Continente Sicilia 1922 – 2022

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CONTINENTE SICILIA 1922 – 2022

L’ULTIMO SECOLO DI ARCHITETTURA IN SEI INTERVISTE THE LAST CENTURY OF ARCHITECTURE IN SIX INTERVIEWS

A CURA DI

Questo libro è stato pensato come ulteriore occasione di approfondimento del progetto :AFTER.

After History, Afterlife – Festival Diffuso di Architettura in Sicilia con lo scopo di riunire i contributi di alcuni dei protagonisti della recente storia dell’architettura siciliana. Attraverso le loro testimonianze dirette, raccolte e qui pubblicate senza alterarne la forma dialogica, si vuole rappresentare un momento storico preciso che va dagli anni Sessanta alla fine del secolo scorso. Sei personalità diverse tra loro per ruoli, visioni, sensibilità teoriche e orientamenti culturali, che abbiamo tentato di preservare e restituire, evidenziando in alcuni casi le peculiarità di linguaggio e la specifica formulazione dei contenuti, tutte espressioni autentiche della ricchezza culturale presente in Sicilia. Una fotografia, sicuramente non esaustiva, della complessità e della varietà che questo periodo rappresenta.

This book has been conceived as an extension to the project :AFTER. After History, Afterlife – Festival Diffuso di Architettura in Sicilia with the aim of bringing together the contributions of some of the protagonists of the recent history of Sicilian architecture. Through their direct testimonies, collected and published here without altering the dialogical form, the aim is to represent a precise historical moment from the 1960s to the end of the last century. We have attempted to preserve and extinguish six personalities, differing in their roles, visions, theoretical sensibilities and cultural orientations, leaving evident in some cases the peculiarities of language and the specific formulation of content, all authentic expressions of the cultural richness present in Sicily. A snapshot, certainly not exhaustive, of this period’s complexity and variety.

Matteo Iannello

SULL’ARCHITETTURA

DEL SECONDO NOVECENTO IN SICILIA

Fino a pochi anni fa il parlare di architettura del secondo Novecento in Sicilia, guardando a quell’esperienze per ricerca o anche solo per curioso interesse, faceva storcere il naso ai più, e anche tra gli addetti ai lavori si è a lungo guardato a quella stagione non senza un certo disprezzo, liquidando così con sufficienza e senza consapevolezza alcuna opere e autori. Una mancanza storiografica e una condizione di marginalità data quindi soprattutto dal disinteresse verso un contesto, certamente complesso e meno “felice” rispetto ad altri, cui ha contribuito in larga parte proprio chi, operando direttamente sul territorio, avrebbe potuto (e dovuto) raccontare quella storia. Una lettura storica e un esame critico di quanto accaduto a partire dall’immediato dopoguerra è da guardarsi tuttavia in stretta relazione con quelle esperienze che maturano fin dai primi anni del Novecento (e per comprendere più a fondo le ragioni storiche potremmo forse dire dall’Unità in poi), con la consapevolezza che “non è del tutto legittimo attribuire alla fine del secondo conflitto mondiale un immediato potere catalizzatore di idee e di forze nuove”.

Se in questi ultimi trent’anni si è registrato un crescente e sempre più diffuso interesse da parte dell’opinione pubblica nei confronti della straordinaria stagione Liberty e della successiva modernista, tentando un recupero di quanto sopravvissuto, dopo che si era assistito quasi del tutto impassibili alla programmatica distruzione di ogni possibile memoria,

lo dobbiamo in prima battuta a chi come Gianni Pirrone e i suoi collaboratori in maniera pionieristica ha dedicato fin dalla metà degli anni Sessanta studi e ricerche capaci di ricomporre progressivamente il quadro di quelle vicende, inserendole nel più ampio contesto nazionale e internazionale e restituendole progressivamente ad una conoscenza collettiva.

