Consiglio Direttivo Carmen Caballero, Gianluca Felicetti (presidente), Sara Leone, Simone Pavesi, Simone Stefani Direttore Generale Roberto Bennati Collegio di Garanzia Roberto Callegaro, Annalisa Lancellotti (presidente), Emma Piga
Organo di Controllo Susanna Russo (presidente); Alessio Rastelli, Mauro Vantaggio (sindaci) Informiamo che tutti gli associati e/o i sostenitori delle campagne LAV ONLUS hanno diritto a ricevere la presente pubblicazione tramite invio postale. La LAV ONLUS garantisce che i dati identificativi dei destinatari sono raccolti e trattati, anche elettronicamente, nel rispetto delle norme previste dal ‘codice di regolamentazione sulla privacy’ (Dlgs 196/2003). Ogni interessato potrà in ogni momento esercitare i propri diritti (art. 7,8,9 Dlgs 196/2003) rivolgendosi direttamente alla LAV ONLUS, Viale Regina Margherita 177 - 00198 ROMA - tel. 064461325, fax 064461326, email: info@lav.it
La LAV in Italia la nostra ricchezza PIEMONTE
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Impronte ottobre 2020
Legenda STP: Sede Territoriale Provinciale STIC: Sede Territoriale Intercomunale STC: Sede Territoriale Comunale PDR: Punto di Riferimento
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Un’estate normale. Anzi di più
“U
n’oncia di prevenzione vale quanto una libbra di rimedio” è stato giustamente detto. Eppure a distanza di quasi dieci mesi dalla dichiarazione dello stato d’emergenza sanitaria, il nostro Paese si sta dimenando sugli effetti della pandemia non seminando alcun atto concreto per prevenire la prossima. Gli organismi scientifici internazionali sono concordi nel ritenere che almeno tre quarti delle epidemie più gravi dell’ultimo secolo, sono state dovute al maltrattamento degli animali. Bene, diciamo quindi noi, cosa aspettiamo a prendere dei seri provvedimenti che, per esempio, vietino il commercio degli animali selvatici e quindi anche quelli esotici? Eppure nell’estate appena terminata, tutto è stato “come prima”. Si sono
Impronte n°7 Ottobre 2020 (175) DIREZIONE E REDAZIONE SEDE NAZIONALE LAV Onlus VIALE REGINA MARGHERITA 177 - 00198 ROMA TEL. 064461325 r.a.; FAX 064461326 Email: info@lav.it • Internet: www.lav.it DIRETTORE RESPONSABILE: Gianluca Felicetti DIRETTORE EDITORIALE: Maria Falvo
in Friuli e in Parlamento sotto il solleone si è tentato di cancellare alcuni piccole limitazioni della caccia e della vivisezione che siamo riusciti solo in extremis a far annullare. Alle volte siamo apostrofati, fra i tanti epiteti, come utopisti. Eppure proprio le nostre proposte contro un nuovo coronavirus sono più di quanto si potrebbe definire come concreto, basato su fatti, tutt’altro che emotivo. Ma è proprio questo, ne sono sempre più convinto, a fare paura. Per alcuni è meglio qualche slogan, un paio di applausi, e nessun cambiamento. E via con la prossima emergenza. La LAV non è stata e non sarà mai in attesa “che facciano gli altri”. È per que-
La LAV non è stata e non sarà mai in attesa “che facciano gli altri”. È per questo che, anche a luglio e agosto scorsi, i nostri volontari hanno dato il massimo, in tutta Italia, per aiutare gli animali e le loro famiglie ignorate le nostre richieste di cambiamento - che continuiamo testardamente a diffondere con l’appello che leggete in ultima di queste pagine - mentre si è scatenata l’ormai consueta caccia all’orso, anzi in Trentino anche contemporaneamente a tre orsi e ad alcuni cuccioli, abbiamo registrato efferate morti di animali come quella del povero cavallo costretto a tirare una carrozzella nel parco della Reggia di Caserta (contratto con i vetturini poi fortunatamente annullato), molti Presidente di Regione hanno continuato a far aprire in anticipo la caccia anche ignorando i pronunciamenti dei Tribunali amministrativi a tutela degli animali, si è svolta comunque la più antica fiera degli uccelli, quella di Sacile
sto che, anche a luglio e agosto scorsi, i nostri volontari hanno dato il massimo, in tutta Italia, per aiutare gli animali e le loro famiglie. Grazie ai contributi di chi ci sostiene, che non si sono fermati e per questo va il nostro riconoscimento, abbiamo distribuito aiuti fondamentali, per fare la differenza. E continueremo così - questo è il nostro credo quotidiano - a non lamentarci del buio, ma ad accendere tante fiammelle di speranza. Per tutti.
Gianluca Felicetti Presidente LAV
HANNO COLLABORATO: Manuela Anello, Paola Castaldo Tuccillo, Gianluca Felicetti, Francesca Gramazio, Michela Kuan, Barbara Paladini, Beatrice Scutari, Claudia Squadroni, Ilaria Tordone, Ciro Troiano PROGETTO GRAFICO: Michele Leone FOTO COPERTINA: Pixabay AUT. TRIB. ROMA 50/84 - dell’11.2.1984 ISCR. REG. NAZ. STAMPA 4086 - dell’1.3.1993 ISCR. ROC 2263 - anno 2001 DTP-STAMPA Arti Grafiche “La Moderna” Via Enrico Fermi 13-17 Guidonia Montecelio (RM)
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CHIUSO IN TIPOGRAFIA 21 settembre 2020 RIPRODUZIONI degli articoli sono auspicate ma consentite solamente con l’autorizzazione della Direzione Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana Packaging in Mater-Bi: biodegradabile e compostabile
La LAV è:
• riconosciuta Ente Morale con Decreto Ministeriale 19.5.1998 e Onlus Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale; • riconosciuta associazione che persegue finalità di tutela degli interessi lesi da reati contro gli animali (Decreto 2/2009 EN.AS. - D.M.Salute 2.11.06 - Legge 189/04) • riconosciuta associazione di protezione ambientale con Decreto Ministeriale 15.2.2007 (legge 349/86); • firmataria dal 2017 di un Protocollo d’Intesa con l’Arma dei Carabinieri per la prevenzione e il contrasto dei reati contro gli animali • componente del Comitato Sanità Animale del Ministero della Salute; • dal 1999 firmataria di un Protocollo d’Intesa con il Ministero dell’Istruzione allo scopo di “promuovere la diffusione e l’approfondimento dei temi dell’educazione al rispetto di tutti gli esseri viventi nelle scuole di ogni ordine e grado” • dal 2007 Ente abilitato al rilascio di crediti ECM (Educazione Continua in Medicina) presso il Ministero della Salute • cofondatrice della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente • membro di Eurogroup for Animals, della European Coalition to End Animal Experiments, della Fur Free Alliance, di ENDCAPtivity
QUOTE ANNUALI DI ISCRIZIONE E RINNOVO (OGNI DODICI MESI) ALLA LAV • ORDINARIO 30 euro • GIOVANILE (fino a 18 anni) 18 euro • FAMIGLIA 45 euro • SOSTENITORE 46 euro • BENEMERITO 150 euro • STRAORDINARIO 500 euro • PER SEMPRE (chiama 06 4461325) VERSAMENTI INTESTATI A LAV • CC POSTALE 24860009 • CC BANCARIO n. 501112 Banca Popolare Etica (cordinate IBAN) IT59 F050180 3200 000015 011125 • 5x1000 a LAV C.F. 80 426 840 585
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A Gorgona rinasce il sogno
Prende il largo l’arca della libertà, con i primi animali salvati da macellazione on una delicata operazione che ha visto sul campo uomini e mezzi, a fine giugno abbiamo dato il via alla fase operativa del Progetto “Gorgona, isola dei diritti umani e animali”, inaugurando la rinascita del modello di convivenza nonviolenta tra detenuti e animali sull’ultima isola-carcere d’Italia. Dopo la firma del Protocollo di Intesa tra LAV, Comune di Livorno e Casa Circondariale, nel gennaio di quest’anno e la pausa forzata imposta dall’emergenza sanitaria da Covid-19, il progetto è entrato finalmente nel vivo: 85 animali - 10 pecore e 75 volatili - sono stati trasferiti sulla terraferma a bordo di una speciale chiatta che abbiamo adibito al loro trasporto in massima sicurezza, con l’assistenza di un veterinario e di personale qualificato. Sottratti alla morte per macellazione, oggi vivono accuditi e protetti in alcuni rifugi per animali salvati che abbiamo trovato per loro.
