Annuario 2016/17 di Progettazione Architettonica

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ISBN 978-88-6242-338-0 Prima edizione Maggio 2019 First edition May 2019 © 2019 LetteraVentidue Edizioni © 2019 D.A. UNICH PESCARA Direzione Dipartimento di Architettura Paolo Fusero Università G. D’Annunzio di Chieti-Pescara La pubblicazione raccoglie una selezione dell’attività didattica dei docenti di progettazione architettonica per l’anno accademico 2016-2017. This publication presents a selection of the teaching activity by the Design Faculty during the 2016-2017 Academic Year. A cura di / Edited by Domenico Potenza Coordinamento editoriale / Editorial assistance Marco Di Teodoro Progetto grafico / Book design Francesco Trovato, Raffaello Buccheri Impaginazione / Layout Stefano Perrotta Traduzioni / Translations Paul Blackmore La pubblicazione è stata realizzata con il contributo dei fondi per l’attività didattica del Dipartimento di Architettura. This publication was made possible through funding from the Architecture Department. È vietata la riproduzione, anche parziale, effettuata con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purché non danneggi l’autore. Quindi ogni fotocopia che eviti l’acquisto di un libro è illecita e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto e opera ai danni della cultura. No part of this book may be reproduced or transmitted in any form or by any means, including photocopying, even for internal or educational use. Italian legislation only allows reproduction for personal use and provided it does not damage the author. Therefore, reproduction is illegal when it replaces the actual purchase of a book as it threatens the survival of a way of transmitting knowledge. Photocopying a book, providing the means to photocopy, or facilitating this practice by any means is like committing theft and damaging culture. LetteraVentidue Edizioni S.r.l. Via Luigi Spagna, 50 P 96100 Siracusa, Italy Web letteraventidue.com Facebook LetteraVentidue Edizioni Twitter @letteraventidue Instagram letteraventidue_edizioni


DA UNICH PESCARA ANNUARIO YEARBOOK PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA ARCHITECTURAL DESIGN


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Indice / Index

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LET ME SEE fotografia . architettura . paesaggio Sergio Camplone - Laboratorio di Fotografia


Introduzione

Domenico Potenza Siamo ormai arrivati alla quarta edizione dell’Annuario dei lavori di Progettazione Architettonica del Corso di Laurea in Architettura di Pescara. Un progetto fortemente voluto da Francesco Garofalo, che ne delineò i contenuti e ne curò il programma editoriale. Ogni anno, a partire dall’edizione 2013/2014, gli esiti delle esperienze didattiche dei laboratori di progettazione architettonica, sono raccolti nell’Yearbook. Questa, tuttavia, non rimane solo una raccolta di esperienze singole elaborate da ciascuno dei docenti, un progetto editoriale; ma è soprattutto un progetto culturale, un esperimento di condivisione di prodotti, un confronto sui metodi della didattica ed una occasione per tutti, docenti e studenti, di avere sotto gli occhi, una testimonianza collettiva delle esperienze progettuali migliori. In queste pagine, sono riportati i nuovi laboratori di composizione architettonica avviati nel 2013, con la riforma didattica del dipartimento, che ha rimesso concretamente al centro dell’insegnamento l’esercizio della pratica del mestiere dell’architetto. Una esperienza didattica nuova, che ha ampliato l’offerta progettuale di ciascuna annualità, con l’aggiunta di un workshop intensivo al tradizionale semestre dei corsi di progettazione architettonica, così da avere due esperienze di progetto differenti per ogni anno accademico. Il workshop, si svolge in un’unica settimana di lavoro intenso sul progetto e, anticipa o posticipa il corso semestrale, a seconda dell’annualità. Una sorta di doppia velocità, da una parte il progetto concentrato nel tempo e, dall’altra, quello distribuito nei quattro mesi canonici del semestre. Di contro, sono stati ormai definitivamente soppressi i laboratori integrati di progettazione urbana (tenuti al quarto anno dai docenti di composizione insieme a quelli di urbanistica), ma resiste la modalità del progetto multiscalare ed interdisciplinare che continua a produrre esiti di un certo interesse da non trascurare. Questo accade soprattutto all’interno di alcuni seminari di progettazione, legati sempre alle annualità più avanzate ed in parte documentati in questa pubblicazione. Uno di questi è il Villard, seminario itinerante di progettazione architettonica, riservato a studenti selezionati del 4° anno che sostengono l’esame di Composizione architettonica 4 ed Urbanistica 3. L’altro invece è il laboratorio finale d’ambito, per gli studenti del 5° anno che sostengono, quella che una volta era, la Composizione architettonica 5. In questo laboratorio riprende vita l’integrazione tra le discipline della progettazione architettonica e quelle della programmazione urbanistica, reinserite all’interno del contenitore della Summer School che, sempre più, si apre ai contributi ed alla partecipazione di altri atenei sia italiani che esteri. Per queste ragioni, siamo convinti che le modalità con le quali si esplicitano le esercitazioni didattiche dovrebbero contenere al proprio interno una simultaneità di insegnamenti, senza la quale si finisce per parcellizzare l’esperienza formativa, perdendo di vista la capacità complessiva che il progetto, nella sua articolazione, dovrebbe necessariamente contenere. A partire da queste considerazioni le attività di laboratorio, intese come momento integrato di consegna multidisciplinare, dovrebbero farsi carico di restituire quella esplorazione circolare, nella quale il progetto trova il suo equilibrio urbano e la sua coerenza architettonica. 16

