Consiglio Direttivo Roberto Bennati (vicepresidente), Carmen Caballero, Gianluca Felicetti (presidente), Sara Leone, Simone Stefani Collegio di Garanzia Roberto Callegaro, Annalisa Lancellotti (presidente), Emma Piga
Revisori dei Conti Susanna Russo (presidente); Alessio Rastelli, Mauro Vantaggio (sindaci) Informiamo che tutti gli associati e/o i sostenitori delle campagne LAV ONLUS hanno diritto a ricevere la presente pubblicazione tramite invio postale. La LAV ONLUS garantisce che i dati identificativi dei destinatari sono raccolti e trattati, anche elettronicamente, nel rispetto delle norme previste dal ‘codice di regolamentazione sulla privacy’ (Dlgs 196/2003). Ogni interessato potrà in ogni momento esercitare i propri diritti (art. 7,8,9 Dlgs 196/2003) rivolgendosi direttamente alla LAV ONLUS, Viale Regina Margherita 177 - 00198 ROMA - tel. 064461325, fax 064461326, email: info@lav.it
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Greta, ecco la ricetta per salvare il pianeta
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hi di noi non si è riconosciuto in quella minuta e combattiva ragazza dalle trecce bionde con il suo cartello di “sciopero per il clima” portato così testardamente per mesi davanti al Parlamento svedese, diventando esempio per milioni di giovani in tutto il mondo? Greta Thunberg ha disarmato con le parole tutte le corazze dei potenti della Terra, chiedendo cambiamenti concreti e scelte che garantiscano un futuro al Pianeta e ai suoi abitanti di ogni specie. Lo ha fatto da vegana, e anche noi siamo scesi in piazza per dire
Queste le nostre proposte. Dalle parole, ai fatti, misureremo la reale volontà della politica di cambiare attraverso la realizzazione di queste misure così necessarie. Già le prossime elezioni europee del 26 maggio (come di consueto pubblicheremo sui nostri canali online l’elenco dei candidati positivi e negativi) saranno un test importante su quale direzione il nostro continente vuole prendere. Ah, come avremmo bisogno di un’Europa diversa e coraggiosa!
Queste le nostre proposte. Dalle parole, ai fatti, misureremo la reale volontà della politica di cambiare attraverso la realizzazione di queste misure così necessarie Grazie a Greta e a tutte le ragazze e ai ragazzi che hanno dato questa iniezione di fiducia. La ricetta c’è. Non è semplice ma anche noi tutti i giorni portiamo un cartello come quello della ragazza scandinava. Ora il paziente ha bisogno di un 1. Stop ai sussidi pubblici alla zootecnia e “tassa per il clima” di medico che segua il necessario cambiamento radicale di stile di carne, uova, latte e derivati 2. Misure di forte vantaggio fiscale vita e di finanziamenti. per le proteine vegetali rispetto a quelle animali 3. Appalti della ristorazione in favore di alimenti di originali vegetale 4. Includere le emissioni degli allevamenti nei target di riduzioGianluca Felicetti Presidente LAV ne di emissioni di gas serra che il clima si cambia tutti i giorni anche dal proprio piatto, è necessario cambiare menu, in casa, al ristorante, nelle mense e anche nelle scelte politiche:
Impronte n°3 (168) Aprile 2019 DIREZIONE E REDAZIONE SEDE NAZIONALE LAV Onlus VIALE REGINA MARGHERITA 177 - 00198 ROMA TEL. 064461325 r.a.; FAX 064461326 Email: info@lav.it • Internet: www.lav.it DIRETTORE RESPONSABILE: Gianluca Felicetti DIRETTORE EDITORIALE: Maria Falvo HANNO COLLABORATO: Giacomo Bottinelli, Paola Castaldo Tuccillo, Alessandra Chello, Gianluca Felicetti, Silvia Felicetti, Ilaria Innocenti, Michela Kuan, Barbara Paladini, Laura Sansone, Beatrice Scutari, Claudia Squadroni, Ilaria Tordone, Ciro Troiano PROGETTO GRAFICO: Michele Leone FOTO COPERTINA: I-Stock AUT. TRIB. ROMA 50/84 - dell’11.2.1984 ISCR. REG. NAZ. STAMPA 4086 - dell’1.3.1993 ISCR. ROC 2263 - anno 2001 DTP-STAMPA Arti Grafiche “La Moderna” Via Enrico Fermi 13-17 Guidonia Montecelio (RM)
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La LAV è:
• riconosciuta Ente Morale con Decreto Ministeriale 19.5.1998 e Onlus Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale; • riconosciuta associazione che persegue finalità di tutela degli interessi lesi da reati contro gli animali (Decreto 2/2009 EN.AS. - D.M.Salute 2.11.06 - Legge 189/04) • riconosciuta associazione di protezione ambientale con Decreto Ministeriale 15.2.2007 (legge 349/86); • firmataria dal 2017 di un Protocollo d’Intesa con l’Arma dei Carabinieri per la prevenzione e il contrasto dei reati contro gli animali • dal 1995 componente della Commissione Nazionale Allevamenti e Macelli del Ministero della Salute (legge 623/85); • dal 1999 firmataria di un Protocollo d’Intesa con il Ministero dell’Istruzione allo scopo di “promuovere la diffusione e l’approfondimento dei temi dell’educazione al rispetto di tutti gli esseri viventi nelle scuole di ogni ordine e grado” • dal 2007 Ente abilitato al rilascio di crediti ECM (Educazione Continua in Medicina) presso il Ministero della Salute • cofondatrice della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente • membro di Eurogroup for Animals, della European Coalition to End Animal Experiments, della Fur Free Alliance, di ENDCAPtivity
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Il Ministero della Salute pubblica i numeri degli animali utilizzati nel 2017
Animali vittime della sperimentazione animale
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di Michela Kuan
ono state rese pubbliche le statistiche riguardanti il numero di animali usati per fini sperimentali nel 2017, i dati sono stati raccolti secondo le modalità previste dalla Direttiva 2010/63/UE dal Ministero della Salute, recepita in Italia con il Decreto Legislativo n.26/2014 e pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale n.28 del 2 febbraio 20191. Ogni anno, infatti, il Ministero è tenuto a rendere pubblico il dato sugli animali utilizzati, la loro provenienza, il campo di impiego e la gravità delle procedure; non vengono, però, mai resi accessibili i dati specifici con luoghi, protocolli sperimentali e rilevanza scientifica, lasciando questa branca “scientifica” all’oscuro dei cittadini che avrebbero il diritto di conoscere cosa avviene dietro la parola ricerca nel nostro Paese. Il numero totale di animali è in leggera diminuzione rispetto all’anno precedente passando da 611.707 cavie stabulate, utilizzate e uccise nel 2016 a 580.073 nel 2017; lieve flessione che non deve colpire favorevolmente perché le leggi nazionali e il contesto europeo chiedono di andare ben oltre questa piccola riduzione, vedendo il ricorso all’animale autorizzabile “solo se per ottenere il risultato ricercato, non sia possibile utilizzare altro metodo e dando totale
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Impronte aprile 2019
priorità a modelli sostitutivi che non prevedono animali “(11 considerando della direttiva 2010/63). Ingiustificabile l’aumento dei cani, 639 nel 2017 mentre l’anno precedente erano 486 (inclusi i riutilizzi), specie il cui ricorso prevede misure fortemente restrittive. In aumento anche conigli, furetti, maiali, bovini, pesci e cefalopodi. Si conferma, inoltre, la triste im-
Un sistema di ricerca che non filtra, controlla e regolamenta a sufficienza procedure che comportano il dolore e la morte di migliaia di animali pennata nel ricorso ai macachi, inaccettabile trend degli ultimi anni, che nel 2015 erano 224, raddoppiando a 454 nel 2016 e ora ben 548, numero che aumenta ulteriormente se si includono i primati riutilizzati in una seconda procedura, con una cifra finale di 586 scimmie. Bisogna specificare come “il Ministero possa autorizzare l’impiego di primati non umani solo in via eccezionale” e la Commissione Europea abbia prodotto un report2 molto restrittivo in merito, mentre un Istituto indipendente olandese, dietro richiesta del proprio Governo, abbia
addirittura affermato che si potrebbe interrompere l’uso delle scimmie già da subito, definendolo un modello non sostenibile, non solo per motivazioni etiche, ma anche scientifiche e legali3. Animali che nel 99,82% dei casi continuano a essere tristemente importati da Paesi con situazioni ambientali difficili e incontrollate come Asia (54 individui) e Africa (490) e non sono frutto di colonie autosufficienti, come richiesto dalla Direttiva dell’Unione Europea. La direttiva che regolamenta le procedure legate alla ricerca nasce per la “protezione degli animali utilizzati a fini scientifici”, scopo che viene puntualmente deluso. Ci troviamo davanti a un sistema che non filtra, controlla e regolamenta a sufficienza procedure che comportano il dolore e la morte di migliaia di animali e, parallelamente, non incentiva modelli alternativi come richiesto dalla legge nazionale e dal quadro scientifico e legislativo europeo con lo scopo di tutelarci. Infatti non sono previsti fondi per lo sviluppo delle alternative e nemmeno incentivi, anzi viene data priorità e voce alla ricerca su animali vista come scienza di serie A, un atteggiamento culturale e scientifico obsoleto che lascia il nostro Paese in coda all’Europa sia nello sviluppo che nelle capacità di business con il contesto internazionale.
