2013 2 estate

DUE ANTE S

LE Parrocchia Sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa BRESCIA

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LA CHIESA SI COSTRUISCE OGNI GIORNO E NOI SIAMO LE PIETRE VIVE

”

SOMMARIO DON TINO

3 Un fiume in piena

DON ANDREA

4 Grest 2013 Everybody

L’APPROFONDIMENTO

5 Francesco…un pastore paterno

per evangelizzare il mondo

I NOSTRI SACERDOTI Don Tino Don Andrea Padre Domenico

030 2301955 tino.dek@virgilio.it 030 2301793 andreadotti@yahoo.it 030 2306876

OPERANO NELLA COMUNITÀ

per la Chiesa del Signore

L’APPROFONDIMENTO

6 18 Maggio: festa delle Sante

L’APPROFONDIMENTO

7 Dal carisma delle Sante …

IN COMUNITÀ

8 La terza santa veglia dell’anno:

IN COMUNITÀ

9 Andate e preparate

IN COMUNITÀ

Bartolomea e Vincenza alla fraternità spirituale la veglia di Pentecoste la mia mensa

11 “Alessandro…trasmetti

fedelmente la mia Parola”

SPECIALE SACRAMENTI 12 Fammi Signore testimone di Te…

13 Non è mai troppo tardi…

14 Il mio sì a Dio

14 I doni dello Spirito

15 Questi nostri ragazzi…il giorno

della Cresima

IN COMUNITÀ

16 Dalla chiesa armena

IN COMUNITÀ

17 Con il tuo amore, Signore,

IL VOLONTARIATO

21 Anche tu sei mio fratello

IN COMUNITÀ

22 Stupore e gratitudine

IN COMUNITÀ

23 Cantare insieme

un grazie a Don Tino rendi nuovo il nostro amore…

POLTRONA A TEATRO 24 “I cöncc de la contesa”

tornano, eccome!

TESTIMONI DELLA FEDE 25 Ogni sì a Dio rende la vita

“buona” come il pane…

IN COMUNITÀ

26 La biblioteca parrocchiale

IN COMUNITÀ

27 Anagrafe parrocchiale

Estate 2013

In redazione

Laura Di Palma, Marcello Bonomi, Loredana Mantovani, Dino Matesich, Delia Richiedei, Suor Elisabetta Buffoli, Suor Antonietta Castelli, Davide Riccardi, Orietta Cavaleri

Segreteria Parrocchiale Sagrestia Cons. affari economici Cons. Pastor. Parrocch.

Commissione Liturgica Commissione Famiglia Commissione Oratorio Commissione Cultura

Gruppo Missionario e Commissione Carità Equipe Battesimi

Iniz. Cristiana Genitori

Catechisti/Animatori Piccolo Clero

Terza età Gruppo Pensionati Volontari Villa Elisa Atelier Betania Caritas Mamme del lunedì Coro adulti Coro Voci dal cuore Ass. dilettantistica sezione calcio sezione pallavolo Gruppo Teatro Redazione Giornalino parrocchiale

Suor Antonietta 030 2301955 Franco Perna 340 3726777 Natale Cosatto 030 2310214 Daniela Sandonà 030 2306717 Francesca Bottari 030 2304064 Italo e Giulia Crema 030 2304541 Flavio Nicassio 030 2311412 Laura Di Palma 030 2319767 Franca Crescimbeni 030 2310173 Marida Canori 030 2310253 Salvatore e 030 2319777 Margherita Giuffrida Franco e Cristina 030 2319893 Mandonico Don Andrea 030 2301793 Don Andrea 030 2301793 Davide Riccardi 030 2319767 Etiene Bicelli 030 2306347 Guido Masserdotti 030 2304297 Etiene Bicelli 030 2306347 Maria Mottinelli 030 2310206 Carla Ghidini 030 2304526 Monica Favalli 335 7167675 Antonio Idra 030 2306229 Alessandro Zanardi 030 2301535 Luca Papa Alex Guizzo Giamba Zambelli Marcello Bonomi Laura Di Palma

366 6350878 340 5818707 030 3531228 030 2306317 030 2319767

ORARIO DELLE SANTE MESSE Festivo Invernale 08.00 10.00 11.15 18.30 Estivo 08.00 10.30 - 18.30 Prefestivi e Sabato Invernale 08.00 Estivo -

18.30 18.30

Feriale Invernale Invernale Estivo Estivo

18.30 20.30 - 20.30

08.30 - 08.30 -

(da lunedì a giovedì) (venerdì) (da lunedì a giovedì) (venerdì)

Hanno collaborato a questo numero

Don Tino Decca, don Andrea Dotti, Suor Franca Busnelli, Milena Cesaratto, Mariarita e Giuliano Sacchi, Flavio Nicassio, Alessandro Savio, Laura e Daniela Fonda, Francesco Totaro, Zahira Lahmami, Marianna Sanzogni, Francesca Focà, Vera Marchetto, Daniele e Paola Fumagalli, Martino e Antonella Fumagalli, Marina e Dino De Salvador, Marida Canori, Monica Favalli, Alessandro Zanardi, Mario Cervio, Elena e Claudio Guarini, Equipe Biblioteca

“Le due Sante” trimestrale della Parrocchia Sante Capitanio e Gerosa - Brescia Dir. resp. Don Tino Decca (ODG elenco speciale) Aut. Trib. di Brescia - n. 46 del 23-11-2007

PRIVACY E CERTIFICATI. La raccolta e il trattamento di qualsiasi tipo di dato personale, sia esso scritto o fotografico, è per esclusivo uso interno alla parrocchia e al giornalino parrocchiale. L’interessato cui si riferiscono i dati personali ha il diritto in qualunque momento di ottenere la conferma dell’esistenza o meno dei medesimi dati e di conoscerne il contenuto e l’origine, verificarne l’esattezza o chiederne l’integrazione o l’aggiornamento, la rettifica oppure la cancellazione secondo quanto riportato nell’art. 7 D.lgs. n. 196/03. I certificati richiesti verranno forniti alcuni giorni dopo tale richiesta e saranno consegnati solo ed esclusivamente a chi compare nel certificato o, nel caso di minorenni ai genitori di tali.

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DON TINO

UN FIUME IN PIENA PER EVANGELIZZARE IL MONDO… Carissimi in Cristo Gesù, nell’ultima lettera che ho scritto sul precedente numero del bollettino parrocchiale, ringraziavo l’allora Papa Benedetto.

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a, proprio mentre anda- re: la Chiesa si costruisce ogni giorvamo in stampa, i Cardi- no e noi siamo le pietre vive, scelte nali eleggevano il nuovo per costruire questo edificio. Ma Vescovo di Roma, Papa Francesco. Gesù è la pietra angolare. Quello su Sono passati due mesi dalcui poggia tutto. Ecco allora la Sua elezione, eppure il confessare che Gesù i suoi gesti e le sue è il Signore. La Chiesa senza confessare parole non sono EVANGELIZZIAMO Gesù Cristo, sarebpassati inosservati, LA BELLEZZA be una ONG pietoanzi stanno conquiE LA FRESCHEZZA stando il mondo insa. Tradirebbe la sua DEL NOSTRO ESSERE tero, soprattutto cofunzione di essere CRISTIANI loro che guardavano sacramento di Salvezza. Poi, ancora, la sorprela Chiesa con sospetto. sa della Messa in S. Anna, L’entusiasmo per il nuovo Papa deve essere per ciascuno la piccola chiesa dietro le mura del di noi l’occasione per metterci alla Vaticano. Il primo contatto con la scuola del suo magistero e seguirlo. gente. La Sua omelia: una profonda La gioia che proviamo nel sentirlo, scuola di evangelizzazione. Chi ha sarebbe sterile se non accompa- avuto il coraggio di seguire la Scuola gnata da una seria conversione che di evangelizzazione qualche anno fa, deve abbracciare la nostra vita. Per- si ricorderà i contenuti di quell’espesonalmente mi ha colpito innanzitut- rienza. Con il genere di un’omelia, il to il momento di silenzio che ha fatto Papa ha ripercorso le tappe. La Chieseguito all’invito di Papa Francesco sa va verso, all’esterno; non deve a pregare su di lui. Il Pontefice ap- essere autoreferenziale. Vuole ragpena eletto ha chiesto la preghiera giungere tutti gli uomini, soprattutto d’intercessione del popolo Santo di quelli che vivono le periferie geoDio sulla sua persona, chiamata a grafiche ed esistenziali; ragguidarlo. Da lì il cammino auspicato della Chiesa con il suo Vescovo: «Vescovo e popolo», come ha detto lui. Nella prima Messa con i Cardinali, le tre parole, camminare, edificare e confessare, hanno iniziato a delineare quello che sta diventando il Suo ministero. Metterci in cammino: la vita cristiana è un cammino, a volte faticoso, verso Gesù. Edifica-

“

”

giungere tutti. Carissimi fratelli questo è il nostro obiettivo, lo scopo per cui la Chiesa, e anche la nostra Parrocchia, esiste: evangelizzare, cioè portare a tutti quelli che ogni giorno incontriamo, la bellezza e la freschezza del nostro essere cristiani. Ci domandiamo allora se la nostra vita di fede è gioiosa: se vogliamo dire sì a Gesù, lo è certamente! E poi le posizioni sugli egoismi che presiedono l’economia e le finanze; il denaro

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come mezzo per amare e non come fine della vita e, ancora, come si vive nella comunità cristiana, che deve essere aperta e dove ci si ama; dove non si chiacchiera, dove non si giudica, dove non si inventa il sacramento della “dogana pastorale”! Sì, carissimi, il Papa è davvero un fiume in piena; una piena che non distrugge ma che vuole irrigare i campi tante volte sterili del nostro cristianesimo troppe volte solo intellettuale… Rimbocchiamoci le maniche e con gioia

seguiamo questo Pastore che il Signore ha messo a capo del suo popolo…! La nostra parrocchia ascolti

questi insegnamenti e li viva.

