INDICE
9 Prefazione di Massimiliano Ciammaichella 13 Introduzione PARTE 1 – DOVE SONO? 21 Capitolo 1 – Sei in Italia 23 1.1 La forma di stato 25 1.2 La forma di governo 33 Capitolo 2 – L'ordinamento giuridico italiano 35 2.1 L'appartenenza ai sistemi di "Civil law" 39 2.2 La gerarchia delle fonti 46 Capitolo 3 – Oltre l'Italia 47 3.1 L'Europa 54 3.2 Il mondo in Italia 64 Capitolo 4 – La macchina della giustizia 65 4.1 La magistratura 71 4.2 L'interpretazione delle leggi
PARTE 2 – CHI SONO? 79 Capitolo 1 – La persona fisica 80 1.1 La capacità 84 1.2 L'incapacità 90 1.3 Alla base dei tuoi diritti 98 Capitolo 2 – I diritti fondamentali 100 2.1 La vita e la salute 111 2.2 L'identità 121 2.3 La riservatezza, la privacy e la protezione dei dati 129 Capitolo 3 – La cittadinanza 131 3.1 Il cittadino italiano 133 3.2 Lo straniero
PARTE 3 – COSA FACCIO? 143 Capitolo 1 – Esprimi le tue idee 144 1.1 La libertà d’espressione 149 1.2 Il buon costume e l’ordine pubblico 155 1.3 Il diritto allo studio 164 Capitolo 2 – Ti realizzi attraverso il lavoro 166 171 178 184
2.1 La tutela del lavoratore 2.2 La dignità del lavoratore 2.3 La salute del lavoratore 2.4 Un lavoro per tutti?
193 Capitolo 3 – Nel rispetto di te stesso e degli altri 194 3.1 Il diritto di difesa 198 3.2 La responsabilità 203 3.3 Il giusto processo 211 Apparato didascalico 221 Riferimenti bibliografici
Prefazione di Massimiliano Ciammaichella
Il libro è l’esito di una esperienza progettuale maturata all’interno del percorso di tesi di laurea magistrale in Design del prodotto e della comunicazione visiva – discussa nel 2019 presso l’Università Iuav di Venezia – che ha visto il sottoscritto impegnato in qualità di relatore, assieme a Barbara Pasa, nel seguire il lavoro svolto da Luca Locci. L’esigenza di pubblicarlo in una nuova veste editoriale che ne rielabora i contenuti, ma non certo l’apparato iconografico, scaturisce dal valore sociale e dall’utilità stessa del volume prodotto: parola e disegno instaurano un dialogo diretto nell’informare il lettore sui diritti e i doveri della persona in Italia. In effetti molti di noi non conoscono i principi fondamentali della costituzione, né tantomeno si interrogano sulle sue opportunità, per quanto “ignorantia legis non excusat” sia l’impietoso e dibattuto monito secondo il quale non si perdona l’ignoranza; oppure si concede l’attenuante dell’errore intellettuale commesso da parte di chi in questo stato ci è nato, ci vive e per coloro che intendono abitarlo. Lungi dal voler offrire giudizi di merito nei confronti di un linguaggio normato, tanto nei contenuti quanto nella sua grammatica, quello del Diritto è un universo assai complesso che richiede un approfondito studio e il costante aggiornamento. 9
Luca Locci e Barbara Pasa
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Parte 1
DOVE SONO?
Conosci davvero il luogo in cui vivi o in cui ti trovi? Spesso molti dicono di appartenere a uno Stato, a una Nazione, si considerano membri di una Comunità, si sentono di appartenere ad una città, ad un territorio. La maggior parte però non sa veramente come siano costituite queste realtà, le danno per scontate, senza soffermarsi sugli aspetti che le caratterizzano. La realtà descritta in questo libro è quella dell’ordinamento italiano. Una realtà piena di storia, di cultura e d’arte, considerata qui nella sua dimensione normativa e nei suoi principali tratti distintivi. Una realtà, complessa e intricata, fatta di diritti, di doveri e di regole, difficile da capire e in cui è facile perdersi.
Luca Locci Maria Ida Bernabei e Barbara Pasa
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Parte 1 – Dove sono?