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Abbiamo rivolto un appello al Ministro della Salute Giulia Grillo affinché assuma l’impegno di invertire questo trend, attraverso un concreto sostegno a favore dei metodi di ricerca che non richiedono l’impiego di animali, favorendo così la nostra competitività sul piano scientifico internazionale e archiviando un metodo di ricerca, quello su animali, che non è mai stato validato scientificamente. In aumento anche il numero di animali allevati per il solo mantenimento di colonie geneticamente modificate, 2.538 esseri senzienti in cui si inseriscono geni o tratti di DNA che portano l’informazione legata alla malattia umana, dove metà degli embrioni muore durante il periodo gestazionale, oppure viene soppressa perché nasce priva della modifica genetica richiesta, processo che vuole fare assomigliare all’uomo qualcosa che evidentemente non lo è, tentando di creare artificialmente individui che non sono buoni modelli nemmeno per loro stessi e che nascono già sofferenti alla nascita, la cui sola manipolazione può provocare dolore. Poi, spesso per un esperimento si richiede un solo genere (maschio o femmina), e ciò porta a uccisioni negli allevamenti per esubero, morti silenziose di cui nessuno parla. La scelta del genere su cui sperimentare non ha basi scientifiche, ma di mera praticità; infatti, mentre la ricerca farmacologica si focalizza su target sempre più specifici come l’età (i prodotti e la posologia varia nelle varie fasi dell’età), il sesso (basti pensare alle variazioni ormonali nel corso della vita) e il contesto di sviluppo
con l’esposizione a fattori epigenetici (tra cui inquinanti e pesticidi), noi continuiamo a provare la tossicità o l’efficacia di sostanze su organismi standardizzati radicalmente diversi come topi, ratti o pesci molto distanti geneticamente e fisiologicamente. È incredibile, poi, che siano ancora 1.598 gli animali utilizzati per l’istruzione e la formazione (topi, ratti, coni-
Non sono previsti fondi per lo sviluppo delle alternative e nemmeno incentivi. Ingiustificabile l’aumento dei cani: 639 nel 2017 gli, maiali, pecore e cefalopodi), nonostante nel nostro Paese ci sia il chiaro divieto di procedure didattiche su animali, che prevede deroghe solo per l’alta formazione universitaria. Chi difende la vivisezione si giustifica dicendo che gli animali vengono anche utilizzati per la conservazione della specie, ma le statistiche mostrano un chiarificante numero zero per questo scopo,
mentre sono 194.642 gli individui utilizzati per la ricerca di base, applicazione che non prevede alcun obbligo di legge, quindi chi la fa, e la autorizza, sceglie di fare sperimentazione animale e non può nascondersi dietro il paravento che è un passaggio obbligatorio e se potesse lo eviterebbe, come spesso viene argomentato sui media. Questi numeri già di per sé troppo alti sono, in realtà, fortemente sottostimati perché non tengono conto di molte categorie come gli animali usati già deceduti, gli invertebrati o le forme di vita non completamente sviluppate, in un calvario al termine del quale arriva la morte. Impressionante, inoltre, che quasi la metà degli animali (267.129 che corrispondono al 46% del totale) vengano sottoposti a procedure con categorie di dolore moderato o grave: per capire cosa si intende basta consultare la legge che per definire i test relativi a queste categorie usa alcuni esempi tra cui “dispostivi cardiaci guasti che provano dolore e morte, trapianto di organi in cui il rigetto può causare angoscia intensa o deterioramento grave, nuoto forzato fino all’esaurimento, privazione di cibo, movimento e isolamento prolungati”. Statistiche sfalsate perché l’uomo, per l’animale, rappresenta un predatore e un pericolo quindi simula il dolore nascondendolo e in ogni caso ha vie di comunicazione diversa (non avendo la parola). Inoltre, considerando che il responsabile per il benessere animali può essere laureato anche in fisica o scienze infermieristiche, ci chiediamo quali competenze e accuratezza può avere nel capire il dolore o la fisiologia di un animale?
[1] http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2019-02-02&atto.codiceRedazionale=19A00632&elenco30giorni=false [2] https://ec.europa.eu/health/sites/health/files/scientific_committees/scheer/docs/scheer_o_004.pdf [3] https://www.ncadierproevenbeleid.nl/documenten/rapport/2016/12/15/ncad-opinion-transition-to-non-animal-research
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PER IL 50% DEI FONDI ALLA RICERCA SENZA ANIMALI
POLITECNICO TORINO ADERISCE AL CENTRO 3R
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La Presidente del Senato Casellati ha ricevuto il Presidente LAV e un gruppo di ricercatrici
PER IL 50% DEI FONDI ALLA RICERCA SENZA ANIMALI
In Senato le nostre 53 mila firme
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di Michela Kuan
nsieme a una delegazione di quattro brillanti ricercatrici, siamo stati ricevuti dalla Presidente del Senato Elisabetta Casellati, a Palazzo Madama, alla quale abbiamo consegnato le 53.000 firme raccolte per chiedere a Parlamento Governo di destinare almeno il 50% dei fondi stanziati per la ricerca in ambito biomedico e sanitario, ai metodi di ricerca senza uso di animali: etici, utili e scientificamente affidabili. Chiediamo che il Senato si attivi e faccia diventare Legge la nostra istanza. Nelle prossime settimane le firme saranno consegnate anche ai Ministri della Salute, della ricerca scientifica e tecnologica e al Presidente della Camera. Con le nostre risorse abbiamo contribuito a finanziare borse di studio a favore di ricerche senza animali, e le 53.000 persone che hanno firmato in pochi mesi la nostra petizione, oltre a permetterci di favorire lo sviluppo di importanti conoscenze e applicazioni
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Impronte aprile 2019
nel campo dei test che non impiegano animali, hanno offerto un’opportunità di lavoro a giovani ricercatrici di Università pubbliche, impegnate nel mettere a punto protocolli sperimentali che hanno avuto anche riconoscimenti scientifici internazionali. I modelli sperimentali senza animali sono una realtà promettente su cui investe l’Europa e il contesto mondiale, ma al momento non è previsto alcun finanziamento né per svilupparli né per implementarli, lasciando la legge silente. Per solo tre anni sono stati stanziati in Italia 500.000 euro, mentre, per fare un confronto, la Germania ha investito 50 milioni di euro quindi 100 volte di più rispetto al nostro Paese. Inoltre, dal 2017 in Italia non ci sono più nemmeno questi pochi fondi! È necessario un cambiamento culturale e scientifico concreto e un finanziamento tangibile, se vogliamo che la ricerca in Italia possa offrire posti di lavoro, un futuro ai malati e una garanzia economica per chi investe nel nostro Paese.