Nelle “puntate” precedenti
Il trasferimento di questi 85 animali, i primi su un totale di 450 che dovranno lasciare l’isola, si è reso necessario perché l’esperienza della convivenza solidale fra umani e animali sull’isolacarcere di Gorgona, bruscamente interrottasi tra il 2015 e il 2019 a causa dell’avvio delle produzioni zootecniche e delle macellazioni, potesse finalmente riprendere. Lo abbiamo voluto fortemente, insieme a chi ci ha sostenuto in lunghi anni di petizioni e manifestazioni, dal Comune di Livorno e dalla Casa Circondariale, che hanno siglato con noi il Protocollo d’Intesa, dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e dall’Università Bicocca di Milano, anch’essi protagonisti del progetto, senza dimenticare il ruolo fondamentale svolto del Sottosegretario alla Giustizia Vittorio Ferraresi, che aveva visitato il carcere nel 2019 e alla cui volontà si deve la ripresa del confronto che ci ha portato a questo importante risultato.
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FOTO LAV
C
di Claudia Squadroni
Grazie a questo accordo, infatti, tutti i 588 animali dell’isola sono salvi e nessuno di loro verrà più sfruttato né ucciso per la produzione zootecnica, inoltre, l’impianto di macellazione sarà smantellato. Ma perché il progetto viva – e perché gli animali possano essere accuditi nel migliore dei modi - è necessario ridurre il numero di quelli che attualmente vivono a Gorgona, risultato dell’attività di riproduzione incentivata ai fini dello sfruttamento zootecnico.
L’arca della libertà prende il largo Con questa prima simbolica “Arca della Libertà”, salpata alla volta della terraferma, abbiamo messo la prima pietra ma c’è ancora molto da fare! Siamo felici di aver assunto la responsabilità di una parte essenziale per il successo del Progetto, che richiede impegno organizzativo, risorse economiche, professionalità specifiche e moltissima passione, per non arrendersi di fronte alle mille difficoltà di operazioni complesse come quella portata a buon fine, cui dovranno seguirne altre, nel corso dei prossimi mesi.
Perché il sogno diventi realtà, c’è bisogno di tutti! Per questo facciamo appello a tutti coloro che credono nel diritto a una seconda opportunità di vita per ogni essere, umano o animale. Ognuno può entrare a far parte di questa esperienza unica, sostenendo il Progetto Gorgona, isola della convivenza nonviolenta tra uomini e animali: - DONA ORA SU www.lav.it/gorgona - Puoi donare anche con Bonifico Bancario IBAN: IT 59 F 05018 03200 000015011125 - oppure Conto Corrente Postale N. 24860009 intestato a LAV, causale “Gorgona”
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Il Protocollo d’Intesa, infatti, prevede che circa 450 animali debbano progressivamente lasciare l’isola: noi assicureremo il loro mantenimento – oltre al mantenimento di quelli che rimarranno a Gorgona – e ci occuperemo di trovare per loro sistemazioni adeguate, con il vincolo della non macellazione e della non riproduzione.
Perché il sogno viva abbiamo bisogno di aiuto: scopri come sostenere il progetto e diventare parte di questa esperienza unica su www.lav.it/gorgona
Cosa succede ora?
Continueremo a lavorare, con l’aiuto di quanti vorranno sostenerci, per trovare una casa a tutti gli animali in sovrannumero sull’isola, e per trasferirli in sicurezza verso le loro nuove sistemazioni. Gli animali che resteranno sull’isola saranno curati dai detenuti con un programma di relazione della Cattedra di Diritto Penitenziario dell’Università Bicocca di Milano, che saranno anche coinvolti in attività di turismo ecocompatibile sull’isola, parte del Parco nazionale dell’Arcipelago. Inoltre, come previsto dal Protocollo d’Intesa, LAV sarà prossimamente impegnata in visite guidate sull’isola per valorizzare gli aspetti etici, ambientali ed educativi dell’iniziativa ed in interventi educativi con le scuole, collegati
all’esperienza di Gorgona, sulle tematiche del rispetto degli animali e del valore della vita. Grazie alla determinazione e alla perseveranza di tanti, il carcere di Gorgona potrà finalmente tornare a essere
modello di nonviolenza e libertà. Un sogno concreto e possibile, come ha dimostrato l’esperienza maturata fino al 2015, che ha già in passato portato importanti risultati nel processo rieducativo dei detenuti e nella riduzione del tasso di recidive. Ma non è tutto: grazie al superamento dell’obsoleto modello di “colonia penale agricola”, la Direzione della Casa Circondariale valorizzerà la sostenibilità economica e ambientale dei propri interventi, consolidando e incentivando attività di turismo ecocompatibile, orticultura, produzioni nell’ambito del lavoro, coerenti con la vocazione ambientale di Gorgona e con la funzione riabilitativa dell’esperienza carceraria. Il nostro augurio è che il modello Gorgona, fondato sul rapporto UomoAnimale come mezzo di “rieducazione e riabilitazione”, non più basato sullo sfruttamento ma su cura e rispetto reciproci, diventi presto modello anche per altre realtà. Impronte ottobre 2020
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Investigazione sulla Corrida al tempo del Covid-19 LAV in collaborazione con
L
a corrida è uno spettacolo insostenibile, da anni contestato perché contrario all’etica e alla tutela degli animali, diseducativo eppure offerto in spettacolo anche ai minori benché l’84% dei giovani spagnoli disapprovi questo show. Oggi più che mai, nell’emergenza Covid-19, ignorare i rischi sanitari di arene dove si sparge il sangue di questi animali, macellati sul posto in strutture attigue e con dubbi standard di sicurezza sanitaria è un atto irresponsabile. Se non sono bastate le ferite, i maltrattamenti e le uccisioni dei tori a mettere fuorilegge la corrida, una recente video-investigazione internazionale svolta dall’Unità Investigativa LAV, ai tempi del Covid-19, ha riaperto il dibattito sull’attualità della sicurezza sanitaria e sui finanziamenti pubblici europei a questo spettacolo sanguinario: uno show da vietare per oscenità e violenze verso i tori, altro che tradizione da difendere e da finanziare con fondi pubblici! Tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre scorso, l’Unità Investigativa LAV ha avu-
to modo di documentare tre spettacoli - Algemesi, Siviglia e Madrid - proprio nella parte finale dell’ultima stagione finora svolta nel 2019. Le testimonianze raccolte: • ammettono di ricevere fondi dalla Comunità Europea con altri “espedienti” e dalle comunità locali (ricezione di fondi UE per le mucche, per attività non collegate all’allevamento di tori per le corride). • In più occasioni il matador colpisce il toro con l’estoque in maniera non corretta, causando agli animali gravi e lente emorragie, visibili soprattutto dalla bocca. Un’atroce sofferenza a causa del lento soffocamento. • In diversi momenti in cui l’animale deve subire il “colpo di grazia”, la puntilla (pugnale) viene usata più volte, mostrando un’agonia lentissima per i tori coinvolti. • Gli investigatori hanno filmato tori trasportati fuori dall’arena verso la struttura di macellazione interna. In diversi casi è stato filmato il sangue dei tori lasciato sul piazzale, a contatto con il pubblico che entra ed esce dall’arena (a stretto contatto con passanti e in alcuni casi anche con dei bambini). • È stato documentato come la carne di toro ucciso nelle arene sia venduta in alcune macellerie e ristoranti locali. In alcuni casi quella stessa carne viene trasportata fuori senza alcun criterio igienico-sanitario e di fronte a minorenni. • Gli spettacoli filmati: due riguardano
le principali arene spagnole (Siviglia e Madrid), mostrano animali uccisi violentemente, seviziati e giustiziati dopo una lunga agonia. Altri si feriscono gravemente per lo stress, appena entrati nell’arena. In diversi casi l’intrattenimento mette a serio rischio la vita dei presenti all’interno dell’arena. Algemesi è un’ulteriore “plaza” molto importante e particolare, i tori vengono condotti con percosse prima dello spettacolo, per le strade del paese (pratica dell’encierro). Vengono mandati a morte giovanissimi (non oltre 3 anni di età), per questo motivo coloro che li uccidono sono chiamati “novilleros”, ovvero aspiranti toreri.
