Piccole impronte ottobre 2015

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i Ragazzi

dalla parte degli Animali

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Anche i poeilscniostro meritan rispetto

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Tutte le foto

ALIMENTAZIONE & AMBIENTE

Parlatene in classe

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Le ricettea di Martin

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Il nuovo fum

Supplemento al n. 7 [150] di “Impronte� - Rivista Animalista Poste Italiane SpA sped. in abbonamento postale d.l. 353/2003 (conv. in l.27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 dcb - Roma


in questo numero 1 Editoriale ...e in più la striscia di BatBilbo

8 Amico a distanza Una stella è tornata libera!

2 Festa di Piccole Impronte Alla carica dei 101

10 Zampa d’Oro La libertà viaggia in autobus

4 Pelo e Contropelo La pesca è un patrimonio dell’umanità No alla pesca. I pesci meritano il nostro rispetto

12 Giochi L’interruttore giusto

6 Il Fumetto BatBilbo in “Operazione aragosta”

21 Ultime notizie

13 Lav Story Le ferite del cuore 22 Il Fumetto Go fish!

le centra Inserto ici animali Am o onn Il t

26 Civicamente Dimmi cosa mangi... e ti dirò chi sei 28 L’Angolo della posta 30 Martina in cucina 32 Attivamente Mai più conigli in gabbia! 33 Nel prossimo numero

PICCOLE IMPRONTE

STAMPA

AUT. TRIB. ROMA 50/84 dell’11-2-1984 ISCR. REG. NAZ. STAMPA 4086 dell’1-3-1993 Iscr. ROC 2263 - 2001

CARTA Dalum

giacomo bottinelli

DIRETTRICE EDITORIALE ILARIA MARUCELLI

DIREZIONE E REDAZIONE

SEDE NAZIONALE LAV ONLUS Viale Regina Margherita, 177 00198 Roma

redazione

giacomo bottinelli, MARCO CORTINI, ILARIA MARUCELLI, GANDALF, PRISCILLA

PROGETTO GRAFICO E Impaginazione

Pier Paolo Puxeddu+francesca vitale studio associato

HANNO COLLABORATO

Bettina Baruffi, Alessandra Catalioti, Davide Ceccon, Arianna Dall’Occo, fabio Redaelli, Alessandro Telve, Stefania Zoccatelli

DISEGNO DI COPERTINA fabio Redaelli

Cyclus Print 100% carta riciclata

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DIRETTore RESPONSABILE

Arti Grafiche “LA MODERNA” Via Enrico Fermi, 13/17 ici 00012 Guidonia ar c Montecelio (RM)

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SUPPLEMENTO AD IMPRONTE anno XXXII n. 7 (150) ottobre 2015

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biodegradabile e compostabile

chiuso in tipografia

9 settembre 2015

QUOTE ANNUALI DI ISCRIZIONE E RINNOVO ALLA LAV ONLUS

GIOVANILE (sotto i 18 anni) da 18 euro ORDINARIO da 30 euro FAMIGLIA da 45 euro SOSTENITORE da 46 euro BENEMERITO da 150 euro STRAORDINARIO da 500 euro

VERSAMENTI INTESTATI A LAV ONLUS

c\c bancario n. 501112 Banca Popolare Etica Filiale di Roma - Via Rasella 14 00187 Roma ABI 05018 CAB 03200 CIN E

Informiamo che tutti gli associati e/o i sostenitori delle campagne LAV ONLUS hanno diritto a ricevere la presente pubblicazione tramite invio postale. La LAV ONLUS garantisce che i dati identificativi dei destinatari sono raccolti e trattati, anche elettronicamente, nel rispetto delle norme previste dal “codice di regolamentazione della privacy” (Dgs 196/2003). Ogni interessato potrà in ogni momento esercitare i propri diritti (art. 7,8,9 Dgs 196/2003) rivolgendosi direttamente alla LAV ONLUS, viale Regina Margherita 177, 00198 Roma, tel. 06/4461325 fax 06/4461326 email: info@lav.it

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Editoriale Amici di pinna, chela e tentacolo L

a festa di Piccole Impronte è stata un grande successo! Siete venuti in tanti e conoscersi è stato bellissimo: un incontro davvero memorabile! Se tu non c’eri volta pagina e leggi com’è andata... ma da oggi si guarda avanti. Finita la celebrazione (una festa per i cento numeri ce la meritavamo tutti!), andiamo avanti con la stessa voglia (anzi di più!) di salvare i nostri amici animali. E le idee (anche con il vostro prezioso aiuto) certo non mancano. In questo numero parliamo dei pesci, animali troppo spesso ritenuti di serie B... forse perché diversi da noi animali di terra. Non riusciamo a sentirli, ma gridano anche loro quando vengono pescati! Eccome. E quando c’è troppo rumore, alzano pure la voce! Studi scientifici hanno mostrato che aragoste, astici e gamberi sono in grado di soffrire, così come polpi e calamari e tutti gli animali acquatici. Che sofferenza (per noi, ma soprattutto per loro) e che tristezza vedere creature marine, con le chele legate, negli acquari dei supermercati o tenute vive sul ghiaccio delle pescherie per “mantenerle fresche”! In questo nuovo numero, con l’aiuto di Martina Joe e Fil, troverete informazioni e consigli per aiutare i nostri amici di pinna, chela e tentacolo. Anche il nostro BatBilbo ha escogitato un modo per farlo. Ma shhh, acqua in bocca! la direttrice

