dicembre 2016
i Ragazzi
dalla parte degli Animali
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Il circo è solo crudeltà
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www.piccoleimpronte.lav.it Supplemento al n. 9 [156] di “Impronte” - Rivista Animalista Poste Italiane SpA sped. in abbonamento postale d.l. 353/2003 (conv. in l.27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 dcb - Roma
in questo numero 1 Editoriale ...e in più la striscia di BatBilbo
9 Giochi A ognuno la sua casa!
2 Ultime notizie
10 Con la Matita in Mano Come ti disegno gli uccelli
4 Pelo e Contropelo Il benessere degli animali è il nostro benessere I bambini lo sanno: il circo è solo crudeltà 6 Il Fumetto BatBilbo e il circo
12 Parlando con Gaia Angelini A proposito del circo 13 Lav Story La culla incantata 21 Attivamente Stop al circo con animali
8 Amico a distanza Arturo, strisce di libertà
22 Il Fumetto La festa più bella
le centra Inserto ici animali Am e tigr La
26 Diversi ma Uguali La bellezza di essere diversi 28 L’Angolo della posta 30 Martina in cucina 32 Da non perdere 33 Quiz
PICCOLE IMPRONTE
STAMPA
AUT. TRIB. ROMA 50/84 dell’11-2-1984 ISCR. REG. NAZ. STAMPA 4086 dell’1-3-1993 Iscr. ROC 2263 - 2001
CARTA Dalum
giacomo bottinelli
DIRETTRICE EDITORIALE ILARIA MARUCELLI
DIREZIONE E REDAZIONE
SEDE NAZIONALE LAV ONLUS Viale Regina Margherita, 177 00198 Roma
redazione
giacomo bottinelli, MARCO CORTINI, ILARIA MARUCELLI, GANDALF, PRISCILLA
PROGETTO GRAFICO E Impaginazione
Pier Paolo Puxeddu+francesca vitale studio associato
HANNO COLLABORATO
Gaia Angelini, Davide Ceccon, Arianna Dall’Occo, Nives Manara, Roberto Marchesini, Andrea Musso fabio Redaelli, Alessandro Telve
DISEGNO DI COPERTINA fabio Redaelli
Cyclus Print 100% carta riciclata
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DIRETTore RESPONSABILE
Arti Grafiche “LA MODERNA” Via Enrico Fermi, 13/17 ici 00012 Guidonia ar c Montecelio (RM)
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SUPPLEMENTO AD IMPRONTE anno XXXIII n. 9 (156) dicembre 2016
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biodegradabile e compostabile
chiuso in tipografia
18 ottobre 2016
QUOTE ANNUALI DI ISCRIZIONE E RINNOVO ALLA LAV ONLUS
GIOVANILE (sotto i 18 anni) da 18 euro ORDINARIO da 30 euro FAMIGLIA da 45 euro SOSTENITORE da 46 euro BENEMERITO da 150 euro STRAORDINARIO da 500 euro
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c\c bancario n. 501112 Banca Popolare Etica Filiale di Roma - Via Rasella 14 00187 Roma ABI 05018 CAB 03200 CIN E
Informiamo che tutti gli associati e/o i sostenitori delle campagne LAV ONLUS hanno diritto a ricevere la presente pubblicazione tramite invio postale. La LAV ONLUS garantisce che i dati identificativi dei destinatari sono raccolti e trattati, anche elettronicamente, nel rispetto delle norme previste dal “codice di regolamentazione della privacy” (Dgs 196/2003). Ogni interessato potrà in ogni momento esercitare i propri diritti (art. 7,8,9 Dgs 196/2003) rivolgendosi direttamente alla LAV ONLUS, viale Regina Margherita 177, 00198 Roma, tel. 06/4461325 fax 06/4461326 email: info@lav.it
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Editoriale Una legge per gli animali prigionieri nei circhi G
li animali del circo non sono felici, anzi! Siete sempre di più a pensarlo: lo rivelano i sondaggi, ce lo raccontano le vostre lettere e soprattutto lo dice il buonsenso; come si fa a pensare che leoni, elefanti e orsi si divertano a eseguire esercizi difficili e pericolosi? E non vi sembra crudele che al giorno d’oggi gli animali siano ancora tenuti in gabbia, addestrati e sfruttati solo per dare spettacolo a noi umani? Ma le cose stanno cambiando. Anche in Italia qualche politico comincia a ripensarci. E abbiamo la grande speranza di salvare i nostri amici, con l’approvazione di una legge che proibisca l’utilizzo degli animali nei circhi. Ma abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti, sì anche del tuo. Corri a pagina 21, leggi quello che puoi fare... e via! Intanto nei circhi senza animali (che sono sempre di più!) entrano in scena i pagliacci, gli acrobati, i giocolieri e i trapezisti: tutti grandi artisti che, con la loro bravura, ci regalano uno spettacolo bello e divertente per tutti (animali compresi). Natale è per tradizione il periodo del circo: se nella tua città arriva un tendone e tante gabbie, datti da fare! Parla ad amici, parenti e compagni della crudeltà del circo e cerca di convincerli a non andarci. In questo numero troverai tutte le informazioni per spiegare le ragioni dei nostri amici in gabbia: dopo averlo letto puoi prestarlo o regalarlo. E mi raccomando, continuate a spargere le vostre piccole grandi impronte! la direttrice
Ilaria Marucelli
BatBilbo
professione: giornalista cibo preferito: la pappa al pomodoro cosa non sopporta: le ingiustizie, di tutti i tipi cosa vuole fare da grande: tornare bambina hobby: cinema e fotografia letture preferite: poesie
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Ultime notizie Condannato il circo Medrano
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© Susan Legget
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he gli animali nei circhi soffrono, purtroppo lo sappiamo già. Ora lo conferma anche il Tribunale di Padova, condannando il titolare del circo Medrano per maltrattamento. Le tigri, rinchiuse in gabbie appoggiate sull’asfalto, senza alcun isolamento e protezione, camminavano ossessivamente avanti e indietro. I rettili, ma anche i ragni e gli scorpioni, erano prigionieri in teche piccole e spoglie. Gli elefanti erano segregati al freddo, in pieno inverno e, come il canguro, ripetevano gli stessi movimenti stereotipati, indice di stress e sofferenza. Solo nel 2016 altri tre circhi hanno subìto condanne del genere: forza giudici, continuate così!
