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Ci ascolteranno finalmente?
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Consiglio Direttivo Stefano Azzolina (Milano), Carmen Caballero (Padova), Gianluca Felicetti, presidente (Roma), Sara Leone (Bari), Simone Stefani, vicepresidente (Trento) Direttore Generale Roberto Bennati Collegio di Garanzia Annalisa Lancellotti, presidente (Modena), Tommaso Petrucciani (Roma), Emma Piga (Cagliari)
Organo di Controllo Susanna Russo (presidente); Alessio Rastelli, Mauro Vantaggio (sindaci) Informiamo che tutti gli associati e/o i sostenitori delle campagne LAV ONLUS hanno diritto a ricevere la presente pubblicazione tramite invio postale. La LAV ONLUS garantisce che i dati identificativi dei destinatari sono raccolti e trattati, anche elettronicamente, nel rispetto delle norme previste dal ‘codice di regolamentazione sulla privacy’ (Dlgs 196/2003). Ogni interessato potrà in ogni momento esercitare i propri diritti (art. 7,8,9 Dlgs 196/2003) rivolgendosi direttamente alla LAV ONLUS, Viale Regina Margherita 177 - 00198 ROMA - tel. 064461325, fax 064461326, email: info@lav.it
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Impronte dicembre 2020
Legenda STP: Sede Territoriale Provinciale STIC: Sede Territoriale Intercomunale STC: Sede Territoriale Comunale PDR: Punto di Riferimento
i ascolteranno finalmente, ora che l’Italia è tornata a fare i conti, dopo poche settimane di svago, con la pandemia da nuovo Coronavirus? Non lo hanno fatto nei mesi estivi, in quelli della ripresa delle scuole, non hanno voluto raccogliere l’appello “Non torniamo come prima” per mettere riparo alle violenze sugli animali che hanno causato - ricordo che è sempre l’Organizzazione Mondiale a certificarlo, non un manipolo di estremisti - tre quarti delle epidemie e delle pandemie dell’ultimo secolo! Il vaccino che sarebbe dovuto arrivare prima in alcuni mesi, poi in autunno, quindi a gennaio, per altri in reale sicurezza ci sarà solo nella seconda metà del 2021, è il miraggio della soluzione forse a posteriori. E non disponibile per tutti, a partire dai più poveri del Pianeta. Mentre la prevenzione, che costa sempre molto meno e ha tempi più rapidi, rimane ignorata. Un esempio di casa nostra? Da luglio
cia hanno approvato Leggi per lo stop. In Lombardia ad agosto scorso è stato rilevato un caso in un allevamento ma nessuna autorità è intervenuta. In nome del business. Eppure, nel silenzio sui visoni del Ministro della Salute Speranza, la sua collega dell’Agricoltura Bellanova ha utilizzato un problema sanitario confinato negli allevamenti di una malattia che non colpisce l’uomo, la peste suina, proponendo un Decreto Legge per far sparare di più e tutto l’anno ai cinghiali, in nome di una epidemia che colpisce solo gli allevamenti zootecnici, per bistecche e prosciutti. Sempre, quindi, in nome del business. Covid, Sars, Mers, influenza aviaria (anche questa si è riproposta in Veneto a marzo scorso), le malattie nate e cresciute nell’utilizzo degli animali, prospereranno
Covid, Sars, Mers, influenza aviaria sono malattie nate e cresciute nell’utilizzo degli animali, prospereranno fino a che non lasceremo stare gli animali selvatici e quando non avremo la giusta distanza dagli animali che si vogliono invece continuare a uccidere scorso stiamo tempestando servizi veterinari pubblici, Ministero della Salute e l’ormai famoso Comitato Tecnico Scientifico presso la Protezione Civile, per ottenere dati e soluzioni alla propagazione del virus Sars-Cov-2 dagli allevamenti di visoni per pellicce. In Italia ce ne sono ancora otto, in quattro Regioni, per oltre 60mila animali che continuano a esser fatti nascere solo per soffrire ed essere uccisi. Altri Paesi hanno vietato queste attività e, quindi, non devono fronteggiare anche questa emergenza. Da noi, ignorati i nostri appelli e le nostre proposte di legge da Parlamenti e Governi di ogni tipo negli ultimi dieci anni, abbiamo anche questo problema sanitario in più. Danimarca e Olanda hanno focolai e hanno fermato le attività. Polonia e Fran-
fino a che non lasceremo stare gli animali selvatici e quando non avremo la giusta distanza dagli animali che si vogliono invece continuare a uccidere. Se proprio non volete ascoltare noi, seguite almeno gli allarmi del mondo scientifico. Nel mondo ci sono più di un milione e duecentomila morti umani e oltre cinquantuno milioni di casi di contagio da Covid. Altro quindi che “sparuto gruppo” di utopisti. Si devono fare scelte concrete, e cambiare. Qui si fa il mondo nuovo, o si muore.
Gianluca Felicetti Presidente LAV
Impronte n°9 Dicembre 2020 (176) DIREZIONE E REDAZIONE SEDE NAZIONALE LAV Onlus VIALE REGINA MARGHERITA 177 - 00198 ROMA TEL. 064461325 r.a.; FAX 064461326 Email: info@lav.it • Internet: www.lav.it DIRETTORE RESPONSABILE: Gianluca Felicetti DIRETTORE EDITORIALE: Maria Falvo HANNO COLLABORATO: Manuela Anello, Paola Castaldo Tuccillo, Gianluca Felicetti, Francesca Gramazio, Michela Kuan, Barbara Paladini, Beatrice Scutari, Claudia Squadroni, Ilaria Tordone, Ciro Troiano, Simone Pavesi PROGETTO GRAFICO: Michele Leone FOTO COPERTINA: Pixabay AUT. TRIB. ROMA 50/84 - dell’11.2.1984 ISCR. REG. NAZ. STAMPA 4086 - dell’1.3.1993 ISCR. ROC 2263 - anno 2001 DTP-STAMPA Arti Grafiche “La Moderna” Via Enrico Fermi 13-17 Guidonia Montecelio (RM)
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CHIUSO IN TIPOGRAFIA 11 novembre 2020 RIPRODUZIONI degli articoli sono auspicate ma consentite solamente con l’autorizzazione della Direzione Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana Packaging in Mater-Bi: biodegradabile e compostabile
La LAV è:
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Una grande vittoria per i diritti di malati e animali! #civediamoliberi
Giustizia per i macachi
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di Michela Kuan
l Consiglio di Stato, ribaltando la sentenza del TAR del maggio scorso, ha dato ragione nuovamente alla LAV ordinando, dopo quella del gennaio scorso, una seconda sospensione del famigerato esperimento sui macachi dell’Università di Torino in corso presso l’Università di Parma. Alla luce delle evidenze emerse durante l’intero iter legale, il supremo organo della giustizia amministrativa ha disposto che gli esperimenti vengano immediatamente interrotti, richiedendo un dovuto “approfondimento scientifico analitico e motivato” da parte di un ente terzo che dovrà confrontarsi con le parti: una grande novità rispetto al passato e quello che LAV chiede da sempre perché non è più possibile accettare che le ricerche non rispondano alle Leggi e che il Ministero della Salute dia autorizzazioni-fotocopia senza verifiche preventive. Infatti, tutte le volte che le associazioni animaliste sono riuscite ad avere accesso ai laboratori e alle procedure coinvolte negli stabulari, sono emerse irregolarità, maltrattamenti e persino uccisioni (come non ricordare il famigerato Green Hill o le scioccanti immagini del laboratorio tedesco LPT),
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Impronte dicembre 2020
questo non è che il coperchio del vaso di Pandora e non possiamo più accettare il silenzio che si cela dietro milioni di animali sofferenti. Estremamente significativo è anche il fatto che il Consiglio di Stato ritenga
l’urgenza, circa la possibilità che uno slittamento dei termini del progetto di ricerca possa far perdere alle Università parte del finanziamento europeo di ben due milioni di euro, “recessiva rispetto alla cecità provocata in sei esseri senzienti, con indubbia sofferenza (e con la successiva, certa destinazione all’abbattimento)”; parole importanti che finalmente danno la giusta importanza del valore di una vita. Questa importante pronuncia, finalmente, fa chiarezza oltre il “muro di gomma” che difende un progetto sperimentale in cui emergono sempre di più requisiti mancanti, incongruenze e insufficienti valutazioni di parte, come quella dell’organismo interno dell’Università di Parma, e ristabilisce la prevalenza dell’interesse alla protezione degli animali, degni di tutela. In particolare, la sperimentazione oggetto del progetto “Light-up” prevede la lesione della vista, con invasivi interventi al cervello, e l’uccisione finale degli animali, esperimento classificato dallo stesso Ministero della Salute con il grado di dolore più alto ed eseguito su delle specie fortemente protette dalle norme nazionali ed europee. Nella memoria depositata dalla controparte (il Ministero della Salute ha
incredibilmente rappresentato anche le Università, a riprova della commistione fra controllore e controllati) questa volta non erano presenti i verbali di nuove ispezioni, fatto che non ci lascia stupiti in quanto, le volte precedenti, sono sempre emerse irregolarità e particolari che hanno fatto trapelare come presso l’Università di Parma non sia tutto perfetto come dichiarato da chi la rappresenta. Un successo ottenuto nonostante le pressioni mediatiche pervenute nelle ore immediatamente precedenti la pronuncia giudiziaria, da parte del fronte pro-sperimentazione animale: uno scandaloso tentativo della Senatrice Elena Cattaneo, di influenzare, nelle ore precedenti la sentenza del Consiglio di Stato, la decisione della Commissione giudicante. È inaccettabile che una senatrice a vita, sfrutti la sua posizione per pubblicizzare note posizioni pro-vivisezione, millantando che la sospensione del progetto “Light-up”, comporterebbe la rinuncia alla ricerca scientifica o, addirittura, la criminalizzazione della stessa; concetti non solo falsi ma scorretti nei confronti dei cittadini che dovrebbe rappresentare. Se impiegasse pari zelo per difendere e lavorare a sostegno della ricerca con i metodi alternativi, come
Puoi aiutarci a dare giustizia a questi animali firmando la petizione su www.change.org/civediamoliberi
richiesto dalla Legge, avremmo finalmente un’Italia rivolta al futuro invece di assistere, incredibilmente, alla difesa di un modello obsoleto risalente a fine ’800, che ci lascia fanalini di coda nell’Unione Europea.
