Impronte Ottobre 2017

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Consiglio Direttivo Roberto Bennati (vicepresidente), Carmen Caballero, Alessandro Fazzi, Gianluca Felicetti (presidente), Roberto Callegaro Collegio di Garanzia Annalisa Lancellotti (presidente), Emma Piga, Roberto Sormani

Revisori dei Conti Susanna Russo (presidente); Alessio Rastelli, Mauro Vantaggio (sindaci) Informiamo che tutti gli associati e/o i sostenitori delle campagne LAV ONLUS hanno diritto a ricevere la presente pubblicazione tramite invio postale. La LAV ONLUS garantisce che i dati identificativi dei destinatari sono raccolti e trattati, anche elettronicamente, nel rispetto delle norme previste dal ‘codice di regolamentazione sulla privacy’ (Dlgs 196/2003). Ogni interessato potrà in ogni momento esercitare i propri diritti (art. 7,8,9 Dlgs 196/2003) rivolgendosi direttamente alla LAV ONLUS, Viale Regina Margherita 177 - 00198 ROMA - tel. 064461325, fax 064461326, email: info@lav.it

La LAV in Italia la nostra ricchezza PIEMONTE

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EMILIA ROMAGNA

ABRUZZO

TORINO: (STIC) tel./fax 011/746392

MONZA E BRIANZA (STP): tel. 329/4234827

BOLOGNA: (STP) tel. 333/8175258 - 320/4788779

PESCARA: (STP) tel. 327/3837173

338/8082707 lav.torino@lav.it

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REGGIO EMILIA: (STIC) tel. 333/7749145

CAMPANIA

CARMAGNOLA (TO): (STIC) tel. 340/0062741

SONDRIO: (PDR) tel. 388/4725000

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NAPOLI: (STP) tel. 328/2313365

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ARONA (NO): (PDR) tel. 335/6471031

CREMONA: (PDR) tel. 338/7841668

CORREGGIO (RE): (STIC) tel. 331/1284428

PUGLIA

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BARI: (STP) tel. 348/0618270 fax 080/5583828

CUNEO E VALLATE: (PDR)

TRENTINO ALTO ADIGE

MODENA: (STP) tel. 320/4795021

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333/8347714 lav.cuneo-vallate@lav.it

BOLZANO (PDR) tel. 349/0744252

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LECCE: (PDR) tel. 328/4713416

ALESSANDRIA: (PDR) tel. 320/4795564

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PIACENZA (PDR) tel 392/8372885

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TRENTINO (STP): tel. 331/1507169

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TARANTO: (PDR) tel. 320/8763198

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Ferrara (PDR) tel 347/4246427

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ASTI: (PDR) tel. 320/2219586

FRIULI - VENEZIA GIULIA

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CALABRIA

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TRIESTE: (STP) tel. 320/6378852

TOSCANA

VIBO VALENTIA: (PDR) tel. 333/4544326

LIGURIA

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FIRENZE: (STP) tel. 327/1273417

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GENOVA: (STP) tel. 347/2330272

PORDENONE: (PdR) tel. 320/4795023

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SICILIA

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PONTEDERA (PI): (PDR) tel. 328/1470263

CATANIA: (PDR) tel. 349/6184467

SANREMO-IMPERIA: (PDR) tel. 348/3238928

VENETO

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VENEZIA: (STP): tel. 348/0407952

MASSA: (PDR) tel. 347/9015015

RAGUSA: (PDR) tel. 340/0031368

LA SPEZIA: (PDR) tel. 345/7001452

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PADOVA: (STP) tel. 320/7598238

LUCCA: (PDR) tel. 339/7017135

CALTANISSETTA: (PDR)

LOMBARDIA

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tel. 347/5800934 fax 0934/1936166

RHO (MI) (STIC): tel. 349/3769750 (ore 16-19)

VERONA: (STP): tel. 339/1108543

UMBRIA

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PERUGIA: (PDR)

MESSINA: (PDR) tel. 328/9546860

MANTOVA (STP): tel. 320/4795557 (ore 18-23)

VICENZA: (STIC) tel. 348/0408396

tel/fax 075/690225 - 338/2256714

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SARDEGNA

OLTREPÒ PAVESE (PDR): tel. 342/3532690

BASSANO DEL GRAPPA (VI): (STIC)

TERNI: (PDR) tel. 340/6233297 lav.terni@lav.it

CAGLIARI: (PDR) tel. 338/3924715

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tel. 348/0407684

MARCHE

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lav.bassanodelgrappa@lav.it

MACERATA: (PDR) tel. 339/4734051 -

VARESE-BUSTO ARSIZIO (STIC):

ROVIGO: (PDR) tel. 329/7934814

347/0518265 lav.macerata@lav.it

tel. 328/6456255

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LAZIO

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BELLUNO: (PDR) tel 329/0439861

ROMA: (STP) tel. 320/4795553

SARONNO (VA) (STIC): tel. 338/4305289

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TREVISO: (PDR) tel. 346/7465558 (ore serali)

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BERGAMO (STP): tel. 388/4618300

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Impronte luglio 2017

Legenda

STP: Sede Territoriale Provinciale STIC: Sede Territoriale Intercomunale STC: Sede Territoriale Comunale PDR: Punto di Riferimento


Cosa c’è sotto il vestito di equilibratore della natura

A

ddirittura le specie protette da decenni e decenni, per Legge, sono rientrate nel mirino dei fucili. Gli orsi, con l’esecuzione in agosto di KJ2 in Trentino, e i lupi sono diventate nuovamente delle specie-simbolo, questa volta del più grande attacco sferrato agli animali selvatici negli ultimi anni. Grazie a Province Autonome e Regioni sempre più succubi degli sparatori che permettono deroghe e più giorni per poter decimare animali, e grazie al peggior Ministro

il calo delle licenze di caccia ma non quello delle uccisioni degli animali. Per riaffermare il no etico alla caccia (che oggi legalmente può uccidere fino a 500mila animali l’ora, 139 al secondo…) il no alle armi e tutta la nostra ribellione alla vista di persone agghindate come in guerra che funestano i fine settimana anche di ciclisti, famiglie ai picnic, cercatori di funghi, escursionisti. Che negano a tutti di poter vivere la natura senza la paura di essere impallinati (lo

C’è bisogno di una risposta chiara e decisa di tutti gli italiani ai quali sta a cuore la tutela degli animali e dell’ambiente e direi, del buon senso dell’Ambiente, Galletti, capace di non dire una parola sui calendari venatori nonostante la tragica stagione degli incendi che ha già decimato tra le fiamme gli animali in foreste e campagne, che ha ignorato addirittura il richiamo all’intervento del suo Istituto scientifico di ricerca, l’Ispra, c’è bisogno di una risposta chiara e decisa di tutti gli italiani ai quali sta a cuore la tutela degli animali e dell’ambiente e direi, del buon senso. Per questo saremo nelle piazze dal fine settimana del 21 e 22 ottobre per sfatare i luoghi comuni del cacciatore che è indispensabile per l’equilibrio naturale, distrutto invece anche dalla sua azione, in un momento in cui continua inarrestabile

scorso anno quasi ottanta persone tra morti e feriti), un’attività anacronistica e socialmente pericolosa. Lo faremo - ti aspettiamo per firmare e dare una mano alla diffusione anche nei successivi giorni - con l’obiettivo di far ricrescere il sentimento del no alla caccia (attestato sull’80%) per dare più forza alle nostre azioni sul campo, legali e istituzionali, per ottenere cambiamenti concreti come siamo riusciti già parzialmente per marmotte e storni, verso il traguardo dell’abolizione!

