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Supplemento al n.4 [139] di “Impronte� - Rivista Animalista - Poste Italiane Spa sped. in abbonamento postale - d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 dcb roma
BUONE VACANZE! i Ragazzi dalla parte degli Animali
PICCOLE IMPRONTE
Buona estate a tutti! Le
SUPPLEMENTO AD IMPRONTE n. 4 (139) giugno 2013 AUT. TRIB. ROMA 50/84 dell’11-2-1984 ISCR. REG. NAZ. STAMPA 4086 dell’1-3-1993 ISCR. ROC 2263 - 2001
DIRETTORE RESPONSABILE MARIA FALVO
DIRETTORE EDITORIALE ILARIA MARUCELLI
DIREZIONE E REDAZIONE SEDE NAZIONALE LAV ONLUS VIALE REGINA MARGHERITA, 177 00198 ROMA
REDAZIONE
MARCO CORTINI, ILARIA MARUCELLI, GANDALF, GIULIO
GRAFICA E IMPAGINAZIONE
PIER PAOLO PUXEDDU+FRANCESCA VITALE
HANNO COLLABORATO
GYPSY BATTAGLINI, DAVIDE CECCON, LAURA FERRACIOLI, GIORDANA GALLI, STEFANO INTINI, ROBERTO MARCHESINI, ROBERTO MOSCARDINI, ANDREA MUSSO, FABIO REDAELLI, ALESSANDRO TELVE, SERGIO TRAMA
DISEGNO DI COPERTINA CORRADO MASTANTUONO
STAMPA
CYCLUS PRINT 100% CARTA RICICLATA
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CHIUSO IN TIPOGRAFIA 4 GIUGNO 2013
LATA
CARTA DALUM
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ARTI GRAFICHE “LA MODERNA” VIA DI TOR CERVARA 171 ROMA
100 %
QUOTE ANNUALI DI ISCRIZIONE E RINNOVO ALLA LAV ONLUS GIOVANILE (sotto i 18 anni) da 18 euro ORDINARIO da 30 euro FAMIGLIA da 45 euro SOSTENITORE da 46 euro BENEMERITO da 150 euro STRAORDINARIO da 500 euro
VERSAMENTI INTESTATI A LAV ONLUS
C\C BANCARIO N. 501112 BANCA POPOLARE ETICA FILIALE DI ROMA - VIA RASELLA 14 00187 ROMA ABI 05018 CAB 03200 CIN E
Dal 1999 la LAV è firmataria di un Protocollo d’Intesa con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con lo scopo di “promuovere la diffusione e l’approfondimento dei temi dell’educazione al rispetto di tutti gli esseri viventi nelle scuole di ogni ordine e grado” Informiamo che tutti gli associati e/o i sostenitori delle campagne LAV ONLUS hanno diritto a ricevere la presente pubblicazione tramite invio postale. La LAV ONLUS garantisce che i dati identificativi dei destinatari sono raccolti e trattati, anche elettronicamente, nel rispetto delle norme previste dal “codice di regolamentazione della privacy” (Dgs 196/2003). Ogni interessato potrà in ogni momento esercitare i propri diritti (art. 7,8,9 Dgs 196/2003) rivolgendosi direttamente alla LAV ONLUS, viale Regina Margherita177, 00198 Roma, tel. 06/4461325 fax 06/4461326 email: info@lav.it
Lilo & Bilbo
2 PICCOLE IMPRONTE
Angelica Palmisciano, Torino
scuole sono chiuse: avete riposto libri e quaderni, finalmente potete dormire di più, correre e giocare all’aria aperta; che bello! E poi c’è il mare, la meta preferita delle vacanze estive: sole, bagni, sabbia, spazi per giocare, sport... e tutto quanto serve per rilassarsi e divertirsi. Ma sono arciconvinta che troverete anche il tempo per i nostri amici di pelo, piuma e soprattutto pinna! Al centro di questo numero c’è una locandina per partecipare al nostro concorso marino, con tante cose curiose da fare sulla spiaggia. Per chi invece preferisce l’aria fresca della montagna, la vita di campagna in un agriturismo, il fascino del lago oppure il turismo nelle città d’arte... va benissimo lo stesso! Ovunque andrete, le vacanze sono sempre un’ottima occasione per incontrare (e al bisogno salvare) gli animali. I più fortunati di voi le vivranno con i propri familiari a quattro zampe. Per questo alle pagine 18-19 il nostro veterinario di fiducia vi regala ottimi consigli per organizzare al meglio le vacanze con loro e far sì che anche i nostri amici pelosi vivano un’estate serena e felice. Sono anche sicura che nessuno di voi visiterà un delfinario: in questo numero vi spieghiamo cosa c’è dietro questi spettacoli crudeli, dove i delfini non si divertono affatto. Leggete tutto, anche se siete già d’accordo: così potrete informarvi, capire meglio e passare parola! E ricordatevi anche di raccontarci le vostre avventure, i vostri incontri, le vostre storie estive... intanto buone vacanze e un arrivederci a settembre!
