www.gazzetta.it lunedì 5 marzo 2012 1,20 €
REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 TEL. 0262821 REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
ITALIA
anno 116 Numero numero 55 Anno
MIRACOLO REJA
FENOMENO IBRA
MERCATO JUVE
LA LAZIO VINCE IL DERBY JUAN ZITTISCE I RAZZISTI
MAI STATO COSÌ IN PALLA ECCO LA SUA PAGELLA
VUCINIC NON INGRANA E SI PENSA A SUAREZ
CECCHINI, CIERI, LICARI, PALOMBO, PUGLIESE PAG. 12, 14 E 15 3 Edy Reja, 66 anni, ha vinto il secondo derby stagionale ANSA
PASOTTO A PAGINA 16 3 Zlatan Ibrahimovic, 30 anni, 18 gol in campionato RICHIARDI
GRAZIANO. OLIVERO A PAGINA 17 3 Andrea Barzagli, 30 anni difensore juventino
IL POSTICIPO I NERAZZURRI EVITANO IL SESTO K.O. CONSECUTIVO CON UN GRANDE FINALE
BATTICUORE INTER Sotto 20 dopo 37’ in balia del Catania riesce a risollevarsi con Forlan e Milito. Ranieri sostituisce Cambiasso per Poli e le cose cambiano
ilCommento
QUANDO CADE IL MONUMENTO di LUIGI GARLANDO
BIANCHI, BREGA, DALLA VITE, ELEFANTE, TAIDELLI PAGG. 29
Al 16’ della ripresa, con il Ca tania in vantaggio di due gol, Ranieri ha chiamato fuori Cambiasso e San Siro ha rea gito con risolini di scherno e di liberazione, come quando abbattono in piazza la statua del rais. Sostituito l’Insostitui bile, quello che le gioca tut te, il fedelissimo dei mi ster. Reazione ingene rosa per il Cuchu, colon na del leggendario Triplete, ma indicativa dello stato di frustrazione del popo lo nerazzurro. L’ARTICOLO A PAGINA 26
NAPOLI SVISTE E POLEMICHE AL TARDINI
Pocho decisivo ma in fuorigioco Furia Parma L’arbitro non vede un mani in area di Dossena, poi il gol in offside del 21 di Lavezzi DA RONCH, MALFITANO A PAG. 21
Serie A / 26ª GIORNATA L’Udinese in casa resta a secco Fiorentina, successo anti crisi PARTITE BOLOGNANOVARA
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FIORENTINACESENA
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INTERCATANIA
22
JUVENTUSCHIEVO
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LECCEGENOA
22
PALERMOMILAN
04
PARMANAPOLI
12
ROMALAZIO
12
SIENACAGLIARI
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UDINESEATALANTA
00
CLASSIFICA MILAN 54 JUVENTUS* 51 LAZIO 48 UDINESE 46 NAPOLI 43 ROMA 38 INTER 37 CATANIA* 34 PALERMO 34 CHIEVO 34
ATALANTA** GENOA FIORENTINA* BOLOGNA* CAGLIARI PARMA* SIENA LECCE NOVARA CESENA*
32 32 31 31 31 29 29 25 17 16
* Una partita in meno. ** 6 punti di penalizzazione
leOpinioni
a pagina 26
LA «LEZIONE» D’INGLESE di ALESSANDRO DE CALO’
Villas Boas licenziato: arriverà a Milano?
9 771120 506000
20 3 0 5>
BASKET CINQUE SQUADRE AL 2° POSTO
F.1 CONCLUSI I TEST A MONTMELO’
BOLDRINI A PAG. 10
SCACCIATI I GOL FANTASMA di ANDREA SCHIANCHI
TENNIS ACAPULCO: PENNETTA BATTUTA
IL ROMPI PALLONE
Milano ha super Mancinelli Alonso: «Nelle prime gare Alla fine è sempre Siena questa Ferrari soffrirà»
Errani, doppietta record Vince singolare e doppio
DI GENE GNOCCHI
CHIABOTTI, NIGRO ALLE PAGINE 3839
MARTUCCI PAG. 38 E UN ARTICOLO DI GIANNI VALENTI PAG. 26
IANIERI, PERNA ALLE PAGINE 3435
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Brutte notizie per la Ferrari in Australia: «Ieri durante le prove la rossa di Alonso è stata doppiata da un canguro».
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 5 MARZO 2012
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PRIMO PIANO 26a GIORNATA DI A
SEI GIORNI DI CALCIO
DOMANI Arsenal Milan ore 20.45 ritorno ottavi di Champions (andata 0-4) MERCOLEDÌ Cesena Catania ore 18.30 recupero 22a giornata di A (andata 0-1) Bologna Juventus ore 18.30 recupero 23a giornata di A (andata 1-1) Parma Fiorentina ore 18.30 recupero 23a giornata di A (andata 0-3) GIOVEDÌ Az Alkmaar Udinese ore 21.05 andata ottavi Europa League VENERDÌ Chievo Inter ore 20.45 27a giornata di A (andata 0-1) Napoli Cagliari ore 20.45 27a giornata di A (andata 0-0) SABATO Palermo Roma ore 20.45 27a giornata di A (andata 0-1) DOMENICA 27a giornata di A ore 15 Atalanta Parma (andata 2-1) Catania Fiorentina (andata 2-2) Cesena Siena (andata 0-2) Genoa Juventus (andata 2-2) Milan Lecce (andata 4-3) ore 20.45 Lazio Bologna (andata 2-0) Novara Udinese (andata 0-3)
INTER
CATANIA
2
2
(4-4-2) Julio Cesar; Nagatomo, Lucio, Samuel, Zanetti; Faraoni (dal 1’ s.t. Sneijder), Palombo (dal 16’ s.t. Obi), Cambiasso (dal 16’ s.t. Poli), Forlan; Pazzini, Milito.
(4-1-4-1) Carrizo; Motta, Legrottaglie, Spolli, Marchese; Lodi; Barrientos (dal 31’ s.t. Seymour), Izco, Almiron, Gomez (dal 42’ s.t. Llama); Bergessio (dal 24’ s.t. Ebagua).
PANCHINA Castellazzi, Cordoba, Juan Jesus, Zarate.
PANCHINA Kosicky, Bellusci, Capuano, Ricchiuti.
ALLENATORE Ranieri.
ALLENATORE Montella.
ESPULSI nessuno.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Sneijder per gioco scorretto.
AMMONITI Izco per gioco scorretto.
GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 0-2 MARCATORI Gomez (C) al 20’, Izco (C) al 37’ p.t.; Forlan (I) al 26’, Milito (I) al 35’ s.t. ARBITRO Celi di Bari. NOTE spettatori 28.927, incasso di 1.310.273 euro (compresa la quota abbonati). In fuorigioco 3-2. Angoli 7-3. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 3’. POSSESSO PALLA
INTER 55%
CROSS
CATANIA 45%
TIRI IN PORTA
IIIIII INTER 6
INTER 39
CATANIA 13
TIRI FUORI
IIIIII IIIII CATANIA 6
MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 16’ Forlan in mezza rovesciata impegna Carrizo. c GOL! 20’ Gomez dribbla Nagatomo e tira un secco diagonale alla sinistra di Julio Cesar. 36’ Barrientos tutto solo in area cicca la palla. c GOL! 38’ Barrientos fa correre Marchese che, in fuorigioco, mette dietro per Izco che con un tiro goffo fa centro.
IIIIIIII
INTER 5
CATANIA 8
SECONDO TEMPO c GOL! 26’ Forlan dribbla Motta e tira una sassata che Carrizo non trattiene. c GOL! 35’ Forlan vede Milito libero che fa centro. E che centro. 39’ Seymour, tutto solo, perde l’occasione per fare tornare in vantaggio il Catania. 46’ Obi per Pazzini, clamoroso errore sotto rete.
INTER ALL’INFERNO Catania in fuga con Gomez e Izco Ranieri s’aggrappa a Forlan-Milito Dopo un’ora disastrosa i nerazzurri hanno un rigurgito di orgoglio, cuore e polmoni I giovani sono stati la medicina, ma il gioco non c’è e l’allenatore è sempre in bilico FABIO BIANCHI MILANO
Che i tempi siano grami, si vede anche da come il pubblico interista, impietosito, prima fischi poco e poi saluti la rimonta dell’Inter come fosse un’impresa. Certo, la serie negativa si interrompe a sei sconfitte di fila e l’unico record negativo fissato è quello dell’astinenza da gol: 542 minuti. Sprazzi di speranza nel deserto del gioco. E’ già qualcosa, per come si era messa. Fino a oltre la metà del secondo
round, le anime morte dell’Inter sembravano pronte all’inabissamento, con il Catania avanti 2-0 che dominava e a tratti pareva il Barcellona, scherzandoli con il torello. Poteva andare molto peggio. Almeno l’Inter ha avuto un rigurgito d’orgoglio, ma soprattutto di cuore e polmoni. Perché l’Inter della rimonta ha il traino verde, con Poli e Obi piazzati nel motore spompato nerazzurro. Segnano un Forlan (quasi) ritrovato e Milito. E Pazzini al tramonto della sfida ha persino la palla del 3-2, che spreca come un brocco qualsiasi. Se-
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I siciliani hanno dominato fino a quando non sono entrati in campo Poli e Obi Cambiasso ha sofferto troppo, nel finale Pazzini ha sprecato la palla della vittoria
gi sapremo se Moratti, che era negli Emirati Arabi e per fortuna sua si è perso, almeno live, l’ennesimo brutto spettacolo, darà un’altra chance al tecnico. Ranieri continua a ripetere che i giocatori sono con lui. Il gioco no di sicuro, però. Con quello del Catania, che a San Siro non s’era mai sognato di vincere (16 partite, 15 sconfit-
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gna la vecchia guardia, sì, ma sono i baby a spingerla. E forse è davvero ora che Ranieri, se resterà, ne tenga il dovuto conto.
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IL NUMERO
542
minuti di astinenza per l’attacco interista. Nuovo record storico. Prima di Forlan, l’ultimo a segnare era stato Milito il 1˚ febbraio
te e un pari), non c’era paragone. Montella disegna una squadra accorta ma piena di idee, con Lodi a fare il regista davanti alla difesa e Barrientos e Gomez ai lati per fare male. Ranieri mette Forlan sulla fascia con licenza di tirare. E infatti è l’unico che lo fa, anche male. Ma non c’è ritmo, non c’è la grinta, non ci sono trame pensate. Poi, quando le cose vanno male, si sa, possono anche andare peggio. E nel momento migliore dell’Inter, non della sfida ma probabilmente degli ultimi due mesi, ecco che Gomez imbeccato da un Barrien-
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LUNEDÌ 5 MARZO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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Il Retroscena NEGLI SPOGLIATOI
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Nell’intervallo discorso di Julio E c’è la svolta Zanetti: «Il nostro portiere ci ha detto grandi parole». Cambiasso sostituito e fischiato è preso dallo sconforto. Si dice che abbia pianto
MATTEO DALLA VITE MILANO
1 Diego Milito e Diego Forlan, gli uomini che hanno cambiato la partita. 2 Il gol segnato da Gomez al 20’ del primo tempo con un secco diagonale. 3 Cambiasso in panchina dopo il cambio: viso avvolto nella felpa, forse per un pianto di delusione? 4 Dopo aver accorciato le distanze con Forlan, l’Inter pareggia nei minuti finali con Milito. PEGASO-ANSA-INSIDE
O E RITORNO tos che sembrava Lavezzi, trova l’angolino. E lì che il Catania s’accorge che la squadra che ha di fronte continua a essere parecchio malata. Non c’è alcuna reazione nè logica. Così prende possesso del centrocampo e il bis firmato da Izco su cross di Marchese (in netto fuorigioco, però) è la naturale conseguenza del predominio. ...poi la rimonta Nel secondo
round, Ranieri decide di spendere Sneijder togliendo l’uomo più facile da togliere, il giovane Faraoni. E schiera la squadra come aveva in mente da un po’: con un 4-2-3-1. Con Milito sulla fascia, ma pazienza: nessun sistema è perfetto. Solo che il tentativo dimostra per l’ennesima volta che nell’Inter di oggi non è solo questione se Sneijder sia in campo o no, se gioca questo o quello, se il modulo è giusto. Perché mancano cuore e, soprattutto, polmoni. Cambiasso soffre come un pazzo contro Izco, Palombo azzecca un lancio su tre e viene calpestato da Almiron, e si potrebbe continuare. Il Catania domi-
na e le cose cambiano un pochino solo quando entrano Poli e Obi. Il bel gol di Forlan (dribbling a Motta e sassata che Carrizo non trattiene) appare ancora come una specie di incidente di percorso, però guarda caso arriva con in campo gente che corre. E non solo, perché Poli ha anche intelligenza tattica. Beh, il gol ringalluzzisce anche i vecchietti dell’Inter, mentre il Catania stanco morto cede metri e Montella prova con le sostituzioni (ma perché fuori Barrientos?) a metterci delle pezze. Niente da fare: Forlan, ancora lui, pesca Milito che si ricorda come trafiggere un portiere: gran legnata sotto la traversa. E’ il 35’: l’Inter adesso crede addirittura nella vittoria, ma lascia il contropiede a Seymour che, tutto solo davanti a Julio Cesar, lo grazia. Poi, come detto, è Pazzini a sprecare. Ma sarebbe stato davvero troppo per questa Inter. Il malato ha preso soltanto un brodino. La guarigione è ben al di là da venire. Ma i muscoli freschi sembrano l’unica medicina. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Al minuto sedici di una ripresa che sembra un inceneritore per cuori nerazzurri, i bambini fanno «oooh» e la storia cambia. La storia attuale e forse futura dell’Inter. In quel minuto che segnerà uno spartiacque importante (sempre che qualcuno lo voglia capire), Ranieri decide che è meglio mettere nella vasca degli squali due baby che corrono. Insomma: entrano i 22 anni di Poli e i 20 di Obi per i 31 di Cambiasso e i 30 di Palombo. E il libro volta pagina. Escono anche altri... Poi è vero
la Moviola DI ANDREA FANI’
Fuorigioco sul gol di Izco Nicoletti sbaglia due volte Dopo 7 minuti, Samuel durissimo su Barrientos: Celi si limita al richiamo, ma il fallo è da ammonizione. L’azione del primo gol del Catania è regolare: Gomez è tenuto in gioco da Samuel. Al 24’ p.t. Forlan in area crossa ma il pallone viene respinto da Spolli: il tocco sembra con il braccio destro (che peraltro si muove verso la palla), in realtà avviene con il bacino. L’arbitro, vicino all’azione, lascia correttamente giocare. Irregolare il raddoppio del Catania: Marchese, che poi serve l’assist a Izco, è un metro oltre i difensori nerazzurri (immagine Sky Sport sopra); l’azione andava fermata dall’assistente Nicoletti. All’8’ s.t., sempre Nicoletti segnala fuorigioco di Milito (colpo di testa respinto da Carrizo), ma sbaglia ancora: in posizione irregolare c’è Lucio, che però non partecipa all’azione.
che Pazzini sbaglia il 3-2 in un modo che fa ancora spavento, ma quel minuto numero sedici potrebbe segnare qualcosa di importante, di unico e di grande, forse parziale oppure di definitivo: bisogna vedere se il coraggio di scegliere è stato dettato più dalla disperazione di vedere una squadra alle corde o dalla lucida follia di puntare sulla sensata arroganza di due ragazzi (Poli-Obi) che danno rabbia, gamba e benzina alla rimonta. Resta il fatto che adesso le scelte dovranno essere fatte e che — per citare Stankovic — non è più vero che escono sempre gli stessi. Palombo ha ciccato la terza prova nonché tutti i lanci, ma è Cambiasso che ha rappresentato una svolta sotto tanti punti di vista. L’usura sicura La sua uscita è forse
indicativa perché per la prima volta il Meazza si schiera nei confronti di un eroe del Triplete: quando Ranieri chiama il cambio, una parte applaude e un’altra fetta di stadio fischia. Idee opposte? No, forse volevano dire la stessa cosa: il battimani era per la scelta, il resto per la prestazione. Il non essere in forma
non è una colpa, diventa invece una virtù quando lo si capisce, in prima persona o nella persona del tecnico. Fare tante partite di fila usura, poi è anche vero che l’attaccamento di Cambiasso si vede nei momenti della rimonta, lui a bordo panchina che esplode e predica calma e testa. C’è qualcuno che dice si sia messo a piangere dopo la sostituzione. Piovono smentite, tranne che da Ranieri: «Non so ma ci credo, anche i campioni possono vivere momenti così». Inter-kinder Ora sta a Ranieri, se la
sua panchina non avrà scosse: dare un seguito all’Inter-kinder oppure no? L’Inter-kinder è la propulsione di mezzo nella quale s’infilerà anche Alvarez. Poli e Obi hanno dato la... gamba dei ragazzi: bravi a giocarsi strabene la chance. «Noi ragazzi — fa Poli — dobbiamo farci trovare sempre pronti». Hanno dato la svolta, senza per questo dire che ora sono campioni e gli altri due no: semplicemente sono ciò che serviva. Più baby A dire il vero anche Forlan sembrava un kinder, un bambino: giocava a fare l’Eto’o, correva e si dannava largo che più largo non si può. E poi il gol (con un disappunto verso San Siro?), 6 mesi dopo: non segnava dall’11 settembre l’uruguaiano, e a Milito non entrava dall’1 febbraio. Zanetti, alla fine, rivela: «Julio Cesar nello spogliatoio ha fatto un discorso ed è stato molto bravo. E’ stato un grande discorso. Questa situazione, del resto, la possiamo cambiare soltanto noi». © RIPRODUZIONE RISERVATA
S Esteban Cambiasso, 31 anni, argentino, è all’ottava stagione con la maglia dell’Inter, con cui ha vinto 15 trofei LIVERANI
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 5 MARZO 2012
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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PRIMO PIANO 26a GIORNATA DI A
Panca bollente Moratti allerta Stramaccioni Ma Ranieri resiste Il tecnico della Primavera potrebbe essere il traghettatore in attesa del sì di Villas Boas
Sneijder e Forlan «La cosa importante — prosegue Ranieri — è che finalmente siamo tornati a segnare (ma con 542’ di astinenza è stato stabilito un record, ndr). Sneijder? Essendo un campione viene esaltato o criticato, ma a volte ci si dimentica che ha saltato l’andata per infortunio. Lui per noi è fondamentale e crescerà. Un segnale il cambio Poli-Obi per Cambiasso-Palombo? No, solo una scelta tecnica. Forlan esterno alla Eto’o? Diego non è Eto’o, ha le sue caratteristiche ed è stato de-
LUCA TAIDELLI MILANO
La reazione nel finale, con vittoria sfiorata dopo 70’ di encefalogramma piatto, potrebbe aver salvato la panchina di Claudio Ranieri. Massimo Moratti ieri era all’estero per lavoro, dovrebbe rientrare a Milano in queste ore: bisognerà aspettare un ultimo giro di consultazioni con i dirigenti presenti ieri allo stadio e a lui più vicini per avere la certezza che si proseguirà con Ranieri, ma tutto lascia pensare che il presidente non prenderà decisioni drastiche. Se poi invece non dovesse ritenere sufficiente lo scatto d’orgoglio di ieri, la squadra dovrebbe andare all’attuale tecnico della Primavera, Andrea Stramaccioni, già allertato nei giorni scorsi.
L’attuale allenatore: «Le nubi nere non sono su Ranieri, sono sull’Inter» «Noi allenatori siamo come i mariti: siamo sempre gli ultimi a sapere...»
Come i mariti... Ranieri la verità
probabilmente la racconterà quando sarà terminata la sua avventura con l’Inter. E quel giorno dirà la sua su preparazione atletica, mercato, problemi tecnici e ambientali. Per ora invece il tecnico romano butta lì una battuta («Villas Boas ora è pure libero....») e insiste con le frasi fatte che hanno accompagnato questa caduta negli abissi. «Partita emozionante, purtroppo alla prima occasione, al primo spavento — attacca il tecnico —, veniamo meno come determinazione. Avevamo iniziato bene, ma dopo aver preso gol subentra la paura e andiamo nel panico. Per fortuna nell’intervallo (complice il toccante discorso di Julio Cesar, ndr) abbiamo capito che dovevamo reagire. Ho dei campioni che hanno un orgoglio smisurato. Uno spogliatoio incredibile. Se il mio futuro è meno nero? Ma le nubi nere non sono su Ranie-
ri, sono sull’Inter. Non ho sentito Moratti, ma lui per primo ha detto che da questa situazione dobbiamo uscirne tutti insieme. E stasera c’è stata una risposta importante. Poi spiace che la gente abbia contestato il presidente. Squadra bloccata psicologicamente? Sul 2-0 potevamo perderci, invece c’è stata la reazione. Quando sono arrivato con Moratti eravamo stati chiari, bisognava ricostruire dopo anni di trionfi: mi hanno proposto due anni di contratto e sono stato molto felice; spero di restare, il presidente mi dà tutte le certezze, poi si sa noi allenatori siamo come i mariti. Siamo gli ultimi a sapere...».
Claudio Ranieri, 60 anni, subentrato a Gasperini nel settembre 2011 AFP
IL RETROSCENA
Finale Champions 2016 a Milano Nel 2014 Europa League a Torino (cen) Torino 2014 e Milano 2016. La notizia non è ufficiale, lo sarà a breve: la finale di Europa League sarà disputata tra 2 anni nello Juventus Stadium, mentre nel 2016 a San Siro ci sarà l’ultimo atto della Champions. Il retroscena della notizia è persino più succoso della stessa. In realtà il Comune di Milano aveva avanzato la candidatura per il 2015, per
farla coincidere con l’Expo, ma l’Uefa ha detto no proprio per evitare un doppio appuntamento internazionale nella stessa città. La giunta Pisapia (che ha proseguito la strada dell’ex sindaco Letizia Moratti) aveva allora ripiegato sull’anno prima. Altro no dell’Uefa: per il 2014 c’è già l’Europa League a Torino. Alla fine Milano ha avuto un’opzione e rassicurazioni per il 2016.
terminante per il recupero, con un gol e un assist. Senza dimenticare che il 2-0 del Catania era viziato da un fuorigioco evidente. Io non ho mai creduto che torti e favori nel corso di una stagione si compensino. Ci sono anni in cui tutto ti dice contro, compresi gli errori arbitrali». Prudenza Maicon La sorpresa del pre-partita era stata la tribuna di Maicon. In gruppo da giorni, il brasiliano sembrava destinato a un rientro lampo dopo l’elongazione al ginocchio destro accusata a Marsiglia. All’ultimo invece Ranieri ha preferito non rischiarlo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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COLPO SFIORATO IL TECNICO CATANESE
HANNO DETTO
S Andrea Poli sulla reazione dell’Inter: «Veniamo da un periodo molto brutto, abbiamo una voglia matta di ripartire. E lo faremo dal secondo tempo col Catania»
S L’allenatore del Catania, Vincenzo Montella, su Alejandro Gomez: «Ha perso il fratello in settimana, l’ho lasciato libero di tornare a casa, ma lui ha voluto giocare»
S Diego Milito sulla rimonta nerazzurra: «Abbiamo dimostrato grande orgoglio, nello spogliatoio ci siamo guardati negli occhi e abbiamo reagito»
Vincenzo Montella, 37 anni, tecnico del Catania LAPRESSE
Montella ride «Io all’Inter? Non ci casco» «So come vanno certe voci nel calcio: i giudizi cambiano da un istante all’altro...» MILANO
Niente da fare. Vincenzo Montella e il Catania non riescono a vincere. Se il tecnico ha una storia ancora breve, i rossoblù sono alla 17a gara in casa dell’Inter senza un successo. Eppure - dopo 15 sconfitte e un pareggio che risale alla stagione ’61-62 - sembrava proprio la volta buona, avanti 2-0 contro una squadra allo sbando. Ma proprio questa è la colpa grave dei siciliani, che si sono adeguati al clima da ultimo giorno di scuola e alla fine hanno addirittura rischiato di perdere. Perfetti per 70’ Montella comunque a fine gara
vede il bicchiere mezzo pieno. «L’Inter ha giocatori di classe e orgoglio - racconta l’uomo che due anni fa prese il posto del dimissionario Ranieri sulla panchina della Roma - Sapevamo che avrebbero potuto ribaltare il risultato in 5 minuti e per poco non è successo, su quell’occasione di Pazzini. Ma credo che il Catania meritasse la vittoria per come ha giocato i primi 70’. Nel finale invece abbiamo allentato la concentrazione. Anche se, in uno stadio ribollente, con Seymour abbiamo sfiorato il 3-2». Futuro, Gomez e Lodi Montella negli ultimi tempi è stato indicato tra i possibili successori dello stesso Ranieri. «Io sto provando a fare l’allenatore - replica l’interessato - ma sono nel calcio da abbastanza tempo per sapere come vanno le cose. Tutto viene stravolto da un giorno all’altro». Chiusura su Gomez e sul Lodi alla Pirlo. «Abbiamo lasciato libero il Papu (che in settimana ha perso il fratello, ndr.) di tornare a casa. Ha scelto di rimanere ed era sereno. Conosco Lodi dalle giovanili di Empoli, ora sente più suo questo ruolo anche se non è un incontrista e ha bisogno di essere aiutato dai compagni. Carrizo? E’ un nazionale, anche se forse sul primo gol ha avuto qualche problema». lu.tai. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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LUNEDÌ 5 MARZO 2012
PRIMO PIANO 26a GIORNATA DI A le Pagelle
DI ANDREA ELEFANTE
INTER POLI CI METTE RABBIA, PAZZINI IPNOTIZZATO 5 6,5 h L’allenatore Ranieri Il migliore Forlan
5,5 Un sussulto d’orgoglio, ma San Siro non è più casa sua
Fa tristezza vederlo crossare dalla fascia e azzeccarne pochini, ma quando si scuote e si avvicina un po’ all’area, ricorda due cose: sa tirare, e anche fare assist.
Dunque il problema non era Sneijder, e i problemi non si risolvono con un 4-2-3-1 con Milito largo. Si vede tutto tardi: i cambi giusti e lo spirito che serve. Servirà?
CATANIA ALMIRON OK, BERGESSIO POCO LUCIDO 6 7 h L’allenatore Montella Il migliore Barrientos
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Grande per un’ora, poi gli mancano i colpi del killer
Disegna una squadra che gioca a memoria e non dà punti di riferimento, ma quando toglie Barrientos è come se la facesse adagiare, ripiegare su se stessa.
Appena si sposta dalla fascia, accende qualcosa: il lancio per Gomez, la palla a Marchese, accelerazioni e invenzioni improvvise. Peccato si divori un gol fatto.
6
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5,5
5
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5,5
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Julio Cesar
Nagatomo
Lucio
Samuel
Zanetti
Faraoni
Carrizo
Motta
Legrottaglie
Spolli
Marchese
Lodi
Gomez la mette dove non potrebbe arrivare neanche con un miracolo, Izco è libero e bello. Stavolta dormirà un po’ di più: fa quel che può, tipo su Ebagua nel finale.
Non è soltanto colpa sua se lo prendono in contropiede prima Gomez e poi Marchese, ma lui non ci mette mezza pezza. Corre come una spia fino alla fine, ma confusamente.
«O la va o la spacca» e si rimette a fare l’incursore, il problema è che si trova perfino a fare il play. Il peccato: in ritardo su Barrientos che ispira il 2-0.
Che sarà una serataccia si capisce subito, quando ci si accorge che è sbalestrato anche lui: tiene in gioco Gomez e non dà mai sensazione di solidità.
Laterale sinistro e poi destro, e forse non è più il suo mestiere preferito: Gomez gli dà problemi e quando l’Inter si sbriciola non è lui a raccogliere i cocci.
Gioca strabloccato: psicologicamente, ma anche dalle rigide consegne in difensiva. Come spaurito, gli hanno fatto perdere in fretta la faccia tosta delle prime volte.
Su Forlan aveva già dato segnali di indecisione nel primo tempo: non casuali, perché poi si fa proprio piegare le mani ed è lì che crolla un po’ tutto il castello.
Alla fine, in difesa è quello che soffre di più: Forlan per un po’ lo punta e almeno qualche volta gli mette i brividi, invece al dunque lo mette proprio a sedere.
Lì in mezzo non fa passare quasi nulla. Merito suo, certo, ma diciamolo: fino al disperato assalto finale, in area piovono solo palloni scolastici.
Pazzini è abbandonato a una crociata solitaria, tenere su la squadra da solo: a lui non mancano forza e faccia cattiva per fare a sportellate, e lo addomestica sempre.
Netto fuorigioco sull’assist per il 2-0, netto ritardo su Milito che va a pareggiare: sarà che fino a quel momento lo aveva stoppato bene, ma che distrazione.
Sta molto basso, è quello che gli chiede Montella per dare i tempi e gli equilibri giusti: sceglie lui se e quando abbassare il ritmo, se e quando far ripartire la squadra.
4,5
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Palombo
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Pazzini
Milito
Sneijder
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Izco
Almiron
Gomez
Bergessio
Ebagua
Seymour
Un quarto d’ora di raddoppi utili e lanci molto meno, poi naufraga anche lui, guardandosi intorno confuso. (Obi 6 Dà a Pazzini la palla che varrebbe il 3-2.)
Fa impressione vedere la fatica che fa a orientarsi e a non farsi travolgere da gente tipo Izco, che non gliene perdona una. Ha bisogno di riposare: per la squadra e per se stesso.
Neanche marzo, che è il suo mese preferito, rompe un tabù lungo 40 giorni: ha la palla libera-tutti, quella del 3-2, ma cincischia come ipnotizzato.
Malino da centravanti, e da esterno che cosa pretendere da lui, se non che scopra la sua fascia? Alla prima palla buona raddrizza la partita.
Non ha la bacchetta magica e ancora neppure le sue giocate, però corre, si sbatte, rincorre in fase difensiva. E si vede che di lui hanno ancora paura.
Non ci vuole molto a far meglio di chi lo precede, ma lui anche stavolta ci mette molto: fiato, dinamismo, rabbia, per quanto possibile geometrie.
È quello che pressa più alto, che sbuca dove serve, ad esempio per firmare il 2-0. E quando serve dare la palla a qualcuno per ragionare, lui c’è, anche se non fino al 90’.
Sa sempre dove andare e come dare la palla (non solo nell’azione del 2-0, vero Barrientos?). Non molla neanche quando è stanco, e infatti non sbraca.
Adrenalina applicata al calcio, gambe che frullano senza sosta per un’ora: ogni tanto fa un po’ di casino, ma appena possibile non aveva perdonato. (Llama s.v.)
Fatica per la squadra, ma in faccia alla porta la lucidità è quella che è. E ti chiedi cosa sarebbe questo Catania con un centravanti più presente e incisivo.
Non meglio di Bergessio: agita le leve in modo scomposto e aggiunge poco anche prima che il Catania venisse risucchiato. A quel punto aiuta, per quel che può.
Tradisce Montella: con lui il Catania perde qualità e imprevedibilità. Di più: perde palloni pericolosi e la chance più comoda per ammazzare l’Inter con il 3-2.
TERNA ARBITRALE: CELI 6 Manca un giallo a Samuel, ma a lui manca la migliore collaborazione di Nicoletti: bene sull’1-0, ma l’errore sul 2-0 è più pesante. Nicoletti 5,5 - Alessandroni 6
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PRIMO PIANO 26a GIORNATA DI A
La tregua di San Siro: dai fischi agli applausi E Moratti? Contestato Il presidente assente per motivi di lavoro, ma in curva ecco uno striscione: «Incompetente?». Cambiasso sotto accusa
In alto la contestazione dei tifosi contro il presidente Moratti. Sotto, il nuovo striscione del bambino Filippo e un altro striscione ironico ispirato a quello di Filippo di qualche settimana fa KINES-IPP-PEGASO MATTEO BREGA MILANO
L’accoglienza è asettica, da «non vogliamo disturbare». La curva nerazzurra ha scelto questa strategia per accompagnare i ragazzi di Ranieri. Il velo di indifferenza si squarcia dopo pochi minuti. Un triplice striscione, una gradinata di stilettate. Atto primo: «Abbiamo chiesto dov’è l’uomo forte della società e niente». Atto secondo: «Abbiamo chiesto chiarezza e niente». Atto terzo, l’accusa: «Le possibili conclusioni caro presidente sono solo due: assenza o incompetenza?». Il messaggio a Moratti, assente ieri sera per impegni di lavoro, arriva attraverso una missiva pubblica calata dall’alto. Chissà se avrà ricevuto il messaggio o se lo avrà visto in diretta. Fischi In avvio Forlan prende il coraggio a due mani e due piedi tentando di architettare qualcosa. Non gli va male per una dozzina di minuti. Addirittura si prende gli applausi, merce rara da queste parti in questo periodo, quando con una girata volante chiama Carrizo alla respinta. L’ottimismo ambientale svanisce d’incanto al 20’ con il gol di Gomez. La reazione dei tifosi è ammirabile: solo incitamenti. Anche questo idillio di plastica è destinato a esplodere. Quando il Catania si appropria del brevetto del tichi-taca barcellonista. La melina siciliana è appiccicosa e per
i padroni di casa c’è solo l’astio del pubblico che vede girovagare nel proprio salotto gli avversari. Il raddoppio di Izco è una goccia enorme buttata in un bicchiere piccolissimo, quello che è diventato San Siro. Dove i fischi vincono su tutto, anche sul fuorigioco di Marchese che avrebbe inchiodato il risultato sull’1-0. E i fischi diventano insopportabili al termine della prima frazione, tanto che abbassano le teste degli interisti di ritorno negli spogliatoi. Per cambiare l’umore di tutti basta veder trotterellare Sneijder in fase di riscaldamento: qualche applauso e isolati cenni di approvazione oltre che di sarcasmo verso Ranieri.
Gazzetta.it Gazza
Tvf LE 18 PERLE DI IBRA E TUTTI I GOL SEGNATI NEL WEEK END ESTERO
Una carrellata irripetibile: da una parte i gol realizzati da Ibrahimovic in questo campionato, dall’altra gli highlights di Liga, Premier e Bundesliga.
Secondo tempo Alla ripresa i fi-
schi sono nascosti sotto l’incitamento della curva, automatico e riflesso involontario di una situazione al limite. Fischi che non risparmiano Cambiasso quando esce per Poli. Il gol di Forlan è un ricostituente. Tanto che la distanza tra popolo nerazzurro e squadra sembra accorciarsi. I fischi sono solo per il Catania che prova a sgranocchiare qualche secondo e per il signor Celi che ammonisce Sneijder per proteste. Poi sembra di esser tornati a un paio d’anni fa, perché il pareggio di Milito è una scarica di adrenalina per gli interisti che sembrano rinati all’improvviso, rivitalizzati dallo spostamento d’aria. Aria di tregua accompagnata dagli applausi finali.
Un duello Davis-Rondo REUTERS
IL GRANDE BASKET DA SIENA-MILANO AL TEMPO REALE NBA Il lunedì c’è anche l’appuntamento con gli highlights della A di basket. E ogni giorno su Gazzetta potete seguire il campionato più bello del mondo.
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Taccuino TROFEO DI ARCO
Napoli e Inter vanno in finale Semifinali trofeo Città di Arco-Beppe Viola per U.16. Napoli-Atalanta 4-1 dopo i rigori, Inter-Lazio 3-1. La finale Napoli-Inter domani ad Arco alle 15.15, diretta su Raisport 1.
PRIMAVERA
Lecce e Napoli ok nei posticipi Girone C campionato Primavera: Juve Stabia-Napoli 2-3, Lecce-Pescara 2-1. Clas. Roma* e Lazio p. 48; Palermo 39; Lecce 32; Catania 31; Napoli* 28; Reggina 27;
Ascoli* 21; Nocerina e Bari 19; Juve Stabia 18; Pescara* 16; Gubbio 10; Crotone 9. * 1 partita in meno.
DONNE
Nazionale a Cipro Piegata la Scozia (f.sal.) La Nazionale donne allenata da Ghedin ha vinto la terza e ultima gara della Cyprus Cup, battendo 2-1 la Scozia.
DONNE / 2
All’Under 17 il torneo di Bratislava (f.sal.) L’Under 17 di Sbardella batte 3-0 la Slovenia e vince il qua-
drangolare di Bratislava. Brutto esordio invece in Spagna al torneo «La Manga» per l’Under 19 sconfitta 2-1 dalla Norvegia. Domani Francia-Italia (ore 11).
CALCIO A 5
Luparense a valanga E’ a +5 sulla Marca Nel posticipo della 21a giornata la Luparense ha sconfitto Rieti 6-0 e si riporta a 5 lunghezze di vantaggio sulla Marca. Il campionato torna il 17 marzo: da giovedì a domenica Final Eight di Coppa Italia a Padova. Classifica (prime pos.): Luparense 53; Marca 48; Lazio 40; Montesilvano 39.
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PRIMO PIANO IL CASO
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UNA CARRIERA GIA’ PIENA DI SUCCESSI
ITALIANI A LONDRA
S In nerazzurro alla Pinetina Dopo la prima esperienza nello staff del Chelsea, il tecnico segue Mou anche all’Inter: eccolo in maglia nerazzurra tra José e gli argentini Cambiasso e Zanetti INTER.IT
Europa League con il Porto La stagione più felice per Villas Boas: 2010-2011, quando con il Porto vince Europa League (qui la festa a Dublino contro il Braga), campionato e coppa nazionale ANSA
Chelsea, mercato difficile Torna a Londra, ma con il ruolo di manager. Abramovich non gli concede grandi acquisti, lui punta sui giovani. Ma Lukaku, atteso come l’erede di Drogba, delude AFP
West Bromwich: k.o. fatale La sconfitta di sabato (1-0) sul campo del West Bromwich Albion è decisiva: il Chelsea esonera l’allenatore portoghese dopo otto mesi di panchina REUTERS
Inter, è libero! Villas Boas licenziato Il Chelsea a Di Matteo Abramovich ha valutato Zola, poi ha scelto di non spendere A fine stagione punterà su Guardiola o sul ritorno di Mourinho DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
La scelta Di Matteo Villas Boas aveva sperato in un supplemento di fiducia, magari fino alla gara di Champions con il Napoli, ma il suo destino era segnato già sabato pomeriggio, dopo il k.o. con il West Bromwich Albion. Il ribaltone è avvenuto solo ieri mattina perché non c’era sintonia di vedute sul successore. Una parte del board, il consiglio direttivo del Chelsea, voleva lo spagnolo Rafa Benitez, ma Abramovich non è mai stato entusiasta di questa soluzione. L’oligarca russo non voleva accollarsi un altro stipendio pesante, dopo aver pagato 15 milioni di euro al Porto per la clausola rescissoria di Villa Boas e aver siglato con lui un contratto triennale da 5 milioni di euro la stagione. Si è parlato anche di Gianfranco Zola, ma alla fine si è arrivati alla promozione di Roberto Di Matteo, fino a ieri primo assistente del portoghese, rinviando le grandi manovre in estate. Abramovich vuole Guar-
E’ la grande occasione del «paisà» Ha giocato coi Blues dal 96 al 2000 e ha chiuso la carriera per un terribile incidente
S Per Claudio Ranieri quattro anni sulla panchina dei Blues, dal 2000 al 2004. Nessun trionfo, ma una semifinale di Champions e un secondo posto in Premier
la scheda
STEFANO BOLDRINI LONDRA
André Villas Boas da ieri è libero per l’Inter. Il Chelsea lo ha licenziato ieri nel suo ufficio, dopo l’allenamento del mattino che il tecnico portoghese aveva diretto per preparare la partita di domani sera a Birmingham, ripetizione del quinto turno di Coppa d’Inghilterra. Roman Abramovich, Ron Gourlay ed Eugene Tenenbaum, rispettivamente proprietario, amministratore delegato e direttore del Chelsea, si sono presentati di buon mattino a Cobhan, periferia di lusso di una Londra dove è tornato l’inverno, pioggia e freddo. Si sono riuniti e hanno preparato l’incontro con AVB. Il colloquio della troika con il tecnico portoghese non è durato moltissimo. Del resto, numeri alla mano, c’era ben poco da dire: quinto posto in Premier e quindi fuori dalla zona Champions, la Champions attuale a rischio dopo l’1-3 incassato a Napoli, la Coppa d’Inghilterra in alto mare, lo spogliatoio in rivolta, una squadra allo sbando. E’ stato il sito del club, alle 13.35, ad annunciare l’esonero del portoghese, con le solite formule di circostanza.
Carlo Ancelotti ha allenato il Chelsea per due stagioni: 2009-2010 e 2010-2011. Al primo anno ha vinto campionato e Coppa d’Inghilterra
IN ITALIA CON LA LAZIO
Roberto Di Matteo, 41 anni, ha giocato da centrocampista in Svizzera (Sciaffusa, Zurigo e Arau), Italia (Lazio), Inghilterra (Chelsea) e con la nazionale azzurra. Ha poi allenato MK Dons e West Bromwich prima di affiancare Villas Boas al Chelsea fino alla promozione di ieri AFP
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
LONDRA
ANDRE’ VILLAS BOAS 34 ANNI EX ALLENATORE CHELSEA
Lo chiamavano Special Two, prima che lui stesso provvedesse a prendere le distanze dal maestro (ex) Mourinho: «Devo tutto a Bobby Robson, senza di lui ora non sarei qui». Erano i giorni felici del Porto. E ora?
1994 La storia di Villas Boas comincia proprio con Robson. L’allenatore inglese, grande carisma, arriva al Porto e va ad abitare proprio nella palazzina dove vive la nonna (inglese) del giovanissimo André. Il quale realizza un sogno: da fan di Robson diventa collaboratore del tecnico.
2004 La storia è recente. Da Porto - dove incontra Mourinho - segue le tappe di Special One al Chelsea e all’Inter, poi vince da solo con il Porto e ci riprova a Londra. Abramovich spende i 15 milioni di clausola per strapparlo ai portoghesi. Ma ieri il magnate russo si è pentito. Josè Mourinho con Andrè Villas Boas nel Chelsea del 2007 REUTERS
PARLA ANCELOTTI
«Era inevitabile Però mi spiace per i giocatori» (a.g.) Per Carlo Ancelotti, Roberto Di Matteo potrebbe dare una scossa positiva al Chelsea, anche in vista del ritorno di Champions con il Napoli: «Spero – spiega l’allenatore del Psg, ex del club londinese – che riesca a restituire qualità alla squadra. Il cambio radicale può provocare la giusta reazione. Villas Boas aveva di sicuro le carte in regola, ha vinto molto, ma non è stata una situazione semplice. Il calcio è così. Non so se il Chelsea abbia bisogno di essere rifondato, mi spiace solo per i giocatori ai quali sono ancora legato». PARIGI
© RIPRODUZIONE RISERVATA
diola. In alternativa, il ritorno di Mourinho. Di Matteo in estate sarà libero: il suo contratto scade a giugno. Dopo i colloqui con AVB e Di Matteo, la troika ha parlato con la squadra, invitando i giocatori a darsi una regolata e a chiudere nel migliore dei modi la stagione. Smentita, su tutti i fronti, la voce di un litigio tra Villas Boas e alcuni calciatori dopo il ko con il WBA. Il futuro di AVB Da oggi l’allena-
tore portoghese è libero di cercarsi un club. Rispetto ad esempio alla vicenda-Ancelotti, non esistono clausole di nessun tipo. Il portoghese sarà pagato fino a quando non sarà assunto da un'altra società. Licenziato anche il suo staff: un modo per consentire a Villas Boas di avere subito le mani libere. Il portoghese ha incassato bene l’esonero. E’ tornato a casa e si è preso qualche ora per riflettere. Ha governato il Chelsea per 257 giorni: il 22 giugno 2011 la fir-
ma del contratto, il 4 marzo 2012 il licenziamento. Tra queste due date, un inizio di stagione interessante, poi, con la sconfitta all’Old Trafford con il Manchester United, il primo passo falso. Un buon ottobre, ma il k.o. nel derby con il QPR, il 23 ottobre 2011, ha dato il via alla caduta. La rivolta della vecchia guardia (Lampard, Cole, Essien) è stata la picconata decisiva. Villas Boas sa che l’Inter, dove lavorò come assistente di Mourinho dal 2008 al 2009, sta pensando a lui. In Inghilterra già circolava ieri sera la voce di un accordo imminente tra il portoghese e la società nerazzurra. AVB si è già preparato la strada: «L’Inter è uno dei club più prestigiosi del mondo. Per me è un onore essere considerato all’altezza di una società come l’Inter», ha dichiarato il 25 febbraio scorso, dopo il 3-0 sul Bolton. Serve aggiungere altro? © RIPRODUZIONE RISERVATA
S Nel 1998 Gianluca Vialli sostituisce Gullit in panchina nella doppia veste di giocatoreallenatore. Resta fino al 2000, vincendo anche Coppa delle Coppe e Fa Cup
Un paisà alla guida di uno dei club più ricchi del mondo. L’italiano Roberto Di Matteo è il nuovo tecnico del Chelsea, l’ottavo dell’era-Abramovich: Ranieri, Mourinho, Grant, Scolari, Hiddink, Ancelotti e Villas Boas i predecessori. Come racconta un altro ex emigrante di lusso nella vecchia Inghilterra, Fabrizio Ravanelli, «questa può essere l’occasione della sua vita». Di sicuro, non soffrirà di vertigini. Roberto, 42 anni a maggio, nato a Sciaffusa, in Svizzera, figlio di emigranti, calciatore di successo in Italia ed Inghilterra, dal 2008 allenatore, con la promozione in Premier del West Bromwich Albion nel 2010, è ormai un uomo di mondo. Una casa a Londra, a due passi dalla celeberrima King’s Road. Un’altra a Roma, a Casal Palocco, territorio romanista. Un’altra ancora in Svizzera, la terra che accolse i suoi genitori, originari di Paglieta, vicino Chieti. Asso di coppe Di Matteo conosce bene il Chelsea: indossò la maglia dei Blues dal 1996 al 2000. Un terribile infortunio in una gara europea, il 28 settembre 2000, triplice frattura della gamba, con il calvario di dieci operazioni e la perdita della sensibilità del piede sinistro, mise fine alla carriera all’età di 30 anni. In quattro stagioni, RDM era però riuscito ad entrare nella storia dei Blues. E’ stato soprannominato l’asso di coppe. Nella finale di Coppa d’Inghilterra contro il Middlesbrough, nel 1997, segnò dopo appena 42 secondi: il gol più veloce della storia del torneo. Firmò una rete nella finale di Coppa di Lega e nel maggio del 2000 consegnò un’altra Coppa d’Inghilterra ai Blues, siglando l’1-0 sull’Aston Villa. Un buon modo per onorare i 4,9 milioni di sterline che il Chelsea aveva speso per strapparlo alla Lazio, dove aveva giocato dal 1993 al 1996. Con il club biancoceleste, da centrocampista centrale, 87 presenze e 7 gol. Zoff e Zeman i suoi allenatori: tutto bene con il tecnico friulano, qualche problema col boemo. Profilo basso Roberto, arruolato dal Chelsea il 29 giugno 2011, è stato più di un semplice assistente per Villas Boas. «Per me il portoghese è innanzi tutto un amico», il pensiero di Di Matteo, ripreso più volte dalle telecamere in questi mesi con una cartellina tra le mani, mentre parlottava con AVB in panchina o quando dava istruzioni ai giocatori, al momento dei cambi. Roberto ha tenuto il profilo basso, muto come una tomba, guadagnandosi così la stima di Abramovich, ossessionato dalla riservatezza. Con Di Matteo, nessun problema: Roberto è stato disciplinato e obbediente, al punto di non rischiare un semplice «buongiorno» ai giornalisti per non compromettersi. Abramovich gli ha affidato questa missione: salvare il salvabile. Poi, a giugno, si annuncia lo sbarco di un grande nome. Ma Di Matteo non è battuto in partenza: se dovesse compiere il miracolo di rivitalizzare i Blues, potrebbe anche restare. Il Chelsea ora è un bel problema, ma questa è davvero l’occasione della sua vita. bold © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SERIE A 26a GIORNATA le Pagelle
di RU.PA.
TOTTI TRASCINATORE, PJANIC IRRICONOSCIBILE, LEDESMA SPADRONEGGIA, KLOSE DECISIVO ROMA 5,5 STEKELENBURG 5 La regola sarà pure sbagliata e la difesa fa sempre acqua, ma un portiere esperto non deve mettersi nella condizione di prendere rigore e rosso dopo appena 8 minuti. LOBONT 5,5 Rileva Lamela e prende il posto di Stekelenburg, potrebbe fare di più sul gol di Mauri, respinge su Gonzalez. TADDEI 5,5 «Contra» Mauri, ma se lo perde colpevolmente sul 2-1. Però combatte, spinge cercando di attutire l’effetto inferiorità, è suo il cross da cui nasce l’1-1. JUAN 5,5 Partecipa colpendo la traversa al gol di Borini e leva a Hernanes una palla-gol, ma si fa infilare dal contropiede dell’1-0 e sbaglia il tempo del colpo di testa sul 2-1. Esemplare il modo con cui reagisce ai cori razzisti. BOJAN 6,5 Rileva Juan e spara un
quarto d’ora di buona intensità, guadagnando punizioni e costringendo Scaloni al rosso. HEINZE 5,5 È suo l’errore in disimpegno che fa partire l’azione da cui scaturisce l’1-0. Nel finale guida la difesa a tre. J. ANGEL 5 Perde il duello con Gonzalez, spinge ma portando sempre troppo palla. Con Taddei e Heinze finisce nella difesa a tre. SIMPLICIO 6 Bene nel primo tempo, quando c’è subito da rincorrere il risultato. Spizza di testa il cross di Taddei da cui nasce l’1-1. Scoppia nella ripresa. DE ROSSI 6,5 Fa il suo nel rotear di bulloni del centrocampo e chiude qualcuna delle falle che si aprono dietro. Ma Hernanes gli gioca sui piedi e lo limita assai. PJANIC 5 Quasi un’ora in campo, ma è irriconoscibile. Si vede che non sta bene e che ha bisogno di tirare il fiato.
MARQUINHO 6 Rileva Pjanic e mostra una evidente, maggiore vivacità. È suo nel finale il cross millimetrico sul quale Totti sfiora il clamoroso 2-2 di testa.
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IL MIGLIORE
7 TOTTI
Trequartista, ma anche mediano e centravanti. Si mette la Roma sulle spalle e le prova tutte, sfiorando due volte il gol. I nervi lo tradiscono solo nei minuti finali, ma prima è soltanto di esempio. LAMELA s.v. Gioca appena otto minuti. BORINI 7 Il solito golletto rapinoso e una capacità di pressare e disturbare la ripartenza delle altrui azioni che non ha eguali. All. LUIS ENRIQUE 5,5 Non ci sentiamo di buttargli la croce addosso, anche se l’azzardo della difesa a tre poteva essere tentato subito, senza sacrificare Lamela. La difesa era e resta un disastro.
LAZIO 6,5 MARCHETTI 6 Sul gol balla un po’ troppo, poi deve soltanto sbrigare la corrispondenza di qualche uscita alta. Nemmeno un tiro nello specchio della porta. SCALONI 5 Sul gol di Borini è lui che non chiude su Juan, lasciando scoperto il fronte destro. Soffre l’altrui velocità e di fallo in fallo alla fine rimedia il rosso. BIAVA 5,5 Toglie dalla porta il gol di Borini, ma è troppo tardi. Si arrangia, rimedia un giallo (sarà squalificato) che non sembra esserci ma subito dopo strattona platealmente Totti. A quel punto sarebbe rosso, ma Bergonzi non se la sente. DIAS 6 È meno appariscente di quando l’anno scorso era padrone assoluto dell’area, ma sembra rinfrancato rispetto al passato prossimo. Concede poco.
GARRIDO 6,5 La lieta sorpresa, facilitato dal fatto che il suo inquilino Lamela viene subito tolto di mezzo causa rosso a Stekelenburg. Libero da impegni pressanti, mostra di avere un buon piede e aiuta a centrocampo. GONZALEZ 6 Sulla corsia destra, gioca basso a protezione di Scaloni, ma questo non gli impedisce di fare anche l’ala. Schianta Angel ma è impreciso nei cross. Impegna Lobont.
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IL MIGLIORE
7 LEDESMA
È il dirimpettaio di Pjanic e lo cancella, con Marquinho sarà appena più complicato, ma quel che lo distingue è che in un match pieno di colpi proibiti lui non perde mai la calma e il senso del gioco, dando sempre ordine alla manovra della Lazio. Sua la punizione da cui scaturisce il 2-1.
MATUZALEM 7 Degno compagno di reparto e di spartito. Ci mette pure una notevole cattiveria, anche se il giallo che prende per un’entrata su Totti non ci sta. MAURI 6,5 Gol d’autore quando ormai aveva il fiato grosso, anche lui si applica (a sinistra) nella fase di contenimento (Alfaro s.v.). HERNANES 6,5 Mortale nell’azione che decide la partita e freddo nel trasformare il rigore. Si applica anche per limitare De Rossi ma si divora il 3-1 (Diakite s.v.). KLOSE 6,5 Anche se non segna è lui che decide il match con lo spunto che provoca rigore ed espulsione di Stekelenburg. Nella ripresa fallisce un paio di volte il colpo del k.o. All. REJA 7 La prepara bene, con la giusta umiltà. Poi ci pensa la Roma a dargli una mano. Ispiratissimo nel non sostituire Mauri, che sembra affaticato, sull’1-1. Quello fa subito 2-1.
TERNA ARBITRALE: BERGONZI 5,5 Gli assistenti lo salvano, ma nella gestione dei falli e dei cartellini sbaglia molte valutazioni. Manca un rosso a Biava, ma il giallo non c’era. Niccolai 7; Copelli 8
Festa Lazio, rabbia Roma Reja vince il derby: è 3 Stekelenburg espulso
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Polemiche per il rosso al portiere (ultimo uomo) dopo 8 minuti. Hernanes segna su rigore, pari di Borini, gol-vittoria di Mauri
L’acrobatica deviazione di Stefano Mauri, 32 anni, che ha deciso il derby di Roma al 16’ del secondo tempo. Ora Lazio terza in solitudine GMT
ROMA LAZIO
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GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Hernanes (L) su rigore al 10’, Borini (R) al 16’ p.t.; Mauri (L) al 16’ s.t. ROMA (4-3-1-2) Stekelenburg; Taddei, Juan (dal 32’ s.t. Bojan), Heinze, Josè Angel; Simplicio, De Rossi, Pjanic (dal 12’ s.t. Marquinho); Totti; Lamela (dal 9’ p.t. Lobont), Borini. PANCHINA Rosi, Kjaer, Greco, Piscitella. ALLENATORE Luis Enrique. LAZIO (4-4-1-1) Marchetti; Scaloni, Biava, Dias, Garrido; Gonzalez, Ledesma, Matuzalem, Mauri (dal 40’ s.t. Alfaro); Hernanes (dal 42’ s.t. Diakite); Klose. PANCHINA Bizzarri, Sbraga, Candreva, Zampa, Kozak. ALLENATORE Reja. ARBITRO Bergonzi di Genova. ESPULSI Stekelenburg (R) all’8’ p.t. per gioco scorretto e Scaloni (L) al 41’ s.t. per doppia ammonizione per g.s. AMMONITI Matuzalem (L), Biava (L), Heinze (R) e Borini (R) per g.s., Bojan (R), Mauri (L) e Diakite (L) per comportamento non regolamentare, Totti (R) per proteste. NOTE paganti 32.401 per un incasso di 1.075.982 euro, abbonati 18.400 per una quota di 375.432 euro. Tiri in porta 2-6. Tiri fuori 5-4. In fuorigioco 3-1. Angoli 2-2. Recuperi: p.t. 2’; s.t. 4’.
RUGGIERO PALOMBO ROMA
Derby sull’orlo di una crisi di nervi. Due espulsi, otto ammoniti e un rigore con annesso cartellino rosso che spacca la partita e la consegna dopo appena otto minuti alla Lazio. Che vince con merito perché la sua difesa combina meno guai di quella della Roma. Tutto quasi come all’andata: là, il rigore trasformato come ieri da Hernanes e l’espulsione (di Kjaer) arrivarono all’inizio del secondo tempo dopo lo 0-1 di Osvaldo e poi ci pensò Klose; qui il vantaggio dal dischetto e l’espulsione di Stekelenburg che esclude subito Lamela (dentro Lobont) sono immediati come la veemente risposta della Roma che pareggia con Borini. Ma 80 minuti di inferiorità numerica, e una difesa colabrodo a prescindere, prima o poi si pagano.
