La scelta C.L.E.V.E.R.

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A cura di Emilia Barone

La scelta

C.L.E.V.E.R.

Guida per le Amministrazioni Locali all’utilizzo delle NbS

The C.L.E.V.E.R. choice

Guide for Local Governments on the use of NbS

Preface by Giancarlo Tancredi

Preface by Elena Eva Maria Grandi

Introduction by Simona Collarini

Glossary

Index of the abbreviations

Index of images and tables

1. How to rethink the urban paradigm based on nature: administrative procedures from participatory processes to maintenance

2. What are Nature-based Solutions

2.1 Environmental benefits

2.1.1 Energy efficiency of buildings, mitigation, and microclimate

2.1.2 Energy saving

2.1.3 Runoff water in green roofs

2.1.4 Reduction of air pollution in green roofs

2.1.5 Biodiversity and mental and physical well-being

2.2 Social and economic benefits

3. The co-creation guide for nature-based solutions

Reasons for a Guide to Co-create green solutions

3.1 The CLEVER Cities Co-creation Guidance

3.2 The Co-creation experience in the CLEVER Cities living labs

3.3 Perspectives: Co-creation of green solutions as the “New Normal”

4. Milan’s partecipation in the european CLEVER Cities project

Indice

Prefazione di Giancarlo Tancredi

Prefazione di Elena Eva Maria Grandi

Introduzione di Simona Collarini

Glossario

Indice delle abbreviazioni

Indice delle immagini

1. Come ripensare il paradigma urbano in funzione della natura: dalle procedure amministrative passando dal processo partecipativo alla manutenzione

2. Cosa sono le Nature-based Solutions

2.1 I benefici ambientali

2.1.1 Efficienza energetica degli edifici e mitigazione e microclima

2.1.2 Risparmio energetico

2.1.3 Deflusso delle acque nelle coperture verdi

2.1.4 Riduzione dell’inquinamento atmosferico nelle coperture verdi

2.1.5 Biodiversità e benessere psicofisico

2.2 I benefici sociali ed economici

3. La guida di co-creazione per le soluzioni basate sulla natura

Perché una Guida per Co-creare le soluzioni verdi

3.1 La Guida di Co-creazione di CLEVER Cities

3.2 L’esperienza di Co-creazione nei living lab CLEVER Cities

3.3 Prospettive: la Co-creazione delle soluzioni verdi come “New Normal”

4.1 The NbS tested in the CLEVER Cities Laboratories in Milan

5. The CLEVER Cities Laboratories

5.1 Laboratory 1 – Re-greening Milan

5.1.1 The ATM green wall– Azienda Trasporti Milanese

5.1.2 The green roofs in Villaggio Barona

5.1.3 The green roofs in Via Russoli

5.2 Laboratory 2 – A new park for Giambellino 129

5.3 Laboratory 3 – The Milano Tibaldi –Bocconi University railway station, new green centralities

5.4 Conclusions: Lessons Learnt

6. The interviews: giving the floor to C.L.E.V.E.R. protagonists

6.1 Re-greening Milan: The green roofs and walls experience

6.2 A new park for Giambellino 129

6.3 New green centralities: The Milano Tibaldi – Bocconi University railway station

7. Examples of actions for the replication and future sustainability of NbS

7.1 European funds as a resource and opportunity for Public Administrations

7.2 Explanatory datasheets

Materials and useful links

Biodiversity kit

Bibliography

Acknowledgements

4. L'esperienza di Milano all’interno del progetto europeo CLEVER Cities

4.1 Le NbS sperimentate nei Laboratori di CLEVER Cities a Milano

5. I Laboratori CLEVER Cities

5.1 Laboratorio 1 – Rinverdiamo Milano

5.1.1 La parete verde ATM – Azienda Trasporti Milanese

5.1.2 I tetti verdi del Villaggio Barona

5.1.3 I tetti verdi di via Russoli

5.2 Laboratorio 2 - Un nuovo parco per Giambellino 129

5.3 Laboratorio 3 – Fermata Milano Tibaldi –Università Bocconi, Nuova centralità verde

5.4 Conclusioni: le Lessons Learnt

6. Le interviste: la parola ai protagonisti

C.L.E.V.E.R.