Impronte n° 7 (160) Ottobre 2017 DIREZIONE E REDAZIONE SEDE NAZIONALE LAV Onlus VIALE REGINA MARGHERITA 177 - 00198 ROMA TEL. 064461325 r.a.; FAX 064461326 Email: info@lav.it • Internet: www.lav.it DIRETTORE RESPONSABILE: Gianluca Felicetti DIRETTORE EDITORIALE: Maria Falvo HANNO COLLABORATO: Gaia Angelini, Roberto Bennati, Giacomo Bottinelli, Antonella Buceti, Carmen Caballero, Carla Campanaro, Gianluca Felicetti, Silvia Felicetti, Francesca Gramazio, Ilaria Innocenti, Michela Kuan, Barbara Paladini, Simone Pavesi, Paola Segurini, Claudia Squadroni, Ilaria Tordone, Ciro Troiano PROGETTO GRAFICO: Michele Leone FOTO COPERTINA: Dreamstime AUT. TRIB. ROMA 50/84 - dell’11.2.1984 ISCR. REG. NAZ. STAMPA 4086 - dell’1.3.1993 ISCR. ROC 2263 - anno 2001 DTP-STAMPA Arti Grafiche “La Moderna” Via Enrico Fermi 13-17 Guidonia Montecelio (RM)

CARTA Dalum Cyclus Print (100% carta riciclata)

CHIUSO IN TIPOGRAFIA il 14 settembre 2017 RIPRODUZIONI degli articoli sono auspicate ma consentite solamente con l’autorizzazione della Direzione Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana Packaging in Mater-Bi: biodegradabile e compostabile

La LAV è:

• riconosciuta Ente Morale con Decreto Ministeriale 19.5.1998 e Onlus Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale; • riconosciuta associazione che persegue finalità di tutela degli interessi lesi da reati contro gli animali (Decreto 2/2009 EN.AS. - D.M.Salute 2.11.06 - Legge 189/04) • riconosciuta associazione di protezione ambientale con Decreto Ministeriale 15.2.2007 (legge 349/86); • firmataria dal 2017 di un Protocollo d’Intesa con l’Arma dei Carabinieri per la prevenzione e il contrasto dei reati contro gli animali • dal 1995 componente della Commissione Nazionale Allevamenti e Macelli del Ministero della Salute (legge 623/85); • dal 1999 firmataria di un Protocollo d’Intesa con il Ministero della Pubblica Istruzione allo scopo di “promuovere la diffusione e l’approfondimento dei temi dell’educazione al rispetto di tutti gli esseri viventi nelle scuole di ogni ordine e grado” • dal 2007 Ente abilitato al rilascio di crediti ECM (Educazione Continua in Medicina) presso il Ministero della Salute • cofondatrice della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente • membro di Eurogroup for Animals, della European Coalition to End Animal Experiments, della Fur Free Alliance, di ENDCAPtivity

QUOTE ANNUALI DI ISCRIZIONE E RINNOVO (OGNI DODICI MESI) ALLA LAV • ORDINARIO 30 euro • GIOVANILE (fino a18 anni) 18 euro • FAMIGLIA 45 euro • SOSTENITORE 46 euro • BENEMERITO 150 euro • STRAORDINARIO 500 euro • PER SEMPRE (chiama 06 4461325) VERSAMENTI INTESTATI A LAV • CC POSTALE 24860009 • CC BANCARIO n. 501112 Banca Popolare Etica - Filiale di Roma - Via Rasella 14 - 00187 Roma (cordinate IBAN) IT16 E050 1803 2000 0000 0501 112

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Conservate le ricevute postali e bancarie delle donazioni alla LAV: potete dedurle dalla prossima dichiarazione dei redditi, ai sensi della legge 460/97 nel limite di 2.065,00 euro all’anno; per le aziende fino al 2% del reddito d’impresa.

Impronte luglio 2017

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A partire dal 21-22 ottobre firma la nostra Proposta di Legge per abolire il massacro venatorio

Incubo caccia. Basta! N

di Massimo Vitturi

e possono uccidere 464 milioni l’anno, circa 500.000 ogni ora di ogni giornata venatoria. È questo il numero di animali che i poco più di 600.000 cacciatori italiani sono legittimati a uccidere con il fucile, ma anche utilizzando l’arco oppure il falco. Un vero e proprio massacro. Un numero all’apparenza esageratamente enorme, però realistico, che deriva da una stima eseguita a partire dai dati raccolti in quattro regioni campione e poi rapportati a tutti i cacciatori nazionali. Per provare a dare una visione concreta dell’enormità del numero, pensiamo che corrisponde alla possibilità di estinguere tutta la popolazione umana del nostro Paese per più di sette volte, ogni anno, tutti gli anni. Per esclusivo divertimento. E si tratta comunque di un numero che rappresenta solo una parte degli animali che possono essere legalmente uccisi ogni anno in Italia. Perché la caccia, propriamente detta, non comprende le azioni cosiddette “gestionali.” Una terminologia venatoria usata per indicare gli interventi eseguiti per prevenire ad esempio i danni all’agricoltura o altri conflitti derivanti dalla presenza delle attività umane sul territorio. Tutti interventi che si concludono con l’uccisione

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Impronte ottobre 2017

di un numero imprecisato – perché non previsto dal calendario venatorio – di vittime tra i cinghiali, le volpi, i colombi, le cornacchie e altri animali. È chiaro quindi che la caccia e le altre attività a questa connesse, rappresentano una delle principali cause di morte violenta per gli animali in generale, non solo per i cosiddetti selvatici. Una caccia esercitata per puro divertimento, da persone che non la possono giustificare con motivi legati all’alimentazione,

Non possiamo arrenderci all’idea di continuare a subire la caccia e soprattutto farla subire a milioni di animali che ricercano le loro prede a bordo di potenti mezzi fuoristrada, utilizzando micidiali fucili associati a raffinati sistemi di puntamento di derivazione militare. Come se le dotazioni tecniche non fossero sufficienti, le Regioni e lo Stato approvano o modificano leggi su misura per i cacciatori. Così le strade che non sono percorribili da alcun mezzo a motore, possono essere utilizzate in esclusiva dai cacciatori con i loro mezzi per potersi recare agli appostamenti di

caccia, ma allo stesso modo i cacciatori possono costruire appostamenti da caccia, dotati di tutti i comfort e sui terreni altrui, senza neppure avere la necessità di richiedere la concessione ai Comuni, obbligo che invece ricade sulla testa di qualsiasi cittadino che nella sua proprietà volesse costruirsi un piccolo capanno per gli attrezzi. Esemplare, in questa lista non esaustiva dei tanti favori concessi ai cacciatori nostrani, resta la facoltà di entrare nei terreni altrui senza poter essere allontanati dal legittimo proprietario, così come disposto dall’articolo 842 del Codice Civile. In questo quadro i sondaggi d’opinione ci restituiscono comunque l’immagine di un Paese fortemente contrario alla caccia, con l’80% dei cittadini schierato a favore dell’abolizione. Eppure la caccia continua a essere del tutto legale nonostante sia stata più volte sottoposta a referendum. Referendum che non hanno mai raggiunto il quorum del 50% a dimostrazione che è molto facile dichiararsi contrari alla caccia rispondendo alla telefonata di un istituto demoscopico, mentre è troppo impegnativo esprimere la propria opinione ai referendum. Ma se lo strumento referendario si è dimostrato in più occasioni fallimentare, oltre che economicamente insostenibile, non possiamo certamente