Ilaria Marucelli

BatBilbo

professione: giornalista cibo preferito: fette di pane abbrustolite con cavolo nero e fagioli cosa non sopporta: la mancanza di buonsenso cosa vuole fare da grande: tornare bambina hobby: cinema e fotografia letture preferite: poesie

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Festa di Piccole Impronte Alla carica dei 101 Abbiamo festeggiato il numero 100, ma voi eravate molti di più! Quello che è accaduto nel parco di Villa Aurelia, a Roma, sabato 13 giugno, è stato un evento storico (sì, proprio così!) nella vita ormai ventennale della nostra rivista.

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na festa memorabile e un bellissimo incontro tra bambini, adulti e animali, uniti dall’amore e dal rispetto per ogni essere vivente. E poi tanto divertimento... dai giochi di prestigio del magico Mapez, allo spettacolo Animanimali del Teatro

Caccia all’autografo

Carolina Rey Simone Lijoi

Tutti in pista

magico Mapez

L’angolo della lettura

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Andrea Musso

Davide Ceccon

Fabio Redaelli

delle Marionette degli Accettella, all’incontro con i nostri disegnatori che hanno dato consigli e regalato schizzi personalizzati fatti sul momento. Un lungo allegro pomeriggio con musica, giochi a premi, gonfiabili su cui scatenarsi, sculture di palloncini, pop corn e zucchero filato gratis per tutti! Il tutto impreziosito da due testimonial d’eccezione, Carolina Rey e Simone Lijoi, volti noti di RaiGulp, che hanno animato la festa con canzoni, quiz e autografi ai giovani fan. Insomma un grande successo... vi aspettiamo per la festa del numero 200 (anzi speriamo molto prima!!!).

Teatro delle Marionette degli Accettella

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Pelo No, non parliamo della pesca cosiddetta sportiva, fatta seduti in riva a un fiume con una canna in mano (che comunque non ci piace affatto!). Qui si discute della pesca commerciale, quella dei pescherecci sempre più

La pesca è un patrimonio dell’umanità L La pesca è il mio lavoro certo, ma è anche la mia passione, che condivido con milioni di esseri umani di ogni epoca...

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a pesca è una delle più antiche attività umane. I nostri antenati (quando vivevano vicino al mare, laghi o fiumi) si sono ingegnati per catturare i pesci e procurarsi dell’ottimo cibo: già nel Neolitico avevano imparato a costruire gli ami. Non vorrei annoiarvi e arrivo ai giorni nostri: volevo solo farvi capire che la pesca, pur rimanendo sempre attuale, ha attraversato l’intera storia umana. Più che attuale: il consumo di pesce è al massimo storico. Per motivi di salute (troppa carne fa male, il pesce invece lo consigliano anche i nutrizionisti), di gusto, forse di moda. E anche fare il pescatore, proprio come me, è una professione antica e moderna allo stesso tempo. Forse la caccia andrà a sparire, ma la pesca rimarrà per sempre, almeno fino a quando esisteranno i mari... quella sportiva (ai pesci viene salvata sempre più spesso la vita) e soprattutto quella commerciale che pratico io. Non c’è niente di più bello e naturale che salpare di notte, solcare il mare, calare le reti e ritirarle con la stessa medesima incertezza: come andrà la pesca oggi? È il mio lavoro certo, ma è anche la mia passione, che condivido con milioni di esseri umani di ogni epoca... vi ricordate la pesca miracolosa del Vangelo e il capitano Achab di Moby Dick?


Contropelo grandi e tecnologici che tirano a bordo migliaia di animali e, come in una catena di montaggio, sono in grado di sezionare e congelare i pesci ancora a bordo. Buona lettura e non dimenticare di darci anche il tuo parere.

No alla pesca. I pesci meritano il nostro rispetto S

ì, la pesca è un’attività preistorica, ma oggi si è completamente trasformata. In passato era una questione di sopravvivenza, una lotta fatta di abilità e ingegno, una sfida quasi alla pari con il pesce... oggi si pratica la pesca a strascico! L’80% del pesce viene catturato con questo barbaro sistema: da un grande peschereccio si calano enormi reti, con una bocca di 50 metri, che vengono trascinate sui fondali per catturare, senza distinzione, tutto il pesce che nuota in quell’area. Una specie di aratura del mare che cattura anche piccoli cuccioli, alghe, spugne, coralli, distruggendo e desertificando il fondo del mare. E lo sai come muoiono gli sfortunati prigionieri? Per asfissia, ammassati gli uni sugli altri; oppure congelati ancora vivi. Eppure i pesci hanno due occhi, una bocca, una faccia... Come si fa a sostenere un’attività che provoca morte e dolore a miliardi di esseri viventi, inquinando e distruggendo il mare? I pesci meritano il nostro rispetto, proprio come i cani o i delfini. Strapparli violentemente dal loro ambiente, invece che lasciarli vivere in pace, è una crudeltà, non certo un’attività normale e tranquilla. Ma con il tempo le cose cambieranno, ne sono sicuro, e in mare ci andremo solo a vela, per osservare e vivere la natura invece che distruggerla.

