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NON ABITUIAMOCI ALLA BANALITÀ DEL MALE
L Consiglio Direttivo Roberto Bennati (vicepresidente), Carmen Caballero, Gianluca Felicetti (presidente), Sara Leone, Simone Stefani Collegio di Garanzia Roberto Callegaro, Annalisa Lancellotti (presidente), Emma Piga
Revisori dei Conti Susanna Russo (presidente); Alessio Rastelli, Mauro Vantaggio (sindaci) Informiamo che tutti gli associati e/o i sostenitori delle campagne LAV ONLUS hanno diritto a ricevere la presente pubblicazione tramite invio postale. La LAV ONLUS garantisce che i dati identificativi dei destinatari sono raccolti e trattati, anche elettronicamente, nel rispetto delle norme previste dal ‘codice di regolamentazione sulla privacy’ (Dlgs 196/2003). Ogni interessato potrà in ogni momento esercitare i propri diritti (art. 7,8,9 Dlgs 196/2003) rivolgendosi direttamente alla LAV ONLUS, Viale Regina Margherita 177 - 00198 ROMA - tel. 064461325, fax 064461326, email: info@lav.it
La LAV in Italia la nostra ricchezza PIEMONTE
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Impronte febbraio 2019
Legenda STP: Sede Territoriale Provinciale STIC: Sede Territoriale Intercomunale STC: Sede Territoriale Comunale PDR: Punto di Riferimento
a cosa che più mi ha colpito visitando qualche settimana fa i campi di concentramento e sterminio umano di Auschwitz e Birkenau? Non i forni crematori, non i giacigli nudi, non le decine di migliaia di scarpe e occhiali dei trucidati, ma una casa, una normalissima casa, accanto al filo spinato, dove il comandante delle SS viveva con la sua famiglia, normalmente. Dove mangiava, dormiva con sua moglie, accarezzava i suoi bambini, ascoltava la radio. Una casa come tante a Londra, Roma, Parigi. Vite che scorrevano sorde e ciniche, mentre la Storia scriveva una delle pagine più tragiche della nostra epoca. Questo mi ha riportato, subito, alle
possiamo e dobbiamo “scomodare” qualcuno che riposa, comodo, su una sofferenza. Di ritorno dalla Polonia ho letto un libro-verità, scritto subito dopo la seconda guerra mondiale dal medico ungherese ebreo Miklos Njiszli, scampato allo sterminio: “Sono stato l’assistente del dottor Mengele”. In quelle pagine, che trasudano di orrori, il termine “falsa scienza” è onnipresente. Come quella che alimenta ancora la vivisezione, anche con nomi e modalità diverse, ma che sempre è annientamento “dell’altro” in nome, ap-
Il senso dell’impegno LAV è anche questo: non farci abituare mai, alla banale normalità del male in un mondo sempre più appiattito sui luoghi comuni, l’indifferenza e i commenti “copia-incolla” nostre case, in tanti modi vicine allo sterminio degli animali. Negli allevamenti, nei mattatoi, nei laboratori, nelle campagne. Non scomodo qui figure come quelle di Marguerite Yourcenar o di Isaac Bashevis Singer, letterati che hanno vissuto discriminazioni sulla loro pelle e hanno con semplicità ed efficacia affermato il parallelo fra olocausti e biocidi, la necessità di combattere il male, su chiunque esercitato, senza distinzioni di specie. Ma ogni giorno
punto di una “falsa scienza”. Il senso dell’impegno LAV è anche questo: non farci abituare mai, alla banale normalità del male in un mondo sempre più appiattito sui luoghi comuni, l’indifferenza e i commenti “copia-incolla”.
Gianluca Felicetti Presidente LAV
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Impronte n°1 (167) Febbraio 2019 DIREZIONE E REDAZIONE SEDE NAZIONALE LAV Onlus VIALE REGINA MARGHERITA 177 - 00198 ROMA TEL. 064461325 r.a.; FAX 064461326 Email: info@lav.it • Internet: www.lav.it DIRETTORE RESPONSABILE: Gianluca Felicetti DIRETTORE EDITORIALE: Maria Falvo HANNO COLLABORATO: Giacomo Bottinelli, Paola Castaldo Tuccillo, Alessandra Chello, Gianluca Felicetti, Silvia Felicetti, Ilaria Innocenti, Michela Kuan, Barbara Paladini, Laura Sansone, Beatrice Scutari, Claudia Squadroni, Ilaria Tordone, Ciro Troiano PROGETTO GRAFICO: Michele Leone FOTO COPERTINA: I-Stock AUT. TRIB. ROMA 50/84 - dell’11.2.1984 ISCR. REG. NAZ. STAMPA 4086 - dell’1.3.1993 ISCR. ROC 2263 - anno 2001 DTP-STAMPA Arti Grafiche “La Moderna” Via Enrico Fermi 13-17 Guidonia Montecelio (RM)
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CHIUSO IN TIPOGRAFIA il 15 febbraio 2019 RIPRODUZIONI degli articoli sono auspicate ma consentite solamente con l’autorizzazione della Direzione Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana Packaging in Mater-Bi: biodegradabile e compostabile
La LAV è:
• riconosciuta Ente Morale con Decreto Ministeriale 19.5.1998 e Onlus Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale; • riconosciuta associazione che persegue finalità di tutela degli interessi lesi da reati contro gli animali (Decreto 2/2009 EN.AS. - D.M.Salute 2.11.06 - Legge 189/04) • riconosciuta associazione di protezione ambientale con Decreto Ministeriale 15.2.2007 (legge 349/86); • firmataria dal 2017 di un Protocollo d’Intesa con l’Arma dei Carabinieri per la prevenzione e il contrasto dei reati contro gli animali • dal 1995 componente della Commissione Nazionale Allevamenti e Macelli del Ministero della Salute (legge 623/85); • dal 1999 firmataria di un Protocollo d’Intesa con il Ministero dell’Istruzione allo scopo di “promuovere la diffusione e l’approfondimento dei temi dell’educazione al rispetto di tutti gli esseri viventi nelle scuole di ogni ordine e grado” • dal 2007 Ente abilitato al rilascio di crediti ECM (Educazione Continua in Medicina) presso il Ministero della Salute • cofondatrice della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente • membro di Eurogroup for Animals, della European Coalition to End Animal Experiments, della Fur Free Alliance, di ENDCAPtivity
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METTIAMO KO LE VIOLENZE SUGLI ANIMALI
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altrattare animali è un reato punito dalla Legge 189 del 2004 e, grazie a questa norma, siamo riusciti a salvare tanti animali ottenendo il loro sequestro. Ma possiamo e dobbiamo migliorare questa Legge, ad esempio introducendo una nuova disciplina della confisca obbligatoria al fine di impedire che l’animale resti in custodia e nella disponibilità del suo aguzzino, come purtroppo accade spesso.
