Consiglio Direttivo Stefano Azzolina (Milano), Carmen Caballero (Padova), Gianluca Felicetti, presidente (Roma), Sara Leone (Bari), Simone Stefani, vicepresidente (Trento) Direttore Generale Roberto Bennati Collegio di Garanzia Annalisa Lancellotti, presidente (Modena), Tommaso Petrucciani (Roma), Emma Piga (Cagliari)
Organo di Controllo Susanna Russo (presidente); Alessio Rastelli, Mauro Vantaggio (sindaci) Informiamo che tutti gli associati e/o i sostenitori delle campagne LAV ONLUS hanno diritto a ricevere la presente pubblicazione tramite invio postale. La LAV ONLUS garantisce che i dati identificativi dei destinatari sono raccolti e trattati, anche elettronicamente, nel rispetto delle norme previste dal ‘codice di regolamentazione sulla privacy’ (Dlgs 196/2003). Ogni interessato potrà in ogni momento esercitare i propri diritti (art. 7,8,9 Dlgs 196/2003) rivolgendosi direttamente alla LAV ONLUS, Viale Regina Margherita 177 - 00198 ROMA - tel. 064461325, fax 064461326, email: info@lav.it
La LAV in Italia la nostra ricchezza PIEMONTE
TRENTINO ALTO ADIGE
PIACENZA: (PDR) tel. 379/1034868
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TORINO: (STIC) 388/8082707
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TARANTO: (PDR) tel. 320/8763198
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FRIULI - VENEZIA GIULIA
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CALABRIA
NOVARA: PDR 349/5818232
TRIESTE: (STP) tel. 320/6378852
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VIBO VALENTIA: (PDR) tel. 333/4544326
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PONTEDERA: (PI): (PDR) tel. 328/1470263
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CARMAGNOLA (TO): (STIC) tel. 340/0062741
PORDENONE: (PdR) tel. 320/4795023
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CATANZARO: (PDR) tel. 379/1982851
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VENETO
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MILANO: (STP) tel. 379/1574806
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Impronte ottobre 2021
Legenda STP: Sede Territoriale Provinciale STIC: Sede Territoriale Intercomunale STC: Sede Territoriale Comunale PDR: Punto di Riferimento
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SOS, quell’unione necessaria fra cuore, testa e mezzi
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chilometri percorsi in due settimane. Quelle più tragiche degli incendi che in estate hanno devastato una parte della Sardegna. Sono i chilometri che la nostra Unità d’Emergenza con i volontari LAV dell’isola hanno coperto, per salvare il salvabile degli animali, dei cani non legati alla catena, pecore e asini non segregati, gatti non dimenticati in qualche baracca agricola, che sono riusciti a scappare dalle fiamme. Siamo riusciti a farlo tempestivamente, leggerete nelle successive pagine la cronaca, grazie al vostro grande cuore, al sostegno che tanto più quando si lancia un SOS, assicurate altrettanto tempestivamente.
lo stanno diventando per mano degli umani, incendi appiccati volutamente così come inondazioni e frane ingrandite dalla cementificazione selvaggia del territorio. Sembra quasi che queste passino invano, senza insegnarci a prevenirle il più possibile. È quello che si sta già facilmente, dimenticando tutto, sulle cause che hanno scatenato e propagato il Covid. Noi testardamente continuiamo a voler ottenere dei cambiamenti per gli animali (dallo stop definitivo all’allevamento dei visoni per i quali saremo nelle piazze dal 23 e 24 ottobre, all’entrata in vigore del divieto di importazione,
Noi testardamente continuiamo a voler ottenere dei cambiamenti per gli animali anche in funzione anti pandemie. Lo dicono gli studi scientifici che per assicurare un futuro, a tutti gli esseri viventi, non dobbiamo “tornare come prima” Solo così si passa dalle (anche belle) parole ai fatti. Una caratteristica che ci contraddistingue, l’intervento organizzato sul campo, che coltiveremo ancora di più nei prossimi mesi con la formazione di volontari disponibili a intervenire per salvare animali colpiti da calamità naturali. Unendo alle motivazioni etiche, fondamentali, la testa e le attrezzature necessarie per svolgere meglio e in sicurezza, un’attività che è e sarà sempre più richiesta. Il Pianeta, l’Italia, tutte le Regioni sono martoriate da eventi ormai non eccezionali e da quelli che
commercio e detenzione di animali esotici e selvatici) anche in funzione anti pandemie. Lo dicono gli studi scientifici che per assicurare un futuro, a tutti gli esseri viventi, non dobbiamo “tornare come prima”. Politici e industrie, così come tutti i cittadini, o lo capiscono ora o domani potrà essere davvero troppo tardi.
Gianluca Felicetti Presidente LAV
Impronte n°7 (180) ottobre 2021 DIREZIONE E REDAZIONE SEDE NAZIONALE LAV Onlus VIALE REGINA MARGHERITA 177 - 00198 ROMA TEL. 064461325 r.a.; FAX 064461326 Email: info@lav.it • Internet: www.lav.it DIRETTORE RESPONSABILE: Gianluca Felicetti DIRETTORE EDITORIALE: Maria Falvo HANNO COLLABORATO: Manuela Anello, Andrea Casini, Paola Castaldo Tuccillo, Gianluca Felicetti, Francesca Gramazio, Barbara Paladini, Simone Pavesi, Ilaria Tordone, Ciro Troiano PROGETTO GRAFICO: Michele Leone FOTO COPERTINA: Foto LAV AUT. TRIB. ROMA 50/84 - dell’11.2.1984 ISCR. REG. NAZ. STAMPA 4086 - dell’1.3.1993 ISCR. ROC 2263 - anno 2001 DTP-STAMPA Arti Grafiche “La Moderna” Via Enrico Fermi 13-17 Guidonia Montecelio (RM)
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CHIUSO IN TIPOGRAFIA 17 settembre 2021 RIPRODUZIONI degli articoli sono auspicate ma consentite solamente con l’autorizzazione della Direzione Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana Packaging in Mater-Bi: biodegradabile e compostabile
La LAV è:
• riconosciuta Ente Morale con Decreto Ministeriale 19.5.1998 e Onlus Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale; • riconosciuta associazione che persegue finalità di tutela degli interessi lesi da reati contro gli animali (Decreto 2/2009 EN.AS. - D.M.Salute 2.11.06 - Legge 189/04) • riconosciuta associazione di protezione ambientale con Decreto Ministeriale 15.2.2007 (legge 349/86); • firmataria dal 2017 di un Protocollo d’Intesa con l’Arma dei Carabinieri per la prevenzione e il contrasto dei reati contro gli animali • componente del Comitato Sanità Animale del Ministero della Salute; • membro del Tavolo di partenariato del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali per il Piano Strategico Nazionale di programmazione della Politica agricola comune 2023-2027 • dal 1999 firmataria di un Protocollo d’Intesa con il Ministero dell’Istruzione allo scopo di “promuovere la diffusione e l’approfondimento dei temi dell’educazione al rispetto di tutti gli esseri viventi nelle scuole di ogni ordine e grado” • dal 2007 Ente abilitato al rilascio di crediti ECM (Educazione Continua in Medicina) presso il Ministero della Salute • cofondatrice della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente • membro di Eurogroup for Animals, della European Coalition to End Animal Experiments, della Fur Free Alliance, di ENDCAPtivity
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Sabato 23 e domenica 24 ottobre unisciti alla Mobilitazione indetta dalla LAV per chiedere al Governo e al Parlamento di vietare, in via permanente, gli allevamenti di visoni e di ogni altro animale per la produzione di pellicce
L’ultima Mobilitazione per i visoni! Poi l’Italia sarà “fur-free”
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di Simone Pavesi
