Il settimanale di Laziali bella gente
CHI SARA’
Sondaggio di Laziali bella gente su quale potrebbe essere l’illustre addio in casa Lazio. Floccari vicinissimo alla Fiorentina, mentre si presenta un doloroso addio di Zarate...
il sommario
Eagle’s strenght - pag. 2 - Numero ricco di argomenti
DELIRIO URUGUAY AI VIOLA? Pag.3-5
Pag. 12
L’Uruguay è campione dell’America. Ha battuto per 3-0 il Paraguay, che si consola con la Riquelme e il 2o posto PERU’ 3o Pag. 14
PJANIC Sì Pag. 8 26MLN + Pag. 15 PARLA LUI Pag. 6-7 Altre notizie sulla SSL da pag. 2-12
Altre notizie e curiosità sul calcio estero e non da pagina 13 a pagina 20. Sfoglialo on-l
le cessioni
Eagle’s strenght - pag. 3 - Vai su LBG– Laziali bella gente
DIAMO UN TAGLIO ALLA LAZIO La Lazio, lì davanti, sembra essere al completo, anche troppo... qui le possibili cessioni, quelle di lusso e non, che potrebbero dare una mano ad un Edy Reja che preferirebbe dar via Mauro Zarate a Floccari. Anche per il beniamino argentino siamo agli sgoccioli
le cessioni
Eagle’s strenght - pag. 4 - Vai su LBG– Laziali bella gente
Makinwa, Stephen. Sulla trentina, nigeriano. Verso il Canada o Gli Emirati
Foggia, Pasquale. Nato a Napoli nel 1983. Ha totalizzato tre presenze nella nazionale italiana. Possibile trasferimento al Queens Park Rangers, con scambio di Taarabat, 22 anni
POSSIBILI CESSIONI; CARRIZO (PSG) 99%; FOGGIA (Cesena, Catania) 99%; TUIA (Serie B) 99%; SCIAMANNA (Serie B, Lega Pro) 99%; RICCI (Serie B, Lega Pro) 99%; IANNARILLI (Serie B, Lega Pro) 99% ; FLOCCARI (Parma, Cesena) 60%; GARRIDO (Spagna, Serie A) 60%; MAURI (Genoa, Zenit, Juventus, Inter) 30%
Floccari, Sergio. Nato a Nicotrera, va verso la trentina. Ha totalizzato una sola presenza in nazionale italiana, poi non giocando comunque. Alla Lazio dal Gennaio del 2010, ha totalizzato in tutto poco più di 10 goal. Possibile trasferimento al Genoa
le cessioni
Eagle’s strenght - pag. 5 - Juve e City su Zarate
CESSIONI SICURE: PERPETUINI Foggia; SEVIERI, CINELLI - Sassuolo; LiCHTSTEINER Juventus; BERNI Svincolato; MUSLERA - Galatasaray; MANCINI Grosseto; MANFREDINI - Svincolato; LUCIANI Lumezzane; MENDICINO Gubbio; CINQUE - Mantova
Floccari, Sergio. Possibile sacmbio con la fiorentina pronta a chiudere per 2,5 milioni. Lotito ne vorrebbe il doppio, ma c’è chi dice che la trattativa sia in fase di arrivo. Settimana prossima si dovrebbe chiudere. Nello sambio potrebbe rientrare Juan Manu Vargas
l’intervista
Eagle’s strenght - pag. 2 - Reja si Reja no? Vota su fb
Chi non conosce Cuomo oramai non si può definire un vero laziale. Un artista vero e proprio, una passione, la sua, che va oltre qualsiasi barriera, quella del sistema in particolare.. Il sentimento per la Lazio lo spinge a disegnare vignette laziali. Dal 20 Agosto su LBG fb “CSSL”
il mercato
Eagle’s strenght - pag. 7 - Pjanic il sogno, ma Zarate?