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arrenderci all’idea di continuare a subire la caccia e soprattutto farla subire a milioni di animali. Purtroppo non basta essere contrari alla caccia per fermarla, occorre l’impegno di tutti per far arrivare la nostra vastissima voce nelle Sedi istituzionali: firmare la nostra petizione a sostegno della Proposta di Legge per fermare il massacro venatorio è un passo decisivo che tutti possono fare, in pochi minuti. È per questo che scenderemo in piazza il prossimo 21 e 22 ottobre, per mobilitarci, tutti, contro la caccia. Giornate che ci vedranno impegnati in una raccolta di firme a sostegno di una Proposta di legge per l’abolizione della caccia e a difesa degli animali selvatici, da presentare al nuovo Governo che si insedierà verosimilmente nella primavera 2018. Per predisporre questa campagna siamo partiti dalla consapevolezza che per attrarre molte firme è necessario che il messaggio proposto ai cittadini sia semplice, diretto e immediatamente comprensibile, privo di riferimenti che rendano difficile la comunicazione da parte dei volontari. Ci siamo riusciti ispirandoci a un passo del film “I cento passi” nel quale si parla di un articolo pubblicato da Peppino Impastato con il titolo “Mafia, una montagna di merda”. Un articolo che provocò un fortissimo scossone sociale

nel Paese di Peppino, al punto che il padre lo allontanò da casa. Ecco, con questo passo nella mente abbiamo pensato che analogamente la base per la nostra campagna doveva prendere spunto dall’efficace semplicità del titolo dell’articolo di Peppino che in poche parole riassume tutto ciò che c’è da dire: “Caccia, una montagna di merda”. Perché non possono essere definite in altro modo le affermazioni dei cacciatori quando si proclamano “i

Scenderemo in piazza il prossimo 21 e 22 ottobre, per mobilitarci, tutti, contro la caccia primi tutori dell’ambiente”; perché non possono essere definiti diversamente i continui favori che le Amministrazioni regionali e nazionali elargiscono ai cacciatori; perché uccidere milioni di animali per puro divertimento non può essere definito con altre parole. Con la forza di questa affermazione abbiamo predisposto la nostra mobilitazione contro la caccia, con la stessa forza scenderemo in piazza perché la prossima sia l’ultima stagione di caccia.

La mobilitazione anticaccia inizia il 21-22 ottobre

P

er il successo della campagna, è fondamentale raccogliere quante più firme possibile sulla petizione che sostiene la nostra Proposta di legge per l’abolizione della caccia. Quindi, oltre alle giornate del 21 e 22 ottobre, ogni giorno, ogni fine settimana può essere utile. Per questo oltre che nelle consuete piazze, i tavoli LAV possono essere organizzati ovunque vi sia un’alta concentrazione di persone: concerti, sagre, manifestazioni, possono essere occasioni importanti per raccogliere centinaia di firme. È inoltre importante dare massima diffusione mediatica utilizzando i riferimenti sul territorio: farsi invitare dalle televisioni e radio locali, pubblicare articoli sulla stampa e web è un ottimo sistema per diffondere la campagna, togliere spazio alle informazioni distorte dei cacciatori e portare le nostre istanze a conoscenza di quanti più cittadini possibile. Per ogni dubbio, necessità di chiarimenti e aiuto sullo sviluppo delle azioni, fate sempre riferimento al responsabile d’Area, che è a vostra disposizione scrivendo a info@lav. it oppure consultate il nostro sito www.lav.it per cercare il tavolo LAV più vicino: vi aspettiamo per la vostra firma anticaccia! Impronte ottobre 2017

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Foto LAV

Erano destinati alla sperimentazione

Salvi altri 27 macachi! F

di Michela Kuan

inalmente una nuova casa per altri 27 macachi destinati alla ricerca! Il Consorzio per la Ricerca Sanitaria (Padova), che era noto come Corit-Consorzio per la Ricerca sul Trapianto di Organi, per decenni attaccato perché sede di invasive sperimentazioni, a luglio ha chiuso la linea di ricerca su primati e ha liberato la colonia presente nello stabulario. Non c’era modo migliore per festeggiare l’anniversario della vittoria dei macachi di Modena che proprio a distanza di un anno vengono raggiunti da “nuovi amici di coda”. Un risultato reso possibile grazie alla nostra Associazione che nei 40 anni di attività si è dimostrata simbolo di affidabilità e serietà nel prendersi carico di progetti complessi e impegnativi come il recupero di animali “da laboratorio”. La capacità di dialogo è un punto di for-

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Impronte ottobre 2017

za della LAV che crede nella possibilità di comunicare e affermare le proprie posizioni anche negli ambiti più complessi. Dietro a questo incredibile risultato c’è un lavoro enorme che va da infinite

La liberazione di questo gruppo di macachi è la più grande operazione di dismissione di primati “da laboratorio” avvenuta in Italia trafile burocratiche, a incontri con vari enti, produzione di documenti per il rilascio e il trasporto dei macachi, organizzazione di un team di numerose persone e soprattutto la costruzione delle strutture presso il Centro di Recupero

a Semproniano, che coprono un’area di oltre 200mq con 5m di altezza. Una nuova casa dove correre, giocare, oziare al sole e fare persino il bagno in una piscina tutta per loro... una vera oasi di tranquillità più che meritata! La liberazione di questo gruppo di macachi è stata la più grande operazione di dismissione di primati “da laboratorio” avvenuta in Italia, emblema di una scienza che sta cambiando e che sempre di più si rivolge a metodi non basati su cavie ma su modelli sperimentali non animali, affidabili, etici e all’avanguardia. In particolare, il ricorso alle scimmie è fortemente vincolato da norme nazionali e direttive comunitarie in base sia a considerazioni morali, legate alla complessità comportamentale e la percezione del dolore in queste specie filogeneticamente così vicine all’uomo, che scientifiche, frutto di analisi che ne hanno evidenziato la scarsa utilità e l’inattendibilità.


Foto LAV

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La nuova colonia è composta da 27 code lunghe, 3 maschi e 24 femmine che per moltissimi anni hanno vissuto in grigie gabbie, conoscendo solo luci al neon e l’odore del disinfettante; arrivati a Semproniano sono stati liberati in un grande rifugio costruito apposta per loro, dotato di ogni comfort che comprende un’immensa area all’aperto dove arrampicarsi e correre. Le femmine hanno reagito benissimo, mangiando subito di gusto e scoprendo nuovi sapori oziosamente sdraiate al sole. Ogni insetto, o nuovo rumore, è frutto di stupore ed entusiasmo: vederle inseguire mosche e formiche è davvero buffo e commovente ed è naturale riconoscersi nelle loro espressioni che ricordano la spensieratezza di un bambino al primo giorno di vacanza. Hanno passato una vita in gabbia per una scienza immorale che tratta gli animali come esseri da usare e da manipolare per coltivare nei malati illusioni di

salvezza; ora vivranno in pace e avranno il bene più prezioso: la libertà! La libertà dalle coercizioni e dalla paura. La loro storia ha origini lontane, questi animali infatti provengono da Mauritius, Filippine e Cina, Paesi in cui

Sostenere la LAV significa contribuire a raggiungere traguardi complessi e ambiziosi, come la salvezza di animali altrimenti destinati alla ricerca appartenevano alle foreste, alle loro famiglie. Catturati per diventare oggetti “da riproduzione” in allevamenti a schiera vicino agli aeroporti, o direttamente spediti in stive per 70 lunghe ore di viaggio, con un’unica destinazione

finale senza ritorno. Vite a cui l’uomo ha sottratto quasi tutto per esperimenti che non è possibile accettare, né in termini scientifici né etici, mentre la vera Scienza dovrebbe essere qualcosa di nobile. Questi 27 musetti, ognuno diverso dall’altro, che abbiamo salvato rappresentano la speranza per tutte le altre vittime dei laboratori. Il loro percorso di recupero fisico e psicologico sarà utile per creare protocolli di riabilitazione da condividere con le società di primatologia di tutto il mondo, nella speranza di diventare un’unica voce per i loro diritti, che non conosce confini linguistici o culturali. Sostenere la LAV significa contribuire a raggiungere traguardi complessi e ambiziosi, come la salvezza di animali altrimenti destinati alla ricerca. Grazie a quanti, insieme a noi, hanno il coraggio di sognare e di impegnarsi per mettere fine a indicibili sofferenze e proporre un cambiamento. Impronte ottobre 2017

