luglio 2019
i Ragazzi
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a Una nuovra avventuti a fumet www.piccoleimpronte.lav.it Supplemento al n.4 luglio (169) di “Impronte� - Rivista Animalista Poste Italiane SpA sped. in abbonamento postale d.l. 353/2003 (conv. in l.27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 dcb - Roma
in questo numero 1 Editoriale ...e in più la striscia di BatBilbo 2 Ultime notizie 4 Pelo e Contropelo I delfinari sono un luogo meraviglioso Gli animali devono vivere liberi, delfini compresi! 6 Il Fumetto Delfinario no grazie
10 A voi la penna Gli oranghi del Borneo: io li ho visti! 12 Giochi Palline & animali 13 LAV Story La Tremenda Pescatrice 21 Amico a distanza Un amico che vale un Perù! 22 Il Fumetto Il suono delle onde
8 Curiosando Chi parla bene salva gli animali
26 Diversi ma uguali Voliamo oltre le sbarre delle gabbie 28 Informativa privacy 29 L’Angolo della posta
le 30 Joe in cucina centra li o t r e s a In anim 32 Selfie mania Amici no lfi e d l I 33 Il Quiz
SUPPLEMENTO AD IMPRONTE anno XXXVI n. 4 (169) luglio 2019
DIRETTore RESPONSABILE Gianluca Felicetti
Curatrice EDITORIALE ILARIA MARUCELLI
DIREZIONE E REDAZIONE
SEDE NAZIONALE LAV ONLUS Viale Regina Margherita, 177 00198 Roma
redazione
giacomo bottinelli, MARCO CORTINI, ILARIA MARUCELLI, FLIC, Joy, Pepe
PROGETTO GRAFICO E Impaginazione
Pier Paolo Puxeddu+francesca vitale
HANNO COLLABORATO
Paola Castaldo Tuccillo, Davide Ceccon, Arianna Dall’Occo, Roberto Marchesini, laura panini, Fabio Redaelli, Alessandro Telve
DISEGNO DI COPERTINA Fabio Redaelli
Informiamo che tutti gli associati e/o i sostenitori delle campagne LAV ONLUS hanno diritto a ricevere la presente pubblicazione tramite invio postale. La LAV ONLUS garantisce che i dati identificativi dei destinatari sono raccolti e trattati, anche elettronicamente, nel rispetto delle norme previste dal “codice di regolamentazione della privacy” (Dgs 196/2003). Ogni interessato potrà in ogni momento esercitare i propri diritti (art. 7,8,9 Dgs 196/2003) rivolgendosi direttamente alla LAV ONLUS, viale Regina Margherita 177, 00198 Roma, tel. 06/4461325 fax 06/4461326 email: privacy@lav.it
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Arti Grafiche “LA MODERNA” Via Enrico Fermi, 13/17 ici 00012 Guidonia ar c Montecelio (RM)
CARTA Dalum
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AUT. TRIB. ROMA 50/84 dell’11-2-1984 ISCR. REG. NAZ. STAMPA 4086 dell’1-3-1993 Iscr. ROC 2263 - 2001
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PICCOLE IMPRONTE
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chiuso in tipografia 15 luglio 2019
QUOTE ANNUALI DI ISCRIZIONE E RINNOVO A LAV ONLUS
GIOVANILE (sotto i 18 anni) da 18 euro ORDINARIO da 30 euro FAMIGLIA da 45 euro SOSTENITORE da 46 euro BENEMERITO da 150 euro STRAORDINARIO da 500 euro
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Banca Popolare Etica Iban IT59F0501803200000015011125 Filiale di Roma, Via Parigi n. 17 00185 Roma
LAV è firmataria di un Protocollo d’Intesa con il MIUR che sostiene e promuove l’educazione al rispetto per gli animali nelle scuole
Editoriale Facciamo come le onde C
Ilaria Marucelli
professione: giornalista cibo preferito: hummus di ceci cosa non sopporta: chi non raccoglie la cacca del cane per strada cosa vuole fare da grande: tornare bambina hobby: cinema e fotografia letture preferite: poesie
BatBilbo
hissà quanti di voi, in questo momento, sono in vacanza al mare! Che bello… anche io adoro il mare. In particolare sono affascinata dalle onde: quel movimento continuo e infinito mi rilassa ogni volta, dando un senso alla mia rabbia. Sì, perché i maltrattamenti che subiscono gli animali mi fanno davvero arrabbiare, ma la rabbia da sola non serve a salvare i nostri amici… Le onde del mare, provocate dal vento, si formano sulla superficie dell’acqua, poi crescono, prendono forza e si infrangono a terra. Così dovremmo fare noi, in squadra con gli altri: come le onde! Che la nostra rabbia sia il vento e faccia partire un lungo passaparola che diventi una marea e, di persona in persona, coinvolga proprio tutti, urlando che gli animali hanno diritto di vivere la loro vita in pace! In questo numero parliamo di delfinari, posti orribili dove animali vengono rinchiusi e fatti lavorare come schiavi, solo per il divertimento degli esseri umani. Non andiamo in questi luoghi e diciamo a tutti di non farlo mai. Ma ora una bella notizia: il Tribunale ha condannato per maltrattamento di animali il direttore e la veterinaria del delfinario di Rimini! È il primo caso in Italia. I delfini sono stati confiscati e adesso sono salvi. Quale miglior modo per iniziare il numero che avete in mano? Buona lettura e buona estate!