asta allevamenti di pellicce in Italia! Il 23 e 24 ottobre ti invitiamo a raggiungere i nostri team locali in decine di piazze italiane (trova la più vicina su www.lav.it) e a sottoscrivere la petizione, e, anche nell’eventualità di nuovi lockdown, unisciti alla mobilitazione social per aiutarci a diffondere il nostro messaggio. Sono ormai quasi due anni che stiamo seguendo tutta l’evoluzione della epidemia di Coronavirus tra gli allevamenti di visoni nel mondo, Italia compresa. Allevamenti ufficialmente identificati come potenziali serbatoi del Coronavirus SARS-CoV-2. Tuttavia, con questa nuova azione
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vogliamo raggiungere il traguardo di un divieto nazionale che sia basato non sulla necessità di tutelare la salute pubblica dall’ulteriore possibile rischio di diffusione del Coronavirus (e nuove varianti) a causa di questi allevamenti, bensì perché in primis le Istituzioni facciano proprio il valore del rispetto degli animali e per il quale, nella nostra società, oggi non è più accettabile sfruttare animali per la loro pelliccia. In parte lo abbiamo già fatto: per la prima volta l’Italia ha espresso una propria formale posizione contro gli allevamenti di pellicce e lo ha fatto per il tramite del Ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli, che in sede di Consiglio Europeo AGRIFISH, lo scorso 28 giugno ha annunciato il sostegno dell’I-
talia (insieme a molti altri Stati Membri) alla proposta di Olanda e Austria di impegnare la Commissione UE ad avviare una iniziativa legislativa per vietare, in tutta l’Unione, questi allevamenti sulla base di: motivazioni etiche, evidenze scientifiche (incompatibilità del sistema di allevamento intensivo con le esigenze etologiche di animali selvatici quali appunto sono gli animali “da pelliccia” come i visoni, le volpi e i cani procione), e infine anche come misura sanitaria anti-Covid. Il Ministro Patuanelli, che nelle settimane precedenti il meeting abbiamo più volte sollecitato, ha dichiarato: “l’allevamento di animali per le pellicce non è più giustificabile e l’Italia darà il massimo supporto per giungere al divieto europeo di questa forma di allevamen-
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Risultati della campagna #EmergenzaVisoni (aprile 2020 – luglio 2021) Ottobre 2020 LAV ha reso noti (anche alla Organizzazione Mondiale della Sanità Animale) gli esiti, positivi, dei test molecolari effettuati in un allevamento di Capralba (Cremona) nel mese di agosto, primo allevamento focolaio italiano. Novembre 2020 Nostra video investigazione rivela le violazioni delle norme di biosicurezza volte a contrastare l’introduzione del Coronavirus SARS-CoV-2 negli allevamenti di visoni. Novembre 2020 Dopo un pressing serrato e costante, siamo riusciti ad ottenere una Ordinanza del Ministro della Salute Roberto Speranza, con la quale è stata sospesa l’attività di allevamento dei visoni (anche se solo per 3 mesi). Dicembre 2020 Per la prima volta in Italia, il Ministro della Salute (dopo numerose nostre istanze) dispone uno screening diagnostico obbligatorio negli allevamenti di visoni per verificare la presenza del virus. Gennaio 2021 Lo screening diagnostico obbligatorio ha portato a intercettare un secondo allevamento focolaio, a Villa del Conte (Padova)
to”. Ora l’Italia, Governo e Parlamento, faccia la propria parte iniziando ad introdurre nel nostro ordinamento un formale divieto all’allevamento di animali per la produzione di pellicce; così che poi la Commissione UE possa giungere a una armonizzazione estendendo a tutto il resto dell’Unione gli ormai numerosi divieti nazionali già vigenti. È un momento decisivo e con la Mobilitazione di ottobre vogliamo evitare la ripartenza degli allevamenti italiani di visoni che, in assenza di nuovi provvedimenti, da gennaio 2022 potrebbero tornare a pieno regime: sabato 23 e domenica 24 ottobre contiamo anche sulla tua partecipazione! Oggi in Italia ci sono 6 allevamenti
Facciamo in modo che nessun altro visone debba essere sfruttato per diventare una pelliccia con circa 10.000 visoni (riproduttori); un allevamento è già classificato come focolaio di Coronavirus e da mesi è pendente una ordinanza della locale ASL per l’abbattimento di tutti gli animali. Facciamo in modo che nessun altro visone debba essere sfruttato per diventare una pelliccia, facciamo in modo di vietare per sempre questi allevamenti.
Febbraio 2021 Pubblicato Fashion Spillover, il rapporto della LAV che documenta l’evoluzione della epidemia tra i visoni, le evidenze scientifiche, le responsabilità di Governi (non solo italiano) e dell’industria della moda per avere sostenuto un sistema di allevamento intensivo che ha agevolato la diffusione del Coronavirus. Febbraio 2021 Il Ministro Speranza ha firmato l’Ordinanza con la quale è stata prorogata a tutto il 2021 la temporanea sospensione dell’attività di allevamento dei visoni. Per la prima volta in Italia l’industria della pelliccia si è fermata ed è saltato un ciclo produttivo di visoni, evitando così la nascita di 35-40.000 visoni poi destinati a diventare pellicce. Giugno 2021 Il Ministro dell’Agricoltura, Patuanelli, ha annunciato in sede di Consiglio Europeo dell’Agricoltura l’impegno dell’Italia a vietare in tutta Europa gli allevamenti “di pellicce”. Impronte ottobre 2021
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La Commissione UE ha accolto l’iniziativa dei cittadini europei End The Cage Age promossa da LAV e da altre organizzazioni
Verso la fine dell’era delle gabbie
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di Lorenza Bianchi
a anni lottiamo perché si metta fine all’uso delle gabbie negli allevamenti, denunciando le sofferenze inflitte agli animali da queste produzioni tra le più intensive: ora, finalmente, la Commissione Europea ha accolto l’iniziativa dei cittadini europei End The Cage Age, sostenuta da LAV e da tantissime altre organizzazioni di vari Paesi europei, volta a chiedere la fine delle gabbie negli allevamenti di tutta Europa. Un risultato storico, raggiunto anche con la forza della nostra ostinazione, che mette in discussione uno dei sistemi più odiosi di “fabbriche di animali”. Il successo di questa iniziativa è particolarmente importante, in quanto è la sesta iniziativa di 76, portate avanti negli ultimi otto anni, ad aver raggiunto e superato il numero di firme richieste e, con circa 1,4 milioni di firme validate in tutta l’UE, è la terza per numero di firme raccolte. Si tratta della prima iniziativa per il benessere degli animali che ha successo e ottiene una risposta favorevole da parte della Commissione Europea. Un cambiamento necessario per liberare dalle gabbie circa 300 milioni di animali che ogni anno, in tutta Europa, sono destinati a una vita di costrizioni totalmente innaturale. Tra loro scrofe, galline, conigli, vitelli, quaglie,
