Piccole Impronte Luglio 2017

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Meraviglios estate! mangiare veg

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Il nuovo fum

www.piccoleimpronte.lav.it Supplemento al n. 5 [159] di “Impronte� - Rivista Animalista Poste Italiane SpA sped. in abbonamento postale d.l. 353/2003 (conv. in l.27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 dcb - Roma


in questo numero 1 Editoriale ...e in più la striscia di BatBilbo

10 Parlando con Amaranta Peck Storia di una volontaria

2 Ultime notizie

12 Giochi Messaggio dallo spazio

4 Pelo e Contropelo Finalmente gli animali sono rispettati Né inferiori né superiori, siamo solo diversi 6 Il Fumetto - BatBilbo Non sono in vendita! 8 Amico a distanza Alfa, Buddha e Occhiolino, tre macachi pieni di simpatia

13 LAV Story La linea sottile 21 Selfie mania I vostri autoscatti 22 Il Fumetto Il futuro possibile 26 Diversi ma Uguali Una meravigliosa stagione 28 L’Angolo della posta 30 Martina in cucina 32 Da non perdere 33 Quiz

PICCOLE IMPRONTE

SUPPLEMENTO AD IMPRONTE anno XXXIV n. 5 (159) luglio 2017

DIRETTore RESPONSABILE Gianluca Felicetti

DIRETTRICE EDITORIALE ILARIA MARUCELLI

DIREZIONE E REDAZIONE

SEDE NAZIONALE LAV ONLUS Viale Regina Margherita, 177 00198 Roma

redazione

giacomo bottinelli, MARCO CORTINI, ILARIA MARUCELLI, GANDALF, PRISCILLA

PROGETTO GRAFICO E Impaginazione

Pier Paolo Puxeddu+francesca vitale studio associato

HANNO COLLABORATO

Davide Ceccon, Arianna Dall'Occo, Roberto Marchesini, Amaranta Peck, Fabio Redaelli, Alessandro Telve, Lorenzo Vannini

DISEGNO DI COPERTINA fabio Redaelli

Arti Grafiche “LA MODERNA” Via Enrico Fermi, 13/17 ici 00012 Guidonia ar c Montecelio (RM)

CARTA Dalum

Cyclus Print 100% carta riciclata

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AUT. TRIB. ROMA 50/84 dell’11-2-1984 ISCR. REG. NAZ. STAMPA 4086 dell’1-3-1993 Iscr. ROC 2263 - 2001

STAMPA

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biodegradabile e compostabile

chiuso in tipografia 20 luglio 2017

QUOTE ANNUALI DI ISCRIZIONE E RINNOVO ALLA LAV ONLUS

GIOVANILE (sotto i 18 anni) da 18 euro ORDINARIO da 30 euro FAMIGLIA da 45 euro SOSTENITORE da 46 euro BENEMERITO da 150 euro STRAORDINARIO da 500 euro

VERSAMENTI INTESTATI A LAV ONLUS

c\c bancario n. 501112 Banca Popolare Etica Filiale di Roma - Via Rasella 14 00187 Roma ABI 05018 CAB 03200 CIN E

Informiamo che tutti gli associati e/o i sostenitori delle campagne LAV ONLUS hanno diritto a ricevere la presente pubblicazione tramite invio postale. La LAV ONLUS garantisce che i dati identificativi dei destinatari sono raccolti e trattati, anche elettronicamente, nel rispetto delle norme previste dal “codice di regolamentazione della privacy” (Dgs 196/2003). Ogni interessato potrà in ogni momento esercitare i propri diritti (art. 7,8,9 Dgs 196/2003) rivolgendosi direttamente alla LAV ONLUS, viale Regina Margherita 177, 00198 Roma, tel. 06/4461325 fax 06/4461326 email: info@lav.it

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Editoriale Il futuro è dalla parte degli animali C

iao ragazzi! L’estate è nel vivo e sarete già tutti in vacanza... Ma la voglia di salvare gli animali non si ferma mai; anzi, senza la scuola c’è più tempo per aiutarli. Ecco allora un nuovo numero del nostro giornalino, con tante idee e suggerimenti per cambiare le cose. Anzi, continuare a cambiare le cose e salvare gli animali. Un tempo i nostri amici erano solo prede e proprietà, oggi sono compagni di vita e sempre più soggetti di diritto. Li chiamiamo ancora animali, ma io li considero persone. Persone non umane, bisognose d’amore e di cura. Grazie a questa definizione Cecilia, una scimpanzé di 19 anni dello zoo di Mendoza, in Brasile, è stata liberata e trasferita in una riserva naturale, dove vivrà insieme ai suoi simili. Questo miracolo è stato possibile grazie a una giudice argentina, che ha applicato un principio di tutela della persona. Cecilia non appartiene alla specie homo sapiens, ma ha gli stessi diritti di noi persone umane. Come quello di nascere, vivere, crescere e morire in un ambiente adatto ai suoi bisogni, non certo rinchiusa dietro le sbarre! Questa storia bellissima ci fa capire che il futuro è dalla parte degli animali. Ogni nostra azione può davvero fare la differenza per i nostri amici e, se davvero lo vogliamo, possiamo cambiare il modo di pensare della gente. Buone vacanze animaliste a tutti voi! la direttrice

Ilaria Marucelli

BatBilbo

professione: giornalista cibo preferito: pasta al pomodoro cosa non sopporta: chi maltratta gli animali cosa vuole fare da grande: tornare bambina hobby: cinema e fotografia letture preferite: poesie

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Ultime notizie Una sentenza storica

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a vinto la causa in tribunale e ora vive in una grande riserva in Brasile, in mezzo alla natura e ai propri simili. È Cecilia, una scimpanzé di 19 anni che è stata finalmente liberata, grazie a una giudice argentina, dalle gabbie dello zoo di Mendoza. Qui, dopo la morte di due suoi compagni, Cecilia viveva triste e sola in pochi metri di spazio. Nella sentenza la giudice ha spiegato che i grandi primati non sono oggetti, ma esseri sensibili portatori di diritti: il diritto di nascere, vivere, crescere e morire nell’ambiente proprio della loro specie. Parole bellissime che faranno la storia e che intanto hanno cambiato l’esistenza di Cecilia: buona vita!