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Ultime notizie Un braccialetto per ripulire gli oceani
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idea viene su una spiaggia di Bali a due amici surfisti americani. Dopo ogni giornata tra le onde, si ritrovano circondati da un’incredibile quantità di rifiuti. Tornati in Florida, Andrew e Alex fondano l’associazione 4Ocean, per promuovere la pulizia delle spiagge e dei mari. Solo nel 2017, il primo anno di attività, sono state strappate agli oceani circa 115 tonnellate di rifiuti! E per raccogliere fondi sono stati realizzati e venduti oltre trecentomila braccialetti in materiale riciclato. Perché un mare pulito fa bene a tutti: umani e soprattutto animali.
Una statua ai gatti uccisi per stregoneria
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na grande statua in bronzo di diversi metri di altezza, come richiesta di perdono per i gatti. Succede a Triora (Imperia), dove quasi cinquecento anni fa molte giovani donne vennero torturate e uccise, con l’accusa di essere streghe. E insieme a loro tanti gatti altrettanto innocenti: un vero e proprio sterminio di umani e felini, considerati amici del diavolo... Visto che non è mai troppo tardi per chiedere scusa, in questo piccolo borgo medioevale, chiamato per il suo triste passato il “paese delle streghe”, verrà realizzata un’opera d’arte per ricordare questo insensato e lontano crimine.
La tecnologia dalla parte degli animali
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al laser alla stampa 3D, le nuove tecnologie mediche aiutano anche gli animali. Le cure veterinarie specialistiche riescono spesso a salvare o a migliorare la vita ai nostri familiari pelosi. La stampa 3D, ad esempio, è stata utilizzata per un bassotto di nove anni, sostituendo la parte del cranio affetto da tumore con uno nuovo stampato appositamente. Per i danni a tendini e legamenti dà ottimi risultati la terapia laser ad alta energia e per migliorare la chirurgia sarà fondamentale la realtà aumentata, che arricchisce i nostri cinque sensi.
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Topo grassottello liberato dai pompieri
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© BLITZ TV
n topo sovrappeso in difficoltà e una squadra di vigili del fuoco pronti a salvarlo: non si tratta dei protagonisti di una fiaba, ma di una bellissima storia a lieto fine accaduta a Bensheim, in Germania. Incastrato nel foro di un tombino il topo non riusciva ad andare né avanti né indietro, vivendo momenti di vero panico prima che una decina di pompieri, con una lunga operazione di salvataggio, riuscisse a liberarlo. A dimostrazione che anche gli animali meritano il nostro aiuto e il nostro rispetto.
Cani cinesi salvati dal mattatoio
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a carne di cane è un piatto tradizionale della cultura cinese: ogni anno in Cina ne vengono uccisi diciotto milioni. Il ricco imprenditore di 29 anni Wang Yan, cercando nei mattatoi il proprio cane smarrito, ha visto questo orrore con i suoi occhi e ha deciso di aiutare i quattrozampe cinesi. Nel 2012 ha acquistato un mattatoio in disuso nella sua città, Changchun, nel nord-est della Cina, e l’ha trasformato in un accogliente rifugio per randagi, riuscendo a salvare finora più di duemila animali destinati al macello. Da parte nostra e di tutti gli amici pelosi… grazie!
Contro i bracconieri elefanti senza zanne
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er difendersi dalla crudeltà degli umani, gli animali modificano anche se stessi. Quasi un terzo delle elefantesse del Mozambico non ha più le zanne. La spiegazione più probabile? Molti animali si adattano all’ambiente, per evitare il pericolo e i predatori naturali. E gli elefanti, per sfuggire ai bracconieri che li sterminano per il costoso avorio delle loro zanne, hanno cominciato a nascere senza! È presto per parlare di evoluzione, ma a forza di rubargliele non crescono più.
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Pelo Una recente sentenza torna a vietare il nuoto con i delfini, ritenuto troppo stressante per i nostri amici di pinna. Ma la vita nei delfinari, come sostiene il nostro personaggio che li osserva
I delfinari sono un luogo meraviglioso I nostri delfini stanno benissimo: hanno cure continue, attenzioni, affetto. Si limitano a nuotare e a eseguire semplici salti ed esercizi che fanno volentieri.
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S ono davvero fortunata a lavorare con questi splendidi delfini, lo farei anche gratis! Loro sono la mia passione, i miei amici, la mia famiglia! Per questo mi dispiace moltissimo quando vengo accusata da animalisti che non sanno nemmeno di cosa parlano. Avete mai avuto un delfino per amico? Lo avete mai accarezzato, nutrito, curato? Ci avete mai giocato e nuotato insieme? E allora non potete dire che maltrattiamo gli animali o che i nostri amici di pinna soffrano! I nostri delfini stanno benissimo: hanno cure continue, attenzioni, affetto. Fanno quello che vogliono: si limitano a nuotare e ad eseguire semplici salti ed esercizi che fanno volentieri (proprio come in natura!) e che, con la loro intelligenza, imparano senza fatica. Io non gli insegno numeri da circo come saltare nei cerchi. E poi gli spettacoli piacciono ai delfini. Prima di tutto perché adorano essere protagonisti, incontrare il pubblico, venire applauditi. Ma anche perché è un modo per scaricare lo stress e variare la routine della giornata: se nuotassero e basta tutto il giorno, si annoierebbero. I delfinari sono un luogo meraviglioso dove possiamo incontrare questi mammiferi intelligenti, relazionarci con loro, conoscerli meglio. È un’opportunità bellissima per grandi e bambini e chi ci accusa lo fa senza motivo: viva i delfini e… venite a trovarci. Vi aspetto!