Come si fa a sostenere un’attività che provoca morte e dolore a miliardi di esseri viventi, inquinando e distruggendo il mare?

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Amico a distanza Una stella è tornata libera! Si chiama Antares, come la stella più luminosa della costellazione dello Scorpione, mille volte più grande del sole! Sì, perché dopo anni di buio, la vita di questa tigre (un maschio di 7-10 anni) ha cominciato finalmente a brillare. Per molti anni ha vissuto in un circo, in condizioni davvero terribili... infine con grande impegno e costanza e la collaborazione del Corpo Forestale siamo riusciti a liberarlo!

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ggi Antares ha una nuova casa, in un Centro di recupero a Semproniano (Grosseto): vive in una grande area, con uno spazio interno dove può trovare riparo e dove trascorre la notte dormendo su una superficie rialzata. Di giorno è libero di muoversi all’aperto: trascorrere le giornate al sole (come suggerisce il suo nome...) è il passatempo preferito di Antares, ma adora anche rinfrescarsi nella piscina che ha a disposizione. I primi tempi era molto spaventato e non lasciava mai la sua struttura coperta; logico: era stato tenuto rinchiuso per anni nel rimorchio di un circo. Non gli mancano nemmeno amicizie feline... anche se ancora separati da una barriera, Antares è in compagnia di altre tigri, provenienti come lui da maltrattamenti e sequestri. Gli animali, per ragioni di sicurezza, non possono trovarsi a stretto contatto: la creazione di un gruppo armonico sociale di tigri è un processo lungo, ma Antares ha già cominciato a comunicare con i suoi simili. Quando è arrivato al Centro era terrorizzato e quindi aggressivo; nelle settimane successive ha preso fiducia con il veterinario, ricerca attenzione e... fa le fusa! Se la stella di Antares ha ricominciato a brillare, è grazie anche alle donazioni! Adottalo a distanza: ci aiuterai a nutrirlo, a curarlo, a fargli scordare la crudeltà umana. Non solo: ci darai una mano a difendere tutti i suoi sfortunati compagni, ancora schiavi nei circhi. Perché la libertà è un diritto di tutti!

Se decidi di adottare a distanza Antares o uno degli altri animali che trovi nel bollettino al centro della rivista, riceverai un attestato personalizzato, come quello che vedi qui sopra, in ricordo del bel gesto che hai voluto fare!

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Ciao Antares, finalmente sei libero!

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Zampa d’Oro La libertà viaggia in autobus Dopo Romeo e Giulietta a Verona c’è un’altra bellissima tradizione, anche se un po’ più recente! Vediamo di cosa si tratta...

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er il quarto anno consecutivo veronesi e turisti vedranno sfrecciare, per le strade della città, gli autobus ATV in versione animalista. Un messaggio sempre in movimento, ad altezza degli occhi e del cuore, realizzato dai bambini delle scuole primarie. Insieme agli insegnanti hanno discusso sul rispetto e la libertà degli animali, inventando bellissimi elaborati grafici (degni di un’agenzia di pubblicità!) con slogan, foto, disegni e soprattutto... idee e grande passione animalista. I nostri amici di pelo, piume e pinne ringraziano le centinaia di partecipanti e i sei vincitori: i loro capolavori hanno colorato di amore e libertà l’estate veronese.

Mariana Carrasco e Alice Baratta Classe V D Scuola “Achille Forti” Verona

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Gli alunni della Classe III A Scuola Primaria di Badia Calavena (VR)


Bravi ragazzi, ottimo LAVoro!

Catalina Popa Classe V B Scuola “Giosuè Carducci” Verona

Jacopo Sainati Classe V A Scuola “Aleardo Aleardi” Verona

Anna Franchini Classe V B Scuola “G. Maggi” Verona

Tommaso Gaspari Classe IV B Scuola “Scipione Nichesola” Caprino Veronese (VR)

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Giochi L’interruttore giusto BatBilbo vuole andare a fare “quattro chiacchiere” con il responsabile della società di sperimentazione animale. Per sicurezza la Laboratory Animals Corporation ha reso difficile l’entrata agli estranei, ma BatBilbo non si fa intimorire e ha già capito quale è l’interruttore giusto... e tu?

