ottobre 2021
I RAGAZZI
D A L L A P A R T E DEGLI
ANIMALI
PELO O E CONTROPEL
dele u r c è ia c c a c La
NE MOBILITAZIO
Visoni: lle gabbie addio a pre per sem www.piccoleimpronte.lav.it Supplemento al n.7 ottobre 2021 (180) di “Impronte” - Rivista Animalista Poste Italiane SpA sped. in abbonamento postale d.l. 353/2003 (conv. in l.27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma
in questo numero 1 Editoriale ...e in più la striscia di BatBilbo 4
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PICCOLE IMPRONTE
SUPPLEMENTO AD IMPRONTE anno XXXVIII n. 7 (180) ottobre 2021
DIRETTORE RESPONSABILE GIANLUCA FELICETTI
CURATRICE EDITORIALE ILARIA MARUCELLI
DIREZIONE E REDAZIONE
SEDE NAZIONALE LAV ONLUS VIALE REGINA MARGHERITA, 177 00198 ROMA
REDAZIONE
GIACOMO BOTTINELLI, MARCO CORTINI, ILARIA MARUCELLI, FLIC, JOY, PEPE
PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE
PIER PAOLO PUXEDDU+FRANCESCA VITALE
HANNO COLLABORATO
KENIA E BIANCA JADE BIZZOCCHI, DAVIDE CECCON, ROBERTO MARCHESINI, ANDREA MORETTO, FABIO REDAELLI, ALESSANDRO TELVE
DISEGNO DI COPERTINA FABIO REDAELLI
Informiamo che tutti gli associati e/o i sostenitori delle campagne LAV ONLUS hanno diritto a ricevere la presente pubblicazione tramite invio postale. LAV ONLUS garantisce che i dati identificativi dei destinatari sono raccolti e trattati, anche elettronicamente, nel rispetto delle norme previste dal “codice di regolamentazione della privacy” (Dgs 196/2003). Ogni interessato potrà in ogni momento esercitare i propri diritti (art. 7,8,9 Dgs 196/2003) rivolgendosi direttamente a LAV ONLUS, viale Regina Margherita 177, 00198 Roma, tel. 06/4461325 fax 06/4461326 email: privacy@lav.it
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CARTA BURGO RESPECTA 100
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AUT. TRIB. ROMA 50/84 dell’11-2-1984 ISCR. REG. NAZ. STAMPA 4086 dell’1-3-1993 ISCR. ROC 2263 - 2001
STAMPA
ARTI GRAFICHE “LA MODERNA” VIA ENRICO FERMI, 13/17 ICI 00012 GUIDONIA AR C MONTECELIO (RM)
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10 Zampa d’oro Il rispetto degli animali a scuola, divertendosi! Ultime notizie 12 Giochi Pelo e Contropelo I cinque cerchi La caccia è una passione 13 LAV Story affascinante e necessaria La coda mozzata Non ho più parole per dire che la caccia è crudele 22 Il Fumetto Il cambiamento Il Fumetto 26 Diversi ma uguali BatBilbo contro la caccia Tempo d’autunno Amici a distanza 28 A voi la penna Vita da macachi Abbiamo una richiesta da farvi: lasciate liberi questi animali! 29 L’Angolo della posta le a r t n e c 30 L’Intervista Inserto imali Ian e la mamma n a i ic Am insieme per gli animali e r p La le 32 Martina in cucina Frittatine di pasta napoletane 33 Il Quiz
100% CARTA RICICLATA
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100 %
biodegradabile e compostabile
CHIUSO IN TIPOGRAFIA 13 SETTEMBRE 2021
QUOTE ANNUALI DI ISCRIZIONE E RINNOVO A LAV ONLUS
GIOVANILE (sotto i 18 anni) da 18 euro ORDINARIO da 30 euro FAMIGLIA da 45 euro SOSTENITORE da 46 euro BENEMERITO da 150 euro STRAORDINARIO da 500 euro
VERSAMENTI INTESTATI A LAV ONLUS
BANCA POPOLARE ETICA IBAN IT59F0501803200000015011125 FILIALE DI ROMA, VIA PARIGI N. 17 00185 ROMA
LAV È FIRMATARIA DI UN PROTOCOLLO D’INTESA CON IL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE CHE SOSTIENE E PROMUOVE L’EDUCAZIONE AL RISPETTO PER GLI ANIMALI NELLE SCUOLE
Editoriale Abbasso la caccia! L’
unica caccia che mi piace è quella al tesoro. Invece non sopporto la caccia vera, quella fatta di piombo e sangue. Per gli animali è una questione di vita o di morte, è il terrore che fa battere il cuore a mille, è il dolore della pallottola che ti trapassa. Per i cacciatori, invece, è un hobby come un altro. Come canta Francesco De Gregori: il cacciatore uccide sempre per giocare. Chi difende questa crudeltà dice che l’uomo è cacciatore, come se l’istinto della caccia fosse innato... ma gli umani non hanno artigli o lunghi canini, né sono così veloci da raggiungere e acchiappare una preda. L’idea dell’uomo cacciatore è una “bufala” che va avanti da secoli. Non sono invece bufale ma macachi gli ultimi animali che LAV ha salvato dalla vivisezione! Sfruttati da decenni nelle gabbie di un laboratorio dell’Università di Verona, adesso non soffriranno più: passeranno gli ultimi anni della loro vita liberi e sereni, nel Centro di recupero di Semproniano, in Toscana. Una speranza per tutti gli animali ancora rinchiusi nei laboratori, per i quali continuiamo a combattere (trovate la storia dei macachi a pagina 8). I diritti animali non sono panzane e bisogna difenderli e diffonderli. Mostrate pagina 10 ai vostri insegnanti e partite con la vostra classe per un viaggio nella civiltà: per conoscere, comprendere e rispettare i diritti dei nostri amici. Un nuovo anno scolastico è iniziato e la scuola è il luogo migliore per aiutare gli animali. W la scuola e la caccia!