PIÙ SEVERI ED EFFICACI CONTRO I MALTRATTAMENTI:
Una Legge da aggiornare!
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di Gianluca Felicetti
na conquista. Di più. Un punto di svolta storico. Nel 2004 la considerazione giuridica degli animali, fino ad allora pari a zero, ha iniziato a prendere forma. Un numero a tre cifre: 189. E la Legge contro il maltrattamento diventa realtà. Il vento nelle Aule dei tribunali e nelle inchieste delle Forze di polizia, comincia a cambiare. E restituisce almeno un po’ di quella dignità massacrata a colpi di catene e altre torture. Un gran risultato per la LAV dopo anni e anni di ostinate manifestazioni e petizioni. Già perché con quell’Atto, il delitto di uccisione di animale è diventato un reato a tutti gli effetti. E come tale è diventato penalmente perseguibile. Non solo. È scattato anche l’obbligo della confisca delle vittime di maltrattamento. Una novità assoluta visto che in passato gli animali erano di fatto lasciati ai loro aguzzini che potevano così tranquillamente reiterare le proprie terribili condotte. Da allora centinaia le sentenze di condanna ottenute contro maltrattatori
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Nei fine settimana del 30 marzo e 6 aprile vi aspettiamo in tante piazze (www.lav.it): firmate per aiutarci a rafforzare la Legge!
“occasionali” o seriali. E contro attività economiche come i circhi. Una su tutte è diventata il vessillo di questa battaglia: il caso “Green Hill”, l’allevamento di beagle destinati alla vivisezione. Atti praticamente impossibili prima dell’arrivo della nuova normativa. Nel 2010 poi, la legge ha anche “ospitato” grazie a nostre campagne, il divieto di importazione di pelli di cuccioli di foca che si è sommato a quello già in vigore per le pelli di cani e gatti, e
in un provvedimento di ratifica di una Convenzione del Consiglio d’Europa e contro il traffico dei cuccioli dall’Est, siamo riusciti ad aumentare una prima volta le pene contro uccisioni e maltrattamenti. Abbiamo realizzato collaborazioni con le polizie locali e nazionali, con il Corpo Forestale dello Stato che creò il primo Nucleo Investigativo per i reati contro gli Animali e poi con l’Arma dei Carabinieri con la quale abbiamo siglato un Protocollo d’Intesa nel luglio 2017. E allora, vi chiederete: la Legge non è già perfetta così come è? Non del tutto, come sapevamo dall’inizio, quando commentammo l’approvazione da parte del Parlamento, il testo migliore per quelle che erano allora le condizioni politiche in campo. Ma ora, a 14 anni d’età, va rafforzata, chiarita in alcuni punti, aggiornata al Trattato Europeo di Lisbona che nel frattempo ha ricono-
sciuto gli animali come esseri senzienti. E quindi a dover tutelare gli animali in quanto tali e non solo il “sentimento umano verso gli animali”, deve prevedere altre condotte contro gli animali e fenomeni come la zooerastia, per farla applicare meglio con misure di prevenzione personali e patrimoniali. E con più strumenti come ad esempio una procedura chiara della custodia giudiziaria degli animali che permetta alla Magistratura di non doverli lasciare agli stessi maltrattatori ma con spese a loro carico presso Centri riconosciuti di accoglienza degli animali sequestrati. Senza dimenticare che la legge sui maltrattamenti contro gli animali figura tra gli impegni presi dal Governo all’atto del suo insediamento: “È necessario provvedere alla revisione e l’inasprimento delle leggi attuali riguardanti i reati ambientali e quelli nei confronti degli animali garantendo maggiore tutela rispetto a fatti gravi ancora non adeguatamente perseguiti e per un maggiore contrasto al bracconaggio”, hanno scritto nel loro Programma. Abbiamo quindi fatto ripresentare in maniera trasversale alla Camera dei De-
putati e al Senato una proposta di legge che contiene tutte queste importanti innovazioni e l’abbiamo fatto presentare a parlamentari di diversi schieramenti sia al Senato. Ora dobbiamo far in modo che le parole diventino fatti concreti. Ecco perché nei fine settimana del 30 marzo e del 6 aprile saremo nelle piazze di tutt’Italia, per raccogliere firme a sostegno di questo cambiamento legislativo. Una revisione migliorativa che va fatta senza perdere tempo per poter salvare il maggior numero possibile di animali. L’invito a venire ai nostri punti di raccolta, a far firmare amici e parenti, per chi condivide le nostre battaglie nel nome della difesa dei diritti animali, è perciò fondamentale, raccogliendo anche fondi con le nostre uova di Pasqua per sostenere la custodia degli animali sequestrati e confiscati in questi 14 anni di Legge 189, ormai quasi 300mila euro l’anno, sostituendoci ai doveri delle Amministrazioni pubbliche. La seconda parte della sfida è iniziata: scriviamo assieme il lieto fine!
Chiediamo che la norma sia posta a protezione non solo del sentimento per gli animali, come è oggi, ma anche dell’animale stesso in quanto soggetto di diritto. Chiediamo che venga introdotto il reato di strage di animali (art. 544-bis c.p.) per contrastare le uccisioni di massa di animali. Chiediamo pene più severe per chi maltratta animali, perché possano essere un più efficace deterrente. Nei fine settimana del 30 marzo e del 6 aprile, ti aspettiamo in tante piazze (scopri dove su www.lav.it) per aiutarci a mettere KO le violenze verso gli animali: potrai firmare la petizione con la quale chiediamo al Governo e al Parlamento di rafforzare la Legge 189/04. Puoi aiutarci: • con una firma • scegliendo l’uovo di Pasqua LAV, in cioccolato extrafondente e biologico (Altromercato): quest’anno completamente rinnovato e più buono che mai! E adesso ti facciamo noi un regalo! 1. Fotografa l’uovo di Pasqua LAV 2. Vai nella più vicina Bottega Altromercato oppure vai su www.altromercato.it dal 30 marzo al 28 aprile 2019: per te uno sconto del 10% (a fronte di una spesa minima) mostrando le foto (in Bottega) o inserendo il codice LAV2019 (sul sito www.altromercato.it). Buona Pasqua! Per saperne di più o per diventare un volontario LAV, visita www.lav.it o chiamaci allo 06 4461325. Insieme possiamo fare molto per gli animali! Impronte febbraio 2019
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#CURIAMOLITUTTI
il primo banco farmaceutico veterinario in Italia 147 tra farmacie e parafarmacie, 96 strutture veterinarie, 38 attività commerciali e 84 tavoli LAV; 2.400 i farmaci veterinari inutilizzati e i farmaci da banco veterinari raccolti, oltre a donazioni in denaro che ci hanno permesso di aiutare tanti animali. È questo il bilancio delle giornate di mobilitazione della campagna LAV #CURIAMOLITUTTI, patrocinata dal Ministero della Salute e Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani (FNOVI), organizzata in tutta Italia nel dicembre scorso: il primo banco farmaceutico veterinario in Italia.