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Le ferite del cuore di

Giacomo Bottinelli con le illustrazioni di Alessandra Catalioti

A chi abbandonava il posto di lavoro per andare a giocare a carte al nche a Rocca Sganghera c’era il problema dell’abbandono. C’era

bar, chi abbandonava l’auto sugli spazi per disabili e si beccava giustamente una multa oppure chi a una certa età abbandonava persino la speranza di trovare l’amore. Ma soprattutto c’era chi abbandonava i cani. Flic fu lasciato un giorno come tanti davanti alla scuola del paese. “Sarà stato uno dei soliti turisti di città” disse il comandante della Polizia Municipale, Ispettore Barbafiera. “Di turisti non se ne vedono da anni. In compenso abbondiamo di cacciatori…” ribatté la maestra Ludmilla, una donnona bonaria che si occupava della colonia felina del cimitero. “Secondo me è stato qualcuno dei dintorni. Fanno fare i cuccioli e poi non sanno dove metterli!”. Bisogna dire che Flic non solo era stato abbandonato, ma era anche ferito a una zampa, probabile prodotto di qualche brutto incontro con un’auto di passaggio. “Curerò la tua zampa” disse la maestra Ludmilla. “Ma la ferita che ti ha lasciato nel cuore chi ti ha abbandonato qui, sarà più difficile da rimarginare”. E gli diede una ciotola di croccantini.

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La maestra Ludmilla minacciò letteralmente il professor Sampietroni, dirigente didattico della scuola, quando le disse che il cane non poteva rimanere nel giardino del plesso elementare. Così, grazie alla fine diplomazia della maestra, Flic trovò una casa provvisoria dove ogni giorno bambini felici lo salutavano e lo accarezzavano. Ma come sappiamo che si chiamava Flic, direte voi? Giusta osservazione. Il nome derivò da un concorso che la maestra Ludmilla bandì in tempi da record tra gli alunni. Leone sembrava troppo pretenzioso, Fido troppo scontato, Ciccio troppo simile al rumore di una gomma da masticare tra i denti. Flic era parso perfetto a tutti. Il tempo trascorse, Flic rimase a scuola con i bambini e tutti a turno si occupavano di lui. Chi portava cose da mangiare, chi puliva dove sporcava, chi lo accompagnava una volta ogni tanto dal veterinario. La situazione era perfettamente felice. Anche il professor Sampietroni a un certo punto si era affezionato a Flic. La maestra Ludmilla lo scoprì un giorno mentre giocava con lui lanciandogli un bastone. Il professor Sampietroni si ricompose subito facendo finta che non fosse accaduto nulla, ma ormai Ludmilla aveva visto.

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© National Oceanic & Atmospheric Administration (NOAA), Central Library

Amici animali

Il tonno

* Ci sono otto specie di tonni, ma il simbolo del Mediterraneo, chiamato anche pinna blu, è il tonno rosso. Vive in acque profonde (anche mille metri!) ed è un nuotatore robusto e scattante, oltre che uno dei pesci più grandi e uno dei pochi a sangue caldo: la sua temperatura corporea è superiore di parecchi gradi a quella dell’acqua. * Vive in piccoli gruppi che in primavera si uniscono per formare enormi banchi di diverse migliaia di esemplari. I tonni ai margini si soffermano vicino alle coste per trovare cibo; quelli al centro del gruppo nuotano senza sosta per lunghissime distanze (più di 200 chilometri al giorno!) per arrivare dall’Atlantico (dove vivono) ai nostri mari, passando per lo stretto di Gibilterra. I percorsi sono gli stessi da millenni: i Fenici stabilirono le rotte marine seguendo quelle dei tonni. * Nel Mediterraneo, in acque più vicine alle coste, i tonni depongono le uova: ogni femmina ne produce dieci milioni! Quando si schiudono esce una piccolissima larva, con un gran testone, che comincia subito ad abbuffarsi di plancton e ogni giorno cresce di un millimetro. I tonnetti rimangono dove sono nati per due-tre anni, poi cominciano a muoversi nel Mediterraneo. Tra i cinque e gli otto anni si accodano ai tonni giganti che compiono il viaggio di ritorno autunnale fino all’Atlantico. Torneranno a circa dieci anni d’età, per la loro prima migrazione d’amore.

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Tonno rosso (Thunnus thynnus) 16 | P

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Amici animali Il tonno

Lo sapevi

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* Il tonno è uno dei pesci più mangiati al mondo. Solo in Italia si consumano più di due chili di tonno a testa in un anno. Sigh! * La maggior parte di loro è catturata da mega pescherecci, grandi come un campo da calcio, che in una sola battuta uccidono diverse migliaia di tonni, danneggiando l’ecosistema marino. Oltre ai tonni, rimangono uccise molte altre specie, anche tartarughe, balene o delfini; ogni 10 chili di tonni catturati, si pescano un chilo circa di altri animali. * A causa della pesca, il tonno rosso è una specie a rischio di estinzione. L’Unione Europea ha fissato dei limiti, ma sono frequenti le battute fuorilegge e il commercio clandestino, visto che questo tonno ha un valore economico altissimo: un solo animale può costare anche migliaia di euro! * A Carloforte, in Sardegna, migliaia di tonni vengono ancora intrappolati nelle tonnare. Qui sono violentemente arpionati con uncini, tirati a bordo delle barche, e lasciati morire per dissanguamento e soffocamento. Questa terribile pesca si chiama “mattanza”, che è diventato sinonimo di strage, sterminio o di un sanguinoso omicidio. * Forse è inutile ripeterlo, ma anche i tonni, come tutti i pesci, soffrono! Hanno un sistema nervoso che trasmette il dolore e provano sensazioni ed emozioni come paura e angoscia.