Un discorso analogo vale certamente anche per quelle vicende che hanno segnato la storia dell’architettura in Sicilia tra le due guerre; i primi studi di Rosalia La Franca e soprattutto quelli più recenti portati avanti a più riprese da Paola Barbera hanno contribuito progressivamente alla messa a punto di un quadro generale di riferimento capace di restituire in gran parte la complessità di quelle vicende politiche, economiche e sociali che hanno determinato il dibattito architettonico nell’isola. Un campo indagato a più riprese in questi ultimi anni, grazie anche al contributo di alcuni giovani ricercatori, che ha trovato un importante momento di verifica e sintesi con la pubblicazione nel 2011 del volume Archivi di Architetti e Ingegneri in Sicilia 1915-1945: “L’arco temporale – si legge nella nota dei curatori – individuato per questa prima fase di censimento e ricerca, contenuto tra il 1915 e il 1945, racconta anni intensi per la storia dell’architettura e per le trasformazioni della città e del territorio, segnati dalle cesure delle due guerre, dalla politica edilizia del fascismo e dall’uso propagandistico dell’architettura, ma

Matteo Iannello

ON THE ARCHITECTURE OF THE SECOND HALF OF THE TWENTIETH CENTURY IN SICILY

Until a few years ago, the possibility of discussing the architecture of the second half of the 20th century in Sicily, whether for research or merely out of interest, would cause more than a bit of scepticism for most. Even among professionals in the field, there has always been a long-standing tendency to look at this era with contempt, dismissiveness and unawareness of these works or their authors. The conditions of marginality that caused this gap in historiography were primarily caused by a lack of interest in a context that was certainly complex and less “fortunate” compared to others. To a large extent, this lack of interest was also enabled by those who were directly involved in the region and who could (and should) have told that story. However, a historical reading and a critical examination of what happened during the post-war period should be closely related to the experiences that characterized early 20th-century architecture. We could even argue that to understand the historical reasons better, we could perhaps begin our enquiries with the unification of Italy, with the awareness that “it is not entirely legitimate to attribute to the end of the Second World War an immediate catalyzing power of new ideas and forces” (Gianni Pirrone, 1965).

Over the last thirty years, there has been a growing and increasingly widespread interest in the extraordinary Liberty style period and the subsequent Modernist movement, and with it, an attempt to recover what

had survived after witnessing the systematic destruction of any possible memory. We owe this primarily to those pioneers who dedicated themselves to the study and research of these events starting from the mid-1960s, notably Gianni Pirrone and his collaborators. They progressively reconstructed the framework of those events, placing them in the broader national and international context and gradually restoring them to collective knowledge. A similar reflection certainly applies to the events that marked the history of architecture in Sicily between the two World Wars. The first contributions by Rosalia La Franca (Palermo: Architecture Between the Two World Wars, 1987) and, especially, the more recent studies carried out in several takes by Paola Barbera (beginning with the publication of Architecture in Sicily Between the Two World Wars, 2002) have contributed to the development of a general framework of reference capable of largely conveying the complexity of the political, economic, and social events that influenced the architectural debate on the island. This field has been investigated more in recent years, thanks to the contributions of some young researchers, and it reached an important moment of assessment and synthesis with the publication, in 2011, of the volume Archives of Architects and Engineers in Sicily 1915-1945 (edited by Paola Barbera and Maria Giuffrè). As the editors state, “the time frame identified for this initial census and

EX CHIESA MADRE ALVARO SIZA, ROBERTO COLLOVÀ

1982—1998

MARIA GIUSEPPINA GRASSO CANNIZZO in conversazione con Pietro Airoldi, Jacopo Costanzo e Izabela Anna Moren

24 Agosto 2023

Vittoria

MARIA GIUSEPPINA GRASSO CANNIZZO in conversation with Pietro Airoldi, Jacopo Costanzo and Izabela Anna Moren

24 August 2023

Vittoria

PA Partiamo dal contesto siciliano. Dall’architettura degli ultimi cento anni in Sicilia.

MGGC È una situazione che conosco poco.

PA C’è qualche progetto che tu ritieni particolarmente interessante o che ritieni un caposaldo dell’architettura in Sicilia degli ultimi cento anni? O un architetto che pensi sia particolarmente interessante?

