Clamoroso: sequestrato il delfinario di Rimini PAGINE 6-7
Passi in avanti per una moda senza pellicce! PAGINE 4-5
La LAV in Italia • www.lav.it
Sommario
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Tutta un’altra moda Giustizia per i delfini Blackfish Diritti agli animali Sequestrato il canile Parrelli Diamoci una zampa Pronti per l’adozione! Cozze, vongole e vivisezione Green Hill Con gli occhi del dolore Un MercoledìVeg da guinnes Un dono speciale
LAV CONSIGLIO DIRETTIVO Roberto Bennati (vicepresidente), Giacomo Bottinelli, Gualtiero Crovesio, Gianluca Felicetti (presidente), Massimo Vitturi COLLEGIO DEI PROBIVIRI Roberto Callegaro, Laura Gabrieli (presidente), Sandro Guolo REVISORI DEI CONTI Susanna Russo (presidente); Alessio Rastelli, Mauro Vantaggio (sindaci) Informiamo che tutti gli associati e/o i sostenitori delle campagne LAV ONLUS hanno diritto a ricevere la presente pubblicazione tramite invio postale. La LAV ONLUS garantisce che i dati identificativi dei destinatari sono raccolti e trattati, anche elettronicamente, nel rispetto delle norme previste dal ‘codice di regolamentazione sulla privacy’ (Dlgs 196/2003). Ogni interessato potrà in ogni momento esercitare i propri diritti (art. 7,8,9 Dlgs 196/2003) rivolgendosi direttamente alla LAV ONLUS, Viale Regina Margherita 177 - 00198 ROMA tel. 064461325, fax 064461326, email: info@lav.it
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LEGENDA STP: Sede Territoriale Provinciale STIC: Sede Territoriale Intercomunale STC: Sede Territoriale Comunale PDR: Punto di Riferimento
“La vivisezione
non esiste”
Q
uante volte ce lo siamo sentiti ripetere, negli ultimi tempi, grazie in particolare a tre parziali ma positivi risultati (Green Hill, articolo 13 della Legge Europea, iniziativa Stop Vivisection) che stanno iniziando a sgretolare il muro della sofferenza e della antiscientificità rappresentato, come
Il termine vivisezione fa paura. A chi la fa, a chi la sostiene. Fa il pari con il termine guerra che si può chiamare anche “no fly zone” ma si tratta sempre di guerra, morte e distruzione dicono loro, dalla sperimentazione sugli animali, dal ricorso ai modelli animali. E anche noi, della Lega Anti Vivisezione - ci hanno detto - dovremmo cambiare nome, perché induciamo l’opinione pubblica a credere che la vivisezione ancora esista… Il termine vivisezione, come ci ha insegnato Hans Ruesch fin dagli anni ’70, fa paura. A chi la fa, a chi la sostiene. Fa il pari con il termine guerra che si può chiamare anche “no fly zone” ma si tratta sempre di guerra, morte e distruzione. Eppure, vivisezione, è un termine utilizzato normalmente come sinonimo di test su animali, a prescindere dal “sezionamento in vivo” o meno, da parte di autorevoli dizionari, dall’Enciclopedia Britannica in giù. Ma, forse, gli antiquati e anacronistici difensori della dittatura della vivisezione (“si deve fare solo questa ricerca”) non hanno nemmeno a disposizione un computer con il quale documentarsi sui metodi sostitutivi o fare una ricerca per parola… Ma, è bene ricordarlo, il termine
vivisezione è presente anche nella Legge che “regola” la materia e che permette in Italia l’uccisione di quasi 900mila animali l’anno, poiché il Ministero della Salute ha mantenuto vigente due commi dell’articolo 1 della normativa del 1931. Soprattutto, la realtà, ad oggi, è che scorrendo solo alcune delle richieste di autorizzazioni in deroga e delle pubblicazioni dei vivisettori, si può leggere, fra l’altro: “frattura chiodi centri midollari”, “ulcere”, “lesioni cerebrali”, “stimolazione profonda con elettrodi”, “danni cerebrali acuti”, “danni renali cronici”, “rigenerazione lesione spinale e nervo ottico”, “reattività encefalo suino a contatto con colla chirurgica”. A queste definizioni va sommata l’ascesa, lenta ma costante, delle dolorose sperimentazioni per le quali i laboratori autorizzati chiedono il non ricorso all’anestesia, arrivate a 203 nel 2009 (ultimo dato disponibile) ovvero più di una ogni due giorni comprese domeniche e festività. Sapete dove? Dal San Raffaele di Roma alle Università di Trieste e Parma, dal Cnr di Pisa al Cardarelli di Napoli, dal Mario Negri (Milano) al Telethon Tigem in Campania, dalla Wieth Lederle di Catania alla Pharmaness di Cagliari. Un elenco da brividi, come svela un nostro nuovo Rapporto. Cercano di negare l’evidenza, di tenere nascosta una tragica realtà, di difendere la loro incapacità di innovarsi. Vogliono però cambiare le carte in tavola fin dal nome della sporca guerra che conducono, certo non a nostro nome. La nostra battaglia è per la salute e la vita di tutti. La loro no. Questa è la differenza.
Conoscere significa seguire un sentiero che abbia un cuore” detto sciamanico messicano
Impronte Anno XXX n°8 (141) novembre 2013 DIREZIONE E REDAZIONE SEDE NAZIONALE LAV Onlus VIALE REGINA MARGHERITA 177 - 00198 ROMA TEL. 064461325 r.a.; FAX 064461326 Email: info@lav.it • Internet: www.lav.it DIRETTORE RESPONSABILE ED EDITORIALE: Maria Falvo HANNO COLLABORATO Roberto Bennati, Giacomo Bottinelli, Antonella Buceti, Carmen Caballero, Carla Campanaro, Alessandra Fantuzi, Gianluca Felicetti, Silvia Felicetti, Carlotta Giovanucci, Francesca Gramazio, Ilaria Innocenti, Nadia Masutti, Michela Kuan, Barbara Paladini, Simone Pavesi, Maurizio Santoloci, Paola Segurini, Ilaria Tordone, Ciro Troiano PROGETTO GRAFICO Michele Leone AUT. TRIB. ROMA 50/84 - dell’11.2.1984 ISCR. REG. NAZ. STAMPA 4086 - dell’1.3.1993 ISCR. ROC 2263 - anno 2001 DTP-STAMPA Arti Grafiche “La Moderna” Via di Tor Cervara 171 - Roma CARTA Dalum Cyclus Print (100% carta riciclata) CHIUSO IN TIPOGRAFIA il 20 novembre 2013 RIPRODUZIONI degli articoli sono auspicate ma consentite solamente con l’autorizzazione della Direzione Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana Nata nel 1977, la LAV ha per fine l’abolizione della vivisezione, la protezione degli animali, l’affermazione dei loro diritti, la difesa della biodiversità e dell’ambiente, la lotta alla zoomafia. Si batte contro ogni forma di sfruttamento e violenza sugli animali umani e non umani, sull’ambiente e gli ecosistemi, per il rispetto del diritto alla vita di ogni essere vivente. È la maggiore associazione antivivisezionista e animalista in Italia e una delle più importanti in Europa. LA LAV È • cofondatrice della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente • riconosciuta Ente Morale con Decreto Ministeriale 19.5.1998 e Onlus Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale; • riconosciuta associazione che persegue finalità di tutela degli interessi lesi da reati contro gli animali (Decreto 2/2009 EN.AS. - D.M.Salute 2.11.06 Legge 189/04) • riconosciuta associazione di protezione ambientale con Decreto Ministeriale 15.2.2007 (legge 349/86); • dal 1995 componente della Commissione Nazionale Allevamenti e Macelli del Ministero della Salute (legge 623/85); • dal 1999 firmataria di un Protocollo d’Intesa con il Ministero della Pubblica Istruzione allo scopo di “promuovere la diffusione e l’approfondimento dei temi dell’educazione al rispetto di tutti gli esseri viventi nelle scuole di ogni ordine e grado” • dal 2007 Ente abilitato al rilascio di crediti ECM (Educazione Continua in Medicina) presso il Ministero della Salute • membro di Eurogroup for Animals, della European Coalition to End Animal Experiments, della Fur Free Alliance, di ENDCAPtivity QUOTE ANNUALI DI ISCRIZIONE E RINNOVO (OGNI DODICI MESI) ALLA LAV • ORDINARIO 30 euro • GIOVANILE (fino a18 anni) 18 euro • FAMIGLIA 45 euro • SOSTENITORE 46 euro • BENEMERITO 150 euro • STRAORDINARIO 500 euro • PER SEMPRE (chiama 06 4461325) VERSAMENTI INTESTATI A LAV • CC POSTALE 24860009 • CC BANCARIO n. 501112 Banca Popolare Etica - Filiale di Roma - Via Rasella 14 - 00187 Roma (cordinate IBAN) IT16 E050 1803 2000 0000 0501 112 Conservate le ricevute postali e bancarie delle donazioni alla LAV: potete dedurle dalla prossima dichiarazione dei redditi, ai sensi della legge 460/97 nel limite di 2.065,00 euro all’anno; per le aziende fino al 2% del reddito d’impresa.