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di Ilaria Innocenti
l costo dei farmaci veterinari rappresenta un problema per molti e anche chi volesse scegliere un farmaco generico per curare il proprio animale, nella speranza di risparmiare, rimarrebbe deluso. I medicinali veterinari generici, infatti, oltre a non essere facilmente individuabili poiché immessi in commercio con un nome di fantasia, di norma non sono commercializzati a un prezzo inferiore rispetto al medicinale di riferimento: per i farmaci veterinari non esiste alcun meccanismo di regolamentazione del prezzo, né una norma che preveda che quelli generici debbano avere un prezzo di vendita inferiore rispetto a quello del medicinale di riferimento. Un altro problema è rappresentato dal confezionamento: le specialità medicinali veterinarie sono spesso predisposte con quantitativi che possono
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rivelarsi sovradimensionati rispetto al paziente animale e alla durata del trattamento, causando un avanzo di farmaco inutilizzato, o aumentando il rischio di cure “fai da te”. Sono quindi necessari interventi finalizzati a garantire il diritto alla cura per i pazienti animali, un diritto minato sia dal fisco, per il quale sono beni di lusso, sia dal prezzo e dalla disponibilità del farmaco. Con la nostra iniziativa, infatti, oltre ad aver prestato un aiuto concreto a situazioni bisognose, chiediamo al Governo e al Parlamento di approvare la nostra Proposta di legge per rendere più accessibile il farmaco veterinario e tutelare in modo migliore la salute animale e la salute pubblica, come ad esempio l’obbligo per i medicinali generici di avere un prezzo di vendita inferiore di almeno il 20%, e la possibilità di cedere singole unità posologiche o dispensare i singoli blister, anziché la confezione del prodotto medicinale.
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GRAZIE AI TANTI ADERENTI Ringraziamo tutti coloro che hanno donato farmaci o effettuato donazioni, i nostri volontari, le farmacie, le parafarmacie e le strutture veterinarie che hanno aderito all’iniziativa e l’Associazione VET IN RETE che, oltre ad aver messo gli studi aderenti a disposizione della raccolta, nel periodo natalizio ha devoluto 10 euro su ogni tessera ceduta a LAV, per aiutare gli animali meno fortunati
Con i farmaci veterinari e le donazioni raccolte siamo stati di sostegno a 3.890 cani e 3.514 gatti di canili, gattili e rifugi, di colonie feline o cani liberi accuditi, di cui si prendono cura volontari e piccole associazioni, e ad animali familiari di persone bisognose: tutti soggetti in difficoltà a causa degli elevati costi dei farmaci veterinari, precedentemente individuati sul territorio dalle Sedi locali LAV Impronte febbraio 2019
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Su 28 Stati dell’Unione Europea, più della metà hanno già introdotto legislazioni (totali o parziali) per circhi senza animali. L’Italia non può essere il fanalino di coda di un così importante avanzamento culturale ed etico
Il futuro prossimo dei circhi senza animali
“
di Gianluca Felicetti
Un atto importante, dovuto ma non scontato”: con queste parole abbiamo commentato il messaggio diffuso a dicembre via Facebook (https://www. facebook.com/albertobonisoliM5S/) dal Ministro delle Attività Culturali Bonisoli, con il quale il Ministro ha annunciato di essere a lavoro, a prescindere dalla delega data dal Parlamento al precedente Governo, per realizzare come primo Decreto, nei primi mesi del 2019, quello attuativo della Legge del 2017 sullo spettacolo, ovvero l’Atto che prevede mai più animali in circhi e spettacoli viaggianti! Il suo videomessaggio è giunto dopo alcune settimane di mobilitazione #CAMBIACIRCO che abbiamo organizzato proprio per sollecitare il rispetto di questo impegno: la Legge-delega sullo spettacolo n.175/2017, con il decre-
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to attuativo che impegna il Governo a dire come e da quando non utilizzare più gli animali nei circhi e negli altri spettacoli viaggianti. Un lavoro portato avanti insieme al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, per assicurare agli animali dismessi dai circhi la migliore sistemazione possibile.
Un’autentica svolta culturale ed etica nell’ambito dell’arte circense, un atto di civiltà verso gli animali Oggi, dunque, il dibattito è su come e quando ci sarà questo graduale superamento. L’Italia ha deciso con una
votazione a stragrande maggioranza di andare verso il superamento dell’utilizzo degli animali nei circhi. È un dato di fatto sul quale anche l’ambito scientifico sarà impegnato nel dirci come e in quali tempi procedere per attuare questa graduale dismissione. Il governo attuale si trova a dover attuare un principio di un criterio di una legge delega. Si tratta di dare attuazione a un’autentica svolta culturale ed etica nell’ambito dell’arte circense, un atto di civiltà verso gli animali, un percorso necessario che aprirà la strada al rilancio del settore, con circa 100 circhi italiani attualmente in esercizio, diventando così davvero umano e un vero spettacolo. Nessuna perdita di posti di lavoro, ma riqualificazione e rilancio di questo settore che da anni è in crisi di pubblico - secondo una recente indagine Censis - anche a causa dell’utilizzo di animali e dei conseguenti elevati costi di mantenimento. Siamo
#CAMBIACIRCO fiduciosi che lo stop all’uso animali in questi spettacoli possa avvenire entro tre anni, senza ulteriori acquisizioni di animali dai circhi né riproduzioni. Sono quasi 50 i Paesi che hanno realizzato questa riforma nel campo dello spettacolo e l’Italia non può essere il fanalino di coda di un così importante avanzamento culturale ed etico: su 28 Stati dell’Unione Europea, più della metà hanno già introdotto legislazioni (totali o parziali) per circhi senza animali. Numerosi anche i Paesi di altri continenti: es. Messico, Costa Rica, Iran, India, Perù, Bolivia, Colombia, Israele, ecc. In questo campo dunque il fermento è grande e se da una parte i circhi senza animali ottengono consensi sempre più ampi, le resistenze non mancano: dagli immancabili e subdoli sconti d’ingresso praticati bambini per attrarli verso i circhi con animali, a Stephanie di Monaco
che di recente si è spinta in dichiarazioni poco credibili, ovvero che “agli animali piace lavorare, sono contenti quando vanno in pista”. Mentre il presidente dell’Ente Nazionale Circhi ha detto che nel caso dovesse passare la Legge non verrà consegnato nemmeno un ratto… A chi si chiede dove finiranno, dunque, gli animali dei circhi una volta che
la Legge 175 sarà efficace, rispondiamo che gli animali dei circhi sono di proprietà privata ed è evidente che saranno
