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Living today – abitare oggi: riflessioni sull’abitare nel lavoro di ARW Arch. Camillo Botticini
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L’abitare: una ricerca aperta al divenire Intervista a Botticini+Facchinelli
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L’ABITARE SOCIALE
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Innovazione tipologica nell’edilizia sociale: una sfida Arch. Giordana Ferri
34 38 42 46
A.1: Green between-Tessiture urbane – Crescenzago (MI-IT) A.2: Una città giardino contemporanea – Stezzano (BG-IT) A.3: Torre residenziale – Assago (MI-IT) A.4: Case a patio – Castenedolo (BS-IT)
L’ABITARE INDIVIDUALE 53
L’integrale del paesaggio. Alcune ville di ARW Prof. Luca Lanini
56 60 64 68 72
B.1: Villa a Soglio – Soglio (CH) B.2: Claw House – Cremignane (BS-IT) B.3: Alps Villa – Lumezzane (BS-IT) B.4: B House – Caionvico (BS-IT) B.5: Villa sul lago d’Orta – Pella (NO-IT)
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103
121
L’ABITARE COLLETTIVO 79
Sull’abitare collettivo Prof. Pierre-Alain Croset
82 86 90 94 98
C.1: Chiostro urbano – Curno (BG-IT) C.2: Industrial living – Milano (MI-IT) C.3: Misurare il parco – Brescia (BS-IT) C.4: Case sperimentali – Selvino (BG-IT) C.5: Abitare all'EUR – Roma (IT)
ABITARE IL PAESAGGIO 105
Paesaggi, trame, linguaggi Arch. Lorenzo Degli Esposti
108 112 116
D.1: Terrazzamenti abitati – Brezzo di Bedero (VA-IT) D.2: Innesti nel paesaggio – Lonato (BS-IT) D.3: Casa torre nella foresta – Berzo Demo (BS-IT)
ABITARE LA CITTÀ 123
L’importanza del Progetto Urbano. Alcuni progetti dello studio Arw Arch. Paolo Posarelli
126 130 134
E.1: Bergamo Porta Sud. Un’idea di città – Bergamo (BG-IT) E.2: Fondare una città. Jinshan Marina – Shanghai (CN) E.3: Abitare il limite – Brescia (BS-IT)
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Una sintesi della poetica / poetica della sintesi Arch. Matteo Facchinelli
141 143
Biografie Ringraziamenti
L’ABITARE: UNA RICERCA APERTA AL DIVENIRE Intervista a Camillo Botticini (CB) e Matteo Facchinelli (MF) A cura di Federico Turelli
«Prima, non c’era niente, o quasi niente; dopo, non c’è molto, qualche segno, ma che basta per aver un alto e un basso, un inizio e una fine, una destra e una sinistra, un recto e un verso»1. Queste parole mi paiono rendere efficacemente l’importanza del segno come atto ordinatore iniziale. Il segno grafico, manuale, punto di partenza di un processo progettuale che segue ovviamente all’analisi e alla valutazione di quanto già fosse presente nel contesto, con questo libro diventa anche scrittura, racconto. Come nasce l’idea di mettere per iscritto le ragioni di questi progetti attorno al tema dell’abitare, prima che essi, almeno per la gran parte, vengano realizzati? mf Il progetto definisce una grammatica e una scrittura. Luogo, foglio bianco, investigazione del luogo, archetipo, site-specific. Per me queste sono la sintesi di tutto. Il tema del foglio bianco, o meglio del recto-verso, come dice Perec, è una questione di modelli cui anche noi attingiamo dal punto di vista della nostra cultura personale attraverso una fase iniziale, la prima fase ideativa. Credo che sia determinante avere una valutazione complessiva del luogo, profonda, capirne le giaciture, la sua storicità e geografia; dopo questo attraverso modelli archetipici, funzionali, od insediativi, si definisce un’idea di progetto. cb L’idea di questo testo è nata in primo luogo dall’esigenza di comprendere, anche a posteriori, una sorta di sistematizzazione dei progetti, cercando di mettere a sistema le ragioni che li hanno generati. Evidentemente si possono leggere, come per ogni classificazione, da punti di vista diversi: per noi un progetto parte in relazione NUOVE FORME DELL’ABITARE