LAZIO 3-3 SLAVIA di preoccupante”, ha attendibili come una PRAGA; “Nel primo esordito Reja in con- gara di campionato. tempo eravamo un po’ in affanno, i ragazzi sono un po’ stanchi per il lavoro svolto in questi giorni, nel secondo tempo la squadra era più agile e c’erano anche stimoli diversi per quelli che fino ad ora hanno avuto meno possibilità di mettersi in luce. È normale che durante il periodo di preparazione ci siano degli alti e dei bassi, niente
ferenza stampa per tracciare il quadro della Lazio al termine della prima parte della preparazione. “Siamo avanti con la preparazione, abbiamo lavorato molto ed adesso dopo 17 giorni di lavoro c’è un po’ di stanchezza. È venuta meno la voglia di esprimersi di inizio ritiro, quindi può capitare di sottovalutare le amichevoli, ma non le considero test
Le certezze che mi porto via da Auronzo sono l’esperienza, la resistenza fisica, le qualità di una squadra le cui caratteristiche cominciano già a delinearsi. Il 18 agosto avremo la prima partita ufficiale, non avremo una condizione ottimale ma io spero di arrivare al 70 -80% delle potenzialità, perché abbiamo una buona preparazione a livello fisico”.
singoli giocat o ri , s o n o loro gli uomini c h e fanno il modul o . Cana e Matuzalem s o n o perfetti come centrali, mentre Mauri è particolarmente adatto come mezz’ala sinistra, ruolo in cui ho provato anche Hernanes. Mi piacerebbe vedere due punte con alle spalle Hernanes ed un centrocampista che si inserisse, in modo da avere sempre cinque punti di riferimento offensivi e cinque in fase difensiva. Anche i terzini devono partecipare a questo meccanismo, che compor-
ta il rientro degli altri due centrocampisti. Ma sono tutte valutazioni che andremo a verificare con le altre amichevoli. Rinforzi a centrocampo? Per questo tipo di gioco sono perfetti Mauri sulla sinistra ed anche Hernanes, mentre sulla destra ho come riferimenti Brocchi e Gonzalez”. Per quanto riguarda le assenze in campo di Mauri e Klose Reja rassicura, nulla di grave ma solo piccoli fastidi e molta precauzione: “Mauri ha avuto un lieve risentimento agli adduttori, stamattina ha lavorato ma sente ancora un leggero fastidio. Klose avrebbe dovuto giocare 45 minuti, ma da stamattina aveva torcicollo ed ha preferito non scendere in campo.”
“Siamo avanti con la preparazione, abbiamo lavorato molto ed adesso dopo 17 giorni di lavoro c’è un po’ di stanchezza.” UOMINI E MODULO; “Nel modulo del
“Il rombo di centrocampo? Ci ritorneremo, ma devo tener in considerazione dei fattori”
primo tempo ho notato che Sculli era portato più alla fase offensiva allargandosi a sinistra, ho spostato Cissè più largo sulla destra per dare maggior spazio a Zàrate . Ma in attacco la priorità è muoversi durante la fase offensiva. Il rombo di centrocampo? Ci ritorneremo, ma devo tener in considerazione le caratteristiche dei
dossier
Eagle’s strenght - pag. 10 - Su fb le foto dal ritiro
Finito il ritiro ad Auronzo la Lazio si avvia verso Fiuggi
Lazio 3-3 Sl. P. buona Lazio ma ORGOGLIO - la squadra di Reja contro lo Slavia Praga rimonta due volte, rientra dallo 0-2, va sotto 3-2 ma alla fine pareggia 3 -3, chiudendo così il ritiro a Auronzo di Cadore. Se nella prima uscita avevano impressionato i nuovi Cissé e Klose, oggi è toccato alle "riserve" Floccari, autore di due gol, e Del Nero, che si procura e segna il rigore e poi fornisce l'assist del definitivo 3-3 al compagno. Molto meglio la squadra del secondo tempo, cambiata per undici undecisimi, dopo una prima frazione che ha evidenziato sopprattutto problemi difensivi.
