Consiglio Direttivo Roberto Bennati (vicepresidente), Carmen Caballero, Alessandro Fazzi, Gianluca Felicetti (presidente), Roberto Callegaro Collegio di Garanzia Annalisa Lancellotti (presidente), Emma Piga, Roberto Sormani
Revisori dei Conti Susanna Russo (presidente); Alessio Rastelli, Mauro Vantaggio (sindaci) Informiamo che tutti gli associati e/o i sostenitori delle campagne LAV ONLUS hanno diritto a ricevere la presente pubblicazione tramite invio postale. La LAV ONLUS garantisce che i dati identificativi dei destinatari sono raccolti e trattati, anche elettronicamente, nel rispetto delle norme previste dal ‘codice di regolamentazione sulla privacy’ (Dlgs 196/2003). Ogni interessato potrà in ogni momento esercitare i propri diritti (art. 7,8,9 Dlgs 196/2003) rivolgendosi direttamente alla LAV ONLUS, Viale Regina Margherita 177 - 00198 ROMA - tel. 064461325, fax 064461326, email: info@lav.it
La LAV in Italia la nostra ricchezza PIEMONTE
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Impronte febbraio 2018
Legenda
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L’adozione non è un lusso
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a possibile che anche per un cane o un gatto adottato, per il quale la mia presa in carico rappresenta oltre che un dovere civico e un’assunzione di responsabilità morale anche un risparmio economico per l’Amministrazione pubblica, l’acquisto di cibo e spese veterinarie mi costa il 22% di IVA, poiché catalogati come “beni di lusso” alla stregua di una Ferrari? Possibile, purtroppo. Così, al grido di “Giù le tasse su cani e gatti”, assieme ad altri principi innovativi come il riconoscimento dei farmaci generici anche in veterinaria, oggi non permessi, saremo nelle piazze da metà marzo prossimo e, grazie al vostro aiuto, raccoglieremo firme in ogni dove per convincere il nuovo Governo e il nuovo
Così, al grido di “Giù le tasse su cani e gatti” saremo nelle piazze da metà marzo
Impronte n°1 (162) Febbraio 2018 DIREZIONE E REDAZIONE SEDE NAZIONALE LAV Onlus VIALE REGINA MARGHERITA 177 - 00198 ROMA TEL. 064461325 r.a.; FAX 064461326 Email: info@lav.it • Internet: www.lav.it
Parlamento a fare una Legge di buon senso. Che aiuti, e non disincentivi, l’aiuto agli animali salvati. E poi, ricordate le nostre iniziative nell’ultimo anno per ottenere che la Protezione Civile in caso di calamità naturale soccorra e assista anche gli animali? Che l’intervento che le associazioni come la LAV continueranno a fare in caso di terremoti e alluvioni, sia più qualificato e coordinato? Bene, a metà gennaio scorso, dopo le nostre proposte e pressioni, è stata pubblicata la nuova Legge che fissa proprio questi principi! Passi avanti fatti e da fare. Grazie al sostegno che non ci fai mancare!
PROGETTO GRAFICO: Michele Leone FOTO COPERTINA: Dreamstime AUT. TRIB. ROMA 50/84 - dell’11.2.1984 ISCR. REG. NAZ. STAMPA 4086 - dell’1.3.1993 ISCR. ROC 2263 - anno 2001 DTP-STAMPA Arti Grafiche “La Moderna” Via Enrico Fermi 13-17 Guidonia Montecelio (RM)
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CHIUSO IN TIPOGRAFIA il 6 febbraio 2018 RIPRODUZIONI degli articoli sono auspicate ma consentite solamente con l’autorizzazione della Direzione Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
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Dal 1° gennaio, con il Codice del Terzo Settore (Legge 171-2017), sono in vigore le nuove agevolazionai fiscali per le detrazioni e deduzioni delle donazioni a favore degli Enti del Terzo Settore (la nuova forma giuridica che sostituisce quella di Onlus). Queste agevolazioni sono valide per le tue donazioni liberali e per le adozioni a distanza. Rimangono non deducibili e non detraibili le iscrizioni e i rinnovi.
Ecco i dettagli
• Deducibilità dal reddito complessivo netto delle liberalità in denaro o in natura nel limite del 10% del reddito complessivo dichiarato.
HANNO COLLABORATO: Gaia Angelini, Roberto Bennati, Giacomo Bottinelli, Antonella Buceti, Carmen Caballero, Carla Campanaro, Gianluca Felicetti, Silvia Felicetti, Francesca Gramazio, Ilaria Innocenti, Michela Kuan, Barbara Paladini, Paola Segurini, Claudia Squadroni, Ilaria Tordone, Ciro Troiano
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Dal 2018 donare per LAV è più vantaggioso!
Per le persone fisiche (art.83 commi 1 e 2 DLgs n.117/2017) • Detraibilità dall’imposta lorda pari al 30% delle erogazioni liberali in denaro o in natura per un importo complessivo in ciascun periodo d’imposta non superiore a 30.000 euro;
DIRETTORE RESPONSABILE: Gianluca Felicetti DIRETTORE EDITORIALE: Maria Falvo
Per Enti e società (art.83 comma 2 DLgs n.117/2017) • Deducibilità dal reddito complessivo netto delle liberalità in denaro o in natura nel limite del 10% del reddito complessivo dichiarato. L’eventuale eccedenza può essere computata in aumento dell’importo deducibile dal reddito complessivo dei periodi di imposta successivi, ma non oltre il quarto, fino a concorrenza del suo ammontare.
Avvertenze: I soggetti che effettuano erogazioni liberali non possono cumulare la deducibilità o detraibilità con altra agevolazione fiscale prevista a titolo di deduzione o di detrazione. Le detrazioni e deduzioni in denaro sono consentite a condizione che il versamento sia eseguito tramite banche o uffici postali ovvero altri sistemi di pagamento tracciabili.
• riconosciuta Ente Morale con Decreto Ministeriale 19.5.1998 e Onlus Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale; • riconosciuta associazione che persegue finalità di tutela degli interessi lesi da reati contro gli animali (Decreto 2/2009 EN.AS. - D.M.Salute 2.11.06 - Legge 189/04) • riconosciuta associazione di protezione ambientale con Decreto Ministeriale 15.2.2007 (legge 349/86); • firmataria dal 2017 di un Protocollo d’Intesa con l’Arma dei Carabinieri per la prevenzione e il contrasto dei reati contro gli animali • dal 1995 componente della Commissione Nazionale Allevamenti e Macelli del Ministero della Salute (legge 623/85); • dal 1999 firmataria di un Protocollo d’Intesa con il Ministero della Pubblica Istruzione allo scopo di “promuovere la diffusione e l’approfondimento dei temi dell’educazione al rispetto di tutti gli esseri viventi nelle scuole di ogni ordine e grado” • dal 2007 Ente abilitato al rilascio di crediti ECM (Educazione Continua in Medicina) presso il Ministero della Salute • cofondatrice della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente • membro di Eurogroup for Animals, della European Coalition to End Animal Experiments, della Fur Free Alliance, di ENDCAPtivity
QUOTE ANNUALI DI ISCRIZIONE E RINNOVO (OGNI DODICI MESI) ALLA LAV • ORDINARIO 30 euro • GIOVANILE (fino a18 anni) 18 euro • FAMIGLIA 45 euro • SOSTENITORE 46 euro • BENEMERITO 150 euro • STRAORDINARIO 500 euro • PER SEMPRE (chiama 06 4461325) VERSAMENTI INTESTATI A LAV • CC POSTALE 24860009 • CC BANCARIO n. 501112 Banca Popolare Etica (cordinate IBAN) IT59 F050180 3200 000015 011125
Impronte febbraio 2018
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Chiediamo un Fisco amico dei quattrozampe! Il 1o-11 marzo e il fine settimana successivo ti aspettiamo in tante piazze (www.lav.it) per firmare la nostra petizione
Vivere con un cane o un gatto non è un lusso!