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oche, anatre: tutti gli animali nelle gabbie sono confinati in spazi angusti dove non hanno alcuna possibilità di vivere secondo la loro etologia né secondo i loro bisogni, nemmeno quelli essenziali. La vita di questi animali è monotona e senza stimolo, e la loro sofferenza sia fisica che mentale è estrema. Questi animali sono vittime di violenza durante tutta la loro vita, e ancor prima. La selezione genetica ha privilegiato le caratteristiche funzionali alla produttività a scapito del loro benessere e della qualità della loro vita, in una logica di sfruttamento in cui l’animale perde ogni possibilità di essere se stesso. Non solo crudeltà. Il confinamento in condizioni igieniche precarie, la densità delle strutture intensive e la fragilità del sistema immunitario degli animali allevati rappresentano un enorme rischio sanitario. Si tratta, infatti, di condizioni molto fertili alla diffusione di malattie, anche potenziali zoonosi trasmissibili all’uomo, come dimostra il recente aumento di focolai di influenza aviaria all’interno degli allevamenti di vari Paesi europei (es. in Polonia). Ancora sotto scacco della pandemia, è ormai evidente che costringere animali a vite stravolte non giova nemmeno a noi animali umani, che in questa logica perversa ci dimentichiamo di essere tutti parte di un unico pianeta. I consumatori non possono più ignorare le sofferenze di questi animali invi-
sibili e nascosti alla vista dei più. I maiali sono animali molto puliti, che amano stare all’asciutto su materiali come la paglia e creare un nido per prendersi cura dei loro piccoli. Eppure, le scrofe vivono circa metà della loro vita rinchiuse in gabbie in cui non hanno la possibilità di girarsi su loro stesse. Nelle gabbie le scrofe non si possono muovere, mangiano e dormono nella stessa posizione, a contatto con i propri escrementi. Sono molto soggette a sviluppare ulcere scapolari determinate dall’assenza di movimento e dal contatto costante con il pavimento duro. Confinate nelle gabbie, non hanno alcuna possibilità di grufolare ed esplorare, vivendo tutta la loro vita in un ambiente squallido e ripetitivo, che getta questi animali in un grave stato di apatia e frustrazione. Le galline amano stare su ripari sopraelevati per rispondere al loro istinto di protezione verso i predatori. Per loro è essenziale fare bagni di polvere per
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Una svolta quanto più necessaria, non solo per ridurre la sofferenza degli animali allevati, ma anche per muovere i primi passi verso una completa revisione del nostro sistema di produzione alimentare
duttività per cui sono state selezionate geneticamente causa gravi problemi ossei, rendendo questi animali fragili e riducendo drammaticamente la loro speranza di vita. I conigli non riescono a estendere nemmeno il loro corpo, quindi non riescono a riposare in modo adeguato. I vitelli sono separati dalla madre appena nati, per essere confinati in box singoli in cui vengono alimentati con mangimi artificiali. Separare questi animali è un atto di estrema crudeltà, in quanto i bovini sono animali molto sociali e il legame madre figlio, non ci stupisce, è fortissimo. Al momento della separazione, e per giorni, va avanti il mantenere la salute del loro piumaggio loro pianto disperato. E tutto questo per e spiccare il volo per brevi tratti. Le gal- evitare che il vitello si alimenti direttaline ovaiole nelle gabbie non possono mente dalla madre, secondo natura, toesplorare per cercare cibo, fornito loro gliendo latte alla produzione destinata artificialmente, non possono isolarsi al consumo umano. dalle compagne in cerca di riposo e non Qualunque sia la specie, il risultato è possono beccare il terreno. La man- uno: le gabbie sono strumenti crudeli canza di movimento e l’altissima pro- di confinamento e sofferenza, e non
hanno più ragione di esistere. La risposta della Commissione europea all’iniziativa End The Cage Age è un segnale forte di cambiamento. Sono sempre di più le persone che non accettano il modello di sfruttamento su cui si basa la zootecnia, in particolare quella industriale e intensiva. Sono sempre più numerosi i consumatori che fanno scelte alimentari etiche, sostenibili e salutari, lasciando gli animali fuori dal loro piatto. In linea con questa tendenza, anche le istituzioni stanno iniziando a fare i passi nella giusta direzione. La transizione prevede un primo periodo di graduale dismissione delle gabbie, a partire dal 2023 quando verrà presentata una proposta legislativa, che dovrà essere approvata dagli Stati Membri e dal Parlamento Europeo, per arrivare nel 2027 a un divieto totale che riguarderà tutti gli allevamenti europei senza distinzione di specie. Il settore andrà incontro a una profonda riorganizzazione per adattare i sistemi d’allevamento a forme più rispettose e meno intensive. La transizione sarà supportata da finanziamenti europei e da programmi di formazione per gli operatori, in modo da assicurare un vero miglioramento delle condizioni degli animali allevati. Un primo importante passo per la creazione di un mondo in cui tutti i viventi siano rispettati, che rappresenta una vera e propria rivoluzione per la zootecnia. Una svolta quanto più necessaria, non solo per ridurre la sofferenza degli animali allevati, ma anche per muovere i primi passi verso una completa revisione del nostro sistema di produzione alimentare. I ritmi di consumo attuali sono insostenibili e l’impatto ambientale della produzione di carne e degli altri derivati animali non può più essere ignorato. Solo con una transizione alimentare verso proteine vegetali e una progressiva e costante riduzione del numero di animali allevati, potremo attuare una vera transizione ecologica necessaria alla nostra stessa sopravvivenza. In attesa che l’abolizione delle gabbie diventi realtà, la scelta di orientare queste produzioni è già nelle mani di ognuno di noi, anzi nei nostri piatti. Oltre a salvare la vita di milioni di animali, scegliere un’alimentazione vegetale fa bene a noi e al pianeta: per fare un esempio, la ricerca #CarissimaCarne, che analizza gli impatti del ciclo di produzione della carne in Italia, rileva che 100 g di carne sviluppano un potenziale di riscaldamento globale fino a 50 volte quello dei legumi. È ora di cambiare, è ora di nutrire il nostro futuro. Impronte ottobre 2021
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#ACASALORO Gli animali esotici vittime del commercio
I “wet market” italiani
Animali esposti al contatto: una bambina tocca una puzzola alla Fiera di Longarone (Belluno) Foto LAV
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di Andrea Casini
wet market, la più probabile causa della pandemia in corso, esistono anche in Italia. Animali catturati, importati, allevati, per un solo scopo: diventare oggetti da collezione (collezionisti di pokémon) nelle mani di persone, possessori o degli stessi allevatori, che spesso conoscono molto poco delle loro specifiche caratteristiche; fiere, sagre, mercati, allevamenti domestici improvvisati, allevamenti in vaschette o gabbie impilate e metodi cruenti (di riproduzione, detenzione, esposizione, importazione, eliminazione dell’”invenduto”) inevitabilmente ci ricordano gli ormai noti mercati orientali. Oltre che per un discorso di sofferenza animale (per fini futili tra l’altro), la questione è centrale per la nascita e la
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diffusione di zoonosi, di patogeni che circolano tra specie animali e che presto o tardi potranno fare il salto di specie (spillover). In questi contesti vengono ammassati, toccati, maneggiati, baciati, terrorizzati, alimentati, esposti, acquistati…, animali selvatici esotici di provenienza diversa, che senza l’esistenza di queste fiere, sagre, esposizioni, negozi, non sarebbero mai entrati in contatto: i pappagalli Ara del Sud America con il Petauro dello Zucchero dell’Oceania; i suricati africani con i merli indiani; il pipistrello dello Yunnan con il pangolino dell’Asia Centrale (Kazakhistan, Turkmenistan, Provincia Cinese dello XinJiang, causa del Sars-Cov-2). Queste sono evidenze scientifiche ormai consolidate e confermate dai centri di ricerca e dalle università più importanti del mondo.