1.1. La forma di stato «La nozione “forma di stato” si riferisce al modo in cui si strutturano i rapporti tra lo Stato e la società, tra il “palazzo” del potere ed i cittadini; al variare di tali rapporti corrispondono finalità diverse perseguite dallo Stato nell’esercizio delle sue funzioni»1 . L’Italia, in primo luogo, Art. 1 Cost. ha una “forma di stato” de- Forma repubblicana e sovranità popolare mocratica. In questo Paese, «L’Italia è una repubblica democratica, infatti, le istituzioni, e, in fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti particolare gli organi dello della Costituzione.» Stato previsti dalla Costituzione e i vari enti territoriali sono composti da membri eletti secondo le norme di una democrazia rappresentativa, il che significa che i cittadini con diritto di voto hanno il diritto di eleggere i rappresentanti che li governeranno. È anche uno Stato di diritto poiché nessuno sta al di sopra delle leggi, neppure chi è chiamato a governare (principio della cd. rule of law): infatti, i poteri pubblici devono osservare le leggi non meno dei cittadini e le loro azioni devono essere conformi al diritto; ciò significa, prima di tutto che i cittadini sono uguali di fronte alla legge (principio di legalità) e che il rispetto di tale principio è garantito dall’intervento della Corte costituzionale. Essa di fatto giudica la congruità delle scelte legislative o concernenti lo svolgimento delle altre funzioni, esecutiva e giudiziaria, secondo i principi e le regole della nostra Costituzione e nel pieno rispetto del principio della separazione dei poteri, legislativo, esecutivo e giudiziario. Le principali funzioni pubbliche sono attribuite a diversi organi dello Stato, in modo da non creare sovrapposizioni o conflitti; una magistratura indipendente rispetto al potere legislativo e a quello esecutivo 23
Luca Locci e Barbara Pasa
Capitolo 3
Oltre l’Italia
Ormai è difficile parlare dell’Italia senza tenere in considerazione ciò che accade anche al di fuori del nostro paese. Un mondo multiculturale e globalizzato come quello attuale ha modificato non solo gli assetti politici ed economici dei vari Stati, ma ha influenzato più o meno intensamente gli ordinamenti giuridici che non possono essere più considerati come “entità” o “isole” a sé stanti, indipendenti e tra loro impermeabili. La rigida distinzione tra ciò che è interno/ciò che è esterno allo Stato, che stava alla base della partizione tra diritto interno allo Stato e diritto internazionale si è ammorbidita; anzi per certi versi quel dualismo si è dissolto, e il diritto comunitario e quello internazionale penetrano e permeano il diritto interno, e viceversa. In generale, le diverse realtà, religiose, culturali, economiche e giuridiche si intersecano tra loro, si fondono e sollecitano nuovi bisogni producendo in continuazione nuove soluzioni e componendo flussi giuridici variegati e complessi, instaurando connessioni più o meno stabili, o talvolta del tutto sporadiche1. Questo diritto “globale” si ramifica ed espande nei vari paesi, dove non si riesce più ad identificare uno spazio giuridico 46
Parte 1 – Dove sono?
interno definito ed omogeneo, ma vi è piuttosto una pluralità di regole che crea in continuazione situazioni di contrasto e conflitto, di aggregazione e fusione. Tutto ciò contribuisce alla tessitura di una complessa rete di connessioni che sta trasformando la struttura interna del diritto, anche di quello italiano.
3.1. L’Europa L’Italia è uno dei Paesi fondatori e, ad oggi, è uno Stato membro dell’Unione europea. La Costituzione italiana ha previsto, ancor prima che nascesse la Comunità economica europea (l’allora CEE 1950), una via di accesso adeguata ad accogliere tra le proprie fonti il diritto internazionale, quando al termine della seconda guerra mondiale nasceva l’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite), una organizzazione intergovernativa che ha come scopo il mantenimento della pace e della sicurezza nel mondo, e l’Italia intendeva garantire effettività al suo operato che si esprime in forma vincolante attraverso le Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza. Tra i principi fondamentali della Costituzione infatti, l’art. 10 dice: «L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute» mentre nell’art. 11 si afferma che «l’Italia […] consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo». Anche l’art. 117 Cost. afferma che la potestà legislativa esercitata dallo Stato e dalle Regioni deve rispettare la Costituzione e i «vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali». L’Unione europea e l’ordinamento giuridico italiano (ma lo stesso vale per gli altri 27 Stati membri dell’UE) devono coordinarsi per garantire la libera circolazione di persone, merci, 47
Luca Locci e Barbara Pasa
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Parte 1 – Dove sono?
