ai discepoli che, in un primo momento, vorreb‑ bero separare la riuscita della loro vita dal “mettersi in gioco”, Dio dà l’impegno fondamentale: “Ascoltatelo”. Il compito dei discepo‑ li è l’adesione piena all’in‑ segnamento di Gesù. L’impresa appare ar‑ dua; i discepoli sono im‑ pauriti. Ma Gesù si accosta a loro e li rimette in piedi: “Alzatevi e non temete” (v. 7). Come per Gesù la for‑ za del cammino è il Padre, così per i discepoli la forza del cammino è la compa‑ gnia di Gesù, più forte del‑ la morte. L’evangelista Giovanni sintetizza quest’esperienza all’inizio del suo vangelo: “Noi contemplammo la gloria di lui, gloria come di Unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità” (Gv 1,14). Anche noi, come i tre discepoli di Gesù, in que‑ sto tempo di Quaresima siamo invitati a “salire sul monte” del silenzio e della preghiera, portando nel cuore le nostre preoc‑ cupazioni, le domande di senso, la richiesta di signi‑ ficato davanti ai problemi della nostra vita. Anche noi, in questo tempo di Quaresima, sia‑ mo chiamati a “vivere sul monte” l’esperienza dell’incontro con Dio: a contemplare il volto di Gesù, a lasciarci illumina‑ re dalla parola di Dio, ad ascoltarla, ad accoglierla, a meditarla, a conservarla cuore. Anche noi “scendiamo dal monte”, trasfigurati nel cuore, per vivere la vita quotidiana con uno slancio sincero di conversione; per guardare gli avvenimenti della vita quotidiana con gli occhi di Dio; per saper riconoscere la presenza di Cristo nel nostro vicino. Ma il dovere grande che abbiamo, scenden‑ do dal monte, è quello di essere testimoni gioiosi dell’incontro con Cristo e di testimoniare il suo amo‑ come imparano i fanciulli a catechismo, che Dio ci conosce e ci ama da sem‑ pre, certamente ognuno di noi nasce con in mano un progetto di vita. Tutti siamo chiamati a conoscere ed amare Dio Creatore e l’Unico Salva‑ tore e diventarne aposto‑ li e missionari. Il grande nemico delle vocazioni alla vita consacrata è una religiosità intimistica, in‑ dividualistica, non aperta alla testimonianza e alla missione. Se tutti, secondo il ca‑ risma, si sentissero, come siamo, chiamati a vivere l’amore di Dio, certamen‑ te si garantirebbe il ter‑ reno fragile nel quale il giardino della vocazione
re per noi. Questo amo‑ re fedele di Cristo siamo chiamati ad annunciarlo a tutte le persone che incon‑ triamo: con la testimonian‑ za dell’ unità e della carità e con l’annuncio esplicito del Vangelo. * Il Signore ci manda ad annunciare il Vangelo a tutti. Quale conversione deve avvenire in noi e nelle nostre comunità, perché l’annuncio del Vangelo sia credibile e significativo? 1. Siamo chiamati in‑ nanzitutto ad essere uniti nell’amore fraterno «per‑ ché il mondo creda» (Gv 17, 21). La Chiesa ha rice‑ vuto “la missione di an‑ nunciare il regno di Dio e di Cristo e di instaurarlo fra tutte le genti; di questo regno essa costituisce sulla terra il germe e l’inizio” (LG 5). Il regno di Dio è carità. Tutto si concentra nel van‑ gelo della carità: la Pasqua di Cristo, vertice della ri‑ velazione, è evento di cari‑ tà; Dio è mistero trinitario di carità; la Chiesa è comu‑ nione di carità, raccolta in‑ torno all’eucaristia; la vita cristiana è vocazione alla perfezione della carità; la meta definitiva è l’intimità immediata con Dio nella carità. Perciò anche la mis‑ sione, in definitiva, non è altro che il dilatarsi della carità: da Dio a noi, da noi agli altri, attraverso le ope‑ re e le parole. Vivere in co‑ munione con Dio‑Amore significa amare con lui tut‑ ti gli uomini e impegnarsi perché tutti entrino consa‑ pevolmente e pienamen‑ te nella sua amicizia. “La comunione rappresenta la sorgente e insieme il frutto della missione: la comunio‑ ne è missionaria e la mis‑ sione è per la comunione” (ChL 32). 2. I cristiani svolgo‑ no la loro missione anche con la testimonianza della carità verso i poveri. Nel clima odierno, permeato di materialismo pratico, estraneità reciproca e in‑ differenza religiosa, molte porte si aprono solo con il fascino della solidarietà. Interpella le coscienze particolare potrebbe attec‑ chire e crescere vivo e vita‑ le. Un ruolo determinante lo possono svolgere con le comunità parrocchiale e/o di gruppi e associa‑ zioni. Troppo spesso le nostre parrocchie soffro‑ no di una sorta di asfissia. Tirano avanti, tra pratiche tradizionali e feste paesa‑ ne, senza avvertire un po‑ chino l’urgenza dell’An‑ nuncio convinto, coerente e fattivo e non mostrando segni convincenti di carità vissuta. Simile clima quasi da “camera mortuaria”, tale atteggiamento da riti‑ rata difensiva e non di at‑ tacco gagliardo e gioioso, non sono le condizioni per offrire il volto di comunità attraenti e segno forte di
con particolare efficacia l’amore preferenziale per i poveri che, men‑ tre contraddice l’egoismo radica‑ to nell’uomo e le discriminazioni presenti nella so‑ cietà, si fa espres‑ sione della bene‑ volenza gratuita di Dio, rivolta a tutti. Per questo l’azione caritati‑ va ha avuto sem‑ pre una grande rilevanza nella vita e nella missione della Chiesa. «A partire dall’atten‑ zione preferenziale ai po‑ veri, la carità evangelica è criterio ed energia per la trasformazione del mon‑ do. Promuove nella socie‑ tà i valori del regno di Dio, quali il rispetto della liber‑ tà e dei diritti dell’uomo, la giustizia, l’uso ragione‑ vole della natura, la pace. Contesta i poteri politici ed economici oppressivi. Si adopera per la crescita di tutto l’uomo e di tutti gli uomini, ben sapendo che le salvezze storiche prefi‑ gurano quella eterna e che la promozione umana è parte integrante dell’evan‑ gelizzazione» (CdA 570). 3. La testimonianza cristiana esige anche la professione pubblica della fede, l’annuncio esplicito dell’amore di Dio, che si è manifestato in Gesù Cristo,
morto e risorto per noi (cf. LG 11). L’evangelizzazione ha al suo centro l’annuncio esplicito che Dio ci dona la salvezza in Gesù Cristo. Tutti i cristiani sono chia‑ mati ad annunciare Gesù Cristo agli altri credenti e ai non credenti (cf. AA 6). L’annuncio deve essere coraggioso e franco, ma anche umile: la verità, che abbiamo ricevuto in dono, non è un vanto per noi; è una responsabilità. L’amo‑ re per gli interlocutori esi‑ ge che si rispetti la loro li‑ bertà e si tenga conto della loro situazione esistenzia‑ le, sociale e culturale, del loro linguaggio, delle loro aspirazioni, dei loro valori etici e religiosi. Amore fraterno, testi‑ monianza di carità e an‑ nuncio dell’amore di Dio sono le vie della missio‑ ne, per le quali dobbiamo camminare tutti insieme: singoli cristiani, famiglie e comunità.
Crespino - Una serie di incontri
Problematiche della famiglia oggi Per questo nostro tempo particolarmente im‑ portante e ricco di significato e, pensando anche in prospettiva al Sinodo straordinario sulla famiglia, il Circolo “NOI” di Crespino insieme alla Provin‑ cia ed al Comune ha promosso una serie di incontri che toccano le problematiche familiari in ordine alla educazione ed alla comunicazione. Ecco il programma: Domenica 23 marzo, ore 15.00: Sala Polivalente Comunale – Crespino, Via Trieste, “Essere genitori assertivi. Strumenti pratici per essere capaci di dire di no, tra gratificazione e punizioni”, relatrice la Dott.ssa Lisa Tieghi Domenica 6 aprile 2014, ore 15.00: Sala Poliva‑ lente Comunale – Crespino, Via Trieste, “Social Network e costruzione della personalità. Suggerimenti pratici per migliorare comunicazione tra famiglia, facebook, Twitter e Youtube”, relatore il Dott. Vincenzo Longo. accoglienza evangelica. Occorre rendere le nostre comunità più genuina‑ mente ispirate alla testi‑ monianza più viva del Signore Gesù, della forza che lo spirito risponde, più decise ad essere segno di speranza nel mondo. Così potranno esercitare un fa‑ scino attraente sui giovani che si sentono chiamati ad impegnare la loro vita per qualche cosa di bello e di esaltante. Non possiamo dimen‑ ticare il ruolo necessario della famiglia. Troppo spesso, anche le nostre “famiglie cristiane”, sono paurosamente imborghe‑ site e non sanno prospet‑ tare ai loro figli altro che successo economico e di
immagine in questa socie‑ tà consumistica. Se invece i buoni genitori cristiani sono convinti che la vita è valida se diventa una cosa bella per Dio e per i fratelli allora saranno lieti, e non lo vedranno come un dramma, se un figlio o figlia decidono di consa‑ crarsi al Signore. Saranno invece santamente orgo‑ gliosi perché il Signore sei degnato di cogliere un fiore a lui gradito nel giar‑ dino di casa propria. Sol‑ tanto se il problema delle vocazioni sarà sentito da tutti come proprio potrà avviarsi a chiara soluzio‑ ne. Così non manche‑ ranno i testimoni visibili dell’Unico Salvatore.
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la Settimana
società
UCID - Rovigo
In visita alla Depur Padana Acque
Il rispetto e la conservazione dell’ambiente, il consumo minimo delle risorse della natura legato al talento imprenditoriale sono stati i temi della 7^ iniziativa annuale dell’UCID di Rovigo, nella visita alla Ditta DEPUR PADANA ACQUE di Rovigo del 7 marzo scorso, promossa grazie all’interessamento dei soci Massimo Tasso ed Emilio Chiarion. Il proprietario Dott. Almo Padoan, il responsabile commerciale Dott. Luca Reale ed il responsabile tecnico Dott. Flavio Vigo hanno illustrato l’azienda, che risulta presente nel settore della depurazione delle acque dal lontano 1972, attività che fu intrapresa con lo spirito ideologico e lungimirante della salvaguardia dell’ambiente, ritenendo l’acqua un bene primario ed indispensabile per l’uomo e per la sua sopravvivenza. La società nel corso degli anni ha acquisito una profonda e preziosa esperienza, affrontando e risolvendo gravose e diversificate problematiche inerenti la depurazione delle acque reflue. Un organico giovane, dinamico, competente ed attento agli aggiornamenti tecnologici, unitamente ad un moderno laboratorio di analisi e ricerca da oltre 5000 analisi annuali, sono stati gli elementi cha hanno determinato una progressiva crescita e penetrazione dell’azienda nel settore della depurazione delle acque. La Società Depur Padana Acque opera soprattutto nel campo del trattamento di scarichi industriali, progettando e realizzando i relativi impianti di depurazione, che possono essere a funzionamento chimico-fisico o biologico. L’installazione e la conseguente gestione di migliaia di impianti, ha permesso all’azienda di mettere a punto specifici e differenziati trattamenti di depurazione su scarichi provenienti da: agroalimentare, industrie cosmetiche e farmaceutiche, colorifici, industrie grafiche, scatolifici, industrie tessili, lavanderie industriali, concerie, lavaggio autovetture ecc. .. , riuscendo a leggere ed anticipare le evoluzioni del mercato e creando nuovi filoni dello stesso garanten-
dosi l’imprimatur di azienda leader a livello nazionale, con ottimi riconoscimenti anche nel mercato mondiale. Parallelamente alla progettazione e realizzazione degli impianti di trattamento delle acque, la società dispone di una sezione produttiva ove vengono formulati e confezionati prodotti chimici per il trattamento delle acque e dei fanghi. Ritenendo altresì fondamentale il supporto ai clienti nella fase post-vendita e fornitura, la società si è dotata di un efficiente, efficace e qualificato Servizio di assistenza h24 distribuito sull’intero territorio nazionale in grado di operare in tempi brevissimi dalle ricezione delle chiamate di intervento. Questo permette di effettuare interventi rapidi e contenere i relativi costi dell’azienda ad esclusivo beneficio della clientela. Durante la visita il Pres.te UCID Diego Chiarion ha voluto analizzare l’esempio della Depur Padana confrontandola con i dati che l’Osservatorio Cerved e la tavola rotonda organizzata dall’Unindustria Rovigo Gruppo Giovani Imprenditori nel pomeriggio del 07.03.14 - a cui l’UCID Rovigo è stata invitata - hanno riportato, ovvero nel 2013 111.000 aziende hanno cessato la loro attività, con un incremento del 7,3% su base annua rispetto al 2012, sono fallite oltre 14.000 imprese (il 12% in più del 2012) cifra record dall’inizio della serie storica il 2001. Il settore più colpito quello dei servizi unito al manifatturiero è dovuto all’affidamento all’estero da parte dei grossi gruppi delle forniture e dei servizi, con un danno per i sub-fornitori
ed all’indotto locale devastante soprattutto nell’area Nord Este dell’Italia. Un’altra colpa deriva dal sistema del credito sempre più miope ai finanziamenti alle attività produttive e d’impresa, avendo negli anni cavalcato il “denaro facile” concesso dalla BCE, ma non avendo avuto la lungimiranza degli amministratori degli Istituti Bancari ad investirlo nel territorio tralasciando le speculazioni finanziarie fine e se stesse. Ed è in questo contesto che realtà come la Depur Padana Acque lasciano il segno e danno l’esempio di come la perspicacia, l’affidabilità, l’integrità e la vera lungimiranza soprattutto nel valorizzare le persone del territorio creando squadra permettano di affrontare il mercato di riferimento. L’UCID nel ringraziare la Ditta Depur Padana Acque ha omaggiato il titolare Dott. Almo Padoan di un volume dei Vedutisti Veneti offerto dal socio Roberto Checchinato titolare dell’Antica Tipografia Checchinato ed una Litografia sull’acqua del maestro Alberto Cristini. Dopo la visita è seguito il momento conviviale c/o la Locanda Valmolin dove con i Soci si sono pianificate alcune attività tra cui la prossima visita aziendale alla Ditta Malvi Cervati leader mondiale nell’export dell’Aglio e la pedalata di Sant’Antonio di giugno promossa dal caro socio benefattore Bruno Scaranaro. Alle Signore presenti è stato fatto omaggio di un volume fotografico ringraziando ancora una volta l’attenzione che l’imprenditoria femminile riversa verso la sezione UCID di Rovigo sempre nello spirito della dottrina sociale della Chiesa al fine del perseguimento del bene comune attraverso l ’ e s p re s sione di b u o n i esempi e di buone aziende.
Direttore Direttore responsabile responsabile BRUNO BRUNO CAPPATO CAPPATO DDirezione 74 74 - tel. 0425.34534 irezioneeerreDazione eDazione: :Rovigo, Rovigo,viaviaSichirollo, Sichirollo, - tel. 0425.34534 fax fax 0425.30608 0425.30608- -e-mail: e-mail:lasettimana@lasettimana.ro.it lasettimana@lasettimana.ro.it amministrazione@lasettimana.ro.it www.lasettimana.ro.it amministrazione@lasettimana.ro.it - www.lasettimana.ro.it Tipografia : SIT Società Industrie Tipolitografiche srl - Via L. Einaudi n. 2 Tipografia: Think Adv srl - via Levà,32 - 35026 Conselve (Pd) 31030 Dosson di Casier (TV) - Tel. 0422 634161 - E-mail: tipsit@tin.it RegistrazionealalTribunale TribunaledidiRovigo, Rovigo,decreto decretodeldel maggio 1948 Registrazione 2828 maggio 1948 al n.al6n.del6 del registro periodici. registro periodici. Abbonamenti2014: 2012:Annuale Annuale ordinario persemestrale il 2012 EE47,28;semestrale E 47, per l’esteAbbonamenti ordinario E 28; per Amico l’esteroE E100150; Amico 100 - c.c.p. n. 625343074--via SiE 150; - c.c.p. n. E 6253430 - via Sichirollo, 45100 ro chirollo,- N.74ROC - 45100 Rovigo 7848Rovigo - N. ROC 7848 oDiCi iiban ban:: CCoDiCi Cassa di Risparmio di Ferrara Sede di Rovigo: • Cassa di Risparmio di Ferrara Sede di Rovigo: IT65H0615512200000000009277 IT65H0615512200000000009277 • Uff. Postale Rovigo: IT07R0760112200000006253430 Uff. Postale Rovigo: IT07R0760112200000006253430
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UnIone STAMPA PERIoDICA ITALIANA
FedeRazIone ITalIana SETTIMANALI CATToLICI
domenica 16 marzo 2014
Ai bordi della cronaca
La forza della fragilità
Tensione in Ucraina: la preghiera come azione efficace a favore della pace La foto dei carri armati russi a Budapest nel 1956, le foto di gente che si scaglia con i picconi contro il muro di Berlino nel 1989, le foto raccapriccianti del conflitto nei Balcani tra il 1990 e il 2000, le foto che rilanciano la inquietante tensione in Ucraina. Sono solo alcune delle immagini che scorrono in questi giorni sui video e sulla carta quasi a dire che il crollo di un muro non basta per impedire la costruzione di altri. Sono immagini che rendono ancor più preoccupato il pensiero di chi, già preso nel vortice di un’interminabile crisi, avverte l’arrivo di una strana primavera in questa complessa Europa. Perfino le stagioni meteorologiche sono cambiate ma il pensiero dell’uomo, scorrendo la cronaca di oggi, sembra fermo alla stagione della diffidenza, del conflitto, del rifiuto, del potere che opprime. E tutto questo, come le foto attestano, è accaduto e accade nella nostra terra europea negli anni successivi alla posa della prima pietra della casa comune. Sono immagini che contrastano con il percorso di riconciliazione e solidarietà avviato con tanta fatica e ancor più speranza da uomini e donne che avevano alzato il capo verso il cielo dopo il buio di due guerre. Nell’anno 2014 queste immagini irrompono nelle case mentre si pensava, conclusa la tremenda parentesi balcanica, di non essere più costretti a vedere morte, distruzione e odio nella terra della dignità e dei diritti dell’uomo, nella terra in cui abita-
no popoli che hanno scelto un comune compito e un comune destino e altri chiedono di partecipare a questa avventura. La cronaca costringe a prendere atto che in diverse aree di questa nostra Europa gli errori compiuti e le ferite subite anche nel recente passato sono stati dimenticati o rimossi. Oggi è la volta dell’Ucraina, un Paese in cui la crudeltà staliniana ha mietuto milioni di vittime. Le forze militari si muovono sul terreno mentre i media mostrano negli occhi dei massimi leader locali e mondiali il gelo della diffidenza e della minaccia di una reazione armata. La risposta dell’altra parte d’Europa, alla quale anche appartiene il nostro Paese che accoglie un ragguardevole numero di cittadine e cittadini ucraini, si è mossa nella linea di una cultura e di una storia che da oltre sessant’anni stanno ribadendo il primato della dignità e dei diritti della persona. La politica invece, nonostante gli sforzi compiuti, stenta a prendere una parola comune, ancora non è presente con la necessaria autorevolezza. E questa assenza ripropone la delicatezza e l’importanza delle ormai imminenti elezioni europee. Ma c’è anche altro ai bordi della cronaca. La Chiesa nel raccogliersi in preghiera per l’Ucraina sta offrendo un segnale di presenza silenziosa e feconda dentro la lacerazione, la sofferenza e la speranza di un popolo. La preghiera non fa notizia, rimane ai bordi della cronaca anche se ha
un grande respiro di attualità, anche se nel chiedere la pace e il dialogo è impregnata di passione sociale, politica ed economica. La preghiera non ha mai chiesto e non chiede un trattamento giornalistico particolare ma, pur senza volerlo, pone qualche domanda ai media e all’opinione pubblica. Qualche domanda che viene dall’eredità di Giovanni Paolo II, il Papa del crollo del muro di Berlino, che definiva la preghiera come l’unica azione dell’uomo a cui Dio assicura piena efficacia. È del tutto ovvio che questo convincimento di chi crede farà sorridere i potenti della terra, i grandi esperti di geopolitica, i più prestigiosi commentatori, molta parte dell’ opinione pubblica. La Chiesa non si scoraggia e non rinuncia a stare con amor nella storia e a bussare alla porta della coscienza dei potenti, dei superbi, dei sicuri di se stessi. Ai bordi della cronaca la preghiera non è immobile, continuamente suscita e accompagna attese e impegni di pace e di giustizia. Non può diventare notizia la preghiera perché non è fatta di parole normali. Ai bordi della cronaca questa fragile viandante agisce instancabilmente perché si realizzi quel cambiamento del cuore, così fortemente chiesto da papa Francesco, quale condizione irrinunciabile perché finalmente arrivi in prima pagina la notizia che i carri armati e i pensieri di guerra hanno innestato la retromarcia. Paolo Bustaffa
Provincia di Rovigo
Quattro passi in un percorso di pace “Il carcere entra a scuola”
Per il quinto anno consecutivo “Quattro passi in un percorso di pace” propone agli studenti delle quinte superiori un confronto con l’esperienza carceraria. Il primo incontro è giovedì 13 marzo alle 8,30 all’Itis Viola di Rovigo dove l’associazione di volontariato penitenziario Il granello di senape di Padova farà raccontare ad un detenuto in semi libertà la sua storia, le difficoltà, cos’è il carcere, come è facile incappare in reati. L’iniziativa pensata nel 2005 dall’assessorato alla Cooperazione decentrata, diritti umani e pace per avvicinare gli studenti ai temi della solidarietà è poi entrata in un mondo di persone che “godono dell’indiffe-
renza collettiva, stabilendo una partecipazione emotiva tra chi racconta e chi ascolta” come ha ricordato questa mattina a Palazzo Celio la presidente Tiziana Virgili, all’epoca assessore al ramo. In questi anni l’iniziativa ha prodotto incontri, laboratori, partite di calcio, ha fatto conoscere “una vita che non è vita” ha ripreso Isabella Sgarbi preside dell’Itis Viola Marchesini. “I ragazzi – ha proseguito – assimilano meglio
quando apprendono da esperienze di vita e quando si trovano davanti a giovani”. Sempre giovedì la mattinata proseguirà alle 11 al Primo Levi di Badia. Gli altri appuntamenti: il 4 aprile al Cipriani di Adria ed il 15 al Bernini di Rovigo e Munerati di Sant’Apollinare. Nella foto la conferenza stampa per presentare l’iniziativa “Quattro passi in un percorso di Pace”.