Chiude il più grande circo del mondo

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| Dreamstim e.com / Arch

Occhiali per cani e gatti

(c) Katty40

opo 146 anni chiude il Circo Barnum, per molto tempo definito “il più grande spettacolo del mondo”. E uno dei più crudeli, aggiungiamo noi, visto che migliaia di animali (tra cui elefanti, tigri, leoni, cammelli) sono stati costretti a vivere in gabbia per esibirsi sotto al tendone. Le battaglie animaliste hanno contribuito a questo successo, rendendo evidente a tutti che rinchiudere e sfruttare gli animali per il nostro divertimento ormai è fuori moda. Quaranta elefanti già vivono in un rifugio per pachidermi e a tutti gli altri animali verrà trovata presto una sistemazione adeguata alle loro esigenze. Buona fortuna a tutti!

ivio LAV

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ervono per favorire la guarigione in alcune malattie o dopo gli interventi chirurgici: sono le lenti a contatto e gli occhiali per cani e gatti! Se gli occhi del vostro amico a quattro zampe si arrossano e lacrimano, la palpebra è chiusa o la congiuntiva è arrossata, potrebbero servirgli gli occhiali. Naturalmente, visto che i cani non devono leggere, le lenti non sono graduate, ma solo protettive e servono soprattutto in certe patologie della cornea o per prevenire i danni causati dalle radiazioni ultraviolette.

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Rifiuti umani negli abissi marini

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nche gli animali degli abissi mangiano la plastica, che ormai ha raggiunto gli oceani di tutto il mondo. I ricercatori delle università di Bristol e Oxford hanno trovato tracce di microsfere in plastica dentro alcuni crostacei, a profondità comprese tra i 300 m e i 1800 m. È la prima volta che si dimostra che poliestere, polipropilene, viscosa, nylon e acrilico arrivano anche sul fondo degli oceani! Molti dei nostri rifiuti si riversano infatti nei mari, con grande danno, oltre che per l’ambiente, di tutti gli animali acquatici, anche quelli che vivono alle massime profondità.

Il primo bar per cani sulla spiaggia

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osa c’è di più bello che rilassarsi in un bar sulla spiaggia, magari sorseggiando una bibita fresca e sgranocchiando uno snack? Niente. Se non poterlo fare in compagnia del proprio cane che potrà bere una birra o mangiare un gelato. Insieme a noi! Tutto questo è possibile anche in Croazia, per l’esattezza a porto Podvorska, a Crikvenica, una località balneare a trenta chilometri a sud di Fiume. Il Monty’s Dog Beach and Bar, oltre a servire birre, tisane e snack per i quattrozampe, è anche un normale bar per gli umani, così da poter condividere, dopo una giornata di tuffi e corse dietro un pallone, anche l’aperitivo.

Vegan chef contest

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maggio, prima della chiusura dell’anno scolastico, si è tenuta la lezione premio del “Vegan Chef Contest”, il concorso alla sua seconda edizione lanciato da LAV in collaborazione con Sonda e vinto stavolta dall’Istituto “Cesare Musatti” di Dolo (VE). La classe 5a I /pasticceria, coordinata dalla professoressa Arianna Giacomin, ha ospitato noi di LAV e lo chef Martino Beria per una giornata di lezione teorico-pratica sulla cucina vegana. Complimenti ragazzi! P

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Pelo Quante volte siamo troppo presi dal presente! Scuola, compiti, litigi, problemi, impegni, arrabbiature, insuccessi... E così non sappiamo guardare al passato e soprattutto immaginarci il futuro. La storia è già lì, dietro le spalle, pronta per chi la vuole leggere e capire e può insegnarci

Finalmente gli animali sono rispettati Quando i randagi finivano al canile, se nessuno si offriva di adottarli venivano soppressi. Sì, avete letto bene, uccisi!

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iao ragazzi e un affettuoso BAU da parte del mio compagno peloso Jack! Voi che avete tutta la vita davanti (e pochi anni dietro le spalle) non potete capire come si è trasformata la vita per i nostri amici animali. Oggi è tutta un’altra storia! Gandhi diceva che la civiltà di una nazione si misura da come sono trattati gli animali. Bene, possiamo finalmente affermare di vivere in un paese civile. Ma quando avevo la vostra età era tutto diverso. I nostri amici erano trattati come oggetti e chi li amava era considerato strano, esagerato, originale o troppo sensibile. Prendiamo i cani. Quando i randagi finivano al canile, se nessuno si offriva di adottarli venivano soppressi. Sì, avete letto bene, uccisi! E anche gli animali più fortunati, quelli con una famiglia, non potevano entrare nei negozi, sull’autobus, nei bar, negli alberghi, nei ristoranti, nei parchi, sulla spiaggia... Come se fossero esseri inferiori e pericolosi, invece che i nostri compagni di vita. Ma l’atteggiamento della gente è migliorato nei confronti di tutti gli animali. Solo qualche esempio. La vivisezione per i cosmetici è vietata ed è rimasta solo per le ricerche mediche davvero indispensabili. Gli animali nei circhi sono sempre di meno, le pellicce sono quasi sparite, i maltrattamenti sono puniti dalla legge. Io non sono vegano, ma chi fa questa scelta ha una varietà enorme di cibi anche al supermercato. Insomma siamo riusciti a costruire (anche io ho dato il mio contributo e ne sono fiero) una società a misura dei nostri amici. A dimostrazione che le cose, se davvero lo vogliamo, possono cambiare. Ce l’abbiamo fatta!


