PERIODICO TRIMESTRALE | 6,00 EURO
N.55 LUGLIO 2014
AURIS HYBRID TOURING SPORTS
L'IBRIDO CONQUISTA LE AZIENDE IL SALTO DEL NOLEGGIO, IN LUNGO 13° Rapporto Aniasa sul noleggio veicoli
BEST GLOBAL BRAND La performance dei brand dell’automotive
VEICOLI COMMERCIALI: TORNA IL SERENO Analisi sul mercato dei VCL
LA CENTRALITÀ DEL CLIENTE attraverso gli occhi dei principali stakeholder LeasePlan
LA GRANDE MELA È (VI)CINA Le novità dai saloni di New York e Pechino
SUPEREROI ALLA GUIDA DI UN BUSINESS I supereroi sul grande schermo con l’auto preferita
PEOPLE
L’ALBA DELLA NUOVA MOBILITÀ Q
uesto numero di Car Fleet non poteva non dedicare il giusto spazio a due importanti eventi, dedicati al nostro mercato, che hanno avuto luogo nelle passate settimane. Troverete quindi all’interno ampi e dettagliati resoconti dell’Assemblea annuale di Aniasa, l’associazione che raccoglie le imprese di noleggio a breve e lungo termine operanti in Italia, e il convegno dedicato al mondo delle flotte di Fleet & Mobility. Non è un caso, crediamo, che in entrambe le occasioni grande attenzione è stata rivolta alle nuove proposte di mobilità che stano emergendo sul mercato. Car sharing, car pooling, noleggio con conducente, Uber, l’applicazione che consente l’incontro web based tra chi cerca un’auto con conducente e chi si propone come tale, sono tutte modalità diverse di utilizzo di un’auto per gli spostamenti quotidiani in città. E negli ultimi mesi la mobilità urbana individuale è balzata alla ribalta delle cronache anche grazie alle proteste dei tassisti, perché inevitabilmente la novità crea anche spavento e preoccupazione. Siamo all’inizio di un diffuso e profondo ripensamento della mobilità privata. Nelle città ormai ingolfate di veicoli, gli automobilisti di tutta Europa sono alla ricerca di soluzioni ai problemi di parcheggio e ZTL, ed il continuo aumento dei costi di gestione dei veicoli si riflette immancabilmente nei volumi di veicoli nuovi venduti. Ed anche le aziende, in questi anni difficili hanno espresso la necessità di seguire due strade per contenere i costi economici e l’impatto ambientale delle flotte: il downgrading e il downsizing. Clienti e driver iniziano a chiedere altro; in Olanda LeasePlan già offre un prodotto integrato per le aziende, che comprano “capacità di mobilità” per i propri dipendenti, composta di treno, auto, car sharing e anche bicicletta. In Italia ne abbiamo conversato con alcuni nostri importanti clienti e con i nostri partner, e molti si dichiarano pronti a valutare opportunità diverse, anche se la company car in fringe benefit è percepita come auto “propria” e quindi fortemente personalizzata. Noi di LeasePlan saremo come sempre al fianco dei nostri clienti, per seguire con attenzione ogni possibile evoluzione che possa determinare il sorgere di una nuova domanda di mobilità. Alfonso Martínez Cordero Managing Director LeasePlan Italia Spa
CARFLEET 55 | LUGLIO 2014
1
SOMMARIO
EDITORE LEASEPLAN ITALIA Spa Viale Alessandro Marchetti, 105 00148 Roma telefono: +39 06 96707428 email: carfleet@leaseplan.it www.leaseplan.it DIRETTORE EDITORIALE Alfonso Martínez Cordero
NUMERO 55 | LUGLIO 2014 05
10
DIRETTORE RESPONSABILE Mauro Manzoni DIRETTORE SCIENTIFICO Pier Luigi del Viscovo
12
CAPO REDATTORE Alessandro Palumbo ART DIRECTOR Indro Uttinacci HANNO COLLABORATO Andrea Barbieri Carones Giampiero Bottino Francesca Carli Pier Luigi del Viscovo Nicola Desiderio Marco Di Pietro Alessandro Palumbo Maurilio Rigo Pietro Teofilatto
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NEWS ON THE ROAD
38
LA CENTRALITÀ DEL CLIENTE attraverso gli occhi dei principali stakeholder LeasePlan
SEAT SULLE FLOTTE COME UN LEON Intervista a Gianpiero Wyhinny, Managing Director di Seat Italia
42
BEST GLOBAL BRAND La performance dei brand dell’automotive secondo Interbrand
SUZUKI: S-CROSS PER TENTARE L’AZIENDA Intervista a Massimo Nalli, Direttore Generale di Suzuki Italia
44
PEUGEOT 308 Una compatta da leone
48
RENAULT MÉGANE SPORTOUR Praticamente spaziosa
52
GUIDA E SMARTPHONE ACCOPIATA FATALE Un messaggio accorcia la vita
56
VEICOLI COMMERCIALI: TORNA IL SERENO Analisi sul mercato dei VCL
59
SUPEREROI ALLA GUIDA DI UN BUSINESS I Supereroi sul grande schermo con l’auto preferita
62
LA MACCHINA DEI NUMERI Il mercato società e noleggio e i prezzi dell’automotive
IL SALTO DEL NOLEGGIO, IN LUNGO 13° Rapporto Aniasa sul noleggio veicoli
14
LA GRANDE MELA È (VI)CINA Report dai saloni di New York e Pechino
17
ALFA ROMEO GIULIETTA Quanta passione!
PROVE SU STRADA a cura di Nicola Desiderio PUBBLICITÀ GDN Marketing & Comunicazione Srl gianpiero.denigro@libero.it STAMPA Modulgraf Srl Via di Santa Procula, 23/23A 00040 Pomezia (Roma) Registrazione Tribunale di Milano n.98/1997
23
ARTIGIANI DI LEVE E SAVING Intervista a Felicio Fiorenza, Direttore Generale di Ballsystem
26
HYUNDAI IX35 Scultura fluida
TIRATURA: 15.000 COPIE
CARFLEET 55 | LUGLIO 2014
3
di Pietro Teofilatto
PROFIT
IL SALTO DEL NOLEGGIO, IN LUNGO N
onostante la lunga congiuntura economica e la forte crisi del settore dell’auto, retrocesso ai livelli di immatricolazione degli anni ’70, il noleggio a lungo termine permane nell’automotive settore solido e innovativo nei servizi, pronto ad un ulteriore espansione nel contesto economico e sociale. I dati diffusi da ANIASA confermano il buon andamento di un comparto, che è arrivato a rappresentare oltre il 10% del mercato nazionale. Come riportato nel recente Rapporto annuale, lo scorso anno il settore del noleggio a lungo termine ha assunto una ancora maggiore rilevanza nel contesto dell’auto aziendale, registrando un fatturato complessivo superiore ai 5,2 miliardi di euro, una crescita del 2,4% rispetto al 2012. Un settore quindi in buona salute che ha mantenuto inalterata la forza lavoro diretta (oltre 2.700 addetti) e che ha registrato il progressivo aumento della flotta circolante (+0,6%), tornata con
Fonte: ANIASA
Il noleggio lungo termine si conferma l’opzione più utilizzata dalle aziende italiane per la mobilità dei propri dipendenti; i privati iniziano timidamente a provarlo. Nei centri delle metropoli italiane è sbarcato il car sharing. Questi alcuni temi della Conferenza annuale dell’ANIASA di cui riportiamo gli spunti più interessanti. 530mila unità più vicina ai livelli ante crisi. Gli aspetti di maggior rilievo sono il consolidato apprezzamento da parte della clientela aziendale, che considera il NLT insostituibile per utilità e saving, il maggior utilizzo da parte delle PA grazie anche all’attività di CONSIP Spa e l’emergere di nuova clientela sul versante dei privati. Complice la perdurante incertezza politica ed economica nonché l’alternanza degli indici di fiducia, le aziende clienti hanno continuato a concordare proroghe dei contratti in essere, così come era già avvenuto nel 2011-2012. Ne è derivato un aumento della durata dei contratti - ora
sempre più vicina ad una media di 46 mesi - e una riduzione delle nuove immatricolazioni del 7,5%, pari a circa 12.000 unità tra auto e furgoni. Nell’arco di pochi anni le classiche formule contrattuali del noleggio a lungo termine sono state riviste, con una clientela costantemente convinta della valenza della locazione come strumento di contenimento del Total Cost of Ownership. Ne è derivato non solo proroghe e aggiornamenti dei contratti, ma anche grande flessibilità nell’offerta di servizi aggiuntivi e soluzioni concordate per le esigenze più specifiche. Il passaggio ad altri strumenti ovvero il ricorso al rimborso chilometrico sono stati infatti temporanei, più costosi e difficili da controllare, una scelta di breve periodo che produceva una riduzione dei costi solo apparente. Si osserva che l’andamento negli ultimi 5 anni del canone medio/mese ha registrato un incremento medio annuo sostanzialmente uguale alla spinta inflattiva verificatasi nello stesso periodo 2009/2013 pari al 9,3% (da 577 a 630 euro/mese). Il settore è pertanto riuscito a controbilanciare l’aumento inflattivo attraverso economie di scala, esperienza e innovazione pur a fronte di una situazione generale che ha visto salire la pressione fiscale a 360°, perdurare gli eccessivi costi della burocrazia e degli stessi adempimenti fiscali, nonché dei costi generali attinenti l’automotive, compreso l’aumento incontrollato dei premi assicurativi. ➔
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5
PROFIT
QUADRO DEL NOLEGGIO A LUNGO TERMINE 2013
2012
2011
2010
2009
Var.2013/2012
Cagr 2013/2009
Fatturato totale (mln di euro)
5.254
5.133
4.936
4.886
4.754
2,40%
2,53%
Veicoli in noleggio a fine anno
529.839
526.822
524.160
513.418
522.237
0,60%
0,36%
Fatturato medio/mese (euro)
630
614
610
596
577
2,60%
2,23%
2.753
2.763
2.773
2.721
2.635
-0,40%
1,10%
152.425
164.791
184.953
143.597
143.597
-7,50%
1,50%
0,255
0,247
0,242
0,239
0,232
3,10%
2,38%
Dipendenti Immatricolazioni (auto, furgoni, altro) Prezzo medio al chilometro Fonte: ANIASA
INCIDENZA NLT IMMATRICOLAZIONI VETTURE
Immatricolazioni vetture Immatricolazioni NLT Penetrazione NLT
2009
2010
2011
2012
2013
2.159.456
1.961.759
1.749.739
1.402.089
1.304.412
125.955
121.267
144.957
143.022
132.237
5,80%
6,20%
8,30%
10,20%
10,10%
Fonte: Elaborazioni ANIASA su dati UNRAE
DISTRIBUZIONE DELLE IMMATRICOLAZIONI VETTURE PER SEGMENTO 2013/2012 2013
2012
Tipologia veicoli
Unità
%
Unità
%
A (city car)
25.420
19,20%
20.592
14,40%
B (utilitarie)
22.566
17,10%
20.787
14,50%
C (medie)
43.520
32,90%
50.266
35,10%
D (medie-superiori)
34.869
26,40%
38.365
26,80%
E (superiori)
5.440
4,10%
12.571
8,80%
421
0,30%
440
0,30%
132.237
100%
143.022
100%
F (alto di gamma) Totale Fonte: Aniasa
Nota: suddivisione segmenti secondo standard UNRAE
DURATA MEDIA CONTRATTUALE PER TIPOLOGIA VEICOLO (MESI)
Vetture
2013
2012
2011
2010
2009
Var. 2013/2012
Var. mesi
43,6
41,6
41,4
40,9
38,9
4,8%
2
Furgoni
58,3
51,5
52,1
51,2
52,8
13,1%
6,8
Durata media
46,9
43,8
43,8
43,5
42,1
7,0%
3,1
2013
2012
2011
2010
2009
Var.2013/2012
Var. km
Vetture
30.661
30.884
30.892
30.391
30.743
-0,7%
-224
Furgoni
26.348
26.343
27.128
26.414
23.810
0,0%
4
Km medio totale
29.705
29.848
30.180
29.883
28.935
-0,5%
-143
Var. 2013/2012
Fonte: Aniasa
KM MEDIO/ANNO PER TIPOLOGIA VEICOLO
Fonte: Aniasa
DISTRIBUZIONE FATTURATO NLT PER TIPOLOGIA DI CLIENTI 2013
2012
2011
2010
2009
business
90,40%
93,00%
92,30%
92,50%
93,00%
-2,64 pps
pubblici
6,80%
6,00%
6,20%
6,50%
6,40%
+0,76 pps
privati (*)
2,90%
1,00%
1,10%
1,10%
0,90%
+1,89 pps
Tipologia Clienti
Fonte: Aniasa
6
CARFLEET 55 | LUGLIO 2014
(*) persone fisiche no partite IVA
PROFIT
È tuttavia fondamentale, per assicurare una valida offerta di servizi per la mobilità ed i trasporti delle imprese e delle stesse PA, ridurre non solo la pressione fiscale, ma anche quella burocratico-amministrativa, che nel loro negativo insieme rischiano di produrre diseconomicità e di bloccare gli effetti positivi del NLT. Un evidente esempio è il dimezzamento delle misure di deducibilità dell’auto aziendale, passate in pochi mesi dal 40% al 20%, con l’assurdo risultato che oggi solo un giorno lavorativo su cinque è considerato dal fisco a fini produttivi.
ficare il livello di soddisfazione dei servizi, individuare i punti di forza e le criticità e sviluppare azioni correttive per il miglioramento dei processi. ➔
clientela è diventato primario per le aziende di noleggio a lungo termine, che coinvolgono sempre più direttamente i driver, anche grazie a sondaggi, per veri-
Alcuni flash sul noleggio a lungo termine con il VicePresidente ANIASA, Alfonso Martinez Nel 2013 il settore NLT ha registrato una decisa crescita della clientela privata, che è arrivata a rappresentare il 2,9% del fatturato. Siamo alle porte di un nuovo ciclo di sviluppo? In effetti in dodici mesi il fatturato riguardante i privati si è quasi triplicato. E’ di certo un forte segnale dell’evoluzione del mercato NLT, che inizia a essere più presente anche in questa tipologia di clientela. Il processo di transizione dal concetto di proprietà a quello di uso si sta progressivamente diffondendo nella nostra società, probabilmente a seguito della crisi. Il concetto/status “possesso dell’auto” sta via via lasciando il campo a nuove forme di utilizzo del bene veicolo: attraverso la smart mobility si mira poi a sistemi di modalità meno onerosi e più tarati sulle specifiche necessità dell’individuo. Fino ad oggi il settore è stato indirizzato principalmente verso la domanda di imprese multinazionali o di grandi dimensioni. L’accesso ai servizi NLT da parte delle micro imprese e delle realtà delle partite IVA, così come dei professionisti e dei privati, è ancora ridotto, in una fase potremmo dire iniziale. Si tratta di target diversificato, sollecitato al NLT da differenti presupposti, ma con amplissimi orizzonti di sviluppo: le società di noleggio stanno perfezionando l’offerta che deve essere contrattualmente molto flessibile e personalizzabile.
Anche per il 2013 l’analisi dell’andamento delle immatricolazioni evidenzia quanto sia cresciuta la richiesta di vetture dei segmenti “A” e “B”, a riprova del rafforzamento del “downsizing” in atto da vari anni. Nell’obiettivo di contenere il TCO, la domanda della clientela si è pertanto indirizzata verso utilitarie e citycar, mentre tutti gli altri segmenti hanno ceduto quote, con il calo vistoso del segmento “E”, le vetture di categoria superiore, ridottesi ad un quarto rispetto al 2011.
Il Ministero dello Sviluppo ha recentemente rinnovato gli incentivi verdi. Visto lo scarso successo dell’anno scorso, qual’è la sua opinione come Vice Presidente ANIASA? Il noleggio è parte vitale di una nuova mobilità rispettosa dell’ambiente, condividendo e diffondendo i valori ambientali in tutta la filiera produttiva riguardante l’auto. La flotta si caratterizza non solo perché è costantemente rinnovata in base alle normative EU (oggi è già quasi tutta Euro 5/6), ma anche per la rapidità di immissione sul mercato di vetture con motorizzazioni meno inquinanti. E’ il caso delle auto elettriche e delle recentissime ibride (in pochi mesi quasi il 10%). Ciò detto, è però arduo prevedere per gli ecoincentivi la rottamazione di veicoli con anzianità superiore ai 10 anni. Occorrono invece normative più attente alle peculiarità del noleggio che avvantaggiano il cliente finale: ne deriverebbe un più forte e veloce impulso a queste tipologie di veicoli.
Prime indicazioni sul 2014 Il più che positivo andamento del comparto trova conferma nell’andamento del primo quadrimestre del 2014. L’inizio anno è stato caratterizzato da una decisa ripresa delle immatricolazioni (+20,2%), dovuta essenzialmente al rinnovo di contratti precedentemente oggetto di proroghe e con una stabilità complessiva del portafoglio clienti. Dopo un lungo periodo di stasi risalta la notevole richiesta di veicoli commerciali (+54,6%), prevalentemente indirizzati al rinnovamento di flotte già oggetto di numerose proroghe contrattuali.
I dati del primo quadrimestre indicano un buon andamento sul fronte delle immatricolazioni, un +20,2% che sostiene il mercato automobilistico. Come vede la fine dell’anno in corso ? Nei primi quattro mesi l’intero comparto delle auto aziendali è arrivato a rappresentare il 37% del mercato, a fronte però di una situazione ancora incerta sull’effettiva ripresa e caratterizzata dal calo delle vendite ai privati. E’ quindi ancora presto per indicare una ripartenza effettiva di un ruolo trainante delle auto aziendali. La penalizzazione fiscale in atto dal 2011, che ha contribuito a causare la mancata immatricolazione di circa 114.000 unità, continua infatti ad inibire lo sviluppo di tale segmento, ancora troppo sottodimensionato rispetto al resto dell’Europa. Il NLT è riuscito a tenere le posizioni: l’auspicio è che, ormai consolidata la situazione politica, si torni a riequilibrare la normativa a livelli EU.