Buona estate.

Don Tino

DON ANDREA

GREST 2013 EVERYBODY Il corpo cardine della salvezza.

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ebbene il caldo abbia tardato ad arrivare siamo già giunti anche quest’anno al Grest. Il tema di quest’estate sarà il corpo. Dopo anni accompagnati da temi più astratti (cielo, tempo, parola…), questo soggetto risulta certamente più concreto. Il corpo è fondamento dell’esperienza umana ma ancora di più è proprio della natura stessa dell’uomo il quale come soggetto non è mai astratto, ma di carne. I fanciulli e gli animatori, guidati da una storia ambientata in pieno rinascimento tra avventure e invenzioni, percorreranno un cammino alla scoperta del corpo come luogo dell’azione, di realizzazione, di responsabilità e di crescita. Sarà l’occasione per riformulare con rinnovato slancio la certezza che accompagna i cristiani da sempre: il corpo è il cardine della salvezza personale (caro cardo salutis scriveva Tertulliano davvero tanti secoli fa) perché in esso, in un corpo umano, in quello di Cristo, si è realizzata la salvezza stessa. È con il corpo, infatti, che noi ci incontriamo, ci ascoltiamo, ci aiutiamo, ci amiamo e ci perdoniamo.

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Senza il corpo non potrebbe esserci la carità, l’amore così come lo conosciamo, così come lo suggerisce Gesù che con il suo corpo ha camminato, parlato, guarito, nutrito e, come Lui non si è risparmiato, così anche chi servirà quest’opera

impegnerà tutto se stesso.

Anche quest’anno il miracolo del servizio si ripete con molti (più di settanta) adolescenti che dedicheranno tempo ed energie a servire la comunità con un’opera semplice ma preziosa com’è il Grest. Ritengo che questo sia uno dei segni più

belli della fecondità per una comunità che vede i propri giovani mettersi all’opera, con riconoscenza, intraprendenza e sensibilità. Ritengo che in anticipo possiamo ringraziare loro e con essi tutti i volontari adulti (in particolare mamme) che si metteranno al servizio di questo gesto.

Il nome del Grest sarà quindi Everybody (che in inglese significa tutti, ognuno, ma anche tutti i corpi) e sono certo che tutta la comunità sentirà sue queste settimane e, guardando dentro l’oratorio, potrà scorgere il rinnovarsi della natura educativa che è sua propria nel prendersi cura di bambini, ragazzi e adolescenti che non sono solo corpi che crescono, ma uomini e donne di un domani piuttosto prossimo che hanno la vocazione condivisa di divenire tutti un solo corpo nell’essere comunità cristiana, per essere immagine viva del corpo di Cristo incontrabile così nei suoi volti sempre nuovi.

Augurandoci un buon Grest affidiamo queste settimane anche alla preghiera di tutta la comunità.

Don Andrea

L’APPROFONDIMENTO

FRANCESCO… UN PASTORE PATERNO PER LA CHIESA DEL SIGNORE Dal 13 marzo scorso abbiamo il nuovo Papa.

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orge Mario Bergoglio ha voluto chiamarsi Francesco e stiamo scoprendo la bellezza di vivere nel solco del Santo d’Assisi. Personalmente ho avuto la gioia di vederlo e sentirlo due volte a distanza di pochi giorni e, ascoltandolo, mi sono sentita presa per mano e portata verso Gesù, dal suo Gesù di cui parla con una dolcezza infinita. Quando pronuncia il suo nome comunica al mondo quanto è grande, buono e misericordioso il nostro Salvatore. Senza Gesù, continua a ripetere, non è concepibile l’esistenza dell’uomo; quest’uomo pove-

ro e piccolo ma al centro del pensiero, del cuore e del progetto di Dio. Il vivere in simbiosi con Gesù è quanto si percepisce nelle parole, nei gesti e nello sguardo del nostro Papa, insieme al desiderio forte che la Sua persona rimandi immediatamente a Cristo, di cui è Vicario fino a chiedere di sostituire il saluto festoso della piazza in un atto di fede: “Gesù è il Signore”. La fratellanza tra i battezzati è per il Papa la chiave per attenuare la crisi. Nel fratello in difficol-

tà dobbiamo vedere la carne di Cristo. L’elemosina va fatta con amore, guardando negli occhi la persona e accompagna-

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re il gesto con delicatezza fino a toccare la mano che chiede il necessario. Della povertà ha dato una definizione meravigliosa: “La povertà è una categoria teologale”. Metterci in comunicazione con Dio, alleggeriti da inutili zavorre, ci aiuta a gustare e vivere della sua stessa essenza. Non c’è lirismo in queste Sue esortazioni ma l’andare al nocciolo

del Comandamento dell’Amore che Gesù ci ha proposto e per primo ha messo in pratica fino a morire per ognuno di noi. È stato un’emozione leggere sul viso dei nostri ragazzi cresimandi la gioia e l’entusiasmo nel correre alle transenne per vedere da vicino e fotografare il Papa; “Mi ha guardato” ha esclamato qualcuno. È vero, la gestualità paterna di Papa

Francesco è diretta alla singola persona e la fa sentire unica e preziosa come lo è agli occhi di Dio. Insieme ci siamo rivolti allo Spirito Santo con una preghiera di ringraziamento per aver profuso nel cuore del nostro Papa santità, amore e tanta capacità di trasmettere la gioia di vivere da cristiani, uniti nella Sua Parola.

Delia

L’APPROFONDIMENTO

18 MAGGIO: FESTA DELLE SANTE BARTOLOMEA E VINCENZA Le patrone della nostra parrocchia.

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osa dire di queste due donne, nate a Lovere, Bartolomea il 13 Gennaio 1807, Vincenza il 29 Ottobre 1784. Così diverse per indole, età, carattere, condizione sociale; ma tanto innamorate di Gesù da appassionarsi al bene vero dell’uomo, capaci di guardare lontano e di farsi “strumenti di Dio” per la missione di Carità nel mondo.

Guardando a loro, mi tornano alla mente le parole di Benedetto XVI: “È indispensabile che le nuove generazioni possano fare esperienza della Chiesa, come di una compagnia di amici davvero affidabile, vicina in tutti i momenti e le circostanze della vita, siano esse liete e gratificanti oppure ardue e oscure, una compagnia che non ci abbandonerà mai nemmeno nella morte, perché porta in sé la promessa dell’eternità”. Così a me piace pensare a queste due donne: amiche, compagne di cammino, capaci di additare la vita alta del Vangelo,

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una vita vissuta secondo la bellezza per cui Dio l’ha fatta. Una santità la loro, vissuta nel quotidiano, per questo le amo considerare “le sante della quotidianità”. Vivono le cose di tutti i giorni in modo straordinario, poiché lasciano che Dio entri fin nei dettagli della loro esistenza. Straordinario non è tanto quello che fanno, quanto piuttosto l’Amore che le spinge, la profondità e la ricchezza con cui vivono ogni gesto, ogni azione, ogni incontro. Ci dicono così che la santità non è cosa per “vecchi” né solo per alcuni chiamati..., non è cosa per domani, ma è il tuo oggi di uomo, di donna, di giovane. È

possibile oggi da subito... Che ciascuno sull’esempio delle nostre sante, si senta provocato a dire “voglio di più”, voglio che la mia vita dia tutto il suo meglio, voglio che il mio amore sia grande, voglio che il tempo della mia esistenza non passi invano, senza che io diventi quel che devo essere. Guardare alla santità di Bartolomea e di Vincenza, riconsegna anche a noi il coraggio di spalancarci a queste prospettive. Il coraggio di rompere con schemi troppo angusti, che vorrebbero farci rimanere prigionieri. Buon cammino di santità a tutti!

Suor Franca

L’APPROFONDIMENTO

DAL CARISMA DELLE SANTE …

ALLA FRATERNITÀ SPIRITUALE La spiritualità delle sante Capitanio e Gerosa, da qualche tempo, ha generato la “Fraternità spirituale”.

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ealtà che comprende varie espressioni e forme di vita, nate nel solco del carisma di santa Bartolomea e di santa Vincenza Gerosa. Essa è costituita da tutti coloro che, pur trovandosi in forme e condizioni diverse di vita, riconoscono in questa particolare spiritualità, un aiuto forte, significativo per il loro essere autenticamente uomini e donne appartenenti a Cristo, a servizio del regno di Dio. Questo permette, a soggetti diversi e distinti, di nutrirsi dello stesso ‘dono‘ e di arricchirsi reciprocamente in ordine al proprio cammino di santità e al comune impegno nella missione di carità. Infatti cuore del carisma è la carità di Gesù Redentore che fa “ogni possibile, soffre tutto e dà anche il sangue”, perché l’uomo viva e parte-

cipi del suo stesso amore.

Occorre entrare in una prospettiva nuova, al centro della quale sta, non l’istituto delle Suore di carità, ma la ‘spiritualità’ delle Sante!

Personalmente vivo la gioia di questa appartenenza che mi spinge a farvi dono della mia semplice esperienza: Era il 19 maggio 2012 quando, con un piccolo e semplice gesto, ho espresso il mio “Eccomi” a ricordo del Battesimo e della Santità a cui sono chiamata.

Così ho accolto con gratitudine e gioia grande la possibilità di appartenere alla Fraternità Spirituale delle Sante Bartolomea e Vincenza.

Il cammino di Santità, come ci insegna Bartolomea, non può essere percorso da soli. Abbiamo bisogno di amici nella Fede e la Fraternità Spi-

rituale è proprio l’espressione concreta del desiderio di tanti uomini e donne, ciascuno nella propria forma di vita, di essere fratelli in una comunità guidata dallo stesso Carisma.

