Piccole Impronte - Settembre 2013

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Supplemento al n. 6 [140] di “Impronte� - Rivista Animalista - Poste Italiane Spa sped. in abbonamento postale - d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 dcb roma

NO alla

caccia

i Ragazzi dalla parte degli Animali


Disegno di Roberto Gigliotti, Settimo Torinese (Torino)

PICCOLE IMPRONTE

A scuola per salvare gli animali

SUPPLEMENTO AD IMPRONTE n. 6 (140) settembre 2013 AUT. TRIB. ROMA 50/84 dell’11-2-1984 ISCR. REG. NAZ. STAMPA 4086 dell’1-3-1993 Iscr. ROC 2263 - 2001

DIRETTORE RESPONSABILE

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MARIA FALVO

DIRETTORE EDITORIALE ILARIA MARUCELLI

DIREZIONE E REDAZIONE SEDE NAZIONALE LAV ONLUS Viale Regina Margherita, 177 00198 Roma

redazione

MARCO CORTINI, ILARIA MARUCELLI, GANDALF, giulio

GRAFICA E Impaginazione

Pier Paolo Puxeddu+francesca vitale

HANNO COLLABORATO

Bettina Baruffi, Chiara Benciolini, Davide Ceccon, Stefano Degl'Innocenti, Monica Maiorano, Roberto Marchesini, Sara Michieli, Roberto Moscardini, Andrea Musso, Fabio Redaelli, Alessandro Telve, Stefania Zoccatelli

DISEGNO DI COPERTINA Valentina Grassini

STAMPA

Cyclus Print 100% carta riciclata

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chiuso in tipografia 16 settembre 2013

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CARTA Dalum

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Arti Grafiche “LA MODERNA” VIA DI TOR CERVARA 171 ROMA

100 %

QUOTE ANNUALI DI ISCRIZIONE E RINNOVO ALLA LAV ONLUS GIOVANILE (sotto i 18 anni) da 18 euro ORDINARIO da 30 euro FAMIGLIA da 45 euro SOSTENITORE da 46 euro BENEMERITO da 150 euro STRAORDINARIO da 500 euro

VERSAMENTI INTESTATI A LAV ONLUS

c\c bancario n. 501112 Banca Popolare Etica Filiale di Roma - Via Rasella 14 00187 Roma ABI 05018 CAB 03200 CIN E

Dal 1999 la LAV è firmataria di un Protocollo d’Intesa con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con lo scopo di “promuovere la diffusione e l’approfondimento dei temi dell’educazione al rispetto di tutti gli esseri viventi nelle scuole di ogni ordine e grado” Informiamo che tutti gli associati e/o i sostenitori delle campagne LAV ONLUS hanno diritto a ricevere la presente pubblicazione tramite invio postale. La LAV ONLUS garantisce che i dati identificativi dei destinatari sono raccolti e trattati, anche elettronicamente, nel rispetto delle norme previste dal “codice di regolamentazione della privacy” (Dgs 196/2003). Ogni interessato potrà in ogni momento esercitare i propri diritti (art. 7,8,9 Dgs 196/2003) rivolgendosi direttamente alla LAV ONLUS, viale Regina Margherita177, 00198 Roma, tel. 06/4461325 fax 06/4461326 email: info@lav.it

Lilo & Bilbo

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rmai dell’estate e delle vacanze rimane solo un bel ricordo! Grazie per tutte le vostre lettere piene di idee, passione e storie di salvataggi: sono fiera di ognuno di voi! Ora che è iniziato il nuovo anno scolastico, ci sono tanti altri modi per salvare gli animali. Cominciate a parlare con gli insegnanti, proponendo loro di iscrivere la classe alla LAV o di invitare un volontario in aula. Poi un’idea tira l'altra... e anche in questo numero le idee andate a buon fine non mancano! Ma adesso rispondete più veloci della luce: qual è l’animale che uccide per divertimento? Naturalmente la soluzione è “l’essere umano”. Anche gli animali vanno a caccia (non tutti, parecchi di loro sono vegetariani!). Ma lo fanno per mangiare e nutrire i loro piccoli. I cacciatori invece uccidono per gioco... proprio come voi andate a fare un giro in bici. Bella forza poi con un fucile in mano! Lo sapete che il piombo di una cartuccia pesa più di un fringuello? Sempre più persone non ritengono giusto uccidere per divertimento, ma ancora troppe continuano a farlo. Dobbiamo protestare, convincere tutti che se uccidere è sempre sbagliato, uccidere per gioco è la cosa più cattiva del mondo! Gli uccelli, i cinghiali, i fagiani e tutti gli altri animali del bosco hanno bisogno anche del vostro aiuto. L’unica cosa bella da cacciare è... la caccia! Di questo e di altro ancora si parla in questo numero. Buona lettura a tutti!


