GINO VALLE E LE SCUOLE
Paola Virgioli
QUADERNI DI SCUOLA
Direttore
Alberto Ferlenga, Iuav
Comitato scientifico
Lorenzo Capobianco, Unicampania
Fernanda De Maio, Iuav Massimo Faiferri, Unica Massimo Ferrari, Polimi Fabrizia Ippolito, Unicampania
Gianluigi Mondaini, Univpm Elena Mosa, Indire
Comitato di redazione
Samanta Bartocci, Uniss Paolo Bonvini, Univpm
Lino Cabras, Uniss
Alessandro De Savi, Iuav Anna Lucia D’Erchia, Polimi
Ilenia M. Esposito, Unicampania
Gabriele Pieraccini, Indire
Laura Pujia, Uniss Claudia Tinazzi, Polimi Paola Virgioli, Iuav
La pubblicazione è finanziata con i fondi Prin 2017 “PROSA. Prototipi di scuole da abitare. Nuovi modelli architettonici per la costruzione, il rinnovo e il recupero resiliente del patrimonio edilizio scolastico e per costruire il futuro, in Italia”
PRIN 2017 “PROSA. Prototipi di scuole da abitare. Nuovi modelli architettonici per la costruzione, il rinnovo e il recupero resiliente del patrimonio edilizio scolastico e per costruire il futuro, in Italia”
Coordinatore nazionale Alberto Ferlenga
IUAV – Università Iuav di Venezia Alberto Ferlenga (responsabile) Alberto Attilio Bassi Sergio Copiello Fernanda De Maio Massimo Rossetti Salvatore Russo
INDIRE – Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa Elena Mosa (responsabile) Giuseppina Cannella Raffaella Carro Stefania Chipa Leonardo Tosi
POLIMI – Politecnico di Milano Massimo Ferrari (responsabile) Claudia Tinazzi
UNICAMPANIA – Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli Fabrizia Ippolito (responsabile) Lorenzo Capobianco Sara Fariello Massimiliano Masullo
UNISS – Università degli Studi di Sassari Massimo Faiferri (responsabile) Beate Christine Weyland Samanta Bartocci Fabrizio Pusceddu Valentina Talu
UNIVPM – Università Politecnica delle Marche Gianluigi Mondaini (responsabile) Paolo Bonvini Ferruccio Mandorli https://prosascuoledaabitare.it
Letteraventidue
2017
“PROSA. Prototipi di scuole da abitare”
Unità di ricerca dell’Università Iuav di Venezia
Alberto Ferlenga (responsabile)
Alberto Attilio Bassi Sergio Copiello
Fernanda De Maio Massimo Rossetti Salvatore Russo
Assegnisti di ricerca: Vittoria Sarto Flavia Vaccher
Dottorando di ricerca: Alessandro De Savi
Collaborazione scientifica tra Enti Protocollo di intesa tra Università IUAV e INDIRE al fine di promuovere e sviluppare la ricerca sul tema “spazi e architetture nella didattica in pluriclasse” Resp. Indire G. R. Jose Mangione Resp. IUAV F. De Maio anno 2020.
Attività didattica
Laboratorio 1 – Architettura e riuso degli edifici, prof.ri A. Ferlenga, P. Romagnoni, M. Rossetti, a.a. 2019/20, a.a. 2020/21 a.a. 2021/22.
Laboratorio d’anno III, Corso di laurea triennale in architettura, prof.ri A. Iorio, B. Barabino, a.a. 2020/21.
Corso di sistemi tecnologici per l’interior design, Corso di Laurea triennale in design industriale e multimedia, Curriculum Interior design, prof. M. Rossetti, a.a. 2020/21. Workshop internazionale di Architettura WAVe 2020, Corso di Laurea triennale in architettura: tecniche e culture del progetto, F. De Maio + A. Iorio, a.a. 2019/20.
Seminari
“Design e scuola: interazioni tra persone, spazi, ambienti”, a cura di A. Bosco e L. Calogero, ref. scientifico A. Bassi.
“Per ogni scuola un campo”, a cura di A. Cancellieri, A. De Savi, P. Virgioli, V. Rossella Zucca, organizzato da IUAV, Dipartimento di Culture del progetto, Gruppo Prin ProSA, Cluster CityLab, Cattedra Unesco SSIIMM; comitato scientifico: F. De Maio, A. Ferlenga, G. Marconi, M. C. Tosi.
“Oltre l’aula. Verso scuole migliori”, coordinato da F. Vaccher, nell’ambito del Corso di sistemi tecnologici per l’interior design, Corso di Laurea triennale in design industriale e multimedia, Curriculum Interior Design, prof. M. Rossetti, a.a. 2020/21.