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I
di Simone Pavesi
l futuro della moda è animal free. Tanti i segnali inequivocabili che tracciano la strada di un sistema produttivo più responsabile e sostenibile: tra questi, l’adesione allo Standard Fur Free - il disciplinare internazionale che identifica le aziende che non fanno uso di pellicce, coordinato in Italia dalla LAV - di nuove grandi aziende moda come Geox e Miniconf. E’ trascorso un anno da quando proprio dalle pagine di Impronte abbiamo trattato della sostenibilità della moda (italiana in particolare), rilevando l’incompatibilità delle buone intenzioni della Camera Nazionale della Moda (l’associazione che disciplina, coordina e promuove lo sviluppo della moda italiana, una vera e propria istituzione a cui afferiscono realtà quali Gucci, Gruppo Coin, Ermenegildo Zegna, Pelliccerie Annabella, Fendi, O.T.B. – Diesel, e molti altre note firme), con quanto sancito nel loro decalogo “Manifesto della Sostenibilità”. Per una moda più responsabile e sostenibile, la Camera Nazionale della Moda (CNMI) invita infatti i propri affiliati all’uso di materie prime eco-compatibili e a ridurre la produzione di rifiuti e scarti di lavorazione, emissione di inquinanti e l’uso di sostanze chimiche. Però allo stesso tempo invita anche ad utilizzare “materiali che rispettino il benessere animale”, una vera e propria contraddizione dato che nessun materiale di origine animale è privo di una qualche forma di sfruttamento dello stesso animale da cui è ricavato e di un qualche impatto ambientale. Il primo passo verso una moda sostenibile (e quindi necessariamente animal free) è la sostituzione delle pellicce animali, utilizzate pressoché ovunque in abiti e accessori, con materiali alternativi di ori-
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Tutta un’altra moda
Geox e Miniconf per una moda senza pellicce Il logo con la volpe identifica le aziende che non fanno uso di pellicce
gine sintetica o vegetale e peraltro caratterizzati da un minore impatto ambientale (oltre che da nessuna forma di sfruttamento animale), come dimostrato in studi scientifici della LAV sulla Valutazione del Ciclo di Vita (LCA). Per dare avvio al cambiamento, la LAV promuove in Italia il progetto internazionale denominato Standard Fur Free, uno strumento che permette di identificare facil-
mente i marchi che non utilizzano più pellicce animali. Si tratta di un’autocertificazione gratuita e che consente alle aziende moda aderenti di essere inserite nella lista delle aziende virtuose, pubblicata sul sito tematico della LAV www.nonlosapevo.com e sul portale www.furfreeretailer.com della Fur Free Alliance (la coalizione internazionale delle principali associazioni impegnate contro lo sfruttamento degli
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animali per la loro pelliccia). Se da una parte la CNMI pare non abbia cambiato posizione in tale senso, un riscontro positivo e concreto arriva da aziende italiane che invece non sono affiliate alla Camera Nazionale. E così accade che, nel lavoro di contatto e sensibilizzazione che la LAV svolge verso l’industria dell’abbigliamento, una delle firme più prestigiose nel settore bambino decida di esternare la propria
contrarietà all’uso di pellicce animali con l’adesione allo Standard Internazionale Fur Free. Si tratta di Miniconf, azienda aretina (marchi Sarabanda, Dodipetto, iDO), avviata nel 1973 e che pur non avendo mai usato pellicce animali è leader nel proprio settore (quarta posizione per fatturato nel 2012) con oltre 7,5 milioni di capi venduti all’anno in oltre 2.200 negozi (tra mono e multimarca) in numerosi Paesi. Per Miniconf non è un cambio di rotta, ma la conferma di una scelta responsabile fatta molti anni fa e che ora vede l’azienda impegnata, con la LAV, per dire basta all’uso di pellicce. Una rivoluzione invece quella di Geox, una delle più note marche italiane apprezzate all’estero per innovazione e tecnologia e che fino allo scorso inverno vedeva nelle proprie collezioni anche pellicce animali (di coniglio e di Murmasky, il cane-procione). Con l’aiuto della LAV Geox ha adottato una scelta commerciale che non prevede più l’uso di pellicce e consolida la nuova politica aziendale con l’adesione allo Standard Internazionale Fur Free per condividere questa decisione responsabile con i propri clienti rassicurandoli sui loro acquisti. Il passaggio al fur-free anche
di un colosso da oltre 700 milioni di euro di fatturato annuo, con distribuzione in tutto il mondo in più di 11mila negozi (tra mono e multimarca) è un chiaro segnale a tutta l’industria dell’abbigliamento. Soprattutto considerando che entrambe queste aziende stanno attuando un piano di sviluppo che prevede l’apertura di nuovi negozi e un incremento di distribuzione in uno dei mercati dove il consumo di prodotti in pelliccia è in continuo aumento, la Cina. Il fatto che note firme abbiano scelto con convinzione di sostituire le pellicce animali (dal fast fashion di H&M al lusso della stilista Elisabetta Franchi) è il segno di un cambiamento, ma è importante anche ricordare che l’obiettivo finale dovrà essere una moda al 100% senza materiali di origine animale: No anche a piume, lana, pelle e seta quindi, come hanno già fatto marchi più “piccoli” ma molto attenti alla qualità del prodotto, quali gli italiani Quagga e TU&TU. Grazie alla LAV queste aziende hanno compiuto il primo importante passo per una moda animal free, è bene che vengano premiate dai consumatori e stimolate a proseguire in questo percorso di sostenibilità. Impronte • novembre 2013
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Il Tribunale del Riesame conferma il sequestro. Il Ministero dell’Ambiente nega la licenza, il delfinario doveva già chiudere!