V
di Ilaria Innocenti
ivere con un animale domestico non deve essere più considerato un lusso. Noi vogliamo rendere più facile, e normale, vivere con cani e gatti. Questo è l’obiettivo delle giornate nazionali LAV dell’11 e 12 marzo, con replica il fine settimana successivo. Secondo il sondaggio Eurispes 2017 il 33% degli italiani vive con un animale domestico, ma la percentuale è in diminuzione del -10% rispetto al 2016. È un dato di fatto, a causa del periodo di crisi, il potere di acquisto degli italiani è diminuito sostanzialmente e anche accudire un animale è diventato difficile. Sempre secondo il sondaggio, a causa delle ristrettezze economiche, il
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Impronte febbraio 2018
17,3% di chi vive con un animale ha rinunciato alle cure mediche o agli interventi chirurgici costosi mentre il 15,4% ha ridotto la spesa per i medicinali. Il 25% ha ridotto le visite veterinarie e il 39% ha acquistato cibo meno costoso. Oltre il 41% ha rinunciato inserire altri animali in famiglia. Un dato quest’ultimo confermato anche dall’indagine LAV confrontando i dati forniteci dalle Regioni e dalle Province Autonome del 2016 con quelli del 2015, in Italia si passa, infatti, da 36.214 cani adottati nel 2015 a 33.166 cani nel 2016, con una flessione pari all’8,4%. Eppure l’adozione di un cane o un gatto abbandonato oltre a essere l’unica scelta coerente con la loro natura di esseri senzienti – chi comprerebbe un figlio? – è uno strumento fondamentale
per combattere il randagismo e assicurare un risparmio a tutta la collettività. Un cane in canile, infatti, costa mediamente 1.277,50 € all’anno; se moltiplichiamo questa cifra per i cani presenti nel 2016 nei canili rifugio a eccezione di quelli presenti in Calabria e Campania che non hanno fornito alcun dato, 78.983 soggetti, raggiungiamo la cifra di 100.900.782,50 € che moltiplicata per sette anni (tempo medio della permanenza in canile di un cane in assenza di adozione) raggiunge la cifra di euro 706.305.477,50 €. Nelle Regioni nelle quali si è registrato un aumento del numero di cani adottati si sono complessivamente risparmiati 1.149.750,00 €, mentre per tutte le altre regioni nel 2016 si sono spesi 5.043.570,00 € in più rispetto all’anno
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Milioni di animali vivono in famiglia… ma sono considerati “cose”
precedente. Adottare fa bene all’animale che dopo tante sofferenze trova il calore e le cure di una famiglia, favorisce il benessere e la buona qualità della vita di coloro che lo accudiscono allentando tensioni e stress, favorendo il buonumore, le relazioni personali e l’attività fisica e fa bene alla società tutta garantendo un risparmio economico alle casse dei Comuni alimentate dai cittadini tutti. Ma il valore etico e sociale dell’adozione e la capacità di coloro che già vivono con un animale di prendersene cura in maniera adeguata è gravemente inficiata: gli animali sono considerati dal fisco beni di lusso. L’iva è al 22%, ai massimi storici e fra le più alte d’Europa, per prestazione veterinarie e cibo. La questione del prezzo del farmaco
La questione del prezzo del farmaco veterinario e delle prestazioni veterinarie è largamente sentita da chiunque viva con un animale veterinario e delle prestazioni veterinarie è largamente sentita da chiunque viva con animale, in quanto può causare una difficoltà di accesso alla terapia, in particolare per le patologie croniche fino anche a rendere di fatto impossibile il diritto del paziente animale a essere curato e il dovere di chi lo detiene a prestargli le dovute terapie.
Oltre che per i cittadini, l’elevato prezzo del farmaco veterinario rappresenta un problema, per il Servizio Veterinario pubblico, per i Comuni e per le Onlus e conseguentemente per gli animali ricoverati nei rifugi, per le colonie feline e per i gatti liberi e ha come effetto un peggioramento complessivo della tutela degli animali, che come riconosciuto dal Trattato di Lisbona, dal Codice deontologico dei medici veterinari e da consolidata giurisprudenza sono esseri senzienti. Occorre inoltre sottolineare come le cure veterinarie debbano considerarsi prestazioni di pubblica utilità, basti pensare all’importanza della cura e della prevenzione di patologie come la leishmaniosi, un’antropo-zoonosi, cioè una malattia trasmissibile, in alcune Impronte febbraio 2018
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particolari condizioni, anche all’uomo. Eppure non è così: mentre le prestazioni sanitarie sugli umani, anche a seguito dell’istituzione dell’imposta comunitaria, hanno mantenuto la “qualità” di pubblica utilità e come tali si è sancita l’esenzione dell’Iva, quelle veterinarie sono considerate tra quelle a utilità “privata” e quindi tassabili. Altro aspetto dolente sono le detrazioni Irpef per cani, gatti e altri animali domestici. Le spese veterinarie detraibili, ovvero i costi sostenuti per prestazioni professionali del medico veterinario e per l’acquisto dei farmaci prescritti, competono entro un limite di spesa di 387,34 euro e con una franchigia di 129,11 euro: il limite è complessivo, a prescindere dal numero di animali che vivono con il contribuente. Lo sconto massimo ottenibile è, quindi, di 49,06 euro, il 19% di 258,23 euro (la differenza tra spesa massima e franchigia). Ciò significa che chi spende fino a 129,11 euro non recupera alcun costo: chi spende 330 euro può detrarre il 19% di 200,89 euro (330 meno 129,11), chi spende da 387,34 euro in su può detrar-
Al fine di garantire agli animali una migliore tutela, il loro status e i loro diritti devono essere ulteriormente rafforzati a livello istituzionale 6
Impronte febbraio 2018
re sempre e comunque il 19% di 258,23 euro. Le famiglie italiane, ma anche i Comuni, devono sostenere quindi spese veterinarie e di mantenimento degli animali importanti e rimborsabili solo in piccola parte, ciò mette in seria difficoltà il bilancio di coloro che vivono con un animale familiare, scoraggia l’adozione e determina un aggravio di costi per le amministrazioni comunali per il mantenimento dei randagi. E se non poter prestare adeguate cure all’animale che fa parte della propria famiglia è fonte di preoccupazione e di angoscia, ai sensi del Titolo IX-bis del Codice penale contro il maltrattamento, chi non presta le cure adeguate a un animale di cui è detentore, commette un reato. La giurisprudenza si è espressa, infatti, varie volte in senso positivo riguardo la configurabilità in forma omissiva del reato di maltrattamento o uccisione di animali in situazioni in cui non erano state prestate le dovute cure. In questo contesto e per non mettere coloro che hanno introdotto un animale nella propria famiglia nelle condizioni di compiere un reato, una riduzione al 10% dell’Iva sulle prestazioni veterinarie, nonché sul cibo per animali, così come l’aumento della quota di detraibilità sulle spese medico veterinarie e sui farmaci fino a renderla totale per chi adotta un animale, è indispensabile e avrebbe effetti positivi sulla qualità della vita, il diritto alla cura del paziente animale e alla sua adeguata nutrizione e sulla promozio-
ne delle adozioni. Necessario e improcrastinabile è anche il riconoscimento degli animali nella Costituzione della Repubblica Italiana in quanto esseri senzienti capaci di provare piacere e dolore. Le Costituzioni, la legislazione nazionale e il Codice Civile di Austria, Germania e Svizzera, in linea secondo quanto previsto dall’articolo 13 del Trattato di Lisbona secondo cui l’Unione e gli Stati membri devono tenere pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti, includono già questo riconoscimento. In Italia invece gli animali sono considerati ancora oggi “cose” dal Codice Civile. Già nel 2008 con la nostra proposta
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COSA VOGLIAMO OTTENERE Unisciti a noi per chiedere queste riforme: • il cambiamento dell’aliquota IVA al 22% (beni di lusso) su prestazioni veterinarie e cibo, per animali non tenuti a scopo di lucro, trasformandola in un’IVA agevolata;
• l’abbattimento dei costi spropor-
zionati dei farmaci veterinari, con il riconoscimento del farmaco generico anche in veterinaria e dell’uso del farmaco-equivalente;
• l’aumento della quota di detrazione dalla dichiarazione dei redditi delle spese veterinarie e dei farmaci veterinari, rendendola totale per chi adotta un cane o un gatto.