Giustiziere E’ il redivivo Mauri,
da palla inattiva, una di quelle punizioni da metà campo che fanno fare bella figura ai reparti arretrati. I colpevoli, nell’ordine, Juan, Taddei e Lobont. Otto minuti conclusivi in ritrovata parità numerica, causa espulsione di Scaloni, non bastano alla Roma, da tempo esausta, per rimettere un’altra volta a posto le cose. La Lazio consolida così il suo terzo posto Champions che diventa solitario ed elimina dalla corsa la Roma. Derby e dimissioni sembrano diventati per Reja le chiavi giuste di una stagione indimenticabile. A Luis Enrique la sconfitta numero dieci, dodici contando le coppe, per il modo in cui è venuta sposta poco nei rapporti con la società, ma vaglielo a spiegare ai tifosi. Regola sbagliata Dio ci salvi dal-
l’International Board. Proprio sabato aveva bocciato, sbagliando, la proposta di elimina-
In inferiorità numerica, la Roma è riuscita a tornare subito in partita con l’attaccante Alla lunga però i giallorossi hanno ceduto. Nel finale cacciato anche il laziale Scaloni re la tripla sanzione, rigore, espulsione e squalifica. Niente da fare, si va avanti così. Il rigore c’è, anche se Bergonzi, lontanissimo, si fa aiutare dal guardalinee Niccolai. Il resto lo fa il regolamento. Klose è solo, dopo il disimpegno sbagliato di Heinze e l’imbucata di Hernanes, Stekelenburg cerca la palla ma prende il piede destro. Il designatore Braschi era stato
chiaro, a suo tempo. Qui sta il rosso e l’inizio di un altro derby. Cuore Roma Luis Enrique l’ave-
va preparato limitandosi alla sorpresa Josè Angel preferito a Rosi, ma il problema è che cambiando l’ordine dei fattori il rendimento disastroso della difesa giallorossa non cambia. I ritorni di De Rossi e Totti dovevano dare la giusta carica temperamentale e lo hanno fatto. Colpita al cuore la Roma proprio col cuore reagisce, mettendo sotto una Lazio intimorita quasi quanto l’arbitro Bergonzi, che comincia a pasticciare coi cartellini (grazierà Biava dopo avergli riservato un primo giallo gratuito) e non la finirà più. Il pareggio è un premio a tanto ardore e a quel piccolo e micidiale attaccante che è Borini, il cui tap in dopo la traversa di Juan è ributtato fuori dalla porta da Biava. Ma qui non c’è il Romagnoli di Milan-Juventus: Copelli è bravissimo a chiamare il gol. Per tutto il primo tempo la Roma regge col suo 4-3-2 giocando su ritmi altissimi. Esagerati. E infatti, ripresa col fiato grosso, Marquinho per Pjanic, e dopo il 2-1 di Mauri, Bojan per Juan. Un avventuroso 3-3-3 che produrrà solo una palla gol contro le cinque-sei della Lazio. Equilibrio Lazio E’ la parola giusta e Reja la userà anche negli spogliatoi. Più che un 4-2-3-1 quello della Lazio è un 4-4-1-1, con Gonzalez e Mauri che per proteggere Scaloni e Garrido, difensori laterali dell’emergenza, restano bassi sulla linea di Ledesma e Matuzalem, i veri uomini-partita, sempre in controllo del centrocampo. Rispetto dell’avversario ma anche stratagemma per affondarlo con le ripartenze. L’1-0 è emblematico. Ma equilibrio è anche non stravolgere la squadra in omaggio alla superiorità numerica. Kozak e Alfaro stanno in panchina e lì restano ben oltre il 2-1 firmato Mauri. Che noi avremmo sostituito già da un po’. Bravo Reja a non farlo. Razzismo schifoso Non è un derby stravinto. A straperderlo, in compenso, quei deficienti che in curva nord riservano ripetuti cori razzisti a Juan. Un modo per farsi sempre riconoscere. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Momenti chiave
10’ primo tempo Hernanes rigore e capriola Hernanes esulta dopo aver segnato su rigore, concesso per fallo di Stekelenburg su Klose RAMELLA
16’ primo tempo Borini illude i giallorossi Il momentaneo pareggio di Borini, che mette dentro con un tap in dopo la traversa di Juan GETTY
27’ secondo tempo Matuzalem da prova tv? Le telecamere riprendono uno schiaffetto di Matuzalem a Borini: potrebbe scattare la prova tv SKY
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IL NUOVO PROFUMO DI CHANEL LA GAZZETTA DELLO SPORT
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 5 MARZO 2012
SERIE A 26a GIORNATA IL CASO IL BRASILIANO DELLA ROMA DURANTE LA RIPRESA È FINITO NEL MIRINO DELLA TIFOSERIA BIANCOCELESTE
Buu razzisti, Juan zittisce la curva laziale «Merito rispetto, io ne ho sempre avuto per gli altri» De Rossi: «I cori? In mezza Serie A» ANDREA PUGLIESE ROMA
E pensare che solamente venerdì scorso c’era stata l’iniziativa in Campidoglio, con Roma e Lazio unite per dire «No
al razzismo e all’antisemitismo». Tutto inutile, o quasi, almeno vedendo quanto successo ieri all’Olimpico, quando dopo pochi minuti della ripresa un intervento difensivo di Juan sotto la curva Nord è stato subissato dai buu razzisti dei tifosi della Lazio. Juan ha reagito d’istinto, con il dito indice sul naso a volerli zittire. «Mi dispiace, credo di meritare rispetto — dice alla fine il difensore della Roma — come io ne ho sempre avuto per i tifosi della Lazio, anche ogni volta che abbiamo vinto un derby».
Luis Enrique «Che ho fatto per meritare questa m...?»
Tutto inutile Ed invece i buu sono andati avanti, ogni volta che Juan toccava il pallone. «Una cosa che non mi era mai successa, neanche in Brasile o Germania — continua Juan — Mi dispiace perché eravamo entrati con la maglia contro il razzismo, volevamo trasmettere qualcosa di buono, in un derby sentito, ma bellissimo da giocare e vedere. Il gesto? Io ho rispetto della Lazio e dei suoi tifosi, credo di meritare lo stesso». In campo, la solidarietà è stata immediata. Da De Rossi, ma non solo. «Non solo dalla
nel mirino. Se Taddei dice piatto: «Siamo stati danneggiati. Non sapevamo che regolamento stava applicando l’arbitro. Non ci piace però essere trattati così ogni volta. Fuori dal campo tutte le squadre vanno dall’arbitro a massacrarlo, noi siamo troppo buoni e questo deve cambiare perché ogni volta la Roma è danneggiata». Il d.g. Baldini prova a filosofeggiare: «Il mio è un commento e non un giudizio: il rigore guadagnato molto scaltramente da Klose si può dare ma l’espulsione è eccessiva. Comunque non abbiamo spirito missionario, vogliamo solo che gli arbitri non diventino un alibi»
mia squadra, ma anche da giocatori come Klose, Dias e Matuzalem. Mi dicevano tutti di stare tranquillo, ma io lo ero: ho la personalità giusta per esserlo, anche in questi casi». Allora meglio pensare al ginocchio destro, che lo ha costretto ad uscire e che oggi sarà sottoposto a risonanza magnetica. «Mi fa male, ho avuto una distorsione, spero di tornare presto e di dare una mano alla Roma fino alla fine», chiude il giallorosso. Reazioni Al brasiliano l’abbrac-
cio più bello glielo ha offerto
Juan, 33 anni, brasiliano GRAFFITI
Reja punge «Zola qui, ma soltanto tra 10 anni»
«Merda!» Luis Enrique non li cer-
«La Roma non è grande, ma vorrei giocare un derby in 11». Contestazione a Trigoria
ca davvero ma — dopo aver incrociato Reja per i complimenti («spero che il prossimo anno li farai tu a me» — il suo sfogo è pesante. «Non so cosa ho fatto per meritare questa merda, questo schifo e rimanere in dieci. Mi piacerebbe giocare un derby in undici, non pensavo che sarebbe successo come all’andata. Noi grandi? Chi lo ha mai detto? Noi non lo siamo, ma non credo che siamo inferiori alla Lazio. Finché ci sono punti dobbiamo inseguire il 3˚ posto. Progetto fallito? Non voglio essere allenatore di una squadra se non piaccio al club o ai tifosi, ma il giudizio lo darò alla fine. Mi sono meritato di terminare la stagione. Ma non sono matto, mi accorgo di ciò che succede. Io farò di tutto per vincere le prossime 12 partite: chi mi dice che non possiamo vincerle tutte? Ma nessuno si preoccupi, se va male il primo responsabile sarò io».
L’allenatore della Lazio verso la riconferma: «Adesso spero di stare in pace per un po’»
ORDINE PUBBLICO
Accoltellato uno spagnolo Botte a steward Un accoltellato, un arrestato e 6 Daspo. Questo è il bilancio di un derby in cui la Questura, però, sottolinea anche la presenza di 1.600 bambini allo stadio. Il ferito è uno spagnolo (pare legato al tifo del Real Madrid, gemellato con la Lazio), ricoverato in ospedale. L’arrestato è un 19enne che ha aggredito uno steward per entrare nello stadio. I Daspo invece sono stati comminati per scavalcamento o possesso di oggetti impropri. A fine partita 15 romanisti hanno tentato un aggressione con spranghe e coltelli ai laziali, ma i carabinieri li hanno messi in fuga.
MASSIMO CECCHINI ROMA
È proprio vero, non ci sono più le grandi certezze di una volta. Comunismo e socialdemocrazia arrancano, si dubita dell’esistenza di Omero e Shakespeare, gli ultimi sondaggi mettono in crisi persino la virilità del maschio latino e allora come stupirsi che cominci ad incrinarsi la diga del silenzio sugli arbitri della Roma? Contestazione Comprensibile,
perché cadere per la 12a volta su 30 partite in una stagione, e per di più nel derby, fa male da morire. Non a caso ieri sera una cinquantina di tifosi hanno aspettato i pochi calciatori (Stekelenburg, Greco, Piscitella e Rosi, poi Gago e Lamela in auto) che tornavano nel centro sportivo col pullman per insultarli e schernire la dirigenza, peraltro assente Baldini & Taddei Ma Bergonzi è
© RIPRODUZIONE RISERVATA
to che a un certo punto teme (un po’ per scherzo, un po’ seriamente) per le sue coronarie. Zola tra 10 anni «E’ stata davvero una domenica fantastica — si lascia andare alla fine il tecnico —, adesso spero di stare in pace almeno per due mesi... E’ stata la vittoria di un gruppo straordinario, composto da ragazzi eccezionali. Il merito è tutto loro, ma la dedica voglio farla a mia moglie che ultimamente ne ha dovute sopportare di tutti i colori». Già, sembra incredibile, ma appena una decina di giorni fa questa Lazio, capace poi di fare la doppietta nel derby e isolarsi al terzo posto in classifica, era in preda a una crisi di nervi e di identità. «Ma adesso basta parlare ancora di quello che è successo — protesta Reja —. Ho detto e ripeto che c’è stata una divergenza di opinioni con la società, il presidente ha giustamente contattato altri allenatori, visto che io mi ero dimesso. Ma poi ci siamo chiariti e abbiamo deciso di andare avanti almeno fino alla fine della stagione». Zola, insomma, può mettersi l’animo in pace, per quest’anno e non solo. «Gianfranco è un amico — ancora Reja —, gli auguro di allenare la Lazio, ma non prima di dieci anni...». Quindi più serio: «Finiamo questa stagione, poi tireremo le somme». E ora la Champions Certo che se la Lazio finisse al terzo posto è facile che quello di ieri non sia stato l’ultimo derby di zio Edy. «La Champions è il nostro obiet-
Baldini: «Felici dell’allenatore. Se il progetto non andrà avanti, ne risponderemo noi» Francesco Totti, 35 anni, e il tecnico della Roma Luis Enrique, 41 AFP
Daniele De Rossi, in campo. «Juan è stato bravo, credo si sia anche limitato molto — dice De Rossi —. Ci sarà chi prenderà delle decisioni a riguardo e che, se vedrà e sentirà questi cori, saprà punirli. Ma i cori razzisti li fanno i tifosi di mezza Serie A, sarebbe da cambiare la mentalità». O sospendere le partite, come ha minacciato Bergonzi a Mauri. «Ma questa non è la soluzione, non si giocherebbe mai — chiude Luis Enrique — Succede in tutti i paesi, non solo in Italia. Cerchiamo di combattere il problema, ma non so quale possa essere la soluzione». Vero. Del resto, l’intelligenza non è un dono proprio di tutti.
«La dedica è per mia moglie». Klose: «Felicissimi per la vittoria e il 3˚ posto solitario» Rdy Reja, 66 anni, esulta sventolando una sciarpa biancoceleste GRAFFITI
Il vertice A fine gara è andato in
scena un vertice, presenti Luis Enrique, Baldini e Sabatini. L’allenatore, raccontato come impietrito, è stato rassicurato. Di sicuro la dirigenza non vuole esonerarlo, ma a questo punto non è più sicuro che lo spagnolo a fine stagione voglia restare. Lo stesso Baldini, incurante dei milioni spesi tra acquisti e ingaggi, prova a stemperare così. «Siamo felici del nostro tecnico e dell’atteggiamento della squadra. Nessuno si aspettava che con questa rosa potevamo ambire a traguardi molto più grandi di questo. Volevamo creare una base e avere una progressione costante nei prossimi anni. La Roma non era cercata da mille acquirenti, non avrebbe partecipato neppure al campionato. Comunque, se non sarà possibile portarla avanti, ne renderemo conto». Vale anche per Luis Enrique. Impressioni? A fine stagione, meglio che Vilas Boas e Montella abbiamo il cellulare a portata di mano. © RIPRODUZIONE RISERVATA
NORMA ETICA
L’Alta corte decide sulla sospensione di Lotito in Figc ROMA Oggi l’Alta corte di giustizia decide sul ricorso che il presidente della Lazio Claudio Lotito ha presentato contro la norma etica che lo sospende da consigliere federale in virtù della sentenza di calciopoli. Lotito nella sua memoria ha citato la Federcalcio e sostiene che la sua sospensione dalla carica di consigliere sarebbe una «punizione aggiuntiva». È comunque probabile che oggi venga sollevata anche la sua posizione per la condanna in primo grado per aggiotaggio del tribunale di Milano. La decisione della Corte dovrebbe arrivare in giornata visto che il 7 è convocato il Consiglio Figc.
STEFANO CIERI ROMA
Edy Reja come Sven Goran Eriksson. E alla fine il double è servito. Erano 14 anni che la Lazio non faceva il pieno stagionale nel derby, erano 14 anni che non vinceva in casa della Roma. L’ultima volta, con Svennis in panchina, c’era riuscita nella lontana stagione 1997-98. La fine di un’attesa lunghissima merita una festa speciale: è quella che va in scena in due tempi alla fine della partita. Al triplice fischio di Bergonzi i biancocelesti corrono sotto la curva e festeggiano a lungo con i tifosi. Poi rientrano negli spogliatoi, ma ci restano solo alcuni minuti. Tornano di nuovo in campo, come fanno i cantanti in un concerto per concedere il bis. E stavolta alla festa prende parte pure un Reja che non sta più nella pelle, tan-
tivo, lo sanno tutti. Spero che la squadra riesca a mantenere questa condizione e questa concentrazione. Una vittoria come questa sulla Roma, oltre ad allontanare una diretta concorrente, ci dà una spinta morale incredibile». Un traguardo, quello della Champions, al quale crede più che mai Miro Klose: «Siamo felicissimi per questa vittoria e per il terzo posto solitario: ora tutto è possibile». All’andata il tedesco fu protagonista assoluto col gol-vittoria al 93’, stavolta deve «accontentarsi» di aver provocato il rigore e l’espulsione di Stekelenburg: «L’arbitro ha visto bene: il rigore era netto e anche l’espulsione. La superiorità numerica ha agevolato il nostro compito, ma la vittoria è ampiamente meritata». Esulta pure il d.s. Tare: «Momento bellissimo, questa squadra può arrivare lontano, ma è fondamentale restare con i piedi per terra». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SERIE A REGOLE E TECNOLOGIA
A
HANNO DETTO
Quel rosso nel mirino Rigore ed espulsione: eccessivo?
S Reja «In casi come quello di Stekelenburg bisognerebbe dare solo il giallo, altrimenti si penalizza troppo una squadra. E’ una regola da rivedere»
Dopo il derby tutti d’accordo: sì. Ma la regola non cambia. E sui gol-non gol è andata bene ALL’OLIMPICO
Con queste regole giusto espellere Stekelenburg (cen) Nell’attesa che l’Ifab decida di prendere in considerazione una possibile modifica della tripla sanzione (rigore, rosso e squalifica), gli arbitri dovranno continuare ad applicare un regolamento anche se è giudicato troppo penalizzante da chi lo subisce. Ma questo non può indurre a interpretazioni diverse. Ieri Bergonzi ha fatto bene a mostrare il rosso dopo 7' a Stekelenburg. Il semplice giallo si può dare quando non c’è una chiara occasione da gol, ma il portiere atterra Klose all’altezza del dischetto negandogli la possibilità di recuperare il pallone. Non basta la presenza di Juan per evitare l’espulsione: il difensore arriva da dietro e senza il fallo di Stekelenburg l’attaccante della Lazio avrebbe avuto una ottima occasione per segnare.
S Luis Enrique «La regola del rigore più l’espulsione è un castigo troppo grande. Una partita in cui rimani in 10 dopo soli 5’ è difficile da commentare»
S Marchetti «È un regola che penalizza i portieri. Il rigore è già una punizione pesante. E poi un portiere che cerca la palla, se viene dribblato non può mica scomparire…»
I CASI DEL GIORNO 1
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Maarten Stekelenburg, 29 anni, atterra in uscita Miroslav Klose, 33: rigore per la Lazio, espulso l’olandese BARTOLETTI FABIO LICARI
Neanche il tempo di discutere, o criticare, le decisioni dell’International Board, e subito tre casi scuola nel campionato italiano. Dopo il «gol fantasma» di Muntari non visto la settimana scorsa, tre episodi tutti ben giudicati dagli arbitri ieri. Anche se le polemiche — filosofiche più che altro, perché il regolamento parla chiaro — non sono mancate. 1) L’espulsione di Stekelenburg per fallo in area che impedisce chiara occasione da gol (derby Lazio-Roma). 2) I due «gol-non gol» di Borini e Sculli per fortuna convalidati nel derby romano e in Lecce-Genoa. Tripla sanzione? Sì L’azione di
Stekelenburg non lascia dubbi: Klose è in area e ha davanti soltanto il portiere. Insomma, chiara occasione da gol. Stekelenburg lo atterra nei sedici metri: da regolamento è rigore,
Il Board ha aperto ai sistemi tecnologici, ma insiste sulla «tripla sanzione» espulsione e — terza sanzione — squalifica per un turno. Troppo? A sentire la Task Force Fifa (Beckenbauer, Albertini, Hierro…), la risposta è sì. A sentire i protagonisti in campo, idem. Non solo Luis Enrique: anche Reja e Marchetti giudicano eccessiva la triplice punizione, anche se un eventuale cambio della regola sarebbe entrato in vigore dal 1o giugno. Il bello è che la pensano tutti così: allenatori, giocatori, Task Force, Blatter. E allora perché la regola non è stata cambiata sabato? Vecchio Board Intanto, perché il
Board, prima di cambiare, ci mette 126 anni (la sua età, è nato nel 1886). E perché non sempre alle parole corrisponde la
volontà politica. Da un anno la Task Force lavorava alla proposta: due sanzioni (rigore e ammonizione) bastano. A meno che non si tratti di fallo violento o di «parata» sulla linea di un giocatore. Ma quando la Fifa ha compilato il documento da presentare al Board, è spuntato un terzo caso da espulsione: «rosso» se il difensore che commette il fallo non può raggiungere il pallone. Il che avrebbe complicato tutto, lasciando troppo spazio all'interpretazione arbitrale (poteva arrivare sulla palla o no?) e alle polemiche. Si cambierà Il «no» deciso è sta-
to delle britanniche. Gli inglesi hanno addirittura rilanciato con una proposta più bizzarra: rigore più espulsione senza però squalifica. Un evidente non senso giuridico. Tutto resta come prima anche se qualcosa, vedrete, succederà: se Blatter vuole evitare una crisi politica, o addirittura le dimissioni di Beckenbauer, dovrà riaprire il discorso presto. Altrimenti Alber-
tini & c. si sentiranno inutili e manderanno al diavolo i prossimi inviti Fifa. Chissà, forzando un po’ la mano, il testo potrebbe rientrare nel Board straordinario di luglio. Board straordinario Solo che il 2 luglio a Kiev, il giorno dopo la finale, l'agenda sarà già stracolma. Due punti: 1) gli arbitri di porta; 2) i test finali delle due tecnologie sul «gol fantasma». Per gli arbitri sarà decisivo l'Europeo che farà da cassa di risonanza a errori e valutazioni giuste: la sperimentazione in Champions, purtroppo, conterà meno. E poi «occhio di falco» (sistema di proiezioni grafiche) e goalref (misto sensori/pallone intelligente) da approvare o meno. I gol di Borini e Sculli, ieri, sarebbero stati oggetto di analisi tecnologica, ma è bastato un occhio umano attento. Più che i «gol fantasma», una tantum, sono i fuorigioco i casi frequenti e difficili. Ma qui Blatter e Platini dicono «no!». © RIPRODUZIONE RISERVATA
1 Borini infila in rete dopo una traversa di Juan, Biava prova a respingere di testa ma l’assistente Copelli segnala correttamente che la palla è entrata ROSI 2 Sculli segna su assist di Jankovic, e Miglionico tenta in extremis di evitare che il pallone entri. L’arbitro Russo, però, aiutato dall’assistente Petrella, convalida immediatamente LAPRESSE
Solo una settimana fa . l’episodio clamoroso di Milan-Juve: Buffon respinge a palla già dentro, l’assistente è in linea, Tagliavento non da il gol SKY
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LUNEDÌ 5 MARZO 2012
SERIE A IL TESTA A TESTA IN VETTA
Ibra a pieni voti
CHAMPIONS VERSO L’ARSENAL
Uomini contati Allegri a Londra con 3 attaccanti
Visto da tutti i ruoli il massimo è Zlatan «Ormai è nel mito»
MILANO
La bella notizia si chiama Alberto Aquilani. Il centrocampista rossonero oggi pomeriggio salirà sull’aereo che porterà il Milan a Londra e domani andrà in panchina contro l’Arsenal. Il 4-0 di San Siro mette i rossoneri quasi al sicuro da brutte sorprese, ma Massimiliano Allegri vuole evitare pericolosi cali di tensione e mettere subito al sicuro la qualificazione ai quarti di Champions: «Mi aspetto che la squadra affronti l’incontro ancora meglio dell’andata — ha detto ieri a Milan Channel — perché sappiamo che è difficile nonostante il vantaggio accumulato».
MARCO PASOTTO
I numeri li conosciamo già: capocannoniere del Milan, del campionato, la sua migliore stagione di sempre, eccetera eccetera. Zlatan Ibrahimovic non si ferma più e si diverte a esibire un calcio sempre più vario. Segna di potenza, di precisione, di fino, manda in rete i compagni e torna pure a difendere. Abbiamo chiesto un giudizio sullo svedese a tre esperti, di tre ruoli diversi. Per capire in che modo Zlatan viene valutato a seconda delle parti del campo. Il responso? Abbastanza scontato: Ibra è un uomo trasversale, che affascina tutti e probabilmente non ha ancora finito di stupire.
Zlatan Ibrahimovic, 30 anni, al Milan dal 2010 PHOTOVIEWS
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Il portiere
Il difensore
Marchegiani: «Mix Van Basten-Gullit»
L’attaccante
Oddo: «Non ripete mai lo stesso gesto»
Ganz: «Si aiuta pure con le arti marziali»
Formazione obbligata Allegri farà poco ricorso al turnover, visto che ha i giocatori contati. In difesa rientrerà Mexes, squalificato in campionato, in coppia con Thiago Silva (Nesta è ancora out), mentre Antonini, che a Palermo ha avuto un indurimento al flessore della coscia sinistra, potrebbe essere lasciato a riposo. L’emergenza però è soprattutto a centrocampo e in attacco. Con Ambrosini squalificato e Muntari non inserito in lista, restano Nocerino, Van Bommel ed Emanuelson (che ha recuperato dal problema alla caviglia), mentre davanti Allegri vista l’assenza di Boateng (e l’arretramento di Emanuelson) sarà costretto a schierare tutti gli attaccanti disponibili (Maxi Lopez e Pato sono infortunati): Robinho dietro a El Shaarawy e Ibrahimovic. In panchina ci sarà spazio per i giovani: oltre a Calvano, sono in preallarme i centrocampisti Innocenti e Cristante. La sfida sarà arbitrata dallo sloveno Damir Skomina. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Tecnica di base Ciò che più col-
pisce è una tecnica così elevata nonostante la stazza fisica. Voto: 10. Tiro E’ imprevedibile perché calcia con la stessa facilità sia di potenza sia di interno piede. Voto: 9. Dribbling E’ un po’ strano, perché è imperioso. Diciamo che non ha le stesse movenze di Robinho... Voto: 7,5. Forza fisica E’ straripante, grazie a una grandissima reattività. Quando decide di andarsi a prendere palla, lo fa. Voto: 9. Forza mentale Il suo limite è non sapersi gestire in determinati frangenti. Non solo come intemperanze. A volte si demoralizza quando le cose non gli riescono, un giocatore del suo livello non se lo può permettere. Voto: 6. A chi somiglia Mi viene subito in mente Van Basten. E’ un incrocio fra Marco e Gullit. Visto dalla porta Un portiere sa che lui può segnare in tutti i modi e da qualsiasi posizione, perché ha il pregio di provarci ovunque si trovi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
S Luca Marchegiani, 46 anni, attualmente opinionista Sky. Ha incrociato Ibra da avversario (nella Juve) due volte, col Chievo: due k.o. e un gol incassato
Tecnica di base Il pregio migliore è che non ripete mai la stessa giocata. Varia sempre repertorio. Tecnica sopraffina, sa nascondere bene il pallone. Voto: 9. Tiro Non ha la precisione di Pirlo, ma se centra la porta, sa fare molto male. Gol come la terza perla di Palermo glieli ho visti fare diverse volte in allenamento. Voto: 9. Dribbling Ha una rapidità di spostamento del corpo paurosa. Esplosività ed elasticità insieme. Voto: 9. Forza fisica Impressionante. Nei test di misurazione della forza aveva quasi il doppio di me, che non sono un mingherlino. Voto: 10. Forza mentale A volte quando ha qualche momento di difficoltà non ha una grossa capacità di reazione. Voto: 7. A chi somiglia E’ un incrocio fra Weah e Del Piero, tra forza e tecnica. In coppia con Van Basten sarebbe fantastico. Visto dalla difesa Se non resti concentrato al 100% tutta la partita sai che ti punisce. © RIPRODUZIONE RISERVATA
S Massimo Oddo, 35 anni, difensore del Lecce. Con Ibra ha giocato 7 partite da avversario (nemmeno una vittoria) e 7 da compagno al Milan (nessuna sconfitta)
Tecnica di base E’ completo in tutto, non ha punti deboli. Riesce a essere devastante anche in acrobazia. Voto: 10. Tiro Potente, preciso e imprevedibile. Non sai mai dove può andare a piazzartela, né da quale posizione. Voto: 10. Dribbling Non ha il movimento per andare via in progressione. Il suo dribbling serve per saltare l’ uomo in modo da liberarsi al tiro o servire un compagno. Voto: 8. Forza fisica Conosce un po’ le arti marziali e a mio parere questo lo aiuta nel distribuire le forze lungo il corpo. Un’arma in più che gli serve anche nel coordinare i movimenti. Voto: 10. Forza mentale In certi momenti di una partita gli capita di estraniarsi: in questo modo può dimenticare episodi negativi, magari come un brutto fallo. Voto: 10. A chi somiglia A Van Basten, come completezza, anche se sono due giocatori molto diversi, Visto dall’attacco A me piaceva stare in area, lui fa di tutto e ovunque. E chi lo marca? © RIPRODUZIONE RISERVATA
DOMANI PUO’ GIOCARE COSI’
S Maurizio Ganz, 43 anni, ha vestito anche le maglie di Inter e Milan. E’ testimonial del Milan nelle scuole calcio rossonere in Italia
GDS
L’ANTICIPO
Il Milan travolge il Palermo Tripletta di Ibra e poi Thiago PALERMO-MILAN
0-4
MARCATORI Ibrahimovic (M) al 21’, 31’ e 35’ p.t.; Thiago Silva (M) al 13’ s.t. PALERMO (4-3-1-2) Viviano 6,5; Muñoz 4, Migliaccio 4,5, Mantovani 4, Pisano 4; Bertolo 4 (dal 5’ s.t. Aguirregaray 5,5), Donati 5, Barreto 5,5; Ilicic 4,5 (dal 39’ s.t. Zahavi s.v.); Budan 5 (dal 14’ s.t. Della Rocca 6), Miccoli 5. (Tzorvas, Milanovic, Vazquez, Mehmeti). All. Mutti 5,5. MILAN (4-3-1-2) Abbiati 6; Abate 7,5, Bonera 6,5, Thiago Silva 8, Antonini 6 (dal 1’ s.t. Mesbah 6,5); Nocerino 6,5, Ambrosini 7, Muntari 6; Emanuelson 7 (dal 9’ s.t. El Shaarawy 6,5); Ibrahimovic 9, Robinho 7,5 (dal 36’ s.t. Inzaghi s.v.) (Amelia; Yepes, Zambrotta, Van Bommel). All. Allegri 7,5. ARBITRO Orsato di Schio 6,5.
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SERIE A IL TESTA A TESTA IN VETTA
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Colpevoli?
ALTRI OBIETTIVI
Juve Stadium contro Vucinic e Bonucci Primi fischi casalinghi: l’attaccante paga lo scarso bottino di gol, il difensore criticato per alcune sviste G.B. OLIVERO MILANO
Lì dentro i fischi fanno più male. Perché li senti forte, ti piombano addosso e non ti lasciano più. Ti confondono, ti scuotono, ti condizionano. Allo Juventus Stadium i fischi fanno più male perché sembrano il verdetto di colpevolezza di una giuria e da quello splendido stadio non escono più: rimbalzano dentro e tornano a ferirti. Sabato i fischi sono arrivati per la prima volta nella casa della Juve. Con due obiettivi precisi: Mirko Vucinic e Leonardo Bonucci. Vucinic Il montenegrino paga lo scarno bottino di gol. L’atteggiamento all’apparenza strafottente può anche indispettire i tifosi, ma se avesse segnato di più la gente sarebbe indulgente con Mirko. Lui corre e si sbatte, si è adattato con grande impegno ai compiti di Conte. Però è stato acquistato per essere il fuoriclasse della Juve. Esageriamo: per essere l’Ibrahimovic della Juve. Quello che fa la differenza quando le partite sono difficili, quando gli avversari si chiudono, quando le gambe girano meno. Ecco: finora la Juve ha avuto il Vucinic generoso. Adesso avrebbe bisogno della versione sfrontata. Mirko è l’unico giocatore della rosa con certe qualità: deve tirarle fuori alla svelta, ma prima di fischiarlo tanto vale aspettare la fine della stagione. Bonucci Ai fischi, invece, il di-
fensore si è abituato l’anno scorso. E non ci ha mai fatto caso. C’è chi lo accusa di presunzione. Diciamo che ha un’elevata considerazione dei propri mezzi. Ma a pallone sa giocare. E se ripetesse bendato quel passaggio contro il Milan, che poi ha generato il gol di Nocerino, non lo sbaglierebbe più. Ma quando gira male, c’è poco da fare: così quel passaggio è di-
MERCATO MISSIONE IN INGHILTERRA
E’ caccia in Premier Nel mirino ci sono Suarez e Van Persie
V Gonzalo Higuain, 24 anni, argentino, gioca nel Real Madrid dal 2007. E’ cresciuto nel River Plate. Potrebbe lasciare la Spagna
Robin Van Persie, 28 anni EPA DAL NOSTRO INVIATO
V Karim Benzema, 24 anni, francese, gioca nel Real Madrid dal 2009. Prima aveva giocato con la maglia del Lione. E’ da tempo un obiettivo della Juve
Mirko Vucinic, 28 anni, alla Juve da luglio. Ha giocato con Lecce e Roma PEGASO
V
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I NUMERI
3
i gol di Vucinic in campionato: contro Bologna (1-1), Inter (2-1 in trasferta) e Cagliari (1-1)
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le presenze stagionali di Bonucci: 20 in campionato (17 da titolare) e 3 in Coppa Italia (da titolare)
ventato un tiro innocuo da lui stesso deviato alle spalle di Buffon. E contro il Chievo è stato sempre Bonucci a fallire il salvataggio sul rasoterra di Dramé. Fischi, quindi. Ma se la Juve arranca, non è certo colpa sua. Anzi, nella cavalcata autunnale dei bianconeri Bonucci è stato un protagonista positivo. Un capro espiatorio non serve mai e tantomeno adesso. Agnelli e i tifosi Ieri mattina An-
drea Agnelli ha accompagnato il governatore del Minas Gerais (stato del Sudest brasiliano) in un giro allo Juventus Stadium, attrazione per tutti gli appassionati di calcio, anche politici. Una giornata piacevole, in cui Agnelli ha constatato ancora l’alto calore dei suoi tifosi, che avendolo riconosciuto allo stadio lo hanno pregato di invitare la squadra a non mollare. Ma per quello il presidente non ha bisogno di stimoli... © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’ANTICIPO
De Ceglie apre ma il Chievo rimonta con Dramé JUVENTUS-CHIEVO
1-1
MARCATORI De Ceglie (J) al 18’ p.t.; Dramé (C) al 31’ del s.t. JUVENTUS (4-4-2) Buffon 6; Lichtsteiner 5,5 (dal 33’ s.t. Del Piero s.v.), Barzagli 6 (dal 41’ p.t. Bonucci 5,5), Chiellini 6,5, De Ceglie 6; Padoin 5,5, Pirlo 6, Marchisio 6 (dal 26’ s.t. Caceres 6), Giaccherini 5,5; Matri 5,5, Vucinic 5,5. (Storari, Marrone, Elia, Quagliarella). ALLENATORE Conte 5,5. CHIEVO (4-3-2-1) Sorrentino 7,5; N. Frey 7, Andreolli 7, Acerbi 7, Dramé 6; Luciano 6 (dal 19’ s.t. Moscardelli 7), Rigoni 6, Bradley 7; Thereau 7, Sammarco 6,5 (dal 19’ s.t. Hetemaj 6,5); Paloschi 6 (dal 38’ s.t. Vacek s.v.). (Puggioni, Dainelli, Cesar, Cruzado). ALLENATORE Di Carlo 6,5. ARBITRO Gervasoni di Mantova 5. NOTE Ammonito Dramé per gioco scorretto.
Leandro Damiao, 22 anni, brasiliano, gioca nell’Internacional di Porto Alegre. Ha debuttato nella Seleçao già un anno fa. E’ un grande talento
MIRKO GRAZIANO TORINO
Da qualche settimana gli uomini mercato della Juve e i loro osservatori hanno invaso la Premier League. E’ caccia al top player, al grande centravanti, al «killer» che tanto manca a Conte in questa corsa scudetto. In particolare, sotto i raggi X è finito Luis Alberto Suarez Diaz, 25enne nazionale uruguaiano del Liverpool. La grandezza del giocatore non è in discussione né sotto osservazione, ma è possibile che Conte pretenda un dossier completo, sia tattico sia comportamentale, dei vari big nel mirino di Corso Galileo Ferraris. E Suarez ultimamente ha avuto qualche difficoltà in Inghilterra proprio a livello disciplinare, vedi la maxi squalifica seguita agli inaccettabili insulti rivolti a Evra e la stretta di mano rifiutata al francese l’11 febbraio scorso all’Old Trafford. Difficoltà che in un certo senso aiutano però la Juve nella caccia a un fuoriclasse altrimenti incedibile. In Premier si è infatti scatenata una campagna di un certo peso contro l’uruguaiano. Fra i più severi Alex Ferguson, che dopo l’ultimo incrocio Suarez-Evra non usò mezzi termini: «Suarez è una vergogna per il Liverpool. Non gli dovrebbe essere consentito di giocare ancora con la maglia dei Reds». Cifre e alternative Detto che un
passo falso nella vita va concesso a tutti, la Juve attende con attenzione le decisioni del Liverpool, e nel frattempo non vuole farsi trovare impreparata, consapevole che comunque il giocatore non verrebbe
Luis Alberto Suarez, 24 anni EPA
svenduto. Dunque, verifiche attente, a trecentosessanta gradi, prima di piazzare l’offensiva economica, che per il top player potrebbe concretizzarsi in 35 milioni di euro circa, più un contratto quinquennale da 7-8 milioni a stagione, più o meno la cifra offerta a Sergio Aguero. Sullo stesso piano di Suarez, la Juve mette poi Robin van Persie, classe 1983, ma molto dipenderà dal rinnovo o meno con l’Arsenal: il contratto dell’olandese scade nel 2013. Sempre in Inghilterra, Marotta e Paratici seguono con curiosità pure i progetti futuri del Manchester City, che a giugno potrebbe vendere un paio di attaccanti-top: Tevez e Dzeko su tutti. Sono questi i nomi «inglesi» entrati in lizza con i vari Higuain, Benzema e Damiao, giocatori per i quali la Juve si è gia mossa più o meno ufficialmente. E a centrocampo... La missione inglese tuttora in corso potrebbe comunque includere allo stesso tempo la ricerca di un centrocampista di peso internazionale, altro obiettivo per il prossimo mercato. Per esempio, sabato gli osservatori bianconeri erano a Liverpool per la sfida fra i Reds e l’Arsenal, e con la banda Wenger gioca Alexandre Song, 24enne nazionale camerunese con passaporto francese. Fra le possibili occasioni in Premier, poi, occhio a Michael Essien, 29enne nazionale ghanese che non sembra più così legato al Chelsea. E’ invece già a un passo dalla Juve Paul Pogba, in scadenza di contratto con il Manchester United. Il francesino, classe 1993, sarebbe però chiaramente un acquisto di prospettiva. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SERIE A IL TESTA A TESTA IN VETTA
Milan in volo Resta fuori solo Cassano Cominciano i recuperi: Aquilani, poi Flamini e Gattuso. E l’umore è al top
Condizione fisica In netto progresso. La manovra è molto più veloce
Condizione mentale La vittoria a Palermo, dopo 6 anni, ha dato un’altra spinta
Energia Il Milan ha trovato il passo giusto nonostante gli infortuni che costringono a far giocare sempre i soliti. Boateng e Pato sono tenuti in continua osservazione e si spera di riaverli in campo in tempi brevi (Boateng potrebbe farcela per la trasferta di Parma). Rino Gattuso nei prossimi giorni potrebbe avere l’idoneità per tornare in campionato. Il centrocampista era a Palermo con la squadra, anche se non era convocato. Voleva stare vicino ai compagni in un momento delicato, ma vederlo in trasferta è anche un segnale importante per il suo stesso futuro prossimo: Gattuso ha abbandonato gli occhiali, la vista
Barzagli fermo per una settimana, Chiellini sa oggi: rischia 20-25 giorni
Condizione fisica La Juve va a strappi: scatta, rifiata, lotta, ma non è continua
Condizione mentale Adesso la pressione è forte: a Bologna può solo vincere
DAL NOSTRO INVIATO
ALESSANDRA BOCCI twitter @picobocci MILANO
Mai ritardo aereo fu tanto gradito ai giocatori del Milan. Dopo la vittoria con il Palermo, un guasto ha costretto Galliani, Allegri e la squadra a una lunga attesa in pista, e con telefoni e iPad tutti hanno potuto riempire il tempo con le cronache di Juve-Chievo. Il Milan è consapevole di non essere realmente primo, perché vincendo il recupero di Bologna i bianconeri arriverebbero a pari punti e in una posizione di vantaggio visti gli scontri diretti, ma il rammarico per il risultato di Milan-Juve ha lasciato il posto a una consapevolezza nuova: il gruppo sente che sta giocando meglio e questa viene considerata l’arma migliore per lottare fino alla fine.
La difesa è k.o. Juve, spazio per Caceres MIRKO GRAZIANO TORINO
Infermeria La situazione è in netto miglioramento: Aquilani è il primo rientro
Alberto Aquilani, 27 anni, centrocampista FORTE
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le partite ufficiali giocate da Rino Gattuso in questa stagione: il disturbo alla vista è stato accusato proprio durante Milan-Lazio
è tornata regolare da una settimana. Ora si tratta di controllare i valori generali, poi Rino potrà tornare a lavorare con i compagni senza problemi. Intanto Aquilani ha ricominciato ad allenarsi con la squadra e Flamini si prepara giocando con la Primavera. In difesa, Nesta è fermo ai box, ma non sarà una lunga sosta. La nuova coppia Seedorf do-
vrebbe essere pronto per la prossima settimana e l’acquisto di Mesbah si sta rivelando azzeccato: l’algerino è entrato nel Milan con la personalità giusta. Altra nota positiva per Allegri, il rendimento di Emanuelson e Robinho: con la loro velocità il Milan ha potuto accelerare in un momento clou. Nella corsa scudetto mancherà soltanto Cassano: ieri si è allenato e ha cominciato a calciare da solo, ma la strada è ancora lunga. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Calendario di marzo Restano Lecce, Parma, Roma: solo una in trasferta
Barzagli fuori una settimana, Chiellini rischia invece uno stop più lungo. Il guaio al polpaccio verrà valutato con maggiore precisione solo oggi, ma l’impressione è che lo stiramento sia piuttosto importante e che Giorgione non possa rientrare prima di 20-25 giorni. Il ragazzo vorrebbe esserci a tutti i costi il 20 marzo sera contro il Milan, in Coppa Italia: impresa non semplicissima. E’ anzi a serio rischio pure la successiva sfida interna contro l’Inter. Un bel guaio in generale, vera emergenza-difesa nell’immediato, in vista del recupero di mercoledì a Bologna. Vai Caceres Reparto pratica-
mente obbligato per Conte, nel giorno in cui cercherà la vittoria che riporterebbe i bianconeri in testa, a pari punti con il Milan, ma con gli scontri diretti a favore. Dicevamo uomini contati là dietro: Lichtsteiner e De Ceglie sulle fasce, l’inedita coppia Caceres-Bonucci in mezzo. Il primo ha nelle gambe 25’ scarsi di campionato, ai quali vanno aggiunti i 90’ di Coppa Italia, contro il Milan. Bonucci ha l’occasione di riscattare le ultime due prestazioni così così di campionato. Sia chiaro, la società ha grande fiducia nel 24enne ragazzo di Viterbo, che però deve riconquistare in fretta l’affetto del popolo bianconero. Recuperi Torna invece l’abbon-
danza in mezzo al campo. Pepe e Vidal hanno infatti scontato la squalifica. Ancora dubbi sul
Infermeria Gli stop di Barzagli e Chiellini sono un problema serio: difesa da rifare
Martin Caceres, 24 anni, acquistato a gennaio NEWPRESS
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i gol segnati da Martin Caceres da quando è tornato alla Juventus: doppietta nella semifinale d’andata di Coppa Italia a San Siro
sistema che adotterà Conte. Da scartare il 3-5-2 per mancanza di difensori centrali, si dovrebbe tornare al 4-3-3, con Pirlo in regia, Vidal e Marchisio interni, Vucinic e Pepe ai lati della punta centrale Matri. Due le alternative: 4-2-3-1, con Pirlo-Marchisio davanti alla difesa e Vidal avanzato sulla linea di Pepe e Vucinic; oppure 4-4-2 puro, fuori uno fra Marchisio e Vidal, dentro Elia, solo tre presenze finora (una in Coppa Italia) per un totale di 80’ giocati. Il portiere Intanto Gigi Buffon a
Juve Channel dimostra di non aver perso l’ottimismo: «Vogliamo continuare a sognare. Trasformiamo il rammarico in rabbia da mettere in campo nella prossima gara. Dare il massimo per noi dev’essere un dogma perché è grazie a questa capacità che ci siamo fatti rispettare e abbiamo raggiunto una posizione di classifica importante». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Calendario di marzo La Juve sembra aver bisogno di sfide difficili per dare il meglio
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SERIE A 26a GIORNATA UDINESE ATALANTA
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GIUDIZIO 77 UDINESE (3-5-1-1) S. Handanovic; Benatia, Danilo, Domizzi; Basta (dal 39’ s.t. Ferronetti), Fernandes, Pazienza, Asamoah, Pasquale (dal 19’ s.t. Armero); Fabbrini (dall’8’ s.t. Floro Flores); Di Natale. PANCHINA Padelli, Coda, Pinzi, Barreto. ALLENATORE Guidolin
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le partite consecutive senza reti al Friuli per l’Udinese; lo 0-0 con l’Atalanta fa seguito a quelli contro il Paok in Europa League e con il Cagliari
ATALANTA (4-4-2) Consigli; Raimondi, Stendardo (dal 24’ p.t. Ferri), Manfredini, Bellini; Schelotto, Brighi, Carmona (dal 35’ p.t. Cazzola), Bonaventura (dal 31’ s.t. Carrozza); Denis, Marilungo. PANCHINA Frezzolini, Ferreira Pinto, Gabbiadini, Tiribocchi. ALLENATORE Colantuono ARBITRO Giannoccaro di Lecce ESPULSI nessuno
NOTE paganti 3780, quota 28.733 euro. Abbonati 14.871, quota non comunicata. Tiri in porta 5-0. Tiri fuori 9-3. In fuorigioco 3-2. Angoli 5-1. Recuperi 2’ p.t., 3’ s.t.
Totò Di Natale, 34 anni, stregato da Andrea Consigli, 25 anni. La sua parata ha negato la vittoria all’Udinese LAPRESSE
Il gol è scomparso L’Udinese in casa non sa più vincere Terzo 0-0 di fila. Sei nazionali stanchi. L’Atalanta fa muro. Di Natale ha la chance al 93’, si oppone Consigli PIERFRANCESCO ARCHETTI UDINE
Dopo il terzo 0-0 consecutivo in casa, Europa compresa, servono idee: «E io le ho. Penso a due punte e un trequartista, 3-4-1-2. Vedremo. Ma devo avere gli uomini per provarle». Francesco Guidolin, staccato dalla Lazio, non sente la «Champions più lontana, ma gli avversari più vicini, comunque se non raggiungiamo quell’obiettivo non ci sparano». Giusto, ma almeno un golletto trastullerebbe chi viene al Friuli: l’ultimo qui risale all’11 febbraio, nel k.o. con il Milan. Il successo interno più recente all’inizio del mese scorso, contro il Lecce. E i bianconeri che fino a quel giorno avevano vinto 10 volte su 11 (pari con la Juve) adesso sono fermati da questi pari scorbutici. Almeno stavol-
ta, il problema è quello delle grandi squadre: «Troppi giocatori in nazionale nei giorni scorsi». I problemi Nel confronto, Gui-
dolin prevale 6-0: l’Atalanta, che non ruba il punto, non ha sofferto per partenze verso l’estero, l’Udinese ne ha accompagnati all’aeroporto sei, fra quelli in campo. E’ normale che Asamoah e Armero siano fuori giri, perché sono tornati venerdì da oltreoceano. E’ meno normale che chi è rimasto a Udine (Pasquale, Fabbrini) non sfrutti l’occasione da titolare. Oppure che Di Natale vaghi cercando uno scambio decente, ma quando nel recupero ha la possibilità di far scordare la peggior prestazione interna dei suoi, stanghi sul portiere, miracoloso nel riflesso. Anche tra lui e Denis, 33 reti in due, finisce con un rotondo zero.
IL TECNICO NIENTE COLPE AI GIOCATORI
Guidolin e i troppi pareggi «Meritavamo molto di più» UDINE Terzo 0-0 di fila per l’Udinese. Francesco Guidolin, però, non ha colpe da imputare ai suoi: «Non potevo chiedere di più alla squadra, ha martellato l’avversario e alla fine c’è stata la palla gol più clamorosa. Meritavamo di vincere». Avanti pensando positivo, quindi: «Non vedo particolari problemi, questi pareggi mi sembrano più figli della casualità. Anche con Paok e Cagliari meritavamo di vincere». La corsa al terzo posto è ancora aperta nonostante la rincorsa del Napoli: «Le altre sono più vicine, ma ci giocheremo le nostre carte con entusiasmo». Al Friuli l’Atalanta è rimasta chiusa nella propria metà campo. «Non siamo mai riusciti a tirare in porta, — confessa Colantuono —, ma anche l’Udinese ha tirato poco. Loro sono stati molto aggressivi impedendoci di ripartire come avremmo voluto. Abbiamo commesso errori in appoggio ma gli infortuni iniziali ci hanno portato a cambi obbligati». Massimo Meroi
I motivi Il fatto che Consigli sia il migliore non significa che sia stato bombardato: il premio va per il lavoro extra al '93’. Così come la disposizione, spesso a 4-2-4, di Colantuono non porta a un soffocamento offensivo di parte nerazzurra: nessun tiro in porta, due mezze chance fuori. Il muraglione alto serve per placcare la partenze degli esterni oppure i lanci. Il tecnico corre il rischio di lasciare campo tra le due linee da quattro, però cancella la prima idea di gioco avversaria. La seconda, una volta superato il primo pressing, sarebbe quella di dare velocità e precisione ai passaggi, prima che Schelotto e Bonaventura rientrino per aggiungersi ai difensori. Invece l’Udinese è lenta e imprecisa: non riesce a stazionare in area. Soltanto 5 corner e un’altra palla gol vicina con Fernandes: il resto è una misera sequenza di tiri almeno dal limite.
le reti realizzate dalle due squadre nei confronti diretti, anche l’andata a Bergamo era terminata sullo 0-0
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le partite utili consecutive con 2 vittorie e tre pareggi per entrambe le squadre: l’Udinese le ha infilate in partite ufficiali tra campionato ed Europa League, l’Atalanta tutte in serie A
lanta acquista più valore visti gli imprevisti: già senza Moralez, Peluso, Capelli, Lucchini e Cigarini, Colantuono perde in mezz’ora Stendardo e Carmona: quindi Ferri dietro e Cazzola in mezzo. La fase offensiva è nulla, però quella opposta porta a un’altra giornata senza gol (uno solo incassato nelle ultime 5). L’Atalanta è rincorsa da due draghi: quello della penalizzazione della scorsa estate sembra quasi seminato, ma incombe quello di una prossima sentenza. Deve avere un cuscino comodo sulla terz'ultima, con partite di questo genere ce la può fare.
di P.F.A.
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IL MIGLIORE 6,5 BENATIA
ARMERO 5,5 La grande speranza udinese: magari entra e si scrolla il fuso orario. Non ce la fa.
DANILO 6,5 Sicurezza in area, Denis e Marilungo non passano.
FABBRINI 5,5 Partenza incoraggiante, poi si perde. Cambiato.
DOMIZZI 6 Gli riesce facile domare i rivali.
FLORO FLORES 6 Una conclusione, qualche scambio più pulito.
FERNANDES 5 Frenesia e approssimazione, ha sulla zucca il vantaggio: come contro il Cagliari non piglia la porta da un passo. PAZIENZA 5,5 Ha spazio e tempo per l’avanzata, non la velocità.
MIGLIORE h 7,5 ILCONSIGLI
PASQUALE 5,5 Non sfrutta la sua corsa: l’unico serio cross quando Stendardo gli apre la fascia perché k.o.
Interrompe già sulla trequarti il dialogo atalantino, si butta anche in avanti: 49 passaggi positivi.
BASTA 5,5 Altro reduce dalle nazionali: sbiadito e pure infortunato. (Ferronetti s.v.)
ATALANTA 6
Nel recupero la parata che evita la sconfitta. RAIMONDI 6 Il difensore che sale di più: indovina solo un cross.
Medhi Benatia, 24 anni PLP
FERRI 6 Al centro della difesa al posto di Stendardo. Sorvolato una volta da Fernandes, ma l’altro sbaglia. MANFREDINI 6 Nel primo tempo viene aggirato un paio di volte, dopo è più stabile.
DI NATALE 6 Cerca di essere regista e stoccatore, spesso però non può chiudere i triangoli. Un miracolo di Consigli lo ferma al 93’. ALL. GUIDOLIN 6 Viene festeggiato per la panchina d’oro, racconta che l’emergenza gli impedisce i cambi più logici (Pinzi e Barreto). Va creduto.
STENDARDO 6 Solo 24 minuti robusti, poi esce k.o. (polpaccio).
BELLINI 6,5 Il capitano chiude l’angolo sinistro e non fa rimpiangere Peluso. Sei palle recuperate.
Matteo Brighi, 31 anni LAPRESSE
TERNA ARBITRALE: GIANNOCCARO 6 Poche noie, un paio di cartellini discussi. Preti 6-Segna 6
SCHELOTTO 6 Per i rientri difensivi più che per le scene davanti.
Calcio di rigore per la Lazio, Victoria Cabello a «Quelli che il calcio» (Rai Due) passa la linea all’inviato Dario Argento. «Stanno per batterlo questo rigore, Dario lascio parlare te». Argento: «Tu come stai Victoria, bene?». Cabello «Io sto molto bene, Dario. Quando andiamo in vacanza assieme?». Argento «Quando tu vuoi e quando non faccio un film». Cabello «Va bene, allora mai, perché tu sei sempre preso col lavoro». Argento «Pure te». Cabello «Va bene, allora scegliamo un posto senza sole. So che non ti piace il sole, vero Dario?». Argento «Io adoro il sole». «Cabello «Ah, davvero?». Ma ora lasciamoli soli.
La domanda di Aurelio Capaldi (Rai) a Matri, nel ritiro della Nazionale «A mentre fredda, si è fatto troppo casino su Milan-Juventus?».
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ASAMOAH 5,5 Un paio di spunti nel primo tempo, meno dopo. E’ tornato venerdì dagli Usa, ha pagato.
Massimo Mauro, 43 anni opinionista Sky NEWPRESS
«In questo pomeriggio le notizie non mancano» (Leo Di Bello, conduttore di Skysport24)
BENATIA NON SBAGLIA NULLA. BRIGHI GRAN LOTTATORE, BELLINI QUANTI RECUPERI S. HANDANOVIC s.v. Un felice disoccupato: nessun tiro in porta.
A Mauro non piace proprio lo «scavino»
Le comprensibili preoccupazioni di Andrea Marinozzi (Sky) «Si parte, mettetevi comodi ma non troppo, visto l’orario». Erano le 2.03 di notte e cominciava Velez-Chivas.
Le modifiche Il punto dell’Ata-
le Pagelle UDINESE 5,5
di VINCENZO CITO
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AMMONITI Fernandes (U), Schelotto (A), Floro Flores (U), Cazzola (A) per gioco scorretto. Marilungo (A) per comportamento non regolamentare.
DAL NOSTRO INVIATO
Zupping
BRIGHI 6,5 Si butta ovunque, perde due palloni pericolosi a inizio ripresa ma la prestazione di battaglia resta buona. CARMONA 6 Si fa male molto prima di uscire, dura comunque 35 minuti in cui fa opposizione a centrocampo. CAZZOLA 6 Affianca Brighi subentrando a Carmona: giù la testa e lavorare, sette “intercetti”. BONAVENTURA 5,5 Deve marcare Basta e ci riesce quasi sempre: ma qualche tentativo offensivo andava fatto (Carrozza s.v.). DENIS 5,5 Non vede offerte decenti, qualche pasticcio negli scambi. MARILUNGO 5 Un fallo di mani gli costa il giallo e la squalifica. ALL. COLANTUONO 7 Gara preparata con sapienza, squadra che regge anche dopo gli stravolgimenti per infortuni. L’obbiettivo era il pari, per la fase offensiva ripassare in futuro.
Dopo un tocco di mano in Udinese-Atalanta «Qui semmai Marilungo diventa Manilungo» (Lucio Rizzica, diretta gol, Sky) Massimo Mauro (Sky) durante Juventus-Chievo «Io non capisco questi attaccanti moderni che sotto porta tentano sempre lo scavino». «Attenzione a Piti, palo e gol! Anzi, no! Pallone che esce. Aveva dato la sensazione del gol...» (Geri De Rosa, Rayo Vallecano-Real, Sky). «Sculli! Potrebbe essere gol! Così è» (Lucio Micheli, Rai, Lecce-Genoa) Nicoletta Stefanova ha appena battuto Huang Mendes, si riapre il big match di tennistavolo donne. Ma Dario Di Gennaro (Raisport2) commette un gravissimo errore, dà la «linea alla regia di Torino». Non gliela ridaranno più: seguiranno spot, pubblicità, siglette e la replica dei mondiali di ciclismo del 2008! © RIPRODUZIONE RISERVATA
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SERIE A 26a GIORNATA DOPO GARA IL DIRIGENTE EMILIANO NON CI STA: «PARLANO LE IMMAGINI». GIOCATORI IN SILENZIO STAMPA. DONADONI A UN TIFOSO: «NON È STATA SFORTUNA...»
L’a.d. Leonardi: «Non sono mai orgoglioso dei furti» Il presidente Ghirardi: «Deluso da come siamo stati trattati io, squadra e città» DAL NOSTRO INVIATO
ALESSIO DA RONCH PARMA
Il Parma gioca bene ma non vince, si entusiasma ma non gioisce, vorrebbe tacere ma urla di dolore. Pure il silenzio stampa che cerca di imporre il presidente Tommaso Ghirardi è un illusione. Parla per primo lui, il numero uno della società, ai microfoni Rai: «Abbiamo subito un
rigore dubbissimo e un gol in fuorigioco di un metro. Ho imposto il silenzio perché siamo amareggiati. Due situazioni simili in una settimana fanno riflettere. Sono deluso per come siamo stati trattati io, la squadra e i tifosi». Il silenzio però è rumorosissimo. Donadoni non si presenta in sala stampa ma uscendo dallo stadio qualcuno lo stuzzica: «Che sfortuna, mister». Il tecnico non resiste, una frase sibila via: «No, questa non è stata sfortuna». Nel frattempo neppure l’a.d. Pietro Leonardi riesce a frenarsi. La rabbia è troppa: «Parlano le immagini. No, la situazione non mi preoccupa, anzi dopo una prova simile sono ancora più fiducioso. Io sono orgoglioso di una società che viene bistratta-
ta, non sarò mai orgoglioso invece dei furti». Punti doppi Una rabbia inconte-
nibile. E stavolta non c’è nessuno che possa rintuzzare l’attacco. Niente da dire, neppure da parte di Mazzarri, uno che non concede mai spazio a chi mette in dubbio i suoi successi. Stavolta, però, è impossibile: «È vero — ammette l’allenatore del Napoli —, ci è girato tutto giusto, gli episodi arbitrali hanno dato ragione a noi e non agli altri, doveva succedere prima o poi, visto che spesso è accaduto il contrario, nella partita di andata ad esempio. Noi non eravamo lucidi, forse eravamo spaesati per l’orario particolare, non avremmo meritato la vittoria, loro ci pressava-
«Non eravamo lucidi e non meritavamo la vittoria. Aiutati dagli episodi»
WALTER MAZZARRI ALLENATORE DEL NAPOLI
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Avanti, Napoli Due sviste clamorose: Parma battuto e furioso L’arbitro non vede un mani in area di Dossena, il guardalinee perde la posizione di fuorigioco di Lavezzi nell’azione del 2-1 DAL NOSTRO INVIATO
Napoli impacciato Donadoni
vuole un risultato eclatante, che gli permetta di scalare qualche altra posizione in classifica. L’impegno è arduo, ma la squadra è abbastanza motivata. Dopo un minuto, Galloppa impegna De Sanctis dal limite e Grava finisce subito sul taccuino dell’arbitro per un fallo da tergo. Mazzarri propone il solito tridente offensivo, mentre Dzemaili fa coppia con Gargano, a centrocampo ed Inler siede in panchina. Sin dalla battute iniziali è evidente che il Napoli ha qualche difficoltà nel-
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I NUMERI
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le vittorie consecutive in partite ufficiali per il Napoli, 4 in campionato e 1 in Champions contro il Chelsea; non succedeva dal 2007, tra il 14 aprile e il 1˚ maggio: 5 vittorie di fila in Serie B
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MIMMO MALFITANO PARMA
Quarta vittoria consecutiva in campionato: il Napoli compie un altro piccolo passo verso il terzo posto, pur giocando al di sotto delle proprie possibilità. Sul piano pratico, dunque, resta questa l’unica considerazione da poter fare. Perché per tutto quanto il resto, la gara ha avuto un solo protagonista: Valeri, l’arbitro di Roma, che con le sue decisioni ha falsato il risultato condannando il Parma alla sconfitta. Una direzione sempre insicura, la sua, a cominciare dal fallo da rigore fischiato a Cavani: il contatto dell’attaccante uruguaiano con Musacci è molto dubbio. Poi, il mani di Dossena in piena area non visto né da lui né dal suo collaboratore, Ghiandai, e infine, il gol vincente di Lavezzi viziato da un fuorigioco macroscopico non segnalato dal guardalinee di destra, Giordano. Insomma, un vero e proprio pomeriggio sciagurato quello della terna arbitrale che ha scatenato l’ira del presidente del Parma, Tommaso Ghirardi, e dell’amministratore delegato, Pietro Leonardi che ha anche comandato il silenzio stampa.
no, non ci lasciavano giocare, hanno fatto a noi quello che di solito facciamo agli altri. Anche per questo, però, i tre punti valgono doppio e me li porto a casa volentieri». Mazzarri porta a casa pure tre brutte notizie: gli infortuni di Britos e Grava e l’ammonizione che costerà la squalifica a Dzemaili. «Però rientrerà Aronica, eppoi ormai ci siamo abituati», dice. Lo colpisce di più l’esonero di Villas Boas, che cambia in qualche modo la sfida di ritorno di Champions con il Chelsea: «Mi dispiace perché ho conosciuto personalmente Villas Boas e lo stimo. Spesso questi eventi provocano una scossa. Per noi non sarà sicuramente un vantaggio».
gli errori dal dischetto per Edinson Cavani su un totale di 11 realizzazioni tentate in A, in questa stagione aveva già fallito contro il Siena.