Questi contesti, questi mercati ed eventi, sono sconosciuti ai “più”, ai non addetti ai lavori, che operano in una situazione totalmente fuori controllo, sia dal punto di vista sanitario che dal punto di vista finanziario e autorizzativo. Per questo motivo abbiamo avviato la Campagna “I Nostri Wet Market”: per far conoscere ai cittadini e alle Istituzioni una realtà inaccettabile sia per gli animali che per l’assoluta mancanza di rispetto per i sacrifici che tutti noi abbiamo dovuto sostenere a causa della pandemia, senza contare le numerose morti umane. La Campagna vuole restituire agli animali, vittime di questo assurdo commercio, il diritto alla loro individualità, alle loro necessità etologiche e a una vita naturale e libera che gli viene sottratta per diventare dei semplici oggetti,
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Raro e ricercato: un pitone albino in bella mostra e maneggiato alla Fiera di Longarone (Belluno) Foto LAV
Le Fiere investigate dalla LAV, in piena Pandemia: I Love Reptiles, Fiano Romano (Roma) Esotika Pet Show (Arezzo) Reptiles Day, Longarone (Belluno)
dei pokemon da collezionare. L’altra componente primaria della campagna è quella Investigativa: siamo stati testimoni e abbiamo filmato in incognito pratiche, comportamenti, dichiarazioni, in varie fiere espositive di animali esotici in Italia. Oltre all’assoluta assenza di adesione alle regole e disposizioni indicate dai vari DPCM (uso mascherina, distanziamento, gel per le mani, misurazione temperatura, etc.), abbiamo denunciato la mancanza di regole (o meglio, le regole ci sono anche ma vengono sistematicamente disattese) di quello che è un settore fuori controllo: contatto con animali, animali ammassati in gabbie, musica alta, pratiche di allevamento inconcepibili, animali malati e sofferenti, terrorizzati e senza possibilità di sottrarsi alla vista degli avventori e molto alto. Inoltre, abbiamo
Commercio, traffico e possesso di animali: investigazione LAV, senza precedenti in Europa, in tre Fiere di animali esotici in Italia e in piena Pandemia, in anteprima sul nuovo settimanale The Post Internazionale. Scopri di più su lav.it/commercio-animali-esotici raccolto le testimonianze di scienziati di calibro internazionale e di ex allevatori/ detentori che sono concordi nel sostenere che questo commercio deve essere vietato o fortemente limitato. La nostra lnvestigazione e le interviste mostrano un qualcosa di assurdo, terribile e quasi sconosciuto e indicano una strada, l’unica razionale e giusta, che è quella di seguire le disposizioni
contenute nel Disegno di Legge 53 del 20 aprile 2021 (Regolamento Europeo 2016/429), ovvero un divieto totale di commercio, possesso e riproduzione dei milioni di animali esotici venduti come pet in Italia. Questa è una delle strade da intraprendere per #NONTORNARECOMEPRIMA, per gli animali ma anche per tutti noi umani. Impronte ottobre 2021
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Il commercio legale di animali di Clifford Warwick* adattamento testo a cura di Barbara Paladini
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attura e detenzione di animali selvatici hanno origine in tempi remoti, almeno a 1700 anni fa: gli uomini, affascinati da alcune specie, li catturavano, a volte uccidendo i genitori e tenendo i cuccioli. L’animale, però, poteva interagire con il suo ambiente naturale. Oggi, invece, si catturano centinaia di migliaia di animali prelevandoli dai loro Paesi d’origine, condannandone la metà a morte durante il trasporto, per tenerli in gabbie molto piccole, lontani dai loro habitat. Morbilità, mortalità sono fattori caratterizzanti di questo settore. Indagando su uno dei principali fornitori di animali esotici del Regno Unito è emerso che il tasso di mortalità degli animali esotici commercializzati è del 70% nell’arco di sei settimane: una perdita che viene considerata dagli addetti al settore la normalità, arrivando al 98% nel caso dei pesci. Non molto diverso dal mattatoio, in cui l’animale viene ucciso deliberatamente, con la differenza che in questo caso gli animali catturati dovrebbero sopravvivere! Molto incerto il background sull’origine degli animali esotici oggetto di commercio (molti di quelli che si dice siano nati in cattività, sono in realtà stati catturati in natura) con standard distorti anche rispetto al loro stato di salute: sembrano essere in buone condizioni, in realtà non lo sono. Quando parliamo di monitorare e regolamentare il commercio parliamo anche di questo: interazioni e contatti con le specie esotiche spesso non sono accompagnati da “norme di convivenza”, laddove queste possano alleviare le loro sofferenze. Il paradosso è che spesso questi animali sono a contatto con i bambini, per i cui giocattoli stiamo attenti che non siano nocivi, ma non ci preoccupiamo di quali rischi comporti l’interazione con un animale, purtroppo considerato alla
Il tasso di mortalità degli animali esotici commercializzati è del 70% nell’arco di sei settimane 10 Impronte ottobre 2021
Clifford Warwick*
stregua di un giocattolo. Una tartaruga può graffiare, mordere, non può essere lavata come un giocattolo, eliminando tutti gli agenti patogeni che sono parte della sua biologia. Inoltre, la tartaruga se lasciata a sé stessa, muore, il giocattolo no. Con il mio team cerchiamo di diffondere informazioni scientifiche indipendenti, realizziamo linee guida per condurre ispezioni nei negozi di animali, materiali per fornire agli acquirenti gli strumenti per valutare, con una percentuale di difficoltà attraverso la spiegazione della gestione che ogni specie comporta, la possibilità di prendersene cura nel modo corretto: l’attività umana, per esempio, non coincide con quella di un animale notturno, aumentando il suo stress, dovuto alla ricerca di interazione da parte dell’umano. Gli animali esotici sono condannati a una vita in gabbia: escono da quella del negozio per entrare in quella di casa. Lo accetteremmo se dovessimo farlo con un cane o un gatto? Se lo prendessimo
solo per guardarlo? Perché lo accettiamo per gli animali esotici? Le persone sono propense a soddisfare bisogni semplicistici e non tengono conto delle necessità di animali intelligentissimi come i serpenti, ad esempio. Il fatto che un serpente non abbia muscoli facciali, non pianga, non possa lamentarsi, e non si esprima nel modo in cui gli umani sono abituati a percepire emozioni, non vuol dire che non soffra o non provi dolore. I commercianti di animali esotici osteggiano questi strumenti, perché non vogliono che i potenziali acquirenti siano “spaventati” dalle difficoltà di detenzione e cura di questi animali. Abbiamo proposto al G7 l’adozione di advisor indipendenti in relazione alle politiche relative al commercio di animali, fondamentale per decisioni imparziali. L’obiettivo finale è la proibizione del commercio di animali esotici, ma nel frattempo si possono adottare liste positive, che diano la possibilità di valutare gli impatti di tale commercio in vari ambiti, da quello ambientale a quello sanitario, vietando la gran parte delle specie in commercio. *(Emergent Disease Foundation) biologo e scienziato, medico, autore di numerosi articoli in Peer review, e libri di biologia, soprattutto sui rettili. Il suo lavoro l’ha portato a svolgere ricerche sul campo, anche in condizioni proibitive, tra giungle e deserti e ad approfondire tematiche inerenti le zoonosi. Oltre alla preparazione accademica, Clifford Warwick è anche un’eccellenza nel mondo del body building agonistico, nel quale ha raggiunto enormi successi, promuovendo l’alimentazione vegana, che segue da anni.
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Il tuo ricordo si trasforma in un gesto concreto Grazie alla tua donazione in memoria possiamo garantire cure, cibo e ripari agli animali che ci sono affidati Portiamo avanti le nostre battaglie legali in difesa dei loro diritti. Interveniamo nelle emergenze ambientali e sanitarie.
La donazione in memoria: un gesto d’amore che vivrà per sempre
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gni giorno portiamo dentro di noi il ricordo di coloro che abbiamo amato e fare una donazione in loro memoria è un’opportunità di ricordarli, con un gesto di vero amore. Per ricordare l’animale che ci è stato accanto, o una persona scomparsa a noi cara. La donazione in memoria è un’opportunità di trasformare il dolore per la perdita di un affetto caro, in un gesto concreto di speranza e solidarietà che si traduce in salvezza, cure e benessere degli animali di cui LAV si prende cura. Questo sentimento di positività e generosità ha ispirato un nostro donatore, Alessio: “Claudia amava gli animali, e io amavo lei. Per questo mi è sembrato naturale fare una donazione in favore degli animali e dedicarla a lei. Ho sentito che era il modo giusto per dare alla sua volontà e al suo amore la possibilità di fare ancora un passo avanti, addirittura oltre
Per ricordare l’animale che ci è stato accanto, o una persona scomparsa a noi cara
la sua vita.” Per tutti noi gli animali sono membri della nostra famiglia, a loro doniamo tanto affetto e cure e quando vengono a mancare continuiamo ad amarli e a ricordarli per sempre. Con queste parole Federica ricorda il suo cane “... Ogni volta che stavo male mi veniva vicino, raddoppiava le sue attenzioni, come se volesse prendersi un po’ della mia sofferenza. Gli animali sono fantastici, una donazione alla LAV mi fa sentire che sono sempre vicino a loro, così come Artù sapeva essere vicino a me ...”
