DUE ANTE S
LE Parrocchia Sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa BRESCIA
P
A
S
Q
U
A
2
“
0 1 4
AVENDO AMATO I SUOI CHE ERANO NEL MONDO, LI AMÒ FINO ALLA FINE (Gv 13,1)
”
SOMMARIO DON GIACOMO
3 A Pasqua risorgiamo con Gesù
DON ANDREA
4 Non cerchiamo Gesù tra i morti 5 L’eccomi del nuovo diacono P. Davide Boldini
IN COMUNITÀ
L’APPROFONDIMENTO 6 Un anno con Papa Francesco IN COMUNITÀ
7 Vuoi sapere una cosa? Tu sei speciale 7 Gesù, l’amico dei bambini
IN COMUNITÀ
8 Notte di speranza: Signore solo per Te, luce nascente, io canto
L’APPROFONDIMENTO 9 I presepi di Pasqua IL VOLONTARIATO
10 Nel loro volto il volto di Gesù
IN COMUNITÀ
11 I Sacramenti: l’energia della nostra vita di fede
TESTIMONI DELLA FEDE 12 Emmaus 13 Ecco lo sposo IN COMUNITÀ
14 I Dieci Comandamenti per giovani 15 La teologia del corpo per adolesc.
IN COMUNITÀ
16 Cena povera: occasione di ascolto e riflessione 17 La cena povera...anzi ricca! 18 Missionari martiri: annunciare il Vangelo con la vita
IN COMUNITÀ IN COMUNITÀ
19 Fondo di solidarietà
IN COMUNITÀ
20 Speciale ASD Le2Sante
IL VOLONTARIATO
22 Al servizio della vita nascente
IL VOLONTARIATO
22 Nel tempo di Pasqua diamo valore alla malattia e alla sofferenza
GRUPPO PENSIONATI 23 Appuntamenti IN COMUNITÀ 23 Anagrafe parrocchiale IN COMUNITÀ
DUE SANTE
LE Parrocchia Sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa BRESCIA
P
A
S
Q
U
A
2
“
Pasqua 2014
0 1 4
AVENDO AMATO I SUOI CHE ERANO NEL MONDO, LI AMÒ FINO ALLA FINE (Gv 13,1b)
24 La Settimana Santa
”
In copertina: “Cristo”
Via Crucis di Tandil, Buenos Aires Argentina
In redazione
Laura Di Palma, Loredana Mantovani, Dino Matesich, Delia Richiedei, Suor Antonietta Castelli, Davide Riccardi, Orietta Cavaleri
I NOSTRI SACERDOTI Don Giacomo Don Andrea Padre Domenico
030 2301955 dongifrance@gmail.com 030 2301793 andreadotti@yahoo.it 030 2306876 fidanzad@yahoo.it
OPERANO NELLA COMUNITÀ Segreteria Parrocchiale Suor Antonietta Suore Maria Bambina Comunità Sagrestia Franco Perna Cons. affari economici Natale Cosatto Cons. Pastor. Parrocch. Daniela Sandonà Commissione Liturgica Francesca Bottari Commissione Famiglia Italo e Giulia Crema Commissione Oratorio Flavio Nicassio Commissione Cultura Laura Di Palma Biblioteca Franca Crescimbeni Gruppo Missionario Marida Canori e Commissione Carità Equipe Battesimi Salvatore e Margherita Giuffrida Claudio e Elena Guarini ICFR Genitori Catechisti/Animatori Don Andrea Ministranti Don Andrea Davide Riccardi Amiche del giovedì Etiene Bicelli Gruppo Pensionati Guido Masserdotti Volontari Villa Elisa Etiene Bicelli Atelier Betania Maria Mottinelli Caritas Carla Ghidini Mamme del lunedì Monica Favalli Anche tu sei mio fratello Marilena Taini Coro adulti Antonio Idra Coro Voci dal cuore Alessandro Zanardi ASD calcio Daniele Di Meo Armando Mombelli ASD pallavolo Alex Guizzo Gruppo Teatro Giamba Zambelli Redazione giornalino Laura Di Palma
030 2301955 030 2310020 340 3726777 030 2310214 030 2306717 030 2304064 030 2304541 030 2311412 030 2319767 030 2310173 030 2310253 030 2319777 030 2310923 030 2301793 030 2301793 030 2319767 030 2306347 030 2304297 030 2306347 030 2310206 030 2304526 335 7167675 339 1797419 030 2306229 030 2301535 349 4733618 334 6818632 340 5818707 030 3531228 030 2319767
ORARIO DELLE SANTE MESSE Feriale Invernale 08.30 18.30 da lunedì a giovedì 08.30 20.30 venerdì Estivo 08.30 - da lunedì a giovedì 08.30 20.30 venerdì Prefestivi 18.30 Festivo Invernale Estivo
08.00 10.00 11.15 08.00 10.30 -
18.30 18.30
Hanno collaborato a questo numero
Don Giacomo Franceschini, Don Andrea Dotti, Padre Davide Boldini, don Marco Vezzari, Monica Favalli, Angioletta Mozzi, Enrico Zanardi, Marida Canori, Asd Le Do Sante, Gruppo Missionario, Chiara Angeloni, Chiara Sacchi, Simone Angeloni, Darìo e Arianna Guillen, Gruppo Pensionati, Enrico Boerci, Elena Fracassi, Laura Sandonà, Flavio e Angela Nicassio, Gruppi Emergenza Freddo, Emilio Pansa, Stefano e Roberta Festa
“Le due Sante” trimestrale della Parrocchia Sante Capitanio e Gerosa - Brescia Dir. resp. Don Giacomo Franceschini (ODG elenco speciale)Aut.Trib. di Brescia - n. 46 del 23-11-2007
PRIVACY E CERTIFICATI. La raccolta e il trattamento di qualsiasi tipo di dato personale, sia esso scritto o fotografico, è per esclusivo uso interno alla parrocchia e al giornalino parrocchiale. L’interessato cui si riferiscono i dati personali ha il diritto in qualunque momento di ottenere la conferma dell’esistenza o meno dei medesimi dati e di conoscerne il contenuto e l’origine, verificarne l’esattezza o chiederne l’integrazione o l’aggiornamento, la rettifica oppure la cancellazione secondo quanto riportato nell’art. 7 D.lgs. n. 196/03. I certificati richiesti verranno forniti alcuni giorni dopo tale richiesta e saranno consegnati solo ed esclusivamente a chi compare nel certificato o, nel caso di minorenni ai genitori di tali.
2 | PA S Q U A 2014
DON GIACOMO
A PASQUA RISORGIAMO CON GESÙ Cari amici, la Pasqua è una festa particolarmente gioiosa, perché, almeno nel nostro emisfero, coincide con l’esplosione della primavera.
L
a Risurrezione di Gesù dai morti, circonfuso di gloria divina, è misteriosamente accompagnata dal risveglio della natura, che si riveste di vita nuova, dopo la morte apparente della stagione invernale. Il messaggio è chiaro: è la vita e non la morte ad avere l’ultima parola. Questo è possibile perché il Figlio di Dio, facendosi uomo, è disceso nella valle oscura della nostra esistenza temporale, assumendo la nostra natura umana mortale. Distruggendo il peccato ha vinto anche la morte, che ne è la conseguenza, e ha donato all’umanità un futuro di immortalità. Chi crede in Gesù risorto, e vive unito a Lui, sa che la vita non è un cammino verso un triste dissolvimento, ma verso il golfo di
luce dell’eternità. L’invito che ci rivolge la solennità della Pasqua è quello di una risurrezione spirituale: dobbiamo uscire dalla notte oscura e gelida del male, del disimpegno, dell’accidia; dobbiamo aprirci alla luce e al sole di vita che è Gesù Risorto; dobbiamo risorgere con Lui alla vita di bontà, gioia e grazia. Cari amici, dall’alto della croce Gesù ha consumato il suo sacrificio chiedendo a Dio Padre il perdono per i nostri peccati. Questo perdono, incondizionato e pieno di amore, ci viene dato nel Sacramento della Confessione. Non passi questa Pasqua senza la Confessione e la Comunione! Prepariamoci a incontrarci con la misericordia infinita di Gesù verso tutti noi, poveri peccatori che non dobbiamo avere paura del giudizio di Dio ma aprirci alla sua grazia sconfinata e gratuita: proprio per questo Gesù è morto per dimostrarci quanto ci ama! Facciamo anche noi questo passaggio: solo allora sarà vera Pasqua! Auguri a tutti! Don Giacomo
PASQUA 2014 | 3
DON ANDREA
NON CERCHIAMO GESÙ TRA I MORTI! Al mattino di Pasqua le donne vanno al sepolcro con la mente affollata dalla preoccupazione del macigno da rotolare.