uone notizie dal mondo della ricerca: il Politecnico di Torino, che lavora nella sperimentazione preclinica biomedica, entra a far parte del Centro Interuniversitario italiano dedicato alla promozione dei principi delle 3R nella didattica e nella ricerca. Il Centro 3R (da replacement, reduction, refinement, i tre principi per la sostituzione dei modelli animali con modelli alternativi), nato dagli Atenei di Pisa e Genova, con i quali la LAV collabora da anni finanziando progetti specifici e borse di studio per ricerche animal-free, ad oggi conta più di 250 tra docenti e ricercatori, un numero più che raddoppiato da gennaio 2018. Tra questi, la professoressa Arti Ahluwalia, direttrice del Centro 3R, che ha sottolineato l’importanza dell’adesione del Politecnico di Torino per il proprio contributo nell’ambito di materiali e scaffold 3D e metodi computazionali e ingegneristici. Si tratta di un segnale importante di un Paese che cambia e inizia a investire nei metodi alternativi alla sperimentazione animale perché scientificamente validi, utili e affidabili. Proprio in Piemonte è stata recentemente approvata una proposta di Legge a sostegno del finanziamento e della diffusione dei metodi di ricerca che non prevedono l’uso di animali, tramite appositi protocolli d’intesa con università, istituti scientifici ed enti di ricerca pubblici e privati, che permetteranno, tra le altre cose, di sostenere la formazione degli studenti universitari tramite borse di studio all’estero. L’adesione del Politecnico, supportata anche dalla politica locale, rispecchia quanto voluto dalla norma e dal contesto scientifico, che indica come prioritari i metodi alternativi. Il nostro auspicio è che questo impegno sia tangibile e influenzi tutta la ricerca preclinica. Collaborazioni e iniziative di promozione dei metodi alternativi, come quelle stimolate dal Centro 3R, sono una vera ricchezza per la ricerca del nostro Paese, che ha il compito di valorizzarle e l’opportunità di superare un modello obsoleto per guardare al futuro, diventando competitivo sul mercato internazionale e nella sfida di dare risposte concrete per la cura delle malattie che ancora ci affliggono.
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L’impiego di animali va evitato quando esistano metodi alternativi anche in ambito didattico
Pesce sezionato in classe: bloccato l’esperimento!
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di Giacomo Bottinelli
razie all’intervento della nostra sede di Verbano-CusioOssola una maestra di una scuola elementare della provincia di Verbania è stata fermata mentre era in procinto di far assistere i suoi alunni alla dissezione di un pesce. Con una lettera al dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Alto Verbano abbiamo infatti portato all’attenzione come, fin dal 2008, con una nota ufficiale (“Nota sull’impiego di animali nelle scuole primarie e secondarie - divieto uso di animali e obbligo di utilizzo metodi alternativi”), il Ministero dell’Istruzione abbia chiarito che “la tutela giuridica degli animali è disciplinata dalla legge 189 del 2004 che sanziona le
uccisioni non necessitate all’articolo 544 bis c.p. per cui l’animale è un bene penalmente rilevante da tutelare”. Il Ministero, nella stessa nota, ha ribadito “il principio secondo il quale l’impiego di animali va evitato quando esistano metodi alternativi e che in ambito didattico è molto vasta e variegata la disponibilità sul mercato di supporti didattici alternativi utilizzabili per lo studio dell’anatomia, la fisiologia, la biochimica e discipline affini, riconosciuti come metodi scientificamente e pedagogicamente più validi dell’uso degli animali stessi”. Il blocco dell’esperimento programmato dalla maestra è stato attuato dal dirigente scolastico nonostante il pesce in questione fosse già morto, ma purtroppo sembra che la medesima
insegnante avesse già attuato in precedenza dissezioni di animali di fronte agli alunni. Un’attività di dubbia valenza educativa e con possibili profili penali, infatti ricordiamo che nel caso in cui un animale fosse stato ucciso allo scopo di mettere in atto l’esperimento in classe si potrebbe configurare il reato di uccisione non necessitata di animale in base al già citato articolo 544 bis del codice penale, richiamato dalla stessa nota del Ministero. Gli insegnanti interessati allo sviluppo di metodologie di insegnamento alternative all’uso di animali e all’educazione al rispetto di tutti gli esseri viventi possono rivolgersi all’Area A Scuola con LAV scrivendoci all’indirizzo educazione@lav.it o chiamando lo 06 4461325. Impronte aprile 2019
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Una mucca trascinata per una zampa con catena. Nella pagina accanto in basso operatori tentano di spostare una mucca per la zampa anteriore destra ferita anche schiacciandola con i piedi.
Mucche maltrattate
Condanna anche in Appello!
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o scandalo del macello ex-Italcarni in provincia di Brescia continua a fare i conti con la giustizia: Il Tribunale di Appello di Brescia ha recentemente confermato la condanna per maltrattamento di animali a carico di uno dei due medici veterinari imputati. Una vicenda giudiziaria complessa portata avanti, con costanza e impegno, dal nostro Ufficio Legale e dall’Avv. Vittorio Arena. Questa nuova pronuncia ha confermato la condanna in primo grado per uno dei due medici veterinari per maltrattamenti di animali (art. 544 ter c.p.) e per falso per aver omesso le visite agli animali prima della macellazione (art. 479 c.p.), mentre per l’altro imputato è stata confermata la condanna per minacce (art. 336 c.p.) a una collega, fatti che hanno dato il via all’inchiesta. Pena fissata a un anno e otto mesi per il veterinario colpevole dei reati di maltrattamento e falso, e a sei mesi per
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l’altro imputato condannato per minacce. Animali in terribili condizioni, non più in grado di reggersi sulle zampe che, anziché essere abbattuti in allevamento come prevedono le norme, senza sottoporli a tali sofferenze, venivano
Processo ai Veterinari Asl dell’Ex Macello Italcarni responsabili di maltrattamento, falso, minacce. Ora un Piano straordinario di controlli! scaricati e spinti con trattori o muletti, trascinati con catene pur di farli macellare comunque, presi a calci, pungolati con forconi. Una vicenda gravissima, per le sofferenze inflitte agli animali, oltre che
dal punto di vista dell’etica e della professionalità dei servizi veterinari, che dovrebbero garantire trasparenza e efficacia dei controlli. Alla luce di tale pronuncia, ci chiediamo se non siano opportuni dei provvedimenti, eventualmente anche disciplinari, nei confronti dei condannati e di tutti coloro che avevano il dovere professionale e morale di conoscere e non tollerare un simile modus operandi, trattandosi di un ambito che interessa animali mandati al macello e sulle tavole dei consumatori. Quello Italcarni, è il primo processo in cui videocamere nascoste - che hanno documentato settimane di sevizie alle mucche - vengono posizionate in un macello, a opera di una Procura. Ci chiediamo cosa accadrebbe se fossero nuovamente poste telecamere in altri macelli italiani? Riteniamo fondamentale un’azione di sorveglianza sui luoghi di produzione zootecnica: anche la nostra
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associazione è da tempo impegnata in investigazioni in allevamenti, di cui la più recente è andata in onda solo poche settimane fa al Tg2. Non si può continuare a parlare di casi isolati, per questo rinnoviamo il nostro appello al Ministro della Salute con tre linee di azione per cambiamenti concreti: • l’urgente convocazione di una Conferenza Stato-Regioni per esaminare la situazione degli allevamenti e orientare i servizi veterinari pubblici in un piano straordinario di controlli che faccia emergere le sacche di illegalità e i pericoli per il bene degli animali e la salute dei cittadini; • l’emanazione di un disegno di legge del Ministero della Salute che introduca specifiche fattispecie omissive e adeguate sanzioni per i veterinari di sanità pubblica e per i veterinari aziendali in tema di benessere degli animali e di salute pubblica; • la previsione di meccanismi di tra-