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Siglato per la prima volta un protocollo tra LAV e Carabinieri per rafforzare la cooperazione a tutela degli animali

Intesa con l’Arma dei Carabinieri contro i reati sugli animali

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luglio 2017, una data memorabile che può segnare l’inizio di un nuovo decisivo impulso alle attività di contrasto dei reati a danno degli animali: per la prima volta abbiamo siglato con l’Arma dei Carabinieri un Protocollo d’intesa, finalizzato a dare nuovo impulso alle attività di prevenzione e contrasto delle tante illegalità di cui sono purtroppo vittime gli animali. Il Protocollo avrà durata triennale ed è stato sottoscritto presso il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri dal Comandante Generale Tullio Del Sette e dal Presidente della LAV Gianluca Felicetti. Le aree prevalenti di collaborazione saranno: • le iniziative congiunte di sensibilizzazione, prevenzione e contrasto dei

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Impronte ottobre 2017

reati in danno degli animali, anche mediante campagne di informazione rivolte ai cittadini; • attività formative reciproche per l’approfondimento dei profili tecnicogiuridici in materia di tutela degli animali e dell’ambiente, anche mediante la pubblicazione di materiale informativo sui siti web istituzionali; • organizzazione di progetti, studi, ricerche, convegni e analisi sulle tematiche di interesse comune; • sinergie a tutela degli animali in caso di eventi calamitosi. Inoltre: • l’Arma, nell’esercizio delle sue funzioni in materia di sicurezza pubblica e polizia giudiziaria, potrà avvalersi del supporto e della collaborazione delle articolazioni della LAV, per la

ricerca di spazi e strutture idonee per la custodia di animali; • la LAV potrà segnalare, anche attraverso le proprie Sedi locali, ai Comandi dell’Arma situazioni che ne-


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Il Comandante Generale Del Sette e il Presidente LAV Felicetti firmano il Protocollo d’intesa. Foto Piscitelli - Carabinieri

cessitino di intervento o di approfondimento, al fine dello sviluppo delle conseguenti attività. Il Generale Del Sette ha sottolineato alla Delegazione LAV che ha parteci-

pato all’evento: “È un atto doveroso e importante nella lotta ai crimini contro l’ambiente: la tutela di tutte le specie animali richiede un impegno condiviso di tutti gli enti preposti alla loro salva-

guardia”. “Questa sinergia tra l’Arma dei Carabinieri e a la LAV ci onora - ha detto il Presidente LAV Gianluca Felicetti - Apprezziamo la lungimiranza con cui l’Arma ha deciso di collaborare con noi per compiere ogni ulteriore passo in avanti nel rispetto degli animali: chi non ha voce è spesso vittima di gravissimi abusi e la nostra collaborazione con i Carabinieri sarà massima per cercare di favorire in ogni ambito la cultura della legalità”. Come omaggio all’Arma dei Carabinieri, il Presidente della LAV ha donato al Comandante Generale il ritratto della tigre Antares - in uno scatto del fotografo naturalista Simone Sbaraglia - sequestrata a un circo e felicemente ospitata nel Centro di Recupero di Semproniano, in Maremma. Impronte ottobre 2017

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La moda Animal Free al Congresso sui 40 anni LAV: da sinistra, Anna Maria Rugarli (Napapijri), Irene Chiarion Casoni (O bag) e Barbara Anzilotti (NR Rapisardi). A destra Simone Pavesi, responsabile LAV Area Moda Animal Free

Moda sempre più etica, istituzioni sempre più sorde

D

di Simone Pavesi

opo decenni di battaglie condotte contro lo sfruttamento degli animali da parte dell’industria della moda, e in particolare della pellicceria, oggi è tangibile il cambiamento sociale conseguente a un sempre più radicato rispetto degli animali e quindi a una maggiore consapevolezza dei consumatori che si orientano verso l’acquisto di prodotti moda privi di componenti di pelliccia. Gli italiani non comprano più pellicce o capi di abbigliamento con inserti in vera pelliccia, lo sa bene l’Associazione Italiana Pellicceria che annualmente pubblica analisi sull’andamento del settore in termini di produzione, distribuzione e consumo. E proprio per quanto riguarda lo shopping, è importante segnalare il clamoroso crollo che sta subendo l’intero settore della pellicceria da ormai dieci anni a questa parte: dai 1.600 milioni di euro registrati nell’ormai lontano 2006

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ai 995 milioni di euro del 2016, un crollo del fatturato di quasi il 40% e che, sempre secondo gli analisti e addetti ai lavori, non lascia intravedere alcuna ripresa almeno per i prossimi 3-4 anni. Un crollo che interessa tutti i canali distributivi dalle pelliccerie ai negozi moda, sino alla grande distribuzione.

Oggi è tangibile il cambiamento sociale conseguente a un sempre più radicato rispetto degli animali Con un occhio di speranza l’industria della pellicceria guarda verso l’e-commerce, un canale distributivo sempre in continua crescita in Italia (+25% nel 2016) anche per quanto riguarda l’acquisto di prodotti moda. Ma a distruggere sul nascere i sogni

di una improbabile ripresa ci ha già pensato la LAV che, anche in collaborazione con partner stranieri, ha già di fatto chiuso le porte della vendita online di prodotti di pellicceria in quasi tutto il mondo grazie ad accordi raggiunti con i principali operatori del settore. Ed ecco che ai già dichiarati fur-free, la tedesca Zalando e l’inglese Asos, grazie a un lavoro sinergico tra LAV e la HSUS Humane Society of United States, anche il Gruppo YNAP (il gruppo nato dalla fusione dell’italiana Yoox con l’inglese Net-A-Porter, leader mondiale dell’e-commerce moda di lusso e che nel 2016 ha registrato 28,8 milioni di visitatori unici sui propri siti web, un ordine di acquisto ogni 4 secondi, ricavi per quasi 2 miliardi di euro) ha recentemente assunto l’impegno pubblico di non vendere più, nei 180 Paesi in cui opera, alcun prodotto moda che contenga componenti di pelliccia animale. Una decisione che interessa milioni di capi di abbigliamento venduti attraverso i portali multibrand del Gruppo:


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Segui i nostri consigli moda su animalfree.info

yoox.com, net-a-porter.com, mrpoter. com e theoutnet.com. La policy fur-free del Gruppo YNAP, raggiunta dopo quasi quattro anni di aperto confronto con l’azienda, non è dunque una scelta isolata ma sono sempre di più i grandi nomi della moda che prendono pubblicamente le distanze dalle pellicce. Lo scorso anno diffondevamo l’annuncio di Giorgio Armani , a cui poi ne sono seguiti tanti altri tra cui opportuno ricordare quello di OVS (che già da anni non vende più pellicce ma che ha voluto, con LAV, consolidare questa decisione), così come il passaggio al fur-free del popolare brand di borse O bag. Non solo pellicce, a fare rientrare a pieno titolo tra i propri elementi distintivi di Responsabilità Sociale la questione degli animali sfruttati nell’industria dell’abbigliamento ci ha pensato anche Napapijri che proprio da questo inverno non vedrà più in collezione anche giacche con piume. Un percorso virtuoso, sempre più orientato verso una

moda animal-free, intrapreso da Napapijri e dall’intera holding VF Corporation, che di recente ha ufficializzato, grazie a una policy dedicata, anche la definitiva esclusione della lana proveniente da conigli d’angora e delle pelli esotiche. A dispetto di quanti dichiarano che