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Contropelo da una barca, è comunque triste e piena di sofferenze. Tuttavia è giusto leggere anche l’opinione contraria di questa ragazza che lavora in un delfinario. Buona lettura.
Gli animali devono vivere liberi, delfini compresi! S
olo poche parole: gli animali devono vivere liberi. Non c’è motivo di tenerli rinchiusi solo perché noi umani possiamo vederli. Vale per i circhi, gli zoo, gli acquari e, naturalmente, per i delfinari! Se vogliamo osservare questi meravigliosi mammiferi (e davvero ne vale la pena!) ci sono luoghi per vederli nuotare in mare aperto: veri delfini e non tristi animali rinchiusi in piccole vasche. Un delfino libero percorre anche 100 Km al giorno, in gruppi che possono superare i cento individui! Come può trovarsi secondo voi in vasche lunghe e profonde pochi metri? Senza pesci, senza onde, senza vegetazione: senza vita. Oltretutto per orientarsi nell’oceano utilizza il biosonar, uno strumento importantissimo che non può usare nei delfinari (le onde rimbalzano sulle pareti delle vasche) e anche questo è causa di stress e disagio. E poi in natura i delfini non bevono, ma assumono i liquidi dal cibo. Nelle vasche sono nutriti con cibo scongelato e quindi, per assumere acqua, gli viene pompata attraverso un tubo infilato in gola. Ma parliamo degli spettacoli che sembrano così tanto appassionare il pubblico. Tutti i salti e le acrobazie non sono un divertimento spontaneo, ma il frutto di un addestramento lungo e faticoso, spesso usando il metodo della privazione del cibo: tu fai l’esercizio e io ti do il pesce. E anche la musica che rimbomba durante gli show è molto fastidiosa per questi animali sensibili e con un ottimo udito. Ciao e grazie per avermi ascoltato.
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In un delfinario salti e acrobazie non sono un divertimento spontaneo, ma il frutto di un addestramento lungo e faticoso.
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Curiosando Chi parla bene salva gli animali Che gli animali siano maltrattati e sfruttati da noi umani, purtroppo lo sappiamo: per questo motivo facciamo il giornalino che avete in mano! Ma lo sfruttamento dei nostri amici dipende anche dall’opinione che abbiamo di loro.
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onostante tantissime ricerche che dimostrano il contrario (e nonostante il buonsenso!), molti pensano ancora che gli animali non abbiano emozioni, che siano stupidi, che non abbiano coscienza di sé. E anche il nostro linguaggio ne risente. Tantissime volte, anche senza rendercene conto, usiamo gli animali per descrivere i comportamenti negativi degli umani. Il nostro modo di parlare ce ne offre purtroppo mille esempi: provate a pensarci. In questa pagina ve ne proponiamo qualcuno, invitandovi a non usarli più. Perché il linguaggio riflette il nostro modo di pensare e gli animali si salvano anche parlando. Dai, provateci e… in bocca al lupo!
Che maiale che sei, la tua camera è un porcile! Cervello di gallina! Sei proprio un pollo! Che oca giuliva! Sei una capra! Che asino che sei! Che fifone, sei un coniglio! Non fare la pecora, smettila di seguire il gregge! Sei un pesce lesso! Che stoccafisso! Matto come un cavallo! 8 | P
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Umanità Ci avete mai pensato? Agire in modo “umano” vuol dire invece comportarsi bene, mostrando rispetto e gentilezza. Ma sappiamo tutti che ogni giorno è proprio l’essere umano che contribuisce alla distruzione degli habitat naturali, all’inquinamento e alla povertà di gran parte dei suoi simili. Ammettiamolo! Ci sentiamo proprio superiori agli altri animali e le parole che usiamo lo dimostrano. Ciò che importa però sono i fatti. Con le nostre azioni di ogni giorno possiamo cambiare le cose e forse, quando lo avremo fatto, cambieranno anche le parole.
Buuuu! Noi umani siamo veramente cattivi!
© Eric Isselee | Shutterstock
Su, dai, non fare così, che tu non sei così male, in fondo...
Asino?... Tzè, se solo immaginassero quanto sono intelligente...
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A voi la penna Gli oranghi del Borneo: io li ho visti! Reportage dal Borneo Testi e foto di Lorenzo Fanelli, 10 anni, Acilia (Roma) Salve, io sono Lorenzo e mi sono addentrato nella foresta del Borneo. Ho visto gli oranghi e fatto tante foto.
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li oranghi sono animali che raramente scendono dalle cime degli alberi, dove dormono, mangiano e vivono. Sono molto grandi, tanto pelosi e bellissimi. E così bravi a muoversi tra i rami. Con quelle braccia lunghe ci riuscirei anch’io! Oh, ma io non vi ho ancora detto dove ero: bene, allora ero in Indonesia.
Un lungo viaggio! Ci sono voluti due giorni per arrivarci. Ho visto anche dei coccodrilli e delle scimmie, ma niente batte il fatto che ero su un “kotloc” (che sarebbe una barca-casa). È grazie alla barca se siamo riusciti a spostarci nella foresta. Niente strade, solo alberi e un fiume!
Lorenzo sperimenta la vita da Tarzan, ma prima però deve rifare il letto!
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Mamma orango sostiene il suo piccolo mentre mangia una banana.