sparenza sui controlli effettuati dai servizi veterinari delle ASL a titolo di rendicontazione annuale, con una puntuale e periodica comunicazione al pubblico dei risultati di indagine al fine di mostrare le attività di tutela del benessere e della salute pubblica dei cittadini, rafforzando quindi lo strumento del Piano nazionale benessere animale del Suo Mi-
nistero oggi non più al passo con le esigenze dei cittadini e consumatori. Si tratta di aspetti importanti e delicati per i quali confidiamo in una presa di posizione del Ministro Giulia Grillo auspicando inoltre l’intervento del Presidente della Regione Fontana, per quanto attiene la sua competenza sui servizi veterinari ASL e la dovuta intensificazione del sistema di controlli. Impronte aprile 2019
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Emergenza clima
La soluzione più incisiva è cambiare menu (www.cambiamenu.it)
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l cambiamento climatico è un’emergenza globale che deve essere affrontata subito, prima di raggiungere il punto di non ritorno. Per rispondere all’imperativo, riconosciuto non solo dagli scienziati ma anche da gran parte della politica e delle istituzioni internazionali, il 15 marzo abbiamo aderito anche noi allo Sciopero per il Clima, manifestazione che ha visto scendere in piazza - in tutto il mondo - studenti e società civile: almeno un milione di persone solo in Italia che, con slogan molto efficaci – “ci avete rotto i polmoni”, “non esiste un Pianeta B” – hanno spronato i decisori finali a occuparsi del problema, dando loro una vera lezione di impegno civile, per l’ambiente, e di maturità. Altro che generazione di “bamboccioni”… Noi che da più di dieci anni sproniamo a cambiare menu (www.cambiamenu.it) siamo scesi in piazza con loro e con le nostre Sedi locali e punti di riferimento di Torino, Asti, Verbano-Cusio-Ossola, Bergamo, Milano, Rho, Mantova, Oltrepo’ Pavese, Pordenone, Trieste, Venezia, Padova, Rovigo, Vicenza, Bassano del Grappa, Verona, Bologna, Modena, Carmagnola, Firenze, Lucca, Roma, Bari, Vibo Valentia, Catania. Anche Greta Thunberg, la giovane attivista che ha avviato questa mobilitazione, è vegana. Seguire il suo esempio, per salvare il clima, vuol dire anche intervenire sulla nostra alimentazione quotidiana e salvare moltissime vite animali. Per questo, non abbiamo esitato a sposare questa importante battaglia. Con lo slogan “Il clima lo cambi tu, cambia menu” abbiamo distribuito omaggi 100% vegetali (offerti dagli amici di Probios) a indicare la necessità assoluta di ripensare oggi il nostro comportamento a tavola, per garantire un futuro alle prossime generazioni. L’ultimo rapporto dell’IPCC (Intergovernamental Panel on Climate Change) conferma come i cambiamenti climatici siano causati dalle emissioni di gas serra generate dalle attività umane. Il rapporto ha quantificato il “bilancio del ciclo del carbonio” (carbon budget) globale, vale a dire la quantità di gas serra che possiamo ancora emettere senza determinare conseguenze catastrofiche
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e irreversibili. Fra 30 anni carne e latticini si saranno mangiati l’81% del carbon budget residuo. Le prime 5 aziende mondiali del ciclo di “produzione” di carne e latte emettono già oggi più C02 di quanta ne emettono singolarmente il Regno Unito, l’Australia, la Francia (1). Come spiega, in modo semplice e incontestabile, Greta
Per prenderci cura del clima, è indispensabile cominciare dalle nostre abitudini individuali e scegliere l’unica alimentazione davvero sostenibile per il Pianeta Thunberg: “if the emissions have to stop, we have to stop the emissions”. Abbandonare i cibi di origine animale è una soluzione praticabile, con benefici non solo il clima: secondo uno studio dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), in Italia oltre il 75% delle emissioni di ammoniaca nell’aria è prodotto dagli allevamenti intensivi. Oltre al suo potenziale sanitario specifico, l’ammoniaca è uno dei principali precursori della forma-
zione di particolato in atmosfera. In altre parole, gli allevamenti, in Italia, rappresentano la seconda fonte inquinante rispetto alla concentrazione del PM 2,5, la frazione più pericolosa per la salute delle polveri sospese. Paradossalmente, l’attuale normativa non prevede limiti di emissione per l’ammoniaca dagli allevamenti. La campagna #SolveDifferent del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UN Environment) ci dice che per produrre un hamburger con pancetta e formaggio sono necessari circa 3.140 litri d’acqua. Impiegando per la stessa ricetta carne bovina, si consumano invece 2.500 litri; e ancora, tre fette di pancetta equivalgono a 408 litri e il formaggio a 151 litri. Un burger 100% vegetale o uno vegetariano, informa invece uno studio, consumano dal 75 al 95 % in meno rispetto a uno di manzo, causano l’87-90 % di emissioni in meno e utilizzano dal 93 al 95 % di terreno in meno (3). Per prenderci cura del clima, è indispensabile cominciare dalle nostre abitudini individuali e scegliere l’unica alimentazione davvero sostenibile per il Pianeta, quella priva di ingredienti animali. Cambiare menu e orientarsi con decisione verso un’alimentazione vegetale è semplice: la varietà di cibi è ricca e rappresentala soluzione più potente per il futuro Pianeta: perché “il clima lo cambi tu”.
(1) https://www.grain.org/article/entries/5976-emissions-impossible-how-big-meat-and-dairy-are-heating-up-the-planet (2) Science 01 Jun 2018, J. Poore, T. Nemecek Reducing food’s environmental impacts through producers and consumers Department of Zoology | School of Geography & Environment; The Queen’s College, University of Oxford (Pag 18/19; Equivalenze da The Guardian) https://josephpoore.com/ (3) https://www.facebook.com/unenvironment/posts/10157258528860712
FOTO: LAV
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Investigazione suini
Il Ministero della Salute annuncia sanzioni
L’
di Roberto Bennati
investigazione che abbiamo condotto nuovamente negli ultimi mesi, negli allevamenti di suini del nord Italia e che abbiamo raccontato in esclusiva con il giornalista Piergiorgio Giacovazzo nella video inchiesta trasmessa dal TG2 Rai, non ha tardato a produrre i primi importanti effetti: • l’adozione di gravi provvedimenti sanzionatori nei confronti degli allevamenti oggetto dell’investigazione • l’avvio di una discussione sul piano di monitoraggio degli allevamenti da parte delle Regioni. Durante una recente trasmissione del TG2 Italia, il dott. Silvio Borrello, dirigente Ministero della Salute ha annunciato “nel caso degli allevamenti specifici, abbiamo inviato subito i Carabinieri del NAS che hanno adottato dei provvedimenti estremamente severi” e “prossimamente avremo una riunione con i Servizi Veterinari Regionali e con le associazioni di categoria per fare il punto sulla situazione e fare sì che queste cose non avvengano più”. Accogliamo con soddisfazione la notizia che da parte dei Carabinieri NAS sono già stati adottati provvedimenti se-
veri, che ci auguriamo riguardino anche il maltrattamento di animali e la revoca dei fondi comunitari della PAC. Ora però non si continui a dire che si tratta solo di singoli allevatori e che tutto il sistema funziona bene. Questa inchiesta, infatti, mostra la realtà che incontriamo ogni volta che con i nostri investigatori entriamo in un allevamento: non si nasconda ai cittadini che le gabbie da parto e le gabbie di gestazione sono consentite dalle Leggi e non sono il frutto di comportamenti scorretti da parte di singoli allevatori. L’allevamento intensivo è un abominio che dobbiamo abolire e la vergogna che emerge dalle nostre investigazioni lo conferma. Questo assurdo modello di allevamento è inoltre finanziato con i soldi dei cittadini e ogni anno l’industria zootecnica costa ai cittadini europei circa 42 miliardi di euro, impiegati per sfruttare in questo modo centinaia di milioni di animali. Continueremo a denunciare la realtà dell’allevamento degli animali, auspicando che ogni cittadino, partendo da questo sfruttamento decida di rivedere i propri stili di consumo verso le proteine vegetali, per evitare la sofferenza degli animali, tutelare l’ambiente e la sua stessa salute.