§
L’autrice ha svolto negli ultimi anni attività di ricerca sulle scuole in Iuav presso il Centro Studi Valorizzazione Vault del Dipartimento di Eccellenza ― Infrastruttura di ricerca Ir.Ide, responsabile scientifico L. Gabrielli. http://www.iuav.it/DIPARTIMEN/IRIDE/IRIDE/ VAULT/
L’autrice ringrazia per la disponibilità a condividere materiali e informazioni: N. Frattini e la scuola Cristoforo Colombo a Chirignago (VE); A. Bee e l’I.S. di Feltre (BL); B. Codogno e l’I.C. Tina Merlin di Belluno; A. Dello Buono e l’I.C. Leonardo da Vinci a Mestre (VE); B. Facchini e l’I.C. Udine VI (UD); E. Zanella e l’I.C. San Daniele del Friuli (UD); T. D’Agaro e l’I.C. di Trasaghis (UD); G. Cicolinie l’I.C. E. de Amicis di Castronno (VA); L. Antonelli e l’I.C. G. C. Parolari a Zelarino (VE); B. Bortolaso e l’I.C. di Ronco all’Adige (VR); l’arch. C. Barbaro e il Comune di San Pietro in Casale (BO); l’arch. G. Ferrari e il Comune di Sutrio (UD); l’arch. L. Caccin e il Comune di Venezia; l’arch. M. Broggi e lo studio Broggi+Burckhardt Architetti; l’arch. A. Groppello; l’arch. Giorgio Macola e lo Studio Macola; l’arch. Pietro Valle e lo studio Valle Architetti Associati.
Fonti delle illustrazioni Quando non indicato diversamente, tutti i diritti sono riservati. Pagine 15 21 22 24 25 28 29 30 33 37 41 45 46 47 49a 54 55a 58 59 71 72 73a 76b 77 80a 81 82 83: Archivio Valle Architetti Associati; pagine 71 73b 76a 88 89: Broggi+Burckhardt Architetti; pagine 61 62 63 64 65 66 67: Studio Macola; pagine 11 23 31 32 39 48 49b 50 51 52 53 55b 56 57 74 75 80b: Paola Virgioli.
PRIN
Prefazione Paola Virgioli
Riannodare progetti di Eterotopie: Le scuole di Gino Valle Fernanda De Maio
Ritorno alla scuola Italo Calvino Pietro Valle
Un esercizio di revisione linguistica Paola Virgioli
L’asilo a Fielis La scuola elementare a Sutrio
La rivoluzione degli anni settanta Paola Virgioli
Le scuole elementari e medie Valdadige Le scuole Valdadige di Venezia Il libretto Valdadige
L’occasione e il luogo Paola Virgioli
19 26 38 42 60 69 71
Il blocco 606 a Berlino Il nido e la scuola dell’infanzia a San Pietro in Casale
Processo continuo Paola Virgioli
Bibliografia
Biografie
08 09 13 17 35 69 87 90 92
INDICE
Paola Virgioli
>Questo Quaderno raccoglie le scuole costruite da Gino Valle. Rappresentano tutte dei momenti significativi in ambito architettonico prima e dopo l’esperienza centrale delle scuole Valdadige. Le elementari e medie Valdadige sono il frutto dell’esercizio compiuto dall’architetto nel campo della prefabbricazione in occasione della costruzione di diversi edifici industriali per una committenza italiana illuminata, di nuovi vincoli normativi ma anche di una idea di sviluppo diffusa in Italia negli anni Settanta legata al progresso tecnologico, nonché dell’istruzione di massa. L’osservazione delle scuole Valdadige qui riportata, prodotto dell’analisi della documentazione gentilmente fornita dall’architetto Giorgio Macola –coprogettista assieme a Valle del gruppo di scuole diffuse nel nord Italia – e da Pietro Valle, mette in evidenza principalmente l’idea che lo spazio, la luce e il rapporto con il luogo, abbiano un valore centrale nel progetto di questi ambienti scolastici.
Anche se le scuole Valdadige si prestano a essere assunte come modello, il racconto non vuole, proponendole, andare alla ricerca di invarianti formali tra le diverse architetture scolastiche di Gino Valle, né fare una ricostruzione storica delle differenti esperienze. Cerca piuttosto di guardarle con l’occhio della contemporaneità, per comprendere cosa di questi edifici possa avere un significato rispetto a ciò che viene chiesto oggi alla scuola in Italia. Per questa ragione sono state messe a confronto in un racconto tematico l’asilo a Fielis, la scuola elementare a Sutrio, le scuole elementari e medie Valdadige, il Blocco 606 con le scuole Galilei e Liebmann a Berlino, il nido e la scuola dell’infanzia a San Pietro in Casale, indipendentemente dal linguaggio adottato, dalla loro dimensione e dalla tecnica costruttiva utilizzata.
Con questo obiettivo si è cercato di privilegiare tra le fonti, per avere un punto di vista così specifico, le relazioni ai progetti, i documenti d’archivio e ciò che Gino Valle ha scritto o dichiarato nelle interviste.
PREFAZIONE
8 Gino Valle e le scuole
Fernanda De Maio
>«[…] Le eterotopie prendono […] forme molto variate […] eterotopie della crisi […] il treno, l’albergo, il collegio,[…] eterotopie delle devianze […] gli ospizi, le cliniche psichiatriche […] le prigioni[…] le case di riposo […] eterotopie sotto forma di posizionamenti contraddittori […] il teatro […] il cinema […] il giardino […] le eterotopie del tempo che si accumula all’infinito, per esempio […] il cimitero […] i musei, le biblioteche […] le eterotopie di un tempo inteso come festa […] le fiere […] i villaggi vacanza […] l’eterotopia della compensazione […] certe colonie […] case chiuse e colonie, ecco due tipi estremi di eterotopia».