Puoi aiutarci sostenendo queste proposte con la tua firma, diventando volontario LAV oppure con una donazione: insieme possiamo fare molto per gli animali e per le loro famiglie! Per saperne di più visita www.lav.it o chiamaci allo 06 4461325
di legge di riforma del Codice Civile grazie alla quale è stato istituito l’obbligo del soccorso per gli animali vittima di incidenti stradali, il divieto di limitare la libertà di vivere con un animale familiare nei condomini ed è stata sancita l’impignorabilità degli animali da compagnia non detenuti a scopo di lucro, chiedevamo di riconoscere gli animali come esseri senzienti, non più di “oggetti da possedere”, così come chiedevamo l’inserimento degli animali nello stato di famiglia. Con la nostra campagna continueremo a chiederlo al nuovo Governo e al nuovo Parlamento poiché, al fine di garantire agli animali una migliore tutela, il loro status e i loro diritti devono
essere ulteriormente rafforzati a livello istituzionale. Riconoscere gli animali come esseri senzienti e non più come oggetti, oltre a fare proprio un sentire comune oramai consolidato nella società, aprirebbe la strada al riconoscimento delle esigenze anche affettive degli animali e di quelle del binomio animale-adottante, con ripercussioni positive anche nella vita di tutti i giorni: come ad esempio nelle questioni legate all’affidamento degli animali in caso di separazione o divorzio e nei casi di risarcimento del danno per la morte dell’animale. Con la nostra campagna vogliamo dare anche un aiuto concreto alla lotta al randagismo: con i fondi che racco-
glieremo realizzeremo, attraverso le nostre Sedi locali, una serie di progetti al Centro Sud Italia e intraprenderemo un piano di contrasto pluriennale che, oltre a dare aiuto reale a cani e gatti, ci vedrà impegnati a livello istituzionale con una serie di richieste e proposte per contrastare un fenomeno oramai radicato che ha bisogno di essere affrontato in maniera programmatica. Tra gli interventi che porremo in essere già nel 2018: giornate per la microchippatura gratuita, progetti per la sterilizzazione di cani e gatti, nonché di promozione delle adozioni e formazione dei soggetti deputati alla lotta al randagismo e alla repressione dei reati in danno agli animali. Impronte febbraio 2018
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è legge! gli animali dovranno essere soccorsi dalla protezione civile
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a Protezione Civile ha da oggi, per Legge, tra le sue finalità e tra le attività da svolgere l’azione di soccorso e l’assistenza degli animali colpiti da calamità naturali, come le popolazioni umane. Il risultato, con il Decreto Legislativo n.1, pubblicato in Gazzetta Ufficiale “Codice della protezione civile” è stato ottenuto grazie alla mobilitazione nell’ul-
La Protezione Civile ha tra le sue finalità il soccorso e l’assistenza degli animali colpiti da calamità naturali timo anno delle associazioni Animalisti Italiani, Enpa, LAV, Lega Nazionale per la Difesa del Cane, Leidaa e Oipa. “Il riferimento legislativo agli animali è necessario per riconoscere, rafforzare e qualificare quanto già avviene negli interventi in caso di terremoti, alluvioni, nevicate eccezionali – ha detto Gianluca Felicetti, presidente della LAV – così potremo superare lo spontaneismo, rendendo sistematico
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Impronte febbraio 2018
il contributo del volontariato specializzato all’attività di salvataggio, di recupero, messa in sicurezza e gestione degli animali familiari che sempre più le stesse popolazioni richiedono”. Le associazioni di volontariato animalista sono già le prime a farsi carico spontaneamente delle numerosissime segnalazioni e richieste di aiuto per le vittime animali isolate, affamate, seppellite, smarrite, dalle quali sono spesso costrette a separarsi le stesse popolazioni, vuoi per l’inospitalità di alcune strutture d’emergenza, vuoi per l’impossibilità di nuovi ricoveri. E nei momenti nei quali si perde tutto, il valore affettivo e sociale degli animali della propria famiglia, come riconosciuto da tutti, è incalcolabile. La loro perdita smarrisce e annienta quel poco che resta. Anche per questo gli animali familiari sono insostituibili per la ricostruzione morale e materiale della comunità. Ora la prospettiva è finalmente diversa e le associazioni Animalisti Italiani, Enpa, LAV, Lega Nazionale per la Difesa del Cane, Leidaa e Oipa avvertono: “Con questo Decreto Legislativo abbiamo messo un primo importante tassello, ma si tratta solo del primo passo. Da
oggi dovremo lavorare a stretto contatto con gli Uffici della protezione Civile e con le Regioni per far si che questa Legge diventi realtà e non rimanga solo sulla carta. Vanno previste delle procedure operative specifiche, condivise coi vari soggetti, per far si che gli interventi siano codificati. Poi dovranno essere formati i vari operatori siano essi volontari o funzionari. Dovremo individuare, tutti assieme, strumenti efficaci che tengano conto delle competenze e per arrivare a questo risultato le nostre associazioni giocano un ruolo fondamentale, potendo portare un elevato know how e mettendo a disposizione la collaudata esperienza maturata sul campo. Ogni calamità, dai terremoti alle alluvioni, dalle nevicate agli incendi che isolano intere comunità, ci ha insegnato in questi anni che le azioni devono essere diversificate in base al tipo di territorio e dello scenario atteso e quindi siamo consapevoli che da oggi ci attende una importante mission: quella di dare forma e sostanza ai contenuti della nuova Legge”.
le integrazioni normative
Articolo 1 (Definizione e finalità del Servizio nazionale della protezione civile)
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Cucciola protagonista di una battaglia di civiltà.
Il permesso retribuito per curare il cane non è piu un tabù
U 1. Il Servizio nazionale della protezione civile, di seguito Servizio nazionale, definito di pubblica utilità, è il sistema che esercita la funzione di protezione civile costituita dall’insieme delle competenze e delle attività volte a tutelare la vita, l’integrità fisica, i beni, gli insediamenti, gli animali e l’ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da eventi calamitosi di origine naturale o derivanti dall’attività dell’uomo.
Nei momenti nei quali si perde tutto, il valore affettivo e sociale degli animali è incalcolabile Articolo 2 (Attività di protezione civile) 6. La gestione dell’emergenza consiste nell’insieme, integrato e coordinato, delle misure e degli interventi diretti ad assicurare il soccorso e l’assistenza alle popolazioni colpite dagli eventi calamitosi e agli animali e la riduzione del relativo impatto, anche mediante la realizzazione di interventi indifferibili e urgenti ed il ricorso a procedure semplificate, e la relativa attività di informazione alla popolazione.
di Ilaria Innocenti
n permesso di due giorni, retribuito a norma di contratto collettivo dei dipendenti pubblici, è stato riconosciuto a una lavoratrice grazie al supporto tecnico-giuridico dell’Ufficio Legale LAV per «grave motivo famigliare e personale»: assistere il cane malato. E’ la prima volta che accade in Italia. Il cane di nome Cucciola aveva bisogno di un intervento medico veterinario urgente e indifferibile alla laringe e poi andava accudito. A una prima richiesta della donna il datore di lavoro aveva risposto, a voce, negativamente ma dopo il nostro sostegno e ricevuto anche il certificato del veterinario, le cose sono cambiate e Cucciola ha potuto essere accudita proprio con gli stessi diritti che spettano a un membro della famiglia. Le motivazioni giuridiche alla base della decisione sono che la non cura di un animale di proprietà integra, secondo la Giurisprudenza, il reato di maltrattamento degli animali previsto dal Codice penale. Non solo ma vige il reato di abbandono di animale, come previsto dalla prima parte dell’articolo 727 del Codice penale. E’ evidente quindi che non poter prestare, far prestare da un medico veterinario cure o accertamenti indifferibili all’animale, come in questo caso, rappresentava chiaramente un grave motivo personale e di famiglia, visto che la signora vive da sola e non aveva alternative per il trasporto e la necessaria assistenza a Cucciola.
Con il riconoscimento che anche la malattia di un animale, con cui condividiamo la nostra vita, è un “grave motivo personale e di famiglia”, il mondo del lavoro ha preso coscienza, con un atto formale, di come gli animali siano a tutti gli effetti parte integrante del nucleo familiare: una presa di coscienza positiva, in linea con il sentire della società e le esigenze dei cittadini che sempre di più ospitano animali nelle loro case. D’ora in avanti, con le dovute certificazioni medico-veterinarie chi si troverà nella stessa situazione della dipendente che ha ottenuto il permesso potrà citare questo importante precedente. Il riconoscimento del diritto di poter usufruire di un permesso per accudire
Una dipendete ottiene il riconoscimento di questo diritto, grazie alla LAV. Accade per la prima volta in Italia l’animale rappresenta un significativo passo in avanti anche verso un’organica riforma del Codice Civile che, tra le altre cose, riconosca la categoria dell’animale familiare e l’inserimento degli animali nello Stato di famiglia, che speriamo il prossimo Governo e il prossimo Parlamento avranno il coraggio di fare, approvando la Proposta di Legge LAV ferma nel suo iter legislativo dal 2008. Impronte febbraio 2018
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#bastasparare
La caccia non è uno sport!