6.1 Rinverdiamo Milano: l’esperienza dei tetti e pareti verdi

6.2 Un nuovo parco per Giambellino 129

6.3 Nuova centralità verde: La fermata Milano Tibaldi - Università Bocconi

7. Esempi di azioni per la replicazione e per la sostenibilità futura delle NbS

7.1 I fondi europei come risorsa e opportunità per le Pubbliche Amministrazioni

7.2 Schede illustrative

Materiali e link utili

Kit biodiversità

Bibliografia

Ringraziamenti

2.1.2

Energy saving

Studies by the European Commission show that the electricity used to power air-conditioning units in the summer in different building types (public, residential and commercial) represents no less than 30% of overall consumption; it is estimated that the future demand for energy to produce cooling is increasing due to the variations in temperature caused by climate change, especially in countries in the south of the EU. Before 2030, estimates show that in Greece, Italy, Portugal and Spain, the electricity used to power air-conditioning units in residential buildings could exceed 70% of the total annual average energy consumption with negative consequences also for environmental well-being. The average consumption of electricity for air-conditioning units in Mediterranean countries is no less than 500 kWh for at least 500 hours of use; it is therefore increasingly necessary to thermally isolate the building from the outdoor environment using a “natural inverted roof insulation”, thus reducing the thermal flow entering the building. In fact, the presence of vegetation around the house provides shade and reduces the quantity of sunlight effecting the buildings. The shade created by the mass of leaves lessens the thermal wave passing through the building and facilitates a reduction in the decrement delay. As a result, the “temperature peak” shifts to cooler air temperatures and the air-conditioning of the building is activated during cooler periods, thus producing benefits for the condenser (external unit) that works at temperatures that are more favourable to thermal exchange; in turn, this reduces the demand for electricity to cool the inhabited indoor rooms and produces economic advantages for the “electricity bill”. Studies performed by ENEA at the Casaccia Research Centre on an experimental building covered in vertical vegetation (green wall) and horizontal vegetation (green roof) have recorded reductions of roughly 2 kWhel/m2 in electricity consumption for air-conditioning thanks to the reduction in thermal flows entering the building obtained due to the vegetal cover (Electric System Research PTR2019-2021, Line of Activity “Green infrastructures” to improve the energy efficiency of buildings and the quality of the microclimate in urban areas).1 The generic air-conditioning systems (AC), powered by electricity to make them function, absorb heat from inside the buildings (cooling the internal air) and release it as waste heat in the outdoor environment, thus triggering a rise in air temperature. Estimates show that, in Europe, Italy is the European country that contributes the

1. Electric System Research PTR2019-2021, Line of Activity “Green infrastructures” to improve the energy efficiency of buildings and the quality of the microclimate in urban areas.

Centro

2.1.2 Risparmio energetico

Centro Studi l’Uomo e l’Ambiente

Gli studi della Commissione Europea riportano che l’energia elettrica per la climatizzazione estiva, nelle diverse tipologie di edifici (pubblici, residenziali e commerciali), rappresenta non meno del 30% dei consumi complessivi e le stime ci dicono che la futura domanda di energia per il raffreddamento è in aumento a causa delle variazioni di temperature causate dai cambiamenti climatici, soprattutto nei paesi del sud dell’UE. Entro il 2030, si stima che in Grecia, Italia, Portogallo e Spagna i consumi elettrici per il raffrescamento estivo degli edifici residenziali potrebbero superare il 70% del consumo energetico medio annuo totale con conseguenze negative anche per il benessere ambientale. Se consideriamo che mediamente i consumi elettrici estivi degli impianti di aria condizionata nei paesi mediterranei non sono inferiori ai 500 chilowattora per almeno 500 ore d’uso, appare sempre più necessario isolare termicamente l’edificio dall’ambiente esterno con un “cappotto termico naturale” per ridurre il flusso termico entrante nell’edificio. La presenza di vegetazione intorno alla casa, infatti, fornisce ombra e diminuisce la quantità di radiazione solare incidente sugli edifici. L’ombreggiamento della massa fogliare attenua l’onda termica che attraversa l’edificio e favorisce la diminuzione dello sfasamento della temperatura. In questo modo, il “picco di temperatura” si sposta su temperature dell’aria meno elevate e quindi la climatizzazione dell’edificio si attiva in ore meno calde con benefici per il condensatore (macchina esterna) che lavora a temperature più favorevoli allo scambio termico e in questo modo si riduce la richiesta di energia elettrica per la climatizzazione ambientale degli spazi interni abitati con vantaggi economici per la “bolletta elettrica”. Ricerche ENEA condotte presso il Centro Ricerche della Casaccia su un edificio sperimentale dotato di vegetazione verticale (parete verde) e orizzontale (tetto verde) hanno messo in evidenza riduzioni dei consumi elettrici per il condizionamento di circa 2 kWhel/m2 grazie alla riduzione dei flussi termici entranti nell’edificio ottenuta con le coperture vegetali (Ricerca di Sistema Elettrico PTR20192021, Linea d’attività “Infrastrutture verdi” per migliorare l’efficienza energetica degli edifici e la qualità del microclima nelle aree urbane1). I sistemi di aria condizionata (AC) generici alimentati con energia elettrica per il loro funzionamento assorbono calore (raffreddando l'aria interna) dall'interno degli edifici e lo rilasciano come calore di scarto nell'ambiente esterno che provoca l’aumenta della temperatura dell’aria. Si stima che nell’ambito delle

1. Ricerca di Sistema Elettrico PTR2019-2021, Linea d’attività “Infrastrutture verdi” per migliorare l’efficienza energetica degli edifici e la qualità del microclima nelle aree urbane.

most to emissions from refrigeration and air-conditioning: 17% (Report by Legambiente-2021).2 In addition, we should not underestimate the use of “green” solutions at urban level and in buildings (e.g., green corridors, parks and trees, wind corridors, “green” solar screens such as green roofs and walls) that provide the following: benefits in terms of reduction in energy consumption; an increase in environmental well-being for city residents; support for biodiversity; Co2 storage; reduction in “heat islands” in the city, etc. Finally, placing vegetation on buildings as a passive natural cooling solution functionally fits into the “green” solutions expected to achieve ecological transition.

2. Legambiente, REPORT - 2021. Let’s cool down without heating the Planet 4.0. Refrigerants and the climate according to Legambiente.

emissioni dovute alla refrigerazione e all’aria condizionata, l’Italia risulta essere il Paese europeo che maggiormente contribuisce a livello europeo alle emissioni da queste fonti, con il 17% (Legambiente Report-2021)2. Non è da sottovalutare inoltre che l’uso di soluzioni “green” a livello urbano e di edificio (es.: corridoi verdi, parchi e alberi, corridoi del vento, schermature solari “green” quali tetti e pareti verdi) offre oltre ai benefici in termini di riduzione dei consumi energetici anche aumento del benessere ambientale per gli abitanti delle città, sostegno alla biodiversità, stoccaggio di Co2, riduzione delle “isole di calore” nelle città, ecc. In ultima analisi, l’impiego della vegetazione sugli edifici come soluzione passiva di raffrescamento naturale si colloca funzionalmente tra le soluzioni “green” per la transizione ecologica.

