A cura di / Edited by Fabio Ciaravella, Mimì Coviello
Progetto editoriale / Editorial project
Fabio Ciaravella
Consulenza su accessibilità / Accessibility consulting Cristina Amenta
Progetto grafico / Graphic design
Ego55 Design Studio
Crediti fotografici (dove non specificato altrimenti) / Photo credits (where not otherwise specified)
Argentina: Untref media
Uruguay: Federico Valdes e Sebastián Suárez Manzi
Stati Uniti: Gli autori dei testi / Texts authors
Traduzioni (dove non specificato altrimenti) / Translations (where not otherwise specified)
Fabio Ciaravella
Stampa / Print
Priulla Print, Palermo, Italy
È vietata la riproduzione, anche parziale, effettuata con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. Nel caso in cui fosse stato commesso qualche errore o omissione riguardo ai copyright delle illustrazioni saremo lieti di correggerlo nella prossima ristampa / Reproduction, even partial, by any means, including photocopying, even for internal or educational use, is prohibited. In the event that any error or omission has been made regarding the copyright of the illustrations, we will be happy to correct it in the next reprint
Prima edizione Ottobre 2024 / First edition October 2024
LetteraVentidue Edizioni Srl
Via Luigi Spagna, 50P 96100 Siracusa, Italy
www.letteraventidue.com
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Una celebrazione della cultura Lucana nel mondo
A celebration of Lucanian culture in the world
A cura di
Edited by Fabio Ciaravella e Mimì Coviello
BASILICATË:
intro
16 Associazioni dei lucani nel mondo: gli ambasciatori di una storia dei tanti
Lucanians’ associations in the world: ambassadors of an history of many
Roberto Placido
Federazione delle Associazioni e dei Circoli Lucani in Piemonte
20 Mostre e archivi per raccontare l’emigrazione
Exhibitions and archives to tell emigration
Paolo Masini
Presidente MEI – Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana, Genova
24 Come si fa a partire da qui
How we go from here
Anthony Tamburri
Dean, John D. Calandra Italian American Institute
Queens College CUNY
28 Essere lucani: declinazione plurale di una identità culturale in continua evoluzione
Being Lucanian: plural declination of a constantly evolving cultural identity
Mimì Coviello
Centro dei Lucani nel Mondo “Nino Calice”, Regione Basilicata
Inquadrare la cultura lucana nel mondo oggi
Framing Lucanian culture in the world today
36 Breve cronologia dei lucani in U.S.A., Uruguay e Argentina
A Brief Timeline of Lucanians in the USA, Uruguay and Argentina
38 Quadro storico dell’emigrazione lucana
Lucanian Emigration: an historical framework
Stephen Lean, Suzanne Mannion
Ellis Island Foundation, New York
52 Lucani nel Mondo: l’identità socio-culturale attraverso le geografie
Lucanians in the World: Socio-Cultural Identity through Geographies
Fabio Ciaravella
Direttore artistico BASILICATË
Invarianti e tradizioni della cultura lucana migrante
Invariants and traditions of the migrant Lucanian culture
68 Ricerca, memoria ed esperienza al Muntref per il museo di domani
Research, Memory, and Experience at Muntref for the Museum of the Future
Marcelo C. Huernos
Direttore
MUNTREF – Museo de la Inmigraciòn
UNTREF – Universidad Nacional de Tres de Febrero
Buenos Aires
74 I dialetti lucani e le migrazioni
Lucanian Dialects and Migration
Patrizia del Puente
Università degli Studi della Basilicata, CID – Centro Internazionale di Dialettologia
Potenza
86 Le arti sacre della vita religiosa dei Lucani a New York
The Sacred Arts of Lucani Religious Life in New York City
Joseph Sciorra
John D. Calandra Italian American Institute
Queens College CUNY
98 La Basilicata nel piatto
Basilicata on the dish
Carmen Petruzzi
Università degli studi di Foggia
112 Casa Mazzolla a Buenos aires: l’ospitalità come progetto nella casa lucana migrante
Casa Mazzolla in Buenos Aires: Hospitality as a Project in the Lucanian Migrant Home
Eduardo e Liliana B. Elguezabal Mazzolla
Architetti
Università di Buenos Aires / Università di Moròn
Costruire un autoritratto collettivo
Building a collective self-portrait
