Questo libro è il catalogo dell’evento Supermostra curato da Luigi Prestinenza Puglisi e organizzato in collaborazione con la Commissione parità di genere dell'Ordine degli Archtietti PP e C di Roma e provincia (OARPG), coordinata da Roberta Bocca.
The book is the catalog of the Supermostra event curated by Luigi Prestinenza Puglisi and organized in collaboration with the Gender Equality Commission of the Order of Archtietti PP and C of Rome and its province (OARPG), coordinated by Roberta Bocca.
ISBN 978-88-6242-798-2
Prima edizione novembre 2022 First edition November 2022
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a cura di Ilaria Olivieri Luigi Prestinenza Puglisi
Introduzione / Introduction
LUIGI PRESTINENZA PUGLISI
Supermostra richiama il titolo di una mostra, Superarchitettura, svoltasi nel 1966 e nella quale si presentava il lavoro di Archizoom e Superstudio. E, in effetti, vi è un medesimo desiderio di presentare quanto di nuovo si muove oggi nel panorama nazionale. Anche a costo di forzare i termini e i toni della comunicazione per sottolineare che in architettura non è mai lecita la posizione di chi sta fermo a guardare solo al passato.
Vi è però una differenza: mentre Superarchitettura era un evento una tantum, Supermostra punta a diventare un osservatorio che ha per scopo di verificare quanto di interessante avviene nelle diverse aree regionali della penisola. E, come tale, non è limitata a una singola uscita, cioè alla mostra itinerante di cui questo libro è il catalogo. Supermostra infatti si propone di attivare una serie di appuntamenti annuali. Ai 22 progettisti del 2022, contiamo infatti di aggiungerne altri negli anni a seguire, con il fine di fornire un quadro se non esaustivo, abbastanza ampio delle ricerche in atto.
Ecco il motivo per il quale al nome Supermostra avremmo aggiunto numero 2022. Numero che poi avremmo deciso di sostituire con il 3022 per indicare che a cuore non abbiamo solo il presente quanto il
futuro, insomma che lo cerchiamo anche con mille anni di anticipo. Naturalmente si sarebbe trattato solo di una battuta, di una intenzione che però evidenzia un problema o, meglio, un interrogativo. Cosa sta covando sotto la cenere, in un periodo come questo che non è certamente caratterizzato da accelerazione delle ricerche, anzi spesso da un bisogno di fare i conti con una realtà, che rispetto per esempio ai velocissimi anni novanta, mostra atteggiamenti molto più prudenti e riflessivi? Ad un osservatore distratto può sembrare che oggi tutto sia fermo, ma, come ci dimostrano le cronache del passato, è in questi momenti che fa capolino il cambiamento. Un po’ come successe negli anni ottanta nella Strada Novissima di Portoghesi dove esordivano Gehry e Koolhaas e quasi nessuno se ne accorse. Ritornando a Supermostra, è interessante esaminare le parole chiave attraverso le quali i gruppi di progettazione selezionati hanno descritto il proprio lavoro. Assente la parola Spazio, citata quasi da tutti la parola Materia. Citate anche le parole Benessere, Equilibrio, Felicità. Segno che stiamo vivendo proprio in un’epoca di scarsa felicità trascinati da forze e flussi immateriali di cui non abbiamo il controllo. Così, se gli anni novanta
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furono il periodo dell’esaltazione del movimento, della dissonanza e della teatralità spaziale, oggi si cerca un centro di gravità. Ci si muove, in altre parole, alla ricerca di un nuovo paradigma che non può essere risolto dando forma al disordine e nemmeno puntando alla sostenibilità o a una fantomatica resilienza, tappezzando di verde strade e palazzi. L’architettura, ecco un messaggio di questa Supermostra3022, non può dissolversi nelle sole linee di forza o scomparire dietro le foglie.
Supermostra recalls the title of an exhibition, Superarchitettura, held in 1966 and in which the work of Archizoom and Superstudio was presented. And, in fact, there is the same desire to present what is new on the national scene today. Even at the cost of forcing the terms and tones of communication to emphasize that in architecture the position of those who stand still only looking at the past is never right. However, there is a difference: while Superarchitettura was a one-off event, Supermostra aims to become an observatory that aims to verify what kind of interesting happens in the different regional areas of the peninsula. And, as such, it is not limited to a single issue, that is, to the traveling exhibition of which this book is the catalogue. Supermostra in fact aims to activate a series of annual events. To the 22 designers of 2022, we hope to add others in the following years, with the aim of providing a picture if not exhaustive, quite broad of the research in progress. This is the reason why we would have added number 2022 has been added to the name
Supermostra. Number that we would then have decided to replace with 3022 to indicate that we care not only about the present but the future, in short, that we also look for it a thousand years in advance. Of course it would have been just a joke, an intention that highlights a problem or, rather, a question. What is smouldering under the ashes, in a period like this that is certainly not characterized by acceleration of research, imore often by a need to deal with a reality, which compared for example to the very fast nineties, shows much more prudent and reflective attitudes? To a distracted observer it may seem that today everything is at a standstill, but, as the chronicles of the past show us, it is in these moments that change peeps out. A bit like what happened in the eighties in the Strada Novissima of Portoghesi where Gehry and Koolhaas debuted and almost no one noticed. Returning to Supermostra, it is interesting to examine the keywords through which the selected design groups described their work. Absent the word Space, quoted by almost all the word Matter. Also mentioned the words Wellness, Balance, Happiness. A sign that we are living in an era of unhappy happiness dragged by immaterial forces and flows which we are not in control of. Thus, if the nineties were the period of the exaltation of movement, dissonance and spatial theatricality, today we are looking for a center of gravity. We move, in other words, in search of a new paradigm that cannot be solved by giving shape to disorder or even aiming at sustainability or a phantom resilience, covering streets and buildings with green. Architecture, here is a message from this Supermostra3022, cannot dissolve into the lines of force alone or disappear behind the leaves.