L’orrore documentato dalle investigazioni LAV Carenza di igiene, taglio sistematico della coda, carenza di arricchimenti ambientali, carenza di cure veterinarie, sovraffollamento: è la drammatica realtà documentata dalla LAV in alcuni allevamenti di maiali del nord Italia, oggetto di una inchiesta che abbiamo realizzato insieme al Tg2 Rai.
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DIAMOCI UNA ZAMPA
Bella e fiera: è la cavalla Evelina! Adotta a distanza la bella Evelina, ci aiuterai concretamente a offrirle tutto l’appoggio e il supporto di cui ha bisogno
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di Paola Tuccillo
velina è una cavalla che ama trascorrere il tempo a rilassarsi, pascolare e godersi il sole. È in forma e ogni giorno diventa sempre più bella, con il suo manto lucente e la folta criniera. Ha a disposizione tanto spazio dove muoversi liberamente e anche un caldo riparo dove trovare conforto nelle giornate più fredde. È sempre curiosa ma spesso si dimostra anche timida e un po’ timorosa. All’inizio è stato difficile avvicinarla, probabilmente a causa del suo passato, quando viveva de-
nutrita e in uno stato di abbandono in un allevamento abusivo di Torino. Ma con un po’ di pazienza e rispettando i suoi tempi, Evelina ha deciso di concederci la sua fiducia e non contenta, accoglie sempre con grande curiosità tutti i nuovi cavalli che si uniscono al branco. Ancora si spaventa se qualcuno che non conosce tenta di avvicinarsi o, peggio ancora, toccarla. La sua psiche è provata e sappiamo bene che c’è ancora tanto da fare per aiutarla a ritrovare la serenità. Adotta a distanza la bella Evelina, ci aiuterai concretamente a offrirle tutto l’appoggio e il supporto di cui ha bisogno.
Scegli l’adozione a distanza che fa per te!
Amico di Zampa
Un anno indimenticabile da condividere con un amico in difficoltà. Con l’adozione Amico di zampa puoi contribuire al mantenimento di un animale e al suo percorso di recupero per un anno.
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Amico Fedele
Cucciolo Amico
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L’adozione a distanza Amico Fedele è un’adozione continuativa che darà vita a un legame speciale, che dura nel tempo condividendo con il tuo amico i progressi e i momenti più belli. Puoi scegliere tra l’addebito su conto corrente o su carta di credito.
Un’idea speciale e inaspettata per sorprendere chi ami: l’adozione regalo Cucciolo Amico, compleanni, anniversari, un’occasione da ricordare. Scegli il regalo che lascia il segno. Per sempre.
Con l’adozione a distanza Junior, dedicata a chi ha meno di 18 anni, anche i bambini potranno prendersi cura di un animale che abbiamo salvato!
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come attivare un’adozione a distanza? Con il Conto corrente postale che trovi in allegato: ricordati di specificare la tipologia di Adozione scelta e l’animale che desideri adottare.
Con Bonifico bancario o postale intestato a LAV - Lega Anti Vivisezione. Codice Iban: IT 59 F 05018 03200 00001501112 presso Banca Popolare Etica, specificando la tipologia di Adozione scelta e l’animale che desideri adottare.
Con Carta di credito collegandoti al sito www.adozioneadistanza.lav.it oppure chiamando lo 06 4461325
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Centinaia di cani abbandonati per le strade e canili al collasso
Adotta un cane di Palermo
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di Manuela Anello
entinaia di cani abbandonati per le strade e canili al collasso. Quella di Palermo è una vera e propria emergenza alla quale LAV sta rispondendo con un progetto dedicato, sviluppato in collaborazione con il Comune di Palermo e strutturato su diverse linee di intervento: le adozioni, corsi di formazione per medici veterinari, gli operatori e i volontari, azioni di prevenzione e di assistenza sul territorio. Per rendere ancora più concreta la risposta all’emergenza Palermo nel periodo compreso tra giugno e novembre 2018, abbiamo preso in carico direttamente 44 cani che erano ospitati nel canile comunale, per la maggior parte adulti, spesso di taglia medio-grande, che conoscono fin troppo
bene la solitudine e lo stress di anni trascorsi in gabbia e abbiamo attivato percorsi di recupero e interventi sviluppati da professionisti, per il loro migliore inserimento in famiglia. Una sfida urgente e complessa che
Per saperne di più e accogliere uno di questi meravigliosi cani, scrivici a adozioni@lav.it necessita di un approccio integrato e di competenze specifiche, avvalendosi del supporto di personale con esperienza pluriennale nel settore
Giovane di taglia media, è estremamente docile ed ha una spiccata socialità per le persone con le quali si relaziona in modo aperto e spontaneo, a volte esuberante e invadente ma mai aggressiva. Ascolta il richiamo e ama essere maneggiata rimanendo sempre a proprio agio. Con i cani mostra un’ottima capacità di comunicazione, è incline al gioco e ha un atteggiamento sicuro e sereno. Adatta a persone dinamiche, aperte, che diano qualità al tempo trascorso con lei attraverso passeggiate che soddisfino la sua curiosità.
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come educatori cinofili e addetti alle adozioni. Si sta quindi cercando di dare un’identità a questi cani con l’individuazione, ove possibile, della loro storia passata e con la valutazione del loro carattere, testandone la socialità, scoprendone le fragilità ed evidenziandone le potenzialità. Di questi, 11 cani hanno già trovato famiglie che li hanno accolti donando loro una nuova speranza e una nuova vita, gli altri attendono ancora di essere adottati. Per saperne di più e accogliere uno di questi meravigliosi cani, scrivici a adozioni@lav.it Abbiamo l’esigenza di fare in fretta e di fare bene, perché altri cani presenti nei canili, in particolare in quelli del Sud Italia attendono di poter lasciare le sbarre di un box e trovare il calore di una casa che li accolga.
Giovane, dal temperamento medio-alto e molto docile, si mostra a proprio agio in diverse situazioni, non ha paure ambientali. È molto curioso e conosce molto bene la comunicazione con altri cani. É incline al gioco sia con persone che con cani. Ha una buona capacità di adattamento. Adatto a persone dinamiche che sappiano anche indirizzare la sua energia in modo creativo (giochi, interazioni, esercizi ecc.). Può convivere con altri cani a patto che si rispettino i tempi e le modalità di interazione tra i due individui.
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Docile, pacato ed equilibrato. Ha una buona attrazione per le persone con cui si relaziona in modo sereno proponendo inviti al gioco. È curioso e sempre molto interessato all’ambiente. Dà l’idea di essere un cane che ha già un vissuto alle spalle e che sa adattarsi a nuovi contesti con facilità. Adatto a presone anche alla prima esperienza che ne sappiano apprezzare la pacatezza e la tranquillità e che gli consentano di vivere la quotidianità rispettandone i tempi.
Una cucciolona senza esperienza, probabilmente entrata in canile piccolissima. Ha molta curiosità ed è proiettata sulle persone con le quali cerca interazione attraverso il gioco e il maneggiamento. Potrebbe avere una tendenza alla morbosità a causa della sua insicurezza. Ha bisogno di persone con un po’ di esperienza che affrontino in modo equilibrato e sereno le sue possibili insicurezze e le sue momentanee esitazioni legate all’inesperienza.
Giovane e dinamico. Ha una buona attrazione per le persone con le quali interagisce senza problemi, lasciandosi maneggiare. A volte può risultare invadente. Adatto a persone dinamiche che sappiano gestire la sua esuberanza e che diano qualità al tempo trascorso con lui. Adatto anche a prime esperienze ma che siano disposte a seguire le indicazioni che vengono fornite sulla gestione del cane.