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di Massimo Vitturi
ono anni che ci provano e in molti casi ci riescono: i politici legati alla lobby venatoria propongono continuamente nuove modifiche alle leggi sulla caccia, piccoli cambiamenti, all’apparenza non stravolgenti che però hanno gravissime ricadute sugli animali selvatici. I limiti imposti alla caccia vengono regolarmente spostati un po’ più in là e noi siamo costretti a schierarci continuamente in estenuanti battaglie difensiv, per mantenere le leggi così come sono. Stanchi di dover sempre agire in difesa, di dover lavorare per non far peggiorare le cose, costretti a impegnare le nostre energie per rispondere punto su punto ai continui attacchi portati dai politici ingaggiati dai cacciatori, abbiamo deciso di cambiare strategia. Se il nostro impegno è abolire ogni forma di violazione dei diritti animali, non ha senso difendere le leggi sulla caccia, dobbiamo impegnarci perché quelle leggi siano finalmente cancellate, perché gli animali selvatici tornino a essere gli unici padroni di sé stessi, non più bersagli dei cacciatori. È con queste considerazioni che il 21 ottobre abbiamo avviato la grande
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La nostra protesta in tante città per chiedere a Decathlon la riconversione del reparto dedicato alla caccia mobilitazione nazionale della LAV per l’abolizione della caccia. L’obiettivo è chiaro: presentare e far discutere al prossimo Parlamento una proposta di legge molto semplice, che in pochi articoli dispone finalmente l’abolizione
della caccia e di ogni altra attività che prevede la violazione dei diritti degli animali selvatici. Dobbiamo finalmente mettere un limite all’invasività dell’uomo al di fuori delle aree urbane. La nostra mobilitazione vede l’impegno di tutte le sedi LAV in una raccolta di firme a sostegno del progetto di legge. Ma l’abolizione della caccia non passa solo attraverso l’evoluzione delle norme, c’è bisogno anche di un cambiamento culturale. I cacciatori, nel tentativo di rendere più accettabile il loro sanguinario divertimento, da tempo si sono inventati la figura del cacciatore ambientalista, un tranello nel quale sono caduti troppi cittadini, che ora sono convinti che la caccia sia un “male necessario”. Qualcosa di riprovevole del quale però non si può fare a meno. Non bastasse, c’è anche chi si ostina a considerare la caccia come uno sport. E se in effetti Federcaccia agli inizi del 1900 risulta essere uno dei soci fondatori del CONI, è anche noto che nel 2000 lo stesso Comitato Olimpico Nazionale ha modificato lo statuto proprio per estromettere l’insulsa presenza dei cacciatori. Nonostante l’evidenza, la più grande multinazionale dell’abbigliamento sportivo – la francese Decathlon – continua a prevedere nei suoi negozi,
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La protesta a Milano e a Torino (foto in basso)
ma anche nello store on-line, un intero reparto dedicato all’abbigliamento e agli strumenti per la caccia. Coltelli, richiami acustici e visivi, reti e capanni mimetici, cinghie per il traino degli ungulati uccisi sono in bella mostra perché, secondo Decathlon, la caccia è uno sport. Abbiamo così deciso di creare, all’interno della mobilitazione nazionale contro la caccia, un momento di protesta per chiedere a Decathlon di chiudere il suo reparto caccia. “LA CACCIA NON È UNO SPORT – dillo a Decathlon”, è questo il messaggio che il 17 dicembre ha accolto i clienti dei negozi di Torino, Roma-Fiumicino, Mantova, Padova, Catania, Vicenza, Bari, Venezia, Firenze, Macerata, Bologna, Napoli e Pavia, dove decine di volontari vestiti da calciatori, rugbisti, tennisti, sciatori, pallavolisti, hanno incontrato i clienti facendo loro capire quali siano i veri sport, quelli che non prevedono la morte di nessuno! L’evento centrale si è tenuto a Milano, a pochi chilometri dalla direzione di Decathlon Italia. È stata una mattinata di forte coinvolgimento dei tanti clienti che si sono resi disponibili a farsi portavoce della nostra richiesta. E il messaggio è arrivato subito alle orecchie della dirigenza aziendale, tanto che
Non ha senso continuare a sostenere che la caccia è uno sport, sia dal punto di vista etico, sia da quello commerciale nello stesso pomeriggio di domenica 17 siamo stati contattati dall’Amministratore delegato di Decathlon Italia, il quale ha abbozzato una difesa sostenendo la scelta aziendale perché, secondo lui, in armonia con il finanziamento delle
associazioni di cacciatori da parte del CONI. Un’argomentazione che abbiamo smontato subito, forti dell’evidenza dei fatti.Ora abbiamo ottenuto la disponibilità a un incontro per discutere la nostra richiesta. Abbiamo l’occasione di far capire a una grande azienda che oggi non ha più senso continuare a sostenere che la caccia è uno sport, sia dal punto di vista etico, sia da quello commerciale. È il momento di impegnarci ancora di più nella raccolta di firme a sostegno della campagna #BASTASPARARE all’indirizzo http://www.lav.it/petizioni/ bastasparare: ogni firma può fare la differenza tra la vita e la morte. Impronte febbraio 2018
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DIAMOCI UNA ZAMPA
Il progetto LAV per il risanamento del Canile di Rieti Per adottare uno dei cani ospitati presso il canile sanitario di Rieti scrivi a: amicidifiocco@gmail.com o chiama 346 1840786 oppure 320 0110256 A destra, presenti all’inaugurazione, il dott. Giuseppe Saieva (Procuratore Capo di Rieti), il dott. Claudio Valentini, (Assessore all’Ambiente del Comune di Rieti), i medici veterinari dott. Toni, dott. Lafiandra e dott. Orlandi (Asl Rieti), oltre ai rappresentanti della LAV Gianluca Felicetti, Federica Faiella, Mirko Zuccari.
Alfio
Belle
È in canile già da parecchi mesi, ha circa 5 anni, di taglia grande, viveva libero nel prato di una comunità di recupero poi è stato accalappiato. Inizialmente non usciva dalla cuccia, era molto spaventato. Ha fatto passi da gigante ma ha bisogno di una famiglia amorevole che sappia fargli dimenticare i brutti ricordi.
Belle è una gigante dal cuore buono. Ha subito violenze tutta la vita, ma è riuscita a scappare e a rifugiarsi nel giardino di una signora che ha subito contattato il canile di Rieti; sul corpo portava ancora i segni dei maltrattamenti fisici e aveva tanta paura dell’uomo. Grazie al supporto di medici e veterinari e dei volontari si è totalmente ripresa ed è pronta per l’adozione. Ha circa tre anni ed è sterilizzata.
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Abbiamo inaugurato una nuova area all’interno del canile sanitario di Rieti, unica struttura preposta ad accogliere anche i cani rinvenuti nelle zone interessate dal terremoto di Amatrice
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di Federica Faiella
o scorso autunno, nell’ambito degli interventi LAV a mediolungo termine nelle zone del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016, abbiamo inaugurato una nuova area all’interno del canile sanitario di Rieti, unica struttura preposta ad accogliere anche i cani rinvenuti nelle zone interessate dal sisma. Un progetto realizzato da LAV grazie alla generosità di soci e sostenitori, in collaborazione con il Comune, la ASL di Rieti e l’associazione “ Gli amici di Fiocco”. Undici box coibentati in grado di
proteggere i cani dal freddo ma anche dal caldo estivo e un’ampia area di sgambamento a loro disposizione. Ma la collaborazione con l’Amministrazione reatina non si esaurisce qui. Presto, infatti, realizzeremo un corso di formazione per accrescere le competenze e le conoscenze dei soggetti impegnati all’interno del canile e per favorire una corretta interazione con gli animali ospitati, in vista dell’adozione. Infine, il Comune di Rieti patrocinerà la nostra campagna “Una vecchia amicizia”, realizzata dalla LAV in collaborazione con i sindacati dei Pensionati di CGIL, CISL e UIL per le adozioni di cani e gatti anziani.
Molly
Giusy
È stata tratta in salvo ad Accumoli. È anziana ma non conosciamo l’età. Purtoppo nessuno è riuscito a rintracciarne la sua famiglia. È dolce e delicata, ha bisogno di persone speciali che l’aiutino a dimenticare i terribili momenti successivi alla scossa del 24 agosto 2016.
Ha circa tre anni e mezzo ed è nata libera: si muoveva indisturbata in un paesino in provincia di Rieti che durante l’estate si popola di turisti; alcuni mesi fa è stata portata in canile e da quel giorno aspetta che una famiglia speciale la accolga con affetto. Di taglia medio-piccola, è sterilizzata. Impronte febbraio 2018
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DIAMOCI UNA ZAMPA
Stiamo accompagnando Bobby e Bruno, giorno dopo giorno, in un percorso di rinascita
Nuovi amici ti aspettano! Bobby
Liberato dal Rifugio Parrelli, struttura chiusa per maltrattamenti, da cui abbiamo portato in salvo 357 cani e 118 gatti. Quando abbiamo fatto ingresso all’interno della struttura Bobby era terrorizzato. Sull’occhio una terribile cicatrice: non sappiamo cosa gli sia successo, pensiamo sia il segno di un passato di violenza e maltrattamento. Non è un cane aggressivo ma purtroppo ha perso totalmente fiducia nei confronti dell’uomo e non conosce quanto la vita possa essere bella. Ma questa sarà la nostra sfida più grande: infondergli fiducia e facilitare la sua socializzazione.