Contropelo a vivere meglio. Il futuro invece possiamo solo immaginarcelo. Come abbiamo fatto in questo numero, mettendo un personaggio che vive nel 2101 a confronto con un nostro contemporaneo. Tu da che parte stai, presente o futuro?

Né inferiori né superiori, siamo solo diversi

Non è semplice vedere le ingiustizie quando ci viviamo dentro. Quando siamo noi a commetterle, quelle ingiustizie. E quando queste terribili ingiustizie sono la normalità.

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i presento: sono una ricercatrice di storia contemporanea. Io amo gli animali e mi sono specializzata su di loro, su come si è evoluto l’atteggiamento di noi umani nei loro confronti. Lo so che vi sembra impossibile, ma fino a una manciata di anni fa gli animali erano i nostri schiavi. Non avevano diritti, erano trattati come oggetti e nessuno se ne stupiva. Per esempio venivano mangiati. Lo so che per voi, ragazzi del 2101, nati e cresciuti vegani, in un mondo vegano, è difficile da credere. Eppure esistevano grandi fabbriche, chiamate allevamenti, dove galline, maiali e mucche erano ammassati e reclusi contro la loro volontà. Dopo una breve, orribile vita venivano uccisi e fatti a pezzi; poi la carne si vendeva al supermercato. Altri animali venivano cacciati e pescati, sottoposti a esperimenti crudeli, rinchiusi negli zoo, sfruttati nei circhi. Lo so, oggi che gli animali sono rispettati e hanno diritti... vi chiederete come sia stata possibile tanta crudeltà. E da storica vi rispondo: non è semplice vedere le ingiustizie quando ci viviamo dentro. Quando siamo noi a commetterle, quelle ingiustizie. E quando queste terribili ingiustizie sono la normalità. Ma anche più di cento anni fa c’era chi aveva aperto gli occhi. Si chiamavano “animalisti” e verso la fine del secondo millennio cominciarono a lottare con le unghie e con i denti per i diritti degli animali. All’inizio venivano presi in giro, ignorati, snobbati, ma come dice una vecchissima canzone è solo la storia che dà torto e dà ragione! Grazie anche a questi coraggiosi antenati, oggi gli animali sono rispettati, viviamo insieme in pace e finalmente abbiamo capito che nessuno è inferiore o superiore, siamo solo diversi.

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Amico a distanza Alfa, Buddha e Occhiolino, tre macachi pieni di simpatia In questo numero vi presentiamo tre nuovi amici che hanno bisogno del vostro aiuto. Sono macachi, un tipo di primati sorprendentemente simili a noi umani: basta guardarli in queste foto!

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lfa e Buddha sono i boss di una grande famiglia, quella formata da 16 macachi che LAV è riuscita a liberare dalle gabbie e dagli esperimenti. Si sono riuniti il 4 settembre del 2016 e da allora non si sono più separati! Lui è riservato e permissivo ma molto autorevole, ed è un punto di riferimento per tutto il gruppo. Dopo tanti anni passati in una piccola gabbia mostra ancora i segni della sua prigionia e talvolta ha comportamenti strani e ripetitivi, che però stanno migliorando! Lei ha lo sguardo imbronciato e un po’ severo, ma sa essere anche molto dolce. E poi c’è Occhiolino, un giovane macaco maschio che deve il suo nome alla sua caratteristica: una dolcissima espressione! Dolce, gentile, socievole e curioso, ama arrampicarsi e saltellare qua e là. Destinati alla prigionia ed esperimenti crudeli, questi macachi vivono adesso in una grande struttura tutta per loro. Aiutaci ad aiutarli: adottali a distanza! Contribuirai al loro mantenimento, al loro benessere e... alla loro felicità!

Da oggi puoi adottare il tuo nuovo amico direttamente sul Web. Fatti aiutare da un adulto e cerca su

adozioneadistanza.lav.it

la pagina dedicata alle adozioni junior!

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Alfa e Buddha

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Parlando con Amaranta Peck Storia di una volontaria Incontra LAV da ragazza e così comincia a darsi da fare per gli animali. Oggi è la responsabile della sede di Correggio e si racconta così in questa intervista.

Ci racconti in breve la tua storia?

Ho 43 anni, sono nata a Firenze e ci sono rimasta fino alla nascita di mio figlio (18 anni fa), quando mi sono trasferita a Correggio (Reggio Emilia). Lì non c’era una sede LAV, così ne ho aperta una nel 2003: ho conosciuto molte persone di passaggio, con cui abbiamo fatto un po’ di strada insieme, ma per fortuna tante altre sono ancora con me.

Eri animalista anche da bambina?

Gli animali mi sono sempre piaciuti. Quando ero piccola giocavo con girini, cavallette e scarabei. Mia nonna mi portava allo zoo e al circo e avevo una vera passione per le tigri, ma ogni volta che le vedevo dietro una gabbia stavo male.

Quando hai incontrato la prima volta LAV?