126 MuMi – Muralla Abierta: diario di una migrazione
MuMi – Muralla Abierta: a migration diary
Luis Bergatta
Direttore, MuMi – Muralla Abierta, Museo de Las Migraciones
Montevideo
142 Svelare i Lucani: Il Patrimonio Nascosto d’America
Unveiling the Lucani: America’s Hidden Heritage
Joseph Rinaldi* e Friederick Spero**
*Presidente, Federazione Lucana d’America
**The Craco Society
152 Essere lucani in Uruguay oggi: radici, dialogo culturale e futuro
Being Lucanians in Uruguay Today: Roots, Cultural Dialogue, and Future
Intervista a Martha Lasaponara* e Angelina Coronato**
*Responsabile, Sportello Basilicata Uruguay
**Presidente, Federazione Lucana dell’Uruguay
158 Le associazioni lucane in argentina: custodi di una storia italiana per il futuro
The lucanian associations in Argentina: guardians of an italian history for the future
Maria Eugenia Serrano* e Alejandro Tosi**
*Presidente, Comites Lomas de Zamora
**Presidente, F.A.B.A. – Federación de Asociaciones de Basilicata en Argentina 162
Raccontare BASILICATË: le mostre
Narrating BASILICATË: the exhibitions
164 Una scatola da trasloco come metafora delle migrazioni
A moving box as a metaphor for migrations
Cristina Amenta
Architetto del progetto museografico di BASILICATË
Conclusioni
Conclusions
182 Un valore indubbiamente superiore alla somma
A Value Far Greater Than the Sum
Nancy Porsia
Associazioni dei Lucani nel mondo: gli ambasciatori di una storia dei tanti
Roberto Placido
Federazione delle Associazioni e dei Circoli Lucani in Piemonte
Per molti fu il primo viaggio in assoluto. La prima volta, in cui lasciavano il paese di origine. Con l’unico mezzo, la mitica “littorina”, che ti portava fino a Foggia e da lì, sempre in treno, con destinazione Torino, Milano e tante altre città e paesi dei vari hinterland urbani del Nord Italia. Il riferimento: un parente, un paesano, con una rete solidaristica spontanea ed efficiente. Già durante il viaggio, un’intera notte in vagoni stracolmi di persone e bagagli. Un’umanità varia, unita dalla speranza di un futuro migliore. Lo stesso viaggio, prima di noi, fu fatto dai nostri genitori verso Germania, Belgio, Svizzera e Francia; le rimesse in denaro e carbone (un tot di chili a lavoratore) contribuirono, sulla pelle e sui sacrifici delle persone, a risollevare il Paese dopo la sciagurata e tragica avventura bellica della Seconda Guerra Mondiale. Prima ancora erano stati i nonni e bisnonni, che, invece del treno, si erano imbarcati sul “bastimento”, la nave, con destinazione “America”, come veniva chiamata – e cioè gli Stati Uniti, il Venezuela, l’Argentina, l’Uruguay e il Cile, in quel sogno “ammericano”, che tale non fu per molti di loro.
Questo è uno dei motivi per cui il progetto sulla “Tutela e valorizzazione del patrimonio storico, documentario e iconografico dell’emigrazione lucana” parte dall’America. Per la distanza, i costi e le difficoltà per la stragrande maggioranza fu un viaggio di sola andata. Durava un mese e, per chi andava negli Stati Uniti, si aggiungeva la quarantena sull’isola di Ellis Island: denudati e lavati come le bestie. Un distacco totale, uno sradicamento vero. È comprensibile, quindi, che il legame sentimentale ed affettivo sia rimasto forte anche nelle ultime generazioni, che spesso non parlano nemmeno l’italiano e che capiscono di più il dialetto d’origine dei propri genitori e nonni. Giusta quindi la decisione della Regione Basilicata di far partire dall’America il progetto ed altrettanto corretto che a sostanziarlo sia il coordinamento scientifico del Centro dei Lucani nel mondo “Nino Calice” della Regione Basilicata, con la collaborazione di importanti e naturali partner istituzionali italiani, come il Museo nazionale dell’emigrazione di Genova ed internazionali, come il Museo di Ellis Island e il il John D. Calandra di New York, il Muntref, Museo de l’Inmigracion dell’ Universidad Nacional Tres de Febrero a Buenos Aires e il MuMi – Museo de Las Migraciones dell’Intendencia di Montevideo senza tralasciare e dimenticare il patrocinio al progetto concesso dal Ministero degli Affari Esteri italiano.