Una prigione per delfini I delfinari sono acquari per delfini... gabbie di cemento insomma! Questi intelligenti mammiferi sono costretti a imparare e ripetere, anche parecchie volte al giorno, esercizi faticosi e innaturali. Che fare? Non entrare mai in un delfinario. Intanto, prova subito se le sai tutte!
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Quanto può nuotare, in un giorno, un delfino in libertà? A Fino a 160 Km B Fino a 10 Km C Non più di 2-3 Km
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Quanto vivono i delfini nei delfinari? A Come i delfini in libertà B Circa 20 anni di più C Circa 30 anni di meno
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Qual è il sistema più comune per addestrare i delfini? A Si basa sull’imitazione di video mostrati agli animali B Non hanno bisogno di addestramento, imparano subito C Si basa sulla privazione di cibo e quindi sulla fame
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Quale paese ha proibito i delfinari sottolineando che i delfini, per la loro grandissima intelligenza, dovrebbero essere considerati come “persone non umane” e avere diritti propri? A India B Germania C Messico
Soluzione: 1) C, 2) A, 3) C, 4) B, 5) A
ROBERTO MOSCARDINI
I delfini possono sorridere? A Sì, imitando il sorriso umano B No, infatti non hanno muscoli facciali complessi C Sì, e lo fanno durante le esibizioni nei delfinari
PICCOLE IMPRONTE
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Anche le aragoste soffrono er noi non è certo una novità... ma secondo P un’importante ricerca pubblicata sul Journal of Experimental Biology le aragoste soffrono. I ricercatori
non hanno dubbi: questo esperimento smentisce in maniera netta e decisa quanto si credeva fino a ora, che i crostacei non provassero dolore. Non si può fare finta di niente. Certo, smettere di mangiarle sarebbe la soluzione migliore, ma ripensiamo intanto all’orribile modo in cui vengono uccise, gettate ancora vive nell’acqua bollente.
Una storica vittoria
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ip hip hurrah! Non c’è altro modo per commentare la vittoria della storica battaglia durata ventitré anni. Dopo tante lotte, manifestazioni, petizioni, ma anche continui ostacoli e rinvii (si è rischiato che il divieto slittasse di altri dieci anni!), finalmente sono stati aboliti, nell’Unione Europea, i test cosmetici sugli animali e stabilito il divieto di importare prodotti o ingredienti sperimentati sui nostri amici. Ringraziamo tutti quelli che hanno dato una mano o una zampa, anche per una semplice firma; e non c’è altro da dire, solo da festeggiare!
Viva l’Inghilterra! asta con gli animali nei circhi! Sotto le insegne B di questo battagliero slogan, la lunga onda animalista si sta allargando a tante nazioni in tutto il mondo. Questa volta tocca all’Inghilterra, che ha deciso di vietare l’utilizzo degli animali selvatici, nei pochi circhi ancora in attività. Un altro passo importante per un circo davvero umano e... perché avvenga anche in Italia firma la petizione che trovi sul sito della LAV. 4 PICCOLE IMPRONTE
Il mare in una scatola Non si può rinchiudere il mare in una scatola! Per questo gli animali marini, abituati all’immensità del loro ambiente, negli acquari soffrono per la mancanza di spazio e di libertà. Ma c’è un modo divertente e originale per costruire un acquario senza crudeltà... eccolo!
A. Comincia a preparare lo sfondo. Prendi un foglio bianco,
taglialo in modo da foderare l’interno della scatola e libera la fantasia: disegna un fondale marino vario e vivace! Poi incollalo alla scatola. y
B. Disegna, sul cartoncino bianco, tante sagome di pesci di ogni genere, magari i più strani, e colorali secondo il tuo gusto. Ritagliali e, con un pezzetto di nastro adesivo, attaccali al filo di nylon. q
ILLUSTRAZIONE DI
GIORDANA GALLI
Hai bisogno di: 1. Una scatola da scarpe 2. Colla e nastro adesivo 3. Un foglio bianco 4. Un cartoncino bianco 5. Pennarelli 6. Forbici 7. Filo di nylon
C. Ora prendi la scatola da scarpe e fai dei
forellini nella parte superiore, che serviranno ad agganciare i tuoi pesci. Fai passare il filo dal basso verso l’alto e bloccalo con un nodino. Attacca tutti i pesciolini e... ecco un bellissimo acquario, per il quale nessun animale è stato maltrattato. u PICCOLE IMPRONTE
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Noi umani lo facciamo spesso: proiettiamo sugli animali i nostri sentimenti e le nostre emozioni. Non li vediamo come sono realmente, ma come vorremmo che fossero. Un errore spesso fatto in buona fede, che è la causa di molti comportamenti sbagliati nei loro confronti.
