Basta finanziamento pubblico ai circhi con animali: il 14-15 e 21-22 marzo firma anche tu PAGINE 10-13
Pellicce & veleni: anche i bambini a rischio PAGINE 14-15
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Condanna storica per “Green Hill” Etologia prima dell’economia Vivisezione: rischi per bambini e donne La benedizione di Papa Francesco Tutti liberi dal circo L’amore a distanza esiste Pellicce & veleni: bambini a rischio Vera piuma: nessuna qualità, tanta sofferenza Preadolescenti e animali Il teatro degli animali Assemblee dei soci LAV La cucina energ_etica Storia di un amore senza confini
LAV CONSIGLIO DIRETTIVO Roberto Bennati (vicepresidente), Giacomo Bottinelli, Gianluca Felicetti (presidente), Simone Pavesi, Massimo Vitturi COLLEGIO DI GARANZIA Roberto Callegaro, Laura Gabrieli (presidente), Sandro Guolo REVISORI DEI CONTI Susanna Russo (presidente); Alessio Rastelli, Mauro Vantaggio (sindaci) Informiamo che tutti gli associati e/o i sostenitori delle campagne LAV ONLUS hanno diritto a ricevere la presente pubblicazione tramite invio postale. La LAV ONLUS garantisce che i dati identificativi dei destinatari sono raccolti e trattati, anche elettronicamente, nel rispetto delle norme previste dal ‘codice di regolamentazione sulla privacy’ (Dlgs 196/2003). Ogni interessato potrà in ogni momento esercitare i propri diritti (art. 7,8,9 Dlgs 196/2003) rivolgendosi direttamente alla LAV ONLUS, Viale Regina Margherita 177 - 00198 ROMA tel. 064461325, fax 064461326, email: info@lav.it
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LEGENDA STP: Sede Territoriale Provinciale STIC: Sede Territoriale Intercomunale STC: Sede Territoriale Comunale PDR: Punto di Riferimento
Non è stata condannata
solo Green Hill!
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a anello della catena, a cinghia di trasmissione degli interessi di tutto il mondo che difende la vivisezione. Green Hill era sì un importante allevamento di beagle della statunitense “Marshall”. Ma chi l’ha difesa e chi l’ha coperta per anni non sono stati solo, ovviamente, i dipendenti della società e non sono stati consulenti di parte qualsiasi. A redigere memorie tecniche, a raccontare al Giudice che lì andava tutto bene sono state due colonne. La prima è rappresentata dai docenti universitari Paolo Scrollavezza, Renato Massa, Fabrizio Rueca e Massenzio Fornasier responsabile dello stabulario della Novartis Vaccini, presidente dei veterinari Sival federati Anmvi. Il fior fiore dell’accademia italiana pubblica (che ha trovato il tempo per essere presente a tutte le udienze in giorni lavorativi) e privata. Quella che si era già spesa a gran voce, senza successo, contro le restrizioni alla Direttiva europea sulla vivisezione, assieme al Gotha degli interessi della dittatura della ricerca su animali. Sono stati sconfitti. Dalla verità, dalla medicina veterinaria indipendente e che rispetta, non a parole e slogan, le Leggi e il proprio Codice Deontologico. In attesa, ancora, che la propria rappresentanza nazionale spenda una parola d’apprezzamento per chi ha esercitato la professione dalla parte dei beagle e non contro. La seconda colonna è rappresentata da tutte le Istituzioni pubbliche deputate alla vigilanza e ai controlli che hanno fatto anche di più che chiudere tutti e due gli occhi. Dai veterinari Asl a quelli della Regione, dall’allora
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Impronte Anno XXXII n°1 (147) Febbraio 2015 DIREZIONE E REDAZIONE SEDE NAZIONALE LAV Onlus VIALE REGINA MARGHERITA 177 - 00198 ROMA TEL. 064461325 r.a.; FAX 064461326 Email: info@lav.it • Internet: www.lav.it DIRETTORE RESPONSABILE ED EDITORIALE: Maria Falvo
Sindaca di Montichiari, al Ministero della Salute. E l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale. Con un direttore, Stefano Cinotti, firmatario di verbali di ispezione a Green Hill senza esserci mai entrato, come da interrogatorio reso al Corpo Forestale e che ha negato l’esistenza del reato di uccisione di animali. Uno dei due capi d’imputazione per i quali Green Hill è stata condannata. Ma, coincidenza, l’IZS di Brescia non ha un Presidente qualsiasi ma l’ex senatore Francesco Tirelli, medico. Guarda caso eletto a suo tempo nel collegio che comprendeva Montichiari, sede di Green Hill, e con un curriculum che lo ha visto a Roma fra i più acerrimi nemici dell’approvazione nel 2004 della Legge 189 di riforma del Codice penale sugli animali, proprio con quegli articoli che undici anni dopo saranno letti, come è successo il 23 gennaio scorso, nell’Aula del Tribunale di Brescia. Il Comitato Nazionale di Bioetica ha scritto che sulla sperimentazione animale “devono essere rispettati i requisiti di oggettività”. E’ quello che, noi, abbiamo sempre fatto, e ora lo ha stabilito anche un Tribunale. E la sentenza Green Hill è una pietra miliare. Non è stata, infatti, condannata solo Green Hill. Questa sentenza renderà l’Italia civile più coraggiosa e forte nell’abbandonare lo sfruttamento degli animali. In tutti i campi. Anche quelli certificati fino ad oggi da un veterinario Asl come perfetti e rispondenti alle leggi.
@glfelicetti
Il programma di esperimenti scientifici che porta a concludere che gli animali sono degli imbecilli è profondamente antropocentrico. Esso attribuisce grande importanza al saper uscire da un labirinto sterile, ignorando il fatto che se l’ideatore venisse paracadutato nelle giungle del Borneo, morirebbe di fame nel giro di una settimana” John Maxwell Coetzee, La vita degli animali (1999)
HANNO COLLABORATO Gaia Angelini, Roberto Bennati, Giacomo Bottinelli, Antonella Buceti, Carmen Caballero, Carla Campanaro, Gianluca Felicetti, Silvia Felicetti, Francesca Gramazio, Ilaria Innocenti, Michela Kuan, Barbara Paladini, Simone Pavesi, Maurizio Santoloci, Paola Segurini, Ilaria Tordone, Ciro Troiano PROGETTO GRAFICO: Michele Leone FOTO COPERTINA: Filippo Venezia AUT. TRIB. ROMA 50/84 - dell’11.2.1984 ISCR. REG. NAZ. STAMPA 4086 - dell’1.3.1993 ISCR. ROC 2263 - anno 2001 DTP-STAMPA Arti Grafiche “La Moderna” Via Enrico Fermi 13-17 Guidonia Montecelio (RM) CARTA Dalum Cyclus Print (100% carta riciclata) CHIUSO IN TIPOGRAFIA il 6 febbraio 2015 RIPRODUZIONI degli articoli sono auspicate ma consentite solamente con l’autorizzazione della Direzione Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana Packaging in Mater-Bi: biodegradabile e compostabile Nata nel 1977, la LAV ha per fine la Liberazione animale, l’affermazione dei diritti degli animali non umani e la loro protezione, la lotta alla zoomafia e la difesa dell’ambiente. Si batte per l’abolizione della vivisezione, della pesca, della caccia, delle produzioni animali, dell’allevamento, del commercio, degli spettacoli con animali e dell’utilizzo di qualsiasi essere vivente. Difende la Terra e i suoi ecosistemi. La LAV combatte lo specismo lottando contro ogni forma di violenza, prevaricazione e sfruttamento, per il rispetto del diritto alla vita, alla dignità e alla libertà di ogni individuo umano e non umano. LA LAV È • cofondatrice della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente • riconosciuta Ente Morale con Decreto Ministeriale 19.5.1998 e Onlus Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale; • riconosciuta associazione che persegue finalità di tutela degli interessi lesi da reati contro gli animali (Decreto 2/2009 EN.AS. - D.M.Salute 2.11.06 Legge 189/04) • riconosciuta associazione di protezione ambientale con Decreto Ministeriale 15.2.2007 (legge 349/86); • dal 1995 componente della Commissione Nazionale Allevamenti e Macelli del Ministero della Salute (legge 623/85); • dal 1999 firmataria di un Protocollo d’Intesa con il Ministero della Pubblica Istruzione allo scopo di “promuovere la diffusione e l’approfondimento dei temi dell’educazione al rispetto di tutti gli esseri viventi nelle scuole di ogni ordine e grado” • dal 2007 Ente abilitato al rilascio di crediti ECM (Educazione Continua in Medicina) presso il Ministero della Salute • membro di Eurogroup for Animals, della European Coalition to End Animal Experiments, della Fur Free Alliance, di ENDCAPtivity QUOTE ANNUALI DI ISCRIZIONE E RINNOVO (OGNI DODICI MESI) ALLA LAV • ORDINARIO 30 euro • GIOVANILE (fino a18 anni) 18 euro • FAMIGLIA 45 euro • SOSTENITORE 46 euro • BENEMERITO 150 euro • STRAORDINARIO 500 euro • PER SEMPRE (chiama 06 4461325) VERSAMENTI INTESTATI A LAV • CC POSTALE 24860009 • CC BANCARIO n. 501112 Banca Popolare Etica - Filiale di Roma - Via Rasella 14 - 00187 Roma (cordinate IBAN) IT16 E050 1803 2000 0000 0501 112 Conservate le ricevute postali e bancarie delle donazioni alla LAV: potete dedurle dalla prossima dichiarazione dei redditi, ai sensi della legge 460/97 nel limite di 2.065,00 euro all’anno; per le aziende fino al 2% del reddito d’impresa.
Impronte • febbraio 2015
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Condanna storica
per la fabbrica dei beagle
Green Hill
Sconfitta tre volte: in Tribunale, con il sequestro e ora la confisca di tutti i cani, dalla nuova Legge (26/2014) che gli vieta di riaprire
E così abbiamo sconfitto Green Hill per tre volte:
1) con questa sentenza memorabile di condanna emessa dal Giudice Roberto Gurini, destinata a fare giurisprudenza. 2) Con il sequestro di tutti i beagle (luglio 2012), ora confiscati. Una vicenda senza precedenti in Italia e nel mondo per numero di animali “da esperimento” definitivamente salvi, e per i suoi risvolti giudiziari: la legalità e il rispetto del benessere animale sono principi vincolanti, per legge, anche in settori come la sperimentazione.
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Impronte • febbraio 2015
FOTO DI FILIPPO VENEZIA
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reen Hill, la fabbrica dei beagle destinati ai laboratori, è stata condannata il 23 gennaio dal Tribunale di Brescia, con una sentenza senza precedenti, e tutti i circa 3000 cani sono stati confiscati. Condannati per il reato di maltrattamento e di uccisione di animali (articoli 544bis e 544ter del Codice penale), Renzo Graziosi, veterinario dell’allevamento e Ghislane Rondot, cogestore di “Green Hill 2001”, entrambi condannati a 1 anno e 6 mesi. Roberto Bravi, direttore dell’allevamento è stato condannato a un anno e al risarcimento delle spese legali. Per i tre condannati anche la sospensione dalle attività per due anni. Assolto Bernard Gotti, co-gestore di “Green Hill 2001” per non aver commesso il fatto. Le condanne non sarebbero state possibili senza la Legge 189 del 2004, fortemente voluta e da noi sostenuta, ma è anche simbolicamente la vittoria di Davide contro Golia, l’affermazione delle ragioni antivivisezioniste in contrapposizione agli interessi di una potente multinazionale come la Marshall.