5. Use of vegetation to reduce the consumption of electricity. The temperature of condensation of the refrigerant in direct expansion cooling systems is linked to the temperature of the outside air passing through it. A reduction in temperature triggers a lowering not only of the temperature, but also of the condensation pressure of the refrigerant, and therefore the absorption of electricity. Vegetal covers maintain lower air temperatures, thus increasing the energy efficiency of the airconditioning systems.

5. Uso della vegetazione per ridurre il consumo di elettricità. Nei sistemi di condizionamento a compressione diretta, la temperatura di condensazione del gas refrigerante è vincolata alla temperatura dell’aria esterna che li attraversa. Una riduzione della temperatura comporta una diminuzione della temperatura e della pressione di condensazione del gas refrigerante e quindi l’assorbimento di potenza elettrica. Le coltri vegetali mantengono condizioni inferiori di temperatura dell’aria e in questo modo aumentano l’efficienza energetica dei sistemi di condizionamento.

2. Legambiente, REPORT - 2021. Rinfreschiamoci senza riscaldare il Pianeta 4.0. I refrigeranti e il clima secondo Legambiente.

2.2 Social and economic benefits

Nature based Solutions (NbS) can play a key role in tackling several social challenges, from water scarcity management to disaster risk reduction and the alleviation of poverty.1 According to the report entitled Decent Work in Nature-based Solutions2 published by the International Labour Organisation (ILO), the United Nations Environment Programme (UNEP), and the International Union for Conservation of Nature (IUCN), “20 million jobs can be generated by further exploiting the power of nature to tackle the main challenges that society has to face, such as climate change, disaster risk, and food and water insecurity”.

The key concept behind green transition, inspired by the European Green Deal, is to reach climate neutrality by 2050 and achieve a 55% reduction in greenhouse gas emissions by 2030, compared to 1990. This transition is part of a much broader Great Transition promoted by the United Nations Environment Programme (UNEP) to generate a new model of equitable and sustainable development. Transition to a Green Economy requires a labour market evolution, with an emphasis on diffuse and dignified employment. This involves the development of new multidisciplinary skills, especially green skills. The National Recovery and Resilience Plan currently being implemented by Member States envisage significant investments for the diffusion and enhancement of these skills. The study by the Italian National Agency of Active Labour Policies (ANPAL) estimates that between 2022 and 2026 Italian businesses and the Public Administration will be required to employ 2.4-2.7 million workers with at least an intermediate level of green skills (more than 60% of the demand in the five-year period) and 1.5-1.6 million (almost 40%) with elevated expertise.

Apart from these figures, 3.7 million professional figures could become involved in the green economy. Although these professions are not intrinsically linked to environmental sustainability, the professionals involved can acquire green skills depending on the environment in which they work, their activities, and the training opportunities available to them.

Considering at green roofs, they are an excellent example of how NbS can provide real opportunities in the employment and business sectors. Although the current number of cultivated green roofs is still fairly irrelevant, it is a valid alternative to land consumption; it also inputs into the fight against poverty and food waste. In fact, a wide range of products, such as

1. For more in-depth information, see United Nations sdgs.un.org/goals

2. See www.unep.org/resources/report/decent-work-nature-based-solutions

2.2 I benefici sociali ed economici

Project manager del progetto CLEVER Cities Milano

Le Soluzioni basate sulla Natura (NbS) possono svolgere un ruolo fondamentale nel fronteggiare un'ampia gamma di sfide sociali, dalla gestione della scarsità d'acqua alla riduzione del rischio di catastrofi fino all'alleviamento della povertà1. Secondo il rapporto “Decent Work in Nature-based Solutions”2 pubblicato da International Labour Organization (ILO), United Nations environment programme (UNEP) e International union for conservation of nature (IUCN), «si potrebbero creare 20 milioni di posti di lavoro sfruttando ulteriormente il potere della natura per affrontare le principali sfide che la società deve affrontare, come il cambiamento climatico, il rischio di disastri e l’insicurezza alimentare e idrica». Il pilastro della transizione verde, derivante dal Green Deal europeo, mira a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e a ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030, rispetto al 1990. Questa transizione è parte di una più ampia Great Transition, promossa dal Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (UNEP), volta a un nuovo modello di sviluppo equo e sostenibile. La transizione verso la Green Economy richiede un'evoluzione del mercato del lavoro, con un'enfasi sull'occupazione diffusa e dignitosa. Questo implica lo sviluppo di nuove competenze multidisciplinari, con un focus sulle competenze green. I Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza degli Stati Membri prevedono investimenti significativi per la diffusione e il potenziamento di queste competenze. Come riportato nello studio dell’Agenzia nazionale politiche attive del lavoro (ANPAL), si stima che tra il 2022 e il 2026 sarà richiesto dalle imprese italiane e dalla Pubblica Amministrazione il possesso di competenze green, con importanza almeno intermedia, a 2,4-2,7 milioni di lavoratori (oltre il 60% del fabbisogno del quinquennio) e con importanza elevata a 1,5-1,6 milioni di unità (quasi il 40%).