Era il 1993 e mia mamma ha incontrato un banchetto LAV a Firenze; mi ha preso una maglietta e ha lasciato il numero di telefono. Poi mi hanno chiamata per invitarmi a una loro riunione. Sono andata un po’ titubante, per vedere di cosa si parlava e mi hanno subito riempito di volantini! Li ho letti ed ero d’accordo su tutto, così sono tornata e sono rimasta conquistata dalle attività che stavano organizzando. Per la prima volta ho trovato la mia dimensione, in un gruppo stimo10 | P

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lante di persone con obiettivi simili con cui confrontarsi. Ho fatto delle amicizie che sono rimaste nel tempo: sono passati più di venti anni e sono ancora in LAV...

Cosa ti ha dato quell’incontro con LAV?

Ho cominciato a definirmi animalista solo dopo l’incontro con LAV. Parlare con altri volontari mi ha fatto aprire gli occhi, vedere le ingiustizie intorno a noi e cercare di cominciare a cambiare le cose, o perlomeno non esserne complice. Soprattutto mi ha aiutato a mettermi nei panni degli animali.

Come ricordi il periodo con LAV di Firenze?

Ho partecipato a molte manifestazioni e ho fatto tanti tavoli per raccogliere firme. Poi sono cominciati i primi interventi nelle scuole, dalle elementari all’università, dove abbiamo cominciato a parlare dei metodi alternativi. Una cosa che ci univa come gruppo erano le cene vegane. In quel periodo non tutti erano vegetariani e ancora meno vegani! Ma in quelle occasioni ognuno portava qualcosa di vegano. Cercavamo di essere fantasiosi, anche come gesto accogliente nei confronti degli altri.


Cosa facevate in città?

Il gruppo di allora era gestito da Ilaria (la direttrice di Piccole Impronte), ma tutti partecipavano. C’era un responsabile per ogni argomento: chi si occupava di pellicce, chi dei canili, chi della scuola, il gruppo che mi piaceva di più. Abbiamo organizzato dei progetti. Mi ricordo l’intervento in una scuola d’infanzia dove i bambini dovevano interpretare i cuccioli di dalmata. Si erano talmente immedesimati che quando un nostro volontario ha fatto Crudelia De Mon, sono scappati impauriti! Erano le nostre prime esperienze...

Qual è l’episodio più importante che ricordi?

Mi ricordo quando abbiamo cominciato a parlare di metodi alternativi... allora sembrava che non potesse esistere un’alternativa alla sperimentazione animale. Ma poi abbiamo vinto la battaglia sul bando in Europa ai cosmetici testati. Era impensabile quando ho cominciato, ma adesso è una realtà e nessuno si stupisce.

Raccontaci com’era all’inizio essere animalisti…

Mi ricordo che non c’erano i prodotti per vegani o vegetariani, dovevamo trovare modi nuovi per rendere appetitosa la soia disidratata... E facevamo gruppi di acquisto per comprare scarpe non di pelle provenienti da un negozio di Londra.

Per gli animali, cosa speri? Come immagini il futuro?

Le leggi a favore degli animali aumentano e anche la sensibilità generale, ma soprattutto credo nell’educazione e nella sensibilizzazione dei bambini: sono il nostro futuro.

Hai salvato tanti animali? Pensi che il tuo impegno sia servito a qualcosa?

Non so se ho salvato tanti animali, ma qualcuno certamente sì. Ad esempio ho trovato un pipistrello con un problema a un’ala e l’ho portato a un centro di recupero. E poi mi piace pensare di aver contribuito a diffondere delle idee positive e di rispetto degli animali.

Se potessi dire qualcosa alla tua associazione, cosa le diresti?

Grazie LAV per tutto quello che fai per gli animali. Non rinunciare mai alle sedi e ai punti di riferimento locali: sono loro che interagiscono con le persone e la realtà del territorio. Il vero cambiamento viene dal basso, ricordiamocelo sempre! P

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Giochi Messaggio dallo spazio Gli alieni hanno inviato un messaggio segreto a tutti i bambini. Dopo mesi di studi, gli esperti sono riusciti a decodificare i simboli alieni e adesso bisogna tradurre il messaggio, ci aiuti anche tu?

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La linea sottile di

Giacomo Bottinelli con le illustrazioni di Lorenzo Vannini

S Le giornate si ripetevano una uguale all’altra con le solite abitudini

embrava a volte che a Rocca Sganghera non cambiasse nulla.

e la solita routine. Ma spesso il cambiamento procede su una linea sottile e la gente non si accorge di cambiare. Così era stato per il postino Egidio Tafutti, che a forza di portare lettere faceva sempre lo stesso percorso, ma una volta aveva trovato un piccolo di piccione caduto dal nido, lo aveva raccolto e lo aveva allevato fino al giorno in cui non aveva imparato a volare. Prima per lui i piccioni erano uccelli sporchi e brutti. Da quel momento furono le creature più aggraziate dell’universo. Qualcosa nel signor Tafutti era cambiato e lui non se ne era accorto, tanto che diceva di aver sempre amato i piccioni.

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Era successo anche alla segretaria del dentista, la signorina Silva Marassi, che mentre il dottore trapanava un dente dell’avvocato Silvani aveva pensato quasi per caso che fare esperimenti sugli animali è crudele e insensato, e pian piano quell’idea era sbocciata in lei come un germoglio fino a convincere anche il dentista e insieme si erano messi a cercare strumenti e materiali non sperimentati sugli animali per il loro studio e ne facevano un vanto tra i pazienti. Era capitato a Mario Cecchi, il muratore, che un giorno aveva scoperto una tana di ricci sotto a un muro e si era rifiutato di abbatterlo. Poi aveva continuato a pensarci e si era chiesto il perché di tante cose che faceva nella vita e aveva deciso che gli animali non sono il nostro cibo. Era accaduto al fabbro Mirco Sandroni, che mentre batteva una cancellata aveva visto un lombrico contorcersi nella polvere, lo aveva sollevato piano con le sue grandi mani e lo aveva posato dolcemente nel fango. Da quel momento, proprio come un lombrico delicato, l’idea che tutti gli altri meritassero rispetto era entrata in lui.