Coordinamento scuole d’infanzia paritarie di Adria
I bambini degli Asili invadono con il loro Carnevale il centro città
Il mese di febbraio è il mese dedicato al carnevale e le tre Scuole dell’infanzia paritarie del coordinamento didattico di Adria: M. Elisa Andreoli, M. Immacolata, S. Teresa del Bambin Gesù, per tale occasione hanno pensato ad un momento di festa con i tanti bambini che frequentano le scuole stesse. I bambini sono stati invitati a realizzare una mascherina con il colore rappresentativo di ogni scuola e partendo dalle proprie scuole, accompagnati dalle proprie maestre, alle ore 10 di venerdì 28 febbraio si sono ritrovati tutti insieme per organizzare un festoso corteo lungo Corso Vittorio Emanuele, per festeggiare il Carnevale in gioiosa compagnia e.., tanta allegria. La sfilata si è conclusa in buonumore con una splendida mattinata di sole presso la piazza antistante la Cattedrale, a suon di musica con canti e balli di gruppo, tra la gioia e serenità dei bambini, dei docenti e del personale scolastico, dei parenti e di tutti coloro che, occasionalmente presenti, sono stati coinvolti in tanta allegrezza e serenità.
Bottrighe
11° Concerto corale di primavera
Dedicato alla scuola materna. Presenta il noto compositore Bepi De Marzi
Sabato 22 marzo con inizio alle ore 21, la chiesa di San Francesco d’Assisi e di Paola in Bottrighe ospita il 11° “Concerto corale di primavera”. La rassegna, di grande valenza artistica, è organizzata dal locale coro femminile “Plinius”, diretto da Antonella Pavan, con la collaborazione dell’Associazione Sviluppo Attività Corali della Regione Veneto e dell’amministrazione comunale. In concerto si esibiranno, oltre al coro organizzatore, il coro “Code di Bosco” di Orsago (Treviso) diretto da
Gilberto Buriola ed il coro “Amici della Montagna” di Origgio (Varese) diretto da Raffaele Ceriani. Notissimi, i tre complessi corali partecipanti vantano un prestigioso curriculum con partecipazioni a concerti, rassegne e primi premi conseguiti in concorsi nazionali ed internazionali, incisioni discografiche e presenze radiofoniche e televisive. Tutte le formazioni sono di ispirazione popolare e privilegiano il mondo poetico di Bepi De Marzi. E sarà proprio il notissimo maestro Bepi De
Marzi, musicista e compositore internazionale, famoso autore del “Signore delle cime”, brano tradotto e cantato in tutte le lingue del mondo, a condurre l’intera rassegna. De Marzi accompagnerà altresì all’organo il soprano Silvia Frigato, corista del “Plinius”, che aprirà la serata con due canti armonizzati dallo stesso compositore vicentino. La serata avrà anche uno scopo benefico. Durante la stessa saranno infatti raccolte libere offerte che andranno devolute interamente per le necessità della locale scuola materna parrocchiale “Umberto Maddalena”. Al termine del concerto, presso la sala polivalente “Loris Cominato”, si svolgerà la cerimonia di consegna ai cori delle targhe di partecipazione e lo scambio dei presenti fra gli stessi. L’ingresso è libero. Roberto Marangoni Nella foto: Il coro femminile “Plinius” di Bottrighe ed il compositore Bepi De Marzi
Rovigo - Palazzo Celio
Rovigo raccontata ai Bambini “Rovigo. Bellezza chiama bellezza, tesoro chiama tesoro” di Luigi Dal Cin e Karen La Fate, Kite edizioni, è un libro rivolto ai bambini che, attraverso un percorso raccontato, vuole far scoprire e conoscere il capoluogo polesano. A presentarlo, nei giorni scorsi a Palazzo Celio, l’assessore provinciale alla cultura Laura Negri e la presidente dell’associazione Gea Mater onlus Loren-
Associazione “R. Barbujani” a
Iniziata la 7 rassegna Conoscere l’Artista Con le opere di Marialuisa Osti si apre ufficialmente il 2014
Mercoledì sera, alla biblioteca comunale ‘A. Carlizzi’, sede dell’associazione ‘Renzo Barbujani’ il primo appuntamento della rassegna ‘Conoscere l’Artista’ ha aperto ufficialmente il ricco calendario di avvenimenti per il 2014. L’artista autodidatta Marialuisa Osti ha illustrato ai tanti presenti le sue tecniche di pittura, terminando durante la serata anche un’opera raffigurante un mazzo di fiori. Relatrice dell’incontro è stata Annamaria Veronese, che ha definito la Osti come una pittrice verista,
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polesine
domenica 16 marzo 2014
offrendo paragoni e collegamenti tra pittura e musica, melodie e vibrazioni. Durante la serata, Annamaria Veronese ha analizzato varie tecniche di pittura, sottolineando inoltre lo stile e le caratteristiche degli Impressionisti. Presenti al primo appuntamento della rassegna ‘Conoscere l’Artista’ anche Mario Campion, Paola Zambonin e Dimitri Arallambi. Ad aprire ufficialmente l’anno culturale è stato poi il presidente dell’Associazione ‘Renzo Barbujani’, Arnaldo Pavarin. “Ringrazio innan-
zitutto Maurizio Manzato, l’ideatore di questa rassegna – così Arnaldo Pavarin -. Siamo felici che dopo sette anni questo appuntamento continui a essere così apprezzato. Per l’associazione è un modo per far conoscere le attività svolte anche all’esterno dell’associazione”. Il prossimo appuntamento è in programma mercoledì 19 marzo alla biblioteca ‘A. Carlizzi’ (sempre alle 21). In quell’occasione Giulia Zuolo presenterà le sue tecniche di affresco, con il commento di Raffaela Salmaso.
za Baccaro assieme agli autori. Questo piccolo volume è stato promosso dall’associazione stessa, che opera da dieci anni nel nostro territorio, e finanziato dalla Regione Veneto, Villa Morosini e Cifir con il patrocinio della provincia e del comune di Rovigo. “Una vorticosa avventura di magia e mistero ci fa entrare, con l’affascinante chiave della narrazione fantastica, – ha spiegato l’autore Dal Cin – nel prezioso patrimonio artistico e storico di Rovigo”. Il progetto editoriale vede la penna di Luigi Dal Cin, nato a Ferrara, autore di 90 libri di narrativa per ragazzi tradotti in dieci lingue, vincitore, tra l’al-
tro, del premio Andersen 2013 e docente di corsi di scritura, e le illustrazioni di Karen La Fata, a sua volta vincitrice del premio Tedis della Venice International University, specializzata in fotografia e illustrazione, che collabora con diverse case editrici, per raccontare con delicatezza e ironia, le meraviglie del Polesine.
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polesine
San Cassiano
Per ricordare Don Afro Con il Vescovo Lucio
Il trigesimo dalla morte ha stretto la minuscola comunità di san Cassiano al Vescovo Lucio per ricordare Don Afro Borgato primo parroco e ringraziare Dio per il bene che ha operato. Quando Don Afro Quando Don Afro arrivava a San Cassiano il paese era una strada bianca con le varie fattorie. Il borgo era sprovvisto di energia elettrica, di acquedotto, di mezzi di trasporto pubblico, di telefono, di scuole! La parrocchia, la “curazia”, era l’unico riferimento per la non numerosa popolazione. Anche la chiesa e la casa del sacerdote erano povere e sprovviste di servizi, ora essenziali per noi! Alla essenzialità fisica faceva riscontro una vita religiosa ben fondata sulla tradizione. Don Afro si mosse con assiduità e accanto alle opere di pubblica utilità si era impegnato a edificare una comunità che si rendesse sempre più impegnata nel testimoniare la propria fede. La sua azione pastorale La sua azione pastorale fu quella di irrobustire la tradizione, renderla attuale ed impegnare tutti e ciascuno. Le “Missioni al Popolo” hanno cadenzato gli anni della sua presenza in S. Cassiano. Le adesioni all’Azione cattolica e l’impegno per la formazione catechetica che l’Associazione proponeva sono state i punti di partenza per il giovane Don Afro. Mentre in paese giungevano l’elettricità,il telefono, l’acquedotto,la scuola, le case popolari, la parrocchia restaurava la chiesa, intensificava la vita comunitaria, si fondavano i gruppi del Canto Liturgico, della Carità li Concilio Vaticano 2° e gli anni Santi 1975 e 1983 impegnavano
la piccola parrocchia ad approfondire la propria appartenenza alla Chiesa e al testimoniarlo nella vita quotidiana. La direzione spirituale La direzione spirituale impegnava don Afro nei pomeriggi in parrocchia e nel preparare e giovani e ragazzi a scegliere la vita consacrata o quella matrimoniale. II 2 settembre 1972 ebbe la gioia di condurre all’altare per l’Ordinazione sacerdotale don Graziano Giuriati nella chiesa rimessa a nuovo. Sono stati numerosi i giovani che si sono fatti religiosi.
La visita alle famiglie La costante del parroco don Borgato è stata la visita alle famiglie dal primo all’ultimo anno della sua permanenza a S. Cassiano. Di fatto egli era un “componente di ogni famiglia” e a tutti sapeva dare una mano ed un sostegno. La devozione a Maria La devozione a Maria fu la chiave con cui seppe aprirsi la confidenza e la fiducia della sua gente. La cappella della B,V. di Fatima, il “Mese di Maggio”, le solenni festività mariane, hanno cadenzato tutta la presenza di Don Afro in paese. “Don Afro” Forse per la piccola statura, forse per l’affabilità, era divenuto per tutti Don Afro, anche quando era stato fatto “Monsignore” tra i cappellani del Papa. Era il prete che amava non solo la “gente”, la chiesa, gli edifici fatti divenire aule per la catechesi, sale per gli incontri, bar ACLI,, che con il suo paziente impegno aveva tatto della piccola borgata un ridente pesino e lo aveva fatto amare offrendo una piccola storia che ne narrasse le origini e le vicende. Uomo della carità Semplicemente aiutava condividendo quanto la Provvidenza gli faceva trovare Per oltre 40 anni fu curato prima (27 settembre 1955) e parroco (dal 21 aprile 1956) poi nel piccolo paese non lesinò la sua carità non solo materiale ma pure spirituale caratterizzata della intensa preghiera, dal sui lavoro, dal suoi impegno anche nella Cancelleria vescovile. A un mese A un mese dalla morte, la comunità di San Cassiano, si stringe al Vescovo Lucio per ricambiare almeno in parte la carità della sua preghiera e del suo amore pastorale. AG
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Badia Polesine
Menù celiaco, con gusto e soddisfazione
Alle Clementine, serata per intolleranti al glutine, al lattosio e vegetariani Sapori inconsueti, tanta curiosità e commensali felicemente sazi. La cena inaugurale del ciclo di serate col menù per persone intolleranti al glutine (celiaci), al lattosio e vegetariani si è svolta venerdì scorso con successo all’agriturismo Le Clementine di Badia, ultraventennale struttura di Terranostra Coldiretti. I prossimi appuntamenti con questa speciale proposta enogastronomica saranno tutti i primi venerdì sera di ogni mese, con prenotazione obbligatoria. Le serate hanno il patrocinio di Provincia di Rovigo, Comune di Badia Polesine e Coldiretti Rovigo. Ad assaggiare personalmente i piatti, tutti preparati con sostitutivi delle farine di grano e del latte animale, c’erano soprattutto persone curiose della buona cucina, senza particolari problemi alimentari, ma c’era anche qualche vero celiaco con vere esigenze di menù alternativo. Fra queste, la giovane Chiara di Ceregnano, con tutta la famiglia che è diventata celiaca per empatia. “Ho apprezzato molto gli gnocchetti di pasta – ha commentato. – In Polesine non c’è molta offerta per celiaci, soprattutto non c’è un bar dove fare colazione o una gelateria. Il gelato artigianale mi manca molto: devo accontentarmi di quelli confezionati senza biscotti e cialde. Per motivi di salute, io non sgarro mai. Quando esco per mangiare fuori, frequento
solo ristoranti informati sulla celiachia del circuito Aic (Associazione italiana celiachia) che sanno come trattare gli alimenti, dalla conservazione alla tavola, per non creare contaminazioni. Sono sempre io che propongo i miei locali agli amici e loro scelgono fra le mie possibilità”. Già, perché non tutti sanno che i celiaci devono stare attenti non solo al glutine, ma anche a tutti quei cibi che pur non contenendone potrebbero averlo, per così dire, assorbito, da altri cibi o dai contenitori di cucina. Chiara, come tanti nella sua stessa condizione, sono diventati esperti di alimentazione, conoscono bene cosa c’è dentro ai cibi, se lo preparano da sé e per la famiglia e, nel dubbio, non mangiano. Una problematica che vive personalmente la stessa Luciana Clementina, titolare dell’agriturismo e che, per questo ha ideato il menù speciale. “In queste serate, propongo quello
che cucino per me stessa – ha detto Luciana – ed anche con più accorgimenti, perché ci sono diversi gradi di intolleranza e desidero che tutti i miei ospiti passino una serata rilassata e serena, mangiando cose di qualità, senza preoccupazioni”. Durante la cena, Luciana spiegava gli ingredienti delle varie portate ai commensali e rispondeva alle domande molto interessate. In effetti, la cena si è trasformata in un’occasione culturale di approfondimento delle intolleranze alimentari, con grande curiosità delle persone cosiddette “normali” che si rendevano conto, mano a mano, di come altre persone mangiano in modo diverso. Ad apprezzare i sapori di verdura e farine di riso, la leggerezza del pasticcio di radicchio preparato col latte di soia, gli gnocchetti di grano saraceno, c’erano anche il dirigente locale di Coldiretti Franco Rivarollo, il vice sindaco di Badia Polesine con delega alle Attività produttive, Gianni Stroppa, e l’assessore al Turismo e cultura, Idana Casarotto, i quali hanno molto gradito l’iniziativa, concedendo il patrocinio del comune. Nelle foto, il tavolo con Chiara e la sua famiglia insieme a Luciana e Beppe titolari dell’agriturismo; i commensali, il servizio dei primi da parte di Luciana e dello staff.
Sariano
Ricordo del caro Maestro Dimmer
La comunità di Sariano, i familiari e gli amici si sono riuniti sabato 8 marzo 2014 durante la S. messa celebrata da don Ferdinando per l’ultimo saluto al maestro Dimmer Andreasi. Una chiesa gremita e commossa che ha dedicato la sua preghiera al maestro Dimmer, nella chiesa Parrocchiale a lui tanto devota. Maestro di vita e maestro di musica. Ed è stata proprio la musica la sua grande passione. La musica ha rappresentato per Dimmer parte integrante della propria vita: una passione da condividere e trasmettere soprattutto ai ragazzi delle Scuole Medie, ai quali ha
dedicato anni di prezioso insegnamento. La musica diventa per il maestro Dimmer anche occasione per animare e sostenere il coro parrocchiale che, ancora oggi ha l’onore di poter interpretare i brani musicali da lui composti. Il suo ricordo rimarrà per sempre presente nei nostri cuori; ha saputo trasmettere il senso dei valori, della famiglia, del credere e della fede. Insieme alla moglie Marilena, maestra elementare nella Scuola di Sariano, ha saputo diffondere il valore della cultura attraverso l’arte della musica: una musica che arriva al cuore,
che guida i migliori sentimenti, che imprime alla nostra vita una autenticità e profonda specialità. Specialità… proprio come lui era.
Grazie maestro Dimmer… da tutti coloro che ti hanno conosciuto ed amato… non ti dimenticheremo. Mariella Andreasi
Gavello
E’ morta la Mamma dell’Arciprete Amorevolmente assistita dai Suoi, all’età di 94 anni, ha chiuso la sua lunga giornata terrena la signora Angela Bonin vedova Montorio, mamma di Don Adriano, arciprete di Gavello e del signor Luciano. Dopo i funerali celebrati martedì 11 marzo alle 15.30 nella chiesa di Gavello, la salma è stata sepolta nel cimitero di Concadirame accanto al Marito. All’Arciprete di Gavello le più vive espressioni di partecipazione al dolore per così grave lutto, dagli amici de “la Settimana”.
polesine
domenica 16 marzo 2014
Intervista al dott. Fiorenzo Scaranello
Il Festival biblico incontra le sfide del nostro tempo Sono molte le persone - italiani ma anche stranieri - che nei giorni del Festival Biblico di Vicenza in modi diversi, hanno visitato e partecipato a questo grande evento che ora sarà anche a Rovigo dal 23 al 25 maggio 2014. Il tema dell’evento recita così: “ Le Scritture, Dio e l’uomo si raccontano”. Il gruppo che sta preparando il Festival ha affidato al dottor Fiorenzo Scaranello il compito di occuparsi dei relatori, dei contenuti, delle collaborazioni, ideazioni ed eventi. Parliamo di tutto ciò con il dottor Fiorenzo Scaranello, persona molto conosciuta ed apprezzata. Radiologo, esperto di Bioetica, si è formato nell’Azione Cattolica, dove ha ricoperto diversi incarichi di responsabilità. E’ impegnato fin dalla giovinezza in ambito ecclesiale, sociale e culturale. Attualmente è Presidente del Centro Culturale “Edith Stein”. D - Dottor Scaranello, cosa pensa del “Festival Biblico” e del fatto che per la prima volta raggiunge la città di Rovigo? R - Da alcuni anni, all’interno del Centro Culturale “Edith Stein”, coltivavamo il desiderio di organizzare il Festival della letteratura teologica e scientifica, che non esiste nel panorama culturale italiano, come occasione di dialogo e approfondimento in ordine al rapporto fede e scienza. Sarebbe stata l’occasione per esprimere interessi ed impegni relativi agli ultimi anni del Centro Culturale, il quale, peraltro, era nato ispirandosi alla Cattedra dei Non Credenti del Cardinal Martini e, in questi anni, aveva come riferimento il Cortile dei Gentili del Cardinal Ravasi. In una giornata di giugno dell’anno scorso, abbiamo preso in considerazione l’opportunità di metterci in contatto con il Festival Biblico di Vicenza, realtà già consolidata di Nuova Evangelizzazione, che aveva coinvolto anche le città di Verona e Padova. In questa attenzione trovavano sintesi alcune linee di impegno: la dimensione delle Chiese del Triveneto dopo Aquileia, la dimensione missionaria della Chiesa Diocesana per un nuovo cammino pastorale, l’invito di Papa Francesco per una Chiesa in uscita. Sul versante civile poteva costituire l’occasione per valorizzare la nostra città, molte sue energie e risorse, gruppi, associazioni ed istituzioni, in un dialogo che ha come sfondo e strumento il Grande Codice dell’Occidente, quindi una scelta di civiltà. Di questi aspetti, sottolineo lo stile del dialogo, del rispetto, della riflessione e della con-
divisione, nel continuo interrogarsi per una vita di libertà. D - Il gruppo che sta organizzando l’evento del Festival Biblico di Rovigo, le ha affidato l’impegnativo incarico di seguire i Relatori, i contenuti, le collaborazioni e le ideazione degli eventi. Con quale spirito ha accolto questa responsabilità? R - Si tratta di trovare un filo che leghi fra loro le numerose collaborazioni, riuscendo a far emergere un corpo di eventi che svolga il tema di quest’anno: “Le scritture, Dio e l’uomo si raccontano” . Tra i numerosi eventi proposti vorrei soffermarmi sui grandi incontri di approfondimento e riflessione della sera. Nel primo “Il racconto, senso della vita: da Abramo ai nostri giorni”, si confronteranno un monaco camaldolese ed un noto giornalista. Il secondo “Dell’inizio e dell’origine. Genesi e Big Bang, parallele convergenti” riguarda il racconto delle origini nel dialogo tra Cosmologia, Filosofia della Scienza e Teologia. Nel terzo “Ricorda i giorni del tempo antico, medita gli anni lontani, interroga tuo padre e te lo racconterà, i tuoi vecchi e te lo diranno (Dt 32,7)”, un ebreo, un’evangelica ed un cattolico metteranno insieme sia la comune origine come le diversità della propria storia. Desidero sottolineare, inoltre, come a questi eventi faccia da felice interlocutrice la Mostra “L’ossessione nordica” a Palazzo Roverella, nella quale ci si confronta con il racconto del vivere quotidiano dell’uomo, con la sua inquietudine e con i misteri del profondo. D - Per far conoscere e scoprire agli uomini di oggi la Buona Notizia del Vangelo è necessario promuovere un Festival Biblico? R - Il Festival risponde alla necessità di individuare nuovi strumenti per la trasmissione della fede, che richiedono un rivisitazione dei suoi contenuti, linguaggi comprensibili agli uomini e donne del nostro tempo, una attenzione ai nuovi ambiti, ai nuovi luoghi e alle nuove forme di incontro.
D - Possiamo dire che nonostante tutto, oggi l’uomo ha ancora il desiderio di scoprire, conoscere, incontrare la Parola di Dio? R - Il sentimento religioso abita nel cuore degli uomini, le domande sulla vita, sulla morte e sul senso dei propri giorni non verranno mai meno. E’ in questa condizione di conoscenza che noi ci poniamo, dove oltre alle ragioni della ragione ci sono le ragioni del cuore. D - “Popolo di Dio in missione”, questo è il tema pastorale indicato alla Diocesi di Adria-Rovigo dal Vescovo Lucio. In che modo il Festival Biblico può contribuire a questo nuovo cammino pastorale diocesano?