Oltre a queste cifre, vi sono 3 milioni e 700 mila di figure professionali che potrebbero essere coinvolte nell'economia verde. Queste professioni, sebbene non siano intrinsecamente legate alla sostenibilità ambientale, possono acquisire competenze verdi in base al contesto in cui operano, alle attività svolte e alle opportunità formative disponibili. Prendendo in esame i tetti verdi, essi costituiscono un eccellente esempio di come le NbS possono offrire concrete opportunità occupazionali e di impresa. Attualmente Il numero dei tetti verdi coltivati è ancora poco significativo, benché essi rappresentino una valida alternativa al consumo

1. Per approfondimenti vedi United Nations. sdgs.un.org/goals

2. Vedi www.unep.org/resources/report/decent-work-nature-based-solutions

fruit, vegetables and flowers, can be grown on a productive roof; beehives can also be installed: everything depends on the local climate and final use of the harvest. The latter can either be consumed by roof farmers and the workers/volunteers, or used for didactic events and/or for business-to-business or business-to-consumer sales.

The intensive roof of a supermarket in Montreal is an example of a green roof reproducing the agricultural “from farm to fork” chain3: with a surface area of over 2300 square metres, this kitchen garden produces a wide range of biologically certified fruits and vegetables, despite the fact that the cultivable layer of soil is only 15 centimetres thick and is irrigated using the water produced by the dehumidifier system. The project was launched in 2017 based on a collaboration agreement between local urban producers and expert agronomists and soon became a point of reference for the territory. In addition, the supermarket was the first to sell vegetables grown on its roof, proving that it is possible to offer fresh local products directly from the field to the shelf and, at the same time, promote sustainability and environmental awareness.

Nevertheless, it is important to emphasise that it is difficult for roofs with a limited cultivable surface to self-support only by selling the products

3. In Europe, the Commission presented the "Farm to fork" (from the producer to the consumer) project in May 2020 as one of the key actions of the European Green Deal. The strategy helps to achieve climatic neutrality before 2050 and aims to turn the current EU food system into a sustainable model. Its main objectives, including the priority of ensuring food supply and food security, are the following: ensure sufficient nutritious food at affordable prices, within the limits of the planet; reduce by 50% the use of pesticides and fertilisers and the sale of antimicrobials; increase the surface area earmarked for biological agriculture; promote healthier and more sustainable food consumption and diets; reduce food loss and waste; fight food fraud in the supply chain; and improve the well-being of animals. The ultimate goal of this transition to a food system more respectful towards the environment is to create new commercial opportunities that will positively affect the income of agro-food operators. (see www.consilium.europa. eu/it/policies/from-farm-to-fork/)

8. Creation and management phases of a productive green roof, credit Ambiente Italia.

8. Fasi di creazione e gestione di un tetto verde produttivo, credit Ambiente Italia.

9. Estimates of the occupational and professional requirements in Italy in the medium term (2022-2026) UNIONCAMEREANPAL, Excelsior information system.

9. Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine (20222026) UNIONCAMERE - ANPAL, sistema informativo Excelsior.

di suolo, contribuendo al tempo stesso alla lotta alla povertà ed allo spreco alimentare. Infatti, su un tetto produttivo è possibile coltivare una vasta gamma di prodotti, come frutta, verdure e fiori, e possono essere installate arnie per la produzione di miele: tutto dipende dal clima locale e dall'uso finale del raccolto, che può essere destinato al consumo dei roof farmers, dei lavoratori/volontari, o utilizzato per eventi didattici e/o per la vendita sia business-to-business che business-to-consumer.

Il tetto intensivo di un supermercato a Montreal è un esempio di tetto verde che riproduce la filiera agricola “dal produttore al consumatore”3: con una superficie di oltre 2.300 metri quadrati, questo orto produce una vasta gamma di frutta e verdura certificate biologiche, nonostante lo spessore del terreno coltivabile sia di soli 15 centimetri e l'irrigazione avvenga utilizzando l'acqua di recupero dal sistema di deumidificazione. Avviato nel 2017 grazie alla collaborazione tra i produttori urbani locali ed esperti agronomi, questo progetto è diventato un punto di riferimento per il territorio. Inoltre, il supermercato è stato il primo a vendere verdure coltivate sul proprio tetto,

3. A livello europeo, La Commissione ha presentato la strategia "Farm to fork" (Dal produttore al consumatore) nel maggio 2020 quale una delle azioni chiave del Green Deal europeo. La strategia, che contribuisce al raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050, vuole far sì che l'attuale sistema alimentare dell'UE diventi un modello sostenibile. I suoi obiettivi principali, tra cui sono indicati in via prioritaria la sicurezza dell'approvvigionamento alimentare e la sicurezza degli alimenti, sono: garantire alimenti nutrienti, in quantità sufficiente e a prezzi accessibili, entro i limiti del pianeta; dimezzare l'uso di pesticidi e fertilizzanti e le vendite di antimicrobici; aumentare la superficie di terreni destinati all'agricoltura biologica; promuovere un consumo alimentare e regimi alimentari sani più sostenibili; ridurre le perdite e gli sprechi alimentari; combattere le frodi alimentari nella catena di approvvigionamento; migliorare il benessere degli animali. La transizione verso un sistema alimentare più rispettoso dell'ambiente mira a creare nuove opportunità commerciali che incideranno positivamente sugli introiti degli operatori agroalimentari. (vedi www.consilium.europa.eu/it/policies/from-farm-to-fork/)

3. The co-creation guide for nature-based solutions Eugenio Morello, Israa Mahmoud

Urban Simulation Laboratory Fausto Curti

Department of Architecture and Urban Studies, Politecnico di Milano

Reasons for a Guide to Co-create green solutions

Cities all over the world are investing in greening strategies, considered as the first successful way to tackle numerous problems and generate several co-benefits for communities. These actions are being taken after the strong pressure exerted by global policies in response to the challenges of sustainability, adaptation to climate change, conservation of biodiversity, and the protection of nature.