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I giocatori del Parma accerchiano l’arbitro Valeri dopo il tocco di mano di Dossena non sanzionato col rigore LIVERANI
NAPOLI (3-4-1-2) De Sanctis; Grava (dal 36’ p.t. Fernandez), Cannavaro, Britos (dal 19’ p.t. Campagnaro); Maggio, Dzemaili, Gargano (dal 14’ s.t. Inler), Dossena; Hamsik; Lavezzi, Cavani. PANCHINA Rosati, Zuniga, Vargas, Pandev. ALLENATORE Mazzarri.
l’impostazione del gioco e in difesa. Donadoni inverte i suoi attaccanti, spostando Okaka a sinistra e Giovinco al centro. Intanto, il solito Lavezzi, sfiora il palo (21’) con un destro scomposto. Ma è il Parma che pressa. Mariga è il dominatore assoluto del centrocampo, dove Gargano non riesce a contenerne la spinta. Negli spazi ci va con semplicità, il mediano del Parma. Poi lo stadio ha un sussulto quando Musacci serve Giovinco (31’), ma l’assist del fantasista viene banalmente sprecato da Galloppa che calcio fuori dal dischetto.
ARBITRO Valeri di Roma.
Proteste Parma Le prime arriva-
ESPULSI Mazzarri al 36’ s.t. per comportamento non regolamentare.
no al 39’, quando Cavani finisce a terra dopo un contatto dubbio con Musacci. Valeri fischia il rigore che lo stesso attaccante si fa respingere da Mirante, ma poi è pronto a ribattere in rete. Il primo tempo si esaurisce con l’errore di Palet-
PARMA NAPOLI
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GIUDIZIO 77 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Cavani (N) al 40’ p.t.; Zaccardo (P) al 32’, Lavezzi (N) al 40’ s.t. PARMA (3-5-2) Mirante; Zaccardo, Paletta, Santacroce; Biabiany, Mariga, Musacci (dal 18’ s.t. Valdes), Galloppa, Modesto; Giovinco, Okaka (dal 31’ s.t. Marques). PANCHINA Pavarini, Jonathan, Morrone, Brandao, Pereira. ALLENATORE Donadoni.
AMMONITI Zaccardo, Mariga, Musacci, Santacroce (P); Grava, Dzemaili, Lavezzi, Cannavaro (N) per gioco scorretto. NOTE spettatori paganti 6.796 per un incasso di 173.920,20; abbonati 9.620 per una quota di 91.290,30. Tiri in porta 5-3. Tiri fuori 9-2. In fuorigioco 3-3. Angoli 12-1. Recupero: 2’ p.t., 3’ s.t.
ta che calcia fuori l’ennesimo assist di Giovinco. L’incredibile, in ogni modo, si materializza nella ripresa, quando in area Dossena respinge con il pugno un angolo di Giovinco (2’): il rigore è evidentissimo, ma né Valeri né Ghiandai, l’assistente di sinistra, vedono il fallo e le proteste del Parma servono a niente. Così, ci pensa Campagnaro a regalare agli avversari l’angolo dal quale scaturisce il pareggio di Zaccardo (32’). Avrebbe avuto già qualcosa da recriminare, la squadra di Donadoni per il pareggio. Ma Valeri ha voluto dare maggiore consistenza alla sua direzione, disastrosa, convalidando il gol vincente di Lavezzi (40’) viziato da un fuorigioco grande così che Giordano, il collaboratore di destra, nemmeno ha visto. Al danno, c’è stata pure la beffa per il Parma, esattamente sette giorni dopo quella di Marassi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
le partite senza successi per il Parma; ultimo successo il 5 febbraio, 2-1 al Bentegodi in casa del Chievo, poi due pareggi (Juve e Genoa) e due sconfitte (Roma e Napoli).
lafoto
Solidarietà a Ginestra Antonio Mirante si è riscaldato nel pre gara con la maglia con il nome di Paolo Ginestra, il portiere del Foggia aggredito la scorsa settimana dagli ultrà IPP
le Pagelle DI MI.MAL.
MARIGA FA IL GIGANTE HAMSIK È POCO ISPIRATO DOSSENA FRENA BIABIANY PARMA 6 MIRANTE 6 Avrebbe vissuto un pomeriggio sereno se il gol di Lavezzi fosse stato annullato. ZACCARDO 6,5 Ha elevato la sua prestazione col gol. PALETTA 6 Attento su Cavani. SANTACROCE 6 Deciso il confronto con Lavezzi. Buono il rientro. BIABIANY 6 Qualche discreta accelerazione, ma poca concretezza.
h
IL MIGLIORE
7 MARIGA
E’ stato il punto di riferimento per i compagni ed ha cancellato Gargano. MUSACCI 6 Controlla Hamsik e gli concede poco. VALDES 6 Entra e dà maggiore vivacità all’azione. GALLOPPA 5,5 Due errori sotto porta ne penalizzano la prestazione. MODESTO 6 La sua spinta è continua tanto che Maggio fa il difensore. GIOVINCO 6,5 Confeziona assist per i compagni, che sbagliano tanto. OKAKA 5,5 Impacciato, non rappresenta un problema serio. MARQUES 6 Qualche giocata di fino e una conclusione di poco alta. All. DONADONI 6 Ci rimette per colpe non sue.
NAPOLI 6 DE SANCTIS 5,5 Unico neo la respinta corta che ha favorito il pareggio. GRAVA 5,5 Subito ammonito. Esce per infortunio. FERNANDEZ 5,5 Si fa sorprendere da Zaccardo sul gol del pari. CANNAVARO 6 Stoppa la forza fisica di Okaka. BRITOS s.v. S’infortuna dopo pochi minuti. CAMPAGNARO 5 Una sua indecisione regala al Parma l’angolo dal quale scaturisce il gol di Zaccardo. MAGGIO 6 Dalle sue parti spinge Modesto che non è un buon cliente. DZEMAILI 5,5 Meno lucido nell’impostazione. GARGANO 5 Stanco, viene sopraffatto da Mariga. INLER 6 Entra e assicura resistenza a centrocampo. DOSSENA 6 Tiene Biabiany. Sbaglia poco o nulla. HAMSIK 6 Poco ispirato e si limita a qualche giocata. IL MIGLIORE h 6,5 LAVEZZI Cinque gol in quattro partite: ancora una volta determinante. CAVANI 6 Si procura il rigore e se lo fa respingere da Mirante. Poi ribatte il pallone in rete. All. MAZZARRI 6 Modesto e molto fortunato il suo Napoli. Viene espulso.
TERNA ARBITRALE: VALERI 4 Un disastro. Concede un rigore dubbio al Napoli; ne nega uno al Parma grande così e convalida il gol di Lavezzi in netto fuorigioco. Giordano 4; Ghiandai 4.
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LUNEDÌ 5 MARZO 2012
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SERIE A 26a GIORNATA ROSSI
MONDONICO
«Montolivo ok, ma c’è qualche gatta morta...»
«Noi per 82 minuti aiutati da Lucio Lui era con i deboli»
FIRENZE Rossi fa festa nonostante il ko di Jo-Jo («vincere era fondamentale») poi entra nel dettaglio: «Dobbiamo migliorare il gioco. Dopo il vantaggio è tornata fuori qualche ruggine con i tifosi, ma la toglieremo noi, ci aspettano 13 finali». E poi: «Sono contento per Montolivo, ha tirato fuori gli attributi. Ci ha sempre messo la faccia, le gatte morte sono altre e le ho segnalate». Beretta non cade nello sconforto: «Decisivo l'autogol. Giochiamo con un macigno addosso ma non si è visto. Dopo il k.o. di Jovetic pensavo di vincere».
BOLOGNA Stefano Pioli è raggiante: «Prova molto matura, altre volte abbiamo sofferto le partite della svolta. Noi lucidi anche dopo il rigore sbagliato» gongola il tecnico rossoblù che poi si lamenta per il giorno in meno di riposo rispetto alla Juve in vista del recupero di mercoledì. Felice anche Acquafresca: «Dedico il mio primo gol al Dall’Ara a Lucio Dalla e a mia moglie, che è al settimo mese di gravidanza». Infine Mondonico: «Per 82 minuti Dalla ci ha dato una mano perché lui era dalla parte dei più deboli».
L’autogol di Vangelis Moras, 30 anni, che prova ad anticipare Amauri GETTY
Jo-Jo crac Ma la Viola respira Cesena giù Moras (autogol) e Nastasic per la Fiorentina. Jovetic va k.o. dopo pochi minuti FIORENTINA CESENA
2 0
GIUDIZIO 77 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Moras (C) autorete al 16’, Nastasic (F) al 29’ s.t. FIORENTINA (3-5-2) Boruc; Gamberini, Natali, Nastasic; Cassani, Montolivo, Salifu (dal 1’ s.t. Vargas), Lazzari, Pasqual; Jovetic (dal 19’ p.t. Cerci), Amauri. PANCHINA Neto, Felipe, De Silvestri, Marchionni, Romulo. ALLENATORE Rossi. CESENA (3-5-1-1) Antonioli, Rodriguez, Moras, Rossi; Comotto, Santana, Colucci, Parolo (dal 34’ s.t. Arrigoni), Martinho (dal 24’ s.t. Renella); Del Nero (dal 9’ s.t. Martinez), Iaquinta. PANCHINA Ravaglia, Malonga, Benalouane, Ceccarelli. ALLENATORE Beretta. ARBITRO Guida di Torre Annunziata. ESPULSI nessuno. AMMONITI Amauri (F), Lazzari (F) e Comotto (C) per gioco scorretto. Moras (C) per c.n.r. NOTE Paganti 13.810; incasso di 90.968,90 euro; 13.024 abbonati, quota di 228.889,49 euro. Tiri in porta: 6-2; tiri fuori: 4-4; angoli: 4-3; fuorigioco: 4-2. Recuperi: primo tempo 2’; secondo tempo 3’.
LUCA CALAMAI FIRENZE
C’è chi si allontana dalla zona retrocessione e chi, ormai, sta precipitando senza paracadute verso la B. Fiorentina-Cesena 2-0: un risultato che cambia classifica e prospettive per due squadre comunque malaticce. In campo più paura che spettacolo. Era prevedibile. La formazione viola prende colore dopo un primo tempo inguardabile, come testimoniano i gesti di sconforto del patron Andrea Della Valle. Perché questa Fiorentina così anonima? Per almeno tre motivi: l’infortunio di Jovetic dopo una manciata di minuti; la fallimentare prova del giovane Salifu in cabina di regia; l’inconsistenza di Amauri, generoso e poco altro. Con questo triste scenario Montolivo e compagni non vanno oltre una supremazia territoriale priva
le Pagelle di ALESSANDRA GOZZINI
VARGAS RISERVA DI LUSSO SANTANA OPACO FIORENTINA
6
BORUC 6 Usa le mani su una punizione di Iaquinta e per prendersela con la curva. GAMBERINI 6 Controlla una zona senza traffico. NATALI 6,5 Bene nella baruffa con Iaquinta, assist-raddoppio. NASTASIC 6,5 Baby colonna ora anche in gol. CASSANI 6 La Fiorentina pende a sinistra, limita le incursioni. MONTOLIVO 6,5 Spacca la partita con una sua progressione, contributo sempre notevolissimo.
di qualsiasi sostanza negli ultimi venti metri.
SALIFU 5 Al primo appoggio sbagliato Rossi lo incita. La serie prosegue e allora va fuori.
Trasformazione La Fiorentina
VARGAS 6,5 Riserva di lusso, il suo ingresso cambia la storia
cambia volto nella ripresa. Anche in questo caso ci sono tre buone spiegazioni: entra Vargas al posto di Salifu; la squadra abbandona il prudente 3-5-2 per passare a un più aggressivo 3-4-3; la «fortuna» si schiera dalla parte dei viola. Così, al 16’, Montolivo conclude una travolgente discesa allargando per Pasqual che mette subito al centro. Moras, nel tentativo di anticipare Amauri, corregge di testa in rete lasciando immobile Antonioli. Rotto il ghiaccio per la Fiorentina diventa tutto facile. Anche perché Montolivo sembra finalmente tornato quello dei tempi d’oro e Vargas a sinistra travolge tutto quello che gli si presenta davanti. In questo «film» tutto nuovo arriva anche la seconda rete: Natali di testa libera in area Nastasic che controlla e batte Antonioli. E’ il primo gol in A di questo gioiellino serbo classe ’93. Nessuno ha un ragazzo così giovane tra i titolari. La Fiorentina chiude così un ciclo nero rimettendo a posto la classifica. Il peggio sembra essere alle spalle anche se restano due ombre: l’infortunio muscolare a Jo-Jo e la conflittualità alcuni tifosi e la famiglia Della Valle. Ieri manifestata dalla curva Fiesole con uno striscione e un coro. E il Cesena? Incomprensibile la trovata di Beretta di rinunciare a Mutu. «Per scelta tecnica», ha ribadito ieri la società. Anche al 50% sarebbe stato utile. Senza il rumeno il Cesena è apparso inesistente in fase offensiva. Il primo tiro in porta è arrivato all’8’ del secondo tempo con Santana e dopo l’autorete la formazione bianconera si è sgonfiata come un palloncino bucato. A conferma di una rassegnazione che sembra aver fatto breccia nella testa dei giocatori. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Nicola Zanarini
Robert Acquafresca, 24 anni, ribatte in rete dopo il palo di Di Vaio PEGASO
LAZZARI 5 Sempre presente nel gioco, che fa fatica a decollare. IL MIGLIORE h 6,5 PASQUAL Iper-attivo, suo il cross su cui interviene lo sciagurato Moras. JOVETIC 6 Si fa male dopo 19 minuti. CERCI 6 La mise con i pantaloncini arrotolati non fa simpatia. Bene nel finale. AMAURI 5,5 Non trova né gol né tiro. Con la sola presenza inquieta Moras sull'autorete. ALL. ROSSI 5,5 Salifu è impreparato a certe lotte. Con Vargas migliora la faccenda.
CESENA
4,5
ANTONIOLI 6 Non ha colpe sui gol. RODRIGUEZ 6 Tiene Amauri lontano dalla zona dei guai. MORAS 4 Anche sfortunato. Ma l'autogol decide la contesa.
Bologna, gol e musica nel segno di Dalla Commozione e fiori in tribuna Ujkani para un rigore a Di Vaio poi Acquafresca piega il Novara BOLOGNA NOVARA
1 0
MARCATORE Acquafresca (B) al 37’ s.t. BOLOGNA (3-4-2-1) Gillet; Raggi, Portanova, Cherubin; Pulzetti (dal 24’ s.t. Kone), Mudingayi, Perez, Rubin; Diamanti (dal 42’ s.t. Garics), Ramirez (dal 24’ s.t. Acquafresca); Di Vaio. PANCHINA Agliardi, Sorensen, Krhin, Taider. ALLENATORE Pioli. NOVARA (5-3-2) Ujkani; Morganella, Lisuzzo (dal 1’ s.t. Paci), Centurioni, Garcia, Gemiti; Pesce, Radovanovic, Rigoni; Caracciolo (dal 28’ s.t. Porcari), Jeda (dal 22’ s.t. Rubino). PANCHINA Fontana, Rinaudo, Mazzarani, Mascara. ALLENATORE Mondonico. ARBITRO Tommasi di B. del Grappa. ESPULSI Caracciolo (N) al 33’ s.t. per proteste dalla panchina. AMMONITI Garcia (N), Lisuzzo (N), Rubino (N) per g. scorretto, Kone (B) per proteste, Acquafresca (B) per c.n.r.. NOTE paganti 5.026, incasso 31.295 euro; abbonati 12.490, quota 134.404 euro. Tiri in porta 9 (con due pali)-0. Tiri fuori 8-2. In fuorigioco 7-2. Angoli 10-4. Recuperi: p.t. 1’; s.t. 5’.
ANDREA TOSI BOLOGNA
SANTANA 5 Sbiadito ritorno da ex COLUCCI 5,5 Vincitore per esperienza contro Salifu. PAROLO 5,5 Senza inserimenti è arredo inefficace (Arrigoni s.v.) MARTINHO 5 Rintracciato solo perché esposto sulla fascia RENELLA 5 Guizzi zero. DELNERO 5,5 Solo raccordo. MARTINEZ 6 Più aggressivo. IAQUINTA 5,5 Lontanissimo dalla versione migliore. ALL. BERETTA 5 Il turn-over per Mutu è una mossa imprudente.
TERNA ARBITRALE: GUIDA 6 Nessun episodio che mandi in paranoia. Musolino 6 – Maggiani 6
Cabala e rigore Il Bologna vuole
vincere anche per uscire dalla bassa classifica e preparare senza ansie il recupero con la Juve. Contro il Novara i calcoli non servono, anche se gli ospiti fanno paura per la cabala, infatti i rossoblù hanno sempre perso in casa contro le ultime e penultime. Ma dopo poche battute c’è l’occasione per mettere la partita in discesa: Diamanti ruba palla a Garcia che per recuperare lo strattona e lo abbatte, il rigore ci sta tutto. Di Vaio ha forse il cuore in gola, il suo tiro viene respinto da Ujkani con la mano di richiamo: per il portiere è il terzo penalty parato in 4 giorni, dopo i 2 respinti alla Georgia con l’Albania. Il Bologna attacca e conclude molto ma non sfonda, il Novara invece cerca le ripartenze ma Caracciolo e Jeda non vedono mai la porta. Regalo per Lucio Nella ripresa il
Da lassù Lucio Dalla avrà sorriso vedendo Robert Acquafresca infilare il Novara, col suo primo gol casalingo, mentre Gianni Morandi e Luca di Montezemolo si abbracciano in tribuna. E’ il suggello di una giornata intensa che a Bologna non dimenticheranno mai. I rossoblù, come spronava Stefano Pioli, volevano a tutti costi questa vittoria da dedicare al grande artista scomparso e ci riescono con un finale arrembante. Al 37’ della ripresa il neoentrato attaccante riesce a spingere alle spalle dell’ottimo Ujkani un pallone che, dopo i pali di Perez e Di Vaio, sembrava non volesse proprio entrare. E’ il momento più intenso della liturgia del Dall’Ara, dove prima e dopo la gara vengono diffuse le canzoni più belle di
di A. TO.
BENE PEREZ E DIAMANTI JEDA SOLO FUMO BOLOGNA
6,5
GILLET 6 Spettatore non pagante, vigila bene su Rigoni. RAGGI 6 Sfiora il gol dopo un passaggio a vuoto. PORTANOVA 6 Ha la testa pesante ma non si deconcentra. CHERUBIN 6 Tiene la posizione senza problemi. PULZETTI 5 Non spinge, non punge. KONE 6 Col suo ingresso cresce la spinta rossoblù. MUDINGAYI 6,5 Una presenza inesauribile e insostituibile.
h
IL MIGLIORE
7 PEREZ
Gioca anche di fino, innesca il gol. RUBIN 6 Tira e fa tanta roba.
GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 0-0
ROSSI 5 Apporto limitato. COMOTTO 5,5 Modera l'iniziativa visto il super impegno in difesa.
Dalla e dove il capitano Di Vaio sale in tribuna per posare fiori sulla poltrona di solito occupata dal cantante.
le Pagelle
copione non cambia. I padroni di casa cercano il gol ma Ramirez gira a vuoto. La mossa di Pioli è decisiva: fuori il giovane uruguagio e dentro Acquafresca, finora a digiuno di reti nelle gare interne. Il clima si scalda, Caracciolo viene sostituito e ha un battibecco con Portanova venendo espulso. Raggi di testa manda fuori un assist d’oro di Diamanti. Per il Bologna è il momento di vincere, così Perez taglia la difesa, il suo tiro finisce sul palo, si avventa Di Vaio che colpisce un altro legno ma sul secondo rimbalzo Acquafresca (poi fratturato ad un dito della mano destra) infila il gol che vale tantissimo. Di sicuro è regalo più bello per il compleanno di Lucio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
DIAMANTI 6,5 Un moto perpetuo, concreto e mai lezioso. (Garics s.v.) RAMIREZ 5 Da un paio di partite ha perso smalto. ACQUAFRESCA 6,5 Subentra e decide col primo gol in casa. DI VAIO 5,5 Sbaglia il rigore sull’onda emotiva dell’omaggio a Dalla, colpisce il palo prima del tocco decisivo di Acquafresca. ALL. PIOLI 6,5 Voleva e ci teneva a vincere. La squadra lo segue.
NOVARA
5
IL MIGLIORE h 7,5 UJKANI Ipnotizza Di Vaio non può nulla sul tap-in ravvicinato di Acquafresca. MORGANELLA 6 Prova energica. LISUZZO 5,5 Si arrangia con le buone e con le cattive. PACI 6 Argina l’offensiva bolognese. CENTURIONI 6 Il suo lo fa. GARCIA 5 Fregato sul tempo da Diamanti, causa il penalty. GEMITI 6 Sbroglia molte situazioni PESCE 5 Verrebbe da dire fuor d’acqua. Non incide. RADOVANOVIC 5 Lento e macchinoso, contro Mudi è dura. RIGONI 6 Parte forte, arriva piano. CARACCIOLO 4,5 Non becca palla e si fa espellere in panchina. PORCARI 5,5 Doveva tenere il punto, non ci riesce. JEDA 5 Qualche volata e molto fumo. RUBINO 5 Non è lui che deve risolvere. ALL. MONDONICO 5,5 Senza tirare in porta è impossibile salvarsi.
TERNA ARBITRALE: TOMMASI 6,5 giusto il rigore, direzione corretta; Giallatini 6 - Vuoto 6.
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SERIE A 26a GIORNATA SANNINO
IL TECNICO GIALLOROSSO
«Siamo in tanti per la salvezza Quota più bassa»
Cosmi furioso: «Russo non è stato all’altezza della A»
SIENA Gol e rabbia: quella di Calaiò e di Destro dopo la seconda e la prima rete, ma Sannino la prende bene: «Era una gara spartiacque. Se fossimo rimasti solo in 4 a lottare per 3 posti sarebbe stata più difficile. Calaiò? Ha manifestato la gioia di giocare per Siena. Destro? Non ho visto gesti nei miei confronti, deve stare sereno. Se non giocherà Destro...ci sarà il sinistro». «Nel primo tempo meglio noi — dice Ballardini –, poi il gol li ha esaltati. Senza infortuni avremmo una classifica migliore».
LECCE Serse Cosmi si scusa per non avere saputo fare il... santo. «Pur vivendo vicino ad Assisi, mica sono San Francesco! — dice il tecnico del Lecce —. Non ho resistito, ho sbagliato a protestare. Ma Kucka doveva essere ammonito per la seconda volta, ed espulso. L’arbitro Russo ha dimostrato di non essere all’altezza della A ma non è stato il solito Lecce». Marino incarta il punto pesante: «Già mi sta stretto il pari, figurarsi se avessimo perso — sottolinea il tecnico del Genoa —. Al Lecce abbiamo concesso due tiri».
Alessandro Lorenzini
Emanuele Calaiò, 30 anni, siciliano, realizza il secondo gol del Siena ANSA
Siena show Il Cagliari cade nella trappola Avvio timido dei bianconeri poi i gol di Bogdani, Calaiò e Del Grosso. Sardi in crisi
Marco Errico
Giuseppe Sculli, 30 anni, realizza la rete del 2-2 del Genoa TANOPRESS
le Pagelle di FI.GRI.
VERGASSOLA METTE ORDINE NAINGGOLAN SPRECONE SIENA 6,5 PEGOLO 6,5 Bravo su Ariaudo e Thiago Ribeiro. VITIELLO 6 Chiude e riparte, salva su Cossu. ROSSETTINI 6,5 Attento su Nenè. TERZI 6 Non commette errori. DEL GROSSO 6,5 Prezioso in copertura, gran gol nel finale. GIORGI 6 Entra nell’azione del gol, poi accusa la fatica.
Genoa, che brividi Sculli evita la beffa Meglio i rossoblù ma il pari arriva solo nel finale dopo il vantaggio del Lecce con Brivio
VERGASSOLA 6,5 Mette ordine..
SIENA CAGLIARI
3 0
GIUDIZIO 77 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Bogdani al 41’ p.t.; Calaiò al 35’ e Del Grosso al 37’ s.t. SIENA (4-4-2) Pegolo; Vitiello, Rossettini, Terzi, Del Grosso; Giorgi, Vergassola, Gazzi (30’ s.t. Gonzalez), Brienza; Bogdani (7’ s.t. Calaiò), Destro (23’ s.t. Parravicini). PANCHINA Farelli, Pesoli, Rossi, Mannini. ALLENATORE Sannino. CAGLIARI (4-3-1-2) Agazzi; Dessena, Ariaudo, Astori, Pisano; Ekdal (1’ s.t. Ibarbo), Conti, Nainggolan; Cossu (38’ s.t. Ceppelini); Thiago Ribeiro, Nené (35’ s.t. Larrivey). PANCHINA Avramov, Gozzi, Bovi, Perico. ALLENATORE Ballardini. ARBITRO Doveri di Roma. ESPULSI nessuno. AMMONITI Gazzi (S) e Astori (C) per gioco scorretto, Calaiò (S) per comportamento non regolamentare. NOTE paganti 906, incasso di 6.304 euro; abbonati 7.623, quota di 68. 781 euro. Tiri in porta 5-1. Tiri fuori 2-5. In fuorigioco 4-2. Angoli 4-6. Recuperi: p.t. 2’; s.t. 3’.
DAL NOSTRO INVIATO
FILIPPO GRIMALDI SIENA
L’audace colpo dei soliti noti: dopo il Palermo, i ragazzi terribili di Sannino mandano al tappeto anche un Cagliari troppo rinunciatario (un punto nelle ultime tre partite, e seconda sconfitta consecutiva), che si sveglia tardi pagando infortuni e scelte alla lunga poco felici. Delitto perfetto Il Siena compie
il delitto perfetto, in nome della teoria del mucchio selvaggio predicata dal tecnico: cioè, allargare il più possibile la lotta per la salvezza. E il primo urrà del popolo senese, a metà del primo tempo di una sfida sino a quel punto quasi sonnolenta, per il provvisorio vantaggio del Genoa a Lecce, va
letto proprio in questa chiave. Peccato che (per gli ospiti) questo atteggiamento di cautela si riveli un trappolone nel quale il Cagliari di Ballardini cade al primo acuto toscano senza riuscire più a rialzarsi: palla in profondità di Destro, prodezza di Agazzi su Giorgi prima della conclusione al volo sulla quale Bogdani (secondo centro consecutivo) va a segno. La chiave Sardi in caduta libera (fuori casa il gol manca da 402 minuti) dopo il k.o. interno con il Lecce, ed ora la trasferta di Napoli sa tanto di gara da dentro o fuori. Il Siena era partito troppo timoroso, forse anche perché là davanti era sembrata azzardata la scelta di Sannino di rinunciare per la prima volta a Calaiò a favore della coppia che aveva steso il Palermo. Toscani troppo lunghi in avvio, ma Ballardini (con Nenè titolare dopo quattro mesi di stop) non ne ha approfittato. La risalita Il primo gol del Sie-
na è lo spartiacque fra due partite diverse, perché Ballardini cerca nella ripresa di dare profondità al gioco inserendo Ibarbo, e Sannino risponde con Calaiò al posto di Bogdani. Il Siena dà l’impressione di arretrare troppo favorendo la spinta del Cagliari quando passa al 4-5-1 con l’uscita di Destro, prima che il tecnico torni con Gonzalez al 4-4-2 iniziale. Gara in bilico sino alla fine, fino al micidiale uno-due in settanta secondi di Calaiò (gran sinistro) e di Del Grosso. Più quattro sul Lecce. Missione compiuta. Occhio, Ballardini: al Cagliari urge un’immediata inversione di rotta. © RIPRODUZIONE RISERVATA
GAZZI 6 Quantità, finché le forze lo sorreggono. GONZALEZ 6 Con lui in campo il Siena respira. BRIENZA 6,5 Parte frenato, poi serve l’assist del 3-0. BOGDANI 6,5 Evanescente, si riscatta sul gol. IL MIGLIORE h 6,5 CALAIO’ Undicesimo sigillo stagionale. DESTRO 6 Partenza lenta, avvia l’azione del primo gol. PARRAVICINI 6 Lucido. All. SANNINO 6,5 Scelte coraggiose, ma ha ragione lui.
CAGLIARI 5
h
IL MIGLIORE
6 AGAZZI
Gran riflesso su Giorgi e Destro. DESSENA 6 Fuori ruolo, ma regge il confronto.
LECCE GENOA
2 2
GIUDIZIO 7777 PRIMO TEMPO 0-1. MARCATORI Sculli (G) al 21’ p.t.; Muriel (L) al 16’, Brivio (L) al 36’, Sculli (G) al 40’ s.t. LECCE (3-5-2) Benassi; Tomovic, Carrozzieri, Miglionico (26’ s.t. Esposito); Cuadrado (10’ s.t. Blasi), Delvecchio, Giacomazzi, Bertolacci, Brivio; Muriel, Di Michele (32’ s.t. Bojinov) PANCHINA Petrachi, Di Matteo, Obodo, Corvia ALL.Cosmi. GENOA (4-4-2) Frey; Rossi, Granqvist (33’ p.t. Carvalho), Kaladze, Moretti (35’ s.t. Belluschi); Mesto, Kucka, Biondini, Jankovic (27’ s.t. Constant); Palacio, Sculli PANCHINA Lupatelli, Veloso, Jorquera, Ze’ Eduardo ALLENATORE Marino. ARBITRO Russo di Nola. ESPULSI Cosmi per proteste al 44’ p.t. AMMONITI Kucka (G), Tomovic (L), Carrozzieri (L), Biondini (G), Di Michele (L) e Muriel (L) per g.s. Delvecchio (L) per proteste. NOTE paganti 4.201, incasso 51.526 euro; abb. 3.905, quota 41. 655,54 euro. Tiri in porta 2-8. Fuori 4-6. Fuorig. 6-2. Angoli 3-8. Rec. p.t. 3’, s.t. 4’.
ARIAUDO 5,5 Sfiora il gol nel primo tempo, poi soffre. ASTORI 5,5 Indeciso nell’azione del primo gol. PISANO 5 Che errori sugli ultimi due gol del Siena. EKDAL 5 Poco incisivo. IBARBO 5,5 Ha i mezzi fisici, gli manca disciplina tattica. CONTI 6 Non molla mai. NAINGGOLAN 5,5 Spreca la palla del pari nella ripresa. COSSU 6 Primo tempo anonimo, meglio a destra (Ceppelini s.v.). THIAGO RIBEIRO 5,5 Poco concreto. NENE’ 5 Gli manca il ritmo-partita (Larrivey s.v.). All. BALLARDINI 5 Squadra troppo rinunciataria. Nenè titolare non lo aiuta.
TERNA ARBITRALE: DOVERI 6 Errori veniali. Manca un giallo a Del Grosso. Regolare il 3-0. Tonolini 6-Barbirati 6.
GIUSEPPE CALVI LECCE
Sarà pure beffardo, ma è un pareggio pesantissimo per il Genoa, che mantiene 7 lunghezze di vantaggio dal terz’ultimo posto, occupato appunto dal Lecce, ora lontano 4 passi dal Siena. Ben oltre la doppietta di Sculli (con deviazione netta di Giacomazzi), la squadra di Marino, imbattuta in trasferta dopo 4 sconfitte consecutive, avrebbe meritato il successo. Invece, ha rischiato di crollare sotto due-colpi-due, realizzati dal solito Muriel e dall’«insolito» Brivio, ormai sorprendente specialista su punizioni modello Carlos. Kucka perdonato Sul risultato
c’è il marchio di un errore dell’arbitro Russo: in chiusura di primo tempo grazia Kucka,
che, già ammonito, stende Di Michele con intervento da «giallo» e, quindi, da conseguente espulsione. Ad essere cacciato è Cosmi, per una protesta plateale e comprensibile. Proprio Kucka risulta il trascinatore del Genoa, che attorno allo slovacco costruisce una fitta rete per limitare le ripartenze di Muriel e Di Michele e per bloccare gli scatti di Cuadrado, frenato, ancor più che da Jankovic e Moretti, dalla stanchezza per l’impegno a Miami con la Colombia e da un trauma alla caviglia sinistra (sospetta infrazione del malleolo). Marino centra l’obiettivo tattico e rende esplosivo il mix tra il genietto Palacio e lo spietato Sculli. Lecce rallentato Infilata al 21’
da una splendida combinazione tra Palacio (tacco) e Jankovic per il tap-in di Sculli (altro tacco che rende inutile gli interventi di Benassi e Brivio, con palla che supera di poco la linea), il Lecce, al quinto risultato utile di fila, rischia di affondare, anche se reclama un rigore per un contatto ravvicinato di Carvalho su Muriel. Nella ripresa il Genoa, però comincia a concedere spazi per le fughe di Muriel, letale al 16’: lanciato da Bertolacci, il colombiano fulmina Frey con un sinistro imprendibile. Il Lecce non brilla, eppure ci crede. Benassi trema sui bolidi di Kucka e Jankovic, poi i giallorossi svoltano al 36’ con Brivio, che su punizione ripete la prodezza compiuta col Siena. Sarebbe troppo, una vittoria di Giacomazzi e compagni, che subiscono l’assalto del Genoa. Nel finale fa centro ancora Sculli — testa con deviazione di Giacomazzi —, che nel recupero è egoista: conclude su Benassi in uscita, ignorando gli smarcati Constant e Belluschi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
le Pagelle di G. CAL.
BERTOLACCI INVENTA PALACIO ISPIRA LECCE 6 BENASSI 6,5 Decisivo su Sculli e Jankovic. TOMOVIC 5,5 Palacio lo fa ballare. CARROZZIERI 6 Puntuale in chiusura. MIGLIONICO 5 Spesso è infilato. ESPOSITO 6 Argina qualche incursione. CUADRADO 5 Stanco. K.o. alla caviglia sinistra. BLASI 6 Si adatta a destra. DELVECCHIO 5,5 Tanta sostanza, poca qualità. GIACOMAZZI 5,5 Non entra in partita. BERTOLACCI 6,5 Inventa per Muriel-gol.
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IL MIGLIORE
7 BRIVIO
Altra punizione da brasilero. E domina Mesto. MURIEL 6,5 Prima impreciso, poi travolgente sul gol. DI MICHELE 5,5 Lotta però non trova spunti (Bojinov s.v.). ALL. COSMI 6 Squadra lenta ma nella ripresa sfrutta l’asse Bertolacci-Muriel.
GENOA 6,5 FREY 6 Battuto da due tiri imparabili. ROSSI 5,5 E’ lasciato sul posto da Muriel. GRANQVIST 6 Tosto. Si infortuna al ginocchio destro. CARVALHO 6 Gioca d’anticipo sul colombiano. KALADZE 6 Una guida sicura. MORETTI 6 Fa diga su Cuadrado (Belluschi s.v.). MESTO 5 Non aiuta in difesa e spinge male.
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IL MIGLIORE
7 KUCKA
Perfetto play! Copre, costruisce e va al tiro. BIONDINI 6 Contrasta e rilancia. JANKOVIC 6,5 Fa tremare Benassi. CONSTANT 6 Porta legna. PALACIO 7 Ispira il primo gol e spacca la difesa. SCULLI 7 Un gol e... mezzo, da rapace opportunista. ALL. MARINO 6,5 Blocca Cuadrado e non dà riferimenti in attacco.
TERNA ARBITRALE: RUSSO 4,5 Kucka è da espulsione (2˚giallo) e forse nega un rigore a Muriel. Peprella 7-De Luca 6
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 5 MARZO 2012
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IL PESSIMISMO DI FRY SULLA FERRARI 2012? VOGLIAMO ILLUDERCI CHE SIA PRETATTICA
ilPunto di PINO ALLIEVI
se la sorpresa del mondiale di F.1 che comincerà tra due settimane in Australia E fosse un pilota imprevedibile e stralunato come Raikkonen? Sarebbe bellissimo, in un automobilismo che per rilanciarsi ha bisogno di cose poco scontate. Peccato che Raikkonen non corra per la Ferrari ma per la Lotus. Anzi, la Ferrari pur di non averlo più gli pagò persino un anno di stipendio a vuoto, sicura che Alonso avrebbe sistemato le cose. Fernando però non è bastato. Tanto che la rossa che rincorre invece di essere rincorsa rischia
TwitTwit
loSpunto
SCACCIATI I FANTASMI DAI GOL: BRAVI E OCCHIO A REJA, L’EX DIMISSIONARIO di ANDREA SCHIANCHI
Q
uesto campionato è un maglione double face: il giudizio dipende dal punto di vista. Prendete l’Inter: piangere per l’uno-due subito dal Catania o godersela per la rimonta? E guardate la Juve: osservare le difficoltà del presente oppure guardare al futuro e all’imminente impegno di Bologna, con la possibilità di riagganciare il Milan? E pure per gli arbitri e per gli assistenti vale lo stesso discorso. Che fare: soffermarsi sugli incredibili errori di questa giornata oppure regalarsi un sorriso per le giuste chiamate degli assistenti Copelli e Petrella? A una settimana dal pasticciaccio brutto di Romagnoli sul gol-non-gol di Muntari, hanno riabilitato la categoria, e non erano mica decisioni facili da prendere: chapeau! Certo, ci sono poi le topiche di Valeri ai danni del Parma, le imprecisioni di Russo a Lecce, Bergonzi all’Olimpico, Gervasoni a Torino e compagnia... brutta. Facciamo co-
di diventare l’angoscia di un’altra stagione. Lascia infatti allibiti quanto ha dichiarato il direttore tecnico Pat Fry dopo i test di Barcellona: «Questa Ferrari non è da podio». Ma come può essere concepibile andare dall’altra parte dell’emisfero a lottare con una macchina da quarto posto? E’ una ipotesi impossibile da proporre e ancor meno da accettare. Per cui ci rifiutiamo a priori di credere a Fry. Non è pensabile che l’uomo nelle cui mani Stefano Domenicali ha poggiato i destini della Ferrari, possa essersi già arreso a una macchina diffi-
sì: tiriamoci una riga sopra, nessuno gridi al complotto e ricordiamoci che errare humanum est. Perseverare, però, è anche peggio, addirittura diabolico: dunque, chi deve darsi una mossa, è pregato di darsela... A parte lo straripante Ibrahimovic di Palermo, delle squadre di vertice resta l’immagine felice della Lazio che vince il derby e si accomoda sola soletta in zona Champions al terzo posto. Considerando l’alto grado di infiammabilità dell’ambiente, questa è un’autentica impresa: solo una decina di giorni fa Reja si era dimesso, oggi è un eroe. Anche in questo caso la doppia faccia dello stesso maglione: guardare il davanti o il dietro? Propendiamo per chi considera Reja un ottimo allenatore: saggio, equilibrato e pure abile stratega. Lo insidiano, per la poltrona europea, l’Udinese (in leggero calo, a 2 punti) e il Napoli (in crescita, a meno 3). Consiglio: oltre alla corsa-scudetto tra Milan e Juve, tenete d’occhio anche la volata Champions: regalerà emozioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL CINGUETTIO DEL GIORNO
DAN PETERSON Leggendario coach del basket
Inevitabile, senza tecnologia, che oggi una partita (almeno) di calcio Serie A sarà decisa per errore arbitrale per fuori gioco o gol sì-no
cile da interpretare in quanto eccessivamente innovativa. Sino alla gara di Melbourne siamo pronti a illuderci che l’ingegnere britannico abbia voluto fare pretattica per confondere le idee a Red Bull, McLaren e Mercedes, squadre i cui piloti dichiarano invece di attendersi una sorpresa sul campo della Ferrari. Ovvero, alla rossa si crede più da fuori che da dentro. I processi preventivi ci disgustano e il misticismo di Maranello, unito a una forza aziendale imponente, ha spesso creato prodigi: forse questo Fry non lo sa. Ma guai se la Ferrari del 2012 si rivelasse solo un atto di fede! © RIPRODUZIONE RISERVATA
dallaPrima
Da Totti a Cambiasso Il destino di Ranieri passa tra i monumenti Sostituì il romanista e vinse un derby, ieri ha tolto un altro totem: e l’Inter è ripartita...
@therealcoachdan
MAX PEZZALI Cantante
Forse la peggiore Inter degli ultimi anni. @PezzaliMax
NICOLA SAVINO Storica voce di Radio DJ
Eppur si muove... #amala @NicoSavi
FILIPPO MAGNINI Re del nuoto fidanzato della Pellegrini
laLezione Esteban Cambiasso, 31 anni: Ranieri l’ha sostituito con Poli sullo 0-2 ANSA
IL VOLO SPEZZATO DI VILLAS BOAS SCONFITTO DAI VECCHI, FEDELI A MOU di ALESSANDRO DE CALÒ
G
enio del calcio o fenomeno mediatico: chi è davvero André Villas Boas? Quest’estate, Abramovich per strapparlo al Porto — e alla concorrenza dell’Inter — l’aveva pagato quanto un giocatore, 15 milioni. Aristocratico, giovanissimo, colto, vincente: sembrava un predestinato, Villas Boas. Lo Special two. Il clone del Maestro, reincarnato sulla panca dei Blues per superarne i limiti. Era partito bene, è finito malissimo. Da qualche tempo, i tabloid britannici, parlavano di lui come di un "dead man walking". La sentenza di ieri è persino più perfida: "riposi in pace". Di fatto, Villas Boas ha perso il braccio di ferro con il nucleo storico di Stamford Bridge, con i vecchi che sono rimasti legati a Mourinho. Lampard, Essien, Ashley Cole l’avevano già esautorato. Chi più, chi meno. Come si è visto col Napoli, li ha dirottati in panchina. Non credevano che quel loro coetaneo fosse il tecnico
giusto per vincere. Quale rilevanza abbia avuto lo zampino di Mou, nella rottura con i vecchi, resta un mistero. Di sicuro, l’attuale guru del Real ama controllare i territori: le voci sul ritorno al Chelsea hanno aumentato la pressione. Il blitz di Mou a Londra ha fatto il resto. Villas Boas non è riuscito a miscelare il rinnovamento tra una gloriosa generazione alla frutta e un gruppo di giovani candidati a sostituirla. Abbandonato dai Lampard e Cole che aveva messo da parte, tradito dai Torres e Luiz che non sempre hanno convinto, Villas Boas si è trovato con le spalle al muro di un club ricco e fragile. Da quando ha licenziato Mou (2007) Abramovich non ha trovato molta pace: cinque tecnici in panchina, Di Matteo sarà il sesto. Ora Villas Boas è libero. Potrebbe sostituire Ranieri all’Inter, anche subito. L’ipotesi contiene qualche suggestione. Calma, però: il rischio di sbattere il muso contro i vecchi pure a Milano sarebbe molto alto. Forse troppo, per lui e per l’Inter. © RIPRODUZIONE RISERVATA
ilPersonaggio
SARA, PEPERINA DEL NOSTRO TENNIS CI PUO’ SORPRENDERE ANCORA di GIANNI VALENTI
i Sara Errani, il 24enne scricciolo di Massa Lombarda, sentiremo parlare ancora duD rante questa stagione. La vittoria di Acapulco ribadisce come al momento sia lei a tenere alto il blasone del tennis azzurro femminile. Qualche indizio l’aveva fornito in Australia dove solo la Kvitova aveva interrotto la sua cavalcata nei quarti di finale. Il successo in Fed Cup contro l’ucraina Bondarenko aveva confermato il periodo di ascesa. La perfomance messicana ci ha regalato una giocatrice ormai alla sua seconda giovinezza agonistica. I palati fini obietteranno che Acapulco non è proprio un torneo di prima fascia. Vero. Ma vincere nel tennis internazionale è difficile e mettere insieme singolare e doppio (in coppia con Roberta Vinci) è raro se e vero che per trovare un precedente nella Wta dobbiamo andare in-
dietro di due anni (Benesova a Fes nel 2010). L’Errani piace perchè è una giocatrice che dimostra di avere fame. Quella che serve in questo sport dove correre tanto e reggere di testa e diventata una condizione essenziale. Con il suo metro e 64 centimetri paga dazio fisicamente a molte delle avversarie, il suo tennis e semplice ma gli occhi tradiscono quella voglia matta che nel livellamento del ranking risulta determinante. Non aspettiamoci da lei imprese straordinarie, ma qualche altro successo sì ed anche piazzamenti lusinghieri nei tornei che contano. Sara, poi, sta recitando un ruolo importante anche per il gruppo azzurro: quello di peperina che non si accontenta di essere l’italiana numero quattro. Con la nuova classifica tallonerà Flavia Pennetta e s’avvicinerà a Roberta Vinci. Speriamo che la sua adrenalina sia da pungolo alle altre tre. Serve uno scatto collettivo. A cominciare da Francesca Schiavone, la cui testa pare rivolta solo a Roland Garros.
di LUIGI GARLANDO
l 16’ della ripresa, con il Catania in vantaggio di A due gol, Ranieri ha chiamato
Pesaroooooo !!! @FilippoMagnini
GUIDO MEDA Commentatore Motogp
La Ferrari F1 è stata rifatta e ancora non funziona. Quella della Domenica Sportiva? @guidomeda
ipseDIXIT
«
Non so che cosa ho fatto per meritarmi questa merda LUIS ENRIQUE ALLENATORE DELLA ROMA
«"Sono un disgraziato / una merda sopra un prato, che cosa c’è / che cos’è che mi ha deluso / che mi ha come dimezzato, dimmi cos’è / Io non ci sto, stavolta no / oggi mi alzerò / respirerò, la vita respirerò / depression, fuck you now". Dalla lo cantava, io oggi lo urlo» ROBERTO PELUCCHI
fuori Cambiasso e San Siro ha reagito con risolini di scherno e di liberazione, come quando abbattono in piazza la statua del rais. Sostituito l’Insostituibile, quello che le gioca tutte, anche le partitelle del giovedì, il fedelissimo dei mister. Reazione ingenerosa per il Cuchu, colonna del leggendario Triplete, ma indicativa dello stato di frustrazione del popolo nerazzurro, che negli ultimi due anni ha assistito impotente alla demolizione della squadra campione del mondo attraverso cessioni dolorose (Balotelli, Eto’o, Thiago Motta) e un fallimentare progetto di rinnovamento, che non ha portato a casa giovani di valore e ha lasciato in campo campioni logori e affannati. Di questo fallimento dirigenziale, Cambiasso, che arrancava a Novara nella partita che fu fatale a Gasperini e arrancava ieri col Catania nella partita che stava per costare la panca a Ranieri, è diventato un simbolo. Poi, ieri, Ranieri ha rinunciato al dogma. Forse c’entra il derby romano del pomeriggio. Il tecnico del Testaccio dev’essersi ricordato di averne vinto uno togliendo Totti e De Rossi che nella Capitale contano un filo meno del Colosseo. Glielo chiedemmo quando venne a trovarci in Gazzetta: «Più facile sostituire Totti e De Rossi o Zanetti e Cambiasso?». Sorrise: «Se mi convinco che una cosa è giusta, non mi fermo davanti a Dio». Ce ne ha messo di tempo per convincersi, ma ieri al 16’ della ripresa: dentro la recluta Pioli, fuori il senatore Cambiasso, che forse ha pianto. A quel punto il Catania stava gestendo un meritato 2-0. Nel primo tempo i siciliani si erano concessi infiniti minuti di to-
rello sotto gli occhi degli impotenti nerazzurri. Il popolo di San Siro assisteva traumatizzato, come i Romani davanti al Sacco dei Visigoti. Traumatizzato, ma non stupito perché in campo era tutto logico: dominava la squadra che aveva più gioco, più gambe, più fame, più tutto. Diciamolo chiaro: oggi Cambiasso, Faraoni e Nagatomo non sarebbero titolari in questo Catania. L’Inter, a quel punto, stava raccogliendo la sesta sconfitta consecutiva (compreso Marsiglia) e aveva già battuto il record storico di partite senza gol. A quel punto l’Inter contava più partite perse (12) che vinte (11), più gol presi (36) che fatti (34) e distava 12 punti dal terzo posto. A quel punto tutti vedevano già André Villas-Boas alla Pinetina che annunciava: «Neanch’io sono un pirla». Poi Ranieri ha mandato in campo Poli ed Obi, che hanno cominciato a pompare energie per la rimonta. Sneijder, entrato nella ripresa, ci ha messo l’orgoglio feroce dell’escluso e buone idee. Forlan, che ieri ha mostrato finalmente gambe vive, ha segnato il primo gol a un portiere generoso; Milito, anima di classe che non molla mai, ha firmato il pari. Nulla di epico. Lasciamo stare la mistica della Pazza Inter. Nel complesso la prestazione dei nerazzurri rimane imbarazzante. Sia chiaro: non è tutta colpa di Cambiasso, ma la notte di ieri ha dato indicazioni importanti per come salvare il resto della stagione, soprattutto in Champions: più fiducia ai giovani, meno rispetto delle gerarchie, gli eroi di famiglia restano tali anche in panca, privilegiare le gambe che corrono di più, raschiare dall’anima tutto l’orgoglio e il furore agonistico rimasti, soluzioni tattiche semplici (come accadde nella striscia delle 7 vittorie) per non intossicare una squadra già stressata. Non c’è altra via. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LUNEDÌ 5 MARZO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Serie A / 26ª GIORNATA RISULTATI BOLOGNA-NOVARA Acquafresca (B) FIORENTINA-CESENA Moras (C) autorete, Nastasic (F) INTER-CATANIA Gomez (C), Izco (C), Forlan (I), Milito (I) JUVENTUS-CHIEVO De Ceglie (J), Dramè (C) LECCE-GENOA Sculli (G), Muriel (L), Brivio (L), Sculli (G) PALERMO-MILAN Ibrahimovic (M), Ibrahimovic (M), Ibrahimovic (M), Thiago Silva (M) PARMA-NAPOLI Cavani (N), Zaccardo (P), Lavezzi (N) ROMA-LAZIO Hernanes (L) rigore, Borini (R), Mauri (L) SIENA-CAGLIARI Bogdani (S), Calaiò (S) Del Grosso (S) UDINESE-ATALANTA
MARCATORI
CLASSIFICA PARTITE
1-0 SQUADRE
PUNTI
2-0 2-2 1-1 2-2 0-4
1-2 1-2 3-0 0-0
PROSSIMO TURNO mercoledì 7, ore 18.30, recuperi (0-1) CESENA-CATANIA (22a g.) (1-1) BOLOGNA-JUVENTUS (23a g.) PARMA-FIORENTINA (23a g.) (0-3) venerdì 9 marzo, ore 20.45 CHIEVO-INTER (0-1) NAPOLI-CAGLIARI (0-0) sabato 10 marzo, ore 20.45 PALERMO-ROMA (0-1) domenica 11 marzo, ore 15 ATALANTA-PARMA (2-1) CATANIA-FIORENTINA (2-2) CESENA-SIENA (0-2) GENOA-JUVENTUS (2-2) MILAN-LECCE (4-3) LAZIO-BOLOGNA (ore 20.45) (2-0) NOVARA-UDINESE (ore 20.45) (0-3)
CONCORSI CONCORSI N. 20 DEL 4/3/2012 TOTOCALCIO - COLONNA VINCENTE 1-1-X-2-1-X-1-X-2-2-2-2-1-X QUOTE: ai 14 nessun vincitore; ai 13 (4) 24.263 euro; ai 12 (56) 1.733 euro; ai 9 (64) 1.757 euro TOTOGOL - COLONNA VINCENTE 9-3-14-4-11-12-13 QUOTE: ai 7 e 6 nessun vincitore; ai 5 (9) 242 euro; ai 4 (73) 35 euro
Gazzetta.it GAZZA OFFSIDE IN DIRETTA DALLE 10.30 TUTTO SULLA SERIE A Roma si infiamma dopo il derby, giusta l’espulsione di Stekelenburg? La Juve inciampa, il Milan vola più che mai: la corsa-scudetto si è decisa qui? Queste alcune tra le domande a cui Alberto Cerruti e Diego Antonelli risponderanno nel corso della puntata odierna di Gazza Offside (in diretta alle 10.30, on demand a seguire). Ospite in studio Nicola Cecere.
MILAN JUVENTUS LAZIO UDINESE NAPOLI ROMA INTER CATANIA PALERMO CHIEVO ATALANTA* GENOA FIORENTINA BOLOGNA CAGLIARI PARMA SIENA LECCE NOVARA CESENA
54 51 48 46 43 38 37 34 34 34 32 32 31 31 31 29 29 25 17 16
G. 12 13 13 14 13 13 14 12 13 12 13 13 13 13 13 12 14 13 13 11
IN CASA V. N. 7 4 8 5 7 4 10 3 6 5 7 3 6 3 6 4 10 0 6 3 6 5 7 3 7 3 5 2 4 6 5 4 7 3 2 4 2 6 2 3
P. 1 0 2 1 2 3 5 2 3 3 2 3 3 6 3 3 4 7 5 6
G. 14 12 13 12 13 13 12 13 13 14 13 13 12 12 13 13 12 13 13 14
RETI
FUORI TOTALE IN CASA V. N. P. G. V. N. P. F. S. 9 2 3 26 16 6 4 25 6 5 7 0 25 13 12 0 25 9 7 2 4 26 14 6 6 18 9 3 4 5 26 13 7 6 23 7 5 5 3 26 11 10 5 24 13 4 2 7 26 11 5 10 25 13 5 1 6 26 11 4 11 23 19 2 6 5 25 8 10 7 18 9 0 4 9 26 10 4 12 31 19 3 4 7 26 9 7 10 11 9 3 6 4 26 9 11 6 16 10 2 2 9 26 9 5 12 21 16 1 4 7 25 8 7 10 21 13 3 5 4 25 8 7 10 13 16 3 4 6 26 7 10 9 13 12 2 4 7 25 7 8 10 20 14 0 5 7 26 7 8 11 24 10 4 3 6 26 6 7 13 16 21 1 2 10 26 3 8 15 13 21 2 1 11 25 4 4 17 9 13
FUORI F. S. 28 16 13 7 23 21 14 16 20 12 14 20 13 17 16 26 8 24 11 22 14 18 14 32 4 12 12 13 10 17 10 25 6 18 14 21 8 25 7 27
TOTALE F. S. 53 22 38 16 41 30 37 23 44 25 39 33 36 36 34 35 39 43 22 31 30 28 35 48 25 25 25 29 23 29 30 39 30 28 30 42 21 46 16 40
RIGORI PUNTI POSIZIONE ULTIME DIFF. FAVORE CONTRO 2010-2011 STAGIONE QUATTRO E DIFF. 2010-2011 GARE RETI T. R. T. R. +31 6 6 1 1 55 (-1) 1 VVNV +22 1 1 3 1 41 (+10) 7 NVNN +11 5 5 4 4 48 (=) 4 VPVV +14 5 4 5 4 44 (+2) 5 PNVN +19 6 2 0 0 52 (-9) 2 VVVV +6 3 2 5 5 42 (-4) 6 PVPP 0 4 3 6 3 50 (-13) 3 PPPN -1 8 7 3 3 26 (+8) 17 PVVN -4 4 4 5 5 40 (-6) 8 PVPP -9 2 1 6 4 31 (+3) 13 PVVN +2 4 3 5 5 in B in B VNVN -13 3 2 8 7 35 (-3) 9 PPNN 0 5 5 3 3 33 (-2) 11 PPPV -4 3 2 6 6 32 (-1) 12 VVPV -6 4 4 2 2 35 (-4) 9 VNPP -9 5 4 4 2 27 (+2) 15 NPNP +2 6 6 6 5 in B in B VPVV -12 4 4 5 5 27 (-2) 15 NVVN -25 3 3 4 2 in B in B VNPP -24 6 4 6 5 22 (-6) 19 PPPP
La classifica tiene conto di quest'ordine preferenziale: 1) punti; 2) a parità di partite giocate, la differenza reti; 3) numero di gol segnati. Le ultime tre retrocedono in serie B. *sei punti di penalizzazione. U CHAMPIONS U PRELIMINARI DI CHAMPIONS U EUROPA LEAGUE U RETROCESSIONE
laMoviola di FRANCESCO CENITI
fceniti@gazzetta.it
Che disastro Valeri: il Parma penalizzato Kucka, manca il rosso Bojan: un giallo beffa Non è un momento felice per la squadra di Braschi: ci sono diversi errori pesanti e per fortuna che questa volta a Lecce e a Roma non si è ripetuto la topica di San Siro sul gol non dato a Muntari (bravi gli assistenti Petrella e Copelli). Male Valeri, Russo; imprecisioni non secondarie anche di Bergonzi. Senza dimenticare la direzione lacunosa di Gervasoni sabato a Torino. BOLOGNA-NOVARA 1-0 Tommasi di B. del Grappa Giusto il rigore concesso al Bologna: Garcia si fa portare via la palla da Diamanti, poi lo cintura e infine gli frana addosso. Nella ripresa scintille tra Portanova e Caracciolo: il difensore provoca l’avversario seduto in panchina (gesto con le mani come a dire «hai paura...) che prova a entrare in campo: espulso. FIORENTINA-CESENA 2-0 Guida di Torre Annunziata
Lavezzi in netto fuorigioco: da annullare il 2-1 del Napoli SKY
LECCE-GENOA 2-2 Russo di Nola Del vantaggio del Genoa (molto bravo Petrella) ne parliamo a pagina 15. Per il resto Russo sbaglia valutazione quando al 40’ non mostra il secondo giallo a Kucka che senza possibilità di prendere il pallone affossa Di Michele (espulso Cosmi per le proteste). Non solo, restano molti dubbi anche per una trattenuta in area di Carvalho a Muriel. Giusto invece non intervenire sul tiro di Muriel che impatta sul braccio di Kucka tenuto attaccato al corpo. Sospetta anche una spinta di Carrozzieri su Belluschi.
l’espulsione di Stekelenburg (anche questa corretta): approfondimento a pagina 15. Stessa cosa per il pareggio di Borini (ottimo Copelli). Per il resto Bergonzi impacciato in varie occasione: giallo a Mauri per simulazione, ma c’è una trattenuta di Taddei. Si può discutere se da rigore, ma la simulazione... Sfugge alla quaterna uno schiaffetto di Matuzalem a Borini: potrebbe scattare la prova tv anche se il gesto non sembra molto violento. Nel finale okay il secondo giallo a Scaloni (steso Bojan), mentre è inspiegabile l’ammonizione data a Bojan per simulazione: è netto lo sgambetto di Biava che avrebbe anche meritato il secondo giallo. Totti protesta (alla Roma manca pure una punizione pericolosa): cartellino.