Non si tratta però dell’unico tentativo di indebita pressione. All’intervento della Senatrice Cattaneo ha fatto eco una lettera aperta di professori universitari, ricercatori e società varie nella quale si parla di campagna di disinformazione LAV, e la precedente sentenza del Consiglio di Stato viene definita priva di fondamento scientifico. Comportamenti discutibili che hanno attaccano l’autorevolezza e la competenza di uno dei più alti gradi della giustizia italiana e che dimostrano quanto la nostra battaglia abbia colpito nel segno. Ora, rimboccandoci le maniche e continuando senza sosta ad analizzare scientificamente e giuridicamente le carte, aspettiamo l’udienza del TAR di merito che sarà il 28 gennaio, nella speranza di salvare per sempre questi macachi e fare un passo in più verso l’apertura di ogni gabbia e la fine dell’onta morale che è la vivisezione. Puoi aiutarci a dare giustizia a questi animali firmando la petizione su www.change.org/civediamoliberi Impronte dicembre 2020
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PELLICCE
A morire non sono solo i visoni
In alto: Danimarca, la fila delle camere a gas diretta verso gli allevamenti di visoni (Credits: John Christensen)
Decine i casi documentati di spillover del virus SARS-CoV-2
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di Simone Pavesi e Andrea Casini
e zoonosi (le malattie infettive che possono essere trasmesse dagli altri animali all’uomo) interessano anche le produzioni animali da cui si approvvigiona l’industria della moda. Con la diffusione del virus SARS-CoV-2 tra la popolazione europea è infatti capitato che noi, umani, abbiamo portato il nuovo coronavirus negli allevamenti di visoni destinati alla produzione di pellicce. E i visoni, poi, hanno contagiato altri umani (spillover) e con un virus mutato. La sensibilità dei mustelidi (visoni in particolare) ai coronavirus è nota in letteratura scientifica già dalla comparsa della SARS (2003) e così il nuovo coronavirus, approdando in Europa, ha trovato terreno fertile per replicarsi in modo esponenziale proprio negli alle-
Noi umani abbiamo portato il nuovo coronavirus negli allevamenti di visoni destinati alla produzione di pellicce 6
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vamenti intensivi dei visoni, in Olanda e Danimarca, soprattutto. Nonostante rigide misure di biosicurezza, controlli preventivi e immediato svuotamento (abbattimento) degli allevamenti (già da aprile), la diffusione del virus in Olanda non è stata arrestata; così il governo è giunto alla decisione di vietare da gennaio 2021, in via definitiva, l’allevamento di visoni. Quelli che arriveranno a gennaio, perché al momento (12 ottobre, data di chiusura di questo articolo), risultano esserci 64 focolai su 128 allevamenti, e oltre 2,5 milioni di visoni abbattuti… In Danimarca i primi focolai sono comparsi a giugno e c’era da aspettarsi un disastro. Infatti, la strategia danese è stata quella di “tutelare” la produzione mantenendo attivi gli allevamenti anche se con animali infetti. Il risultato è stato che a ottobre la Danimarca si è ritrovata con 76 focolai (su 1.136 allevamenti) e il Governo ha così deciso di procedere con l’abbattimento urgente di quasi 2 milioni di visoni (sui 17milioni presenti). Milioni di visoni infettati (dall’uomo) del virus SARS-CoV-2 sono un problema di sicurezza sanitaria, sicuramente per tutti coloro che direttamente o indirettamente sono collegati a questi allevamenti: allevatori, veterinari, trasportatori – di mangimi, paglia, … ecc.
Evidenze scientifiche condotte per analizzare la diffusione del virus SARSCoV-2 in questi allevamenti intensivi, hanno concluso che quando un virus passa attraverso 10.000 animali, si riproduce in modo efficiente, subisce una mutazione ogni 2 settimane e data l’enorme concentrazione della carica virale è facilmente in grado di compiere, ancora una volta, un salto di specie. Il virologo danese Kåre MØLBAK ha dichiarato: “È più pericoloso essere un allevatore di visoni che essere impiegato nel sistema sanitario”. Sono documentati, infatti, decine di casi di malati di Covid-19 con sequenziamento del virus SARS-CoV-2 sovrapponibile al virus isolato nei visoni. In tutto questo, qualche notizia estremamente positiva arriva dalla Polonia dove il Parlamento lo scorso 18 settembre ha votato ad ampia maggioranza
una nuova proposta di legge (che entro la fine del 2020 dovrebbe passare all’esame del Senato) e che vieterà l’allevamento di visoni e altre specie “da pelliccia”. Un cambiamento straordinario considerando che la Polonia, con 5 milioni di visoni, è il terzo produttore al mondo. E anche la Francia ha annunciato, il 29 settembre, l’adozione di una legge a tutela degli animali selvatici, quali appunto sono anche i visoni e così vieterà (dal 2026) l’allevamento di visoni per la produzione di pellicce. Inoltre, Francia, Lituania e Polonia, hanno annunciato il divieto di riproduzione e utilizzo di animali selvatici all’interno dei circhi e dei delfinari. Per la Francia rappresenta un cambiamento epocale, dal momento che è uno dei paesi europei con il maggior numero di circhi e quindi anche di animali; la
Il virologo danese Kåre MØLBAK ha dichiarato: “È più pericoloso essere un allevatore di visoni che essere impiegato nel sistema sanitario” Clamoroso: visoni positivi in Italia già ad agosto! Positivi al SARS-CoV-2 almeno due campioni - prelevati nel mese di agosto - dai visoni di un unico allevamento: abbiamo ottenuto questa informazione solo dopo numerosi e insistenti appelli e istanze di accesso agli atti al Ministero della Salute, al Comitato Tecnico Scientifico, alle Regioni e all’IZS (della Lombardia ed Emilia Romagna), scoprendo solo a fine ottobre gli esiti dei test molecolari. Un silenzio e una inerzia delle istituzioni, grave e irresponsabile!