Green and blue infrastructures and Nature-based Solutions (NbS) –whether they exclusively involve vegetation or high-tech engineering – are living, dynamic systems that are constantly evolving. This is why they require constant care. NbS require maintenance and a specific, diversified kind of irrigation; they require mowing and pruning, and at some point need to be replaced with new plants. They require continuous responsible monitoring so that any problems regarding the health of the vegetation can be promptly identified.

Caring for greenery requires substantial economic investments. The difficulty faced by local governments when they try to increase urban green opportunities is that they are solely responsible for their maintenance. This is why it is important to promote and establish a new partnership between people and nature, one which is based on a new collaborative approach of co-existence and co-evolution.1 Thanks to the diffusion of the new integrated “One Health” paradigm2 - based on the acknowledgement of interdependence between human beings, non-human species and the environment - we can now affirm that nature is crucial if we wish to ensure our own quality of life in contemporary society.

Apart from being aware of the role of nature, the next step involves working to preserve and develop this awareness. Given the new positive approach towards nature by citizens and urban stakeholders, it is vital we develop policies and tools to create the transformative skills we need to generate an increasingly green society. Local governments are first in line; they

1. Consult the book: Alberti, M. (2018). Cities That Think like Planets. University of Washington Press.

2. A comprehensive introduction to the “One Health” concept is provided in the article: Murray, M. H., Buckley, J., Byers, K. A., Fake, K., Lehrer, E., Magle, S. B., Stone, C., Tuten, H., & Schell, C. (2022). One Health for All: Advancing Human and Ecosystem Health in Cities by Integrating an Environmental Justice Lens. Annual Review of Ecology, Evolution, and Systematics, 53(1), 403–426

3. La guida di co-creazione per le soluzioni basate sulla natura Eugenio Morello, Israa Mahmoud

Laboratorio di Simulazione Urbana Fausto Curti

Dipartimento di Architettura e Studi Urbani, Politecnico di Milano

Perché una Guida per Co-creare le soluzioni verdi

Grazie a una forte spinta delle politiche globali in risposta alle sfide della sostenibilità, dell’adattamento ai cambiamenti climatici, della conservazione della biodiversità e della protezione della natura, le città di tutto il mondo stanno investendo nelle strategie di inverdimento, quale prima misura efficace in grado di soddisfare molteplici aspetti e generare diversi co-benefici alle comunità.

Le infrastrutture verdi e blu e le Soluzioni basate sulla Natura (NbS), siano esse esclusivamente vegetali oppure ingegneristiche e altamente tecnologiche, sono sistemi viventi, quindi dinamici e in continua crescita. Pertanto, richiedono cura costante. Hanno bisogno di manutenzione, irrigazione mirata e diversificata, sfalci e potature, sostituzione con nuove piantagioni. Richiedono un monitoraggio responsabile e continuativo in grado di intercettare per tempo eventuali difficoltà di salute della vegetazione.

La cura del verde richiede quindi investimenti economici cospicui.

Nell’impegno a moltiplicare le occasioni di verde urbano, i governi locali hanno difficoltà a prendersi carico in toto della sua manutenzione. Ecco perché è utile promuovere e stabilire una nuova alleanza tra persone e natura secondo un nuovo approccio collaborativo di co-esistenza e co-evoluzione1. Grazie anche al diffondersi del nuovo paradigma della salute integrata “One Health”2 basata sul riconoscimento delle interdipendenze tra uomo, specie non umane e ambiente, si afferma oggi il valore essenziale della natura per garantire la qualità della nostra vita nella società contemporanea.

Oltre la consapevolezza del ruolo della natura, la collaborazione alla sua conservazione e il suo sviluppo è il passo successivo. Assodata una nuova attitudine positiva nei confronti della natura da parte di cittadini e portatori d’interesse urbani, è doveroso dotarsi di politiche e strumenti per costruire le capacità trasformative verso una società sempre più verde. I governi locali sono i primi a essere chiamati a dare una risposta, a mettere in campo strumenti che colgano la disponibilità delle persone a contribuire

1. Si consulti il libro: Alberti, M. (2018). Cities That Think like Planets. University of Washington Press.

2. Una introduzione esaustiva al concetto di “One Health” è restituita nell’articolo: Murray, M. H., Buckley, J., Byers, K. A., Fake, K., Lehrer, E., Magle, S. B., Stone, C., Tuten, H., & Schell, C. (2022). One Health for All: Advancing Human and Ecosystem Health in Cities by Integrating an Environmental Justice Lens. Annual Review of Ecology, Evolution, and Systematics, 53(1), 403–426

COINVOLGIMENTO DI CITTADINI E PORTATORI DI INTERESSE

Costruire le alleanze urbane e attivare i living lab locali

CO-PROGETTAZIONE

DEGLI INTERVENTI ciao

Ascoltare le istanze e coinvolgere nelle decisioni di progetto

CO-COSTRUZIONE

DEGLI INTERVENTI ciao

Coinvolgere la filiera economica nelle realizzazioni

CO-GESTIONE

CO-MONITORAGGIO

CO-MANUTENZIONE

DEGLI INTERVENTI >>>>>

Prendersi cura dei luoghi

CO-SVILUPPO DELLE SOLUZIONI

Replicare esperienze di successo, sviluppando anche modelli di business

• Co-implementation is the activity during which citizens and private actors can actively input into the realisation of the NbS projects. In some cases, these operations can be managed by citizens, supported by the public authority and specialised professionals (e.g., activities involving the Co-planting of trees, bushes and urban vegetable gardens); in others, the activity can be performed through the sponsorship of certain projects by private operators, be they funding bodies or suppliers of a NbS product.