Nuova casa per 16 macachi
Università di Modena ha deciso di sospendere i test sui primati e sedici macachi sono finalmente salvi dalle gabbie e dagli esperimenti. Affidati alla LAV, vivono nella loro nuova bellissima casa, il Centro di Semproniano (Grosseto), dove si godono un’esistenza finalmente serena. Alloggiati in due nuove strutture realizzate per loro, riscaldati dalla luce del sole, liberi di giocare e di socializzare, questi macachi sono veramente tornati alla vita. Dopo le prime settimane di adattamento, si sentono tranquilli, al sicuro e davvero a casa loro. Buona fortuna!
Chiude lo zoo di Buenos Aires
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©AAP / Arch ivio LAV
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opo 140 anni dalla sua apertura, le autorità argentine hanno deciso di chiudere lo zoo di Buenos Aires, in cui vivono più di 1.500 animali. Il sindaco della capitale ha dichiarato che tutti gli animali devono vivere nel loro habitat e che rinchiuderli in gabbia non è il modo giusto di amarli. Molti degli animali saranno liberati e trasferiti nelle riserve naturali. Sandra, una vecchia scimpanzé di 31 anni, insieme a un leone malato e agli altri animali troppo anziani, continueranno invece a vivere all’interno della struttura, in gabbie più larghe e in condizioni migliori. E il vecchio zoo diventerà un rifugio per gli animali sequestrati al traffico illegale, insegnando ai bambini a prendersi cura di tutti gli esseri viventi.
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La LAV e il terremoto di Amatrice
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iccio, Crocchè, Alvaro, Meo, i dodici pesci rossi di Alessandra, Balto, Luna, il cagnone Riki, Nina, Rocky, Juaira, Bolt, Tiffany, Matilda, Kid, Stella, la gatta Miura, Gigia, Ludwig. E poi le sette galline sotto al campanile pericolante di Tino, Lola, Mimosa, Micia, Giacomino, Elio... Questi sono solo alcuni degli animali salvati dalle macerie di Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto e dalle loro tante frazioni sconvolte dal terremoto del 24 agosto scorso. Una tragedia che ha fatto scattare una solidarietà mai registrata prima, anche per gli altri animali. La LAV fin dalle prime ore ha portato aiuto e materiali, distribuito cibo, ciotole e guinzagli per gli animali che ne necessitavano; abbiamo soccorso animali vaganti e li abbiamo ricongiunti ai propri affetti oppure affidati a nuove famiglie. Grazie a veterinari e ai volontari, alle donazioni dei soci e di tanti cittadini siamo riusciti a fare tanti piccoli, grandi miracoli. E il nostro impegno continua.
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Pelo Ebbene, forse i tempi sono maturi. Dopo anni di confronti e manifestazioni, dopo che tanti circhi con animali hanno lasciato il posto a spettacoli senza crudeltà, forse ci siamo. Stanno discutendo una legge per abolire i circhi
Il benessere degli animali è il nostro benessere Gli artisti sono importanti, ma parliamoci chiaro: qui al circo la gente viene per vedere gli animali.
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uongiorno ragazzi e benvenuti al mio bellissimo spettacolo, fatto di acrobati, giocolieri, clown e meravigliosi animali. Sì perché... che circo sarebbe senza animali? Sono loro i protagonisti che da sempre appassionano grandi e piccini: la bellezza dei leoni, la fierezza delle tigri, la maestosità degli elefanti... Gli artisti sono importanti, ma parliamoci chiaro: qui al circo la gente viene per vedere gli animali. Uno spettacolo di soli umani non c’entra niente con noi circensi: ha a che fare con la danza, con la comicità, con la ginnastica artistica, con il teatro, ma non ti dà i suoni, l’odore e l’emozione vera del tendone. I circhi senza animali sono una cosa diversa: show molto sofisticati, con la puzza sotto il naso, rivolti a un pubblico adulto e pieno di soldi. Noi siamo uno spettacolo popolare: una piazza (come quelle di una volta) dove si ritrovano le famiglie, i nonni con i bambini, i giovani, le coppiette... tutta gente semplice che per pochi soldi si diverte, si stupisce e vive un bellissimo sogno. Ecco ragazzi, ho già detto tutto. Non voglio rientrare nella sciocca polemica sul benessere degli animali... Gli animali sono nostri amici e colleghi: condividiamo la durezza e la difficoltà, ma anche la bellezza e il fascino maledetto di questo lavoro. Quello che va bene per noi, va bene anche per loro e viceversa. Come potremmo maltrattarli? Sarebbe come farci del male da soli...
Contropelo con gli animali, ma c’è ancora da lavorare! Facciamo l’ultimo sforzo, tutti insieme e speriamo che lo scambio di opinioni dei nostri personaggi su questo argomento sia davvero l’ultimo.