Domenico Potenza


Da quest’anno inoltre, l’annuario pubblica anche le migliori esperienze didattiche e di ricerca elaborate all’interno delle convenzioni internazionali, di cui è ricco il nostro dipartimento. Oltre venti accordi bilaterali diffusi in Europa, Asia, America e paesi Latino-Americani. Sono esperienze molto formative, che vedono gli studenti partecipare, insieme con i docenti, a missioni di studio all’estero. Le missioni, almeno fino a questo anno, sono ancora troppo brevi (due settimane), ma con il nuovo regolamento si creeranno condizioni favorevoli per svolgere periodi più lunghi (fino a tre mesi), utili alla raccolta di materiali ed alla elaborazione di interi percorsi per le tesi di laurea in collaborazione con le università estere. Tutto questo, oltre ad ampliare l’offerta formativa più avanzata (in questo caso quella dei laureandi), contribuisce al consolidamento ed alla crescita delle relazioni internazionali che costituisce uno valore di premialità, non solo per lo studente ma anche per il dipartimento. «Sarebbe bello che in futuro l’annuario potesse raccontare anche altre cose che per ora ci mancano, come degli eventi culturali ed espositivi, la creazione di strutture per gli atelier e i laboratori, e infine il lavoro sul progetto compiuto, seduti insieme al tavolo, con i nostri studenti». Concludeva così la presentazione del primo Yearbook Francesco Garofalo ed in parte qualche racconto aggiuntivo siamo riusciti a riportarlo in questi anni. Il portfolio che introduce annualmente la pubblicazione, con la presentazione di alcune immagini, riporta quest’anno il lavoro svolto da alcuni nostri studenti, all’interno di un corso di fotografia, tenuto da Sergio Camplone. Un corso al quale, purtroppo, non riusciamo a dare continuità, nonostante la richiesta degli stessi studenti e l’importanza riconosciuta all’educazione dello sguardo nei corsi di architettura. Continua invece, la presentazione dei nostri migliori laureati che lavorano all’estero, a testimonianza della qualità del percorso formativo svolto nelle nostre aule e della solidità della preparazione, che permette loro di farsi spazio nel difficile panorama professionale europeo ed internazionale. Un confronto che ci gratifica come docenti e gratifica soprattutto loro, come viene fuori dalla lettura di ogni singola storia riportata nelle pagine a loro dedicate. Infine gli eventi, come li chiamava Francesco; dalla prestigiosissima laurea honoris causa ad Ettore Spalletti, alla Notte dei Ricercatori, che cresce sempre più, ad ogni edizione, vedendoci protagonisti diretti dell’allestimento degli spazi e della presentazione degli esiti della ricerca. E poi, i tanti workshop organizzati, e gli incontri con personalità di altre discipline, di cui si riportano solo alcune esperienze esemplificative. Molto è stato fatto, ma c’è ancora tanto da fare, soprattutto per l’insegnamento della Composizione architettonica, ed in particolare per gli studenti del primo anno. La gran parte di loro arriva a digiuno di tutto e, la prima cosa da fare, è far scattare la scintilla di innamoramento verso l’architettura, verso questo mestiere tanto complesso quanto affascinante. Introduzione / Introduction