C
ompiono così un percorso nell’assurdo. Che senso ha muoversi verso un lavoro che in realtà risulta impraticabile? Non sappiamo che cosa ha mosso i loro passi, se una illusoria fiducia di trovare qualcuno per rotolare via la pietra o l‘inconsapevole speranza messa nell’anima da un presentimento già suggerito al loro cuore. Se stiamo ai fatti esse vanno al sepolcro con gli oli profumati per ungere il corpo morto di Gesù. Fanno cose per i morti muovendosi in maniera irrazionale, senza una seria progettazione. Con i criteri di efficienza odierni diremmo che il loro progetto è inutile: un morto già seppellito non ha bisogno di essere riesumato per essere unto e poi riseppellito e inoltre non si dovrebbe andare alla tomba senza una equipe specializzata per lo spostamento dei macigni sepolcrali. A dire la verità molti di noi, con un luogo che viviamo come una tomba: le classi di scuolutto già vecchio di tre giorni, non si sarebbero la, le fabbriche, gli uffici, le case dei parenti neppure imbarcati in questa inutile da assistere. Vi andiamo con il pensiero impresa. A muovere queste donne di pesanti macigni da rotolare qua e là, QUANTI compassionevoli è la tradizionale cura i macigni delle colpe, dei rancori, degli MACIGNI dei defunti, il desiderio di compagnia arrivismi e delle incomprensioni che ci DA ROTOLARE e forse anche la voglia di un momento fanno marcire da vivi. Non temete, non NELLA NOSTRA più intimo e prolungato di saluto dopo siamo fatti per questo, non dobbiamo VITA! la rapida sepoltura ben organizzata da rimanere qui. Ma allora dove andare? Giuseppe d’Arimatea, insieme al bisogno Non è un luogo la risposta, ma un Chi! di accarezzare e salutare ancora una volta il Noi siamo fatti per cercare Gesù Nazareno, il loro Maestro e Signore. Vivente, il Risorto. Egli è l’unica uscita da una vita È in un contesto così intimo e impreciso che irrompe che sa di assurdo e di morte; la risposta è nella sua la Pasqua, in quello sguardo sul masso rotolato e nelle resurrezione, nella speranza certa della nostra persoparole del giovane, seduto sulla destra, vestito d’una nale resurrezione. Chiediamo a Lui in questa Pasqua veste bianca che dice “non abbiate paura! Voi cerca- di rimettere in noi uno sguardo soprannaturale così te Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui” da capire che la nostra resurrezione è già cominciata (Mc 16,5-6). È questa la nostra missione pasquale. e che il nostro camminare non è verso la tomba, ma Cerchiamo Gesù, il crocifisso, e non cerchiamolo tra i verso la vita. Con un passo così certo potremo annunmorti. Questo invito ha in sè una duplice conversione. ciare anche a chi vive una vita a metà, nel vizio o nel Innanzitutto dobbiamo smettere di cercare tra le cose peccato, che il suo e il nostro destino è comune e si morte nelle tombe che non danno vita. Quante matti- chiama vita eterna. Buona Pasqua di resurrezione! ne ci svegliamo e ci prepariamo per andare in qualche Don Andrea
“
”
4 | PA S Q U A 2014
IN COMUNITÀ
L’ECCOMI DEL NUOVO DIACONO P. DAVIDE BOLDINI Un giorno di San Giuseppe speciale quello di mercoledì 19 marzo 2014.
N
ella chiesa che custodisce le spoglie mortali di San Giovanni Battista Piamarta, Davide Boldini, un figlio dell’Istituto “Artigianelli” da lui fondato, è stato ordinato diacono da S.E. Mons. Giovanni Battista Morandini. Tanti parenti e amici gli si sono stretti attorno in questo passo decisivo, riempiendo la chiesa che a stento riusciva a contenerli tutti. Anche una trentina di sacerdoti hanno concelebrato alla solenne cerimonia, assistita anche da alcuni diaconi provenienti dai Seminari Diocesani di Brescia e di Verona, nel cui Studio Teologico Davide ha frequentato il corso di studi per prepararsi al ministero ordinato. La liturgia della Parola offerta dalla solennità di San Giuseppe ben si accordava con l’occasione dell’ordinazione: anche il vescovo nella sua omelia ha ricordato la grande fede in Dio di Giuseppe, il quale ha risposto positivamente alla proposta di diventare padre putativo di Gesù, superando ogni paura di giudizi o pregiudizi. Anche Davide ha risposto positivamente alla chiamata di Dio, con il desiderio profondo di consacrarsi a Lui definitivamente, aderendo al carisma sacerdotale di San Piamarta. Inutile dire, poi, della coincidenza di avere nella prima lettura il brano in cui viene promessa al profeta Davide una discendenza gloriosa perché da lui sorgerà il padre di un regno “stabile per sempre” (cfr. 2Sam 7,4 ss.). Significativo e commovente il rito stesso dell’ordinazione diaconale: la promessa di obbedienza al vescovo e al legittimo superiore, il canto delle litanie mentre Davide era steso a terra in segno di abbandono
fiducioso al Signore, l’imposizione delle mani e la preghiera di ordinazione con infine i riti esplicativi della consegna del Libro dei Vangeli (il cui annuncio è compito principale del diacono) e l’abbraccio di pace con il vescovo e i diaconi presenti, segno del definitivo ingresso di Davide fra gli ordinati. Il caldo sole primaverile ha fatto capolino durante tutta la mattinata, riscaldando ulteriormente i già caldi animi dei presenti, che al termine della celebrazione, hanno festeggiato il novello diacono padre Davide con un rinfresco preparato negli ambienti dell’Istituto. Forza Padre Davide! Non ci resta che augurarti, come ripeteva San Piamarta, di fare tutto come se dipendesse da te, senza dimenticare di lasciare il risultato al Signore, perché tutto dipende da Lui! Don Marco Vezzari Ringrazio affettuosamente la parrocchia delle sante Capitanio e Gerosa che in questi anni di cammino vocazionale mi è stata vicino con la preghiera. Ringraziando anche don Andrea e il nuovo parroco don Giacomo che hanno voluto presenziare alla celebrazione, rinnovo i miei più sinceri ringraziamenti e la mia costante preghiera a tutte le persone che arricchiscono con i loro piccoli sacrifici quotidiani la parrocchia. Un cordiale saluto. P. Davide
SE AMATE QUELLI CHE VI AMANO, CHE MERITO NE AVRETE? (Lc. 6,32) GIORNATA DI CONVIVENZA PER LE FAMIGLIE
30 APRILE - 1 MAGGIO 2014 EREMO DEI SANTI PIETRO E PAOLO - BIENNO
Il ritiro inizierà il 30 aprile alle ore 18.30 con un momento di accoglienza e terminerà il 1 maggio nel pomeriggio. È necessario iscriversi entro domenica 13 aprile presso la segreteria parrocchiale o Italo Crema 339 8279282 Pensione completa: Adulti 50 euro - Bambini 35 euro (fino ai 12 anni) Bambini gratis (fino a 1 anno muniti di lettino da campeggio) Per chi partecipa alla sola giornata del 1 maggio: Pranzo 15 euro (previa prenotazione) PASQUA 2014 | 5
L’APPROFONDIMENTO
UN ANNO CON PAPA FRANCESCO Anzi, con il Vescovo di Roma.
È
già trascorso più di un anno dal 13 marzo 2013, ri avevano invece esordito diversamente: dal “cari fratelli giorno in cui, dopo la fumata bianca del comigno- e sorelle” di Benedetto XVI al “sia lodato Gesù Cristo” lo, venne annunciato alla gremitissima Piazza San di Giovanni Paolo II, fino ai più formali Giovanni Paolo I e Pietro e al mondo intero, collegato attraverso i mezzi di Paolo VI, che, scegliendo di attenersi scrupolosamente al comunicazione, il nome del nuovo Papa. Jorge Mario Ber- cerimoniale si limitarono a impartire la loro benedizione. goglio, 76enne Vescovo di Buenos Aires, dalle umili origi- Diverso anche il modo di approcciarsi: Papa Francesco si ni italiane, si mostrava quindi al mondo per la prima volta è mostrato al mondo indossando solo la semplice veste “nei panni di” Papa Francesco. Soltanto alcune settima- bianca, propria dei Pontefici; nessuna mantella, niente ne prima, Papa Benedetto XVI, stanco e provato, aveva stole ricamate, nessun particolare copricapo: mai prima scelto di rinunciare spontaneamente al soglio di Pietro; il di lui era accaduto. Innovativo anche il nome scelto dal gesto di Joseph Ratzinger, sofferto ma allo stesso tempo Cardinal Bergoglio: Francesco, come il Santo di Assisi, storico, aveva avviato un processo innovatore all’inpovero tra i poveri, perché come lo stesso Papa ha terno della Chiesa e lasciava nelle mani del poi spiegato “vorrei una Chiesa povera tra i Conclave il compito di proseguire in questa poveri”. E, ancora, il nuovo Papa umilmente direzione. Con l’elezione di Papa Francenon si è mai definito come tale, ma semVORREI sco, pare che, all’interno della Chiesa pre e soltanto “Vescovo di Roma” e si UNA CHIESA stessa stiano cambiando molte cose: sin è chinato dinnanzi alla folla, attendendo POVERA dal primo “incontro” con il mondo, quela sua preghiera e benedizione. Parole e TRA I POVERI sto prelato argentino ha fatto la differengesti, i suoi, a cui le folle non erano abiPapa Francesco za… Le sue prime parole sulla Loggia deltuate. Insomma, Papa Francesco è davle Benedizioni, sono state semplici parole vero un “rivoluzionario dei gesti” e la sua di saluto a quanti si erano radunati in piazza e rivoluzione è appena iniziata: nei suoi gesti e a tutti coloro che seguivano lo storico momento dai nelle sue parole la gente ha iniziato a ritrovarsi: molti media “Fratelli e sorelle, buonasera!”; i suoi predecesso- “lontani” e “non praticanti” si sono riavvicinati alla Chiesa, attratti dal suo semplice modo di fare, così vicino alle persone comuni e tuttavia fermo e deciso nel ribadire alcuni concetti fondamentali della fede cattolica. Da tempo non si vedeva Piazza San Pietro gremita all’inverosimile dai fedeli, provenienti da tutto il mondo; e ad ognuno il Papa dona un gesto, una carezza, la possibilità di vederlo da vicino, senza timori, come un pastore tra le pecore del suo gregge. Papa Francesco sta realmente annunciando il Vangelo, non soltanto con le sue semplici e profonde parole, ma con i fatti! È lui, per primo, che non ha paura delle folle ma che cerca il contatto diretto con loro e in particolar modo con i sofferenti… è lui, per primo, che spera nel Signore… è lui per primo che va al di là del cerimoniale… Con i suoi gesti e la sua semplicità il nostro Papa sta mettendo il mondo di fronte alla realtà, chiedendo a gran voce, a tutti i cristiani, di adempiere senza timore alla loro missione di testimoni della propria fede, non solo a parole, ma anche, e soprattutto, con i fatti. Laura
“
6 | PA S Q U A 2014
”
IN COMUNITÀ
VUOI SAPERE UNA COSA? “TU SEI SPECIALE”
M
i sono detta: ”Ma cosa posso dire di interessante e di bello ai miei figli che valga la pena di essere detto?” “Che c’è un Padre che ci vuole bene e ci aspetta sempre, un Padre che ci conosce e conosce la nostra storia. C’è un Padre che non dà i voti, come facciamo noi, e ci ripete in continuazione che siamo speciali”. Questo è il cuore della storia scritta da Max Lucado per i bambini dal titolo “Tu sei Speciale” ed è il cuore di ciò che è capitato in biblioteca per quattro sabati alle 14,30 con i bambini delle elementari.