R - Un chiesa che si muove, che va nei luoghi dove la gente vive e dove è più facile incontrarla è nei desideri del Nostro Vescovo e di tutta la comunità diocesana, alla quale chiediamo di sentirsi parte di questo percorso con la sensibilità ed i modi tipici di ognuno. In questa prospettiva, il fatto che l’organizzazione generale del Festival sia sulle spalle di Don Andrea Varliero, Direttore dell’Ufficio Catechistico, potrebbe garantire un legame ed un sostegno vicendevole tra le Parrocchie ed il Festival. D - Quali attese da questo straordinario evento che è il Festival Biblico? R - Da una parte, mi piacerebbe che si realizzasse una osmosi tra Festival e Parrocchie, nel senso che dicevo prima, cioè che fosse il motivo di una crescita pastorale. Dall’altra, sarei contento che diventasse un’occasione per il tessuto sociale e culturale polesano di affrontare con speranza il futuro in questi tempi bui, nella consapevolezza che insieme ce la possiamo fare anche a reggere sfide importanti, cioè l’opportunità di una crescita civile. Settimio Rigolin
la Settimana 7 Diocesi d Adria-Rovigo
Servizio Pellegrinaggi con la I.O.T. di Gorizia Proposta per l’anno 2014 3 - 10 aprile
Terrasanta
Alle radici della nostra fede 23 - 30 maggio
Russia
Con anello d’oro
21 - 28 luglio
Turchia
Sulle orme di S. Paolo 16 - 23 agosto
Repubbliche Baltiche
Estonia-Lettonia-Lituania
2 - 10 settembre
Armenia
Le modalità di ciascun programma si potranno conoscere successivamente o telefonando a Don Guido Borin - Tel. 0425 25839 Le date possono subire qualche variazione a causa della operatività dei voli. Non si accettano prenotazioni per telefono.
Dalla Scuola di Teologia
Partecipazione al Programma pastorale diocesano Come abbiamo già avuto occasione di scrivere in articoli precedenti, la nostra Scuola ha accolto l’invito esplicito ed autorevole che il Vescovo, nei nuovi Orientamenti pastorali “Popolo di Dio in missione”, ha rivolto ai laici cristiani che hanno frequentato la SDFT, e cioè di formarsi per diventare animatori di centri di ascolto della Parola, di gruppi del Vangelo, di lectio divina. Per questo, in aggiunta al triennio formativo di base, la Scuola ha promosso tre diversi momenti di studio atti sia a dare agli studenti sia una speciale formazione biblica, sia a conoscere le opportunità che le moderne tecnologie offrono soprattutto in relazione all’esigenza di una “Nuova Evangelizzazione”. Per quanto riguarda la formazione biblica, già da qualche mese, si sta realizzando la proposta formativa del IV anno permanente dal tema “la Parola:luce sul mio cammino”. Tante sono le competenze messe a disposizione degli studenti ed essendo l’approccio seminariale, altrettante sono le occasioni per mettere in pratica la teoria. Si è partiti da un approccio scientifico alla
Bibbia, con lo studio del documento della Pontificia Commissione Biblica “l’interpretazione della Bibbia nella Chiesa” del 1993, e, con la guida di don Andrea Varliero, biblista, abbiamo messo in pratica i vari metodi appresi applicandoli ad alcuni passi del “Discorso del monte” del Vangelo di Matteo. Con Marino Bellini, regista, attore teatrale e no-
stro ex studente, abbiamo poi appreso gli elementi di base dell’arte del dire la Parola, comprendendo quanto sia difficile leggere ed esprimere quanto il testo vuol dire, senza far emergere una personale interpretazione. Sr. Cristina Caracciolo smr, biblista, ci ha insegnato come pregare la Parola con la Lectio divina, trasformando la lezione in bellissi-
ma esperienza di preghiera di gruppo. Fra Antonio Prando, ci ha appassionato prima facendoci fare degli esercizi di narrazione, poi coinvolgendoci nella narrazione del brano del cieco di Gerico dal Vangelo di Marco ( Mc10,46-52). Nei prossimi incontri si sperimenteranno le tecniche di “drammatizzazione della Parola” e si approfondiranno i temi del Dialogo e dell’Intercultura. Gli altri due eventi si propongono di approfondire il tema dei Mass Media e la loro funzione nella missione della Chiesa, e saranno: il Forum annuale della Federazione delle SDFT del Triveneto, organizzato quest’anno dalla nostra Scuola, che si terrà al centro don Bosco il 15 marzo, e il seminario/ laboratorio, organizzato sempre dalla nostra Scuola, tenuto da don Bruno Cappato presso la sede della Biblioteca del seminario, che partirà a fine marzo. Questo seminario prenderà in esame l’evoluzione dei mass media e la loro influenza sulla cultura e sulla società e come la comunione identifichi la comunità e non si realizzi senza la comunicazione.
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la Settimana
polesine
domenica 16 marzo 2014
Leo Club Distretto di Rovigo
Progetto Kairos nelle scuole
Castelguglielmo - Le testimonianze Anche quest’anno per la comunità credente di Casteiguglielmo, ogni venerdì di Quaresima, dopo il pio esercizio della “Via Crucis” vi sarà una “testimonianza”. Eccone il calendario: venerdì 7 marzo: testimonianza di Melissa Gatti; venerdì 14 marzo: testimonianza di Antonio Gabrieli che presenterà il volume della figlia Giulia morta a 14 anni, “ Un gancio in mezzo al cielo”; venerdì 21 marzo: testimonianza delle Missionarie dell’immacolata di p. Kolbe; venerdì 28 marzo: testimonianza del prof. Giuseppe Amato, presidente della San Vincenzo diocesana; venerdì 4 aprile: testimonianza della dr. Tiziana Virgili, sindaco della città di Fratta Polesine e Presidente della Provincia di Rovigo; venerdì 11 aprile: testimonianza di una coppia di Sposi impegnata negli affidi e nell’animazione dei fidanzati che si preparano al Matrimonio. Lendinara San Biagio E’ del giovane talento veneto Entrando dalla porta destra della chiesa di San Biagio, ci si imbatte in un dipinto che raffigura “la dolce umile, penitente figura di S. Margherita di Cortona”. “La deliziosa pala raffigura la Santa francescana genuflessa mentre medita la Passione di Cristo ...”. Fino a qualche tenpo fa lo si diceva opera di un anonimo del sec. XIX. Neppure l’archivio parrocchiale ne segnalava traccia dell’ autore. Alcuni mesi fa la ricercatrice di Padova Donatella Rigon assegnava al giovane talento veneto Eugenio Guglielmi, pittore di grande capacità, morto giovane nei 1846, la tela. L’opera veniva presentata il 3dicembre 2013 a Padova. Vicaria di Lendinara - San Bellino Popolo di Dio in Cammino Alle ore 18.00 dei mercoledì di Quaresima sul tema “Popolo di Dio in cammino” indicato dal Vescovo, le comunità parrocchiali della vicaria si ritroveranno per le “Stazioni quaresimali”: il 12 marzo nella chiesa parrocchiale di Lusia; il 26 marzo nella chiesa parrocchiale di Fratta Polesine; il 2 aprile nella chiesa di Rasa; il 9 aprile per l’ultimo incontro vicariale a S. Sofia di Lendinara per poi arrivare per l’Eucaristia in Santuario. Il mercoledì 19 marzo festa di San Giuseppe ogni comunità si fermerà nella propria chiesa. La predicazione è affidata all’abate del Pilastrello Dom Christopher M. Zielienski. Rovigo S. Maria delle Rose Riprende l’adorazione notturna Con il 1° venerdì del mese di marzo, passata la stagione più rigida, riprende nella chiesa di S. Maria delle Rose, dalle ore 21.00 alle 22.30 l’Adorazione notturna al Santissimo. La chiesa è climatizzata e vi è ampia possibilità di parcheggio. La preghiera sarà personale e silenziosa. Ad essa possono accedere quanti lo desiderano e sono particolarmente attesi quanti aderiscono all’Apostolato della Preghiera. Villadose - La consegna del ... Crocifisso Assume particolare rilievo il rito della “Consegna del Crocefisso” quest’anno, ai ragazzi di 3° Media di Villadose e Cambio, domenica 16 marzo 2° di Quaresima. La “consegna” si inserisce come momento di partecipazione al programma dei nostro Vescovo, fare di ogni battezzato un cittadino dei “Popolo di Dio in Missione” e di impegno a non vergognarci di Gesù, ma di annunciano con la vita buona del Vangelo in ogni momento della giornata ed in ogni ambiente di vita, scuola e luogo di lavoro compresi, come documento di persone che intendono essere dalla parte dei più deboli. Villamarzana - “Colletta alimentare” Domenica 16 marzo le comunità di Villamarzana e Gognano per vivere più intensamente lo spirito della Quaresima celebrano la “Domenica della colletta alimentare”. Durante tutta la giornata saranno raccolti generi alimentari per i poveri delle due comunità. La condivisione è una delle caratteristiche del periodo quaresimale e sollecitata dal Messaggio per la Quaresima di Papa Francesco. Adria “Angeline” “Nello stesso carisma con responsabilità” L’istituto secolare delle Angeline ha da qualche tempo un elegante e signorile rivista, in questi giorni è uscito il primo numero del 2014. Un fascicolo ricco di contenuti e di informazioni. Fra tutti segnalo il pensiero dell’Assistente Ecclesiastico S.E. mons. Adriano Tessarollo, che presenta “una lezione di vita spirituale” dalla Evangelii Gaudium. Tra le notizie segnalo il Convegno della Federazione che si svolgerà dal 27 al 31 luglio a Roma, sul tema: “Formazione: un itinerario di fede mai concluso”. Rovigo S. Maria delle Rose Un elegante tascabile In un elegante tascabile il Circolo parrocchiale “Rodon” ha fatto pervenire ai soci, una serie di proposte “Percorso natura”, e offre il calendario delle manifestazioni culturali e popolari del Quartiere Commenda Est, di cui mi piace segnalare la tradizionale “festa di Quartiere 2014” giunta alla 9° edizione, dal 5 al 7 settembre, gli incontri conviviali il 13 aprile l’11 novembre ed il 31 dicembre, il pellegrinaggio alla B.V. delle Grazie a Curtatone e alla chiusura di Maggio al sacello della Madonna degli Angeli di via Nicolio. Il tascabile riporta per intero l’organigramma del circolo Rodon, ed è offerto dal Centro Commerciale Rizzo.
Nel mese di Marzo il Leo Club Rovigo, con il sostegno del Lions Club Rovigo, aderirà al progetto Kairos coinvolgendo oltre 300 alunni tra elementari e medie dell’Istituto Comprensivo Rovigo 2. Kairos è un modo innovativo di sensibilizzare gli studenti verso le disabilità. Ed ecco, allora, che seguendo l’orso Abilian in un’avvincente storia di simpatici animali, si conducono i bambini della scuola primaria a riflettere sulla ricchezza della diver-
rando il timore della diversità. Siti internet: www.lions-kairos.it - www.leoclubrovigo.it Contatti: - Linda Fabbietti, responsabile progetto Kairos per Leo club Rovigo: linda.fabbietti@gmail. com; - Matilde Tosato, addetto stampa Leo club Rovigo: matildetosato@ libero.it; Roberto Fabbris, presidente Leo club Rovigo: roberto.fabbris@ fabbris.it
sità. Ai ragazzi della scuola secondaria di primo grado è invece dedicato un percorso nel quale potranno sperimentare le disabilità. Un’avventura in grado di migliorare nei giovani “normodotati” (e quindi nella società di domani), la percezione e la conoscenza delle persone con disabilità attraverso un percorso che possa portare ad una migliore inclusione scolastica e sociale proprio grazie alla presa di coscienza delle potenzialità che le persone disabili possiedono, supe-
A.Ge. Rovigo
Sempre in cammino verso una Società migliore
Valori e responsabilità dell’Associazionismo Volontario. Questo è il Progetto che la Commissione Tecnica del C.S.V. di Rovigo ha approvato all’A.Ge. (Associazione Italiana Genitori). Un progetto al quale hanno dato il loro parternariato e collaborazione una decina di Associazioni di Volontariato, il Comune e l’Amministrazione Provinciale di Rovigo, 2 Parrocchie e 6 Istituti Comprensivi operanti in città e Provincia. Un Progetto di formazione che prevede la crescita Associativa e il numero di Volontari prevalentemente nella Scuola, in favore delle Istituzioni. La famiglia e i bisogni dei più deboli, hanno affermato Gino Furini e Vincenzo Cominato, principali animatori dei Progetti A.Ge. sostenuti dal C.S.V. di Rovigo, sono i punti cardine di questo Progetto, nato dalla necessità di proseguire nel territorio: Scuole, Parrocchie, Associazioni, Circoli Ricreativi Culturali, come ad esempio San Basilio, con seminari formativi per Genitori e Studenti su tematiche che la società civile oggi ti impone a cavalcare per una corretta e adeguata
informazione e formazione rispetto a determinati problemi, come ad esempio: l’alcolismo, il gioco d’azzardo, una adeguata informazione sulla sessualità, il valore della vita e in se stessi, rispetto un qualunquismo frenetico che la società di oggi tende a non curare abbastanza. Il Dott. Vincenzo Longo esperto in sociologia ha affermato che il contenuto di tale Progetto, racchiude intendimenti e azioni con un valore morale per la persona, il fatto di preparare studenti stranieri ad un sistema di vita valoriale, non di sfruttamento, è già una forma educativa importante sia per i genitori che per lo
studente; così pure l’aiuto e il sostegno linguistico a bambini appena arrivati in Italia, dove la Scuola stessa in certi momenti si trova in difficoltà a curare determinate carenze linguistiche e formative. L’A. Ge. attraverso questo Progetto di valori e responsabilità,
intende far crescere questa coscienza volontaria nel Genitore nella Scuola. Tale progetto durerà fino a dicembre 2014, proseguendo sulla strada tracciata nella formazione con il precedente terminato a dicembre 2013. Laura Salvan
Panathlon Club di Rovigo
“Appuntamento in Adriatico” Protagonista la nautica da diporto
Nei giorni scorsi si è svolta la conviviale mensile del Panathlon Club di Rovigo che aveva come tema “Appuntamento in Adriatico”, proposta da Assonautica provinciale di cui Carlo Canova è socio e Alba Rosito è Presidente provinciale. L’Associazione, che è partecipata dalla Camera di commercio, si interessa di vari aspetti della nautica da diporto, con particolare attenzione alla promozione delle attività nautiche di interesse del territorio polesano, come volano di sviluppo del turismo e dell’economia. Presentato dal Presidente del Panathlon di Rovigo avv.Federico Cogo, il relatore della
Rovigo
A “Fiumi di libri” il Premio Gutenberg
“Fiumi di libri” premiata con il Premio Gutenberg 2013. Lo ha comunicato, con soddisfazione e orgoglio, l’assessore alla Cultura Anna Paola Nezzo. Il premio è stato attribuito ai migliori 50 progetti di promozione del libro e della lettura realizzati lo scorso anno in Italia. “Questo riconoscimento – ha detto Nezzo -, è per noi motivo di orgoglio e di stimolo a proseguire la strada intrapresa”.
serata è stato il prof.Paolo Dal Buono, del Direttivo di Assonautica nazionale e Direttore tecnico del Raggruppamento Assonautiche dell’Adriatico, che ha l’organizzazione di “Appuntamento in Adriatico”, manifestazione nautica che nel 2013 ha svolto la 25^ edizione. Il prof. Dal Buono, davanti ad una platea numerosa e qualificata, ha illustrato lo scopo di questa sfida per raggiungere un grande sogno e un grande progetto: l’Adriatico come mare da offrire al turismo dell’Europa, evidenziando il valore culturale e gastronomico dei territori italiani, che si affacciano sul mare da Muggia a Santa Maria di Leuca. Grazie a queste iniziative ed alla collaborazione del Sistema Camerale, sono stati avviati contatti focalizzati sulla ri-
cettività per turismo nautico con Slovenia, Croazia, Montenegro, Albania, Grecia, Turchia e Malta e nel corso della serata sono state proiettate le interessanti immagini delle tappe 2013 di “Appuntamento in Adriatico”, che hanno toccato interessanti mete turistiche e culturali di questi paesi. Il tutto - ha concluso Del Buono - per dare un impulso alla portualità turistica italiana, che non ha nulla da invidiare alle coste orientali dell’Adriatico. Tra gli ospiti della serata, ha portato il suo contributo anche la campionessa rodigina di canoa delle Fiamme Azzurre Francesca Zanirato, che tutti ricordiamo per avere partecipato con ottimi risultati ai campionati europei, mondiali e coppe del mondo di canoa. Paolo Avezzù
lavoro
domenica 16 marzo 2014
la Settimana 9
Intervista a Andrea Padoan segretario diocesano del MLAC (Movimento Lavoratori di A.C.) Economia e lavoro
Prestiamo una maggiore attenzione missionaria In attesa del maxi-job Ipotesi del governo: verso il mondo del lavoro e dell’economia più soldi in busta paga ai lavoratori L’impegno caratteristico del laicato
Il cammino della nuova evangelizzazione, che abbiamo iniziato nell’anno pastorale 2013-2014, ci invita a diventare «Popolo di Dio in missione», per far conoscere Gesù Cristo e il suo Vangelo a tutti, ai vicini e ai lontani”. E’ questo quanto scrive il Vescovo della Diocesi di Adria-Rovigo mons. Lucio Soravito de Franceschi riguardo la formazione delle persone che dovranno animare la nuova evangelizzazione. Per poter annunciare il Vangelo non servono persone speciali, ma cristiani disponibili, generosi, pronti a testimoniare il dono della fede ricevuto nel battesimo, evangelizzatori ed animatori dovranno essere presenti in ogni comunità parrocchiale, persone di ogni estrazione sociale in grado di poter testimoniare la Parola del Signore, neppure i luoghi sono speciali, perché il Vangelo va annunciato e testimoniato in ogni spazio del vissuto quotidiano, nelle comunità, nelle famiglie, tra i giovani e agli adulti, ai credenti e non credenti, entro tutti gli ambiti dove le persone vivono, faticano, sperimentano il dolore e la gioia, operano, lavorano, si sposano, mettono al mondo i figli. In questa intervista parliamo di “Popolo di Dio in missione”, con Andrea Padoan, 36 anni, sindacalista, felicemente sposato con Paola, laurea in Scienze dell’Educazione ed un Master in Economia del lavoro. Componente dell’Equipe Nazionale del MLAC - Movimento Lavoratori di Azione Cattolica e dal 19 gennaio 2014 riconfermato Segretario diocesano del MLAC. D - Il Vescovo Lucio rivolge a tutti i cristiani l’invito ad essere mis-
sionari qui nella terra del Polesine. Voi come Mlac “Movimento Lavoratori di Azione Cattolica”, come avete accolto questo invito? R - Il MLAC che ha da poco celebrato il suo secondo Congresso diocesano, in questo tempo di programmazione delle attività per il prossimo triennio, si sente ancora più stimolato dall’invito del Vescovo ad essere missionari, testimoni gioiosi della “buona novella”. D - Come Mlac si può dire che si tratta di un invito del tutto “speciale”, dal quale nessuno deve sentirsi escluso? R - In forza del sacramento del battesimo ogni cristiano è chiamato, attraverso la testimonianza e la parola, a portare a tutti l’annuncio dell’amore di Dio. Negli anni forse abbiamo dato per scontata questa “missione”; in questo senso l’invito che ci viene rivolto dal Vescovo è “speciale” poiché straordinario nella sua ordinarietà. D - Come definire il ruolo del Mlac all’interno della Chiesa e della società? R - Il MLAC è l’espressione missionaria dell’Azione Cattolica nel mondo del lavoro. Partendo dalle situazioni di vita vissuta negli ambienti di lavoro, nelle professioni, all’interno della società civile, vuole essere strumento di evangelizzazione, di formazione cristiana e promotore di pastorale d’ambiente. D - Come laicato cattolico è questo il tempo per un impegno concreto nella Chiesa diocesana? R - Il tempo nel quale il Signore ci chiama a vivere è sempre un tempo favorevole in cui sentirsi chia-
mati alla felicità dell’incontro con Dio e divenire testimoni credibili della gioia e della speranza del messaggio cristiano, nella comunità in cui si vive. D - Guardando la realtà del mondo cattolico, del laicato diocesano, possiamo dire che i laici sono in questo momento pronti ad assumersi questa importante responsabilità? R - Credo di si ma per esercitare questa responsabilità occorre evitare la scorciatoia delle omologazioni e permettere ai vari talenti di cui ognuno (persone, associazioni e movimenti) è portatore, vengano espressi nei modi e nei tempi che sono propri del laicato. A volte, infatti, si corre il rischio di chiedere eccessiva disponibilità di tempo ed impegno a chi quotidianamente deve dedicarsi prima alla famiglia ed al lavoro, ambienti nei quali il laico è propriamente chiamato a rendere conto della sua fede in Gesù Cristo. D - Dal vostro osservatorio, come Mlac di quale missione la Chiesa di Adria- Rovigo ha urgente bisogno? R - La nostra propensione alle tematiche sociali, ci porta a sollecitare una maggiore attenzione missionaria verso il mondo del lavoro e dell’economia. Auspichiamo infatti che nelle comunità parrocchiali si trovi il coraggio e la voglia di confrontarsi su questi temi (a volte accantonati perché ritenuti scomodi) alla luce del Magistero sociale della Chiesa Cattolica. P e r troppo tempo abbiamo pensato che il mondo del lavoro, così come quello
dell’economia e della finanza, dovessero evolversi liberamente senza che vi fosse un indirizzo eticomorale a guidarli. Ma le conseguenze di questa nostra “colpevole miopia”, le abbiamo tutti i giorni sotto i nostri occhi. D - Si può essere missionari anche nel mondo del lavoro? R - Si deve essere missionari nel mondo del lavoro! D - Immersi nel mondo produttivo, dell’economia, del lavoro è possibile annunciare il Vangelo di Gesù? R - Certo! Troppo spesso quando entriamo al lavoro ci dimentichiamo della nostra fede in Dio e ce ne ricordiamo solo quando rientriamo a casa o la domenica a messa. Occorre invece prendere coscienza di quanto importante sia far incontrare Gesù ai nostri colleghi piuttosto che ai nostri clienti, attraverso la nostra testimonianza fatta di gesti semplici, discreti, quotidiani. D - Il Vescovo rivolge il suo invito ad essere Chiesa missionaria, alla luce di questo cammino quali attese, quali speranze nutrire? R - Speriamo che la nostra Chiesa abbia il coraggio missionario di uscire e trovare “il suo baricentro fuori di sé”, voglia rielaborare e rilanciare la sua attività pastorale alla luce delle esigenze e necessità che le donne e gli uomini di questo tempo sono chiamati ad affrontare, valorizzando le realtà laicali presenti. Preghiamo affiché alla nostra Chiesa polesana lo Spirito Santo infonda la gioia e il coraggio di annunciare il Vangelo che donò ai profeti. Settimio Rigolin
Cosa distingue l’enorme differenza tra ciò che costa ad un’azienda italiana un lavoratore, e la stessa enorme differenza che si riscontra nelle buste paga tedesche e francesi? Che poi a Stoccarda e a Bordeaux troviamo Stati che funzionano, che hanno welfare stratosferici (anche troppo) e la netta soddisfazione dei propri cittadini. Si fatica a dire lo stesso per la destinazione delle nostre tasse, anche se la spesa statale italiana è faraonica come quelle Oltralpe. Qui si sta concentrando l’attenzione del Governo, nel senso di ridurre l’enorme forbice aperta tra quanto un’impresa spende per un lavoratore, e quanto quest’ultimo realmente incassa in busta paga. Empiricamente noi italiani diciamo: la metà. Spesi 100, ne vediamo 50 in tasca. Abbiamo sbagliato di poco: la percentuale giusta è il 52,4. Peggio di noi stanno solo cinque Paesi europei. Fuori dall’Europa la situazione poi è disperante (per noi): un giapponese guadagna 69 yen sui 100 spesi dall’azienda; un americano supera i 70 dollari su 100. Gli italiani che lavorano negli Usa, hanno sempre un iniziale moto di sospetto di fronte alla prima busta paga: troppo scarse le trattenute, quando mi chiederanno il resto? Mai, lo Stato – lì – offre poco ma chiede ancora meno. Questioni di economia, di storia, di mentalità. Ma qui si sta esagerando. L’enorme costo del lavoro è una primaria causa di distruzione dello stesso; molte imprese delocalizzano all’estero; altre si rifiutano di investire qui; la precarizzazione e il “nero” abbondano. D’altro canto, i nostri stipendi sono tra i più bassi dell’Occidente sviluppato: alla fine della fiera, il netto in busta paga è quel che è. Chiedere o dare un aumento? Se su 100 euro ne vedi 52, alla fine si tende a rinunciare. Tant’è che lo Stato aveva in parte sgravato gli “straordinari” per evitare sia di ridurli a poca cosa, sia di farli pagare dal datore di lavoro in
“nero”, come spesso accade soprattutto nelle piccole aziende. Ridurre il cuneo fiscale: questo uno degli obiettivi economici dichiarati dal governo Renzi. Significa: allentare la manomorta dello Stato. Quanto? Qui sta il punto. Ci vogliono 10 miliardi di euro per ridurre di un paio di punti il cuneo fiscale. Un lavoratore manco se ne accorgerebbe, mentre per lo Stato – di questi tempi – 10 miliardi sono un gran mucchio di soldi. Da qui l’idea del maxijob. Funziona per chi viene assunto, anzitutto, con retribuzioni nette che vanno dai 10 ai 20mila euro l’anno. L’idea appunto è quella di lasciare gran parte del malloppo in tasca al lavoratore, circa l’80%. L’azienda non pagherebbe molto, il lavoratore avrebbe uno stipendio più che dignitoso (dagli 800 ai 1.500 euro mensili circa). Ovvio che però così si crea un’enorme voragine nei conti dello Stato e dell’Inps. Ma si afferma che il buco sarebbe colmato dal fatto che poi quel denaro guadagnato “gira”, viene speso, mette in moto l’economia, genera Iva ma anche Irpef, Irap… Lo stanno mettendo a punto (limiti di reddito, Inps, durata in anni…) ma potrebbe essere una buona idea. Se funziona, genererà una messe di nuovi posti di lavoro e darà un bel calcio al precariato eterno e sottopagato; se non funziona, obbligherà lo Stato a mettersi a dieta forzata ed immediata. Ci si raccomanda vivamente sul fronte dell’applicabilità e dell’efficacia delle sanzioni per chi sgarra, ben sapendo che in Italia i modi per “gabbare lo santo” sono infiniti. Nicola Salvagnin
10 la Settimana
iovani G speciale
domenica 16 marzo 2014
Pagina a cura del Servizio Diocesano di Pastorale Giovanile via Sichirollo, 18 Rovigo 349 5139409 giovani@5pani2pesci.it www.5pani2pesci.it
della Diocesi
750 GIOVANI APRONO IL CAMMINO Il Mercoledì delle Ceneri in più punti della Diocesi i giovani si sono ritrovati per iniziare insieme la Quaresima e il percorso che li porterà alla FESTAGiovani del 26-27 aprile
de partecipazione, avvolgente. Una serata davvero spettacolare per come ha conciliato bisogni interiori e espressione comunitaria.” Anche ad Adria una atmosfera mozzafiato: la Cattedrale in penombra ha accolto i giovani in una lunga processione al rito delle Ceneri, mentre alla fine i giovani sono stati invitati a salire sotto la grande e antica Croce Gloriosa irradiata con potenti fasci di luce nel buio della navata.