Anch’io, affascinata dal “troppo mi piace questa benedetta carità” (sono parole di Bartolomea), ho deciso di rispondere a questo invito, impegnandomi perché la mia vita possa essere sempre più bella, piena, autentica, appassionata, sull’esempio di Gesù Redentore.

Dentro questo legame, avverto come pian piano la mia vita cresca e così imparo ad essere tra le persone che Lui mi affida e nella fatica della perseveranza, segno della tenerezza del Padre per ogni uomo.

Questo è il cammino che, con altri amici, compagni di viaggio, sto percorrendo per costruire il mondo che piace a Lui, sull’esempio di queste Sante che sempre più mi affascina.

Milena

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IN COMUNITÀ

LA TERZA SANTA VEGLIA DELL’ANNO: LA VEGLIA DI PENTECOSTE Oggi, al chiudersi del tempo pasquale, il cero viene spento.

Questo segno ci è tolto perché, allenati alla scuola del Cristo Risorto, e infuocati dal dono dello Spirito Santo, ormai dobbiamo essere noi “luce di Cristo” che si irradia, che come colonna luminosa passa nel mondo, in mezzo ai fratelli, per guidarli… (dalla Liturgia della Veglia)

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a Veglia di Pentecoste del 18 maggio si è rivelata come un momento intenso nella vita di Fede della nostra Comunità ed è stata molto più partecipata rispetto allo scorso anno: segno che forse abbiamo camminato ancora e abbiamo imparato ad ascoltare di più don Tino e don Andrea, che instancabilmente creano per noi occasioni di preghiera e di incontro con Gesù.

Ci siamo riuniti per invocare il dono dello Spirito Santo, esprimendo con la nostra presenza un segnale profondo ed importante: - crediamo che lo Spirito sia presente in noi, nella nostra vita, nella nostra giornata; - crediamo che renda più facili le fatiche e le azioni quotidiane; - crediamo che parli al nostro posto, come nostro avvocato, soprattutto quando siamo così confusi

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che neanche sappiamo cosa chiedere all’onnipotenza divina.

San Paolo infatti ci ricorda che “lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili” (Rm. 8, 26). La chiesa era stata preparata con la consueta cura e con molta attenzione verso ogni particolare.

Ad un primo sguardo, spiccava il rosso intenso delle candele e del drappo appeso al candelabro; si respirava un’atmosfera solenne.

Al termine della celebrazione abbiamo vissuto un gesto particolare, che non avevamo colto molto bene lo scorso anno e che è stato oggetto della nostra riflessione di questi giorni: lo spegnimento del cero pasquale, che viene messo “a riposo”, tranne che per occa-

sioni particolari, come i Battesimi, i Funerali e i Matrimoni. La frase che abbiamo riportato all’inizio, e che era posta a conclusione della Veglia, ha colpito non solo noi due, ma anche le persone amiche con le quali abbiamo avuto occasione di condividere le impressioni a caldo, nella serata stessa e anche nei giorni successivi. Essa dice infatti che…ora tocca a noi! Non avevamo mai pensato che il significato dello spegnimento del cero pasquale potesse essere legato a noi, a ciascuno di noi; ci siamo sentiti molto responsabilizzati: spegnere il cero e accendere in noi la fiamma del fuoco d’amore che mai si spegne non è cosa da poco, come dice anche un canto che quella sera abbiamo pregato tutti insieme.

Come si può essere luce di Cristo che si irradia nel mondo, così spesso immerso nel buio del peccato?

Come si può oggi testimoniare Gesù e essere come un faro nella notte che indica la strada a chi cammina nelle tenebre? Eppure il Vangelo dice proprio così: “Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che

sono nella casa”. (Mt.5, 14-15).

Sicuramente non dobbiamo pensare che si tratti di una missione riservata solo ai sacerdoti o alle persone consacrate: ogni Cristiano è chiamato ad annunciare Gesù nel proprio stato di vita. Noi sposi, ad esempio, abbiamo un compito specifico: esprimere l’amore che Dio ha verso l’umanità attraverso la nostra relazione di coppia. Esse-

re fatti a immagine e somiglianza di Dio significa poter irradiare la sua immagine dovunque. Proprio pochi giorni fa, durante un’omelia, don Tino diceva che se una persona vuole vedere il volto di Dio Padre e l’amore trinitario, può guardare ad una coppia di sposi: lì troverà la vera dimensione di amore oblativo che si manifesta appieno nel sacrificio del donarsi quotidianamente.

Ecco quindi che alla fine della Veglia ci siamo trovati ad avere un’idea in più: la missione di evangelizzare gli altri parte prima di tutto da noi e dalla nostra evangelizzazione.

“L’allenatore è Cristo”, a lui dobbiamo guardare per imparare a vivere realmente l’obbedienza al Padre e alla sua Parola. Cerchiamo quindi di tenere accesa la nostra fiamma e di far risplendere in noi il volto di Cristo, “unica vera luce del mondo”.

Mariarita e Giuliano

IN COMUNITÀ

ANDATE E PREPARATE LA MIA MENSA Accolitato: un dono che unisce e ci fa Chiesa.

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l 7 Aprile il Signore mi ha fatto un dono... immenso, inimmaginabile: così vicino a Lui non mi ero mai sentito prima. Durante ogni ora di adorazione di questi ultimi due anni, dal banco più lontano guardavo il Pane, ma mi pareva ancora che il Signore fosse lontano: fai parte della mia vita, sei una delle cose che fanno parte della mia vita, o sei il mio Centro? Sono il tuo Signore, mi vuoi bene? Mi sembrava di essere un po’ Tommaso e un po’ Pietro, ma Lui, lì vicino, mi chiamava: fidati… fidati, non aver paura a lasciarti andare.

Che bello è stato condividere con ESTATE 2013 | 9

Federico, Franco e Davide prima il cammino di incontri di preparazione, ma soprattutto quel giorno con il nostro vescovo! Che bello sentire e vedere la nostra comunità lì vicino sia fisicamente che spiritualmente, non per festeggiare un merito che non esiste, ma per partecipare alla nostra gioia comunitaria. Ho esposto l’Eucarestia per la prima volta nella chiesa di Giazza, di notte, con un’amica che cantava da sola la sua lode… che dono! Lì ho capito bene che non era un regalo solo mio… era un regalo che mi comunicava il mio servizio! In parrocchia, la prima volta che don Tino mi ha chiamato per distribuire il Corpo di Gesù, mi tremavano le gambe… in realtà anche la seconda, la terza, la quarta… anche domenica prossima: “metti le tue mani qui nel mio costato”… o mio Signore e mio Dio. E mentre accompagno i nostri pastori durante l’eucaristia, mi sento ripetere nel cuore “andate al piano superiore e lì preparate”. Non è semplice condividere con voi le mie impressioni, ho provato a farlo usando delle immagini che mi sono rimaste stampate nel cuore e nella mente: tenere in mano il Signore, così piccolo che pare indifeso... nelle mie mani, così povere e impotenti… e vedere intorno a me la mia comunità e sentire nel cuore che Lui vuole usare le mie mani per arrivare a tutti… è una sensazione di unità che non si può dire a parole: guardo ciascuno di voi accostarsi al Signore e sento la gioia che mi pervade, intuisco come i nostri pastori

di

abbiano il desiderio di donarci Lui, di mostrarcelo; capisco sempre di più che abbiamo ricevuto un dono non misurabile con l’adorazione permanente nella nostra cappella, un’occasione di sentirlo vicino, sentirlo presente nelle nostre vite! Mi sento più ricco. Grazie a don Tino, al suo sorriso quel giorno in duomo! Grazie a don Andrea per i suoi doni. Grazie a mia moglie Angela, perché il mio non è un cammino personale: fa parte della nostra maturazione di coppia l’avere imparato a riconoscere le chiamate del Signore a ciascuno di noi due e soprattutto l’aver imparato a rispondere sì in due, dal momento che il Signore ci ha pensati Insieme.

Grazie a tutti gli amici che mi hanno abbracciato, a tutti quelli che hanno condiviso mandandomi messaggi.

Non è facile spiegare a parole che cosa mi ha donato il Signore con l’accolitato, magari ne sto facendo una cosa grande senza ragione, ma sento che la chiamata che Lui mi ha fatto, a me ha fatto bene: mi ha reso più consapevole della mia comunità, del dono dell’unità, del dono di ogni vita e di ogni carisma che rende unico ciascuno di noi e che concorre a creare quel corpo di Cristo che è la Chiesa, la sua sposa. Ogni domenica è una festa, la festa a cui Gesù ci chiama e viverla a suo contatto mi rende immensamente felice. E allora ben venga l’inciampare nella veste, sudare per essere lì davanti a tutti, se è solo questo il prezzo per poterLo abbracciare insieme a voi!

Flavio

Piante e Fiori

Casa d’Este

Via Giorgione, 7 - Tel. 030 2304185 Centro Comm.le Margherita d’Este BRESCIA FORNITORE UFFICIALE DELLA NOSTRA PARROCCHIA 1 0 | ES TAT E 2013

IN COMUNITÀ

“ALESSANDRO…TRASMETTI FEDELMENTE LA MIA PAROLA”

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a alcuni mesi il Vescovo ha inviato nella nostra Parrocchia un seminarista con vocazione adulta: Alessandro.

Alessandro è di Manerbio e ogni fine settimana vive da noi, offrendo il suo servizio alla parrocchia e all’oratorio. Sabato 18 maggio, in mattinata, nella chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, in città, Alessandro ha ricevuto con altri otto compagni di studio, il ministero del Lettorato, tappa ulteriore verso il sacerdozio.

“Ricevi il libro delle sante Scritture e trasmetti fedelmente la Parola di Dio, perché germogli e fruttifichi nel cuore degli uomini”.