i proprietari ad avere il diritto e il dovere di disporre di questi animali in tutto e per tutto. Gli animali non sono di proprietà dello Stato, la legge non imporrà alcunché se non il principio - importantissimo e che segna una svolta storica, culturale ed etica - che divieta finalmente di usare animali nelle esibizioni circensi sul territorio Italiano. Noi esprimiamo la speranza che questi animali possano avere una giusta e onorata pensione senza dover continuare a esibirsi nei circhi. Sarà il Governo a decidere quali incentivi alla dismissione degli animali dovranno essere previsti per le imprese circensi. Il nostro per il momento è un auspicio e un augurio che i proprietari di questi animali, una volta che la Legge delegata entrerà in vigore, troveranno il modo migliore per assicurare ai loro animali - avendone la responsabilità giuridica, oltreché morale - un futuro dignitoso. Impronte febbraio 2019
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Italia crocevia del traffico illecito di bertucce A forte rischio d’estizione, è il mammifero più sequestrato in Europa
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a Bertuccia ha la sventura di essere il mammifero più trafficato sulla rotta Nord Africa-Europa. Rocket è una di loro, la prima, ma non l’unica, di cui ci stiamo prendendo cura di recente. Si tratta di una specie fortemente minacciata di estinzione e inclusa nell’Allegato I della CITES che ne vieta la detenzione, il commercio, il possesso, la donazione: negli ultimi 40 anni ha subito un preoccupante declino, passando da oltre 21.000 animali a meno di 7.000 individui. L’Italia e la Spagna sono gli Stati dell’Unione Europea che registrano un record negativo di importazione illegale di questi animali dai Paesi nativi (Marocco e Algeria, mentre la popolazione che era presente in Tunisia è oggi estinta): un danno incalcolabile agli animali e all’ecosistema. Un tema che ci vede impegnati anche in operazioni di sequestro e di ricollocazione di questi mammiferi, nell’ambito del progetto Born to Be Wild in Italia, con le organizzazioni AAP e IFAW e con la collaborazione dei Carabinieri Forestali. Al momento l’80% delle popolazioni di Bertuccia vivono in diverse zone del Marocco, dove si registra un calo demografico del 50% negli ultimi 25 anni. Il Marocco rappresenta la porta d’accesso verso l’Unione Europea e il 90% degli animali confiscati senza la necessaria documentazione CITES proviene da questo Paese. Si stima sia, inoltre, il mammifero più sequestrato nell’Unione Europea (25% del totale). Diversi studi confermano come anche l’Italia rappresenti un’importante rotta di commercio di questa specie verso il Nord Europa. Recenti studi dell’Università di Utrecht, di cui abbiamo discusso nel corso della prima Conferenza sul tema, dimostrano che il traffico di questi animali è gestito dalla criminalità organiz-
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IL PRIMO MANUALE PER GESTIRE SEQUESTRI E CONFISCHE
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zata, per la vendita di questi animali in molti Stati Europei. Il commercio internazionale non è più legato al fenomeno del turista irresponsabile o ignaro della normativa, ma a organizzazioni criminali che prelevano gli animali nei posti nativi, da cuccioli, per poi venderli illegalmente sul mercato europeo. In Italia ci sono evidenze dell’importante ruolo della Tunisia come paese di transito degli animali verso l’Europa. Nonostante la specie sia fortemente minacciata di estinzione, questi animali sono poco tutelati nei paesi di origine dove esiste l’abitudine di tenerli inx casa come “pet”, anche se spesso confinati o legati, in quanto da adulti sono pericolosi. Oppure sono usati per l’odioso accattonaggio con i turisti.
ROCKET, SEQUESTRATA IN CALABRIA
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equestrata in Calabria, a Cosenza, nel mese di giugno, grazie a noi e al progetto Born to be Wild di cui siamo partner per l’Italia, Rocket è una Bertuccia (o Macaco berbero) che ora vive nel Centro di recupero Crase di Semproniano, in Maremma. Era stata introdotta illegalmente nel nostro Paese, dopo essere stata sottratta al suo habitat naturale in Nord Africa. Affidata alle nostre cure, l’auspicio è di poterla introdurre in un gruppo di suoi consimili: i primi graduali tentativi sono stati positivi e molto incoraggianti.
er cercare di arginare questo traffico illegale, abbiamo realizzato il primo “Manuale per la gestione del sequestro e della confisca della Bertuccia Macaca sylvanus in Italia”, presentato in collaborazione con i Carabinieri Forestali, con le associazioni AAP e IFAW. Il Manuale è frutto della raccolta e analisi di dati provenienti da bibliografia italiana e internazionale, ma vede la luce soprattutto grazie alla collaborazione di numerose persone che hanno maturato una notevole esperienza nel campo della gestione delle operazioni di sequestro e confisca di questa specie. Lo scopo è quello di rendere patrimonio comune l’esperienza maturata dalle Forze dell’Ordine, dai veterinari e da altri esperti e accogliere la decisione unanime assunta nell’ambito del summit CITES della 17a Conferenza delle Parti (158 Paesi partecipanti) di mettere al bando il commercio di Bertucce e di altre specie minacciate. Con il progetto Born to be Wild, siamo impegnati in attività di contrasto al traffico delle bertucce, in collaborazione con i Carabinieri Forestali, con cui abbiamo siglato un Protocollo di Intesa per arginare i crimini a danno di animali. Questo Manuale, ideato e curato dal naturalista Fabrizio Bulgarini, è stato realizzato in collaborazione con LAV e altri esperti, per fornire una serie di informazioni scientifiche, normative e operative a tutti coloro che si trovano a operare il sequestro e la successiva confisca di questi animali. Impronte febbraio 2019
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Buffi e simpatici! Perù e Occhiolino
Scegliendo di adottarli a distanza potrai godere di questa contagiosa allegria, in nome della libertà e di un futuro di amore e speranza. Perù e Occhiolino ti aspettano!
Esiste animale più buffo e simpatico di Occhiolino? Secondo noi no! Occhiolino è un giovane macaco maschio e il suo nome è spia di un piccolo difetto che lo contraddistingue, rendendolo unico. Allo stesso tempo, questo tratto che ci fa tanta simpatia, è conseguenza di un passato in cui il nostro amico era considerato solo una cavia da laboratorio. Per fortuna a luglio del 2016 è stato salvato, insieme ad altri macachi, da un crudele destino fatto di dolorose sperimentazioni. Oggi vive felice, godendosi uno spazio che abbiamo reso il più possibile simile al suo ambiente naturale. Questo ha stimolato la sua indole di animale docile ma attivo, che non perde mai occasione di strappare un sorriso a chi lo cura. Scegliendo di adottare Occhiolino potrai godere di questa contagiosa allegria, in nome della libertà e di un futuro di amore e speranza. Adottalo a distanza! Perù e Occhiolino ti aspettano!