ROMA-LAZIO 1-2 Bergonzi di Genova In avvio il rigore (giusto) e
PARMA-NAPOLI 1-2 Valeri di Roma Il Parma si lamenta a ragione:
Poco lavoro per l’arbitro che valuta bene un contatto tra Amauri e Marco Rossi. Nella ripresa fermato Iaquinta lanciato a rete per un fuorigioco dubbio.
troppe le decisioni sbagliate di Valeri e sempre a sfavore della squadra emiliana. Al 17' gol annullato a Cavani: il cross è di Dossena, che è in fuorigioco. Generoso il rigore dato al Napoli: Cavani si autosgambetta, poi subisce un tocco da Musacci. Nella ripresa negato un penalty evidente al Parma: Dossena con la mano toglie il pallone a Biabiany. A 4’ minuti dalla fine altra svista pesante: Lavezzi segna il gol vittoria, ma parte da una netta posizione di fuorigioco non vista dall’assistente Giordano. SIENA-CAGLIARI 3-0 Doveri di Roma Pomeriggio tranquillo per Doveri. E’ in posizione regolare Bogdani quando sblocca la partita. UDINESE-ATALANTA 0-0 Giannoccaro di Lecce Nessun episodio: Giannoccaro ringrazia e fila via tranquillo. (Inter-Catania a pagina 3)
18 RETI: Ibrahimovic (6) (Milan); Di Natale (3) (Udinese) 16 RETI: Cavani (2) (Napoli) 15 RETI: Denis (3) (Atalanta) 14 RETI: Palacio (2) (Genoa) 13 RETI: Milito (3) (Inter); Klose (Lazio) 12 RETI: Jovetic (4) (Fiorentina) 11 RETI: Miccoli (1) (Palermo); Calaiò (4) (Siena) 10 RETI: Matri (Juventus) 9 RETI: Giovinco (3) (Parma) 8 RETI: Di Vaio (1) (Bologna); Hernanes (4) (Lazio); Nocerino (Milan); Borini (Roma) 7 RETI: Lodi (5) (Catania); Mutu (2) (Cesena); Di Michele (3) (Lecce); Lavezzi (Napoli); Osvaldo (Roma) 6 RETI: Bergessio (Catania); Marchisio (Juventus); Hamsik (Napoli); M. Rigoni (3) (Novara); Budan (Palermo) 5 RETI: Moralez (Atalanta); Acquafresca e Ramirez (Bologna); Thereau (Chievo); Jankovic (Genoa); Pazzini (Inter); Pepe (Juventus); Rocchi (Lazio); Muriel (Lecce); Pandev (Napoli); Destro (Siena); Basta (Udinese) 4 RETI: Marilungo (Atalanta); Larrivey (1) e Pinilla (1) (2 con il Palermo) (Cagliari); Barrientos (Catania); Moscardelli, Paloschi e Pellissier (Chievo); Sculli (2 reti con la Lazio (Genoa); Lulic (Lazio); Boateng, Maxi Lopez (2) (3 con il Catania) e Robinho (Milan); Hernandez (2) (Palermo); Bojan e Totti (2) (Roma) 3 RETI: Diamanti (1) (Bologna); Conti (1) (Cagliari); Almiron, Gomez e Legrottaglie (Catania); Cerci (Fiorentina); Gilardino (2 con la Fiorentina), M. Rossi (Genoa); Cambiasso e Thiago Motta (Inter); Vucinic (Juventus); Cuadrado e Giacomazzi (Lecce); Morimoto (Novara); Silvestre (Palermo); Biabiany, Floccari e Modesto (Parma); De Rossi, Juan e Pjanic (Roma); Floro Flores e Isla (Udinese) 2 RETI: Ibarbo e Thiago Ribeiro (Cagliari); Marchese (Catania); Eder e Candreva (1) (Cesena); Sammarco (Chievo); Kukca e Veloso (Genoa); Forlan e Nagatomo (Inter); Chiellini, Lichsteiner, Quagliarella e Vidal (1) (Juventus); Kozak (Lazio); Bertolacci, Brivio e Grossmuller (Lecce); Cassano, El Shaarawy, Seedorf e Thiago Silva (Milan); Campagnaro, Dzemaili e Maggio (Napoli); Caracciolo (1 rete con il Genoa), Mascara (1 rete con il Napoli) e Rubino (Novara); Bertolo, Ilicic, Mantovani, Migliaccio e Zahavi (Palermo); Gobbi (Parma); Fabio Simplicio (Roma); Bogdani e D'Agostino (1) (Siena) 1 RETE: Cigarini, A. Masiello, Peluso, Schelotto e Tiribocchi (Atalanta); Cherubin, Loria e Portanova (Bologna); Biondini, Cossu, Dessena, Ekdal, El Kabir, Nainggolan e Nené (1) (Cagliari); Catellani, Delvecchio e Izco (Catania); Guana, Iaquinta (1), Parolo e Pudil (Cesena); Dramè, L. Rigoni e Sardo (Chievo); Cassani, Gamberini, Lazzari, Montolivo, Nastasic, Natali e Silva (1) (Fiorentina); Constant, Granqvist, Jorquera, Mesto e Pratto (Genoa); Alvarez, Casteignos, Coutinho, Faraoni, Lucio, Maicon, Ranocchia e Sneijder (Inter); Bonucci, De Ceglie, Estigarribia, Giaccherini, Krasic e Pirlo (Juventus); Biava, Cana, Cisse, A. Gonzalez, Ledesma (1) e Mauri (Lazio); Corvia, Esposito, Ferrario, Mesbah, Oddo (1) e Strasser (Lecce); Ambrosini, Aquilani, Emanuelsson, Muntari, Nesta, Pato, Yepes e Zambrotta (Milan); Britos, Gargano e Zuniga (Napoli); Gemiti, Jeda, Kone, Marianini, Mazzarani, Meggiorini, Paci, Porcari, Radovanovic (Novara); Barreto e Donati (Palermo); Galloppa, A. Lucarelli, Morrone, Paletta, Pellè, Valdes, Valiani e Zaccardo (Parma); Burdisso, Gago, Lamela e Taddei (Roma); Bolzoni, Brienza, Gazzi, Del Grosso, P. Gonzalez, Grossi, Rossettini, Terzi (1) e Vitiello (Siena); Asamoah, Benatia, Domizzi, Ferronetti, Pazienza, Pinzi e Torje (Udinese) RETI: in questo turno 26 (1 rigore, 1 autorete) ; in totale 648 (72 rigori, 13 autoreti)
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 5 MARZO 2012
MONDO INGHILTERRA
Scuse o stangata Mancini mette Mario alle strette Balotelli perdonato se ammette l’uscita allo strip bar. Altrimenti multa da 240mila sterline
prio Balotelli quel ragazzo fotografato all’uscita del locale di Liverpool e finito sulle pagine del solito Sun, il tabloid che marca a uomo Mario. Mancini è stato informato sabato mattina. Ci è rimasto male, ma ha gestito con intelligenza la vicenda. Ha deciso di mandare in campo Mario, confidando sulla voglia dell’attaccante di dare il duecento per cento per riscattare la figuraccia e poi, a fine gara, ha annunciato la multa. La conferenza stampa di sabato è stata nel segno di Balo: quattro domande su Mario e una sulla partita dello United conil Tottenham. Dopo 5 minuti, tutto finito. Ai giornali inglesi va bene così. Mario fa vendere in tutti i modi: con i gol, con il gossip e con le bravate.
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
STEFANO BOLDRINI LONDRA
Chiedere scusa, dire a Roberto Mancini «è vero, ho combinato l’ennesima cazzata, ho sbagliato», oppure sfidare l’impossibile, negando l’evidenza delle foto che lo hanno immortalato all’alba di venerdì – precisamente alle 2.45 –, all’uscita di un strip bar di Liverpool? Non è una scelta di campo da poco, quella di Mario Balotelli: si gioca infatti 240mila sterline, l’equivalente di due settimane di stipendio. Mancini è disposto a perdonarlo e a usare la mano leggera, con una sanzione minima, se Mario ammetterà i suoi errori. Altrimenti, arriverà la stangata, come ha minacciato lo stesso Mancini dopo la gara con il Bolton. L’allenatore del Manchester City sabato pomeriggio è stato chiaro: «Parlerò con Mario e se sarà necessario scatterà la multa, la più alta possibile. Mario è un professionista. Ha mancato di rispetto alla squadra e a se stesso. Ha fatto un gol, ma se vener-
Mario cult La frase che Mancini ripete da tempo, «questo è Mario», sta diventando un cult a Manchester. Balotelli è entrato nel cuore dei tifosi del City più di quanto si creda. Stravedono tutti per lui: per il suo calcio, per le sue follie, per la generosità di chi sa fare del bene, ma, a volte, fa del male a se stesso. Mario in questa stagione ha già scontato 8 turni di squalifica (3 maturati lo scorso anno in Europa League). I gol sono 14: 11 in Premier, 2 nelle coppe europee e 1 in Carling Cup.
Mario Balotelli, 21 anni, oggi sarà a rapporto da Roberto Mancini, 47 REUTERS
dì fosse andato a dormire presto, le reti sarebbero state quattro». Mario e i giornali L’incontro, che sarebbe dovuto avvenire ieri, è slittato a oggi, nel centro sportivo di Carrington. Mario è in un vicolo cieco, in questa vicenda. Oltre alle foto, su twitter ci sono persone pronte a testimoniare che sì, è tutto vero, era pro-
L’attaccante è stato «pizzicato» all’alba di venerdì in un locale di Liverpool
Silva rinnova L’intervista rilasciata alla Gazzetta ha colto nel segno: il City è pronto a prolungare il contratto di Silva fino al 2016. Il suo stipendio supererà le 200mila sterline a settimana e farà dello spagnolo il calciatore più pagato del City, scavalcando Yaya Touré. Silva e l’ivoriano sono, non a caso, i protagonisti di una stagione che potrebbe riportare il City a rivincere la Premier dopo un’attesa di ben 44 anni. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA 27a DI PREMIER
Ieri Fulham-Wolves 5-0 NewcastleSunderland 1-1 TottenhamMan. United 1-3 Sabato BlackburnAston Villa 1-1 LiverpoolArsenal 1-2 Man. CityBolton 2-0 Qpr-Everton 1-1 Stoke-Norwich 1-0 West BromwichChelsea 1-0 Wigan-Swansea 0-2 Classifica Man. City 66 Man. United 64 Tottenham 53 Arsenal 49 Chelsea 46 Newcastle 44 Liverpool 39 Fulham, Stoke 36 West Brom, Norwich 35 Sunderland, Everton 34 Swansea 33 Aston Villa 30 Qpr, Blackburn, Wolves 22 Bolton, Wigan 20
TOTTENHAM K.O.
Lo United tiene Ferguson supera il mito Busby DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
LONDRA
L’unico a non essere sorpreso è Roberto Mancini: «Lo United vincerà a Londra», aveva detto sabato con il sorriso ironico. Così è stato, ma forse neppure il tecnico del City si aspettava un risultato così pesante: 3-1 sul campo del Tottenham, terza forza del campionato, e United sempre in corsa per la Premier. Il City resta a +2, ma per la squadra di Alex Ferguson il successo di ieri è tanta roba. Il grande protagonista è stato Ashley Young: doppietta (60’ e 69’) e firma del corner dell’1-0 di Rooney (45’), una splendida capocciata del centravanti, tornato dopo un’infezione alla gola, in chiusura di un primo tempo in realtà dominato dal Tottenham. Il film La partenza degli Spurs, privi di Bale, Parker e Van der Vaart, è stata travolgente. United alle corde e Tottenham all’assalto, con un centrocampo tutto corsa e agonismo (Livermore, Lennon, Sandro) e due punte sempre in movimento (Adebayor e Saha). De Gea ha salvato sulla botta di Adebayor, poi l’arbitro ha annullato un gol di Saha per fallo di mano del togolese. La rete di Rooney è stata una frustata. Young re Nella ripresa, ancora Tottenham all’assalto. Assou-Ekotto ha sfiorato il pareggio, ma una girata perfetta di Young ha punito l’allegra difesa degli Spurs. Il 3-0 è stato il vero capolavoro di Young: un tiro ad effetto, su appoggio di Evra. Il 3-1 di Defoe è arrivato troppo tardi. Tottenham in ginocchio: seconda sconfitta di fila dopo il 2-5 nel derby con l’Arsenal e la certezza che Sandro e Livermore non sono all’altezza dei titolari. Festa grande negli spogliatoi dello United: con 986 panchine, Ferguson ha superato il record di Matt Busby, leggendario manager del primo Manchester europeo. bold © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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MONDO Storico Ronaldo Non un gol qual-
y Manita del Real
LA 25a DI LIGA
Ieri Athletic BilbaoR. Sociedad 2-0 GranadaValencia 0-1 SaragozzaVillarreal 2-1 Real MadridEspanyol 5-0 Sabato Barcellona-Sp. Gijon 3-1 Getafe-Malaga 1-3 Rayo-Santander 4-2 MaiorcaOsasuna 1-1 Siviglia-Atletico Madrid 1-1 Oggi Levante-Betis Classifica Real Madrid 67 Barcellona 57 Valencia 43, Athletic Bilbao, Malaga 37, Levante e Osasuna 35, Rayo 34, Atl. Madrid, Siviglia ed Espanyol 33, Betis e Real Sociedad 30, Maiorca e Getafe 29, Granada 27, Santander 24, Sp. Gijon 21, Saragozza 18
siasi: è il 30o di Ronaldo in questa Liga (in 25 partite) dopo i 40 dello scorso campionato. Mai un giocatore del Madrid era arrivato a 30 (o più) gol in due tornei di fila. Ronaldo a segno per la quinta partita di fila, mentre Messi scivola a -2 dal portoghese nella lotta per il pichichi (e per la Scarpa d’Oro). Mourinho sabato ha elogiato Granero, però gioca Khedira. Mourinho aveva detto che Kakà non stava bene, si era allenato poco ma che c’era bisogno di sacrifici: titolare. Il brasiliano si muove benissimo, il tedesco quasi come lui. E segna il suo primo gol in questa Liga al termine di un’azione spettacolare per velocità e precisione: Arbeloa-Khedira-Ronaldo-Ozil-Khedira, finalmente al livello delle prestazioni con la Germania.
agli altri catalani Demolito l’Espanyol, seconda squadra di Barcellona: Mou torna a +10 sui blaugrana DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
FILIPPO MARIA RICCI MADRID
Dieci è il numero del Madrid: i punti di vantaggio sul Barça, il voto (esagerato) per la prestazione di ieri, le vittorie di fila in Liga. Striscia allungata con brillante e inesorabile tranquillità: 5-0 all’Espanyol, seconda squadra di Barcellona, ex quarto in classifica, senza alcun problema e con un Kakà magistrale. Pochettino è uno dei nomi che girano per l’eventuale successione di Mourinho, pare che piaccia tanto addirittura al re Florentino, però contro il Madrid non ne azzecca una: è arrivato a un agghiacciante parziale di 21-0. Male dietro L’allenatore argentino ha provato a schierare una squadra coraggiosa ma è stato tradito dalla pochezza della difesa, con Raul Rodriguez imputato numero uno nel processo al reparto arretrato dei catalani. Esemplare in tal senso il primo gol del Madrid: rimessa laterale difensiva dell’Espanyol, palla a Raul Rodriguez che ci litiga malamente e la regala a Ozil. Dal tedesco a Higuain e poi a Ronaldo: 4 tocchi, 3 uomini, gol.
GERMANIA
Cade il Moenchengladbach E il Dortmund va in fuga MONACO DI BAVIERA (m.d.i.) A questo punto il Borussia Dortmund può solo perdere il titolo tedesco. Dopo il Bayern e lo Schalke, ieri è caduto anche il Borussia Moenchengladbach, battuto a Norimberga con gol dello svizzero Albert Buniaku a tre minuti dalla fine. In coda il Colonia si è salvato in trasferta contro l’Hoffenheim con il solito Podolski, dato però ormai in partenza certa per l’Arsenal. 24a GIORNATA Ieri: Norimberga-Borussia M. 1-0; Hoffenheim–Colonia 1-1. Sabato: Leverkusen–Bayern 2-0; Friburgo-Schalke 2-1; Hertha–Werder 1-0; Amburgo–Stoccarda 0-4; Kaiserslautern–Wolfsburg 0-0; Hannover–Augsburg 2-2; Borussia Do.–Mainz 2-1. CLASSIFICA Borussia Do. 55; Bayern 48: Borussia M. 47; Schalke 44; Leverkusen 40; Werder 36; Hannover 35; Stoccarda 32, Norimberga 31; Hoffenheim 30; Wolfsburg 28; Mainz, Amburgo 27; Colonia 25; Hertha 23, Augsburg 22; Friburgo 21; Kaiserslautern 19.
Bisognoso Higuain A Mou man-
Cristiano Ronaldo, 27 anni, Gonzalo Higuain, 24, e Kakà, 29 REUTERS
REAL MADRID
5
(4-2-3-1) Casillas 6; Arbeloa 6,5, Sergio Ramos 7, Carvalho 5 (dal 1’ s.t. Varane 7), Marcelo 7; Xabi Alonso 7, Khedira 7; Ozil 7,5 (dal 24’ s.t. Callejon 6), Kaka 8, Cristiano Ronaldo 7,5; Higuain 7,5 (dal 36’ s.t. Morata 6).
ESPANYOL
0
(4-2-3-1) Casilla 6; Javi López 5, Raúl Rodriguez 4 (dal 15’ s.t. Amat 5), Héctor Moreno 4,5, Dídac 5; Forlín 5, Romaric 6; Weiss 5, Verdú 5, Coutinho 5,5 (dal 1’ s.t. Baena 5); Álvaro 4 (dal 1’ s.t. Sergio Garcia 6).
PANCHINA Adan, Albiol, Granero, Diarra.
PANCHINA Edgar, Cristian Gomez, Uche, Thievy.
ALLENATORE Mourinho 8.
ALLENATORE Pochettino 5.
GIUDIZIO 7777
ESPULSI nessuno.
PRIMO TEMPO 2-0
AMMONITI Carvalho (R), Romaric (E), Baena (E).
MARCATORI Cristiano Ronaldo (R) al 23’, Khedira (R) al 38’ p.t.; Higuain (R) al 2’, Kakà (R) al 21’, Higuain (R) al 33’ s.t.
NOTE spettatori 70.000. Tiri in porta 12-1. Tiri fuori 4-3. Angoli 10-3. In fuorigioco 7-0. Recuperi: p.t. 2’; s.t. 1’.
ARBITRO J. A. Teixeira Vitienes 6,5.
cano Di Maria, Benzema, Pepe e Coentrao: non se ne accorge nessuno. L’Espanyol si affida alla brillante ma verde gioventù di Coutinho, e non basta. Tanto che l’ex interista dopo l’intervallo resta nello spogliatoio. Pochettino fa due cambi ma dopo 90 secondi incassa il terzo gol, offerto da Kakà al bisognoso Higuain: il «Pipita» non segnava dal 14 gennaio, 8 partite di fila (9 se consideriamo anche la nazionale). Iniezione di fiducia per l’argentino, iniezione letale per l’Espanyol e il suo portiere Casilla, senza la s finale, che ha evitato guai peggiori ma è stato battuto ancora: da Kakà, che ha regalato un bel gioiello alla sua serata di gala con uno spunto d’altri tempi, e poi ha messo sul vassoio un’altra rete per Higuain, arrivato a 85 gol col Madrid, come la leggenda Juanito, due più di Ronaldo il Fenomeno. Festa per tutti al Bernabeu.
FRANCIA
Pastore ispirato, Psg in vetta Ma Ancelotti non è contento PARIGI (a.g.) Il Psg torna in vetta. Dopo l’1-1 stentato del Montpellier, sabato a Digione, la squadra di Ancelotti massacra l’Ajaccio (4-1) dando spettacolo grazie a un grande Pastore, in gol al 27’, ispiratore di tutta la manovra offensiva parigina a segno anche con Menez (29’ p.t.), Hoarau (41’ s.t.) e Nenè (46’ s.t.). Ma Ancelotti non è del tutto soddisfatto: «Dobbiamo essere più concentrati e più collettivi». I progressi però sono evidenti e il primo posto legittimo. 26a GIORNATA Digione-Montpellier 1-0; Lilla-Auxerre 2-2; Marsiglia-Tolosa 0-1; Nancy-Lione 2-0; St Etienne-Evian 0-2; Sochaux-Valenciennes 1-1; Bordeaux-Nizza 1-2; Caen-Brest 0-0; Psg-Ajaccio 4-1; Lorient-Rennes 0-2. CLASSIFICA Psg 55; Montpellier 54; Lilla 47; St Etienne, Tolosa, Rennes 43; Lione 40; Marsiglia 39; Bordeaux 36; Valenciennes 31; Brest, Evian 30; Caen 28; Lorient, Digione 27; Nizza, Nancy, Ajaccio 26; Auxerre 23; Sochaux 21.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 5 MARZO 2012
SERIE BWIN IL POSTICIPO DELLA 29a GIORNATA (ore 20.45)
Brescia per 2 record a casa dell’ex Simoni Vittorie in trasferta e imbattibilità di Arcari: brividi a Gubbio EURO GRILLI GIAN PAOLO LAFFRANCHI
I ricordi Per Simoni non sarà una partita come le altre. Cinque anni a Brescia, tre da giocatore (1968-1971) e due da allenatore (1978-1980), con 2 promozioni in A (una in campo, una in panchina) non si dimenticano: «Uno dei periodi più belli della mia vita. Auguro al Brescia di salire in A, ma la partita è troppo importante, dobbiamo dare continuità alla vittoria col Modena». Il Brescia ha vinto le ultime 4 fuori casa...: «Abbiamo interrotto la serie del Torino, sarebbe bello ripeterci».
Un tecnico che avrebbe potuto essere sulla panchina avversaria, l’altro che ritrova la squadra che gli ha dato molto, da giocatore e da allenatore. Sullo sfondo, un portiere record che cerca di superarsi. Gubbio-Brescia è un posticipo che non passa inosservato. I record Cercato dal Gubbio in
ottobre, Calori aveva rifiutato; chiamato dal Brescia in dicembre, ha detto sì. Dall'incubo playout al sogno playoff. I fatti hanno premiato la scelta: 7 vit-
torie, 2 pareggi, 810 minuti senza incassare reti. Intanto, il portiere, Michele Arcari, zero gol in 810’, è settimo nella classifica delle strisce di imbattibilità in B e ora nel mirino ha gli 816' di Terraneo (Lecce '87-88), gli 846' di Petrovic (Taranto '78-79), gli 867' di Vincenzi (Venezia '65-66). Nel mirino di Calori c'è un altro record: la quinta vittoria di fila in trasferta, mai successo nella storia del Brescia.
Alessandro Calori, 45 anni PIERANUNZI
Gigi Simoni, 73 anni BIANCONI
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GUBBIO BRESCIA
LA SVOLTA VIA CAGNI
GUBBIO (4-3-3) 32 DONNARUMA 39 BRIGANTI 77 COTTAFAVA 13 BENEDETTI 3 RUI 8 SANDREANI 40 NWANKWO 11 GUZMAN 20 BAZZOFFIA 9 CIOFANI 18 GRAFFIEDI All. SIMONI
BRESCIA (3-5-1-1) 1 ARCARI 25 MARTINEZ 21 DE MAIO 19 CALDIROLA 15 ZAMBELLI 22 MANDORLINI 14 SALAMON 8 VASS 3 DAPRELÀ 7 EL KADDOURI 80 JONATHAS All. CALORI
PANCHINA 1 Farabbi, 22 Farina, 33 Caracciolo, 4 Boisfer, 10 Raggio Garibaldi, 30 Ragatzu, 27 Mastronunzio
PANCHINA 12 Leali, 2 Zoboli, 23 Dallamano, 4 Martina Rini, 24 Cordova, 9 Piovaccari, 11 Feczesin
ARBITRO Di Paolo di Avezzano GUARDALINEE Carretta-Evangelista PREZZI da 8 a 35 euro TV Sky Calcio 1 HD e Premium Calcio (andata 2-2) GUBBIO Squalificati nessuno. Diffidati Sandreani, Rui, Boisfer, Bartolucci, Bazzoffia, Buchel, Gerbo, Graffiedi, Lunardini e Benedetti. BRESCIA Squal. nessuno. Diff. Salamon.
Massimo Beghetto, 43 anni PEGASO
Il Vicenza si affida a Beghetto ALBERTA MANTOVANI VICENZA
Dopo 8 partite via Silvio, ora esonerato anche Gigi Cagni: tocca a Massimo Beghetto, l'allenatore della Primavera del Vicenza promosso alla guida della prima squadra per le ultime 13 gare. Ieri il colloquio finale e la decisione, nel pomeriggio la presentazione, oggi il primo allenamento. L'ex difensore non ha il patentino e quindi è in arrivo la deroga da Coverciano, con lui torna il preparatore Stragliotto, mentre con Cagni è stato esonerato anche il collaboratore, Ambrosio. «Quando si arriva al secondo cambio in una stagione – ha detto il presidente Sergio Cassingena – è chiaro che errori ne sono stati fatti anche da parte nostra, ma con Beghetto pensiamo di aver scelto la persona giusta». Il nuovo tecnico, che conosce i giocatori per essere stato il vice di Maran nella scorsa stagione, ha detto: «So che ci sono dei valori, sono convinto che sapremo riprenderci. Punterò sull'orgoglio». © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL GIUDICE SPORTIVO
Camilli inibito per tre mesi Il giudice ha squalificato Piero Camilli, presidente del Grosseto, fino al 31 maggio perché, «al termine del primo tempo scagliava una moneta contro un guardalinee»; decisione contestata da Camilli: «Sarei un fenomeno se fossi riuscito a prendere il guardalinee da quella distanza. Al massimo avrei potuto tirargli una delle dieci caramelle che porto sempre in tasca, per scaramanzia». Una giornata a 12 giocatori: Bianco (Sassuolo), Tonucci (Vicenza), Farias (Nocerina), Filkor (Livorno), Foglio (AlbinoLeffe), Forestieri (Bari), Glik (Torino), Gorzegno (Empoli), Rigoni (Vicenza), Rizzo (Reggina), Scozzarella (Juve Stabia) e Soligo (Vicenza). Ammende: 5 mila euro Nocerina, 4 mila Juve Stabia. LA SITUAZIONE Classifica dopo 29 giornate: Torino p. 59; Pescara* e Sassuolo 55; Verona 54; Padova* 49; Varese 48; Reggina 43; Brescia 42; Sampdoria* e Bari (-2) 40; Juve Stabia* (-4), Cittadella e Grosseto 37; Livorno 31; Modena*, Crotone (-1) e Vicenza 29; Gubbio 26; Empoli* e AlbinoLeffe 25; Ascoli (-7) 24; Nocerina 19 (* una gara in meno). Domani si giocano gli ultimi tre recuperi (ore 18.30): Sampdoria-Empoli (25ª giornata, 3-1), Modena-Padova (26ª, 0-2) e Pescara-Juve Stabia (26ª, 2-3). Queste le partite di sabato, ore 15: Ascoli-Juve Stabia (1-2), Cittadella-Pescara (0-1), Crotone-Modena (1-1), Livorno-AlbinoLeffe (4-0), Nocerina-Gubbio (1-2), SassuoloSampdoria (1-1), Varese-Empoli (2-1) e Vicenza-Grosseto (1-1); ore 18: Brescia-Padova (1-2); domenica 11, ore 12.30: Bari-Reggina (1-3); lunedì 12, ore 20.45: Torino-Verona (3-1).
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PRIMA DIVISIONE GIRONE A 25a GIORNATA Meno male che ci sono le tv, che ci regalano spettacoli come quello di ieri sera tra il Trapani e l’orgoglioso Siracusa, e, magari, anche stasera con l’altra capolista Ternana impegnata a Pisa. Meno male che possiamo assistere a prestazioni di calcio vero, tirato, anche divertente. Almeno possiamo renderci conto che la realtà di questa Prima divisione non è fatta solo dei
l’Analisi di NICOLA BINDA twitter@nickbinda
Perché il bello è soltanto alla domenica
Taranto, palo e proteste La Pro resiste Gol annullato a Garufo e tante occasioni Ma nel finale Braghin sfiora il colpaccio TARANTO
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PRO VERCELLI
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0-0, quindi, non può finire. Ed è, esagerando, due volte ingiusto. Prima perché non c’è giustizia nell’ora in cui il Taranto schiaccia la Pro Vercelli, gioca con una spinta quasi dimenticata, affidato alle geometrie di Di Deo, alle invenzioni di Alessandro e alla determinazione di sette facce nuove rispetto alla partita di Terni. Poi perché non c’è spietatezza nelle ripartenze del gruppo di Braghin, che si affida nel finale alla corsa ispirata di Germano ma sciupa pur avendo fisicamente un notevole vantaggio.
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GIUDIZIO TARANTO (3-4-3) Bremec 6,5; Sosa 6,5, Coly 6,5, Di Bari 6; Garufo 6, Di Deo 7, Pensalfini 5,5 (dal 16' s.t. Giorgino 6), Bertolucci 6 (dal 19' s.t. Cutrupi 6); Rantier 5,5, Guazzo 5,5 (dal 25' s.t. Mendicino 5), Alessandro 6,5. (Faraon, Prosperi, Girardi, Bradaschia). All. Sibilano 6 (Dionigi squalificato). PRO VERCELLI (4-3-1-2) Valentini 6,5; Bencivenga 6, Ranellucci 5,5, Modolo 5,5, Murante 6; Germano 6,5, Calvi 5,5 (dal 41' s.t. Rosso s.v.), Marconi 6; Espinal 5,5; Iemmello 6,5 (dal 49' s.t. Carraro s.v.), Malatesta 5 (dal 35' s.t. Martini s.v.). (Miranda, Cancellotti, Masi, Disabato). All. Braghin 6. ARBITRO Coccia di San Benedetto 6. NOTE paganti 3.433, abbonati 1.171, incasso 39.615,10 euro. Espulso Modolo al 50' s.t.; ammoniti Pensalfini, Ranellucci e Di Bari. Angoli 10-3.
Che occasioni La squadra di Dionigi appare per un’ora tornata agli antichi splendori, ma quando segna (5’) con Garufo non vale (fuorigioco contestato), poi trova Valentini sulla strada di Guazzo (19’) e infine la traversa a togliere la gioia ad Alessandro (21’). Sono i tre lampi più vistosi, ma non diluvia mai: il Taranto è una minaccia costante che la Pro Vercelli – presa quasi alla sprovvista - può so-
FULVIO PAGLIALUNGA TARANTO
Quando il Taranto domina, non ha chi segna. Quando la Pro Vercelli può approfittare del calo dei rossoblù, manca sempre l’ultimo guizzo. Più di
problemi che la settimana ci sbatte in faccia. I fatti di Foggia sono stati gravissimi: vedere un calciatore come Ginestra aggredito vigliaccamente senza difese è allucinante, ma la risposta dello sport e del calcio è quella che hanno regalato i suoi compagni andando a vincere a Reggio Emilia. Poi ci sono le problematiche dei club, quelli che lottano
lo preoccuparsi di arginare, sperando che tutto passi. Non si chiude, comunque, la squadra di Braghin, prova a uscire palla al piede ma concede qualcosa (e qualche pallone) all’agonismo dei rossoblù, ossessivi nella ricerca della giocata verticale per arrivare subito al gol. E’ il riferimento più avanzato che viene meno al Taranto, visto che Guazzo deve fare tutt’altro lavoro e gli esterni finiscono per giocare da soli. La Pro attende e cresce Anche nel secondo tempo (iniziato con la Curva che sventola, in polemica con la società in ritardo con i pagamenti e con un’altra penalizzazione in arrivo, fotocopie di banconote da 500 euro) il Taranto va ad un passo dal vantaggio. Prima con Rantier, poi con Garufo. La Pro Vercelli sa attendere, mostra sempre più fiducia e vede avversari lasciare il campo per acciacchi da scarso utilizzo (prima Pensalfini, poi Bertolucci), percepisce il calo e parte. Ma Malatesta manda fuori di testa a porta quasi vuota (34’) e Martini banalizza un contropiede cinque contro due sbagliando l’ultimo passaggio. Così (nonostante la diseguale suddivisione della partita a vantaggio del Taranto) entrambe avrebbero potuto vincere e nessuno vince. I due momenti positivi proseguono: i rossoblù sono imbattuti da 15 giornate (ma sono anche al quarto pareggio consecutivo), i piemontesi da 7. Ma la Ternana oggi se ne può andare. © RIPRODUZIONE RISERVATA
BENEVENTO
1
FOLIGNO
2
TRITIUM
0
REGGIANA
0
COMO
0
SORRENTO
1
LUMEZZANE
0
FOGGIA
2
Pintori di rigore: gioia Benevento Follia di Conti: crisi nera Como
Il Sorrento cade in dieci dopo 13’ Galuppo nel finale fa felice il Foligno
La Tritium e il Lumezzane non si fanno male: pareggio giusto
Reggiana brutta e contestata Foggia, vittoria per Ginestra
MARCATORE Pintori su rigore al 42’ s.t. BENEVENTO (4-3-3) Gori 6,5; D’Anna 6, Siniscalchi 7, Signorini 6, Anaclerio 5,5 (dal 30’ s.t. Frascatore s.v.); La Camera 5,5, De Vezze 6, Rajcic 6; Cia 6 (dal 17’ s.t. Carretta s.v.), Montini 5,5 (dal 23’ s.t. Altinier 6,5), Pintori 7. (Mancinelli, Rinaldi, Luisi, Kanoute). All. Imbriani-Martinez 6. COMO (4-3-3) Giambruno 6; Ghidotti 6, Urbano 6, Diniz 6,5 (dal 34’ s.t. Conti 4), Filosa 5,5; Salvi 6, Ardito 6 (dall’8’ s.t. Palumbo 5,5), Vicente 6,5; Tavares 6, Ripa 5,5 (dal 17’ s.t. Ciotola 6), Toledo 6. (Twardzik, Imburgia, Doumbia, Paonessa). All. Chiarenza 5,5. ARBITRO Soricaro di Barletta 6,5. NOTE paganti 956, abbonati 685, incasso non comunicato. Espulsi Conti al 40’ s.t. e Carretta al 43’ s.t.; ammoniti Tavares, Siniscalchi, Salvi, Signorini, La Camera, Giambruno e Carretta. Angoli 6-2.
MARCATORI Ginestra (S) al 27’, Guidone (F) al 30’ p.t.; Galuppo (F) al 47’ s.t. FOLIGNO (4-4-2) Mazzoni 6; Tuia 5,5 (dal 24’ s.t. Carroccio 5,5), Cotroneo 6, Galuppo 6,5, Barbagli 5,5; Rizzo 7 (dal 39’ s.t. Tattini 5,5), Padoin 6, Papa 5,5, Coresi 6; Guidone 6,5, Caturano 6 (dal 17' s.t. Ferrari 5,5). (Kovacsik, Stoppini, Fedeli, Evangelisti). All. Pagliari 6. SORRENTO (3-4-3) Rossi 6; Romeo 5, Nocentini 6, Sabato 6; Corsetti 6, Camillucci 5,5 (dal 27' s.t. Beati 5,5), Zanetti 6,5, Bonomi 6,5; Croce 6,5, Ginestra 7 (dal 27' s.t. Bondi 5,5), Carlini 5,5 (dal 21' s.t. Scappini 5,5). (Chiodini, Niang, Maritato, Breglia). All. Ruotolo 5,5. ARBITRO Bindoni di Venezia 6,5. NOTE paganti 361, abbonati 387, incasso di 5.171,93 euro. Espulso Romeo al 13' p.t.; ammoniti Tuia, Galuppo, Papa, Bonomi e Nocentini. Angoli 7-4.
TRITIUM (4-4-2) Pansera 6; Fondrini 6, Suagher 6,5, Dionisi 6, Possenti 6; Casiraghi 6,5 (dal 28’ s.t. Cremaschi 6), Malgrati 6,5, Daldosso 5 (dall’11’ s.t. Di Ceglie 6), E. Bortolotto 5,5; Spampatti 6 (dal 35’ s.t. Sinato s.v.), R. Bortolotto 5,5. (Nodari, Corti, Chimenti, Magnaghi). All. Boldini 6. LUMEZZANE (4-3-1-2) Brignoli 6; Djengoue 6,5, Luciani 6, Guagnetti 6, Pini 6; Diana 6, Sevieri 6, Finazzi 6; Baraye 6,5 (dal 25’ s.t. Antonelli 6); Inglese 6 (dal 37’ s.t. Gasparetto s.v.), Ferrari 5,5 (dal 20’ s.t. Balde 6,5). (Pascarella, Giosa, Dadson, Fondi). All. Nicola 6. ARBITRO Paolini di Ascoli Piceno 6. NOTE spettatori 250 circa, paganti, abbonati e incasso nc. Ammoniti E. Bortolotto, Suagher, Baraye, Inglese e Antonelli. Angoli 4-1.
MARCATORI Wagner al 32’, Defrel al 46’ s.t. REGGIANA (3-5-2) Silvestri 6,5; Aya 4,5, Mei 6, Magliocchetti 5 (dal 35’ s.t. Fedi 5); Iraci 5,5, Spezzani 5 (dal 9’ s.t. Ardizzone 5), Viapiana 5, Arati 5,5, Sperotto 5; Gurma 6, Matteini 5 (dal 20’ s.t. Rossi 5). (Bellucci, Cabeccia, Zini, Panizzi). All. Zauli 5. FOGGIA (3-5-2) Botticella 6,5; De Leidi 6, Gigliotti 7, Toppan 6 (dal 31’ p.t. D’Orsi 6); Traore 6, Velardi 6, Wagner 7, Perpetuini 6,5, Cardin 6; Lanteri 6 (dal 15’ s.t. Defrel 7), Ferreira 6 (dal 28’ s.t. Pompilio 7). (Pizzolato, Frige-
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GIUDIZIO BENEVENTO Il Benevento interrompe la serie negativa, il Como incappa nel terzo k.o. di fila. I giallorossi hanno giocato meglio nel primo tempo, controllando con disinvoltura gli spunti degli ospiti. Ma solo nel finale hanno conquistato il meritato successo. Al 40’ Altinier e Conti in area si spingono a vicenda, il comasco rifila due ceffoni al giallorosso, il guardalinee lo segnala all’arbitro che espelle Conti e assegna il rigore che Pintori trasforma. Antonio Buratto
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GIUDIZIO FOLIGNO (Pg) Il Foligno ha ragione di un combattivo Sorrento, che ha giocato dal 13’ in dieci per l’espulsione di Romeo (fallaccio), e vince la partita sul filo di lana con Galuppo che, al secondo minuto di recupero, di testa infila la porta di Rossi. La gara è stata subito in salita per gli umbri, in svantaggio al 27’ del primo tempo dopo una rete di Ginestra. Alla mezz’ora, però, il Foligno pareggia con Guidone. La gara sembrava avviata verso il pari, poi è arrivato il gol-partita. Roberto Di Meo
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GIUDIZIO MONZA Non si è segnato, portieri inoperosi, giusta la parità. Un punto prezioso per Boldini in ottica salvezza, ma che aiuta poco Nicola per approdare ai playoff. Parte veloce la Tritium che con Spampatti al 9’ conclude debolmente. Risponde il Lumezzane al 22' con un diagonale di Baraye a lato. Ripresa gli ospiti si buttano in avanti e cercano il vantaggio, ma deve fare i conti con una Tritium capace di annullare tutte le incursioni. Al 24' fallo di Di Ceglie su Baraye: punizione dal limite, calcia Sevieri sulla barriera. Al 44' ultimo sussulto di Antonelli: Pansera c'è. Pierfranco Redaelli
con i fallimenti (Spal, Piacenza, Triestina) e quelli che si preparano a un altro mercoledì di passione, come il Como: la Disciplinare ha pronte altre penalizzazioni, senza scordarci però che è sempre possibile che spunti all’improvviso la Corte di Giustizia a rivedere le cose, come accaduto la settimana scorsa. Quello dei tribunali è un altro campionato. Noi preferiamo quello della
domenica (e del lunedì sera), che si accende e diverte. La lotta per il primo posto è chiara, quella per i playoff e la salvezza apertissima. E il risveglio di big come Spezia, Cremonese e Benevento è stuzzicante come il volo di squadre giovani quali Foggia, Carrarese e Lanciano. Sì, i giovani che tanto invoca la Lega Pro. Ma che non sono tutto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il Carpi va sotto 2-0 Poi riprende la Spal SPAL
2
CARPI
2
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GIUDIZIO MARCATORI Agnelli (S) al 16’, Laurenti (S) al 34’ p.t.; Concas (C) al 3’, Pasciuti (C) all’8’ s.t. SPAL (4-1-4-1) Capecchi 7; Cosner 5,5, Zamboni 6 (dal 20' s.t. Beduschi 6), A. Vecchi 6, G. Rossi 5,5; Bedin 6,5; Fortunato 6 (dal 41' s.t. P. Rossi s.v.), Agnelli 6,5, Castiglia 6, Laurenti 7,5 (dal 32' s.t. Marconi s.v.); Arma 6,5. (Costantino, Ghiringhelli, Migliorini, Taraschi). All. S. Vecchi 6. CARPI (4-4-2) Bastianoni 6,5; Laurini 5, Cioffi 6, Terigi 5,5, Poli 6; Concas 6,5, Memushaj 5,5 (dal 40' s.t. Perrulli s.v.), Perini 6 (dal 19' s.t. Boniperti 6), Pasciuti 6,5; Kabine 5,5 (dal 10' s.t. Bocalon 6), Eusepi 6. (Mandrelli, Donnarumma, De Paola, Ferretti). All. Notaristefano 6. ARBITRO Abbattista di Molfetta 7. NOTE paganti 819, abbonati 1.229, incasso di 11.656. euro. Ammoniti Laurenti, Agnelli, Laurini e Concas. Angoli 3-11.
ALESSANDRO SOVRANI FERRARA
Un tempo per parte e alla fine è un giusto pareggio. La Spal andava al riposo sul 2-0, risultato legittimato anche dal palo colpito al 12’ da Fortunato. Il vantaggio al 16' con Laurenti, sul quale era in continuo affanno Laurini, che serviva un pallone d'oro a centro area per Agnelli, che non lasciava scampo a Bastianoni. Al 34' il centrocampista restituiva il favore al compagno di squadra che dal limite, con una conclu-
rio, Cortesi, Cicerelli). All. Stringara 7. ARBITRO Bietolini di Firenze 5,5. NOTE paganti 1.127, abbonati 1.241, incasso di 18.271 euro. Ammoniti Arati, Velardi e Wagner. Angoli 2-4.
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GIUDIZIO REGGIO EMILIA Sesto successo esterno: per il Foggia il modo migliore di voltare pagina dopo l’aggressione a Ginestra. «Gli dedichiamo la vittoria — le parole del suo vice Botticella — e speriamo che torni presto». La Reggiana, al sesto scivolone casalingo, è stata contestata. Stringara ha indovinato le sostituzioni, quando ha messo gli attaccanti Defrel e Pompilio. Quest’ultimo al 32’ della ripresa sfrutta un errore di Aya e scodella a Wagner il pallone per l’1-0. A 3’ dalla fine Fedi spreca l’1-1 e nel primo minuto di recupero Defrel inventa il sinistro del bis. Ezio Fanticini
IL POSTICIPO ORE 20.45
Stasera in tv Pisa-Ternana La Ternana capolista gioca stasera a Pisa rinfrancata dal pareggio del Taranto. Pane è alle prese con gli acciacchi di Buscaroli, Benedetti e Genevier e le squalifiche di Raimondi ed Audel; Tremolada ha chiuso anzitempo la stagione, ma dopo un mese è disponibile Carparelli. Toscano invece porta tutti a Pisa, compreso Litteri squalificato: il tecnico opta per Docente in attacco, e ha tre dubbi (De Giosa o Fazio dietro, Carcuro o Cejas in mezzo, Dianda o Gotti a sinistra). Così in campo (ore 20.45, diretta su Raisport 1): PISA (3-5-2) Pugliesi; Buscaroli, Colombini, Sodano; Benvenga, Scampini, Obodo, Favasuli, Benedetti; Tulli, Perna. (Sepe, Bizzotto, Gatto, Ilari, Perez, Strizzolo, Carparelli). All. Pane. TERNANA (3-4-3) Ambrosi; Ferraro, Pisacane, De Giosa; Bernardi, Carcuro, Miglietta, Gotti; Nolè, Docente, Sinigaglia. (Virgili, Fazio, Arrigoni, Cejas, Dianda, Giacomelli, Danti). All. Toscano. ARBITRO Ripa di Nocera Inf. (Zuccaro-Pentangelo).
sione con uno strano effetto, trovava l’incrocio dei pali: Bastianoni ancora battuto.
CLASSIFICA SQUADRE
PT
TERNANA 52 TARANTO (-3) 48 PRO VERCELLI 44 CARPI 43 SORRENTO (-2) 42 BENEVENTO (-2) 38 LUMEZZANE 36 TRITIUM 34 FOGGIA (-2) 33 AVELLINO 32 COMO (-1) 31 PISA 30 REGGIANA (-2) 27 MONZA 24 SPAL (-4) 23 VIAREGGIO (-1) 18 PAVIA 17 FOLIGNO (-4) 16
G 24 25 24 25 25 25 25 25 25 24 25 24 25 25 25 25 25 25
PARTITE V N P 15 7 2 14 9 2 12 8 4 12 7 6 12 8 5 12 4 9 10 6 9 9 7 9 9 8 8 9 5 10 9 5 11 7 9 8 8 5 12 5 9 11 7 6 12 5 4 16 3 8 14 5 5 15
RETI F S 33 14 28 9 33 13 37 21 33 21 34 29 22 22 22 26 26 23 27 32 32 37 23 23 27 34 23 35 23 30 17 40 26 41 20 36
U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA
RISULTATI Reazione Carpi Sembrava una
gara tutta in discesa per la Spal, che iniziava a sognare di riavviare la miracolosa rincorsa verso la salvezza diretta. Ma dopo appena 3 minuti dall’inizio della ripresa Concas, in mischia, sfruttava un'indecisione della coppia Vecchi-Rossi e riapriva improvvisamente il match. Quasi immediato il pareggio del Carpi. Eusepi difendeva in area il pallone e lo appoggiava all'accorrente Pasciuti che infilava Capecchi. La Spal accusava vistosamente il colpo e crollava, soprattutto sul piano fisico, pagando probabilmente gli sforzi sostenuti nel recupero di mercoledì scorso contro il Como. Però con Arma di testa sfiorava di nuovo il vantaggio, negato da un grande intervento di Bastianoni. Vecchi, che perdeva per infortunio Zamboni, passava al 5-3-2, mentre il Carpi, anche grazie agli inserimenti di Boniperti e Bocalon, prendeva il sopravvento territoriale e colpiva una traversa con Concas, che successivamente sfiorava ancora il gol del successo, in contropiede, in pieno recupero.
AVELLINO-MONZA BENEVENTO-COMO FOLIGNO-SORRENTO PISA-TERNANA REGGIANA-FOGGIA SPAL-CARPI TARANTO-PRO VERCELLI TRITIUM-LUMEZZANE VIAREGGIO-PAVIA
1
VIAREGGIO
1
MONZA
2
PAVIA
3
Tiboni bum-bum: Monza, che colpo Avellino brutto e inconcludente
Il Pavia domina con super Falco Viareggio crolla davanti a Lippi
MARCATORI Tiboni (M) al 7’ p.t.; Tiboni (M) al 26’, De Angelis (A) su rigore al 33’ s.t. AVELLINO (4-3-3) Fumagalli 5,5; Zappacosta 5,5, Izzo 5,5, Cardinale 4,5, Pezzella 4,5 (dal 15’ s.t. Lasagna 4,5); D’Angelo 6, Malaccari 5 (dal 15’ s.t. Thiam 5,5), Ricci 4,5; Millesi 5, Zigoni 5,5, De Angelis 5,5 (dal 19’ s.t. Lasagna 5,5). (Fortunato, Zammuto, Puleo, De Gol, Capua). All. Bucaro 5,5. MONZA (4-3-1-2) Castelli 6; Cattaneo 6, Boscaro 6,5, Zullo 6, Bueno 6; Valagussa 6, Biso 6,5, Lewandowski 6 (dal 21’ s.t. Anghileri 6); Iacopino 6,5; Tiboni 7,5 (dal 34’ s.t. Romano s.v.), Colacone 6 (dal 38’ s.t. Torregrossa s.v.). (Marcandalli, Zenoni, Fiuzzi, Prato). All. Motta 5,5. ARBITRO Magnani di Frosinone 5,5. NOTE spettatori 2.500 circa, paganti, abbonati e incasso non comunicati. Ammoniti Ricci, Zammuto (in panchina), Biso, Lewandowski e Zullo. Angoli 3-0.
MARCATORI Cesca (P) al 6’, Falco (P) al 32’ p.t.; Falco (P) al 6’, Zaza (V) al 21’ s.t. VIAREGGIO (3-5-2) Gazzoli 6; Lamorte 5,5 (dal 40’ p.t. Conson 6), Fiale 5,5, Sorbo 5,5 (dal 1’ s.t. Calamai 6); Carnesalini 5,5, Pizza 5,5, Berardocco 6,5 (dal 10’ s.t. Lepri 6), Cristiani 5,5, Tarantino 5; Zaza 6, Cesarini 6. (Merlano, Pellegrini, Martella, Scardina). All. Cuoghi 5,5. PAVIA (4-4-2) Facchin 5; Pezzi 6, Fissore 7, Fasano 6, Meregalli 5,5 (dal 41’ p.t. Cacchioli 6); Capogrosso 6, Carotti 7, Meza Colli 6, Statella 6; Cesca 7 (dal 35’ s.t. Marchi s.v.), Falco 8 (dal 25’ s.t. Gheller 6). (Dall’Oglio, D’Errico, Rodriguez, Bufalino). All. Roselli 6,5. ARBITRO Lanza di Nichelino 5. NOTE paganti 56, abbonati 460, incasso di 3.378 euro. Espulso Facchin al 40’ p.t.; ammoniti Fiale, Zaza, Conson, Calamai, Carotti e Fasano. Angoli 8-5
GIUDIZIO AVELLINO Si chiama Christian Tiboni l’uomo della provvidenza per il Monza: con una fantastica doppietta piega un Avellino troppo brutto per essere vero. Il Monza passa al 7’: Tiboni scappa sul filo del fuorigioco e infila Fumagalli. Nella ripresa Tiboni imita Ibrahimovic battendo Fumagalli dalla distanza con un missile bello e imprendibile. L’Avellino torna in pista con un rigore di De Angelis (fallo di mano di Zullo), ma poi non tira più in porta. Luigi Zappella
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GIUDIZIO VIAREGGIO (Lu) Davanti a Marcello Lippi, il Viareggio incappa in un severo k.o. nello scontro salvezza con il Pavia. E’ il 20enne Falco a fare la differenza prima ispirando (6’) il gol di Cesca di testa, poi segnando al 32’ il raddoppio su punizione. Poi al 40’ il Pavia resta in 10 per l’espulsione di Facchin (schiaffo al medico del Viareggio, Cupisti). In avvio di ripresa, Falco confeziona il 3-0 dopo un bellissimo slalom. Il Viareggio ha un sussulto con Zaza (21’: gran gol su punizione) ma è tardi. Giovanni Lorenzini
1-2 1-0 2-1 stasera 0-2 2-2 0-0 0-0 1-3
PROSSIMO TURNO DOMENICA 11 MARZO ORE 14.30 BENEVENTO-PISA COMO-VIAREGGIO FOGGIA-FOLIGNO LUMEZZANE-PAVIA MONZA-TARANTO PRO VERCELLI-TRITIUM REGGIANA-CARPI SORRENTO-SPAL TERNANA-AVELLINO
(0-2) (2-1) (1-0) (2-0) (1-2) (2-1) (1-3) (1-0) (3-1)
MARCATORI 15 RETI Ginestra (2, Sorrento). 14 RETI Arma (3, Spal). 10 RETI Perna (3, Pisa). 9 RETI Alessi (1, Reggiana). 8 RETI Cia (Benevento); Filippini (5, Como; ora è nella Cremonese); Malatesta (Pro Vercelli). 7 RETI De Angelis (4, Avellino); Eusepi (1, Carpi); Tavares (Como); Falco (1, Pavia); Nolè (2, Ternana); E. Bortolotto (Tritium).
girone B CLASSIFICA SQUADRE
PT
© RIPRODUZIONE RISERVATA
AVELLINO
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girone A
TRAPANI 49 SIRACUSA (-5) 43 SPEZIA 41 CREMONESE (-6) 38 PERGOCREMA (-2) 38 CARRARESE 37 BARLETTA 36 LANCIANO (-1) 36 ALTO ADIGE 35 PORTOGRUARO 35 FROSINONE 33 TRIESTINA 28 PRATO 28 PIACENZA (-6) 24 ANDRIA 24 LATINA 23 BASSANO 22 FERALPI SALO' 21
G 25 25 25 25 25 25 25 24 25 25 25 25 25 24 25 25 25 25
PARTITE V N P 15 4 6 14 6 5 11 8 6 13 5 7 12 4 9 10 7 8 9 9 7 10 7 7 9 8 8 9 8 8 9 6 10 8 4 13 7 7 11 8 6 10 5 9 11 5 8 12 5 7 13 4 9 12
RETI F S 46 26 33 23 30 23 36 21 30 32 33 26 30 28 26 25 28 23 28 28 27 29 34 38 23 29 28 37 26 35 27 34 15 31 16 28
U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA
RISULTATI BARLETTA-TRIESTINA CARRARESE-BASSANO FERALPI SALO'-LATINA FROSINONE-ANDRIA LANCIANO-ALTO ADIGE PERGOCREMA-SPEZIA PORTOGRUARO-CREMONESE PRATO-PIACENZA TRAPANI-SIRACUSA
1-1 1-0 2-1 1-0 2-1 1-2 0-4 0-3 1-2
PROSSIMO TURNO DOMENICA 11 MARZO ORE 14.30 ALTO ADIGE-SIRACUSA (3-1) ANDRIA-LANCIANO (1-2) BASSANO-FERALPI SALO' (0-0) CREMONESE-PRATO (0-0) LATINA-FROSINONE (1-1) PIACENZA-PERGOCREMA (lun. 12, ore 20.45) (2-0) SPEZIA-CARRARESE (1-2) TRAPANI-BARLETTA (2-0) TRIESTINA-PORTOGRUARO (1-3)
MARCATORI 13 RETI Godeas (Triestina). 12 RETI Le Noci (4, Cremonese). 11 RETI Mazzeo (1, Barletta); Pavoletti (Lanciano); Madonia (Trapani). 10 RETI Fischnaller (5, Alto Adige); Pià (4, Pergocrema); Corazza (Portogruaro); Evacuo (6, Spezia). 9 RETI Gaeta (5, Carrarese); Barraco (4, Trapani).
32
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 5 MARZO 2012
PRIMA DIVISIONE GIRONE B 25a GIORNATA
Gran Siracusa nel folle derby Tutto riaperto TRAPANI
1
SIRACUSA
2
GIUDIZIO
++++
MARCATORI Testardi (S) su rigore al 5’ p.t.; Zizzari (S) al 37’, Filippi (T) al 46’ s.t. TRAPANI (4-4-2) Castelli 7; Daì 5,5 (dal 41’ s.t. Perrone s.v.), Pagliarulo 5, Filippi 6, Sabatino 5,5; Barraco 5,5, Caccetta 6,5 (dal 36’ s.t. Pirrone s.v.), Tedesco 6 (dal 31’ s.t. Priola s.v.), Madonia 5,5; Abate 5, Gambino 5,5. (Pozzato, Cianni, Cavallaro, Mastrolilli). All. Boscaglia 5,5. SIRACUSA (4-2-3-1) P. Baiocco 7; Giordano 6, Moi 6, Fernandez 5,5, Capocchiano 6; D. Baiocco 7, Spinelli 6,5; Pepe 6 (dal 19’ s.t. Zizzari 6,5), Mancosu 6 (dal 10’ s.t. Strigari 6), Longoni 6 (dal 44’ p.t. Bongiovanni 6,5); Testardi 5,5. (Fornoni, Ignoffo, Calabrese, Coda). All. Sottil 7. ARBITRO Manganiello di Pinerolo 7. NOTE paganti 5.031, abbonati 976, incasso di 63.511 euro. Espulsi Fornoni (dalla panchina) al 14’ p.t., Testardi al 27’ p.t., Pagliarulo al 19’ s.t., Sabatino al 27’ s.t., il tecnico Sottil al 40’ s.t. e Moi al 47’ s.t.; ammoniti Fernandez, Pagliarulo, Sabatino, Longoni, Giordano, Barraco, D. Baiocco e Strigari. Angoli 4-6.
c’è Baiocco a chiudere la porta a doppia mandata. Il suo intervento su colpo di testa di Gambino (29’) è prodigioso. Il Trapani non è veloce come al solito, soprattutto pecca troppo in precisione nell’ultimo passaggio, anche perché è costretto a convergere per vie centrali. Madonia e Barraco vengono raddoppiati regolarmente. Ripresa La ripresa comincia co-
Sei espulsi, tre rigori (due falliti) e mille emozioni: ora il Trapani è a +6
Il Siracusa esulta dopo il rigore di Testardi che vale l’1-0 FOTOPRESS
taglia in piena regola. Che sarebbe stato un derby scoppiettante (stadio esaurito, diluvio nel primo tempo) si è capito dall’avvio micidiale. Dal 2’ al 5’ sono subito fuochi d’artificio. Dal possibile vantaggio del Trapani al gol del Siracusa. Barraco lancia Gambino in area, Fernandez lo stende: dal dischetto calcia Barraco, ma Baiocco vola e neutralizza. Sul versante opposto Sabatino tira giù Testardi che dal dischetto non sbaglia. La gara a questo punto prende un andamento preciso: il Trapani attacca a
FABRIZIO VITALE TRAPANI
Il Siracusa ci crede ancora, accorcia la distanze in classifica e si porta a sei lunghezze dal Trapani per sperare ancora nella vetta. Gli uomini di Sottil sfruttano l’ultima chiamata utile per tornare in corsa, interrompono la striscia straordinaria di nove vittorie consecutive del Trapani al termine di un derby in cui è accaduto di tutto. Sei espulsi, otto ammoniti, tre rigori. Una bat-
testa bassa, il Siracusa si chiude e riparte. Sottil la gara l’aveva preparata bene, perché chiude le corsie esterne granata, gli uomini di Boscaglia non trovano varchi. Nervi tesi Si gioca sul filo dei
nervi, è una gara maschia, l’arbitro ha il suo bel da fare nel distribuire gialli da una parte e dall’altra. Un eccesso di foga tradisce Testardi, l’entrata su Sabatino è da rosso. Siracusa in dieci e ancora più arroccato dietro la linea della palla. Il muro azzurro concede poco, e quando si apre qualche falla
me era finito il primo tempo. Il Trapani all’arrembaggio centra una traversa con Gambino, ma non sfrutta la superiorità numerica e nel giro di pochi minuti si ritrova in 9 per le espulsioni di Pagliaruolo e Sabatino, quest’ultima per fallo su Strigari lanciato verso la porta. Castelli tiene ancora a galla i suoi parando il rigore di Zizzari al 28’. Ma non può far nulla quando lo stesso Zizzari lanciato in contropiede lo salta e insacca. Il finale è incandescente, è un assedio del Trapani che, nonostante due uomini in meno trova il gol che riaccende le speranze con Filippi perché i 6’ di recupero consentono di credere ad un insperato pareggio. Gambino ci va vicino. Ma il derby è del Siracusa. E il campionato riaperto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
PERGOCREMA
1
SPEZIA
2
Spezia: il jolly di Madonna Il terzo posto è ipotecato MARCATORI Bianchi (S) all’11’, Pià (P) al 13’, Madonna (S) al 40’ s.t. PERGOCREMA (4-4-2) Cicioni 7; Celjak 6, Fabbro 6,5 (dall’8’ s.t. Doudou 6), Romito 6, Lolaico 6; Babù 6 (dal 44’ s.t. Volpato s.v.), Cazzamalli 6,5, Angiulli 5,5 (dal 41’ s.t. Guidetti s.v.), Tortolano 6; Pià 6,5, Joelson 6,5. (Prisco, Fruci, Menicozzo, Merito). All. Brini 6. SPEZIA (4-4-2) Russo 6; Bianchi 6,5, Gentili 6,5, Lucioni 6, Mora 6,5; Madonna 6,5, Lollo 7 (dal 38’ s.t. Ferrini s.v.), Buzzegoli 6,5, Casoli 6 (dal 17’ s.t. Pedrelli 6); Guerra 6 (dal 27’ s.t. Iunco 6), Marotta 7. (Conti, Vannucchi, Chianese, Evacuo). All. Serena 6,5. ARBITRO Ros di Pordenone 6. NOTE paganti 1.014, abbonati 249, incasso non comunicato. Ammoniti Gentili e Iunco. Angoli 0-10.