UN SEGNO FORTE NEL MERCOLEDI DELLE CENERI 750 giovani hanno risposto all’appello della Diocesi di Adria – Rovigo che li ha convocati il Mercoledì delle Ceneri, il 5 Marzo, da Santa Maria Maddalena, ai confini con Ferrara, al Basso Polesine di Adria, nel Capoluogo e nella città di Lendinara, ma anche in località più piccole come San Martino di Venezze e Bosaro, o Baruchella o ancora Castelnovo Bariano. La data era di grande tradizione per la Chiesa Cattolica: il Mercoledì delle Ceneri che apre la Quaresima; il gesto apparentemente austero e grave: l’imposizione delle Ceneri sul capo. Però i Coordinamenti vicariali di Pastorale Giovanile hanno saputo interpretarlo con un’intensità di grande effetto che non ha mancato di stupire i ragazzi, principalmente dell’età delle superiori, che non si sono lasciati intimorire dalla proposta. APERTE LE ISCRIZIONI A FESTAGIOVANI La “Notte delle Ceneri”, come molti l’hanno definita, ha aperto ufficialmente le iscrizioni a Festagiovani2014, l’evento atteso a Rovigo per il 26 e il 27 di Aprile, che presenterà una due giorni nella Città capoluogo in cui i giovani avran-
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no parola. E sarà una parola da cui ci si attende qualcosa in più del solito, che può destare non poche sorprese, vista la stupefacente partecipazione alla sua Apertura ufficiale, segno di un coraggio inedito
I FRUTTI DELLA SCELTA
DELLEGIOVANILE PIAZZE MEDIATICHE DIOCESI DI ADRIA – ROVIGO | UFFICIO DI PASTORALE PATROCINIO DEL COMUNE DI ROVIGO | ASSESSORATO ALLEtradizione POLITICHE GIOVANILI Ma si coniuga bene PATROCINIO DELLA PROVINCIA DI ROVIGO | PRESIDENZA DELLA PROVINCIAil luogo di con modernità:
26 – 27 Aprile ROVIGO
e di una gioventù che guarda con interesse rinnovato anche a proposte di carattere spirituale, che attingono alle radici cristiane della cultura religiosa europea. Don Enrico Turcato, il Vicario Parrocchiale di Santa
Sofia a Lendinara, dove erano circa 250 nel Duomo: “Non poteva esserci modo migliore per iniziare la Quaresima con i giovani: celebrando l’Eucaristia [quella delle Ceneri] si avvertiva un’atmosfera di gran-
maggior smistamento e condivisione delle informazioni sembra essere ormai quello mediatico. La Diocesi già da diversi mesi, per raggiungere i giovani, si è interfacciata su molte piattaforme di comunicazione con “profili” ufficiali sui più comuni social network direttamente collegati al sito principale gestito dall’Ufficio per la Pastorale Giovanile: www.5pani2pesci.it che sta registrando centinaia di accessi al giorno. Come dire che ormai ci si mette la faccia, scegliendo la via di una presenza che non si mimetizza, ma esprime chiaramente proposte e posizioni. Nelle foto: alcuni momenti della celebrazione che si è svoltaILaCONCERTO Lendinara per il Vicariato di Lendinara - San Bellino
Due giorni Perché l’alba regali EMOZIONI
Nel cuore di un evento mediatico Testimonianze dalle frontiere della vita Dove l’Europa giovane riprende vita Ospitalità nelle Parrocchie di notte e nella notte Fari per vegliare Autobus diretti alla Città di Rovigo e cena in Città convenzionata per i pellegrini Anche in Paypal le ISCRIZIONI
RTE APE ZIONI!!! CRI S I LE
27 APRILE 10.00: “Grazie Santità” GIOVANNI PAOLO II – GIOVANNI XXIII FRA I SANTI Il Grazie dei giovani nella Celebrazione Pasquale di Piazza Vittorio Emanuele II
diocesi
domenica 16 marzo 2014 Adulti che domandano il Battesimo, adulti che chiedono di entrare nella comunità cristiana: sono i catecumeni, espressione bella di una fede non scontata, di un ingresso alla vita cristiana che è desiderato, accolto e cercato. Domenica 9 marzo, nella sentita celebrazione eucaristica in Duomo Concattedrale, animata dal coro giovanile Giovani Sentinelle del Mattino (Gi.Se.Ma), la diocesi si è riunita attorno al proprio vescovo Lucio per accogliere due amici che chiedono di entrare a far parte della famiglia di Dio, la Chiesa. Sono due persone, Vittorio e Genziano, provenienti da realtà straniere, uno dalla Nigeria l’altro dall’Albania, figli della loro storia di popolo che ha vissuto dittature neganti la possibilità di Dio nella vita; rappresentano anche una sfida per noi chiesa del Polesine, uno sguardo di profezia e di parola di novità verso lo straniero, «el foresto», che fa sempre paura, una paura che genera odio, un odio che partorisce violenza. Eppure il più straniero tra tutti noi è quel Gesù Cristo, venuto da così lontano, provenuto da Dio. Catecumenato ed elezione, due tappe di un cammino Vittorio è stato accolto alle porte della Chiesa Concattedrale in quanto ha iniziato il cammino di preparazione, un tempo di catechesi di uno o due anni in cui fare propria la vita cristiana: è entrato nel catecumenato, il suo nome
la Settimana 11
Rovigo - Duomo Concattedrale
Adulti in cammino verso il Battesimo chiedono di entrare nella comunità cristiana
è stato scritto sul libro dei catecumeni, accompagnato da una coppia di catechisti e legato alla Parrocchia di Sant’Ilario-Madonna Pellegrina. Su di lui il vescovo e i suoi catechisti hanno impresso il segno della Croce, segno di ingresso alla preparazione alla vita cristiana. Genziano invece ha vissuto il rito dell’elezione, il suo nome è stato scritto nel libro de-
gli eletti, ossia di persone che hanno già compiuto il cammino catecumenale, e che ora si preparano più intensamente a ricevere il Battesimo, che Genziano vivrà nella notte di Pasqua del 20 aprile prossimo. Genziano è seguito dalla parrocchia del Duomo, cui è legato da amicizia. La Quaresima apre le porte al Battesimo nella Veglia di Pasqua
Questi riti di accoglienza si svolgono in Quaresima, secondo un modo di agire da sempre avvenuto nella Chiesa: poiché la notte di Pasqua è la notte della vita nuova in Gesù Cristo, della vittoria della vita sulla morte, in quella santa notte si è sempre vissuto il Battesimo, il passaggio dalla notte al giorno, dalla morte alla vita, dalla solitu-
dine alla famiglia di Dio, dal peccato alla resurrezione. Nel Cristo risorto vi è il nostro Battesimo. E il cammino della Quaresima ha da sempre valorizzato questo percorso: nelle letture dei vangeli delle domeniche di quaresima di quest’anno vi è il cammino dei catecumeni che vincono il sospetto (domenica della tentazione), che riscoprono il Volto
(domenica della trasfigurazione), che si accostano all’acqua della vita (domenica della samaritana), che ricevono nuova vista (domenica del cieco nato), che vivono oltre la morte (domenica di Lazzaro), che entrano con Lui nel mistero della Pasqua (domenica delle Palme). Le antiche cattedrali, le basiliche paleocristiane, hanno impresso straordinariamente nella loro architettura questo itinerario e questa progressività all’accostarsi alla vita cristiana, elementi che come Chiesa del secondo millennio siamo chiamati a riscoprire. Accompagnare i catecumeni, essere catechisti degli adulti La Chiesa Italiana sta promuovendo questa nuova figura di catechista, non legato solo ai ragazzi, ma sempre più in grado di accompagnare adulti che vogliono intraprendere questo cammino catecumenale. In una realtà multietnica, in cui il flusso migratorio è sempre più elevato, è una risposta bella che la Chiesa può dare, un coniugare quell’idea di papa Francesco che vuole una Chiesa alle periferie, in uscita. Ecco perché la Caritas diocesana e l’Ufficio Catechistico diocesano si stanno attivando per promuovere corsi di formazione per accompagnatori dei catecumeni, a partire dall’anno pastorale 2014-2015. A cura dell’Ufficio Catechistico Diocesano e del servizio di catecumenato
Don Luigi - Napoli
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polesine
domenica 16 marzo 2014
Ufficio missionario diocesano
Una Chiesa viva in una realtà povera Don Gabriele racconta la sua esperienza missionaria in Brasile
Don Gabriele Fantinati è ritornato in questi giorni nella sua Diocesi, la Chiesa di Adria-Rovigo, dopo una lunga esperienza missionaria vissuta in Brasile presso la missione diocesana nella Chiesa sorella di Caetitè. Don Gabriele ha offerto la sua testimonianza di sacerdote Fidei-donum raccontando i suoi diciassette anni di vita missionaria, una testimonianza ricca di esperienze e di lavoro tra i fratelli del Brasile, offerta con semplicità alla Chiesa diocesana affinché sia più accogliente e aperta. L’incontro, promosso dall’Ufficio missionario diocesano, si è svolto venerdì 7 marzo 2014 presso la Sala Convegni del Seminario San Pio X di Rovigo. A guidare la serata il responsabile del Servizio Missionario Diocesano don Silvio Baccaro, era inoltre presente il Vescovo di Adria-Rovigo mons. Lucio Soravito de Franceschi, tra il pubblico sacerdoti missionari e tanti amici. Don Gabriele, nella sua testimonianza ha ripercorso la storia missionario vissuta dalla Diocesi di Adria-Rovigo verso la Chiesa sorella di Caetitè, ha parlato dell’esperienza positiva, impegnativa e talvolta anche difficile di tanti sacerdoti diocesani Fidei donum, ha inoltre sottolineato il fatto che piano piano nella Chiesa diocesana è andata crescendo una coscienza missionaria e questo a partire dagli anni
settanta. Don Gabriele ha poi ricordato che punto di riferimento fu la parrocchia cittadina di San Bortolo in Rovigo, da questa comunità sono partiti i primi sacerdoti missionari Fidei donum per raggiungere la Chiesa di Caetité, in Brasile. Don Fantinati si è poi soffermato ad illustrare la triste realtà di povertà, di estremo bisogno, incontrata tra quelle popolazioni, bisogno a livello sociale, economico, ma anche come Chiesa, una comunità povera, ancora in via di organizzazione, pochissimi erano i sacerdoti. Ma nonostante tutto ciò, don Gabriele, ha detto di aver visto in Brasile una Chiesa viva, autentica, amante del Vangelo della Parola di Dio. Don
Fantinati ha quindi parlato dell’impegno ecclesiale e nello stesso tempo sociale svolto dai sacerdoti della Diocesi di Adria-Rovigo, impegno che si è manifestato soprattutto nella vita quotidiana, nel vissuto della gente. Il missionario non ha nascosto i problemi e le difficoltà che via via negli anni i sacerdoti Fidei donum hanno incontrato e affrontato, nello stesso tempo ha ricordato le gioie della vita missionaria che in primo luogo scaturiscono dal generare una nuova Chiesa, e i segni sono stati tantissimi, primo fra tutti, ha detto don Gabriele, la presenza di giovani che si sono avviati al sacerdozio. Altro aspetto molto importante sottolineato dal missionario, ha riguardato il ruolo dei laici, i veri protagonisti della Chiesa in Brasile e nella Diocesi di Caetité. Il sacerdote ha poi osservato come in questi anni di missionarietà della Chiesa diocesana, mai nessun laico sia partito dalla Diocesi di Adria-Rovigo per vive in
Brasile una esperienza missionaria, ci sono stati invece vari laici che hanno visitato la missione diocesana. Da ultimo don Gabriele ha ricordato che in questo momento la Diocesi di Adria-Rovigo con il suo Vescovo Lucio e il presbiterio diocesano sta valutando riguardo al suo futuro missionario. La Chiesa diocesana ha dato molto, ha affermato don Fantinati, ma nello stesso tempo ha ricevuto moltissimo da questa lunga e importante esperienza missionaria, la missione, la missionarietà sono al centro dell’opera evangelizzatrice della Chiesa. Rimane il desidero che, dalla Chiesa sorella di Caetité, ora ben organizzata e viva, qualche sacerdote venga a vivere una sua esperienza di Chiesa nella Diocesi di Adria-Rovigo. A conclusione dell’incontro il Vescovo Lucio ha ringraziato don Gabriele per la sua autentica testimonianza di vita missionaria e di sacerdote. Settimio Rigolin
Ringraziamento Sentiamo il dovere di esprimere un sincero grazie alla Comunità intera di Lusia e alle tante persone intervenire alle toccanti cerimonie organizzate dalle Comunità Parrocchiale e Comunale di Lusia, nel decimo anniversario della salita al Cielo del nostro caro fratello don Settimo. Per noi è stato un evento molto commovente e pieno di significati che abbiamo apprezzato per il calore espresso da tante persone, dimostrando quanto sia ancora presente e viva la figura di questo Sacerdote per tantissime persone che in vari modi l’hanno conosciuto. La presenza del Vicario Generale della Diocesi mons. Claudio Gatti, di tanti confratelli nella fede, la particolare vicinanza del Parroco, Don Fabio Bolognesi, la presenza del Cori “Ponte Pasubio” e di quello Parrocchiale, oltre alla significativa Mostra fotografica allestita per l’occasione dalla sig. ra Fornari, restano momenti unici e indimenticabili. Con riconoscenza di cuore un sincero grazie Le sorelle Anita e Rina Malin
Vicaria di Crespino-Polesella (RO) Fiesso Umbertiano
“Per una famiglia in crescita” Calendario incontri 2014
Incontri programmati in collaborazione con il “Centro Studi Evolution” di Verona. Relatore sarà il Prof. Pietro Lombardo, Direttore e fondatore del Centro. Tutti gli incontri avranno inizio alle ore 21. Giovedì 13 marzo 2014: Centro Sociale - Arquà Polesine, Via Umberto I, 14 “Come costruire l’armonia e la felicità nella vita di coppia”. Giovedì 27 marzo 2014: Centro Sociale – Polesella, Via Don Minzoni, 180 “Gli stili educativi - Come comunicare regole, emozioni e valori?” Giovedì 10 aprile 2014: Centro Sociale - Frassinelle Polesine/S. Bartolomeo, Piazza G. Marconi, 141 “Come sopravvivere con un adolescente” Giovedì 24 aprile 2014: Teatro Parrocchiale – Crespino, Piazza Fetonte, 29 “Il bullismo e la gestione delle emozioni” Giovedì 8 maggio 2014: Teatro Parrocchiale – Crespino, Piazza Fetonte, 29 “Demotivazioni e motivazioni - Come favorire la gioia di studiare e il desiderio di apprendere” Giovedì 22 maggio 2014: Centro Sociale – Canaro, Piazza XX Settembre, 1 “Educare al valore della sessualità”.
Borsea
Ad un anno dall’elezione La parrocchia di Borsea per domenica 16 marzo, 2° di Quaresima “Gesù pregando, il suo volto si trasfigurò…” propone una domenica per Papa Francesco ad un anno dalla sua elezione: “un dono” per la Chiesa, per il mondo, per l’uomo d’oggi… S. Messe al mattino, nel pomeriggio (in sala Madre Teresa) un incontro comunitario di riflessione per adulti e giovani: come seguire concretamente l’esempio quotidiano di Papa Francesco fatto di parole vere, gesti concreti… e sorprese per migliorare la nostra vita personale, familiare e comunitaria?