I bambini lo sanno: il circo è solo crudeltà S
alve a tutti, sono contenta di ritrovarvi al circo senza animali. Io sono qui con i miei alunni, che ho accompagnato volentieri a questo spettacolo appassionante ed educativo. Era l’ora! Quando invece mi portano a scuola i biglietti degli spettacoli con gli animali, li faccio volare direttamente nel cestino! Il circo educa solo all’indifferenza verso i nostri amici animali: come si può divertirsi di fronte allo sfruttamento e alla sofferenza di un essere vivente? Come è possibile ridere di un animale che passa la vita in gabbia, tra addestramenti faticosi, pericolosi e spesso violenti, costretto ad esibirsi come una marionetta di fronte a un pubblico? Per fortuna i tempi stanno cambiando e anche i bambini... posso dirvelo io che li conosco bene. Sono più sensibili agli animali e al loro benessere e sanno riconoscere lo sfruttamento e la sofferenza dei loro amici pelosi. In particolare nei casi lampanti come il circo: ogni bambino capisce benissimo che un elefante non si diverte a inginocchiarsi su un piccolo sgabello e, nel suo cuore, sa che non è giusto costringerlo a farlo. Sono i bambini che, con la loro passione e la loro capacità di cogliere le ingiustizie, libereranno gli animali. Ormai il circo è al capolinea e molto presto avrà solo un interesse storico: lo studieremo a scuola proprio come i combattimenti dei gladiatori al Colosseo.
Come è possibile ridere di un animale che passa la vita in gabbia, tra addestramenti faticosi, pericolosi e spesso violenti?
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Amico a distanza Arturo, strisce di libertà La nuova casa di Arturo la zebra è quello che ci vuole per il suo benessere fisico ed emotivo... non a caso è in ottima forma!
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a zebra Arturo è un animale curioso e socievole: eccolo lì, sempre vigile e attento, che tende le orecchie e si guarda intorno. Ha a disposizione oltre 7.000 metri quadri, dove correre e pascolare liberamente e un’area protetta dal vento e dalle intemperie, dove riposarsi durante la notte. Il terreno è pianeggiante ed erboso, con tanti alberi, una zona soleggiata e anche un laghetto. Proprio come avverrebbe in natura, Arturo vive in compagnia di numerosi animali. Va molto d’accordo con Marcello, lo zebrallo (un incrocio fra un cavallo e una zebra), con il quale si diverte a fare i dispetti al toro Highland dalle lunghe ciocche di peli sugli occhi, e salta con i sei daini che apprezzano e ricambiano i giochi: si mordicchiano e si cercano in continuazione. Dopo un’esistenza di maltrattamenti in un circo, è un piacere vedere Arturo libero, godersi la vita e manifestare la sua dolcezza e il suo contagioso entusiasmo. Aiutaci ad aiutarlo: adottalo a distanza!
Da oggi puoi adottare il tuo nuovo amico direttamente sul Web. Fatti aiutare da un adulto e cerca su
adozioneadistanza.lav.it
la pagina dedicata alle adozioni junior!
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Giochi A ognuno la sua casa! Vorresti aiutare il cane Bilbo e tutti i suoi amici? E allora traccia una riga per unirli alla casa adatta ad ognuno di loro.
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SOLUZIONE: A3- B4 - C5 - D2 - E1
di Andrea Musso
Come ti disegno gli uccelli In natura tutti i volatili nascono da un uovo. Ma questo vale anche per disegnarli, in pochi passaggi a partire proprio da un semplice “ovale”.
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© Andrea Musso
L’uovo La forma circolare è spesso utilissima come punto di partenza per tanti personaggi dei fumetti: in questo caso useremo proprio un “uovo” per disegnare gli uccelli. Con questa forma definiremo il corpo [1], per aggiungere poi un occhio, un becco che sporge, accennare un’ala e la coda fuori dall’ovale, e concludere con rapide righe per le zampe. Gli uccelli hanno mille forme e a volte può servire solo “mezzo uovo” per il corpo [2], a cui aggiungeremo una testina da completare con un becco e una cresta. Disegnando con un tratto leggero, eviteremo di usare la gomma per un miglior risultato finale.
3 La macchia di colore Sopra l’uovo tracciato leggermente a matita si può anche partire da una “macchia” colorata per definire il corpo [3], e poi disegnare dopo a pennarello tutti gli elementi – occhi, becco, coda, ali – per rappresentare un uccello specifico che abbiamo visto in foto o inventarne uno di fantasia. È divertente aggiungere altri colori alla macchia di partenza, per dare personalità al nostro amico pennuto con un piumaggio fantasioso. 10 | P
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4 La fantasia della natura... dentro un uovo! Anche gli uccelli più strani che vivono in luoghi esotici possono essere disegnati partendo da un uovo. Un esempio è questo tucano [4], per il quale, con altre semplici forme inserite dentro l’ovale di partenza, possiamo definire la testa, il grande becco e il corpo con tratti leggeri. Andremo poi a completarlo con le zampe e la coda che sporgono dalla forma iniziale. Eliminato il segno preparatorio dell’uovo, si ripasseranno con mano più decisa i contorni della figura a cui aggiungeremo infine tutti i dettagli.
Colore, colore, colore Il bello dei volatili è che hanno forme e colori incredibilmente vari e sorprendenti. Possiamo disegnarli guardando una foto, ma può essere molto divertente anche inventare forme buffe a partire dalle macchie di colore [3], per poi cercare di capire a quali uccelli potrebbero assomigliare e infine scoprire come possono diventare grazie ai dettagli e ai colori che sceglieremo. E non dimentichiamo che anche per i nostri amici di penne e piume gli occhi e il becco possono comunicare tante espressioni diverse. Non ci resta che prendere in mano matita e colori!