3) Per legge, inoltre, Green Hill non potrà comunque riaprire perché il Decreto Legislativo 26/2014, approvato alcuni mesi fa, vieta l’allevamento di cani, gatti e primati destinati ad esperimenti, a seguito di un’altra nostra decisiva battaglia. Sulla base di quanto emerso dalle prove e dai verbali del processo che ci ha visto presenti a tutte le udienze, abbiamo annunciato che chiederemo l’imputazione dei veterinari dell’Asl di Lonato, dell’Istituto Zooprofilattico di Brescia e dei funzionari della Regione Lombardia e del Ministero della Salute, i quali in tutti gli anni passati avevano scritto che nell’allevamento tutto era regolare. Secondo Gianluca Felicetti (presidente LAV): “La sentenza di condanna di Green Hill è un riconoscimento a tutti coloro che in tanti anni hanno partecipato a manifestazioni a Montichiari e in molte altre parti d’Italia e del mondo, hanno digiunato, firmato petizioni, realizzato inchieste giornalistiche, presentato denunce, scavalcato barriere fisiche e ideologiche che difendevano l’indifendibile sapendo bene che “Oltre il filo spinato di
Green Hill”, la vivisezione esiste ancora e uccide quasi 3000 animali al giorno, tutti i giorni, solo nel nostro Paese, e non da alcuna risposta positiva alla nostra salute: per questo la nostra battaglia è continua”. Numerose le prove portate in aula dal Pubblico Ministero, a dimostrazione dell’esistenza di un “sistema Green Hill”, ovvero la pratica aziendale di uccidere i cani affetti da patologie per contenere i costi e perché non erano più idonei allo scopo. Ad esempio cuccioli uccisi perché affetti da dermatite, un problema risolvibile con adeguate cure e alimentazione idonea, ma che ne pregiudicava l’utilizzo come cavie. Elevata la mortalità dei beagle: tra il 2008 e il 2012 sono stati contati ben 6023 decessi, un numero esorbitante, a fronte dei 98 decessi registrati nel periodo successivo al sequestro, di cui circa una cinquantina quando i cani erano ancora nell’allevamento in attesa di essere autorizzati al trasferimento. Costava per loro di meno farli riprodurre in continuazione e sostituire così i “difettosi”. Nel corso del processo la difesa ha dapprima artatamente alluso al fatto che è stato registrato, non si sa da chi, un maggior tasso di mortalità dei cani consegnati alle associazioni animaliste, rispetto alla normalità della gestione di Green Hill: una dichiarazione falsa, una diffamazione e una provocazione, contro la quale abbiamo proceduto legalmente, vincendo.
Le prove contro Green Hill
• L’esorbitante numero di decessi di cani, che avveniva per mancanza di cure idonee: 6023 beagle morti tra il 2008 e il 2012. Secondo il veterinario Moriconi, consulente del PM, almeno 40 cani, stando alla documentazione esa-
Sostieni la libertà
FOTO LAV
dei beagle
minata, sono stati uccisi senza reale necessità. • Un unico veterinario doveva occuparsi di quasi 3000 cani, e dalle h18 alle 7 del mattino gli animali erano letteralmente abbandonati a loro stessi anche se malati. I beagle non venivano adeguatamente curati (es. emblematico il caso citato dal PM di un cucciolo affetto da diarrea emorragica, curato con una pomata per gli occhi!). • Beagle soppressi con inalazioni di isoflurane o iniezioni di Tanax somministrati senza pre-anestesia, causa di indicibili sofferenze. • Il comportamento dei veterinari ASL che andavano a controllare la struttura era evidentemente doloso. La prassi di preavvisare le ispezioni della ASL a Green Hill era sedimentata e le ispezioni erano fatte in modo sommario. Il PM ha definito “superficiali” i controlli dell’istituto Zooprofilattico di Brescia. Mai nessuno è andato a verificare come e perché morivano i cani lì dentro. • Incompletezza di verbali e registri di Green Hill: ad es. il registro di carico/scarico dei cani non era conforme, dunque impossibile sapere con esattezza quanti beagle erano presenti. • L’uso di segatura scadente per le lettiere, causa di diversi decessi di circa 104 cuccioli, nonostante i dipendenti abbiano sempre negato; nello stesso manuale di Green Hill era previsto come intervenire in tali casi, con procedure molto dolorose. • La foto agghiacciante di un dipendente di Green Hill, con un beagle morto e il cervello di fuori, che sorridente alza il dito medio. • Lo sfruttamento delle fattrici (la teste Giachini, veterinaria Asl, ha ammesso
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a grandiosa condanna di Green Hill è frutto di un complesso lavoro durato anni, che ci ha visti schierati in prima linea per dire basta alla vivisezione in Italia. Abbiamo coinvolto migliaia di persone: • i nostri attivisti e volontari che si sono prodigati per trasferire i 3000 beagle e assicurargli una famiglia • Medici Veterinari e cliniche per garantire ai cani tutte le cure necessarie. In media 8 i Veterinari presenti al Campo Base allestito per accogliere i cani trasferiti dall’allevamento. Circa 70 mila euro le
spese veterinarie da noi sostenute, inclusi trasportini, materiale sanitario ma anche spese di trasporto e logistica • I nostri brillanti Avvocati hanno lavorato senza sosta, confermando grande preparazione e professionalità. Un impegno che continuerà per i successivi gradi di giudizio che avrà questa vicenda. La nostra battaglia continua, sostienici con una donazione o diventando socio LAV: puoi utilizzare il modulo allegato alla rivista o andare su www.lav.it/sostienici. Mettici il cuore!
che Green Hill utilizzava anche fattrici di 8 anni di età). • L’intenzione da parte di Green Hill di approfittare dell’introduzione nella struttura di alcuni manifestanti durante le proteste del 28 aprile 2012 per “sopprimere un numero maggiore di beagle con rogna demodettica”. • La mancanza di aree di sgambamento per i cani. • La promiscuità degli animali e il frequente contatto con le feci. • La pratica di ammansire i cani appendendoli ad un’imbracatura per fargli perdere ogni cognizione sensoriale. • Il fattore ambientale: l’interno dei capannoni non era biologicamente puro, il caldo e l’umidità erano un fattore di stress per gli animali e concausa di problemi sanitari (es. rogna, diarrea). • Il rappresentante legale di Green Hill Ghislane Rondot, secondo i messaggi di posta elettronica acquisiti dal PM, cercò di chiedere all’FBI di spiare gli animalisti impegnati nelle proteste contro l’allevamento di beagle perché la società temeva che fra gli addetti si potesse infiltrare una “talpa” incaricata di passare informazioni e immagini compromettenti dall’interno dell’allevamento alle associazioni e alle Istituzioni che chiedevano a gran voce la chiusura della struttura. Secondo l’Avvocato Campanaro, difensore della LAV: “A Green Hill essere uccisi era un lusso perché i cani venivano semplicemente lasciati morire: non vi era nessun interesse a curare i cani malati. Le terapie erano costose e comunque avrebbero potuto alterare i parametri delle sperimentazioni. Non è vero che in materia di vivisezione tutto è lecito: va rispettata l’etologia animale indipendentemente dalla sua destina-
zione finale, questo vale per un animale d’affezione quanto per quelli purtroppo allevati e poi macellati o destinati ai laboratori. I beagle sono stati i protagonisti di un processo innovativo, che ha puntato l’attenzione sul rispetto del principio di legalità anche nella vivisezione. La norma comunitaria e nazionale e la giurisprudenza hanno ampiamente chiarito che tutti gli animali sono essere senzienti e vanno curati e accuditi rispettandone l’etologia, al di là del loro possibile ‘utilizzo’ commerciale”. Il Pubblico Ministero durante la sua requisitoria ha sottolineato che: “Il decreto legislativo 116/92 che disciplina la protezione degli animali “da laboratorio”, al contrario di quanto hanno sostenuto i legali di Green Hill, è assolutamente vincolante per chi alleva, fornisce o utilizza animali a fini sperimentali - e impone di assicurare il benessere e di organizzare l’assistenza degli animali (articolo 5) assicurando “libertà di movimento”, “alimentazione” e “cure adeguate”, soddisfacendo “i bisogni fisiologici e comportamentali degli animali”, con controlli quotidiani per verificare le condizioni fisiche in cui gli animali sono allevati, tenuti o utilizzati. Se parliamo di maltrattamenti a Green Hill non ci riferiamo a cani presi a calci o incatenati al sole ma a una lesione sistematica dei pattern comportamentali. Anche la Cassazione chiarisce che il reato va interpretato in relazione al mancato rispetto dell’etologia dell’animale”. In qualità di custodi giudiziari di questi cani, tutti affidati a famiglie adottive, siamo stati riconosciuti come parte civile e ogni risarcimento, al netto delle spese legali, sarà devoluto per costituire un Fondo per la ricerca sui metodi alternativi alla sperimentazione animale. Impronte • febbraio 2015
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Etologia prima dell’economia Il Tribunale di Brescia ha ricordato alla sperimentazione animale che non è una “zona franca” di Avv. Carla Campanaro
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l Tribunale di Brescia il 23 gennaio 2015 ha dichiarato Rondot Ghislaine, legale rappresentante della Green Hill 2001 srl, Renzo Graziosi direttore sanitario della struttura e Roberto Bravi, direttore generale, colpevoli dei reati loro ascritti, maltrattamento (544 ter c.p. I e III comma) ed uccisione di animali (544 bis c.p.), condannando i primi due a un anno e mezzo di reclusione, mentre per Bravi è stata comminata la pena di un anno di reclusione. È stata inoltre disposta la confisca di tutti gli animali e per tutti gli imputati è stata disposta la pena accessoria della sospensione della loro attività professionale di allevamento per due anni in base all’articolo 544 sexies c.p. In attesa di leggere le motivazioni che il Giudice depositerà in sessanta giorni, sono possibili alcuni rilievi iniziali. Si è trattato di un processo coraggioso, innovativo e storico per i diritti degli animali, incentrato da parte della Procura di Brescia sulla necessità del rispetto della legalità nell’ambito della sperimentazione animale, ambito che da sempre si ritiene intoccabile, proprio perché operante in un settore ritenuto “superiore” e dunque privo di vincoli, anche grazie alla superficialità
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Impronte • febbraio 2015
dei controlli pubblici svolti. Eppure i vincoli normativi ci sono eccome, anzi sono sempre maggiori, basti pensare che nelle more delle indagini il Parlamento approvava il nuovo decreto sulla protezione degli animali nella sperimentazione animale (Decreto Legislativo 26/2014) che
tra le altre cose all’art 10 comma 5 interveniva a sancire in via definitiva il divieto di allevamento di cani per la vivisezione, dunque il divieto di aziende come la Green Hill 2001 srl, che anche se i suoi vertici fossero stati assolti non avrebbe comunque più potuto riaprire. E quindi il rispetto dell’etologia degli animali allevati, lo sgambamento quotidiano, le temperature regola-
23 gennaio 2015: Green Hill viene condannato! L’attenzione dei Media è altissima
ri, cure e terapie adeguate per tutti gli animali, condizioni di detenzione che non ne causassero la morte per soffocamento con la segatura, presidi sanitari permanenti e adeguati che non lasciassero gli animali abbandonati a morire durante la notte per patologie non curate, tutto ciò è stato ritenuto necessario dal Tribunale di Brescia, non per “animalismo”, ma perché lo prevede la norma, ovvero l’articolo 5 e l’allegato II del decreto legislativo 116 del 1992 in combinato disposto con gli articoli 544 bis e ter c.p., come già rilevato dai vari Tribunali del Riesame (Tribunale del Riesame di Brescia 18 aprile 2013, Tribunale del Riesame di Brescia 17 novembre 2012, Tribunale del Riesame di Brescia 1 agosto 2012) che avevano preceduto l’inizio del processo e dalla Terza Sezione della Cassazione (Corte di Cassazione, sez. III Penale sentenza 11 aprile 2013, n.16497) che era intervenuta incidentalmente sul caso. È questa la chiave di lettura di tutto il processo, in quanto sia gli imputati, ma anche e soprattutto gli organi che prima del NIRDA (Nucleo specializzato del Corpo Forestale dello Stato in materia di reati in danno degli animali) e del Comando provinciale del CFS, avevano il compito di controllare la struttura da un punto di vista sanitario, hanno arbitrariamente ritenuto che l’attività commerciale, solo perché si trattava di
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Google e Maya si godono la loro libertà e l’affetto della famiglia
un allevamento di cani per la vivisezione, era scevra da stringenti vincoli normativi. Le norme invece esistono, sono chiare e univoche al di la della destinazione dell’animale, che ne cambia sì il quadro normativo di riferimento ma non per questo permette uccisioni o maltrattamenti indiscriminati; che il cane sia destinato all’affezione o alla vivisezione nulla importa, se non ovviamente la destinazione finale diversa dell’animale, ma le norme per la sua protezione devono sempre essere applicate e da nessuna parte è scritto che un “prodotto invendibile” possa essere eliminato o non curato, ad esempio. Il Trattato di Lisbona, norma paracostituzionale, all’art.13 ricorda agli Stati membri che gli animali sono esseri senzienti, analogamente le direttive sulla sperimentazione e il relativo decreto che nascono “a protezione degli animali oggetto di vivisezione” e impongono la protezione del benessere degli animali allevati. Il principio giuridico generale da cui partire è la tutela dell’animale (art. 5), l’eccezione è la sua morte o sofferenza e questo è un dato che già in decine di processi analoghi (es. in materia di trasporti, allevamenti, circhi etc.) chi opera con animali per qualunque finalità commerciale stenta ad accettare. Perché? Evidentemente per ragioni economiche. Curare la salute fisica e psicofisica dei “prodotti” ha un costo. Quanto sarebbe costato avere più medici veterinari dentro
Green Hill? Quanto sarebbe costato curare realmente animali con dermatiti e, magari, dopo destinarli a donazioni invece che trarne profitto? Questa sentenza, in attesa di leggere con attenzione le motivazioni, insegna che chi sceglie di produrre e trattare animali per fini commerciali anche destinandoli alla morte deve accettare e considerare la duplicità del bene giuridico che ha di fronte, un prodotto sì, ma sui generis in quanto essere senziente protetto da specifiche normative internazionali, nazionali e comunitarie. E deve quindi obbligatoriamente adoperarsi per fare in modo che la compromissione del benessere di tali esseri senzienti sia esattamente limitata a ciò che dice la norma speciale, di settore, ogni travalicamento porterà altrimenti al delitto di uccisione e maltrattamento. Per quanto riguarda il concetto di maltrattamento quale “comportamento insopportabile con le caratteristiche etologiche degli animali” come recita l’art 544 ter c.p sulla falsariga di quanto già rilevato dalla Cassazione (Cass. Pen. Sez. III n. 5979/2012)
Luglio 2012: ha inizio il trasferimento dei beagle posti sotto sequestro, dei quali assumiamo la custodia giudiziaria
per cui la nozione di “insopportabilità” deve “arrivare a ricomprendere nel proprio perimetro anche quelle condotte che […] siano insopportabili nel senso di una evidente e conclamata incompatibilità delle stesse con il ‘comportamento animale’ della specie di riferimento come ricostruito dalle scienze naturali, in tal senso dovendo infatti intendersi il concetto di caratteristiche etologiche impiegato dalla norma”, lungi dal limitarci a considerare soltanto percosse fisiche e ferimenti, il Tribunale di Brescia accoglie la tesi della Procura riferita ad un maltrattamento quale “privazione dei 2639 cani di razza beagle detenuti nell’allevamento dei loro pattern comportamentali (ovvero di tutte le attività vitali ed insopprimibili di ogni specie), in quanto detenuti in un ambiente inadeguato ad esprimere i comportamenti etologici propri della loro specie, attraverso una serie di eto-anomalie riscontrate (quali ad es. il cosiddetto freezing, paura, ansia, stereotipie, comportamenti ridiretti), manifestavano uno stato di stress cronico (c.d. distress)”. Maltrattamento inteso quale mera deprivazione dell’etologia di un animale, anche se allevato per fini commerciali che ne prevedono la morte: un principio rivoluzionario per la storia dei diritti degli animali, che potrà essere applicato a tante altre strutture che ancora oggi credono (erroneamente) di allevare, utilizzare o commercializzare “res” e non soggetti.