Sono sempre di più i grandi nomi della moda che prendono pubblicamente le distanze dalle pellicce le istanze animaliste sono in contrasto con lo sviluppo industriale, è opportuno evidenziare che anche nelle fiere internazionali di settore aumenta la presenza di aziende produttrici di materiali alternativi a quelli animali: nel 2015 a Lineapelle Milano (fiera anche di pelli

pregiate) l’11% delle aziende espositrici erano produttori di materiali alternativi alla pelle, nel 2016 il 12,6%. Dati indicativi che una economia rispettosa degli animali è possibile. Un cambiamento sociale che la parte più lungimirante del settore dell’abbigliamento ha già dunque fatto proprio, ma che ancora non vede alcuno specifico intervento delle istituzioni. Ad oggi infatti, nonostante i numerosi e costanti solleciti rivolti al Parlamento (raccolte firme, mobilitazioni, lettere, incontri, iniziative di piazze e quant’altro) tutto tace. La proposta di legge della LAV che, se approvata, introdurrebbe anche in Italia il divieto di allevare animali per la produzione di pellicce (divieto di fatto già raggiunto in altri 15 paesi europei), è congelata dal 2013. Considerando che ormai la legislatura sta volgendo al termine, la LAV è già impegnata per fare si che questa legge venga calendarizzata ad inizio lavori del nuovo Parlamento, subito dopo le elezioni del 2018. Impronte ottobre 2017

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DIAMOCI UNA ZAMPA

Un fine settimana per non dimenticare chi aspetta con ansia che una famiglia speciale si faccia avanti per l’adozione

Vivi un’esperienza sul campo

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di Federica Faiella

ue giorni al lavoro tra i box del canile “La Fattoria di Tobia”, a San Cesareo (Roma), a contatto con gli operatori, i veterinari, i volontari e gli educatori cinofili che quotidianamente accudiscono i cani affidati alle cure della LAV con dedizione e professionalità. Un fine settimana per non dimenticare chi aspetta con ansia che una famiglia speciale si faccia avanti per l’adozione. Questo il senso dell’iniziativa realizzata a fine giugno nell’ambito della campagna adozioni LAV “Questa è una vecchia amicizia” alla quale hanno preso parte alcuni soci e sostenitori della nostra associazione.

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Aiuto per i cani nei rifugi Se vuoi sostenere i progetti che verranno realizzati in altri canili e gattili di tutta Italia, scegli la modalità di donazione che preferisci indicando nella causale “aiuto per i cani nei rifugi”. • Versamento postale Conto corrente n° 24860009 intestato a LAV – Viale Regina Margherita 177, 00198 Roma • Carta di credito On line su www.italia.it oppure chiama il numero 064461325 • Bonifico Bancario Banca Popolare Etica Codice IBAN: IT16E0501803200000000501112 Per disposizioni di bonifico dall’estero BIC: CCRTIT2T84


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Amici pelosi in cerca di famiglia Kratos, Ciccio, Rotti, Peter e Nero sono solo alcuni dei cani che abbiamo tratto in salvo da condizioni di maltrattamento. Li abbiamo accompagnati, giorno dopo giorno, in un percorso di rinascita e qui vi raccontiamo le loro storie, con la speranza di trovare per tutti una famiglia adottiva e una casa sicura.

Cosa aspetti? Tra loro troverai sicuramente un nuovo vero, straordinario amico! Kratos

Ciccio

Detenuto a catena corta sin da cucciolo, è stato salvato dai nostri Attivisti di Modena. Accompagnato da Mirko in un percorso di recupero comportamentale per acquistare nuovamente fiducia nei confronti dell’uomo, ora è pronto per una nuova vita e ha circa 3 anni: un compagno di vita ideale!

Posto sotto sequestro giudiziario perché detenuto a catena e trascinato da un trattore, Ciccio è un cane adulto di circa 10 anni. Affetto da lupus, una patologia che causa un abbassamento delle difese immunitarie, è un cane tranquillo ma ha bisogno di vivere un rapporto esclusivo con persone che sappiano rispettarlo e amarlo.

Rotti

Peter

Quando lo abbiamo preso con noi era sottopeso e privo di muscolatura. Oggi però il suo manto focato splende da quanto è lucido. Cerchiamo per lui delle persone nel Lazio che abbiano già esperienza con cani molto energici e vitali (ha circa 4 anni).

Posto sotto sequestro giudiziario perché detenuto a catena senza alcun riparo dalle intemperie, era costretto a mangiare ali di pollo crude. Per lui mai una carezza. Ha circa 2 anni, è molto affettuoso ed è compatibile con cani femmina. Passeggiate all’aria aperta, giochi e il calore di una famiglia sapranno renderlo felice.

Nero Uno dei 357 quattro zampe che abbiamo portato in salvo dal canile Parrelli (Roma). Per anni è stato detenuto in un box fatiscente, senza avere la possibilità di muoversi liberamente. Ha circa 7 anni e anche lui merita una casa accogliente e una famiglia amorevole: cosa aspetti?

Per informazioni scrivici a adozioni@lav.it oppure chiama il numero 339.4044528 Prendiamo in considerazione richieste di adozioni in tutta Italia. Per gli adottanti, la consulenza (gratuita) del nostro educatore cinofilo. Impronte ottobre 2017

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DIAMOCI UNA ZAMPA

Sono nati per essere liberi: liberi in natura e liberi da ogni sfruttamento. Vuoi prenderti cura di loro insieme a noi? Adotta a distanza Karim, Sietse, Evelina, Lucky Day

Nati per essere liberi

Karim, Sietse, Evelina, Lucky Day e gli altri 15 cavalli di cui ci prendiamo cura trascorrono una vita per lo più libera, in grandi pascoli dove possono percorrere lunghe distanze e in gruppi familiari stabili per favorire le interazioni sociali. Offriamo loro una vita il più possibile vicina alla vita in natura e non forziamo la relazione con gli uomini affinché possano esprimere liberamente le proprie emozioni

Sietse

Lucky Day

Ecco Sietse, anzi a dirla tutta, Sietse Fan Molkwar: un bellissimo cavallo frisone, un giovanotto molto sensibile ed emotivo che ha già spento le prime dieci candeline. Sietse si è decisamente rimesso, è un altro cavallo rispetto a quando lo abbiamo tratto in salvo nel 2014: denutrito, aveva problemi agli zoccoli e ai denti e, soprattutto, soffriva di una grave dermatite agli arti. Lo abbiamo liberato dalle gabbie di un circo, rimesso in forma e lo teniamo sotto controllo…per lui adesso la vita ha un altro sapore!

Lucky Day è un giovane cavallo, vivace e socievole, determinato e forte. Il branco nel quale è stato inserito è stata la sua famiglia perché è rimasto orfano quando aveva pochi mesi: abbiamo restituito alla mamma la libertà di cui era stata privata dopo anni di abusi, ma non ha potuto condividerla con il suo piccolo. Lucky Day non ha subito gli stessi maltrattamenti della sua mamma e ciò lo ha reso un cavallo sereno e ben predisposto al contatto con le persone, è il primo a venire incontro quando si entra nel pascolo, gradisce essere accarezzato e apprezza moltissimo il contatto fisico.

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www.adozioneadistanza.lav.it

Come attivare un’Adozione a distanza? • Con il Conto corrente postale che trovi in allegato;

ricordati di specificare la tipologia di Adozione scelta e l’animale che desideri adottare.

• Con Bonifico bancario o postale intestato a LAV - Lega Anti

Vivisezione; Codice Iban: IT16E 05018 03200 000000501112 presso Banca Popolare Etica; specificando la tipologia di Adozione scelta e l’animale che desideri adottare.