Le Olimpiadi della carità
Non vi era iniziativa migliore per entrare in quaresima, con le indicazioni che ci hanno dato sia il Papa che il nostro Vescovo Lucio: con la preghiera, il digiuno e la SOLIDARIETA’. Sabato 8 marzo a Fiesso Umbertiano i giovani della comunità, bambini, ragazzi del catechismo, con le loro catechiste, animatori, scout, e genitori pieni di entusiasmo, sono stati impegnati in una maxi raccolta alimentare per le vie del paese, denominata “LE OLIMPIADI DELLA CARITA’”. L’evento è iniziato alle 15 del pomeriggio tutti si sono ritrovati nel prato dell’oratorio formando un grande cerchio, c’era la musica olimpionica in sottofondo (momenti di gloria), sono apparsi dei tedofori passando la fiamma olimpica per accendere il braciere. Successivamente si sono formati 7 gruppi, e come per ogni gioco i più grandi hanno spiegato le regole: divertente era avere una carriola a disposizione, una cartina di Fiesso
con evidenziato il campo d’azione e una macchina al seguito, nonché la Protezione Civile per chi si recava in periferia. Ogni squadra doveva spostarsi nella zona assegnata e suonare il campanello nelle case di ogni famiglia e invitarle con delicatezza a donare del cibo di prima necessità per persone bisognose. Il tutto si è trasformato in un gioco bellissimo ed entusiasmante. Alle 17.30 tutti dovevano rientrare con la ta-
bella del CARITOMETRO compilata, esporre il raccolto sull’Altare ed essere pronti per la S. Messa delle ore 18 dove nei canti, nell’omelia, nella preghiera dei fedeli venivano richiamati i messaggi e gli insegnamenti della giornata. La generosità del Paese è stata grande e commovente. E’ stata la prova concreta di un’espressione
di solidarietà; un piccolo passo per farsi Prossimo. C o n questa raccolta si potrà sostenere per un po’ la funzione Parrocchiale della San Vincenzo attiva nel servizio dei poveri del Paese. E’ stato bello collaborare tra gruppi per un unico
intento, camminando sulla via della testimonianza. Il Parroco don Giorgio nell’omelia ha esortato i presenti ad andare avanti con amore e carità con Gesù dalla nostra parte. Alla fine i protagonisti della raccolta e prima di tutti i componenti della squadra vincitrice che ha raccolto di più sono stati onorati con una bella medaglia in cartoncino stampato. Doverosi i ringraziamenti ai Capi Scout Luca, Gabriella e company.
attualità
domenica 16 marzo 2014
la Settimana 13
Idr incontra...i fratelli ortodossi
Gli insegnanti di religione della diocesi a scuola di dialogo
Continuano in diocesi gli incontri di formazione e aggiornamento per gli insegnanti di religione cattolica - organizzati dall’équipe formativa costituita da don Damiano Furini, responsabile dell’ufficio diocesano, e coordinata da Mauro Prando - sul tema dei monoteismi. Negli ultimi tre anni abbiamo “incontrato” l’ebraismo e l’islam attraverso pensieri e volti, riflessioni ed esperienze. ă Quest’anno approfondiremo il cristianesimo, soprattutto, dal versante dell’ortodossia, per conoscere a che punto è il dialogo tra cattolici e ortodossi, identificando luci, ombre e prospettive future. Con questo intento, ci siamo dati appuntamento il pomeriggio del 5 marzo 2014, presso il Centro don Bosco di Rovigo, guidati da alcuni esperti-testimoni: padre Roberto Giraldo, ofm, preside dell’ISE (Istituto di Studi Ecumenici) “S. Bernardino” di Venezia e consulente della nostra equipe; il seminarista romeno, Ionuţ Cătălin Blidar, studente presso l’ISE, e il protopope romeno, rev. Basilio Barbolovici, responsabile dei greco-cattolici del Triveneto. Ad essi abbiamo fatto alcune domande di carattere personale e sul tema del pomeriggio formativo: Idr incontra... i fratelli ortodossi.
Intervista a P. Roberto Giraldo, ofm, preside dell’ISE (Istituto di Studi Ecumenici) “S. Bernardino” di Venezia D. Come è nata la sua vocazione “ecumenica”? R. Inizialmente non ero molto interessato a questa realtà. La mia vocazione “ecumenica” è nata per caso, a partire da un’obbedienza dei miei superiori, i quali nel 1996 mi hanno chiesto di diventare Preside dell’Istituto S. Bernardino di Venezia. Quando ho detto il mio sì, mi sono lasciato subito interpellare dal mondo ecumenico, ricco di stimoli e di sfide. Con il tempo ho capito che siamo fatti per la relazione e che se non si dialoga, non si cresce. Infatti, occorre parlare la lingua del “noi” e non più soltanto quella dell’ “io”, poiché è conoscendo gli altri, aprendosi e dialogando con loro che si scopre la propria identità; diversamente si diventa aridi e si muore dentro. A tale proposito, sono appena tornato dalla Terra Santa, da un incontro ecumenico dell’Ordine francescano, a cui appartengo. Attraversando il lago di Tiberiade, abbiamo riscoperto che è un mare vivo in quanto riceve acqua dalle sorgenti dei monti limitrofi, acqua che poi dona al fiume Giordano. Al contrario, invece, del mar Morto, che non è aperto, ma chiuso in sé e, per questo, morto.
D . Cosa significa per lei guidare un centro di studi teologici che ha come finalità principale il dialogo ecumenico? R. Il dialogo in sé non è mai semplice: è scambio di doni che esige riconoscimento dell’altro e consapevolezza della propria parzialità. Detto ciò, vivere in una comunità e in un centro di studi teologici che ha come finalità il dialogo ecumenico è sicuramente una ricchezza e una bella opportunità di crescita, un’occasione per rimettermi sempre in discussione e pormi nuove sfide. Vivere accanto a chi è “diverso”, non è mai qualcosa di teorico, ma è un continuo “esodo” da sé. Ho imparato, soprattutto, che il “dialogo ecumenico” si costruisce prima “in casa”, tra le mura del proprio convento, e che solo poi diventa qualcosa di esterno, da portare fuori. D. Da circa dieci anni il suo Istituto ha avviato un fecondo dialogo teologico, ma anche della “vita,” con l’università romena di Piteşti. Anche a partire da tale scambio interconfessionale, ci può dire una parola sul mondo ortodosso? Quali sono le principali difficoltà che si incontrano nel dialogo con i fratelli ortodossi? Cosa potremmo imparare da loro? R. Nel dialogo con l’ortodossia le difficoltà nascono soprattutto dalla scarsa conoscenza reciproca, da profonde ferite storiche e mondi culturali diversi. Dobbiamo conoscerci e condividere di più le nostre ricchezze reciproche. A tale proposito, dei fratelli e sorelle ortodossi apprezzo l’apertura al Mistero, la ricchezza della liturgia, cuore della loro fede, la bellezza, resa manifesta soprattutto nelle icone.
Intervista a Ionuţ Cătălin Blidar seminarista romeno e studente presso l’ISE D. Nonostante la sua giovane età - 23 anni appena - ha già acquisito un ricco bagaglio teologico ed esperienze ecumeniche. Da un anno vive con altri studenti ortodossi, cattolici ed evangelici all’Istituto S. Bernardino di Venezia. Com’è la sua esperienza di giovane ortodosso romeno qui in Italia? E soprattutto cos’è per lei l’ecumenismo? R. Io sono molto attratto dalla tradizione cattolicolatina, in particolare da alcune sue espressioni moderne, quali la spiritualità carmelitana, quella presbiteralediocesana, e da alcune figure di santi, primo tra tutti, il beato Giovanni Pa-
Nella foto: al centro p. Roberto Giraldo, preside dell’Istituto di Studi Ecumenici “S. Bernardino” di Venezia; a destra, il seminarista romeno Ionuţ Cătălin Blidar, studente presso l’ISE; a sinistra, sr. Michela Marinello, moderatrice dell’incontro. olo II. La mia esperienza presso l’Istituto ecumenico è un grande dono di Dio, perché mi permette di avanzare nella ricerca teologica a livello scientifico, avvalendomi di vari strumenti, tra cui una ricca e fornita biblioteca e, inoltre, di condividere la mensa, la preghiera e altri frammenti di vita, con studenti di culture e confessioni diverse. Mi trovo in sintonia soprattutto con gli studenti dell’Africa, perché sono particolarmente espansivi e socievoli. Per me ecumenismo non significa fare discorsi grandi e astratti, ma vivere soprattutto gesti di comunione, partendo dalle cose semplici e concrete della vita, significa fare silenzio e ascoltarsi per “parlare insieme” come Chiesa. Abbiamo bisogno di crescere in questo silenzio e ascolto reciproco. D. E del dialogo tra ortodossi e grecocattolici cosa pensa? E’ un dialogo difficile, anche se non impossibile... R. Apprezzo molto la storia e la testimonianza evangelica dei fratelli greco-cattolici ma, soprattutto, mi colpisce l’esempio e la vita santa di molti sacerdoti e vescovi, che sono stati imprigionati e uccisi durante il periodo del comunismo.
Intervista al rev. Basilio Barbo-
lovici, responsabile dei greco-cattolici del Triveneto
D. Rev. Basilio, lei è il protopope greco-cattolico di Mestre e ha anche responsabilità a livello triveneto. E’ romeno e vive in Italia dal 1990. A Venezia ha frequentato l’Istituto S. Bernardino, conseguendovi la Licenza. Da appassionato di ecumenismo, come vive tale impegno?
R. Per un greco-cattolico come me avere intrapreso la strada del dialogo interconfessionale è stata, da una parte, un’opportunità preziosa per riscoprire la mia identità orientale, dall’altra, ha maturato in me una maggiore appartenenza alla chiesa cattolica latina, in comunione con il Santo Padre. Ciò che ho vissuto in questi anni qui, nel nord-est italiano, mi ha molto arricchito; mi ha insegnato, soprattutto, ad organizzare la vita ecclesiale, coniugando insieme vari aspetti: Sacra Scrittura, catechesi, studio, alcuni ambiti pastorali, favorendo iniziative per le nuove generazioni e le famiglie. D. Chiedo, infine, anche a lei una breve parola sulla relazione fra gli ortodossi e i cattolici. Quali opportunità intravede in tale dialogo? R. Da buon orientale, dei fratelli ortodossi mi attrae senza dubbio il modo di celebrare, la bellezza e la solennità della liturgia. Non le nascondo che, a volte, ho l’impressione, che noi greco-cattolici, ci stiamo un po’ troppo latinizzando dal punto di vista liturgico. Invece, della chiesa cattolica romana, come ho già affermato, mi colpisce l’organizzazione, il modo di impostare la pastorale e anche il legame con la società civile e l’impegno di evangelizzazione e promozione umana (scuola, economia, politica, solidarietà verso i più deboli...). Ci sarebbe ancora molto da raccontare, ma la nostra intervista termina qui. Da questo ricco incontro sul dialogo cattolicoortodosso del 5 marzo 2014, noi insegnanti di religione ci portiamo in cuore, oltre alla bella sintesi contenutistica di padre Roberto, del seminarista Jonuţ e del protopope Basilio, la semplicità e la fraternità con cui essi hanno interagito con l’assemblea, creando un dibattito schietto e profondo. Ci siamo lasciati, dandoci appuntamento al 2 maggio 2014, ospiti di padre Claudiu Savin e della comunità ortodossa romena di Rovigo. A cura di sr. M. Michela Marinello Insegnante di religione cattolica Costa di Rovigo
14 la Settimana
missioni
Gli esclusi
La Chiesa a partire dal mondo
A distanza di un anno dall’elezione al soglio pontificio del cardinal Jorge Mario Bergoglio, avvenuta il 13 marzo 2013, occorre riflettere sulla rotta impressa alla Barca di Pietro dal primo Papa non europeo dopo 1272 anni. Il fatto stesso che abbia assunto il nome di Francesco, ispirandosi al Poverello d’Assisi, la dice lunga. Ciò che sorprende nei suoi discorsi è il punto di vista assunto: un inedito sguardo extra moenia o «fuori le mura», non considerando il mondo a partire dalla Chiesa, ma, all’opposto, pensando la Chiesa a partire dal mondo. C’è un pensiero forte nel suo magistero che ha di mira il bene di tutti, per così dire, la causa del Regno di Dio. Ecco che, allora, il leitmotiv è sempre lo tesso: la sua apertura alle «periferie», non solo geografiche, ma anche esistenziali. Sia chiaro, questo suo indirizzo non si manifesta nel melenso atto caritativo che sazia la falsa coscienza e lascia l’ingiustizia integra e perversamente operante, ma si esprime nell’affermazione della fraternità universale, ponendo al centro dell’azione pastorale i poveri, coloro che vivono nei bassifondi della Storia, dunque, nella lotta contro le ingiustizie, nell’impegno per la costruzione 1i una società di uguaglianza, di giustizia sociale, in una prospettiva puramente evangelica. Con papa Bergoglio non siamo più in presenza di un Dio absconditus, nascosto, distante, che guarda la nostra
sacrestie, ma abbraccia il mondo intero. Ma questo sarà possibile nella misura in cui, come chiede papa Bergoglio, sapremo esporci ai lontani, promuovendo una relazione di vita da cui far scaturire la bellezza dell’essere cristiani. Siamo, pertanto, invitati da Francesco a fare memoria del mandato ad extra, ai lontani, nella consapevolezza che ognuno di noi, con modalità diverse, secondo il proprio carisma, deve spingersi verso le periferie, le frontiere, tutto ciò che è distante, fisicamente e spiritualmente. Si tratta, in sostanza, di operare un capovolgimento, andando al di là di una visione materialistica della propria esistenza incentrata sull’effimero, secondo la logica delle beatitudini, a fianco dei poveri, degli esclusi. Non è marginale il fatto che nel suo primo messaggio per la Giornata missionaria mondiale, il Papa rilevi che «spesso l’opera di evangelizzazione trova ostacoli non solo all’esterno, ma all’interno della stessa comunità ecclesiale. A volte sono deboli il fervore, la gioia, il coraggio, la speranza nell’annunciare a tutti il Messaggio di Cristo e nell’aiutare gli uomini del nostro tempo ad incontrarlo». Da ciò deriva l’urgenza di tornare a essere, parafrasando il Vangelo, «sale della terra», «lievito che fa fermentare la massa». P. Giulio Albanese (da Messaggero di Sant’Antonio marzo 2014)
A un anno dalla sua elezione, papa Francesco ha ribaltato ogni prospettiva: non più dentro ma fuori, non più centro ma periferia, non più distante ma vicino. Un nuovo inizio dalla «fine del mondo». umanità dolente dall’alto della sua nuvoletta celestiale, ma, al contrario, di una manifestazione amorevole del Cristo, Dio fatto uomo, del Principio e della Fine. Semmai siamo noi che giochiamo a nascondino, sempre pronti a fare l’esatto contrario di ciò che è scritto nelle Beatitudini, generando nuove confusioni e alterazioni dell’identità cristiana. Leggendo, in particolare, il suo documento programmatico, l’esortazione apostolica Evangelii Gaudium, si evince che la sua elezione alla Sede di Roma è davvero espressione di una restituzione della fede dalla «fine del mondo», dalla periferia oltreoceano del «Nuovo Mondo», per ridare impulso laddove il progresso non è sempre coinciso con le istanze umane e spirituali. Ecco che allora la missione, secondo Francesco, non può essere percepita come una realtà a sé stante rispetto alle attività pastorali delle Chiese particolari, ma piuttosto come un elemento imprescindibile per dirsi davvero cristiani. Se la dimensione religiosa viene spesso percepita nella nostra società globalizzata come un qualcosa di accessorio è perché non abbiamo compreso che la missione non può rimanere confinata nelle
I miei ottantacinque anni in cammino verso un ideale: seguire e portare Gesù
Padre Gheddo
Caro direttore, 85 anni or sono, a Tronzano Vercellese dove si coltiva il riso, Rosetta Franzi in Gheddo, a mezzogiorno di quel 10 marzo 1929, mentre le campane della vicina chiesa parrocchiale rintoccavano l’Angelus, dava alla luce il suo primogenito, poi sacerdote e missionario del Pime. …Oggi ripeto quanto dico spesso, parlando in pubblico. È bello fare il prete! Non per motivi ‘esterni’ (salute, soldi, fama…), ma perché mi sento sempre amato, protetto, perdonato e consolato da Dio e posso ancora essere utile al prossimo. Quest’anno compio, dunque, i miei 85 anni di vita, e celebro i 61 di sacerdozio. I superiori del Pime mi hanno destinato alla stampa e animazione missionaria, mettendomi in condizioni di visitare molte missioni e situazioni ad gentes in tutti i continenti. Continuo, così, a rendermi conto della verità di quanto diceva la grande Madre Teresa di Calcutta: «I popoli hanno fame di pane, di pace e di giustizia, ma soprattutto hanno fame e sete di Gesù Cristo». La mia vita avventurosa l’ho raccontata in molti articoli e libri. Ai giovani in ricerca di qualcosa che riempia le loro giornate e riscaldi il loro cuore vorrei trasmettere questo: la vita è bella se ha un senso, uno scopo, se è un cammino verso un ideale. La cultura del nostro tempo propone ideali terreni, materiali, che esaltano e illudono per qualche anno, poi decadono e scompaiono: soldi, carriera, visibilità mediatica, sesso, gloria mondana, divertimento. Specialmente i giovani devono scegliere una meta precisa per la vita, da perseguire con spirito di sacrificio e l’aiuto di Dio: allora, non sono più sballottati da mille distrazioni, proposte, tentativi, illusioni. Per me l’ideale è stato seguire Gesù, l’unica passione di tutta la vita. Alcuni amici mi hanno telefonato: «Che regalo possiamo farti per i tuoi sessantuno anni di sacerdozio?». Ho risposto con sin-
Liberate le suore di Maalula
“Siamo state trattate bene”
“Scambio” con 153 donne incarcerate da Damasco Erano scomparse lo scorso 5 dicembre, per due volte le 13 religiose sono state riprese in video amatoriali poi diffusi su Internet. Ora si opera anche per padre Paolo Dall’Oglio e per i due vescovi ortodossi presi ad Aleppo.
Giornata di preghiera e digiuno per i martiri missionari • Lunedì 24 marzo 2014 Giornata di Preghiera e digiuno dei martiri missionari. Nel 2013 ben 33 missionari hanno dato la loro vita per Gesù.
cerità: «Pregate per me, dite qualche Rosario, ascoltate una Messa e fate una Comunione per tutti i missionari e i loro popoli ». Veramente la preghiera per l’amico, oltre che dare la vita, è il dono più grande che possiamo fare. Oggi vedo con chiarezza quello che ho sempre saputo: l’unica cosa che mi occorre sempre più è l’amore e l’aiuto di Dio. Piero Gheddo A padre Piero Gheddo – testimone, collega e amico – gli auguri affettuosi e grati di tutta la redazione e dei lettori di “Avvenire”, con le nostre povere e sincere preghiere. (mt) (da Avvenire del 11/03/2014)
Ufficio Missionario Diocesano
Colletta “Un Pane per amor di Dio” Colletta quaresimale per i poveri del mondo.
II° Settimana di Quaresima
La trasfigurazione rafforza la fede Matteo 17,1-9
Riflessione Secondo appuntamento della nostra sosta sulla strada di Quaresima, Gesù è trasfigurato sulla montagna. Appena una settimana è passata da quando Gesù annuncia ai suoi discepoli la sua missione e anche che loro saranno associati. Come il Maestro, anche loro finiranno martiri. La Trasfigurazione rafforza la fede dei tre discepoli che saranno testimoni della Passione di Gesù. Egli rivela la sua gloria dopo la resurrezione. Mosè e Elia sono presenti come testimoni dell’Antico Testamento, manifestando la venuta del grande profeta in attesa. Il Padre conferma che Gesù è il suo Figlio che il mondo deve accogliere. La Quaresima ci aiuta a veder che la gloria e la sofferenza sono mescolate, la potenza e la debolezza, la morte e la risurrezione. La Passione è sempre la via della Resurrezione. Pietro giudica l’atmosfera paradisiaca della trasfigurazione del Cristo sul Tabor come il punto finale di tutto, tanto da domandare il permesso di erigere tre tende. Ma, non c’era da sostare o terminare il cammino sul Tabor: quella trasfigurazione era solo un momento del percorso che procedeva verso la croce. “Ascoltatelo”, udirono i tre. Cioè non ascoltate la vostra umanità, ascoltate lui, le sue parole, i suoi esempi. Seguire Gesù vuol dire imitarlo, ma l’imitazione non si ha senza la partecipazione alla sua missione. “Seguire Gesù significa condividere il suo amore misericordioso per ogni essere umano” (Papa Francesco)
domenica 16 marzo 2014
I nostri missionari ci scrivono da... La mia esperienza a Salvador É stato il 16 aprile 2012 il giorno in cui sono partita per Salvador con la speranza di tornare a Condeúba in giugno, ma sono rimasta nella capitale fino ad oggi. Per me è stato un po’ difficile perché a Condeúba ho lavorato con la pastorale dell’anziano, con la catechesi, al Prodec (Programma di Sviluppo Del Bambino), seguivo i ministri delle comunità e della sede. Ultimamente visitavo gli ammalati e gli portavo la comunione, accompagnavo un gruppo di accoglienza di giovani e adulti. É stato difficile perché in Itinga, Lauro de Freitas (Salvador), per un anno, ho dovuto adattarmi alla nuova realtà e ho incontrato una situazione difficile nell’ambiente in cui mi trovavo. Un po’ alla volta ho superato i problemi e ho visto che non valeva la pena preoccuparmi tanto. Ho detto a me stessa: quello che importa è il sì che ho dato al Signore e nessuna cosa può distogliermi dal mio proposito. É stato così che ho cominciato a visitare gli ammalati portandogli la comunione ogni domenica, dando attenzione a quelle persone con maggior difficoltà, come per esempio la signora Generosa e sua mamma, la signora Anna, che ha novantacinque anni e che da tre è a letto inferma con molta sofferenza e tanti problemi familiari. Recentemente è stata sottratta alle cure della figlia per essere trasferita in una casa di riposo pubblica, perché la pensione passi ad un’altra figlia. Non sappiamo come vivrà la signora Generosa né quanto vivrà la signora Anna lontana da casa. Ho cominciato anche ad aiutare la comunità di Santa Caterina di Siena con la preparazione al Battesimo, sempre in Itinga, e in casa con le donne del progetto di artigianato. Nel mese di settembre ho cominciato a fare un corso di taglio e cucito in Villa dell’Atlantico, Lauro de Freitas, sperando di concludere quest’anno 2014 e così aiutare il progetto di artigianato, ma purtroppo prima di Natale, la mia maestra è deceduta. Non ho concluso il corso. Lei era una persona molto buona, ma purtroppo ci ha lasciate. Eravamo centoventi donne che beneficiavano di un progetto del municipio per favorire il lavoro artigianale. Ho fatto un’esperienza molto buona all’inizio di quest’anno: con Letizia, il parroco e alcuni fedeli siamo stati in pellegrinaggio a San Paolo, Campo do Jordão, Aparecida do norte. In questo grande santuario mariano siamo stati per ricevere una copia dell’immagine di Aparecida che don Tiago ha ottenuto per essere parroco di Itinga, che ha come patrona Nossa Senhora Aparecida. Quest’anno la parrocchia festeggia i venticinque anni di esistenza. Stiamo preparando questa festa con missioni popolari, con molta animazione e allegria. Dal santuario siamo andati a visitare la Canção Nova, luogo dove avvengono gli incontri del movimento carismatico cattolico. Abbiamo poi continuato il viaggio fino a Rio de Janeiro dove abbiamo visitato il Cristo Redentore, ricordando i tanti giovani della GMG che di la sono passati durante la settimana col papa in luglio. Abbiamo visitato anche il Pão de Açucar. C’è stato un grande temporale, proprio quando un fulmine ha tagliato la mano del Cristo Redentore, già restaurato. All’inizio di febbraio, con Letizia, ho accolto le sorelle di ritorno dai loro Paesi in visita alle comunità della Famiglia Missionaria e alle loro famiglie. Di ritorno a Condeúba, ho rivisto i tanti amici che avevo lasciato due anni fa. Ringrazio Dio per questa esperienza che sto vivendo. Come missionaria della Redenzione, vedo che la missione è dare continuità alla missione di Gesù Cristo, rivelazione dell’amore di Dio, creando possibilità di vita degna per le persone che incontro. Prego Dio che in questa quaresima tutti i missionari della Chiesa possano fare qualcosa per difendere tante vite che sono coinvolte nel problema del traffico umano, come ci aiuta a riflettere il tema dell’attuale campagna della Fraternità e il messaggio del Santo Padre. Eunice Ribeiro de Carvalho, missionaria della Redenzione
Proposta per nuovi stili di vita da Padova
Quaresima senza gioco
Rinunciare al gioco d’azzardo almeno in Quaresima, e, chissà, magari sull’onda di quel gesto di sacrificio, riscoprire l’importanza delle relazioni, del tempo trascorso coi figli e in famiglia. E’ l’originale campagna lanciata dalla Commissione Nuovi Stili di Vita della Pastorale Sociale e del Lavoro della diocesi di Padova. Quattro i percorsi giornalieri possibili a tutti: avere il coraggio di dire no in prima persona all’azzardo, evitando scommesse, bingo, lotto; premiare i bar che hanno scelto di non avere le slot machine, consumando in quei locali. Ancora, favorire reti di solidarietà economica e di prossimità verso le persone vittime del gioco d’azzardo, in modo da aiutarli a liberarsi dalla malattia del gioco. Infine, sostenere alcune campagne della società civile che sono in atto: da “Mettiamoci in gioco” (la campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo, promossa da Acli, gruppo Abele, Libera, Federconsumatori) agli SlotMob.