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GIUDIZIO CREMA (CR) Lo Spezia passa a Crema nel finale di gara, grazie ad un gol di Madonna e... una zolla di terreno, ma si conferma squadra solida e con tutte le carte in regola per puntare alla B. Il Pergocrema paga la smania di voler vincere a tutti i costi, ma esce comunque tra gli applausi. La prima frazione vede gli ospiti pericolosi con Marotta (due volte) e con l’ottimo Lollo; risponde il Pergo con il piede e la testa di Tortolano. In avvio di ripresa, Bianchi incorna in rete un calcio d’angolo, ma la risposta del Pergocrema è immediata e in contropiede Pià pareggia. A 5’ dal termine Madonna calcia dai 20 metri e beffa Cicioni grazie a un rimbalzo: è un gol che vale il terzo posto solitario. Dario Dolci
PORTOGRUARO
0
CARRARESE
1
LANCIANO
2
BARLETTA
1
FROSINONE
1
PRATO
0
FERALPI SALÒ
2
CREMONESE
4
BASSANO
0
ALTO ADIGE
1
TRIESTINA
1
ANDRIA
0
PIACENZA
3
LATINA
1
Cremonese a valanga Portogruaro, solo pali
La Carrarese fatica Poi spunta Pacciardi
Lanciano, che Volpe L’Alto Adige è sterile
Barletta: gol e tre pali La Triestina si salva
Il Frosinone è partito Andria: errore finale
Rigore con espulsione e il Piacenza domina
La Feralpi si sblocca Latina sempre più giù
MARCATORI Le Noci al 29’ p.t.; Le Noci al 12’, Possanzini al 18’, Filippini al 24’ s.t. PORTOGRUARO (5-3-2) Bavena 6,5; Lunati 5 (dal 24’ s.t. Mguizami 6), Regno 4,5, Cristante 5 (dal 1’ s.t. Altobello 5), Radi 5, Bognanni 5,5; Coppola 5, Cunico 5, Salzano 5,5 (dal 10’ s.t. Della Rocca 6); Luppi 5, De Sena 6. (Mion, Pondaco, Liccardo, Lorenzini). All. Rastelli 5. CREMONESE (4-3-3) Alfonso 6; Polenghi 6 (dal 29’ s.t. Semenzato 6), Minelli 6,5, Cesar 6,5, Favalli 7; Fietta 6 (dal 39’ s.t. Tacchinardi s.v.), Pestrin 7, Dettori 6; Filippini 7, Possanzini 7, Le Noci 7,5 (dal 43’ s.t. Nizzetto s.v.). (Bianchi, Riva, Rabito, Musetti). All. Brevi 7. ARBITRO Aureliano di Bologna 6. NOTE paganti 315, abbonati 174, incasso di circa 5.300 euro. Amm. Cunico e Favalli. Angoli 1-3.
MARCATORE Pacciardi al 30’ s.t. CARRARESE (4-3-1-2) Nocchi 7; Piccini 7, Benassi 7, Anzalone 7, Bregliano 6,5; Pacciardi 7,5, Corrent 7, Taddei 7 (dal 17’ s.t. Belcastro 6); Gaeta 6,5 (dal 17’ s.t. Orlandi 6,5); Merini 6,5 (dal 38’ s.t. Giovinco s.v.), Cori 7. (Teodorani, Miceli, Rosaia, Donati). All. Sottili 6,5. BASSANO (4-3-1-2) Grillo 6,5; Toninelli 6, Drudi 6, Porchia 6, Bonetto 6; Caciagli 6,5 (dal 38’ s.t. Tabacco s.v.), Correa 6,5, Giacobbe 5,5; De Gasperi 6; Gasparello 6,5 (dal 25’ s.t. Ferretti 6), Galabinov 6. (Poli, Guariniello, Maniero, Morosini, Scaglia). All. Jaconi 6. ARBITRO Oliveri di Palermo 6. NOTE paganti 816, abbonati 195, incasso di 11.650 euro. Espulso Giacobbe al 16’ s.t.; ammoniti Pacciardi, Bonetto, Correa e Giacobbe. Angoli 5-6.
MARCATORI Volpe (L) al 46’ p.t.; Chiricò (L) all’11’, Albanese (AA) al 34’ s.t. LANCIANO (4-3-3) Aridità 6,5; Novinic 6, Massoni 6, Amenta 6,5, Mammarella 6; Paghera 6, Turchi 6,5 (dal 45’ s.t. Margarita s.v.), Volpe 6,5; Chiricò 6,5 (dal 34’ s.t. Verna s.v.), Pavoletti 6,5, Sarno 6 (dal 6’ s.t. Donnarumma 6). (Amabile, Rosania, Scrosta, Zeytulaev). All. Cincione 6 (Gautieri squalificato). ALTO ADIGE (4-2-3-1) Iacobucci 6; Iacoponi 5,5, Kiem 6, Cascone 6, Legittimo 6; Santonocito 5,5 (dal 1’ s.t. Schenetti 6), Uliano 6; Furlan 6, Fischnaller 6,5, Campo 6 (dal 32’ s.t. Grea s.v.); Giannetti 5 (dal 17’ s.t. Albanese 6,5). (Miskiewicz, Bacher, Fink, Chiavarini). All. Stroppa 6. ARBITRO Dei Giudici di Latina 5,5. NOTE paganti 600 circa, abbonati 750, incasso di 6.518 euro. Ammoniti Amenta, Iacoponi, Novinic, Mammarella, Donnarumma e Volpe. Angoli 1-6.
MARCATORI Romondini (B) al 3’, Motta (T) al 10’ s.t. BARLETTA (4-3-2-1) Pane 6; Masiero 6, Migliaccio 6, Pelagias 6,5 (dal 42’ s.t. Mazzarani s.v.), Petterini 6; Romondini 6,5, Di Cecco 6,5, De Liguori 5,5 (dal 35’ s.t. Cerone 6); Simoncelli 5,5 (dal 26’ s.t. Franchini 6), Schetter 7; Mazzeo 5,5. (Marino, Guerri, Hanine, Zappacosta). All. Di Costanzo 6. TRIESTINA (4-3-1-2) Gadignani 6,5; Galasso 5,5 (dal 33’ s.t. Cecchini 6), Gissi 6, Thomassen 6,5, Mannini 6; Mattielig 6 (dal 30’ s.t. Forò 6), Princivalli 6, Cristiano 5,5 (dal 15’ s.t. De Vena 5,5); Allegretti 6,5; Godeas 6, Motta 6,5. (Vigorito, Pratolino, Evola, D’Agostino). All. Galderisi 6. ARBITRO Cifelli di Campobasso 5,5. NOTE spettatori 2.000 circa, paganti, abbonati e incasso n.c. Ammoniti Masiero, Pelagias, Cristiano, Mannini e Petterini. Angoli 16-3.
MARCATORE Cesaretti al 24’ s.t. FROSINONE (4-3-3) Zappino 6,5; Ristovsky 7, Stefani 7, Biasi 7, Federici 7; Carrus 6, Bottone 6, Nicco 6; Aurelio 5,5 (dal 1’ s.t. Cesaretti 7), Santoruvo 6,5 (dal 44’ s.t. Bonvissuto s.v.), Ganci 5,5 (dal 15’ s.t. Frara 5,5). (Nordi, Magli, Vitale, Baccolo). All. Corini 6. ANDRIA (4-2-3-1) Rossi 5,5; Meccariello 6, Cossentino 6, Zaffagnini 6, Mucciante 6; Marsili 6, Arini 6; Comini 5,5 (dal 1’ s.t. Gambino 5), Del Core 5,5, Taormina 5,5 (dal 29’ s.t. Minesso 5); La Mantia 5,5 (dal 1’ s.t. Loiodice 5,5). (Sansonna, La Rosa, D’Alessandro, Ballardini). All. Cosco 5,5. ARBITRO Barbeno di Brescia 6. NOTE paganti 498, abbonati 1.422, incasso di 14.808 euro. Ammoniti Bottone, Marsili, Nicco e Federici. Angoli 4-2.
MARCATORI Gavilan su rigore al 21’, Giovio al 43’ p.t.; Bombagi al 30’ s.t. PRATO (4-3-1-2) Morandi 5; Manucci 5,5, Dametto 5,5, Ghinassi 5,5, De Agostini 5; Fogaroli 6, Cavagna 5,5 (dal 21’ s.t. Sacenti 5,5), Costantini 6 (dal 24’ p.t. Varutti 5,5); Pisanu 5; Napoli 5,5 (dall’11’ s.t. Alberti 5), Silva Reis 5. (D’Oria, Visibelli, Gianotti, Vieri). All. Esposito 5. PIACENZA (4-4-2) Ivanov 6; Marchi 6, Bertoncini 6, Bini 6,5, Visconti 6; Volpe 7, Pani 5,5 (dall’11’ s.t. Foglia 6), Piccinni 6,5, Lisi 6; Giovio 6,5 (dal 32’ s.t. Rodriguez 6), Gavilan 7 (dal 24’ s.t. Bombagi 6,5). (Stocchi, Avogadri, Campagna, Dragoni). All. Monaco 7. ARBITRO Marini di Roma 6. NOTE paganti 830, abbonati 163, incasso di 4.572 euro. Espulso De Agostini al 21’ p.t.; ammoniti Bertoncini, Dametto, Costantini, Visconti e Pani. Angoli 3-5.
MARCATORI Castagnetti (FS) al 13’, Tarana (FS) al 46’ p.t.; Fossati (L) su rigore al 49’ s.t. FERALPI SALÒ (4-3-3) Zomer 6; Turato 6,5, Leonarduzzi 6,5, Blanchard 6, Savoia 6,5; Muwana 6,5 (dal 41’ s.t. Fusari s.v.), Castagnetti 6,5, Sella 6,5; Bracaletti 7, Montella 6 (dal 25’ s.t. Defendi 6), Tarana 6,5 (dal 44’ s.t. Bianchetti s.v.). (Branduani, Allievi, Camilleri, Cortellini). All. Remondina 6,5. LATINA (4-3-3) Baican 7; Gasperini 5,5, Burzigotti 5,5, Farina 5, Toscano 5 (dal 20’ s.t. Giacomini 5,5); Berardi 5, Burrai 5,5, Fossati 6; Tortori 5,5 (dal 27’ s.t. Merlin 5,5), Kolawole 5, Citro 6 (dal 7’ s.t. Martignago 6). (Martinuzzi, Bruscagin, Ricciardi, Falzerano). All. Sanderra 5. ARBITRO Ceccarelli di Terni 6,5. NOTE spettatori 500 circa, paganti, abbonati e incasso non comunicato. Ammoniti Citro, Farina e Tarana. Angoli 5-4.
GIUDIZIO
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PORTOGRUARO (Ve) Poker verso la rincorsa alla B. La Cremonese reagisce agli scossoni societari e con il Portogruaro (rimaneggiato) trova conferma in attacco e nell’ermetica difesa, la migliore del girone. Al 29’ Le Noci anticipa Lunati in area e insacca, poi raddoppia al 12’ della ripresa su assist dell’ottimo Favalli. Mette ancora la firma Possanzini al 18’ (4ª rete in 5 partite) con un pallonetto, poi chiude Filippini. Per i granata traversa dell’esordiente Mguizami (classe ’94) di origine angolana e palo di Della Rocca. Alberto Francescut
GIUDIZIO CARRARA Dopo le due sconfitte esterne in 4 giorni, la Carrarese si riscatta battendo con fatica un frizzante Bassano. Quattro successi interni consecutivi per la Sottili-band e altrettanti stop lontano da casa, ma la Carrarese riesce a mantenersi a contatto coi playoff. Nel primo tempo a due buone occasioni per Merini rispondono gli ospiti con Galabinov. Nella ripresa padroni di casa più incisivi, ma Nocchi al 17’ deve salvare su Gasparello. I veneti in 10 per oltre mezzora si chiudono bene, poi decide uno stacco di testa di Pacciardi. Massimo Braglia
serie D
GIRONE A
25a giornata
RISULTATI
Venezia, è allarme Crollo Hinterreggio Novità in vetta in 4 gironi. Perde il Castiglione (B) e il Pizzighettone sale a -5. Perde anche il Venezia (C) e il Porto Tolle è a 2 sole lunghezze. Vincono Este e Forlì (D), perde il Castelfranco: al terzo posto la Virtus Vecomp. L’Hinterreggio (I) perde ancora: Adrano (-1) e Nuvla (-3) si fanno sotto.
GIRONE E RISULTATI DERUTA-SPORTING TERNI FLAMINIA-TODI GROUP CITTA' DI CASTELLO-CASTEL RIGONE PIANESE-PIERANTONIO PONTEDERA-ORVIETANA PONTEVECCHIO-AREZZO SANSOVINO-ZAGAROLO SPOLETO-SANSEPOLCRO VITERBESE-TRESTINA
1-1 0-1 0-2 2-1 1-0 2-2 2-1 1-0 1-0
ACQUI-DERTHONA ASTI-CHIERI BOGLIASCO-CHIAVARI BORGOSESIA-VALLE D'AOSTA F. CARATESE-LAVAGNESE NOVESE-CANTÙ SAN PAOLO PRO IMPERIA-SANTHIÀ VERBANO-ALBESE VILLALVERNIA-NAVIGLIO TREZZANO riposa LASCARIS
+++
GIUDIZIO LANCIANO (Ch) Il Lanciano ritrova la vittoria (mancava dalla prima di ritorno) lasciando il gioco nelle mani di un Ato Adige però troppo sterile. Il vantaggio arriva alla fine del primo tempo quando Volpe insacca in mischia. Poi gli ospiti fanno la partita ma subiscono il raddoppio: Volpe scarica un tiro velenoso che Iacobucci respinge sui piedi di Chiricò, abile ne ribattere in rete. Il guizzo di Albanese regala il gol della bandiera all’Alto Adige. Fiorenzo Carlini
(28a) 0-3 0-1 0-0 2-3 1-0 4-0 0-3 2-3 3-0
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GIUDIZIO BARLETTA Pali e sfortuna: così il Barletta rallenta la corsa playoff pareggiando con la Triestina. All’8’ uno scatenato Schetter coglie il primo palo di testa su un corner. Al 3’ della ripresa i padroni di casa passano grazie ad una sassata sotto l’incrocio di Romondini dai 25 metri. Il vantaggio dura poco: al 10’ Motta realizza deviando un corner basso. La reazione del Barletta è tutta nelle due traverse centrate dal capitano Schetter. Rosario Dimastromatteo
GIRONE B
CLASSIFICA
RISULTATI
Valle d'Aosta˚ p. 61; Chieri 58; Santhià˚ (-3) 49; Derthona˚ e Novese 44; Lavagnese˚ e Chiavari˚ 41; Acqui e Villalvernia 39; Naviglio Trezzano˚ 38; Borgosesia, F. Caratese e Bogliasco 37; Pro Imperia 36; Verbano˚ 29; Asti 24; Albese (-3) 21; Cantù San Paolo˚ 6; Lascaris˚ 4. (˚ hanno già riposato).
ALZANOCENE-DARFO AURORA SERIATE-COLOGNESE CASTELLANA-CARPENEDOLO FIDENZA-OLGINATESE GALLARATESE-PIZZIGHETTONE MAPELLOBONATE-GOZZANO PRO PIACENZA-CASTIGLIONE RUDIANESE-CARONNESE SEREGNO-PONTISOLA VOGHERA-FIORENZUOLA
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GIUDIZIO FROSINONE Terza vittoria consecutiva per il Frosinone che batte l’Andria e si allontana dalla zona bassa. A fare la partita sono i ciociari, ma per Rossi c’è solo lavoro ordinario. La partita si vivacizza nella ripresa: al 17’ una punizione del pugliese Mucciante sbatte sul petto di Stefani, con Zappino che evita la clamorosa autorete. Sette minuti più tardi passa il Frosinone con un tiro al volo di Cesaretti che sfrutta una torre di Santoruvo. Nel finale, invece, su un cross di Del Core, Arini di testa manca il pareggio spedendo sul fondo. Maurizio Di Rienzo
(28a) 2-0 1-0 2-3 1-0 0-0 0-1 2-0 1-1 2-2 0-0
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GIUDIZIO PRATO Un Piacenza pratico e cinico interrompe la serie positiva del Prato, che durava da 5 giornate. La gara si decide al 21’ quando De Agostini trattiene Volpe in area: espulsione e rigore, che Gavilan trasforma. In dieci il Prato rinuncia a Costantini per Varutti confermando la difesa a quattro, ma la cautela non porta frutti: il Piacenza allo scadere del tempo raddoppia con Giovio che raccoglie la respinta di Morandi su tiro di Gavilan. Tris finale di Bombagi da circa 30 metri. Piero Ceccatelli
GIRONE C
CLASSIFICA
RISULTATI
Castiglione p. 54; Pizzighettone 49; Pontisola 48; Olginatese e MapelloBonate 47; Caronnese 46; Voghera 41; Castellana 38; Aurora Seriate 37; Rudianese 36; Darfo, Gozzano e AlzanoCene 35; Pro Piacenza 34; Colognese 32; Fidenza 31; Carpenedolo 30; Fiorenzuola e Seregno 28; Gallaratese 20.
ITALA SAN MARCO-BELLUNO MONTEBELLUNA-GIORGIONE MONTECCHIO-SAREGO SACILESE-MEZZOCORONA SAN GIORGIO-LEGNAGO SANDONÀJESOLO-TAMAI SANVITESE-CONCORDIA UNION QUINTO-PORTO TOLLE VENEZIA-PORDENONE
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GIUDIZIO SALÒ (Bs) La Feralpi Salò ritrova la vittoria dopo quasi due mesi piegando in scioltezza un Latina che non dà cenni di risveglio anche con il ritorno in panchina di Sanderra. La Feralpi sblocca il match al 13’ con un tiro da 25 metri di Castagnetti e raddoppia nel recupero con una deviazione di Tarana da due passi. Baican evita il tracollo al Latina che accorcia solo nel recupero con un rigore (fallo di mano di Leonarduzzi) trasformato da Fossati. Giulio Tosini
GIRONE D 1-2 0-0 1-0 1-0 0-3 3-1 1-1 1-3 1-2
CLASSIFICA
RISULTATI
Venezia p. 52; Porto Tolle 50; Legnago 49; Montebelluna 44; Pordenone 38; SandonàJesolo 37; Mezzocorona 36; Tamai 35; Giorgione 34; Belluno, San Giorgio e Sacilese 33; Union Quinto 30; Montecchio 28; Concordia 26; Sarego e Sanvitese 20; Itala San Marco 9.
BAGNOLESE-PISTOIESE CAMAIORE-CASTELFRANCO CEREA-SCANDICCI ESTE-TUTTOCUOIO FORCOLI-PAVULLESE MEZZOLARA-VILLAFRANCA ROSIGNANO-FORLI' SAN PAOLO-LANCIOTTO CAMPI SESTESE-SANTACROCE VIRTUS VECOMP-RAVENNA
(28a) CLASSIFICA 0-3 3-2 2-2 2-1 3-1 4-1 0-1 0-0 0-3 2-1
Este p. 55; Forlì 54; Virtus Vecomp 52; Castelfranco 50; San Paolo, Mezzolara e Cerea 47; Lanciotto Campi e Pistoiese 42; Rosignano e Scandicci 36; Tuttocuoio 33; Bagnolese 32; Forcoli e Camaiore 31; Ravenna (-2) 30; Villafranca 25; Pavullese 24; Santacroce 21; Sestese 17.
PROSSIMO TURNO (29a) domenica 11 marzo, ore 14.30 Albese-Asti (0-0); Cantù San Paolo-Verbano (0-2); Chiavari-Pro Imperia (1-1); Chieri-Acqui (3-0); Derthona-F. Caratese (1-1); Lavagnese-Borgosesia (2-2); Naviglio-Lascaris (2-2); Santhià-Villalvernia (1-1); Valle d'Aosta-Bogliasco (2-1); riposa Novese.
PROSSIMO TURNO (29a) domenica 11 marzo, ore 14.30 Caronnese-Voghera (0-0); Carpenedolo-MapelloBonate (3-4); Castiglione-Gallaratese (0-3); Colognese-Pro Piacenza (0-2); Darfo-Aurora Seriate (2-3); Fiorenzuola-AlzanoCene (1-4); Gozzano-Fidenza (2-1); Olginatese-Seregno (1-0)
PROSSIMO TURNO (26a) domenica 11 Marzo, ore 14.30
PROSSIMO TURNO (29a) domenica 11 Marzo, ore 14.30
Belluno-San Giorgio (0-0); Concordia-Itala San Marco (1-1); Giorgione-Montecchio (1-2); Legnago-Venezia (1-1); Mezzocorona-Sanvitese (1-1); Pordenone-SandonàJesolo (1-0); Porto Tolle-Sacilese (1-1); Sarego-Union Quinto (0-1); Tamai-Montebelluna (3-2).
Castelfranco-Rosignano (2-1); Este-Cerea (2-1); Lanciotto Campi-Forcoli (0-0); Pavullese-Sestese (2-0); Pistoiese-Mezzolara (0-0); Ravenna-San Paolo (1-1); Santacroce-Bagnolese (0-1); Scandicci-Virtus Vecomp (1-2); Tuttocuoio-Forlì (2-3); Villafranca-Camaiore (1-1).
GIRONE F
GIRONE G
GIRONE H
GIRONE I
CLASSIFICA
RISULTATI
Pontedera p. 56; Arezzo 49; Pianese 41; Castel Rigone 40; Sporting Terni 39; Spoleto 35; Viterbese 34; Pierantonio e Deruta 33; Orvietana e Pontevecchio 31; Trestina 30; Flaminia e Sansepolcro 29; Sansovino 28; Todi 26; Zagarolo e Group Città di Castello 22.
ANCONA-MIGLIANICO ATESSA VDS-LUCO CANISTRO ATLETICO TRI.-OLYMPIA AGNO. CIVITANOVESE-SAMBENEDE. ISERNIA-REAL RIMINI RENATO CURI-SANTEGI. RICCIONE-SAN NICOLO' TERAMO-JESINA VIS PESARO-RECAN.
7-1 2-0 1-0 1-1 2-0 2-0 0-0 5-1 1-2
CLASSIFICA
RISULTATI
Teramo p. 59; Ancona 52; Sambenedettese* 50; Civitanovese* 48; Isernia* 43; San Nicolò 39; Atletico Trivento* 38; Recanatese* 34; Jesina 33; Vis Pesaro 32; Olympia Agnonese* 30; Atessa VdS* e Riccione 29; Santegidiese* 24; Renato Curi 23; Luco Canistro* 19; Miglianico* 17; Real Rimini 4. (* una gara in meno).
ANZIOLAVINIO-CIVITAVECCHIA BUDONI-ATLETICO BOVILLE FIDENE-ARZACHENA MARINO-SANT'ELIA PALESTRINA-SELARGIUS POMIGLIANO-CYNTHIA PORTO TORRES-ASTREA SALERNO-BACOLI SORA-MONTEROTONDO
0-0 1-1 2-1 5-1 6-2 2-0 1-1 4-1 0-0
CLASSIFICA
RISULTATI
CLASSIFICA
RISULTATI
Salerno p. 51; Marino 45; Porto Torres 41; Fidene 40; Budoni e Palestrina 39; Astrea 37; Selargius e Pomigliano 35; Arzachena 31; Sora 30; Monterotondo e Anziolavinio 29; Civitavecchia 28; Cynthia 26; Sant' Elia e Atletico Boville 21; Bacoli 18.
CAMPANIA-BRINDISI 0-0 FORTIS TRANI-CASARANO 0-0 GAETA-CRISTOFARO 2-1 IRSINESE-TURRIS 2-1 ISCHIA-REAL NOCERA 3-1 MARTINA-INTERNAPOLI 1-0 NARDO'-CASERTANA 0-2 SARNESE-GROTTAGLIE 3-1 VIRIBUS UNITIS-FRANCAVILLA S. 0-0
Ischia p. 52; Martina 51; Sarnese 50; Francavilla S. e Casertana 44; Campania 41; Nardò e Brindisi 39; Turris 38; Casarano 36; Fortis Trani 31; Internapoli 28; Irsinese 24; Grottaglie 20; Viribus Unitis 18; Real Nocera e Cristofaro 17; Gaeta (-4) 16.
ADRANO-ACRI BATTIPAGLIESE-SAMBIASE CITTANOVA-NISSA COSENZA-ACIREALE LICATA-SERRE ALBURNI MARSALA-PALAZZOLO MESSINA-HINTERREGGIO NUVLA S. F.-VALLE GRECANICA SANT'ANTONIO ABATE-NOTO
CLASSIFICA 4-2 1-1 0-2 1-1 3-1 1-0 3-2 2-0 3-2
Hinterreggio* p. 42; Adrano 41; Nuvla San Felice 39; Battipagliese* e Cosenza 38; Licata 37; Acri* e Palazzolo 36; Messina (-7) 35; Marsala* 34; Serre Alburni 31; Sant'Antonio Abate 29; Noto 28; Valle Grecanica 27; Acireale* e Sambiase 26; Nissa 22; Cittanova* 19. (* una gara in meno).
PROSSIMO TURNO (26a) domenica 11 Marzo, ore 14.30
PROSSIMO TURNO (26a) domenica 11 Marzo, ore 14.30
PROSSIMO TURNO (26a) domenica 11 Marzo, ore 14.30
PROSSIMO TURNO (26a) domenica 11 marzo, ore 14.30
PROSSIMO TURNO (26a) domenica 11 marzo, ore 14.30
Arezzo-Pierantonio (2-2); Deruta-Todi (1-0); Flaminia-Pontedera (1-2); Group Città di Castello-Sansepolcro (0-2); Pianese-Castel Rigone (2-5); Pontevecchio-Sporting Terni (2-1); Sansovino-Orvietana (4-0); Spoleto-Trestina (0-0); Viterbese-Zagarolo (0-1).
Ancona-Recanatese (6-1); Atessa VdS-Sambenedettese (1-3); Atletico Trivento-Vis Pesaro (2-1); Civitanovese-Miglianico (4-4); Isernia-San Nicolò (2-4); Renato Curi-Jesina (0-0); Riccione-Luco Canistro (0-3); Santegidiese-Real Rimini (3-0); Teramo-Olympia Agnonese (2-1).
Arzachena-Sora (0-0); Astrea-Salerno (0-0); Atletico Boville-Anziolavinio (1-4); Bacoli-Palestrina (1-3); Budoni-Pomigliano (0-0); Civitavecchia-Marino (0-0); Cynthia-Fidene (1-0); Monterotondo-Porto Torres (0-1); Sant'Elia-Selargius (1-2).
Campania-Real Nocera (1-0); Fortis Trani-Sarnese (1-5); Gaeta-Turris (0-2); Internapoli-Cristofaro (1-1); Irsinese-Casertana (0-3); Ischia-Grottaglie (2-1); Martina-Francavilla S. (1-2); Nardò-Brindisi (1-0); Viribus Unitis-Casarano (0-2).
Acri-Palazzolo (2-2); Adrano-Licata (1-0); Cittanova-Cosenza (1-1); Nissa-Marsala (2-2); Noto-Hinterreggio (0-2); Nuvla San Felice-Messina (0-1); Sambiase-Acireale (0-2); Sant'Antonio Abate-Battipagliese (3-3); Valle Grecanica-Serre (1-1).
LUNEDÌ 5 MARZO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
33
SECONDA DIVISIONE girone A
CASALE
3
RIMINI
2
MONTICHIARI
2
SAVONA
2
28a giornata
Casale, scatto e una schiarita Risale il Cuneo E’ gran Mantova Una grande vittoria del Casale (insieme a qualche voce sul possibile salvataggio del club, evitando la messa in liquidazione) lancia la squadra di Buglio a +5. Pareggiano Rimini (impresa del Savona, che rischia di doversi ritirare dal torneo) e San Marino, che mercoledì sono di fronte nel derby (in diretta su Raisport 1) e sentono sempre più vicino il Cuneo, arrivato a una sola lunghezza grazie al gol numero 12 di Max Varricchio. Il nuovo corso del Mantova (Boninsegna d.t., Sauro Frutti allenatore) inizia bene, con un netto 3-0 al Treviso, che comunque resta aggrappato alla zona playoff dove irrompono Entella e Poggibonsi.
GIUDIZIO
++++
GIUDIZIO
MARCATORI Peluso (C) al 14', Dimas (M) al 22', Iannini (C) al 34', Dimas (M) al 42' p.t.; Taddei (C) al 29' s.t. CASALE (4-3-3) Adornato 6; Silvestri 6, Vignati 6,5, Gonnella 6, Marchi 6,5; Iannini 6,5, Capellupo 7, Gambadori 6,5 (dal 12' s.t. Siega 7); Peluso 6,5 (dal 26' s.t. Miello 6), Curcio 6, Taddei 7 (dal 43' s.t. Agnesina s.v.). (Pomat, Ciccomascolo, Garrone, Lillo). All. Buglio 7. MONTICHIARI (4-4-2) Polizzi 6; Verdi 6, Bettenzana 6, Corallo 6, Filippini 5,5; Muchetti 6, Dolce 5,5 (dal 33' s.t. Materazzo 6), Agostinone 5, Altobelli 5; Kyeremateng 5 (dal 27' s.t. Saleri 5,5), Dimas 7,5 (dal 33' s.t. Dalì 6). (Gambardella, Zambelli, Severgnini, Justino). All. Ottoni 6,5. ARBITRO Chiffi di Padova 5,5. NOTE spettatori 500 circa, incasso di quasi 3.000 euro. Ammoniti Taddei, Vignati, Silvestri, Corallo, Saleri e Muchetti. Angoli 7-1. (g.m.)
girone B
CATANZARO
1
GAVORRANO
2
PERUGIA
0
VIGOR LAMEZIA
2
31a giornata
++
MARCATORI Buonocunto (R) all’8’, Marconi (S) al 10’, Meloni (S) al 32’, Degano (R) al 44’ s.t. RIMINI (4-3-2-1) Scotti 6; Gasperoni 6 (dal 20’ s.t. Baldazzi 6), A. Brighi 5,5, Rosini 6, Vittori 6; Buonocunto 6,5, M. Brighi 6, Palazzi 5 (dal 35’ s.t. Deluigi s.v.); Spighi 5,5, Degano 8; Zanigni 6 (dal 1’ s.t. Gerbino Polo 5,5). (Semprini, Mastronicola, Zanetti, Favero). All. D’Angelo 6. SAVONA (4-4-2) Aresti 6,5; Quintavalla 6, Belotti 6, Marconi 6,5, Pellini 6 (dal 22’ s.t. Vinatzer 6); De Martis 6,5, Giorgione 6, Buglio 5,5, Cattaneo 6,5; Ucha 5,5 (dall’11’ s.t. Meloni 6,5), Mezgour 5,5 (dal 30’ s.t. Terzoni s.v.). (Maragna, Buono, Parodi, Tonetto). All. Corda 6,5. ARBITRO Tardino di Milano 5. NOTE spettatori 1.400 circa, incasso di quasi 10.000 euro. Ammoniti Spighi, M. Brighi, Giorgione, Belotti, Terzoni e Meloni. Angoli 10-1. (g.b.)
Catanzaro festa con 7mila tifosi Fioretti, 24 gol Lamezia, 2 rigori C’erano circa 7mila spettatori a vedere Catanzaro-Perugia, grande sfida tra due nobili decadute che ora sono lanciate verso la risalita: ha vinto la squadra di casa grazie al gol numero 13 di Simone Masini. Sembrava l’occasione per staccare la Vigor Lamezia, sotto i due gol a Gavorrano (ancora a segno Fioretti, salito a 24): poi però due rigori hanno consentito alla squadra di Costantino di trovare il pareggio. Con due sofferte vittorie rinforzano la loro posizione nei playoff L’Aquila e Paganese; quest’ultima è passata a Giulianova, il cui stadio è sempre chiuso al pubblico in quanto sprovvisto del certificato di prevenzione incendi.
+++
GIUDIZIO MARCATORE Masini al 13’ p.t. CATANZARO (3-4-3) Mengoni 6; Mariotti 7, Sirignano 7, Papasidero 7; Giampà 6,5, Quadri 6,5, Ulloa 7, Bruzzese 6,5 (dal 26’ s.t. Narducci 6); Masini 6,5, Esposito 7, Carboni 6,5. (Scerbo, Accursi, Corso, D’Anna, Gigliotti, Bugatti). All. Cozza 7. PERUGIA (3-5-2) Giordano 5,5; Borghetti 6 (dal 10’ s.t. Balistreri 5,5), Cacioli 5,5, Russo 5,5; Anania 5,5, Carloto 6, Mocarelli 5 (dal 1’ s.t. Zanchi 6), Benedetti 6 (dal 34’ s.t. Ferri Marini s.v.), Margarita 5,5; Tozzi Borsoi 6, Clemente 5. (Braccalenti, Pupeschi, Moscati, Moneti). All. Battistini 6. ARBITRO Pasqua di Tivoli 5,5. NOTE spettatori 7.000 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Borghetti, Cacioli e Carboni. Angoli 5-2. (i.m.)
GIUDIZIO
++++
MARCATORI Fioretti (G) su rigore al 18’ p.t.; Pucciarelli (G) al 20’, Mangiapane (VL) su rigore al 27’, Mancosu (VL) su rigore al 46’ s.t. GAVORRANO (4-2-3-1) Addario 6; Tognarelli 5, Miano 6, Alderotti 6,5, Angelotti 6; Zane 5,5, Nicoletti 5,5; Pucciarelli 6,5 (dal 38’ s.t. Nocciolini s.v.), Rosati 6 (dal 18’ s.t. Menichetti 5), Pulina 5; Fioretti 6,5. (Santandrea, Esposito, Manzo, Lo Sicco, Nohman). All. Callai 5,5 (Buso squalificato). V. LAMEZIA (4-3-2-1) Forte 5; Franchino 6, Marchetti 5, Gattari 6, Mercurio 6,5 (dal 33’ s.t. Rondinelli s.v.); Cane 5, Giuffrida 6 (dal 24’ s.t. Mangiapane 6,5), Cerchia 6; Visone 5 (dall’8’ s.t. Romero 6), Mancosu 7; De Luca 6,5. (Calderoni, Sbravati, Lattanzio, Erbini). All. Costantino 6,5. ARBITRO Strocchia di Nola 5. NOTE spett. 300 circa, incasso di 1.177 euro. Espulsi Esposito dalla panchina al 36’ p.t., Cane al 12’ s.t., Pulina al 14’ s.t. e Marchetti al 40’ s.t.; amm. Zane, De Luca e Menichetti. Angoli 5-2. (a.f.)
ALESSANDRIA
0
CUNEO
1
MANTOVA
3
ENTELLA
2
L’AQUILA
1
GIULIANOVA
0
MELFI
2
APRILIA
1
SAN MARINO
0
VALENZANA
0
TREVISO
0
SANTARCANGELO
1
CELANO
0
PAGANESE
1
CHIETI
1
NORMANNA
0
+++
GIUDIZIO ALESSANDRIA (4-4-2) Servili 7; Negrini 5,5, Cammaroto 6, Cusaro 6, Marchetti 5,5; Santoni 6 (dal 41’ s.t. Barichello s.v.), Segarelli 6, Roselli 6,5, Floriano 6; Fanucchi 6,5, Artico 5,5 (dal 18’ s.t. Motta 6). (De Marco, Scarabelli, Nocciola, Giardina, Cuneaz). All. Sonzogni 6. SAN MARINO (4-4-2) Vivan 6,5; Pelagatti 5,5, Fogacci 6, Del Duca 6, Crivello 6; Sorbera 6, Pigini 5,5 (dal 21’ s.t. Amantini 6), Loiodice 6, Villanova 6; Tarallo 5 (dal 17’ s.t. D’Antoni 5,5), Lapadula 6. (Migani, Ferrero, Del Sole, De Santis, Casolla). All. Petrone 6. ARBITRO Saia di Palermo 5,5. NOTE spettatori 1.250 circa, incasso di 10.100 euro. Ammoniti Artico, Marchetti, Pigini, Tarallo, Del Duca e Pelagatti. Angoli 6-9. (n.p.)
GIUDIZIO
++
GIUDIZIO
MARCATORE Varricchio al 37’ s.t. CUNEO (4-3-1-2) Rossi 6,5; Passerò 6,5, Carretto 6,5 (dall’8’ s.t. Sentinelli 6,5), Cintoi 6, Arcari 6,5; Cristini 6,5, Longhi 6,5, Gentile 6,5 (dal 19’ s.t. Lodi 6,5); Di Quinzio 6,5; Fantini 6,5 (dal 31’ s.t. Ferrario 6), Varricchio 7. (Negretti, Garçia, Galfrè, Personè). All. E. Rossi 7. VALENZANA (5-3-2) Serena 6,5; Blondett 6, Crescente 6, Serao 6,5, Bettati 5,5, Bassoli 5,5 (dal 6’ s.t. Berselli 6); Pagan 6 (dal 21’ s.t. Montanari 6), Righini 6, Chiazzolino 5,5 (dal 38’ s.t. Enrico s.v.); Alteri 6, Miracoli 5,5. (Bonassi, Prandi, Uggeri, Capellini). All. R. Rossi 6. ARBITRO Pierro di Nola 5,5. NOTE spettatori 750 circa, incasso di quasi 2.000 euro. Ammoniti Cintoi, Longhi, Sentinelli, Bettati, Serao, Blondett e Berselli. Angoli 5-3. (m.l.)
++++
++++
MARCATORI Caruso al 45’ p.t.; Franchi al 10’, Pietribiasi al 23’ s.t. MANTOVA (4-4-2) Portesi 6; Girelli 6 (dal 16’ s.t. Bertin 6), Caruso 7,5 (dal 42’ s.t. Maschio s.v.), Fonte 6,5, Sereni 6,5; Colonetti 7,5, Spinale 6,5, Pettarin 7, Bersi 7,5; Franchi 7,5, Pietribiasi 6,5 (dal 35’ s.t. Del Sante s.v.). (Festa, Galbiati, Burato, Cinque). All. Frutti 7. TREVISO (4-3-1-2) Campironi 6; Brunetti 5,5 (dall’8’ s.t. Pacini 5,5), Biagini 5, Visintin 6, Paoli 5; Bandiera 5,5, Giorico 6 (dal 22’ s.t. Gallon 5,5), Malacarne 5 (dal 13’ s.t. Perna 5,5); Torromino 5,5; Stentardo 5, Ferretti 5. (Sartorello, Granati, Beccia, Del Grande). All. Zanin 5. ARBITRO D’Angelo di Ascoli 5. NOTE spettatori 2.200 circa, incasso di 11.435 euro. Ammoniti Caruso, Pettarin, Girelli, Del Sante (dalla panchina), Pacini e Bandiera. Angoli 6-2. (m.b.)
GIUDIZIO MARCATORI Rosso (E) al 38', Schiavini (S) al 39' p.t.; Garin (E) al 3' s.t. ENTELLA (4-3-1-2) Paroni 7; Zampano 6, Villagatti 6,5, Russo 6,5, Fantoni 6 (dal 30' s.t. Falcier 6); Staiti 6, Hamlili 6,5, Volpe 6,5; Garin 7; Rosso 7 (dal 25' s.t. Lenzoni 6), Lazzaro 6 (dal 39' s.t. Bertoli s.v.). (Otranto, Talignani, Favret, Simeoni). All. Prina 6,5. SANTARCANGELO (4-1-4-1) Nardi 6,5; Arrigoni 6, Del Pivo 6,5, Cola 5,5 (dal 12' s.t. Ferri 6), Locatelli 6; Obeng 7 (dal 27' s.t. Gavoci 6); Baldinini 6, Schiavini 7, Tonelli 6,5, Zavalloni 6 (dal 20' s.t. Bazzi 6,5); Scotto 6,5. (Bicchiarelli, Antoniacci, Gregorio, Bacchiocchi). All. Angelini 6,5. ARBITRO Penno di Nichelino 7. NOTE spettatori 400 circa, incasso di 4.053,47 euro. Ammoniti Hamlili, Schiavini, Locatelli e Russo. Angoli 8-4. (i.v.)
GIUDIZIO
+++
++
MARCATORE Agnello al 33’ s.t. L’AQUILA (4-3-3) Testa 6,5; Simoncini 6, Prizio 5,5 (dal 12’ s.t. Cavaliere 5,5), Ruggiero 6, Calvarese 5,5; Agnello 6,5, Catinali 6 (dal 26’ s.t. Capparella 6), Carcione 5,5; Improta 6, Colussi 6 (dal 5’ s.t. Giglio 6), Piccioni 6. (Modesti, Campinoti, Perfetti, Cunzi). All. Ianni 6. CELANO (4-3-3) Liverani 5; Furno 6, Rapino 6, Bianciardi 5,5, D’Angelo 6; Barbetti 6, De Risio 5,5, Mascioli 5,5 (dal 17’ s.t. Amadio 5,5); Luzi 5,5 (dal 17’ s.t. Puntoriere 5), Croce 6, Granaiola 5,5 (dal 33’ s.t. Sciamanna s.v.). (Agostini, Ciolli, Funari, Marfia, Sciamanna). All. Facciolo 6. ARBITRO Rocca di Vibo Valentia 6. NOTE spettatori 800 circa, incasso di quasi 4.000 euro. Espulso Puntoriere al 40’ s.t.; amm. Carcione, Simoncini e D’Angelo. Angoli 10-2. (a.f.)
GIUDIZIO MARCATORE Galizia su rigore al 44’ s.t. GIULIANOVA (4-3-1-2) Merletti 7; Del Grosso 5,5, Terrenzio 6,5, Faragalli 6, Bruno 6; Bontà 5,5 (dal 39’ s.t. Di Michele s.v.), D’Aniello 6, Bianchi 5,5 (dal 44’ s.t. Valori s.v.); Iachini 5,5 (dal 28’ s.t. Giustini s.v.); Morga 6, Pirelli 5,5. (Sorrentino, Palandrani, Cavasinni, Moretti). All. De Patre 6. PAGANESE (4-2-3-1) Robertiello 6; Balzano 6, Fusco 6,5, Pepe 6, Loiacono 6; Tricarico 6,5, Nigro 6; Galizia 6,5, Orlando 5,5 (dal 35’ p.t. Neglia 6; dal 49’ s.t. Giglio s.v.), Scarpa 5,5 (dal 42’ s.t. Cognigni s.v.); Fava 6. (Stillo, Agresta, Pastore, De Martino). All. Palumbo 6,5. ARBITRO Martinelli di Roma 5,5. NOTE partita giocata a porte chiuse. Ammoniti Terrenzio, Bontà, Scarpa, Pirelli e Fava. Angoli 3-0. (g.a.)
+++
GIUDIZIO MARCATORI Gennari (M) al 17’, Sabbatini (C) al 33’, Improta (M) al 38’ s.t. MELFI (4-3-3) Scuffia 6; Spirito 6, Gennari 7, Bova 6, R. Russo 6; G. Russo 6,5, Scarsella 6, Greco 6 (dal 39’ s.t. Caprioli s.v.); Improta 7, Simeri 6 (dal 18’ s.t. Tirelli 6), Ambrogetti 6 (dal 46’ s.t. Gerolino s.v.). (Della Luna, Fiorucci, Pericolo, Lionetti). All. Rodolfi 6,5. CHIETI (4-2-3-1) Feola 6,5; Bigoni 5,5, Pepe 5,5, Migliorini 5,5, Malerba 5,5 (dal 46’ s.t. Serpico s.v.); Sabbatini 6,5, Del Pinto 6; Alessandro 5,5 (dal 21’ s.t. Gammone 5,5), Fiore 5,5, Berardino 5,5 (dal 32’ s.t. Sciarra s.v.); Lacarra 5. (Perucchini, Pedrocchi, Rossi, Di Noia). All. Paolucci 5,5. ARBITRO Piccinini di Forlì 6. NOTE spettatori 300 circa, incasso non comunicato. Espulso Lacarra al 25’ s.t.; Ammoniti Sabbatini, Bova, Greco e Caprioli. Angoli 5-10. (g.t.)
GIUDIZIO
++++
MARCATORE Gomes al 32’ s.t. APRILIA (4-4-2) Bifulco 6; M. Grieco 5,5, Aquino 6, Gritti 6, Carta 6; Criaco 7, Salese 5,5 (dal 7’ s.t. Croce 6,5), Cruciani 6, Gomes 7; Pignalosa 5,5 (dal 7’ s.t. Buonaiuto 6), Lacheheb 6 (dal 43’ s.t. Germani s.v.). (Pellegrino, Di Libero, Diakite, Iovene). All. Vivarini 6,5. NORMANNA (4-3-2-1) Gragnaniello 7; Letizia 6, Campanella 6, Mattera 6,5, Vitale 5,5; Marano 6,5 (dal 17’ s.t. Zolfo 6), Gatto 6,5, Vecchione 7 (dal 33’ s.t. Pisani 5,5); Petagine 7, G. Grieco 6; Guarracino 6 (dal 28’ s.t. Signorelli 5,5). (Russo, Monda, Diana, Varriale). All. Romaniello 6. ARBITRO Losito di Pesaro 5,5. NOTE spettatori 1.500 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Bifulco, Gomes, Croce, Gatto, Mattera e Marano. Angoli 2-4. (v.a.)
POGGIBONSI
2
PRO PATRIA
0
LECCO
2
BELLARIA
0
ARZANESE
0
FANO
1
NEAPOLIS
2
EBOLITANA
1
RENATE
0
GIACOMENSE
0
SAMBONIFACESE
1
BORGO A BUGGIANO
0
ISOLA LIRI
1
MILAZZO
0
FONDI
3
VIBONESE
1
GIUDIZIO
+++
++
MARCATORI Cirina al 27', Dierna al 29' p.t. POGGIBONSI (4-4-2) Sportiello 6,5; Cutrupi 6,5, Dierna 6,5, Cirina 7, Bronchi 6; Boldrini 6,5, Giunchi 6 (dal 40' p.t. Doveri 6,5), Settembrini 6, Bigeschi 6; Dal Bosco 6 (dal 26’ s.t. Falomi 6), Pera 6 (dal 43’ s.t. Romanelli s.v.). (Gori, Mugnaini, Malquori, Giuliacci). All. Fraschetti 6,5. RENATE (4-2-3-1) Pisseri 6; Adobati 5,5, Bergamini 5,5, Ferrari 5,5, Gavazzi 5,5 (dal 6' s.t. Valerio 6); Mastrototaro 6, Cavalli 5,5; Battaglino 6, Mantovani 5,5 (dal 16' s.t. Ghezzi 5,5), Mangiarotti 6; Mazzini 5,5 (dal 33' s.t. Morotti 5,5). (Lenzi, Cortinovis, Pratino, Carminati). All. Magoni 5,5. ARBITRO Giorgetti di Cesena 6. NOTE spettatori 600 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Cutrupi e Settembrini. Angoli 4-3. (e.p.)
GIUDIZIO PRO PATRIA (4-3-1-2) Frasca 6; Gambaretti 6, Nossa 6, Polverini 6, Bonfanti 5,5 (dal 13’ s.t. Pantano 5,5); Bruccini 6, Cortesi 5,5, Mora 5,5; Giannone 5,5 (dal 20’ s.t. Viviani 6); Serafini 6, Cozzolino 6. (Andreoletti, Botturi, Iuliano, Artaria, Carogna). All. Cusatis 5,5. GIACOMENSE (5-3-2) Poluzzi 6; Scaioli 6,5, Minardi 6, De March 6, Turi 6, Cenerini 6; Tabanelli 6,5, Ferrara 6 (dal 26’ s.t. Vagnati 5,5), Caciagli 6; Staffolani 5,5 (dal 26’ s.t. Paci 5), Dal Rio 5,5 (dal 38’ s.t. Tanaglia s.v.). (Pavanello, Sirri, Lorusso, Mandorlini). All. Gadda 6,5. ARBITRO Zappatore di Taranto 6. NOTE spettatori 1.000 circa, incasso di 7.802 euro. Ammoniti Cortesi, Nossa e Tanaglia. Angoli 3-9. (a.r.)
2a DIVISIONE GIRONE A
RISULTATI
SQUADRE
PT
CASALE
53 28 15 8 5 42 24
SAN MARINO
48 27 14 6 7 50 31
RIMINI
48 27 14 6 7 32 26
ALESSANDRIA-SAN MARINO BELLARIA-BORGO A BUGGIANO CASALE-MONTICHIARI CUNEO-VALENZANA ENTELLA-SANTARCANGELO LECCO-SAMBONIFACESE MANTOVA-TREVISO POGGIBONSI-RENATE PRO PATRIA-GIACOMENSE RIMINI-SAVONA
PARTITE RETI G V N P F S
CUNEO
47 28 14 5 9 43 37
TREVISO (-2)
43 27 12 9 6 41 27
ENTELLA
42 28 11 9 8 39 26
POGGIBONSI
42 27 12 6 9 40 32
SANTARCANGELO 40 28 12 4 12 32 27 BORGO A BUGGIANO 37 28 10 7 11 35 38 PRO PATRIA (-13)
36 28 13 10 5 41 25
RENATE
36 28 9 9 10 28 30
ALESSANDRIA (-2)
35 28 9 10 9 31 33
SAVONA (-4)
34 28 9 11 8 34 30
BELLARIA
33 27 8 9 10 30 34
GIACOMENSE
31 27 7 10 10 35 42
MANTOVA
31 27 7 10 10 29 36
MONTICHIARI (-2) 29 28 8 7 13 34 43 SAMBONIFACESE 24 28 6 6 16 27 49 LECCO
20 28 4 8 16 20 53
VALENZANA
18 27 4 6 17 20 40
U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE
++
GIUDIZIO MARCATORI Pizzuti (L) all'11', Zanetti (S) al 17', Cavagna (L) al 43' p.t. LECCO (4-3-3) Aprea 7; Conti 5,5, Merli Sala 7, Pizzuti 6,5, Sciannamè 5,5; Galli 7, D'Amico 7, Castellazzi 5; Fall 6,5 (dal 40' s.t. Rebecchi s.v.), Fabbro 6 (dal 32' s.t. Temelin s.v.), Cavagna 6,5 (dal 10' s.t. Mattaboni 6). (Durandi, Caforio, Aldegani, Dell'Acqua). All. Modica 7. SAMBONIFACESE (4-4-2) Bonato 6,5; Caraceni 5,5 (dal 18' s.t. Montagnani 5,5), Dal Degan 6,5, Messina 6 (dal 36' p.t. Orfei 5,5), Viskovic 5,5; Finotto 5, Creati 6,5, Zanetti 7, Tecchio 5 (dal 40' s.t. Carlini s.v.); Brighenti 6, Marianeschi 5,5. (Nardoni, Pisati, Ruggeri, Botticini). All. Gobbo 5. ARBITRO D'Iasio di Matera 5. NOTE spettatori 600 circa, incasso di quasi 2.500 euro. Espulso Castellazzi al 40' p.t.; ammoniti Dal Degan, Zanetti, D'Amico, Galli, Conti e Temelin. Angoli 4-10. (m.v.)
0-0 0-0 3-2 1-0 2-1 2-1 3-0 2-0 0-0 2-2
PROSSIMO TURNO MERCOLEDI 7 MARZO ORE 14.30 BORGO A BUGGIANO-ENTELLA MANTOVA-ALESSANDRIA MONTICHIARI-LECCO RENATE-BELLARIA SAMBONIFACESE-PRO PATRIA SAN MARINO-RIMINI (ore 15) SANTARCANGELO-CUNEO SAVONA-POGGIBONSI TREVISO-CASALE VALENZANA-GIACOMENSE
(0-4) (1-1) (2-1) (1-1) (0-4) (1-2) (0-1) (1-3) (1-0) (0-0)
MARCATORI 18 RETI Lapadula (San Marino). 16 RETI Serafini (5, Pro Patria). 14 RETI Taddei (2, Casale); Rosso (2, Entella). 12 RETI Grassi (1, Borgo a Buggiano); Varricchio (Cuneo); Pera (4, Poggibonsi).
GIUDIZIO
++
BELLARIA (4-3-1-2) Venturi 6,5; Scarponi 6,5, Bamonte 6,5, Martinelli 6, Caidi 5,5 (dal 31' s.t. Luppi s.v.); Forte 5,5, Briglia 5,5, Mariani 5,5; Rolandone 6,5 (dal 7' s.t. Morena 5,5); Fioretti 5 (dal 12' s.t. Rossi 6), De Cenco 5. (Renna, Fantini, Fabbri, Alberani). All. Campedelli 6. BORGO A BUGGIANO (4-3-1-2) Grandi 6; Tafi 5,5, Di Giusto 6, Settepassi 6,5, Lorenzini 6; Maretti 7, Tognozzi 6,5, Gialdini 6,5 (dal 33' s.t. Mugelli s.v.); Grassi 6; Gucci 5,5 (dal 30' s.t. Santini s.v.), Rocchi 5,5 (dal 42' s.t. Di Crescenzo s.v.). (Strambi, Di Stefano, Castaldo, Corsi). All. Firicano 6. ARBITRO Rasia di Bassano del Grappa 6,5. NOTE spettatori 150 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Tognozzi, Lorenzini, Martinelli, Caidi e Settepassi. Angoli 5-4. (a.p.)
REGOLAMENTO
Promosse in 6 Retrocedono in 9 con nuovi playout Ecco il regolamento della Seconda divisione. PROMOZIONI Salgono dirette le prime due dei rispettivi gironi, più le due vincenti dei playoff: sono ammessi terza, quarta, quinta, sesta e lo svolgimento è il solito. RETROCESSIONI Scendono dirette le ultime tre dei due gironi e altre tre dopo i nuovi playout: si sfidano quartultima e quintultima di ogni girone (andata e ritorno) e chi perde retrocede, le due vincenti si affrontano (andata, ritorno e rigori) e chi perde retrocede.
GIUDIZIO
++
+++
MARCATORE Russo al 42’ s.t. ARZANESE (4-3-3) Fiory 6; Castellano 5,5 (dal 27’ s.t. Lorenzi s.v.), Salvati 6, Caso 6, Esposito 5,5; Tarascio 5,5 (dal 4’ s.t. Nocerino 5,5), Manzo 5,5, Gori 6,5; Sandomenico 6,5, Incoronato 5, Mascolo 5,5 (dal 18’ s.t. Tenneriello 5,5). (Parisi, Florio, Petrone, Fragiello). All. Fabiano 5,5. ISOLA LIRI (4-3-3) Mariosi 6; Ferrara 6 (dal 22’ s.t. Paloni 6), Romeo 6, Falco 6, Martinelli 6; Di Lullo 5,5 (dal 20’ s.t. Raffaello 5,5), Costanzo 6,5, Lucchese 6; Conte 6,5, Russo 6,5, Bussi 6 (dal 35’ s.t. Maiorano s.v.). (Coletti, La Rocca, Soudant, Bianchini). All. Sciannimanico 6,5. ARBITRO Ceccarelli di Rimini 6. NOTE spettatori 200 circa, incasso nc. Espluso Incoronato all’11’ s.t.; ammoniti Manzo, Di Lullo, Incoronato e Conte. Angoli 9-5. (g.ar.)
GIUDIZIO MARCATORE Amaranti al 15’ s.t. FANO (4-4-2) Orlandi 6; Colombaretti 6, Mucciarelli 6, Cossu 6, Amaranti 7,5; Cazzola 5,5, Berretti 6, Zebi 5,5, Raparo 5,5 (dal 10’ s.t. Muratori 5,5); Innocenti 6, Bartolini 6,5 (dal 36’ s.t. Misin 6). (Beni, Antonioli, Marolda, Mancini, Urbinati). All. Baldassarri 6. MILAZZO (4-4-2) Messina 6; Pepe 6,5, Lanzolla 6 (dal 6’ s.t. Simonetti 5,5), Cucinotta 5,5, Ingemi 6 (dal 22’ s.t. Proietti 6); Imparato 6, Cuomo 5,5, Bucolo 5,5, Fiore 5,5 (dal 31’ s.t. Malafronte 5,5); Scalzone 6, Chiara 6. (Croce, Nicastro, Llama, Urso). All. Trimarchi-Catalano 6. ARBITRO Casaluci di Lecce 5,5. NOTE spettatori 400 circa, incasso non comunicato. Espulso Imparato al 48’ s.t.; ammoniti Mucciarelli, Zebi e Cossu. Angoli 3-0. (g.f.)