Sono da osservare con grande attenzione le iniziative commerciali e di marketing intraprese dalle aziende del settore, miranti ad aumentare la penetrazione nel segmento dei privati e, con le opportune cautele, anche presso la PA. L’orientamento verso la potenziale nuova
FLOTTA NLT
IMMATRICOLAZIONI NLT 1°Quadrimestre 2014
1°Quadrimestre 2013
Var. %
Vetture
411.461
405.595
1,4%
Furgoni
117.492
119.090
-1,3%
1°Quadrimestre 2014
1°Quadrimestre 2013
Var. %
Vetture
53.989
46.039
17,3%
Furgoni
8.343
5.397
54,6%
Altro
1.808
2.867
-36,9%
Altro
563
888
-36,6%
Totale
530.761
527.551
0,6%
Totale
62.894
46.039
20,2%
Fonte: Aniasa
Fonte: Aniasa
CARFLEET 55 | LUGLIO 2014
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PROFIT
Smart Mobilty: boom per noleggio e car sharing Tra privati e aziende cresce la percezione del ruolo chiave del Car Sharing nella mobilità del futuro. E le nuove generazioni sono sempre più interessate ai servizi rispetto al solo “prodotto” auto e mostrano massima apertura verso modelli di trasporto alternativi al possesso del mezzo, soprattutto se affidabili e gestibili attraverso le nuove tecnologie. Le armi vincenti del car sharing? L’economicità, la flessibilità e la semplicità d’accesso. Dall’integrazione tra servizi di noleggio e car sharing un’opportunità per la smart mobility cittadina, aziendale e turistica. In occasione della presentazione del 13° Rapporto ANIASA tenutasi a Milano il 7 maggio scorso, Deloitte ha diffuso i risultati di uno studio sulle nuove forme di smart mobility condotto con l’Associazione, riguardante “Noleggio e Car Sharing al centro dello sviluppo della smart mobility cittadina, aziendale e turistica”. La ricerca, condotta nei primi mesi del 2014, ha analizzato il contesto statunitense e quello italiano (un campione complessivo di 3.000 unità), studiando atteggiamenti di cittadini, aziende del settore del noleggio e fleet manager, con l’obiettivo di misurare il livello di conoscenza e interesse per il car sharing e, più in generale, per le nuove forme di mobilità cittadina, considerando eventuali opportunità di partnership e integrazioni tra l’offerta di noleggio veicoli e quella di car sharing. Proprio al fine di tracciare le tendenze della futura mobilità, lo studio ha analizzato in particolare le opinioni di tre generazioni: la “generazione Y” (compresa tra i 14-32 anni), la “generazione X” (33-49 anni) e i “baby boomers” (50-70 anni). L’auto di proprietà è sempre il mezzo preferito, ma lo scenario si evolve La ricerca considera le principali ragioni che, nell’attuale difficile contesto economico con indici di disoccupazione giovanile oltre il 40%, spingono le nuove generazioni a non comprare più l’auto: su tutte l’elevato costo di acquisto, le spese di mantenimento (in primis assicurazione), manutenzione e quelle relative al carburante. Ecco i motivi che stanno determinando un crescente interesse per i mezzi pubblici e
8
CARFLEET 55 | LUGLIO 2014
per le nuove soluzioni di smart mobility, decisamente meno onerose. Nonostante tutto, oggi l’auto resta comunque il mezzo di trasporto preferito. Il 75% (3 su 4 intervistati) ne possiede una. La “generazione Y” è particolarmente interessata ai modelli di trasporto alternativi se affidabili (57% del campione). In particolare in Italia il 28% utilizzerebbe volentieri servizi di car sharing, se disponibili nella propria città (la percentuale sale al 42% negli USA) e ancor meglio se supportati e se gestibili attraverso le nuove tecnologie: il 46,8% dei più giovani, infatti, utilizzerebbe applicazioni dal tablet o smartphone per pianificare i propri percorsi. L’approdo in Italia negli ultimi mesi di numerosi operatori, soprattutto nelle metropoli di Milano e Roma, ha contribuito ad aumentare la conoscenza del car sharing: il 64% dei clienti finali dichiara di essere informato e interessato al car sharing, mentre il 28% ha già utilizzato il servizio; l’83% ritiene che il car sharing avrà effetti importanti sulla mobilità cittadina. Oltre l’88% degli operatori del settore del noleggio veicoli dichiara di essere molto informato e interessato al car sharing, mentre il 60% ritiene che avrà un ruolo chiave nello scenario della mobility. Sharing, formula vincente per economicità, accessibilità, flessibilità del servizio La ricerca ANIASA- Deloitte evidenzia come le armi vincenti dell’auto condivisa siano soprattutto tre: economicità, flessibilità e accessibilità del servizio. E le nuove generazioni si mostrano tre volte più interessate al servizio di mobilità rispetto al “prodotto” automobile. Si fanno strada anche car pooling e peer to peer Lo studio tocca anche altre nuove forme di mobilità cittadina, in fase di graduale diffusione: il car pooling (condivisione dell’auto per un determinato percorso con il fine principale di ridurre i costi del trasporto) e il c.d. “peer to peer” (il processo con cui un proprietario di un’auto mette il proprio veicolo a disposizione degli altri in affitto per brevi periodi di tempo). Fleet manager e società di noleggio mostrano un certo interesse per il car pooling: rispettivamente il 23% e il 30% dichiara che lo utilizzerà nei prossimi 6 mesi. La percentuale sale al 60% tra i clienti finali. Gradimento inferiore riscuote il “peertopeer”, che viene però valutata dal 39% della “generazione Y” come una forma di mobilità attrattiva. Verso l’offerta integrata di servizi di noleggio e car sharing Il coinvolgimento/partnership con un operatore del noleggio nell’offerta di car sharing è ritenuto un punto di forza del servizio secondo il 54% dei clienti finali, il 60% delle società di noleggio e l’81% dei fleet manager. I dati raccolti nella ricerca indicano come il car sharing non venga percepito da utenti e aziende come un’alternativa al noleggio, ma piuttosto un’opportunità per un’offerta integrata di servizi in grado di rispondere alle diverse esigenze di mobilità. Il 90% dei gestori di flotte si dichiara interessato a un’offerta di noleggio integrata con pacchetti di servizi di car sharing e l’80% delle società di noleggio considera il car sharing come un partner per offrire servizi integrati di mobilità, mentre il 70% dei clienti finali è interessato a un’offerta che integri le due formule. Emerge quindi una sempre maggiore integrazione tra le diverse forme di mobilità, che rispondano alle esigenze di spostamento private o professionali con soluzioni efficienti e evolute, congegnate sulle esigenze dei clienti per massimizzare la “Customer Experience”.
TOGETHER
LA CENTRALITÀ DEL CLIENTE ATTRAVERSO GLI OCCHI DEI PRINCIPALI STAKEHOLDER LEASEPLAN M
ettere al centro il cliente è un mantra per tutte le aziende di servizio. Con questo preciso obiettivo in mente, da anni LeasePlan ha arricchito le modalità di ascolto della voce di Clienti e Conducenti, inizialmente basate esclusivamente sulle sempre fondamentali survey di soddisfazione. Attraverso una strategia di confronto diretto coi propri stakeholder principali, clienti – partner commerciali – fornitori, LeasePlan ha dato vita a 3 differenti Advisory Board, che ogni anno diventano spunti di riflessione e momenti di condivisione delle necessità future, un vero e proprio focus sui nuovi trend della mobilità aziendale. Il Client Advisory Board, giunto alla sua quinta edizione, ha focalizzato quest’anno la sua attenzione sulle necessità dei conducenti e della loro mobilità. I principali clienti LeasePlan hanno fatto emergere tre aspetti chiave per la gestione delle grandi flotte migliorando la soddisfazione dei conducenti: facilità, comodità e convenienza. A questi elementi si aggiunge il ruolo fondamentale di una comunicazione chiara e diretta, anche tra il noleggiatore e il conducente, al fine di fargli conoscere bene i contenuti della sua car policy, ogni qual volta interagisce con LeasePlan. All’interno del Client Advisory Board sono inoltre nati prodotti e soluzioni innovativi,
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CARFLEET 55 | LUGLIO 2014
come il nuovo Full Outsourcing e Internet Quotation, destinati a migliorare la gestione della flotta e dei conducenti. L’interazione quotidiana dei driver con LeasePlan passa inoltre attraverso il la-
voro attento di tutti i nostri centri convenzionati, dalla consegna della vettura all’assistenza di meccanica e carrozzeria, e di tutti gli altri nostri principali fornitori che ogni giorno sono il volto di LeasePlan. Ascoltare quindi la loro voce, condividendo con loro l’identità di LeasePlan con l’obiettivo di rendere davvero la mobilità aziendale più semplice è stato il leit motiv del primo Supplier Advisory Board. Tanti gli spunti positivi, finalizzati ad ottenere un costante miglioramento dei servizi erogati a favore della nostra Clientela.
TOGETHER
A questi due incontri con gli stakeholder si aggiunge, ormai da 3 anni, il Partner Advisory Board, incontro con i principali broker e dealer della rete indiretta di LeasePlan, che ogni giorno incontra e gestisce l’importante target di PMI e professionisti. Insieme a loro sono stati analizzate le soluzioni migliori a livello di prodotto e di servizio per rispondere alle esigenze del target di riferimento in modo “smart”, rapido ed efficace. Smart, anche attraverso l’utilizzo sempre più diffuso di soluzioni digitali innovative, sia di erogazione del servizio che di proposizione dei prodotti su tablet e smarthone. Oltre a questo aspetto è stata analizzata anche l’importanza del coinvolgimento di opinion leader come i commercialisti sui vantaggi legati alla formula di mobilità del noleggio a lungo termine, in grado di interpretare al meglio le esigenze di contenimento costi e risparmio di tempo di chi, ogni giorno, si impegna nella gestione e nel successo della propria azienda. Tutte queste occasioni di incontro consentono di ascoltare la voce del cliente e del conducente da tutte le angolazioni possibili, in tutti i momenti della verità, con l’unico obiettivo per LeasePlan di essere costantemente al fianco dei nostri clienti, migliorando costantemente prodotti e servizi e seguendo con attenzione tutte le evoluzioni delle nuove forme e domande di mobilità.
FULL OUTSOURCING - UNA EASIER EXPERIENCE PER CLIENTI E CONDUCENTI Il nuovo prodotto Full Outsourcing LeasePlan è una soluzione completa e innovativa per la gestione della flotta, in grado di fornire una “easier” experience per i Fleet Manager. Disponibile in due modalità, il Full Outsourcing Classic propone tutti i servizi di outsourcing e di consulenza di base, mentre la versione Original, più ampia e personalizzata, mira a semplificare completamente la gestione della flotta, dalla formazione per i conducenti, alla casella di posta dedicata, al contatto diretto con i driver, anche attraverso web-conference, fino alla reportistica periodica personalizzata adattata agli applicativi aziendali del Cliente. Attraverso un semplice questionario è possibile scegliere la proposizione più adatta alle esigenze dei Fleet Manager, per una consulenza immediata fin dal primo approccio al servizio. Un full outsourcing completo che garantisce un team qualificato di professionisti pronto a prendersi cura del parco auto liberando il Fleet Manager dalle incombenze della gestione dei conducenti.
INTERNET QUOTATION - L’AUTO CREATA ‘SU MISURA’ DAI CONDUCENTI Da oggi è disponibile INTERNET QUOTATION la soluzione semplice e veloce che consente ai conducenti di scegliere e ordinare online la propria vettura; accedendo ad un’area riservata, i Driver possono configurare, quotare e ordinare la vettura, in totale autonomia e nel pieno rispetto della car policy. L'applicazione web consente di interagire con una piattaforma intuitiva, in un ambiente protetto da password, dove conservare e consultare le proprie quotazioni in un'area personale, elaborando ogni preventivo con l’indicazione del budget e del fringe benefit, insieme alla durata in mesi e ai KM annui previsti. Con la finalità di automatizzare e snellire il processo di quotazione e di ordine, la soluzione si adatta alle car policy di grandi flotte, consentendo ai conducenti di configurare ed elaborare un preventivo in base a un massimale di budget determinato; oppure alle car policy in cui la car list è definita e il canone rimane invariato per un periodo prestabilito. In entrambi i casi, il conducente potrà avanzare una richiesta d’ordine che, quando approvata dal Fleet Manager, diventa un pre-ordine registrato elettronicamente nel nostro gestionale, eliminando completamente gli scambi cartacei.
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BEST GLOBAL BRAND T
oyota è il brand automotive che vale di più al mondo, oltre 35 miliardi di dollari, confermando una leadership decennale. È quanto emerge dalla ricerca Best Global Brands, condotta dalla società Interbrand con una metodologia proprietaria sviluppata insieme alla London Business School (vedi box). Sul podio, praticamente appaiati appena sotto i 32 miliardi, troviamo Mercedes e BMW. Ma per quest’ultimo dobbiamo con-
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siderare che il valore è aumentato dal fatto di operare anche nella produzione e vendita di moto. Cosa che vale anche per il brand Honda, che occupa il quarto posto con i suoi 18,5 miliardi. Nel 2013 tutti i brand hanno visto crescere il loro valore, molti a due digit, salvo Chevrolet che è rimasto stabile. A questo punto, è opportuno dire che non tutti i brand sono analizzati. Questa indagine, che coinvolge brand di tutti i settori merceologici e classifica ogni anno i
primi 100, segue dei criteri ben specifici di inclusione/esclusione. Solo quelli davvero globali e di successo vengono considerati. Almeno il 30% dei ricavi del brand devono essere sviluppati al di fuori della regione di origine. Il brand deve avere una copertura di almeno 3 continenti, oltre a una presenza significativa nei mercati emergenti. È necessario che i dati sulle performance finanziarie dei brand siano pubblicamente disponibili.
di Pier Luigi del Viscovo
Le aspettative sui profitti del brand devono essere di lungo periodo e ben superiori ai costi operativi e finanziari. Infine, il brand deve avere una riconoscibilità tra il pubblico che travalica la sua franchise di clientela. Proprio questo aspetto deve stare alla base dell’inclusione di Harley-Davidson nella lista, unico brand solo motociclistico a figurare in classifica, con i suoi 4,2 miliardi. Davanti all’unico brand italiano del settore, Ferrari (4 miliardi). Insomma, un brand deve essere globale, ben riconoscibile e trasparente sui dati finanziari. Proprio questo parametro ha portato all’esclusione di due brand certamente rilevanti sotto altri punti di vista, Mars e BBC. Tornando al settore auto, occorre menzionare come Ford abbia superato di slancio i 9 miliardi di valore (ne valeva meno di 8 un anno prima), confermando la sua marcia di recupero anno dopo anno. In proposito, va ricordato che all’inizio del secolo Ford valeva oltre 36 miliardi e Toyota – seppur già sul podio dietro Mercedes – con meno di 19 miliardi valeva poco più della metà. Il brand simbolo dell’industria automobilistica americana (e forse mondiale) sta riemergendo dopo il picco negativo del 2009. La ricerca condotta da Interbrand, usando un modello sviluppato nel 1987 insieme alla London Business School, si basa su 3 elementi. Financial performance Il Net Operating Profit After Tax meno il costo del capitale impiegato per generare i ricavi del brand, calcolato applicando un
PROFIT
indicatore di settore, il Weighted Average Cost of Capital. Questo valore, proiettato per un periodo di 5 anni, rappresenta la performance attesa del brand. Role of brand Il peso percentuale del brand nelle decisioni d’acquisto dei consumatori, al netto degli altri attributi (prezzo, prodotto, disponibilità). Determinato da ricerche dirette o secondo le valutazioni di esperti o in base alla media storica del settore. Applicato alla performance attesa del brand, indica la parte di guadagni direttamente attribuibili al brand. Brand strength La capacità del brand di garantire i guadagni futuri attesi. 10 fattori sono valutati rispetto agli altri brand del settore. Con un algoritmo proprietario viene ricavato un tasso di sconto. Applicato ai guadagni del brand li attualizza a un present value che contiene la probabilità che il brand garantisca i guadagni futuri attesi. C’è spazio nell’automotive per due grandissimi marchi globali? È la domanda che sembrano porre le curve dei brand Ford e Toyota, rappresentati in base al valore calcolato da Interbrand, una società di consulenza, dal 2000 al 2013. Nell’ultima rilevazione Toyota conferma una leadership pluriannuale superando i 35 miliardi di dollari, il valore più alto mai registrato. Ma non più alto degli oltre 36 miliardi di Ford nel 2000. Allora Toyota era già il terzo brand, dietro Mercedes, ma a meno di 19 miliardi di dollari valeva quasi la metà di Ford. Oggi il brand simbolo dell’industria automobilistica americana vale 9,2 mi-
liardi ed è in crescita dal picco negativo di 7 miliardi toccato nel 2009. A guardarle insieme, le due curve si incrociano nel 2002, intorno ai 20 miliardi, e quasi si danno il cambio, per proseguire le rispettive strade, i giapponesi verso la vetta e gli americani verso il fondo, zavorrati da problemi industriali ben noti, che poco o punto avevano a che fare col marchio in senso stretto. L’analisi si basa su un modello sviluppato insieme alla London Business School, che tiene conto del margine a 5 anni (financial forecast) attribuibile agli intangible asset e al brand in particolare, a cui si applica una valutazione del potenziale (brand strength) per attualizzarne il valore. La piazza d’onore è di Mercedes dal 2004, sempre tallonato da Bmw che ora è però a un passo, 31,8 miliardi contro 31,9. In quarta posizione, pure dal 2004, c’è sempre Honda con 18,5 miliardi, ma quanto pesa la componente due ruote? Che dietro i brand ci sia sempre un sistema industriale è confermato dalle posizioni del Gruppo di Wolfsburg, che occupa la quinta posizione con Volkswagen (11,2 miliardi, +20% sul 2012), l’ottava con Audi (7,8 e +8%) e la nona con Porsche (6,5 e +26%). Anche il sistema industriale coreano sta lavorando bene e i risultati non mancano: Hyundai è settimo, appena dietro Ford, con 9 miliardi (+21%) e Kia, con 4,7 miliardi (+15%), segue dietro Nissan, decimo brand con 6,2 miliardi (+25%). Dopo la new entry Chevrolet (4,6 miliardi) troviamo l’unico brand italiano, Ferrari, a 4 miliardi e +6%. Non c’è che dire, l’industria dell’auto è in grande spolvero.