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Vivisezione: bambini e donne
più esposti a gravi rischi S di Michela Kuan
perimentare su animali significa esporre l’uomo ad alti rischi e, nonostante siano in grande sviluppo branche scientifiche come la farmacogenomica e l’epigentica, che dimostrano l’alta specificità delle cure in relazione a noi umani, si continua a pretendere che un ratto, un cane o un pesce siano modelli attendibili per le nostre malattie. Inoltre, il modello su cui vengono normalmente settati i farmaci o, più in generale, le sostanze che entrano in commercio, hanno come soggetto un maschio adulto, quindi gli studi clinici coprono solo una categoria di individui lasciando pericolosamente scoperte le altre, tra cui donne e bambini. In particolare, bisogna sottolineare i rischi e l’alto indice di fallimento dei farmaci pediatrici, infatti i bambini sono le ennesime vittime di un processo basato su leggi arretrate e su lobby fondate sul profitto e non sulla salute. Come evidenzia Angela Fiore, Medico Pediatra Neonatologo: “le differenze stesse (metaboliche, di superficie corporea, di volume di distribuzione) tra adulto e bambino fanno sì che, secondo alcuni report, l’80 % dei farmaci usati in pediatria siano “off label” o non autorizzati. Immagino che qualsiasi pediatra e qualsiasi genitore preferirebbe sapere che sono state utilizzati tutti i controlli
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di sicurezza disponibili (farmaco genomica, modelli matematici, modelli artificiali di organi e apparati) prima di somministrare una molecola al proprio bambino sulla base di dati estrapolati dall’adulto o addirittura da specie diverse.” I dosaggi per minori sono spesso derivati da quelli per gli adulti e semplicemente ricalcolati in base al peso corporeo. I bambini però differiscono non solo per il peso, ma anche per specifiche peculiarità in termini di metabolismo ed eliminazione dei farmaci, anche per il rapporto superficie corporea/peso che nei bambini può essere fino a tre volte maggiore che negli adulti. Questo concetto viene pubblicizzato anche in una recente campagna dell’AIFA promossa per tutelare i bambini dall’abuso di farmaci destinati ai genitori o ai nonni. Un messaggio che ci trova d’accordo, ma la cui conseguenza logica è evidente: se persino tra adulto e bambino vi è diversa reazione/rischio rispetto al farmaco, come possono essere sicuri gli stessi composti se
settati su topi e ratti…? Un’analisi, effettuata dall’Università di Nottingham (UK) ed apparsa sulla rivista Acta Pediatrica ha sottolineato come, su 739 studi clinici per testare farmaci a scopo pediatrico, solo 13 avessero comitati composti da membri non arruolati dalle aziende farmaceutiche! Reazioni avverse ai medicinali (fra cui l’ipertensione, emorragie, insufficienza renale, psicosi, ecc.) sono state segnalate in circa il 37% dei trial; nell’11% le reazioni erano da moderate a serie, e 6 studi clinici sono stati interrotti precocemente a causa della grave tossicità del farmaco; non a caso erano anche quelli con comitati di controllo indipendenti. Come se non bastasse, recentemente il tribunale del lavoro di Milano ha stabilito che un bambino affetto da autismo dovrà essere mantenuto a vita con un assegno bimestrale di almeno 1.683 euro pagato dal ministero della Salute ammettendo una correlazione tra vaccino esavalente e insorgenza della malattia. Questo caso è l’ennesima dimostrazione di come la sperimentazione pre-clinica sugli animali non dia nessuna tutela alla nostra specie, ma anzi la esponga a pericoli e gravi rischi. La lobby vivisettoria e gli interessi economici non hanno nulla di etico, al contrario di quanto venga subdolamente comunicato in frasi come “è meglio sacrificare un topo per salvare un bambino”.
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La benedizione
di Papa Francesco
A San Pietro i cani del Canile Parrelli sequestrato. SOS Adozioni
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ti trasferiti e ci stiamo adoperando per trovare accoglienza a tutti loro, inclusi i rimanenti 15 cani e 16 gatti ancora nel canile.
La loro storia a lieto fine dipende da te: adottali!
Foto di Alessia Cerqua ©
Rifugio Parrelli affidati dalla Procura della Repubblica alla nostra Associazione, con il supporto di Alfa e AVCPP. Gran parte dei quattro zampe sono sta-
Foto di Alessia Cerqua ©
ra i partecipanti all’Udienza Generale del Papa del 3 dicembre, anche una delegazione speciale “a quattro zampe”: alcuni dei cani del Rifugio Parrelli della Capitale, accompagnati da rappresentanti e volontari della LAV, giunti fino in Piazza San Pietro per testimoniare la fine di una storia di maltrattamenti e reclusione e lanciare un S.O.S. Adozioni (infoadozioni@lav.it – www.lav. it ) in favore di tutti i cani e i gatti liberati, ora in cerca di una famiglia. A questi dolcissimi cani è stato riservato un posto d’onore: in prima fila sotto il Sagrato di Piazza San Pietro. La nostra Associazione è stata menzionata e calorosamente salutata dal Santo Padre, che ha esteso la benedizione a tutti i nostri cari. In ricordo di questa giornata speciale, abbiamo fatto dono a Papa Francesco del libro “Oltre il filo spinato di Green Hill” (Sonda Edizioni), che racconta un’altra straordinaria storia di libertà a quattro zampe di cui siamo protagonisti. Posto sotto sequestro per maltrattamenti, da alcuni mesi, tra mille difficoltà ci stiamo occupando della messa in sicurezza di centinaia di animali del
Anziano, di taglia medio/grande. Buono ma diffidente per timore. Ha bisogno di punti di riferimento che potrà trovare se inserito in una famiglia in grado di donargli attenzioni. Da quando la sua compagna di box è stata adottata è triste, per questo la sua adozione è ancora più urgente.
Kenya
Femmina di taglia media, ha circa 4 anni. Quando l’abbiamo trovata nel Rifugio Parrelli, era obesa e aveva un vistoso lipoma al petto. L’abbiamo portata in clinica e curata: ora sta meglio. Mansueta, è adatta a qualsiasi famiglia, anche con bambini.
Spike Foto di Alessia Cerqua ©
Agor
Hanno sofferto l’abbandono e la reclusione, li abbiamo curati, riabilitati alla socialità: questi dolcissimi quattro zampe ora sono pronti per l’adozione. Cerchiamo per loro una vera casa. Scrivici a infoadozioni@lav.it - tel. 06 4461325
Charlie
Maschio, giovane, ha 2 anni ed è di taglia media. Socievole ed esuberante come un cucciolone: sarà un compagno delizioso.
Maschio, adulto, taglia media. Socievole e tranquillo: un compagno ideale anche per famiglie con bambini. Foto di Alessia Cerqua ©
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Il 14-15 e 21-22 marzo scendi in piazza con noi per dire basta al finanziamento pubblico ai circhi con animali
Tutti liberi
dal circo di Gaia Angelini
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lla fine tutti gli animali del Circo Martin ce l’hanno fatta! Dopo anni di segnalazioni e denunce della LAV è arrivata una risposta dagli organi preposti. Ora sono finalmente liberi dopo che nell’ottobre del 2014 la Procura di Tempio
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In basso la leonessa Elsa che è ora al sicuro
Pausania (Sardegna) ne ha ordinato il sequestro preventivo per motivi di maltrattamento. Fin dal 2008 la LAV, con il supporto delle sue sedi locali, aveva denunciato più volte le sofferenze di carattere ambientale, comportamentale, etologico a cui gli animali venivano sottoposti nel circo. La leonessa, la zebra, lo zebrallo, i cavalli, il cammello e i dromedari, un pappagallo e tutti gli altri animali non sono più costretti ad anacroni-
stiche esibizioni, e a sopravvivere da prigionieri nelle gabbie; si trovano oggi in centri di recupero specializzati in animali esotici che li stanno assistendo verso un percorso di cura e riabilitazione. Per la prima volta in Italia sono stati posti sotto sequestro tutti gli animali di un circo a causa di maltrattamento, la LAV ne ha acquisito la custodia giudiziaria e con il supporto del Corpo Forestale dello Stato li ha trasferiti dalla Sardegna in alcuni centri specializzati. Tutti questi animali vengono dalla cattività e nella stragrande maggioranza dei casi non sarà più possibile per loro una reintroduzione in natura in quanto non sarebbero in grado di sopravvivere in modo autosufficiente, tuttavia la LAV intende offrigli una qualità di vita il più possibile simile a quella naturale e che possa soddisfare i loro bisogni etologici. Per quanto riguarda la leonessa Elsa, anche lei proveniente dal Circo Martin, la LAV, in collaborazione con l’organizzazione internazionale Born Free Foundation, intende avviare un progetto di reintroduzione in condizioni di seminatura e trasferirla in un santuario
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Eccezionale: sequestrati e trasferiti tutti gli animali del Circo Martin! Urgente una politica di sostegno ai Centri di recupero di esotici. Sostieni con noi questo progetto per animali in Sud-Africa, costruito proprio per animali che, come lei, provengono dalla cattività e da esperienze di sfruttamento. Per fare questo però, bisognerà aspettare gli esiti del processo penale attualmente in corso a carico dei rappresentanti legali del Circo. Trovare una collocazione adeguata in centri specializzati ed autorizzati per animali esotici oggi in Italia non è affatto facile. Nonostante lo sfruttamento e il commercio di questi animali, incluse le specie protette da legislazione internazionale, sia un fenomeno diffuso e in crescita, i finanziamenti a centri per animali sequestrati o confiscati sono minimi e del tutto insufficienti. Questa grave lacuna non permette l’applicazione della legislazione esistente, priva le forze di polizia dello strumento necessario per sottrarre gli animali ai maltrattatori o ai commercianti illegali, e dare corso alla giustizia. Sono dunque le associazioni come la LAV che intervengono molto spesso per coprire tutte le spese di mantenimento degli animali, come nel caso degli animali del circo Martin, a farsi carico di questo impegno. Non esiste in Italia una chiara politica di indirizzo e finanziamento destinata ai centri di recupero per animali esotici mentre, al contempo,
con il Fondo Unico dello Spettacolo, gestito dal Ministero dei Beni culturali, vengono alimentati con milioni di euro i circhi con animali e, di conseguenza, l’anacronistica, crudele e diseducativa industria della cattività di animali esotici. Il traffico di specie esotiche e dei loro prodotti derivati produce guadagni che si aggirano intorno ai due miliardi di euro solo in Italia, eppure quando si deve procedere al sequestro di animali vittime di questi affaristi, è quasi impossibile trovargli una collocazione in un centro di recupero in Italia e, nella maggior parte di casi, ci si deve rivolgere all’estero, con tutte le difficoltà e i costi connessi. Contrariamente alle specie selvatiche native, quelle esotiche, anche se spesso nate in cattività, non hanno alcuna possibilità di reintroduzione in natura se non in casi eccezionali e dunque il loro mantenimento deve essere assicurato a vita. Il sequestro degli animali del Circo Martin ha fatto emergere l’urgenza di una campagna nazionale finalizzata a garantire adeguati finanziamenti ai centri di recupero di animali esotici e l‘introduzione di una legislazione che finalmente vieti l’utilizzo di animali a fini di spettacolo e di intrattenimento.
