Palinsesto Architettonico

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Indice 7

Breve nota dell’autore all’edizione italiana

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La forma della conoscenza Loredana Ficarelli

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Introduzione

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Sulla sapienza dell’architetto

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Progettare è fare ricerca

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A proposito del Panteon di Roma

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Il processo di un progetto d’Architettura

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Vedere un mondo in un granello di sabbia

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Struttura e spazio architettonico

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E pur si muove

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Il merluzzo e l’orchidea

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Rinuncia e universalità

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Conclusioni

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Fonti dei testi e bibliografia essenziale



Breve nota dell’autore all’edizione italiana Mi viene fatto l’onore di tradurre nella lingua di Dante questo mio “Palinsesto architettonico”. L’idea che mi ha mosso è quella di poter diffondere gli ultimi testi che ho scritto. Da Sulla Saggezza, fino a Progettare è fare ricerca. Continuo ad imparare – Aun aprendo – scrive Goya in un bellissimo disegno conservato a Madrid, nel museo del Prado. Ritrae un anziano con i capelli e la barba bianchi, appoggiato a due bastoni. Io, alla mia età, senza né barba né bastone, continuo ad imparare. E continuo a scrivere e a pubblicare testi come questi. E non posso far altro che dire grazie. Alberto Campo Baeza


La forma della conoscenza Loredana Ficarelli


Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno XXVI, vv. 118-120

Questa breve riflessione introduttiva inizia così, con le parole che Dante fa pronunciare ad Ulisse. La ragione risiede in ciò che questi versi hanno rappresentato per tanti uomini del passato: qualcuno li ha definiti “amuleti morali” 1 come fossero un vero e proprio antidoto contro la mera informazione e l’imbarbarimento. Lo sono anche per me. Dante ci ricorda quanto sia indispensabile nel raggiungimento di una missione, come può essere quella dell’Architetto, arricchire il proprio patrimonio di esperienze e conoscenze. È necessario viaggiare ed esplorare i mondi che viviamo senza aver paura dell’ignoto: voliamo più in alto, valichiamo anche noi le colonne d’Ercole del presente perché il nostro intelletto e la nostra conoscenza possano continuamente arricchirsi. In questo libro “Palimpsesto Architectonico” Alberto Campo Baeza custodisce la lezione di Dante offrendola, attraverso una sua personale riscrittura, alle giovani generazioni, nella speranza che acquisiscano consapevolezza – alla maniera dei poeti, dei musicisti e degli scienziati nel valore del progetto di Architettura. Quel progetto, che come sottolinea Alberto, è esso stesso ricerca continua nutrita da un inestinguibile sete di conoscenza. 1. Cit. Calvino I., Se una notte d’inverno un viaggiatore, Mondadori, 2000, p. 128.

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Sulla sapienza dell’architetto La Sapienza è il riflesso della luce eterna. 7,22 In essa c’è uno spirito intelligente, santo, unico, molteplice, sottile, mobile, penetrante, senza macchia, terso, inoffensivo, amante del bene, acuto, 23 libero, benefico, amico dell’uomo, stabile, sicuro, senz’affanni, onnipotente, onniveggente e che pervade tutti gli spiriti intelligenti, puri, sottilissimi. Essa in realtà è più bella del sole e supera ogni costellazione di astri; paragonata alla luce, risulta superiore; […] 30 a questa, infatti, succede la notte, ma contro la sapienza la malvagità non può prevalere. 8,1 Essa si estende da un confine all’altro con forza, governa con bontà eccellente ogni cosa. Da “La Sacra Bibbia – Sapienza 7,22-8,1”

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E anche quando lavoriamo con i materiali, stiamo facendo ricerca. Fare ricerca sui materiali ci mette di fronte ad una moltitudine di scelte: la pietra, il cemento, il legno, l’acciaio e il vetro; ma anche il grafene o l’efte o il silicone strutturale. Fare ricerca sulla bellezza, la venustas Ah, la Venustas! Ah la Bellezza! Come raggiungerla? So che non è facile comprendere che si possa davvero indagare su qualcosa che sembra tanto etereo, ma che così non è, come la bellezza. Tutti gli inventori che hanno ideato davvero qualcosa, non hanno fatto altro che esplorare, andare alla ricerca della bellezza per trovarla alla fine del loro percorso. Il mio discorso di apertura per la Real Academia de Bellas Artes di San Fernando riguardava precisamente il “cercare coraggiosamente la bellezza”. Ed in quella occasione, esposi argomenti così convincenti che ebbero da obiettare solo quelli a cui costava comprendere che la bellezza proviene dalla mano della ragione, che “la bellezza è lo splendore della verità”, come ci diceva bene Platone. La bellezza presuppone la verità, l’instancabile ricerca della verità. Come abbiamo sottolineato nei paragrafi precedenti, in architettura tutto confluisce nella forma: la forma ineluttabile. E attraverso quella forma, in un modo o in un altro, la bellezza vi entrerà. La forma che si compone attraverso la definizione dei carichi, nel vuoto, per stabilire l’ordine dello spazio.