• Con Carta di credito, collegandoti al sito www.adozioneadistanza.lav.it oppure chiamando lo 064461325

Scegli la tua Adozione a distanza! Amico di Zampa è l’Adozione a distanza che dura un anno. Con un’unica donazione nel corso dell’anno puoi contribuire al mantenimento di un animale

Amico di Zampa Con 50 € contribuirai alle spese per il mantenimento e i pasti

Amico di Zampa Super Con 90 € contribuirai alle spese per l’assistenza e il riparo

Amico di Zampa Speciale Con 200 € contribuirai alle spese medico- veterinarie

Karim

Evelina

Abbiamo accolto Karim dopo il sequestro a un circo per maltrattamento. Le condizioni di salute di questo purosangue Arabo erano molto preoccupanti: era magrissimo e denutrito. È stato necessario attivare delle cure veterinarie di emergenza e un’assistenza medica 24 ore su 24 per far fronte alla riduzione della sua massa muscolare e perché recuperasse peso. Ma adesso, grazie alle cure e all’attività di recupero svolta nella struttura in cui è ospitato, Karim è migliorato. E’ un cavallo molto anziano e la sua salute ogni tanto fa degli scherzi, ma noi non lo perdiamo mai di vista!

Evelina è una cavalla dolcissima e curiosa, ma anche molto introversa e diffidente. L’abbiamo tratta in salvo da un allevamento abusivo in cui gli animali vivevano in uno stato di abbandono e denutrizione e probabilmente porta ancora i segni del suo passato: preferisce spesso allontanarsi ed evitare il contatto diretto con le persone, capita però che ci sorprenda all’improvviso avvicinandosi di sua iniziativa e lasciandosi accarezzare, momenti che per noi sono un grandissimo dono. Impronte ottobre 2017

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Soccorso agli animali terremotati Siamo intervenuti in soccorso degli animali vittime del drammatico sisma, e attuato un programma a medio termine che sta migliorando le condizioni di vita degli animali delle zone colpite

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di Ilaria Innocenti*

ei giorni immediatamente successivi la prima scossa del 24 agosto 2016 siamo intervenuti tempestivamente in soccorso degli animali vittime del drammatico sisma, con operazioni di salvataggio e recupero, distribuzione cibo, cucce e beni necessari. Fin da subito, però, abbiamo posto le basi per un programma a medio termine che potesse tenere sotto controllo l’incremento demografico e migliorasse le condizioni di vita degli animali delle zone colpite. Un progetto che abbiamo potuto attuare dopo alcuni mesi. Dal 20 febbraio al 17 marzo del 2017, infatti, (con una pausa dal 6 al 10 marzo) la LAV ha allestito un Campo a Cittareale (Rieti) dove ha attuato il Programma di sterilizzazione gratuita dedicato ai gatti liberi e di famiglia delle aree terremotate di Accumoli, Amatrice e Cittareale, esteso successivamente anche al Comune di Borbona, su richiesta del Sindaco. La maggior parte dei felini presenti nei paesi colpiti dal terremoto non era

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sterilizzata, considerando anche che il numero dei gatti era decisamente superiore a quello dei cani, in questa prima fase abbiamo ritenuto prioritario dare supporto ai gatti e alle famiglie con gatti che, a causa del sisma, si trovano in situazione di difficoltà, e allo stesso tempo tenere sotto controllo la salute e l’aumento della popolazione felina attraverso la sterilizzazione: una femmina non sterilizzata, infatti, durante la sua vita riproduttiva può avere in media 20 cucciolate. Il risultato è stato oltre le aspettative, anche in relazione alla risposta della popolazione: a fronte della stima di 112 sterilizzazioni da effettuare, ne sono state eseguite 217 (162 su gatti liberi e 55 su gatti di famiglia). Oltre a essere stati sterilizzati, i gatti sono stati identificati con microchip e testati per FIV e FELV. Un risultato di cui siamo pienamente soddisfatti e che riteniamo debba servire da stimolo per i Servizi veterinari: in Molise e Basilicata, le regioni dove si sterilizza di meno, nel 2016 sono stati sterilizzati rispettivamente solo 201 e 260 gatti, a fronte dei 217 sterilizzati dal-

la LAV in tre settimane di Campo. Il Programma di sterilizzazioni LAV è stato reso possibile grazie al Sindaco di Cittareale, che ha messo a disposizione un terreno, alla Regione Lazio, al Servizio veterinario della Asl di Rieti, all’Ordine dei Medici Veterinari di Rieti, e alla sinergia tra le Associazioni aderenti: Animalisti Italiani, Lega Nazionale per la Difesa del Cane, Oipa, Il Guardiano dell’Ombra, WWF Terni, i cui volontari, insieme a quelli della LAV, sono stati fondamentali per operare sul posto, anche in condizioni climatiche difficili, e


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Una protezione civile per gli animali

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n occasione dell’approvazione della Legge delega sul riordino del sistema di Protezione Civile, nel marzo scorso il Governo ha accolto l’Ordine del Giorno presentato dai deputati Donatella Duranti (Mdp) e Rocco Palese (Fi) che lo impegna, come richiesto più volte dalla nostra associazione, “a dotare la Protezione Civile di una sezione dedicata all’intervento sugli animali, e che coordini gli interventi delle diverse associazioni”. I terremoti dello scorso anno, infatti, hanno dimostrato quanto le stesse popolazioni colpite facciano sempre più pressanti richieste di messa in sicurezza degli animali familiari. E quanto ci sia bisogno di intervento qualificato e coordinato anche in questo ambito. Ora è fondamentale che la Presidenza del Consiglio attui questo impegno nella Legge che dovrà essere emanata entro l’anno e alla quale LAV ha iniziato a dare il proprio contributo.

alla Guardia Zoofila Ambientale-Circolo Provincia di Frosinone, che ha messo a disposizione l’ambulanza veterinaria. Fondamentale e imprescindibile il ruolo di soci e sostenitori cui va il nostro più sincero ringraziamento: con le donazioni ricevute abbiamo acquistato i test per FIV e FELV e tutto ciò che è stato necessario (anestetico, antibiotico, fili di sutura, kit chirurgici, prodotti per la sterilizzazione dei ferri, guanti e camici sterili, garze, disinfettanti, trasportini, gabbie trappola, cibo ecc.). I microchip, invece, sono stati messi a di-

sposizione dalla ASL di Rieti. Abbiamo inoltre noleggiato due tensostrutture, allestite suddividendole in tre zone: accoglienza e procedure amministrative, preparazione all’intervento chirurgico, stoccaggio cibo e materiali per animali. Grazie alle donazioni abbiamo, infine, distribuito cibo e attrezzature per cani e gatti, mentre ciò che è rimasto è stato portato al Campo della Protezione Civile di Cittareale. Lo sforzo organizzativo è stato considerevole e ci ha permesso di realizzare un Programma unico in Italia, cui l’As-

sociazione internazionale Four Pows ha ritenuto importante contribuire, inviando due veterinari e un operatore per riprendere le attività. Sul Campo si sono avvicendati a turno 9 medici veterinari, due operatori LAV che hanno garantito una presenza continuativa per l’intero periodo, e 12 volontari LAV che hanno accudito gli animali sia nel periodo pre operatorio sia durante la degenza post operatoria. Indispensabile, poi, l’aiuto dei Vigili del Fuoco specializzati che hanno recuperato 12 gatti nelle zone rosse, 8 dei quali hanno potuto ritrovare l’affetto delle famiglie. Tali ritrovamenti e ricongiungimenti sono indice dell’importanza di nuclei specializzati dei Vigili del Fuoco per il recupero di animali, che possano operare sin da subito dopo l’evento catastrofico per il salvataggio immediato degli animali nelle zone rosse e farli riabbracciare dalle famiglie evitando così lunghe attese e incertezze sul futuro ritrovamento. *Responsabile LAV Area Animali Familiari e coordinatrice del Programma

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Daniza e KJ2 abbattute senza pietà. Boom di proteste