Polonia e la Lituania, benchè il numero di circhi sia esiguo, rappresentano uno dei crocevia tra Europa e oriente, per numerosi animali che vengono trafficati (anche attraverso i circhi) per diversi utilizzi, nei circhi o per la medicina tradizionale orientale. Questo cambio di rotta, sempre più condivisa, è un cambiamento epocale che, insieme a una maggiore sensibilità rispetto ai mustelidi e una maggior apertura ad altre pratiche rispettose degli animali, stanno ridefinendo e cambiando in meglio il contesto socio-politico dell’Unione, che guarda a un mondo e ad un ritorno post-covid #NONCOMEPRIMA. Impronte dicembre 2020
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Graduatoria del premio Maurizio Santoloci
Missione giustizia per gli animali Al Congresso LAV il rinnovo delle cariche direttive e le soluzioni per uscire dalla pandemia
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rediamo fermamente nella giustizia per gli animali e nella necessità di liberarci da usi e consumi che sottopongono miliardi di animali a sofferenze indicibili. Mai come in questi lunghi mesi di pandemia, si impone una transizione rapida e rigorosa verso un modello di sviluppo che ci metta al riparo da emergenze come quella Covid-19 o legate ad altri temibili virus. “Non torniamo come prima” è il nostro Manifesto che vi invitiamo a firmare su www.lav.it/chi-siamo/manifesto-lav ed è stato il filo conduttore del nostro Congresso nazionale del 17 e 18 ottobre: due giornate durante le quali ci siano interrogati in cosa siamo riusciti e che cosa dobbiamo ancora fare per la liberazione animale. Abbiamo discusso di riforma delle norme contro il maltrattamento di ani-
“Vogliamo e dobbiamo essere sempre più capaci di aiutare gli animali, rispetto a prima” 8
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mali, con la partecipazione del Sottosegretario alla Giustizia Vittorio Ferraresi (nella foto in alto, a sinistra), delle Sen. Loredana De Petris, Rosellina Sbrana, dei Sen. Monica Cirinnà e Arnaldo Lomuti (co-relatori del provvedimento di riforma della L.189 in Commissione Giustizia del Senato) e dell’On. Michela Vittoria Brambilla. Particolare riguardo è stato dedicato alle attività svolte sul campo durante l’emergenza Covid; la liberazione degli animali dell’isola-carcere di Gorgona e le investigazioni realizzate dal Team investigativo LAV negli allevamenti. Tra gli ulteriori temi, la presentazione del Manuale giuridico dell’Arma dei Carabinieri-LAV “Norme di diritto penale e amministrativo a tutela degli animali”, il rinnovato Protocollo d’Intesa tra l’Arma dei Carabinieri e LAV per la prevenzione e la repressione dei reati contro gli animali, e il Master eCampusLAV in “Criminologia e tutela degli animali”. Novità di quest’anno, il Premio “Maurizio Santoloci - Una vita per la legalità, gli animali e l’ambiente”, che ha avuto il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e quello dell’Associazione Nazionale Magistrati, che ha visto tanti giovani studiosi partecipare con i propri elabo-
rati su diritto e difesa degli animali. In considerazione della qualità dei lavori ricevuti, la Commissione giudicatrice, riunitasi per valutare gli elaborati e stilare la graduatoria dei vincitori, ha ritenuto di assegnare anche delle menzioni speciali per ricerche non premiate ma comunque meritevoli Tanti gli impegni che attendono i neoeletti alle cariche direttive LAV, ai quali auguriamo buon lavoro: Consiglio Direttivo: Stefano Azzolina, Carmen Caballero, Gianluca Felicetti (Presidente), Sara Leone e Simone Stefani (Vicepresidente). Collegio di Garanzia: Annalisa Lancellotti (Presidente), Tommaso Petrucciani, Emma Piga. Comitato LAV: Maria Grazia Pompei (LAV Viterbo), Tatiana Zanotti (LAV Venezia). “Vogliamo e dobbiamo essere sempre più capaci di aiutare gli animali, rispetto a prima – hanno scritto il Presidente e il Consiglio Direttivo nella loro relazione di fine mandato - Gli orsi, per esempio, simbolo di un rapporto distorto con gli animali selvatici, con Presidenti della Provincia di Trento, di ogni colore, che sanno solo dichiarargli guerra dopo averli riportati nel loro territorio e averli utilizzati a fini pubblicitari per il
1. EX AEQUO: Laura ARENA “Shelter Medicine: la valutazione del benessere animale in canile e in gattile” – Cristina COCCA “Maltrattamento animale e violenza interspecifica: il ruolo del Medico Veterinario nel riconoscimento delle “Lesioni non Accidentali” e nelle indagini forensi”. 2. Giulia INGRASSIA - “Maltrattamento degli animali e tutela dei sentimenti” 3. Paolo PUGLIESE - “Gli italiani e il cane dal secondo dopoguerra agli anni Sessanta: una rivoluzione affettiva” 4. Luca BELVISIO – “La tauromachia in Spagna: quando la monolitica e granitica interpretazione di “cultura” limita la protezione degli animali” La Commissione giudicatrice assegna menzione speciale ai seguenti partecipanti: - Ilja Richard PAVONE – “Is Banning Enough? The Intricacy Inherent to Marine Mammal Conservation” - Olga VELLOTTI - “Benessere animale – civiltà tra scienza, diritto ed economia” - Andrea MARCARIO - “Ecologia del riccio europeo (e. europaeus) e gestione in cattività ai fini del recupero” - Maila CICERO - “Rilevamento della presenza del capriolo siberiano in ambienti della Mongolia
Due giornate durante le quali ci siano interrogati in cosa siamo riusciti e che cosa dobbiamo ancora fare per la liberazione animale turismo. I lupi, contro i quali si chiede insistentemente ormai da alcuni anni di riaprire la caccia mentre nei processi per le loro uccisioni siamo in prima fila dalla Romagna alla Maremma. Le marmotte, che a Bolzano sono costate care al Presidente e al dirigente dell’Ufficio caccia per abbattimenti puntualmente illegali. Abbiamo battuto con successo la nuova strada per colpirli nel portafoglio e la Corte dei Conti li ha condannati a mezzo milione di euro per aver firmato scientemente atti illegittimi. Un bell’esempio da utilizzare nei confronti degli altri Amministratori locali pro-doppiette. Le pecore, le galline e non solo loro, dell’isola-carcere di Gorgona dove fra mille inevitabili difficoltà, materiali e umane, si sta realizzando un sogno, quello di una convivenza non fondata sull’uccisione nel mattatoio, ora chiuso da mesi grazie alla firma di un Protocollo d’Intesa con la casa Circondariale, a uno sforzo materiale ed economico che stiamo conducendo per dare gambe al sogno
disegnato anni fa dal veterinario Marco Verdone. I beagle di Green Hill che continuano a tessere successi nelle Aule giudiziarie, come quello dei ragazzi e delle ragazze che il 28 aprile di otto anni fa ne liberarono diversi, e hanno subito un processo per reati che si sono dissolti. E siamo orgogliosi di averli sostenuti anche economicamente per le spese legali per quel loro gesto nonviolento di disobbedienza civile. I macachi di Parma che da un anno e mezzo sono la battaglia-simbolo contro la vivisezione e dei lauti finanziamenti pubblici che ricevono. Siamo riusciti per ben due volte a far fermare dal Consiglio di Stato le loro manipolazioni e speriamo che a gennaio possano essere definitivamente salvati. Siamo riusciti sullo stesso tema anche a rispedire al mittente il tentativo di zittirci e intimidirci con l’archiviazione della loro denuncia, a riprova che abbiamo colpito nel segno.
