Esercizi di scrittura architettonica

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27 Collana Alleli / Research Comitato scientifico Edoardo Dotto (ICAR 17, Siracusa) Nicola Flora (ICAR 16, Napoli) Antonella Greco (ICAR 18, Roma) Bruno Messina (ICAR 14, Siracusa) Stefano Munarin (ICAR 21, Venezia) Giorgio Peghin (ICAR 14, Cagliari)

Questa pubblicazione è stata finanziata con fondi per la didattica dal Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”. This publication is financed with educational funds by the Department of Architecture and Industrial design of the Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”.

ISBN 978-88-6242-293-2 Prima edizione Marzo 2018 First edition March 2018 © LetteraVentidue Edizioni © Efisio Pitzalis È vietata la riproduzione, anche parziale, effettuata con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purché non danneggi l’autore. Quindi ogni fotocopia che eviti l’acquisto di un libro è illecita e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto e opera ai danni della cultura. Nel caso in cui fosse stato commesso qualche errore o omissione riguardo ai copyrights delle illustrazioni saremo lieti di correggerlo nella prossima ristampa. No part of this book may be reproduced or transmitted in any form or by any means, including photocopying, even for internal or educational use. Italian legislation only allows reproduction for personal use and provided it does not damage the author. Therefore, reproduction is illegal when it replaces the actual purchase of a book as it threatens the survival of a way of transmitting knowledge. Photocopying a book, providing the means to photocopy, or facilitating this practice by any means is like committing theft and damaging culture. If it had been made mistakes or omissions concerning the copyrights of the illustrations, we will gladly fix it in the next reprint. Photos and drawings: © FFMAAM di Francesco Moschini: pp. I, II, III, IV, 6, 14, 32, 50, 72, 90, 104, 124 © Jiri Havran: p. 106 © Derman Verbakel Architecture: p.109a © Yuval Tebol: p. 109b Editor: Marco Russo Book design: Martina Distefano con Caterina Belardo, Rosalba De Felice, Stefania Di Donato, Assunta Natale, Alice Palmieri e Marco Russo. LetteraVentidue Edizioni Srl Corso Umberto I, 106 96100 Siracusa, Italy Web: www.letteraventidue.com Facebook: LetteraVentidue Edizioni Twitter: @letteraventidue Instagram: letteraventidue_edizioni


EFISIO PITZALIS

ESERCIZI DI SCRITTURA ARCHITETTONICA ARCHITECTONIC WRITING EXERCISES PARADIGMI, MODELLI, PARADOSSI PARADIGMS, MODELS, PARADOXES



INDICE CONTENTS

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Esercizi di scrittura architettonica Architectonic writing exercises Efisio Pitzalis

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Il paesaggio nel progetto di architettura Landscape in architectural project Caterina Belardo

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Un nuovo paesaggio urbano A new urban landscape Rosalba De Felice

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L’architettura come scultura abitata Architecture as living sculpture Stefania Di Donato

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Il nuovo nell’antico The new in ancient Assunta Natale

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Progettare uno spazio espositivo: dal museo alla città Designing an exhibition space: from museum to city Alice Palmieri

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Musei verso il mare: Phlegraean Scenic Route Phlegraean Scenic Route Marco Russo

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Biografie Biographies


ESERCIZI DI SCRITTURA ARCHITETTONICA ARCHITECTONIC WRITING EXERCISES


Efisio Pitzalis

Suddivise in capitoli tematici costruiti attorno ad alcune ricerche dottorali, le pagine che seguono illustrano dei brani di progetti elaborati all’interno dei Laboratori di Progettazione dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”. Si tratta dei risultati parziali di una “prova d’orchestra” che fornisce uno spettro di proposte riferite a tre diversi ambiti d’intervento. Il primo ambito di applicazione, introdotto sotto il titolo evocativo: “Per un’archeologia creativa”, percorre alcune ipotesi sullo spazio complementare (frammenti residuali, zone dismesse, luoghi interstiziali) ed esplora un metodo operativo angolato sul raffronto tra “vecchio e nuovo”. Questo raffronto è vissuto non solo in termini di rapporto di contiguità tecnica tra eventi diversi e temporalmente distanti ma è esperito anche in relazione all’adeguamento di nuove strutture che tracciano il discrimine per un intervento attento alle sollecitazioni del moderno ma in grado di sottomettersi a una giusta legge di genealogia. La seconda area di riferimento, il cui titolo in forma di manifesto è: “Dal barbarico all’elettronico”, registra un nuovo assetto per i beni architettonici soggetti alle regole dell’Informazione e della Cultura. In quest’ambito di applicazione progettuale la strategia operativa mira a rifondare i principi di una monumentalità a forte