Non è un paese per orsi! S di Massimo Vitturi

i è trattato di una vera e propria esecuzione, chi ha ucciso KJ2 aveva un preciso mandato da parte dell’amministrazione provinciale di Trento, uccidetela! Si è conclusa così, con un colpo di fucile di precisione, la vita di un’orsa alla quale era stata affibbiata l’etichetta “pericolosa”. Pericolosa perché accusata di essere la protagonista di due scontri con altrettanti umani. La gestione degli orsi in provincia di Trento è basata sul Pacobace, il Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno nelle alpi centroorientali. Più di 150 pagine che trattano molto della gestione e molto poco della conservazione, incentrando ogni azione sul capitolo 3. “Criteri e procedure d’azione nei confronti degli orsi problematici e d’intervento in situazioni critiche”. Un capitolo che nel 2014 è stato revisionato – in ottica di una recrudescenza delle

Si è trattato di una vera e propria esecuzione, chi ha ucciso KJ2 aveva un preciso mandato: uccidetela misure previste dalla Provincia di Trento e reso esecutivo dal Ministero dell’Ambiente, allo scopo di riconoscere adeguata autonomia operativa alla Provincia autonoma di Trento nella gestione degli orsi presenti sul territorio. Il capitolo così modificato prevede la possibilità di uccidere un orso in sei casi diversi, nella formulazione precedente i casi erano tre, chiarendo così senza ombra di dubbio cosa intenda la Provincia per “adeguata autonomia operativa”. Fermo restando che la Provincia autonoma di Trento, sempre all’interno del capitolo 3, precisa che nei casi in cui si ravvisi immediato pericolo per l’incolumità e la sicurezza

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pubblica, le decisioni circa le azioni da attivare possono essere assunte direttamente dalle amministrazioni competenti, quindi anche dai sindaci oppure dal Presidente della Provincia autonoma, svincolando quindi tale ambito di intervento dalle pur modeste tutele imposte dal Pacobace. Una precisazione rafforzata da un fallito tentativo di annullamento dell’ordinanza di cattura dell’orsa DJ3. In quel caso, nel 2012, il Ministero dell’Ambiente impugnò l’ordinanza avanti il TAR di Trento, sostenendo proprio l’impossibilità di agire in operazioni gestionali ricorrendo allo strumento dell’ordinanza contingibile e urgente. Il TAR diede ragione alla provincia di Trento, per cui il Ministero ricorse in appello al Consiglio di Stato, dove però venne confermata la sentenza del TAR. Forte di queste pronunce, la Provincia di Trento ha emesso e eseguito analoghe ordinanze anche per la cattura/uccisione di Daniza e KJ2. Nel caso di KJ2, a seguito dell’emissione dell’ordinanza, la LAV ha inviato una diffida al Presidente della Provincia Ugo Rossi, intimando il ritiro dell’ordinanza stessa e preannunciando che, nel caso l’orsa fosse stata uccisa, avrebbe presentato denuncia per uccisione di animale non necessitata. Argomento fatto proprio anche dalla Procura della Repubblica di Trento che, dopo l’esecuzione di KJ2, ha aperto un fascicolo proprio per uccisione non necessitata di animale, art.544 bis c.p. Ora l’ufficio legale LAV è già al lavoro per inserirsi nel procedimento e fornire i contributi e la competenza che aiuteranno a inchiodare alle proprie responsabilità coloro che hanno mandato a morte l’orsa KJ2. Ma oggi, al di là di come si concluderà questo procedimento giudiziario, è necessaria una riflessione su quale futuro si prospetti per gli orsi in Trentino e su come potremo in qualche misura influenzarlo. Oramai è chiaro che in quella provincia gli orsi sono tollerati fino a che sono invisibili, sterili, relegati


Casi In cui il Pacobace prevede la possibilità di uccidere un orso: perché è segnalato più volte nei pressi di abitazioni in uso

perché provoca danni

ripetuti al patrimonio

perché attacca

per difendere i propri piccoli, la propria preda o perché provocato in altro modo

perché segue

intenzionalmente persone

perché cerca di entrare

in abitazioni anche se disabitate

perché attacca

senza essere provocato

in aree non frequentate dagli umani. Nel momento in cui danno un segnale della propria presenza, comportandosi da orsi, diventano un problema e immediatamente diventano terreno di scontro politico. Da una parte coloro che danno fiato e sostegno alle paure dei cittadini chiedendo l’uccisione o la deportazione di tutti gli orsi, dall’altra il Governo della Provincia che si fa scudo di protocolli amministrativi che gli danno potere di vita e di morte sugli animali. In mezzo gli orsi, protagonisti loro malgrado di uno scontro che alla fine si risolve comunque a loro danno. Dobbiamo poi aggiungere che, sull’onda di quanto accaduto a KJ2, la Provincia di Trento, unitamente a quella di Bolzano, ha chiesto l’emissione di una nuova norma di attuazione dello statuto speciale della regione Trentino Alto Adige, che consenta ancora maggiore autonomia gestionale delle popolazioni non solo di orso ma anche di lupo. Che nel concreto si traduce nell’avere mano libera nel decidere gli abbattimenti di lupi e orsi. Una proposta inaccettabile, contro la quale ci siamo già mobilitati, chiedendo al Presidente del Consiglio dei Ministri Gentiloni e al Presidente della Repubblica Mattarella, di rispedire al mittente la richiesta. Per poter migliorare la situazione, ora è necessario aprire un confronto sul tema del Pacobace e sulla sua revisione, ma l’investimento maggiore deve essere fatto sulla popolazione umana, su quei cittadini che con gli orsi convivono nel quotidiano. Dobbiamo essere consapevoli che il rischio di fallimento di ogni azione di tutela è molto concreto. Il bracconaggio, che si nutre delle paure dei cittadini e dell’incapacità delle amministrazioni nel gestire i processi di reciproco adattamento, è un pericolo molto concreto. Ma la domanda centrale ora è la seguente: come dobbiamo agire per garantire un futuro agli orsi, un futuro fatto di convivenza pacifica con gli umani? Un

futuro che garantisca quindi sicurezza e sopravvivenza per tutti? Nella consapevolezza che ci si muove in un contesto difficilissimo, come quello raccontato finora. Al momento la ricetta giusta non esiste, ma non possiamo che scriverla assieme agli altri comparti sociali. L’unica certezza è che la base di discussione deve essere costruita abbandonando la logica gestionale, tipica di ogni intervento che riguardi gli animali selvatici, basata sul piombo e sui fucili di precisione. Dobbiamo riscrivere il nostro rapporto con gli animali selvatici, a partire dal rispetto per la loro vita. Ancora una volta l’unico argomento che potrebbe mettere d’accordo ogni parte, appare essere il controllo della fertilità. Un sistema certo invasivo, ma indubbiamente molto meno cruento dell’uccisione o della cattura con successiva condanna all’ergastolo. Il primo vero scoglio su questa opzione è rappresentato dalla comunità scientifica, fortemente contraria a qualsiasi intervento che possa alterare la fi-

Dobbiamo riscrivere il nostro rapporto con gli animali selvatici, a partire dal rispetto per la loro vita siologia anche di un solo individuo, ma nel contempo estremamente favorevole a far uccidere numeri impressionanti di animali – annullandone quindi la fisiologia stessa - purché non si metta a rischio l’esistenza della specie. Il nostro impegno non potrà che continuare a svilupparsi su tre argomenti fondamentali: individuazione delle responsabilità nell’esecuzione di KJ2; revisione del contesto normativo-amministrativo di riferimento per la gestione della popolazione di orso; promozione del controllo della fertilità quale elemento di garanzia della convivenza pacifica tra l’uomo e gli animali selvatici. Impronte ottobre 2017

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Nasce il primo codice di diritto animale Un’opera unica nel suo genere, rivolta agli esperti del settore giuridico ma anche a tutti coloro che vogliono approfondire o acquisire conoscenze relative alle norme a tutela degli animali

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asce il primo codice di diritto animale in Italia, disponibile online sul sito dell’editore Cassazione.net. Entrambi gli autori dell’opera fanno parte del mondo LAV: Andrea Cristofori, responsabile nazionale canili, e Alessandro Fazzi, consulente dell’Ufficio Legale e membro del Consiglio Direttivo nazionale. L’introduzione porta invece la prestigiosa firma di Raffaele Guariniello, ex Magistrato presso la Procura di Torino, già paladino di numerose battaglie a tutela della sicurezza sul posto di lavoro, la salvaguardia della salute e la tutela dell’ambiente. L’opera è suddivisa in sette libri, nei quali sono raccolte le principali norme riguardanti gli obblighi dei proprietari e detentori di animali da compagnia, le tutele penali e amministrative a difesa degli animali, nonché le leggi che regolano le attività, pubbliche e private, di detenzione di cani e gatti, oltre alla convivenza in condominio. I contenuti sono arricchiti da massime che racchiudono gli aspetti più rilevanti della sempre crescente giurisprudenza, sia della Cassazione che dei tribunali ordinari e amministrativi, che si occupa di questioni riguardanti animali e, soprattutto, della loro tutela. Alla giurisprudenza si aggiunge la puntuale dottrina.