Come fare una donazione in memoria Vai sul sito lav.it/donazioni-in-memoria/ puoi scegliere se donare in memoria di una persona cara o di un animale che hai amato. Grazie alla tua donazione potrai creare e condividere una lettera e un attestato in memoria da inviare a chi vorrai, o una ecard del tuo amico animale da condividere. Vuoi maggiori informazioni? Scrivici su inmemoria@lav.it Impronte ottobre 2021
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DIAMOCI UNA ZAMPA
Testimonanze dei sostenitori
Daniela: storie di cani, gatti e di Perù, un lama adottato a distanza
“M
i chiamo Daniela Borsari e ho 65 anni. Fin da ragazza ho sempre avuto a cuore gli animali più sfortunati, per questo motivo anche tutta la mia famiglia si adopera per aiutare il canile e il gattile della mia città, e per ogni richiesta ci attiviamo subito. Gli animali sono una parte fondamentale della mia vita e senza non credo di poterci stare. Ti riempiono la vita, elargiscono insegnamenti, donano benessere, anche a distanza. Sono le anime più libere del mondo, danno tutto e chiedono solo di essere amati. A casa ho due gatti Enea e Celine e la new entry Rose, una cagnolina, che ci aiuta tanto a sopportare la perdita del nostro amato Arthur. E abbiamo in adozione a distanza Gordon, un cane affetto da una malattia degenerativa agli arti, all’interno di una pensione a Bari. Con questo spirito ho adottato a distanza anche il lama Perù, salvato dalla LAV per maltrattamenti da un circo. Sono sostenitrice della LAV da molto
Puoi attivare la tua adozione a distanza continuativa con carta di credito o SDD scegliendo la frequenza di donazione che preferisci tra mensile, trimestrale e annuale.
Come fare: • Compila il tagliando che trovi in questa pagina con i tuoi dati; fai una foto e inviala a adozioniadistanza@lav.it oppure via posta a: LAV – Viale Regina Margherita, 00198 Roma; • Online sul sito adozioneadistanza.lav.it; • Chiama lo 06 4461325 o scrivi a adozioneadistanza@lav.it.
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cuni cavalli con cui condivide un grande prato verde. Le persone che lo accudiscono sono molto gentili e la LAV mi tiene informata sulle sue condizioni di salute, tramite e-mail o anche con cartoline, nell’ultima mi augurava “Buona Estate!”. Mi ha fatto tanto piacere e, chissà, forse un giorno riuscirò ad andarlo a trovare. Ringrazio lo staff della LAV che si prodiga per alleviare le sofferenze degli animali più sfortunati e penso che senza queste persone coraggiose il mio sostegno sarebbe una goccia nel mare”. Daniela
tempo: quando ho visto la foto del sorriso di Perù sul notiziario dell’associazione, mi sono detta che avrei potuto aiutare anche lui. E così è stato. Perù ha bel un caratterino, si fa sempre notare e ha stretto amicizia con al-
L’adozione a distanza è un’esperienza incredibile: adotta anche tu uno degli animali che abbiamo salvato e liberato da situazioni di maltrattamento. Grazie al tuo sostegno, potremmo garantire all’animale che hai scelto cure, un riparo sicuro, protezione, libertà, rispetto e amore. Attiva ora la tua adozione a distanza!
Qual è il contributo per un’Adozione a distanza?
Cosa riceverò con l’attivazione di un’Adozione a distanza?
Per aiutare un animale in difficoltà bastano 50 centesimi al giorno. Con la donazione regolare, puoi dare vita ad un legame unico con un animale che ha bisogno di te: puoi scegliere un contributo di €16 al mese, €50 ogni 3 mesi, oppure €200 una volta l’anno. Inoltre, le donazioni per le Adozioni a distanza godono delle agevolazioni fiscali e sono deducibili o detraibili dalla tua dichiarazione dei redditi.
Entro alcune settimane dall’attivazione riceverai il Certificato di Adozione insieme alla foto e alla storia dell’animale che hai adottato. Sarai costantemente aggiornato sul tuo amico con video e nuove fotografie, e riceverai periodicamente la nostra rivista Impronte con le ultime notizie sul lavoro della LAV. Inoltre, potrai fare visita al tuo amico in occasione di alcuni eventi o prendendo appuntamento con noi e saremo felici di accompagnarti.
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Salvati dai roghi Grazie all’Unità di Emergenza LAV
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a tragedia degli animali carbonizzati, della natura mandata in fumo in Sardegna, questa estate, è un ricordo che non si cancellerà mai dai nostri occhi, come gli animali feriti, spaventati, assetati. Né potremo mai dimenticare l’odore forte e penetrante del fumo o la paura che abbiamo letto sul volto delle persone. Una catastrofe ambientale che dovrebbe preoccupare tutti e che testimonia quanto siamo vulnerabili. Noi, con la nostra Unità di Emergenza specializzata nel soccorso di animali, con la nostra Ambulanza e con altri mezzi, siamo andati subito sul posto: dal 27 luglio abbiamo iniziato una incessante attività di soccorso di animali selvatici e familiari rimasti feriti e bisognosi di cure, grazie a una squadra
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di volontari partiti da Roma e ai quali si sono uniti altri dalle nostre Sedi di Sassari e Cagliari. Con coraggio e dedizione, senza mai scoraggiarci, abbiamo cercato di soccorrere quanti più animali possibile, recandoci anche nei posti più impervi. Quella che abbiamo trovato è una realtà drammatica, oltre ogni immaginazione. Tra le attività più delicate, il recupero di un cane con la spina dorsale rotta: abbiamo organizzato il suo trasporto in due cliniche (Olbia e poi Sassari) per la visita e le cure ortopediche necessarie. E molti animali con gravi ustioni, ai quali abbiamo prestato soccorso. Sono almeno 80 gli animali salvati e 264 gli animali assistiti nei rifugi, ai quali abbiamo consegnato cibo e farmaci (es. pomate per ustioni, an-
tibiotici). Gli incendi hanno colpito gli animali selvatici nella delicatissima fase post riproduttiva, quando i piccoli sono ancora accompagnati dai genitori dai quali apprendono come procurarsi il cibo, difendersi dai predatori, costruire una tana. Gli effetti negativi di questa catastrofe ambientale si tramanderanno quindi per anni, mettendo a rischio la sopravvivenza stessa delle specie nelle aree bruciate e in quelle limitrofe. Né è testimonianza il cucciolo di cinghiale che abbiamo salvato e curato, rimasto orfano di mamma e affidato alle cure veterinarie della Clinica Duemari. Come lui anche due leprotti senza mamma, una civetta una piccola volpe dai polpastrelli completamente ustionati. Sono animali-simbolo di una ca-
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Tra i tanti animali che abbiamo soccorso: un cucciolo di cinghiale, un gufo, una piccola volpe, cani, gatti e rifugi
tastrofe i cui effetti si faranno sentire molto a lungo. Oltre alla morte per causa diretta degli incendi, bisogna infatti tenere conto che i terreni bruciati non forniranno più alcun cibo né rifugio per gli animali selvatici che li abitavano, costringendoli così a spostarsi in altri territori dove entreranno in competizione con gli animali già presenti per dividersi le poche risorse disponibili. Un quadro drammatico per gli animali selvatici, aggravato dalla nuova stagione di caccia: ancora morte e sofferenza per milioni di animali selvatici, resi più vulnerabili dai devastanti roghi. Per questa ragione abbiamo inviato una lettera al Presidente Solinas chiedendo la cancellazione della stagione di caccia. La legge nazionale sugli incendi