Cala il sipario sulle Tre Cime di Lavaredo: la Lazio, ripartita con un charter dall'aeroporto di Venezia intorno alle 20,45, è già nella Capitale. Ma prima di mandare in archivio il quarto ritiro consecutivo tra le montagne bellunesi, è giusto ripercorrere l'ultima giornata biancoceleste in Veneto. Una delle vere protagoniste è stata, senza ombra di dubbio, Olympia. Stavolta l'aquila, partita da una posizione ben più rialzata rispetto al solito, ha volteggiato più di una volta in aria, lasciando letteralmente a bocca aperta i circa 2000 tifosi giunti per l'occasione ad Auronzo di Cadore, compresi quelli dello Slavia Praga. Lei, l'attrazione più bella, più emozionante, più affascinante, Lei che ha fatto impazzire ed innamorare centinaia di bambini giunti ad Auronzo solo per avere la possibilità di vederla da vicino, Lei che, per dirla tutta, ha anche fatto preoccupare un pò la gente laziale. "Questa se ne va", hanno cantato ironicamente i supporters biancocelesti che mai, prima d'ora, avevano visto volare sopra le loro teste Olympia per così tanto tempo (circa tre minuti). Spontaneo, però, è partito, immediatamente dopo, anche l'inno Vola Lazio Vola a fare da contorno alla lenta discesa dell'aquila che, nonostante l'aria di montagna, ha preferito terminare il proprio spettacolo sul suo solito trespolo. Il richiamo non si è fatto attendere, Olympia ha risposto presente quasi fosse telecomandata dalle dolci parole dei tifosi laziali. Da quel momento in poi, è stato un tripudio di voci, colori e tanta goliardia. Cori per la maglia e per i giocatori, qualcuno anche un pò ironico. "Marchetti tagliate i capelli", facendo riferimento alla folta capigliatura del nuovo portiere della Lazio o "Vieni fuori Canà", parafrasando una celebre frase dei tifosi della Longobarda nei confronti di Oronzo Canà nel film "L'allenatore nel pallone". E poi entusiasmo alle stelle anche grazie alle gesta di capitan Rocchi, ai gol di Floccari e alla sorpresa Del Nero. Spettacolo a tinte biancocelesti, dunque. Spettacolo che, molto probabilmente, potrà ripetersi anche nella prossima stagione. Almeno, secondo quanto affermato qualche giorno fa dal presidente della Lazio, Claudio Lotito. Arrivederci, dunque, Auronzo di Cadore. Con la speranza che il quarto ritiro consecutivo possa coincidere, ancora una volta, con altre mille soddisfazioni...
I GOL E LA FORMAZIONE - I biancocelesti avevano chiuso il primo tempo sotto di due gol per effetto delle reti realizzate al 18' da Jarolim, che ha sorpreso Garrido, e al 29' da Milutinovic, che ha approfittato di un'indecisione tra Biava e Marchetti. Nel secondo tempo la partita diventa scoppiettante, Floccari accorcia le distanze al 13' spingendo di spalla in rete un cross di Foggia. Poi Del Nero, su calcio di rigore al 19', porta la situazione in pareggio. Lo Slavia Praga, però si riporta in vantaggio al 66' ancora con Jarolim su un'altra indecisione della retroguardia laziale, tocca poi a Floccari al 70' firmare la rete del definitivo 3-3. Reja ha mandato in campo nel primo tempo Marchetti; Zauri, Biava, Dias, Garrido; Brocchi, Ledesma, Hernanes, Sculli; Cissé, Zarate. Nella ripresa spazio a Bizzarri; Cavanda, Stankevicius, Diakitè, Scaloni; Matuzalem, Cana, Foggia, Del Nero; Floccari, Rocchi. Dopo la partita tutti verso l'aeroporto di Venezia, dove un volo attendeva la squadra per riportarla a Roma.