Scegli la tua Adozione a distanza! Amico di Zampa è l’Adozione a distanza che dura un anno. Con un’unica donazione nel corso dell’anno puoi contribuire al mantenimento di un animale AMICO DI ZAMPA
AMICO DI ZAMPA SUPER
AMICO DI ZAMPA SPECIALE
Con 50€ contribuirai alle spese per il mantenimento e i pasti
Con 90 € contribuirai alle spese per l’assistenza e il riparo
Con 200 € contribuirai alle spese medico- veterinarie
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Qui vi raccontiamo le loro storie, con la speranza di trovare per tutti una famiglia adottiva
Bruno
Bruno è un pittbull addestrato a combattere. Il suo corpo, pieno di cicatrici, parla da solo e narra un passato di dolore e soprusi, di aggressività e violenza. Da quando è stato tratto in salvo dalla sede territoriale LAV di Verona, è stata evidente la necessità di insegnare a Bruno a relazionarsi con le persone e con gli altri cani, senza scatenare reazioni aggressive. Mirko, il nostro educatore cinofilo, sta lavorando assiduamente in questa direzione e Bruno sembra iniziare ad apprezzare queste nuove esperienze.
Buon viaggio Gigino ed Enzino U
no dietro l’altro, improvvisamente e in silenzio… così ci hanno lasciati i nostri dolcissimi amici Gigino ed Enzino. Una luce negli occhi particolare, vivida, forte, una tenerezza unica. I nostri amici hanno vissuto insieme una vita intera e insieme se ne sono andati. Prima Gigino, in modo assolutamente repentino, e pochissimi giorni dopo Enzino lo ha raggiunto.
Gigino
Enzino
Come attivare un’Adozione a distanza? • Con il Conto corrente postale che trovi in allegato; ricordati di specificare la tipologia di Adozione scelta e l’animale che desideri adottare; • Con Bonifico bancario o postale intestato a LAV - Lega Anti Vivisezione; Codice Iban: IT 59 F 05018 03200 00001501112 presso Banca Popolare Etica; specificando la tipologia di Adozione scelta e l’animale che desideri adottare. • Con Carta di credito, collegandoti al sito www.adozioneadistanza.lav.it • Oppure chiamando lo 064461325
Non erano più giovani e gli acciacchi dell’età e del passato di abbandono e dolore li aveva segnati. Ma non mancavano mai di correrti incontro, di travolgerti con il loro entusiasmo e fare incetta di carezze e abbracci. Ed è così che vogliamo ricordarli, con i loro occhi gioiosi, le code scodinzolanti mentre cercano le tue mani alla ricerca di coccole, contenti per gli anni felici che tutti insieme siamo riusciti a regalargli. Buon viaggio amici, sarete per sempre nel nostro cuore! Impronte febbraio 2018
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Nuove tecnologie
Metodi alternativi all’uso dei primati per fini sperimentali
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di Michela Kuan
novembre a Roma, si è svolto il convegno “Non-Human Primates Biomedical Research, new technologies and Replacement Methods”, un evento ospitato nella prestigiosa biblioteca del Senato della Repubblica che ha voluto illustrare le nuove metodologie nel campo della ricerca di base alternative all’uso di animali, nello specifico primati. L’iniziativa è nata dalla collaborazione di LAV e l’associazione scientifica OSA–Oltre la Sperimentazione Animale, per rispondere alla richiesta crescente di tecniche innovative di ricerca e all’avanguardia, che superino il modello animale. Infatti, nel panorama italiano manca l’informazione legata alla diffusione di alternative all’uso di
A novembre a Roma, si è svolto il convegno “Non-Human Primates Biomedical Research, new technologies and Replacement Methods” 16 Impronte febbraio 2018
animali nelle neuroscienze e la ricerca di base, nonostante siano già disponibili modelli che si basano su tecniche in vitro, bioinformatica ed epidemiologia: alternative all’uso dei primati non umani che devono essere promosse a livello nazionale anche per il contesto normativo in quanto il decreto 26 del 2014 limita fortemente il ricorso a tali specie e supporta lo sviluppo/convalida di metodi alternativi promuovendo il noto principio delle 3R. Ricordiamo, tristemente, che secondo le ultime statistiche del Ministero della Salute sono ben 218.615 le procedure inerenti la ricerca di base, applicazione in cui sono coinvolti i primati senza alcun obbligo di legge, con 224 macachi uccisi in un solo anno che continuano a essere, oltretutto, importati da Paesi problematici e senza seri controlli, infatti il 50% dei primati proviene dall’Asia e il 48% dall’Africa. Il convegno ha visto l’alternarsi di relatori che hanno dato una panoramica completa al problema smontando scientificamente il modello animale e spiegando perché è inutile, pericoloso e fuorviante continuare a usare scimmie per investigazioni sull’uomo, inoltre sono stati presentati modelli innovativi con metodi sostitutivi, dettagli normativi e considerazioni etiche: “non è possibile affermare la somiglianza con gli
animali quando li utilizziamo come cavie per fondare i nostri diritti e, nel contempo, sostenerne la diversità come soggetti morali per eludere i nostri doveri”. Relatore di spicco Jarrod Bailey, Genetista e Biologo molecolare che ha sottolineato come nelle neuroscienze, che causano alti livelli di sofferenza nelle scimmie (come prolungati e ripetuti relegamenti, deprivazione dei fluidi, invasivi interventi chirurgici per impiantare elettrodi nel cervello), abbiano dimostrato che coloro che difendono l’uso dei NHP (Non Human Primates) esage-
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218.615
LE PROCEDURE INERENTI LA RICERCA DI BASE applicazione in cui sono coinvolti i primati e che non prevede nessun obbligo di legge
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I MACACHI UCCISI IN UN SOLO ANNO il 50% proviene dall’Asia il 48% dall’Africa (Statistiche del Ministero della Salute)
rano enormemente il loro contributo e la loro necessità, mentre minimizzano e trascurano la idoneità in continua crescita e il contributo dei metodi non animali e basati sull’uomo. La sperimentazione con primati ha fallito anche in altre aree, includendo le ricerche su HIV/AIDS, le malattie di Alzheimer e Parkinson, etc. Tutti questi fallimenti sono dovuti alle differenze genetiche tra scimmie e umani, che vanno ben oltre le somiglianze superficiali di circa il 90%. Le differenze nel modo di manifestarsi del gene sono numerose e
cruciali, e sono associate alla funzione immunitaria, al carcinoma, alla funzione neurologica e neurodegenerativa, ed altro. Di rilievo anche le parole del’ex direttore dell’ECVAM (il centro di validazione dei metodi alternativi in UE) Thomas Hartung, professore di farmacologia, tossicologia, microbiologia molecolare e immunologia, insieme alla dott.ssa. Costanza Rovida, Scientific Officer presso CAAT Europe e Senior Regulatory Specialist presso REACH. Durante l’intervento, infatti, è emerso che nel caso
Nel panorama italiano manca l’informazione legata alla diffusione di alternative all’uso di animali nelle neuroscienze e nella ricerca di base di studi al cervello, si può partire da cellule prelevate da tessuto epiteliale di volontari adulti, riprogrammarle come cellule staminali e da qui farle sviluppare per trasformarsi in mini cervelli, cioè piccole sfere invisibili, ma che contengono tutti i tipi di cellule che compongono il nostro encefalo. Questi cosiddetti organoidi possono essere sfruttati per studiare l’insorgere di una serie di malattie neurodegenerative, quali l’autismo, l’Alzheimer e il Parkinson. Esperimenti molto interessanti sono stati effettuati anche per verificare l’effetto del virus Zika durante la produzione di questi organoidi. Al convegno erano presenti anche alcuni funzionari del Ministero, ospiti d’eccezione che speriamo abbiano colto lo scopo e facciano di tutto per controllare e autorizzare in maniera più restrittiva possibile le procedure che coinvolgono scimmie e, parallelamente, supportino concretamente il ricorso a metodi alternativi non accontentandosi di motivazioni nebulose e chiaroveggenti come “questo studio avrà delle importanti conseguenze per quanto riguarda la salute pubblica umana”. A livello europeo, sempre in tema di primati, il recente riesame della direttiva che regolamenta la sperimentazione animale in tutto il territorio comunitario (n.63 del 2010), ha nuovamente deluso. Le aspettative per migliorare la tutela dei primati e ottenere una strategia per la fine del loro ricorso erano alte e come LAV e le coalizioni di cui facciamo parte, abbiamo lavorato negli ultimi anni affinché la Commissione europea non perdesse questa opportunità. Purtroppo non sono stati introdotti vincoli e ora dovremo aspettare il prossimo riesame del 2019. Noi certo non staremo fermi a guardare, stiamo già lavorando per la prossima opportunità di vedere un’Europa libera dalla vivisezione! Impronte febbraio 2018
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Veg? Avanti tutta
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di Paola Segurini