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Corsi di Progettazione Design Studio 20


22 Primo Anno / First Year Studio La casa sul tetto / Paola Misino

30 Secondo Anno / Second Year Studio

La Biblioteca. Forma della Conoscenza / Filippo Raimondo

38 Terzo Anno / Third Year Studio

In attesa. Dalla superficie dello spazio pubblico allo spessore delle relazioni urbane / Domenico Potenza Un centro studenti nella Ex Caserma Di Cocco / Lorenzo Pignatti

54 Quarto Anno / Fourth Year Studio

Cluster Urbani / Alberto Ulisse, Matteo di Venosa Un progetto per Almiri / Carlo Pozzi, Lucio Zazzara Slow is quick a complex parking. A public & slow mobility. A quick smart city / Enzo Calabrese

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Sustainable Urban Regeneration in Piacenza / Domenico Potenza, Massimo Angrilli



La casa sul tetto Composizione Architettonica 1 Prof. Paola Misino con Christian Assogna, Claudio Costantino, Simona Iannucci, Gianmarco Macchia, Rebecca Massari, Giorgio Di Cicco, Adriano Remigio, Michela Teti

Il corso propone come tema di studio il progetto di una casa monofamiliare con annesso un piccolo locale per l’attività professionale; il volume va progettato come estensione in copertura di un edificio residenziale già esistente all’interno dell’area centrale di Pescara. A questo proposito sono state selezionate 4 palazzine di autore tra gli esempi illustrati nel libro di Caterina Palestini “Atlante della Palazzina a Pescara. Progetti, realizzazioni, rilievi” (Ed. Gangemi, 2016) con il piano di copertura idoneo ad essere completato con un’aggiunta volumetrica. Le riflessioni a cui sono indirizzati gli studenti attraverso questa esercitazione hanno finalità diverse, tra cui: -- La stratificazione urbana: il progetto di nuove volumetrie all’interno del tessuto edificato esistente, contro l’ulteriore occupazione di suolo libero. -- Il rapporto tra patrimonio storico e nuove edificazioni. -- Il progetto di un’unità abitativa con annesso il locale per le attività lavorative e il suo rapporto fisico e percettivo con la strada. -- Gli esempi di estensioni a partire dal moderno fino all’architettura contemporanea. -- La normativa, le condizioni strutturali e i materiali per il progetto di volumetrie in copertura.

The course focused on the design of a singlefamily home with a small office annex. This new volume was to be designed as a roof-top extension of an existing residential building, situated in the centre of Pescara. Students were presented 4 different palazzine designed by important architects and selected from Caterina Palestini’s book Atlante della Palazzina a Pescara. Progetti, realizzazioni, rilievi (Gangemi, 2016) for the presence of a rooftop area suitable to the addition of a new volume. This intention of this exercise was to lead students to consider the following aspects: - The layering of the city: the design of new volumes within the existing city as a means for avoiding the occupation of new land; - The relationship between heritage buildings and new constructions; - The design of a home with a professional annex and its physical and visual relationship with the street; - Examples of building additions, from modern to contemporary architecture; - Building regulations, structural conditions and materials required to add new volumes to existing rooftop spaces.