PAZZO CALENDARIO
RIPARTE LA A! 20 squadre al via, alcune di queste, come Atalanta, non sono sicure di farne parte. Per la Lazio è un buon calendario, ma c’è chi, come De Laurentiis, si lamenta e non poco
Il primo che si schiera con Aurelio è il seguitissimo Il Napolista. Scrive Massimiliano Gallo: «Bene ha fatto De Laurentiis ad abbandonare gli studi Sky dove si stava commentando il sorteggio dei calendari di serie A. Un complotto più che evidente ai danni degli azzurri. È ovvio che si tratti di un complotto contro gli azzurri di Mazzarri. Non c’è nemmeno da parlarne. E guai a chi osa sostenere il contrario. Non c’entra niente che il danno sia anche per Inter e Milan. I poteri forti ce l’hanno con noi. A questo punto Aurelio dovrebbe ritirare la squadra dal campionato. Da domani Il Napolista darà vita a un sit-in permanente in piazza Plebiscito in difesa di Aurelio De Laurentiis e del nostro Napoli». Al post di Gallo fioc-
cano diversi commenti come: «Io sto con DeLa! Magari in altri paesi saranno migliori di noi ad organizzarsi o si lamentano meno (non mi sembra che Mourinho l’anno scorso non si sia lamentato del calendario) ma credo che noi italiani siamo veramente masochisti, e non parlo solo del Napoli ma di tutte le squadra che giocano in Europa. Il calendario non è brutto solo per il Napoli, il calendario è brutto per tutte le squadre italiane che giocano in Europa», o «Il presidente ha sbagliato nei modi ma i motivi per cui si è sfogato sono giusti. Poi nello studio televisivo mi sembra che sia stato fin troppo signore alzandosi dal suo posto ed andando fuori, poi siccome viviamo nel Grande Fratello e ci sono telecamere in ogni
dove (che ti rincorrono) allora scatta l'insulto», oppure: «Il presidente è un sanguigno, lo conosciamo, in queste circostanze deve andarci Fassone non lui, per evitare situazioni spiacevoli. Insomma, alla fine DeLa cerca di tutelare il suo, però così rischia di essere controproducente e attirare solo lo scherno».Qualcun altro, invece, si schiera contro: «Capisco che l’episodio si presta all’ironia e che stavolta il DeLa ha davvero esagerato. Cercando però di comprendere cosa volesse dire, forse il punto non era la tutela del Napoli, ma di tutte le italiane in Champions. Se intendeva dire questo, la cosa è meno assurda di quanto sembri, anche se la modalità della protesta rimane inaccettabile».
IN NUMERI
1 Il turno di sosta prima del Derby, poi la famelica partita di cui tanto si è lamentato Edy Reja
il sogno
Eagle’s strenght - pag. 8 - Pjanic si o no? Vai su fb
SOGNO PJANIFICATO Pjanic è pronto per la SSLazio, mancano dei dettagli e sarà laziale. Offerti 12 milioni
Per come la vedo io... La Lazio è a posto così, è vero, ma quello che sta succedendo è di dimensioni epocali e va gestito con cura. Questa Lazio, dopo tanti e tanti anni si ritrova ad un passo da una possibile classifica di prim’ordine, in cui la Lazio può seriamente stare. Pjanic, io dico sì. Ma se dovesse per soldi e contropartita partire Zarate, allora dico no. Zarate lo terrei, lo aspetterei, lo coltiverei e lo curerei come un oggetto prezioso , fatto d’oro, perché a 24 anni ha vinto un mondiale, una coppa italia, e sempre da protagonista. Io lo terrei, ma... Un patto tra la Lazio e Pjanic, grande obiettivo di Lotito e Reja per chiudere con un colpo vero il mercato. Una settimana di tempo per capire il destino del talento bosniaco, che si confronterà un’altra volta con l’Olympi-que Lione. Il club francese gli ha offerto il prolunga-mento del contratto,
ma il nazionale bosniaco e il suo papà-manager hanno preso tempo in attesa delle mosse della Lazio. Lotito è impe-gnatissimo nel mercato in uscita, de-ve scremare il gruppo, al-leggerire il parco degli attaccanti, capire se uno dei suoi cen-trocampisti potrebbe partire a sorpresa. Ecco perché ha chiesto a
Pjanic di aspettare. La Lazio vuole entrare in azione con il Lione al mo -mento giusto. Il cartellino del centrocampista che ha impressionato tutti in Cham-pions League costa 12 milio-ni e sarebbe l’ideale per completare il centrocampo a rombo di cui tanto avrebbe bisogno Edy Reja, allora si che squadra
dossier
Eagle’s strenght - pag. 9 - Su fb le foto dal ritiro
ORA SI BALLA La Lazio ora si può divertire, con Cissè, Klose e forse anche Ederson! Ora si balla
FRONTE ZARATE Jose Alberti è intervenuto a Radio Crc; l’esperto di mercato, che lavora nell’entourage di Mauro Zarate, parla dell’argentino della Lazio. “Zarate è innamorato della Lazio anche se lo stanno trattando male perché fino all’anno scorso, l’hanno un po’ boicotta-
to. È stato sempre messo da parte. I vari allenatori che ha avuto, volevano che giocasse da esterno, e Zarate contestava a Delio Rossi e a Reja proprio la posizione in cui volevano che giocasse. Non ho mai parlato col Napoli per Zarate. Due anni fa avevo quasi concluso un affare col City, ma poi non se ne fece più
nulla. Ad oggi credo che la Lazio possa cederlo per 18 milioni. Credo che la migliore collocazione per Zarate sia Napoli. Il ragazzo preferirebbe andare a giocare in Spegna o in Inghilterra, ma il Napoli lo entusiasma per la passione dei tifosi e per la bravura della società”.