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FUTURE
LA GRANDE MELA È (VI)CINA S
e tra New York e Pechino ci fosse un’autostrada, capace di unire in linea retta gli 11mila km che le dividono, dovrebbe avere 8 corsie per direzione di marcia per contenere tutte in fila le automobili che sono state vendute nel solo 2013 tra USA e Cina. All’ombra della Muraglia sono stati sfiorati i 22 milioni (+13,9%) di unità mentre nel paese di Zio Sam si è arrivati a 15,6 milioni a soli 4 anni dal minimo storico di 10,4 milioni e con una tendenza nei primi 4 mesi (+5,7%) che porta dritti ai 16 milioni. Numeri che fanno impressione, non meno delle oltre 300 novità presentate al Salone di Pechino tenutosi in aprile scorso nelle stesse date del Salone di New York, pochi giorni prima che la Banca Mondiale affermasse che la Cina quest’anno diventerà la prima economia mondiale sfilando il primato agli americani che lo detengono dal 1872. Per il momento nel mondo dell’auto la competizione vede vincenti i profitti delle case europee ed americane, che vendono in trasferta più che in patria. Cina e USA, due mercati con due storie ben diverse, eppure sempre più vicini, con gli occhi a mandorla sempre più rivolti verso i Suv e un ritorno verso i truck in
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I saloni di New York e Pechino si sono svolti in contemporanea mentre il mercato cinese consolida il suo primato e quello americano sembra tornato agli antichi splendori per la felicità dei costruttori, anche europei che sotto la Muraglia fanno i migliori affari e dimenticano i problemi di casa. America. Emblematico è che anche l’Audi TT ha giocato alle ruote alte con la Offroad concept presentata a Pechino e BMW ha mostrato in tutti e due i consessi il restyling della X3, la nuova X4 mentre Mercedes con la Suv coupè concept fa capire come sarà la prima concorrente della X6. Al Suv si è convertita anche la Bentley che lo presenterà nel 2016 e avrà la propulsione ibrida plug-in della Bentley Hybrid Concept. Anche BMW pensa all’ibrido ricaricabile e la X5 eDrive è praticamente pronta, più di lei la Ranger Rover Hybrid a passo lungo presentata a Pechino mentre sulle rive dell’Hudson veniva svelata la Discovery Vision, anticipazione del terzo brand di Land Rover il cui primo frutto sarà la Discovery Sport chiamata a sostituire la Freelander. È andata di Suv a Pechino anche la Citroën con la DS 6WR, premium compatta concepita per il mercato cinese, così come lo
sarà il modello derivato dalla CX-R concept. Dal canto suo Hyundai ha presentato la ix25, un nome che dice tutto: un altro piccolo Suv è in arrivo, non solo per Cina ed Europa, ma anche per gli Usa dove questo segmento è in crescita, tanto che la Chevrolet, orfana del mercato europeo dal 2015, commercializzerà in patria anche la Trax. Anche Ford ha messo in campo il proprio marchio di lusso Lincoln con la MKX concept. La Everest Concept è invece un Suv di grandi dimensioni, la Escort è un nome antico per una tre volumi compatta che rimane sempre la tipologia di auto più venduta nel mondo. Per questo General Motors ha rinnovato la Chevrolet Cruze, il suo modello attuale di maggiore successo, la Nissan ha fatto altrettanto con la Versa e la Kia con la Sedona mentre in Cina la Peugeot ha presentato la nuova 408. Honda Spirior, Kia K4 e Suzuki Alivio sono concept molto vicini a diventare realtà.
Studio in vista della produzione è anche la Volkswagen Midsize Coupé concept, fatta apposta per dare fastidio alla Mercedes CLA. La Stella ha mostrato invece nella capitale cinese la nuova Classe C a passo lungo, una strategia che coinvolge le berline di tutte le classi come la Volvo S60, anche lei presentata in casa del padrone – è controllata dalla Geely dal 2009 – con motorizzazione plug-in. Passo lungo anche per la Infiniti Q70, mostrata a New York accanto alla gigantesca QX80, Suv con motore V8 5.7 mentre a Pechino faceva bella mostra di sé la Q50 Eau Rouge, un mostro che nasconde nel
cofano il V6 3.8 biturbo da 568 cv della Nissan GT-R. La casa madre invece ha presentato la Murano di terza generazione, dallo stile audace, e rinnovato la Sentra, anche lei berlina compatta. Per le medie invece si muovono le truppe della Toyota Camry, l’auto più venduta negli USA da 12 anni a questa parte e intenzionata a togliersi di dosso la fama di auto per vecchi. Per lei la nuova avversaria sarà la nuova Hyundai Sonata mentre nella fascia premium Honda ha presentato la Acura TLX, un concentrato di tecnologie con versioni a 4 ruote sterzanti, trazione integrale a controllo attivo e cambi automatici a 9 marce o doppia frizione a 8 rapporti. ➔
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FUTURE
Subaru sta vivendo un momento magico e ha programmi ambiziosi con il supporto anche della quinta generazione della Outback, l’auto che ha inventato la station wagon a ruota alta. Mini invece ha giocato su entrambi i tavoli e, a pochi mesi dal lancio della nuova hatchback a 3 porte, ha puntato sulla rinnovata Paceman a Pechino e sulla Countryman a New York, entrambe con motori Euro6. C’è anche spazio per i simboli e le rievocazioni. La Ford, ad esempio, ha portato la sua nuova Mustang – che sarà venduta per la prima volta anche in Europa – sul tetto dell’Empire State Building come fece 50 anni fa, la Chevrolet Corvette Z06 sfida il vento
con la versione Cabriolet mentre Dodge ha rinnovato in profondità la Challenger e la Charger. Anche Mazda e Volkswagen erano in vena di commemorazioni. La prima a New York ha presentato la MX-5 25th Anniversary e la meccanica della prossima generazione, Volkswagen per i 40 anni della Golf ha scelto invece Pechino con il concept R400, un mostro da 400 cv apparso accanto alla nuova Touareg con motori Euro6 e più efficienti del 6%. E visto che si torna a parlare di Suv, occorre citare la Lexus NX, modello inedito destinato a posizionarsi sotto la RX e contro le varie Q5, X3 e GLK. In Italia arriva in
autunno e solo in versione ibrida. C’è stato naturalmente anche spazio per il lusso e le prestazioni in entrambi i saloni. A New York brillava la Stella della Mercedes S63 AMG Coupé, l’auto che si inclina in curva come una moto, ma con 585 cv nel cofano. A Pechino invece ha sventolato la bandiera italiana e il pennone era la Lamborghini Aventador Nazionale, versione speciale realizzata attingendo a piene mani al programma di personalizzazione Ad Personam. Idem per la McLaren 650S Concept della MSO (McLaren Special Operations). Roba da ricchi e per mercati che vanno, proprio come loro, a 350 km/h.
di Nicola Desiderio
DRIVE
ALFA ROMEO GIULIETTA
QUANTA PASSIONE! L’
Alfa Romeo Giulietta è l’auto con la quale la Casa del Biscione è tornata a far sentire la propria voce nel segmento delle compatte premium vendendone dal 2010 ad oggi circa 230mila unità. Il model year 2014 propone alcuni aggiornamenti per lo stile, le dotazioni e motori più efficienti da 1,4 a 2 litri e potenze da 105 cv a 240 cv tra cui ci sono anche il rinnovato diesel 2 litri da 150 cv, che proviamo, e le unità a benzina tutte omologate Euro6. Cinque gli allestimenti – Impression, Progression, Distinctive, Exclusive e Business – con prezzi a partire da 19.300 euro. FASCINO ITALIANO L’Alfa Romeo Giulietta è uno dei simboli del design Made in Italy dei nostri tempi. Ispirata alla 8C Competizione che, a sua volta, riprende gli stilemi della 33 Stradale della fine degli anni ’60, la Giulietta suscita dolci memorie e colpisce al cuore esaltando tutti quei particolari che fanno parte della migliore tradizione del Biscione come i fari ovali (ora bruniti e dotati di Led diurni) allungati all’indietro, lo scudetto (anch’esso ritoccato) che dà l’incipit al cofano e le portiere posteriori con le maniglie nascoste, come sulla 156 nel 1997. Altre novità per il MY2014 sono le
Aggiornamento estetico, nei motori e negli allestimenti per la compatta del Biscione che si ripropone come la concorrente più accreditata per le premium tedesche. Stile inconfondibile, abitacolo emozionale, più curato e ricco di tecnologia, possibilità di personalizzazioni ancora più estese e un connubio perfetto tra prestazioni e consumi per riscoprire il piacere di guidare l’automobile, anche se aziendale. cornici cromate intorno ai fendinebbia, i cerchi da 16 a 18 pollici di nuovo disegno e tre nuove tinte per la carrozzeria. EMOZIONI E CITAZIONI Anche l’abitacolo punta sulle emozioni e offre un miglior trattamento delle superfici, pannelli porta e maniglie apertura diversi, e un nuovo inserto sul tunnel. Immutata l’abitabilità, che privilegia i posti anteriori, mentre il bagagliaio è rivestito con più cura. Buona la capacità (350-1.150 litri) e comodo il divano abbattibile 40/60 con vano passante, anche se lo scalino con la soglia è alto. Invariata la dotazione per la sicurezza grazie anche alla quale la Giulietta ha 5 stelle Euro NCAP con una votazione tra le più alte in assoluto. Rimane l’impostazione sportiva di base, con il volante alto e massiccio, la leva del cambio con il pomello in metallo che rimane verticale in folle e la strumentazione a bi-
nocolo protesa verso il pilota. Sensazioni ancora più intense se si scelgono la pedaliera in alluminio e i sedili sportivi rivestiti in pelle forata pieno fiore a cannelloni (un classico Alfa), monocromatica o bicolore, ma anche in pelle e Alcantara. Opzioni tutte ottenibili singolarmente o all’interno di pacchetti che includono anche personalizzazioni esterne e tecniche, come l’assetto sportivo e i freni potenziati con pinze Brembo. La novità principale è invece il nuovo sistema UConnect con schermo a sfioramento da 5 e 6,5 pollici che nella sua versione più avanzata ha la navigazione 3D e la possibilità di inserire vocalmente la destinazione con un’unica frase. Posizionati più a portata di mano gli slot per scheda SD, Usb e jack per dispositivi esterni. Disponibile anche l’impianto Bose a 9 altoparlanti mentre apprezzabili sono i vani, chiusi o a giorno, presenti nell’abitacolo, tra cui uno refrigerato. ➔
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PIATTAFORMA GLOBALE L’Alfa Romeo Giulietta è la prima auto di FCA basata sulla piattaforma Compact poi utilizzata da altri modelli del gruppo. Costituita per oltre l’80% di acciai ad alta resistenza, utilizza alluminio per le sospensioni (posteriori Multilink), magnesio per la barra di supporto della plancia e ha le traverse di assorbimento in un materiale termoplastico denominato Xenoy. I motori sono tutti turbo e con stop&start. L’1,4 litri a benzina è ora omologato Euro6 e ha 105 cv, 120 cv (anche GPL) o 170 cv con la distribuzione MultiAir. Per quest’ultimo c’è anche il cambio TCT a doppia frizione a secco sviluppato dalla Fiat stessa, di serie sulla Quadrifoglio Verde spinta dal nuovo 1.750 a iniezione diretta da 240 cv (240 km/h, 0-100 km/h in 6,6 secondi). A gasolio ci sono l’1.6 da 105 cv e i 2 litri da 170 cv o da 150 cv, oggetto della nostra prova, dotato di turbo a bassa inerzia e iniettori di nuovo tipo. Tra i suoi punti di forza, i consumi di 4,2 litri/100 km pari a 110 g/km di CO2, al vertice della categoria, e la coppia di ben 380 Nm a soli 1.750 giri/min. I PIACERI DEL VOLANTE La Giulietta è bella da vedere e da guidare, per come è incollata alla strada e per il suo comportamento intuitivo, grazie
soprattutto allo sterzo preciso e molto diretto. Gli inserimenti sono rapidi al millimetro, il cambio è ben scalato quanto manovrabile e il motore è pronto a spingere forte sin da 1.000 giri/min, con ottime prestazioni (210 km/h, 0-100 km/h in 8,8 s.) e consumi che permettono di avvicinarsi ad autonomie di 1.000 km con il serbatoio da 60 litri. Migliorato anche il comfort, sia acustico sia quello offerto dalle sospensioni che, pur assicurando un assetto piatto, assorbono egregiamente le sconnessioni. L’italiana è una macchina tutta da sentire, nella quale l’elettronica interviene poco, anzi esalta le risposte agendo sul selettore del DNA tra Natural, All Weather e
Sport rendendo via via più reattivi motore e sterzo e alzando i livelli di intervento di ABS, ESP e del controllo di trazione con funzione autobloccante. LO SCUDETTO DELLE FLOTTE Un’auto sportiveggiante rappresenta l’ideale per le flotte, ma un’Alfa Romeo riesce ad esserlo non solo per la bandiera, ma anche perché costituisce un buon fringe benefit per le aziende e una scelta attraente nel bouquet di un rent-a-car. Il nuovo 2 litri poi, oltre ad essere un motore vigoroso, è più educato, consuma poco e ha tagliandi fissati ogni 35.000 km, un fattore che, insieme ad altri, abbassa i costi d’esercizio.
ALFA ROMEO GIULIETTA 2.0 JDTm EXCLUSIVE 150 CV DATI TECNICI E PER L’IMPIEGO AZIENDALE cilindrata 1.956 cc potenza 150 CV lungh./largh./alt. 4,35 x 1,80 x 1,46 m peso 1.320 kg accelerazione 8,8” (da 0 a 100 km/h) velocità massima 210 km/h cambio manuale a 6 rapporti trasmissione trazione anteriore costo di esercizio al km (*) 0,39
consumo medio 23,8 km/litro capacità di carico da 350 a 1.150 litri comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ ABS SI ESP SI antislittamento SI (*) percorrenza annua 30.000 km
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di Alberto Motti
BALLSYSTEM
ARTIGIANI DI LEVE E SAVING B
allsystem, a dispetto del nome anglosassone, è un’italianissima realtà di successo nella riparazione auto. Importante carrozzeria di Perugia, specializzata nella riparazione di veicoli sinistrati, negli Anni 90 inizia a focalizzarsi nel ripristino di auto grandinate. Con il tempo sviluppa una metodologia che consente di rimettere a nuovo le auto senza bisogno di verniciatura, la riparazione a freddo: ne abbiamo parlato con Felicio Fiorenza, direttore generale dell’azienda perugina. Come è nata Ballsystem? Negli anni 90, in occasione delle grandinate, noi “facevamo giornata” spostandoci nella zona colpita. Proprio dalle potenzialità di queste trasferte è nata l’idea di concentrarsi sulla riparazione a freddo, ma anche di impostare un percorso di crescita che ci slegasse dal singolo evento meteo. Solo per fare un esempio, abbiamo sedi in Australia e Sudamerica, dove con le stagioni
Abbiamo intervistato Felicio Fiorenza, direttore generale di Ballsystem, un’azienda in rapida crescita specializzata nella riparazione di danni da grandine alla carrozzeria. Non vengono impiegate sostanze chimiche di alcun genere, soltanto leve. invertite le grandinate arrivano quando da noi è pieno inverno e c’è meno lavoro. In cosa consiste la riparazione a freddo? Fondamentalmente si tratta di
un gioco di leve. Ballsystem oggi ha sviluppato delle metodologie di lavoro proprie attraverso strumenti e attrezzature sviluppate internamente e brevettate. Noi possiamo far risparmiare in media il 70%
Felicio Fiorenza, direttore generale di Ballsystem
del tempo e tra il 40 e il 70% dei costi alla clientela. Sembra molto conveniente. Perché non fanno tutti così? La risposta è abbastanza semplice: artigianalità. Il nostro tecnico di fatto è un artigiano specializzato: per prima cosa affronta un corso full time di sei mesi, attraverso il quale diventa “junior”. Poi gli serve un ulteriore anno di pratica prima di poter affrontare tutte le casistiche che possono capitare. A volte bisogna intervenire sulla carrozzeria dall’interno, per cui è necessario smontare parte dell’auto per accedere al punto interessato, effettuare la riparazione e rimontare perfettamente le parti. È un lavoro per cui serve un alto livello di specializzazione e di conoscenza delle metodologie costruttive dei vari marchi. ➔
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E come fate ad ottenere livelli di specializzazione così alti? Se abbiamo un importante settore Ricerca e Sviluppo per le attrezzature, non è meno vitale la nostra Accademia Ballsystem, che forma sia i nostri dipendenti interni, con la metodologia che le ho spiegato, sia gli esterni, dalle carrozzerie nostre associate, che fanno parte di una rete in continua crescita, fino ai periti delle assicurazioni che devono conoscere le nostre tecniche per poter richiedere l’intervento. Parliamo di rete, ha accennato a Sudamerica e Australia… Sì, ma siamo anche in India, in Russia e in tutta Europa. Al momento la nostra rete conta 60 punti Ballsystem, ma puntiamo a oltrepassare i 200 in due anni, oltre ad arrivare a una distribuzione capillare in tutta Italia e a migliorare l’attuale penetrazione in Europa. Noi abbiamo creato un sistema aperto, che si integra con le realtà locali in cui agisce e sviluppa rapporti di collaborazione e cooperazione, anche perché con la nostra metodologia ripariamo il 30% dei tipi di danni, il resto – dove la ver-
nice è danneggiata - va comunque trattato con normali processi da carrozzeria. Noi quindi puntiamo a integrare il nostro know-how con i tradizionali operatori del settore. Tipologia di clientela? Il 50% della nostra clientela è formata da Parchi auto e Logistic Service, il 30% è rappresentato da compagnie assicurative e compagnie di noleggio, mentre – al momento – solo il 20% è rappresentato dai privati. Situazione che intendiamo modificare attraverso la capillarizzazione del sistema e un’importante campagna informativa che partirà presto. D’altra parte fino a quando la nostra rete non aveva raggiunto una massa critica, non potevamo puntare troppo sui privati: il cliente deve avere un centro specializzato entro un raggio ragionevole per rivolgersi a noi. E per quanto riguarda i grossi clienti? Dai parchi auto alle flotte? I parchi auto sono tra i nostri maggiori clienti. Se una grandinata colpisce un deposito di auto, dobbiamo muoverci
rapidamente e appoggiare il nostro centro più vicino spedendo lì una squadra di nostri dipendenti: offriamo non solo l'organizzazione, ma assistiamo in tutte le pratiche fino al termine lavori. Il cliente flotte è diverso, spesso un dirigente, ha bisogno di un servizio vicino, rapido e comodo. Lavoriamo insieme ai gestori per razionalizzare il più possibile l’intervento. In determinati casi, per le flotte, possiamo effettuare il lavoro direttamente a domicilio. La tutela dell’ambiente è sem-
pre più importante, le metodologie a freddo non prevedono l’utilizzo di prodotti nocivi. È giusto? Noi siamo green al 100%. La produzione in loco dei nostri stessi strumenti di lavoro e il controllo meticoloso dei vari processi fanno di noi un’azienda totalmente eco-sostenibile e a impatto zero. Siamo certificati ISO 14001:2004, ciò significa che non graviamo minimamente sull’ambiente, nel rispetto dei principi fissati dal protocollo di Kyoto. Ciò significa, tra l’altro, che dal 2020 noi potremo vendere le nostre “quote verdi”, garantendoci un ulteriore profitto: la tutela dell’ambiente paga. Parla di 2020, ma cosa sarà di Ballsystem ne prossimi anni? Attualmente fatturiamo circa 5 milioni di euro. Solo pochi anni fa erano un decimo. A breve ci trasformeremo in Spa ed entro i prossimi 5 anni il nostro fatturato toccherà quota 50 milioni di euro. Le sedi passeranno a 200 e penetreremo nel ricco mercato degli Stati Uniti, con il primo centro che verrà aperto a Miami. Dopotutto non sono molti a poter riparare un’auto grandinata in un giorno contro i cinque di una carrozzeria tradizionale, con una spesa per un’auto media di circa 1000 euro contro 2.500. E per di più senza inquinare.