La caccia è fuori dal tempo Riapre la scuola e riapre la caccia: le disgrazie non arrivano mai da sole... scherziamo naturalmente! A scuola puoi vedere i tuoi amici, imparare cose nuove e, perché no, parlare di animalismo con compagni e insegnanti. La caccia invece è solo una strage di animali, triste e fuori dal tempo. Eppure siamo ancora qui a parlarne, speriamo per poco!

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illustrazione di

Quanti sono i cacciatori in Italia? A Il 12% della popolazione B Il 9% della popolazione C L’1% della popolazione

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Quanti animali vengono uccisi ogni anno dai cacciatori in Italia? A 100 milioni B 10 milioni C 50 milioni

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Quale tra queste pratiche è permessa ai cacciatori? A Gli archetti (trappole a scatto) B I lacci (cappi con un nodo scorsoio) C La cattura e l’utilizzo di uccelli vivi da richiamo

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Secondo la legge, i cacciatori possono sparare anche ai cuccioli o alle femmine che covano? A Purtroppo sì B No, è rigorosamente vietato C Sono tutelati i soli cuccioli, ma non le mamme

Soluzione: 1) C - 2) C - 3) A - 4) C - 5) A

Roberto Moscardini

Quanti sono gli italiani fortemente contrari alla caccia? A Il 45% B Il 59% C Il 70%

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Fedele dopo la morte

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ella città di Villa Carlos Paz, in Argentina, tutti lo conoscono. Capitan è un meticcio che fu regalato da Miguel al figlio Damian. Poi Miguel morì, il cane fu affidato ad amici di famiglia, riuscì a tornare a casa, annusò ogni angolo alla ricerca dell’amico, e poi scomparve di nuovo. Ma quando Damian è andato a visitare la tomba del padre, l’ha ritrovato nel cimitero. Capitan ci era arrivato da solo, come da solo aveva trovato la tomba del suo compagno umano. Il cane torna ogni tanto a casa, ma trascorre gran parte delle sue giornate al cimitero; sette anni dopo la morte di Miguel vive ancora accanto alla sua tomba.

La generosa canina

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i chiama Lilica ed è una cagnetta brasiliana di Sao Carlos, vicino a San Paolo: vive in un quartiere povero, dove spesso manca il cibo, insieme alla sua amica umana Neile. Ogni notte Lilica percorre chilometri lungo la strada buia per incontrare Lucia, una professoressa che da trent’anni si occupa degli animali più sfortunati. L’incontro avviene lungo la strada. Lilica mangia un po’ di cibo, ma non finisce mai il pasto offerto: aspetta che Lucia le leghi il sacchetto attorno al collo e poi torna a casa per portare da mangiare a Neile e ai suoi amici: cani, gatti, galline e anche il mulo del quartiere.

Salvataggio a quattro zampe

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uando dalle onde del mare di Vieste (Foggia) sono arrivate le disperate urla di aiuto di un turista tedesco, tre randagi che vivono sulla collina lì vicino non hanno perso tempo. Uno si è immediatamente tuffato in mare, nuotando verso l’uomo in pericolo, gli altri hanno cominciato ad abbaiare fortissimo per attirare l’attenzione della gente. Due passanti si sono allora tuffati in acqua e, tutti insieme, hanno trascinato a terra l’uomo. Una storia a lieto fine, grazie soprattutto al coraggio e al gesto eroico dei tre cani.

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Le mele di Gandalf Gandalf è un maialino generoso che ama sorprendere gli amici, gioca con lui!