Perù è un lama molto simpatico e mansueto. Il suo fare è sempre discreto anche se non perde mai occasione per curiosare e osservare quanto più possibile. Ama in modo particolare il vento leggero che rappresenta per lui un vero e proprio momento di relax e rigenerazione. Perù è uno dei nostri veterani, è arrivato al Centro di Recupero di Semproniano il 25 ottobre 2014, dopo essere stato sequestrato per maltrattamenti in un circo in cui era costretto a vivere in piccole aree, malgrado le sue dimensioni e le sue naturali necessità. Infatti, è un lama che adora ricavarsi abbondanti spazi dove muoversi, fare lunghe camminate o stendersi sull’erba, nei momenti più pigri. Qui a Semproniano ha tutto quello di cui ha bisogno e la sua vita trascorre tra le cure e le attenzioni di chi sa rispettare la sua natura. Adotta a distanza Perù, contribuirai ad assicurargli tutte queste attenzioni, godendo della simpatia di un animale davvero unico.
Scegli l’adozione a distanza che fa per te!
come attivare un’adozione a distanza?
Amico di Zampa
Amico Fedele
Cucciolo Amico
Adozione Junior
Un anno indimenticabile da condividere con un amico in difficoltà. Con l’adozione Amico di zampa puoi contribuire al mantenimento di un animale e al suo percorso di recupero per un anno.
L’adozione a distanza Amico Fedele è un’adozione continuativa che darà vita a un legame speciale, che dura nel tempo, grazie al quale potrai condividere con il tuo amico i progressi e i momenti più belli. Puoi scegliere tra l’addebito su conto corrente o su carta di credito.
Un’idea speciale e inaspettata per sorprendere chi ami: l’adozione regalo Cucciolo Amico, per celebrare in modo originale compleanni, anniversari, occasioni da ricordare. Scegli il regalo che lascia il segno. Per sempre.
Con l’adozione a distanza Junior, dedicata a chi ha meno di 18 anni, anche i bambini potranno prendersi cura di un animale che abbiamo salvato!
che trovi in allegato: ricordati di specificare la tipologia di Adozione scelta e l’animale che desideri adottare.
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Impronte febbraio 2019
Con il Conto corrente postale
Con Bonifico bancario o postale
intestato a LAV - Lega Anti Vivisezione. Codice Iban: IT 59 F 05018 03200 00001501112 presso Banca Popolare Etica, specificando la tipologia di Adozione scelta e l’animale che desideri adottare.
Con Carta di credito
collegandoti al sito www.adozioneadistanza.lav.it oppure chiamando lo 06 4461325
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ADOTTA UN CANE DI PALERMO
EMERGENZA ADOZIONI
La famiglia più bella… ha tante zampe!
L’
unica soluzione per risolvere l’emergenza in cui si versa il canile di Palermo è offrire una casa a quei cani, le cure e l’affetto di una famiglia: adottare un cane che ha conosciuto le ristrettezze della vita in canile non è solo un gesto di grande generosità, ma una scelta che senza alcun dubbio arricchirà di gioia la vita quotidiana di entrambi. Chi ha già avuto la fortuna di vivere con un cane lo sa bene: il legame che si crea con un quattro zampe è speciale e intenso, come per un membro della famiglia! Un compagno che potrà riempire la vostra vita di affetto, riconoscenza, passeggiate all’aria aperta, giochi e allegria, rega-
landovi emozioni indimenticabili: come si può rinunciare a tutto questo? Tra i cani che vi proponiamo ci sono animali che possono essere inseriti subito in famiglia, docili e adatti a vivere anche con bambini o con anziani. Per facilitare l’accoglienza del nuovo amico a quattrozampe, agli adottanti offriamo la consulenza (gratuita) del nostro educatore cinofilo durante la fase di inserimento in famiglia: saprà fornirvi indicazioni e consigli utilissimi per la corretta gestione e interazione con il pet. Non esitate a scriverci a adozioni@lav.it e/o segnalateci persone disponibili ad accogliere Camilla, Pepe, Aurelia, Lucas o Vasco.
Una bellissima cucciolona, di taglia media, dal pelo scuro e gli occhi bruni. È dolce e socievole e cerca spesso l’interazione con le persone. La sua indole docile la rende adatta a chi desidera una compagna fedele.
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La vita in famiglia potrà dargli quella tranquillità e sicurezza che gli mancano: Pepe, infatti, probabilmente a causa del suo vissuto, fa fatica a rilassarsi e ha bisogno di costruire un legame solido e rassicurante.
Questi amici a quattro zampe hanno bisogno di aiuto e di una casa per dire definitivamente addio al canile: non aspettare, ADOTTALI SUBITO! Scrivi a adozioni@lav.it
Molto docile e giovane, Lucas è di taglia medio-grande. Ha poca esperienza, in quanto cresciuto in canile, ma se seguito e accompagnato può imparare a interagire in modo costruttivo. Con i cani si relazione in modo corretto, a volte subendone l’invadenza. Ha bisogno di una persona paziente e sensibile, che sappia rispettare i suoi tempi ed essere un punto di riferimento sicuro e costante.
Docile e socievole con le persone, è un cane di taglia medio grande e, nonostante la sua giovane età, si trova in canile già da diverso tempo ma è un cane che può essere inserito subito in famiglia. Adora la compagnia dei suoi simili e anche con le persone, bambini inclusi, interagisce in modo aperto e sereno. È un mix di dolcezza e di allegria: impossibile non innamorarsi di lei!
Ti proponiamo adozioni “in tutta sicurezza”, grazie al supporto gratuito offerto agli adottanti da un educatore cinofilo LAV: • consulenza pre e post adozione • inserimento del cane in famiglia • compatibilità con tutti i membri della famiglia • compatibilità con animali già presenti (cani, gatti, conigli). Per maggiori informazioni e per conoscere i tanti cani in cerca di adozione, visita: www.lav.it/cosa-puoi-fare-tu/adozioni-cani
Giovane e molto docile, si mostra a proprio agio in diverse situazioni e non ha paure ambientali. Molto curioso, conosce bene la comunicazione con altri cani. È incline al gioco, sia con persone che con cani. Un compagno ideale per persone dinamiche, che sappiamo offrirgli stimoli: interazioni, giochi, passeggiate.