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al rapporto con un luogo specifico, al suo principio insediativo e questo diviene il principio ordinatore. Poi, nel caso dell’abitare in particolare, un secondo elemento di classificazione è legato alla dimensione abitativa: come si configurano i tipi edilizi? Cioè il tema della villa possiamo vederlo dal punto di vista urbano piuttosto nel rapporto architettura-paesaggio. Quindi lo stesso edificio può essere letto guardandolo nel rapporto con il paesaggio, dal punto di vista insediativo, o dal punto di vista del contenuto abitativo. La villa o, invece, un’architettura urbana. Sono diverse e questo determina un modo diverso di costruire relazioni tra gli spazi anche per ragioni di scala stessa dell’intervento. Oppure un altro punto di vista ancora potrebbe riguardare gli edifici che abbiamo progettato in relazione a come li abbiamo costruiti. Cioè, qual è la poetica che li caratterizza dal punto di vista della definizione tecnologica ed espressiva, e quindi cercare di capire quale filo rosso mette in rapporto questi progetti pur leggendone caratterizzazioni diverse. Tornando invece alla domanda, il punto di Perec, credo che il tema di fondo della nostra ricerca sia quello di una domesticità contemporanea, di una sorta di classicismo moderno che cerca un radicamento nella storia e una leggerezza, che invece è più legata alla instabilità delle relazioni della vita contemporanea. Quella che Bauman definisce la società liquida. Ecco questo mi sembra possa essere il sottile instabile equilibrio su cui si fonda il nostro lavoro, e quindi il tentativo è stato proprio quello di capire come potrebbero essere messe insieme le diverse cose. mf Facendo una sintesi forse potremmo associare in qualche modo gli interventi in grande scala, che sono Crescenzago, esito di un concorso, che rappresenta in qualche modo l’abitare che nasce dallo spazio urbano, una riqualificazione importante dello spazio pubblico ad alta densità, e Stezzano che per contro propone un’idea di città giardino contemporanea. Dopo di che abbiamo interventi più piccoli che sono legati più al paesaggio e all’andamento del sito, se vogliamo alla geografia del luogo, come Lonato e Brezzo di Bedero. Dall’altra parte abbiamo due progetti di urbani di media scala che sono Curno e Roma. Ecco forse Curno e Roma rappresentano un tema di rigenerazione urbana. cb Però di grande qualità. Secondo me hai colto l’aspetto interessante: hai toccato tre temi importanti che sono centrali come quello del site-specific (molte delle conferenze che facciamo sono intitolate così) quale visione fondativa del progetto: lavoriamo L’ABITARE: UNA RICERCA APERTA AL DIVENIRE
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NUOVE FORME DELL’ABITARE
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L’ABITARE SOCIALE
NUOVE FORME DELL’ABITARE – ESPERIENZA IN FIERI DELLO STUDIO ARW
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NUOVE FORME DELL’ABITARE
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INNOVAZIONE TIPOLOGICA NELL’EDILIZIA SOCIALE: UNA SFIDA Arch. Giordana Ferri FHS_Fondazione Housing Sociale
Per un architetto, progettare la residenza collettiva è un’attività particolare, che richiede uno sforzo notevole a diverse scale del progetto; per ottenere un risultato che, essendo molto condizionato dai vincoli e dalla natura di questo prodotto, è poco visibile se non ad un occhio esperto. Progettare una residenza collettiva è dunque un esercizio di umiltà: un grande sforzo contro una possibilità di espressione molto contenuta. Vincoli di ogni ordine e grado concorrono a limitare le scelte formali: normativi, economici, sociali e culturali; sì, anche culturali: perché è molto difficile portare l’innovazione nei modi di abitare; da sempre sussiste una forte resistenza al cambiamento esercitata soprattutto da chi sviluppa le abitazioni e – di conseguenza – anche da coloro che ne usufruiscono i quali, alla ricerca di sicurezze, preferiscono orientarsi su ciò che già conoscono. La residenza impone di arrivare ad una scala di progettazione che, per introdurre dei cambiamenti sostanziali, richiederebbe un rapporto diretto con chi poi abiterà gli spazi, cosa quasi impossibile se non quando il committente è anche colui che abiterà la casa. È infatti difficile