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© Alexandr Pakhnyushchyy | 123RF.com

Amici animali

L’ape * L’ape vive in tutti i continenti ed è l’insetto più studiato e conosciuto al mondo. Ha tre paia di zampe e il corpo è diviso in capo, torace e addome. Sul capo si trovano le antenne e gli occhi, mentre in fondo all’addome c’è un pungiglione (ma i maschi ne sono privi). L’ape non è aggressiva, ma attacca solo per difendere se stessa o l’alveare. Il pungiglione è collegato agli organi interni e per lei pungere significa morire. Anche le caratteristiche strisce gialle e nere sono un sistema per dire: attenti, non vi avvicinate, sono pericolosa! * In ogni alveare abitano tre diversi tipi di ape. C’è una sola regina, l’unica in grado di riprodursi, che depone fino a mille uova al giorno! Poi ci sono un migliaio di maschi, detti fuchi, con l’esclusivo compito di fecondare le uova. Infine tantissime operaie (anche centomila!) che lavorano come matte: raccolgono il nettare e il polline, puliscono le celle, nutrono le larve (con il miele) e la regina (con la pappa reale), difendono la comunità dall’attacco dei predatori. * Nella complessa organizzazione dell’alveare non manca nemmeno l’aria condizionata! In estate le operaie agitano vigorosamente le ali, tipo ventilatore, e quando il caldo è secco trasportano acqua all’interno per umidificare e rinfrescare la colonia. * Per comunicare, le api hanno un sistema sorprendente: ballano! Sono stati osservati numerosi e affascinanti tipi di ballo, come la danza dell’addome, della pulizia, del massaggio. La più comune è la danza circolare, che serve a comunicare alle compagne non solo il punto esatto dove trovare polline e nettare, ma anche le quantità!

I numeri delle api 27 diverse le specie 10-15 mm a delle operaie zz la lunghe 18-20 mm a delle regine zz la lunghe rni 30-45 gio ’operaia n u i la vita d 4-5 anni a regina n la vita di u


Š Mariusz Prusaczyk | 123 RF.com

Ape europea (Apis mellifera) 16 | P

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Amici animali L’ape

Lo sapevi

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* La questione dei diritti animali non è un argomento recente. Pitagora condannava la violenza sui nostri amici, proponendo il vegetarismo e dopo di lui molti altri filosofi e pensatori. * I diritti non rimangono fermi lì, come enormi macigni che nessuno sposta. I diritti sono in continua evoluzione, si allargano e si espandono con un movimento costante, ora più lenti ora velocissimi, come una marea che niente può fermare. * In passato i neri non avevano diritti. Nemmeno le donne, nemmeno i bambini. Erano persone di serie B che non potevano decidere, scegliere, essere indipendenti, organizzare la propria vita. * Molti pensano che, almeno sulla carta, ogni ingiustizia sia stata superata. Invece la storia ci insegna che le discriminazioni non finiscono mai. Oggi sono gli animali che devono avere i diritti che spettano loro. Il diritto alla vita, il diritto a non essere sfruttati, il diritto a non soffrire per causa nostra. Siamo noi che dobbiamo lottare per questo: i nostri amici non possono farlo. * Fino agli anni Novanta nessun ordinamento giuridico parlava di diritti animali. Nel 1992 la Svizzera ha riconosciuto agli animali lo status di esseri anziché cose. Nel 2002 il parlamento tedesco ha modificato la costituzione, riconoscendo il rispetto per la dignità degli animali. Ormai quasi tutte le nazioni hanno leggi contro il maltrattamento e la crudeltà. La strada è ancora lunga, ma la marea animalista non si ferma...


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Le cose cambiavano, insomma, anche se a volte sembrava che fosse sempre tutto uguale a se stesso. E le idee che prima facevano paura diventavano normali e la gente, invece di arroccarsi nelle proprie abitudini, si apriva a qualcosa di nuovo e scopriva che era più bello. “Ma che storia è questa?”, disse il cinghiale Armando alla Fata Betulla. “Dov’è la trama, l’avventura, il rischio?” “Qualche volta non ci sono”, rispose sorridendo Betulla. “Le storie possono procedere lungo una linea sottile della quale non ci accorgiamo. Eppure la linea si snoda attraverso il tempo e le persone; e alla fine tutto è diverso dall’inizio. Senza avventure, ma piano piano come i fiori che crescono”. La strega Brunella era comparsa al loro fianco vestita di un nero di pece. Era graziosissima come al solito: “Certo, Armando. Per cambiare, la magia serve raramente. La trasformazione più grande la facciamo dentro di noi, lasciando che piccole cose crescano”. Ma c’era anche chi non cambiava, come il sarto Fernando, che pensava solo a se stesso, metteva veleno per topi nella bottega, andava a pesca e a Pasqua mangiava sempre agnello. Fernando resisteva e non coglieva la linea sottile e i mille spunti che la vita gli dava. “Hai un filtro per far capire chi sono gli altri al sarto Fernando?” chiese Armando a Brunella. P

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“Qualcuno forse non può cambiare, Armando” rispose Brunella. “Ma molti altri sì”. Si avvicinò anche la maestra Ludmilla con il piccolo Ruggero: “Io cerco di insegnare a rispettare tutti”, disse Ludmilla “ma non sempre riesco”. “E allora? Come possiamo cambiare il mondo?” domandò Armando. “Penso che ognuno di noi sia responsabile”, disse Betulla. “La magia aiuta, ma se dentro di noi non ne facciamo crescere il seme tutto è perduto”. “Spargi semi, Armando”, disse Brunella sorridendo. “Forse germoglieranno, forse no. Ma se non li spargi certamente non nascerà nessuna pianta”. “E questa storia è un seme?” chiese Armando. “È un seme”, rispose Brunella. “Cosa crescerà dipende da chi la legge”.