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Mies Van der Rohe fa ricerca sulla forma, quando propone la soluzione degli angoli acuti nell’edificio Friedrichstrasse, per rendere la trasparenza visibile in prospettiva. Ed allo stesso modo, per ragioni simili, fa ricerca nella bellissima Glass Tower mai costruita. A questo proposito, la configurazione della mia casa Cala, la Raumplan House, è un puro esercizio di ricerca progettuale. La semplice concatenazione degli spazi a doppia altezza in un semplice movimento elicoidale ascendente, produce alcuni effetti spaziali estremamente efficaci. Per raggiungere questo risultato, abbiamo svolto un vero e proprio lavoro di ricerca attraverso innumerevoli disegni, piante e modelli. Fare ricerca sulla luce e il tempo Se esiste un materiale fondamentale nell’architettura, si tratta della la luce. La luce che costruisce il tempo. Quando molte volte mi hanno attribuito l’appellativo di “architetto della luce”, ho sempre risposto che né io, né nessun altro, potrà mai avere questa prerogativa. La luce è un tema proprio della stessa architettura. Come diceva bene “un mio amico”: architectura sine luce nulla architectura est. Per cercare di spiegare come questo controllo della luce, lungi dall’essere qualcosa di intuitivo, è una questione che richiede grande precisione, ho ideato alcune “tabelle della luce”, delle tabelle di calcolo per la luce come fossero quelle di calcolo per le strutture che noi tutti usiamo. Perché lavorare con la luce è un vero e proprio lavoro di ricerca, forse il più specifico dell’architettura.

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A proposito del Pantheon di Roma 4 Testi intorno al Pantheon di Roma Quante volte non avrò già scritto del Pantheon di Roma? Ho scritto sulla bellezza, nel mio discorso di apertura alla Real Academia de Bellas Artes de San Fernando, che trattava del “cercare coraggiosamente la bellezza”. Ed ho scritto “intorno al godimento intellettuale”, in occasione della recente lezione di saluto alla Scuola di Architettura, come consuetudine, per il mio pensionamento. In entrambi i discorsi ho parlato del Pantheon, perché nel Pantheon di Roma si ritrovano entrambe le questioni: bellezza e piacere intellettuale. E perché lo scrivo qui, ancora una volta? La ragione è molto semplice. Quando si tratta di bellezza non sono il solo a citare il Pantheon di Roma. Molti dei migliori scrittori del mondo hanno scritto del Pantheon. E come l’hanno fatto! Il Pantheon di Roma è l’architettura più bella del mondo, capace di muovere i nostri animi. Ieri, oggi e nel domani. Molto tempo avevo fatto un accordo con i miei studenti, che quando avrebbero visitato il Pantheon a Roma, se avessero pianto, avrebbero dovuto

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Il processo di un progetto di architettura Molta gente non è a conoscenza di quali siano i passi che un architetto compie, anzi, debba compiere, a partire dalla prima idea di un progetto fino alla sua realizzazione. Si descrivono qui di seguito, in modo semplice e punto per punto, i passi che abitualmente un architetto compie per costruire un’opera, dalla sua genesi fino alla fine della sua costruzione. Scomponiamo dunque questo processo della pratica architettonica passo per passo, dal suo principio fino alla fine, mostrando e dimostrando che un progetto di architettura è un vero lavoro di ricerca. Pensare Non appena un architetto riceve un incarico, o decide di lavorare ad un concorso, o immagina un progetto, deve subito iniziare ad occuparsene con costanza. Per cercare e trovare la soluzione più adeguata. Perché la ragione è il primo e principale strumento di un architetto. Nel caso a qualcuno fossero rimasti dei dubbi su quale fosse il principio generatore del processo progettuale. Lungi dall’essere il prodotto di un avvenimento o di uno impeto, un progetto è il risultato

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