progettare per chi non si conosce: bisogna prevedere esattamente tutti i bisogni standard per far sì che in poco spazio sia possibile svolgere comodamente tutte le attività e contemporaneamente lasciare un margine di libertà affinché le persone che abiteranno questi spazi possano trovare soddisfazione alle proprie esigenze specifiche. La residenza collettiva, infatti, richiede un’attenzione particolare alla progettazione minuta dello spazio abitativo. La limitata superficie disponibile negli alloggi associata alle numerose esigenze di spazio e attrezzature di una famiglia media attuale rendono l’ottimizzazione della capacità abitativa dell’alloggio un elemento centrale dello sviluppo progettuale. L’ABITARE SOCIALE
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GREEN BETWEEN TESSITURE URBANE Luogo: Crescenzago, Milano – Italia Committente: Comune di Milano – REDO sgr spa Concorso: I e II fase 03/2020-02/2021 Area totale di intervento: 14.900 mq area intervento a raso Superficie costruita: 23.800 mq Programma funzionale: 14.900 mq ERS in locazione e 7.000 mq edilizia convenzionata, con 1900 mq circa per commercio e servizi di prossimità (poliambulatorio, spazi per il coworking, atelier, bar, bike hub, mercato rionale); 4 edifici a torre di 12 piani fuori terra e 4 edifici in linea di 7 piani fuori terra; 352 appartamenti di cui 226 ERS e 126 in vendita convenzionata Progettazione architettonica: Arch. Camillo Botticini e Arch. Matteo Facchinelli (Botticini + Facchinelli ARW S.r.l. S.t.p.) Project manager: Arch. Alessandro Galperti Gruppo di progetto: Ing. Alessio Bellucci, Arch. Gheorghi Rebustini Progettazione ed esperti ambientali: Stantec Consulenti progettazione impiantistica ITF ed elettrica: Dipartimento Energia del Politecnico di Milano, Prof. Marco Filippi del Politecnico di Torino Infrastrutture e viabilità: MICMobility In Chain S.r.l. e GaiaGo Progettazione paesaggistica: AG&P GreenScape Altri consulenti: Fondazione Housing Sociale, Cresme Ricerche spa, GET S.r.l., EON Business Solution S.r.l., Planet Idea S.r.l., In Vento Innovation Lab Impresa Sociale S.r.l., Consorzio SIR – Solidarietà In Rete Soc. Coop. S.r.l., Avanzi S.r.l., In Domus S.r.l.. Renderings: Wolf Visualizing Architecture
A.1 NUOVE FORME DELL’ABITARE
Reinventare la città è il tema del concorso indetto con l’obiettivo di assumere i materiali urbani esistenti per ribaltare il carattere di marginalità in un’area qualitativa e identitaria, realizzando un sostanziale “effetto città” che cambi la dimensione fisica e sociale dell’intero quartiere. Due componenti sono centrali. La prima si riferisce alla definizione del nuovo spazio edificato che realizzi luoghi misurati e riconoscibili. Si propongono luoghi aperti in opposizione alla serialità omologatrice e segregativa di quelli esistenti e il costruito diventa articolazione di spazi differenziati che, ribaltando i caratteri di perifericità, sia in grado di realizzare una coerenza qualitativa tra le parti, che si connetta alle caratteristiche del contorno trasformando luoghi anonimi in spazi definiti. Determinante, come seconda componente, il ruolo dello spazio aperto sia pubblico che privato, in grado di regolare le relazioni tra il costruito, differenziandosi e specificando nuove gerarchie urbane e realizzando permeabilità e condivisione tra lo spazio e il suolo. Gli elementi fondativi sui quali si innesta il concept sono due. II prolungamento della “Rambla verde” verso la stazione di Crescenzago, che costituisce la relazione tra stazione e il parco Lambro diventandone la “porta”, il fattore strutturante e generativo del nuovo insediamento in relazione alla conformazione dello spazio aperto. Il secondo è l’elemento perpendicolare alla Rambla verde, che ne costituisce la “testa” in direzione della linea della metropolitana generando due nuovi spazi pubblici. Green Between declina il termine generico “verde” in piazze, giardini, terrapieni, colline, patii, portici, spazi articolati e diversi che stando tra gli edifici li valorizzano e da questi sono valorizzati.