I ratti e i conigli che continuano ancora a morire per provare alcol, droghe e tabacco, sofferenze e morti purtroppo lecite fino al prossimo 31 dicembre nella speranza che il Ministro della Salute non proroghi per l’ennesima volta il perpetuarsi di una delle pratiche più abominevoli della sperimentazione sugli animali. Con un colpo di mano che siamo riusciti a sventare nel pieno agosto scorso, ci aveva provato con un emendamento la senatrice a vita Cattaneo (…).” Un’attività multidisciplinare e che spesso dobbiamo portare avanti con tutta la fatica di andare “controcorrente”, come per le vacche cosiddette “da latte” e i maiali nel cremonese, per le bertucce e gli altri animali oggetto di squallidi traffici illegali, per i canguri uccisi dal made in Italy di tute da motociclismo e scarpini da calcio che ha visto le prime importanti rinunce a essere i mandanti, dall’altra parte del globo, della più grande strage annuale di animali selvatici; o per i visoni che continuano a essere allevati anche in Italia e proprio nelle province più duramente colpite dalla pandemia, nonostante i casi di positività al virus che solo noi siamo riusciti a scoprire, documentando l’orrore e le pericolose violazioni nell’utilizzo dei dispositivi di sicurezza. Su questi e molti altri aspetti, siamo al lavoro per cercare di “Non tornareImpronte come prima”. dicembre 2020
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Come dei pionieri, con credibilità e orientati agli obiettivi, abbiamo portato avanti le nostre attività in difesa degli animali anche lo scorso anno
Ulteriori approfondimenti sono disponibili nel documento per te allegato a questa rivista, perché solo con il tuo sostegno e la tua partecipazione potremo continuare a far avanzare i diritti degli animali!
2019: l’anno dei pionieri
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di Beatrice Scutari
l 2019 è stato un anno ricco di progetti importanti, il più delle volte complessi, ma i risultati che abbiamo raggiunto dimostrano che i nostri sforzi sono stati ripagati. Come dei pionieri, con credibilità e orientati agli obiettivi, abbiamo portato avanti le nostre attività in difesa degli animali anche lo scorso anno. Tra i tanti risultati ottenuti, ricordiamo i 18 mila animali selvatici che abbiamo salvato da provvedimenti di caccia illegittimi. Ma anche le 9 tigri, probabilmente destinate al mercato orientale, che abbiamo contribuito a salvare. E Lucy, Buddy e Calogero, le 3 bertucce che abbiamo portato in salvo dal traffico grazie al progetto #BORNTOBEWILD e che ora hanno formato una grande famiglia. A Lampedusa anche lo scorso anno abbiamo portato avanti il nostro progetto di prevenzione del randagismo: sono 135 i gatti e 23 i cani che abbiamo sterilizzato e identificato sull’isola. Il nostro aiuto non è mancato nemmeno durante le emergenze: grazie ai fondi raccolti con una campagna di SMS solidale abbiamo acquistato la nostra prima ambulanza veterinaria, e in Provincia di Venezia abbiamo donato oltre 10 quintali di cibo durante l’emergenza “acqua alta”. Sono oltre 420 mila le firme di attivisti, cittadini e scienziati che abbiamo raccolto per chiedere lo stop all’esperimento sui macachi di Torino e Parma. Per la prima volta in Italia abbiamo denunciato una strage poco nota, ma particolarmente efferata: quella di milioni di canguri in Australia. Diadora è stata la prima azienda a rispondere al nostro appello. Un primo successo, ma di sicuro non l’ultimo di questa grande campagna che non conosce confini geografici. Con il nostro team investigativo abbiamo, invece, documentato l’orrore che si nasconde dietro i cancelli degli allevamenti di mucche sfruttate per la produzione del latte nel cremonese. Un lavoro coraggioso e complesso, ma che ci ha consentito di passare ai fatti e chiedere, legalmente, giustizia per quegli animali.
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I RISULTATI /2019 15
stamentari, che ci ha anche permesso di inaugurare un nuovo gattile a Modena, il risultato della gestione del 2019 si chiude con un saldo attivo.
OLTRE 425 MILA
LE BATTAGLIE LEGALI
LE CONDANNE OTTENUTE PER MALTRATTAMENTO E UCCISIONI DI ANIMALI
L’Ufficio Legale LAV è attivo dal 2006 ed è un vero fiore all’occhiello per la nostra associazione. Grazie al lavoro dei nostri legali, coadiuvati da una rete di circa 80 avvocati esterni, combattiamo con un’arma in più per difendere i diritti degli animali che subiscono ingiustizie, ma anche per far applicare le Leggi esistenti a loro tutela. Un compito difficile, ma che, anno dopo anno, ci permette di ottenere sentenze rivoluzionarie in ambito penale, civile e amministrativo. Nel 2019 abbiamo ottenuto 15 condanne per maltrattamento di animali, di cui 3 con confisca. In totale abbiamo seguito 71 procedimenti penali, con una media di 4 udienze la settimana. Tra i casi più importanti ricordiamo la vittoria al TAR che ha vietato il nuoto con i delfini nei delfinari, la condanna per maltrattamento del direttore del Delfinario di Rimini e della veterinaria, la conferma della condanna alla Corte di Appello di Brescia per i due veterinari coinvolti nello scandalo “Italcarni”, ma anche le nostre azioni in difesa degli orsi trentini e per dare giustizia a un lupo ucciso a Rimini e la condanna del gestore di un allevamento di cani a Finale Emilia.
LE FIRME RACCOLTE PER SALVARE I MACACHI DI TORINO/PARMA
18 MILA
GLI ANIMALI SALVATI DA PROVVEDIMENTI DI CACCIA ILLEGGITTIMI
OLTRE 500
LE BERTUCCE SALVATE DAL TRAFFICO ILLEGALE CON IL PROGETTO /BORNTOBEWILD
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AMBULANZA VETERINARIA ACQUISTATA PER AIUTARE GLI ANIMALI IN CASO DI CALAMITà E NEL SUD ITALIA
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TIGRI SALVATE DESTINATE AL MERCATO ORIENTALE
La voce degli animali nei Palazzi
Per cambiare la vita di milioni di animali che vivono in Italia è indispensabile lavorare sul mondo politico e amministrativo: questo è proprio quello fa ogni giorno il nostro Ufficio Rapporti Istituzionali. Grazie a un nostro emendamento, e all’impegno di tutti in piazza in occasione delle due campagne #IPIÙTASSATI e #CURIAMOLITUTTI, abbiamo ottenuto un primo aumento nella Legge di Bilancio della quota detraibile delle spese veterinarie, che era ferma da vent’anni. Un passo avanti nei confronti di chi si prende cura dei propri animali e un riconoscimento importante della nostra funzione sociale nel migliorare e facilitare l’adozione e la convivenza con gli animali che vivono con noi.
A difesa dei diritti animali nei tribunali di tutta Italia
Nonostante la strada per chi si occupa di difendere gli animali continui a essere in salita, nel 2019 abbiamo registrato diversi successi: 15 le condanne per maltrattamento e uccisone di animali, di cui 3 con disposizione di confisca degli
animali, che abbiamo ottenuto lo scorso anno. Il nostro ufficio legale ha seguito 71 procedimenti penali, presentato 25 diffide, 2 denunce, 62 istanze e 7 ricorsi al TAR, con una media di 4 udienze la settimana.
Le Sedi Locali: il cuore pulsante dell’Associazione
Le Sedi locali LAV si occupano di difendere i diritti degli animali su vari fronti: a livello istituzionale, come a Milano, dove i nostri volontari sono riusciti a far riconoscere una colonia felina dal Comune; o come a Verbano Cusio Ossola, dove invece i nostri volontari hanno ottenuto due convenzioni con i Comuni di Baveno e Cannobio per la sterilizzazione, l’identificazione con microchip e la cura dei gatti delle colonie feline. Le sedi locali LAV si occupano anche di rapporti con i media, di organizzare manifestazioni, sit-in ed eventi benefit: 2 flashmob e 4 manifestazioni contro l’attendamento del circo in città, svolte dai volontari della sede di Pordenone; oltre 250 i partecipanti agli eventi vegan organizzati dalla sede di Bergamo per raccogliere fondi a sostegno delle
campagne locali e promuovere uno stile di vita rispettoso degli animali e sostenibile; 4 le manifestazioni della sede di Reggio Emilia per salvare i macachi di Torino e Parma, oltre alla grande manifestazione nazionale organizzata dalla sede di Torino. Ma soprattutto, i nostri volontari si occupano di cura e soccorso degli animali sul territorio: sono oltre 100 le segnalazioni di maltrattamento di animali gestite dalla sede di Bassano del Grappa; 340 i gatti e 30 i cani soccorsi dai volontari della sede di Bari; oltre 70 gli animali di cui i volontari della sede di Catania si prendono cura ogni giorno, per tutto l’anno; 79 gli animali soccorsi dai volontari della sede di Belluno e ol-
tre 100 i gatti soccorsi dagli attivisti della sede di Pontedera. E la lista dell’attività delle sedi LAV sul territorio potrebbe continuare a lungo!