ono 53.055.620, nel momento in cui scriviamo, i post contraddistinti dall’hashtag #vegan su Instagram, il social più frequentato dai giovanissimi. Foto di piatti, ricette, meme etici e immagini legate alla scelta 100% vegetale danno vita ad una tendenza web che non accenna a rallentare, rafforzata da sempre più numerosi testimonial celebri, quali Beyoncé, Miley Cyrus, Natalie Portman, da un crescente numero di atleti e sportivi e addirittura da un’intera squadra di calcio, il Forest Green Rovers, che gioca in Gran Bretagna a un buon livello. Sarà un fenomeno temporaneo, una moda? Non è dato saperlo, ma gli influencer vegan hanno milioni di follower. In sostanza, grazie in particolare ai Social Media, un movimento bistrattato come quello vegan, che nell’opinione pubblica era formato per lo più, dagli ultimi “figli dei fiori”, da fanatici animalisti e da pochi ambientalisti estremi, è diventato nel 2017 scelta possibile e nota, uno stile di vita anche da imitare, che sta attirando sempre più simpatizzanti. Lo provano alcune cifre. A febbraio 2017, i cibi vegani (e vegeta-
riani) alternativi alla carne sono entrati nel paniere statistico dell’Istat mentre, nel Rapporto Italia 2017, Eurispes ha calcolato che il 3% degli italiani (cifra triplicata rispetto all’anno precedente) opta per un’alimentazione 100% veg. Il Rapporto Coop 2017 ha visto vegetariani e vegani attestarsi sui 2 milioni. Si tratta di numeri sufficienti a convincere i produttori e la grande distribuzione organizzata ad aumentare la gamma
La scelta vegan è diventata possibile e nota, uno stile di vita anche da imitare, che sta attirando sempre più simpatizzanti degli articoli privi di derivati di origine animale, merce destinata non solo chi ha fatto una scelta di vita etica, ma anche a quel 40% di famiglie italiane (dati Nielsen) che acquistano cibi più sani. Il risultato? Non si contano ormai più le linee di alimenti veg reperibili sia nei supermercati tradizionali che nelle catene discount. Dal punto di vista della salute, il 2017
ha visto riconfermata da un autorevole studio – pubblicato a fine anno - l’adeguatezza nutrizionale delle “diete” a base vegetale. La Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU), organismo che riunisce studiosi e esperti in campi legati all’alimentazione, ha commissionato un’indagine effettuata tra il 2012 e il 2015 nel nostro Paese, giungendo a conclusioni analoghe a quelle già note e diffuse dall’Academy of Nutrition and Dietetics. La ricerca, nel fornire indicazioni a chi scelga un’alimentazione veg, stabilisce infatti che “Le diete vegetariane* ben pianificate, che includono un’ampia varietà di alimenti vegetali e una fonte affidabile di vitamina B12, forniscono un apporto nutritivo adeguato” (*latto-ovo-vegetariane e vegane, ndr). L’anno terminato da un paio di mesi ha portato anche alla pubblicazione sul prestigioso Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics - organo della società scientifica più influente a livello mondiale nel campo della nutrizione umana, fondata nel 1917 in Ohio - delle linee guida italiane del “Piattoveg” (metodo ideato dalla dottoressa Luciana Baroni) per elaborare in pochi minuti diete a base vegetale, nutrizionalmente ottimali per l’adulto e la donna in gravidanza e allattamento.
CONGRESSO NAZIONALE LAV “COME MEGLIO DI COSì” SABATO 2 E DOMENICA 3 GIUGNO 2018 - Roma - Auditorium di Via Rieti 13 (Piazza Fiume) Ai sensi dell’articolo 8 dello Statuto è convocato il Congresso nazionale della LAV presso l’Auditorium di Via Rieti 13 a Roma, in prima convocazione sabato 2 giugno 2018 alle ore 8:00, in seconda convocazione sabato 2 giugno 2018 alle ore 9:30 e domenica 3 giugno 2018. Tra i temi all’Ordine del Giorno, che nel dettaglio sarà pubblicato sul prossimo Impronte, la Relazione del Consiglio Direttivo e del Collegio di Garanzia uscenti, la votazione del Bilancio Consuntivo LAV, la presentazione del Documento di Programmazione delle Attività 2019 e la votazione per il rinnovo delle cariche direttive. Il Congresso è aperto a tutti i soci. Il diritto di voto, ai sensi dello Statuto, è per i soci in regola con il pagamento della quota associativa, sempre che risultino iscritti da almeno dieci mesi.
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Vi invitiamo a partecipare numerosi, per essere parte attiva di tanti importanti impegni dalla parte degli animali. Il Consiglio Direttivo nazionale LAV Per informazioni su come arrivare e dove alloggiare chiamare lo 06.4461325 Per raggiungere il Congresso L’ Auditorium è a ridosso di Piazza Fiume (posteggio taxi), a 10 minuti dalla Stazione Termini (bus 86 per quattro fermate, oppure 217, 38, 92) e a 20 minuti dalla Stazione Tiburtina (bus 490). Non è in Ztl e ha nei pressi i parcheggi pubblici di Via Mantova e Via Sicilia. Puoi calcolare il percorso bus da-per qualsiasi zona di Roma su www.atac.roma.it
MIUR e LAV, rinnovata l‘intesa
Educare al rispetto di tutti
L
di Ilaria Marucelli e Giacomo Bottinelli
a costruzione di un mondo nuovo, finalmente pacificato, passa anche e soprattutto dalle vite dei ragazzi, ai quali è nostro dovere più grande proporre modelli che siano basati sul rispetto per tutti gli esseri viventi, umani e non. In questa ottica, il Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca e LAV hanno rinnovato il loro protocollo di intesa con il titolo “Valorizzare l’educazione alla convivenza civile e al rispetto degli esseri viventi, al di là della specie alla quale appartengono”. La collaborazione è stata sancita l’8 novembre scorso dal presidente LAV, Gianluca Felicetti, e dal sottosegretario Vito De Filippo e si tratta del quinto rinnovo del protocollo in un rapporto tra l’associazione e il Ministero che dura dal 1999. Sono stati 18 anni nei quali LAV si è impegnata nell’educazione di bambi-
Il Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca e LAV hanno rinnovato il Protocollo di intesa ni e ragazzi al rispetto degli animali e hanno segnato passi importanti nello sviluppo di una strategia e di una azione sempre più ampia, che ora con la nuova firma del protocollo riceve ancora una volta il riconoscimento istituzionale in massimo grado. Principale obiettivo del protocollo è “incrementare la sensibilizzazione
Il Sottosegretario Vito De Filippo e il presidente LAV Gianluca Felicetti firmano il Protocollo. La stretta di mano tra De Vito e Felicetti sancisce l‘accordo LAV-MIUR
delle insegnanti e degli insegnanti e delle alunne e degli alunni delle scuole dell’obbligo, anche attraverso il coinvolgimento delle famiglie, nei confronti delle tematiche legate al rispetto dei diritti di tutti gli esseri viventi”. In tale direzione continueremo la nostra collaborazione, attraverso progetti concordati, materiali educativi e iniziative didattiche. Tutto ciò sarà finanziato, come sempre, grazie al sostegno dei nostri soci e donatori, senza attingere a fondi pubblici o a contributi ministeriali. La firma dell’accordo con il MIUR, ancora una volta, ci apre un importante campo di possibilità e aspettative, rendendoci ancora più determinati a portare i diritti animali nelle classi sco-
lastiche, come facciamo ogni giorno da quasi 25 anni, con circa 500 incontri nelle classi e 9.000 studenti raggiunti ogni anno. È necessario far comprendere ai ragazzi che noi umani dividiamo questo pianeta con altri abitanti che come noi provano emozioni, sentimenti e come noi possono soffrire sia fisicamente e sia psicologicamente. Contribuiremo così a creare una società armonica e non violenta a vantaggio di tutte le specie, umane e non umane. Su www.piccoleimpronte.lav.it gli insegnanti possono trovare progetti multimediali scaricabili gratis, le nostre pubblicazioni, i nostri concorsi e iniziative, le gite scolastiche e tutte le novità educative dell’associazione. Impronte febbraio 2018
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L’INTERVISTA
Per sempre dalla parte degli animali: ecco come Intervista al Notaio dott. Gino Verdirame
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Fare testamento in favore degli animali è un gesto di grande generosità e di responsabilità
mento pubblico mediante un olografo). Fermo restando quanto detto, il testamento pubblico in generale dà maggiori garanzie circa la sua validità ed efficacia e la sua conservazione e ritrovamento, proprio per il ruolo di consulenza, di garanzia e di conservazione che svolge il notaio quale professionista e pubblico ufficiale. Il testamento olografo può essere depositato presso un notaio o presso qualsiasi altro soggetto in cui si nutra fiducia. Cosa è possibile lasciare in eredità? Il testatore può lasciare in eredità l’intero proprio patrimonio o una quota di esso. Tale quota può essere determinata in termini aritmetici, ad esempio un mezzo, un terzo etc. (Istituisco miei eredi il mio unico figlio Tizio e la LAV per la quota di un mezzo ciascuno), oppure per relationem, cioè per una quota che sarà determinabile a posteriori facendo il rapporto tra il valore del bene o dei beni lasciati ad un certo beneficiario e il valore totale del patrimonio ereditario alla morte del testatore (ad esempio: Istituisco mia erede la LAV nella quota del mio patrimonio pari al rapporto tra il valore della mia casa sita in Comune di …, alla via …., n. …, piano …, catastalmente identificata come segue: …. , che le attribuisco, e il valore totale del mio patrimonio alla mia morte).