Nel paesaggio delle eterotopie stilato da Michel Foucault in quel bel saggio intitolato Spazi altri che apparve in italiano nella rivista Lotus n. 49 Doppio Gioco del 1985, stranamente non compare la scuola. A portarla dentro questo panorama, in anni più recenti, vi hanno pensato alcuni studiosi di pedagogia, i quali tra l’altro hanno chiarito come «Gli ambienti istituzionali per l’istruzione sono a tutti gli effetti un’eterotopia, nella quale l’esperienza può diventare più intensa in base alla frequenza e alle relazioni che si stabiliscono. In essa i partecipanti si creano uno spazio da vivere che costituisce, al contempo, una zona di passaggio e una zona di sosta. È uno spazio nel quale si connettono e si ripensano gli altri spazi della vita, ma in un modo particolare, con una forma di distanziamento che facilita una cura del sé e del proprio agire» (Rossi, Giannandrea, Magnoler, 2010).
Bisogna partire da questa considerazione per fare i conti con le pagine che seguono, poiché è proprio l’idea che progettare l’architettura della scuola sia un po’ un ricostruire in un modo particolare gli spazi della vita, ciò che caratterizza, con molta evidenza, la restituzione di questo segmento dell’attività professionale di Gino Valle, esplorato dall’autrice di questa ricerca.
Da molti anni Paola Virgioli si occupa di scuola: lo fa da madre, da docente
9Riannodare
progetti di eterotopie
Fielis: pianta, sezione AB sul refettorio, sezione CD su spogliatoi e aula, prospetti della scuola
Gino Valle e le scuole
22
Fielis: schema planimetrico dell’asilo ed esploso assonometrico con in primo piano da destra l’ingresso, la direzione, l’aula, il refettorio, i giardini
esercizio di revisione linguistica
23 via Viit N 0 2 4 8mt via Viit N 0 2 4 8mt
Un
Paola Virgioli
>La progettazione di una architettura non prescinde mai dai vincoli normativi che la legislazione impone e la capacità di trasformare questi vincoli in opportunità è una premessa necessaria al superamento del mero prodotto edilizio. Questo è un aspetto trascurato in letteratura ma esprime chiaramente, sia in ambito architettonico che in quello pedagogico, il carattere innovativo di una ricerca. Negli anni Cinquanta quello che si chiedeva alla scuola elementare era la formazione integrale della persona, con particolare enfasi sulla creatività, il sentimento e la fantasia dell’alunno. Sul piano didattico veniva richiesto che l’insegnamento si rapportasse alla maturazione e agli interessi dell’allievo, che venisse dato risalto al gioco, al lavoro libero ma organizzato, individuale o di gruppo, con l’obiettivo di responsabilizzare l’alunno e di stimolarne la maturazione. A partire dagli anni Sessanta ha inizio una stagione riformatrice che ha come fondamento l’istituzione della scuola media unica, triennale, gratuita e obbligatoria. A questo passaggio corrisponde uno sforzo importante per la costruzione dell’uguaglianza sociale che precedentemente era ostacolata da percorsi differenziali di formazione: la nuova scuola media nasce per fornire a tutti le stesse opportunità educative, anche se è proprio questo sforzo a far risaltare le differenze esistenti tra le diverse classi sociali derivate dal diseguale accesso alle fonti culturali. Il sessantotto poi contribuisce ad un profondo cambiamento nel mondo della scuola, facendo emergere l’esigenza di democrazia e di partecipazione. I Provvedimenti delegati sulla scuola, emanati tra il 1973 e il 1974, ne introducono un nuovo modello, in stretto rapporto con la società dell’epoca, con l’obiettivo di ottenere il pieno sviluppo della personalità dell’alunno, nell’attuazione del diritto allo studio. La scuola è ora una comunità che agisce con la più vasta comunità sociale e civica attraverso la collaborazione di tutte le componenti interessate al processo formativo (genitori, alunni, personale docente, personale non docente) (Catarsi, 2003; Susi, 2012).
La rivoluzione degli anni settanta
35 LA RIVOLUZIONE DEGLI ANNI SETTANTA
perZELARINO
per la TANGENZIALE
perlaTANGENZIALE
perMESTRE CENTRO per VENEZIA
perVENEZIA
per VENEZIA
Bissuola: gli spazi pubblici e le principali vie di circolazione in un raggio di 1000 mt dalla scuola
48
Gino Valle e le scuole
VENETOFAVAROper
Bissuola: ingresso alla scuola ancora in costruzione. Si noti il colore grigio usato solo qui e a Zelarino
Bissuola: interno della scuola. A soffitto il tamponamento dei lucernai. Fotografia 2021
La rivoluzione degli anni settanta
49