MGGC Direi delle banalità. Probabilmente perché ancora oggi conosco poco l’architettura siciliana. A dire il vero ho visto pochissime opere come l’interessante intervento sul Complesso delle Ciminiere1 di Giacomo Leone a Catania. Ma quasi tutti i progetti che conosco, per caso, non sono realizzati da architetti siciliani. A Palermo ne ricordo due: la sede del Giornale di Sicilia di Rogers e l’Ottica Randazzo – un progetto sempre di BBPR – poi, ancora, Leonardo Ricci a Riesi, le case popolari dei fratelli Fasolo a Comiso, che sono stati miei insegnanti – molto conservatori – a Roma. Ancora, ma non ricordo il nome del progettista, il progetto di un complesso di residenze, a Giardini Naxos: dal mare si palesa come un lungo, compatto e durissimo fronte di cemento, incastonato nella roccia. Dalla strada panoramica invece si scorgono solo le coperture piane dell’intervento che, in quota con la strada, lasciano libera la vista sull’Isola Bella: una rampa di scale incassata nella roccia conduce al cuore dell’opera, un percorso ombreggiato lungo cui da una parte si attestano gli alloggi che si aprono sul mare e dall’altra parte i servizi. Veramente un progetto che mi ha molto colpito. Poi ancora, le tre ville che ha progettato Marcello D’Olivo per la famiglia di un grosso imprenditore catanese a San Gregorio. Su due ville, credo durante i lavori di edificazione, sono state apportate numerose modifiche. La terza rispetta totalmente il progetto originario, a parte l’introduzione successiva di un bow window in ferro e vetro. Su questa ultima villa, su richiesta del proprietario, mi pare nel 2000, ho addossato un piccolo volume incassato nel giardino per consentire la realizzazione di nuovi servizi.

IAM

Invece l’intervento che hai menzionato prima, Le Ciminiere di Giacomo Leone, perché ti ha colpita?

MGGC Mi ha colpito particolarmente l’auditorium, questo enorme masso nero deposto sulla riva del mare che rivela, accostandoti, la sua vera natura: un guscio che cela al suo interno una cavità che ospita la vita.

JC Tu hai conosciuto Giacomo Leone?

MGGC Sì, avevo progettato il bar di Catania per un suo nipote, e quando è venuto all’inaugurazione ha voluto conoscermi. In seguito abbiamo avuto l’opportunità di vederci più volte. Una volta ero stata contattata da Abitare che aveva organizzato un tour per architetti motociclisti che, una volta arrivati in Sicilia attraversando l’Italia, avrebbe visitato alcune opere realizzate sul nostro territorio, comprese le mie. Io ho deciso di proporre di estendere le visite anche ai lavori di Giacomo Leone. È stato molto felice, insieme siamo andati a visitare la facoltà di fisica e Le Ciminiere. Gli architetti sono rimasti stregati dai racconti di Leone seduto su una poltrona all’interno dell’auditorium. Negli anni successivi avevo tentato di coinvolgerlo nel progetto di riattivazione di un complesso residenziale da lui progettato a Catania.

1. VEDI FOCUS LE CIMINIERE A PAGINA 102

PA

Let us start from the situation in Sicily, from Sicilian architecture over the last century.

MGGC This is a situation I don’t know much about.

PA Is there a project that you find particularly interesting or consider a cornerstone of architecture in Sicily over the last 100 years? Or an architect that you find particularly interesting?

MGGC I would only say clichés, probably because I still know very little about Sicilian architecture. To tell the truth, I am acquainted with very few works, such as the interesting work on the Le Ciminiere Complex1 by Giacomo Leone in Catania. But by coincidence, nearly all the projects I know of have not been done by Sicilian architects. I can recall two in Palermo, the headquarters of the Giornale di Sicilia by Rogers and Ottica Randazzo, as well as a project by BBPR. Then I would think of Leonardo Ricci’s work in Riesi, the social housing in Comiso by the Fasolo brothers, who were my (very conservative) teachers in Rome. Another project that comes to mind, but I do not remember the architect’s name, was the project for the residential complex in Giardini Naxos: from the sea, it appears as a long, compact and arduous concrete façade set in rock. From the scenic road, however, you can only see the flat roofs of the project, which, at the same level as the road, leave the view of Isola Bella unobstructed: a flight of stairs carved into the rock leads to the heart of the project, a shaded path along which you can find the lodgings on one side, overlooking the sea, and on the other side you have the facilities... this project truly impressed me. I also appreciated the three villas designed by Marcello D’Olivo in San Gregorio for the family of a prominent businessman from Catania. I believe two of the villas were heavily redesigned during the construction process, but the third villa respects the original design, apart from the later addition of an iron and glass bow window. At the owner’s request, I think this last villa was built in 2000, so I added a small volume embedded in the garden to allow for the construction of new facilities.

IAM

Why did the piece you mentioned before, Le Ciminiere by Giacomo Leone, strike you?

MGGC I was particularly struck by the auditorium, this huge black boulder lying on the seashore, which reveals its true nature only when approached: a shell that harbors and conceals the life within it.

JC Did you meet Giacomo Leone?