IL FUTURO E’ OGGI L’Uruguay è campione d’America per la prima volta nella sua storia. Ma quello che conta, ad oggi, non sono i trofei vinti, bensì la straordinaria cultura di un popolo formato da poco più di 3 milioni di abitanti (metà Roma), in grado di vincere anche due mondiali nella sua storia. Il futuro è oggi, e va sfruttato.
Copa America
Eagle’s strenght - pag. 14 - Uruguay campione, Perù 3o
Magico Perù, 3o E’ lui l’uomo simbolo. I suoi antenati vinsero due mondiali e una copa America. Il padre l’ultimo mondiale, il nonno (padre della mamma), quello prima
L'Uruguay parte con il piede sull'acceleratore, puntando deciso alla porta difesa da Villar, mentre l'Albirroja aspetta chiusa nella propria metà campo attuando il più classico dei contropiedi. A testimoniare la grande pressione iniziale della celeste i 3 calci d'angolo nei primi 5 minuti, con il brivido di un rigore reclamato da Lugano, sul cui colpo di testa ravvicinato interviene Ortigoza con un tocco di mano. Ma la superiorità della squadra di Tabarez è così netta che il gol non tarda ad arrivare, ancora una volta grazie al goleador della Celeste: Luis Suarez, che dopo essersi ritrovato la palla tra i piedi
in seguito a un rimpallo fortunoso, dribbla in area il diretto marcatore e trafigge Villar con un rasoterra deviato sul palo lontano (11'). RADDOPPIO FORLAN— Prima di andare al riposo è proprio il centravanti dell'Atletico Madrid a far nuovamente esplodere di gioia i circa 20mila tifosi uruguaiani presenti sugli spalti del Monumental con una botta secca di sinistro appena dentro l'area che lascia Villar immobile (41'). la Celeste crea altre tre buone occasioni da rete, prima con Suarez (35') e subito dopo con Forlan (37') e Maxi Pereira (39') ma le conclusioni sono imprecise.
TRIONFO CELESTE — Al rientro in campo si presenta un Uruguay meno arrrembante, e il Paraguay prova timidamente a imbastire qualche azione offensiva, esponendosi inevitabilmente alle ripartenze avversarie. Il primo pericolo è per la porta difesa da Villar, ma Suarez sbaglia l'ultimo assist per Forlan piazzato a centro area (50'). La squadra di Martino non si arrende e prova a premere in cerca del gol che potrebbe riaprire i giochi, ma non riesce ad andare oltre una sterile supremazia territoriale, con Muslera che non corre eccessivi pericoli. Sul finale il 3o gol della celeste con Forlan.