• Co-management and Co-monitoring is probably the most important and long-term phase. Active involvement in the management and monitoring of nature and biodiversity can occur anywhere, so long as it is considered of interest to the community; active involvement can take place whether or not a transformation project exists or is to be implemented. For example, collaborative monitoring can involve a green area or a specific NbS (either before or after the intervention) in order to assess its effective performance and impact from different points of view (environmental, social, economic). During this phase decisions are made as to who is responsible for the care of the

10. The Co-creation process of CLEVER Cities divided into five phases.
10. Il processo di Co-creazione di CLEVER Cities articolato in 5 fasi.

11. The final version of the Co-creation process of CLEVER Cities in the official guide of the European project.

11. Il processo di Co-creazione di CLEVER Cities nella sua versione finale e presente nella guida ufficiale del progetto europeo.

• La Co-costruzione è l’attività in cui cittadini e attori privati possono fattivamente contribuire alla realizzazione degli interventi NbS. In alcuni casi le operazioni sono gestibili dai cittadini, supportati dall’ente pubblico e da professionisti specializzati (per esempio attività di Co-piantumazione di alberi, arbusti e orti urbani); in altri casi l’attività può essere svolta attraverso la sponsorizzazione di alcuni interventi ad opera di privati, siano essi enti finanziatori o fornitori di un prodotto NbS.

• La Co-gestione e il Co-monitoraggio è probabilmente la fase più rilevante e duratura. Il coinvolgimento attivo nella gestione e monitoraggio della natura e della biodiversità può avvenire in qualsiasi luogo identificato di interesse per la comunità, a prescindere dall’esistenza o dall’attuazione di un progetto di trasformazione. Per esempio, il monitoraggio collaborativo può riguardare un’area verde o una specifica NbS, prima e dopo l’intervento, al fine di misurarne l’efficacia in termini di prestazioni e impatto da diversi punti di vista (ambientale, sociale, economico). È la fase in cui si sancisce la presa in carico e la cura delle soluzioni verdi, in cui si prende consapevolezza dell’alleanza e dell’interdipendenza tra uomo e specie non umane.

12. (d) Co-planting activities with citizens in the Giambellino 129 Park in Milan
12. (d) attività di Co-piantumazione con i cittadini nel parco di Giambellino 129 a Milano.
12. (c) post-greening activities in Hamburg.
12. (c) attività post-greening ad Amburgo.

12. (e) Co-design focus group activities in London performed by Groundwork and the Greater London Authority (Copyright Richard Herald Photography).

12. (e) attività di Co-progettazione focus group di Co-design a Londra a cura di Groundwork e Greater London Authority (Copyright Richard Herald Photography).

4.1 The NbS tested in the CLEVER Cities Laboratories in Milan

The three laboratories in Milan tested different NbS in order to satisfy the increasing demand to improve ecological connectivity and boost the presence of nature-based elements in urban green spaces. Of all the many options available,1 the laboratories focused on the installation of green roofs and walls, the creation of communal gardens for shared use, communal kitchen gardens, and fruit orchards.

Green roofs

A green roof is a roof covered in a layer of soil and plant species; it can be either “extensive” or “intensive”.

A green roof is “extensive” (Figure 13) when the species (e.g., grass, sebum, or short plants) require an 8 to 15 cm layer of soil and reduced maintenance (once or twice a year). The weight of the cover layer is generally less than 150 kg/m2.

An “intensive” (Figure 14) green roof uses species that need a 25 to 50 cm layer of soil and maintenance interventions that are either regular or performed at least 4 to 5 times a year. The weight of the soil layer certainly exceeds 150 kg/m2 and varies depending on the design solutions.

Green walls

A green wall is a vertical plant structure. There are three types of vertical green walls: direct greening wall; indirect greening wall; and living wall.

A direct greening wall (Figure 15) is a wall where the greening has been obtained using climbing species (creepers) planted in the earth and attached directly to the surface of the building.

An indirect greening wall (Figure 16) is a wall where the greening is obtained using vegetal species planted in the earth and supported either by lattice structures, wiring fixed to the façade, or structures that are an integral part of the vertical wall.

A living wall (Figure 17) is a wall where the greenery is created using industrially-produced panels and modules equipped with special irrigation

1. By way of an example, see the link to NbS catalogues, for instance the one provided by the Politecnico di Milano www.labsimurb.polimi.it/nbs-catalogue/ within the framework of the European Urbinat Project urbinat.eu/nbs-catalogue/

4.1 Le NbS sperimentate nei Laboratori di CLEVER Cities a Milano

Per rispondere alla crescente esigenza di migliorare la connettività ecologica e potenziare la presenza di elementi naturalistici negli spazi verdi urbani, nei tre laboratori di Milano sono state testate diverse soluzioni NbS. Tra le molte opzioni disponibili1, sono state privilegiate l'installazione di tetti e pareti verdi, la creazione di giardini condivisi e la realizzazione di orti e frutteti comunitari.

Tetti verdi

Un tetto verde è un tetto ricoperto da uno strato di terreno e di specie vegetali e può essere di tipo “estensivo” o “intensivo”.

Si definisce tetto verde “estensivo” (Fig. 13) il caso in cui le specie utilizzate (per es. erba, sedum o piante basse) richiedano uno strato di terra con uno spessore compreso tra gli 8 e i 15 cm e interventi di manutenzione ridotta (1 o 2 / anno). Il peso del pacchetto di copertura è generalmente inferiore a 150 kg/m2.