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di Nicola Desiderio
Dopo 3 anni e mezzo, il Suv compatto coreano costruito in Europa si rinnova con modifiche estetiche solo di dettaglio, un assetto più votato al comfort e motori più efficienti tra cui spicca l’inedito abbinamento tra il Diesel 2 litri da 136 cv con trazione integrale e il cambio automatico. Rivista l’articolazione della gamma, ancora con l’esclusiva formula di copertura Tripla 5.
HYUNDAI IX35
SCULTURA FLUIDA
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a Hyundai ix35 è indubbiamente un successo. Con oltre 250mila unità, 40mila delle quali in Italia, è uno dei best seller del proprio segmento e dopo 3 anni e mezzo rinfresca il proprio aspetto, presenta un abitacolo ancora più ricco, amplia le dotazioni e cambia la gamma degli allestimenti (Classic, Comfort e XPossible). L’unico motore a benzina è l’1.6 da 135 cv, a trazione anteriore come l’1.7 a gasolio da 115 cv mentre il noto Diesel 2 litri da 136 cv con trazione integrale è abbinato per la prima volta con il cambio automatico, come già accadeva sulla variante da 184 cv. I prezzi partono da 20.470 euro. FLUIDA MA SOLIDA Scultura fluida, così viene definito lo stile di Hyundai inaugurato a suo tempo pro-
prio dalla ix35 e che è sicuramente una delle chiavi del suo successo. Dunque, si cambia il meno possibile con i fari anteriori a Led (luci diurne e anabbaglianti) e nuova grafica, gli indicatori di direzioni incorporati nelle calotte dei retrovisori e le luci posteriori con una nuova combinazione cromatica, lasciando invece intatto il gioco di superfici e il particolare taglio dei parafanghi che dona alla coreana un aspetto dinamico con una lunghezza di 4,41 metri, tra le più contenute in un segmento dove spesso si superano i 4 metri e mezzo. QUALITÀ E COMFORT L’abitacolo della Hyundai ix35 è tradizionale nelle forme quanto gradevole e funzionale. Anche qui è passata la linea della conservazione con l’aggiunta di finiture
cromate intorno alle bocchette e il miglioramento dell’illuminazione interna con i Led blu, che ora interessano anche i portabicchieri e riprendono la stessa tonalità utilizzata per la strumentazione e i comandi. Quest’ultimi sono a portata di mano mentre cresce da 6 a 7 pollici lo schermo a sfioramento del sistema infotelematico, più ricco di funzionalità e dalla logica chiara e intuitiva oltre che completato da un nuovo impianto audio con 7 altoparlanti (subwoofer compreso), amplificatore separato e comandi al volante. La coreana costruita a Nosovice (Repubblica Ceca) colpisce per la qualità e l’accuratezza con la quale è realizzata fin nei particolari. Ci sono vani di tutti i tipi, compreso quello portaguanti refrigerato, e ben 2 prese per la corrente a 12 Volt, USB e Aux a portata di mano. ➔
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DRIVE
La dotazione per il comfort prevede i sedili e il volante riscaldabili, quella per la sicurezza, a 5 Stelle Euro NCAP, comprende 6 airbag, poggiatesta anteriori attivi, sistema di monitoraggio della pressione pneumatici e l’ormai rarissima ruota di scorta di dimensioni normali, di serie per l’allestimento di punta XPossible, a richiesta per gli altri. Ottime infine anche l’abitabilità e la capacità del bagagliaio, anch’esso ben curato e con una volumetria che va da 591 a 1.436 litri. Si può avere anche il tetto panoramico apribile elettricamente. L’AUTOMATICO DOVE SERVIVA La Hyundai ix35 è stata modificata nell’assetto, con una taratura più morbida di molle e ammortizzatori, e uno sterzo collegato più rigidamente alla scocca, dotato di tre livelli di assistenza selezionabili. Nessuna novità per l’1.6 a iniezione diretta di benzina da 135 cv, offerto con la sola trazione anteriore come il Diesel 1.7 da 115 cv che è il più efficiente della gamma (5,2 litri/100 km pari a 139 g/km di CO2). Il 2 litri invece ha ora l’EGR a bassa pres-
sione, la versione da 136 cv è migliorata leggermente nei consumi e nelle emissioni – rispettivamente da 5,7 a 5,5 litri/100 km e da 149 a 145 g/km – ed è finalmente disponibile con il cambio automatico a 6 rapporti, come sulla variante da 184 cv (194 km/h, 0-100 km/h in 9,8). Da considerare che la sua presenza comporta una “sete” maggiore del 23%. Il 2 litri ha di serie la trazione integrale a controllo elettronico con giunto centrale elettromagnetico che trasferisce fino al 50% della coppia al retrotreno o può essere bloccato fino a 40 km/h, per affrontare i terreni più infidi dove si rivelano utili anche il controllo della velocità in discesa e l’assistenza per le partenze in salita. CONTROLLO PIÙ MORBIDO Sulla ix35 si sale, si scende e ci si accomoda con grande facilità. La seduta ampia e alta permette libertà di movimento, visibilità e padronanza delle dimensioni. L’accesso e l’avviamento sono senza chiave. Il 4 cilindri si fa sentire poco, offre buone prestazioni (182 km/h, 0-100 km/h in 12,1 s.) e spinge in modo omogeneo,
HYUNDAI IX35 2.0 CRDI 4WD AT XPOSSIBLE 136 CV DATI TECNICI E PER L’IMPIEGO AZIENDALE cilindrata 1.995 cc potenza 136 CV lungh./largh./alt. 4,41 x 1,82 x 1,66 m peso 1.712 kg accelerazione 12,1” (da 0 a 100 km/h) velocità massima 182 km/h cambio automatico a 6 rapporti trasmissione integrale costo di esercizio al km (*) N.D.
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consumo medio 14,7 km/litro capacità di carico da 591 a 1.436 litri comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ ABS SI ESP SI antislittamento SI (*) percorrenza annua 30.000 km
assistito da un cambio automatico votato al comfort, ma anche puntuale quando lo si usa in sequenziale agendo sulla leva. Si sente il lavoro fatto sull’autotelaio e l’assetto ora segue più fedelmente la superficie stradale, a vantaggio sia del comfort, sia del piacere di guida con il supporto di uno sterzo che dialoga meglio con l’asfalto. Sicuri anche i freni anche se il pedale è spugnoso e poco modulabile. UNA POSIZIONE CONQUISTATA La ix35 ha segnato il cambio di marcia della Hyundai in Europa dimostrando che da un altro Oriente potevano arrivare auto dallo stile interessante e di qualità. E la ix35 ne ha tanta, ma soprattutto è riuscita a farla comprendere al mercato anche attraverso la copertura Tripla 5 ovvero un lustro di garanzia, di assistenza stradale e di controlli gratuiti. Dunque elevati valori residui, aspetto fondamentale per una company car, soprattutto se concessa come fringe benefit a dipendenti che desiderano un’auto a ruote alte, compatta ma spaziosa e con il cambio automatico.
NEWS ON THE ROAD
di Nicola Desiderio
AUDI A4 E A5 ULTRA: EFFICIENTI COME LORO NESSUNA Novità per le A4 e A5 su tutte le rispettive varianti di carrozzeria, in particolare con le versioni Ultra, mirate a offrire elevata efficienza a tutto vantaggio dei costi di esercizio senza rinunciare alle prestazioni. Nuovo il diesel 2 litri Euro6 con alimentazione common rail a 2.000 bar nei livelli da 136 cv, 163 cv e 190 cv con coppia fino a 400 Nm e consumi che partono da 4,2 litri/100 km pari a 109 g/km di CO2 grazie anche a stop&start, recupero dell’energia e cambio modificato nei rapporti. Rimane Euro5 ma sale da 140 a 150 cv l’attuale 2 litri, disponibile anche da 177 cv. Omologati Euro6 anche i TFSI 1.8 da 170 cv e 2 litri da 225 cv accoppiabili con cambio s tronic a doppia frizione e Multitronic a variazione continua di rapporto. La A4 Ultra parte da 35.250 (36.850 la Avant), la A5 Sportback da 38.450 euro. Lungo termine con leggerezza. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★
CITROËN C5 CROSSTOURER: LA MANIA DELL’ALTEZZA La Citroën C5 si rinnova per l’immagine e la dotazione di sicurezza, ma soprattutto con l’inedita variante Crosstourer con carrozzeria station wagon e assetto rialzato. Con le sospensioni Idrattiva III+ l’altezza è variabile: sotto i 10 km/h la vettura si solleva di 60 mm e, grazie anche all’Intelligent Traction Control può affrontare il fuoristrada leggero, di 40 mm fino a 40 km/h e di 15 mm fino a 70 km/h per poi abbassarsi a velocità superiori migliorando l’aerodinamica. Nuovo anche il sistema multimediale eMyWay con telecamera posteriore di parcheggio. La Citroën C5 Crosstourer parte da 37.200 euro ed è disponibile con i diesel 2 litri da 140 cv e 160 cv e 2.2 da 200 cv, quest’ultimi due con cambio automatico di serie. Per il resto della gamma ci sono il 2 litri da 140 cv e l’1.6 da 115 cv anche con cambio pilotato. NLT multiuso. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★
FIAT FREEMONT CROSS: 7 POSTI AL SAPOR DI AVVENTURA La Fiat Freemont da settembre si completerà con la versione Cross che darà alla 7 posti torinese un sapore offroad sottolineato dai paraurti di nuovo disegno, cornice della calandra e protezioni sottoscocca in color platino, particolari in nero lucido e cerchi da 19 pollici. Gli interni sono in pelle nera e grigia con trama a rete, di serie i sedili elettrici, il sistema UConnect con schermo da 8,4 pollici e il sistema audio Alpine. Punto forte della Freemont è lo spazio interno, con 32 diverse configurazioni per i sedili e un bagagliaio da 145 a 1.461 litri. Sarà disponibile con il diesel 2 litri da 140 cv, cambio manuale e trazione anteriore o da 170 cv con cambio automatico e trazione integrale. Recentemente alla gamma si è anche aggiunto l’allestimento di punta Black Code che si somma a quello base, Urban e Lounge. Una nave da flotta. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★
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FUTURE
HONDA CIVIC TOURER: STATION WAGON ALL’EUROPEA La Honda Civic torna alla station wagon con la Tourer. Lunga 4,53 metri, ha una bagagliaio da record (624-1.668 litri) con l’aggiunta di altri 116 litri sotto il piano. Davvero magici i magic seats: si abbattono con un solo movimento creando un vano perfettamente piano oppure la seduta si solleva a libro per trasportare oggetti alti e sottili. Per migliorare la stabilità al variare del carico, gli ammortizzatori posteriori sono a controllo elettronico e la sicurezza è a 5 stelle Euro NCAP con una dotazione al vertice racchiusa nel pacchetto ADAS. Unico motore è il raffinato Diesel 1,6 litri dalle prestazioni molto buone (195 km/h, 0-100 km/h in 10,1 s.) e soprattutto dai consumi di 4,2 litri/100 km pari a 99 g/km di CO2. La Civic Tourer parte da 23.180 euro ed è disponibile in 5 allestimenti: Comfort, Sport, Sport ADAS, Lifestyle ADAS e Executive ADAS. Scelta da user chooser. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★
HYUNDAI i10: PICCOLA PER UNA GRANDE SFIDA Hyundai all’attacco del segmento A con la nuova i10 progettata in Europa e prodotta in Turchia a Izmit. Lunga 3,66 metri e con carrozzeria a 5 porte, ha un design dinamico e filante (cx 0,31), offre 5 posti e ampio bagagliaio (252-1.046 litri) inoltre è la prima della sua classe con ESP, 6 airbag e controllo della pressione pneumatici di serie. In gamma presenti inoltre equipaggiamenti solitamente riservati a modelli di classe superiore. Due i motori: 3 cilindri mille da 66 cv, anche in versione Econext a GPL, e 4 cilindri 1.2 da 87 cv, entrambi con cambio a 5 rapporti o automatico a 4 marce. Tre gli allestimenti (Classic, Comfort e Style) a partire da 9.850 euro più la Login che offre un vantaggio di 2.100 euro. Anche la i10 Hyundai ha la garanzia Tripla 5 a chilometraggio illimitato per vettura, assistenza stradale e controlli gratuiti. Da breve e da city. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★
INFINITI Q50: UN ALTRO INNESTO TEDESCO La Infiniti Q50 aggiungerà in gamma dal prossimo autunno la versione con motore a benzina 2 litri da 211 cv con cambio automatico a 7 rapporti di serie. La meccanica, così come nel caso del Diesel 2.1 da 170 cv, è di derivazione tedesca grazie all’accordo strategico che esiste tra l’alleanza Renault-Nissan e la Daimler. Il 2 litri turbo a iniezione diretta eroga 320 Nm a partire da soli 1.250 giri/min, garanzia di prontezza di risposta. L’altra motorizzazione è l’ibrido con motore V6 3.5 ed elettrico per un totale di 364 cv, disponibile anche con la trazione integrale, dalle grandi prestazioni (250 km/h, 0-100 in 5,4 secondi). La Q50 è la prima e unica automobile ad essere dotata di sterzo by-wire, senza collegamento meccanico. I prezzi partono da 36.100 euro negli allestimenti base, Premium e Sport più l’Executive dedicato alle flotte. Per dirigenza anticonformista. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★
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NEWS ON THE ROAD
di Nicola Desiderio
MASERATI QUATTROPORTE DIESEL: L’AMMIRAGLIA ITALIANA A GASOLIO La Maserati Quattroporte è Diesel per la prima volta della sua storia cominciata nel 1963 e arrivata lo scorso anno alla sesta generazione. Lunga 5,26 metri, abbina interni realizzati con cura artigianale a tecnologia avanzata per la telematica e la sicurezza. Ha la scocca in acciaio e alluminio e un V6 3 litri costruito dalla VM Motori di Cento (FE) che eroga 275 cv per l’estero e 250 cv per l’Italia dalle ottime prestazioni (240 km/h, 0-100 km/h in 6,8 s.) e consumi di 6,2 litri/100 km pari a 163 g/km, il 35% in meno della versione con motore V6 3 litri a benzina da 410 cv (anche con la trazione integrale) che, così come il V8 3.8 da 530 cv (307 km/h, 0-100 km/h in 4,7 s.), è biturbo e progettato e assemblato dalla Ferrari. Per tutte le motorizzazioni il cambio è automatico a 8 rapporti. La Maserati Quattroporte Diesel parte da 98.373 euro. Tridente da viaggio. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★
MERCEDES CLASSE C SW: LO SPAZIO NON PERDE TEMPO Dopo la berlina, ecco la Mercedes Classe C Station Wagon. Lunga 4,7 metri, ha un bagagliaio da 490 a 1.510 litri, modulabile attraverso il divano 40/20/40 sbloccabile elettricamente e accessibile attraverso il portellone motorizzato con apertura “a piede”. Grazie alla scocca al 49% in alluminio, pesa 65 kg in meno, è più efficiente del 20% ed eredita tutta la tecnologia per comfort e sicurezza della berlina con la novità del Mercedes Connect Me, un sistema che consente di visualizzare a distanza la posizione del veicolo, i movimenti e altro ancora come il livello carburante o la pressione pneumatici e avviare il riscaldamento ausiliario. Tutti Euro 6 i motori: a benzina 1.6 da 156 cv e 2 litri da 184 cv, a gasolio 2.1 da 170 cv e 204 cv e 1.6 da 115 o 136 cv. In previsione unità fino a 333 cv, ibrida diesel e ibrida plug-in. Arriva a settembre e il lungo è il suo destino. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★
NISSAN JUKE: COME RINNOVARE UN SUCCESSO Restyling di metà vita per il dominatore tra i piccoli crossover con ritocchi allo stile, dotazioni più avanzate, maggiore possibilità di personalizzazione e motori più efficienti. Diverso il frontale con le luci diurne a Led, il bagagliaio è aumentato di capacità di ben il 40% e arrivano dalla Qashqai l’ultima versione del Nissan Connect con schermo da 5,8 pollici, l’Around View Monitor e il pacchetto di sicurezza Safety Shield. L’1.6 aspirato ha 94 cv o 117 cv (anche GPL), nuovo invece l’1.2 turbo a iniezione diretta da 115 cv mentre l’1.6 da 190 cv diventa Euro6 ed è disponibile anche con la trazione integrale con funzione di torque vectoring alle ruote posteriori e cambio CVT Xtronic. La parte del leone la farà il diesel 1.5 da 110 cv. Cinque allestimenti (Visia, Young, n-tec, Tekna e Nismo) con prezzi a partire da 16.350 euro. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★
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FUTURE
OPEL ADAM: 3 CILINDRI, S E ON THE ROCKS La Opel Adam allarga la gamma alzando l’altezza con la versione Rocks e abbassando la cilindrata con il nuovo 3 cilindri turbo a iniezione diretta da 90 cv o 115 cv, abbinato a un nuovo cambio a 6 rapporti che pesa solo 37 kg. La nuova unità è omologata Euro 6 e consuma 4,3 litri/100 km pari a 99 g/km di CO2. Affiancherà l’1.2 da 70 cv e l’1.4 da 87 e 100 cv (anche GPL) e tutti saranno anche nel cofano della Rocks, versione con look da offroad urbano con assetto più alto di 15 mm. La gamma verrà arricchita da possibilità di personalizzazione ancora più numerose, di un’ulteriore evoluzione del sistema IntelliLink con la connessione 4G e della versione sportiva S, spinta da un 1.4 litri turbo da 150 cv, con assetto ribassato, freni potenziati e allestimento specifico che comprende anche i sedili Recaro. La Adam parte da 11.900 euro. Cittadina chic. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★