Il gesto di consegna della Bibbia da parte del Vescovo è innanzitutto un invito a costruire sempre più saldamente la vita sulla roccia che è Cristo. In questi quattro anni di seminario ho sperimentato che soltanto Gesù è capace di dare un senso pieno e definitivo alla mia esistenza. Si diventa testimoni del Vangelo ogni volta che si lascia spazio a Cristo abbandonandosi docilmente alla sua guida. Il ministero del lettorato è quindi un dono che richiama alla responsabilità di crescere nel

rapporto personale con il Signore e chiede di testimoniare a chi ci sta intorno che solo Cristo soddisfa il desiderio del cuore di tutti gli uomini. Ciò che si riceve di grande non può essere tenuto nascosto! Benedici il Signore, anima mia, quanto è in me benedica il suo santo nome (Sal 103).

COMPITI DEL LETTORE

1. Verificare prima dell’inizio della celebrazione che tutto sia stato predisposto anche all’ambone, il Lezionario sia aperto alla pagina appropriata e che sia acceso l’impianto di amplificazione; 2. Esercitare il ministero rivestito della veste liturgica partecipando alla celebrazione fin dall’inizio con la presenza nella processione.

3. Proclamare dall’ambone le letture della Sacra Scrittura, ma non il Vangelo.

4. Portare il libro dei Vangeli nella processione introitale, procedendo davanti al celebrante.

5. Introdurre la liturgia del giorno, dopo il saluto del celebrante, ma non l’atto penitenziale.

6. In assenza del salmista e del cantore è compito del lettore proclamare il salmo responsoriale dall’ambone.

7. Curare la preparazione, compresa la dizione, dei fedeli che devono proclamare le Sacre Scritture e proporre le intenzioni della preghiera universale durante le celebrazioni liturgiche e accertarsi della loro presenza prima dell’inizio della celebrazione stessa 8. Collaborare, in accordo con chi presiede, e con diacono, ministri e altri responsabili della celebrazione, nel predisporre tutto ciò che è necessario per favorire una maggiore partecipazione attiva dei fedeli alla Liturgia della Parola.

Alessandro

ESTAT E 2013 | 11

SPECIALE SACRAMENTI

FAMMI SIGNORE TESTIMONE DI TE… E dopo dieci anni esatti sono arrivata anch’io!

È

difficile raccontare in poche righe l’evolversi della mia scelta, motivo per cui ho deciso di condividere con voi questa parte della mia lettera.

Poco prima della Cresima, Don Andrea ci chiese di scrivere qualche riga a riguardo…

“Il mio percorso è stato molto particolare, fin da bambina ho frequentato il Catechismo, ho fatto la Prima Confessione e un anno dopo la Prima Comunione.

Continuai il mio percorso, che all’età di 13 anni, mi portò davanti alla domanda della Cresima. “Che cos’è realmente la Cresima, e perché io, ragazzina della scuola media,dovrei mai decidere di farla?!” A questa domanda non sapevo darmi risposta: ricordo che a riguardo ebbi una lunga chiacchierata con Don Angelo. Lui appoggiava qualsiasi mia scelta, diceva che le cose andavano fatte perché sentite… E in particolar modo ricordo questa sua frase “la fede non dà limiti di tempo e tu di tempo ne hai finché vuoi…”. Non ho mai dato troppa importanza a quelle sue parole, anche se hanno sempre nascosto una grande verità…Decisi così di non sentirmi pronta a ricevere la Cresima, ma, nonostante tutto, continuai il percorso di Catechismo insieme ai miei coetanei.

Da allora qualcosa cambiò: mi allontanai, iniziai a sentir meno l’aspetto religioso che un luogo, quale l’oratorio, poteva offrirmi. Questa fase “adolescenziale” (se così posso definirla) non durò a lungo…Nonostante mi costi ammetterlo devo molto a Fabio, il mio fidanzato: è grazie a lui che pian piano mi sto riavvicinando al vero significato del vivere la Chiesa. Insieme stiamo seguendo il corso per fidanzati con Luisa, Federico 1 2 | ES TAT E 2013

e Don Tino. A questo corso, non volevo inizialmente partecipare, ma ora, dopo quasi tre anni di incontri, ringrazio Fabio per aver insistito che quantomeno ci provassimo. La mia domanda per la Cresima in un qualche modo è correlata anche a lui, al nostro futuro, all’unione nel matrimonio e a quel che sarà della nostra famiglia, perché i nostri figli, un domani, possano seguire un percorso di Catechismo e venire a conoscenza

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della fede cristiana…” Che altro aggiungere…nonostante il percorso “travagliato” mi ritrovo contenta delle mie scelte: ogni singolo passo è stato sentito e voluto. Sono sempre stata accompagnata da persone importanti, tra cui la mia madrina. Quella sera eravamo agitatissime…non saprei dare una vera e propria definizione, ma il mio è stato un percorso veramente incredibile!

Laura

uando Laura, in terza media, decise di non ricevere il Sacramento della Cresima, lo considerai un gesto importante ed anche coraggioso per la sua giovane età; ho spesso parlato di quella scelta ad altri ragazzi ed adulti, per affermare che Dio ci lascia tutto il tempo e tutta la libertà per scegliere se, come e quando accoglierlo nella nostra vita.

Mesi fa la bella notizia nonché la richiesta: “...zia, ho deciso di fare la Cresima…mi faresti tu la madrina?” Oltre che un personale e sincero invito di mia nipote, l’ho subito sentita come una nuova chiamata del Signore che, nonostante tutto, mi stava scegliendo come sua testimone e non nascondo le molteplici domande che mi sono posta (…perché proprio io, perché adesso, ma non ne sono poi così degna, cosa significa fare la madrina ecc…). Poi ho trovato risposta in un’affermazione che lessi o sentii tempo fa: Lui non sceglie chi è capace, ma rende capaci chi sceglie! Fortissima è stata l’emozione durante tutta la bella Celebrazione delle Cresime; provocatorie ma molto efficienti (almeno per me) le parole del Vescovo che chiedeva e proponeva quale atteggiamento avere per testimoniare il nostro essere cristiani…ad un certo punto, a Laura sudavano le mani per l’agitazione e ricordo di averle suggerito “Fidàti, lascia fare a Lui, vedrai che andrà tutto bene…”. In verità, forse, lo dicevo anche a me stessa e poco dopo mi sono trovata a sorridere con una gioia vera e grande, quando con la mia mano sulla spalla di Laura, ho sentito pronunciare: “Laura, ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono”. Ed ho pregato così: Lascio fare a Te, Signore! Ti affido Laura, affinchè Tu la renda capace di trasmettere a tutti la gioia di aver accolto i Tuoi Doni, con la sua incontenibile gioia di vivere sarà sicuramente Luce nel mondo...ed io, sempre col Tuo aiuto, le sarò accanto!

Daniela

NON È MAI TROPPO TARDI… Non è consueto ricevere il dono dello Spirito Santo quando ormai i capelli sono bianchi e le rughe segnano il viso.

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uelli della mia età ricorderanno sicuramente quella famosa trasmissione in cui si insegnava a leggere e scrivere che si intitolava “non è mai troppo tardi”. Ebbene anche io in questa esperienza mi sento di aver iniziato un percorso di alfabetizzazione, quello della fede. La mia iniziazione alla fede cristiana in realtà era iniziata in modo regolare: da neonato avevo ricevuto il sacramento del battesimo, a nove anni quello dell’Eucarestia. Ricordo sempre con gioia i bei momenti vissuti in oratorio, le lezioni di catechismo, i giochi nel piccolo cortile. A pensarci, forse non sono stato mai cosi vicino a Gesù come allora.

Dopo un periodo di distacco totale dalla vita ecclesiale durante l’adolescenza, mi sono poi di nuovo avvicinato alla chiesa. Questo nuovo approccio però era dettato per lo più da esigenze di carattere sociale e di tradizione. Per anni sono stato così un “cristiano per convenienza”. La promessa di cresimarmi che ho fatto al parroco quando mi sono sposato, l’ho riposta in un cassetto nascosto della mia coscienza. In fondo la mia vita andava a gonfie vele anche senza lo Spirito Santo. I doni che ricevevo continuamente li consideravo meriti miei, e quando le cose non andavano bene la colpa l’attribuivo a Dio. Nonostante ciò ora percepisco che Dio non mi ha mai abbandonato, anzi ad un certo momento ha deciso di venirmi incontro. Oggi mi ritengo un

Figliol Prodigo speciale, perché dopo aver sperperato il tesoro di fede che mi era stato donato, non sono stato io a tornare dal Padre e chiedere perdono ma è stato lui a cercarmi e ricondurmi a casa. Questo nuovo percorso è iniziato quando ho deciso di frequentare le catechesi dei Dieci Comandamenti, attratto più da interessi di carattere storico- culturale per approfondire dei miei studi personali sulla Bibbia. Ben presto però l’interesse si è tramutato in un impellente bisogno di trovare un senso maturo della fede, un qualcosa per rendere più solide le fondamenta su cui avevo costruito la mia esistenza.

Quando sono stato invitato a partecipare ad una CFE poi non ho esitato a provare anche questa esperienza. Con Marita, Giuliano e tutti gli altri compo-

nenti della CFE ho condiviso intensi momenti di preghiera e di ascolto dei Vangeli che hanno rafforzato ancora di più il bisogno di cresimarmi. Mettendo così da parte un certo senso di impaccio e di vergogna mi sono confidato con Don Andrea e Don Tino per chiedere di essere ammesso a ricevere quanto prima il sacramento della Cresima. Sabato 11 maggio accompagnato dal calore di tutta la comunità ho finalmente ricevuto lo Spirito Santo. Tra i progetti futuri adesso ce n’è uno molto particolare: fare tesoro del dono ricevuto per vivere pienamente la fede, imparando a perdonare ove prima serbavo rancore, ad essere comprensivo ove prima giudicavo, a condividere con il prossimo i doni ricevuti, a vivere quotidianamente il vangelo e quella Carità senza la quale tutto il resto è nulla, come dice San Paolo. Ringrazio ancora Dio perché mi è venuto incontro mettendo nel mio cammino tanta gente che mi ha aiutato a ritrovare la giusta via.