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Gandalf è molto ghiotto di mele! Regalagliene un bel mucchio, decidi tu quante e scrivilo qui!

È molto generoso e ne regala 3 al suo amico Giulio. Quante gliene rimangono?

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La mamma ha raccolto lo stesso numero di mele che rimangono a Gandalf. Quante sono in tutto?

Ci sono altre mele sotto l’albero, Gandalf raccoglie anche quelle. Quante ne ha ora?

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Gandalf divide tutte le sue mele con la sorellina Gina. Quante gliene restano?

Poi ne mangia esattamente quante ne aveva raccolte all’inizio. Quante gliene rimangono?

ANNERISCI TUTTI I PUNTINI E PER MAgIA APPARIRà IL RISULTATO! ADESSO PROVA A REGALARE UN NUMERO DIVERSO DI MELE ALL’INIZIO DEL GIOCO e RIFAI TUTTE LE operazioni FINO ALLA VIGNETTA 6: SECONDO TE IL RISULTATO FINALE CAMBIERà?

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La caccia è un’antica questione: se ne parla da decenni e molti non sopportano l’idea di un esercito che vaga per i boschi con il fucile in mano. Almeno con voi sfondiamo una porta aperta, ne siamo sicuri!

Amiamo la caccia e la natura

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iao a tutti, finalmente è riaperta la caccia! È la mia grande passione e non vedo l’ora di sparare il primo colpo. Decisamente il calendario venatorio è troppo corto... è come se voi ragazzi poteste giocare a pallone solo 4-5 mesi l’anno! Come si può essere contro la caccia? Si fanno passeggiate nei boschi e già questa è una cosa bellissima. Si cammina in mezzo alla natura e agli animali, con il nostro fedele cane che corre come un pazzo e si diverte un sacco; in più si sta insieme ai nostri amici cacciatori... che volete di più dalla vita?! Spariamo agli animali, certo. Li ammazziamo. Ma è meglio uccidere animali liberi, che hanno la possibilità di volare via, piuttosto che mangiare la carne del supermercato. Quella sì che viene da animali che hanno sofferto nelle gabbie degli allevamenti e poi sono stati ugualmente uccisi. Noi almeno abbiamo il coraggio e la coerenza di farlo da soli! E la sciocchezza che la caccia distrugge l’ambiente? È vero esattamente il contrario! Siamo noi a tenere puliti i boschi e i sentieri, proprio perché li viviamo e li sentiamo come la nostra seconda casa. Anche il problema dell'inquinamento del piombo dei nostri pallini è una questione marginale e poi cominciano a diffondersi le munizioni atossiche in acciaio. Insomma, non ci sono scuse: viva la caccia e viva la natura!

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Eppure la battaglia anticaccia non è ancora stata vinta, tutt’altro! Per questo continuiamo a parlarne, come al solito da due punti di vista opposti, utili per argomentare meglio le nostre idee. Buona lettura!

La caccia inquina l’ambiente

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on tutte le motivazioni contro la caccia si potrebbe scrivere un’enciclopedia! Certo, al primo posto ci sono i milioni di animali uccisi per divertimento (o per passione, come dicono i cacciatori e per i poveri animali è una passione per davvero!): una crudeltà ormai assurda nel nuovo millennio. Ma di questo tutti sono consapevoli, tranne i cacciatori, ovvio! E la questione dei boschi trasformati in campi di battaglia? Una vorrebbe fare una tranquilla passeggiata in mezzo alla natura, a raccogliere more o funghi, a fare foto, a osservare gli animali... impossibile durante l’apertura della caccia! Ci si trova in mezzo agli spari e agli animali feriti e sembra di essere in guerra... ancora non riesco ad abituarmi a questa assurdità. Ma c’è un’altra cosa spesso sottovalutata. I pallini dei cacciatori sono fatti di piombo, un metallo molto pericoloso per animali e umani. L’inquinamento da piombo contamina il terreno e le acque, provocando un rischio sanitario anche per l’uomo stesso. Non solo: stermina un gran numero di uccelli, in particolare di certe specie. Molti animali muoiono lentamente, dopo settimane di inedia, oppure hanno difficoltà a costruire il nido, deporre le uova, difendersi e finiscono facilmente predati. Tutto questo per il gusto di girare con un fucile in mano a uccidere esseri viventi...