I nostri sostenitori, la linfa vitale del nostro operato
Il 2019 è stato un anno in crescita, soprattutto per quanto riguarda i fondi raccolti, che sono aumentati del 19 %. Il 5xmille nel 2019 ha permesso di raccogliere 1.511.450 €, a conferma della fiducia che le azioni realizzate dalla nostra associazione incontrano tra i cittadini. In generale, grazie alla crescita dei contributi alle campagne e a un risultato molto positivo delle entrate da lasciti te-
LA RACCOLTA FONDI
Nel 2019 soci e donatori hanno rinnovato la loro fiducia nella nostra associazione, sostenendo i nostri progetti e le nostre campagne: un segnale positivo, che conferma l’efficacia del nostro operato, sia a livello nazionale che territoriale. Lo scorso anno, grazie alla generosità di soci e donatori, abbiamo raccolto 5.842.376 €. Anche le entrate da 5xmille si confermano un’importante fonte di sostegno per la nostra associazione: ammonta a 1.511.450 € infatti l’importo totale dei fondi raccolti grazie a questa importante fonte di raccolta fondi. Numeri che ci incoraggiano a proseguire con impegno, energia e passione in difesa di tutti gli animali. Impronte dicembre 2020
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L’adozione a distanza che cambierà il tuo Natale!
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l Natale è un momento speciale da vivere con chi amiamo, ma anche un’occasione per fare un regalo e portare gioia nella vita di chi è più sfortunato. Proprio come gli animali che abbiamo salvato da maltrattamenti e abusi, che hanno bisogno di tante attenzioni e aspettano solo un amico che possa prendersi cura di loro. In questo momento di festa puoi scegliere di adottare un animale, cambierai la sua vita e anche la tua: darai inizio a un legame speciale, scoprirai da vicino la vita e la quotidianità di questi animali Perù è un lama con un bel caratterino, si fa sempre notare e ha stretto una simpatica amicizia con i cavalli con cui condivide un grande prato verde. È con noi da diversi anni, più precisamente dal 2014 quando lo sequestrammo, per maltrattamento, a un circo: da allora, ha ritrovato una nuova vita ed è diventato un animale libero che si gode la sua quotidianità. È un animale particolare e delicato e sono tante le cure che ogni giorno gli destiniamo: un riparo dove riposare, cibo energico e prelibato, sessioni per domare la sua folta peluria e keeper specializzati che lo assistono ogni giorno. Aiutaci ad assicurare a Perù tutto quello di cui ha bisogno. Accogli nella tua vita un amico speciale: adotta Perù!
assicurando loro un futuro fatto di libertà e dignità. L’adozione con modalità regolare è un aiuto autentico che richiede uno sforzo minimo ma assume un valore immenso: con soli 50 centesimi al giorno permetterai all’animale di mangiare, essere curato e assistito. Mentre tu riceverai foto e aggiornamenti periodici che potrai conservare per sempre. Scegli di aiutare un nuovo amico, adotta un animale a distanza e riempi il tuo Natale di gioia.
L’Adozione a distanza Amico Fedele è per chi crede nel per sempre, per chi vuole concentrarsi su questa amicizia speciale senza pensare alle scadenze! Il sostegno continuativo è infatti comodo, sicuro e facile: consente a te di evitare code in banca o in posta e di essere sempre puntuale con i tuoi versamenti, e a noi di garantire all’animale che adotterai tutto ciò di cui ha bisogno, per sempre. Bastano 50 centesimi al giorno.
Marek
Puoi attivare la tua Adozione a distanza continuativa con SDD o con Carta di credito automatica, scegliendo la frequenza di donazione che preferisci tra mensile, trimestrale o annuale.
Ecco come fare:
• Compila il modulo che trovi all’interno di questa rivista e invialo a adozioneadistanza@lav.it oppure per posta a: LAV- Viale Regina Margherita 177, 00198 Roma. • Online, direttamente dal sito www.adozioneadistanza.lav.it
Scegli di aiutare un nuovo amico, adotta un animale a distanza e riempi il tuo cuore di gioia!
Marek ha circa 8 anni, è un cane di taglia media dal pelo lungo e un musetto davvero curioso. È l’ultimo arrivato in casa LAV e ci è stato affidato a causa del suo carattere insicuro, diffidente e a tratti aggressivo. Marek ha vissuto per un periodo con una vera famiglia, ma queste sue insicurezze lo hanno influenzato così tanto da rendere impossibile la convivenza. Nonostante le attenzioni e con tanta sofferenza, la famiglia affidataria da dovuto cercare per lui una nuova sistemazione, affidandolo alle nostre cure. Il nostro amico ha davanti a sé un lungo percorso che possa condurlo a trovare un po’ di pace e serenità per questo Marek ha bisogno di un regalo speciale: un amico che possa assisterlo in questo cammino, con amore e pazienza. Adotta a distanza Marek, in questo modo darai vita a una nuova e meravigliosa amicizia.
Peru
Come attivare un’Adozione a distanza continuativa
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Perché attivare un’Adozione a distanza regolare
Se vuoi avere maggiori informazioni contattaci: • adozioneadistanza@lav.it • tel +39 06 4461325 • www.adozioneadistanza.lav.it Impronte dicembre 2020
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Trento liberi l’orso M57! Catturato e imprigionato in assenza di una valida autorizzazione. Abbiamo denunciato il Presidente della Provincia Fugatti
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di di Massimo Vitturi
l recinto del Casteller, nel quale sono rinchiusi tre orsi, è una vera e propria sala delle torture a cielo aperto a pochi chilometri dal centro della città di Trento. Lo avevamo già denunciato a luglio, quando abbiamo diffuso il video ripreso da un drone che dimostrava quanto piccola fosse l’intera struttura: circa 8000 metri quadri a loro volta suddivisi in tre sub-recinti, uno per ogni orso, delle dimensioni inferiori a 3.000 metri quadri ognuno. Tra un lato e quello opposto di ogni sub-recinto, ogni orso ha a disposizione circa 50 metri, nulla se si pensa che in libertà gli orsi possono percorrere fino a 20 chilometri in una sola notte. Come se questo non bastasse, a settembre viene diffuso il rapporto di un’ispezione svolta dai Carabinieri al recinto del Casteller e voluta dal Ministro dell’Ambiente Costa. Ciò che emerge dalla lettura del rapporto è agghiacciante. Una quotidianità fatta di continue frustrazioni per i tre orsi rinchiusi in gabbie di pochi metri quadri, sottoposti a un intenso programma che ha come obiettivo spezzare la loro volontà di ritorno alla natura, alla libertà. Quotidiane somministrazioni di potenti sedativi e ansiolitici a base di benzodiazepine che non sono sufficienti a evitare le sterotipie dell’orso M57 che sfrega continuamente un avambraccio sulla
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In alto la cattura di M57. A sinistra il recinto del Casteller
struttura fino a procurarsi importanti lesioni, a dimostrazione del suo grave stato di prostrazione e della profonda sofferenza psicofisica. M57 si trova rinchiuso in quel maledetto recinto dalle prime ore del 23 agosto 2020, poco dopo avere aggredito un ragazzo che il 22 agosto, passeggiava sul lungo lago del Comune di Andalo, in compagnia di una ragazza. L’aggressione è avvenuta in circostanze che non sono mai state chiarite a sufficienza. Come sempre accade in questi casi, il Corpo Forestale Trentino si è accontentato della versione dei fatti così come descritta dalla vittima, senza alcun approfondimento circa le circostanze che possono avere favorito o scatenato l’aggressione, senza per esempio avere tenuto conto di alcuni elementi fondamentali: • la ragazza che accompagnava la vittima non ha avuto alcuna interazione con l’orso, in una intervista rilasciata