la Settimana 15
radio kolbe
domenica16 marzo 2014
Rovigo e Provincia 91.200 mhz Rovigo città 94.500 mhz Lendinara 98.400 mhz Canda 98.700 mhz Ficarolo 98.500 mhz
ArabRovigo - Ospite in trasmissione Davide Girotto
Come la Caritas affronta la povertà
Nella puntata di ArabRovigo in onda in questi giorni Dounia e Federico intervistano Davide Girotto della Caritas diocesana. «Mi occupo di coordinare la promozione umana ovvero tutti quei servizi destinati alle persone che si trovano in una situazione di disagio. In Polesine ci sono tantissime persone che soffrono, si parlano di percentuali rilevanti. In Polesine circa il 10% della popolazione secondo un calcolo fatto dall’Istat vivono situazioni di povertà o a rischio di povertà. Un numero altissimo, - ha detto Davide - e si tratta pur sempre di un dato statistico, basato su un calcolo effettuato dal punto di vista economico. Se poi andiamo a vedere cos’è la povertà non solo dal punto di vista economico ma anche in termini di mancanza di relazioni, mancanza di possibilità di accesso all’istruzione, della mancanza di un lavoro, quel numero non descrive una situazione ben più grave». Federico ha chiesto se vi è una distinzione tra italiani e stranieri: «Come Caritas non facciamo distinzione tra un povero italiano o un povero straniero, certamente per gli stranieri si aggiunge anche il fatto di venire da un altro stato, da un’altra realtà, quindi ha ancora più svantaggi». Davide ha poi descritto quali sono i progetti della Caritas
per combattere le situazioni di povertà: «abbiamo il servizio di microcredito, il servizio di micro finanza, microcredito e progetti antiusura, il servizio famiglie e badanti, il servizio docce, il poliambulatorio e poi il centro di ascolto che è poi il contenitore da cui sono nate tutte le iniziative. Il centro di ascolto è rivolto a tutte le persone che hanno bisogno. E’ aperto dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.30 e al pomeriggio dalle 14.30 alle 17.00. Si rivolgono a noi persone con richieste che vanno da un tetto da cui dormire a problemi di alcolismo, a chi ha una persona in casa e non sa come accudirla.
Da tutte queste richieste poi la Caritas ha avviato dei progetti che vanno a provare a rispondere a queste esigenze». r. g. Nella foto qui sopra, da sinistra, Federico Amal, Davide Girotto e Dounia Machkour
Quando?
Ritratto d’autore - con Arnaldo Pavarin
L’associazione Barbujani
Il servizio alle persone in difficoltà e l’amore per la cultura e per il nostro territorio. Sono due cardini della Associazione Barbujani. A Ritratto d’autore è stato ospite il responsabile di questa associazione, Renzo Barbujani. Intervistato da Don Bruno Pavarin ha spiegato anzitutto cos’è l’associazione che egli rappresenta e si è soffermato poi sulle iniziative proposte alla città di Rovigo. «In occasione del Giubileo del 2000 – ha ricordato Arnaldo – la Diocesi di Adria-Rovigo ha chiesto a noi che ci eravamo appena costituiti, di mandare un gruppo di persone per accogliere i pellegrini che arrivavano a Roma. Questo ci ha dato una carica e si sono avvicinati a noi anche altri volontari. L’idea di fare nascere a Rovigo l’associazione è stata anche merito di Antonio Carlizzi, persona di cultura che aveva fatto esperienza nella politica, nel sindacato. E’ iniziata quindi la collaborazione con l’Accademia dei Concordi che non era nella condizione di avere un gruppo di persone che si dedicasse per esempio al recupero dei libri antichi. Poi era appena nato il Museo dei Grandi Fiumi ed anche lì è nata una collaborazione con il Comu-
ne che aveva bisogno di persone che accogliessero i visitatori. L’associazione è dedicata a Renzo Barbjani che era un funzionario della Provincia di Rovigo, morto a soli 54 anni che dirigeva un Centro studi sul nostro territorio che lui stesso aveva creato, sotto la presidenza di Armando Giolo. E secondo noi meritava un grande riconoscimento ed è per questo che abbiamo voluto intitolare
a lui la nostra associazione». L’associazione è composta da molti volontari, in prevalenza si tratta di donne che sono rimaste sole perché magari hanno perso il proprio marito e che trovano nella Barbujani un motivo di vita ma anche tanta amicizia e sostegno. Nella seconda parte della puntata sono state illustrate le iniziative che l’associazione propone in questo periodo: Conoscere l’artista, Il valore della testimonianza e Incontri con l’autore. Nella foto in alto Pavarin con don Bruno e sotto un primo piano di Arnaldo Pavarin
Quando? In onda il martedì alle 18.20, il mercoledì alle 11.00 e il sabato alle 11.00
In onda ogni martedì alle 11.00, il giovedì alle 21.30 e il venerdì alle 17.05
Anniversario
Un anno di ArabRovigo
Per festeggiare il primo anno di attività della Rubrica ArabRovigo, su radio Kolbe, l’Associazione Casa Marocco, assieme a Radio Kolbe e con il patrocinio della Provincia di Rovigo e dei Comuni di Rovigo, Badia Polesine, Lendinara, Trecenta e Badia Polesine, organizzano una tavola rotonda aperta al pubblico, dal titolo Associazionismo e incontro di culture, che avrà luogo presso la sala conferenze di Radio Kolbe, mercoledì 19 marzo a partire dalle 15. Porteranno i saluti: Don Bruno Cappato, Direttore di Radio Kolbe e La Settimana; Dounia Machkour, Presidente dell’associazione Casa Marocco; Gianni Antonio Saccardin, Vice sindaco del Comune di Rovigo. Seguiranno gli interventi di Don Dante Bellinati, Direttore della Caritas diocesana, Guglielmo Brusco, Vice Presidente della Provincia di Rovigo, Marinella Mantovani, Assessore alle Politiche Sociali e Famiglia della Provincia di Rovigo, Alessandra Tozzi, Psicologa del servizio Antiviolenza del Polesine; Vincenzo Longo, Pedegogistica ed esperto di Scienze della Formazione; Valentina Tienghi, Universitaria ed ex conduttrice di ArabRovigo; Kabira Edlahcen, Mediatrice linguistico culturale; farà da coordinatore degli interventi Federico Amal, conduttore di ArabRovigo.
Ponte Radio con Max e Christian
60 anni di televisione
Ricorre in questi giorni il sessantesimo anniversario della televisione italiana. Radio Kolbe, tramite la rubrica Ponte Radio, condotta per l’occasione da Massimiliano Destro e Chrostian Rosa, ha voluto ricordare l’avvenimento con una puntata speciale. I due conduttori, hanno ripercorso le tappe fondamentali della televisione, proponendo alcune canzoni significative e ricordando i personaggi che ne hanno caratterizzato la storia. Una storia in cui ci ritroviamo tutti poichè la televisione ha fatto e fa parte della nostra vita. Personaggi come Raffaella Carrà, Mike Bongiorno, Corrado, Pippo Baudo sono conosciuti da tutti noi. E poi hanno proposto le sigle dei cartoni animati, come Holly e Benji o quelle di serie storiche come Happy Days, o eventi musicali come il Festival di Sanremo, o trasmissioni simbolo
come Lascia o raddoppia, il Musichiere, Porto Bello o il Pranzo è servito del grande Corrado. Nell’ultima parte della puntata hanno poi parlato di come la televisione si stia oggi trasformando, prima con l’arrivo della Tv satellitare a pagamento e poi con l’avvento del digitale terrestre che ci ha portato nelle nostre case una infinità di nuovi canali, molti dei quali dedicati ad un singolo argo-
Per un pugno di film Rubrica settimanale di Cinema con Simone Muraro (nella foto a destra). In onda ogni venerdì alle 21.30, al sabato alle 21.30 e in replica alle ore 2.00 ed ancora alla domenica alle 17.30.
mento. Una puntata da non perdere, per un piacevole viaggio nel mondo dei ricordi. Nella foto sopra da sinistra Christian Rosa e Massimiliano Destro.
Quando? Ogni lunedì e venerdì alle 18.20 e il martedì alle 21.30
16 la Settimana
rubriche
angolo francescano a cura dell’Ordine Francescano Secolare del Polesine
Taunotizie
Chi perderà la propria vita per il Vangelo, la salverà
Pace e bene carissimi lettori, ben ritrovati. Questa mattina ho aperto il Santo Vangelo a caso, come faccio spesso,e il mio sguardo si è fermato sul capitolo di Marco 8,34. In questo brano del Vangelo Gesù ci invita a seguirlo prendendo la nostra croce. Come non pensare alla conversione di San Francesco, che di una vita, agiata “sugli allori”, ne fece la bandiera di santità della chiesa Cattolica. Quanto indica Gesù in questo brano del Vangelo, riportato da Marco, è possibile attuarlo solo se è presente un elevato grado di amore a Dio diverso in ognuno, perché ogni anima ha la propria storia personale e unica. A mio avviso è impossibile che due persone, anche famigliari, facciano lo stesso identico cammino di fede, in quanto ognuno ha le proprie esperienze personali, ha sentimenti esclusivi, pensieri e personalità diverse. Gesù ci rilascia tanti insegnamenti, e in effetti rimane difficile seguirli, praticarli, se non c’è un’applicazione proporzionata. Il nostro serafico Padre Francesco ci insegna che per ascoltare Gesù e poi mettere in pratica la sua parola non si deve trascurare il lavoro o la famiglia, ma di evitare molte perdite di tempo, di utilizzare bene il tempo che abbiamo a nostra disposizione. Chi vuole meditare il Vangelo con calma e averne molti vantaggi spirituali, riesce a farlo ogni giorno, sapendosi organizzare e trovare gli spazi personali. Spazi di silenzio da dedicare alla cosa più importante: la Parola di Dio. Per Francesco, dopo la sua conversione, il Vangelo era diventato la sua guida indispensabile per non perdere il Tesoro che aveva trovato. Questo dovrebbe essere in ciascuno di noi. però la grande maggioranza lo rifiuta, altri leggono il Vangelo senza interesse, altri ancora si illudono di osservarlo solo perché frequentano qualche gruppo parrocchiale, mentre sono pochi i cristiani che lo osservano con grande amore. Come non ricordare il grido di Papa Giovanni Paolo
II: “Non abbiate paura, aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!” Come francescani cerchiamo e troviamo nel Vangelo la nostra bussola del santo vivere, del vivere da fratelli, riconoscendoci tutti uguali e tutti bisognosi della stessa cosa: AMORE. Francesco capì che se non rinunciava alla “mentalità vecchia e peccaminosa” era impossibile seguire Cristo fino alla Croce. Senza rinnegamento non si può assolutamente accogliere il messaggio nuovo portato da Gesù, ogni cristiano è chiamato a scegliere tra Lui e i piaceri effimeri di questo mondo. Si seguono le orme di Gesù quando si diventa maturi interiormente, e in questo non c’è età. Chi raggiunge una maturità spirituale è forte dinanzi alle prove della vita e affronta le sofferenze con gioia interiore e una speranza che reca molta pace. Non è facile portare la propria croce con amore, ma non impossibile. Chi sa soffrire con umiltà e amore scopre una luce che illumina ogni cosa. Vede con occhi nuovi quanto prima non riusciva a percepire. Francesco dice: “...quello che prima mi sembrava amaro, ora lo sento dolce”, e amava tutti, senza distinzioni o interessi personali. Grande questo nostro fratello!. È possibile dimenticarsi di un vecchio vissuto nella mediocrità e di egoismo? Certo. La forza di cambiamento arriva dalla preghiera e dai Sacramenti. Molti battezzati pregano solo in determinati momenti della giornata, quando invece la vita deve diventare preghiera, compiendo tutto per amore di Gesù, con onestà, verità, giustizia, amore e rispetto degli’altri. Molte volte abbiamo occhi bendati da corruzione e non vediamo più il bene da farsi e il male da evitare. Eppure la scena di questo mondo passa per tutti. Molti, arrivati ad una età avanzata, riflettono sulla vita trascorsa e ripetono: che cosa mi porto all’aldilà di tutto quello che ho voluto guadagnare e conservato con avidità? Che senso ha avuto guadagnare tanto se adesso lascio tutto qui, a persone che forse non mi amano e che attendono solo la mia morte? Tutti gli sforzi per racimolare beni terreni trascurando quelli del Paradiso, dove ruggine e tignola non distruggono, a cosa mi sono serviti? Non tutti arriviamo a questo esame di coscienza, però vicini alla morte anche i cattivi trovano un accenno di verità. I cristiani, e soprattutto noi francescani, oltre a queste riflessioni dobbiamo domandarci se rimane preferibile vivere tra trastulli e piaceri mondani oppure salvare la propria anima. Il poverello d’Assisi ancora, dopo quasi mille anni, ci dice: “l’anima salvata vale più di tutti i tesori del mondo. Oriana
In campagna
Iniziano le manovre delle semine
Entriamo nelle seconda decade di marzo e sarebbe ora che le cose tutte che riguardano i campi si mettessero in fila e cominciassero a camminare con “…passi lunghi e ben distesi”, come ama dire il solito amico coltivatore al quale, ogni tanto, riemergono i ricordi delle “naja”. I referenti interessati non sono moltissimi e tutti, più o meno, vincolati all’andamento stagionale- se vince il cuneo di alte pressioni, come affermano i meteorologi, siamo a cavallo: sono assicurate giornate solatie e la buriana da nord- est asciuga i terreni in tempi sufficienti per iniziare le operazioni di semina. Iniziano le grandi manovre delle semine relative alle colture erbacee primaverili che nel nostro contesto e nelle plaghe limitrofe rappresentano l’asse portante dell’economia rurale con investimenti stimati circa i dei due terzi della SAU (superficie agricola utilizzata). Nell’ordine il mais e la soia e, più staccata, la barbabietola da zucchero la cui coltivazione, a dispetto delle limitazioni alle quali è stata oggetto fin dal 2005 dalle decisioni dell’Ue, mantiene il suo posto
al sole continuando a dare soddisfazioni ai coltivatori. Le operazioni che precedono e seguono le semine devono uniformarsi al concetto prevalente inteso come “agricoltura conservativa”. Per l’amico “cittadino urbano” che mi chiedeva ragguagli su questo termine, diremo che di nuovo sotto il sole nei campi non c’è niente. Si tratta di rivedere ed attuare metodi e modi di fare agricoltura che hanno come obiettivo di contenere l’impiego di energia sotto qualsiasi forma richiesta per le lavorazioni e per l’impiego dei mezzi tecnici intesi
- CHE COS’È ? E’ un servizio di volontariato a disposizione della donna che si trova in difficoltà a causa di una maternità difficile. - CHI PUÒ RIVOLGERSI AL CENTRO? Ogni donna in una situazione difficile per la sua maternità: la ragazza non sposata che attende un figlio; la donna
come fertilizzanti e antiparassitari e affini senza, nel contempo intaccare la potenzialità produttiva del terreno agrario. Non significa eliminare le fonti energetiche ma utilizzarle alla luce di quanto proposto dalle acquisizione scientifiche. Tutta la gamma dei mezzi tecnici indispensabili per fare agricoltura - dalla meccanica agraria alla genetica, all’agronima alla conservazione - in una sorta di rete operativa permettono di operare in tal senso. L’Ue nell’impostare la nuova PAC 2014-2020 è stata determinata nel riconoscere gli interventi finanziari su questo versante per cui ne beneficeranno gli agricoltori che opereranno in tal senso. Tutta la normativa burocratica della quale faccio grazia al cortese lettore può recepirla presso le associazioni di categoria – Coldiretti, Confagricoltura, CIA. Soddisfatta la domanda dei beni alimentari i è ora, e da tempo, di orientarci a tutti i livelli verso la qualità del vivere nell’ambiente e per l’ambiente. E’ un aspetto di cultura e non solo. Alla prossima. Orazio Cappellari
già madre che aspetta un altro bambino e ha bisogno di aiuto; ogni donna che ha paura di un figlio, che non riesce ad accettarlo che lo sente come un problema - CHI C’È AL CENTRO? Una donna che ti capisce, e ti offre la sua amicizia. Volontari qualificati per darti un aiuto, un consiglio, ospitalità, informazioni sui tuoi diritti e sui diritti del bambino. Se ne hai bisogno puoi trovare aiuti domestici di emergenza e famiglie amiche da cui avere ospitalità. • ROVIGO - Vicolo CAMPANA, 1
domenica 16 marzo 2014
Orari Sante Messe Adria Adria-Cattedrale: Festive 7.30 - 9.15 - 10.30 - 12.00 - 18.30; Feriali: 7.30 - 9.00 - 18.30; Prefestiva 19.00. Casa di Riposo: 16.30. Divin Lavoratore: Festive: 9.30 - 11.30 - 18.00; Feriale 18.00; Prefestiva 18.00. Tomba: Festive: 8.00 - 9.30 - 11.30 - 19.00; Feriale: 8.00 18.30; Prefestiva: 19.00. S. Vigilio: Festive: 8.00 10.00; Prefestive: 18.00. Rovigo Duomo Concattedrale: Festive: 8.30 - 10.00 - 11.30 - 19.00 - Feriali: 8.00 - 10.00 - 19.00 SS. Francesco e Giustina: Festive: 10.00 - Per i cattolici anglofoni 11.00 (Chiesa del Cristo) - 11.30 - 18.30 - Feriali: 18.30 (Chiesa del Cristo, tranne al sabato) Rovigo Commenda: Festive: 8.00 - 10.00 - 11.30 - 18.00 Feriali: 7.00 - 18.00 Maria SS.ma Madre di Dio (delle Rose): Festive: 8.30 10.30 - 12.00 - 18.30 - Feriali: 8.30 - 18.30
S. Bartolomeo Apostolo: Festive: 8.00 - 10.00 (Iras - infermeria ore 10.00) - 12.00 - 18.00 - Feriali: 8.30 - 18.00 (Iras - Casa soggiorno sabato ore 16.45) S. Pio X: Festive: 8.30 - 10 - 11.30 - 17. Prefestiva: 17 Feriali: 8.30 (al mercoledì alle 17). S. Antonio: Festive: 10.00 in Casa Serena - 11.00 - 18.30 - Prefestiva: 18.30 - Feriale 18.00. Tempio “La Rotonda”: Festiva: 10.30 - Feriale: 9.00 Centro Mariano: Festiva: 10.00 - Feriale: 7.30 S. Domenico: Festive: 9.00 - 11.00 - 18.00; Prefestiva: 18.00. Feriali: 8.00 - 18.30. Cappuccini: Domenicale e festivo: ore 7.30 - 9.00 - 11.00 - 17.00 Prefestiva: ore 17.00 Feriale: ore 9.00 - 17.00. S. Rita: Festiva: 10.00 - Feriale: 18.00 (solo al Sabato) Carmelo della Trasfigurazione: Festiva: 8.00 - Feriale: 7.30. Ancelle della SS.ma Trinità: Festiva 8.30 - Feriale: 7.30.
Azienda Uss 19
Una condivisione per sostenersi in una comune esperienza
Attivato un secondo gruppo di auto-mutuo-aiuto per le famiglie di persone con disabilità Tra le diverse iniziative promosse dall’unità Handicap adulto e Sil dell’Azienda Ulss 19 in tema di bisogni di salute della comunità, è stato attivato un secondo gruppo di auto-mutuo-aiuto per familiari di persone con disabilità, a fronte di numerose richieste pervenute dai familiari dei pazienti seguiti per avere sostegno e supporto nelle situazioni di fragilità e difficoltà. Questo secondo gruppo si affianca al primo costituito da oltre 10 anni che, in virtù di tale esperienza e dei benefici riportati dai partecipanti, ha fatto da stimolo diventando un esempio per i nuovi familiari che aderiscono a questa iniziativa e che vogliono assieme affrontare temi e situazioni legati al disagio, alla malattia e al prendersi cura dei propri cari. I due gruppi, coordinati dalla responsabile dell’unità Handicap adulto e Sil Maria Chiara Paparella e dall’educatore coordinatore Barbara Moretto, si incontrano con cadenza quindicinale e affrontano le situazioni più frequenti che accomunano i diversi protagonisti nell’esperienza dell’alternarsi di sensazione di impotenza e onnipotenza, del controllo del dolore e nella necessità di ricostruire una normalità di vita. I gruppi si incontrano in due diverse fasce orarie, il mattino o nel pomeriggio, per andare incontro alle diverse esigenze organizzative delle famiglie. Per introdurre le dinamiche di gruppo si utilizzano letture di brani e di poesie, ascolto di musica, rievocazione con foto, video e dipinti oltre ai racconti di vita dei partecipanti: in chiusura vi è uno spazio dedicato per elaborare quanto emerso durante l’incontro. Per informazioni è possibile rivolgersi all’unità Handicap adulto e Sil ai numeri telefonici 0426940211-212 o presso la sede al piano terra dell’ospedale vecchio di Adria.