Pepe è un cane giovane di taglia medio-grande che presenta delle piccole insicurezze dovute alla mancanza di esperienza. Docile e disposto ad aprirsi con persone che ne sappiano rispettare i tempi di reazione e che lo aiutino ad affrontare le difficoltà che possono presentarsi nella quotidianità. Ha bisogno di persone motivate che non si scoraggino e che rappresentino un punto di riferimento costante.,
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“Dal Trattato di Lisbona al traffico di cuccioli, le nostre battaglie per gli animali”
Intervista a Franco Frattini
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di Claudia Squadroni
ià Ministro degli Esteri e Vicepresidente della Commissione Europea, attualmente ricopre, tra gli altri, l’incarico di Presidente della SIOI, la Società Italiana di Organizzazione Internazionale. Per il grande pubblico il suo nome è legato alla politica internazionale, ma Franco Frattini può essere ricordato anche per aver reso possibili alcuni importanti traguardi nel riconoscimento e nella tutela dei diritti animali, a livello nazionale e comunitario. In un’intervista ci racconta luci e ombre di quelle battaglie. Gli animali sono esseri senzienti. Anni fa, come Ministro degli Esteri, si è molto speso per far riconoscere questo principio nel nuovo Trattato Europeo. Ricorda le reazioni dei suoi colleghi degli altri Paesi membri? Gli animali sono effettivamente esseri senzienti, non è un regalo o un riconoscimento non dovuto. Ho ritenuto doveroso un impegno di questo tipo - al di là della mia profonda convinzione che sia un concetto giusto e importante - perché il nuovo Trattato Europeo stava assumendo una fisionomia di Trattato riguardante tutte le grandi questioni che toccano la convivenza in Europa, ed era quindi indispensabile inserirvi anche un capitolo sui diritti degli animali. La nostra proposta suscitò reazioni diverse, ma nessuna vera opposizione. I grandi Paesi dell’Europa furono fortemente d’accordo, la Francia sostenne con decisione questa impostazione, ci fu un sostegno importante della Germania, e anche della Gran Bretagna. Purtroppo, le difficoltà, le timidezze, lo scetticismo, provenivano da alcuni Paesi dell’Europa orientale, che sono anche quelli dove ancora oggi riscontriamo i maggiori problemi in tema di diritti animali.
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“Gli animali sono effettivamente esseri senzienti, non è un regalo o un riconoscimento non dovuto. Ho ritenuto doveroso un impegno di questo tipo” Già allora percepii che bisogna lavorare davvero moltissimo per far penetrare questa sensibilità, e ancora oggi vale la pena chiedersi costantemente in che modo tradurre questo fondamentale principio in avanzamenti concreti per le condizioni di vita di miliardi di animali in Europa. Ora che, grazie a quelle negoziazioni, l’Unione Europea ha formalmente riconosciuto un principio fondamentale per i diritti animali, che cosa dovrebbero e potrebbero fare le Associazioni animaliste per incidere di più e meglio a livello comunitario? Ci sono associazioni animaliste, e penso proprio alla LAV, che sono già particolarmente attive nell’innescare cambia-
menti legislativi interagendo con le istituzioni. A livello europeo, invece, ritengo ci sia bisogno di una rete maggiormente riconoscibile e con una capacità di pressione istituzionale che le consenta di far adottare degli standard condivisi per il rispetto degli animali, nei vari settori. In parte lo si sta già facendo: gli allevamenti intensivi, la lotta alla vivisezione sono alcuni esempi. Ma in altri campi siamo ancora lontani da standard accettabili: penso al randagismo, che richiederebbe un’azione più incisiva dei Governi, stimolati da un lobbying positivo della rete animalista. Senza questo avanzamento a livello internazionale, e una maggiore capacità di stimolare decisioni politicoistituzionali, tante nuove importanti proposte non potranno diventare realtà.
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Il traffico di cuccioli è tra i business denunciati dalla LAV
Una importante proposta diventata realtà è stata, invece, la Legge contro il traffico di cuccioli dall’Est, approvata quando lei era Ministro degli Esteri, grazie anche a una positiva interazione tra il suo dicastero, il Ministero della Salute e la nostra associazione. Cosa ricorda di quella vicenda? In quella occasione LAV è stata di grande aiuto per il nostro lavoro istituzionale, fornendoci rapporti molto dettagliati e precisi sul business dei cuccioli dall’Est, che hanno orientato il processo di documentazione, confluito nella presentazione del Disegno di Legge alle Camere. Anche alla luce della mancanza di meccanismi di prevenzione nei Paesi di provenienza dei traffici, capimmo che era
“Non dobbiamo illuderci di aver raggiunto tutti gli obiettivi, esistono innumerevoli business collegati agli animali” necessario colpire severamente, agire sulla repressione. Abbiamo sperimentato un “modello”, in cui LAV ha svolto un’opera di sensibilizzazione, noi al Ministero degli Esteri abbiamo ottenuto il consenso politico, non solo delle forze di allora di maggioranza, ma di tutto il Parlamento. Una Legge che, grazie all’applicazione concreta, all’enorme lavoro delle Forze di Polizia e delle Autorità delle frontiere, ha
portato a un numero crescente di sequestri. Un segnale che il fenomeno esisteva da tempo, ma non veniva scoperto. Quindi la Legge ha funzionato. Si tratta di un grande risultato che non deve indurci ad abbassare la guardia: non dobbiamo illuderci di aver raggiunto tutti gli obiettivi, esistono innumerevoli business collegati agli animali in cui la criminalità organizzata è ormai molto presente, come segnalate anche voi ogni anno con il Rapporto dell’Osservatorio Zoomafia LAV. L’auspicio è che si continui ad agire in modo sinergico, per intercettare i nuovi flussi criminali che poggiano sullo sfruttamento e il maltrattamento degli animali, e fornire risposte concrete, incardinate nella società, nelle istituzioni politiche, nella legislazione. Impronte aprile 2019
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ROMA, 7 GIUGNO
Stati Generali dell’Antizoomafia Un evento che chiamerà a raccolta quanti sono impegnati, per quanto di competenza, in attività di contrasto ai vari filoni zoomafiosi
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di Ciro Troiano
uest’anno cade il ventennale dell’istituzione dell’Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV. Per l’occasione organizzeremo i primi Stati Generali dell’Antizoomafia, un evento che chiamerà a raccolta quanti (forze di polizia, associazioni, magistrati, studiosi) sono impegnati, per quanto di competenza, in attività di contrasto ai vari filoni zoomafiosi. I relatori saranno scelti in base alle proposte pervenute. Saranno accettate relazioni solo da chi ha da dire qualcosa di concreto in merito alle infiltrazioni della criminalità organizzata di stampo mafioso nell’ambito dello sfruttamento degli animali. Alla fine della giornata sarà proposto un documento degli Stati Generali. Gli interventi, tenuti da relatori con comprovata esperienza nella materia trattata, devono avere un taglio pragmatico, con proposte operative in campo legislativo, giuridico e sociale, e non una mera descrizione del fenomeno. Saranno valutati gli abstract riguardanti uno dei seguenti temi: • combattimenti tra animali • corse clandestine e ippica • traffico di cuccioli • il business canili • bracconaggio e traffico di fauna selvatica • “Cupola del bestiame”, abigeato e macellazione clandestina • zoocriminalità minorile • la criminalità della pesca di frodo Chi fosse interessato alla partecipazione ai lavori in qualità di relatore è
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La richiesta di adesione, singoli partecipanti o associazioni, deve pervenire entro il 27 maggio 2019 all’indirizzo osservatoriozoomafia@lav invitato a trasmettere entro il 30 aprile 2019 un abstract contenente titolo del contributo, nome e affiliazione dell’autore, e una descrizione del contenuto di
non più di 25 righe, inviandolo all’indirizzo osservatoriozoomafia@lav.it Valutati i contributi pervenuti, l’eventuale accettazione sarà comunicata entro il 9 maggio 2019. Ciascuna presentazione avrà una durata di 15 minuti. Gli abstract scelti saranno pubblicati nel Rapporto Zoomafia 2019. La richiesta di adesione, singoli partecipanti o associazioni, deve pervenire entro il 27 maggio 2019 all’indirizzo osservatoriozoomafia@lav.it. Per le associazioni aderenti è previsto, su richiesta, un intervento di saluto di 5 minuti.