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Giulia Bergamo, Andrea Sanò

A 1

B’

B

SEZIONE A - A’ SCALA 1:100

A

SEZIONE B - B’ SCALA 1:100 B

B’

A’

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Composizione Architettonica 1 | Prof. Paola Misino


Chiara d'Amuri, Giorgia Franco, Pietro Pagliaro

Prospetto via Trento

Prospetto via Roma

La casa sul tetto

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VILLARD 18 Sustainable Urban Regeneration in Piacenza Prof Domenico Potenza, Prof. Massimo Angrilli Claudia Di Biase, Shauna Martina Rico, Alessio Iannozzi Masterplan generale Piacenza

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Villard 18 | Prof. Domenico Potenza, Prof. Massimo Angrilli


Un’attenta analisi degli eventi storici, che si sono succeduti e che hanno influenzato la configurazione territoriale urbana e dei vari aspetti sociali-politici che hanno determinato lo stato attuale della città, ha consentito di valutare la flessibilità e/o la rigidità di determinati parametri, come quello temporale, a cambiare strada e a capire i fenomeni di dipendenza dalle variabili. È in questo quadro di incertezza sotto vari livelli, che ha consentito di formulare una filosofia di approccio legata alle molteplicità di strade da percorrere, una modalità aperta di progetto, contrapposto alla vincolante scelta di considerare una proposta di progetto univoca. Nel ragionamento dunque è stato portato avanti il fondamentale ruolo di un’ampia area riqualificata, attraverso la restituzione paesaggistica e naturalistica della stessa e di una sorte di “spina dorsale” che organizza e ingloba gli spazi che tiene insieme. Il concetto di rinnovamento ecologico spontaneo, di natura rinnovata che è in grado di garantire servizi eco-sistemici. Lo spazio pubblico dunque è stato il soggetto della tematica progettuale che ha consentito poi di innescare meccanismi comuni ai progetti architettonici all’interno dell’area del Consorzio.

Masterplan generale Piacenza

The careful analysis of historic events that influenced the configuration of the city and the various socio-political aspects that generated its current structure were used to evaluate the flexibility and/or rigidity of particular parameters, such as time. This also permitted a new approach and an understanding of the dependence on variables. This situation of uncertainty, at different levels, was used to formulate a philosophy for an approach linked to multiple paths of exploration. The result is an open method of designing, opposed to the restrictive consideration of a univocal proposal. Proposals advanced the fundamental role of a vast renewed area that restores a landscape and natural setting and serves as a “backbone” that organises and absorbs the spaces it holds together. The concept is one of spontaneous ecological renewal, of a renewed nature able that provides eco-systemic services. Public space becomes the common theme that triggers mechanisms shared by all architectural projects for the area.

Masterplan 1:1000 Sperimentazione progettuale

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Tesi di laurea

Final Year Thesis Project

Relatori: Federico Bilò / Enzo Calabrese / Susanna Ferrini / Paola Misino / Lorenzo Pignatti / Domenico Potenza / Carlo Pozzi / Valter Fabietti / Filippo Raimondo / Alberto Ulisse

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Il completamento di Palazzo Venezia / Federico Bilò Sistemi per un secondo welfare / Federico Bilò The city below / Enzo Calabrese Il Mare allo Scalo Merci / Susanna Ferrini Via dei Fori Imperiali: un museo a cielo aperto / Susanna Ferrini Vacant Architecture / Paola Misino Sarajevo, il vuoto urbano come memoria del conflitto: un corridoio ambientale lungo il fiume Milijacka / Lorenzo Pignatti Scuole e luoghi da reinventare / Domenico Potenza Progetto e contesto / Carlo Pozzi, Valter Fabietti Progetto e costruzione / Filippo Raimondo Recupero del contesto urbano. Il caso dell'Ex Ospedale Psichiatrico Sant'Antonio Abate di Teramo / Alberto Ulisse Il recupero del patrimonio rurale dismesso: il caso studio della Grangia di Larizzate, Vercelli / Alberto Ulisse


Il completamento di Palazzo Venezia

Laboratorio di Laurea Prof. Federico Bilò Correlatore Prof. Claudio Varagnoli

Gabriele Testa

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Laboratorio di Laurea | Prof. Federico Bilò