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a cura del dott. Roberto Marchesini, etologo e direttore della SIUA

Il diritto alla felicità Gli animali sono intelligenti e sensibili, provano emozioni e sentimenti, hanno un linguaggio e un’organizzazione familiare e sociale, proprio come noi insomma! Per questo parliamo di diritti animali: un computer non ha certo bisogno dei diritti, un criceto sì! Certo, gli animali, diversamente da noi, non sono in grado di reclamare e sostenere i propri diritti ma... altrimenti a che servirebbero tutti i nostri affezionati lettori?!

IL DIRITTO ALLA VITA Gli animali sono esseri sensibili e provano un grande ventaglio di emozioni: dolore quando vengono picchiati o maltrattati, oppure gioia e felicità quando vivono esperienze piacevoli e gratificanti. In poche parole, gli animali hanno una vita emotiva ricca, complessa e articolata. Per questo dovrebbero essergli garantiti alcuni diritti basilari: non provare dolore fisico, la possibilità di muoversi liberamente, non soffrire la fame e la sete.

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L’insieme di questi diritti sono conosciuti come animal welfare, ovvero benessere animale. WELL-BEING: DIRITTO A VIVERE BENE Gli etologi ci dicono però che la vita dell’animale è molto di più rispetto a uno spazio dove muoversi o alla possibilità di mangiare quando si è affamati. I nostri amici, proprio come noi, hanno bisogno, oltre che di salute, anche di felicità. Ogni essere vivente ha il diritto di esprimere la propria dimensione di specie

© Dmitriy Shironosov | Dreamstime.com

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ntorno al 1970 (ormai è storia!) nasce una sensibilità diffusa per i diritti dei nostri amici di pelo, pinna e piume. In passato molti studiosi si erano interrogati sulla vita emotiva degli animali, ma è solo nel 1975 che il filosofo australiano Peter Singer scrive Liberazione Animale: inizia così a prendere forma il movimento per i diritti degli animali. Dobbiamo però chiederci: quali diritti? In sintesi, i diritti che dovremmo riconoscere agli animali sono due: il diritto alla vita e il diritto a viverla secondo le caratteristiche della propria specie.


© Edward J Bock 111 | Dreamstime.com

vicino a noi dal punto di vista emotivo poiché siamo abituati a considerarli compagni di vita (cani o gatti). Dobbiamo batterci perché i diritti vengano riconosciuti a tutti quegli animali che ogni giorno l’uomo sfrutta per produrre uova, carne, pellicce o utilizza per la sperimentazione… in poche parole, a ogni essere senziente che ci accompagna in questo viaggio sulla Terra chiamato vita!

© Galina Barskaya | Dreamstime.com

che viene chiamata “etogramma”. Prendiamo ad esempio lo scimpanzé: il suo etogramma è quello di avere un proprio gruppo di appartenenza caratterizzato da relazioni parentali e organizzazioni sociali ben definite; potersi arrampicare sugli alberi, costruire utensili, e molto altro ancora. Nello scimpanzé di uno zoo, anche se nutrito e curato in caso di malattia, non ritroviamo nessun elemento del suo etogramma di specie e questo rende quell’individuo un essere infelice: infatti non può vedere soddisfatti quei bisogni che fanno di lui un vero scimpanzé e non un oggetto da museo. DIRITTI PER TUTTI! Sono molte le battaglie che, negli ultimi anni e in tutto il mondo, si stanno combattendo a favore dei diritti animali. La liberazione dei beagle di Green Hill dello scorso anno è solo uno dei tanti esempi... nel campo dei diritti si stanno raggiungendo grandi risultati. Tanta strada è stata fatta, ma moltissima ne resta da fare poiché a tutti gli animali vanno riconosciuti i diritti principali. Non solo a quelli che percepiamo come “simili” a noi (tipo scimmie o delfini) o

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Monica Maiorano Un cacciatore ansioso di provare il suo nuovo fucile incontra una rondine che gli salverà la vita...