5 LUIGI PRESTINENZA PUGLISI
ColoreSemplicità Materia
Musicalità TrasparenzaArtigianalitàFlessibilitàForma SperimentazioneStratificazioniTettonicità DinamismoEcologiaEquilibrio SensualitàSoliditàSostenibilitàSperimentazione ComplessitàContenutoContestoDissonanze PartecipazioneResilienzaSemplicitàSensualità ArtigianalitàAutonomiaBenessereColoreComplessità FormaFunzioneLeggerezzaMateriaMusicalità StratificazioniTettonicitàTradizioneTrasparenzaArtigianalità EcologiaEquilibrioEteronomiaFelicitàFlessibilitàForma SoliditàSostenibilitàSperimentazioneStratificazioni ContenutoContestoDissonanzeDinamismoEcologia PartecipazioneResilienzaSemplicitàSensualitàSolidità ArtigianalitàAutonomiaBenessereColoreComplessitàContenuto FormaFunzioneLeggerezzaMateriaMusicalitàPartecipazione TettonicitàTradizioneTrasparenzaArtigianalitàAutonomia
EcologiaEquilibrioEteronomiaFelicitàFlessibilitàFormaFunzione SoliditàSostenibilitàSperimentazioneStratificazioniTettonicità ContenutoContestoDissonanzeDinamismoEcologiaEquilibrio PartecipazioneResilienzaSemplicitàSensualitàSoliditàSostenibilità ArtigianalitàAutonomiaBenessereColoreComplessitàContenutoContesto FormaFunzioneLeggerezzaMateriaMusicalitàPartecipazioneResilienza TettonicitàTradizioneTrasparenzaArtigianalitàAutonomiaBenessere EquilibrioEteronomiaFelicitàFlessibilitàFormaFunzioneLeggerezza SoliditàSostenibilitàSperimentazioneStratificazioniTettonicitàTradizione ContenutoContestoDissonanzeDinamismoEcologiaEquilibrioEteronomia PartecipazioneResilienzaSemplicitàSensualitàSoliditàSostenibilitàSperimentazione AutonomiaBenessereColoreComplessitàContenutoContestoDissonanze LeggerezzaMateriaMusicalitàPartecipazioneResilienzaSemplicità TrasparenzaArtigianalitàAutonomiaBenessereColore FelicitàFlessibilitàFormaFunzioneLeggerezzaMateria
SperimentazioneStratificazioniTettonicitàTradizioneTrasparenza EcologiaEquilibrioEteronomiaFelicità SoliditàSostenibilitàSperimentazione ContenutoContestoDissonanze PartecipazioneResilienzaSemplicità BenessereColore LeggerezzaMateria TrasparenzaFlessibilità
PROJECTS
TettonicitàEquilibrioSostenibilitàContestoResilienza Benessere Leggerezza TradizioneEteronomiaFelicità Sperimentazione DissonanzeDinamismo SemplicitàSensualità ColoreComplessità MateriaMusicalitàTrasparenzaArtigianalità FelicitàFlessibilitàForma SperimentazioneStratificazioni DissonanzeDinamismoEcologia SemplicitàSensualitàSolidità ColoreComplessitàContenuto MateriaMusicalitàPartecipazione TrasparenzaArtigianalitàAutonomia FlessibilitàFormaFunzione StratificazioniTettonicità EcologiaEquilibrioSoliditàSostenibilità ContenutoContestoPartecipazioneBenessereResilienza
Leggerezza Felicità
Artigianalità Materia Tradizione
Fondato da Marcello Galiotto e Alessandra Rampazzo nel 2012 a Venezia, AMAA ottiene numerosi riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale e nel 2015 apre una nuova sede ad Arzignano (VI). Il progetto è sempre approfondito alle diverse scale fino al minuto dettaglio, grazie ad un team internazionale e di specifici consulenti, laddove necessario. L’architettura è infatti un fatto collettivo piuttosto che un’imposizione di una personale attitudine. L’attività professionale è accompagnata da un costante lavoro di ricerca e dalla collaborazione con il mondo accademico.
www.
amaa.studio
Founded in 2012 by Marcello Galiotto and Alessandra Rampazzo, AMAA has been awarded many national and international prizes. AMAA collaborates with a multidisciplinary team and consultants, working with a variety of scales, from small details to global designs. Architecture is indeed a collaborative attitude rather than the expression of a personal one. The professional practice is combined with academic research and with an uninterrupted collaboration with academic institutions. AMAA opened a branch office in Arzignano (VI) in 2015.