Ilaria Marucelli
professione: giornalista cibo preferito: cotolette di finocchi impanate cosa non sopporta: chi abbandona gli animali cosa vuole fare da grande: tornare bambina hobby: cinema e fotografia letture preferite: poesie
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Ultime notizie Gli animali nella Costituzione
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n voto decisivo per un grande passo di civiltà. Il Senato ha approvato una modifica della Costituzione, quell’importantissimo insieme di regole e principi che, anche se siamo tutti diversi, ci permettono di vivere in armonia. Ora nella Costituzione ci sono anche i nostri amici! Anzi, ci saranno presto, perché c’è bisogno di altre votazioni… Ma intanto è un progresso enorme! Tra meno di un anno, nella Legge più importante, quella che ispira tutte le altre leggi, ci sarà scritto che lo Stato si deve preoccupare dei “modi e le forme di tutela degli animali”. Che dire… amici animali, benvenuti nella Costituzione!
Mai più animali esotici in Italia
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inalmente gli animali esotici non potranno più entrare in Italia! Pipistrelli e pangolini, rettili e anfibi rimarranno nei loro habitat, senza essere reclusi in gabbia e nelle nostre case. Lo stabilisce una nuova legge, che ha soprattutto lo scopo di evitare epidemie e pandemie. Strappare gli animali al loro ambiente naturale, oltre a essere inutile e crudele, favorisce infatti la diffusione di virus. Una conseguenza positiva del dramma del Covid, uno stimolo a cambiare per non tornare più come prima.
In salvo dalla guerra
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perazione Arca” è il nome della missione che ha portato via da Kabul duecento tra cani e gatti, mettendoli al sicuro in Inghilterra. Sono gli animali che un ex soldato inglese aveva accolto nel suo rifugio in Afghanistan, creato nel 2007 per offrire cibo, cure e amore ai randagi. In mezzo all’emergenza dello scorso agosto, fatta di guerra, violenza, morte e terrorismo, Pen Farthing ha fatto il miracolo! Grazie al contributo di tante persone sparse in tutto il mondo, è riuscito a noleggiare un aereo, volando via con i suoi amici fuori dall’inferno. Auguriamo una splendida vita agli amici quattro zampe, ricordando che in Afghanistan l’emergenza non è finita, né per gli animali, né per gli umani. 2 | P
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Valentino vestito di nuovo
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nche la casa di moda Valentino, famosa in tutto il mondo per la sua eleganza, ha deciso di rinunciare alle pellicce dal 2022. Dopo Armani, Gucci, Prada, Versace, anche Valentino dimostra che è sbagliato uccidere per vanità e che le alternative ci sono: belle e rispettose dell’ambiente e degli animali. Eppure, mentre questi grandi marchi (grazie anche al lavoro degli animalisti e alla crescente sensibilità verso i nostri amici) voltano le spalle alle pellicce, in Italia si continuano ad allevare visoni. Per il pericolo Covid gli allevamenti sono stati chiusi fino al 31 dicembre 2021, ma con l’aiuto di tutti continueremo a lottare perché questa crudeltà, già vietata in molti paesi europei, diventi un triste ricordo anche da noi.
Il polpo premiato con l’Oscar
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e lo avevamo già raccontato: il polpo è uno degli animali più intelligenti e sensibili, con abilità sorprendenti. Ora ce lo mostra il bellissimo film Il mio amico in fondo al mare, premio Oscar 2021. Nel mare del Sudafrica un uomo stringe una tenera amicizia con un polpo, immergendosi tutti i giorni per incontrarlo. Nonostante la differenza di ambiente, i due entrano in sintonia e il polpo dimostrerà qualità eccezionali. Il titolo originale del film, My Octopus Teacher (un polpo per maestro), evidenzia ancora meglio la ricchezza di questo rapporto speciale tra un umano e un mollusco con tre cuori e otto braccia. Lo trovate su Netflix.
Fuori dalle gabbie
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vviva! Festeggiamo insieme uno storico risultato: il divieto delle gabbie per gli animali d’allevamento europei. Grazie alla campagna End the cage age (Chiudiamo l’era della gabbia!) sono state raccolte un milione e mezzo di firme di cittadini in tutta Europa, con centinaia di associazioni e migliaia di volontari che hanno lavorato fianco a fianco. Trecento milioni di conigli, galline, maiali non vedranno più una gabbia! Un enorme cambiamento e un primo passo (ma fondamentale!) verso l’abolizione degli allevamenti intensivi, la più grande crudeltà nei confronti di miliardi di animali. Come tutti i cambiamenti di grandi dimensioni, anche questo sarà graduale, ma entro il 2027 in tutti i paesi dell’Unione Europea le gabbie spariranno per sempre.
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Pelo Per chi vive in campagna la caccia è un vero disastro: spari, piombo, rumore, paura di camminare all’aperto. Per i cacciatori, invece, la caccia è passione,
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o so, la caccia non vi piace, ma è necessaria: tenetelo a mente! Ormai i cinghiali si riproducono come conigli... distruggono le coltivazioni, provocano pericolosi incidenti stradali, entrano nelle città, invadono i giardini e rovistano nei cassonetti. Le battute di caccia sono un modo affascinante e antico per risolvere il problema. Ci ritroviamo all’alba nel bosco: siamo in tanti (anche parecchie decine!), con i nostri fedeli cani, in religioso silenzio.