Ti aspettiamo in piazza Il 14-15 e 21-22 marzo
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igliaia di animali costretti ad esibirsi come marionette o acrobati nei circhi, hanno bisogno del nostro aiuto: il 14-15 marzo e il fine settimana successivo vieni a firmare la petizione della LAV per dire basta al finanziamento pubblico ai circhi con animali. Ammonta a oltre tre milioni di euro la cifra pubblica stanziata dal Fondo Unico dello Spettacolo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali per lo spettacolo viaggiante con animali, solo nel 2014. Nel 2013 il Governo ha accolto l’impegno previsto in un Ordine del Giorno sottoscritto da Senatori di maggioranza ed opposizione, che prevedeva la riduzione dei contributi al circo con animali, fino a pervenire al completo azzeramento dei contributi nel 2018. Chiediamo che questo impegno venga rispettato. Firma anche tu! Sostieni la nostra battaglia per liberare gli animali da circhi. Il circo senza animali è più umano! Puoi essere al nostro fianco nelle azioni a difesa degli animali e per una concreta politica di sostegno ai centri di recupero di animali selvatici anche scegliendo le tradizionali uova di Pasqua della LAV, in buonissimo cioccolato fondente del commercio equo e solidale: un dono generoso per amici e parenti e per gli animali che in questo modo ci aiuterai a salvare. Condividi con noi questo impegno, diventa un volontario LAV: contattaci (tel. 064461325, info@lav.it ) per dedicare qualche ora agli animali. Ti aspettiamo! Impronte • febbraio 2015
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Karim
Karim, purosangue Arabo di 24 anni al suo arrivo presentava serissimi problemi di denutrizione e una preoccupante riduzione della massa muscolare. Per lui è stato necessario attivare, oltre alle cure di emergenza, un monitoraggio veterinario costante. Non è stato possibile lasciarlo solo mai, neppure durante la notte. Oggi per fortuna Karim sembra fuori pericolo, ma le sue condizioni sono ancora serie. Continueremo a prenderci cura di lui al meglio. Aiutaci con l’adozione a distanza.
Erwin
Erwin ha 13 anni ed è un bellissimo cavallo frisone. La visita veterinaria ha confermato per lui, come per tutti gli altri 6 cavalli, uno stato di denutrizione che ha imposto misure immediate a partire da un programma di nutrizione speciale. Ci stiamo prendendo cura di lui e di tutti gli altri con interventi veterinari di diversa natura e la situazione sta lentamente migliorando. Grazie al tuo sostegno potremo farlo al meglio. Adottalo!
Asia
Asia è un dromedario di 10 anni che, insieme al compagno Asan di 16 anni, è stato sequestrato al circo Martin dove vivevano in un piccolissimo recinto. Oggi vivono in uno spazio di oltre mille metri quadri e hanno accesso ad un’area di oltre un ettaro dove possono brucare indisturbati l’erba fresca. Per tutti e due si è reso necessario un programma alimentare integrativo per stimolare la formazione corretta della gobba. Se hai sempre sognato di avere come amico un dromedario ora puoi realizzare il tuo sogno. Adotta Asia.
L’amore a distanza esiste
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vete letto la loro storia a lieto fine. Gli animali sequestrati di recente a due circhi possono, grazie al nostro intervento e al tuo sostegno, dare inizio alla loro nuova, vera vita. Tutto questo è stato possibile grazie alla tenacia del nostro Ufficio Legale che non si è mai arreso, grazie a chi ha reso possibile il trasferimento in una struttura in grado di offrire a ognuno di loro spazi e cure adeguate, e grazie a te che sei al nostro fianco e sostieni le nostre azioni. Sono per la maggior parte animali esotici, per i quali trovare una sistemazione adeguata non è stato semplice a causa della carenza, nel nostro Paese, di centri di recupero specializzati. Siamo però felici di aver potuto garantire loro la miglior sistemazione possibile. Gli animali sono stati affidati alla LAV che si sta facendo carico del mantenimento. Per molti di loro è stato necessario intervenire con assistenza veterinaria urgente. Continuare a prenderci cura di loro sarà possibile grazie
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al sostegno di chi sceglierà di regalargli una nuova vita. Come? Con l’adozione a distanza scoprirai che l’amore a distanza non solo esiste, ma può essere anche sorprendentemente profondo ed emozionante. Sarà possibile donare il tuo affetto a qualcuno che, anche se non potrà essere mai fisicamente vicino a te, ne ha davvero bisogno. Gli animali vivono presso una struttura specializzata, in grado di offrire a ognuno di loro assistenza continuativa. Una vera e propria famiglia che non gli fa mancare nulla: attenzioni, svago e affetto. Il tuo contributo ci aiuterà a far fronte a tutte le spese veterinarie e di mantenimento necessarie. Il tuo aiuto arriverà non solo all’animale che adotterai ma a tutti gli animali bisognosi che assistiamo. Un pensiero davvero speciale e generoso!
Adozione una tantum
Un piccolo sostegno che ci aiuterà a prenderci cura di tutti: con 50 euro riceverai il certificato di adozione per-
sonalizzato con foto e storia del tuo beniamino adottato. Un segno tangibile del legame che vi unisce.
Adozione annuale
Con un contributo di 200 euro riceverai, oltre al certificato d’adozione, nel corso dell’anno due comunicazioni che ti consentiranno di seguire la vita del tuo beniamino, per tenervi in contatto passo dopo passo.
Adozione amico fedele
Si tratta di un aiuto davvero speciale perché potrà garantire un sostegno costante nel tempo. La tua donazione con formula regolare, che potrai sospendere o interrompere in ogni momento, consentirà di inviarti aggiornamenti frequenti che ti permetteranno di avere un rapporto ancora più profondo con “l’Amico fedele” che sceglierai di sostenere. Con l’adozione a distanza potrai rendere il tuo amore davvero concreto. In queste pagine ti presentiamo alcuni di loro.
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Antares
Arturo
Arturo è una zebra di 11 anni. Dopo la lunga detenzione in piccoli spazi al seguito del circo, oggi può finalmente pascolare liberamente insieme alla femmina di zebrallo sua compagna in un recinto di circa un ettaro. La loro vita è cambiata radicalmente e lo abbiamo potuto vedere dai primi istanti in cui, scesi dal van dopo il lungo viaggio dalla Sardegna, hanno esplorato il loro recinto e si sono messi a brucare. Vuoi colorare la tua vita con un compagno speciale? Adotta Artuto!
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Antares, bellissima tigre di circa 7-10 anni, proviene dalla dura vita in cattività nei circhi: è stata sequestrata per maltrattamento, come Madiba. Dopo il sequestro è stata data in affidamento allo stesso Circo per ben due anni, finché la LAV non ha assunto la sua custodia giudiziaria e si è prodigata per trovarle una sistemazione in un Centro di recupero in Toscana. Insieme possiamo aiutarla a superare il forte stress patito. Fallo insieme a noi, adotta Antares!
Madiba
Madiba è un leone di circa 8 anni. Quando siamo andati a prenderlo al Circo era in condizioni di salute molto preoccupanti. Sono state necessarie numerose cure veterinarie e ora pian piano si sta riprendendo ma ha bisogno acora di tutto il nostro aiuto. Madiba, come Antares, può vivere in un’area a lui risevata con accesso ad uno spazio esterno. Oggi che le sue condizioni stanno migliorando ama trascorrere molte ore all’aperto godendo del sole e della luce naturale. Aiutaci a prenderci cura di lui con l’adozione a distanza.
L’amore a distanza esiste! Aiutaci a prenderci cura di loro ogni giorno. Con l’adozione a distanza riceverai il certificato di adozione, con l’adozione annuale oltre al certificato di adozione ti invieremo aggiornamenti periodici. Compila questo tagliando e invialo insieme alla copia del versamento a: LAV – Viale Regina Margherita 177 – 00198 Roma fax: 06 4461326 - info@lav.it Desidero contribuire al mantenimento di: ☐ Karim ☐ Erwin ☐ Antares ☐☐ Madiba
☐ Asia ☐ Arturo
con l’adozione a distanza: Annuale ☐ 200 euro una tantum ☐ 50 euro oppure con una donazione liberale di: ☐ 50 euro ☐ 30 euro ☐ 100 euro ☐ 150 euro altra cifra (indicare) …………… Nome.........................................Cognome.............................................................. Indirizzo..................................................................................................................... Città.......................................................................Pr........ CAP................................. Cellulare .................................................................................................................... Email*.......................................................................................................................... Data di nascita ………/………/……… Luogo di nascita ...................................
* Avere il tuo indirizzo email è importante, potremo tenerci in contatto in modo semplice e veloce. Potremo inoltre inviarti gli aggiornamenti del tuo beniamino senza spreco di carta. Voglio contribuire al risparmio di carta, desidero ricevere gli aggiornamenti in formato digitale ☐ SI ☐ NO Modalità di versamento: • Donazione regolare con il modulo che trovi allegato alla rivista • Carta di credito (compila i campi sottostanti, oppure on line collegandoti a www.lav.it o chiama lo 06 4461325) Tipo carta VISA ☐ CartaSì ☐ MasterCard ☐ Numero....................................................................................... Scad .....…/……… Cod. cv2 (ultimi tre numeri sul retro)............................................................... Firma…………………………………………………………………………………................... • Conto corrente postale della rivista (allegare al tagliando) • Assegno non trasferibile intestato alla LAV (allegare al tagliando) • Bonifico bancario (allegare copia al tagliando) su conto corrente LAV c/o Banca Popolare Etica IBAN: IT16 E050 1803 2000 0000 0501 112 Firma…………………………………………………………………………………..................
La informiamo che il conferimento dei suoi dati è facoltativo e tuttavia, sottoscrivendo il presente tagliando, Lei autorizza al trattamento dei suoi dati identificativi la LAV ONLUS, che li utilizzerà esclusivamente per il perseguimento delle proprie finalità sociali. Ricordiamo che i dati saranno raccolti e trattati, anche elettronicamente, nel rispetto delle norme previste dal ‘codice di regolamentazione della privacy’ (Dlgs 196/2003). Lei potrà in ogni momento esercitare i suoi diritti (art. 7,8,9 Dlgs 196/2003) rivolgendosi direttamente a: LAV ONLUS, Viale Regina Margherita 177 - 00198 Roma, tel. 064461325 fax 064461326 e-mail: info@lav.it
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L’allarme da un nuovo test da noi commissionato su capi d’abbigliamento baby. Intervenga il Ministero della Salute
Pellicce & veleni: bambini a rischio di Simone Pavesi
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uova indagine di laboratorio da noi commissionata, denominata “Toxic Fur 2”, conferma la presenza di sostanze tossiche pericolose e possibili agenti cancerogeni nella pelliccia dei capi d’abbigliamento sottoposti ad analisi: tutti i nuovi campioni analizzati sono destinati a bambini di età inferiore ai 36 mesi. Un anno fa, nella prima indagine Toxic Fur, avevamo già denunciato la presenza di sostanze chimiche pericolose negli inserti di pelliccia animale presenti in capi di abbigliamento destinati ai bambini. A seguito di quella indagine il Ministero della Salute bloccò immediatamente la vendita degli articoli indagati e avviò nuovi accertamenti ufficiali che portarono all’adozione di provvedimenti di ritiro dal mercato dei prodotti considerati pericolosi, confermando quindi il nostro allarme.