The following pages, divided in thematic chapters, illustrate fragments of the projects elaborated in different Architectural Design Studios IV B at the Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”. All projects are the result of collective work which provide a spectrum of proposals referring to three different research-areas. First thematic area is: “for a creative archaeology”. In this ideal section there are collected all projects focused on complementary spaces, exploring a new operative method inspiring on the relationship between “new and old”. This theme is not developed only under a technique consequence between different events but new volumes and interventions are submitted to a right genealogy law. Second study-field records a new layout for architectural heritage subject to the rules of Information and Culture, the title-manifesto is: “from barbaric to electronics”. The operational strategy aims to re-establish the principles of monumental visibility in the transition from the mechanized world to the IT universe. Projects in this area are focused on principles of flexibility, compactness, accessibility and extensibility of architectural artefacts as points of a suspended balance between representation needs and new knowledge transmission devices. 7


IL PAESAGGIO NEL PROGETTO DI ARCHITETTURA LANDSCAPE IN ARCHITECTURE PROJECT


Caterina Belardo

Il paesaggio non appare mai incontaminato, anzi si manifesta ai nostri occhi sempre più manipolato. Trasformato nei secoli, il paesaggio è stato vissuto, attraversato, manipolato, adattato, e oggi rappresenta il materiale più ibrido su cui si possa intervenire. Paradossalmente la forte ondata di degrado del paesaggio/ ambiente non è l’ultima causa della sua inesorabile trasformazione. Il paesaggio pulsa, vive, è in movimento e, nell’epoca contemporanea, il paesaggio/spazio non è concepito solo nell’accezione fisica/materica ma è diventato anche incorporeo/virtuale (cyberspazio), con realtà sovra-territoriali lontane dalle piccole realtà locali, luogo entro il quale si esplicita la libertà di movimento e di azione della società appartenente alla “modernità liquida”. Partendo da questi presupposti va precisato che il ruolo del progetto di paesaggio è di fondamentale importanza. Non si può fare a meno di considerare la nuova concezione culturale del paesaggio contemporaneo in tutta la sua complessità e con le sue innumerevoli contraddizioni. Nella maggioranza dei casi, il progetto si colloca nelle increspature del paesaggio e nelle sue disconnessioni seguendo un’azione che si nutre della ricerca e si esplicita attraverso risposte concrete all’interno del progetto stesso. Un progetto che poggia al suo interno su strategie fondate su rigorose analisi

The landscape never appears uncontaminated. In fact it is becoming more and more manipulated. Over the centuries the landscape has been lived, crossed, manipulated, adapted, and today it represents the most hybrid material on which to intervene. Paradoxically, the strong wave of degradation of the landscape / environment is not the last cause of its inexorable transformation. The landscape is alive, it is moving, in the contemporary era, the landscape / space is not only conceived in the physical / material sense but has also become incorporeal / virtual (cyberspace). Overterritorial realities are far from small local realities, and the landscape is the place within which the freedom of movement and action of today’s society of “liquid modernity” Starting from these assumptions it should be pointed out that the role of the landscape project is of fundamental importance. It must be considered in accordance with the new cultural conception of the contemporary landscape: with its complexity and with its innumerable contradictions. In most cases, the project lies in the ripples of the landscape and in its disconnections following an action that feeds on research and expose itself through concrete responses within the project itself. A project based on strategies based on rigorous scientific analyses that are constantly 15


Giovanna Plomitallo Scenic Design School in Pozzuoli

Il progetto è innestato nel salto altimetrico del sito di intervento attraverso elementi sovrapposti. La disposizione a layer degli elementi di facciata (con funzione strutturale) definisce un volume sinuoso che si confonde con il naturale dislivello verso il lago creando una terrazza a gradoni con sfondo il paesaggio circostante. The project is grafted in site of intervention through overlapping elements. The layered layout of the façade elements (with structural function) defines a sinuous volume that is confused with the natural altitude towards the lake creating a graded terrace with background the surrounding pond.

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Annarita Zarrillo Scenic Design School in Pozzuoli

Lavoro di Land art che mette in relazione i vari padiglioni con il contesto attraverso il disegno del parco a zolle. L’intervento cerca di mantenere un carattere non invasivo con l’utilizzo di strutture leggere in bambÚ. As a land art work, the project seeks to maintain a non-invasive approach with a light structure made of bamboo.