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Si tratta di un’opera unica nel suo genere, rivolta agli esperti del settore giuridico - avvocati, magistrati, amministrazioni pubbliche - che troveranno nelle sue pagine un’efficace linea guida sui comportamenti da tenere per rispettare la normativa a tutela degli animali, ma anche a tutti coloro che vogliono approfondire o acquisire conoscenze relative alle norme a tutela degli animali, già oggi presenti nell’ordinamento italiano, e alla loro corretta applicazione.

Vi proponiamo un estratto dell’Introduzione scritta da Raffaele Guariniello: “Nel nostro Paese le norme a tutela dei diritti degli animali possono e debbono essere ulteriormente rafforzate, ma già oggi impongono interventi potenzialmente efficaci. Oggi, a differenza di ieri, fare giustizia non vuol più dire occuparsi soltanto di criminalità in danno dell’uomo. Oggi vuol anche dire proteggere la vita, l’integrità, il benessere, la dignità degli animali”. “Il fatto è che non basta avere buone leggi di facciata scritte sulla carta. Ed è purtroppo la larga disapplicazione delle norme vigenti uno dei fenomeni che più caratterizzano l’Italia e non solo l’Italia. In alcune zone del nostro Paese, i processi penali per reati lesivi degli animali proprio non si fanno, mentre in altre zone si fanno, ma spesso con una tale lentezza che prima di arrivare al verdetto finale si concludono con la prescrizione del reato”. “Il presente lavoro è il frutto di un’appassionante avventura intellettuale vissuta da anni in mezzo a leggi, saggi, sentenze. Nata dal disagio di fronte a deludenti lentezze e lacune delle tradizionali fonti di documentazione normativa e giurisprudenziale, questa avventura si propone obiettivi avvincenti, anche se ambiziosi: una ricostruzione sistematica, integrale, aggiornata, della materia”.


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Maltrattamenti in un macello

La realtà oltre l’orrore

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di Barbara Paladini

itellini e bufalini presi letteralmente per la coda o le orecchie, scaraventati giù dal camion, anche a calci e pugni, bastonati e trascinati sul pavimento per farli entrare nei locali di macellazione. Ancora coscienti, in molti casi, i cuccioli si muovevano vistosamente al momento del taglio della gola, a testimonianza che lo stordimento non era stato effettuato o era stato eseguito in modo sommario o da personale inesperto. Queste le immagini che abbiamo consegnato al Comandante Generale dei NAS dei Carabinieri lo scorso aprile, a corredo di una denuncia per maltrattamento animali, ai sensi dell’articolo 544 ter c.p., violazione del Regolamento 1 del 2005 sul trasporto degli animali, e altre ipotesi di reato. Le durissime immagini sono state realizzate in incognito in un macello nella provincia di Frosinone, e trasmesse anche nel programma Animali come noi su Rai due, e mostrano anche animali vivi lasciati senza acqua né cibo per intere notti. In un caso una mucca era stata

Le durissime immagini sono state realizzate in incognito in un macello nella provincia di Frosinone. A questi gravi atti può e deve essere applicato il delitto di maltrattamento lasciata legata nell’impossibilità di compiere qualsiasi movimento, mentre in un cortile esterno del macello era rimaste abbandonate, per interi giorni, carcasse animali e scarti alimentari: una situazione preoccupante anche rispetto al profilo igienico sanitario. Per questo abbiamo chiesto anche il prelievo delle carcasse conservate nelle celle frigorifere ed il loro campionamento da trasmettere all’istituto Zooprofilattico del Lazio e Toscana al fine di verificare la potenziale dannosità delle stesse. Tutti comportamenti che

sembrano essere la norma all’interno della struttura, al punto che le immagini mostrano anche un minorenne presente nei locali del macello che infierisce con estrema crudeltà su animali ormai inermi. A questi gravi atti può e deve essere applicato il delitto di maltrattamento. La Corte di Cassazione, infatti, con la Sentenza n. 16497 del 2013, ha precisato che la “necessità di scriminare attività che, già riconosciute come lecite dalle leggi speciali, possano essere obiettivamente lesive della vita e della salute degli animali, incontra evidentemente il proprio limite applicativo nella funzionalità della condotta posta in essere rispetto agli scopi e alle ragioni posti a base della normativa speciale”. Sono numerose le sentenze emesse proprio in tal senso, come la condanna a due anni di reclusione emessa dal Tribunale di Brescia a febbraio 2017 a carico di un veterinario pubblico, del titolare del macello Italcarni ed alcuni operatori della struttura, o quella emessa dal Tribunale di Lodi a marzo del 2009, a carico di un medico veterinario ASL, alcuni trasportatori e il titolare di un macello. Impronte ottobre 2017

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lav.it/donazioni-in-memoria

Una nuova sezione del sito LAV dedicata a coloro che abbiamo amato e non ci sono più: umani e non umani

Donare, molto più che ricordare

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olte persone, non solo nostri sostenitori, donano alla LAV in ricordo di una persona cara che non c’è più e che era legata alla nostra associazione e agli animali. Abbiamo voluto dedicare alcune pagine del nostro sito internet al ricordo delle persone speciali e far sì che una donazione in memoria per una persona cara si traduca in qualcosa di reale e concreto: un bellissimo gesto d’amore in aiuto degli animali. Dalle pagine del sito è possibile accedere a un’area personale per creare una lettera dedicata alla persona cara, oppure un attestato in memoria da condividere con parenti e amici. Chi ha donato tanto a un animale, continua ad amarlo anche quando non c’è più ma in sua memoria possiamo ancora fare tanto per la vita degli altri animali che ancora hanno bisogno di noi. Con l’accesso all’area personale del sito lav.it/donazioni-in-memoria/ è pos-

22 Impronte ottobre 2017

Una donazione in memoria è un gesto speciale per ricordare una persona cara o l’animale nostro compagno di vita

sibile creare una Ecard con l’immagine del nostro amico animale e una frase di accompagnamento, un dolce ricordo da condividere con le persone care o sui social network. Inoltre sul sito è possibile pubblicarle nella galleria. Una donazione in memoria è un gesto speciale per ricordare una persona cara o l’animale nostro compagno di vita, come ci racconta Federica: “Artù non è stato solo il mio amico del cuore. Vivendo con lui, ho scoperto il mondo degli animali… Gli animali sono fantastici. Una donazione alla LAV mi fa sentire che sono sempre vicino a loro, così come Artù sapeva essere vicino a me”. In tanti possiamo riconoscerci in questo sentimento forte e autentico di affetto verso chi ha fatto parte della nostra vita: ora grazie a lav.it/donazioniin-memoria/ vi offriamo la possibilità di esprimerlo, regalando una speranza concreta a tanti altri animali che hanno bisogno di noi.




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