L’uomo della giungla Orangutan significa “uomo della giungla” e lo sapevate che tanti oranghi muoiono per il disboscamento e per la produzione di olio di palma? Non comprate prodotti con olio di palma, mi raccomando! Per finire, alcune curiosità: i cuccioli di orango restano con la mamma fino ai sette anni e ogni giorno questi animali costruiscono nuovi nidi per poter sfuggire ai predatori tipo ai leopardi. Eh sì, è difficile la vita nella giungla!
I piccoli di orango si attaccano alla pelliccia della mamma mentre questa si sposta tra gli alberi.
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Giochi Palline & animali Ricomponi le palline dei giocolieri in modo da ottenere i nomi di alcuni animali che si incontrano facilmente d’estate.
SOLUZIONE: gabbiano, granchio, lucertola, lucciola 12 | P
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La Tremenda Pescatrice di
Giacomo Bottinelli con le illustrazioni di Alessandro Telve
U mando se ne stavano seduti su una collina a guardare il bosco n mattino d’estate la fata Betulla, il tasso Carlo e il cinghiale Ar-
intorno a Rocca Sganghera. Il fiume si perdeva in lontananza tra gli alberi. «Chissà dove arriva?» chiese Armando. «Ma al mare, certamente!» rispose il tasso Carlo. «Che bello sarebbe vedere il mare!» disse il cinghiale. «È un mondo che non potremo mai conoscere». «Chi lo ha detto?» esclamò la fata Betulla. «Volete fare un giro nel mio Fogliamarino?» «Cos’è un… Fogliamarino?» chiese Carlo. La fata non rispose, ma sorrise e agitò la sua bacchetta. Le foglie cadute a terra si alzarono e cominciarono a volteggiare fino a prendere la forma di una specie di nave con una grande cabina coperta.
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«Tutti a bordo» gridò la fata Betulla, «ma vi avverto: il mare è splendido e rischioso!» Un attimo dopo stavano navigando sulle acque del fiume. Il mare si presentò in breve ai loro occhi come una scintillante distesa che rifletteva il sole d’estate. Scivolarono sulla superficie, godendosi la brezza e il profumo della salsedine. Carlo e Armando erano estasiati. «Chissà come è sotto?» domandò Armando. «È bellissimo», disse Betulla; e il Fogliamarino si immerse nelle acque. Carlo e Armando temettero che sarebbero annegati; ma il Fogliamarino era una nave magica e anche sott’acqua nemmeno una goccia li bagnò. Era tutto davvero meraviglioso: banchi di pesci colorati viaggiavano a destra e a sinistra, grandi praterie di posidonie si allargavano sul fondale, strani crostacei correvano a nascondersi al loro passaggio e una sogliola rapida si infilò sotto la sabbia. «Questo è il mondo sotto il mare!» disse Betulla. Ma a un certo punto videro una grande rete che si trascinava sul fondo, strappando alghe e catturando pesci e molluschi.
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Amici animali
© Willyam Bradberry | Shutterstock
Il delfino
* Il delfino è un mammifero che nel corso di milioni di anni si è adattato a vivere in acqua. Il suo corpo snello e affusolato gli permette di nuotare velocissimo (fino a 50 Km orari), per lunghissimi tratti (anche 100 Km al giorno), ma deve sempre risalire in superficie a riempire i polmoni di ossigeno: per questo dorme con una sola metà del cervello e un occhio aperto. Come noi umani partorisce un solo cucciolo che allatta per circa due anni.
*Di solito i delfini sono socievolissimi e vivono in gruppi che possono andare da pochi animali a centinaia o migliaia. Nei gruppi, i delfini alle volte lavorano insieme per aiutare i compagni in difficoltà o allontanare i predatori. *La famiglia dei delfini comprende molte specie con abitudini ed esigenze anche molto diverse tra loro: si possono trovare dai mari artici fino a quelli tropicali, dagli oceani alle coste e persino nei fiumi. Vero acrobata del mare, spesso segue la scia delle barche, compiendo salti mortali e giravolte in aria. Se in natura è così esuberante e divertente, rinchiuso negli acquari diventa triste e stressato. *Il suo cervello, largo e con una corteccia molto complessa, è paragonabile a quello umano. Intelligentissimo, il delfino ha un linguaggio complesso che utilizza ultrasuoni e movimenti codificati: conversa in modo simile al nostro, utilizzando frasi anche di cinque parole! Stringe amicizie e, per poter riconoscere i compagni all’interno dei gruppi numerosi, li chiama per nome. *Ha una memoria eccezionale: è in grado di ricordare le voci degli altri delfini anche se non li incontra da venti anni.
I numeri no del delfi comune
40 anni ella vita d la durata cm 190-250 a z z e h la lung g 80-150 k dulto a a d o s e p il si 10-11 me i gestazione d o d o ri il pe 10 kg el cucciolo il peso adn ato appen
Š Sergei Uriadnikov | 1123RF
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Delfino
(Delphinus delphis) P
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Amici animali I delfini
Lo sapevi
che
* I delfinari non sono luoghi di divertimento o conoscenza, ma solo
prigioni senza sbarre. I delfini non sono certo contenti di vivere in vasche lunghe poche decine di metri! In natura percorrono anche 100 Km al giorno e possono immergersi per centinaia di metri...
* I delfini negli acquari e nei delfinari non sorridono! Non hanno nessun motivo per essere allegri e quello che può sembrarti un sorriso è solo la forma naturale della loro mandibola. * I delfini sono mammiferi sociali e socievoli: in natura vivono in gruppi uniti e nu-
merosissimi, dove tutti si conoscono, comunicano e si chiamano per nome. Strappati ai gruppi naturali, sono costretti a creare una nuova famiglia, ma la convivenza forzata in spazi così ridotti provoca aggressioni, isolamento, depressione e stress: per questo gli vengono spesso somministrati farmaci. Tanta è la sofferenza che alcuni animali decidono di suicidarsi, semplicemente smettendo di respirare.