MGGC Yes, I had designed a café in Catania for one of his nephews, and when he came to the opening, he wanted to meet me. We later had the opportunity to talk several times. Once, I was contacted by Abitare, which had organized a tour for architects who were motorcycling through Italy. Once they had arrived in Sicily, they visited some of the outstanding pieces of architecture, and they decided to include my works. I suggested to extend the visits to Giacomo Leone’s works as well. He was very happy, together we visited the Faculty of Physics and Le Ciminiere. The architects were enthralled by Leone’s stories, which he shared while sitting in an armchair inside the auditorium.

1. SEE LE CIMINIERE PHOTO SERIES AT PAGE 102

PALAZZO DI LORENZO FRANCESCO VENEZIA

1980—1987

Palazzo di Lorenzo

MAPPATURA ARCHITETTURE CITATE

CITED ARCHITECTURES INDEX

1. AA.VV.

2. P. Ajroldi

3. P. Ajroldi, F. Gioè

4. L. Anversa, L. Barbera, G. Berardelli, V. Quilici

5. M. Aprile, R. Collovà, T. La Rocca

6. M. Aprile, R. Collovà, F. Venezia

7. M. Arena

8 M. Arena

9. M. Arena

10. M. Arena

11. M. Arena, F. Minissi, P. Porcinai

12. G. Arici

13. A. Barraja, G. Laudicina

14. A. Barraja, G. Laudicina

15. A. Barraja, G. Laudicina

16. A. Barraja, G. Laudicina

17. A. Barraja, G. Laudicina

18. A. Barraja, G. Laudicina

19. A. Barraja, G. Laudicina

20. A. Barraja, G. Laudicina

21. A. Barraja, G. Laudicina

22. A. Barraja, G. Laudicina

23. A. Barraja, M. Lo Conte

24. A. Barraja, G. Pirrone

25. BBPR

26. BBPR

27. BBPR

28. A. Bonafede, V. Ziino, G. Spatrisano, P. Gagliardo

29. L. Broggi

30. S. T. Burgaretta, D. Zancanaro

31. A. Burri

32. E. Caracciolo

33. E. Caracciolo

34. F. Carola

35. R. Collovà, A. Siza

36. R. Collovà

37. R. Collovà, A. Siza, Arup

38. R. Collovà

39. P. Coppola D’Anna

40. P. Coppola D’Anna

41. N. Cutrufelli

42. M. D’Olivo

43. G. De Carlo, U. Di Cristina, G. Samonà, A. Sciarra Borzì

44. G. De Carlo

45. A. della Rocca, I. Guidi, O. Incorvaia, E. Lenti, G. Sterbini

46. U. Di Cristina, L. Natoli

47. P. Di Stefano

48. D. Dolci

49. D. Dolci

50. V. Fasolo

51. L. Foderà

52. L. Foderà

53. A. Foscari

54. P. Gramignani

55. M.G. Grasso Cannizzo

56. M.G. Grasso Cannizzo

Fiumara D’arte

Borgo Callea

Cotonificio siciliano,

Villaggio Valtur

Case di Stefano

Teatro del Carmine

Casa Mineri

Albergo “I Faraglioni“

Cappella Policlinico

Sede di Federfarma

Sistemazione del Parco Archeologico

Edificio in via San Corleo

Negozio Barraja

Casa Semilia

Edificio in via Libertà

Edificio in via Catania

Ville a Cardillo

Edificio in via De Spuches

Case “Panebianco”

Case “Lo Dico” all’Addaura

Fabbrica MMM al quartiere Brancaccio

Edificio in via Massimo D’Azeglio

Cappella funeraria Semilia

Negozio Barraja

Edificio ”Cavalluccio marino”

Sede del “Giornale di Sicilia”

Ottica Randazzo

Istituto Tecnico Nautico

Grattacielo Ina

Campeggio Captain

Grande Cretto

Borgo Gino Gattuso

Hotel Palace

Villaggio turistico per il Touring Club

Chiesa Madre

Galleria Randazzo Focus

Complesso sportivo a Bandita

Progetto “Una via tre piazze”

Colonia marina dell’Ente zolfi italiani

Colonia marina dell’Ente zolfi italiani

Lido del Tirreno

Ville a San Gregorio

Piano Programma

Restauro del Monastero dei Benedettini

Sistemazione del rione Villarosa

Edificio “GH” nel Giardino Inglese

Palazzo Ponte

Borgo di Dio

Centro educativo di Mirto

Case popolari

Edificio in via Petrarca

Quartiere residenziale “Le Torri”