a un’emittente locale ha affermato di essersi allontanata alle prime avvisaglie della presenza dell’orso. Perché, invece, il ragazzo è rimasto sul posto nonostante l’avvistamento dell’animale? • Sul lungolago di Andalo i volontari della sede LAV di Trento hanno individuato numerosi cestini privi di protezioni anti-orso, fatto che ha certamente contribuito all’attrazione dell’orso in quella zona, considerata una riserva di cibo sempre a disposizione; la stessa successiva cattura è avvenuta mentre l’orso stava rovistando in un cassonetto alla ricerca di cibo. Ancora una volta emerge, in tutta la sua fragorosa evidenza, come la Provincia di Trento sia del tutto impreparata a favorire la convivenza tra uomini e orsi. A cominciare proprio dalle azioni di base che prevedono la messa in sicu-
rezza di cestini e cassonetti dei rifiuti che nelle zone frequentate dagli orsi rappresentano fonti di cibo fortemente attrattive, al punto che gli orsi sono disposti a superare la loro innata diffidenza nei confronti di noi umani pur di accaparrarsi un po’ di cibo. Per non parlare poi dell’assenza di comunicazione nei confronti di cittadini e turisti sul tema delle migliori pratiche per prevenire interazioni con gli animali, nonostante la stessa Provincia di Trento abbia partecipato, in qualità di beneficiario associato, al progetto europeo Life Dinalp Bear che ha messo a punto uno specifico manuale dedicato alla migliore comunicazione istituzionale, utile a favorire la convivenza fra umani e orsi. Oltre ai legittimi dubbi che sorgono riguardo le circostanze in cui è avvenuta l’aggressione, ciò che emerge in tutta chiarezza, a seguito delle analisi
M57 può e deve essere restituito alla natura e il suo caso deve diventare emblematico di una nuova stagione di libertà per gli orsi trentini e delle ricerche effettuate dall’ufficio legale LAV, è che l’orso M57 è stato catturato e rinchiuso al Casteller in assenza di qualsiasi autorizzazione da parte dell’amministrazione provinciale. Il Presidente Fugatti, normalmente molto solerte nel firmare ordinanze per catturare qualsiasi orso, non lo è stato nel caso di M57, per il quale sembra quindi configurarsi una detenzione del tutto illegittima, in violazione di norme nazionali ed europee. È gravissimo – non solo da un punto di vista etico, ma anche giuridico - che un animale selvatico, particolarmente protetto come nel caso dell’orso, venga catturato e rinchiuso in un recinto in
assenza di una valida autorizzazione. Abbiamo perciò denunciato il Presidente della Provincia Fugatti alla Procura della Repubblica di Trento e contestualmente gli abbiamo inviato una diffida con richiesta di immediata liberazione di M57 perché detenuto illegalmente. Se la sua risposta dovesse farsi attendere più di qualche giorno siamo pronti a rivolgerci anche al TAR di Trento. M57 può e deve essere restituito alla natura e il suo caso deve diventare emblematico di una nuova stagione di libertà per gli orsi trentini. Siamo dalla parte degli orsi, aiutaci con una donazione www.lav.it/iostocongliorsi oppure scrivi a sostenitori@lav.it Impronte dicembre 2020
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SCELTI PER VOI
www.lav.it Suspense, tensione e azione non mancano. Come pure una silenziosa e agrodolce malinconia che accompagna i principali personaggi nel libro, con le loro storie incompiute, i rimpianti silenti, gli sguardi che non ritornano. Ciro Troiano
Sara Turetta I cani, la mia vita Sonda Editore
Francesca Petrucci Testacoda MdS editore, 2020 Pagine 296 Il romanzo sul traffico di cuccioli Quando, intorno alla metà degli anni Novanta, coniai la parola zoomafia, non mi sarei mai aspettato la fortuna che ha incontrato né, tanto meno, che sarebbe diventato un genere narrativo, grazie alla penna di Francesca Petrucci unica scrittrice, come lei stessa ama dire, che “non si offende se le dicono che scrive da cani”, autrice, finora, di tre fortunatissimi romanzi su vari filoni zoomafiosi, tutti pubblicati dall’editore Mds di Pisa. L’ultimo lavoro riguarda un aspetto inedito per la narrativa, ovvero il traffico di cuccioli, affrontato in “Testacoda” per il quale ho scritto la postfazione. Tra i business criminali più rimunerativi si registra quello legato allo sfruttamento dei cuccioli importati clandestinamente. Va subito detto che vi sono riscontri ed esiti investigativi che segnalano il coinvolgimento nel traffico di cuccioli di soggetti sodali di gruppi camorristi. Del resto, il business è enorme e i rischi, tutto sommato, in un’ottica criminale, sono più che accettabili. E in questo contesto che, suo malgrado, il maresciallo Pulvirenti, personaggio intorno al quale ruota la serie dei romanzi della Petrucci relativi alla zoomafia, si immerge inaspettatamente per scoprire, grazie il suo acume investigativo, un malaffare degno di ben altri traffici. Lui che aveva affrontato e risolto indagini per altri crimini a danno di animali, come i combattimenti e le corse clandestine di cavalli, si imbatte in un inaspettato business illegale articolato, complesso e con trame internazionali.
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Una storia di coraggio, di impegno e di amore per gli animali. Sara Turetta dalla vita ha avuto tutto: è una donna in carriera nel mondo della pubblicità, con un amore e una famiglia che la sostengono. Ma quando viene a sapere del massacro dei cani randagi in Romania, non ci pensa due volte, molla tutto e parte per Bucarest! Si trasferisce a Cernavodā e dopo anni di battaglie contro corruzione, malasanità e povertà che regalano al lettore un’altalena di emozioni, nel 2005 fonda Save the dogs and Other Animals Italia che ogni anno cura oltre duemila cani e ne ospita centinaia nel rifugio Footprints of joy, in attesa di adozione. Grazie a Sara e al suo team, oltre settemila cani oggi hanno trovato una famiglia. Il randagismo è una piaga da combattere e Sara Turetta ha il merito di aver salvato tanti cani in un Paese dall’anima devastata. Nel libro c’è gioia e dolore, il timore della sconfitta e la gioia della vittoria. “Un libro sugli abissi dell’animo umano, una descrizione dostoevskiana di cosa sia la forza d’animo” secondo la scrittrice Susanna Tamaro. Una storia-modello di chi non si arrende e si mette in gioco per contribuire a superare il randagismo là dove è particolarmente drammatico.
Elena Mannes Anche i cani hanno un’anima Un viaggio nella vita spirituale degli animali www.amrita-edizioni.com Il rapporto tra un essere umano ed un animale può trasformare la parte più profonda del nostro essere? Se sì, come avviene questa trasformazione? Questo libro racconta la storia di una giornalista televisiva di successo e del suo cane, e di come quest’ultimo la guidi alla scoperta del mondo spirituale degli animali, facendole scoprire ciò che ai suoi occhi sino a quel momento era rimasto invisibile.
Il lettore viene guidato verso una nuova percezione dei nostri amici animali, mostrandoli come creature pienamente pensanti e senzienti. Una realtà che molti di noi hanno intuito convivendo con i loro amici, ma che ora può nutrirsi di un’appassionante ricerca di supporto condotta dall’autrice. Elena Mannes accompagna, infatti, il lettore in uno straordinario viaggio di scoperta e di realizzazione, attraverso il racconto commovente del suo rapporto con il barbone Brio, la sua “anima gemella canina”, un cane brillante, raffinato, saggio e affettuoso. Elena se ne innamora e tra i due nasce un coinvolgimento profondo che durerà tanti anni quanti ne può concedere la vita fin troppo breve dei nostri amici a quattro zampe. Il legame con Brio amplia la sua sua prospettiva, rendendola più compassionevole, più aperta alla speranza di un nuovo modo di essere nel mondo accanto agli altri esseri viventi.