VANTAGGIO PERUVIANO — Markarian punta sugli inserimenti dei centrocampisti per sopperire all'assenza di Vargas, mentre Farias disegna il solito modulo a 4 dietro, con l'inserimento a centrocampo del giovane talento Orozco. Ad assumere l'iniziativa sin dalle prime battute è il Venezuela, che va vicino al vantaggio con Maldonado, autore di un tiro a giro di sinistro che finisce di poco alto (3'). Il gioco scorre rapido, e il Perù risponde con un colpo di testa ravvicinato di Guerrero che trova pronto il portiere Vega (16'). La Vinotinto punta sul possesso palla con Rincon, e Maldonado fa venire i brividi a Fernandez con un tiro incrociato di poco a lato (18'). Quantità per la Vintonito, qualità per la squadra di Markarian, che a conti fatti crea le migliori occasioni da gol. Come al 27', con una triangolazione al limite dell'area tra Cruzado e Chiroque, sul cui tiro da posizione defilata Vega si rifugia in calcio d'angolo. Il Venezuela si rivede in avanti con Fedor, abile a girarsi in area tra due difensori e ad esplodere un destro deviato in angolo, ma il Perù trova il gol del vantaggio con una nuova triangolazione in velocità: Guerrero riceve da Chiroque, rende il favore a quest’ultimo dopo un doppio passo su Vizcarrondo, e per Chiroque è un gioco da ragazzi spingere il pallone in rete con il portiere ormai fuori causa (41'). IMPRESA VINOTINTO — Il Venezuela rientra in campo deciso a ristabilire la parità quanto prima. Ma le speranze di rimonta vinotinto subiscono un duro colpo tra il 13’ e il 15’, a causa dell’espulsione di Rincon (fino ad allora tra i migliori, non a caso premiato dall'Adidas come miglior giocatore del torneo davanti a Messi, Forlan e Valdez) e del raddoppio di Guerrero (63’) con un forte tiro ravvicinato che si infila sotto la traversa. Guerrero chiude i conti sfruttando l’ennesimo contropiede con un rasoterra incrociato (89’), e successivamente con un tocco vincente sul portiere in uscita (92’).
SUAREZ POTW Da questa settimana anche il servizio POTW, ovvero “Player of the Week”. Lo vince Suarez
POTW
Eagle’s strenght - pag. 16 - Uruguay campione, Perù 3o
PERCHE’ MI PIACE - Certo, non sono un giornalista, non sono uno scrittore, ma di calcio me ne intendo, e non poco. Molti ragazzi oggi hanno idoli, soprattutto a Roma, che non meriterebbero, per comportamenti, di essere tali. Suarez non è ancora diventato il beniamino speculare come potrebbe essere Messi o Ronaldo, ma solo perché gli manca di fare grandi cose in un grande club. E quale modo migliore di farlo se non al L’Pool. I reds lo hanno accolto calorosamente e lui li ha ripagati con 6 assist e 5 gol, da Gennaio. Il gol non è mai stato uno dei suoi clienti prefriti, soprattutto per la posizione che
predilige, di seconda punta. Ma non appena si è spostato un po’ più avanti, soprattutto con Ajax e Uruguay ai mondiali come in Copa America, i gol sono arrivati e a valanga. Ma quello che mi chiedo è se uno come lui possa veramente sfondare a livello europeo. Certo, la classe con gli manca ma i comportamenti non ne fanno un campione in tutto e per tutto. Ma a parte quelli, che si dovrà scordare al suo ritorno in Inghilterra, il talento è puro, sopraffino come pochi in questo momento ce ne sono in circolazione. Suarez, prossimo dunque alla Premier League, è il giocatore della settimana. E
lancio anche una scommessa, gnerà più di 2o nella premier. co perché mi ce.
Segol Ecpia-
Inghilterra
Eagle’s strenght - pag. 17 - Balotelli si o no? Su fb
Corre pure Manchester, è una premier che sta per cominciare, forse più bella del 2010 Manchester corre, Londra arranca. Il mercato estivo 2011 ripropone il solito tema: la rivalità tra le due principali città dell'Inghilterra. Londra capitale politica, Manchester capitale del calcio. Alla forza storica dello United di Alex Ferguson, si è aggiunto nelle ultime due stagioni il City di Roberto Mancini: il Charity Shield, la supercoppa d'Inghilterra, in programma il 5 agosto a Wembley tra le due squadre, sarà un'altra prova di forza. Il mercato ha rinforzato finora proprio i due club di Manchester. Lo United ha arruolato De Gea, Young e Jones, sogna Sneijder ed è pronto a piazzare un colpo a sorpresa.Il City ha risposto con Clichy, Savic, sta per acquistare Aguero, segue De Rossi, non molla Nasri. C'è Tevez in uscita e il suo procuratore ieri ha dichiarato che non c'è
preoccupazione per il mancato trasferimento del centravanti argentino al Corinthias, ma da tempo Roberto Mancini si è messo il cuore in pace: "Non voglio giocatori scontenti". Tevez è l'asso della manica per arrivare ad altri grandi campioni. Un nome: Eto'o.