Cominciamo a camminare, lo sguardo al terreno, per individuare le orme notturne che portano ai covi dei cinghiali. Poi arriva la strategia (la caccia è come la guerra!) e sistemiamo le poste: ci posizioniamo sui viottoli, così da accerchiare i cinghiali e impedirne la fuga. Infine liberiamo i segugi ed è allora che la caccia raggiunge il culmine dell’emozione e della bellezza. Il branco dei cani stana i cinghiali, facendoli scappare dal loro rifugio notturno, proprio verso le poste dove li aspettiamo noi. Tra la canizza, gli incitamenti ai nostri cani, le urla e gli incoraggiamenti… i primi spari ci regalano una fortissima emozione. Infine tutto tace e rimangono le prede. Ogni cinghiale ucciso è la vittoria di tutti, il premio di un lavoro di gruppo, dove ognuno (cani compresi) ha un ruolo ben preciso. Questa è la caccia, un rito antico e naturale, un istinto primordiale, una passione fortissima. So che per voi è difficile da capire, spero almeno che mi abbiate ascoltato.
Poi arriva la strategia (la caccia è come la guerra!) e sistemiamo le poste: ci posizioniamo sui viottoli, così da accerchiare i cinghiali e impedirne la fuga.
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Contropelo sport, cultura, rispetto dell’ambiente. Due posizioni opposte che i nostri personaggi provano a confrontare.
Non ho più parole per dire che la caccia è crudele S
alve ragazzi, non devo convincervi che la caccia è violenza. Non devo spiegarvi che, se uccidere è sempre sbagliato, uccidere per gioco è un abominio (lo so, è una parola difficile, ma è quella che rende meglio la gravità della caccia). Non devo dimostrarvi che entrare in un bosco, bardato da guerra con carabina, cartucce e tuta mimetica, per interrompere a fucilate il volo libero di un uccellino… è una stupida crudeltà. Io abito vicino a questo bosco meraviglioso che, nei giorni di caccia, si trasforma in una zona di guerra, tra spari, animali terrorizzati, pallini che arrivano fino alle case, con le persone che hanno paura di fare una semplice passeggiata… Ma ora voglio rispondere al cacciatore della pagina accanto, che racconta una strage come fosse un’allegra scampagnata. Uccidere i cinghiali per ridurne il numero non serve a nulla: oltre ad essere crudele, si ottiene esattamente l’effetto contrario. Ci sono tante soluzioni pacifiche, eppure i cacciatori vogliono continuare a divertirsi sparando! Aggiungo solo una parola per i cani, altre vittime della caccia.
Usati come strumenti, complici inconsapevoli per uccidere altri animali, tenuti rinchiusi, sfruttati, spesso abbandonati quando non sono più buoni a cacciare… Basta, non ho più niente da dire. Spero che diventeremo tutti più civili e più sensibili e che gli spari all’alba rimangano solo un brutto ricordo.
Non devo spiegarvi che, se uccidere è sempre sbagliato, uccidere per gioco è un abominio, cioè è una cosa vergognosa e detestabile.
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Amici a distanza Vita da macachi Di tutte le belle notizie di questo numero, questa è la migliore! Tutto comincia nel modo più crudele e straziante: dentro le sbarre di un laboratorio di vivisezione. Qui per moltissimi anni hanno abitato Charlie, Lucio e Bob: tre macachi, primati intelligentissimi che condividono il 97,5 % dei nostri geni.
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risti, annoiati, apatici: poveri macachi, giorno e notte in gabbia, sul freddo metallo, a fissare il muro di uno stanzino, invece di arrampicarsi sugli alberi, vivere in gruppo, giocare, cercare il cibo… Finalmente, dopo quelle di Modena e Padova, l’Università di Verona, che li tiene prigionieri, decide di interrompere per sempre la ricerca su questi mammiferi e per i nostri amici finisce l’ergastolo. Increduli, vengono trasferiti nel Centro di recupero LAV di Semproniano (in Toscana), alla scoperta di un nuovo mondo, dove un filo d’erba, un tronco, una ventata d’aria fresca sono fonte di stupore, gioia e divertimento. Sono arrivati pallidi e con i muscoli poco sviluppati, ma stanno già recuperando con le altalene, le liane, gli alberi e le scale che abbiamo sistemato nei loro rifugi. Adorano la frutta fresca ed è stato commovente vederli scoprire il caldo dei raggi del sole o la prima pioggia. Charlie, il nonnetto del gruppo (28 anni quando i macachi difficilmente superano i 30) spelacchiato, mezzo cieco e con le cicatrici degli impianti nel cranio. Bob il più irruento che fa il maschione e Lucio, un curiosone molto legato a Charlie e che si è già adattato benissimo. Regalare loro una nuova vita è un’emozione che scalda il cuore e ci dà la forza per lottare ancora più forte. Non possiamo sottrarre al pericolo tutti gli animali, ma è una gioia incredibile salvarne qualcuno. E se vuoi aiutare anche tu questi nuovi amici, adottane uno a distanza.
Per saperne di più visita con i tuoi genitori www.adozioneadistanza.lav.it
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Charlie
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Qui sopra e nella pagina precedente, i tre macachi protagonisti di questa storia e alcuni momenti del loro trasferimento al Centro di recupero L�V di Semproniano.
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Zampa d’Oro Il rispetto degli animali a scuola, divertendosi! Salve ragazzi, se siete dei salvanimali non potete perdervi questo multimediale! Ci sono giochi, laboratori, test, interviste e molto altro sui diritti dei nostri amici e sull’importanza di ognuno di voi per salvarli. Tutto in maniera divertente e interattiva: basta un click!