2a DIVISIONE GIRONE B
RISULTATI
SQUADRE
APRILIA-NORMANNA ARZANESE-ISOLA LIRI CATANZARO-PERUGIA EBOLITANA-VIBONESE FANO-MILAZZO GAVORRANO-VIGOR LAMEZIA GIULIANOVA-PAGANESE L'AQUILA-CELANO MELFI-CHIETI NEAPOLIS-FONDI ha riposato CAMPOBASSO
PT
PERUGIA
PARTITE RETI G V N P F S 64 30 19 7 4 46 21
CATANZARO
62 29 18 8 3 45 19
VIGOR LAMEZIA 60 29 17 9 3 43 21 L'AQUILA
54 29 14 12 3 31 15
PAGANESE
50 30 13 11 6 33 25
GAVORRANO
46 30 12 10 8 48 38
CHIETI
45 29 13 6 10 40 31
APRILIA
43 29 12 7 10 44 35
ARZANESE
42 30 10 12 8 36 38
NORMANNA (-1) 35 28 9 9 10 22 24 FONDI
35 29 10 5 14 31 36
FANO (-5)
34 28 11 6 11 35 35
GIULIANOVA (-2)
34 29 10 6 13 34 38
CAMPOBASSO (-2) 31 27 8 9 10 27 31 NEAPOLIS (-2)
29 30 7 10 13 33 43
MILAZZO
28 29 6 10 13 24 33
VIBONESE
28 30 6 10 14 33 44
ISOLA LIRI (-2)
26 29 7
7 15 30 40
MELFI (-4)
24 28 7
7 14 32 42
EBOLITANA (-1)
24 29 6 7 16 24 48
CELANO
16 29 4 4 21 23 57
U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE
+++
GIUDIZIO MARCATORI Alleruzzo (F) all'8', Bernasconi (F) al 32' p.t.; Konate (F) al 4', Manco (N) al 30' e al 47' s.t. NEAPOLIS (4-3-2-1) Pettinari 5; Monticelli 5, Cancelli 5, Sansone 5 (dal 37' s.t. Moscarino s.v.), Polverino 5 (dal 1' s.t. Cariello 5); Palumbo 5, Bonanno 4,5 (dal 1' s.t. Manco 7), Marinucci Palermo 6; Moxedano 5,5, Carotenuto 5,5; Caggianelli 5,5. (Ambrosio, Barone, Pellecchia, De Falco). All. Ferazzoli 5. FONDI (3-5-2) Gasparri 5; Palumbo 6, Dionisio 5,5, Rinaldi 6; Chiarini 5,5 (dal 21' s.t. Iovinella 6), Alleruzzo 6,5, Rossini 6 (dal 17' s.t. Grillo 6), Cucciniello 6, Vaccaro 6,5; Bernasconi 7, Kanoute 7 (10' s.t. Finocchio 6). (Mezzacapo, Bennardo, Pacini, Formuso). All. Padovano 6,5 (squalificato Capuano). ARBITRO Bellutti di Trento 6. NOTE spettatori 150 circa, incasso nc. Ammoniti Monticelli, Sansone e Marinucci Palermo. Angoli 4-7. (a.v.)
1-0 0-1 1-0 1-1 1-0 2-2 0-1 1-0 2-1 2-3
PROSSIMO TURNO MERCOLEDI 7 MARZO ORE 14.30 APRILIA-CATANZARO CAMPOBASSO-NEAPOLIS CELANO-FANO GIULIANOVA-MELFI ISOLA LIRI-CHIETI MILAZZO-EBOLITANA NORMANNA-L'AQUILA PAGANESE-GAVORRANO PERUGIA-VIBONESE VIGOR LAMEZIA-ARZANESE riposa FONDI
(2-3) (3-3) (2-3) (0-2) (1-3) (1-0) (0-1) (1-1) (1-1) (4-1)
MARCATORI 24 RETI Fioretti (8, Gavorrano). 20 RETI Clemente (5, Perugia). 14 RETI Mancosu (5, Vigor Lamezia). 13 RETI Masini (2, Catanzaro); L. Orlando (1, Paganese).
GIUDIZIO
++
MARCATORI Broso (E) su rigore al 16’, Visconti (V) al 23’ p.t. EBOLITANA (4-5-1) Nicastro 5; Sturiale 5, Barbone 6,5, Perricone 6, Gaveglia 6; Corsino 6, Perrino 5,5, Nazzani 6, Giurdanella 6 (dal 35’ s.t. Pepe 6), Salemme 5,5 (dal 29’ s.t. Lo Coco 6); Broso 6 (dall’11’ s.t. Mastrojanni 5,5). (Longo, Venneri, Cutolo, Calascibetta). All. Marino 6. VIBONESE (4-4-2) Saraò 6,5; Di Berardino 5,5, Salvatori 6, Caridi 5,5, D’Agostino 6 (dal 45’ s.t. Cosentino s.v.); Figliomeni 6 (dal 28’ s.t. Borghetto 5), Cosenza 6, Benincasa 6, Mazzetto 5,5; Visconti 6 (dal 45’ s.t. Saturno s.v.), Mastroianni 5,5. (Pronestì, Mercuri, Caraccio, Vitale). All. Ferrante-Viola 6. ARBITRO Fiore di Barletta 5. NOTE spettatori 100 circa, incasso di 550 euro. Amm. Salvatori, Corsino, Benincasa e Sturiale. Angoli 2-3. (e.v.)
COPPA ITALIA
C’è Spezia-Spal Chi vince vola in semifinale Si completano mercoledì i quarti della Coppa Italia, con l’ultima partita nel girone B: è Spezia-Spal e chi vince va in semifinale, visto che le due squadre sono in vetta con 3 punti (il Carpi ha finito a 0); in caso di pareggio passa lo Spezia che ha segnato un gol in più. Già qualificati Tritium, Pisa e Foggia. Le semifinali sono in questo mese di marzo: andata mercoledì 14, ritorno mercoledì 28. Le finali sono ad aprile: andata mercoledì 11, ritorno mercoledì 25.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 5 MARZO 2012
FORMULA 1 CONCLUSE LE PROVE A MONTMELÒ
3
domande su soffiaggio e aerodinamica di ANDREA CREMONESI
Cambio di idea sugli scarichi uno dei motivi del ritardo
DAL NOSTRO INVIATO
PAOLO IANIERI MONTMELÒ (Spagna)
Tifosi, non sognate. Il sipario è appena calato sull’ultimo test quando Pat Fry, d.t. Ferrari, emana il verdetto. La domanda del resto non ammette risposte evasive: «A due settimane dal via, i tifosi vogliono sapere che Ferrari aspettarsi a Melbourne. Lei si sente di escludere di lottare per il podio?». Fry ci pensa un attimo, poi..: «Al momento direi di sì. Ma io sono sempre piuttosto pessimista». Paragone Parole che conferma-
no quelle di Fernando Alonso, che ha resistito poco al silenzio stampa del Cavallino. Lo spagnolo sabato era al Camp Nou
re quello che accadeva l’anno scorso o in direzione della parte bassa dell’ala posteriore.
La Fia ha vietato il soffiaggio dei gas in fase di rilascio e ha stabilito che gli scarichi devono soffiare nella parte superiore delle fiancate. Eppure anche quest’anno i progettisti si sono concentrati su questa area.
2 La Ferrari aveva presen-
1
Perché gli scarichi sono così importanti? Perché il gas in uscita dai motori, sfruttato dal punto di vista aerodinamico, aiuta a recuperare carico e dunque a tenere la macchina ben appoggiata al suolo. Quest’anno si sono seguite due direzioni: far soffiare gli scarichi all’esterno verso le ruote posteriori per simula-
La soluzione originale...
...e quella di ripiego
Gli scarichi montati sulla F2012 nei primi test a Jerez. Ma non hanno funzionato a dovere COLOMBO
Cambiata la posizione, ora gli scarichi soffiano verso la parte bassa dell’ala posteriore LIVERANI
Pessimismo rosso «La Ferrari non può lottare per il podio in Australia» Il direttore tecnico Fry ammette: «Sono deluso dalle nostre prestazioni» Alonso rompe il silenzio stampa: «Ci sarà da soffrire nelle prime gare» ha messi in una posizione difensiva. Stiamo cercando di recuperare».
Il ferrarista 2˚ dietro Raikkonen: «Non siamo veloci come Messi e Iniesta»
Scarichi In un inverno nel quale
per assistere al 3-1 con cui il Barcellona ha piegato lo Sporting Gijon e con Barça Tv ha eluso il divieto di parlare di F.1: «Nelle prime gare soffriremo perché non siamo al 100%» ha detto. Poi, ricorrendo a un paragone calcistico, «la Ferrari non ha la velocità di Iniesta e Messi. Non ci si può aspettare tanto». Deluso Insomma, nonostante ieri Alonso abbia chiuso l’ennesima giornata di sperimentazioni di assetti e piccoli sviluppi (ala anteriore e posteriore, fondo e deviatori) con il secondo tempo (con gomme supersoft) dietro la Lotus di Kimi Raikkonen, quella che questa settimana si preparerà alla trasferta australiana non sarà una Ferrari d’attacco. Non ci gira troppo intorno Fry, nell’ammettere di essere «deluso dal nostro livello di prestazioni. Abbiamo ancora tanto lavoro da fare. I cambiamenti alla posizione degli scarichi fatti la scorsa settimana ci
tato la F2012 con la prima di queste soluzioni poi è passata alla seconda. Come mai? La vettura era stata concepita con gli scarichi che soffiavano all’esterno ma i tecnici non sono riusciti a metterli a posto in maniera soddisfacente (anche per problemi di affidabilità) e dunque si è scelto di passare alla seconda soluzione che ha debuttato nei primi test di Montmelò. Però non garantisce le stesse prestazioni pro-
I meccanici della Ferrari spingono la Ferrari F2012 di Fernando Alonso dentro al box durante l’ultima giornata di test svoltasi ieri a Montmelò REUTERS
i top team sono stati attenti a non scoprirsi («Sappiamo i livelli di benzina con cui le varie squadre storicamente lavorano, ma se hanno cambiato il metodo degli ultimi due-tre anni potrei essere depresso, molto deluso, o solo poco»), Fry ha perlomeno la certezza che uno dei problemi cronici della rossa è risolto: «Mandare le gomme subito in temperatura non è un problema. Qui con il freddo le coperture dure erano più complicate, ma siamo riusciti a sfruttarle abbastanza bene». Ora serve «aumentare il carico aerodinamico della macchina». La versione B della Red Bull, con gli scarichi che soffiano verso l’esterno come la prima F2012, per il d.t. inglese è «la conferma che quella è la direzione giusta in cui muoversi. Noi ci abbiamo provato, ma non ci siamo pienamente riusciti e poiché non avremmo risolto il problema per le prime quattro gare, abbiamo fatto un passo indietro e cambiato direzione. Ma resta la strada da percorrere per generare con le regole
SETTE VOLTE IRIDATO IL TEDESCO SODDISFATTO DELLA CRESCITA DELLA MERCEDES IN VISTA DELL’INIZIO DELLA STAGIONE
GRAZIE ALLA DEROGA
Schumi: «Gap ridotto con le nuove norme»
Oggi gira la Hrt ma soltanto per pubblicità
«Trionfare a Melbourne? Credo che farò bene...»
MONTMELÒ (p.i.) In attesa di scoprire quale sarà il destino della Marussia, che non ha ancora passato i crash test e non si sa se sarà al via del Gran Premio di Australia (ad alcuni meccanici è stato consigliato di trovarsi un nuovo lavoro), oggi finalmente farà il proprio debutto la nuova Hrt. La scuderia spagnola effettuerà sempre qui a Montmelò i primi giri, grazie alla deroga della Federazione, che ha dato l’autorizzazione ad effettuare il «filming day», con al volante il pilota l’indiano Narain Karthikeyan.
DAL NOSTRO INVIATO
MONTMELÒ
Vincere il Mondiale a quarant’anni? «Ah, ormai per me non è più possibile», sorride sornione Michael Schumacher. Lui di anni ne ha 43 e ormai guarda già più in là di Jack Brabham. Però ha lo spirito di un ragazzino, perciò continua a sgomitare in mezzo a gente a cui potrebbe fare da padre. «L’età è quella che ti senti den-
tro. E io mi sento bene». La nuova Mercedes intanto cresce e il sette volte iridato comincia a fibrillare. Anche se prevale la razionalità: «Non credo che per noi sia possibile vincere, onestamente la Red Bull mi sembra superiore, però andiamo in Australia per puntare a un risultato importante». Fattore G L’impegno è lo stesso,
se non maggiore, degli anni d’oro. Anche ieri il tedesco ha compiuto 100 giri (miglior tempo 1’22"939) per analizzare il degrado delle gomme medie e morbide. «Quest’anno ci siamo potuti focalizzare di più sullo sviluppo, anziché risolvere i problemi. Siamo consisten-
«
abbiamo lavorato soprattutto su questo aspetto, girando sempre con molta benzina. Ora sappiamo molto di più sul consumo degli pneumatici. Nel nostro caso non sembra significativo, siamo ottimisti. L’utilizzo delle gomme e le strategie dei pit-stop saranno fondamentali a Melbourne». Le novità della concorrenza non lo spaventano. «La Red Bull è molto cambiata a livello visivo, ma non nelle prestazioni. E le differenze tra i primi sono ridotte. Non c’è niente che non funzioni sulla nostra macchina e niente che mi dica che non possiamo vincere».
Quest’anno ci siamo potuti focalizzare di più sullo sviluppo. Ora lavoro di fino
ti e affidabili. Ora diventa importante lavorare di fino sulla macchina. Se abbiamo avuto un degrado evidente delle gomme? No. Le differenze con gli altri si sono molto ridotte, anche per le nuove regole». Strategie Le gomme saranno un fattore cruciale anche a parere del responsabile della squadra Ross Brawn. «Nei test
lu.pe.
Michael Schumacher, 43 REUTERS
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LUNEDÌ 5 MARZO 2012
prio perché non è nata insieme al resto della vettura.
3 La Ferrari sarà costretta a correre tutta la stagione con gli scarichi che soffiano al centro? No l’intenzione dei tecnici della Ferrari è di studiare in maniera approfondita la soluzione che è stata solo al momento accantonata. E quando ci si sentirà sicuri, la si getterà di nuovo nella mischia. D’altro canto il fatto che la Red Bull proprio nell’ultimo collaudo sia passata a questa soluzione dimostra che i tecnici di Maranello avevano visto giusto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
4 Diagnosi Vettel
I NUMERI
50
mila km Quelli percorsi in totale da tutti i team durante i 12 giorni di test invernali sui circuiti di Jerez e Montmelò
3674
giri Quelli completati dai piloti solo sul circuito di Montmelò per un totale di 16.775 chilometri
257
Fernando e il Barça Fernando Alonso sabato, dopo i test, ha assistito al Camp Nou alla partita tra Barcellona e Sporting Gijon (3-1). Fernando però è madridista REUTERS
attuali più carico, quindi continuiamo a guardare in quella direzione, come credo facciano tutti. Che poi serva uno sviluppo grande o piccolo non posso dirlo». Recupero La soluzione adottata
sulla RB8, con i gas che soffiano all’esterno e in basso, nello spazio tra ruote e ala (verso il diffusore) ha suscitato perplessità sulla conformità dello spirito del regolamento. «È una domanda per Whiting (delegato tecnico Fia; n.d.r.)», svicola Fry. Per il quale, però, il lavoro sugli scarichi «può far recuperare il 25% dell’effetto che si aveva con il doppio diffusore. Ciò implica un grosso guadagno sul giro, tutti proveranno a ottenerlo e andare oltre. Il punto è quanto sei disposto a sacrificare di consumi per avere una migliore entrata di curva, perché il cambio di regolamento lo limita ma non lo esclude». Ma quanto ci vorrà per una Ferrari in grado di puntare al podio? «Sinceramente non so quanto in ritardo siamo — confessa Fry —. Ho una mezza idea, ma pure gli altri sviluppano a ritmo elevato. Sappiamo quando faremo un passo avanti, ma sarà sufficiente? Io ancora non lo so». © RIPRODUZIONE RISERVATA
giri Quelli completati da Nico Rosberg su Mercedes, è il numero maggiore a Montmelò, equivalente a 1.196 chilometri
sul Cavallino «É in difficoltà» Seb: «Siamo favoriti, abbiamo appena vinto» Ma ieri ha rotto un’ala e avuto noie al cambio DAL NOSTRO INVIATO
LUIGI PERNA MONTMELÒ
Fino a oggi conoscevamo le «ombrelline», ragazze procaci schierate sulla griglia di partenza. Ora ci sono anche gli «ombrellini», meccanici di certo meno avvenenti addetti a coprire le F.1 per nasconderne i segreti. La Red Bull delle meraviglie si è inventata anche questo. Però il giochetto è durato poco, perché in appena 15 giri Sebastian Vettel ha prima danneggiato la nuova ala anteriore sui cordoli e poi si è ritrovato a piedi per la rottura del cambio sulla rivoluzionaria RB8 versione B. Così la preoccupazione di proteggere la parte posteriore delle fiancate, per celare ai fotografi gli ultimi affinamenti
213 «
chilometri Quelli percorsi da Jules Bianchi Force India, è il pilota che ha guidato meno
E’ normale avere dei problemi. Se vuoi migliorare un’auto devi prendere rischi
SEBASTIAN VETTEL CON IL D.S.FERRARI RIVOLA
nel disegno dell’area scarichi, ha presto lasciato il posto a problemi ben più seri. Dubbio Anche l’astronave Red
Bull appartiene a questa terra. E la svolta radicale lanciata da Adrian Newey a sole due settimane dal via del Mondiale a Melbourne si paga con qualche grattacapo inatteso. «Avrei voluto girare di più sulla nuova vettura, ma sono tornato in pista dopo aver riparato l’ala e ho subito avuto il guaio al cambio
L’ala anteriore piegata: un guaio che ha fermato a lungo Vettel COLOMBO
nel giro di lancio. È normale che un’auto nuova abbia qualche problema. A volte per migliorare si prendono dei rischi. Diciamo che per ora sono contento cinque su dieci. Abbiamo avuto una buona giornata con Webber (sabato; n.d.r.) e io spero di poter fare lo stesso», spiegava Vettel nella pausa pranzo. Serrande giù Peccato che invece le serrande del team siano rimaste abbassate l’intero pomeriggio, con il due volte iridato che è riuscito a tornare in pista solo a fine giornata (8 giri). C’è il rischio che l’evoluzione presentata dal Leonardo della F.1 chiamato Newey rappresenti un’incognita sotto il profilo dell’affidabilità. E viene da chiedersi se non sia stato un azzardo metterla in pista solo all’ultimo momento, fidandosi delle certezze maturate nella lunga gestazione in galleria del vento. Visto e considerato che la precedente RB8 era già più veloce della concorrenza. Affidabilità La nuova Red Bull (che tra l’altro ora ha un suono regolare in uscita di curva, senza il borbottio che faceva so-
spettare il «taglio» dei cilindri per il controllo della trazione) potrebbe andare in Australia e stracciare i rivali. Oppure fare cilecca, come nel 2010. «L’affidabilità può migliorare, l’importante è che sia veloce — continua Vettel —. Vedremo quando tutti si tireranno giù i pantaloni... Io favorito? Non l’ho detto, ma se hai vinto gli anni precedenti appartieni ai favoriti. Saremo davanti. La McLaren sembra molto forte, la Mercedes molto di più dell’anno scorso, la Ferrari è in difficoltà e la Lotus un mistero». Sorpresa Già, i tempi delle prove sono relativi ma la nera Lotus ha impressionato per velocità e consistenza. E il rientrante Kimi Raikkonen ha chiuso da re dell’inverno, bissando a Barcellona (1’22"030) il miglior crono assoluto come a Jerez. Può essere la sorpresa. Mentre la McLaren fatica un po’ a trovare l’assetto giusto con la nuova configurazione aerodinamica anteriore: ieri Hamilton si è fermato a 1’22"430 (con gomme morbide). Lo stesso problema (un altro) che sembrano avere alla Red Bull con il nuovo retrotreno. © RIPRODUZIONE RISERVATA
y
SENNA TERZO Questi i tempi della quarta e ultima giornata di collaudi sulla pista catalana di Montmelò (4.655 metri) 1. Räikkönen Fin-Lotus 1’22"030 (121 giri) 2. Alonso Spa-Ferrari 1’22"250 (115) 3. Senna Bra-Williams 1’22"296 (53) 4. Hülkenberg Ger-Force India 1’22"312 (101) 5. Kobayashi Gia-Sauber 1’22"386 (72) 6. Hamilton GB-McLaren 1’22"430 (115) 7. Petrov Rus-Caterham 1’22"795 (101) 8. Schumacher Ger-Mercedes 1’22"939 (100) 9. Maldonado Ven-Williams 1’23"347 (48) 10. Ricciardo Aus-Toro Rosso 1’23"393 (100) 11. Vettel Ger-Red Bull 1’23"608 (23) Record Barrichello Bra-BrawnGP 1’18"962 (2009)
S 18 marzo GP Australia Tra due settimane inizia il Mondiale 2012: la prima delle 20 gare si corre a Melbourne
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Taccuino INTERNAZIONALI CROSS
Frossard fa il bis (m.z.) Bis dell’ufficiale Yamaha Steven Frossard nella seconda tappa degli Internazionali d’Italia cross a Pietramurata (Trento). Il francese, come una settimana fa, ha vinto sia la manche Mx1, sia la Elite, davanti al compagno di squadra David Philippaerts. Antonio Cairoli (Ktm), scivolato al primo giro e poi rallentato da un sasso nel freno anteriore in gara-1, è terminato terzo, in entrambe le manche davanti a Davide Guarneri (Ktm). Il migliore nella Mx2 è stato il francese Christophe Charlier (Yamaha), 1o nella sua manche e poi 5o nella Elite, mentre Alessio della Mora (Ktm) si è imposto nella 125.
SUPERCROSS USA
Villopoto vola Continua la marcia trionfale di Ryan Villopoto nel Supercross Usa. A St. Louis il pilota della Kawasaki ha vinto la quinta gara sulle 9 disputate, portando a 13 punti il margine di vantaggio su Ryan Dungey (Ktm), 2o in gara e in campionato. Dove è 3o ma staccato James Stewart (Yamaha), caduto in partenza e 5o alla fine. Nella Lites successo di Barcia (Honda), Inseguito anche in classifica dall’iridato Mx2 Roczen (Ktm).
ENDURO IN SPAGNA
Oldrati (Ktm) è 5˚ (d.a.) Buona 5a posizione nella E1 per Thomas Oldrati (Ktm) nella prima prova del campionato spagnolo enduro a Viñales con al via i migliori induristi europei, dopo l’annullamento per neve della prima prova degli Assoluti d’Italia in programma nel fine settimana a Pievebovigliana (MC). Bene anche gli altri giovani del Team Bordone-Ferrari, Manzi (Ktm) e D’Ambrosio (Ktm), ottavi in E2 e E3. Vincitore della gara Aubert (Fra-Ktm), che ha preceduto Cervantes (Spa-Gas Gas), Guerrero (Spa-Ktm) e Salminen (Fin-Husqvarna).
DOMENICA MONDIALE WTCC
Si parte da Monza Il Mondiale turismo nel fine settimana apre la stagione a Monza. Attesa per i 4 piloti italiani in gara: Tarquini (Seat Leon), Cerqui (Bmw 320 TC), D’Aste (Bmw 320 TC), Di Sabatino (Chevrolet Cruze 16T). In pista anche AutoGP, Europeo Turismo e Lotus Cup Italia.
VERSO IL DEBUTTO RALLY
Polo, test senza guai Proseguono in Spagna i test per la Volkswagen Polo R Wrc, che nel 2013 debutterà nel Mondiale rally. Il francese Sébastien Ogier e lo spagnolo Carlos Sainz hanno percorso circa 700 km senza alcun problema.
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LUNEDÌ 5 MARZO 2012
CICLISMO È PARTITA LA CORSA A TAPPE FRANCESE
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«Fra un mese vedrete il miglior Cunego»
DEMARE FA TRIS
Il veronese chiede le prime risposte alla Parigi-Nizza: «È solo l’inizio, non sono ancora al top, ma l’arrivo di Mende mi intriga» CLAUDIO GHISALBERTI
La pioggia, anche se questa dovrebbe essere la «course au soleil», non spegne l’entusiasmo di Damiano Cunego e del clan Lampre. Entusiasmo che non viene smorzato neppure dal 132˚ posto a 57" dallo svedese Gustav Larsson nella crono di 9,4 km che ha aperto la Parigi-Nizza. «La prestazione di Damiano, in una prova per grandi specialisti in ottime condizioni, è stata quella che doveva essere — afferma sereno il d.s. Roberto Damiani —. Anzi, io l’ho visto bello motivato, con la giusta grinta». E lui, il diretto interessato, che ne pensa?
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Cunego, dopo il 2˚ posto a Lugano questo è il primo vero test stagionale. In che condizioni ci arriva?
«Non male, ma sento che mi serve ancora un mesetto di lavoro per essere al top. Mi manca un po’ di ritmo. E in salita non sono ancora brillantissimo. Del resto, a causa delle corse che sono saltate in Italia, ho nelle gambe sette giorni di gare in meno». «No. Siamo solo a inizio marzo. Però in uno "sforzone" come quello di questa crono, dove c’era da spingere il massimo rapporto, si sente che mi manca qualcosa».
Il belga Julien Vermote (Omega-Quick Step) ha vinto in Belgio la Tre Giorni delle Fiandre Occidentali: nell’ultima tappa, a Ichtegem, volata vincente del giovane francese Arnaud Demare (Fdj), iridato under23 nel 2011 al terzo successo stagionale, e 5˚ posto per Giacomo Nizzolo. VUELTA MURCIA Per soli 6" il britannico Jonath Tiernan-Locke, rivelazione di inizio 2012, ha mancato la sesta vittoria stagionale: alla Vuelta Murcia lo ha battuto il colombiano Nairo Quintana (Movistar). La crono finale al russo Alexander Serov (Rusvelo).
S
Damiano Cunego, 30 anni, 46 vittorie in carriera: nel 2011 è stato 2˚ al Giro di Svizzera e 6˚ al Tour de France AFP
Preoccupato?
«
Ha corso con la pioggia. Penalizzato?
«Beh, in discesa la bici scivolava ed ero un po’ in difficoltà quindi ho preferito non correre rischi. Non ho potuta pedalarla "a tutta". Diciamo che ho lasciato per strada 5-10 secondi». Qui dovrebbero esserci tre arrivi adatti a lei: martedì (domani, ndr) a Lac de Vassiviere, giovedì a Mende e poi la cronoscalata finale al Col d’Eze. Quale preferisce?
«Diciamo che sono venuto a questa corsa perché questi tre arrivi mi stimolano. Mende e Col d’Eze li conosco bene. Lac de Vassiviere no, ma me l’hanno spiegato. Sembra abbastanza duro. Mende m’intriga. Sono curioso di vedere a che punto sono rispetto agli altri».
Ci sono tre tappe che mi stimolano: voglio vedere a che punto sono rispetto agli altri DAMIANO CUNEGO ieri 132˚ a 57" da Larsson
Altri, cioè?
«Valverde, che ha già vinto al Down Under e alla Ruta del Sol, credo sia l’uomo da battere per la classifica finale. Porte va forte e chissà cosa saprà fare in salita Tony Martin (ieri l’iridato è andato molto piano, 28˚ a 25" ndr)». Parlando di Francia non si può non parlare di Tour. Lei lo scorso anno, 6˚ dopo la squalifica di Contador, è stato il miglior italiano: una buona base per puntare alla classifica.
«Il Tour, con oltre 101 km a cronometro, è un bel punto inter-
rogativo. Avrei voluto provare a fare classifica, ma per questo avrei preferito più chilometri di montagne e meno di gare contro il tempo. Così è dura perché io la bici da crono cerco di usarla spesso, ma non sono molto portato per questo tipo di esercizio. Con la squadra bisognerà studiare bene come interpretare questo Tour». Il Giro d’Italia è escluso definitivamente dal suo programma?
«Per ora no, non ho ancora deciso del tutto, anche se al momento non è nei miei piani. Intanto però voglio fare bene alla Parigi-Nizza. Dal Catalogna la mia condizione dovrebbe fare un bel salto. Poi andrò ai Paesi Baschi, una corsa che mi piace molto e che mi ha già visto protagonista. Da lì dovrò uscire al 100 per cento per le classiche delle Ardenne. Tra Amstel, Freccia e Liegi, almeno una voglio vincerla».
IN MALESIA TRIONFO FINALE DI SERPA
CRONO ALLO SVEDESE
La pioggia frena anche Wiggins: la spunta Larsson La crono d’apertura della Parigi-Nizza (9,4 km da Dampierre en Yvelines a St Remy les Chevreuse) è andata per un solo secondo allo svedese Gustav Larsson (Vacansoleil), che ha preceduto Bradley Wiggins, penalizzato però dall’aver corso con la pioggia. Poi Leipheimer a 4", Van Garderen a 9", De Gendt e Chavanel a 12". Miglior italiano Eros Capecchi, 73˚ a 38", quindi a 42" Diego Ulissi (81˚) e Francesco Gavazzi (84˚). Ivan Basso ha chiuso 90˚ a 43". Oggi 2ª tappa, Mantes la Jolie-Orléans, di 185 km (diretta Eurosport dalle 15, Raisport2 dalle 16).
MTB (m.gaz.) A Orvieto, nel Gp d’Inverno di mountain bike, vittoria del francese Stephane Tempier (Tx Active Bianchi) sui compagni Longo e Paez. Tra gli under 23 dominio di Gerhard Kerschbaumer (TxActiveBianchi). A Serena Calvetti (Torpado) la gara femminile. Da segnalare tra i Master il successo dell’ex pro’ Francesco Casagrande
Il sesto successo di Andrea Guardini, 22 anni BETTINI
Guardini show Sei volate e sei vittorie È vero, il Tour de Langkawi non è il Giro d’Italia. E nemmeno la Tirreno-Adriatico. Ma vincere sei volate su sei, in qualunque corsa del calendario, non è assolutamente facile. Andrea Guardini ce l’ha fatta. Decima e ultima tappa della corsa malese, a Kuala Terengganu: dopo 110,7 km, il 22enne veronese dalla Farnese-Selle Italia ha fatto valere ancora la sua superiorità allo sprint, battendo di nuovo l’americano Jacobe Keough, già alle sue spalle altre due volte. Ok anche altri due giovani velocisti Sonny Colbrelli e Christian Delle Stelle, entrambi della Colnago-Csf, rispettivamente 3˚ e 6˚. Guardini, che un anno fa in Malesia centrò 5 tappe, è diventato il plurivittorioso del 2012 e ora aspetta il primo grande incontro con la Sanremo, che lo metterà a dura prova su un percorso e un chilometraggio per lui inusuali. Il Tour de Langkawi ha visto il dominio dell’Androni di Gianni Savio, con la doppietta finale firmata dal colombiano Josè Serpa (due tappe) e dal venezuelano Josè Rujano.
DA MERCOLEDÌ LA 47ª EDIZIONE
Tirreno-Adriatico: le tappe in diretta tv su RaiSport2 e in streaming su Gazzetta.it Il vincitore del 2011 Evans, Scarponi, Nibali, Kreuziger e Rodriguez per la classifica; il campione del mondo Cavendish, Freire, Farrar, Goss, Petacchi, Bennati, Greipel, Sagan, Boasson Hagen e Modolo per le volate; Gilbert, Pozzato, Visconti, Gatto, Nocentini, Battaglin e Garzelli (che ieri ha provato la crono) per le tappe; Millar per la crono conclusiva. Non c’è dubbio, la 47ª edizione della Tirreno-Adriatico, che scatta mercoledì da San Vincenzo con una cronosquadre di 16,9 km e si concluderà martedì 13 a San Benedetto del Tronto, è una corsa di stelle. Ogni giorno diretta tv delle tappe su RaiSport2 ed Eurosport. E diretta streaming su www.gazzetta.it. LE TAPPE - Mercoledì 7, 1ª, S. Vincenzo - Donoratico, cronosquadre 16,9 km; giovedì 8, 2ª, San Vincenzo Indicatore, 230 km; venerdì 9, 3ª, Indicatore - Terni, 178 km; sabato 10, 4ª, Amelia - Chieti, 252 km; domenica 11, 5ª, Martinsicuro - Prati di Tivo, 196 km; lunedì 12, 6ª, Offida - Offida, 181 km; martedì 13, 7ª, San Benedetto del Tronto, crono 9,3 km.
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PALLAVOLO A-1 DONNE 20a GIORNATA: LA CAPOLISTA FA IL TURN OVER. MERCOLEDI’ SI RIGIOCA
Colpaccio Urbino, Busto Arsizio cede dopo 17 vittorie di fila URBINO BUSTO ARSIZIO
3 2
NOVARA VILLA CORTESE
1 3
MODENA PAVIA
3 0
CHIERI PARMA
3 1
(25-21, 25-21, 11-25, 16-25, 17-15)
(23-25, 19-25, 25-16, 17-25)
(25-17, 25-14, 25-16)
(25-22, 20-25, 27-25, 25-14)
CHATEAU D’AX URBINO: Tirozzi 7, Garzaro 15, Van Hecke 17, Blagojevic 9, Crisanti 11, Skorupa 2, Sirressi (L), Faucette 8, Djerisilo 2, Mc Namee , N.e. Gentili , Devetag. All. Salvagni.
AYSTEL NOVARA: Barcellini 5, Frigo 2, Barun 23, Horvath 14, Folie 4, Camera; Sansonna (L), Veljkovic 8. N.e.: Zardo, Bechis. All. Caprara.
LIU-JO MODENA: Barazza 8, Aguero 14, Barboza 6, Harmotto 6, Ognjenovic 6, Rinieri 8; Croce (L), Valeriano 1, Paggi 3, Partenio. N.e. Mari, Ciabattoni (L). All. Cuccarini.
CHIERI TORINO: Sorokaite 20, Pavlovic 10, Zetova 4, Arimattei 20, Corvese 12, Weiss 3; Borri (L), Grazietti, Borgogno 2, Hippe 4. N.e. Vietti, Zauri. All. Beltrami.
RISO SCOTTI PAVIA: Petkova 4, Jaline 5, Bramborova 7, Koeva 5, Balboni 1, Gennari 8; Barbieri (L), Fiori, Lamb 1. N.e. Degradi, Vicinanza. All. Lotta.
CARIPARMA SIGRADE PARMA: Bacchi 15, Campanari 10, Conti 8, Grothues 13, Brusegan 11, Dalia 3; Gibertini (L) , Roani, Maricic 6, Galeotti 1. N.e. Kovalenko, Poma. All. Radogna.
YAMAMAY BUSTO ARSIZIO: Lotti 1, Dall’Ora 3, Havlickova 29, Marcon 12, Bauer 19, Lloyd 2, Leonardi (L), Bisconti 6, Pisani 3, Caracuta, N.e. Meijners, Havelkova, All. Parisi. ARBITRI: Perri e Gentile. NOTE Spett. 2000. Durata set: 28’, 29’, 21’, 24’, 20’; tot. 122’. Chateau d’Ax: b.s. 15, v. 0, m. 9, s.l. 9, e. 37; Yamamay: b.s. 10 v. 2, m. 15, s.l. 12, e. 28. Trofeo Gazzetta: 6 Garzaro, 5 Crisanti, 4 Van Hecke, 3 Sirressi, 2 Lloyd, 1 Leonardi. URBINO (m.n.f.) Prima sconfitta in campionato per la capolista Yamamay, priva di Meijners e Havelkova, ad opera della giovane squadra di Salvagni. E’ solo l’inizio di una sfida che le vedrà protagoniste anche in semifinale per la coppa Cev.
MC CARNAGHI VILLA CORTESE: C. Bosetti 10, Barborkova 9, Pavan 25, Cruz 9, Stufi 8, Pincerato 3; Carocci (L); Perinelli, Danesi. N.e. Guiggi, Berg, Sylla. All. Abbondanza. ARBITRI: Cappello, Gini. NOTE Spettatori 2000. D.s.: 28’, 26’, 23’, 24’. tot. 121’. Asystel: b.s. 13, v. 0, m. 10, e. 21. Mc Carnaghi: b.s. 10, v. 5, m. 9, e. 22. T.G.: 6 Pavan, 5 Barun, 4 Carocci, 3 Barborkova, 2 Pincerato, 1 C. Bosetti. NOVARA (a.cri.) La Mc-Carnaghi impone all’Asystel la terza sconfitta consecutiva, passando a Novara in 4 set, nonostante un ampio turn over. Abbondanza lascia a riposo Guiggi, Berg, Lucia Bosetti, Wilson e Puerari ma trova una super Pavan, incontenibile in attacco. Novara paga le troppe assenze che condizionano il lavoro settimanale.
ARBITRI: Marchello e Feriozzi. NOTE Spettatori 2.000. Durata set: 24’, 22’, 22’; tot. 68’. Modena: b.s. 6, v. 2, m. 10, s.l. 5, e. 11. Pavia b.s. 6, v. 2, m. 2, s.l. 2, e. 17. Trofeo Gazzetta: 6 Croce, 5 Aguero, 4 Rinieri, 3 Barazza, 2 Harmotto, 1 Gennari. MODENA (p.r.) Terza vittoria consecutiva senza lasciare un solo set alla avversarie per una Modena ritrovata. Con la rassicurante ricezione della Croce, la sfida con Pavia si è trasformata in una semplice formalità.
RISULTATI URBINO-BUSTO ARSIZIO NOVARA-VILLA CORTESE BERGAMO-PESARO (sabato) MODENA-PAVIA CHIERI-PARMA RIPOSA: PIACENZA
3-2 1-3 2-3 3-0 3-1
CLASSIFICA SQUADRE PT G V P SV SP BUSTO ARSIZIO 51 18 17 1 53 12 VILLA CORTESE 42 18 14 4 45 20
ARBITRI: Ravallese e Simbari.
URBINO
NOTE Spett. 2.500. D.s. 28’, 29’, 30’, 26’; tot. 113'. Chieri: b.s. 5, v. 4, m. 9, e. 19; Parma: b.s. 8, v. 1, m. 5, e. 22. T.G. 6 Borri, 5 Sorokaite, 4 Arimattei, 3 Bacchi, 2 Corvese, 1 Grothues.
BERGAMO
31 18 9
PESARO
27 19 10 9 37 39
NOVARA
26 18 11
MODENA
26 18 8 10 33 33
TORINO (f.t.) Chieri torna alla vittoria. Le torinesi di Beltrami, che non vincevano dal 26 dicembre, piegano Parma con una grande prova del libero Borri, premiata come mvp. Dopo una buona partenza, Sorokaite e compagne hanno portato a casa con le unghie il 3o set (27-25) che poi si è rivelato decisivo.
36 18 12 6 43 26 9 39 32 7 35 30
PIACENZA
25 18 9
PARMA
20 19 6 13 28 46
CHIERI
9 18 3 15 18 49
PAVIA
4 18
1
9 35 36
17
9 52
LUNEDÌ 5 MARZO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
37
PALLAVOLO SERIE A-1 MASCHILE L’8ª DI RITORNO: MERCOLEDI’ ANCORA IN CAMPO
Extraterrestre Fei Cuneo crolla Belluno in orbita Il Sisley, grazie ai 26 punti del bomber, sale al 4˚ posto, mentre Macerata ora è seconda MARCO D’INCÀ BELLUNO
Sisley “6” super. Sesta vittoria consecutiva per gli orogranata, che staccano Modena e rimangono da soli al quarto posto (in attesa dello scontro diretto di mercoledì), mentre Cuneo è costretta a ingoiare il secondo boccone amaro nell’arco di un mese e mezzo. Dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia, il Sisley concede il bis anche in campionato. E oltre a Belluno, ringrazia pure Macerata, di nuova seconda. «Se sono preoccupato? Sì - commenta il tecnico dei piemontesi, Camillo Placì - perché ora ci aspetta una serie di incontri ravvicinati. Spero che la squadra abbia l’orgoglio per ripartire». Già, perché la botta incassata all’ombra delle Dolomiti è davvero pesante.
3-1 3-0 3-0 3-1 3-1 3-1 1-3
3 1
LA SQUADRA DI GIANI BATTUTA IN CASA
HANNO DETTO
Classifica SQUADRE
PT
G
V
P
SV SP
TRENTO 56 MACERATA 46 CUNEO 45 BELLUNO 38 MODENA 35 MONZA 34 PIACENZA 32 VERONA 28 LATINA 26 VIBO VALENTIA 25 ROMA 24 SAN GIUSTINO 22 PADOVA 21 RAVENNA 9
21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21
19 16 15 12 13 12 10 9 9 9 8 7 6 2
2 5 6 9 8 9 11 12 12 12 13 14 15 19
60 54 56 48 44 42 40 37 39 35 35 35 30 18
15 28 33 35 36 39 41 47 47 46 47 53 48 58
S Berruto c,t, Italia: «La Nazionale è aperta a tutti i giocatori bravi. Si è parlato anche di Samuele Papi? Mi sembra stia giocando molto bene»
Verona festeggia: il successo vale l’8o posto GRAFFITI
Roma in caduta Verona incassa tre punti d’oro FEDERICO PASQUALI ROMA
Mercoledì 7, ore 20.30 RAVENNA-PIACENZA MONZA-MACERATA VIBO-LATINA VERONA-SAN GIUSTINO MODENA-BELLUNO TRENTO-ROMA CUNEO-PADOVA
S
6
vittorie consecutive Tante ne sommano il Belluno di Piazza e il Piacenza di Monti: scalata la classifica (a.a.)
BELLUNO CUNEO
S
(23-25, 25-20, 25-16, 25-20)
Alessandro Fei, 33 anni, schiaccia contro il muro di Wijsmans DAL MAS
rito principale - riprende un incontentabile Piazza - è stato quello di reagire alle difficoltà iniziali. Ma non ho visto un Sisley perfetto». Sale Horstink Poi le percentuali
d’attacco dei piemontesi precipitano (dal 57 al 29%), mentre Horstink alza il volume della sfida con 6 punti, un ace e alcune giocate capaci di conciliare la concretezza e lo spettacolo. «Quando il Sisley ha cambiato marcia - rivela Placì non siamo riusciti a rimanere
in scia. I nostri avversari ci sono stati superiori in attacco e a muro». La Bre Banca, infatti, accusa il colpo e Belluno la svaligia. A vestire i panni di Arsenio Lupin è un Fei enciclopedico: 9 punti nel terzo set, 10 nel quarto. Cosa si può fare di fronte a simili cifre? Se sei dall’altra parte della rete, solo sperare che il bombardamento finisca il prima possibile: Cuneo, infatti, è impotente e assiste passiva allo show di Fox. Il Sisley sembra Tyson, Cuneo un pugile «suonato».
MACERATA LATINA
3 1
PIACENZA MONZA
3 0
SISLEY BELLUNO: Ogurcak 9, De Togni 8, Fei 26, Horstink 17, Kohut 11, Suxho 4; Farina (L), Dolfo, Antonov 2, Abdelaziz. N.e. Curti, Szabò, Sorato (L). All. Piazza. BRE BANCA LANNUTTI CUNEO: Mastrangelo 7, Grbic 4, Wijsmans 10, Fortunato 7, Vissotto 12, Ngapeth 10; Henno (L), Patriarca 2, Caceres 4, Baranowicz. N.e. Van Lankvelt, Rossi, Pieri (L). All. Placì. ARBITRI: Rapisarda e La Micela.
Giuliani Macerata «Psicologicamente e fisicamente è stata una delle partite più difficili della stagione, l’abbiamo affrontata con tanti giocatori acciaccati»
NOTE Spettatori 1460, incasso 9860 euro. Durata set 28’, 26’, 22’, 25’; totale 101’. Sisley Belluno: battute sbagliate 21, vincenti 5, seconda linea 9, muri 10, errori 31. Bre banca Lannutti Cuneo: battute sbagliate 11, vincenti 5, seconda linea 4, muri 5, errori 21. Trofeo Gazzetta: 6 Fei, 5 Horstink, 4 Farina, 3 Kohut, 2 Suxho, 1 Grbic.
PADOVA RAVENNA
Verona conquista tre punti d’oro per la classifica mettendo al tappeto una M.Roma che sembra arrivata al capolinea. La squadra di Bagnoli, che veniva da due sconfitte, ha giocato una buona partita: ha difeso molto ed è stata efficace sia in battuta che a muro (13 punti). Meoni ha fatto girare bene la squadra, e Kromm (21 punti e 53% in attacco), Zingel (11 punti col 73% ) e Patriarca (10 punti col 50%) hanno risposto bene. Bagnoli ha sfruttato bene anche la carta Postiglioni, impiegato solo al servizio, che ha ripagato la fiducia con 3 ace su 9 servizi. Inoltre, come un pugile esperto, Verona ha saputo mettere a segno il colpo del ko nel finale dei primi due set, vinti di rimonta. Dall’altra parte, invece, una squadra entrata in un tunnel. Niente anima, niente gioco, niente gruppo. Solo Zaytsev è stato all’altezza (20 punti, 46% in attacco e 65% in ricezione), che da solo però non ce la fa a tenere l’intera squadra sulle spalle. Maruotti, partito titolare, ha chiuso il match con soli 5 punti (nel primo set, nemmeno uno!). Sabbi ha mostrato ancora una volta i limiti dovuti all’inesperienza. La coppia di centrali ha chiuso con 3 punti muro. Insomma, le lacune della squadra di Andrea Giani sono evidenti e ora non rimane che pensare alla salvezza.
ROMA-VERONA
| 1-3
(25-27, 24-26, 25-21, 19-25) M.ROMA: Boninfante 3, Zaytsev 20, Bjelica 7, Sabbi 13, Maruotti 6, Lebl 5; Paparoni (L), Bencz 12, Puliti. N.e. Antonucci, Cisolla , Paolucci, Corsano. All. Giani MARMI LANZA VERONA: Patriarca 10, Gasparini 14, Kromm 21, Zingel 12, Meoni 1, Popp 9; Smerilli (L), Kosmina, Ter Horst, Postiglioni 3, Calderan. All. Bagnoli. ARBITRI: Prandi e Pasquali NOTE Spettatori 1239, incasso 1937. Durata set: 32', 33', 30', 25'; totale 120’. M. Roma: b.s. 16, v. 7, m. 6, 2ªl. 14, e. 29. Marmi Lanza: b.s. 16, v. 4, m. 13, 2ª l. 8, e. 27. Trofeo Gazzetta: 6 Meoni, 5 Kromm, 4 Zingel, 3 Zaytsev, 2 Patriarca, 1 Bencz.
Taccuino 3 0
(25-10, 20-25, 34-32, 25-15)
(25-16, 21-25, 25-19, 25-18)
(25-21, 25-20, 25-23)
(25-20, 25-15, 25-18)
ITAS DIATEC TRENTINO: Burgsthaler 3, Sokolov 12, Lanza 5, Djuric 7, Zygadlo 3, Juantorena 16; Bari (L), Colaci (L), Della Lunga 1, Raphael 3, Stokr 12, Kaziyski 12, Birarelli 4. All. Stoytchev.
LUBE BANCA MARCHE MACERATA: Kovar 12, Stankovic 12, Omrcen 10, Parodi 17, Podrascanin 16, Travica 4, Exiga (L), Van Walle 2, Monopoli. N.e. Lampariello, Savani, Pajenk. All. Giuliani.
COPRA ELIOR PIACENZA: Nikolov 15, Zlatanov 21, Holt 8, Zhekov 3, Papi 8, Tencati 1; Marra (L), Kampa. Ne: Kral, Sidibé, Massari, Cleber. All. Monti
FIDIA PADOVA: Semenzato 6, Simeonov 17, De Marchi 9, Suljagic 8, Gonzalez 4, Schwarz 10; Zingaro (L), Koshikawa. All.Montagnani.
TONNO CALLIPO VIBO VALENTIA: Rak 9, Coscione 2, Cernic 16, Nikolov 6, Klapwijk 13, Diaz 14; Fanuli (L); Falasca 4, Serafini, Barone. N.e. Mignolo (L), Grassano, Banderò. All. Blengini. ARBITRI: Cesare e Piersanti. NOTE Spett. 3.438, incasso: 30.154 e. Durata set: 20’, 26’, 38’, 24’; tot: 108’. Trento: b.s. 15, v. 10, m. 15, s.l. 16, e. 18. Vibo: b.s. 15, v. 9, m. 5, s.l. 9, e. 26. Trofeo Gazzetta: 6 Juantorena, 5 Stokr, 4 Cernic, 3 Diaz, 2 Kaziyski, 1 Coscione.
ANDREOLI LATINA: Gitto 6, Sottile 3, Rivera 8, Cester 10, Jarosz 16, Fragkos 2, De Pandis (L), Guemart, Troy 1, Diachkov 11. N.e. Talli (L), Galabinov. All. Prandi. ARBITRI: Cerquoni e Satanassi. NOTE Spett. 1380, incasso 7420 e. Durata set: 22’, 26’, 25’, 24’, tot. 97’. Lube: b.s. 16, v. 7, m. 14, s.l.. 11, e. 21. Andreoli: b.s. 15, v. 4, m. 7, s.l. 14, e. 23. T.G. 6 Podrascanin, 5 Stankovic, 4 Parodi, 3 Kovar, 2 Jarosz, 1 Travica.
ACQUA PARADISO MONZA: Buti 8, Gavotto 7, Rooney 9, Forni 5, De Cecco 4, Nikic 10; Rossini (L), Rumeliotis 1, Conte 2, Zhukouski. Ne: Molteni. All. Zanini ARBITRI: Caltabiano e Bartolini NOTE: Spettatori 3500, inc. 12000. Durata set: 28’, 25’, 31’; tot. 84’. Copra Elior: b.s. 11, v. 2, m. 7, 2ª l. 7, e. 18; Paradiso: b.s. 13, v. 4, m. 6, 2ª l. 7, e. 20. Trofeo Gazzetta: 6 Zlatanov, 5 Nikolov, 4 Marra, 3 Nikic, 2 Holt, 1 Buti
CMC RAVENNA: Brunner 4, Moro 5, Verhanneman 5, Mengozzi 3, Corvetta 2, Sirri 3; Tabanelli (L), Gruszka 1, Roberts 4, Leonardi 2, Plesko 3, Bendandi. All. Babini. ARBITRI: Vagni e Pol. NOTE: Spettatori 2866. Inc. 7070. Durata set: 25’, 23’, 23’; tot. 71’ Fidia: b.s. 15, v. 7, m. 11, 2ª l. 13, e. 21; Cmc: b.s. 12, v. 1, m. 1, 2ª l. 5, e. 19. T. Gazzetta: 6 Simeonov, 5 Suljagic, 4 De Marchi, 3 Schwarz, 2 Semenzato,1 Zingaro
TRENTO Vibo Valentia fa correre qualche rischio all’Itas. A sbrogliare tutto è Osmany Juantorena: l’italo-cubano pone la firma sul terzo set vinto dai trentini dopo un’appassionante serie di vantaggi. Parziale nel quale Juantorena mette a segno 11 punti con il 67% in attacco, chiuderà poi con un 58% complessivo ed un nuovo show al servizio. Vibo ha ben poco da recriminare, con Coscione bravo a chiudere il gioco coi centrali quando serviva e a sfruttare al meglio Diaz e Cernic. Alla fine di partita vera ci sono stati due set, il secondo e il terzo, unici esenti dall’egemonia dell’Itas. Tutto ciò nonostante il turn over. In avvio Stoytchev dà fiducia alle seconde linee salvo poi, dal terzo set, tornare al classico. Nicola Baldo
MACERATA «Tifarvi oggi è difficile ma lasciarvi è impossibile» recitava uno striscione dei tifosi di Macerata dopo le ultime debacle contro Trento. La Lube ha risposto riconquistando il secondo posto. «Emotivamente era la gara più difficile — ha detto Giuliani — dopo l’eliminazione dalla Champions e con qualche acciacco. La partenza ha sorpreso anche me, poi tanto carattere. Per stavolta può bastare». Macerata, con Savani out (gomito) ha trovato un ottimo Kovar, ma a fare la differenza sono stati Podrascanin (mvp, 89% in attacco e 5 muri) e Stankovic (80%, 4 muri) con un rinfrancato Parodi (57%, 2 muri). L’Andreoli ha avuto un’impennata nel finale del 2o set e all’inizio del 3o trascinata da Jarosz. Poi battuta e muro dei marchigiani hanno fatto la differenza. Mauro Giustozzi
PIACENZA Probabilmente anche la scaramanzia conta nel momento magico di Piacenza: da quando i tifosi cantano «Luca Monti portaci in Europa» i biancorossi non sbagliano un colpo. Con Monza arriva la 6ª vittoria di fila per il Copra; un bottino di 18 punti che in Emilia da 2 stagioni non riuscivano a mettere insieme nemmeno sommando le gare di un girone. Piacenza vince sfruttando una difesa superiore agli avversari, con Zanini che prova a cambiare quasi tutto senza risultato. Ma Piacenza punta soprattutto su un attacco micidiale, con un super Zlatanov ancora trascinatore (21 punti e 61% a rete) davanti agli occhi di Berruto. Monti (ex) aveva promesso una cena ai suoi in caso di vittoria. «Quando la pago? Questa settimana giochiamo due volte, è difficile». Forse slitterà e che, magari, in gioco potrebbe entrare anche un obiettivo più importante: il 4˚ posto. Matteo Marchetti
Zaytsev Roma «Non abbiamo le palle, siamo una squadra moscia: però nonostante tutto restiamo uniti. Il futuro? Pensiamo a giocare»
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PIACENZA NON SI FERMA PIU’: LA 6ª VITTORIA A FILA, PADOVA COLPO SALVEZZA? TRENTO VIBO VALENTIA
A
Prossimo turno
26 punti Al di là delle considera-
zioni tecniche, beati i 1500 che hanno pagato il biglietto. Si sono goduti la performance di quello che, a 32 anni, è ancora un extraterrestre del volley: Alessandro Fei, autore di 26 punti e di un fantascientifico 19 su 20 negli ultimi due set. «Fei non lo scopriamo oggi sorride Roberto Piazza - ma quando si esprime su questi livelli il merito è di tutta la squadra che lo aiuta a rendere al massimo». Belluno parte in maniera contratta e il manifesto delle difficoltà orogranata è tutto in due emblematici servizi di Horstink e Kohut: il primo termina sul lato esterno che supporta la rete, l’altro si infrange contro i tabelloni. E Cuneo ringrazia. «Il nostro me-
Risultati BELLUNO-CUNEO PIACENZA-MONZA PADOVA-RAVENNA SAN GIUSTINO-MODENA (sabato) TRENTO-VIBO MACERATA-LATINA ROMA-VERONA
PADOVA Ravenna getta definitivamente la spugna a Padova che, invece, mette in saccoccia 3 punti fondamentali per continuare la rincorsa a San Giustino. Di spettacolo al PalaFabris se n’è visto poco, merito di una Fidia che, avvio di primo set a parte, ha poi trovato grande continuità a muro e in battuta, ma anche demerito di una Cmc apparsa demotivata. Il resto lo hanno fatto un eccellente Simeonov (17 punti e il 52% in attacco), la grande verve di Suljagic a muro, la regolarità di Schwarz e De Marchi da zona 4. Ravenna è stata in gara solo in avvio di primo set: 13-10. Ma sono bastati un paio di muri a mettere in crisi il gioco di Babini che, a quel punto, ha iniziato una girandola di cambi. Senza soluzione. Pubblico: quasi 3000 persone per una sfida fra le ultime della classe sono un dato significativo. Massimo Salmaso
COPPA ITALIA A-2 MASCHILE
Castellana Grotte in rimonta su Segrate (f.c.) La Bcc Castellana (Rodriguez 20, Milushev 16) ha vinto, per la prima volta, la Del Monte Cup di A-2 maschile. La squadra di Di Pinto nella finale giocata ad Andria (2300 spettatori) ha sconfitto la Crazy Diamond Segrate (Baranek 21, Van den Dries 14) 3-1 (21-25, 25-18, 25-19, 25-20).
A-2 DONNE
La Coppa Italia resta di Loreto (f.t.) Per il secondo anno consecutivo la Coppa Italia di A-2 va a Loreto. Nella finale al Pala Reale Mutua di Giaveno, le ragazze di Pistola hanno battuto in rimonta Crema grazie alla strepitosa Correia che ha conquistato anche il premio di mvp. Finale: Loreto-Crema 3-1 (23-25, 25-21, 25-15, 27-25). 3˚ posto: Santa Croce-Giaveno 3-1 (22-25, 25-23, 25-13, 25-22).
ALL’ESTERO
Costagrande vince il campionato in Cina (a.a. - pe.m.) L’Evergarde di Carolina Costagrande (22) allenato da Lang Ping ha vinto il campionato cinese, nella finale di ritorno 3-2 allo Shanghai. Il Trefl Sopot di Alessandro Chiappini pareggia i conti (2-2) nelle semifinali in Polonia espugnando 0-3 il terreno del Gornicza. Sabato in casa gara-5 per raggiungere in finale il Muszyna. Vincono il Le Cannet di Sangiuliano 3-2 al Venelles e il Cannes, che lascia a riposo Centoni e Cardullo, 0-3 in casa dell’Evreux nella 19ª in Francia. Vincono tutti gli italiani nella 19ª in Turchia. Il Galatasaray Istanbul di Leo Lo Bianco 0-3, il Gunes di Guidetti 1-3 all’Iba Ankara, l’Eczacibasi di Micelli e Francia (13) 3-0 allo Yesilurt Istanbul. Lo Zenit Kazan di Valerio Vermiglio e l’Odintsovo di Santilli si aggiudicano la gara di andata dei quarti 3-0 al Surgut e 3-0 al Krasnodar giovedì di nuovo in campo. Successo dello Zarechie Odintsovo di Monica Ravetta e Veronica Angeloni 2-3 al Tiumien mentre il Fakel Novy Urengoi di Simona Gioli e Antonella Del Core è stata sconfitta a Kazan 3-0 nella 20ª giornata in Russia. Esordio vincente di Piero Molducci sulla panchina dell’Almeria, 0-3 al Guarda nella 17ª giornata in Spagna.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 5 MARZO 2012
BASKET SERIE A: SESTA GIORNATA DI RITORNO
Siena padrona Le mani sul primo posto Milano ancora battuta La Mps è sempre in controllo grazie a un grande Zisis Partita tesa, per l’Olimpia un passo indietro rispetto a Torino SIENA MILANO
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(18-14, 35-30; 58-50) MONTEPASCHI SIENA: McCalebb 10 (3/4, 0/3), Thornton 11 (2/4, 1/1), Moss 10 (1/5, 1/4), Stonerook (0/4 da 3), Andersen 13 (3/7, 1/2); Zisis 13 (6/8, 0/1), Carraretto 7 (2/3, 1/2), Lavrinovic 6 (0/2, 2/4), Ress, Aradori 7 (2/3). N.e.: Michelori, Lechthaler. All.: Pianigiani. EMPORIO ARMANI MILANO: Cook 9 (0/2, 1/2), Gentile (0/1 da 3), Hairston 13 (4/10, 1/3), Fotsis 4 (1/3, 0/1), Bourousis 14 (4/5, 1/3); Mancinelli 16 (3/7, 3/6), Rocca, Melli 8 (1/6, 2/4), Bremer 4 (2/4, 0/3), Radosevic (0/1). N.e.: Giachetti, Filloy. All.: Scariolo. ARBITRI: Sahin, Taurino, Mattioli. NOTE - T.l.: Mps 21/24, EA 14/17. Rimb.: Mps 34 (Stonerook 7), EA 38 (Bourousis 13). Ass.: Mps 9 (3 con 2), EA 14 (Cook 6). Progr.: 5’ 6-8, 15’ 28-19, 25’ 47-40, 35’ 67-57. F. tecn.: Fotsis e Scariolo 20’ (35-30). Usc. 5f.: Hairston (con fallo antisportivo) 39’06" (73-66). Spettatori 4803.