Francesco

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SPECIALE SACRAMENTI IL MIO SÌ A DIO

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i chiamo Zahira, ho 34 anni e sono italiana; i miei genitori sono di due nazionalità diverse e di due religioni diverse: mamma italiana e cristiana, papà marocchino e musulma-

no.

Già quando si sono sposati erano consapevoli del fatto che ognuno credeva fermamente nella propria religione e così quando sono nata hanno deciso di lasciare a me, una volta divenuta adulta, la scelta del Credo. Non per questo mi hanno lasciata allo sbando, anzi. Essendo nata in Italia ovviamente ho seguito la religione cattolica, andavo al catechismo e in chiesa tutte le domeniche anche se parallelamente tramite mio papà conoscevo la religione musulmana.

Intanto crescevo e, come la maggior parte dei miei coetanei, anziché avvicinarmi alla religione me ne allontanavo, mettendo al centro della mia vita solo cose futili: uscite, vestiti, scarpe… Passando gli anni, tutto cambia, come le amicizie e le priorità. Mi riavvicino alla Chiesa e, domenica dopo domenica, mi accorgo che le Parole del Vangelo hanno in me un peso sempre maggiore, tanto che spesso guardando la Croce mi capita di sentire una fitta al cuore e le lacrime che mi segnano le guance... Cosi mi interrogo sul perché di questa sensazione e l’unica risposta che mi do è che desidero sentirmi più vicina a Gesù. Era arrivato il momento della mia scelta.

Come sono solita fare per tutto, condivido questa mia decisione con chi mi sta vicino e vedo nuovamente che coloro che mi vogliono bene davvero mi incoraggiano e le altre che sì sono amiche, ma che in fondo sono rimaste superficiali e pensano ancora solo alle cose materiali e terrene, cercano di dissuadermi, dicendomi: “ In fondo chi te lo fa fare. Hai vissuto bene lo stesso fino ad ora!?”. Io però non potevo fare finta di nulla: era Gesù a chiedermelo e, animata da quella voce potente dentro il mio cuore, sono andata avanti arrivando cosi alla Parrocchia delle “Due Sante”. Qui ho trovato una Comunità forte che si è stretta attorno a me con il calore di una vera famiglia.

La mia evangelizzazione ha avuto inizio con la CFE dove ho avuto modo, in maniera tangibile tramite la condivisione di fede, di vedere la presenza di Dio in ogni momento della mia e nostra vita. Il tempo passa velocemente e dopo circa due anni mi accorgo che Don Tino, i miei garanti Luisa e Federico e la mia catechista, nonché madrina, Suor Antonietta, mi hanno accompagnata all’incontro con Dio. Siamo giunti così alla notte di Pasqua ed io felice come non mai, agitata come colei che incontra l’Amore della propria vita per la prima volta, ricevo il grande dono di essere, a tutti gli effetti, figlia di Dio tramite il Battesimo, la Confermazione e l’Eucarestia.

Il mio cuore non era più contratto e striminzito, perché gli mancava qualcosa, ma era talmente ricolmo di gioia da non riuscire a contenerla, tanto da uscire sotto forma di lacrime di felicità.... Per me è iniziata davvero una nuova Vita!!!

Zahira

1 4 | ES TAT E 2013

IL MIO SÌ A DIO

I DONI DELLO SPIRITO

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omenica 12 maggio, festa dell’Ascensione di Gesù, i ragazzi di terza media hanno confermato la loro fede ricevendo il sacramento della Santa Cresima. La funzione presieduta da Padre Enzo (superiore dei Padri di San Giovanni Battista Piamarta), con il quale hanno concelebrato Don Tino, Don Andrea e Padre Domenico, è stata vissuta in raccoglimento e con partecipazione. In qualità di mamma, ringrazio tutti coloro che hanno contribuito affinché la celebrazione esprimesse una gioiosa preghiera: i sacerdoti pastori attenti e perseveranti; le catechiste premurose, materne ed emozionate; il coro, che ad una sola voce è riuscito a trasmettere con forza ed intensità la potenza della preghiera; ed infine, ma non per importanza, i ragazzi che, guidati da Alessandro, hanno prestato il loro servizio all’altare con ordine ed umiltà. Ringrazio Dio Padre che in questo giorno ha effuso con abbondanza il suo Santo Spirito su questi nostri figli, che Lui ha chiamato alla vita amandoli per primo.

Confesso come l’emozione provata sia stata più forte di quando abbiamo chiesto il dono del Battesimo per Martina; nostra figlia ora è cresciuta ed è chiamata ad essere protagonista della sua vita, ad essere testimone di fede. Ci capita spesso di chiederci, in qualità di genitori, come dobbiamo agire, cosa dobbiamo dire. Camminando come sposi e genitori scopriamo che solo invocando il dono dello Spirito Santo sulla nostra quotidianità, fatta di gioie e dolori, indichiamo a Martina la strada da percorrere. Desideriamo il meglio per nostra figlia, dimenticando che Dio Padre ha già per lei un disegno, a noi non resta che affidarci e affidarla a Lui. Lo Spirito Santo, che è l’amore di Dio, abiti il cuore dei nostri ragazzi: solo in Lui infatti i carismi che possiedono porteranno frutti.

Marianna

QUESTI NOSTRI RAGAZZI… IL GIORNO DELLA CRESIMA Daniele Ero felice.

Davide Ero emozionato, contento e mi sentivo leggero e libero dall’ansia, come trasformato.

Martina Al mattino ero agitata, ma quando è cominciata la Celebrazione, mi sono sentita sollevata, ho sentito la presenza dello Spirito Santo e la vicinanza delle persone che mi vogliono bene.

Aurora Dopo aver ricevuto lo Spirito Santo mi sono sentita leggera.

Alessio All’inizio avevo timore, ma durante la Celebrazione mi sono sentito sereno.

Marta La mattina ero agitata ma durante la Celebrazione, mi sono sentita diversa e contenta.

Elena Ho provato gioia grande, quando ho visto i miei compagni ricevere lo Spirito, anche perché ora ho dei coetanei con cui potermi confrontare su Gesù.

Federico Emozionato, ma felice.

Q

ueste sono le parole di alcuni ragazzi interrogati a caldo, dopo la Cresima. Emozionati loro, emozionatissima io. Questi ragazzi sono arrivati alla Cresima dopo otto anni, con tanto desiderio.

Per loro è stata una sofferenza vedere più volte cresimare i più piccoli dell’I.C.F.R.. Tutto questo però ha fatto sì che fossero veramente motivati e in loro si percepiva la gioia di stare insieme, per arrivare a qualcosa di veramente grande. Siamo veramente fortunati in questa comunità, perché molte famiglie seguono la crescita spirituale dei loro figli, c’è un “Humus” diverso, si respira aria di fratellanza. Fare catechismo ai nostri ragazzi di 3^ Media non è stato difficile, abbiamo solo approfondito gli insegnamenti che i genitori hanno passato in famiglia tutti i giorni. Per questo ringrazio Giamba Zambelli e Chiara Sacchi che mi hanno aiutato in questo servizio: insieme ci siamo sforzati di passare ai nostri ragazzi non solo la Parola di Dio, ma anche testimonianze di vita cristiana.

Francesca

Q

uesti nostri ragazzi, nostri figli in Cristo, si sono appena affacciati alla fase adulta della fede. Sono inesperti, incerti, a volte immaturi.

Prego tutti voi che siete la loro comunità, la loro famiglia, di utilizzare tutte le occasioni che il Signore vi concederà, per guidarli lungo la via a loro destinata, che poi è semplicemente quella che porta a Dio! Il cammino percorso insieme ha lasciato in me, e certamente anche in loro, il desiderio di crescere sempre più profondamente nella Sua Parola per poter poi vivere nella consapevolezza del Suo amore, ogni momento che la provvidenza ci offre.

Ragazzi, vi abbraccio e vi benedico. Vi voglio bene e, in queste parole, c’è tutta la mia commozione, anche quella che in altri momenti non vi ho saputo esprimere.

A tutti e a ciascuno un abbraccio affettuosissimo, dalla vostra catechista.

Vera ESTAT E 2013 | 15

IN COMUNITÀ

DALLA CHIESA ARMENA UN GRAZIE A DON TINO Sabato 11 maggio, la nostra Parrocchia ha vissuto la Gioia di accogliere l’Esarca Patriarcale della Chiesa Armena Cattolica, in visita a Brescia.

P

er l’occasione, Monsignor Raphael François Minassian ha inoltre amministrato il Sacramento della Confermazione a undici giovani e adulti della nostra comunità parrocchiale (uno dei quali ha ricevuto anche il Sacramento dell’Eucaristia) e conferito una speciale onorificenza al nostro parroco, don Tino e a don Oliviero Faustinoni, parroco di Cailina e Coordinatore dell’Unità Pastorale di Villa Carcina. Mons. Minassian, ha la responsabilità pastorale di circa un milione di fedeli, gli armeni cattolici in tutte le repubbliche exsovietiche e in alcune nazioni limitrofe. Per questa ragione è chiamato continuamente a conoscere e a visitare le varie comunità sparse in un territorio davvero vasto. Nel giugno 2011, infatti, l’allora Papa Benedetto XVI lo nominò Ordinario per gli Armeni Cattolici dell’Europa Orientale assegnandogli la sede vescovile di Cesarea di Cappadocia degli Armeni, con il titolo di Arcive-

scovo ad personam. Sul suo operato il Vescovo, classe 1946, originario di Beirut, in Libano, scherza con nonchalance: «Quando il Papa, durante il suo viaggio in Libano, mi chiese dove si trovasse la mia sede episcopale, risposi “In aeroporto, Santo Padre”». I cattolici di rito armeno nel Paese sono circa 230 mila che vivono in un contesto cristiano senza grossi problemi. Lo sforzo è quello di camminare insieme con la Chiesa apostolica mettendo in evidenza i punti di comunione. Le due Chiese si capiscono e stimano senza fraintendimenti. La Chiesa armena apostolica sconta però alcune divisioni interne che non sono state ancora completamente sanate.