Giacomo Bottinelli, 45 anni suonati, vive a Grosseto e lavora nell’Area “A scuola con LAV”. Ama molto la letteratura di fantasia e da sempre scrive storie. È un salvanimali fin da bambino. I suoi uccelli preferiti sono i piccioni. Già in un tema della scuola media voleva abolire caccia e vivisezione. Lorenzo Vannini è un disegnatore fiorentino, inserito nel Dizionario dei vignettisti toscani. Pubblica illustrazioni sulla

rivista Left, ha realizzato mostre personali e partecipato a esposizioni collettive. Nel 2006 vince il primo premio alla rassegna nazionale di umorismo e satira di Dolo (VE). Vive con Mila, una quattrozampe vecchietta incrocio tra lupo e labrador.

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Selfie mania Quante volte vi è venuta voglia di scattarvi una foto con il vostro amico a quattro zampe, per mostrare a tutto il mondo quanto è meraviglioso? Questa è la rubrica giusta. Si chiama “Selfie mania”... ma anche se non sono selfie va bene lo stesso!

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FOTO 1 Lorenzo e Micol Fanelli con Joy, Acilia, Roma.

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FOTO 2 Stefano de Saraca e Charlie, Roma.

FOTO 3 Alessia Baldi e Lux, Piacenza.

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FOTO 4 Da destra, Gabriele, Roberta ed Elisa Giannuzzo con Pucca, Stella e Beba, Correggio (Reggio Emilia).

FOTO 5 Lorenzo e Teresa Cioffi, Venezia. P

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Diversi ma Uguali a cura del dott. Roberto Marchesini, etologo e direttore della SIUA

Una meravigliosa stagione L’altruismo è una caratteristica di tutti quegli animali che, per storia di specie, hanno cuccioli da accudire e vivono in schemi sociali organizzati che richiedono la capacità di collaborare.

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he meravigliosa stagione è l’estate! Giardini e cortili sono ancora tinti di delicati colori. Qua e là, ronzii e voli dalle geometrie caratteristiche: mosche, vespe, e quei bombi panciuti che si ostinano a volare nonostante gli studiosi si stiano ancora chiedendo come facciano. E le farfalle, delicate e sempre più rare nelle nostre città fatte di cemento ed esclusione di tutto ciò che non sia umano. A terra, centinaia di migliaia di formiche ricominciano la loro infaticabile attività fatta di file indiane che si intrecciano di continuo.

Le figlie del Sole E poi ci sono loro, le figlie del Sole, le api. Le nostre piccolissime compagne di storia, che in questi ultimi decenni tanto hanno sofferto l’arroganza dell’uomo. Quell’uomo che comincia a rendersi conto, anche se sempre troppo tardi, che senza questi piccolissimi impollinatori non ci sarebbero piante e frutti. Le api, con il loro corpo vellutato e il loro volo altalenante di corolla in corolla, ci ricordano che non siamo soli, che la nostra vita dipende da un delicato intreccio di altre vite che dobbiamo rispettare per rispettare la nostra stessa esistenza. Le api sono tra gli insetti più amati, studiati e, anche, intensamente allevati.

Voglio vederti danzare

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L’ape, in effetti, è un insetto veramente affascinante, soprattutto per il fatto di essere un “insetto sociale”. E cosa c’è di più sociale della danza per comunicare un messaggio? Infatti, osservando un favo, noteremo alcune api danzare in mezzo alle altre. Stanno fornendo una descrizione dettagliata dei luoghi in cui le loro compagne potranno trovare i fiori: muovono freneticamente l’addome mentre disegnano delle traiettorie a forma di otto di ampiezze diverse. Trasmettono un messaggio che non è solo visivo di orientamento, ma è anche odoroso, poiché l’ape che danza è impregnata del profumo dei fiori che ha visitato. E la loro abilità danzante è talmente straordinaria da renderle capaci di cambiare la direzione dei loro ondeggiamenti seguendo la direzione del Sole. 26 | P

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Un microcosmo da rispettare

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Il microcosmo dei piccolissimi è un mondo parallelo, poco conosciuto e a torto disprezzato. In realtà, se provassimo, come il personaggio di Ciondolino (se non hai letto questo bellissimo libro di Vamba, te lo consigliamo!), a rimpicciolirci per osservarli da vicino, scopriremmo noi stessi: delicatezza, altruismo, tenacia, sofferenza, linguaggi, comunicazione, movimenti, architetture, numeri e colori. Le specie sono tante, i loro comportamenti diversi, ma il desiderio di vivere ci accomuna: partiamo dal nostro desiderio di vita per ritrovare la curiosità e il desiderio di rispettare le vite intorno a noi.

Qui sopra, un’ape con il suo bottino di polline. Sotto, farfalle in un prato. Nella pagina precedente, formiche e un’ape in volo alla ricerca di cibo.

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L’Angolo della posta Una torta con i fiocchi!

I 40 anni di LAV li hanno festeggiati anche i ragazzi della quinta A della scuola primaria di Pozzuolo, sul Lago Trasimeno (Perugia). Cartelloni, attività didattiche e anche una super torta per celebrare quattro decenni di lotte per i diritti degli animali! Ecco il Presidente Gianluca Felicetti che la riceve. Grazie a tutti!!!