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Planivolumetrico generale
Pianta Piano Terra
0
L’ABITARE SOCIALE
20M
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NUOVE FORME DELL’ABITARE
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L’ABITARE SOCIALE
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ALPS VILLA Luogo: Lumezzane, Brescia – Italia Committente: privato Completamento: 2014 Area totale di intervento: 6.600 mq (di intervento) Superficie costruita: 487 mq Progettazione architettonica: Arch. Camillo Botticini Gruppo di progetto: Arch. Lucia Fanetti, Ing. Paolo Dellana, Arch. Giorgia Guseo, Arch. Stefano Farina Direzione lavori: Arch. Camillo Botticini Direzione cantiere: Geom. Roberto Migliorati (Baglioni Costruzioni S.r.l.) Consulenti strutture: Ing. Franco Palmieri Consulenti progettazione impiantistica ITF ed elettrica: Planex S.r.l.; ing. Luca Corini – studio mc2 Impresa costruttrice: Baglioni Costruzioni S.r.l. Fotografie e video di: atelier XYZ, Eugeni Pons
La casa si dispone in una radura tra gli alberi, a 700 metri di quota, in prossimità del “Passo del Cavallo”, dove si colloca come luogo vicino ma al tempo stesso lontano dall’agglomerato urbano appena sottostante. I materiali usati per realizzare il progetto sono in relazione con il suolo e con il paesaggio: un principio di radicamento verso la pendenza a nord del terreno, dove la casa sembra mordere la montagna, mentre si “emancipa” a sud, con uno sbalzo che la proietta verso la valle. A nord, infatti, una corte aperta in direzione del monte consente di ammirare il profilo delle guglie di Dolomia, che a 1200 metri di quota proseguono il piano verde inclinato chiudendo virtualmente il quarto lato dell’abitazione. A sud una grande finestra strombata media tra l’interno del soggiorno e il paesaggio esterno. Leggerezza, integrazione al luogo, apertura e chiusura, carattere oggettuale senza esibizionismi, connessione al terreno e conseguente organizzazione interna dello spazio producono un’idea di domesticità che offre un abitare estremamente sensibile al sito. Sono questi gli elementi che compongono l’insieme del progetto, alla ricerca di una forte intensità espressiva della forma architettonica, ma allo stesso tempo di equilibrio e radicamento espressi dall’uso di materiali naturali come il rame ossidato e il legno.
B.3 NUOVE FORME DELL’ABITARE
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Planivolumetrico
Pianta Piano Terra
0
L’ABITARE INDIVIDUALE
5M
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INDUSTRIAL LIVING Luogo: Milano, Via Columella 36 – Italia Committente: IBF – Italian Building Factory s.r.l. Completamento: Novembre 2021 Area totale di intervento: 5.600mq Superficie costruita: 2.600mq Programma funzionale: Residenziale Progettazione architettonica: Arch. Camillo Botticini e Arch. Matteo Facchinelli (Botticini + Facchinelli ARW S.r.l. S.t.p.) Gruppo di progetto: Arch. Federico Turelli, Arch. Alessandro Galperti Direzione lavori: Arch. Botticini Camillo, Arch. Facchinelli Matteo Assistenza alla D.L.: Arch. Bianchi William Consulenti strutture: Ing. Enzo Lelli Consulenti progettazione impiantistica ITF ed elettrica: Brescia2Progetti (referente Ing. Dario Ferrari) Milani Giovanni & C (impianto elettrico) Termotecnica Garolfi (impianto meccanico) Consulenti acustica: Arch. Laura Lombardi www.duellestudio.com/ Impresa costruttrice: Ediltecno Restauri Fotografa: Francesca Vezzoli
Quello dei loft è un progetto residenziale che interviene nel recupero di una tipica struttura industriale del dopoguerra, collocato nella periferia Milanese in zona viale Monza, nei pressi della fermata della metropolitana e del passante ferroviario. L’architettura è costituita da tre blocchi con una tipica sezione a capanna e una struttura interna di acciaio. Tre lunghe navate industriali parallele presentano un corpo di fabbrica e sono incise da patii che consentono di recuperare lo spazio per un uso abitativo. L’insieme dei 25 Loft di via Columella costituisce un elegante complesso residenziale, sviluppato su piano terra e mezzanino, con volumi di taglia diversa e tutti dotati di giardino privato, sia con patio interno che con giardino esterno, mentre 4 appartamenti sono dotati di logge che si affacciano all’esterno. Con lo scopo di mantenere intatte le caratteristiche dell’edificio industriale gli appartamenti vantano anche ampie vetrate, sia verso i giardini esterni, privati, che verso i patii interni. I loft offrono soluzioni abitative diversificate nei tagli e nei volumi, ad alte performance energetiche. La generosa altezza interna permette di innestare palchi soppalcati e l’uso del grigio scuro per gli intonaci, in contrasto con l’intenso verde che avvolge la struttura, crea una dimensione nuova di grande suggestione e qualità spaziale, dove la presenza importante della luce, insieme al verde privato intorno, favorisce la privacy anche dal punto di vista acustico. All’interno, ogni unità abitativa è stata pensata con l’intento di mantenere una continuità di tipo cromatico e materico con l’edificio preesistente, integrando elementi del progetto di tipo conservativo a interventi strutturali più innovativi.