Dal punto di vista sociale, la Chiesa cattolica armena è una realtà vivace che opera anche tramite Caritas Armenia, un ospedale intitolato a Giovanni Paolo II, la presenza delle suore di Madre Teresa che lavorano in opere a favore dell’infanzia.

Vi sono poi alcune congregazioni armeno-cattoliche che prestano servizio nelle scuole pubbliche e come catechiste nelle parrocchie e i sacerdoti sono tredici. Dopo la lunga parentesi comunista e il

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dissolvimento dell’Urss, l’Armenia sta faticosamente cercando la sua strada. Ma anche grazie alla cultura e alla lunga tradizione cristiana, il Paese pare essere sulla strada giusta per disegnare una società più equa e orientata ai valori del bene comune. A questo proposito, la Chiesa cattolica Armena, nella persona del suo Ordinario, Mons.

Raphael Minassian, ha deciso, con l’approvazione della Santa Sede, di istituire una speciale onorificenza, da conferire a coloro i quali si sono distinti per l’aiuto donato alla stessa Chiesa e per l’appoggio nei suoi confronti. “La Croce della Riconoscenza” è stata quindi assegnata, per la prima volta, al nostro Parroco e al Parroco di Cailina, don Faustinoni che l’hanno ricevuta, direttamente dalle mani del Vescovo, al termine della Santa Messa dell’11 maggio. La nostra comunità non può che essere orgogliosa e felice per l’impegno che il nostro pastore, don Tino, pone nel suo difficile compito e per la sua apertura ai fratelli cristiani dell’Est Orientale che l’hanno voluto ringraziare in questo modo davvero speciale.

Laura e Davide

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IN COMUNITÀ

CON IL TUO AMORE, SIGNORE, RENDI NUOVO IL NOSTRO AMORE…

La grazia del Sacramento del Matrimonio si rinnova nella celebrazione di domenica 26 maggio.

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uando ci siamo incontrati, cinque anni e mezzo fa, eravamo profondamente convinti che noi, con il nostro amore, avremmo potuto fare qualsiasi cosa e superare qualsiasi ostacolo. Eravamo noi due, con il mondo nelle nostre mani. E bastavamo a noi stessi: ci amiamo, che cos’altro ci serve? Quel fortissimo desiderio di sposarci, che percepivamo sin dall’inizio, era un chiaro indizio di cosa dovevamo fare. Certo, ma questo

desiderio – pensavamo – è solo nostro, e solo noi possiamo decidere quando e come realizzarlo.

Eravamo grati al Signore per il dono immenso di averci fatti incontrare, capivamo che Lui aveva sicuramente un piano, ma la vita, si sa, è un’altra cosa: tu, Signore, stai pure a guardare, che a tutto il resto ci pensiamo noi! Chissà quante risate deve essersi fatto, mentre vivevamo beati nella sensazione di onnipotenza di due giovani innamorati! Lui però non è ri-

masto di certo a guardare, ma ha deciso di penetrare nella nostra vita – dove in fondo era sempre rimasto ad aspettarci - per renderla nuova, per dirci quanto è immenso il Suo Amore per noi, per aprire i nostri occhi e farci vedere le ricchezze di cui ogni giorno ci fa dono, per offrirci un amore più maturo, riflesso del Suo, che non può bastare a se stesso, per insegnarci la via più semplice per conquistare la pienezza di vita. Il modo in cui il Signore ha aperto i nostri occhi non è stato inizialmente semplice, è stato come un risveglio improvviso. Ma questo risveglio è stata la cosa migliore ESTAT E 2013 | 17

che potesse succederci, perché sempre immaginato, quando ci ci ha donato la bellissima consa- sentivamo solo noi due. È stato pevolezza di essere Suoi molto, molto di più! Nemfigli amati, preziosi ai meno per un secondo Suoi occhi e protetci siamo sentiti solo LUI ti nel palmo della noi due: il Signore CI HA PENSATI Sua mano. Il 3 infatti avvolgeva INSIEME DA SEMPRE maggio scorso ogni cosa, quel E CI HA RESO DONO abbiamo unito le giorno ancora più L’UNO PER nostre vite davandel solito! Era lì, in L’ALTRA. ti a Lui, con Lui e in mezzo a noi, pronto Lui. Sì, finalmente si a sposarci e a compierealizzava quello che dere quello a cui ci aveva desideravamo da sempre. E anche stinati “fin dall’eternità”. Era Lui in quell’occasione il Signore non che, avendoci pensati insieme ha mancato di sorprenderci: nulla da sempre, ci rendeva dono l’uno infatti è stato come lo avevamo per l’altra e ci affidava l’uno nelle mani e alle cure dell’altra. Era sempre Lui che ci stava facendo una promessa eterna ed era a Lui che noi rivolgevamo la nostra.

Era per amore Suo che ci sentiva -

“

”

mo circondati dall’affetto delle nostre famiglie, dei nostri amici, dei nostri sacerdoti e della nostra comunità. La Grazia del Sacramento del Matrimonio è stato il Suo dono di nozze per noi! In questi primi giorni di vita matrimoniale, l’entusiasmo di quando ci siamo innamorati è ancora forte come all’inizio e ci risulta difficile comprendere appieno la grandiosità del dono che il Signore ha voluto farci. È un dono immenso, così sconfinato che a pensarci mette quasi le vertigini! Oggi, a poche settimane da quando siamo diventati Famiglia, sentiamo dentro di noi un altro desiderio: quello di spalancare le porte della nostra casa al Signore e al soffio forte e consolatore dello Spirito Santo, perché solo se resteremo con Lui potremo amarci senza se e senza ma, accettando i nostri difetti senza pretendere di cambiare nulla nell’altro, solo con il Suo aiuto potremo imparare a perdonarci, e solo confidando nella Provvidenza potremo attraversare i momenti difficili, affinché si compia non la nostra, Signore, ma la Tua volontà!

Paola e Daniele

N

el ripensare al cammino sin qui fatto dalla nostra famiglia, l’evidenza più significativa è senza alcun dubbio, anzi, con assoluta certezza, la Presenza misteriosa e inesauribile di Qualcuno che ha provveduto a disporre per noi questo stupendo cammino, disseminato, fin dall’inizio, di ogni Grazia. Infatti, già dai primissimi incontri tra noi, Martino e Antonella, oltre alla naturale attrazione che una coppia di fidanzati prova, è stato lo scoprire che nel nostro cuore e nella nostra mente si era instaurata, insieme alla gioia e allo stupore per un incontro non scelto da noi, una consapevolezza e un desiderio reciprocamente condiviso: la volontà di donarsi l’uno all’altro per tutta la vita. Da quel momento in avanti, nonostante i nostri limiti e umane differenze (da apparire a volte inconciliabili), possiamo affermare che, avendo affidato le nostre vite, le nostre persone ad un Mistero (non sapremmo definire meglio ciò a cui abbiamo aderito...) così provvidenziale e sovrabbondante di Bene, il divenire della nostra famiglia per noi e per i nostri figli è stato una sequenza di Grazia senza fine!! È sempre commovente osservare la Grazia

quotidiana che ti fa render conto che proprio nelle pieghe più nascoste e ‘trascurabili’ di ogni giorno, tra gli impegni di lavoro, dei figli, problemi di salute ecc... Tutto, ma PROPRIO TUTTO sussiste ed è sorretto non tanto dalla nostra volontà e impegno o presunti meriti, ma dalla Presenza di un Altro, totalmente Altro da noi, che ci perdona e rialza negli errori, ci guida nella Verità da seguire e, con infinita Pazienza e Misericordia, ci fa sperimentare la potenza del Suo Amore che ci fa come Lui. Non è possibile ovviamente descrivere in poche righe quanta e quale Grazia è stata accordata, e lo è tuttora, alla nostra famiglia... crediamo infatti, che più di un elenco di accadimenti o particolari situazioni (peraltro non dissimili a quelli di moltissime famiglie) la Grazia di un Padre che ci Ama nel modo mostrato da Suo Figlio, si rende evidente nella nostra famiglia attraverso la reciproca fedeltà coniugale, nel continuare ad amarci con gusto rinnovato e forte, nell’aver trasmesso e testimoniato ai nostri figli quella Via, quella Verità e quella Vita che sono il BENE che noi vogliamo l’uno per l’altro, un Bene che supera il nostro limite, sia che siamo coniugi o genitori o figli, aprendoci

verso un Orizzonte di Amore e Vita che duri per Sempre, del quale questa vita è Segno. Continuiamo così, a Dio piacendo, il nostro cammino, chiedendo al Signore la Grazia di riconoscerLo e di ringraziarLo ancora, per ogni cosa, dalle più gioiose alle più dolorose, per portare attraverso l’amore tra noi sposi ma anche nelle famiglie dei nostri figli, la testimonianza di un BENE ASSOLUTO che si propone alla nostra libertà perchè possiamo infine goderne insieme per sempre. Il nostro entusiasmo e la nostra forza sono riposte nelle parole di Gesù, che spesso ci ripetiamo e desideriamo ricordare a tutti: “...là dove sono due o più persone riunite nel mio nome, io sono in mezzo a loro...”: Ancora: “...senza di me non potete fare nulla... ma qualsiasi cosa chiederete al Padre mio nel mio nome, io ve la concederò”.