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ome avete visto, dallo scorso anno scolastico avete studiato Educazione Civica: una nuova materia che parla di regole, di ambiente e sostenibilità, di rispetto per tutti. LAV ha realizzato questo multimediale per le scuole, per far conoscere a tutti i diritti degli animali. La Costituzione non li riconosce ancora (ci stiamo lavorando), ma ci sono alcune leggi che li tutelano. Scoprite insieme quali sono e come salvare i nostri amici. Parlatene agli insegnanti, fate leggere loro queste pagine e… buon anno scolastico all’insegna del rispetto dei nostri amici di pelo, pinne e piume!
DIGNITÀ
LIBERTÀ!
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VITA!
Trovate il nuovo multimediale sul sito www.piccoleimpronte.lav.it dove ci sono tante idee e giochi per la scuola, per salvare tutti insieme gli animali. Parlatene con i vostri insegnanti! Chiamate il numero 06 4461325 o scrivete a educazione@lav.it 10 | P
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Alcune schermate del nostro nuovo multimediale e alcuni dei personaggi a due e quattro zampe che vi accompagneranno nel percorso.
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Giochi I cinque cerchi Sapresti collocare in modo corretto i cinque cerchi numerati che vedi in basso per completare la vignetta?
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5 SOLUZIONE: 1-B; 2-C; 3-A; 4-D; 5-E
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La coda mozzata di
Giacomo Bottinelli con le illustrazioni di Andrea Moretto
S Uno strano incidente con i fucili aveva fatto passare la voglia anche i sa che da anni a Rocca Sganghera nessuno andava più a caccia.
ai più agguerriti e da allora il Circolo Cacciatori si era sciolto e si era trasformato nell’Associazione Micologica Roccasgangherese. Ogni autunno, invece di andare a sparacchiare in giro, i soci passeggiavano pacificamente nei boschi raccogliendo funghi per farne squisiti sughi profumati. Fu in una di queste passeggiate che incontrarono la Coda. I primi avvistamenti si erano già avuti in settembre, ma a ottobre non c’era nessuno che non l’avesse vista. La Coda appariva come una specie di pennacchio fluttuante che galleggiava a un metro sopra il terreno, senza essere attaccata a nessun corpo. Era folta e di colore bruno, lunga una cinquantina di centimetri. La notizia arrivò anche alle orecchie della maestra Ludmilla che la riferì alla fata Betulla. Betulla si mise a sfogliare vecchi libri polverosi insieme alla strega Brunella e alla fine trovarono una pagina mezza rosicchiata che diceva così: «Quando la foglia cade, la Coda sorge. Quando la Coda sorge, la foglia cade. Chi la segue trova un tesoro, se non cerca denaro». La filastrocca era strana (e nemmeno tanto bella) concordarono Betulla e Brunella.
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«Però si riferisce certamente alla nostra Coda…» disse Betulla. Così si misero a battere il bosco nella speranza di incontrarla. Chiesero ai folletti, ma non l’avevano vista. Chiesero agli gnomi, ma non ne sapevano nulla. Era quasi il tramonto e cominciavano a perdere le speranze, quando ecco che in una piccola radura tra i faggi… la Coda comparve. «Sembra proprio una coda…» disse Brunella. La Coda svolazzava tra gli alberi, allontanandosi veloce. Betulla e Brunella si lanciarono all’inseguimento. La corsa fu frenetica e a un certo punto credettero di averla persa, ma eccola ricomparire dietro a un cespuglio, come se le invitasse a raggiungerla. La Coda sbucò su un prato coperto di funghi giallastri e lì si fermò. Betulla e Brunella si avvicinarono cautamente. Proprio in mezzo ai funghi, nascosta tra le foglie del terreno, c’era una piccola ghiandaia ferita. La Coda sventolò un paio di volte sopra l’uccello sofferente e poi scomparve nel folto. Betulla e Brunella si affrettarono a portare la ghiandaia alla maestra Ludmilla, che a sua volta andò immediatamente dal veterinario, il dottor Giorgio Bacchetti, che aveva l’ambulatorio in piazza. Betulla e Brunella tornarono nel bosco e sedute su un ramo di quercia si misero a pensare.
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© Volodymyr Burdiak | Shutterstock
Amici animali
La lepre
* La lepre è molto diffusa in quasi tutto il mondo: vive in prati, campi coltivati, pascoli, vigne o boschetti; in pianura, collina e anche montagna. Non scava tane profonde, ma si nasconde nell’erba alta o si rifugia in piccole buche dove si accoccola, mimetizzandosi con il terreno. Se si accorge di un pericolo non scappa, ma rimane perfettamente immobile. Solo in caso di emergenza fugge velocissima, raggiungendo l’incredibile velocità di 70 Km all’ora, seguendo un percorso a zig zag per confondere l’inseguitore. * Grazie alle zampe posteriori lunghissime e forti è una campionessa di salto: 2,5 metri in lunghezza e 1,5 metri in altezza! Anche se tende a evitare l’acqua, è un’ottima nuotatrice: al bisogno riesce ad attraversare fiumi e ruscelli. Ha grandi occhi gialli (con un campo visivo a quasi 360 gradi), lunghi baffi bianchi e, per merito delle gigantesche orecchie a padiglioni mobili, un udito finissimo.
I numeri re della lep
7-9 anni ia d la vita me 40-70 cm a zz la lunghe 15 cm orecchie zza delle e h g n lu la 3-6 Kg il peso
* È un mammifero territoriale e solitario: non vive in gruppo e cerca compagnia solo tra la primavera e l’estate, nel periodo dell’accoppiamento. Preferisce muoversi, alla ricerca di cibo, di sera e di notte. Segue una dieta rigorosamente vegana: mangia cereali, erbe, piante di ogni tipo, frutti e bacche, ramoscelli e cortecce. Non va in letargo e riesce a sopravvivere anche al freddo e in mezzo alla neve.