Il video-corso
Vuoi qualche consiglio in più? Allora, insieme ai tuoi genitori, collegati a Internet e troverai il video di questo corso per vedere come sono nati questi disegni e scoprirne tanti altri:
www.andreamusso.it/video P
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Parlando con Gaia Angelini A proposito del circo Gaia, responsabile LAV Animali in cattività, ci aiuta a capire come vivono gli animali nei circhi.
Gli animali al circo si divertono?
No, sono sfruttati per il divertimento degli umani, non certo per il loro! Moltissime ricerche scientifiche hanno dimostrato che gli animali nei circhi soffrono. Anche la Federazione Europea dei Veterinari sottolinea che i bisogni naturali degli animali non possono essere soddisfatti sotto il tendone.
Come si convince un leone a saltare dentro il cerchio?
Con metodi violenti e con la paura. In natura i leoni non si esibiscono: vivono liberi e in branco. Invece nei circhi sono costretti a lunghi viaggi, in spazi piccoli, spesso esposti al caldo e al freddo. Se riusciremo a far introdurre una legge che vieti i circhi con animali, potremo spostarli in centri di recupero, dove vivranno nel verde e quasi liberi.
Ma allora sono meglio i delfinari?
Quando andiamo al delfinario la prima cosa che notiamo è il sorriso dei delfini. In realtà non stanno affatto sorridendo, sono fatti così... hanno una mandibola a forma di sorriso. Nei delfinari non hanno proprio niente da sorridere. In natura vivono in grandi gruppi, parlano una loro lingua e possono nuotare fino a 100 km al giorno. Tutto questo non avviene nei delfinari, piccole piscine dove sono costretti a far divertire il pubblico. Ma loro non si divertono per niente. 12 | P
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Ma noi cosa possiamo fare?
Prima di tutto non andare al circo, per non sostenere chi sfrutta gli animali. Poi chiedere al Governo di approvare una legge che vieti i circhi con gli animali. Questo può essere fatto scrivendo direttamente una email al Presidente del Consiglio (matteo@governo.it ) oppure contattando la LAV e partecipando il 3 e 4 dicembre alle iniziative nelle piazze italiane. Per tutte le informazioni vai a pagina 21 o sul sito della LAV www.lav.it
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La culla incantata di
Giacomo Bottinelli con le illustrazioni di Nives Manara
C’ cinava il Natale con le sue luci e i suoi colori e il profumo dei dolci
erano giorni in cui la neve copriva tutta Rocca Sganghera. Si avvi-
e della legna che ardeva nei camini. Il tramonto scendeva sempre prima sulle colline e il buio correva nei boschi come una lepre impaurita. Armando, il cinghiale, attendeva quelle ore per cercare cibo, grufolando tra la neve e facendo molta fatica a scalzare il terreno ghiacciato. Proprio durante una di queste sue ricerche di radici trovò il fagotto. Era tra la neve ai piedi di un albero e apparentemente era stato abbandonato lì da qualcuno. Nel fagotto, incredibile a dirsi, c’era un bambino. Poteva avere sì e no qualche settimana. È piuttosto complicato per un cinghiale raccogliere un bambino da terra. Di solito servono almeno due braccia. Così Armando si diresse in fretta e furia all’albero di Betulla, la sua amica fata. “Un bambino abbandonato nel bosco?” esclamò Betulla. E i due corsero (per la precisione Betulla volò) fino al punto in cui il fagotto giaceva. Con un paio di colpi di bacchetta Betulla produsse un fuoco per aumentare la temperatura del bambino e con un altro si ritrovò in mano un biberon di latte vegetale.
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Il bambino si scaldò e mangiò con avidità, mentre Betulla e Armando si guardavano perplessi. Quella notte il bambino rimase a dormire sull’albero di Betulla, protetto da un cerchio magico che generava un piacevole tepore. Armando se ne stava ai piedi della quercia (perché sì, era una quercia…) e faceva la guardia. Il giorno dopo la fata Betulla si presentò alla finestra con le tendine a fiori della cucina della maestra Ludmilla, la grossa signora che insegnava alle elementari del paese. “Ciao, Betulla!” disse Ludmilla felice di vederla. “Non ci saranno mica cacciatori nel bosco?” “No, Ludmilla. Ma abbiamo trovato un bambino. Molto piccolo”. “Oh, San Tofu e Tempeh!” esclamò Ludmilla. “E dove è?” Betulla agitò la bacchetta e rese visibile il fagotto con il piccolo che dormiva beato. Ludmilla lo prese e fece un sorriso largo come un portone. Il comandante dei Carabinieri diramò un dispaccio per informare del ritrovamento. Vennero la stampa e la televisione. Passarono i giorni, ma nessuno si presentò a reclamare il bambino. Era un maschietto delizioso e dopo un’accurata visita medica che ne riscontrò la perfetta salute, il Tribunale decise che Ludmilla poteva continuare a prendersene cura finché non fossero ricomparsi i genitori.
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Amici animali
© Anan Kaewkhammul | 123RF.com
La tigre * La tigre, il felino più grande del mondo, vive in Asia ed è in pericolo di estinzione: la caccia dei bracconieri e la riduzione del suo habitat hanno ridotto gli esemplari a meno di 4.000! * Come tutti i predatori, risparmia le energie per andare a caccia:
può riposare o dormire fino a 18 ore al giorno. Può camminare anche per 20 chilometri alla ricerca di una preda. La caccia è difficile e faticosa: solo un tentativo ogni 10-20 ha successo e una mamma con due piccoli ha bisogno di più di una preda a settimana.
