Indice
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L’arte del tradurre la geografia in geometria domestica Introduzione
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Geografie Oceaniche Case Vedoble Casa M6 Casa C3
Geografie Urbane Casa A4 Casa D3 Casa F Casa R3
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Geografie rappresentate Geografia come grande casa, casa come piccola geografia. L’esempio della casa a Huayoccari
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Sandra Barclay e Jean Pierre Crousse Un profilo biografico
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Postfazione a cura di Fulvio Irace
Geografie Andine Casa a Huayoccari Casa a Wilca Wasi
L’arte del tradurre la geografia in geometria domestica «Io sono soltanto blocchi di pietra su grani di sabbia. Sono soltanto pesantezza e silenzio, inerzia e densità. Nessuno saprà mai il mio segreto, nemmeno se ne custodisco uno. Soltanto il grido stridente della cicala che succhiella il cuore d’estate mi può penetrare. Accontentati di gustare la bellezza grezza della mia sostanza opaca; guardami senza proferir parola e non chiedermi nulla; taci e tenta, attraverso il mio corpo ermetico, di trovare te stesso Berthier, F., Il giardino Zen, Electa, Milano 2015, p. 33
In questi versi citati da François Berthier, si rivela il significato dell’enigma del giardino secco di Ryōanji a Kyōto e dei giardini Zen in generale: osservare l’esito dell’opera di idealizzazione del mondo, per mezzo di una sua interpretazione astrattiva, per allontanarsi dal reale e scoprire l’essenza di sé1. Il giardino Zen è dunque un mezzo, un medium, attraverso cui metaforicamente si decodifica il senso del mondo e della vita stessa, nonostante il suo ermetico linguaggio di forme nude, scarnificate, essenziali: un piano orizzontale di sabbia pettinata, come un oceano leggermente increspato dalla brezza, ma solidificato nella sua pietrificata staticità; gruppi di isole-montagna si sollevano da quel piano di riferimento assoluto; un recinto conchiude la composizione, separandola dal mondo esterno. La composizione miniaturizzata dell’ideale paesaggio sacro di monti e acqua del giardino Zen è il sansui, termine giapponese che deriva dal cinese shanshui, che designa il paesaggio e che significa proprio “monti e acque” evocando, come ricorda Berthier2 le isole degli immortali, ma che rimanda anche al termine cinese senzui il cui significato è giardino. Quindi l’immagine, evocata e mineralizzata, dell’oceano 1. Si vedano, sempre di François Berthier soprattutto p.7, sulla ricerca dell’essenza della natura nella sua riduzione e pp. 32-33 sui significati del giardino di Ryōanji e di shanshui. 2. Ibid.
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La casa come geografia
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Barclay & Crousse
Introduzione
Geografie
Urbane
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Casa a Wilca Wasi
La casa si trova in una lottizzazione privata del Valle Sagrado di Cusco. La presenza delle case vicine e di maestose montagne determina la scelta del tipo della casa a patio come sistema di fondazione. La casa, infatti, è qualificata da un patio di 8 metri di lato, dimensione ricorrente nell’architettura tradizionale cusqueña. Lo spazio del patio è definito da due corpi simili, accomunati da un’unica copertura in tegole andine che genera un unico compluvio, Il corpo di ingresso, orientato a sud, accoglie le camere da letto secondarie, mentre il corpo orientato a nord contiene la zona giorno della casa e la zona notte padronale. Tale corpo si apre sulla parte più interna della proprietà, ossia su un giardino delimitato da un’alta cortina continua di alberi che conferisce a tale spazio esterno il carattere di un grande patio vegetale. Il patio vegetale accoglie al suo interno la visione delle pendici della montagna più vicina alla proprietà. Entrambi i corpi di fabbrica della casa sono uniti da un sistema di circolazione interna che contiene i servizi principali. Gli interni dell’ala dei servizi mediano con il patio della casa attraverso uno specchio d’acqua che funziona come un bacino di raccolta delle piogge del compluvio. Il quarto lato, che completa il recinto della
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casa a patio, è definito da un muro che occulta la presenza delle altre case circostanti del complesso residenziale, orientando lo spazio verso i sacri ghiacciai del Pitusiray e del Sawasiray. Il patio, spazio principale della casa, rivela il complesso delle montagne che circonda il luogo su tutti i versanti. Di fatto, il patio restituisce alla misura dello spazio domestico, la stessa condizione percepita del bacino agricolo orizzontale della valle di Urubamba, richiuso in una cortina continua di monti.