DAL NOSTRO INVIATO
LUCA CHIABOTTI SIENA
Due squadre d’Eurolega, una partita da playoff. Vince, senza mai davvero soffrire e correre grandi rischi, la squadra che sia in Europa che nelle partite scudetto è più forte. La differenza che sembra assottigliarsi tra Milano e i campioni resta grande in quei pochi palloni che fanno la differenza in partite così: lì, la distanza è ancora grande, ed è frustrante per gli avversari notare che il mondo sembra non cambiare mai. Lavrinovic gioca male? Segna, marcato e al 24", la tripla che piega le gambe all’EA7 tornata a -3. McCalebb non è in grande serata? È marzo, il mese di Zisis. Moss non fa canestro? Gli 11’ di Carraretto scavano la differenza. Milano fa dei passi avanti emotivi ma va indietro tecnicamente rispetto alla cop-
pa, così la Mps non si acchiappa mai. Partita tesa, che ci dice che i playoff saranno lunghi e polemici se, ormai siamo monotoni, gli arbitraggi non tutelano il talento e il gioco, danno solo 10 liberi nel primo tempo, tra due squadre che se le danno di santa ragione, poi cambiano metro a metà. Squadre così possono dare uno spettacolo migliore. Gomitata Gentile, atteso con im-
AVELLINO
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CANTÙ
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(16-12, 33-34; 49-51) SIDIGAS AVELLINO: Green 32 (5/9, 5/9), Gaddefors (0/1), Infanti 2 (1/2), Golemac 10 (3/7, 1/3), Johnson 11 (4/8); Slay 8 (1/3, 0/3), Soloperto (0/1). N.e.: Spinelli, Ferrara, Alborea, Izzo. All.: Vitucci. BENNET CANTÙ: Cinciarini 2 (1/1), Mazzarino 7 (2/9 da 3), Micov 14 (4/8, 2/7), Leunen 2 (1/1, 0/3), Marconato 2 (1/2); Shermadini 3 (1/2), Perkins 17 (3/7, 1/6), Markoishvili 10 (1/2, 2/4), Brunner 15 (7/14, 0/2). N.e.: Basile, Bolzonella, Diviach. All.: Trinchieri. ARBITRI: Paternicò, Tola, Bettini. NOTE - T.l.: Sid 17/21, Ben 13/16. Rimb.: Sid 38 (Johnson 12), Ben 32 (Brunner 15). Ass.: Sid 6 (Golemac 3), Ben 12 (Perkins 5). Progr.: 5’ 11-4, 15’ 26-25, 25’ 42-43, 35’ 54-65. F.tecn.:: Green 38’48" (63-71). Usc. 5f.: Markoishvili 38’13" (59-69) Spett.: 2900 per 27.300 euro. AVELLINO- Gli ultimi arrivati in casa Cantù, Brunner e Perkins, guidano il blitz
Greg Brunner, 28 anni CIAMILLO
Nei momenti chiave, tripla di Lavrinovic e i canestri di Carraretto
pazienza dopo la fesseria di aver messo su Twitter la foto dei tre arbitri di coppa Italia con la maglia della Mps, vuol far vedere che non ha paura di avere un palazzo contro. Si scalda da solo sfidando i buuhhh, carico va a sfondare dopo 50" procurandosi una gomitata che gli apre una ferita alla testa. Siccome il basket è strano, quando Mancinelli entra la suo posto, la partita si gira a favore di Milano. Realizza 12 punti, sui 14 della squadra nel primo quarto,
32 PUNTI IN COPPIA ALLA SIDIGAS NON BASTA UN GRANDE GREEN
Con Brunner e Perkins Cantù sbanca Avellino
di fila. Siena va anche sotto, nonostante un grande Moss che è l’anima del 7-0 che riporta avanti i campioni (18-12). La difesa della Mps è asfissiante (l’EA7 chiude con 12 perse e 1 recupero), a tutto campo, con spruzzate di zona 3-2 per costringere Milano non solo a soffrire, ma anche a ragionare sotto pressione. L’Emporio Armani però rie-
brianzolo sul campo di una Avellino che senza gli infortunati Dean, Spinelli e Ferrara (contrattura nel riscaldamento), lotta, facendo tremare per 3 quarti la squadra di Trinchieri. Poi c’è un Green strepitoso, in campo per 40’, con 32 punti ed altrettanto di valutazione. «Avellino merita il rispetto di tutto il basket italiano per come si batte in campo — dice Trinchieri — e noi abbiamo vinto grazie alla coerenza avuta nel farli stancare». Come a Torino in Coppa Italia 16 giorni prima, Avellino trascinata da Green parte bene (11-2 al 3’, 14-8 all’8’), mettendo in difficoltà Cantù. Trinchieri è costretto anche stavolta a far uscire Markoishvili dalla panchina per appiccicarlo al folletto irpino che, comunque, anche nel 2o quarto continua ad imperversare. La panchina profonda ospite e le continue rotazioni a disposizione permettono ai canturini il primo sorpasso al 14’ con una tripla del georgiano. Stavolta Avellino non si disunisce e riesce a restare, dopo i primi 20’, appiccicata alla gara (33-34) cullando il sogno del grande colpo fino all’ultimo vantaggio del 28’ grazie a una tripla di Green (49-45). Un parzialone di 20-2 incassato dagli irpini in 5’ a cavallo tra il terzo e il quarto periodo, e le palle perse complessive (23-12), decidono la gara con una Avellino indomita che cerca il recupero fino in fondo cozzando contro qualche decisione arbitrale dubbia giunta sul 61-69 del 38’, capace di far arrabbiare i quasi 4000 presenti. Luigi Zappella
Gentile esce subito per un taglio alla testa, buon impatto di Melli
sce a limitare l’impatto dei lunghi senesi, utilizzando Bourousis su Stonerook, che non fa tanta paura da fuori, oppure la mobilità di due ventenni, Radosevic e Melli, che tiene Lavrinovic a zero nel primo tempo. Siena trova altrove la chiave per allungare decisamente. Allungo L’impatto di Zisis nel secondo quarto permette il primo deciso allungo senese (28-17 con un 8-0), Milano reagisce affrettando anche buoni tiri da tre ma che non entrano mai, ritorna pericolosa quando Bourousis e Hairston le ridanno una dimensione interna (35-30) ma quando prima del riposo Moss fa fallo su Hairston al tiro e la fa franca, i nervi dell’EA7 saltano. O meglio, Scariolo è lucido nell’andarsi a cercare un tecnico a tempo scaduto, che si somma a quello di Fotsis. Ma l’allungo arriva perché Thornton è nel momento migliore e McCalebb sceglie la via più breve, l’uno contro uno, per sciogliere l’attacco (49-40). Melli continua ad avere un buon impatto, non solo difensivo, sulla gara, ma quando Milano risale ancora una volta (51-48 con Fotsis) si vede ancora qual è la squadra che ha vinto tanto e quella che vorrebbe batterla. Questione di testa ma anche di talento: Lavrinovic segna una tripla al 24", Fotsis rovina tante cose positive con una interferenza. E Carraretto è il vero killer. Siena torna in pieno controllo (62-50), Andersen mette i chiodi nella bara. Due a uno Siena: adesso per lei c’è l’Eurolega, di campionato, con 6 punti di vantaggio, se ne riparla a maggio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA SFIDA N. 151 OTTIMO DIAWARA SU DOUGLAS-ROBERTS E A RIMBALZO
La Varese più bella spazza via Bologna VARESE
86
BOLOGNA
63
(23-12, 43-27; 67-44) CIMBERIO VARESE: Stipcevic 12 (3/4, 2/3), Rannikko 11 (1/1, 3/6), Diawara 8 (3/4, 0/1), Kangur 7 (0/2, 2/4), Fajardo 14 (4/8, 2/2); Weeden 8 (1/5, 2/6), Talts 10 (5/5, 0/2), Ganeto 5 (1/1, 1/2), Reati 5 (1/1, 1/1), Garri 6 (2/4, 0/1), Demartini, Bertoglio. All.: Recalcati. CANADIAN SOLAR BOLOGNA: Koponen 14 (5/8, 1/4), Vitali L. 2 (0/1, 0/3), Douglas-Roberts 13 (4/7, 1/1), Werner 9 (3/6, 1/3), Lang 6 (2/6); Gigli 6 (3/5), Poeta 11 (2/3, 1/2), Gailius 2 (1/3), Person. N.e.: Vitali M., Quaglia. All.: Finelli. ARBITRI: Chiari, Giansanti, Provini. NOTE: T.l.: Var 5/12, Bol 11/14. Rimb.: Var 32 (Diawara 11), Bo 28 (Gigli 6). Ass.: Var 19 (Rannikko 5), Bol 5 (Poeta 3). Usc. 5 f.: Douglas-Roberts (79-53 34’25”). Progr.: 5’ 12-4, 15’ 32-17, 25’ 57-36, 35’ 79-54. Spett. 4154 per 50.305 euro. VARESE — La Cimberio più convincente della stagione approfitta delle difficoltà di Bologna — Sanikidze k.o. per infortunio e
Yakhouba Diawara, 29 anni CIAMILLO
Poeta ancora acciaccato — per mettere al sicuro la 151a sfida della storia contro la Virtus sin dall’avvio della ripresa. E lo fa nel modo migliore distribuendo le responsabilità offensive (19 assist) con una striscia di quattro triple consecutive per un 12-0 firmato in sequenza da Stipcevic, Rannikko, Kangur e Fajardo e raggiungere un rassicurante +23 sin dal 24o minuto (57-34). Se l’attacco dei biancorossi di Recalcati ha girato a pieno regime (54% dal campo con 63 tiri contro il 46% bolognese), la chiave di volta è stata una difesa in grado di strappare 19 palloni agli avversari. Non è insomma un caso che il titolo di migliore — nonostante i quattro in doppia cifra (dai 14 di Fajardo ai 10 di Talts) — se lo aggiudichi Diawara. L’ala francese ha impressionato per intensità difensiva, giocando con grande determinazione su Douglas-Roberts (pochi sprazzi positivi per l’ala Usa), e per la capacità di far valere la sua prepotenza atletica a rimbalzo offensivo (5 su 11 complessivi per lui, capace anche di un ottimo 23 di valutazione). Sul fronte bolognese, male i lunghi Lang e Warner sconfitti anche nel confronto a rimbalzo (32 a 28 per la Cimberio) e parzialmente efficace solo il finnico Koponen (6/12), comunque messo sotto dal connazionale Rannikko nei momenti chiave. La partita è così corsa via veloce con un vantaggio della Cimberio che è stato subito importante (37-19 al 16o) per poi allungarsi fino al +23 dopo la fiondata di triple varesine nel terzo periodo. Antonio Franzi
IL RILANCIO LA OTTO COMANDA TUTTA LA PARTITA, LA SCAVO LE REGALA I PRIMI DUE QUARTI
NBA BOSTON BATTE I KNICKS AL SUPPLEMENTARE
Caserta punisce il ritardo di Pesaro
Rondo, storica tripla doppia 18 punti, 17 rimbalzi, 20 assist
PESARO CASERTA
75 81
(11-17, 25-39; 52-63) SCAVOLINI SIVIGLIA PESARO: Hickman 23 (6/8, 2/6), Hackett 16 (3/7, 1/2), White 14 (5/9, 0/2), Jones 11 (1/2, 3/6), Cusin 7 (3/4); Lydeka 2 (1/1), Cavaliero 2 (1/1, 0/4), Flamini. N.e.: Tortù, Alibegovic, Cercolani, Urbutis. All.: Dalmonte. OTTO CASERTA: Collins 11 (4/5, 1/7), Bell 15 (2/3, 1/8), Maresca 14 (4/7, 2/2), Smith 18 (5/9, 2/5), Stipanovic 4 (2/6); Kudlacek 5 (1/2, 0/1), Doornekamp 12 (3/3, 2/2), Righetti 2 (1/3). N.e.: Marzaioli, Moretti, Cefarelli, Loncarevic. All.: Sacripanti. ARBITRI: Cicoria, Wiedmann, Ramilli. NOTE - T.l.: Pes 17/25, Cas 13/14. Rimb.: Pes 29 (Cusin 9), Cas 31 (Stipanovic 10). Ass.: Sca 7 (3 con 2), Cas 6 (Kudlacek 2). Progr.: 5' 9-6, 15' 19-27, 25' 36-50, 35' 59-71. Usc. 5 f.: Collins, Hickman. Antisp.: Cusin. Spett.: 4.529, per 35.000.
CAMILLA CATALDO PESARO
Le montagne russe del campionato offrono una Scavolini Siviglia in caduta dopo aver raggiunto l’apice. Pesaro trova la terza sconfitta consecutiva e scende al nono posto. Le quotazioni di Caserta invece sono in risalita, la Otto sbanca l’Adriatic Arena, pareggia la differenza canestri dell’andata e coglie due punti fondamentali per la salvezza. I campani hanno condotto per l’intero match, dopo il 6-0 interno. Un successo di squadra, con 5 uomini in doppia cifra e i primi due quarti altisonanti. Caserta ha tocca-
to anche il +21 (27-48 al 23’) reggendosi sul tiro pesante nei periodi centrali, Pesaro ha colpevolmente cominciato a giocare nella ripresa. Rientro Con Hickman a suonare la carica, spesso da solo, alla fine anche con Hackett, i biancorossi sono rientrati due volte a -2 (69-71 al 38’ e 71-73 al 39’), poi hanno finito la benzina. Non potevano bastare i 50 punti della seconda metà di gara (il doppio rispetto ai 25 dei primi 20’). In più la Vuelle ha fallito troppi tiri liberi e non ha avuto nulla dalla panchina. La latitanza di Cavaliero preoccupa. Caserta ha mandando a referto tutti, ha avuto un Bell ec-
cellente in avvio, un Doornekamp super nel secondo parziale, mentre Maresca, Smith e Collins soni stati chirurgici. «Abbiamo utilizzato tanti accorgimenti tattici difensivi e, anche se alla fine ci è venuta un po’ di paura di vincere, abbiamo meritato. Perdere sarebbe stata una beffa», ha evidenziato Pino Sacripanti. Luca Dalmonte: «Non si possono regalare 20’, siamo stati assenti e lo si legge nelle palle perse e nei liberi tentati nei primi 20’ (2, ndr). Non avevamo l’aggressività in attacco, ci serve più anima e dobbiamo toglierci l’indolenza davanti ai contatti. Siamo già usciti da momenti simili». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Straordinaria partita di Rajon Rondo, che trascina i Celtics al successo sui Knicks con una leggendaria tripla doppia: 18 punti, 17 rimbalzi, 20 assist. Solo Chamberlain e Oscar Robertson nella storia della Nba ci erano riusciti. Il play, attorno al cui nome negli ultimi giorni erano girate parecchie voci di mercato per una possibile cessione, ha risposto alla grande sul campo. Anche se ci è voluta una tripla di Pierce a 4" dalla fine per portare la gara al supplementare, arrivato dopo l’errore sulla sirena di Anthony, autore di 11 punti nei 7’ finali. quelli della rimonta di New York. La tripla doppia di Rondo è la 10a in questa stagione Nba, 4
sono del regista dei Celtics, che ha umiliato Lin (16 punti con 6/16, 5 assist e 6 perse). Sabato: Washington-Cleveland 101-98 (Crawford 31; Jamison 29); Atlanta-Oklahoma City 97-90 (Smith 30; Durant 35); Orlando-Milwaukee 114-98 (Howard 28; Jennings 27); New Orleans-Indiana 84-102 (Jack 18, Belinelli 15; Granger 20); Memphis-Detroit 100-83 (M.Gasol, Mayo 17; Stuckey 20); Dallas-Utah 102-96 (Nowitzki 40; Millsap 24); Portland-Minnesota 110-122 (Batum 29; Love 42). Ieri: Boston-New York 115-111 dts (Pierce 34; Anthony 25).
LUNEDÌ 5 MARZO 2012
RISULTATI AVELLINO-CANTÙ VARESE-BOLOGNA CREMONA-ROMA PESARO-CASERTA BIELLA-MONTEGRANARO TREVISO-CASALE SIENA-MILANO TERAMO-VENEZIA HA RIPOSATO SASSARI
63-72 86-63 87-71 75-81 63-73 66-63 77-68 68-78
CLASSIFICA SQUADRE SIENA VENEZIA CANTÙ SASSARI MILANO BOLOGNA VARESE AVELLINO PESARO CASERTA BIELLA ROMA TREVISO MONTEGRANARO CREMONA TERAMO CASALE
PT 32 26 26 26 26 26 24 24 22 20 20 20 18 16 14 14 10
G 22 20 21 21 21 22 22 22 20 21 22 22 21 20 22 22 22
V 16 13 13 13 13 13 12 12 11 10 10 10 9 8 7 7 5
P 6 7 8 8 8 9 10 10 9 11 12 12 12 12 15 15 17
Le prime 8 ai playoff, L’ultima in Lega 2
PROSSIMO TURNO Mercoledì 7 marzo, ore 20.30
VARESE-SIENA CASALE-AVELLINO TREVISO-PESARO CASERTA-CANTÙ ROMA-SASSARI BOLOGNA-MONTEGRANARO CREMONA-TERAMO VENEZIA-BIELLA (8/3, 20.30) RIPOSA MILANO
S David Moss 28 anni, ala del Montepaschi Siena, a canestro contro Antonis Fotsis, 10 punti e 5 rimbalzi nel successo interno su Milano CIAMILLO CASTORIA
FACILE VITTORIA ACEA K.O. DOPO 3 SUCCESSI DI FILA
le Pagelle
I COMMENTI I DUE TECNICI DOPO LA SFIDA
Pianigiani: «Non dovevamo dare segnali a nessuno» Scariolo: «Il tempo dei massacri è finito, ma ci manca ancora un po’ di esperienza» GIUSEPPE NIGRO SIENA
«Con questo risultato confermiamo che a questo punto della stagione siamo stati più grandi degli altri. Purtroppo non conta, sarà tutto da giocare più avanti». Non è tempo di trionfalismi, ma Pianigiani ha ben chiaro che al bivio di questa partita, tra il possibile ritorno di Milano a -2 e la chance di ricacciarla a -6 (più la differenza canestri), l’Mps ha imboccato la strada che vale un'ipoteca sulla regular season: «Non potevo chiedere di più ai miei: non abbiamo mai rischiato di perdere». Un segnale al campionato? «Onestamente non dovevamo darne a nessuno, anche quest'anno abbiamo già vinto un paio di trofei e siamo tra le prime 8 d’Europa: non è così scontato». Sul nervosismo il c.t. aggiunge: «A noi non è mai successo fuori casa di ave-
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re un giocatore che insegue gli arbitri e i compagni lo trattengono, non so cosa sarebbe successo. Magari è anche una questione di strategia, a volte noi allenatori decidiamo di prendere un tecnico». Scariolo Il tecnico lo ha «voluto» prendere Scariolo, che però a fine partita glissa sull'argomento: «L'analisi dell’arbitraggio la faremo con tranquillità, non è giusto commentare a caldo senza avere rivisto le immagini». Sul piano tecnico: «Siamo stati sempre dietro ma vicini, dimostrando ogni volta grande vitalità e tenacia, non sempre grande lucidità. Abbiamo giocato con grande voglia e la sensazione è che il tempo dei massacri è finito. Ci manca qualcosa in termini di esperienza e mestiere, ma non ho avuto la sensazione di una squadra intimidita o con complessi di inferiorità: non è andata male la difesa contro McCalebb e Andersen, che a Torino avevano fatto il 60% dei punti. Purtroppo con grande mestiere, soprattutto negli ultimi secondi dell’azione, sono usciti altri giocatori che hanno classe, esperienza e malizia». Chiusa la corsa al primo posto? «Nulla è impossibile ma è molto difficile». © RIPRODUZIONE RISERVATA
COLPO ESTERNO DISCRETO DEBUTTO PER MAY
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di CHIABO
MOSS, CHE INTENSITÀ IN DIFESA BOUROUSIS, GRAN RISPOSTA SIENA
MILANO
MCCALEBB 6 Partita modesta per i suoi standard, sistema lo scout alla fine.
MANCINELLI 7 Primo quarto spettacolare, ottima gara anche da ala forte.
IL MIGLIORE h 7,5 ZISIS
HAIRSTON 6 Statistiche migliori dell’impatto, non va male ma perde la sfida coi diretti avversari. 4 palle perse.
Sontuoso in regia, crea il primo break ed è in campo nel momento dell’allungo decisivo. ANDERSEN 6.5 Non è quello che ha dominato Milano in Coppa Italia, dà il meglio alla fine. CARRARETTO 7.5 Segna tre canestri tutti cruciali per la gara, che fermano o tagliano le gambe a Milano. Primo in plus-minus: nei suoi 11 minuti in campo, Siena è +12. THORNTON 7 Prova molto solida, anche contro il suo predecessore. LAVRINOVIC 6 In difficoltà per tutta la gara trova una tripla miracolosa del +6. L’EA7 non si avvicina più.
FOTSIS 5 Evanescente in attacco (4 tiri), difesa sufficiente. COOK 6 Non male in regia, ma con 4 tiri a referto la difesa si fa un riposino. Sei assist. ROCCA N.G. Cinque minuti gladiatori. IL MIGLIORE h 7,5 BOUROUSIS Gara tosta per il supercriticato centro che, però, in queste sfide è indispensabile. Nei quintetti con lui, Milano ha vinto di 5. MELLI 6.5 Grande impatto, poi alti e bassi ma solo in attacco dove deve essere più deciso da sotto. Ottimo in difesa.
RESS 5 Dieci minuti, solo 1 rimbalzo. Ha portato acqua. STONEROOK 6 O batte le difese che lo costringono a tirare da tre, o il suo apporto diventa solo difensivo. Non basta.
BREMER 4.5 In Coppa Italia almeno fece (l’unico) canestro sul +2 a 50" dalla fine. Ieri dannoso.
ARADORI 6.5 Sedici minuti con cervello, buone scelte come portare in post up Cook, più piccolo.
GENTILE N.G. Si spacca la testa dopo 50" sfondando, aveva carica e adrenalina ma quando rientra tutto fasciato, non fa nulla. Gioca 4’.
MOSS 6.5 In attacco non fa mai canestro, ma indica con la sua difesa l’intensità della gara all’inizio.
RADOSEVIC N.G. Non va male in coppia con Melli, ma viene provato solo per 4’.
PIEMONTESI SCIUPONI VIGGIANO, STOPPATA CHIAVE
Cremona domina Roma Montegranaro lotta Casale, un’altra beffa Finito l’effetto Calvani Biella gioca in quattro Mekel lancia Treviso CREMONA
87
ROMA
71
(24-18, 50-32; 67-52) VANOLI BRAGA CREMONA: Tabu 6 (2/4, 0/3), Rich 15 (5/6, 1/5), Lighty 14 (5/9, 0/1), Milic 7 (2/5, 0/1), Perkovic 5 (0/3, 1/1); Cinciarini 13 (2/4, 1/4), D'Ercole 17 (1/1, 5/7), Tusek 10 (1/2, 2/5). N.e.: Mazic, Lottici, Antonelli, Belloni. All.: Caja. ACEA ROMA: Gordic 7 (3/7, 0/2), Tucker 10 (0/4, 2/5), Dedovic 14 (3/7, 1/3), Kakiouzis 10 (3/5, 1/2), Slokar 2 (1/4); Mordente 5 (1/2, 1/2), Datome 8 (2/4, 0/2), Maestranzi 3 (1/4 da 3), Varnado 12 (5/6). N.e.: Marchetti, Tonolli, Staffieri. All.: Calvani. ARBITRI: Cerebuch, Duranti, Gori. NOTE – T.l.: Cre 21/24, Rom 17/22. Rimb.: Cre 35 (Lighty 10), Rom 34 (Dedovic 8). Ass.: Cre 8 (Rich 4), Rom 8 (Varnado, Slokar 2). Progr.: 5' 10-7, 15' 35-25, 25' 62-41, 35' 79-56. Spett. 2500. CREMONA — Dopo tre vittorie consecutive, svanisce l’effetto Calvani e la Roma del nuovo corso perde malamente sul
campo di Cremona quella che sarebbe dovuta essere la gara del rilancio definitivo in ottica playoff. La Vanoli Braga (10/27 da tre punti) mette a nudo tutti i limiti difensivi del proprio avversario (Calvani in sala stampa parlerà di «difesa inadeguata»), incapace di tenere un singolo uno contro uno in un primo tempo nel quale i padroni di casa attaccano sistematicamente il ferro con gli esterni, che segnano 37 dei 50 punti totali. Roma barcolla una prima volta (24-16, 9') sotto i colpi di un ispirato D’Ercole, affonda sul finire di primo tempo (50-30, 19') quando Lighty e Rich in contropiede capitalizzano sei perse della squadra del presidente Toti. Un discreto impatto nel terzo quarto (Tucker 10 punti, 0 nel primo tempo) illude l’Acea che arriva anche a meno quindici (67-52) ma poi crolla emotivamente quando l’energia e le letture dei lombardi le assestano il colpo risolutivo (82-56, 36'). Ora Cremona ha quattro punti di vantaggio su Casale Monferrato e mercoledì affronta Teramo in casa: «È il momento più importante della stagione — attacca Caja — ma prima voglio fare i complimenti ai miei ragazzi: sono stati dei leoni». Alessandro Rossi
BIELLA
63
MONTEGRANARO
73
(18-17, 31-41; 37-53) ANGELICO BIELLA: Pullen 23 (7/8, 1/4), Coleman 15 (5/9, 1/5), Soragna 4 (2/2, 0/1), Dragicevic 6 (3/4, 0/3), Miralles 10 (4/6), Chessa (0/1, 0/3), Jurak 5 (0/1, 1/2), Lombardi, Laganà (0/1), Minessi. N.e.: Rossi, Magarity. All.: Cancellieri. FABI SHOES MONTEGRANARO: Di Bella 7 (2/6, 0/1), Zoroski 10 (3/4, 1/5), Karl 4 (2/4), Ivanov 14 (4/8, 0/1), May 12 (6/9, 0/2), Mazzola 11 (4/5, 1/1), McNeal 11 (1/5, 3/7), Nicevic 4 (2/2, 0/2). N.e.: Perini, Piunti. All.: Valli. ARBITRI: Lamonica, Quacci, Pinto. NOTE - T.l.: Bie 12/14, Mon 11/15. Rimb.: Bie 26 (Dragicevic 8), Mon 35 (Ivanov 8). Ass.: Bie 7 (Jurak 2), Mon 14 (Zoroski 4). F. antisp.: Pullen (37-42). Usc. 5f.: Soragna, Chessa. Progr.: 5’ 12-5, 15’ 24-26, 25’ 37-46, 35’ 49-59. Spett. 3797 per 47.891 euro. BIELLA - S’è visto chiaramente in campo chi tra le due squadre ha ben presente di
lottare per la salvezza. La Fabi Shoes ha stretto i denti per 40’, giocando una partita tosta anche se non di qualità, battendo un’Angelico che cercava i punti della tranquillità, magari facendo un occhiolino ai playoff. Biella era pure partita con un 14-5 frutto anche dalle amnesie difensive un esordiente May. Dentro al suo posto Valerio Mazzola da Ferrara e la partita è cambiata. Nicevic segna il sorpasso sul 19-18 a inizio 2o quarto e da quel momento Montegranaro ha dominato per lunghi tratti, complice l’imprecisione al tiro di Biella. Pullen e Coleman non possono bastare da soli se al 30’ (37-53) hai segnato con 4 giocatori e messo insieme 7 punti in un quarto, non segnando per 8’. Nei 10’ finali, con la gara in controllo, Valli ha intravisto anche quale potrebbe essere l'apporto di May, che ha messo qualche tiro apprezzabile. Per i padroni di casa incidenti che capitano se la linea societaria è quella di far maturare i giovani del vivaio come Lombardi e Laganà, senza ricercare l’ingaggio del mestierante di turno per allungare un roster cortissimo. Per Montegranaro invece ossigeno puro che peraltro ribalta la differenza canestri con Biella. Gabriele Pinna
TREVISO
66
CASALE MONFERRATO
63
(12-19, 30-38; 50-53) BENETTON TREVISO: Mekel 11 (4/7, 0/1), Thomas 8 (3/8, 0/3), Viggiano 9 (2/4, 1/4), Goree 9 (3/6, 1/1), Ortner 14 (6/10); Becirovic 4 (0/3, 0/1), Bulleri (0/3), De Nicolao 8 (1/3, 2/2), Cuccarolo, Moldoveanu 3 (0/1, 1/2). N.e.: Masocco, Gaspardo. All.: Djordjevic. NOVIPIÙ CASALE MONFERRATO: Shakur 4 (1/3, 0/4), Temple 12 (3/9, 2/7), Minard 12 (5/10, 0/1), Hukic 6 (0/2, 2/5), Chiotti 4 (2/4, 0/1); Malaventura 4 (2/4, 0/2), Pierich 8 (2/3, 1/3), Stevic 11 (5/7), Ferrero 2 (0/1 da 3), Di Prampero. N.e.: Martinoni. All.: Valentini. ARBITRI: Pozzana, Seghetti, Biggi. NOTE - T.l.: Ben 13/16, Cas 8/11. Rimb.: Ben 37 (Ortner 7), Cas 37 (Stevic 9). Ass.: Ben 11 (Mekel 5), Cas 12 (Shakur 5). Progr.: 5’ 6-10, 15’ 20-23, 25’ 46-43, 35’ 56-59. F. tecn.: Chiotti 32’57" (34-40). Usc. 5f.: Hukic 39’11" (62-63), Chiotti 39’27" (63-63). Spett. 3467. TREVISO - Come condurre per tutto il match e buttare via una gara già vinta? Ne-
LEGADUE FINAL FOUR A BARI
DONNE
Jesi sconfitta: Coppa Italia a Brindisi BRINDISI JESI
77 74
(27-14, 39-31; 58-49) ENEL BRINDISI: Giuri 16 (3/6, 3/5), Hunter 19 (5/8, 1/3), Maestrello 5 (1/3, 1/5), Callahan 15 (3/7, 2/6), Borovnjak 13 (6/8); Formenti 3 (0/1, 1/3), Zerini 4 (2/5, 0/1), Wojciechowski 2 (1/1). N.e.: Vorzillo, Preite. All.: Bucchi. FILENI BPA JESI: McConnell 27 (4/6, 2/3), Hoover 10 (1/1, 2/8), Migliori 4 (2/3, 0/4), Brooks 16 (3/7, 2/6), Maggioli 15 (3/9, 1/2); Valentini 2 (1/1, 0/1), Santiangeli (0/1, 0/3). N.e.: Battisti, Ginesi, Bargnesi, Di Giacomo, Dolic. All.: Cioppi. ARBITRI: Mazzoni, Moretti, Bartoli. NOTE - T.l.: Bri 11/15, Jes 25/29. Rimb.: Bri 32 (Hunter, Callahan, Giuri 7), Jes 34 (Maggioli 10). Ass.: Bri 15 (Maestrello 4), Jes 10 (McConnell 6). Progr.: 5’ 14-12, 15’ 32-22, 25’ 52-39, 35' 68-58.
anche Valentini, il coach di Casale, trova spiegazioni: «Credo sia l’11a che perdiamo all'ultimo minuto. Potevamo almeno prendere un tiro, invece abbiamo perso palla. Peccato, perché abbiamo giocato come programmato: Stevic si è infortunato a un ginocchio nel finale, magari con lui sarebbe andata diversamente. Alla fine chi vince merita». A scippare palla a Temple e i due punti alla Novipiù è Gal Mekel, uno dei pochi trevigiani davvero in palla: 11 punti e 5 assist, ha fatto la differenza nei momenti cruciali. Peccato che, sul +1 con 3" da giocare, sia andato a schiacciare, regalando a Casale la tripla del possibile pareggio. Ma Viggiano rimediava con la terza stoppata della serata. Djordjevic ricorda Lefebre: «Forse Enzo dall’alto ci ha dato una mano alla fine. Ho un magone dentro, ma ho cercato di nasconderlo e di pensare a fare il mio lavoro. Abbiamo camminato per gran parte del match, senza lottare: siamo giù di forma. Quasi tutti hanno dei problemi, ma voglio di più. Becirovic? Ha un ginocchio che gli fa male, non è tranquillo. De Nicolao? Dovrebbe sempre giocare così, con la mente sgombra». Alberto Mariutto
L’Enel Brindisi festeggia con la Coppa Italia di LegaDue, conquistata in finale contro Jesi ieri a Bari
DAL NOSTRO INVIATO
MARIO CANFORA BARI
Piero Bucchi continua il suo percorso... italiano conquistando la 3a Coppa Italia della carriera: dopo quelle di serie A con Treviso (2000) e Napoli (’06), il tecnico mette in bacheca anche quella di LegaDue con Brindisi. Non inganni il +3 finale, contro Jesi l’Enel ha condotto dal 5’, doppiando gli avversari già dopo 12’ (32-16) e restando con vantaggi a due cifre fino agli ultimi 3’, quando i marchigiani soprattutto col play McConnell (27 punti, migliore realizzatore della serata, ben 13 falli subiti) ha cercato l’impresa
ARCIERI
disperata. «Brindisi ha meritato di vincere», l’onesta analisi del tecnico jesino Cioppi che ha avuto poco o nulla dalla panchina, mentre Bucchi guarda già oltre: «Domenica a Reggio Emilia ci giochiamo una fetta di promozione diretta, vincere è sempre bello ma puntiamo più in alto». Hunter è stato eletto Mvp,
Giuri miglior italiano: i pugliesi hanno fatto man bassa di premi. «Sono arrivato a dicembre, dopo 10 anni lontano dalla mia città — racconta il play 23enne — e questo successo mi inorgoglisce. È una bella favola, ora spero di vincere il campionato». Ma un’altra bella storia è quella
capitata alla guardia jesina Hoover, il castigatore sulla sirena di Scafati in semifinale. Proprio quella tripla decisiva ha fatto rompere le acque, per l’emozione, alla moglie Brenna, presente sugli spalti e incinta di 8 mesi. Corsa rapida all’ospedale di Bari, dove alle 4.30 è nata Genevieve di 2,800 kg. Bonamico Si è chiusa così la due
giorni barese che nell’atto finale ha visto la presenza di duemila tifosi brindisini bravi a far giocare «in casa» l’Enel: per la LegaDue e il suo presidente Bonamico adesso arriva un impegno ben più gravoso, ossia cercare il dialogo con la Fip per la riforma dei campionati. Domenica mattina, a Pesaro, riunione decisiva con la presenza dei vertici della Divisione Nazionale A. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Lucca ferma Schio al supplementare Taranto va a +4 L’8a giornata di ritorno: S.S.Giovanni-Cagliari 66-43; Parma-Comense 57-72; Priolo-Taranto 57-74; Lucca-Schio 81-80 dts; Umbertide-Faenza 76-46; Pozzuoli-Alcamo 76-71. Classifica: Taranto 34; Schio 30; Comense 26; Umbertide, Lucca 24; Parma 20; Faenza 18; S.S.Giovanni 16; Pozzuoli 14; Priolo 10; Cagliari e Alcamo 6. GIOCA JEELANI Alle 20.45 al PalaMacchia di Livorno, ritorno in campo di Jeelani nel derby storico LibertasPallacanestro con Fantozzi, Forti, Dell’Agnello, Carera.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 5 MARZO 2012
TENNIS AD ACAPULCO LA FINALE SARA CONQUISTA UN DERBY CHE DURA DUE ORE E 28 MINUTI
LE FINALI TUTTE ITALIANE
Tra gli uomini Ferrer domina contro Verdasco
Gambe e pazienza per battere Pennetta
Flavia Pennetta, 30 anni AFP
(v.m.) La finale tutta azzurra di Acapulco, che si gioca quando in Italia è domenica mattina, non è bella, come non sono mai belli i derby. Troppi nervi, troppa pressione, troppo pesanti campo e palline per aver punti facili da due giocatrici che non hanno colpi definitivi. Condizioni che, in definitiva, avvantaggiano Sara Errani, allenata da sempre alla lotta e penalizzano Flavia Pennetta, più tecnica e bisognosa di aprirsi il campo per andare a rete. Il primo set è un caos di break
e contro-break, con tanti errori e soprattutto reazioni immediate, d’istinto, delle due ragazze a ogni perdita del servizio. Non è un caso se la più esperta, Flavia, è la prima a tenere la battuta e servire per il set sul 5-3, sia pur con uno smash «sporco». E’ grave che si faccia riagganciare sul 5-5. Anche se poi, di rabbia, strappa un altro break (da Errani 30-0) e il 7-5 dopo 57 minuti. Crollo Il secondo set è ancor
più penalizzante per le ambizioni d’alto livello della Pen-
netta che rimonta da 2-4, ritrova stabilità al servizio, ma al tie-break ha la lingua di fuori per i troppi scambi lunghi e crolla di gambe e di testa concedendo a Saretta (alta 1.64, n. 36 al mondo, e al massimo 31 nel 2009), molto più inesperta a certi livelli, un 7-2 troppo netto, dopo altri 57 minuti. Il terzo è per la Pennetta come lo 0 dei games che raccoglie in 32’: non è più competitiva. Poi, in doppio, tutto facile in coppia con la Vinci: avevano vinto già a Monterrey. Grandi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL TORNEO MESSICANO
Francesca Schiavone, 31 anni ANSA TORNEO Barcellona ’85
FINALE RISULTATO Cecchini-Reggi 63 64
Estoril ’90
Bonsignori-Garrone 26 63 64
San Marino ’90
Piccolini-Farina
Casablanca ’03
Grande-Serra Zan. 62 46 61
Bogotà ’07
Vinci-Garbin
Palermo ’09
Pennetta-Errani
Barcellona ’10
Schiavone-Vinci
61 61
Acapulco ’12
Errani-Pennetta
57 76 60
62 63 67 64 03 rit. 61 62
Acapulco (Mes, donne 167.000 e, uomini 875.000 e), finale donne: ERRANI b. PENNETTA 5-7 7-6 (2) 6-0; doppio: ERRANI-VINCI b. Dominguez Lino-Parra Santonja (Spa) 6-2 6-1. Uomini, finale: Ferrer b. Verdasco 6-1 6-2. PRIMA A Kuala Lumpur (Mal, 167.000 e, cemento) primo successo in carriera di Hsieh Su-Wei (Taiw) che batte 2-6 7-5 4-1 Martic (Cro). CHALLENGER A Florianopolis (Bra, 38.000, terra), finale, BOLELLI b. Kavcic (Slo) 6-3 6-4
Statistiche di Luca Marianantoni
VINCENZO MARTUCCI
twitter@vincemartucci Sara Errani è la prima tennista professionista a vincere singolare e doppio nello stesso torneo da Fes 2010. Dopo i quarti in singolare in Australia e la finale in doppio, la prima di uno Slam di una coppia italiana, la romagnola si candida a un 2012 da protagonista. Ma che battaglia ha fatto contro Flavia Pennetta?
«Lunga, lunghissima di 2 ore e mezza. E difficile. Con un primo e, soprattutto, un secondo set molto duri, di un’oretta ciascuno. C’era il tennis, ma c’era anche tanto fisico, tanta corsa, le difficoltà della serata umida, con campo e palle sempre più pesanti, e poi c’era la componente finale e, soprattutto, l’amicizia: non è mai facile giocare contro chi conosci così bene e frequenti anche fuori dal campo, come Flavia, una compagna di squadra in nazionale, un’amica».
Errani che bis!
«Ancora ce ne vuole, spero a poco a poco di arrivare dove sono arrivate loro, non sarà facile. Io ci provo, poi sarà quel che sarà. Di sicuro mi hanno dato esempi importanti, ma non ho obiettivi certi: punto solo ad andare più avanti che posso».
«Mi piace la battaglia E non mi fermo qui» Vince singolare e doppio nella stessa giornata: «Con i crampi, ma non mollo mai. Però la Schiavone e Flavia sono ancora lontane» Flavia sembrava favorita, per due set ha giocato anche meglio, ma è crollata.
«Abbiamo lottato tanto, quando ho vinto il secondo set, ho visto che lei è calata fisicamente dopo tutti quegli scambi lunghi alla quale l’avevo costretta, non dandole mai punti facili, e ne ho approfittato. Allungare la partita me l’ha fatta vincere».
S Sara Errani, 24, al terzo torneo in carriera dopo Palermo e Portorose 2008. A gennaio ha fatto quarti in Australia AFP/REUTERS
Tanti nervi, tanta lotta e poi quell’epilogo: 5-0 e poi 7-2 al tie-break e addirittura 6-0 al terzo set!
7
Cup?
Ma qual è il suo segreto: ha un incitamento, un pensiero particolare che la spinge a superare tutte queste montagne?
«A parte l’allenamento e la condizione fisica, che sono fondamentali, c’è sempre tanta voglia di lottare in campo. Io sono sempre stata molto competitiva, mi piace la battaglia, cerco sempre di non mollare, di stare sempre lì, punto dietro punto. Concentrata al massimo».
Le finali della Pennetta ad Acapulco (l’ultima a centrare 7 finali in un torneo fu la Hingis a Tokyo nel 2006). Flavia ha perso nel 2004 contro Benesova (7-6 6-4), vinto nel 2005 contro Cervanova (3-6 7-5 6-3), perso nel 2006 contro Groenefeld (6-1 4-6 6-2) e nel 2007 contro Loit (7-6 6-4), vinto nel 2008 contro Cornet (6-0 4-6 6-1), perso nel 2009 contro V. Williams (6-1 6-2) e perso quest’anno contro la Errani.
«Nel 2007, ci persi 6-2 6-4. Ma era il mio primo grande risultato importante, dalle qualificazioni alle semifinali. Poi ho vinto io a Palermo, e ci ho perso la rivincita dell’anno dopo, sempre in Sicilia, in finale. Ma stavo salendo, infatti la settimana dopo arrivai in finale a Portorose contro la Safina (Nel 3-2 Pennetta nei precedenti c’è anche il 6-1 6-1 a Marbella 2010, ndr)». Dopo la finale contro la Pennetta, ha vinto quella di doppio, con la Vinci, il settimo successo in coppia dopo Monterrey della settimana scorsa!
I risultati la stanno premiando, oggi salirà al numero 31 della classifica mondiale, uguagliando il suo best ranking e ad Acapulco ha battuto Vinci e Pennetta: ha agganciato le compagne di Fed
«Dovevo stancarla. Lei cercava di accorciare il più possibile i punti, io dovevo essere più calma e sbagliare meno possibile. L’ho spuntata io».
Con la Pennetta, poi, c’è una storia lunga, cominciata proprio ad Acapulco.
«Mi sentivo tutta "incrampata", fortuna che ho perfettamente recuperato dopo i problemi al ginocchio di Fed Cup e abbiamo vinto facile. Chiudere la settimana ad Acapulco vincendo singolare e doppio è più di quanto potessi sperare. Mi dà molta fiducia per i prossimi tornei, a cominciare da Indian Wells di questa settimana». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il commento DI GIANNI VALENTI
a pagina 27
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ATLETICA LA MARATONA GIAPPONESE DI LAKE BIWA
Pertile soddisfatto a metà A 13" dal personale: 2h10’06" Fino al passaggio alla mezza (1h03’47") è stato in perfetta tabella di marcia. Poi non ha saputo cogliere l’attimo e ha chiuso 12˚ in 2h10’06", sua seconda prestazione all-time a 13" dal personale di Torino 2009. Ruggero Pertile, che sarà il solo azzurro al via della maratona olimpica di Londra, torna da quella giapponese di Lake Biwa soddisfatto a metà. La gara «Al 25˚ km, quando le
lepri si sono fermate — racconta — si è scatenata la bagarre, con un km da 2’55" e un altro da 2’51". Ho preferito non se-
guire i battistrada, ma nemmeno il gruppo di giapponesi che si giocavano l’Olimpiade. Han fatto "trenino", aiutandosi e andando a riprendere chi scoppiava. Col senno di poi avrei fatto bene a star con loro perché così sono rimasto solo, contro vento, sotto la pioggia e al freddo (5˚). Ho corso gli ultimi 5 km col quinto miglior tempo, ma ormai era tardi... Ho però capito che certi ritmi da 3’ al km sono alla mia portata, che posso rischiare di più, che devo solo leggere meglio determinate situazioni tattiche e non perdere la concentrazione al momento
SOCIETARI CROSS A CORREGGIO
Lalli tra i prati è sempre una garanzia Ejjafini e Weissteiner non tradiscono
giusto. Questa esperienza aggiunge qualcosa al mio bagaglio per Londra». Novità polacca Ha vinto il debuttante keniano Samuel Ndungu che, con 2h07’04" ha preceduto di 35" il sorprendente 30enne polacco Henryk Szost, miglioratosi di un paio di minuti. a.b. Arrivo: 1. Ndungu (Ken) 2h07’04"; 2. Szost (Pol) 2h07’39"; 3. Taghrafet (Mar) 2’08"37; 4. Yamamoto 2h08’44"; 5. Nakamoto 2h08’53"; 6. Morita 2h09’12"; 7. Horiguchi 2h09’16"; 8. Hayashi 2h09’55"; 9. Deki 2h10’02"; 10. Kebenei (Ken) 2h10’04"; 12. PERTILE 2h10’06".
Ruggero Pertile, 37 anni, è allenato da Massimo Magnani COLOMBO
CORREGGIO (Re) — (e.b.) I Societari di cross di Correggio hanno mostrato un’atletica in salute. Terreno duro, percorso arzigogolato con una salitella. Nel corto un Lalli in palla, un La Rosa ai suoi livelli, un rientrante Meucci vittima di una caduta collettiva alla prima, stretta curva a 150 metri dal via, altri progressi della Weissteiner. Nel lungo il solito, generoso De Nard, unico bianco nella morsa di 10 africani, una sicura Ejjafini, una stanca Straneo. Uomini. Lungo (km 10): 1. Kibor (Ken) 29’09"; 5. De Nard 29’50"; 11. Gualdi 30’23"; 12. Nasti 30’29". Sq.: F. Gialle. Corto (km 4): 1. Lalli
11’46"; 2. La Rosa 11’55"; 3. Razine (Mar) 11’57"; 4. Salami 11’59"; 5. Crespi 12’01"; 9. Meucci 12’03". Sq.: Esercito. Jr (km 8): 1. Rachik (Mar) 25’05". Sq.: 1. Cento Torri. Combinata: 1. Cus Pro Patria. Donne. Lungo (km 6): 1. Ejjafini 19’26"; 2. Straneo 19’58"; 3. Romagnolo 20’08"; 4. Belotti 20’24"; 7. Inglese 20’48"; 8. Maraoui 21’13". Sq.: 1. Esercito. Corto (km 4): 1. Weissteiner (Forestale) 13’41"; 2. Tschurtschenthaler 13’44"; 3. Rinicella 13’46"; 4. Dal Ri 13’48"; 5. Costanza 13’49"; 7. Martinelli 14’02". Sq.: 1. Forestale. Jr (km 5): 1. Abate 18’23". Sq.: 1. Modenese. Combinata: 1. Camelot.
LUNEDÌ 5 MARZO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SCI COPPA DEL MONDO
Feuz scappa in Coppa Jansrud batte il destino Il velocista svizzero terzo in superG ha115 punti su Hirscher Trionfa il norvegese: aveva perso 2 gare per 5/100 in totale PIERANGELO MOLINARO
Nel giorno in cui la storia si accorge dei torti subiti dal norvegese Kjetil Jansrud e gli permette di toccare la prima sacrosanta vittoria, lo svizzero Beat Feuz prende una gara di vantaggio sugli avversari, Hirscher e Kostelic, nella corsa alla sfera di cristallo. Lontani e non competitivi ancora una volta gli azzurri. Feuz Beat Feuz, terzo nel secondo superG di Kvitfjell, si starà mangiando le mani per il fallimentare bilancio con cui ha chiuso una settimana fa la tappa di Coppa del Mondo a Crans Montana. In classifica (1250 punti) adesso ne ha 115 di vantaggio su Hirscher e 207 su Kostelic. Ne avesse avuti 100 in più di vantaggio avrebbe potuto presentarsi ancora davanti alle finali di Schladming e mettere pressione a Hirscher. L’ultima tappa prima delle finali è a Kranjska Gora ed è infatti favorevole al giovane austriaco, sempre che Kostelic non rientri alla grande dopo l’operazione al ginocchio. Feuz nella tre giorni norvegese ha infatti realizzato 210 punti, 100 con la vittoria insieme a Kroell venerdì nel pri-
Beat Feuz, 25 anni da pochi giorni, è alto 1.71 e pesa 74 kg. A maggio andrà a vivere in Austria REUTERS
i risultati
mo superG, 50 sabato in discesa e 60 ieri, un passo da Coppa. Jansrud Ieri però tutti gli ap-
plausi a Kvitfjell sono stati per Kjetil Jansrud che pareva vittima di un sortilegio. Venerdì in superG si era classificato terzo a 3/100 dalla coppia dei vincitori, sabato in discesa ancora
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I NUMERI
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I punti di vantaggio nella classifica generale di Coppa del Mondo che Beat Feuz ha sull’austriaco Marcel Hirscher; 207 invece sul croato Ivica Kostelic e 251 sul quarto, Svindal
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Gare alla fine della Coppa del Mondo. Kranjska Gora: sabato gigante; domenica slalom Schladming (finali di Coppa del Mondo); 14 marzo discesa, 15 superG, 17 gigante, 18 slalom
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L’altra neve BIATHLON: MONDIALI
M. Fourcade: è oro bis Il francese Martin Fourcade si conferma dominatore dei Mondiali di Ruhpolding (Ger) e dopo la sprint vince l’inseguimento (terzo a riuscire nell’accoppiata nella stessa edizione dopo Rostovtsev e Bjoerndalen). Terza medaglia in 3 gare per Magdalena Neuner: 3 errori al tiro la privano dell’oro, che va alla rivale Domracheva. Uomini, ins. 12.5 km: 1. M. Fourcade (Fra) 33’39"4 (4); 2. Bergman (Sve) a 5"2 (2); 3. Shipulin (Rus) a 22"1 (1); 4. Mesotitsch (Aut) a 28"4 (2); 13. HOFER a 1’26"8 (3); 30. M. WINDISCH a 2’31"8 (5); 37. DE LORENZI a 2’55"2 (2). CdM (21): 1. Fourcade 894; 2. Svendsen (Nor) 847. Donne, ins. 10 km: 1. Domracheva (Bie) 29’39"6 (2); 2. Neuner (Ger) a 25"1 (3); 3. Vilukhina (Rus) a 1’15"4 (1); 4. Berger (Nor) a 1’25"8 (3); 40. PONZA a 5’05"1 (3). CdM (21): 1. Neuner 1044; 2. Domracheva 1005.
FONDO: SPRINT A LAHTI
Fabio Pasini è settimo Per due decimi pagati al finlandese Jauhojaervi, Fabio Pasini manca la finale ed è 7˚. Sprint tc. Uomini: 1. Joensson (Sve); 2. T.Peterson (Sve); 3. Kriukov (Rus); 4. Hattestad (Nor); 5. Jauhojaervi (Fin); 7. F. PASINI; 20. PELLEGRINO; 57. MORANDINI; 68. FRASNELLI. CdM: 1. Cologna 1793; 2. Northug (Nor) 1199; 18. CLARA 353. C.sprint: 1. Peterson (Sve) 542; 14. PELLEGRINO 173. Donne: 1. Bjoergen (Nor); 2. Ivanova (Rus); 3. Kowalczyk (Pol); 4. Falla (Nor); 5. Randall (Usa); 38. BROCARD; 53. LAURENT; 56. DE MARTIN; 64. G.VUERICH. CdM: 1. Bjoergen (Nor) 2095; 2. Kowalczyk (Pol) 2017; 43. BROCARD 135.C.sprint: 1. Randall (Usa) 604; 35. VUERICH 61.
Gara folle, a picco le regine Vince il futuro: Mielzynski Alla fine è sembrato il ballo delle debuttanti, con un podio che trasportato nel superenalotto avrebbe fruttato una vincita milionaria. Protagonista assoluta la neve marcia nello slalom di Ofterschwang, quella che anche una fuoriclasse esperta come Marlies Schild non ha capito come affrontare, che ha fatto deragliare la Maze, in testa dopo la prima manche, Kirchgasser, Vonn e Zettel e ricacciato indietro la Riesch. Novità Ha vinto Erin Mielzynski,
ventunenne canadese dell’Ontario al via con il 24 (sino a ieri aveva come miglior piazzamento un 13˚ posto) per soli 5/100 sulla statunitense Resi Stiegler, 25 anni, partita con il 36, risorta dopo due gravissimi infortuni nel 2007 e nel 2009. Terza la Schild,
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Franco Arturi farturi@gazzetta.it Stefano Cazzetta scazzetta@gazzetta.it Ruggiero Palombo rpalombo@gazzetta.it Umberto Zapelloni uzapelloni@gazzetta.it
Azzurri a fondo Il bilancio di Kitfjell per gli azzurri è davvero fallimentare. Solo un piazzamento nei 10, il quinto posto di Paris sabato in discesa. Ieri il migliore è stato Innerhofer, sedicesimo, davanti a Heel che ha dato un piccolo segno di risveglio ma che aveva il vantaggio di partire fra i primi con la pista ancora perfetta. Troppo poco. Alle finali in superG andremo con tre atleti, Innerhofer, Marsaglia e Fill, poco per una squadra che solo un anno fa dominava. A tutti manca velocità, la prossima estate sarà da rivedere completamente la preparazione atletica e la strategia tecnica. Un’altro inverno caldo e l’Italia della velocità sparisce.
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SLALOM DONNE SI METTONO IN EVIDENZA TANTE RAGAZZINE. MIGLIOR AZZURRA IRENE CURTONI 12ª
SLALOM DONNE (Ofterschwang): 1. Mielzynski (Can) 1’53"59"; 2. Stiegler (Usa) a 5/100; 3. Schild (Aut) 7/100; 4. Poutiainen (Fin) 13/100; 5. Gagnon (Can) 21/100; 6. L. Duerr (Ger) 25/100; 7. Hansdotter (Sve) 26/100; 8. Borssen (Sve) 41/100; 9. Riesch (Ger) 48/100; 10. Hosp (Aut) 64/100: 12. I. Curtoni 68/100; 19. Moelgg 1"49. Non qual. II m.: Gius, Costazza, Brignone. Coppa del Mondo (32 prove): 1. Vonn (Usa) p. 1708; 2. Maze (Slo) 1214; 3. Riesch (Ger) 1075; 15. Merighetti 407. Coppa slalom (8 pr.): 1. Schild (Aut) p. 660; 2. Maze (Slo) 361; 3. Kirchgasser (Aut) 334; 14. Moelgg 164. SUPERG MASCHILE (Kvitfjell): 1. Jansrud (Nor) 1’34"02; 2. Svindal (Nor) a 21/100; 3. Feuz (Svi) 26/100; 4. Kroell (Aut) 73/100; 5. Franz (Aut) 74/100; 6. Cuche (Svi) 86/100; 7. Romar (Fin) 91/100; 8. Reichelt (Aut) 1"36; 9. Guay (Can) 1"37; 10. H. Olsson (Sve) 1"39; 16. Innerhofer 1"83; 17. Heel 1"87; 25 Marsaglia 2"30; 28. Paris 2"59; 33. Fill 2"64; 44. Klotz 3"10. Rit. Staudacher. Coppa del Mondo (38 pr.): 1. Feuz (Svi) p. 1250; 2. Hirscher (Aut) 1135; 3. Kostelic (Cro) 1043; 22. Innerhofer 416. Coppa superG (7 pr.): 1. Svindal (Nor) 413; 2. Cuche (Svi) 371; 3. Feuz (Svi) 368; 17. Innerhofer 111. PROGRAMMA Venerdì: gigante donne ad Are (Sve). Sabato: gigante maschile a Kranjska Gora (Slo) e slalom donne ad Are. Domenica: slalom maschile a Kranjska Gora. MONDIALI JUNIORES (s.f) Ai Mondiali juniores di Roccaraso (Aq) oggi tocca al team event, parallelo a squadre riservato agli otto migliori team del ranking mondiale di categoria. Quattro atleti per nazione (due ragazze e due ragazzi), Svizzera ed Austria le favorite; Italia in pista con Nicole Agnelli, Karoline Pichler, Giordano Ronci ed Alex Zigerle. TRAGEDIA E’ morto ieri all’ospedale di Aosta Elio Fiabane, 49 anni, fratello di Roberto, tecnico della velocità azzurra. Fiabane sabato a Pila si era scontrato con un cannone da neve e gli erano state riscontrate fratture al femore a l bacino. Nella notte il peggioramento e ieri il decesso. Sul caso è stata aperta un’inchiesta.
DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it
Ancora male gli azzurri: il migliore, Innerhofer, è 16˚ davanti a Heel
secondo a 2/100 da Kroell. Cosa potrebbe consigliare l’allenatore, l’italiano Franz Gamper, a uno così? Solo di farsi benedire. Ieri sulla pista olimpica dei Giochi di Lillehammer 1994, ha sciato con la perfezione dei giorni precedenti ed il destino ha avuto pudore a beffarlo ancora una volta e non ha permesso che il compagno Aksel Svindal lo precedesse. Sembra anche strano che si tratti della prima vittoria in Coppa per un atleta di questo livello. Vicecampione olimpico di gigante nel 2010 a Vancouver, prima di ieri era salito nove volte sul podio. Jansrud è uno sciatore potente e raffinato, cresciuto con il gigante che forse nella velocità sta trovando ora la vera dimensione. Ha solo il problema di due ernie al disco che stavano per fermarlo a inizio febbraio. I medici norvegesi non intendono operarlo, Kjetil vuole invece risolvere il problema e pensa di andare all’estero a fine stagione.