* Nell’oceano i delfini cacciano pesci e crostacei che forniscono loro anche l’acqua necessaria al loro organismo: in natura i delfini non bevono. Nei delfinari mangiano pesce scongelato che non fornisce loro l’acqua necessaria: vengono allora forzati a bere tramite dei tubi infilati in gola. * Le acrobazie che i delfini fanno durante gli spettacoli non sono un divertimento spontaneo né un segno del loro carattere allegro… Sono costretti a esibirsi da un addestramento lungo e faticoso che spesso si basa sulla privazione del cibo. Per fortuna una recente sentenza del Tar ha vietato il nuoto con i delfini nelle vasche dei delfinari, poiché giudicato potenzialmente negativo per il benessere di questi animali.
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«Cos’è quella cosa?” gridò Carlo. «Sono gli umani che vanno a pesca! E se non mi sbaglio credo di riconoscere quella rete…» rispose Betulla. I pesci prigionieri erano tantissimi: in ordine alfabetico si vedevano acciughe, boghe, cefali, corvine, dentici, gallinelle, mormore, moroni, mostelle, merluzzi, occhiate, palamite, perchie, pezzogne, sardine, scorfani, sgombri, sogliole, triglie e chi più ne ha più ne metta. Betulla diresse il Fogliamarino verso la superficie ed emerse proprio davanti alla prua del peschereccio. Fu allora che vide, in piedi sul ponte, una figura che aveva conosciuto in altri tempi della sua vita: era Tetra Tramaglia, la Tremenda Pescatrice. I suoi occhi fiammeggianti scrutavano il mare, i capelli verdastri come alghe si agitavano al vento, le mani dalle unghie affilate si muovevano spasmodiche. «Ci incontriamo di nuovo, Tetra Tramaglia!» gridò Betulla. Tetra Tramaglia si voltò: «Sciocca fata di bosco, cosa ci fai in un mondo che non è il tuo?» disse sghignazzando. «Salvo i miei amici pesci!» disse Betulla. Armando e Carlo erano terrorizzati e si accucciarono sul fondo del Fogliamarino. «Ah! Ah! Ah!» rise Tetra Tramaglia. «Quegli insulsi pesci dalla memoria corta e dalle squame viscide? Non starebbero meglio in una frittura o in un cacciucco? O al massimo in un acquario?» «Starebbero meglio liberi nel mare!» affermò Betulla. P
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Betulla agitò la bacchetta magica, Tetra Tramaglia invocò i Demoni della Pesca… e dalle onde emersero figure fatte d’ombra e di paura che si diressero contro la fata. «Dateci i pesci nella farina che ci faremo una fritturina», cantavano cupamente i Demoni della Pesca. «Dateci granchi, dateci arselle, li cuoceremo nelle padelle! Dateci polpi, crostacei, molluschi che vanno bene per tutti i gusti». La fata Betulla non indietreggiava. Con un colpo di bacchetta fece esplodere le maglie della rete e in un attimo tutti i pesci prigionieri furono di nuovo liberi. Tetra Tramaglia gridò il suo disappunto: «Mi hai battuto ancora una volta, fata Betulla! Ma non sarà il nostro ultimo incontro…» «Grazie Betulla!» dissero i pesci tutti in coro, mentre tornavano liberi nel mare. Il tasso Carlo e il cinghiale Armando riemersero dal fondo del Fogliamarino. «Tutto bene?» chiese Betulla. «Certamente…» disse Armando,«ma il mare, come dicevi, è proprio pericoloso, specialmente per i poveri pesci!»
Giacomo Bottinelli, 47 anni, vive a Grosseto e lavora nell’Ufficio “A scuola con LAV”. Ama molto la letteratura di fantasia e da sempre scrive storie. È un salvanimali fin da bambino. I suoi uccelli preferiti sono i piccioni. Già in un tema della scuola media voleva abolire caccia e vivisezione. Alessandro Telve, fumettista, animatore e illustratore romano. Ha collaborato con Rai, Fox, Disney e svariate testate
fumettistiche. Nel 2007-2008 ha illustrato due libri di testo per scuole medie francesi. Nel tempo libero ama dipingere e naturalmente il suo soggetto preferito sono gli animali. Vive a Roma con Matisse, un soriano grigio.
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Amico a distanza Un amico che vale un Perù! Come tanti amici di questa rubrica, anche Perù è stato sequestrato da un circo, dove passava i suoi giorni, tutti uguali, in un piccolissimo spazio.
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Ricky è stato salvato gattile che ospitava da un tra cani e gatti, che centinaia è stato posta sotto sequestro perché perché gli animali erano vittime di gravi maltrattamenti. Era denutrito, impaurito da un'otite causata e affetto da parassiti nelle orecchie che lo costringevano a stare costantemente con piegata. Lo abbiamola testa liberato, curato e per lui è iniziata una nuova vita!
ADO ZIO NE
JUNA DISTA IOR NZA
Ricky
Oggi ha una nuova casa e può vivere libero grazie a
France STANZA A DIsco ADOZIONE R JUNIOLucky
Luck cava y Day alle lle se è figlio Divevamen questra di un che rsam to ab te da a delle us e ab ha su ente da ivo. un potu usi, Lubito m lla m l'affe to co cky Daaltratt adre hann tto dentare y ha amen vuot o ce lle pesull'amsempr ti rc della o lasc ato di rsone ore e e quan mad iato da colm che mes do lu re, avve lla m are il e so i. Ha uni avev nuta orte salu cievol cara a appe cont te. Il “be ed è ttere na se viva i cava radd uonu in ottim ce llo daistingu mor a vver e fa e” che o sp di lu lo ecia i un le.