Un lavoro di Tesi di Laurea per molti versi esemplare, quello qui presentato. Innanzitutto, per aver saputo coinvolgere, lungo la sua elaborazione, molteplici insegnamenti: l'indagine storica, la sensibilità propria del restauro critico, la competenza tecnologica. Il progetto è sintesi di molte competenze. In secondo luogo, per la delicatezza del tema: uno dei palazzi più importanti e prestigiosi di Roma. Ma anche un testo lacunoso, suscettibile di interpretazione: quella proposta nel lavoro, sostenuta da un'indagine storico-critica e attualizzata attraverso il progetto di ristrutturazione e, per così dire, completamento. Infine, per la qualità degli elaborati e l'accuratezza della rappresentazione. Con grande consapevolezza, Gabriele Testa ha occupato tutti gli spazi dell'agire, riportandoli ad uno: e questo testimonia della sua maturità.

Il completamento di Palazzo Venezia

This thesis project is exemplary in many ways. Firstly, for its ability to engage multiple lessons: historic investigations, the sensitivity of critical restoration, technological know-how. The project is a synthesis of a range of different skills. Secondly, for the delicacy of its theme: one of the most important and prestigious palazzi in Rome. It is also an incomplete text, open to interpretation: the one that is proposed, supported by a historical-critical study and analysed through a project for its renovation and, one could say, completion. Finally, for the quality of the drawings and accuracy of representation. With full awareness, Gabriele Testa has occupied all spaces of action and linked them all back to one: this is evidence of his maturity.

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Convenzioni internazioInternational nali conventions 118


120 International Burch University - Faculty of Engineering and IT Sarajevo, Bosnia and Herzegovina 122 Escola da Cidade - Faculdade de Arquitetura e Urbanismo Sao Paulo, Brasile 124 College of Design Construction and Planning - School of Architecture Gainesville, Florida 126 University of Nairobi - School of the Built Environment Nairobi, Kenya 128 Comune di Nyon Nyon, Svizzera 130 University of Ljubljana - Faculty of Architecture Lubiana, Slovenia


International Burch University - Faculty of Engineering and IT Sarajevo, Bosnia and Herzegovina

Persons in charge Prof. Lejla Odobašic Novo, Prof. lorenzo Pignatti Students Andrea Di Cinzio, Lorenzo Morelli, Ilde Manuela Paolucci

Sarajevo è una città fragile e, al tempo stesso, resiliente. Se per secoli la città è stata il simbolo della condivisione di culture, etnie e religioni dove hanno convissuto mussulmani, ebrei e cattolici, più recentemente la sua storia è stata caratterizzata da contrapposizioni e conflitti, fino ad arrivare alla guerra degli anni Novanta dove ha vissuto l’assedio più lungo nella storia bellica moderna, protrattosi dal 5 aprile 1992 al 29 febbraio 1996. Ma Sarajevo ha sempre mostrato di essere forte e resiliente. La città ha mantenuto il suo carattere e gli abitanti hanno saputo rinascere dopo il conflitto attraverso azioni e programmi indipendenti dai governanti che invece hanno trascinato il paese nell’immobilismo politico e nella corruzione. La sua forza sta nella ferma volontà di crescere, nel suo voler sempre testimoniare la sua storia ma al tempo stesso la sua capacità di resistere ai tanti drammi vissuti.

Sarajevo is both a fragile and resilient city. For centuries it was the symbol of shared cultures, ethnic backgrounds and religions and home to Muslims, Jews and Catholics. Its more recent history is connoted by oppositions and conflicts, which culminated in the war of the 1990s that produced the longest siege in the history of modern warfare, from 5 April 1992 to 29 February 1996. However, Sarajevo has consistently shown itself to be strong and resilient. The city has maintained its character and its inhabitants have taken back their lives through actions and programmes, regardless of governments that have drawn the country into periods of political immobility and corruption. Its strength lies in the resolute desire to grow, to bear witness to the city’s history and, at the same time, its capacity to resist so many dramatic events.