Una di loro

Che torta, ragazzi! Gianluca Felicetti, Presidente di LAV con la torta fatta dai ragazzi della classe quinta A della scuola primaria di Pozzuolo sul Lago Trasimeno (Perugia)

Caro Piccole Impronte, da sempre ho amato gli animali più della mia vita e ho salvato molti animali: un cavallo dal macello, criceti da negozi lager, il mio cane Argo dalla strada e il mio sogno è comprare tutti i macelli esistenti al mondo e trasformarli in hotel 5 stelle per gli animali. Sono vegetariana (cioè vorrei esserlo ma sono troppo piccola, ma mangio meno carne possibile) e capisco molto più di quanto sembri per una bambina della mia età... non avete idea di quanto AMI gli animali! Disprezzo le persone che li maltrattano e ho un gran bisogno di aiutarli. Io mi sento una di loro e non esiste al mondo cosa migliore!!! Fatemi sapere cosa posso fare per aiutarli. Sara Asciuto, 11 anni, Asti

Chiaro ed efficace il messaggio del disegno qui sopra di Jasmin Loubliankic di Milano Libertà = colore! Bella metafora illustrata da Sharon Madi Fontanella, Milano 28 | P

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Divieto di sofferenza! Ce lo dice con questo bel disegno Angela Arfò, Pachino, Siracusa

Oliver non è più con noi

Caro Piccole Impronte, i miei nonni materni abitano a Duino e fino a poco tempo fa, con loro, c’era un bel cane di nome Oliver. Oliver era festoso e quando noi, da Roma, durante le feste andavamo a trovarli, sembrava che ci aspettasse e con gli occhi vivi e con un abbaiare festoso ci accoglieva. Purtroppo la sua presenza per me è durata poco, perché Oliver, colpito da un male grave, è morto. Non credevo di soffrire tanto. Fino a quel momento, la sua presenza per me era quasi insignificante, poi ho compreso la gravità della sua perdita. Oliver è stato pianto da tutti noi come una persona di famiglia, e quelle lacrime mi hanno fatto riflettere sull’amore, sul rispetto che noi umani dobbiamo agli animali. Un saluto. Nicola Corcione, 12 anni, Napoli

Impariamo a rispettarli

Il percorso giusto E voi quale volete prendere? Ce lo illustra Margherita Cavarra, Messina

Caro Piccole Impronte, io non mi metterei mai al posto di quelli che abbandonano un animale che prima consideravano e dicevano di amare come una persona. Codesti sono i veri animali, padroni che per motivi banali hanno la forza di abbandonare quell’animale più amabile di questo ingenuo e ingiusto mondo, loro crudeli spietati agiscono come indifferenti. Spero che rifletteranno un giorno su cosa hanno perduto. Amo gli animali tutti anche gli insetti che mi rendono nervosa, ma comunque rispetto anche quelli e se il mondo un giorno imparasse a rispettarli, gli animali, forse il cuore di ogni uomo si scongelerebbe da quell’involucro di ghiaccio. Speriamo. Rita Cappucci, 10 anni, Foggia

Sara, sei una di noi! Nelle tue parole ci ritroviamo. Continua così, gli animali hanno bisogno di persone come te. Caro Nicola, non ci sono parole per consolarci della perdita di un amico. Quando se ne va ci lascia un vuoto grande così. E il dolore resta. Fare qualcosa in sua memoria ti può aiutare. Puoi piantare un alberello per ricordarlo, fare una donazione a suo nome in favore degli animali abbandonati. Oppure dedicargli un disegno o un racconto. Piccole Impronte riceve un sacco di lettere di questo tipo e leggendole riviviamo anche noi i momenti stupendi che i nostri compagni animali ci hanno regalato. Scrivici e raccontaci cosa facevate insieme tu e Oliver! Hai ragione Rita, per amare gli animali bisogna rispettarli e anche noi siamo convinti che si possa imparare a farlo. Per questo è nata la rivista che hai in mano! P

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Con le ricette di Arianna Dall ’Occo

Tempo d’estate e di piatti leggeri e freschi. Martina ha provato per noi queste due nuove ricette: la pasta è perfetta per un pic-nic all’aperto. E che dire dei ghiaccioli? Uno al giorno, porta via il caldo di torno.

Penne con pesto di zucchine e mais 1 Metti le mandorle in una ciotolina con l’acqua e lasciale in ammollo per circa 2 ore.

Ingredienti

2 Lava le zucchine, tagliale a pezzi piccoli e cuocile per 10

enne rigate • 320 g di p • 2 zucchine dorle pelate • 80 g di man ais in scatola • 200 g di m a ergine d’oliv • olio extrav esco • basilico fr • aglio • sale

live nere

• 100 g di o

Calda o fredda

La pasta condita così è buonissima anche fredda da portare in spiaggia!

Troverai tante altre gustose ricette su

www.cambiamenu.it

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minuti in una padella con olio, sale, uno spicchio d’aglio e basilico. Una volta cotte versale nel bicchiere del frullatore e aggiungi le mandorle, 2 cucchiai di olio e qualche foglia di basilico. Frulla per pochi secondi e il pesto è pronto!

3 Cuoci la pasta in acqua salata bollente, scolala e tienila da parte.

4 Nella stessa padella dove hai cotto le zucchine versa il

mais, aggiungi un po’ di sale, le olive tagliate a pezzi e cuoci un paio di minuti; aggiungi la pasta e mescola bene, infine aggiungi il pesto e servi.