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Og Lidia è unaa ma è malata. Ha i haissim e pu gtener i mania e Leishu dopo alcun nante, ò lavproba nuèostata e iv inbilme famiglia, re va ca annie ata per strad lib aasa abbandon ero canile. La ridott portata in l’avevag ra aveva a Leishmani l’infezionez ie a pelle e ossa,gli occhi e le
Fran
cesco
contagiato perdere parte del aveva fattoamo portata via pelo: l’abbi Palermo e di dal canile un centro portata in to per il specializza o di questa trattamentAdesso sta molto patologia. le terapie per lei meglio ma ziali. sono essen
Lidia
a nuova cas Oggi ha una ro grazie a re libe e può vive
al giorno in cui è arrivato al Centro di recupero di Semproniano (Grosseto) la sua vita si è trasformata! Ha assaporato il gusto della libertà e del rispetto. Qui può pascolare e brucare tranquillamente in una grande area, in compagnia di un gregge di pecore e capre con le quali ha trovato un’ottima intesa. Ah, dimenticavamo di dirvi che Perù è un lama… un simpaticissimo camelide andino, docile e mansueto, con un “sorriso” irresistibile che affascina tutti. Ormai ha riacquistato fiducia e sicurezza e si lascia avvicinare volentieri dai volontari per un bocconcino e una carezza. E il suo curioso nome? Viene dal paese del Sud America, continente dove tutti i camelidi andini dovrebbero vivere… ma noi siamo felici di vedere Perù in piena forma, in un ambiente che rispetta il più possibile la sua natura. Se vuoi aiutarci ad aiutare Perù, sostenendolo in questa sua seconda vita… adottalo a distanza!
etta
Maria Antoni
Da oggi puoi adottare il tuo nuovo amico direttamente dal Web. Fatti aiutare da un adulto e cerca su
adozioneadistanza.lav.it
la pagina dedicata alle adozioni junior! P
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Diversi ma Uguali a cura del dott. Roberto Marchesini, etologo e direttore della SIUA
Chi di noi, da bambino, non ha tenuto qualche piccolo animale rinchiuso in una gabbia o in una vasca: canarini, pesci, tartarughe, criceti... Tanti mini-zoo casalinghi che ci danno l’illusione di avere un pezzo di natura in casa, quando in realtà ciò che facciamo è proprio negare la natura degli animali prigionieri.
M Un furetto chiuso in gabbia.
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agari scegliamo una grande gabbia, filtri, sabbia, giochini industriali… pensando che garantire acqua, cibo e ossigeno sia sufficiente a garantire il benessere degli animali rinchiusi. E invece si negano le caratteristiche stesse della specie: la necessità di ritmi, spazi e distanze, il rispetto di motivazioni e desideri, il bisogno di esplorare. Ogni specie ha proprie caratteristiche ed esigenze, ogni animale ha bisogno di relazione con i simili: non esiste nessuna gabbia in cui un animale possa soddisfare ed esprimere i suoi bisogni.
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© BestPhotoStudio | Shutterstock
Voliamo oltre le sbarre delle gabbie
© Okrasyuk | Shutterstock
Gli animali vanno osservati negli ambienti in cui si sono evoluti. Non dobbiamo metterli in casa nostra, in un piccolo microcosmo fatto solo a nostra misura: gli animali vanno rispettati e osservati nell’ambiente naturale. Possiamo vederne tanti facendo passeggiate, escursioni, viaggi… Ma se non si ha la possibilità di spostarsi, basta un documentario rispettoso degli animali: ti regalerà una conoscenza e un’emozione infinitamente superiore a qualunque gabbia. Purtroppo anche cani e gatti soffrono di stress, depressione, noia, comportamenti ossessivi, figuriamoci quando si tratta di animali selvatici, come uccelli, pesci, rettili o anfibi, tenuti in condizioni di prigionia per tutta la loro vita. Amare gli altri animali significa essere curiosi verso l’ambiente da cui provengono: l’animale e il suo ambiente infatti non si possono separare, si danno senso reciprocamente. Un animale selvatico strappato al suo habitat diventa un animale diverso, un essere vivente triste e prigioniero, usato come un giocattolo o un’attrazione. Aprire le gabbie che imprigionano gli animali richiede innanzitutto l’apertura delle nostre gabbie mentali, il renderci conto che non siamo il centro del mondo, ma solo una tra le tantissime forme di vita. Lasciamo che sia il nostro desiderio di meraviglia a guidarci alla scoperta delle forme, dei colori, dei canti, dei linguaggi della vita, delle diversità e allora ci accorgeremo che la nostra mente sta già volando oltre le sbarre: solo così potremmo conoscere per davvero i nostri amici di pelo, pinna, piuma e squama. P
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Un pappagallino solitario osserva il mondo attraverso le sbarre di una gabbia.