e datato di proprio pugno dal testatore. Il testamento pubblico è ricevuto dal Notaio alla presenza di due testimoni. Le due forme di testamento sono pienamente equivalenti e quindi il testatore può scegliere liberamente di quale avvalersi, salvo nel caso in cui non possa o non sappia scrivere, nel qual caso dovrà necessariamente avvalersi del testamento pubblico, e inoltre può revocare in qualunque momento un testamento redatto in una forma anche con un testamento redatto nell’altra forma (anche un testa-
Il testatore, in aggiunta all’istituzione di uno o più eredi, può disporre per testamento uno o più legati, cioè disposizioni di uno o più beni o diritti considerati nella loro specificità e non come rappresentativi di una quota del proprio patrimonio (ad esempio: Istituisco miei eredi i miei due figlio Tizio e Caio e lego in favore della LAV la mia casa sita in Comune di …, alla via …., n. …, piano …, catastalmente identificata come segue: …., oppure Istituisco miei eredi i miei due figli Tizio e Caio e lego in favore della LAV la somma di euro 10.000,00 diecimila).
di Maria Falvo
uale futuro sarà riservato agli animali nostri compagni di vita, quando non ci saremo più? Come fare per contribuire alla difesa dei loro diritti, con un gesto d’amore “oltre la vita”? Fare testamento in favore degli animali è un gesto di grande generosità e di responsabilità, che si sta facendo spazio tra vecchi tabù e nuove tendenze. Oltre a offrire un aiuto concreto agli animali, questa scelta può davvero riempire di significati l’inevitabile passaggio nell’aldilà e dare un senso importante e positivo a un momento solitamente vissuto con dolore e tristezza o così comunemente rappresentato. Siamo in un Paese che spesso vive di scaramanzie, ma sapere di poter essere d’aiuto agli animali anche nell’aldilà, grazie ad associazioni come LAV, può essere davvero un grande conforto e una sicurezza. Al tema dei lasciti testamentari in favore degli animali, noi della LAV negli ultimi due anni abbiamo dedicato giornate di approfondimento in più di quindici località italiane, mettendo a disposizione la nostra esperienza e il supporto tecnico-legale di un notaio nel corso dell’incontro, con il patrocinio e la collaborazione del Consiglio Nazionale del Notariato. Anche attraverso Impronte, pensiamo possano essere utili le indicazioni di un tecnico qualificato, il Notaio Gino Verdirame, con studio a Udine. Notaio, come fare testamento in favore degli animali? È possibile fare testamento in favore degli animali in due forme: testamento olografo e testamento pubblico. Il testamento olografo deve essere necessariamente per intero scritto, sottoscritto
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Un testamento può contenere anche solo un legato, nel qual caso, in assenza di altri testamenti contenenti istituzioni di eredi, l’eredità sarà devoluta secondo quanto dispone la legge, ferma restando l’efficacia del legato testamentario. Fare testamento in favore degli animali può penalizzare i legittimi eredi o scontentarli? Nel nostro ordinamento non si può fare testamento direttamente in favore di animali, poiché essi, purtroppo, sono ancora considerati oggetto di diritto, cioè dei beni, e non soggetti di diritti, cioè possibili titolari di beni. Dunque, ciò che si può fare è istituire erede o legatario la LAV, o altra associazione o ente analogo che abbia come scopo statutario la tutela degli animali. In alternativa, si può istituire erede o legatario un altro soggetto in cui si abbia piena fiducia, con l’onere di utilizzare in tutto o in parte il bene o la somma lasciatagli a vantaggio degli animali o a vantaggio di uno o più animali determinati. Ad esempio: istituisco mia unica erede mia figlia Caia, con l’onere di utilizzare la mia casa sita in Comune di …, alla via ..., n. …, piano …, catastalmente identificata …., in favore degli animali; oppure: istituisco mia unica erede mia figlia Caia, con l’onere di accogliere in casa sua i miei cani Fido e Spanky per tutta la loro vita e prestare loro tutte le cure e l’assistenza di cui avranno bisogno. Naturalmente, in questo secondo caso si hanno meno certezze circa l’effettiva destinazione del bene o della somma in favore degli animali, e per ovviarvi si può nominare un esecutore testamentario che ne verifichi il rispetto e altresì prevedere nel testamento la risoluzione dell’istituzione di erede o del legato in caso di mancato adempimento dell’onere in favore degli animali. Ciò detto, nel nostro ordinamento sono riservate dalla legge alcune quote di ere-
dità a determinati soggetti, detti legittimari, e cioè il coniuge, i figli, i discendenti in linea retta o, in mancanza di figli e discendenti in linea retta, gli ascendenti (artt. 536 – 552 cod. civ.); tuttavia è sempre prevista una quota disponibile, cioè una quota del patrimonio della quale si può liberamente disporre per testamento o per donazione, che non è mai inferiore ad un quarto del patrimonio ereditario (precisamente è tale quando chi muore lascia il coniuge e più figli) e in molti casi è più di ciò (ad esempio, se lascia solamente un figlio, è pari ad un mezzo). Pertanto, se il testatore dispone nei limiti della quota disponibile per il suo caso, non lede i diritti di alcuno. Occorre altresì precisare che un testamento con il quale si ledono i diritti di legittimari non è nullo, tuttavia i legittimari potranno comunque pretendere la quota di legittima a loro riservata dalla legge.