Ghiaccioli banana e ciliegia Ingre d

ienti

1 Questi ghiaccioli sono semplicissimi, bisognerà solo avere

• 300

un po’ di pazienza a togliere il nocciolo a tutte le ciliegie!

g di cil iegie m ature nane m ature • 2 cu cchiai di sciro ppo d’a gave • 4 cu cchiai di latte vegeta le • 2 ba

2 Per prima cosa lavale bene e asciugale, poi togli tutti i

noccioli e metti le ciliegie nel bicchiere del frullatore. Aggiungi un cucchiaio di sciroppo d’agave, frulla bene e versale nelle formine per ghiaccioli riempiendole fino a metà. Metti nel congelatore per 15/20 minuti.

3 Lava il bicchiere del frullatore, metti dentro le banane

Varianti

tagliate a pezzi, il latte, un cucchiaio di sciroppo d’agave e frulla. Versa nelle formine per la metà che resta fino a riempirle, richiudi con i coperchi appositi oppure se vuoi utilizzare le palettine di legno dovrai far rassodare un po’ i gelati prima di infilarle.

Dipendono dalla tua fantasia! Ad esempio puoi frullare la banana e aggiungere ciliegie in pezzi o variare con altra frutta fresca di stagione, giocando a seconda dei gusti e i colori!

4 Tieni i ghiaccioli in congelatore almeno 5/6 ore prima di toglierli dalle formine.

Arianna Dall’Occo Mamma di 2 bimbi, la cucina è la sua passione. Nel suo lavoro vuole dimostrare che è possibile preparare piatti sani e gustosi, senza procurare sofferenze agli animali. Vive con la gatta Bloom, ma per lei è da sempre “Miciuzza”. P

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Da non perdere Canituccia di Matilde Serao Illustrato da Fabian Negrin Orecchio acerbo editore dagli 8 anni na cascina nella campagna intorno a Napoli e una bambina, Canituccia, che si è distratta e ha perduto di vista Ciccotto, il porcello della sua padrona. Una notte intera a cercarlo, scalza sulla terra gelata, le urla della padrona che la inseguono per i campi. Ritrovato, il maiale da allora la seguelegato a una corda. È così che la loro amicizia, giorno dopo giorno, si rinsalda fino al momento in cui accade l’inevitabile. Davanti agli occhi atterriti di Canituccia si svela la cruda verità e le sue orecchie sentono le grida di quell’animale. Ma Canituccia non ci sta.

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Codarotta di Tim Bruno Illustrato da Claudio Prati Nord-Sud Edizioni dai 7 anni uesta è la storia di un fuggitivo, un coniglio evaso dalla gabbia 51, dove è nato e cresciuto, per sottrarsi al suo destino e realizzare un sogno. È il racconto di un viaggio straordinario in un regno sconosciuto, pieno di pericoli e meraviglie. Incontrerà conigli che scavano cunicoli sottoterra, per nascondersi alla volpe e proteggersi dal freddo dell’inverno; conoscerà l’amore e dovrà combattere per difenderlo dal male; e un giorno finalmente scoprirà il suo nome. Questa è la storia di Codarotta.

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Ruggero e la macchina del tempo di Chiara Taormina Illustrato da Mirco V. Maselli Edizioni Il Ciliegio dai 9 anni coniglio Ruggero e il suo amico pulcino Samù vivono felici nella Selva dei Conigli. Un giorno, in una collina poco distante, incontrano il coniglietto Ciuffo che è tristissimo perché è stato abbandonato dai suoi padroni. I due amici decidono allora di portarlo nella Selva. Sarà l’inizio di un’avventura mozzafiato.

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Il Quiz Eccoti arrivato alla fine di Piccole Impronte! Se sei disperato non preoccuparti... tra poco arriverà un altro numero per allietarti ed aiutarti a salvare gli animali. E comunque ancora non finisce qui. Ti è rimasto da fare il quiz. Dai, divertiti a scoprire se le sai tutte: solo così ti potrai definire un lettore attento.

1

4

Quali di queste affermazioni sulle api è falsa? A Per comunicare danzano B Per rinfrescare l’alveare sbattono le ali C Prima di rientrare nell’alveare si lavano le zampe

Che animale è il macaco? A Un primate dall’espressione dolcissima B Un piccolo rettile australiano che vive in zone desertiche C Un uccello con una grande cresta bianca, incapace di volare

2

3

I cani possono mettersi gli occhiali? A Che cos’è, uno scherzo? B Sì, ma solo per leggere i fumetti C Sì, ma solo per proteggersi gli occhi in caso di malattie

5

L’ape quando trova del cibo: A Lo dice subito alla sua migliore amica B Comunica con una danza la sua posizione alle altre api C Non lo dice a nessuno per tenerselo tutto per sé SOLUZIONE: 1C - 2C - 3C- 4A- 5B

Che cos’è il Circo Barnum? A Un circo israeliano senza animali B Un celebre gruppo musicale inglese C Un grande e storico circo con animali che recentemente ha chiuso

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ABBIAMO BISOGNO DI TE PER SALVARE GLI ANIMALI

In questi quarant’anni LAV ha ottenuto tanti successi. Ma c’è ancora tanto da fare e abbiamo bisogno di te. Perché il loro futuro è nelle nostre mani. Se non sei già iscritto a LAV, cosa aspetti a farlo? Parlane con i tuoi genitori. Martina

12 luglio alle

ore 11,30 · 

ani li adulti di dom g o m re sa i g g o Affinché Noi ragazzi di diritti animali. i er p e ar tt lo oa sfruttato. J e continuerem re vivente sia se es n su es n un giorno #40anniLAV Siete con me? vidi

menta - Condi

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