tenham: tutto in famiglia, anzi tutto nella stessa città. Villas Boas si accontenta di meno, si fa per dire: vuole due tra Lucho Gonzalez, Moutinho e il solito De Rossi. L'Arsenal perde pezzi, sta per cedere Fabregas al Barcellona e ha dovuto incassare, dopo quello di Campbell, anche il rifiuto dell'EverLONDRA A SINGHIOZ- ton: il difensore Phil JaZO — E Londra? Il colpo m i g l i o re è l'arrivo di Villas Boas sulla panchina del C h e l s ea . I blues si guardano intorno. Si è rotto Essien, c'è Torres da recuperare e c'è un gruppo da rimotivare. Abramovich vuole il croato Luka Modric, stella del Tot-
Joey Barton: "Balotelli è un pazzo. Come si fa a gestire un giocatore così complicato? Sta per andare in pezzi e deve essere aiutato prima che sia troppo tardi" . E se lo dice uno come Joey Barton ci sarà un motivo no? Lui, uno di quei pazzi quattro ubriacanti insieme a Gascoigne
Quello sgangherato colpo di tacco contro i Los Angeles Galaxy non ha fatto solo infuriare Roberto Mancini, ma ha messo d’accordo anche un’intera nazione calcistica, pronta oggi a puntare il dito contro Mario Balotelli e i suoi pessimi comportamenti. A detta dei compagni di squadra – una voce su tutte, quella di Nigel De Jong, che di SuperMario è anche un amico – questi atteggiamenti da bad-boy
gielka non si muove da Liverpool. Il Tottenham pensa ad Adebayor ed è pronto a tornare alla carica per Vucinic, ma intanto deve blindare Modric. Anche il neopromosso QPR non se la passa troppo bene: il marocchino Adel Taarabt, determinante con i suoi gol per riportare in Premier la squadra di
rischiano di fargli buttare via tutto il suo talento e sarà bene che l’attaccante cominci a cambiare registro. “Tutti cerchiamo di aiutarlo, non solo io – ha spiegato il centrocampista olandese – ma è lui che deve cambiare. Mario ascolta quando gli parliamo ed è un giocatore di grande talento, che ha tutte le caratteristiche per diventare un campione mondiale, ma se continua così rischia di spreca-
re tutte le sue qualità. Si parla sempre dei suoi comportamenti negativi e deve rendersi conto che spetta a lui prendere le decisioni giuste. Abbiamo fatto due settimane e mezzo di buon allenamento e Balotelli ha giocato un paio di partite molto bene, ma deve eliminare questi comportamenti e deve capire che certi atteggiamenti non saranno più accettati sia dalla squadra che dallo staff tecnico”.
Italia
Roma-Zio Tom, non si trova l’accordo
Lo zio Tom sembra avere dei seri problemi nel pagamento
Malgrado le continue smentite i conti non tornano. Secondo quanto riportato da Il Manifesto, l’annuncio del closing previsto per il 29 luglio,viene definito dagli americani una “forzatura irresponsabile”. Ma cosa è accaduto di tanto grave da pregiudicare il buon esito dell’affare? Cosa sta mettendo a serio rischio il passaggio di consegne agli imprenditori capitanati da Thomas Di Benedetto? Semplice. Gli americani si sono ritrovati,loro malgrado, di fronte una previsione di spesa ben superiore a quella prospettata inizialmente.