Se avete necessità di chiarimenti o altri quesiti da rivolgerci su questo tema, scriveteci a lasciti@lav.it Quale differenza c’è tra testamento e donazione? Il testamento ha effetto al momento della morte del testatore e prima non produce alcun effetto, mentre la donazione produce effetto immediato o comunque in vita del testatore. La donazione, salvo per quelle di modico valore, deve necessariamente essere stipulata per atto pubblico notarile alla presenza di due testimoni. Naturalmente una stessa persona può sia fare in vita uno o più donazioni sia
fare testamento per disporre del proprio patrimonio, per quando avrà cessato di vivere. C’è da tenere presente, tuttavia, che, ai fini del calcolo del rispetto della quota di legittima di cui si parlava prima, si deve tener conto anche delle donazioni fatte in vita, e precisamente sia di quelle fatte in favore di legittimari in (ac)conto della legittima, sia di quelle fatte a favore di non legittimari, come ad esempio la LAV, che quindi dovranno avere un valore non superiore alla quota disponibile. Nelle proprie volontà è dunque possibile ricordare una Associazione impegnata, come la LAV? Certamente è possibile effettuare delle disposizioni testamentarie in favore di una Associazione, come la LAV, sia con una istituzione di erede nella totalità o per una quota del proprio patrimonio, sia con uno o più legati di beni o somme determinate. Qualora si sia disposto con testamento in favore di una associazione come LAV, è estremamente opportuno informarla di ciò, subito dopo aver fatto testamento, preferibilmente dandole indicazioni circa il contenuto delle disposizioni in suo favore e del luogo o della persona o il notaio presso cui il testamento stesso è conservato o depositato. Inoltre qualora lo stesso non sia depositato presso un notaio, è opportuno dare incarico a una persona di fiducia, magari diversa dagli eredi, affinché informi la LAV del proprio decesso quando esso avverrà. Altrimenti vi è il concreto rischio che tale associazione non venga mai a conoscenza della disposizione in suo favore e/o del decesso del testatore che le rende efficaci. Preciso comunque che il notaio che da pubblicazione a un testamento, pubblico o olografo, è tenuto a informare i beneficiari delle disposizioni in loro favore in esso contenute. Impronte febbraio 2018
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L’INTERVISTA
Quando la moda può essere virtuosa
A tu per tu con Reveyé
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are scelte consapevoli e virtuose è possibile e può essere un apprezzatissimo segno distintivo nel campo della moda, oltre a tracciare un percorso moderno e autentico, che incontra importanti esigenze di mercato, quelle dei tanti che chiedono una moda rispettosa degli animali. Nella nostra continua ricerca di attività sensibili a questo tema, abbiamo avuto il piacere di trovarci in sintonia con Reveyé. Quale mission ha la sua azienda? Quando nasce e con quale scopo? La nostra mission risiede nel nostro nome: Reveyé vuol dire svegliarsi, prendere coscienza, in lingua creola. E l’idea del brand Reveyé è proprio questa. Un invito a fare una scelta consapevole, un progetto per cui la moda sceglie di essere autentica e virtuosa. Avete già collaborazioni con associazioni animaliste? No, è la nostra prima collaborazione. Perché avete pensato di attivare una
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La libertà dei delfini è un passo avanti verso l’idea di libertà in generale. Vogliamo quindi rinnovare le regole per poter creare in maniera concreta un cambiamento
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collaborazione con LAV? L’idea è arrivata dopo aver assistito alla presentazione del progetto “Un rifugio per i delfini” lo scorso maggio a Milano. Abbiamo avuto modo di vedere le opere di Massimo Catalani e ne siamo rimasti affascinati. Così abbiamo pensato che l’arte, in ogni sua forma, è un modo per comunicare, e anche la moda può aver voce per poter fare la differenza. Con questa collaborazione vogliamo fare la cosa giusta perché ogni azione di ri-
spetto può portare a un cambiamento. Quali aspetti del progetto per i delfini vi hanno colpito maggiormente? Siamo un brand etico e Animal free, ci rispecchiamo nei valori che questo progetto porta avanti. Perché il messaggio finale che vogliamo trasmettere è quello dell’amore per la vita, per tutti gli esseri viventi e per la natura. La libertà dei delfini è un passo avanti verso l’idea di libertà in generale. Vogliamo quindi rinnovare le regole per poter creare in maniera concreta un cambiamento. In che modo Reveyé pensa di essere al fianco di LAV? La nostra volontà è quella di supportare la LAV, dove possibile, su tutti i suoi progetti. Crediamo che il cambiamento sia possibile e vogliamo farne parte offrendo il nostro supporto, anche se piccolo. Per il progetto “Un rifugio per i delfini” abbiamo creato una t-shirt in collaborazione con Massimo Catalani che ne ha ideato la grafica, con lo scopo di sostenere il bellissimo progetto che prevede la realizzazione di un rifugio in mare per i delfini liberati dai delfinari italiani.
SCELTI PER VOI
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MONI E LA VOCE INTERIORE
TE LO DO IO IL VEGANO!
Anna Granata “Moni”, ed. MdS, pag. 157, 12.00 euro
La Stella Vegan EIFIS - 2018
Animali, silenzi, incontri, musica e una Voce: compagni e guide che costruiscono la vita di Moni. Una ricerca continua fatta di immagini, emozioni ed esperienze significative, come il soccorrere una cinghialina ferita su una strada, scappata dai cacciatori e investita da un’auto. Vani i tentativi di far arrivare i soccorsi: la vita di un animale a pochi importa, e Moni vive in silenzio, in compagnia solo del suo mondo interiore, la morte della cinghialina: “Posso accarezzarti ora…”, mentre una voce asettica dall’altra parte del telefono: “se l’animale è deceduto, non si preoccupi, ci
DAL GRETO DEL FIUME Francesco Pullia (Ed. Mimesis 2017, pp. 211)
pensano i vigili a farlo portare via”. Per la burocrazia senza anima, l’unica cosa è garantire la viabilità. La rabbia lo assale e si isola: lo angosciano la crudeltà e l’arroganza del genere umano. Moni “non fa del male a nessun innocente per quanto sia nelle sue possibilità. Non mangia né loro né il latte che producono per i loro cuccioli. Non compra le loro uova e non si veste con la loro pelle. Per questo motivo gli danno dell’estremista”. Intanto, la sua Voce interiore, che chiama “Presenza” e che spesso si fa “viva la mattina quando si intravedono i primi albori” scuotendolo dal sonno, lo induce “ad andare”. Una Voce senza voce e sembianze che esiste dentro di lui, ma che lo conosce meglio di tutti, presenza rinnegata ma onnipresente, irreale ma vera e come tale spietata, che lo accompagnerà fino alla fine: “se ogni vita vale la pena di essere vissuta, la mia merita di arrivare fin qui”. Ciro Troiano
Con il suo nuovo libro, “Dal greto del fiume”, Francesco Pullia, animalista, vegano, sostenitore della LAV dagli anni Ottanta, con all’attivo altre diciotto pubblicazioni tra poesia, narrativa e saggistica, continua un percorso incentrato sulla nonviolenza, sulla compresenza capitiniana (il concorso di tutti gli esseri, inclusi gli assenti, alla creazione di socialità), sull’empatia, sulla compassione buddhista, sulla finitudine come occasione di riscatto verso una più consapevole accezione della vita. Suddiviso in quattro sezioni collegate tra loro come da un filo invisibile, rendendoci partecipi, sin dalle prime battute, di un cammino corale di partecipazione e affrancamento. Il greto di un fiume può restare in secca, inaridito, oppure ospitare la dinamicità dell’acqua, accogliere la spinta (a volte impetuosa, altre, invece, più calma, ma, comunque, sempre costante) a oltrepassare il facile adagiarsi sulla superficie. Spetta al viandante affinare sguardo e ascolto per scorgere bagliori nella massa che scorre. Queste pagine traboccano di sofferenza ma anche di speranza, intrise, come sono, di accesa spiritualità. Gatti, cani, topi, mucche, uccelli, elefanti, tigri, insetti, alberi, fiori, montagne, vibranti affetti personali (si pensi alle pagine dedicate ai genitori scomparsi e alla moglie Paola), luoghi mitici e leggende indiane, monasteri tibetani, ma anche due artisti del XVII secolo, come Guido Reni e Frate Umile, alle prese con la rappresentazione dell’eterna lotta tra bene e male, tutto si fonde in un amalgama il cui scopo è quello di mettere in moto e fare risuonare le nostre corde interiori. “La meta”, scrive l’autore in chiusura, “è la luce”.
Personaggio eclettico, fantasioso e sopra le righe, La Stella Vegan raccoglie 25 ricette in questo volume dal titolo accattivante e originale. Tatuaggi e sorrisi, burger 100% vegetali, polpette e spaghetti cruelty freee, biscotti e crostate verdì: la quintessenza dell’approccio young a una cucina che vuole essere per tutti i palati e per ogni abilità culinaria. Ingredienti reperibili facilmente, da miscelare con rapidità per ottenere piatti adatti anche a chi ha problemi con il glutine. L’eredità gastronomica della nonna e della mamma si trasformano, scanzonate, in preparazioni gustose che nulla hanno da invidiare alle corrispondenti tradizionali. E allora vai col tortino di patate e con la frittata di cipolle, ma senza uova! Non mancano i tuffi tra gli ingredienti meno usuali, come l’avocado per condire gli spaghetti, o lo splendido Gondino, il formaggio vegan creato dalle sapienti mani di Stefano Golinelli, che Antonella utilizza e diffonde con passione, percorrendo l’Italia con i suoi
show-cooking, uno dei quali svolto in occasione della festa dei 40 anni della LAV, a conferma del legame che ci unisce. Un libretto agile, questa nuova uscita di EIFIS, un manuale energico ed energetico per chi vuole una cucina semplice e veloce. Aggraziate e invitanti le foto dei piatti, a cura di Simona Malerba. Paola Segurini Impronte febbraio 2018
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