Villaggio Pollina

Borgo Angelo Rizza

Casa FCN

Caffè Mangiarebere

57. V. Gregotti, S. Bisogni, H. Matsui, F. Purini, F. Amoroso ZEN 2

58. V. Gregotti, G. Pollini

59. G. Leone

60. G. Leone

61. G. Leone

62. G. Marletta

63. A. Mazzoni

64. A. Mazzoni

65. A. Mazzoni

Dipartimento di Scienze

Laboratori Nazionali del Sud

Complesso fieristico “Le Ciminiere”

Impianto Cantine Murgo

Borgo Antonino Cascino

Palazzo delle Poste

Palazzo delle Poste

Stazione ferroviaria

Castel di Tusa (ME)

1980—2000 In uso/In use

Agrigento 1941—1948 In uso/In use

Partanna Mondello (PA) 1950—1952 Abbandonato/Abandoned

Brucoli 1969—1972 In uso/In use

Gibellina (TP) 1980—1999 In uso/In use

Salemi (TP) 1982—1990 In uso/In use

Pedara (CT) 1964—1967 Esistente/Existing

Acitrezza 1967—1969 In uso/In use

Catania 1967—1968 In uso/In use

Catania 1988—1992 –

Selinunte (TP) 1973—1992 In uso/In use

Palermo 1936 In uso/In use

Palermo 1981—1988 Demolito/Demolished

Palermo 1975 –

Palermo 1966—1970 In uso/In use

Palermo 1978—1980 In uso/In use

Palermo 1964—1967 In uso/In use

Palermo 1967—1968 In uso/In use

Isola delle Femmine (PA) 1967—1969 In uso/In use

Palermo 1964—1966 In uso/In use

Palermo 1964—1971 –

Palermo 1980—1982 In uso/In use

Palermo 1990—1992 In uso/In use

Catania 1963—1964 Demolito/Demolished

Palermo 1967—1974 In uso/In use

Palermo 1965—1967 In uso/In use

Palermo 1959—1960 Demolito/Demolished

Palermo 1948—1960 In uso/In use

Palermo 1952—1955 In uso/In use

Isola delle Correnti, Porto Palo (SR) In uso/In use

Gibellina vecchia (TP) 1979—2015 In uso/In use

Caltanissetta 1939—1941 In uso/In use

Palermo 1949—1951 In uso/In use

Calatabiano (CT) 1968 Abbandonato/Abandoned

Salemi (TP) 1982—1998 In uso/In use

Palermo 1988—1990 Demolito/Demolished

Palermo 1997 Non realizzato/Unrealised

Gela (CL) 2000 In uso/In use

Gela (CL) 1960—1963 Demolito/Demolished

Terrasini (PA) 1963—1966 In uso/In use

Messina 1955—1958 In uso/In use

Catania 1969—1974 In uso/In use

Palermo 1979—1983 Non realizzato/Unrealised

Catania 1980—2002 In uso/In use

Palermo 1947 In uso/In use

Palermo 1964—1965 In uso/In use

Palermo 1963—1966 In uso/In use

Trappeto (PA) 1952 Abbandonato/Abandoned

Partinico (PA) 1974 Abbandonato/Abandoned

Comiso (RG) In uso/In use

Palermo 1944—1945 In uso/In use

Palermo 1961—1963 In uso/In use

Cefalù (PA) 1970—1974 In uso/In use

Carlentini (SR) 1940—1941 Abbandonato/Abandoned

Noto (RG) 2009—1910 In uso/In use

Catania 2001—2003 Demolito/Demolished

Palermo 1969—1978 In uso/In use

Palermo 1969—1988 In uso/In use

Catania 1972—1975 In uso/In use

Catania 1990—1993 In uso/In use

Santa Venerina (CT) 1995—2000 In uso/In use

Enna 1940—1941 In uso/In use

Palermo 1928—1934 In uso/In use

Agrigento 1932—1936 In uso/In use

Messina 1937—1940 In uso/In use

Un ringraziamento speciale a tutti gli autori, collaboratori e intervistati di questa pubblicazione che hanno generosamente condiviso con noi il loro tempo, le loro storie e le loro carriere e senza i quali questo volume non sarebbe stato possibile. Special thanks to all the authors, contributors and interviewees of this publication who generously shared their time, stories and careers with us and without whom this volume would not have been possible.