Cooperazione multidisciplinare per il contrasto dei reati contro gli animali
Novità editoriale in tema di legalità e animali di Avv. Carla Campanaro Responsabile Ufficio Legale LAV
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a protezione degli animali è un tema d’attualità e anche la recente pandemia conferma un legame tra maltrattamenti animali e sicurezza pubblica, come nel traffico di specie protette o negli allevamenti intensivi. Gli animali sono vittime di crimini - maltrattamenti, bracconaggio, traffici illegali, scommesse clandestine - dovuti spesso a logiche gestionali che non destinano risorse economiche alle loro cure, nonostante le norme lo impongano, o all’ignoranza dei quadri normativi di riferimento. Questi problemi derivano da lacune normative in ambiti delicati come la disciplina dei sequestri o dalla carenza risorse per far fronte a operazioni di polizia giudiziaria dove è in gioco la vita di migliaia di animali: non esistono strutture pubbliche dove collocare animali vittime di reato. Le norme a protezione degli animali poi sono sempre più numerose, in ambito amministrativo e penale, e racchiudono l’intento del legislatore europeo e nazionale di orientare verso sempre maggiori tutele gli animali, in particolare quelli ancora oggi destinati ad attività commerciali. Ma sono anche di difficile coordinamento tra testi europei, nazionali e degli enti locali, mancando un testo unico sulla materia. Il Manuale “Norme di diritto penale e amministrativo a tutela degli animali - procedure e casi pratici, con focus su aspetti medici veterinari correlati”, realizzato da LAV, Arma dei Carabinieri e Autori Vari, è destinato a formare personale specializzato nel contrastare i reati a danno di animali. Il volume fornisce analisi di “casi pratici” nella fenomenologia dei crimini contro gli animali. In un unico testo sono raccolte norme amministrative e penali, relativa giurisprudenza e procedure a tutela degli animali. Una ricchezza di competenze in ambiti che
vanno oltre il diritto, fino all’area medico-veterinaria, medico-forense, farmacologica e di doping, sociologica, psicologica e filosofica, ed esperienze sul campo con riferimento a vicende giudiziarie come Green Hill (allevamento di cani destinati alla sperimentazione, condannato fino in Cassazione per maltrattamenti e uccisioni di animali) o che riguardano il contrabbando di specie protette. Realizzato in attuazione del Protocollo d’intesa tra LAV e Arma dei Carabinieri, il Manuale è una novità “multidisciplinare”, a cominciare dagli aspetti di diritto pubblico degli animali: vengono esaminate le discipline amministrative nei vari ambiti per lo più commerciali (circhi, zoo, caccia, macellazione, allevamenti, trasporto, sperimentazione animale). Focus particolari sono dedicati alla: • tutela degli animali d’affezione, anche nei
Ogni anno quasi 10.000 animali sono vittime di violenze in Italia, secondo stime LAV. Il Manuale firmato dall’Arma dei Carabinieri, LAV e Autori Vari è uno strumento “multidisciplinare” a disposizione degli addetti al settore, disponibile sul sito dell’Arma dei Carabinieri (sezione editoria/natura) e su www.lav.it/news/manuale-carabinieri-lav-reati-animali
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dei canili, e alla movimentazione europea dei pet con riferimento al traffico di cuccioli, materia su cui l’Italia è l’unico Paese UE ad avere una Legge (n.201/10); • fauna selvatica e approfondimenti di alcune problematiche come la caccia in tana e gli illeciti correlati; • controlli antibracconaggio e tecniche di contrasto del bracconaggio ittico; • tutela degli equidi in particolare rispetto alle ordinanze ministeriali che regolano le feste popolari; • allevamenti intensivi, trasporto e macellazione: con esame della specifica normativa di settore e le prassi illecite. • Protezione degli animali oggetto di sperimentazione: viene analizzato il Decreto che ha inserito più di 40 articoli per disciplinare la materia (D.lgs 26 del 2014), analizzando attività legittime, procedure e illeciti amministrativi. L’analisi della normativa degli animali in allevamenti da pelliccia è arricchita da riferimenti ad aspetti gestionali e parametri da controllare nei sopralluoghi, con indicazione di casi pratici e condotte illegali. Protezione degli animali esotici (circhi, zoo e delfinari) anche qui con cenni di giurisprudenza e analisi dei meccanismi sanzionatori in ambito amministrativo. Da parte dell’Arma sono approfonditi i temi relativi alle tecniche investigative e il traffico di specie protette in particolare mediante l’analisi della normativa CITES, casi pratici e sanzioni. Sono analizzate le fattispecie di reati introdotte dalla Legge 189/2004, uccisione e maltrattamento di animali, con ampia disamina della giurisprudenza in materia. Fino all’analisi del maltrattamento come reato associativo, le forme di maltrattamento organizzato tipiche della Zoomafia, e devianze che vanno dalla Zooerastia alla Zoocriminalità minorile. In materia di procedure penale, grande attenzione viene dedicata alla gestione del sequestro e della confisca di animali vittime di reato, grazie al contributo del magistrato Maurizio Santoloci, un precursore e un cultore di questa materia. Impronte dicembre 2020
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Adottare un cane anziano Una scelta ideale!
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Un cane adulto sarà un compagno ideale: cosa aspettate? Scriveteci a adozioni@lav.it
di Manuela Anello
dottare un animale anziano può sembrare una scelta inusuale, invece può rivelarsi davvero ideale. Le persone che decidono di accogliere un cane in là con gli anni, appaiono spesso come eroi, come persone coraggiose e amorevoli. In parte è sicuramente vero, ma in parte ci sono degli evidenti vantaggi nell’avere in casa un cane un po’ in là con gli anni. Noi ne abbiamo individuato alcuni: • Il cane anziano non ha bisogno di passeggiate forsennate al parco per tenersi impegnato. Bastano camminate tranquille nel verde. • Il cane anziano non fa danni grandi e piccoli dovuti e all’esuberanza giovanile. In genere passa il tempo a sonnecchiare e a osservare. • Il cane anziano difficilmente vi salterà addosso, si accontenterà di una vostra carezza. • Il cane anziano, generalmente, ha più facilità ad adattarsi a una nuova quotidianità perché forse, prima di finire in canile, ha un vissuto in una casa; • Il cane anziano, se saprete aspettare, vi darà grandi soddisfazioni e sarà un’inseparabile compagno di vita. La medicina veterinaria, oggi all’avanguardia in diagnostica e in potenzialità terapeutiche,
Vincenzo E Mimmo
Eccoli insieme. Vincenzo e Mimmo si sono scelti. Ogni giorno trascorrono lunghe ore a passeggiare per le vie di Albissola (Genova). Tutti in città li conoscono e Mimmo è ormai il beniamino di tutti. Non potevamo immaginare una vecchiaia migliore per lui. Grazie Vincenzo! Siamo sicuri che, se avrete voglia di accogliere un cane “nonno” in famiglia, rimarrete sorpresi della sua vitalità, e dell’incredibile capacità di adattarsi alla nuova vita con saggezza. Un cane adulto sarà un compagno ideale: cosa aspettate? Scriveteci a adozioni@lav.it consente alle persone che hanno animali in là con gli anni, di poterli accudire al meglio. Le prospettive di una vita lunga sono decisamente superiori rispetto al passato. LAV da diversi anni ha in carico alcuni cani in là con gli anni. Si tratta di animali che hanno alle spalle un lungo passato in canile e che spesso, vedono fuggire la speranza di una casa perché la scelta ricade sempre su cani più giovani.
I potenziali adottanti sono supportati dal nostro staff che li aiuta nella scelta del cane in base all’esperienza, alle esigenze di vita, e alla presenza di bambini e di altri animali. I cani sono adottabili in tutta Italia e vengono portati a destinazione dal personale LAV che si occuperà di effettuare il corretto inserimento del cane nel nuovo contesto.