Si definisce tetto verde “intensivo” (Fig. 14) il caso in cui le specie utilizzate richiedano uno strato di terra con uno spessore compreso tra i 25 e 50 cm, e interventi di manutenzione costante o comunque superiori a 4-5 volte anno. Il peso del pacchetto di copertura supera certamente i 150 kg/ m2 e varia in relazione alle soluzioni progettuali adottate.

Pareti verdi

Una parete verde è una chiusura verticale vegetate può essere di tre tipi: a inverdimento diretto; a inverdimento indiretto; living wall.

Si definisce parete a inverdimento diretto (Fig. 15) il caso in cui l’inverdimento si ottiene con specie vegetali piantumate al suolo a sviluppo rampicante, ancorate direttamente alla superficie dell’edificio.

Si definisce parete a inverdimento indiretto (Fig. 16) il caso in cui l’inverdimento si ottiene con specie vegetali piantumate al suolo supportate da reti graticci o cavi ancorati alla facciata o strutture che siano parte integrante della chiusura verticale.

1. A titolo di esempio si forniscono i link a cataloghi di NbS quali quello definito da Politecnico di Milano www.labsimurb.polimi.it/nbs-catalogue/ e nell’ambito del progetto europeo Urbinat urbinat.eu/nbs-catalogue/

16. Direct green wall. (Ambiente Italia). 16. Parete verde diretta. (Ambiente Italia).
17. Indirect green wall. (Ambiente Italia). 17. Parete verde indiretta. (Ambiente Italia).

5. The CLEVER Cities Laboratories

The three CLEVER Cities Laboratories tested the NbS by performing both widespread and more focused interventions: Laboratory 1 implemented general integrated green actions on buildings, while Laboratory 2 and 3 carried out more focused interventions in two areas located along the axis connecting the railway stations of San Cristoforo and Porta Romana.

5.1 Laboratory 1 – Re-greening Milan

The problems solved by adopting Nature-based Solutions allow us to simultaneously take action in several fields. In fact, the effects of climate change in a city like Milan are tackled primarily by regulating local temperature, managing water and, at the same time, creating places where people can meet and have equal access to the basic ecosystem services provided by NbS. Last but not least, it is important to support and preserve biodiversity, considered as a non-human “entity” and provider of ecosystem services.

This was the focus on which CLEVER Cities based the activities performed by Laboratory 1: to propose and implement solutions that help the city overcome differences and be regenerated in a resilient manner when faced with climate change; these solutions also facilitate the fruition and conservation of biodiversity and ecosystem services.

An answer to these problems was provided by the use of NbS to improve the provision of the ecosystem services that regulate the local microclimate and improve support for biodiversity. The key objective of the method that was adopted (i.e., a participatory Co-design pathway) was the quality of life of those who live in urban spaces since this helps to achieve equality and access to benefits.

More specifically, Laboratory 1 promoted and tested green roofs and walls using numerous intervention methods in different contexts: from public

5. I Laboratori CLEVER Cities

I tre Laboratori CLEVER sperimentano le NbS attraverso interventi diffusi e puntuali: il Laboratorio 1 ha agito in modo diffuso con azioni di verde integrato agli edifici, mentre nei Laboratori 2 e 3 si sono realizzati interventi puntuali in due aree, collocate lungo l’asse di connessione tra gli scali ferroviari di San Cristoforo e Porta Romana.

5.1 Laboratorio 1 – Rinverdiamo Milano

Ambiente Italia

I bisogni a cui rispondono le soluzioni basate sulla natura ci permettono di agire, contemporaneamente, su più livelli. In una città come Milano, infatti, si parla di contrastare gli effetti del cambiamento climatico, soprattutto attraverso la regolazione della temperatura locale e la gestione delle acque e, al contempo, di creare luoghi di socialità e di parità di accesso ai servizi ecosistemici essenziali che le NbS offrono. Non ultima, la Biodiversità, intesa sia come “soggetto” non umano sia come fornitore di servizi ecosistemici, deve essere supportata e conservata.

È quindi in questa chiave che CLEVER Cities ha impostato le attività del Laboratorio 1: proporre e realizzare soluzioni che aiutino la città a superare le differenze, a rigenerarsi in modo resiliente rispetto ai cambiamenti climatici e che siano capaci, al contempo, di favorire la fruizione e la conservazione della biodiversità e dei servizi ecosistemici.

Una risposta a queste esigenze è venuta dall’impiego delle NbS per migliorare l’offerta di servizi ecosistemici di regolazione del microclima locale e per migliorare il supporto alla biodiversità. Il metodo che è stato impiegato, ovvero un percorso partecipato e di Co-progettazione, ha invece facilitato la risposta al bisogno di uguaglianza e accessibilità ai benefici, mettendo al centro delle riflessioni la qualità della vita di chi vive gli spazi urbani.

23-24. The community terrace in Villaggio Barona with aromatic fruit and flowering plants (Ambiente Italia).
23-24. Sistemazione del terrazzo comunitario del Villaggio Barona con piante aromatiche, da fiore e da frutto (Ambiente Italia).
25. Nursery managed by one of the communities in the village to provide plants for the terrace (Ambiente Italia).
25. Semenzaio gestito da una delle comunità del Villaggio per piantumare il terrazzo (Ambiente Italia).

6.1 Re-greening Milan: The green roofs and walls experience

The interviews in this chapter provide important examples of how green walls and roofs have not only led to significant changes in difficult neighbourhoods such as Giambellino and Barona, but also given them a new and positive identity. The green wall in the ATM depot in Via Giambellino and the NbS used in the towers of the ALER public housing houses in Via Russoli have become not only points of interest and attraction, but also a source of pride for the local community. Due to the bond between the plants and the citizens who care for them, the green wall covering an impressive 350 m2 is adorned with beautiful colours during the changing of the seasons. Instead the towers of the ALER council houses act as centres of aggregation for the resident community as well as the students enrolled in the nearby IULM University who also participate in the activities organised in the neighbourhood.