A CURA DI

EDITED BY

Pietro Airoldi, Valeria Guerrisi, Izabela Anna Moren

INTERVISTE A CURA DI INTERVIEWS BY

Pietro Airoldi, Jacopo Costanzo, Valeria Guerrisi, Izabela Anna Moren

EDITING E TRADUZIONI EDITING AND TRANSLATIONS

Letizia Gullo, Sara Traylor

PROGETTO GRAFICO DESIGN

Giulia Saporito

FONT IN USO FONT IN USE

Neue Haas Grotesk Freight

STAMPATO E RILEGATO DA PRINTED AND BINDED BY Arti Grafiche Lapelosa, Sala Consilina (Sa)

PUBBLICATO DA PUBLISHED BY LetteraVentidue Edizioni

ISBN 978-88-6242-941-2

CREDITI FOTOGRAFICI

PHOTO CREDITS

Interno di copertina (ZEN 2) e ritratto di Armando Barraja di Giacomo De Caro; ritratto di Roberto Collovà di Giulia Cuttitta; ritratti di Maria Giuseppina Grasso Cannizzo e Giovanni Leone di Jacopo Costanzo; ritratto di Antonietta Iolanda Lima di Roberto Boccaccino; ritratto di Sabina Zappalà di Giacomo Ardesio; focus fotografici di Giovanna Silva.

Inside cover (ZEN 2) and portrait of Armando Barraja by Giacomo De Caro; portrait of Roberto Collovà by Giulia Cuttitta; portraits of Maria Giuseppina Grasso Cannizzo and Giovanni Leone by Jacopo Costanzo; portrait of Antonietta Iolanda Lima by Roberto Boccaccino; portrait of Sabina Zappalà by Giacomo Ardesio; photo series by Giovanna Silva.

È vietata la riproduzione, anche parziale, effettuata con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purché non danneggi l’autore. Quindi ogni fotocopia che eviti l’acquisto di un libro è illecita e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto e opera ai danni della cultura. Nel caso in cui fosse stato commesso qualche errore o omissione riguardo ai copyright delle illustrazioni saremo lieti di correggerlo nella prossima ristampa. Reproduction, even partial, by any means, even for internal or educational use, is prohibited. Under Italian law, photocopying is permitted only for personal use as long as it does not damage the author. Therefore any photocopy that avoids the purchase of a book is illicit and threatens the survival of a way of transmitting knowledge. Whoever photocopies a book, whoever provides the means for photocopying, whoever encourages this practice, commits theft. If any errors or omissions have been made regarding the copyright of the illustrations, we will be happy to correct them in the next reprint.

Continente Sicilia 1922 – 2022. L’ultimo secolo di architettura in sei interviste fa parte del progetto :AFTER. After History, Afterlife – Festival Diffuso di Architettura in Sicilia, che si è svolto come festival in 11 località della Sicilia nell'aprile 2023. Continente Sicilia 1922 – 2022. The last century of architecture in six interviews is part of the project AFTER. After History, Afterlife – Festival Diffuso di Architettura in Sicilia, which took place as a festival in 11 locations across Sicily in April 2023.

:AFTER. AFTER HISTORY, AFTERLIFE – FESTIVAL DIFFUSO DI ARCHITETTURA IN SICILIA È CURATO DA :AFTER. AFTER HISTORY, AFTERLIFE – FESTIVAL DIFFUSO DI ARCHITETTURA IN SICILIA IS CURATED BY Pietro Airoldi, Lisa Andreani, Jacopo Costanzo (WAR), Zeno Franchini (LOTS/Marginal), Francesca Gattello (LOTS/Marginal), Valeria Guerrisi (WAR), Izabela Anna Moren (FSR)

PROGETTO DI PROJECT BY

PROMOSSO DA PROMOTED BY

Questa pubblicazione riflette solo il punto di vista degli autori. Il Ministero della Cultura non può essere ritenuto responsabile per l'uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute. This publication reflects the views only of the authors. The Italian Ministry of Culture cannot be held responsible for any use which may be made of the information contained therein.

Il progetto è il vincitore del bando pubblico Festival Architettura – II edizione promosso dalla Direzione Generale per la Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. The project is the winner of the public call Festival Architettura – II edition promoted by the Directorate-General for Contemporary Creativity of the Italian Ministry of Culture.

https://afterfestival.xyz/

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