I delfini si divertono a fare le star
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e lo dico subito: non mi piacciono i circhi. Ci sono stata parecchie volte in passato, ma è chiaro come il sole che gli animali sono sfruttati e costretti a eseguire i loro esercizi. Se il domatore non avesse la frusta, col cavolo che la tigre si butterebbe in mezzo al fuoco! Invece le esibizioni dei delfini mi piacciono moltissimo: sono eventi allegri e festosi, con tanta partecipazione e coinvolgimento. Le capriole, i salti e le coreografie sono affascinanti e tutti si divertono un sacco... compresi i delfini, certo! Questi mammiferi sono affettuosi e intelligentissimi: basta osservarli in natura quando seguono le barche, giocano con gli umani, schizzano fuori dall’acqua. Tutti comportamenti che riproducono negli spettacoli, senza bisogno di allenamento. Certo, queste loro abilità vengono poi guidate dagli addestratori, ma sono attitudini che i delfini già hanno e che esercitano volentieri. Anche gli spettatori non infastidiscono i delfini, ma danno loro la carica e la voglia di farsi applaudire: ne è la prova il caratteristico sorriso di questi cetacei, molto simile a quello di noi umani. Insomma, basta aprire gli occhi per vedere: un animale che esprime questa vitalità e questa energia, non può essere stato maltrattato. Sono i delfini i protagonisti dello spettacolo e sarebbe assurdo togliere, a loro e a noi, questa soddisfazione.
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Prendiamo i delfini ad esempio: ci sembrano mammiferi sempre allegri e sorridenti, entusiasti di vivere in un acquario per giocare con noi umani ed essere protagonisti. L’addestratore pentito, ispirato a una persona reale, ci spiega che la verità è un poco diversa.
Parola di addestratore pentito
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iao ragazzi, mi presento: sono un ex addestratore di delfini e non parlo per sentito dire. Tutto quello che leggerete l’ho vissuto per anni sulla mia pelle e, purtroppo, su quella di tutti i delfini che ho addestrato. Non c’è niente di vero nelle parole della ragazza qui accanto. Nei delfinari i cetacei stanno male! Sono in uno stato di costante stress, spesso diventano aggressivi e gli vengono dati tanti tranquillanti. In natura i delfini sono attivissimi: nuotano per più di 100 Km al giorno e, quando dormono, lo fanno con solo metà del cervello! Nei delfinari si annoiano da morire, per mancanza di spazio e stimoli: ripetono all’infinito gli stessi movimenti stereotipati (come muovere il capo, aprire e chiudere la bocca a scatti), vivono molto meno, sono tristi e depressi e spesso hanno ulcere, escoriazioni, micosi, problemi agli occhi... E i famosi sorrisi dei delfini? Non significano niente, infatti questi cetacei non hanno muscoli facciali complessi: siamo noi che li umanizziamo e vogliamo vedere in quelle bocche allegria e felicità! L’addestramento si ripete per lunghe, faticose ore: si privano i delfini del cibo, per usarlo poi come ricompensa dopo un buon esercizio. E non credete a chi vi dice che nei delfinari si fanno ricerche scientifiche e progetti didattici: sono prigioni giustificate da un unico motivo, quello economico. Parola di addestratore pentito. PICCOLE IMPRONTE
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Laura Ferracioli Una storia vera e affascinante di un tempo lontano, raccontata con genuina semplicità, quando i cavalli erano mezzi di trasporto ma anche compagni di vita... Qual è la cosa che ti fa più arrabbiare dello sfruttamento degli animali? Il fatto di ignorare che hanno una sensibilità e che provano gioia e dolore. E poi l’egoismo degli umani. Non solo nei casi evidenti di maltrattamento, ma anche quando si tengono cani e gatti chiusi in un piccolo appartamento e si sentono piangere tutto il giorno al di là di un muro per la solitudine: è davvero straziante. Qual è la cosa che più ti affascina degli animali? La libertà. L’istinto. Vivere seguendo poche e semplici regole. Quando sento gli uccelli cominciare a cantare e corteggiarsi al mattino, e magari io non sono ancora andata a dormire per finire un lavoro, penso: “Beati loro! Dovrebbe essere così! Tutto più semplice”. Se avessi la bacchetta magica, che animale vorresti essere? Due amici mi hanno soprannominata colibrì l’una e colibrita l’altro. In effetti non mi dispiacerebbe essere un colibrì, perché è piccolino e colorato come me, vola (cosa non da poco!), muove le ali velocissimamente, passa da un fiore all’altro (io sono appassionata di fiori) e vive più a lungo di una farfalla. Vivi con degli animali? No, sto in appartamento e sono spesso fuori: devo limitarmi alla cura delle piante del mio terrazzo, che attirano api, coccinelle, farfalle.