Un momento bello che ha coinvolto alcuni papà (Dino, Giamba e Mario) seduti su una comoda poltrona e alcune mamme (Maria, Mariella, Elena, Paola, Angela...e spero di non dimenticare qualcuno) che distribuivano stelle e bollini grigi, alcuni ragazzi (Dario, Giulia, Michele, Sara, Chiara) che hanno cantato insieme ai bambini. Un momento che ha visto i bambini delle classi elementari partecipare attenti e curiosi. Hanno ascoltato, hanno domandato, hanno riso e cantato...vi dirò che mi sono divertita tanto e credo anche le persone che hanno collaborato con me. È stato un modo per conoscere la biblioteca, per sapere che è aperta due pomeriggi alla settimana e che ci sono due persone speciali, Franca e Filippo, il martedì e il giovedì che sistemano e prestano libri. Un modo per fare catechismo diversamente. Un modo per dirci ancora una volta che il Signore, il nostro Papà del cielo, ci vuole molto bene. Monica
IN COMUNITÀ
GESÙ, L’AMICO DEI BAMBINI
L’
adorazione per bambini e ragazzi è un’esperienza veramente importante: si tiene una volta al mese nella cappella della nostra Chiesa e dura circa mezz’ora. È un’occasione unica per stare con Gesù, per prostrarsi davanti a Lui, adorarLo, ringraziarLo per quello che fa per noi tutti i giorni. Ciò che più colpisce di questa breve adorazione è l’entusiasmo che i bambini hanno quando rivolgono le loro preghiere a Dio: qui si vede quanto loro tengano al fatto che Lui stia loro vicino e, soprattutto, ognuno di loro riconosce che dietro a tutto ciò che vivono c’è la presenza viva di Dio stesso. Se tutti sapessimo riconoscere che Dio è sempre presente in ciascuno di noi, la nostra vita sarebbe ricca e comple-
PA RR
ta; credo che ognuno di noi abbia bisogno di provare questa bellissima sensazione di non essere mai solo e, soprattutto, di sapere che Gesù è un amico su cui si può sempre contare. L’adorazione trasmette proprio questo: un gruppo di bambini e ragazzi che si vogliono bene e che pregano davanti al Santissimo, che è la vera ed unica fonte di unità. Chiara
OCC
H IA D EL LE
ADORA
1
SA N TE
C AP IT AN IO
E G ER O
FANCIU
PICCO
L
SA BR ES
ZIONE dei
LLI
O PAN Quella E BIA se follia de ra Signore NCO gi Quella ll’amore di un à pensavi a se me, dovevi ra Signore Dio che si fa er morire , ma Tu o insieme a pane; Te pensav Credo i a me. , e .. io cred adoro te Si in quel o che tu se gnore, Ed ec i lì PICCO co LO PA presente Tu Dio mi Signore NE BI a cont in ques ANCO emplar Ed ec per m comi Si to pane, fra ti, e! mm gn Tu Dio che se ore ad ador ento d’infin i l’imm arti, ito! en so Credo ti a te ch fai piccolo nel m pe io cuor e ti nascon r me... in quel e, di E’ bello PICCO a te che se LO PA i che sa stare qui pe NE BI presente r i ANCO Io dono di me ogni co me Signore, per m presen e! le man a Te Signor sa! za silen e la m i, gli oc ziosa, ia vita, chi e il pe r Te è Credo cuore… il mio a te ch amore, credo a te ch e vivi in m e, in quel e Ed an PICCO sei presen Signore ch te LO PA quando e nella notte NE BI ANCO quando la mia men del mio cuor per m te e, e! a Te io io non sent non ti sa pi o ù pens grido are, ancora che ci sei, Credo con la forz a dell’a che ol tu ci m tr or e e. la se .. m in quel i e sempre ia notte sei pr Credo PICCOLO esente PA che ol tu ci tre la NE BIANC se O per m in quel i e sempre ia notte me! sei pr …Nel PICCOLO esente PA m e PIC ondo io co NE BIANC COLO O n gioi PANE a andr per me! BIANC ò, O sarò !
PASQUA 2014 | 7
2012
C IA
IN COMUNITÀ
NOTTE DI SPERANZA: SIGNORE SOLO PER TE, LUCE NASCENTE, IO CANTO! Bellissima, anzi coinvolgente l’idea di Alessandro di offrire alla comunità la serata del 22 dicembre.
C
hiamarla spettacolo o concerto di Natale sarebbe troppo banale e certamente riduttivo perché non era questo lo scopo. Il titolo dato alla manifestazione parla da solo: una notte in cui attraverso le note della musica e le parole come stimolo ala riflessione, la speranza avrebbe dovuto essere il sentimento da suscitare nell’animo dei presenti. Era Avvento e l’Avvento è il tempo dell’attesa per eccellenza, in quanto tutti sono in attesa di qualcosa o qualcuno: noi cristiani del Dio che si incarna a Natale e nel quale riponiamo ogni aspettativa. L’attesa è anche il momento del silenzio interiore, dell’animo sgombro da ogni rumore mondano per accogliere Gesù che nasce. La serata quindi è stata offerta come ricerca, attraverso la semplicità delle parole e della musica, della personale interiorità in cui riscoprire la profondità della fede e dello spirito. Penso che lo spirito sia qualcosa di più dell’atmosfera che si respira in questo
8 | PA S Q U A 2014
periodo, cioè alberi, luminarie, musiche accattivanti e babbi natale. È qualcosa di più profondo che appartiene ad una dimensione interiore, personale ed insieme comunitaria. Ecco la serata come occasione speciale per la comunità di riflettere insieme su ciò che realmente stavamo attendendo come uomini e come credenti. La riflessione è avvenuta attraverso pensieri sussurrati nella penombra dietro le quinte e musiche tradizionali ed innovative eseguite sul palco dalle Corali parrocchiali. Non si è trattato di uno spettacolo natalizio offerto da cori professionisti, ma il risultato è stato ugualmente emozionante e coinvolgente, perché tale era il clima che aleggiava nella sala grazie al legame profondo, quasi un’affinità elettiva costituitasi tra palcoscenico e platea. Il compito di disporre all’ascolto è toccato al Coro “Le Due Sante” che è riuscito brillantemente nell’intento, nonostante il numero già esiguo dei cantori fosse privo di alcune voci fondamentali. Non sembri strano il canto d’esordio “Quando nascette Ninno” proveniente dalla devozione popolare napoletana, anzi la scelta è stata più che mai adeguata al tema della serata, cioè l’attesa e il riconoscimento della divinità di Gesù. Napoli è la città del presepio per eccellenza, presepio nel quale oltre agli umili personaggi tradizionali, nei quali ci riconosciamo, compaiono quelli che la nostra società vuole famosi e potenti e davanti ai quali si inchina: Obama, Napolitano, Maradona, Belen e Sofia Loren per citarne solo alcuni: anche loro sono posti davanti alla grotta in attesa del Bambino per riconoscere la sua regalità. Non ci sono parole per descrivere l’atmosfera
quasi celestiale creata dal Coro “Voci dal cuore” con l’esecuzione dei brani bellissimi “Come l’aurora verrai”, “A child is born in Bethlehem” e “How great is our God”. Le voci giovanissime del trio “Facing one another” hanno portato la commozione generale in un silenzio quasi religioso proponendo “Dulcis Christe” e “White Christmas”. Non si può dimenticare nemmeno la grande tenerezza suscitata dai piccoli del Coro “Voci bianche” che hanno riscaldato i cuori dando gioia e allegria con “Notte di Natale” e “Sulla montagna”. Alla serata non è mancato nulla e il suo successo è sta-
to la conseguenza logica della bravura e dell’impegno di chi l’ha progettata e di tutti coloro che hanno concorso alla sua realizzazione. Non è servita solo di svago, ma anche di stimolo alla riflessione. I temi proposti, le musiche scelte bene e soprattutto ben eseguite hanno toccato i presenti, perché espressioni universali dell’umanità: l’attesa, la speranza cristiana, la promessa di una vita nuova e migliore si concretizzano nella riaffermazione di valori e sentimenti da tutti condivisi. Mi auguro che questa esperienza si possa ripetere. Loredana
L’APPROFONDIMENTO
I PRESEPI DI PASQUA Un’antica tradizione rinata con “L’albero della vita” di Marcello Aversa.