PEUGEOT 108: LEONCINO DA CITTÀ La piccola del Leone è ancora la gemella di Citroën C1 e Toyota Aygo. Lunga 3,47 metri, ha carrozzeria a 3 e 5 porte, chiusa o in versione Top! con tetto in tela a comando elettrico in tre colori da accoppiare con la tinta della carrozzeria, anche bitono e con 7 temi di personalizzazione. L’abitacolo ha 3 diversi ambienti interni, con rivestimenti in tessuto in pelle, e il bagagliaio ha una capacità che va da 196 a 780 litri. L’avviamento e l’accesso sono senza chiave, sofisticato il sistema infotelematico con schermo a sfioramento da 7 pollici mentre per la sicurezza ci sono 6 airbag di serie. I motori sono 3 cilindri: mille giapponese da 68 cv (anche con cambio robotizzato) con consumi di 4,2 litri/100 km pari a 95 g/km di CO2 e 1,2 litri francese da 82 cv. Tre gli allestimenti (Access, Active e Allure) con prezzi a partire da 9.950 euro. City rent o car sharing. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★
RENAULT TWINGO: INDIETRO TUTTA La nuova Renault Twingo è ispirata alla prima generazione e alla R5, per stile e spirito, ma condivide pianale e meccanica con la Smart di prossima generazione e ha motore e trazione posteriori. Lunga 3,59 metri con un passo di 2,49 metri per favorire l’abitabilità interna, ha carrozzeria 5 porte e il bagagliaio che parte da 219 litri con una lunghezza massima di 2,2 metri e vani portaoggetti per un totale di ben 52 litri. Da record il diametro di sterzata: 8,65 metri, 1 metro meno delle concorrenti. Tre gli ambienti interni con molteplici possibilità di personalizzazione anche per l’esterno. All’avanguardia il sistema infotelematico con schermo a sfioramento o che sfrutta il display dello smartphone come interfaccia. A 3 cilindri i motori Euro 6: mille da 70 cv e 900 turbo da 90 cv. Arriva a settembre, ancora da decidere il listino. Sfiziosa. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★
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FUTURE
SEAT IBIZA 30TH ANNIVERSARY: STORIA TUTTA SPAGNOLA È nata lo stesso anno del Macintosh e del compact disc ed è stata venduta in oltre 5 milioni di esemplari. È la Seat Ibiza che nel 1984 fu il primo modello sviluppato senza Fiat dalla casa di Martorell e che per il suo 30mo compleanno porterà il logo “30th Anniversary” alla base del lunotto di tutti gli esemplari prodotti nel 2014. Per l’occasione l’offerta è stata rimodulata con alcune novità come l’1,4 litri turbo a iniezione diretta di benzina da 150 cv con sistema di disattivazione dei cilindri. La gamma parte dal 3 cilindri da 70 cv, comprende anche l’1.6 bifuel GPL da 82 cv e arriva ai 180 cv della Cupra (225 km/h, 0-100 km/h in 7,2 s.) con cambio DSG di serie. Tre gli allestimenti (Reference, Style e FR) con prezzi a partire da 11.500 euro per la SC coupe 3 porte, 500 euro in più per la 5 porte, altre 750 euro per la ST station wagon. Per ogni tipo di flotta. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★
SUZUKI CELERIO: ATTACCO A TRE PUNTE La Suzuki Celerio è il nuovo modello di segmento A della casa giapponese, ma non sostituisce (per il momento) né la Alto né la Splash. Lunga 3,6 metri, ha abitabilità e bagagliaio (254 litri) al vertice della sua classe con una dotazione di sicurezza che comprende ESP, 6 airbag, controllo della pressione pneumatici e assistenza per le partenze in salita. Due i motori in gamma, entrambi 3 cilindri mille. Il primo è il noto K10B, ha emissioni di 99 g/km di CO2 ed è accoppiato a un nuovo cambio manuale a 5 rapporti, i cui attriti interni sono stati ridotti del 40%, o ad un robotizzato, per la prima volta su una Suzuki. Il secondo è siglato K10C e ha molteplici accorgimenti – tra cui doppio iniettore, elevato rapporto di compressione, variatore di fase e EGR – che ne migliorano l’efficienza con 85 g/km di CO2. Arriva entro la fine dell’anno. Animale da noleggio. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★
VOLKSWAGEN POLO: GIOCA A MINI GOLF La Volkswagen Polo diventa più Golf, si aggiorna esteticamente e acquisisce caratteristiche che l’avvicinano alla sorella maggiore come l’ESP con funzione anticollisione multipla, gli ammortizzatori a controllo elettronico, sistema infotelematico con schermo dotato di sensori di prossimità, cruise control adattativo (con frenata automatica in città) e controllo della stanchezza per il guidatore. Tutti Euro 6 e più efficienti fino al 21% i motori. Nuovi i 3 cilindri mille a benzina da 60 cv o 75 cv, 1.2 TSI da 90 cv o 115 cv e diesel 1.4 da 75 cv (3,1 litri/100 km e 82 g/km di CO2) o 90 cv. Ci sono anche il 4 cilindri 1.4 TSI da 150 cv per la BlueGT o da 182 cv per la GTI e in arrivo il 3 cilindri mille TSI da 95 cv. Tre gli allestimenti: Trendline, Comfortline e il Fresh per la fase di lancio a partire da 12.600 euro. Rent, ma anche fringe benefit. ECOLOGIA ★★★★★ / SICUREZZA ★★★★★ / COMFORT ★★★★★ / CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★ / COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★
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PEOPLE
di Giampiero Bottino
SEAT L
a Seat, marca spagnola del Gruppo Volkswagen, punta con decisione sul settore con la convinzione di avere i modelli e le proposte giuste per imporsi nonostante una concorrenza sempre più agguerrita, poiché la crisi che continua ad appesantire le vendite ai privati induce molti costruttori, che finora l'avevano snobbato, a guardare con occhi nuovi questo canale alternativo. Ne abbiamo parlato con Gianpiero (Peter) Wyhinny, il manager italo-britannico di 56 anni che dal febbraio 2013 è responsabile di Seat Italia, ultima (per ora) tappa di una carriera svoltasi in gran parte nell'ambito del Volkswagen Group in cui lavora da 14 anni (dopo un decennio in Land Rover), di cui 8 come direttore Veicoli commerciali Volkswagen e 6 trascorsi in Gran Bretagna alla guida di Seat UK, dove ha portato il marchio al 2% di quota di mercato.
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Sbagliamo a pensare che in passato, almeno in Italia, Seat non abbia mai puntato con decisione al mercato aziendale? Penso che in passato Seat non abbia mai avuto in questo settore una penetrazione molto alta. Per questo la vogliamo migliorare. È un comparto che conosco molto bene per l'esperienza fatta in Inghilterra, dove si tratta di un canale molto maturo. Non c'è ragione per cui Seat non debba migliorare la sua performance in questo canale. Questo implica per la marca di mettere in atto una serie di azioni strategiche anche in Italia, e nell'ultimo anno abbiamo concentrato su questo obiettivo le nostre forze e le nostre risorse. Quali sono i target sui quali puntate? Negli ultimi tempi abbiamo portato sul mercato dei modelli
che sono molto allineati alle esigenze del settore business e flotte. Anzi preferisco parlare più di business che di flotte, perché vedo un ventaglio di potenziali clienti estremamente ampio, che va dall'azienda individuale - per esempio il libero
SULLE
professionista e la partita Iva - al grande utente che acquisisce centinaia, se non migliaia di vetture. Non abbiamo quindi un target specifico, ma penso che si debba guardare all'intero universo dell'utenza business.
FLOTTE COME UN LÈON
Proprio pensando all'Inghilterra, dove oltre la metà dell'immatricolato viene intestato a clienti business, come giudica lo storico ritardo dell'Italia che la recente crescita non ha certo colmato? In realtà, il distacco non è poi così grave. Se guardiamo alla parte non privata delle vendite, vediamo che siamo attorno al 38-39% anche in Italia. Il distacco c'è ancora, ma non è esagerato come nel passato. Si nota che c'è stata una crescita. E credo che in Inghilterra sia più un fatto di cultura, di abitudine generato anche da motivi fiscali. Dare l'auto in uso al dipendente è un grande beneficio, e lo è stato per molti anni. Adesso però il trend, almeno per questo tipo di vetture date in uso esclusivo a un dipendente, appare leggermente in regresso. Le aziende sono
portate a offrire altre alternative di stipendio, anche in considerazione dell'aumento delle tasse sulle vetture corporate. Se parliamo poi delle vetture destinate all'uso aziendale e non erogate come benefit, la situazione non è poi così diversa da quella italiana. Quali sono le formule più diffuse? Senza dubbio, il leasing è molto forte in Gran Bretagna, ma è anche il canale che è cresciuto più di tutto in Italia. Del resto gli strumenti utilizzati dalle aziende sono commisurati alle varie situazioni, a quello che le legislazioni fiscali consentono. Perché le aziende puntano sempre a massimizzare l'efficienza sotto l'aspetto del costo delle vetture e del beneficio per i dipendenti. Sono questi i concetti cui s'ispirano per sce-
gliere tra le diverse modalità di approvvigionamento delle vetture. In Inghilterra, ad esempio, molte aziende scelgono il leasing perché consente di recuperare l'Iva versata. Concorda quindi con chi come l'Unione delle Case estere Unrae - sostiene che a frenare l'auto aziendale in Italia sia soprattutto una normativa fiscale penalizzante? Certamente il peso del fisco è fondamentale nell'indirizzare le scelte. E in Italia la normativa su questo punto è più dura. Credo che una fiscalità capace di consentire alle aziende di funzionare in modo più efficiente possa giovare all'economia in generale, perché concorre a far assumere più persone e ad acquistare più auto, con una funzione di stimolo per l'intero sistema economico.
Importante è anche il modo in cui l'imposizione fiscale viene applicata. In che senso? Vediamo ad esempio che in larga parte d'Europa la tassazione dipende sempre più dall'impatto ambientale. Torniamo al caso inglese, dove il carico è basato sulle emissioni di CO2. Se uno mette in gioco delle regole di questo tipo, il comportamento delle aziende e delle persone sarà portato ad adeguarsi, con dei vantaggi per l'ambiente visti gli enormi progressi dell'industria automobilistica nel campo delle emissioni. Per esempio con la nuova Léon a metano siamo a 94 g/km di CO2, e abbiamo dei diesel che oscillano tra 87 e 80 g/km. Ne beneficia l'ambiente, ma anche l'azienda per i ridotti costi del carburante.➔
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Ha parlato di nuovi modelli perfettamente in linea con le esigenze del mercato business. Quali sono? La nostra gamma parte dalla city car Mii a metano per arrivare alla monovolume a 7 posti Alhambra. Ma è la Lèon che va a collocarsi esattamente nel cuore di questo mercato, soprattutto con la nuova generazione declinata anche nella versione station wagon. Una vettura evoluta tecnologicamente, con costi d'esercizio contenuti e un elevato valore residuo. Il tutto racchiuso in un «vestito» emozionale che la differenzia da molte auto
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tipicamente aziendali. Nella wagon, poi, si coniuga la bellezza delle linee con la funzionalità di un bagagliaio best in class e dei sedili posteriori che si ribaltano con un dito. E da settembre avrà anche il motore a metano già disponibile sulla 5 porte, con i relativi vantaggi in termini di costi e di emissioni, ma senza soffrire per la difficile reperibilità del gas: essendo un vero bi-fuel con un'autonomia complessiva di 1.300 km, è in grado di viaggiare senza problemi anche nelle zone sprovviste di impianti di rifornimento. Proprio per assecondare questa vo-
cazione, nella gamma Léon abbiamo inserito 6 modelli dedicati alle flotte e realizzati in base ai suggerimenti espressi dalla clientela business. Per affrontare questo mercato avete potenziato la vostra struttura? Sì. Nella mia squadra sono entrate due nuove persone. Siamo consapevoli della necessità di farci conoscere, e stiamo guardando con un'attenzione speciale alle società di noleggio a lungo termine. Siamo intervenuti sulla rete, allestendo una sub-rete specializzata di 22 concessionarie (sui 90 punti
vendita totali), ciascuna delle quali ha in organico una specialista del settore aziende, concentrata nel Nord e nelle maggiori città del Sud che ci garantisce una copertura territoriale adeguata. Ma tutti i nostri punti di assistenza - che sono 170 - possono soddisfare rapidamente le esigenze del cliente. Il nostro centro ricambi, ad esempio, garantisce la consegna del 96% dei componenti in tutta Italia entro un giorno. Questo dà fiducia al cliente finale, contribuisce alla sua fidelizzazione e rafforza l'immagine del marchio. Per concludere, perché un cliente business dovrebbe scegliere una Seat? Da un lato perché possiamo offrire dei prodotti emozionali, una qualità di livello premium a prezzi che premium non sono, una gamma che copre un ampio ventaglio di esigenze aziendali. Dall'altro, possiamo soddisfare tutti gli aspetti razionali che orientano a scelta della clientela corporate: come costo di acquisto e uso della vettura, valori residui, manutenzione e finanziamento siamo al livello della concorrenza più qualificata.
di Andrea Barbieri Carones
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SUZUKI: S-CROSS PER TENTARE L’AZIENDA L’
azienda giapponese punta sui crossover per entrare nel segmento delle flotte aziendali, in attesa della messa su strada del concept iV-4, presentato a Francoforte. Ne parla Massimo Nalli, direttore generale automobili della Casa nipponica. La strategia di Suzuki Italia nel segmento flotte è più concentrata rispetto al passato. Quali sono le novità principali del 2014? Con l’introduzione di S-cross, la nostra strategia per le flotte aziendali si apre ad ambiti più ampi. Infatti, fino ad oggi, le forniture riguardavano princi-
palmente veicoli operativi, quindi i veri veicoli nati per il fuoristrada che animano in modo esclusivo la gamma Suzuki. Da quest’anno, con la piena disponibilità di S-cross, un crossover a due e quattro ruote motrici, con consumi veramente contenuti e una innovativa trazione Allgrip a 4 modalità, abbiamo cominciato un’attività di consulenza diretta con le aziende nell’ambito delle “Company Car”. Sia nel canale corporate sia nelle pmi. Tra le novità, mi preme segnalare che nello scorso mese di marzo abbiamo perfezionato la nostra prima fornitura ad una società di noleggio a breve
termine, fornendo S-cross in allestimento Style che sarà impiegata in alcune stazioni di noleggio situate negli aeroporti vicini ad alcune tra le più belle località turistiche della penisola. Com’è andato il 2013 di Suzuki relativamente a questo segmento di mercato? Suzuki ha sinora risposto alla domanda spontanea di veicoli professionali. Con la nostra presenza nel segmento più richiesto del mercato, quello dei crossover, dal 2014 Suzuki ufficialmente entra nel segmento delle flotte aziendali dove abbiamo registrato un notevole
Massimo Nalli, direttore generale Suzuki Italia
interesse del mercato anche grazie alla novità rappresentata da un marchio dinamico, affidabile, efficiente nei costi di esercizio, che entra in un settore caratterizzato da una marcata stabilità degli attori e dei protagonisti negli anni. Avete riscontrato dei cambiamenti nei “costumi” dei vostri clienti aziendali? Posso confermare una contrazione del “leasing tradizionale” e un interesse crescente per le formule di utilizzo e non di possesso. Per questo, contiamo che il canale “Rent” possa divenire anche per Suzuki, un’interessante opportunità di business. Quali sono i modelli più richiesti dalle aziende? Se guardiamo al recente passato, i nostri fuoristrada: Grand Vitara e Jimny e il precursore dei crossover SX4. Oggi si aggiunge S-cross che stiamo promuovendo nell’ambito delle “Company Cars”.