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Ma il cortile dei miei genitori, dove passo molto tempo a zappare, è pieno di inquilini fissi, come merli e pettirossi e visitatori abituali come i gatti dei vicini. Per non parlare di lumache, lucertole, formiche e cicale. Quando vivevo in Spagna, mi consideravo la zia di Greta, la cagnetta di un’amica. Come è nata la tua storia? Qual è il tuo messaggio? Quello che racconto è tutto vero. Mio nonno Cesare, nato in campagna, aveva con gli animali un rapporto basato sul rispetto, sul vivere e lavorare insieme, sulla conoscenza e riconoscenza reciproca e, in certi casi, sul reciproco affetto. Chi nasce in città rischia di non sviluppare sentimenti così profondi per certi animali, anche perché manca spesso l’esperienza diretta. Laura Ferracioli, di Rovigo, scrive e illustra racconti e poesie per ragazzi (ma non solo), principalmente in Spagna, dove ha vissuto per più di dieci anni. Ha lavorato per numerose riviste, album illustrati, libri scolastici, poster e copertine; ha pubblicato libri in catalano e spagnolo. In Germania i suoi disegni vengono stampati anche su tazze, bicchieri, salvadanai e altri oggetti. Ha partecipato a mostre collettive e personali in Italia e in Europa. Ogni giorno ha una nuova idea per creare qualcosa di diverso e a volte tutte queste idee rimangono bloccate nella sua testa, come tante macchine che strombazzano a un incrocio. Vorrebbe che qualcuna di queste macchine viaggiasse anche in Italia.
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Nonno Cesare e i cavalli testo e illustrazioni di Laura Ferracioli
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io fratello Gianni ed io siamo nati in una piccola città, negli anni Sessanta. Stavamo in centro, e quando eravamo bambini per noi le occasioni di vedere dei cavalli erano davvero poche. Ce n’era solo uno, vecchio e stanco, che passava ogni tanto di fronte al Consorzio Agrario Provinciale, tirando un carretto. Quando sentivamo il rumore degli zoccoli in lontananza correvamo subito alla finestra: per noi era un grande evento. Chissà da dove veniva e dove andava. Certo, allora la strada era piccola e poco frequentata: adesso, con il grande centro commerciale, la rotatoria e tutte le macchine che passano, quel povero cavallo non potrebbe neppure avvicinarsi. Gli altri cavalli che conoscevamo erano quelli della televisione e dei fumetti: il cavallo di Zorro, quelli dei Forti di Forte Coraggio, quello di Tex o quello di Lucky Luke. Ma c’era qualcuno, nella nostra famiglia, che di cavalli ne aveva visti davvero tanti: il nonno Cesare. Il nonno Cesare era un nonno vestito da nonno: aveva un cappello su un’aureola di capelli bianchi, le bretelle sopra la camicia, per tenere su i pantaloni, un gilet con un orologio a cipolla nel taschino e la giacchetta. Era nato in campagna... nel 1888!
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Ci raccontava che quando era bambino doveva fare ogni giorno tanti chilometri a piedi per andare a scuola, lungo gli stradoni di campagna. Le scarpe non erano comode come quelle di adesso, né i vestiti così caldi. Ogni tanto gli passavano vicino dei calessi tirati da cavalli, perché a quei tempi non ci si muoveva ancora in automobile. Quanto avrebbe desiderato poterci salire per risparmiare un po’ di fatica! Ma non si fermavano. Lui però non faceva capricci e tirava dritto: allora era una fortuna anche solo poter andare a scuola. Non c’erano solo cavalli per le strade: anche muli, asinelli, buoi che tiravano carri. Senza gli animali le persone non avrebbero potuto andare molto distante. Crescendo, Cesare era diventato un giovanotto con grandi baffi, come andava di moda allora, e aveva imparato anche a montare a cavallo, perché in campagna bisognava saper fare un po’ di tutto. Aveva imparato così bene che quando aveva fatto il militare l’avevano promosso istruttore delle reclute, a cui insegnava proprio a cavalcare.