Atelier LRA
Atelier LRA è uno studio di architettura fondato a Pistoia da Lapo Ruffi e Vanessa Giandonati. Lavora ad opere di diversa natura e scala, muovendo lungo una costante ricerca sui significati dell’abitare, dei luoghi e della materia.
www.
atelierlra.it
M Pavilion
Year 2012
Area 18 mq
Place Pistoia (PT)
Architects Lapo Ruffi, Vanessa Giandonati
Photo Atelier LRA Collaborators Gianluca Chiostri, Nicholas Diddi
Client Private
Atelier LRA is a Pistoia based architecture office founded by Lapo Ruffi and Vanessa Giandonati. The activities of the firm centre on works of various kinds and on different scales, moving on a continuous research on the meanings of living, places and matter.
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# Contesto Materia Solidità
37 ATELIER LRA
Located on the top of a hill, with a 360 ° panoramic view of the surrounding valley, the house develops on two perpendicular axes, integrating perfectly into the landscape. Each axis opens on a unique view and guarantees a complete privacy from the rest of the house. The geometric articulation of the volumes and the use of materials and construction techniques that refer to the local tradition, allow to establish a relationship with the territory without interruption of continuity.
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When business foresight meets architecture, the results take on a singular value, and are potentially able to stimulate transformations that go beyond the built itself. This is the case of the the Royal Paestum. Hospitality and starred restaurants coexisted in a complex congested system. The expansion project takes its hint from the “internal congestion” to explode outwards. The parking spots are located on the back and the front space on the street recovers its urban nature by opening up and offering itself to the city with atolls shaded by contemporary Mediterranean shelters.
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Quando la lungimiranza imprenditoriale incontra l’architettura, i risultati assumono un valore singolare, e sono potenzialmente in grado di stimolare trasformazioni che vanno oltre il costruito. È il caso del Royal Paestum. Accoglienza e ristorazione stellata convivevano in un complesso sistema congestionato.
Il progetto dell’ampliamento prende spunto dalla “congestione interna” per esplodere verso l’esterno. Il parcheggio trova collocazione sul retro e lo spazio sul fronte stradale recupera la sua vocazione di natura urbana aprendosi e offrendosi alla città con atolli ombreggiati da contemporanee pensiline mediterranee.
93 MARASMASTUDIO
‘Ovosodo’ è un’abitazione a Roma. Attivo i sensi nel passare accanto al corpo della cucina con il mio corpo. Due corridoi, tra linee spezzate in pianta, prospetto e sezione, comprimono per poi espandere lo spazio. Ed eccomi in camera nella mia
intimità dove lo scorrere dell’acqua mi accompagna sempre, tra docce e lavabi addossati al muro maestro. Sento e intravedo con la luce che prima attraversa pannelli traslucidi, poi si riflette nell’alluminio anodizzato ed infine si posa sul mio letto.
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‘Ovosodo’ is a apartment in Rome.
Activating my senses as I take my body to the kitchen’s body, I see two hallways, broken lines in plant, prospectus and section, compressing just to expand the space.
Here I am in my room, in my own space, where the sound of running water is always with me, glass and sinks and showers.
I can feel and see, light on the translucent panels, reflecting on the anodized aluminum and landing on my bed.
117 LORELLA FULGENZI
Piazza della Vittoria. Stratificazioni. Il progetto interpreta Piazza della Vittoria come una cerniera tra il Centro Storico di Cairo Montenotte e l’espansione novecentesca a Nord. Il primo segue linee organiche disposte trasversalmente a Via Roma, mentre l’espansione recente è ordita secondo linee ortogonali lungo Corso Di Vittorio. Il luogo dove queste geometrie urbane stratificate si fondono è la Piazza, uno spazio libero che costituisce un luogo di pausa tra queste dinamiche.
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The project interprets Piazza della Vittoria as a hinge between the historic center of Cairo Montenotte and the twentieth-century expansion to the north. The first follows organic lines arranged transversely to Via Roma, while the recent expansion is arranged according to orthogonal lines along Corso Di Vittorio. The place where these stratified urban geometries merge is the Square, a free space that constitutes a place of pause between these dynamics.
141 STUDIOROSSI + SECCO