* I cuccioli, che nascono già pelosi e con gli occhi aperti, devono crescere velocemente per sfuggire ai predatori. Grazie anche al latte molto grasso (mamma lepre sa che deve mangiare piante nutrienti) diventano autonomi dopo pochi giorni e già a tre settimane sono in grado di lasciare la mamma.
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(Lepus europaeus)
Lepre © Rostislav Stefanek | Shutterstock
Amici animali Il mondo della caccia
Lo sapevi
Troppo spesso sono rinchiusi in piccole strutture, addestrati con metodi crudeli, trattati come oggetti. Non di rado, quando non soddisfano il cacciatore o da anziani, vengono abbandonati al canile, per strada o nel bosco.
* Quando gli esemplari selvatici sono ritenuti insufficienti per le esigenze dei cacciatori, milioni di animali (in particolare lepri e fagiani) vengono immessi sul territorio solo per venire cacciati! Sono animali domestici, nati e cresciuti in gabbia, liberati poche settimane prima dello sterminio da parte dei cacciatori. Questo fenomeno crudele si chiama ripopolamento venatorio: si calcola che in ogni provincia vengano immessi nell’ambiente 200mila animali l’anno. © Aksenova Natalya | Shutterstock
© Eric Isselee | Shutterstock
* La caccia non è pericolosa solo per gli animali. La scorsa stagione di caccia si è conclusa con 14 morti e 48 feriti umani. Talvolta le vittime sono gli stessi cacciatori, ma sono coinvolti anche ciclisti, podisti, raccoglitori di funghi, escursionisti, persone che lavorano in campagna. La caccia non risparmia neanche gli animali domestici, vittime di incidenti più o meno volontari.
* E i cani da caccia?
© ShusterKarl | Shutterstock
* Ogni anno in Italia possono essere uccisi dai cacciatori fino a 400 milioni di animali selvatici, più di 4 milioni per ogni giornata di caccia, 400mila all’ora: 116 esseri sensibili uccisi ogni secondo! Senza contare le vittime dei bracconieri, criminali fuorilegge che uccidono senza regole, usando lacci, archetti e trappole, strumenti di morte e tortura per gli animali.
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«Quella coda mi ricorda qualcosa…» disse Brunella. All’improvviso tutto le tornò in mente: «Vero! Me lo raccontava mia nonna, la fattucchiera Esmeralda! Abbiamo appena visto la Cauda Sotèra! C’è chi crede che sia una leggenda, ma ora abbiamo la prova che esiste!». «La Cauda Sotèra?» chiese Betulla stupita. «Sì, il nome è strano perché è un misto di due lingue antiche, ma mia nonna mi raccontava che la Coda appare quando c’è un animale in difficoltà!». «E perché allora gli altri non hanno trovato animali?». «Ma perché si sono spaventati e sono scappati… La Coda in realtà vuole solo essere seguita per portare qualcuno dove c’è un animale ferito». La notizia della coda salvatrice fu diffusa rapidamente in tutta Rocca Sganghera dagli gnomi, che sotto dettatura di Betulla e Brunella compilarono un migliaio di bigliettini che spiegavano come comportarsi in caso di avvistamento e andarono a infilarli nottetempo sotto i cuscini in tutte le case. Così, quando gli abitanti si svegliarono, trovarono la soluzione all’enigma e anche le istruzioni per l’utilizzo. P
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Da quel giorno il dottor Bacchetti fu piuttosto impegnato, perché la coda si faceva vedere spesso e tutti la seguivano finché non trovavano qualche animale ferito che subito portavano al veterinario. Il sindaco, Palmiro Buzzacchi, fu costretto ad attivare un fondo speciale per coprire le spese veterinarie, ma sotto sotto ne fu contento. C’era solo una cosa che gli abitanti non riuscirono a imparare e fu il nome originale della coda. Cauda Sotèra risultava effettivamente troppo difficile. Per semplificare fu chiamata la Coda Mozzata e così tutti la conobbero e nessuno la temette più.
Giacomo Bottinelli, 49 anni, vive a Grosseto e lavora nell’Ufficio “A scuola con LAV”. Ama molto la letteratura di fantasia
e da sempre scrive storie. È un salvanimali fin da bambino. I suoi uccelli preferiti sono i piccioni. Già in un tema della scuola media voleva abolire caccia e vivisezione.
Andrea Moretto, 44 anni, vive a Porto Viro (RO) con la sua compagna con la quale condivide la passione per il disegno, gli
animali e le passeggiate nei boschi. Ha cominciato con l’illustrazione scientifica e naturalistica, per poi passare ai libri per ragazzi e bambini. Ha una bellissima gatta di nome Yumi che adora coccolare.
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Attivamente Addio alle gabbie per sempre IL
Coronavirus ha colpito anche i visoni, allevati per la produzione di pellicce ed esposti, per colpa dell’uomo che ha portato il virus in queste strutture, anche a questa infezione. Sono stati tanti i contagi tra i visoni di tutto il mondo e milioni gli animali uccisi per paura della diffusione del virus. Nel nostro Paese siamo riusciti a chiudere temporaneamente questi allevamenti. Un primo grande risultato ma se non interveniamo, dopo questa data i sei allevamenti italiani potranno ripartire con la loro “produzione” e a primavera nasceranno 40mila visoni che diventeranno poi pellicce. Gli animali selvatici devono vivere liberi dagli esseri umani, sempre e comunque. E adesso, lo dobbiamo capire, anche per via dell’epidemia. E qui c’è proprio bisogno dell’aiuto di tutti!
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È ora di dire basta alle pellicce.
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Facciamoci sentire, venite ai tavoli di LAV, dateci una mano a fare chiudere questi allevamenti (e non solo di visoni) per sempre!