Divertiamoci, ma con le giuste azioni
Cose da non fare... quando siamo al mare Se vuoi osservare da vicino un pesciolino, non catturarlo. Anche se lo fai nel migliore dei modi, mettendolo nel secchiello per pochi minuti, lo spaventerai inutilmente. Non prendere in mano e non spostare gli animali: oltre a spaventarli, li allontanerai dal loro percorso. Non raccogliere neanche le stelle marine, i molluschi… e non staccare le patelle attaccate agli scogli! Quando scende la marea, queste ultime si proteggono dai predatori sigillandosi dentro la loro conchiglia.
L’immondizia, oltre a inquinare mare e spiaggia, può presentare molte insidie pericolose per gli animali: non sporcare mai! Lo sapevi che per biodegradare una semplice gomma da masticare (che può essere, inoltre, facilmente scambiata per cibo da un pesce), occorrono cinque anni?
Non spostare i sassi sul fondo del mare: oltre a rischiare di provocare delle vittime, distruggerai le case di molti animaletti. Anche usare bastoncini per smuovere il fondo, o lanciare sassi in acqua, potrebbe essere pericoloso. Se vedi un animale ferito, a qualunque specie appartenga, non cercare di soccorrerlo da solo. Sarà spaventato e può essere pericoloso. Con l’aiuto di un adulto, telefona a un’associazione di assistenza per animali, che potrà dirti come comportarti e cosa fare.
PARTECIPA AL CONCO
IL MA LA LORO
Ormai lo sai: il mare è la casa degli animali che ci abitano; per questo bisogna entrarci con educazione e rispetto. Ma se non dobbiamo mai raccogliere, disturbare o fare del male agli animaletti marini... nulla ci vieta di osservarli, disegnarli e, perché no, fotografarli! Per questo ti proponiamo un’appassionante caccia estiva: granchi, stelle marine, pesciolini, meduse... niente deve sfuggire al tuo obiettivo.
PERCHÉ UNA VACANZA SALVANIMA
ORSO CON UN CLICK !
ARE È O CASA
E con un’apposita custodia impermeabile per la fotocamera, puoi scattare anche appassionanti foto sottomarine. Se preferisci invece carta e matita, inviaci pure i tuoi disegni marini. Poi spedisci la tua opera alla LAV: potrai vincere uno dei premi in palio e il tuo disegno potrà essere pubblicato su Piccole Impronte. Pronti? Uno, due, tre... CLICK!
LI È SEMPRE UNA BUONA VACANZA.
Si rinnova l’incontro con il popolo blu
Cose da fare... quando siamo al mare Fai il detective: divertiti a scoprire chi ha lasciato sulla sabbia tracce del proprio passaggio (orme, segni di beccate, avanzi di cibo…).
Quando la marea scende, rimangono sulla sabbia e sugli scogli delle pozze d’acqua. In queste si crea un particolare habitat per molti piccoli animali… l’ideale per delle esplorazioni!
Se incontri un animaletto, osservalo pure da vicino… non c’è niente di più bello che studiare un animale in libertà! Puoi anche fargli una foto oppure un ritratto, ma lascialo stare dov’è. Metti maschera e boccaglio e buttati in acqua: che cosa c’è di meglio per incontrare da vicino gli animaletti marini?
COPIA) TE O T O F O ( STACCA E PORTALE CON MPIO GINE QUESTE PA A: SARANNO DA ESE Z IN VACAN R ALTRI BAMBINI PE
Da sempre il mare ha ispirato scrittori e musicisti. Lascia che gli animali marini ispirino anche te e scrivi una poesia su di loro!
Poi c’era stata la Prima Guerra Mondiale e anche il nonno Cesare aveva dovuto andare a combattere. La chiamano la Grande Guerra. Brutta come tutte le guerre, grande come il numero dei soldati caduti. Ma anche degli animali coinvolti: i cavalli che venivano usati anche per trainare l’artiglieria, i muli che accompagnavano gli alpini in montagna, i cani segugio che cercavano i feriti e perfino i piccioni viaggiatori che portavano i messaggi. Di sicuro il nonno Cesare aveva visto cose tremende. Era stato anche ferito molto gravemente, sui monti, e aveva rischiato di morire. Ma a noi bambini raccontava sempre solo i momenti meno tristi o quelli più avventurosi. Come quando una volpe era entrata in caserma. O quando aveva dovuto correre a cavallo per consegnare un messaggio importantissimo e aveva cavalcato velocissimo lungo dei filari di viti nella campagna emiliana, attento a non farsi scoprire. Il cavallo era stato probabilmente il suo alleato più fedele nei momenti difficili, l’animale con il quale aveva avuto il rapporto più speciale.