Qual è la cosa che ti fa più arrabbiare dello sfruttamento degli animali? Io considero gli animali nostri fratelli, creati come noi per vivere tutti insieme in pace e armonia. Per questo mi arrabbio tantissimo quando so di un cane maltrattato per cattiveria o ignoranza, e peggio ancora inorridisco al pensiero di migliaia di animali torturati e uccisi per motivi futili e meschini, come fare pellicce e avorio, oppure per divertimento, come nel caso della caccia, che non è uno sport, ma solo una brutalità contro animali indifesi. Vivi con degli animali? Sì, con un cagnolino molto piccolo (con me nella foto)... si chiama Fiocco Di Neve perché è un batuffolo tutto bianco e ricciolino. Ho sempre avuto cani con me fin dall’infanzia, quasi tutti meticci adottati, tranne Fiocco che mi hanno regalato. Nel giardino di casa mia ci sono anche diversi gatti: non sono miei, ma si autoinvitano a pranzo da Fiocco! Qual è la cosa che più ti affascina degli animali? La loro sensibilità e fedeltà incondizionata al “padrone”, la loro capacità di vivere anche negli ambienti più impervi, la loro bellezza e vitalità. Se avessi la bacchetta magica, in quale animale vorresti trasformarti? In un cerbiatto, per vivere nei boschi, fra la natura incontaminata in alta montagna.

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Come è nata la tua Lav story? L’ho scritta per far capire al mondo che la caccia, oltre che una crudeltà, è anche una cosa stupida; infatti se risparmiamo la vita degli animali e dell’ambiente, salviamo la nostra stessa vita.

Monica Maiorano, insegnante e scrittrice, vive e lavora a Bari. Ambientalista convinta, è da anni al fianco della LAV, sostenendo con fervore tutte le campagne per la protezione dei nostri amici animali. Ha pubblicato due libri per ragazzi e un manuale per insegnanti. Il racconto del Fucile che non voleva sparare fa parte di una raccolta di fiabe sugli animali che affrontano, oltre alla caccia, temi come il randagismo e l’abbandono dei cani, il traffico di cuccioli, tutti raccontati in modo leggero ma incisivo, per educare i bambini all’amore e al rispetto per gli animali. Questa raccolta di fiabe è diventata un bellissimo audiolibro che si intitola: Piccola Perla e i suoi magici cuccioli (si può trovare sul portale della Casa Editrice Goodmood). Sara Michieli, 28 anni, vive in provincia di Rovigo: è una illustratrice per l’infanzia e grafica, oltre che una grande sognatrice... Ama le torte al cioccolato, i gatti e fare progetti lavorando in squadra. Nei suoi disegni cerca di mettere insieme la morbidezza dell’acquerello con la grafica digitale. Tiene laboratori per bambini, che sa trasformare con i suoi trucchi nel loro animale preferito. Il primo libro che ha illustrato è stato Figli, tutti diversi, tutti speciali scritto da Laura Novello e Paola Rigato.


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Il fucile che non voleva sparare di Monica Maiorano con le illustrazioni di Sara Michieli

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era una volta un cacciatore, che aveva comprato un fucile nuovo. Una mattina andò nel bosco per provare la sua nuova arma: voleva sparare a tutti gli uccellini che incontrava. Arrivato nel bosco il cacciatore si nascose fra gli alberi, imbracciò il fucile e cominciò ad aspettare con pazienza. Non passò molto tempo che vide arrivare una rondine. Era una mamma rondinella che volava in cerca di cibo per i suoi rondinini. Solitamente non si spara alle rondini, ma quel giorno il cacciatore era così ansioso di provare il suo nuovo fucile che avrebbe sparato a qualsiasi animale, e così prese la mira sul povero uccellino. Il fucile però era fatato, e quando vide la rondinella che andava in cerca di cibo per i suoi figliolini, si impietosì e decise di non ucciderla. Il cacciatore puntò il fucile, tirò il grilletto e... phum!!!!! Il fucile emise un forte botto, ma nessun colpo partì. La rondinella volò via spaventata ma... viva! Passò un altro uccellino, e di nuovo il cacciatore prese la mira, tirò il grilletto e booom!!! un altro forte rumore ma nessun proiettile partì dal fucile; anche questo uccellino volò via sano e salvo.