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Organi in scatola: una cura per noi e una vita per lui
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di Michela Kuan
a sempre cerchiamo di dare voce a una scienza etica, seria, che dia concrete speranze ai malati, rispettando anche i diritti degli animali. Come LAV partecipiamo attivamente a convegni e conferenze, per entrare in contatto con le realtà italiane che si impegnano in ricerche innovative, a dimostrazione che una scienza giusta e etica è possibile, come da sempre sosteniamo. Un esempio? Il Lush Prize 2018, che ha premiato con 350.000 sterline, due giovani ricercatori per progetti di ricerca basati su modelli alternativi all’uso di animali. Un altro esempio è l’Università di Pavia che ha recentemente lanciato una piattaforma che si occupa di studi senza animali, con applicazioni trasversali in tanti campi della medicina. Queste le parole della Dottoressa Raffaella Colombo, ricercatrice, che lavora con il suo team
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presso l’Ateneo della cittadina lombarda, e rappresenta un modello di innovazione e etica per tutta la ricerca italiana. Il progetto “Organi in scatola: una cura per noi e una vita per lui” nasce dall’idea del team di ricerca di mettere a punto sistemi in vitro dinamici che possano simulare i sistemi fisiologici, quale avanzamento dei classici modelli in vitro
Sempre più progetti europei per la ricerca e l’innovazione sono pienamente in linea con la richiesta di animal-free methods in ricerca statici e alternativa al modello animale. È stato selezionato a inizio anno da Universitiamo by UNIPV, prima piattaforma di crowdfunding italiana, nata a fine 2014, entrando a far parte di un gruppo di progetti, che organizzano diversi
Per saperne di più: https://universitiamo.eu/campaigns/organi-in-scatola/ eventi, atti alla diffusione della ricerca e alla promozione del proprio finanziamento con qualsiasi contributo. Il topic di Organi in scatola è in piena linea con la Direttiva europea (2010/63/ EU) e il Decreto legislativo italiano (4 marzo 2014, n.26), che sostengono la promozione alla ricerca di modelli alternativi. L’utilizzo di bioreattori dinamici rappresenterebbe quindi un’importantissima evoluzione in linea con questo recente e doveroso cambio di rotta nel settore della sperimentazione animale. Oggi, sempre più progetti europei per la ricerca e l’innovazione sono pienamente in linea con la richiesta di animal-free methods in ricerca. Inoltre, il loro utilizzo permetterebbe di ridurre notevolmente i costi della ricerca, dovuti a impiego, stabulazione, mantenimento e cura degli animali. Questi sistemi sono bioreattori, ovvero sistemi millifluidici dinamici, con un ampio campo di applicazioni, e la possibilità di creare diverse piattaforme
per testare la bioattività (effetto terapeutico o tossicità) sia di semplici molecole, quali farmaci, nutrienti o sostanze provenienti dagli alimenti, tossici ambientali, sia di matrici complesse, quali quelle alimentari e quelle che costituiscono gli estratti di varia natura, oggi largamente impiegati nella produzione di integratori alimentari. I bioreattori sono costituiti da camere di colture cellulari, che possono anche essere collegate in serie per simulare un sistema multi-organo. Tali camere infatti sono sviluppate in modo da supportare diverse linee cellulari o tessuti, che possono essere piastrate su vetrini appositamente trattati oppure su apposite membrane, atte a simulare le barriere fisiologiche. Queste due possibili differenti configurazioni permettono di gestire diversi flussi, mimando molto bene le diverse condizioni (semplice trasporto o assorbimento), che si verificano in vivo nei diversi distretti. Grazie ad una pompa peristaltica è possibile infatti far circola-
re dinamicamente fluidi simil-fisiologici e questa peculiarità rende il sistema più adatto a mimare le condizioni dinamiche che si hanno nell’organismo umano. Una prima parte della ricerca si sta focalizzando sulla messa a punto del bioreattore in modo da simulare il tratto gastroenterico, per valutare l’effetto del processo di digestione su molecole
I metodi sostitutivi non sono una semplice rivendicazione del mondo animalista, ma il futuro della ricerca potenzialmente tossiche o bioattive presenti negli alimenti. Ovviamente il monitoraggio della/e molecola/e nelle varie fasi avviene, analizzando i prelievi provenienti dal bioreattore, con l’utilizzo di tecniche analitiche (cromatografia liqui-
da) e la messa a punto di metodi adatti. In tal modo è possibile appurare se la/e molecola/e vengono metabolizzate e se tale processo provoca la formazione di nuovi composti. Una seconda parte del progetto è impegnata nella messa a punto di un modello dinamico di adesione cellulare con cellule cancerose umane, per simulare l’infiltrazione metastatica e in un secondo momento testare molecole, che possano interferire con questo processo patologico. Come fatto per altre realtà tra cui l’Università di Pisa, Genova e Bologna, LAV sosterrà anche questo importante progetto, perché i metodi alternativi non sono una semplice rivendicazione del mondo animalista, ma il futuro della ricerca, così come anche indicato dalla legge, dalle istituzioni, dalla comunità scientifica internazionale. E non da ultimo, dalla maggioranza dei cittadini, da tempo contraria allo sterminio di milioni di animali per una “falsa scienza”. Impronte febbraio 2019
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L’Europa si prenda cura dei nostri amici animali! Prosegue il nostro impegno al fianco di Eurogroup per chiedere maggiori tutele per gli animali d’affezione
Assegnato il premio “Scomodo” per l’impegno teso a contrastare gli interessi mafiosi a danno degli animali
Antimafia: l’orgoglio del premio “Scomodo”
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di Ciro Troiano
el corso del 25° Vertice Nazionale Antimafia che si è svolto a Bagno a Ripoli (FI), sabato 1° dicembre, mi è stato assegnato il premio “Scomodo” per il mio impegno teso a contrastare gli interessi mafiosi in danno degli animali. Il premio “Scomodo”, istituito dalla Fondazione Antonino Caponnetto e dall’Osservatorio Mediterraneo sulla Criminalità Organizzata e le Mafie, viene assegnato a coloro che per la loro attività sono “scomodi” alle varie mafie. Le motivazioni del premio, in sintesi, sono “l’impegno ultraventennale per la lotta alla Zoomafia e per la diffusione della cultura della legalità, nonché l’analisi del fenomeno criminale”. Ho accolto questo riconoscimento con emozione ed orgoglio, dedicandolo agli animali sfruttati dalle consorterie mafiose. Quando, nella metà degli anni ’90, coniai la parola “zoomafia”, insieme a “zoocriminalità” e alla locuzione “zoocriminalità minorile”, non avrei mai immaginato tutto questo: da allora, la questione zoomafiosa viene affrontata e discussa nei vari Stati Generali dell’Antimafia, nei Vertici e nelle relazioni della
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Il premio “Scomodo”, viene assegnato a coloro che per la loro attività sono “scomodi” alle varie mafie DIA, DNA e Commissione Parlamentare sul fenomeno mafioso. In atti giudiziari e investigativi, la parola zoomafia compare sempre più spesso. In alcuni corsi di formazioni per le Forze dell’ordine vi sono anche lezioni di “tecnica di contrasto alla zoomafia”. Per non parlare poi di
quando, nel 2007, il lemma “zoomafia” venne inserito ufficialmente nel vocabolario della lingua italiana. La Fondazione Antonino Caponnetto ha istituito al suo interno un settore dedicato proprio alla zoomafia, ed è stata la prima ad organizzare, tre anni fa, un Vertice nazionale sul tema. Gli interessi mafiosi che vedono coinvolti, loro malgrado, gli animali, sono vari. Si va dalle corse clandestine di cavalli, alle infiltrazioni nell’ippica, all’abigeato e ai reati del comparto zootecnico, dai combattimenti al traffico di fauna selvatica, dalla tratta dei cuccioli al business dei canili, alla pesca di frodo organizzata. Ormai è chiaro che contrastare questi fenomeni criminali significa contrastare la criminalità organizzata e i suoi interessi. Interessi non solo economici, basti pensare alla funzione simbolica che gli animali assumono per mafiosi e affini. Tanto è stato fatto, ma siamo ancora solo all’inizio del cammino. Siamo consapevoli che la lotta alla criminalità organizzata ci accompagnerà per il resto dei nostri anni, e questo - lasciatemelo dire - è una minaccia per tutti gli zoomafiosi e i loro “comparielli”, dai colletti bianchi e non.