Q
uando si parla di presepi, la mente li associa al Natale e precisamente a quella rappresentazione della nascita di Gesù che è presente in tutte le chiese e quasi in tutte le case con i personaggi stabiliti dalla tradizione. Nella storia della devozione cristiana esiste tuttavia un altro tipo di presepe, oggi quasi sconosciuto perché caduto in disuso: il presepe di Pasqua. Se per presepe si intende una rappresentazione sacra, si può dire allora che fin dal medioevo ne esistevano varie forme; esse comprendevano tutta la vita di Gesù dall’annuncio dell’angelo a Maria alla sua incarnazione, dai momenti più significativi della sua vita pubblica fino alla sua morte e resurrezione. Con l’andar degli anni di queste rappresentazioni sacre ne rimasero solo due: quella della Natività e quella della Passione, fino a che la prima prese il sopravvento e la seconda quasi scomparve nel mondo laico. Resistette invece a lungo ed è arrivata fino a noi perché mantenuta in vita dai monasteri che la trasmisero alla devozione popolare nei paesi del Sud, mentre rimase sconosciuta nei paesi cristiani del Nord. Il periodo di maggior diffusione di questa antica tradizione dei presepi di Pasqua è il XVI secolo, quando i figurinari, gli artigiani napoletani artefici dei primi presepi natalizi, costruirono anche scene
della Passione e Morte di Gesù e della sua Resurrezione. I grandi personaggi lignei o in terracotta erano posizionati su altari mobili su ruote, che uscivano tutti infiorati dalle chiese per la grande processione del Venerdì Santo. Oltre a questi, gli artisti del presepe costruivano in misura ridotta anche le figure tipiche della Passione. Servivano a comporre secondo il gusto personale i cosiddetti “Sepolcri a personaggi” di uso domestico da esporre nei salotti, protetti dalle tradizionali campane di vetro o all’ingresso delle case o sui davanzali delle finestre. Ho avuto modo di ammirare questa sacra tradizione a Malta la settimana santa di tre anni fa. Sulle finestre delle case sotto tendine bianche di pizzo che fungevano da cornice erano esposte sui davanzali statuine che formavano varie scene: Gesù davanti ad Erode, Gesù condannato da Pilato, la liberazione di Barabba, la crocefissione con la croce messa in risalto da un tramonto sanguigno dipinto. Alcune porte di abitazioni erano aperte per mostrare ai passanti il presepio familiare di Pasqua allestito nell’ingresso. Una addirittura mostrava la scena dell’ultima cena con una tavola vera, tovaglia ricamata, piatti, boccali, frutta e pane. Le figure di Gesù e degli Apostoli erano state ricamate a mezzopunto su un grande arazzo appeso alla parete. Per chi camminava lungo
le strade de La Valletta era gioia per l’anima questo spettacolo frutto della devozione popolare che andava oltre il semplice mezzo per attirare i turisti in quanto era il modo attuale comunitario di celebrare la Pasqua secondo l’antica tradizione. In Italia sembra sia nata a Napoli, dove nei piccoli centri sul mare la Passione di Cristo e la sua Resurrezione venivano rappresentate su uno scoglio in mezzo all’acqua con personaggi e scene fatte di sughero, preparate nei conventi femminili della zona per raccontare al popolo i fatti drammatici del Calvario. Oggi questa tradizione dei presepi di Pasqua sta ritornando naturalmente trasformata e adeguata alle nuove forme di linguaggio visivo più raffinato. Ne è esempio “l’albero della vita“ una terracotta dell’artista Marcello Aversa, scolpita come sfogo e superamento ad un grande dolore. Sotto le dita dello scultore sembra che la creta si sia quasi modellata da sola allontanando a poco a poco la sofferenza. Questa PASQUA 2014 | 9
miniatura realizzata in un monoblocco interamente in terracotta, è stata presentata a Sorrento l’anno scorso
nella Basilica di S. Antonino durante la Settimana Santa. È un’opera bellissima alta solo settanta centimetri con personaggi di due centimetri che rappresentano non solo tutte le scene della Passione ma anche tutte le fasi della vita di Cristo dall’incarnazione alla morte: sono espressione di un unico mistero, quello della Croce. Ed è proprio una croce “ l’albero della vita” rivisitazione dell’antica tradizione dei presepi di Pasqua. È scolpito un albero di mele, sui cui rami si avvolgono tralci, rigogliosi alla base con festoni di fiori che incorniciano la Natività e il Battesimo di Cristo, secchi come rovi di spine all’apice dove avvolgono la croce. Si vedono uva e spighe di grano, simboli della morte e della vita dell’uomo sempre contrapposti ma con una sola meta: la vita eterna nella quale i cristiani credono. I personaggi posizionati sembrano dare vita a quello che noi crediamo per fede. La Croce di Cristo, segno supremo del
Suo amore per l’umanità è albero di vita perché da essa scaturisce il frutto della salvezza. Dopo la crocefissione l’opera di Marcello Aversa si illumina e prende vita con la Resurrezione, rappresentata dalle palme segno di eternità, dal calice e dall’ostia realizzati in avorio. Il materiale diverso volutamente scelto e contrapposto alla terracotta rappresenta le preziosità del corpo e del sangue di Cristo che ancora oggi dopo duemila anni si celebra nell’Eucarestia. Ho riportato solo alcuni particolari di questa scultura, talmente ricca di simboli da rendere quasi impossibile una sua completa descrizione. Credo tuttavia che l’importanza di un’opera così straordinaria, al di là del suo valore artistico, sia l’aver evidenziato la grandezza della Pasqua Cristiana e il suo significato più autentico: la nostra salvezza che passa solo attraverso la Passione e la Resurrezione di Cristo. Loredana
IL VOLONTARIATO
NEL LORO VOLTO IL VOLTO DI GESÙ • 60 volontari • 20 servizi effettuati • 550 pasti preparati • 10 famiglie sostenute “Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. …In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.“ (Mt 25,31-46) a queste parole ha inizio lo scorso novembre la nostra esperienza con emergenza freddo, esperienza di carità e di fede, di prossimità a chi è più sfortunato di noi. Il merito non sta in noi, però, ma nel Signore che ha messo nei nostri cuori il seme della gratuità e della disponibilità e che
D
1 0 | PA S Q U A 2014
non solo ci ha dato la forza di operare in questi mesi, ma ha anche creato nuovi legami tra noi volontari e, soprattutto con coloro che beneficiano di questo servizio. Ancora una volta ci troviamo ad ammettere quale gioia ci sia nel donare; ciascuno di noi ha sperimentato come, a fronte del proprio impegno, ha scoperto la ricchezza della diversità e la gioia del servizio. È stato bello vedere volontari molto diversi come età e cultura, collaborare con entusiasmo. Abbiamo avuto la preziosa occasione di scoprire come il Signore Gesù si faccia presente in ciascuno di noi, liberandoci dai pregiudizi, permettendoci di scoprire la bellezza
nascosta negli altri. Ci auguriamo di poter ricominciare con tanto entusiasmo il prossimo autunno; non ci dimentichiamo dei visi incontrati in questi mesi, sappiamo che continuano a vivere nel disagio e per questo li portiamo nei nostri cuori, con la speranza di poter creare in un prossimo futuro “Emergenza caldo”. Un abbraccio a tutta la nostra comunità e buon cammino. Il Gruppo Emergenza freddo
IN COMUNITÀ
I “SACRAMENTI”: L’ENERGIA DELLA NOSTRA VITA DI FEDE
Domenica 3 febbraio i nostri ragazzi e le nostre ragazze di prima media hanno ricevuto i sacramenti della Cresima e dell’Eucaristia, coronando così un cammino intenso di preparazione iniziato a settembre del 2008.
N
oi genitori ce li ricordiamo con un po’ di nostalgia quando sei anni fa li abbiamo accompagnati ai primi incontri di catechismo, con una cartelletta più grande di loro, li rivediamo spuntare di poco dai tavoli troppo alti delle aule di catechismo, seduti troppo vicini gli uni agli altri, a discutere “il tuo quaderno va sopra il mio”... e sembra proprio ieri...e li rivediamo oggi, nella foto ricordo della cerimonia, col sorriso gioioso dello Spirito Santo e lo sguardo consapevole di chi ha detto a Gesù
il suo personale “sì”. A noi genitori la parrocchia ha offerto in questi anni un percorso di iniziazione cristiana che ha messo in gioco e talvolta risvegliato la nostra fede aiutandoci a far sì che il Vangelo diventasse pian piano una luce realmente capace di illuminare le dimensioni essenziali del nostro vivere, dagli affetti alle fragilità, dal lavoro alla vita in famiglia. Sono stati anni intensi, nei quali anche noi genitori siamo cresciuti con i nostri figli nella fede: l’insegnare a loro a pregare ha insegnato
a pregare anche a noi. Accompagnandoli a Messa abbiamo pian piano imparato ad apprezzare l’abbraccio accogliente della nostra comunità e a riconoscere che in essa, proprio accanto al posto preparato per i nostri figli nel giorno del loro Battesimo, c’è anche il nostro. Insomma, non una conclusione, ma una partenza: accompagnati dallo Spirito Santo, con l’energia del Cibo Vero, siamo pronti a partire per accompagnare i nostri ragazzi nel prossimo tratto di cammino: non si tratterà più solo di sentire altri parlare di Fede, ma di viverla, non più come una specie di imposizione o di prezzo da pagare per raggiungere la “meta dei Sacramenti”, ma come una scelta... o meglio... come un’occasione! Angela e Flavio PASQUA 2014 | 11
TESTIMONI della FEDE EMMAUS “Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino?” (Lc. 24, 32)
D
al 14 al 16 marzo in Parrocchia si è svolto “EMMAUS”, un corso sulla Parola che ha lasciato un segno e che possiamo così riassumere. DONO
ogni seminario è un regalo grande, è Gesù che ci chiama perché vuole donarci qualcosa di sé. OPPORTUNITÁ
per la prima volta si è tenuto un seminario negli ambienti parrocchiali, per offrire a tutti un’opportunità certamente più fruibile e gradita. PAROLA di DIO
è stata donata abbondantemente; è stata cercata sulla Bibbia da noi partecipanti durante gli insegnamenti; è stata spiegata e illustrata con immagini chiare e suggestive, che facilmente rimarranno impresse nella memoria di ciascuno; è stata pregata e celebrata nell’Eucarestia. FRATERNITÁ
è stato bello condividere con i “fratelli nella fede” le preghiere, le riflessioni e anche i momenti spassosi, che hanno creato un bell’equilibrio tra proposte serie e amicizia.