PRESIDENTE Piergaetano Marchetti VICE PRESIDENTE Renato Pagliaro AMMINISTRATORE DELEGATO E DIRETTORE GENERALE Antonello Perricone CONSIGLIERI Raffaele Agrusti, Roland Berger, Roberto Bertazzoni, Gianfranco Carbonato, Diego Della Valle, John Elkann, Giorgio Fantoni, Franzo Grande Stevens, Jonella Ligresti, Giuseppe Lucchini, Vittorio Malacalza, Paolo Merloni, Andrea Moltrasio, Carlo Pesenti, Virginio Rognoni, Alberto Rosati, Giuseppe Rotelli, Enrico Salza DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Giulio Lattanzi
che non se l’è presa troppo, visto che la coppetta dello slalom l’ha già in tasca. Mielzynski, Stiegler e con loro l’altra canadese Gagnon, e l’altra ventenne d’assalto la tedesca Lena Duerr, senza dimenticare il gioiellino statunitense Shiffrin, terza dopo la prima discesa e poi deragliata, hanno avuto il vantaggio di poter sciare non avendo nulla da perdere. Un arrembaggio continuo soprattutto sulla prima parte della pista tedesca, mossa ma poco pendente. Contavano poco le traiettorie, bisognava solo far correre gli sci. Insomma un atteggiamento guascone che nessuna delle azzurre ha saputo sfoderare. Manuela Moelgg aveva troppa paura di uscire per lasciare briglia sciolta agli sci, Irene Curtoni ha pasticciato abbastanza, ma alla fine con il 12˚
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posto è stata la migliore delle nostre ragazze, con Manuela 19ª. Le altre tre in gara, Costazza, Gius e Brignone non sono invece riuscite a qualificarsi per la seconda manche. pa. m. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Erin Mielzynski, 21 anni, canadese dell’Ontario, è alta 1.59 per 65 kg. In passato è stata anche nella nazionale di sci nautico AFP
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La tiratura di domenica 4 marzo è stata di 363.007 copie
GRAN FONDO: VASALOPPET
Pippa Middleton 412ª (g.v.) Con un’incredibile volata a 9, dopo 90 km in classico, sul traguardo di Mora (Sve), Jörgen Brink (Sve) vince l’88ª Vasaloppet (15.806 i partiti da Sälen): in quattro con lo stesso tempo (3h38’41). Gli italiani: 23. Debertolis, 40. Carrara. La norvegese Vibeke Skofterud (4h08’24) precede Kveli e Boner (Svi); 41ª Tiraboschi, 46ª Ver. De Martin. Frederik, principe di Danimarca è 5531˚, tra le donne l’inglese Pippa Middleton (foto sopra), sorella della principessa Kate, è 412ª: ha coperto i 90 km in 7 ore 13’36" e al traguardo, ha ricevuto anche i complimenti del cognato William. «Ora mi devo riposare e mettere i piedi per aria», ha detto. Ha partecipato a scopo benefico, con lei c’era anche il fratello James.
COLLATERALI * Con la Leggenda del Rally N. 7 e 12,19; con Ballando con le Stelle N. 8 e 9,19 - con Supereroi N. 44 e 11,19 - con Soldatini d’Italia N. 39 e 11,19 con Linomania N. 28 e 11,19 - con Bear Grylls N. 20 e 11,19 - con Lupin III Film Collection N. 19 e 11,19 - con Indistruttibili N. 18 e 11,19 - con ET Predictor card e 11,19 - con i Miti del Calcio ai Raggi X N. 37 e 4,19 - con Alberto Sordi N. 10 e 11,19 - con Mai Dire story N. 10 e 11,19 - con Paperinik N. 5 e 11,19 - con Star Trek N. 3 e 9,19 Capolavori delle grandi Civiltà N. 2 e 11,19 - Holly e Benji N. 1 e 2,20 - con SportWeek e 2,70
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 5 MARZO 2012
LUNEDÌ 5 MARZO 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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TUTTENOTIZIE & RISULTATI Rugby SEI NAZIONI: IL RECUPERO
Arco Tricolori Indoor a Frangilli e Lionetti
Ippica DA FIRENZE AGLI USA
Francia-Irlanda 17-17 Mirtillo Rosso risorge Bowe spaventa i Bleus Baze, 11.502 vittorie Altro che Grande Slam: nel recupero del secondo turno del Sei Nazioni, la nuova Francia di Saint-André deve inseguire un’Irlanda ben organizzata in difesa, scaltra nel gioco a terra e opportunista, capace di sfruttare con Tommy Bowe (cinque centri in questo torneo) le sole due opportunità del primo tempo, prima intercettando un’avventata apertura di Rougerie a margine dei 22 difensivi, poi raccogliendo e portando in meta un proprio calcio a seguire da metà campo, dopo una ruck rubata da O’Brien. La Francia ha maggiore territorio, resta a contatto con i calci di Parra e in avvio di ripresa completa la rimonta, grazie alla meta di Fofana — tre in tre gare per il centro di Clermont — su un pallone di recupero. Negli ultimi 20 minuti spinge più l’Irlanda, ma sono i Bleus ad avere le due palle del match: Beauxis però svirgola il primo drop e si vede respingere il secondo. «In spogliatoio c’era il clima di una sconfitta, non di un pari» ha ammesso a fine partita Saint-André.
Grande velocità a Firenze nel Ponte Vecchio di Mirtillo Rosso, mentre negli Stati Uniti, il 53ennne fantino Russel Baze raggiunge e supera le 11.500 vittorie in carriera.
Tommy Bowe; a terra Fofana AP Azzurri Intanto da oggi a Ro-
ma 31 azzurri sono al lavoro in vista di Galles-Italia di sabato a Cardiff. Francia-Irlanda 17-17 (p.t. 6-17). Marcatori: p.t. 13’ m. Bowe tr. Sexton, 23’ c.p. Parra, 27’ c.p. Sexton, 30’ c.p. Parra, 39’ m. Bowe tr. Sexton; s.t. 7’ c.p. Parra, 11’ m. Fofana, 18’ c.p. Parra. Classifica: Galles 6; Francia 5; Inghilterra 4; Irlanda 3; Scozia, Italia 0. ECCELLENZA (f.f.) Ieri, per il 13˚ turno di Eccellenza, Padova-L’Aquila 51-15; Mogliano-Crociati Parma 23-16. Classifica: Calvisano, Prato 47; Padova 43; Rovigo 40; Mogliano 39; Lazio 22; L’Aquila 18; Crociati 17; Reggio Emilia 15; San Gregorio 11.
6ª corsa - GP Ponte Vecchio - m 1660: 1 Mirtillo Rosso (R. Vecchione) 1.13.2; 2 Irambo Jet; 3 I Am Grif; 4 Mack Grace Sm; Tot.: 4,92; 2,32, 1,90, 3,12 (10,36) Trio: 74,03.
Negli Usa In pochi giorni, il canadese di California Russell
Baze ha raggiunto e superato il tetto degli 11.500 successi (è a 11.502) ma è ormai braccato dal rivale brasiliano Jorge Ricardo, che si trova a 11.494 e sta per completare il lungo inseguimento iniziato nel 2009 quando Baze lo superò, sfruttando una sua lunga inattività: Ricardinho si era ammalato di cancro. OGGI QUINTÉ A VARESE Scegliamo Purple Cherry (3), Adragon (4), Mrs Nervi (7), Cima Longchamp (2), Star’s Smile (1) e Auenjager (9). SI CORRE ANCHE Palermo (14.50), Taranto (15.05) e Casarano (g. 14.15).
Scherma COPPA DEL MONDO A VENEZIA E BUDAPEST
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IN SICURE
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Risultati. Fioretto uomini. Finale: Le Pechoux (Fra) b. Akhmatkhuzin (Rus)
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Fioretto: riecco Baldini Batte Joppich ed è terzo «Un buon punto di partenza». Andrea Baldini, terzo al Gp Fie di Venezia, raccoglie il primo risultato positivo della stagione olimpica. Terzo - e migliore degli azzurri - dopo un esaltante successo nei quarti sul 4 volte campione del mondo Peter Joppich (rimontato da 5-9 e battuto 15-13), è stato sconfitto in semifinale dal francese Le Pechoux, poi vincitore della tappa. Fuori nel tabellone degli otto Andrea Cassarà (13-15 dal russo Akmatkhuzin) e Alessio Foconi (13-15 dal cinese Ma). «Sono soddisfatto di tutto il gruppo» commenta Cerioni. Nella prova di sciabola a Budapest (Ung) Aldo Montano e Gigi Tarantino ai piedi del podio, sconfitti ai quarti. Montano 15-14 dal coreano Won, Tarantino 15-12 da Limbach.
MARATONA TREVISO (d.m.) Al keniano Michael Kasis Chemchir la 15ª maratona di Treviso. Uomini: 1. Chemchir (Ken) 2h15’36"; 2. Kirwa (Ken) 2h15’43"; 3. Karlsson (Isl) 2h18’53"; 5. Favaro 2h33’50". Donne: 1. Cirlan (Rom) 2h39’20"; 2. Carlin 2h54’36".
Hockey ghiaccio Playoff scattati tra le polemiche
MARCIA MESSICANA (d.m.) Così nella 2ª tappa del Challenge Iaaf di marcia a Chihuahua (Mes). Uomini. 20 km: 1. Sanchez 1h21’17"; 2. J. Tallent (Aus) 1h21’50"; 3. Nava 1h22’38". 50 km: 1. Zepeda 3h48’36"; 2. Garcia 3h50’51"; 3. Ojeda 3h51’33"; 6. Nymark (Nor) 3h55’42". Donne. 20 km: 1. Henriques (Por) 1h33’16"; 2. C. Tallent (Aus) 1h33’21"; 3. Equimia 1h36’24".
Boxe Tronto ko al Mondiale supermosca (m.moro.) L’argentina Carolina Raquel Duer (11-3-0) ha battuto per kot 2 l’italiana Milena Tronto (6-2-1) e per la quarta volta consecutiva difende il titolo iridato Wbo dei supermosca. A Punta Indio l’azzurra, debilitata alla vigilia da un’influenza e in una categoria non sua, è andata al tappeto due volte con un gancio sinistro al volto prima e poi, dopo il conteggio, con un preciso montante sinistro.
Vitali Klitschko «Sfiderò Haye» DÜSSELDORF Dopo la facile difesa del fratello Wladimir contro Mormeck, Vitali Klitschko (44-2), campione dei massimi Wbc, ha annunciato che la sua prossima sfida iridata sarà contro David Haye (25-2), sconfitto a luglio proprio da Wladimir. Non sono ancora state fissate sede e data, ma l’inglese rischia di non poter combattere in Germania se prima non risponderà alle autorità tedesche in merito alla rissa con Chisora. IN ITALIA (r.g.) A Savignano sul Rubicone (Fc) gli altri risultati nel contorno di Rotolo-Signani vinto dal primo, nuovo campione italiano medi. Superwelter: Pintaudi (3) b. Pompili (Por, 3-2-2) 6 t.; superleggeri: De Donato (8-1) b. Iglesias (Spa. 7-2-1) 8 t.
Andrea Baldini, 26 anni BIZZI 15-11; semifinali: Akhmatkhuzin (Rus) b. Ma (Cina) 15-7; Le Pechoux (Fra) b. Baldini 15-9; quarti: Akhmatkhuzin (Rus) b. Cassarà 15-13; Ma (Cina) b. Foconi 15-13; Baldini b. Joppich (Ger) 15-13; ottavi: Cassarà b. Kleibrink (Ger) 14-12; Foconi b. Lei (Cina) 13-13; Bachmann (Ger) b. Avola 14-13; 32i: Minuto b. Aspromonte 15-13. Sciabola uomini. Finale: Limbach (Ger) b. Szilagyi (Ung) 15-11; semifinali: Limbach (Ger) b. Won (S.Cor) 15-9; Szilagyi (Ung) b. Yakimenko (Rus) 15-12. Italiani: 5. Montano, 6. Tarantino, 10. Occhiuzzi, 11. Pastore, 20. Samele, 22. Murolo.
EUROPEO (r.g.) All’Hillsborough Leisure di Sheffield (Ing), il locale Jamie McDonnell (19-2-1) mantiene facilmente l'europeo gallo, spedendo ko al 2˚ round lo spagnolo Ivan Pozo (32-7-1) in netto declino. Da segnalare il successo del massimo Matt Skelton (26-6) 45 anni, che ha messo ko al 5˚ round la speranza Tom Dallas (15-2) 26 anni.
Canottaggio
Boxe ANDATA DEI QUARTI DELLE WORLD SERIES SU SPORTITALIA ALLE 21
Nuoto TRIALS INGLESI: PASSAGGIO DA RECORD A META’ GARA
D&G Milano stasera a Parigi punta sulla vendetta di Groguhe
Adlington, messaggio a Federica 400 sl in 4’02"35, il top del 2012
Siamo alla stretta finale. Oggi nell’andata dei quarti delle World Series allo stadio De Coubertin di Parigi i Dolce&Gabbana Thunder hanno buone possibilità di ipotecare il passaggio del turno nel ritorno di venerdì a Milano. Ieri non si è infatti presentato al peso il gallo Dos Santos e Milano dovrebbe partire con una vittoria a tavolino. Dato per vincente l’irlandese McLaughlin, guarda caso toccherà al discontinuo francese di Milano Groguhe portare il punto decisivo. Più difficile che ci riescano Stankovic e Olas. Intanto l’andata è cominciata fra le sorprese. Gli indiani di Mumbai, entrati in extremis nella griglia, hanno infatti inflit-
STECCHI 5.43 Così sabato sera a Bad Oeynhausen (Ger), indoor. Uomini. Asta: 1. Dilla 5.73; 8. Stecchi 5.43.
Scendono a 14 gli azzurri per i Mondiali indoor di Istanbul, da venerdì a domenica. Rinunciano Michael Tumi (60), per un infortunio al bicipite femorale sinistro e Chiara Rosa (peso), ancora non al meglio dallo stiramento all’adduttore sinistro del 25 gennaio.
La vittoria di Mirtillo PERRUCCI
to la prima sconfitta del torneo ai Baku Fires imponendosi per 3-2 grazie alla vittoria decisiva nei massimi del gigantesco neozelandese Uaine Fa su Murtuzaliyev. La vincente contro la vincente di Milano-Parigi. Per 3-2 anche la vittoria degli Astana Arlans in casa con Mexico ma qui sul 2-2 è stata decisiva la rinuncia del messicano Garcia. Cancellata l’andata fra Lipsia e la Dinamo Mosca per problemi di impianto: venerdì i tedeschi partiranno dallo 0-5. Programma (Stadio De Coubertin, ore 21). Paris United-Milano Thunder. Gallo: Dos Santos c. Gojan (Mol); leggeri: Nevin (Irl) c. STANKOVIC (Ser); medi: Mulema (Cam) c. McLAUGHLIN (Irl); mediomassimi: Sep (Cro) c. GROGUHE(Fra); massimi: Hrgovic (Cro) c. OLAS (Pol). Diretta Sportitalia.
Rebecca Adlington ha solo paura dell’acqua profonda, ma in piscina ha deciso di tornare quella che sbalordì a Pechino quattro anni fa, prendendosi i 400 (dopo il miglior tempo della Pellegrini, poi quinta) e poi gli 800 sl (davanti alla Filippi). Ieri a Londra, nei Trials olimpici, la biolimpionica britannica ha fatto tremare per metà gara nientemeno che il record mondiale di Federica con un passaggio ai 200 di 1’59"97 (la Fede di Roma 2009 passò in 1’59"42) per poi pagare nei secondi 200, senza più l’effetto dei superbody. Resta il fatto che il 4’02"35, non solo diventa adesso il primo tempo stagionale (scavalcata la francese Muffat del 4’03"21 e pure pre-
sente in batteria in 4’04"01), ma diventa appunto un riferimento per Federica, che domani nuoterà proprio i 400. Un messaggio da Londra... Finali. Uomini. 100 ra Sliwinski (’90) 1’00"09, Benson (’94) 1’00"47, Jamieson 1’00"50. Donne. 400 sl Adlington 4’02"35 (58"63, 1’59"97, 3’01"75, 3’32"52), Jackson 4’06"47, Faulkner 4’07"25; 100 fa Gandy 57"25, Halsall 57"56, Lowe 58"06. Semifinali. Uomini, 200 sl Renwick 1’47"25; 100 do Tancock 54"47, Walker Hebborn (’90) 54"82; donne, 100 do Simmonds 1’00"53, G.Davies 1’00"79; 100 ra Allen 1’08"44, Haywood 1’08"46. Open. Uomini, 200 sl Agnel (Fra) 1’46"73, Biedermann (Ger) 1’48"72, Stjepanovic (Ser, ’93) 1’49"32; 100 do A.Wildeboer (Spa) 54"65. Donne, 400 sl Muffat (Fra) 4’04"01, Friis (Dan) 4’09"36; Nielsen (Dan, ’96) 1’01"04; 100 ra Johansson (Sve) 1’07"10, Meilutyte 1’07"30.
McIlroy, 22 anni nuovo numero 1 Diana 4ª e delusa Ha soltanto 22 anni il nuovo numero uno al mondo del golf. Vincendo l’Honda Classic a Palm Beach Garden in Florida, il nordirlandese Rory McIlroy ha superato nel ranking Luke Donald. Più giovane di lui fu soltanto Tiger Woods. Dopo Tiger tutti i numeri uno sono stati europei. Intanto Tiger si è piazzato proprio dietro McIlroy con un ultimo giro straordinario in 62 colpi, miglior score in carriera in un ultimo giro su un torneo del Pga Tour. Al World Ladies Championship a Mission Hills (Cina) titolo alla locale Shanshan Feng. Delusa l’italiana Diana Luna, quarta per un triplo bogey all’ultima buca.
Atletica Tumi e Rosa No a Istanbul
A Firenze. Nel Ponte Vecchio
percorso di testa del redivivo Mirtillo Rosso che, con Roberto Vecchione in sulky (Holger Ehlert il trainer), ha dominato in 1.13.2. Il figlio di Legendary Lover K quando aveva tre anni (nel 2009) ha vinto Giovanardi e Nazionale, poi si è un po’ perso anche se ha portato a casa anche il San Paolo di Montegiorgio 2010. Ieri, forse, l’inizio di una nuova carriera, vista la facilità con cui Mirtillo ha dominato davanti a Irambo Jet, sempre nella sua scia. Terzo I Am Grif davanti al favorito Mack Grace Sm, in seconda pariglia coperta ma mai pericoloso.
PADOVA — (gu.l.g.) Tricolore indoor dell’olimpico per Michele Frangilli e Pia Lionetti. A Padova, l’aviere ha battuto in finale Matteo Fissore (Fossano) per 6-5 dopo lo spareggio. Entrambi hanno centrato il 10, ma la freccia dell’azzurro, più vicina alla X, gli ha fatto concludere la stagione indoor con il 7˚ tricolore assoluto. Bronzo per l’iridato junior Maran (Varese), che aveva battuto ai quarti Galiazzo. Tra le donne Pia Lionetti ha avuto la meglio su Guendalina Sartori per 7-3.
GOLF
MEMORIAL VILLA Iztok Cop e Elisabetta Sancassani si sono aggiudicati il 7˚ Italian Sculling Challenge-Memorial Don Angelo Villa, regata sui 6 km organizzata dalla Canottieri Lago d’Orta. Lo sloveno batte Luini, la bellagina precede la Patelli.
Football IFL (m.l.) Così il 2˚ fine settimana: Rhinos MIlano-Hogs Reggio Emilia 14-20; Warriors Bologna-Seamen Milano 40-26; Lions Bergamo-Marines Lazio 48-13; Panthers Parma-Giants Bolzano 21-27. Classifica: Bergamo, Bolzano, Reggio Emilia (1-0) 1000; Parma, Warriors Bo (1-1) 500; Rhinos Mi, Seamen Mi, Lazio (0-1) 0.
Ghiaccio COPPA LUNGA Così ieri a Heerenveen (Ola) nell’ultima giornata della penultima tappa della Coppa del Mondo in pista lunga. Uomini. 1000. I: 1. Davis (Usa) 1’08"88; 2. Groothuis (Ola) 1’09"00; 3. Nuis (Ola) 1’09"05; 17. Nenzi 1’10"46. II: 6. Ioriatti 1’11"41; 11. J. Daldossi 1’12"32. Mass start: 1. Kuck (Usa) 10’09"89; 2. Stroetinga (Ola) 10’10"25; 3. Contin (Fra) 10’10"31; 25. Stefani. Donne. 1000: 1. Richardson (Usa) 1’15"82; 2. Wüst (Ola) 1’16"48; 3. Leenstra (Ola) 1’16"54. Mass start: 1. Huisman (Ola) 8’23"46; 2. Pechstein (Ger) 8’24"13; 3. Van der Wal (Ola) 8’23"47. LUNGA JR Ieri a Obihiro City (Giap) 4˚ posto dell’Italia maschile (Andrea Giovannini, Andrea Stefani, Nicola Tumolero) nell’inseguimento a squadre dei Mondiali jr in pista lunga. In un 500 di Coppa del Mondo, 12˚ di Paola Simionato (41"06).
(m.l.) Cominciati i playoff, si accendono le prime scintille. Il Cortina, con un comunicato, sostiene che il campionato è stato falsato da Valpellice e Pontebba che hanno rotto il patto che prevedeva un tetto di 9 stranieri a roster. Gli ampezzani, di conseguenza, sabato in gara-1 dei quarti, hanno schierato tutti i propri stranieri (transfer card) senza turnover. Gara-1 quarti (al meglio di 7): Val Pusteria-Asiago 4-2 (2-1, 1-1, 1-0); Bolzano-Val di Fassa 5-2 (4-1, 0-1, 1-0); Cortina-Valpellice 5-1 (0-0, 5-0, 0-1); Pontebba-Alleghe 6-1 (2-0, 3-0, 1-1). Playout. Gara-1 (al meglio di 7): Renon-Vipiteno 5-3 (3-0, 1-2, 1-1). EGNA OK (m.l.) La Coppa di Lega di A-2 è dell’Egna che in gara-3, in casa, supera Milano 3-2. Semifinali playoff (al meglio delle 7, da giovedì): Milano-Appiano; Egna-Gardena.
Judo TRICOLORI U20 (e.d.d.) L’Akiyama Settimo Torinese tra gli uomini e il Banzai Cortina Roma tra le donne vincono i Tricolori Under 20.
Nuoto BERNARD SPAGNOLO (al.f.-pe.m.) A Sabadell (Spa). Uomini: 100 sl Bernard (Fra) 49”06. Donne: 200 sl Balmy (Fra) 1'58”14; 800 sl/400 mx Belmonte 8'31”49/4'37”36. A Nimes (Fra). Uomini: 100 sl Gilot 49”26, Meynard 49”99. A Graz (Aut). Uomini: 50 ra Mate 28”30; 200 mx Jukic 2'00”65. Donne: 100 sl Koschischek 55”67; 50 do Nadarajah 29”25.
Olimpiadi Cina: no carne a Londra (al.f.) Ai Mondiali di nuoto di Shanghai, le delegazioni avevano vietato di mangiare carne agli atleti temendo le contaminazioni: ora è la Cina che ne bandisce il consumo nella delegazione olimpica. Dopo la squalifica della judoka Tong Wen positiva al clenbuterolo, l’amministrazione cinese ha emesso l’ordine di evitare carne di maiale, agnello e manzo fuori dalla propria mensa per paura che si verifichi tra i propri atleti un caso simile a quelli del ciclista Contador o della nuotatrice americana Hardy, entrambi fermati proprio per positività al clenbuterolo.
Pallanuoto DONNE Oggi si gioca l’andata dei quarti di Coppa Campioni femminile, con due goleade annunciate: alle 19 Venosan Orizzonte-Manchester e alle 20.30 Gmg Pro Recco-Liverpool. Gare di ritorno mercoledì sugli stessi campi ancora a Catania e Sori, su richiesta dei club inglesi. Già giocate Shturm (Rus)-Kirishi (Rus) 7-14 e Sabadell (Spa)-Vouliagmeni (Gre) 14-13.
Sport invernali COPPE DI SALTO Uomini a Lahti: 1. Ito (Gia) 245.5; 2. Bardal (Nor) 239.2; 3. Hlava (R.Cec) 237.2; 49. COLLOREDO 78. CdM: 1. Bardal (Nor) 1219; 2. Schlierenzauer (Aut) 1135; 33. COLLOREDO 112. Donne a Zao (Cina): 1. Hendrickson (Usa) 249.1; 2. Takanashi (Gia) 234.2; 3. Iraschko (Aut) 227.4; 21. INSAM 173.8; 23. E.RUNGGALDIER 172.5; 31. DEMETZ 76. Cdm (12/13): 1. Hendrickson (Usa) 1069; 2. Iraschko (Aut) 734; 13. INSAM 235. Venerdì: ultima a Oslo.
Vela Nannini secondo (r.ra.) Marco Nannini e Hugo Ramon, sul Class 40 Financial Crisis hanno concluso al 2˚ posto (dietro Cessna) la 3ª tappa della Global Race (giro del mondo a tappe per 2) tagliando ieri mattina il traguardo di Punta del Este (Uru). Lo scafo italiano ha impiegato 35 giorni, 8 ore, 54 minuti e 20 secondi per coprire le 6300 miglia da Wellington (N.Zel). Nannini è secondo anche in classifica generale.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 5 MARZO 2012
ALTRI MONDI Vladimir Putin è il nuovo presidente russo, come risulta dallo spoglio di circa il 50% delle schede: è in testa con il 64,3% dei voti, e il secondo in lizza, il comunista Ziuganov, gli starebbe distante di 47 punti (exit poll dell’istituto Vtsiom). Quindi, vittoria sicura e niente ballottaggio, tant’è vero che la televisione ha già dato la notizia, 100 mila persone si sono radunate per festeggiare al Maneggio sotto il Cremlino e lo stesso Putin è arrivato, si è commosso e poi ha detto: «Una vittoria pulita».
1Senta, ma Putin non è sempre stato lì?
Putin adesso non era presidente, era premier. La storia è questa: Vladimir Vladimirovic, ossia VV, venne eletto presidente una prima volta nel 2000 e una seconda volta nel 2004. In Costituzione c’era la regola che non si poteva essere eletti presidenti per tre volte di fila. Putin avrebbe potuto facilmente modificare questo punto, ma non volle e adottò questa tattica stranissima: da presidente della Repubblica si candidò per un posto in Parlamento, con l’idea di essere nominato poi primo ministro, mentre alla presidenza della Repubblica sarebbe stato piazzato un suo fedelissimo. Fu eletto e per qualche mese sedette sui banchi della Duma, restando capo dello Stato. Impazzava, a quell’epoca, il toto-Cremlino: chi avrebbe scelto come partner, a chi cioè avrebbe affidato la presidenza della Repubblica mentre lui faceva il capo del governo? Fu allora che sorse l’astro di Medvedev, noto tra i potenti per aver guidato la Gazprom, l’azienda energetica. E così i due sono andati avanti per 4 anni, uno a guidare il governo, l’altro dall’alto della poltrona massima, al Cremlino. Nel frattempo Putin, da premier, provvedeva ad allungare il mandato presidenziale, portandolo a 6 anni rinnovabili. Il disegno si completa adesso: passati i 4 anni canonici, Putin si ripresenta alle Presidenziali, vince e si prepara perciò a comandare i russi da capo dello
Il fatto del giorno DI GIORGIO DELL’ARTI gda@gazzetta.it
Putin è stato eletto nuovo presidente della Russia: il suo trionfo era scontato? L’ex capo dello Stato torna al Cremlino, come previsto dal piano che aveva portato al potere Medvedev: il regime ha ancora molti oppositori, ma Vladimir ora rischia di governare sino al 2024
64,3%
i voti per Putin Con il 50% delle schede per le Presidenziali scrutinate, Putin ha avuto il 64,3% dei voti
Stato per altri 12 anni, 6 + 6. Se non succede niente resterà lì fino al 2024, quando avrà 74 anni. Più tempo di Stalin. Medvedev nel frattempo farà felicemente il premier.
ni contrarie a Putin.
Sì, soprattutto nelle grandi città, e soprattutto a Mosca e a San Pietroburgo, è sorto un movimento che lo contesta. La cosa va anche di moda. Cioè risulta elegante e in un certo senso
Strage a Brescia Ammazza ex moglie e altre tre persone
Il luogo dell’omicidio a Brescia e nel riquadro il killer Mario Albanese, 34 ANSA
Brescia non dimenticherà sabato notte e l’ordinaria follia di un uomo comune. Un camionista 34enne che ha ucciso 4 persone con ferocia sconvolgente. Si chiama Mario Albanese, è originario di Modugno (Bari) e in tanti lo descrivono come un tipo solitario: si è appostato sotto la casa di famiglia per aspettare l’ex moglie, Francesca Alleruzzo, insegnante 45enne da cui si era separato
Il killer è un camionista: agli investigatori ha detto «quella donna mi tradiva» due anni fa, ma che ogni tanto continuava a frequentare. Intorno alle 3.30, quando l’ha vista in auto assieme a Vito Macadino, 58 anni, nuovo compagno della donna, ha ucciso entrambi a colpi di pistola. Due
4 Stasera è prevista una manifestazione contraria alla staffetta, un corteo che chiederà a Putin di togliersi di mezzo.
Sì, sulla Pushkinskaya. L’aria, però, è che il neopresidente lascerà fare. Ha speso 400 milioni di euro per piazzare telecamere nei 96 mila seggi del Paese. Intende spendere 500 miliardi per comprare armi. Credo che stasera avrà agenti dappertutto, ma lascerà fare.
5 Si è votato anche in Iran. Erano elezioni politiche.
La festa Vladimir Putin, 59 anni, parla alla folla dopo la vittoria di ieri sera: il neopresidente, ex agente del Kgb, aveva guidato già il Cremlino dal 2000 al 2008 e adesso era il primo ministro REUTERS di buon gusto, oggi, dare addosso al nuovo capo dello Stato. Da quello che capisco, Putin di fronte a tutto questo ha l’aria di rispondere facendo spallucce. La situazione gli deve apparire sotto controllo.
2 È tutto così liscio? Nei giorni 3 scorsi ho letto di manifestazio- È così?
PER LA GELOSIA UCCISI IL NUOVO COMPAGNO E LA FIGLIA DELLA DONNA COL FIDANZATO
FILIPPO CONTICELLO
_leader di ritorno
cadaveri e solo il primo atto della mattanza: è salito in casa, dove c’erano le tre figlie (di dieci, sette e cinque anni) che aveva avuto dalla Alleruzzo. Ha risparmiato le sue bambine, ma non due 19enni pieni di speranze: Chiara Matalone, figlia che l’ex moglie aveva avuto da un precedente rapporto, e il suo ragazzo, Domenico Tortorici. Erano arrivati dalla Calabria per cercare lavoro e sono morti a colpi di pistola. Poi, fuggito per strada, Albanese ha tentato il suicidio: l’arma si sarebbe inceppata, e su di lui è piombato un carabiniere fuori servizio e senza armi. Ivano Gatti abita lì, nel quartiere Santolo, e appena sentiti gli spari è uscito e ha ingaggiato col killer una colluttazione furiosa: lo ha arrestato e ha recuperato la calibro 92. Droga e gelosia Truffa e reati per il patrimonio. Nel passato di Albanese qualche precedente penale, ma niente stalking o violenze. Sabato notte gli hanno trovato della droga in tasca e sarebbe poi risultato positivo al narcotest in ospedale. Dovrebbe trattarsi di cocaina o di cannabinoidi, ma i carabinieri mantengono riserbo in attesa dell’esito ufficiale degli accertamenti tossicologici. Certo, invece, quello che l’uomo pensa: «Quella donna mi tradiva», ha ripetuto durante l’interrogatorio. La gelosia l’ha accecato e così il camionista solitario divenne belva in una notte. © RIPRODUZIONE RISERVATA
re forte dell’appoggio di apparati, oligarchie e popolo delle campagne, ma in bilico per quanto riguarda i problemi del Paese. Naturalmente il detonatore di questo sviluppo dovrebbe essere innescato dalla nascita di una leadership in grado di oscurare Putin.
Il livello dei candidati che gli hanno fatto la concorrenza in queste elezioni è talmente basso... Un comunista, un nazionalista, un uomo d’apparati... Diciamolo: l’opposizione è priva di una leadership credibile. E
però la Russia ha gravi problemi economici, a cui non potrà far fronte se il prezzo del petrolio non si stabilizzerà almeno a 150 euro al barile. Lo Stato poi è corrotto, e con un problema demografico immenso, su una superficie di 17 milioni di chilometri quadrati — 16 volte l’Italia — abitano appena 160 milioni di persone, con una speranza di vita inferiore ai 60 anni. Questi problemi e l’esistenza di una borghesia, fatta nascere da Putin, potrebbero dar luogo a qualche rivoluzione, a qualche rovesciamento... Insomma, il regime Putin-Medvedev appa-
Sì, un voto assai significativo con le varie frazioni del partito conservatore in lotta. Ha vinto la guida suprema Khamenei (i «principalisti»), che ha lanciato la leadership del prossimo, probabile futuro presidente Larijani. Ahmadinejad, che dovrà lasciare in ogni caso la presidenza entro 18 mesi e non potrà ripresentarsi, sembra destinato all’oblio. Khamenei ha fatto in modo che non venisse eletta nemmeno la sua amata sorella Parvin. Come ricorderà, gli oppositori del regime — Mousavi e Mehdi Karroubi — sono agli arresti domiciliari e la repressione verso qualunque dissenziente è durissima. Il riccone Khatami, che rappresenterebbe l’ala liberale e che aveva tentato di porre delle condizioni per andare a votare, s’è poi presentato alle urne senza accennare a nessuna fronda. Intanto il ministro degli Esteri israeliano ha dichiarato: «Israele prenderà le decisioni più appropriate alla sua valutazione della situazione. Se la comunità internazionale non è capace di fermare i massacri in Siria, qual è il valore delle sue promesse di assicurare la sicurezza di Israele?». © RIPRODUZIONE RISERVATA
RAPITA IN ALGERIA I MEDIA AFRICANI SMENTISCONO LA LIBERAZIONE DELLA URRU
Il giallo di Rossella «Non c’è nessuno scambio di ostaggi»
Un cartello per Rossella Urru, la sarda rapita a ottobre in Algeria ANSA STEFANIA ANGELINI
Si infittisce sempre di più il mistero sulla sorte di Rossella Urru, la cooperante italiana rapita in un campo profughi Saharawi in Algeria lo scorso 23 ottobre. L’attesa conferma della liberazione dal ministero degli Esteri italiano non è arrivata neppure ieri. La notizia del rilascio di Rossella, 30 anni il 22 marzo, di Samugheo (Oristano), sabato è rimbalzata in Italia, rilanciata da alcuni siti
La famiglia della ragazza tra gioia e paura: «Sono ore di tremenda angoscia» africani, ma poi è stata data come non certa. Fonti mauritane hanno fatto sapere che la volontaria sarda sarebbe stata liberata in Mali, insieme a un militare della Mauritania, in cambio del rilascio di un terrorista isla-
mico. Ma anche in questo caso non ci sono state conferme ufficiali. Anzi, i media locali hanno smentito: il giornale Taqadoumy, nella versione online, ha scritto che «la notizia su un accordo tra il governo mauritano e Al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi) per la liberazione di Rossella e del poliziotto mauritano è falsa». Intanto, però, il ministro degli Esteri spagnolo, Jose Manuel Garcia Margallo, è andato in Mali per accelerare il rilascio dei due spagnoli rapiti quattro mesi fa assieme a Rossella: «Stanno bene», hanno assicurato le autorità di Bamako. Ore di attesa E così, dopo la gioia iniziale, è tornata la paura a Samugheo: per la famiglia di Rossella sono ore di «angoscia tremenda», ha raccontato il parroco del paese, don Alessandro Floris, che sta cercando il più possibile di stare vicino ai genitori, in attesa di una telefonata della Farnesina. Che però resta ancora in silenzio, facendo così pensare che le trattative per il rilascio di Rossella siano in stallo. «La tempesta di informazioni serve solo ad angosciare i genitori della giovane», ha detto Margherita Boniver, inviato del ministero degli Esteri italiano per le emergenze umanitarie. La Boniver ha aggiunto inoltre che è in corso «una piena collaborazione» con le autorità spagnole, come avviene sempre nei casi di ostaggi di più nazionalità. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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ALTRI MONDI
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d lafrase DEL GIORNO
L’OMAGGIO DELLA CITTÀ DALLA BASILICA ALLO STADIO, TRA VIP E GENTE COMUNE: ERANO TUTTI PER LUI
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Bologna nel giorno dedicato a Dalla: 1 Una foto di Lucio in piazza Maggiore; 2/3 Alcuni colleghi dentro la basilica: in alto, Ligabue e Vecchioni, in basso D’Alessio, Grignani, Antonacci, Carboni e Ramazzotti; 4/5 L’omaggio del capitano rossoblù Di Vaio e di un minitifoso al Dall’Ara LAPRESSE/ANSA
Addio Dalla, l’amico di tutti «Buon viaggio caro Lucio» Bologna ha dato l’ultimo saluto al cantante: 50 mila persone in piazza per il funerale, con lacrime, emozioni e tanti applausi. «Era uno di noi» DAL NOSTRO INVIATO
ELISABETTA ESPOSITO BOLOGNA
Stanno tutti lì, raccolti e silenziosi, aspettano. C’è anche Bologna, pronta per l’occasione: il sole l’accarezza con cortesia, così i cinquantamila in piazza non hanno né caldo né freddo. Eccoli, «gli innamorati in piazza Grande», innamorati di Lucio Dalla e arrivati davanti alla gigantesca basilica di San Petronio per salutare il loro amico. Ancora nella mattina di ieri in migliaia hanno fatto la fila per poter accarezzare la bara e nella camera ardente hanno trovato anche una corona di girasoli un po’ speciale: «Ciao
«
Lucio ci ha lasciati più soli e più tristi, Bologna ha perso un figlio vero PADRE BERNARDO BOSCHI DURANTE L’OMELIA
Lucio! Vasco». E nell’aria le sue canzoni, come era successo sabato, da Caruso a Cara. Ma non canta nessuno. Non è per questo che sono qui. Sono qui perché qualunque altro posto non sarebbe quello giusto. Sono qui perché Dalla ha raccontato le loro storie. Si mischiava alla gente e cercava di succhiarne la normalità. Poi scriveva, poi cantava. E così in piazza Maggiore sembra di ritrovare tutti i suoi personaggi. O forse sono
La bara di Lucio Dalla, che ieri avrebbe compiuto 69 anni, entra a San Petronio: piazza Maggiore, nel cuore di Bologna, è piena ANSA
solo persone che hanno vissuto nelle sue canzoni al punto da sentirsi conosciute e amate da quest’omino piccolo così. C’è la ragazza con gli occhi verdi che sembrano di vetro di Balla Balla Ballerino. Si chiama Letizia ed è un bella e giovane bolognese, da ore in piedi perché «Lucio era un amico. Non lo conoscevo, ma eravamo amici». C’è un tipo con dei jeans scuri un po’ più corti del normale e strane scarpe di cuoio: potrebbe es-
sere lui il campione di rock che riesce a ballare per tre giorni e tre notti di Siamo Dei. In realtà è soltanto Luigi, 47 anni e forte accento toscano: «Ci resta la sua musica e questo mi consola. Ma l’Italia aveva bisogno del genio di Lucio». La rivolta della chiesa Un’ora prima dei funerali aprono le porte. Parenti e amici entrano da un ingresso laterale. Ecco i colleghi più affezionati, da Arbore
tutta Salute
Nuovo metodo per via orale
DI MABEL BOCCHI
Arriva dal Gentofte Hospital di Copenaghen, in Danimarca, un nuovo rimedio per smettere di fumare e contrastare i sintomi dell’astinenza. Lo studio ha coinvolto per 12 settimane 479 fumatori divisi in due gruppi. Al primo è stato dato uno spray alla nicotina, al secondo uno spray placebo. Dai dati raccolti, il 14% di chi ha usato la nicotina ha smesso di fumare dopo un anno, contro il 6% di quelli trattati con il placebo. Dopo cerotti, gomme, pastiglie e spray nasali, lo spray per bocca è il metodo più recente tra le terapie sostitutive con nicotina. In caso d’astinenza, bisogna fare un’erogazione, con l’avvertenza, però, di non superare i 64 spruzzi quotidiani.
Perché ha una minore elasticità
Il cervello dei depressi soffre di iperattività Il cervello di chi soffre di depressione è continuamente sottoposto a stimoli nervosi, quindi appare iperconnesso e iperattivo. Lo ha scoperto uno studio di un’equipe della University of California di Los Angeles. Che è arrivata a tale conclusione dopo avere monitorato con un’elettroencefalografia il funzionamento delle connessioni cerebrali di 121 depressi tra i 21 e gli 80 anni. È emerso che la loro mente è meno elastica e con scarse capacità di collegamento con altre aree del cervello.
a Ligabue, da Jovanotti a D’Alessio, da Ramazzotti a Renato Zero. C’è anche un commosso Montezemolo, stretto accanto a Morandi. Stanno nelle prime file, ma la gente che arriva dalla piazza non ci sta. Si ribella. «Lucio è di tutti», gridano. E vanno ad occupare i posti liberi, in mezzo ai cosiddetti vip. Bellissimo. Avrà ridacchiato anche Dalla, che detestava le passerelle. Alle 14.05 gli altoparlanti fanno ascoltare Le rondini per l’ultima volta. Poi dieci minuti di silenzio profondo, commovente. In piazza molti inforcano gli occhiali da sole. Poi dalla camera ardente di Palazzo d’Accursio ecco Lucio, portato in spalla fino alla basilica. L’applauso è fortissimo e continua anche dentro San Petronio, fino all’altare. Improvvisamente spuntano i bambini, tutti sulle spalle di mamma e papà. Sono i figli di Bologna, Lucio per loro è quasi uno zio. E lo vogliono vedere. La cerimonia è sobria, come desiderava lui. La gente ha gli occhi lucidi ma non piange. Padre Boschi, il suo confessore, parla di Dalla come dell’«insostenibile leggerezza dell’essere». Ma i lacrimoni scendono quando l’amico più caro Marco Alemanno legge il testo di Le rondini: troppa tensione, troppo dolore, scoppia a piangere e con lui mezza città. Suonano le campane, le rondini si spaventano e volano in cielo. Lucio esce dalla chiesa. Scriveva: «Se io fossi un angelo/è chiaro che volerei/zingaro libero/tutto il mondo girerei». Buon viaggio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Sono più in pericolo degli uomini
Uno spray alla nicotina Donne a rischio infarto per smettere di fumare I sintomi sono un giallo Nelle donne mancano o non sono così chiari i sintomi classici di infarto come il dolore al petto e il senso di oppressione toracica, motivo per cui spesso arrivano al pronto soccorso tardi e il trattamento, rispetto a quello riservato agli uomini nelle stesse situazioni, è meno attento. Per questo rischiano di più la morte. Alcune ricerche avevano già evidenziato una differenza di genere nei sintomi di infarto e stavolta ad evidenziare il tutto è un grande studio pubblicato su «Jama», la rivista dell’associazione dei medici americani, della Watson Clinic di Lakeland, in Florida: ha analizzato i dati provenienti dal National Registry of Myocardial Infarction relativi ai casi di infarto verificatisi fra il 1994 e il 2006 negli Stati Uniti, per un totale di circa un milione di crisi cardiache. È stato così chiarito che le donne devono prestare attenzione a sintomi meno associabili a un’ipotesi di infarto, come nausea, affanno, dolori alla schiena o alla mandibola.
NORMALE PAGARE LE TASSE «Gli ultimi dati forniti dal premier Monti sul recupero dell’evasione fiscale nel 2011 sono in parte superati: perché siamo oltre i 12 miliardi. Il problema è che nel nostro Dna lo Stato non esiste, ma questo governo ha dato segni di normalità e la normalità è pagare le tasse (...) Senza la riscossione la lotta all’evasione non serve a niente»
notizie Tascabili Nella bozza premier più forte
Pronta la riforma della Costituzione: tagli agli onorevoli È pronta la bozza dei tecnici di Pd, Pdl e Terzo Polo sulla riforma costituzionale: è al vaglio dei segretari dei partiti e poi arriverà in Senato. Il testo prevede la riduzione dei parlamentari, il superamento del bicameralismo perfetto, l’introduzione di elementi di federalismo e il potenziamento del premier. E arriverebbe la «sfiducia costruttiva»: consente di cambiare primo ministro e maggioranza in caso di nuovo capo del governo con i numeri per subentrare.
L’alta velocità in Piemonte
La protesta No Tav: tagliato filo spinato davanti al cantiere Dopo i blocchi autostradali e i blitz a Roma, sono proseguite anche ieri le manifestazioni dei No Tav in Val di Susa: a Giaglione (Torino) è stata organizzata una polentata simbolica davanti al posto di blocco della polizia per impedire l’accesso alla Valle Clarea e sono stati tagliati dei frammenti di filo spinato dello sbarramento. A Chiomonte (To), un pacifista, Turi Vaccaro, è salito sul traliccio da cui è caduto il leader No Tav Luca Abbà. Stavolta la corrente è stata staccata.
ATTILIO BEFERA DIRETTORE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE
Il corteo No Tav a Gaglione (To) ANSA
Incidente in Val d’Aosta
Cade mentre scia Per i medici ha solo fratture, ma muore Gli avevano diagnosticato solo fratture a una gamba e al bacino ma, aggravatosi di colpo, è finito in coma ed è morto. È successo ad Elio Fiabane, un 49enne di Gressan (Aosta), fratello di Roberto, allenatore della Nazionale di sci alpino e di Christof Innerhofer: sabato sciava sulle piste della vicina Pila, e ha urtato contro un cannone sparaneve. Trasportato all’Ospedale Umberto Parini di Aosta, si è aggravato di notte: fatali delle lesioni interne non diagnosticate.
Il caso dei militari italiani
I due marò in India Oggi il giudice decide sul carcere Oggi potrebbe essere una giornata molto importante per Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due marò indagati dalle autorità indiane per la morte, il 15 febbraio, di due pescatori scambiati per pirati mentre si avvicinavano alla nave Enrica Lexie. È prevista per oggi, infatti, nel tribunale di Kollam, l’udienza sul caso dei nostri militari: il giudice deciderà se, dopo due settimane di custodia preventiva, i marò finiranno in carcere o potranno ritornare in libertà.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 5 MARZO 2012
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LUNEDÌ 5 MARZO 2012
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ALTRI MONDI Oroscopo LE PAGELLE
DI ANTONIO CAPITANI 23/9 - 22/10
Bilancia 7
21/3 - 20/4
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
24/8 - 22/9
Ariete 8
Toro 6+
Gemelli 7
Cancro 7
Leone 7+
Vergine 6
IL MIGLIORE La motivazione cresce, i glutei pure, sia in senso muscolare sia come simbolo di fortuna. Ogni traguardo è raggiungibile, le finanze se ne giovano!
Nonostante la fatica, le stelle vi premiano. Anche se casa e famiglia stressano. Non fate i muli, però, meglio fare i suini. Vigorissimo!
C’è una serenità friccicarella, oggi. Così voi producete tanto e bene. Le buone notizie si rincorrono, corpi desiderosi di voi vi rincorrono.
A molti di voi manco sembra lunedì. Il lavoro vi motiva, le buone notizie si accavallano, voi vi prendete rivincitissime. Pure suine: ottimo!
L’ora del successo scocca, l’amor vi sciocca (piacevolmente), il vigor trabocca. E la vostra fama fornicatoria è su ogni bocca. Lavoro OK.
Non isolatevi e calmatevi: le noie si risolvono. Semmai riposate di più. Benché gli ormoni come palle da basket vi rendano indaffaratissimi.
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
22/12 - 20/1
21/1 - 19/2
20/2 - 20/3
Scorpione 6
Sagittario 7,5
Capricorno 6-
Acquario 5,5
Pesci 6+
Sul lavoro siete in odor di cambiamento, inserimento, miglioramento e innovazione. Ma lo stress sale. Fornicate e non strozzate nessuno.
Migliora la forma fisica, i progetti si realizzano. E la vostra buona fama cresce, specie nel lavoro. Sudombelico imprigionato, però.
La Luna proietta ombre. Nel carattere. In amore. Nel lavoro. E pure in fatto di soldi. Ma siete vigorosi e fornicosi. Così, tutto si supera.
La chiarezza serve: non abbiate timore di chiederla e di offrirla. Oneri e spese fanno però precipitar lo zebedeo: state (e tenetelo) su!
Sarete molto efficienti. Ma vi rivelerete anche una rottura unica: no alle polemiche. Sollievi amorosi e cali sudombelicali s'appropinquano.
FRANCK RIBÉRY
La capacità di vedere le cose da angolazioni diverse vi fa risolvere problemi e conseguire soddisfa-zioni. Anche suine, volendo. Amici utili.
Il centrocampista francese del Bayern Monaco è nato a Boulogne-sur-mer il 7 Aprile 1983 (Ariete)
Gazzetta.it
Televisioni in chiaro RAIUNO 6.45 7.00 11.05 12.00 13.30 14.10 15.15 17.00 18.50 20.00 20.30 20.35 21.10 23.20 0.55 1.25 1.30 1.35
UNOMATTINA TG 1 OCCHIO ALLA SPESA LA PROVA DEL CUOCO TELEGIORNALE VERDETTO FINALE LA VITA IN DIRETTA TG 1 L'EREDITÀ TELEGIORNALE QUI RADIO LONDRA AFFARI TUOI LA CERTOSA DI PARMA Fiction PORTA A PORTA TG 1 - NOTTE CHE TEMPO FA QUI RADIO LONDRA SOTTOVOCE
RAIDUE
RAITRE
MAI DIRE GATTO LOOPDIDOO BLU BALOON SORGENTE DI VITA TG2 INSIEME I FATTI VOSTRI TG 2 - GIORNO ITALIA SUL DUE TELEFILM RAI TG SPORT TG 2 - NUMB3RS L'ISOLA DEI FAMOSI TG2 VOYAGER Documentario 23.10 TG 2 23.25 L'ISPETTORE COLIANDRO 1.15 TG PARLAMENTO 1.25 PROTESTANTESIMO
8.00 10.00 11.10 13.10
8.45 9.05 9.15 9.30 10.00 11.00 13.00 14.00 16.10 17.50 18.15 19.35 20.30 21.05
14.00 15.05 15.55 17.40 19.00 20.00 20.15 20.35 21.05 23.10 0.00 0.10 1.00 1.05
CANALE 5
AGORÀ RAI 150 ANNI TG3 - LE STORIE LA STRADA PER LA FELICITÀ TG REGIONE - TG3 LASSIE COSE DELL'ALTRO GEO GEO & GEO TG3 - TG REGIONE BLOB STANLIO E OLLIO UN POSTO AL SOLE CODICE GENESI Film CORREVA L'ANNO TG3 LINEA NOTTE TG REGIONE METEO 3 FUORI ORARIO
8.00 8.40 8.50 10.05 11.00 13.00 14.45 16.15 16.55 18.45 20.00 20.30 21.10 0.15 1.15 1.45 2.30 3.45
TG5 - MATTINA LA TELEFONATA DI BELPIETRO MATTINO CINQUE GRANDE FRATELLO FORUM TG5 - SOAP UOMINI E DONNE AMICI POMERIGGIO CINQUE THE MONEY DROP TG5 STRISCIA LA NOTIZIA PANARIELLO NON ESISTE Varietà TERRA! TG5 - NOTTE STRISCIA LA NOTIZIA UOMINI E DONNE AMICI
ITALIA 1
RETE 4
LA 7
CARTONI ANIMATI SETTIMO CIELO EVERWOOD STUDIO APERTO I SIMPSON DRAGON BALL CAMERA CAFÈ TELEFILM - BAU BOYS TRASFORMAT STUDIO APERTO TUTTO IN FAMIGLIA I SIMPSON C.S.I. MIAMI C.S.I. - SCENA DEL CRIMINE Telefilm 23.00 BASIC INSTINCT 2 1.15 THE SHIELD 2.10 PRISON BREAK 2.55 STUDIO APERTO LA GIORNATA
7.25 TELEFILM 10.50 I RACCONTI DI MELAVERDE 11.30 TG4 - TELEGIORNALE 12.00 TELEFILM 13.50 FORUM 15.10 FLIKKEN - SENTIERI 16.35 COMMISSARIO CORDIER 18.55 TG4 - TELEGIORNALE 19.35 TEMPESTA D'AMORE 20.30 WALKER TEXAS RANGER 21.10 SUBMERGED Film 23.25 I BELLISSIMI DI R4 23.30 UNA 44 MAGNUM PER L'ISPETTORE CALLAGHAN 2.00 TG4 NIGHT NEWS
7.30 9.45 11.00 12.30 13.30 14.05 16.00 17.05 18.00 18.55 19.25 20.00 20.30 21.10
7.30 8.40 10.35 12.25 13.40 14.35 15.30 16.15 17.45 18.30 19.20 19.50 20.20 21.10
Film sul Digitale Terrestre
Lo Sport in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre
PREMIUM
IN DIRETTA
06.42 LA SCUOLA Film PREMIUM CINEMA 08.31 WONDER BOYS Film PREMIUM CINEMA 09.15 LE IMPLACABILI LAME DI RONDINE D'ORO Film STEEL 10.47 OGNI MALEDETTA DOMENICA Film PREMIUM CINEMA 13.20 JUSTE UN PEU D'@MOUR Tvm MYA 13.27 COLPEVOLE D'OMICIDIO Film
CALCIO
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Coppa Algarve femminile Eurosport
20.30 PISA - TERNANA Lega Pro. Prima Divisione. Girone A Rai Sport 1
21.00 LEVANTE BETIS SIVIGLIA Liga Sky Sport 1, Sky SuperCalcio, Sky Calcio 2
SKY SPORT 1 9.25
FIORENTINA CESENA
9.40
PALERMO - MILAN
9.55
SIENA - CAGLIARI
Serie A. Highlights Serie A. Highlights
21.00 CHIETI ANAGNI DNA Sportitalia 2
21.00 PARIGI - MILANO WSB. Quarti di finale Sportitalia
Sei Nazioni
Serie A. Highlights
Serie A. Highlights
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12.00 CALCIO: SIVIGLIA ATLETICO MADRID
11.30 RUGBY: IRLANDA ITALIA
14.00 CALCIO: LIVERPOOL ARSENAL
Ieri ALGHERO
8
14
ANCONA
4
13
min max
AOSTA
5
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BARI
6
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BOLOGNA
8
14
CIELO
VENTI
CAGLIARI
9
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Sole
Deboli
CAMPOBASSO
5
13
Moderati
CATANIA
4
16
FIRENZE
8
15
5
7 10
Milano
8
7
Torino 7 10
Venezia
9
7
6
8
8
Perugia
6 13
3 13
GENOVA
12
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L'AQUILA
2
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MILANO
10
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ROMA
NAPOLI
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Mossi
Neve
Agitati
Nebbia
2
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POTENZA
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ROMA
10
16
TORINO
9
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REGGIO CALABRIA
Il sole oggi MILANO
PERUGIA
ROMA
TRENTO
12
14
Sorge
Tramonta
Sorge
Tramonta
TRIESTE
6:53
18:16
6:37
18:05
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VENEZIA
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Inseguimento maschile. Da Ruhpolding, Germania
Discussioni aperte sulle principali trattative dei club italiani ed europei, in «Calciomercato», il forum di Carlo Laudisa
Serie A
17.05 BASKET: MONTEPASCHI SIENA - EA7 ARMANI MILANO
Inseguimento femminile. Da Ruhpolding, Germania
www.gazzetta.it
Serie A maschile
Domani
Dopodomani
In Sicilia prevalenza del sole mentre al Sud, in Sardegna e al Centro ancora alternanza di varie piogge, nevicate sui monti e alcuni momenti soleggiati. Al Nord probabilità di precipitazioni in graduale calo ma ancora parecchie nuvole.
Al Nord e su gran parte del Centro rasserenamenti sempre più ampi, ma al mattino con qualche nebbia in alcune zone di pianura. Al Sud e tra la Sicilia e la Sardegna invece piogge e nevicate sui monti si alterneranno a schiarite.
11
Ancona
Firenze
Molto forti
Calmi
Serie A
14.45 CALCIO: MILAN - JUVENTUS
12
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Coperto
Temporali
Strategie e mosse Il calciomercato non si ferma mai
SALTO CON GLI SCI: COPPA DEL MONDO
Bologna Genova
Forti
MARI
12.25 CALCIO: LAZIO - FIORENTINA
8.30
9
Rovesci
Pioggia
IL FORUM
Al Nord molte precipitazioni e limite della neve in calo fino anche a quote collinari verso sera. Sul resto delle regioni alternanza di piogge, neve in prevalenza sopra i 900/1300 metri sugli Appennini e schiarite più frequenti in Sicilia. Trieste
Trento
In «Tropico del Calcio» tutte le notizie e le curiosità sul calcio argentino e brasiliano (nella foto Ramon Diaz)
RAI SPORT 1
Oggi
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La cacciata di Diaz e le altre news dal Sudamerica
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12.00 BILIARDO: WORLD OPEN 13.30 SALTO CON GLI SCI: COPPA DEL MONDO
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16.15 CALCIO: VARESE VICENZA
14.00 BASKET: DUKE NORTH CAROLINA
Serie A. Highlights
IL BLOG
HS 130. Da Lahti, Finlandia
10.00 BIATHLON: MONDIALI
Premier League
Sei Nazioni
10.55 LECCE - GENOA
A CURA DI
GOLF: US PGA TOUR
9.30
Dopo Juve-Chievo gli equilibri sono cambiati: il Milan, infatti, ora è favorito sulla Juve per oltre l’80% dei lettori
Champions League
Sei Nazioni
Liga
10.25 UDINESE ATALANTA
20.45 GOLF: US PGA TOUR 22.45 CALCIO: MILAN - ARSENAL
SKY SPORT 3
La sfida scudetto? Ora i tifosi votano per i rossoneri
Prima tappa
The Honda Classic
23.15 RUGBY: FRANCIA IRLANDA
TG LA7 COFFEE BREAK L’ARIA CHE TIRA I MENÙ DI BENEDETTA TG LA7 AMANTE DI GUERRA ATLANTIDE RELIC HUNTER I MENÙ DI BENEDETTA G’ DAY LA7 ALLE 7 G’ DAY TG LA7 OTTO E MEZZO L’INFEDELE Attualità 23.45 INNOVATION 0.20 TG LA7 0.25 TG LA7 SPORT 0.30 (AH)IPIROSO 1.25 MOVIE FLASH
11.00 CICLISMO: PARIGI-NIZZA
Liga
NBA
The Honda Classic
10.40 INTER - CATANIA
BOXE
18.15 CALCIO: BARCELLONA SPORTING GIJON
21.00 BASKET: UTAH JAZZ MIAMI HEAT
Serie A. Highlights
GazzaMeteo
Nuvolo
15.00 CALCIO: FAN CLUB MILAN 15.30 CALCIO: FAN CLUB ROMA 16.00 CALCIO: FAN CLUB INTER 16.30 CALCIO: FAN CLUB LAZIO 17.00 CALCIO: FAN CLUB NAPOLI 17.30 CALCIO: FAN CLUB JUVENTUS
10.10 PARMA - NAPOLI
BASKET
Legenda
Serie A. Highlights
Seconda tappa Eurosport 2 e Rai Sport 2
16.30 SVEZIA GERMANIA
16.45 RUGBY: FRANCIA IRLANDA
BOLOGNA - NOVARA
11.10
15.00 PARIGI - NIZZA
IL SONDAGGIO
8 12
L’Aquila 4 12
Campobasso
Bari
3 11
Napoli 6
9
Potenza
15
3
Cagliari 8
14
11
Catanzaro
13
8
Palermo
12
Reggio Calabria 9 16
9 16
Catania 11 14
Il sole domani MILANO
La luna ROMA
Sorge
Tramonta
Sorge
Tramonta
6:51
18:17
6:36
18:06
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22 feb.
29 feb.
8 mar.
15 mar.
48
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 5 MARZO 2012