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Informativa privacy i R a g a z z i dalla parte de g li A nimali
Cara lettrice e caro lettore, se vuoi inviarci un disegno, una storia, una lettera o una tua foto per la pubblicazione su Piccole Impronte, devi allegare questo modulo compilato dai tuoi genitori o da chi ne fa le veci. In sintesi: 1. Fai compilare il modulo dai tuoi genitori 2. Ritaglia, fotocopia oppure scansiona la pagina 3. Ora, insieme a questa pagina, inviaci pure tutto quello che vuoi! Cosa aspetti? Non ti resta che prendere la penna o i colori e cominciare a LAVorare per gli animali! Noi restiamo in fiduciosa attesa dei tuoi capolavori. Informativa privacy (art. 13 regolamento generale sulla protezione dei dati 2016/679) LAV Onlus con sede legale in viale Regina Margherita, 177 - 00198 Roma è la titolare del trattamento di dati. I trattamenti dei dati personali di un minore possono essere autorizzati solo da chi è titolare della responsabilità genitoriale. LAV, in assenza di tale autorizzazione, non potrà esercitare alcun trattamento. I dati saranno trattati con modalità cartacee e telematiche nel rispetto di principi di correttezza, liceità, trasparenza e per finalità strettamente connesse e strumentali agli scopi istituzionali della associazione. La durata del trattamento è funzionale al rapporto con l’associazione. All’interessato sono garantiti tutti i diritti specificati dagli articoli da 15 a 22 del RGPD 2016/679 che potrà esercitare attraverso il titolare della responsabilità genitoriale. Tra questi ricordiamo la revoca del consenso al trattamento, il diritto di chiedere e ottenere l’aggiornamento, la rettificazione o l’integrazione dei dati, la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, e il diritto di opporsi, in tutto o in parte, per motivi legittimi, al trattamento dei dati personali. Le richieste andranno rivolte senza formalità a privacy@lav.it o con posta tradizionale presso l’indirizzo LAV Viale Margherita 177 - 00198 Roma e saranno evase nei tempi previsti dalla normativa. La informativa sul trattamento è anche pubblicata sul sito www.lav.it e www.piccoleimpronte.it. Disegni, foto o altro materiale didattico inviati per la pubblicazione su Piccole Impronte non verranno restituiti. Ai sensi della legge 22.4.1941 n. 633 (Legge sul diritto d’autore), oltre al loro trattamento, si autorizza LAV alla loro conservazione in archivi cartacei ed elettronici, all’utilizzo senza scopo di lucro e alla diffusione a titolo gratuito per fini educativi e promozionali. Riconoscendo anche, se del caso, ogni più estesa facoltà di elaborazione, riproduzione e adattamento totale e/o parziale.
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L’Angolo della posta Carissimi bracconieri o vandali della Natura
Vi faccio i miei complimenti per aver creato un’evoluzione: far nascere, crescere e morire gli elefanti africani senza zanne. A furia di abbattere gli elefanti africani per il loro avorio avete fatto che l’avorio di elefante non esistesse più, così quell’avorio così pregiato non lo andrete a pescare o a scavare per trovarlo, ma nella memoria delle persone che ricordano questi animali con le loro uniche difese: le zanne. Gli elefanti usano le zanne per combattere nella stagione degli accoppiamenti con gli altri maschi e combattere contro i predatori. Dopo aver fatto estinguere gli elefanti non vi resta che far estinguere circa 25.800 specie animali che attualmente sono sull’orlo dell’estinzione. Su questa terra non c’è solo il bracconaggio che mette a rischio la Natura ma c’è anche l’inquinamento e la distruzione degli ambienti naturali. Alle future generazioni delle 25.800 specie in estinzione resteranno solo l’immagine sui libri per bambini, i peluche e gli altri giocattoli. Ed ecco una microscopica parte degli animali a rischio: lupi, tigri, gorilla, leoni, orsi polari, squali, leopardi delle nevi e orsi bruni. Continuando così si metterà a rischio Madre Natura e l’uomo. Per me l’uomo è il predatore più feroce che sia mai esistito e si dovrebbe chiamare bestia e non Homo Sapiens che significa uomo saggio, cacciare gli elefanti e tutte le altre specie animali non è saggezza. L’uomo ha fatto finta di non sentire le urla di aiuto di Madre Natura e invece di proteggerla l’ha fatta rischiare sempre più. Non solo l’elefante viene abbattuto per le zanne ma altri animali per altre cose come le tigri che vengono uccise per: la pelliccia, il trofeo di caccia e le ossa per l’impiego nella medicina cinese. Gli squali per: vendere la collana di denti, i denti singolarmente e perfino una mandibola intera e le pinne per una zuppa che si mangia in tutta l’Asia. Lorenzo Karol Altomare, 8 anni, Rogliano (Cosenza) Non siamo più nella preistoria! Disarmate i cacciatori! Lorenzo Pilato, Garbagnate Milanese (Milano)
Che dire Lorenzo Karol… abbiamo dedicato tutta la pagina alle tue parole bellissime e toccanti, i tuoi documentatissimi argomenti, la tua arrabbiata denuncia che arriva al cuore e al cervello, la tua sensibilità animalista. Continua così! Un bacio da tutti noi.
Volete mandarci una lettera o dei disegni?
Fate compilare a un genitore il modulo nella pagina accanto, tagliatela (o fotocopiatela prima). Poi mettetela nella busta insieme a quello che volete inviarci. Solo così potremo pubblicare le cose che ci mandate.
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Joe in cucina Da quando Joe ha preso gusto a stare ai fornelli, è una gara in cucina! Scriveteci se avete preparato un piatto seguendo le nostre ricette!