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Per quali motivi le aziende hanno scelto questo modelli? Per i nostri clienti privati, Grand Vitara e Jimny sono vetture sicure e affidabili e coniugano a queste caratteristiche una forte vocazione per il tempo libero. Per le aziende, le doti dinamiche in fuoristrada di Grand Vitara e Jimny hanno trasformato questi veicoli in insostituibili strumenti di lavoro nel rapporto tra dimensioni, prestazioni, affidabilità e costi di esercizio. L’interesse manifestato per Scross è legato ai bassissimi consumi e alla riconosciuta e proverbiale affidabilità di Suzuki. S-cross è una crossover del segmento C con una maggior disponibilità di spazio a bordo e con una “guida in posizione rialzata”: siamo sicuri che questi siano presupposti interessanti per affiancare nelle “car policy” delle aziende le MPV e le SW più tradizionali. In questo modo, le aziende potranno ridurrei i costi legati ai consumi, offrire vetture dallo
stile attuale mantenendo le doti dinamiche di una vettura tradizionale. Tra i motivi per i quali riteniamo S-cross una scelta coerente con le logiche di contenimento dei costi, c’è certamente la disponibilità di un motore diesel di 1600 cm3 che è una valida alternativa alle motorizzazioni più onerose di due litri e che aiuta ad agevolare la diffusa riduzione delle cilindrate del proprio parco mezzi, mantenendo inalterato il piacere di guida. Allo scorso salone di Francoforte, Suzuki ha presentato una concept car come il Suv compatto “iV-4”. Ci può spiegare in breve le caratteristiche? Oggi il mercato propone svariati esempi di “finti” Suv. Suzuki risponde con il concept iV-4, un vero Suv, disponibile anche con trazione integrale Allgrip a 4 modalità. Il concept iV-4 riassume la migliore tecnologia Suzuki che ha contribuito a rendere la
casa leader nell’affidabilità e nella sicurezza su strada, unendo praticità e grande spazio a eccellenti prestazioni e qualità dinamiche. Ritiene che nel 2015 iV4 potrà arrivare in Italia? Pensa che abbia le caratteristiche per poter entrare a far parte delle flotte auto aziendali? È certo che vedremo la versione definitiva di iV4 anche in Europa. Dopo aver chiesto il parere dei potenziali clienti, inclusi i grandi detentori di flotte, l’apprezzamento è stato unanime tanto da convincere i vertici di Hamamatsu a dar corso ai piani produttivi. Le vetture per l’Europa vedranno la luce nella fabbrica di Estzergom in Ungheria. Riteniamo che prima di ogni considerazioni tecnica, l’aspetto più determinante di i-V4 sia il suo design. Ritengo che nelle proporzioni adeguate al segmento, i-V4 potrà essere protagonista anche nelle flotte aziendali.
La nuova Suzuki S-Cross 2WD 1,6D è una delle più “risparmiose” in termini di consumi di tutta la categoria. Su quali altri fattori punta Suzuki per fare risparmiare le aziende? I consumi e le emissioni di CO2 stanno assumendo un interesse crescente e Suzuki “performa” da protagonista. A ulteriore supporto del contenimento dei costi, Suzuki offre la garanzia di 5 anni o 150.000 km e il programma 3+ che permette di far controllare per 3 anni il proprio veicolo in un punto di assistenza Suzuki, ogni qualvolta il cliente lo desideri, senza nessun addebito. Aspetto fondamentale per il contenimento del TCO (Total Cost of Ownership) è il monitoraggio dei valori residui. La politica commerciale di Suzuki è lontana dalle azioni di “fine mese” o dalle immatricolazioni strumentali alla sola quota di mercato ed è rivolta al mantenimento del valore del proprio brand e quindi delle proprie vetture d’occasione.
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di Nicola Desiderio
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a Peugeot 308 è l’auto del Leone che rilancia la sfida nel segmento più importante d’Europa senza cambiare la propria denominazione numerica. Basata sulla nuova piattaforma modulare EMP2, è più leggera di 140 kg ed è disponibile con carrozzeria 5 porte e station wagon in quattro allestimenti (Access, Active, Business e Allure) con motori a 3 e 4 cilindri a benzina e a gasolio con potenze da 92 cv a 150 cv e listino che parte da 18.500 euro. Abbiamo guidato la versione 1.6 e-HDi da 115 cv Allure. La Peugeot 308 è “Auto dell’Anno 2014”.
ENERGIA FRANCESE E FORZA TEDESCA La Peugeot 308 è la quarta vettura, dopo 508, 208 e 2008 a godere dei nuovi canoni stilistici proposti dalla casa di Sochaux. La calandra trapezoidale cromata, i fari anteriori (full led a richiesta) che ricordano le zampe di un felino e il cofano anteriore percorso da un’unghiata al centro caratterizzano il frontale mentre le luci posteriori (che si biforcano ai lati) raccolgono le due linee che percorrono i fianchi sulla parte alta. Un insieme piuttosto “tedesco”, efficiente (cx di 0,28) che sottolinea le dimensioni compatte (4,25 metri)
suggerendo robustezza e agilità allo stesso tempo. ALTA LA PLANCIA, BASSO IL VOLANTE La nuova 308 è una Peugeot di ultima generazione anche all’interno facendo evolvere ulteriormente i concetti nati con la 208 che oggi vengono racchiusi nella denominazione i-Cockpit, ovvero: volante piccolo e basso, strumentazione in alto, la plancia semplificata al massimo, tunnel che separa nettamente i due lati dell’abitacolo e al centro uno schermo a sfioramento da ben 9,7 pollici rivolto verso il
Non cambia il numero, ma tutto il resto sì per la francese che mantiene la propria denominazione rinnovandosi però totalmente. Solida già nell’aspetto, fa del comfort e del comportamento stradale i propri punti di forza accanto a un abitacolo originale, elegante ed ergonomico al tempo stesso, ricco di tecnologia che facilita la vita e la protegge a dovere.
UNA COMPATTA PEUGEOT 308 DA LEONE
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guidatore che è il ponte di comando della vettura per navigazione, comunicazione e connettività (anche wi-fi), audio, climatizzazione, visibilità (retrocamera) e assistenza in caso di incidente. Minimale ed elegante lo stile che sottolinea la qualità dei materiali con preponderanza di plastiche nere morbide e parti in metallo satinato. Particolari anche le bocchette a forma di diapason. Si contano solo 5 comandi e la manopola del volume audio, il freno di stazionamento è elettrico e l’avviamento è a pulsante sul tunnel dove si trovano anche un portaoggetti
protetto da soffietto e il bracciolo regolabile. Curata anche l’illuminazione interna, da completare eventualmente con il tetto panoramico Ciel. Ottima l’abitabilità anteriore, normale quella posteriore mentre ai vertici la capacità del bagagliaio, ben rivestito e sfruttabile, con una capienza che va da 420 a 1.309 litri e il divano abbattibile provvisto anche dell’utile vano passante. La sicurezza a 5 stelle Euro NCAP è garantita da 6 airbag e da dispositivi di assistenza alla guida tra cui quello che sorveglia l’angolo morto e la distanza di sicurezza in sinergia con il cruise con-
trol adattativo attivando, se necessario, la frenata automatica. LEGGEREZZA MODULARE La 308 è la seconda auto di PSA a nascere sulla piattaforma EMP2 (Efficient Modular Platform 2) per la quale sono stati depositati 116 brevetti. Da sola, grazie all’utilizzo di acciai speciali, alluminio e materiali compositi contribuisce alla metà del taglio del peso di 140 kg rispetto alla precedente 308. Gli altri 70 kg sono stati ottenuti principalmente sul telaio dei sedili, adottando un nuovo materiale insonorizzante, ➔
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il cofano motore e i parafanghi in alluminio e il portellone posteriore in materiale termoplastico, più leggero e meglio sagomato. I motori sono tutti turbo a iniezione diretta e con l’esclusivo sistema microibrido alimentato da supercondensatore tra cui i nuovi 3 cilindri 1.2 da 110 cv o 130 cv omologati Euro6, così come lo è il Diesel 2 litri BlueHDi (anche con cambio automatico) dotato di filtro SCR con additivo posizionato, al contrario di quanto accade altrove, prima del FAP antiparticolato. C’è poi l’1.6 8 valvole da 92 cv o da 115 cv oggetto della nostra prova. In arrivo una nuova unità Euro6 capace di offrire un consumo di 3,1 litri/100 km pari a 82 g/km di CO2. MORBIDA CRINIERA, ARTIGLI AFFILATI La nuova 308 accoglie in un ambiente raffinato, ma la sua particolare impostazione di guida richiede un po’ di assuefazione, così come il contagiri con la lancetta antioraria, però alla fine piace e intriga. L’1.6 litri è molto efficiente (3,8 litri/100 km), ha buone prestazioni (191 km/h, 0100 km/h in 11,7 s.) e la sua fluidità ben si accoppia al cambio, preciso negli innesti anche se non velocissimo. Praticamente impercettibile lo stop&start. Eccellente il comfort, sia per la silenziosità di marcia sia per l’isolamento dalle irregolarità eppure la francese si dimostra sorprendente per precisione e reattività. Lo sterzo molto diretto, il rollio ridotto e la rapidità con la quale si appoggia sulle ruote la rendono micidiale sul misto eppure sicura e ripo-
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sante in autostrada. Merito soprattutto delle sospensioni, che copiano la superficie stradale con naturalezza, mentre i freni convincono per potenza e resistenza. L’ISTINTO DEL DOMINATORE La Peugeot 308 ha molti punti forti che formano un quadro equilibrato decisamente verso l’alto. Comfort, abitacolo,
qualità costruttiva, spazio e comportamento stradale sono i fondamentali che fanno della 308 un’auto di classe superiore. La ricchezza delle formule finanziarie e i costi di esercizio ridotti la rendono infine ideale per essere inserita in qualsiasi tipo di flotta, da quella aziendale a quella del noleggiatore.
PEUGEOT 308 e-HDi FAP Allure 115 CV DATI TECNICI E PER L’IMPIEGO AZIENDALE cilindrata 1.560 cc potenza 115 CV lungh./largh./alt. 4,25 x 1,80 x 1,46 m peso 1.235 kg accelerazione 11,7” (da 0 a 100 km/h) velocità massima 191 km/h cambio manuale a 6 rapporti trasmissione trazione anteriore costo di esercizio al km (*) 0,32
consumo medio 26,3 km/litro capacità di carico da 420 a 1.309 litri comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ ABS SI ESP SI antislittamento SI (*) percorrenza annua 30.000 km
RENAULT MÉGANE SPORTOUR
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di Nicola Desiderio
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PRATICAMENTE
SPAZIOSA L
a Renault Mégane è l’arma con la quale la Casa della Losanga è presente dal 1995 nel segmento delle compatte ed è arrivata alla terza generazione nel 2008 che da qualche mese presenta aggiornamenti estetici e tecnici oltre che una razionalizzazione della gamma. Ha carrozzeria 5 porte, coupé 3 porte, coupécabriolet e station wagon denominata SportTour che abbiamo provato con il diesel 1.5 dCi da 110 cv proposto anche in versione da 95 cv, anche con il pacchetto tecnico Energy ripreso dall’1.6 da 130 cv. L’altra novità è il nuovo 1.2 turbo a benzina da 130 cv che affianca la versione da 115 cv mentre rimane l’1.6 da 110 cv. Una classe a parte è la versione R.S. con potenza di 265 cv e 275 cv della Trophy. La Mégane SporTour è offerta in tre allestimenti (Wave, GT Style, Energy GT Line) e parte da 20.100 euro. CON QUELLA FACCIA DA CLIO Il visino delle nuove Renault, inaugurato dalla Clio di quarta generazione, piace e per questo anche la Mégane lo fa proprio. Il tratto fondamentale è la calandra in nero lucido che avvolge la Losanga al centro e collega i due fari, ora di forma ellittica. Modificati anche i parafanghi, il cofano motore e i paraurti con l’adozione di una
La station wagon compatta della Losanga adotta un nuovo frontale, nuove tecnologie per la sicurezza e per la comunicazione in auto oltre a motori più efficienti per ribadire le proprie qualità in tema di comfort, spazio e costi di esercizio particolarmente ridotti. Ideale per le flotte, grazie anche alle doti del collaudatissimo e apprezzato Diesel 1.5. diversa presa d’aria e luci diurne a Led. Invariato il resto, dimensioni comprese con una lunghezza di 4,57 metri, 27 cm in più della berlina con un passo di 2,7 metri, ovvero 6 cm in più per favorire l’abitabilità posteriore. I CONTENUTI FANNO LA DIFFERENZA La Mégane per il 2014 lascia praticamente inalterato il proprio abitacolo ritoccando solo i tessuti e l’aspetto di alcuni materiali, con una caratterizzazione più incisiva per ogni allestimento, anche nella strumentazione. Arriva anche qui il sistema telematico R-Link con schermo da 7 pollici dotato di navigatore TomTom Live e di tutte le funzionalità più avanzate come il Bluetooth streaming, la web radio, il Textto-Speech, l’RSS. È completabile con la telecamera di parcheggio e si comanda attraverso la voce o il già noto joystick presente sul tunnel. Ci sono anche l’impianto audio Bose – più compatto del
30%, più leggero del 40% e più efficiente del 50% – e il Visio System, la telecamera anteriore che sorveglia se si superano le linee della carreggiata e regola la commutazione automatica degli abbaglianti. Si va ad aggiungere a una sicurezza già certificata a 5 stelle Euro NCAP grazie anche ai 6 airbag. La chiave è a scheda in due versioni: quella che devi premere il pulsante per sbloccare le portiere e infilarla nella feritoia per avviare con il pulsante il motore, l’altra che basta solo tenerla in tasca. A richiesta il freno di stazionamento elettrico e l’assistenza per le partenze in salita. Molto buona l’abitabilità e generoso il vano bagagli (524-1.600 litri), ma soprattutto pratico, grazie alla soglia di carico molto bassa – e sotto la quale ci sono altri vani nascosti per 33 litri – e al soffietto che può essere sbloccato e posizionato facilmente facendolo scorrere lungo le apposite guide laterali. ➔
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I SOLITI CAVALLI VINCENTI La Mégane 2014 non presenta variazioni a scocca e autotelaio con un assetto più rigido solo per l’allestimento Energy GT Line. Tra i motori invece l’1.2 turbo a iniezione diretta da 115 cv viene affiancato dalla versione da 130 cv offerta anche con il cambio EDC a doppia frizione, per la prima volta su un’unità a benzina. Rimane l’1.6 da 110 cv e confermatissimo è il diesel 1.5 monoalbero 8 valvole, con la variante meno potente che passa da 90 cv a 95 cv e l’altra da 110 cv che proviamo, disponibile anche con EDC. Per questa unità c’è anche una variante Energy con coppia che sale da 240 a 260 Nm e consumi di 3,5 litri/100 km pari a 90 g/km di CO2 grazie a stop&start, recupero dell’energia ed altri accorgimenti, come l’EGR a bassa pressione, tutti ripresi dall’1.6 da 130 cv con distribuzione 16 valvole. In arrivo anche la versione 2.0 dCi da 165 cv e la 2.0 turbo a benzina da 220 cv. Da specialisti la RS con carrozzeria coupé da 265 cv con differenziale autobloccante e l’ancora più estrema Trophy da 275 cv. UN LITRO E MEZZO DI SICUREZZA La Mégane offre un posto guida disteso con il volante che rimane comunque ab-
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RENAULT MÉGANE SPORTOUR 1.5 dCi Wave 110 CV DATI TECNICI E PER L’IMPIEGO AZIENDALE cilindrata 1.461 cc potenza 110 CV lungh./largh./alt. 4,57 x 1,80 x 1,53 m peso 1.302 kg accelerazione 10,8” (da 0 a 100 km/h) velocità massima 190 km/h cambio manuale a 6 rapporti trasmissione anteriore costo di esercizio al km (*) 0,33
bastanza orizzontale, come da tradizione Renault. In marcia si fa apprezzare per l’ottima tenuta di strada, uno sterzo che negli anni ha raggiunto un buon feeling e il comfort acustico, grazie alla corposità dell’immortale 1.5 dCi, siglato K9K ed evolutosi continuamente dal 2001, ma ancora esemplare per la prontezza e la naturalezza con la quale eroga la propria coppia di 240 Nm già da 1.750 giri/min. Buone comunque le prestazioni (190 km/h, 0-100 km/h in 10,8 s.) e soprattutto la scioltezza di marcia. Si può così usare poco il cambio e mantenere i rapporti alti, a tutto vantaggio della qualità di vita a bordo e dei consumi i cui valori dichiarati
consumo medio 22,7 km/litro capacità di carico da 524 a 1.600 litri comfort ★★★★★ silenziosità ★★★★★ ABS SI ESP SI antislittamento SI (*) percorrenza annua 30.000 km
(4,3 litri/100 km pari a 114 g/km di CO2) non si discostano molto da quelli reali. Nota di merito anche per i freni, davvero potenti e che non mostrano mai la corda. TAGLIATA PER LE FLOTTE La Mégane offre la sicurezza di un prodotto collaudato e affidabile, spazio interno e un motore piccolo, ma brillante ed efficiente, garanzia di costi d’esercizio contenuti. A tutto questo si sommano le nuove dotazioni in tema di sicurezza e comunicazione e il favorevole rapporto tra contenuti e prezzo, elementi che ne fanno un animale da flotte, ideale in particolare per il lungo termine.