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Le contraddizioni della carne
TRA SALUTE, ANIMALI, AMBIENTE E…PUBBLICITÀ
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a scelta vegan continua a preoccupare i produttori di alimenti di origine animale: l’aumento costante degli italiani che hanno compreso come si tratti di una scelta possibile - la richiesta di proteine alternative è trend alimentare nel 2017 e 2018 anche in Italia e, negli USA, il consumo di alimenti 100% vegetali è cresciuto del 300% nel 2017 -, virtuosa e lungimirante in termini di animali, ambiente e salute individuale, rappresenta evidentemente un problema anche per l’attuale Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, che ha inserito tra i suoi impegni istituzionali la campagna di Assocarni “La stellina della carne bovina”. Co-finanziando la campagna di Assocarni sul consumo della carne bovina italiana, il Mipaaft, guidato da Gian Marco Centinaio (Lega Nord), segue la strada inaugurata dal suo predecessore Maurizio Martina, di colore politico diverso (PD), e si arroga la facoltà di utilizzare i soldi di tutti i cittadini, compresi coloro che non consumano prodotti animali per motivi etici e/o salutari e/o ambientali, per rilanciare uno specifico settore, andando in controtendenza con le affermazioni di autorevoli istituzioni internazionali di tutela della salute. Per non parlare dei conclamati effetti che l’industria della carne ha sull’ambiente. La campagna sviluppata da RAI Pubblicità con copertura crossmediale non è altro che il segnale della evidente crisi del settore zootecnico, e indica come i cittadini comincino davvero a comprendere che consumare carne e derivati non è affatto necessario. I pubblicitari questa volta sono stati ben attenti a non inserire aggettivi impropri e passibili di essere strumento di disinformazione, come accaduto in altre occasioni, segnalate da LAV all’Istituto di Autodisciplina
Pubblicitaria, che ha costretto i committenti a far correggere i testi. La medesima attenzione, ahimè, non è stata prestata durante la presentazione della campagna, nel corso della quale Elisabetta Bernardi, nutrizionista e divulgatrice scientifica, docente all’Università di Bari, ha definito “essenziale” il ruolo della carne bovina: un’affermazione non condivisa sul piano scientifico internazionale e per di più avallata dal Mipaaft e da RAI Pubblicità, senza però rappresentare gli interessi di tutta la popolazione. Il tema dell’alimentazione, infatti, riguarda tutti i cittadini, mentre questa pubblicità rappresenta solo gli interessi di chi la carne la produce. Inoltre, ci chiediamo se non sia contraddittorio per il sistema istituzionale e informati-
La campagna sviluppata da RAI Pubblicità con copertura crossmediale non è altro che il segnale della evidente crisi del settore zootecnico vo pubblico promuovere campagne, di ricerca e prevenzione del cancro e poi però avallare il consumo di carne, nonostante autorevoli fonti scientifiche internazionali abbiano da tempo acclarato il legame tra carni processate/carni rosse e alcune patologie cancerogene.” Nel 2015, infatti, dopo aver analizzato 800 studi epidemiologici incentrati sulla relazione tra carni rosse e insorgenza di cancro, la IARC (International Agency for Research on Cancer) che fa parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha inserito le carni processate tra i cancerogeni certi (il gruppo 1,
che comprende anche amianto, alcol etilico, fumo) e le carni rosse (manzo, agnello, maiale e altre) tra le sostanze probabilmente cancerogene per l’uomo (gruppo 2A). Le conclusioni sono confermate nella pubblicazione della monografia Red Meat and Processed Meat, che raccoglie il lavoro degli esperti IARC. Nel 2017, un altro grande studio, effettuato dal National Cancer Institute di Bethesda negli USA, pubblicato sul British Medical Journal, ha rilevato come il consumo di carni rosse e processate si correli con un aumento medio di mortalità del 26% per tutte le cause e per nove cause specifiche. Le evidenze scientifiche internazionali e nazionali considerano l’alimentazione vegetariana e vegana, ben pianificata, adeguata a “tutte” le età, dai bambini agli anziani: lo affermano le maggiori società scientifiche, come l’Accademia Americana di Pediatria e l’Accademia Americana di nutrizione e dietologia, in Italia il prof. Leonardo Pinelli (Pediatra) e noi della LAV con www.cambiamenu. it. Il legame tra alimentazione carnea e conseguenze sulla salute personale, degli animali e dell’ambiente è strettissimo e non possiamo più ragionare a “compartimenti stagni”, oltre agli evidentissimi aspetti etici dei tanti consumatori che non accettano più il sistema d’allevamento intensivo e ultraintensivo, né l’ipocrita illusione di benessere che, in alcuni casi, si pensa di concedere ad animali poi comunque mandati a morte. Questi aspetti sono punti di vista sempre più condivisi dai consumatori, non sono “fake news”. E sempre in termini di condivisione, ci piacerebbe conoscere quale incidenza economica ha (in termini di costi e ricavi) questa campagna sui bilanci di coloro che l’hanno promossa. Impronte aprile 2019
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Diego De Guio, Socio per sempre LAV, ha scelto di essere per sempre a fianco degli animali sostenendo il progetto di Semproniano
È possibile, attraverso il testamento, realizzare un progetto per gli animali?
Lasciti per gli animali Risponde l’avvocato Francesca Gramazio
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iente è impossibile grazie a uno strumento importante come il testamento: attraverso un lascito siamo in grado di garantire un futuro certo e sereno per i nostri amici animali. Ne è un esempio tangibile lo straordinario lavoro fatto a Semproniano, nel centro di recupero per animali strappati da condizioni di sfruttamento circensi o da laboratori di sperimentazione. Lì, in un luogo speciale nel cuore della Maremma, proprio grazie alle donazioni e ai lasciti di chi ama gli animali, LAV sta realizzando un’oasi di pace per molti di loro. Solo per citarne uno, Diego De Guio, Socio per sempre LAV e amante degli animali, aveva il desiderio di mettere in piedi qualcosa di grandioso, un progetto dedicato agli animali che ha tanto amato nella sua vita. Ha incontrato LAV e ha realizzato questo desiderio. Oggi Diego non c’è più ma le sue idee di rispetto degli animali continuano a vivere proprio a Semproniano dove abbiamo inaugurato lo scorso giugno tre aree di accoglienza per animali strappati al maltrattamento e alla uccisione. Questi animali, salvati da un destino che li vedeva sottoposti a crescita in al-
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Una delle aree realizzate da LAV a Semproniano: qui possono vivere in serenità due colonie di macachi che abbiamo salvato dai laboratori
L’avvocato Francesca Gramazio spiega come è possibile fare testamento in favore degli animali
Attraverso un lascito siamo in grado di garantire un futuro certo e sereno per i nostri amici animali levamenti e circhi, violenze e costrizioni, ora vivono liberi in aree attrezzate per loro che gli consente di giocare, rincorrersi, godere della luce del sole, del vento oltre che di cibo e acqua. Il loro futuro, la loro vita è garantita da LAV e dai suoi sostenitori. È quindi possibile finanziare un pro-
getto tramite un lascito e lo strumento del testamento è una grande opportunità per far e in modo che i propri beni vengano utilizzati nel modo che più si desidera. All’interno del testamento si può vincolare il proprio lascito a un particolare utilizzo del bene; si può esprimere la propria preferenza sul progetto da finanziare su uno scopo specifico o più semplicemente sulle attività più urgenti dell’associazione. Attenzione però! Tali modalità in alcuni casi potrebbero mettere in difficoltà il beneficiario: ad esempio lasciando un immobile in eredità ma ponendo l’obbligo di utilizzarlo come sede dell’associazione o per ospitare animali in difficoltà. Tali richieste non sempre sono realizzabili per motivi logistici o normativi e quindi per ovviare a suddetto rischio il consiglio è di contattare prima l’associazione in modo da valutare insieme quali condizioni sull’utilizzo futuro del lascito possano essere rispettate e quali no e trovare la formula giusta per fare in modo che i propri desideri possano essere realizzati. L’ufficio legale di LAV è a disposizione per rispondere a tutte le domande in merito, al telefono o di persona.