A sconcertarli è stata la richiesta ultimativa di Unicredit di pagare secondo le quote della futura proprietà un debito extra che risale alla gestione precedente. Nella fattispecie si parla di più di 17 milioni di euro. Debito aggiuntivo che sta facendo pensare agli americani di rompere il contratto. Intanto oggi o domani Mark Pannes e Sean Barrow, i top manager scelti da Di Benedetto, saranno a Roma per ribadire la voglia del loro referente di comprare la Roma e investire per rilanciare la squadra, ma non a costo
di passare per «ricchi a tutt’oggi una possibilità scemi». Le conseguenze molto probabile. di una rottura definitiva del l e t ra t t a ti v e, è
E’ tutto un montaggio, ma già si sapeva, e da tempo. Solo gli stolti, tanti o pochi che siano, tifosi della Roma potevano credere che il grande Tom, lo zio Tom non vuole affatto firmare. E se lo farà, non lo farà subito. La firma è slittata di settimane in settimane, addirittura inizialmente doveva firmare a Maggio. Non importa
E. League
Eagle’s strenght - pag. 19 - 2-2 sul finale, super fatica
Sarà stato il caldo, sarà stato l’effetto cessioni (Sirigu e Pastore in due giorni si sono trasferiti al Psg di Leonardo) fatto sta che il debutto europeo del Palermo si è trasformato ben presto in un incubo e i misconosciuti svizzeri del Thun sono sembrati a tratti fenomeni pronti per il Barcellona. Miccoli a fine gara ha tolto le castagne dal fuoco a Pioli e il 2-2 del Barbera è un risultato che il 4 agosto tra i laghi elvetici si potrebbe pure ribaltare, ma il Palermo visto stasera ha ancora bisogno di tanto tempo per imparare bene il nuovo modulo e scacciare l’ingombrante fantasma di Delio Rossi.
dopo sette minuti la corsa rosanero in Europa è già in salita. Da segnalare che Luthi, terzino con licenza di uccidere, aveva già regalato la qualificazione contro il Vllaznia segnando al 92’ il gol del 2-1 decisivo. Il Palermo ci mette altri cinque minuti prima di svegliarsi anche se in realtà è il portiere Da Costa che si addormenta al 13’ e lascia entrare in porta la botta (non irresistibile) dalla lunga distanza di Ilicic. Sull’1-1 la gara si fa divertente e piena di azioni-gol. Da una parte ci provano Nocerino ed Ilicic, dall’altra ancora Schneuwly, Luthi e Lustrinelli fanno venire i brividi ai ventottomila del Barbera.
segna Nocerino ma l’arbitro serbo Mazic annulla giustamente per fuorigioco. All’undicesimo Schneider però prova e trova il sinistro chirurgico che fa sognare la piccola cittadina svizzera. Un colpo di biliardo, palla all’angolino e 2-1 Thun, ma il Palermo che non becca gol col modulo Pioli diventa solo uno sbiadito ricordo. Rosanero in confusione, gli svizzeri controllano con facilità e così Pioli clamorosamente cambia Munoz con Bacinovic e dopo un mese di ritiro e otto amichevoli col 3-4-2-1 ripropone il 4-3-2-1 tanto caro a Delio Rossi.
MICCOLI, GRAN FINALE — Il Palermo soffre ancora poi a metà BOTTA E RISPOSTA — Pronti via, NUOVO PALERMO, VECCHI PRO- tempo Ilicic tenta il guizzo vincente BLEMI — Pioli non riesce a far e i problemi dell’anno scorso vensu cross di Zahavi ma non becca la capire a Pinilla i movimenti da gono subito a galla. Affondo sulla porta. L’israeliano ci prova al 28’ fare, i due dialogano più volte a destra degli elvetici, i rosanero ma Da Costa stavolta risponde arrancano rinculando, Schneuwly, distanza poi il tecnico parmense lo presente. Miccoli tira alto su punimanda in panchina lanciando trequartista destro classe ’88 che zione, nel finale trova pure il gol, l’osannato capitan Miccoli a fine ha corsa e tiro (le punizioni sono bello, ma il fuorigioco millimetrico tutte sue, un futuro in qualche big primo tempo. Ad inizio ripresa è vanifica la prodezza del pugliese. proprio il salentino con una serd’Europa non è un’utopia) crossa Sembra finita poi è ancora capitan pentina a mandare in visibilio il basso per l’accorrente terzino LuMiccoli che batte Da Costa con thi. Botta e gol, Benussi nulla può e Barbera. Sul suo cross si avventa e un’imparabile punizione