Giustizia per i delfini di Rimini N
ell’ambito della campagna internazionale SOS delfini (www.sosdelfini. org) che abbiamo avviato in Italia in collaborazione con Born Free Foundation e Marevivo, abbiamo documentato le violazioni del Delfinario di Rimini e, proprio la scorsa estate estate, grazie all’azione del Servizio Cites del Corpo Forestale dello Stato, è stato annunciato l’invio di una comunicazione di reato per maltrattamenti. In modo patetico la struttura ha tentato di difendersi dicendo che attendeva dal Comune l’autorizzazione a costruire una vasca aggiuntiva... ma lo poteva fare fin dalla sua apertura quasi 45 anni fa! I delfinari non hanno alcun valore educativo e scientifico, come dimostrano tutti gli studi in-
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dipendenti, e noi confidiamo che si proceda anche nei confronti degli altri delfinari di Riccione, Fasano e Torvaianica. In particolare non vengono rispettate le prescrizioni del Decreto Legislativo 73 del 2005 e del Decreto Ministeriale 469 del 2001, vi è manipolazione degli animali e contatto diretto con il pubblico, i delfini sono sottoposti a comportamenti innaturali attraverso la deprivazione alimentare, mancanza di vasche di quarantena, vi sono esposizioni a rumori insopportabili causati da concerti e manifestazioni ludico-circensi, vengono pubblicizzati progetti di “pet therapy” condannati dal Ministero della Salute. Sulle attività dei quattro delfinari italiani sono state avanzate due interrogazioni al Ministro
dell’Ambiente presentate alla Camera da Michela Vittoria Brambilla (Pdl) e al Senato da Loredana De Petris (Sel). Anche queste attendono una decisione urgente da parte del Ministro dell’Ambiente. Insieme a Marevivo porteremo le tante violazioni dei delfinari della nostra penisola al giudizio della Commissione UE, ritenendo che su questa materia vi siano, purtroppo, gli estremi per una procedura d’infrazione nei confronti del nostro Governo. Intanto il Tribunale del Riesame di Rimini ha integralmente confermato il provvedimento di sequestro preventivo dei delfini del Delfinario di Rimini, convalidando così il provvedimento di sequestro chiesto dal PM Marino Cerioni e confermato dalla d.ssa Stefania di
Rienzo GIP di Rimini. Una importante pronuncia, per la quale non possiamo che esprimere grande soddisfazione! Il Tribunale del Riesame ha così confermato l’operato della Polizia giudiziaria e della Procura della Repubblica di Rimini e, nello specifico, tutte le ipotesi di reato avanzate dalla Procura e da noi segnalate nei confronti del delfinario di Rimini. Una decisione importante perché rafforza lo scrupoloso lavoro svolto dal Servizio Cites del Corpo Forestale dello Stato e dalla Procura. Questa pronuncia non può che essere un monito, per il Comune di Rimini, a non costruire una nuova gabbia per i delfini. L’attacco sferrato contro la Procura, contro il Corpo Forestale e
FOTO DREAMSTIME
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contro le nostre Associazioni è ancora più inaudito alla luce del diniego della licenza al delfinario di Rimini, comunicato dal Ministero dell’Ambiente: dunque, anche se per ipotesi la Procura della Repubblica non avesse sequestrato la struttura lo scorso agosto, senza
licenza il Delfinario di Rimini non poteva operare! Un sentito ringraziamento va al Servizio Cites del Corpo Forestale della Stato e la Procura di Rimini per il pregevole lavoro svolto a tutela della legalità e di questi mammiferi marini. Impronte • novembre 2013
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Blackfish: L
mai più zoo d’acqua!
a natura si ribella quando l’uomo supera i limiti stabiliti dalla natura stessa, e può arrivare ad uccidere. Questo il filo conduttore del film-evento Blackfish, presentato in anteprima nazionale a Milano l’8 novembre e il 17 dicembre al Macro di Roma, su iniziativa nostra e di Marevivo, con il contributo di Novamont, nell’ambito della campagna SoS Delfini - condotta in collaborazione con associazioni internazionali come Faada e Born Free Foundation - finalizzata a denunciare rischi e pericoli della cattività dei mammiferi marini. In Italia il film sarà in visione nel 2014, grazie alla Universal Pictures International Entertainment. Il film della regista Gabriela Cowperthwaite, racconta la storia di Tilikum, orca in cattività coinvolta nella morte di tre persone. L’ultima uccisione, nel Sea World di Orlando, in Florida, è avvenuta in diretta nel 2010, durante uno degli spettacoli. Alla proiezione di Milano ha partecipato, per la prima volta in Italia, Samantha Berg, una delle addestratrici che ha lavorato proprio con Tilikum. Protagonista del film, Samantha Berg è impegnata in un tour mondiale per promuovere il documentario e mostrare al pubblico la mancanza di etica dell’industria
Anteprima del film-evento sulle sofferenze della cattività
commerciale che usa i mammiferi marini, e come la stessa sicurezza degli addestratori sia messa in pe-
Samantha Berg all’anteprima di Blackfish a Milano
ricolo a causa di squallidi spettacoli con questi cetacei. Samantha è anche uno dei protagonisti del libro “Morte a Seaworld” dello scrittore David Kirby. Negli Stati Uniti Blackfish, la cui storia abbraccia un ampio orizzonte temporale e racconta anche il dramma della cattura delle orche e della separazione dei nuclei familiari, ha riscosso un grandissimo successo e ha ottenuto il sostegno di importanti testimonial, come Ewan Mc Gregor. Sul prossimo Impronte torneremo a parlare di Blackfish e degli zoo d’acqua con un’intervista esclusiva a Samantha Berg.
Premio DNA 2013
alla ricerca senza animali! P
er la prima volta l’Ordine nazionale dei Biologi ha conferito un riconoscimento alla ricerca che non fa uso di animali: il prestigioso “Premio Dna 2013” è stato assegnato “per la rilevanza e l’impegno profuso in importanti progetti di ricerca scientifica” alle biologhe Michela Kuan, la nostra responsabile Vivisezione, e Susanna Penco, ricercatrice del Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università di Genova. La premiazione è avvenuta in occasione del XXV Congresso internazionale dei Biologi, a Firenze.
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Impronte • novembre 2013
La biologa Michela Kuan riceve il premio DNA 2013, assegnato anche alla dr. Susanna Penco
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Animali, di diritto
nella nostra Costituzione
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iritti agli animali, a cominciare dalla nostra Costituzione! Lo chiediamo, insieme all’Intergruppo Parlamentare Animali, presentando una nuova Proposta di Legge Costituzionale, dopo la prima formulata nel 1998, finalizzata a integrare la nostra Carta fondamentale all’articolo 9, con il principio: “Gli animali sono esseri senzienti e la Repubblica ne promuove e garantisce la vita, la salute e un’esistenza compatibile con le proprie caratteristiche etologiche”. Un principio da sancire, a cominciare dalle norme-base che regolano la vita del nostro Paese, includendo la naturale tutela del paesaggio, dell’ambiente e gli ecosistemi. La Proposta di Legge Costituzionale prevede anche, all’articolo 117 secondo comma lettera s), di includere gli animali tra le materie su cui lo Stato ha legislazione esclusiva. “Il riconoscimento degli animali nella Costituzione è un passo importante che prenderebbe atto della mutata sensibilità dell’opinione pubblica, di quanto già esprime il Trattato Europeo che li definisce esseri senzienti, di analoghi riferimenti presenti nelle Costituzioni di Germania, Austria, Svizzera e India - spiega il presidente della LAV Gianluca Felicetti - Il nuovo corso del rapporto con gli altri animali deve essere fondato sull’assegnazione di diritti basilari, già iniziata con la riforma del Codice penale nove anni fa, speriamo che il Parlamento voglia sciogliere questo nodo morale”. Abbiamo presentato questa Proposta di Legge Costituzionale in occasione del Convegno “La questione animale” nella nostra esperienza legislativa e giudiziaria, presso la biblioteca del Senato Giovanni Spadolini, durante il quale il prof. Stefano Rodotà (giurista) e il prof. Luigi Lombardi Vallauri (Ordinario di Fi-
Il prof. Vallauri (a sinistra): “Quello che l’uomo fa agli animali lo disonora!” A destra Stefano Rodotà con Matteo Gasparin e Gianluca Felicetti (LAV)
losofia del Diritto, Università degli Studi di Firenze) hanno presentato il quinto Tomo del Trattato di Biodiritto, collana di studi di bioetica che per la prima volta affronta la “questione animale”. L’intero volume, edito dalla Giuffrè, analizza la “questione animale” sotto molteplici aspetti: dalla necessità dell’alimentazione senza prodotti di origine animale per motivi di carattere etico, ambientale e sanitario, alla tutela degli animali d’affezione, della fauna selvatica e di quelli esotici, analizzando l’inopportunità di tante pratiche con uso di esseri viventi, come feste popolari, sagre, palii e circhi che continuano di fatto a ri-
Vogliamo dare un nuovo corso al rapporto con gli altri animali conoscere l’animale quale “oggetto” e non “soggetto” di diritto. Nel corso del convegno, due insigni costituzionalisti hanno affrontato “la questione animale”: il prof. Stefano Grassi (Università di
Firenze) e la prof.ssa Francesca Rescigno (Università di Bologna) hanno analizzato l’opportunità di riconoscere gli animali come soggetti di diritti e tutela fin dalla nostra Carta fondamentale.Carla Rocchi e Annamaria Procacci nel corso di precedenti legislature, hanno promosso norme a tutela degli animali, mentre la sen. Silvana Amati ha raccolto il testimone fra mille difficoltà. Il Procuratore Capo della Repubblica di Rieti Giuseppe Saieva e l’avv. Carla Campanaro, responsabile dell’Ufficio Legale LAV, hanno affrontato la questione della tutela giudiziaria degli animali richiamando casi eclatanti come il sequestro degli oltre 2600 cani di Green Hill e la definitiva chiusura di questo allevamento di animali destinati alla vivisezione. La prof.ssa Silvia Buzzelli (Università di Milano), si è soffermata sulle analogie tra il sistema carcerario italiano e gli allevamenti intensivi, mentre il prof. Leonardo Pinelli (medico pediatra, endocrinologo) ha affrontato il tema dell’alimentazione senza ingredienti animali come scelta benefica per la salute, ad ogni età.
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Ospitava 350 cani e 150 gatti, ora affidati in custodia giudiziaria al Sindaco. Vogliamo giustizia!
Sequestrato
il canile romano Parrelli
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di Andrea Cristofori
u disposizione del Tribunale di Roma ad ottobre è stato posto sotto sequestro preventivo, dal Nirda (Nucleo investigativo per i reati in danno agli animali) del Corpo della Forestale, il canile Parrelli di Roma, sulla via Prenestina, che opera da molti anni e che ospita 500 animali, di cui 350 cani e 150 gatti. La struttura da lungo tempo era oggetto di segnalazioni di cittadini che lamentavano episodi di maltrattamento degli animali detenuti. Ora finalmente la svolta decisiva: il sequestro preventivo, confermato a novembre dal Tribunale del Riesame, della struttura e degli animali, in seguito a una precedente ispezione scaturita da una dettagliata denuncia presentata dalla LAV per gravi
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ipotesi delittuose, tra cui il reato di maltrattamento di animali (art. 544 ter del Codice penale), detenzione incompatibile (art.727 C.p.) ed esercizio abusivo della professione medico-veterinaria (art. 348 C.p.).
In attesa che la giustizia accerti e persegua ogni eventuale responsabilità, anche omissiva, confidiamo nell’impegno del Comune di Roma quale garante dei diritti di questi cani e gatti. Ringraziamo i tanti volontari il cui supporto è stato davvero determinante in questa complessa vicenda, nonché il Nirda del Corpo Forestale e la Procura di Roma per l’importantissima attività di contrasto dei crimini a danno degli animali che di certo si rivelerà decisiva anche in questo caso. Una situazione di gravissima costrizione, lesiva del benessere psicofisico degli animali. Anche in considerazione del fatto che lo stesso gestore, volontariamente e in palese violazione dei vincoli espressi dalla normativa vigente, ribaditi dalla Commissione di vigilanza regionale richiesta e ottenuta dalla LAV e dallo stesso Co-
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mune di Roma, ha continuato ad accogliere indiscriminatamente e frequentemente una gran quantità di animali, consapevole delle inadeguate condizioni in cui tali animali erano costretti a vivere. Pluridenunciato negli ultimi 20 anni, il canile Parrelli - gestito da Giuseppina Lacerenza quale canile di riferimento dell’Associazione L.A.I. - è stato oggetto di centinaia di esposti da parte dei cittadini e di associazioni fra cui la LAV (Lega Anti Vivisezione), con richieste d’indagine, mai svolte. Nel 1994, durante un blitz nel canile, furono trovate 40 carcasse di cuccioli soppressi e congelati. Una struttura vecchia e obsoleta assolutamente non conforme, che ospita sia cani che gatti per lo più con una breve aspettativa di vita e senza la speranza di trovare una famiglia. Le adozioni, infatti, erano rarissime: l’associazio-
ne ha denunciato come gli stessi volontari sono stati ostacolati nel prendere in adozione gli animali, diventando difficile perfino farsi affidare temporaneamente gli animali malati da sottoporre a visita veterinaria.
FOTO DREAMSTIME
Il blitz della Forestale dopo tante segnalazioni di cittadini che lamentavano episodi di maltrattamento degli animali detenuti
Il sindaco di Roma - fa sapere la Forestale - è stato nominato custode giudiziario e la LAV ha chiesto che si dia seguito al più presto alle operazioni di affido degli animali sequestrati, al fine di assicurare loro condizioni di benessere. Impronte • novembre 2013
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Quest’anno regala i diritti, regala l’adozione a distanza! S
diamoci una zampa
ei alla ricerca di un regalo speciale? Scegli di aiutare un animale sfortunato! Chi è più simpatico di un maiale che si chiama Grugno? Per questo Natale
regala ai tuoi amici e parenti l’adozione di una mucca, sarà un dono che farà riflettere e allo stesso tempo incuriosire. I nostri amici hanno tutti un passato triste, ma oggi grazie ai nostri sostenito-
FOTO ALESSIA CERQUA
Jerry
Consuelo
Josè
Queste 2 scimmie dal nome strano, Uistitì, sono piccole piccole, noi le abbiamo salvate dai laboratori di vivisezione e ora vivono in un santuario costruito per loro! Queste scimmiette curiose e socievoli sono libere di arrampicarsi, giocare e scaldarsi sotto i raggi del sole. Con l’adozione a distanza di questa coppia di animaletti, sostieni simbolicamente una causa nobile e importante come quella della lotta alla vivisezione.
FOTO ALESSIA CERQUA
Pensate che il toro non sia simpatico? Allora dovreste conoscere Jerry! La sua lunga lingua ruvida è capace di rastrellarvi il viso con entusiasmo, se non vi tenete a debita distanza! E’ il primo che si avvicina appena ci vede arrivare e nonostante la sua mole non proprio minuta, sa usare una delicatezza unica nel mettersi in contatto (fisico) con noi. Immaginate un toro sotto l’albero? Sarebbe un regalo originale e lui non aspetta altro!
ri che hanno deciso di aiutarli sono animali felici. Regala la felicità e riceverai il certificato di adozione personalizzato con il tuo nome e quello della persona alla quale hai destinato questo dono.
Nutella Grugno Eccolo qua! Il maiale più simpatico che c’è! Grugno non fa altro che rotolarsi nel fango e noi ovviamente lo lasciamo fare. Sa essere di buona compagnia e la sua simpatia spesso contagia anche gli altri animali, con cui va molto d’accordo. Grugno non ama molto il freddo, quindi i prossimi mesi li passerà al riparo ad abbuffarsi, ignorando i chili di troppo! E’ il ritratto della felicità e a noi ci riempie il cuore ogni volta! Talvolta ci domandiamo che ne sarebbe stato di lui senza il nostro intervento, ma poi ci guarda sornione e il pensiero torna al presente. Quest’anno speriamo proprio che sceglierai lui per il tuo regalo di Natale molto alternativo!
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Nutella e Lenticchia, madre e figlia che vivono quasi in simbiosi, non si separano mai e noi non possiamo che favorire questa unione! Spesso ci chiediamo chissà come sarebbe la loro vita se non le avessimo salvate, sappiamo com’è oggi: tranquilla e fatta di piccole gioie, come quella di correre felici fuori dal recinto, tanto che è sempre una piccola impresa riportarle dentro. Adottare Nutella è un gesto dal significato profondo, Nutella piace ai bambini, non solo per il nome, anche per il legame stretto con la figlia e per la storia a lieto fine che le abbiamo regalato!
Puoi regalare l’adozione anche in modo comodo e veloce sul nostro sito www.lav.it/regala-adozione! Pochi semplici click e il tuo regalo amico degli animali sarà tuo!
Con l’adozione a distanza riceverai questo bellissimo certificato natalizio personalizzato
Yoghi
Tommy Yoghi è con noi da molti anni, non è più un giovanotto ormai. La vecchiaia non riduce la sua immensa dolcezza, accoglie tutti con grande gioia. A lui piace il sole, per questo gli abbiamo preparato un giaciglio per fargli trascorrere le ore più calde al sole del parco. I costanti controlli veterinari e anche le sedute di fisioterapia gli consentono di sostenere bene il suo problema di mobilità con l’ausilio di un carrellino. Regala la sua adozione a distanza! Sarà un Natale dedicato a Yoghi e alla LAV.
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L’infaticabile, l’inarrestabile Tommy! Passa il tempo, ma l’energia e la vivacità di Tommy sono sempre le stesse, anzi forse di più! Anche questo Natale lo passerà con noi, non gli faremo mancare nulla, ma una vera famiglia sarebbe il regalo più bello che possiamo sperare per lui. Nel frattempo con l’adozione a distanza potrai aiutarci a fargli trascorrere al meglio le sue giornate, in attesa di una famiglia che lo accolga con amore.
Speciale Natale 2013:
Compila questo tagliando per regalare l’adozione a distanza. Dopo averlo compilato, invialo insieme alla copia del versamento a: LAV – Viale Regina Margherita 177 – 00198 Roma - fax: 06 4461326 - info@lav.it
Desidero regalare l’adozione a distanza “Speciale Natale” (50 euro) per contribuire al mantenimento di:
☐ Consegnerò direttamente io il certificato di adozione ☐ Desidero far pervenire il certificato di adozione al destinatario presso l’indirizzo sopraindicato.
☐ Grugno ☐ Tommy ☐ Yoghi ☐ Uistitì ☐ Nutella ☐ Jerry
Modalità di versamento: • Carta di credito (compila i campi sottostanti, oppure on line collegandoti a www.lav.it o chiama lo 06 4461325) Tipo carta VISA ☐ CartaSì ☐ MasterCard ☐ Numero.................................................................................. Scad .…....…/….....…… Cod. cv2 (ultimi tre numeri sul retro)...............
I miei dati: Nome.........................................................Cognome.................................................... Indirizzo............................................................................................................................ Città...............................................................................Pr........... CAP............................ Tel................................................. Email.......................................................................... Data di nascita ………/………/……… Luogo di nascita ................................... I dati di chi riceve il regalo: Nome.........................................................Cognome.................................................... Indirizzo............................................................................................................................ Città...............................................................................Pr........... CAP............................ Tel................................................. Email.......................................................................... Data di nascita ………/………/……… Luogo di nascita ...................................
Firma................................................................................................................................. • Conto corrente postale della rivista (allegare al tagliando) • Assegno non trasferibile intestato alla LAV (allegare al tagliando) • Bonifico bancario (allegare copia al tagliando) su conto corrente LAV c/o Banca Popolare Etica IBAN: IT16 E050 1803 2000 0000 0501 112 Firma……………………………………………………………………………………………
Importante: il presente tagliando dovrà pervenire alla LAV entro e non oltre il 13 dicembre 2013, in tempo utile per il Natale. Se preferisci puoi fare tutto online in modo sicuro, visita www.lav.it/regala-adozione e con pochi click avrai la tua adozione regalo! La informiamo che il conferimento dei suoi dati è facoltativo e tuttavia, sottoscrivendo il presente tagliando, Lei autorizza al trattamento dei suoi dati identificativi la LAV ONLUS, che li utilizzerà esclusivamente per il perseguimento delle proprie finalità sociali. Ricordiamo che i dati saranno raccolti e trattati, anche elettronicamente, nel rispetto delle norme previste dal ‘codice di regolamentazione della privacy’ (Dlgs 196/2003). Lei potrà in ogni momento esercitare i suoi diritti (art. 7,8,9 Dlgs 196/2003) rivolgendosi direttamente a: LAV ONLUS, Viale Regina Margherita 177 - 00198 Roma, tel. 064461325 fax 064461326 e-mail: info@lav.it
Li abbiamo salvati dal degrado, aiutaci a garantirgli un futuro e una casa accogliente
Siamo pronti...
per l’adozione!
di Federica Faiella
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ronti per essere addottati, pronti a lunghe passeggiate in tua compagnia, pronti a poltrire al sole nel tuo giardino durante il giorno e ad addormentarsi, durante la notte o quando fa tanto freddo, su un cuscinone morbido e caldo... rigorosamente posizionato accanto al tuo divano; insomma, pronti ad entrare a far parte della tua vita solo per renderti felice e per strappare a te e ai tuoi cari un sorriso, anche nei giorni più grigi! Per tanto tempo hanno vissuto in
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una fattoria senza regole e in una condizione di totale trascuratezza. Nonostante ciò non hanno mai mostrato segni di aggressività o disadattamento. Hanno piena fiducia nel prossimo e desiderano solo essere accolti in una casa accogliente e in una famiglia che sappia amarli e rispettarli incondizionatamente. Noi speriamo che entro Natale tutti loro possano trovare una famiglia: sarebbe un “regalo” magnifico, il lieto fine che desideriamo offrirgli. Puoi aiutarci scrivendo ad adozioni@lav.it per accogliere uno di questi dolcissimi amici!
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Gigino
Filippo Diffidente verso gli sconosciuti ma pronto ad offrire e ricevere coccole se rassicurato. E’ un cane molto tranquillo, di taglia media, con il pelo pezzato marrone e bianco. Durante il giorno preferisce vivere all’aperto, in giardino, ma durante la notte ha bisogno di dormire in casa. E’ un gran mangione, perciò è consigliabile non lasciare nulla di commestibile a portata... di zampa! La dolcezza del suo sguardo non vi ha già conquistato?
Gigino ed Enzino Sono molto giocherelloni, vivaci e vitali… una vera forza della natura! Le piccole cicatrici che hanno sul musetto, parlano da sole e narrano di scorribande, di corse, di cespugli e siepi attraversate a velocità inaudita con il solo intento di divertirsi. Per loro è necessario un ampio spazio all’aperto per poter correre ed esplorare, ma la sera preferiscono accoccolarsi in casa su una comoda brandina. Anche se hanno un temperamento da “spiriti liberi”, si sono dimostrati molto obbedienti e a loro agio nel passeggiare muniti di pettorina e guinzaglio.
Enzino
Taricone Nonostante sia sempre stato abituato a vivere in spazi aperti e in uno stato di abbandono, Taricone è molto consapevole, disciplinato e predisposto alla vita in famiglia. E’ molto dolce e delicato nei movimenti, si lascia avvicinare senza difficoltà, accetta di buon grado le coccole, non ha problemi ad essere condotto a passeggio con la pettorina e ha dimostrato di non avere problemi di socializzazione. Durante il giorno potrebbe preferire stare all’aperto, in giardino; ma di notte ha bisogno di dormire in casa, in una cuccia accogliente. Di taglia medio-grande, ha un soffice pelo color champagne e gode di ottima salute. Impronte • novembre 2013
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Cozze e vongole su di loro anche il business della vivisezione P
di Michela Kuan
urtroppo presenti sulle tavole tutto l’anno, il consumo di cozze e vongole aumenta nel periodo natalizio, soprattutto in occasione della vigilia caratterizzata da cene a base di pesce. In realtà questi animali non sono pesci, ma molluschi filtratori, nello specifico bivalvi, che trattengono piccole alghe innocue per loro, ma con effetti collaterali dannosi per la nostra specie anche se cotti. Il metodo di rilevazione della tossicità dei mitili è incredibilmente arcaico: a roditori vivi viene iniettato nella cavità addominale il campione da testare e si valuta l’eventuale comparsa di diarrea e/o la morte entro le 24 ore dall’inizio del saggio. Il numero di animali impiegati è 3, nel caso due topi muoiano, viene dichiarata la tossicità; ma nel caso muoia un solo animale i molluschi vengono considerati non pericolosi e messi in commercio; una tecnica a dir poco approssimativa che ben evidenzia l’assurdità del modello animale. Questo metodo oltre ad essere eticamente inaccettabile è aggravato dal fatto che spesso non viene nemmeno alleviato con l’anestesia e l’animale rimane agonizzante tra tremori, vomito e spasmi per ore.
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Almeno in questo caso, le Autorità sono dalla nostra parte, infatti l’EFSA (l’Autoritá europea per la sicurezza alimentare) nel 2007 ha sottolineato come il test sia scientificamente non attendibile nel rilevare la tossicità per la nostra specie, constatazioni corroborate anche da pubblicazioni del settore che ne sottolineano da tempo l’inadeguatezza. Molti Paesi europei non fanno più ricorso da anni a questo test usando metodi sostitutivi predittivi, economici e pratici; Olanda, Irlanda, Slovenia, Danimarca, Germania,
Non possiamo permettere che il nostro Paese resti ancorato a un modello sperimentale della fine dell’800 dimostratosi immorale e pericoloso per l’uomo Belgio, Finlandia, Bulgaria, Norvegia e Portogallo hanno osservato il principio espresso dalla Direttiva e dal Regolamento comunitario applicando tecniche innovative che non ricorrono a test con animali. L’Europa continua a viaggiare a due velocità e non possiamo permettere che il nostro Paese resti ancorato a un modello della fine dell’800 dimostratosi immorale e pericoloso per l’uomo. Anche considerando il lato economico, inve-
stire nelle alternative è altamente fruttuoso come dimostra il dato che il business legato ai test in vitro diventerà di 69 miliardi di dollari entro il 2017; l’Italia cosa sta aspettando? La LAV ha quindi chiesto al Ministro della Salute Lorenzin di rendere ufficiali i metodi sostituivi di rilevamento per le biotossine algali, giá riconosciuti negli altri Paesi - avvalendosi della esplicita possibilitá prevista dal Decreto Legislativo 116 del 1992 - si tratta di test peraltro utilizzati anche dall’Istituto Superiore di Sanitá, in modo da risparmiare, immediatamente, la vita di migliaia di animali ogni anno destinati a lenta agonia e morte. Negli ultimi mesi osserviamo vari ricercatori, che usano animali, prendere parola sui media per difendere la vivisezione: un tam tam di ovvietà e considerazioni scontate che usano da decenni, purtroppo non viene dato altrettanto spazio a chi si occupa di alternative e casi come questo, vengono non solo ignorati, ma ridicolizzati. Un atteggiamento inaccettabile. Rifiutare i test sostitutivi è come pretendere di continuare a stampare libri con disegni della terra piatta mentre il resto del mondo ci manda foto dai satelliti.
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Green Hill:
concluse le indagini la Procura chiede la fissazione dell’udienza per il delitto di uccisione e maltrattamento
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FOTO ALESSIA CERQUA
Uno dei nostri volontari (LAV Monza) nei giorni del sequestro
aranno chiamati a giudizio con lo strumento della citazione diretta i vertici di Green Hill, l’allevamento di cani beagle di Montichiari che riforniva i laboratori di vivisezione di tutta Europa. Dopo l’inchiesta partita con il sequestro dell’allevamento e dei cani il 18 luglio del 2012, il pm del Tribunale di Brescia Ambrogio Cassiani ha chiesto la fissazione della data del processo per Ghislaine Rondot, amministratrice dell’allevamento; Roberto Bravi, direttore di Green Hill; Renzo Graziosi, il veterinario, e Bernard Gotti della Marshall Bioresources, manager di riferimento della multinazionale che rifornisce di animali i laboratori di vivisezione di mezzo mondo. I quattro dovranno rispondere, a vario titolo, di uccisione di cani senza necessità e maltrattamenti di animali in concorso. Secondo l’accusa, infatti, l’inchiesta avrebbe portato alla luce la soppressione di cuccioli senza necessità e maltrattamenti nei confronti dei cani allevati. Ma l’inchiesta su Green non coinvolge solo i vertici dell’azienda, un altro filone vede rinviati a giudizio anche Cristian Leali – in qualità di Comandante della Polizia locale di Montichiari – che dovrà rispondere di omessa denuncia di reato e di falsità ideologica e Mario Astuti - Dirigente della Direzione Generale del Servizio Veterinario della Regione Lombardia – che dovrà rispondere dell’accusa di abuso d’ufficio. L’udienza davanti al Tribunale di Brescia che avrebbe dovuto svolgersi il 17 settembre scorso, è stata rinviata a febbraio 2014. Impronte • novembre 2013
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L
di Roberto Bennati
a nostra missione è fermare l’uccisione degli animali e da anni chiediamo leggi che pongano fine al trasporto degli animali. In questa battaglia le immagini della crudeltà del trasporto sono il nostro strumento fondamentale di denuncia e informazione dei cittadini. In questi anni abbiamo fatto condannare trasportatori e macellatori per gli abusi inflitti agli animali. Tutto questo grazie ai controlli su strada e alla collaborazione con le Forze dell’Ordine. Per questo abbiamo deciso di raccontarvi due nuove mattine di controlli con la Polizia stradale sul trasporto degli animali vivi. Come ogni controllo partiamo all’alba, con la consapevolezza di documentare violazioni, sofferenze e sfruttamento di decine di animali. Condizioni che puntualmente troviamo sulle strade, sui mezzi, prima dell’assurda e incomprensibile crudeltà dell’uccisione verso cui questi poveri animali sono diretti. Siamo ancora una volta in Lombardia, luogo tristemente noto per le sue crudeltà verso le mucche da latte, e con tre pattuglie ed un veterinario, con l’indomita Christine Hafner di Animals’ Angels, perlustriamo le strade alla ricerca di mezzi con animali. Lentamente ma inesorabilmente cominciano ad arrivare camion con mucche bianche e nere (dette frisone) che questo vergognoso sistema chiama “da riforma”. I loro piedi sono gonfi, le loro unghie lunghe, trascurate e maltrattate, a tal punto che non possono neanche camminare; le loro mammelle gonfie e malate di mastite per il troppo latte prodotto per il loro corpo, ma non per l’intensiva zootecnia odierna. La prima mucca che troviamo è tutta nera, a terra, stanca del viaggio ma ancora di più sfinita da quello sfruttamento di decine di litri di latte che l’ha consumata nel metabolismo, nelle sue cellule, nella sua vitalità. Il suo respiro affannato, il pelo opaco e ruvido segno della sua condizione di animale malato, con i suoi occhi di un nero corvino, enormi e profon-
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Con gli occhi
del dolore Gli ultimi sguardi, e tutto l’orrore di un sistema che trasforma gli animali in macchine ad alto rendimento e in prodotti
Il drammatico arrivo della mucca Doris al macello
di come la sua domanda di libertà. Mi guarda più volte, poi mi fissa e in quel momento quella bellezza della natura mi invade con un sentimento di dolore e paura. Tutta la rabbia che posso provare di fronte alla sofferenza silenziosa di questi animali, deve ancora una volta arrestarsi davanti al maledetto limite di una legge, ingiustamente umana che umani come noi devono e vogliono cambiare. Una legge che di fronte a
queste splendide creature consumate da un sistema di prevaricazione, mostra tutta la sua inadeguatezza, la sua intrinseca inutilità. Entriamo nel mattatoio, per vedere la condizione dell’animale e provare a sanzionare questo trasportatore, con il cuore ferito da quello che purtroppo dovremo vedere, ma con la determinazione di rendere un minimo di giustizia ad un vivente che ha tanto sofferto e al quale, tra poco, un umano ruberà la vita. Ma lei, arrivata fin lì, si alza in un ultimo disperato tentativo di andare via da quel camion della morte. Si alza, ancora una volta, l’ultima della sua triste vita di schiava e, sulle sue zampe, in un gesto di estrema dignità e forza, incontra la morte. Lei ora è divenuta cibo per umani, ai quali vogliamo raccontare questi ultimi drammatici momenti. Intanto continua inarrestabile l’arrivo di altri mezzi, ancora mucche, tutte stanche, sfinite, camminano lentamente, zoppe, a fatica in uno stillicidio
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Giustizia per la mucca Doris
L
a Corte d’Appello di Torino ha confermato la sentenza di primo grado, emessa dal tribunale di Cuneo nel 2010, nei confronti di sei imputati (trasportatori ed addetti alle pulizie), per maltrattamento di animale a carico di una mucca, confermando le pene che variano, a seconda dei ruoli, dalla reclusione sino a 6 mesi alla multa fino a 9000 euro. La condanna di primo grado era stata pronunciata nel processo scaturito da una denuncia di Animals’ Angels e LAV, presentata nel 2006, per le gravi e reiterate sevizie inflitte a una mucca
vergognoso di vittime di un sistema che non possiamo tollerare più e che dobbiamo raccontare a chi, più o meno inconsapevole, ogni giorno prende un bicchiere di latte o uno dei mille prodotti con esso realizzati. L’indomani a Lodi, in quel macello Calzi già condannato per maltrattamento di animali, la sofferenza non cambia. Ancora mezzi, ancora un’innocente a terra. Stavolta accedere in questo lager provoca ansia ma è necessario fare appello ad energie che solo gli animali sanno trasmetterci per entrare lì, per cercare giustizia. La guardiamo attentamente, il suo volto è vigile con quegli occhi enormi; ora mostra dolore, povera vittima lì, con il suo immenso corpo disteso e nessuna energia per alzarsi. Fotografiamo e cerchiamo qualcosa che ci permetta di dire a questo conducente: “questo non puoi farlo” e stavolta ti denunciamo. Ancora una volta il dolore e il desiderio di giustizia si infrange davanti ai limiti di questa male-
detta legge. Una legge ingiusta, ogni volta che un animale in queste condizioni viene fatto salire su un mezzo di trasporto. E ingiusta è quella legge che permette agli allevatori di ridurre animali in queste condizioni, di violare i corpi di questi viventi. In pochi minuti la morte arriva, inesorabilmente organizzata e ordinaria nel mattatoio. Gli occhi del dolore si sono spenti e i loro resti saranno cibo per tante persone che ignorano queste sofferenze e compreranno un’altra confezione di carne che non racconta la storia del suo sacrificio. Sanzioniamo questa vergogna e veniamo anche guardati con odio. Quegli occhi pieni di dolore domani arriveranno qui di nuovo. Addio occhi del dolore, con tutte le nostre inadeguatezze cercheremo di raccontare i vostri ultimi sguardi, e tutto l’orrore di un sistema che trasforma gli animali in macchine ad alto rendimento e in prodotti.
Mucche “a terra”: Corte d’Appello conferma condanne per maltrattamenti - chiamata Doris dagli attivisti dell’associazione - non più in grado di camminare, spinta lungo il pavimento con l’ausilio della pala di un trattore, caricata sulla pala e sollevata, trascinata, schiacciata tra il camion e la rampa, picchiata, calpestata sulle mammelle, pungolata con un bastone elettrico e fatta rotolare nel camion chiudendo la rampa del camion mentre lei vi giaceva sopra. L’investigazione, realizzata nel mercato del bestiame di Cuneo, permise di documentare gravissime violazioni delle norme che regolano il trasporto degli animali verso i mattatoi, oltre che l’assoluta inosservanza delle caratteristiche etologiche degli animali. Impronte • novembre 2013
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MercoledìVeg
Un da
guinness!
A Roma il panino vegan più grande e più buono del mondo di Paola Segurini
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ercoledì 2 ottobre è stato un lunghissimo MercoledìVeg! Il nostro percorso verso l’affermazione di uno stile di vita rispettoso degli animali e del Pianeta, ci ha portato infatti all’ideazione di un giorno pieno di eventi, in una data simbolica come l’anniversario della nascita di Gandhi e Giornata mondiale della nonviolenza. Essere nonviolenti significa soprattutto creare stili di vita differenti e alternativi: la campagna Cambiamenu è una tappa del cammino verso la dignità di tutti gli esseri. Con questo spirito, insieme ai nuovi amici
di Universo Vegano – franchising creato dall’infaticabile Lucio Palumbo - per diffondere la cultura del fast food senza ingredienti animali e di qualità elevata – la LAV ha organizzato a Roma, in Piazza del Paradiso, la preparazione del panino vegan “più lungo e buono del mondo”. Un enorme sandwich (il pane di tipo casalingo campano arrivato fresco dalla Lombardia la mattina alle 6, lungo 4 metri e 50 cm e largo circa 50 cm) farcito in quattro diversi gusti: dalle panelle di ceci, al seitan “tonnato”, al kebab vegan a base di straccetti di soia, con lattuga, pomodori e una specialissima mayo vegetale. Il paninone rimarrà tra i ricordi deliziosi dei presenti, volontari e membri dello staff LAV nazionale, più Presidente e Vicepresidente, come un sogno di bontà, gustosis-
simo e vario. Giornalisti e passanti hanno confermato, facendolo fuori in pochi minuti. L’immagine e la notizia, ripresa della principali testate nazionali, sia su carta che su web, hanno portato a conoscenza
FOTO ALESSIA CERQUA
Festa a tavola con le ricette dello chef Simone Salvini
Frittura di verdure all’indiana con chutney di mele (antipasto) Ingredienti Verdure di stagione: champignon, sedano rapa, carote, sedano, zucca gialla, etc. Per la pastella: 100 g farina di ceci setacciata, 150 g acqua fredda, 2 g di sale, 1 pizzico di curcuma, 1 pizzico di semi di cumino, olio per friggere, erbe, fiori eduli. Per il chutney: 2 mele tipo Golden, succo di 1 limone, ½ stecca di cannella, 2 chiodi di garofano, 2 scorze di limone, 2 datteri grandi, 2 foglie di alloro, un pizzico di peperoncino.
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Facciamo festa anche a tavola, portando ricette sane e gustose realizzate senza sacrificare animali. Ci aiuta lo chef Simone Salvini, del ristorante Ops di Roma, proponendoci idee sfiziose. Queste e altre ricette, per tutte le occasioni, puoi consultarle su cambiamenu.it Preparazione Tagliare a fette regolari tutte le verdure e coprirle con un panno leggermente bagnato. Mettere in una ciotola di metallo la farina assieme al sale, la curcuma e i semi, aggiungervi lentamente l’acqua e girare con una frusta in modo da ottenere una consistenza liscia e priva di grumi. Lasciar riposare in frigo per alcune ore. Sbucciare le mele, eliminare i semi e tagliare la polpa in modo da ricavare dei cubetti regolari. Metterli sul fondo di una casseruola assieme alla cannella, i chiodi di garofano, le scorze, le foglie di alloro e il peperoncino. Cuocere con il coperchio a fuoco molto basso
per circa 10 min. senza aggiungere liquidi. Togliere dal fuoco, eliminare sia le scorze che le foglie di alloro. Condire il chutney con la polpa dei datteri tritati finemente, delle gocce di succo di limone e un pizzico di sale (se necessario). Passare le verdure nella pastella fredda e friggerle nell’olio a 180° per ¾ min. Le verdure dovranno diventare croccanti all’esterno e prendere un colore quasi dorato. Passarle nella carta assorbente e mantenerle in caldo. Servire alcuni cucchiai di chutney sul fondo dei piatti, adagiare sopra le verdure e decorare con i fiori e le erbe profumate.
dell’opinione pubblica ancora una volta, in modo simpatico e creativo, di come vegan significhi buono, per gli animali, per l’ambiente, per la salute e per il palato. La seconda iniziativa, in colla-
La frittura all’indiana è caratterizzata dal fatto di non avere glutine. La farina di ceci è una ottima alternativa alle altre farine utilizzate per fare le pastelle. Essendo derivata da un legume, ha un alto contenuto proteico. Le proteine tuttavia, nelle fritture all’indiana, stanno nell’involucro e non, come di consueto, nel ripieno della frittura. La curcuma e i semi oltre che insaporire la pastella servono per aiutare le funzioni del nostro sistema gastrico. Il chutney invece conferisce una nota leggermente dolce e acida alla nostra ricetta. Al posto delle mele possono essere usati altri frutti come pere, nashi etc... Paccheri di semola con ragu’ di soia (primo) Ingredienti 500 g paccheri di semola. Per il ragù: 250 g bocconcini di soia secchi, 500 g pelati di pomodoro, 2 carote pelate, 2 coste di sedano, 1 porro, foglie di alloro, pepe verde intero,
borazione con l’editore Sonda e la Feltrinelli Libri, ha visto un’animata tavola rotonda di presentazione del volume “Super cibi per la mente” di Neal Barnard, di cui abbiamo scritto nel numero precedente del nostro magazine. Alla conversazione, interessante e vivace, hanno preso parte Roberta Maresci, giornalista e scrittrice, Antonio Monaco, editore, il presidente Gianluca Felicetti e la sottoscritta. Il pubblico ha dimostrato grande interesse e coinvolgimento. La giornata si è conclusa in modo conviviale, al Margutta RistorArte, dove sono convenuti, in una cena vegan intitolata “Siamo noi il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo” - in riferimento alla celeberrima frase del Mahatma Gandhi - il Vice Ambasciatore indiano nel-
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scorze di limone. Nocciole tostate, aghi di rosmarino, olio piccante. Preparazione Mettere i bocconcini di soia a bagno in abbondante acqua per una notte; tritare grossolanamente carote, sedano e porro (solo la parte chiara) e trasferire il trito sul fondo di una casseruola dal fondo spesso. Aggiungervi l’olio extravergine di oliva, le foglie di alloro, un pizzico di pepe verde intero e le scorze di limone. Rosolare a fuoco basso fino a rendere le verdure morbide e quasi trasparenti.
la Capitale, Shri Ravi Shankar, con la consorte, e tanti amici e sostenitori della nostra associazione, come il Direttore Marketing di NTV (Italo), felicissimo del numero di cani di taglia “sostenuta” i quali, grazie alle nostre insistenze, ora possono viaggiare sulle carrozze dell’Alta Velocità, e poi giornalisti, politici e professionisti che supportano, per le loro competenze e nei loro campi d’attività, la nostra causa. Tirando le somme, si è trattato di un MercoledìVeg super impegnativo, ma ne è valsa senza dubbio la pena. Un altro bel passo, seguito da “Indovina cosa c’è a cena” (www. cambiamenu.it/convinci-un-amico), il progetto web messo in atto nella Giornata Mondiale dell’Alimentazione, mercoledì 16 ottobre, verso i nostri obiettivi comuni.
Scolare i bocconcini e spremerli con forza in modo da far uscire più acqua possibile. Tritarli grossolanamente nel cutter e aggiungerli alle verdure cotte, salare e unirvi i pelati di pomodoro e circa 200 g di acqua. Far cuocere a fuoco medio, girando spesso, fino a far evaporare quasi del tutto la parte liquida. Correggere di sale se necessario. Far riposare alcune ore. Cuocere la pasta al dente e saltarla in padella con parte del ragù di soia. Servirla su dei piatti di portata e decorare con le nocciole tostate, il rosmarino e alcune le scorze di limone tagliate a listarelle. Finire con delle gocce di olio piccante. Il ragù di soia è goloso e rassicurante. Naturalmente priva di glutine, la soia può essere usata come condimento per paste senza glutine, risotti e altre preparazioni indicate per persone che soffrono del morbo della celiachia. La soia è molto nutriente soprattutto in valori proteici e davvero versatile in cucina.
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Un dono speciale:
per gli animali! A Natale regala il calendario e l’agenda LAV 2014 ci aiuterai a scrivere nuove storie a lieto fine di Ilaria Tordone
L’
anno che sta per concludersi è stato davvero speciale. Il 2013 ci ha visti come sempre in prima linea per gli animali. Per tanti abbiamo ottenuto importantissimi risultati. Per i quattrozampe con cui condividiamo la nostra vita: nessun regolamento potrà impedire il loro accesso nei condomini. Per quelli destinati ai laboratori per i test cosmetici: lo STOP
Il nostro shop on line ti riserva idee originali! Decorazioni natalizie, piccoli oggetti d’artigianato, giochi, libri per grandi e piccini. Questo e tanto altro ti aspetta su www.shop.lav.it. Se hai qualche domanda contattaci al numero 06 4461325.
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europeo a questi test salverà la vita a più di 10.000 animali ogni anno. A questi successi e alle nostre battaglie abbiamo dedicato il calendario e l’agenda LAV 2014, con le fotografie realizzate da Alessandro Musicorio. Gli occhi e le storie degli animali salvati o di quelli simbolo del nostro impegno quotidiano ti racconteranno ciò per cui lottiamo ogni giorno. E così conoscerai Margot, salvata da Green Hill, che da più di un anno vive con la sua mamma umana Maria Cristi-
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Buone Feste dalla LAV!
na. Ti presenteremo il toro Jerry, salvato da un allevamento abusivo, e i pellicani sequestrati al circo Victor, che ora vivono nel Centro di Recupero a Semproniano. Loro e tanti altri animali saranno con te nel 2014. Con te e con le persone a cui potrai dedicare un dono speciale. Lo sguardo intenso di Margot, gli occhi dolci di un capriolo sapranno conquistare tutti! E tu ci aiuterai ad essere più forti nelle nostre battaglie, a difendere gli animali giorno dopo giorno.
Per ringraziarti di essere al nostro fianco, per te con Impronte l’adesivo della LAV. Buone feste!
Anche i tuoi auguri di Natale avranno un tocco in più. Per te, un nuovo tris di biglietti da dedicare ai tuoi cari Impronte • novembre 2013
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