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– Ma cosa succede al mio fucile, non spara! – disse il cacciatore e aprì l’arma per controllare che fosse tutto a posto. Tutto nel fucile funzionava alla perfezione, l’uomo lo ricaricò con le cartucce nuove, e riprese a sparare agli uccellini. Pum! Pum! Phum phum pum!!!!!! spara e spara ma non colpiva niente. Il fucile faceva solo un gran fracasso, ma neanche un pallino usciva dalla canna. Tutto quel rumore servì solo a spaventare gli uccelli che, avendo capito che lì c’era un cacciatore, andarono tutti a nascondersi. Dopo qualche minuto non vi era più un uccellino in volo! Il cacciatore si arrabbiò. – Maledizione! Questo dannato fucile non spara un solo colpo. Domani mi sentiranno in armeria! Stava per ricontrollare il fucile ma si bloccò, bianco in volto per la paura. Intorno a lui volava un insetto mostruoso. Il cacciatore sapeva di essere allergico alle punture di insetto. Se quel mostro lo avesse punto, per lui non ci sarebbe stato scampo: lo avrebbe assalito uno shock anafilattico e sarebbe morto fra atroci dolori.


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L’uomo era da solo, nel bosco non c’era nessuno a cui potesse chiedere aiuto, e quella mattina, nella fretta di uscire di casa per andare nel bosco a provare il suo nuovo fucile, aveva anche dimenticato di mettere la pomata per proteggersi dagli insetti e di prendere il cellulare; non poteva chiamare i soccorsi nel caso si fosse sentito male. Pensò di uccidere l’insetto che gli ronzava ancora attorno minaccioso, ma aveva paura: se si fosse mosso e avesse sbagliato il colpo, il mostro lo avrebbe punto di sicuro per difendersi, e per lui sarebbe stata la fine. – Mio Dio salvami! pregò il cacciatore in preda al panico. Ad un tratto sentì un frullìo d’ali. Vide arrivare in picchiata una rondine che... zac! Finalmente! Aveva trovato un ghiotto insetto da portare per pranzo ai suoi rondinini! La mamma rondinella afferrò sicura l’insetto col becco e volò via, verso il suo nido, dove la aspettavano affamati i suoi piccoli rondinini. Il cacciatore tirò un sospiro di sollievo. Ancora non riusciva a credere di essere scampato al pericolo mortale! Aveva riconosciuto l’uccellino che lo aveva salvato; era la rondine che prima lui aveva tentato di abbattere col suo fucile. – Menomale che non l’ho uccisa! – pensò il cacciatore con il cuore colmo di gratitudine.


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In quel momento promise a se stesso e al suo Dio che mai più avrebbe sparato a un animale. Il cacciatore scavò una buca, ci buttò dentro il fucile, coprì la buca con la terra e se ne tornò a casa, dalla sua famiglia, felice come non lo era mai stato, perché si sentiva più buono. Passarono i mesi, gli anni. Il fucile sotto la terra mise radici e diventò un bellissimo albero, enorme, pieno di fiori e di frutti profumati. Tanti uccellini fecero il nido fra i rami di quell’albero bellissimo, dove i proiettili dei cacciatori non arrivavano mai a colpirli. Quando il vento soffiava fra i rami di quell’albero fatato, si udiva un canto che diceva così: Io sono il fucile che non voleva sparare a una rondine che volava nel cielo. Cercava il cibo per i suoi rondinini, e nel trovarlo salvò il cacciatore: ama la vita, vivi col cuore!


Avanti tutta! Si sa, l’amore per gli animali aguzza l'ingegno! Ecco alcune classi (tra le tante) che si sono impegnate a fianco della LAV per difendere i diritti dei nostri amici. Complimenti per l’ottimo LAVoro e... avanti tutta (e tutti!): un nuovo anno scolastico è iniziato!

Nella scuola elementare di Zambana (Trento), un gruppo di bambini ha abbellito i tabelloni del canestro in cortile con disegni “animalisti”, dipinti a mano nelle ore del pomeriggio. Hanno predisposto anche uno slogan: “UN TIRO PER LA LIBERTÀ”

La classe II° C della scuola Perotti di Torino ha fatto una piccola colletta al fine di acquistare cibo per cani e gatti bisognosi.