Poldino
Rudy La storia di Rudy è tutta nel suo sguardo. È rimasto completamente solo dopo la morte della persona che si occupava di lui. Quando lo abbiamo preso in carico nei suoi occhi c’erano solo tristezza e solitudine. Non riusciva proprio a capire perché la persona che per anni lo aveva accudito, improvvisamente non fosse più li ad accarezzarlo, a farlo giocare. Oggi Rudy è con noi, abbiamo capito che in lui c’è ancora tanta voglia di fidarsi di qualcuno e tanta voglia di lasciarsi amare. Piano piano sta scoprendo che esistono persone che possono ancora accarezzarlo e farlo correre, ma ha bisogno subito di una famiglia che lo accolga ancora. Per lui cerchiamo una persona sensibile, che non abbia fretta e che sappia aspettare i tempi del cane, una persona che sappia prendersi cura di lui con discrezione e senza essere invadente.
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Ecco Poldino: anche lui è in canile da tanti anni. Non è più giovanissimo ma, a vederlo, non direste che ha già qualche annetto. Poldino è un cane dalle mille risorse, ci ha sorpreaso quando lo abbiamo portato in macchina e poi a spasso per le vie della città: affronta le novità con un buon equilibrio. Bravo con cani e gatti.
Pongo
La sua vita? Quasi tutta trascorsa in gabbia! Pongo ha quasi 10 anni, ma negli occhi ha ancora tanta vitalità e voglia di non cedere! È ora di regalargli il calore di una casa, l’affetto di una famiglia e, perché no... un divano su cui finalmente sonnecchiare e godersi il resto dei suoi anni. Pongo è un cane estremamente socievole, sia con i maschi che con le femmine. Docile e socievole con le persone.
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www.lav.it
Hai dubbi o domande?
Intervista al Notaio Gianluca Abbate, Consigliere del Consiglio Nazionale del Notariato con delega al Terzo Settore e al Sociale
Vuoi avere altre informazioni su come fare testamento?
Perché è importante fare testamento? E come?
Ilaria Tordone lasciti@lav.it 06 4461325
di Ilaria Tordone
n occasione della Settimana dei lasciti (14-19 settembre 2020), iniziativa patrocinata dal Consiglio Nazionale del Notariato, abbiamo ospitato in una diretta sulla pagina Facebook della LAV il Notaio Gianluca Abbate, Consigliere del Consiglio Nazionale del Notariato con delega al Terzo Settore e al Sociale. Ecco cosa ci ha raccontato a proposito della scelta di fare testamento. Qual è il rapporto degli italiani rispetto alla scelta di fare testamento? Sono ancora scaramantici? Possiamo dire che negli anni l’approccio degli italiani al testamento sia cambiato. Nei Paesi di tradizione latina come l’Italia resta sempre una certa ritrosia al testamento, in quanto atto che rimanda al fine vita, ma negli ultimi anni si registra un avvicinamento a questa scelta anche grazie alle campagne di informazione e sensibilizzazione degli ultimi anni. Sebbene il testamento sia spesso associato alla morte, è una scelta importante che tutela le volontà della persona. Perché secondo lei è importante fare testamento? Fare testamento assume una grande rilevanza per diverse ragioni. Anzitutto per definire una corretta ripartizione del patrimonio, al fine di evitare possibili contrasti tra gli eredi. Inoltre, redigere il testamento permette alla persona di lasciare una traccia di sé, secondo la propria volontà, in linea col valore affettivo – oltre che economico - che attribuisce ai propri beni. In che modo è possibile ricordare una causa sociale anche attraverso il testamento?
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il Notaio Gianluca Abbate, Consigliere del Consiglio Nazionale del Notariato con delega al Terzo Settore e al Sociale
Il testamento ci permette di raggruppare in un’unione perfetta elementi patrimoniali ed elementi valoriali. Consente di lasciare una traccia di sé, dei valori che hanno ispirato la propria esistenza e quindi è possibile dedicare il proprio testamento a sostegno di una causa sociale che si ha cuore. Chi non ha parenti, può ad esempio devolvere l’intero patrimonio a un ente non profit. Ma è possibile destinare a un’organizzazione anche un singolo bene, mobile o immobile.
Il testamento tutela le nostre volontà ma ci permette di tutelare anche i nostri animali. Ci spiega come? Spesso leggiamo sui giornali storie di grandi patrimoni lasciati ai propri animali. In Italia questo non è possibile, perché gli animali non sono soggetti di diritto, perciò non possono divenire eredi di un patrimonio. Esiste però la possibilità di nominare erede un destinatario con l’onere di occuparsi del proprio animale. Oppure può essere nominata erede un’organiz-
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zazione come la LAV con l’onere di farsi carico dei propri animali. In che modo è compatibile la presenza di eredi con la possibilità di un lascito a un’associazione? È tutto compatibile. Bisogna sfatare il mito che una non profit possa essere destinataria di un’eredità solo se non si abbiano dei congiunti. È vero che in Italia esiste la quota di legittima, destinata a specifici eredi, ma ogni persona dispone della quota disponibile, ovvero
Il testamento consente di lasciare una traccia di sé, dei valori che hanno ispirato la propria esistenza
di una quota parte del proprio patrimonio che può destinare anche a una causa sociale. Vuole dedicare un messaggio particolare ai nostri sostenitori? Io partecipo a tanti eventi e iniziative dedicati al sociale, sono un grande sostenitore del Terzo Settore. Il testamento è un prezioso strumento per compiere un gesto di civiltà sociale, oltre che un atto che ci consente di realizzare i nostri valori.
Scopri come amare gli animali per sempre: richiedi la nostra Guida gratuita ai lasciti Compila questo tagliando e spediscilo via posta o fax a: LAV - Viale Regina Margherita, 177 - Roma | Fax 06 4461326 Dati personali richiesti Nome .............................................................................................. Cognome......................................................................................... Indirizzo ........................................................................................................................................................................................................................... CAP................................... Città....................................................................................................................................................................................... Tel ........................................................................... E-mail ............................................................................................................................................ Ho preso visione dell’informativa sulla privacy di seguito e do il consenso al trattamento dei miei dati.
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Insieme al nostro Ufficio Legale sarò lieta di offrirti tutto il supporto necessario e di accompagnarti con serenità e riservatezza verso una scelta importante.
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“Coltiva la Biodiversità”: piccoli gesti per valorizzare il suolo
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n progetto per mettere in evidenza l’importanza del suolo, risorsa indispensabile per la salute del pianeta e di chi lo abita, e per rendere ognuno di noi consapevole di quanto le buone pratiche e i piccoli positivi cambiamenti possano fare la differenza. È questo l’obiettivo di “Coltiva la biodiversità”: iniziativa promossa dall’educational di Novamont “Alla scoperta del Mater-Bi” che, attraverso un pratico kit formato da una coppetta in MaterBi contenente il compost e alcuni semi dell’antica tradizione italiana, consente a ciascuno di noi di far germogliare il proprio angolo verde. Direttamente a casa, sul terrazzo oppure in giardino, i semi di basilico, di cavolo nero, di pomodoro o di zuc-
Il suolo risorsa indispensabile per la salute del pianeta e di chi lo abita
ca presenti nei piccoli contenitori – un frutto della terra per ogni stagione – potranno essere coltivati e, una volta cresciuti, trapiantati per proseguire il loro ciclo vitale. E le coppette in Mater-Bi che includevano le semenze? Concluso il loro utilizzo, essendo biodegradabili e compostabili, potranno essere conferite nella frazione organica. Il loro corretto smaltimento contribuirà, mediante il conseguente processo industriale di compostaggio, a generare humus fertile per la rigenerazione del suolo. Ma l’esperienza non finisce qui! Terminata la stagione, infatti, i semi raccolti e conservati potranno essere nuovamente coltivati l’anno seguente, generando nuovi frutti, per un circolo virtuoso che dalla natura torna alla natura.
Un dono per gli animali Dexter continua a essere al fianco degli animali e della LAV: per questo Natale scegli un’idea regalo Dexter. Per ogni gioiello della collezione Love Me prescelto, Dexter devolverà parte del suo ricavato a LAV per aiutare gli animali salvati da maltrattamenti e abbandono. Un gesto concreto e solidale a tutela dei diritti degli animali. E soprattutto una scelta consapevole, infatti Dexter ha già ottenuto la certificazione “Animal Free”, non usando nelle sue collezioni alcun tipo di materiale di origine animale.
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Puoi scegliere il tuo gioiello e aiutare LAV online su www.dextermilano.com