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Una volta, quando ero alle elementari, gli avevo chiesto di farmi un disegnino nel “quaderno dei ricordi”. In quelle pagine le persone care mi lasciavano frasi o immagini che mi parlassero di loro. Il nonno, con tutto il suo affetto e la mano incerta per colpa dell’età, che fa assomigliare certi disegni dei vecchi a quelli dei bambini, aveva disegnato una casa e un cavallo. Da tanto tempo anche lui i cavalli li vedeva solo alla televisione, come me e Gianni. Erano cavalli che continuavano a correre e obbedire, ma a registi, attori e stuntman, per farci credere che tutto quello che vedevamo sullo schermo fosse vero anche grazie al loro sforzo. E una volta, proprio guardando un film, il nonno si era arrabbiato tantissimo. Era durante la scena di un inseguimento a cavallo, e non capivamo perché fosse tanto agitato. Sembrava fuori di sé. Poi l’abbiamo ascoltato bene e abbiamo capito. Il nonno Cesare ripeteva, rosso in viso e quasi gridando: “Vi sembra il modo di trattare quelle povere bestie?” Mentre noi eravamo concentrati sui cavalieri (cowboy? moschettieri? chi se lo ricorda più!), lui vedeva la scena da un altro punto di vista. Guardava il modo in cui venivano usati i frustini. E si indignava. Lui, che era stato contadino, soldato e adesso era nonno, stava con i cavalli. E ci stava dando una grande lezione di umanità.
Spedite le vostre lettere all’indirizzo: Viale Regina Margherita 177 00198 Roma
oppure inviate una email a: piccoleimpronte@lav.it
Quasi vegetariana!
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Giovanni Di Giacomo, I media, Pachino (Siracusa)
Congratulazioni!
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aro Piccole Impronte, sono una grande amante degli animali e sono felice quando vedo le cose che fate per salvare gli animali di tutto il mondo in pericolo. Sono molto contenta ogni volta che arrivi, nell’ultimo numero ho letto della “cascina horror” nel quale parlavate delle mucche, pecore, galline, cani e maialini che salvati da quel posto orribile nel quale venivano maltrattati e per poco uccisi, adesso sono felici. Mi congratulo! Un grandissimo bacio a voi e soprattutto a tutti gli animali che salvate ogni giorno!
aro Piccole Impronte, io ho due gatti, in realtà tre ma uno mi è morto. Dietro casa nostra c’è un bosco, la nostra povera Sheena, la gatta più piccola che è mancata più o meno a un anno, ha mangiato una polpetta avvelenata per le volpi e mia mamma l’ha ritrovata morta sotto casa e abbiamo scoperto la causa andando dal veterinario. La caccia è veramente uno sport crudele, abbiamo trovato una volpe morta nella nostra “casetta” appena prima del bosco. Io sto cercando di ridurre la quantità di carne da mangiare: la mangio una volta alla settimana, quando c’è da mangiare a mensa e quando vado a casa degli altri. Ho voluto diventare quasi vegetariana per due motivi: il primo è perché, secondo me, chi è abbonato al giornalino ci dovrebbe almeno provare e poi perché magari, facendo vedere agli altri che non è impossibile, potrebbero provarci anche loro. Mi raccomando, non smettete mai di salvare gli animali! ELISA CERULLO, 9 ANNI, GAMALERO (ALESSANDRIA)
CLAUDIA FAILLA, 12 ANNI, LAMEZIA TERME (CATANZARO)
Viviana Vilardo, I media, Pachino (Siracusa)
Grazie per le belle parole di Claudia... e tante congratulazioni a Elisa che sta provando a mangiare meno carne, anche per sensibilizzare i suoi amici! Lo diciamo sempre: ci sono mille modi per salvare gli animali, e diventare vegetariani è uno dei più importanti, anche se non l’unico: ognuno deve scegliere in base alla propria sensibilità ed età. Chi lo fa è sulla buona strada. Elisa, continua così e, senza nemmeno accorgertene, prima o poi, eliminerai il “quasi” di fronte alla parola vegetariana! E ancora un grazie per aver condiviso con noi la tragica fine della tua Sheena: un bacio grande e ti siamo vicini.