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Convenzioni internazionali


Lorenzo Morelli Utopia Sarajevo Cosa rimane di quella società che portava come principi fondativi il senso di uguaglianza e la necessità dello scambio reciproco di abitudini, usi e religioni? La città che ha dato l’inizio alle vicende del XX secolo europeo e ne ha segnato la fine mostra ancora oggi i segni di queste esperienze, insegna che la convivenza può esistere e può portare a principi in cui riconoscersi e su cui poter lavorare per arrivare al risultato di una società multiculturale.

Ilde Manuela Paolucci Uomo Fragile Il tema della migrazione è delicato e sempre attuale e viene percepito come un problema insormontabile: ciò che fa paura è non solo lo straniero in sé, ma il fenomeno di massa. La giornalista e attivista bosniaca Zrinka Bralo, in un intervento al TEDxThessaloniki, offre una soluzione: quando la migrazione diventerà parte della vita, smetteremo di temerla e avremo la sicurezza per organizzarla. Allora penso: se il futuro delle città in cui viviamo fosse quello di diventare un luogo di passaggio, non uno in cui mettere radici? Se la fragilità umana venisse superata, si risolverebbe quella territoriale?

Andrea Di Cinzio Multiculturalità Balcana Quando penso alla multiculturalità, mi vengono in mente i Balcani. Una vasta porzione di territorio di collegamento tra oriente e occidente. Come città simbolo, dell’incontro tra differenti culture, immagino, Sarajevo. Storicamente è stato il luogo convergente di diversi popoli ed etnie. Oggi queste culture convivono insieme, generando un mosaico culturale, che ha lasciato il segno non solo fisicamente sull’architettura della città, ma anche culturalmente su più livelli. Credo che proprio in questo momento, più che mai, la collaborazione e la volontà possano generare una nuova Sarajevo. Una città Interetnica. Perché “L’uomo multiculturale costruirà il mondo”. International Burch University

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Summer School '16/'17 Summer

School '16/'17

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135 La Pescara Summer School '16 Chieti scalo ex zuccherificio Stella Maris Palazzo Delfico Riviera Adriatica Foce del Fiume Saline

145 La Pescara Summer School '17 Area Espansione Ud'A Area di servizio Agip Area Di Bartolomeo Area Vigili del Fuoco Area Ex Caserma Di Cocco Area dello Stadio



La Pescara Summer School '16

L’edizione 2016 della Pescara Summer School, fa parte del Protocollo di Intesa per il supporto scientifico del Dipartimento di Architettura alla Regione Abruzzo inerente le RETI FLUVIALI e la SLOW MOBILITY. Sono stati affrontati temi progettuali multiscalari in situazione di particolare interesse in ambito urbano, peri-urbano o naturalistico, con una progettazione che, oltre a definire un quadro di insieme a scala vasta, propone soluzioni e proposte alla scala architettonica. Lo spirito della Pescara Summer School è di diventare un laboratorio di ricerca permanente sui temi delle trasformazioni urbane delle città che si affacciano sulla macro-regione adriatica, consapevoli che non si può consumare ulteriore suolo, ma occorre piuttosto lavorare sul costruito con diverse declinazioni di riuso.

The 2016 edition of the Pescara Summer School is part of the Protocol of Understanding that sees the Department of Architecture offering scientific support to the Abruzzo Regional Government on matters of RIVERSIDE NETWORKS and SLOW MOBILITY. Various design issues have been explored at a range of scales in situations of particular interest in urban, suburban and natural environments. In addition to defining a framework of interventions at the vast scale, this work also proposes solutions at the scale of architecture. The spirit of the Pescara Summer School is that of becoming a permanent research laboratory studying the urban transformations of the cities of the Adriatic macro-region, based on the understanding of the need to limit the consumption of land and work with existing constructions adapted to new uses. 135


Area dello Stadio

Carlo Pozzi con Raffaele Giannantonio, Caterina Palestini, Juraj Glasinovic’, Giovanni Rasetti, Alessandro Basso, Carla Cassiano Chiara Bucci, Camilla De Filippo, Luigi Gasbarri, Giuseppe Gasbarri, Antonio Maria Nese,Daniele Di Salvatore, Giorgia Longo, Anna Chiara Martino, Margareta Sikuten,Federica Tamburano, Maria Grazia Grasso, Luca Rosselli, Francesca Mazzocchetti, Antonio Giulio Romano, William Vergallo, Giulio Cirillo, Annalisa Notaristefano, Giuseppe Nuzzo, Gloria Nuzzo

Destinazioni: Spazi e servizi per attivitĂ e produzioni innovative, start-up e nuove imprese.