* Come anche i gatti, i cuccioli appena nati sono ciechi e indifesi: mamma tigre li protegge e li ripara in fitti cespugli e fessure rocciose. Sono stati osservati gruppi di tigri con il maschio e la femmina che si occupavano dei cuccioli, ma di solito questo ruolo è della sola femmina. I piccoli sono dipendenti dalle cure materne sino ai 18 mesi e rimangono con lei fino a due anni. * La tigre non ha l’abitudine di salire sugli alberi, ma è molto attratta dall’acqua: quando è caldo fa lunghi bagni in fiumi e ruscelli. È una bravissima nuotatrice e insegue le prede anche nelle grandi pozze d’acqua. * Le tigri, a differenza dei leoni, sono animali solitari, ma hanno un complesso sistema di comunicazione. Si riconoscono l’una con l’altra grazie alle strisce sul corpo: il mantello è diverso in ogni individuo. Segnalano la loro presenza marcando gli alberi con l’urina e facendo segni con gli artigli sul tronco degli alberi.
I numeri re della tig
Kg 100-300 da adulta o s e il suo p m 70-120 c za z e lt a a u s la 25 anni ella sua vita d la durata 3-4 mesi ella gestazione d la durata
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Amici animali La tigre
Lo sapevi
che
* La maggior parte degli italiani (più del 70%) è contraria allo sfrutta-
mento degli animali nei circhi eppure la legge è rimasta ferma al 1968, senza nessuna limitazione del numero degli animali o della loro specie. Non a caso nei circhi italiani sono reclusi tantissimi animali di specie in via di estinzione: elefanti, tigri, leoni, ippopotami, rinoceronti...
* Mentre più della metà degli stati dell’Unione Europea e moltissimi stati nel mondo hanno già proibito (del tutto o in parte) l’uso degli animali nei circhi, l’Italia non ha ancora fatto niente. Anzi... lo Stato premia i circhi finanziandoli con i nostri soldi. Ogni anno regala agli spettacoli circensi con animali oltre tre milioni di euro! * Nei circhi italiani ci sono ancora 2.000 animali prigionieri: la maggior parte sono nati in cattività, mentre altri sono stati catturati mentre vivevano liberi in natura. Sono costretti a viaggiare in gabbie e camion per migliaia di chilometri, a fare spettacoli e addestramenti faticosi e innaturali, a vivere (ma sarebbe meglio dire sopravvivere) senza nessun rispetto per i loro bisogni e le loro esigenze etologiche. * È stato dimostrato che l’utilizzo degli animali nei circhi danneggia gravemente il benessere, la salute e la sicurezza degli animali (e anche degli umani!). I veterinari e gli etologi ribadiscono che gli animali non possono esprimere comportamenti normali e che la vita in gabbia non è certo adatta a loro. Molti psicologi affermano che i circhi non educano a rispettare gli animali, visto che i bambini si abituano a non vedere la loro sofferenza: questo rende difficile sviluppare l’empatia e un buon rapporto con il mondo animale.
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Betulla andò a cercare bastoni di ontano e di faggio e costruì una culla fatata. Non appena il piccolo vi veniva adagiato la culla cominciava a dondolare, il bambino si rilassava e spesso si addormentava poco dopo. “Meglio delle filastrocche”, commentò Ludmilla. Betulla era d’accordo. Fu un Natale bellissimo. Armando andava a trovare il bambino di nascosto la notte, altrimenti qualcuno avrebbe potuto dire che quei maledetti cinghiali adesso scendevano anche tra le case a minacciare la gente. Poco dopo Capodanno a casa di Ludmilla arrivò il dottor Mangiabove, il pediatra dell’Azienda Sanitaria, e cominciò a dire che dovevano dargli latte animale e che poi avrebbero dovuto svezzarlo con omogeneizzati di pollo e tacchino. E che i gatti di Ludmilla non potevano assolutamente vivere lì con lui. Ludmilla sorrise: “Sfido lei e il Tribunale”, dichiarò. “I bambini possono crescere benissimo con una dieta vegetale, lo sapeva? E nessun gatto lascerà questa casa”. Il pediatra cominciò a urlare e a dare a Ludmilla della pazza, minacciandole ricorsi e incarceramento. La questione fu lunga e destò anche un ampio (e spesso feroce) dibattito pubblico. P
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Ve la faccio breve. Sarà stata la magia di Betulla, l’amore di Armando o la tenacia di Ludmilla, alla fine il Tribunale dichiarò: “Una dieta vegetale, altrimenti detta vegana, è pienamente appropriata alla crescita e allo svezzamento di un bambino, così come non c’è incompatibilità con la presenza di felini o altri animali”. Ludmilla tenne il bambino e lo chiamò Ruggero, perché ogni tanto apriva la bocca ed emetteva dei suoni strani che ricordavano il verso di un leone, anche se lui non era carnivoro. E Ruggero crebbe forte e vivace tra fate, cinghiali e gatti. Il dottor Mangiabove non salutò più Ludmilla, ma poco ci interessa e a lei anche meno. La culla incantata, nel frattempo, continuò a fare il suo dondolante lavoro, giorno dopo giorno.
Giacomo Bottinelli, 44 anni, vive a Grosseto e lavora nell’Area “A scuola con LAV”. Ama molto la letteratura di fantasia e da sempre scrive storie. È un salvanimali fin da bambino. I suoi uccelli preferiti sono i piccioni. Già in un tema della scuola media voleva abolire caccia e vivisezione.