1 2 | PA S Q U A 2014
ÉQUIPE
tutto è stato guidato da due coppie di amici parrocchiani e da altre quattro persone della provincia di Verona. Con zelo ed entusiasmo hanno fatto la spola tra le loro case e la nostra Parrocchia, incuranti della fatica e desiderosi di trasmetterci il loro entusiasmo. CONVIVIALITÁ
l’accoglienza si è concretizzata nei momenti di ristoro, nei pasti preparati con amore da un gruppo di amici volontari della Parrocchia, che hanno messo a disposizione tempo, fatica e perizia, affinché potesse star bene anche il “corpo”. EMMAUS è stato tutto questo e molto di più. Infatti ciascuno di noi, immedesimandosi nei due discepoli presentati dall’evangelista Luca, ha potuto fare esperienza della PAROLA racchiusa nelle Scritture e dell’Amore di Gesù, pane spezzato, che ci dona forza e calore da portare a tutti i fratelli. GRAZIE è la parola più vera che certamente ciascuno di noi vuole dire a don Giacomo e a don Andrea, che sono stati presenti come amici e direttori spirituali del corso, a tutta l’équipe e ai volontari, ma il nostro GRAZIE va soprattutto al Signore, che ha permesso la realizzazione di questa esperienza. Angioletta
ECCO LO SPOSO! … sorpresa: è con noi dal giorno delle nozze…
C
he dono magnifico ci ha fatto il Signore chiamandoci ad orchestrare questa bella esperienza! Nel week-end dal 21 al 23 febbraio, a Fantecolo, la nostra comunità ha organizzato questo corso, nel modo e nel metodo simile al Vita Nuova ideato dalla Scuola S. Andrea, a cui tanti di noi hanno già partecipato. Che cos’è? È un percorso che dura 48 ore, attivo e partecipativo, creato dalla fondazione “Famiglia Dono Grande” in collaborazione con l’associazione Servi Familiae, nell’ambito del progetto “Misterogrande” (ndr www.misterogrande.org). Lo scopo è presto detto: ri-scoprire l’identità degli sposi in Cristo e della famiglia fondata sul Sacramento delle Nozze: si parte dal fare memoria di qual era il progetto originario di Dio sulla coppia, affrontando la tempesta del mare in burrasca del peccato (anche di coppia!) per prendere coscienza che Dio non ci lascia soli e con maggior consapevolezza ci indica la strada per ritornare a seguire la Sua rotta che porta al compimento delle vere nozze a cui noi tutti, sposati e no, siamo chiamati: quelle con l’Agnello! L’équipe era formata prevalentemente dalle coppie della comunità delle 2 Sante (con l’innesto di due musici veronesi, Devid e Marta, a cui diciamo 1000 volte grazie per l’aiuto!) e la risposta dei partecipanti è stata entusiastica! Che grazia aver potuto accogliere tutti quelli che lo desideravano, anche alcune famiglie provenienti da Napoli (che hanno già in programma per luglio di riproporre questa
esperienza nella loro bella città!), da Bagnolo Mella, da Torbiato ed altre località della provincia bresciana! Ricchissima la presenza dei bambini che hanno allietato di allegria e sano caos i momenti liberi e provato alla coppia responsabile dell’animazione (Mario e Marilena) e a tutti i giovani animatori (a cui gridiamo il nostro immenso GRAZIE!!!!) che si può crescere in pazienza e autocontrollo sia sotto i venti come dopo i quarant’anni!!!! Vorremmo ringraziare qui tutta l’équipe per la comunione e l’unità che il Signore ci ha fatto gustare; in particolare rendiamo grazie per i sacerdoti che ci hanno accompagnato, don Daniele (guida spirituale atipica e allergica agli schemi) e don Giacomo (nostro umile pastore e buon ascoltatore). Il Signore ci ha donato anche la presenza di suor Antonietta e di don Michele, sacerdote veronese dell’Opera Don Calabria, arrivato a Fantecolo da Verona su uno scooter 50cc!!! Siamo certi che la Grazia ricevuta da queste 24 coppie (+9 dell’équipe) darà i frutti che lo Spirito vorrà, con i Suoi tempi ed i Suoi modi, e la comunità già bella com’è, diventerà sempre più bella per il suo Sposo! Stefano e Roberta
PASQUA 2014 | 13
TESTIMONI della FEDE I “DIECI COMANDAMENTI” PER GIOVANI
D
al 9 marzo la nostra parrocchia ospita ogni domenica dalle 19,30 alle 20,30 le catechesi sui “Dieci Comandamenti: 10 Parole per dire amore”. Il percorso quest’anno è rivolto principalmente ai giovani dai 18 ai 30 anni, persone perciò che sono ancora alla ricerca della loro strada e sono accomunate da un fortissimo desiderio di trovare risposte sul senso della loro vita e del rapporto con Dio. La voglia di mettersi in discussione e di “essere provocati” già si percepisce nei circa 50 giovani che stanno seguendo il cammino. Giovani che in alcuni casi vengono anche da paesi della Provincia molto lontani. Dopo il prezioso contributo dell’Equipe 12 che ha aiutato ad organizzare gli incontri del primo percorso sui 10 Comandamenti che si è concluso l’estate scorsa ed era aperto a tutti, quest’anno si è formata la nostra, nuova e giovane equipe. Per noi è un dono affiancare i predicatori, Don Andrea, Padre Domenico, Don Daniele e Don Nicola, perché contribuiamo nel nostro piccolo e ognuno con le sue capacità ad offrire una grande opportunità anche ad altri giovani di scoperta e incontro personale con Dio. Gli insegnamenti riescono davvero infatti ad avvicinarci in modo semplice, ma diretto alla Parola. Tutti pensiamo di conoscere già i Dieci Comandamenti, magari come ce li hanno insegnati a catechismo o nelle ore di religione a scuola, ma nel seguire questi incontri riusciamo davvero ad andare in profondità, scoprendo ciò che la Parola di Dio ha da dire a ciascuno di noi, in modo personale. Tutto ciò riesce a suscitare voglia di cambiare, voglia che pian piano forse trasformerà la nostra vita e la renderà una VITA
1 4 | PA S Q U A 2014
FELICE e PIENA. A noi, a tutti i giovani, resta solo di dire il nostro SI, di provarci; e allora potrà succedere come agli Apostoli nel Vangelo di Giovanni al cap. 21: dopo una notte di pesca infruttuosa Gesù compare chiedendo loro di gettare le reti dall’altra parte. Loro si fidano nonostante tutto, seguono quel consiglio e pescano una grande quantità di pesci. Dio ci parla, bisogna solo ascoltarlo, imparare ad ascoltarlo e fidarsi delle sue Parole. Enrico Boerci, Elena Fracassi e Laura Sandonà
CERCHI QUALCuno?
10COMANDAMENTI
I
DIECI PAROLE PER DIRE AMORE INCONTRI PER GIOVANI TRA I 18 E I 30 ANNI DOMENICA 0RE 19.30 - 20.30 dal 9 MARZO 2014
SE STAI CERCANDO DELLE RISPOSTE, SE STAI CERCANDO DI RIEMPIRE UN VUOTO, se stai guardando in alto...
... ALLORA Sei NEL POSTO GIUSTO!
CERCHI QUALCOSA?
Teologia del corpper Adolescenti o
per rag azzi e r
agazze
Sante Ba
rtolomea
media a
Capitani
Oratorio Le2San te en
o e Vinc
lla II su p
za Gero
eriore
Avviso sacr o
LA “TEOLOGIA DEL CORPO” PER ADOLESCENTI
Parrocch ia delle
dalla II
«Come vivere bene con un’anima e un corpo, un corpo sessuato? Come fare un’unità di queste due dimensioni che ci fanno essere quel che siamo e tuttavia paiono fra loro nemiche? Come vincere questo contrasto, quest’opposizione che percepiamo in noi, e spesso in maniera dolorosa, per non dire angosciante? Queste domande non soltanto hanno scandito tutta la storia umana, come tutte le culture dimostrano, ma sono anche un interrogativo d’ogni cuore umano, nel più profondo di esso». (Semen Y., La sessualità secondo Giovanni Paolo II, Ed. San Paolo, Milano 2005).
D
a qualche settimana nella nostra parrocchia è partito un percorso di otto incontri rivolto a ragazzi adolescenti dalla 2^ media alla 2^ superiore con lo scopo di far conoscere la bellezza e la ricchezza della corporeità e della sessualità alla luce degli insegnamenti del Vangelo e del Catechismo della Chiesa Cattolica. Alla base di tale percorso vengono ripresi alcuni concetti della teologia del corpo di Giovanni Paolo II, un approccio originalissimo – ma altrettanto sconosciuto, ignorato – sul corpo, la sessualità e il matrimonio, a cui il papa dedicò le udienze generali del mercoledì nei primi quattro anni del suo lungo pontificato. Afferma Yves Semen, filosofo e antropologo francese: «L’insegnamento di Giovanni Paolo II rompe in modo risoluto, sul piano metodologico, con la dottrina tradizionale della Chiesa sul matrimonio e la sessualità. Alimentandosi alla fonte di un’esperienza pastorale dalla ricchezza ben poco comune, quest’insegnamento integra la problematica del corpo e della sessualità in una radicalità teologica completamente nuova, che le conferisce un’ampiezza di visione fin qui ignorata. […]Con la teologia del corpo le due dimensioni della vita umana e cristiana sono definitivamente associate. La sessualità è di essenza divina: non è un residuo
da Do menic
a 9 ma rzo
Un cors o sessuale, di Teologia del le relaz Questo ioni e co Corpo per ris me sono pr ponder e alle do riferimen ogramma us a un m stati creati un ti alla cu icamen mande dei ra ix ltura, il te per la La Teol gazzi rig tutto ra dinamico di ogia de lo uardan storie, cchiuso l Corpo ti la m • Chi so esempi ro grandezza. in ot pe to inco orale no r gli adol di vita ntri che • Ci sono io? escenti cambian reale, attività rispond conseg o , preghi la e • Qual ue vit a doman nze per Date de a. ere e è la diffe de le co m ie m gli inco renza tra • Come e ad es azioni? empio: faccio a amore ntri e Domen quotidian bilancia re famig lussuria? ica 9 m lia, amici • Come a? arzo , scuola, posso di Domen • Come Dio, mus scernere ic a af 16 marzo ica, TV, la mia vo Internet • Posso frontare il bu cazione Domen llism , sms, ec vivere la al ica 23 m ... e mol c, nella mia fede o, i pettegolez matrimonio, mia vita te altre al sacerd zi, arzo cattolic Domen . ozio o all a, non im la pressione Per info dei pari, ic a porta qu a vit 30 : www.led a religio la po marzo anto ho Gli incon sa? Domen incasinat rnografia, il di tri si terra uesante.net vorzio, o il mio segreter ic nno dalle a 6 ecc? passato? aprile ia@led 17.00 all uesa Domen e 18.30 ne i locali de nte.net - 3392 ica 4 m ll’Oratorio 54 aggio Le2Sante 3653 (Arianna) Domen - via Botti ica 11 m celli, 5 Br aggio escia - Zo Domen na Ques ica 18 m tura
2014 o re 17.0 0 - 18. 30
della nostra animalità. La sessualità non è qualcosa da inventare; è rivelata». In particolare negli adolescenti il fascino della teologia del corpo è che risponde a quasi tutte le aggio domande difficili che si pongono a quell’età: l’immagine del corpo, il peccato e la riconciliazione, la sana condivisione di emozioni, l’affettività e il dono di sè, il valore della castità, la vocazione… Sappiamo che affrontare problemi di questo tipo possono essere compiti delicati e non sempre facili per i genitori o educatori; da qui è nata l’idea di proporre un corso ad-hoc su queste tematiche, tenendo presenti gli insegnamenti autentici di Giovanni Paolo II a riguardo. Gli esempi e le testimonianze riportati nei vari incontri risultano adeguati alla età dell’adolescenza: molto chiari, concreti e anche in alcuni tratti divertenti. Ogni incontro, infatti, è costituito da un insieme dinamico di preghiere, storie, esempi di vita reale, attività e riferimenti culturali che aiutano i ragazzi a mettersi in discussione e a far emergere la parte più autentica di loro stessi, anche nella riflessione personale e nel confronto-condivisione col gruppo di pari. L’augurio è che questo percorso possa essere un’occasione privilegiata per scoprire la propria identità secondo un progetto divino fatto su misura per ciascuno. Un progetto meraviglioso, unico, che permette di valorizzare e vedere la bellezza uomo-donna, nella loro corporeità e sessualità, creati per essere dono l’uno-per-l’altro, nella pienezza dell’Amore divino. “La Teologia del corpo non è tanto una teoria, quanto piuttosto una specifica, evangelica, cristiana pedagogia del corpo”. (Giovanni Paolo II) Arianna & Darìo
PASQUA 2014 | 15
sa
IN COMUNITÀ
“CENA POVERA”: OCCASIONE DI ASCOLTO E RIFLESSIONE Giovedì 27 febbraio si è svolta la cena povera, curata dal gruppo adolescenti che hanno accolto i partecipanti e introdotto la serata con una preghiera e una bella testimonianza di Michele.