Sabato 23 e domenica 24 ottobre MOBILIT�ZIONE DI L�V
Aiutaci a liberare gli animali (e non solo i visoni) dagli allevamenti. Vieni a trovarci ai tavoli di LAV per firmare la petizione al Ministro della Salute, coinvolgendo amici, compagni di scuola, parenti.
Vai sul sito di LAV oppure chiama il numero 06 4461325 per conoscere il tavolo più vicino a te. P
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Diversi ma Uguali a cura del dott. Roberto Marchesini, etologo e direttore della SIUA
Tempo d’autunno L'autunno è una stagione molto bella e importante in natura e consente di osservare un gran numero di comportamenti.
Il Rinascimento degli insetti Pochi sanno che in questa stagione il mondo degli insetti conosce il suo massimo splendore, soprattutto negli ultimi giorni di settembre e nel mese di ottobre. Le mantidi religiose si preparano ad accoppiarsi e a costruire la loro “ooteca”, l’astuccio protettivo per l’inverno che contiene centinaia di uova da cui sgusceranno, la primavera successiva, le giovani mantidi. Le vespe e i calabroni, insetti importantissimi in ecologia – e troppo spesso maltrattati dall’uomo – vedono la loro comunità in fase di declino. In questo periodo nascono i maschi e le giovani regine che, una volta accoppiatesi, si nascondono in attesa di fondare un nuovo alveare nei primi giorni di aprile, mentre il vecchio si dissolverà. Il popolo dell’erba, fatto di cavallette (antenne lunghe) e locuste (antenne corte), riempie l’aria di canti, soprattutto nei prati con le piante selvatiche cresciute. In questa stagione potete osservare i cardi dai fiori meravigliosi visitati dalle grosse ma innocue xilocope dal ronzio poderoso, mentre negli angoli assolati troviamo le belle ragnatele dell’argiope. Vicino al canneto possiamo ammirare le variopinte libellule e tra i salici infestati di afidi un gran numero di insetti che si gustano la melata, il succo zuccherino prodotto dagli afidi.
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A sinistra, una mantide religiosa in un campo. A destra, una Xilocopa violacea su un fiore di cardo. Questi insetti, rispetto alle vespe e ai calabroni, fanno una vita solitaria, non devono difendere il nido e non sono aggressivi. Ma le xilocope sono dotate di pungiglione e possono pungere per difendersi.
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In autunno l’aria si fa più fresca e il sole tramonta prima, ma c’è ancora tutta la pienezza della bella stagione. Le rondini diventano più nervose e si raccolgono sempre più numerose sui fili della luce, pronte per intraprendere la migrazione. Molti mammiferi si preparano per il letargo invernale e fanno incetta di frutta secca da accumulare nelle loro tane. I ricci si preparano rivestendo una cavità con foglie ed erba secca, lo scoiattolo si ritira all’interno del suo nido per consumare la dispensa accumulata durante l’estate. L’istrice, il tasso e la volpe si apprestano a scavare nuove camere sotterranee per la loro tana, al fine di mantenere la temperatura. Alcuni uccelli se ne vanno a svernare in Africa, altri invece vengono in Italia a passare l’inverno, come il pettirosso, altri ancora scendono a valle dalle zone montane, come il picchio muraiolo. Durante l’autunno gli etologi notano una tendenza negli animali a sovralimentarsi – definita ipertrofismo – proprio perché per molti di loro questa stagione è una fase preparatoria per predisporsi ai rigori invernali. Nei mammiferi assistiamo anche alla crescita del mantello, come nel lupo, o all’accumulo di adipe, come nell’orso. P
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Sopra, un tasso e sotto, un orso bruno si preparano per la stagione invernale che sta arrivando.
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Il tempo dell’attesa
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A voi la penna Abbiamo una richiesta da farvi: lasciate liberi questi animali! Non c’è bisogno di aggiungere altro: le vostre parole arrivano dritte al cuore con la loro sincerità. I vostri argomenti sono chiari e appassionati, espressi con intelligenza e civiltà. Bravi! Scriveteci di nuovo e… continuate così!
A Alcuni dei disegni preparati dagli alunni della IV E per accompagnare la lettera presentata in questa pagina. Bravi ragazzi!
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i responsabili di tutti i circhi d’Italia. Siamo gli alunni della classe IV E dell’I.C. Settembrini di via Novara di Roma. Scriviamo questa lettera con la speranza che possa giungere fino a voi e toccare i vostri cuori. Abbiamo una richiesta da farvi. Sebbene noi bambini siamo attratti dal circo, vogliamo evidenziare che molte cose che si fanno nel circo non ci piacciono. Prima tra tutte, l’utilizzo e lo sfruttamento degli animali che tenete nelle gabbie e fate esibire dopo estenuanti addestramenti che, oltre ad essere crudeli, sono anche contrari alla loro natura. Inoltre, questi poveri animali oltre ad essere stati tolti dal loro habitat, vivono in ambienti stretti e privati della loro libertà di movimento, a cui avrebbero diritto per essere felici e vivere liberamente la loro natura. Non pensate che sia davvero crudele tenere chiusi leoni, elefanti e altri animali in spazi non adeguati alle loro dimensioni e costringerli a subire violenze solo per soddisfare la curiosità di chi viene a guardarli e per arricchirvi? La nostra richiesta è questa: lasciate liberi questi animali nel loro ambiente naturale e fate divertire noi bambini solo con clown, giocolieri, trapezisti ed illusionisti, magari travestiti da animali. Questo in molti paesi civili del mondo già è una realtà e vorremmo che diventasse una realtà anche nel nostro Paese. Speriamo che questa lettera possa arrivare a voi e vi faccia riflettere. Porgiamo i nostri più sentiti e cordiali saluti, i bambini della IV E (I.C. Settembrini di Roma)
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L’Angolo della posta Rispettiamo gli animali
Io rispetto gli animali. Non è una frase qualunque! Ha un valore che dobbiamo considerare. Speriamo che il nostro mondo riunisca i due mondi separati (animali e umani) e ne crei soltanto uno. Tutto quello che parte anche da un minuscolo batterio fa parte di qualcosa! E poi non bisogna soltanto sapere che gli animali non si maltrattano, ma bisogna educare gli altri al rispetto e all’amore per essi.