FINANZIAMENTI PUBBLICI E PAC La corrida beneficia di finanziamenti pubblici europei nonostante la volontà contraria del Parlamento UE: nel 2015, infatti, il Parlamento Europeo (con 438 sì, 199 no e 50 astensioni) ha approvato un emendamento al bilancio 2016 che prevede “che non si debbano utilizzare fondi della PAC (Politica Agricola Comune, ndr) né di qualsiasi altra linea di finanziamento europeo per sostenere economicamente attività taurine che implichino la morte del toro”. Il settore della Corrida riceve fondi di sostegno da: - Governo nazionale; - Governi regionali; - Consigli provinciali (Diputaciones); - Comuni, i cui municipi coprono i co-
Una sfida sanguinaria che esalta l’uccisione dei tori, e con rischi sanitari: come può beneficiare di finanziamenti pubblici? #noncomeprima www.lav.it/manifesto 1 https://avatma.org/2020/05/22/las-ganaderias-de-lidia-no-necesitan-ayudas-ya-las-tienen/amp/ 2 https://www.culturaydeporte.gob.es/servicios-al-ciudadano/estadisticas/cultura/mc/culturabase/ asuntos-taurinos/resultados-asuntos-taurinos.html
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sti delle festività. Le sovvenzioni della PAC costituiscono il 31,6% delle entrate per gli allevamenti di animali destinati alla Corrida1, senza questi difficilmente riuscirebbero ad andare avanti. Questi fondi sono gestiti e distribuiti dalle comunità autonome. In questo momento cruciale di revisione della PAC, è secondo noi necessario introdurre una misura che preveda l’interruzione dello stanziamento di fondi ad allevamenti che destinano i loro tori per la Corrida. - 571 milioni di euro: fondi per la Corrida disposti dalle varie parti delle autorità spagnole - circa 130 milioni di euro: i finanziamenti concessi dall’Unione Europea alla corrida, essenzialmente attraverso le PAC. Questi dati sono frutto di un approfondito rapporto redatto nel 2013 da alcuni membri del Parlamento Europeo e intitolato “Toros & Taxes – finanziamenti in Spagna e nell’Unione Europea per le Corride e gli allevamenti di tori”2. Le stesse fonti autorevoli che hanno redatto il rapporto riferiscono che si tratterebbe di cifre approssimative in difetto, soprattutto dopo aver riscontrato delle gravi mancanze di trasparenza nella gestione dei fondi. Inoltre, nel 2010 il ministero dell’Ambiente ha sostenuto gli habitat dove devono essere allevati i tori da Corrida con circa 600.000 euro, mentre nel 2011 il ministero dell’agricoltura ha stanziato 209.979 euro alla UCTL (Unión de Criadores de Toros de Lidia) e 230.000 euro per i restanti allevatori di tori da corrida appositamente selezionati. Non esiste una tracciatura dei fondi dati a singoli allevatori. Le fonti sono essenzialmente dati indicativi forniti dall’Unione Europea e dagli allevatori stessi.
contro tendenza: nel 2019 risultano registrati come professionisti nel settore della Corrida 9.993 persone, rispetto a 7.907 del 2017. Come è possibile che un settore in calo e in difficoltà aumenti in maniera tale la presenza di professionisti nel settore, di cui 991 che hanno oltre 65 anni?
84% DEI GIOVANI SPAGNOLI DISAPPROVA LA CORRIDA (Ipsos Mori, 2015)
Sussidi UE per ettaro 240 € Totale ettari 540.000 TOTALE sussidi 129.600.000 € CORRIDA IN CRISI: SPETTACOLI -63,4% MA +ADDETTI Il Ministero della Cultura ha pubblicato nuovi dati statistici sulla Corrida che ne confermano la continua di crisi: gli spettacoli nelle arene nel 2019 sono diminuiti del 63,4% rispetto al 20071. Nonostante questo, dal 2007 gli allevamenti di tori destinati alla Corrida sono aumentati da 1327 a 1339. Questa è un’ulteriore testimonianza di come viene investito il 31,6% di entrate dai fondi PAC, assieme agli ulteriori fondi ricevuti a livello nazionale. In aggiunta a questo, un altro dato è in
La presa di distanza dalla corrida si è consolidata nel tempo: già nel 2008 un sondaggio riferiva che oltre il 67% degli intervistati non mostrava alcun interesse verso questo spettacolo, a fronte del grande sostegno di un esiguo 9% e di un 21% di intervistati con un interesse moderato. Nel 2015 un sondaggio Ipsos Mori rilevava che oltre l’84%dei giovani spagnoli disapprova la corrida. Ci chiediamo come l’Unione Europea possa finanziare questo orrore. Sollecitiamo la Commissione e il Parlamento UE a sospendere immediatamente l’erogazione di questi fondi pubblici destinati all’agricoltura e non alla tortura. La diffusione delle immagini e delle informazioni sulla situazione delle corride, la frode ai fondi pubblici PAC e sulla sofferenza degli animali documentati dall’Unità investigativa LAV è realizzata in collaborazione con Animal Guardians e AVATMA Associazione del Veterinari per l’abolizione della Tauromachia e del maltrattamento animale – che ringraziamo per aver arricchito questo lavoro investigativo –– ci auguriamo che questa investigazione, che abbiamo diffuso attraverso testate come Tg1, Tg3 Mondo, Euronews e sui media spagnoli, possa contribuire alla battaglia di civiltà contro questo spettacolo fatto di sofferenze e crudeltà nei confronti degli animali.