Lucanians’ associations in the world: ambassadors of an history of many
For many it was their first trip ever. The first time they left their country. With the mythical “littorina” as the only means, which took to Foggia and from there, still by train, to Turin, Milan, and many other cities and towns in the various urban hinterlands of Northern Italy. The reference: a relative, a fellow countryman, a spontaneous and efficient network of solidarity. Already during the journey, an entire night spent in overcrowded wagons with people and luggage. A manifold humankind, united by the hope of a better future.
The same journey, before us, was made by our parents towards Germany, Belgium, Switzerland and France; the remittances in money and coal (a certain number of kilos per worker) contributed, on the backs and sacrifices of individuals, to the recovery of the country after the disastrous and tragic Warfare ordeal of the Second World War.
Even before that, it was the grandparents and great-grandparents who, instead of the train, had boarded the “bastimento”, the ship, with destination “America”, as it was called – that is, the United States, Venezuela, Argentina, ‘Uruguay and Chile, in that “American” dream, which was not such for many of them.
This is one of the reasons why the project on the “Protection and enhancement of the historical, documentary, and iconographic heritage of Lucanian emigration” starts from America. Due to the distance, costs, and difficulties, for the vast majority, it was a one-way journey. It lasted a month, and for those going to the United States, there was the added quarantine on Ellis Island: stripped and washed like animals. A complete detachment, a real uprooting. It’s understandable, then, that the emotional and affective bond has remained strong even in the last generations, who often don’t even speak Italian and understand more of the original dialect of their parents and grandparents. The Basilicata Region’s decision to start the project from America is therefore correct and equally correct is the Lucanian Center in the world “Nino Calice” scientific coordination support, as well the collaboration of important and natural Italian institutional partners, such as the National Museum of Emigration in Genoa and international ones, such as the Ellis Island Museum and the John D. Calandra Museum in New York, the Muntref, Museo de l’ Inmigracion dell’ Universidad Nacional Tres de Febrero in Buenos Aires and the MuMi – Museo de Las Migraciones dell’Intendencia of Montevideo without neglecting and forgetting the patronage of the project granted by the Italian Ministry of Foreign Affairs.
Breve cronologia dei lucani in U.S.A.,
Uruguay e Argentina
1880
Inizio della grande ondata di emigrazione dal sud Italia alle americhe
Beginning of the great wave of emigration from southern Italy to the Americas.
U.S.A.
1850 – 1870
Emigrazione di San Fele: circa 10.000 lucani arrivano sulle coste americane
San Fele Emigration: Approximately 10,000 Lucanians arrived on the American coasts
Argentina
1876-1925: l’emigrazione dalla Basilicata verso l’Argentina è di 91.400 persone, circa il 4,5 % di tutti gli arrivi italiani 1876-1925: Emigration from Basilicata to Argentina totals 91,400 people, about 4.5% of all Italian arrivals
Uruguay
Prima grande ondata di Luncani a Montevideo
First major wave of Lucanians in Montevideo
1930
Rallentamento dei flussi migratori dovuto alle leggi del regime fascista
Slowdown in migratory flows due to Fascist regime laws
1890 – 1910
1889 la San Rocco Society di Potenza inizia la celebrazione della sua festa a New York
1889: The San Rocco Society of Potenza begins celebrating its feast in New York
1911 I report delle commissioni per l’immigrazione contano circa 45000 emigrati arrivati dalla Basilicata, circa il 10% di tutti gli italiani
1911: Immigration commission reports count approximately 45,000 emigrants arriving from Basilicata, about 10% of all Italians
I lucani in Argentina sono il 3,3% di tutti gli immigrati italiani Lucanians in Argentina constitute 3.3% of all Italian immigrants
1909 nasce la Sociedad Mutual Pescopaganesa a Lanus, Buenos Aires
1909: The Sociedad Mutual Pescopaganesa is founded in Lanus, Buenos Aires
1908 Le commissioni per immigrazione contano circa 57.000 italiani arrivati in Argentina, Uruguay e Paraguay