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Quell’inverno fece freddo e Flic, in una sera di pioggia e lampi, se ne stava tutto solo sotto il platano nel giardino della scuola. A casa del professor Sampietroni il telefono squillò: “Pronto, sono la maestra Ludmilla” disse la voce dall’altra parte. “Ha notato che il cane è purtroppo sotto l’acqua nel giardino della scuola? La cuccia è in riparazione e stanotte farà mooolto freddo! Davvero molto! Non è che ci sarebbe qualcuno disposto a ospitarlo almeno per questa sera?”. Al professor Sampietroni parve di vedere il maestoso sorriso imbonitore della maestra Ludmilla oltre la cornetta del telefono. “Sa, io ho cinque gatti a casa… E non credo andrebbero d’accordo” aggiunse Ludmilla come stoccata finale. Un’ora dopo Flic si rilassava comodamente su un grande cuscino a casa del professor Sampietroni, proprio quello che qualche mese prima voleva cacciarlo via! Come è strana la vita, a volte! Soprattutto a Rocca Sganghera… Eh, sì… perché il professor Sampietroni era uno di quelli che avevano abbandonato la speranza di trovare l’amore. E pensate un po’ invece che un pomeriggio, passeggiando con Flic nel parco del paese, incontrò una giovane insegnante di filosofia che apprezzò subito il cagnolino e il suo amico umano. P

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È per questo che adesso Flic riposa ancora su un bel cuscino, ma non è raro che debba condividerlo con una graziosa bambina, che come avrete facilmente capito è la figlia del professor Sampietroni e dell’insegnante di filosofia. Non sappiamo se abitano ancora a Rocca Sganghera, ma anche senza questo particolare la storia è ugualmente perfetta. Di certo grazie all’incontro tra un professore e un cane, le ferite del cuore, quelle di tutti e due, si sono rimarginate. Sempre se è andata proprio così, come ci ha raccontato la maestra Ludmilla, che a volte ci mette un po’ di fantasia e mischia i fatti con qualche particolare di sua invenzione. Del resto, che male c’è?

Giacomo Bottinelli, 43 anni, vive a Grosseto ed è uno dei responsabili del Settore Educazione LAV. Ama molto la letteratura di fantasia e da sempre scrive storie. È un salvanimali fin da bambino. I suoi uccelli preferiti sono i piccioni. Già in un tema della scuola media voleva abolire caccia e vivisezione.

Alessandra Catalioti, è un’illustratrice nata e cresciuta in provincia di Lucca. Disegna fin da piccola e ama moltis-

simo tutti gli animali, tanto da raccontare, con suoi disegni, le loro storie. Ha anche pubblicato un libro che si intitola Cappuccetto Rosso Animalista, dove finalmente il Lupo diventa amico di Cappuccetto Rosso e insieme, scacciano il cacciatore dal bosco.

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Ultime notizie La prima autostrada per insetti

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Oslo, in Norvegia, è stato creato un percorso cittadino con fiori e piante per nutrire bombi, calabroni e altri insetti. Nelle città è molto difficile per loro trovare cibo e spesso gli insetti rischiano di morire di fame: senza di loro si hanno gravi danni anche per l’agricoltura. Associazioni e cittadini hanno partecipato con entusiasmo a questo innovativo progetto: sono stati messi vasi di fiori su tetti e terrazze e piantati fiori in campi e giardini. È stata lanciata anche una app che evidenzia le aree ancora senza fiori, così da spingere chi vi abita a provvedere. Ogni 250 metri circa gli insetti trovano un posto di ristoro... che dire, buona sosta all’autogrill!

Parola di veterinario

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li elefanti, i leoni, le tigri e gli altri animali esotici nei circhi soffrono. Noi lo sapevamo già, ma ora lo ribadisce, dopo diversi anni di lavori, la Federazione Europea dei Veterinari. Gli animali in gabbia non possono soddisfare i loro bisogni naturali e sociali, né avere i comportamenti istintivi dei loro compagni liberi. Inoltre questo sfruttamento non è assolutamente utile per la ricerca, la conservazione delle specie e nemmeno per l’educazione... insomma non serve a niente. Parola di veterinario!