Sono almeno 80 gli animali salvati e 264 gli animali assistiti nei rifugi, ai quali abbiamo consegnato cibo e farmaci boschivi n.353/2000, impone il divieto di caccia per dieci anni nelle aree percorse dal fuoco, con la conseguenza che i cacciatori sfrattati da quelle zone, andranno a concentrarsi nelle aree limitrofe, aumentando esponenzialmente la pressione sugli animali superstiti che,
già decimati dalla furia del fuoco, dovranno subire anche il piombo dei cacciatori. Molti Comuni in Italia però non aggiornano il Catasto delle Aree incendiante, a tutto beneficio dei cacciatori: un problema che abbiamo segnalato al Presidente del Consiglio Mario Draghi sollecitando un suo intervento dall’alto. Dopo 15 giorni sui luoghi devastati dagli incendi in Sardegna, la nostra Unità di emergenza è rientrata a Roma, portando con sé 5 cani e 3 gattini sottratti alle fiamme, che abbiamo preso in custodia insieme ai 5 cani già trasferiti presso una struttura di nostra fiducia. Ci occuperemo delle cure necessarie a farli ristabilire, e di trovare loro delle famiglie pronte ad adottarli. Diventa donatore regolare (donazioniregolari. lav.it), ci aiuterai in queste calamità. Impronte ottobre 2021
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Ci impegniamo per cancellare il segno dei maltrattamenti che hanno lasciato sugli animali gli altri: quelli che li hanno strappati dalla natura, quelli che li hanno chiusi nei circhi, negli allevamenti, nei laboratori
Cancella il segno
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li incendi in Sardegna hanno devastato 25 mila ettari di boschi e terreni, con vittime e danni incalcolabili. Con l’ambulanza veterinaria abbiamo percorso migliaia di chilometri alla ricerca degli animali sopravvissuti che avevano bisogno di aiuto, ma anche a piedi per raggiungere le zone più impervie. Abbiamo soccorso direttamente 80 animali, tra cui molti selvatici la cui casa purtroppo è andata distrutta a causa delle fiamme. Ma non ci siamo limitati all’emergenza: abbiamo riportato a Roma con noi 10 cani e 3 gattini, scampati alle fiamme e feriti. Li abbiamo presi in affido e ci faremo carico delle cure di cui hanno bisogno per guarire dalle ustioni, dei controlli sanitari, e ci occuperemo di dare loro rifugio in una struttura sicura, cibo e affetto. E appena staranno bene, cercheremo una famiglia che li accolga. Gavino, Eleonora, Enya, Arborea, Mischina sono alcuni di loro: quando li abbiamo incontrati la prima volta erano spaventati dalle fiamme e dal contatto umano, e avevano ustioni su diverse parti del corpo. Avevano cercato di ripararsi dalle fiamme cercando rifugio in barili di latta lì vicino, ma il calore del fuoco ha provocato loro gravi
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ferite. Hanno ricevuto le prime cure urgenti alla clinica Duemari di Oristano e poi abbiamo organizzato il loro trasferimento a Roma. Tra di loro c’è anche Nutella: la violenza delle fiamme le ha provocato ustioni su diverse parti del corpo: ha ricevuto le prime cure urgenti e poi l’abbiamo portata a Roma con noi. Qui ha dovuto affrontare anche un’altra malattia: è stata sottoposta a un intervento per rimuovere un’ernia addominale enorme, che gravava sugli organi interni. Ora sta meglio e noi siamo al suo
Abbiamo soccorso direttamente 80 animali, tra cui molti selvatici fianco, impegnati a ridarle una nuova vita. Il suo percorso di recupero sarà lungo: è anziana e ha la leishmaniosi. Noi ci faremo carico di tutto ciò di cui ha bisogno per guarire, perché vogliamo cancellare il segno della sofferenza subita nel corpo e nell’anima. Per Nutella e per alcuni degli animali che abbiamo preso in affido il percorso di recupero sarà lungo e complesso, ma noi saremo al loro fianco assicurando loro tutto ciò di cui hanno bisogno per
guarire dalle ferite delle fiamme e per dimenticare la drammatica esperienza vissuta. E tu puoi farlo insieme a noi: diventa donatore regolare e aiutaci, ogni giorno, a prenderci cura degli animali che abbiamo salvato e dare loro la vita che meritano. LAV combatte dal 1977 per difendere gli animali dalla violenza e dagli abusi, perché crede che nessuna storia sia troppo tragica per non avere un lieto fine. Cancellare i segni dei maltrattamenti è una missione che richiede dedizione, impegno e – soprattutto – costanza. Per questo motivo le donazioni regolari sono fondamentali per renderla possibile. Diventa donatore regolare LAV e scegli di proteggere e difendere ogni giorno gli animali dalla violenza dell’uomo. Questo è il nostro obiettivo comune. Un obiettivo alto e a lungo termine, che solo uniti possiamo raggiungere.
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COME ATTIVARE LA DONAZIONE REGOLARE Puoi attivare la tua donazione regolare con domiciliazione bancaria/postale e con carta di credito su: donazioniregolari.lav.it Oppure ritaglia e compila il modulo che trovi a fianco. Puoi spedirlo a LAV Viale Regina Margherita 171 00198 Roma o inviarlo via email a donatoriregolari@lav.it Puoi scegliere tu con quale importo contribuire. Per maggiori informazioni scrivi a donatoriregolari@lav.it
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Animali ed educazione civica multimediale LAV per le scuole
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di Ilaria Marucelli
l 2020-2021 è stato un anno scolastico pieno di sfide, non solo dal punto di vista della sicurezza per la pandemia, ma per i cambiamenti del programma didattico di ogni grado di scuola. L’Educazione Civica, materia introdotta in Italia per la prima volta fin dal 1958, è tornata sui banchi di scuola. Grazie a una richiesta sollecitata da LAV al Parlamento, accanto a temi che vanno dall’ambiente ai diritti umani, dalla legalità alla cittadinanza digitale, fino alla Costituzione Italiana e all’Unione Europea, c’è anche il rispetto degli animali. La legge (n.92 del 2019) in materia è chiara: “tutte le azioni sono finalizzate ad alimentare e rafforzare il rispetto nei confronti delle persone, degli animali e della natura”. Educazione Civica è quindi anche educazione al rispetto degli animali. E LAV ha messo gratuitamente a disposizione di tutti gli insegnanti il suo materiale didattico per le scuole primarie e secondarie di primo grado, “Diritti Animali-Percorso di educazione civica”, un prodotto multimediale realizzato recependo le indicazioni del Ministero. Uno strumento didattico che gli insegnanti possono inserire nelle ore curricolari, scaricandolo gratuitamente su www.piccoleimpronte.lav.it Un percorso di educazione civica che informa e sensibilizza i ragazzi sul tema dei diritti degli animali e dei doveri che ne derivano per l’uomo, attraverso la storia della prima Dichiarazione dei diritti dell’animale, l’analisi del concetto di maltrattamento, fino all’approvazio-
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Sei un insegnante? Registrati su www.piccoleimpronte.lav.it. Ti informeremo ogni volta che escono nuovi materiali o proposte didattiche ne delle prime leggi a favore della tutela animale. Un progetto che offre ai ragazzi un’occasione utile per comprendere quanto sia importante la libertà degli animali e la necessità che essi vivano nel loro ambiente naturale, indisturbati e protetti. L’obiettivo è quello di generare un processo di maturazione e responsabilizzazione dei ragazzi, affinché possano diventare cittadini consapevoli e rispettosi di tutti gli esseri viventi. Un invito a riflettere sul nostro rapporto con gli altri esseri viventi in maniera critica e attenta, pensando al futuro e a come costruire una società migliore. Dalla Costituzione ai diritti degli animali, attraverso test, slide, video e giochi Il percorso didattico inizia con un quiz introduttivo stampabile e una intervista doppia animata, che consentono di testare le conoscenze di alunni/e. I capitoli successivi analizzano in modo dinamico la questione dei diritti, a partire dalla Co-