Nives Manara, illustratrice, fumettista e animalista. Collabora con grandi case editrici italiane e straniere. In tutti
i suoi lavori gli animali sono sempre presenti. Per anni è stata la responsabile dell’Ufficio Tutela Animali del Comune di Verona. Ha illustrato parecchie pubblicità e svariati libri, recentemente “un’antologia” di aneddoti su cavalli più o meno famosi: “Amico mio, fratello, dolce compagno”.
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Attivamente Stop al circo con animali Te lo immagini un circo senza animali? Se ti sembra un sogno, vieni a realizzarlo insieme a noi.
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er la prima volta il Governo e il Parlamento stanno discutendo una proposta per eliminare progressivamente i circhi con animali! Si tratta di un’opportunità unica, che davvero non possiamo perdere. Non stiamo a ripeterti che al circo gli animali soffrono, ti diciamo solo che più della metà degli Stati dell’Unione Europea e moltissimi stati nel mondo hanno già proibito totalmente o in parte l’impiego dei nostri amici nei circhi. Possiamo e dobbiamo farlo anche nel nostro Paese. Unisciti a noi per rendere questo messaggio ancora più forte! Vieni in piazza a firmare la petizione, porta ai nostri tavoli tutti quelli che conosci... insieme possiamo raggiungere un risultato storico, mettendo la parola fine a una lunga storia di sfruttamento e reclusione. Ti aspettiamo! 6h
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ai tavoli
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S a per inform ali! della LAV il circo senza anim a regalo. Viv
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Diversi ma Uguali a cura del dott. Roberto Marchesini, etologo e direttore della SIUA
La bellezza di essere diversi Il numero degli abitanti di una città non è quello registrato all’anagrafe. Comprende anche i tanti animali che rendono le nostre città vive, colorate e molto migliori. Perché una città di soli umani sarebbe un deserto infinito.
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sco di casa e mi ritrovo sul marciapiede. Mentre raggiungo la mia auto, un gatto sbuca da sotto e corre via, rientrando nel suo cortile, il suo rifugio. Prima di avviare il motore, devo già rispondere a un messaggio sul cellulare. Non sono nemmeno le otto di mattina, e mi sento già oppresso. La mia mente si distrae, sento un canto che non avevo notato prima. Alzo la testa, guardo verso la chioma dell’albero sopra di me. Una cinciarella intona un discorso verso un suo simile, che non riesco a individuare. In alto, tra i rami, se ne sta lì, irraggiungibile e al riparo.
Fermo ad ascoltare Non ho voglia di avviare il motore, non ho voglia di fare rumore e di partire. Ripenso a questi pochi minuti appena trascorsi e mi accorgo di condividere queste strade con tanti animali a cui la gente fa caso solo raramente. Penso quanto sia bella una città popolata di diversità: il grande viale di tigli con i suoi ospiti – passeri, api e cicale – cerca di convincermi che oggi non vale la pena di rinchiudersi in macchina. Mi chiedo perché non riusciamo ad apprezzare la città in questo modo, così ricca di presenze. Gli animali sono vittime delle nostre contraddizioni: li incolpiamo di diffondere malattie e sporcizia, quando non facciamo nulla per limitare la nostra produzione di rifiuti e migliorare le condizioni igieniche delle città. Abbiamo consumato tutti gli spazi liberi: niente più cortili aperti, angoli incolti, prati che non siano crivellati da cartelli di divieto.
La città è di tutti La nostra mente è ingrigita come l’asfalto in cui ci siamo intrappolati. Non sappiamo più vedere a colori, non sentiamo i canti, non ci interessa la diversità delle forme, siamo accartocciati su noi stessi e gli altri animali diventano solo un disturbo di fondo, da eliminare quando intralciano il nostro tran tran quotidiano.
Cari ragazzi, se sapete guardare con attenzione, vi accorgerete che le città sono piene di vita: formiche, farfalle, bruchi, uccelli di ogni tipo, scoiattoli... ma ci pensate che tristezza se non ce ne fosse neanche uno? 26 | P
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Tuttavia, non esiste una città degli uomini, non esiste una città degli animali. Esistono più ambienti, ognuno dei quali offre alcune possibilità di sopravvivenza a cui ci si adatta, poiché essere viventi significa sapersi adattare, saper sfruttare le proprie capacità per migliorare l’ambiente che ci circonda. Non esiste il più meritevole per vivere in città, il più intelligente, il meno sporco, il meno invasivo, il meno contagioso, esiste solo la responsabilità di vivere in equilibrio con quella biodiversità di cui facciamo parte. Le città hanno distrutto gli ambienti naturali, hanno eroso lo spazio di quelle specie che ora vorremmo cacciare dalle strade.