Farmacie di turno Farmacie di Turno notturno e diurno a Rovigo nella settimana dal 16 al 22 marzo 2014 Domenica 16 - Comunale n. 3 Via Tre Martiri, 61 Rovigo. Lunedì 17 - Sant’Ilario, Viale Gramsci, 34 Rovigo. Martedì 18 - S. Pio X Via Amendola,15 Rovigo. Mercoledì 19 - Rhodigium S.A.S, Via Umberto I, 44 Rovigo; Comunale n. 4 Boara Polesine. Giovedì 20 - Tre Mori, Via Zanella, 14 Rovigo; Comunale n. 2 San Apollinare. Venerdì 21 - Centrale, P.zza V. Emanuele II, 17 Rovigo; “La Fenice”, Via Meucci, 2/4 Boara Pisani. Sabato 22 - Comunale n. 1 Via Badaloni, 47 Rovigo - dr. Lo Curzio, Sarzano; pomeriggio: Sant’Ilario, Viale Gramsci, 34 Rovigo.
TEL. 0425 27779 Orari: Lunedì e Martedì 16-18; Mercoledì 10-12; Venerdì 10-12 • ADRIA - P.tta CAMPANILE, 11 TEL. 0426 900040 Orari: Martedì, Mercoledì e Giovedì dalle ore 9.30 alle 11.30 • TRECENTA C/O OSPEDALE SAN LUCA tutti i Mercoledì dalle ore 9,30 alle 11,30 C/O TORRE CIVICA Piazza Garibaldi - Trecenta
il Giovedì dalle ore 15 alle 17 • C/O Ufficio EPACA – Via G. Garibaldi CASTELMASSA - 2° Mercoledì di ogni mese dalle ore 15 alle 17 Centro di Raccolta Ex Scuole di Runzi – Bagnolo di Po - 2° Domenica e ultima di ogni mese dalle ore 15 alle 17 S.O.S. VITA NUMERO VERDE 800.813000 Le difficoltà della vita non si risolvono eliminando la vita ma superando le difficoltà
A segnavie 2014 cinque ospiti d’eccezione e un filo conduttore
“Alla ricerca di nuovi paradigmi”
Dal 19 marzo le conferenze organizzate dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo Nella lingua cinese la parola crisi si ottiene accostando due ideogrammi: “pericolo” e “opportunità”. Due elementi apparentemente inconciliabili, presenti in ogni fase critica. A partire da questa consapevolezza, la nuova edizione di Segnavie esplorerà sia i lati d’ombra (aspetti negativi) sia gli aspetti di luce (aspetti positivi) della complessa fase che stiamo attraversando. E lo farà con l’aiuto di guide d’eccezione, intellettuali e professionisti che in campi diversi del sapere hanno esplorato il presente, fornendo nuovi spunti per immaginare il futuro. Sono l’esperto di innovazione e media digitali Andrea Granelli, il filosofo statunitense tra i maggiori esponenti del comunitarismo Michael Sandel, il biotecnologo del CNR Roberto Defez, il fondatore di Slow Food Carlo Petrini, il professore autore del bestseller L’utilità dell’inutile Nuccio Ordine. La quinta edizione del
la Settimana 17
cultura
domenica 16 marzo 2014
ciclo pluriennale di conferenze – avviato dalla Fondazione nel 2010 con l’obiettivo di offrire ad un largo pubblico momenti di approfondimento su temi di forte attualità – prenderà il via mercoledì 19 marzo alle ore 17.45, al Centro Congressi Papa Luciani di Padova: Andrea Granelli – esperto d’innovazione con un passato da amministratore delegato nel Gruppo Telecom – parlerà de “Il lato oscuro del digitale”, intervistato dal direttore di Wired Massimo Russo. L'incontro affronterà il tema dei rischi legati alla digital identity ed esplorerà le opportunità occupazionali offerte dal mercato del digitale. MichaelSandel,filosofo di fama internazionale i cui corsi dal vivo e on line sono tra i più seguiti della storia dell’Università di Harvard, spiegherà come orientarsi in un mondo in cui tutto sembra in vendita; il biotecnologo Roberto Defez e il fondatore di Slow Food Carlo Petrini si confronteranno
sul tema controverso degli OGM; l’autore del bestseller L’utilità dell’inutile Nuccio Ordine racconterà perché abbiamo bisogno della cultura umanistica. L’edizione si concluderà con un incontro dedicato al tema del lavoro, alle minacce (disoccupazione in primis) e alle opportunità (in particolare nuove occupazioni e autoimpiego) che la congiuntura attuale offre. Nel 2014 Segnavie continua a rivolgersi al mondo della scuola, ai docenti e, soprattutto, agli studenti attraverso l’esperienza di Segnavie Scuole. Andrea Granelli incontrerà il 20 marzo alle ore 10 al Censer di Rovigo, gli studenti delle scuole superiori del Polesine, mentre Nuccio Ordine incontrerà il 10 ottobre (sede da definire) gli studenti delle scuole superiori di Padova e provincia. “Il percorso iniziato 5 anni fa ha dimostrato che “Segnavie” è un format molto atteso e seguito dalla comunità, che di anno in anno è cresciuta, stimo-
landoci anche nella scelta dei temi e dei relatori.” dichiara il Presidente della Fondazione, Antonio Finotti. “Riteniamo che la qualità proposta dagli ospiti d’eccezione, noti e meno noti, abbia in parte contribuito ad avviare riflessioni costruttive che, in alcuni casi, hanno anche trovato risvolti operativi. Come ente che promuove lo sviluppo sociale ed economico del territorio, sentiamo la necessità di continuare a proporre questo progetto, proprio perché in esso sono contenuti stimoli preziosi di cui la nostra società, sempre più disorientata e alla ricerca di nuovi punti di riferimento, ha bisogno.” Info e partecipazione: Tutti gli eventi sono a ingresso libero con prenotazione obbligatoria sul sito www.segnavie. it. - Segnavie è anche su Facebook, Twitter, Youtube - Per informazioni: e-mail info@segnavie.it segreteria organizzativa tel. 049.660405 - Iscrizioni su: www.segnavie.it
Concorso fotografico alla ricerca dello scatto ecologico
Obiettivo Sostenibilità
Rovigo - sala Gran Guardia
Il valore della testimonianza Venerdì 14 marzo, alla Sala della Gran Guardia (inizio alle 21), l’associazione culturale ‘Renzo Barbujani’ alza il sipario sull’importante ciclo di conferenze “Il valore della testimonianza”, nato da un’idea della professoressa Alessandra Recchiuti e che vede protagonista, nella prima serata, la figura di Giorgio Perlasca raccontata dal figlio Franco. “Questi incontri sono stati pensati proprio perché la testimonianza è sicuramente il linguaggio più semplice ed adeguato per comunicare ed insegnare, non solo ai giovani, ma a noi tutti, l’importanza della solidarietà e dell’aiuto reciproco e per favorire il dialogo tra i popoli e le religioni, con la consapevolezza che tutti gli uomini fanno parte di una stessa unica grande famiglia”, così la professoressa Recchiuti nel presentare gli incontri. Tutto inizia venerdì 14 marzo con la testimonianza di Franco Perlasca, figlio di Giorgio, che salvò più di 5000 ebrei ungheresi dalla furia nazista nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Venerdì 28 marzo, poi, il relatore della serata ‘Chi è Dio per te?’ sarà l’Imam Dott. Kamel Layachi, responsabile del dipartimento Dialogo Interreligioso e Formazione del Consiglio Nazionale delle Relazioni Islamiche Italiane, impegnato ormai da anni sul fronte del dialogo con i cattolici e con gli uomini di ogni fede e cultura per l’integrazione ed il rispetto reciproco. Nell’aprile del 2013 è stato insignito, insieme al Monsignore Giancarlo Maria Bregantini, vescovo di Campobasso-Bojano, del “Premio Fraternità” città di Benevento. Quindi, si chiuderà venerdì 4 aprile con l’intervento di Cristopher Zielinsky nell’incontro intitolato “Gesù Cristo: il volto umano di Dio”.
In libreria AA.VV.
Ricchezza cromatica e spaziale La Chiesa di Santa Maria di Nazareth e la spiritualitá dei Carmelitani Scalzi a Venezia
“Il paesaggio è una componente fondamentale del patrimonio culturale e naturale dell’Europa e contribuisce al consolidamento dell’identità europea. Per questo è necessario soddisfare gli auspici delle popolazioni di godere di un paesaggio di qualità e di svolgere un ruolo attivo nella sua trasformazione, dal momento che rappresenta un elemento chiave del benessere individuale e sociale e che la sua salvaguardia, la sua gestione e la sua pianificazione comportano diritti e
responsabilità per ciascun individuo”. Sono le parole della Convenzione Europea del Paesaggio a cui si è ispirato il concorso fotografico “Obiettivo: sostenibilità” bandito da ARPAV e dalla Rete IN.F.E.A. (Informazione Formazione Educazione Ambientale) del Veneto. Si è svolta lunedì 10 marzo alle ore 17,00 presso la Pescheria Nuova a Rovigo la premiazione dei vincitori del concorso fotografico regionale “Obiettivo: sostenibilita’” per sensibilizzare ai temi
Circolo Arti Decorative - Rovigo
“Geometrie nascoste 2” Il Circolo di Rovigo, unitamente al Circolo Culturale Arti Decorative di Rovigo ed all’Associazione Culturale “Athesis” di Boara Pisani,in collaborazione con la Provincia di Rovigo ed il Comune di RovigoAssessorato alla Cultura e Teatro, organizzano la mostra fotografica dal titolo: “Geometrie nascoste 2” (Itinerari imprevisti) di Paolo Avezzù, curata da Gabbris Ferrari. La inaugurazione della mostra sarà sabato 15 marzo 2014 alle ore 17.30 presso il Circolo Culturale “Arti Decorative”- Piazza Annonaria di Rovigo. La durata sarà dal 15 al 29 marzo 2014 e la galleria resterà aperta tutti i giorni dalle 11.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 19.00 (esclusi i festivi e mercoledì pomeriggio). Durante la mostra sarà allestito un punto raccolta-fondi a favore della Scuola agricola per gli indios “Rainha dos Apostolos” – Manaus (Brasile), a cura della Associazione “Amazzonia Sviluppo Onlus”. L’ingresso è libero.
della tutela del paesaggio veneto, attraverso nuovi stili di vita, ecologicamente corretti e sostenibili e attraverso la valorizzazione del territorio e delle sue peculiarità. Alla premiazione dell’iniziativa che si inquadra nel decennio Onu dell’educazione allo sviluppo sostenibile e contribuisce in maniera significativa a diffonderne i principi e realizzarne gli obiettivi, erano presenti il Direttore provinciale di Arpav Primo Munari con alcuni dirigenti dell’agenzia, l’Assessore all’ambiente e alla pianificazione della Provincia di Rovigo Giuliana Gulmanelli, Francesco Musco dell’Università Iuav di Venezia, e il fotografo Stefano Rossin. Hanno premiato i primi tre classificati di ogni categoria scelti fra i 24 autori selezionati. Per la sezione
giovani il primo posto è andato a Marius Alexandru Di Benedetto (La nuova Venezia), secondo ad Agnese Centomo (II valore della sostenibilità), il terzo a Gaia Martin (Trame d’ambiente). Per gli adulti il primo posto a Gianni Mazzon (ponte Calatrava), il secondo Massimiliano Favato (Il buon pastore), terzo Matteo Ometto (Finalmente casa). Carlo Emanuele Pepe, Direttore Generale ARPAV in merito all’iniziativa ha affermato: “Attività educative come questa promuovono una cittadinanza attiva, contribuendo a creare consapevolezza e rendendo la società una protagonista attenta e critica delle trasformazioni del paesaggio oggi in atto, una questione aperta in una regione fortemente urbanizzata come la nostra”.
Il progetto “Chiese di Venezia. Nuove prospettive di ricerca”, promosso dallo Studium Generale Marcianum nell’ambito delle attività dell’Istituto Superiore Scienze Religiose “San Lorenzo Giustiniani”, prevede la pubblicazione degli atti dei convegni, tenuti annualmente, dedicati a selezionate chiese veneziane. I sacri complessi vengono analizzati con un innovativo approccio interdisciplinare, che rende gli studi adatti non solo agli specialisti, ma anche al più vasto pubblico. Il secondo volume è dedicato al convegno “La chiesa di Santa Maria di Nazareth. Arte e spiritualità dei Carmelitani Scalzi a Venezia”, tenutosi nella città lagunare dal 30 novembre al 1 dicembre 2012. Situata all’imbocco del Canal Grande, la Chiesa di Santa Maria di Nazareth suscita nella sua ricchezza cromatica e spaziale e nello straordinario senso di unitarietà tra le diverse espressioni artistiche in essa contenute, una serie di interrogativi sul ruolo dei Carmelitani Scalzi nella Venezia della Controriforma e sul rapporto tra il peculiare carisma dell’ordine e l’espressione artistica di cui si fece promotore. Architettura, pittura e scultura concorrono organicamente alla realizzazione di uno spazio sacro tra i più organici e complessi del barocco veneziano del Seicento. Artisti come Baldassarre Longhena, Giuseppe Pozzo, Giambattista Tiepolo sono chiamati a tradurre in arte la spiritualità dei Carmelitani Scalzi. Tra teologia, storia della chiesa, storia dell’arte, dell’architettura e della città, il testo svela un’inedita trama tra patrizi, frati carmelitani e artisti. Il prossimo volume sarà dedicato al convegno “La chiesa e l’ospedale dei Mendicanti: arte, beneficenza, cura, devozione, educazione”, tenutosi a Venezia il 6 e 7 dicembre 2013. Testi a cura di Giacomo Bettini e Martina Frank. Fotografie di Francesco Turio Böhm Collana: Chiese di Venezia. Nuove Prospettive di Ricerca - Formato: 17X24 - Pagine: 272 - Prezzo: € 29,00 ISBN: 978-88-6512-225-9
18 la Settimana
di don Dante Bellinati
“Pensavo...”
! ! !
LA SFIDA DELLA CARITÀ
La caduta repentina di persone e di famiglie, da una condizione di autonomia e di relativo benessere, a quella di dipendenza e di povertà, è una delle caratteristiche della vita sociale italiana. La povertà è un'ipotesi da prendere seriamente in considerazione da una fascia sempre più estesa della società. Solo i ricchi, con grosse riserve, sono al riparo, in assoluto, da questo rischio. Non lo sono, per esempio, tre quarti delle persone pensionate, né quanti vivono con il solo reddito di lavoro a rischio, e tanto meno i giovani che, in attesa di occupazione, sono costretti a prolungare la permanenza nella casa paterna. Due espressioni emblematiche di questo rischio di caduta improvvisa nella “povertà” sono la perdita del lavoro e l'aumento delle vittime dell'usura (per non parlare degli sfratti e dei suicidi). La perdita del lavoro, oltre a essere un grosso problema sotto il profilo delle proporzioni costituisce una novità sotto il profilo qualitativo. Vengono, infatti, colpite tutte le categorie: dai manovali agli operai specializzati, agli impiegati, agli stessi dirigenti. Per quanto riguarda l'usura, che è insieme effetto e causa della povertà, sono ormai centinaia di migliaia le situazioni in essa coinvolte. Alcune stime parlano di quattro milioni di persone costrette a ricorrere allo strozzinaggio per esigenze basilari: pagare l'affitto del negozio o della piccola azienda in crisi; continuare a saldare il mutuo della casa contratto in un momento di sicura occupazione; coprire costose cure mediche ecc. Oggi, la geografia della povertà va ristudiata. Essa è sempre meno un problema riconducibile alla sola marginalità sociale, ed è sempre più un problema di rischio per la normalità della popolazione. In questo contesto, come può la parrocchia “farsi vangelo”, essere annuncio di speranza, rivelatrice del Dio-Amore provvidente? Senza dubbio, bisogna intervenire con “segni” concreti di solidarietà e di assistenza immediata. L'attenzione e l'aiuto immediato alle persone “in situazione” di emergenza è una costane nella prassi della Chiesa. Negli ultimi anni si sono moltiplicate le iniziative denominate “fondi di solidarietà”. Ma i nuovi volti della povertà rivelano anche l'insufficienza dei soli interventi assistenziali. Assieme a essi, la carità deve soprattutto svilupparsi nella direzione educativa e nella direzione politica. Anzitutto, va potenziata l'educazione alla solidarietà, anche facendo perno sui dati congiunturali: dobbiamo essere solidali con chi è in necessità (malati, disoccupati, senza casa), perché tutti possiamo cadervi. Ma, soprattutto, in chiave cristiana, dobbiamo educarci a considerare i beni che abbiamo – la casa, la salute, il lavoro, il reddito – come un “dono” che Dio concede ad alcuni, perché tutti ne godano. Il dono è personale, ma la destinazione è sociale. Va poi costruita la solidarietà “istituzionale”, cioè quella tradotta in regole stabili di convivenza, in garanzia sociale, in leggi, in istituti previdenziali efficaci. Ci vogliono, per esempio, leggi “antiusura” che scoraggino e colpiscano gli speculatori e gli strozzini della povertà. Ma in un contesto più globale, si devono trovare le strade per tutelare la salute come diritto dei cittadini, garantire cure gratuite agli indigenti, assicurare alle famiglie il minimo vitale per un'esistenza dignitosa, e soprattutto per facilitare a tutti i soggetti validi un lavoro adeguato. I diritti, corrispondenti ai bisogni primari, vanno dallo Stato assicurati a tutti. Si tratta di discorsi impopolari con i tempi che corrono e con gli orientamenti politici dominanti: ma la carità cristiana deve rischiare l'impopolarità e anche l'isolamento, quando è in gioco la dignità della persona umana.
caritas
domenica 16 marzo 2014
PRIMO PIANO - L’appello delle due organizzazioni al governo Renzi!
Povertà minorile, l’allarme di Save the Children e Caritas Italiana “Chiediamo al Governo Renzi e a tutte le istituzioni coinvolte di fare arrivare a destinazione, senza ulteriori ritardi, in tutte le città oggetto della sperimentazione della social card, i fondi stanziati da più di due anni per il sostegno alle famiglie in povertà con bambini. Se pensiamo alla vita quotidiana di famiglie con bambini che sopravvivono con meno di 3.000 euro di ISEE l’anno, è facile cogliere la gravità delle lentezze burocratiche nell’assegnazione di un contributo già stanziato da tempo”. Raffaela Milano, Direttore dei Programmi Italia-Europa di Save the Children si rivolge con queste parole al primo ministro Matteo Renzi, a proposito della sperimentazione della cosiddetta "Nuova Social Card", una carta acquisti con un importo fino a 404 euro al mese rivolta ai nuclei familiari recentemente caduti in situazione di povertà . La sperimentazione della Nuova Social Card è stata istituita con D.L. n°5 del 9 febbraio 2012, prevedendo uno stanziamento di 50 milioni di Euro. Resa poi attuativa con Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (10 gennaio 2013) nei 12 Comuni più popolosi d’Italia - Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Venezia, Verona ad oggi non è stata ancora erogata in nessuno dei Comuni coinvolti. “La preoccupazione della Caritas per le condizioni delle famiglie italiane, in quest’anno ancora pesantemente segnato dalla crisi, è grande”, fa eco don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana, che aggiunge: “per questo sono importanti tutte le azioni che potrebbero
segnalare una attenzione nuova del Governo alle fasce più deboli come l’avvio effettivo delle sperimentazioni della nuova carta acquisti, la pronta definizione del Piano operativo per il nuovo fondo europeo sui beni essenziali, una più efficace azione contro la povertà minorile e l’evasione scolastica.” In Italia, in modo più accentuato rispetto agli altri paesi europei, il galoppante e drammatico impoverimento ha colpito con particolare intensità i bambini: oltre 1 milione sono quelli in povertà assoluta pari a 1 minore su 10 - con una crescita del 30% fra 2012 e 2013. Save the Children in collaborazione con Caritas Italiana ha effettuato un monitoraggio dello stato di attuazione della misura nei 12 comuni coinvolti (dati al 31.1.2014). Da tale monitoraggio è emerso il ritardo che ha riguardato, seppure in misura diversa, tutti i comuni. Basti ricordare che le prime erogazioni erano attese già a novembre 2013 e non solo ad oggi nessuna famiglia ha ricevuto il contributo, ma in tutti i comuni si è ancora in attesa delle graduatorie definitive. Le problematiche sottese all’implementazione della nuova social card sono diverse, prima tra tutte l’individuazione dei beneficiari secondo criteri d’accesso, numerosi, stringenti e in un certo senso contraddittori, che hanno di fatto escluso un grande numero di potenziali beneficiari, a fronte di un ingente stanziamento di risorse. Alla luce dei dati raccolti, Save the Children e Caritas Italiana chiedono al Governo ed in particolare al Ministero delle Politiche Sociali e agli enti locali di:
- rivedere i criteri di accesso alla nuova social card perché i numeri dimostrano che i criteri di selezione dei beneficiari così come strutturati non solo non permettono un’efficace uscita dalla povertà ma non raggiungono i destinatari prescelti. Di fatto restano esclusi sia i cosiddetti nuovi poveri, ossia le persone recentemente trovatesi in situazione di povertà (a causa del criteri riguardanti l’abitazione, possesso beni mobili e veicoli di recente acquisizione), sia coloro che si trovano in situazione di povertà assoluta (dovuto al criterio selettivo della perdita recente del lavoro); - facilitare un maggior coordinamento tra il livello territoriale e l’INPS soprattutto permettendo un adeguamento dei sistemi informatici e tecnici in modo da garantire la rapidità delle procedure di selezione ed erogazione; - sostenere l’inclusione attiva dei beneficiari destinatari dei Piani di Intervento Personalizzati (PAI) dando chiare indicazioni ai Comuni per un’efficace attuazione di questi ultimi. Va ricordato che la sperimentazione p r e ve d e va d i l e g a r e l ’ a i u t o a l l a partecipazione dei beneficiari a percorsi d’inclusione sociale, al rispetto dell’obbligo scolastico per i figli a corsi di riqualificazione professionale; - promuovere ordinariamente azioni di coordinamento con le realtà civiche e di volontariato presenti sul territorio per integrare questa misura con le altre azioni di contrasto alla povertà presenti al livello locale e massimizzarne l’impatto, in una logica di sussidiarietà, di efficacia e di sostenibilità futura. Caritas Italiana
Crescere sicuri a scuola: ecco il Piano
In Italia circa 98.000 incidenti ogni anno succedono tra i banchi. Dall'ingestione di oggetti ai malori, la casistica delle emergenze che possono capitare a scuola è varia. E a questi episodi vanno aggiunte tutte le pratiche scorrette che danneggiano la salute, dalla cattiva alimentazione alla sedentarietà. Per permettere ai docenti, ma anche agli stessi studenti, di intervenire in maniera corretta in queste circostanze, nasce 'A scuola si cresce sicuri'. Si tratta di un Piano nazionale frutto di un'intesa tra il Miur, la Federazione italiana medici pediatri (Fimp) e l’Autorità garante per l'infanzia. "Finalmente la scuola italiana prende su di se' questa responsabilità", commenta l'ex sottosegretario all'Istruzione, Marco Rossi Doria, motore del progetto. "Dobbiamo fare passi avanti. Questa competenza va messa nei programmi
per i concorsi", auspica, ricordando un episodio personale: nel 1984 insegnò un anno in California. Lì fu istruito su manovre da praticare in caso di emergenza, grazie a cui, anni dopo, salvò una bambina, Patrizia, in una scuola italiana. "La sicurezza nella scuola è importante perché' rafforza la fiducia nello Stato", è il commento di Gian Luca Galletti, attuale ministro
Diario • 18 marzo, Zelarino, osse rvatorio Car • 19 marzo, itas Villamarzana -A • 20 marzo, Rovigo, IP “M rquà, promozione Carita arco Polo” pe s • 21 marzo, r Rovigo, scuo la di Teologia progetto scuole .