Le balene spiate dall’alto

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l soffio delle balene e i salti dei delfini non sono osservati più solo dai biologi del Santuario dei cetacei, a Savona. Per la prima volta un drone (un piccolo velivolo radiocomandato) è stato mandato in missione per fotografare e filmare da vicino i giganteschi mammiferi del Mar Ligure. Una svolta tecnologica con due obiettivi: riuscire a raccogliere, su una spugna montata sul drone, le sostanze contenute nel soffio delle balene e dei capodogli, per iniziare una mappatura genetica; misurare con la massima precisione la lunghezza di questi mammiferi, grazie a foto dall’alto. Si tratta di una grande novità e di una sfida per i ricercatori: la tecnologia ci aiuta a osservare e conoscere sempre meglio gli animali, rispettandoli. In questo caso nemmeno se ne accorgono! P

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Civicamente Dimmi cosa mangi... e ti dirò chi sei A scuola di sostenibilità con la LAV: ecco “Alimentazione & Ambiente”, il nuovo progetto della LAV per le scuole. Parlane con i tuoi insegnanti e divertiti con i tuoi compagni a riflettere sulle nostre abitudini alimentari.

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cibo non è solo nutrimento: fa parte della nostra cultura e del nostro modo di rapportarci al mondo. E la scelta di un’alimentazione vegetale è anche la scelta di uno stile di vita non crudele e responsabile, con conseguenze positive sugli animali, sulla nostra salute, sull’ambiente e sulla distribuzione globale delle risorse. È proprio vero: ciascuno di noi ha sul mondo più potere di quanto non immagini e il potere della forchetta è una delle armi più potenti del mondo! Scopri con la tua classe e l’aiuto della LAV quali sono le scelte più efficaci per diminuire l’impatto negativo della produzione alimentare sull’ambiente e sugli animali. Perché le nostre abitudini alimentari incidono sul Pianeta! Eccome.

Fai vedere questa pagina ai tuoi insegnanti e scopri insieme alla tua classe come cambiare le cose e migliorare il mondo. Il progetto “Alimentazione & Ambiente” è per le scuole elementari e medie, in particolare dedicato agli alunni tra i 9 e i 12 anni. Lo strumento multimediale è scaricabile gratuitamente all’indirizzo www.educazionedigitale.it/lav e può essere facilmente utilizzato in classe (basta un semplice computer o una lavagna interattiva multimediale).

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Non sempre quello che siamo abituati a mangiare normalmente in famiglia è corretto dal punto di vista nutrizionale. Vuoi sapere il perché? Negli ultimi 50 anni l’uomo ha aumentato enormemente il consumo di carne. Vuoi vedere a che prezzo? L’uomo originariamente era frugivoro, cioè mangiava solo frutta, ed è diventato carnivoro solo in seguito. Vuoi sapere com’è andata? La Terra potrebbe essere in grado di produrre una quantità di cibo sufficiente a sfamare tutti i suoi abitanti umani, eppure ogni 3,6 secondi una persona muore di fame. Vuoi scoprire come si può risolvere il problema? Noi non possiamo decidere se mangiare o no: il cibo è necessario per vivere. Ma possiamo scegliere cosa mangiare e come cambiare le cose.

Inquadra il QR code qui sopra con il tuo smartphone e vai subito al sito Internet! In queste pagine, alcune delle schermate interattive che troverete collegandovi all’indirizzo Internet indicato nel box della pagina qui a fianco.

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L’Angolo della posta Salva un’ape e salverai il mondo!

Caro Piccole Impronte, io e i miei amici Kevin, Denise e Nelson abbiamo salvato tantissimi animali, tra questi un’ape oggi: l’ho trovata in acqua e con un contenitore l’ho presa. Non si muoveva quasi per niente. L’abbiamo messa su un bastone e si muoveva un po’ per fortuna, segno di vita. L’abbiamo messa al sole con vicino dei fiori ed è successa una cosa straordinaria: si muoveva normalmente! Ancora non volava, ma si vedeva che stava migliorando, quindi pensammo di farle un terreno tutto suo per vivere, ma ecco che vibrava le sue ali e fu una gioia immensa quando si mise a volare e se ne andò. Andrea Makaj, Cannaiola (Trevi)

È possibile un mondo vegetariano?

In fondo al mare di Nicola Carucola, Grosseto

Caro Piccole Impronte, io ho dodici anni e da quando ne ho otto sono vegetariana; proprio per fermare il massacro animale. Ho un cane e due gatti che quotidianamente mangiano carne/pesce. Ci sono diete vegetariane (o almeno che riducano la carne e il pesce) anche per gli animali domestici? Grazie di tutto. Celeste Sambrotta, 12 anni – Roma

Un mandala animato di Federica Faraldi, Sanremo (Imperia)

Mi è piaciuto!

Mi è piaciuto moltissimo il vostro nuovo giornalino! Mi piace il formato, la scrittura... Grazie di aver pubblicato una mia lettera. Elisa Cerullo, Gamalero (Alessandria)

Un club molto importante

Caro Piccole Impronte, siamo un piccolo club di bambine che, con l’aiuto di volantini che abbiamo fatto, cerchiamo di migliorare il rapporto tra i cani e l’umano. Facciamo banchetti e con le offerte di soldi che ci danno si compra cibo per il canile di Villotta, distribuiamo ciotole di cibo per il paese e consegniamo volantini. Speriamo di avere la vostra approvazione. Club Amici Animali, Villotta di Chions (Pordenone) 28 | P

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Emozioni in libertà di Jacopo Pulisci, Alessandria

Stanca ma felice!