Cento vite diverse Oggi io rimango qui. Ho deciso che, almeno per oggi, attraverserò a piedi questo corridoio di vita che mi circonda. Oggi mi godo il frinire delle cicale e il garrire dei rondoni seduto su una panchina. Rimango con i miei compagni di città: due gambe, quattro zampe, con le penne, con la pelliccia, con un esoscheletro blu metallico; chi cammina, chi saltella, chi picchietta, chi scava, dal più grande al piccolissimo, tutti in frenetica attività. Oggi parlo mille lingue, percepisco mille suoni, voglio essere la piccola parte di un prato brulicante di vita. Oggi, per qualche ora, sarò cento vite diverse. Al messaggio sul telefonino risponderò più tardi. P
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L’Angolo della posta Brava la mia mamma
Caro Piccole Impronte, mia mamma da piccola ha salvato un piccione. Il piccolo animale era stato trovato per strada, ferito ad una gamba che non riusciva più a volare. Chi lo aveva trovato pensava che non si poteva curare e voleva ucciderlo per poi cucinarlo e mangiarlo. Mia madre sentendo quelle parole si mise a piangere disperatamente perché non voleva che il piccione morisse. I miei nonni allora decisero di curarlo e così lo portarono da uno capace di curare gli animali. Il piccione così guarì e fu libero di volare di nuovo felice. Brava la mia mamma! Gianluca Maione, 8 anni, Napoli
Un messaggio chiaro di Maya Adami, Grosseto
Adotta un gattino! Ali Zunaib, Classe 2D, Scuola Media Guinizelli, Bologna
Poveri uccellini
Caro Piccole Impronte, mio zio è appassionato di qualsiasi volatile, soprattutto di canarini. Un po’ di tempo fa comprò dodici uccellini gialli e altri bianchi, avevano molte piume e gli occhietti neri. Dopo due mesi alcune canarine deposero le uova e nacquero tre pulcini. Erano tutti rosa chiaro, avevano cinque o sei piume gialle, insomma erano carini. Ma sono morti. Io e mio fratello abbiamo costruito una bara con una scatola, una croce con la paglia e abbiamo scavato una buca, ci abbiamo messo la piccola bara e poi l’abbiamo ricoperta con la terra. A me non piacciono gli animali in gabbia, gliel’ho detto allo zio. Ma lui continua a comprarli. Matteo Colazzo, 8 anni, Torino 28 | P
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Viva la libertà! Giulia Pignoni, Classe 2D, Scuola Media Guinizelli, Bologna
Ci vuole rispetto
Caro Piccole Impronte, gli animali devono essere rispettati come l’uomo, perché anche loro sono esseri viventi. Gli animali del circo per esempio soffrono molto, perché non vogliono esibirsi o essere rinchiusi nelle gabbie ma vogliono vivere nel loro habitat naturale: i canguri in Australia, le foche al Polo Nord, i coccodrilli nei fiumi, gli uccelli vogliono volare liberi nel cielo... E poi volevo dire che i cacciatori non hanno rispetto per gli animali. Per loro sparare è un hobby divertente però in verità uccidono esseri viventi. Insomma tutti gli animali devono essere rispettati.
Adelaide Basso, 9 anni, Padova
In questo numero dedicato alla assurda crudeltà del circo, le parole semplici di Adelaide sono il messaggio più chiaro e diretto. Chi va al circo a “divertirsi” deve sapere che gli animali non si divertono, ma soffrono per una vita fatta di gabbie, addestramenti e lunghi viaggi. Ditelo a tutti! Ci associamo a Gianluca nell’elogio della sua mamma, che molti anni fa, quando ancora il rispetto degli animali non era così diffuso, ha salvato un piccione. Curare un uccello e vederlo volare di nuovo, libero e felice nel cielo, è un’emozione indescrivibile. Provate anche voi, se solo ne avete l’occasione! E tu Gianluca segui le impronte della mamma! Caro Matteo, bravissimo per aver parlato a tuo zio degli uccellini in gabbia; vedrai che prima o poi, anche solo con il vostro esempio, lo convincerete che gli uccelli sono fatti per l’azzurro del cielo. Intanto sono sicura che curerete e vorrete bene agli uccellini che per ora rimangono in gabbia... al momento è già tanto! P
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Con le ricette di Arianna Dall ’Occo
Ciao ragazzi, avete voglia di sorprendere i vostri amici con due semplici e gustose ricette? Fil è rimasto entusiasta della decorazione del pesce e Joe ha voluto fare il bis dei fagottini. Allora, vogliamo cominciare?
Pesce finto (quelli veri lasciamoli nel mare) 1
Ingredienti già cotti 200 g di ceci ie lessate 2 patate med i capperi 1 cucchiaio d i olive verdi 2 cucchiai d te la io denocc gine d’oliva olio extraver ere aglio in polv
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sale zione: Per la decora a at ss 1 carota le verdi olive nere e rucola
A tutta verdura!
Puoi sbizzarrire la tua fantasia con le decorazioni che preferisci utilizzando mais, cetriolini e funghetti, ravanelli e tutti gli ingredienti che più ti piacciono. Troverai tante altre gustose ricette su
www.cambiamenu.it
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Passa le patate allo schiacciapatate un paio di volte quando sono ancora calde e tienile da parte in una ciotola. Metti i ceci in un mixer, aggiungi i capperi (se sono sotto sale lavali sotto l’acqua corrente), le olive, poco sale, 2 cucchiai di olio e 2 cucchiai di acqua; frulla fino ad ottenere un composto omogeneo. Aggiungi questo composto alle patate e mescola bene per amalgamare. Copri con la pellicola e tieni in frigorifero almeno mezz’ora per farlo rassodare un po’. Nel frattempo prepara gli ingredienti che ti serviranno per la decorazione: taglia la carota a rondelle e poi dividi ciascuna rondella in due per le squame e riduci le olive a pezzi piccoli per le pinne! Riprendi l’impasto e versalo al centro di un piatto da portata, modellandolo con le mani per dargli la forma di un pesce. Ora puoi decorarlo come più ti piace con gli ingredienti che preferisci.