Nel nostro saluto, un augurio di cuore a tutti nell’accogliere e fare esperienza del dono trascendente della Grazia che Dio riversa su ciascuno di noi e sulle nostre famiglie, perchè abbiamo ad essere “una cosa sola in Cristo Gesù”!

Martino e Antonella Genitori di Daniele ESTAT E 2013 | 19

T

ra pochi giorni saranno 34 anni da quando abbiamo chiesto al Signore di vivere con noi. Lui quel giorno ci ha fatto un grande dono:

la GRAZIA del sacramento del Matrimonio, un dono che ha la forza di farci vivere il quotidiano come fosse sempre nuovo, non stancandoci di guardare la nostra diversità ma guardando alle piccole cose di ogni giorno con gioia e stupore per quello che l’altro ancora rivela dopo tanto tempo; ci ha aiutato ad ACCETTARE i nostri limiti e le nostre povertà, trasformando le inevitabili tensioni in occasioni di serenità. Non è stato sempre facile, ed ancora oggi a volte la nostra fragilità umana lascia il passo alla fatica delle varie difficoltà, ma quel dono che allora il Signore ci ha fatto ci aiuta ad alzare gli occhi alla Croce e ci ricorda che l’amore va con-

sumato fino alla fine se si vuole godere dei suoi frutti. Riuscire a riconoscere l’azione della Grazia nel nostro Matrimonio è stata una conquista fatta nel tempo e stiamo ancora lavorando per farla vivere nella nostra quotidianità. È un dono grande che tutti riceviamo ed è una grande gioia quando riusciamo ad esserne consapevoli, gioia che confidiamo possa coinvolgere il nostro prossimo più vicino che sono i nostri figli. Grazie Signore Gesù per averci accompagnato, per esserci oggi ma soprattutto quando ci abbraccerai nelle nozze eterne. “Tutto posso in Colui che mi dà la forza” (Fil. 4, 13).

Marina e Dino (Genitori di Paola)

CALCIO A 7 STAGIONE SPORTIVA

2013/2014

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PER INFORMAZIONI RIVOLGERSI A GIULIANO: giuly.marita@alice.it 2 0 | ES TAT E 2013

IL VOLONTARIATO

ANCHE TU SEI MIO FRATELLO “Pregare non significa evadere dalla storia e dai problemi, al contrario è scegliere di affrontare la realtà non da soli, ma con la forza che viene dall’Alto.”

Beato Giovanni Paolo II

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a tre anni molte persone partecipano all’adorazione eucaristica riconoscendo come la preghiera sia fondamentale e debba precedere ed accompagnare la carità. Tanti sono gli esempi di attenzione ai bisogni concreti: attraverso i ministri straordinari della comunione che visitano settimanalmente le persone malate e ne conoscono da vicino le sofferenze e i bisogni, la distribuzione dei viveri e tanti altri piccoli e grandi segni che avvengono silenziosamente. È anche iniziata la collaborazione della nostra parrocchia all’iniziativa “Emergenza freddo” che prepara pasti caldi che vengono poi distribuiti tutte le sere della settimana in alcuni punti di accoglienza della città (se ne è parlato più diffusamente sull’ultimo giornalino). Lunedì 27 maggio dalle 18 alle 18.30 molte persone hanno accolto l’invito e pregato insieme per i malati e tutte le situazioni di bisogno e fragilità presenti nella nostra parrocchia. Questo importante momento di preghiera comunitaria, aperto a tutti, si ripeterà ogni ultimo lunedì del mese.

Il prossimo appuntamento sarà lunedì 24 giugno, per poi riprendere con regolarità da lunedì 30 settembre.

“Rimanete in me e io in voi, come il tralcio non può far

frutto da sé stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla”. (Gv 15, 4-5) Madre Teresa di Calcutta ci porta l’esempio concreto della preghiera quotidiana, della ricerca della comunione con Dio, alla quale dedicava, al mattino presto, ben quattro ore e invitava le sue suore a fare altrettanto per diventare strumento nelle Sue mani.

“Preghiera e azione non vanno mai disgiunte” affermano anche le nostre Sante! Attraverso la preghiera attingiamo la forza per amare, per prenderci cura di chi bussa alla nostra porta, per condividere il dolore altrui, per imparare ad ascoltare, a rimanere accanto nonostante il disagio profondo e i molti interrogativi che il dolore e la sofferenza dell’altro possono provocare in noi. “Anche tu sei

mio fratello” è il titolo scelto per questo momento di preghiera mensile perché Dio è nostro Padre (come Gesù ci ha insegnato) e noi non siamo figli unici, ma abbiamo fratelli e sorelle che, come noi, fanno esperienza dell’Amore di Dio. Amiamo gli altri perché siamo figli dello stesso Padre, anche se spesso facciamo fatica, perché non è così scontato, infatti questo è un Amore che scavalca le emozioni, le sensazioni e trova la sorgente e il sostegno in Dio. Davanti a Gesù Eucaristia abbiamo chiesto che si moltiplichino le persone che, oltre ad offrire la loro preghiera, mettano a disposizione un po’ del loro tempo per essere concretamente quelle mani che aiutano, quelle orecchie che ascoltano, quei cuori che battono al ritmo del cuore stesso di Cristo.

“La vita spirituale si riassume nell’amare. Non si ama perché si vuole fare il bene di qualcuno, aiutarlo, proteggerlo. Agendo in questa maniera ci comportiamo come se vedessimo il prossimo come semplice oggetto e noi stessi come esseri generosi e saggi. Ma questo non ha nulla a che vedere con l’amore. Amare significa comunicare con l’altro e scoprire in lui una particella di Dio”.

(Thomas Merton) Marida ESTAT E 2013 | 21

IN COMUNITÀ

STUPORE E GRATITUDINE Venerdì 24 maggio sono arrivati da Roma due ragazzi: Giovanni e Gabriele.

L

i stavamo aspettando da ottobre dell’anno scorso quando, con un gruppo di mamme, abbiamo letto il catalogo della mostra “Nessuno genera se non è generato” e, dopo averlo letto, abbiamo pensato di allestire la mostra nella nostra parrocchia.

I due ragazzi sono arrivati dal Seminario della Fraternità Sacerdotale San Carlo e sono all’inizio di un percorso che li porterà a diventare sacerdoti, se il buon Dio vorrà!

Quello che è certo è che sono stati conquistati da Cristo e lo si è visto bene nei due giorni che ci hanno fatto compagnia. Hanno raccontato la loro storia nella serata di venerdì 24, presentando la mostra allestita nella bellissima sala della nostra comunità e poi guidando 2 2 | ES TAT E 2013

gruppi, gruppetti o singole persone che sono venuti a visitarla.

Sono stati uno “spettacolo” da guardare, pieni di entusiasmo e di gioia e con semplicità hanno conquistato prima i nostri bambini, che stupiti hanno chiesto se rimanevano a fare i chierichetti nella nostra parrocchia, poi hanno stupito quelli che hanno avuto la grazia di conoscerli: le mamme del lunedì e Don Tino con Don Andrea e infine, posso dire, anche i ragazzi che hanno fatto la visita guidata con loro.

Lo stupore di vedere dei giovani come Gabriele e Giovanni che “... sanno dove guardare” e che sono certi nella loro fede è una boccata d’ossigeno, è una gioia per gli occhi ed è una grazia.

Chi li ha goduti è più certo di prima della sua fede e forse qualcuno si pone delle domande in più, se la fede non ce l’ha.

Non posso non raccontare anche dell’incontro di domenica 26 maggio con Ferdinando Zullo. Titolo provocatorio “Mi avete dato il necessario e anche il superfluo. Mi è mancato l’indispensabile”.

Che un padre sia

GRUPPO MAMME del

LUNEDÌ tale se mostra ai propri figli come si sta davanti alla croce che ogni giorno ci aspetta è sicuramente non facile da “digerire”, ma è anche l’unico modo per vivere la vita intera senza censurare la fatica, il dolore e il sacrificio. Per tutto questo, grande sarà la ricompensa nella Resurrezione in Cristo.

Lunedì 3 giugno la presentazione del libro “Io, papà? 9 mesi coi baffi” di Mauro Toninelli chiuderà questo bellissimo percorso sulla figura del padre.

Noi mamme del lunedì siamo GRATE a tutti coloro che hanno condiviso questa iniziativa.

Monica

IN COMUNITÀ

CANTARE INSIEME Il coro “Voci dal Cuore” si racconta.

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ato nel 2007 come espressione delle voci dei più piccoli, oggi “Voci dal Cuore” è il coro che stabilmente anima la messa dei giovani delle ore 10.00, annoverando più di trenta elementi di età che vanno dai sei ai .... anta. Questa ampia varietà di età è caratteristica che ci connota: il nostro coro, infatti, è aperto a tutti quelli che amano cantare e vogliono impegnarsi a prestare servizio durante le celebrazioni liturgiche. Sì, perché il canto è servizio e questo è un altro elemento fondamentale del nostro stare insieme: rispondiamo ad ogni chiamata, svolgendo con passione ed impegno quanto a noi richiesto.

Ed ecco che durante quest’ultimo anno liturgico abbiamo sostenuto non solo le celebrazioni domenicali, ma abbiamo prestato il nostro tempo anche a celebrazioni in comunità di recupero di malati di AIDS, in case di riposo, per non citare matrimoni e altri momenti di preghiera comunitaria.

Tutte queste esperienze, frutto della spontaneità e della gratuità, ci hanno ar-

ricchito moltissimo e ci hanno fatto crescere sia individualmente che come gruppo.