Caro Piccole Impronte, un giorno ero in giardino con i miei due cagnolini Briciola e Fiocco. Mentre giocavo con loro, passò un povero cane con il pelo nero e con la zampa destra ferita. Mi fermai per osservarlo e a un tratto il cane per la stanchezza e per il dolore si stese a terra con la lingua penzoloni. Lo presi in braccio e lo stesi sul prato del giardino. E tornai a casa a chiedere aiuto e a prendere delle crocchette, dell’acqua e del latte. La mamma prese anche dell’acqua ossigenata e una benda per curarlo. Il cane aveva il collare, ma senza nome e niente tatuaggio, quindi di qualcuno doveva essere! Con la mia amica Georgia abbiamo girato in lungo e in largo il paese chiedendo a tutti se avevano perso un cane. Finché non abbiamo trovato una signora anziana che ci disse che il suo cane era sparito. Noi glielo descrivemmo e lei ci ringraziò e in cambio ci offrì dei biscotti al cioccolato. Infine ognuno a casa sua! Stanca ma felice di aver salvato un animale indifeso. Verdiana Zollino, Merine (Lecce)

Che ve ne pare del nuovo Piccole Impronte? Siamo ansiosi di conoscere altre opinioni sul nuovo formato e sulla nuova veste grafica della nostra rivista: commenti, critiche, idee, pareri, suggerimenti... tutto sarà ben accetto e ci aiuterà a fare un giornalino sempre più bello! Intanto ringraziamo di cuore Elisa per i complimenti: siamo davvero felici che il numero 100 ti sia piaciuto! Una cosa è certa: anche nel nuovo formato non mancheranno mai i meravigliosi racconti dei vostri salvataggi... come quelli di Verdiana e di Andrea con i suoi amici. È proprio vero: chi salva una vita, anche quella di una piccola ape, salva tutto il mondo! Come lo salva Celeste con la sua dieta vegetariana: sì, in parte puoi (con prodotti specifici di diverse marche) estenderla anche ai tuoi animali, soprattutto al cane, per i gatti è più complicato. E come lo salvano le amiche del Club Amici Animali: non avete solo la nostra approvazione, avete tutto il nostro più sincero e incondizionato entusiasmo... siete la dimostrazione che Piccole Impronte promuove davvero il cambiamento! P

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Con le ricette di Arianna Dall ’Occo

Ciao amici! Ecco due buonissime ricette vegane, facili da fare e deliziose da mangiare! Ve lo garantiscono anche Joe e Fil, che si sono divorati il risultato dei miei esperimenti (a quanto pare riusciti!).

Bastoncini di tofu e spinaci 1 Versa l’olio in una padella con lo spicchio d’aglio, aggiungi

Ingredienti le fu al natura 200 gr di to ati el rg aci su 160 gr di spin (o freschi) a di ceci 30 gr di farin ua 80 ml di acq pane i d 2 cucchiai to ia g u gratt panatura + q.b. per la sale glio 1 spicchio d’a gine d’oliva olio extraver .b. di girasole q olio di semi

Un’idea

I bastoncini possono essere cotti anche in forno, su carta forno leggermente unta d’olio, a 200 °C per circa 20 minuti.

Troverai tante altre gustose ricette su

www.cambiamenu.it

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gli spinaci, il sale, copri e cuoci circa 15 minuti; poi tagliali con un coltello e tienili da parte.

2 Versa in una ciotola la farina di ceci, il sale e mescola con

una frusta aggiungendo l’acqua poco per volta, fino a ottenere una pastella liquida senza grumi; lascia riposare in frigorifero.

3 Sbriciola il tofu con le mani (oppure, frullalo in un mixer),

mescolalo agli spinaci schiacciando bene con una forchetta per amalgamare; aggiungi un po’ di sale, due cucchiai di olio e 2 cucchiai di pane grattugiato.

4 Prendi una pallina di impasto per volta e, con le mani

leggermente umide, forma dei bastoncini, compattandoli bene; passali prima nella pastella di ceci, poi nel pane grattugiato, premendo con le mani per farlo aderire. Poggiali in un piatto e tienili in frigorifero almeno mezz’ora.

5 Riscalda l’olio in una padella antiaderente e friggi i bastoncini per pochi minuti, rigirandoli ogni tanto, finché non sono ben dorati su tutti i lati. Scolali su carta assorbente e servi.


Calzoncini con crema, cioccolato e nocciola

Ingre d

ienti

Per l’im pasto: 300 gr di farin a0 160 ml circa d i acqua 2 cucc hiai 1 cucch di olio d’oliv a iaino d i sale 1 cucch iaino d i zucch 10 gr d ero i lievito di birra fresco Per la farcitu ra: 200 m l (o altr di latte d’ave o latte na veg 30 gr d i farina etale) 50 gr d i zucch ero di 50 gr d canna i ciocc olato f 60 gr c o ndente ir sguscia ca di noccio le te e pe late zucche ro a ve lo per decora re

1 Versa la farina in una ciotola, aggiungi da un lato il sale

e al centro il lievito con lo zucchero; versa l’acqua un po’ per volta mescolando con una forchetta, l’olio e continua a mescolare fino a formare un impasto. Trasferiscilo su un piano di lavoro infarinato e impastalo per 10 minuti. Metti l’impasto in una ciotola, copri con un telo umido e lascia lievitare circa un’ora.