(indirizzati a tutti i soggetti all’interno dell’UE), sono obbligatori in tutti i loro elementi, sono direttamente applicabili e immediatamente efficaci e vanno a sostituire la normativa nazionale di ogni Stato membro eventualmente confliggente con essi. Le Direttive europee sono uno strumento più debole, necessitando di un atto di adozione (detto anche recepimento) nazionale da parte degli Stati membri per poter essere applicate. In particolare, esse fissano un obiettivo (ad esempio, la tutela della salute dei consumatori) che tutti i paesi dell’UE devono realizzare, ma spetta ai singoli Stati definire, attraverso disposizioni nazionali, come tali obiettivi vadano raggiunti (ad esempio, con una nuova legge, o con una modifica del Codice civile, ecc). Può accadere che gli Stati membri siano in grave ritardo nel recepirle o non le adottino affatto, e così la Corte di Giustizia ha stabilito nella sua giurisprudenza quasi cinquantennale che in talune ipotesi (Direttive scadute senza che vi sia stata data attuazione, Direttive che attuano obblighi già previsti dai Trattati europei, Direttive sufficientemente precise e dettagliate) esse possano avere efficacia diretta come i Regolamenti, e addirittura incidere sulle regole di diritto nazionale che riguardano i rapporti tra le persone – es. un privato potrà invocare la regola contenuta nella Direttiva non recepita nei confronti di un altro privato (efficacia orizzontale) – oltre che dispiegare i loro effetti nei confronti delle istituzioni statali (efficacia verticale). Esistono poi atti normativi non vincolanti, Raccomandazioni e Pareri, con i quali le istituzioni europee suggeriscono ai destinatari le linee di azione senza imporre obblighi giuridici. Naturalmente la scelta dell’atto normativo, vincolante o meno, da parte dell’UE dipende dall’importanza della materia da regolare e dal sistema delle competenze fissato dai Trattati europei (principio di attribuzione). L’Unione europea ha competenza esclusiva, cioè una forza legislativa vincolante rispetto agli Stati membri, per quanto 51
Luca Locci e Barbara Pasa
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Parte 2
CHI SONO?
Hai un corpo, un’età, un nome. Ma pensi di sapere davvero chi sei? Ti sei mai chiesto cosa ti identifica come persona? Spesso si dà per scontato il fatto che la nostra persona, e non a caso dico “nostra”, sia titolare di diritti, che devono essere riconosciuti e rispettati da tutti. Nella storia, il “diritto soggettivo” non è sempre stato riconosciuto e tutelato, e non lo è ancora adesso in molte parti del mondo. In mezzo ai miliardi di abitanti di questo pianeta dovremmo tutti sapere chi siamo e di quali diritti godiamo, quali sono le nostre libertà ma anche i nostri limiti e doveri. In un mondo complesso come questo in cui viviamo, tutti dovremmo essere consapevoli di come fare a proteggere la nostra identità personale e le nostre scelte, individuali e collettive.
Luca Locci e Barbara Pasa
Capitolo 2
I diritti fondamentali
Art. 2 Cost. Riconoscimento e tutela dei diritti inviolabili La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
«Il diritto ad avere diritti, o il diritto di ogni individuo ad appartenere all’umanità, dovrebbe essere garantito dall’umanità stessa»1.
Come hai visto, sin dalla nascita, tu sei destinatario di norme giuridiche. Le regole del diritto disciplinano i valori, gli interessi e i comportamenti che l’ordinamento ritiene meritevoli di tutela. Come puoi immaginare i tuoi interessi possono entrare in contrasto con quelli di una persona come te. Ovviamente non tutti gli interessi e le preferenze delle persone sono ritenuti giuridicamente rilevanti o difendibili in termini legali (ad esempio un mancato bacio da parte della tua ragazza). «Il diritto soggettivo è senza dubbio la situazione giuridica che garantisce la più intensa protezione degli interessi»2. I diritti soggettivi possono essere raggruppati in due categorie principali: i diritti assoluti e i diritti relativi. La prima categoria comprende i “diritti della personalità” e i “diritti reali” (tra questi, ad esempio, il diritto di proprietà, garantito dall’art. 42 Cost.) che valgono 98
Parte 2 – Chi sono?