1908 Immigration commission counts around 57.000 italians arrives in Argentina, Uruguay and Paraguay
Arrivano in Uruguay 3.224 lucani: il 13% di tutti gli italiani
3,224 Lucanians arrive in Uruguay, comprising 13% of all Italians
A Brief Timeline of Lucanians in the USA, Uruguay,
1970
L’emigrazione italiana cambia. I flussi maggiori si dirigono verso l’Europa o le regioni del Settentrione Italian emigration shifts. Major flows head towards Europe or northern regions
and Argentina
1940 – 1960
1932 I frati gesuiti di Denver affidano all’Associazione Potenza Lodge – Società Nativi della Basilicata i festeggiamenti di San Rocco
1932: The Jesuit friars of Denver entrust the Potenza Lodge – Natives of Basilicata Association with the celebrations of San Rocco
Tra il 1947 ed il 1951 arrivano 300.000 italiani: è il canto del cigno dell’emigrazione italiana in Argentina Between 1947 and 1951, 300,000 Italians arrive: it marks the swan song of Italian emigration to Argentina
1960 L’Associazione Satrianesi San Rocco, fonda la Chiesa di San Rocco, nella campagna del Dipartimento di Canelones per celebrare l’annuale festa del Santo
1960 The Satrianesi San Rocco Association founded the Church of San Rocco in the countryside of the Department of Canelones to celebrate the annual feast of the Saint
2022
Tra il 2001 ed il 2022 hanno lasciato l’Italia circa 2,1 milioni di persone. Circa 71.000 persone all’anno si trasferiscono altrove Between 2001 and 2022, approximately 2.1 million people have left Italy. Around 71,000 people relocate annually
1980 – 2022
Nel 2022 gli italiani residenti in USA sono 300.000
In 2022, there are 300,000 italians residents in the USA
L’anagrafe degli italiani residenti all’estero conta 9.000 lucani residenti in Argentina e 5000 in Uruguay The registry of Italians living abroad counts 9,000 Lucanians residing in Argentina and 5,000 in Uruguay
2002 Nasce la Federazione Lucana dell’Uruguay, nel 2009 lo Sportello Basilicata Uruguay
2002 the Lucanian Federation of Uruguay was established, in 2009 the Basilicata Uruguay helpdesk
Queste occasioni sociali si svolgevano spesso negli spazi esterni, i quali anche se piccoli riuscivano ad accogliere le fasi della vita della nostra comunità, o nella vita quotidiana i vecchi animali domestici della nostra infanzia come il cane Forastiero (il pastore di Donato Mazzolla) e piante con forti valori simbolici.
Di questi spazi, che conservano solidarietà e affetto (una costante che abbiamo capito solo col tempo) oggi rimane il percorso pedonale sullo sfondo, una vecchia carrareccia, mantenuta con vegetazione laterale; sul retro la vite pergolata della nostra infanzia assieme ad un’araucaria quasi secolare portata da una persona legata alla famiglia e ospitata per molti anni, e un albero di limoni inglobato nel giardino antistante, luogo di particolare attenzione da Donato.
Stato attuale e validità della casa Oggi la casa rimane viva e in essa riaffiora lo spirito originario.
Lo spazio ha subito trasformazioni e adattamenti, in particolare miglioramenti sanitari (nel corpo principale è stato aggiunto un bagno, quello dell’epoca era sul retro). Sono stati realizzati un paio di collegamenti interni (nel modello originale, tutte le comunicazioni tra le stanze passavano attraverso la il portico esterno) e poco altro, se non la logica manutenzione degli impianti e della verniciatura.
Sono state eliminate le tende che regolavano l’ombra estiva della galleria, sopra un muretto che esiste e che è uno dei tratti distintivi di questa casa: una vera risorsa bioclimatica incorporata dal migrante, oggi purtroppo caduta in disuso a causa dell’esistenza di una costruzione vicina che evita il pieno sole estivo. Una risorsa riscontrabile anche nella costruzione sopraelevata rispetto al terreno originario, che determina una camera d’aria sotto i pavimenti in legno.
Lo spirito d’ospitalità della casa perdura nonostante i cambiamenti: la casa è stata recentemente abitata da un gruppo di artisti e intellettuali che hanno riconosciuto la ricchezza del suo ambiente, decorato un muro con un dipinto mágico, un animé, e lasciato altre tracce. Tra loro un pilota d’aereo, approfondendo la storia degli ospiti della casa, ha voluto portare nel patio la struttura di un aliante che sarebbe appartenuto a Siro Alberto Comi, pioniere dell’aviazione in Argentina: anch’esso ospitato tra queste mura.