Giulia Ingannamorte, II media, Pachino (Siracusa)
a cura del dott. Roberto Marchesini, etologo e direttore della SIUA
Animali e caldo
Qualche consiglio per vivere al meglio un’estate a quattrozampe L’estate è una stagione meravigliosa, da godersi all’aria aperta, insieme ai nostri compagni pelosi. Possiamo davvero divertirci insieme, ma è necessaria qualche piccola cautela e una certa attenzione. In queste pagine ti diamo le dritte giuste per affrontare il caldo e l’estate senza problemi... vedrai che i tuoi cani e gatti ti ringrazieranno!
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estate è alle porte, così come il frinire delle cicale e la pesante afa pomeridiana. Ma se l’uomo trova sempre (o quasi!) il modo per difendersi dal troppo caldo, spesso non sa offrire la stessa possibilità agli animali che, in questo periodo, rischiano di soffrire (e non poco!) le alte temperature. Una piccola premessa è d’obbligo. Dobbiamo ricordare che cani e gatti non sudano come l’uomo – il sudore è infatti uno stratagemma usato dal nostro corpo per abbassare la temperatura – ma il loro organismo utilizza un sistema di raffreddamento ad aria. Essi infatti compiono respiri brevi e frequenti, in modo da introdurre velocemente l’aria che, entrando in contatto con una superficie bagnata (la lingua e le mucose della bocca), porta a una dispersione del calore e quindi a un abbassamento della temperatura del corpo. I cani e i gatti, molto più degli umani, sono soggetti a colpi di calore che, nei casi più gravi, possono anche portare alla morte. Ecco allora un piccolo elenco di regole che dobbiamo ben tenere presente in estate.
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1. Cani e gatti non vanno mai lasciati in macchina, neanche per pochi minuti e con il finestrino abbassato. In estate la temperatura all’interno delle auto raggiunge facilmente i 70 gradi e ciò può risultare fatale per l’animale. Quindi, stiamo sempre attenti se vediamo un cane chiuso in una macchina, magari nel parcheggio di un supermercato. Se notiamo i primi sintomi del colpo di calore (problemi di respirazione e spossatezza) dobbiamo cercare di rintracciare il proprietario e, nel caso non riuscissimo a farlo, dobbiamo contattare le forze dell’ordine. Intanto, nell’attesa, cerchiamo di fare ombra all’automobile, magari utilizzando dei fogli di giornale.
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2. Bisogna sempre lasciare acqua fresca a disposizione degli animali e cambiarla anche diverse volte al giorno: è un elemento preziosissimo per ogni essere vivente, in modo particolare durante l’estate.
5. Non tagliare il pelo. Il mantello fa da isolante termico e protegge gli animali dal caldo. Poiché cani e gatti non sudano, aumentare la parte di pelle esposta all’aria non realizza nessun effetto positivo in termini di abbassamento della temperatura. 6. Accompagniamo i nostri amici a passeggiare solo nelle ore più fresche, di prima mattina e verso sera, evitando le ore centrali della giornata.
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3. Pulire sempre le ciotole del cibo dopo che i nostri animali hanno finito il pasto. In estate le alte temperature favoriscono lo sviluppo di batteri negli avanzi di cibo e quindi possono causare problemi di salute a cani e gatti.
4. Se i nostri animali vivono in giardino, dobbiamo preoccuparci che le loro cucce siano poste in una zona ombreggiata e ventilata. Per i cani l’ideale è una cuccia di legno (che isola maggiormente l’interno dal calore), sollevata di qualche centimetro da terra.