per tutti e possono essere fatti valere nei confronti di tutti (erga omnes), sui quali grava un generale obbligo di astenersi da qualsivoglia violazione. Questi sono i diritti che l’individuo cerca di proteggere maggiormente e che vorrebbe non venissero mai violati dagli altri né dalle istituzioni. Alcuni di questi diritti hanno ad oggetto la protezione di beni fondamentali e sono totalmente indisponibili, non possono cioè essere “concessi o condivisi con altri” (alienati), nè essere oggetto di rinuncia, come ad es. il diritto alla vita. Molti altri sono disponibili in misura limitata, per non compromettere o ledere la dignità dell’individuo, come ad es. il diritto all’integrità psico-fisica. Altri invece sono diritti disponibili come ad es., il diritto di proprietà. Devi sapere che esistono molti diritti che, nonostante non siano espressamente disciplinati dalla Costituzione, sono comunque fondamentali e inviolabili e (ad esempio il diritto alla riservatezza). Ricordati sempre, comunque, che non si può abusare dei propri diritti. I diritti relativi presuppongono, invece, una relazione, un necessario rapporto giuridico con altri soggetti e dipendono dall’attività e dalle azioni di altre persone: sono i “diritti di credito” (come ad es., il diritto di ottenere il pagamento per aver venduto un bene o prestato un servizio professionale; il diritto ad ottenere la realizzazione di un’opera). Nel momento in cui il soggetto passivo del rapporto giuridico lede il diritto del soggetto attivo non compiendo l’azione dovuta (ad es. il pagamento di una somma, la realizzazione dell’opera, la consegna della cosa che l’altro ha già pagato ecc.) può essere obbligato con mezzi legali a soddisfare l’interesse del titolare del diritto (nel rapporto creditore-debitore, il primo vanta una “pretesa” nei confronti del secondo che dovrà adempiere ad un “obbligo”). In questa seconda parte del libro ci soffermeremo in particolar modo su quelli che sono i diritti della persona, diritti fondamentali inviolabili che tutelano l’identità fisica e morale di ogni essere umano. 99
Luca Locci e Barbara Pasa
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Parte 3
COSA FACCIO?
Arrivati a questo punto, avrai ormai capito dove ti trovi, chi sei e quali sono gli strumenti giuridici che permettono di identificare e proteggere la tua persona. Ora però ti starai chiedendo che cosa effettivamente puoi o meno fare in questo panorama così complesso. Siamo persone libere, che agiscono, realizzano sé stesse, lavorano, si relazionano con gli altri, che esprimono secondo sfaccettature diverse desideri e volontà. Questa volontà “libera” non può però scontrarsi con la legge. Il diritto ci protegge, ma allo stesso tempo ci pone alcuni limiti, e se deve, ci punisce. Sapere ciò che possiamo o non possiamo fare, come dobbiamo o non dobbiamo agire, ci permette di agire, in maniera più consapevole e sicura, evitando di nuocere a noi stessi e a chi ci sta vicino.
Luca Locci e Barbara Pasa
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Parte 3 – Cosa faccio?
all’estero un lavoro più dignitoso e soddisfacente. Anche se il tasso di occupazione sembra essere in crescita rispetto agli ultimi anni colpiti dalla crisi economica, e nonostante sia più nella forma del lavoro occasionale e a termine, il tasso di disoccupazione giovanile in Italia rimane tra i più alti d’Europa, con alcune regioni italiane del sud che sfiorano un tasso di disoccupazione del 50%14. Bisogna precisare il fatto che molti giovani sono impegnati con gli studi universitari in media fino ai 24-25 anni e non hanno la possibilità, il tempo o talvolta nemmeno abilità pratiche per ottenere un posto di lavoro. Allo stesso tempo, ci sono anche molti giovani che non si impegnano abbastanza e il lavoro non lo cercano neppure, i cosiddetti NEET (Not in employment, education or training). Secondo i dati Eurostat, l’Italia è al primo posto in Europa per percentuale di NEET (23,8% nel 2019) nella fascia compresa tra i 15-34 anni15. Di fronte a questa realtà così eterogenea, l’Italia ha adottato, nel tempo, una serie di misure atte a garantire un inserimento graduale nel mondo del lavoro e a promuovere l’occupazione soprattutto per i giovani. Molte norme, a partire da quelle che hanno previsto i cosiddetti bonus per l’assunzione dei giovani tra i 18 e i 29 anni o le diverse tipologie di contratti e servizi per il collocamento giovanile, hanno avuto un discreto insuccesso, e quelle ora vigenti non sempre riescono ad assicurare un futuro lavorativo sicuro. I contratti più utilizzati per l’inserimento dei giovani lavoratori in una specifica professione sono l’apprendistato e il tirocinio. Il contratto di apprendistato si suddivide in tre tipologie: - l’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore - l’apprendistato professionalizzante - l’apprendistato di alta formazione e ricerca 187