A novembre, con la disponibilità delle nuove collezioni invernali, abbiamo avviato Toxic Fur 2 acquistando altri capi di abbigliamento presso i tradizionali canali distributivi (negozi, e-commerce) e destinati a bambini di età inferiore ai 36 mesi. Le componenti di pelliccia animale, presenti come bordature di questi articoli sono state sottoposte a numerosi test eco-tossicologici, con lo scopo di rilevare l’eventuale presenza residua di sostanze chimiche impiegate nelle fasi di concia e finissaggio delle pellicce. Esattamente come per la prima indagine, anche con Toxic Fur 2 abbiamo trovato sostanze tossiche e cancerogene che inevitabilmente possono rappresentare un rischio per la salute di chi indossa questi prodotti, in questo caso i bambini. Le aziende coinvolte sono: D&G, BLUMARINE BABY, WOOLRICH. E i rapporti di prova sono allarmanti: l’inserto in pelliccia del cappottino
D&G
Data acquisito Descrizione articolo
01/10/2014 Cappotto con collo in pelliccia
Codice
31 L51C23 FU2J5 S8292 MELANGE GREY 36 mesi 945,00 euro Coniglio – origine Francia SI NO Ungheria La Rinascente – Duomo, Milano
Età Costo Specie animale Pelliccia tinta Etichetta conforme Reg. UE Prodotto in Acquistato presso
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D&G(bimba 36 mesi) è risultato contaminato dal famigerato Cromo VI (esavalente), oltre che da un quantitativo elevato di Cromo III (trivalente) una sostanza non tossica ma comunque sensibilizzante per la cute; la pelliccia del capo Blumarine Baby (bimba 36 mesi) presenta elevati valori di Cromo III (trivalente) cedibile da sudore e Formaldeide; mentre la pelliccia del parka Woolrich (bimbo 24 mesi) oltre ad elevati valori di Cromo III (trivalente) cedibile da sudore e Formaldeide risulta contaminata anche da elevati valori di Nonilfenolo Etossilato. È evidente che i risultati dei test non soddisfano quei livelli di sicurezza che i consumatori dovrebbero ragionevolmente attendersi, soprattutto in considerazione del fatto che si tratta di prodotti di fascia alta del mercato, peraltro destinati ai più piccoli. Abbiamo subito chiesto al Ministero della Salute di valutare la sicurezza di questi prodotti d’abbigliamento, di predisporne il divieto cautelativo di
BLUMARINE BABY
01/10/2014 Piumino (in ecopiuma) con collo pelliccia 357PN11 69661 COL.22616 CLG: 387 152 727 515 36 mesi 433,00 euro Coniglio – origine Spagna SI SI Italia – SPAZIO SEI S.R.L. La Rinascente – Duomo, Milano
WOOLRICH JOHN RICH & BROS
10/11/2014 G'S LUXURY ARCTIC PARKA 07 8055683648348 WKCPS1746 SM20 24 mesi 369,00 euro Cane-procione (Murmasky) NO SI Cina Online http://www.woolrich.eu/
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vendita e promuovere nuovi accertamenti, oltre che vietare il commercio di pellicce (almeno nei prodotti di abbigliamento e non, destinati ai minori, o comunque ai bambini). La lavorazione delle pellicce prevede l’impiego di sostanze chimiche classificate come tossiche e cancerogene e che, inevitabilmente, restano presenti in forma residua anche nel prodotto finito immesso sul mercato e indossato da adulti e bambini, con diversi gradi di rischio per la salute. Tutti i prodotti di pellicceria possono infatti contenere una qualche sostanza chimica in concentrazioni tali da destare quantomeno il dubbio sulla reale sicurezza del prodotto. La LAV invita i consumatori a non acquistare né indossare prodotti che contengono anche piccole componenti di pelliccia animale per ragioni etiche innanzitutto, ma anche per la tutela dell’ambiente e per evitare eventuali esposizioni a queste sostanze. Le analisi di laboratorio hanno rivelato la presenza di:
hanno componenti di origine animale. FORMALDEIDE in misura superiore ai limiti massimi di sicurezza stabiliti dai principali standard volontari, nei capi BLUMARINE BABY e WOOLRICH.
CROMO VI (ESAVALENTE) in misura superiore ai limiti massimi di sicurezza stabiliti dal Regolamento europeo REACH, nel capo D&G.
NONILFENOLO ETOSSILATO in misura molto superiore al limite massimo europeo previsto per i prodotti tessili durante le fasi di produzione, nel campione di marca WOOLRICH.
Il Cromo esavalente è classificato come cancerogeno per quasi tutti gli organismi viventi (tra cui anche gli esseri umani). Inoltre è opportuno segnalare che il prodotto D&G non risulta conforme alla normativa in materia di etichettatura dei prodotti tessili. Il Regolamento UE 1007/2011 (articolo 12) dispone l’obbligo di etichettare con la dicitura “Contiene parti non tessili di origine animale” tutti i prodotti tessili che
I campioni esaminati hanno valori di Formaldeide che arrivano fino a 3 volte il limite previsto a livello europeo per i tessuti a diretto contatto con la pelle, e oltre 6 volte lo Standard industriale volontario Oeko-Tex®. Il sistema RAPEX (sistema europeo di allerta per la tutela dei consumatori) negli anni ha diramato allerte Formaldeide in abbigliamento per bambino dove i campioni esaminati presentavano un contenuto di Formaldeide inferiore a quello rilevato nelle componenti di pelliccia: nel 2010 per un modello di t-shirt contenente 52mg/kg e nel 2011 per campioni di biancheria intima con valori di 44,9mg/kg. La Formaldeide è un potente battericida, cancerogena e considerata un allergene di contatto.
L’articolo, se fosse stato prodotto in Europa, non sarebbe commercializzabile. La normativa europea in materia di “registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche” (Reg. 2006/1907/ CE), meglio nota come REACH, dispone in 1000mg/kg (Allegato XVII punto 46) il contenuto massimo tollerabile di Nonilfenoli Etossiliati nei prodotti tessili durante la fase di lavorazione. Il
campione della marca WOOLRICH ha un contenuto nettamente maggiore, ma essendo stato prodotto in Cina (in base a quanto riportato in etichetta) ne è consentita la vendita. Queste sostanze sono utilizzate come tensioattivi per sgrassare le pellicce. I Nonilfenoli Etossilati non sono attualmente riconosciuti come sostanze in grado di rappresentare un pericolo diretto per la salute di chi indossa i capi prodotti con queste sostanze chimiche, sono al contrario ampiamente riconosciuti i rischi ambientali significativi associati a questa classe di sostanze. I Nonilfenoli Etossilati e il Nonilfenolo infatti non si degradano quando vengono rilasciati nell’ambiente e possono bioaccumulare e contaminare la catena alimentare. In particolare il nonilfenolo è considerato un interferente endocrino che rompe l’equilibrio naturale degli ormoni negli organismi colpiti. CROMO III in valore superiore al limite indicato dall’Istituto Superiore di Sanità nell’indagine Toxic Fur 1 (18 mg/kg) nel campione delle marche: D&G, BLUMARINE BABY, WOOLRICH. Il cromo trivalente è considerato relativamente non tossico perché assorbito dall’azione degli acidi dello stomaco, tuttavia alcuni studi disponibili in letteratura suggeriscono che il Cromo trivalente può essere associato a sensibilizzazione cutanea. In mancanza di una norma specifica, l’Istituto Superiore di Sanità, nella valutazione dei test condotti nella precedente indagine Toxic Fur 1 ha indicato in 18 mg/kg il valore limite di Cromo. Impronte • febbraio 2015
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“Vera piuma”: nessuna qualità, tanta sofferenza
Moncler &C. nella bufera delle contestazioni di Simone Pavesi
L
a trasmissione Report (Raitre) dello scorso novembre ha riacceso i riflettori su una forma di sfruttamento che aveva già visto impegnata la nostra associazione diversi anni fa. In Italia infatti, abbiamo già ottenuto da tempo il divieto di spiumare le oche per l’ottenimento delle piume, ma purtroppo sul mercato continuano ad essere offerti prodotti (di abbigliamento, ma non solo) imbottiti di “Vera Piuma”. Cosa si nasconda dietro questa etichetta l’ha ricordato ancora una volta Report che ha mandato in onda un servizio (disponibile nell’archivio online e sul sito LAV) che descrive il processo di produzione delle piume: allevamenti da 5-10.000 oche e meno di 2 minuti per spennare vivo un animale. Le abrasioni che tutti gli animali riportano vengono “medicate” con pennellate di mercurio cromo, mentre alle lesioni più gravi che hanno almeno il 20% delle oche, come ferite estese e lacerazioni della carne si ricorre con improvvisate suture. Il tutto per mano non di un medico veterinario, ma degli stessi operatori che in tutta fretta devono spiumare migliaia di oche in pochi giorni. La spiumatura in vivo delle oche è una pratica ripetuta più volte sullo stesso animale, sino a quando la “qualità” è ritenuta accettabile e l’animale sopravvive. Molte aziende dichiarano che le piume da loro utilizzate derivano dalla filiera alimentare e quindi da animali che sono stati preventivamente uccisi. Ciò non corrisponde
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Impronte • febbraio 2015
esattamente al vero. Nel 2010 l’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, pubblicò uno studio scientifico proprio sulla pratica di ottenimento di piume da animali vivi. Nel rapporto è chiaramente indicato che per quanto riguarda le oche, anche quelle allevate per il consumo alimentare, questi animali possono essere spiumati più volte prima della macellazione. Infatti solo le oche uccise entro le prime 11 settimane di vita non subiscono spiumatura da vive. Quindi anche se un’azienda moda utilizza piume ricavate da animali che sono stati preventivamente uccisi per il consumo alimentare, non significa che quegli animali non siano stati precedentemente sottoposti a spiumatura in vivo per conto di altre aziende. Inoltre le oche possono anche essere state utilizzate per la produzione di paté, e quindi sottoposte all’altrettanto violenta pratica dell’ingozzamento forzato per far ingrossare (e
9-11 settimane Oche in allevamento Oche per foie gras (giovani) Oche per foie gras (vecchie) Oche per produzione di carne Oche per produzione di carne
16-18 settimane
ammalare) il loro “prezioso” fegato. L’EFSA ritiene che l’unico metodo indolore per l’ottenimento di piume dalle oche sia l’impiego di tecniche di pettinatura e spazzolatura nel solo periodo di muta. Ma considerando che le oche adulte hanno un’unica e sola naturale muta all’anno, pare improbabile che la produzione industriale di piume possa reggersi su una filiera in cui sia completamente esclusa la spiumatura in vivo. Per quale ragione un allevatore di oche dovrebbe rinunciare al guadagno di numerosi cicli di produzione di piume?
Le alternative esistono
Alternative alle imbottiture, sia per il settore dell’abbigliamento che per il casalingo, esistono e le aziende lo sanno molto bene anche perché molte utilizzano già imbottiture sintetiche nella stessa gamma di prodotti in cui usano ancora piume (giacche, piumini, ma anche plaid, divani, ecc.).