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Concorso “Disegna la libertà” Animali nei bioparchi, prigionieri senza sbarre
Tutti gli animali soffrono negli zoo e non c’è nemmeno bisogno di spiegarvi il motivo! Adesso molti zoo hanno abolito le gabbie e gli animali sono prigionieri dietro vetrate, fossati o altre barriere naturali. Si chiamano “bioparchi”, ma la sostanza non cambia. Sbarre o non sbarre, gli zoo rimangono carceri, luoghi dove esseri sensibili hanno perso il bene più prezioso: la libertà. E i ragazzi di Torino che hanno partecipato al nostro concorso lo hanno capito benissimo. Ecco i vincitori, con i nostri complimenti a ognuno per il bel LAVoro fatto! DAVIDE LIONETTI
Primo classificato per le secondarie di primo grado Scuola Media Perotti, Torino
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NICOLAS STELLA LLA A ADAM DAM
Primo classificato per il 1° ciclo delle scuole primarie Scuola Martiri della Libertà, Settimo Torinese (Torino)
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PREMI SPECIALI A - ZOOM di Alessio Desiderò Premio Speciale “ANIMALI LIBERI”. Scuola Media Perotti, Torino
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B - BIOPARCO di Martina Gizzo Premio Speciale “VOLONTARI LAV”. Scuola Media Perotti, Torino C - AIUTATEMI... di Niccolò Dominik Premio della Giuria. Scuola Sidoli, Torino D - ANCORA PRIGIONIERO... di Gaia Cambellotti Premio Speciale “ANIMALI LIBERI”. Scuola Media Manzoni, Torino
NICOLE MORAT
Prima classificata per il 2° ciclo delle scuole primarie Scuola elementare di Osasco (Torino) D
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Il grande libro dei diritti animali
in libreria oppure online sul sito www.lav.it
LAV Edizioni Sonda dai 7 ai 12 anni Leonardo, dieci anni, è un bambino come tanti. Ma un giorno scopre di avere una qualità straordinaria: è in grado di parlare con gli animali. Nemmeno il tempo di rendersene conto che rimane coinvolto nella rivoluzione degli animali. A lui toccherà il compito di tenere a freno il gruppo estremista LIBERISUBITO, capitanato dallo squalo bianco Ernesto e di farsi portavoce delle richieste di giustizia e libertà di tutti gli animali della Terra. A CURA DELLA
IIl Delfino DELPHINE GRINBERG CAILLOU Editoriale Scienza Se tu fossi un delfino… sapresti individuare le prede nascoste sotto la sabbia, i tuoi salti raggiungerebbero i 7 metri d’altezza e saresti un gran giocherellone. Inoltre dormiresti a pelo d’acqua, il tuo udito sarebbe molto sviluppato ed emetteresti degli ultrasuoni. I delfini respirano sott’acqua? Possono essere di colore rosa? La mamma allatta il suo cucciolo? Squali e delfini possono essere amici? Un libro interattivo, ricco di quiz e alette da sollevare, per conoscere questo intelligente mammifero acquatico. Ogni pagina è una scoperta grazie a mini storie, giochi, illustrazioni vivaci e foto. DI
ILLUSTRAZIONI DI PIERRE
22 PICCOLE IMPRONTE
Delfino
Delfino
© Tom Amon | Dreamstime.com
© Marty Wakat | Dreamstime.com
I numeri del delfino 2m la lunghezza 100 kg il peso 12 mesi la durata della gestazione 12 mesi il periodo di allattamento 70 km/h la velocità massima
i l m a r e è l a l o ro c asa , r i s p e t t i a m o l a
GYPSY BATTAGLINI
20 anni la durata della vita
ILLUSTRAZIONE DI
IL
delfino è un mammifero molto diffuso in tutto il mondo; preferisce acque profonde e solo di rado si avvicina alla costa. Vive in branchi di 50-100 individui, ma nelle acque tropicali può formare gruppi di 2000 esemplari. Ha un vero e proprio linguaggio “delfinesco”, basato su suoni (fischi e scricchiolii), ultrasuoni e su certi movimenti che rappresentano segni per comunicare. È l’acrobata del mare: esegue salti mortali e giravolte in aria. Nuota con grande forza e, al contrario dei pesci che muovono la coda in orizzontale, la spinge su e giù; è aiutato anche dalla forma aerodinamica e dalla pelle oleosa che rende molto scorrevole il passaggio nell’acqua. Come tutti i mammiferi ha i polmoni e, per respirare, deve assumere ossigeno dall’aria. Ogni due minuti (anche quando dorme!) risale in superficie per respirare dalla feritoia che ha sulla testa. Dorme alternando le due metà del cervello, di solito insieme ad un altro delfino: lascia aperto l’occhio con cui può guardare il compagno, per proteggerlo da eventuali pericoli. Dopo mezz’ora i due delfini si scambiano di posto, cambiano occhio e riposano l’altra metà del cervello. IL cucciolo, che non ha labbra, non riesce a succhiare il latte: è mamma delfina che glielo spruzza direttamente dentro la bocca. I piccoli vengono accuditi da una sola femmina che fa da baby sitter, mentre le altre mamme vanno a caccia.
i Manifesti di Piccole Impronte
TI SEMBRANO ALLEGRI? EPPURE NON SI DIVERTONO! Negli acquari i delfini sono sfruttati, come gli animali nei circhi. Rinchiusi in piccole vasche, addestrati con metodi crudeli, stressati, costretti a eseguire esercizi che mai si sognerebbero di fare in natura. Non ridono e non si divertono: cercano solo di sopravvivere.
Non visitare acquari o delfinari: la sofferenza non è mai divertente.
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