I
nsieme abbiamo recitato il Padre Nostro tenendoci per mano, poi ci siamo seduti ai tavoli. I giovani hanno servito il riso, il pane e le mele. Il gruppo “emergenza freddo” ha offerto gli ingredienti e il gruppo cucina ha preparato la cena e sistemato: li ringraziamo per la loro bella collaborazione. I giovani, dopo aver sparecchiato, hanno rivolto interessanti domande (preparate durante gli incontri precedenti, anche con l’aiuto dei loro responsabili e di Maria) agli ospiti presenti: suor Eleonora Liberini della congregazione di S. Maria Bambina, missionaria in Zambia, padre Marcello Storgato della congregazione dei missionari Saveriani, che guida il nostro gruppo missionario, il vescovo saveriano mons. Giorgio Biguzzi, già intervenuto nella nostra parrocchia il 2 febbraio per la celebrazione delle cresime, e Claudio Treccani del centro missionario diocesano. Le domande riguardavano la missione e la vocazione missionaria. Claudio ha spiegato l’attività del centro missionario e i contatti che si tengono con i missionari bresciani sparsi nel mondo. Suor Eleonora ha raccontato che la prima volta che è andata
overa” 2014
La “Cena p
1 6 | PA S Q U A 2014
Una pass
ata edizio
ne
in Africa si sentiva come una bambina, che doveva imparare tutto: la lingua, le usanze, le abitudini. Quello che faceva qui come insegnante di catechismo, là non andava bene. Lei dunque, con umiltà e curiosità, pian piano, affidandosi al Signore, ha cercato di conoscere e capire le persone e di lavorare con loro. Purtroppo ci racconta che i problemi sono tanti e ancora la condizione della donna è molto difficile, perché è trattata come un oggetto al servizio dell’uomo. Padre Marcello ha precisato che la vocazione, più che una spinta è un’attrazione, come la risposta di un innamorato all’amore di Dio che chiama. Ha raccontato un gustoso aneddoto, l’esame che gli venne fatto dal suo padre spirituale per capire se era pronto alla missione: “Hai le spalle da asinello? La bocca da porcello? Le ginocchia da cammello?”. Lui ha chiesto cosa significasse e ha ricevuto questa spiegazione: “Le spalle da asinello per affrontare con mitezza le fatiche, la bocca da porcello per adattarsi a mangiare qualsiasi cosa, le ginocchia da cammello perché dovrai stare inginocchiato spesso a pregare”. Mons. Biguzzi ha raccontato alcuni episodi di vita missionaria e la testimonianza di un missionario che andava di casa in casa e semplicemente diceva: “Dio ti ama”; e le persone gli volevano molto bene, sentendolo partecipe della loro vita. È passato a salutarci anche don Antonio Bodini, parroco di S. Francesco di Paola e nostro vicario zonale. Alla cena erano presenti i nostri sacerdoti: don Giacomo e don Andrea, e una ottantina di persone fra le quali anche Silvia Bianchini con quattro ragazzi del suo gruppo, che insieme a lei partiranno ad agosto per un’esperienza di missione in Mozambico con Scaip. (Servizio collaborazione assistenza internazionale piamartino). Ringraziamo per le offerte che sono state molto generose: 750 euro. Saranno così destinati: 200 euro per l’adozione a distanza che abbiamo in corso in Zambia, per un bambino di 12 anni, Makson Mazyambe; 200 euro a suor Eleonora che è tornata in Zambia il 12 marzo e non conosceva ancora la sua nuova destinazione; 50 euro a Silvia per il progetto di una biblioteca in Mozambico; 300 euro a suor Piermaria da consegnare a suo fratello ottantenne, Padre Gerardo Bottarelli, missionario in Kenia da 40 anni, per dare la possibilità ad una bambina con problemi alle anche, che non può camminare, di affrontare un costoso intervento chirurgico. I giovani si sono impe-
gnati seriamente e sono stati molto apprezzati per il loro attento servizio, per l’animazione della serata e per le belle domande che hanno posto agli invitati. Con i loro animatori, sono intenzionati a continuare ad approfondire il senso della missione. Prossimamente, Claudio Treccani sarà invitato ad animare un loro incontro sulla mondialità. I ragazzi hanno consegnato personalmente a suor Piermaria i 300 euro raccolti, con la consapevolezza e l’orgoglio che sono stati frutto
anche del loro impegno. Il contributo è già arrivato, Padre Gerardo ringrazia di cuore il gruppo adolescenti e il gruppo missionario delle Due Sante. La serata è stata un’esperienza molto bella, frutto di collaborazione fra tante componenti della parrocchia e pensiamo abbia lasciato spunti di riflessione importanti in tutti i partecipanti. Il gruppo missionario
LA “CENA POVERA”… ANZI RICCA!
S
e mi ricordo della “cena povera”? Certo, come posso scordarmela! Per uno che è abituato a mangiare quantità industriali, quell’iniziativa mi incuriosì subito e accettai l’invito, certo che quell’esperienza mi avrebbe arricchito. Era il 27 febbraio e, per la prima volta, noi adolescenti della parrocchia delle Sante Capitanio e Gerosa eravamo chiamati ad affiancare il gruppo missionario in questa iniziativa, giunta alla sua quarta edizione. Il nostro primo compito era accogliere gli ospiti. Tra le numerose persone giunte, notai subito due uomini, accompagnati da una suora che non avevo mai visto: il primo era vestito bene, con un bel cappotto nero elegante, un “bel tipo”, insomma, anche se non era riuscito a nascondere i capelli bianchi; il secondo era più giovane, con una camicia e dei pantaloni semplici. La suora misteriosa mi sembrava quasi mulatta, eppure parlava benissimo l’italiano… che strani individui! Prima di cena un saluto di benvenuto, la preghiera, e una breve spiegazione del significato della serata, il tutto “a cura” di noi ragazzi. C’era un clima familiare nella sala e noi eravamo particolarmente cordiali e sorridenti con gli ospiti, così onorati dell’importante compito affidatoci, quello di servire ai tavoli. Il menu prevedeva un piatto di riso, un panino e una mela. Dopo la cena che, per quanto fosse “povera”, saziò tutti, ci mettemmo in cerchio e capii che gli ospiti d’onore erano proprio i misteriosi individui che mi avevano incuriosito all’entrata, ai quali si era aggiunto un quarto personaggio, che non avevo visto arrivare, ma che ci guardava con un gran sorriso stampato sulle labbra. Al termine di una breve presentazione, l’uomo in camicia, padre Marcello Storgato, celebre missionario saveriano, ci raccontò del suo viaggio missionario in Bangladesh, che iniziò negli anni ’70. All’epoca era giovane, pieno di entusiasmo ed energie, convinto di essere all’altezza del compito. Solo quando arrivò sulla costa indiana si rese conto di quanto avrebbe faticato e di quanto avrebbe dovuto imparare: era andato in quel Paese per insegnare ai bambini e per essere di sostegno alle famiglie, ma alla fine si ritrovò come un neonato che ha tutto da imparare, tanto che la popolazione gli insegnò la lingua, le usanze e lo stile di vita. Visse 21 anni in Bangladesh, aiutò il popolo e donò felicità a tutti. Sono certo che, se avesse potuto scegliere, sarebbe rimasto.
Cavolo, 21 anni senza le tecnologie, le comodità e i piaceri d’oggi… io non resisto neanche una settimana senza cellulare! L’uomo elegante, il vescovo Giorgio Biguzzi, una vita in Sierra Leone, e suor Eleonora Liberini, suora di Santa Maria Bambina, che opera in Zambia (ecco il perché della carnagione scura), ma originaria della nostra parrocchia, ci raccontarono la loro esperienza e ci trasmisero un unico grande insegnamento: l’opera missionaria, per quanto ti costringa ad abbandonare gli affetti e il benessere, ti dona molto più di ciò che avresti mai potuto desiderare, il sorriso di un bambino, l’abbraccio di una donna che ha appena partorito in sicurezza, il “grazie” di un uomo che è appena stato salvato da una pericolosa malattia… tutto ciò che non hai mai pensato di volere, ma che ti rende “intimamente felice”. Quante volte pensiamo che nei soldi, nelle belle auto, nei vestiti, ci sia la vera felicità e, se non possiamo raggiungerli, ci sentiamo persone vuote? Come molti miei coetanei, anch’io, lo ammetto, spesso affido alle cose materiali il senso della mia vita e delle mie giornate, ma grazie a queste persone meravigliose ho compreso che siamo persone “piene” quando doniamo noi stessi con semplicità e gratuità. E la quarta persona? La mia domanda trovò ben presto risposta: era Claudio Treccani, animatore del Centro Missionario Diocesano di Brescia, che terminò la serata confidandoci una grande verità. È un vero missionario non solo chi parte per aiutare popolazioni lontane e più sfortunate di noi, ma anche chi presta il proprio tempo e la propria opera nella comunità in cui vive. Aiutare il vicino, giocare con tuo figlio, andare a far visita agli anziani sono gesti che tutti possono fare nella vita quotidiana e che ti rendono una persona migliore! Che grandi persone abbiamo incontrato! Difficilmente potremo scordare le loro parole e i loro sorrisi; chissà se, fra qualche anno, ci troveremo noi, ragazzi delle Due Sante, a raccontare al loro posto queste meravigliose storie di vita e di amore! Enrico PASQUA 2014 | 17
IN COMUNITÀ
MISSIONARI MARTIRI: ANNUNCIARE IL VANGELO CON LA VITA Venerdì 21 marzo come gruppo missionario abbiamo proposto la celebrazione della Via Crucis in memoria dei missionari martiri.