Ecco il bellissimo disegno realizzato dai bambini della Scuola dell’Infanzia di VerezzoSan Remo... con le impronte delle loro mani!

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Pubblicità a quattro zampe e quattro ruote! Cartelloni, manifesti, striscioni, autobus, persino nei cantieri... ormai la pubblicità è dappertutto nelle città. Ma, almeno in questo caso, non c’è da lamentarsi! Grazie al concorso organizzato dalla LAV (e chiamato, pensa un po’, Premio Piccole Impronte), quest’estate a Verona i protagonisti della pubblicità sono stati animali e bambini!

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1 1. Il momento della premiazione davanti alle autorità cittadine. 2. La copertina del bando di concorso.

3-5 e foto di sfondo. Quattro dei sei soggetti scelti per la campagna pubblicitaria. 6-7. Gli altri due disegni selezionati.

FILIPPO BOSCOLO

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FEDERICA CHIECCHI


Gli alunni delle scuole primarie hanno affrontato in classe il tema della caccia, progettando poi manifesti pubblicitari, con slogan e disegni dalla parte dei nostri amici. Il tutto con grande entusiasmo, fantasia e divertimento! Il risultato di questo appassionante lavoro è sfrecciato per le strade di Verona, sulle fiancate degli autobus cittadini. I sei vincitori – ma tutti lo avrebbero meritato – hanno avuto questo grande onore e il loro messaggio anticaccia non si è mai fermato per l’intera estate!

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LAURA DEDGYONAY

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Spedite le vostre lettere all’indirizzo: Viale Regina Margherita 177 00198 Roma

oppure inviate una email a: piccoleimpronte@lav.it

Sono persone!

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aro Piccole Impronte, li chiamano animali. Io li considero persone, quasi fossero eterni bambini. Bisognosi d'amore, cure e protezione. Dolcemente ti toccano l'anima. Non meritano di essere rinchiusi in zoo e bioparchi. Io la penso così. Ciao Alice Camurri, 12 anni, Corio (Torino)

Con il vostro aiuto

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aro Piccole Impronte, vorrei riuscire insieme a voi a vietare la vendita di pellicce in Italia, perché non sopporto che degli animali vengano uccisi per creare giubbotti, mantelle, sciarpe... Vi chiedo di aiutarmi in questa battaglia. Grazie!

Elisa Vecchio, 9 anni, Firenze

Mattia Bolzon, Modena Alice Camurri

Adesso siamo amici

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aro Piccole Impronte, circa un mese fa un amico di mio padre non poteva tenere il suo cane, così l'ho tenuto io per il tempo necessario... Mi sono così affezionata a lui e lui a me che ogni volta che ci vediamo ci facciamo tante feste!! Volevo dirvelo, ciao. Julia Schmid, 11 anni, Roma

Ciro Monzi, 11 anni, Portici, Napoli

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Ho visto gli elefanti

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aro Piccole Impronte, sono andata in vacanza in Thailandia, e sono andata a visitare un centro per la protezione degli elefanti. Nel paese che ho visitato gli elefanti sono animali sacri, ma ugualmente vengono maltrattati. Io con i miei genitori ho vissuto l'esperienza di poterli osservare da vicino, di dargli da mangiare e di bagnarli utilizzando dei secchi nel fiume, insomma mi sono divertita tanto. Ho avuto anche l'occasione di poter vedere un serpente delle palme, alcune scimmie e un'iguana. Saluti a tutti.

Grazie mille a Micol, che ha raccolto il nostro invito e ha condiviso la sua esperienza estiva addirittura in Thailandia! Siamo tutti invidiosi per il tuo incontro con gli elefanti e per tutti gli animali esotici che hai visto... Brava Julia! Tenere un cane per l'estate è un ottimo modo per fare amicizia con un amico peloso, conoscere meglio il mondo canino e combattere gli abbandoni estivi. Arriva la stagione fredda e naturalmente rilanciamo l'appello di Elisa: basta pellicce! Infine un bacio ad Alice che ci ha commosso con le sue bellissime parole. La frase “gli animali dolcemente ti toccano l'anima” ha una verità, una semplicità e una poesia davvero difficili da trovare. Brava!