stituzione e dalla Legge, focalizzandosi sulla loro estensione agli animali. In che termini è possibile? A che punto è la tutela dei non umani in Italia? Sebbene il percorso sia pensato per essere seguito nella sua totalità, come in un cammino virtuale, nulla vieta che i docenti possano proporre solo alcune attività. Calibrato su una fascia di età tra i 9 e i 12 anni, ma utile ad ogni livello di scuola La sostenibilità ambientale e cittadinanza attiva sono le parole chiave del nostro tempo. Il riscaldamento del Pianeta ha effetti diretti sulle nostre vite e sulla nostra salute... lo spazio che abbiamo sottratto alla natura è una delle cause della trasmissione del virus dagli animali all’uomo. Siamo tutti coinvolti e l’educazione è in primo piano come agente di cambiamento, indispensabile per realizzare una società più equa, sostenibile e rispettosa. Ora diventa possibile un cambiamento di straordinaria portata. “Ora c’è posto per la speranza”, come ha dichiarato recentemente Greta Thunberg. E il primo sì - del Senato, a larghissima maggioranza - al disegno di legge che introduce nella Costituzione la tutela
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dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, ‘’anche nell’interesse delle future generazioni’’, e quella degli animali, va nella giusta direzione. Un futuro migliore parte dalla scuola e dagli insegnamenti che diamo ai ragazzi e l’educazione ai diritti animali è, finalmente, materia di studio a scuola rientrando nell’insegnamento dell’educazione civica. È l’ora di un mondo migliore! “Diritti Animali-Percorso di educazio-
ne civica” può essere scaricato, o utilizzato direttamente online, da questo link https://piccoleimpronte.lav.it/propostedidattiche/diritti-animali-percorso-dieducazione-civica; gli insegnanti, in conformità con le Linee Guida del Ministero dell’Istruzione, potranno utilizzarlo nell’ambito delle 33 ore curricolari, inserendolo fin da subito nei piani dell’offerta formativa. Educare al rispetto degli animali è un
momento fondamentale nella crescita dei ragazzi. Sul sito www.piccoleimpronte.lav.it gli insegnanti possono attingere coinvolgenti risorse multimediali e schede laboratoriali per parlare di diritti animali, di rispetto e di empatia. Si possono trovare tutta una serie di ulteriori risorse didattiche gratuite e originali sui diritti degli animali, create dalla LAV anche in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione.
Efficienza e tutela del suolo con i nuovi teli in Mater-Bi per la pacciamatura
I
nuovi teli in Mater-Bi per la pacciamatura, sviluppati da Novamont, sono soluzioni innovative realizzate in bioplastica derivata per il 60% da materia prima rinnovabile. Utilizzabili in diverse condizioni ambientali e su colture con cicli differenti per ottenere ottimi risultati agronomici, i teli in MaterBi, grazie alla biodegradabilità in suolo, non necessitano di essere recuperati e smaltiti al termine del ciclo colturale; infatti, possono essere lasciati nel terreno ove vengono biodegradati ad opera di microrganismi, contribuendo così alla riduzione della produzione di rifiuto plastico e alla preservazione del suolo dall’inquinamento da plastica. I teli devono essere conformi allo standard europeo EN 17033 e non devono contenere organismi geneticamente modificati. Il rispetto della norma garantisce la qualità di questo prodotto, assicurando al contempo una maggior tutela dell’ambiente ed evitando di sottrare preziosa sostanza organica, risorsa indispensabile per contrastare il processo di desertificazione. Come dichiarato dai numerosi imprenditori che hanno scelto di utilizzare i teli in Mater-Bi, tali strumenti si stanno rivelando fondamentali per supportare l’agricoltura biologica nelle fasi più delicate, anche nelle coltivazioni in pieno campo, in particolare per semine precoci e per il controllo della flora spontanea. Il loro impiego porta con sé evidenti vantaggi anche per le relazioni fra sistema suolo e pianta, nonché per il risparmio idrico, con una maggiore produzione caratterizzata da minori impatti e minori costi. Impronte ottobre 2021
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I diritti degli animali non conoscono confini
LAV per i cani del Kosovo
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di Manuela Anello
a presenza di cani randagi in Kosovo è allarmante, sia nei centri abitati che nelle zone rurali. Non si conosce il loro numero perché non sono mai stati censiti, ma si stima possano essere circa 30.000. Vagano per le strade, alla disperata ricerca di cibo e acqua, spesso malati di rogna e cimurro. I canili sono pochi e tutti al collasso. Il fenomeno è reso particolarmente drammatico a causa della totale assenza di presidi veterinari pubblici e della limitata presenza di volontari in aiuto dei randagi. Per venire incontro alle esigenze dei tanti animali bisognosi di aiuto, a partire dal 2017, LAV assieme all’Associazione Trentino con i Balcani – ATB - ha effettuato 4 missioni in Kosovo durante le quali sono stati portati aiuti alimentari per i cani e sono stati incontrati i referenti istituzionali, offrendo la nostra disponibilità e le nostre competenze per lo sviluppo di politiche di prevenzione del randagismo.
Inoltre, LAV e ATB hanno supportato la nascita della Fondazione per i Diritti degli Animali in Kosovo svolgendo anche una specifica formazione destinata ai volontari in materia di gestione del randagismo. LAV ha inoltre incontrato i bambini delle scuole di Peja per sensibilizzarli a una corretta relazione con gli animali. In questo contesto assieme all’Associazione Trentino con i Balcani e alla Fondazione kosovara per i Diritti degli Animali, abbiamo elaborato un progetto finalizzato alla realizzazione di un piano di gestione del randagismo nelle municipalità di Decan e Yunik. È nell’ambito di questo progetto che ci siamo fatti carico del trasferimento in Italia di 6 cani che non potevano tornare liberi sul territorio. Sono cani giovani con qualche timidezza iniziale ma molto socievoli. Con noi stanno facendo enormi progressi e sono già pronti per essere inseriti in una famiglia. Ve li presentiamo qui di seguito e per adottarli vi invitiamo a scrivere a adozioni@lav.it: sapremo consigliarvi per il meglio!
Amelia Giovane e di taglia medio contenuta. Amelia ama il contatto con le persone. Con i cani del gruppo del “Kosovo” non ha problemi d’interazione. Socievole e docilissima. Ne stiamo ancora approfondendo la conoscenza ma sembra avere ottime potenzialità.
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Norman È il più timido del gruppo, ma è molto dolce e non mostra aggressività. In poco tempo ha già imparato ad affidarsi e a fidarsi di noi. Siamo sicuri che se non avrete fretta e rispetterete i suoi tempi, sarà un compagno di vita davvero straordinario.
Hugo Giovane ed esuberante ma comunque rispettoso, è un cane di “bell’aspetto”. Deve ancora imparare alcuni passaggi della comunicazione con i suoi simili, ma siamo confidenti che nelle giuste mani darà grandi soddisfazioni.
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Vorresti adottare uno di questi cani? Sapremo consigliarti e risponderemo a tutte le tue domande: scrivici a adozioni@lav.it
Jerry Darko Lui è il “patriarca” del gruppo. È il più grande di età (ha circa 5 anni), è un’esplosione di simpatia e dinamismo. Jerry sembra avere una marcia in più. Ha una grande esperienza di vita. Ora è il momento di offrirgli una casa!