C.2 NUOVE FORME DELL’ABITARE
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N. 25 loft sviluppati su un piano terra e mezzanino. (taglie piccole, medie e grandi) Ogni loft è dotato di giardino privato (patio interno o giardino esterno) – 4 loft sono dotati di logge Ogni loft avrà almeno un box auto/posto auto nell’autorimessa collocata al piano interrato. Accesso tramite rampa da ingresso carrabile Via Parmenide. 1 ingresso carrabile (Via Parmenide) – 2 ingressi pedonali (Via Parmenide – Via Columella)
Pianta Piano Terra
Prospetto Sud
L’ABITARE COLLETTIVO
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8M
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5M
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NUOVE FORME DELL’ABITARE
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L’ABITARE COLLETTIVO
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NUOVE FORME DELL’ABITARE
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ABITARE IL PAESAGGIO
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TERRAZZAMENTI ABITATI Luogo: Brezzo di Bedero, Varese – Italia Committente: Borgosesia S.p.A. Completamento: 2019 – progettazione in corso Area totale di intervento: 2.212,37 mq (di intervento) Superficie costruita: 2458,19 mq (SLP) Progettazione architettonica: Arch. Camillo Botticini, Arch. Matteo Facchinelli (Botticini + Facchinelli ARW S.r.l. S.t.p.) Gruppo di progetto: Arch. Lucia Fanetti, Arch. Ilaria Taietti, Arch. Arianna Bordignon Fase di progetto: Preliminare avanzata Renderings: Flooer www.flooer.art
L’intervento si riferisce a trenta unità residenziali definibili come case a patio, poste in sequenza, in un contesto collinare rivolto verso il Lago Maggiore e collocato a completare interventi già realizzati. La proposta interpreta la geografia esistente trasformando la forte pendenza del suolo, rivolto verso il lago, in una sequenza di terrazzamenti abitati. Qui, attraverso una matrice costituita da una casa con un impianto a “L”, si definisce una sequenza di spazi dove il muro della casa adiacente definisce un patio. La proposta è finalizzata alla massima integrazione contestuale di unità minime da 80 e 120 mq. Il sistema residenziale è totalmente integrato alla pendenza del terreno, limitando al massimo il suo impatto sul contesto e sulle quote esistenti. Le coperture verdi rafforzano la percezione di una condizione di totale ibridazione tra artificio e paesaggio naturale. I percorsi di accesso alle residenze sono collocati a una quota inferiore di un metro rispetto al piano degli alloggi così da impedire l’introspezione. Le singole unità sono anche integrabili da una piscina collocata al limite dello zoccolo che le separa dai percorsi di accesso. Al centro del lotto, un percorso trasversale collega i diversi livelli della residenza e conduce alle zone verdi e alla piscina comuni, collocate a valle, mentre la viabilità e i parcheggi restano sul perimetro del lotto.
D.1 NUOVE FORME DELL’ABITARE
108
0 12,5M
Planivolumetrico
Prospetto Ovest
Sezione trasversale intervento
ABITARE IL PAESAGGIO
0 12,5M
109
Pianta Appartamento tipo – Quadrilocale
0 2,25M
NUOVE FORME DELL’ABITARE
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ABITARE IL PAESAGGIO
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