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di Maurilio Rigo
GUIDA E SMARTPHONE
ACCOPPIATA FATALE U
na storica pubblicità della primaria compagnia di telefonia fissa nazionale recitava: “Una telefonata allunga la vita”. Al di là delle esilaranti gag che accompagnavano la campagna pubblicitaria (Massimo Lopez, 1993), paradossalmente, oggi, potremmo affermare il contrario. Almeno per quando riguarda tutte le attività connesse alla telefonia quando si è alla guida di un veicolo. Oggi con i moderni smartphone poi, non ci si limita più alle conversazioni telefoniche ma si consultano e inviano sms, messaggi di posta elettronica e si utilizzano le varie applicazioni (ormai c’è un’“app” per ogni cosa). Tutto questo, oltre a essere vietato e sanzionato dal Codice della strada se non si usano auricolari o vivavoce (multa di 160 euro, decurtazione di 5 punti dalla patente e se poi nel corso dei due anni successivi il trasgressore commette un’altra volta la stessa violazione sarà soggetto alla sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da 1 a 3 mesi), mette a repentaglio la sicurezza stradale. Se ancora non fosse chiaro, quando si sta al volante bisogna concentrarsi soltanto sulla guida anche perché sono pochissimi i “cervelloni” in grado di concedersi il lusso di svolgere più attività contemporaneamente, un fenomeno noto con il nome di “multitasking”, appannaggio di un pugno di eletti. La percentuale di esseri umani “supertaskers”, in grado cioè di svolgere contemporaneamente più attività contemporaneamente in maniera efficace, è limitatissima, come confermato da uno studio effettuato da James Watson e David Strayer, ricercatori della statunitense University of Utah, pubblicato sull'autorevole rivista “Psychonomic Bulletin and Review”. La ricerca effettuata dai due studiosi rivela
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che appena il 2,5% della popolazione possiede la capacità di fare contemporaneamente due cose allo stesso tempo senza fare "danni", insomma il “multitasking” non è dote della mente dei comuni mortali e quindi magari è meglio lasciarlo fare ai computer. Come esempio Watson porta il classico testa o croce che si fa con le monete, ebbene essere tra i supertasker è come infilare testa per cinque volte consecutive: a quanti di noi è mai capitato? La fondatezza delle affermazioni dei due studiosi arriva dai test effettuati su un campione di 200 persone comuni alle quali, attraverso un simulatore di guida, dopo una sessione di sola guida, è stato consentito di parlare al cellulare guidando contemporaneamente. Nelle misurazioni sono stati presi in considerazione quattro parametri: tempi di reazione della frenata, mantenimento delle distanze, memoria e capacità di elaborazione.
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I risultati sono stati sbalorditivi dal momento che nella quasi totalità dei casi le performance dei guidatori sono peggiorate notevolmente facendo registrare un significativo incremento dei tempi di reazione (20%), così come nella capacità di seguire correttamente il flusso del traffico (30%), diminuzione della memoria (11%) e della capacità di calcolo (3%). A rincarare la dose negli Usa ci pensa il Virginia Tech Trasportation Institute con la sua ricerca in cui afferma che scrivere messaggi mentre si guida incrementa di 23 volte il rischio d'incidente tant’è che il governatore dello stato americano di New York, Andrew Cuomo, ha già inaugurato la prima di 91 aree di sosta autostradali dedicate al texting e ora tutto il Nordame-
rica, seguirà l’esempio avviato da Cuomo. L’incidenza del fenomeno è talmente avvertita che la National Highway Traffic Safety Administration, l’agenzia federale americana che si occupa di sicurezza stradale, ha messo sul piatto 8,5 milioni di dollari per realizzare uno spot scioccante al fine di mostrare i pericoli che si corrono nel “messaggiare” mentre si guida. I dati raccolti negli Stati Uniti, nel 2012, sono agghiaccianti e rivelano che le vittime di incidenti stradali correlati alla distrazione sono state 3.328, con oltre 421.000 feriti. Gli studi effettuati dal Virginia Tech hanno stabilito che quando si scrive un messaggio guidando, gli occhi si allontanano dalla strada, in media, per 5 secondi. Questo significa che a una velocità di 55 mi-
glia orarie (circa 88,5 km/h) è come percorrere 120 yards (circa 110 metri), ad occhi chiusi. Per rendere meglio il concetto aggiungiamo che è come attraversare un intero campo di calcio nella sua lunghezza. La portata del problema inizia ad arrivare anche nel Vecchio Continente e l’Istituto Belga per la Sicurezza Stradale (IBSR), ha appena diffuso i dati raccolti dal Centro di conoscenza della distrazione al volante: il 90% del campione intervistato ha dichiarato “inammissibile” inviare sms mentre si guida e per l’85% è “inaccettabile” usare il cellulare al volante. Ma al tempo stesso, almeno il 30% dello stesso campione, in maggioranza giovani, ha ammesso che armeggia con il cellulare in mano mentre guida. ➔
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In Italia il fenomeno è da tempo sotto la lente dell’Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale (ASAPS), che segue con grande attenzione, e preoccupazione, l’aumento esagerato del pericoloso malcostume. “Gli ultimi studi francesi e americani sul tema – affermano all’Asaps – dicono che telefonare aumenta di 5 volte il rischio di avere un incidente e il ricorso a un kit vivavoce o ad un auricolare non influisce granché, poiché il rischio è comunque 4 volte più alto. Conversare o leggere un messaggio, comporne, significa cambiare il nostro atteggiamento rispetto alla strada, come spiegano gli esperti della Prevention Routière francesi, associazione non governativa che combatte la violenza stradale da molto tempo. Quando parliamo al telefono, anche se abbiamo un auricolare nell’orecchio o un vivavoce in funzione la nostra attenzione visiva si stringe sul davanti e si dimentica di controllare gli specchi retrovisori e gli angoli morti. Si registrano, in condizioni di questo tipo, una tendenza a zigzagare e superare la linea longitudinale di mezzeria, una perdita fatale di attenzione ai segnali stradali, semafori compresi, e agli altri utenti della strada, pedoni in testa, falciati come birilli. I tempi di reazione aumentano dal 30 al 70%”. Ecco quindi che l’Asaps ha sguinzagliato
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sul nostro territorio i suoi volontari che penna e taccuino hanno dato vita al censimento delle trasgressioni telefoniche al volante piazzandosi agli incroci delle via più trafficate di città come Torino, Milano, Firenze, Bologna, Roma, Napoli, Palermo, Arezzo, Benevento, Forlì, La Spezia, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Trento, Busto Arsizio, Cesena, Marcianise, Monselice ed altri ancora. Nei mesi di novembre e dicembre dello scorso anno sono finiti sotto osservazione migliaia di automobilisti (32.650) circolanti durante il giorno nelle fasce orarie di maggiore traffico (dalle 8 alle 9, dalle 12 alle 13, dalle 18 alle 19) e in diversi giorni feriali della settimana. Un campione significativo che ha portato alla scoperta di 4.048 automobilisti che parlano al cellulare mentre guidano, pari a una percentuale del 12,4%, ovvero uno su otto. Di questi 3.057 sono risultati uomini (pari al 75,5%) e 991 (24,5%) di sesso femminile, dato quest’ultimo che in alcune città ha sfiorato picchi del 30%. Interessante anche l'analisi per fascia oraria visto che il 29% dei trasgressori è stato colto in flagrante nella prima fascia oraria (dalle ore 8 alle ore 9), il 35% nella seconda (dalle 12 alle 13) e il 36% nella terza (dalle 18 alle 19). La mappa geografica dei trasgressori vede
prevalere il Nord (1.710 conducenti, pari al 42,2%), seguito dal Centro con 1.186 “telefonisti” (il 29,3%) e dal Sud con 1.152 (pari al 28,5%). Notevoli anche le differenze tra le grandi città: se a Torino si è registrata una percentuale di irriducibili del cellulare pari al 14% (il monitoraggio è avvenuto nei pressi dello stadio e di alcuni centri commerciali), a Milano è stata invece del 12% e del 10,2% a Firenze. Più sostenuta a Verona e Forlì dove è stata superata la media nazionale con picchi fino al 16%. Nella capitale la percentuale di conducenti pizzicati al telefono è stata del 13,6%, ma è stato rilevato un interessante numero di telefonisti a bordo di veicoli a due ruote (42 ciclomotoristi e motociclisti in tutto il Centro Italia, 32 dei quali a Roma). Alta la percentuale dei positivi anche a Napoli (13,5%) e Palermo (14%). Insomma il report dell’Asaps ha mostrato un quadro impietoso della situazione nel Belpaese con cifre da non trascurare e ancora più allarmanti se si pensa che la rilevazione ha considerato solo gli oratori del telefonino alla guida mentre non sono compresi i moltissimi e ancora più pericolosi “scrittori” inconsapevoli del fatto che “Un messaggio a volte accorcia la vita”, dal nome della campagna di sensibilizzazione lanciata proprio dall’Asaps.
di Marco Di Pietro
PROFIT
VEICOLI COMMERCIALI:
TORNA IL SERENO U
n mercato in ripresa: questo ci dicono i primi dati sulle immatricolazioni di veicoli commerciali (fino a 3,5 tonnellate) in Italia. 49.000 autocarri e furgoni consegnati nei primi cinque mesi del 2014, rispetto alle 42.200 unità dello stesso periodo del 2013 significano un confortante +16,2%. Un incremento a doppia cifra, quindi, dopo anni di calvario per un comparto che è uno dei principali indicatori di quanto l’economia del Paese sia stata messa in croce dalla crisi. Un risultato che, col passare dei mesi, si sta facendo sempre più positivo: ad aprile, per esempio, il trend è del +17,1%. Un segno “più” per il quinto mese consecutivo. Siamo all’uscita dal tunnel? Forse è presto per dirlo, anche se il segnale è importante. C’è ancora moltissimo da fare in termini di rinnovo del parco circolante: sui 3,5 milioni di veicoli commerciali che percorrono quotidianamente le nostre strade, ben 1,3 milioni (cioè oltre un terzo), sono stati immatricolati nel secolo scorso. E non sembra che la tornata 2014 degli incentivi statali (pochi soldi e con un meccanismo burocratico di fatto “disincentivante”) possa fare granché per le aziende e gli artigiani che vogliono aggiornare il proprio parco mezzi da lavoro. Ben di più stanno invece facendo i costruttori e le società di distribuzione a loro colle-
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L’analisi per canale di acquirenti conferma che il comparto dei veicoli da lavoro leggeri è in ripresa. A guidare la crescita, il noleggio e gli acquisti diretti degli artigiani. Anche grazie alle novità di prodotto sempre più numerose. gate: reti di vendita e noleggiatori. Unitamente agli istituti bancari e alle società di leasing che, in questi ultimi mesi, sembrano avere leggermente allargato le maglie dell’accessibilità creditizia. Entro il 2018 cambiano gli scenari Un mercato che è in fase di
certamente a vivacizzare il comparto. Ma non è la voglia di novità a convincere gli acquirenti a cambiare un veicolo commerciale, bensì la massima attenzione che le imprese pongono ai costi d’esercizio. In questo ambito le novità di prodotto rappresentano un’arma formidabile: i nuovi mezzi commerciali garantiscono consumi di carburante inferiori del 20%, frequenze manutentive quasi dimezzate, dotazioni di sicurezza nettamente migliorate e vasto impiego delle tecnologie di infomobilità che consentono di incrementare la qualità del lavoro e permettono anche di
profondo aggiornamento: se il ciclo di vita di un veicolo commerciale è stato, fino allo scorso anno, decisamente più lungo rispetto a quello delle vetture, ci sono adesso segnali per un’inversione di tendenza. Il rinnovo dei modelli si sta accelerando, e sta per arrivare sul mercato un gran numero di novità, che contribuiranno
I NUMERI DEL MERCATO DEI VCL FINO A 3,5 TON PER CANALE Tipologia cliente
2012
2013
gen-apr 2014
Privati (acquisto diretto)
11
745
1.190
Privati (leasing)
0
32
242
83.010
74.321
24.834
46
47
4
Aziende e partite Iva (acquisto) Taxi Pubblica Amministrazione
1.272
895
249
Noleggio a lungo termine
20.565
18.449
8.287
Noleggio a breve termine
6.398
5.069
1.515
Dealer
5.158
3.036
600
666
256
99
117.126
102.850
37.025
Costruttori Totale
Note: Per "privati" si intende artigiani e professioniosti che intestano il veicolo al proprio codice fiscale; "Aziende" e "partite Iva" sono gli acquisti diretti delle ditte individuali, delle PMI e delle grandi aziende; "Dealer" sono le autoimmatricolazioni dei concessionari; "Costruttori" sono le immatricolazioni delle Case. Fonte: Dataforce
tenere monitorati costantemente le condizioni meccaniche del mezzo e i consumi di carburante. Nell’arco di un lustro lo scenario dei listini dei veicoli commerciali è destinato a cambiare integralmente. Dei vecchi modelli verrà conservata (e non sempre), soltanto la denominazione commerciale. Ne è un chiaro esempio il Fiat Ducato di nuova generazione (con i “cugini” Peugeot Boxer” e Citroën Jumper), che sta esordendo sulle strade in questi giorni. Ma anche la nuova serie del Ford Transit, il Renault Ma-
che richiedono un esborso mensile tutto compreso, ma anche chi acquista direttamente, oppure fraziona il pagamento nella formula finanziaria del leasing, può comprare alcuni servizi che appartengono alla sfera gestionale del veicolo (assicurazioni e assistenza). Anche se il noleggio a lungo termine appare confermarsi la formula sempre più vincente dei prossimi anni.
ster (e Opel Vivaro), il Toyota Pro Ace (un nuovo van leggero), la Classe V di Mercedes, l’edizione aggiornata del Fiat Fiorino (con frontale derivato dalla Fiat 500 L) e tanto altro ancora. I modelli nuovi dispongono di gamma ulteriormente arricchita di versioni e allestimenti: a ognuno il suo mezzo specifico: questo pare essere il motto dei costruttori. Personalizzazione spinta, dunque, come leva commerciale. Abbinata, ovviamente, a servizi finanziari sempre più integrati. Non soltanto chi noleggia oggi può disporre di pacchetti completi
I canali di acquisto Complice la crisi del mercato, le strategie commerciali per catturare nuovi clienti hanno iniziato a utilizzare armi più
I NUMERI DEL MERCATO DEI VCL DA 3,5 A 7 TON PER CANALE Tipologia cliente
2012
2013
gen-apr 2014
Privati (acquisto diretto)
2
66
48
Privati (leasing)
0
3
6
1.232
1.187
311
Taxi
233
194
32
Pubblica Amministrazione
169
89
11
Noleggio a lungo termine
73
40
9
Noleggio a breve termine
101
71
17
Aziende e partite Iva (acquisto)
Dealer
29
27
5
Bus
135
133
12
1.974
1.810
451
Totale
Note: Per "privati" si intende artigiani e professioniosti che intestano il veicolo al proprio codice fiscale; "Aziende" e "partite Iva" sono gli acquisti diretti delle ditte individuali, delle PMI e delle grandi aziende; "Dealer" sono le autoimmatricolazioni dei concessionari. Fonte: Dataforce
affilate. Particolarmente efficace il sistema che oggi sta facendo presa sulle Pmi e sugli artigiani: la sostituzione dei mezzi di proprietà più obsoleti mediante il passaggio al noleggio, con anticipo di una piccola parte in contanti e rate mensili ancora più contenute. Il canone medio per un van di piccole dimensioni oggi si attesta tra i 200 e i 250 euro/mese, mentre per un mezzo furgonato al limite delle 3,5 tonnellate, i 500 euro/mese costituiscono una soglia facilmente reperibile. La tendenza di questa vivacità del mercato nei primi mesi del 2014 è confermata dall’analisi dei numeri delle immatricolazioni reali. Un’indagine statistica di Dataforce espressamente realizzata per CarFleet dimostra che professionisti, artigiani e “privati” (cioè acquirenti non dotati di partita iva, bensì che intestano il mezzo al proprio codice fiscale) nei primi quattro mesi di quest’anno hanno comprato quasi il doppio di veicoli commerciali (fino a 3,5 tonnellate) che nell’intero 2013: 1.190 immatricolazioni nel primo quadrimestre contro le 745 unità del 2013 nel suo complesso. Ancora più significativa la tendenza di coloro che hanno acceso un leasing per l’acquisto di un mezzo da lavoro: 242 nuove targhe in quattro mesi contro le sole 32 del totale del 2013. ➔
CARFLEET 55 | LUGLIO 2014
57
PROFIT
Crescono acquisti aziendali e noleggi Positivo il dato delle intestazioni dirette, cioè delle aziende che preferiscono comprare (in contanti o, più di sovente, con una formula di finanziamento classico o di leasing): gli acquisti delle partite iva sono stati nel primo quadrimestre di quest’anno quasi 25.000, esattamente un terzo rispetto al totale dello scorso anno. Ma la tendenza di marzo e aprile è alla crescita. Facile ipotizzare che alla fine dell’anno questo dato possa rappresentare una crescita del 10-20%; il che significherebbe il ritorno nei pressi della soglia delle 100.000 unità, non raggiunta ormai da qualche anno. Il comparto del noleggio a lungo termine si dimostra ancora più positivo: 8.287 nuove immatricolazioni di veicoli commerciali fino a 3,5 tonnellate
58
CARFLEET 55 | LUGLIO 2014
contro le 18.449 unità dell’intero 2013. Proiettando i dati alla fine del 2014 e stimando un trend di crescita ancora più positivo, come prevedono gli analisti, riteniamo possibile un dato non inferiore alle 25.000 unità. In calo rent a car e pubblica amministrazione Pur risentendo di una forte stagionalità, il mercato del noleggio a breve termine sembra dare segnali meno positivi rispetto agli altri comparti: nel primo quadrimestre sono stati circa 1.500 i vcl nuovi targati dalle società di renting: nel 2013 furono in totale oltre 5.000. Ma è presto per azzardare bilanci con così netto anticipo. Inequivocabilmente negativo, invece, è il segnale che arriva dalla Pubblica Amministrazione: soltanto 249 nuove targhe contro le 900 dell’intero 2013 e le quasi 1.300 del 2012.