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Summer School | Prof. Carlo Pozzi


Area dello Stadio

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Eventi Events

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ETTORE SPALLETTI - Laurea honoris causa Notte europea dei ricercatori WORKSHOP KIBERA 2017 - Infiltrazioni di urbano OLTRE IL GIARDINO - Sei conversazioni al limite della disciplina BIENNALE DI ARCHITETTURA DI VENEZIA 2016 - Reporting from the front COMMON SPACE 3.0


ETTORE SPALLETTI - Laurea honoris causa Referente Enzo Calabrese

Nel futuro non vivremo per dare ma per avere. [...] Quando riusciremo a pensare alla nostra vita con il desiderio del dare, penso che le strade diventeranno piĂš dritte, i palazzi si allineeranno con il desiderio di costruire una via ospitale, le colline si ammorbidiranno sul mare come nelle poesie, quando questo verde si adagerĂ sul mare solo cosĂŹ restituiremo qualcosa che ancora ci portiamo [...] mi porto dentro. In the future we will not live to give, but to receive. [...] When we are able to imagine our life with the desire to give, I believe our paths will become straighter, buildings will be aligned with the desire to construct a hospitable path, the hills will soften toward the sea like poems, and when this natural setting rests on the sea, only then will we be able to return something we continue to carry [...] which I carry inside.


Notte europea dei ricercatori Referente Raffaele Giannantonio, Domenico Potenza, WOO_mezzometroquadro

OUTSIDE-IN Da sempre esiste un legame inscindibile tra la storia delle foreste e quella degli uomini. Da quando queste due storie si sono intrecciate molte cose hanno assunto significati importanti per la vita delle persone. Le distese di alberi nel tempo non sono riuscite a difendersi dal fuoco, dalle attività legate all’agricoltura, dal pascolo e dall'edilizia. La società umana ha impresso orme indelebili in questi ecosistemi. Il 2017 è stato l’anno nero dei roghi in tutta Italia, 124mila è il numero stimato di ettari di bosco andati a fuoco e l’Abruzzo è stata una delle Regioni più colpite. L’istallazione Outside-in invita le persone a riflettere sulla ricchezza della nostra terra. Questo bene prezioso viene così custodito in uno scrigno, nero e bruciato, in cui si può entrare solo con lo sguardo. Il cuore di questa scatola può essere scrutato da diverse prospettive con mistero e curiosità. Si possono cogliere le diversità, interagire con la natura ammirandola in silenzio, perché essa a sua volta – senza fretta – ha instillato nella nostra coscienza qualcosa che vale la pena di scoprire e rispettare, inesorabilmente. OUTSIDE-IN There has always existed an inseparable bond between the history of forests and the history of mankind. When these two histories encountered one another many important things occurred. Over time, vast expanses of trees were unable to defend themselves against fire, agriculture, pasturing and construction. Human society has impressed indelible marks on these ecosystems. The year 2017 was one of the worst in Italian history for forest fires. It is estimated that 124,000 hectares of Italian forest were lost to fire, and the region of Abruzzo was one of the hardest hit. The installation Outside-In invites people to reflect on the wealth of our land. This precious inheritance is conserved in a treasure chest, darkened and burnt, that can be entered only visually. The heart of this chest can be observed from different perspectives that generate mystery and curiosity. It is possible to observe diversities, to interact with nature and admire it in silence. In turn – and without hurry – it has instilled in our conscience something worth discovering and respecting, inexorably.



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