Argentina: also housed within these walls.
César Carli added,
“The house, faithful companion to the vicissitudes of human life, is aging silently, and one day, like them, it too will be gone forever.”
But it is fortunate to still own it, evoking joys and sorrows and looking towards the future with some respectful plan for change for a new inhabitant.
Why not?
Una scena di vita domestica davanti al portico/ballatoio, 1948. A scene of domestic life in front of the porch/gallery, 1948.
La festa di matrimonio di alcuni componenti della famiglia Mazzola, che si svolgeva nello stretto spazio esterno davanti al ballatoio/portico, 1950. The wedding celebration of some members of the Mazzola family, taking place in the narrow outdoor space in front of the porch/gallery, 1950.
Dopotutto, quelle ricette testimoniano le tradizioni lucane che le Nonnë tramandavano dai primi del ‘900 con amore e passione alle sei o più generazioni cresciute in America. Un esito che dimostra come, nonostante siano molto lontani dalla Basilicata, le generazioni americane continuano a mantenere la Lucania nel cuore e nella mente.
Purtroppo non è lo stesso né per la lingua italiana né per i dialetti lucani.
Durante i 140 o più anni trascorsi in America, la maggior parte dei discendenti degli immigrati italiani hanno perso la lingua e i dialetti nativi a causa del processo di assimilazione. Ascoltando una poesia di Rocco Scotellaro letta da varie generazioni, possiamo sentire la triste perdita della lingua poiché l’America ha “corrotto” questo aspetto della cultura. Senza l’uso quotidiano della lingua italiana o del dialetto locale, i discendenti degli immigrati usano l’inglese come lingua, occasionalmente cosparso di alcune parole o espressioni italiane che sono rimaste instillate nella loro memoria. La perdita della lingua madre degli immigrati cambia la comprensione della cultura. Per i lucani in America questa è stata una perdita ancora maggiore perché molti dialetti tipici della regione non sono più presenti.
Le celebrazioni di San Vincenzo martire di Craco a New York, 1930. San Vincenzo martire di Craco celebrations in New York, 1930.
Italian words or expressions that have been instilled in their memories. Losing immigrants’ native language changes the understanding of culture. For Lucanians in America, this was an even greater loss because many unique dialects from the region are no longer present.
The same is true about the homes of Lucanian descendants in America. When the first immigrants arrived in New York City and the surrounding metropolitan areas at the turn of the 20th Century they were far removed from their Southern Italian landscape. Forced to live in tenement apartments with no access to land or space they adopted new non-agrarian labor and worked hard to advance. As they gained a foothold in America, they ventured outside the city to suburbs that had a landscape offering spaces that more closely resembled their homeland. Moving to areas that were not as developed they acquired houses with plots of land that enabled them to use the skills they learned on the land in Basilicata. Gardens sprung up in these suburban areas with all sorts of fruits and vegetables favored by the immigrants for their “peasant dishes.” They also decorated their houses with items that reminded them of home. For over a century and a half, these decorative elements and fixtures in family homes have become so commonplace that they are often overlooked as a connection to the region and culture. The BASILICATË project served to awaken that lost connection as people responded to the request to photograph the parts of their house that reminded them of their Lucanian ancestry.
One other aspect of Lucanian culture that has been instilled in the descendants in America is hospitality. Any Lucanian descendant in America, no matter how many generations removed from Basilicata, still practices the warmth of welcoming. Whether it is in their home or just meeting on the street. There is an embrace and sharing of kinship that is unique.
With the same approach, we embraced and supported the BASILICATË initiatives, acknowledging them as an awakening to foster the understanding and appreciation of Basilicata and its people within American culture.
La festa di San Rocco a New York, ieri e oggi. The Feast of San Rocco in New York, yesterday and today.
Narrating BASILICATË: the exhibitions Raccontare BASILICATË: le mostre
Il Crusco Olimpico a Buenos Aires, l’oggetto opera di Giuseppe Casillo ed EGO55 gioca sul rimando alla fiamma olimpica, ed é stato acceso in tutte le sedi delle mostre nelle cerimonie di apertura.