L’orrore che non vediamo
Ho visto cavalli smettere di mangiare per la troppa solitudine. E uomini ciechi passargli accanto senza vedere. I cavalli che affogano nel dolore sono soli da tanto. Fiori recisi da troppo tempo e messi ad invecchiare in una scatola di legno. Corpi svuotati di linfa. Di tocco umano o di narici di fieno. Sono poeti innamorati i cavalli soli. Saranno sempre poeti innamorati tormentati dalla mancanza. Lucilla Caliciotti, 13 anni - Roma
Giorgio Colombo, 11 anni - Milano
Io sostengo LAV
L’inquinamento, la plastica nei mari, tutte queste cose gettate nell’ambiente. Che tristezza! E poi gli animali non vanno maltrattati. È importante come loro rispettano noi. Io sostengo la LAV perché gli animali sono molto importanti e mi piacciono. Infatti da grande vorrei fare la veterinaria. Alice Bellore, 10 anni Quinto Vicentino (Vicenza) Pietro Casini e Priya, femminuccia di 4 anni, Roma.
Non ci sarebbe bisogno di aggiungere nulla: le vostre bellissime parole dicono tutto. Della vostra passione, della vostra sensibilità, della vostra maturità e della vostra empatia. Grazie a Lucilla per la poesia della sua lettera e per aver rappresentato così bene la sofferenza dei cavalli, che troppo spesso passa sotto silenzio. Grazie ad Alice per il suo appello al rispetto dell’ambiente e degli animali: le cose sono collegate! E grazie infine a Giorgio per la sua speranza di riunire i due mondi separati degli animali e degli umani. Hai proprio ragione! Facciamo tutti parte di un unico mondo e appoggiamo piedi e zampe sulla stessa Terra. Non siamo una specie a parte, robot o alieni: siamo animali a tutti gli effetti!
Volete mandarci una lettera o dei disegni?
Se vuoi inviarci un disegno, una storia, una lettera o una foto per la pubblicazione su Piccole Impronte scrivi a LAV Viale Regina Margherita 177 – 00198 Roma. Se preferisci, puoi fare tutto online collegandoti a www.piccoleimpronte.lav.it/scrivici P
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L’Intervista a cura delle “Vegan Sisters”
Ian e la mamma insieme per gli animali Questo mese abbiamo incontrato Annette Felix e suo figlio Ian di nove anni. Vivono in Florida, ma siccome Ian fa homeschooling, viaggiano spesso per promuovere i diritti animali. Ecco la loro esperienza. Bianca Jade: Ciao Annette e ciao Ian. Ci raccontate la vostra storia? Annette: Siamo diventati vegani sei anni fa. Ho visto il video This is Why I am
Vegan, che mostrava animali salvati da mattatoi e allevamenti intensivi. Così ho deciso che non avrei mai più fatto del male a nessun essere vivente. Ian: Poco dopo che mia madre me ne ha parlato, sono diventato vegano anche io.
Kenya: È bello che mamma e figlio facciano attivismo assieme. Come avete iniziato? A: Ho guardato un video di Earthling Ed e James Aspey, due animalisti molto conosciuti su YouTube. Stavano partecipando a una manifestazione di Anonymous For The Voiceless (AV). Abbiamo cercato un gruppo AV vicino a noi e subito dopo abbiamo partecipato alla nostra prima protesta. Ian aveva solamente 4 anni... BJ: Qual è la vostra forma di attivismo preferita e quale pensate sia la più efficace? A: Mi piacciono le proteste e le manifestazioni pacifiche, dove entri in contatto con le persone. Adoro anche quando riusciamo a salvare un animale. I: Io amo fare le proteste pacifiche e soprattutto i festival vegani! K: Hai ragione Ian, i festival vegani sono divertentissimi! Ci mancano molto. Con la pandemia la possibilità di fare attivismo si è ridotta. Raccontaci la vostra esperienza in questo periodo. A: Inizialmente, abbiamo dovuto essere creativi e usare molto i social. Siamo riusciti a iniziare una campagna Done with Dairy che ci ha permesso di diffondere il nostro messaggio in tutto il mondo. Mi sembra che ora ci siano tante più persone più aperte all’idea del veganismo e dei diritti animali. BJ: Abbiamo visto vostri video mentre protestate nei supermercati davanti ai reparti di carne, uova e latticini... A: Sì, abbiamo fatto una protesta in un Walmart (la più grande 30 | P
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catena di supermercati al mondo) in North Carolina. In quella zona la produzione di carne è importante nell’economia dello Stato e un sacco di persone ci urlavano contro. Poi un passante ci ha fatto un video e l’ha postato sui social ed è diventato virale! I: Questo ci ha permesso di diffondere il nostro messaggio in tutto il mondo.