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SABATO 8 – DOMENICA 9 GIUGNO 2019
Congresso nazionale LAV Ai sensi dell’articolo 8 dello Statuto è convocato il Congresso nazionale della LAV presso l’Auditorium di Via Rieti 13 - Roma ORDINE DEL GIORNO Venerdì 7 giugno 2019 ore 23:00 prima convocazione in sede ordinaria e straordinaria Sabato 8 giugno 2019 ore 9:30 seconda convocazione in sede ordinaria e straordinaria 9.30 Votazione Presidenza Congresso 9:40 Votazione Regolamento Congresso 9:50 Votazione Ordine dei Lavori 10:00 Relazione Consiglio Direttivo nazionale 10:30 Relazione Collegio di Garanzia Pausa 11:00 Illustrazione Bilancio consuntivo 2018
11:20 Relazione dell’Organo di Controllo 11:25 Votazione del Bilancio consuntivo 2018 11:30 Votazione rinnovo Organo di Controllo 11:35 Illustrazione e votazione del Bilancio Sociale 2018 12:00 Presentazione del Documento di Programmazione delle Attività 2020 13:00 Pausa pranzo 14:30 Relazione del Presidente 15:00 Presentazione e voto delle proposte di modifica dello Statuto 19:00 Chiusura dei lavori o prosecuzione operazioni di voto in sessione serale dalle ore 20:00 alle ore 22:00 Domenica 9 giugno 2019 ore 9:00-13:00 9:00 Illustrazione e votazione delle proposte di modifica dei Regolamenti delle Sedi locali, del
Consiglio Direttivo nazionale, del Collegio di Garanzia, della Gestione Economica 12:30 Votazioni della Relazione del Presidente, del Bilancio Sociale 2018, del Documento di Programmazione delle Attività 2020, delle Mozioni generali e particolari - Eventuale prosecuzione delle votazioni dalle ore 14:00 alle ore 17:00 - Varie ed eventuali e chiusura dei lavori Il termine per la presentazione degli emendamenti allo Statuto e ai Regolamenti delle Sedi locali, del Consiglio Direttivo nazionale, del Collegio di Garanzia, della Gestione Economica, con recapito via email a cd@lav.it o Segreteria Cd LAV – Viale Regina Margherita 177-00198 Roma, è fissato al giorno 8 maggio 2019
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Non oggetti ma esseri viventi: il tuo 5xmille fa la differenza Da oltre 40 anni LAV si batte affinché gli animali abbiano il diritto di essere trattati come esseri viventi, non come oggetti. Con il tuo 5xmille sostieni chi ogni giorno è impegnato in prima linea per chiedere libertà, rispetto, diritti per tutti gli animali: il tuo 5xmille a LAV fa la differenza. Grazie a te e alla tua firma, continueremo a salvare gli animali da ogni forma di maltrattamento e sfruttamento. Così come abbiamo fatto anche grazie agli ultimi fondi del 5xmille ricevuti. Abbiamo liberato, salvato e difeso migliaia di animali. Lo abbiamo fatto entrando nei Tribunali e in Parlamento. Siamo scesi in piazza e abbiamo raccolto le firme e il sostegno di tanti cittadini. Vogliamo condividere con te solo alcuni esempi di come i fondi del 5xmille ci hanno permesso di fare la differenza per gli animali.
Ogni giorno in Tribunale dalla parte degli animali
Un rifugio sicuro per tanti animali
Tutta la verità sugli allevamenti
LAV è presente in Tribunale quasi ogni giorno, partecipando in media a 4 udienze ogni settimana e seguendo processi che hanno luogo in tutte le città d’Italia. Negli ultimi due anni abbiamo ottenuto 25 condanne per maltrattamento e seguito oltre 150 procedimenti penali. Il nostro impegno e i risultati raggiunti sono stati possibili anche grazie ai fondi del 5xmille. L’ultima recentissima condanna che abbiamo ottenuto è quella relativa al caso del macello in provincia di Brescia. Un caso questo, su cui l’ufficio legale LAV ha lavorato senza sosta negli ultimi anni.
Nel 2017 e 2018 ci siamo presi cura di centinaia di animali sottratti da violenza, soprusi e maltrattamento. Abbiamo offerto loro un rifugio sicuro, le cure, il cibo e l’affetto di cui erano stati privati per troppo tempo. Cani e gatti sottratti a incuria e maltrattamento, animali liberati dai circhi e salvati dai laboratori: i fondi del 5xmille ci permettono di anno in anno di offrire a tutti loro un presente e un futuro diversi. Tra loro i macachi sottratti ai laboratori e gli animali salvati da circhi e allevamenti abusivi.
Ci sono luoghi in cui gli animali vivono per morire spesso in condizioni terribili: sono gli allevamenti. LAV vuole porre fine a questa crudeltà. Il nostro primario obiettivo è denunciare le condizioni di vita degli animali, attraverso le investigazioni. Nel 2018 in collaborazione con The Independent/Guardian, abbiamo condotto un’indagine sul prosciutto di Parma DOP, che ha avuto un impatto mediatico elevatissimo nel mondo e in Italia. Abbiamo voluto dimostrare che di fatto, dietro a queste produzioni, per gli animali vi sono sofferenze e stress, cercando di risvegliare la coscienza collettiva sul tema. Alle attività di investigazione abbiamo dedicato 24.099,80 euro.
I fondi del 5xmille dedicati alle nostre battaglie legali nel 2017 e 2018 sono stati 145.593,46 euro.
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Abbiamo dedicato 243.091,48 euro degli ultimi fondi del 5xmille al mantenimento e alla cura degli animali.
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Anche quest’anno il tuo 5xmille potrà fare la differenza per migliaia di animali! Solo grazie a te potremo continuare a chiedere libertà, rispetto, diritti per tutti gli animali.
Quando fai la dichiarazione dei redditi, inserisci la tua firma e il codice fiscale LAV 80426840585 nello spazio “Sostegno del volontariato”
Per gli animali in famiglia, #ipiùtassati
Fermiamo la caccia: la campagna #bastasparare
Ecco alcuni esempi di come abbiamo investito gli ultimi fondi del 5xmille AZIONI LEGALI CONTRO IL MALTRATTAMENTO DEGLI ANIMALI
145.593,46 € SPESE DI CURA, ASSISTENZA E RECUPERO DEGLI ANIMALI Nel 2018 LAV ha progettato e realizzato un’importante campagna con l’obiettivo di migliorare la vita degli animali ma anche quella di chi ha scelto di accoglierli in famiglia. L’obiettivo della campagna #ipiùtassati, portata in centinaia città e tra la gente, è quello di chiedere e ottenere la riduzione dei costi che milioni di famiglie affrontano ogni giorno per mantenere e curare i cani e i gatti con cui vivono.
Nel 2017 LAV ha dedicato le Giornate di mobilitazione autunnali al tema della caccia. Grazie ai fondi del 5xmille abbiamo coinvolto migliaia di cittadini con la presenza dei nostri volontari nelle piazze di 92 città e raccolto le loro firme a supporto della nostra petizione per interrompere per sempre questa pratica crudele. Perché gli animali liberi in natura hanno diritto a condividere il territorio con noi, senza paura.
Alla campagna abbiamo dedicato 128.702,97 euro dei fondi del 5xmille.
I fondi 5xmille dedicati all’Area che si occupa di animali selvatici sono stati 116.346,30 euro.
243.091,48 € CAMPAGNA PER GLI ANIMALI SELVATICI
116.346,30 € INVESTIGAZIONI
24.099,80 € CAMPAGNA PER GLI ANIMALI FAMILIARI
128.702,97 € Impronte aprile 2019
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