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L’inferno delle mucche di Robecco
P
di Roberto Bennati
rosegue il nostro impegno per cercare di dare giustizia agli animali sofferenti e deceduti nell’allevamento di mucche di Robecco d’Oglio (Cremona), già denunciato nel 2019 e al quale i Carabinieri Forestali hanno posto i sigilli. Ad inizio luglio abbiamo diffuso a mezzo stampa e in particolare attraverso un servizio trasmesso dal Tg1 Rai, nuove immagini video che documentano in maniera drammaticamente esplicita le gravissime condizioni di detenzione per gli animali: vedere quei filmati per noi è stato un nuovo pugno nello stomaco. Una realtà di sofferenza, che non abbiamo esitato a definire un inferno per gli animali. Il nostro appello è stato raccolto dal Prefetto che ha tempestivamente convocato i vertici provinciali delle Forze dell’ordine e le autorità locali interessate tra i quali il Sindaco di Robecco e l’Amministratore giudiziario dell’allevamento. Ma siamo rimasti stupiti nel leggere dichiarazioni di un “oggettivo miglioramento rispetto alle condizioni disastrose”: le immagini che abbiamo doverosamente diffuso raccontano una realtà completamente diversa e sono state depositate in Procura insieme alla richiesta di nuove indagini. Siamo seriamente preoccupati per una possibile sistematica violazione delle leggi comunitarie e nazionali come nei processi per maltrattamento di animali avvenuti sempre sul territorio lombardo, sempre sulle mucche allevate per la produzione di latte, e confidiamo nel lavoro dell’autorità giudiziaria e delle Forze dell’ordine affinché siano svolti tutti i dovuti accertamenti per reprimerli. Inoltre, secondo una nostra istanza di accesso agli atti, nel 2019 questo allevamento ha beneficiato di finanziamenti pubblici PAC: un fatto inaccettabile e costituisce una violazione delle leggi sui fondi pubblici della PAC, destinare anche un solo euro di denaro pubblico a una struttura che tratta gli animali in modo spregevole e con gravi profili di illegalità. Ci chiediamo quali verifiche siano state svolte prima di concedere finanziamenti pubblici PAC a questa azienda zootecnica. Oggi più che mai, nell’emergenza Covid-19, è criminale ignorare i rischi
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La nostra denuncia in nuove recenti immagini choc di un allevamento nel Cremonese smentisce un oggettivo miglioramento di condizioni disastrose: sollecitiamo misure risolutive
Siamo in prima linea per dare giustizia alle 400 mucche di questo allevamento che solo grazie alla LAV è stato smascherato: puoi aiutarci con una donazione a sostegno delle spese legali www.lav.it/donazione
sanitari connessi ad animali sottoposti a una tale malagestione. Come può l’Unione Europea finanziare questo orrore? È ora di dire basta: sollecitiamo la Commissione e il Parlamento UE a spostare i finanziamenti pubblici dagli allevamenti alle produzioni di alimenti vegetali, come chiediamo con il nostro Manifesto #noncomeprima
www.lav.it/manifesto Non ci arrendiamo, e così a fine luglio abbiamo incontrato i vertici del servizio veterinario locale ATS per un confronto nel corso del quale abbiamo chiesto:
· di applicare la revoca dell’autorizzazione sanitaria all’allevamento
· una relazione del servizio veterinario in Procura
· la turnazione (rotazione) dei medici veterinari addetti ai controlli
· l’accesso, da parte della LAV, agli atti delle ispezioni veterinarie
Questo incontro è stato un ulteriore passo da noi svolto per cercare di mettere fine a una realtà produttiva che ci preoccupa molto per le sofferenze patite dalle mucche e per possibili gravi profili di illegalità: per queste ragioni abbiamo sollecitato misure tempestive, rigorose e risolutive. I sanitari dell’Asl, considerando la situazione problematica oggetto dell’incontro, hanno riferito che valuteranno nel breve periodo ulteriori misure.
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La famiglia di bertucce si allarga!
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di Andrea Casini
achitica, malnutrita e con seri problemi alle anche e alla spina dorsale causati da 5 anni vissuti con il pannolino; Pepa ha però uno sguardo che non si dimentica, di una tale dolcezza che scioglie il cuore. Occhi spaventati e confusi da una vita artificiale, vissuta in un ambiente che non le apparteneva, con cibo e abitudini ben lontane da quello che avrebbe vissuto se non fosse stata rapita e sottratta al proprio gruppo, da cucciola. Lo scorso 28 aprile, grazie a un’operazione congiunta dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale, coadiuvati dal Nucleo Carabinieri CITES di Catania, è stato effettuato il sequestro, presso un’abitazione nel popolare quartiere Zia Lisa di Catania, di una Macaca Silvanus (bertuccia) e due 2 Testudo Hermanni. Questi animali sono considerati specie protette a rischio di estinzione e tutelati dalla Convenzione Internazionale CITES. Inoltre, la bertuccia è considerata specie perico-
losa per l’uomo sia per il rischio di lesioni dovute a comportamenti aggressivi, è infatti dotata di canini di grandi dimensioni, sia per la possibile trasmissione di zoonosi, ovvero di malattie infettive trasmissibili all’uomo dagli animali. Per tali ragioni vige il divieto assoluto della loro detenzione da parte di privati, pena l’accusa di traffico internazionale di specie protette, con sanzioni previ-
Abbiamo salvato Pepa e finalmente vivrà con i suoi simili ste tra i 20.000 e i 150.000 €. La piccola Pepa sembrava molto più giovane della presunta età che gli è stata poi attribuita, di circa 5 anni. Cresciuta e allevata come una bambina, passava il suo tempo in casa indossando il pannolino per evitare di sporcare in giro. Dopo il sequestro Pepa
è stata costretta ad essere sedata per poter effettuare la rimozione della mutanda che portava sopra il pannolino che le stringeva a tal punto da averle fatto gonfiare la zampa e averle visibilmente rovinato il pelo! Al termine di un periodo di vigilanza sanitaria di un mese e di controlli medico veterinari, ha iniziato un percorso per essere inserita in una “famiglia” di primati suoi simili, uno degli obiettivi primari del Progetto Born To Be Wild. Così come Rocket, Lucy, Buddy e Calogero prima di lei, anche Pepa può finalmente vivere in semilibertà (la migliore condizione possibile, data l’impossibilità di reintrodurre questi animali in natura), godere di ampi spazi e iniziare la socializzazione, finalmente, in un gruppo di suoi simili. Grazie al duro lavoro di Valeria e Roberta, le nostre animals keeper, Pepa sta reagendo bene a un percorso che da un’indefinita condizione di non-umano e non-animale, la porterà finalmente ad essere semplicemente, ma anche magnificamente, ciò che è: una bertuccia. Impronte ottobre 2020
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Criminalità e animali: il nuovo Rapporto Zoomafia
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di Ciro Troiano
orse clandestine di cavalli, traffico di cuccioli, combattimenti tra animali, truffe nell’ippica, business dei canili, contrabbando di fauna e bracconaggio organizzato, macellazioni clandestine e abigeato, pesca di frodo e illegalità nel comparto ittico, uso di animali a scopo intimidatorio o per lo spaccio di droga, traffici di animali via internet e zoocriminalità minorile: questi gli argomenti analizzati nel Rapporto Zoomafia 2020. Il nuovo Rapporto, alla sua ventunesima edizione, analizza lo sfruttamento illegale di animali ad opera della criminalità, nel 2019. L’indagine si riferisce al 2019, ma questa nuova analisi non può non fare
Il nuovo Rapporto, alla sua ventunesima edizione, analizza lo sfruttamento illegale di animali ad opera della criminalità 10 Impronte ottobre 2020
i conti anche con l’emergenza sanitaria, inattesa e violenta, che ci ha investito. La DIA nella sua ultima relazione semestrale parla di “emergenza globale e senza precedenti che impone un approfondimento perché, se non adeguatamente gestita nella fase di ripresa post Covid, può rappresentare un’ulteriore opportunità di espansione dell’economia criminale”. La crisi pandemica ha prepotentemente rinnovato l’attenzione sul problema della sicurezza alimentare, mettendo in evidenza la connessione esistente tra i mercati di animali sfruttati a scopo alimentare e le origini del coronavirus. Ma al di là dell’emergenza Covid-19, è noto che i mercati illegali di animali, il traffico di animali da allevamento rubati e la macellazione clandestina pongono un serio problema di sicurezza alimentare. Questi traffici sfuggono a qualsiasi controllo, anche a quelli sanitari, e in un periodo come quello che stiamo vivendo la cosa ci dovrebbe far riflettere non poco. Questo non deve generare facili allarmismi. Al contrario, ciò deve essere un’occasione per alzare il livello di contrasto a questo malaffare. Il contrabbando di animali è di per sé a rischio sanitario: lo dicono gli studiosi, le statistiche, le ricerche. I mercati illegali,