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IL NUOVO NELL’ANTICO THE NEW IN ANCIENT


Assunta Natale

Lo spazio in cui viviamo e in cui vivremo nei prossimi decenni è già ampiamente edificato, e la sua trasformazione si confronterà sempre più spesso con le architetture già presenti. E come una fabbrica in rovina va risanata e completata con parti moderne, anche l’ambiente urbano consolidato va riqualificato attraverso architetture contemporanee. La storia non è altro da noi, ma è con noi; i vari frammenti archeologici, architettonici o ambientali concorrono tutti a definire una gestalt afferrabile solo da chi ha una profonda consapevolezza culturale in grado di poter capire e disporre il patrimonio esistente e le sue stratificazioni in precise e distinte gerarchie spazio-temporali. Basti pensare che la prima “scandalosa” superfetazione s’innestò in un edificio preesistente già nel 1500, quando Baldassarre Peruzzi, su committenza della famiglia Savelli, elevò un terzo piano sui due ordini del Teatro di Marcello a Roma. Seppure distinto da un rapporto di naturale riverenza nei confronti dell’Antico, verificata ad esempio nell’aderenza al sedime del teatro attraverso la realizzazione di grandi saloni concatenati, l’intervento di Peruzzi anticipa in modo innovativo la tipica struttura delle regge del ‘600 e del ‘700. Con un brusco salto temporale, per ritrovare un evento la cui risonanza mediatica fece da grancassa al tema del rapporto Antico/Moderno

The space in which we live and where we will live in the coming decades is already largely built, which is why architecture intervention is increasingly confronted with vocations already present. And as a ruined factory needs to be refurbished and completed with modern parts, even the consolidated urban environment needs to be upgraded through contemporary architectures. History is nothing but us, but it is with us; The various archaeological, architectural or environmental fragments all contribute to the definition of a gestalt that can only be grasped by those with deep cultural awareness able to understand and dispose of existing heritage and its stratifications in precise and distinct temporal hierarchies. Suffice it to think that the first “scandalous” engagement took place in 1500 when Baldassarre Peruzzi, commissioned by the Savelli, raised a third floor on the two pre-existing orders of Marcello’s theatre in Rome. Although with a reverent attitude, adapting, for example, to the ancient theatre scene, it anticipates in a very innovative way, through the creation of large, concatenated salons, the typical structure of the sixteenth and seventeenth century. It is true then to say, paraphrasing Zevi, that “without the New, the Ancient can only remain annihilated.” And in fact, the First International Exhibition of Architecture at the 1980 73


Cristina Cristiano e Melania Russo Alvar Aalto Museum Extention

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Giancarlo Coseglia Alessandro Sito Arm Library

La Biblioteca viene intesa come un edificio ad archi ibrido e complesso, costituito da braccia trasparenti e piani con divergenti conformazioni, ognuno dei quali ospita una diversa attivitĂ culturale. The library is configured as a series of hybrid arches. Main functions are located in transparent arms, everyone with a different function inside.

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MUSEI VERSO IL MARE: PHLEGRAEAN SCENIC ROUTE PHLEGRAEAN SCENIC ROUTE


Marco Russo

L’area dei Campi Flegrei, tra Pozzuoli e Baia,1 è da sempre famosa per l’intensa attività vulcanica, per il conseguente fenomeno del bradisismo e per la presenza della solfatara.2 Secondo la ricostruzione di Raffaello nella lettera a Leone X, dopo la costruzione del nuovo porto di Roma, a Ostia, nel territorio flegreo inizia un lento abbandono che porterà alla distruzione dei suoi monumenti più preziosi per l’ottenimento della pozzolana. La riscoperta dell’area avviene durante il Grand Tour settecentesco, dove gli artisti ritraggono rovine romane sia nelle aree interne sia in mare e sulla costa. Allo stato attuale, l’area flegrea è densamente edificata, con prevalenza di funzioni residenziali e con una carenza di aree pubbliche e di verde attrezzato, senza una precisa pianificazione urbana in grado di collegare i compatti agglomerati residenziali ai pochi attrattori urbani. Nello specifico, risulta poco agevole raggiungere sia i complessi museali, come il Museo dei Campi Flegrei, le

Between 2015 and 2016 was developed a study focused on the coastal development of the Phlegraean Fields, from Pozzuoli to Baia.1 This area is famous for the intense volcanic activities as bradyseism and fumaroles.2 After the construction of the new port of ancient Rome, in Ostia, in this territory begins a slow decline, completed with the destruction of its precious monuments due acquisition of the construction-stones to build in Rome. As reported by Raphael in famous letter to the Pope Leon X. The rediscovery of these lands occurs only during the Grand Tour in the eighteenth-century, where artists illustrate archaeological remains, also underwater. Today, the Phlegraean Fields is a built-up area, with a high number of residences and low public areas. Does not exist a precise strategy to connect the suburbs to few urban attractors. The most notable lack is the difficulty to reach museums and archaeological areas. This study purpose a broader urban-strategy to connect again inner areas to the Phlegraean coast, resolving the main problem of the highlighted orography. A similar approach is fulfilled in Norway on 226 km of coast. The strategy is finalized to build missing infrastructures and connect inner remote lands to the coastal road. Along the path were built new point of interests where is possible

1. Il territorio è posizionato a circa 30 chilometri a ovest di Napoli, dove il compatto edificato della metropoli campana inizia a diradarsi. The territory is 30 km west from Naples, where the compact urban fabric disappear. 2. Dopo l’occupazione militare, seguì una fase di grande edificazione civile (I secolo d.C.) con la costruzione di numerose strutture termali naturali e per la vita mondana, diventando il luogo dell’otium dei ricchi romani. After a military occupation followed a great period, with new villas and public structures, as the thermal baths.