The Olympic Crusco in Buenos Aires, the object created by Giuseppe Casillo and EGO55 plays on the reference to the Olympic flame and was lit at all exhibition venues during the opening ceremonies.
Vista generale: sezione “Riti” e “Cultura gastronomica”. General view: “Rituals” and “Gastronomic Culture” sections.
John D. Calandra Italian American Institute
New York City, U.S.A.
Curatela Curatorship Fabio Ciaravella
Progetto Museografico Museographic project Cristina Amenta
Assistente di progetto Project assistant Clotilde Guinoiseau
Grafiche Graphic Design Ego55 Design Studio
Coordinamento della produzione espositiva Exhibition production coordination Architecture of Shame
Autori in mostra Artists Vania Cauzillo, Alfredo Chiarappa, Federico Consiglieri, Santiago Camarda (UNTREF Media), Sebastian Suarez Manzi, Federico Valdes, Drew Collins, Jhonssy Moreno
Montaggio audio Audio editing Mario Spada, Dario Gallo
La sezione della cultura abitativa. Una parte delle immagini raccolte nelle case della comunità lucana è stata esposta in cornici creando un rimando alla rappresentazione dei ricordi nelle case analizzate.
The housing culture section. Some of the images collected from the homes of the Lucanian community were displayed in frames, referencing the representation of memories in the homes analyzed.
La sezione della lingua a New York installata nello spazio d’ingresso del Calandra Institute appoggiandosi a device già presenti ne sostituisce temporaneamente i contenuti.
The language section in New York, installed in the entrance space of the Calandra Institute, temporarily replaced existing content by utilizing already-present devices.
Assistente di progetto Project assistant Clotilde Guinoiseau
Grafiche Graphic Design
Ego55 Design Studio
Coordinamento della produzione espositiva Exhibition production coordination
Betina Carbonari
Allestimento Installation
Violeta Bohmer, Camila Carella, Julieta Rosell
Installazione audio e video Audio and video installation
Blas Lamagni
Scatole Boxes 103
Autori in mostra Artists
Vania Cauzillo, Alfredo Chiarappa, Federico Consiglieri, Santiago Camarda (UNTREF Media), Sebastian Suarez Manzi, Federico Valdes, Drew Collins, Jhonssy Moreno
Montaggio audio Audio editing
Mario Spada, Dario Gallo
Vista d’ingresso della mostra. Entrance view of the exhibition.
In primo piano la sezione della cucina, sullo sfondo una selezione di fotografie che descrivono la cultura abitativa. In the foreground, the cuisine section; in the background, a selection of photographs depicting housing culture.
La sala dei riti nella giornata di inaugurazione. The rituals room on the opening day.
Curatela Curatorship
Fabio Ciaravella
Progetto Museografico
Museographic project
Cristina Amenta
Assistente di progetto Project assistant
Clotilde Guinoiseau
Grafiche Graphic Design
Ego55 Design Studio
MuMI — Muralla abierta. Museo de las migraciones Montevideo, Uruguay
Coordinamento della produzione espositiva Exhibition production coordination
La sala della cultura abitativa al piano seminterrato del museo nella giornata di inaugurazione. The housing culture room in the museum’s basement on the opening day.
Vista generale del progetto. General view of the project.
BASILICATË è un ritratto a colori della cultura lucana contemporanea all'estero, composto da artisti, studiosi e dalle comunità di emigrati che riconoscono nella Basilicata le proprie origini. Ricerche, dialoghi, azioni e mostre raccontano le BASILICATË prodotte dal dialogo tra emigrazione lucana e culture locali di Stati Uniti d'America, Argentina e Uruguay. In questo libro l'emigrazione viene presentata nel suo volto dinamico: enzima che rende viva un'eredità culturale e la trasforma costruendo nuove e più forti identità per il futuro.
BASILICATË is a vivid portrait of contemporary Lucanian culture abroad, shaped by artists, scholars, and emigrant communities who trace their origins back to Basilicata. Through research, dialogue, actions, and exhibitions, it tells the story of the BASILICATË born from the exchange between Lucanian emigration and the local cultures of the United States, Argentina, and Uruguay. This book presents emigration in its dynamic form: as a catalyst that keeps cultural heritage alive and transforms it, building new and stronger identities for the future.
ISBN 978-88-6242-969-6 € 25 www.letteraventidue.com