l’abigeato e la macellazione clandestina stanno all’epidemia come una vecchia lente d’ingrandimento in un bosco assolato in piena estate. Le possibili zoonosi provenienti da animali rubati possono essere molteplici; fortunatamente non tutte sono disastrose come l’attuale pandemia, ma restano pur sempre serie. Come omettere da questo ragionamento le attività illegali legate al commercio clandestino di carne? La macellazione abusiva e l’abigeato rappresentano un serio problema di sicurezza sanitaria e alimentare, così come l’uccisione illegale di fauna, ad esempio cinghiali o uccelli per la preparazione di pietanze locali, di ghiri, di istrici ecc. Tutte attività che sfuggono ai controlli sanitari. Secondo la Lipu, sono 8 milioni gli uccelli uccisi illegalmente ogni anno in Italia per poi essere commerciati, manipolati o mangiati. I traffici legati allo sfruttamento degli animali, come diciamo da anni, rappresentano un’importante fonte di guadagno per i vari gruppi criminali che manifestano una spiccata capacità di trarre vantaggio da qualsiasi trasformazione del territorio e di guadagnare il massimo rischiando poco. A livello internazionale, la criminalità organizzata dedita ai vari traffici a danno degli animali si distingue per
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La crisi pandemica ha prepotentemente rinnovato l’attenzione sul problema della sicurezza alimentare, mettendo in evidenza la connessione esistente tra i mercati di animali sfruttati a scopo alimentare e le origini del coronavirus
la sua capacità di agire su scala internazionale, per il suo orientamento al business, per la capacità di massimizzare il profitto riducendo il rischio. Sono il simbolo, al pari delle altre mafie, della società globalizzata. Per comprendere un fenomeno criminale è necessario ricorrere anche all’analisi statistica, per questo analizziamo ogni anno i dati delle Procure. Purtroppo, nell’ambito dei delitti contro gli animali, oltre ad avere una carenza di dati affidabili, spesso circolano numeri infondati, frutto di errori metodologici, di puro pressappochismo o, in alcuni casi, di malafede. Un esempio è quando vengono proposti dati che fanno riferimento solo alle sentenze passate in giudicato oppure analisi in cui sono stati messi insieme fatti costituenti reato e mere violazioni amministrative o, addirittura, condotte giuridicamente irrilevanti. Il risultato è che viene rappresentato un quadro non veritiero della situazione, che genera confusione e disegna scenari non corrispondenti alla realtà. I dati delle Procure della Repubblica raccolti ed elaborati dall’Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV relativi al numero totale dei procedimenti penali sopravvenuti nel 2019, sia noti che a
carico di ignoti, e al numero di indagati per reati a danno di animali, come uccisione di animali (art. 544bis cp), maltrattamento di animali (art. 544ter cp), spettacoli e manifestazioni vietati (art. 544quater cp), combattimenti e competizioni non autorizzate tra animali (art. 544quinquies cp), uccisione di animali altrui (art. 638 cp), abbandono e detenzione incompatibile (art. 727 cp), reati venatori (art. 30 L. 157/92) e traffico illecito di animali da compagnia (art. 4 L. 201/10), confermano una sostanziale stabilità dell’andamento dei crimini contro gli animali. Le risposte sono arrivate dal 70% delle Procure Ordinarie e dall’89% di quelle per i Minorenni. A causa del periodo, rispetto all’anno passato abbiamo registrato una diminuzione di circa dieci punti percentuali delle risposte. Riteniamo che l’ipotesi più prudente suggerisca che ci siano state variazioni poco significative su scala nazionale e che le stime di proiezione dell’anno scorso siano tuttora proponibili. Proiettando, quindi, su scala nazionale i dati delle Procure che hanno risposto, pari al 70% delle Procure Ordinarie, tenendo presenti le dovute variazioni e flessioni, possiamo stabilire che nel 2019 sono stati aperti circa 26 fascicoli
al giorno, uno ogni 55 minuti; con circa 16 indagati al giorno, uno ogni 90 minuti, per reati a danno di animali. Si registra a livello nazionale un tasso di 16,07 procedimenti e di 9,64 indagati ogni 100.000 abitanti. Vedremo il prossimo anno se la crisi sanitaria ha influito sul numero delle denunce presentate quest’anno, anche se l’impressione è che la situazione non sia migliorata. Il quadro che proponiamo si basa sui dati ottenuti da un campione pari al 70% di tutte le Procure della Repubblica d’Italia. Un dato molto più che significativo, e statisticamente rappresentativo. Come sempre ricordiamo che si tratta di stime basate su un campione e non sul numero totale delle Procure italiane e che non hanno la pretesa di essere esaustive, ma solo indicative. Un altro aspetto da considerare è che in generale sono di più i reati denunciati a carico di ignoti che quelli registrati a carico di autori noti. Se si considera poi che, notoriamente, i processi celebrati che arrivano a sentenza sono poco più del 20 per cento, e di questi meno della metà, il 43,7%, si concludono con sentenza di condanna, i crimini contro gli animali che di fatto vengono puniti con sentenza sono solo una minima parte rispetto a quelli realmente consumati. Impronte ottobre 2020
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DIAMOCI UNA ZAMPA
L’adozione a distanza che ti cambierà la vita!
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cegliere di adottare un animale è un’esperienza che non solo cambierà la vita dell’animale che aiuterai, ma anche la tua! Ti sentirai parte di un legame speciale e scoprirai da vicino la vita e la quotidianità di un animale che abbiamo salvato da maltrattamenti e abusi, al quale assicurerai un futuro fatto di libertà e dignità. Lo conoscerai attraverso foto e aggiornamenti periodici che ti invieremo e che
potrai conservare per sempre. L’adozione con modalità regolare è un aiuto autentico e concreto, che ti permette di vedere come il tuo sostegno ha migliorato la sua vita. Puoi farlo con uno sforzo minimo che però assume un valore immenso: con soli 50 centesimi al giorno permetterai all’animale di mangiare, essere curato e assistito.
Evelina La bella Evelina è una cavalla solitaria e riflessiva, che manifesta una certa diffidenza verso l’uomo a causa del suo triste passato. L’abbiamo sequestrata da un allevamento abusivo in cui gli animali vivevano in uno stato di abbandono e denutrizione. Le esperienze passate hanno inciso profondamente nella sua psiche ed è per questo che la lasciamo sempre libera di scegliere. Va molto d’accordo con gli altri cavalli del suo branco ma ci piacerebbe, un giorno, vederla più sicura nell’approccio con l’uomo. Per questo è importante accompagnarla e assisterla in un percorso riabilitativo per continuare a donarle quella serenità che ci auguriamo possa conoscere presto.
Come attivare un’Adozione a distanza continuativa Puoi attivare la tua Adozione a distanza continuativa con SDD o con Carta di credito automatica, scegliendo la frequenza di donazione che preferisci tra mensile, trimestrale o annuale.
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Ecco come fare:
• Compila il modulo che trovi all’interno di questa rivista e invialo a adozioneadistanza@lav.it oppure per posta a: LAV- Viale Regina Margherita 177, 00198 Roma. • Online, direttamente dal sito www.adozioneadistanza.lav.it
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Perché attivare un’Adozione a distanza regolare L’Adozione a distanza Amico Fedele è per chi crede nel per sempre, per chi vuole concentrarsi su questa amicizia speciale senza pensare alle scadenze! Il sostegno continuativo è infatti comodo, sicuro e facile: consente a te di evitare code in banca o in posta e di essere sempre puntuale con i tuoi versamenti, e a noi di garantire all’animale che adotterai tutto ciò di cui ha bisogno, per sempre. Bastano 50 centesimi al giorno.
Scegli di aiutare un nuovo amico, adotta un animale a distanza e riempi il tuo cuore di gioia!
Bobby Bobby è un simil labrador ed è stato liberato dal Rifugio Parrelli, struttura chiusa per maltrattamenti. Appena arrivato era terrorizzato e subito ci siamo accorti della terribile cicatrice che aveva sull’occhio di cui non sappiamo nulla, ma immaginiamo sia il segno di un passato fatto di violenze. Da allora Bobby ha fatto tanti progressi, è stato seguito dai nostri educatori cinofili attraverso un percorso riabilitativo che gli ha permesso di ritrovare quella fiducia nei confronti dell’uomo e quella consapevolezza di quanto la vita possa essere bella. Ora è un cane socievole e giocherellone che si fa sempre notare. Noi continuiamo ad assisterlo ma ha davvero bisogno di un amico speciale che possa sostenerlo e accompagnarlo nel suo percorso.
Se vuoi avere maggiori informazioni contattaci: • adozioneadistanza@lav.it • tel +39 06 4461325 • www.adozioneadistanza.lav.it Impronte ottobre 2020
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Mai più Orsi in trappola
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di Massimo Vitturi
atturato per la seconda volta con una trappola a tubo: è finita così la latitanza dell’innocente M49, ora riportato nella prigione del Casteller (Trento) dalla quale era già scappato due volte e dove era segregato in un angolo della struttura, stretto e angusto. Ebbene sì, quella del Casteller è una prione-trappola elettrificata, di certo non è un’oasi per Orsi, e noi della LAV abbiamo reso pubbliche immagini che non si erano mai viste prima, riprese dall’alto, di questo recinto. Uno spazio inadatto a ospitare animali che in libertà percorrono più di 20 km al giorno. Il Casteller è un’area inadeguata per un Orso, figuriamoci per tre! Compagni di sventura sono infatti M57, l’Orso catturato questa estate e accusato di aver aggredito un ragazzo, e l’Orsa DJ3, figlia di Daniza uccisa alcuni anni fa durante la cattura, anche lei rinchiusa lì. Basta accanimento contro questi grandi mammiferi! Chiediamo che sia applicata la procedura prevista dal Pacobace (Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno nelle Alpi centro-orientali) ovvero che gli Orsi vengano provvisti di radiocollare e rimessi in libertà consentendogli così di andare in letargo. Il disturbo umano è riconosciuto (studi a cura di A. Corradini, F. Cagnacci, M. Ciolli, C. Tattoni) come uno dei fattori principali che influenzano l’uso dello spazio e la distribuzione delle specie selvatiche nel mondo. Questo tramite
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Il Casteller è diviso in tre parti di meno di 3000 mq ciascuna e ora M49 è nel cubo cerchiato in rosso di appena 25mq, sedato e castrato. Una tortura! attività quali la caccia, l’urbanizzazione o la costruzione di infrastrutture… 15 dei 25 orsi morti per cause note lo sono a causa dell’uomo, a confermarlo
è il Rapporto Grandi Carnivori 2019: il 27% a seguito di uccisioni illegali (4), il 46% in modo incidentale (7) e il 27% per abbattimenti autorizzati (4, di cui uno in Germania, due in Svizzera e uno in Trentino). Dunque, sono gli orsi che devono temere l’uomo! Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha comunicato prossimi controlli al recinto del Casteller e l’avvio di un confronto con i Presidenti delle Regioni dell’arco alpino per estendere ai territori di Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia, l’areale del progetto Life Ursus. La verifica delle condizioni di detenzione degli orsi - che ci auguriamo fondata anche su parametri etologici e medico veterinari - non potrà che confermare che quell’area è inadatta a ospitare tre orsi. E’ importante che il Ministro voglia estendere la zona interessata dal progetto Life Ursus fino alle Regioni limitrofe: questo non potrà che comportare una migliore distribuzione degli Orsi sul territorio, garantendo così la continuità con gli individui che vivono nei Balcani, obiettivo principale dello stesso progetto finanziato dall’Unione Europea. Questa nuova fase dovrà necessariamente comprendere anche un nuovo “Patto per la convivenza”, un protocollo che, a partire dalle migliori conoscenze scientifiche della specie, preveda adeguati percorsi per prevenire potenziali situazioni di conflitto e azioni di informazione ed educazione della cittadinanza: tutto questo è mancato nel Pacobace, sostanzialmente disatteso e comunque obsoleto.
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Collaborazione tra l’Osservatorio Zoomafia e la Polizia Provinciale di Ferrara per contrastare la pesca di frodo organizzata
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Il contrasto alla pirateria dei fiumi
d Ciro Troiano
na vera emergenza, tanto grave quanto sconosciuta: il bracconaggio ittico nelle acque interne. Si tratta di un fenomeno sempre più esteso e che crea allarme e preoccupazione. In alcune regioni del Nord, i fiumi, grandi e piccoli, sono saccheggiati da bande di predatori umani: pescatori di frodo, quasi tutti stranieri dell’Est Europa, che dispongono di mezzi, barche potenti, furgoni-frigo, reti lunghe centinaia di metri, che occupano le sponde fluviali con ricoveri di fortuna e con bivacchi che deturpano il paesaggio, e che usano, spesso, intimidazioni e minacce nei riguardi degli addetti ai controlli. Le organizzazioni di bracconieri, provenienti perlopiù da Romania, Ungheria, Albania e Moldavia, si dividono aree e canali con logiche delinquenziali generando un giro di affari illeciti da 20mila euro a settimana. Pescatori “paramilitari” senza scrupoli che fanno uso di elettrostorditori che nascondo lungo le rive, stordiscono il pesce e poi lo recuperano. È stato segnalato anche l’uso di sostanze chimiche. Questi bracconieri dei fiumi uccidono, macellano e rivendono il pesce
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senza alcuna precauzione o controllo igienico-sanitario, con gli ovvi rischi conseguenti. Il pescato, prelevato da acque non sempre limpide - per usare un eufemismo -, è composto da siluri, carpe, lucioperca e anguille; viene caricato su furgoni in contenitori di plastica posti in congelatori improvvisati, ma a volte manca qualsiasi forma di refrigerazione. Oltre alle violazioni in materia di pesca vi sono violazione alle norme sanitarie, evasione fiscale, scarico abusivo di liquami, abusi edilizi, furti. Per non parlare del danno ambientale: l’università di Ferrara ha accertato in otto importanti canali la diminuzione del 30% delle due principali specie ittiche (Siluro e Carpa). Per fronteggiare questo business criminale, l’Osservatorio Nazionale Zo-
omafia LAV ha stretto un proficuo rapporto di collaborazione con la Provinciale di Ferrara, diretta dal comandante Claudio Castagnoli, finalizzato allo studio di strategie operative per contrastare il fenomeno. La provincia di Ferrara, infatti, è stata molto colpita dal bracconaggio ittico organizzato, fortemente contrastato dalla Polizia Provinciale. All’inizio del mese di luglio scorso abbiamo trascorso due giorni insieme al comandante Castagnoli e ai suoi uomini, partecipando anche ad attività di vigilanza sul territorio e di prevenzione della pesca di frodo. La Polizia Provinciale di Ferrara è uno dei corpi provinciali più attivi e operativi non solo nel contrasto al bracconaggio, ma anche nella prevenzione degli altri reati contro gli animali.
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Grazie a questa iniziativa comune è stato possibile dare un aiuto concreto a tanti animali e alle loro famiglie, con l’obiettivo di scongiurare il rischio di una mancanza di cure adeguate e di abbandoni
LAV e Fondazione Capellino in aiuto dei cani e gatti di persone in difficoltà economiche
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di Ilaria Innocenti
ltre 3.000 pasti agli animali di 1.000 famiglie è il risultato della collaborazione straordinaria tra LAV e Fondazione Capellino per essere al fianco delle persone più vulnerabili e dei loro animali, colpiti in modo particolare dalla crisi economica causata dal Covid-19. Grazie a questa iniziativa comune - che interseca la campagna LAV “Gli animali non sono un lusso” e il progetto della Fondazione Capellino “Companion Animal for Life” – è stato possibile dare un aiuto concreto a tanti animali e alle loro famiglie, con l’obiettivo di scongiurare il rischio di una mancanza di cure adeguate e di abbandoni. “Questa operazione fa parte di una serie di attività che la Fondazione Capellino, nell’ambito del suo progetto Companion Animal for Life, ha portato avanti negli ultimi mesi in tutta Europa per portare sollievo alle famiglie, ai rifugi e prevenire gli abbandoni: da marzo abbiamo infatti donato oltre 180.000 pasti a oltre 6.000 cani e gatti in difficoltà - ha evidenziato Pier Giovanni Capellino, presidente della Fondazione omonima, intervistato da LAV - cani e gatti sono compagni che ci migliorano la vita ogni giorno, è quindi
importante che il legame che ci lega a loro venga tutelato, rendendo di conseguenza canili e gattili sempre più come luoghi di mero passaggio e non prigioni a vita.” A fare da ponte con i beneficiari del progetto sono stati i volontari di 21* Sedi territoriali LAV che si sono occupati di individuare i destinatari dell’iniziativa tra le persone e le famiglie in condizioni di disagio dei rispettivi territori e di distribuire il cibo donato dalla Fondazione Capellino: ogni famiglia ha ricevuto una fornitura di un mese di alimenti di alta qualità Almo Nature. Le tante richieste di aiuto che ci sono giunte confermano l’emergenza sociale in atto, oltre che economico-sanitaria, e che tra quanti sono stati colpiti dalla crisi economica, ci sono moltissime persone che vivono con cani o gatti. La collaborazione straordinaria con Fondazione Capellino, che ringraziamo, si aggiunge agli sforzi messi in campo da LAV sin dall’inizio dell’emergenza Covid-19, affinché, anche in questo contesto difficile, gli animali siano oggetto di considerazione e giustizia di trattamento, sostenendo chi se ne prende cura ed evitando abbandoni o sofferenze. Anche per questo abbiamo promosso la petizione #NONSONO1LUSSO che vi invitiamo a firmare sulla piattaforma Change.org/nonsonounlusso per aiuta-
re non solo alcune, ma tutte le famiglie italiane con animali a sostenerne i costi, e contrastare così abbandoni e randagismo. Con la petizione chiediamo, infatti, al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, misure economiche per facilitare la convivenza con gli animali familiari, tra queste: · l’Animal Social Bonus per l’emergenza Covid-19 · la Quattrozampe Social Card per l’adozione da un canile o gattile · l’aumento della quota detraibile per cure e farmaci veterinari · l’abbassamento dell’IVA su cibo e cure per animali, · l’abbassamento dei prezzi dei farmaci veterinari generici, confezioni monodose, il riconoscimento del farmaco umano equivalente. La comunione di intenti tra gli obiettivi dell’Associazione e i progetti benefici della Fondazione si articolerà in diverse azioni congiunte anche nei prossimi mesi e di cui daremo conto su www.lav.it e su Impronte. (*) le Sedi LAV che hanno aderito all’iniziativa sono: Bari, Catania, Cremona, Genova, Lucca, Marche, Messina, Milano, Oltrepò Pavese, Pontedera (PI), Ragusa, Reggio Emilia, Sassari, Siracusa, Taranto, Trento, Varese, VerbanoCusio-Ossola, Verona, Vibo Valentia, Viterbo.
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Adottare un cane/gatto: una scelta consapevole
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di Manuela Anello
ivere con un cane e/o con un gatto è, senza dubbio, un’esperienza straordinaria. Sicuramente ricca di emozioni ma anche di tante responsabilità e impegno. Avere accanto un animale familiare, ci spinge, spesso, a ripensare la nostra quotidianità, a confrontarci con imprevisti e problematiche differenti e ci impegna a riconsiderare il nostro tempo in funzione dell’accudimento del cane o del gatto. È, dunque, una decisione importante che va presa con razionalità e lucidità. Se state pensando di accogliere un cane e/o un gatto nella vostra famiglia, il consiglio è sempre quello di visitare i canili ed i gattili della propria zona, lasciandosi consigliare e aiutare nella scelta, facendo valutazioni il più possibili scevre da pregiudizi o condizionamenti di “moda”. Affidarsi a esperti ed esprimere le proprie esigenze, esperienze e perché no i propri dubbi e perplessità, aiuterà voi e il futuro amico a quattro zampe a costruire un rapporto sereno ed equilibrato
Questi cani stanno aspettando da tempo, ormai, una famiglia che li accolga e faccia vivere loro una nuova vita. Venite a conoscerli! ADOTTARE è la parola chiave! Anche i cani LAV stanno aspettando da tempo, ormai, una famiglia che li accolga e faccia vivere loro una nuova vita. Molti sono giovani, docili, bravi in ogni contesto. Venite a conoscerli! I potenziali adottanti sono supportati dal nostro staff che li aiuta nella scelta del cane in base all’esperienza, alle esigenze di vita, e alla presenza di di altri animali. I cani sono adottabili in tutta Italia e vengono portati a destinazione dal personale LAV che si occuperà di effettuare il corretto inserimento del cane/gatto nel nuovo contesto. Per maggiori informazioni scrivete a adozioni@lav.it
Icaro
Dylan È davvero un gran bel cane, di quelli che ti giri per strada quando lo incontri, di quelli a cui le persone fanno complimenti su complimenti. Dylan è un cane fiero, sicuro ed equilibrato; per questo pensiamo possa essere un compagno affidabile senza essere invadente. Lo abbiamo portato a spasso in città, in macchina e a casa: si è comportato in modo impeccabile! Per lui cerchiamo persone con un minimo di esperienza e naturalmente pronte ad accogliere il loro miglior amico!
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Tranquillo, molto equilibrato e socievole con persone e con cani, Icaro non è invadente, ma è anche molto estroverso. Gli piace giocare ed esplorare in giro. Se lo sceglierete, sarà per voi un ottimo compagno di vita! Cosa aspettate? Seguite il nostro consiglio: venite a conoscerlo!
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Poldino Ecco Poldino! Anche lui è in canile da tanti anni. Non è più giovanissimo ma, a vederlo, non direste che ha già qualche annetto. È un cane dalle mille risorse, ci ha sorpreso quando lo abbiamo portato in macchina e poi a spasso per le vie della città. Affronta le novità con un buon equilibrio ed è bravo con cani e gatti. Vi va di conoscerlo?
Giotto
Panzer Non è giovanissimo ma se la cava ancora benissimo! Quando lo por-
tiamo a spasso ama correre e giocare. Se gli si lancia una pallina è pronto a rincorrerla, ma...sarà l’età o sarà qualche chiletto di troppo, si stanca presto e si sdraia a prendere il sole. Giotto è un cane solare e socievole e, come tutti gli altri, ha diritto di avere una possibilità di adozione. Non fate passare altro tempo!
Ha alle spalle un passato di incuria e trascuratezza. Nonostante questo, è incredibilmente docile, aperto, bravo con cani e persone. Chi lo adotterà è preferibile che abbia una casa con giardino e un po’ di esperienza nel gestire la sua esuberanza. Lo abbiamo portato a spasso per la città e, ad eccezione dei gatti per i quali sembra avere un forte interesse, è stato davvero bravo. Panzer vi aspetta! Impronte ottobre 2020
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Suolo: importanza e fragilità di una risorsa imprescindibile
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a salute del suolo e del cibo, il cancro, i cambiamenti climatici, l’inquinamento oceanico e le città climaticamente neutre sono le principali sfide che l’umanità sta affrontando. A tal proposito, lo scorso 25 giugno, la Commissione Europea ha pubblicato i report intermedi delle cinque Missioni individuate nel 2019 e dedicate ai suddetti impegni. Tra queste missioni, egualmente importanti per la tutela del pianeta e di chi lo abita, la “Mission Soil health and food” – di cui fa parte l’AD di Novamont Catia Bastioli – ricopre un ruolo fondamentale al fine di aumentare la consapevolezza dei cittadini sull’importanza di un suolo sano. Esso infatti, come evidenzia il report interme-
Il suolo è una risorsa non rinnovabile ed estremamente fragile, minacciata dall’adozione di stili di vita non sostenibili dio “Caring for soil is caring for life”, svolge una serie di funzioni vitali e determina la qualità di numerose risorse indispensabili per la sopravvivenza, come l’approvvigionamento di cibo sano e di acqua pulita, il ciclo dei nutrienti, il
mantenimento della biodiversità, nonché l’azione di adattamento e mitigazione del cambiamento climatico. Pur essendo un elemento dal quale dipendono le nostre vite, il suolo è una risorsa non rinnovabile ed estremamente fragile, minacciata dall’adozione di stili di vita non sostenibili, cui si aggiungono l’urbanizzazione, la crisi climatica e la desertificazione. Grazie alla “Mission Soil health and food” e alle altre missioni, istituite dall’ex Commissario europeo per la Ricerca, l’Innovazione e la Scienza Carlos Moedas, le diverse sfide possono essere affrontate con maggior consapevolezza, dando visibilità a tali problemi e promuovendo soluzioni scientifiche e tecnologiche che possano contribuire a risolverli.
Cambiamo le cose insieme! Sostieni il nostro impegno a favore degli animali! Cercaci nello store online di Worth Wearing e fai la scelta giusta: scegli una T-shirt o un nostro gadget! 20 Impronte ottobre 2020
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La vita passa, l’amore resta Dona in memoria di un amico animale o di una persona cara
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a vita passa, l’amore resta
La scomparsa di un animale che hai protetto e accudito o di una persona a te cara, lascia un grandissimo vuoto. Ma il loro ricordo continua a vivere, indelebile, ogni giorno dentro di te e se vuoi, potrai decidere di renderlo eterno attraverso una Donazione in memoria a favore della LAV. Oltre a rendere omaggio ai tuoi cari, offrirai un sostegno concreto ai nostri progetti che ci permettono di aiutare tanti animali in difficoltà. Insieme doneremo a questi animali una nuova speranza in ricordo di chi ha riempito la tua vita con tanto amore.
Donare a una persona cara
Quando fai una donazione in memoria di una persona cara, il tuo ricordo si trasforma in azione. Diventa vivo e reale, traducendosi nel benessere e nella gioia dei nostri amici animali, una volta così cari alla persona a cui ora stai dedicando questo bellissimo gesto d’amore.
Dona per un animale
Hai donato tanto a un animale: sicurezza, tempo e amore. Anche se ora non è più accanto a te, continuai ad amarlo. Dona per lui, sostieni la vita, la stessa che scorre in tanti altri animali che hanno bisogno del tuo aiuto. Non c’è un modo più bello per rendere vivo il suo ricordo e continuare a donare tanto amore.
fantastici. Una donazione alla LAV mi fa sentire che sono sempre vicino a loro, così come Artù sapeva essere vicino a me.” Federica, in ricordo di Artù
Cosa riceverai
Ecco come fare:
Grazie alla tua donazione potrai creare e condividere una lettera e un attestato in memoria da inviare a chi vorrai o una Ecard del tuo amico animale da condividere con le persone care.
Online, direttamente dal sito https://lav.it/donazioni-in-memoria/
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Le nostre testimonianze…
“Claudia amava gli animali, e io amavo lei. Per questo mi è sembrato naturale fare una donazione in favore degli animali e dedicarla a Claudia…” Alessio, in ricordo di Claudia
Agevolazioni fiscali “Artù non è stato solo il mio amico del cuore. Vivendo con lui, ho scoperto il mondo degli animali… Gli animali sono
Ti ricordiamo che tutte le donazioni a favore della LAV sono fiscalmente deducibili o detraibili, scopri come sul nostro sito www.lav.it Impronte ottobre 2020
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Assicurare un futuro agli animali con la polizza vita
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di Ilaria Tordone
er chi guarda al futuro degli animali dopo di noi, la sottoscrizione di una polizza vita è sicuramente una scelta da considerare anche se probabilmente ancora poco conosciuta. Di cosa si tratta? Scopriamolo insieme. Stipulare una polizza vita presso una compagnia di assicurazioni o una banca, è un gesto semplice, efficace e senza particolari vincoli. Si tratta di un contratto con il quale chi lo stipula garantisce al beneficiario che ha indicato il versamento di una somma di denaro da parte della compagnia o della banca, in caso si verifichi un evento specifico della vita dell’assicurato, come la morte o l’invalidità. Il titolare della polizza può scegliere liberamente l’importo, senza alcun vincolo nei confronti degli eredi. La polizza vita, infatti, non rientra nel patrimonio ereditario. Scegliere LAV come beneficiaria di una polizza vita vuol dire assicurare un futuro agli animali e permettere a LAV di realizzare importanti attività e progetti per difenderli e salvarli. O ancora ci offre la possibilità di garantire cure, rifugio, protezione a tanti animali abbandonati e bisognosi di aiuto. È quello che abbiamo fatto grazie alla polizza vita che Roberto ha dedicato a LAV. Una scelta condivisa con sua moglie Rosa. Ecco la loro storia. La vita di Roberto e Rosa era fatta di cose semplici, che non facevano clamore. Insieme hanno scoperto l’amore per gli animali e lo hanno reso eterno, compiendo un gesto che salverà la vita a molti di loro. Una domenica di primavera, mentre si trovano in macchina tra le strade dell’Appennino, Roberto vede che dalla macchina che lo precede viene fatto cadere un gattino. Roberto accosta immediatamente e trova miracolosamente vivo quel gattino. Pinky, così lo chiamano, entra nella vita sua e di Rosa e la cambia per sempre. La coppia si dedica per giorni a quel gattino e insieme riescono a rimetterlo
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in piedi. Quel gatto seguiva Roberto come un’ombra e la sera lo aspettava sulla porta di casa. Roberto tornava dalla sua giornata da ferrotranviere e, senza neppure togliersi la divisa, si sedeva sulla poltrona; il gatto sulle gambe, le coccole e le fusa. “Eravamo noi ad essere grati a Pinky” racconta la moglie Rosa, “perché ci aveva fatto scoprire un grande amore, quello per gli animali. E da allora, lo ab-
biamo alimentato ogni giorno”. Dopo Pinky, nella loro piccola casa alla periferia di Modena, hanno accolto altri gatti bisognosi. Dopo diversi anni, Rosa e Roberto decidono di fare testamento, perché vogliono che i valori nei quali hanno creduto diventino eterni. Ciascuno di loro sottoscrive una polizza vita indicando LAV come beneficiaria.
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Perché scegliere una polizza vita? • Non rientra nell’asse ereditario • È esente da tasse di successione • Garantisce un rendimento minimo annuo • Permette la detrazione dal proprio reddito dei premi versati • È possibile scegliere o cambiare il beneficiario in qualsiasi momento, anche dopo la sottoscrizione Dopo quelle volontà scritte di suo pugno, Roberto purtroppo si ammala e poco dopo muore. LAV ha deciso di onorare l’amore di Roberto per gli animali, nato dall’incontro con Pinky, offrendo un futuro a tanti gatti bisognosi, proprio come lui e Rosa avevano fatto nella loro vita. Lo scorso anno LAV, grazie a Roberto, ha costruito un rifugio per gatti nelle campagne di Modena, che ad oggi ha
Scegliere LAV come beneficiaria di una polizza vita vuol dire assicurare un futuro agli animali
ospitato più di cento gatti. Nel giorno dell’inaugurazione, commossa davanti agli animali che qui hanno trovato rifugio, Rosa sorride e dice: “Se Roberto potesse vederlo, direbbe che finalmente ha un posto tutto suo”. La storia di Roberto ci insegna che è davvero possibile rendere eterno e concreto il nostro amore per gli animali anche dopo noi. Sottoscrivere una polizza vita offre a tutti questa possibilità.
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