D
on Giacomo e Padre Marcello Storgato hanno guidato la celebrazione, Davide Boldini, fresco di ordinazione diaconale, in cammino per diventare Padre Piamartino, ha letto i passi del vangelo. Alcuni dei sette momenti riportavano una meditazione, in altri ci si è soffermarti sulle testimonianze di alcuni missionari martiri: Don Michele di Stefano della diocesi di Trapani, ucciso il 25 febbraio 2013: “Don Michele ha rappresentato un punto di riferimento per tantissimi fedeli che si radunavano intorno alla parrocchia, ma anche per coloro che vivevano la fede in modo più distaccato o distante dalla vita della chiesa. Per questi aveva anzi un’attenzione particolare, andava a cercarli nelle case, sul lavoro e perfino nei luoghi di svago per ricondurli nella casa del Signore. Generoso e caritatevole, a nessuno negava mai un aiuto e si adoperava sempre a favore dei più deboli. La sua fine di martire ha fatto esplodere la luce sulle sue opere di semplice parroco di campagna”. Monsignor Romero vescovo in Salvador ucciso il 24 marzo nel 1980 (è in sua memoria che si celebra ogni anno la giornata dei missionari martiri) diceva: “Siamo sazi di armi e di proiettili, la fame che abbiamo è di giustizia, di cibo, di medicine, di educazione, di programmi realmente tesi ad un equo sviluppo. Se si arriverà a rispettare i diritti umani, ciò di cui avremo meno bisogno saranno le armi e i metodi di morte”. Padre Pino Puglisi, di cui si è celebrata la beatificazione il 25 aprile 2013, che il suo arcivescovo ha definito: ”Sacerdote del Signore, missionario del Vangelo, formatore di coscienze nella verità, promotore di solidarietà sociale e di servizio ecclesiale nella carità”. Afra Martinelli missionaria laica in Nigeria da 30 anni, morta il 9 ottobre 2013, dopo alcuni giorni di agonia. Papa Francesco l’ha ricordata nell’An1 8 | PA S Q U A 2014
gelus di domenica 20 ottobre, nella giornata missionaria mondiale, con queste parole: “In questa giornata siamo vicini a tutti i missionari e le missionarie, che lavorano tanto senza far rumore, e danno la vita. Come l’italiana Afra Martinelli, che ha operato per tanti anni in Nigeria: qualche giorno fa è stata uccisa, per rapina; tutti hanno pianto, cristiani e musulmani. Le volevano bene. Lei ha annunciato il Vangelo con la vita, con l’opera che ha realizzato, un centro di istruzione, così ha diffuso la fiamma della fede, ha combattuto la buona battaglia”. I vari momenti sono stati accompagnati da bellissime immagini, scelte da Tiziana, e da alcuni dolci canti proposti dal coro dei giovani che ci hanno così aiutato nella preghiera, favorendo la riflessione. Alla fine della celebrazione siamo stati invitati ad un gesto simbolico: attaccare un nastro colorato che rappresentava la nostra vita, unica, originale, dono grande ricevuto da Dio, ad una sagoma rossa di un cuore, che rappresentava Lui. Solo se la nostra vita resta unita al Signore potremo ricevere il suo amore e diventarne testimoni sulle strade del mondo. Ci è stato donato un libretto che narra la vita di alcuni martiri, leggendolo potremo mantenere vivo il ricordo delle loro vite. Nel 2013 sono morti in modo violento 20 sacerdoti, 1 religiosa, 2 laici, e desta ancora preoccupazione la sorte di numerosi altri operatori pastorali sequestrati o scomparsi, di cui non si hanno più notizie. Ma chi sono i testimoni “dell’amore di Dio fino alla fine”? Coloro che non guardano soltanto, ma sono immersi nelle orme di Cristo, hanno sprofondato la loro vita in quella del Cristo crocifisso e risorto. Da questa comunione abbiamo fatto salire una preghiera di speranza per tutta la terra, in modo particolare dove le orme di Cristo esigono più costanza e dedizione! Abbiamo fatto memoria silenziosa della passione di Cristo, della passione di ogni uomo, accogliendo la Croce quale segno di questa identità, di questo abbraccio infinito tra Dio e l’uomo, tra l’amore donato e chi dona la vita! Il gruppo missionario
“SE UNO HA RICCHEZZE DI QUESTO MONDO E, VEDENDO IL SUO FRATELLO IN NECESSITÀ, GLI CHIUDE IL PROPRIO CUORE, COME RIMANE IN LUI L’AMORE DI DIO?” (1 GV 3,17)
Come ci insegna
FONDO di SOLIDARIETÀ PAPA FRANCESCO
n. 186 - Dalla nostra fede in Cristo fattosi povero e sempre vicino ai poveri e agli esclusi, deriva la preoccupazione per lo sviluppo integrale dei più abbandonati della società.
nella “Evangelii gaudium”
n. 187 - Ogni cristiano e ogni comunità sono chiamati ad essere strumenti di Dio per la liberazione e la promozione dei poveri, in modo che essi possano integrarsi pienamente nella società; questo suppone che siamo docili e attenti ad ascoltare il grido del povero e soccorrerlo.
La carità non è un optional, ma l’essenza stessa di un cristiano e di una comunità cristiana. Cosa possiamo fare per rendere manifesta e attiva la carità sulle orme di Cristo per i nostri fratelli? Proponiamo un gesto di condivisione semplice ma significativo:
UN FONDO DI SOLIDARIETÀ per cercare di rispondere al “grido” di chi è nella necessità (dei nostri poveri), quelli che abitano accanto a noi, nella nostra parrocchia, quelli che faticano ad affrontare le spese urgenti, quelli che conosciamo bene e chiedono con discrezione di essere sostenuti e quelli che si vergognano a chiedere. Abbiamo una comunità viva, generosa e attenta, che già opera la carità in tanti gesti di servizio e abbiamo il desiderio di continuare sempre meglio a condividere i bisogni che emergono in questo momento di forte crisi.
Il Fondo di Solidarietà é:
• un contributo economico da versare ogni mese con fedeltà • un contributo economico libero nella quantità. In caso di necessità si potrà dedurre fiscalmente tale offerta solo se effettuata con BONIFICO su Conto Corrente Bancario intestato a: ASSOC.VOLONT.GRUPPO PENSIONATI LE DO SANTE COORDINATE IBAN: IT 83 O 08575 11201 000000182593 CAUSALE: solidarietà famiglie
PERSONE DI RIFERIMENTO: Monica Favalli Marida Canori Guido Masserdotti Giovanna Pasquali Daniela Sandonà Marco Bendotti PER INFORMAZIONI: Monica Favalli 3357167675
PASQUA 2014 | 19
SPECIALE ASD LE2SANTE
La nostra associazione nasce con lo scopo di fare incontrare con lo sport i giovani e dar loro la possibilità di conoscersi all’interno di una dimensione cristiana quale è l’oratorio. Attraverso lo sport, si cerca di educare i ragazzi ai valori quali impegno, lealtà e autocontrollo, gratuità verso i compagni di squadra e gli avversari, per una crescita matura e responsabile nella vita quotidiana. Lo sport è fondato su una dimensione comunitaria, perché la squadra è un gruppo dove ciascuno
può essere accolto ed accogliere, può trovare il proprio posto, può svolgere la propria funzione, comprendere le proprie potenzialità e limiti, imparare a rapportarsi con altri, apprendere il rispetto delle regole, riconoscere le sfide e discernere quali accettare e quali evitare. A tale scopo Vi aspettiamo numerosi il prossimo anno per tentare di rendere concreto tutto ciò con il maggior numero di squadre; le pre-iscrizioni saranno accolte a partire dal mese di maggio attraverso i referenti.