23-24 settimane
LEGENDA
Macellazione
Alimentazione forzata
Spiumatura
Macellazione o spiumatura
www.lav.it
SCEGLI L’ABBIGLIAMENTO ETICO E SOSTENIBILE. SOSTIENI LA LAV Come: • Scegli prodotti senza componenti animali • Rinnova la tua iscrizione alla lav • Scegli una donazione per i diritti degli animali TestComfort performance “CALORE”
(migliore performance per capo pesante invernale 0.350)
0,350 0,300 0,250
0,260
0,200
ANALOGA PERFORMANCE
0,297
intermedio 0,150
0,100
leggero estivo 0,080
0,050
(sintetico)
THE NORTH FACE
(sintetico)
36,8
40 35 MIGLIOR
25 PERFORMANCE
0,174
SAVE THE DUCK
(migliore performance per valori prossimi allo zero)
30
0,150
0,000
pesante invernale 0,350
TestComfort performance “TRASPIRAZIONE”
15
21
15,2
10 5 0
MONCLER (Vera Piuma)
Abbiamo realizzato dei test di comfort su prodotti in vera piuma di marca Moncler, e su prodotti realizzati con materiali alternativi di marca The North Face e Save the Duck per misurare le performance secondo le due variabili “Resistenza Termica” (quanto il prodotto tiene caldo) e “Resistenza Evaporativa” (traspirazione). I risultati dei test hanno dimostrato che i due prodotti realizzati con materiale sintetico (poliestere) sono più traspiranti della vera piuma, e uno dei due offre sostanzialmente lo stesso “calore”. A novembre la LAV ha incontrato la direzione dell’azienda Moncler (leader del mercato, è entrata nel mirino dopo lo scandalo “piume” rilanciato da Report) per chiedere di non utilizzare più piume nelle prossime collezioni. L’incontro si è tenuto dopo che abbiamo avviato un’azione di massmailing, che in poche ore ha fatto arrivare a Moncler (e ad altre aziende che utilizzano piume) molte centinaia di mail da parte di cittadini/ consumatori contrari allo sfrutta-
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SAVE THE DUCK
(sintetico)
THE NORTH FACE
(sintetico)
MONCLER (Vera Piuma)
mento delle oche. Dopo il nostro confronto l’azienda non ha escluso cambiamenti nella produzione, anche verso la sostituzione delle piume, ma senza nessun reale impegno e trincerandosi dietro a una volontà di monitorare con più attenzione la filiera di approvvigionamento delle piume. Ci saremmo aspettati un impegno più concreto da parte di Moncler; il maggiore controllo sulla filiera è
Moncler
qualcosa che i consumatori già si attendono da un marchio così “prestigioso”, e comunque le rassicurazioni di Moncler sul maggiore monitoraggio dell’utilizzo delle oche non ci hanno convinti. Qualunque sia la filiera di approvvigionamento, alimentare oppure no, le oche subiscono gravi violenze per la spiumatura in vivo, o vengono comunque preventivamente uccise. Mentre non è assolutamente credibile che una produzione industriale di livello mondiale come quella di Moncler possa stare in piedi grazie al reperimento di piume raccolte dopo la naturale muta. Oggi il mercato offre già una miriade di valide alternative alle piume animali (di oche, ma anche di anatre). Non c’è alcun bisogno di acquistare abbigliamento o altri prodotti imbottiti di piume, e i consumatori sanno bene che il “Vera Piuma” è solo un concetto di marketing che nulla di più offre rispetto a soluzioni etiche e sostenibili.
Save The Duck
The North Face
181 euro
200 euro
20/02/2014
06/03/2014
Sintetico (Plumtech): poliestere
Sintetico (Thermoball): poliestere
COSTO 665 euro DATA ACQUISTO 06/03/2014
COMPOSIZIONE IMBOTTITURA 90% Piumino 10% Piuma
Impronte • febbraio 2015
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Preadolescenti amici
degli animali
P
di Ciro Troiano
readolescenti e animali: è odio, amore o indifferenza? Questo, in estrema sintesi, il tema di un’indagine svolta nelle scuole medie: 1500 studenti, tra gli 11 e i 14 anni, hanno partecipato a un questionario della LAV. Il 99,1% del campione ha risposto “Sì” alla domanda “Ti piacciono gli animali?”. I “No” sono pari appena allo 0,9%. Lo 0,7% ha dichiarato di avere paura degli animali. Quelli che non hanno paura degli animali, invece, rappresentano il 30,7%, molti di più, invece, quelli che hanno paura solo di alcuni animali: il 68,60%. Emerge chiaramente dall’analisi dei dati che il maltrattamento non è generato dalla paura degli animali, la paura se incide sulla genesi degli atti violenti contro gli animali lo fa in modo del tutto residuale. Il 70,5% del campione ha dichiarato di avere animali che vivono in casa o in giardino. Il cane è l’animale più presente nelle case degli intervistati: il 14,9% ha detto di averne uno. Seguono i gatti: l’8,6%; i pesci, il 3,9%; gli uccelli e le tartarughe d’acqua, per entrambe le specie l’1,3%; i conigli l’1%; le tartarughe terrestri, lo 0,7%; le iguane lo 0,7%; i serpenti lo 0,6%; lo scoiattolo lo 0,2%. Colpisce subito il gran numero degli animali, un elenco variegato. Si tratta di una presenza quotidiana e importante. Alcuni hanno manifestato il loro dispiacere per non avere animali in famiglia, perlopiù a causa della contrarietà dei genitori. Solo una minima parte degli intervistati ha manifestato fastidio, disagio, insofferenza. Alla domanda: “Cosa provi per loro?” il 56,9% del campione ha risposto: “Gli voglio molto bene”. “Gli voglio bene” il 12,5%. “Non mi importa nulla di loro”, invece, lo 0,8%. Lo 0,2% ha risposto: “Mi fanno paura”. La risposta: “Provo odio nei loro confronti” è stata espressa dallo 0,4% dei maschi. Il 43,3% ha detto di aver assistito personalmente a un maltrattamento di animale. Per quanto riguarda le forme
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Impronte • febbraio 2015
Indagine nelle scuole medie: 1500 studenti rispondono a un questionario della LAV per esplorare sentimenti e comportamenti dei più giovani verso gli altri animali
di maltrattamento, l’8,2% ha assistito ad “atti non cruenti” (sberle e percosse “educative” agli animali, strattonare cani, distruzione di nidi senza uccelli, ecc.); il 4% ha assistito ad “atti potenzialmente cruenti” (lanciare pietre contro animali a sangue caldo, abbandonare animali o detenerli in condizioni di cattività estrema, cani a catena corta o animali ammassati in gabbie, ecc.); il 3,1% ha assistito ad “atti cruenti” (uccisione di rane, rospi, lucertole, ecc., sevizie ai pesciolini rossi; il taglio della coda alle lucertole, ecc.); infine, il 9,7% ha visto “atti particolarmente cruenti” (uccisione o tortura di un vertebrato a sangue caldo; l’uccisione a scopo alimentare, atti di maltrattamento violento). L’esposizione continua a forme di violenza, anche se solo come spettatori, può portare alla desensibilizzazione nei riguardi della sofferenza altrui e all’assuefazione alla violenza stessa. La cultura in cui si sviluppano forme di violenza contro gli animali ha come riferimento un modello di vita basato sulla prevaricazione, l’aggressività sistematica, il disprezzo per le ragioni altrui: una vera coltura per i bacilli dell’intolleranza e dell’illegalità. “Chi ha mai visto maltrattare un animale?” a questa domanda, la maggioranza ha risposto “estranei adulti”: il 41%. Il 12,2%, ha risposto: “familiari adulti”; la stessa percentuale ha rispo-
sto: “conoscenti”. Il 3,7%, invece, ha risposto: “familiari bambini o adolescenti”; il 3,1%, ha risposto: “compagni di scuola”; il 2,6%, ha risposto: “amici”. Infine, il 25,2%, ha indicato più categorie di persone. Molto preoccupante quel 12,2% che ha assistito ad atti di maltrattamento commessi da familiari adulti. Quali valori può apprendere un bambino costretto a partecipare emotivamente, se non materialmente, alla tortura di un animale? Il 14,4% del campione ha dichiarato di aver maltrattato un animale almeno una volta. Il 47,2% sostiene di averlo fatto una sola volta. Il 5,3% ha detto di averlo fatto “un paio di volte”. L’1,2% ha risposto: “Sì, diverse volte”. Infine, “Sì, lo faccio spesso”: l’1,1%. Il 42,6% ha anche assistito a maltrattamenti di animali da parte di altre persone. Per quanto riguarda le forme di maltrattamento compiute, il 15,7% di coloro che hanno ammesso di aver maltrattato animali ha commesso “atti non cruenti”; l’1,4% “atti potenzialmente cruenti”; il 12% “atti cruenti”; infine, il 4,6% “atti particolarmente cruenti”. Il tema della violenza nei riguardi degli animali è strettamente collegato alla violenza nei riguardi degli esseri umani e dei comportamenti antisociali. Risulta putroppo ancora diffusa la convinzione che i bambini autori di abusi nei riguardi di animali non fanno altro che compiere un percorso quasi obbligato nel cammino della loro crescita. Nulla di più sbagliato. I bambini che maltrattano gli animali lo fanno in risposta a un disagio e sono molto probabilmente loro stessi vittime di altre violenze, il più delle volte commesse proprio dalle figure più significative per i minori.
www.lav.it
Il teatro degli animali
per i più piccoli “S torie d’amore e libertà” è il titolo del progetto LAV che racconta ai più piccoli i diritti degli animali attraverso il teatro e i burattini, grazie alla collaborazione tra il nostro Settore Educazione e il Teatro delle Marionette degli Accettella di Roma, una realtà storica dell’intrattenimento per bambini. Fiabe e filastrocche sui nostri amici animali, portate a vivere dalla sapiente tradizione delle marionette e del teatro di figura, sono già andate in scena lo scorso 29 e 30 novembre con lo spettacolo “AnimaAnimali” al Teatro Mongiovino di Roma e adesso la rappresentazione è pronta anche per spazi non teatrali come scuole, biblioteche, ludoteche e centri di incontro al coperto o all’aperto. C’è la storia di un cacciatore, il cui fucile dice Pum!
e invece di sparare la pallottola, la fa cadere per terra; o la storia di un pappagallo che vive dentro una gabbia d’oro, amato da un ricco mercante, ma privato della libertà, finché un giorno non accade qualcosa che cambia per sempre la sua esistenza. Tutto per celebrare la bellezza dell’amore e del rispetto degli altri, anche quando non appartengono alla nostra specie. Il Teatro delle Marionette degli Accettella, sempre in collaborazione con LAV, offre alle scuole elementari e dell’infanzia anche un laboratorio in dodici incontri dal titolo “Il Teatro degli animali”. Un percorso alla scoperta del Grande Libro dei Diritti degli Animali (edito da LAV e Sonda), ma al contempo un contenitore ideale di sogni tratti da racconti di autori contemporanei come Gianni Rodari, Roberto Piumini, Bruno Tognolini, Stefano Bordiglioni e molti altri. Attraverso il gioco teatrale e l’interazione con i bambini questi ultimi diventano parte attiva dello spettacolo in un girotondo di ruoli, intrecci narrativi e fabulazioni che attingono al mondo reale e alla fantasia dei bambini stessi. Alcuni incontri del percorso inoltre saranno finalizzati all’apprendimento e alla immediata verifica degli specifici linguaggi teatrali. E se lo si vorrà sarà possibile mettere in scena una rappresentazione finale al Teatro Mongiovino di Roma, permettendo ai piccoli di vivere l’esperienza proprio come dei veri attori. Le scuole o le strutture pubbliche e private interessate a maggiori informazioni e ad ospitare “AnimAnimali” o “Il Teatro degli animali”, possono rivolgersi al Settore Educazione LAV: educazione@lav.it tel. 064461325.
Anche quest’anno puoi sostenere i diritti degli animali con il tuo 5xmille!
N
ei moduli della dichiarazione dei redditi CUD, 730 e Unico cerca la scheda “Scelta per la destinazione del cinque per mille”. Nel riquadro “Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale” inserisci la tua firma e il codice fiscale della LAV: 80426840585 Ricorda che le donazioni che hai effettuato a favore della LAV nel 2014 sono detraibili!
Ecco perché stiamo preparando per te un utile riepilogo che, insieme alle ricevute delle donazioni, potrà esserti utile quando farai la dichiarazione dei redditi. Come averlo? • Accedi o registrati alla tua area riservata su www.lav.it: lo troverai on line a partire da aprile. Ecco un altro buon motivo per utilizzare un servizio pensato proprio per te! • Contatta il nostro servizio soci per richiederne una copia. Scrivi a info@lav.it oppure telefona al numero 06 4461325. Impronte • febbraio 2015
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Assemblee dei soci LAV Sono convocate le Assemblee dei soci LAV, nelle sedi e
secondo l’ordine del giorno indicati. Vi aspettiamo numerosi!