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di Daniela Musocco
i stima che in tutta Europa ci siano circa 80 milioni di famiglie che vivono con almeno un animale da compagnia (FEDIAF Facts and Figure 2017). Gatti e cani svolgono un ruolo fondamentale nella società umana, tuttavia il loro benessere non è tutelato a livello europeo e l’iniziativa legislativa resta di competenza dei singoli Stati membri. Milioni di cani e gatti randagi negli Stati membri dell’Unione Europea subiscono una vita di crudeltà, spesso trascurati e invisibili, vivono ai margini della nostra società lottando ogni giorno per la sopravvivenza. Il numero di animali abbandonati è aumentato notevolmente negli ultimi anni. Molti moriranno per strada investiti dalle auto o avvelenati, altri finiranno i loro giorni in un rifugio senza più ritrovare il calore di una famiglia. Spesso si tratta di animali anziani e terrorizzati. L’abbandono è in gran parte dovuto alla mancanza di consapevolezza rispetto alle responsabilità e all’impegno che accogliere un animale comporta. È necessario educare i cittadini, fin dall’età scolastica, al rispetto e ad un corretto rapporto con gli animali. Su 28 Stati membri europei ad oggi soltanto 9 (più la regione spagnola della Catalogna) hanno leggi che vietano l’uccisione di cani sani. Questi paesi sono Austria, Bulgaria, Repubblica Ceca, Germania, Grecia, Italia, Lituania, Paesi
Bassi e Svezia. L’Unione Europea deve spingere e accompagnare tutti gli Stati membri a una corretta e più responsabile gestione del randagismo. Prosegue la campagna “EU Care For Our Companions” iniziata lo scorso settembre: coinvolge 26 associazioni
europee e sono ad oggi più di 10.000 le persone che hanno postato un selfie con il proprio compagno a 4 zampe. Un bel risultato ma non basta, abbiamo bisogno ancora di tantissimi selfies per dimostrare alla Commissione Europea quanto i cittadini UE abbiano a cuore il benessere di cani e gatti e quanto sia necessario e importante agire a livello comunitario per la loro tutela. Partecipare è davvero molto semplice: basta fare un selfie con il proprio cane o gatto e postarlo su Instagram, Twitter o Facebook, con il giusto hashtag: #EUCare4MyDog (se si tratta di un cane) #EUCare4MyCat (se si tratta di un gatto) Tutti i selfie saranno presentati al termine della campagna alla Commissione Europea e se saranno tantissimi, grazie anche al tuo aiuto, non potrà non prendere atto della volontà dei cittadini di ottenere maggiori tutele per i nostri amici animali. Impronte febbraio 2019
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End the Cage Age: per un’Europa senza gabbie negli allevamenti
1 milione di cittadini contro le mutilazioni e le sofferenze dei suini
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ell’Unione Europea sono almeno 300 milioni gli animali allevati in gabbia ogni anno. Nel nostro Paese circa 50 milioni di animali - conigli, galline, scrofe, vitelli e quaglie - sono costretti a vivere in spazi estremamente ristretti: un foglio A4 per galline e conigli, l’area di uno smartphone per le quaglie, e sbarre così strette da non potere girare su se stesse e prendersi cura dei propri piccoli per le scrofe. Questi animali trascorrono gran parte o tutta la loro vita senza poter esprimere i comportamenti che sono per loro naturali: le galline non possono stendere le ali, i conigli non possono stare sulle zampe posteriori o stendersi lateralmente, le quaglie non possono volare, le scrofe grufolare e preparare il nido per i loro piccoli. Con la campagna End The Cage Age, le associazioni europee promuovono una nuova iniziativa dei cittadini, per abolire le gabbie negli allevamenti degli animali, una barbarie istituzionalizzata e del tutto anacronistica. Per questo è nata la più grande coalizione mai riunitasi per un’iniziativa europea dei cittadini. End the Cage Age comprende, infatti, più di 130 associazioni, di cui 19 in Italia, e ha già raccolto oltre 150.000 firme in tutta l’UE a poche settimane dal lancio.
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di Roberto Bennati
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L’iniziativa presentata a Roma lo scorso ottobre ha visto la partecipazione del Ministro della Salute
Una nuova iniziativa dei cittadini, per abolire le gabbie negli allevamenti degli animali: puoi firmare la petizione su www.lav.it L’iniziativa è stata ufficialmente lanciata nel nostro Paese e presentata a Roma lo scorso 16 ottobre nel corso della conferenza stampa che ha visto la partecipazione del Ministro della Salute Giulia Grillo. Sono intervenuti anche l’eurodeputata Eleonora Evi (M5S), l’On. Ilaria Fontana (M5S) e la Senatrice Loredana De Petris (LeU) presidente del Gruppo Misto, nel complesso di Vicolo Valdina, presso la Camera dei Deputati. Durante la conferenza stampa il Mini-
stro della Salute Giulia Grillo ha inaugurato la mostra fotografica a supporto della campagna e ha dichiarato: “Ci sarà un impegno da parte di questo Ministero nel vigilare e lavorare sul benessere degli animali, promuovendo quelle politiche che vadano in questa direzione. Mi auguro che questa iniziativa dei cittadini raggiunga l’obiettivo prefissato di un milione di firme”. La raccolta delle firme sarà attiva fino alla fine di ottobre 2019 e la petizione può essere firmata sia on line sul sito lav.it sia sui moduli cartacei che possono essere richiesti alla LAV e sui quali è possibile raccogliere le firme e poi inviarle alla LAV per la consegna che avverrà alla nuova Commissione Europea, a fine 2019. Con l’impegno dei cittadini e delle associazioni coinvolte in questa campagna possiamo mettere fine alla vergognosa era delle gabbie per la prigionia degli animali negli allevamenti.