CONSIGLIO DIRETTIVO dell’ASD Le2Sante (in carica dall’8 gennaio 2014)
Presidente Don Andrea
Vice Presidente Daniele Di Meo Vice Presidente Armando Mombelli Segretario Fabio Colenghi Consigliere Giuliano Sacchi Tesoriere Roberto Angeloni
20 | N PAATA SQU LEA2013 2014
MESE DELLO SPORTIVO
1 MAGGIO
3° TORNEO DELL’AMICIZIA CALCIO UNDER 14
9 -10 -11 MAGGIO
TORNEO DI BASKET
17 - 18 MAGGIO
TORNEO DI PALLAVOLO UNDER 14
21 MAGGIO
24 - 25 MAGGIO
GARA DI PODISMO TORNEO DI PALLAVOLO UNDER 12
27 MAGGIO
TORNEO DI CALCIO FEMMINILE
29 MAGGIO
TORNEO DI CALCIO FEMMINILE
7- 8 GIUGNO
TORNEO DI PALLAVOLO ADULTI MISTO
PASQUA 2014 | 21
IL VOLONTARIATO
AL SERVIZIO DELLA VITA NASCENTE In occasione della 36^ giornata per la vita promossa dalla CEI, lunedì 3 febbraio, si è tenuta nella nostra parrocchia una serata volta a far conoscere il Centro di Aiuto alla Vita (CAV) di Brescia; uno dei 338 CAV diffusi sul territorio nazionale. Un servizio di volontariato prezioso ed entusiasta, che a Brescia ha aiutato a nascere oltre 2.000 bambini attraverso adozioni a distanza di mamme in difficoltà, telefono verde sempre attivo, case di accoglienza, fornitura di vestiario, alimenti e attrezzature per l’infanzia ecc. Attraverso l’accoglienza e l’ascolto, aiutiamo la donna, spesso tentata nella sua fragilità, nella sua paura, nelle violenze e pressioni subite, a rimuovere le cause, frequentemente economiche, che porterebbero alla scelta di interrompere la gravidanza ricorrendo all’aborto; non sempre ci riusciamo, a volte si. Come nel caso di
Martina, che ci ha portato la sua testimonianza parlandoci dei travagli e delle gioie che hanno condotto alla nascita della piccola Sofia. Un grazie quindi a don Giacomo ed a don Andrea che ci hanno accolti e ci hanno permesso di portare ai numerosi presenti le nostre esperienze in favore di donne che si trovano in difficoltà per una gravidanza inattesa e indesiderata. “Le difficoltà non si superano eliminando la vita, ma superando insieme le difficoltà”
Movimento per la Vita Centro di Aiuto alla Vita - Onlus Vicolo San Clemente, 25 - Brescia Tel. e fax 030 44512
IL VOLONTARIATO
NEL TEMPO DI PASQUA DIAMO VALORE ALLA MALATTIA E ALLA SOFFERENZA Dio guarisce tutte le infermità. Dobbiamo solo permettere che Egli ci curi senza respingere le Sue mani. (S. Agostino). Per la Sacra Scrittura la vecchiaia deve essere l’ultimo dono della vita da far fruttificare: l’anziano, nonostante la sua fragilità, è ancora chiamato ad operare come testimone esemplare del comportamento umano, come radice vivente della tradizione morale-religiosa, svolgendo così la funzione di maestro di fede. L’invecchiamento, tuttavia, comporta debolezza, malattia, consapevolezza della fine e, di conseguenza, tendenza ad isolarsi, rischio di perdere i contatti sociali e le relazioni significative, con l’esperienza di una profonda solitudine. Papa Francesco ci insegna che la croce di Cristo “abbracciata con amore” mai porta alla tristezza, ma alla gioia di essere salvati e di fare un poco quello che ha fatto Lui quel giorno della Sua morte. L’anziano sofferente può trovare aiuto nella fiducia nella Provvidenza e nella preghiera, atteggiamento che permette di 2 2 | PA S Q U A 2014
controllare le proprie personali difficoltà e ansie, ma soprattutto nella solidarietà e nel sostegno di chi gli sta attorno. Spetta a tutta la comunità cristiana accompagnare, stare vicino, condividere, sentire compassione, sostenere chi è nel bisogno. Nell’ultima Giornata Mondiale dell’Ammalato la comunità delle Due Sante si è stretta attorno alle persone disabili residenti alla R.S.A. “Villa Elisa”. Abbiamo vissuto una forte e toccante esperienza. Le persone che vivono quotidianamente la sofferenza sono alla ricerca insistente del volto di Cristo e del perdono: solo con Lui c’è la certezza che l’amore del Signore non ci abbandonerà mai. Durante la celebrazione dell’Eucarestia, don Andrea ha impartito l’Unzione degli Infermi, sacramento che non annulla la sofferenza, ma alimenta la speranza e ci introduce nel Mistero Pasquale. Mi soffermavo a guardare la somministrazione e, vedendo la disponibilità e il raccoglimento degli ammalati ad accogliere i segni della Croce sulle mani e sulla fronte
con il sacro balsamo, mi chiedevo cosa avranno pensato, cosa avranno chiesto a Maria, madre di Gesù e della Chiesa. Ho pensato alla Madonna di Lourdes, dove migliaia di persone vanno in pellegrinaggio e tutte pregano e chiedono pace, serenità, guarigione, di essere sostenute nel momento della morte, per poi risorgere nella vita e rimanere nella luce del Padre. A questo momento spirituale, ne è seguito uno ricreativo, ludico, con la presenza del nostro Mago Jacopo che sa sempre coinvolgere gli ospiti, donando loro momenti di spensieratezza e di allegria. Bravo Mago Jacopo!Alla prossima! SOS VOLONTARI. Siamo sempre alla ricerca di persone di buona volontà che ci diano una mano nell’ora di pranzo o cena; il sacrificio è minimo, la gratifica è grande. Coraggio, vi aspettiamo! Volontari Villa Elisa Gruppo pensionati
IN COMUNITÀ
GRUPPO PENSIONATI
LE DO’ SANTE
IMPORTANT E
CINQUE ANNI INSIEME A VOI!
Tutti gli asso ciati sono in vitati all’ASSEMB LEA ORDINA RIA di sabato 26 aprile alle ore 20,30 con il segue nte ordine d e l g iorno: • approvazi one del bilan c io consuntivo 2013 e del bila ncio preven ti vo del 2014 • elezione d el CONSIGLI O DIRETTIVO per i pross imi cinque a n n i • festa dei c ompleanni d el mese di a prile
Un quinquennio di attività della nostra Associazione è passato e siamo ad effettuare un primo bilancio delle attività svolte. • Le AMICHE DEL GIOVEDÌ continuano il loro percorso con la psicologa dott.ssa Virginia Federico e da quest’anno è iniziato il PERCORSO SALUTE, con l’ausilio della COOP SANT’ANGELA, che mette a disposizione i suoi professionisti, per trattare argomenti inerenti il benessere fisico e la salute. • I volontari di Villa Elisa continuano la loro missione di assistenza ai ricoverati della struttura, nell’aiuto durante il pranzo o la cena: gli incontri del martedì pomeriggio sono sempre presenti nelle loro attività. • Le feste di compleanno ogni ultimo sabato son sempre partecipate. • Quest’anno ci sarà inoltre il rinnovo delle cariche sociali con relativa elezione, come previsto dal nostro Statuto.
sabato 26 aprile 2014 ore 20,30 presso la sala della Comunità
venerdì 30 maggio 2014
FESTA COMPLEANNI DEL MESE DI APRILE
FESTA DELL’ORATORIO. BALLANDO SOTTO LE STELLE
FESTA COMPLEANNI DEL MESE DI MAGGIO
Ai festeggiati un simpatico omaggio.
Ai festeggiati un simpatico omaggio.
Dal 12 al 14 maggio 2014
Dal 5 al 7 settembre 2014
PELLEGRINAGGIO A LOURDES Prenotarsi entro il 5 aprile
GITA A FIRENZE
Prenotarsi entro il 15 aprile
Vi ricordiamo infine che potete donare il 5 x 1000, quando fate la denuncia dei redditi o consegnate il CUD, alla nostra Associazione di Volontariato-Gruppo Pensionati “Le do Sante”, utilizzando il C.F. 98148300175
IN COMUNITÀ
A N AG R A F E
PARROCCHIALE >>> RINATI DALL’ACQUA E DALLO SPIRITO SANTO “Il Signore Gesù, che fece udire i sordi e parlare i muti, ti conceda di ascoltare presto la sua Parola e di professare la tua fede, a lode e gloria di Dio Padre”.
Francesco Esposito (di Giuseppe e Maribel) Laura Ndreu (di Ded e Luljeta) Per entrambi il battesimo è stato amministrato con Eucarestia e Confermazione da S.E. Mons. Giorgio Biguzzi.
>>> MORTI IN CRISTO GESÙ “Io credo: il Signore è risorto e vive e un giorno anch’io risorgerò con Lui”
Pierina Tomasoni Immacolata De Biasio Giovanni Garzotti Agostino Balanzino Giuseppe Tomasoni Franco Truosolo
Lidia Domi Graziella Scarinzi Teresa Alberti Ivaldo Caldori
>>> UNITI NEL MATRIMONIO CRISTIANO SONO DIVENTATI CHIESA DOMESTICA “Vuoi unire la tua vita alla mia, nel Signore che ci ha creati e redenti? Sì, con la grazia di Dio, lo voglio”
Roberto Uberti & Tiziana Zuaboni (4 aprile 2014) PASQUA 2014 | 23
SANTA
LA SETTIMANA
2014
domenica 13 aprile DOMENICA DELLE PALME Ore 10.00 INGRESSO DI GESÙ IN GERUSALEMME
• Ritrovo in oratorio (dalla parte del bar) • Benedizione delle Palme e Eucarestia.
Altre messe 8.30 - 18.30 (prefestiva 18.30)
lunedì 14 aprile LUNEDÌ SANTO Ore 20.45 LITURGIA PENITENZIALE
• Per giovani, adulti e genitori confessioni. Sono presenti diversi sacerdoti.
SACRO TRIDUO
giovedì 17 aprile GIOVEDÌ SANTO Ore 9.30 S. MESSA CRISMALE IN CATTEDRALE E BENEDIZIONE DEGLI OLI SACRI Ore 15.00 PREGHIERA PER GLI ANZIANI animata dalle “Amiche del giovedì” Ore 21.00 EUCARESTIA NELLA CENA DEL SIGNORE
• Accoglienza del Sacro Crisma • Lavanda dei piedi • Eucarestia • Reposizione • NOTTE DI ADORAZIONE
venerdì 18 aprile VENERDÌ SANTO Ore 10.30 PREGHIERA PER BAMBINI E RAGAZZI Ore 15.00 VIA CRUCIS Ore 21.00 LITURGIA NELLA PASSIONE E MORTE DEL SIGNORE
• Lettura della Passione • Adorazione della Croce • Comunione • Adorazione personale (la chiesa chiude a mezzanotte)
sabato 19 aprile SABATO SANTO Ore 10.30 PREGHIERA PER BAMBINI E RAGAZZI
PASQUA DI RISURREZIONE
sabato 19 aprile SABATO SANTO Ore 21.30 SOLENNE VEGLIA PASQUALE NELLA RISURREZIONE DEL SIGNORE
• Benedizione del fuoco nuovo e lucernario • Annuncio di Pasqua • Letture della Storia della Salvezza • Liturgia battesimale e rinnovo promesse • Eucaristia
domenica 20 aprile DOMENICA DI PASQUA
Ore 8.00 - 10.00 - 11.15 S. MESSA Ore 18.30 S. MESSA NELLA SERA DI PASQUA
lunedì 21 aprile LUNEDÌ DELL’ ANGELO Ore 8.00 - 10.30 S. MESSA
TEMPO PER IL SACRAMENTO
DELLA RICONCILIAZIONE VENERDÌ SANTO
9.00 - 12.00 e 16.00 - 19.00 SABATO SANTO
9.00 - 12.00 e 15.00 - 19.00