Cantare è pregare, su questo non v’è dubbio; maggiori discussioni emergono invece sulle scelte dei canti, quasi sempre richiesti veloci e ritmati dalle giovani scatenate della formazione. In effetti, nel corso di questi mesi, il repertorio è stato rivisitato in modo consistente con l’idea di caratterizzare “Voci dal Cuore” quale coro giovane e fresco, dalle sonorità moderne. Nella celebrazione del 13 maggio, in occasione delle cresime, abbiamo sperimentato l’introduzione di più elementi musicali, con tre chitarre, basso elettrico e tastiera; tutto è andato molto bene, soprattutto ab-

biamo evitato gli strali di don Tino e questo è già un successo.

Come cantiamo? Beh, non sta a noi giudicare, ma certamente l’impegno profuso da tutti i componenti nel corso di questi anni sta dando bellissimi frutti e la voglia di cantare assieme cresce diventando quasi contagiosa. Questa, però, non è la cosa più importante; ciò che conta è quello che riusciamo a trasmettere agli altri indipendentemente dalle note giuste o sbagliate, ciò che ha importanza è cantare con il cuore prima ancora che con la voce e in questo vogliamo sempre rendere onore al nome che ci siamo scelti.

Vivere insieme con semplicità e allegria, ma allo stesso tempo con impegno, sentirsi un gruppo unito e solidale, donarsi con gratuità ove ce n’è più bisogno: questa è l’esperienza del coro “Voci dal Cuore”, questo è quello che proponiamo a chi avesse in animo di unirsi a cantare con noi. Aspettiamo nuovi volti, nuove voci, perché cantare insieme e in tanti è più bello.

Alessandro

ESTAT E 2013 | 23

POLTRONA a TEATRO “I CÖNCC DE LA CONTESA” TORNANO, ECCOME!

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opo due anni di intenso lavoro, il giorno 11 maggio la compagnia teatrale “Le 2 Sante” ha presentato la nuova commedia dialettale “I cöncc de la contesa”.

Il periodo di preparazione è stato lungo, trascorso tra alti e bassi, con alcune tristezze, ma certamente con molte più gioie, l’ultima delle quali è la lieta notizia che Patrizia presto porterà un nuovo “attore” nella compagnia: Filippo, il suo bambino, nascerà infatti il prossimo settembre.

Come sempre, la tensione prima di entrare in scena era evidente e ciò nonostante i tanti anni d’esperienza che ormai abbiamo accumulato, ma il tutto si è sciolto come d’incanto nel sentire le risate e gli applausi che la nostra comunità ci

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riserva generosamente ad ogni rappresentazione.

Senza dubbio il successo ci sprona, è piacevole sapere che il duro lavoro svolto su quelle assi di legno viene apprezzato e riconosciuto, ma il nostro impegno è soprattutto quello di portare gioia e serenità alle persone, tenendo ben presente che al centro del nostro fare c’è Gesù; solo così i conti tornano, tornano sempre.

Vi diamo appuntamento a novembre con un’altra nuovissima commedia, certi di vedervi numerosi e di potervi dare ancora momenti di spensieratezza.

Mario

TESTIMONI della FEDE OGNI SÌ A DIO RENDE LA VITA “BUONA” COME IL PANE… SAN FELICE 2013

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artecipare alla giornata di convivenza della Parrocchia a San Felice è stata un’esperienza molto bella e intensa per tutta la nostra famiglia. Ci siamo sentiti subito accolti a braccia aperte: vedere scritto sulla porta della camera i nomi di tutti noi ci ha fatto sentire come a casa. La giornata si è svolta in modo semplice tra momenti di preghiera comunitaria e attimi di gradevole e pura conoscenza; è stato molto piacevole dare un nome e conoscere meglio i volti ormai famigliari della messa domenicale e trascorrere del tempo con quelli già amici. La catechesi di Don Mario ci ha fatto riflettere molto sull’importanza di essere, in quanto sposi, segno tangibile ed efficace della presenza di Dio che cammina sempre con noi; da chi altri si può andare se non da Lui? In questi due giorni abbiamo avuto il dono di condividere momenti di comunione molto intensi:

la testimonianza sincera e commossa di Marita e Giuliano ci ha insegnato a non dubitare mai del progetto di Dio capace di trasformare, con il suo amore, una ferita anche lacerante e profonda in uno spiraglio di luce vera e speranza.

San Felice è veramente un posto speciale anche per i bambini: quanto è stato difficile far capire loro che era ora di tornare a casa! In ricordo delle ore trascorse insieme ci è stata regalata una casetta fatta di pane, rappresentante la nostra piccola Chiesa domestica, con una frase bellissima che faremo in modo di non dimenticare mai: “Andrò con gioia, o Signore, a fare quanto mi chiedi!”…ogni Sì a Dio rende la vita “buona” come il pane… Ciò che più ci ha lasciato quest’esperienza, oltre ovviamente alla voglia di ripeterla, è la coscienza di essere membri di una famiglia allargata che è la nostra comunità parrocchiale, fatta di famiglie che con noi stanno intraprendendo lo stesso nostro viaggio, con la consapevolezza che camminare insieme nello Spirito è molto più facile e piacevole.

Elena e Claudio

ESTAT E 2013 | 25

IN COMUNITÀ

LA BIBLIOTECA PARROCCHIALE Una preziosa risorsa (poco conosciuta e poco utilizzata).

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a alcuni anni ormai, il nostro oratorio, dispone di una biblioteca attiva e ricca di una buona dotazione di libri di vari generi. Tutti i volumi presenti in biblioteca provengono da donazioni di privati o case editrici. Molti dei libri ci arrivano quindi già usati, mentre altri sono nuovi.

Tutto il materiale che entra, prima di essere censito, viene controllato e, nel caso non superi i requisiti adeguati per essere trattenuto in biblioteca (cattivo stato di conservazione, mancanza di pagine, ecc.), viene scartato.

I volumi attualmente presenti sono quasi 6.000 e, complessivamente, sono così ripartiti: • teologia e religione

1.800 volumi • letteratura e narrativa

1500 volumi • personaggi e santi

630 volumi • gialli e thriller

500 volumi • libri per ragazzi

470 volumi • filosofia pedagogia psicologia 210 volumi • storia e geografia

190 volumi • saggistica 170 volumi • scienze

110 volumi • arte

110 volumi • poesie e teatro

80 volumi

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Recentemente in biblioteca sono giunti i libri provenienti da due importanti donazioni: una con i libri del compianto Don Lionello, ricca di oltre 500 volumi e l’altra, non così grande, proveniente dalla Biblioteca salesiana di Nave. I volumi di ambedue le donazioni riguardano principalmente la Religione e la Teologia.

L’aumento esponenziale dei libri presenti ha reso necessario dotare la nostra biblioteca di due nuove scaffalature realizzate su misura da un falegname della nostra parrocchia, al solo costo del materiale.

La biblioteca parrocchiale, dedicata a San Paolo Apostolo e inaugurata l’8 dicembre 2008, è posizionata sotto l’ala est della chiesa, di fianco al teatro,

con accesso dalla scala esterna posta sotdavvero interessanti e di vario genere… Tutti to la meridiana ed è aperta il martedì possono beneficiare del prestito gratuito, dalle 14.30 alle 16.30 e il giovedì dalper leggere un buon libro, trascorrere UNA STANZA le 16 alle 18. del tempo, istruirsi, fare ricerche per SENZA LIBRI Nel caso in cui l’affluenza, attualmenla scuola o per interesse personale… È COME UN CORPO te piuttosto bassa, dovesse aumenL’invito dunque è forte e si estende SENZ’ANIMA tare, i volontari della Commissione veramente a tutti: venite a visitare la Marco Tullio Cicerone Cultura che ne curano la gestione, nostra ricca biblioteca almeno una volsarebbero disponibili anche ad aprirla in ta: siamo sicuri che la troverete davvero altri giorni o ad aprirla su appuntamento. fantastica!

Nella nostra Biblioteca sono presenti volumi Equipe biblioteca

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A N AG R A F E

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IN COMUNITÀ

PARROCCHIALE >>> UNITI NEL MATRIMONIO

CRISTIANO SONO DIVENTATI

CHIESA DOMESTICA “Vuoi unire la tua vita alla mia, nel Signore che ci ha creati e redenti?

Sì, con la grazia di Dio, lo voglio” Daniele Fumagalli e Paola De Salvador (3 / 5 / 2013) Marco Terlisio e Barbara Vezzoli (1 / 6 / 2013)

>>> MORTI IN CRISTO GESÙ “Io credo: il Signore è risorto e vive e un giorno anch’io risorgerò con Lui” Ileana Quarantani Domenico Capuzzi Emma Del Mosca

Amalia Nicolini Benilde Gabrieli Concetta Giglia

>>> RINATI DALL’ACQUA

E DALLO SPIRITO SANTO “Il Signore Gesù, che fece udire i sordi e parlare i muti, ti conceda di ascoltare presto la sua Parola e di professare la tua fede, a lode e gloria di Dio Padre”.

Leonardo Magoni (di Cesare e Ilama) Diego Tottoli (di Paolo e Sara) Gianluca Tuè (di Giovanni e Daniela) Giulia Amistani (di Alberto e Maria Angelica) Francesca Arrighini (di Ivan e Jeane) Alice Sandrini (di Stefano e Maria) Diletta Fezzardi (di Cristian e Mariacristina) Luca Mafezzoni (di Fabio e Katia) Kendra D’Orta (di Aurora) Luigi Martinelli (di Donato e Angelica) Francesco Emanuele Tarallo (di Paolo e Tiziana) Giovanni Luigi Maria Tornatore (di Alfonso ed Emanuela) Sebastian Tognazzi (di Manuel e Carlotta)

Lo scorso 30 marzo ZAHIRA LAHMAMI ha ricevuto i tre Sacramenti dell’Iniziazione Cristiana: Battesimo, Confermazione ed Eucarestia.

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