Il suo nome in Kosovaro vuol dire nero e Darko di nero ha solo il manto. Per il resto è un’esplosione di solarità, socievole e aperto. A volte tende a essere eccessivamente esuberante e può diventare invadente. Per lui cerchiamo una guida sicura e con un po’ di esperienza. Impronte ottobre 2021
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Rapporto Zoomafia 2021
La pandemia non ferma i crimini contro gli animali
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di Ciro Troiano
untuale, come ogni anno, ecco la nuova edizione del Rapporto Zoomafia: un appuntamento atteso da quanti si occupano del contrasto ai crimini contro gli animali e alla criminalità organizzata. Con il Rapporto Zoomafia 2021 siamo arrivati alla 22^ edizione. È noto che per comprendere un fenomeno criminale è necessario ricorrere anche all’analisi statistica. Purtroppo, nell’ambito dei delitti contro gli animali, oltre ad avere una carenza di dati affidabili, spesso circolano numeri infondati, frutto di errori metodologici, di puro pressappochismo o, in alcuni casi, di malafede. Anche quest’anno, l’Osservatorio Nazionale Zoomafia LAV ha chiesto a tutte le 140 Procure Ordinarie e alle 29 presso i Tribunali per i Minorenni i dati del numero totale dei procedimenti penali sopravvenuti nel 2020, sia noti che ignoti, con il numero degli indagati, per i reati a danno di animali: uccisione di animali; maltrattamenti; spettacoli e manifestazioni vietati; combattimenti e competizioni non autorizzate tra animali; uccisione di animali altrui; abbandono e detenzione incompatibile; reati venatori e traffico illecito di animali da compagnia. In particolare, hanno risposto 104 Procure Ordinarie, su un totale di 140, pari al 74% del totale, e 25 Procure presso i Tribunali per i Minorenni, su un totale di 29, pari all’86% del totale. Sommando le risposte delle Procure Ordinarie e delle Procure presso i Tribunali per i Minorenni si arriva al 76% di tutte le Procure del Paese. Il primo dato che emerge è che esaminando i dati di un campione di 116 Procure che hanno risposto sia quest’anno che l’anno passato (un campione pari a circa il 70% di tutte Procure) si registra una diminuzione dei procedimenti nel 2020, rispetto al 2019, pari al -3% circa (7052 fascicoli nel 2019 e 6866 nel 2020); mentre il numero degli indagati è diminuito del -21% circa (4701 indagati nel 2019 e 3734 nel 2020). Una flessione che in realtà non corri-
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Chiediamo a Governo e Parlamento di approvare al più presto l’inasprimento delle pene nella riforma della Legge 189 oggetto della nostra petizione #MISALVICHIPUÒ sponde a una effettiva diminuzione dei crimini contro gli animali, ma indica solo una diminuzione delle denunce e dei fatti accertati. In periodo di pandemia le attività di polizia, anche per quegli organi preposti all’accertamento di tali reati, sono state indirizzate, ovviamente, verso altre emergenze. Se da un lato le condizioni imposte dall’emergenza hanno portato di fatto alla quasi impossibilità dell’accertamento di questi reati, dall’altro questo non vuol dire che tali reati non siano stati consumati, se si considera che circa il 30% dei casi accertati avvengono in un contesto domestico, familiare o di custodia, ambiti in cui i controlli - di per sé già difficili - hanno risentito notevolmente degli effetti della chiusura. Anzi, altri indici, come quello eclatante delle corse clandestine di cavalli, che si sono tenute regolarmente e spudoratamente anche nel periodo di lockdown,
indicano che in realtà i crimini contro gli animali non si sono fermati. Proiettando su scala nazionale i dati delle Procure che hanno risposto, tenendo presenti le dovute variazioni e flessioni, possiamo stabilire che, nel 2020, sono stati aperti circa 25 fascicoli al giorno, uno ogni 58 minuti; con circa 14 indagati al giorno, uno ogni 103 minuti, per reati a danno di animali. Si registra a livello nazionale un tasso di 15,25 procedimenti e di 8,72 indagati ogni 100.000 abitanti. L’analisi non poteva non soffermarsi anche sul particolare momento storico che stiamo vivendo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha riferito che la pandemia di Covid-19, insieme ad almeno il 61% di tutti i patogeni umani, ha origine zoonotica: il commercio di animali selvatici è un rischio che aggrava la diffusione delle zoonosi. Altre recenti epidemie, tra cui Sars, Mers ed Ebola, sono state ricondotte a virus che si diffondono dagli animali alle persone. Il 13 aprile 2021, l’OMS ha chiesto di fermare la vendita di mammiferi selvatici vivi nei mercati alimentari per prevenire la diffusione delle malattie infettive. La questione criminale entra fortemente in gioco in questo discorso. I crimini contro la natura e gli animali non solo mettono in pericolo la biodiversità e violano i diritti animali, ma hanno conseguenze negative anche sulla nostra vita e sul nostro modo di vivere. L’aggressione alla Natura genera disumanità, anestetizza il sentimento di solidarietà intra ed extra-specifica, crea divari e discriminazioni, diffonde logiche di dominio, rende, in sintesi, l’uomo più tenebroso e misero, oscurando la sua bellezza interiore e abituandolo alla bruttezza emotiva e all’antiestetica sociale. Questi dati confermano come il fenomeno sia tutt’altro che in diminuzione, dunque è importante aumentare gli strumenti di contrasto a disposizione delle Forze dell’Ordine. Per questo chiediamo a Governo e Parlamento di approvare al più presto l’inasprimento delle pene nella riforma della Legge 189 oggetto della nostra petizione #MISALVICHIPUÒ.
www.lav.it
Daniela e il suo Lascito solidale: un gesto che vive per sempre
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di Ilaria Tordone
aniela è una nostra carissima socia per sempre. Ha fatto testamento scegliendo di dedicare la sua eredità agli animali, quelli con cui condivide la sua vita e tutti quelli che grazie a lei potremo salvare e difendere. Abbiamo raccolto la sua emozionante testimonianza, che condividiamo con te. “Ho sempre amato gli animali, forse perché ho vissuto con loro fin da piccola. La mia prima esperienza è stata quando iniziai a seguire un meticcio di un ragazzo gravemente malato che era quasi sempre in ospedale. Iniziai così a portarlo a casa, anche se lui era uno spirito libero, usciva da solo ed era molto indipendente, è vissuto fino a 18 anni.
“Credo fermamente in un futuro migliore per tutti gli esseri viventi”
Poi ho avuto tanti altri cani con me e oggi sono la mamma di Trudi e di Silvy, fratello e sorella provenienti dalle strade della Campania e di Lucky un meticcio di 11 anni che adoro, anche lui adottato dopo vari anni di adozione a distanza. Poi mi prendo cura di tanti gatti randagi che vengono da me ogni giorno: per loro cibo e carezze non mancano mai. Nella mia famiglia ci sono anche Lea ed Ugo due conigli arieti, che ho accolto a casa dopo che la famiglia li ha ceduti per problemi di allergia. Ho avuto modo di avvicinarmi alla LAV attraverso degli amici. Sono volontaria della mia città e partecipo spesso alle riunioni, ai banchetti e sono nel gruppo che si occupa di maltrattamenti. È un’esperienza splendida, condividere quello in cui credo fermamente, i diritti degli animali, con altre persone è veramente
emozionante. Qualche anno fa ho deciso di fare testamento per LAV e sono diventata Socia per sempre. L’ho fatto perché sono figlia unica e vivo con mia madre che è molto anziana. Ma soprattutto ho fatto questa scelta perché credo fermamente in un futuro migliore per tutti gli esseri viventi. Includere LAV nelle mie disposizioni testamentarie è stata quindi una scelta fondamentale, proprio per realizzare il futuro che immagino: so che LAV si batterà sempre e per sempre per concretizzarlo. Attraverso il mio testamento ho voluto inoltre assicurare un domani ai miei animali Trudy e Silvy. Sono tranquilla nel sapere che, se dovessi mancare, LAV si prenderebbe cura di loro e gli garantirebbe l’amore di una nuova famiglia, magari insieme.” Daniela
Hai dubbi o domande? Vuoi avere altre informazioni su come fare testamento? Contatta Ilaria Tordone • lasciti@lav.it • 06 4461325
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