Sformato di patate, fagiolini e spinaci 1 Metti le patate in una pentola piena di acqua fredda e falle
Ingredienti atate • 600 g di p i giolini fresch • 300 g di fa o surgelati inaci freschi • 150 g di sp puliti e lavati d’aglio • 1 spicchio a ergine d’oliv • olio extrav • sale amella: Per la besci na • 40 g di fari lio d’oliva • 20 ml di o latte di soia • 500 ml di al naturale • sale ata • noce mosc a ia o margarin • burro di so . .b q vegetale
Troverai tante altre gustose ricette su
www.cambiamenu.it
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cuocere fino a che, infilando una forchetta, non risultano morbide. Scolale e lasciale intiepidire, quindi rimuovi la buccia, tagliale a fette e condiscile con un filo d’olio e sale.
2 Spunta i fagiolini alle estremità, lavali e cuocili per circa 10
minuti in acqua già bollente. In un tegame versa due giri d’olio e uno spicchio d’aglio, aggiungi i fagiolini scolati, un pizzico di sale e falli insaporire per 5 o 6 minuti.
3 In un tegamino alto versa la farina, l’olio e qualche cucchiaio
di latte presi dal totale, mescola con una frusta fino a ottenere una crema; ora aggiungi il latte rimanente, il sale e un pizzico di noce moscata; metti sul fuoco mescolando continuamente fino a ottenere una consistenza cremosa.
4 Assembla lo sformato. Stendi sul fondo di una teglia da forno
un velo di besciamella, fai uno strato con le fette di patate, una manciata di spinaci, fagiolini e ancora qualche cucchiaio di besciamella; continua così per un altro strato. Termina la superficie con uno strato di patate ricoperto di besciamella e qualche fiocchetto di burro di soia. Cuoci in forno preriscaldato a 180 °C per 30-35 minuti. Fai intiepidire prima di servire.
Crepes al cacao con panna e frutta fresca 1 Versa in una ciotola la farina setacciata insieme al cacao, aggiungi lo zucchero e infine il latte poco per volta, mescolando con una frusta fino a ottenere una pastella liscia e senza grumi; lasciala riposare per circa 10 minuti.
2 Metti sul fuoco un padellino con ½ cucchiaino di burro di soia e, quando sarà ben caldo, versa un piccolo mestolo di pastella facendo girare il padellino per coprire tutta la superficie; fai cuocere un paio di minuti e poi, con l’aiuto di una spatola, gira la crespella e fai cuocere altri 2 minuti anche l’altro lato. Continua in questo modo, aggiungendo sempre un velo di burro per la cottura, fino a utilizzare tutta la pastella.
3 Con la frusta elettrica monta la panna finché non diventa molto densa e con questa farcisci le crepes aggiungendo anche la frutta tagliata a pezzi, tenendone un po’ da parte per la decorazione finale. Disponile delicatamente su un vassoio e mettile a rassodare nel congelatore per circa 20 minuti.
4 Trascorso questo tempo prendi le crepes e decora la parte esterna facendo aderire alla panna la frutta e la granella di pistacchi. Tienile in frigorifero fino al momento di servire.
Ingredienti • 120 g di fa
rina • 1 cucchiaio di cacao amar o • 30 g di zucc hero di cann a • 100 ml di la tte di soia al la vaniglia • burro di so ia o margarina vegetale q.b . • 500 ml di p anna di soia per dolci fred da • pesche e al bicocche o al tra frutta fresca di stagione • granella di pistacchi
Arianna Dall’Occo Mamma di 2 bimbi, la cucina è la sua passione. Nel suo lavoro vuole dimostrare che è possibile preparare piatti sani e gustosi, senza procurare sofferenze agli animali. Vive con la gatta Bloom, ma per lei è da sempre “Miciuzza”.
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Selfie mania Aspettiamo le foto con i vostri amici a due e quattro zampe... ma vanno benone anche foto come queste che pubblichiamo stavolta, che raccontano tutto il vostro impegno per gli animali. La rubrica si chiama “Selfie maniaâ€?, però se non sono selfie ci piacciono lo stesso!
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FOTO 1 e 2 Gabriele Pastrone (Asti) mentre fa volantinaggio a un tavolo LAV assieme alla sorella Anna Rosa FOTO 3 Elena Bocci con il suo bellissimo trucco animalesco, Orentano (Pisa)
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Il Quiz Alla fine di questo numero estivo… ancora buone vacanze! E se ti sei convinto che i delfini vivano bene solo in mare, di’ a tutti di non andare mai al delfinario o all’acquario. E prima di salutarci, divertiti a verificare se sai davvero tutto sugli amici delfini e non solo su di loro.
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Quale di questi film ha per protagonista un delfino? A Le ali della libertà B Free Willy un amico da salvare C L’incredibile storia di Winter
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Che animali sono i delfini? A Cetacei B Mammiferi C Vertebrati
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Come respirano i delfini? A Con le branchie B Con i polmoni C Alternativamente con entrambi
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Dov’è l’unico posto al mondo dove vivono gli oranghi? A In Madagascar B Nello Sri Lanka C Nelle isole del Borneo e Sumatra
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Dove si trova l’habitat ideale del lama? A In Perù B Nelle zone desertiche del Namib C In un’area apposita all’interno dello zoo di New York
SOLUZIONE: 1A-B-C, 2B, 3C, 4C, 5A P
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sembrano divertirsi, ma non è così! Martina
16 luglio alle
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animali nei ttati, come gli ru sf o n so i fin el e mai Nei delfinari i d uire esercizi ch eg es a i tt re st non si o co Non ridono e . circhi. Vengon ra u at n in re o di fa eri a si sognerebber ! #delfinilib o d va ci n o n divertono. Io vidi
menta - Condi
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