Micol Fanelli, 8 anni, Roma

Tuttle le foto: © Martina Mazzei

Grazie a Francesco e Filippo Vitturi (Treviso) per essere stati con noi alla LAVacanza di giugno, assieme alla loro Bolt.

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Concorso nazionale per gli studenti delle Scuole secondarie di primo e secondo grado e per gli allievi delle Scuole di Cinematografia 31 gennaio 2014

PIER PAOLO PUXEDDU+FRANCESCA VITALE STUDIO ASSOCIATO

scadenza

SEI UN GIOVANE VIDEOMAKER E AMI GLI ANIMALI? Allora racconta, con un breve lavoro audiovisivo, il tuo punto di vista sui temi del rispetto della dignità e della libertà di tutti gli animali e sulle battaglie da intraprendere

contro ogni forma di violenza e sfruttamento degli animali.

Potrai

partecipare come singolo studente di scuole secondarie di primo e secondo grado

25 anni - di una scuola di cinematografia. Dovrai scegliere la categoria (spot da 30 secondi e cortometraggio della durata massima di 3 minuti) e decidere di realizzare il tuo video su uno dei seguenti temi: o come allievo

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sotto i

che più ti convince

Gli animali e i loro diritti • Caccia, la viltà del più forte • Essere Veg: animali, ambiente, salute Il bando completo e i premi sono consultabili sul sito www.lav.it Per ogni informazione puoi contattare la LAV all’indirizzo educazione@lav.it telefono 06 446 13 25 con il patrocinio di


Fagiano

Fagiano

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© Rekemp | Dreamstime.com

fagiano è un lontano parente del gallo selvatico. Originario dell’Asia, fu introdotto in Italia dai Romani intorno al 500 d.C. Esistono tantissime specie di questo uccello diffuse in quasi tutto il mondo. Ha la coda molto lunga, la testa piccola e il collo allungato. Il maschio è coloratissimo: il capo è blu con una mascherina rossa e un collarino bianco, mentre su tutto il corpo si confondono sfumature rosse, verdi e arancio; le piume della femmina invece sono marroni-grigiastre. Non ama i boschi, preferisce vivere nei campi e nelle pianure, dove si muove alla ricerca di cibo: sementi, bacche, foglie, germogli. Il suo nemico principale, oltre ai cacciatori, è la volpe: per difendersi il maschio va a dormire in cima agli alberi, mentre la femmina si accovaccia a terra mimetizzandosi con il terreno. È molto sedentario e non si allontana dal suo territorio: si dice che muore dove nasce. Corre veloce, ma il suo volo è piuttosto faticoso e di solito vi ricorre solo in caso di pericolo, con uno scatto fulmineo e robusti colpi d’ala. La femmina depone le uova in una buchetta scavata in mezzo ai cespugli, covandole per circa 25 giorni. I piccoli, che si chiamano pulcini come i cuccioli della gallina (e vi assomigliano parecchio), sono molto vispi e dopo una decina di giorni già svolazzano; rimangono però sotto la protezione della mamma per un paio di mesi.

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I numeri del fagiano 750-1700 grammi il suo peso 53-90 cm la lunghezza 20-50 cm la lunghezza della coda 70-90 cm l’apertura alare 6-8 le uova deposte

ANIMALI, NON PREDE


i Manifesti di Piccole Impronte

LA CACCIA UCCIDE. NON SOLO GLI ANIMALI.

Il piombo non è biodegradabile. Si disperde nell’ambiente, inquina falde acquifere e terreni agricoli, avvelena gli animali selvatici e può essere pericoloso anche per la salute umana. Ogni anno, nei boschi italiani, i cacciatori abbandonano più di 20 mila tonnellate di piombo. Le prime vittime della caccia sono i milioni di animali indifesi uccisi per sport. Ma ricorda: la caccia uccide anche la natura.

Per informazioni, per richiedere volantini o per partecipare alle nostre campagne puoi telefonare allo 064461325 o alla sede LAV della tua città. Se preferisci, mandaci una email all’indirizzo piccoleimpronte@lav.it oppure naviga con il sito della LAV www.lav.it


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