Agire localmente
LAV Bassano del Grappa (VI)
Martedì 17 marzo 2015 a Bassano del Grappa, presso la sede in via Angarano 147, è indetta l’assemblea dei soci LAV di Bassano del Grappa. Prima convocazione alle ore 21:15, seconda convocazione alle ore 21:45. Ordine del giorno: presentazione della relazione dell’attività della Sede durante il 2014 e del rendiconto economico consuntivo annuale di entrate e uscite, varie ed eventuali. L’assemblea è aperta a soci e simpatizzanti. A fine serata sarà offerto un piccolo buffet di dolci vegan. Per informazioni: cell. 348/0407684 lav.bassanodelgrappa@lav.it
LAV Varese-Busto Arsizio
Martedì 17 marzo a Varese, presso la sede in via Rainoldi 14, è indetta l’assemblea dei soci LAV di Varese-Busto Arsizio. Prima convocazione alle ore 20:30, seconda convocazione alle ore 20:45. Ordine del giorno: presentazione della relazione dell’attività della sede durante il 2014 e del rendiconto economico consuntivo annuale di entrate e uscite, varie ed eventuali. L’assemblea è aperta a soci e simpatizzanti. Per informazioni: cell. 328/6456255 lav.varese-busto@lav.it
LAV Venezia
Martedì 17 marzo 2015 a Spinea (Venezia), in via Matteotti 9, è indetta l’assemblea dei soci LAV di Venezia. Prima convocazione alle ore 20, seconda convocazione alle ore 21. Ordine del giorno: presentazione della relazione dell’attività della sede nel 2014 e del rendiconto economico consuntivo annuale di entrate e uscite, varie ed eventuali. L’assemblea è aperta a soci e simpatizzanti. A fine serata, rinfresco vegan. Per informazioni: cell. 348/0407952 lav.venezia@lav.it www.lav.it/sedi/venezia
LAV Modena
Martedì 17 marzo 2015 a Modena, presso la palazzina “Pucci” in largo Alberto Mario Pucci 7, è indetta l’assemblea dei soci LAV di Modena. Prima convocazione alle ore 20, seconda convocazione alle ore 21. Ordine del giorno: presentazione della relazione dell’attività della sede durante il 2014 e del rendiconto economico consuntivo annuale di entrate e uscite, elezione del nuovo Consiglio Direttivo, varie ed eventuali. L’assemblea è aperta a soci e simpatizzanti; ogni socio, iscritto regolarmente da almeno 10 mesi, ha diritto di voto; per candidarsi al CD locale deve inoltre aver abbracciato la scelta Veg. Le candidature dovranno essere inviate a cd@lav.it e a lav. modena@lav.it entro il 10 marzo 2015. A fine serata, rinfresco vegan. Per informazioni: cell. 320/4795021 lav.modena@lav.it www.lav.it/sedi/modena
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Impronte • febbraio 2015
LAV Correggio (RE)
(Comuni di Correggio, Campagnola Emilia, Fabbrico, Novellara, Reggiolo, Rio Saliceto, Rolo, San Marino in Rio) Giovedì 19 marzo a Correggio, presso CSB in piazza Garibaldi 7, è indetta l’assemblea dei soci LAV di Correggio. Prima convocazione alle ore 18, seconda convocazione alle ore 19. Ordine del giorno: presentazione della relazione dell’attività della sede durante il 2014 e del rendiconto economico consuntivo annuale di entrate e uscite, varie ed eventuali. L’assemblea è aperta a soci e simpatizzanti. Sarà offerto un piccolo buffet vegan. Per informazioni: cell. 331/1284428 lav.correggio@lav.it
LAV Vicenza
Giovedì 19 marzo 2015 a Vicenza, presso la Circoscrizione Comunale n.5 in via Lago di Pusiano 7 (quartiere Laghetto), è indetta l’assemblea dei soci LAV di Vicenza. Prima convocazione alle ore 20, seconda convocazione alle ore 21. Ordine del giorno: presentazione della relazione dell’attività della sede durante il 2014 e del rendiconto economico consuntivo annuale di entrate e uscite, varie ed eventuali. L’assemblea è aperta a soci e simpatizzanti. A fine serata rinfresco vegan. Per informazioni: cell. 348/0408396 lav.vicenza@lav.it
LAV Carmagnola (TO)
(Comuni di Carmagnola, Villastellone, Carignano, Pancalieri, Virle Piemonte, Osasio, Lombriasco) Venerdì 20 marzo a Carmagnola, presso la Sede A.N.A. in via Sella 52, è indetta l’assemblea dei soci LAV di Carmagnola. Prima convocazione alle ore 20:30, seconda convocazione alle ore 21. Ordine del giorno: presentazione della relazione dell’attività della sede durante il 2014 e del rendiconto economico consuntivo annuale di entrate e uscite, varie ed eventuali. L’assemblea è aperta a soci e simpatizzanti. A fine serata sarà offerto un piccolo buffet vegan. Per informazioni: cell. 340/0062741 e-mail lav.carmagnola@lav.it
LAV Rho (MI)
Domenica 22 marzo 2015 ad Arese (Milano), presso il Forum delle Associazioni in via Resegone 14, è indetta l’assemblea dei soci LAV di Rho. Prima convocazione alle ore 20, seconda convocazione alle ore 21. Ordine del giorno: presentazione della relazione dell’attività della sede durante il 2014 e del rendiconto economico consuntivo annuale di entrate e uscite, elezione del nuovo Consiglio Direttivo, varie ed eventuali. L’assemblea è aperta a soci e simpatizzanti; ogni socio, iscritto regolarmente da almeno 10 mesi, ha diritto di voto; per candidarsi al CD locale deve inoltre aver abbracciato la scelta Veg. Le candidature
dovranno essere inviate a cd@lav.it e a lav. rho@lav.it entro il 15 marzo 2015. Per informazioni: cell. 349/3769750 lav.rho@lav.it www.lav.it/sedi/rho-mi
LAV Pordenone
Martedì 24 marzo 2015 a Pordenone, presso la sede in via Carnaro 10, è indetta l’assemblea dei soci LAV di Pordenone. Prima convocazione alle ore 20, seconda convocazione alle ore 21. Ordine del giorno: presentazione della relazione dell’attività della sede durante il 2014 e del rendiconto economico consuntivo annuale di entrate e uscite, varie ed eventuali. L’assemblea è aperta a soci e simpatizzanti. Per informazioni: cell. 320/4795023 lav.pordenone@lav.it
LAV Bologna
Martedì 24 marzo 2015 a Bologna, presso la saletta condominiale in via Molino di Pescarola 34, è indetta l’assemblea dei soci LAV di Bologna. Prima convocazione alle ore 20:30, seconda convocazione alle ore 21. Ordine del giorno: presentazione della relazione dell’attività della sede durante il 2014 e del rendiconto economico consuntivo annuale di entrate e uscite, varie ed eventuali. L’assemblea è aperta a soci e simpatizzanti. Per informazioni: cell. 320/4788779-333/8175258 lav.bologna@lav.it www.lav.it/sedi/bologna
LAV Mantova
Martedì 24 marzo 2015 a Mantova, presso il Circolo “Bruno Cavalletto” in via Tezze 6/a, è indetta l’assemblea dei soci LAV di Mantova. Prima convocazione alle ore 20, seconda convocazione alle ore 21. Ordine del giorno: presentazione della relazione dell’attività della sede durante il 2014 e del rendiconto economico consuntivo annuale di entrate e uscite, elezione del nuovo Consiglio Direttivo, varie ed eventuali. L’assemblea è aperta a soci e simpatizzanti; ogni socio, iscritto regolarmente da almeno 10 mesi, ha diritto di voto; per candidarsi al CD locale deve inoltre aver abbracciato la scelta Veg. Le candidature dovranno essere inviate a cd@lav.it e a lav. mantova@lav.it entro il 17 marzo 2015. A fine serata, rinfresco vegan. Per informazioni: cell. 320/74795557 lav.mantova@lav.it www.lav.it/sedi/mantova
LAV Bari
Mercoledì 25 marzo 2015 a Bari, presso la sede in via Francesco Muciaccia 15, è indetta l’assemblea dei soci LAV di Bari. Prima convocazione alle ore 20, seconda convocazione alle ore 20:30. Ordine del giorno: presentazione della relazione dell’attività della sede durante il 2014 e del rendiconto economico consuntivo annuale di entrate e uscite, varie ed even-
tuali. L’assemblea è aperta a soci e simpatizzanti. Per informazioni: cell. 348/0618270 lav.bari@lav.it www.lav.it/sedi/bari
LAV Saronno (VA)
(Comuni di Saronno, Caronno Pertusella, Cislago, Gerenzano, Origgio, Uboldo) Giovedì 26 marzo 2015 a Saronno, presso la sede in via Gaudenzio Ferrari 21 (ditta LFM lotto P), è indetta l’assemblea dei soci LAV di Saronno. Prima convocazione alle ore 20, seconda convocazione ore 21. Ordine del giorno: relazione dell’attività della sede durante il 2014, rendiconto economico consuntivo annuale di entrate e uscite, varie ed eventuali. L’assemblea è aperta a soci e simpatizzanti. A fine serata rinfresco vegan. Per informazioni: cell. 338/4305289 lav.saronno@lav.it; www.lav.it/sedi/saronno-va
LAV Torino
Giovedì 26 marzo a Torino, presso la sede in via Balme 11/c, è indetta l’assemblea dei soci LAV di Torino. Prima convocazione alle ore 20.30: seconda convocazione alle ore 21. Ordine del giorno: relazione dell’attività della sede durante il 2014, rendiconto economico consuntivo annuale di entrate e uscite, varie ed eventuali. L’assemblea è aperta a soci e simpatizzanti. A fine serata, rinfresco vegan. Per informazioni: tel. 011/746392 lav.torino@lav.it www.lav.it/sedi/torino
LAV Firenze
Venerdì 27 marzo 2015 a Firenze, presso il Circolo “Andrea del Sarto” in via Manara 6, è indetta l’assemblea dei soci LAV di Firenze. Prima convocazione alle ore 18, seconda convocazione alle ore 19. Ordine del giorno: relazione dell’attività della sede durante il 2014, rendiconto economico consuntivo annuale di entrate e uscite, varie ed eventuali. L’assemblea è aperta a soci e simpatizzanti. Al termine dell’assemblea sarà offerto un aperitivo vegan. Per informazioni: cell. 328/9143416 lav.firenze@lav.it
LAV Genova
Venerdì 27 marzo 2015 a Genova, presso il “Caffè del Tribunale” in via delle Casacce 31R, è indetta l’assemblea dei soci LAV di Genova. Prima convocazione alle ore 16:30, seconda convocazione alle ore 17. Ordine del giorno: relazione dell’attività della sede durante il 2014 e del rendiconto economico consuntivo annuale di entrate e uscite, varie ed eventuali. L’assemblea è aperta a soci e simpatizzanti. Per informazioni: cell. 347/2330272 lav.genova@lav.it
LAV Napoli
Venerdì 27 marzo a Napoli, presso il ristorante vegetariano “Un sorriso integrale” in vico S. Pietro a Majella 6 (piazza Bellini), è indetta l’assemblea dei soci LAV di Napoli. Prima convocazione alle ore 17:30, seconda convocazione alle ore 18. Ordine del giorno: relazione dell’attività della sede durante il 2014 e del rendiconto economico consuntivo annuale di entrate e uscite, elezione del nuovo Consiglio Direttivo, varie ed eventuali. L’assemblea è aperta a soci e simpatizzanti; ogni socio,
iscritto regolarmente da almeno 10 mesi, ha diritto di voto; per candidarsi al CD locale deve inoltre aver abbracciato la scelta veg. Le candidature dovranno essere inviate a cd@ lav.it e a lav.napoli@lav.it entro il 20 marzo. A fine riunione, cena presso il ristorante; prenotazioni entro il 20 marzo. Per informazioni: cell. 328/2313365 lav.napoli@lav.it www.lav.it/sedi/napoli
LAV Grosseto
Domenica 29 marzo 2015 a Grosseto, presso la sede LAV in via dei Barberi 108 5/C, è indetta l’assemblea dei soci LAV di Grosseto. Prima convocazione alle ore 17.30, seconda convocazione alle ore 18. Ordine del giorno: presentazione della relazione dell’attività della sede durante il 2014 e del rendiconto economico consuntivo annuale di entrate e uscite, elezione del nuovo Consiglio Direttivo, varie ed eventuali. L’assemblea è aperta a soci e simpatizzanti; ogni socio, iscritto regolarmente da almeno 10 mesi, ha diritto di voto; per candidarsi al CD locale deve inoltre aver abbracciato la scelta veg. Le candidature dovranno essere inviate a cd@lav.it e a lav. grosseto@lav.it entro il 22 marzo 2015. Per informazioni: cell. 3287/5639980; lav.grosseto@lav.it
LAV Pescara