dell'Ambiente e sottosegretario all'Istruzione nel Governo Letta, durante la presentazione del progetto oggi al Miur. "Sono sicuro che con il ministro Giannini avremo molti spazi di collaborazione", conclude. Il Piano è illustrato dal sottosegretario Gabriele Toccafondi, il quale invita a mettere l'accento sulla "realtà: così si scopre che la scuola non è solo ciò che non va". "Formare i 'non addetti ai lavori' a cui affidiamo ogni giorno i nostri bambini, significa ridurre i rischi. Perché' imparare cosa fare, ma soprattutto cosa non fare può salvare una vita", spiega la coordinatrice Fimp Stefania Russo. Nelle prossime settimane sarà diffuso il video di presentazione di 'A scuola si cresce sicuri', mostrato stamani in anteprima. Regia di Antonio Giampaolo, testimonial Carlo Verdone. Redattore sociale
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Tre anni dopo Gheddafi in Libia si vive nella totale insicurezza
Il popolo soffre
“A Tripoli, la questione fondamentale è ancora quella della sicurezza: non c’è polizia né ordine in città, e manca ogni protezione per i cittadini”. Padre Allan Arcebuche, francescano di nazionalità filippina, nella capitale libica si occupa della pastorale dei lavoratori di origine asiatica, parte importante della comunità cattolica. Al Sir descrive un Paese le cui difficoltà - oltre tre anni dopo la rivolta contro Gheddafi - sono state confermate anche dalla conferenza internazionale di Roma del 6 marzo scorso, che ha fatto appello a un “dialogo nazionale” e alla formazione di un “governo stabile”. Assalto al Parlamento. Solo pochi giorni prima era arrivato l’ennesimo segnale di precarietà: il 3 marzo dimostranti armati di coltelli e bastoni hanno fatto irruzione nella sede del Congresso Nazionale Generale (GNC nell’acronimo inglese), il parlamento transitorio. Durante i disordini sono comparse armi da fuoco, e due parlamentari sono stati feriti. La protesta degenerata in violenza - racconta padre Allan - “era stata organizzata da studenti universitari contrari all’estensione del mandato del GNC”, che sarebbe dovuto scadere il 7 febbraio, ma è stato prolungato fino a dicembre. A entrare nell’aula, spiega ancora il religioso, sono stati proprio i “giovani che non volevano ci fosse questa proroga”. Questa non era la loro unica richiesta: a tre anni dalla caduta di Gheddafi, continua infatti il francescano “ci sono ancora problemi” che, oltre alla sicurezza, riguardano anche la possibilità di procurarsi “cibo e lavoro: molti non hanno un impiego, e quindi attraversano difficoltà economiche”. “Spesso - specifica padre Allan - il problema è proprio il sostentamento quotidiano: questo vale soprattutto per coloro che prima ottenevano sussidi dallo Stato, ma ora non li ricevono più”. La protesta, però, non ha ottenuto al momento risultati: non si può considerare tale, in effetti, il fatto che, come riferisce il religioso, “i parlamentari sono stati costretti a trasferire la loro sede dall’edificio del parlamento a uno degli hotel di Tripoli”. Instabilità istituzionale. L’attacco ai deputati ha anche avuto il risultato di inasprire i rapporti tra
la Settimana 19
rubriche
domenica 16 marzo 2014
un’ala del Congresso e il premier Ali Zeidan, che alcuni parlamentari ritengono non abbia fatto abbastanza per combattere l’attuale clima di insicurezza. Alla possibile sfiducia per il premier si affiancano altri segnali di un quadro istituzionale ancora traballante: l’affluenza alle urne per l’elezione dell’assemblea costituente è stata bassa (poco meno di 500mila persone su 3,4 milioni di aventi diritto) e 11 seggi su 60 non hanno potuto essere assegnati perché le condizioni di sicurezza hanno impedito il voto in alcune aree. Dietro alle violenze, secondo padre Allan, ci sono vari fattori: “I rischi - spiega - esistono per lo più dal punto di vista degli scontri tribali e delle dispute tra commercianti”. In gioco, continua il religioso “ci sono gli interessi nel mondo degli affari legali, per cosi dire ‘alla luce del sole’, ma anche dei traffici illegali: i conflitti nascono per il controllo delle rotte delle merci, per questo ognuno crea la sua milizia, che fornisce protezione specialmente quando ci si muove nel deserto”. Cristiani: paura a Bengasi. Per quanto riguarda il ruolo dei movimenti islamisti “non c’è molta chiarezza”, nota il francescano. Le pressioni sui cristiani si fanno sentire “in particolare sulla comunità copta e specialmente a Bengasi”, dove sono stati uccisi di recente - da ignoti - sette egiziani copti. “L’episodio ha creato un clima di paura e confusione tra la gente - dice padre Allan - ma, di nuovo, per lo più nella comunità dei fedeli arrivati dall’Egitto”. Le esperienze di altri gruppi sono differenti: “Siamo fiduciosi che per i cristiani di origine asiatica non ci saranno problemi - è l’auspicio del religioso - perché sono tutti lavoratori in settori chiave”, come la sanità. Il sacerdote filippino spiega però di aver comunque continuato a metterli in guardia, dando loro informazioni “sulla situazione di sicurezza e sulle restrizioni che riguardano i Cristiani”: la dichiarazione costituzionale secondo cui si governa il paese, infatti, garantisce la libertà religiosa pur definendo l’Islam religione di Stato, ma varie leggi ancora in vigore dall’epoca di Gheddafi la limitano, ed è proibito il proselitismo, pena l’arresto. Davide Maggiore
Pellegrinaggio-Studio delle Consulte Diocesane delle Aggregazioni Laicali del Triveneto
Giustizia, pace, salvaguardia del creato Pellegrinaggio-Studio delle Consulte Diocesane delle Aggregazioni Laicali del Triveneto a Pietralba (BZ) sabato 29 marzo 2014 tema: “Giustizia, pace, salvaguardia del creato”. Pietralba è meta singolare dei pellegrinaggi studio, sia per l’importanza del Santuario mariano sia per essere ai confini d’Italia, dove convivono popolazioni di lingua italiana e tedesca. Proprio per questo è luogo geograficamente suggestivo ed insieme di dialogo e di confronto. Lo studio della giornata è incentrato sulla difesa dell’ambiente, tema caro alla pastorale della diocesi di Bressanone-Bolzano, ma per tutti di grande attualità, se vogliamo che il creato sia casa comune per vivere bene. Programma Ore 9.00-10.00: arrivi; ore 10.15: saluto presidente Consulta e rappresentante Forum, saluto vescovi Muser e Pizziol; ore 10.45: relazione:
“Giustizia, pace, salvaguardia del Creato: un cammino sinodale” di Reinhold Demetz; ore 11.30: pausa caffè; ore 11.45: continuazione relazione e intervento del Vicario generale don Michele Tomasi; ore 12.45: pranzo; ore 14.00: storia e visita guidata al santuario e/o via Matrix all’eremo di San Leonardo (in funzione del meteo); ore 16.00: Santa Messa; ore 17.00: saluti e termine. Sono invitati i membri della Consulta triveneta delle Aggregazioni laicali, i membri delle Consulte diocesane delle diocesi del Triveneto e quanti sono sensibili ai problemi trattati. Pranzo completo (primo, secondo, contorno, dessert e bevande) € 20; prenotazioni entro il 15.03.2014 a Vicenza tel. 0444 324394 – fax 0444 324096 – e-mail dalferro@istitutorezzara.it Contatti diretti con albergo per eventuale soggiorno: www.weissenstein.it - tel. 0471 615124 – info@ pmw.it
Cartoline di viaggio Donato Sinigaglia
Oman, le onde rosse del Rub al-Khali
Per gli amanti dell’esplorazione sahariana, per gli appassionati degli orizzonti infiniti, delle notte stellate al campo e dei su e giù tra le dune, il Sahara si sta sempre più restringendo. Cresce infatti il numero delle nazioni sahariane interdette al turismo per conflitti intestini, per cui per poter continuare a provare certe emozioni occorre trovare nuove destinazioni. Una delle soluzioni più valide e a portata di mano è rappresentata dall’Oman, paese interamente desertico ubicato nell’estremo sud-est della penisola arabica e affacciato sull’oceano Indiano, che può essere considerato la destinazione turistica emergente del Vicino Oriente. Si tratta infatti di una nazione tranquilla e stabile, sicura, pulita, ordinata ed efficiente, dal benessere diffuso, ricca di attrattive storiche ed ambientali e di confortevoli strutture ricettive, tanto da non sembrare nemmeno un paese arabo. Un quarto della penisola arabica, regione totalmente desertica, si presenta occupato dal deserto del Rub alKhali (chiamato dai beduini Quarto Vuoto). Questo territorio, lungo mille km e largo 500 ed esteso quindi più del doppio dell’Italia, costituisce anche uno dei più aridi e caldi in assoluto, con temperature estive oltre i 60° C e dove può non piovere per anni; ovviamente disabitato e in parte inesplorato, venne attraversato per la prima volta da un europeo nel 1931, ma più celebri sono le esplorazioni dello scrittore inglese W. Thesinger nel 1945-50, sintetizzate nel volume Arabian Sands. Se il più ampio settore saudita risulta inaccessibile, una marginale penetrazione può avvenire nel lato meridionale omanita. Qui le dune si presentano davvero grandiose, con piramidi di sabbia e cordoni di creste affilate alte fino a 330 m (quindi tra le maggiori della terra, alte più della torre Eiffel), intervallate da lunghi corridoi interdunali, spesso resti di antichi laghi, dal caratteristico colore bianco per la presenza di calcari e gessi dovuta all’evaporazione delle acque. Questi paleolaghi, piccoli, poco profondi ma numerosissimi, dovuti ad intense piogge monsoniche, attestano che la desertificazione assoluta è un fenomeno relativamente recente e che in passato il quadro ambientale doveva essere assai diverso, ma soprattutto svolsero un’importanza funzione ecologica per un lungo lasso di tempo: la presenza dell’acqua richiamava sui bordi la vegetazione, e questa a sua volta gli animali, cacciati dall’uomo preistorico quando andavano all’abbeverata, come attestano numerosi strumenti e armi litiche risalenti da 5-10.000 anni orsono (epoca neolitica) fino ad oltre centomila (epoca paleolitica) nonché da resti fossili di ippopotami, bufali e bovini. Esami radiometrici su conchiglie lacustri hanno dimostrato che ci furono due distinti periodi di sviluppo dei laghi, e quindi della piovosità: tra 37 e 17.000 anni or sono, poi tra 10 e 5.000. Così come il Sahara, ci furono epoche in cui l’iperarido Rub alKhali era un deserto verde. Le spettacolari e ardite dune variano di colore dal giallo al rosso mattone, e prevalgono quelle a forma stellare, sviluppate in tutte le direzioni per la variabilità dei venti, ed ai rari visitatori offrono preziose
geodi di quarzo e rose di gesso. Thesinger narra di un gregge di capre inghiottito da sabbie mobili. Sotto questo oceano di dune si cela un prezioso mare di petrolio, con il più consistente giacimento in assoluto e i maggiori campi estrattivi. Da sempre i beduini parlano di una favolosa città dalle colonne d’oro, di nome Ubar o Iram, sepolta da una tempesta di sabbia per l’empietà dei suoi abitanti, forti anche di una specifica citazione ne Le Mille e una notte e nel Corano. Nel 1992 archeologi americani, dopo aver studiato le mappe satellitari, hanno identificato sotto le sabbie una rete di antiche piste cammelliere e hanno poi scavato presso Shisrar, sui bordi omaniti del deserto nel Dhofar, i resti di un’antica fortezza ottagonale con mura di mattoni spesse 3 m, otto torri angolari e un pozzo al centro, i cui reperti coprono un lungo lasso di tempo che va dal 6-7 mila a.C. fino al XVI secolo. Si tratta dei resti della mitica Ubar, l’Atlantide delle sabbie già preconizzata da Lawrence d’Arabia, oppure di un caravanserraglio lungo la via orientale dell’incenso ? Solo ulteriori indagini potranno fornire una risposta. Quello che è certo è che la fortezza è sprofondata per il crollo di una cavità carsica sottostante. Fenomeno naturale o punizione divina ? A noi piace constatare come ogni deserto annoveri la leggenda di favolose città celate sotto la sabbia. Il Rub al-Khali omanita confina con il Dhofar, la regione meridionale ai confini con lo Yemen, territorio di produzione dell’incenso, che per uno strano gioco dei monsoni è una terra verde e fertile ricca di frutta tropicale, dove i cammelli pascolano accanto alle mucche. In lontana epoca storica ai suoi porti attraccavano i navigli carichi di spezie e di merci esotiche provenienti da Africa e Oriente, per essere poi istradate lungo la via dell’incenso per 2.000 km tra deserti e montagne fino ai porti del Mediterraneo. Salahah, capoluogo del sud, si presenta come un’elegante città subtropicale con ampi viali alberati e animati souk traboccanti di colorata frutta esotica. Nella vicina incantevole insenatura di Khor Rori, punteggiata di aironi e fenicotteri, rimangono le rovine di Sumhurum, l’antica Abyssopolis romana, importante porto sull’oceano Indiano e uno dei maggiori terminali della Via dell’Incenso, protetta dall’Unesco come patrimonio dell’umanità. Plinio scrive che l’incenso aveva fatto del Dhofar una delle regioni più ricche del mondo antico. L’operatore milanese “I Viaggi di Maurizio Levi” (tel. 02 34 93 45 28, www.viaggilevi.com), unico in Italia specializzato da 30 anni in spedizioni nei deserti di tutto il mondo, propone in Oman un tour di 10 giorni in fuoristrada interamente dedicato all’esplorazione del Rub al-Khali e del Dhofar. Uniche partenze di gruppo con voli di linea Lufthansa o Swiss da Milano e Roma il 23 novembre, 26 dicembre e 15 marzo 2014, pernottamenti in confortevoli hotel e tenda con pensione completa, accompagnatore italiano. All’esplorazione del Rub al-Khali Viaggi Levi – specialista sulla destinazione Oman – dedica anche un altro itinerario di 15 giorni.
la Settimana domenica 16 marzo 2014 - pagina 20
Rinnovamento nello Spirito Santo
Rinnovamento nello Spirito Santo
La gioia di ringraziare
Diocesi di Adria – Rovigo
Domenica 23 marzo il Rinnovamento nello Spirito Diocesano festeggerà i 12 anni dello Statuto riconosciuto dalla CEI Essere nella gioia è un’esigenza umana primaria. Il sorriso e la simpatia riscaldano il cuore. Lo sapeva bene Gesù e ne è un convinto sostenitore papa Francesco che pratica la “gioia- terapia”con grande successo del Vangelo e della Chiesa. Anche il Rinnovamento nello Spirito è un grande “fans” della gioia: gioia di cantare nella lode la bontà di Dio, adorarlo e ringraziarlo per la bellezza di essere cristiani e grazie alla fede in Gesù, di rinnovare il mondo. E per far esplodere tutta la gioia della Chiesa quest’anno la Convocazione Nazionale del RnS si svolgerà proprio a Roma, allo Stadio Olimpico!!!! Come non ringraziare Il Signore per tanta ricchezza? Ringraziare è un’altra espressione che piace al nostro papa perché apre alla comunicazione e alla riconoscenza. E di occasioni per ringraziare ne abbiamo davvero molte ogni giorno. Noi del Rinnovamento nello Spirito della Diocesi di Adria-Rovigo Domenica 23 marzo pv ringrazieremo il Signore e festeggeremo nel nostro Seminario Diocesano i 12 anni dall’approvazione
dello Statuto da parte della Conferenza Episcopale. S.E. Monsignor Lucio Soravito condividerà la nostra gioia presiedendo la Celebrazione Eucaristica al mattino alle 9.30. Seguirà, sempre in mattinata, la relazione di Nives Zaccaria da Matteo 13, 31. La partecipazione è aperta a tutti. Il pranzo è al sacco. Nives, che abbiamo già incontrato a novembre scorso ad Adria, è Vicedirettore di Sacra Famiglia, un’emittente radiofonica diocesana di lingua italiana di Bolzano, che trasmette 24 ore al giorno programmi religiosi, con particolare attenzione ai temi di carattere sociale. E’ un momento importante per noi, che ci sentiamo in comunione con la Chiesa e in particolare con la Chiesa Diocesana, sia per verificare la nostra identità nel cammino del RnS che l’appartenenza a questa Chiesa, che con papa Francesco si sta spalancando a orizzonti sempre nuovi e più vasti !!! E il Rinnovamento, sostenuto dalla grazia dello Spirito, si sta lanciando, da protagonista, a sfide importanti di evangelizzazione, come l’evento delle “10 Piazze per
i 10 Comandamenti, un progetto che ha percorso l’Italia. Per tredici mesi essa si è idealmente unita, di piazza in piazza, in un unico abbraccio che ha voluto dire l’attualità del Decalogo, contenuto nelle Scritture, attraverso una riflessione vitale, attenta, creativa e la partecipazione di centinaia di migliaia di persone. Il Progetto non si è concluso, anzi sta ora coinvolgendo Associazioni di categoria, Ordini professionali, testate giornalistiche, Enti del terzo settore, Nuove Comunità. Associazioni cattoliche, Istituzioni civili e politiche, interpellati nell’adesione, sottoscrizione e diffusione di un Manifesto Finale e di un Appello, volto a rinnovare l’impegno a costruire il bene comune di una nuova umanità più fraterna e solidale. Tutto questo ricordiamo soltanto per riaffermare la grandezza e l’efficacia della Parola di Dio nel cuore e nella mente dell’uomo di ogni tempo. Perché “la Scrittura (come dice giustamente il nostro Vescovo a pag.91 delle Schede di riflessione del 2° quaderno di Popolo di Dio in missione) è un pilastro inamovibile, è
Domenica 23 marzo 2014 presso il Seminario Diocesano di Rovigo
Un'altra parabola espose loro: «Il
regno
paragonare
dei
cieli
a un
si
può
granellino
Programma ore 9:00 Accoglienza
di senapa, che un uomo prende e semina nel suo campo. Esso
ore 9:30
Celebrazione eucaristica presieduta E il Rinnovamento nello Spi- è il più piccolo di tutti i semi ma, da S.E. Mons. Lucio Soravito rito Diocesano, de Franceschi accogliendo l’in- una volta cresciuto, è più grande vito forte e gio- degli altri legumi e diventa a seguire ioso del nostro Relazione di Nives Zaccaria Pastore, loda e un albero, tanto che vengono prega la Parola di Dio, promuoven- gli uccelli del cielo e si annidano ore 14:30 do la formazione fra i suoi rami». Condivisione sul tema dei fratelli con Matteo 13, 31-32 31 Testimonianze lo studio e l’approfondimento della Parola. E La partecipazione è aperta a tutti ore 16:00 vogliamo conIl pranzo è a sacco Conclusione cludere sempre con le parole del nostro Pastore ( riportate di riflessione sopra citate) : guida la sua Chiesa/ e la nella preghiera finale che tro- Lodiamo il Signore con ama con amore esigenviamo a pag 94 delle Schede gioia/ perché da sempre te!”. Grazie, Signore!
DICHIARAZIONE DEI REDDITI
in collaborazione con
Centro
PRENOTA
maria bolognesi
hanno il piacere di celebrare la Giornata Mondiale della Poesia
SABATO 22 MARZO 2014 - ore 16,00 presso il Conservatorio “F. Venezze”
ON LINE
Corso del Popolo, 241 - Rovigo
Beata Maria Bolognesi, tenerezza di Dio
IL TUO APPUNTAMENTO su
www.cafcisl.it ROVIGO
Premiazione delle poesie vincitrici dell’iniziativa “Una poesia per la tenerezza” 2013
VIALE TRE MARTIRI, 87/A Tel. 0425/399246
Presentazione della raccolta poetica
Con gli occhi dell’amore
di Maria Bertilla Franchetti - Edizioni MB
Intermezzi musicali: M° Pierandrea Gusella M° Stefania Lorusso
“Parola di Dio”. “Ma - prosegue il nostro Pastore- è essenziale che essa venga annunciata e accolta nello Spirito della Chiesa in cui è nata e dalla quale è pienamente conosciuta, per evitare interpretazioni devianti..”
Ingresso libero
La Cittadinanza è invitata Info: 0425.27931 - centro@mariabolognesi.it