di Roberto Bennati
i è conclusa la raccolta firme della campagna End Pig Pain, promossa a livello Europeo da Eurogroup for Animals e sviluppata in Italia da LAV, per porre fine alle mutilazioni dei suini negli allevamenti e per ottenere l’applicazione delle norme a protezione dei suini, oggi sistematicamente violate nel mondo zootecnico e non adeguatamente supportate dal Ministero della Salute e dai Servizi veterinari Regionali. L’Italia è stata protagonista di questa importante mobilitazione internazionale con oltre 200mila firme raccolte, segno di un’attenzione importante da parte dei cittadini sui temi della condizione degli animali in allevamento. Il contributo della nostra associazione è stato determinante per la raccolta di firme e ancora di più nella denuncia di quanto succede in Italia negli allevamenti intensivi. Con i nostri investigatori in incognito, abbiamo dapprima documentato la castrazione chirurgica dei suinetti, il taglio delle code e la rottura dei denti nelle prime settimane di vita, portando alla luce pratiche dolorose e inaccettabili, condotte dal mondo della zootecnia e troppo spesso tollerate e giustificate dal mondo della veterinaria pubblica. Ma ci siamo spinti oltre e abbiamo
anche documentato le condizioni di vita dei piccoli suinetti e delle mamme nei “lager delle maternità”, portando le nostre telecamere nelle gabbie da parto e da gestazione, denunciando con grande forza la prigionia degli animali in questi luoghi di privazione etologica. Abbiamo mostrato l’assurda concentrazione di animali nei reparti di ingrasso dei suini, diffondendo le immagini di animali ammassati, feriti, malati di er-
Abbiamo diffuso queste investigazioni a livello europeo, con una presenza sui media internazionali senza precedenti, contribuendo a informare i cittadini e a orientarli verso scelte alimentari differenti. Grazie agli sforzi di tutte le associazioni coinvolte, la campagna End Pig Pain ha centrato l’obiettivo di smuovere la Commissione Europea a chiedere agli Stati Membri piani di intervento per fermare le mutilazioni e per una efficace applicazione della Legge. Il Governo italiano, grazie a queste pressioni, ha predisposto dopo oltre venti anni il primo piano di applicazione della direttiva UE e finalmente l’immobilismo degli allevatori è stato messo in discussione e si è aperta una stagione di cambiamenti per gli animali. LAV proseguirà le sue attività di denuncia e di cambiamento della vita dei suini, a partire dalla nuova campagna End the Cage Age per l’abolizione delle gabbie di gestazione e da parto per i suini. Continueremo a dare voce e costruire speranza per oltre 10 milioni di suini vittime di sofferenze inaccettabili negli allevamenti italiani, in attesa del giorno in cui nessun animale sia più sottoposto a sfruttamento per fini alimentari.
Il contributo della nostra associazione è stato determinante per la raccolta di firme e ancora di più nella denuncia di quanto succede in Italia negli allevamenti intensivi nie, comportamenti di cannibalismo da stress e agonie di individui lasciati a se stessi. Siamo entrati anche nelle “fabbriche di animali” per la produzione del Prosciutto dei Consorzi e delle produzioni DOP e anche qui abbiamo documentato, con almeno tre investigazioni, l’inganno perpetrato verso i consumatori del prosciutto, con gli animali tenuti in condizioni inaccettabili per la loro etologia, lo stato di igiene in cui versano.
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Dopo di noi… non lasciamoli soli
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di Alice Belfiore
ono amici fedeli, al nostro fianco nei momenti felici e in quelli tristi: i nostri compagni animali fanno parte a pieno titolo della famiglia, eppure, il loro destino dopo di noi è spesso legato all incertezza. È la storia di una signora di Modena e dei suoi animali, 14 cani e un gatto, che si sono ritrovati soli, in condizioni di disagio, dopo la prematura scomparsa della loro compagna umana. Una storia triste, che grazie all intervento di un notaio vicino alla nostra Associazione e alla sede LAV di Modena, si è conclusa con un lieto fine. Durante uno degli eventi che LAV organizza per far conoscere a soci e sostenitori il valore e le opportunità legate ai lasciti in favore degli animali, il notaio Gianantonio Barioni di Zocca segnala ad Annalisa Lancellotti, responsabile della sede LAV di Modena, la storia di questi 15 quattro zampe che, in assenza di un testamento che ne tutelasse le sorti, continuavano ad essere accuditi da Svetlana, inserviente della signora scomparsa che, tra mille difficoltà, anche gravando sulla propria situazione economica e famigliare, si è battuta per non far portare
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Una storia a lieto fine per 15 quattrozampe racconta il valore del testamento, un gesto d’amore per il futuro dei nostri compagni animali via gli animali. La villa che ospitava gli animali, infatti, doveva essere messa a disposizione dell’erede e Svetlana aveva
poco tempo per trovare una sistemazione ai quindici quattro zampe. Grazie alla segnalazione del Notaio, Annalisa e LAV Modena si sono subito mobilitati lanciando appelli a tappeto, analizzando scrupolosamente tutte le richieste di adozione, seguendo i pre-affidi mettendosi in viaggio per accompagnare gli animali nelle varie località dove le famiglie scelte li aspettavano impazienti. Un lavoro complesso, condizionato anche dall età avanzata di alcuni animali e dalla burocrazia, che grazie alla sinergia tra i vari attori coinvolti, è stato coronato da un lieto fine. Tutti gli animali, micio compreso, hanno così ritrovato il calore di una famiglia. Una storia commovente, che racconta l’importanza, per chi vive con animali, di provvedere ad assicurare loro un futuro anche dopo la propria scomparsa. Proprio per questo, LAV è impegnata, con incontri in tutta Italia, a far conoscere il valore del testamento come strumento per tutelare i nostri amici a quattro zampe che potrebbero rimanere soli quando non ci saremo più. Puoi conoscere il prossimo evento vicino alla tua città o chiedere maggior informazioni scrivendo a lasciti@lav.it o contattando il numero 06 44 61 325.