A conferma che il maggior rigore nella spesa degli enti pubblici è una realtà consolidata. Tendenza che si conferma anche nel segmento dei veicoli da lavoro da patente “C” (da 3,5 a 7 tonnellate), i cui numeri volgono tuttora al negativo. La Pubblica Amministrazione ha targato solamente 11 esemplari nel primo quadrimestre 2014 (furono 89 nel 2013 e 169 nel
2012); il noleggio a lungo termine e quello a breve si posizionano su cifre ancora più basse, mentre gli acquisti diretti delle partite iva, pur in calo, tengono meglio. Complessivamente il mercato dei vcl “pesanti” si è mantenuto al di sotto delle 500 unità nel quadrimestre, con un calo rispetto allo scorso anno di oltre 20 punti percentuali.
di Francesca Carli
FUTURE
SUPEREROI ALLA GUIDA DI UN BUSINESS Dalle pagine dei fumetti sfrecciano dritti fin sul grande schermo al volante delle più costose vetture di sempre: sono veri e propri supereroi, sì, soprattutto del product placement! Da sempre infatti ogni personaggio dei fumetti ha il suo mezzo di locomozione preferito. Ma cosa vuol dire questo, una volta che i mitici personaggi vengono trasportati sul grande schermo? Significa ricchi contratti e sponsorizzazioni a parecchi zeri. Ecco una carrellata tra gli ultimi film in cui fantasia e business hanno stretto accordi milionari.
I
ron Man e uno sponsor da 10 milioni di dollari Uno dei supereroi più fedeli alla propria compagna a quattro ruote è Iron Man: su tre film realizzati ha sempre puntato sulla sua super sportiva con due motori elettrici e potenza di 280 Kw: l’Audi R8. Il ruolo più importante, la vettura tedesca l’ha avuto nell’ultimo
capitolo (Iron Man 3 diretto da Shane Meadows nel 2013), dove ha fatto però anche la sua comparsa la collega S7 Sportback con l'innovativo propulsore 4.0 FTSI. Il giro d’affari? Basti pensare che Audi ha messo sul tavolo ben 10 miloni di dollari. A giovarne è stata la pellicola, ma anche le vetture ben “posizionate” al suo interno! ➔
Iron Man 2 - Audi R8 V10 Spyder
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The Wolverine - Hugh Jackman e una delle Audi usate nel film
Wolverine: dalle origini in Mazda, alle ultime prodezze su Audi e Ducati Uno degli ultimi supereroi a guidare (è il caso di dirlo!) una produzione milionaria su un’Audi è stato Wolverine. Nell’ultima pellicola di James Mangold (2013), sfrecciano però anche le due ruote marchiate Ducati. I due brand hanno infatti stipulato importanti contratti di product placement con la casa cinematografica: ne è conseguita una campagna pubblicitaria con i fiocchi che ha contribuito a far incassare al film oltre 360 milioni di dollari in tutto il mondo. Hugh Jackman, l’attore che interpreta il mutante con il dono dell'immortalità, si alterna alla guida di diversi modelli Audi, tra cui uno dei suoi esemplari più sportivi, la R8 V10 Spyder 2014 (che lo ha accompagnato anche sul tappeto rosso per la première). Ducati ha schierato invece una Diavel (versione Cromo), guidata da Yukio (alias Rila Fukushima). Per celebrare l'uscita del film e la loro partecipazione alle
60
CARFLEET 55 | LUGLIO 2014
riprese, Audi e Ducati hanno realizzato un video in cui la R8 e la Diavel sfrecciano su una pista buia a fari accesi disegnando con il loro percorso il contorno della mano e delle lame di Wolverine: tutta la potenza e la magia di due motori rombanti condensati in pochi secondi di trailer cinematografico con due protagoniste d’eccezione. Guardiamo un attimo nello specchietto retrovisore? Troveremo un passato, quello di x-Men (ovvero le origini di Wolverine), in cui il nostro prode è alla guida di una Mazda. Nel 2003, in X-Men 2 di Bryan Singer, produzione americana e casa automobilistica giapponese stipularono un cospicuo doppio contratto di product placement e comarketing. La Mazda RX8 fece così la sua comparsa in diverse sequenze del film e nei diversi trailer che ne accompagnarono l’uscita nelle sale. Il film incassò più di 400 milioni di dollari, ma la vettura protagonista non ebbe fortuna longeva e venne tolta dalla produzione nel 2011.
Arriva... un’Honda sul red carpet! La Marvel Comics in passato ha stretto accordi anche con Honda per promuovere pellicole come Capitan America, Thor e The Avengers. In quest’ultimo film, fa la sua entrata in scena una concept car ispirata alla Honda NSX (un modello con propulsione ibrida
atteso sul mercato per il prossimo anno): è la Acura Roadster. Nel film sono stati schierati anche altri diversi modelli Acura (marchio di proprietà Honda): compaiono infatti la MDX, la ZDX, la RDX e la berlina TL nelle versioni S.H.I.E.L.D. create appositamente per il film. Modelli - anzi modelle! da vera e propria sfilata:
The Avengers - L’Acura Roadster sul tappeto rosso alla première
FUTURE
a Hollywood, in occasione della prima del film, l'esemplare unico della Acura si è mostrata in tutto il suo splendore ai flash dei fotografi fino sul tappeto rosso. Catwoman e Jaguar: l'eleganza è donna Warner Bros, nel 2004, ha scelto di accostare alla seducente Catwoman, un’auto dal carattere altrettanto elegante. Nel film, infatti, l’eroina interpretata da Halle Berry - dopo i rocamboleschi voli di rito - si trova alla guida di una lussuosa Jaguar XJ; la collaborazione tra la casa automobilistica britannica e la Warner è stata presentata alla stampa in pompa magna, con tanto di arrivo del cast alla première a bordo di una schiera di auto del marchio. “Catwoman è sexy, elegante e agile proprio come la nuova Jaguar XJ” ha sottolineato George Ayres, allora Vice President Marketing di Jaguar per il Nord America. Un vero inno al lato più femminile delle quattro ruote!
CARFLEET 55 | LUGLIO 2014
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LA MACCHINA DEI NUMERI IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA DI SOCIETÀ (escluso uso noleggio) Elaborazioni Centro Studi UNRAE Marca 5 mesi 2014 5 mesi 2013 var % FIAT 25.034 29.298 -14,6% BMW 6.254 5.134 21,8% PEUGEOT 5.464 5.112 6,9% TOYOTA 5.378 2.944 82,7% VOLKSWAGEN 5.303 4.415 20,1% OPEL 4.895 5.003 -2,2% LANCIA 4.745 4.000 18,6% AUDI 4.455 4.389 1,5% MERCEDES 3.609 3.271 10,3% NISSAN 3.550 3.181 11,6% SMART 3.267 3.579 -8,7% RENAULT 3.264 4.194 -22,2% FORD 3.134 2.492 25,8% CITROËN 2.584 2.933 -11,9% VOLVO 2.471 1.786 38,4% LAND ROVER 2.324 1.901 22,3% ALFA ROMEO 2.322 1.849 25,6% MINI 2.322 2.108 10,2% HYUNDAI 1.248 2.053 -39,2% KIA 1.150 1.046 9,9% JEEP 979 649 50,8% SEAT 864 987 -12,5% SKODA 845 837 1,0% PORSCHE 789 470 67,9% DACIA 630 703 -10,4% MAZDA 553 482 14,7% SUZUKI 388 436 -11,0% HONDA 319 378 -15,6% MITSUBISHI 290 313 -7,3% MASERATI 272 51 433,3% CHEVROLET 243 972 -75,0% SUBARU 233 382 -39,0% JAGUAR 223 260 -14,2% ABARTH 212 401 -47,1% LEXUS 185 159 16,4% SSANGYONG 136 141 -3,5% ISUZU 128 114 12,3% FERRARI 56 44 27,3% MAHINDRA 47 36 30,6% GREAT WALL 45 24 87,5% TATA 37 107 -65,4% INFINITI 22 16 37,5% LAMBORGHINI 17 37 -54,1% TESLA 14 1 1300,0% BENTLEY 9 7 28,6% ALTRE 37 136 -72,8% TOTALE 100.346 98.831 1,5% IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA DI SOCIETÀ (escluso uso noleggio) - TOP 20 Elaborazioni Centro Studi UNRAE n. marca modello 5 mesi 2014 peso % n. marca 1 FIAT PANDA 8.168 8,1% 1 FIAT 2 FIAT PUNTO 7.149 7,1% 2 FIAT 3 LANCIA YPSILON 4.276 4,3% 3 SMART 4 FIAT 500 4.087 4,1% 4 LANCIA 5 SMART FORTWO 3.267 3,3% 5 FIAT 6 FIAT 500L 2.716 2,7% 6 MINI 7 MINI MINI 2.322 2,3% 7 BMW 8 TOYOTA YARIS 2.089 2,1% 8 PEUGEOT 9 NISSAN QASHQAI 1.936 1,9% 9 FIAT 10 TOYOTA AYGO 1.605 1,6% 10 FIAT 11 VOLKSWAGEN GOLF 1.541 1,5% 11 NISSAN 12 PEUGEOT 208 1.393 1,4% 12 FIAT 13 BMW SERIE 1 1.290 1,3% 13 VOLKSWAGEN 14 ALFA ROMEO MITO 1.266 1,3% 14 FIAT 15 VOLKSWAGEN POLO 1.258 1,3% 15 OPEL 16 OPEL CORSA 1.191 1,2% 16 RENAULT 17 FIAT FREEMONT 1.171 1,2% 17 CITROEN 18 BMW X1 1.156 1,2% 18 BMW 19 RENAULT CLIO 1.085 1,1% 19 PEUGEOT 20 PEUGEOT 3008 1.057 1,1% 20 ALFA ROMEO TOTALE 100.346 100,0% TOTALE
62
CARFLEET 55 | LUGLIO 2014
di Alessandro Palumbo
Peso % 2014 24,9% 6,2% 5,4% 5,4% 5,3% 4,9% 4,7% 4,4% 3,6% 3,5% 3,3% 3,3% 3,1% 2,6% 2,5% 2,3% 2,3% 2,3% 1,2% 1,1% 1,0% 0,9% 0,8% 0,8% 0,6% 0,6% 0,4% 0,3% 0,3% 0,3% 0,2% 0,2% 0,2% 0,2% 0,2% 0,1% 0,1% 0,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 100,0%
modello PUNTO PANDA FORTWO YPSILON 500 MINI SERIE 3 208 FREEMONT 500L QASHQAI BRAVO GOLF QUBO CORSA CLIO C3 SERIE 5 3008 MITO
Peso % 2013 29,6% 5,2% 5,2% 3,0% 4,5% 5,1% 4,0% 4,4% 3,3% 3,2% 3,6% 4,2% 2,5% 3,0% 1,8% 1,9% 1,9% 2,1% 2,1% 1,1% 0,7% 1,0% 0,8% 0,5% 0,7% 0,5% 0,4% 0,4% 0,3% 0,1% 1,0% 0,4% 0,3% 0,4% 0,2% 0,1% 0,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,1% 100,0%
5 mesi 2013 10.690 8.749 3.578 2.995 2.941 2.108 1.768 1.701 1.572 1.486 1.423 1.412 1.373 1.313 1.257 1.167 1.049 998 943 939 98.831
peso % 10,8% 8,9% 3,6% 3,0% 3,0% 2,1% 1,8% 1,7% 1,6% 1,5% 1,4% 1,4% 1,4% 1,3% 1,3% 1,2% 1,1% 1,0% 1,0% 1,0% 100%
PROFIT
IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA DI SOCIETÀ DI NOLEGGIO Elaborazioni Centro Studi UNRAE 5 mesi 2014
5 mesi 2013
var %
Peso % 2014
Peso % 2013
FIAT
Marca
49.328
36.683
34,5%
33,3%
29,8%
VOLKSWAGEN
10.919
8.596
27,0%
7,4%
7,0%
RENAULT
8.930
5.692
56,9%
6,0%
4,6%
AUDI
8.915
6.463
37,9%
6,0%
5,2%
FORD
8.509
7.772
9,5%
5,7%
6,3%
PEUGEOT
7.864
6.844
14,9%
5,3%
5,6%
OPEL
7.155
5.353
33,7%
4,8%
4,3%
LANCIA
7.105
8.732
-18,6%
4,8%
7,1%
CITROËN
7.010
5.010
39,9%
4,7%
4,1%
BMW
6.282
5.704
10,1%
4,2%
4,6%
MERCEDES
5.711
5.823
-1,9%
3,9%
4,7%
ALFA ROMEO
3.081
5.083
-39,4%
2,1%
4,1%
SMART
2.679
1.739
54,1%
1,8%
1,4%
NISSAN
2.466
3.384
-27,1%
1,7%
2,7%
SKODA
2.340
1.511
54,9%
1,6%
1,2%
VOLVO
2.226
1.966
13,2%
1,5%
1,6%
TOYOTA
1.802
418
331,1%
1,2%
0,3%
LAND ROVER
986
608
62,2%
0,7%
0,5%
SEAT
912
560
62,9%
0,6%
0,5%
HYUNDAI
776
2.209
-64,9%
0,5%
1,8%
MINI
697
789
-11,7%
0,5%
0,6%
JEEP
608
166
266,3%
0,4%
0,1%
KIA
447
655
-31,8%
0,3%
0,5%
SUZUKI
315
163
93,3%
0,2%
0,1%
MAZDA
294
207
42,0%
0,2%
0,2%
MITSUBISHI
158
187
-15,5%
0,1%
0,2%
CHEVROLET
145
288
-49,7%
0,1%
0,2%
PORSCHE
139
85
63,5%
0,1%
0,1%
SUBARU
129
152
-15,1%
0,1%
0,1%
JAGUAR
89
119
-25,2%
0,1%
0,1%
MASERATI
66
3
2100,0%
0,0%
0,0%
DACIA
45
68
-33,8%
0,0%
0,1%
HONDA
45
58
-22,4%
0,0%
0,0%
LEXUS
45
43
4,7%
0,0%
0,0%
ABARTH
34
11
209,1%
0,0%
0,0%
ALTRE
48
45
6,7%
0,0%
0,0%
148.300
123.189
20,4%
100,0%
100,0%
TOTALE
IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA DI SOCIETÀ DI NOLEGGIO - TOP 20 Elaborazioni Centro Studi UNRAE n. marca modello 3 mesi 2014 peso % n. marca 1 FIAT PANDA 16.510 11,1% 1 FIAT 2 FIAT 500L 12.974 8,7% 2 FIAT 3 FIAT 500 10.898 7,3% 3 FIAT 4 LANCIA YPSILON 6.625 4,5% 4 LANCIA 5 FIAT PUNTO 5.946 4,0% 5 FIAT 6 RENAULT CLIO 4.028 2,7% 6 ALFA ROMEO 7 VOLKSWAGEN GOLF 3.675 2,5% 7 VOLKSWAGEN 8 CITROËN C4 3.510 2,4% 8 FORD 9 AUDI A3 3.166 2,1% 9 FORD 10 ALFA ROMEO GIULIETTA 2.786 1,9% 10 PEUGEOT 11 FORD FOCUS 2.784 1,9% 11 RENAULT 12 SMART FORTWO 2.679 1,8% 12 OPEL 13 BMW SERIE 3 2.671 1,8% 13 NISSAN 14 VOLKSWAGEN POLO 2.610 1,8% 14 AUDI 15 FORD C-MAX 2.455 1,7% 15 VOLKSWAGEN 16 PEUGEOT 208 2.263 1,5% 16 FIAT 17 AUDI A4 2.124 1,4% 17 BMW 18 MERCEDES CLASSE A 2.032 1,4% 18 SMART 19 VOLKSWAGEN PASSAT 2.011 1,4% 19 MERCEDES 20 RENAULT MEGANE 1.943 1,3% 20 RENAULT TOTALE 148.300 100% TOTALE
modello PANDA 500 500L YPSILON PUNTO GIULIETTA GOLF C-MAX FOCUS 208 CLIO ASTRA QASHQAI A4 PASSAT FREEMONT SERIE 3 FORTWO CLASSE A MEGANE
3 mesi 2013 13.847 7.235 7.055 6.810 5.238 4.563 3.140 3.099 2.884 2.307 2.307 2.292 2.232 2.174 2.052 2.015 2.006 1.739 1.688 1.614 123.189
peso % 11,2% 5,9% 5,7% 5,5% 4,3% 3,7% 2,5% 2,5% 2,3% 1,9% 1,9% 1,9% 1,8% 1,8% 1,7% 1,6% 1,6% 1,4% 1,4% 1,3% 100%
CARFLEET 55 | LUGLIO 2014
63
PROFIT
PREZZI MACRO VOCI SETTORE AUTOMOTIVE var. % vs mese anno precedente
fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT
PREZZI MACRO VOCI “SPESE DI ESERCIZIO” var. % vs mese anno precedente (non è evidenziata la voce “carburanti e lubrificanti”)
64
CARFLEET 55 | LUGLIO 2014
fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT