IMPRONTE FEBBRAIO 2020

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Foto: LAV

Non è tutto inutile. Ecco perchè

Consiglio Direttivo Roberto Bennati (vicepresidente), Carmen Caballero, Gianluca Felicetti (presidente), Sara Leone, Simone Stefani Collegio di Garanzia Roberto Callegaro, Annalisa Lancellotti (presidente), Emma Piga

Revisori dei Conti Susanna Russo (presidente); Alessio Rastelli, Mauro Vantaggio (sindaci) Informiamo che tutti gli associati e/o i sostenitori delle campagne LAV ONLUS hanno diritto a ricevere la presente pubblicazione tramite invio postale. La LAV ONLUS garantisce che i dati identificativi dei destinatari sono raccolti e trattati, anche elettronicamente, nel rispetto delle norme previste dal ‘codice di regolamentazione sulla privacy’ (Dlgs 196/2003). Ogni interessato potrà in ogni momento esercitare i propri diritti (art. 7,8,9 Dlgs 196/2003) rivolgendosi direttamente alla LAV ONLUS, Viale Regina Margherita 177 - 00198 ROMA - tel. 064461325, fax 064461326, email: info@lav.it

La LAV in Italia la nostra ricchezza PIEMONTE

MONZA E BRIANZA: (STP) tel. 329/4234827

EMILIA ROMAGNA

CAMPANIA

TORINO: (STIC) 388/8082707

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BOLOGNA: (STP) tel. 333/8175258 - 320/4788779

NAPOLI: (STP) tel. 328/2313365

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lav.napoli@lav.it www.lav.it/sedi/napoli

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CREMONA: (PDR) tel. 338/7841668

REGGIO EMILIA: (STIC) tel. 333/7749145

PUGLIA

CARMAGNOLA (TO): (STIC) tel. 340/0062741

lav.cremona@lav.it

lav.reggioemilia@lav.it

BARI: (STP) tel. 348/0618270 fax 080/5583828

lav.carmagnola@lav.it

TRENTINO ALTO ADIGE

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lav.bari@lav.it www.lav.it/sedi/bari

ARONA (NO): (PDR) tel. 335/6471031

TRENTINO: (STP) tel. 331/1507169

CORREGGIO (RE): (STIC) tel. 331/1284428

LECCE: (PDR) tel. 328/4713416

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lav.correggio@lav.it

lav.lecce@lav.it

CUNEO E VALLATE: (PDR)

FRIULI - VENEZIA GIULIA

MODENA: (STP) tel. 320/4795021

TARANTO: (PDR) tel. 320/8763198

333/8347714 lav.cuneo-vallate@lav.it

TRIESTE: (STP) tel. 320/6378852

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lav.taranto@lav.it

VERBANO-CUSIO-OSSOLA: (PdR)

lav.trieste@lav.it www.lav.it/sedi/trieste

Ferrara: (PDR) tel 347/4246427

CALABRIA

tel. 379/1602611

PORDENONE: (PdR) tel. 320/4795023

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VIBO VALENTIA: (PDR) tel. 333/4544326

lav.verbano-cusio-ossola@lav.it

lav.pordenone@lav.it

TOSCANA

lav.vibovalentia@lav.it

LIGURIA

VENETO

FIRENZE: (STP) tel. 327/1273417

SICILIA

GENOVA: (STP) tel. 347/2330272

VENEZIA: (STP): tel. 348/0407952

lav.firenze@lav.it www.lav.it/sedi/firenze

CATANIA: (PDR) tel. 349/6184467

lav.genova@lav.it

lav.venezia@lav.it www.lav.it/sedi/venezia

PONTEDERA (PI): (PDR) tel. 328/1470263

lav.catania@lav.it

LOMBARDIA

PADOVA: (STP) tel. 320/7598238

lav.pontedera@lav.it

RAGUSA: (PDR) tel. 340/0031368

MILANO: (PdR) tel. 379/1574806

lav.padova@lav.it - www.lav.it/sedi/padova

MASSA: (PDR) tel. 347/9015015

lav.ragusa@lav.it

lav.milano@lav.it

VERONA: (STP): tel. 379/1954111

lav.massacarrara@lav.it

MESSINA: (PDR) tel. 328/9546860

MANTOVA: (STP) tel. 320/4795557 (ore 18-23)

lav.verona@lav.it www.lav.it/sedi/verona

LUCCA: (PDR) tel. 339/7017135

lav.messina@lav.it

lav.mantova@lav.it www.lav.it/sedi/mantova

VICENZA: (STIC) tel. 348/0408396

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SARDEGNA

OLTREPÒ PAVESE: (PDR)

lav.vicenza@lav.it www.lav.it/sedi/vicenza

UMBRIA

CAGLIARI: (PDR) tel. 338/3924715

tel. 342/3532690

BASSANO DEL GRAPPA (VI): (STIC)

PERUGIA: (PDR)

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lav.oltrepopavese@lav.it

tel. 348/0407684

tel/fax 075/690225 - 338/2256714

Sassari: (PdR) tel. 379/1574857

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lav.bassanodelgrappa@lav.it

lav.perugia@lav.it www.lav.it/sedi/perugia

lav.sassari@lav.it

VARESE-BUSTO ARSIZIO: (STIC)

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MARCHE

tel. 328/6456255

ROVIGO: (PDR) tel. 329/7934814

MACERATA: (PDR) tel. 339/4734051 -

lav.varese-busto@lav.it

lav.rovigo@lav.it - www.lav.it/sedi/rovigo

347/0518265 lav.macerata@lav.it

BERGAMO: (STP) tel. 388/4618300

BELLUNO: (STP) tel 329/0439861

LAZIO

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ROMA: (STP) tel. 320/4795553

TREVISO: (PDR) tel. 346/7465558 (ore serali)

(ore 9.30-13.30) lav.roma@lav.it

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Legenda STP: Sede Territoriale Provinciale STIC: Sede Territoriale Intercomunale STC: Sede Territoriale Comunale PDR: Punto di Riferimento

Ma non si riesce a cambiare mai niente, è tutto inutile”. Chissà quante volte abbiamo sentito qualcuno pronunciare queste parole. Talvolta è stato anche un nostro pensiero, in un momento di sconforto. Eppure... eppure non è così. Lo dimostriamo tutti i giorni e nelle prossime pagine ne avete alcuni concreti esempi. Fino a ieri non potevamo intervenire in soccorso degli animali con un’ambulanza, ma da oggi sì. Fino a ieri, da vent’anni, non era mai cambiata la quota detraibile per le spese veterinarie sostenute, ma da oggi sì. Fino a ieri non era possibile fermare l’uccisione dei canguri per farne scarpini da calcio o giubbotti da motoci-

sto punto all’ordine del giorno dei suoi lavori. Non dobbiamo permettere a parlamentari e Governo, di qualunque colore, di dimenticarsi di belle parole e di impegni presi. Non solo, è anche all’ordine del giorno in Parlamento l’inserimento della tutela di ambiente e animali nei principi della Costituzione e appena qualche settimana fa il Consiglio europeo ha approvato l’obiettivo di una prossima nuova legislazione continentale a difesa degli animali. Certo, i poteri forti contro i quali combattiamo tentano in ogni modo di conservare il loro potere fondato sullo sfruttamento degli animali. Pensate solo ai tentativi di ridicolizzare o

Non si tratta di essere pessimisti o ottimisti. Si tratta di credere nel cambiamento, davvero, di non fermarsi alle prime difficoltà o alle inevitabili parziali sconfitte. E continuare testardamente clismo, ma da oggi sì. Non si tratta di essere pessimisti o ottimisti. Si tratta di credere nel cambiamento, davvero, di non fermarsi alle prime difficoltà o alle inevitabili parziali sconfitte. E continuare testardamente. La LAV lo fa, lo sta facendo in questi mesi, per ottenere il miglioramento delle Leggi contro maltrattamenti e uccisioni degli animali. Parallelamente alle denunce, ai nostri avvocati nei Tribunali per far applicare al meglio quanto già in vigore, a fine marzo saremo nuovamente nelle piazze con la nostra richiesta di rafforzamento del Codice penale dopo che lo scorso anno, grazie alla nostra mobilitazione, il Senato ha finalmente messo que-

di rendere più difficile con la richiesta di certificati medici, la scelta vegana. Di “riverniciare” gli allevamenti e i loro prodotti con etichettatura e spot sul “benessere animale”. Di rendere normale l’utilizzo degli animali in circhi, zoo e delfinari a colpi di trasmissioni e personaggi della tv. Ma, e da tempo, si sentono sempre meno “la terra sotto i piedi”. Si tratta di una questione di giustizia che tutta la società, non solo noi, ha il dovere morale di garantire.

Gianluca Felicetti Presidente LAV

Impronte n°1 (172) febbraio 2020 DIREZIONE E REDAZIONE SEDE NAZIONALE LAV Onlus VIALE REGINA MARGHERITA 177 - 00198 ROMA TEL. 064461325 r.a.; FAX 064461326 Email: info@lav.it • Internet: www.lav.it DIRETTORE RESPONSABILE: Gianluca Felicetti DIRETTORE EDITORIALE: Maria Falvo HANNO COLLABORATO: Manuela Anello, Paola Castaldo Tuccillo, Gianluca Felicetti, Francesca Gramazio, Ilaria Innocenti, Michela Kuan, Barbara Paladini, Simone Pavesi, Beatrice Scutari, Claudia Squadroni, Ilaria Tordone, Ciro Troiano PROGETTO GRAFICO: Michele Leone COPERTINA: Foto LAV AUT. TRIB. ROMA 50/84 - dell’11.2.1984 ISCR. REG. NAZ. STAMPA 4086 - dell’1.3.1993 ISCR. ROC 2263 - anno 2001 DTP-STAMPA Arti Grafiche “La Moderna” Via Enrico Fermi 13-17 Guidonia Montecelio (RM)

CARTA Dalum Cyclus Print (100% carta riciclata)

CHIUSO IN TIPOGRAFIA 24 gennaio 2020 RIPRODUZIONI degli articoli sono auspicate ma consentite solamente con l’autorizzazione della Direzione Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana Packaging in Mater-Bi: biodegradabile e compostabile

La LAV è:

• riconosciuta Ente Morale con Decreto Ministeriale 19.5.1998 e Onlus Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale; • riconosciuta associazione che persegue finalità di tutela degli interessi lesi da reati contro gli animali (Decreto 2/2009 EN.AS. - D.M.Salute 2.11.06 - Legge 189/04) • riconosciuta associazione di protezione ambientale con Decreto Ministeriale 15.2.2007 (legge 349/86); • firmataria dal 2017 di un Protocollo d’Intesa con l’Arma dei Carabinieri per la prevenzione e il contrasto dei reati contro gli animali • componente del Comitato Sanità Animale del Ministero della Salute; • dal 1999 firmataria di un Protocollo d’Intesa con il Ministero dell’Istruzione allo scopo di “promuovere la diffusione e l’approfondimento dei temi dell’educazione al rispetto di tutti gli esseri viventi nelle scuole di ogni ordine e grado” • dal 2007 Ente abilitato al rilascio di crediti ECM (Educazione Continua in Medicina) presso il Ministero della Salute • cofondatrice della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente • membro di Eurogroup for Animals, della European Coalition to End Animal Experiments, della Fur Free Alliance, di ENDCAPtivity

QUOTE ANNUALI DI ISCRIZIONE E RINNOVO (OGNI DODICI MESI) ALLA LAV • ORDINARIO 30 euro • GIOVANILE (fino a 18 anni) 18 euro • FAMIGLIA 45 euro • SOSTENITORE 46 euro • BENEMERITO 150 euro • STRAORDINARIO 500 euro • PER SEMPRE (chiama 06 4461325) VERSAMENTI INTESTATI A LAV • CC POSTALE 24860009 • CC BANCARIO n. 501112 Banca Popolare Etica (cordinate IBAN) IT59 F050180 3200 000015 011125 • 5x1000 a LAV C.F. 80 426 840 585

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Pene più severe contro i maltrattamenti

Il Codice penale è da aggiornare! Nei fine settimana del 21 e 28 marzo vi aspettiamo in tante piazze: firmate per far approvare la nuova Legge razie alle nostre Giornate nazionali del marzo scorso intitolate #chimaltrattapaga, siamo riusciti a far “incardinare” il tema all’ordine del giorno della Commissione Giustizia del Senato. Ora, dopo le audizioni del novembre scorso nelle quali abbiamo potuto portare la voce degli animali nel Palazzo, oltre alle nostre buone ragioni anche giuridiche, scendiamo nuovamente nelle piazze per ottenere l’approvazione del miglioramento del Codice penale con pene più severe ed efficaci contro i maltrattamenti degli animali. I Disegni di Legge n.76 e abbinati, a prima firma di tutti gli orientamenti politici, hanno da giugno scorso una relatrice, la senatrice Alessandra Riccardi (M5S). E la nostra petizione nazionale a sostegno è stata prolungata fino al 7 giugno prossimo, fino al nostro Congresso nazionale che si svolgerà proprio a Roma. Dobbiamo infatti far tramutare le belle parole e i buoni propositi di singoli parlamentari e forze politiche. Basti pensare che nel maggio scorso i Ministri della Giustizia, della Salute e dell’Ambiente hanno pubblicamente annunciato il loro sostegno all’iter parlamentare con l’iniziativa #proteggianimali. Ma perché, la Legge in vigore non va più bene così come è? Non del tutto, il testo ha 16 anni d’età, va rafforzata, chiarita in alcuni punti, aggiornata al Trattato Europeo di Lisbona che nel frattempo ha riconosciuto gli animali come esseri senzienti. E quindi a dover tutelare gli animali in quanto tali e non solo il “sentimento umano verso gli animali”, deve prevedere altre condotte contro gli animali e fenomeni come la

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altrattare animali è un reato punito dalla Legge 189 del 2004 e, grazie a questa norma, siamo riusciti a salvare tanti animali ottenendo il loro sequestro. Ma possiamo e dobbiamo migliorare questa Legge, ad esempio introducendo una nuova disciplina della confisca obbligatoria al fine di impedire che l’animale resti in custodia e nella disponibilità del suo aguzzino, come purtroppo accade spesso. Foto: Massimo Percossi

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METTIAMO KO LE VIOLENZE SUGLI ANIMALI

di Gianluca Felicetti

zooerastia, per farla applicare meglio con misure di prevenzione personali e patrimoniali. E con più strumenti come, ad esempio, una procedura chiara della custodia giudiziaria degli animali che permetta alla Magistratura di non doverli lasciare agli stessi maltrattatori ma con spese a loro carico presso Centri riconosciuti di accoglienza degli animali sequestrati. Senza dimenticare che la legge sui maltrattamenti contro gli animali figura tra gli impegni presi per iscritto sia da questo Governo, così come dal precedente. Quindi, tutto facile? Per nulla. Ci sono categorie di utilizzatori di

animali che si oppongono, spaventati evidentemente poiché non rispettano neppure le minime Leggi di settore in vigore (visto che il Codice penale si applica a chi va oltre gli usi consentiti). C’è il ben conosciuto “ci sono cose più importanti”. C’è una “cruna dell’ago”, costituita dalle priorità delle forze politiche in parlamento. Bene, questa nostra battaglia-simbolo non la molleremo fino al raggiungimento del risultato. Faremo sentire in ogni dove la voce delle cittadine, degli elettori, della giustizia, degli animali. Anche grazie al tuo sostegno, alla tua partecipazione!

Una revisione migliorativa della Legge che va fatta senza perdere tempo per poter salvare il maggior numero possibile di animali Nei fine settimana del 21 e 28 marzo, il periodo pre-pasquale, saremo nelle piazze di tutt’Italia, per raccogliere

firme a sostegno di questo cambiamento legislativo. Una revisione migliorativa che va fatta senza perdere tempo per poter salvare il maggior numero possibile di animali. L’invito a venire ai nostri punti di raccolta, a far firmare amici e parenti, per chi condivide le nostre battaglie nel nome della difesa dei diritti animali, è perciò fondamentale, raccogliendo anche fondi con le nostre uova di Pasqua per sostenere la custodia degli animali sequestrati e confiscati in questi 16 anni di Legge 189, più di 300mila euro l’anno, sostituendoci ai doveri delle Amministrazioni pubbliche.

Chiediamo che la norma sia posta a protezione non solo del sentimento per gli animali, come è oggi, ma anche dell’animale stesso in quanto soggetto di diritto. Chiediamo che venga introdotto il reato di strage di animali per contrastare le uccisioni di massa di animali. Chiediamo pene più severe per chi maltratta animali, perché possano essere un più efficace deterrente. Puoi aiutarci firmando la nostra petizione, scegliendo il buonissimo uovo di Pasqua LAV in cioccolato extrafondente e biologico (Altromercato) e diventando un attivista per gli animali: ti aspettiamo al tavolo LAV più vicino, scopri dove su www.lav.it o scrivici a info@lav.it Impronte febbraio 2020

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Vacche in agonia e lasciate morire

Abbiamo denunciato gravi maltrattamenti in un allevamento con oltre 400 bovini: animali sequestrati e affidati al Sindaco

Una storia di ordinaria disumanità

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Foto: LAV

di Roberto Bennati e J.D.*

di indagine, al fine di mostrare le attività di tutela del benessere e della salute pubblica dei cittadini, rafforzando quindi lo strumento del Piano nazionale benessere animale del Suo Ministe-

Un allevamento da chiudere e un’area da bonificare, il Ministro della Salute disponga un piano straordinario di controlli in tutte le Regioni 6

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Foto: LAV

Foto: LAV

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acche da latte in agonia e lasciate morire, fosse comuni, condizioni igienico-sanitarie raccapriccianti con bovini malati, tra escrementi, infestati da vermi, e cisterne di raccolta del latte invase da blatte: è l’orrore confermato da un blitz dei Carabinieri Forestali di Brescia nella struttura, in seguito a una nostra recente denuncia scaturita grazie al lavoro della nostra squadra investigativa. Accade nella civilissima Italia, non nel medioevo ma in questi mesi, in provincia di Cremona. Testimoni di questa raccapricciante vicenda anche le telecamere di Piazza Pulita (La7) che con i nostri investigatori hanno filmato questo orrore, tra incredulità e preoccupazione perché non è facile documentare che in un paese moderno e avanzato come l’Italia, gli animali “da reddito” possano essere ridotti a schiavitù fino alla morte. Per i bovini è stato disposto il sequestro (probatorio per 21 animali, fermo sanitario per i restanti 400 circa) e l’affido al Sindaco di Robecco d’Oglio (Cremona) dove ha sede l’allevamento. Tra le ipotesi di reato, il maltrattamento (544 ter C.p.) e l’abbandono di animali (727 C.p.). Non è ammissibile che al giorno d’oggi esistano realtà tanto gravi da arrecare inaudite sofferenze agli animali, con risvolti molto inquietanti in termini di sicurezza sanitaria e ambientale, e da un punto di vista etico. Abbiamo chiesto al Ministro della Salute Roberto Speranza l’urgente convocazione di una Conferenza Stato-Regioni per esaminare la situazione degli allevamenti regione per regione, un piano straordinario di controlli, e la previsione di meccanismi di trasparenza sui controlli effettuati dai servizi veterinari delle ASL a titolo di rendicontazione annuale, con una puntuale e periodica comunicazione al pubblico dei risultati

ro, oggi non più al passo con le esigenze dei cittadini e consumatori. Decine di vacche al momento del blitz dei Carabinieri Forestali erano in condizioni particolarmente gravi: ci siamo resi disponibili siamo disponibili a prenderne alcune più malate in affido, per garantire loro le cure necessarie e, speriamo, salvavita. Abbiamo chiesto la chiusura immediata e definitiva della struttura e la bonifica dell’area. Se fosse confermata l’indiscrezione che esisteva un fascicolo aperto su questa struttura, le cui condizioni dunque dovevano essere già note alle autorità sanitarie locali, ci chiediamo come sia stato possibile non intervenire prima per mettere in sicurezza gli animali e l’area. Se la struttura chiuderà questi bovini potranno avere un futuro diverso, grazie a LAV e alla sua squadra investigativa che è andata fino in fondo in questa raccapricciante vicenda. Ringraziamo il Comando dei Carabinieri Forestali di Brescia per l’intervento e ci auguriamo che ogni responsabilità ed eventuali negligenze o omissioni vengano perseguite con la massima severità.

na targhetta di plastica fissata sull’orecchio con il numero 4037. Era una mucca in un allevamento per la produzione di latte della Provincia di Cremona, visitato dalla nostra squadra di investigatori. Non un nome ma un numero per togliere individualità a un essere vivente. Nera di colore, dolcissima, con due occhi enormi, bellissimi, un’espressione persa nella sofferenza dell’essere malata e non curata, nella paura di non sapere cosa le sarebbe successo. La telecamera degli investigatori riprende questo indifeso essere vivente lasciato senza cibo e senza acqua, in violazione di tutte le leggi umane e in disprezzo di qualunque forma di pietà. La sua agonia racconta una storia ben diversa dalla mucca felice che pascola libera, di certe pubblicità costruite su misura degli allevamenti zootecnici. Succede pochi giorni fa, la squadra investigativa della LAV accompagna nell’allevamento un giornalista della trasmissione Piazza Pulita per raccontare al grande pubblico italiano le vergogne di questo sistema di allevamento e il suo impatto sul cambiamento climatico, la salute degli animali e delle persone. Il coraggio degli investigatori e la loro attività è l’unico modo di svelare le vergogne della zootecnia inten-

Siamo riusciti a far emergere l’orrore di un allevamento cremonese, la cui gravità è confermata dagli sviluppi giudiziari che seguiremo finché per questi animali non sarà fatta giustizia siva. Un altro brivido ci assale quando nell’allevamento troviamo mucchi di ossa di animali che hanno fatto la stessa fine di 4037. Mucche abbandonate senza cibo ed acqua a morire perché non più produttive, dimenticando quanto hanno dato in termini economici e dimenticando che sono esseri senzienti capaci di grandi emozioni e di provare paura e dolore. Animali decomposti, animali in agonia divorati dai vermi, liquame ovunque e animali lì dentro. Davanti a immagini così cruente, ci domandiamo dove siano i controlli tanto osannati e, puntuali, dopo la nostra pubblica denuncia abbiamo assistito a dichiarazioni rassicuranti sull’efficacia dei controlli, tanto da rendere questi casi isolati come se gli animali negli allevamenti vivessero in un eden al pascolo! Eppure, solo grazie alla nostra investigazione siamo riusciti a far emergere l’orrore di questo allevamento, la cui gravità è confermata dagli sviluppi giudiziari che seguiremo finché per questi animali non sarà fatta giustizia. Denunciamo il fenomeno delle muc-

che a terra dal 2006, abbiamo contribuito con le nostre azioni a ridurlo di oltre l’80%, risparmiando questa sofferenza a decine di migliaia di animali ogni anno. Abbiamo messo un argine a questo fenomeno con azioni di pressione sulle Istituzioni, con attività sul campo, e abbiamo dato giustizia a diverse di loro nelle aule dei Tribunali Italiani. Primi visionari a denunciare patri allevatori solo per abusi “economicamente necessari” su una mucca finita a terra perché esausta di essere sfruttata. Emblematici i casi del Mercato di Cuneo, del macello di Lodi e, più recentemente, del macello di Brescia. Nel momento in cui scriviamo queste righe 4037 ha spirato il suo ultimo respiro di sofferenza, liberandosi dall’inferno che l’uomo le ha riservato. Noi dedicheremo tutte le nostre energie, la nostra passione e il nostro impegno per dare giustizia a 4037 e a tutte le altre mucche che hanno avuto la sventura di venire al mondo in questo luogo di vergognosa crudeltà. *Coordinatore Squadra Investigativa LAV Impronte febbraio 2020

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2ª in Europa per Pet in famiglia, ma per il fisco sono ancora un lusso!

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di Ilaria Innocenti

taliani secondi in Europa per numero di animali in famiglia: sono presenti nel 52% delle nostre case. Con 53,1 animali “familiari” ogni 100 abitanti, l’Italia si colloca al secondo posto in Europa. Lo rivela una recente indagine Censis. Gli animali sono membri effettivi della famiglia (per il 76,8% degli intervistati), i migliori amici (60%) per alcuni veri e propri “figli non umani” (32,9%) secondo il Rapporto Italia di Eurispes (2019). Nonostante l’accresciuta propensione degli Italiani a convivere con cani e gatti, che rivela un rapporto sempre più empatico e solidale con questi animali in particolare, il randagismo resta un fenomeno molto diffuso nel nostro Paese soprattutto nel Mezzogiorno: lo conferma l’indagine LAV 2019 che, per il quarto anno consecutivo, raccoglie i dati di Regioni e Province Autonome. Benché dal 2017

Ecco un primo risultato della nostra campagna #IPIUTASSATI: aumentata la quota detraibile delle spese veterinarie la situazione relativa al randagismo sia lievemente migliorata, sono ancora molti gli interventi, soprattutto al Centro-Sud e nelle Isole, da mettere in atto per sconfiggere il fenomeno: controlli e prevenzione in primis assieme a politiche di adozione e gestione responsabile degli animali. Il randagismo è un grave problema per gli animali coinvolti che, traumatizzati dall’abbandono o nati da animali in libertà e che per vari motivi non sono in grado di provvedere a sé stessi, sono costretti a una vita di stenti, esposti a malattie e a continui pericoli, tra cui gli incidenti stradali che possono costituire un rischio anche per l’incolumità pubblica.

Ma il randagismo rappresenta anche un ingente problema economico, basti pensare che nel 2018 si sono spesi 345.086,00 euro al giorno per il mantenimento dei cani detenuti nei canili, (stima estremamente conservativa) nonché un danno di immagine a livello turistico per le Regioni in cui il fenomeno è più diffuso. Le adozioni nel 2018 fanno registrare per il terzo anno consecutivo una flessione, seppur minore rispetto agli anni precedenti, pari al -1% (nel 2016 erano calate dell’8,6% e nel 2017 dell’8,4%): una tendenza probabilmente influenzata da un regime fiscale poco amico degli animali tra IVA al 22% (come per alcuni beni di lusso) sulle prestazioni veterina-

rie e il cibo per animali non tenuti a scopo di lucro, l’elevato costo dei farmaci veterinari, e l’esigua detrazione fiscale sulle spese veterinarie: il sistema Italia non si dimostra ancora capace di assecondare con atti utili e concreti la propensione degli italiani a prendersi cura di cani e gatti, introducendo un regime fiscale che potrebbe risultare vantaggioso anche in termini di prevenzione del randagismo. Ma un primo risultato, sotto la pressione della campagna LAV #IPIUTASSATI è stato ottenuto con un emendamento alla Legge di Bilancio che ha aumentato la soglia delle spese veterinarie sostenute per gli animali familiari, detraibili ai fini fiscali.

Presentato dalle Senatrici De Petris (LeU), Cirinnà (PD), Russo (M5S), Unterberger (SVP), Perilli (M5S) è stata aumentata la spesa veterinaria detraibile, per chi tiene animali a scopo non di lucro, da un massimo di 387,34 euro a un massimo di 500 euro. Ciò significa che, a fronte delle spese veterinarie sostenute per un totale di 500 euro o più – peraltro aggravate da un’aliquota IVA ingiusta, perché pari al 22%, come previsto per i beni di lusso – il cittadino potrà avere un rimborso fino a 73,59 euro (fino ad oggi il massimo rimborsabile era di soli 49,06 euro). Ci auguriamo che, nella stessa direzione, seguano gli altri provvedimenti legislativi chiediamo da tempo per un

fisco non più nemico degli animali: la cancellazione dell’aliquota IVA sulle prestazioni veterinarie per gli animali adottati e per le prestazioni veterinarie per l’identificazione e il controllo della riproduzione degli animali da compagnia; la riduzione dell’IVA sulle prestazioni veterinarie e il cibo per animali non tenuti a scopo di lucro (oggi al 22%, come per alcuni beni di lusso); l’abbattimento dei costi dei farmaci veterinari; il riconoscimento del farmaco generico e dell’uso del farmaco-equivalente anche in veterinaria. La prevenzione del randagismo passa anche attraverso una fiscalità non penalizzante per chi si prende cura di animali non a fini di reddito.

Nuova indagine lav sul randagismo

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allo studio che abbiamo effettuato comparando i dati relativi al 2018 con quelli del 2017, esclusi quelli della Calabria che non ha fornito indicazioni, emerge come il randagismo sia in apparentemente in flessione, ma con delle significative discrepanze tra Nord, Centro e Mezzogiorno, dove seppur diminuito del 6% rispetto al 2017, il numero dei cani detenuti in canile è ancora molto alto. Su 98.596 cani presenti nei canili rifugio, infatti, ben il 67,1% si trova in quelli del Sud e delle Isole. Tale trend positivo è confermato anche a livello nazionale, dove si registra una diminuzione pari al 4,2% delle presenze nei canili rifugio. Diminuiscono anche gli ingressi nei canili sanitari. Nel 2018 sono stati 85.177 e il 40% dei cani è stato restituito al detentore. Molto bassa però la media di restituzione nel Mezzogiorno, pari ad appena l’8%, percentuale che sale man mano che ci si sposta verso il Nord Italia, con un 38% al Centro fino ad arrivare a un 72% di media per le regioni del Nord. La bassa percentuale di restituzioni registrata nel Mezzogiorno è un segnale inequivocabile di come nel Sud e nelle Isole l’obbligo di identificazione dei cani sia ancora largamente disatteso e della conseguente necessità di campagne di microchippatura gratuite, iniziative che farebbero risparmiare molto i Comuni: il costo di un microchip si aggira intorno ai 4 euro contro i circa 1.300 euro che si spendono per mantenere un cane in canile per un solo anno. Ancora esigue sono state poco più di 35.000, ma in aumento del 13% le sterilizzazioni dei cani. Nel 2018 sono stati sterilizzati 4.073

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Impronte febbraio 2020

Nonostante l’accresciuta propensione degli Italiani a convivere con cani e gatti, il randagismo resta un fenomeno molto diffuso nel nostro Paese soprattutto nel Mezzogiorno cani in più rispetto al 2017. Le Regioni in cui si è registrato il maggior aumento sono: Campania, Sicilia, Abruzzo e Piemonte. Il dato è positivo, ma occorre implementare ulteriormente le sterilizzazioni anche attraverso campagne di controllo delle nascite rivolte a cani di proprietà a rischio di riproduzione incontrollata che come ben sappiamo sono una delle fonti che più alimentano il randagismo canino. I dati sui gattili e quelli sulle colonie feline sono spesso lacunosi. In base a quelli che ci sono stati forniti nel Centro-Nord sono presenti 92 gattili, questi sarebbero quasi inesistenti al Sud e nelle Isole, che ne registrano appena 7 e dove si rileva anche una scarsa attenzione per le colonie feline (8.039 colonie registrate contro le 54.939 del Centro-Nord) e per la sterilizzazione dei gatti (poco più di 16.000 l’anno contro i poco più di 51.000 del Centro-Nord). Impronte febbraio 2020

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www.lav.it In questo contesto, l’ambulanza potrà essere di supporto alle attività inerenti alla sterilizzazione (emocromo e trasporto) e per la microchippatura. L’ambulanza sarà poi spostata a Bari città dalla quale partiranno attività di prevenzione di abbandono e di randagismo che si estenderanno all’intera Puglia. Ringraziamo di cuore tutti coloro che con il loro contributo hanno reso possibile l’acquisto e l’allestimento dell’ambulanza e Responsabilità Sociale Rai al nostro fianco in questo progetto e presente inaugurazione dell’ambulanza avvenuta a fine dicembre. La loro generosità ci permetterà di aiutare moltissimi animali.

La prima ambulanza lav

Inaugurata grazie alle vostre donazioni e all’SMS solidale

P

Dopo di lui… un altro amore!

R

ingraziamo Elivira per aver condiviso con noi l’emozione di una nuova adozione, giunta dopo la perdita di un altro amico a quattrozampe, un’esperienza dolorosa come sa bene ciascuno di noi che l’ha vissuta. Si dice che l’amore si somma, non si sottrae: nessuno di noi potrà mai dimenticare i cani e i gatti con i quali abbiamo condiviso con per anni la quotidianità, ma un nuovo compagno a quattro zampe saprà conquistarvi con uno sguardo. Potrà essere un nuovo compagno/a di vita indimenticabile perché la loro capacità di amare è straordinaria. Nelle pagine seguenti potete trovare alcuni cani in cerca di famiglia, come Berto: potete scrivere a adozioni@lav.it per venire a conoscerli e chissà che non nasca… un nuovo amore! Emanuela Anello

Dettaglio delle spese sostenute per l’ambulanza veterinaria LAV

di Ilaria Innocenti

er dare un aiuto concreto alla prevenzione di abbandono e randagismo e per garantire un migliore aiuto agli animali vittima di calamità naturali, da tempo pensavamo di dotarci di un’ambulanza veterinaria e, grazie alla raccolta fondi lanciata a giugno di quest’anno, la prima ambulanza veterinaria LAV è stata acquistata e allestita con le strumentazioni necessarie a renderla un vero e proprio “ambulatorio mobile”, pronto per prestare assistenza agli animali. Gabbie, trasportini, barella, fonte ossigeno, strumentazione per il monitoraggio cardio-circolatorio, attrezzature per la ventilazione polmonare, sono solo alcune delle attrezzature di cui è dotata e che ci permetteranno di offrire soccorso agli animali. Il progetto, grazie al quale abbiamo raccolto 42.144 euro impiegati nell’acquisto e nell’allestimento del mezzo e che copriranno parte dei costi di mantenimento per il primo anno di attività, è stato reso possibile dalla campagna di SMS solidale “L’arrivo dell’ambulanza dipende da te”, in collaborazione con Responsabilità Sociale RAI, che ha ospi-

Acquisto Ambulanza

L’attrice Daniela Poggi e Gianluca Felicetti, Presidente LAV, all’inaugurazione dell’ambulanza

tato l’iniziativa LAV sulle proprie reti dal 24 al 30 giugno 2018. L’ambulanza veterinaria sarà attiva su tutto il territorio nazionale e all’estero e sarà impiegata sia in Progetti per la prevenzione del randagismo di cani e gatti nel Mezzogiorno, a sostegno di volontariato, Comuni e servizi veterinari, sia per il soccorso degli animali coinvolti in calamità naturali. A settembre dello scorso anno LAV ha siglato un Protocollo di intesa con il Dipartimento

Ringraziamo di cuore tutti coloro che con il loro contributo hanno reso possibile l’acquisto e l’allestimento dell’ambulanza 10 Impronte febbraio 2020

nazionale della Protezione Civile e recentemente, forte dell’esperienza maturata sul campo nel corso dei e drammatici eventi sismici del Centro Italia e delle alluvioni, ha attivato una Unità di Emergenza della quale l’ambulanza sarà uno strumento fondamentale. Saremo presenti a Modica (Ragusa) per supportare il Comune e il Servizio Veterinario nei loro innovativi progetti di prevenzione e contrasto di abbandono e randagismo. Per incrementare la lotta al fenomeno, la Giunta municipale di Modica ha avviato una campagna di sterilizzazione gratuita dei cani di proprietà mentre il Servizio Veterinario ASP di Ragusa sterilizzerà gratuitamente i cani delle aziende agricole e zootecniche e quelli di utenze problematiche.

28.400,00

Allestimento Base

2.485,21

Adattamento Barella

1.800,00

Frigorifero

180,00

Laccio Da Cattura

216,00

Gabbia Taglia Grande

148,99

Gabbie Piccole

196,80

Guinzagli

50,00

Collari

50,00

Materiale Sanitario

300,00

Camici

100,00

Guanti Anti Morso

288,00

Lettore Microchip

156,00

Bombole + Fornitura Ossigeno

479,35

Farmaci

1.001,22

Assicurazione/Anno

2.500,00

Garage/Anno

1.500,00

Carburante/Anno

4.000,00

TOTALE

43.851,57 EURO

“È sempre molto doloroso perdere il proprio cane. È successo all’alba di un lunedi di novembre così, improvvisamente! Lacrime dolore tristezza infinita... lui non c’è più, ti crolla il mondo addosso... E subito dici: basta cani, basta soffrire, basta piangere!! Ma poi hai tutto quell’amore dentro che quasi ti esplode il petto... non si dimentica nessuno, ognuno si porta via un pezzetto del tuo cuore ma resta l’amore che loro ti hanno insegnato! Ma non vuoi amare nessuno, sei triste, vuoi solo piangere... E poi vedi una foto... un faccione bello con gli occhi tristi, chiuso in un canile, dietro le sbarre. Leggi la sua storia, mandi un messaggio alla LAV e ti arriva una telefonata: il cuore batte forte, prendi la macchina vai a conoscerlo... guardi i suoi occhi, ti viene da piangere e torna fuori con violenza tutto quell’amore che pensavi di non poter più provare per nessun altro cane! E sorridi e sai che sta succedendo di nuovo... Dai sali in macchina Dew ti porto a casa, condividiamo il tuo e il mio amore, insieme sarà più bello. Sappi che ti cambio il nome... hai la faccia da Berto! Ok, ok basta che mi fai venire a casa con te!! Adottare un cane dal canile cambia la sua e la vostra vita in meglio! Grazie LAV per averlo salvato e grazie Berto per essere salito in macchina con me.” Elvira e Ginevra

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DIAMOCI UNA ZAMPA

www.lav.it

Adotta un cane lav:

I

di Manuela Anello

l problema del randagismo affligge molte regioni d’Italia. In particolare nel Sud il fenomeno assume i toni di una vera e propria emergenza. Le Amministrazioni locali spesso non riescono a dare una risposta organica e strutturale al problema e a ciò si aggiunge la mancata consapevolezza dell’importanza della microchippatura e della sterilizzazione per i cani e per i gatti. Ecco allora che i canili e i rifugi sono al collasso e il numero dei cani e dei gatti che rischiano di trascorrere tutta la vita in gabbia aumenta di anno in anno. Per far fronte a questa emergenza, nel periodo compreso tra giugno e no-

Venite a conoscerli: molti di loro attendono ancora una nuova vita. Per adozioni o per avere maggiori informazioni potete scrivere a adozioni@lav.it e un nostro educatore cinofilo saprà consigliarvi per il meglio!

vembre 2018, nel quadro di una serie di iniziative a Palermo LAV ha preso in carico 44 cani che erano ospitati nel canile comunale. Sono cani adulti, di taglia medio/grande e dal passato ignoto, ma grazie all’impegno del nostro personale (educatore cinofilo e addetto alle adozioni) riusciamo a conoscerli e a valorizzarne le peculiarità. La maggior parte di loro sono docili, socievoli e sono pronti per una famiglia che li accolga e li ami per sempre, come ha fatto Elvira con Dew (ora Berto: leggi la sua storia a pagina 11). Venite a conoscerli: molti di loro attendono ancora una nuova vita. Per adozioni o per avere maggiori informazioni potete scrivere a adozioni@lav.it e un nostro educatore cinofilo saprà consigliarvi per il meglio!

Una meticcetta di taglia media. Il suo manto nero-focato ed un po’ arricciato non la fa essere né bella né appariscente. È per questo, forse, che è ancora in canile? Da diverso tempo vive in gabbia ed ormai tutto il suo mondo è in un box e nelle passeggiate giornaliere nell’area di sgambamento. È timida e schiva ma ha tantissima voglia di aprirsi e di fidarsi di qualcuno. Magari sarai proprio tu la persona che le farà scoprire il mondo e le darà fiducia per farle vivere finalmente una vita degna fuori dalla gabbia.

Molto docile ma un po’ timido. Ha tanta voglia di conoscere il mondo, è curioso ma ha bisogno di qualcuno che lo guidi e gli dia fiducia. Con i cani ha un atteggiamento aperto e socievole e non crea mai condizioni di conflitto. Vuoi essere tu la persona che lo accompagnerà alla scoperta del mondo fuori dalla gabbia? Pepe ti aspetta!

È uno dei nostri bellissimi cani provenienti dal canile di Palermo, molto aperto, sicuro e socievole. Ama correre e giocare con gli altri cani con cui va molto d’accordo. Aldo ha un carattere fiero e sicuro e per questo ha bisogno di punti di riferimento chiari e solidi. Per Aldo cerchiamo una persona che abbia una certa esperienza con i cani e che possa dargli i riferimenti di cui ha bisogno.

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Impronte febbraio 2020

Dylan è un cane dal portamento possente e fiero. È sicuro ed equilibrato ma richiede persone con un minimo di esperienza che lo sappiano guidare nel modo corretto. La sua compagnia sarà fonte di scoperte continue ed emozionanti. Sarà un amico e un compagno di vita indimenticabile, cosa aspetti a conoscerlo?

Impronte febbraio 2020

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www.lav.it

Prime vittorie per i canguri

LA STRAGE “SEGRETA” DEI CANGURI IN AUSTRALIA (2019)

Diadora e Versace le prime aziende ad accogliere il nostro invito: stop all’uso di pelle di canguro!

(con una media annua di 2.324.711 animali)

di Simone Pavesi

Italia è il primo Paese in Europa a importare pelli di canguro, prevalentemente utilizzate per la produzione di scarpe da calcio e tute motociclistiche da parte di note aziende italiane, ma in parte usate anche in fascia alta del mercato per scarpe e accessori di lusso. Un primato di cui non andare certo fieri ma che da quest’anno inizia a vacillare. Infatti, dopo pochi mesi di confronto con l’azienda e a solo un mese dal lancio della nostra campagna pubblica per salvare i canguri, lo scorso 28 ottobre DIADORA annunciava ““il suo impegno per l’abolizione totale della pelle di canguro da tutti i suoi prodotti a partire da fine anno 2020”. Un risultato straordinario considerando la rapidità con cui Diadora ha maturato questa responsabile decisione e ancora di più considerando che la pelle di canguro veniva impiegata per la realizzazione della principale linea di scarpe da calcio griffate Roberto Baggio. Diadora si è mostrata da subito disponibile al confronto con LAV ed è stato sufficiente condividere le evidenze delle crudeltà compiute verso i canguri - adulti e cuccioli - per accelerare il raggiungimento di questo traguardo in un percorso di sostenibilità in cui l’azienda è già impegnata. Sicuramente meno responsabili e disponibili al confronto sono invece altre aziende coinvolte nell’utilizzo di pelle di canguro, come Dainese e Lotto. Nonostante le numerose richieste di incontro avanzate dalla LAV, rinnovate anche in specifiche campagne di sensibilizzazione via social network che tra

L’Italia è il primo Paese in Europa ad importare pelli di canguro, prevalentemente utilizzate per la produzione di scarpe da calcio e tute motociclistiche da parte di note aziende italiane, ma in parte usate anche in fascia alta del mercato per scarpe e accessori di lusso 14 Impronte febbraio 2020

Le 6 specie di macropodini vittime di questa strage Canguro Grigio Occidentale, Canguro Grigio Orientale, Canguro Rosso, Wallaroo Comune, Wallaby di Bennet Pademelon della Tasmania

PELLI GREZZE Import tra il 2012 e il 2016 India

5%

Giappone

2%

Altri

5%

Pakistan

10 %

Germania

14 %

CANGURI UCCISI DAL 2000 AL 2018

ITALIA

4.500.000

39 %

Turchia

4.000.000

25 %

3.500.000 3.000.000 2.500.000

Paese

2.000.000

ITALIA

2.054.097

24.728.000 15.398.126

1.000.000

Turchia

1.836.787

15.947.160

9.930.297

668.943

8.761.000

5.455.475

2.059.085

6.408.985

3.990.875

373.575

3.014.940

1.877.403

29.185

1.262.939

786.432

261.695

3.243.737

2.019.875

500.000

Germania

0

Pakistan India Giappone Altri

UCCISIONI AUTORIZZATE NEL 2019 secondo quanto deciso dai governi locali

Tot. Export 7.283.367

Canguro grigio occidentale

645.735 Canguro grigio orientale 2.841.363 Wallaroo comune o Euro 508.085

LAV sta chiedendo alle aziende italiane che ne fanno uso, di rinunciare definitivamente alla pelle di canguro, in favore di materiali alternativi non di origine animale, ed è promotrice di una proposta di legge per il divieto nazionale all’importazione di prodotti di canguro (carne, pelle e prodotti derivati)

TOTALE 6.222.301

L

o scorso 25 ottobre dalla nostra fanpage di facebook abbiamo comunicato la nostra indignazione per la scelta di Intimissimi di usare pelle di agnello per la produzione di un capo di biancheria intima. Abbiamo così contattato il Gruppo Calzedonia (proprietario del brand Intimissimi) e trovato subito piena disponibilità al confronto da parte dei vertici aziendali. Il risultato? Siamo riusciti a ottenere l’impegno di Intimissimi a non usare più non solo pelle di agnello, ma addirittura già da quest’anno il brand non userà più pelle di nessun animale. Si tratta di un primo importante risultato in un percorso virtuoso che il Gruppo Calzedonia ha inteso avviare con LAV per il raggiungimento di prossimi nuovi traguardi etici.

63.366.761 39.458.482

* Indicativo al cambio 2019.07: 0,6227

A cui aggiungere i Wallaby di Bennett e Pedemelonte di Tasmania (oltre 600.000)

Canguro rosso 2.227.118

Vi ricordate del reggiseno fatto in pelle d’agnello di INTIMISSIMI?

Quantità (n.) Valore ($AUS) Valore (€)*

1.500.000

20 00 20 02 20 04 20 06 20 08 20 10 20 12 20 14 20 16 20 18

L’

Dal 2000 al 2018 sono stati uccisi oltre 44 milioni di canguri

novembre e dicembre hanno coinvolto centinaia di persone a scrivere nei commenti delle fanpage delle due aziende il messaggio “Basta pelli di canguro! #SALVACANGURI”, ad oggi non c’è stato alcun riscontro. Così come attendiamo, proseguendo nei nostri solleciti, di conoscere le decisioni di altre marche italiane sportive come Pantofola d’Oro, Danese, Alpinestars, Vircos, Ducati. Nel settore del lusso invece c’è da celebrare il grande risultato ottenuto con Versace che lo scorso dicembre ci ha comunicato e confermato che l’azienda non usa più pelle di canguro dal 2018 e che non intende più utilizzare questo materiale in futuro, così come si è già impegnata a non usare più pellicce animali. Versace è dunque la seconda firma della moda italiana del lusso (anticipata da Gucci nel 2017) ad assumere questo impegno in favore dei canguri. Un risultato che speriamo possa essere seguito anche da altre firme che an-

Con il nostro impegno siamo certi che presto l’Italia non sarà più coinvolta in questo massacro

cora oggi usano pelle di canguro come i brand di calzature Moreschi, Moma, Fabi o che ne hanno fatto uso in passato come Prada e Salvatore Ferragamo. La vera ragione per cui il canguro viene sterminato in Australia è “proteggere” l’Industria della lana; in quanto erbivoro, il canguro è visto come un problema da eliminare per destinare i

pascoli alle greggi di pecore. Da queste uccisioni di massa (oltre due milioni di animali l’anno, il più grande massacro di animali selvatici del pianeta) è poi nata l’industria “del canguro” con la commercializzazione di pelli e carne. Ma con il nostro impegno siamo certi che presto l’Italia non sarà più coinvolta in questo massacro. Impronte febbraio 2020

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www.lav.it

La caccia uccide, aboliamola!

Il nostro appello all’Ambasciatore d’Australia: basta caccia ai canguri, già vittime dell’apocalisse degli incendi

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AUSTRALIA IN FIAMME

Fermate la caccia ai canguri!

F

di Simone Pavesi

ermate la caccia ai canguri in Australia, già devastata da incendi incessanti: è l’appello che abbiamo rivolto all’Ambasciatore d’Australia in Italia, Gregory Alan French, per cercare di contenere il già gravissimo impatto di mesi di incendi che stanno devastando l’ecosistema. L’Italia è il primo paese in Europa a importare pelli di canguro, prevalentemente utilizzate per la produzione di scarpe da calcio e tute motociclistiche da aziende italiane come Dainese e Lotto: proprio a loro si sono rivolti i protagonisti del film-denuncia “Kangaroo, A Love-Hate Story”, chiedendo, con un disperato video-appello, di non usare più pelle di canguro. Nel contesto dell’emergenza climatica e degli incendi che da mesi divorano l’Australia, è indispensabile che gli importatori italiani di pelli (ma anche carne) di canguro rinuncino per sempre ad alimentare questo mercato di morte: nei mesi e anni che seguiranno alla fine degli incendi, infatti, tutti gli animali selvatici avranno concrete e gravi difficoltà di sopravvivenza. Nonostante l’evidente devastazione di un intero continente, però, finora le Autorità australiane non solo non hanno ancora bloccato alcuna forma di attività venatoria ma addirittura hanno autorizzato un piano di eradicazione della

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Impronte febbraio 2020

#nonlasciamosolonessuno: ONG AUSTRALIANE IN SOCCORSO DEGLI ANIMALI

I

n moltissimi ci avete chiesto indicazioni su associazioni australiane cui fare donazioni per offrire un aiuto nell’emergenza incendi. Noi abbiamo girato la richiesta ai contatti australiani del “Kangaroo team”, con cui abbiamo lavorato in occasione del lancio italiano del filmdenuncia “Kangaroo - A hate-love story” e della campagna #salvacanguri. L’Ong Voiceless ci ha indicato l’organizzazione Wires (www.wires.org.au/donate/emergency-fund): specializzata in animali selvatici, ha attivato una raccolta fondi specifica per intervenire in aiuto degli animali feriti dagli incendi, o che sono scampati alle fiamme ma sono privi del loro habitat, e di risorse idriche e alimentari. Voiceless ci ha anche inviato una lista di associazioni locali, altrettanto valide, che si occupano di singoli animali e specie: la trovi qui! www.lav.it/news/ incendi-australia-donazioni Grazie per il tuo aiuto. #nonlasciamosolonessuno

popolazione di cammelli che comporterà l’uccisione di almeno 10mila animali, colpevoli di essere disperatamente alla ricerca di fonti di acqua: i cittadini, l’ambiente e gli animali australiani sono tutti vittime di una politica al massacro priva di una minima strategia coerente, etica, scientifica e sostenibile! I violenti incendi in Australia hanno ucciso alcune decine di persone e fatto strage di animali: le stime parlano di 1 miliardo fra mammiferi, uccelli e rettili che sarebbero morti, da settembre ad oggi, a causa dei roghi, secondo la stima fatta da un gruppo di esperti dell’Università di Sydney. Fra questi 25mila koala. Il koala è uno degli animali simbolo della nazione, che per natura non riesce

a muoversi molto velocemente e non ha scampo con fiamme così feroci. L’Australia è l›habitat naturale di moltissimi animali oltre al koala, come il canguro, il diavolo della Tasmania e il wombat, circostanza che rende ancora più grave l’enorme perdita. A questo si aggiungono le migliaia di piante bruciate: un ecosistema enorme e selvaggio completamente stravolto. Un disastro annunciato da chi, come noi, chiede azioni concrete, individuali e collettive, per contrastare le cause degli stravolgimenti climatici che rendono ostile l’ambiente mettendo a rischio la sopravvivenza: da più di 10 anni attraverso www.cambiamenu.it promoviamo un’alimentazione e uno stile di vita più consapevole.

di Massimo Vitturi

a più di un decennio, l’Associazione Vittime della caccia raccoglie, cataloga e mette a disposizione di chiunque sul proprio sito web, i dati relativi alle vittime delle armi da caccia. Per ogni evento sono anche disponibili le fonti da cui sono ricavati i dati, così che nessuno possa mettere in dubbio quanto affermato. Si parla mediamente di circa un centinaio di persone ogni anno, tra uccisi e feriti. Eppure, secondo i cacciatori questi fatti devono essere sempre ricondotti a “incidenti”, come quelli che possono accadere quando si guida un’automobile, oppure quelli che vedono ogni anno protagonista qualche alpinista durante l’arrampicata. Dietro questo tentativo di banalizzare gli “incidenti di caccia”, c’è ovviamente la necessità per il mondo venatorio, di ricondurre a una presunta normalità gli eventi che vedono vittime umane cadere sotto i colpi delle doppiette o delle carabine. C’è però una piccola differenza che sfugge ai cacciatori: non si può affatto paragonare un’arma, costruita con il preciso scopo di uccidere, con un’automobile o un’escursione in montagna, che hanno finalità ben diverse. Affermare che esistono gli “incidenti di caccia” significa sostenere che il ferimento o l’uccisione di una persona con un fucile da caccia nel corso dell’attività venatoria, possano rientrare in una casistica di fatti non prevedibili, di fatalità inaspettate. Tuttavia, se un cacciatore, durante l’attività venatoria e utilizzando l’arma da caccia regolarmente detenuta, ferisce o ancora peggio uccide un’altra persona, le cause che hanno determinato l’esito del suo sparo possono essere solamente una delle due: • non ha controllato cosa fosse inquadrato nel mirino dell’arma • ha constatato che il suo colpo avrebbe centrato una persona In ambedue i casi è evidente che non

si tratta affatto di “incidenti” ma più propriamente di incosciente o dolosa gestione dell’arma in dotazione. Ma anche nel caso in cui l’arma, per una cattiva custodia da parte del proprietario, determini il ferimento o l’uccisione di terzi, non si può certo parlare di “incidente”. Esemplare il caso accaduto a gennaio 2019 in provincia di Rovigo, dove un cane ha fatto cadere un fucile appoggiato in un capanno da caccia, causando così il ferimento di un cacciatore. È chiaro quindi che il ferimento o l’uccisione di una persona da parte di un cacciatore durante l’esercizio dell’attività venatoria, non possa mai essere ricondotto alla categoria dell’incidente, ma evidenzi la gravissima malagestione dell’arma e per questo necessiti l’immediata revoca della licenza di caccia del legittimo intestatario dell’arma. È sulla base di queste evidenze che abbiamo inviato una lettera al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese chiedendo il suo intervento presso Prefetti e Questori, perché, ancor prima di qualsiasi provvedimento giudiziario, questi ritirino la licenza di porto di fucile ai cacciatori intestatari di un’arma da caccia che abbia ferito o ucciso una persona.

Affermare che esistono gli “incidenti di caccia” significa sostenere che il ferimento o l’uccisione di una persona con un fucile da caccia nel corso dell’attività venatoria, possano rientrare in una casistica di fatti non prevedibili

PUBBLICA SICUREZZA: APPLICHIAMO LE NORME

I

l Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (TULPS, Regio Decreto 18 giugno 1931, n. 773 e successive modifiche e integrazioni), all’art.39, dispone che “Il prefetto ha facoltà di vietare la detenzione delle armi, munizioni e materie esplodenti, denunciate ai termini dell’articolo precedente, alle persone ritenute capaci di abusarne.” Il divieto imposto dal Prefetto può derivare dalla violazione degli artt. 11

e 43 dello stesso TULPS. In particolare, l’art. 11 prevede che: “Le autorizzazioni devono essere revocate quando nella persona autorizzata vengono a mancare, in tutto o in parte, le condizioni alle quali sono subordinate, e possono essere revocate quando sopraggiungono o vengono a risultare circostanze che avrebbero imposto o consentito il diniego dell’autorizzazione”, mentre, in modo ancor più rilevante per il caso concreto, ai sensi dell’art. 43: “La licenza può essere ricusata ai soggetti di cui al primo comma qualora sia intervenuta la riabilitazione, ai condannati per delitto diverso da quelli sopra menzionati e a chi non può provare la sua buona condotta o non dà affidamento di non abusare delle armi.”

Impronte febbraio 2020

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www.lav.it

Salvi dopo 11 anni di esperimenti!

La generazione Greta ci salverà? Come cambiano le scelte di consumo secondo il Rapporto Coop 2019

L’

di Paola Segurini

attenzione per l’ambiente è vissuta in modo sempre più convinto: questo dato è confermato dal Rapporto Coop 2019, diffuso nella sua versione definitiva il 7 gennaio. Una analisi nella quale emerge una crescente attenzione per l’alimentazione vegana, che coniuga il benessere della persona e l’attenzione al Pianeta. La corposa indagine ci presenta nuovi giovani: l’85% dei “ragazzi della Generazione Greta, altruisti e attivi nel dibattito ambientale, sociale e politico” afferma di interessarsi ai rischi legati all’impatto dei cambiamenti climatici. La stessa percentuale fa la raccolta differenziata, l’82% dichiara di essere disponibile a ridurre al minimo gli sprechi, dall’acqua alla luce, dalla plastica al cibo e il 70% opta per aziende di cui condivide i valori, impegnate nella tutela dell’ambiente. L’avanguardia più green – oltre alla Generazione Greta – è quella dei Perennials, spesso over 40, ma dall’età indecifrabile, impegnati nel rimanere giovani nel corpo e nello spirito grazie anche ad una visione globale del mondo. Queste due categorie dichiarano di aver diminuito il consumo di carne rispettivamente dell’89% e del 79%. Preoccupazioni di tipo ambientale (per lo spreco di acqua, l’inquinamen-

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Impronte febbraio 2020

L’istituto Superiore di Sanità libera 9 macachi, affidati al Centro di recupero di Semproniano. Ora il Ministro della Salute fermi l’esperimento sui macachi di Torino! #civediamoliberi

Se la Generazione Greta riuscirà a salvarci da scenari apocalittici, solo il tempo potrà dirlo. Oggi però i numeri parlano chiaro: nella nostra società c’è un cambiamento reale e duraturo che va nella direzione di un’attenzione concreta per il Pianeta e gli animali

to dell’aria, l’uso eccessivo di pesticidi nel cibo e gli effetti del cambiamento climatico) spingono le persone a modificare le abitudini d’acquisto: gli italiani chiedono un maggior sostegno all’agricoltura biologica (88%) e l’adozione di politiche green da parte di produttori e rivenditori. Anche per questo, sugli

scaffali la disponibilità di prodotti biologici aumenta. Nel 2019 i prodotti sostituivi della carne a base vegetale hanno registrato un calo delle vendite del 4,7% (è probabile che l’attenzione dei consumatori si sia diretta verso i legumi e altri alimenti vegetali proteici “al naturale” NdR). Nella ristorazione emergono cucina latina, africana e vegana come tendenze del futuro a tavola. Se la Generazione Greta riuscirà a salvarci da scenari apocalittici, solo il tempo potrà dirlo. Oggi però i numeri parlano chiaro: nella nostra società c’è un cambiamento reale e duraturo che va nella direzione di un’attenzione concreta per il Pianeta e gli animali. Per noi, coniugare queste esigenze è possibile, semplice e di grande impatto, grazie a un’alimentazione 100% vegetale. Scopri come, a partire dai nostri consigli su cambiamenu.it

di Michela Kuan

Firma ora anche tu la petizione #civediamoliberi:

Istituto Superiore di Sanità (ISS) dà un segnale importante e segna un altro passo decisivo nella battaglia contro la sperimentazione animale nel nostro Paese. Alla vigilia dello scorso Natale, infatti, nove macachi utilizzati per studi di immunologia, sono stati liberati nel Centro di Recupero di Semproniano (Grosseto), centro con cui collaboriamo da anni e dove sono già ospitate due colonie di macachi, dismesse dai laboratori dell’Università di Modena e di Padova, proprio grazie al nostro incessante lavoro. Importanti le parole del Preside dell’ISS Silvio Brusaferro, rilasciate in un’intervista al Corriere della Sera «Ribadiamo l’impegno per la messa a punto di modelli innovativi che consentano di acquisire le evidenze scientifiche necessa-

www.change.org/p/roberto-speranza-salviamo-i-macachi-di-torino

L’

rie, a beneficio della salute» affermazioni a sostegno di una nuova scienza per il nostro Paese, che deve diventare un esempio nella ricerca con modelli senza utilizzo di animali, come voluto dalla legge e dal contesto scientifico internazionale. Nella stessa intervista, Rodolfo Lorenzini, capo del Centro nazionale di sperimentazione e benessere animale del maggiore punto di riferimento della ricerca sanitaria in Italia, ha aggiunto come si debba riflettere sull’utilizzo di una specie a noi così vicina. Infatti, i primati godono di particolari tutele e il loro utilizzo è vietato, divieto derogabile solo in particolari casi per cui sono richieste evidenze scientifiche

ed etiche. Dopo l’ennesima conferma che i più importanti centri di ricerca pubblica stanno chiudendo le linee di sperimentazione sui primati, chiediamo al Ministro della Salute Speranza di revocare l’autorizzazione dell’anacronistico e doloroso progetto in atto sui macachi di Torino, in uso all’Università di Parma (vicenda per la quale abbiamo presentato appello al Consiglio di Stato, la cui pronuncia è attesa a gennaio), in linea con i nuovi orientamenti della comunità scientifica, e in risposta agli oltre 425.000 italiani che hanno firmato la nostra petizione. Firma ora anche tu la petizione #civediamoliberi: www.change.org/p/roberto-speranzasalviamo-i-macachi-di-torino Impronte febbraio 2020

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DIAMOCI UNA ZAMPA

www.lav.it

L’adozione a distanza,

R

di Paola Tuccillo

odrigo è un meraviglioso pappagallo, una coloratissima Ara ararauna che ama trascorrere il suo tempo rilassandosi al sole, dondolandosi sull’altalena, oppure sciogliendo tutti i nodi delle corde che arricchiscono la sua area. Diventa sempre più socievole, sia con i suoi vicini di casa con cui si diletta in fantastici concertini, sia con chi si prende cura di lui tutti i giorni e sembra aver perso quella sfiducia che lo portava a passare molto

Adozione annuale

Amico di Zampa: l’adozione annuale è la storia di due vite che si intrecciano per un anno. 12 mesi di amicizia, di cure e attenzioni, con un contributo variabile.

tempo nascosto. All’inizio è stato difficile entrare in sintonia con lui, probabilmente a causa del suo passato, quando viveva in un circo, dentro una gabbia così piccola da non avere nemmeno la possibilità di aprire le ali. Sempre esposto al pubblico, senza nulla che gli garantisse un minimo benessere, solo riflettori, indifferenza e sfruttamento. Ma oggi tutto questo è solo un ricordo! Dopo averlo fatto sequestrare al Circo, lo abbiamo portato in un centro di recupero e la sua vita è completamente cambiata.

Adozione Continuativa

Amico Fedele: l’adozione con modalità regolare è per chi crede nel per sempre, per chi vuole concentrarsi su questa amicizia speciale senza pensare alle scadenze. È possibile scegliere la periodicità e il proprio contributo, attivando l’adozione con SDD o Carta di credito automatica.

Adozione Junior Cucciolo Amico:

l’adozione junior è dedicata ai più piccoli: bambini e ragazzi che hanno il desiderio di accogliere nel proprio cuore un animale di cui prendersi cura, per diventare grandi insieme.

Adozione regalo

Cucciolo Amico: è un modo bellissimo per regalare emozioni: una catena di amicizia e di affetto, che come un regalo passa da chi la dedica, a chi la riceve, all’animale adottato. Puoi scegliere diverse quote di adesione.

Per sapere tutto della tua adozione contattaci! adozioneadistanza@lav.it Tel +39 06 4461325 www.adozioneadistanza.lav.it

• Con bollettino postale che trovi in allegato; ricordati di specificare la tipologia di Adozione scelta e l’animale che desideri adottare;

• Online, Con Carta di credito o paypal, direttamente dal nostro sito adozioneadistanza.lav.it oppure chiamando lo 064461325

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Foto: LAV

• Con Bonifico bancario o postale intestato a LAV presso Banca Popolare Etica - Codice IBAN: IT 59 F 05018 03200 000015011125 specificando la tipologia di Adozione scelta e l’animale che desideri adottare

Adotta a distanza Rodrigo e scrivi la vostra nuova storia! Ti prenderai cura di lui insieme a noi, giorno dopo giorno e darai vita a un legame speciale Impronte febbraio 2020

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www.lav.it

C

Se anche tu desideri fare un lascito per tutelare i tuoi animali e salvarne tanti altri, o vuoi adottare Rudy, non esitare a contattare Carolina!

osa succederà ai miei animali il giorno in cui non ci sarò più? Questa è una delle domande più frequenti che ci viene posta dai nostri sostenitori. La risposta è semplice e coerente con i nostri valori: “Sì, accogliendo il tuo lascito, possiamo anche prenderci cura degli animali che ti hanno accompagnato nella vita. Ci impegneremo a trovare una nuova famiglia che li accolga, assicurandoci che continuino a vivere nell’amore e nel rispetto che tu hai sempre saputo dargli.” Ma questo è unicamente possibile attraverso un testamento. Purtroppo, sono pochi gli italiani che si preoccupano di scrivere le loro volontà, e abbiamo visto fin troppe volte finire tristemente da soli i compagni di una vita, perché i loro amici umani non avevano lasciato disposizioni riguardo la loro sorte dopo la loro dipartita. Si tratta di animali che per tutta la vita sono rimasti a fianco dei loro cari, hanno dormito sul divano, sono stati riempiti di amore e all’improvviso si ritrovano in una gabbia fredda d’inverno, calda di estate, e spesso si lasciano andare… Per evitare questo, fare un testamento non è solo un gesto di previdenza o di solidarietà, è innanzitutto un gesto di responsabilità nei loro confronti.

Rudy è l’esempio concreto di come LAV si prende in carico degli amici più fedeli, fino a quando non trova per loro una nuova famiglia. La storia di Rudy è tutta nel suo sguardo. Da poco tempo è rimasto completamente solo dopo la morte della sua compagna di vita Sonia, una Socia per sempre LAV. I primi giorni dopo la mancanza di Sonia, nei suoi occhi si leggeva tanta solitudine, disincanto, amarezza e forse paura. Quando lo abbiamo preso in carico Rudy non riusciva proprio a capire perché improvvisamente la persona che si era preso cura di lui per tutta la vita non fosse più lì ad accarezzarlo, a farlo giocare, a farlo dormire sul letto.

Appuntamento al Congresso nazionale LAV:

Anche tu ami gli animali? Vuoi proteggerli oggi e per sempre?

“Giustizia per gli animali”

S

egnate la data in agenda! Vi aspettiamo il primo fine settimana di giugno a Roma per il Congresso nazionale dei soci LAV - ai sensi dell’articolo 8 dello Statuto - che, quest’anno, ospiterà fra l’altro la consegna dei riconoscimenti del “Premio Maurizio Santoloci”, patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e dall’Associazione Nazionale Magistrati, per le ricerche e gli studi sul diritto e la difesa degli animali, nonchè le esperienze delle indagini e dei procedimenti giudiziari per reati contro gli animali, le attività per sostenere la riforma parlamentare in corso della Legge 189-2004 con pene più efficaci. Tra i temi all’Ordine del Giorno, che sarà pubblicato sul prossimo numero di Impronte, l’esame e la votazione dei Bilanci

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Impronte febbraio 2020

Sabato 6 e domenica 7 giugno 2020 Roma - Auditorium Via Rieti 13 Consuntivo e Sociale 2019 nonchè il Documento di Programmazione delle Attività 2021. Saranno rinnovati il Consiglio Direttivo nazionale e il Collegio di Garanzia: i soci possono candidarsi inviando una email a cd@lav.it o scrivendo via posta cartacea a Segreteria Cd LAV - Viale Regina Margherita 177 00198 Roma, entro il 6 maggio p.v. Per informazioni su alloggi e trasporti tel 06.4461325 info@lav.

Grazie al lascito di Sonia, oggi Rudy è con noi. Stiamo imparando a conoscerlo e abbiamo capito che in lui c’è ancora tanta voglia di fidarsi di qualcuno e tanta voglia di lasciarsi amare. Piano piano sta scoprendo che esistono persone che possono ancora accarezzarlo e farlo correre. Dopo mesi di lavoro con un educatore cinofilo e con i nostri volontari, Rudy è pronto a integrare una famiglia che lo accolga, una Cuccia per Sempre.

Contattaci allo 06 4461325 o scrivi a lasciti@lav.it per una consulenza gratuita e senza impegno sui lasciti testamentari. Richiedi la guida dettagliata Compila questo tagliando e spediscilo via posta o fax a: LAV - Viale Regina Margherita, 177 - Roma | Fax 06 4461326 Vorrei ricevere la guida LAV a casa vorrei ricevere la guida LAV per e-mail Dati personali richiesti Nome .............................................................................................. Cognome................................................................................................................. Indirizzo ........................................................................................................................................................................................................................... CAP................................... Città....................................................................................................................................................................................... Tel ........................................................................... E-mail ............................................................................................................................................ Ho preso visione dell’informativa sulla privacy di seguito e do il consenso al trattamento dei miei dati.

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LAV si prenderà cura dei miei animali?

Carolina Pulido Ariza Responsabile programma lasciti lasciti@lav.it 064461325

Firma .............................................................................................................................................................................................................................. Titolare del trattamento dati: LAV– Viale Regina Margherita, 177 – 00198 Roma. Tel 06 446.13.25. Ai sensi del Regolamento generale sulla protezione dei dati personali UE 2016/679 con la compilazione del presente coupon, autorizzi LAV al trattamento dei tuoi dati personali. I dati sono raccolti e trattati esclusivamente per le attività e finalità associative: gestione amministrativa delle donazioni, iniziative di raccolta fondi, invio di materiali promozionali e informativi. La durata del trattamento è strettamente collegata all’arco temporale del tuo supporto e alle Campagne di fidelizzazione di LAV. Il trattamento avviene nel rispetto delle procedure di sicurezza ed è gestito sia manualmente che elettronicamente da soggetti interni ed esterni, incaricati di precise funzioni. I tuoi dati non saranno in nessun caso ceduti a terzi, né diffusi sia in Italia che all’estero Ti informiamo che in ogni momento potrai esercitare i tuoi diritti sanciti dal Regolamento UE 2016/679 (art. da 15 a 22) per consultare, modificare, limitare o revocare il consenso rivolgendosi al titolare del trattamento. Informativa completa sul sito www.lav.it.



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