Domenica 29 marzo 2015 a Pescara, presso il pet shop “Tanaliberatutti” in viale Gabriele D’Annunzio 243, è indetta l’assemblea dei soci LAV di Pescara. Prima convocazione alle ore 15.30, seconda convocazione alle ore 17.30. Ordine del giorno: presentazione della relazione dell’attività della sede durante il 2014 e del rendiconto economico consuntivo annuale di entrate e uscite, varie ed eventuali. L’assemblea è aperta a soci e simpatizzanti. Per informazioni: cell. 327/3837173 lav.pescara@lav.it; www.lav.it/sedi/pescara
LAV Padova
Lunedì 30 marzo 2015 a Padova, presso la sede in via Savonarola 117, è indetta l’assemblea dei soci LAV di Padova. Prima convocazione alle ore 20, seconda convocazione alle ore 21. Ordine del giorno: presentazione della relazione dell’attività della sede durante il 2014 e del rendiconto economico consuntivo annuale di entrate e uscite, varie ed eventuali. L’assemblea è aperta a soci e simpatizzanti. Per informazioni: cell. 320/7598238 lav.padova@lav.it www.lav.it/sedi/padova
LAV Monza e Brianza
Lunedì 30 marzo 2015 a Monza, presso “Km Veg” in via Vittorio Emanuele II 46, è indetta l’assemblea dei soci LAV di Monza e Brianza. Prima convocazione alle ore 20, seconda convocazione alle ore 21. Ordine del giorno: presentazione della relazione dell’attività della sede durante il 2014 e del rendiconto economico consuntivo annuale di entrate e uscite, elezione del nuovo Consiglio Direttivo, varie ed eventuali. L’assemblea è aperta a soci e simpatizzanti; ogni socio, iscritto regolarmente da almeno 10 mesi, ha diritto di voto; per candidarsi al CD locale deve inoltre aver abbracciato la scelta veg. Le candidature
dovranno essere inviate a cd@lav.it e a lav. monza@lav.it entro il 23 marzo 2015. Per informazioni: cell. 329/4234827 lav.monza@ lav.it www.lav.it/sedi/monza-e-brianza
LAV Reggio Emilia
Lunedì 30 marzo 2015 a Reggio Emilia, presso il “Circolo Venezia” in via Lombroso 3, è indetta l’assemblea dei soci LAV di Reggio Emilia. Prima convocazione alle ore 20:30, seconda convocazione alle ore 21. Ordine del giorno: relazione dell’attività della sede durante il 2014 e del rendiconto economico consuntivo annuale di entrate e uscite, elezione del nuovo Consiglio Direttivo, varie ed eventuali. L’assemblea è aperta a soci e simpatizzanti; ogni socio, iscritto regolarmente da almeno 10 mesi, ha diritto di voto; per candidarsi al CD locale deve inoltre aver abbracciato la scelta Veg. Le candidature dovranno essere inviate a cd@lav.it e a lav.reggioemilia@lav. it entro il 23 marzo. A fine serata, sarà offerto un rinfresco vegan. Per informazioni: cell. 338/6955370 lav.reggioemilia@lav.it www.lav.it/sedi/reggio-emilia
LAV Milano
Martedì 31 marzo a Milano, presso la sede in via Bezzecca 3, è indetta l’assemblea dei soci LAV di Milano. Prima convocazione alle ore 20:30, seconda convocazione alle ore 21. Ordine del giorno: presentazione della relazione dell’attività della sede durante il 2014 e del rendiconto economico consuntivo annuale di entrate e uscite, varie ed eventuali. L’assemblea è aperta a soci e simpatizzanti. Al termine dell’assemblea, piccolo rinfresco vegan. Per informazioni: cell. 327/6333693 lav.milano@lav.it www.lav.it/sedi/milano
LAV Trieste
Martedì 31 marzo 2015 a Trieste, presso la sede dei soci di “Banca Etica” in via Donizetti 5, è indetta l’assemblea dei soci LAV di Trieste. Prima convocazione alle ore 19:30, seconda convocazione alle ore 20. Ordine del giorno: presentazione della relazione dell’attività della sede durante il 2014 e del rendiconto economico consuntivo annuale di entrate e uscite, elezione del nuovo Consiglio Direttivo, varie ed eventuali. L’assemblea è aperta a soci e simpatizzanti; ogni socio, iscritto regolarmente da almeno 10 mesi, ha diritto di voto; per candidarsi al CD locale deve inoltre aver abbracciato la scelta Veg. Le candidature dovranno essere inviate a cd@lav.it e a lav. trieste@lav.it entro il 24 marzo. Per informazioni: cell. 320/6378852 lav.trieste@lav.it www.lav.it/sedi/trieste
LAV Verona
Martedì 31 marzo 2015 a Verona, presso la sede in piazza dei Caduti 27, è indetta l’assemblea dei soci LAV di Verona. Prima convocazione alle ore 20:30, seconda convocazione alle ore 21. Ordine del giorno: presentazione della relazione dell’attività della sede durante il 2014 e del rendiconto economico consuntivo annuale di entrate e uscite, varie ed eventuali. L’assemblea è aperta a soci e simpatizzanti. Per informazioni: cell. 339/1108543 lav.verona@lav.it www.lav.it/sedi/verona
Impronte • febbraio 2015
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La cucina
energ_etica di Paola Segurini
U
n volume che si presenta subito come un prezioso ausilio per chi vuole fare sport, anche a livello agonistico, e allo stesso tempo seguire un’alimentazione etica sì, ma gustosa e sana e, ovviamente, equilibrata e ricca di sostanze naturali che favoriscano la performance. Brendan Brazier è riconosciuto come uno dei principali esperti mondiali di nutrizione a base vegetale, responsabile negli USA della tabella dietetica di squadre e sportivi di alto livello. Lui stesso è ex triatleta professionista Ironman, due volte campione canadese di ultramaratona. Propone ricette interessanti per tutti, in una varietà di abbinamenti creativi e pieni di appeal: 150 ricette vegetali e integrali,
prova di allergeni per eliminare dalla nostra alimentazione grano, lievito, glutine, soia, zucchero raffinato e latticini. Brazier le ha indicizzate – fornendo un ottimo strumento di scelta per il lettore - a seconda delle loro caratteristiche, dalle ricette di transizione da un’alimentazione tradizionale, a quelle crude, a quelle senza glutine, o ricche di proteine o ad alta densità di nutrienti. Un arcobaleno di possibilità, che va dallo Smoothie energ_etico di vaniglia, mandorle e caffè alla zuppa di patate dolci arrosto, carote e zenzero, al riso tailandese al curry verde e ai dessert come la Torta con lamponi, cioccolato e melagrana. Siamo quasi pronti a trasformarci in Veg_Atleti, trascinati dal sorriso di questo esperto!
Latte di mandorla Semplice e crudista, questo latte vegetale, che potrete usare in molti modi, è ricco di nutrienti, ma privo degli additivi aggiunti in alcune versioni industriali. Inoltre, il latte di mandorla confezionato è pastorizzato, processo che ne riduce il valore nutrizionale. Può essere utilizzato in ogni ricetta in cui sia necessario latte di frutta a guscio e, ovviamente, è perfetto con i cereali. 140 g di mandorle crude 750 ml di acqua 1 dattero medjoul snocciolato (facoltativo, dipende dalla dolcezza che desiderate) 1 pizzico di sale marino Preparazione: 5 minuti più 8-10 ore di ammollo. Si ottiene 1 litro. Utensili:
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Impronte • febbraio 2015
frullatore ad alta velocità, colino a maglie strette. In un recipiente pieno di acqua mettete in ammollo le mandorle 8-10 ore. Più a lungo vi staranno, più cremoso sarà il latte (fino a un massimo di 12 ore). Scolate e sciacquate le mandorle. Nel frullatore mettete le mandorle, 500 ml di acqua e il dattero (se avete scelto di usarlo). Azionate prima a bassa velocità, poi aumentate la velocità e frullate 1-2 minuti, finché il composto non sarà privo di grumi o di consistenza simile al latte. Aggiungete l’acqua rimanente (250 ml) e frullate altri 20 secondi. Passate il composto attraverso un colino a maglie strette su un recipiente, poi filtratelo nuovamente con un pan-
no o con un telo, estraendo più liquido possibile. Eliminate la parte solida. Per renderlo più dolce, aggiungete un altro dattero o nettare di cocco. Aggiungete il sale. Si conserva in frigorifero, in un contenitore non ermetico, fino a 5 giorni. Per fare il latte al cioccolato, aggiungete 10 g di cacao in polvere. Potete usare qualunque altro tipo di frutta a guscio o seme, oppure un mix, come canapa, semi di girasole, anacardi (per un latte più cremoso) o noci.
Storia di un amore
www.lav.it
senza confini
di Ilaria Tordone
L
a storia del signor Mario è una di quelle storie che parlano di un grande amore, capace di raggiungere un cane che ci è vicino, che ha bisogno di noi, e di allargarsi allo stesso tempo a tanti altri animali meno vicini, ma altrettanto bisognosi di noi. Il signor Mario ha scelto di regalare una nuova vita a Nico, uno dei cani che la LAV ha salvato dal rifugio Parrelli. Un cane fortemente segnato da tanti anni in gabbia, privato di cure e affetto. Noi abbiamo voluto donargli la libertà e la possibilità di una vita diversa, ma è stato il signor Mario che ha reso concreto il nostro grande progetto per Nico, che finalmente ha potuto scoprire il calore di una casa. “Quando sono entrato nel canile, ero deciso a portare via con me il cane più malconcio, quello che forse nessun altro avrebbe deciso di salvare. Quel cane era Nico. Quando l’ho visto, nei suoi occhi ho colto la rassegnazione per la sua misera condizione. Non ho avuto dubbi: Nico doveva a tutti i costi uscire da lì!” Con queste parole il signor Mario ci ha descritto il suo primo incontro con Nico, che diventa la storia di una nuova vita. Per lui e per Nico. La storia di un amore a prima vista! “Nonostante Nico abbia trascorso 11 anni in gabbia e soffra di tanti disturbi, nonostante io non sappia quanto ancora potrà vivere,
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e invialo via fax 06 4461326 - per posta: LAV Viale Regina Margherita, 177 00198 Roma - oppure via e-mail: lasciti@lav.it ☐ Vorrei ricevere maggiori informazioni su come ricordare la LAV nel mio testamento ☐ Ho già fatto testamento a favore della LAV
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(imp 0215)
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ho una certezza: ogni giorno che passa è per Nico un dono. E per me è un giorno speciale.” I volontari della LAV che si sono occupati della sua adozione hanno potuto vedere la rinascita di Nico: l’amore del suo nuovo compagno di vita ha spazzato via il suo passato! Il signor Mario ha dedicato a Nico solo un pezzetto del suo amore senza confini, che si estende a tutti gli animali. Da sempre sostenitore della LAV, ha deciso di
aiutare la nostra associazione nel suo impegno per gli animali anche quando lui non ci sarà più. “Sono socio della LAV da più di 20 anni, ho sempre apprezzato i risultati concreti che è riuscita ad ottenere per gli animali e negli ultimi anni ho visto ancora di più questa sua capacità”. Con queste parole il signor Mario ci vuole raccontare di come e perché ha scelto di inserire la LAV tra i beneficiari del suo testamento. “Sono consapevole che oltre al grande impegno in prima linea dei volontari, per portare avanti tante battaglie c’è bisogno di grandi risorse economiche. Ecco perché ho scelto di dare continuità al mio sostegno a favore della LAV. C’ero ieri, ci sono oggi e ci sarò con il cuore anche dopo la mia morte. La LAV potrà così raggiungere nuovi e importanti traguardi anche in mio nome.” Ringraziamo il signor Mario per questa bellissima testimonianza d’amore, un amore sconfinato che arriva a Nico ma che si estende a tutti gli animali che, anche grazie a lui, potremo difendere, salvare e liberare. Scopri anche tu come lasciare un segno e batterti insieme a noi per i diritti degli animali, per sempre. Per saperne di più contattaci o vai su www.lav.it/sostienici/testamento oppure richiedi la nostra miniguida “Senza fine” utilizzando il coupon che trovi di seguito.
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