Interview

Gaia Carretta

EB Had you ever heard about Nature-based Solutions before the CLEVER Cities project? If so, what did you think of them?

GC When the ATM began to think about covering our premises with greenery, we talked to Ambiente Italia. They asked us to take part in the CLEVER Cities project by giving them a wall of our offices so that they could turn it into a green wall. They also informed us about all the advantages of NbS.

EB Throughout the CLEVER Cities project there must have been several meaningful moments during the implementation of NbS. Could you share them with us, and were you impressed by any particular initiative or result?

GC I think that there were three meaningful moments. The first was the Co-design phase: sharing the knowledge and proposals that were made not only enhanced the design, it also made the inhabitants feel fond of the new project, something I had not seen on other occasions. The second was the inauguration and presentation of the green wall in the neighbourhood. That was when we felt how satisfied the citizens were about having been an active part of the whole process. While the construction site was up and running they saw how the wall developed; now they take care of it, monitor it, and give us feedback. The third meaningful moment is linked to a renewed awareness about the beauty of the seasons: seeing how the green walls

ATM

6. Le interviste: la parola ai protagonisti C.L.E.V.E.R.

6.1 Rinverdiamo Milano: l’esperienza dei tetti e pareti verdi

Nelle prossime interviste emergono esempi significativi di come le pareti e i tetti verdi abbiano portato un evidente cambiamento in quartieri difficili come quello del Giambellino e di Barona, restituendo loro parte di una nuova e positiva identità. La parete verde del deposito ATM di Via Giambellino e le NbS delle torri delle case popolari ALER di via Russoli sono diventati punti di interesse, attrazioni e fonti di orgoglio per la comunità locale. La prima, estesa su imponenti 350mq, offre lo spettacolo delle stagioni che si alternano ed è alla base di un legame di cura che si è instaurato tra i cittadini e le piante; mentre le torri delle case popolari ALER fungono da centri di aggregazione per la comunità residente, coinvolgendo anche gli studenti della vicina Università IULM nelle attività del quartiere.

Intervista

Gaia Carretta

EB Prima di iniziare il progetto CLEVER Cities aveva mai sentito parlare delle Soluzioni basate sulla Natura? Se sì, che impressione aveva di esse?

GC Come ATM, abbiamo cominciato a riflettere sull’opportunità di sfruttare i nostri spazi per il verde e interloquendo con Ambiente Italia ci è stato proposto di partecipare al progetto CLEVER Cities mettendo a disposizione una parete della nostra sede per realizzare una parete verde. In questa sede ci sono stati illustrati i vantaggi delle NbS.

EB Durante questi anni di progetto CLEVER Cities, potrebbe condividere alcuni dei momenti più significativi nella realizzazione delle soluzioni naturalistiche? C'è qualche iniziativa o risultato che le è particolarmente rimasto impresso?

GC Sono tre i momenti per me più significativi. Il primo è stato quello della fase di Co-progettazione: mettere a sistema la conoscenza e le proposte emerse non solo ha dato valore alla progettazione, ma ha anche creato un’affezione degli abitanti nei confronti della nuova realizzazione che non avevo mai riscontrato in altre opere. La seconda occasione è stata durante l’inaugurazione e la presentazione della parete verde al quartiere. In questo momento abbiamo avuto la percepito tutta la soddisfazione dei cittadini nell’esser stati parte attiva in tutto il processo. Durante la fase di cantiere hanno osservato i lavori di realizzazione, e ora

ATM

La scelta C.L.E.V.E.R.

Guida per le Amministrazioni Locali all’utilizzo delle NbS.

La pubblicazione si propone di condurre un'analisi dettagliata e approfondita del progetto europeo CLEVER Cities, sviluppato a Milano, Londra e Amburgo nell’arco di cinque anni e mezzo, a partire dal 2018. L'obiettivo principale della trattazione è di fornire una risorsa esaustiva, arricchita da interviste, strumenti metodologici e apprendimenti derivati dall'esperienza, dedicata agli enti locali. Lo scopo ultimo è quello di agevolare la comprensione e la pianificazione consapevole nell'implementazione delle Soluzioni basate sulla Natura (NbS) in contesti urbani.

Attraverso la presentazione di approfondimenti pratici, il testo si propone di offrire agli enti locali delle indicazioni per superare le sfide che possono emergere nel processo di adozione delle NbS, prestando particolare attenzione alle complessità burocratiche, finanziarie e gestionali e fornendo una prospettiva chiara e pragmatica per consentire un'implementazione efficace e sostenibile delle soluzioni verdi innovative.

The C.L.E.V.E.R. choise

Guide for Local Governments on the use of NbS

The publication aims to conduct a detailed and in-depth analysis of the European CLEVER Cities project, developed in Milan, London and Hamburg over five and a half years, starting in 2018. The main objective of the publication is to provide Local governments with a comprehensive resource, enriched by interviews, methodological tools and lessons learnt from experience. The ultimate goal is to facilitate comprehension and informed planning in the implementation of Nature-based Solutions (NbS) in urban settings.

Through the presentation of practical insights, the book aims to offer guidance to local governments to overcome the challenges that may arise in the process of adopting NbS, paying particular attention to the bureaucratic, financial and management complexities and providing a clear and pragmatic perspective to enable effective and sustainable implementation of innovative green solutions.

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