K: Prima avete parlato dell’esperienza di salvare un animale. Com’è entrare dentro un mattatoio? I: Qualcosa di una tristezza infinita. È una cosa orribile vedere gli animali prima di essere uccisi. BJ: So cosa provi. Mi rende triste e arrabbiata vedere il terrore negli occhi di quegli animali innocenti. Ian, volevo domandarti: molti credono che i bambini non debbano vedere o conoscere la cruda realtà. Tu cosa ne pensi? I: Non si è mai troppo giovani per conoscere la realtà. Punto. K: Siamo d’accordo. Pensiamo che sia importante che i bambini parlino di animalismo. Ian, che consigli vuoi dare ai tuoi coetanei che vogliono diventare vegani contro il parere dei genitori? I: Gli animali hanno bisogno di essere salvati e quindi di persone che li aiutino. Credo che un bambino, anche se piccolo, possa iniziare a educare i suoi genitori sullo stile di vita vegano. BJ: Annette, succede a volte che Ian si scoraggia per la situazione? A: Ian è molto forte, ed è sempre positivo. Lui crede che un giorno il mondo sarà vegano. Mio figlio è per me è una grande fonte di ispirazione! BJ: Ian, qual è il tuo animale preferito, il tuo cibo preferito e il tuo messaggio? I: I miei animali preferiti sono le tartarughe e i maiali. Il mio cibo preferito sono le quesadillas con formaggio veg, anacardi e broccoli. Il mio messaggio è: ESSERE VEGAN È UNA GRAN FIGATA!
In queste pagine, Ian con sua madre Annette mentre fanno attività animalista in varie occasioni.
K: Grazie mille a voi e ai nostri lettori! Puoi seguire Annette e Ian su INSTA @ gods_vegan_girl e @vegg_ian e su FB @annettefelixdavila e puoi seguire noi su INSTA @_vegansisters_ FB @vegansisters TIKTOK @vegan.sisters P
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Frittatine di pasta napoletane Ecco una vera delizia, amici: queste frittatine sono davvero super! Inoltre sono l’ideale per utilizzare la pasta avanzata. Che aspettate? Buon divertimento e… buon appetito! 1 Prepara la besciamella: metti in un pentolino il burro e fallo sciogliere a fiamma bassa, aggiungi qualche cucchiaio di latte, la farina e mescola con una frusta fino a ottenere una crema; versa il latte caldo, unisci un pizzico di sale e cuoci sempre mescolando fino a che non addensa. Infine aggiungi la noce moscata grattugiata, copri e tieni da parte.
2 In una padella fai soffriggere la cipolla tritata con l’olio d’oliva, aggiungi i piselli, un pizzico di sale e cuoci circa 15 minuti aggiungendo di tanto in tanto qualche cucchiaio di acqua calda.
3 Prepara una pastella: versa la farina e il sale in una ciotola, aggiungi l’acqua mescolando con una frusta fino a che risulterà liscia e senza grumi.
4 Metti gli spaghetti in una ciotola capiente, aggiungi i piselli, la besciamella e il formaggio vegetale, mescola bene per amalgamare; versa in una teglia ricoperta di carta forno leggermente oleata, livella e compatta bene con il dorso di un cucchiaio, poi metti in frigorifero a rassodare per circa un’ora.
5 Prendi la teglia con l’impasto e con una formina o con un bicchiere ricava tanti piccoli dischi; i ritagli che ti avanzano puoi ricompattarli e formare altri cerchi. Passali ora nella pastella che avevi preparato e poi nel pane grattugiato e friggi le frittatine in abbondante olio bollente. Scolale su carta assorbente e falle riposare qualche minuto prima di servire.
NOTA Queste frittatine possono anche essere cotte in forno ag-
Ingredienti • 400 g di sp
aghetti già co tti • 150 g di pis elli surgelati • ½ cipolla • 2 cucchiai di formaggio vegetale grat tugiato • Olio extrav ergine d’oliv a • Sale Per la besciam ella: • 300 ml di la tte vegetale non zucchera to • 50 g di bur ro di soia o di riso • 60 g di fari na • Sale • Noce mosc ata Per la panat ura: • 100 g di fa rina • 200 ml di ac qua • Sale • Pane grattu giato q.b. • Olio di sem i per friggere
giungendo un filo d’olio sia sulla base sia in superficie!
Arianna Dall’Occo Ama gli animali da sempre e per questo ha scelto di non mangiarli. Con le sue ricette vuole dimostrare che è possibile mangiare bene lo stesso. Ama fotografare gli animali nel loro ambiente naturale, perché quella fotografica è l’unica caccia che dovrebbe esistere. 32 | P
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Il Quiz La scuola è ricominciata e purtroppo anche la caccia! Speriamo che le informazioni di questo numero ti servano per convincere tutti a dire NO a questa crudeltà. Intanto prova se le sai tutte e buon divertimento!
Quante possono essere ogni anno le vittime della caccia in Italia? A Circa 400mila B Oltre 4 milioni C Fino a 400 milioni
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Cosa si intende per ripopolamento venatorio? A Un insieme di tecniche di riproduzione assistita per i panda B La clonazione degli animali di zoo e circhi C La liberazione nell’ambiente di un gran numero di animali allevati (così da fornire prede per i cacciatori)
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Chi sono Lucio, Bob e Charlie? A Pappagallini fuggiti da una voliera di Sidney e arrivati in volo fino a Bari B Macachi salvati dai laboratori dell’Università di Verona e affidati a un Centro di recupero C I componenti del gruppo rock animalista White Crows che suonano indossando maschere di animali
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Nel film Il mio amico in fondo al mare, vincitore del premio Oscar, si racconta dell’incredibile amicizia tra un uomo e... A Un polpo B Un cavalluccio marino C Uno squalo tigre
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Che risultato ha avuto la campagna europea End the cage age, con un milione e mezzo di firme raccolte? A Entro il 2027 spariranno le gabbie degli allevamenti intensivi B Maiali e cinghiali non potranno più essere uccisi né mangiati da gennaio 2025 C Pappagalli e canarini, dal 2030, non potranno più essere tenuti in gabbia
SOLUZIONE: 1C - 2C - 3B - 4A - 5A
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