Fagottini di mele, noci e mirtilli 1
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Ingre d
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Per l’im pasto: 150 g d i farina integr 50 g d ale i farina t ip o0 30 ml di latte di soia 60 ml di olio d i semi 50 ml di acqu a fredd sale a
Versa in un mixer o nel bicchiere del frullatore il latte e l’olio ed emulsiona fino a ottenere una consistenza cremosa: questa sarà la nostra margarina. Prepara l’impasto: versa in una ciotola le farine, il sale, la margarina e l’acqua e impasta velocemente. Avvolgi nella pellicola e tieni in frigo circa mezz’ora. Per il ripieno, taglia le mele a fette sottili, aggiungi la farina e lo zucchero miscelati, i mirtilli, le noci spezzettate e mescola bene. In un pentolino riscalda 2 cucchiai di sciroppo di riso con 1 cucchiaio d’acqua. Prendi l’impasto, stendilo con il matterello su un ripiano infarinato e con un tagliapasta ricava otto rettangoli; metti al centro di ognuno un po’ di ripieno. Spennella tutti i lati con lo sciroppo di riso e richiudi pressando bene.
Per il r ipieno : 3 mele Golden 50 g d i gherig li di no 2 cucc ci hiai di m irtilli se 1 cucch cchi iaio di farina 2 cucc in tegrale hiai di zucche la bucc ro di c ia grat anna tugiata di 1 lim Per la one decora zione: scirop po di r iso
Disponi i fagottini su una teglia rivestita con carta forno, spennella la superficie con altro sciroppo e cuoci in forno preriscaldato a 200 °C per 25/30 minuti. Sfornali e spennella di nuovo, quando sono ancora caldi, con lo sciroppo di riso.
Arianna Dall’Occo
Non hai i mirtilli?
Puoi sostituirli con gocce di cioccolato fondente o altra frutta secca.
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Mamma di 2 bimbi, la cucina è la sua passione. Nel suo lavoro vuole dimostrare che è possibile preparare piatti sani e gustosi, senza procurare sofferenze agli animali. Vive con la gatta Bloom, ma per lei è da sempre “Miciuzza”.
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Da non perdere Vegan vuol dire Amore Chi ama gli animali, li difende scritto e illustrato da Ruby Roth Edizioni Sonda per tutti e nostre scelte di ogni giorno hanno effetti su piccola e larga scala, e sono tante le cose che possiamo fare per difendere gli animali, l’ambiente e tutti gli abitanti del pianeta. Il cibo che mangiamo, i vestiti che indossiamo, lo sfruttamento degli animali per i nostri divertimenti: sono davvero tante le azioni che possiamo evitare e quelle invece che possiamo fare ogni giorno, coinvolgendo amici, insegnanti e genitori. Il libro affronta un argomento non facile, ma spiegando concretamente cosa significa «agire con amore».
L Geltrude senza piume
Il formicaio
di Sandra Dema Illustrato da Valeria Castellani Terra Nuova Edizioni dai 4 ai 10 anni ono piume vere di oche vere?» Quando scopre l’origine del suo cuscino di piume, la piccola Alice decide di adottare un’oca, per allevarla con amore e assicurarle così un destino diverso. Una storia tenera e delicata sui piccoli gesti che possono cambiare il mondo.
di Jitka Petřeková Illustrato da Tomáš Tůma Editoriale Scienza da 5 anni iccolissime e forzute, le formiche possono sollevare oggetti fino a 20 volte il loro peso. La loro casa, il formicaio, è dotata di un complesso sistema di corridoi sotterranei. Pensa che le formiche popolavano la Terra già al tempo dei dinosauri: sono dunque sopravvissute agli sconvolgimenti che hanno portato quei rettili all’estinzione. Non è sempre un vantaggio essere grandi! Grazie a questo libro, non solo imparerai tante curiosità sulle formiche, ma potrai anche curiosare dentro un modellino tridimensionale di formicaio: scopri come questi insetti costruiscono il loro nido, di cosa si nutrono e come trascorrono il tempo.
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Il Quiz Se hai già letto questo numero, non avrai problemi a rispondere a queste domande. E soprattutto a convincere tutti quelli che conosci a firmare la petizione per vietare, una volta per tutte, il circo con gli animali. Dacci una mano, potrebbe essere davvero la volta buona!
Qual è la percentuale di italiani contrari allo sfruttamento degli animali al circo? A Più del 70% B Il 50% C Meno del 40%
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I circhi con animali hanno finanziamenti statali? A Naturalmente no B Sì, ma solo se dimostrano di volere bene ai propri animali C Sì, circa tre milioni di euro all’anno
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I circhi in Europa possono usare gli animali? A Purtroppo sì, non ci sono limitazioni B In più della metà dei paesi dell’Unione Europea ci sono divieti totali o parziali C L’Unione Europea vieta l’uso di cani, cavalli e uccelli
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In Italia è stata presentata una proposta di legge per proibire i circhi con animali? A No, sarebbe una legge anticostituzionale B Sì, ma praticamente non ha nessuna possibilità di essere approvata C Sì e finalmente potrebbe essere l’occasione giusta per salvare i nostri amici
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Quanti sono i circhi in Italia e gli animali che vi sono reclusi? A Ci sono circa 2mila animali prigionieri in 100 circhi B Ormai i circhi non sono più di una quindicina con circa duecento animali in tutto C Ci sono 555 circhi con circa 20mila animali di ogni specie SOLUZIONE: 1A - 2C - 3B - 4C - 5A
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TANTI AUGURI DI LIbertà Martina
18 dicembre
alle ore 18,30
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ntissimi sono ancora ta ci a m , lo el b i e negli galo più , negli acquar o zo li La libertà è il re eg n i, h ieri nei circ ero animali prigion sta! #natalelib iu g ta el sc la . Fai allevamenti L vidi
menta - Condi
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