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delle quali poter organizzare mostre o esporre i reperti rinvenuti in situ. Gli edifici sono tutti pensati secondo una regola aggregativa che articola i nuclei funzionali di base all’origine del processo accrescitivo. Ogni progetto si configura in modo differente, dimostrandone la variabilità e la replicabilità all’interno di differenti sistemi architettonici. La linea di costa proposta in ogni visione progettuale facilita l’accesso al patrimonio archeologico sommerso, oggi possibile solo in barca. Attraverso un lavoro seminariale sono state sviluppate tre strategie cardine: A) La prima strategia, non invasiva, prevede l’uso di elementi galleggianti e il ridisegno di un nuovo spazio urbano attraverso il quale raggiungere i siti in mare, in modo simile a quanto avviene con la passerella mobile realizzata per il forte a Bergen op Zoom (NL) degli olandesi RO & AD Architecten. B) La seconda strategia prevede l’utilizzo di pontili. Una soluzione semplice ma fortemente limitata dalla presenza dei resti in mare. Spazi sull’acqua e non semplici collegamenti, come realizzato da JDS Architects al Faaborg Harbour Bath nel 2010; C) La terza soluzione prevede un

old buildings are restored and all excavations are reused, once make safe. In all the projects is expected a contact-point between the coastal way and the shoreline. The void, generated by mine activities along the road, is restored and the tunnel, from inner mine and the coast, is reused to connect again the city with the sea. The projects for the waterfront are not based on a horizontal space, as in Benidorm by Carlos Ferrater, but the aim is to work on few points with the architectures, to give possibility to people and tourist to arrive at the sea from the contemporary city. Once on the new seafront there is a huge public area, where are located few cultural and ludic buildings. The proposed waterfront is a space for activities, a clear reference to Nordic projects,5 where architectures and furniture always suggest new way of interactions. In Punta Epitaffio is located a mid-range museum, a flexible space where is possible organize events and exhibitions on the UCH, with the heritage rescued from the sea. The spaces are based on a modular system due the identification of basic functions, but every project is different, demonstrating the possibility

Funzioni-base per la composizione di un Museo sui resti archeologici subacquei di nuova generazione.

Base-functions for composition of a new generation Museum on the underwater cultural heritage (UCH). Marco Russo, 2016.

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BIOGRAFIE BIOGRAPHIES


Efisio Pitzalis

Efisio Pitzalis is full professor at the Department of Architecture and Industrial Design of the Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”. His work is published in international magazines and catalogues, in personal and collective exhibitions as: Salone Centrale della Galleria Nazionale di Arte Moderna (GNAM) in Rome; Antologia Galleria A.A.M. in Rome; Collettiva XIV Quadriennale in Rome; Triennale of Milan; Biennale of Venice; Scuderie di Poggio a Caiano; Galleria Comunale Arte Moderna e Contemporanea (GCAMC) in Rome; Palazzo delle Esposizioni Rome; ETH Zurich; Cornell University-Ithaca New York; Castel dell’Ovo in Naples; Castello Svevo in Bari; Macro in Rome and MAXXI of Rome. He frequently collaborates with various publishers and architecture magazines.

Efisio Pitzalis è Professore Ordinario di Progettazione Architettonica presso il Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” Il suo lavoro è pubblicato in riviste e cataloghi ed è esposto in mostre personali e collettive, tra le quali si segnalano: Salone Centrale della Galleria Nazionale di Arte Moderna (GNAM) di Roma; Antologica Galleria A.A.M. di Roma; Collettiva XIV Quadriennale di Roma. Tra le Sedi dove è stato esposto il suo lavoro si segnalano: Triennale di Milano, Biennale di Venezia, Scuderie di Poggio a Caiano, Galleria Comunale Arte Moderna e Contemporanea (GCAMC) Roma, Palazzo delle Esposizioni Roma, ETH Zurigo, Cornell University - Ithaca New York, Castel dell’Ovo Napoli, Castello Svevo Bari, MACRO Roma, MAXXI Roma. Svolge una intensa attività di pubblicista collaborando con case editrici e riviste di architettura.

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