2 Versa in un pentolino la farina e lo zucchero, aggiungi il

latte poco per volta mescolando con una frusta per non formare grumi, poi cuoci mescolando sempre fino a che non diventa molto densa; spegni il fuoco e aggiungi il cioccolato a pezzi mescolando finché non si scioglie completamente. Lascia raffreddare.

3 Prendi l’impasto senza sgonfiarlo, forma tante palline e

poggiale su un ripiano infarinato; stendile con il matterello, poggia al centro un cucchiaio di crema al cioccolato, un po’ di nocciole tritate, bagna leggermente i bordi e richiudi premendo per farli aderire bene.

4 Riscalda molto bene una padella antiaderente con il coperchio e cuoci i calzoncini girandoli per farli dorare su tutti i lati, oppure cuoci in forno preriscaldato a 180 °C per 20/25 minuti. Cospargi di zucchero a velo e servi.

Arianna Dall’Occo Mamma di 2 bimbi, la cucina è la sua passione. Nel suo lavoro vuole dimostrare che è possibile preparare piatti sani e gustosi, senza procurare sofferenze agli animali. Vive con la gatta Bloom, ma per lei è da sempre “Miciuzza”. P

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Attivamente Mai più conigli in gabbia! Costretti a stare in gabbie piccolissime, dove possono appena muoversi. Non per un giorno, una settimana o un mese: per tutta la loro pur breve vita! Succede negli allevamenti intensivi a milioni di animali nel mondo.

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urtroppo anche ai conigli, animali simbolo della dolcezza e della tenerezza. Forse non lo sapete ma l’Italia, dopo la Cina, è il principale Paese produttore di carne di coniglio, con circa 175 milioni di animali allevati ogni anno, il triplo dei cittadini italiani. I conigli sono animali sociali che, in natura, vivono in gruppi, amano saltare e scavare tane per nascondersi e allevare i loro piccoli. Niente di tutto ciò è possibile negli allevamenti in batteria, cioè in gabbiette non più grandi di una scatola da scarpe. È arrivato il momento di dire basta a questa vergogna. Scendi in piazza con la LAV e urla anche tu basta alle gabbie.

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voli _15xx bre, ai ta Joe @joe ica 5 e 6 dicem adesivo in n e dome mazioni. Con un ! Sabato for in gabbie V per igli dalle n o c della LA i o iberiam regalo. L i

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Il nome latino del coniglio, cuniculus, deriva dalla sua eccezionale abilità nello scavare tane fatte di interminabili cunicoli in cui ama riposarsi. Come può stare in gabbia?


Nel prossimo numero Orsi, lupi, cinghiali, volpi, cervi... nei nostri boschi vivono tanti bellissimi animali! Sono una meraviglia della natura e un eccezionale simbolo di libertà; un grande regalo che arricchisce le nostre vite, eppure... a volte ci si lamenta solo dei problemi che possono creare a noi umani. Di questo, della convivenza con gli animali selvatici, nostri vicini di casa sulla Terra, parleremo nel prossimo numero. Intanto, per entrare in argomento, prova a rispondere a queste domande.

1

Il riccio (o porcospino) è un animale domestico? A Sì, può convivere senza problemi in case e giardini B No, è un animale selvatico protetto dalla legge C Sì, ma non bisogna mai accarezzarlo contropelo

4

Quanti sono gli orsi in Italia? A Poco più di un centinaio B Secondo l’ultimo censimento 1125 C Intorno al migliaio, quasi tutti in Trentino

2

3

I cinghiali sono pericolosi per gli umani? A Sì, sono piuttosto aggressivi B No, evitano l’uomo e attaccano solo se minacciati C Sì, ma solo gli esemplari maschi

5

Abbattere i cinghiali serve a ridurre la popolazione e a ridurre i danni per gli agricoltori? A Certo, meno cinghiali... meno danni! B Sì, ma è un metodo crudele C No, oltre a essere una crudeltà, fa riprodurre di più i cinghiali SOLUZIONE: 1B - 2C - 3B - 4A - 5C

I lupi, negli ultimi 150 anni, quanti esseri umani hanno ucciso? A 45 B 117 C Nessuno

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NO ALLA PESCA

lasciamo i pesci in acqua!

Martina

13 ottobre alle

ore 17 ¡ ďƒž

ocdete un bel b ve , te en am ill u o tranq si conficca in State nuotand amo affilato vi n u e ch co e! L ciamoli in pac concino ed ec as L ! re lo o d e te ch bocca. Pensa vidi

menta - Condi

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